Scuola Europea di Anestesia Ostetrica www.eesoa.com Master Biennale di Alto Perfezionamento in ANALGESIA, ANESTESIA E TERAPIA INTENSIVA IN OSTETRICIA Direttore : Prof. Giorgio Capogna ANNO ACCADEMICO 2015 - 2016 IL TRAUMA NELLA PAZIENTE GRAVIDA Relatore : Dott. Leonardo Bianciardi
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IL TRAUMA NELLA PAZIENTE GRAVIDA - eesoa.com · 2 materna e fetale e l’affinità dell’emoglobina; l’affinità dell’emogoblobna fetale per l’ossigeno (p50=18mmHg) è maggiore
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due minuti tutto l’ossigeno presente e non muore dopo questo tempo; danni
cerebrali irreversibili si verificano quando trascorrono circa 10 minuti, perché il
feto ha numerosi meccanismi di compenso (redistribuzione del flusso a organi
vitali: cuore-cervello-placenta, ridotto consumo O2, dipendenza di alcuni letti
vascolari dal metabolismo anaerobio). Situazioni cliniche in cui vi è la cessazione
totale del trasporto dell’ossigeno sono rari ed includono il distacco intempestivo
della placenta o la compressione del cordone ombelicale, generalmente dopo
prolasso dello stesso.
Fattori che influiscono il trasferimento di O2 dalla madre al feto sono elencati
nello schema seguente:
Poiché il trasferimento di O2 dipende dal flusso ematico e non dalle limitazioni
della diffusione, il flusso ematico da entrambi i lati della placenta è la
componente principale per il mantenimento dell’ossigenazione fetale. Esiste un
“safety factor” di circa il 50% , ovverosia il flusso ematico uterino deve scendere
sotto il 50% prima che si instauri un’evidente acidemia fetale e una ridotta
assunzione di ossigeno.
Altri fattori importanti che intervengono sull’ossigenazione fetale includono la
pressione parziale di O2 materna e fetale e l’affinità dell’emoglobina; l’affinità
dell’emogoblobna fetale per l’ossigeno (p50=18mmHg) è maggiore rispetto a
quella materna (p50=27 mmHg), spostando verso sinistra la curva di
dissociazione dell’emoglobina fetale; inoltre la concentrazione dell’emoglobina
fetale è circa 15 g/L rispetto alla materna di circa 12 g/L. Questi fattori associati
anche all’effetto Bohr e Haldane rendono più efficiente nel feto il trasporto di
Fattori che influiscono sul trasferiemnto di O2 madre - feto
Flusso ematico intervilloso
Flusso ematico feto-placentare
Pressione parziale O2 sangue arterioso materno
Pressione parziale O2 sangue arterioso fetale
Affinità O2 sangue fetale
Concentrazione Hb o capacità trasporto O2 sangue materno
Concentrazione Hb o capacità trasporto O2 sangue fetale
pH e pCO2 sangue materno e fetale (effetto Bohr)
Capacità di diffusione placentare
Geometria vascolare placentare
Rapporto flusso ematico madre/feto superficie di scambio
Shunt in zone di scambio
Consumo di O2 placentare
ossigeno ai tessuti durante episodi di acidemia o aumentato consumo di
ossigeno.
CENNI DELLE MODIFICAZIONI
ANATOMO-FISIOLOGICHE
DELLA DONNA IN GRAVIDANZA
La conoscenza delle peculiari modificazioni anatomiche e fisiologiche che
avvengono durante la gravidanza sono di estrema importanza per il trattamento
delle pazienti traumatizzate.
PESO CORPOREO e COMPOSIZIONE L’aumento medio del peso corporeo è di circa il 17%, circa 12 kg. Tale
accrescimento è dovuto ad un aumento sia dimensioni dell’utero sia del suo
contenuto (utero 1kg, liquido amniotico 1 kg, feto e placenta 4 kg,), sia del
volume ematico e sia liquido interstiziale (circa 2 kg) e sia per aumento del
deposito di grasso e proteine (circa 4 kg). Il peso aumenta di 1-2 kg durante il
1° trimestre mentre in ciascuno dei successivi trimestri l’aumento è di 5-6 kg.
W = settimana ; gr = grammi Vi è una ritenzione idrica dovuta alla riduzione dell’osmolalità plasmatica di circa
10 mOsm/kg causata dalla secrezione di vasopressina e dal “resetting” della
soglia dei recettori della sete, che determina una riduzione della concentrazione
ematica per espansione del volume circolante.
Anche il Ca e Mg si riducono durante la gravidanza.
L’albumina plasmatica si riduce causando una riduzione della pressione colloido-
osmotica del 14% con conseguente formazione di edemi, soprattutto declivi.
AUMENTO di PESO Aumento cumulativo (gr) Tessuti e Fluidi 10 w 20 w 30 w 40 w Feto 5 300 1500 3400 Placenta 20 170 430 650 Liquido Amniotico 30 350 750 800 Utero 140 320 600 970 Mammelle 45 180 360 505 Sangue 100 600 1300 1450 EVW 0 30 80 1480 Grasso materno 310 2050 3480 3345 Totale 650 4000 8500 12.500
MODIFICAZIONI CARDIOVASCOLARI
ESAME FISICO
La gravidanza determina un aumento delle dimensioni del cuore per aumento del volume
ematico e per aumento dello stretch e forza della contrazione cardiaca. Vi è un aumento
del 1° tono cardiaco sul focolaio mitralico e tricuspidale, mentre il 2° tono si modifica
poco; un 4° tono si può verificare nel 16% delle gravidanze e scompare a termine.
Un’elevazione del diaframma dovuto all’accrescimento dell’utero determina lo
spostamento anteriormente e verso sinistra del cuore, con spostamento al 4° spazio
intercostale sull’emiclaveare sinistra dell’impulso cardiaco massimo. Ciò è visibile alla
radiografia del torace
All’ ECG, oltre che aumento della frequenza cardiaca di 10-20 battiti al minuto, si
evidenzia una riduzione dell’intervallo P-R e del Q-T non-corretto: quest’ultimo può avere
implicazioni cliniche nelle pazienti con sindrome del Q-T lungo pre-gravidanza. L’asse
QRS si sposta a destra nel primo semestre e può spostarsi a sinistra nel terzo trimestre.
L’esame ecocardiografico dimostra una ipertrofia ventricolare a partire dalla 12°
settimana con un aumento del 50% della massa a termine. L’ipertrofia è eccentrica;
l’annulus mitralico tricuspidale e polmonare aumenta. Il 94% delle gravidanze a termine
mostra una insufficienza tricuspidale e polmonare e il 27% una insufficienza mitralica;
l’annulus aortico non si modifica.
VOLUME EMATICO
A partire dalla 6° settimana inizia l’espansione volemica fino araggiungereun
aumento nel volume plasmatico circolante pari al 55% (da 40 ml/kg fino a 70
Le linee blu indicano rapportocuore/torace in donne non-gravide,mentrelelineenereindonnegravide.
ml/kg) e un aumento dei globuli rossi del 17% (dal 25 a 30 ml/kg).; l’aumento
dei globuli rossi è non proporzionato all’aumento del volume plasmatico, tanto da
far risultare una “ fisiologica anemia” durante la gravidanza.
L’aumento del volume ematico facilita il trasporto di nutrienti al feto, protegge la
madre dall’ipotensione e riduce i rischi associati all’emorragia del parto.
La concentrazione di albumina si riduce (da circa 4.1-5.3 g/dL a 3.1-5.1g/dL nel
1° trimestre, 2.6-4.5g/dL nel 2° trimestre, 2.3-42. g/dL nel 3° trimestre). Le
globiline si riducono nel 1° trimestre per rialzarsi a termine del 10% rispetto ai
valore pre- gravidanza. La pressione colloido-osmotica si riduce di 5 mmHg
durante la gravidanza e la concentrazione delle colinesterasi si riduce del 25%
nel 1° trimestre per rimanere a tale livello fine al termine della gravidanza.
PARAMETRI EMODINAMICI
Vi è un aumento della gittata cardiaca del 35-50% dalla fine del 1° trimestre,
dovuto sia ad aumento della gittata sistolica (25-30%) sia della frequenza
cardiaca (10-20 bpm) mentre le resistenze vascolari sistemiche si riducono del
15-20%. Il volume di fine diastole del ventricolo sinistro aumenta mentre il
volume di fine sistole rimane inalterato determinando una maggiore frazione
d’eiezione. La pressione venosa centrale, la pressione distolica polmonare e la
pressione di incuneamento (wedge) non si modificano mentra aumenta la
contrattilità cardiaca.
La posizione, l’età gestazionale e la parità influiscono sulla misurazione della
pressione arteriosa. La pressione sistolica, diastolica e media si riducono durante
la gravidanza e ritornano ai valori precedenti a termine. La pressione diastolica si
riduce maggiormente rispetto alla sistolica.
Modifiche Cardiovascolari
Volume ematico Aumento + 35 – 40% Volume plasmatico Aumento + 50% Volume Globuli Rossi Aumento + 20% Gittata Cardiaca Aumento + 40-50% Gittata sistolica Aumento +30% Frequenza cardiaca Aumento + 15-20% Pressione venosa femorale Aumento + 15 mmHg Resistenze vascolari sistemiche Riduzione - 15 mmHg Pressione arteriosa media Riduzione - 15 mmHg Pressione sistolica Riduzione - 0-15 mmHg Pressione diastolica Riduzione - 10-20 mmHg Pressione venosa centrale nessuna Nessuna modificazione
Compressione aorto-cavale.
La compressione della vena cava inferiore si verifica normalmente a partire dalla 13 -16°
settimana di gestazione, determinando un aumento del 50% della pressione venosa
femorale in posizione supina; anche l’aorta viene compressa dall’utero gravidico a
termine, provocando pressioni inferiori nell’asse femorale rispetto alla pressione
brachiale.
A termine, la posizione supina determina una riduzione del 10-20% della gittata sistolica
e della gittata cardiaca e una riduzione del 20% del flusso ematico uterino; il ritorno
venoso, con la vena cava inferiore ostruita è parzialmente garantito dalle vene
intraossee, dalle vertebrali , dalle paravertebrali e dalle vene epidurali. Fino al 15% delle
pazienti gravide riferiscono segni di shock (nausea, ipotensione, pallore, sudorazione,
vomito) in posizione supina. La prevenzione di questa sindrome (“supine-hypotension
syndrome”) si ottiene posizionando la donna in decubito laterale sinistro tra i 15°-30°.
UTERO
Nelle donne non gravide l’utero ha un peso di circa 70gr, ed è un organo solido con una
piccola cavità di circa 10 ml. Durante la gravidanza si trasforma in un organo muscolare
a parete fine (circa 1-2 cm) fino ad avere un volume a fine gravidanza di 5 L o più, una
capacità 500-1000 volte superiore che in stato non gravido pesando circa > 1kg.
Le modificazioni e i reperi dell’aumento dell’utero in gravidanza si possono vedere nella
figura seguente e sono importanti al fine di determinare l’età gestazionale durante
l’esame fisico;
RESPIRATORIO
Il torace subisce sia modificazioni meccaniche che ormonali in gravidanza; la ralaxina,
ormone responsabile del rilasciamento dei legamenti pelvici, responsabile del
rilasciamento dei legamenti delle coste inferiori provocando un allargamento dell’angolo
sottocostale da circa 68° a 103.5°; inoltre, vi è un innalzamento del diaframma di 4 cm,
un aumento del diametro trasverso di circa 2 cm con relativo aumento della
circonferenza toracica di circa 5-7 cm.
E’ presente un “ingorgo” capillare e mucoso laringeo, nasale e orofaringeo che inizia nel
1° trimestre e aumenta progressivamente fino al termine provocando riniti o
sanguinamenti (epistassi).
FLUSSI POLMONARI
L’inspirazione in gravidanza è dovuta quasi esclusivamente all’escursione del diaframma
per la sua maggiore discesa dalla sua posizione sopraelevata e per la limitata espansione
della cassa toracica per l’aumentata posizione di riposo. Non vi sono modificazioni
significative delle vie aeree maggiori ed inferiori e nemmeno nelle curva flusso-volume,
nel volume espiratorio massimo in 1 secondo (FEV1), nel rapporto FEV1/FVC (capacità
vitale forzata) e nel volume di chiusura.
VOLUMI POLMONARI
Vi sono, invece, modificazioni dei volumi polmonari: una riduzione della Capacità
Funzionale Residua (CFR) fino all’80% (o 400-700 ml) che inizia dal 5° mese di
gravidanza; si distingue una riduzione del 15-20% (200-300 ml) del Volume Riserva
Espiratoria e del del 20-125% del Volume Residuo (200-400 ml); la posizione supina
causa una riduzione ulteriore del 70% circa, mentre l’assunzione di una posizione a testa
alta di 30° provoca un aumento di circa il 10% della CFR.
Inoltre, la CFR è inferiore al volume di chiusura in circa il 50% delle gravide in posizione
supina, ciò comporta una velocità di 2.5 volte maggiore della caduta della pO2 nelle
gravide rispetto alle non gravide (139 mmHg/min versus 58 mmHg/min).
La frequenza respiratoria rimane essenzialmente inalterata mentre il Volume Corrente e
la Ventilazione Minuto aumentano significativamente.
Ciò determina una modificazione dei gas disciolti secondo la tabella sottostante:
Trimestre
Non gravida 1° 2° 3°
pH 7.40 7.41-7.44 7.41-7.44 7.41-7.44
pO2 mmHg 100 107 105 103
pCO2 mmHg 40 30-32 30-32 30-32
[HCO3 ]mEq/L 24 21 20 20
L’uptake e il consumo sono molto più elevati (circa il 20%) a termine; per unità di peso,
il sistema feto-placenta-utero ha un consumo di O2 di 12 ml/kg mentre quello madre è di
circa 4 ml/kg per la madre.
GASTROINTESTINALE
Lo stomaco è dislocato in alto e verso sinistra ed il suo asse è ruotato di circa 45° a
destra; ciò comporta uno spostamento della porzione intraddominale dell’esofago nel
torace determinando una ridotto tono dello sfintere esofageo inferiore che usualmente
impedisce il reflusso del contenuto gastrico. Circa il 30-50% delle donne gravide
soffrono di reflusso gastresofageo durante la gravidanza.
Lo svuotamento gastrico del materiale liquido e solido non si modifica ma la peristalsi
esofagea e gastrica è rallentata.
La secrezione di gastrina da parte della placenta, che inizia dalla 15a settimana, può
aumentare il volume e l’acidità gastrica; tuttavia, i livelli di gastrina plasmatica
rimangono immutati o si riducono, tanto da raggiungere il livello inferiore tra la 20a-30a
settimana.
Trimestre
Parametro 1° 2° 3°
LES Ridotto Ridotto Ridotto
Svuotamento gastrico No modificazioni No modificazioni No modificazioni
Secrezione gastrica No modificazioni o ridotto
No modificazioni o ridotto No modificazioni o ridotto
Donne con volume gastrico > 25ml No modificazioni No No
Donne con pH gastrico < 2.5 No No no
Le modificazioni epatiche durante la gravidanza sono:
- un aumento della pressione portale e delle vene esofagee al 3° trimestre per la
pressione uterina sul sistema venoso addominale
- teleangectasie o varici esofagee appaiono fino al 60% delle gravidanze senza
alterazioni funzionali epatiche.
COAGULAZIONE La gravidanza è uno stato ipercoagulativo compensato; la concentrazione della maggior
parte dei fattori della coagulazione (fibrinogeno-fI, proconvertina-fVII, antiemofilico-fVIII,
fattore Christmas-fIX, fattore Stuart-Prower-fX, e Hageman-fXIII aumenta; altri quali
protrombina-fII, preaccelerina-fV rimangono ai livelli non-gravida e alcuni diminuiscono
(fXI, fXIII).
Aumento
concentrazione Concentrazione
immodificata Ridotta concentrazione Altri parametri
F I (fibrinogeno) F II (protrombina) F XI (tromboplastina) PT ridotto 20% F VIII (fattore antiemofilico)
F V (proaccelerina)
F XIII (fattore stabilizzante fibrina) PTT ridott 20%
F IX (fattore Christmas) TEG ipercoagilabilità
F X (Stuart-Prowder) Fibrinopeptide A aumentato
F XII (Hageman) AT III ridotta PLT pari o ridotta
Tempo sanguinamento pari
Plasminogeno aumentato
Implicazioni anestesiologihce-rianimatorie delle modificazioni anatomo-fisiologiche in gravidanza delle modificazioni anatomo-fisiologiche in gravidanza
Modifiche in gravidanza Implicazioni cliniche CARDIOVASCOLARE
Volume plasmatico Aumento fino al 50% Anemia diluzionale
Ridotta capacità tarsporto O2 Segni di shock tardivi
Frequenza cardiaca Aumento 15-20 bpm Aumento richiesta CPR
Gittata cardiaca Aumento fino al 40% Ridotta in posizione supina Aumento richiesta CPR
Flusso ematico uterino 10% della gittata cardiaca Possibile rapida emorragia massiva
Resistenze vascolari sistemiche Ridotte Sequestro ematico in CPR
retroperitoneale in trauma pelvici, trauma uterino
Intestino Dislocamento verso l’alto Possibile danno da ferite penetranti
Vescica Dislocamento anteriore e superiore da utero
Suscettibile di danno come organo intraddominale
Flusso ematico renale Aumento fino al 60%, [BUN, Creatinina] ridotta
“normali” valori mimano una funzione compromessa
fegato Aumento pressione venosa portale e vene esofagee (teleangectaseie/varici
esofagee)
Attenzione posizionamento SNG e sonde T°C
coagulazione Aumento fattori coagulazione Maggior tendenza trombosi SISTEMA NERVOSO
Centrale MAC gas alogenati inferiore fino al 40%
Periferico Ridotta dose anestetici locali
VALUTAZIONE PRIMARIA E SECONDARIA
La valutazione primaria e secondaria descritte di seguito sono riconducibili a quelle
utilizzate dall’ETC (European Trauma Course) o ATLS (Advanced Trauma Life Support), che
prevedono un approccio variabile in relazione agli eventi che avvengono simultaneamente e
che si adatta alla severità delle condizioni del paziente, lavorando in TEAM.
Il primo approccio ha lo scopo di identificare e controllare qualsiasi condizione potenzialmente
mortale ed inizia con un metodo rapido e semplice da fare in 10 secondi:
1. VALUTAZIONE INIZIALE
a. STORIA i. presentarsi al paziente, chiedere il suo nome, breve storia dell’ accaduto
e trattamenti precedenti ii. dinamica dell’incidente: es. incidente automobilistico, aggressione,
caduta,….ferita penetrante da arma da fuoco o arma bianca………..ustioni (modalità, agente causativo, estensione…..)
2. VALUTAZIONE PRIMARIA
a. AIRWAYS (vie aeree)
i. “Aprire e pulire”
1. paziente in grado di parlare 2. no stridore 3. non corpi estranei
ii. vie aeree ostruite
1. paziente non parla 2. stridore, rumori repsiratori o assente respirazione 3. vomito, denti, sangue, secrezioni o detriti 4. retrazioni sternali o intercostali 5. ridotto livello di coscienza 6. cianosi o mucose scure, letto ungueale
iii. Interventi
1. Jaw-trust, chif lift 2. Suzione per rimuovere materiale 3. Inserzione cannula orale o nasofaringea
iv. Tratto rachide cervicale
1. Mantenere in asse il rachide cervicale (MILS=manual in-line stabilisation)
2. Collare cervicale o simili presidi di fissazione
b. BREATHING (respirazione)
i. Efficace
1. Spontanea espansione toracica 2. Respirazione non affannosa 3. Non utilizzo muscoli accessori
Inefficace
4. Apnea o respiro agonico 5. Respiro superficiale ed inefficace 6. Suoni polmonari assenti o differenti nei due emitoraci 7. Asimmetria espansione torace 8. Deviazione tracheale o vene giugulari distese 9. Evidenti ferite toraciche 10. Ridotto livello di coscienza 11. Cianosi mucose
ii. Interventi se respirazione inefficace
1. 100% ossigeno con maschera non-rebreathing 2. utilizzo di pallone Ambu con maschera+O2 100% 3. inserzione ago toracotomia o tubo toracico se sospetto o certo
pneumotorace 4. intubazione se necessario (presidii glottici, extraglottici,
cricotiroidotomia)
c. CIRCULATION (circolazione)
i. Efficace
1. Polso periferico palpabile (60 – 100 bpm) 2. Normale tempo di riempimento capillare (< 2”) 3. Pelle rosea, calda 4. Paziente vigile ed orientato
ii. Inefficace
1. Polsi periferici non rilevabili 2. Evidente emorragia esterna 3. Allungato tempo di riempimento capillare (> 2”) 4. Ridotto livello di coscienza 5. Pallore, cute fredda e umida
- Eventuali test tossicologici (alcool, sostanze stupefacenti,…)
- Emogasanalisi artero/venosa
- Test di Kleihauer-Betke (KB) (2° e 3° trimestre): è utilizzato per stabilire e
quantificare la severità del trauma utero-placentare (emorragia feto-materna).
Un test positivo è associato con una alta probabilità di parto pretermine.
Secondo le linee guida dell’ACOG, pur non essendoci evidenza sulle pazienti che
dovrebbero ricevere gli anticorpi anti-Rh-, tutte le donne Rh- nel 2° e 3°
trimestre dovrebbero ricevere una dose standard di immunoglubuline di circa
300mcg.
- Test più rapidi (Ogita – Apt – Loendersloot): secondo disponibilità del presidio
ospedaliero
COMPLICANZE OSTETRICHE
ARRESTO CARDIACO NELLA GRAVIDA
SPECIFICI TRAUMI
ARRESTO CARDIACO in GRAVIDANZA Cesareo post-mortem L’incidenza di arresto cardiaco in gravidanza è stimata in 1:20.000-30.000; le cause
più frequenti sono il trauma , l’emorragia post-partum, l’embolia amniotica, l’ictus, la
preeclampsia-eclampsia, sepsi e quelle anestesia correlate.
L’arresto cardiaco è complicato inoltre dalle modificazioni anatomo-fisiologiche che
avvengono in gravidanza e che sono state descritte precedentemente; in particolare la
sindrome aorto-cavale, l’aumento del consumo di ossigeno, la ridotta riserva
polmonare.
Sebbene sia consigliato posizionare in decubito laterale sinistro di 15-30° la paziente,
ciò comporta una maggiore difficoltà ad eseguire le compressioni toraciche; l’AHA
(America Heart Association) dà indicazione di dislocare manualmente l’utero o di
posizionare un cuneo sotto l’asse rigida per la rianimazione qualora la prima manovra
fosse inefficace (vedasi figure sottostanti: A.la dislocazione manuale; B. un cuneo
sotto l’asse rigida per la rianimazione; C.”cuneo umano”).
L’impedenza toracica è immodificata, è quindi possibile utilizzare le energie standard
per la defibrillazione; se la circolazione spontanea (ROSC) non riprende entro i 4
minuti, è necessario prendere in considerazione il “cesareo peri-mortem (cpm)” :
§ Se l’età gestazionale è < 20° settimane, non deve essere considerato perché è
improbabile che l’utero gravidico di queste dimensioni comprometta
l’emodinamica materna
§ Se l’età gestazionale è di 20°-23° settimane, si può procedere al cpm per
permettere il successo della rianimazione ma non a quella fetale
§ All’età gestazionale > 24°-25° settimane, il cpm permette la sopravvivenza
della madre e del feto
Risulta importante, comunque, riconoscere le cause che hanno determinato l’arresto
cardiaco: a tal proposito , l’AHA ha sviluppato un aiuto mnemonico (BEAUCHOPS)
BEAU-CHOPS B Bleeding/DIC E Embolism: coronary/pulmonary/amniotic fluid A Anesthetis complications U Uterine atonia C Cardiac disease: infarto miocardico, ischemia, dissezione aortica, cardiomiopatia H Hypertension, preeclampsia/eclampsia O Differential diagnosi of standard guidelines P Placenta abruptio/previa S sepsis
o si può utilizzare la seguente check-list:
A Anesthetic complications (high neuraxial block, loss airways, aspiration, respiratory depression, hypotension,…)
B Bleeiding (coagulopathy,uterine atony,uterine rupture,…)
C Cardiovascular diseases
D Drugs
E Embolic (pulmonary embolism, amniotic fluid, air)
F Fever
G General non-obstetric causes (4H-4T)
H Hypertension (preeclampsia, eclampsia,HELLP,..)
SOPRAVVIVENZA FETALE
Età gestazionale settimane
Sopravvivenza a 6 mesi (%)
Sopravvivenza senza
anormalità severe (%)
22 0 0 23 15 2 24 56 21 25 79 69
Ann Surg
1996;223:481
OSTETRICHE
Distacco di placenta
Il distacco di placenta risulta dalle differenze delle proprietà fisiche del tessuto
relativamente anelastico della placenta e il miometrio “elastico” per una improvvisa
deformazione dell’utero; ciò determina una emorragia in un tessuto altamente
vascolarizzato che può causare una rapida emorragia materna e la morte fetale. E’ la
causa più frequente di morte fetale (50-70%) e complica l’1-2% dei traumi in
gravidanza con un ISS basso (Injury Severity Score<9) fino ad arrivare al 40% per un
ISS (>16) alto. La diagnosi è basata sull’utilizzo dell’ecografia, anche se inficiata da
una bassa sensibilità (50%); ci si può valere di suggestivi segni quali l’ematoma