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“Innuendo”
1991. Avevo 14 anni, quell’età in cui si innamora tutto, in cui
tutto è sempre
a fuoco. Vagavo per le vie del Centro Storico e più precisamente
in quella
viuzza che cela un ossimoro: per la toponomastica si tratta di
“Via Cisterna
dell’Olio”, un richiamo “antico” di fronte al cinema
“Modernissimo”. Lì si
trovava un frequentatissimo negozio di dischi ed è sempre lì che
comprai,
qualche anno dopo, il primo “bootleg” degli Almamegretta. La
musica mi
stava per conquistare ma la folgorazione avvenne quando mi
imbattei in
quella luminosa copertina bianca, con al centro quell’irridente
pagliaccio a
farsi beffe del mondo. Si tratta di una copia adattata de “Il
giocoliere del
mondo” di Grandville, designer francese. Pare che l’autore si
ispirasse
GIUSEPPE DI NAPOLI
RISULTATI - CLASSIFICA
PROSSIMO TURNO
http://leghe.fantagazzetta.com/fantamaradona1995http://leghe.fantagazzetta.com/fantamaradona1995
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all’idea utopistica cosmologica di Charles Fourier1. Il filosofo
francese
sosteneva infatti la tesi che in futuro l’uomo e i corpi celesti
si sarebbero
uniti per creare un’armonia universale. Quello che rappresenta,
in tempi
mai così duri, l’obiettivo del “Falansterio
fantamaradoniano”.
“Innuendo”, l’ultima fatica dei Queen, ha rappresentato la mia
iniziazione
alla Musica. Non fu solo la copertina a confondermi, ma anche
quel titolo
così inusuale per una band rock inglese. Nella loro stravaganza
Freddy
Mercury e Brian May riesumarono un termine desueto, di origine
ispanica,
probabilmente al fine di preannunicare quel sorprendente riff
andaluso
che irrompe a metà pezzo. “Innuendo” come “insinuazione”,
probabilmente
riferita alle voci sulla malattia di Freddie Mercury che lui
stesso decise di
rivelare ufficialmente solo un giorno prima della sua triste
scomparsa,
avvenuta nel novembre dello stesso anno. Una mistificazione
impensabile
ai tempi nostri in cui tanto si sa e poco si conosce.
“Insinuazione” come quel sentimento sfuggevole, liquido, che
alberga nei
pensieri del singolo per poi trovare linfa “correndo veloce di
bocca in
bocca”: si insinua tra gli uomini fino a logorarne le relazioni.
Il giocoliere ha
assunto nel Fantamaradona le sembianze di Daniele che si è
divertito a far
roteare i suoi giocatori come palle colorate lasciando presagire
la traccia
successiva del disco, la melanconica numero 2: “I m going
slightly mad”.
“Tribunescamente è come se la San Giuseppese fosse impazzita e
in preda
alla follia ha svenduto i suoi preziosi2”. Daniele e Gambro
irridono se stessi e
la Lega; fulmineamente Squadra d’Azione si butta a capofitto,
come il
velocissimo rullo di batteria di “Headlong” (letteralmente “a
capofitto”),
traccia numero 3, facendosi beffe della Lega tutta, incredula e
stordita,
metaforicamente rappresentata dal mondo intero ai piedi del
giocoliere. In
uno scambio complesso la Sangiuseppese, “ultima senza appello
e
l’algoritmo a caricare a vuoto in un vecchio server ormai
impolverato (che
meraviglia”3, svende Simeone e Bonucci con l’intento, da nerd
dei
videogiochi, di acquisire le prestazioni di Bati-Pinamonti,
mentre agli occhi
di Ilario Bakayoko diventa Desailly, Mario Rui si muta in
Maldini e Soriano
1 1829, CHARLES FOURIER, Il nuovo mondo industriale e
societario, Rizzoli, Milano, 2005. 2 2018, GAMBRO,
“19Apertura12”,edizione Fantamaradona201819 3 2018, GAMBRO,
“19Apertura12”,edizione Fantamaradona201819
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in Gerrard. Seguiranno tante parole e considerazioni, così
come
l’appassionata arringa di Gabriele.
Fantamaradona non è però un tribunale. Il suo “spirito” è
qualcosa di molto
meno terreno e più alto e, mutatis mutandis, nemmeno il più
raffinato dei
diritti consuetudinari potrà mai arginare una
“insinuazione”.
Il Comitato Esecutivo era ed è in fermento. Ma la verità è che
nemmeno le
più protezionistica delle FantaCorn Laws potrebbe essere
compresa o
realmente efficace. Evviva la provocazione, evviva lo sfottò,
evviva
l’irriverenza, evviva la buonafede di tutti (ripeto spero per
l’ultima volta,
mai messa in discussione), evviva Daniele, Gambro e Ilario, i
tre che, in
forme diverse e molto più di altri, hanno forse offerto negli
ultimi anni il
contributo più importante, genuino e partecipativo alla
causa
fantamaradoniana!...
In questa sede non si chiede di essere finti o di diventare
degli androidi da
governare con formule regolamentari: siamo nella sfera
dell’inafferrabile,
dove non sono applicabili “generalità” e “astrattezza”. Parliamo
quindi di
regole non scritte, di interstizi, che hanno cementato questa
Lega più delle
20 pagine di Regolamento. Il consesso deve farsi carico di
questo onere che
non si può limitare di certo alla mera comunicazione della
formazione:
deve, come ha mirabilmente scritto lo stesso Gambro, “lasciare
fuori
qualcosa di sé… per essere parte di Qualcosa… deve essere
collettivo, ma con
un significato più grande, pregno…”4.
Il ruolo di pater familias che recita il sottoscritto è quello
dei padri di una
volta che, ai confini con l’anaffettività, ti gelava con uno
sguardo e, in quella
frazione di secondo, dall’altra parte, pur bambini, tutto ci era
chiaro senza
il bisogno di proferire parole superflue. Un padre all’antica,
pur taciturno,
vuole sempre sentirsi orgoglioso della propria prole: tradirlo è
come
ucciderlo, anche se non te lo dirà mai. “Innuendo”,
l’”insinuazione”, da
qualunque delle due parti provenga, è l’esatto opposto di tutto
questo, è
l’elemento entropico che destabilizza. Ma noi, “oh yes we’ll
keep on
tryng…tread that fine line…till the end of time5 - “continueremo
a provarci a
camminare su quel filo sottile, fino alla fine”.
4 2018, GAMBRO, “19Apertura12”,edizione Fantamaradona201819
5 1991,QUEEN, “Innuendo”, track n°1
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E fino alla fine, fino all’ultimo secondo del posticipo
dell’ultima giornata del
20 gennaio, saremo aggrappati a tv, smartphone e radioline per
capire chi
conquisterà questo equilibratissimo Apertura 19.
Distratti dal lampeggiare alternato delle luminarie degli alberi
di Natale di
casa (alcuni presidenti pare si siano dati alla macchia l’8
dicembre mattina
pur di non essere travolti da nastri e palline colorate) le
prime in classifica
steccano ancora certificando ancora un andamento lento che
rappresenta
la peculiarità di questa stagione. La quota scudetto sarà
sensibilmente più
bassa rispetto agli anni scorsi. La capolista era terrorizzata
da giorni dalla
trasferta allo Stadio del Sole: la notte prima aveva avuto gli
incubi
prefigurando la doppietta di Milik, già giustiziere del
Borussia, contro il
Frosinone. Se i sogni son desideri, gli incubi si rivelano
spesso amare realtà
e il polacco non tradisce: non ci risultano esultanze
concomitanti con la
fauna del centro Snai.
La vittoria della Dynamo vale triplo perché consente a Francesco
di
ottenere una vetta solitaria a cinque turni dalla fine mai
ottenuta nella sua
storia. Affermazione importante ma più sofferta di quanto non
dica il
risultato. Ilario si è dimenato come un leone e il gol di
Quagliarella lo
dimostra: pur senza la rete di Cristiano Ronaldo Squadra
d’Azione ha
dimostrato ancora una volta di essere una squadra forte e
compatta, da
settimane la nostra favorita. Con il Cholito Simeone avrebbe
sicuramente
pareggiato. Maledetto Presidente, maledetta Lega di
moralizzatori…
Dynamo se vuole vincere deve fare molto di più e lo scriviamo
nel giorno
più bello: al “Mil(i)k” and chocolate mattutino vanno aggiunte
ben altre
leccornie per affrontare le settimane fantamaradoniane.
Opulento, invece, il “breakfast” di Claudio che, non c’è nulla
da fare: ogni
volta che incrocia Garra Charrua vede rosso. E’ da due anni
ormai che, a
parte l’andata, Dino è travolto di gol. Il presidente “aretino”
assume ancora
le sembianze del suo conterraneo Aldo Agroppi: Claudio ad ogni
asta
propone scherzosamente l’istituzione del Premio Agroppi da
assegnare al
fantallenatore che spreca più gol in panchina e noi puntualmente
gli
facciamo notare che solitamente sono i fantallenatori che hanno
le squadre
più forti, e spesso vincitrici, ad aggiudicarselo. “Specchio
riflesso”
griderebbero i suoi bambini in cortile! Da due settimane Claudio
è
straripante e continua a lasciare piogge di gol in panchina:
sette giorni fa
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era andata male contro il Rosso; contro Garra Charrua tutto è
filato liscio
perché anche i titolari hanno fornito prestazioni importanti.
Per gestire la
rosa de L’Uomo in Più, bisogna dirlo, ci vorrebbe un alchimista.
Agroppi
non può essere un “modelo de referencia”. L’Uomo in Più è
l’unica squadra
che forse può togliere lo scudetto a Squadra d’Azione anche
perché Garra
Charrua è stato completamente depotenziato dai gravi infortuni
di Castro,
Bonaventura, Pavoletti e le sciocchezze di Higuain che nemmeno
sta bene
fisicamente. La garra, però, è nel nome e Dino non si arrenderà
di certo.
Troppa garra invece in terra balcanica. “Onori e oneri” ha
commentato, a
ragione, Gabriele. Joz ha scelto giocatori nativi al di là
dell’Adriatico anche
per la loro spiccata personalità: ma storicamente sono noti
anche per i loro
eccessi e tre espulsioni in una stessa partita (7 rossi nelle
ultime quattro)
condannano il Borussia più delle difficoltà relative ad una rosa
poco
profonda. Terza sconfitta consecutiva per i giallo neri, in
esatta
controtendenza con la Sangiuseppese che viaggia, come
prevedibile in
questo ritorno, a ritmi da scudetto. La prestazione al
SanGiuseppe dei Nudi
dei padroni di casa è stata davvero notevole anche in
considerazione della
pesante lista degli indisponibili: Pellegrini, Nainggolan,
Callejon,
Gervinho… Come per le scorse settimane, ancora una gioia a
prescindere
dagli scambi. Con il Cholito e co. i punti sarebbero stati
comunque
conquistati, anzi forse con più scioltezza.
E Marco deve ringraziare proprio il suo ultimo acquisto Simeone
se non
capitola in casa contro il sempreverde Agostino. Sarà la sua
nomea, sarà La
maledizione di TutankhSimeon ma Ago caccia dal cilindro un
capolavoro di
Bruno Alves dalla difesa e un gol di Petagna dalla panchina.
L’unica ferale
notizia è che il pareggio è mortifero per entrambe che avrebbero
potuto
approfittare di una classifica cortissima. E dietro gli amici
Tribuni sono
ormai arrivati dietro l’uscio.
In striscia positiva anche Mr Pane, squadra strutturalmente
senza mezze
misure. Icardi non sarà al top ma è Icardi. Immobile non sarà al
top, ma è
Immobile. Se ti segna però Ionita e ti ritrovi finalmente il
terzo attaccante,
La Gumina, allora il Tesoriere potrebbe davvero sfoggiare un
sorriso a
trentatré denti nella foto di rito familiare sotto l’albero. Ma
soprattutto
esorcizzato quello che è una circostanza che crediamo non
abbia
precedenti nella storia del Fantamaradona. Nella sua vita,
Federico Acerbi,
record man di presenze SEGNA SOLO ED ESCLUSIVAMENTE CONTRO
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ENRICO. Già a Pompei all’andata aveva segnato il suo primo gol
con la
maglia della Lazio naturalmente contro di lui. Segna anche
all’ultima tra gli
insulti del Palamezzocanone, ma almeno stavolta si tratta di un
gol meno
mortifero di quello di qualche anno fa, quando in un nebbioso
recupero
vestiva la maglia del Sassuolo… Sconfitta senza rimpianti per il
Rosso
Pompeano. La rosa è profonda, forse troppo e si trova con le
stesse
difficoltà di Claudio. Non si può più sbagliare. Non si può
certo considerare
errore l’esclusione di Saponara protagonista di uno dei finali
più
emozionanti che io ricordi di un match di serie A.
Emozionante come sarà questo finale di stagione: sette squadre
in soli
cinque punti a soli cinque turni dal termine. Forse non vincerà
la squadra
più forte, ma la squadra che starà meglio in quest’ultimo mese
invernale.
Un dettaglio, un’inezia deciderà il campione.
Noi tutti “continueremo a provarci a camminare su quel filo
sottile. Fino alla
fine”.
Oh yes, we’ll keep on trying
Tread that fine line