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1,20 – Arretrati: 2,00 Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009 www.ilfattoquotidiano.it Giovedì 10 maggio 2012 – Anno 4 – n° 110 Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 IN EDICOLA IN EDICOLA Monti aveva detto una cosa giusta su chi ha ridotto l’economia in questo stato: il governo di B. Poi si è rimangiato tutto. Peccato GRILLO SFOTTE I PARTITI “SENZA DI ME VI BECCAVATE I FASCISTI” Il leader di 5 Stelle: “Altro che antipolitica, sono l’ultimo salvagente per evitare il trauma: grazie a noi, in Italia nessun Le Pen e nessun nazi”. Poi vieta la tv ai suoi candidati Ma mi Facci il piacere di Marco Travaglio U no dei prototipi più ricorrenti, ed esilaranti, della stirpe italiota è l’Antemarcia. Quello che il 28 ottobre 1922 s’intrufola nella marcia su Roma all’ultimo metro, perché prima stava lì dalla finestra a vedere come si mettevano le cose. Quello che il 25 aprile 1945 s’infila nel corteo dei partigiani vincitori senz’aver fatto un nanosecondo di Resistenza, perché non si sa mai. Quello che negli anni 50 e 60 era democristiano, negli anni 70 comunista, negli anni 80 craxiano, nel 1992-'93 manipulitista, poi per 18 anni berlusconiano. E ora naturalmente si scopre grillino della prima ora, anche se è arrivato all’ultima. Non si può dire nemmeno che sia uno che cambia idea: cambia semplicemente padrone. È il caso (umano) di un tizio con le mèches che, orfano di Craxi e B., cerca una nuova sistemazione. Ieri ha scritto su Libero un pezzo con la penna intinta nella saliva, dal titolo “Il grillino che è in me”. Improvvisamente posseduto dal grillismo, ha scoperto che “i candidati grillini sono presentabili, studenti o professionisti, sembrano brave persone” e che “a difenderci dai tecnocrati europeisti sembra essere rimasto giusto lui, Grillo” che oltretutto “i soldi pubblici non li ha mai presi, non ha figli né famiglie in politica, non ha candidati inquisiti o scilipoti”; dunque era “indeciso se votare Grillo o non andare proprio a votare” e ora è persino disposto “a farmi una domenica a piedi” perché si è “accorto che stiamo consumando il pianeta”. Ora, il grillino che è in lui dev’essere lì da poco, perché fino al mese scorso il nostro vomitava su Grillo e i grillini ogni sorta di improperi. “Grillo è un personaggio assolutamente reazionario e di destra” (Omnibus, 24.9.2007). “Ho il massimo disprezzo per la maggioranza di quelli che io ritengo essere i grillini, i grillanti o quelli che volete. Quindi la risposta al vaffanculo di Grillo è: vaffanculo ci vada lui e quelli che lo sostengono” (ibidem). “La rete non esiste... La prevalenza della rete, che è quella che frequenta e commenta sul blog di Grillo, è il peggio di questo Paese, che addebita al successo altrui i problemi della propria mediocrità” (Porta a Porta, 26.9.2007). “Una parte di internettiani sottoacculturata occupa la maggior parte del blog di Grillo” (Matrix, 10.10.2007). “Una vera discesa in campo Grillo non l’ha fatta: deve ancora discuterne col commercialista” (Giornale, 27.4.2008). L’ultima citazione è tratta da “La vera storia di Grillo”, pubblicata in quattro puntate su Il Giornale a cavallo ai tempi del V2-Day, quando il noto segugio mèchato di Belpietro infilò una serie di scoop da Pulitzer: Grillo, da giovane, andava a letto con ragazze; alcuni suoi ex amici invidiosi parlano male di lui; la sua villa consuma energia; ha avuto un tragico incidente stradale con condanna per omicidio colposo e una volta fu pure “indagato per naufragio colposo”; in quanto genovese, è “tirchio”; nel suo orto c’è una melanzana di plastica; quando fa show a pagamento pretende financo di essere pagato. Insomma, un manigoldo. E ancora: “I Grillo, i Travagli, scarabei stercorari” (Giornale, 11.11.2008). “Con Grillo e Travaglio tu odi i politici, odi i giornalisti, odi in generale e al tempo stesso trovi lavoro, sesso e soldi... Grillo e Travaglio sono solo cinici commercianti di odio civile (da vendere a un ben individuato target di beoti, spesso poveri ragazzi in buona fede)... La vera ragione sociale di Grillo & Travaglio sono i soldi. Sul blog ufficiale però i due mercanti non possono esagerare: sennò i giovinastri potrebbero riconoscerli, scambiarli per gente che cerca banalmente di sbarcare il lunario” (Giornale, 15.4.2009). A questo punto, due appelli. Primo: caro Grillo, cari grillini, abbiate pietà di questo caso umano, vedovo inconsolabile di Bettino e Silvio, vedete un po’ di trovargli un posto da scrivano, uno strapuntino, un carrettino, una carriola, qualcosa. Secondo: chiunque sia il grillino che è in lui, esca immediatamente da quel corpo. GUARDIA DI FINANZA x La banca padovana costò 10 miliardi: ne valeva 6 Perquisiti Montepaschi e Mediobanca per aggiotaggio e affare Antonveneta Intanto la ministra Fornero scarica decine di migliaia di esodati: il decreto del governo ne “salva” solo 65 mila, ma sono almeno il quintuplo. I lavoratori: “Non vogliamo elemosine” pag. 2 - 3 - 4 - 5 - 9 z Bersani, Vendola e Di Pietro, tocca a voi di Paolo Flores d’Arcais dc C ari Bersani, Di Pietro, Vendola (e natural- mente D’Alema, Veltroni e compagnia can- tando), vi rendete conto che ormai il pro- blema siete voi? Vi è rimasta un’oncia di lu- cidità per capire che il futuro del centrosinistra di- pende dalla vostra disponibilità a passare il testi- mone promuovendo gruppi dirigenti radicalmen- te nuovi? Se vi poniamo queste domande non è per polemica, e meno che mai per provocazione, ma per REALISMO, come doverosa presa d’atto di una situazione ormai chiarissima, che solo i ciechi rie- scono a evitare di vedere. In due parole: sono vent’anni che vince le elezioni chi conquista (almeno nell’immaginario) la piaz- zaforte dell’antipolitica. Berlusconi si presentò co- me “imprenditore”, contro Occhetto “politican- te”. E Prodi vinse enfatizzando il “valore aggiunto” di società civile dell’Ulivo rispetto ai partiti della coalizione. Ora siamo al passo successivo: tutta la partita si gioca nell’antipolitica, cioè nell’altrapo- litica, rispetto alla morta gora che sono (con buona pace di Napolitano) i partiti esistenti. Berlusconi lancerà una nuova “forza”, perché il Pdl è ormai vissuto come un partito. Casini ha ammesso che il terzo polo non nascerà, e la nuova “forza” conser- vatrice la potranno fondare solo Passera&Co., i “tecnici” non i politici, candidando Monti alla pre- sidenza della Repubblica. A sinistra, se non vi levate di torno (voi e tutta la nomenklatura dei burocrati grandi e piccoli, allevati come “polli in batteria” nelle manovre di corridoio e nelle stanze dei bot- toni, compresi gli infiniti “giovani” nati vecchi, alla Renzi e Civati) sarà un esodo biblico verso il Mo- vimento 5 Stelle, che coinvolgerà anche chi trova detestabile la dittatura carismatico-mediatica di Beppe Grillo, ma riconosce (e simpatizza con) la pulizia e la passione civile dei candidati del suo mo- vimento. È sperabile perciò una vostra “Damasco”, che vi liberi dalla tentazione di restare abbarbicati alle pol- trone e agli strapuntini, alle inter- viste e ai talk-show. C’è da doman- darsi, anzi, perché non ve la im- pongano i militanti di base del Pd, Sel, Idv, che pure esistono (questo giornale li ha incontrati, a centi- naia, ogni volta che ha organizzato un dibattito), che spesso assomi- gliano in energia e pulizia alle gio- vani leve di M5S, ma che con la lo- ro passività diventano correspon- sabili delle nomenklature nell’ha- rakiri in atto. Dite “basta!”, impo- nete primarie vere, con pari risor- se e pari chance: un candidato del- la società civile le vincerebbe a ma- ni basse. Solo così la sinistra avrà la possibilità di prevalere sulle destre vecchie e nuove. n 61 tesserati e 22 club Calcioscommesse: deferite Siena, Novara e Atalanta De Carolis, Massari pag. 15z CATTIVERIE La Cassazione: illegittime le ipoteche per debiti sotto gli 8 mila euro. I relativi suicidi non saranno convalidati (www.spinoza.it) (FOTO ANSA) La Procura di Siena e le Fiamme Gialle indagano sull’acquisto dell’istituto del Nord-Est, che ha dato il colpo di grazia ai conti di Mps. Blitz anche a casa di Mussari, presidente Abi Meletti pag. 10 z n francia Il guru di Hollande: ”La sinistra italiana più a destra di noi” Telese pag. 13z n terzo polo? La7 oggi in vendita: Cairo-Ben Ammar o CDB o Della Valle Tecce pag. 8z IL “POPULISMO PSEUDO-SCIENTIFICO” DI UN FLOP EDITORIALE CHE SANCISCE L’USCITA DI SCENA DEL DILETTANTE CHE HA MANDATO L’ITALIA ALLO SBARAGLIO Numero monografico di Critica liberale www.edizionidedalo.it ordinalo dal nostro sito a soli 5,00 € Illustrazione di Emanuele Fucecchi y(7HC0D7*KSTKKQ( +?!z!,!#!"
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ilfatto_20120510

Dec 01, 2015

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€ 1,20 – Arretrati: € 2,00Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)

Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009

w w w. i l f a t t o q u o t i d i a n o. i t

Giovedì 10 maggio 2012 – Anno 4 – n° 110Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Romatel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230

INEDICOLA

INEDICOLA

Monti aveva detto una cosa giusta su chi ha ridotto l’economiain questo stato: il governo di B. Poi si è rimangiato tutto. Peccato

GRILLO SFOTTE I PARTITI“SENZA DI ME VI BECCAVATE I FASCISTI”

Il leader di 5 Stelle: “Altro che antipolitica, sono l’ultimosalvagente per evitare il trauma: grazie a noi, in Italia nessun

Le Pen e nessun nazi”. Poi vieta la tv ai suoi candidati

Ma mi Facci il piacere

di Marco Travaglio

Uno dei prototipi più ricorrenti, ed esilaranti,della stirpe italiota è l’Antemarcia. Quelloche il 28 ottobre 1922 s’intrufola nellamarcia su Roma all’ultimo metro, perché

prima stava lì dalla finestra a vedere come simettevano le cose. Quello che il 25 aprile 1945s’infila nel corteo dei partigiani vincitori senz’ave rfatto un nanosecondo di Resistenza, perché non sisa mai. Quello che negli anni 50 e 60 erademocristiano, negli anni 70 comunista, negli anni80 craxiano, nel 1992-'93 manipulitista, poi per 18anni berlusconiano. E ora naturalmente si scopregrillino della prima ora, anche se è arrivatoall’ultima. Non si può dire nemmeno che sia unoche cambia idea: cambia semplicemente padrone.È il caso (umano) di un tizio con le mèches che,orfano di Craxi e B., cerca una nuova sistemazione.Ieri ha scritto su L i b e ro un pezzo con la pennaintinta nella saliva, dal titolo “Il grillino che è in me”.Improvvisamente posseduto dal grillismo, hascoperto che “i candidati grillini sono presentabili,studenti o professionisti, sembrano brave persone”e che “a difenderci dai tecnocrati europeisti sembraessere rimasto giusto lui, Grillo” che oltretutto “isoldi pubblici non li ha mai presi, non ha figli néfamiglie in politica, non ha candidati inquisiti oscilipoti”; dunque era “indeciso se votare Grillo onon andare proprio a votare” e ora è persinodisposto “a farmi una domenica a piedi” perché si è“accorto che stiamo consumando il pianeta”. Ora, ilgrillino che è in lui dev’essere lì da poco, perchéfino al mese scorso il nostro vomitava su Grillo e igrillini ogni sorta di improperi. “Grillo è unpersonaggio assolutamente reazionario e di destra”(Omnibus, 24.9.2007). “Ho il massimo disprezzoper la maggioranza di quelli che io ritengo essere igrillini, i grillanti o quelli che volete. Quindi larisposta al vaffanculo di Grillo è: vaffanculo ci vadalui e quelli che lo sostengono” (ibidem). “La retenon esiste... La prevalenza della rete, che è quellache frequenta e commenta sul blog di Grillo, è ilpeggio di questo Paese, che addebita al successoaltrui i problemi della propria mediocrità” (Porta aPor ta, 26.9.2007). “Una parte di internettianisottoacculturata occupa la maggior parte del blogdi Grillo” (Matr ix, 10.10.2007). “Una vera discesa incampo Grillo non l’ha fatta: deve ancora discuternecol commercialista” (Giornale, 27.4.2008). L’ultimacitazione è tratta da “La vera storia di Grillo”,pubblicata in quattro puntate su Il Giornale a cavalloai tempi del V2-Day, quando il noto segugiomèchato di Belpietro infilò una serie di scoop daPulitzer: Grillo, da giovane, andava a letto conragazze; alcuni suoi ex amici invidiosi parlano maledi lui; la sua villa consuma energia; ha avuto untragico incidente stradale con condanna peromicidio colposo e una volta fu pure “indagato pernaufragio colposo”; in quanto genovese, è “t i rch i o ”;nel suo orto c’è una melanzana di plastica; quandofa show a pagamento pretende financo di esserepagato. Insomma, un manigoldo. E ancora: “IGrillo, i Travagli, scarabei stercorari” (Giornale,11.11.2008). “Con Grillo e Travaglio tu odi i politici,odi i giornalisti, odi in generale e al tempo stessotrovi lavoro, sesso e soldi... Grillo e Travaglio sonosolo cinici commercianti di odio civile (da venderea un ben individuato target di beoti, spesso poveriragazzi in buona fede)... La vera ragione sociale diGrillo & Travaglio sono i soldi. Sul blog ufficialeperò i due mercanti non possono esagerare: sennò igiovinastri potrebbero riconoscerli, scambiarli pergente che cerca banalmente di sbarcare il lunario”(Giornale, 15.4.2009). A questo punto, due appelli.Primo: caro Grillo, cari grillini, abbiate pietà diquesto caso umano, vedovo inconsolabile diBettino e Silvio, vedete un po’ di trovargli un postoda scrivano, uno strapuntino, un carrettino, unacarriola, qualcosa. Secondo: chiunque sia il grillinoche è in lui, esca immediatamente da quel corpo.

GUARDIA DI FINANZAxLa banca padovana costò 10 miliardi: ne valeva 6

Perquisiti Montepaschi e Mediobancaper aggiotaggio e affare Antonveneta

Intanto la ministra Fornero scarica decine di migliaia di esodati:il decreto del governo ne “salva” solo 65 mila, ma sono almenoil quintuplo. I lavoratori: “Non vogliamo elemosine” pag. 2 - 3 - 4 - 5 - 9z

Bersani, Vendolae Di Pietro, tocca a voi

di Paolo Flores d’A rc a i sdc

Cari Bersani, Di Pietro, Vendola (e natural-mente D’Alema, Veltroni e compagnia can-tando), vi rendete conto che ormai il pro-blema siete voi? Vi è rimasta un’oncia di lu-

cidità per capire che il futuro del centrosinistra di-pende dalla vostra disponibilità a passare il testi-mone promuovendo gruppi dirigenti radicalmen-te nuovi? Se vi poniamo queste domande non è perpolemica, e meno che mai per provocazione, maper REALISMO, come doverosa presa d’atto di unasituazione ormai chiarissima, che solo i ciechi rie-scono a evitare di vedere.In due parole: sono vent’anni che vince le elezionichi conquista (almeno nell’immaginario) la piaz-zaforte dell’antipolitica. Berlusconi si presentò co-me “i m p re n d i t o re ”, contro Occhetto “politican -te”. E Prodi vinse enfatizzando il “valore aggiunto”di società civile dell’Ulivo rispetto ai partiti dellacoalizione. Ora siamo al passo successivo: tutta lapartita si gioca nell’antipolitica, cioè nell’altrapo -litica, rispetto alla morta gora che sono (con buonapace di Napolitano) i partiti esistenti. Berlusconilancerà una nuova “fo r z a ”, perché il Pdl è ormaivissuto come un partito. Casini ha ammesso che ilterzo polo non nascerà, e la nuova “fo r z a ” conser -vatrice la potranno fondare solo Passera&Co., i“tecnici” non i politici, candidando Monti alla pre-sidenza della Repubblica. A sinistra, se non vi levatedi torno (voi e tutta la nomenklatura dei burocratigrandi e piccoli, allevati come “polli in batteria”nelle manovre di corridoio e nelle stanze dei bot-toni, compresi gli infiniti “g iovani” nati vecchi, allaRenzi e Civati) sarà un esodo biblico verso il Mo-vimento 5 Stelle, che coinvolgerà anche chi trovadetestabile la dittatura carismatico-mediatica diBeppe Grillo, ma riconosce (e simpatizza con) lapulizia e la passione civile dei candidati del suo mo-vimento.È sperabile perciò una vostra “Damasco”, che viliberi dalla tentazione di restare abbarbicati alle pol-trone e agli strapuntini, alle inter-viste e ai talk-show. C’è da doman-darsi, anzi, perché non ve la im-pongano i militanti di base del Pd,Sel, Idv, che pure esistono (questogiornale li ha incontrati, a centi-naia, ogni volta che ha organizzatoun dibattito), che spesso assomi-gliano in energia e pulizia alle gio-vani leve di M5S, ma che con la lo-ro passività diventano correspon-sabili delle nomenklature nell’ha -rakiri in atto. Dite “basta!”, impo-nete primarie vere, con pari risor-se e pari chance: un candidato del-la società civile le vincerebbe a ma-ni basse. Solo così la sinistra avrà lapossibilità di prevalere sulle destrevecchie e nuove.

n61 tesserati e 22 club

Calcioscommesse:deferite Siena,Novara e AtalantaDeCarolis,Massari pag. 15z

C AT T I V E R I ELa Cassazione: illegittimele ipoteche per debitisotto gli 8 mila euro. I relativisuicidi non saranno convalidati

( w w w. s p i n o z a . i t )

(FOTO ANSA)

La Procura di Siena e le Fiamme Gialleindagano sull’acquisto dell’istitutodel Nord-Est, che ha dato il colpodi grazia ai conti di Mps. Blitz anche a casadi Mussari, presidente Abi Meletti pag. 10z

nfrancia

Il guru di Hollande:”La sinistra italianapiù a destra di noi”

Telese pag. 13z

nterzo polo?

La7 oggi in vendita:Cairo-Ben Ammaro CDB o Della Valle

Tecce pag. 8z

IL “POPULISMO PSEUDO-SCIENTIFICO” DI UN FLOP EDITORIALE CHE SANCISCE L’USCITA DI SCENADEL DILETTANTECHE HA MANDATOL’ITALIA ALLO SBARAGLIO

Numero monografico di Critica liberale

www.edizionidedalo.itordinalo dal nostro sito a soli 5,00 €

I l lu s t ra z i o n edi Emanuele Fucecchi

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pagina 2

Genova, “faida”

interna su regolamenti

e “no Gronda”

D opo il successo elettorale che ha portato5 Stelle al 14% a Genova, a un passo dalballottaggio e con una presenza cospicua

in consiglio comunale, cominciano già a volare le accusefra “grillini”. Vittime, in un certo senso, del loro stessopunto di forza: se la trasparenza è la loro cifra politica,trasparenti sono anche nel dibattito interno. Glistracci, infatti, volano sul web. Sul sito della Casa della

legalità e sulla sua pagina Facebook, ci ha pensatoChristian Abbondanza (uno dei grillini della prima ora)a puntare il dito contro Paolo Putti, il candidatosindaco, e le modalità che hanno portato alla creazionedella lista del Movimento a Genova. Abbondanzasottolinea innanzitutto un problema di regolamenti,relativi all’elezione in consiglio comunale di MauroMuscarà, primo degli eletti della lista a Cinque Stelle: “È

stato eletto nel 2011 consigliere a Vobbia. La regola delmovimento è: se sei eletto in qualche ente locale non tipuoi candidare in un altro finché non finisci quelmandato. Già cadono sulla ‘re go l e t t a ’ che loro stessi sison dati”. Poi la stoccata a Putti, a cui rimprovera diprovenire dal movimento “no Gronda”, che si opponealla costruzione di un nuovo valico autostradale, delquale fanno parte anche molti esponenti dei partiti.

TE LA DO IO LA LINEAGrillo “viet a” la tv ai suoi e avverte i partiti:

“O noi o arriveranno i neonazisti come in Grecia”

di Stefano Caselli

Basta andare in televisione,“fa perdere voti e consen-si”. Ma i partiti sappianoche “il Movimento 5 Stel-

le è la loro ultima speranza, l’u-nico salvagente per evitare con-seguenze traumatiche quandoverrà messa la parola fine alla Se-conda Repubblica”. In una pa-rola, o noi o i neonazisti greci,come testimonia il video dellaconferenza stampa del leader di“Alba Radiosa” Nikos Michalo-liakos ben visibile in testa al po-st. Beppe Grillo, come suo so-lito, detta la linea dal blog. E isuoi –costretti dal successo a di-ventare grandi in poche ore – siritrovano improvvisamentestretti tra il sacro principio “unovale uno” e i diktat di un leadermolto ingombrante. Cosa contanel Movimento? La voce del pa-drone o i “ra gazzi”?

I TELEFONI squillano inces-santemente, tutti vogliono ungrillino in tv: “E noi rifiutiamo –taglia corto Davide Bono, consi-gliere regionale del Piemonte –la comunicazione del Movimen-to si misura sulle cose fatte nellesedi istituzionali, non con un tre-spolo in televisione”. Eppurenelle ultime ore i grillini sulloschermo non sono mancati. Pri-ma Federico Pizzarotti, al ballot-taggio a Parma, e il portavocemonzese Nicola Fuggetta. I due,ospiti di Lilli Gruber a 8 e 1/2 se lacavano discretamente, almenofino allo scivolone di Fuggetta:alla domanda sul perché così po-che donne tra i candidati sinda-co del Movimento, si lascia sfug-gire “ci sono comunque tantis-sime donne che ci sostengonodietro le quinte”. Non certo lamiglior risposta da dare a unadonna. Poi è la volta di Paolo Put-ti, ospite martedì sera di Ballarò eieri mattina di Omnibus, La7. Ilcandidato genovese cerca di te-nere testa ai navigati professio-nisti del talk-show, ma inciampain risposte vaghe e incorre neisorrisetti ironici dei tanto odiati“politici di professione”.Trappoloni a cui Grillo pone ri-medio con una fatwa dal blog:“Partecipare ai talk show – scr i-ve – fa perdere voti e credibilitànon solo ai presenti, ma all’inte -ro Movimento. Chi partecipa aitalk-show – conclude minaccio-so – deve sapere che d’ora in poifarà una scelta di campo”.I suoi si adeguano e danno un ta-

glio alla tv: “Grillo ordina e noieseguiamo? Calma – dichiara Bo-no – un conto è la comunicazio-ne, un conto la politica. Sulla pri-ma è ovvio che mi fidi di Beppe,senza la sua comunicazione nonesisteremmo. Sulla seconda nonho mai subito pressioni. Il mio

confronto è in rete con i cittadinipiemontesi”. Stessa opinione daparte di Vittorio Bertola, consi-gliere comunale a Torino: “Capi -sco che i nuovi vogliano togliersilo sfizio. Io stesso sono stato aOmnibusePiazza Pulita. Ma poi ba-sta. Se eseguo ordini? Non direi.

IL PERSONAGGIO Gianroberto Casaleggio

Il guru “Gengis Khan” e il cerchio magico di M5Sdi Emiliano Liuzzi

C’ è stata la Rai degli anni Ot-tanta, le trasmissioni di Pip-

po Baudo, gli spettacoli. Ma non èlì che nasce il segreto di BeppeGrillo. Se c'è una cosa che negliultimi anni ha funzionato è stataquella di essere circondato anchelui da un cerchio magico. Com-posto da una sola persona e unasola stretta: il cerchio inizia con lamano destra e finisce con quellasinistra di un signore sulla cin-quantina che porta il nome diGianroberto Casaleggio, uno deimassimi esperti di Internet in Ita-lia, l'uomo che con la sua Ca-saleggio Associati ha inventato -praticamente a tavolino - il Mo-vimento 5 Stelle. Uomo nell'om-bra, vestito sempre in giacca ecravatta, ma con i capelli dafreak, appassionato di fantasy,

Quando Beppe se ne uscì con lafamosa critica dello ius soli io eChiara (Appendino, collega inconsiglio, ndr) votammo un or-dine del giorno del tutto oppo-sto. Ce lo aveva chiesto la rete, innetto disaccordo con Beppe.Nessuno ci ha censurato, comenessuno ci censura nella nostraattività in comune, per il sempli-ce fatto che di Torino ne sappia-mo più noi di Grillo”.

SARÀ, ma nella galassia a 5Stelle problemi di compatibilitàcon il leader sono già emersi, inparticolare in Emilia Romagna.In gennaio ci fu il “caso Defran-c e s ch i ”, consigliere regionalecolpevole di aver espresso soli-darietà ai lavoratori bolognesidell’Unità in crisi. Una bestem-mia contro il dogma del “no” alfinanziamento pubblico all’edi -

gran divoratore di fumetti, affa-scinato da Gengis Khan, il suomito. Mangiatore di libri di storia,ne legge anche due al giorno. Unsognatore realista, un managerper se stesso e gli altri. QuandoGrillo lo incrociò per la prima vol-ta ne rimase affascinato, disse:“Questo o è un genio o è un paz-zo ”.

Bossi e l’IdvAlla fine si convinse della primaipotesi, visto che oggi Casaleggioè influente tanto su Grillo quantosul Movimento 5 Stelle. L'unicapersona che il comico-capopar-tito ascolta, l'unico che può pro-vare a indirizzarlo. Attraverso ilblog, ovviamente, creatura sua,nata nei suoi uffici di Milano edove ancora oggi viene gestita esviluppata.È lui che porta in palmo di mano

i piemontesi del movimento, per-ché “conser vatori”, e mal dige-risce i bolognesi e fiorentini, a suoavviso “anagraficamente comu-nisti”. D'altronde quando non èGrillo nelle piazze è il blog chediventa la Carta del Movimento,il codice al quale si deve far ri-ferimento. Lì si sviluppano le idee.Chi ci sta è dentro, altrimenti pre-go andare.Casaleggio non lo fa mai diret-tamente perché è un cerchio, etale vuole rimanere, l'uomo deldietro le quinte, il ghost writer chespesso esiste senza esserci. Chia-ma Grillo e capisce se è il caso. Selo è riesce a imporre la sua, al-trimenti aspetta.Nato con simpatie leghiste e bos-siane, il suo incontro con Grilloavviene qualche anno fa, e dopouno spettacolo. A quel tempo ilMovimento non esiste, ma Grillo

LA SCOSSA

toria che fece infuriare l’ex co-mico che minacciò sanzioni. E amarzo, sempre in Emilia Roma-gna, venne sostanzialmenteespulso dal Movimento il ferra-rese Valentino Tavolazzi, reo diaver organizzato un “i n c o n t ronazionale” per discutere di “or -ganizzazione” del M5S, in spre-gio al vangelo del “Non statuto”.Pucci, intanto, l’indiziato nume-ro uno della fatwa grillesca con-tro la tv, minimizza: “Ho sentitoBeppe non è arrabbiato. Il suo in-vito a non esporci lo ha fatto pertutelarci e per metterci in guar-dia dalla personalizzazione. Io locondivido”.“L’informazione ci rincorre macontinua a non capire nulla –commenta Giovanni Favia, con-sigliere regionale in Emilia già“r ichiamato” per una sua parte-cipazione a Servizio Pubblico – Si

intuisce che dietro a quegli oc-chiali si nasconde una personacapace di vedere lontano. Casa-leggio e la sua società nata nel2004 e della quale è presidente egestisce assieme a Enrico Sas-soon, Luca Eleuteri, il figlio Da-vide Casaleggio e Mario Bucchi-ch, curano nel frattempo il sitoInternet dell'Italia dei Valori per lacifra di 700.000 euro all'anno.Ma Grillo lo vuole a tutti i costisolo per sé, ha intuito che puòfare il salto di qualità. Così, nel2010, si arriva alla rescissionedel contratto con Di Pietro e daquel momento Casaleggio – c hetra le società di cui cura il sito c'èanche la casa editrice Chiarelet-tere, cadoinpiedi.it – può lavora-re, almeno in campo politico, conGrillo e per Grillo a tempo pie-no.Un salto di qualità, non c'è dub-

bio. Non è un caso che da quelmomento in poi, nonostante ci siagià stato il V-Day (e Casaleggioc'era, eccome, anche a quei tem-pi), Grillo diventa un fenomenoche spaventa la politica. PerchéCasaleggio sa meglio di ogni altroin Italia come si applica la politicaa Internet, o viceversa.

Il casting dei candidatiCon Grillo si sentono due o trevolte al giorno. Le strategie ven-gono pianificate al telefono, macon minuzia e particolari. Andatea vedere gli spettacoli di Grillo: cisono delle cose che il comico ge-novese che saprebbe improvvisa-re e molto bene, recita da co-pione. Perché sono le parole chia-ve che Casaleggio ha detto chefunzionano.Lo stesso discorso vale per coloroche diventano candidati del Mo-

vimento. Cosa dire con metodi ef-ficaci, come dirlo, con qualeespressione, viene “consigliato”negli uffici di Casaleggio, a Mi-lano, dove alcuni candidati ven-gono istruiti in una full immersioncomunicativa. “Un incontro di treore molto utile”, dice Federico

fanno le domande sbagliate allepersone sbagliate. Che senso hachiedere a un candidato sindacose l’Italia deve uscire dall’e u ro ?Io ho problemi a seguire i pianisanitari dell’Emilia Romagna, auna domanda così potrei solo ri-spondere come si fa al bar. Il no-stro compito sono i problemi delterritorio. Quando scriveremo ilprogramma politico nazionale,allora chi sarà scelto per candi-darsi dovrà saper rispondere sul-le questioni nazionali e interna-zionali”.Urge tuttavia un corso accelera-to, perché il lider maximo non so-lo detta la linea, ma in serata lan-cia un sasso grosso come una ca-sa: “O il M5S e, più in generale, imovimenti dei cittadini – scr ive– o la dittatura. Quest’ultimapuò presentarsi sotto varie for-me, quella agghiacciante, nazi-

Dalla passioneper il condottieromongolo a quellaper il web:l’esperto cheha “inventato”il Movimento

Sul blog il video dei “neri” di “Alba radiosa”Grillo ha pubblicato sul suo sito la conferenza del leader greco dei

neonazisti, Nikos Michaloliakos, incitando i suoi a esserel’alternativa contro “conseguenze traumatiche”. Ha anche detto stop

alla tv, perché “fa perdere voti e consensi” (FOTO J.FR AT T O )

Il consigliereBono: “Bastat e l e t re s p o l i ,ma sulla politicail dissenso ci puòessere e c’ègià stato”

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Giovedì 10 maggio 2012

sta, di ‘Alba Dorata’ in Grecia, delneofascismo di Marine Le Pen odel partito ultranazionalista un-gherese Jobbik. In Italia è acca-duto un piccolo miracolo (...) ilvuoto lasciato dai partiti, che staspostando l'Europa verso unneofascismo, è stato riempito,per ora, da cittadini incensurati,sinceri democratici (...) In futu-ro dovremo confrontarci sem-pre più con i nazionalismi, i fa-scismi rossi o neri, con la xeno-fobia e la caccia al diverso. É unparadosso che l’Italia, la nazioneche ha inventato il fascismo e loha esportato nel mondo, ne siaoggi ancora immune e, anzi, siaun laboratorio di democrazia di-retta con il M5S (...) O Nikos oBeppe”.

FAVIA, PRUDENTE, prefe -risce non commentare. Bono silascia andare: “È una provoca-zione, ma non è del tutto sbaglia-to. In Europa sta succedendoquesto. Diciamo che più che ‘Ni -kos o Beppe’opterei per ‘o il mo-vimento o la violenza’. Abbiamola responsabilità di convogliareverso la democrazia il disagiodella crisi. O finiremo con i sam-pietrini che volano, se non peg-g io”. O noi, o il diluvio. Per chi siritiene vincolato ai soli “proble -mi del territorio” è un fardellonon da poco. Forse la comunica-zione di Grillo, questa volta, nonha fatto loro un gran favore.

mo che interpretare l’egoismo teoricodel neoliberismo in termini di profittoper sonale.Anche Grillo?No, assolutamente. Lui no. Il successodel suo blog è l’effetto diretto di una po-litica screditata, piegata all’interesse dipochi eletti. Il limite di questa casta. Ilpensiero unico.Grillo è di destra?Non lo si può liquidare come un fenome-no di destra. È più complesso e la matri-ce, comunque, è di sinistra.Lo trattano come un guru.A trasformarlo in guru è stato il successodella sua carriera unito all’eclisse volon-taria. Sparire all’improvviso e ricompa-rire a ondate è una formula di straordi-naria vitalità.Dopo la partecipazione del candida-to genovese Putti a Ballarò, Grillo hasuggerito ai suoi l’esilio dal talk show.Sono una realtà e devono trovare un mo-do per misurarsi con la tv. Grillo conoscequella generalista e giustamente, ne dif-fida. Si finisce subito nel teatrino. Per in-globare i grillini anche la tv deve cambia-re forma. Adeguarsi. Ripensarsi.Pe rc h é ?La politica somiglia sempre più a un’as -semblea di condominio e ha sepolto ogniafrore rivoluzionario, in tutte le sue forme.Però quando giornali come il New York Ti-mes hanno parlato di Grillo, l’hanno fattoin termini di novità. Non lo sottovalutate.Mi ripeto. Non è antipolitica, ma al limite,

a-politica. Beppe si muove,produce cambiamenti. Mi in-t e re s s a .Già nel 2007 un suo ami-co, Antonio Ricci, dichia-rava che Grillo nasconde-va un limite. “Non dialogae se argomenta perde”.Ha ragione e sa perché? Grilloè un comico. Non è un ideo-logo, né un teorico. Ha dei li-miti e lo sa. È narrativo, diver-tente, sintetico. Ma non è ar-ticolato, né argomentativo. Éil nostro sismografo. Se siguardano attentamente leoscillazioni, siamo di fronte aun terremoto.

di Malcom Pagani

Attenzione. C’è qualcosa in atto”. Car-lo Freccero versa acqua in un bic-chiere. Prende fiato: “Un moto si èinnestato e non sappiamo dove ci

porterà. Grillo conobbe Coluche su un setdi Dino Risi. E dal comico francese che perlottare contro il pensiero unico ipotizzòpersino di candidarsi alle presidenziali, fusegnato. Ogni vita è un omaggio. Beppeera un guitto. Ora ha capito che si può an-che spendere la vita per gli altri”.Un comico, un Paese.La comicità è una forma di verità. Una cri-tica immediata e diretta. Può distruggerein poche battute avversari e partiti. Ma aconfinare la critica nella riserva indianadella comicità contribuì Berlusconi. L’e-ditto bulgaro li relegò nei teatri offren-dogli una patente.Con cui adesso Grillo guida veloce.È stato il primo ad aver intuito la poten-zialità di Internet come strumento poli-tico. Se la casta è chiusura e privilegio, larete è partecipazione e apertura. Sul websi inverte il flusso autoritario che va dalcandidato al popolo e si promuove il cir-colo virtuoso della condivisione.Le pare poco?Internet è incontrollabile, ma è il motoredelle rivoluzioni recenti. Più veloce distampa e tv. Ha uno slogan che a Grilloveste come un tight.Quale Freccero?Tutto quello che sai è falso. Il movimento 5stelle infatti è glo-cal. Internazionalee locale.Si possono ren-dere le battaglielocali piattafor-me globali?Non lo so. Studio,osservo e valutoqualcosa in via disviluppo. La de-nuncia della cor-ruzione non ba-sta. Per invertirela congiunturaeconomica, lam o ra l i z z a z i o n egrillesca non èsuf ficiente.Grillo e l’antipo -litica.Se per antipoliti-ca grilliana si in-tende una reazio-ne allo stagno cheprivilegia interes-si privati, poteriforti e individuali-smo, la definizio-ne è scorretta.Combattere le de-viazioni è politicaalta. Al serviziodei cittadini.Lo accusano dip o p u l i s m o.Dicono che rischi di buttare via il bam-bino e l’acqua sporca. Ma voglio fare unadomanda: “Se oltre all’acqua sporca, an-che il bambino non fosse del tutto inno-cente?”. Se identifichiamo la politica conla liberazione dell’individuo dalle limita-zioni che gli impediscono di conseguireil massimo profitto individuale, non dob-biamo meravigliarci poi che chi ha rag-giunto un minimo di potere lo utilizzi peri propri interessi.Il caso italiano è emblematico?Sull’arte di arrangiarsi abbiamo edificatola nostra cultura popolare. Non poteva-

Parma, Pizzarotti

già cerca gli assessori:

su Internet

L e prime candidature sono giàarrivate. Giorgio Mazzoni – i n g e g n e renucleare – per l'urbanistica e

l’energia, Monica Enrico – commercialista – peril Bilancio, Domenico De Crescenzo – dirigentescolastico – per la Scuola. Nomi sconosciuti aipiù, che si sono proposti per la giunta comunaledi Parma sul web. Perché è sulla rete, dove M5S

è nato e cresciuto, che il candidato sindacogrillino Federico Pizzarotti ha intenzione discegliere la propria squadra. Il voto di domenica,che ha spazzato via 14 anni di amministrazione dicentrodestra, è già alle spalle. L’obiettivo deigrillini ducali è quello di completare un successoche era nell’aria, ma che nessuno immaginavasarebbe stato così largo.

E allora sotto con la campagna elettorale online,quella che Pizzarotti dice essere costata appena6 mila euro contro “i 200 mila euro di rimborsielettorali usati dal centrosinistra”. E intanto incittà si prepara l’arrivo di Beppe Grillo. Il suostaff avrebbe prenotato per una settimana alcunecamere d’albergo, segno che il comico genoveseintende puntare forte su Parma e Pizzarotti.

L’INTERVISTA Marco Pannella

“F i n a l m e nt eBeppe, ti aspetto

da sempre”

L’INTERVISTA Carlo Freccero

“È un sismografo,siamo di frontea un terremoto”

LA SCOSSA

Assenti in videoper scelta?

“Per inglobarei grillini è la telegeneralistache deveripensarsi

di Caterina Perniconi

Annamo un po’ a vede’ chi è questoqua”. Beppegr illo, tutto attaccato co-me ama Marco Pannella, è un feno-meno che lo attrae da sempre. “E ra

al Palasport di Roma e ci andai. Una furia.Un bestione. Mi accolse nel camerino,non l’avevo mai visto prima e sembravache ci conoscessimo da sempre”. L’ha in-contrato solo un’altra volta, a Bologna:“Nun fa’ stronzate gli dissi. Faceva errorigrossolani con i referendum, sbagliava ledate, quello è mestiere nostro”.Quanta paura ha di Beppe Grillo?Paura? Semmai il contrario. C’è un libro del2007, si chiama proprio Chi ha paura di BeppeGr illo? di cui ho scritto la postfazione. Lì,pensi quanto tempo fa, gli chiedevo di darciuna mano. Ho firmato i suoi referendumche in passato sono stati anche i nostri.Per questo ha detto che la copia?Non l’ho mai detto. Ho scritto un “twist”,come li chiamo io (i tweet, ndr), dopo cheBeppe disse ciò che io sostenevo, cioèche all’Italia serve una Norimberga. Dice-vo: “Grillo parlante o copiante? Finalmen-te insieme? Ti aspetto da sempre”. Era af-fettuoso, non si capisce?Perché l’aspetta Pannella?Perché ritengo le sue contraddizioni ricchee importanti. Il combinato disposto delGrillo-parlante e del Pannella-pure, costi-tuirebbe un elemento non di esplosione po-litica effimera, ma di forza alternativa.Sembra sicuro.È un bestione, come ce ne so-no pochi in Italia. Io, che so-no un animale abruzzese, lui,Bossi e Ferrara.È un comico.Comico in Italia non vuol direnulla. È un grande attore e in-terprete. Ha una forma fisica, equindi psicofisica, straordina-ria. Quando uno lo vede, lo os-serva con amore, non può nonpensare “guarda com’è in for-ma, cazzo”.E se la oscurasse?Magari arrivasse qualcunoche porta avanti le mie batta-glie fino a oscurarmi. Abbia-mo raccolto 63 milioni di fir-

me dal ‘55, una storia gloriosa. Temo piut-tosto che si spenga. Deve stare attentoadesso Beppe. Lui è pregiudicato per unbrutto incidente che ha avuto in macchi-na. E io gliel’ho detto alla radio “ora rischidi portare a sbattere chi ti segue, comequella volta in macchina, ma stavolta crepipure tu” e io voglio impedirlo.Guiderà lei?É lui che deve passare dal monologo al dia-logo. Fare come noi che siamo un partitoaperto, un servizio pubblico. Hanno im-parato la litania “la nostra non è protesta,ma proposta perché l’antipolitica non of-fre di firmare petizioni”. Ma non basta.C’è il rischio che Grillo resti solo Grillo.Vedete, parlo di rischio. Invece devonostrutturarsi, diventare utili e preziosi.Se arrivano in Parlamento lo saranno?Lo spero. Stiamo vivendo il fascismo dellarepubblica antifascista. E quando sento Na-politano rispondere in modo magniloquen-te a Grillo penso che commetta un reato.Cioè?La nostra Repubblica vive una condizionedi flagranza criminale e se io assisto a unassassinio e non faccio nulla per fermarlo,sono colpevole di omesso soccorso. Na-politano, da cittadino dovrebbe impediredi sputtanare la giurisdizione europea cheda 30 anni ci condanna perché i nostri pro-cessi non hanno una ragionevole durata.L’amnistia.Ridurre drasticamente i processi è l’unicomodo per far ripartire la crescita, tanto ca-ra alla partitocrazia antifascista che Napo-

litano difende. Manon è mica il pri-mo, è il milionesi-mo. Il costituzio-nalismo italiano,con rispetto par-lando, ha trovatoil suo difensore.Grillo su questonon la segue.Anche lui è per l’ef -ficienza maschili-sta del “tutti in ga-l e ra ”, quel forcaio-lismo tipico del-l’Idv che tanto pia-ce anche a voi. Ri-schia di non ren-dersi conto delleradici giacobinedell’autor itar ismo.Il leader di M5Spensa anche chela Bonino sareb-be un Capo delloStato espressio-ne dei partiti.Ma se i sondaggidicono che la vor-rebbe il 70% degliitaliani! I partiti lehanno dato solo15 voti, questa è laverità. Ma poveroBeppe, perdonia-molo, anch’io di-

co sette cazzate al giorno. Una gli puòsfuggire. Avrà paura della Bonino, e ma-gari anche di me, che sono ignoto.Non direi.Sono il 194esimo politico per ascolti con-sentiti in tv.Neanche Grillo ci va.Non è vero, Beppe non vuole discutere,perché se va in uno studio televisivo si sput-tana. Invece così becca i picchi d’ascolto,quando ci sono 7 o 8 milioni di persone chelo guardano e con quei 3 minuti di perfe-zione recitati in piazza, che ti viene la pelled’oca per quanto è bello, ha già vinto.

N essuna sconfitta, quasi “un festeg-giamento”su Libero, dopo la vittoria

dei grillini. Un sottolineare che “in fondonon siamo così diversi”. Ancora di più sulGiornale: in fondo, Grillo ha fatto le stessecose di Berlusconi, “uno con la tv, l’altro conla rete hanno mostrato la stessa originalità”,“Forza Italia negli anni 90 parlava con la gen-te così come oggi fa il Movimento 5 Stelle”. C’èchi cerca di stare sempre dalla parte dei vin-citori. Sempre sul Giornale, in un’intervista,

Mario Mantovani, senatore Pdl e coordi-natore della Lombardia, strizza l’occhio achi ha preso 200 mila voti e sottolinea cheuna possibile alleanza con il M5S non sa-rebbe da escludere. Perché questo, certo,significherebbe battere il Pd ai ballottag-gi. Uno “scossone” salutare per il Pdl chemai come ora, guarda il caso, si sente vi-cino al partito degli “innovatori”.

LIBERO E GIORNALE

Tutti sul carrodel vincitore

Un leadero una meteora?

“Se non passadal monologoal dialogorischiadi spegnersi

”Pizzarotti, il fenomeno che a Par-ma si è guadagnato il ballottag-gio. “Ci ha spiegato come inserirei dati nel blog e qualche tecnicaper essere più presenti nei motoridi ricerca”, spiega Antonio Gia-con, candidato a Budrio, anchelui al ballottaggio. “In alcuni casiper le aree metropolitane forsedice come lanciare i messaggi,ma noi siamo campagnoli, il suoapporto è stato minimo, qui nonarriva nemmeno la banda lar-ga”.

Gianroberto Casaleggio (FOTO MILESTONE)

(FOTO DLM) (FOTO EMBLEMA)

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pagina 4 Giovedì 10 maggio 2012

Da Gd a Giovane Italia

Ecco tutte le sigle

dei politici jr.

T utti i partiti hanno delle organizzazionigiovanili che avrebbero il compito diaprire alla politica i propri rappresentanti

di domani. Il Pd ha i Giovani Democratici. Sonoguidati da Fausto Raciti, riconfermato nel ruolo in uncongresso, a Siena, nel marzo scorso, a cui hannopartecipato oltre seicento persone. L’Idv ha iGiovani di Valore, il cui coordinatore è Rudi

Russo. Anche Sel si apre ai più giovani, ma nonattraverso una vera e propria “g i ov a n i l e ”, piuttostoattraverso una rete che tiene assieme politica,associazioni e movimenti. Si chiama Tilt, ne èportavoce Maria Pia Pizzolante. I Comunisti Italianihanno conservato il nome della più conosciutaaggregazione giovanile di partito: la Fgci. La coordinaFlavio Arzarello, classe 1984. Si chiamano invece

Giovani Comunisti i militanti di Rifondazione.Hanno due coordinatori: Anna Belligero, che ha unadelega ai Saperi, e Simone Oggionni, che ha unadelega agli Esteri. A destra esiste il M ov i m e n t oGiovani Padani. Ne è coordinatore federale LucioBrignoli. Il Pdl ha invece la Giovane Italia. Ne èpresidente Giorgia Meloni. La coordinatrice è inveceAnnagrazia Calabria, deputato.

IL VECCHIO CHE AVANZA NEI PARTITII GIOVANI? PARCHEGGIATI NEI BOXDavanti nessuno passa la mano, così il nuovo non emerge

di Sandra Amurri

Il Movimento 5 Stelle, è lasola scossa registrata dal si-smografo della politica gra-zie a giovani che nelle am-

ministrazioni locali affrontanoi problemi con le “mani libere”da pastoie, ricatti e inciuci. Se-gno concreto di come dovreb-be essere la politica. Giovanigrillini che, come un esercitodi cavallette invadono i consi-gli comunali e regionali per ar-rivare in un domani prossimoal Parlamento. Veri cani daguardia della politica, control’antipolitica generata dallamancanza di credibilità di clas-si dirigenti arroccate nei luo-ghi del potere.

MA I GIOVANI nei partiti dicentro sinistra ci sono? E se cisono quali file occupano dellaplatea? “Nel Pd consideranogiovani quelli che come me a 39anni giovani non lo sono più”risponde Giuseppe Civati,Pippo per tutti, consigliere re-gionale in Lombardia, fondato-re, animatore con Matteo Renzidel “raduno dei rottamatori” eorganizzatore del movimento“Prossima Italia”. Nelle liste lo-cali di giovani ce ne sono e ven-gono anche eletti ma sono pres-soché assenti a livello naziona-le”. Sono alla base della pirami-de ma basta salire un po’ per ve-derli scomparire. Insomma,manca un ricambio generazio-nale. “E chi dovrebbe favorirloil ricambio? Chi occupa l’apicedella piramide e sta bene così?”,si chiede Civati mettendo il ditosulla piaga: il limite dei manda-ti. Quel limite che il Pci già neglianni ‘60 aveva fissato in due le-gislature (poi ognuno tornava afare il lavoro che faceva primadi varcare la soglia del Parla-mento o continuava a fare po-litica ma fuori dalle Aule). Limi-

te che il Pd ha spostato a tremandati. “Il problema è chenon lo rispetta. Le deroghe so-no talmente tante che chi entranon esce più. D’altro canto ècomprensibile: le deroghe ven-gono decise dalla direzione cheè composta da derogati”. E qua-li siano i criteri per essere de-rogato ci è dato saperlo? “Unadomanda che ho posto e sto an-cora attendendo la risposta. C’èuna grande letteratura i criterisono talmente tanti da diventa-re essi stessi regola. E la regola è:la tenuta di posizione”. Che pe-

rò non corrisponde alla tenutaelettorale. “Certo - continua Ci-vati - per avanzare c’è bisognodi cambiamento, rispettare il li-mite dei tre mandati, candidarele donne, aprire al confrontocon le domande che provengo-no ‘dal basso’, rispettare la vo-lontà degli elettori (vedi alla vo-ce referendum), evitare di ag-giungere altre ‘figur ine’ alla fo-to di Vasto e smetterla di annun-ciare proposte che faremo traun momento”. Riassumendo:nel Pd i derogati precludono aigiovani l’ingresso al parlamen-

L’INTERVISTA Vittorio Feltri

“Berlusconi ha dato a Montila corda per farsi impiccare”

IL TAPPO

to che invece troviamo a Pesarodove presidente della Provinciaè il 38enne Matteo Ricci, a No-vara amministrata da A n d re aBallarè, 43 anni, mentre il suocoetaneo Fabrizio Brignolo, èandato al ballottaggio ad Asti.Giuseppe Catizone sindacodi Michelino ha 44 anni e IldaCur ti assessore all’Urbanisticaa Torino ne ha 47. Sono loro i“g iovani”. Allora a cosa servonole scuole di formazione? “Sonopoche e tramandano stesso lin-guaggio e stesso metodo politi-co” Più attento alle candidatu-re, alle nomine nelle societàpartecipate …? “Questo peròlo dica lei altrimenti scoppia lapolemica” chiosa Civati.

SE IL RINNOVAMENTOgiovanile per il Pd resta un’am -bizione per Sel è una realtà. LeFabbriche di Nichi, nate comelaboratori di buona politica asostegno della candidatura diVendola a Governatore dellaPuglia stanno confluendo inT I LT (rete di sinistra diffusa)che raccoglie anche i movimen-ti e l’associazionismo. Molti gliamministratori giovani di Selcome Massimo Z e dd a sinda -co di Cagliari, o il 36enne Si -mone Petrangeli finito al bal-lottaggio a Rieti, o come a To-rino e Bologna dove la trenten-ne Cathy La Torreè capogrup-po del partito di Vendola e a Fer-mo dove assessore alla Culturaè Francesco Trasatti, trenten-ne pure lui. Anche l’I d v, dopoun’emorragia di giovani causa-ta da coordinatori territoriali le-gati ai vecchi metodi di sparti-zione, ha aperto le porte, comeconfer ma Rudi Russo, coordi-natore nazionale dei giovani econsigliere regionale in Tosca-na che fa notare: “Il problema,soprattutto nelle grandi città,resta le risorse, scarse ,di chinon ha reddito come un ragaz-

zo per sostenere la campagnaelettorale che finisce per pre-miare chi invece ha più anni epiù soldi”. Nel Pdci, su 25milaiscritti, 6mila hanno meno di 30anni come Flavio Arzarello,coordinatore della federazionegiovanile. Mentre i giovani han-no un ruolo determinante in Ri -fondazione Comunista: “Sitratta di un lavoro di mutuali-smo e solidarietà “ spiega il se-gretario Paolo Ferrero “O l t re700 giovani hanno organizzatoun campo per il terremoto del-l’Aquila, altri gestiscono da dueanni a Nardò un centro per i mi-granti dove c’è il medico, la doc-cia, la mensa. Oltre 150 ragazzicostituiscono i gruppi di acqui-sto popolare per la vendita delpane a 1 euro al chilo e moltoa l t ro ”. Se è vero che l’età nonsempre porta con sé rinnova-mento ma spesso porta con sénient’altro che l’età, è pur veroche una politica fatta di voltiusurati dal potere, da linguaggivuoti che affollano i talk-show ,incapace di governare i proces-si di cambiamento ha fatto il suotempo.

Civati: “Ho 39 anni, ma risultoancora un ‘ragazzo’. Colpa delmancato limite ai due mandati”

di Gianni Boncompagni

Ai bimbi di 8 anni

COMPLIMENTI agli ottenni. Io ho un nipote diotto anni e ogni tanto quando lo incontropenso che lui non sa niente dei boompresidenziali, dei bronzi di Riace, dell’ombra dellefanciulle, di come si dice cancello in cinese, della laureaalbanese del Trota, di quanto costa la benzina, del mal dischiena, non sa neppure chi sia Adamo o forse lo sa manon cambia niente, non conosce Nerone, dico Nerone,e neppure Hiroshima o il Prefetto di Milano e neancheTalete. Eppure è sempre allegro.

di Paola Zanca

I consigli per la sopravvivenza del(fu) partito di maggioranza sono

due. Il primo serve a far capire la postain gioco: “Attenzione, la scontentezzaè contagiosa”. Il secondo è utile a in-quadrare la situazione in cui ci si è cac-ciati: “Se uno ti mette un coltello allaschiena, la prima cosa che fai è toglier-lo. Poi decidi se provare a dialogare,fuggire o colpirlo tu”. Vittorio Feltri liha serviti a colazione su Il Giornale diieri mattina. Il Pdl li sta ancora provan-do a digerire, intossicato com’è daiboccini amari che ha dovuto mandargiù con i risultati delle amministrati-ve .Feltri, il coltello ce l’hanno in manoi professori. E il Pdl li ha pagati cari.Berlusconi e i suoi sono usciti dall’e-sperienza di governo già feriti. Ora, senon mollano in fretta Monti, ri-schiano di morire.Gli elettori di centrodestrahanno voltato le spalle al Pdl.Come possono pensare di vin-cere le amministrative se ap-poggiano un governo che fa gliinteressi di un elettorato che

non li vota?L’Imu, le tasse, la lotta all’evasio -ne: non è roba per berlusconiani.A parte la riforma delle pensioni, per ilresto il governo Monti è intervenutosolo sull’aumento della leva fiscale.Ma per questo non servivano i profes-sori! Non capisco perché uno comeBerlusconi debba dare corda a Montiper essere impiccato.In campagna elettorale è statopraticamente sempre zitto.

È normale, tra l’altro non mi pare chein questo momento fosse psicologica-mente preparato per affrontarla.Nelle piazze e in tv ha mandato ilsegretario Alfano, Mariastella Gel-mini, la Bernini. Poco efficaci?Qui non è un problema di facce. D’al -tronde non ne vedo di molto efficacinemmeno nel Pd o nel TerzoPolo. È che nel Pdl il capo,oltre che il padrone, è an-cora Berlusconi. E co-

munque anche se ci fosse stato lui nonsarebbe cambiato molto.Pe rc h é ?Il Pdl ha fatto mille errori, ma i suoielettori non sono incavolati perché ilsindaco di Parma è uno che se n’è do-vuto andare a gambe levate, ma per-ché sono stati influenzati dal clima po-litico: il Pdl li ha persi di vista. Grillo

ha vinto perchè ha interpretatoumori e malumori, non perché hafatto leva sui problemi locali dellecittà.Grillo contro Monti spara a ze-

r o.Appunto: si è fatto votare dalla

gente, perché ha capito lage n t e .

Napolitano diceche non è successo

nu l l a .Se ignori un fenomeno così sei cieco,non vedere il boom significa essere ri-dicoli.Per il Pdl il boom è finito?Io ho la certezza che i voti che sonoandati per molti anni a Berlusconi so-no ancora lì a disposizione. Il proble-ma è recuperarli in fretta e non è facile,specialmente se non si trova una guidaal partito.Angelino Alfano?Non penso che sia sufficiente a sosti-tuire Berlusconi.Altri nomi?Non saprei. O si trova qualcuno in gra-do o si pensa a una équipe. Ma siamosicuri che l’équipe sia possibile in unpartito come il Pdl?Vista l’aria che tira, tornare al votonon è rischioso?Fossi in Berlusconi non mi preoccupe-rei. Intanto cominci a mollare Monti,poi se ne riparla.Qualcuno l’ha chiamata per discu-tere dei suoi consigli?Non mi chiama nessuno, gli sto sulleballe. Magari chiameranno il direttoreSallusti per insultarmi. Poi lui è carino,e non mi dice niente.

“Il Pdl non può appoggiareun governo che non fa gliinteressi del proprio elettorato”

Segretari Dall’alto versoil basso: Nichi Vendola (FOTO ANSA),

Antonio Di Pietro (FOTO ANSA)

e Pier Luigi Bersani (FOTO LAPRESSE)

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Giovedì 10 maggio 2012 pagina 5

Il premierindebolito trattacon Berlino:“Investimentiper tre annifuori dal fiscalcompact”

Le 42 firme

contro Monti

(ma la Gelmini la ritira)

L a frase di martedì, quella in cui insostanza Mario Monti attribuivaal precedente governo la

responsabilità della crisi e delle sue“conseguenze umane” (leggi suicidi), nonl’hanno proprio gradita. Così, 42parlamentari del Pdl hanno chiesto inun’interrogazione al presidente del

Consiglio di spiegare il senso delle sueparole. Tra i firmatari, ci sono ilvicecapogruppo alla Camera, MaurizioBianconi, gli ex-ministri Renato Brunetta eGiorgia Meloni, e i deputati VivianaBeccalossi, Pietro Laffranco, MicheleScandroglio e Marcello De Angelis.Inizialmente tra le firme all’i n t e rro g a z i o n e

c’era anche quella di Mariastella Gelmini,che ieri sera ha fatto sapere di averlaritirata. “La sua firma è stata raccolta senzache la stessa avesse letto il testo - si legge inun comunicato dell’ex ministro - Avendoneappreso il contenuto dalle agenzie, l'on.Gelmini ha chiesto che la sua firma fosseritirata”.

IL PROFESSORESCOPRE CHE B.È UNO STATISTA

Elogio a sorpresa: “Il precedente governoha fatto riforme strutturali”

di Stefano Feltri

Sempre più forte in Europa,sempre più debole, perico-losamente inclinato versodestra, in Italia. Mario Mon-

ti due giorni fa si presentava piùsicuro dopo un voto ammini-strativo che ha bastonato tutti ipartiti presenti in Parlamento.Ma non sembra che le cose stia-no così. Basta una frase: ieri, du-rante le celebrazioni a Firenzeper la giornata dell’Europa, haricordato che “anche il governoprecedente e i suoi predecesso-ri avevano fatto significative ri-forme strutturali e noi le stiamodoverosamente intensifican-do”. Strano, visto che soltanto24 ore prima aveva spiegato chenon si possono imputare le gra-vi “conseguenze umane dellacr isi” all’azione dei tecnici, anziche i drammi in corso “dovreb -bero far riflettere chi ha portatol’economia in questo stato enon chi da quello stato sta cer-cando di farla uscire”. Poi avevadovuto precisare che non stavaimputando i suicidi di impren-ditori e disoccupati a Silvio Ber-lusconi, Pdl e Lega. Ma 42 depu-tati pidiellini vogliono costrin-gerlo a risponderne in Parla-mento, con un’inter rogazione.Ieri addirittura l’omaggio, certa-mente istituzionale ma sopra ilminimo indispensabile: a pro-posito di Europa il premier haparlato di “continuità dei valoridei precedenti governi, da quel-lo Prodi a quello Berlusconi”.

LA CONDIZIONE di Monti edei tecnici “è deteriorata dopo ilvoto amministrativo, un esecuti-vo può lavorare bene solo se c’èarmonia con il Parlamento e que-sta non c’è più, sono molto pes-simista”, dice un membro del go-verno che non vuole apparire.Ed è comprensibile che Montisia quindi assai preoccupato,perché rischia di trovarsi con

una base interna instabile pro-prio mentre la sua linea europeapotrebbe produrre risultati con-creti, sostenuta dalla Commis-sione Ue e da tutto il fronte (unaquindicina di Paesi, Francia so-cialista in testa) che spinge peruna risposta diversa dal rigore te-desco alla crisi. Ieri, Monti haproposto che nel fiscal compact,il trattato imposto da Berlino che

l’Italia dovrà ratificare, non ven-gano conteggiati “per i prossimitre anni” gli investimenti, tipoquelli per banda larga e agendadigitale. Un portavoce di AngelaMerkel ha ribadito che il trattatova bene così com’è, ma la partitaè tutta aperta, soprattutto orache c’è François Hollande al po-sto di Nicolas Sarkozy. Martedì,Monti aveva annunciato l’impe -gno a convincere Germania eBruxelles a permettere all’Italiadi emettere nuovo debito pub-blico per pagare le imprese cre-ditrici della Pubblica ammini-strazione senza per questo esse-re sanzionata (salterebbero sullacarta vari obiettivi, tipo il pareg-gio di bilancio nel 2013). Il pre-mier sa che tutto questo parlaredi crescita deve concretizzarsi infretta, per portare un refolo disperanza sui mercati dove stascoppiando un nuovo putiferio,forse il peggiore: la Grecia dovràtornare a votare perché non rie-

DE PROFUNDIS Casini, Rutelli e Fini

Il Terzo Polo è morto (ma a Cardito tiene)

sce a formare un nuovo governoe forse uscirà dall’euro; in Spa-gna è deflagrata una crisi banca-ria che è partita dall’istituto Ban-kia, che un governo senza un eu-ro sta nazionalizzando da ieri se-ra. Lo spread è andato a 410 e leBorse sono precipitate.

IL GUAIO per il premier è che ipartiti sono sempre più nervosi.Il Pd non dovrebbe riservare sor-prese: spera in una riforma dellaRai che il segretario Pier Luigi

FUTURO REMOTO

Bersani vorrebbe “anche per de-c re t o ”. Ma difficilmente la otter-rà. Il ministro dello SviluppoCorrado Passera non ha in agen-da niente fino alla prossima set-timana. Mentre il Pdl, ormai nonpiù soltanto nella componenteex-An, sembra aver iniziato lacampagna elettorale 2013.

“MONTI CONTINUAa direcose e poi a smentirsi, ormaisembra uno di noi politici”,scherza Maurizio Gasparri, capodei senatori Pdl, per riassumerela fragilità del premier. E il Popo-lo della libertà, che pure ha sof-ferto molto nelle urne di dome-nica e lunedì, si prepara a incas-sare diversi successi: una modi-fica della riforma del lavoro nelsenso desiderato (meno vincoliall’abuso dei precari), la nominadi un nuovo consiglio di ammi-nistrazione della Rai secondo lalegge Gasparri – ieri Monti ha in-contrato il presidente della Com-missione di vigilanza Sergio Za-voli – e un rinnovo dell’Agcom,l’autorità delle comunicazioni,che non minacci gli interessi te-levisivi di Mediaset, affondata inBorsa dopo aver dichiarato utiliin calo dell’85 per cento.La novità più inquietante, perMonti, potrebbe essere però ilsuccesso di Beppe Grillo. Da me-si Silvio Berlusconi è tentato daimprimere una svolta anti-euro-peista alla campagna per il 2013,sia per scaricare a Bruxelles leproprie responsabilità, sia perintercettare una rabbia che ha re-galato trionfi a Marine Le Pen inFrancia e al Movimento 5 Stellein Italia, che auspica l’uscita dal-l’euro. Il richiamo alla continuitàdei valori europeisti “da Prodi aBerlusconi” Monti l’ha fatto an-che per esorcizzare queste sedu-zioni populiste.

Twitter @stefanofeltri

Mario Monti ieri a Firenze (FOTO ANSA)

di Fabrizio d’Esposito

D a Casoria a Cardito sono poco più dicinque chilometri, dieci minuti di auto,

a nord di Napoli. Il primo paesone, Ca-soria, rappresentò l’inizio della fine perSilvio Berlusconi. Il compleanno di NoemiLetizia, tre anni fa, padre di tutti gli scan-dali sessuali del Cavaliere Satiro e Sultano.Il secondo, invece, non è rimasto sotto lemacerie del Terzo Polo di Casini (Udc) eFini (Fli) e Rutelli (Api). Un miracolo. Nontutto è perduto, almeno per l’Api rutel-liana, che martedì scorso ha tirato un so-spiro di sollievo e poi ha finanche gonfiatoil petto centrista annunciando questa iso-lata e lieta novella moderata: “Va sotto-lineato lo straordinario risultato raggiuntoa Cardito dove la lista di Api ha ottenutol’11,5 per cento e le altre 3 liste civiche,

emanate dal circolo locale, hanno raccoltoun altro 11,5 per cento. Un risultato im-portante che si inquadra in una percen-tuale regionale delle liste di Api che hasuperato in media il 7 per cento”. Carditocapitale dei moderati scampati al terre-moto elettorale del Sette Maggio, dove “ab rev e ” arriverà Rutelli in carne e ossa perfesteggiare e ringraziare “il circolo locale”.Un baluardo di speranza, Cardito, chepuò rianimare lo sconsolato Pier Ferdi-nando Casini rimasto in silenzio sull’ama-to Twitter per tutto lunedì salvo farsi vivol’altro giorno con 140 caratteri che scol-piscono il Monumento ai Caduti del Cen-tro italiano: “Il Terzo Polo è stato impor-tante per chiudere la stagione Berlusconi,ma non è in grado di rappresentare larichiesta di cambiamento e novità”. Tran-ne che a Cardito, ovviamente.Eppure , appena venti giorni fa, dal Tiroloa Lampedusa, soffiava impetuoso il ventodi cambiamento e novità dei moderati ita-liani. A fare il primo passo di questa fan-tastica marcia sul post-berlusconismo eraun’avanguardia rivoluzionaria dirompen-te: 27, no 29, (ma non conta, entrambinella smorfia napoletana richiamano lafertilità del fallo), dicevamo 27 o 29 se-natori del Pdl firmavano un documentostorico per andare oltre il Pdl e quindi sestessi. Una metempsicosi oltrista. Tra loroanche Ombretta Colli e la moglie di EmilioFede, Diana De Feo. Ma su tutti i 27 o 29titolari del nobile laticlavio si stagliavano leenergiche figure della primissima fila diquesta avanguardia rivoluzionaria: il set-tantacinquenne Beppe Pisanu, ex sinistradc poi berlusconiano, e l’u l t ra o t t a n t e n n eLamberto Dini, ex premier tecnico. A loro,il generale Casini, come nella scena ini-ziale del “G l a d i a t o re ”, aveva impartito un

ordine perentorio: “Scatenate l’I n fe r n o ”.E loro, Pisanu e Dini, avevano eseguito. Ilgiorno dopo, pagine e titoloni su “Corr ieredella Sera” e “Repubblica” dedicati al pa-nico infernale scatenato nel Paese da Pi-sanu e Dini. Un evento. La pietra miliareper la Grande Coalizione perpetua so-gnata anche dal Quirinale. E come ognibuon generale, l’amico Pier non aveva la-sciato soli i suoi pugnaci guerrieri oltristi. Apoche ore dallo storico documento, luicompletava l’offensiva con un annuncioaccecante: lo scioglimento dell’Udc per fa-re posto al Partito della Nazione e avan-zare trionfante sulle urne di maggio.Ora che quelle urne si sono dimostratefoscoliane e tristemente funerarie, all’om-bra dei cipressi del Monumento ai CadutiModerati volano gli stracci neri del lutto edel dolore. Dov’è finito il Centro nuovo? Eperché gli italiani non hanno creduto allarivoluzione terzopolista di Casini e Fini eRutelli, tutti e tre entrati in Parlamento perla prima volta in un anno non lontano: il1983. Casini da giovane democristiano,Rutelli da virgulto pannelliano, Fini da del-fino missino di Giorgio Almirante. Ieri mat-tina, per esempio, Fini era incazzatissimocon Casini. L’amico Pier non lo aveva av-visato della fine del Terzo Polo. Di qui laconvocazione di un vertice a due nel po-meriggio, mentre Rutelli teneva con ur-genza massima una riunione del supremodirettivo dell’Api (a Roma però, non a Car-dito). Una fibrillazione gigantesca provo-cata dai sospetti di Fini e Rutelli nei con-fronti di Casini: “Pier si vuole liberare dellazavorra, cioè di noi, e ritornare da Ber-lusconi e Letta”. Un tradimento alla ri-voluzione avviata con lento coraggio (vistala lunga stesura del documento dei 27 o29 senatori del Pdl, durata due anni) da

Pisanu e Dini. La solita mossa tattica deldemocristiano furbo Casini per rimediarealla fallita Opa elettorale sul Pdl di An-gelino Alfano. Tra i finiani, è Carmelo Bri-guglio a dare voce pubblica a questi so-spetti: “Su Casini speriamo di sbagliar-ci”.In ogni caso, se prima bisognava andareoltre il Pdl, adesso il nuovo slogan di Casini,tra le macerie dei moderati, è andare oltreil Terzo Polo. La panacea dell’oltrismo peri mali centristi è merito dell’ideologo Fer-dinando Adornato, il più grande espertodella materia. Per andare oltre la sinistra,l’inventore di Alleanza democratica diven-ne berlusconiano. Poi per andare oltre ilCavaliere si fece casiniano dell’Udc. Qualesarà la prossima, fatale riva dove faràapprodare il simulacro dell’Udc, pardonPartito della Nazione? Perché, a dire ilvero, il PdN altro non è che la vecchia Udc.È cambiato solo il tesoriere. Casini, at-tentissimo alle sofferenze del detenuto To-tò Cuffaro, ha cacciato invece l’amico Giu-seppe Naro detto Pippo, segretario am-ministrativo finito nell’inchiesta sulle tan-genti Enav. La ricerca di un nuovo oriz-zonte moderato oltre Cardito sarà motivodi lunga riflessione nei prossimi mesi. Eper fortuna di Casini c’è anche chi non si èaccorto delle macerie centriste. Si trattadi Massimo D’Alema, che ieri ha dato lasua centotrentaquattresima intervista sul-la necessità di un’alleanza tra il Pd e imoderati del Terzo Polo. Parole decisiveaffidate al quotidiano del suocero di Ca-sini, “Il Messaggero”. Il leader dell’Udc oPdn, già Terzo Polo, ha però fatto finta dinon gradire: “Parlare di alleanze ha finitoper distruggere la politica. Io voglio ripar-tire dal territorio”. Da Cardito, per esem-pio.

Forti pressionidel Pdlsul governoper incassarerisultatisu Rai, lavoroe Agcom

Cinque mesi fa Il 18 Dicembre 2011 il Terzo Polo doveva “salvare l’Italia” (FOTO EMBLEMA)

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pagina 6 Giovedì 10 maggio 2012

Processo Rostagno,

nuovo stop. La vedova:

“Non verrò più in tribunale”

I l processo Rostagno subisce unrallentamento per la difficoltà della corte nelreperire i testi della difesa e Chicca Roveri

abbandona l’aula esclamando “non verrò più” esbattendo un fascicolo sul tavolo. La vedova delsociologo assassinato a Lenzi il 26 settembre del 1988ha lasciato l’udienza in segno di protesta propriomentre l’avvocato Carmelo Miceli, che la rappresenta

nel processo come parte civile, stava evidenziando allaCorte come lei sia costretta a sostenere costi notevoliper presenziare alle udienze. Nel processo, che vedeimputati il boss Vincenzo Virga, accusato di essere ilmandante, e Vito Mazzara, indicato come uno degliesecutori materiali del delitto, ha subito unrallentamento (sono già saltate due udienze) per ledifficoltà nel rintracciare i testi citati dalla difesa.

Proprio per ovviare il problema, gli avvocati e i pm dellaDda di Palermo hanno avviato una collaborazione, conuno scambio di informazioni. Nell’udienza di ieri, oltrea due agenti di polizia giudiziaria, è stata ascoltataLoretta Raggi, componente del cda di Saman, che hadeposto sui misteri che ruotano attorno al ruolo diFrancesco Cardella, guru della comunita’recentemente morto in Nicaragua. (glb - sr)

di Enrico Fierroinviato a Cinisi (Palermo)

Onorevole Orlando, le leggole parole dell’intervista diMaria Falcone pubblicatedal Corriere della Sera. “Il tra-

dimento di Orlando fu ancora piùdoloroso perché era il tradimen-to di un amico. Lo visse così Gio-vanni e l’ho vissuto così io stessa.Orlando deve dire solo quattroparole. Con Falcone ho sbaglia-to”. Siamo in macchina con Leo-luca Orlando tentando di usciredal traffico di Palermo per imboc-care la strada verso Cinisi. Si vaalla manifestazione per ricordarePeppino Impastato. Orlandoascolta, ma quella frase la cono-sce. L’ha letta, ha riflettuto suquella parola, “t ra d i m e n t o ”. Si ètor mentato.

“C’È la dimensione insuperabiledel dolore nelle parole di MariaFalcone, e c’è tantissima umanità.Sentimenti che rispetto profonda-mente. Per questa ragione riflettocon lei con autentico dolore. Sa-rebbe irriguardoso nei confrontidella memoria di Falcone, dire sì,ho sbagliato. Va di moda, si fa così,si rilegge con semplicità la storia,anche quella più tragica che ci havisti protagonisti, e tutto torna alsuo posto. Tutto si aggiusta, so-prattutto se si è in campagna elet-torale. Ma non è serio, non è one-sto intellettualmente, non è giu-sto. Su quella mia ossessiva richie-sta di fare luce sui rapporti tra ma-fia e politica, tra pezzi dello Stato eCosa Nostra, si innestò una pole-mica terribile, che divise me e Gio-vanni Falcone, ma fu anche l’oc -casione, per quei settori della po-litica e delle istituzioni che odia-vano sia me sia Giovanni, di met-terci l’uno contro l’altro e attacca-re l’antimafia. Era una polemica

giusta, che io, politico, dovevo fa-re. Furono sbagliati i toni? Certo,può essere, ma andiamo con lamente a quegli anni esasperati, do-ve contavamo i cadaveri di perso-ne a noi carissime uccise per stra-da. Oggi tutti parlano di mafia e po-litici, di mafia e pezzi dello Stato.Allora a denunciare tutto questoeravamo in pochi”. Ma lei e Falco-ne eravate amici, ne celebrò il ma-trimonio con Francesca Morvillo,con le famiglie faceste anche unviaggio in Russia, poi la rottura.“Lei sta ricordando uno dei rari

momenti di serenità della nostravita. Giovanni Falcone, sua mo-glie, Paolo Borsellino e tutta interala sua famiglia, vivevano da reclu-si. Con me in quegli anni viaggia-vano dodici uomini di scorta, miamoglie e le mie figlie per motivi disicurezza spesso vivevano fuoriPalermo. Sapevamo tutti, in quellastagione terribile, di essere nel mi-rino, non solo della mafia, ma dipezzi di istituzioni che uccidonocon le mani della mafia”.L’auto è ferma in via Libertà. “Ec -co, guardi quel palazzo, è qui cheuccisero Piersanti Mattarella il 6gennaio 1980. Ero il suo consiglie-re giuridico alla Regione, per que-sta ragione il magistrato di turno,che era un giovane Piero Grasso,mi interrogò. Gli portai carte e do-cumenti, gli parlai di appalti chevenivano vinti sempre dalla stessaimpresa in odore di mafia, di garecon un solo partecipante. Poi miinterrogò Rocco Chinnici. Un gi-gante. Gli dissi che era impensabi-le che la mafia da sola decidesse diuccidere il democristiano più po-tente in Sicilia, il presidente dellaRegione, senza il coinvolgimentodi pezzi del sistema di potere. I Sal-vo, i Lima, la corrente andreottia-na. Chinnici mi guardò e mi disse:posso anche pensare le stesse co-se che pensa lei, ma la differenzatra noi due è che io sono un ma-gistrato e ho bisogno di prove gra-nitiche per affrontare i processi,ma lei continui a denunciare, cosìci aiuterà”.

ARRIVIAMO a Cinisi, vecchiebandiere rosse di Democrazia pro-letaria, il movimento di PeppinoImpastato, tantissimi ragazzi chevogliono sapere, e uomini maturiche non vogliono dimenticare.“Qualche giorno dopo l’omicidiodi Peppino io e Piersanti Mattarel-la venimmo qui per un comiziodella Dc. Ci fischiarono, ci chiama-rono assassini. Piersanti era colpi-to, ma mi disse che quei ragazziavevano ragione. Ma non sanno,aggiunse con le lacrime agli occhi,che Impastato è stato ucciso dallamafia, io sarò ammazzato dalla ma-fia e da quei settori del mio partitocollusi. Erano questo quegli anniin Sicilia. Cosa Nostra aveva il vol-to dello Stato e lo Stato aveva il vol-to di Cosa Nostra. Potrei risponde-re a chi mi punta il dito contro, conil gesto affettuoso di Paolo Borsel-lino il 25 giugno alla Biblioteca co-munale, con il fatto che candidam-mo Antonino Caponnetto con noidella Rete, con le parole di stima diSalvatore Borsellino, persone chese mi avessero ritenuto un tradito-re di Falcone mi avrebbero evitatocome un appestato, ma non lo fac-cio. Chi mi chiede se ho soffertonella polemica con Giovanni, nonconosce l’intensità dei rapportitra me e lui”.

BENVENUTI AL SUD

Cinisi Migliaia di studenti e militanti di sinistra al corteo per Peppino Impastato (FOTO EMBLEMA)

Il candidato:“Chinnicimi disse: io hobisogno di provegranitiche,lei continuia denunciare”

AL CORTEO

IMPASTATO, FISCHI A FERRANDELLI:“STAI CON LOMBARDO, VATTENE DA QUI”di Giuseppe Lo Biancoe Sandra Rizza

Cinisi (Palermo)

L a memoria di Peppino Impastato non vale unamessa. “I tempi non sono maturi”, dice don

Pietro D’Aleo, il parroco della Chiesa Ecce Homodi Cinisi, che ha respinto la richiesta di celebrarein paese una funzione religiosa in ricordo di Pep-pino. Dopo 34 anni, insom-ma, per la Chiesa i tempi nonsono maturi per commemo-rare con un rituale religioso ilsacrificio del giovane mili-tante di Democrazia Proleta-ria che Cosa Nostra fece sal-tare in aria, piazzando una ca-rica di tritolo sui binari dellaferrovia. E che le prime inda-gini dei carabinieri – depista -te a dovere – bollarono comeun terrorista poco esperto diesplosivi, una sorta di “suici -da” involontario, come Gian-giacomo Feltrinelli.Al posto della messa si è te-nuta una laica “veglia di pre-ghiera per la legalità e la giustizia sociale”, offi-ciata da don Luigi Ciotti, ormai pellegrino nei luo-ghi simbolo del riscatto antimafia, ma la decisionedi don D’Aleo crea un palpabile imbarazzo allacuria arcivescovile di Monreale: “Guardi, mi trovaimpreparato, di questa storia non so nulla”, sismarca il vicario generale, monsignor AntoninoDolce. Il parroco di Cinisi, col passare delle ore,cerca di smorzare i contrasti, giurando che “nonc’è alcuna polemica”, e che è stata scelta –al postodella messa – la formula della veglia “solo per darepiù spazio al ricordo, alle letture, alle riflessioni”.Ma a fine giornata, e con una punta di amarezza,arriva la replica di Giovanni Impastato, fratello diPeppino: “Non si può imprigionare mio fratello in

una ideologia e lo dimostra la presenza massicciadi studenti e associazioni e del mondo cattolico alcor teo”. Bandiere, fischietti, slogan, e migliaia digiovani, armati solo di poesie di canzoni, infatti,hanno marciato ieri su quei cento passi che se-gnano per sempre la distanza tra la casa di Pep-pino Impastato e quella del suo assassino: il bossTano Badalamenti, accogliendo con sonori fischiil candidato sindaco Fabrizio Ferrandelli al grido

di “fuori il Pd che appoggia Lom-b a rd o ”, riservando solo applausi,invece, per Leoluca Orlando. Edietro le quinte c’è anche una po-lemica di fuoco che spacca il fron-te antimafia e minaccia di trasfe-rirsi dalle pagine dei giornali alleaule di tribunale.

IL RICORDO di Peppino Impa-stato, assassinato il 9 maggio1978 per aver denunciato dai mi-crofoni di Radio Aut i loschi affaridi “don Tano seduto”, ha riaccesoinfatti lo scontro frontale tra il fra-tello Giovanni Impastato e il grup-po dei vecchi compagni dell’uc -ciso: primo fra tutti Salvo Vitale,

fondatore dell’Associazione Impastato. Al centrodella lite, c’è proprio la palazzina di Badalamenti –quella che dista proprio cento passi dalla vecchiacasa Impastato, oggi Museo della Memoria – as -segnata dall’Agenzia dei beni confiscati all’Asso -ciazione di Salvo Vitale, ma oggi reclamata ancheda Giovanni Impastato, che due anni fa ha abban-donato quell’associazione in polemica con gli excompagni di Peppino. Una contesa non ancorarisolta, ma per fortuna rimasta ai margini dellacommemorazione di Peppino, morto proprionello stesso giorno in cui il corpo di Aldo Morovenne “re s t i t u i t o ” dalle Brigate Rosse in via Cae-tani a Roma. Ed è proprio Agnese Moro, la figliadello statista Dc, con una lettera indirizzata a Gio-

vanni Impastato, ad aprire la mar-cia dei cento passi: “Tuo fratello emio padre – ha scritto – e ra n omolto diversi. Ma qualcosa li uni-sce, qualcosa che viene prima eva al di là del fatto di essere statiuccisi lo stesso giorno. Credo cheentrambi amassero la giustizia e laliberazione, da ottenere con la mi-te e coraggiosa strada della demo-c ra z i a ”.In prima fila, i sindaci del Paler-mitano, con il leader del Prc PaoloFerrero, tutti a ricordare che ci so-no voluti quasi vent’anni di ap-passionate battaglie condotte inprima persona dalla compiantaFelicia Impastato, la madre diPeppino, con il sostegno dal Cen-tro di documentazione fondato aPalermo da Umberto Santino,perché la Procura di Palermoemettesse, nel 1997, un ordine dicattura nei confronti di Badala-menti, poi condannato all’er ga-stolo.

CATANZARO P r o c u raindaga su vittoria PdlC onfermate le ipotesi di irregolarità nella sezione

elettorale 85 di Catanzaro. La Commissione elet-torale avrebbe accertato la presenza di due schedein più rispetto al numero dei votanti. Un candidatoconsigliere comunale di centrodestra e un suo so-stenitore sono stati iscritti nel registro degli indagatiper presunta compravendita di voti: sembra sianostati trovati vicino a un seggio, durante le opera-zioni di voto, in possesso di materiale propagan-distico e una certa somma di denaro. Il centrodestrachiede “il rispetto della volontà” d e m o c ra t i c a m e n -te espressa dai cittadini, che gli hanno tributato lamaggioranza con il 56,5% dei voti validi, eleggendosindaco Sergio Abramo. Ma il rivale del centrosi-nistra Salvatore Scalzo continua a denunciare le ir-regolarità e ieri è stato ascoltato in Procura.

Niente messae Curiain imbarazzo,il vicariodi Monreale:“Non so nientedi questa storia”

LEOLUCA ORLANDO“CON FALCONESBAGLIAI I TONI”

La sorella del giudice: “Attacchi dolorosi”La replica: “Ma non ho tradito”

È finita 11 a 10: Pd, Lega, Idv hanno deciso di proporre il sì aidomiciliari per il senatore Sergio De Gregorio, coinvolto

nell'inchiesta sui contributi pubblici al quotidiano l’Avanti. InGiunta si è detto contrario all'arresto dell'amico di ValterLavitola solo il Pdl, mentre il Terzo Polo era assente. Ora laparola passa all'aula del Senato, che potrebbe votare la ri-chiesta d'arresto de pm napoletani già la prossima settimana.Nel frattempo, ieri, è stato incardinato il procedimento suLuigi Lusi, per cui è arrivata nei giorni scorsi la richiesta dicustodia in carcere nell'ambito delle indagini sui fondi allaMargherita. Lusi sarà ascoltato dalla Giunta per le immunitàdel Senato probabilmente la prossima settimana, intorno al 15maggio. Il relatore del caso è il Pdl Giuseppe Saro: ufficial-mente non si è ancora espresso, ma pare che sul caso Lusil’orientamento di tutti i gruppi sia favorevole ad autorizzarel'arresto. Anche nel caso dell’ex tesoriere della Margherita,dopo il voto in Giunta, sarà l’aula ad esprimere l’ultima pa-ro l a .

De Gregorio, la Giuntadice sì all’a r re s t o

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Giovedì 10 maggio 2012 pagina 7

di Davide Vecchi

Il Capo aveva capito tuttoe mi diceva di voler cac-ciare Belsito già nell’esta-te 2010, ma non poteva

perché il tesoriere se ne fre-gava avendo il sostegno di Ro-si Mauro e soprattutto di Ma-nuela Marrone”. La saga fami-liare di casa Bossi che ha por-tato alla distruzione della Le-ga ha avuto un testimone:Oscar Morando. “Era facilecomprendere quanto poi èsuccesso, io mi ci sono trova-to in mezzo e anche io sonorimasto travolto dal loro siste-ma: quando non sono più sta-to utile mi hanno cacciato apedate, fregandosene di me edella mia famiglia”. Morandoè stato reclutato da Rosi Mau-ro ben distante dal partito: vi-veva a Tenerife e non avevaavuto mai alcun contatto conla Lega. Assunto come autistaper Umberto Bossi, dopo po-chi mesi si è dovuto prenderecura di Renzo. “Un badante,mi definisco il suo giocattolo,così mi hanno trattato”.È il titolo del suo libro: “Ilgiocattolo del Trota”?Sì, ho scritto e raccontato tut-to quello che ho visto e vis-suto sulla mia pelle. Ed è solol’inizio della mia battaglia.Belsito mi ha lasciato senza la-voro, senza casa. Io ho trasfe-rito la mia famiglia da Tenerifea Gemonio per loro e mi han-no lasciato su una strada dopotutto quello che ho fatto. E sap e rch é ?No, me lo dica Lei.Il Trota si lamentava di me conla madre. Diceva che non gli

lasciavo fare quello che vole-va. Ma io eseguivo solo gli or-dini che avevo ricevuto: tra-sformare Renzo in un uomo o,comunque, tenerlo lontanodai guai. Un incarico che mihanno assegnato la Marrone eRosi Mauro dicendomi ‘lui è ilfuturo del partito, puntiamotutto su di lui: sarà il nuovocapo’.È andata in modo diverso.Non poteva essere altrimenti.Era un ragazzino ma si eramontato la testa. Parecchievolte gli ho dovuto dire ‘guar-da che tu non sei tuo padre’.Trattava tutti come fosse il ReSole, si sentiva potente. Io eLuca, l’altro autista, ma anchela sua assistente: trattava tuttida schifo, da mettergli le maniaddosso. Ha fatto dei dannienormi e l’Italia gli ha pagato600 mila euro. Aveva tuttoquello che voleva ma non hacapito la sua fortuna; pensava

solo a feste, donne e vita fa-cile. Il suo unico obiettivo:non fare niente pensando chetanto con i soldi si può com-prare tutto e tutti. Guardi, an-che della laurea in Albanianon mi sono stupito.Secondo i documenti del-l’università Kristal, Renzoha discusso la tesi il 29 set-tembre e l’8 ottobre ha ri-tirato l’attestato. Lei inquel periodo era il suo au-tista, l’ha portato a Tirana?Ma figurarsi: lui non ha maimesso piede in Albania. Anzi,ricordo che in quei giorni eratutto preso dall’intervista cheha fatto il primo ottobre conla Bignardi (Invasioni Barbari-c he, ndr) e si preparava il bi-gliettino da portare con sé.Anche li, come in Regione.Ogni volta c’era qualcuno chegli preparava il compitino elui spesso li dimenticava purein giro. Ho visto delle cose. Sa

“BOSSI VOLEVA CACCIARE BELSITOMA CHI COMANDA È LA MOGLIE”

L’ex autista del Trota: “Era chiaro che la Lega finisse così”

che una volta è sparito per seiore e ha staccato i telefonini?O quando mi ha fatto arrivarefino a Bratislava in macchinaper andare a una festa.A Bratislava?Sì, era previsto un balletto slo-vacco in suo onore organiz-zato dal presidente del Parla-mento lì ma siamo arrivati tar-di perché lui non ha volutoprendere l’aereo. Gli hannoorganizzato una serata il gior-no dopo, una delle tante diRenzo: cena e discoteca.E poi siete tornati?Il giorno dopo la festa siamoandati a visitare la centrale nu-cleare. Il dirigente che ci haaccolti sembrava deluso dalnostro arrivo. Ci ha liquidaticon il pranzo. Poi gli è statoconsegnato un pacchetto, unregalo ma nulla di che e noncredo fossero soldi.Ma Renzo Bossi in che ve-ste era lì?In veste di bighellonaggio. Ingiacca e cravatta ma per bi-ghellona ggio.In un’ intervista ha dettoche adesso andrà a fare ilcontadino o il muratore.Ma non riesce a fare neanchequello. Ha avuto un cane perfare l’animalista in campagnaelettorale e quel povero ani-male è finito investito daun’auto nella casa del suo ca-ro amico Alessandro. Non cre-do sia in grado di fare granché.Poi tutto può accadere, percarità, magari troverà la suastrada e diventerà bravissimo.A oggi però le sue capacità, sifa per dire, sono sotto gli oc-chi di tutti. Quello che è suc-cesso nella Lega è partito pro-

prio per difendere lui e garan-tirgli un futuro. Pura follia.Mi costringe a prendere ledifese di Renzo. La prego.È un ragazzino, certo, gli è sta-to dato sicuramente troppopotere. A me è stato ordinatodalla madre di farlo rigare drit-to. Davanti a me la madre glidisse, testuali parole: ‘Ti hodato i voti e te li tolgo, se vuoicontinuare a fare il pirla lo faia l t rove ’. Capito? Ecco. Peròquando poi ho tentato di ese-guire gli ordini lui mi ha fattolicenziare. E io non sono an-dato a parlare con lui ma hocercato Belsito. A marzo co-mandava lui.

Comandava Belsito?Con Mauro e Marrone. A set-tembre 2010 il Capo, lui sì ungigante, mi disse in macchinariferendosi a Belsito: ‘Gli hodato un dito e s’è preso il brac-cio, è uno stronzo, va caccia-to’. Ma Belsito ne rideva e poimi disse: ‘Bossi non conta piùun cazzo, mica comanda lui’.Lei ne ha viste un po’.Sì, parecchie. Per questo hoscritto il libro che prestò usci-rà e ci sarà tutto.Il giocattolo del Trota?Sì, ma se ci pensa il giocattoloche si è rotto perché hannotentato di affidarlo a Renzo èstato la Lega.

PORTFOLIO Il libro di Concia & Meli

Bestiario di coppie, triangoli e giornalisti

Gli orfanelliOrfano del

b e rlu s c o n i s m o,Giuliana Ferrara tiene

una riunione diredazione del “Fog l i o ”

con la moglie, LodovicoFesta e Carlo Panella.Si discute soprattutto

del menu a 5 euro e 90sul cartello alle spalle

Fatica di mogliBarbara Palombelli e AnselmaDell’Olio sono due donnestraordinarie. La primagiornalista, la seconda storicafemminista americana. Però esseremogli stanca. Soprattutto inquesto caso. Palombelli è sposatacon Rutelli, Dell’Olio con GiulianoFerrara. Non è facile, soprattuttoper la seconda, a quanto pare

Il triangoloLa Jena RiccardoBarenghi e BiancaBerlinguer, direttoredel Tg3, incrocianole guance e sistringono le mani inun caloroso saluto disinistra d’antan. Tranasi e labbra chiuses’incastra l’eternoFreddy Mercury,travestito in unvideo immortale: “Iwant to break free”.Bianca, la Jena eFreddy. StrepitosoCapelli bianchi

”La vera storia deimiei capelli bianchi”,

questo il titolo dellibro di Concia e

Meli, qui con BiancaB e rl i n g u e r.

All’ap e r i t ivo -presentazione, a

Roma, tantigiornalisti e soloqualche politico.

Chissà perché

a cura di fd’efoto Umberto Pizzi

Capelli bianchi bisCesare Romiti ha fama di conquistatore

imperterrito e non perde occasione anchequando si parla dei diritti civili di gay e

lesbiche. Vittima di turno è la ciclista-chicMaria Laura Rodotà, giornalista e collega di

Meli al “Corriere della Sera”. Un parterredavvero ricco quello richiamato dalla bella

storia di Paola Concia

Coppia di fattoI libri sono contagiosi.La biografia di PaolaConcia, unicaparlamentare adichiararsi lesbica,scritta insieme conMaria Teresa Meli del“Corriere della Sera”, hafatto il primo miracolodi outing. Protagonisti idue ex dalemianiFabrizio Rondolino eClaudio Velardi

SPROFONDO NORD

Maroni: “Il Carroccio

correrà da solo

anche ai ballottaggi”

S olo dopo i ballottaggi Roberto Maroniufficializzerà la sua candidatura allaguida della Lega. Anche se, di fatto, ne

è già il leader tanto che ieri ha annunciato ladecisione del Carroccio di non appoggiare icandidati del Pdl al ballottaggio ma, ha detto,“lascia libertà di voto” ai suoi elettori. E’ lanuova linea politica del Carroccio,

inimmaginabile rispetto a pochi mesi fa einaspettata per gli ex alleati del governoBerlusconi che storcono il naso. L’esempio piùconcreto e clamoroso del nuovo corso politicovoluto da Maroni. L’ex ministro sta segnando lasvolta ma preferisce non correre. E soprattuttoaspetta l’incontro con Umberto Bossi. Il Senatùr,oggi presidente del partito, dovrebbe ritirare la

sua candidatura alla segreteria federale. Aquesto stanno lavorando i maroniani. Lo stessosindaco Flavio Tosi, festeggiato per giorni in viaBellerio, ha invitato Bossi a fare un passoindietro e ritirarsi mantenendo comunque unruolo di padre nobile. La lotta rimane dunquetutta interna. E la volontà è quella di togliereanche dal simbolo del Carroccio il nome Bossi.

RIMBORSI Sìa taglio 50% trancheV ia libera in Commissione Affari Costituzionali

della Camera al testo che punta a modificarele norme in materia di finanziamento dei partitie controlli dei bilanci, con tanto di riduzione del50% dei rimborsi elettorali. Inoltre dopo circaquattro anni di gestazione, vede la luce il testobase per l’attuazione dell’articolo 49 della Co-stituzione: quello con il quale si dovrebbe con-ferire la personalità giuridica ai partiti per ga-rantirne sul serio controlli e trasparenza. Arti-colo che prevede, fra l’altro, la perdita del dirittoai rimborsi delle spese elettorali e referendarie equello alle agevolazioni previste per legge pertutti i partiti che cessano la loro attività.Si considera cessata l’attività politica del partito“che non presenta liste di candidati alle elezioniper il rinnovo della Camera dei deputati, delSenato e dei membri del Parlamento europeospettanti all'Italia”.

Nella foto in alto a sinistra Oscar Morando, qui Maroni e Bossi (FOTO ANSA)

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pagina 8 Giovedì 10 maggio 2012

di Carlo Tecce

Ora è ufficiale: stavolta La7,il giocattolo o il fastidio, ilpotere o il presidio, Tele-com non la vuole più. E

l'ammette con una parolina tec-nica infilata in quei documentiche segnano un Consiglio d'am-ministrazione: dismissioni. Unaparolina con un significato piùvasto di quelle undici lettere chela compongono: oggi TelecomItalia Media (TiMedia), la con-trollata di Telecom, è in vendita.Chi la vuole, se la compri. Suonabene: per il resto, è uno spartitocomplicato. Il gruppo telefoni-co non vuole regalare il pacchet-to intero, cioè frequenze e pro-grammi col fiocco Enrico Men-tana, un patrimonio che può va-lere circa 530 milioni di euro.Torri e piloni di qua, palinsesti econduttori di là: due operazioni,

due clienti. Prima i tre multiplex(pacchetti di frequenze) vannonel nuovo contenitore con unsocio per fare l'asta pubblicache abolisce il beauty contest; poiTelecom lentamente molla lemani per la gestione editorialedei canali. Ambiziosa, e forse av-venturosa, comunque una stra-tegia per recuperare quei milio-ni smarriti di anno in anno.

CA R L O De Benedetti non è sta-to profetico, forse l'intervistache andrà stasera su Rai2 l'ha re-gistrata tempo fa: “Il presidenteFranco Bernabè sarà costretto avendere La7, ma ne è ancora in-n a m o ra t o ”. A Telecom diconoche De Benedetti, escluse le pro-fezie, conosce benissimo l'ap-proccio: niente bonifici pron-ta-consegna, ma una trattativalunga e laboriosa per mirare a unrisultato piuttosto prevedibile:

ECONOMIA

Share medio sopra il 3 per cento Il direttore del tg di La7, Enrico Mentana, con Geppi Cucciari. In alto, Carlo De Benedetti FOTO ANSA

Tra i nuoviazionisti della tvp o t re b b ea r r i v a reanchel’i m p re n d i t o reDiego Della Valle

Telecom stacca La7 dalla compagniaDe Benedetti può avere le frequenze

Ieri il Cda ha avviato la procedura di cessione

SUICIDI Con la crisiin aumento del 50%

A ltri tre suicidi ieri l’altro nel nostro Paese per motivieconomici e già se ne contano 38 (di imprenditori)

dall'inizio dell'anno. Ma i più a rischio, in tempi di crisi,sono i disoccupati, quelli che hanno perso il lavoro o nonriescono a trovarlo, seguiti da imprenditori e liberi pro-fessionisti. Secondo il recente rapporto dell'Eures Ricer-che economiche e sociali, intitolato "Il suicidio in Italia altempo della crisi", sarebbero in aumento soprattutto isuicidi dei senza lavoro (362 nel 2010, contro 357 nel2009 e una media di 270 nel triennio precedente). Nelnostro Paese, invece, i suicidi di imprenditori e lavora-tori, motivati da difficoltà economiche, sono saliti del 52per cento dai 123 del 2005 ai 187 del 2010, l'anno piùrecente su cui ci sono statistiche ufficiali. Negli altri pae-si europei che sono stati colpiti dalla grave congiunturaeconomica, le cose non sembrano andare molto meglio.In Grecia, tra 2007 e 2009, il tasso di suicidi è aumentatodel 24 per cento, secondo le statistiche del governo. InIrlanda, tra 2007 e 2010, è cresciuto del 16 per cento,secondo il "National registry of deliberate self harm". Faeccezione la Spagna, dove la cifra dei suicidi è diminuita,passando dai 3263 del 2007 ai 3158 del 2010. Il tasso disuicidio tende ad aumentare in tutte le fasi storiche dicrisi economica, come ha segnalato recentemente unostudio statunitense pubblicato dai "Centers for DiseaseControl and Prevention". Il record negativo negli Usa si èregistrato, non a caso, con la Grande Depressione:+22,8% in quattro anni, tra il 1928 e il 1932.

uno sconto sui prezzi. Un timoreche circonda l'azienda: la svendi-ta sofferta, più che la venditaspettacolare. Ai potenziali acqui-renti – e dunque al GruppoEspresso – va mostrato il piattopiù ricco: le frequenze, che nonmarciscono, che non pagano loshare, che non bucano i bilanci.Così può iniziare un rapportocon De Benedetti: con i prelimi-nar i.

NONOSTANTE un palinse-sto più robusto che sfrutta la sciadi Mentana, senza scomodare icentri media, si può dire che La7è tornata un passo indietro: a vol-te accelera, spesso frena, e tieneuna velocità intorno al 3,7 percento di share. La concorrenza èdistante. Può consolare, nei gio-chi dove non vince nessuno, iltracollo in Borsa di Mediaset: iltitolo segna il -11 per cento, untimbro che boccia la trimestralecon un utile al ribasso di 85 pun-

ti. Per farsi male, si può ricordareche la pubblicità scappa ovun-que – che sia viale Mazzini o Co-logno Monzese – eppure TiMe-dia incassa a buon ritmo. Que-st'insieme di indicazioni e nume-ri può spiegare La7, e spuntareuna lista (non eccessiva) di can-didati. Un terzetto che prevede,ovviamente, l'ingegner De Bene-detti. C'è la soluzione berlusco-

niana: il francotunisino TarakBen Ammar, amico e sodale delCavaliere, in coppia con UrbanoCairo (che già raccoglie la pub-blicità di TiMedia) oppure sim-bolicamente solitario con i con-tribuiti arabi. E c'è l'ipotesi DiegoDella Valle, desiderio inespressodi Mentana, suo amico: azioni fir-mate Tod's e azioni anche per di-rigenti e giornalisti. Fra nomi chesi rincorrono e che si ripetono, lanovità è che TiMedia è in attesa:adagiata sul mercato. C'è da ca-pire che tipo di mercato sia: pla-cido o tempestoso? Non si con-tano più le occasioni sprecate, ovolutamente gettate via, per fon-dare il terzo centro televisivo(polo ormai è fuori moda). Quasivent'anni fa, alba di Forza Italia,De Benedetti disse “no, grazie”alTelesogno di Michele Santoro eMaurizio Costanzo che cercava-no una sponda per un'operazio-ne da 70 miliardi lire. E Telemon-tecarlo finì a Vittorio Cecchi Go-

ri. Come l'Apple rimase di SteveJobs: “Con lui feci la più grandestupidaggine della mia vita. Eroin California, dove lavoravano300 ingegneri della Olivetti. Erocon Elserino Piol, che mi disse:‘Ci sono due ragazzi in un garageche stanno facendo progetti,passiamo un attimo...’ Vidi ‘stidue, erano Wozniak e Jobs, chetrafficavano con delle piastreelettroniche. Jobs mi chiese seero disposto a mettere un milio-ne di dollari, era il 1980, per ave-re il 20% dell'azienda”, raccontal'editore di Repubblica a Fratelli d'I-talia su Rai2.

Q UA S I un anno fa, tramontodel Cavaliere, durante la caccia aiconduttori di viale Mazzini del-l'amministratore delegato Gian-ni Stella detto er canaro, la con-cessionaria pubblicitaria di Skyoffrì un accordo molto vantag-gioso a TiMedia che s'apprestavaa presentarsi in autunno con Mi-chele Santoro: un'alleanza satel-lite-digitale che poteva spaventa-re Mediaset. E spaventò, appun-to, Silvio Berlusconi. Tanto persrotolare il calendario, va ricor-dato quando Ti Media puntava al3 per cento di share di La7 perconvivere serenamente con i ri-vali. Di anni ne sono passati, chis-sà se il mercato televisivo se n'èaccor to.

di Erminia della FrattinaVe n e z i a

“C ome siamo andati a Timisoara in Ro-mania 20 anni fa così ora i nostri im-

prenditori andranno in Carinzia. Lasceran-no le famiglie a Vicenza e Treviso e andran-no a produrre li, per poi vendere nei mer-cati tedeschi, dell’Est e di tutto il mondo”.Lorenzo Padovani, commercialista di Vi-cenza, è qui per fare da antenna ai suoiclienti imprenditori, titolari di aziende me-dio piccole attirati come le mosche al mie-le dalla possibilità di spostare la produzio-ne in Austria. “Li c’è una disponibilità di-versa nei confronti di chi investe, e il mal-contento degli imprenditori in Italia cre-sce ogni giorno di più”.

SARÀ PER QUELLO che ieri imprendi-tori, professionisti e commercianti sono ac-corsi a Mogliano Veneto nel Trevigiano, do-ve l’agenzia governativa carinziana Aba-In-vest in Austria, detenuta dal ministero del-l’economia, ha presentato i vantaggi perchi vuole spostare la produzione in Carin-zia. “Aspettavamo 150 persone – spieganogli organizzatori – ma negli ultimi giorni ilnumero è salito a 400, tanto che abbiamodovuto prenotare un’altra sala. Stamattinapoi si sono aggiunte tante adesioni, le ab-biamo dovute rifiutare”. Un segnale eviden-te di quanto possa interessare delocalizzareparte della produzione aldilà del confine.“Sono imprenditore edile, va talmente ma-le in Italia che andrei ovunque” taglia corto

uno dei tanti che si aggira nel giardino diVilla Braida, in attesa di sapere i vantaggidell’offerta austriaca.Eccoli allora, a cominciare da quelli fiscali:in Carinzia non esiste l’Irap (al 3,9% in Ita-lia) mentre l’Ires, l’imposta sui redditi dellesocietà di capitali, si ferma al 25% contro il27,5% nostrano. “Sono 6-7 punti percen-tuali in meno di tassazione – dice un revi-sore dei conti che lavora per alcune aziendeche da Treviso si sono spostate a Villach –non un’enormità, però bisogna anche direche queste sono le quote se li reinvesti inazienda, altrimenti la tassazione sale”. Laburocrazia poi è molto snella (“un permes-so di costruzione si ottiene in cinque gior-ni” dice Sabina Oberlander dell’altra agen-zia, la Eak-Invest in Carinzia) così anche ilpremio fiscale del 10% e i finanziamenti sta-tali per gli investimenti in sviluppo e ricer-ca. E poi la facilità di licenziamento, alla fac-cia delle guerre italiane per l’articolo 18.“Entro due anni dalla data di assunzione sipuò licenziare con sei settimane di preav-viso”. Un terreno costa 25 euro al mq in unparco industriale attrezzato ed è promessaun’assistenza in lingua italiana gratuita perquestioni legali, fiscali e burocratiche. Ne-gli ultimi 10 anni in Carinzia sono stati rea-lizzati 80 investimenti da parte di aziendeitaliane per un bacino di occupazione di800 posti di lavoro: 10 aziende sono venete.“Un processo che nell’ultimo anno ha avu-to una forte accelerata – dice Ingrid Valen-tini consigliere commerciale per il Nordestdell’ambasciata austriaca – sono in corso

94 manifestazioni di interesse da parte diaziende italiane, il 50% delle quali sono ve-nete”.

MA NON SOLO venete: tra gli impren-ditori accorsi a Mogliano c’è un gruppo diLugo di Romagna. “Abbiamo scelto la Ca-rinzia perché ci sono finanziamenti pubbli-ci molto allettanti – spiega Enrica Maggi, addella Thi azienda di apparecchiature medi-cali del Lazio che si è trasferita da poco –manodopera qualificata come ingegneri eperiti bilingue e una facilità di accesso alcredito che in Italia ci siamo dimenticati”.L’offerta carinziana vale però solo per alcu-ni settori: meccanica di precisione, energierinnovabili, settore elettronico, servizi. E seun’azienda veneta del manifatturiero vuoledelocalizzare? La risposta austriaca è comeun coltello: vadano in Cina.

L’editore diRepubblica neglianni Novantadisse noal Telesognodi Santoroe Costanzo

SERVIZIO PUBBLICOstasera l’uragano GrilloL’ uragano Grillo si abbatte sulla politica e il voto delle am-

ministrative mostra la crisi dei partiti, travolti dalla sfi-ducia dei cittadini. Intanto la vittoria di Hollande in Franciae il caos post-elettorale in Grecia sembrano mettere in di-scussione le politiche di austerità imposte dalla Germania.Ma i singoli Paesi, tanto esposti sui mercati finanziari, han-no ancora la possibilità di prendere decisioni o dipendetutto dall’Europa? “L’anno del Grillo” è il titolo della pun-tata di Servizio Pubblico in onda stasera alle ore 21. La tra-smissione sarà visibile sulla multi-piattaforma: Cielo (cana-le 26 del digitale terrestre e in streaming su cielotv.it/cie-lolive), rete di televisioni territoriali, Sky Tg24, web (oltreal sito dello stesso programma serviziopubblico.it, Corrie-re e il Fatto Quotidiano), e in streaming sulla pagina Fa-cebook del programma. Sarà anche possibile ascoltare Ser -vizio Pubblicosulle frequenze di Radio Radicale. Ospiti di San-toro: l’ex ministro Giulio Tremonti, Sergio Cofferati, eu-roparlamentare del Pd e il giornalista di Repubblica Feder icoRampini. E un intervento a sorpresa di Simone Cristicchi.

INCONTRO CON EMISSARI DEL GOVERNO AUSTRIACO

QUATTROCENTO IMPRENDITORI VENETI A LEZIONE PER TRASLOCARE IN CARINZIA

Un imprenditore che protesta (FOTO EMBLEMA)

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Giovedì 10 maggio 2012 pagina 9

TERMINI NEL PANTANO,OPERAI IN RIVOLTA

Il piano Dr al palo, 2 mila lavoratori Fiatancora in cassa. Occupata l’Agenzia delle Entrate

di Giovanna LantiniMilano

Sergio Marchionne conti-nua a far finta che non sia-no affari suoi. Ma ormaidovrebbe essere chiaro

anche al Lingotto che la que-stione Termini Imerese è tut-t'altro che risolta e che i rischiche la palla ritorni a Torinonon sono peregrini. Lo sannobene anche i quasi duemilaoperai siciliani del gruppo,parte dei quali ieri hanno oc-cupato la sede locale dell'A-genzia delle Entrate per prote-sta contro i ritardi sul progettodi riconversione dell'impiantoFiat e la paralisi governativa sultema. Se sul traballante pianodella Dr Motor dovesse calare

il sipario, dovrà occuparseneMarchionne assumendo la re-sponsabilità delle decisioniprese per i dipendenti di Ter-mini Imerese. Lavoratori chepossono contare sulla cassa in-tegrazione solo fino a fine2012, salvo una proroga an-nuale condizionata all'uscitadei 629 esodandi (doppiamen-te beffati dalla riforma del la-voro perché il limbo in cui sitrovano non li classifica nean-che come già esodati).

È SCRITTO nero su biancoanche sul bilancio 2011 dellaFiat: l'accordo siglato a dicem-bre al ministero dello SviluppoEconomico, già nelle mani diCorrado Passera, sarà valido“una volta realizzati gli impegni

in termini occupazionali” as-sunti da Dr Motor, che sembraben lontana dalla meta. Ne so-no consapevoli anche a Invita-lia, l'advisor del ministero chesta sostenendo contro ogni ra-gionevolezza il progetto delmolisano Massimo Di Risio, lacui attuale avventura imprendi-toriale fa acqua da tutte le parti,come documenta accurata-mente una video-inchiesta delsito d'informazione locale I n fi l -t ra t o . i t . Dr Motor già in Molisepaga gli stipendi ai suoi 180operai solo quando può (a finefebbraio è stato liquidato no-vembre) ed è recentemente fi-nita nel mirino della Procurad'Isernia che ha aperto un fasci-colo in seguito a un espostol'Idv, già attiva con numerose

interrogazioni parlamentari suTermini Imerese e con la recen-te consegna nelle mani di Pas-sera di un dossier sui lati oscuridel piano Dr. Figuriamoci so-stenere il progetto siciliano. In-vitalia, dopo che le banche han-no chiuso i rubinetti al “c ava -liere bianco”, ha iniziato a par-lare di cinque manifestazioni diinteresse per entrare nella par-tita con Di Risio. Difficile im-maginarlo visti gli scarsi risul-tati dell'azienda: nei primiquattro mesi del 2012, la casamolisana ha venduto 304 auto,l'81 per cento in meno del

La Fornero scarica migliaia di esodatiIL MINISTRO PROMETTE IL DECRETO, MA SOLO PER 65 MILA. I SINDACATI: NON VA BENE, TROVINO LE RISORSE

FUTURO A RISCHIO

2011, mentre la situazione fi-nanziaria a settembre eviden-ziava una perdita di 11,4 milio-ni e debiti per 30 milioni. Datiche non sono sfuggiti alla Re-gione Sicilia, dove il governato-re Raffaele Lombardo, grandesponsor del rilancio di TerminiImerese, reso allettante da 420milioni di aiuti pubblici (di cui177 milioni tra agevolazioni egaranzie bancarie), aveva so-stenuto Di Risio. “Invitalia hasbagliato a selezionare Dr Mo-tor. È evidente. L’azienda ha deiproblemi che non le consento-no di insediarsi in Sicilia”, haperò dichiarato Salvino Capu-to, presidente della commis-sione Attività produttive del-l’Ar s.

EPPURE il direttore generaledi Invitalia, Domenico Arcuri,parla di “situazione confortan-te”, perché “le difficoltà delprogetto in Sicilia erano, sono eresteranno minime. Le difficol-tà finanziarie dell'azionista del-la società che farà l'investimen-to hanno a che fare con una sto-ria imprenditoriale che si è svi-luppata altrove, sono altra co-

sa”. Parole che dimostrano unnotevole ottimismo. Forse so-stenuto anche dal fatto che an-che solo l'ombra del fallimentodell'operazione provochereb-be un forte imbarazzo. Per l'exSviluppo Italia, Termini avreb-be dovuto essere l'esempio dicome si può tornare a far busi-ness in Italia. Già perché il com-pito dell'Agenzia per l'attrazio-ne degli investimenti e lo svi-luppo d'impresa è proprioquello di rendere appetibile laPenisola a gente che non ha di-menticato cosa significa ri-schiare di tasca propria. Tutto ilcontrario di Dr Motor che sem-bra radicata sul vecchio mododi fare “sistema”.

DEL RESTO la stessa Invitalianon brilla per risultati: nel2010 è riuscita a portare in Ita-lia appena dieci aziende stra-niere, dopo le otto del 2009. Unmagro bilancio per una societàche impiega 1.050 persone dicui 233 quadri e ben 70 dirigen-ti. In compenso, nella relazio-ne che accompagna i conti2010, l'azienda guidata da Ar-curi, il quale conta su una re-tribuzione di 835mila euro(rimborsi compresi), promettedi fare scintille nell'anno suc-cessivo portando in Italia ben11 società straniere nel soloprimo trimestre. Per sapere seArcuri sia riuscito nell'impresabisognerà aspettare il bilancio.Ma è difficile immaginare gran-di risultati rispetto al 2010quando Invitalia ha perso 3,9milioni. E pensare che, all'indo-mani della nomina, Arcuri ave-va dichiarato guerra allo spreconel carrozzone pubblico defi-nendo Sviluppo Italia una “ban-ca anomala in cui i soldi si pren-devano e non sempre si resti-t u i va n o ”. E, invece, a distanzadi qualche anno, il suo bilancioè in rosso. La partita è delle piùdifficili e questo si capisce. Pro-prio per questo forse Arcuri tie-ne molto al buon esito dellaquestione siciliana. Ma lui nonè Barack Obama, Termini non èDetroit e Dr Motor non è laChr ysler.

Di Risio,l’i m p re n d i t o reche deve rilevarelo stabilimento,non ricevei prestitidalle banche

AC E A Alemanno nei guaiper la vendita delle quote pubblicheI l sindaco di Roma Gianni Alemanno è

nei guai, nella fase finale del suo man-datodeve gestire la più delicata delle pro-cedure: la vendita del 21 per cento diAcea, la società ex municipalizzata chegestisce acqua ed energia nella capitale enon solo. Oggi il Comune ne detiene lamaggioranza assoluta, il 51, gli altri sociforti sono i francesi di Suez e il gruppoCaltagirone. Alemanno ha un doppiovincolo: la manovra Salva Italia esorta iComuni in difficoltà finanziarie (Romaha tra i 9 e i 12 miliardi di debiti) a ven-dere i propri asset prima di andare a chie-dere aiuto al governo e al contempo, no-nostante il referendum 2011 sull’acqua,impone di scendere sotto il 40 per centodel capitale o la società perderà l’af fida-

mento diretto. “Il mancato adempimen-to delle norme significherebbe per la so-cietà perdere ricavi per oltre 750 milionidi euro. In questo caso, i soci privati dellasocietà potrebbero citare il Comune peril risarcimento del relativo danno”, mi-naccia Alemanno in una lettera alle partisociali per spiegare le sue scelte. Suez eCaltagirone per il momento non paionointeressati ad accrescere il proprio ruoloe comunque non potrebbero acquistarealtre quote direttamente dal Comune.Ma Acea è una società strategica nel set-tore e starebbe trattando anche alleanzecon Snam. Il problema è che Alemannoprova da settimane a far passare in Con-siglio comunale la delibera che avvia laprocedura di vendita. Ma non ci riesce.

Il gruppomolisanoquest’annoha vendutoappena 300auto e ha 30milioni di debiti

di Marco Palombi

A mmetto una qualche mia respon-sabilità: è mancata forse una mag-

giore attenzione a quelli che sono isegmenti più deboli, più sofferentinel Paese”. Elsa Fornero, dopo le la-crime dicembrine da deindicizzazio-ne delle pensioni, martedì aveva dinuovo dato voce alla sua anima soli-dale davanti all’assemblea di Con-fcooperative. “Meglio tardi che mai”,chiosava ieri Susanna Camusso dellaCgil entrando al ministero del Lavoroper un incontro con la professoressatorinese sul tema degli “esodati”. Po-chi minuti e s’era già capito che erapiù mai che tardi: entro maggio pre-senteremo un decreto che garantirà65mila lavoratori, ha annunciato For-nero, “il vincolo delle risorse nonpuò essere messo in discussione eper quelli che restano fuori si ve-drà”.

EVIDENTEMENTE ieri la compas-sionevole dottoressa Elsa era rimasta acasa, mandando a via Veneto l’inf les-sibile ministro Fornero, custode del ri-gore in salsa montiana: “Mi prendotutta l’impopolarità di un provvedi-mento impopolare”, ha tenuto a pre-cisare davanti ai sindacati. Al di là delletrasformazioni di Fornero, comun-que, la cosa sconfortante è che sonopassati mesi e siamo ancora lì: 65 mila

sono esattamente i lavoratori per cui ilgoverno stanziò le risorse nella mano-vra di dicembre. Il decreto, ha spiega-to una fonte del ministero, copre laplatea per quest’anno e il prossimo,mentre “nel 2014 potremmo averequalche problema”. In sostanza il go-verno non vuole fare promesse: si an-drà avanti a tentoni, vedendo quale sa-rà la dimensione del problema annoper anno (dunque la vedrà probabil-mente il prossimo esecutivo). Di nu-meri certi, infatti, non ce ne sono: l’u-nica cosa certa è che quanti eranousciti dal lavoro convinti che la pen-sione era vicina e rischiano ora di ri-manere senza stipendio né assegnoInps sono più di 65 mila. Questo nu-mero esiste solo perché il duo Mon-ti-Fornero ha trovato i soldi per garan-tire solo a 65 milapersone di andare inpensione con le vec-chie regole e, dun-que, ha scelto di faraderire la realtà dellecose a quella deiconti.I fatti, come ammet-te lo stesso ministroparlando di “quelliche ne restano fuo-r i”, sono un po’ di-versi: il direttore ge-nerale dell’Inps –per dire – fissò la pla-

tea potenziale a 130 mila (45 mila inmobilità, 15 mila nel fondo di solida-rietà del credito e 70 mila usciti dal la-voro sulla base di accordi volontari),anche se una certa quota sarebbe co-munque riuscita ad andare in pensio-ne prima del baratro. Contando, però,la sterminata platea dei lavoratori am-messi al versamento dei contributi vo-lontari si potrebbe arrivare – d i s s e romesi fa alcuni esperti di previdenza –all’enormità di 350 mila esodati.

IN REALTÀ, impiccarsi a una de-finizione precisa della platea e dellarelativa copertura finanziaria è eserci-zio inutile: troppi sono i fattori in balloper fare stime precise. Quello che vastabilito, ed è esattamente ciò chechiedono i sindacati, è il principio: chi

aveva firmato accordi sulla base delleleggi vigenti va garantito, che si trattidi 65 o 500 mila persone. Almeno ieripare essere stata esclusa la strada diestendere la nuova Aspi (il mini-asse-gno di disoccupazione) anche a que-sta tipologia di lavoratori: “Non se n’èparlato, non è quella la strada – spie-gava il segretario Cgil dopo l’i n c o n t ro– Bisogna cercare le risorse e trovareuna soluzione: vanno riconosciuti tut-ti i diritti acquisiti”. I sindacati, alme-no su questo tema, sono compatti: “Ildecreto è iniquo, devono trovare i sol-di – ha scandito Raffaele Bonanni –magari nei 140 miliardi di risparmi indieci anni dovuti proprio alla drasticariforma della previdenza”. Anche il Pdha annunciato che così non va bene:“Il ministro Fornero dovrebbe pren-

dere in considerazione l’i-potesi che impopolaritàpossa derivare da iniquitàed errori fatti. In Parlamen-to presenteremo i nostriemendamenti con la relati-va copertura finanziariaper garantire tutti”, ha an-nunciato il responsabileeconomia Stefano Fassina.La settimana prossima, in-tanto, ci sarà un nuovo ta-volo al ministero, ma solotecnico: spazi di trattativasui soldi, dicono fonti di go-verno, non ce ne sono.

350 milaIL NUMERO DEGLIESODATI SECONDOIL SOLE 24 ORE

Esodati protestano al ministero (FOTO ANSA)

Gli operai di Termini Imerese occupano l’Agenzia delle Entrate (FOTO ANSA)

Al lato, il patron di Dr, Massimo Di Risio (FOTO MILESTONEMEDIA)

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pagina 10 Giovedì 10 maggio 2012

TUTTI PERQUISITIRESA DEI CONTIAL MONTE PASCHI

150 finanzieri indagano a tappetosui misteri dell’affare Antonveneta

di Giorgio Meletti

Una sola cosa è certa: que-sto è solo l’inizio. La spro-porzione tra i reati ipotiz-zati per ora dalla procura

della Repubblica di Siena e la di-mensione dell’operazione dipolizia giudiziaria dispiegata ie-ri mattina in tutta Italia nei mag-giori santuari del potere finan-ziario lascia intendere che i ma-gistrati, se non sono impazziti,cercano qualcosa di veramentegrosso. Ed è anche facile indo-

vinare quale sia l’obiettivo verodelle indagini: la distruzione diricchezza compiuta negli ultimicinque anni dal Monte dei Pa-schi di Siena, 4,7 miliardi di euro(stando all’ultimo bilancio) chesi sono apparentemente volati-lizzati, ma di fatto, come è leggedi natura, sono finiti nelle ta-sche di qualcuno.

IERI MATTINA sono dunquescattate 64 perquisizioni in seidiverse città, ma principalmentea Siena. Una cinquantina di uo-

mini della Guardia di Finanza sisono presentati a Rocca Salimbe-ni, sede del Monte dei Paschi dal1472, e hanno intimato a dirigen-ti e funzionari di non toccare ipropri computer. Perquisizioni atappeto nella sede della banca ein quella della Fondazione Mps,a pochi metri di distanza.Poi è toccato al Comune, dove ilsindaco Franco Ceccuzzi è di fat-to azionista di controllo dellaFondazione e quindi della ban-ca. Passate al setaccio una seriedi abitazioni illustri: quella diGiuseppe Mussari, fino a pochigiorni fa presidente del Montedei Paschi e oggi rimasto a pre-siedere l’Abi, l’associazione ditutte le banche; quella di Ga-briello Mancini, presidente dellaFondazione. Visite a casa ancheper l’ex direttore generale dellabanca, Antonio Vigni, e per il di-rettore generale della Fondazio-ne Claudio Pieri.

CECCUZZI, Mussari e Manci-ni sono tutti e tre esponenti delPd, ma in questo momento sonoin guerra tra loro. A dividerli il ri-baltone al vertice della disastratabanca che ha portato alla presi-denza Alessandro Profumo, ope-razione che ha visto affermarsi lacomponente ex Ds del Pd a dan-no degli uomini ex Dc ed ex Mar-gherita. Lo scontro di potere incittà è talmente violento che il di-rettore de La Nazione, Mauro Te-deschini, è stato licenziato intronco 20 giorni fa dall’e d i t o reAndrea Monti Riffeser per un ar-ticolo sulla vicenda sgradito aCeccuzzi e company. Così Tede-

schini ha raccontato alla trasmis-sione televisiva Report.Curiosamente, nessuno dei per-sonaggi sopra nominati risultatra gli indagati. La procura di Sie-na ha fatto trapelare che per oragli indagati sarebbero due espo-nenti di secondo piano dellabanca, di cui non ha comunicatoi nomi. Ma nel corso della gior-nata di ieri, quando sono arrivatele notizie di ulteriori perquisizio-ni a Milano nelle sedi di Medio-banca, Intesa Sanpaolo, Barclayse Deutsche Bank, si è capito chetutto questo, con l’impiego dicomplessivi 147 uomini della Fi-nanza, non può essere stato fattosolo per cercare prove rispettoai due reati ipotizzati nel comu-nicato della Procura: ostacolo al-l’attività dell’autorità di vigilanzae manipolazione della quotazio-ne del titolo in Borsa nello scor-so mese di gennaio.Il primo reato si riferisce al com-plesso aumento di capitale concui nel 2007-2008 la banca alloraguidata da Mussari ha finanziatola disastrosa acquisizione dellaBanca Antoveneta. Se si riper-corre la vicenda appare evidentequali possano essere le curiositàdei magistrati. Dunque, nel 2005l’Antonveneta è oggetto del ten-tativo di scalata da parte della Po-polare di Lodi di Gianpiero Fio-rani, insieme ai cosiddetti “fur -betti del quartierino” e sotto laregia (come hanno poi sostenu-to i magistrati) dell’allora gover-natore della Banca d’Italia, Anto-nio Fazio, che si batteva, notatebene, per l’italianità dell’Anton -veneta. Che invece finì agli olan-

Il blitz della Finanza nella sede di Monte Paschi. Sotto Giuseppe Mussari (FOTO ANSA)

Svizzera, via al negoziato per tassare gli evasoriIL CANTON TICINO RISPETTA GLI ACCORDI SUI FRONTALIERI, REQUISITO CHIESTO DA MONTI PER AVVIARE LE TRATTATIVE

ECONOMIA

desi di Abn-Amro, che nel 2007la rivendettero agli spagnoli delBanco Santander per un prezzogià considerato alto, circa 6 mi-liardi di euro.

POCHI MESIdopo arriva Mus-sari (che recentemente ha spie-gato la decisione di lasciare ilMonte dei Paschi con il fatto chetutto sommato quello del ban-chiere non è il suo mestiere) e si

prende l’Antonveneta offrendoe pagando agli spagnoli 9,3 mi-liardi di euro. Un affarone. Oggitutto il Monte dei Paschi (Anton-veneta inclusa) vale in Borsa me-no di 2 miliardi. Nessuno allorafiatò, ma era scritto chiaramentenei prospetti che il prezzo erastato fissato su un con un unicostrumento di misura, il fiuto diMussari: non solo non fu fatta al-cuna due diligence (cioè un’analisidei libri contabili per sapereesattamente le condizioni di sa-lute della banca acquistata) manemmeno fu chiesta una periziaa qualche società specializzata,come di solito si fa.

UN MISTERO all’origine deldisastro. La Fondazione per so-stenere l'aumento di capitalechiesto da Mussari per il suo bril-lante acquisto ha finito per inde-bitarsi, e adesso ha come patri-monio solo azioni del Monte deiPaschi che in un anno si sono sva-lutate del 70 per cento. A gen-naio, quando il titolo crollò sottoi 20 centesimi, la Fondazione ri-schiò l'insolvenza con le banchecreditrici, e quindi il sistema dipotere di Siena rischiò di perde-re la banca: i magistrati ipotizza-no che per far risalire quel po’che bastava il titolo siano staticommessi dei reati. Vedremo,perché siamo appunto solo all'i-nizio. Il Pd di Siena ha detto lasolita parola di chiarezza, espri-mendo fiducia nella magistratu-ra con l'auspicio che si arrivi infretta alla verità. Su questo pro-prio il Pd senese potrebbe dareuna mano, se volesse.

di Thomas MackinsonMilano

A lla fine anche il governo dei tecnici rie-sce a trovare un pertugio per infilare la

mano nei forzieri svizzeri che custodi-scono 150 miliardi di capitali esportati il-legalmente dagli evasori italiani. Solo do-po il benestare della Ue per evitare spia-cevoli contenziosi. Ieri c’è stato un passoavanti importante nella direzione diun’imposta sui redditi da capitale e suipatrimoni scudati che eviterebbe di im-porre ulteriori sacrifici nel breve perio-do.

I NEGOZIATI tra Roma e Berna hannoricevuto un’accelerazione a seguito del-l’incontro tra il consigliere diplomaticodel ministero dell’Economa Carlo Baldoc-ci e il capo della Segreteria diStato per le questioni finan-ziarie internazionali MichaelAmbúhl. Sul tavolo una dop-pia partita sui temi fiscali efinanziari. Il primo risultatoportato a casa è un accordosui ristorni dei frontalieri ita-liani relativi al 2011. Il Con-siglio di Stato elvetico haaperto una linea di creditoall’Italia sbloccando 28 mi-lioni di euro: da mesi il Can-ton Ticino aveva bloccato irimborsi che ogni anno ver-sa ai Comuni di frontiera ita-

liani i cui lavoraoti pagano le tasse in Sviz-zera ma beneficiano dei servizi pagati dal-lo Stato italiano. Monti aveva individuatonel ritorno alla normalità dei rapporti conci Comuni frontalieri la precondizioneper avviare ulteriori negoziati. E così ieri siè iniziato davvero a negoziare.“A n c o ra non è stato individuato un mo-dello di convenzione sulla regolarizzazio-ne di patrimoni e capitali”, ha precisato ilviceministro all’Economia Vittorio Grilli,ma tutto lascia pensare che si arriverà a unaccordo a doppio binario, sulla falsa rigadi quelli sottoscritti con Austria, Gran Bre-tagna e Germania: un prelievo una tantumsui capitali in deposito e una tassazionefissa annua sulle loro rendite, capital gaino dividendi. In cambio, quei capitali po-tranno rimanere in Svizzera. Un condono,certo, ma che produrrà benefici duraturi

nel tempo. “Quanti dipenderà dalle ali-quote che il governo riuscirà a strappareagli svizzeri, ma in ballo ci sono cifre im-portanti per la finanza pubblica”, spiega laprofessoressa di Economia Rita Castellaniche ha dato vita al battagliero gruppo dipressione “Guardie Svizzere”.

PRENDENDO per buono quel 30% uti-lizzato nell’accordo con l’Austria del 13aprile, come ipotesi di scuola, nelle cassedello Stato italiano potrebbero entrare su-bito 50 miliardi. Cui si sommerebbero leentrate per la tassazione sulle rendite al25% che potrebbero aggirarsi intorno ai625 milioni di euro l’anno. Una stima pru-dente. In Germania, ad esempio, l’Spd hafatto il diavolo a quattro per ottenere con-dizioni più punitive per gli evasori conuna tantum tra il 21 e il 41% e una patri-

moniale colossale del 50%per coloro che “e re d i t a n o ”improvvisamente un contosvizzero mai dichiarato al fi-sco.Un gruppo di lavoro dedica-to farà il punto il 24 maggiomentre è in via di definizio-ne un incontro tra Monti e ilpresidente della confedera-zione Eveline Wid-mer-Shumpf. In Parlamentoscrosciano applausi per ilgoverno ma ora tocca capirese i tecnici sono anche abilinegoziator i.

Si punta ai 150miliardi neiforzieri elvetici,un gruppo dilavoro di italiani esvizzeri si riuniràa fine mese

TAG L I Primo roundper Enrico Bondi

E nrico Bondi, commissario alle forbici per la spesapubblica, pare aver vinto il primo round: il suo de-

creto di nomina, debitamente firmato dal presidentedella Repubblica, dovrebbe arrivare sulla Gazzetta Uf-ficiale oggi o domani. Il manager, già salvatore di Par-malat, era infatti stato indicato dal governo il 30 aprilescorso, ma l’ufficialità ancora non c’era. Colpa, dico-no fonti accreditate, di uno scontro di potere tra il no-stro e la Ragioneria generale dello Stato, organo delministero dell’Economia che ha per legge il completocontrollo sulla spesa pubblica. Bondi, in sostanza, vuo-le mano libera, la Rgs pretenderebbe di “v i s t a re ” pre -ventivamente i suoi atti: una divergenza non da pocodal momento che il commissario dovrebbe lavorareproprio sui dati in mano alla Ragioneria, che per di piùè pure l’organo che dovrebbe effettuare le ispezioniper suo conto. Tale era il livello di tensione che Bondiaveva addirittura fatto trapelare la sua volontà di di-mettersi - vedi un articolo di MF ieri –seguita però dallapronta firma di Giorgio Napolitano sulla sua nomina (esenza modifiche rispetto al mandato affidatogli da Ma-rio Monti). Niente di nuovo sotto il sole, comunque,visto che anche il predecessore di Bondi, il ministroPiero Giarda, aveva avuto più di qualche problemacon la Ragioneria e la burocratja del Tesoro. Non è cheil primo round, come detto: avere i poteri, non vuoldire essere messo in condizione di esercitarli.

Mar. Pal.

I n q u i re n t ianche a casa diMussari,presidente Abi,e negli ufficidel sindacodi Siena

C arlo De Benedetti, il presidente del gruppo l’E s p re s s o ,ha commentato il risarcimento ricevuto di 564 milioni

di euro per la corruzione giudiziaria che assegnò la Mon-dadori a Fininvest all’inizio degli anni Novanta: “Ho avutola riparazione di un danno drammatico, non è che horicevuto un premio. La Mondadori era nostra e ci è stataportata via corrompendo un giudice. La difesa di Berlu-sconi dice che anziché averne corrotti tre ne ha corrottosolo uno. Va bene, vediamo cosa deciderà la Cassazione.Siamo assolutamente fiduciosi”, ha detto nell’inter vistaad Annalisa Bruchi che andrà in onda stasera su Rai2 nelprogramma Fratelli d’Italia. Ieri, puntale, è arrivata la re-plica piccata di Marina Berlusconi: “L’ingegner De Be-nedetti non si lascia sfuggire, ancora una volta, l'oppor-tunità di sintetizzare a suo totale uso e consumo la storiadel Lodo Mondadori. E, ancora una volta, è una sintesiche non ha nulla a che fare con la realtà. Lui confida evi-dentemente che, a forza di ripeterle, le ricostruzioni dicomodo finiscano per suonare un po’ più credibili”. Trapoco tocca alla Corte di Cassazione decidere.

MARINA B. nondigerisce le condanne

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Giovedì 10 maggio 2012 pagina 11

di Silvia Truzziinviato a Bologna

Sono stato additato come‘l e g ge ro ’ perché continuoa voler parlare e ascoltarele persone, celebrare ma-

trimoni, andare allo stadio”. In-vece il male del Cev l’ha fattoscivolare giù, fino ai piani bassidi un dolore che nemmeno l’af -fetto della sua amata città riusci-va più a tamponare. E queste pa-role, lasciate a luglio scorso sulblog del Fa t t o , sono accompa-gnate da altre che oggi suonanocome un sos infilato in una bot-tiglia e mai raccolto. “Sto impa-rando sulla mia pelle che ancheper farsi scivolare addosso de-lusioni e amarezza ci vuole al-lenamento. Di bocconi amarine ho ingoiati tanti. L’ultimo èstato il mio ritiro dalla corsa asindaco di Bologna, per ragionidi salute. Ma anche questo è unfatto noto e se a me continua afar male, per voi giustamentenon fa più notizia”.

ECCOLA la notizia peggiore:Maurizio Cevenini, 58 anni, mi-ster 20 mila preferenze, instan-cabile officiante di matrimoni ci-vili, colonna del Pd bolognese,consigliere comunale e regiona-le non c’è più. Martedì sera si ètolto occhiali e giacca, ha presoper mano quel male troppo pe-sante e ha lasciato cadere la sua“l e g ge re z z a ” dal settimo pianodel palazzo della Regione. Par-cheggiata in cortile l’inconfon -dibile Smart, la bandiera rosso-blù tatuata sulla carrozzeria. Ilprocuratore aggiunto ValterGiovannini ha aperto un’inchie -sta per istigazione al suicidio. Iltitolo del reato non deve trarrein inganno: almeno per ora sem-bra un atto dovuto, dettato piùda esigenze tecniche che dadubbi investigativi. Ha lasciatouna preghiera scritta in stampa-

tello: “Pensate a mia moglie emia figlia”.Il tonfo di questa morte dispera-tamente pubblica è l’unico ru-more che si sente nella città cheancora non si è asciugata le la-crime per la scomparsa di LucioDalla: come l’altra bandiera diBologna, anche il Cev sarà salu-tato in chiesa, domenica. La Cu-ria di Bologna ha preferito aidogmi la pietà per la fragilità di

“Abbiamo perso un amministra-tore che amava questa città, ca-pace di essere sopra le parti”. Eha aggiunto, tra le lacrime e unoscarso senso dell’oppor tunità:“Perdiamo un sindaco cheavrebbe potuto essere eletto pri-ma e meglio di me”. Alla doman-da più difficile risponde con lavoce rotta: “Non è vero che i rap-porti con il partito erano diffici-li. Purtroppo noi non abbiamocapito che stava tanto male”.Chissà se in queste ore di epitaffiincreduli e imbarazzati, qualcu-no avrà la voglia di guardare l’ul -timo video del Cev. È il 4 maggio,si chiude la campagna elettoralea Budrio. Sale sul palco e si “g iu-s t i fi c a ” così: “Stasera ho un ruo-lo straordinario, quello di pre-sentatore. Ormai faccio questodi mestiere”. Il sipario è scesoquattro giorni dopo, un’uscitadi scena che sembra un sommes-so e drammatico reclamo controun destino ingiusto che l’ave vavisto troppo spesso comparsa.

CRONACHE

Ansaldo, sostegno dai Gap a chi ha gambizzato AdinolfiDOCUMENTO SUL SITO DI INDYMEDIA, MA MANCA LA RIVENDICAZIONE. NAPOLITANO: LO STATO NON SI FA INTIMIDIRE

NCASO CUCCHI

A ff i d a t auna superperizia

S ono sei i tecnicimilanesi ai quali la

terza corte d’assise diRoma ha affidato l’incaricodi stabilire la causa dellamorte di Stefano Cucchi, ilgeometra di 31 annifermato il 15 ottobre 2009per droga e morto unasettimana dopo nel repartodetentivo dell’ospedalePertini. Entro il prossimo18 luglio dovrannodepositare la perizia con laquale dovranno accertare:epoca, cause e mezzi checausarono la morte diCucchi; natura e causadelle lesioni primadell’ingresso del giovanenel carcere di Regina Coeli;se l’assistenza sia stataprestata nel rispetto delleregole proprie dell’attivitàmedico-sanitaria e se lastessa abbia contribuito acausare la morte.

PROVINCIA DI TARANTO

Danni maltempo, inmanette funzionario

A veva inserito lamoglie nell’elenco

delle personeindennizzate per idanni subiti nellealluvioni del 2002-03,consentendole diottenere 672 mila euro.Un funzionario dellaProvincia di Taranto èstato arrestato conl’accusa di truffaaggravata e falso. Lamoglie è statadenunciata a piedeliber o.

TAORMINA E COGNE

Condannaper diffamazione

M ille euro di multa:questa la

condanna che la primacorte d’appello hainflitto all’avvocatoCarlo Taormina che adAosta aveva difesoAnnamaria Franzoninel processo perl’uccisione del figlioSamuele avvenuta aCogne. Il legale avevaaccusato la Procura peril particolare capo diimputazione fondatosull'utilizzazione diprove non concrete.Taormina dovrà anchepagare le spese digiudizio.

Cancellieri:“Tre piste:v e t e ro -brigatista,a n a rc o -i n s u r re z i o n a l i s t ae commerciale”

un suicida. Nessuno poteva im-maginare, i sussurri che si sen-tono a mezza bocca da amici ecompagni di partito dicono soloquesto. E una domanda: per-ch é ?Proprio il Cev, sorriso e àncoradi Bologna, uno che dopo la lau-rea in Sociologia aveva iniziato alavorare al Villalba Hospital co-me impiegato-centralinista perdiventarne dieci anni dopo am-ministratore delegato. E una car-riera politica iniziata nel Pci, co-me usava una volta: prima con-sigliere di quartiere, poi al Co-mune di San Lazzaro, poi presi-dente del Consiglio provinciale,ancora presidente del Consigliocomunale nella breve stagionedi Flavio Delbono. La discesa erainiziata dalla vetta di un grandesuccesso elettorale. Si era pre-sentato alle primarie, poi si eraritirato a causa di un problema disalute. Le chiacchiere attorno aquesta decisione furono molte.Il partito aveva verso il Cev il me -

tus della sua ineguagliabile po-polarità, ma anche dubbi sullesue effettive capacità. Dopo lacaduta di Delbono sarebbe statol’uomo che riportava fiducia nelpartito sbertucciato dallo scan-dalo giudiziario sul sindaco unpo’ troppo disinvolto con la car-ta di credito e le signore.

ERA STATO decisivo per lavittoria di Virginio Merola al pri-mo turno: si aspettava un po’ diriconoscenza. Sbagliava: dove-va riavere la presidenza del Con-siglio comunale, gli fu preferitaSimona Lembi. “Ho fatto per Me-rola una campagna elettorales i n c e ra ”, disse lui. “Non mi sonorisparmiato, come forse per mo-tivi di salute avrei dovuto. Nonmi piace per nulla la moneta conla quale sono stato ripagato”.Ieri Merola ha ricevuto i cronistia Palazzo D’Accursio, dopo averbrevemente parlato con i paren-ti per convincerli ad allestire inMunicipio la camera ardente.

Si indagaper istigazioneal suicidioLa sua amarezzaverso il partito:“Ormai faccioil presentatore”

di Ferruccio Sansa

L o Stato non si fa intimidire.La risposta deve essere cate-

gorica, quanti vanno su quellastrada sono dei perdenti, non siilludano di sfidare lo Stato”.Giorgio Napolitano ieri ha ri-cordato le vittime del terrori-smo. Un discorso segnato ripe-tutamente dalla commozione.E da accenni all’attentato di lu-nedì mattina a Roberto Adinol-fi, amministratore delegato diAnsaldo Nucleare: “Non ci so-no ragioni di dissenso politico etensione sociale, che possanogiustificare ribellismi, illegali-smi, forme di ricorso alla forzadestinate a sfociare in atti di ter-ror ismo”.Non sottovalutare, “porre unargine insuperabile”, mantene-re una “sorveglianza estrema”,ripete il Capo dello Stato. Ma fi-nora è difficile capire chi abbiapremuto il grilletto lunedì mat-tina a Genova.

DOPO l’attentato, sul sito di In-dymedia Piemonte è apparso undocumento che ha attirato l’at -tenzione dei Ros e della Digos diGenova che si occupano dell’in -dagine. È firmato dai Gap, Grup-pi Armati Proletari: “Non pian-

giamo gli sfruttatori e i loro ser-vi, anzi ci rallegriamo che lor si-gnori non si sentano più cosìtanto protetti come in questi ul-timi tempi! Lavoriamo per l’or -ganizzazione di un partito rivo-luzionario che sappia ancheorientare all’autodifesa del pro-letar iato!”. Ma non è la rivendi-cazione che ancora manca. Almassimo, spiegano gli investiga-tori, “un segnale di sostegno”.Manca ancora una “fir ma” ch edia una direzione precisa anchealle indagini. Negli anni Settantae Ottanta la rivendicazione arri-vava immediata.Intanto il lavoro dei pm SilvioFranz e Nicola Piacente che in-dagano sulla gambizzazione del

numero uno di Ansaldo Nuclea-re segue ancora diverse strade.Come ha spiegato ieri il ministrodell’Interno Annamaria Cancel-lieri durante un’informativa ur-gente alla Camera: “Si stanno va-lutando tre piste: quella vete-ro-brigatista, quella anarco-in-surrezionalista e quella ‘com -m e rc i a l e ’, legata agli interessidell’azienda nell’Est europeo”.

CA N C E L L I E R I ha aggiunto:“La gambizzazione di Adinolfidesta molta preoccupazioneper la sua gravità: non è neces-sario che io ricordi il valore sim-bolico che, in passato, l’Ansaldoha rappresentato nella lotta al-l’ever sione”. Gli anni di Piombo

cominciarono proprio qui: aGenova, all’Ansaldo. È questol’elemento che fa ancora pro-pendere gli inquirenti per la pi-sta terroristica. Poi c’è la “coin -cidenza” con il voto che dà al-l’attentato un accento politico.Ma in quali ambienti di estremi-sti potrebbe essere maturatol’agguato ad Adinolfi? I carabi-nieri dei Ros e la Digos stannoseguendo due strade: gli am-bienti sopravvissuti al terrori-smo degli anni Settanta e Ottan-ta, ma anche i “nuovi estremi-smi che potrebbero essere lega-ti al mondo anarco-insurrezio-nalista”. La prima pista pare piùinteressante: i fascicoli, mai di-menticati, dei protagonisti diquegli anni – soprattutto a Ge-nova – sono stati riaperti. Nomeper nome si sta cercando di ri-costruire la posizione di tutti.Due persone in particolare, nonlatitanti, ma irreperibili. Intantogli investigatori stanno batten-do palmo a palmo via Montello,luogo dell’agguato, e il percorsoseguito dai terroristi fino a viaOrti Sauli, dove è stato abbando-nato lo scooter Yamaha rubatodue settimane prima. La speran-za è di trovare un testimone ouna telecamera che abbia “cat -t u ra t o ” immagini degli attenta-

tori. Una cosa pare certa: il com-mando conosceva bene i luo-ghi. Quindi o sono genovesi op-pure hanno un basista in città.Pare di ora in ora meno proba-bile invece l’ipotesi di un atten-tato legato all’attività di AnsaldoNucleare. Possibile che i re-sponsabili abbiamo cercato dinascondersi dietro il paraventodel terrorismo politico. E, però,se la matrice fosse straniera, no-tano gli investigatori, “s a re bb estato ben più semplice compie-re l’attentato all’e s t e ro ”. Gli in-vestigatori comunque sonoconvinti che la rivendicazionepossa ancora arrivare.

IL RITARDO potrebbe ri-spondere a una scelta precisaper mantenere alta la tensione alungo. Già, la tensione: ieri a Ge-nova due allarmi bomba. A Equi-talia e a Confindustria.Intanto le istituzioni prometto-no che l’allarme non sarà sotto-valutato. Anche se le immaginidi Annamaria Cancellieri ieri al-la Camera hanno colpito moltiitaliani: davanti al ministro del-l’Interno che ricordava la serie-tà dell’allarme ecco poche deci-ne di deputati. L’aula del Parla-mento della Repubblica appari-va semivuota.

NO TAV Docenti bloccanodibattito a scuola

N el giorno in cui la Procura di Torino ha chiuso l’inchie -sta sugli scontri fra No Tav e forze dell’ordine in Val di

Susa il 26 gennaio (gli indagati sono 46), si riaccende lapolemica politica. Il preside dell’istituto Mario Ferrari diSusa ha annullato l’incontro, in programma per oggi, tra glistudenti e e Mario Virano, presidente dell’Osser vatoriotecnico sulla ferrovia Torino-Lione. A renderlo noto è ildeputato Pd Stefano Esposito, che ha preannunciato un’in -terpellanza urgente al ministro dell’Istruzione FrancescoProfumo. La decisione sarebbe arrivata dopo “una letterafirmata da numerosi docenti che giudicavano inopportu-no tale dibattito”. E la colpa è andata subito al movimentoNo Tav. “La scuola, luogo dove gli insegnanti devono spie-gare ai ragazzi la democrazia e la tolleranza, si sta trasfor-mando in un fortino inespugnabile al confronto” ha affer-mato Antonio Saitta, presidente della Provincia di Torino.

BOLOGNA PIANGE IL SUO “CEV ”SUICIDA DAL PALAZZO DELLA REGIONE

Candidato sindaco per il Pd, si ritirò per motivi di salute

Roberto Adinolfi (FOTO ANSA)

Maurizio Cevenini si è suicidato a Bologna (FOTO LAPRESSE)

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pagina 12 Giovedì 10 maggio 2012

IL GOVERNO TRE STELLETTEISRAELE VA ALLA GUERRA

I generali e il raid anti-atomico sull’Iran

ALTRI MONDI

REALPOLITIK AL CREMLINO

ANCHE GORBACIOV SUL CARRO DELLO ZAR

Tr i u m v i r a t o Netanyahu, Mofaz e Barak (FOTOANSA)

di Giampiero Gramaglia

Un governissimo farcito digenerali (ben 3), un go-verno di solidarietà na-zionale, che mette insie-

me partiti, come Likud e Kadi-ma, che fino a ieri si guardava-no in cagnesco. La scelta delpremier israeliano BenjaminNetanyahu suscita interrogati-vi in Europa e in America e de-sta allarme in Medio Oriente.Chi non ha dubbi sono i diri-genti del jihad islamico palesti-nese: il nuovo governo israelia-no è stato formato “in vista diuna nuova offensiva militare suGaza”, scrivono in una nota. Ilnuovo esecutivo di unità nazio-nale è - osservano - “un governocomposto da numerosi militariche hanno commesso criminidi guerra contro i palestinesi”.

Per altri, invece, nel Golfo, mapure in Europa e negli Usa, go-verno più solido è uguale a go-verno più libero di colpire l'I-ran: un'azione preventiva de-stinata a distruggere gli impian-ti nucleari iraniani e a cancel-lare l'incubo d'una atomica in-tegralista. Lo str ike s a re bb e ,inoltre, un modo, per Neta-nyahu, di creare un grattacapo

al presidente Usa Obama, checon il premier israeliano harapporti quantomeno freddi. Ec’è già chi ipotizza che l'attac-co all’Iran possa essere la sor-presa d’ottobre di Usa 2012,cioé l'evento in grado di cam-biare corso alla campagna.Piani da dottor Stranamore, for-se. E chi li avalla con la densitàdi generali nell'équipe di Neta-

nyahu ignora, o sottovaluta,che i generali in politica e al po-tere sono una tradizione israe-liana consolidata, da MosheDayan ad Ariel Sharon.Il governo Netanyahu allargatoè una coalizione di 7 partiti,con 94 seggi su 120 alla Knes-seth: 27 del Likud del premier,15 della destra radicale, 5 degliortodossi ashkenaziti, 11 degli

ortodossi sefarditi, 3 dei nazio-nal-religiosi, 5 della lista dell'expremier ed ex generale EhudBarak; a questi si aggiungono,dopo l'accordo con Shaul Mo-faz, i 28 di Kadima, il partitocentrista. La nuova coalizionepermette d'evitare la trappoladi elezioni politiche anticipa-te. Ma questo non basta a giu-stificare la mossa, per gli isla-

mici palestinesi “Israele viveda tempo in stato d’allerta in vi-sta di nuove guerre e dopo lerivoluzioni arabe non si sentepiù al sicuro”. analisi di parte,ma documentata: se diverseunità sarebbero state richiama-te e dispiegate lungo il confinecon l’Egitto, il pericolo perce-pito più acuto è l’Iran verso cuiintenderebbe compiere un at-tacco preventivo; e pure il suddel Libano e Gaza sarebbero“prossimi obiettivi”.

MILITARMENTE, l'ipotesid'attacco all'Iran non è campatain aria. Israele ha la possibilità dilanciare varie ondate di attaccosimultaneo di 3 pacchetti di 18velivoli ciascuno, per un totalequindi di 54 velivoli per ognioperazione. Il limite è dato nondai mezzi di attacco, ma dallecapacità autonome di riforni-mento in volo.Per distruggere siti protetti osotterranei Israele già dispor-rebbe di una sufficiente quan-tità di armamento convenzio-nale di precisione, fornito inparte dagli Usa. Potrebbero es-serci in inventario bombe pe-santi da 5.000 libbre, ad alta pe-netrazione - del tipo già usato inAfghanistan contro le cavernedi Tora Bora e in Libia per i bun-ker di Gheddafi - e altro arma-mento sganciabile da alta quotaa distanza di oltre 50 miglia dal-l’obiettivo, fuori dal raggio del-le difese, capace di una preci-sione inferiore ai 2 metri.Con la chiusura dello spazio ae-reo turco - attualmente scontata- l’operazione sarebbe più com-plessa, ma resterebbe fattibile.

Gran Bretagna Il discorso della Regina: “Crescita”“Il mio governo intende presentare un progetto di riforma dellaCamera dei Lord”, ha detto la Regina Elisabetta nel suo discorsoin Parlamento. La riforma, cavallo di battaglia dei LibDem, èosteggiata da molti parlamentari conservatori. Leggendol’agenda del governo a guida Tory Elisabetta ha affermato che ilprogramma legislativo per l’anno a venire si impernia su“crescita economica, giustizia e riforma costituzionale” (FOTO ANSA)

Nor vegia “Breivik sparava e urlava di gioia” Il 22 lugliodi un anno fa, nell'isola norvegese di Utoya, Anders BehringBreivik sparava e “rideva, urlando di gioia”, mentre intorno a luile sue vittime cadevano come birilli. È Tonje Brenna, 24 anni,segretario generale dell'Auf, la Gioventù laburista norvegese,sopravvissuta alla strage compiuta dallo xenofobo pluriomicida, araccontare con precisione ai giudici di Oslo, nell’udienza destinataal racconto dei testimoni, cosa accadde quel giorno (FOTO ANSA)

di Alessandro Oppes

N on entrerà mai nel giro degli amicifedeli, di quelli che accorrono a

omaggiare lo “zar” nelle sontuose daciesparse per l'immensa geografia dellaRussia. Non lo vedremo nella residenzadel lago Valdaj, vicino a San Pietroburgo,o a Novo Ogarevo, il comprensorio delnuovo potere alla periferia di Mosca, néa Sochi, la località turistica sul Mar Nero.Ma, dopo Silvio Berlusconi e GerhardSchroeder, anche Mikhail SergeevicGorbaciov ha finito per presen-tarsi alla corte dell'onnipotenteVladimir Putin.

NON POTEVA passare inos-servata, nella giornata inauguraledel suo terzo mandato presiden-ziale, la presenza dell'ultimo lea-der dell'Unione Sovietica fra i tre-mila invitati alla solenne cerimo-nia nella sala di Sant'Andrea, tragli sfarzi dell'ala più elegante delCremlino. Poco importa che Gor-by, appesantito e stanco, avessel'aria perplessa di chi si sente

estraneo – politicamente e culturalmen-te – alle nuove stanze del potere mosco-vita. Stride comunque, nel giorno in cui –tra enormi tensioni –Putin ha recuperatoanche formalmente i gradi da “nu m e rouno” di un paese che nella pratica con-trolla con pugno di ferro già da dodici an-ni, vedere il padre della perestrojka tra gliospiti d'onore del suo giuramento. An-che perché Gorbaciov, nonostante l'etàavanzata e le delicate condizioni di salu-te, è stato tra i più attivi negli ultimi mesinel criticare senza mezze parole i metodi

spicci dell'uomo forte del Cremlino.Già alla vigilia del Natale scorso, mentrecentomila persone scendevano in piazzaa Mosca nella più grande dimostrazionedi indignazione pubblica sin dalle mani-festazioni del 1991 che accelerarono lafine dell'Urss, parlando a radio Ekho Mo-skvij, Gorbaciov invitò Putin a seguire ilsuo esempio di vent'anni prima e a dimet-tersi. Appello del tutto inutile, anche per-ché l'allora primo ministro non ha maifatto mistero della sua strategia di potere:quando quattro anni fa, dopo due man-

dati presidenziali,accettò di cedere iltestimone al Cremli-no al suo delfinoMedvedev preten-dendo in cambio lapremiership, nonnascose mai che ilsuo vero obiettivoera quello di recupe-rare un giorno la gui-da anche formale delpaese. Senza andaretanto per il sottile, econ un ricorso pe-

sante ai brogli elettorali che secondo leopposizioni gli hanno consentito di vin-cere le elezioni del 4 marzo scorso. Una“d i s i nvo l t u ra ” che Gorbaciov non ha maismesso di criticare, tanto che è arrivato asostenere, proprio all'indomani dellepresidenziali, che “non si può ingannareil popolo a lungo” e ha annunciato l'in-tenzione di resuscitare il suo Partito so-cialdemocratico di Russia per formare“una forza politica che possa rappresen-tare un'alternativa al regime”.

PAROLE FORTI, ma che in parecchidubitano che il vecchio Gorby – or maistanco e malato –sarà in grado di tradurrein fatti concreti. Con l'invito al Cremlino,dove proprio la scorsa settimana gli è sta-ta imposta la più alta onorificenza delloStato russo, l'Ordine di Sant'Andrea, èpossibile che Putin stia cercando inextremis di farlo cadere nella sua rete. Disicuro, però, non gli sentirà mai pronun-ciare parole come quelle uscite in questigiorni dalla bocca di Berlusconi, secon-do il quale “gli oppositori del Cremlinosono frange piccolissime”. E Putin, ovvia-mente, “è una persona straordinaria”.

Gorbaciov, Schroeder e Putin (FOTO ANSA)

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Giovedì 10 maggio 2012 pagina 13

Grecia Anche Tsipras getta la spugna Anche illeader della sinistra radicale greca (Syriza) Alexis Tsipras harinunciato all'incarico di formare un governo, dopo ilprecedente fallimento del capo di Nea Dimokratia(Conservatori), Antonis Samaras. In base alla legge ora ilpresidente Karolos Papoulias dovrà affidare l'incarico alleader del terzo partito uscito dalle elezioni di domenica,Evangelos Venizelos, a capo dei sociaslisti del Pasok (FOTO ANSA)

Polonia Critiche all’Ucraina sul caso Tymoshenko Nelladisputa che vede l'Ucraina contrapposta all'Europa, per iltrattamento detentivo riservato a Yulia Timoshenko, èintervenuto Bronislaw Komorowski, il presidente della Poloniache insieme alla Repubblica ex sovietica ospiterà gli Europei dicalcio: Kiev dovrebbe abrogare le proprie norme “an a c r o n i s t i ch e ”che permettono d'infliggere il carcere ai politici anche quando sitratti di atti compiuti nell'esercizio di pubbliche funzioni (FOTO ANSA)

“NON FATE ZIG-ZAG E VINCERETELE ELEZIONI, COME HOLLANDE”

Il segreto del successo socialista raccontato dal suo artefice

di Luca Teleseinviato a Parigi

Sorride mentre lo dice: “Vi vocome un borghese ma nonsarò mai un borghese. Se seicresciuto in una famiglia

operaia, come è successo a me,resti figlio di quella storia per tut-ta la vita. Io sono figlio di quellastoria. E sono figlio della Repub-bl i c a ”. Fino a domenica era unodegli uomini politici più ecletticidi Francia. Dal giorno successivoall'elezione di Hollande è diven-tato (anche) uno degli uominipolitici più potenti. È una bellastoria quella di Aquilino Morelle:ghostwr iter, ma anche capo dellacampagna elettorale del nuovopresidente francese, uno degliartefici della sua vittoria. Aquili-no – 50 anni – è uomo dalle tantevite: intellettuale, dirigente poli-tico, medico, comunicatore,stratega del candidato socialista.Enarca (ovvero diplomato all'E-na, la scuola degli amministrato-ri dello Stato), ma anche figliod’operai e orgoglioso di esserlo.Passa le sue vacanze a Montalci-no, in Toscana, ama l'Italia.Lo vado a trovare al quartier ge-nerale di Hollande.Aquilino ha un nome italiano, unpadre spagnolo, natali parigini,una formazione rigorosamente“re p u bbl i c a n a ” e una ricettasemplice e affascinante per le si-nistre di tutta Europa: “Nous n’a-

vons pais fait du... zig-zag”. Ovvero:“Una volta approvato il program-ma elettorale non abbiamo fattocompromessi, nessun calcoloelettoralistico, nessuna marciaindietro, nessun zig-zag! La sini-stra ha vinto questa campagnaelettorale così, senza trucchi:con la sua faccia e con i suoi va-lor i”. Con la mano traccia nell’a-ria il gesto della scure: “In ognipassaggio delicato, Hollande hascelto di andare dritto”.Nella vostra campagna haavuto un grande ruolo lo sce-nario della crisi e la critica aldominio della finanza.Abbiamo ripetuto sempre unacosa semplice, di cui siamo con-vinti: per vincere la crisi servesenso di responsabilità. Ma nonsi può risolvere la crisi attraversole politiche budgetarie e l'auste-rità. Non è folle: è inefficace.

Di questi tempi, ripeterlo èconsiderato eresia o demago-gia.E perché? Credo che anche imercati lo abbiano imparato: senon si offre alla gente una credi-bile prospettiva di crescita nes-sun debito può essere ripagato.Si possono convincere i mer-cati?Abbiamo vinto, e non è caduta laBorsa. Evidentemente ci siamor iusciti.Come ha costruito la linguaelettorale di Hollande?(Sorride). Senza nessuna artefa-zione. Non sono un personaggioda film americano. Con Hollan-de facciamo interminabili di-scussioni, un ping-pong di idee eparole: quando la pallina smettedi rimbalzare abbiamo sul tavoloil nostro discorso.Quale è stato il bene più pre-zioso in questo lungo anno dil avo ro ?(Altro sorriso) Il tempo.Hollande si fida ciecamente?Riscrive tutti i testi con maniaca-le pignoleria, fino all'ultimo mo-mento. Spesso fatico a distingue-re cosa viene da uno o dall'altro.Siete stati accusati di averpromesso troppo...

E perché? Il nostro progetto po-litico è serio e repubblicano.“R e p u bbl i c a n o ”, purtroppo,in Italia è aggettivo quasi in-traducibile .Ma è una parola che i francesi ca-piscono molto bene: è il richia-mo ai valori che hanno fattogrande la Francia. La laicità, ilprogresso sociale, il riconosci-mento dell'assistenza a tutti i cit-tadini. Uno dei cardini della no-stra campagna è che il sognofrancese che ha permesso la mo-bilità sociale dei cittadini sia an-cora possibile.

Aquilino Morelle e Valerie Trierweiler, compagna di Hollande (FOTO OLY C O M )

ALTRI MONDI

Avete promesso di assumere60 mila professori, lo fareted av ve ro ?(Mi guarda stupito). Sarkozy ave-va eliminato 420 mila professorimettendo a rischio il nostro si-stema formativo, quindi non sitrattava di una promessa eletto-ralistica ma di una necessità... Epoi si tratta di 60 mila posti di la-voro in 5 anni, 12 mila l'anno: ab-biamo previsto un costo di 160milioni di euro l'anno perfetta-mente sostenibile.Avete proposto anche una ali-quota del 75% sui redditi so-pra il milione di euro. in Italiasareste stati accusati di bol-s c ev i s m o. . .(Scuote la testa). Nei momenti dicrisi tutti debbono fare sacrifici,e i più ricchi pagare di più. I gran-di dirigenti di azienda si eranoappena aumentati i salari. Se lasinistra esiste è per ridurre que-ste ingiustizie.Avete messo in programma ilmatrimonio fra omosessuali,in Italia sareste stati accusatidi attentato alla famiglia.(Ride). Quando abbiamo intro-dotto le unioni civili dei Pacsqualche integralista sostenevache la società francese sarebbe

stata distrutta. Ora non se ne di-scute più. la politica deve parla-re la lingua del futuro, non quelladel passato.Quanti voti vi avrà fatto per-d e re ?Credo nemmeno uno.Hollande ha chiesto il votoamministrativo per gli immi-grati mentre doveva recupe-rare i voti della Le Pen. Unafo l l i a ?No, semplice coerenza. Era nelnostro programma.Da voi non vale l'adagio che sivince solo inseguendo il cen-t ro ?Siamo la prova del contrario.Lei sa che anche per il Pd ita-liano molte di queste paroled'ordine sarebbero insosteni-bili?Lo so. Ma noi socialisti francesisiamo sicuramente alla loro sini-s t ra .Per i cattolici del Pd il riferi-mento europeo è Bayrou: èun vostro alleato?Non direi. Ha dato indicazione divoto per Hollande contro Sarko-zy, ma è molto legato ai valori cat-tolici, ha sempre votato controla sinistra.E voi potreste allearvi con lasinistra radicale di Mélen-chon?Mélenchon ha ottenuto un otti-mo risultato ma raccoglie forze eculture diverse. Sono loro chedevono decidere se vogliono go-vernare. Se lo fanno perchè no?Avete parlato molto d'Euro-pa: cambierete davvero i rap-porti di forza sul Fiscal com-pact?Lavoreremo per rinegoziare itermini di quell'accordo, o me-glio, per integrarlo con un nuo-vo trattato.È possibile?Abbiamo già cambiato i terminidel dibattito prima ancora di vin-cere, e riscritto gli equilibri conla nostra vittoria.E ora?Si apre una nuova, grande speran-za: le sinistre socialiste e riformi-ste d’Europa possono impugnarela bandiera della crescita e rine-goziare le politiche di rigore.

La ricettadi Aquilino Morelle

“Non abbiamofattoc o m p ro m e s s i :ci abbiamomesso la facciae i valori

L’ALGERIA p rep a rail dopo-Bouteflika

I l futuro dell'Algeria, nel voto più importante e de-licato degli ultimi vent'anni, dalla vittoria elettorale

del Fronte di salvezza islamico poi annullata dal regimedi Algeri nel dicembre del 1991 e la successiva guerracivile, sta tutto nelle parole di Abdelaziz Bouteflika. Ilpresidente della Repubblica, appena poche ore primadel voto, ha detto che la generazione di cui fa parte hafatto il suo tempo. La generazione dei combattenti, chemandarono via la Francia e che in 50 anni hanno co-struito un Paese che sembra essere rimasto solo lam-bito dal vento della “primavera araba”. Le parole diBouteflika sembrano lasciare preludere a una sua usci-ta di scena l’anno prossimo, quando ci saranno le pre-sidenziali. Ma alla vigilia del voto l’Algeria sembra es-sere lacerata da mille polemiche, che lasciano preco-nizzare come divisioni e contrapposizioni, dopo le ele-zioni, saranno più profonde e laceranti. Nel 2007, nelleprecedenti legislative, alle urne andò appena il 37 percento e per domani gli analisti prevedono un calo cheper qualcuno potrebbe essere assolutamente inatte-so.Guardando con fiducia al successo che gli islamici han-no avuto in Tunisia, Egitto e Marocco, quelli algerinidicono di avere già la vittoria in tasca, nonostante sipresentino divisi e siano stati oggetto di una durissimacampagna “c o n t ro ” fatta dai laici.

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pagina 14 Giovedì 10 maggio 2012

l’obiettivo che le squadre si pro-pone vano”. E sarebbero propriole intercettazioni “a indurre a ri-tenere dimostrato il coinvolgi-mento di Doni” nella combine.Non solo. “Ci sono elementi chelascerebbero pensare a un coin-volgimento diretto del club, condirigenti mai nominativamenteindicati”. Un sospetto non pro-vato, però. Quindi: Doni deferi-to conl’Atalanta per responsabi-lità oggettiva. Quanto rischiano inerazzurri? Tra i sei e i sette punti

di penalità. Problemi anche peril Novara, tirato in ballo per duecombine di Cristian Bertani.

LA PRIMA sarebbe Nova-ra-Ascoli di serie B, del 2 aprile2011 (1-0). Secondo Carlo Ger-vasoni (ex Piacenza), Bertani“ebbe dagli zingari un telefono”.Un’utenza pulita, tramite cui“a ggiustare” Novara-Ascoli. L’o-biettivo era un over, ossia un ri-sultato con più gol, e Micoluccisarebbe stato coinvolto. La par-tita finì 1 a 0, con gol di Bertani. Acui Micolucci avrebbe restituito40mila euro, perché la combineera saltata. Come proverebbe unsms in codice dell’ascolano al-l’attaccante: “Ti ho lasciato le

SECONDOTEMPOS P E T TA C O L I , S P O RT, IDEE

Dario FoIl suospettacoloBerlusPutincensurato aP i e t ro b u r g o

Giro d’ItaliaIl lituanoN a va rd a u s k a sin rosa,Phinney vafuori strada

Ljajic:“Non hoinsultatoDelio Rossi,chiedo laprova tv”

PacificoParte oggida PortoS .Elpidioil tour delc a n t a u t o re

CALCIO SCOMMESSE

DEFERIMENTITRIPLA A

Atalanta, Novara e Sienatra le società coinvolte

di Luca De Carolis

Ecco i nomi del processo al pal-lone. Con tre club di A, Atalanta,Siena e Novara, che rischianopunti di penalità in nome dellaresponsabilità oggettiva. E uncampionato di B che potrebbeessere riscritto da cima a fondodai giudici. Ieri la procura fede-rale ha diffuso nomi e dettaglidei 61 tesserati e dei 22 club rin-viati a giudizio per il calcio-scommesse. Il primo tronconedegli imputati nei processi spor-tivi, perché i deferimenti per al-tri 6-7 club di A arriveranno trafine mese e inizio giugno. Da-vanti alla Commissione Discipli-nare dovranno presentarsi dueclub di A, Atalanta e Siena, e ilNovara già retrocesso in B. As-sieme a loro, 11 società di B: Pe-scara, Sampdoria, Frosinone,Padova, Grosseto, Ascoli, Em-poli, Livorno, Reggina, Modenae Albinoleffe. Poi cinque club diLega Pro (Spezia, Cremonese,Rimini, Piacenza, Monza), unodi serie D (Ravenna) e due casiparticolari: l’Ancona, ormai fal-lito, e l’Avesa, club di SecondaCategoria, “re o ” di avere cometesserato l’ex Chievo FedericoCossato. Uno dei 61 rinviati agiudizio, per presunte combinein 33 partite: 29 di B, due di TimCup e altre due di Coppa Italia di

Lega Pro. Dalle carte, emergonotre deferiti chiave per il futurodei tre club di A: l’ex capitanodell’Atalanta, Cristiano Doni,per le combine di Padova-Ata-lanta e Ascoli-Atalanta; FilippoCarobbio, tesserato del Siena,ora allo Spezia, accusato di avertruccato gare nell’Albinoleffe enel Grosseto; e Cristian Bertani,ex Novara, ora alla Sampdoria,accusato per Novara-Ascoli eChievo-Novara. Doni, Carobbioe Bertani sono accusati di “asso -ciazione finalizzata alla commis-sione di illeciti”. Imputazioneche grava anche su altri perso-naggi cardine dell’inchiesta, co-me Luigi Sartor, ex di Roma, In-ter e Parma, l’ex Piacenza MarioCassano e Alessandro Zamperi-ni (un passato in club minori).Tutti accusati di far parte di“un’associazione transnaziona-le”, che truccava le partite, inItalia e in Europa, e che avrebbela sua testa a Singapore, nel ci-nese Ten Seet Eng. I suoi inter-mediari per l’Italia sarebberostati i bolognesi, “capeggiati daGiuseppe Signori”, e gli “zinga -r i”, scommettitori slavi “che so-no il braccio operativo dell’as -sociazione di Singapore”. Cosìsi arriva a volti e squadre di serieA. Come Cristiano Doni. Nel di-cembre scorso, dopo l’ar resto,è diventato un pentito.

DONI AVEVA ammesso diaver truccato Atalanta-Piacenzadi B, e la procura federale l’ave vadeferito. Ma ora “la sua posizio-ne risulta ancora più gravata, allaluce di ulteriori elementi”. Altreprove, “sull’elemento di riferi-mento dell’associazione per ma-nipolare le gare dell’Atalanta”.Doni viene coinvolto per Pado-va - A t a l a n t a ”, gara di B del 26 mar-zo 2011, (1 a 1), Atalanta-Piacen-za, 19 marzo 2011 (3-0), e Asco-

li-Atalanta, del 12 marzo 2011(1-1). Su quest’ultima, Doni par-la al gip di Cremona, il 23 dicem-bre 2011: “Prima di Ascoli-Ata-lanta, Santoni (Nicola, prepara-tore dei portieri del Ravenna, de-ferito, ndr) mi disse che tramitealcuni giocatori dell’Ascoli sa-rebbe stata più facile la vittoria”.Proprio Santoni gli indicò comereferente ascolano il giocatoreVittorio Micolucci. “Santoni midisse di stringergli la mano pri-ma della gara e di dirgli: ‘Ti saluta

il dottore’”racconta l’ex atalanti-no, che assicura di non averlo fat-to “perché non mi sembrava giu-sto”. La certezza è che finì 1 a 1,con Doni in panchina. La procu-ra scrive: “L’effettivo coinvolgi-mento del Doni” non risulta pro-vato, ma il calciatore è colpevoledi omessa denuncia. Mentre l’A-talanta, “già chiamata a rispon-dere della stessa gara”, viene ac-cusata per la responsabilità og-gettiva. Per Atalanta-Piacenza igiudici federali avevano già san-zionato Doni e l’Atalanta, con 6punti di penalità. Diverso il di-scorso di Padova-Atalanta: “par -tita – scrive la procura – per cui,stando a quanto si deduce dalleintercettazioni, è stato raggiunto

in & out

I bergamaschie i piemontesirischiano diripartire neirispettivi torneicon sei punti dipenalizzazione

SENTENZE at t e s eper i primi di giugno

S entenze attorno al 10 giugno, dopo i play off e i playout di serie B. E’ l’obiettivo dei giudici della Disci-

plinare, secondo fonti in ambito federale. Convinte chei giudici vogliano giudicare i deferiti di ieri a campio-nati chiusi, per evitare caos. Ma dalla Federcalcio vor-rebbero sentenze più veloci. Il timore, in via Allegri, èche si crei un cortocircuito con l’altro processo. Quelloprincipale, in cui potrebbero essere giudicati 10-11club di A. Compresi alcuni già deferiti nel primo filone,come il Siena. A coinvolgere altre società saranno lecarte che arriveranno alla procura federale dai pm diBari e Napoli: su altre partite e altri giocatori. I tempirestano un rebus. Il processo per il primo tronconeinizierà sicuramente entro fine maggio.Il secondo, quello con le big di A e i grandi nomi,inizierà a luglio, dopo i nuovi deferimenti (in giugno).L’imperativo è chiudere tutti i processi prima del 2agosto, data ultima per l’iscrizione dei club alle coppeeuropee. L’Uefa ha regole rigidissime: il semplice coin-volgimento di un club in attività illecite comporta lasua esclusione dai tornei continentali. Tradotto: le sen-tenze rischiano non solo di stravolgere i prossimi cam-pionati di A e B, ma di cambiare la griglia delle italianeiscritte in Champions ed Europa League. Con effettipotenzialmente dirompenti, per l’immagine e le cassedel pallone italiano. Insomma, la Federcalcio ha dan-natamente fretta. Ma seguire i “suoi” tempi per i giudicisarà un’i m p re s a .

maglie in albergo”. Bertani da-vanti ai giudici ha negato tutto.Ma la procura non gli crede. De-ferito, quindi. E con lui deferitoanche il Novara, per responsabi-lità oggettiva. Chievo-Novara diTim Cup, del 30 novembre 2010,(3-0). Secondo gli inquirenti,venne truccata dagli zingari, cheprima della gara consegnarono150mila euro a tre giocatori delNovara: Nicola Ventola, AlbertoMaria Fontana e Rijat Shala. Il tra-mite sarebbe stato Bertani, che

non partecipò alla trasferta. Glislavi volevano un over: e l’otten -nero. I giocatori coinvolti smen-tiscono. Ma la procura ritiene leparole di Gervasoni “credibili eattendibili”. Altro deferimentoper Bertani e per il Novara. Ilclub rischia di partire in B con seipunti di penalità. Capitolo Siena.I toscani potrebbero rispondereper responsabilità oggettiva, vi-ste le presunte combine di Filip-po Carobbio. Il rischio non do-vrebbe essere enorme.

(FOTO ANSA)

Stefano Palazzi (FOTO ANSA)

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Giovedì 10 maggio 2012 pagina 15

te assunto dal Bertani nei rappor-ti con gli “zingar i” hanno per dipiù trovato completo riscontroin quanto dichiarato da VittorioMicolucci, giocatore dell’Ascoli,con riferimento all’incontro No-vara-Ascoli del 2 aprile 2011 (…).Micolucci ha dichiarato: “(...) Intale occasione G.A., dopo avermiesortato a contattare altri mieicompagni per agevolare la mani-polazione della gara, mi disseche, qualora non fosse andata abuon fine la combine, avrei do-vuto restituire la somma al calcia-tore del Novara, signor Bertani,nelle modalità che quest’ultimomi avrebbe indicato”.

ASCOLI Responsabilità oggetti-va per gli addebiti mossi ai suoitesserati. Con l’aggravante dellapluralità di illeciti posti in essere.

Tra i tesserati c’è Micolucci e, trale partite contestate, quella a No-vara del 21 aprile 2011, persa 1 a0. Dal verbale di Micolucci: “L’in -contro avvenne all’interno del-l’auto ed il Gervasoni mi spiegòche queste persone intendevanopropormi un affare, io mi sareidovuto adoperare per un “ove r ”in Novara-Ascoli. Ciò mi avrebbefruttato, così come riferitomi dacolui che accompagnava il sog-getto con la cicatrice al viso, eche provvedeva alla traduzionein italiano di quanto il primo di-ceva in lingua inglese, la sommadi 40 mila euro se la partita si fos-se conclusa con un “Over 2,5”, 80mila euro in caso di “Over 3,50”.

MODENA FC Responsa bilitàoggettiva per gli addebiti al tes-serato Antonio Narciso. La parti-

ta incriminata è Mantova-Mode-na 1-1 dell’8 maggio 2010. “La ga-ra in oggetto – si legge negli attiviene disputata alla quartultimagiornata della B 2009/2010,quando la squadra di casa è se-stultima con 44 punti (la terzul-tima, il Padova, è a solo 2 punti) eil Modena è dodicesimo con 50punti. È emerso che la partita fuobiettivo di un tentativo di com-bine operato da Carlo Gervaso-ni”. Il Modena è accusato di re-sponsabilità oggettiva anche pergli addebiti contestati a Juri Tam-bur ini.

REGGINA È accusata di re-sponsabilità oggettiva per gli ad-debiti contestati a Tamburini.Partita sospetta: Grosseto-Reggi-na 0-1 del 15 maggio 2011. Ver-bale del calciatore Narciso: “Nel

2010/2011 giocavo con il Gros-seto. Nella settimana precedentela gara Grosseto-Reggina ricevet-ti un sms da Juri Tamburini, cheera stato mio compagno nel Mo-dena. Sempre da quel numero,sono stato richiamato dal Tambu-rini che mi disse che chiamavaper conto di un suo amico di Bo-logna. Nel corso della conversa-zione lo stesso mi chiese se erodisponibile a perdere la partitacon la Reggina anche facendo datramite con i miei compagni. An-che se non in maniera chiara mipropose una somma da 30/35 mi-la euro. Gli dissi che non ero di-sponibile…”.

GROSSETO Il Grosseto è accu-sato di responsabilità oggettivaper le violazioni ascritte al pro-prio tesserato Carobbio. Tra lepartite sospette c’è Grosse-to-Reggina 2-2 del 23 maggio2010. Scrive la Procura: “Le Au-torità Croate hanno trasmesso inrelazione alla gara in oggetto la se-guente sintesi: ‘A seguito degli ac-cordi già raggiunti, Alija Ribié sirecava in Italia e con l’aiuto di Al-mir Gegié, concordava con i gio-

IL QUADRO/ DELLE ACCUSE

TUTTO IL CALCIOINCIUCIO PER INCIUCIO

L’inchiesta riguarda 33 partitee 22 club. Serie B a rischio caos

ALBINOLEFFE Molte lepartite sospette dell’Albi -noleffe. Tra queste quella aFrosinone del 10 giugno

2008, finita 2-2. Scrive la procurafederale: “La gara in questione fuoggetto di un tentativo di com-bine da parte dei seguenti tesse-rati: Carlo Gervasoni e FilippoCarobbio. (…) Le dichiarazioniauto ed eteroaccusatorie rila-sciate dal Gervasoni risultano at-tendibili relativamente all’esi -stenza del tentativo di alterazio-ne della gara”. Altre partite incri-minate: Salernitana-Albinoleffe4-2 del 18 aprile 2009, e Pisa-Al-binoleffe 2-0 del 7 Marzo 2009.

RIMINI Tra le partite sospettec’è Rimini-Albinoleffe 1-1, del 20dicembre 2008. Scrive la procurafederale: “La gara in questione fuoggetto di un tentativo di combi-ne da parte dei seguenti tesserati:Carlo Gervasoni, Filippo Carob-bio, Nicola Ferrari, Mirco Poloni,Ruben Garlini, Francesco Ruopo-lo e Daniele Vantaggiato. In par-ticolare, il Gervasoni, interroga-to dalla Procura della Repubblicadi Cremona in data 12 marzo2012, affermava: “Ho riferito cheil primo tentativo di combineoperato avendo alle spalle gli zin-gari è stato quello della partita Pi-sa-Albinoleffe. In realtà si è trat-tato del primo tentativo andato inporto, ma già c’era stato un pre-cedente tentativo da parte mia dicombinare la partita Rimini-Albi-noleffe del 20 dicembre 2008,terminata 1 a 1”.

ANCONA Sospetta la partitaAncona-Albinoleffe 1-0 del 17gennaio 2009, e Albinoleffe-An-cona del 30 maggio 2009, per laquale la procura annota: “Era l’ul -tima partita di Serie B, stagione2008/2009; l’Albinoleffe era giàsalva, mentre l’Ancona aveva as-soluta necessità di vincere persperare, in caso di sconfitta del Pi-sa, di non retrocedere automati-camente, ma di accedere ai playout, così come poi effettivamen-te è avvenuto. Peraltro l’Anconaha ottenuto la permanenza in Se-rie B vincendo i play out contro ilRimini. Gervasoni rende dichia-razioni autoaccusatorie (…) am-mettendo di aver accettato dicombinare la partita a fronte del-la dazione di una somma di dena-ro da parte di alcuni giocatori del-l’Ancona. Dette dichiarazioni tro-vano pieno riscontro in quelle ri-lasciate da Carobbio, il quale af-fermava che Gervasoni lo avevapuntualmente informato sullaproposta di combine avanzatadai calciatori dell’Ancona.

FROSINONE Responsa bilitàoggettiva in ordine all’addebitocontestato al proprio tesseratoVincenzo Santoruvo. La partitaincriminata è Frosinone-Grosse-to 1-0 del 15 maggio 2010, cheviene così descritta dalla procu-ra: “La gara in oggetto (1-0, gol diSantoruvo al 90’), viene disputataalla terzultima giornata del giro-ne di ritorno del campionato di B2009/2010, quando il Frosinonesi trova in piena lotta per non re-trocedere e il Grosseto gravita ametà classifica. (...) È emerso chela partita fu obiettivo di un ten-tativo combine, operata da Vin-cenzo Santoruvo”.

SAMPDORIA Responsa bilitàoggettiva per le violazioni ascrit-te al proprio tesserato Bertani dal13 luglio 2011 a tutt’oggi. “Il ruo-lo di intermediario – scrive l’ac -cusa – svolto dal Bertani emergeancora nelle circostanze riferitedal Gervasoni con riferimento al-la mancata realizzazione dellamanomissione del risultato diNovara-Ascoli; in tale occasione,infatti, Gervasoni lo incaricò diinvitare Micolucci a restituire i 20mila euro che aveva ricevuto ver-sandoli al Bertani (…). Le affer-mazioni del Gervasoni circa ilruolo di rilievo progressivamen-

SECONDO TEMPO

Testimoni chiaveDa sinistra in senso orario,Alessandro Zamperini,la Sampdoria in campo,Cristiano Donie Carlo Gervasoni (FOTO ANSA)

catori del Grosseto, Filippo Car-robbio, Kewullay Conteh, Igna-zio Jose Joelson e Paolo Acerbisun compenso in denaro di 100mila euro affinché la loro squadraperdesse la partita contro la Reg-gina, con 2 gol di differenza. L’ac -cordo illecito prevedeva che ve-nissero realizzati almeno 3 gol eche il Grosseto non subisse golnei primi 15 minuti. La partita,però, non finiva con il risultatoconcordato ma con il risultato di2-2 e, di conseguenza, i giocatoridel Grosseto venivano obbligati arestituire il denaro ricevuto e adassumere l’impegno di alterare ilrisultato della partita control’Empoli”. Carobbio dichiara: “Ciera stata data la somma di 20 milaeuro ciascuno e quindi a me, aJoelson, a Conteh e ad Acerbis.(…) Joelson non ha voluto tirareil rigore, forse perché era in com-proprietà con la Reggina, e que-sto lo imbarazzava e quindi al 90’c’è stato il pareggio”.

P E S CA R A Accusa: responsabi-lità oggettiva per gli addebiti con-testati a Nicco. Partita sospetta:Piacenza-Pescara 0-2 del 9 aprile2011. Gli atti parlano di “str in-genti ipotesi investigative dellapolizia giudiziaria che trovano ri-scontro nelle dichiarazioni diGervasoni che (…) ha ammessodi aver tentato di comprare la vit-toria del Piacenza rivolgendosi aNicco del Pescara”.

PADOVA Accusata di respon-sabilità oggettiva per l’addebitomosso al suo tesserato. Agli attic’è la partita Padova-Grosseto 1-0del 23 marzo 2010, che, scrive laprocura federale, “fu obiettivo diun tentativo di alterazione del ri-sultato, operato da Vincenzo Ita-liano, nei confronti di Marco Tu-rati, all’epoca calciatori rispetti-vamente del Padova e del Gros-seto, per favorire la vittoria delPa d ova ”.

EMPOLI L’accusa è di responsa-bilità presunta. La partita in que-stione è Empoli-Grosseto 2-2 del30 maggio 2010. Scrive la procu-ra: “La partita fu obiettivo di unacombine perpetrata dalle duesquadre che ebbero a concorda-re il risultato finale (2-2) resa pos-sibile dal fattivo intervento di Fi-lippo Carobbio, Inacio Joelson,Paolo Domenico Acerbis, e Mar-co Turati, all’epoca tutti del Gros-seto”. Per l’accusa Carobbio fa un“espresso riferimento alla parte-cipazione di tesserati della socie-tà in esame”.

L I VO R N O L’accusa: responsa-bilità oggettiva per gli addebiticontestati al proprio tesseratoDe Lucia. Negli atti si fa riferi-mento all’incontro Livorno-Pia-cenza 1-0 del 14 maggio 2011,per il quale si legge: “Ger vasoni(…) faceva presente di averchiesto al compagno di squadradel Piacenza, Alessandro Sbaffo,di avvicinare dei giocatori del Li-vorno, da quest’ultimo incon-trati in precedenza in una disco-teca di Porto Recanati, per pro-porgli di combinare il risultato.Sbaffo, secondo quanto riferitodal Gervasoni, gli riferì di averassecondato la sua richiesta e diaver quindi incontrato, nel finesettimana precedente la partita,i giocatori Alfonso De Lucia e Pa-squale Schiattarella in una disco-teca di Porto Recanati. Nel corsodell’incontro Sbaffo propose aidue la sconfitta del Livorno incambio di denaro. Tornato a Pia-cenza Sbaffo disse a Gervasoniche i giocatori del Livorno nonavevano accettato l'offerta(…)”.

Dall’Albinoleffealla Sampdoriaal Livorno,le societàche rischianoper le combinedei tesserati

di Antonio Massari

U ndici squadre che militano nella serie B ealtre che sono ormai nelle serie minori: tutte

rischiano penalizzazioni che stravolgeranno icampionati appena chiusi e condizionerannoquelli che verranno. Per ora, solo le squadre di Bsono finite nel fascicolo dei deferimenti, mentreper i club di A la procura ha deciso di aspettare.Quasi fossero figli di un dio minore, questi club sivedono anticipare i tempi della giustizia, men-tre le squadre più blasonate aspetteranno an-cora: eppure le indagini svolte dalla procura diCremona – alle quali bisognerà aggiungere le

inchieste di Bari e Napoli – hanno dato spuntisufficienti per un giudizio sportivo. Il resto è ungiudizio penale che, a quanto pare, anticiperàle mosse della procura sportiva alla quale, pardi capire, non resterà che ratificare i risultatidella magistratura penale. Il primo passo per igrandi club, dovranno farlo i tribunali, solo dopolo “spor t” emetterà il suo verdetto. E in questastoria di calcio dannato, anche nella serie B, iprotagonisti sullo sfondo sono “gli zingari” che ,guidati dal loro capo a Singapore, investivanomilioni di euro per combinare partite su partitee mirando all’over, il risultato più ambito, quellocon più di tre reti per incontro, il più pagato e –

in teoria – statisticamente più raro. A leggere gliatti della procura federale, però, si scopre chel’over nei campionati italiani, dalla serie B in giù,almeno per il momento, era più frequente diquanto si possa immaginare. Nel campionatodell’inciucio, l’over si materializzava semprepiù spesso nelle ultime partite, quelle che ve-devano squadre già salve con calciatori propen-si a farsi comprare. La parte del protagonista, inqueste prime pagine d’accusa, la veste il reatodi “responsabilità oggettiva” delle società col-pevoli – come vedremo –di non aver vigilato suipropri tesserati che, secondo le accuse, sonostati corrotti. Oppure hanno corrotto.

Per motivi di spazioil manualedi sopravvivenzadegli spettacoliè rimandato a domani

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pagina 16 Giovedì 10 maggio 2012

20.57 PREVISIONI DEL TEM-PO Meteo21.00 NOTIZIARIO Newslunghe da 2421.27 PREVISIONI DEL TEM-PO Meteo21.30 RUBRICA PrimaSerata21.57 PREVISIONI DEL TEM-PO Meteo22.00 ATTUALITÀ Maga-ziene del giorno (REPLICA)22.24 NOTIZIARIO Appro-fondimento22.57 PREVISIONI DEL TEM-PO Meteo23.00 RUBRICA Il punto +Rassegna stampa23.27 PREVISIONI DEL TEM-PO Meteo23.30 RUBRICA Il punto +Rassegna stampa23.57 PREVISIONI DEL TEM-PO Meteo0.00 NOTIZIARIO Newslunghe da 240.27 PREVISIONI DEL TEM-PO Meteo

11.00 REAL TV Forum13.00 NOTIZIARIO TG5 -Meteo 513.40 SOAP Beautiful14.10 SOAP CentoVetrine14.45 TALK SHOW Uominie Donne16.05 REALITY SHOWAmici16.45 ATTUALITÀ Pome-riggio Cinque18.45 GIOCO Il braccio ela mente20.00 NOTIZIARIO TG5 -Meteo 520.30 ATTUALITÀ Strisciala notizia - La voce dellacontingenza21.10 PRIMA TV TELEFILMBenvenuti a tavola - Nordvs Sud23.30 ATTUALITÀ Matrix1.30 NOTIZIARIO TG5Notte - Meteo 5 Notte2.00 ATTUALITÀ Strisciala notizia (REPLICA)2.30 TELEVENDITAMediashopping

11.30 TELEFILM Ugly Betty12.25 NOTIZIARIO StudioAperto - Meteo13.00 NOTIZIARIO SPORTI-VO Studio Sport13.40 CARTONI ANIMATII Simpson14.35 CARTONI ANIMATIDragon Ball15.00 SIT COM CameraCafè 16.00 PRIMA TV MEDIASETTELEFILM Chuck16.50 TELEFILM La vitasecondo Jim17.45 GIOCO Trasformat18.30 NOTIZIARIO StudioAperto - Meteo19.00 NOTIZIARIO SPORTI-VO Studio Sport19.25 TELEFILM C.S.I. Miami21.10 ATTUALITÀ Mistero0.30 VARIETÀ Magicland1.55 TELEFILM SavingGrace2.40 NOTIZIARIO StudioAperto - La Giornata

11.30 NOTIZIARIO TG4 -Meteo12.00 TELEFILM Un detec-tive in corsia13.00 TELEFILM La signorain giallo13.50 REAL TV Il tribunaledi Forum 15.10 PRIMA TV TELEFILMFlikken coppia in giallo16.15 RUBRICA Il grandewester italiano16.20 FILM Ossessione didonna18.55 NOTIZIARIO TG4 -Meteo19.35 SOAP OPERATempesta d'amore20.30 TELEFILM WalkerTexas Ranger21.10 PRIMA TV MEDIASETTELEFILM Rizzoli & Isles23.45 REAL TV SognandoItalia0.40 RUBRICA I bellissimidi R40.45 FILM Il mattino hal'oro in bocca

11.10 ATTUALITÀ L'ariache tira12.30 RUBRICA I menù diBenedetta (REPLICA)13.30 NOTIZIARIO TG La714.05 FILM Gli scassinatori15.55 TELEFILM L'ispettoreBarnaby17.55 RUBRICA I menù diBenedetta18.50 VARIETÀ G Day alle7 su La7 (DIRETTA)20.00 NOTIZIARIO TG La720.30 ATTUALITÀ Otto emezzo21.10 ATTUALITÀ Piazza-pulita (DIRETTA)0.00 NOTIZIARIO TG La70.05 NOTIZIARIO TG La7Sport0.10 ATTUALITÀ (ah)iPi-roso1.10 VARIETÀ G Day alle7 su La7 (REPLICA)2.15 ATTUALITÀ Otto emezzo (REPLICA)2.55 ATTUALITÀ Omnibus(REPLICA)

��/ Piedone l'AfricanoDopo l’omicidio di un agente specialesudafricano a Napoli, il commissarioRizzo della sezione narcotici, confidan-do nelle ultime parole della vittima,parte per Johannesburg per seguire unapista che interseca commercio di dia-manti e di droga. Lì trova l’ex brigadie-re Caputo, ritiratosi dalla polizia e alservizio come cameriere per un ricconedel luogo. Insieme tenteranno di sbro-gliare la matassa...Rai 3 21,05

��/ RapunzelLa principessa Rapunzel, dai lunghi,lunghissimi capelli dorati, vive da sem-pre rinchiusa in una torre, in cui ungiorno, per caso, trova rifugio il bel ban-dito Flynn Rider. Dal momento in cuiRapunzel mette gli occhi sul fuorilegge,Flynn si trova con le spalle al muro: ècostretto a liberarla e a intraprenderecon lei una fuga rocambolesca, in com-pagnia di un cavallo poliziotto e di uncamaleonte iperprotettivo... Sky Cinema 1 21,10

��/ Il mattino ha l'oro in boccaIl sogno di Marco Baldini è quello difare il dj. Finalmente un’emittenteradiofonica gli affida un programma eper Marco inizia una escalation fatta disuccessi che lo portano a lavorare aradio Deejay, una delle più importantiemittenti private. Ma l’uomo ha il viziodel gioco e solo grazie alla solidarietà diamici e colleghi, oltre che a un’inflessi-bile cassiera, riuscirà a riconquistare laserenità. Rete 4 0,45

� MisteroTema centrale sarà il caso del MonteConero che vista la sua importante po -sizione strategica affaciato sull’Adriati-co proprio di fronte alla ex Jugoslavia,ha rivestito un importantissimo ruolocome base militare NATO. Nelle imme-diate vicinanze secondo alcuni raccontici sarebbero state strane apparizioni diglobi luminescenti che stazionerebberosopra alla montagna stessa. Mistero hamandato ad indagare i suoi inviati.Italia 1 21,10

TRAME PROGRAMMI

DI OGGI

DEI FILM DA NON PERDERE

LA TV

11.00 NOTIZIARIO TG111.05 ATTUALITÀ Occhioalla spesa12.00 VARIETÀ La provadel cuoco13.30 NOTIZIARIO TG114.00 NOTIZIARIO TG1Economia14.10 ATTUALITÀ VerdettoFinale15.15 ATTUALITÀ La vitain diretta18.50 GIOCO L'eredità20.00 NOTIZIARIO TG120.30 ATTUALITÀ QuiRadio Londra20.35 GIOCO Affari tuoi21.10 PRIMA TV FICTIONNero Wolfe23.15 ATTUALITÀ Porta aPorta0.50 NOTIZIARIO TG1Notte - TG1 Focus1.20 PREVISIONI DEL TEM-PO Che tempo fa1.25 ATTUALITÀ QuiRadio Londra (REPLICA)1.30 RUBRICA Sottovoce

13.30 RUBRICA TG2Costume e Società13.50 RUBRICA Medicina3314.00 ATTUALITÀ Italia sulDue16.15 TELEFILM La Signoradel West17.00 TELEFILM PrivatePractice17.45 NOTIZIARIO TG2Flash L.I.S. - Meteo 217.50 NOTIZIARIO SPORTI-VO Rai TG Sport18.15 NOTIZIARIO TG218.45 TELEFILM GhostWhisperer19.35 TELEFILM SquadraSpeciale Cobra 1120.25 Estrazioni del Lotto20.30 NOTIZIARIO TG2 21.05 VARIETÀ ItaliaCoast2Coast23.10 NOTIZIARIO TG223.25 DOCUMENTI Rai150 anni Fratelli d'Italia0.20 TELEFILM A proposi-to di Brian

14.00 NOTIZIARIO TGRegione - TG3 - Meteo 314.50 RUBRICA TGR Leo-nardo15.00 NOTIZIARIO TG3L.I.S.15.05 RUBRICA TGR Piaz-za Affari15.10 EVENTO SPORTIVOCiclismo, 95° Giro d'Italia5a Tappa: Modena - Fano.199 km (DIRETTA)17.00 RUBRICA SPORTIVAProcesso alla tappa18.05 DOCUMENTARIOGeo & Geo19.00 NOTIZIARIO TG3 -TG Regione - Meteo20.00 VARIETÀ Blob20.10 ATTUALITÀ Le storieDiario italiano - Si replica20.35 SOAP OPERA Unposto al sole21.05 FILM Piedone l'Africano23.10 VARIETÀ Volo indiretta0.00 ATTUALITÀ TG3

� Servizio Pubblico L’uragano Grillo si abbatte sulla politi-ca e il voto delle amministrative mostrala crisi dei partiti, travolti dalla sfiduciadei cittadini. Intanto la vittoria di Hol-lande in Francia sembra mettere in di -scus sione le politiche di austerità impo-ste dalla Germania.Ospiti l’ex ministrodell’Economia e delle finanze GiulioTremonti, Sergio Cofferati, europarla-mentare del PD e il giornalista diRepubblica Federico Rampini. Cielo, Sky Tg24, Emittenti locali 21,10

� Italia Coast2CoastAl timone delle quattro puntate delloshow un quartetto inedito che unirà labrillante ironia del Trio Medusa con lacarica travolgente della showgirl spa-gnola Laura Barriales. Con il loro aiuto,per la prima volta in assoluto, la Rairacconterà l’Italia attraverso il mondodelle tv locali, delle radio e del web conun taglio leggero e divertente. I veriprotagonisti saranno i personaggipescati nelle realtà regionali.Rai 2 21,05

TELE+COMANDOIL PEGGIO DELLA DIRETTA

A nt i p o l i t i c ao antitivù?

di Nanni Delbecchi

B occhino, Gelmini, Salvini,Casini, Serracchiani, Ga-

sparri, C ro s e t t o , Stracquada-nio… i volti dei politici conti-nuano a muoversi e a sorriderenei salotti televisivi a ogni oradel giorno e della notte comese nulla fosse. Stesse facce estesse sceneggiate dopo la ca-duta del governo Berlusconi.Stesse facce e stessa ammuinadopo il boom elettorale cheN ap o l i t a n o è l’unico a nonaver sentito. Prima si litigava esi inveiva, ora si preferisce con-versare, visto che si è quasi tut-ti sullo stesso carro. Ma perchésono lì? Elementare: perchénon hanno alcuna intenzionedi cedere il seggio televisivoche si sono conquistati in oredi alterchi con gli stessi avver-sari con cui ora dividono lacoalizione; ora che appoggia-no (nascondendo la mano) lestesse cose in nome delle qualiavevano fatto volare gli strac-ci.Il re non è nudo, è vestitissimo.Da pagliaccio. Sono lì in nomedel cittadino? Ma dai. Sono lìperché gli piace, perché ado-rano andare in tv, perché la po-litica italiana è diventata un ta-lent show, perché appartengo-no alla più trasversale delle ca-ste della nostra videocrazia:quella dei vip televisivi. E allo-

ra diventa difficile dare torto aBeppe Grillo quando vieta aisuoi candidati di accomodarsianche loro alla corte di Vespa& co., perché questo li rende-rebbe automaticamente meno“cinque stelle” di quanto nonsiano, o non dicano di essere.Ma questo è il meno. In quellache in codesti salotti televisiviviene bollata come “l’antipoli-tica di Grillo” – ma in realtà èuna feroce crociata anticasta,considerato come i politicihanno ridotto la politica italia-na – c’è una fortissima radiceantitelevisiva, una radice cheviene da lontano.Date alla mano, Beppe Grillosmette di essere un comico perdiventare un politico nel pre-ciso momento in cui abbando-na la televisione; ovvero nelpreciso momento in cui ancheSilvio Berlusconi smette di es-sere imprenditore per diventa-re politico; lui però, più chescendere in campo, scende invideo. Il 2 dicembre 1993, conl’ultima puntata del Beppe Grillos h ow, il comico genovese ab-bandona per sempre le reti Raie Mediaset. Meno di un mesedopo, il 26 gennaio 1994, Sil-vio annuncia a reti unificate lafondazione di Forza Italia. Non

ce lo scolleremo più di dosso, equell'invasione di campo avràla forza di un imprinting checontagerà tutta la Seconda Re-pubblica. Il berlusconismoconsiste anche nel trasformarei politici in uomini di salotto edi governo, e nella parallelaproliferazione di salotti e bou-doir catodici di cui diventarele starlette quando non é impe-gnati a ricevere favori a pro-pria insaputa. Da quello stessomomento, Grillo inizia una vi-ta parallela antitelevisiva, dashowman al confino. I suoi re-cital teatrali per l’Italia vannoregolarmente esauriti, si dif-fondono dvd samizdat e grup-pi di ascolto clandestini. Arrivala rete; Grillo se ne impossessasubito, sul serio (tutto il con-trario dei politici che oggi ve-diamo impegnati nel ridicoloinseguimento della modaTw i t t e r ), e dal suo blog nasceil Movimento Cinque Stelle.Questa non è antipolitica; que-sta è antitelevisione. Questo èrifiuto della società dell’ava n -spettacolo e dei suoi araldi. Iquali, invece di trascorrere legiornate nei salotti tv sparandoa zero sull’antipolitica e sulqualunquismo, forse farebbe-ro meglio a interrogarsi suquanto gli giovi insistere im-perterriti a pontificare in vi-deo, e in particolare a spararesu chi in televisione non ci va.

TG PAPI

Quelli che...si interrogano

È il 26 gennaio 1994: conuna videocassetta ai tg, Silvio Berlusconi

annuncia la discesa in campo (FOTO ANSA)

SECONDO TEMPO

di Paolo Ojetti

T g1Susanna Petruni e dopo di

lei Sonia Sarno avevano un so-lo problema: come recuperareun po’ di colorito per l’esan -gue Berlusconi. Ci sono riusci-te quando – in mezzo alla lun-ga filippica di Monti sulla cre-scita – hanno acchiappato alvolo il passaggio in cui si par-lava delle “riforme del gover-no precedente”. Ecco, l’ina -spettato Berlusconi il Riformi-sta non andava sprecato. An-che il professor Monti sta di-ventando santo subito. Garan-tito da Sonia poiché ha “pun -tato la bussola sulla crescita”.Lasciamo Cristoforo ColomboMonti, perché incalza Ida Pe-ritore che ha uno scoopstraordinario: “Il Pdl c’è”. La ri-cerca, senza bussola (c’era Ga-sparri con un suo ago magne-tico puntato su Arcore), è statadifficile, ma poi Ida ha visto Al-fano: esiste. Di Grillo (fortuna-

tissimo) non si parla per defi-nizione Esistono anche la Me-loni e Brunetta. Propongonouna legge elettorale. Anzi, unae mezza.

T g2Anniversario numero 34

dell’assassinio di Aldo Moro.Giornata contro il terrorismo.Napolitano ammonisce, ricor-da, piange nel servizio di Da -niela Vergara, impermeabilealla retorica. Ma ci vorrebbeun piccolo commento. Qual-cuno provi a spiegare ai piùgiovani cosa furono quegli an-ni terribili, provi a spiegare co-me mai – nell’ Italia dei misterituttora non svelati – ci fu chiscelse lo slogan “né con lo Sta-to né con le Br”. Napolitanoparla nel vuoto culturale delleultime due generazioni e que-sto è il vero problema. Rober -to Chinzari insiste: dopo leelezioni (e le mazzate) “il mon-do politico si interroga”. Paredi vederlo questo “mondo”

politico che si interroga: chefarai dopo che ci avranno li-cenziato? Forse faranno comeil successivo servizio di crona-ca: gli operai Fiat di Pomiglia-no hanno occupato la sededell’Agenzia delle Entrate. Agi-tano ingiunzioni al grido:“Non paghiamo”. Euro finiti.

T g3Riccardo Chartroux appa-

re senza sigla, all’i m p rov v i s o .C’è uno sciopero imprevisto, a“gatto selvatico” si diceva unavolta, quando gli scioperi pe-savano davvero. La scelta delsolitario e velocissimo Char -troux è di confinare “il moni-to” (per carità, cambiamo pa-rola) di Napolitano dopo Mon-ti, Elsa Fornero, la Grecia eHollande. Va bene che era untg particolare, ma anche qui sisottovaluta il documento ap-parso su Internet e firmato daiGap, gruppi di azione proleta-ria. La sigla non è nuova ed èmutuata dall’acronimo deiGap, i Gruppi di Azione Parti-giana di matrice comunistache agirono nel 1944, soprat-tutto nelle città. Certo, il tem-po dei ciclostile abbandonatinei cestini pubblici, della tele-fonata: “Troverete un comuni-cato in via...”, sono superati.Ma questi elettronici, cosìnuovi e così impalpabili, nonsi possono archiviare con uncl i c .

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Giovedì 10 maggio 2012 pagina 17

RADIO

I FILM LO SPORTSC1= Cinema 1SCH= Cinema HitsSCP= Cinema Passion

SCF= Cinema FamilySCC= Cinema ComedySCM= Cinema Max

SP1= Sport 1SP2= Sport 2SP3= Sport 3

Su “Radio3” Christopher Hogwood con l’Orchestra RaiDefinito dal BBC Music Magazine “sinonimo di eccel-lenza esecutiva e comprovata erudizione”, l’ingleseChristopher Hogwood, torna sul podio dell’OrchestraSinfonica Nazionale della Rai nel concerto in diretta suRadio3 dall’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Tori-no, e in live streaming al sito www.osn.rai.it. In pro-gramma la Sinfonia-Cantata in si bemolle maggiore op.52 di Felix Mendelssohn - Bartholdy detta “Lobgesang”(Canto di lode), scritta per il quarto centenario dell’in-venzione della stampa, ed eseguita il 25 giugno 1840nella Chiesa di San Tommaso di Lipsia, con oltre cin-quecento esecutori. Il monumentale lavoro è interpreta-to dai soprani Valentina Farcas e Rebecca Bottone, daltenore Dominik Wortig, e dal Voxonus Choir diretto daAlessandro Toffolo.Radiotre 20,30

17.25 Lei è troppo per me SCH17.25 Cars 2 SC117.40 The Librarian 2 SCF17.45 I carabbinieri SCC18.55 Come lo sai SCP19.05 Innocenti bugie SCM19.15 Crazy Heart SCH19.15 Limitless SC119.20 L'asilo dei papà SCF19.20 Maial Campers SCC21.00 La tenera canaglia SCF21.00 Febbre da cavallo - La mandrakata SCC21.00 Matrimonio in famiglia SCP21.00 24 Ore SCM21.10 Men In Black SCH21.10 Rapunzel SC122.50 Porco rosso SCF22.50 1941: allarme a Hollywood SCC22.50 Indovina chi sposa Sally SCP22.50 La clinica dei misteri SCM22.55 Blindness - Cecità SCH23.00 Shelter SC10.25 Die Hard - Trappola dicristallo SCM0.30 Step Up 3 SCF

13.00 Tennis, ATP World TourMasters 1000 2012 Madrid:ottavi di finale (Diretta) SP217.15 Golf, US PGA Tour 2012Da Charlotte Well Fargo Championship (Highlights) SP218.45 Tennis, ATP World TourMasters 1000 2012 Madrid:ottavi di finale (Diretta) SP220.30 Calcio, Bundesliga2011/2012 Spareggio, gara diandata Hertha Berlino - Fortuna Dusseldorf(Diretta) SP122.45 Basket, NBA 2011/2012Playoff, gara 5 Memphis Grizzlies- LA Clippers (Replica) SP20.00 Tennis, ATP World TourMasters 1000 2012 Madrid:ottavi di finale (Replica) SP30.30 Calcio, Copa Libertadores2012 Ottavi di finale Santos -Bolivar (Replica) SP11.45 Rugby, Amlin Challenge Cup2011/2012 Prima semifinaleTolone - Stade Français(Replica) SP2

i m pa s tat o$Cadeva ieril’anniversariodell’omicidio diPeppino Impastato. Gliutenti Twitter hannovoluto ricordare ilgiornalista e politicosiciliano,stigmatizzando ladecisione del parrocodella “Ecce homo” aPalermo di negare unamessa in suo ricordo.

è IL 9 MAGGIO moriva aCinisi #peppinoimpastato elo stesso giorno venneritrovato il corpo di#aldomoro in via Caetani.

@bioaf

èSE NE dicono tantecontro gli hashtag, ma speroche nessuno abbia niente dadire quando viene ricordato#peppinoimpastato

@IdeeXscr ittor i

èLA CHIESA puòimpedire una messa per#PeppinoImpastato ma nonl’efficacia del suo ricordo.# Tw i t a n d s h o u t

@Comepr incipe

èMESSA per#PeppinoImpastato, laChiesa dice no. Eppure imartiri gli sono semprepiaciuti.

@ItsCetty

èNIENTE messa a #Cinisiper #PeppinoImpastato. Ilparroco: “Tempi non maturi”.A me paiono stra-maturi,anzi #TEMPIMARCI, sonquesti. Ecco.

@ c a r l og a b a rd i n i

è “SE SI insegnasse labellezza alla gente la sifornirebbe di un’arma controla rassegnazione, la paura el’omer tà”# Pe p p i n o I m p a s t a t o

@emergenc y_ong

è IL BINARIO è divelto perun tratto di circa 40centimetri e nel raggio di 300metri sono sparsi i resti diuna persona. È# Pe p p i n o I m p a s t a t o.

@c hiarelettere

èLA MAFIA uccide, ilsilenzio pure (dal film “I centopassi”) #PeppinoImpastato

@ n z i n g a re t t i

èLE IDEE e il coraggio didenunciare di#PeppinoImpastato sonoancora oggi l'esempio daseguire nella lotta a tutte le#mafie

@Idvstaff

èPEPPINO è vivo e lottainsieme a noi! Le nostre ideenon moriranno mail#peppinoimpastato

@ N Po t t e r h e a d

èFIERA CHEQUEST’UOMO SIANATO E CRESCIUTONEL MIO PAESE, FIERACHE ABBIACOMBATTUTO E CHECONTINUI A ISPIRARCI.# P E P P I N O I M PA S TAT O

@ S h a ke rq u e e n

MONDO WEBDICE NO AL GIUDICE USA

Twitter paladinodi #Occupy

T witter dice no! E si erge a pa-ladino dei diritti dei suoi

utenti. È diventato un caso la de-cisione del social network del-l’Uccellino di opporsi all’o rd i n edi un giudice di New York cheaveva chiesto i tweet di uno de-gli attivisti di Occupy WallStreet. Gli aggiornamenti di 140caratteri rimangono su Twittersolo una settimana: dopo ven-gono cancellati e risulta perciòimpossibile recuperarli senza lacollaborazione del social net-work. Il rifiuto è stato appostoieri alla sentenza del giudiceMatthew Sciarrino, della Crimi-nal Court di New York, che ave-va accolto la richiesta del giudi-ce Cyrus Vance e non quella deilegali del movimento degli indi-gnati Usa che avevano definitoun “a buso” l’invio del mandatodi comparizione.

DI CHI SONO i tweet, del sitoo dei suoi utenti? La vicenda giu-diziaria ruota attorno a questadomanda. Se il giudice ha stabi-lito che la proprietà intellettualedei messaggi pubblicati è del so-

di Federico Mello

SECONDO TEMPO

Arresti degli indignati americani (

cial network, il legale di Twitterargomenta invece che nel “con -t ra t t o ” con gli utenti, si “speci -fica in modo assolutamente chia-ro che gli utenti posseggono ipropri messaggi e il nostro ricor-so contro la Corte riafferma il no-stro fermo impegno a difender-ne i diritti”. Tutto è nato dall’ac -count di Malcolm Harris, che di-rige il sito New Inquiry, arrestato il

primo ottobre scorso – assiemead altre centinaia di manifestanti–durante l’occupazione del Pon-te di Brooklyn. Secondo l’accusaHarris scrisse diversi twitt in cuiè evidente che “era al correntedelle indicazioni della polizia”che aveva vietato di bloccare iltraffico. il giudice ha sostenutoche pubblicandoli su Twitter,Harris ha di fatto ceduto la pro-

prietà intellettuale di questi poste quindi non può appellarsi alquarto emendamento contro leperquisizioni e i sequestri illega-li.Twitter non ci sta: dice chiaro etondo che “il giudice ha frainte-so il modo in cui funziona il no-stro servizio”e si prende anche ilplauso dell’American Civil Li-berties Union che fa sapere: “Di

fronte alle agenzie di sicurezzadiventate sempre più aggressivenel tentativo di ottenere infor-mazioni riguardo a quello che lagente fa su Internet, Twitter hafatto bene. Se gli utenti non pos-sono difendere i propri diritti co-stituzionali, la sola speranza èche lo facciano le compagnie diInter net”.

t w i t t e r. c o m / fe d e m e l l o

I l suo nome svettavada giorni nei trending

topics di Twitter e ieri èarrivata la conferma uf-ficiale: Lucia Annunzia-ta è il direttore di Huffin -gton Post Italia. Il sito, co-stola italiana del su-per-blog lanciato nel2005 da Arianna Huffin-gton –e venduto lo scor-so anno ad Aol per la ci-fra record di 315 milioni di dollari – partirà a set-tembre in partnership con il gruppo l’Espresso eandrà così ad affiancare le altre edizioni che stannoaprendo pressoché in tutta Europa – in Francia èdiretto da Anne Sinclair, giornalista e moglie di Do-minique Strauss-Kahn. Lucia Annunziata, già pre-sidente della Rai, direttore dell’agenzia Ap.Biscome direttore del Tg3, ha lavorato per Repubblica e Cor -riere della Sera. Attualmente conduce per Rai3 “In1/2 h” – programma che continuerà anche il pros-simo anno –ed è editorialista de La Stampa. L’ “HP”sicaratterizza da sempre per il taglio originale con cuisegue politica e attualità, per la sua nota piattafor-ma di blogging e per i numerosi strumenti che pun-tano ad ottimizzare l’interazione con gli utenti.

LUCIA A n nu n z i at aall’Huffington Post

IN GERMANIA

DIE WELT E GLI ALTRI:“GRILLO PROZIO DEI PIRATI”

L’ ha scritto più volte sul suo blog che ilMovimento Cinque Stelle è l’o m o l o go

italiano del Partito dei Pirati tedeschi – nel2009, il fondatore dei pirati svedesi parte-cipò a uno dei primi eventi del movimento.Ma ora, il riconoscimento a Beppe Grilloarriva anche dalla stampa tedesca.Il quotidiano Die Welt, attribuisce la vittoriadelle comunali in Italia al “vecchio Pirata”,Grillo; il blogger viene definito una specie di“prozio italiano dei Pirati”, il partito di nerde smanettoni informatici che nella Germa-nia della Merkel sta racimolando successi escompaginando la politica con consensi adue cifre nei sondaggi federali, e ottimi esitialle amministrative – ha recentemente con-quistato seggi in ben tre Laender.“Come in Francia la sinistra, anche Grillo hagoduto del vento in poppa – si legge ancoranel quotidiano – solo che Grillo è intrin-secamente un anarchico che ha messo nelmirino la corruzione della casta politica”.“Dopo questo fine settimana – scrive fra

l’altro Die Welt – l’orizzonte politico italianoè difficilmente riconoscibile”.Anche Financial Times Deutschland dedica at-tenzione al fondatore genovese del Movi-mento 5 Stelle: “La terza Repubblica”, scrivededicando il titolo all’espressione utilizzatada Grillo a proposito della vittoria di Sare-go .Secondo la Sueddeutsche Zeitung, in Italia cisono “due perdenti e un clown”. Il sotto-titolo all’articolo che dà conto delle ammi-nistrative italiane, è “crollo del sistema par-titico”. A perdere sono il Pdl e la Lega Nordche fino a novembre governavano, scrive ilgiornale bavarese, mentre i Cinque Stelle siscagliano contro il sistema partitico e con-tro le misure di Monti e dell’Europa dovutealla crisi.Se gli effetti delle comunali non sono ancorachiari a livello nazionale, aggiunge il gior-nale, “i grossi partiti, Pdl e Pd, hanno a voltepalesemente pagato il sostegno dato al go-verno Monti in Parlamento”.

V asco si sposa e, naturalmente, lo fa amodo suo. “Non ho cambiato idea sul

matr imonio”ma “non posso permettere”che Laura – la sua storia compagna – “a b-bia poco più dei diritti delle madri deglialtri due miei figli in materia di succes-sione” il suo messaggio su Facebook. “So -no sempre convinto – aggiunge – che unrapporto non deve essere un legame o unobbligo. Essere liberi di andarsene in ognimomento e rimanere uniti è una continuatestimonianza di amore sincero. Ma la bu-rocrazia e le leggi non riconoscono glistessi diritti a una donna che vive con teda 25 anni se non è sposata”. Il suo, co-munque, rimane un matrimonio “ro ck ”:“Non si tratta di Vasco che ha messo la

testa a posto o che ha cambiato idea, oche ormai è rincretinito e si sposa a ses-sant’anni suonati”. La cerimonia sarà “pr i-vatissimissima, i suoi fan gli hanno fattogli auguri con 20 mila “mi piace”.

VA S C O su Fb: “Sono controil matrimonio ma mi sposo”

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pagina 18 Giovedì 10 maggio 2012

quelli “s u p re m i ” che laCorte costituzionale hasottratto alla stessa funzio-ne di revisione costituzio-nale nonché alla prevalen-za del diritto comunitariosull’ordinamento interno.Se si modifica tale princi-pio si modifica il sistemacostituzionale: si esercita

potere costituente che però è del popolo nondel Parlamento. Ciò è quanto si è verificato conla modifica costituzionale e prima ancora conla subordinazione delle politiche economicheai principi comunitari attraverso la legislazioneordinaria. Una tale decisione è stata sottrattaanche alla possibilità di consultazione popo-lare ex art. 138 C.I cittadini devono intervenire a difesa della loroCostituzione:

1) IN PRIMO luogo si dovrebbe procede-re a una grande mobilitazione per la raccoltadelle 500.000 firme al fine di promuovere unreferendum costituzionale ex art. 138 C. co-me se la maggioranza dei due terzi non fossestata raggiunta. Il referendum “politico” do -vrebbe essere richiesto anche da un quintodei membri di ciascuna Camera o da cinque

nordistiÉdi Gianni Barbacetto

MENSA A SCUOLA:ORZO E IDEOLOGIAI bambini di Milano non mangiano i cibi della mensa

scolastica. Rifiutano i piatti, avanzano le portate. Loso per esperienza diretta (ho due bambine, una allascuola materna, l’altra in quarta elementare). Loconfermano le cifre: il 40 per cento dei pasti serviti aibambini nelle scuole milanesi finisce nella spazzatura.Ora, può essere che i ragazzini milanesi siano viziati. Madi fronte a numeri così alti e a uno spreco così massiccio,chi gestisce la ristorazione scolastica dovrebbe porsiqualche domanda.Secondo un’indagine condotta dal 5 al 23 marzo 2012 indieci scuole elementari da Milano Ristorazione, la societàdel Comune che gestisce le mense scolastiche, pesando ilcibo rimasto nei piatti si è stimato uno spreco di 143tonnellate di cibo (come riferisce un sito specializzato,ilfattoalimentare .it).Sotto accusa, i menu ispirati dal dottor Franco Berrino,l’insigne oncologo dell’Istituto dei tumori che non perdeoccasione per sottolineare, giustamente, l’impor tanzadella corretta alimentazione per prevenire il cancro.Bisogna mangiare meno carne e più verdure. Così, con ilnuovo anno scolastico, da settembre sono spariti i piattipreferiti dai bambini e sono arrivate massicce quantità dilegumi, verdure e cibi integrali. Non c’è più la pasta alpomodoro, in compenso cavolfiori e farro a volontà,zucca e broccoli, porro, ceci, orzo e lenticchie. Pochi peròi bambini che li mangiano. Per carità: i menu sono staticompilati rispettando i più avanzati criteri nutrizionali,offrono tutte le proteine e le vitamine necessarie. Mahanno dimenticato una cosetta: l’appetibilità. Sonomenu giusti, ma i bambini non li gradiscono. Berrino haprivilegiato l’aspetto astratto e ideologicodell’alimentazione, intanto però i bambini nonmangiano. Ridotta la carne di manzo e di maiale, il pollo,i ravioli. Dimezzata la pizza. Sono arrivati i nuovi piatticome i fagiolini all’olio, il misto carote in insalata, ilmerluzzo gratinato e le erbette all’aglio. Fanno bene,niente da dire: ma non ai bambini concreti, visto chefiniscono quasi del tutto nella spazzatura.È giusto educare i ragazzi a mangiare in modo sano: lascuola non li deve certo rimpinzare di merendine,hamburger e patatine. Deve fare anche educazionealimentare, contrastare le cattive abitudini a tavola,combattere la tendenza all’obesità. Ma i bambini hannoanche il diritto di mangiare qualcosa che sia di lorogradimento. Se prevalgono le regole astratte e l’i d e o l og i a ,finiscono per restare a digiuno. Va nel sacco nero, secondoilfattoalimentare.it, l’80 per cento della pasta con lacrema di broccoli (scuola media Vespri Siciliani), il 94 percento del merluzzo al pomodoro (scuola De Bognetti), il70 per cento del passato di verdure con riso (scuolaMuzio), addirittura il 100 per cento dei fagiolini all’olio(scuola Forze Armate). Così va a finire che il 30 per centodei bambini milanesi – un terzo di chi mangia a scuola –assume la metà delle calorie previste per pranzo. Menusano, ma bambini a digiuno.E allora: caro dottor Berrino, cara Milano Ristorazione,cara Gabriella Iacono (che di Milano Ristorazione è laappassionata presidente), cara Maria Grazia Guidi,vicesindaco e assessore all’istruzione, ripensate perfavore i menu dei bambini. Che siano sani, ma anchegustosi.

PIAZZA GRANDEIl rimbalzo del “Culo”

Esce oggi il nuovo saggio diOliviero Beha, conun’introduzione di FrancoBattiato. Anticipiamo un branodalle conclusioni del volume

di Oliviero Beha

Questo è ancora un paese al-l’insegna del berlusconi-smo, come stile di vita e sca-la di valori o disvalori. Lo è

nella sua classe dirigente, nel po-tere e nei poteri sparsi, nascostied esibiti, privi di autorità e au-torevolezza, sotto l’egida di un si-gnore che si chiama Silvio Berlu-sconi o sotto quella di coloro cheufficialmente gli sono avversari.Lo è nel popolo senza morale néetica, senza educazione né con-sapevolezza, in un contesto di il-legalità diffusa e accettata quasiuniversalmente, in una corsa aimitare modelli di denaro e suc-cesso che sottoposti a verifica sisbriciolerebbero immediata-mente: solo che non vengonosottoposti ad alcuna verifica...Chi dovrebbe farlo? Forse chi cu-stodisce anche solo un’ombra dinostalgia per un’Italia migliore,certamente più povera ma nonpiù misera di quella di oggischiaffeggiata dalla crisi econo-mica. Per non andare troppo lon-tano, l’Italia “costituente”. Siobietta che anche allora i padridella Costituzione erano in realtà“stranier i”, cioè estranei al costu-me italiano più autentico e nega-tivo come ce lo consegna la sto-ria, una specie di “er rore” subitoreingoiato geneticamente dalnostro carattere “sba gliato”, do-minante e non recessivo. Può es-sere, anche se sono valutazionidestinate a reggere solo fino a unmomento prima delle loro smen-tite da parte di fatti e persone, enon credo proprio ci sia in girochi ha il monopolio della certez-za del giudizio. Non c’è quelladel diritto, figuriamoci...

È PERÒ vero che anche oggi, inquesto paese tuttavia berlusconiz-zato, non siamo tutti così, c’è unaparte di italiani (minima, infinite-simale o in crescita, per raggiuntilivelli di saturazione o disperazio-ne) che è “s t ra n i e ra ” come allora,estranea a questo andazzo di culonello Stivale che ci circonda e ci as-sedia. Quanti siamo? Centomila,mezzo milione, un milione? E chi ciconta, e come, e dove? Andandoancora montalianamente peresclusione (“Ciò che non siamo,ciò che non vogliamo...”), siamoquelli che non si riconoscono inuna società sempre più stupida,più ignorante, più violenta, piùbarbara o imbarbarita. Forse siamoquelli che non credono che “gli ita-liani siano così per forza, e sianosempre stati così”, o non voglionocrederlo. Forse siamo quelli stufi divivere sempre altrove, nel gigante-sco alibi di un paese che vede so-luzioni solo nell’andarsene in unaltro luogo. Alibi inteso a vari strati.Il più banale è l’espatrio, o l’esilio,per chi non ha lavoro o si trova ma-le secondo gli orrendi stilemi dellanostra quotidianità. Più in profon-dità, c’è la psicologia collettiva diuna moltitudine berlusconizzata,dico della stragrande maggioranzadei connazionali che ha rinunciatoa capire e a interrogarsi sul sensodel vivere civile e si è comodamen-te “messa in libertà...”, a simulare lavita “come se” fosse quella alla Ber-lusconi, in alto e a scendere: il po-polo italiano ha imparato in fretta a“figurar si” altrove, in un mondofinto che gli stava bene. Peccatoche la crisi li stia forse costringen-do a svegliarsi. E infine, ancora più

in fondo, c’è chi ha avver-tito appunto come “estra -nea” e fasulla questa men-talità berlusconiana, ma siè limitato a dirselo nel ti-nello di casa propria imma-ginandosi altrove, mutuan-do però nel frattempo daun popolo berlusconizza-to i comportamenti relativicosì da rendersi indistin-guibile dagli altri. È vero,votava contro Berlusconi ei suoi prodi (ops!), “pensa -va ” contro di essi: ma agivae agisce come loro. Dicodella “sinistra onomatopei-ca”, quella che suona bene ma nonha effetti sulla realtà né quindi sulleipotesi di cambiamento di spesso-re. Tutti questi livelli di alibi por-tano a un unico denominatore co-

mune, davvero massimo: quellodella deresponsabilizzazione, me-raviglioso fenomeno collettivoche ha berlusconizzato il paese.Nessuno è o sembra più responsa-bile di niente. Dal maggiore in gra-do, in azione nei suoi processi enelle sue decisioni pubbliche e pri-vate, alla casta, le caste, la super-casta che le comanda e le riassu-me, passando per la gente comu-ne: nessuno si sente più responsa-bile di alcunché, mentre il gorgo ciinghiotte.

LA RESISTENZA a questaberlusconizzazione senza prigio-nieri, che ha trasformato l’Italiain quella che vediamo tutti i gior-

ni anche senza ve-derla davvero, passada qui: dai compor-tamenti responsabi-li. Di partigiani diffe-renti, scesi dallemontagne della vitaintricata di tutti igiorni. Non pensiateche gli esempi in talsenso possano veni-re dall’alto (non av-viene, tranquilli, néforse avverrà), per-ché così sarebbe an-cora e sempre la for-mula subdola del-l’ennesimo proces-so di deresponsabi-

lizzazione, con o senza Berlusco-ni al governo. In tutte le pagine diquesto manualetto torna il con-cetto di “pace incivile” da cuidobbiamo uscire, eliminando ali-

SECONDO TEMPO

Nel suo nuovo libro,Oliviero Behariflette sull’Italiadel dopo Berlusconiche, proprioispirandosi allam o r fo l og i arotondetta del“p o s t e r i o re ”, puòprovare a crederein una ripartenza

di Alberto Lucarelli*

Mai come con la rapidissima e silenziosa approva-zione della legge costituzionale di modifica del-l’art. 81 C. la rappresentanza politica mostra la sualontananza dai rappresentati. Costituzionalizzare

il pareggio di bilancio, infatti, equivale a limitare le de-cisioni di spesa del Parlamento e del governo, ma anchedelle autonomie locali, soprat-tutto dei Comuni. I diritti so-ciali e i diritti civili dei cittadininon potranno essere garantiti:il funzionamento della scuola,degli ospedali, della giustizia,della sicurezza sono subordi-nati al vincolo del pareggio.Nella nostra Costituzione, pri-ma della modifica dell’art. 81C. il fine ultimo dell’ordina -mento giuridico era la perso-na, quindi lo stato sociale stru-mentale a tale fine e distintivodi una società in cui all’ugua -glianza formale si affiancavaquella sostanziale. Tale princi-pio è stato il vero elemento ca-ratterizzante la democrazia delnostro Paese nel dopoguerra,principio da considerare tra

Consigli regionali;

2) quindi si potrebbe procedere a raccogliere le firme ne-cessarie (ancora 500.000) per promuovere il referendumabrogativo ex art. 75 C. del nuovo articolo 81 nella parte incui prevede il pareggio di bilancio e vieta il ricorso all’in -debitamento;

3) inoltre, si potrebbero raccogliere le firma necessarie(questa volta 50.000) a presentare un nuovo progetto dilegge costituzionale di modifica dell’art. 81 C, eliminandoovviamente il principio del pareggio ed evidenziando, in-vece, il collegamento tra previsioni di bilancio e garanziadello stato sociale di cui alla prima parte della Costituzio-ne;

4) la strada giuridicamente percorribile, invece, sebbenedi difficile attuazione, sarebbe il ricorso in Corte costitu-zionale, ultimo strumento di difesa della Costituzione daparte di una sua modifica che la snatura. Del resto, la lesioneè anche diretta laddove con la legge costituzionale si in-troduce lo stesso principio del pareggio anche per Regionied enti locali, con buona pace del principio autonomisti-co.In attesa e in aggiunta a tali iniziative non resta per i Comuniche attivare una campagna di “obbedienza civile alla Co-stituzione”, violando i Patti di stabilità ogni qualvolta il loroforzato rispetto impedisca di garantire i diritti dei cittadini.

*Assessore ai beni comuni, democrazia partecipativa Napoli

bi che ci hanno trascinato in que-sta deriva. La responsabilità diciò che facciamo, e naturalmen-te diciamo in una stagione che hasvuotato le parole di senso e si-gnificato deresponsabilizzando-le, e ancor prima pensiamo, è disicuro una forma di “e s s e n z i a l i-tà”. Esattamente ciò che dovreb-be farci da bussola oltre la “n e-cessar ietà”, se intendiamo cam-biare e non continuare a precipi-tare. Non sono operette né ricet-te moralistiche: è semplicemen-te un richiamo alla nostra respon-sabilità di padri nei confronti deifigli, in una chiave strettamentegenerazionale così come in quel-la metaforica e simbolica che ri-guarda tutti. Culturalmente e po-liticamente, in un’Italia senzacultura e con una politica com-missariata in mano a “tecnici”politicissimi per manifesta infe-riorità e (quasi) getto della spu-gna. Un’Italia che parla e scrivedel culo, che è finita in un culo disacco, che ragiona a culo, che nelderagliamento generale ha indi-viduato nel culo una stazioned’arrivo. Ma giacché il culo è cur-vilineo, la sua stessa morfologiarotondetta ci impone di crederea un rimbalzo. Se il culo è statoreso “essenziale” nella praticaquotidiana verbale e comporta-mentale, prendiamolo sul seriomutuandolo dal linguaggio e dal-le abitudini: facciamolo rimbal-zare prima che si incolli al suolo efaccia tramontare definitivamen-te ogni nostra prospettiva di sal-ve z z a .

La modificadell’art. 81 dellaCostituzioneè passata senzai n t e r p e l l a rei cittadiniEppure la Cartamette al centrole persone, ovverolo stato sociale,non il bilancio

(FOTO EMBLEMA)

Il culoe lo stivale

di Oliviero BehaCHIARELETTERE,

160 PA G G ., 12 EURO

Un referendum contro il “pare ggio”

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Giovedì 10 maggio 2012 pagina 19

Furio Colombo A DOMANDA RISPONDO7

MAIL B OXLa Finanza si muovedopo le trasmissioni tv?Blitz della Guardia di Finanzanella sede del Monte dei Pa-schi. Tutto grazie alle rivela-zioni di una trasmissione te-levisiva. Se Report non avessevuotato il sacco chissà quantianni sarebbero trascorsi pri-ma che a qualcuno venisse inmente di andare a controllarecosa stava capitando là dentro.Intanto i piccoli azionisti con-tinuavano a recitare la partedel parco buoi, vittime deigrandi speculatori che da sem-pre possono disporre comevogliono dei risparmi degli ita-liani, siano essi investiti in azio-ni o in quei titoli di Stato cheseppur sicuri non sono pernulla immuni alle manovre dicerti soggetti. Ben diverso ilcaso se a fare marachelle fossestata una classica piccola im-presa. Lì si va senza problemi eil più delle volte a colpo sicuro,non possono disporre di queimegaconsulenti che sono a li-bro paga delle banche e cheriescono a mettere sempretutto a posto. Nelle camere dicompensazione interbanca-rie, dove debiti e crediti si eli-dono in continuazione per mi-liardi di euro ogni giorno, sen-za che vengano pagate impo-ste, non pensano neanche dientrarci. Perché la lotta all'e-vasione deve essere fatta solocontro i poveri diavoli a colpidi scontrini.Laura Poustis

noscere l'ammontare precisodi certe spese e facessero me-no ricorso al denaro delle ban-che. Si potrebbe, inoltre, co-stituire un albo per le impresepiù credibili, ovvero quelle cherispettano i tempi dei paga-menti e delle fatture. Se faci-litati nella burocrazia, i citta-dini avranno più fiducia negliuffici comunali e statali.Dalmazio Dina

Napolitano dovevaessere veemente primaIl presidente Napolitano è unodei pochissimi politici italianiche gode di un enorme con-senso. Questo dato, di per sé,visto il momento attuale, haqualcosa di miracoloso. Unastima, la sua, assolutamentemeritata, non fosse altro cheper la cura e la perizia con cuiha traghettato il Paese nel pas-saggio delicatissimo dalla finedel governo Berlusconi al go-verno dei tecnici. È anche perquesto sentimento di profon-da stima che le parole del Pre-sidente sul boom di Grillo mihanno lasciata stupefatta. Diche cosa si è trattato? La difesad'ufficio di un sistema politico,quello dei partiti, che versa inuno stato comatoso? Dellefrasi di circostanza che anda-vano dette? La necessità di cir-coscrivere, di provare a limi-tare, un disagio sempre più va-sto, riducendolo a un bluff?Non capisco le ragioni chehanno portato il presidente ad

attaccare in questa maniera ilMovimento 5 Stelle. Se soloavesse avuto questa stessaveemenza nei confronti deigoverni Berlusconi, a partireper esempio da nomine di mi-nistri chiacchierati magari nonfirmandone l'incarico, forsenon saremmo arrivati a que-sto livello di insofferenza. Sipotrà non condividere il me-todo del M5S, ma svilire tuttaquesta energia sembra un pa-radosso. Ridurre il disagio, ilmalessere sociale e l'astensio-nismo ad antipolitica non è so-lo riduttivo, è anche miope. Bi-sogna avere tutti il coraggio diguardare oltre. Forse si pote-va o doveva usare questa stes-sa veemenza contro chi que-sto disastro lo ha creato, piut-tosto che contro chi il disagiosi è limitato a raccoglierlo. Mi-gliaia di cittadini ritengonoBeppe Grillo un rappresen-tante credibile e valido. Il lorovoto, legittimamente espres-so, ha la stessa dignità, lo stes-so valore di tutti quelli cheadesso gridano all'antipoliti-ca.Cristina Cusimano

I nodi vengono al pettinema i privilegi restanoAllo scoppio di Tangentopolisi suicidarono funzionari delloStato, grossi imprenditori,personaggi di livello, fu unastagione triste... Tutti i suicidiappartenevano a una classeprivilegiata che aveva deruba-to lo Stato e non sopportavadi essere additata o finire incarcere. Un’ammissione dicolpa a cui si sfuggiva con lamorte. Ventidue anni dopo isuicidi sono molti di più madiversi, oggi si sta suicidando lapovera gente, chi non riesce apagare gli operai, chi pensa di

perdere la casa, chi vede crol-lare la rispettabilità che avevacostruito in anni e anni di la-voro. In sostanza, dopo 22 an-ni i privilegiati tangentisti ri-mangono al loro posto, non lispaventa nemmeno la minac-cia del carcere. Non si dimet-tono mai, i loro privilegi sonostati salvati dalla Agenzia delleEntrate. È amaro constatareche quando i nodi vengono alpettine i privilegi restano. Sistrizza invece la povera gentefino a portarla al suicidio. Nonpensate che c’è qualcosa disbagliato?Francesco Degni

È il momento giusto perstaccarsi da BerlusconiLe elezioni amministrative han-no mostrato con tutta evidenzail crollo verticale del Pdl. Inqueste condizioni Berlusconi ela sua cricca non si azzardereb-bero mai a tentare la via delleelezioni anticipate, perché co-stituirebbero il colpo di graziaper un partito già agonizzante,quindi il potere ricattatorioche, secondo gli analisti politiciil Pdl avrebbe nei confronti diMonti, ritengo si sia azzerato.Questo è dunque il momentoper le famose, sbandieratissi-me, ectoplasmiche riforme dicui tutti si riempiono la bocca:si può agire sulla giustizia, sullaRai, sui grandi patrimoni senzatemere che il governo cada peril ritiro dell’appoggio berlusco-niano. Monti colga l’attimo fug-gente e agisca, per una volta, inmodo equo.Tiziana Gubbiotti

C aro Furio Colombo, pochi hannonotato (ho letto la notizia su

L'Unità) che la città di Nichelino(cintura industriale di Torino) lascorsa domenica 6 maggio ha dato lacittadinanza italiana a 450 bambini egiovani nati in quella città da genitoristranieri. Mi sembra importante, dacelebrare, da prima pagina. Fatticome questi possono cambiarel'Italia...

O l i v i e ro

È VERO, il fatto, benché per ora solosimbolico, porta importanti conseguenzepolitiche e cercherò di spiegare.1 – Il presidente della Repubblica avevadetto: negare la cittadinanza italiana aibambini nati in Italia da genitori immigrati èuna follia. Anche riaprire la discussione suldiritto del sangue e il diritto del suolo,aggiungiamo noi, è pura follia. Il mondo incui viviamo, per ragioni tecniche,scientifiche, psicologiche, logistiche,consente spostamenti di popoli checomunque non sono arginabili. Lacittadinanza lega i nuovi nati e conviene alPaese che la rende facile e possibile, non ilcontrar io.2 - L'argomento secondo cui la cittadinanzaimmediata ai bambini incoraggia masse didonne incinte a venire in Italia perpartorire, è privo di fondamento. Non è maisuccesso negli Stati Uniti, quando in quelPaese non si era ancora diffusa la fobia

europea e non vi erano muraglie perimpedire il passaggio dal Messico. Perchédovrebbe accadere adesso, nel tempo in cuigli immigrati, a differenza degli anni dellaimmigrazione italiana, restano in strettocontatto con il loro Paese d'origine, parenti,usi, riti, abitudini?3 - La concessione immediata dellacittadinanza crea un legame benevolo di unPaese con un nuovo essere umano checomunque è nato, comunque esiste e daquel momento può essere amico o nemico.Perché non dichiararlo subito benvenuto eamico?4 - Ma c’è una ragione in più, la veraragione. Leggetela bene. Non è buonismo, èun fatto: aggregare gli altri è un contributomolto grande, molto forte, per uscire daquesta crisi terribile, che invece sembratutta circondata da provvedimenti crudelied egoistici che isolano e separano emettono gli uni contro gli altri. Se gli exstranieri sono parte di noi, sono noi, seaggiungono la loro forza, volontà egiovinezza (e il talento di molti di loro) alnostro sforzo, è evidente che le nostreprobabilità di salvezza aumenteranno.Nessun Paese solo, isolato, con i pontilevatoi alzati e un eccesso di orgoglio privodi ragioni, ha mai avuto la meglio nellaStor ia.

Furio Colombo - Il Fatto Quotidiano00193 Roma, via Valadier n. 42l e t t e re @ i l f a t t o q u o t i d i a n o. i t

LA VITADEGLI ALTRI

IL FATTO QUOTIDIANOvia Valadier n. 42 - 00193 Romal e t t e re @ i l f a t t o q u o t i d i a n o. i t

LA VIGNETTA

SECONDO TEMPO

IL FATTO di ieri 10 maggio 1869Coast to coast per tremila chilometri, sei stati varcati, dueoceani collegati. Tutto in soli sei anni, fino a quel 10 maggio1869, quando due locomotrici, una da est e l’altra da ovest,si incontrarono a Promontory Point, nello Utah, siglando ilgiorno in cui, come recitano gli annali di storia USA, i varistati divennero di fatto gli Stati Uniti d’America. Celebratecon un grosso chiodo d’oro conficcato nell’ultimatraversina, “le nozze dei binari”, festeggiate in gran pompa,segnavano, con la benedizione del presidente UlyssesGrant, l’avvio della prima Ferrovia Transcontinentale,realizzata fifty-fifty dalle potenti multinazionali Union eCentral Pacific, tra non pochi scandali, imbrogli finanziari esabotaggi degli indigeni, inferociti per i loro territori invasidal “cavallo d’acciaio”. Un’opera ciclopica affidata aimuscoli e allo sfruttamento di migliaia di operai di mezzomondo, “c oolies” in primis, braccianti cinesi della provinciadi Canton, ma anche “paddies”, immigrati irlandesi, eitaliani e polacchi, poco più che schiavi esposti per mesi arischi e fatiche bestiali. Ma tant’è. Con l’ultimo bullone, laFirst Railroad inaugurava trionfalmente, dal Nebraska allaCalifornia, la sua storia.

Giovanna Gabrielli

gare del pensiero unico ogginon compatibile con il pro-gresso umano, sociale ed eco-nomico. Può un sindaco eser-citare condizionamenti, inti-midire e intimorire, imporrescelte? Non mina, questocomportamento, la democra-zia? Non è tutto questo, fa-scismo, anche se non di colorenero ma verde?Matteo Alfredo Bocchetti

Burocrazia più sempliceper migliorare lo StatoA 75 anni, dopo aver lavoratoper tutta la vita, mi interessosempre di più al mondo dellacattiva finanza che mi spaventase penso al mio futuro e quellodei miei nipoti. Credo che cisiano molti modi per renderemigliore la nostra Italia, peresempio aiutando le imprese ele ditte italiane nelle loro at-tività, velocizzando l'iter dellafatturazione e l'interventodelle banche. L'ufficio centraledelle Entrate dovrebbe colla-borare controllando diretta-mente la fatturazione e ri-scuotendo in tempi brevi, gra-zie al rapporto più diretto congli uffici statali e comunali. Allabase di questa idea c'è il bi-sogno di semplificare i sistemiburocratici che rallentanosemplici operazioni di fattura-zione e documentazione. Sipotrebbe far girare più in fret-ta il denaro stabilendo tassi espese fisse in modo che i Co-muni o lo Stato possano co-

Adro: nessuna democraziaUna comunità oppressaVenerdì 4 maggio è stato pre-sentato a Torbiato, frazione diAdro, il libro del direttore di-dattico Bocchetti Matteo Al-fredo: “L’antipedagogia deipolitici: il caso Adro - i libri ditesto - L’accesso all’U n i ve r s i-tà”. Due ore di dibattito suicontenuti del libro: i 700 sim-boli del Sole delle Alpi che ilsindaco fece stampigliare nellascuola di Adro, la proposta diistituire una commissioned’inchiesta per valutare i libridi testo in adozione nelle

scuole italiane perché consi-derati di sinistra... Durante ildibattito: sconcertanti le se-gnalazioni di prepotenza, ar-roganza, intolleranza, discri-minazione, disumanità e chiu-sura culturale del sindaco. Al-larmanti le analisi sul modellodi scuola che si cerca di rea-lizzare, forti preoccupazionicirca l’impossibilità dei docen-ti di fare dei saperi e dei con-tenuti culturali un campo di ri-cerca e di fare del confronto lavia privilegiata per un saperecosciente e critico. Tutti i pre-senti hanno lamentato la man-canza di democrazia e il dila-

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«Li ho visti da vivi e li ho visti da morti. Ho conosciuto molti dei personaggi che hanno incrociato le loro esistenze tormentate, i pochiamici, i tanti nemici, il branco degli indifferenti. Prima di iniziare ascrivere, ho raccolto vecchie istruttorie e qualche sentenza. Ma poi hoprovato un disagio profondo a leggere sempre gli stessi nomi, gli stessimandanti delitto dopo delitto e strage dopo strage. Non sono arrivatoin fondo. Non ce l’ho fatta. Sapevo già come finiva la storia di questiuomini soli»

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FACEVANO PAURA AL POTERE. LO SAPEVANO

CHE LI AVREBBERO FERMATI, PRIMA O POI.

PIO LA TORREIl nemico di tutte le ingiustizie«È pericoloso. Parla due lingue. Sa tradurre il siciliano in italiano. È questo il movente più probabile della sua uccisione. Il suo ritorno nell’isola agita, dà fastidio. Lo conoscono. Lo temono. Lo fermano a colpi di mitraglia»

CARLO ALBERTO DALLA CHIESAIl generale che non piace al potere«La cassaforte è vuota. C’è solo una piccola scatola verde.Anche la scatola è vuota. È tutto quello che trovano: una scatola vuota dentro una cassaforte vuota. All’Ucciardone èfesta, brindano con lo champagne. A Roma, c’è chi si asciugala fronte imperlata di sudore per lo scampato pericolo»

GIOVANNI FALCONEL’uomo che fa tremare la mafia«Da vivo perde quasi tutte le sue battaglie. Da morto è esaltato e osannato, il più delle volte dagli stessi nemici che ne hannovoluto le sconfitte. Per tredici lunghissimi anni provano adannientarlo in ogni momento e in tutti i modi»

PAOLO BORSELLINOIl giudice tradito e venduto«Ha poco tempo. Vuole parlare. Non lo fanno parlare. Vuoleindagare. Non lo fanno indagare. Si scopre abbandonato,mandato allo sbaraglio da gente di Roma che nell’ombra statrattando la resa. Sono in molti a tremare per i suoi segreti.Forse aspettano un miracolo o un’altra bomba»

ATTILIO BOLZONI

UOMINI SOLIDUE

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ChristianMaggio

30 anni,ha debuttato inNazionale a 26anni, giocando

contro la Grecianel novembre

2008. Vanta 15presenza enessun gol

Napoli&Campania

MorganDe Sanctis

35 annidebutta in

Nazionale a 28anni, a Padova,contro l’Islanda.Ha partecipato

al Mondiale 2010Vanta 4

presenze

Prandelli «Mazzarri e la squadra hanno fatto ottime cosenel segno della continuità: sì, il club ha un progetto vincente»

S

UN GIORNO SPECIALE

S

Firmato l’accordodi programmacon i ministriProfumo e Gnudi«Oltre il disagio»

«Sono sicuroche De Laurentiiscostruirà unasquadra fortenel tempo»

Poi se ne va all’allenamento,dove c’è anche Patrizio Oliva,il maestro di boxe di Inler

GRAN BEL POMERIGGIO, IERI, A CASTELVOLTURNO, PER LA visita del commissario tecnico DELLA NAZIONALE ITALIANA,CESARE PRANDELLI. IL TECNICO SI È INTRATTENUTO CON MAZZARRI E ha assistito ALLA SEDUTA DEL NAPOLI. QUINDI HA SPESOparole d’elogio PER LA STAGIONE CHE STA PER CONCLUDERSI E PER IL CLUB GUIDATO DA DE LAURENTIIS (NELLA FOTO)

I DUENAZIONALI

DAVIDE CERBONENAPOLI

Stavolta il fragore non èquello della morte, che qui sifa annunciare dai fuochi d'arti-ficio sparati nell'aria per far sa-pere a chi lo deve sapere che ladroga è arrivata a destinazio-ne. Il boato, per una volta, èquello gioioso e benedetto de-gli studenti, duecento ragazzi-ni tra gli 11 e i 15 anni, riunitiieri nella palestra della scuolamedia Carlo Levi di via Baku, aScampia. Sono i loro sorrisilimpidi come questa giornatadi sole ad accogliere i ministri

Gnudi e Profumo in un quartie-re consegnato alla mitologiacriminale. Nella palestra dellascuola mettono in scena dimo-strazioni di danza, basket, ve-la e ginnastica sotto lo sguar-do compiaciuto dei due uomi-ni di governo, venuti qui perfirmare un accordo di pro-gramma per la diffusione del-la pratica sportiva nelle scuo-

le. «Lo sport per questi giovanidev'essere un momento di cre-scita. Se poi verrà fuori uncampione, tanto meglio», os-serva Piero Gnudi (accompa-gnato dal colonnello VincenzoParrinello, suo consulente)che da bolognese si rammari-ca per aver dato un dispiacereal Napoli con la squadra dellasua città.

Progetto Paesè Mentre le cassespandono negli ampi corridoile note dell'inno di Mameli, ilcodazzo ministeriale si spostanell'aula magna, dove a dare ilbenvenuto ci sono la presideRosalba Rotondo e una venti-na di musicisti in erba. «Qui ci

sono tante intelligenze unichee da questi luoghi il "progettoPaesè" deve partire, dandouna chance anche a chi ha fat-to grossi sbagli», osserva il mi-nistro dell'Istruzione France-sco Profumo. L'accordo di pro-gramma stipulato in collabora-zione con Coni e Miur prevedel'organizzazione delle fasi na-zionali dei Giochi Studente-schi, un ampliamento dei pro-grammi di alfabetizzazionemotoria nelle scuole in zone di-sagiate, la promozione dei va-lori di lealtà e rispetto delle re-gole e un programma di diffu-sione dello sport nei peniten-ziari minorili. Quando mini-stri e telecamere sfilano via, lecamionette della polizia smo-bilitano e pure la scuola sisvuota, nei vialoni del degra-do resta il solito deserto.

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LA VISITA DAVANTI A 200 STUDENTI

GIANLUCA MONTINAPOLI

Il pranzo l'ha offerto Maz-zarri, del resto l'ospite lo merita-va: Cesare Prandelli, c.t. dellaNazionale, è arrivato ieri a Ca-stelvolturno verso le 12,30 el'allenatore del Napoli lo ha ac-colto con tutti gli onori e lo haaccompagnato a visitare lastruttura dove gli azzurri si alle-nano: i tre campi di Castelvoltu-rno e la nuova sede sociale. «Èun centro molto elegante ed an-che funzionale», ha commenta-to il c.t. dell'Italia.

Padroni di casa Al centro dellachiacchierata tra i due allena-tori, che si sono sempre manife-stati la reciproca stima, le con-dizioni di forma di De Sanctis eMaggio, che dovrebbero figu-rare nell'elenco dei convocatiper l'Europeo. Prandelli contasu di loro, Mazzarri anche. Iltecnico del Napoli vuole otte-nere il massimo nelle prossimedue gare: quella con il Siena,decisiva in chiave Championsma anche per un eventualequarto posto che farebbe evita-re i preliminari di Europa Lea-gue, e la finale di Coppa Italiacon la Juve. Il 20 maggio in pra-tica ci sarà mezza Nazionale incampo con De Sanctis che sfi-derà il suo amico Buffon e Mag-gio chiamato ad una prestazio-ne di alto livello per garantirsiun posto da titolare in Poloniae Ucraina. Il c.t. della Naziona-le ha speso parole d'elogio per

il club azzurro: «Quello del Na-poli è un progetto vincente —ha detto Prandelli —. Quandouna società ottiene risultati su-periori a quelli che erano pre-ventivabili, significa che è haben operato e lo ha fatto nel se-gno della continuità».

Programma ok Non a caso, neicinque campionati di A dell'eraDe Laurentiis il Napoli ha con-quistato per quattro volte l'ac-cesso all'Europa: «La verasocietà che vuole crescere, èquella che anno dopo anno rie-sce a migliorarsi, esattamentecome sta accadendo qui a Napo-li». Nell'ambiente, però, serpeg-gia un pizzico di delusione per-chè prima di Bologna la Cham-

pions sembrava ad un passo,mentre la sconfitta del Dall'Ararischia di condizionare in ma-niera decisiva la stagione degliazzurri: «Il Napoli ha fattobene sia in campionato che alivello internazionale — chiu-de il suo intervento Prandelli—. Sono sicuro che De Laurenti-is costruirà una squadra fortenel tempo. Le basi ci sono, lefondamenta sono solide grazieanche all'ottimo lavoro di Maz-zarri. Se dovessi tornareindietro e vedere la mia Fioren-tina ottenere gli stessi risultatiche ha ottenuto il Napoli que-st’anno, ne sarei orgoglioso.Quindi direi che è stata sicura-mente un'annata fantastica».

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AZZURRO NAPOLI%

Lo sport a scuola riparte da Scampia

«Un bravo a Waltere uno alla società»

Il c.t. si è fermatoa parlare di DeSanctis e Maggio,che andrannocon lui all’Europeo

Cavani apparesul lungomare:quanti applausi

Il tecnico del Napoli Walter Mazzarri, 50 anni, e il c.t. azzurro Cesare Prandelli, 54 anni FOTOCUOMO/S.S.C. NAPOLI

Edinson Cavani, 25 anni, a passeggio sul lungomare AGN

I ministri Francesco Profumo e Piero Gnudi con i ragazzi della scuolamedia Carlo Levi, in un quartiere simbolo del disagio giovanile FOTOCUOMO

NAPOLI

(g.m.) Bagno di folla a Castelvolturno, do-ve 100 tifosi invitati dalla società hanno potutoassistere all'allenamento di ieri. Porte aperteanche alla stampa (è stata la quarta volta inquesta stagione). Edinson Cavani, che in matti-nata aveva pranzato sul lungomare con la mo-glie Soledad firmando autografi ai tanti curiosiche lo hanno avvicinato, si è trattenuto a lungoa colloquio con Walter Mazzarri prima di co-minciare la sua seduta di lavoro differenziato(l'uruguaiano è squalificato per il Siena e segui-rà un programma speciale in vista della finaledi Coppa Italia all'Olimpico). Anche Campagna-ro difficilmente verrà rischiato domenica.

Visite doc A Castevolturno si è visto anche Patri-zio Oliva, maestro di boxe personale di GokhanInler, lo svizzero che a Bologna non ha ruggito.In gran spolvero Lavezzi che nella partitella hafatto vedere una condizione finalmente accetta-bile. Del resto, domenica giocherà titolare ed infinale di Coppa Italia vuole fare altrettanto.Qualche spunto interessante ed un gol pregevo-le anche da parte di Vargas, convocato dal Cileper la doppia sfida contro Bolivia e Venezuela(qualificazioni al Mondiale 2014).

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MERCOLEDÌ 9 MAGGIO 2012

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IN VERSILIA

VERSO I PLAYOFF DI LEGADUE

BASKET LA SOCIETÀ BIANCOVERDE A RISCHIO

Contro CrotonePadova e Pescaraper avvicinarela salvezzaE rientra Rea

NUOTO

Incontri e testalla ScandoneOggi e domani, alla piscina Scandone, incontri tecnici e test scientificiriferiti particolarmente alla preparazione del nuoto giovanile. Vi partecipano tra gli altri il coordinatoredelle squadre nazionali Marco Bonifazi, i tecnici Cesare Butini, WalterBolognani e Lello Avagnano, il presidente del Comitato regionale Pao

lo Trapanese e il consigliere federale Stefano Rubaudo. La due giorninapoletana si completerà con duetavole rotonde, con inizio alle 17,nelle quali si discuterà sull'utilizzodi questi test, con una serie di riflessioni sulla programmazione elo sviluppo del Centro di eccellenzacampano. In proposito, ci sarannole relazioni sulle rispettive esperienze di Andra Felici, Ottorino Altieri, Bruno Minocchia e dello stessoAvagnano.

ATLETICA

Anche da New Yorkper la Park to ParkSarà una edizione più ricca delleprecedenti, la Park to Park 2012 inprogramma domenica a Napoli, 3˚Trofeo Interforze italoamericano.Tra le curiosità più suggestive, il gemellaggio tra la Polizia italiana e ilNew York City Police Departmentche viene considerato il primo dipartimento di polizia «moderno»

degli Stati Uniti. Alla tradizionale gara podistica di 10 km in programmaa via Caracciolo (previsti mille partecipanti, tra i favoriti i carabinieriDanilo Goffi e Denis Curzi) si aggiungono gli appuntamenti di venerdì esabato con esibizioni e spettacoliin Villa Comunale coordinate dall'Ente nazionale protezione animali.L'intero programma della manifestazione sarà presentato venerdìalle 12 nella sala Giunta del Comunedi Napoli.

(g.ar.) Inizia in Versilia iltorneo nazionale giovanileriservato ai nove gironi di serieD. Una vetrina per 180 giovani,tra cui molti campani. Infatti nelgirone G, figurano Alcolino dellaSibilla Bacoli e D'Auria delPomigliano, nel girone H Titodell'Ischia e Caldore della

Casertana, nel girone I,Tomaseo del Sant'AntonioAbate e Magliano dellaBattipagliese. Oggi a Camaioredebutterà la rappresentativa delgirone H, guidata da IvanFaustinho, il figlio di Cané, extecnico del Terzigno e dellaPrimavera del Napoli.

SCAFATI (Salerno) Iniziano i playoff per laGivova Scafati che per la quarta voltaconsecutiva, dopo gli anni di serie A, gioca lapost season di LegaDue giocando i quarti controla Centrale del Latte Brescia. «Sarà una sfidamolto dura — dice Nello Longobardi, azionista dimaggioranza del club — e fa piacere che ancorauna volta ci siamo confermati a grandissimi livellinonostante il finale di campionato: non si possonosubire 97 punti in casa. Anche se Brindisi è lamiglior squadra del campionato, se vogliamoandare avanti dobbiamo migliorare in difesa».Vulcanico e chiaro come sempre, Longobardiincita alcuni giocatori a non mollare dopo che laGivova ha perso 5 delle ultime 7 partite, vincendosolo con Ostuni (di 2 punti) e Pistoia (di 1)all’MPrime Palamangano: «Ho visto una squadraun po' molle nelle ultime partite anche se propriocontro Brindisi siamo saliti di tono. Tutti devonocapire che questo tipo di gare, come i playoff,sono da giocare al meglio soprattutto in difesa.Non si deve fare solo spettacolo e basta».

I rivali L'appuntamento casalingo è doppio:domani (diretta su E'Tv, bouquet Sky, 829) esabato (entrambe i match ore 20.45) e la contesacon Brescia preoccupa Longobardi: «RitengoBrescia la squadra più difficile da affrontare tra lequattro che si sono piazzate dal sesto al nonoposto. Loro hanno avuto anche 2 punti dipenalizzazione, sono ben attrezzati, vista lapanchina di qualità e quantità. Hanno un ottimoallenatore come Dell'Agnello, ma noi vogliamovincere per migliorare almeno il piazzamentodell'anno scorso (eliminati da Barcellona neiquarti, ndr)». In campionato, Scafati ha vinto incasa il 5 gennaio (89 81) mentre ha perso aBrescia il 29 aprile (76 74).

Mario Di Capua

SERIE BWIN

DANILO FRANZANOCERA INFERIORE (Salerno)

Un solo pareggio, quat-tro sconfitte e sei vittorie. Daquando la Nocerina ha rimo-dellato il proprio assetto tatti-co, andando ad irrobustire ladifesa (passando cioè dal3-4-3 al 4-2-3-1 o al 4-3-3) lamusica è nettamente cambia-ta. I 19 punti conquistati nelleultime undici partite (dal der-by con la Juve Stabia fino almatch di sabato scorso conl’AlbinoLeffe), infatti, hannoriportato in quota una squa-dra che, nei precedenti 28 in-contri (disputati quasi tutticol 3-4-3 tanto caro ad Aute-ri), aveva messo insieme sol-tanto 18 punti e che stazio-nava pericolosamente al-l’ultimo posto.

Calendario Indubbiamente,queste considerazioni tattichesi sposano con quelle legatestrettamente all’organico: tan-ti, infatti, sono gli interpreti di-versi fra i due periodi. E conquelli attuali, la Nocerina con-ta di poter agguantare ciò chequalche mesetto fa rappresen-tava soltanto un miraggio: lasalvezza. Il calendario non èmolto benevole: sabato a Cro-tone, sette giorni dopo al SanFrancesco col Padova ed infi-ne all’Adriatico contro il fortis-simo Pescara. Insomma, untrittico di sfide tutt’altro chesemplici per una Nocerina co-munque in palla.

Anche Barusso Per Crotone, cisarà il rientro di Rea in difesache lunedì è tornato ad allenar-si a pieno ritmo col resto delgruppo, mentre sicuramenteritroverà posto in panchina ilcentrocampista Barusso, cheha espiato la sua giornata disqualifica. Assenza quasi cer-

ta, infine, quella di Po-mante: lo staff sanitario,infatti, vuole precauzio-

nalmente sottopor-lo ad ulteriori esa-mi clinici dopo lo

spavento duran-te nel matchcon la Reggina

del 21 aprile.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il nuovo Sosdi Avellino«Serve aiutoo si chiude»

TaccuinoNel torneo giovanile della serie Dtanta Campania e Cané junior

Longobardi e Scafati«Più grinta in difesaCon Brescia è dura»

Nocerina, le tappedella speranza

DOMENICO ZAPPELLAAVELLINO

Non c'è mai pace ad Avelli-no. Da ieri, la Scandone è in ven-dita dopo il grido d'allarme lan-ciato dal presidente GiuseppeSampietro. Il massimo dirigente,accompagnato dai soci Malzoni,Miranda e Benevento, ha riferito:«Dopo 14 mesi purtroppo dobbia-mo ammettere che la situazionenon è positiva. Non ce la faccia-mo più, non possiamo affrontareil pagamento entro il 15 maggiodelle tasse erariali e la ricapitaliz-zazione per fine mese. I documen-ti sono a disposizione di chi ha unreale interesse. Siamo pronti a ce-dere le nostre azioni, a titolo gra-tuito così come le abbiamo prese,a chi vuole fare un passo avantiper salvare la Scandone. Altri-menti, nel nostro piccolo, siamoanche disponibili ad affiancarequalcuno che ha voglia di suben-trare».

Le cifre Promesse non mante-nute, impegni disattesi e un cu-mulo di debiti da saldare. Sam-pietro rincara la dose: «Voglioricordare che noi dovevamotraghettare la squadra fino al-lo scorso giugno, ma per l'amo-re e la passione che ci lega aquesta città siamo andati avan-ti da soli, fidandoci di personeche sono venute meno. Abbia-mo pagato tutto il possibile, fi-nanche una marea di lodi congiocatori o membri dello stafftecnico che non abbiamo avu-to il piacere di conoscere per-sonalmente, come DeeBrown, Cortese, Zorzi, Dy-lewicz, Porta, Capel, Maietta.

Abbiamo regolarizzato la posi-zione con Equitalia e le ban-che, così come un'istanza difallimento di 80 mila euro dasaldare in 24 ore. Ora si parladi cifre per noi inavvicinabili.Serve almeno un milione di eu-ro per salvare il basket». Unacorsa contro il tempo che po-trebbe risolversi con un ingres-so in società della stessa Sidi-gas, che comunque garantiscela sponsorizzazione.

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GiuseppeSampietro,presidentedella societàbiancoverdeche cercaaiuto per lasopravvivenza

Il difensoreAngelo Rea,

29 anniPIERANUNZI

47LA GAZZETTA DELLO SPORTMERCOLEDÌ 9 MAGGIO 2012

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48 LA GAZZETTA DELLO SPORT MERCOLEDÌ 9 MAGGIO 2012

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Pallamano SUCCESSO SUL FASANOFoggia IL FUTURO DELLA SOCIETÀ Pallavolo CASTELLANA IN CASA

Conversano, oracaccia al titolo

Gli spagnolidal sindaco

Dai Molfettaprenditi la finale

55la media punti

subiti delCras, miglior

difesa.68,8 i punti

realizzati

6le vittorie

conseguite inaltrettante sfide

stagionalicontro le

storiche rivali diSchio

70i punti

ottenuti sulcampo dalla

squadra diDionigi, al netto

del -7 inclassifica

16i gol subiti

in campionato:è la difesa

meno battuta intutti i tornei

professionistici

Puglia&Basilicata

TUTTENOTIZIE & RISULTATI

I NUMERI

Serie BWIN TRE SQUALIFICATI

4I NUMERI

...A

VO

IPL

AY

OF

F

QU

ISC

UD

ET

TO

...

FRANCO CIRICIBARI

La sconfitta di Cittadellalascia una pesantissima eredi-tà: due turni di squalifica a Po-lenta (espulso al 90’) e Ceppi-telli (avrebbe detto di tutto al-l’arbitro a fine gara), altrettan-te a Vincenzo Torrente. Evi-dentemente il direttore di ga-ra, Mariani di Aprilia, dopoaver palesemente danneggia-to i biancorossi sul rettangoloverde (rigore negato a Sto-ian), ha calcato la mano sulsuo referto. Va così, quando

sei figlio di nessuno… la con-seguenza è che, nella sfida de-cisiva contro il Brescia, Torren-te (sarà sostituito in panchinadal suo vice, Vincenzo Tavaril-li) dovrà ridisegnare il repartoarretrato. Facile immaginareil rilancio di Martino Borghe-se al centro della difesa, men-tre sulla sinistra balla una ma-glia tra Garofalo e Cavanda.

Altri problemi Anche ieri Capu-to, Albadoro e Bogliacino han-no svolto lavoro differenzia-to: salteranno l’anticipo di ve-nerdì sera. Più incoraggiantile condizioni di Defendi che

ha smaltito in fretta un affati-camento muscolare. Castillodovrebbe essere confermatoal centro dell’attacco, sostenu-to da Stoian e Forestieri. Ma sicandidano per una maglia an-che Galano e Bellomo. Intantoil centrocampista Marco Romi-zi ha superato bene l’interven-to chirurgico al ginocchio de-stro. Previsto un mese di con-valescenza.

Rateizzazione Pare sia sul retti-lineo d’arrivo l’accordo fra ilBari e l’Agenzia delle Entrateper la rateizzazione del paga-mento dei contributi Irpef. Al-meno per i trimestri aprile-giu-gno e ottobre-dicembre 2011,sarebbe tutto risolto. Ancoraaperta, invece, la questionedel trimestre gennaio–marzo2012 (i termini scadono lune-dì prossimo). Se così fosse, ilBari rischierebbe solo un pun-to di penalizzazione per laprossima stagione.

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Ma perché il giudiceha tartassato il Bari?

Il basket festeggia dopo la doppietta tricolore-CoppaSiccardi «Chiudere in tre gare? Chi se lo aspettava»

La Pro Vercelli nel mirino, adesso si fa sul serioSciaudone: «Che lezione dalle ragazze del Cras»

COMANDA TARANTO

(a.gal.-f.v.) Con la seriesull’1-1, questa sera alle 20.30,al PalaGrotte, la Bcc Nep Castel-lana ospita la Crazy DiamondSegrate in gara-3 della semifi-nale playoff. La squadra di Vin-cenzo Di Pinto, dopo la sconfit-ta in gara-2, vuole rilanciarsi incasa per poi giocarsi il match-ball in Lombardia. Per superarela squadra dell’ex Fabroni, il Ca-stellana punta sul palleggiato-re Falaschi, l’opposto Cazzani-ga (anch’egli un ex), gli schiac-ciatori Maric e Rodriguez e icentrali Elia e Salgado. E il risul-tato di gara-3 di semifinale traMolfetta, in vantaggio per 2-0,e Città di Castello è tutt’altroche scontato. La squadra di ca-sa potrà però contare su 2milatifosi che potrebbero festeggia-re stasera l’accesso alla finale.

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ANTONIO BARGELLONITARANTO

Comanda Taranto. Que-st’anno il basket in rosa si leggeancora Cras, per merito di ungruppo che, plasmato dalle ma-ni di coach Ricchini, ha saputoin quattro anni costruirsi unamentalità vincente tipica dellegrandi squadre. E che ora pro-va a consegnare al Taranto Cal-cio, in procinto di iniziare i suoiplayoff per un traguardo, la se-rie B, che a Taranto equivale auno scudetto (oltre alla CoppaItalia vinta dalle tarantine amarzo, sempre contro Schio).

Sorpresa «Chiudere il contocon Schio in tre gare non ce loaspettavamo — dice ValentinaSiccardi — ma quest’anno evi-dentemente noi avevamo qual-cosa in più di loro. Cosa? La ca-pacità di giocarci fino in fondoogni gara. Affrontandola comese fosse quella decisiva, senzapensare a quelle seguenti. Era-vamo pronte anche ad arrivarea gara—5, come avvenuto nel-le due precedenti serie con levenete». Il simbolo di questoCras edizione 201-2012 è Mi-chelle Greco, l’italoamericanarimasta per la sesta stagione pri-ma di iniziare la carriera di alle-natrice in California, per chiu-dere la sua avventura in rosso-blù con il terzo titolo: «Unagran bella persona, professioni-sta di poche parole e tanti fatti,non si può non volerle bene. Unpezzo di storia del Cras che sene va», il pensiero della capita-na.

La richiesta In mezzo ai playoff,il presidente Basile ha lanciatol’appello alla città, manifestan-do la sua impossibilità a prose-guire da solo l’impegno a questilivelli. «Lo comprendo piena-mente dice la guardia brindisi-na — fare sport ad alti livelli,disputando anche l'Eurolega, èdavvero oneroso. Basile è ungrande dirigente, merita di es-sere sostenuto a dovere, non so-lo dai tifosi, che sono ecceziona-li, ma anche dall’imprendito-ria. Se abbiamo risentito di que-sto clima di incertezza sul futu-ro? No, assolutamente». Una si-tuazione di incertezza la vivo-no i calciatori del Taranto. Aiquali la Siccardi si limita a dareun consiglio: «Il calcio è unosport ben diverso dal nostro. Di-co solo che devono pensare aduna gara alla volta, come se fos-se una finale, come abbiamo fat-to noi».

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Con un'altra partita al car-diopalma, la PlanetWin 365 havinto gara-3 delle semifinali, bat-tendo nel derby la Junior Fasano27-26 (13-14) e raggiungendo ilBolzano in finale. Per i baresi èla quarta consecutiva. Si comin-cia già venerdì con gara-1 in Al-to Adige, una sfida che i campio-ni in carica disputeranno ad ap-pena 72 ore (viaggio compreso)dalla a semifinale, contro un Bol-zano che avendo invece chiusola serie già sabato scorso (2-0 alPressano) avrà un bel vantag-gio. Se però in finale la Pla-netWin 365 giocherà con il brioe la concretezza difensiva espres-si nel derby (Uelington, con 9 re-ti, miglior realizzatore; Jurinadecisivo nei 20’ finali), nessunobiettivo potrà esserle precluso.

Antonio Galizia© RIPRODUZIONE RISERVATA

(r.p.) Scontro di comuni-cati tra il Foggia e la PlatinumInvests, azienda spagnola(energia da fonti rinnovabili)guidata dall’italiano UmbertoStranieri, che sarebbe interes-sata al club. Saltato un presun-to incontro previsto ieri (scam-bio di accuse tra le parti, sulladisponibilità dei libri contabi-li), Stranieri ha rilanciato suisocial network: «La prossimasettimana verrò a Foggia perincontrare il sindaco Mongellie depositare un progetto indu-striale, che contiene anche l’ac-quisizione della società». In-tanto il d.s. Pavone è vicino alBenevento (ma lo segue pureil Barletta). Giocatori a casa:ieri, il definitivo rompete le ri-ghe.

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LUIGI CARRIERI

TARANTO

Daniele Sciaudone, Chri-stian Sosa, Angelo Antonazzo,Nicolas Bremec. Tutti in primafila al PalaMazzola lunedì seraper capire quello che potrebbeavvenire, sulla propria pelle,tra qualche settimana. Bremec,durante l’apoteosi finale, ha an-che impugnato una bandierarossoblù sventolandola con tut-to l’entusiasmo possibile. Sce-ne di giubilo che, si spera, ab-biano un ideale passaggio di te-stimone. Dal basket al calcio.Da uno scudetto alla serie B, in-seguita e agognata da un ven-tennio.

Si riparte «Siamo venuti ad im-parare — ha detto Sciaudone atricolore acquisito —. È unagrande sensazione vincere da-vanti a questo grande pubblicoe faccio i complimenti alle ra-gazze del Cras che sono daesempio per la determinazionee la volontà che hanno messo incampo. Faremo di tutto per re-galare un’altra soddisfazione al-la gente di Taranto e regalare laserie B». Oggi pomeriggio ri-prende la preparazione e uffi-cialmente comincia il conto al-la rovescia verso la prima sfidadi playoff, si pensa anche agliaspetti organizzativi della dop-pia sfida contro la Pro Vercelli.

Pochi biglietti Saranno 600 i ta-gliandi a disposizione dei tifosiionici per il settore ospiti riser-

vati a chi è munito di tesseradel tifoso: la capienza dello sta-dio Piola è leggermente supe-riore ai 3.000 posti. La preven-dita avrà inizio sabato prossi-mo. Per la gara di ritorno alloIacovone, invece, è prevista ladiretta su Rai Sport, con inizioalle ore 15. La nota stonata èrappresentata dal clima intor-no alla famiglia D’Addario, an-che dopo l’aggressione verbaledi cui sarebbe stato vittima il vi-cepresidente dimissionario Va-lerio. «Pure in serie B la proprie-tà toglierà il disturbo a fine cam-pionato», è stato il messaggiolanciato nelle ultime ore.

Futuro Sulle vicende societarieil presente è importante, ma èfondamentale anche garantireun futuro all’altezza e solido.Le voci di un ingresso del grup-po Sarni sono sempre più insi-stenti.

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Valentina Siccardi, 30 anni, taglia la retina CIAMILLO

«Ogni match una finaleCosì abbiamo vinto»

«Vogliamo regalarealla città la serie B»

LA GRANDE FESTA DEL basket POTREBBE ESSERE L’ANTIPASTO DI UN NUOVO TRIONFO SPORTIVO. IL Taranto DI DIONIGI STA COMPIENDOUN MIRACOLO E MALGRADO PENALITÀ E PROBLEMI DI TUTTI I GENERI PUÒ regalare ALLA PUGLIA UN’ALTRA SQUADRA INSerie B. AI DUE TECNICI Ricchini E Dionigi (NELLE FOTO), CAPACI E INDOMITI VA LA COPERTINA DI QUESTO momento magico

Gioia rossoblù: una foto da rivedere ai playoff INGENITO

MERCOLEDÌ 9 MAGGIO 2012

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48 LA GAZZETTA DELLO SPORT MERCOLEDÌ 9 MAGGIO 2012

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Rocchi salta anche l’Inter, solo un dubbio a centrocampoLa garanzia è Lulic: «Domenica la Lazio si giocherà tutto»

ROMA

TOURNÉE POST INTER?LA SOCIETÀ CI PENSAIL TECNICO IN ATTESA

MARCO CALABRESIROMA

Zio Edy, solo quattro gior-ni fa, si era arreso: «Purtropposono costretto a scegliere chi hameno problemi, questo non è fa-re l’allenatore». Un’ammissio-ne di impotenza, l’annullamen-to del suo ruolo. D’altra parte,quando hai gli uomini contati,puoi chiamarti Reja, Mourinhoo Oronzo Canà, c’è poco da fa-re: non va in campo chi sta me-glio, ma semplicemente chi c’è.A Bergamo ce n’erano pochi,ma la Lazio ha vinto ugualmen-te, Zio Edy ha tirato un sospirodi sollievo, pensando: «Dai, do-menica andrà meglio». Micatanto: con l’Inter, Reja sembra-va potesse tornare a fare l’alle-natore, il lavoro che gli piace eper cui percepisce lo stipendio.Invece, per quella che potrebbeessere l’ultima partita da allena-tore della Lazio, dovrà acconten-tarsi di essere «mezzo allenato-re».

Meglio di niente Qualcosa si èmosso e l’emergenza, almenoin parte, è rientrata: Ledesma eBiava hanno scontato la squali-fica, ed è già parecchio. Reja rin-grazia, potrà persino fare l’alle-natore. Al centro della difesa,Biava (che ieri ha compiuto35 anni) e Diakite sembranocerti di una maglia, ma c’è an-che l’opzione Scaloni — chea Bergamo tanto è piaciutoal tecnico —, anche se è piùprobabile che l’argentinogiochi a sinistra, con Konkoa destra. Ledesma, invece, tor-nerà dopo aver saltato l’unicapartita della stagione, con Ca-na più indiziato di Gonzalezper lasciargli il posto. «Dome-nica voglio 11 guer-rieri», ha detto l’al-banese a LazioStyle Radio,

ma è probabile che uno di que-sti 11 non sarà lui, almeno dal-l’inizio.

Fine delle scelte E inizio del bol-lettino. Matuzalem è in dub-bio: dovrà fare una pulizia al gi-nocchio sinistro a fine stagione,si sta provando a convincerlo atenere duro ancora per una par-tita. Rocchi ha fatto un provino(negativo) prima di Bergamo,ieri mattina era in Paideia per icontrolli, ieri pomeriggio si aiu-tava con le stampelle per cam-minare. Alfaro si è limitato a unlavoro differenziato, Klose vie-ne da un infortunio e nei 25 mi-nuti in cui è stato in campo èsembrato lontano anni luce dalMiro diventato «Mito».

Forze fresche Non sarebbe al100% nemmeno Senad Lulic,ma il bosniaco quando scendein campo non si risparmia maiper la felicità di Reja, che quan-do si limita a essere «mezzo alle-natore» trova un bell’alleato. ABergamo è stato uno dei miglio-ri, e di benzina ne ha pure per ilgran finale di domenica: «C’èun po’ di rammarico per laChampions — ammette al sitobosniaco klix.ba —. Anche per-ché difficilmente l’Udinese spre-

cherà questa occasione.Noi, intanto, ci giochere-mo tutto contro l’Inter:io ho ancora un po’ di do-

lore, ma sono contentoper la prova di Berga-mo nonostante nongiocassi da tempo».Sarà pure costretto a

scegliere, Zio Edy,ma se in cam-

po va gentecon il cuore di

Lulic, per un’ultimasera ci si può accon-tentare pure di es-sere mezzi allena-tori.

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clic

Ma quale abbondanzaReja sceglie solo a metà

Ultimo assalto

L’ULTIMO GIORNO DI SCUOLA È MOLTO DIVERSO PER LAZIO E ROMA. NEL PRIMO CASO C’È UNA SPERANZA, ANCHE PICCOLA, CHE SI CHIAMACHAMPIONS. Reja RECUPERA QUALCHE RISORSA, IN PRIMO LUOGO Ledesma (NELLA FOTO) CHE RIENTRA DOPO LA SQUALIFICA.ALTRA STORIA, INVECE, A TRIGORIA, DOVE PER LA GIORNATA CONCLUSIVA VALE LO SLOGAN: Lamela, SE CI SEI BATTI UN COLPO

Tournée a finecampionato o no? È ildilemma in queste ore incasa Lazio. Negli ultimigiorni era emersa lapossibilità Moldavia, poisfumata. Reja aspettanotizie dalla società: non haancora comunicato aigiocatori il programma delpost Lazio-Inter. La societàha in piedi due opzioni pergiocare un paio diamichevoli in Europa. Nelleprossime ore è attesa unadecisione, anche perché iltempo stringe. In casonegativo, probabile che lasquadra si ritrovi lunedì aFormello per i saluti di finestagione.

Edy Reja, 66 anni, ha il contratto in scadenza a giugno. A destra il capitano Tommaso Rocchi EIDON-REUTERS

MERCOLEDÌ 9 MAGGIO 2012

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ANDREA PUGLIESEROMA

Che sia l’ultima fatica (uf-ficiale) è sicuro, ma la sfida diCesena per Erik Lamela è anchequalcosa in più. È quasi l’ultimachiamata per allontanare le cri-tiche degli ultimi mesi e ribadi-re (a tutti) l’immenso talentoche ha messo in mostra nei suoiprimi passi romani. Certo, pro-prio quei passi che hanno crea-to probabilmente eccessiveaspettative intorno all’argenti-no, attese in parte ripagate edin parte no.

Universo bianconero A Cesena,dunque, Lamela può lasciare ilsegno e sarebbe importante far-lo, per poi spazzare via ogni pos-sibile critica fino (almeno) al-l’inizio della prossima stagione,Negli ultimi tempi, infatti, sonostate molte le voci intorno adErik, il cui rendimento non è sta-to considerato all’altezza di ungiocatore strappato alla concor-renza la scorsa estate per quasiventi milioni di euro. Poi ci si èmesso anche quello sputo a Li-chtsteiner durante Juventus-Ro-ma a complicare maledettamen-te tutto (lunedì su di quella cheè nominata come pagina ufficia-le Facebook di Erik è comparso

un poco elegante «JuventusChampions! Merda!», ma dallaRoma fanno sapere che Lamelanon ha nessuna pagina ufficialesul social network in questio-ne). Quello sputo (e le tre gior-nate di squalifica) hanno mac-chiato l’immagine di Lamela,anche se i tifosi (è chiaro) nongli hanno mai voltato le spalle.«Con te en el campo el juego es unencanto Coco. Te extrañamos».Che, tradotto, vuol dire «Con tein campo il gioco è un incanto,Coco. Ci manchi». Appunto, cimanca il Coco (nomignolo diErik) dell’inizio, quello che ave-va stregato tutti con i colpi disuola, il sinistro magico e unacattiveria (agonistica) non sem-pre facile da trovare in un ragaz-zo appena maggiorenne.

Attesa Ecco perché, a Cesena,Lamela ha un’occasione perchiudere tutto: dubbi e incertez-ze. Quelle che sono aumentate

anche sabato sera, contro il Ca-tania, quando a tu per tu ha falli-to il pallone dell’eventuale vitto-ria, calciando su Carrizo, a tuper tu con il portiere rossazzur-ro. In quell’errore c’è chi ci havisto mancanza di personalità,chi limiti tecnici (?) al tiro, qual-cun altro addirittura insicurez-za. Certo, i venti milioni spesiper il suo arrivo avrebbero spa-ventato chiunque e sono un far-dello pesantissimo da sopporta-re. Ma sulle qualità tecniche diErik e sulla sua eventuale cresci-ta futura, c’è poco da discutere.Lamela è un talento vero, anchese gli manca ancora un po’ dicontinuità e forse deve raffinar-si nei comportamenti in campo,evitando di lasciarsi prendereda isterismi improduttivi. Masulle qualità, pochi dubbi. E laRoma spera che torni a metterlein mostra anche a Cesena. Cer-to, è l’ultima partita. Ma anchel’ultima chiamata per Corco permettere a tacere un po’ tutti.

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5I gol segnati

da Lamela inquesta

stagione: incampionato è

andato a segnoall’esordio

contro ilPalermo, poi lereti realizzate aLecce e in casa

con il Novara.Sempre

all’Olimpicoanche la

doppietta rifilataalla Fiorentina in

Coppa Italia

19milioni di euro e

forse anchequalcosa in più.

È il prezzopagato

dalla Romaper portare a

casa Lamela tracosto del

cartellino,tasse, bonus e

commissioni agliagenti delgiocatore

1,8milioni (lordi) di

euro èl’ingaggio diLamela per la

stagione chesta per andarsi

a concludere.Erik ha un

contratto asalire (fino a

2,86 milioni piùpremi

individuali) chescadrà nel 2016

CALCIO A 5 GRANDI FIRME

L’argentino della Roma e le ultime critiche: nel mirinolo sputo a Lichtsteiner e il gol fallito contro il Catania

ANGELO PERUZZI

Settima vittoriaper la Gazzetta

I NUMERI

Era stato contattato lascorsa estate da Sabatini perentrare nello staff tecnico dellaRoma, poi con lo sbarco di LuisEnrique non se ne fece più nulla.Ora Peruzzi riapre le porte al club,anche se felicemente impegnatoin Figc, come secondo di CiroFerrara nell’Italia Under 21. «È duemesi che non sento Sabatini, manel caso in cui arrivasse unaproposta dalla Roma sarei prontoa valutarla — ha detto AngeloPeruzzi — Al momento non c’ènulla di concreto, Sabatini loconosco da anni, anche se non cisentiamo da un paio di mesi.Bisogna però vedere se la Romaha ancora bisogno di meall’interno del suo staff e,soprattutto, se cambierà o menol’allenatore. Il mio telefono èacceso, dovesse arrivare unaproposta la valuterò».

Al Grandi Firme Tim, iltorneo dei giornalisti, la Gazzettaieri ha superato per 12 1 Libero (7gol di Pugliese, 2 di Ruggieri e retidi Filacchione, Scoppio e Franci).In classifica la Gazzetta è in vettaa punteggio pieno (21 punti in 7gare), a 19 punti il Corriere delloSport (6 4 a Rai.it) a 16 RadioCapital (9 3 all’Ansa) ed a 12 SkySport e Rai.tv (3 1 proprio su SkySport). E domani al Futbolclub(ore 11) c’è Gazzetta Corriere.

SERIE A L’ATTACCANTE GIALLOROSSO CHIAMATO AD UNA PRESTAZIONE DOC

4

Ieri i tifosi glihanno dedicatouno striscionedi incitamentofuori Trigoria

«Il mio telefonoper la Roma èsempre acceso»

Verso Cesena

Erik Lamela,20 anni,

attaccanteargentino

della Roma.Coco, come

vieneaffettuosa-

mentechiamato daisuoi familiarie dagli amici

più stretti,quest’anno

hacollezionato27 presenze

e 3 gol incampionato e

due reti inCoppa Italia

PIERANUNZI

Talento o abbaglio?Ultima chiamataper «Coco» Lamela

49LA GAZZETTA DELLO SPORTMERCOLEDÌ 9 MAGGIO 2012

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50 LA GAZZETTA DELLO SPORT MERCOLEDÌ 9 MAGGIO 2012

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TIZIANA BOTTAZZO

E la terra rossa degli Inter-nazionali Bnl di tennis diventeràrosa, almeno per un giorno. Meri-to anche della Gazzetta delloSport che sabato, assieme alla Fe-dertennis, ha organizzato unevento assolutamente originale:il Supertennis Record per battereil primato di palleggi su un cam-po da tennis ed entrare così nelguinness dei primati. Sarà unagrande festa collettiva di due ore(dalle 18 alle 20) nello storico sta-dio Pietrangeli. Un prologo inedi-to allargato a tutti gli appassiona-ti che vorranno iscriversi (gratui-

tamente) sul nostro sito web:www.gazzetta.it per un massimodi 2000 partecipanti. Cui bisogne-rà però sottrarre i campioni e ivip. Alla manifestazione hannodato infatti la loro adesione an-che giocatori e giocatrici profes-sionisti. Tra loro, via twitter, hagià data la sua adesione FlaviaPennetta. Ma ci saranno anchemolti personaggi dello spettaco-lo, a partire da Paolo Bonolis eMax Giusti.

Il segreto Il primato da battere èquello di 100 palleggi consecuti-vi. La formula è all'americana:due squadre ai lati opposti delcampo: appena colpita la palla il

giocatore dovrà immediatamen-te lasciare il posto al giocatoresuccessivo. E via così. Il direttoredel Foro Italico Diego Nepi svelail segreto dell’effetto rosa: «So-pra il campo color mattone vienesparsa una graniglia pigmentatadi rosa. L'effetto è davvero straor-dinario».

Lotta ai tumori Rosa come Gazzet-ta, ma anche in onore alle donne.La festa del Supertennis Recordavrà una valenza assolutamentebenefica in favore dell’associazio-ne Susan G.Komen Italia che ope-ra nella lotta ai tumori al seno. Ilcontributo sarà direttamente pro-porzionale al risultato sportivo:più sarà alto il numero dei palleg-

gi raggiunto e più sarà elevato ilfondo devoluto a Komen Italia,impegnata da circa 30 anni nellalotta ai tumori al seno, la causaprincipale di mortalità nella po-polazione femminile oltre i 35 an-ni. «Mi auguro che siano in tantia partecipare a questo evento chedi fatto apre gli InternazionaliBnl d’Italia 2012 - afferma il presi-dente della Federtennis AngeloBinaghi - sarà una festa del tennisaperta a tutti, ogni partecipantesi sentirà protagonista del ForoItalico come i veri campioni. Tut-ti insieme per raggiungere nonuno, ma due record: quello sporti-vo e quello benefico».

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Sabato al Pietrangeli gioca la solidarietàIn campo per aiutare la lotta ai tumori al seno

TENNIS

Garden: 3 italianial secondo turno

(fr.pao.) Tre azzurri nel secondo turno del Garden Open2012, challenger da 30mila euro.Dopo il «pugliese pariolino» Thomas Fabbiano, anche il bologneseSimone Bolelli e il toscano WalterTrusendi hanno superato i matchd’esordio: il bolognese, campionein carica del torneo e testa di serienumero 4, ha battuto nettamente illituano Berankis con un doppio6 2. Grande impresa di Walter Trusendi che, dopo aver superato lequalificazioni, ha eliminato il favorito numero 8, il russo Kuznetsovcon il punteggio di 7 6, 2 6, 6 4.Nel secondo turno Fabbiano sfidail francese Rufin, Bolelli trova l’australiano Duckfort mentre per Trusendi c’è lo statunitense Williams.Si è chiusa al debutto, invece, l’avventura romana di Gianluigi Quinzi:la promessa 16enne, beneficiariodi una wild card, è stato battuto dall’esperto qualificato Pashanski indue set.

CICLISMO

Granfondo di Romail 14 ottobre

(g.sc.) Lo scenario sarà damozzafiato, l’evento unico. Romaavrà più di sei mesi di tempo perprepararsi ad ospitare la Granfondo Campagnolo di ciclismo: il 14 ottobre sarà la prima volta in Italiache il centro di una grande cittàospiterà una gara del genere (gemellata con la gara di New York del20 maggio). Si potrà così pedalarefra Fori, Colosseo e Campidoglio fino ai Castelli Romani. Il via è previsto dalle Terme di Caracalla: previsti due percorsi tecnici di 91 km e145 km. «Pedalare al centro di Roma, un sogno che diventa realtà»,dice Gianluca Santilli di Bicitaly. Entusiasta il c.t. azzurro Paolo Bettini: «Ho già pedalato sul percorso,la bellezza della città, renderà lacorsa memorabile. Il ciclismo ha fame di questi eventi». Il sabato prima della domenica della Granfondo si svolgerà Cartoons on theBike, crono a squadre ideata ed organizzata dal Circolo Sportivo della Rai.

100 palleggi di filaCe la facciamoa battere il record?

Il puzzle dellaCrognale, la Manciniingegnere, mentrela Cesarini ama loshopping...

Rosa Foro ItalicoTENNIS IL FESTOSO PROLOGO DEGLI INTERNAZIONALI BNL CON GAZZETTA E FIT

Taccuino

PENTATHLON MODERNO 7 ANNI FA UNA ROMANA VINSE IL MONDIALE: DOMANI L’ITALIA CI RIPROVA

Le azzurre con un idolo: la Corsini

Fra le adesionid’autore quelle diFlavia Pennetta,Max Giustie Paolo Bonolis

Per due ore, dalle18 alle 20, il fondocambierà coloregrazie aun...segreto

MARCO SPIRIDIGLIOZZI

Oggi c’è la staffetta mista.Domani, con le qualificazionifemminili, si entrerà nel vivodei Mondiali di pentathlon mo-derno con con le gare individua-

li, quelle che figurano nel pro-gramma olimpico di Londra2012. Il nostro poker rosa ècomposto da Lavinia Bonessioed Alessia Mancini entrambedel CS Esercito, Claudia Cesari-ni della Fiamme Azzurre ed infi-ne Sabrina Crognale delle Fiam-me Oro.

Una toscana e tre romane Scavi afondo e scopri che c'è l'Ingegne-re laureato con la passione peril disegno: «Disegno artisticoperò - ammette la toscana Ales-sia Mancini - Non appena hotempo mi piace molto disegna-re qualsiasi cosa. E poi l'altra

mia grande passione: lo studio.Non avessi raggiunto questi tra-guardi nello sport probabilmen-te sarei già in uno studio d’inge-gneria». Sabrina Crognale èsposata, pochi fronzoli e tantavoglia di tranquillità: «Ancheperché viaggiamo molto con ilpentathlon e quando sono a ca-sa, finite le faccende domesti-che, amo rilassarmi. Adoro farepuzzle». L'ultimo, 9000 pezzi, èun qualcosa di fantastico. Poi cisono i loro idoli e un nome leunisce senza distinzione: Clau-dia Corsini. Sabrina ne parla inmaniera entusiastica: «Primadelle Olimpiadi di Pechino divi-

si con lei la camera per due an-ni. Mi sono allenata con lei.Una ragazza fantastica».

Tensione Claudia Cesarini inve-ce ama lo svago, la spensieratez-za di un bel pomeriggio a fareshopping: «Mi piace molto loammetto». Gareggiare nella ca-pitale trasmette tanta tensione:«Sono molto emozionata - spie-ga ancora la Cesarini anche leiromana - Correre qui a Roma èun emozione unica ma dovrògareggiare al solito cercando diessere calma e determinata. So-no pronta». Anche lei ha un so-lo idolo: «La professionalità e lapersonalità di Claudia Corsinisono un qualcosa di unico. Am-miro molto anche la Pellegri-ni».

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Ecco come si presenterà lo stadio Pietrangeli sabato: per scendere in campo ci si può prenotare su www.gazzetta.it

Claudia Corsini, d’oro nel 2005 ANSA

Estratto del bando di gara. Procedura aperta per l’affidamentodella fornitura triennale di camici in cotone e antiacidoper le esigenze delle Sezioni Provinciali dell’Agenzia(allegato A2 alla deliberazione n. 57 del 17/04/2012)

ESTRATTO DEL BANDO DI GARASEZ. I ArpaLazio (Agenzia Regionale per la protezione ambientaledel Lazio) - Sede regionale, Via Garibaldi, 114 - 02100 Rieti.Indirizzo per ottenere la documentazione: www.arpalazio.it - SE-ZIONE BANDI - BANDI APERTI. Punti di contatto: Unità provvedi-torato, economato e servizi generali tel. 0746/267219 - fax0746/267278 - indirizzo e-mail: [email protected]. SEZ. II Procedura aperta, ai sensi del D. Lgs. n. 163/2006ss.mm., per l’affidamento della fornitura triennale di camici in co-tone e antiacido per le esigenze delle Sezioni Provinciali dell’Agenziasite nei capoluoghi di provincia del Lazio. L’importo complessivode l’appalto è pari al € 200.000,00 (duecentomila/00) - al netto d’Ivaper un periodo di 36 mesi. SEZ. III Cauzione provvisoria e cau-zione definitiva costituita ai sensi dell’art. 113 dlgs 163/06 ss.mm..SEZ. IV Criterio di aggiudicazione del prezzo più basso (art. 82del D. Lgs. 163/06 ss.mm.ii.). CIG. n. [4142196844]. Le offerte,corredate come previsto dal bando di gara inviato a la GUCE in data17/04/2012, dovranno pervenire entro e non oltre le ore 13.00 del01/06/2012 ad: ArpaLazio Sede regionale, Via Garibaldi, 114 -02100 RIETI. Periodo minimo durante il quale l’offerente èvincolato alla propria offerta: 180 giorni dal termine ultimo per ilricevimento delle offerte.

Il dirigente della divisione Patrimonio, beni e serviziResponsabile del procedimento - dott. Attilio Lestini

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52 LA GAZZETTA DELLO SPORT MERCOLEDÌ 9 MAGGIO 2012

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sul calcioscommesse

«Sinceramentenon ne

sappiamoniente. La

nosgtra testa almomento è

soltanto allaNocerina diAuteri ed a

questo finale dicampionato»

Sullastagione no

«Nessunproblema di

spogliatoio. Émancata la

determinazionegiusta in qualchegara e non siamoriusciti a fare unfilotto di vittorie.Sabato battiamo

il Cittadella»

HADETTO

HADETTO

2le stagioni incui Perinetti ha

fatto il dirigentea Palermo: dal

1993 al 1995. Inquel periodo i

rosanero hannoconquistato unapromozione in B

12anni fa, nel2000, l’allora

patron FrancoSensi lo harichiamò al

Palermo: anchestavolta il clubconquistò una

promozione in B

10i club (esclusiquelli giovanili)

guidati finora daGiuseppeSannino:

Biellese, altoAdige, Meda,

Sangiovannese,Varese (2

volte), Cosenza,Lecco,

Pergocrema eSiena

Sicilia&Calabria

SS

«Palermo, eccomiChe bravo Sannino»Il d.s.: «Ho detto al Siena che non posso rinunciaread una grande opportunità come quella rosanero»

LUIGI SAPORITOCROTONE

Crotone sfiorata dal cal-cioscommesse? Il d.s. Ursino ie-ri è apparso sereno. «Nessunodi noi è stato chiamato in cau-sa, siamo sereni» ha detto. Il ca-pitano Antonio Galardo preferi-sce parlare del campionato.«Sinceramente non ne sappia-mo niente e la nostra testa almomento è a questo finale distagione». Che nelle prossimetre gare vedrà il Crotone giocar-ne due in casa e una in trasfertae dato che una vittoria darebbel’aritmetica salvezza, il capita-no chiama i suoi ragazzi allamassima concentrazione. «Ecosì deve essere. Se avete vistooggi l’allenamento non ci sia-mo certo risparmiati giocandoanche una partitella nella qua-le nessuno voleva perdere.Quindi il clima è quello giusto— sottolinea il 35enne crotone-se —, la carica è quella che vo-gliamo, che il mister ci chiede eche la società pretende. Vincia-mo contro la Nocerina e poi ri-manderemo tutti i discorsi a do-

po». Parole forti quelle del capi-tano che sta per staccare colCrotone il lasciapassare per ilsuo quarto anno in B di fila.

Traguardo «Per noi questo è unaltro traguardo da incorniciare— prosegue Galardo — perchésarebbe la prima volta che su-periamo la soglia del terzo an-no. Infatti nel 2006-’07 era ilterzo anno di B e siamo andatigiù. Questa volta non deve suc-cedere». Ma l’avversario di sa-bato ha una visione differenteda quella del Crotone per cuiocchio anche ai campani che almomento sarebbero retrocessi

senza spareggio. «Conosciamola Nocerina, conosciamo Con-cetti e Figliomeni (ottennero lapromozione col Crotone in Bnella stagione 2008-’09, ndr)ma soprattutto conosco Auteriche ringrazio perché mi fece fa-re il salto di categoria e con luigiocai 31 gare in C1, io che arri-vavo dai dilettanti. So — chiu-de il capitano — cosa chiederàai suoi giocatori e sappiamoche al momento la Nocerinasta giocando anche un buoncalcio visto che ha fatto 6 puntiin 3 gare perdendo solo a Vare-se».

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SERIE BWIN GLI AMARANTO RICEVONO IL CITTADELLA, I ROSSOBLÙ OSPITANO LA NOCERINA

I NUMERI

FABRIZIO VITALEPALERMO

E' soltanto questione diqualche settimana, poi Gior-gio Perinetti sarà a tutti gli ef-fetti un dirigente del Palermo.C'è da aspettare l'ultima gior-nata di campionato di Serie Ae un incontro tra Zamparini eil presidente del Siena Mezza-roma nel quale ratificare il pas-saggio dalla Toscana alla Sici-lia dell'attuale dirigente bian-conero. Un atto di riguardodel patron rosanero nei con-fronti del massimo dirigentesenese per formalizzare qual-cosa di cui i due hanno, co-munque, già parlato. Per giu-gno, insomma, Perinetti po-trebbe essere già ufficializzatocome vice presidente esecuti-vo del Palermo.

Vado via Che il percorso è giàben avviato è lo stesso dirigen-te a chiarirlo. «Sto per lasciareSiena — ha detto ieri GiorgioPerinetti a Sky Sport 24 — hochiesto comprensione alla so-cietà perché mi si apre l'oppor-tunità di sposare la mia profes-sionalità con aspetti familiari,in una città che mi ha adotta-to. Poi parlerò con Zamparinidella situazione tecnica del Pa-lermo, un argomento che af-fronteremo a breve».

Il gran ritorno Già perché perPerinetti sarebbe un ritorno alpassato in una città a cui è affe-zionato per via della moglie pa-lermitana, ma anche le dueesperienze da direttore sporti-vo del Palermo, vissute prima

sotto la presidenza di Giovan-ni Ferrara e successivamentenell'era di Franco Sensi. Duesocietà diverse ma accomuna-te dalla precarietà societaria.Il terzo atto da dirigente rosa-nero con Zamparini assumeconnotazioni molto più impor-tanti in virtù anche del ruoloda plenipotenziario che il pre-sidente intende affidargli. Difatto, Perinetti ricoprirebbe ilruolo di Zamparini ma in loco.Tra i primi argomenti da af-frontare col patron ci sarà laquestione del nuovo allenato-re.

Arriva Sannino? Il grande favo-rito per la panchina rosanero èSannino con cui Perinetti ha la-vorato nel corso di questa sta-gione a Siena. «Era già statocontattato da Panucci quandoChristian era ancora dirigentedel Palermo, è uno dei tecnicigià monitorati dal club rosane-ro e io con lui mi sono trovatomolto bene a Siena — ha pro-seguito Perinetti —. Sanninoha fatto bene in una realtà dif-ficile imponendosi per orga-nizzazione tattica e capacitàdi trasmettere emozioni e pas-sione alla squadra. Non c'è so-lo il Palermo a seguirlo con in-teresse, vedremo quello chesuccede». Già perché Sanninoè nel mirino di altre squadretra cui il Genoa e non è l'uniconome seguito da Zamparini acui piacciono molto anche ilgiovane tecnico del Catania,Vincenzo Montella, vera rive-lazione della stagione, el’esperto allenatore della La-zio Edy Reja.

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LORENZO VITTOREGGIO CALABRIA

C’è anche il difensore bra-siliano della Reggina, RamosBorges Emerson, 31 anni, tra icandidati ai Serie Bwin Awards,ovvero i premi per i migliori delcampionato cadetto: non maleper uno che ha debuttato nellacategoria: «Sono felice di esse-re stato inserito in questa spe-ciale classifica — dice il nume-ro 3 amaranto —. Però tutto ciòpassa in secondo piano, perchénon si coniuga bene col risulta-to sportivo della mia squadra.Dover giocare le ultime tre garesolo per onor di calendario nonè il massimo. Tanto più che gliobiettivi stagionali erano altri.Di certo, però, vogliamo vince-re col Cittadella sabato prossi-mo e onorare gli impegni colSassuolo, lanciato verso la A, eil Vicenza, che lotta per non re-trocedere». L’analisi di Emer-son continua: «È dura vederequesta Reggina nel limbo dellaclassifica. Che cosa non ha fun-zionato? Nessun problema dispogliatoio. Ma forse è manca-ta la determinazione in qual-

che gara e la fortuna non è stataquasi mai dalla nostra parte.Addossare tutte le responsabili-tà ai tecnici Breda e Gregucci sa-rebbe fin troppo facile, anchese il loro compito è quello di mo-tivare al meglio il gruppo».

Playoff svaniti Con la sconfittanumero 13 rimediata con laSampdoria (3-1), sono tramon-tati i sogni playoff. «Prima dellagara di Genova, credevamo an-cora al 6˚ posto — dice Emer-son —, ma quando subisci ungol dopo 10’ su autorete, è durarisalire. Eppure un successo ciavrebbe permesso di ridurre lo

svantaggio dalla zona playoff a4 punti e con la sconfitta del Pa-dova i giochi si sarebbero ria-perti... Peccato, ma ormai è tut-to finito. Però ci dispiace per lasocietà».

Riconoscenza Emerson parlapoi del futuro: «Sarò sempre ri-conoscente al presidente Fotiper avermi portato alla Reggi-na. Mi auguro di poter rimane-re ancora per tanti anni. Il miocontratto scadrà a giugno del-l’anno prossimo. E vorrei contri-buire al ritorno in serie A. Reg-gio Calabria la merita».

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dd Galardo «Crotone chiudiamosubito il discorso salvezza»

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Emerson «Ora finiamo beneReggina in A l’anno prossimo»

«Panucci avevaparlato col tecnicoIl suo gioco è ok,inoltre trasmettepassione edemozioni a tutti»

Operazione Perinetti

«È l’occasione persposare la miaprofessione conaspetti familiariin una città chemi ha adottato»

ASPETTA SOLO L’INCONTRO FRA IL PRESIDENTE DEL Siena, Mezzaroma E QUELLO DEL Palermo, Zamparini (NELLA FOTO) PERAVERE IL VIA LIBERA DAI TOSCANI E TRASFERIRSI NEL CAPOLUOGO ISOLANO DOVE É NATA LA MOGLIE. Giorgio Perinetti NON VEDE L’ORADI METTERSI ALL’OPERA COME VICE PRESIDENTE ESECUTIVO E TESSE LE LODI DEL TECNICO Sannino FAVORITO PER LA PANCHINA ROSANERO

Giorgio Perinetti, 61 anni, è pronto a ritornare a Palermo PIERANUNZI

Giuseppe Sannino, 55 anni, ora al Siena EIDON

Il difensore brasiliano Ramos Emerson, 31 anni MEMEDIA Antonio Galardo, 35 anni, col Crotone dal 2002 LAPRESSE

MERCOLEDÌ 9 MAGGIO 2012

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su Montella«La fiducia che

mi ha dato iltecnico in questastagione è stata

fondamentaleper il mio

rendimento. Miha dato

sicurezza econtinuità»

su Lo Monaco«Lo scontro a

livello societarionon ci tocca. Di

certo è andata viauna persona

importante. Maarriverà un

dirigentealtrettanto

importante»

VERSO IL PLAYOFF COL LANCIANO

S

S

VERSO LA SFIDA CON LA CREMONESE

Grinta Capocchiano«Siracusa, ce la farai»

«L’Udinese? Molte squadre sperano in noi. Pronti al record»

HADETTO

1ª DIVISIONE

Barcellona, c’è PiacenzaSacco: «Partiamo forte»

TRAPANI «Se sapremo ricompattarci sulpiano mentale non credo ci siano avversari chepossono farci paura. Dobbiamo tornare ad esserequelli di due mesi fa, con la stessa lucidità e famedi vittorie». Parole di Frank Domicolo ieri primadella ripresa della preparazione. L’espertocentrocampista è reduce da un problemamuscolare ma è già pronto per rientrare nei ranghi.Lo scorso anno è stato uno dei protagonistidurante i playoff ed è probabile che Boscagliafaccia nuovamente ricorso a lui. «La cosa che piùmi ha deluso, al di là della mancata promozionediretta, è il fatto di non aver concluso il campionatoal primo posto, a pari punti con lo Spezia. Ce losaremmo meritati. Adesso faremo quadrato peraffrontare al meglio i playoff. È importante che itifosi facciano sentire la loro vicinanza allasquadra». L’allenamento di ieri è stato precedutoda un lungo colloquio tra Boscaglia e i giocatori. Ariposo Abate per una contusione. Assenti poiché inun centro di riabilitazione di Roma gli infortunatiBarraco, Castelli e Gambino, più Lo Monaco per unconsulto presso la clinica dove è stato operato.

Franco Cammarasana

SIRACUSA Si torna oggi a lavorare e iltecnico Sottil ha già annunciato che sarà unasettimana dura, con richiami di potenza e pocopallone. Prospettiva che non preoccupa gliazzurri disposti a tutto per riconquistare unapromozione già ottenuta sul campo. «La strada èpiù lunga ma non è sbarrata – ha detto ildifensore Valerio Capocchiano — e noi vogliamoraggiungere l’obiettivo». Alla terza stagione inazzurro, Capocchiano è uno dei più "anziani" dellarosa. E come tanti compagni ha una buonaesperienza di playoff, anche se non moltofortunati. «Li ho giocati col Monza per due anniconsecutivi — ha detto —. Avevo 19 anni quandoscesi in campo a Marassi contro il Genoa». PerCapocchiano a questi spareggi il Siracusa arrivain una condizione perfetta: «Abbiamo ritrovato levittorie e le prestazioni — ha detto —. Abbiamoritrovato anche alcuni giocatori importanti comeLucenti e Fofana. Adesso dobbiamo pensare soloa vincere col sostegno dei nostri tifosi». La città èmobilitata. Sono stati allestiti pullman perraggiungere Lanciano e già si preannuncia il tuttoesaurito per il ritorno al De Simone.

Massimo Leotta

d

SERIE A L’ESTERNO ROSSAZZURRO

BASKET STASERA GARA-1 DEI PLAYOFF DI LEGADUE

MICHELE IMBESIBarcellona P.d.G. (Messina)

Per il secondo anno conse-cutivo la Sigma Barcellona si ap-presta a disputare gli spareggiper la promozione in A. Solo po-chi giorni per riposarsi e via sta-sera (20,45) con gara-1 controPiacenza. «Avrei preferito qual-che giorno in più a disposizione— dice il coach Giancarlo Sac-co — per gestire meglio la pre-parazione in vista della primagara. Il campionato si è conclu-

so sabato scorso, ma non ci sia-mo fermati e abbiamo continua-to ad allenarci tenendo la squa-dra sotto la giusta tensione pertenere alto il ritmo e la concen-trazione. Ci sono 8 compaginiin lizza che partono tutte sullastessa linea e chi avrà più ener-gie e merito alla fine riuscirà atagliare il traguardo-promozio-

ne. Ora ricomincia tutto da ze-ro e bisogna affrontare altre si-tuazioni tecniche e morali. Sia-mo consapevoli delle nostre po-tenzialità e la squadra dovrà far-si valere in campo giocando co-me sa fare senza mostrarsi pre-cipitosa e mantenendo la con-centrazione e il dominio in ogniparte del campo dal primo al-

l’ultimo secondo di gioco».

Dubbio Curry Sacco (ha il proble-ma relativo alla presenza del-l’americano Curry, che ha pre-so un pestone lunedì scorso)spiega come affrontare Piacen-za. «Dobbiamo ricordarci cheanche Piacenza si è preparata adovere per centrare un risulta-to utile in trasferta. Noi puntia-mo sulla coesione del gruppo esull’esperienza. Dobbiamo capi-talizzare tutte le circostanze fa-vorevoli che ci capiteranno».

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Domicolo indica la via«Trapani torna lucido»

Lo scatto di Marchese«Il Catania a 51 punti»

ANTONIO FOTICATANIA

Stagione da incorniciareper Giovanni Marchese. Manon ancora conclusa. Dal gioca-tore ci si aspetta l’ultimo scattovincente sulla... fascia. Il Cata-nia si congederà dal campiona-to affrontando al Massiminol’Udinese di Francesco Guido-lin, diventando di fatto l’arbitroper la Champions. L’esterno, na-to a Caltanissetta, riporta indie-tro il film dell’esaltante annatapersonale e della squadra:«Che bello aver segnato il gol al-l’Olimpico contro una squadracome la Roma e con quel pubbli-co così caloroso — dice il rossaz-zurro —. Ho segnato in stadibellissimi e importanti. Ma dob-biamo andare avanti e pensareall’Udinese. È una partita fonda-mentale, moolte squadre spera-no in noi e saremo sotto gli oc-chi di tutti. Faremo il massimoper raggiungere il nostro obiet-tivo: il record di punti». E il tra-guardo dei rossazzurri è chiude-re a quota 51 punti in classifica.«Non siamo con la testa già in

vacanza — dice ancora Marche-se —. E per questo vogliamouna vittoria davanti al nostropubblico che ci darà l'ultimasoddisfazione. È stata una sta-gione bellissima. Certo, tutti siaspettano più da noi ed è perquesto che non credo che il Ca-tania sia ancora una sorpresa inA. Nei prossimi anni dovremo

puntare a qualcosa di più dellasemplice salvezza».

Tormentone È diplomatico quan-do parla del tormentone dell’ul-timo mese riguardo lo scontrotra il patron Pulvirenti e l’ormaiex a.d. Lo Monaco. «Il proble-ma societario non ci tocca. Dicerto è andata via una persona

importante e arriverà un diri-gente altrettanto bravo per ungrande Catania anche in futu-ro». E a chi gli chiede perché inquesto finale di stagione il Cata-nia non è stato così continuo,risponde: «Abbiamo giocatotroppe partite vicine e abbiamoavuto un calo fisico e mentaleper la stanchezza. Non solo noima anche altre squadre hannoavuto lo stesso problema. Nonpuoi andare a mille sempre pertutto il campionato».

Migliore Poi analizza il propriorendimento: «Sono sempre sta-to molto umile. Conosco le miequalità, la mia forza e so che co-sa posso dare ancora a questasquadra. Non avrei mai pensa-to di arrivare a questi livelli.Giocare con continuità è statoimportante, venivo da un brut-to infortunio e avevo bisognodi giocare. La fiducia di Montel-la mi ha dato sicurezza, credosia un elemento fondamentale.Mi chiedete di darmi un voto.Non mi piace dare voti. È statauna bella stagione sia per meche per tutta la squadra. Quan-do il gruppo fa bene il singolo siesalta. Il calcio è gruppo. Ci so-no momenti in cui vedi tutto ne-ro, ma basta un attimo per di-ventare grandi. Bisogna vivereil momento in modo equilibra-to. Io ho un altro anno di con-tratto qui a Catania e voglio farparte del progetto». E sui com-plimenti e le critiche, dice: «Di-mentico gli uni e le altre. La co-sa più bella è vedere i miei geni-tori felici».

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La gioia di Giovanni Marchese, 27 anni, dopo il suo gol alla Roma ANSA

GiancarloSacco, 55anni, coachdella SigmaBarcellona

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