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Il Programma di Sviluppo Rurale 2007Il Programma di ... · Serenella Paci Poliste Srl Per saperne di più:Per saperne di più:

Feb 16, 2019

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I l Programma di Svi luppo Rurale 2007Il Programma di Svi luppo Rurale 2007Il Programma di Svi luppo Rurale 2007Il Programma di Svi luppo Rurale 2007----2013 del la Sardegna2013 del la Sardegna2013 del la Sardegna2013 del la Sardegna

Costruiamo insieme apprendimenti dall’esperienza

Open Space Technology – Spazio Aperto di Discussione

Cagl iar i, 14 marzo 2013Cagl iar i, 14 marzo 2013Cagl iar i, 14 marzo 2013Cagl iar i, 14 marzo 2013

INDICE INSTANT REPORT

� INTRODUZIONE

� IL PROGETTO APEREGINA

� LA METODOLOGIA DELLO SPAZIO APERTO DI D ISCUSSIONE

� REPORT GRUPPI DI LAVORO PRIMA SESSIONE - MATTINA

� REPORT GRUPPI DI LAVORO SECONDA SESSIONE - POMERIGGIO

� PARTECIPANTI

� CREDITI

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I l Programma di Svi luppo Rurale 2007Il Programma di Svi luppo Rurale 2007Il Programma di Svi luppo Rurale 2007Il Programma di Svi luppo Rurale 2007----2013 del la Sardegna2013 del la Sardegna2013 del la Sardegna2013 del la Sardegna

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INTRODUZIONE

Roberta Sanna

Regione Autonoma della Sardegna

Autorità di Gestione del PSR Sardegna 2007-2013

Il Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 della Regione Sardegna è il principale strumento di programmazione ed

attuazione della strategia regionale in materia di agricoltura e sviluppo rurale.

Il funzionamento del PSR è però, per sua natura, estremamente complesso: processi top-down si sposano a meccanismi

bottom-up, le procedure necessitano di un organismo pagatore che per la Sardegna non è regionale, i vincoli

amministrativi indotti dai sistemi di controllo comunitari sono di notevole complessità. Vi sono insomma molteplici ambiti

di potenziale criticità, di tipo amministrativo, organizzativo, finanziario, strategico.

L’Assessorato dell’Agricoltura della Regione Sardegna, consapevole dell’esistenza di queste criticità, ha intrapreso un

percorso per affrontarle e risolverle. All’alba del nuovo periodo di programmazione 2014-2020, la Regione ha inteso

creare le condizioni affinché il riesame critico dell’esperienza 2007-2013 sia condotto in modo trasparente, partecipato e

aperto.

Con il Forum regionale sullo Sviluppo rurale in Sardegna, l’Assessorato si apre al territorio nell’intento di porsi in ascolto

delle diverse istanze portate dagli attori chiave del settore agricolo, e di coinvolgere gli stessi in una riflessione sulla

esperienza condotta nel periodo di programmazione 2007-2013.

Il riesame dell’esperienza è stato possibile grazie all’eccezionale

contributo di tutti gli attori, che nell’ambito delle necessarie dialettiche,

hanno saputo parlarsi in modo costruttivo e aperto, in ragione di un

interesse di livello superiore, quale è la ricerca comune di efficienza ed

efficacia della nuova programmazione per lo sviluppo rurale nel settennio

2014-2020.

Si dà così avvio ad un processo multi-attore, caratterizzato da un

approccio integrato che prevede la complementarietà e la collaborazione

di tutti gli attori rilevanti per l’efficace attuazione del PSR, al fine di

garantire il raggiungimento di risultati condivisi e sostenibili. Il processo

intende favorire il consolidamento di una rete di comunicazione

interistituzionale del PSR, per rafforzare i rapporti tra i partner istituzionali

e migliorare la comunicazione con i beneficiari degli interventi del

Programma.

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I l Programma di Svi luppo I l Programma di Svi luppo I l Programma di Svi luppo I l Programma di Svi luppo Rurale 2007Rurale 2007Rurale 2007Rurale 2007----2013 del la Sardegna2013 del la Sardegna2013 del la Sardegna2013 del la Sardegna

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Open Space Technology – Spazio Aperto di Discussione

Cagl iar i, 14 marzo 2013Cagl iar i, 14 marzo 2013Cagl iar i, 14 marzo 2013Cagl iar i, 14 marzo 2013

IL PROGETTO APEREGINA

Regione Autonoma della Sardegna Assessorato dell’Agricoltura e

riforma agro-pastorale

Maria Giuseppina Cireddu

Direttore Servizio Affari generali, credito agrario e controllo Agenzie

Coordinatore del progetto ApeRegina

Nicola Sassu

Responsabile scientifico del progetto ApeRegina

Il progetto ApeRegina ha preso avvio nel settembre 2012, con l’obiettivo di migliorare la trasparenza e la comunicazione tra

gli attori interessati dal Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013. Il progetto – realizzato con l’assistenza tecnica e

metodologica della società Poliste – è promosso dall’Assessorato dell’Agricoltura e riforma agro-pastorale della Regione

Sardegna, in collaborazione con le Agenzie Laore, Argea e Agris.

Nella sua prima fase, il progetto ha riguardato prevalentemente aspetti legati alla pianificazione ed al coordinamento delle

attività dei diversi organismi pubblici impegnati nella definizione ed attuazione del Programma di Sviluppo Rurale. Con il

Forum regionale sullo Sviluppo rurale in Sardegna, il progetto si apre al territorio e agli altri attori chiave del settore agricolo,

nell’intento di coinvolgerli in una riflessione sulla esperienza condotta nel periodo di programmazione 2007-2013.

Si tratta di due momenti distinti, il primo più interno e il secondo aperto alla partecipazione, ma entrambi caratterizzati da

un’ottica di lavoro di rete. La necessità di migliorare la chiarezza rispetto ai ruoli svolti da ogni attore, e dal programma delle

attività poste in essere, è stata avvertita per prima dall’amministrazione nel suo complesso; ciò ha indotto Assessorato ed

Agenzie a portare avanti un percorso di confronto e miglioramento continuo, all’interno del quale, mentre si esplicitavano gli

ambiti di lavoro reciproci, venivano rinsaldati o creati meccanismi di coordinamento e di relazione in grado di assicurare al

sistema degli enti pubblici agricoli nel suo complesso la necessaria efficienza ed efficacia.

Ai lavori svolti nell’ambito del Forum, il cui dettaglio è contenuto nel

presente report, farà seguito una nuova serie di workshop, che

costituiranno degli approfondimenti su aspetti specifici della

programmazione dello sviluppo rurale. Infatti, all’alba del 2014-

2020, l’amministrazione regionale è più che mai interessata ad

ascoltare e comprendere le criticità manifestatesi nel 2007-2013,

acquisendo punti di vista complementari al proprio, anche al fine di

porsi nelle condizioni di rappresentare al meglio la totalità e

complessità degli interessi in campo, nelle sedi in cui il nuovo

programma di sviluppo rurale vedrà la luce.

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LA METODOLOGIA DELLO SPAZIO APERTO DI D ISCUSSIONE

Serenella Paci

Poliste Srl

www.poliste.it

Per saperne di più:Per saperne di più:Per saperne di più:Per saperne di più:

www.openspaceworld.com www.openspaceworld.org

www.poliste.com/metodi/open-space-technology/

Per trovare i facilitatori OST:Per trovare i facilitatori OST:Per trovare i facilitatori OST:Per trovare i facilitatori OST:

www.openspaceworldmap.org

Negli ultimi anni sono sempre più frequenti le occasioni in cui si rende necessaria l’interazione costruttiva di grandi gruppi;

capita spesso di riunire qualche decina o qualche centinaio di persone e di dover far sì che esse discutano costruttivamente

e giungano a qualche conclusione in tempi ragionevoli. A tal fine si sono sviluppate, a livello internazionale, numerose

metodologie di facilitazione dei gruppi di lavoro.

Il contesto in cui maggiormente si sono sviluppate queste tecniche è sicuramente quello delle politiche pubbliche integrate.

Alla base, infatti, di strumenti quali l’Agenda 21 Locale, i Progetti Integrati Territoriali, i Programmi Comunitari quali Leader,

Equal o Interreg, i Piani strategici per le città… ci sono processi decisionali inclusivi che necessitano di metodologie per

facilitare la partecipazione.

Passione e responsabilità, due caratteristiche fondamentali dei processi di cambiamento, sono alla base della metodologia

dello Spazio Aperto di Discussione, dell’Open Space Technology (OST), una tecnica di gestione di workshop ampiamente

utilizzata da aziende private e pubbliche amministrazioni in oltre 100 paesi del mondo. La metodologia, che si basa

sull’autorganizzazione, nasce nella metà degli anni ’80 e permette di far lavorare insieme, su un tema complesso, gruppi da

5 a 2000, persone senza un programma predefinito.

Open Space si basa su un’intuizione di Harrison Owen, esperto americano di scienza delle organizzazioni, che notava al

termine di un convegno come spesso il momento più interessante fosse il coffee break… perché ognuno ha la possibilità di

decidere con chi parlare, di che cosa e per quanto tempo! Su questi semplici principi Owen ha basato la sua metodologia e

un coffee break permanente è presente nello spazio dove si svolgono i lavori. OST è una metodologia molto semplice in cui

il ruolo del facilitatore è quello di attivare un processo di empowerment: creare le condizioni, lo “spazio aperto” per differenti

idee e modi di pensare, dove ognuno ha la possibilità di essere se stesso e dove ognuno è responsabile della propria

esperienza (Legge dei due piedi); mantenere lo spazio aperto alle diverse esperienze perché la diversità è ricchezza!

Nell’OST gli unici responsabili di un evento noioso o poco stimolante sono quindi i suoi stessi partecipanti, e questa

consapevolezza, inspiegabilmente, rende i lavori più intensi, appassionati e produttivi. Nessuno ha totalmente il controllo

di ciò che sta succedendo, ma il risultato è sempre di straordinaria creatività e responsabilizzazione.

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Costruiamo insieme apprendimenti dall’esperienza

Open Space Technology – Spazio Aperto di Discussione

Cagl iar i, 14 marzo 2013Cagl iar i, 14 marzo 2013Cagl iar i, 14 marzo 2013Cagl iar i, 14 marzo 2013

INDICE - Sessione Sessione Sessione Sessione 1111---- MMMMATTINAATTINAATTINAATTINA

� GRUPPO A - SISTEMA / RISORSE

� GRUPPO B - PSR E BIODIVERSITÀ

� GRUPPO C - QUALE APPROCCIO LEADER NELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020

� GRUPPO F - AGRICOLTURA MULTIFUNZIONALE: LEVA STRATEGICA PER L’ECONOMIA DEL TERRITORIO - SINERGIE OPERATIVE E RELAZIONALI

� GRUPPO G - MODALITÀ DI ATTUAZIONE DEL PSR: PROGETTI INDIVIDUALI, PACCHETTI QUALITÀ, GIOVANI, DONNE, PROGETTI INTEGRATI DI AGRICOLTURA DI FILIERA

� GRUPPO H - APPROCCI PER IL GOVERNO E UTILIZZO DELL’ACQUA IN AGRICOLTURA. UTILIZZO SOSTENIBILE RISORSE IDRICHE IN AGRICOLTURA / DIMINUZIONE PERDITE

� GRUPPO I - MARKETING, COMUNICAZIONE E CONDIVISIONE DELL’INFORMAZIONE

� GRUPPO L - MAGGIORE COLLABORAZIONE TRA I SOGGETTI PUBBLICI E PRIVATI COINVOLTI NELLA FASE

DI PROGRAMMAZIONE E ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI

� GRUPPO N - QUANTO COMPETE A LIVELLO EUROPEO IL NOSTRO APPARATO BUROCRATICO (TEMPI E

QUALITÀ DELLE ISTRUTTORIE) [i lavori sono proseguiti anche nel pomeriggio]

� GRUPPO P - QUALE INNOVAZIONE PER LA COMPETITIVITÀ DELLE IMPRESE AGRICOLE [i lavori sono

proseguiti anche nel pomeriggio]

� GRUPPO R - I CONSORZI DI BONIFICA E IL PSR

� GRUPPO S - UN PROGRAMMA PER LO SVILUPPO RURALE O UNA STRATEGIA PER LO SVILUPPO RURALE?

[i lavori sono proseguiti anche nel pomeriggio]

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Sessione 1Sessione 1Sessione 1Sessione 1

Gruppo A S ISTEMA/RISORSE

Chi ha proposto i l temaChi ha proposto i l temaChi ha proposto i l temaChi ha proposto i l tema

Piero Iacuzzi

Chi ha partecipato al Chi ha partecipato al Chi ha partecipato al Chi ha partecipato al

gruppogruppogruppogruppo

Piero Iacuzzi, Elsa Diana, Piermario Manca, Massimo

Mantega, Nicola Sassu, Giampiero Deiana

Aspetti più importanti della discussione

Le risorse ci sono ma bisogna farle fruttare.

1) Sistema di coordinamento degli interventi pubblici sul sistema agricolo

Esigenza di costituzione di un organico sistema di cooperazione e scambio di conoscenze e operatività tra gli attori

istituzionali regionali del sistema agricolo (ad esempio, il Comitato di Coordinamento delle Agenzie previsto dalla L.R.

13/2006, supportato dalle necessarie risorse operative).

Esigenza di un organico sistema di interazione tra la RAS e i portatori di interesse in campo agricolo e rurale, finalizzato al

costante allineamento tra esigenze e programmi. Potrebbe essere la Consulta Agricola prevista dalla L.R. 13/2006 supportata

dalle necessarie risorse operative.

2) Semplificazione amministrativa

É necessario unificare il processo di erogazione dei benefici all’utenza a partire dalla formulazione dei bandi fino

all’erogazione degli aiuti, delegando ad un unico soggetto tutte le fasi compresi i rapporti esterni (Ministero, AGEA, U.E,

Sardegna IT, ecc.).

3) Sistema di supporto alla decisione

É necessaria la progettazione e la realizzazione di un adeguato sistema informativo decisionale comprensivo di:

- indicatori (pochi ma efficaci e tempestivi);

- supporto informatico personalizzato a tutti gli attori del sistema;

- rilevazioni ad hoc ad integrazione delle statistiche ordinarie;

- sistema di alert.

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Sessione 1Sessione 1Sessione 1Sessione 1

Gruppo A S ISTEMA/RISORSE

Il suddetto sistema opererà a supporto di tutti gli attori interessati all’attuazione del programma ed in particolare del citato

Comitato di Coordinamento delle Agenzie, della Consulta Agricola e naturalmente dell’Autorità di Gestione.

4) Sistema di gestione delle criticità interistituzionali

Deve essere definito un organico sistema di responsabilità e di deleghe atto ad affrontare in tempi rapidi ed in maniera

coordinata, le problematiche a livello interistituzionale (regionale, statale, europeo...). Ad esempio, il rilascio di concessioni,

soglie di tolleranza nei controlli, ecc.

5) Migliorare l’interazione con l’utenza:

- trasparenza;

- livelli di servizio;

- potenziamento URP;

- rilevazione Customer Satisfaction;

- sistemi di ascolto utenza;

- sistemi di recepimento e miglioramento continuo.

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Sessione 1Sessione 1Sessione 1Sessione 1

Gruppo B PSR E B IODIVERSITÀ

Chi ha proposto i l temaChi ha proposto i l temaChi ha proposto i l temaChi ha proposto i l tema

Gianluca Orrù, Laura Santona

Chi ha partecipato al Chi ha partecipato al Chi ha partecipato al Chi ha partecipato al

gruppogruppogruppogruppo

Gianluca Orrù, Laura Santona,

Marcello Perra, Eugenio

Corazza, Giovanni Piredda, Pino

Angelo Ruiu, Daniela Locci,

Agostino Pintus, Maria

Francesca Scintu, Matilde

Schirru, Marcella Manconi,

Sandro Dettori

Aspetti più importanti della discussione

La discussione si è articolata su alcuni punti che sono stati oggetto di ampia discussione, alimentata dalle varie competenze

che hanno costituito il gruppo.

1) Biodiversità intesa come fine a se stessa o come occasione di reddito?

La tutela della biodiversità comporta l’introduzione di regole per la gestione del territorio, che se intese come rigido

mantenimento delle situazioni ambientali in essere, possono costituire un ostacolo per lo sviluppo delle attività produttive.

Una corretta gestione della biodiversità costituisce, invece, occasione di sviluppo per le aziende agricole che operano nel

territorio. Per fare questo è necessaria una forte interazione e collaborazione tra i soggetti che si occupano di tutela

ambientale e quelli che si occupano di sviluppo agricolo.

2) Necessità di predisporre di un valido strumento normativo, quale la legge regionale sulla biodiversità ambientale, animale

e vegetale, che sia di supporto per l’individuazione nel nuovo PSR di misure efficaci.

La possibilità di utilizzare i fondi comunitari per i progetti attinenti alla biodiversità, necessita della formalizzazione delle

caratteristiche delle aziende e del territorio su cui si intende intervenire, che permetta una certificazione dello stato delle cose

con indicatori prestabiliti. Questo deve essere fatto attraverso l’adozione di provvedimenti normativi, quali la legge sulla

biodiversità ambientale, animale e vegetale, che definiscano con esattezza il quadro di riferimento, inteso come ambito di

intervento, caratteristiche del territorio delle aziende e così via.

3) La biodiversità è stata poi oggetto di analisi sotto il profilo ambientale, cioè all’interno delle più complessive misure a tutela

del territorio, da collegare non solo ad una migliore qualità della vita, ma anche alla possibilità della successiva spendita del

medesimo a livello turistico. Da questo punto di vista occorre evidenziare che la ricchezza di biodiversità è un indicatore

preciso di condizione di equilibrio ambientale, e costituisce allo stesso tempo un forte richiamo turistico.

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Sessione 1Sessione 1Sessione 1Sessione 1

Gruppo B PSR E B IODIVERSITÀ

4) Introduzione del concetto di filiera nell’ambito della biodiversità.

Il PSR è di fatto intervenuto a sostenere la biodiversità attraverso misure dirette, ad esempio, alla tutela di razze a rischio di

estinzione, o misure indirette quali il mantenimento delle aziende in zone svantaggiate. Adottando tale sistema però vi è il

rischio che i benefici ottenuti, scompaiano nel momento in cui cessa la premialità.

Per evitare questo occorre rendere stabile il sistema di produzione derivante dall’applicazione di dette misure, attraverso la

stabilizzazione della filiera interessata con la giusta promozione/valorizzazione economica dei prodotti finali della medesima

filiera. Questo significa garantire nel tempo la sostenibilità economica della tutela ambientale, senza che sia necessario

sostenere la stessa con contributi continui.

5) Introduzione del concetto di biodiversità attraverso la tutela del prodotto, sia tipico che tradizionale. La gran parte dei

prodotti tipici e tradizionali sono strettamente collegati al territorio di provenienza: si tratta di prodotti unici, ma anche degli

unici prodotti che quel territorio può fornire. Dunque la biodiversità è stata analizzata sotto il profilo del prodotto e della relativa

produzione di reddito da parte dell’agricoltore, che si trova nelle condizioni di legare il suo lavoro ad un preciso prodotto del

territorio.

6) La necessità di avere un quadro normativo omogeneo in cui vengano contemperate le esigenze di tutela ambientale con

quelle di produzione di reddito delle aziende agricole presenti nel territorio obbliga a mettere a sistema, con provvedimenti

formali, le strutture pubbliche che a livello regionale si occupano della biodiversità. Infatti, non si può lasciare alla libera

iniziativa dei singoli la promozione di attività miranti alla tutela di un bene a valenza collettiva quale la biodiversità.

7) Nell’ottica di una incisiva azione delle strutture regionali da coinvolgere in materia di biodiversità, occorre precisare il ruolo

dell’Agenzia Agris Sardegna. Infatti, la ricerca incentrata su questi temi deve costituire uno dei fondamenti attraverso i quali

strutturare le nuove misure del PSR in materia di biodiversità.

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Cagl iar i, 14 marzo 2013Cagl iar i, 14 marzo 2013Cagl iar i, 14 marzo 2013Cagl iar i, 14 marzo 2013

Sessione 1Sessione 1Sessione 1Sessione 1

Gruppo C QUALE APPROCCIO LEADER NELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020

Chi ha proposto i l temaChi ha proposto i l temaChi ha proposto i l temaChi ha proposto i l tema

Cristiana Verde

Chi ha partecipato al Chi ha partecipato al Chi ha partecipato al Chi ha partecipato al

gruppogruppogruppogruppo

Cristiana Verde, Domenica

Farinella, Stefania Muresu,

Paola Labate, Marco Pisano,

Daniela Boi, Giuseppe Loi,

Antonio Boschetti, Daniela Serri,

Pietro Tandeddu, Benedetto

Meloni, Marinuccia Sanna,

Daniela Serra, Valentino Acca,

Fabio Muscas, Chiara Scotto,

Gianni Vargiu

Aspetti più importanti della discussione

CRITICITÀ

Assenza di un sistema di regole definite ex-ante (comunitario, nazionale, regionale). Procedure e regole definite e modificate

durante il processo.

Banche dati non disponibili che rallentano l’azione della PA (es. de minimis).

Mancanza di coordinamento tra fondi (tempi per l’utilizzo di fondi FSE nella formazione specifica per beneficiari GAL molto

lunghi - Progetto IMPARIS e Frugal).

Mancanza di coordinamento tra assi all’interno dello stesso fondo (impossibilità di ragionare in ottica di filiera - prodotti

allegato I non finanziabile nell’asse 3).

Ruoli dei soggetti coinvolti (Ministero, Regione, EELL, GAL) nell’approccio LEADER non “giocati” fino in fondo (assenza del

ruolo di coordinamento da parte del Ministero). Ad es., il tecnico istruttore è l’ultimo anello della catena (eccessiva delega di

responsabilità, strumenti inadeguati, tuttologo, …) mentre i soggetti preposti non si assumono le responsabilità che

competono.

Mancanza di riconoscimento da parte degli enti pubblici del ruolo e dell’attività dei GAL.

Qualità progettuale molto bassa, Ordini professionali non responsabilizzati sull’operato

dei propri iscritti, la PA in passato ha abituato i tecnici a poter integrare i progetti

a più riprese, attualmente non è più possibile.

Protocollo d’intesa tra Agea e CAA non applicato, scarsa competenza dei CAA

nell’assistenza ai beneficiari.

Mancanza di una strategia politica in materia di sviluppo rurale.

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Open Space Technology – Spazio Aperto di Discussione

Cagl iar i, 14 marzo 2013Cagl iar i, 14 marzo 2013Cagl iar i, 14 marzo 2013Cagl iar i, 14 marzo 2013

Sessione 1Sessione 1Sessione 1Sessione 1

Gruppo C QUALE APPROCCIO LEADER NELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020

PROPOSTE

Nuova fase di programmazione da realizzarsi insieme alle varie parti interessate, anche attraverso la condivisione di

informazioni sulla nuova programmazione attualmente non di pubblico dominio.

Quadro di regole definite e condivise prima dell’avvio (a livello comunitario, nazionale, regionale).

Approccio Leader (bottom up) come metodo da riproporre a chiare lettere. Potrebbe essere obbligatorio? Serve una legge?

Banche dati disponibili e fruibili non a pagamento, coordinamento tra enti per semplificare le procedure.

Coordinamento tra assi e fondi finalizzato alla realizzazione di progetti di filiera o progetti integrati di sviluppo locale/rurale.

Usare il FSE come strumento di accompagnamento agli operatori e ai territori.

GAL che diventa agenzia di sviluppo permanente sui territori ovviando alla programmazione settennale (fondo di rotazione,

territorializzazione, ...), acquisendo un ruolo di interlocutore chiave in grado di intercettare risorse da diverse fonti di

finanziamento.

Formazione per operatori dei CAA per rispondere alle esigenze dei beneficiari.

Coinvolgimento e responsabilizzazione degli ordini professionali verso i propri iscritti per migliorare la qualità dei progetti

presentati.

Legge sui distretti rurali... una possibilità per dare impulso alla realizzazione di politiche organiche di sviluppo rurale.

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Sessione 1Sessione 1Sessione 1Sessione 1

Gruppo F AGRICOLTURA MULTIFUNZIONALE: LEVA STRATEGICA PER L ’ECONOMIA DEL TERRITORIO –

SINERGIE OPERATIVE E RELAZIONALI

Chi ha proposto i l temaChi ha proposto i l temaChi ha proposto i l temaChi ha proposto i l tema

Fabiana Callai

Chi ha Chi ha Chi ha Chi ha partecipato al partecipato al partecipato al partecipato al

gruppogruppogruppogruppo

Fabiana Callai, Giuseppe Aresu,

Antonio Pili, Patrizia Pitzalis,

Marzia Ravenna, Sergio Loddo,

Fabio Aru, Maurizio Caddeo

Aspetti più importanti della discussione

● Analisi di contesto

Il comparto agricolo regionale versa in una situazione di crisi.

Attraverso un’analisi socio-economica si dovranno individuare gli obiettivi e le linee strategiche che dovranno essere alla base

del PSR.

La Multifunzionalità delle aziende agricole è alla base dello sviluppo economico della Sardegna.

Occorre una PIANIFICAZIONE STRATEGICA che preveda:

● Rafforzamento delle RETI (corte, medie, lunghe) a SISTEMA tra le imprese del territorio

● Rafforzamento Formazione Professionale PERMANENTE che dovrebbe essere >

○ ORIENTATA = con individuazione dei settori strategici su cui puntare in base all’analisi socio-economica alla base

della pianificazione

○ LEGITTIMARE e SPECIALIZZARE il RUOLO dell’operatore agricolo

■ ne discende la capacità del singolo imprenditore di sviluppare le cognizioni per diventare manager

di se stesso

● Rafforzamento, semplificazione e ampliamento SISTEMI DI QUALITÀ (marchio di qualità dei sistemi e dei prodotti

dell’agroalimentare sardo)

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Gruppo F AGRICOLTURA MULTIFUNZIONALE: LEVA STRATEGICA PER L ’ECONOMIA DEL TERRITORIO –

SINERGIE OPERATIVE E RELAZIONALI

● ORIENTAMENTO PERCEZIONI, attraverso strumenti di comunicazione strategica, marketing territoriale ed

emozionale, per una MIGLIORE QUALITÀ SERVIZIO > SODDISFAZIONE UTENTE FINALE

● RAFFORZAMENTO delle SINERGIE OPERATIVE e RELAZIONALI tra gli ATTORI DEL SISTEMA AGRICOLO e i VARI

SOGGETTI ISTITUZIONALI e nei settori strategici dell’economia e sviluppo del territorio (turismo - trasporti - industria - sport

cultura - spettacolo).

“L’Agricoltura per uno sviluppo concreto e sostenibile del turismo del territorio. Il turismo per lo sviluppo sostenibile e dinamico dell’agricoltura”.

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Gruppo G MODALITÀ E ATTUAZIONE DEL PSR: PROGETTI INDIVIDUALI, PACCHETTI QUALITÀ,

GIOVANI, DONNE, PROGETTI INTEGRATI DI AGRICOLTURA DI FILIERA

Chi ha proposto i l temaChi ha proposto i l temaChi ha proposto i l temaChi ha proposto i l tema

Gianni Ibba

Chi ha partecipato al Chi ha partecipato al Chi ha partecipato al Chi ha partecipato al

gruppogruppogruppogruppo

Gianni Ibba, Tommaso Betza,

Giacomo Onnis, Barbara Setzu,

Maria Chiara Medda, Michele

Salis, Elisabetta Falchi, Planta

Salvatore Angelo, Francesco

Putzolu, Marco Locci

Aspetti più importanti della discussione

Da subito si è evidenziato come, nonostante il Programma di Sviluppo Rurale prevedesse l’attuazione delle misure attraverso l’approccio dei “pacchetti” e dei progetti integrati di filiera, la Regione Sardegna non ha attuato bandi che prevedessero questa strategia.

É stata fatta l’analisi delle criticità, dei limiti e dei vantaggi della programmazione individuale che ha rappresentato la quasi totalità delle risorse dell’attuale PSR (in particolare per quanto concerne le misure previste dall’Asse I).

A conclusione dell’approfondimento sono state individuate criticità sia nell’attuale PSR che nella prospettiva di applicazione dell’approccio per filiera per la prossima programmazione.

Tra le criticità emerse per quanto riguarda i progetti individuali nell’attuazione del periodo di programmazione 2007-2013 si segnalano i seguenti punti:

● eccessiva frammentazione delle risorse;

● appesantimento degli oneri burocratici delle imprese beneficiarie;

● scarsa efficacia ed efficienza degli interventi;

● poche certezze dal punto di vista temporale delle risorse investite.

Per quanto attiene l’attuazione dell’approccio per progetti integrati di filiera si riscontra la possibilità che emergano le seguenti criticità:

● maggiore complessità nella progettazione e gestione;

● scarsa capacità di spendita dei privati;

● scarsa propensione all’aggregazione;

● conflittualità tra i protagonisti della filiera agroalimentare.

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Gruppo G MODALITÀ E ATTUAZIONE DEL PSR: PROGETTI INDIVIDUALI, PACCHETTI QUALITÀ,

GIOVANI, DONNE, PROGETTI INTEGRATI DI AGRICOLTURA DI FILIERA

Per contro lo stesso approccio potrebbe generare i seguenti possibili vantaggi:

● semplificazione e snellimento delle procedure a carico dei singoli componenti;

● maggiore concentrazione delle risorse;

● migliore integrazione orizzontale e verticale tra i componenti della filiera;

● condivisione dei progetti con gli altri componenti della filiera;

● garanzie della produzione in termini quantitativi e qualitativi;

● migliore ripartizione del profitto nell’ambito dei componenti della filiera.

La progettazione integrata può, inoltre, essere collegata al contesto economico di riferimento allo sviluppo del territorio in senso generale (turismo, contesti rurali, ecc.). Ciò determinerebbe l’adozione di progetti di sviluppo integrati con altre strategie programmatiche comunitarie e regionali (ad es. FESR, FSE).

Secondo alcuni l’approccio di filiera, tuttavia, deve essere reso adattabile e flessibile in relazione ai mutamenti organizzativi della domanda; quindi i meccanismi non devono essere eccessivamente vincolanti.

Secondo altri, invece, si devono introdurre delle forme di contrattualizzazione che vincolino le parti al rispetto di una tempistica e di regole condivise le quali non possono essere semplicemente di durata annuale.

Nella futura programmazione, visti i vantaggi sopra citati, sarebbe opportuno prevedere meccanismi di premialità funzionali ai meccanismi di filiera e rispettosi delle vocazionalità e risorse umane territoriali.

Uno degli aspetti più rilevanti dell’approccio di filiera è rappresentato dalla possibilità di attuare percorsi di certificazione della qualità, riferita non soltanto ai parametri igienico-sanitari o ai processi produttivi, ma finalizzati anche alla valorizzazione della “qualità intrinseca” delle produzioni, in cui gli standard qualitativi oggettivi sono legati al contesto di appartenenza o a peculiarità specifiche del prodotto. All’interno di questo approccio sistemico alla progettazione sono integrabili altri investimenti pubblici quali il riordino fondiario e le politiche di credito agrario e di accesso al sistema assicurativo.

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Gruppo G MODALITÀ E ATTUAZIONE DEL PSR: PROGETTI INDIVIDUALI, PACCHETTI QUALITÀ,

GIOVANI, DONNE, PROGETTI INTEGRATI DI AGRICOLTURA DI FILIERA

Il riordino fondiario rappresenta la pre-condizione per dare valore aggiunto all’investimento pubblico e rendere competitive le aziende. La congiuntura economica sfavorevole impone significative contrazioni degli investimenti che devono essere per tale ragione opportunamente incentivati attraverso il sistema del credito. Gli investimenti operati all’interno di una progettazione integrata di filiera, infine, assommano altri vantaggi:

● maggiore potere contrattuale anche nei confronti delle compagnie assicurative sul fronte dei rischi delle calamità e rischi legati alla volatilità dei prezzi;

● possibilità di realizzare economie di scala;

● possibilità di valorizzare l’intera gamma produttiva.

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Gruppo H APPROCCI PER IL GOVERNO E UTILIZZO DELL ’ACQUA IN AGRICOLTURA.

UTILIZZO SOSTENIBILE RISORSE IDRICHE IN AGRICOLTURA/DIMINUZIONE PERDITE

Chi ha proposto i l temaChi ha proposto i l temaChi ha proposto i l temaChi ha proposto i l tema

Vanni Fadda, Valeria Canu

Chi ha partecipato al Chi ha partecipato al Chi ha partecipato al Chi ha partecipato al

gruppogruppogruppogruppo

Valeria Canu, Davide Mallus,

Vanni Fadda, Attilia Fois, Pier

Riccardo Di Girolamo, Marco

Mulargia, Anna Maria Musella,

Pier Paola Isoni, Antonio Madau,

Maurizio Scano, Alessandro

Carli, Antonio Lecis, Patrizia

Mattioni, Chicco Porcu

Aspetti più importanti della discussione

Proposta di linee di finanziamento per il PSR:

Utilizzo idroelettrico della risorsa idrica grezza per scopi agricoli in conseguenza della vigente legislazione regionale per i

Consorzi di bonifica. Si propone di utilizzare i finanziamenti per incentivare lo sfruttamento potenziale della risorsa idrica a

caduta da invasi e/o vasche di compensazione anche con micro-impianti. Questo funzionale all’abbattimento dei costi

dell’acqua per gli agricoltori in quanto il relativo introito andrebbe ad abbattere direttamente il costo dell’acqua sopportato

proprio dagli agricoltori mediante il pagamento dei ruoli emessi dai Consorzi di bonifica. Ciò in linea con l’esigenza prioritaria

di rendere l’utilizzo della risorsa idrica sostenibile per i consorziati/agricoltori e incentivare la produzione agricola come vuole il

sistema normativo regionale imperniato sulla L.R. 6/2008 e nel pieno rispetto dell’ambiente.

Allo stesso modo si propone di adoperare i contributi comunitari per incentivare la produzione di biomasse. In particolare si

ipotizza di poter favorire la partecipazione societaria del consorzio di bonifica in una società che utilizzi le biomasse coltivate

dai consorziati, che a loro volta farebbero parte della società, per la produzione di energia. Ciò consentirebbe di utilizzare il

ricavato per la riduzione del costo della risorsa idrica e permetterebbe una riqualificazione delle aziende agricole con il

conseguente rilancio dell’economia agricola in territori fortemente depressi.

É emersa la forte necessità di poter effettivamente adoperare le risorse comunitarie a disposizione per l’efficientamento della

rete. Si è evidenziato che nella programmazione precedente (2007-2013) i numerosi vincoli e la rigidità dei controlli hanno

impedito e ostacolato il pieno utilizzo delle risorse presenti nella dotazione finanziaria della misura relativa alle infrastrutture

idriche. Per tale ragione è stato proposto di superare i vincoli imposti riguardanti soprattutto i criteri di ammissibilità e i criteri di

selezione con ipotesi maggiormente attinenti alle diverse realtà consortili. A tal proposito si sono fortemente sottolineate le

diverse peculiarità geografiche e socio economiche dei territori dei consorzi di bonifica.

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Gruppo H APPROCCI PER IL GOVERNO E UTILIZZO DELL ’ACQUA IN AGRICOLTURA.

UTILIZZO SOSTENIBILE RISORSE IDRICHE IN AGRICOLTURA/DIMINUZIONE PERDITE

Sono inoltre state proposte delle linee di intervento per l’efficientamento delle reti irrigue. In particolare:

● sostituzione pezzi speciali;

● sostituzione canali a pelo libero con condotte in pressione;

● strumenti di misurazione non solo all’utenza finale ma anche sezionamenti lungo linea al fine di poter facilmente

individuare le perdite.

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Gruppo I MARKETING, COMUNICAZIONE E CONDIVISIONE DELL’INFORMAZIONE

Chi ha proposto i l temaChi ha proposto i l temaChi ha proposto i l temaChi ha proposto i l tema

Marcello Cabras

Chi ha partecipato al Chi ha partecipato al Chi ha partecipato al Chi ha partecipato al

gruppogruppogruppogruppo

Marcello Cabras, Gianfranco

Matta, Isabella Pes, Giacomo

Toni, Mauro Maleddu, Elisabetta

Mosino, Fabiano Atzeni, Giuliana

Pili, Antonio Monni, Antonio

Usai, Tara Marini

Aspetti più importanti della discussione

- Valutazione delle conoscenze di marketing delle aziende agricole, turistiche e delle Istituzioni, come strumento di

programmazione e controllo per le azioni future.

- Percezione dell’importanza dell’utilizzo di una strategia di comunicazione efficace e differenziata, rivolta ai vari target

di riferimento da parte delle aziende agricole e delle Istituzioni.

- Condivisione dell’informazione, veicolata e fruibile, verso tutti i possibili beneficiari, siano essi attori privati e/o pubblici,

attraverso l’utilizzo di tutti gli strumenti di comunicazione e informazione ritenuti strategicamente più idonei,

tradizionali e innovativi.

- Miglioramento della comunicazione interistituzionale finalizzato a rendere più incisiva ed efficace l’azione delle

Istituzioni verso i destinatari dei servizi.

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Sessione 1Sessione 1Sessione 1Sessione 1

Gruppo L MAGGIORE COLLABORAZIONE TRA I SOGGETTI PUBBLICI E PRIVATI

COINVOLTI NELLA FASE DI PROGRAMMAZIONE E ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI

Chi ha proposto i l temaChi ha proposto i l temaChi ha proposto i l temaChi ha proposto i l tema

Gianfranco Siddu

Chi ha partecipato al Chi ha partecipato al Chi ha partecipato al Chi ha partecipato al

gruppogruppogruppogruppo

Gianfranco Siddu, Guido Fenza,

Marcello Onorato, Massimiliano

Venusti, Elisabetta Falchi, Mario

Palomba, Elio Masala, Corrado

Fenu, Mimmo Spano, Rosanna

Pinna

Aspetti più importanti della discussione

La discussione ha consentito di elaborare e proporre un modello operativo per l’ottenimento dell’obiettivo prefissato.

PRIMA FASE:

L’Assessorato promuove la formazione di tavoli tecnici settoriali permanenti che dovranno coinvolgere istituzionalmente,

oltre ai rappresentanti dello stesso Assessorato, le agenzie agricole, le rappresentanze di categoria, la produzione

organizzata, gli ordini professionali ed eventuali altri soggetti specificamente individuati (es. esperto in comunicazione)

I partecipanti ai tavoli andranno individuati, nell’ambito delle rispettive istituzioni di appartenenza, secondo i seguenti

criteri:

● competenza settoriale;

● rappresentatività;

● disponibilità a lungo termine.

Gli stessi partecipanti dovranno operare secondo i criteri della trasparenza e della condivisione.

I tavoli potranno, a seguito di particolari esigenze, coinvolgere esperti pubblici e privati in possesso di conoscenze

specifiche.

SECONDA FASE:

I tavoli tecnici dovranno elaborare un’analisi di contesto settoriale che dovrà contenere l’individuazione dei punti di forza e

di debolezza, nonché tutte le informazioni sull’incidenza territoriale, socio-antropologica, con particolare riferimento al

livello di professionalità e specializzazione delle aziende e degli operatori. Inoltre, dovrà essere prodotta un’analisi della

domanda e dell’offerta e una sull’integrazione intra-settoriale e inter-settoriale.

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Gruppo L MAGGIORE COLLABORAZIONE TRA I SOGGETTI PUBBLICI E PRIVATI

COINVOLTI NELLA FASE DI PROGRAMMAZIONE E ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI

TERZA FASE:

L’Assessorato individua, sulla base delle informazioni provenienti dai tavoli e in continuo raccordo con gli stessi, all’interno

delle strutture dell’amministrazione regionale, i soggetti deputati alla raccolta delle informazioni e all’elaborazione

dell’analisi di contesto regionale.

QUARTA FASE:

Le elaborazioni prodotte dai tavoli tecnici saranno messe a disposizione dell’Assessorato che, attraverso gli stessi tavoli,

coordina la fase di elaborazione delle strategie del nuovo PSR.

QUINTA FASE:

Presentazione e condivisione dell’analisi di contesto regionale e delle strategie individuate con gli attori di comparto e le

amministrazioni locali.

SESTA FASE:

L’Assessorato sulla base dello scenario condiviso e in continuo collegamento con i tavoli tecnici, coordina l’elaborazione

delle misure e dei relativi bandi del PSR 2014-2020.

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Gruppo N QUANTO COMPETE A LIVELLO EUROPEO IL NOSTRO APPARATO BUROCRATICO

(TEMPI E QUALITÀ DELLE ISTRUTTORIE)

Chi ha proposto i l temaChi ha proposto i l temaChi ha proposto i l temaChi ha proposto i l tema

Ignazio Cirronis

Chi ha partecipato Chi ha partecipato Chi ha partecipato Chi ha partecipato al al al al

gruppogruppogruppogruppo

Ignazio Cirronis, Alessia Marras,

Roberta Zucca, Angelo Sanna,

Ilaria Mura, Garippa Gianfranco,

Antioco Curreli

Aspetti più importanti della discussione

La discussione è stata centrata sulla necessità di non ripetere gli errori del passato nella prossima programmazione per ciò

che riguarda la burocrazia nell’ambito della gestione del PSR.

Il gruppo N ha individuato delle criticità legate a:

1 BANDI: è necessaria una maggiore condivisione in fase di predisposizione con i seguenti soggetti: ARGEA, rappresentanti

delle aziende agricole, liberi professionisti, GAL e associazioni di categoria;

2 ISTRUTTORIE: è necessario snellire le procedure istruttorie in coerenza con i tempi stretti imposti dal PSR. Pertanto

sarebbe necessario avere tempi certi e garantiti per ogni fase istruttoria. Sarebbe utile avere un soggetto terzo che si esprima

su eventuali diversità interpretative in modo univoco e che possa essere consultato da tutti i soggetti interessati.

3 GRADUATORIE: altra criticità riscontrata riguarda i meccanismi che regolano le graduatorie: si propone che all’atto di

presentazione delle domande venga richiesto di allegare la documentazione necessaria alla dimostrazione dei criteri di

valutazione, di ammissibilità e ricevibilità in modo da snellire la fase di istruttoria successiva.

4 DATA BASE: è necessario realizzare dei data-base o darne accesso ai tecnici istruttori per poter verificare nei tempi più

stretti possibili tutti i criteri inseriti nelle check-list.

5 EROGAZIONE SOMME: sarebbe necessario avere tempi certi e celeri nell’erogazione delle somme da finanziare

intervenendo nei meccanismi che regolano il rapporto tra ARGEA e AGEA, sul sistema SIAN e SIAR anche concretizzando

l’apertura di sportelli di back-office, e in generale tra tutti i soggetti coinvolti nell’erogazione dei contributi.

6 ACCESSO AL CREDITO: rivedere o studiare una nuova partecipazione della Regione nei confronti delle Banche oltre che

i consorzi di garanzia, per migliorare l’accesso al credito da parte dell’azienda.

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Gruppo P “QUALE” INNOVAZIONE PER LA COMPETITIVITÀ DELLE IMPRESE AGRICOLE

Chi ha proposto i l temaChi ha proposto i l temaChi ha proposto i l temaChi ha proposto i l tema

Roberto Zurru

Chi ha partecipato al Chi ha partecipato al Chi ha partecipato al Chi ha partecipato al

gruppogruppogruppogruppo

Roberto Zurru, Martino Muntoni,

Francesco Piras, Maria Ottavia

Panzeri, Giuseppe Masala, Irene

Meloni, Carlo Ferrari, Maria

Cristina Paderi

Aspetti più importanti della discussione

Ridefinizione del tema iniziale di discussione per mancanza della componente imprenditoriale nel gruppo di lavoro

Stato dell’arte: esistenza di un gap tra innovazione prodotta e innovazione realmente applicata.

Criticità:

a) Prevalente autoreferenzialità degli organismi di ricerca nella programmazione delle attività di ricerca e innovazione;

Cause esterne principali:

1 inadeguatezza delle analisi di mercato di riferimento per la competitività delle imprese determina anche una carenza nella

definizione delle strategie delle politiche agricole regionali;

2 difficoltà di coinvolgimento attivo delle imprese nella formulazione della domanda di innovazione e nelle fase di

trasferimento della stessa;

3 difficoltà di coinvolgimento diretto dell’impresa agricola nelle attività di ricerca;

4 scarsa partecipazione dell’imprenditore nel monitoraggio e controllo dei risultati della ricerca;

b) Salvo casi particolari di successo non generalizzabili, gli approcci fino ad ora utilizzati per il trasferimento dell’innovazione

(con riferimento soprattutto all’innovazione organizzativa e di processo) sono risultati complessivamente inefficaci, inefficienti

e con risultati spesso poco duraturi.

Possibili cause:

1 diffidenza, talvolta motivata, degli imprenditori nei confronti del ricercatore e dei tecnici dell’assistenza tecnica;

2 difficoltà nel recepimento dell’innovazione organizzativa e di processo, che comporti variazioni nelle tecniche e nei sistemi

organizzativi consolidati;

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Sessione 1Sessione 1Sessione 1Sessione 1

Gruppo P “QUALE” INNOVAZIONE PER LA COMPETITIVITÀ DELLE IMPRESE AGRICOLE

3 strategie e strumenti di comunicazione utilizzati evidentemente inadeguati;

4 carenza di realtà imprenditoriali aggregate di produttori quali interlocutori privilegiati per l’individuazione della domanda di

innovazione e per il successivo trasferimento della stessa anche e soprattutto nell’ottica di sistemi produttivi di filiera.

Proposte:

● Definizione delle strategie di sviluppo agricolo regionale anche attraverso il coinvolgimento diretto delle imprese e degli

organismi istituzionali;

● definizione del ruolo della ricerca e innovazione quale strumento per il perseguimento degli obiettivi strategici definiti;

● coinvolgimento attivo delle imprese agricole nella definizione della domanda specifica della ricerca e delle strategie di

trasferimento dell’innovazione (Tavoli di filiera?);

● orientamento delle risorse e quantificazione delle risorse per le attività di ricerca e innovazione definite nella fase

precedente;

● innovazione delle strategie di trasferimento dei risultati della ricerca (anche attraverso l’approccio multidisciplinare).

Quale ricerca per l’innovazione? (sostenibilità economica e ambientale e qualità delle produzioni)

Incremento della produttività (prodotto/unità produttiva) quale importante fattore per la competitività dell’impresa: abbattimento

costi unitari di produzione e incremento del valore della produzione aziendale

in rapporto alla

Percezione diffusa del concetto di incremento della produttività in antitesi alla qualità del prodotto e dell’ambiente.

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Open Space Technology – Spazio Aperto di Discussione

Cagl iar i, 14 marzo 2013Cagl iar i, 14 marzo 2013Cagl iar i, 14 marzo 2013Cagl iar i, 14 marzo 2013

Sessione 1Sessione 1Sessione 1Sessione 1

Gruppo R I CONSORZI DI BONIFICA E PSR

Chi ha proposto i l temaChi ha proposto i l temaChi ha proposto i l temaChi ha proposto i l tema

Paolo Podda

Chi ha partecipato al Chi ha partecipato al Chi ha partecipato al Chi ha partecipato al

gruppogruppogruppogruppo

Paolo Podda, Renato Sarritzu,

Filippo Alberghina, Nicola Dessì,

Domenico Usai, Maurizio Scanu,

Antonio Lecis

Aspetti più importanti della discussione

I CONSORZI DI BONIFICA POTREBBERO ESSERE BENEFICIARI IN PARTICOLARE DEGLI INTERVENTI RELATIVI A:

1 OTTIMIZZAZIONE E MONITORAGGIO DELL’UTILIZZO DELLA RISORSA IRRIGUA:

a attraverso l’introduzione di strumentazioni di misura della risorsa idrica consegnata ai distretti irrigui e al punto di consegna dell’utente finale;

b studio e monitoraggio per l’introduzione di parametri tariffari legati all’efficienza dell’uso della risorsa irrigua da parte dell’utente finale;

c riconversione dei distretti irrigui vetusti con alta incidenza di guasti ed elevate perdite idriche.

2 RICOMPOSIZIONE FONDIARIA:

a ricomposizione della proprietà frammentata attraverso la costituzione di convenienti unità fondiarie per una più razionale attività aziendale, favorendo in tal modo il presidio del territorio, ottimizzando i fattori di produzione.

3 ATTIVITÀ AGRO-AMBIENTALI:

a riqualificazione aree demaniali di sedime delle reti irrigue a pelo libero dismesse attraverso la bonifica delle vecchie infrastrutture e la realizzazione di aree e/o percorsi a servizio della collettività.

4 OTTIMIZZAZIONE DELL’USO DELL’ENERGIA NEGLI IMPIANTI DI SOLLEVAMENTO:

a ristrutturazione degli impianti di sollevamento attraverso l’introduzione di sistemi evoluti e ad alta efficienza di controllo ed erogazione dell’energia (sistemi inverter, rifasamenti, etc.) che consentano di servire in maniera continua i distretti irrigui sottesi conseguendo al contempo un notevole risparmio energetico.

5 VALORIZZAZIONE FASCE FRANGIVENTO PRIMARIE CONSORTILI E RELATIVE AREE DI SEDIME:

a riqualificazione della aree dove insistono le fasce frangivento (per lo più eucalipti) attraverso la valorizzazione dei tratti ancora efficienti e l’introduzione di specie idonee per la rinaturalizzazione;

b utilizzazione delle aree demaniali di sedime per la creazione di percorsi naturalistici complementari alle

attività agricole e una maggiore fruibilità del territorio.

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Cagl iar i, 14 marzo 2013Cagl iar i, 14 marzo 2013Cagl iar i, 14 marzo 2013Cagl iar i, 14 marzo 2013

Sessione 1Sessione 1Sessione 1Sessione 1

Gruppo S UN PROGRAMMA PER LO SVILUPPO RURALE O UNA STRATEGIA PER LO SVILUPPO RURALE?

Chi ha proposto i l temaChi ha proposto i l temaChi ha proposto i l temaChi ha proposto i l tema

Antonella Mandarino

Chi ha partecipato al gruppoChi ha partecipato al gruppoChi ha partecipato al gruppoChi ha partecipato al gruppo

Antonella Mandarino,

Giuliano Frau, Felicita Piu, Daniela

Torelli, Antonia Atzori, Angelina Orrù,

Giampiero Deiana, Giuseppe Bosu,

Marcella Meloni, Emanuela Porru,

Valentina Carta, Carlo Cabras

Aspetti più importanti della discussione

Il Programma di Sviluppo Rurale (PSR) dovrebbe essere parte di una strategia più ampia che affronti

complessivamente i diversi problemi delle aree rurali/aree interne. L’attuale modello di programmazione dello sviluppo

rurale, fondato prevalentemente sullo strumento del PSR, in questo senso presenta inevitabilmente dei limiti.

La riflessione svolta all’interno del Gruppo ha evidenziato alcuni margini di miglioramento dell’attuale modello:

1 Sviluppo di un approccio multidisciplinare alle tematiche dello sviluppo rurale;

2 Integrazione fra programmi e fondi a partire da analisi di contesto congiunte;

3 Il PSR dovrebbe far parte di una strategia più ampia per lo sviluppo delle aree interne;

4 Dialogo fra strutture regionali e fra livelli istituzionali in tutte le fasi della programmazione;

5 Pianificazione a livello locale fondata sull’ascolto del territorio, anche attraverso il potenziamento e

miglioramento dell’approccio LEADER e di altre metodologie partecipative;

6 Finanziamenti legati ad un’idea di sviluppo maturata a livello locale, che offra opportunità ai singoli in un’ottica

di crescita comune;

7 Co-progettazione nei territori con un forte investimento sul capitale umano e sociale attraverso

accompagnamento e formazione.

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Cagl iar i, 14 marzo 2013Cagl iar i, 14 marzo 2013Cagl iar i, 14 marzo 2013Cagl iar i, 14 marzo 2013

INDICE - Sessione Sessione Sessione Sessione 2 2 2 2 ---- PPPPOMERIGGIOOMERIGGIOOMERIGGIOOMERIGGIO

� GRUPPO A - STRUTTURA DI CONSULENZA 2014-2020

� GRUPPO B - AUMENTARE L’EFFICIENZA DI SPENDITA SU ALCUNE MISURE PSR IMPORTANTI (INSEDIATI, GIOVANI, IMPRENDITORI, PREPENSIONATI)

� GRUPPO D - POLITICHE REGIONALI PER LA VALORIZZAZIONE DEI TERRITORI COME STRUMENTO PER LO

SVILUPPO LOCALE

� GRUPPO E - VALUTAZIONE DEI RISULTATI: COSA VA BENE? COSA HA FALLITO? COSA NON È

SUFFICIENTE? [non costituito]

� GRUPPO H - CONCENTRARE GLI AIUTI SU CIÒ CHE FUNZIONA E CHIUDE LA FILIERA

� GRUPPO I - AGRICOLTURA SOCIALE: COME SVILUPPARLA NELLA PROSSIMA PROGRAMMAZIONE [non costituito]

� GRUPPO P - AGRICOLTURA E SISTEMI DI QUALITÀ: QUALITÀ DI PRODOTTO - QUALITÀ DEL SERVIZIO - QUALITÀ DELL’IMPRESA

� GRUPPO R - COMPATIBILITÀ TRA I CRITERI DI APPLICAZIONE DEL PSR E IL QUADRO NORMATIVO CHE

REGOLAMENTA LE ATTIVITÀ PRODUTTIVE E LA GESTIONE DEL TERRITORIO [non costituito]

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Cagl iar i, 14 marzo 2013Cagl iar i, 14 marzo 2013Cagl iar i, 14 marzo 2013Cagl iar i, 14 marzo 2013

Sessione Sessione Sessione Sessione 2222

Gruppo A STRUTTURA DI CONSULENZA 2014-2020

Chi ha proposto i l temaChi ha proposto i l temaChi ha proposto i l temaChi ha proposto i l tema

Piero Iacuzzi

Chi ha partecipato al Chi ha partecipato al Chi ha partecipato al Chi ha partecipato al

gruppogruppogruppogruppo

Piero Iacuzzi, Marcella Manconi,

Giovanni Piredda

Aspetti più importanti della discussione

CRITICITÀ

Eccessive deleghe esterne

1 Vengono delegati all’esterno aspetti critici quali:

● le analisi di contesto ex ante, in itinere ed ex post;

● il supporto giuridico, compresa l’interpretazione delle norme;

● la definizione di procedure attuative e di controllo;

● …...........

2 Lo svolgimento ed il coordinamento di tali aspetti consente l’acquisizione del kwow how indispensabile per la gestione e la

programmazione del successivo periodo di programmazione che resta così esterno all’amministrazione e può risultar disperso

in caso di sostituzione del consulente esterno.

3 Gli obiettivi di un attore esterno sono solo parzialmente coincidenti con quelli dell’Amministrazione, dovendo rispondere al

rispetto di un capitolato d’oneri più che al continuo perseguimento dei compiti di istituto.

4 Gli attori esterni non possono accedere e collaborare correntemente con le risorse interne all’Amministrazione che sono

spesso le sole a disporre delle informazioni derivanti dall’ordinaria amministrazione dai rapporti con l’utenza. Da ciò deriva un

eccessivo ricorso a degli esterni, spesso non sufficientemente aggiornati e validati dall’esperienza corrente.

5 Vengono individuate società di consulenza differenti per la programmazione generale di periodo e per la programmazione

in campo agricolo, con conseguenti possibilità di disallineamento.

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Sessione Sessione Sessione Sessione 2222

Gruppo A STRUTTURA DI CONSULENZA 2014-2020

PROPOSTA

È necessario ed urgente individuare un organismo interno che coordini con modalità strategiche, le attività di consulenza

specialistica in favore di tutti gli attuatori del PSR.

L’organismo presidierà le principali tematiche, ricorrendo ove possibile e vantaggioso, a risorse interne all’Amministrazione e

consentendo comunque il coordinamento degli interventi ed il consolidamento delle necessarie competenze interne.

Soprattutto dovrà essere garantito il coordinamento, in tutte le fasi dei diversi strumenti programmatori inclusi nella

programmazione europea ed il perseguimento di tutte le possibili sinergie.

All’esterno dovrebbero essere delegati solamente singoli aspetti specialistici di supporto alle risorse interne che

manterrebbero comunque la responsabilità delle scelte.

Ad esempio:

Agris e Sardegna Ricerche sarebbero indubbiamente in grado di presidiare gli aspetti relativi alla ricerca ed innovazione

tecnologica.

Laore è un ottimo interlocutore per la definizione degli aspetti relativi alla definizione del contesto esterno, quantomeno in

relazione agli aspetti regionali.

Argea è un forte interlocutore per la definizione di procedure di spendita e monitoraggio delle risorse.

Gli uffici giuridici dell’Amministrazione centrale delle Agenzie dovrebbero potenziare le competenze specifiche in materi

di adempimenti comunitari, fruendo delle migliori competenze esterne per la soluzione delle problematiche più complesse.

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Sessione Sessione Sessione Sessione 2222

Gruppo B AUMENTARE L ’EFFICIENZA DI SPENDITA SU ALCUNE MISURE PSR IMPORTANTI

( INSEDIATI, GIOVANI, IMPRENDITORI, PREPENSIONATI)

Chi ha proposto i l temaChi ha proposto i l temaChi ha proposto i l temaChi ha proposto i l tema

Marcello Perra

Chi Chi Chi Chi ha partecipato al ha partecipato al ha partecipato al ha partecipato al

gruppogruppogruppogruppo

Marcello Perra, Rosanna Pinna,

Elisabetta Mosino

Aspetti più importanti della discussione

CRITICITÀ DELLA MISURA

- Sul primo bando della Misura 112 circa il 50% delle domande sono state rigettate (circa 1000 su oltre 2000 iniziali).

- Il premio erogato non deve essere giustificato con la spesa per la realizzazione di investimenti descritti nel Piano di Sviluppo aziendale, ma è solo necessario dimostrare l’incremento in termini di Reddito Lordo Standard.

PROPOSTE DI SOLUZIONE ALLE CRITICITA’ EVIDENZIATE:

- Premialità prevista negli ultimi anni di realizzazione del progetto commisurata ad alcuni parametri quali, ad esempio:

o innovazione sul processo produttivo o il prodotto;

o incremento di redditività;

o affiancamento di un tutor “coach” specialista nel comparto e in attività imprenditoriali dipendente di un’agenzia regionale che svolga un’attività di consulenza, controllo e motivazione.

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Sessione Sessione Sessione Sessione 2222

Gruppo D POLITICHE REGIONALI PER LA VALORIZZAZIONE DEI TERRITORI COME STRUMENTO PER LO

SVILUPPO LOCALE

Chi ha proposto i l temaChi ha proposto i l temaChi ha proposto i l temaChi ha proposto i l tema

Gianni Vargiu

Chi ha partecipato al Chi ha partecipato al Chi ha partecipato al Chi ha partecipato al

gruppogruppogruppogruppo

Gianni Vargiu, Tara Marini,

Isabella Pes, Massimo Mantega,

Elsa Diana, Valentina Pinna,

Chiara Scotto, Nicola Sassu,

Giuliano Frau, Roberto D’Amico,

Erminio Spanu

Aspetti più importanti della discussione

SVILUPPO DEL TERRITORIO

- Piani di Marketing territoriale scarsamente attuati

- Opportunità di utilizzare le precedenti esperienze della Programmazione Integrata

- Costruzione di laboratori di sviluppo multidisciplinari incaricati di costruire e verificare percorsi di sviluppo

- Ricognizione dei casi di successo e di fallimento della programmazione regionale entro tre mesi

- Individuazione e valorizzazione degli attrattori strategici territoriali entro quattro mesi

- Ricostruire le storie del territorio e saperle raccontare in forma comunicativa al turista

- Ripensare il ruolo delle guide per l’ospitalità e la conoscenza del territorio con il coinvolgimento delle popolazioni locali

- Web marketing e applicativi per smartphone: itinerari, attrattori, accoglienza, ecc.

- Coinvolgimento scuole nello studio e nella valorizzazione del patrimonio ambientale, storico, culturale

- Fare sistema: coinvolgere gli Assessorati regionali competenti per le varie tematiche

- Favorire la costituzione di reti tra operatori privati orientate a pro l’offerta territoriale

- Verificare le opportunità contenute nella Proposta delle Associazioni Ambientaliste

elaborata in relazione al Documento di Definizione Strategica

per la programmazione 2014-2020.

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Sessione Sessione Sessione Sessione 2222

Gruppo H CONCENTRARE GLI AIUTI SU CIÒ CHE FUNZIONA E CHIUDE LA FILIERA

Chi ha proposto i l temaChi ha proposto i l temaChi ha proposto i l temaChi ha proposto i l tema

Ignazio Cirronis

Chi ha partecipato al Chi ha partecipato al Chi ha partecipato al Chi ha partecipato al

gruppogruppogruppogruppo

Ignazio Cirronis, Sergio Loddo,

Marzia Ravenna, Antonio Pirisi,

Martino Muntoni

Aspetti più importanti della discussione

Si ritiene fondamentale puntare sulle realtà (filiere/distretti) che già funzionano (dalla produzione alla trasformazione, dal marketing alla commercializzazione); un approccio non “esclusivo” che abbia un occhio alle nuove opportunità/potenzialità di sviluppo di filiere future.

È necessario perciò realizzare un’analisi di settore e attuare un confronto (forum) fra gli operatori e gli attori del settore per individuare i comparti, le filiere e le aziende da sostenere. Tale confronto dovrà essere suffragato da una verifica dei dati economici sulle filiere e sui distretti individuati nel forum.

Le priorità di intervento sono:

○ il rafforzamento delle filiere sul territorio

○ il potenziamento della capacità di esportazione.

Gli attori inseriti in filiere/distretti sono in grado di individuare ciò che è necessario potenziare, cioè su cosa si debba investire per migliorare la performance delle filiere contribuendo in tal modo a “disegnare” lo stesso PSR fino a individuare azioni di intervento e le stesse modalità e procedure di attuazione.

Si dovrebbero selezionare quelle aziende che già agiscono in forma associata e con successo perché la concentrazione dell’offerta è anche garanzia di soddisfazione di maggiori quote di mercato e di capacità di interventi anche nella fase di trasformazione e distribuzione.

Programmare gli interventi secondo logiche di filiera e distretto non significa escludere dagli interventi aziende singole, ma selezionare quelle che lavorano nella logica di filiera o distretto o sono disponibili a farlo.

Prendendo atto che il prodotto “Sardegna” ha un forte valore aggiunto sui mercati, è utile rendere operativo il marchio Sardegna che punti sulla qualità attraverso l’adozione di disciplinari più restrittivi.

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Cagl iar i, 14 marzo 2013Cagl iar i, 14 marzo 2013Cagl iar i, 14 marzo 2013Cagl iar i, 14 marzo 2013

Sessione Sessione Sessione Sessione 2222

Gruppo P AGRICOLTURA E SISTEMI DI QUALITÀ:

QUALITÀ DI PRODOTTO – QUALITÀ DEL SERVIZIO – QUALITÀ DELL’IMPRESA

Chi ha proposto i l temaChi ha proposto i l temaChi ha proposto i l temaChi ha proposto i l tema

Giuseppe Aresu

Chi ha partecipato al Chi ha partecipato al Chi ha partecipato al Chi ha partecipato al

gruppogruppogruppogruppo

Giuseppe Aresu, Fabiana Callai,

Giovanni Bandino, Domenica

Farinella, Marco Locci, Michele

Salis, M. Ottavia Panzeri,

Francesco Piras, Tonello Abis,

Domenico Usai, Carmen

Ancilletta, Maria Cristina Paderi,

Patrizia Pitzalis, M. Francesca

Scintu, M. Chiara Medda

Aspetti più importanti della discussione

● Esame delle criticità dei processi di certificazione di prodotto:

○ Costi certificazione onerosi per operatore agricolo

○ Complessità delle relazioni con la PA e organismi di controllo

○ Elementi che comportano una scomparsa dei sistemi:

■ sistemi di controllo percepiti come poco credibili;

■ capacità di aggregazione della domanda;

■ mancanza di comunicazione di prodotto capace di dare valore aggiunto al territorio e sviluppo

occupazionale.

Queste criticità devono comunque essere superate se si vogliono ottenere i risultati di tutela dei nostri prodotti di qualità.

PROPOSTE ADEGUAMENTO PSR:

● Orientamento percezioni sulla serietà del marchio di qualità;

● Fondamentale la comunicazione strategica e di prodotto:

● Favorire e semplificare il sistema attraverso l’innovazione;

● Formazione professionale permanente degli operatori agricoli;

� Qualità del servizio dell’impresa agricola come soddisfazione dell’utente finale.

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Cagl iar i, 14 marzo 2013Cagl iar i, 14 marzo 2013Cagl iar i, 14 marzo 2013Cagl iar i, 14 marzo 2013

PartecipantiPartecipantiPartecipantiPartecipanti

N° Nome Cognome Organizzazione di appartenenza E-mail

1. Tonello Abis Agenzia Laore Sardegna [email protected]

2. Valentino Acca GAL Sole Grano Terra [email protected]

3. Filippo Alberghina Consorzio di Bonifica Sardegna Meridionale [email protected]

4. Carmen Ancilletta RAS - Assessorato Agricoltura - Servizio Politiche di Mercato [email protected]

5. Gianni Aramu Comune di Selargius [email protected]

6. Giuseppe Aresu Agenzia Laore Sardegna [email protected]

7. Fabio Aru Collegio Periti Agrari Cagliari [email protected]

8. Fabiano Atzeni RAS - Assessorato Agricoltura - Staff alla Direzione Generale

[email protected]

[email protected]

9. Antonia Atzori Agenzia Argea Sardegna [email protected]

10. Emanuele Balliana 3A - Assegnatari associati Arborea [email protected]

11. Giovanni Bandino Agenzia Agris Sardegna [email protected]

12. Antonio Begliutti GAL Linas Campidano [email protected]

13. Tommaso Betza Agenzia Laore Sardegna [email protected]

14. Stefano Biscaro Tenute Sella&Mosca S.p.A [email protected]

15. Ruggero Bizzarri 3A - Assegnatari associati Arborea [email protected]

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Cagl iar i, 14 marzo 2013Cagl iar i, 14 marzo 2013Cagl iar i, 14 marzo 2013Cagl iar i, 14 marzo 2013

PartecipantiPartecipantiPartecipantiPartecipanti

N° Nome Cognome Organizzazione di appartenenza E-mail

16. Daniela Boi RAS - Assessorato Agricoltura - Servizio Sviluppo Locale [email protected]

17. Antonio Boschetti PWC Advisory SpA [email protected]

18. Giuseppe Bosu

RAS - Assessorato Agricoltura - Servizio Programmazione e

controllo e innovazione in agricoltura [email protected]

19. Carlo Cabras Agenzia Laore Sardegna [email protected]

20. Marcello Cabras Creative sas [email protected]

21. Maurizio Caddeo

RAS - Assessorato Agricoltura - Servizio Miglioramento

dell'Ambiente e dello Spazio rurale [email protected]

22. Fabiana Callai Agenzia Laore Sardegna [email protected]

23. Valeria Canu RAS - Assessorato Agricoltura - Servizio Strutture [email protected]

24. Bianca Carboni

RAS - Assessorato Agricoltura - Servizio Miglioramento

dell'Ambiente e dello Spazio rurale [email protected]

25. Alessandro Carli Consorzio di Bonifica Cixerri [email protected]

26. Valentina Carta INEA [email protected]

27. Gaetano Caschili Regione Sardegna

28. Giuseppe Casu Coldiretti Sardegna [email protected]

29. Elena Catte RAS - Centro Regionale di Programmazione [email protected]

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Cagl iar i, 14 marzo 2013Cagl iar i, 14 marzo 2013Cagl iar i, 14 marzo 2013Cagl iar i, 14 marzo 2013

PartecipantiPartecipantiPartecipantiPartecipanti

N° Nome Cognome Organizzazione di appartenenza E-mail

30. Giuseppina Cireddu

RAS - Assessorato Agricoltura - Servizio Affari generali, credito

agrario e controllo agenzie [email protected]

31. Ignazio Cirronis Coopagri [email protected]

32. Gianfilippo Contu 3A - Assegnatari associati Arborea [email protected]

33. Eugenio Corazza Istituto di Studi sulle Relazioni Industriali – ISRI [email protected]

34. Ettore Crobu Federazione Regionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali [email protected]

35. Battista Cualbu Coldiretti Sardegna [email protected]

36. Antioco Curreli Associazione Professionale [email protected]

37. Roberto D'Amico Agenzia Laore Sardegna [email protected]

38. Giampiero Deiana Agenzia Argea Sardegna [email protected]

39. Nicola Dessì Consorzio di Bonifica Sardegna Meridionale [email protected]

40. Sandro Dettori

Università degli Studi di Sassari -Dipartimento di Scienze della

Natura e del Territorio [email protected]

41. Piericcardo Di Girolamo RAS - Assessorato Agricoltura - Servizio Strutture [email protected]

42. Elsa Diana Agenzia Laore Sardegna [email protected]

43. Francesco Erbì C.I.A. Confederazione Italiana Agricoltori [email protected]

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Cagl iar i, 14 marzo 2013Cagl iar i, 14 marzo 2013Cagl iar i, 14 marzo 2013Cagl iar i, 14 marzo 2013

PartecipantiPartecipantiPartecipantiPartecipanti

N° Nome Cognome Organizzazione di appartenenza E-mail

44. Alessandra Sebastiana Etzo GAL Distretto Rurale BMGS [email protected]

45. Vanni Fadda Consorzio di Bonifica Nord Sardegna [email protected]

46. Marco Fanunza Collegio Periti Agrari e Periti Agrari Laureati di Cagliari e Oristano

[email protected]

[email protected]

47. Domenica Farinella Università degli Studi di Cagliari [email protected]

48. Corrado Fenu Federazione Regionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali

[email protected]

[email protected]

49. Guido Fenza Agenzia Argea Sardegna [email protected]

50. Modesto Fenu Provincia di Cagliari [email protected]

51. Carlo Ferrari Società Agricola "I Ferrari" [email protected]

52. Pier Paolo Fiori Agenzia Agris Sardegna [email protected]

53. Attilia Fois RAS - Assessorato Agricoltura - Servizio Strutture [email protected]

54. Giuliano Frau Agenzia Laore Sardegna [email protected]

55. Gianfranco Garippa GAL Distretto Rurale BMGS [email protected]

56. Piero Iacuzzi Agenzia Laore Sardegna [email protected]

57. Gianni Ibba Agenzia Laore Sardegna [email protected]

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PartecipantiPartecipantiPartecipantiPartecipanti

N° Nome Cognome Organizzazione di appartenenza E-mail

58. Gianni Inguscio Consorzio di Bonifica Basso Sulcis [email protected]

59. Pier Paola Isoni Consorzio di Bonifica Nord Sardegna [email protected]

60. Paola Labate GAL Anglona Romangia [email protected]

61. Antonio Lecis Unione Regionale A.N.B.I. [email protected]

62. Enrico Lobina RAS - Assessorato Agricoltura [email protected]

63. Daniela Locci

RAS - Assessorato Agricoltura - Servizio Miglioramento

dell'Ambiente e dello Spazio rurale [email protected]

64. Marco Locci Università degli Studi di Cagliari [email protected]

65. Sergio Loddo RAS - Ufficio di Statistica della Regione [email protected]

66. Giuseppe Loi Agenzia Laore Sardegna [email protected]

67. Antonio Madau Consorzio di Bonifica Sardegna Centrale [email protected]

68. Mauro Maleddu RAS - Assessorato Agricoltura [email protected]

69. Davide Mallus RAS - Assessorato Agricoltura - Servizio Strutture [email protected]

70. Valentina Manca RAS - Centro Regionale di Programmazione [email protected]

71. Piermario Manca Agenzia Argea Sardegna [email protected]

72. Marcella Manconi Agenzia Agris Sardegna [email protected]

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PartecipantiPartecipantiPartecipantiPartecipanti

N° Nome Cognome Organizzazione di appartenenza E-mail

73. Antonella Mandarino Regione Sardegna - NUVIP [email protected]

74. Massimo Mantega Agenzia Laore Sardegna [email protected]

75. Tara Marini

RAS - Centro Regionale di Programmazione - Segreteria Tecnica

del Partenariato [email protected]

76. Alessia Marras GAL Distretto Rurale BMGS [email protected]

77. Elio Masala Salumificio Villagrande [email protected]

78. Giuseppe Masala Agenzia Agris Sardegna [email protected]

79. Gianfranco Matta Agenzia Laore Sardegna

[email protected]

[email protected]

80. Patrizia Mattioni Consorzio di Bonifica Cixerri [email protected]

81. Maria Chiara Medda Consorzio Ecosviluppo Sardegna [email protected]

82. Benedetto Meloni Università degli Studi di Cagliari - Dip. Scienze Sociali e Istituzioni [email protected]

83. Irene Meloni Agenzia Agris Sardegna [email protected]

84. Marcella Meloni Agenzia Argea Sardegna [email protected]

85. Antonio Monni Agenzia Laore Sardegna [email protected]

86. Elisabetta Mosino RAS - Assessorato Agricoltura [email protected]

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PartecipantiPartecipantiPartecipantiPartecipanti

N° Nome Cognome Organizzazione di appartenenza E-mail

87. Marco Mulargia RAS - Assessorato Agricoltura - Servizio Strutture [email protected]

88. Martino Muntoni Agenzia Agris Sardegna [email protected]

89. Ilaria Mura GAL Distretto Rurale BMGS [email protected]

90. Stefania Muresu GAL Anglona Romangia [email protected]

91. Manuela Murru RAS - Centro Regionale di Programmazione [email protected]

92. Dario Murtas Pertito Agrario [email protected]

93. Fabio Muscas INEA [email protected]

94. Anna Maria Musella Consorzio di Bonifica d'Ogliastra [email protected]

95. Giacomo Onnis Comune di Samassi [email protected]

96. Marcello Onorato Agenzia Argea Sardegna [email protected]

97. Umberto Oppus ANCI Sardegna [email protected]

98. Angelina Ignazia Orrù Agenzia Argea Sardegna [email protected]

99. Daniele Orrù Comune di Selargius

100. Gianluca Orrù

RAS - Assessorato della Difesa dell'ambiente - Servizio Tutela

della Natura [email protected]

101. Maria Cristina Paderi RAS - Assessorato Agricoltura - Servizio Politiche di Mercato [email protected]

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PartecipantiPartecipantiPartecipantiPartecipanti

N° Nome Cognome Organizzazione di appartenenza E-mail

102. Mario Palomba Libero Professionista [email protected]

103. Maria Ottavia Panzeri RAS - Assessorato Agricoltura - Servizio Politiche di Mercato [email protected]

104. Marcello Perra Agenzia Laore Sardegna [email protected]

105. Efisio Perra Coldiretti Cagliari [email protected]

106. Isabella Pes Agenzia Laore Sardegna [email protected]

107. Antonio Pili Coldiretti Sardegna [email protected]

108. Giuliana Pili RAS - Assessorato Agricoltura [email protected]

109. Rosanna Pinna Agenzia Argea Sardegna [email protected]

110. Franco Pinna GAL Sarcidano Barbagia di Seulo [email protected]

111. Valentina Pinna RAS - Assessorato Agricoltura - Servizio Politiche di Mercato [email protected]

112. Agostino Pintus Agenzia Agris Sardegna [email protected]

113. Francesco Piras INEA [email protected]

114. Nicoletta Piras GAL Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari

[email protected]

[email protected]

115. Cristoforo Luciano Piras GAL Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari

[email protected]

[email protected]

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PartecipantiPartecipantiPartecipantiPartecipanti

N° Nome Cognome Organizzazione di appartenenza E-mail

116. Giovanni Piredda Agenzia Agris Sardegna [email protected]

117. Antonio Pirisi Agenzia Agris Sardegna [email protected]

118. Marco Pisano RAS - Assessorato Agricoltura - Servizio Sviluppo Locale [email protected]

119. Graziella Pisu RAS - Centro Regionale di Programmazione [email protected]

120. Patrizia Pitzalis CONTAS Consorzio tutela IGP agnello di Sardegna [email protected]

121. Felicita Piu Agenzia Argea Sardegna [email protected]

122. Salvatorangelo Planta GAL Sarcidano Barbagia di Seulo [email protected]

123. Paolo Podda Consorzio di Bonifica Sardegna Meridionale [email protected]

124. Gianquirico Porcu RAS - Assessorato Agricoltura - Servizio Strutture [email protected]

125. Emanuela Porru Università degli Studi di Cagliari - Dip. Scienze Sociali e Istituzioni [email protected]

126. Salvatore Portas

RAS - Assessorato Agricoltura - Servizio Programmazione e

controllo e innovazione in agricoltura [email protected]

127. Francesco Putzolu Regione Sardegna [email protected]

128. Marzia Ravenna RAS - Ufficio di Statistica della Regione [email protected]

129. Gianluigi Rubiu Consorzio di Bonifica Cixerri [email protected]

130. Pino Angelo Ruiu Agenzia Agris Sardegna [email protected]

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PartecipantiPartecipantiPartecipantiPartecipanti

N° Nome Cognome Organizzazione di appartenenza E-mail

131. Luca Saba Coldiretti Sardegna [email protected]

132. Michele Salis Università degli Studi di Cagliari - Dip. Scienze Sociali e Istituzioni [email protected]

133. Marinuccia Sanna RAS - Assessorato Agricoltura - Servizio Sviluppo Locale [email protected]

134. Roberta Sanna

RAS - Assessorato Agricoltura – Autorità di Gestione del PSR

2007-2013 [email protected]

135. Giuseppina Sanna RAS - Assessorato Agricoltura [email protected]

136. Angelo Sanna Agenzia Argea Sardegna [email protected]

137. Laura Santona

RAS - Assessorato della Difesa dell'ambiente - Servizio Tutela

della Natura [email protected]

138. Renato Sarritzu Consorzio di Bonifica Sardegna Meridionale [email protected]

139. Nicola Sassu

RAS - Assessorato Agricoltura - Settore Comunicazione,

Trasparenza e Controllo delle Agenzie agricole [email protected]

140. Marco Satta Agenzia Agris Sardegna [email protected]

141. Maurizio Scanu Consorzio di Bonifica Oristanese [email protected]

142. Matilde Silvia Schirru

Università degli Studi di Sassari – Dipartimento di Scienze della

Natura e del Territorio [email protected]

143. Massimiliano Schirru Comune di Selargius [email protected]

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PartecipantiPartecipantiPartecipantiPartecipanti

N° Nome Cognome Organizzazione di appartenenza E-mail

144. Maria Francesca Scintu Agenzia Agris Sardegna [email protected]

145. Chiara Scotto RAS - Assessorato Agricoltura - Servizio Sviluppo locale [email protected]

146. Daniele Sechi

RAS - Assessorato Agricoltura - Servizio Miglioramento

dell'Ambiente e dello Spazio rurale [email protected]

147. Daniele Serra GAL Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari [email protected]

148. Daniela Serri RAS - Assessorato Agricoltura [email protected]

149. Barbara Setzu Comune di Samassi [email protected]

150. Gian Franco Siddu Agenzia Laore Sardegna [email protected]

151. Gioacchino Sini Azienda "Unmaredivino" [email protected]

152. Erminio Spanu Agenzia Agris Sardegna [email protected]

153. Pietro Tandeddu Copagri Sardegna [email protected]

154. Vitangelo Tizzano Coldiretti Cagliari [email protected]

155. Giacomo Toni RAS - Assessorato Agricoltura - URP [email protected]

156. Daniela Torelli Agenzia Argea Sardegna [email protected]

157. Stefano Tronci Agriconsulting SpA [email protected]

158. Francesco Tuccone Agenzia Argea Sardegna [email protected]

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PartecipantiPartecipantiPartecipantiPartecipanti

N° Nome Cognome Organizzazione di appartenenza E-mail

159. Domenico Usai Agenzia Laore Sardegna [email protected]

160. Antonio Usai Sardinia Broker srl [email protected]

161. Maria Antonella Vacca RAS - Assessorato Agricoltura [email protected]

162. Gianni Vargiu RAS - Centro Regionale di Programmazione [email protected]

163. Massimiliano Venusti Agenzia Laore Sardegna [email protected]

164. Cristiana Verde GAL Sole Grano Terra [email protected]

165. Roberta Zucca Confagricoltura Sardegna [email protected]

166. Roberto Zurru Agenzia Agris Sardegna [email protected]

167. Serenella Paci Poliste srl [email protected]

168. Luca Melis Poliste srl [email protected]

169. Rossana Moro Poliste srl [email protected]

170. Marina Orefice Poliste srl [email protected]

171. Laura Carta Poliste srl [email protected]

172. Manuela Lai Poliste srl [email protected]

173. Luca Lorrai Poliste srl [email protected]

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PartecipantiPartecipantiPartecipantiPartecipanti

N° Nome Cognome Organizzazione di appartenenza E-mail

174. Marco Piccolo Poliste srl [email protected]

175. Marcello Secchi Poliste srl [email protected]

176. Patrizia Soru Poliste srl [email protected]

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CREDITI FORUM REGIONALE SULLO SVILUPPO RURALE IN SARDEGNA

CCCCOORDINAMENTO OORDINAMENTO OORDINAMENTO OORDINAMENTO

Maria Giuseppina Cireddu, Direttore Servizio affari generali, credito agrario e controllo Agenzie – Regione Sardegna – Assessorato dell’Agricoltura e riforma agro-pastorale – Coordinatore del progetto ApeRegina

Nicola Sassu, Responsabile scientifico del progetto ApeRegina – Regione Sardegna – Assessorato dell’Agricoltura e riforma agro-pastorale

Il Forum rientra tra le attività del progetto ApeRegina, realizzato in collaborazione con le Agenzie Agris, Argea e Laore.

CCCCONSULENZA METODOLOGIONSULENZA METODOLOGIONSULENZA METODOLOGIONSULENZA METODOLOGICA E CA E CA E CA E AAAASSISTENZA TECNICASSISTENZA TECNICASSISTENZA TECNICASSISTENZA TECNICA

POLISTE S.R.L.:

Serenella Paci, Luca Melis, Rossana Moro, Marina Orefice, Laura Carta, Manuela Lai, Luca Lorrai, Marco Piccolo, Marcello Secchi, Patrizia Soru.

SSSS I R INGRAZIANOI RINGRAZIANOI RINGRAZIANOI RINGRAZIANO…………

Tutti i partecipanti che hanno dato il proprio contribuito allo Spazio Aperto di Discussione

L’Open Space è stato realizzato presso l’Hotel Mediterraneo di Cagliari