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numero
62006
Assilea Associazione Italiana Leasingpiazzale ezio tarantelli
100 - 00144 roma tel. 06 997036.1 fax 06 45440739
www.assilea.it [email protected]
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Assilea Associazione Italiana Leasingpiazzale ezio tarantelli
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Editoriale Fabrizio Marafini
Il passaggio agli IAS delle società di leasingAntonio
Gaveglio
Sempre più leasing nelle imprese manifatturiere Beatrice
Tibuzzi
Il nuovo art. 118 TUB e la disciplina del ius variandinei
contratti di locazione finanziariaMassimo Rodolfo La Torre
L’Europa in cifre e i suoi operatori...analizzando le tendenze
del mercato e dell’offerta leasing“nel vecchio continente”Piero
Biagi
La BDCR guarda avanti Intervista a Francesco Pascucci
Pillole dalla Rassegna Stampa Leasing Emiliano Bellini
Vita Associativa
Riunioni
Circolari e Pareri
In questo numero1
2
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37
38
39
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Direttore Responsabile: Fabrizio Marafini
Comitato di Redazione: Gianluca De Candia, Alessio Macrì,
Beatrice Tibuzzi
Hanno collaborato Emiliano Bellini, Piero Biagi, Antonio
Gaveglio,a questo numero: Massimo Rodolfo La Torre e Alessandra
Mancusi
Progetto erealizzazione grafica: Danila Parrini chiuso in
redazione il 30 settembre 2006
-
Grazie alla televisione, ormai tutti sappiamo benissimo cosasia
un “pit-stop”, quella brevissima (non a caso, misurata infrazioni
di secondo) sosta ai box, in cui un team superad-destrato ed
efficiente di tecnici, in sgargianti divise spesso mono-colore,
rimette in sesto con nuovi pneumatici e nuovo carburantele vetture
di formula uno. Probabilmente però non molti sanno ilsignificato
del termine inglese “pit”. Aprendo il DizionarioZanichelli, prima
di arrivare all’espressione “pit-stop” - “fermataai box”, mi
ritrovo a passare attraverso una serie di termini davve-ro
inattesi: “buca, fossa, trappola; abisso, burrone; inferno;
cava,miniera; cavità, depressione, bocca; cicatrice” e così
via.
Fabrizio Marafini
EDITORIALE
La Lettera di Assilea numero 6 - settembre 2006
1
Un lungo pit-stopIn quest’ottica, l’utilizzo dell’espressione
“pit-stop” applicata alla nostra recente vicenda del-l’immobiliare
- lo tsunami mediterraneo ai cuidanni stiamo ancora alacremente
tutti cercandodi porre rimedio - suona piuttosto appropriato.Siamo
davvero per un certo periodo come entra-ti dentro “una buca”, “un
burrone”, in certimomenti quasi un “inferno” e una “trappola”.Ma
adesso ci sono tutte le premesse acché con il1° ottobre - data a
partire dalla quale scatta l’ali-quota ridotta alla metà per le
imposte ipocatasta-li sulle compravendite di immobili da
concederein locazione finanziaria - il settore del
leasingimmobiliare lasci finalmente il box e riprendacon la
consueta grinta la propria corsa. Sarà
importante per il morale di tutto il settore chel’andamento
dello stipulato immobiliare di otto-bre ritorni sui livelli del
passato. Anche perché innovembre, il confronto sarà inevitabilmente
fal-sato dalla straordinaria performance del novem-bre 2005, quando
si registrò una anticipazione dimolte operazioni di leasing
immobiliari al fine dicogliere le ultime opportunità di durate
fiscali di8 anni prima del provvedimento Tremonti.I commerciali
leasing e gli uffici tecnici-immo-biliari delle nostre Associate
hanno oggi ancorpiù di ieri una grande responsabilità:
dimostrarcida subito che la “formula uno leasing” è ancora -e forse
ancor più del passato - competitiva!
-
Antonio Gaveglio
2
FISCALE
Trascorso il mese di giu-gno, dedicato alla reda-zione delle
semestrali, siavvicina ora il termine cogentedell’adozione dei
principi IASnei bilanci di impresa (indivi-duali) degli
intermediari finan-ziari.Allo sparuto drappello deiPionieri, che si
contava sulledita di una mano, già estensorisecondo i principi IAS
delbilancio chiuso al 31 dicembre2005, si aggiungerà il grossodei
competitors del mercatoleasing. I dubbi, le incertezzesono tante,
ma forse, ed a benguardare, è già possibile indi-viduare una linea
di tendenzase non una prassi interpretati-va.Nelle brevi note che
seguono,proseguendo il dibattito apertoin seno al convegno del 5
apri-le, alla luce delle numerose
La Lettera di Assilea
risposte (22 società appartenen-ti al segmento top 30 di cui 5
astatuto bancario) ottenute alquestionario Assilea, e non ulti-mo
sulla base dell’esperienzamaturata da KPMG pressonumerosi clienti
leasing, ripren-diamo i temi caldi impostatividi modello contabile
ed inter-pretativi delle poste di bilancioe della nota
integrativa.
MODELLO CONTABILEin linea generale le societàhanno operato
mantenendol’impianto patrimoniale dellapropria contabilità
generale(scheda cespiti, fatturazionecanone, ammortamenti
etc)operando in sede di bilanciocon scritture di riclassifica
erettifica (adjustment IAS).
CLASSIFICAZIONEPORTAFOGLIO LEASING
è stata confermata la presenzapressoché esclusiva di contrattidi
leasing finanziari “financeleases”; le operazioni di
leasingoperativo (secondo CircolareB.I. 216/96) sono state in
viagenerale riclassificate (trannequalche rarissima eccezione)
in“finance lease”, anche da alcu-ni operatori specializzati
nellalocazione operativa su benistrumentali e nel noleggio
(ren-ting) a M/L termine.
CONTRATTI DI LEASINGCOSIDDETTI “IN COSTRUENDO”alla luce delle
non univocheindicazioni fornite dalle istru-zioni del VEC e del VIF
dellaBanca d’Italia il tema è statooggetto di un ampio ed
appro-fondito dibattito, coinvolgendoanche ABI e ASSIREVI. Ciònon
di meno sulla questione deicd. “SAL” le società di
leasinginterpellate hanno assunto unaposizione largamente unitaria
econdivisa: l’87% degli interme-diari finanziari hanno assimila-to
la fattispecie ad un credito(valorizzando la voce “altri cre-diti”
con l’importo dei SAL);
Un aggiornamento sulla prassi interpretativa delle poste
caratteristiche di business
Il passaggio aglidelle societàdi leasingIAS
-
FISCALE
numero 6 - settembre 2006
seppur in presenza di indicazio-ni diverse contenute
nellaCircolare Banca d’Italian. 262/05, il 60% del campionedelle
società di leasing a statu-to banca hanno iscritto tale
fat-tispecie nei crediti.
CONTRATTI DI LEASING “INATTESA DI LOCAZIONE”in analogia al tema
precedentedegli “In costruendo”, il 91%degli intermediari
finanziari harilevato la fattispecie in bilan-cio quale
credito.
INVESTIMENTO NETTO EGESTIONE COSTI DIRETTIINIZIALI�� Le
principali società di soft-
ware fornitrici di applicati-vi leasing hanno sviluppatoPiani di
Ammortamentofinanziari IAS compliant.
�� Pur non avendo tenuto uncomportamento uniformein merito alle
modalità diFTA, tutto il campione diriferimento ha ormai
“inpotenza” i PAF secondo gliIAS sui contratti nuovi(sorti nel
corso del 2005).
�� I costi diretti iniziali com-prendono quasi esclusiva-mente
le provvigioni agliausiliari esterni (ad es. bro-kers, agenti). Le
indicizza-zioni sono state tendenzial-mente considerate
“contin-gent rent” e quindi nonriportate
nell’investimentonetto.
�� I rimborsi spese istruttoria
a larga maggioranza (94%degli intermediari finanziarie 80% degli
intermediaribancari) non sono conside-rati costi diretti iniziali.
Inalcuni e limitati casi - socie-tà con un portafoglio
diver-sificato (prestiti, personali,mutui, loans) - per unaragione
di omogeneità ditrattazione dell’algoritmo dicosto ammortizzato, la
pre-scrizione dello IAS 17 chelimita l’associazione
all’in-vestimento netto dei soli“costi diretti iniziali” è
statasoppiantata dalla più esten-siva formula dello IAS 39che parla
di costi e ricavidiretti iniziali.
�� I rappel sono stati spesatinell’esercizio nella maggio-ranza
relativa dei casi tra gliintermediari finanziari(47%), ed a
maggioranzaassoluta (75%) nelle ban-che.
�� I costi e ricavi per premiassicurativi sono transitati aconto
economico tra glialtri oneri/altri proventi enon sono stati
ricondottiall’investimento netto (tran-ne che per il 13% del
cam-pione degli intermediarifinanziari ed il 20% dellebanche.
�� I canoni a valere sugli ulti-mi sono gestibili come
ridu-zione di quota capitale allastregua di anticipi (anche sec’è
chi li ha trattati comedepositi cauzionali).
VALUTAZIONE ANALITICA ECOLLETTIVA (IMPAIRMENT
DEICREDITI)L’appartenenza delle società dileasing a Gruppi bancari
ha cer-tamente indotto gli operatori adaffrontare il tema della
valuta-zione collettiva dei crediti conun approccio globale ed
armo-nico con la Capo Gruppo;anche per questo motivo sispiega
l’ampia convergenzadegli operatori del mercato lea-sing verso
l’utilizzo di algorit-mi in linea con le indicazionidel Comitato di
Basilea. Laforte presenza di PD prodottedall’intermediario
finanziario enon di gruppo evidenziano cheil percorso di
omologazionecon Basilea non si è ancoradispiegato in modo
complessi-vo, mentre è da considerarsiampiamente
condivisibilel’adozione di LGD sorte dallaspecifica esperienza
leasing. Sinoti che la convergenza versol’incurred loss ed alla
valuta-zione del time value sono rag-giunte rispettivamente dalla
PDad un anno e dal valore del“debito residuo IAS”. Quantoalla
valutazione analitica, lascelta del tasso di attualizzazio-ne non è
stata omogenea: men-tre infatti le società di leasingbanche hanno
optato per il tassoeffettivo originario (60% delcampione contro un
40% cheadotta il tasso in vigenza sulcontratto al momento del
pas-saggio a sofferenza), il 59% gliintermediari finanziari
rispon-
3
-
denti ha utilizzato il tasso invigenza sul contratto almomento
del passaggio a soffe-renza (mentre il 41% il TEO).La maggioranza
del campionecomplessivo non ha preso inconsiderazione i costi di
recu-pero pertanto gli incassi attesisono stati stimati lordi.
BENI RIVENIENTI DALOCAZIONE
in questo caso l’elementodiscriminante è stato quello
dideterminare se la partita credi-toria (correlata al bene)
vanta-ta dalla società di leasing siaancora o non in essere. In
casodi chiusura a saldo e stralciodella posizione creditoria,
ilbene viene iscritto ai sensidello IAS 2, viceversa, in casodi
sussistenza della posizionedi credito, il bene rivenienterimane
associato al credito (delquale è un mezzo di recupero).
COMPONENTI DICONTO ECONOMICO�� Le plus su riscatti ordinari
dovute alla dilazione delflusso di riscatto sono
statericlassificate nella voceinteressi;
�� le plus su riscatti anticipati(da attualizzazione del
flus-so) sono state riclassificatenella voce interessi;
�� la componente economicadella penale risarcitoria èstata
appostata negli altriproventi di gestione anchese sono stati
rilevati casi di
transito a interessi attivi ecommissioni attive;
�� le minus plus da realizzocespite su crediti dubbisono state
generalmentericlassificate nelle rettifichedi valore nette;
�� gli interessi da time valuesull’impairment sono ri-condotti
alle riprese divalore;
�� le commissioni attive e pas-sive indubbiamente risento-no di
una non omogenea ecoerente indicazione diindirizzo. Nella voce
inparola figurano i proventi egli oneri relativi, rispettiva-mente,
ai servizi prestati e aquelli ricevuti dall’impresa.Secondo la
Circolare 262nelle voci commissioni atti-ve e commissioni
passivefigurano i proventi e glioneri relativi, rispettiva-mente,
ai servizi prestati e aquelli ricevuti dalla banca odalla società
finanziaria(garanzie, incassi e paga-menti, gestione e
interme-diazione ecc). Vanno per-tanto esclusi dalle commis-sioni
attive i recuperi dispesa. Sono esclusi i pro-venti e gli oneri
consideratinella determinazione deltasso effettivo di interesse(da
ricondurre nelle voci 10“interessi attivi e proventiassimilati” e
20 “interessipassivi e oneri assimilati”del conto economico)
delleattività e passività finanzia-
rie. Si ricorda inoltre chenella tabella “di cui allaSezione 2 -
Le commissioni- Voci 40 e 50” non è previ-sta una voce dove
ricondur-re i proventi/oneri dell’atti-vità caratteristica relativi
alleasing finanziario. Assilea,non avendo ritenuto condi-visibile
un’allocazione al difuori del cd. “Margine diIntermediazione” delle
com-ponenti di ricavo e di costoriferibili all’attività
finan-ziaria (diversamente appo-state tra le voci residuali“altri
Oneri e Proventi digestione”), ha suggerito diinserire nella voce
residua-le “Servizi”, presente nellatabella “di cui alla Sezione2 -
Le commissioni - Voci40 e 50”, tutte quelle com-ponenti di costo e
di ricavorappresentative dell’attivitàcaratteristica della
societàdi leasing finanziario.
�� Nella sottovoce a) “speseper il personale” sono gene-ralmente
comprese anche:- le spese per i dipendenti
distaccati a tempo pienopresso altre imprese;
- le spese relative ai con-tratti di lavoro atipici (adesempio,
i contratti di“lavoro interinale” e di“collaborazione coordina-ta
continuativa”);
- i rimborsi di spesa per idipendenti distaccati atempo pieno
presso l’im-presa;
La Lettera di Assilea
4
FISCALE
-
- i costi derivanti da accordidi pagamento ai dipenden-ti basati
su propri strumen-ti patrimoniali.
�� Nella sottovoce b) “altrespese amministrative” figu-rano, in
particolare, le speseper servizi professionali(spese legali, spese
notarili,ecc.), le spese per l’acquistodi beni e di servizi non
pro-fessionali (energia elettrica,cancelleria, trasporti, ecc.),
ifitti e i canoni passivi, ipremi di assicurazione, leimposte
indirette e le tasse(liquidate e non liquidate) dicompetenza
dell’esercizio.
Chiudendo non possiamodimenticare la Nota integrativadove molte
tabelle richiedono il
5numero 6 - settembre 2006
supporto del sistema informati-vo per essere redatte e
talorapresentano dubbi interpretativi.Ricordiamo tra queste:Nota
Integrativa parte B tabelle6.1, 6.3, 6.5; laddove devonoessere
ricondotti SAL ed Incostruendo, gestiti i maxicano-ni, le
indicizzazioni, etc, non-ché le rettifiche analitiche e col-lettive
con evidenza separataper i crediti deteriorati.Nota integrativa
parte B tabella6.7; laddove è richiesta la disa-mina delle garanzie
di supportoalle attività in bonis e deteriora-te.Nota integrativa
parte B tabella10.1; laddove si deve dettaglia-re i beni inoptati
ed i ritirati. Nota integrativa parte B tabella10.2; laddove per il
leasing
finanziario si deve fornire il det-taglio delle movimentazioni
divariazione annua.Nota integrativa parte B tabella11.1; laddove è
richiesta infor-mativa sulle attività ad uso fun-zionale acquisite
in leasingfinanziario, su quelle concessein leasing operativo e
quelleriguardanti i beni inoptati.Nota integrativa parte C:
tabelle1.1, tabella 2.1, tabella 9.1,tabella 11.1, tabella 12.1,
tabella21.1 Nota integrativa parte D: A1,A2, A3, A4, A5, A6.È un
sistema di valori comples-so in continua evoluzione cherichiede un
approccio per gradied uno sforzo di data qualityche parte dalle
riconciliazionifondamentali tra bilancio civili-
FISCALE
la sede dell’ISB a Londra30 Cannon Street
-
La Lettera di Assilea
6
stico e quello finanziario(riconciliazione
cespite-con-tratto-fondo, determinazionedella riserva finanziaria
ericonciliazione del fatturato)per poi passare alla verifica
dicoerenza sui valori IAS diInvestimento lordo e netto(attraverso
le riconciliazionidei ratei e risconti finanziariIAS) e la corretta
determinazio-ne delle competenze (interessi),per finire con
l’adeguatagestione componenti di impair-ment e delle restanti
incomben-ze IAS (TFR, Immobilizza-zioni materiali ed
immateriali,derivati, etc.). Per affrontare tale complessitàe nel
completare i loro progettiIAS-IFRS le società di leasingstanno di
fatto affrontando uncambiamento globale ancheorganizzativo
superiore alleattese, che vede la partecipazio-ne di tutte le aree
funzionali. Intale contesto, la scelta di alcunioperatori di
ricorrere ai servizidi advisory selezionati daAssilea, ha fatto si
che l’espe-
rienza del network KPMGdivenisse parte integrante delleproprie
strutture aziendali coin-volte nella compliance IAS,consentendo di
affrontare intempi rapidi situazioni com-plesse.Una scelta a conti
fatti vincen-te. Il ricorso alla società diadvisory ha permesso di
nondistogliere le proprie risorse daicompiti ordinari e di
mantenerei presidi amministrativi. Innumerose situazioni
l’advisorsi è mostrato un efficace mezzodi comunicazione interno e
dicollegamento verso la CapoGruppo.Il valore aggiunto
dell’advisoryin un contesto di cambiamentocosì forte può
riassumersi nonsoltanto nelle elevate compe-tenze tecniche, ma
anche nellaflessibilità organizzativa che siriflette nei progetti
aziendali enella differenziazione di com-petenze che hanno
consentitodi fornire un supporto integratoin tutte le situazioni.
In particolare il benchmark che
FISCALE
KPMG è stato in grado fornirenelle scelte operative deriva
daldel set di conoscenze raccoltesu un elevato numero di
realtàaziendali, dal dibattito tecnicoprofessionale che si è
sviluppa-to all’interno delle strutturenazionali ed internazionali
ed inambito istituzionale (Assilea,ABI, Assirevi, Consob, OIC
edaltre) dove KPMG è presentecon un ruolo di primo piano.E’ sotto
questi auspici che sirinnova, sotto l’egida diAssilea, il sodalizio
tra adviso-ry e società di leasing peraffrontare insieme
l’ultimaparte del 2006, quella che cisepara dal primo bilancio
diimpresa della maggioranzadelle società di leasing.
-
STATISTICHE
7numero 6 - settembre 2006
Beatrice Tibuzzi
Sempre piùl e a s i n g
nelle impresemanifatturiere
centrato nei beni di consumo(2,4%), mentre per i beni
diinvestimento e quelli interme-di, la crescita è stata
rispettiva-mente dello 0,9% e 0,2%.
Per il 2006 si prevede una lieveriduzione generale della
spesadello 0,5%. Nello specifico,sono le piccole imprese
adattendersi il calo maggiore(-4,2%), mentre le medieimprese
progettano un incre-mento della spesa per l’acqui-sto di beni
strumentali del3,9% e le grandi imprese nonprevedono di variare
sostan-zialmente i propri investimenti.Un cauto ottimismo
permea,invece, le aspettative per il2007, anno per il quale oltre
lametà delle imprese rispondenti- sia sul totale, che per
classedimensionale - prevede unastabilità o addirittura una
cre-scita degli investimenti (fig. 2).Nell’indagine di
marzo-aprile2005, come di consueto, sonostate inserite due domande
spe-cifiche relative all’utilizzo delleasing come forma di
finan-ziamento degli investimenti.Le risposte a tali domande,come
vedremo, rivelano l’alta
Alla più recente indagine seme-strale sugli investimenti
delleimprese manifatturiere edestrattive condotta
dall’ISAE(Istituto di Studi e AnalisiEconomica) - ente pubblico
nongovernativo che svolge attivitàdi supporto e consulenza
tecni-co–scientifica alle istituzioni -quest’anno ha risposto un
cam-pione di ben 2.000 imprese(delle circa 4.000 intervistate),che
hanno effettuato o program-mato investimenti nel triennio2004-2006,
delle quali circa 900avevano risposto anche alleinchieste
dell’aprile e novembredello scorso anno.
Gli investimenti del settoremanifatturiero ed
estrattivo,complessivamente, sono aumen-tati dell’1% nel 2005. In
parti-colar modo l’aumento hariguardato le imprese di
piccoledimensioni (con un numero diaddetti inferiore a 50),
chehanno stimato una crescita dellaspesa pari al 2%, mentre lemedie
imprese (numero diaddetti da 50 a 250) e le grandiimprese (dai 250
addetti in su)hanno fatto registrare aumentipiù contenuti e pari,
rispettiva-mente, allo 0,7% ed allo 0,3%(fig. 1). L’aumento degli
inve-stimenti, per il 2005, si è con-
I risultati dell’indagine ISAE di maggio2006 fotografano, ancora
una volta, ilcrescente utilizzo del leasing da partedel settore
manifatturiero, con unapenetrazione che sfiora il 40%
degliinvestimenti effettuati dalle piccoleaziende del comparto.
-
Figura 1 – Andamento degli investimenti delle imprese
manifatturiere (variazione % rispetto all’anno precedente)
STATISTICHE
La Lettera di Assilea
8
5
4
3
2
1
0
-1
-2
-3
-4
-5
PICCOLE IMPRESE(0-49 addetti)
MEDIE IMPRESE(50-249 addetti)
GRANDI IMPRESE(oltre 250 addetti)
TOTALE
Fonte: ISAE, maggio 2006
2005 2006
Figura 2 - Aspettative sull’andamento degli investimenti delle
imprese manifatturierenel 2007 (composizione % delle risposte)
100
90
80
70
60
50
40
30
20
10
0
PICCOLE IMPRESE(0-49 addetti)
MEDIE IMPRESE(50-249 addetti)
GRANDI IMPRESE(oltre 250 addetti)
TOTALE
Fonte: ISAE, maggio 2006
CRESCITA
STABILITA’
RIDUZIONE
-
STATISTICHE
9numero 6 - settembre 2006
frequenza di ricorso al leasingcome forma di finanziamentodegli
investimenti del settoremanifatturiero, soprattutto perle imprese
di minore dimensio-ne, nonché una crescente pene-trazione di questo
strumentoanche in termini percentuali sulvolume di investimenti
effettua-ti dal settore.
Alla prima domanda, in cui sichiedeva se l’impresa avesse omeno
fatto ricorso allo strumen-to leasing per finanziare i
propriinvestimenti, la percentuale dirisposte positive è stata pari
al45%, in aumento rispetto al43% dell’anno precedente. Adeterminare
l’aumento delricorso al leasing è stato, soprat-
tutto, il comportamento dellepiccole imprese, per le quali
lafrequenza percentuale di ricor-so al leasing è stata pari al
60%(contro il 36% delle grandiimprese ed il 33% delle medieimprese)
(fig. 3).
Figura 3 - Imprese manifatturiere che hanno fatto ricorso al
leasing come forma di finanziamento all’investimento (frequenza %
delle risposte)
70
60
50
40
30
20
10
0
2001
Fonte: ISAE, maggio 2006
piccole imprese(0-49 addetti)
medie imprese(50-249 addetti)
grandi imprese(oltre 250 addetti)
totale
2002 2003 2004 2005
-
STATISTICHE
Andando ad osservare nel detta-glio la destinazione finale
degliinvestimenti effettuati medianteil leasing, si osserva come
que-sto strumento sia stato utilizza-to soprattutto per
investimentivolti all’acquisizione di mac-chine e attrezzature per
la pro-duzione (il 63% dei risponden-ti), di capannoni
industriali
La Lettera di Assilea
10
(45%) e di mezzi di trasporto(31%), in aumento, rispetto aquanto
rilevato lo scorso anno -sebbene su percentuali più con-tenute -
anche l’acquisizione inleasing di impianti e attrezzatu-re per
elaborazioni dati (7%) eper l’automazione dell’ufficio(9%) (fig.
4).
Figura 4 – Destinazione dei finanziamenti in leasing(frequenza %
delle risposte)
70
60
50
40
30
20
10
0
capannoni industriali
Fonte: ISAE, maggio 2006
2001 20032002 2004 2005
macchine eattrezzature per
la produzione
mezzi di trasporto
impianti e/oattrezzature
elaborazioni dati
impianti e/oattrezzature automaz. uff.
altri motivi
-
STATISTICHE
11numero 6 - settembre 2006
Le piccole imprese si sono ser-vite di questa forma di
finanzia-mento per l’acquisto di capan-noni industriali, con una
per-centuale (il 57% delle risposte)superiore alla media del
cam-pione considerato (45%) e paria quella dei finanziamenti
lea-sing per l’acquisto di macchine
e attrezzature per la produzione(57%). Il 75% delle medieimprese
ha invece fatto ricorsoal leasing per l’acquisto di mac-chine per
la produzione, il 38%di esse per i mezzi di trasporto eil 29% per
l’acquisto di capan-noni. Le grandi imprese hannoutilizzato il
leasing per l’acqui-
sto dei mezzi di produzione(64%), mezzi di trasporto(59%),
capannoni (33%) e, inpercentuale inferiore (25%delle risposte
pervenute), ma inmisura molto superiore allamedia (9%), per il
rinnovo diimpianti e attrezzature per l’au-tomazione degli uffici
(fig. 5).
Figura 5 – Destinazione del finanziamento leasing per le diverse
classi dimensionalidelle imprese (frequenza % delle risposte)
80
70
60
50
40
30
20
10
0
capannoni industriali
Fonte: ISAE, maggio 2006
macchine eattrezzature per
la produzione
mezzi di trasporto
impianti e/oattrezzature
elaborazioni dati
impianti e/oattrezzature automaz. uff.
altri motivi
piccole imprese(0-49 addetti)
medie imprese(50-249 addetti)
grandi imprese(oltre 250 addetti)
totale
-
STATISTICHE
La Lettera di Assilea
12
Positivi anche i risultati dellaseconda domanda, nella qualesi
chiedeva la percentuale diimporto totale degli investimen-ti che
era stato finanziato in lea-sing. L’incidenza del leasing sultotale
degli investimenti è infat-
ti, complessivamente, risultatain aumento, con una penetrazio-ne
pari al 21,3% (rispetto al17,6% del 2004). Anche in que-sto caso la
percentuale più altaè stata rilevata sulle piccoleimprese, per le
quali il tasso di
penetrazione del leasing è statopari al 39,6% (fig. 6),
superiorealla media nazionale e molto aldi sopra della percentuale
rela-tiva alle imprese di media(12,4%) e grande
dimensioni(6,8%).
Figura 6 – Penetrazione % del leasing sul totale degli
investimenti effettuati nell’anno
40
35
30
25
20
15
10
5
0
2001
Fonte: ISAE, maggio 2006
piccole imprese(0-49 addetti)
medie imprese(50-249 addetti)
grandi imprese(oltre 250 addetti)
totale
2002 2003 2004 2005
-
1. Premessa - Il iusvariandi consiste neldiritto potestativo
diuna parte di modificare unilate-ralmente le condizioni e/o
l’og-getto del contratto; l’attribuzio-ne ad una parte del potere
dimodificare unilateralmente lecondizioni e/o l’oggetto
dellapropria prestazione rende soloprovvisoriamente determinatele
condizioni e l’oggetto delrapporto contrattuale, così comeè stato
definito al momentodella conclusione dell’accordo,poiché nella
sostanza la suadeterminazione definitiva vienerimessa alla volontà
di una delleparti, la quale, se ritiene dimodificare il rapporto,
vi prov-vede in un momento successivoal perfezionamento del
contrat-to.L’ordinamento giuridico ha pre-visto, da un lato, alcune
fattispe-
cie particolari in cui consente ilius variandi con il
conseguenteassoggettamento di una partealla scelta autonomamente
com-piuta dall’altra (cfr. al riguardo:l’art. 1661 c.c. in materia
diappalto; l’art. 1685 c.c. in mate-ria di trasporto; l’art.
1711,comma 2, c.c. in materia di man-dato; l’art. 1770, comma 2,
c.c.in materia di deposito; l’art.1925 c.c. in materia di
assicura-zione; l’art. 2103 c.c. in materiadi lavoro subordinato),
mentre,quando ha dovuto dettare unadisciplina di diritto comune,
trat-tandosi di un diritto potestativo,ha avvertito la necessità di
pre-vedere una disciplina diretta alimitarne la portata,
vietandonel’esercizio abusivo nei contratticon i consumatori ed ora
l’eser-cizio ad nutum nei contratti ban-cari e finanziari.Nei
contratti del consumatore il
13numero 6 - settembre 2006
ius variandi è disciplinato nel-l’art. 33, commi 2, lettere
m),n) ed o), 3 e 4, Codice del con-sumo; nei contratti bancari
efinanziari nell’art. 118 tub, cosìcome sostituito dall’art. 10
deld.l. 4 luglio 2006, n. 248, con-vertito, con modificazioni,dalla
legge 4 agosto 2006,n. 248.Tra le due regolamentazioniesistono
numerose coincidenzee differenze di natura sostan-ziale che fanno
sorgere dei pro-blemi di sovrapposizione didisciplina e di
determinazionedella legge applicabile nel-l’ipotesi di contratti
bancari efinanziari con controparti con-sumatori.
IL NUOVO ART. 118TUB E LA DISCIPLINA DEL
IUS VARIANDINEI CONTRATTI DI
LOCAZIONE FINANZIARIA
LEGALE
Massimo Rodolfo La Torre
-
La Lettera di Assilea
14
LEGALE
2. Il nuovo art. 118 tub:ius variandi e “giu-stificato motivo” -
Adifferenza dell’originaria for-mulazione, che non ponevalimiti
all’esercizio del iusvariandi nei contratti di credito,salva la sua
espressa previsionein contratto, il 1° comma delnuovo art. 118 tub
condiziona“la facoltà di modificare unila-teralmente i tassi, i
prezzi e lealtre condizioni di contratto”alla sussistenza di “un
giustifi-cato motivo”, cercando in que-sto modo di
contemperarel’eventuale arbitrio della bancao dell’intermediario
finanziario.A differenza della lettera m)dell’art. 33, comma 2,
Cod.consumo - che consente al pro-fessionista di modificare
unila-teralmente le clausole del con-tratto ovvero le
caratteristichedel prodotto o del servizio dafornire a condizione
che indichinel contratto stesso un “giustifi-cato motivo”, che
viene cosìreso preventivamente noto alconsumatore, il quale o
loaccetta o si rifiuta di sottoscri-vere il contratto, evitando
findall’inizio il possibile insorgeredi eventuali contestazioni
sullaeffettiva giustificatezza delmotivo su cui si fonda la
varia-zione -, il generico riferimento,contenuto nell’art. 118 tub,
adun concetto di “giustificatomotivo”, privo di ogni
altrochiarimento o di riferimentinormativi specifici, che in
que-sto caso non viene ad essere
predeterminato, ma opera aposteriori in via indefinita,potrà
essere foriero di contesta-zioni con lac l i e n t e l a ,soprat
tut toquando sia v r a n n ocome con-troparti iconsumatori,per i
quali sidovrà, altre-sì, verificarese anche nelcaso di spe-cie
potrà tro-vare spaziol’azione ini-bitoria di cuiall’art. 37Cod.
consu-mo; per cuisi pone inquesti casiuna prima fondamentale
esi-genza di chiarire la effettivaportata di tale
nozione.Nell’ordinamento giuridico ilriferimento al concetto di
“giu-stificato motivo”, oltre che nellacitata disposizione in
materia dicontratti del consumatore, ècontenuto nell’art. 3 della
leggen. 604/66, in materia di licen-ziamenti individuali, che
distin-gue il “giustificato motivo sog-gettivo”, nel quale rileva
ilcomportamento del lavoratore,che per essere licenziato deveaver
determinato “un notevoleinadempimento degli obblighicontrattuali”,
dal “giustificato
motivo oggettivo”, che prendein considerazione, invece,l’azienda
del datore di lavoro,
per cui ill i c e n z i a -mento puòe s s e r e“determi-nato
daragioni ine-renti all’at-tività pro-d u t t i v a ,a l l ’ o rg a
-nizzazionedel lavoro eal regolarefunz iona-mento diessa”.Come èa v
v e n u t onel dirittodel lavoro,nel quale la
giurisprudenza e la prassihanno elaborato una nutritacasistica,
analogamente dovràavvenire in materia bancaria,fermo restando che
fino adallora ci si dovrà muovere nel-l’ambito dei principi sanciti
datale norma, potendo giustifica-re la modifica unilaterale
dellecondizioni contrattuali sia sullabase di motivi inerenti al
com-portamento del cliente, doven-do intendere in questi
casil’inadempimento in senso lato,riferito al suo
comportamentonell’esecuzione del contrattocon l’intermediario, sia
sullabase di elementi riguardanti
il 1° comma delnuovo art. 118 tub
condiziona “la facoltà di
modificare unilateralmente itassi, i prezzi e lealtre condizioni
di
contratto” alla sussistenza di“un giustificato
motivo”
-
l’andamento del mercato diriferimento o l’organizzazioneinterna
dell’intermediario stes-so, fermo restando che in que-sti casi i
motivi addotti dovran-no essere di natura oggettiva,evitando ogni
arbitrarietà. E’ opportuno, quindi, che laclausola sul ius variandi
vengaarticolata su entrambe questedirettrici.La norma non prevede
un pre-ciso obbligo dell’intermediariodi comunicare al cliente
ilmotivo che ha indotto allamodifica unilaterale delle con-dizioni
praticate, parlandosemplicemente di “sussisten-za” di giustificati
motivi, ma siritiene comunque che questidebbano essere
espressamentecomunicati per iscritto in virtùdel principio, sancito
dall’art.1375 c.c., di esecuzione delcontratto secondo correttezza
ebuona fede, in modo da con-sentire al cliente anche un con-trollo
se effettivamente il moti-vo addotto per la variazione
ègiustificato.Infatti, al di là della facoltà direcesso, il cliente
che abbiainvece interesse a continuare ilcontratto, ma senza però
subir-ne le variazioni unilaterali esfavorevoli ritenute
ingiustifi-cate, potrà sempre contestare laloro legittimità sulla
base deimotivi addotti, eccependo cosìun comportamento
dell’inter-mediario contrario a buonafede ed allo stesso disposto
del-l’art. 118 tub, chiedendo la
inefficacia delle variazioniapplicate in virtù di quantodisposto
dal comma 3 ed ancheil risarcimento del danno even-tualmente
patito.Sul piano formale, il comma 5dell’art. 117 tub stabilisce
chela possibilità di variare in sensosfavorevole al cliente le
condi-zioni del contratto deve essereespressamente disciplinata
inuna apposita clausola contrat-tuale debitamente approvataper
iscritto. Nonostante taleprevisione, il comma 1 delnovellato art.
118 tub contienea sua volta anche il richiamoformale all’art. 1341,
comma 2,c.c., che elenca le clausole ves-satorie contenute nelle
condi-zioni generali di contratto per lacui efficacia è necessaria
laspecifica approvazione scrittada parte del cliente mediante
ladoppia sottoscrizione del con-tratto.Si tratta, in sostanza, di
unaripetizione diretta a rafforzare,nonostante l’introduzione
delpresupposto indefettibile del“giustificato motivo” necessa-rio
per poter modificare unila-teralmente le “condizioni delcontratto”,
la natura vessatoriadella clausola sul ius variandi.
3. L’ ambito di applica-zione: soggettiva edoggettiva - Sul
pianosoggettivo, l’art. 118 tub trovaapplicazione a tutta la
clientela,sia consumatori che non, delle
banche e degli intermediarifinanziari.Dal punto di vista
oggettivo,invece, l’art. 118 tub trovaapplicazione ai soli
contratti didurata, sia a tempo determinatoche indeterminato, ossia
ai con-tratti che non si estinguonomediante il compimento di
ununico atto ma creano un vincolodestinato a produrre effetti
neltempo, anche se non presentanouna perfetta corrispettività
acoppie, posto che è sufficientela creazione di un
rapportodestinato a perdurare nel tempo,come nel caso dei contratti
dilocazione finanziaria.Sono invece esclusi i contrattidi durata
aventi ad oggetto laprestazione di servizi di investi-mento e dei
servizi a questiaccessori, i quali sono discipli-nati dalle
disposizioni del testounico della finanza (d. lgs.n. 58/98 tuf) e
dalle disposizio-ni attuative della Consob ed icontratti per i
quali la variazio-ne delle condizioni praticatenon è rimessa alla
unilateralevolontà di una delle parti con-traenti, ma è ancorata ad
unparametro di indicizzazione.Sempre sul piano oggettivo, siosserva
che il ius variandi disci-plinato dall’art. 118 tub prevedela
facoltà di modificare unilate-ralmente solo le condizioni
eco-nomiche del contratto e nonanche le clausole dello stesso,come
invece previsto dallaBanca d’Italia nelle Istruzionidel 25 luglio
2003 sulla traspa-
LEGALE
15numero 6 - settembre 2006
-
renza bancaria e finanziaria (v.Sez. IV, § 2); in merito
alleprime, si precisa, inoltre, che lamodifica unilaterale non è
limi-tata esclusivamente al tasso diinteresse o al c.d. “tasso
lea-sing”, ma si estende anche ai“prezzi e [al]le altre
condizionidi contratto”, ossia anche allespese e agli oneri ed
accessori lacui determinazione non dipendeda fattori oggettivi
esterni(come, ad esempio, la modificadelle tariffe postali o
dell’im-porto dell’IVA o il costo delRID, ecc.), ma è rimessa
allavolontà unilaterale dell’inter-mediario (come, ad esempio,
lespese di maggiorazione sull’in-casso dei canoni a mezzo RID,le
spese per le comunicazioniperiodiche, ecc.).
4. Le modalità di comu-nicazione - Il nuovoart. 118 tub ha
esclu-so, come invece avveniva inpassato, la possibilità di
comu-nicare la variazione unilateralein maniera impersonale,
preve-dendo al comma 2 che “qualun-que modifica unilaterale ...deve
essere comunicata espres-samente al cliente secondomodalità
contenenti in modoevidenziato la formula:“Proposta di modifica
unilate-rale del contratto”.Questa può avvenire, quindi, siaa mezzo
di una specifica letterainviata al cliente, che attraversole
comunicazioni periodiche, a
condizione che in entrambi icasi risulti scritto “Proposta
dimodifica unilaterale del con-tratto” e venga indicato, oltre
almotivo della variazione, ilperiodo di preavviso, l’entitàdella
variazione stessa e lafacoltà di recedere dal contrattoentro 60
giorni.La precisazione che la modificaunilaterale delle condizioni
dicontratto costituisce una “pro-posta” che deve essere comuni-cata
al cliente per iscritto (omediante altro supporto dure-vole
concordato con il clientemedesimo), implica che questasia un atto
ricettizio che deveessere accettato dal cliente, inanalogia a
quanto disposto inmateria contrattuale dall’art.1326 c.c..Pertanto,
in quanto “proposta”la sua efficacia non è immedia-ta, ma resta
sospesa: secondol’interpretazione avanzatadall’ABI per il solo
periodo dipreavviso, che non può essereinferiore a 30 giorni,
ovvero,secondo un’altra possibileinterpretazione, per tutto
ilperiodo di 60 giorni entro ilquale il cliente può esercitare
ilproprio recesso dal contratto1 esolo qualora questo non
vengaesercitato si avrebbe la sua taci-ta accettazione e le
variazioniretroagirebbero al termine delperiodo di preavviso
indicato.
5. Ius variandi e usura -La disciplina del iusvariandi secondo
laformula della proposta e del-l’accettazione e non più
comesemplice imposizione unilatera-le ripropone un aspetto
alquantoinesplorato della facoltà dimodifica unilaterale delle
con-dizioni economiche del contrat-to, ossia quello dell’impatto
conla normativa sull’usura.In passato, avendo disciplinatoil ius
variandi come un dirittopotestativo dell’intermediario e,quindi,
come un suo atto unila-terale che il cliente si limitava asubire se
non esercitava il dirit-to di recesso, si poteva ritenereche lo
stesso non integrava néuna “dazione” di danaro, nétanto meno una
“promessa”, checostituiscono gli elementi costi-tutivi idonei ad
integrare il reatodi usura formale di cui al 1°
LEGALE
La Lettera di Assilea
16
1 La soluzione dell’ABI avanzata nellaCircolare legale n. 23 del
7 agosto2006, pur fondata sul piano letterale,presenta delle
difficoltà nel caso in cuiil cliente eserciti la facoltà di
recessodopo il periodo di preavviso; in talcaso dovendo liquidare
l’intero rap-porto, oltre che senza penalità, allecondizioni
precedentemente praticate,l’intermediario bancario o finanziariosi
troverebbe a dover fare dei calcoliassai complicati dovendo persino
rico-noscere gli interessi su eventuali mag-giorazioni o riduzioni
praticate alcliente nel periodo considerato e cheabbiano comportato
un suo esborso indenaro.
-
17numero 6 - settembre 2006
LEGALE
comma dell’art. 644 c.p.; oracon la nuova disciplina, che
hatrasformato il diritto potestati-vo in una vera e propria
“pat-tuizione” costituita da una pro-posta ed accettazione, anche
setacita, questa viene ad assume-re rilevanza anche in sedepenale,
considerato che lanorma di interpretazione auten-tica del nuovo
reato di usura(art. 1 della legge n. 24/01 diconversione del d.l.
n. 394/00)ha stabilito che: “Ai fini del-l’applicazione dell’art.
644 c.p. e dell’art. 1815, secondocomma, c.c., si intendono
usu-rari gli interessi che superanoil limite stabilito dalla
leggenel momento in cui essi sonopromessi o comunque convenu-ti, a
qualunque titolo, indipen-dentemente dal momento delloro
pagamento”.L’uso della locuzione “conve-nuti a qualunque titolo”
svin-colato dall’elemento dell’effet-tivo pagamento, fa si che ai
finidella determinazione usuraria omeno di un tasso sia
rilevanteanche la proposta di ius varian-di cui non fa seguito il
recessodel cliente; in questo casol’usurarietà delle
condizionipraticate non deve essere valu-tata alla luce dei tassi
sogliavigenti al momento della stipu-la del contratto, ma di
quellivigenti nel momento in cui èintervenuta la modifica
unilate-rale in senso sfavorevole alcliente, e, quindi, con
riferi-mento ai tassi soglia vigenti nel
trimestre in cui scade il periododi preavviso.
6. Il recesso dal con-tratto di locazionefinanziaria - Laseconda
parte del 3° commadell’art. 118 tub, riprendendonella sostanza
quanto già previ-sto nell’originaria formulazio-ne, stabilisce a
favore del clien-te che non intenda accettare lavariazione
unilaterale dellecondizioni a lui sfavorevoli lafacoltà di
recedere, “senzaspese”, dal contratto entro 60giorni dal
ricevimento dellaproposta.Il recesso da un contratto com-porta lo
scioglimento del relati-vo vincolo (v. art. 1372 c.c.) e,quindi,
neicontratti didurata, daun lato, ilvenir menodell’obbligodi
fornire leprestazionifuture e,dall’altro, ilconseguenteo b b l i g
odella reci-proca resti-tuzione diquanto eventualmente
detenutoindebitamente essendo venutomeno il titolo. Infatti, ai
sensi del comma 2dell’art. 1373 c.c, nei contrattiad esecuzione
continuata o
periodica il recesso non haeffetto solo per le prestazionigià
eseguite o in corso di esecu-zione; per cui, in questi casi,
leprestazioni eseguite o in corsodi esecuzione fino alla data
delrecesso restano acquisite alleparti, che sono invece
liberatedalla prestazione di quelle futu-re. Se vi è stata la
dazione di unbene o di un tantundem “dicose fungibili” (art. 1813
c.c.)questi devono essere restituiti:se il tantundem è una somma
didenaro concessa in mutuo o afronte di un prestito finalizzato,il
sovvenuto dovrà restituiresoltanto la quota capitale nonrimborsata
fino al momento delrecesso, mentre se vi è stata ladazione di un
bene, mobile o
immobi le ,concesso ingodimentoo in utilizzo,il condutto-re o
l’utiliz-zatore deveres t i tu i r lonello statodi fatto e
didiritto in cuisi trova,fatto salvol ’ o b b l i g odel
risarci-
mento del danno per l’usoanormale o per i danni arrecati. Da
quanto precede emerge cheil “recesso” è un istituto netta-mente
diverso sia dalla risolu-zione per inadempimento che
il “recesso” è unistituto nettamente
diverso sia dallarisoluzione per
inadempimento chedall’“adempimento
anticipato”
-
La Lettera di Assilea
18
LEGALE
dall’“adempimento anticipato”;pertanto, in presenza di
unadisposizione avente portatagenerale che, quindi, non tieneconto
delle peculiarità sottesealle singole diverse
fattispeciecontrattuali che astrattamentepotrebbero formare oggetto
delius variandi, si potranno avereeffetti patrimoniali
alquantodiversi nelle rispettive situazio-ni giuridiche delle parti
contra-enti, che in alcuni casi potrannoessere perfino foriere di
gravidanni. Infatti, se - come si èvisto - in alcune fattispecie
con-trattuali le conseguenze delrecesso sostanzialmente coinci-dono
con quelle dell’eventualeadempimento anticipato, ciònon avviene mai
nei contrattiche prevedono la dazione ingodimento o in utilizzo di
unbene specifico.Pertanto, nell’ambito dei con-tratti di locazione
finanziaria sel’utilizzatore decide di recederea seguito
dell’esercizio del iusvariandi da parte del conceden-te, le
conseguenze non sonoquelle di dover pagare i canonia scadere
attualizzati più l’op-zione con la conseguente acqui-sizione della
proprietà del bene,come nel caso dell’adempimen-to anticipato, ma
quelle di resti-tuzione del bene stesso e diinterruzione del
pagamento deicanoni che devono ancoramaturare.Si capisce che questa
secondaipotesi, in mancanza di una spe-cifica disposizione che
contem-
peri le conseguenze patrimo-niali del recesso nei confrontidelle
contrapposte posizionidelle parti contraenti, potràessere foriera
di contenziosi edi rischi di subire danni nonsolo per la società di
leasing,ma anche per l’utilizzatore, ilquale anche se vorrà agire
perla restituzione di una parte deicanoni versati in esubero
rispet-to all’uso fatto del bene, non èsicuro che possa vedere
accoltala propria domanda posto cheuna simile pretesa appare
privadi tutela in quanto in contrastocon il disposto del comma
2dell’art. 1373 c.c.; mentre sulversante della società di lea-sing,
questa corre il rischio diricevere un bene che difficil-mente potrà
consentire il recu-pero del capitale residuo, siaper il suo
eccessivo consumo,che comporterà una causa dirisarcimento danni,
sia per lasua infungibilità o difficoltà diricollocamento, che
comporte-rà, invece, una perdita secca.
7. La sanzione - Ilnuovo 3° commaparlando generica-mente di
“cliente” ribadiscel’applicazione dell’art. 118 atutti i clienti
delle banche edegli intermediari finanziari enon solo ai
consumatori, per cuise le variazioni contrattualiapplicate sono
sfavorevoli enon sono state rispettate le pro-cedure ed i dettami
indicati nei
commi precedenti, le stessesono inefficaci, mentre il con-tratto
resta valido.
8. Le variazioni deitassi dipendenti dadecisioni di
politicamonetaria - Il 4° comma, inte-ramente riscritto, si
riferiscealle variazioni “conseguenti adecisioni di politica
moneta-ria”. La disposizione costitui-sce un corollario del
principiogenerale contenuto nel 1°comma e chiarisce un
dubbiointerpretativo che sarebbe potu-to sorgere, ribadendo che
rien-tra nella disciplina del iusvariandi anche la modifica
uni-laterale delle condizioni con-trattuali derivanti
dall’anda-mento del mercato del denaro e,quindi, da fattori esterni
allavolontà dell’intermediario,quali le decisioni delle
Autoritàmonetarie.Nel caso delle variazioni deri-vanti da decisioni
delle Autoritàmonetarie (BCE, Bancad’Italia, ecc.) queste
devonoriguardare sia i tassi debitoriche i tassi creditori e
devonoessere “tali da non recare pre-giudizio al cliente”, nel
sensoche se la variazione dell’Autorità monetaria è, per esem-pio,
di mezzo punto si deverispettare tale proporzionalitàsia a favore
che a svantaggiodel cliente.Questa precisazione non è dipoco conto,
poiché di fatto con-
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19numero 6 - settembre 2006
LEGALE
ferma l’assunto, sopra eviden-ziato, secondo cui il
riferimentoal “giustificato motivo” puòriguardare sia decisioni
interneall’intermediario derivanti dasue scelte organizzative
chedall’andamento del costo deldenaro o da altri parametri ido-nei
ad avere rilevanza sui rap-porti in corso e riguarda sia
lecondizioni sfavorevoli chequelle favorevoli al cliente, percui è
opportuno strutturare larelativa clausola avendo riguar-do anche a
quest’ultimi dueaspetti.Un problema interpretativo sipone in merito
al rapporto tra lafacoltà del ius variandi, sancitadal 1° comma
dell’art. 118 tub,e l’automaticità o meno dellevariazioni
favorevoli al clientederivanti da decisioni delleAutorità
monetarie: pur nellanon felice formulazione delcomma 4, che sembra
costituireuna disposizione a parte netta-mente distinta dalla
disciplinadel ius variandi contenuto neiprecedenti commi, si
ritiene cheanche in questo caso, in virtùdel principio generale di
dirittocomune dell’esecuzione delcontratto secondo correttezza
ebuona fede, se è stata previstain contratto una clausola
sullamodifica unilaterale delle con-dizioni economiche le
variazio-ni favorevoli al cliente gli devo-no essere sempre
riconosciute,stante anche la previsione resi-duale di “non recare
pregiudi-zio”.
Si fa presente che il mancatorispetto del principio
sancitodall’art. 1375 c.c. del compor-tamento secondo buona fede,da
intendersi in senso oggetti-vo, può essere fonte di respon-sabilità
contrattuale in quantopuò integrare un inadempimen-to
dell’intermediario nel rispet-to di un vero e proprio
doveregiuridico, che nel caso di specieè dato dal mancato
riconosci-mento a favore del cliente di undiritto sancito da
unanorma giuridica, per cuipuò essere causa di riso-luzione del
contratto odi diffida ad adempiere(artt. 1453 e 1454 c.c.)da parte
del cliente stes-so, per la cui sussisten-za non è necessario
uncomportamento doloso,ma è sufficiente anchela semplice inerzia
del-l’intermediario che nonha riconosciuto affattoovvero non ha
ricono-sciuto nell’importodovuto la variazionefavorevole al
cliente.
9. La portatadel comma 2dell’art. 10d.l. 223/06 - L’art. 10del
d. l. n. 223/06 ècostituito da duecommi: il primo dispo-ne la
sostituzione dell’art. 118tub, ed il secondo, ponendosi aldi fuori
della disciplina sul ius
variandi nei contratti bancari efinanziari, con una
disposizio-ne di diritto comune avente,quindi, una portata
generale,dispone che: “In ogni caso, neicontratti di durata, il
cliente hasempre la facoltà di recederedal contratto senza penalità
esenza spese di chiusura”.Se ci fermassimo alla solainterpretazione
letterale, il 2°comma dell’art. 10 citatoavrebbe una portata
dirompen-
te, trasformando la natura ecce-zionale e speciale del diritto
direcesso dal contratto, in una
“In ogni caso, neicontratti di
durata, il cliente hasempre la
facoltà di recederedal contratto senza
penalità e senzaspese di chiusura”.
Se ci fermassimoalla sola interpreta-zione letterale, il
2° commadell’art. 10 citato
avrebbe una portatadirompente...
-
La Lettera di Assilea
20
LEGALE
2 Cfr. ABI, Circolare legale n. 23,citata, p. 7.
sorta di diritto potestativo diuna parte, genericamente
chia-mata “cliente”, esercitabile adnutum, poiché con l’ampia
for-mula di apertura: “in ognicaso”, riferita a tutti i contrattidi
durata, verrebbe ad estendereappunto a tutti questi contratti,e
quindi anche, ma non solo,alla locazione finanziaria, unasorta di
generalizzata facoltàdel “cliente” di poter “sempre”recedere dal
contratto “senzapenalità e senza spese di chiu-sura”.Si capisce che
una simile inter-pretazione, ancorché ammessain via astratta dalla
lettera dellanorma, non può essere néaccolta, né tanto meno
consen-tita, poiché con una norma fret-tolosa e poco chiara non
solo sisovvertirebbe un fondamentalee superiore principio
dell’ordi-namento giuridico, che all’art.1373 c.c. sancisce che il
reces-so unilaterale, nei casi in cui
non è espressamente previstoda norme speciali, deve forma-re
oggetto di una espressa pat-tuizione, ma si avrebbe unincertezza
del diritto, rendendoincerti e rischiosi tutti i contrat-ti di
durata, che sarebberoappunto in balìa dei “clienti”,termine non
tecnico con il qualeil legislatore avrà voluto indica-re coloro che
aderiscono a con-tratti predisposti da altri.
Si condivide, pertanto, l’inter-pretazione2 secondo la qualecon
tale norma il legislatorenon abbia voluto introdurre undiritto di
recesso ex lege perogni tipo di rapporto di durata,ma abbia
soltanto voluto esclu-dere l’applicazione di ulterioripenalità e
spese di chiusura neicasi di recesso previsti ex lege(si pensi, ad
esempio, alla disci-plina delle varianti nei contrattidi appalto
per le quali l’esclu-sione delle penalità non si
estende alle indennità previstedalla legge o alla facoltà
direcesso unilaterale del commit-tente: artt. 1660, commi 2 e 3,
e1671 c.c.,) ovvero nei casi incui questo è parimenti consenti-to
dalla legge (si pensi allafacoltà di recesso nei contratti atempo
indeterminato).
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21numero 6 - settembre 2006
messaggio promozionale
Gli AdempimentiAntiriciclaggio perle Società di Leasing
Programma Il riciclaggio dei proventi da reato
Il riciclaggio e l’attività di contrasto internazionale:
normativa ed
organismi che operano nel contrasto
Il ruolo delle Autorità italiane e l’evoluzione della normativa
nazionale
Gli obblighi derivanti dalla L. 197/91
La protezione dei dati e delle informazioni
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"Gli adempimenti Antiriciclaggio perle società di Leasing" è il
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La Lettera di Assilea
22
STATISTICHE
Piero Biagi
L’EUROPA IN CIFRE EI SUOI OPERATORI...ANALIZZANDO LE TENDENZE
DELMERCATO E DELL’OFFERTA LEASING“NEL VECCHIO CONTINENTE”
E’sicuramente un mer-cato all’insegna deldinamismo e
dellacrescita quello fotografatodalle statistiche e dalle
pubbli-cazioni ufficiali Leaseurope,disponibili sul sito
www.lea-seurope.org nell’appositasezione “Statistics 2005.” I
datidefinitivi confermano - in coe-renza con quanto era stato
pre-annunciato in un comunicatostampa della Federazione dimarzo
2006 - una crescita dellostipulato leasing in Europa chenell’anno
passato ha sfiorato il
14% per unvalore com-plessivo supe-riore ai 262miliardi dieuro
di nuovicontratti evicino ai 600miliardi dicons i s t enzeleasing
(cfr. tab. 1).
Come avremo modo di osser-vare di seguito, il mercatoeuropeo del
leasing è in conti-nua evoluzione e necessita di
sistemi di rilevazione e monito-raggio dei principali
fenomenisempre più puntuali e avanzati.In circa otto anni di
Presidenzadel Comitato StatisticoLeaseurope, Piero Biagi ha
pro-mosso importanti iniziative edinvestimenti al fine di
impianta-re un efficiente sistema di rile-vazione statistiche a
livelloeuropeo capace al tempo stessodi monitorare i fenomeni e
gliindicatori più rilevanti e di rac-cordare i diversi sistemi di
rile-vazione più o meno sofisticatigià presenti presso le
diverse
Associazioni.“Per la primavolta, quest’anno - testi-monia Biagi
-le statistichepubblicate nels i t oL e a s e u ro p esono statec o
s t r u i t eattraverso un
sistema di rilevazione automa-tico sul sito della
Federazioneeuropea e compilate diretta-mente dalle principali
societàdi leasing di quei Paesi in cuila relativa Associazione
non
Piero Biagi, Presidente dello Statistics andMarketing Committee
in Leaseurope edella Commissione Studi e Statistiche dimercato
Assilea, dopo aver ricoperto ruolidi spicco nel corso di
un’esperienza ultraventennale in Centro Leasing, è il
nuovoDirettore Generale di Nolè, la società dinoleggio a lungo
termine facente capo aBanca Agrileasing.
I dati definitivi confermano una
crescita dello stipulato leasing in
Europa che nel 2005ha sfiorato il 14%
-
dispone di un analogo sistemadi rilevazione oppure
dalleAssociazioni nazionali, in tuttigli altri casi (quali quello
ita-liano). Sulla base di questoimpianto è attualmente in corsodi
rilevazione, una statistica“semestrale” sullo stipulato
el’outstanding leasing europeo,con lo scopo di fornire nel mesedi
ottobre un consuntivo dellaprima metà del 2006 e le previ-sioni di
chiusura dell’anno alivello europeo. Il successo delsistema sta
ampliandosi inquanto anche la federazionesorella di Leaseurope,
Eurofinas sta valutandonel’adozione e anche alcuneAssociazioni
locali sono inte-ressate ad adottarlo per gestirei rapporti
statistici con i loroaderenti”. Al di là degliaspetti
piùpropriamentetecnici edorganizzativi,con riferimen-to alla
dinami-ca 2005, Biagicommenta che: “Nel 2005 ilmercato del Leasing
in Europaè cresciuto un po’ dappertutto,
sia nei paesi con mercati piùmaturi che in quelli emergenti.E’
inoltre cresciuto, anche secon ritmi leggermente diversi,un po’ in
tutti i comparti. In
questo il 2005si diversificarispetto aglianni preceden-ti dove
la cre-scita comples-siva, peraltropiù ridotta, eratrainata da
fenomeni specifici (come adesempio il leasing immobiliarein
Italia nel 2004), ma c’erano
STATISTICHE
23numero 6 - settembre 2006
Tabella 1 - Stipulato e Outstanding Leasing in Europa
Germania 49.270 44.410 10,9% 133.200 128.000 4,1%
Regno Unito 55.773 53.651 4,0% 121.034 122.752 -1,4%
Francia 28.776 26.915 6,9% 73.144 69.750 4,9%
Italia* 44.160 38.185 15,6% 100.000 90.000 11,1%
Altri Paesi del Bacino del Mediterraneo 25.122 20.567 22,1%
56.755 47.788 18,8%
Benelux e Svizzera 13.676 12.523 9,2% 28.545 28.405 0,5%
Austria e Paesi dell’Est 27.911 21.058 32,5% 55.296 45.493
21,5%
Paesi scandinavi 17.476 13.379 30,6% 30.820 26.404 16,7%
Totale 262.164 230.688 13,6% 598.794 558.592 7,2%
stipulato (mil. €)
2005 2004 var. %
outstanding (mil. €)
2005 2004 var. %
(*) Stipulato 2004 aggiornato da Assilea per tenere conto della
variazione della compagine associativa.Fonte: Leaseurope.
La ripresa ha interessato ancheparte dei mercati
più maturi…
-
STATISTICHE
La Lettera di Assilea
24
anche paesi e dei mercati chesi erano fermati se addiritturanon
erano in significativa con-trazione. Quindi in generaleun’annata
molto buona.” A livello di singoli comparti, illeasing immobiliare,
lo ricor-diamo pesa per meno del 20%dello stipulato europeo e
circala metà del comparto si riferi-sce allo stipulato
immobiliarenel nostro Paese. “La crescitadel 2005 a livello europeo
-osserva Biagi (cfr. fig. 1) - èstata il risultato soprattutto
diuna ripresa del comparto auto,con un incremento vicino al12% nei
contratti su autovet-ture e superiore al 16% nei
contratti su veicoli commercia-li e industriali, segmenti
cherappresentano rispettivamenteil 39% e il 19% del
leasingmobiliare europeo. Più conte-nuta, seppur positiva (+8%),
laperformance del comparto deibeni strumentali, diversi daicomputer
e le attrezzature perufficio, che rappresenta unulteriore 7% del
compartomobiliare.” L’eccellente dina-mica del comparto aeronavale
eferroviario, che a livello euro-peo rappresenta circa il 6%
delleasing mobiliare, è stata traina-ta dalla performance del
RegnoUnito, in cui si concentra circaun terzo del suo
stipulato.
Ad agosto si è chiusa la quintaedizione del ranking europeo,al
quale quest’anno hanno par-tecipato 213 società di
leasing,indipendenti o capogruppo(cosiddette “parent compa-nies”) e
64 società facentiparte di gruppi internazionali(cosiddette
“subsidiaries”), perun totale di mercato rappresen-tato pari a
oltre il 57% dell’in-tero stipulato Leaseurope.Assilea ha
contribuito a questainiziativa collezionando e tra-smettendo i dati
delle prime 20società nella classifica per sti-pulato. Nella tab. 2
sono ripor-tare le prime 25 società inEuropa (indipendenti o
parent
Figura 1 – Variazione percentuale dello stipulato 2005 dei
principali comparti delleasing mobiliare in Europa (tra parentesi
il loro peso sul comparto mobiliare)
altri beni strumentali (7%)
computer e attrezzatureda ufficio (9%)
veicoli commerciali eindustriali (19%)
autovetture (39%)
aeronavale e ferroviario (6%)
0 5 10 15 20 25 30 35
Fonte: Leaseurope
-
25numero 6 - settembre 2006
companies) per volumi di stipu-lato. Gli importi si
riferisconoal consolidato a livello euro-peo. Le prime dieci
società dileasing rappresentano approssi-mativamente il 50% del
totale
della classifica ed il 27% del-l’intero mercato leasing euro-peo
stimato dalla Federazione.
L’Italia, che ha raggiunto unaquota del mercato europeo
vici-
na al 17% e si conferma al terzoposto dopo Regno Unito eGermania
per volumi di stipula-to, presenta 14 società di lea-sing nella
classifica dei primi50 gruppi europei. Ben sette
STATISTICHE
Tab. 2 - I primi 25 gruppi europei per volume di stipulato
leasing nel 2005 (valori a livello consolidato di gruppo)
1 Lombard Business Finance Regno Unito 12.080.417 62.6552 Locat
Leasing – Unicredit Group Italia 9.788.008 121.2903 SG Equipment
Finance Francia 7.970.633 112.1884 BNP Paribas Lease Group Francia
6.768.501 219.0035 Gruppo Banca Italease Italia 6.297.552 26.5066
Deutsche Leasing Group Germania 6.108.000 57.1007 KG Allgemeine
Leasing GmbH & Co Germania 5.552.926 33.2658 ING Lease Holding
N.V Olanda 5.543.895 n.d.9 Volkswagen Leasing GmbH Germania
5.270.359 224.606
10 Lloyds TSB Asset Finance Division Regno Unito 5.215.689
424.81611 LeasePlan Corporation N.V. Olanda 5.000.000 250.00012
Fortis Lease Lussemburgo 4.863.697 153.07513 De lage landen
International BV Olanda 4.142.126 159.19814 CREDIT AGRICOLE LEASING
Francia 3.805.625 65.671 15 VR-LEASING AG Germania 3.405.121
138.99216 Commerzleasing und Immobilien AG Germania 3.201.672 8.661
17 Intesa Leasing SpA Italia 3.079.754 15.65318 RCI BANQUE SA
Francia 3.077.345 241.085 19 Raiffeisen Leasing Ges.m.b.H Austria
2.853.586 62.832 20 San Paolo Leasint SpA Italia 2.357.354 11.499
21 Banca Agrileasing SpA Italia 2.305.408 17.245 22 Gruppo Locafit
SpA Italia 1.926.555 10.25023 Gruppo Selmabipiemme SpA Italia
1.922.375 21.06124 Immorent AG Austria 1.783.989 29.226 25 GRUPO
BANCO POPULAR Spagna 1.642.309 43.939
Società/Gruppi societari Paese d’origine
volume stipulato in
Europa(in migliaia di €)
numero dinuovi contratti
stipulati inEuropa
Fonte: Leaseurope
-
STATISTICHE
La Lettera di Assilea
26
società italiane si trovano nelgruppo delle prime 25, rispettoa
due gruppi inglesi, cinquetedeschi, quattro francesi.Dunque, se già
il nostro merca-to, in termini di composizionedell’offerta,s e m b
r aavere un’al-ta concen-trazione trapochi opera-tori oggirispetto
alp a s s a t o(attualmentei primi cin-que operato-ri coprono il45%
delm e r c a t o ,sette puntipercentualiin più rispet-to a
cinqueanni fa), tale concentrazione èancora limitata se paragonata
aquella dei mercati nazionaliche ci precedono nella classifi-ca
europea. “L’anno scorso, alconvegno di Cascais, sottoline-ammo che
il processo di con-centrazione di vari mercati, fracui quello
italiano, sarebbepresumibilmente ripreso -osserva Biagi - e le
operazionidi acquisizione a cui stiamogià assistendo, sia tra
grossioperatori italiani che da partedi operatori esteri che
entranonel nostro mercato tramite ilcontrollo di importanti
players,sembrano destinate a caratte-
rizzare il nostro mercato neiprossimi anni. Del resto -
pro-segue il Presidente delComitato Statistiche Leaseuro-pe - è
proprio nei periodi -quale quello in cui ci stiamo
affacciandocon riferi-mento alleasing - incui un mer-cato si
avvi-cina allafase di ma-turità ed incui gli ope-ratori
hannolimitate pos-sibilità diespandere ilp r o p r i ob u s i n e s
s ,che il modopiù rapidoper conti-
nuare a crescere è quello diacquisire altre società tentan-do di
ottimizzare in questomodo le risorse.”
Biagi tiene poi a sottolineareche: “Da questa rilevazioneemerge,
per la prima volta,anche un quadro sufficiente-mente definito
dell’assettodistributivo dei principali ope-ratori europei: la
ripartizionedello stipulato per canale evi-denzia che, quantomeno
fra iprimi 10 operatori europei,esiste a livello medio
unsostanziale equilibrio neicanali distributivi (banche for-
nitori, dirette e intermediari),che si spartiscono, circa
unquarto per uno, il mercato.Naturalmente la media è com-posta sia
da Società conapprocci più specialistici e daaltre con approcci
invece ditipo più multi-canale: da que-sto punto di vista sembra
dipoter osservare che i principa-li players italiani sono
piùorientati al canale intermedia-ri, i francesi sono più vicini
alcanale fornitori (assiemeovviamente alle captive), itedeschi sono
più forti nell’ap-proccio diretto. Sempre diffusocomunque il canale
bancario,anche se non sembra in generecosì pesante come in
passato”.
Con riferimento alle previsionidi breve periodo del
mercatoleasing in Europa, da cinqueanni è attivo in
ambitoLeaseurope un sistema di rile-vazione quadrimestrale
delleprevisioni da parte dei princi-pali operatori leasing sul
mer-cato. Tale indagine, nota con ilnome di “European
LeasingBarometer (ELB)” è svoltausando una metodologia analo-ga a
quelle delle inchiestemensili congiunturali che ven-gono svolte in
seno allaCommissione Economica dellaComunità Europea nei vari
set-tori produttivi. I risultati rileva-ti da Leaseurope con
riferi-mento al leasing, vengonoinfatti confrontati con quelliche
scaturiscono dall’analoga
Dalla classifica europea sullo stipulato 2005
risulta una concentrazione
ancora limitata delnostro mercato
rispetto agli altrimaggiori mercati
europei
-
STATISTICHE
27numero 6 - settembre 2006
rilevazione che attiene all’inte-ro settore dei servizi.
L’elevatonumero di società italiane par-tecipanti all’iniziativa
consentel’elaborazione da parte diLeaseurope di un
indicatorespecifico per il nostro mercatoche di volta in volta si
caratte-rizza per aspettative sensibil-mente più ottimistiche o
pessi-mistiche dell’intero campioneLeaseurope (cfr. fig. 2).
“Dopoun lungo periodo in cui leaspettative degli operatori
ita-liani erano sensibilmente piùpessimistiche di quelle
deicompetitors europei, a partire
dalla rilevazione di maggio2005 l’indicatore ELB riferitoal solo
“cluster” italiano hainiziato a dare indicazioni piùpositive di
quelle della mediaeuropea. Nelle ultime due rile-vazioni il ritmo
di crescita è,comunque, rallentato, posizio-nandosi nuovamente al
di sottodi quello europeo e, nella rile-vazione di maggio, anche al
disotto dell’indicatore italianoriferito all’intero settore
deiservizi. Un fenomeno che èemerso, in quest’ultima rileva-zione -
osserva Biagi - è statoun maggiore ottimismo espres-
so da parte degli operatori ita-liani di maggiori dimensioni(con
più di 100 dipendenti),rispetto ai competitors sianazionali che
internazionali,sulla componente dell’indica-tore relativa
all’attesa dinami-ca del settore leasing nel suocomplesso… questo,
comun-que, prima della manovrafiscale estiva del
Governo…”Attualmente è in corso di rile-vazione l’ELB di settembre
icui risultati saranno resi noti adottobre. Questo appuntamento di
previ-sione è però destinato ad evol-
Figura 2 – European Leasing Barometer (valori assoluti assunti
dall’indicatore di confidenza)
70
60
50
40
30
20
10
0
-10
Fonte: Leaseurope
Global ELBItalian ELB
gen02
mag02
set02
gen03
mag03
set03
gen04
mag04
set04
gen05
mag05
set05
gen06
mag06
-
STATISTICHE
La Lettera di Assilea
28
versi e ad essere inglobatonelle citate indagini congiuntu-rali
a livello diCommissioneE u r o p e a .Come segna-lato dallo stes-so
Presidentedi Commis-sione, infatti,“L’esperienzaaccumu la tanella
rileva-zione Leaseurope dell’ELBfarà confluire tale iniziativanella
più ampia indagine diprevisione dell’intero settoredei servizi
all’interno dellaComunità Europea, in manieratale da tener conto in
tale rile-
vazione delle specifiche attesedel nostro settore che
rappre-
senta unap o r z i o n eormai rile-vante diq u e lmondo…”. Al
fine dip o t e rdisporre abreve, ina m b i t o
nazionale, di un’indagine diprevisione più analitica,
pretta-mente qualitativa, quale quelladell’ELB, la CommissioneStudi
e Statistiche di mercatoAssilea ha deciso l’imminenteintroduzione
all’interno delle
statistiche mensili sullo stipu-lato di un nuovo campo di
rile-vazione sulle aspettative (intermini qualitativi)
dell’evolu-zione del mercato nei prossimimesi.
Evoluzione e prospettive
dell’EuropeanLeasing
Barometer…
-
29numero 6 - settembre 2006
Francesco Pascucci
LA BDCRGUARDA AVANTIINTERVISTA DIALESSANDRA MANCUSI
LE INTERVISTE
Dott. Pascucci, dopo la Sualaurea in Economia eCommercio presso
la Luiss, haricoperto incarichi di responsa-bilità presso note
società. Qualiritiene siano stati i punti diforza che le hanno
permesso diottenere questi risultati cosìbrillanti?
Ho sempre pensato che il lavoro è un mezzo per coltivare e
svi-luppare interessi. La curiosità, intesa nel senso di voglia
diapprendere, è il vero grimaldello che porta ad informarti
benoltre il necessario per svolgere il tuo lavoro e che alla
finedetermina quella conoscenza approfondita che qualcuno chia-ma
professionalità. Forse la mia abilità è stata quella di sfrut-tare
le opportunità che si presentavano e che andavano versoattività che
mi interessavano. Così, l’approfondimento dei varitemi, oltre a
essere una crescita professionale, coincideva con imiei interessi:
la conseguenza è che il lavoro non mi ha maiannoiato.
Abbiamo rivolto al Dott. Francesco Pascucci, daaprile 2006
Responsabile della BDCR Assilea, proveniente da esperienze presso
il Gruppo CRIF edil Gruppo Euler Hermes, alcune domande per
conoscere il professionista, ma soprattutto l’uomoche coordina un
settore così delicato.
Si è trovato quindi nel postogiusto, al momento giusto? Diciamo
di sì. Se a questo poi si aggiunge l’incontro con perso-
ne con cui hai un interscambio professionale e umano che
tiarricchisce, i risultati non possono non arrivare.
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LE INTERVISTE
La Lettera di Assilea
30
Cosa Le ha lasciato in ereditàl’esperienza nel settore
dellavalutazione del rischio di credi-to?
Soprattutto le capacità di ascoltare e di conciliare l’analisi
conla sintesi. Capita spesso, infatti, che chi è bravo nell’analisi
enella ricerca del particolare, non sempre lo è nel dare il
giustopeso a questo o a quel particolare che potrebbe, invece,
influi-re in modo determinante sull’evoluzione di una situazione
eviceversa.
Cosa cambia nello svolgere Lapropria attività in una
associa-zione piuttosto che in unasocietà?
Sono decisamente due cose diverse. Cambiano soprattutto
l’ap-proccio al lavoro e la prospettiva del ruolo che si
ricopre.
Il Suo attuale ruolo di respon-sabile della BDCR Assilea,
Leconsente di disporre di dati diparticolare interesse. Ci
puòfornire qualche informazione?
Lo scopo della BDCR è acquisire e gestire il maggior volume
etipologia di dati sul mercato del leasing, rendendoli
facilmentefruibili a Banche e Finanziarie ai fini della
valutazione, dellagestione e del monitoraggio del rischio di
credito di un’azienda.Il tutto, naturalmente, tenendo conto delle
norme sulla tuteladella privacy e, in particolare, di quelle
specifiche sulle “centra-li rischi” definiti SIC.
Quante sono, ad oggi, le socie-tà che utilizzano il servizio?
Delle 122 Associate Assilea 13 sono società di renting quindi
escluse dalla fruizione del servizio a norma del codice
deonto-logico sui SIC. Si avvalgono invece della BDCR 73 società,
dicui 9 hanno aderito proprio nell’ultimo anno grazie ad
unacampagna di sensibilizzazione che abbiamo intrapreso e chesta
dando i primi frutti.
-
LE INTERVISTE
31numero 6 - settembre 2006
Secondo Lei, il livello del servi-zio reso dalla BDCR
Assilea,risponde alle esigenze dellesocietà di leasing? Se sì,
inquale misura?
Ritengo di sì, ma è certamente difficile quantificare in
chemisura contribuisca a limitare i mancati pagamenti. Possoinvece
confermare la rilevanza dei dati della BDCR che, cen-sendo anche la
natura dei mancati pagamenti, permettono lavalutazione sia
quantitativa che qualitativa del rischio.
Qual è la maggiore utilità chele società possono trarre
dallaBDCR Assilea? È senz’altro quella di concludere contratti
verso clienti nuovi,
permettendone una migliore conoscenza. I dati, inoltre, posso-no
permettere di migliorare la valutazione di una certa azien-da anche
alle Banche e alle Finanziarie che operano anche inaltri settori
oltre al leasing.
Pensa che possa essere miglio-rato qualcosa?
Sicuramente sì, e qualcosa è stato già fatto mettendo a
disposi-zione delle Associate gli Indicatori Statistici costruiti
sullaBDCR da Experian-Scorex. Ciò permette una più
immediatapercezione dello stato del cliente e sarà utile
soprattutto ai finidella direttiva Basilea 2.
Quali sono i progetti per il futu-ro della BDCR Assilea?
Migliorare ulteriormente la quantità e la qualità dei
dati,acquisendone di nuovi e ottimizzando la fruibilità di quelli
giàin nostro possesso. Altro progetto importante è quello di
esten-dere l’erogazione del servizio alle Banche capogruppo
delleAssociate. Tuttavia, il progetto più ambizioso sul quale
stiamolavorando, resta la Centrale dei Beni, che traccia la vita
deibeni oggetto di leasing. Questo ci consentirà di avere un
ulterio-re strumento per la prevenzione dei mancati pagamenti e
ilcontrasto delle truffe. Infine sarà bello un giorno vendere le
nostre informazioni alleimprese che finalmente ne percepiranno
l’utilità positiva equindi saranno loro stesse a fornirle alle
banche come qualsia-si altro documento sull’azienda probante la sua
buona salute.
-
RASSEGNA STAMPA
La Lettera di Assilea
32
PILLOLE DALLA
RASSEGNASTAMPA LEASING
Emiliano Bellini
titativa già prevista in terminipercentuali e assoluti,
occorreràora stare attenti anche alla dura-ta del contratto, per
evitare chela possibilità di rendere fiscal-mente rilevanti i costi
sostenutisfumi completamente. Questala previsione del nuovo
comma6-bis dell’art. 36 del dl n. 233che l’emendamento del gover-no
intende introdurre a ulterio-re inasprimento delle condizio-ni di
deducibilità dei veicoliaziendali.
Il Messaggero Veneto 20/7/06Ammonta a 81,4 milioni dieuro il
valore aggiunto prodottoin Italia nel 2005 da HypoAlpe-Adria-Bank
Spa, istitutoche appartiene a un Gruppointernazionale di
originiaustriache, presente in ottoPaesi con 250 sedi,
5.200dipendenti al servizio di750mila clienti, e che contaoggi una
rete in Italia di dician-nove succursali collegata acirca 120
promotori e 23 agen-zie leasing, al servizio di40mila clienti. È
quanto emergedal primo bilancio socialeredatto dall’istituto.
Italia Oggi 15/7/06Promossa con riserva la scissio-ne parziale
proporzionale cheha a oggetto rami immobiliariutilizzati in
leasing. Il comitatoconsultivo per l’applicazionedelle norme
antielusive, nelparere n. 21 del 16 maggio2006, pur propendendo per
lasoluzione positiva, notifica unarichiesta di integrazione
didocumentazione a una societàimpegnata in un’operazionesocietaria
volta a dividere lacomponente immobiliare daquella produttiva.
Italia Oggi 15/7/06Gli agricoltori hanno la possibi-lità di
acquistare a condizioniagevolate terreni agricoli finoalla spesa
massima di 750 milaeuro. Questo grazie alla misura4.19
“Ricomposizione fondia-
ria” del Por Sardegna 2000-2006, che consente agli agricol-tori
di divenire proprietari diterreni attraverso leasingimmobiliari
diretti a tassi age-volati. Intermediario dell’ini-ziativa
finanziaria è Ismea(organismo nazionale fondia-rio), il quale si
riserva il dirittodi proprietà del terreno fino alpagamento
dell’ultima rata delleasing agevolato da parte delsoggetto
beneficiario.
Italia Oggi 17/7/06Un’altra spallata ai veicoliaziendali; sarà
deducibile ilcanone di leasing solo nell’ipo-tesi in cui il
contratto di loca-zione abbia durata almeno parialla vita utile del
bene cosìcome stabilita dalla applicazio-ne dei coefficienti
ministeriali;così oltre alla limitazione quan-
Notizie e curiosità sul leasing trattedalla Rassegna Stampa
pubblicatagiornalmente sul sitodell’Associazione.
-
RASSEGNA STAMPA
33numero 6 - settembre 2006
Il Sole 24 Ore 22/7/06Diventa meno pesante l’effettofiscale
della manovra bis sugliimmobili per il settore del lea-sing. La
commissione Bilanciodel Senato ha, infatti, approva-to
l’emendamento presentatodal Governo nei giorni scorsiche ha
profondamente modifi-cato i commi 8, 9 e 10 dell’ar-ticolo 35 del
decreto legge223/06 con alcune correzioni:salvo ritocchi in sede di
coordi-namento formale, la principaledovrebbe riguardare
l’abbatti-mento dell’imposta ipocatasta-le dal 4 al 2% per il
settore delleasing come già avvenuto peri fondi immobiliari.
Inoltre, èprevisto che l’imposta di regi-stro sui canoni di
locazionefinanziaria rappresenti unacconto e possa essere
scontatadalle ipocatastali dovute almomento del riscatto.
Blueinvest 24/7/06Fiat Auto e Credit Agricolehanno raggiunto un
accordoper la costituzione di una joint-venture paritetica,
denominataFiat Auto Financial Services,che svolgerà le principali
atti-vità finanziarie di Fiat Auto inEuropa. Le attività della
jointventure comprenderanno ilfinanziamento alla rete di ven-dita
di Fiat Auto, i servizi dileasing e gestione flotte, non-ché le
attività di finanziamentoal cliente finale, ora svolte daFidis
Retail Italia (attualmentepartecipata al 51% da Banca
Intesa, Capitalia, Unicredit eSan Paolo-IMI).
Radiocor 26/7/06“Su richiesta dell’opposizione,è stato
anticipato all’ottobre2006, anzichè al gennaio 2007,il regime
fiscale agevolato conaliquota al 2 per cento dell’im-posta
ipotecaria per le societàdi leasing immobiliare”. Lo hadetto il
ministro dei Rapporticon il Parlamento, VanninoChiti, annunciando
le modifi-che introdotte dal Governo nelmaxiemendamento al
decretolegge sulla manovra bis sulquale oggi sarà votata la
fiduciaal Senato.
Milano Finanza 28/7/06Obiettivo centrato. MassimoFaenza,
amministratore delega-to di Banca Italease, dopo averannunciato
solo poco tempo fadi avere nel mirino una societàda 2,8 miliardi di
euro di attivo,si appresta ora a chiudere l’ac-quisizione di
Leasimpresa dallaPopolare di Verona e Novaraper circa 240-250
milioni dieuro.
Italia Oggi 2/8/2006Piace sempre di più il leasing
aimarchigiani. Nel 2005, secon-do l’ultimo rapporto Artigian-cassa
sul credito e la ricchezzafinanziaria, sono stati concessidagli
istituti di credito operantinella regione finanziamenti per2.210
milioni di euro rispetto ai2.109 dell’anno precedente.
Milano Finanza 2/8/2006Una ventata di energia in arrivoda Banca
Intesa che, sulla sciadi altri big del mercato italiano,ha rivolto
la propria attenzioneal settore dell’energia alternati-va, in
questo caso quella eoli-ca. Intesa leasing, la società dilocazione
finanziaria del grup-po guidato da Corrado Passera,ha concluso
infatti nei giorniscorsi un contratto per la rea-lizzazione in
project leasing diun parco eolico a nord di Lecceche si estenderà
su un’area dicirca 27 mila mq.
Milano Finanza 8/8/2006Centro Leasing Banca, parteci-pato con il
43,5% a testa daBanca CrFirenze e da BnpLease Group, oltre che da
altri18 istituti italiani, ha stipulatoun prestito sindacato
interna-zionale da 470 milioni di euro.L’operazione è stata
organizza-ta e coordinata da NatexisBanques Populaires,
Sanpaolo-Imi e WestLB come arranger. Ilprestito, innalzato dagli
origi-nari 200 milioni ai 470 finali,rientra nella strategia
diCentroleasing di operare comebanca.
Virgilio Notizie 9/8/2006Locat, società di leasing delgruppo
Unicredit, ha chiuso ilprimo semestre del 2006 conun utile netto di
48,2 milioni dieuro, in incremento del 10,1%rispetto al primo
semestre del2005.
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La Lettera di Assilea
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RASSEGNA STAMPA
Messaggero Veneto 11/8/2006Procedura da rifare per il
nuovocarcere di Pordenone. LaCommissione europea ha noti-ficato,
anche al Comune diPordenone, parere contrariosulla procedura
d’appalto inleasing seguita dal ministerodella Giustizia. Si tratta
di unparere motivato (42 punti e 9pagine) con il quale si
contesta-no le modalità della gara d’ap-palto europea per
l’assegnazio-ne in leasing dei lavori.
Il Mattino di Padova 15/8/2006Paolo Sinigaglia allarga il
suobusiness legato ai cieli. In occa-sione della prossima (9
settem-bre) definizione dell’acquisitodi venti nuovi aeromobili,
ilpresidente e fondatore diAlpiEagles farà debuttare unanuova
società, a lui riconduci-bile, che opererà nel campo del
leasing. Gli Embraerche, dall’agosto 2007,amplieranno la
flottadella compagnia venetaAlpiEagles, saranno,infatti, acquistati
da unanewco riconducibile aSinigaglia e poi «gira-ti», con un
leasing ope-rativo, alla compagnia.
Wall Street Italia15/8/2006La Commissione euro-pea ha dato il
via liberaall’acquisizione dellasocietà austriaca AfinLeasing da
parte di
Iveco International TradeFinance (Iitf). Lo ha annunciatooggi
l’Esecutivo Ue in uncomunicato. La Iitf, ricorda lanota, si occupa
della commer-cializzazione dei veicoli delgruppo nei paesi
dell’Europadell’Est, mentre la Afin è attivanel leasing degli
stessi nellaRepubblica Ceca, nellaSlovacchia, in Ungheria,
inEstonia ed in Lituania.
Milano Finanza 1/9/2006Banca Italease debutta nelmondo del
cinema italiano. Inparticolare, l’istituto milaneseoffrirà
soluzioni adeguate especifiche per ogni tipologia diclientela con
importi finanzia-bili compresi fra 1 e 10 milionidi euro a tasso
fisso indicizzatoe per una durata massima di 5anni. “In questo
settore”, haspiegato il responsabile marke-
ting del gruppo, Paolo Trucco,“vogliamo chiudere discretiaffari
che da una parte ci per-metteranno di arricchire lagamma di servizi
e dall’altraandremo a rafforzare l’industriadel cinema
italiano”.
La Stampa 8/9/06Società di leasing, concessiona-rie e
autonoleggi pagano ilprimo bollo oltre il confine.Quasi sette
milioni di euro, perl’esattezza 6 milioni 799 mila:è il «minor
introito»dell’Imposta provinciale di tra-scrizione al PRA previsto
dallaProvincia di Torino a fine 2006;soldi che, invece di finire
nellecasse di Palazzo Cisterna, paresiano volati in quelle ben
piùrobuste della Valle d’Aosta. Afar pesare il piatto della
bilan-cia sulla Regione a statuto spe-ciale, questo il sospetto
dellaProvincia, sarebbe l’aliquota:dal 2005 Palazzo Cisterna
l’haalzata dal 3 al 20%, in linea conle altre provincie piemontesi;
laValle d’Aosta, invece, può per-mettersi il lusso di farne ameno.
Quanto basta e avanzaperchè le società di autonoleg-gio e le grandi
concessionarieche immatricolano le vetture achilometri zero abbiano
decisodi dirottare le pratiche nella«Vallèe».
Il Sole 24 Ore 12/9/06Centro Leasing banca, ha stipu-lato un
prestito sindacato inter-nazionale dell’importo di 470
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RASSEGNA STAMPA
35numero 6 - settembre 2006
milioni di euro.L’operazione, organizzata ecoordinata da Natexis
BanquesPopulaires, Sanpaolo Imi eWestLBin qualità di arranger,ha
riscosso - fa sapere la socie-tà - un ampio successo di mer-cato:
l’importo iniziale di 200milioni, interamente sottoscrit-to dai tre
arranger, è stato eleva-to fino a 470 milioni, in consi-derazione
della significativapartecipazione di banche nazio-nali ed
estere.
My Tech 13/9/06Bmw ha annunciato oggi chemetterà sul mercato la
primaauto a idrogeno prodotta inserie il prossimo anno.
L’autospeciale 7-Series - che emetteràsolo vapori acquei quando
fun-zionerà ad idrogeno - dovrebbefare il suo debutto ad aprile
esarà esposta alla fiera di LosAngeles a novembre, ha detto
lasocietà. Un portavoce ha spie-gato che la vettura sarà data
inleasing ad alcuni clienti selezio-nati a causa del suo alto
prezzo.
Tribuna di Treviso 13/9/06C’è anche un trevigiano tra i
treindagati per un buco milionario(in euro) per il fallimento
dellasocietà Adige Service srl.Questi è Alberto Morgan, extitolare
della società. Il parcomezzi della Adige Service eraimpressionante:
362 veicoli.Ma tutti erano acquistati in lea-sing e quindi - quando
l’aziendasi è trovata in cattive acque -
varie società finanziarie si sonoallarmate, cercando di
recupe-rare se non il denaro almeno ifurgoni e le auto. Ma i
veicolierano già stati tutti venduti, invarie parti d’Italia. Del
falli-mento si occupa il commercia-lista Alberto Bombardelli,
men-tre l’inchiesta è condotta dallaGuardia di Finanza di
Trento.L’obiettivo ora di recuperare iveicoli, cercando in
questomodo di immobilizzare il capi-tale a vantaggio dei
creditori.
Finanza e Mercati 15/9/06Guai in vista per la finanza pub-blica
dell’Italia. La Corte digiustizia Ue ha bocciato lanorma italiana
che vieta ledetraibilità per alcuni veicoliaziendali. Un duro colpo
per iconti italiani, che potrebbevalere addirittura alcuni
dimiliardi di euro, con inevitabiliricadute sulla manovra
finan-ziaria per il 2007. La Corte diGiustizia europea, nella
causapregiudiziale sollevata dallaCommissione Tributaria diprimo
grado di Trento in unacontroversia fra Strada Asfalti el’Agenzia
delle entrate, hamesso in evidenza che lo Statoitaliano non poteva,
alla lucedella sesta direttiva europeasull’Iva, sistematizzare la
rego-la del divieto della detraibilitàdell’imposta su
determinatibeni come autoveicoli e carbu-ranti utilizzati
nell’attività dellapropria impresa.
Italia Oggi 16/9/06La registrazione dei contratti dilocazione in
corso alla data del4 luglio 2006 e il pagamentodella relativa
imposta sidovranno effettuare tra il 1° e il30 novembre 2006.
Entrambigli adempimenti dovrannoessere eseguiti per via
telemati-ca, salvo che da parte delle per-sone