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di Roma e del Lazio MARTEDÌ 16 GIUGNO 2015 numero 27 anno I - 1 euro Il Nuovo Corriere Nuovo Corriere Il D a martedì c’è sul ta- volo del prefetto Franco Gabrielli c’è la relazione sulla base della quale il rappre- sentante del Governo dovrà decidere – entro 45 giorni – se il primo comune d’Italia deve essere “commissariato” a seguito delle sconvolgenti verità emerse attraverso l’inchiesta Mafia Capitale. Un documento ponderoso, sarebbe di oltre mille pagine, elabo- rato da tre “segugi” nominati sei mesi fa dall’allora prefetto Giuseppe Peco- raro: Marilisa Magno, Enza Capo- rale e Massimiliano Bardani. Le forze politiche attendono tutte con ansia il “verdetto” di Gabrielli, cioè la sua certificazione del fatto che quanto ac- caduto – e probabilmente continua ad accadere a Roma – ha collega- menti “concreti, univoci e rilevanti” su collegamenti “diretti e indiretti” con la criminalità di tipo mafioso. Un verdetto che a molti esponenti dei partiti tradizionali, quelli che negli anni hanno governato Roma, fa paura forse per quel che può ancora venire alla luce. Un solo partito, o meglio un movi- mento – il M5S di Beppe Grillo – chiede con insistenza che si vada al commissariamento; non solo, sia Grillo sia i parlamentari “grillini” hanno insistito, e insistono perché le mille pagine che sono sul tavolo del prefetto Gabrielli vengano rese inte- gralmente note. “Siamo gli unici con le mani pulite, ecco perché non ab- biamo paura di quel che è scritto in quelle mille pagine” hanno spiegato al Nuovo Corriere di Roma esponenti del M5S. I risultati del M5S nei bal- lottaggi di domenica scorsi nelle “co- munali”, ballottaggi ai quali i grillini non erano mai giunti in passato, spin- gono i Cinquestelle a chiedere che Roma venga commissariata al più presto, in modo da tornare a votare. “Dove arriviamo ai ballottaggi poi vinciamo alla grande”, spiegano. E a Roma, stando ad un sondaggio di Af- fari Italiani, a Roma al ballottaggio il M5S è sicuro di arrivarci. Il futuro di Roma nelle mani di Gabrielli PRIMO PIANO Una città ostaggio di Mafia Capitale a pagina 3 IL CASO Quel pasticciaccio brutto del parcheggio di Villa Borghese a pagina 5 N ella sfida più attesa Pierluigi Sanna è riuscito a spodestare il centrodestra, al governo cittadino da oltre vent’anni. I dem vincono ai Castelli Romani con Nicola Marini dopo una campagna al vetriolo e senza apparentamenti. Nel frusinate partiti scal- zati da Roberto Cali- giore, il candidato sindaco sostenuto da sette liste civiche, ma rispetto al primo turno crolla il dato dell’affluenza alle urne. Ceccano, Albano e Colleferro, vince la voglia di cambiare a pagina 2 S ono già decine gli esposti-diffida presentati contro la decisione del sindaco Lucci. Chi si oppone è certo che la nuova struttura non abbia tutte le autorizzazioni in regola. LITORALE BALLOTTAGGI a pagina 11 segue a pagina 2 N on occorre essere fini analisti o esperti sondaggisti per commen- tare il dato di consenso del Movimento 5 Stelle a Roma lanciato sui giornali senza neppure troppa enfasi. Con il secondo atto del- l'inchiesta Mafia Capitale altri 44 tra politici e dirigenti dell'attuale ammi- nistrazione capitolina sono finiti agli arresti, chi domiciliari, chi direttamente in carcere. Cos'altro deve accadere a Roma perché si verifichi uno scossone, di presa di coscienza di fronte all'evidenza dei fatti? L’indi- gnazione di tanti cittadini si traduce in quel 30 % di sostegno al movimento rilevato dai sondaggi? Certo è che i quattro consiglieri penta stellati, di cui i romani certamente non conoscono nomi e volti, si trovano una grande responsabilità addosso. Come e più che in altre parti del paese. C’è da dire che De Vito, Frongia , Stefano e Raggi hanno ormai acquisito la giusta espe- rienza con una intensissima attività di aula come forte opposizione. Ciò che all’opinione pubblica non arriva è ben presente nei computer dei gior- nalisti romani, decine di mail al giorno a informare, a denunciare, a testi- moniare un impegno e una competenza che - non ce ne vogliano - li mettono sull’altare assieme ai mitici parlamentari radicali dei tempi d’oro. Il loro messaggio è chiaro: “Il sindaco Marino deve dimettersi. Questa nuova ondata di arresti è l'ennesima prova che il sistema dei partiti è total- mente marcio. Il Pd romano è fortemente coinvolto, nonostante le contra- rie affermazione del suo commissario Orfini e del sindaco stesso. Tra gli arrestati infatti figurano: Coratti, presidente d’aula, Ozzimo assessore alla casa, Pedetti presidente commissione patrimonio, Caprari capogruppo del Centro Democratico”. SCELTI PER VOI SCELTI PER VOI A A N N D DA AT T A AT T E E C C I I A A N N O O M ME E N N O O S S T T R R O O ITINERARI ROMANI con Ancilia Vieni a scoprire la Roma più bella e intrigante con gli archeologi dell’Associazione Ancilia. Visite guidate a 8 euro. Per i lettori del Nuovo Corriere prezzo scontatoa 7 euro. Per prenotarsi: 346.6758350 Andate a nome nostro a pagina 6 All’interno l’inserto di Sanità del Lazio Lazio Lazio la del anità S S NUMERO 27 ANNOI MARTEDÌ16 GIUGNO2015 DIETRO I FATTI SANITÀ&RICERCA Si è preferito lasciar marcire il Forlanini, complimenti a pagina 9 a pagina 9 Il cervello e la memoria a lungo termine Studiamo in che modo si elaborano i ricordi a pagina 8 a pagina 8 C e lo eravamo chiesto un paio di numeri fa. Che fine hanno fatto i licen- ziamenti nella sanità pri- vata capitolina? Gruppo San Raffaele e Gruppo Garofalo hanno risolto i loro problemi o hanno chiuso (non risulta) le loro strutture sanitarie? Se non andiamo errati dal primo giugno scattavano 20 giorni di limbo, prima della fine; nel secondo la sorte era se- gnata. Questo non è un film, è la vita, siamo a ridosso della scadenza del ter- mine, e di quella emergenza non si è più saputo niente. E i tremila licenziamenti del Gruppo san Raffaele (leggi Tosin- vest-Angelucci)? Silenzio assoluto, se fosse successo qualcosa, se le migliaia di ricoverati in uscita fossero stati spostati si sarebbe saputo. Si è rimasti così, so- spesi. In un clima di snervante incer- tezza che ha finito per coinvolgere anche diverse amministrazioni locali, ai Ca- stelli Romani, per esempio, dove il gruppo rappresenta una realtà econo- mica importante. La Regione dal canto suo dopo aver dichiarato in una nota le sue ragioni ha taciuto. Si sono messi d’accordo? Quell’indimenticabile collo- quio sui comodi divani di Montecitorio tra Angelucci, Verdini e Zingaretti ha prodotto dei risultati. Se Renzi ha gio- cato con il patto del Nazareno, per Zinga c’è un “patto del Transatlan- tico”,che ha almeno congelato la situa- zione? Tutte domande inevase. Il senso di questo ragionamento è innanzitutto un richiamo alla chiarezza, alla traspa- renza. La gente ha diritto di sapere, di essere informata. Non si stronca l’atti- vità di aziende senza validi motivi, non si agitano lettere di licenziamento a vuoto. Sarebbe utile a tutti sapere se si è giocata una partita truccata . Nota a margine: in realtà ci siamo informati, stipendi pagati e nessun licenziamento portato a termine. Reporter Zingarei e il “pao del Transatlantico” Dove porta il nuovo corso dello Spallanzani? Dove porta il nuovo corso dello Spallanzani? L’economia di Sabaudia è fragile, l’ipermercato finirà per distruggerla di Carlo Rebecchi AULA GIULIO CESARE/ PD NEL CAOS, CENTRO DESTRA DISTRATTO, I SONDAGGI PARLANO CHIARO segue a pagina 4 Una capitale a cinque stelle di Cornelius
16

IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO

Jul 22, 2016

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Periodico diretto da Giovanni Tagliapietra www.corrierediroma-news.it www.facebook.com/corrierediromaedellazio
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Page 1: IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO

di Roma e del Lazio MARTEDÌ 16 GIUGNO 2015numero 27 anno I - 1 euro

IlNuovoCorriereNuovoCorriereIl

Da martedì c’è sul ta-volo del prefettoFranco Gabrielli c’è larelazione sulla basedella quale il rappre-

sentante del Governo dovrà decidere– entro 45 giorni – se il primo comuned’Italia deve essere “commissariato”a seguito delle sconvolgenti veritàemerse attraverso l’inchiesta MafiaCapitale. Un documento ponderoso,sarebbe di oltre mille pagine, elabo-rato da tre “segugi” nominati sei mesifa dall’allora prefetto Giuseppe Peco-raro: Marilisa Magno, Enza Capo-rale e Massimiliano Bardani. Le forzepolitiche attendono tutte con ansia il“verdetto” di Gabrielli, cioè la suacertificazione del fatto che quanto ac-caduto – e probabilmente continuaad accadere a Roma – ha collega-menti “concreti, univoci e rilevanti”su collegamenti “diretti e indiretti”con la criminalità di tipo mafioso. Unverdetto che a molti esponenti deipartiti tradizionali, quelli che neglianni hanno governato Roma, fapaura forse per quel che può ancoravenire alla luce.Un solo partito, o meglio un movi-mento – il M5S di Beppe Grillo –chiede con insistenza che si vada alcommissariamento; non solo, siaGrillo sia i parlamentari “grillini”hanno insistito, e insistono perché lemille pagine che sono sul tavolo delprefetto Gabrielli vengano rese inte-gralmente note. “Siamo gli unici conle mani pulite, ecco perché non ab-biamo paura di quel che è scritto inquelle mille pagine” hanno spiegatoal Nuovo Corriere di Roma esponentidel M5S. I risultati del M5S nei bal-lottaggi di domenica scorsi nelle “co-munali”, ballottaggi ai quali i grillininon erano mai giunti in passato, spin-gono i Cinquestelle a chiedere cheRoma venga commissariata al piùpresto, in modo da tornare a votare.“Dove arriviamo ai ballottaggi poivinciamo alla grande”, spiegano. E aRoma, stando ad un sondaggio di Af-fari Italiani, a Roma al ballottaggioil M5S è sicuro di arrivarci.

Il futuro di Roma

nelle manidi Gabrielli

PRIMO PIANOUna città ostaggio di Mafia Capitale

a pagina 3

IL CASOQuel pasticciacciobrutto del parcheggiodi Villa Borghese

a pagina 5

Nella sfida più attesa PierluigiSanna è riuscito a spodestareil centrodestra, al governo

cittadino da oltre vent’anni. I demvincono ai Castelli Romani con

Nicola Marini dopo unacampagna al vetriolo esenza apparentamenti.Nel frusinate partiti scal-zati da Roberto Cali-giore, il candidatosindaco sostenuto da setteliste civiche, ma rispetto alprimo turno crolla il datodell’affluenza alle urne.

Ceccano, Albano e Colleferro, vince

la voglia di cambiare

a pagina 2

Sono già decine gli esposti-diffidapresentati contro la decisione delsindaco Lucci. Chi si oppone è

certo che la nuova struttura non abbiatutte le autorizzazioni in regola.

LITORALEBALLOTTAGGI

a pagina 11

segue a pagina 2

Non occorre essere fini analisti o esperti sondaggisti per commen-tare il dato di consenso del Movimento 5 Stelle a Roma lanciatosui giornali senza neppure troppa enfasi. Con il secondo atto del-

l'inchiesta Mafia Capitale altri 44 tra politici e dirigenti dell'attuale ammi-nistrazione capitolina sono finiti agli arresti, chi domiciliari, chidirettamente in carcere. Cos'altro deve accadere a Roma perché si verifichiuno scossone, di presa di coscienza di fronte all'evidenza dei fatti? L’indi-gnazione di tanti cittadini si traduce in quel 30 % di sostegno al movimentorilevato dai sondaggi? Certo è che i quattro consiglieri penta stellati, di cuii romani certamente non conoscono nomi e volti, si trovano una granderesponsabilità addosso. Come e più che in altre parti del paese. C’è da direche De Vito, Frongia , Stefano e Raggi hanno ormai acquisito la giusta espe-

rienza con una intensissima attività di aula come forte opposizione. Ciòche all’opinione pubblica non arriva è ben presente nei computer dei gior-nalisti romani, decine di mail al giorno a informare, a denunciare, a testi-moniare un impegno e una competenza che - non ce ne vogliano - limettono sull’altare assieme ai mitici parlamentari radicali dei tempi d’oro.Il loro messaggio è chiaro: “Il sindaco Marino deve dimettersi. Questanuova ondata di arresti è l'ennesima prova che il sistema dei partiti è total-mente marcio. Il Pd romano è fortemente coinvolto, nonostante le contra-rie affermazione del suo commissario Orfini e del sindaco stesso. Tra gliarrestati infatti figurano: Coratti, presidente d’aula, Ozzimo assessore allacasa, Pedetti presidente commissione patrimonio, Caprari capogruppo delCentro Democratico”.

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Andate a nome nostro

a pagina 6

All’internol’inserto

di Sanitàdel Lazio

LazioLazio

ladel

anitàSSNUMERO 27 ANNO I MARTEDÌ 16 GIUGNO 2015DIETRO I FATTI

SANITÀ&RICERCA

Si è preferito lasciar marcire il Forlanini, complimentia pagina 9

a pagina 9

Il cervello e la memoriaa lungo termineStudiamo in che modosi elaborano i ricordi

a pagina 8a pagina 8C e lo eravamo chiesto un

paio di numeri fa. Chefine hanno fatto i licen-ziamenti nella sanità pri-vata capitolina? Gruppo

San Raffaele e Gruppo Garofalo hanno

risolto i loro problemi o hanno chiuso

(non risulta) le loro strutture sanitarie?

Se non andiamo errati dal primo giugno

scattavano 20 giorni di limbo, prima

della fine; nel secondo la sorte era se-

gnata. Questo non è un film, è la vita,

siamo a ridosso della scadenza del ter-

mine, e di quella emergenza non si è più

saputo niente. E i tremila licenziamenti

del Gruppo san Raffaele (leggi Tosin-

vest-Angelucci)? Silenzio assoluto, se

fosse successo qualcosa, se le migliaia di

ricoverati in uscita fossero stati spostati

si sarebbe saputo. Si è rimasti così, so-

spesi. In un clima di snervante incer-

tezza che ha finito per coinvolgere anche

diverse amministrazioni locali, ai Ca-

stelli Romani, per esempio, dove il

gruppo rappresenta una realtà econo-

mica importante. La Regione dal canto

suo dopo aver dichiarato in una nota le

sue ragioni ha taciuto. Si sono messi

d’accordo? Quell’indimenticabile collo-

quio sui comodi divani di Montecitorio

tra Angelucci, Verdini e Zingaretti ha

prodotto dei risultati. Se Renzi ha gio-

cato con il patto del Nazareno, per

Zinga c’è un “patto del Transatlan-

tico”,che ha almeno congelato la situa-

zione? Tutte domande inevase. Il senso

di questo ragionamento è innanzitutto

un richiamo alla chiarezza, alla traspa-

renza. La gente ha diritto di sapere, di

essere informata. Non si stronca l’atti-

vità di aziende senza validi motivi, non

si agitano lettere di licenziamento a

vuoto. Sarebbe utile a tutti sapere se si è

giocata una partita truccata . Nota a

margine: in realtà ci siamo informati,

stipendi pagati e nessun licenziamento

portato a termine.

Reporter

Zingaretti e il “patto del Transatlantico”

Dove porta il nuovo corso dello Spallanzani?

Dove porta il nuovo corso dello Spallanzani?

L’economia di Sabaudiaè fragile, l’ipermercatofinirà per distruggerla

di Carlo Rebecchi

AULA GIULIO CESARE/ PD NEL CAOS, CENTRO DESTRA DISTRATTO, I SONDAGGI PARLANO CHIARO

segue a pagina 4

Una capitale a cinque stelledi Cornelius

Page 2: IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO

PRIMO PIANO martedì 16 giugno 2015 pagina 2

Igrandi giornali non vi hanno dedicato grandeattenzione, ma il movimento grillino nellaCapitale sarebbe addirittura prima forza po-

litica: le intenzioni di voto sono a quota 30%.Dopo viene la lista di Alfio Marchini, l’imprendi-tore romano tirato per la manica sia dal centrode-stra che, pare, da Matteo Renzi, con il 30%. Ipartiti tradizionali, stando al sondaggio, verreb-bero spazzati via: 17% al Pd – altro che il 40,07delle “europee” dell’anno scorso - , 8% ad un mo-vimento di stile leghista.praticamente spariti ForzaItalia, Nuova centrodestra e Fratelli d’Italia. Per ilPD, che da vent’anni – tolta la parentesi di GianniAlemanno - ha governato il Campidoglio e condi-zionato l’economia della Capitale, sarebbe una“débacle storica”.In caso di elezioni capitoline anticipate, il M5S di-venterebbe il partito favorito, con alla portata di

mano la possibilità di governare la città più visibiled’Italia; di fatto di farsi conoscere nel mondo in-tero. Un obiettivo da fare girare la testa, che il M5Sdeve però saper gestire senza gli errori che, al paridi una crescita storica, ha fatto in questi ultimianni. In primo luogo i grillini dovranno impararea gestire i propri rapporti con gli altri partiti:l’Aventino è spesso supponenza e arroganza, ilgioco di squadra non va escluso a priori. E poi devetrovare i personaggi “giusti” da presentare al voto.E qui, se è vero che i grillini brillano per la loro one-stà e meticolosità, va detto che non sempre sono ingrado di “comunicare” agli altri lo spirito della loromissione.Un passo in questa direzione sembrano averlo giàcompiuto nei giorni scorsi quando il deputato Ales-sandro Di Battista, a proposito dell’eventualità dielezioni dopo l’eventuale commissariamento, ha

dichiarato che non si candiderà – lui che pure è diRoma – al Campidoglio. “Non mi candido. Nonposso. Prima devo finire il mandato. Queste sonole regole del M5S e valgono per tutti. Nessunoescluso” le sue parole. I Cinquestelle, che le elezionianticipate le vorrebbero come pochi altri, non pen-sano che Renzi percorrerà quella strada. “Lo scio-glimento? Non penso proprio che andrà così”perché se è vero che la città è con noi, ha spiegatoancora Di Battista, Renzi vuole evitare ad ognicosto che si vada al voto in tempi brevi, per evitaredi trovarsi a Roma con un partito che non contapiù.Al premier-segretario del PD farebbe comodo, perconsolidare la propria posizione alla guida del par-tito e eventualmente sbarazzarsi della minoranza,seguire la strada che gli ha indicato Papa France-sco, quella di libere Roma dai corrotti, e cioè in

primo luogo del PD. Ma al momento ci sono tantecontroindicazioni, la prima delle quali è quelladella crescita dei grillini nella Capitale. L’intrecciodi potere che deriva per lui dall’essere sia il premierche il segretario del PD consiglia però un’estremaprudenza. Se pensa ad un “golpe” su Roma, perfarla sua (come oggi il 90% del Pd) l’ex sindaco diFirenze deve trovare alleati fuori dal suo partito,per essere sicuro di non subire poi qualche “sgam-betto”. In altre parole, come il M5S deve anche luitrovare la persona giusta cui affidare la Capitale;e non è facile, a meno che non riesca a strappareMarchini al centrodestra. Per il momento l’uomogiusto di Renzi a Roma è il prefetto Gabrielli: lascelta che annuncerà a fine luglio sarà la chiave dilettura del futuro che il premier immagina perRoma Capitale. Cinquestelle permettendo.

Carlo Rebecchi

segue dalla prima pagina

Il futuro di Roma nelle mani di Gabrielli

Due città al cen-trosinistra, unaad una coali-zione di liste ci-viche: è questo il

risultato del voto nel tre comunidel Lazio chiamati al ballottag-gio per l’elezione dei sindaci. AdAlbano Laziale si riconfermaprimo cittadino il sindaco in ca-rica Nicola Marini, sostenutodal Pd e dal centrosinistra nelcomplesso. Ha ottenuto il 53%delle preferenze, contro il 47 delcandidato di centrodestra GinoBenedetti, sostenuto da ForzaItalia. A Colleferro il centrosini-stra è riuscito, dopo oltre ven-t’anni, a strappare il comune alcentrodestra, che in queste am-ministrative 2015 aveva scelto dischierare un nome forte e delluogo, quel Silvano Moffa chenegli anni Novanta era stato sin-daco per due mandati, prima diessere eletto presidente dellaProvincia. Questa volta ha vintoil ventisettenne Pierluigi Sanna,appoggiato dal centrosinistra,che ha battuto lo sfidante otte-nendo il 70 % dei consensi. ACeccano, invece, Roberto Cali-giore, sostenuto da un ampioschieramento di liste civiche, èstato eletto sindaco, superandoampiamente il candidato del

Partito Democratico LuigiCompagnoni, vincendo con il66% contro il 33 dell’altro can-didato. Ma il dato più eclatante, in tuttie tre i comuni, è rappresentatodall’affluenza alle urne, di granlunga inferiore a quella regi-strata in occasione del primoturno, domenica 31 maggio: adAlbano Laziale l’affluenza è ca-lata del 17%; a Colleferro è statoregistrato un meno 10% mentrea Ceccano c’è stato un vero eproprio crollo dei votanti, conmeno 20%.Per quanto riguarda Albano La-ziale, dunque, Nicola Mariniresta a Palazzo Savelli, incas-sando il 53,78 % e sconfiggendo

lo sfidante di centrodestra GinoBenedetti (46,22%), al terminedi una campagna elettorale dif-ficile e controversa iniziata conben nove candidati e tanti velenisia a destra che a sinistra. Mariniè stato riconfermato nonostantenon abbia suggellato alcun appa-rentamento, a differenza di Be-nedetti che, almeno sulla carta,ne aveva stretti due riuscendomiracolosamente a ricompattareil centrodestra.La voglia di cambiamento a Col-leferro ha invece spianato lastrada a Pierluigi Sanna, candi-dato del centrosinistra in un co-mune governato per 23 anniconsecutivi dal centrodestra eper due mandati (dal 1993 al

2001) da Silvano Moffa. I risul-tati definitivi hanno regalato unsuccesso schiacciante all’espo-nente del Pd con 7.659 voti, parial 69,42%. Mentre il 64enne expresidente della Provincia diRoma si è fermato a 3.374 voti,pari al 30,58%. La rincorsa del-l’ex sottosegretario ai Trasportidel governo Berlusconi, giàsotto di 11 punti al primo turno,è stata resa ancora più ardua nel-l’ultimo giorno di campagnaelettorale, venerdì 12, quando èstata ufficializzata la defezionedei Fratelli d’Italia, che ai suoi532 elettori (4,37%) ha consi-gliato in extremis di «andare almare». Una scelta motivatadall’esclusione, da parte di

Moffa, degli ex An nella forma-zione della nuova giunta, in casodi vittoria.Forse ancor più eclatante è il ri-sultato del ballottaggio a Cec-cano, in provincia di Frosinone.Roberto Caligiore, il candidatopiù votato al primo turno, ha in-fatti vinto il ballottaggio, anchese con un vantaggio meno nettorispetto al primo turno del 31maggio. Allora Caligiore, soste-nuto da 7 liste civiche, avevaquasi doppiato (4901 voti, parial 33,25%) lo sfidante del Pd,Luigi Compagnoni (2.613 voti,17,72%). Ma c’erano ben 8 aspi-ranti sindaci. Domenica scorsaCaligiore ha raccolto circa 6.300voti (66%) contro i 3200 (33%)di Luigi Compagnoni, sostenutodal Partito Democratico. Tutta-via l’affluenza alle urne è prati-camente crollata di 20 puntipercentuali. In ogni caso, a se-dere sullo scranno più alto delcomune del frusinate è oggi il si-ciliano Caligiore, residente davent’anni a Ceccano. Lo sloganscelto per la sua campagna elet-torale è stato: “la città cambiasenza partiti”. E proprio i partiti,a cominciare da quelli di centro-sinistra che avevano governatonegli ultimi due mandati, sonostati i primi a farne le spese.

I RISULTATI DEI BALLOTTAGGI DEL 14 GIUGNO NEI TRE COMUNI DEL LAZIO

Ceccano, Albano e Colleferro, vince la voglia di cambiare

Nella sfida più attesa Pierluigi Sanna è riuscito a spodestare il centrodestra, al governo cittadino da oltre vent’anni. I dem vincono ai Castelli Romani con Nicola Marini dopo una campagna al vetriolo e senza

apparentamenti. Nel Frusinate partiti scalzati da Roberto Caligiore, il candidato sindaco sostenuto da sette liste civiche, ma rispetto al primo turno crolla il dato dell’affluenza alle urne

IL CASO

di Maria Pia Miscio

Pierluigi Sanna sindaco di Colleferro

Roberto Caligioresindaco di Ceccano

Nicola Marinisindaco di Albano Laziale

Page 3: IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO

PRIMO PIANOmartedì 16 giugno 2015 pagina 3

IN CAMPIDOGLIO E ALLA PISANA I LAVORI DELL’AULA PARALIZZATI DALL’INCHIESTA GIUDIZIARIAPRIMO PIANO

La paralisi. In Campidoglio ealla Pisana i lavori dell’aulasono impantanati nelle sabbiemobili dell’inchiesta MafiaCapitale. Nessuno degli eletti

tra Comune e Regione, infatti, vuole assu-mersi la responsabilità di firmare altri atti,provvedimenti che elargiscano soldi. La cu-pola di Massimo Carminati, l’ex terroristanero, e di Salvatore Buzzi, ras delle cooprosse, entrambi in carcere, aveva fagocitatotutto il sistema degli appalti tra Roma eLazio. La paura, così, si è impadronita di chidovrebbe decidere. Le sedute saltano, le de-cisioni rimandate e il timore di nuovi svi-luppi delle indagini regna sovrano. Perchéle scosse di assestamento non mancano,dopo il terremoto scoppiato nel dicembredello scorso anno. Il terrore, invece, è che laprossima potrebbe essere quella definitiva,facendo crollare definitivamente il castellodi potere costruito dal Pd e dal centrosini-stra, dopo le elezioni del 2013.Tutti con il fiato sospeso per le oltre millepagine di relazione firmate dai super ispet-tori nominati dall’ex prefetto Giuseppe Pe-coraro. Adesso lui è in pensione e quelreport, finito dopo sei mesi di lavoro e cre-sciuto di oltre 300 fogli dopo la seconda on-data di arresti, è sulla scrivania del suosuccessore Franco Gabrielli. Lui, l’uomodelle emergenze in pole per guidare la strut-tura che si occuperà di organizzare il Giubi-leo che partirà il prossimo autunno, ha giàfatto sapere che si prenderà tutto il tempo adisposizione per fare le sue valutazioni. At-tesa, quindi, fino al prossimo 31 luglio. Econsiglieri a caccia di quel faldone, per sa-pere in anteprima se Palazzo Senatorio ri-schia sul serio l’onta del commissariamento.Solo ad agosto Gabrielli invierà le sue con-trodeduzioni al ministro dell’Interno, An-gelino Alfano.Fino ad allora, su quel volume dove ognitesto ha il timbro con la dicitura “riservato”,il destino di consiglieri - anche se estranei alMondo di mezzo di Buzzi, Carminati e deifunzionari pubblici infedeli - è appeso a unfilo sottilissimo. Una spada di Damocle cherischia di decapitare definitivamente il Par-tito democratico. Preoccupato dai riflettoriaccesi su atti di giunta e assemblea capito-lina, bandi di gara, delibere e provvedimentidi ogni tipo.Un’ansia che, inevitabilmente, ha i suoi ri-flessi sull’Aula Giulio Cesare. Delibere fermee consiglieri nel panico. Sospetti, diffide,paure: lo choc di Mafia Capitale ha pratica-mente bloccato l’assemblea capitolina. Sulladelibera per il rientro dal buco tecnico nelbilancio, 850 milioni di euro che mancanoall’appello, il numero legale è stato un mi-

raggio per più di una seduta. Ma le questionicalde non sono poche. C’è lo stadio dellaRoma. Il progetto completo è arrivato inComune questa settimana. Per l’approva-zione definitiva la parola passa agli eletti.Così come da mesi in calendario ci sono ilprovvedimento su Fiera di Roma: per sal-vare l’ente, l’amministrazione deve ordinarela vendita del vecchio sito di via Colombo.Nessuno però vuole assumersi la responsa-bilità di mettere la propria firma su quelladecisione.Metro C. Anche sulla terza linea metropo-

litana, per il prosieguo dell’opera, serve unvoto. Su quest’infrastruttura ci sono sei in-chieste aperte, tra indagini penali e conta-bili. C’è l’urgenza per andare avanti con ilavori, poco tempo che sfuma di fronte allapossibilità di finire tra i fascicoli dei magi-strati. Sul Giubileo, invece, la decisione èpresa: coordinerà tutto Gabrielli. Che nonverrà chiamato commissario solo per gala-teo istituzionale e non irrigidire il sindacoIgnazio Marino. Un primo cittadino sempre in bilico. Ancheperché Sel non è più convinta della sua per-

manenza nella maggioranza. Tanto che inmolti si sono convinti che la prossima pri-mavera sarebbe quella giusta per il voto.Anche se il Pd romano difende il chirurgo,come - con poca convinzione - fa anche ilpremier Renzi. I sondaggi danno i dem incalo, un centrodestra frastagliato e Cinque-stelle in costante ascesa. Il toto-nomi è ini-ziato ma nessuno tra quelli citati, la ministraMadia, il prefetto Gabrielli e il renziano Gia-chetti, sembrano essere davvero in corsa perlo scranno più alto del Campidoglio. Se Palazzo Senatorio piange, la Pisana nonride. Diversi i componenti del consiglio re-gionale finiti nelle maglie dei pm. Oltre aLuca Gramazio, il forzista arrestato, ci sonol’ex capo di gabinetto di Zingaretti, Mauri-zio Venafro, e il capogruppo Pd, Marco Vin-cenzi, che ha lasciato la carica. Nella sededel consiglio regionale, qualche decisioneviene presa. Ma manda nel panico il centro-sinistra. Spurgo fognature, manutenzionedei cortili e del verde, raccolta foglie eranole specialità di Edera e 29 Giugno, le duecoop di Buzzi. Così il governatore, allo scop-pio della bomba, bloccò l’assegnazionedell’appalto Ater. Che però a febbraio riav-via le procedure, “tenendo conto dell’invitodella Regione”. Una struttura che non èsotto assedio come il Campidoglio di Ma-rino. Le foto di due anni fa sono lontane: ilPd che fagocitava Roma - dai municipi al-l’amministrazione regionale, passando peril Campidoglio - e festeggiava la vittoria alleelezioni del 2013. Promettendo “una nuovaepoca”. Che già rischia il capolinea.

di Giovanni Santoro

Roma, una città in ostaggio di Mafia Capitale

Tutto fermo sia in Comune che in Regione: nessuno ha il coraggio di firmare atti e delibere, nel timore di finire coinvolto nelle indagini dei magistrati. Intanto le scadenze si avvicinano e bisogna decidere sul nuovo stadio della Roma, sui lavori

della Metro C, sul destino della Fiera di Roma, sul buco da 850 milioni nel bilancio capitolino. La paura di una nuova ondatadi arresti e i dubbi di Sel sull’opportunità di rimanere nella maggioranza che appoggia il sindaco Marino sempre più in bilico

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CRONACHE martedì 16 giugno 2015 pagina 4

QUELLO CHE RENZI E MARINO FINGONO DI NON VEDERESCENARI

I l commissariamentoper Roma c'è già damesi, oltre un anno.Inutile che IgnazioMarino e Matteo

Renzi si arrampichino suquestioni lessicali per evitaredi pronunciare la formulamagica. Ricordate il piano dirientro del ministero del-l'Economia dell'annoscorso? Per concedere unamanciata vitale di milioniper il ruolo di Roma Capi-tale, via XX Settembre ob-bligò la giunta a tagliarespese e rami secchi. Impe-gnò l'amministrazione co-munale in un braccio di ferroinfinito con i 24mila dipen-denti per rivedere il "salarioaccessorio". Insomma, mo-dello Grecia costrinse il sin-daco ad atti amministrativi econtabili lontani dalla vo-lontà di qualsiasi politicoche speri in una rielezione.Marino di confida in un se-condo mandato (solo lui,neppure i suoi ci credonoseppure gli sibilano mielosifalsi complimenti).Però i problemi - vanità per-sonali a parte - restano.Oltre un anno dopo ci tro-viamo nel pantano di MafiaCapitale - con una ventilataterza tranche di scandali earresti in arrivo - e un inu-tile dibattito su commissa-rio per il Giubileo. E relativafarmaceutica suddivisionedelle competenze tra un sin-daco marziano e un prefetto(Franco Gabrielli) che giàda settimane minaccia dipassare dalle analisi di in-quinamento mafioso alcommissariamento della città eterna. Il problema - comunque verrà scritto ildecreto dal governo per la gestione delGiubileo straordinario - è che Roma è giàbella e commissariata da mesi. Senza i 480 milioni promessi per gli in-terventi straordinari Roma affonderàsotto il peso di 30 milioni di pellegrini.

Siamo a fine giugno, il Giubileo si apriràl'8 dicembre. Ci sarebbero meno di 5mesi per rendere tollerabile la vita dei ro-mani e dei pellegrini. Ci sarebbero se nonsi perdessero settimane preziose in inutilidibattiti su chi fa che cosa. Un sindaco che ama la propria città do-vrebbe anteporre l'interesse generale alla

propria vanità. Magari facendo un passoindietro, vista la manifesta incapacità digestione più volte dimostrata negli ultimi24 mesi. E invece no. Come soubrettepassatelle e viziate assistiamo da setti-mane ad un inutile dibattito su chi faràche cosa. Però nessuno che si premura difare quanto servirebbe per la gestione or-

dinaria di una città già ab-bastanza complessa comeRoma. Nessuno. né il sin-daco, né il presidente delConsiglio, né il partito di(ex) maggioranza relativa.Le opposizioni neppure acitarle (5 Stelle a parte)vista la responsabilità di-retta ad alcuni pasticcidegli ultimi anni.Un buon padre di famiglia- che dovesse rendersiconto della propria incapa-cità a mantenere e far starbene il proprio nucleo - do-vrebbe farsi da parte. ARoma nessuno sembra in-teressato al benessere deiromani. L'interesse unico e mas-simo è per la gestione delpotere e per il timore del-l'eventuale danno che nederiverebbe. Un commissa-riamento - per quanto soft

e declinato secondo alchi-mie linguistiche che non ur-tano la sensibilità di alcuno- darebbe la plastica rappre-sentazione dell'incapacitàdella politica di fronte almalaffare. Però il diavolo fale pentole e non i coperchi,come nelle migliori tradi-zioni, e c'è da scommetterciche nei prossimi mesi unimprevisto e incalcolabileevento manderà a rotoli lastrategia renziana di mante-nere in equilibrio giunta, Pdcapitolino e gestione giubi-lare.E dopo sarà anche peggioperché di avrà la certezzadell'ignavia opportunisticadella politica. Il cadavere di questa mala-

gestione passerà sul Tevere, restandonegli annali della attiva amministrazionedella res pubblica. Peccato che Roma - inoltre duemila anni - ne abbia già vistecosì tante da non rendere degne di notaneppure le gesta di questi figuri: quellidietro le sbarre e quelli dietro unoscranno.

Il commissario c'è giàe si chiama Padoan

È da oltre un anno che Roma - per ottenere i quattrini da Capitale - esegue i comandidi via XX Settembre. Non serve un commissariamento per il Giubileo (comunque

declinato per non urtare il sindaco) ma un atto di amore per una città abbandonata:un passo indietro per incapacità e ignavia. O prima o poi tutti verranno travolti

dall'incomputabile susseguirsi degli eventi... e nulla sarà più come primadi Leonardo Giocoli

I destinatari sono soprattutto Orfini, commissario del Pd romano, ed ilsenatore Esposito, commissario per

Ostia, che vengono definiti dai grillini i"badanti" del Pd. Tra gli arrestati figuraanche il presidente del XMunicipio,quello di Ostia. Andrea Tas-sone è stato difeso e sostenuto da Orfini.Che poi in prossimità dell'arrivo delprovvedimento cautelare lo ha fatto di-mettere. C'è da pensare che Orfini e il Pdgià sapessero dell'esito delle indagini? Ildubbio è più che legittimo. Il M5S fapaura al Pd perché è fuori controllo, per-ché rappresenta l’unica opposizione inpartita e perché ora rischia di rappresen-

tare anche un’alternativa politica che iromani potrebbero essere pronti ad ac-cettare. E si giustificano gli attacchiscomposti ai grillini sulla vicende diOstia fino ad accostare il Movimento alledinamiche dei boss mafiosi che tuttora,nonostante il commissario con la pistolaSabella e il muscolare comandante deivigili Di Maggio, continuano a gover-nare il Litorale. E Marino? Lui si muoveper conto suo, avulso dagli schemi maanche dalla realtà . E nella giungla delledichiarazioni, come nella migliore dellerappresentazioni del teatro dell'assurdo,pochi giorni fa dalle pagine di un quoti-diano ha affermato che si rimprovera

solo di non essersi accorto subito delmarcio che aveva intorno anche e soprat-tutto fra i dipendenti capitolini. Non èun refuso, ma l’espressione dovrebbe es-sere valutata e portata alle sue estremeconseguenze. Come possiamo fidarci dilui? I romani apprendono dagli sviluppidell'inchiesta Mafia Capitale atto se-condo che c'è stata la mano del malaffareanche per i lavori di ristrutturazione del-l'aula Giulio Cesare. L'evidenza dei fattie degli atti parla chiaro. Fu il M5S Romaad effettuare un accesso agli atti nel di-cembre 2014 per conoscere il chi e ilquanto dei lavori effettuati per il re-stauro architettonico e l’aggiornamento

tecnologico della sala, per i quali l’Am-ministrazione spese una cifra di circa 4milioni di euro, e a trasmettere gli attiagli organi competenti. I grillini hannofatto i censori, i cani da guardia, l’oppo-sizione fastidiosa ed insistente. Ora siapre uno scenario nuovo all’orizzonte.Se si votasse sarebbero loro a dare lecarte e a dettare le condizioni. In posi-zione di vantaggio rispetto al centro de-stra e a Marchini. Sarebbero all’altezza?Ci possiamo fidare? L’evoluzione politicadella specie grillina in Parlamento è ab-bastanza rassicurante da questo puntodi vista.

Cornelius

segue dalla prima pagina

Una capitale a cinque stelle

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CRONACHEmartedì 16 giugno 2015 pagina 5

Ho visto che voi del Nuovo Corriere avete allargato losguardo oltre Roma e la sua provincia e allora eccouna segnalazione che riguarda la cittadina dove

abito, all’inizio della pianura pontina: Cisterna di Latina.Anche da noi, purtroppo, non mancano vandali e personeincivili come testimoniano queste foto che riguardano lacentralissima piazza XIX Marzo, proprio accanto al vec-

chio palazzo del Comune. L’architettura della a piazza èdiscutibile con tutto quel cemento e quel ferro coloratodi viola, ma non è una buona ragione per deturpare il mo-numento ai caduti con graffiti e geroglifici vari.“Ragazzate”, dicono alcuni qui a Cisterna. Ma questo èancora più grave: significa che non siamo stati capaci diinculcare nei nostri ragazzi il senso del rispetto per la no-stra memoria e per i tanti soldati che hanno dato la vitaper la Patria e per la nostra libertà.Ed è preoccupante che questi segnali di inciviltà e di vi-gliaccheria si moltiplichino nell’incuranza generale e chel’amministrazione non faccia nulla per cancellarli. L’ol-traggio al monumento ai Caduti di piazza XIX Marzo pur-troppo qui a Cisterna non è isolato. Basta vedere in checondizioni è il parco del Bersagliere, dove i vandali hanno

deturpato l’altare e lastatua di bronzo consimboli osceni e scritteingiuriose.Da cisternese e da ita-liano dotato di un mi-nimo di senso civico dico che “non ci sto” a questoobbrobrio e a questo oltraggio infinito. E che qualche scu-lacciata a questi writers ossessionati dalla vernice sprayci starebbe bene.

Marco B. - Cisterna di LatinaInvitiamo i cittadini di Roma

e del Lazio a denunciare le cose che non vanno con foto ed email a questo indirizzo:

[email protected]

A Cisterna di Latina vandali della memoria

La gestione delle aree delGaloppatoio di Villa Bor-ghese di circa 65.000 mq,che ospitano il parcheg-gio sotterraneo di due

piani, compresi la viabilità di superficieed il sottopasso per il collegamento pe-donale da via Veneto a piazza di Spa-gna, inclusa la gestione dellesubconcessioni, presenta profondeanomalie sia in fase di accordi, di im-pegni sottoscritti, di realizzazione d’in-terventi, di ristrutturazione e sia diprospettive di valorizzazione del patri-monio edilizio della Capitale. Infatti, questa porzione di area pub-blica è stata indecorosamente sfruttatanegli ultimi 25 anni dalle amministra-zioni che si sono succedute senzaadempiere ai contratti e alle aspettativedella cittadinanza. Proviamo a trac-ciare il percorso e a fare chiarezza suicontratti e sulle convenzioni intercorsicon l’amministrazione pubblica, deiquali concessionari e sub-concessio-nari, nel tempo, avrebbero dovutotener conto mantenendo e valoriz-zando i beni concessi, che avrebberodovuto contribuire a snellire la viabilitàautomobilistica e pedonale di buonaparte del Centro Storico.Con deliberazione della Giunta Co-munale, n° 1014 del 22 dicembre 2004è stata siglata la “proposta di pubblicointeresse”, nominato il Promotore aisensi dell’art. 37 bis della legge n°109/94 e s.m. e i. per la ristruttura-zione dell’esistente parcheggio inter-rato sottostante al “Galoppatoio” di

Villa Borghese. Successivamente, condeliberazione n° 265 del 24 maggio2006, la nuova Giunta Comunale riap-prova il progetto preliminare, di cui allaprecedente delibera, per la ristruttura-zione dell’esistente spazio, facenteparte integrante della proposta presen-tata da SABA Italia spa, nominatasenza gara o altra proposta in quantounico Promotore. Allo stato attuale la SABA Italia spa,concessionaria dal 24 settembre 2007(repertorio n° 10337), con una con-venzione in project financing si è im-pegnata, a fronte di un canone di 10milioni annuali, ad effettuare lavori diampliamento, ristrutturazione, ammo-dernamento e gestione per un importocalcolato su una base non minore di150 milioni, avvalendosi anche delcontributo non indifferente prodottodall’incasso di locazioni, spese ed oneri

condominiali, provenienti da servizicommerciali di vario genere. Inoltre, haassunto l’obbligo di incrementare iposti auto di soccorso presso il par-cheggio del Pincio (ormai non più at-tuabile) ed a creare un deposito per lamanutenzione e la ricarica di 123+55bus elettrici ATAC. Questa proposta, inserita nel pro-gramma delle opere pubbliche del Co-mune di Roma da realizzare tra il2004/2006, fissa i termini di esecu-zione e consegna da quella data in 41mesi, nonché i criteri per i controlli daeffettuare. SABA ITALIA, però, nei successiviotto anni, fino ad oggi, non ha provve-duto ad eseguire i lavori “lasciando cheil degrado si moltiplicasse” e, ancoraoggi, le strutture sono rimaste trascu-rate, prive di manutenzione sia ordina-ria che straordinaria. Nonché di

adeguata pulizia, sottraendole alla li-bera fruizione e godimento comune,compresi i portatori di handicap,escluso la realizzazione delle duenuove scale mobili di accesso da viaVeneto al Centro Commerciale,guarda caso effettuato solo dopo l’al-lontanamento di uno dei principalisub-concessionari, la società RomanSport Center srl che locava 7.500 mqdi spazio. Tuttavia SABA Italia spa continua a ri-cevere introiti dal parcheggio e ad in-cassare affitti onerosi dai locali ad usocommerciale ancora in vita; non sem-pre in linea con quanto fissato dalpiano di gestione indicato in conven-zione in quanto ha stipulato con i loca-tari delle attività commerciali canonisuperiori oltre il 100% di quanto stabi-lito dalla convenzione; soltanto l’atti-vità di Roman Sport center pagava un

canone di € 118.000 al mese, senza maiapplicare più utili e vantaggiose propo-ste tariffarie per non perdereclienti/ospiti, evidenziando una colpe-vole negligenza nella gestione del par-cheggio, ormai quasi vuoto. Negli ultimi 10 anni il Comune diRoma non ha adeguatamente vigilato,contribuendo al degrado dell’interocomplesso, sempre più abbandonato.Ai tempi del passaggio da ITALIMPAa SABA erano presenti diverse attivitàcommerciali; ora tutto ormai procedeverso il deserto profondo. Senza tettoche si aggirano e dimorano sulle scaledi emergenza, pavimenti in maiolicherotte e scheggiate, lampade che nonfunzionano, scale mobili chiuse o ina-gibili, lampioni mancanti, tombini di-velti e sporcizia. I cittadini hanno pauradi transitare in quelle strutture, special-mente di sera, anche solo per ripren-dere la propria auto. Oggi non solo idipendenti che hanno visto chiuderele attività per cui lavoravano (e sonotanti!) sono a casa senza lavoro, ma glistessi fornitori di servizi hanno finitoper non trattare più in quelle aree:65.000 mq di superficie di proprietàdel “cittadino” che non portano più nélustro, né denaro. Ancora oggi il Comune di Roma scrivelettere a SABA per definire nuovi ter-mini per l’esecuzione dei lavori concor-dati, invece di cacciarla richiedendo idanni materiali, morali e d’immagineche ha creato con la dolosa inerzia allacittà di Roma. Si auspica, anche, un in-teressamento della magistratura per gliilleciti riconducibili ad un comporta-mento chiaramente omissivo.

LA STORIA DI SABA ITALIA E DELL’AREA INTERRATA ALL’ALTEZZA DEL GALOPPATOIO

Quel pasticciaccio brutto del parcheggio sotto Villa Borghese

IL CASO

di Pier Giorgio Tupini

La società che gestisce il complesso si era impegnata ad effettuare a proprie spese i lavori di ristrutturazione e ammodernamento dei 65 mila metri quadri concessi. In cambio è stata autorizzata a trattenere tutti i guadagni

derivanti da posti auto e canoni d’affitto delle attività commerciali situate lungo il sottopasso. I lavori non sono mai cominciati, i negozi stanno chiudendo, degrado e sporcizia regnano sovrani. E il Comune non sa come far rispettare gli accordi

Page 6: IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO

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Page 7: IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO

LazioLaziola

del

anitàSSNUMERO 27 ANNO I MARTEDÌ 16 GIUGNO 2015

DIETRO I FATTI SANITÀ&RICERCASi è preferito lasciar marcire il Forlanini, complimenti a pagina 9 a pagina 9

Il cervello e la memoriaa lungo termineStudiamo in che modosi elaborano i ricordi

a pagina 8a pagina 8

Ce lo eravamo chiesto unpaio di numeri fa. Chefine hanno fatto i licen-ziamenti nella sanità pri-vata capitolina? Gruppo

San Raffaele e Gruppo Garofalo hannorisolto i loro problemi o hanno chiuso(non risulta) le loro strutture sanitarie?Se non andiamo errati dal primo giugnoscattavano 20 giorni di limbo, primadella fine; nel secondo la sorte era se-gnata. Questo non è un film, è la vita,

siamo a ridosso della scadenza del ter-mine, e di quella emergenza non si è piùsaputo niente. E i tremila licenziamentidel Gruppo san Raffaele (leggi Tosin-vest-Angelucci)? Silenzio assoluto, sefosse successo qualcosa, se le migliaia diricoverati in uscita fossero stati spostatisi sarebbe saputo. Si è rimasti così, so-spesi. In un clima di snervante incer-tezza che ha finito per coinvolgere anchediverse amministrazioni locali, ai Ca-stelli Romani, per esempio, dove il

gruppo rappresenta una realtà econo-mica importante. La Regione dal cantosuo dopo aver dichiarato in una nota lesue ragioni ha taciuto. Si sono messid’accordo? Quell’indimenticabile collo-quio sui comodi divani di Montecitoriotra Angelucci, Verdini e Zingaretti haprodotto dei risultati. Se Renzi ha gio-cato con il patto del Nazareno, perZinga c’è un “patto del Transatlan-tico”,che ha almeno congelato la situa-zione? Tutte domande inevase. Il senso

di questo ragionamento è innanzituttoun richiamo alla chiarezza, alla traspa-renza. La gente ha diritto di sapere, diessere informata. Non si stronca l’atti-vità di aziende senza validi motivi, nonsi agitano lettere di licenziamento avuoto. Sarebbe utile a tutti sapere se si ègiocata una partita truccata . Nota amargine: in realtà ci siamo informati,stipendi pagati e nessun licenziamentoportato a termine.

Reporter

Zingaretti e il “patto del Transatlantico”

Dove porta il nuovo corso dello Spallanzani?Dove porta il nuovo corso dello Spallanzani?

Page 8: IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO

Laziola delSSanità Lazio CRONACHE martedì 16 giugno 2015 pagina 8

Chiude il Forlanini, si rilancia l’ospedale contiguo grazie anche agli eccezionali risultati clinico-scientifici che lo hanno proiettato sul palcoscenico mondiale. Va sviluppata la ricerca, ovviamente, e forse va rotto il cordone ombelicale - artificiale – che lo lega all’Ifo. È un problema di politica sanitaria, ma non solo

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alleate, oggi soltanto contigui, sono indi-rizzati dalla sorte (meglio sarebbe diredalla politica sanitaria regionale) versodue binari divergenti. Uno, il Forlanini, ilpiù antico e glorioso, chiude definitiva-mente i battenti, l’altro, lo Spallanzani,scala la classifica. Dove porta il nuovocorso dell’Irccs di via Portuense, oggi le-gato sul piano amministrativo all’altraportaerei della sanità capitolina, gli Ifo?La bizzarra decisione degli uomini di Zin-garetti di unificare due Istituti di Ricercaa carattere scientifico capitolino con mis-sion aziendali sostanzialmente diversesembrava aver messo in ombra lo Spallan-zani. Ora la tendenza si sta invertendo. Enon è solo lo sviluppo di estremo inte-resse scientifico del caso Ebola a indiriz-zare l’attenzione degli addetti ai lavorisull’ospedale di Monteverde, c’è un qual-cosa in più, un qualcosa che si percepisceconfusamente ma non si afferra. Il com-missario straordinario e il direttore sani-tario sono i medesimi, il posto di direttoreamministrativo è vuoto. Governare duestrutture complesse come quelle di cuistiamo parlando è difficile, complicato,soprattutto l’ospedalone di Mostaccianoè apparso ingestibile a diversi direttori ge-nerali e al precedente Commissario, cheha messo in ordine quel che ha potuto epoi ha accettato un incarico a Torino.

L’Ifo è il più antico Irccs italiano, muoveun numero considerevole di pazienti eamministra un esercito di sanitari. Traloro molti baroni , abituati a gestirsi da sé,quasi al limite dei confini aziendali. Sulpiano della ricerca vola alto, sul pianodella assistenza è il punto di riferimentocentrale per migliaia di malati oncologici.Per lo Spallanzani la logica è diversa, hadelle specializzazioni che lo portano adessere in prima linea sullo scenario mon-diale come baluardo contro il bio-terrori-smo e contro l’emergenza batteriologica.La gestione del caso Ebola è l’esempio più

eclatante, ma solo perché in questo mo-mento l’equilibrio instabile del mondosembra comunque tenere. L’ospedale diMonteverde è anche un ospedale nor-male, intendiamoci, si occupa di malattieinfettive, di Aids, ospiterà fin dalle pros-sime settimane e per un tempo indeter-minato (e questa è un’area grigia sullaquale è difficile investigare) gli ultimi re-parti del Forlanini. Un prestito a termine?Solo ospitalità? Nel pacchetto c’è anche ilcelebratissimo reparto di Chirurgia tora-cica del mitico prof. Martelli. Una vecchiagloria della sanità capitolina. Ma la fragi-

lità delle difese mondiali difronte a certi fenomeni e l’effi-cacia della risposta italianaspostano l’asse dei valori.Anche sulla via Portuense, sco-pre non solo la comunitàscientifica distratta, ma anchel’opinione pubblica, si portanoavanti ricerche di altissimoprofilo con evidente ricadutanel brevissimo sui pazienti. Ri-cerche e ricercatori che pre-mono per essere valorizzati eportati in primo piano. Fin qui,chissà perché, lo Spallanzaniera rimasto in ombra e anchenella sciagurata decisionedell’accorpamento sembravaaver avuto la peggio. Ora qual-cuno dice sottovoce che al di làdegli atti aziendali appena fir-mati la Cabina di Regia dellasanità regionale starebbe ra-gionando su una nuovo, al-

meno parziale distacco tra i due Irccs chenon sconfessi apertamente la scelta poli-tica precedente. La verità è che oggi datutto il mondo fanno la corte allo Spallan-zani e che la produzione scientifica ha bi-sogno di un forte impulso. Zingaretti e isuoi hanno puntato tutto per ora su MartaBranca, entrata nella terna di comando afebbraio come direttore amministrativo eproiettata ai vertici delle due aziendedopo la “fuga” (lui non accetta di definirlacosì) del commissario straordinario pre-cedente, il veneto Alberti. Ce la faranno?La sensazione è che manchi qualche cosa.

L’EBOLA RILANCIA LE AZIONI DELL’IRCCS DI VIA PORTUENSEDIETRO I FATTI

Dove porta il nuovo corso dello Spallanzani?di Giulio Terzi

Antonio Terra, sindaco di Apri-lia – città di 70mila abitantiin provincia di Latina -

prende carta e penna e scrive unalettera accorata e insieme indi-gnata al governatore Zingaretti. Lecarenze del sistema sanitarionell’ambito del territorio da lui am-ministrato sono sempre più intolle-rabili, nonostante i reiterati appelli.Il fatto di essere terra di confinenon aiuta, e ancora meno la pre-senza di un segmento consistentedella terribile Pontina. C’è un pro-blema? Rivolgetevi al Goretti di La-tina, o dalla parte opposto alS.Eugenio di Roma. Ad Apriliamanca un ospedale pubblico, e ilservizio di Pronto Soccorso è assi-curato dalla Casa di Cura Città diAprilia, struttura privata convenzio-nata, mentre il Poliambulatorio diVia Giustiniano ha gravi carenze

strumentali. Zingaretti aveva pro-messo una Casa della Salute, nons’è più visto né sentito. Gravi pro-blemi legati al numero del perso-nale in servizio riguardano anche ilConsultorio Familiare, dove due in-fermiere e un dirigente collocati inpensione non potranno essere rim-piazzati con la conseguenza che al-cuni servizi sarannoinevitabilmente sospesi. Insomma,siamo alla frutta e non sembranoesserci nell’immediato prospettivedi miglioramento. Il sindaco Terraè espressione di una lista civica,Aprilia paga la sua collocazionegeopolitica e meramente geogra-fica che la colloca all’estremo mar-gine nord della provincia pontina edella Asl Pontina. Una sorta diterra di confine. Poco significativan elle strategie e negli interessidella Giunta Zingaretti

Aprilia “in castigo”, il sindaco scrive a Zingaretti

Page 9: IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO

Laziola delSSanità LazioCRONACHEmartedì 16 giugno 2015 pagina 9

L o abbiamo raccon-tato nel fascicoloprecedente. Il diret-tore sanitario del-l’Azienda Ospeda-

liera S. Camillo - Forlanini, Fran-cesco Cortese, ha firmato lascorsa settimana un’ordinanzacon date precise: «Con decor-renza immediata sono sospese leaccettazioni dei malati di chirur-gia toracica, endoscopia tora-cica, terapia intensiva, malattierespiratorie. Inoltre nel piùtempo breve possibile, assoluta-mente non oltre il 30 giugno,non dovranno esservi più de-genti. Seguiranno indicazioni dicarattere operativo per i re-parti». L’oggetto è il Forlanini,naturalmente, e questa volta sichiude davvero, pur in assenza diun piano, di una prospettiva, diun futuro per un complesso cheha segnato una parte importantedella storia della medicina ita-liana. Viene così completato unprogetto di chiusura che risale al2006, alla giunta di Marrazzo,che nell’ambito del piano di ri-duzione dei posti letto nel Lazio,deliberò la chiusura e la riconver-sione (cioè un nuovo uso, sem-

pre sanitario) di Nuovo ReginaMargherita, San Giacomo e ap-punto Forlanini. Il primo è di-ventato qualcosa che assomigliaad una casa della salute, il se-condo è rimasto un buco vuoto e

buio, senza nessuna speranza didestinazione ad altro. Per il terzonon c’è idea, va chiuso e bastaper ragioni di opportunità, dicosti e di sicurezza. Neanchedella caserma dei carabinieri di

zona che all’interno del perime-tro doveva trovare una congruacollocazione si sa niente. Chisperava in un riutilizzo imme-diato per il Giubileo (ostello peri pellegrini?) è rimasto deluso.

Più facile che diventi, ma moltopiù avanti nel tempo, un grandealbergo a cinque stelle con megaparco e lago sotterraneo. Pro-prietaria è la Regione. Quandoavrà tempo per occuparsene.Perché il problema è proprioquesto, ed è di cruciale impor-tanza. La Regione Lazio non hauna politica sanitaria, la Giuntagalleggia sui problemi in attesache si risolvano da soli e attentaa non turbare equilibri precari.Zingaretti scivola, dribbla,scansa tutto ciò che gli puòcreare conflitti con qualcuno,che danneggi l’immagine, cheporti a perdite di consenso. Me-glio stare fermi che scontentarequalcuno. Si sa da tempo che ilForlanini è destinato ad “altro”,in caso contrario qualcuna dellemille idee maturate sarebbe statapresa al volo e tradotta sul pianooperativo. Così fanno gli ammi-nistratori. C’è bisogno di liqui-dità? Il Forlanini vale molto,moltissimo, basta metterlo sulmercato: oppure potrebbe risol-vere una buona fetta dei pro-blemi romani, con la complessitàdella sua struttura.Si è preferitolasciarlo marcire. Complimenti.

SERVIZI DIBATTITO APERTO SUL NUOVO CORSO DELLA POLITICA SANITARIA REGIONALE

Si è preferito lasciar marcireil Forlanini, complimenti

In uno studio pubblicato sulla ri-vista internazionale ScientificReport Chai Sze Kwok e. Emi-

liano Macalaluso, ricercatoripresso la Fondazione Santa Lucia di Roma,hanno utilizzato la risonanza magneticafunzionale per studiare i meccanismi cere-brali associati al funzionamento della me-moria a lungo termine. La risonanzamagnetica funzionale è una tecnica chepermette di ottenere delle immagini delcervello "al lavoro" e di scoprire quali zonedel cervello si occupano di svolgere speci-fiche funzioni cognitive, come a esempio lamemoria a lungo termine. In particolare, lostudio si è occupato di come le moltetracce di memoria che sono immagazzi-nate nel nostro cervello possano interferirefra loro quando cerchiamo di ricordare unospecifico evento. Per studiare questi mec-canismi, in una prima fase dell'esperi-mento, i ricercatori hanno chiesto a deivolontari di guardare una puntata dellaserie televisiva "24". Un elemento che ca-ratterizza questa serie televisiva è che glieventi di una singola puntata -mediamentedella durata di un'ora - si svolgono in unlasso di tempo di un'ora. In altre parole, loscorrere del tempo della narrazione corri-sponde esattamente allo scorrere deltempo per lo spettatore. Questo ha per-

messo ai ricercatori di riprodurre in un la-boratorio la formazione delle tracce di me-moria in una maniera analoga a quello cheavviene nella vita di ogni giorno.Il giorno successivo alla visione del filmatoè stata misurata l'attività del cervello deivolontari mentre vedevano due immaginiprese dal filmato e dovevano giudicare l'or-dine temporale degli eventi rappresentatiovvero quale dei due era avvenuto primanella puntata di "24". Per studiare l'interfe-renza delle altre tracce di memoria, du-

rante il giudizio delle due immagini venivapresentata una terza immagine che i volon-tari dovevano ignorare. Anche questa im-magine era stata presa dalla stessapuntata di "24" e dunque poteva causareun'interferenza con le due immagini che ilvolontario doveva giudicare. in questo stu-dio i ricercatori del Santa Lucia si sonochiesti se il livello di attenzione dei volon-tari durante la visione del filmato contribui-sca ad aumentare o a diminuire l'interferen-za fra le diverse tracce di memoria. I risul-

tati hanno dimostrato che diverseregioni del cervello, nel lobo parie-tale, sono coinvolte in questi mec-canismi di inferenza sulla

memoria, in funzione di come i volontariavevano prestato attenzione al filmato.Questi risultati mettono in evidenza il ruolodi diversi sistemi cognitivi, la memoria el'attenzione, durante l'elaborazione di sti-moli complessi e naturalistici. Lo studio èparte di un più ampio progetto, finanziatodall'European Research Council al Dott.Macaluso, che ha l'obiettivo di indagare inquale modo i diversi sistemi cognitivi lavo-rano assieme quando il cervello è chiamatoad elaborare stimoli complessi e confron-tabili con quelli che ci troviamo da affron-tare nella vita di ogni giorno. Lo studio delcervello con stimoli complessi e naturali-stici apre una finestra di opportunità percollegare le osservazioni fatte in laborato-rio con quello che presumibilmente è il fun-zionamento del cervello nella vita reale.Questo rende lo studio del cervello sano incondizioni complesse particolarmente rile-vante da un punto di vista clinico, dove unodegli obiettivi principali è quello di aiutarei pazienti con danno cerebrale a recuperarele proprie capacità non solo nell'ambientedi riabilitazione degli ospedali, ma soprat-tutto, nella loro vita quotidiana.

Il cervello e i ricordiRICERCA&SANITÀ/Esperienze di vita reale nei laboratori della Fondazione S.Lucia

di Marco De Leo

Page 10: IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO

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Page 11: IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO

CRONACHEmartedì 16 giugno 2015 pagina 11

C’è un megacentro com-merciale -oggi li chia-mano iper-

store - a turbare i sonni e adaccendere gli animi di Sabaudia.Un colosso di 1500 metri qua-drati a via del Parco Nazionale,traversa Carlo Alberto. La zona èpiena di negozi, almeno una ven-tina di commercianti hannopreso le armi (legali) per combat-tere il mostro. Continuano a pio-vere esposti-diffida, la tesi è chequello che il sindaco Luccichiama "Parco Commerciale"non abbia tutte le carte e le auto-rizzazioni in regola. I ricorrentichiedono di stoppare tutto, chie-dono i danni e accusano la ammi-nistrazione comunale di averblindato tutte le pratiche relativealla faccenda, come se ci fossequalcosa da nascondere. "Nonsono state possibili né la visionené la estrazione degli atti del fa-scicolo edilizio in quando nonmaterialmente disponibili. Luccismentisce tutto, difende la rego-larità dell'operazione, conformee prevista - scrive - nel piano par-ticolareggiato di esecuzione del1978. Inoltre c'è stata particolareattenzione per far rispettare glistandard urbanistici relativi allearee di parcheggio e alle zone dadestinare a verde pubblico." Eche altro poteva dire? Avrà certa-mente ragione, tranne che per un

paio di particolari importanti, so-stiene il comitato dei commer-cianti, deciso ad andare fino infondo. E l'autorizzazione regio-nale? Il sindaco si richiama aduna norma che prevede a monteun censimento delle autorità esi-stenti ed autorizza solo a pattoche non si superi per estensioneil 15% dell'esistente. Ai ricorrentinon risulta e il ricorso al Tar èdietro l'angolo. Esposto e ricorso,tutto lecito, ma tutto sintomopreoccupante di una tensione chesta montando sulle sponde delLago di Paola. La crisi morde, ilturismo è fortemente rallentato ele prenotazioni arrivano con este-nuante lentezza., C'è di che pre-

occuparsi e gli operatori delborgo hanno i buoni motivi perfare fronte comune contro un av-versario, parco commerciale oiperstore che sia, in grado di farsaltare gli equilibri di una econo-mia locale già molto precaria. E'la politica che da diverso tempocaratterizza la Giunta di Sabau-dia. Scarso interesse per gli inte-ressi della collettività, decisescelte di campo in favore di chimette sul piatto qualcosa di forte.Vale per l'iperstore e vale ancheper i rapporti con la comunità deivip chiusi nelle loro ville sul Lun-gomare. Per loro porte sempreaperte, per gli altri le forche cau-dine di lacci e lacciuoli burocra-

tici. E si torna a battere il tastodolente di chi gestisce sul serio lacittà e di chi si deve occupare diuna strategia di ripresa, se non disviluppo turistico. Sabaudia sta

soffocando come il Lago diPaola, in lenta asfissia da algheche nessuno sa combattere, lastoria del comitato di esperti chedoveva (o dovrebbe) affiancareLucci è al centro di gossip ed èdiventato una leggenda metro-politana. Il sindaco MaurizioLucci è persona simpatica e cor-diale. Amico di tutti, semprepronto al sorriso,al dialogo.Tranne che con la nostra testata.Abbiamo cercato di renderlopartecipe della inchiesta che daun paio di settimane stiamo con-ducendo su Sabaudia e dintorni,più in generale sul Pontino.Niente da fare. Mail su mail, te-lefonate, sms. Neanche la sua se-greteria, in Comune, ci è statautile. Avremmo voluto porglidelle domande, le stesse che ab-biamo rivolto a diversi consi-glieri di Sabaudia, adimprenditori, operatori balneari,gente comune. Ci riproveremo.

(4- continua)

INCHIESTA/4 COMMERCIANTI SUL PIEDE DI GUERRA CONTRO IL COLOSSO DI VIA DEL PARCO NAZIONALE

di Giulio Terzi

Sabaudia, fermate quell’iperstoreLa nuova struttura rischia mandare a fondo la già fragile economia cittadina. Esposti-diffida

(e adesso arriva anche un ricorso al Tar) contro la mega struttura voluta e difesa dal sindaco Lucci:non tutte le autorizzazioni sono in regola. E sulle sponde del Lago di Paola monta la tensione

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T re giorni per scoprire alcune tra le migliori birreartigianali italiane, gustare tantissimi diversitipi di street food, godersi tanta buona musica

dal vivo e lo spettacolo del Campionato italiano diOffshore.Stiamo parlando del Beer & Food Village di Fiumi-cino, un spazio dioltre mille metriquadrati dedicatoalla birra, che saràallestito nell'am-bito della NotteBianca dello Sportdi Fiumicino da ve-nerdì 19 a dome-nica 21 giugno.Solo per farvi ve-nire l'acquolina in bocca vi anticipiamo i nomi dialcuni dei partecipanti: Birrificio La Fenice, Birra100Venti, Il Gladiatore, Insieme Birra, Ape Pizza,

Bbq Valdichiana, D'Adamo Brewery, 'Sti Malti.Non mancherà inoltre lo stand della rivista dedi-cata alla birra artigianale Il Birrafondaio.Tra i concerti vi segnaliamo Diana Del Bufalo e TheNiro, oltre al Dj Set con Francesco Pasquali di RDS.All'interno del villaggio, in Piazzale Mediterraneo al

Porto di Fiumicino,ci sarà spazio inol-tre per un'area lu-dica, attivitàd’intrattenimento,spettacoli, balli,oltre ai laboratoridi degustazione incollaborazione conADB Lazio.L'ingresso alla ma-

nifestazione è completamente gratuito e sul sitowww.beerandfoodvillage.it troverete tutti i dettaglie il calendario degli eventi.

A Fiumicino tre giorni a tutta birraILBIRRAFONDAIO/NOTTE BIANCA DAL 19 AL 21 LUGLIO

Page 12: IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO

R itardi nella pubblicazionedei risultati; corsa contro iltempo in molti istituti su-periori di Roma, con con-vocazioni extra, anche

serali, dei docenti per riuscire a recuperarele giornate di sciopero. Il blocco degliscrutini proclamato dai sindacati per leclassi intermedie, come forma di protestacontro il disegno di legge sulla BuonaScuola, ora in commissione al Senato, stacreando un effetto domino di disagi e ri-tardi in molte scuole superiori della capi-tale. Sono infatti molti gli istituti dove i ragazzinon hanno trovato i loro risultati appesi inbacheca, come era in programma. Fra gliistituti, dove il blocco indetto da tutte lesigle sindacali contro la riforma dellascuola ha creato più problemi, il liceo Giu-liano Della Rovere dove, per fare un esem-pio, venerdì scorso sono saltati 24 scrutinisu 25. In molti casi è bastata l’assenza diun solo insegnante per bloccare tutto. Cir-costanza che ha costretto la preside a con-vocare il corpo docente anche di sabato.

La stessa situazione è stata registrata inaltri istituti superiori.I disagi per il blocco degli scrutini dovreb-bero attenuarsi e in settimana tutti i ra-

gazzi di Roma dovrebbero conoscere concertezza i risultati dell’anno scolastico ap-pena concluso. Ma non si può escludereche, in qualche caso, gli scrutini possano

slittare a dopo gli esami di maturità. E nonsi fermano neanche le manifestazioni diprotesta che stanno accompagnando l’iterdel disegno di legge varato dal Governo.Dopo l’approvazione alla Camera, il testoè passato al Senato, per la precisione inCommissione Cultura. Commissione che,secondo il calendario dei lavori, dovrebbevotare gli emendamenti mercoledì 17 giu-gno. Perciò, in questa giornata e a partiredalle 17, a Roma è in programma al Pan-theon una manifestazione promossa dallescuole di Roma, con la partecipazione deiCOBAS e di Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda,oltre che di tante RSU, comitati e strut-ture studentesche e di genitori. Ma controquella che viene definita la “cattiva scuoladi Renzi” e per la bocciatura del Ddl, ma-nifesteranno anche molti senatori e sena-trici che si oppongono all’approvazionedel testo. Unicobas ha poi fatto sapere chemanifesterà il 15, 16 e 17 Giugno dalle 14alle 19, in Piazza delle 5 Lune (davanti alSenato, nelle vicinanze di Piazza Navona),al momento del voto degli emendamentisul ddl Scuola.

DISAGI E RITARDI IN MOLTI ISTITUTI SUPERIORIDI ROMA PER IL BLOCCO DEGLI SCRUTINI

IL PUNTO SULL’ITER PARLAMENTARE

OBIETTIVO SCUOLA

Sindacati ancora in piazza contro il governoIl 17 giugno, in concomitanza con il voto della Commissione Cultura del Senato, tutte le sigle sindacali, studenti e genitori manifesteranno insieme al Pantheon. Con loro anche parlamentari contrari all’approvazione del testo

L a riforma dellascuola contiene di-versi punti anticosti-tuzionali. Asottolinearlo non

sono stavolta i giuristi o i sinda-cati, ma la Commissione AffariCostituzionali del Senato, dove il9 giugno il Governo è stato bat-tuto proprio sul parere di costitu-zionalità alla riforma della scuola:10 sono stati i voti contrari e 10 afavore, ma il parere non è passatoper il "voto determinante" diMario Mauro, senatore di Gal, chenei giorni precedenti aveva an-nunciato l'uscita dalla maggio-ranza. Il presidente Finocchiaroha votato “sì”. "Da un punto divista costituzionale la riformadella buona scuola è scritta male,pertanto fermiamoci e riscrivia-mola meglio", ha commentatoMauro."Non ha voluto ascoltare il gridod'allarme del mondo della scuola,ora vediamo se Renzi farà finta dinon sentire nemmeno il clamo-roso tonfo della sua maggioranzaqui in Senato!", hanno detto i par-lamentari del M5S delle Commis-sioni Cultura di Camera e Senato."Questa riforma va fermata –hanno continuato - Il governoormai non può più ignorare né ildissenso aspro che viene da do-centi e studenti, né il disagio sem-pre più diffuso che c'è anche inParlamento e nella sua maggio-ranza, come dimostra chiara-mente questo voto. Delle finteaperture di Renzi non sappiamoche farcene, l'unica strada percor-ribile è procedere solo con le as-

sunzioni e poi riscrivere da capotutto il resto". Anche per la presi-dente del Gruppo Misto-SEL alSenato, Loredana De Petris,quella al Senato "è la prima bat-tuta d'arresto per una riforma chenon piace a nessuno dei soggetticoinvolti ma che Renzi vuole im-porre a tutti i costi”.Il sindacato Anief è sulla stessalunghezza d’onda: “Era inevitabileche di fronte ad una valutazionetecnico-giuridica, la riforma dellascuola mostrasse tutti i suoi limiti- ha commentato Marcello Paci-fico, presidente Anief, segretarioorganizzativo Confedir e confede-rale Cisal - e il Governo si sarebbetrovato sotto l’evidenza dei fatti.Ma per evitare la beffa, a questopunto, che corrisponderebbe adun allungamento dei tempi e perscongiurare il pericolo di vederesaltare le assunzioni del personaleprecario e vincitore di concorso, èbene che si provveda ad approvarecon urgenza un decreto legge, at-traverso cui garantire tutte le im-missioni in ruolo già previste”.

“Il decreto legge - ha aggiunto Pa-cifico - permetterebbe di assu-mere il personale docenteabilitato all’insegnamento, pre-scindendo dal tipo di graduatoriedove è collocato, coprendo tutti iposti vacanti e disponibili. Sullabase della copertura finanziariaprevista dalla Legge di Stabilità,approvata in via definitiva lo

scorso 23 dicembre, che ha finan-ziato la stabilizzazione di 150miladocenti”.Dello stesso parere si è detto Ste-fano d’Errico, leader Unicobas("Avevamo ragione, il Ddl Scuolaè anticostituzionale") e Rino diMeglio, coordinatore della Gildadegli insegnanti, che ha minac-ciato: visto che anche in Senato

sono stati ribaditi “i profili di in-costituzionalità presenti nel ddl,se il testo non cambierà, promuo-veremo un referendum abrogativoe ci rivolgeremo alla Corte Costi-tuzionale”.Dall’Esecutivo, però, ancora nonsembrano arrivare segnali di pen-timento: “la maggioranza si inca-ponisce su un disegno di leggepieno zeppo di norme incostitu-zionali”, ha concluso il leaderdell’Anief. È notizia delle ultimeore che i “renziani” avrebberofatto sapere alla minoranza demche, qualora il ddl 1934 non do-vesse diventare legge entro la finedi giugno, anche le assunzioni sal-teranno di un anno.Intanto, l’esame degli emenda-menti al testo prosegue: nei pros-simi giorni arriverà il parere dellaCommissione Cultura, preludioall’approdo della riforma nell’Auladi Palazzo Madama.

La riforma voluta da Palazzo Chigi alle corde

La prima bocciatura a Palazzo Madama motivata dai “dissidenti” con le ragioni di incostituzionalità del disegno di legge. La proposta di Marcello Pacifico, leader

dell’Anief: “A questo punto meglio procedere con un decreto che possa garantire tuttele immissioni in ruolo già previste e per le quali esiste la copertura finanziaria”

martedì 16 giugno 2015 pagina 12CRONACHE

Page 13: IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO

Gelateria Il mondo di LeoVia Salaria, 234

00016 Monterotondo

Alcune Gelaterie aderenti all’iniziativa

Gelateria GlamVia passo del Turchino, 19b

00139 Roma

Gel. La Casina del GelatoVia D. di Buoninsegna, 2

Roma

Gelateria F.lli VecchioVia di torpignattara 13a

00177 Roma

Gelateria Il sole di Ostia Piazza Gregorio Ronca, 31

00122 Lido di Ostia RM

Vieni a provare:alla torta di mele,

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Page 14: IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO

martedì 16 giugno 2015 pagina 14RUBRICHE

sime nei teatri d’opera, dalla com-media musicale ai classici delladrammaturgia. Proietti è ed è stato

in tutti questi anni attore e musici-sta, autore e regista, produttore edirettore di teatri, maestro di attori.Ed è stato l’inventore di una for-mula teatrale ancora oggi apprez-zata e imitata. Era il 1976 quandopropose il suo primo “A me gliocchi please”, uno spettacolo inno-vativo, costruito attorno ad un at-tore che dispone solo dei proprimezzi espressivi, che si serve dellapropria memoria e della propriatecnica, che costruisce una dram-maturgia scenica mescolando fram-menti di testo anche incompatibili,

lasciandosi sorprendere ogni voltadalle infinite possibilità del palco-scenico. E conservando sempre lavoglia di partecipare al gran giocodel teatro, che per Proietti continua,a partire dal 20 giugno.

M.P.M.Gigi Proietti in

“Cavalli di battaglia”20, 26, 28 e 30 giugno e 7 luglio

2015, h 21 Auditorium Parco della Musica, Cavea

Viale Pietro De Coubertin, RomaBiglietti da € 30,50 a € 85

Info: 06 80241281

Cinquant’anni passati ad arareil palcoscenico e ora unnuovo spettacolo per festeg-

giare il mezzo secolo d’amore con ilpubblico. Gigi Proietti torna in scenaa Roma, nella Cavea dell’AuditoriumParco della Musica, per cinque seratea partire dal 20 giugno prossimo, con“Cavalli di battaglia”, titolo del suonuovo spettacolo, che ha debuttato inanteprima nazionale lo scorso 5 mag-gio a Montecatini. Un’occasione unicaper rivedere in scena un artista polie-drico da sempre in grado di contami-nare generi diversi in un’unicaperformance e che proporrà i suoipezzi migliori, gli intramontabili,quelli che il pubblico pretende di ve-dere. Così, il 20 giugno (con replicheil 26, il 28, il 30 e il 7 luglio) parti re-citate si alterneranno a parti cantate esaranno accompagnate da un gruppomusicale diretto da Mario Vicari. Ac-canto a Proietti - con i suoi capellielettrici e le rughe di chi ha risotroppo - ci saranno Marco Simeoli eClaudio Pallottini e le due figlie, Su-sanna e Carlotta, che stupiranno ilpubblico con le loro qualità vocali econ la vis comica. Sarebbe impossi-bile o quantomeno riduttivo riassu-mere in poche righe la parabolaartistica e personale di Gigi Proietti,dagli esordi come cantante jazz ocrooner alle platee oceaniche del Tea-tro Tenda, alle incursioni fortunatis-

Sarà ancora Villa Pamphilj ad ospitare dal 4al 27 luglio “I Concerti nel Parco”, bellamanifestazione dell’estate romana che, a 25

anni dalla sua nascita, continua a proporre unaprogrammazione eclettica ma sempre di qualità,nonostante i drastici tagli dei contributi pubblici.Si comincia il 4 luglio con un’artista di rara ele-ganza come Ute Lemper, che in prima a Romapropone “The 9 Secrets”, progetto ispirato a “Ilmanoscritto ritrovato ad Accra” di Paulo Coelho,nato dalla collaborazione tra la cantante e lo scrit-tore brasiliano. Ma nella seconda parte del con-certo la Lemper non mancherà di ripercorrere ilsuo repertorio più famoso, da Brel a Kurt Weill. Il 5 luglio, in prima assoluta, l’Orchestra Sani-tansamble con special guest Peppe Barra pro-pone “ #che bellezza a’Sanità”, un concerto conmusiche di Beethoven, Ravel e brani del reperto-rio tradizionale napoletano. Sanitansamble èun’orchestra di ragazzi del Rione Sanità che hafatto da apripista in Italia alla pratica di associarelo studio della musica a quella del reinserimentosociale di giovani problematici.Tutt’altra musica l’8 luglio con “BeatleStory”, liveshow multimediale che ripercorre l'intera storiadei Beatles dal '62 al '70, in un concerto arricchitoda videoproiezioni di filmati d’epoca. Il 10 luglio,con “Brass Bang” si annuncia una serata esplosivagrazie al quartetto di soli ottoni capitanato daPaolo Fresu, con Steven Bernstein alla tromba,Gianluca Petrella al trombone e Marcus Rojasalla tuba, tra poesia, humor, ritmi travolgenti chespaziano dai Rolling Stones a Jimi Hendrix, daHändel a Palestrina. L’11 luglio, in prima assolutava in scena la pièce teatrale “Lo sguardo di Ric-ciardi”, protagonista Maurizio De Giovanni, lo

scrittore più venduto in Italia con Camilleri e Ca-rofiglio, creatore del commissario Luigi AlfredoRicciardi. Dante è invece al centro dello spetta-colo del 12 luglio, in prima nazionale, “DanteSymphonìa”, lettura-concerto in dieci scene diPaolo Pasquini. Il 14 luglio, in prima a Roma, Gi-nevra Di Marco, Lucilla Galeazzi, Elena Ledda,tre voci tra le più importanti della musica popo-lare italiana, saranno insieme in “Bella ciao”, lospettacolo che ha segnato l’inizio del folk revivalitaliano con la sua prima rappresentazione, il 21giugno 1964, al Festival dei Due Mondi di Spo-leto. Il 17 luglio arrivano Ale & Franz che presentanoper la prima volta a Roma, il loro spettacolo

“Gaber, Jannacci… Noi”, natodalla volontà di mostrare al pub-blico come il percorso di Jannaccie Gaber abbia a sua volta aiutatoe guidato tanti altri. Il 18 luglioancora una prima assoluta, con“Ode alla cucina romana”, perfor-mance multimediale di Donpa-sta, VJ salentino appassionato digastronomia. Il 19 luglio, dataunica a Roma per i Latin Mood2015, sestetto fondato da Fabri-zio Bosso e Javier Girotto peresplorare tutte le possibili connes-sioni tra il jazz di matrice latina equello di tradizione classica. Il 24luglio, il grande pianista e com-positore Uri Caine sarà protago-nista di un concerto omaggio aGershwin, in prima a Roma. Perla serata finale del festival, il 27 lu-glio, il palco sarà tutto per Sarah-

Jane Morris, in “Feel the Love”, il suo ultimoprogetto musicale ispirato alla musica africana,mescolata ai successi di sempre e a qualche ine-dito.

I Concerti nel ParcoDal 4 al 27 luglio 2015, h 21,30

Villa Doria Pamphilj, Area antistante Casa dei TeatriVia di San Pancrazio 10, Roma

In caso di maltempo gli spettacoli si svolge-ranno al Teatro Vascello di via Carini 72

Biglietti da € 8 a € 22 (spettacoli 4, 8, 10, 11,17, 19, 24, 27 luglio); da € 8 a € 12 (spettacoli

5, 12, 15, 14, 18 luglio)Info: 06 5816987, 339 8041777

A VILLA PAMPHILJ DODICI DATE DAL 4 AL 27 LUGLIOSCELTI PER VOI

Nel Parco tra jazz, rock e canzone d’autoredi Maria Pia Miscio

Gigi Proietti e i suoi “Cavalli di battaglia”L’ATTORE IN SCENA ALL’AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA

Due serate di Eutropia, interessante e seguitissimo festival incorso al Testaccio dove trovano spazio le più disparate in-fluenze musicali, saranno dedicate nei prossimi giorni alla

taranta salentina. Sul palcoscenico saliranno, rispettivamente gio-vedì 18 giugno e venerdì 19, Officina Zoè e CanzoniereGrecanico Salentino. Si tratta di due fra i più importanti gruppidi musica popolare salentina che da anni portano avanti un discorsodi ricerca della tradizione e di rinnovamento di quella che da anni èla più bella riscoperta sonora che abbia coinvolto pubblico e musi-cisti, in ambito sia nazionale che internazionale. Non per niente “LaNotte della Taranta” è, fin dal 1998, uno degli appuntamenti turi-stico-musicali più importanti della Puglia e dell’intero Stivale e ra-duna, nella sua serata finale a Melpignano, circa mezzo milione diappassionati per un “rito” che va avanti un’intera notte.

Ritornando ai concerti romani va poi naturalmente segnalata la qua-lità dei due gruppi pugliesi che si esibiranno : gli Officina Zoè (18giugno, biglietto € 8)hanno un trascorso molto interessante perquanto riguarda la sonorizzazione delle pellicole cinematografichedel regista anglosalentino Edoardo Winspeare (“Pizzicata”,”SangueVivo” e “Il Miracolo”), mentre il Canzoniere Grecanico Salentino (ve-nerdì 19, € 8) si può tranquillamente definire precursore di questoinesauribile filone musicale, visto che la sua fondazione risale al1973. Ulteriori motivi d’interesse per non lasciarsi sfuggire piacevoliserate, anche all’insegna del divertimento e del ballo più sfrenato.

Officina Zoè 18 giugno 2015Canzoniere Grecanico Salentino 19 giugno 2015

Eutropia FestivalLungotevere Testaccio largo Dino Frisullo

Info: 391 4373768

IL 18 E IL 19 GIUGNO A TESTACCIO

ROCK IN ROMALa chitarra di SlashMartedì 23 giugno l’ex chitarrista dei GunsN’Roses Saul Hudson, in arte semplice-mente Slash, si esibirà sul palco di Rock inRoma a Capannelle. E’ un live molto attesoche vede uniti lo strumentista statunitense(nella top ten dei migliori solisti di tutti itempi) e il cantante degli Alter Bridge MylesKennedy con i suoi The Conspirators. Ulte-riore fonte di interesse, poi, la presenta-zione live del nuovo e convincente lavoro“World on Fire”e la presenza, in qualità diapripista, della rock-blues band califor-niana Rival Sons. Biglietti € 40

EUTROPIAIl Banco del Mutuo Soccorso

Assolutamente da non perdere, sul palcodi Eutropia, festival in corso a TestaccioCampo Boario, il concerto dello storicogruppo progressive romano Banco del

Mutuo Soccorso. L’appuntamento è per ve-nerdì 26 giugno con “Un’Idea Che Non

Puoi Fermare Tour”, titolo anche del loro ul-timo lavoro che raccoglie brani inediti e re-

gistrazione live di composizioni già note,con l’intervento vocale e parlato di artisti

come Battiato,Toni Servillo, Papaleo,Haber, Moni Ovadia, Giuliana De Sio, Giu-

seppe Cederna e Valerio Mastandrea.Biglietti € 25

TEATRO DELL’OPERA“La dama di picche”Un uomo che perde tutto al gioco e unadonna che si perde per un uomo. Ecco insintesi la trama de “La Dama di Picche”,che sarà in scena dal 19 al 30 giugno alTeatro dell'Opera di Roma. Torna dunque alCostanzi, dopo 59 anni di assenza, il capo-lavoro di Pëtr Il’ič Čajkovskij su libretto diModest Čajkovskij ispirato all’omonima no-vella di Puškin. La versione è quella visio-naria e surreale diretta da James Conlonper la regia di Richard Jones, uno dei nomipiù apprezzati nel teatro contemporaneoche ora debutta al Teatro dell’Opera diRoma. Biglietti da € 17 a € 150; info e orari 06 481601

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n° 266 del 27 novembre 2014

I suoni dal Salento e la taranta ad Eutropia

Il pianista e compositore Uri Caine si esibirà il 24 luglio

di Tonino Merolli

Page 15: IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO

martedì 16 giugno 2015 pagina 15

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