“progetto– giornali- no” si ispira alle fina- lità stesse della scuola che ha il compito di abilitare gli alunni a comunicare corretta- mente, a maggior ra- gione in quella che oggi è detta la società della comunicazione. Speriamo anche quest’anno di aver realizzato un prodot- to piacevole sia nella forma che nella so- stanza. Quello che avete tra le mani è il frutto di un lavoro duro, ma certamente entusiasmante e pie- no di soddisfazioni, molto curato nella veste grafica. Buona lettura! Referente Prof.ssa Nelluccia Conti Dirigente Scolastico Dott.ssa Francesca Amore Il Giornalino della Scuola è un “prodotto” per far conoscere alla collet- tività l’operosità e le attività che si svolgo- no nell’Istituto per l’arricchimento dell’offerta/crescita formativa. Nel corso di quest’anno scola- stico i progetti saggia- mente pianificati e realizzati con grande vitalità sono numero- si, dai vari incontri con esperti di legali- tà, alle varie attività sportive. Il nostro Giornalino docu- menta le tante espe- rienze di alunni e insegnanti dell’Istituto, sempre impegnati in attività scolastiche ed extra- scolastiche. I prota- gonisti sono sempre gli alunni, “giornalisti dilettan- ti”, ma pieni di entu- siasmo, desiderio di imparare e approfon- dire la conoscenza dei mezzi di informa- zione e, in particola- re, della carta stam- pata. Il giornalino dà voce ai ragazzi, privi- legiando il loro pun- to di vista e stimolan- do il loro desiderio di comunicare. An- che se scrivere su un giornale, sia pure il giornale scolastico, non è la stessa cosa che svolgere un te- ma; diverse sono le fonti, diverse sono le tecniche, diverso è il linguaggio da usare (oltre a dover tenere in considerazione le differenze di stile e di scrittura relativi alle varie età degli alunni). Realizzare un giornale non è una cosa semplice, richiede molto tem- po, forza di volontà, e assunzione di re- sponsabilità. Il EDITORIALE I° Ist.comprensivo “pirandello” carlentini 2014/2015 Il Siciliano Giornalino d’Istituto Sommario: Editoriale 1 La Prof.ssa Falcone tra gli alunni 2 Shoah: Per non dimenti- care 3 Olimpiadi studentesche 3 I giovani cambieranno il futuro della città di Lentini 4 Un po’ di attualità 5-6 Il Bullismo 7 Terrorismo in Francia 8 Samantha Cristoforetti La Mafia Legalità = Onestà 9 Riflessioni sulla Giornata della Legalità Ad una persona speciale 10 La voce dei ragazzi in rima 11 12 13 Le nostre gite 15 1
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“progetto– giornali-no” si ispira alle fina-lità stesse della scuola che ha il compito di abilitare gli alunni a comunicare corretta-mente, a maggior ra-gione in quella che oggi è detta la società della comunicazione. Speriamo anche quest’anno di aver realizzato un prodot-to piacevole sia nella forma che nella so-stanza. Quello che avete tra le mani è il frutto di un lavoro duro, ma certamente entusiasmante e pie-no di soddisfazioni, molto curato nella veste grafica. Buona lettura!
Il Giornalino della Scuola è un “prodotto” per far conoscere alla collet-tività l’operosità e le attività che si svolgo-no nell’Istituto per l’arricchimento dell’offerta/crescita formativa. Nel corso di quest’anno scola-stico i progetti saggia-mente pianificati e realizzati con grande vitalità sono numero-si, dai vari incontri con esperti di legali-tà, alle varie attività sportive. Il nostro Giornalino docu-menta le tante espe-rienze di alunni e insegnanti dell’Istituto, sempre impegnati in attività scolastiche ed extra-scolastiche. I prota-gonisti sono sempre gli alunni, “giornalisti dilettan-ti”, ma pieni di entu-siasmo, desiderio di
imparare e approfon-dire la conoscenza dei mezzi di informa-zione e, in particola-re, della carta stam-pata. Il giornalino dà voce ai ragazzi, privi-legiando il loro pun-to di vista e stimolan-do il loro desiderio di comunicare. An-che se scrivere su un giornale, sia pure il giornale scolastico, non è la stessa cosa che svolgere un te-ma; diverse sono le fonti, diverse sono le tecniche, diverso è il linguaggio da usare (oltre a dover tenere in considerazione le differenze di stile e di scrittura relativi alle varie età degli alunni). Realizzare un giornale non è una cosa semplice, richiede molto tem-po, forza di volontà, e assunzione di re-sponsabilità. Il
EDITORIALE
I° Ist.comprensivo
“pirandello”
carlentini
2014/2015 Il Siciliano
Giornalino d’Istituto
Sommario:
Editoriale 1
La Prof.ssa Falcone tra gli alunni
2
Shoah: Per non dimenti-care
3
Olimpiadi studentesche 3
I giovani cambieranno il futuro della città di Lentini
4
Un po’ di attualità 5-6
Il Bullismo 7
Terrorismo in Francia 8
Samantha Cristoforetti La Mafia
Legalità = Onestà 9
Riflessioni sulla Giornata della Legalità
Ad una persona speciale
10
La voce dei ragazzi in rima
11
12
13
Le nostre gite 15
1
pere cosa è la mafia e combatter-la già adesso con i nostri piccoli mezzi. La mafia ha paura di noi,ha paura della scuola,degli insegnanti ,di coloro che ci inse-gnano che bisogna combattere sempre e comunque. Bisogna reagire,non trattenere e nascon-dere,dobbiamo armarci di corag-gio!
Sappiamo che è difficile farlo, ognuno di noi ha paura e la ma-fia se ne approfitta; la paura è un mezzo per fermarci è un osta-colo che dobbiamo abbattere. Siamo noi che dobbiamo ostaco-lare la mafia,non dobbiamo farla respirare. La mafia deve essere Soffocata!Clicca per il video di Alessio Giuga e Ludovica Nardo III C
Giorno 4/12/2014 abbiamo avu-to l’onore di ospitare la prof.ssa Maria Falcone nella nostra scuola. E’ stata una giornata piena di e-mozioni e ,molto istruttiva in quanto con parole semplici ci ha fatto capire come il fratello ha combattuto la mafia fino a dare la vita. Ecco una riflessione sulla mafia che ha fatto la nostra com-pagna Chiara Barbagallo:
Legalità significa Onestà. Onestà è una parola grossa,una parola sconosciuta dalla criminalità orga-nizzata,ovvero dalla mafia. Questa è ovunque,ma soprattutto in Sici-lia, in Italia. In Sicilia la mafia prevale molto e i cittadini NON PARLANO,NON SENTO-NO,NON VEDONO. E per que-sto non si riesce a combattere la mafia ,c’è troppa omertà.
Ma adesso bisogna uscire fuo-ri, parlare e dire BASTA!Bisogna lottare per raggiungere
questo obiettivo ,bisogna avere un’idea ferma e portarla avanti con coraggio. Il futuro siamo noi ragazzi e siamo noi che fin da ora dobbiamo Sapere e Co-noscere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, dobbiamo sa-
Oggi, giorno della shoah, 27 Gennaio, ricordiamo quelli anni di guerra durante il quale sono stati sterminati milioni di ebrei. Tutte le persone erano trattate come animali, costrette a lavorare sotto la pioggia, in mezzo al fango, nessun nome, solo numeri, nessuna libertà di parola, nessuna dignità. Noi abbiamo visto il film ”Schindler’s list” è un film che mi ha toccato molto, mi è entrato dentro , non so perché, questo è quello che mi è piaciuto di più, fra quelli che ho visto sulla sha-oh. Rispecchia il modo di pensare dei tedeschi che uc-cidevano per “gioco”, rispec-
chia le condizioni de-gli ebrei nei campi di concentramento, la cattiveria, e la follia nazista, un’ideologia inutile senza alcun
senso, senza motivo di agire così, con questa crudeltà. Sono state distrutte intere fami-glie, sono stati com-prati e venduti gli e-brei come se fossero di proprietà dei tede-schi, come solo gli
schiavi vengono tratta-ti. Chiara Barbagallo
3^C Clicca il video di Scarcina e Marti-nes III C
Shoah: Per non dimenticare
Olimpiadi Studenteschi 2015
gnanti si ritrovano cosi assieme sul cam-po di atletica ad inco-raggiare e spronare i propri allievi. Ed è qui che i ragazzi stupendo tutti e al di là di ogni più rosea aspettativa, conquistano il bronzo nel getto del peso ma-schile, nel salto in alto femminile, negli 80 metri maschile e fem-minile, nei 1000 me-tri maschile, l’argento nella staffetta 4 x 100 maschile e soprattutto l'oro negli 80 metri ostacoli maschile. Va-
lenti Mattia conquista il primo posto provin-ciale assoluto e di di-ritto accede alla finale regionale che si svolge-rà a Messina il 6 mag-gio. Lì sfiorerà l'impre-sa e il sogno di poter rappresentare la Sici-lia nella finale nazio-nale: Mattia si classifi-ca infatti secondo ad un solo decimo di di-stacco dal vincitore.
Gli alunni della III C
Tutti gli sforzi degli alunni, l'impegno e la serietà mostrati negli allenamenti vengono premiati il 30 aprile, giorno della finale provinciale di atletica leggera, ancora a Sira-cusa presso il campo scuola Pippo di Nata-le. I nostri giovani atleti sono seguiti an-che dalla prof.ssa Si-pala Natascia che ha sostituito il professor Odierna per un infor-tunio occorsogli pro-prio durante gli alle-namenti. I due inse-
Oggi giorno il comu-ne non contribuisce a questa lotta continua per la povera Lentini che giorno dopo gior-no si rivela poco atti-va,soltanto i giovani propongono originali idee ma nessuno rie-sce a metterle in prati-ca sia per la poca vo-glia sia per il fatto che gli adulti li sminuisco-no e non credono nel-le loro capacità,di con-seguenza loro non reagiscono e si tirano indietro.
Un altro fatto molto
importante di cui non si discute sono le ele-zioni dell’Amministrazione Comunale. Buona parte della comunità lentinese ha votato come sindaco Alfio Mangiameli ma a quanto pare lui,al po-sto di migliorare il paese lo sta solamente peggiorando. Pensan-do soltanto al suo be-ne e non si accorge dei problemi che gira-no nel paese, per e-sempio:il maltratta-mento degli animali, che vengono avvelena-ti e la Protezione Civi-le non pensa a que-
sto,i ragazzi che continuano a drogarsi e la gente che si suicida per la mancanza di lavoro. Sta diventando un paese così brutto che ormai la sera le persone preferisco-no stare chiuse a casa più tosto che uscire,a causa del-la brutta gente che c’è in giro. Già da qualche anno l’unico centro di ritrovo dei ragazzi è il piazzale della chiesa S.Tecla dove i ragazzi si riuniscono e passano in-teri pomeriggi a giocare a carte,passeggiare, ridere e scherzare.
deve mai fare. Poi ci hanno parlato della droga. Hanno detto che in alcuni Paesi del mondo la droga è le-gale, ma in Italia no. In Italia la droga è illegale anche se ci sono le persone che la vendono. Di più gli spacciatori si trovano nelle discoteche o nei pub. Ci hanno detto che la droga viene messa in delle pastic-che, e che per farle pesare di più mettono materiali come il fer-ro, il legno, la gomma, il gesso o addirittura veleno per topi. Que-
Giorno 12 febbraio 2015 alle ore 11:00 sono venuti due poli-ziotti della questura di Siracusa, presso i loca-li del I Istituto com-prensivoPirandello”.Loro hanno parlato delle persone “sperti” che guidano il motori-no senza casco e ci hanno spiegato che è obbligatorio metterlo anche perché a volte salva la vita. Ci hanno fatto anche l’esempio di qualche ragazzo che è uscito da casa con il casco e poi lo ha tolto disubbidendo ai geni-tori e questo non si
ste pasticche costano tanto e solo un’assunzione può provocare la morte.Se una persona guida un veicolo subito dopo aver preso una pasticca e viene fermata da un poliziotto , alla persona viene ritirata la paten-te.Alla fine ci hanno parla-to anche della mafia e ci hanno detto che gli omici-di li fanno per i soldi. Ci hanno anche spiegato che ha commesso due grandi errori: uccidere Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Li hanno uccisi perché era-no contro la mafia e stava-no riuscendo a sconfigger-la.
Giovanni Pasqua 3^C
I giovani cambieranno il futuro di questa città
La Polizia di Stato a scuola
“Solo i giovani
propongono idee
originali , ma
nessuno sembra
ascoltarli ”
Pagina 4 Il Siciliano
Polizia di Stato a
scuola
Fin dai tempi antichi, l’uomo è stato sedotto dal-la sete di potere e dall’egoismo.
Ciò ha portato l’uomo a violare regole e comporta-menti comuni per ottenere vantaggi personali a disca-pito della comunità.
Questo fenomeno, noto come corruzione, spesso è sotto gli occhi di tutti e ne è testimonianza il lavoro di tutte le forze dell’ordine e le notizie emerse da giorna-li e notiziari.
La corruzione sembra esse-re un male inestirpabile per la nostra società, infat-ti, è presente in Italia e proprio per tale motivo viene definita il “ paese delle banane”.
Essa coinvolge spesso indi-vidui in posizioni politiche, amministrative e istituzio-
nali che, per accresce-re i vantaggi di cui già godono, scendono a compromessi con per-sone dette di “ malaf-fare” nel tentativo, spesso, di indebolire il sistema civile e ottene-re vantaggi personali.
“ La corruzione è de-vastante e rischia di assuefarci”. Questo è il nuovo allarme del Presidente della Corte dei Conti Raffaele Squitieri: “tra crisi economica, associazio-ne a delinquere e ma-laffare, la corruzione nel nostro Paese dila-ga e adesso c’è il ri-schio che venga vissu-ta come una situazio-ne di normalità”.
Il pericolo più serio per la collettività è rappresentato da una
rassegnata assuefazio-ne al malaffare, visto come un male senza rimedi.
Per il Presidente della Magistratura Contabi-le non si può lasciare che prenda forza l’idea di una società incapace di compiere scelte collettive, di perseguire obiettivi concreti e di garantire un sistema di servizi efficiente e sostenibi-le.
Occorre debellare questa attività con l’aiuto di tutti noi.
Caltabiano, Breci, Sciuto, Melilli
Illegalità , corruzione e malaffare ancora troppo presenti
“La corruzione
sembra essere
un male
inestirpabile per
la nostra
società”
Pagina 5 Giornalino d’Istituto
Il Dott. Marco
Dell'Arte, Dirigen-
te del Commissaria-
to di Lentini inter-
viene sul tema
"Sicurezza del no-
stro territorio e
criminalità"
La Scuola primaria e secondaria
incontra il Prof. Magnano
Siamo un Paese in cui la famiglia viene anco-ra esaltata come il luo-go degli affetti, della cura, della crescita dei suoi membri, lo spa-zio dove si vive in ar-monia e con rispetto reciproco, dove si dia-loga e si risolvono i conflitti. Purtroppo invece sempre più spesso non è co-sì.Avere un giorno dedicato alla donna è una cosa bella perché si ricorda la sua im-portanza. Oggi, pur-troppo, la donna vie-ne ricordata come un oggetto da sfruttare.
Molte volte rimbalza nella nostra cronaca quotidiana il termine “ FEMMINICIDIO” e i dati delle donne uc-cise sono molto alti.
Molto spesso sono uomini colpiti da un raptus, ex mariti, ex fidanzati che non si arrendono ad essere abbandonati. Per que-sti uomini una relazio-ne può anche finire, ma devono essere loro a lasciare la compagna e non viceversa. Chi commette questo atto, il più delle volte, è colui che ripete centi-naia di volte di amare quella persona, però,
poi, commette il femmini-cidio. Non penso che sia così: chi ama non uccide.
Spesso donne e bam-bine corrono grandi pericoli, proprio in famiglia, quello che dovrebbe invece esse-re il luogo per loro più sicuro. Per molte, la casa diventa il luo-go della paura e della violenza, violenza eser-citata da mari-ti,compagni, padri, uomini verso i quali si dovrebbe poter avere fiducia. Queste donne vivono una sofferenza psicologica e fisica, da renderle non capaci di difendersi, di prende-re decisioni che tuteli-no loro stesse e i loro figli, ma soprattutto di chiedere aiuto. I loro diritti vengono umilia-ti e le loro vite vengo-no messe a rischio dalle continue minac-ce e azioni violente subite. Quasi sempre si innestano dapprima minacce psicologiche seguite da aggressioni fisiche e sessuali oltre all’innestarsi di una debolezza economica.
I maltrattamenti non sono solo fisici come le botte, i calci, gli ematomi, il naso rotto o le ossa spezzate, ma sono anche gli insulti,
le umiliazioni, le minac-ce, i ricatti, l’impossibilità di fre-quentare delle amicizie o i propri familiari, il sentirsi trattare come una “cretina” o una “ pazza” davanti ai figli, il dover subire con la vio-lenza, rapporti sessuali non desiderati. Tutte queste forme di violenza spesso vengono agite insieme e usate per con-trollare ed esercitare il proprio potere nei con-fronti delle donne, attra-verso un clima di paura che il più delle volte coinvolge anche i figli. Un approfondimento si ritiene necessario per riflettere sulle sempre più frequenti uccisioni di donne in Italia, in media una ogni tre gior-ni. I media devono smetterla di chiamarli “omicidi passionali” e chiamarli invece in mo-do corretto, come anche recentemente affermato all’Organizzazione delle Nazioni Unite: FEMMI-NICIDIO.
Ivan Rizzo
Flavia Calamoniere
Simone Brancato
Classe III B
LA VIOLENZA CONTRO LE DONNE
Sempre più spesso si sente parlare di FEMMINICIDIO.
Lunedi 25 Maggio
alle ore 9.30,
nell'ambito del
progetto
Legalità, il
Dott.Mammana della
Polizia Postale di
Catania ha
incontrato gli
alunni della Scuola
Secondaria di primo
grado
Pagina 6 Il Siciliano
Incontro con il Dott. Luca
Mammana della Polizia di
Stato di catania
Intervento del Dirigen-
te Scolastico
Dott.ssa
Francesca amore
In occasione della giornata contro il Bul-lismo nelle scuole ri-cordata il 16 marzo, noi classe III B ci sia-mo soffermati per di-scutere di questo feno-meno tanto sviluppa-to tra i giovani.
Il bullismo è un feno-meno adolescenziale diffuso in Italia e nel resto del mondo.
Indica un’azione vio-
lenta esercitata da un gruppo nei confronti di uno o più persone.
Il periodo dell’adolescenza è un periodo assai partico-lare per le paure, le incertezze, le preoccu-pazioni che ognuno di noi vive. Abbiamo bisogno del gruppo per condividere TUT-TO.
Questo fenomeno,
purtroppo, è in cresci-ta: più del cinquanta per cento degli alunni ammette di aver subi-to atti di bullismo.
Classe III B
Clicca per vedere il video di Alessio Giu-ga e Ludovica Nardo III C
condizioni di lavoro.
Il 25 marzo del 1911
nella fabbrica Trian-
gle di New York si
sviluppò un incendio
e 146 lavoratrici mo-
rirono. La data dell’8
marzo entrò per la
prima volta nella sto-
ria della Festa della
Donna qualche anno
più tardi, nel 1917: un
L’8 marzo si cele-
bra la Giornata Inter-
nazionale della Don-
na che è nata nel
1909 negli Usa. Nel
febbraio del 1909,
migliaia di operaie di
New York sciopera-
rono per settimane:
chiedevano un au-
mento del salario e un
miglioramento delle
gruppo di donne di
San Pietroburgo sce-
sero in piazza per
chiedere la fine della
guerra. In Italia si ini-
ziò a festeggiare la
Giornata della Donna
nel 1922. Il simbolo è
la mimosa : uno dei
pochi fiori che fiori-
sce a marzo.
Alessio Restuccia I D
Il Bullismo
La giornata internazionale della donna
Cyberbullismo comportamenti e at-teggiamenti diretti o indiretti volti a preva-ricare un altro con l’intenzione di nuoce-re, con l’uso della for-za fisica o della preva-ricazione psicologica.
La disponibilità e l’utilizzo crescente di internet e di telefoni cellulari rappresenta-
no per le nuove genera-zioni nuovi mezzi per comunicare e mante-nersi in contatto.
Classe III B
Il termine “cyberbullismo” è una delle forme che può assumere il bullismo e la sua evoluzione è legata all’avanzamento delle nuove tecnolo-gie.
Il bullismo è un feno-meno ormai noto a scuola e viene definito come il reiterarsi di
II progresso tecnico e lo spirito scientifico dominano il nostro tempo. Contempora-neamente anche la donna ha preso e prende sempre più coscienza di sé e delle sue capacità ricopren-do posti di prestigio che una volta non si sarebbe mai sognato di poter avere. E’ il caso dell’ astronauta italiana Samantha
Cristoforetti che il 24
novembre è partita per sei mesi nello spa-zio. Samantha è stata
la prima donna italia-na a raggiungere lo spazio Questa di sicu-ro è l’esempio di una donna tenace che ha un forte senso di ap-partenenza alla pro-pria nazionalità supe-rando e vincendo tutti gli ostacoli con la sua perseveranza.
Elena Sampugnaro e Monica Russo
Classe II B
un’idea ferma e portarla avanti con coraggio. Il futuro siamo noi ragazzi e siamo noi che fin da ora dobbiamo Sapere e Conoscere ciò che è giusto e ciò che è sba-gliato, dobbiamo sapere cosa è la mafia e com-batterla già adesso con i nostri piccoli mezzi . La
Legalità significa One-stà. Onestà è una parola grossa,una parola scono-sciuta dalla criminalità organizzata,ovvero dalla mafia. Ma adesso biso-gna uscire fuori, parlare e dire BASTA!Bisogna lottare per raggiungere questo obietti-vo ,bisogna avere
mafia ha paura di noi,ha paura della scuola,degli insegnan-ti ,di coloro che ci fan-no capire che bisogna combattere sempre e comunque. Bisogna reagire,non trattenere e nasconde-re,dobbiamo armarci di coraggio!Chiara Barba-gallo III C
Samantha Cristoforetti : una donna nello spazio
Legalità = Onestà
La Mafia lia,ma è un fenomeno diffuso a livello naziona-
le con intrecci con la
camorra napoletana e Ia
'ndrangheta calabrese , addirittura ha legami
con il Nord America e
con il Canada. Nel pas-sato ed ancora oggi nuo-
ve idee provengono dai
mafiosi italo-
amercani,che non han-
no mai smesso di avere
rapporti con i “ cugi-
ni”siciliani. Proprio in
America negli anni 20
"per la prima vol-
ta,viene usato il termi-
ne “Cosa Nostra” per indicare la criminalità organizzata italiana.
Giorgia Rapisarda II B
Davide Brancato II B
La Mafia è un ‘ organiz-
zazione criminale il cui
scopo è quello di far quartini attraverso il racket delle estorsioni,
lo spaccio di droga,la
prostituzione,gli appalti
truccati."Ecco cosa è la mafia” quella che scio-glie i bambini nell'aci-do,per intenderci. La
mafia non è solo in Sici-
La Mafia
non è cosa
nostra …
Pagina 8 Il Siciliano
Samantha Cristoforetti
La prima Italiana nello
spazio
Disegno di fusillo I C
Mentre noi siamo qui nelle nostre abitazioni, in Orien-te si sta “scrivendo” una nuova pagina nera della storia dell’ umanità che tra qualche anno potrebbe far parte dei nuovi testi di sto-ria ed essere studiata. Arte-fice di tutto ciò è l’ISIS o meglio conosciuto come Stato dell’Iraq e della Siria, un gruppo di jihadisti con a
capo Abu Bakr al-Baghdadi, i cui inten-denti sono molteplici tra cui abbattere le frontiere create dagli Stati occidentali, im-porre e far rispettare la legge di Dio soprat-tutto con le armi. L’ISIS però non è solo un gruppo terroristico ma è una religione che si racconta. Infatti negli ultimi tempi è in crescita il fenomeno dei Foreing Fighters” cioè cittadini occiden-tali che per diversi motivi decidono di arruolarsi nell’esercito di al-Baghadadi e che secondo le ricerche
sono soprattutto sog-getti molto giovani (di età inferiore ai 30 an-ni) provenienti da tut-to il mondo che deci-dono di intraprendere questo folle viaggio magari ignari del fatto di non poter più tor-nare indietro. Le mo-tivazioni di questa scelta sono molteplici: alcuni sono spinti da un senso di avventura, altri insoddisfatti e frustati per la loro condizione sociale.
Caracciolo
Frangipane
Classe I D
dei due si sono protratte fino al blitz del 9 genna-io. A rivendicare l’attentato il giorno del blitz è stato Harith bin Ghazi al-Nadhari il qua-le tramite un video ave-va avvertito la Francia di smettere di attaccare l’islam minacciando di compiere nuovi attac-chi. Contemporanea-mente, Amedy Couli-baly, armato di due kala-shnkov sfida le autorità barricandosi in un su-permercato ebraico. Secondo le ultime noti-zie l’uomo avrebbe chia-mato le forze speciali minacciandoli uccidere gli ostaggi. Al momento del blitz l’uomo è stato
Alle 11:30 del 7 gennaio 2015, giorno della riunione di redazione settimanale, due uomini armati hanno fatto Irruzione all’interno della sede di Charlie Hebdo,uccidendo 12 persone tra cui il direttore Stephan Charbonnier e i fa-mosi vignettisti, ferendone 11 di cui 5 gravemente. Dopo l’attacco i due sono fuggiti a bordo di un autovettura ruba-ta e guidata da un terzo indivi-duo. Le autorità hanno subito dato inizio ad una vera e pro-pria “caccia all’uomo” identifi-cando già in serata i tre assali-tori. Il trio originario è costitu-ito da due fratelli Said e Che-rif, riconosciuti grazie alla car-ta d’identità ritrovata dalla polizia nell’auto abbandonata durante la fuga. Le ricerche
ucciso e sono stati ritro-vati 4 morti e diversi feriti. Questo è l’ennesimo attentato, perpetrato ai danni del giornale Charlie Hebdo. Tuttavia l’attentato non ha bloccato la rivista ce il 14 gennaio ha inonda-to le edicole di tutti gli stati europei con 3 mi-lioni di copie, in 16 lin-gue diverse provocando reazioni contrastanti.
Caracciolo
Frangipane
Classe I D
TERRORISMO IN FRANCIA
L’assurda strage compiuta a Parigi
“ Francia : 72 ore
tra sangue e
paura “
Pagina 9 Giornalino d’Istituto
Queste mani e questi cartelloni rappresentano la forza dei francesi rivol-
ta contro il terrorismo
Le matite : simbolo della
ragione contro il fana-
tismo
Giovanni Falcone e Paolo Borsellino sono stati due magistrati, due amici, due uomi-ni ma soprattutto due eroi. Il loro essere giu-dici ha significato molto più di un me-stiere: una vera e pro-pria missione di vita . Siciliani genuini, en-trambi nati a Palermo, per liberare la loro amata e bellissima terra- ma anche l’intero Paese -dal con-trollo spietato della mafia, hanno messo in gioco tutto: i loro affetti, la loro libertà e, infine, le loro vi-te .Hanno combattu-to, insieme agli altri colleghi del pool anti-mafia (cioè un gruppo di giudici costituito per combatterla),i
meccanismi nascosti dietro ai vertici dell’organizzazione criminale. Inoltre han-no carpito il linguag-gio della mafia, affi-dandosi alle testimo-nianze dei pentiti: ex esponenti mafiosi che, in cambio di uno sconto della pena, hanno raccontato i segreti e i piani dei boss, subendo spesso la vendetta nei loro confronti o in quelli dei loro familiari. In
particolare, grazie al
cosiddetto “Maxiprocesso”(un processo che ha coin-volto molti boss della malavita ed è durato dal 1986 al 1992), Falcone e Borsellino sono riusciti a chiude-re un’epoca di crimi-
ni, anche se la reazio-ne della mafia non ha tardato ad arrivare. I due giudici sono stati uccisi a pochi mesi di distanza l’uno dall’altro: Il 23 Mag-gio 1992 perde la vita Giovanni Falcone, insieme alla moglie e alla scorta, e il 19 Lu-glio dello stesso anno, Paolo Borsellino e cinque agenti di poli-zia. La mafia li ha uc-cisi, ma la loro eredità è più viva che mai.
Francesco Incognito
Classe I D
Video Realizzato da-gli alunni della III C
me al suo amico e socio Borsellino, avrebbero continuato a combattere la mafia. Facendo que-sto, hanno perso la loro vita. I mafiosi, ucciden-doli, pensavano di zittir-li e di bloccare l’organizzazione della
Per me, la mafia è un organizzazione compo-sta da persone senza scrupoli, che commetto-no atti illegali per gua-dagnare soldi e persone che si uniscono al patto di illegalità. Se Falcone fosse ancora vivo, insie-
“cosa nostra”, ma han-no ottenuto l’effetto contrario, perché adesso grandi e piccoli sanno bene cos’è la mafia e la combattono .
Giorgia Ragusa I D
Riflessioni sulla Giornata della Legalità
Ad una persona talmente speciale da toccare il fondo del nostro cuore
Bisogna reagire Parlare non serve, bi-sogna agire.
Bisogna insegnare ai più piccoli la vera giu-stizia.
Il futuro dipende da noi giovani,
che dobbiamo capire fin da ora chi è vera-mente la mafia,
per essere pronti a
seguire l’esempio degli eroi,
in modo che le future generazioni,
possano saper e dove-re camminare a testa alta.
Alessandra Martines 3°C
Bisogna avere corag-gio, non avere paura.
Dobbiamo reagi-re ,perché insieme possiamo farcela.
Possiamo e dobbiamo sconfiggere la mafia.
Molti uomini hanno combattuto e sono rimasti nella storia come eroi.
I giovani
cambieran
no il
futuro
Pagina 11 Il Siciliano
La gioia di un sorriso
Chi chiede aiuto
non sa urlare
I cuori volano per amare
Gli occhi guarda-no per sorridere
Le ali sbattono per salutare
Le mani si muovo-no per accarezzare
I sorrisi esistono per comunicare
Le abbraccia si av-
volgono per ab-bracciare
Le parole si scrivo-no per dire:
“ Tutto sembra diverso e tutto sembra niente…
Se tu non senti quel forte battito che ci avvicina e che si chiama
Solidarietà!”
Carla Maria Torri-si I D
E i vestiti non li
hanno
Neanche per un
anno
Un mondo migliore
costruiremo
Se ogni cuore uni-
remo
Ogni persona done-
rà
Molti bambini non
possono andare
scuola
e non imparano a
scrivere neanche
una parola.
Non possono gioca-
re
E neanche scherza-
re
Un po’ d’amore alla
solidarietà
Giorgia Cormaci ID
Solidarietà
Solidarietà
Tutti siamo uguali Sincera, leale, ami-chevole,
disponibile, generosa e cordiale
un amica con una GRANDE A
che quando hai biso-gno,
sempre da te correrà
e tu farai lo stesso
perché credi in lei adesso
per avere questo serve tempo e pazienza
che sono necessarie per approfondire la conoscenza.
Giorgia Ragusa I D
Non conta il colore
Non conta la regione, il paese, la nazionalità
Non conta la religio-ne
Non conta la lingua …
Conta avere un’amica in più
Tutti
appartenia
mo alla
razza
umana
Pagina 12 Giornalino d’Istituto
I cuori volano
per amare
La solidarietà è il vento
caldo che riscalda la vita
di ognuno
Spesso guardiamo con disprezzo
colui che è da noi diver-so!
Spesso i nostri amici non sono tutti uguali,
ma diversi eppur tutti speciali!
Qualunque sia la nazio-nalità del nostro amico,
se gli porgeremo la ma-no con dignità
scopriremo il vero valo-re della solidarietà!
Tutta la nostra umanità è fatta di tante diversi-tà, che fanno ancora più bella la nostra socie-tà! Io vorrei sempre vedere tanti bambini, anche di pelle diversa,
fare una gran festa!
Vorrei vedere tutti i bambini del mondo,
fare un gran girotondo!
Basta poco per stare in allegria
e giocare in compagnia!
Basta poco per essere felici e avere sempre più amici!
Cancellare tutti i pre-giudizi dalla mente
per diventare una per-sona più accogliente!
Accoglienza, solidarietà e integrazione tre sem-plici parole che se usate con amore, possono risvegliare ogni cuore!
Damiana Sorrentino
Classe I D
sini
Russi e inglesi
Americani e francesi
Partecipano quelli neri come il carbone
Quelli rossi come il mattone
Quelli gialli che stanno in Cina
Oggi i bambini di tutto il mondo
Si riuniscono per far un grande girotondo Giran di qua
Giran di là
Mai nessuno li fermerà
Il girotondo c’ è per tutti i bambini
Abbiamo indiani e abis-
Dove è sera se qui è matti-na .
Quindi i bambini di tutto il mondo
Fanno questo girotondo .
Con le mani ,nelle mani .
Sui paralleli e sui meridia-ni .
Federica Frangipane I D
Accoglienza, solidarietà e integrazione
Il girotondo dei bambini
Sorridiamo per la solidarietà Solidarietà
È aiutare chi non ha libertà,
chi non può mangiare
perché non va a lavo-rare, chi non ha un letto per dormire
e chi per sfortuna de-ve soffrire.
Un grande gesto di solidarietà
Rappresenta un gran-de regalo per chi lo riceve.
La sofferenza degl’altri possiamo alleviarla
Anche solo con un sorriso
Dai alza lo sguardo e sorridi al mondo.
Zoe Rizzo ID
Nel mondo c’è biso-gno di solidarietà
Per avere più felicità
Ci son persone senza pietà
Che vanno contro la solidarietà.
Se tutti fossimo soli-dali
Avremmo un mondo senza mali.
Dai, alza lo
sguardo e
sorridi al mondo
Pagina 13 Il Siciliano
Accoglienza, solidarie-
tà ed integrazione risve-
gliano ogni cuore
Con le mani , nelle ma-
ni . sui paralleli e sui
meridiani
La mafia è un’organizzazione cri-minale
Che fa del male.
Noi siam contro di lei
Ma è troppo forte e io non la vorrei! Nei no-stri tempi ancor si sta riscontrando,
dovremmo sconfigger-la una volta tanto
altrimenti vivremmo con un cuore infranto
Caracciolo Chiara 1°D
Desidero che non ci sia più la mafia ma la pace e spero che tutti i morti a causa della mafia sia-no felici in paradiso.
Non dobbiamo scorda-re la loro sofferenza e il loro dolore.
Così tutto quello che è successo non si ripeterà mai più!
difenderci e protegger-ci.
Noi oggi andiamo fie-ri
per il nostro Falcone dai mille pensieri. Federica Frangipane Classe I D
Falcone fu coraggioso e anche molto curio-so,
la mafia cercò di scon-figgere,
e gli oppositori afflig-gere.
La sua vita donò per
Mafia
Giovanni Falcone
La Mafia è... la mafia è come il mo-stro descritto in una favola,
la mafia distrugge fino a bruciare il cuore,
la mafia travolge, co-me un uragano.
La mafia è una tempe-sta, ma noi lottiamo
affinché una grande nuvola la possa spazza-
re via.
Carla Torrisi 1°D
La Mafia è….
La mafia è un fulmine nel ciel sereno,
la mafia è un circo con tanti clown che fanno piangere,
la mafia è un vulcano che brucia le radici della sua stessa terra,
La Mafia è una
montagna di …
MMMMMMMM
MMMMMMMM
MMMMMMM
( Impastato)
Pagina 14 Il Siciliano
Eroi del nostro
tempo
Desidero
Le classi quinte e le prime medie, giorno 13-14 aprile 2015 sono stati in gita didat-tica a Palermo e Monreale. A Palermo abbiamo avuto l’onore di essere ospitati nel-la sede del parlamento regio-nale e dopo abbiamo visto la cappella palatina, e poi in
seguito abbiamo visitato il duomo. Nel pomerig-gio siamo stati a Monre-ale per visitare la catte-drale abbellita con stu-pendi mosaici e il chio-stro circondato da un immenso giardino. La giornata più emozionan-
te è stata giorno 14 quando abbiamo visita-to la casa-museo di Pep-pino Impastato. Emozio-nante è stato l’intervento della nipote che ci ha raccontato la storia dello zio.
il gruppo, per poi ritro-varlo dopo varie telefo-nate, ma non ci siamo per niente allarmati, anzi, abbiamo riso tutto il tempo per le battute di una delle due profes-soresse. Siamo rimasti col fiato sospeso anche alla vista delle Grotte di Castellana, ma ne è val-sa la pena sebbene aves-simo percorso 3 chilo-metri a piedi ed in un ambiente dove alcuni di noi avevano difficoltà a respirare a causa del 100% di umidità. Pur-troppo la sera non ci siamo divertiti molto in albergo perché le profes-soresse “hanno chiuso” gli alunni nelle rispetti-ve stanze con lo scotch
Quest’anno siamo stati in gita scolastica in Puglia. La cosa più bella è stata quella di an-dare allo Zoo Safari di Fasa-no, pieno di divertimenti e attrazioni, che ci ha dato la possibilità di avere incontri molto ravvicinati con gli ani-mali. Ci siamo divertiti tanto anche a Fasanolandia, il par-co divertimento dello Zoo dove abbiamo avuto del tem-po libero per fare le giostre, e tutti, persino i professori, sono tornati all’albergo ba-gnati dopo essere saliti su un’attrazione acquatica. E’ stato molto interessante visi-tare Alberobello, Lecce, Ostu-ni e Matera, delle città dove si respirava un’ aria piena di cultura e storia. Proprio a Matera, otto di noi più due professoresse, abbiamo perso
per impedirgli di uscire durante la notte ed in-volontariamente persino un altro professore è stato chiuso e non si è accorto di nulla perché stava semplicemente riposando dopo una lunga e stancante gior-nata. Comunque è stata una gita scolastica non solo divertente ma an-che interessante e piace-vole. Una gita che ci ha visti stupiti, divertiti e stanchi, ma per noi ri-marrà sempre il più bel ricordo delle scuole me-die!
Gli alunni della III C
GITA DIDATTICA A PALERMO:
GITA DIDATTICA IN PUGLIA: Tra cultura e divertimento