Imparare la pronuncia di una lingua straniera: possiamo farlo anche noi anziani?* James Emil Flege, PhD Professore Emerito School of Health Professions University of Alabama at Birmingham Circolo Culturale «Enrico Pocci» Via G. Verdi, 7 Tuscania (VT) Sabato 8 aprile 2017, ore 18:00 *La ricerca italiana qui presentato è stato sostenuto da sovvenzioni dal NIH ed è stata condotta in collaborazione con i professori Ian MacKay e Murray Munro
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Imparare la pronuncia di una lingua straniera:
possiamo farlo anche noi anziani?*
James Emil Flege, PhD
Professore Emerito
School of Health Professions
University of Alabama at Birmingham
Circolo Culturale «Enrico Pocci»
Via G. Verdi, 7
Tuscania (VT)
Sabato 8 aprile 2017, ore 18:00
*La ricerca italiana qui presentato è stato sostenuto da sovvenzioni dal NIH ed
è stata condotta in collaborazione con i professori Ian MacKay e Murray Munro
Introduzione
Ho lavorato negli Stati
Uniti presso la Facoltà di
Medicina dell’Università
dell’ Alabama a
Birmingham (UAB)
Il mio laboratorio si
trovava negli ambienti di
questo ospedale per la
riabilitazione
Apprezzo l’opportunità di parlare della ricerca che ho svolto
negli Stati Uniti prima di andare in pensione e di trasferirmi a
Tuscania
Spain Rehabilitation Hospital
Birmingham, Alabama (Usa)
Introduzione
2. Parlarvi poi di alcuni risultati che
abbiamo ottenuto con la nostra
ricerca. Questi risultati riguardano
l’apprendimento della pronuncia di
una seconda lingua
Questa mia presentazione di oggi avrà due scopi:
1. Descrivere la disciplina scientifica che
ho praticato: la “Fonetica
Sperimentale» o altrimenti detta
«Scienza della Parola». E’ poco
conosciuta in Italia
Introduzione
Mi focalizzerò oggi sulla ricerca che abbiamo svolto con
un numero consistente di immigrati Italiani che si sono
trasferiti in Canada negli anni 1950 e 1960
Come vedrete, il contesto sociale nel quale questi italiani
hanno imparato l’inglese come seconda lingua (L2 in
sequito) era molto importante
Concludo la presentazione con un’osservazione che forse
vi sorprenderà
Introduzione
La maggior parte degli Italiani coinvolti nella nostra ricerca
erano giunti in Canada nel dopoguerra (1948-1966) ed erano
membri della parrocchia di Sant’Antonio in Ottawa
La chiesa di Sant’Antonio
era stata costruita da
immigrati italiani nel 1913
quando c’erano solo 472
Italiani in tutta la citta di
Ottawa (< 1% della
popolazione)
Introduzione
Chi era arrivato in giovane
età aveva imparato l’inglese
a scuola non solo dagli
insegnanti ma, cosa ancora
più importante, dai loro
compagni di scuola di
madrelingua inglese
La parrocchia di Sant’Antonio
Ottawa, ONT
Chi invece era arrivato più
tardi nella vita aveva
imparato l’inglese al lavoro,
spesso con altri italiani
I nostri partecipati hanno imparato l’inglese in modi diversi,
secondo la loro età di arrivo in Canada
Introduzione
Dopo decenni in Canada i nostri partecipanti erano integrati
nella vita sociale e economica della città di Ottawa. Ma per
alcuni ci sono voluti anni per integrarsi. Prendiamo l’esempio
di Giacomo Moscatelli, che scrive:
Ero già un adulto maturo prima
di capire finalmente che ero
canadese. Non avevo capito in
precedenza che essere un
cittadino significava essere
canadese. Per me i canadesi
erano quelli che mangiavano i
panini di burro di arachidi e
marmellata su pastoso pane
bianco venuto fuori da sacchetti
di plastica. Io? Ero italiano
La Fonetica
La mia disciplina scientifica ha un lunga storia
Ha avuto inizio in India nel 5° secolo a.C. per descrivere i suoni
linguistici della lingua sanscrita
La ricerca moderna in fonetica ha avuto inizio nei primi anni del
‘900 a Londra, in seguito alla scoperta delle tecnologie che
permettevano la registrazione della voce
il fonografo è stato inventato nel 1877 da Thomas Edison
La Fonetica
Prof. Daniel Jones
(1881–1967)
Il fondatore della Fonetica
moderna è il Professor Daniel
Jones
Lui è stato il primo ad assumere
una cattedra in tale disciplina.
Lavorava nella University College
di Londra
Il Professor Jones usava
principalmente l’orecchio come
strumento per identificare le sottili
differenze tra i differenti suoni
linguistici esistenti in una sola lingua
o nelle varie lingue
Il professor Jones ha
insegnato ai suoi studenti il
modo in cui i suoni linguistici
venivano prodotti attraverso
l’apparato vocale e a
distinguere i vari suoni con
l’udito
Il professore ha contribuito
allo sviluppo di un sistema di
simboli fonetici
La Fonetica
La Fonetica
University College London
Questo sistema di simboli
fonetici è chiamato:
«International Phonetic
Alphabet», IPA (Alfabeto
internazionale fonetico)
si usa a tutt'oggi per
rappresentare i suoni linguistici
delle circa 6.800 lingue ancora
esistenti sul nostro pianeta
«IPA» viene scritto
La Fonetica
Tante lingue usano un alfabeto di lettere per scrivere sia le
vocali che le consonanti che formano le parole. Ad
esempio, queste lingue europee usano 3 alfabeti diversi
Lingua Alfabeto
Inglese, Tedesco, Italiano Latino
Russo, Bulgaro Cirillico
Greco Greco
L’alfabeto fonetico, l’IPA, è diverso da un alfabeto
tradizionale. Si usa per rappresentare i suoni in tutte le lingue
del mondo
La Fonetica
Normalmente gli alfabeti tradizionali non rappresentano bene i
suoni che si usano per pronunciare le parole perché non
esiste un rapporto diretto, uno a uno, tra le lettere e i suoni.
Prendiamo a titolo d’esempio queste parole Italiane
chiesa, cappa lettere diverse vengono utilizzati
per uno stesso suono, [k]
ceppo, capo una lettera sola viene utilizzata per
indicare due suoni diversi, [tʃ] e [k]
La Fonetica
Un esempio di questo fenomeno
è mio cognome
Il mio bisnonno immigrò negli
Stati Uniti da Kiel (Germania) alla
fine del 1800. Nel tedesco di Kiel
la lettera «p» non viene
pronunciata all’inizio di una parole
come «Pflege», il cognome
originale della mia famiglia
Un altro problema con gli alfabeti
tradizionali è che talvolta le lettere
non vengono pronunciate
La Fonetica
Quando il bisnonno arrivò a
New York, pronunciò il suo
cognome correttamente, cioè
senza evidenziare la
consonante iniziale e perciò
l’ufficiale dell’immigrazione
scrisse nei documenti FLEGE
invece di PFLEGE
La Fonetica
L’inglese è un disastro dal punto di vista dell’ortografia. I 45 suoni
linguistici dell’inglese devono essere scritti utilizzando solo le 26
lettere dell’alfabeto latino. Spesso la scrittura di una parola fornisce
poca informazione – o addirittura informazione sbagliata – sulla
pronuncia della stessa. Consideriamo il caso della lettera «a»
La lettera «a»
viene
pronunciata in
8 modi diversi
nella varietà di
inglese
chiamato
«Received
Pronunciation»
La Fonetica
• La consonante [f] può essere
scritto con la lettera “f” o le due
lettere “gh” come in enough [ɪˈnʌf]
• La vocale [ɪ] può essere scritto
con “i” o con “o” come in
women [ˈwɪmɪn];
• La consonante [ʃ] può essere
scritto con le lettere “sh” o “ti”
come in nation [ˈneɪ̯ʃən]
Molte persone hanno voluto «riformare» il sistema di ortografia
inglese ma nessuno ci è riuscito
Per prendere in giro la lingua inglese il drammaturgo George
Bernard Shaw ha notato che sarebbe logico egualmente scrivere
la parola inglese per pesce in due modi diversi:
«ghoti»
«fish»
La Fonetica
Ecco alcuni dei simboli fonetici per le vocali
L’orecchio umano è in grado di percepire fino a 200 vocali
diverse ma normalmente le lingue umane ne usano molte di
meno. Ad esempio 5 in Spagnolo, 7 in Italiano, 15 in Inglese
La Fonetica
I simboli fonetici vocalici
sono sistemati in uno
“spazio fonetico” che
corrisponde alla
posizione della lingua
nella bocca. Ad
esempio, la lingua sta in
posizione più alta nella
bocca per la vocale [i]
che per la vocale [a]
La Fonetica
Quando mettiamo la lingua in posizioni diverse escono dalla bocca
vocali che hanno risonanze (frequenze) differenti
La Fonetica
Per produrre le vocali usiamo la bocca come se fosse uno
strumento musicale
Volendo potreste fare un piccolo sperimento a casa per
capire perché le vocali hanno frequenze diverse. Vedrete che
volumi diversi di aria in una serie di bottiglie riempite di
diversi livelli d’acqua risuonano con frequenze diverse
quando vengono eccitati da un colpo di martello
La Fonetica
Le frequenze principali delle vocali si chiamano «formanti». Le
prime tre formanti – F1, F2, F3 – definiscono la qualità delle
vocali
[ ì ]
[ ɑ ]
La Fonetica
I bambini devono produrre le vocali della madrelingua con le
frequenze giuste. Per riuscirci devono indovinare che cosa sta
facendo la lingua della mamma in quanto la lingua della
mamma non è visibile
[ ì ]
[ ɑ ]
La Fonetica
Quando vengono prodotte le vocali l’aria continua a passare
per la bocca mentre le corde vocali vibrano.
Per le consonanti, invece, il passare dell’aria viene bloccato
L’ IPA fornisce simboli anche per tutte le consonanti
La Fonetica
Esistono centinaia di consonanti, ognuna con il proprio
simbolo IPA accompagnato da informazioni su come viene
prodotto per mezzo delle strutture dell’apparato vocale
La Fonetica
Chi conosce bene il sistema IPA è in grado di leggere un
testo in una lingua straniera sconosciuta con una pronuncia
abbastanza corretta
Per questo motivo i cantanti lirici usano l’IPA
La Fonetica
L’IPA viene utilizzato anche da chi insegna e studia lingue
straniere
Questo può essere importante nei casi in cui una lingua
straniera (L2) possiede suoni che non esistono nella
madrelingua (L1)
Esempio
L’inglese possiede alcune vocali che non esistono in
Italiano
[ʌ] but, cut, must
[ɪ] bit, sit, kid
[ӕ] bat, cat, sad
[ɝ] hurt, heard, sir
La Fonetica
I bambini imparano a pronunciare i
suoni della madrelingua in un modo
riconoscibile nell’arco da 2 a 5 anni
L’apprendimento dei fonemi della
madrelingua permette ai bambini di
produrre parole che vengono confuse
Ad esempio, i bambini di
madrelingua inglese imparano a
distinguere
/bit/ «bit» battere
/pit/ «Pete» Pietro
/pɪt/ «pit» fossa
La Fonetica
Ma non basta
I bambini devono anche imparare tutti
i dettagli fonetici della madrelingua.
Ci vogliono altri 10 anni per riuscirci
completamente
Ad esempio
un bambino di madrelingua inglese
deve pronunciare la consonante
iniziale nel nome «Paul» con
aspirazione [ph]
un bambino di madrelingua italiano
deve pronunciare il suono iniziale di
«Paolo» senza aspirazione [p]
La Fonetica
Se un bambino di madrelingua
inglese pronuncia «p» senza
aspirazione, come un italiano, i suoi
genitori non dicono «Ahimè nostro
figlio parla l’inglese con un accento
straniero»
Un accento straniero deriva
dell’influenza sistematica della
madrelingua sulla pronuncia di
diversi suoni in una L2
Gli accenti stranieri sono diversi a
seconda della madrelingua
La Fonetica
Ecco le frequenze
acustiche di alcune
vocali delle due lingue.
Le misure acustiche
indicano che la /i/ del
spagnolo (giallo) è più
«bassa» nello spazio
fonetico – cioè nella
bocca – di quella
inglese
L’IPA può essere utilizzati per indicare piccole differenze nelle
vocali di due lingue. Prendiamo l’esempio della vocale /i/ che si
trova sia in spagnolo che in inglese
L’IPA usa il simbolo diacritico ̞ per indicare «più bassa»
Le valutazioni uditive dei
fonetisti esperti concordano
con le misure acustiche
Vengono confermate anche
da una visualizzazione
diretta della posizione della
lingua durante la
produzione delle vocali
inglesi e spagnole
*Flege (1989) examined 8 talkers per language. The between language articulatory difference averaged
about 1.4 mm at the point of maximum constriction (at Sensors 2 and 3).
Le differenze nel posizionamento della lingua sono piccole –
solo 1,5 mm – ma si sentono bene. Se un persona di
madrelingua spagnola usa una “i” spagnola nel parlare in
inglese ciò contribuirà alla percezione dell’accento straniero