Inconscio e Psicoanalisi
I sogni sono desideri Sono la realizzazione di pulsioni e desideri inconsci
Emergono quando le difese della coscienza sono più deboli Collega le nevrosi al sogno
Desideri espressi nei sogni sono di natura sessuale
NASCITA DELLA PSICOANALISI
Analisi dei sogni Analisi dei lapsus
Narrazioni (Storytelling - Casi Clinici), transfert e identificazioni Nuova immagine dell’uomo e della ragione
Freud-Doyle-Morelli
http://www.clas.ufl.edu/users/burt/GinzburgMorelliFreudHolmes.pdf
ACCESSO ALL’INCONSCIO
Il primo modello elaborato da Freud per descrivere l’apparato mentale è il modello topico: inconscio, preconscio e conscio
Freud osserva i limiti del modello topografico: alcuni ricordi non possono essere riportati alla coscienza a causa dell’azione delle resistenze, determinate dall’utilizzo di meccanismi di difesa
inconsci e pertanto inaccessibili
Dal Modello Topico al Modello Strutturale
Il modello topico risultò insufficiente a rappresentare il conflitto; i desideri e gli impulsi non sono in conflitto con il preconscio e il conscio,
ma con le difese, inconsce anche loro
Il modello strutturale (Es, Io e Super-Io) si rivela più efficace nella descrizione del conflitto psichico fondamentale, che risulta essere tutto
inconscio tra difese e pulsioni
Il conflitto è intrapsichico e tra istanze diverse, comunque inconsce
Nel corso delle sue formulazioni teoriche, Freud formulò tre ipotesi, una successiva all'altra, riguardo alla possibile genesi del conflitto:
• Il conflitto tra principio di piacere e principio di realtà, cioè tra la necessità di soddisfare il "piacere” (la pulsione, ciò che sta nell’Es) e il necessario confronto con il mondo reale (le regole, i mandati della cultura, il limite);
• Il conflitto tra pulsione sessuale e pulsione di autoconservazione (o dell'Io)*;
• Il conflitto tra pulsione di vita e pulsione di morte.
* Le p. sessuali e quelle dell’Io nel corso dello sviluppo possono essere in conflitto, perché le p. sessuali per il loro soddisfacimento possono mettere a rischio l’individuo, mentre le p. di autoconservazione si soddisfano nel garantirgli la vita e il benessere.
Modello Strutturale
CONSCIO
INCONSCIO ES
SUPER-IO
L’Io è composto sia da elementi consci che inconsci. Questo porta Freud ad elaborare il modello strutturale tripartito di Io, Es e Super-Io (L’Io e l’Es, 1922)
• IO Conscio: organo esecutivo della psiche; prende decisioni ed integra i dati percettivi
Inconscio: responsabile dei meccanismi di difesa, utilizzati per contrastare le pulsioni istintuali che albergano nell’Es, quali sessualità e aggressività.
• ES Inconscio: sede delle pulsioni istintuali tende esclusivamente alla scarica della tensione. E’ controllato sia dall’Io che dal Super-Io
• SUPER-IO: sia conscio che inconscio Coscienza morale: proscrive (cosa non fare)
Ideale dell’IO: prescrive (cosa fare)
Se l’inconscio svolge un ruolo determinante nell’orientare l’agire individuale senza che l’individuo possa averne consapevolezza, allora è possibile influenzare atteggiamenti e comportamenti individuali attivando le motivazioni inconsce con adeguate strategie di persuasione.
L’attenzione si rivolge alla suggestione e, portando alle estreme conseguenze le originarie indicazioni di S. Freud (1), si percorrono nuove strade nel tentativo di mettere a punto modalità di persuasione sempre più efficaci.
(1) S. Freud, Psicologia delle masse e analisi dell’Io (1921), in Opere, Boringhieri, Torino 1971.
Motivazioni inconsce, bisogni latenti, diventano le parole chiave di un approccio che riconsidera i processi d’influenza e di persuasione alla luce della psicologia del profondo, con una rinnovata fiducia nelle potenzialità dei media, in particolare di quelli che consentono l’uso delle immagini (cinema).
Numerosi studi avviati negli anni Trenta cominciano a porre l’accento sulle dinamiche inconsce del comportamento di consumo e sulla conseguente necessità di riferire a queste le strategie di marketing e la comunicazione pubblicitaria.
E’ in atto nella contemporaneità (ipermodernità) una strisciante e pervasiva follia, una mutazione antropologica che sta portando l'individuo a quello che si palesa come il rischio maggiore per la sopravvivenza della soggettività: l'estinzione del soggetto dell'inconscio. Se il soggetto dell'inconscio era animato dal desiderio, regolato dalla castrazione e dalla Legge che gli imponevano di abbandonare il godimento per accedere al simbolico, se operava attraverso la rimozione e vedeva il conflitto interno come esito della rinuncia pulsionale per abitare la Civiltà, la contemporaneità sembra avere abolito questo paradigma. Assistiamo a quello che Khun definiva un "salto di paradigma": le caratteristiche dell'epoca ipermoderna tendono inesorabilmente ad indebolire, fino ad abolire, il soggetto dell'inconscio, quale precipua esperienza inaugurata dalla psicoanalisi freudiana.