-
il serpente e l’aquila 4notiziario ATENEO S.i.R. - Studenti in
Ricerca
anno 2/numero 2 (2006) - periodico semestrale stampato in
proprio per i soci…per favorire lo sviluppo emozionale, mentale e
spirituale dell’Uomo…
Ouroboros: miniatura araba del XVI secolo.
Il mitico serpente che si morde la coda simboleggia la ciclicità
del tempo, l’eterno perpetuarsi del cosmo tra creazione e
distruzione,morte e rinascita. Le aquile rappresentano
l’elevazione…il nostro sé. Il sole rappresenta la fonte di luce
eterna della vita.
ATENEO S.i.R. - Studenti in Ricercac/o CENTRO IKOS Corso Padova,
12 - 36100 VICENZA
-
il serpente e l’aquila 4notiziario dell’ associazione
ATENEO S.i.R.- Studenti in Ricercaa cura di: Alberto Miazzon
A questo numero hanno collaborato:- Giancarlo Baggio- Patrizio
Ferreri- Franco Piva
Recapito per inviare manoscritti:ATENEO S.i.R - Studenti in
Ricerca
c/o CENTRO IKOSCorso Padova, 12 - 36100 VICENZA
[email protected]
[ C.F. e partita IVA 03234070245 ]
c/c postale N. 63828636 intestato a:Associazione
ATENEO S.i.R -Studenti in RicercaCorso Padova, 12 - 36100
VICENZA
Ringraziamenti a:GIANCARLO BAGGIOCLAUDIA BERTONIEMANUELA
COSTANTINICLAUDIA FERRERIPATRIZIO FERRERIATTILIO GALIOTTOFRANCO
PIVAGIORGIA SACCONI
S O M M A R I OStatuto
(estratto)...………….........................2
I progetti nei quali crediamo Alberto Miazzon......3I trent’anni
di CIDMEPA Patrizio Ferreri……4Comunicazione SIR per il
2007-2008..........5Magica Mente
...............................................9Life
Project..................................................11Relazione
del corso Life Project Giovanna Cortiana......12Magic
Relations..........................................14A proposito di
Magic Relations Gian Luigi
Boschiero......15TDE.................................................................16Magicamente...a
distanza..........................17Le basi del comportamento
Claudia Bertoni......18Un lavoro di vita emozionale Emanuela
Costantini......26La conoscenza della realtà sociale Claudia
Ferreri......28Energia che guarisce
Attilio Galiotto......33Alla ricerca dell’entusiasmo
perduto......34Il gusto del viaggio Giorgia Sacconi......35
STATUTO (estratto)
Art. 1. - PremessaE’ costituita una libera associazione
apolitica, apartitica, aconfessionale,senza fini di lucro
denominata “ATENEO S.i.R. – Studenti in Ricerca”.
L’associazione è costituita a norma degli articoli 32 e seguenti
del CodiceCivile nonché della Legge sul Volontariato n. 265 del
1991.
Art. 2. - OggettoL’Associazione ha per oggetto le seguenti
attività:a) favorire e incrementare le ricerche e lo studio di
metodi e di
strategie innovative per la sviluppo emozionale, mentale
espirituale dell’Uomo;
b) fornire agli Associati mezzi idonei (metodi, tecniche,
corsi,conferenze, ecc.) per il conseguimento per una più
profondaconoscenza dell’Uomo;
c) promuovere e svolgere opera di informazione e
formazionerelativamente alle tecniche e ai metodi di sviluppo
personale,divulgare pubblicazioni e materiale didattico per i
propri Associati,favorire la distribuzione di giornali, articoli,
documenti, libri, ecc.,perché concorrano alla realizzazione di una
società migliore;
d) contribuire alla diffusione e alla divulgazione dei risultati
sia all’internoche al di fuori dell’ambiente strettamente
scientifico tramite qualsiasicanale di comunicazione possibile;
e) promuovere la costituzione di gruppi di ricerca che studino
eapprofondiscano le metodologie apprese, in modo da consentire
ilraggiungimento degli obiettivi;
f) far sì che ogni persona riconosca ed esprima le sue
potenzialitàumane e i suoi talenti individuali per poterli
esprimere all’interno dellasua famiglia, al lavoro e in ogni ambito
sociale, affinché questemanifestazioni concorrano
all’autorealizzazione, basata sulla stimadi se stessi e di ogni
altro Uomo;
g) istituire borse di studio per studenti meritevoli.
2
-
3
I Progetti nei quali CrediamoCapita alle volte che, nella vita,
siamo portati a riflettere sul perché ci impegnamo in attività alle
volte anche moltoonerose, non sempre gradevoli, che richiedono
sacrifici ed impegno.In uno dei primi Incontri SIR e ATENEO
Patrizio Ferreri ci ha parlato – ve lo ricordate? – anche della
leggedell’ottava, per farci comprendere come mai accade che,
intrapreso un certo percorso, siamo portati a deviareda esso,
andando addirittura per una strada molto diversa e divergente
rispetto alla prima che abbiamo imboccato.A me tuttavia prima di
questa analisi, molto interessante, viene spontanea un’altra
domanda: ma credo veramentenel progetto che sto portando avanti,
oppure no?Se non ho le idee chiare e non sono in grado di darmi una
risposta convincente alla domanda, tutto ciò chedebbo fare per il
mio progetto mi riesce sgradevole e difficile, ho mille scuse per
non applicarmi ed ogni motivoè buono per trovare difficoltà.Visto
che parliamo di progetti ricordo che, alcuni anni or sono, a cena
con amici uno mi chiese quale fosse ilprogetto più importante nel
quale mi era impegnato o che stavo realizzando. Sembrava una
domanda semplice,soprattutto nel campo del lavoro: qualche
parametro di giudizio si trova sempre per fare una graduatoria.
Allorarisposi che per me non vi erano progetti di serie A o B o C…:
quelli nei quali mi ero impegnato valevano tutti emeritavano tutti,
ugualmente, impegno per essere “fatti bene”.Non avevo tuttavia
compreso che erano comunque progetti nei quali credevo perchè parte
del mio lavoro:facevano parte del mio “progetto lavoro”, per questo
mi impegnavo.E nel “progetto vita” – anche quella nostra ... va
bene, visto che ci riguarda da vicino – ci sono progetti nei
qualicrediamo?Se si, questi valgono tutto il nostro impegno: non
abbiamo il desiderio di trovare scuse od alibi, non siamostanchi,
il ruolo non ci pesa né è troppo sgradevole, non perdiamo tempo in
troppe valutazioni di merito, agiamoe basta.Nel progetto di
sviluppo personale che SIR ed ATENEO stanno portando avanti io
credo e dall’impegno dimolti di voi, soci e non, sono sicuro di non
essere il solo.Come dicevo bando alle chiacchiere e badando ai
fatti possiamo trovare, leggendo questa rivista, molte
nuoveiniziative nel segno della continuità e del progresso del
nostro Progetto.
ALBERTO MIAZZONPresidente ATENEO SiR
-
4
I trent’anni di CIDMEPAIn occasione delle giornate dell’Ateneo
del 8-9-10 dicembre 2006 sisono festeggiati i 30 anni di
CIDMEPASono in pochi a conoscere le origini di CIDMEPA;
semplificandopossiamo dire che le sue radici affondano in un
bisogno, quello di starebene.Stare bene può implicare tante cose,
oppure poche, ma è semplicemente“stare bene”.Quali sono oggi le
differenze rispetto a trent’anni fa? Fondamentalmenteper quello che
ci riguarda sono due; una è che trent’anni fa le “cose” dasistemare
erano poche e semplici, oggi sono molte e complesse; l’altra èche
allora quando si chiedeva ad un allievo di praticare una tecnica o
di seguire un metodo, semplicemente lofaceva.Era tutto nuovo e
sapeva di miracoloso. Oggi invece sono tutti “maestri”: queste sono
“cose che si sanno” equindi ognuno si sente autorizzato a
discuterle, anziché farle.Risultato: i problemi oggi sono maggiori
e le capacità di fronteggiarli e di risolverli sono minori.Per
questo motivo, con rinnovato spirito oggi affermo che della SIR c’è
bisogno; non è il bisogno di stupire, maquello di far sì che le
persone prendano consapevolezza di come vivono, di dove vivono e di
che cosa li motiva.Basta guardare un telegiornale al giorno per un
mese intero per rendersi conto di quante e quali siano le
aberrazionimentali che sempre più, pare, affollano il nostro
pianeta.E noi cosa possiamo fare? Cosa vogliamo fare?Possiamo fare
tantissimo!Fare significa fatti, comportamenti, azioni, non
semplici propositi.Quanti buoni alibi abbiamo per non darci e non
dare aiuto a chi ne ha bisogno?Oggi è difficile portare le persone
al corso, perché?Forse perché non si vuole credere che senza questo
aiuto, forse, quella persona magari vivrà anni in una
spiraleperversa che la porterà a stare sempre peggio, oppure a non
migliorare; forse è difficile dirlo, forse non ècompito nostro,
forse… forse…. forse ci sarà la scusa dei soldi ( beninteso che per
alcuni i soldi sono un veroostacolo ); i soldi ci sono per tante
cose importanti: telefonino nuovo, tv al plasma, ed è meglio non
proseguirecon l’elenco.Poi? Poi anno dopo anno si incontrano le
stesse persone e si scopre che hanno gli stessi problemi, tutto
ugualetranne forse che per una “cera” un po’ diversa, l’occhio un
po’ più spento e del coraggio di sognare nemmenopiù l’ombra.Beh,
noi possiamo fare qualcosa:1°. una buona tecnica di rilassamento
fisico;2°. la capacità di non essere tesi come una corda di
violino, emozionalmente parlando;3°. sapere che abbiamo una mente e
che dovremmo esserne i padroni;4°. volersi e volere un po’ di bene
anche a quello stronzo che si incontra ogni giorno…. e visto che ci
siamo, se
ne avanza un po’, diamone anche a questo pianeta che ci supporta
e ci sopporta.E dopo, solo dopo, vorrei sentire parlare di ricerca
spirituale, di essenza, di tutto quello che non possiamovedere né
giudicare…. Possiamo invece vedere e giudicare il nostro
comportamento quotidiano, se solo fossimoun poco più onesti con noi
stessi e orientati ad ottenere un risultato, come il tanto
decantato “sviluppo personale”.C’è bisogno allora di un corso
semplice! Per tutti! ( Un corso di uno o due giorni al massimo).C’è
bisogno che in ogni città sia fatto una volta al mese!C’è bisogno
che costi meno? Facciamolo!Ma diamoci una mossa, scuotiamoci da
questo torpore, oppure ….
PATRIZIO FERRERIPresidente SIR
-
Comunicazione SIR per il 2007-2008
Il nuovo anno, il 2007, porta novità significative.
1) Nel 2007 Vicenza sarà l’unica città dove, con regolarità,
verrà effettuata l’iniziativa “Magica Mente”. “MagicaMente” Rossa e
Blu è stato accreditato ECM (Educazione Continua in Medicina) dal
Ministero della Salute –Regione Veneto per complessivi 54
crediti.L’intero percorso prevede due weekend (Magica Mente Rossa,
Magica Mente Blu) e una giornata diapprofondimento, per un costo
complessivo di 840 •.
E’ prevista anche la possibilità di frequentare un solo corso di
Magica Mente (indifferentemente Rossa o Blu,vista la
complementarietà) per il costo di 600 •. Il secondo corso potrà
essere frequentato al costo di 240 •,mentre la giornata di
approfondimento (Magica Mente… a distanza), per chi ha frequentato
i due corsi saràgratuita solo per i nuovi allievi del 2007. (vedi
pag. 17)
N.B.:Nel 2007, chi partecipa al primo corso di Magica Mente a
Vicenza e risiede fuori della RegioneVeneto ha una agevolazione di
120 • sul costo (480 • invece di 600 •).
Abbiamo editato un nuovo CD con 4 brani (2 esercizi e 2 tracce
con suoni e musica) che accompagnano piùsapientemente gli allievi
dopo il primo corso (Magica Mente rossa o blu).Gli esercizi del
corso sono più snelli per essere assimilati meglio.Dopo il corso
l’allievo, se vuole, potrà partecipare ad una riunione tecnica,
tenuta dagli Istruttori, dove verificarecome si sta avvicinando
alla soluzione dei primi problemi o mete, e potrà, tramite e-mail,
essere seguitodall’Istruttore per un tempo prefissato (3-4 mesi)
per avere, se serve, indicazioni precise su come orientare
gliesercizi pratici per un migliore atteggiamento e comportamento
verso la realizzazione dell’obiettivo.Potranno essere tenute delle
riunioni solo se concordate con il Responsabili Didattico della SIR
e dovrannoessere condotte da Istruttori di Magica Mente o da
Assistenti-Istruttori autorizzati.
Chi ha frequentato il vecchio corso di Magica Mente (l’attuale
Magica Mente Rossa) e volessepartecipare a Magica Mente Blu può
farlo; per il 2007 è sufficiente essere socio dell’Ateneo SIR,senza
altri costi aggiuntivi.
2) A fine 2007 verrà organizzato un nuovo corso di 1 giorno.Sarà
condotto da Istruttori (persone che già da anni si stanno
addestrando con i corsi SIR) formati dalla Scuola,per insegnare
metodi per una migliore relazione e per l’autoaiuto.
4) A Settembre inizierà la Scuola.Ci stiamo organizzando per gli
incontri e i colloqui per l’accesso alle lezioni (che inizieranno a
settembre 2007,con un numero massimo 70 allievi).Attualmente
abbiamo circa 50 prenotazioni per la presentazione della
scuola.Date la vostra disponibilità, via fax, via e-mail,
telefonicamente o tramite un Responsabile Zona … vi
informeremo,entro Aprile, circa le modalità degli incontri e/o
colloqui. (vedi elenco a pag. 7)
Per quanto riguarda la Scuola, qualche anticipazione:
5
MAGICA MENTE
SCUOLA
-
La Scuola, nasce dall’esperienza fatta con le migliaia di
persone che si sono affidate a noi (CIDMEPA o SIR in30 anni).
L’esperienza con C.I.D.M.E.P.A. ci fa ricordare le oltre 100
tesi di specializzazione… con la S.I.R. abbiamoavuto più fluidità,
maggiore apertura mentale, una visione più completa di chi siamo e
delle nostre potenzialità.Ora, non sappiamo se questo dipenda dalla
nostra crescita personale, dall’esperienza o da altro.Crediamo,
comunque, che possiamo, adesso, fare di più.E crediamo sia
necessario dare un programma di continuità che abbia maggiore
significato.
La Scuola può essere vista … :
1) Una risposta alla richiesta di “conoscenza dell’Uomo”, di
maggiore consapevolezza della nostra realtà di“animali superiori”
capaci di evolversi, di cambiare, di migliorare la propria vita e
quella degli altri, ad un livellopiù “spirituale”…
2) Una risposta alle difficoltà del vivere sociale e
relazionale. L’Uomo può essere in grado di dare maggiorsignificato
a quello che fa, e poi essere sempre disposto a mettere in dubbio
le sue certezze, pronto ad accogliereil nuovo della vita che può
comprendere. Si va sempre più delineando l’esigenza di vivere
meglio, maggiormentein sintonia con “se stessi”, “persone nuove”
che si sappiano ascoltare e vogliano migliorare la qualità di
vita.
3) Una strada che può trasformare la vita di chi la
intraprende…affinché tutte queste persone, perchè no?,possono
diventare “riferimenti attendibili”, che facciano restare viva la
speranza in un mondo migliore.
La Scuola è strutturata per dare:
- un insegnamento a coloro che vogliono migliorare le loro
conoscenze su queste realtà- una specializzazione a coloro che già
svolgono un’attività professionale e voglia
perfezionare le proprie capacità- una formazione a chi vuole
imparare una nuova professione
- un addestramento a coloro che vogliono lavorare con noi della
SIR.
Programma indicativo della Scuola
Ogni allievo che decida di iscriversi per avere un percorso di
studi, fa domanda per un incontro preliminare (vedimodulo). Se
viene accolta la sua richiesta di adesione, è un impegno che si
rinnova o si interrompe, alla fine diogni anno. Il programma di
studi prevede:
1) LezioniUn incontro ogni tre mesi circa, per un totale di
quattro incontri annui(2 incontri di 2 giornate + 2 incontri di 3
giornate per un totale di 10 giornate all’anno)
Queste sono le lezioni previste per il primo anno
accademico:
6
- 22-23 settembre 2007 due giornate (corso e/o lezioni
teorico-pratiche della Scuola)7-8-9 dicembre 2007 tre giornate (la
prima giornata è esclusivamente per la Scuola, le altre due sono
leGiornate-Incontri dell’Ateneo)
- 23-24 febbraio 2008 due giornate (corso e/o lezioni
teorico-pratiche della Scuola)- 23-24-25 maggio 2008 tre giornate
(la prima giornata è esclusivamente per la Scuola, le altre due
sono le
Giornate-Incontri dell’Ateneo)
-
Qualche argomento delle lezioni:
-Corso di Autostima -Intelligenza Emotiva, Intelligenza Sociale
-Principi (ed esercizi) di Felicità -Costruire la propria
Resilienza -Psicologia della scrittura per la conoscenza di sè
-Corso di EnneaEmotionalTraining -Corso di Analisi Transazionale
-Verso l’espressione della propria spiritualità
2) Ricerche individuali o in gruppo:saranno indicati libri da
studiare e saranno consegnate dispense o tesi, gia redatte, ogni
anno.
3) Tutoraggio verso altre persone (per gli studenti del 3°
anno)4) Corsi (Magica Mente, Life Project, Life Vision, TDE, Magic
Relations) E’ suggerita la frequenza ad un nuovo corso ogni anno
tra quelli indicati (sconto del 30% per gli studenti della
Scuola)Il costo della Scuola sarà contenuto in: 50• a giornata
(500•/anno) + 100•/anno quota associazione Ateneo.Vanno aggiunte le
spese di segreteria (40 •/anno) per il Kit in dotazione
(cartelline, dispense, libretto, ecc...).Le lezioni saranno tenute
a Vicenza.Convenzioni speciali, ottenute per chi alloggia all’Hotel
AC: (2007) 60 • per la camera singola, 70 • per lacamera doppia, 80
• per la camera tripla. Il pranzo è servito a 15 • a
persona.Quindi, complessivamente, i costi per persona, vitto (solo
pranzo) e alloggio, in camera doppia, per le10 giornate annue, sono
pari a 360 • complessivi.-Lo studente avrà un libretto che indica,
anno dopo anno, i corsi, le giornate, ecc.-Alla fine del 1°, 2°, e
3° anno viene svolto un incontro per l’orientamento futuro e
l’iscrizione all’anno successivo.-Ogni anno verranno indicate le
persone con requisiti culturali e di merito per iniziare la
formazione in aula-corso.-Alla fine del 4°anno è possibile
programmare la specializzazione per la tesi del 5°anno per
l’eventualepubblicazione.
Se sei interessato alla Scuola e vuoi partecipare agli incontri
già programmati con i Docenti della Scuola e avere, se necessario,
un brevecolloquio per maggiori informazioni e orientamenti
personali, contatta i referenti indicati.
RIUNIONI PROGRAMMATE E REFERENTI DA CONTATTARE:Udine: domenica
15 aprile (ore 10.30 – 12.30)Sandra: 0432-675767; 340-2798441Roma:
domenica 22 aprile (ore 10.00 – 12.30 / 14.30 – 17.00)Giovanna:
339-7292763; Laura: 328-3846616; Valeria: 339-7269221Savona:
domenica 29 aprile (ore 10.00 – 12.30)Giuseppina: 347-5205778;
Adriana: 335-6934962Civitanova Marche: sabato 5 maggio (ore 21.00 –
23.00)Alberto: 0734-999755Vicenza: domenica 20 maggio (ore 10.00 –
12.00)Anna: 333-5987088; Susanna: 329-4154249;
Maurizio:347-9652060
N.B.: Per gli allievi che avessero già frequentato corsi con la
S.I.R. negli ultimi anni, è possibileaccedere al 2° o 3° anno
previo colloquio di orientamento.
7
-
8
Patrizio Ferreri
LEZIONI DALLA VITA
Un racconto per conoscerci meglio
I Q U A D E R N I D E L L A S I R
Giancarlo Baggio
elementi di
MOTIVAZIONE
Parte prima
Preparazione Mentale
Manuale didattico propedeutico
I QUADERNI DELLA SIR
Libro omaggio per i partecipanti all’Incontro ATENEO SiR del
2-3/6/2007
-
9
M A G I C A M E N T E Magica Mente Rossa Magica Mente Blu
Il corso si sviluppa in due “fasi” (due fine settimana a
distanza di 4-6 mesi) diverse tra loro ma complementari. Si può
iniziare il “percorso” indifferentemente da una fase (energia
colorata rossa) o dall’altra (energia colorata blu).
Orario: Venerdì 15.00-20.00 Sabato 9.00-13.00 15.00-19,30
Domenica 9.00-13.00 15.00-18.30
IL PROGRAMMA DELLE DUE “FASI”
1) Riempirsi di energia 2) Ritrovare la forza 3) Usare pensieri
luminosi 4) Lasciar andare le paure 5) Comunicare con amore 6)
Ascoltare il proprio sé 7) Riconciliarsi col mondo
Stile didattico e Apprendimento
“Magica Mente” viene insegnato con uno “stile didattico” alla
portata di tutti: alcune spiegazioniscientifiche, numerose
esercitazioni per un migliore allenamento, filmati per
approfondirel’applicazione del metodo nella quotidianità, test di
auto-conoscenza per un orientamento personalepratico e continui
feedback audiovisivi. Il Corso si svolge in un ambiente rilassante
dove i Docenti, attraverso varie sessioni (spiegazione
esperimentazione pratica) permettono all’allievo continue verifiche
di apprendimento. Tra la 1^ e 2^ fase, oltre al libro “Sette
lezioni per una vita a colori”, viene consegnato un CD perun
migliore apprendimento delle tecniche di base e il conseguente
raggiungimento degli obiettiviprefissati. Durante il Corso non
viene mai chiesto di parlare di sé, dei propri eventuali disagi
esistenziali, ameno che ci sia una specifica richiesta, da parte
dell’allievo, di un colloquio privato con unDocente.
-
10
Il metodo insegna ad ottenere uno stato di “meditazione
consapevole”, uno stato di veglia rilassata (ritmoalpha),
presupposto di base per l’utilizzo delle varie applicazioni e il
miglioramento della qualità della vita.
“Magica Mente rossa” ha l’obiettivo di far acquisire
consapevolezza all’Allievo delle sue energie psicofisichee
all’apprendimento di esercizi pratici per vivere meglio.
In pratica “Magica Mente rossa” permette di:Avere più energia,
calmare il respiro, imparare a rilassarsiOvviare a disturbi
psicosomaticiMigliorare la concentrazioneGestire le emozioni
negative (aggressività, ansia, ecc.)Riconoscere i propri punti di
forzaImparare ad entrare in sintonia con gli altriComunicare con
maggiore efficacia e positività
“Magica Mente blu” ha il compito di insegnare all’Allievo
l’applicazione del “metodo”, con particolareriferimento alla
crescita dell’autostima.
In pratica “Magica Mente blu” permette di:Indirizzare l’energia
del pensiero per i propri obiettiviAvere un utile “atteggiamento
mentale” per la stima di séMigliorare l’immagine che ognuno ha di
se stessoAiutare gli altri con l’“atteggiamento positivo”Migliorare
l’ascolto nella relazione interpersonaleAllenarsi alla gestione
delle paureImparare dalle “lezioni” che la vita ci “costringe” a
vivere
Conoscere se stessi e Migliorare la qualità della vitaLa ricerca
delle Neuroscienze ha profondamente cambiato la visione della
relazione tra pensiero e azione, tracorpo e mente, tra emozione ed
azione e, quindi, le tecniche che propongono il modello
corpo-emozione-mente-spirito, per il miglioramento della salute e
delle relazioni interpersonali, sono maggiormente efficaci
efunzionali.“Magica Mente” è un metodo che integra le conoscenze
acquisite in tanti anni di insegnamento (fin dal 1976)e propone un
programma di sviluppo personale basato su “realtà” dimostrate dalla
ricercascientifica…… le emozioni negative possono sviluppare forme
di sofferenza e quelle positive contribuire al benessere
psicofisico… le parole che usiamo, leggiamo o udiamo influenzano i
risultati delle nostre azioni… la nostra visualizzazione o pensiero
creativo ha tanto valore quanto un’esperienza vissuta… è possibile
abbassare i ritmi frenetici del nostro cervello, senza far uso di
farmaci ma usando il nostro pensiero… paure, fobie e ansie possono
essere gestite con l’uso della nostra mente… esistono metodi per
migliorare l’intuizione ed entrare in sintonia con gli altri…
possiamo influire positivamente sul decorso di una malattia, sul
superamento di una crisi famigliare, su una scelta di vita.Il corso
è stato riconosciuto e accreditato nell’aggiornamento professionale
di Medici, Psicologi, etutte le professioni dove la “relazione” con
gli altri è fondamentale per la riuscita di un
rapportopositivo.
Per le 42 ore complessive di Formazione (1^ e 2^ fase) sono
concessi 54 crediti ECM
Prossimo Corso: Vicenza 8-9-10 giugno 2007
-
11
Life Projectil volo del rinnovamento
RINNOVARSICi sono momenti in cui…è come se sentissimo che è il
momento di percorrere un’altra strada…Può succedere, ad esempio,
quando uno vive una crisi sentimentale, una malattia, un crollo
finanziario, oppure ha difficoltà di liberarsi dauna “dipendenza” o
avverte uno strano malcontento, una sensazione di noia …….… di
sentire semplicemente la chiara consapevolezzache è il momento di
fare una scelta importante per vivere in modo diverso.Ma in quel
preciso momento spesso ci si accorge che è difficile “lasciare una
spiaggia sicura per affrontare il mare aperto” e sentiamo ilbisogno
di un incoraggiamento che ci rassicuri e che ci faccia intravedere
altri scenari.Solo in un momento di apertura e di comprensione
potrà esserci insegnato come:- Imparare dalle esperienze passate-
Individuare i nostri punti di forza- Superare paure e
condizionamenti- Avere nuovi “aneliti di vita”
IL MITO DELL’AQUILAL’aquila vive fino a 70 anni….Si racconta
che, per arrivare a questa età, verso i 40 anni, affronta
confermezza e determinazione, pena la morte prematura, una prova
dicoraggio (una sorta di iniziazione) che le permette di vivere
altri 30anni..
Questo processo di rinnovamento verrà spiegato dettagliatamente
alCorso e servirà come metafora per tutti quegli Allievi che sono
chiamatia rinnovarsi, strappandosi di dosso i ricordi dolorosi, le
abitudinidannose, condizionamenti inutili.Vi accompagneremo in
un’avventura che può essere un verorinnovamento…Siate onesti con
voi stessi…Non verrete mai giudicati, né condannati…ma ascoltati e
compresi…vi aiuteremo a “guardarvi dentro” perché possiate
esserecoraggiosi come l’aquila e fare un progetto per la vostra
Vita, duraturo e di realizzazione
CONTENUTI E FINALITA’E’ un Corso di sei giorni dove il
coinvolgimento emozionale, forte e intenso, permette all’allievo di
individuare le virtù e lecarenze di un comportamento sociale a
volte poco equilibrato e spesso improduttivo, se non addirittura
dannoso per sé e pergli altri.Le “azioni” del corso saranno
l’orientamento, la “rosa dei venti”:- Valutazione delle proprie
risorse e capacità (doni e qualità che possediamo) utilizzando lo
strumento dell’Enneagramma, antica Tipologia psicologica per la
realizzazione delle proprie potenzialità)- Individuazione dei
comportamenti errati (paure e condizionamenti)- Apprendimento dei
“principi del successo” e identificazione dei propri valori
fondamentaliProgettazione attraverso:- Psicodramma - Analisi della
scrittura - Esercitazioni individuali e di gruppo - Test - Modelli
di visualizzazione .. .. -Affermazioni positive per l’apprendimento
dei nuovi comportamenti.Esercizi di “Magica Mente”:- La ferita
interiore - La corazza - Per Dono- Il bambino che scrive la verità
- Il recinto e la libertà - La lancia di luce Le tre prove:- Il
silenzio attivo - Il digiuno dalle parole cattive, dai pensieri
ostili, dalle immagini dannose - Il guerriero interiore
CORPO DOCENTESi alternano nell’insegnamento: Psicologi
abilitati, Docenti Universitari, Ricercatori ed Esperti
Motivazionali
Prossimo Corso: Pesaro 16 - 21 luglio 2007
“ Molte volte ho studiato la lapide che mi hanno scolpito,
una barca con le vele ammainate, in un porto…
in realtà non è questa la mia destinazione,.
ma la mia vita…
perché l’amore mi si offrì.… io mi ritrassi dal suo inganno… il
dolore bussò alla mia porta,
ed io ebbi paura… l’ambizione mi chiamò,
ma io temetti gli imprevisti. Malgrado tutto avevo fame di
un
significato nella vita. E adesso so che bisogna alzare le
vele
e prendere i venti del destino dovunque spingano la barca. Dare
un senso alla vita può
condurre a follia, ma una vita senza senso
è la tortura dell’inquietudine e del vano desiderio,
è una barca che anela al mare eppure lo teme.”
Edgar Lee Masters
-
RELAZIONE DEL CORSO ”LIFE PROJECT”
Il L.P. è un corso della durata di una settimana tenuto da
numerosi istruttori, ognuno con una funzione specificaall’interno
dell’organizzazione del corso.Il corso è improntato diversamente
rispetto a M.M.: in primis, le tematiche sono affrontate davanti al
gruppo dipartecipanti; in secundis, la serietà di alcuni vissuti lì
riportati è tale da sentire il bisogno da parte del narratore
diavere davanti un audience non troppo ampia (infatti il numero di
posti è limitato alla ventina) e non eccessivamentegiovane (l’età
minima è di ventun’anni). Queste due caratteristiche hanno la
proprietà non solo, come anzi scritto,di mettere a miglior agio il
parlante, ma penso che garantiscano anche una maggior facilità di
gestione per i leaderdel gruppo.Per poter gestire un corso di
persone con diverse abitudini sono necessarie delle linee guida di
comportamento, perpoter svolgere efficacemente il corso.Le regole
principali del corso sono proposte in forma di contratto da
sottoscrivere e da conservare individualmentee tali sono: non
comunicare al di fuori dell’aula magna, per coadiuvare la
concentrazione su se stessi e sui propribisogni; ciò significa
anche limitare la comunicazione con l’esterno (famiglia,
ufficio,…), tutto nei limiti del buonsenso; essere responsabili nei
confronti degli altri, nella fattispecie verso il proprio compagno
di stanza; di adeguarei propri ritmi a quelli del corso, il che è
possibile anche grazie al non uso di cellulari, orologi,…;
quest’ultimaclausola permette anche di controllare le proprie
abitudini, testando se interrompere le proprie consuetudini
èfaticoso o se in realtà dipendiamo da esse.Non essendoci qualcuno
deputato al controllo del rispetto delle regole, ognuno poi agisce
secondo le proprieintenzioni; è comunque importante rispettare il
desiderio di coloro che vogliono portare a termine il corso
mantenendol’impegno siglato all’inizio.Questi principi non hanno
solo valenza normativa, ma alla fine del corso permettono a chi le
ha seguite di percepirsicome potenti, forti.Ai partecipanti vengono
somministrati dei test, tipologia “carta-matita”, prima dell’inizio
del corso e questi sonoanche sottoposti all’analisi della
scrittura, per delineare i caratteri del soggetto (aree di forza,
di debolezza,…) chenon sempre in una settimana possono esprimersi
in toto.In itinere ci si avvale di un altro test per determinare a
quale tipo di personalità dell’enneagramma si appartiene;ciò è
seguito da una discussione per determinare le ali e la variante
istintuale del numero di appartenenza.I tipi di personalità sono
nove, ciascuno dei quali è identificato da un numero dall’uno al
nove, inoltre: due, tre equattro costituiscono la triade del
sentimento; cinque, sei e sette formano la triade del pensiero;
infine, otto, novee uno portano alla triade dell’istinto.Tali
triadi sono concepite tenendo presente l’area “più sviluppata” nei
soggetti che si ritrovano in esse; soggettiappartenenti a diverse
aree manifestano un attaccamento al tempo diverso che distingue le
tre triadi: la triade delpensiero è più incline al volgersi al
futuro, lo sguardo della triade del sentimento è al passato mentre
gli otto, i novee gli uno sono ancorati al presente.Ogni persona
può trovarsi ad un livello diverso “del suo numero”: tali step sono
nove e anch’essi sono raggruppatiin terne che delimitano la
condizione sana, quella media e quella non sana.Inoltre, il numero
risultante dal test non è “puro”, ma è influenzato dalla cosiddetta
“ala”, ossia il numero precedenteallo stesso o il suo successivo,
dal quale si attingono alcune caratteristiche: ciò influisce
fortemente sulla personalitàdel soggetto (per esempio, una persona
tre ala quattro può dimostrarsi molto diversa da una persona che
puressendo dello stesso numero dell’enneagramma ha ala due).Nei
periodi di stress o di maggiore relax si possono notare dei
cambiamenti nelle persone e in quest’ottica talevariazione è
contemplata e viene spiegata come il tendere verso un altro numero,
che è sempre lo stesso, neimomenti di stress, dal quale si
assimilano degli aspetti e il tendere verso un altro nel
rilassamento, del quale siacquisiscono alcuni aspetti.Dopo aver
individuato il numero, le ali, e dopo aver compreso il processo di
appropriazione a determinaticomportamenti secondo l’ottica
enneagrammatica, il soggetto, e solo lui può farlo, individua la
sua variante istintuale,che può essere autoconservativo, sociale o
sessuale.Ai fini terapeutici questo test è utile per comprendere
chi si ha di fronte perché le nove tipologie di
appartenenzaproposte dall’enneagramma e contrassegnate con dei
numeri sono associate ad un messaggio perduto in etàinfantile (per
questo non sono variabili nell’arco della vita).
12
-
Per “perdita del messaggio” si intende che ciò che viene
comunicato dal mittente può essere mal recepito dalricevente o del
tutto non recepito, o per rumori di canale o per dispersione o per
l’utilizzo di un linguaggio nonchiaramente fruibile per il secondo
comunicante.Nella fattispecie, in questo contesto i messaggi persi
sono del tipo “ tu sei amato per quello che sei”, “ tu
seibuono”,…ossia sono quelle comunicazioni di tipo verbale e non
che poi influenzano l’autoimmagine del bambino eche influiscono
anche sull’atteggiamento dello stesso: tali aspetti, inoltre, si
trascineranno in seguito anche nellavita adulta, diventando
potenziali limiti all’agire del soggetto.L’aspetto intrigante di
questi messaggi è che non basta, come ho sottolineato sopra, che ci
sia un mittente delmessaggio che invii la comunicazione: è il
ricevente che può non riceverla, forse perché si aspettava che il
messaggiofosse posto in altra forma.La conoscenza del proprio
numero è significativa anche per il soggetto che ha così uno
strumento in più diautoregolazione: quando ci si accorge di tendere
più verso il numero verso cui il nostro numero tende nei momentidi
stress si può acquisire la consapevolezza prima che forse è il
momento di un po’ di riposo.Questi test servono agli istruttori per
essere il più efficaci possibili nel momento del colloquio. Per
meglio spiegarecome questo avviene e per comunicare lo stato
d’animo dell’allievo nel momento del colloquio, mi soffermo
nelladescrizione dell’aula magna: i tavoli sono organizzati a ferro
di cavallo; quasi come nel foro, questo semicerchio èposto dinnanzi
ad uno schermo per le proiezioni di filmati e slide ausiliatrici;
il tavolo dei docenti è situato in unangolo della stanza vicino
allo schermo, ma non ha più di tanto la funzione comune delle
cattedre accademiche,serve più che altro come punto d’appoggio per
le cartelline degli allievi e del materiale necessario.
La parte più analitica (concentrazione su un singolo soggetto)
veniva inframmezzata da alcune lezioni sullamotivazione, trattanti
sia la parte teorica (piramide di Maslow e la distinzione tra i
bisogni fondamentali e diaffermazione) sia la parte più pratica
(come educare la propria mente per il raggiungimento di un
determinatoscopo).Durante i giorni del L.P. viene fatto un
esercizio molto bello che si basa sul rilassamento e che permette
di mettersiin contatto con il proprio bambino interiore, il quale
“scrive una lettera a sé stesso adulto”.Un altro aspetto molto
affascinante del corso è l’uso dello psicodramma, ossia la messa in
scena in modo simbolicodi prove per superare la propria paura, il
blocco che non ci permette di vivere felicemente.Ogni singolo
partecipante al corso svolge uno specifico esercizio e (non c’e
un’unica tipologia di queste messe inscena) l’unica cosa che le
rende tutte affini è il risultato, ossia tutte le persone che le
fanno sembrano, masoprattutto si sentono, rinate, visceralmente
cambiate, nuove e con uno slancio propulsivo verso il loro
futuro.La tecnica d’azione che mi è piaciuta di più tra quelle
usate nel corso dagli istruttori è stata lo psicodramma; avevogià
potuto leggere qualcosa riguardo questo metodo, ma non credevo che
potesse essere così bello arricchente esoprattutto carico
emotivamente: non mi riferisco soltanto alla mia esperienza, ma in
generale ogni “messa inscena” (che ha la funzione di essere un
‘passaggio all’azione’) riusciva a farmi sintonizzare sullo stato
d’animo delcompagno di corso che la stava vivendo; devo ammettere
che mi ha anche sorpreso quest’aspetto, perché noncredevo di
potermi emozionare così.
Quando mi viene chiesto che cos’è il life project, mi risulta
difficile definirlo e ritengo sbagliata la definizione cheavevo
sentito prima di farlo che lo delineava come “un Magica Mente
potenziato”. Almeno per come soggettivamenteavevo vissuto gli altri
corsi, ritengo che il Life sia un’esperienza molto più forte che
porta a risultati anche se nonsempre sono subito tangibili
dall’interessato.Per quanto mi riguarda, il Life è un corso che può
esser svolto una volta sola perché, in un certo senso, dura
dallafine della settimana del corso effettivo per tutta la vita:
nel mio caso, tornata a casa mi sentivo piuttosto disorientata,non
capivo bene se quella settimana mi avesse fatto bene o male o che
mi fosse scivolata addosso.Solamente dopo un po’ di tempo, ho
cominciato a leggere l’avventura del life come un’ipotesi di lavoro
che è incontinua evoluzione e che mi ha dato l’opportunità di
riflettere su di me, sui miei limiti e sui miei tentativi
dimascherarli.
Per me questo corso è stata proprio una rivoluzione che ha messo
in moto ricordi ed esperienze piuttosto lontaniche inizialmente
credevo non mi appartenessero e che poi ho riscoperto come fondanti
il mio essere.
GIOVANNA CORTIANALaureanda in Psicologia
13
-
14
MAGIC RELATIONS
E’ un corso di formazione dove l’uomo viene stimolato
all’espressione di sé nella vita di relazione personale e
professionale.L’obiettivo è quello di migliorare prima la
consapevolezza delle proprie potenzialità per poi realizzare un
programma (conobiettivi chiari e precisi) per diventare un Leader
di se stesso e per altre persone.Il gioco della vita, nelle
relazioni umane, è come una partita a scacchi…“Muoversi bene, nella
vita” è un’arte che va appresa e approfondita…
Una relazione “eccellente” con gli altri non è facile…ma
possibile… Apprendere un insieme di princìpi e seguire una
“guidaintelligente” da applicare sapientemente, diventa
fondamentale se vogliamo che le nostre relazioni diventino
MAGICRELATIONS.Quali sono le caratteristiche di un Leader e quali
sono le tematiche che proponiamo, prendendo lo spunto da ogni pezzo
diquesto magnifico gioco secolare? Attraverso questa metafora il
corso si sviluppa con esercizi pratici, test e filmati
perpermettere ad ognuno di avere consapevolezza dei propri valori e
potenzialità ed imparare svariati strumenti per migliorarela sua
vita personale e professionale.
Programma indicativo del Corso “Magic Relations” Referto
Psicografologico di orientamento
(Punti di forza riconoscibili: Leadership, Capacità relazionali,
Aspirazioni personali, Organizzazione, Motivazioni,Capacità di
comando, Creatività)
Il modello della “Spirale di energia”(Dal cuore…alla cura…Dalla
cura…allo stile…Dallo stile…alla comunicazione)
Verso l’autostima(Valori personali e Valori professionali)
La comunicazione assertiva(Obiettivo da raggiungere: far
diventare la comunicazione eccellente)
L’ora di “90” minuti(Ottimizzazione del tempo personale e
professionale)
I nove passaggi per la realizzazione(Applicazione
dell’”Enneagramma” nella vita professionale)
“C’è modo e modo”(Individuazione del proprio modo di
esprimersi)
Essere Leader(Le regole di Napoleone)
I “cappelli” colorati del pensiero(Un modo creativo per prendere
le decisioni)
Prossimo Corso: Vicenza 17-18-19 maggio 2007
Il Re è la rappresentazione della Leadership. Ognuno è leader di
se stesso.Il Pedone è la rappresentazione dei propri Valori e delle
proprie Motivazioni, la risorsa più importante su cui contare.La
Torre rappresenta la forza, la tenacia e il senso di protezione.Il
Cavallo rappresenta la chiarezza di obiettivi e la velocità di
movimento.L’Alfiere rappresenta la capacità di muoversi in modo
“trasversale” nelle situazioni più delicate (la destrezza,
l’affondo, la precisione).La Regina rappresenta la dote di saper
risolvere creativamente i problemi.La Scacchiera rappresenta la
visione strategica.
-
...a proposito di MAGIC RELATIONS
Imprenditori con aziende di piccole e di grandi dimensioni,
responsabili di reparto o di filiale, dirigenti,
liberiprofessionisti, consulenti: queste le figure professionali
che si sono confrontate, sui temi della gestione dellerelazioni nel
mondo del lavoro, in occasione del “Magic Relations” svoltosi a
febbraio presso l’hotel AC diCreazzo.Un insieme di ruoli e figure
aziendali che hanno consentito di ricostruire una vera e propria
impresa, una “cittadellaaziendale” riunita attorno ad un tavolo per
condividere nuove strategie e apprendere metodologie relazionali
alfine di ottimizzare ogni comportamento e individuare, con la
migliore tempestività e con grande efficacia, lesoluzioni ai
problemi lavorativi. Ma non solo, anche per attivare ogni concreta
iniziativa che conduca all’utilizzodi ogni opportunità, di mercato
e di organizzazione dell’azienda, per conquistare e mantenere il
successoimprenditoriale.Tramite la somministrazione di test
didattici appositamente studiati, lo svolgimento di simulazioni e
di giochi diruolo, la visione di filmati e la presentazione delle
più recenti teorie sul profilo ottimale della gestione aziendale,
ipartecipanti hanno potuto conoscere molti aspetti innovativi e
avere consapevolezza delle possibilità di crescita,personali e
dell’organizzazione del lavoro nell’ambito della quale operano.I
temi della leadership e le verifiche sull’orientamento al compito o
alle relazioni personali, la valutazione dell’utilizzodel tempo con
l’individuazione di tecniche per ottimizzarne l’utilizzo, la
visione aziendale globale confrontata almercato, nuovi
atteggiamenti nei rapporti interpersonali, hanno impegnato i
partecipanti in tre giornate ricche discambi di esperienze. Dal
dialogo fra figure aziendali diverse, infatti, ciascuno ha potuto
cogliere non solo gliaspetti più rilevanti per la crescita della
propria impresa, ma anche per rendersi conto di quanti e quali
possanoessere i punti di vista che si sviluppano attorno al
processo produttivo, sia che si riferisca a beni manifatturieri
siache ineriscano ai servizi.La complessità dei fattori che
caratterizza ciascun essere umano all’interno dell’impresa e il
miglior impiego diqueste diverse unicità creative, sono state
analizzate secondo una recente teoria di approccio mentale
applicataal processo decisionale e organizzativo. Le teorie di
Edward De Bono sono state illustrate e sperimentate in saladai
corsisti che hanno colto inaspettati ed entusiasmanti nuovi
processi del pensiero umano per pervenire allasoluzione dei
conflitti, prevenendone l’insorgere, e per favorire la condivisione
delle idee fra collaboratori di linee di staff. Ovverosia tanto tra
chi è impegnato nella medesima operatività, quanto tra i diversi
comparti delprocesso produttivo.Il completamento dell’esame delle
problematiche gestionali d’azienda è poi transitato da una
valutazione delledinamiche comunicative con la simulazione di una
presentazione al pubblico su un argomento specifico assegnato.Per
molti un’esperienza mai precedentemente vissuta che ha dato spunto
per la comprensione delle complesseinterazioni nel trasferimento
delle informazioni e nel processo di assunzione delle decisioni. E
ancor più, unsignificativo test sull’esercizio della delega quale
strumento per la crescita dei collaboratori e per
l’effettivoampliamento delle possibilità di sviluppo dei risultati
dell’impresa.In definitiva un altro tassello, molto efficace, per
la realizzazione della persona nei suoi vari livelli, che vede la
SIRattenta propositrice di corsi e iniziative. Non solo di
acquisizione di tecniche individuali per il proprio benessere,ma
anche adatte a crescere nel mondo del lavoro. Non dimentichiamo,
infatti, che questo spesso ci vede impegnatiper oltre il 50% del
nostro tempo di veglia.A tutti, quindi, l’invito a non perdere
l’occasione del prossimo corso per apprendere nuove conoscenze
anche inquesto campo: 17, 18 e 19 maggio le date da fissare fin da
ora fra gli impegni futuri.
15
Dott. GIAN LUIGI BOSCHIERODirigente dell’Associazione
Industriali di Vicenza
-
16
TDETHE DREAMER’S EXPERIENCEL’ESPERIENZA DEL SOGNATORE
Il TDE, nato 20 anni fa, permette, a chi si è avvicina al mondo
dell’ “Immaginazione Creativa” di “Magica Mente”, di coglierepiù
profondamente l’importanza della “Legge dei Cambiamenti”.Tutti
siamo “sognatori” e accumuliamo “energia” attraverso l’esperienza
della vita.I “passaggi” importanti della nostra vita spesso non
vengono compresi, così non impariamo a crescere.Con l’aiuto di
esercizi interiori (comprensione delle nostre immagini creative) e
di esercizi somatopsichici (movimenti fisiciarmoniosi per
“dinamicizzare” l’energia del nostro corpo) ogni allievo impara
dagli “Archetipi Universali” (i simboli dellavita) per una migliore
comprensione dei suoi cambiamenti e per una progettazione di vita
più armonica.
Il Corso è un’“Iniziazione alla Vita” e i “passaggi” sono i
seguenti:
Durata:Corso Residenziale di quattro giornate
-Riconoscere la propria energia…imparare a riempirsi di altra
energia…sentire l’energia che fluisce in noi ( i 7
Ciclidell’energia)-Comprendere i condizionamenti che non servono
più e usare l’Immaginazione Creativa per il cambiamento(Esercizio
del fiume)-Individuare gli aspetti più importanti della nostra
personalità(Esercizio del Viandante -Esercizio dei lati della
personalità)-Usare l’energia personale ed imparare ad usare la
forza e la pazienza (Esercizio del guerriero)-Allenare la nostra
mente a riconoscere qualche nostro limite e imparare a
superarlo(Esercizio del gabbiano)-Saper scegliere la forza della
“riconciliazione”(Esercizio dell’Identità emozionale -Esercizio del
buio e della luce)-Provare a dare un senso a tutto ciò che è stato
(Esercizio del Ringraziamento)-Lasciare che la nostra mente ci
indichi il nostro futuro(Esercizio dei Desideri -Esercizio della
Lanterna -Esercizio della Realizzazione)-Ascoltare il Livello
Spirituale(Esercizio del Sé -Esercizio dell’Identità Spirituale
-Esercizio del Cielo Stellato)
Prossimo Corso: Vicenza primavera 2008
-
MAGICA MENTE …. A DISTANZA24 giugno 2007- Hotel AC Creazzo
(Vicenza)
“Magica Mente … a distanza” è una giornata di “iniziazione”,
perché ci apre ad un mondo nuove possibilitàneuro-psico-fisiche
solo intuite nei corsi “Magica Mente Rossa” e “Magica Mente Blu”.La
giornata è un primo “manuale di esercizi” per affinare quelle
tecniche più “sofisticate” dopo l’esperienza fattacon gli
esercizi-base: rilassamento, simil sogno, tempio
interiore.Ascoltare le percezioni “extrasensoriali” di cui ognuno è
dotato è faticoso a causa del frastuono interno edesterno.Durante
la giornata si apprendono le “istruzioni” per sviluppare queste
facoltà, e si sperimentano praticamente gliesercizi per lo sviluppo
della respirazione, dei cinque sensi interiori, dell’equilibrio,
dell’appropriarsi del poteredella quiete, della sintonia con
l’altro. Tutti noi possiamo avere il controllo dei nostri “sensi
sottili”, possiamosapere cosa sentono gli altri, possiamo “vedere”
e “aiutare”.
Programma indicativo della giornata:
Autoguarigione: Esercizi di “Magica Mente”- i sette punti
energetici- la respirazione e l’auto-aiuto per la “guarigione”
degli organi- la sensibilità percettiva verso la Natura e le
persone: “entrare nella materia”- equilibrio e concentrazione: “la
mente nel paese delle meraviglie”- aiutare gli altri…a distanza :
strumenti mentaliSesto senso: film ed esercizi
“Magica Mente…a distanza” si terrà a Vicenza il 24 Giugno e sarà
condotta dal Dott. Franco Piva. Sarannoaccettate le prime 50
iscrizioni. Il costo (comprensivo del pranzo) è di 50 • per gli
studenti della scuola SIR,65 • per i soci Ateneo (vedi modulo di
iscrizione) e 100 • per i non soci.La giornata è gratuita solo per
i nuovi allievi di Magica Mente, Rossa e Blu, del 2007.
Per iscrizioni: contattare Referenti SIR (vedi pag. 36).17
-
LE BASI DEL COMPORTAMENTObrevi cenni sulla funzione del sistema
nervoso
(dalle lezioni dell’ATENEO SiR)Scopo di questa relazione è
fornire alcune informazioni sull’organizzazione del sistema
nervoso, utili al percorso dicomprensione delle funzioni e delle
possibilità della nostra mente.Funzioni complesse come la
coscienza, l’intelligenza e le emozioni sono il risultato
dell’organizzazione di una retedi miliardi di cellule. Sono le
cellule che compongono il nostro Sistema Nervoso (S.N.).I neuroni
nel S.N. si connettono l’uno con l’altro per formare circuiti con
specifiche funzioni. I circuiti più complessisono quelli cerebrali,
nei quali centinaia di milioni di neuroni sono collegati in reti
complesse, creando un numeropressoché infinito di vie possibili. La
trasmissione dei segnali all’interno di queste vie dà origine a
pensiero, linguaggio,sensibilità, apprendimento e memoria, cioè i
comportamenti complessi che caratterizzano gli esseri umani.La
differenza tra il cervello umano ed un computer sta nel fatto che
questo non ha plasticità, cioè capacità dimodificare i propri
circuiti in risposta ad una informazione sensoriale e/o ad
un’esperienza precedente. Come èpossibile, connettendo dei neuroni,
dare origine a comportamenti affettivi che sono correlati a
sensibilità ed emozioni,e comportamenti cognitivi correlati invece
al pensiero? Nell’ultimo decennio le neuroscienze, associando gli
strumenti
concettuali della psicologia cognitiva alle più recentitecniche
fisiologiche e ai metodi che permettono lavisualizzazione cerebrale
(RM funzionale), hannomesso in evidenza quali sono le regioni
cerebraliimplicate in particolari comportamenti e come
questicomportamenti possono essere ulteriormente suddivisiin
operazioni mentali più semplici, assegnabili ai singolimoduli
cerebrali interconnessi in maniera specifica.Lacapacità dell’Uomo
di sfruttare a proprio vantaggioogni possibilità offerta
dall’ambiente esterno è di moltosuperiore a quella degli altri
animali. La vasta gammadei comportamenti umani dipende da una
varietà disofisticati recettori di senso connessi ad una
strutturanervosa di grandi possibilità plastiche come il
cervello,in grado di riconoscere e distinguere una
grandissimavarietà di eventi che hanno luogo nell’ambiente
esterno. Il continuo flusso diinformazioni che deriva da
questirecettori viene organizzato dalcervello in singole
percezioni(alcune delle quali vengono poiimmagazzinate in memoria
comeriferimento futuro) e trasformatoquindi in risposte
comportamentalicoerenti. Tutto ciò scaturisce dalcervello
attraverso l’attività dellecellule nervose e delle lororeciproche
connessioni.Si stima che il nostro cervello siaformato da circa 100
miliardi dicellule nervose che, allineate,formerebbero un complesso
lungopiù di 3 mln di km. Ogni singolacellula ha collegamenti
diretti, inmedia, con altri 10.000 neuroni:nel cervello si
troverebbero quindi
circa un milione di miliardi di queste connessioni, che ne fanno
“la più complessa fra le strutture esistenti almondo”.Il NEURONE: è
l’unità funzionale del sistema nervoso, la cui proprietà è quella
di ricevere e trasmettere informazioni.
18
-
Il neurone è formato da un CORPO cellulare che contiene il
nucleo, nel quale sono custoditi i geni delle cellule, daiDENDRITI
che rappresentano il principale apparato destinato a ricevere i
messaggi che arrivano dalle altrecellule nervose, dall’ASSONE che è
un lungo processo tubulare e rappresenta il principale elemento di
conduzione,capace di trasmettere messaggi ad altri neuroni.Un
assone è in grado di generare e condurre segnali elettrici ad una
velocità variabile da 1 a 100 mt al secondo.Questi segnali
elettrici, detti potenziali d’azione, prendono origine da una
grande varietà di eventi presentinell’ambiente, che ci raggiungono
come stimoli di diversa natura; luce, odori, pressione,
ecc....Vicino alla sua terminazione, l’assone si suddivide in
sottili branche mediante le quali entra in contatto con
altrineuroni. I punti in cui due neuroni entrano in comunicazione
sono noti come SINAPSI. Generalmente le terminazionidell’assone
(terminazione assonale o presinaptica) vanno a terminare a ridosso
dei dendriti del neurone bersaglio(neurone postsinaptico), ma
possono anche entrare in rapporto con il corpo cellulare (fig.
2).La grande maggioranza delle sinapsi del S.N. è costituita da
sinapsi chimiche, che usano neurotrasmettitori pertrasmettere
informazioni tra le cellule.
Il terminale assonale presenta piccole vescicole sinaptiche,
dove sono depositati i NEUROTRASMETTITORI.Quando uno stimolo
elettrico raggiunge il terminale assonale il neurotrasmettitore
viene rilasciato nello spaziosinaptico (piccola fessura fra la
cellula presinaptica e la cellula postsinaptica) e qui si combina
con un recettoredella cellula bersaglio, dando luogo ad una
risposta di tipo eccitatorio (cioè il segnale va avanti) o
inibitorio (ilsegnale si ferma).Esistono numerose classi di
neurotrasmettitori: i neuroni colinergici secernono acetilcolina, i
neuroni adrenergicisecernono noradrenalina. Altri importanti
neurotrasmettitori sono il glutammato, il Gaba, serotonina e
monossido diazoto.
19
-
Un’altra classe di sostanze chimiche che il sistema nervoso
utilizza per inviare i propri messaggi sono i PEPTIDINEUROATTIVI.
Alcuni di essi sono stati messi in rapporto con la capacità di
modulare certi tipi di percezionisensitive e di reazioni emotive.
La sostanza P e le encefaline sonocollegati alla percezione del
dolore, altri sono collegati con la regolazione di risposte
complesse agli stati di stress(Beta endorfine).I neuroni integrano
le informazioni che provengono da migliaia di afferenze sinaptiche
eccitatorie e inibitorie.Generalmente le sinapsi eccitatorie sono
localizzate nel dendrite, mentre le inibitorie si trovano
principalmente sulcorpo cellulare. L’integrazione finale può
generare un potenziale d’azione (impulso elettrico).
ORGANIZZAZIONE DEL S.N.Il Sistema Nervoso è in grado di ottenere
informazioni dall’ambiente in cui l’organismo vive, di valutare il
significatodi queste informazioni e di generare risposte
comportamentali appropriate. L’assolvimento di questi compiti
comportal’esistenza di una organizzazione anatomica di
considerevole complessità.
Il Sistema Nervoso presenta due diversecomponenti: il SISTEMA
NERVOSOCENTRALE, composto dall’Encefalo e dalMidollo Spinale, ed il
SISTEMA NERVOSOPERIFERICO, composto da aggregati dineuroni (gangli)
e dai nervi periferici. IlSistema Nervoso Periferico
trasmetteinformazioni al sistema nervoso centrale edesegue i
comandi motori generati a livellodell’encefalo e del midollo
spinale (figura 3).Il Sistema Nervoso viene suddiviso inoltre inuna
componente somatica (che riceveinformazioni da cute, muscoli ed
articolazione,e controlla i movimenti) e una componentevegetativa o
autonoma (che media lesensazioni ed il controllo motorio dei
visceri).La sezione autonoma è costituita dai sistemiSIMPATICO,
PARASIMPATICO EDENTERICO.Nel Sistema Nervoso Centrale si
distinguono5 regioni principali (figura 4):- il midollo spinale,
che si trova all’internodella colonna vertebrale e continua con
iltronco dell’encefalo. Posteriormente altronco si trova il
cervelletto, e sopra il troncosi trovano il diencefalo ed il
cervello.- Il tronco è la regione più antica e primitivae comprende
il bulbo, il ponte ed ilmesencefalo. Il tronco è la sede
d’ingressodei nervi cranici con le informazioniprovenienti da
alcuni sensi speciali (udito,equilibrio, gusto). Dal tronco partono
imotoneuroni che controllano i muscoli delcapo. Il tronco possiede
una rete di neuronidenominata FORMAZIONE RETICOLARE,che regola il
livello di vigilanza (AROUSAL)dell’organismo. Nel tronco ci sono i
centrifondamentali per la vita di una persona:
il centro del respiro, della regolazione della pressione
arteriosa, frequenza cardiaca, temperatura corporea, edinoltre i
centri per la modulazione del dolore.
20
-
21
-
- Il cervelletto contiene il numero più elevato di neuroni fra
tutte le suddivisioni cerebrali. E’ importante peril mantenimento
della postura, per la coordinazione dei movimenti del capo e degli
occhi, nella regolazione fine delmovimento e nell’apprendimento di
abilità motorie
- Il diencefalo che comprende il talamo e l’ipotalamo(figura 5).
Il Talamo costituisce una stazione di ritrasmissioneessenziale
delle informazioni sensoriali che provengono dairecettori
periferici alle regioni degli emisferi cerebrali
deputateall’analisi delle informazioni sensoriali.
L’Ipotalamo:nonostante questa struttura occupi meno dell’1% del
volumetotale dell’encefalo, svolge un ruolo fondamentale
nell’omeostasi(equilibrio dell’ambiente interno di un organismo).
Controllal’accrescimento, l’assunzione di cibo e liquidi, ed
ilcomportamento materno, regolando la secrezione di ormoni daparte
dell’ipofisi. Controlla inoltre la maggior parte delle
funzionidella sezione autonoma del Sistema Nervoso, ed è
unacomponente essenziale del sistema motivazionale del cervello,in
quanto è implicato nell’avvio e nel mantenimento di quelleforme di
comportamento attraverso le quali l’organismo trovasoddisfazione
alle proprie esigenze. L’ipotalamo influenza ilcomportamento anche
attraverso le cospicue connessioni cheesso intrattiene praticamente
con tutte le regioni del S.N.C.- Il cervello è la porzione più
ampia dell’encefalo ed ècostituita da 2 EMISFERI CEREBRALI connessi
tra loro dalCORPO CALLOSO, che è un fascio formato da 200 milionidi
assoni. Questa connessione fa sì che i due emisferi
possanocomunicare e cooperare. Ogni emisfero è diviso in 6
lobi(frontale, parietale, temporale, occipitale, e 2 lobi situati
inprofondità : lobo dell’insula e lobo limbico).La superficie del
cervello ha un aspetto convoluto. Lo stratopiù esterno è costituito
da materia grigia e viene detto
CORTECCIA CEREBRALE. E’ dalla corteccia che derivano le nostre
funzioni più evolute. L’interno delcervello contiene 3
raggruppamenti di neuroni: i gangli della base, l’amigdala e
l’ippocampo.
SISTEMA LIMBICOIl sistema limbico include la corteccia
orbito-frontale, la corteccia cingolare anteriore, l’amigdala e
l’ippocampo.Le regioni limbiche sono la sede dei meccanismi che
mediano emozioni, motivazioni e comportamenti diretti ascopi
specifici; sono inoltre coinvolte nell’integrazione di tutta una
serie di processi mentali fondamentali, comel’attribuzione di
significati, l’elaborazione delle esperienze sociali (cognitività
sociale) e le regolazione delle emozioni.L’ippocampo è ritenuto il
principale responsabile delle forme consce di memoria (memoria
esplicita).
22
-
Il piacere, l’euforia, la tristezza, lo sconforto, la paura, la
rabbia, sono alcune delle emozioni che colorano la nostravita. Esse
arricchiscono la nostra esperienza ed impregnano le nostre azioni
di passione e originalità. Al pari dellepercezioni e delle azioni
comportamentali, gli stati emozionali ed i sentimenti sono mediati
da particolari circuiticerebrali.I sentimenti consci dono mediati
dalla corteccia cerebrale (cingolo e lobi frontali) e
dall’amigdala. Gli stati emozionalisono risposte periferiche
mediate dall’amigdala.Quando siamo spaventati non abbiamo solo
paura, ma avvertiamo anche un’accelerazione del battito cardiaco,
unaumento del respiro, secchezza della bocca, senso di tensione
muscolare e sensazione di umidità al palmo dellemani. Queste
manifestazioni sono la rispostadell’attivazione
dell’amigdala.L’amigdala è la sede della memoriaemozionale e media
risposte emozionali sia innate che acquisite.
23
-
LA CORTECCIA CEREBRALE E’ ORGANIZZATA IN AREE FUNZIONALI
Dal punto di vista funzionale la corteccia è un centro di
integrazione e possiede 3 specializzazioni funzionali:1) AREE
SENSORIALI, che ricevono informazioni sensoriali e le trasformano
in percezioni;2) AREE MOTORIE, che regolano il movimento dei
muscoli scheletrici3) Regioni conosciute come Aree di Associazione,
che integrano informazioni da svariate regioni sensoriali
e motorie e guidano il comportamento volontario. Le informazioni
che percorrono un certo circuito disolito vengono elaborate in
numerose aree diverse dalla corteccia cerebrale (figura 7).
La specializzazione della corteccia cerebrale non è simmetrica;
questa lateralizzazione cerebrale viene talvoltadefinita dominanza
emisferica (figura 8).Le facoltà linguistiche e verbali tendono ad
essere concentrate nell’emisfero sinistro, che è dominante per
idestrimani. Le capacità spaziali sono concentrate nell’emisfero
destro. Il cervello sinistro lineare, logico linguisticofocalizzato
sui dettagli delle cose, ha un ruolo cruciale nella creatività e
nelle tecnologia umane. Il lato destro delcervello sembra essere
capace di cogliere l’essenza e il contesto delle esperienze ed il
significato globale deglieventi. Il “linguaggio” non verbale
dell’emisfero destro si basa su sensazioni ed immagini che vengono
associaterapidamente e ci permettono di avere una rappresentazione
più diretta ed immediata del mondo e di noi stessi.Anche la memoria
è lateralizzata.
Le connessioni nervose mostrano un certo grado di plasticità,
che consiste nella capacità di modificarsiin base
all’esperienza.Utilizzando alcune tecniche non invasive, come la
tomografia ad emissione di positroni (PET) e la risonanzamagnetica
funzionale (fMRI – Functional magnetic resonance imaging) possiamo
ora visualizzare il cervello umanomentre lavora (“imaging”
funzionale).Il sistema sensoriale comprende i recettori del tatto,
pressione, vibrazione, prurito, dolore, propriocezione
(cioèposizione dei segmenti del corpo), caldo-freddo, e inoltre i
sensi speciali della visione, udito ed equilibrio (cioèposizione
del corpo nello spazio), gusto e olfatto.. L’informazione
sensoriale dal corpo viaggia lungo vie ascendentifino all’encefalo
(sempre del lato opposto). I dati che riguardano posizione e
movimento dei muscoli vanno nonsolo alla corteccia ma anche al
cervelletto, che è in grado di partecipare al controllo automatico
inconscio delmovimento.
La CORTECCIA SENSORIALE (o somatosensoriale primaria) riceve
informazioni dalla cute, muscoli, visceri.La CORTECCIA VISIVA
riceve informazioni dall’occhio.La CORTECCIA UDITIVA riceve
informazioni dall’orecchioLa CORTECCIA GUSTATIVA riceve
informazioni dalle papille gustative della linguaQuando
l’informazione sensoriale raggiunge l’appropriata regione
corticale, viene integrata nelle aree sensorialiassociative con
tutte le altre informazioni (per esempio gli stimoli somatici
visivi e uditivi) per dare origine allapercezione, che è
l’interpretazione da parte del cervello degli stimoli sensoriali.
Spesso lo stimolo percepito puòessere diverso da quello reale.Un
aspetto interessante della percezione è il modo in cui il nostro
cervello riempie i vuoti fra le informazioni chericeve. Il cervello
ha la capacità di interpretare l’informazione sensoriale per creare
la percezione di forme eoggetti tridimensionali.
I sistemi efferenti controllano le uscite del SNCLe efferenze
possono essere divise in tre classi principali:
1) il movimento dei muscoli, controllato dalla divisione motoria
somatica del SN2) segnali neuroendocrini, cioè i neuroormoni
secreti in circolo, prevalentemente dall’ipotalamo e dalla
midollare del surrene3) risposte viscerali, cioè le azioni del
muscolo cardiaco e delle ghiandole esocrine ed endocrine;
queste
risposte sono regolate dalla divisione autonoma del SN
Il movimento volontario ha origine nelle AREE MOTORIE o
CORTECCIA MOTORIA PRIMARIA e nelleAREE DI ASSOCIAZIONE MOTORIA
situate nei lobi frontali (figura 9).Queste regioni ricevono
afferenze (informazioni) dalle aree sensoriali e dal cervelletto,
mentre le efferentepartono dagli assoni lunghi dei neuroni della
corteccia e si proiettano, incrociandosi, al midollo spinale del
latoopposto. Da qui parte un nervo che trasmette al muscolo
l’informazione.
24
-
Testi consultati:- Netter: Atlante di Anatomia e fisiopatologia
(Mazzon Ed.)- Silverthorn: Fisiologia (Casa Ed. Ambrosiana)-
Kandel: Principi di Neuroscienze (Casa Ed. Ambrosiana)- Siegel: La
Mente relazionale (Raffaello Cortina Editore)
Dottoressa CLAUDIA BERTONIMedico Chirurgo
25
-
UN LAVORO DI VITA EMOZIONALE(dalle lezioni ATENEO SiR)
Il termine COSCIENZA può essere usato in riferimento ad una
varietà di concetti incluso il semplice stato diveglia. La
coscienza crea la realtà, i nostri pensieri precedono il nostro
corpo fisico e non viceversa.Per noi uomini il termine va allargato
al fatto di essere consci dei nostri:
PENSIERIPERCEZIONI
RICORDISENSAZIONI
PARLARE CON GLI ALTRIPerché coscienza e capacità di comunicare
vanno a braccetto.La comunicazione verbale rende possibile la
cooperazione, ci permette di stabilire abitudini e regole
dicomportamento; l’evoluzione di questa abilità ha dato luogo alla
coscienza, cioè la capacità di spedire riceveremessaggi ci rende
capaci di mandare a noi stessi e ricevere i nostri propri messaggi
– in altre parole pensare diessere consapevoli della nostra
esistenza.La Coscienza può essere alterata da cambiamenti della
chimica o della struttura del nostro cervello.E’ stato scoperto che
ci sono molecole, precisamente peptici, che vengono rilasciati dopo
uno stimolo emozionalee percorrono il nostro corpo permettendoci di
reagire e di immagazzinare come ricordo quella data esperienza.
Prima di cominciare a parlare di emozioni dobbiamo tenere
presente che uno degli scopi più importanti delleemozioni, dal
punto di vista evoluzionistico, è aiutarci a decidere cosa occorre
ricordare e cosa invece è piùopportuno dimenticare. La donna della
caverna che riusciva a ricordare in quale caverna viveva quel tizio
gentileche le aveva offerto qualcosa da mangiare aveva maggiori
possibilità di diventare la nostra progenitrice rispetto aquella
che la confondeva con quella dell’orso assassino. L’emozione
dell’amore e l’emozione della paura l’aiutavanoa consolidare i suoi
ricordi.
Il termine EMOZIONE si riferisce a sensazioni più o meno
generati da particolari situazioni.Ad es: essere trattati
ingiustamente ci fa arrabbiare vedere qualcuno che soffre ci
rattrista essere vicini alla persona amata ci rende feliciPer
quando si parla di emozioni non si deve includere solo esperienze
come paura, ira, rabbia, ma anche sensazionibasilari come piacere e
dolore nonché pulsioni come sete e fame, ed altre non tangibili
come l’ispirazione, l’estasi,il timore reverenziali.In più è stata
fatta una classificazione di emozioni secondarie, per esempio paura
+ sorpresa =allarme, gioia +paura = senso di colpa ecc.Inoltre gli
esperti distinguono tra emozioni, umore e temperamento, in cui
l’emozione sarebbe più transitoria,l’umore si prolunga per ore o
gioni, e il temperamento sarebbe fondato su fattori genetici.
Come si mostrano le emozioni? Con le espressioni facciali. E
queste sono panculturali, ossia uguali per gli eschimesicome per
gli italiani e…spesso anche per gli animali.
Le emozioni consistono in modelli organizzati, risposte
fisiologiche comportamentali che nell’uomo sono accompagnatida
sensazioni emotive.
Noi usiamo la parola “emozione” per riferirci alla sensazione
emotiva e non ai comportamenti.Ma è il comportamento che determina
importanti conseguenze per la sopravvivenza e la riproduzione.
E sono gli adattamenti dei comportamenti emozionali che hanno
guidato il nostro cervello.Quindi abbiamo una risposta
EMOZIONALE.
26
La risposta EMOZIONALE è formata da tre
componenti:COMPORTAMENTALEVEGETATIVAORMONALE
-
COMPOTAMENTALE = movimento muscolare
VEGETATIVA = facilita la comportamentale provvedendo ad una
rapida mobilitazione della energiaAumenta il sistema
simpaticoDiminuisce il parasimpaticoQuindi aumenta il battito
cardiacoCambia il calibro dei vasi sanguigniIl flusso ematico dagli
organi digestivi passa ai muscoli
ORMONALE = gli ormoni secreti dalla midollare del surrene
ADRENALINA E NORADRENALINA,QUINDI: aumenta l’afflusso di sangue ai
Muscoli
stimola la trasformazione in glucosio delle sostanze nutritive (
è energia) e gli ormoni steroidei fannosi che i muscoli lo possano
utilizzare
Si è visto che le emozioni NEGATIVE danno più stimoli delle
positive
PAURA E ANSIACi inducono a difendere noi stessi e i nostri
cari.Si mette in moto il meccanismo di sopravvivenza.Come abbiamo
visto le risposte emozionali coinvolgono comportamenti
comportamentali, vegetativi, ormonali.La coordinazione di queste
dipende dalla AMIGDALA (immagine) sede delle nostre emozioni oltre
chenell’ippocampo e nella corteccia libica.Singoli neuroni si
attivano in presenza di stimoli emotivamente rilevanti dettati dai
nostri sensiEs: La vista = l’espressione di un altro essere umano o
animaleL’udito = lo sbattere di una porta l’ascolto di una voce o
musicaL’olfatto = l’odore del fumoOgni volta che ci imbattiamo
nello stesso rumore, odore, espressione legati all’apprendimento di
una particolarisituazioni, si risvegliano le stesse emozioni e
paure e il fisico risponde con un aumento del battito cardiaco,
dellapressione arteriosa, i muscoli diventano più tesi, aumenta la
secrezione di adrenalina, ecc.In seguito alla distruzione di una
parte della Amigdala gli animali sottoposti a questo intervento non
mostravano piùpaura, gli ormoni dello stress erano ridotti, ed
erano meno soggetti alle malattie come ulcere ecc. ma non
sipotevano più difendere.
In medicina cinese si parla di 5 stati emozionali correlati a 5
organi:L’ira correlata al fegato. La gioia al cuore, i pensieri
ossessivi alla milza, la tristezza al polmone, la paura al
rene.Queste emozioni possono essere causa di malattia se sono molto
violente e se perdurano nel tempo.Ogni emozione è in grado di
squilibrare un organo particolare ma tutte portano attacco al
cuore. Perché il cuoreè sede dello Schen, della mente, della
coscienza di se e della autocoscienza dei propri sentimenti.
Per fare due esempi:La Collera è il sentimento correlato al
fegato.Un eccesso di collera fa ammalare il fegato e viceversa
malattie di fegato possono rendere la persona irascibile.La collera
fa ammalare anche il rene, perché fegato e rene sono madre e
figlio.Pensiamo ora ad una emozione positiva: La Gioia. Una persona
gioiosa è una persona tranquilla, serena e in questostato energia e
sangue circolano armoniosamente: è lo stato di buona salute.Ma la
gioia smodata ci fa ammalare. La gioia smodata è un eccesso di
piacere. La gioia è eccitazione, èesteriorizzazione; si grida di
gioia, si salta di gioia, si trasale, nulla è più conservato
all’interno. Lo Schen, non ha piùsede perché tutto, compreso il
sangue e il cuore si agita: il paziente soffre di agitazione e
insonnia.
Tutto questo ci deve far pensare all’ importanza del lavoro che
stiamo portando tutti insieme all’interno di questaScuola e dei
Corsi, perché stiamo facendo un lavoro di VITA.
Dottoressa EMANUELA COSTANTINIMedico Chirurgo
27
-
28
LA CONOSCENZA DELLA REALTA’ SOCIALE (dalle lezioni Ateneo
SiR)
L’interesse per la conoscenza della realtà sociale percorre
tutta la storia della psicologia sociale, anche se ci sono stati
periodi in cui i ricercatori hanno lavorato più ad altri temi
specifici. Più scuole e correnti hanno contribuito a mettere in
evidenza il problema di come la gente percepisce la realtà sociale
e a sottolinearne questo o quell’aspetto. Gli psicologi sociali che
si dedicano a queste ricerche finiscono per condurre un’analisi del
senso comune, per sottoporre a indagine scientifica i modi correnti
di pensare e giudicare, i ragionamenti che facciamo e le idee che
ci formiamo nella vita di tutti i giorni. I processi che portano la
gente a formarsi una visione della vita sociale sono in parte
cognitivi e in parte sociali. Quando li studia, lo psicologo
sociale si trova ad occuparsi degli effetti della comunicazione,
dei rapporti con gli altri, dell’influenza sociale, della
socializzazione, delle idee dominanti nella società, ma anche delle
operazioni mentali, di come funzionano percezione, memoria,
ragionamento, giudizio. LE ATTRIBUZIONI L’attibuzione è
l’operazione mentale con cui una data proprietà viene assegnata a
qualcosa o a qualcuno. Ad esempio, dire che Giovanni è irascibile
significa attribuirgli questa disposizione interiore; sostenere che
il vento ha rotto il vetro vuol dire attribuire a quell’agente
atmosferico la qualità di causa del danno. In ogni attribuzione ci
sono un attributo, che è la proprietà presa in considerazione, e un
bersaglio, ciò a cui si attacca l’attributo. Si possono distinguere
vari tipi di attribuzione a seconda del bersaglio oppure in base
all’attributo.
Classificazione delle attribuzioni in base al bersaglio
-
29
Classificazione delle attribuzioni in base all’attributo
Che noi individuiamo una causa, stabiliamo le intenzioni di
qualcuno o gli affibbiamo responsabilità, stiamo comunque cercando
di capire la realtà che ci circonda, di spiegare l’accaduto e fare
previsioni sul futuro. Da un tipo di attribuzione all’altro cambia
il fuoco cognitivo. Portiamo sempre avanti il nostro ragionamento
sui fatti, ma ora siamo più interessati alle cause che li hanno
prodotti, ora alle intenzioni delle persone implicate, ora alle
responsabilità e via dicendo. Le attribuzioni hanno sempre la
struttura della spiegazione. Un unico ragionamento può tradursi in
diversi tipi di attribuzioni. Questo fa capire come mai le persone,
quando si trovano di fronte a eventi da chiarire, di solito pensano
e esprimono più attribuzioni concatenandole fra loro.
-
30
Nella vita sociale non ci limitiamo a pensare attribuzioni, ma
ce le comunichiamo. Molti messaggi, sia nellacomunicazione faccia a
faccia, sia attraverso i media, contengono attribuzioni. A volte
sono esplicite. Che lo sifaccia a parole o con segnali non-verbali
risultano dette chiaramente e facili da riconoscere. “Sei matto”
èindiscutibilmente un’attribuzione di caratteristica personale, ma
lo è anche il gesto di picchiettarsi sulla tempia.Altre volte sono
tacite. Le dobbiamo cercare negli impliciti che stanno dentro i
discorsi o andando ad interpretarei significati latenti dei
comportamenti. Per esempio, se dico “mi ha aggredito” sto riferendo
l’accaduto, matacitamente faccio passare l’idea che l’altro aveva
una certa intenzione e un certo stato interiore.Qualsiasi
comportamento può aver alla base attribuzioni. Davanti a un
professore che ci tratta freddamente, ciinterrompe mentre
esponiamo, non valorizza le cose buone che facciamo e sottolinea le
sbagliate possiamopensare che ci attribuisce scarse capacità e
poche possibilità di successo.E i giornalisti? Esiste il
giornalista che fa solo informazione?
Durante la vita sociale non ci impegniamo costantemente a capire
ciò che ci accade, né facciamo attribuzioni adogni passo. Presi
dalle attività quotidiane, non stiamo troppo a riflettere. Solo in
particolari momenti siamoportati a ragionare e a fare
attribuzioni.Gli studi empirici hanno messo in evidenza una serie
di condizioni-stimolo, che provocano nelle persone pensierie
discorsi carichi di attribuzioni.
1 Imprevisti. Fin che tutto va secondo le aspettative non
sentiamo il bisogno di spiegarcelo, mentre ci impegnamoin
attribuzioni appena c’è qualcosa di imprevisto. Nella vita
quotidiana ci basiamo sugli scripts (copioni) chedettano i
comportamenti nei diversi contesti. Se un alunno interrogato non si
preoccupa di rispondere alledomande e non si giustifica, ma si
chiude in silenzio, ci metteremo a spiegare l’accaduto, perché si è
allontanatodallo script dell’interrogazione e non fa la parte che
da lui ci si aspetta.
2 Obiettivi mancati. Quando veniamo bocciati a un esame,
perdiamo una partita, non riusciamo a risolvere unproblema, una
decisione si rivela sbagliata, ci troviamo in una situazione di
obiettivo mancato: si è perseguito unfine senza raggiungerlo. In
questi casi le persone sono portate ad interrogarsi sulle ragioni
dell’insuccesso. Tendonoa farlo per proprio conto, ma spesso sono
gli altri a spingerle, muovendo critiche, accuse, rimproveri o
sollevandodubbi.
3 Stati di incertezza sociale. Noi cerchiamo di prevedere gli
sviluppi futuri, piccoli e grandi, della nostra vitasociale e
possiamo essere più o meno sicuri di come andranno le cose. Più c’è
incertezza e più si è portati aragionare e a fare attribuzioni. Per
esempio l’importanza degli esiti, l’informazione disponibile
(sappiamoabbastanza?) e l’interdipendenza (non dipende solo da noi)
influiscono di molto sul grado di incertezza.Uno studio che
illustra il ruolo dell’incertezza sociale è quello sugli
appuntamenti tra persone di sesso diverso. Inqueste situazioni c’è
un certo interesse per gli esiti, che sono interdipendenti (non
dipendono solo da me). E’possibile però variare l’informazione
disponibile. Si è visto che quando le persone dovevano incontrarsi
conpartner poco noti, nelle ore che precedevano l’appuntamento
tendevano a fare molte più attribuzioni di quantenon ne facessero
nel caso di partner noti. C’è un paradosso in tutto questo: meno
conosciamo le persone, piùfacciamo attribuzioni al loro
indirizzo.
4 Incoerenze. Un’altra condizione in cui facciamo attribuzioni
si realizza quando ci sono cose che non quadrano.Ad esempio,
facciamo autoattribuzioni quando ci capita (perché ci lasciamo
trascinare, siamo disattenti, cediamoalle pressioni o alle
tentazioni) di agire in maniera non conforme alle nostre
convinzioni. E’ questa la ragione percui le persone che hanno il
vizio del fumo ragionano molto su questo loro comportamento e si
attribuiscono cosecome l’ansia, la tensione da scaricare, la
debolezza e via dicendo.
5 Esigenze pubbliche e scopi personali. Spesso si fanno
attribuzioni perché il momento pubblico, ciò che si stafacendo con
gli altri, lo richiede. A volte non è tanto il momento che lo
richiede, ma siamo noi che, per i nostriscopi, siamo portati a
spiegare e ad attribuire. Possiamo farlo per metterci in mostra,
difenderci, accusare e viadicendo, basti pensare come esempio ai
politici durante le campagne elettorali.
-
31
I BIASES
La social cognition (cognizione sociale) è l’attività mentale
con cui arriviamo a conoscere il mondo sociale apartire dai dati
dell’esperienza.Quando lavoriamo a formarci una visione della vita
sociale, intervengono, strettamente collegati, sia
processicognitivi sia processi sociali. Le cose che pensiamo sono
il frutto di operazioni mentali, ma dipendono anche daciò che
facciamo, dai nostri rapporti con gli altri, dalla comunicazione,
dall’influenza sociale, dalla socializzazione,dalle idee dominanti
nella società.Mentre lavora sui dati, il social cognizer,
l’individuo impegnato nella social cognition, è sottoposto a
influenzedi vario tipo ed è impegnato a prendere decisioni e ad
agire. Non è un semplice osservatore della realtà socialeche cerca
di conoscere, ma ne fa parte e vi è coinvolto.La social cognition è
soggetta a biases, tendenze distorsive che possono fuorviare e
indurre a errori sistematici.I biases sono presenti in qualsiasi
attività cognitiva che richieda di trarre conclusioni sulla realtà
e formularegiudizi. Trarre conclusioni e formulare giudizi nel vivo
dell’esperienza sociale espone in modo particolare alledistorsioni.
In parte i biases sono dovuti alla struttura stessa dei processi
cognitivi umani. L’attenzione, la memoria,il sapere, le attività
cognitive funzionano in modo tale da comportare tendenze distorsive
sistematiche. In parte sispiegano perché l’individuo si trova a
pensare non a tavolino, ma immerso nella vita sociale e risente di
sollecitazionie condizionamenti di vario tipo.
I nostri ragionamenti quotidiani sono intrisi di tendenze
distorsive; questo non vale solo per alcune persone, maper tutti;
non sono appannaggio di persone inferiori, ignoranti o con qualche
problema psicologico. Anche lepersone più equilibrate, intelligenti
e istruite nei loro ragionamenti di tutti i giorni risentono delle
comuni tendenzedistorsive. I biases sono massicciamente diffusi.Se
analizziamo anche solo per pochi minuti i pensieri e i discorsi di
una persona se ne possono trovare di diversitipi.Gli studi empirici
hanno messo in evidenza vari biases che intervengono nelle
attribuzioni causali.
1 L’errore fondamentale. Consiste nel fatto che tendiamo in
genere a sottovalutare l’influenza della situazionesul
comportamento della gente e a sopravvalutare l’importanza dei
fattori individuali. Tendiamo a fare più attribuzioniinterne (si
riferiscono all’intelligenza, all’ingegno, alle capacità,
all’impegno) che esterne (si riferiscono al caso,alle circostanze,
alla fortuna, alla sfortuna). Per esempio, “è tutta colpa della
società” (attribuzione esterna),oppure “non riesce perché è poco
intelligente” (attribuzione interna)… Così il burocrate di un
ufficio ci sembreràuna persona rigida in quanto tale e non perché
la rigidità è una caratteristica dettata dal ruolo che la
personaricopre; il conferenziere ci sembrerà una persona molto più
colta di chi lo ascolta e si trascura il fatto cheessendosi
preparato per quel particolare suo intervento è avvantaggiato
rispetto all’uditore.
2 L’effetto sé-altro. C’è differenza tra come ragioniamo quando
si tratta di spiegare le cose che facciamo noi equelle che vediamo
fare agli altri. Tendiamo a preferire le attribuzioni interne per i
comportamenti degli altri e leesterne quando rendiamo conto dei
nostri. C’è poca chiarezza sulle ragioni dell’effetto sé-altro.
Sono statiindividuati diversi fattori che verosimilmente ci portano
a ragionare diversamente quando si tratta di noi o deglialtri. Come
prima cosa abbiamo molte più informazioni sulla nostra situazione
che su quella degli altri. Inoltre chiè centro dell’attenzione ha
una percezione fisica delle cose che non coincide con quella di chi
osserva: sono piùsalienti gli elementi ambientali che la propria
persona. Noti esperimenti hanno dimostrato che quando le
personehanno l’opportunità di vedersi in un filmato o allo specchio
cambiano il modo in cui fanno autoattribuzioni: sonopiù propense a
trovare le cause in se stessi. C’è infine una differenza nel tasso
di rischio che si corre facendoattribuzioni interne. Nei rapporti
della vita quotidiana spesso le persone stanno sulla difensiva e
evitano di attribuirea sé cause per non trovarsi in difficoltà.
3 I self-serving biases. Le persone non si comportano allo
stesso modo quando devono stabilire le cause deisuccessi e dei
fallimenti. Nel primo caso prevale la tendenza a prendersene il
merito (autoattribuzione), nel
-
secondo a scaricare la responsabilità sulle circostanze
(eteroattribuzione).T. Johnson e coll. in una ricerca invitarono un
gruppo di insegnanti a giudicare se il rendimento degli alunni
fossedovuto più al loro impegno e alle loro capacità o alla
didattica. Videro che in caso di scarso rendimento i
docentitendevano ad attribuire la causa agli allievi, mentre erano
propensi a vedere nella didattica la ragione dei buonirisultati.Per
altro gli studenti si comportavano in modo analogo: i successi
erano merito proprio, i fallimenti dipendevanodalle circostanze e
spesso dai professori.4 I group-serving biases. Nelle relazioni tra
gruppi sociali si registra la tendenza a spiegare i
comportamentidelle persone in modo da favorire il proprio gruppo,
mettendolo in luce migliore. Per lo più i successi dei membridel
proprio gruppo sono attribuiti a cause interne (bravura,
intelligenza ecc.), mentre quelli della gente dell’altrogruppo a
cause esterne ( fortuna, particolari circostanze ecc.). L’inverso
accade per i fallimenti.5 I preconcetti. Quando ci mettiamo a
spiegare un comportamento non partiamo da zero. Abbiamo gia
idee,convinzioni, atteggiamenti, valori, concezioni, teorie
implicite che guidano il nostro ragionamento. I preconcettiderivano
da varie fonti. Alcuni nascono dalle relazioni che abbiamo con le
altre persone. E’ facile che in unarelazione profonda, in una
coppia o nel rapporto genitori-figli o tra amici ciascuno maturi
una visione di sé,dell’altro e della relazione che, al momento di
spiegare qualche fatto, fa sentire il suo peso.Per esempio se ci si
fida molto del partner, si può essere portati a fare attribuzioni
causali in suo favore, asottolinearne i successi e giustificarne
gli insuccessi.In caso di sfiducia tendiamo a fare il contrario.
Altri preconcetti nascono nelle relazioni intergruppo, nei
rapportitra gruppi e categorie sociali; è il caso degli stereotipi,
che possono influenzare, anche radicalmente, le
attribuzionicausali. Varie concezioni preconfezionate vengono
apprese perché tramandate e diffuse nella società, sottoformadi
teorie scientifiche, ideologie, credenze religiose,
rappresentazioni sociali. Molte persone sono oggi portate
adattribuire la devianza a fattori ambientali di tipo sociale,
perché certe teorie sociologiche si sono diffuse tra lagente
comune, per lo più in forma semplificata e distorta.
Come tutti i biases, quelli causali non sono leggi
ferree!……………..A volte costruiamo spiegazioni per cercare di capire
veramente come stanno le cose. Altre volte stiamosemplicemente
razionalizzando l’accaduto: legittimiamo un comportamento, diamo di
un fatto spiegazionitranquillizzanti o capaci di rendercelo meno
strano e più coerente con il nostro modo di vedere. Tuttavia
lespiegazioni non sono solo strumenti di conoscenza della realtà,
ma anche importanti strumenti di controllodella vita sociale: le
adoperiamo, oltre che per afferrare gli eventi, per pilotarli come
meglio possiamo.Con le attribuzioni di cui siamo intimamente
convinti, attuiamo un controllo privato, che incide
essenzialmentesu noi stessi, orientando la nostra visione della
realtà sociale e il modo in cui ci collochiamo. Ad esempio, dopoun
esame andato male, a seconda di come spieghiamo il fatto, otterremo
di conservare il sé che abbiamo o dimodificarlo un po’ in questa o
in quella direzione. Oltre che il sé, ci sono altre cose che
possono uscire rafforzateo modificate dalla spiegazione che diamo
dell’esame: l’idea che abbiamo di altre persone, del sistema
scolastico,della vita ecc. Ragionando in privato, attraverso le
attribuzioni, gestiamo il sé e la nostra conoscenza della
realtàsociale. Forse ancora più importante del privato è il
controllo pubblico, che si esercita nei rapporti con gli altrie
mira a farci apparire in un dato modo e a orientare nei limiti del
possibile le idee di chi ci sta intorno. Per ilcontrollo pubblico
possiamo utilizzare non solo attribuzioni in cui crediamo, ma anche
attribuzioni di convenienza,che non ci trovano intimamente
convinti. Stando con gli altri non ci limitiamo a esprimere
attribuzioni in vista diquesto o quel fine sociale, ma cerchiamo
anche di costruire consenso, di fare in modo che certe
attribuzionivengano condivise e abbiano forza di obiettività.Le
attribuzioni sono strumenti di controllo che possono sfuggirci di
mano e produrre effetti indesiderati. E’ quelche accade nelle
profezie che si