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http://europalavoro.lavoro.gov.it/ - “Prodotti editoriali” Invecchiamento della popolazione, politiche del lavoro e del lifelong learning Un convegno Isfol-Ministero del lavoro per fare il punto della situazione in Italia FOCUS su La.Fem.Me promuove il lavoro femminile nel Mezzogiorno Il progetto per creare sul territorio servizi, misure di conciliazione e di inserimento lavorativo per le donne Si è svolta l’8 novembre a Roma, nella sede della Rappresentanza italiana della Commissione europea, la cerimonia di premiazione dei progetti vincitori del Label europeo delle lingue 2012. Quest’anno sono stati premiati 19 progetti di istruzione e formazione professionale. Tra questi, particolare rilievo è stato dato al progetto Vet4Vips Ellvis, realizzato dall’Unione italiana ciechi e ipovedenti, e finalizzato al superamento delle barriere nell’apprendimento delle lingue da parte dei disabili visivi. Nel settore dell’istruzione linguistica, invece, il progetto Generation Tandem dell’istituto paritario E. Fermi ha proposto, nell’anno europeo dell’invecchiamento attivo, una collaborazione tra studenti junior e senior con attività a sfondo linguistico che prevedevano uno scambio di esperienze. Info su: http://www.programmallp.it/labeleuropeolingue/ Seminari su Europa 2020. Si è concluso a Roma il ciclo di seminari informativi promossi dal Dipartimento per gli affari regionali, il turismo e lo sport connessi alle sette Iniziative faro per favorire e accrescere la conoscenza a livello territoriale delle strategie settoriali di Europa 2020. Agli incontri hanno partecipato rappresentanti delle istituzioni europee e nazionali e del partenariato economico e sociale. Il 15 e 16 novembre si sono tenute tre sessioni dedicate alle iniziative Un’Europa efficiente, Un’agenda digitale europea e Una politica industriale per l’era della globalizzazione, mentre i giorni 22 e 23 novembre sono stati dedicati alle rimanenti tre iniziative: Un’agenda per nuove competenze e per l’occupazione, Piattaforma europea contro la povertà e l’esclusione sociale e Gioventù in azione. Info su: http://www.affariregionali.it/ Promossa da Veronafiere e Regione Veneto, in collaborazione con il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca e il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, si è svolta a Verona, dal 22 al 24 novembre, la XXII edizione di Job&Orienta, il salone nazionale dell’orientamento, la scuola, la formazione e il lavoro. L’evento, a cui hanno partecipato espositori provenienti da diversi contesti (scuole, associazioni di categoria, enti di formazione professionale, aziende private e pubbliche, associazioni no profit) era rivolto a studenti, docenti, formatori, imprese e giovani lavoratori. Due le aree tematiche della rassegna espositiva: la prima dedicata al mondo dell’istruzione, la seconda riservata a università, formazione e lavoro. Info su: www.veronafiere.it/joborienta Si è svolto a Roma, il 26 e 27 novembre, il convegno Invecchiamento della popolazione, politiche del lavoro e del lifelong learning, organizzato dall’Isfol e dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Tecnici e rappresentanti delle istituzioni hanno analizzato e discusso le politiche nazionali del lavoro e dell’apprendimento lungo tutto il corso della vita rivolte alla popolazione ultracinquantenne, nell’ambito dell’Anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni. Obiettivo del convegno è stato quello di stimolare un approccio trasversale alle tematiche dell’invecchiamento attivo, in grado di coinvolgere in maniera integrata lo scenario delle politiche pubbliche del lavoro e della formazione. Per approfondimenti, si vedano il contributo pubblicato in questo Primo piano e: http://www.isfol.it Si è tenuta a Bruxelles, il 27 e 28 novembre, la 19 a edizione dell’European employment forum, dal titolo Creating jobs for growth. Alla conferenza hanno partecipato esperti della Commissione europea e di varie organizzazioni di settore che hanno illustrato e discusso gli aggiornamenti sulle politiche comunitarie in materia di occupazione. Il Forum, rivolto agli stakeholder dell’occupazione e del lavoro, ha avuto come argomento principale la creazione di nuovi posti di lavoro per il rilancio della crescita. Tra i temi affrontati nel corso delle due giornate: la disoccupazione, l’active ageing, la mobilità professionale dei giovani, l’inclusione sociale, l’imprenditorialità giovanile, la flexicurity. Ulteriori info su: http://www.europeanemploymentforum.eu/cms.php Si è svolto il 26 e 27 novembre 2012 il convegno Invecchiamento della popolazione, politiche del lavoro e del lifelong learning, organizzato da Isfol e Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Obiettivo del conve- gno, che era parte delle iniziative dell’Anno europeo dell’invecchiamen- to attivo e della solidarietà tra le generazioni, è stato quello di analizzare le politiche nazionali del lavoro e del lifelong learning per gli over 50. Il convegno ha visto la partecipazione di attori istituzionali, parti sociali e rappresentanti della società civile, che hanno contribuito ad un approc- cio trasversale alle problematiche dell’invecchiamento. Promuovere l’invecchiamento attivo Come affermato a livello mondiale dall’Oms e dall’Onu, l’invecchiamen- to della popolazione è una delle più importanti e strategiche conquiste della società moderna che, con i necessari adeguamenti istituzionali, culturali e infrastrutturali, potrà tradursi in opportunità di crescita eco- nomica e sociale per tutti. L’Unione europea, a sua volta, proclamando il 2012 Anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni, ha voluto valorizzare la partecipazione al lavoro degli anziani, anche in vista degli obiettivi di crescita e competitività, come d’altronde previsto sia nella Strategia europea per l’occupazione (Seo) che nella Strategia Europa 2020. Tra le attività dell’anno europeo rientra quella del Dipartimento per le politiche della famiglia (Pcm) relativa alla Carta nazionale, che riporta principi e strumenti che i Paesi membri hanno adottato per favorire la persistenza degli individui nel lavoro e la formazione lungo tutto l’arco della vita. L’Italia ha focalizzato l’attenzione sulle riforme del mercato del lavoro (incremento dei tassi di partecipazione all’apprendimento ed aumento dell’occupabilità) e dei sistemi previdenziali (innalzamento dell’età di pensionamento e modalità di ritiro graduale dal lavoro), per favorire lo sviluppo di sistemi orientati al lifelong learning e la conse- guente crescita del capitale umano, anche in età matura. Mercato del lavoro, crescita economica e invecchiamento della popolazione attiva L’aumento dei tassi di partecipazione al lavoro in età matura resta, in Italia, tema di attualità pressante. Tra gli strumenti individuati per mante- nere al lavoro le persone anziane ci sono l’adattamento delle condizioni di lavoro alle loro specifiche esigenze e l’innovazione delle modalità or- ganizzative, tra cui l’utilizzo mirato di formule part-time, che ne favori- scono il ritiro graduale dal lavoro. Il tema dell’invecchiamento attivo della popolazione investe, come si vede, sia il versante dell’offerta che quello della domanda di lavoro. Dal lato dell’offerta andrebbero promossi un maggior numero di interventi volti a superare sia le barriere all’entrata o al rientro nel lavoro che le discriminazioni basate sull’età. Dal lato della domanda, l’atteggiamento delle imprese può essere rivisto, grazie alla negoziazione tra le parti sociali, con interventi di age management e l’adeguamento delle con- dizioni di lavoro. Altra tematica centrale è quella della previdenza inte- grativa, nonché la valutazione della sostenibilità sociale ed economica delle attuali politiche nazionali e locali. Il lifelong learning per l’active ageing Recenti indagini sulla domanda e offerta di formazione evidenziano la forte riduzione dell’age gap dei senior nell’apprendimento informale e i rilevanti benefici che ne derivano. In generale tutto il sistema di ap- prendimento formale si sta adeguando alle esigenze della popolazione matura, anche con riforme come quella dei Centri per l’istruzione degli adulti. Il convegno ha considerato sia il sistema formale di istruzione e formazione, in particolare la ridefinizione dell’assetto di tali centri e l’esperienza della Rete delle università per l’apprendimento permanen- te, sia gli strumenti per la gestione del fattore età nei luoghi di lavoro (esperienze della Confindustria e di alcune aziende). Anche il bilancio di competenze, usato ad esempio nel progetto Perseo della Regione Lazio, rappresenta un valido contributo per contrastare l’obsolescenza delle competenze dei lavoratori maturi. Tra le azioni di rafforzamento del capitale umano rientrano infine l’espe- rienza delle Università popolari e quelle di solidarietà tra le generazioni, promosse a livello regionale da progetti Fse quali “Valorizzazione e re- cupero degli antichi mestieri”, che ha unito lo scambio intergenerazio- nale con l’adattamento all’innovazione. Alessandra Pedone – Isfol Promuovere l’aumento della partecipazione femminile al lavoro in Campania, Puglia, Sicilia e Calabria: è questo l’obiettivo dell’interven- to Lavoro femminile Mezzogiorno – La.Fem. Me, che si affianca e sostiene lo sviluppo di quegli interventi e programmi delle ammini- strazioni regionali che prevedono di poten- ziare e diffondere servizi integrativi e innovativi per la conciliazione del lavoro con la famiglia, peraltro combinati con misure che incentivino la partecipazione al lavoro delle donne e da attivare nelle aziende tramite la contrattazione decentrata. Le linee di attività del progetto Il progetto La.Fem.Me si muove, sostanzial- mente, su tre linee di attività. La prima riguarda l’incremento di azioni concrete, quali servizi di sostegno alla persona, alla famiglia e alle azien- de, con il coinvolgimento di tutti gli interlocutori del territorio, insieme ai quali sperimentare iniziative di standardizzazione, qualificazione e incentivazione dei servizi stessi. Il secondo segmento riguarda la diffusione e la speri- mentazione di misure di conciliazione lavoro- famiglia, da sollecitare nelle aziende anche po- tenziando la contrattazione decentrata. Terza, ma non ultima, attività è la promozione dell’in- serimento lavorativo delle donne nei settori in espansione della green economy, in seguito ad attività di orientamento e di placement. Si tratta di ambiti di intervento già previsti dal Pro- gramma di azioni per l’inclusione delle donne nel mercato del lavoro – Italia 2020, elaborato dai Ministri del lavoro e delle pari opportunità nel dicembre 2009 e che più di recente, paral- lelamente alle iniziative intraprese dal Governo, stanno ricevendo nuovo impulso e attenzione. Il coinvolgimento attivo del territorio Per raggiungere i diversi obiettivi saranno re- alizzate iniziative in collaborazione con gli sta- keholder locali impegnati negli interventi di in- clusione sociale e lavorativa femminile. Contestualmente sarà organizzato e reso ope- rativo un servizio di informazione/formazione in materia di welfare aziendale, conciliazione lavoro-famiglia e contrattazione decentrata, destinato a operatori delle parti sociali, impren- ditori, commercialisti e consulenti del lavoro, referenti delle amministrazioni locali, e così via. Si farà riferimento alle numerose esperienze di buone pratiche, accordi e contratti raccolti e diffusi dall’Osservatorio dell’ufficio della Consi- gliera nazionale di parità. Le pratiche saranno scelte tra quelle che più si prestano ad essere trasferite e replicate nei contesti produttivi tipici del Mezzogiorno e quindi in imprese molto pic- cole e con una limitata disponibilità di risorse. Il servizio sarà accompagnato da una campa- gna informativa e di comunicazione pubblica attraverso seminari, roadshow e workshop tematici. Strettamente legati alla terza linea di attività (l’inserimento lavorativo delle donne), sono previsti una rilevazione sul campo degli scenari, dei trend, dei fabbisogni professionali e di competenze delle aziende più rappresen- tative del settore green, realizzata attraverso focus group e interviste, e alcuni seminari di orientamento sui green jobs rivolti a studen- tesse, studenti e docenti di istituti superiori del Mezzogiorno. La.Fem.Me è un progetto pro- mosso dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali e attuato da Italia Lavoro Spa, con il contributo del Pon Fse 2007-2013 Governan- ce e azioni di sistema (obiettivo Convergenza). Claudio Mignardi – Italia Lavoro Spa numero 11, anno 2012 In breve
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In breve Invecchiamento della popolazione, politiche del ...europalavoro.lavoro.gov.it/Documents/FSE-news-novembre-2012.pdf · Il progetto per creare sul territorio servizi, misure

Feb 15, 2019

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http://europalavoro.lavoro.gov.it/ - “Prodotti editoriali”

Invecchiamento della popolazione, politiche del lavoro e del lifelong learningUn convegno Isfol-Ministero del lavoro per fare il punto della situazione in Italia

FOCUS suLa.Fem.Me promuove il lavoro femminile

nel MezzogiornoIl progetto per creare sul territorio servizi, misure di conciliazione

e di inserimento lavorativo per le donne

Si è svolta l’8 novembre a Roma, nella sede della Rappresentanza italiana

della Commissione europea, la cerimonia di premiazione dei progetti

vincitori del Label europeo delle lingue 2012. Quest’anno sono stati

premiati 19 progetti di istruzione e formazione professionale. Tra questi,

particolare rilievo è stato dato al progetto Vet4Vips Ellvis, realizzato

dall’Unione italiana ciechi e ipovedenti, e finalizzato al superamento

delle barriere nell’apprendimento delle lingue da parte dei disabili visivi.

Nel settore dell’istruzione linguistica, invece, il progetto Generation

Tandem dell’istituto paritario E. Fermi ha proposto, nell’anno europeo

dell’invecchiamento attivo, una collaborazione tra studenti junior e

senior con attività a sfondo linguistico che prevedevano uno scambio

di esperienze. Info su: http://www.programmallp.it/labeleuropeolingue/

Seminari su Europa 2020. Si è concluso a Roma il ciclo di seminari

informativi promossi dal Dipartimento per gli affari regionali, il turismo

e lo sport connessi alle sette Iniziative faro per favorire e accrescere la

conoscenza a livello territoriale delle strategie settoriali di Europa 2020.

Agli incontri hanno partecipato rappresentanti delle istituzioni europee

e nazionali e del partenariato economico e sociale. Il 15 e 16 novembre

si sono tenute tre sessioni dedicate alle iniziative Un’Europa efficiente,

Un’agenda digitale europea e Una politica industriale per l’era della

globalizzazione, mentre i giorni 22 e 23 novembre sono stati dedicati

alle rimanenti tre iniziative: Un’agenda per nuove competenze e per

l’occupazione, Piattaforma europea contro la povertà e l’esclusione

sociale e Gioventù in azione. Info su: http://www.affariregionali.it/

Promossa da Veronafiere e Regione Veneto, in collaborazione con il

Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca e il Ministero

del lavoro e delle politiche sociali, si è svolta a Verona, dal 22 al 24

novembre, la XXII edizione di Job&Orienta, il salone nazionale

dell’orientamento, la scuola, la formazione e il lavoro. L’evento,

a cui hanno partecipato espositori provenienti da diversi contesti

(scuole, associazioni di categoria, enti di formazione professionale,

aziende private e pubbliche, associazioni no profit) era rivolto a

studenti, docenti, formatori, imprese e giovani lavoratori. Due le aree

tematiche della rassegna espositiva: la prima dedicata al mondo

dell’istruzione, la seconda riservata a università, formazione e lavoro.

Info su: www.veronafiere.it/joborienta

Si è svolto a Roma, il 26 e 27 novembre, il convegno Invecchiamento

della popolazione, politiche del lavoro e del lifelong learning,

organizzato dall’Isfol e dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

Tecnici e rappresentanti delle istituzioni hanno analizzato e discusso

le politiche nazionali del lavoro e dell’apprendimento lungo tutto il

corso della vita rivolte alla popolazione ultracinquantenne, nell’ambito

dell’Anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra

le generazioni. Obiettivo del convegno è stato quello di stimolare un

approccio trasversale alle tematiche dell’invecchiamento attivo, in

grado di coinvolgere in maniera integrata lo scenario delle politiche

pubbliche del lavoro e della formazione. Per approfondimenti, si vedano

il contributo pubblicato in questo Primo piano e: http://www.isfol.it

Si è tenuta a Bruxelles, il 27 e 28 novembre, la 19a edizione

dell’European employment forum, dal titolo Creating jobs for growth.

Alla conferenza hanno partecipato esperti della Commissione europea

e di varie organizzazioni di settore che hanno illustrato e discusso gli

aggiornamenti sulle politiche comunitarie in materia di occupazione.

Il Forum, rivolto agli stakeholder dell’occupazione e del lavoro, ha avuto

come argomento principale la creazione di nuovi posti di lavoro per il

rilancio della crescita. Tra i temi affrontati nel corso delle due giornate:

la disoccupazione, l’active ageing, la mobilità professionale dei

giovani, l’inclusione sociale, l’imprenditorialità giovanile, la flexicurity.

Ulteriori info su: http://www.europeanemploymentforum.eu/cms.php

Si è svolto il 26 e 27 novembre 2012 il convegno Invecchiamento della popolazione, politiche del lavoro e del lifelong learning, organizzato da Isfol e Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Obiettivo del conve-gno, che era parte delle iniziative dell’Anno europeo dell’invecchiamen-to attivo e della solidarietà tra le generazioni, è stato quello di analizzare le politiche nazionali del lavoro e del lifelong learning per gli over 50. Il convegno ha visto la partecipazione di attori istituzionali, parti sociali e rappresentanti della società civile, che hanno contribuito ad un approc-cio trasversale alle problematiche dell’invecchiamento.

Promuovere l’invecchiamento attivoCome affermato a livello mondiale dall’Oms e dall’Onu, l’invecchiamen-to della popolazione è una delle più importanti e strategiche conquiste della società moderna che, con i necessari adeguamenti istituzionali, culturali e infrastrutturali, potrà tradursi in opportunità di crescita eco-nomica e sociale per tutti. L’Unione europea, a sua volta, proclamando il 2012 Anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni, ha voluto valorizzare la partecipazione al lavoro degli anziani, anche in vista degli obiettivi di crescita e competitività, come d’altronde previsto sia nella Strategia europea per l’occupazione (Seo) che nella Strategia Europa 2020. Tra le attività dell’anno europeo rientra quella del Dipartimento per le politiche della famiglia (Pcm) relativa alla Carta nazionale, che riporta principi e strumenti che i Paesi membri hanno adottato per favorire la persistenza degli individui nel lavoro e la formazione lungo tutto l’arco della vita. L’Italia ha focalizzato l’attenzione sulle riforme del mercato del lavoro (incremento dei tassi di partecipazione all’apprendimento ed aumento dell’occupabilità) e dei sistemi previdenziali (innalzamento dell’età di pensionamento e modalità di ritiro graduale dal lavoro), per favorire lo sviluppo di sistemi orientati al lifelong learning e la conse-guente crescita del capitale umano, anche in età matura.

Mercato del lavoro, crescita economica e invecchiamento della popolazione attivaL’aumento dei tassi di partecipazione al lavoro in età matura resta, in Italia, tema di attualità pressante. Tra gli strumenti individuati per mante-

nere al lavoro le persone anziane ci sono l’adattamento delle condizioni di lavoro alle loro specifiche esigenze e l’innovazione delle modalità or-ganizzative, tra cui l’utilizzo mirato di formule part-time, che ne favori-scono il ritiro graduale dal lavoro.Il tema dell’invecchiamento attivo della popolazione investe, come si vede, sia il versante dell’offerta che quello della domanda di lavoro. Dal lato dell’offerta andrebbero promossi un maggior numero di interventi volti a superare sia le barriere all’entrata o al rientro nel lavoro che le discriminazioni basate sull’età. Dal lato della domanda, l’atteggiamento delle imprese può essere rivisto, grazie alla negoziazione tra le parti sociali, con interventi di age management e l’adeguamento delle con-dizioni di lavoro. Altra tematica centrale è quella della previdenza inte-grativa, nonché la valutazione della sostenibilità sociale ed economica delle attuali politiche nazionali e locali.

Il lifelong learning per l’active ageingRecenti indagini sulla domanda e offerta di formazione evidenziano la forte riduzione dell’age gap dei senior nell’apprendimento informale e i rilevanti benefici che ne derivano. In generale tutto il sistema di ap-prendimento formale si sta adeguando alle esigenze della popolazione matura, anche con riforme come quella dei Centri per l’istruzione degli adulti. Il convegno ha considerato sia il sistema formale di istruzione e formazione, in particolare la ridefinizione dell’assetto di tali centri e l’esperienza della Rete delle università per l’apprendimento permanen-te, sia gli strumenti per la gestione del fattore età nei luoghi di lavoro (esperienze della Confindustria e di alcune aziende). Anche il bilancio di competenze, usato ad esempio nel progetto Perseo della Regione Lazio, rappresenta un valido contributo per contrastare l’obsolescenza delle competenze dei lavoratori maturi. Tra le azioni di rafforzamento del capitale umano rientrano infine l’espe-rienza delle Università popolari e quelle di solidarietà tra le generazioni, promosse a livello regionale da progetti Fse quali “Valorizzazione e re-cupero degli antichi mestieri”, che ha unito lo scambio intergenerazio-nale con l’adattamento all’innovazione.

Alessandra Pedone – Isfol

Promuovere l’aumento della partecipazione femminile al lavoro in Campania, Puglia, Sicilia e Calabria: è questo l’obiettivo dell’interven-to Lavoro femminile Mezzogiorno – La.Fem.Me, che si affianca e sostiene lo sviluppo di quegli interventi e programmi delle ammini-strazioni regionali che prevedono di poten-ziare e diffondere servizi integrativi e innovativi per la conciliazione del lavoro con la famiglia, peraltro combinati con misure che incentivino la partecipazione al lavoro delle donne e da attivare nelle aziende tramite la contrattazione decentrata.

Le linee di attività del progetto Il progetto La.Fem.Me si muove, sostanzial-mente, su tre linee di attività. La prima riguarda l’incremento di azioni concrete, quali servizi di sostegno alla persona, alla famiglia e alle azien-de, con il coinvolgimento di tutti gli interlocutori del territorio, insieme ai quali sperimentare iniziative di standardizzazione, qualificazione e incentivazione dei servizi stessi. Il secondo segmento riguarda la diffusione e la speri-mentazione di misure di conciliazione lavoro-famiglia, da sollecitare nelle aziende anche po-

tenziando la contrattazione decentrata. Terza, ma non ultima, attività è la promozione dell’in-serimento lavorativo delle donne nei settori in espansione della green economy, in seguito ad attività di orientamento e di placement. Si tratta di ambiti di intervento già previsti dal Pro-gramma di azioni per l’inclusione delle donne nel mercato del lavoro – Italia 2020, elaborato dai Ministri del lavoro e delle pari opportunità nel dicembre 2009 e che più di recente, paral-lelamente alle iniziative intraprese dal Governo, stanno ricevendo nuovo impulso e attenzione.

Il coinvolgimento attivo del territorioPer raggiungere i diversi obiettivi saranno re-alizzate iniziative in collaborazione con gli sta-keholder locali impegnati negli interventi di in-clusione sociale e lavorativa femminile. Contestualmente sarà organizzato e reso ope-rativo un servizio di informazione/formazione in materia di welfare aziendale, conciliazione lavoro-famiglia e contrattazione decentrata, destinato a operatori delle parti sociali, impren-ditori, commercialisti e consulenti del lavoro, referenti delle amministrazioni locali, e così via. Si farà riferimento alle numerose esperienze di

buone pratiche, accordi e contratti raccolti e diffusi dall’Osservatorio dell’ufficio della Consi-gliera nazionale di parità. Le pratiche saranno scelte tra quelle che più si prestano ad essere trasferite e replicate nei contesti produttivi tipici del Mezzogiorno e quindi in imprese molto pic-cole e con una limitata disponibilità di risorse. Il servizio sarà accompagnato da una campa-gna informativa e di comunicazione pubblica attraverso seminari, roadshow e workshop tematici. Strettamente legati alla terza linea di attività (l’inserimento lavorativo delle donne), sono previsti una rilevazione sul campo degli scenari, dei trend, dei fabbisogni professionali e di competenze delle aziende più rappresen-tative del settore green, realizzata attraverso focus group e interviste, e alcuni seminari di orientamento sui green jobs rivolti a studen-tesse, studenti e docenti di istituti superiori del Mezzogiorno. La.Fem.Me è un progetto pro-mosso dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali e attuato da Italia Lavoro Spa, con il contributo del Pon Fse 2007-2013 Governan-ce e azioni di sistema (obiettivo Convergenza).

Claudio Mignardi – Italia Lavoro Spa

numero 11, anno 2012

In breve

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Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali italiano ha aderito – anche attraverso la collaborazione dell’I-sfol, area cooperazione transnazionale – alla propo-sta di rete transnazionale Fse sul tema della mobilità per giovani svantaggiati e giovani adulti promossa dal Ministero federale del lavoro tedesco, nell’ambi-to delle reti transnazionali di apprendimento 2013-2014 finanziate dalla Ce. La rete avrà come obiettivo il finanziamento di azioni di mobilità europea rivolte a giovani svantaggiati e giovani adulti.

Da dove nasce il programma IdaAll’inizio dell’attuale programmazione la Germania presentava un tasso di disoccupazione giovanile dell’8,4%. Il buon andamento dell’economia ha per-messo di ridurlo nel 2010 al 6,9%, 11 punti percen-tuali in meno rispetto alla media Ue. Le buone condi-zioni del mercato del lavoro tedesco hanno tuttavia evidenziato una riduzione dei partecipanti alle inizia-tive di formazione ed una conseguente mancanza di manodopera qualificata. Il Governo ha quindi deciso di dare priorità a misure che incrementassero le op-portunità di formazione e inserimento lavorativo per i giovani, puntando, tra gli altri, sull’ampia fascia di giovani svantaggiati e disabili.

Il programma Ida (Integration durch Austausch, ov-vero l’integrazione attraverso lo scambio) è il prin-cipale strumento della strategia tedesca. Ida, che sperimenta in modo innovativo la mobilità delle azioni transnazionali Fse, è stato avviato nel 2008 e terminerà nel 2015. Con una dotazione finanziaria di 145 milioni di euro, di cui 25 di cofinanziamento tedesco, mira ad aiutare l’inserimento professionale di giovani con difficoltà ad entrare nel mercato del lavoro e finanzia mobilità transnazionale e progetti di scambio che permettono esperienze lavorative in altri Stati membri. In modo simile ai partenariati Equal, cui si ispira, Ida finanzia reti progettuali che lavorano con almeno un partner transnazionale Ue. Il partenariato deve coinvolgere i centri per l’impiego, in collaborazione con agenzie di welfare locali, agen-zie del lavoro, formazione e istruzione, organismi di volontariato, associazioni professionali, imprese e società private. I destinatari dei progetti sono giovani svantaggiati, giovani adulti disoccupati, giovani ma-dri sole e disabili.

Il punto sulle attività di IdaAd oggi sono stati pubblicati due bandi, nel 2008 e nel 2010. Il primo era rivolto a giovani svantaggiati e

giovani adulti disoccupati e ha finanziato 69 progetti regionali, con 23 partnership transnazionali, di cui 17 con l’Italia. Il secondo ha finanziato 45 progetti, con partenariati in 20 Stati membri, di cui 11 in Italia, e puntava ad aumentare le opportunità occupazionali di persone con disabilità. Una parte dei finanziamenti è rivolta anche a visite di studio e scambi di operatori. Nell’ambito di quest’ultimo bando, quattro erano le priorità: incrementare le possibilità, per studenti disa-bili e ragazzi che abbandonano la scuola, di trovare un luogo di formazione; utilizzare i tirocini in altri paesi dell’Ue per aiutare i giovani destinatari nella transi-zione dalla formazione iniziale al lavoro; migliorare l'integrazione nel lavoro di adulti disoccupati con di-sabilità, attraverso tirocini all’estero; avviare visite di studio transnazionali di esperti del mercato del lavoro e rappresentanti di associazioni di disabili. I progetti prevedono periodi da 1 a 6 mesi di sog-giorno assistito all’estero, attraverso stage, tirocinio, campi di lavoro o formazione. Considerata la tipolo-gia di destinatari e per garantire il successo dell’e-sperienza, ogni progetto prevede un ciclo di gestione particolare: alla selezione dei partecipanti seguono la preparazione prima della partenza, l’assistenza, l’affiancamento ed il continuo confronto durante il

soggiorno, e le successive misure di assistenza, una volta che i partecipanti sono rientrati in patria. Ida sta consentendo a 4.000 persone, di cui 800 con gravi disabilità, di accrescere le prospettive di apprendimento e formazione, aumentandone l’oc-cupabilità. I dati confermano l’importanza di questa strategia: ben il 60% dei partecipanti hanno avvia-to attività formative o hanno trovato impiego nei 6 mesi successivi al rientro in Germania. Al momen-to, tra i partecipanti, prevalgono i ragazzi tedeschi all’estero, mentre è più basso il numero di stranieri in Germania. È questo uno dei motivi per cui il Go-verno tedesco, attraverso la prossima rete transna-zionale Fse, vuole bilanciare la partecipazione di altri Stati membri. Il sito di presentazione del program-ma Ida è online nelle pagine web del Fse tedesco. http://www.esf.de/portal/generator/17844/ida__projekte__en.html, dove è anche possibile consulta-re, con una mappa interattiva dell’Europa, i dati dei partner tedeschi e stranieri di tutti i progetti finanziati. http://www.ida-eumap.de/

Gianluca Calzolari – Isfol

Pro.p: prevenire il disagio psichico dei giovani attraverso azioni mirateUn’azione di sistema Fse punta sulla collaborazione tra attori territoriali per inserire nel lavoro giovani a rischio

Progetto Ida, quando l’integrazione passa attraverso la transnazionalitàL’iniziativa Fse tedesca ha coinvolto anche l’Italia in un progetto di scambi per accrescere l’occupabilità di giovani disabili e svantaggiati

Chiuso in redazione il 21 dicembre 2012FSENews. Newsletter del Fondo sociale europeo 2007-2013

Iscritta al tribunale di Roma con il n. 291/2007 del 2 luglio 2007Direzione e redazione: Ministero del lavoro e delle politiche sociali,

Direzione generale per le politiche attive e passive del lavoro, via Fornovo 8, 00192 Romae-mail: [email protected]

Direttore responsabile: Giuseppe U. MastropietroComitato di redazione: Andrea Falcone, Orsola Fornara, Alessandra Pedone, Aurelia Tirelli, Elena Viscusi

Hanno collaborato a questo numero: Gianluca Calzolari, Claudio Mignardi, Daniela Pavoncello, Alessandra Pedone.La newsletter è redatta in collaborazione con l’Isfol

Impaginazione: PomilioBlumm srlStampa: La Nuova Stampa di Bruni Emidio, Offida (AP)

Attuazione e primi risultati del programma di contrasto alla crisi occupazionale: triennio 2009-2011. L’accordo Stato-Regioni del 2009 mira a salvaguardare la struttura produttiva e occupazionale del paese, consentendo alle aziende, specie piccole e medie, di non interrompere i rapporti di lavoro e chiudere le attività ricorrendo alla sospensione tempora-nea dal lavoro. Il massiccio ricorso al Fse offre alle persone l’opportunità di utilizzare questi periodi di sospensione per adattare e potenziare le proprie competenze. Pubblicato nella collana Isfol I libri del Fse, il volume presen-ta, grazie alla disponibilità degli archivi amministrativi predisposti dall’Inps e dal Ministero del lavoro, i risultati del monitoraggio e della valutazione dei primi tre anni dell’accordo. Si legge su: http://sbnlo2.cilea.it/bw5ne2/opac.aspx?WEB=ISFL&IDS=19008

Indagine Plus: il mondo del lavoro tra forma e sostanza. Terza an-nualità. L’indagine Plus (Participation Labour Unemployment Survey) è un’indagine campionaria sull’offerta di lavoro realizzata dall’Isfol per arricchi-

re la base informativa dell’analisi sul mercato del lavoro italiano. Permette sti-me di fenomeni poco esplorati da altre rilevazioni o database amministrativi e sintetizza le esigenze dei filoni di ricerca economico e sociologico. La pubbli-cazione (collana Isfol I libri del Fse) è relativa alla 3a annualità di Plus e rileva come il lavoro risulti il principale strumento di realizzazione degli individui, nonostante le sue forme sempre nuove e il suo rifuggire dalle categorie tra-dizionali. http://sbnlo2.cilea.it/bw5ne2/opac.aspx?WEB=ISFL&IDS=18957

Manuale di peer review per l’istruzione e la formazione professio-nale iniziale. Il nuovo manuale Isfol presenta le linee guida per istituti e centri di istruzione e formazione professionale che intendono introdurre la peer review (che combina l’autovalutazione con la valutazione esterna) nelle loro procedure di valutazione e sviluppo della qualità dell’offerta formativa. Viene proposto un approccio pratico alla valutazione adattando al conte-sto nazionale la guida predisposta dal progetto Leonardo da Vinci Peer Re-view in Initial VET. È nel catalogo Isfol: http://sbnlo2.cilea.it/bw5ne2/opac.

aspx?WEB=ISFL&IDS=18889

International qualifications. Il rapporto del Cedefop presenta il grande sforzo di Unione europea e Stati membri per aumentare la trasparenza nelle qualifiche internazionali, con la mappatura della situazione e l’analisi di con-cetti e fonti del sistema. Un numero sempre crescente di qualifiche (certificati e diplomi) vengono rilasciate a livello internazionale fuori dalla giurisdizione delle autorità nazionali, senza che siano legate a nessun sistema o territo-rio nazionale in particolare. Disponibile su: http://www.cedefop.europa.eu/download-manager.aspx?id=20266&lang=en&type=publication

La tua Europa, per la mobilità dei cittadini http://europa.eu/youreurope/citizens/index_it.htm. La Commissione europea ha lanciato questo nuovo portale dedicato alla mobilità nell’Unione europea, come riferimento per chi cerca informazioni sui diritti di cittadini e cittadine europee e consigli pratici per vivere, lavorare e viaggiare in un altro paese dell’Ue.

Il programma Pro.P (Programma per l’inserimen-to lavorativo delle persone con disturbo psichico) ha come obiettivo quello di sostenere i percorsi di formazione e di inserimento socio-lavorativo delle persone con disturbo psichico.

Finanziato dai Pon Fse 2007-2013 del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Pro.P scaturi-sce dalla collaborazione tra le istituzioni nazionali che, a diverso titolo, sono direttamente interes-sate all’argomento: oltre al Ministero del lavoro e Isfol, che lo attua, anche il Ministero della salute, l’Istituto superiore della sanità, le confederazioni nazionali dei datori di lavoro, la Commissione sa-lute mentale in seno alla Conferenza interregiona-le e Italia Lavoro. Dieci sono le regioni coinvolte nei sei anni di attuazione del programma: Lazio, Piemonte, Puglia, Toscana, Umbria, Sardegna, Campania, Veneto, Marche e Molise. Attraverso un approccio partecipativo, che ha visto la colla-borazione di attori e operatori regionali e territoriali, sono state individuate le linee di azione e i progetti da finanziare e sono stati definiti i progetti esecutivi e la loro realizzazione.

L’evoluzione di Pro.P verso il target giovanileFinora il progetto si è concentrato sull’inserimento la-vorativo di persone con disturbo psichiatrico, adulte e inoccupate. Nel corso delle attività è emersa però la necessità di rivolgere l’attenzione anche a fasce di individui inizialmente trascurate, cioè i giovani a ri-schio di disagio mentale, che comprendono i minori sottoposti a misure cautelari alternative al carcere, i giovani adulti detenuti ed infine i lavoratori a rischio di insorgenza di patologia psichiatrica. Come emerge infatti dalla letteratura scientifica, ben il 75% delle malattie mentali gravi esordiscono prima dei 24 anni di età, cosa che determina la necessità di individuare, da una parte, misure di prevenzione e, dall’altra, percorsi formativi personalizzati, finalizzati all’inserimento socio-lavorativo dei ragazzi a rischio, per combattere in particolare l’esclusione socio-lavorativa. Quest’ultima infatti, che può derivare da diverse cause (disoccupazione, disabilità, pregiudizi contro le migrazioni, discriminazione, problemi di sa-lute fisica e/o mentale, tossicodipendenza, pratiche di abuso, violenza familiare o precedenti criminali...), può portare ad una radicalizzazione del disagio e sfo-ciare in comportamenti devianti e violenti.

Le chiavi di successo di Pro.P Nel nuovo sviluppo del programma Pro.P confluisco-no le esperienze dell’intervento che l’Isfol ha avviato già da parecchi anni con l’Osservatorio sull’inclusio-ne sociale. La capacità di Pro.P di affrontare le cause di emarginazione socio-lavorativa si basa per molta parte, come si è detto, sulla metodologia della pro-gettazione partecipata, che rappresenta una peculia-rità del progetto e che lo caratterizza nelle modalità di intervento e sviluppo. Questa stessa metodologia ha permesso in varie regioni di definire percorsi con-divisi, competenze e linee guida per l’inserimento la-vorativo delle persone con disabilità psichica e sarà adottata ed utilizzata anche per le nuove propose di indagine.I gruppi saranno costituiti da referenti nazionali e territoriali, in modo da prendere in considerazione i risultati già raggiunti sul territorio e far sì che i prodotti rispondano alle istanze nazionali o locali.

Le sfide e i risvolti sociali del progetto La fascia a cui ci si rivolge è significativa, sia per nu-mero, poiché molti adolescenti e giovani sono pur-troppo a rischio di discriminazione e disuguaglianza

sociale e lavorativa, sia per la loro particolare vulne-rabilità, dato che una singola persona può cumulare varie condizioni di svantaggio ed è difficilmente tute-labile con i normali percorsi formativi e di inserimento lavorativo. È quanto mai necessario perciò sviluppa-re e potenziare servizi e opportunità che, con me-todi e approcci adeguati, come ad esempio offer-te formative flessibili e mirate, promozione di nuovi spazi occupazionali, innovazione nelle procedure di inserimento lavorativo e misure di accompagna-mento, sostengano tale inserimento e contrastino le difficoltà dei più deboli. L’attenzione alle fasce più a rischio di devianza rappresenta infatti sia per il con-testo educativo che per il contesto socio-lavorativo una delle sfide decisive per la crescita di una società civile e rispettosa delle persone.

Daniela Pavoncello – Isfol