Il nuovo avvisatore mensile della Parrocchia dei 55. Martiri Nabore e Felice a cura dei Padri Cappuccini via Tommaso Gulll62 - Milano - te!. 02.48701531zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA DICEMBRE 2016 ATTESA E STUPORE DELL'INCONTRO R Cita un Inno della Liturgia di Avvento:zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA «La salvezza di Dio è vicina! Risvegliate nel cuore 'attesa per accogliere ilRe della Gloria». Avvicinandoci al Natale per poter accogliere Gesù, Dio che viene a stare con noi, ci è chiesta di «risvegliare nel cuore l'attesa». Gesù è infinitamente più grande di qualsiasi grazia e dono che gli abbiamo chiesto! Attendere Gesù stesso ci invita a distaccarci, essere li- beri dalle nostre aspettative, da quelle domande che spesso diventano un po' pretesa e che vorrebbero costringere Dio ad essere risposta ai nostri desideri e progetti: tutto sommato ridurLo un po' alla nostra, pur buona, volontà. Risvegliare nel cuore l'attesa di Gesù è invece un invito alla nostra libertà, alla curiosità di chi sta per in- contrare e vivere un'esperienza così grande che sempre ci sorprende e ci riempie di stupore. Quando l'angelo Gabriele portò l'annuncio a Maria, ella pose delle domande, cercava di capire cosa stesse accadendo. Ma quando l'angelo aggiunse: «nulla è im- possibile a Dio» allora Maria disse: «avvenga per me secondo la tua parola»: smise di domandare e cominciò ad attendere. La Novena in preparazione al Natale, con momenti semplici di preghiera nelle nostre famiglie, è l' occa- sione per aiutarci in questa attesa, sostiene noi adulti, ma anche i più piccoli, nella libertà. Non lasciamo che, già da bambini, si riduca il Natale ai doni che si rice- veranno; ricevere dei regali richiesti rende contenti, ma non stupisce perché è la risposta a un desiderio di qual- cosa che già si conosce, non è una "sorpresa". UESTO NUMERO:zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFED L apresenza di Dio tra noi, cosa impossibile agli uo- mini, è invece così grande che ci «avvolge di grande stupore», come diceva Papa Francesco commentando il Vangelo della visitazione di Maria a Elisabetta. «Entrata nella casa di Zaccaria, Maria salutò Elisabetta e, dopo quel saluto, Elisabetta si sente avvolta da grande stupore - non dimenticatevi questa parola: stupore. Elisabetta si sente avvolta da grande stupore che risuona nelle sue parole: "A che co- sa devo che la madre del mio Signore venga da me?"» (Angelus 20 di- cembre 20 15). Il Papa ci invita a far sì che il Natale sia per noi un'esperienza di grande stupore, e per questo ci chiede di sof- fermarci sui "luoghi dello stupore" nella nostra vita quotidiana indican- done tre: l'altro, la storia e la Chiesa. <<11 primo luogo dello stupore è l'al- tro, nel quale riconoscere un fratel- lo, perché da quando è accaduto il Natale di Gesù, ogni volto porta impresse le sembianze del Figlio di Dio. So- prattutto quando è il volto del povero, perché da povero Dio è entrato nel mondo e dai poveri, prima di tutto, si è lasciato avvicinare. Il secondo è la storia. Tante volte crediamo di vederla per il verso giusto, e invece rischiamo di leggerla alla rovescia. Succede, per esempio, quando essa ci sembra determinata dall'economia di mercato, regolata dalla finanza e dagli affari, dominata dai potenti di turno. Il Dio del Natale è invece un Dio che "scombina le carte": Gli piace farlo! Come canta Maria nel Magnificat, è il Signore che rovescia i potenti dai troni e innalza gli umili, ricolma di beni gli affamati e rimanda i ricchi a mani vuote. f... PROSEGUE A P. 3J 2-3 PAPA FRANCESCO: MISERICORDIA ET MISERA 7 UNA MESSA FUORI DAL COMUNE 4 BENEDIZIONE NATALIZIA DELLE FAMIGLIE 8 IL PRESEPE E I LORO ARTEFICI 5 LA BELLEZZA SI FA CARNE 9 UNA LETTERA DAL CAMEROUN 5 UN INCONTRO CHIARIFICATOREzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA lO PREGHIERA D'AVVENTO: IL RORA TE CABLI 6 IL PROTAGONISMO DEI PICCOLI GESTI 11 ANAGRAFE - ORARI S. MESSE - BREVI 12 BACHECA FOTOGRAFICA
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Il nuovo avvisatore mensile della Parrocchia dei 55 ... 2016/dicembre 2016.pdf · Il nuovo avvisatore mensile della Parrocchia dei 55. Martiri Nabore e Felice a cura dei Padri Cappuccini
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Il nuovo avvisatore mensile della Parrocchia dei 55. Martiri Nabore e Felice
a cura dei Padri Cappuccini
via Tommaso Gulll62 - Milano - te!. 02.48701531zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBADICEMBRE 2016
ATTESA E STUPORE DELL'INCONTROR
Cita un Inno della Liturgia di Avvento:zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA«La
salvezza di Dio è vicina! Risvegliate nel cuore
'attesa per accogliere il Re della Gloria».
Avvicinandoci al Natale per poter accogliere Gesù,
Dio che viene a stare con noi, ci è chiesta di «risvegliare
nel cuore l'attesa». Gesù è infinitamente più grande di
qualsiasi grazia e dono che gli abbiamo chiesto!
Attendere Gesù stesso ci invita a distaccarci, essere li-
beri dalle nostre aspettative, da quelle domande che
spesso diventano un po' pretesa e che
vorrebbero costringere Dio ad essere
risposta ai nostri desideri e progetti:
tutto sommato ridurLo un po' alla
nostra, pur buona, volontà.
Risvegliare nel cuore l'attesa di
Gesù è invece un invito alla nostra
libertà, alla curiosità di chi sta per in-
contrare e vivere un'esperienza così
grande che sempre ci sorprende e ci
riempie di stupore.
Quando l'angelo Gabriele portò l'annuncio a Maria,
ella pose delle domande, cercava di capire cosa stesse
accadendo. Ma quando l'angelo aggiunse: «nulla è im-
possibile a Dio» allora Maria disse: «avvenga per me
secondo la tua parola»: smise di domandare e cominciò
ad attendere.
La Novena in preparazione al Natale, con momenti
semplici di preghiera nelle nostre famiglie, è l' occa-
sione per aiutarci in questa attesa, sostiene noi adulti,
ma anche i più piccoli, nella libertà. Non lasciamo che,
già da bambini, si riduca il Natale ai doni che si rice-
veranno; ricevere dei regali richiesti rende contenti, ma
non stupisce perché è la risposta a un desiderio di qual-
Lapresenza di Dio tra noi, cosa impossibile agli uo-
mini, è invece così grande che ci «avvolge di
grande stupore», come diceva Papa Francesco
commentando il Vangelo della visitazione di Maria a
Elisabetta. «Entrata nella casa di Zaccaria, Maria salutò
Elisabetta e, dopo quel saluto, Elisabetta si sente avvolta
da grande stupore - non dimenticatevi questa parola:
stupore. Elisabetta si sente avvolta da grande stupore che
risuona nelle sue parole: "A che co-
sa devo che la madre del mio Signore
venga da me?"» (Angelus 20 di-
cembre 20 15).
Il Papa ci invita a far sì che il Natale
sia per noi un'esperienza di grande
stupore, e per questo ci chiede di sof-
fermarci sui "luoghi dello stupore"
nella nostra vita quotidiana indican-
done tre: l'altro, la storia e la Chiesa.
<<11primo luogo dello stupore è l'al-
tro, nel quale riconoscere un fratel-
lo, perché da quando è accaduto il Natale di Gesù, ogni
volto porta impresse le sembianze del Figlio di Dio. So-
prattutto quando è il volto del povero, perché da povero
Dio è entrato nel mondo e dai poveri, prima di tutto, si è
lasciato avvicinare.
Il secondo è la storia. Tante volte crediamo di vederla
per il verso giusto, e invece rischiamo di leggerla alla
rovescia. Succede, per esempio, quando essa ci sembra
determinata dall'economia di mercato, regolata dalla
finanza e dagli affari, dominata dai potenti di turno. Il
Dio del Natale è invece un Dio che "scombina le carte":
Gli piace farlo! Come canta Maria nel Magnificat, è il
Signore che rovescia i potenti dai troni e innalza gli
umili, ricolma di beni gli affamati e rimanda i ricchi a
mani vuote. f. ..PROSEGUE A P. 3J
2-3 PAPA FRANCESCO: MISERICORDIA ET MISERA 7 UNA MESSA FUORI DAL COMUNE
4 BENEDIZIONE NATALIZIA DELLE FAMIGLIE 8 IL PRESEPE E I LORO ARTEFICI
5 LA BELLEZZA SI FA CARNE 9 UNA LETTERA DAL CAMEROUN
5 UN INCONTRO CHIARIFICATOREzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBAlO PREGHIERA D'AVVENTO: IL RORA TE CABLI
6 IL PROTAGONISMO DEI PICCOLI GESTI 11 ANAGRAFE - ORARI S. MESSE - BREVI
12 BACHECA FOTOGRAFICA
IzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBAdicembre 2016 - naborianumzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBAVITA DELLA CHIESAzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBAIzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
Lettera Apostolica a conclusione del Giubileo Straordinario della Misericordia
«RIMASERO SOLTANTO ...zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBALA MISERA E LA MISERICORDIA))«Misericordia et misera sono le due parole che sant'Agostino utilizza perraccontare l'incontro tra Gesù e l'adultera (cfr Gv 8,1-11). Non potevatrovare espressione più bella e coerente di questa per far comprendereil mistero dell'amore di Dio quando viene incontro al peccatore: "Rima-
sero soltanto loro due: la misera e la misericordia"[In Joh 33,5.]».
Così il papa inizia la sua Lettera Apostolica a conclusione del GiubileoStraordinario della Misericordia. Ne pubblichiamo alcuni stralci.
L amisericordia ... non può essere
una parentesi nella vita della Chie-
sa, ma costituisce la sua stessa esi-
stenza, che rende manifesta e tangibile
la verità profonda del Vangelo. Tutto si
rivela nella misericordia; tutto si risolve
nell' amore misericordioso del Padre.
Una donna e Gesù si sono incontrati.
Lei, adultera e, secondo la Legge, giudi-
cata passibile di lapidazione; Lui, che
con la sua predicazione e il dono totale
di sé, che lo porterà alla croce, ha ripor-
tato la legge mosaica al suo genuino
intento originario. Al centro non c'è la
legge e la giustizia legale, ma l'amore di
Dio, che sa leggere nel cuore di ogni per-
sona, per comprenderne il desiderio più
nascosto, e che deve avere il primato su
tutto. In questo racconto evangelico, tut-
tavia, non si incontrano il peccato e il
giudizio in astratto, ma una peccatrice e
il Salvatore. Gesù ha guardato negli oc-
chi quella donna e ha letto nel suo cuore:
vi ha trovato il desiderio di essere capita,
perdonata e liberata. La miseria del pec-
cato è stata rivestita dalla misericordia
dell'amore. Nessun giudizio da parte di
Gesù che non fosse segnato dalla pietà e
dalla compassione per la condizione
della peccatrice. A chi voleva giudicarla
e condannarla a morte, Gesù risponde
con un lungo silenzio, che vuole lasciar
emergere la voce di Dio nelle coscienze,
sia della donna sia dei suoi accusatori. I
quali lasciano cadere le pietre dalle mani
e se ne vanno ad uno ad uno (cfr Gv 8,9).
E dopo quel silenzio, Gesù dice: «Don-
na, dove sono? Nessuno ti ha condanna-
ta? ... Neanch 'io ti condanno; va' ed' o-
ra in poi non peccare più» .... In questo
modo la aiuta a guardare al futuro con
speranza e ad essere pronta a rimettere in
moto la sua vita; d'ora in avanti, se lo
vorrà, potrà "camminare nella carità"
(Ef5,2). Una volta che si è rivestiti della
misericordia, anche se permane la con-
dizione di debolezza per il peccato, essa
è sovrastata dall'amore che permette di
guardare oltre e vivere diversamente. [...]
N ientedi quanto un peccatore
pentito pone dinanzi alla mi-
sericordia di Dio può rimanere
senza l'abbraccio del suo perdono. È per
questo motivo che nessuno di noi può
porre condizioni alla misericordia; essa
rimane sempre un atto di gratuità del Pa-
dre celeste, un amore incondizionato e
immeritato. Non possiamo, pertanto, cor-
rere il rischio di opporci alla piena liber-
tà dell' amore con cui Dio entra nella vita
di ogni persona.
La misericordia è questa azione con-
creta dell'amore che, perdonando, tras-
forma e cambia la vita. È così che si ma-
nifesta il suo mistero divino. Dio è mi-
sericordioso (cfr Es 34,6),
la sua misericordia dura in
eterno (cfr Sal 136), di ge-
nerazione in generazione
abbraccia ogni persona che
confida in Lui e la trasfor-
ma, donandole la sua stes-
sa vita.
[...] La gioia del perdono
è indicibile, ma traspare in
noi ogni volta che ne fac-
ciamo esperienza. All'ori-
gine di essa c'è l'amore con
cui Dio ci viene incontro,
spezzando il cerchio di egoismo che ci
avvolge, per renderei a nostra volta stru-
menti di misericordia.
Come sono significative anche per noi
le parole antiche che guidavano i primi
cristiani: «Rivestiti di gioia che è sempre
gradita a Dio e gli è accetta. In essa si
diletta. Ogni uomo gioioso opera bene,
pensa bene e disprezza la tristezza ... Vì-
vranno in Dio quanti allontanano la tri-
stezza e si rivestono di ogni gioia». Fare
esperienza della misericordia dona gio-
ia. Non lasciamocela portar via dalle
varie afflizioni e preoccupazioni. Possa
rimanere ben radicata nel nostro cuore e
farci guardare sempre con serenità alla
vita quotidiana.
In una cultura spesso dominata dalla
tecnica, sembrano moltiplicarsi le for-
me di tristezza e solitudine in cui cadono
le persone, e anche tanti giovani. Il futuro
infatti sembra essere ostaggio dell'in-
certezza che non consente di avere sta-
bilità. È così che sorgono spesso senti-
menti di malinconia, tristezza e noia, che
lentamente possono portare alla dispe-
razione. C'è bisogno di testimoni di spe-
ranza e di gioia vera, per scacciare le chi-
mere che promettono una facile felicità
con paradisi artificiali. Il vuoto profondo
di tanti può essere riempito dalla spe-
ranza che portiamo nel cuore e dalla gio-
ia che ne deriva. C'è tanto bisogno di ri-
conoscere la gioia che si rivela nel cuore
r ato dalla misericordia. [...1n questo Anno Santo la Chiesa ha sa-
puto mettersi in ascolto e ha speri-
mentato con grande intensità la pre-
senza e vicinanza del Padre, che con l'o-
pera dello Spirito Santo le ha reso più e-
vidente il dono e il mandato di Gesù Cri-
sto riguardo al perdono. È stata realmen-
te una nuova visita del Signore in mezzo a
noi. Abbiamo percepito il suo soffio vitale
riversarsi sulla Chiesa e, ancora una vol-
ta, le sue parole hanno indicato la mis-
sione: «Ricevete lo Spirito Santo: a colo-
ro a cui perdonerete i peccati, saranno
perdonati; a coloro a cui non perdone-
rete, non saranno perdonati» (Gv 20,22-
23).
Adesso, concluso questo Giubileo, è tem-
po di guardare avanti e di comprendere
come continuare con fedeltà, gioia ed en-
tusiasmo a sperimentare la ricchezza del-
la misericordia divina. Le nostre comu-
nità potranno rimanere vive e dinamiche
nell' opera di nuova evangelizzazione
nella misura in cui la "conversione pa-
storale" che siamo chiamati a vivere sarà
plasmata quotidianamente dalla forza
rinnovatrice della misericordia. Non li-
mitiamo la sua azione; non rattristiamo
lo Spirito che indica sempre nuovi
2
IzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBAVITA DELLA CHIESAzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBAnaborianum - dicembre 2016 I
sentieri da percorrere per portare a tutti il
Vangelo che salva.
In tutta la vita sacramentale la mise-
ricordia ci viene donata in abbondanza.
Non è affatto senza significato che la
Chiesa abbia voluto fare esplicitamente
il richiamo alla misericordia nella for-
mula dei due sacramenti chiamati "di
guarigione", cioè la Riconciliazione e
l' Unzione dei malati. La formula di asso-
luzione dice: «Dio, Padre di miseri-
cordia, che ha riconciliato a sé il mondo
nella morte e risurrezione del suo Figlio,
e ha effuso lo Spirito Santo per la remis-
sione dei peccati, ti conceda, mediante il
ministero della Chiesa, il perdono e la
pace» e quella dell'Unzione recita: «Per
questa santa Unzione e la sua piissima
misericordia ti aiuti il Signore con la gra-
zia dello Spirito Santo». Dunque, nella
preghiera della Chiesa il riferimento alla
misericordia, lungi dall'essere solamen-
te parenetico, è altamentezyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBAperform ativo,
vale a dire che mentre la invochiamo con
fede, ci viene concessa; mentre la con-
fessiamo viva e reale, realmente ci tra-
sforma. È questo un contenuto fonda-
mentale della nostra fede, che dobbiamo
conservare in tutta la sua originalità: pri-
ma di quella del peccato, abbiamo la ri-
velazione dell'amore con cui Dio ha
creato il mondo e gli esseri umani. [...]
In tale contesto, assume un significato
particolare anche l'ascolto della Parola
di Dio. Ogni domenica, la Parola di Dio
viene proclamata nella comunità cri-
stiana perché il giorno del Signore sia il-
luminato dalla luce che promana dal mi-
stero pasquale. Nella celebrazione euca-
ristica sembra di assistere a un vero dia-
logo tra Dio e il suo popolo. Nella procla-
mazione delle Letture bibliche, infatti, si
ripercorre la storia della nostra salvezza
attraverso l'incessante opera di miseri-
cordia che viene annunciata. Dio parla
ancora oggi con noi come ad amici, si
"intrattiene" con noi per donarci la sua
(continua l'Editoriale da pag 1)
compagnia e mostrarci il sentiero della
vita. La sua Parola si fa interprete delle
nostre richieste e preoccupazioni e ri-
sposta feconda perché possiamo spe-
rimentare concretamente la sua vici-
nanza. Quanta importanza acquista l'o-
melia, dove «la verità si accompagna
alla bellezza e al bene», per far vibrare
il cuore dei credenti dinanzi alla gran-
dezza della misericordia! Raccomando
molto la preparazione dell' omelia e la
cura della predicazione. Essa sarà tanto
più fruttuosa, quanto più il sacerdote a-
vrà sperimentato su di sé la bontà mise-
ricordiosa del Signore. Comunicare la
certezza che Dio ci ama non è un eser-
cizio retorico, ma condizione di credi-
bilità del proprio sacerdozio. Vivere,
quindi, la misericordia è la via maestra
per farla diventare un vero annuncio di
consolazione e di conversione nella vi-
ta pastorale. L'omelia, come pure la ca-
techesi, hanno bisogno di essere sem-
pre sostenute da questo cuore pulsante
della vita cristiana.
La Bibbia è il grande racconto che
narra le meraviglie della miseri-
cordia di Dio. Ogni pagina è in-
trisa dell' amore del Padre che fin dalla
creazione ha voluto imprimere nell'uni-
verso i segni del suo amore. [...]
Sarebbe opportuno che ogni comunità,
in una domenica dell' Anno liturgico, po-
tesse rinnovare l'impegno per la diffusio-
ne, la conoscenza e l'approfondimento
della Sacra Scrittura: una domenica de-
dicata interamente alla Parola di Dio, per
comprendere l'inesauribile ricchezza che
proviene da quel dialogo costante di Dio
con il suo popolo. Non mancherà la crea-
tività per arricchire questo momento con
iniziative che stimolino i credenti ad es-
sere strumenti vivi di trasmissione della
Parola. Certamente, tra queste iniziative
vi è la diffusione più ampia della lectio
divina, affinché, attraverso la lettura
orante del testo sacro, la vita spirituale
trovi sostegno e crescita. La lectio divina
sui temi della misericordia permetterà di
toccare con mano quanta fecondità viene
dal testo sacro, letto alla luce dell 'intera
tradizione spirituale della Chiesa, che
sfocia necessariamente in gesti e opere
concrete di carità.
[1. continua]
PAPAFRANCESCOMlSERlCORDIA
ET MISERAlETIERA xrosroucx A CONCLUSIONI:
DEI CIUIHUO STRAORDINARIODE_lI_A MISf-RICORDlA
iltesto integrale del documento
papale è acquistabile presso il
nostro archivio
1/ terzo luogo dello stupore è la Chiesa: guardarla con chiama il Signore: ''Vieni, Signore Gesù! ",
lo stupore della fede significa non limitarsi a consi- Solo con il cuore di Maria, l'umile e povera figlia di
derarla soltanto come istituzione religiosa, che lo è; ma Sion, diventata Madre del Figlio dell 'Altissimo, è possi-
sentirla come una Madre che, pur tra macchie e rughe bile esultare e rallegrarsi per il grande dono di Dio eper
lascia trasparire i lineamenti della Sposa amata epuri- la sua imprevedibile sorpresa. Ci aiuti Lei a percepire lo
ficata da Cristo Signore. Una Chiesa che sa riconoscere stupore).
i molti segni di amore fedele che Dio continuamente le Gli altri, la storia e la Chiesa sono i tre luoghi non solo
invia. Una Chiesa per la quale il Signore Gesù non sarà dello stupore di noi uomini, ma anche dello stupore di
mai un possesso da difendere gelosamente: quelli che Dio che gioisce nell'incontrare l'uomo; che I'interces-
fanno questo, sbagliano; ma sempre Colui che le viene sione di Maria ci aiuti a vivere l'attesa come la via che
incontro e che essa sa attendere con fiducia e gioia, conduce allo stupore dell'incontro con Cristo nella quo-
dando voce alla speranza del mondo. La Chiesa che, tidianità della vita.
P. GIUSEPPE
3
IzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBAdicembre 2016 - naborianumzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBAVITA DELLA COMUNIT À I
LA BENEDIZIONE NATALIZIA DELLE FAMIGLIE
NATALE È DIO CHE CI VISITA LÀ DOVE SIAMO
S zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
DI DIO CHE SI FA CARNEzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
Unprogramma ricco di canti scaturiti
dalla contemplazione orante del Dio-
Bambino riscoperti, re interpretati e
riproposti in modo molto originale e sugge-
stivo dai nostri Cori nell' intento di aiutarci a
vivere il Natale di Cristo attraverso la bellezza
commovente del genio musicale più vario.
Questo è stata, nella serata di venerdì 16 di-
cembre, la proposta fatta a circa duecento fra
parrocchiani e non, che hanno affollato la no-
stra Chiesa parrocchiale.
Organizzatori ed interpreti, avvicendatisi
nelle esecuzioni, hanno attinto con grande
sensibilità e intelligenza ai repertori delle tra-
dizioni più diverse: da quello del canto gre-
goriano - rappresentato da uno dei suoi gioielli
più notevoli, il Rorate Coeli desuper - fino al
recentissimo Jesus Christ you are my life di
don Marco Frisina, dai brani tradizionali sette-
centeschi - come Noel e Joy to the world - ai
Mille Cherubini in coro di Franz Schubert,
senza tralasciare il popolarissimo ed imman-
cabile Tu scendi dalle stelle di sant'Alfonso
Maria de' Liguori.
La guida sapiente del parroco padre Giu-
seppe ha fatto sì che questa serata non fosse
vissuta come una semplice espressione di vir-
tuosismo o come una delle tante offerte mu-
sicali di cui Milano abbonda. I commenti es-
senziali ma decisamente incisivi, che inter-
vallavano e introducevano i brani, hanno reso
la performance artistica una preziosa occa-
sione di autentica meditazione personale.
p.CR
CONOSCERE PER SCEGLIEREL'incontro con il gesuita padre Riggio, capore-
dattore della rivista "Aggiornamenti Sociali"
La chiamata ad esprimersi con un SI' o un NO
per la riforma della costituzione nel Refe-
rendum - ormai alle nostre spalle - del 4 di-
cembre scorso, ha sollecitato anche qualcuno di noi
ad un approfondimento ragionato della posta in gio-
co nella consultazione popolare. Molti hanno perciò
colto l'occasione dell' appuntamento con un esperto,
promosso dal Circolo Stella in collaborazione con le
Acli Milanesi, che si è tenuto la sera di domenica 13
novembre in una Cripta ricolma di ascoltatori attenti.
Per l'occasione, relatore della serata è stato desi-
gnato il gesuita padre Giuseppe Riggio, del Centro
culturale San Fedele di Milano, nonché capo-
redattore della nota rivista "Aggiornamenti Sociali".
Alla relazione molto articolata e condotta con il sus-
sidio di diapositive, tesa non a suggerire cosa votare,
bensì quali pro e contra comportasse il passaggio o
meno del quesito referendario, è seguito un vivace
quanto corretto dibattito che si è prolungato ben oltre
il termine previsto dagli organizzatori.
IzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBAdicembre 2016 - naborianumzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBAVITA DELLAzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBACOMUNITÀ I
LA COLLETTA ALIMENTARE 2016 E NOI
IL PROTAGONISMO DEI PICCOLI GESTI
Come ormai da diversi annianche quest'anno molte per-sone della nostra Comunità
parrocchiale hanno partecipato il25novembre alla Colletta Alimentare:raccolta nei supermercati di beni diprima necessità, non deperibili. Unimpegno che dura per l'intera gior-nata, al fine di fare "scorta", come leformichine, per tutto l'anno e ridi-strubuire i beni a parrocchie, centriCaritas ecc. che si fanno carico dioffrire ai più poveri questi alimentiper tutto l'anno.
Quest' esperienza che ho già vis-suto anche con i miei familiari negli
anni scorsi, quest' anno è stata per supermercato, altri si aiutavano per il supermercato per ore può essereme ancor più speciale perchè con con gli scatoloni: per tutti un bel faticoso, ma la grande gioia di fareme e altri volontari, provenienti da clima di solidarietà. insieme qualcosa di bello e utile,altre realtà del territorio, c'erano i I bambini hanno incontrato an- vivendolo insieme ai bimbi, entu-nostri bambini di catechismo della che chi li ha trattati in modo scor- siasti, esempi di cosa vuoi dire fi-quinta elementare, "giovani volon- butico, ma non si sono arresi, hanno darsi e credere in quello che si fa,tari apprendisti della Colletta" con confidato la loro sorpresa agli adulti condividere un momento di serviziogrande energia e voglia di fare: Eli- e non si sono fermati, entusiasti per concreto, fa crescere tutti, insegnasa Mattia, Giorgia A, Giorgia C., il bene che stavano facendo (un e- anche agli adulti a vivere intensa-Davide, Federico Alessia, Allegra, sempio per noi adulti), hanno rice- mente e con entusiasmo il servizio, ciLetizia, Maria Stella. Aiutate anche vuto ringraziamenti con ammira- spinge a lavorare insieme da fratelli,da alcune mamme e da altri ragazzi, zione. Qualcuno di loro non voleva verso una meta comune.si sono davvero "lanciati" con entu- più andar via dal supermercato di- Questi aspetti son stati ben coltisiasmo in questo servizio; "una goc- vertito e soddisfatto; e anche le dai ragazzi di quinta, come hancia'' nel mare dei bisogni, sempre mamme hanno vissuto un' esperien- raccontato, riprendendo lo nell' ora dicrescenti, ma una goccia fatta di za che vogliono ripetere, spiegando catechismo. Hanno colto l'importan-aiuto reciproco, sacchetti che i bim- agli ingressi il senso di quanto si za dell'aiuto concreto, ma servendobi prendevano agli anziani alle cas- stava facendo a persone refrattarie e insieme, aiutandosi tra loro! L'annose o che si passavano per dividerli; chiuse alla proposta o a chi dava prossimo si son già prenotati bambiniaiuto reciproco nel dividere le tipo- quel poco, ringraziando o dicendo e alcune mamme: un'esperienza chelogie di cibi negli scatoloni giusti, che ne era stato fruitore grato! Stare fa crescere tutti grandi e piccoli ... nelfacendo ogni tanto qualche sposta- in piedi o andare avanti indietro regalare tempo ed energie uscendomento tra legumi e pasta o biscotti e 1.....-::::·_ ."',= --= ,_~-.::7 .IilI '§~~~~~~~I dal nostro guscio co-farina, comunque attenti e partecipi, ~ modo e tranquillo ecogliendo il fme di quanto impor- pensando concreta-tante fosse quello che stavano fa- mente che al mondocendo da protagonisti, ma insieme, non ci siamo solo noicon un lavoro "di squadra"!! ed i nostri bisogni.
Sorprendente e bello è stato il ve- Questo mi hadere la loro energia nel voler aiu- insegnato l' espe-tare, pensando a chi ha più bisogno, rienza fatta insieme.qualcuno si improvvisava "insegui-tore" dei clienti per far prendere unsacchetto col cibo già selezionato,oppure qualcuno si inventava stra-tegie per trovare più persone nel
GRAZIE!!
Angela Dosio
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IzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBAVITA DELLA COMUNITÀzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBAnaborianum - dicembre 2016
UN VOLONTARIODI LUNGO CORSOzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
Questa è stata la Colletta dei ven-
t'anni. La prima volta che ho parte-
cipato era il 1998. Sono andato a con-
trollare! Allora c'era molta meno or-
ganizzazione. Mi ricordo delle pet-
torine ma sono certo che tutti i tra-,sporti dal supermercato al deposito
più vicino - ai tempi era a Cologno
Monzese - li facevamo con le nostre
auto private. E certe volte partivano
anche tre macchine per giro!
Non c'era internet, non c'era what-
sappo Eppure già ai tempi si intuiva
che questa cosa sarebbe continuata per
parecchio tempo ancora. E infatti ec-
coci ancora qUI.
La colletta è un evento duraturo
perché risponde alle esigenze dell 'uo-
mo come tale: sia dell'uomo che è
nella necessità e chiede, sia dell 'uomo
che vuole aiutare il fratello.
È un modo per educarci a rispon-
dere ai bisogni più profondi, naturali.
Naturali nel senso di bisogno dati, che
ci troviamo dentro. Quei bisogni che
Dio dà a noi perché i poveri saranno
sempre con noi.
E così anche nel nostro territorio un
piccolo popolo si è mosso. Circa 280
volontari hanno presidiato sei super-
mercati qui vicino. E migliaia sono
andati a fare la spesa. Anche que-
st' anno ci siamo mossi.
Non è determinante, a mio avviso,
il numero dei cartoni riempiti e le ton-
nellate raccolte, ma piuttosto l'educa-
zione del nostro cuore ad andare in-
contro al fratello nel bisogno. Il biso-
gno ci sarà anche domani e fra un anno
e certamente non risolveremo tutto
noI.
Ma questo bisogno è la sentinella
che ci richiama ad ascoltare i bisogni
ultimi che portano aDio. Non a caso la
data cade sempre nel tempo liturgico
di Avvento, vale adire nel periodo del-
l'attesa per antonomasia. Anche allora
l'uomo aveva bisogno di caldo e cibo
in una mangiatoia.zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
Secondo la religione ebraica (manon solo essa, anche per l'Islam
ad esempio) Dio non si può
rappresentare. Nell'ottavo secolo d.C.Anche all'interno del cristianesimo
orientale prese per un certo periodo ilsopravvento una corrente cristiana chesosteneva che qualunque immaginefavoriva l'idolatria. Questa corrente
passò alla storia col nome di "icono-
clastia ". che significa rifiuto e distru-
zione delle immagini di Dio (ma anche
dei santi).Non durò molto e alla fine fu scon-
fitta. Del resto fece breccia solo nelleélites, mentre il popolo cristiano conti-
nuò a venerare le immagini di Gesù,
Maria e dei Santi.Da un certo punto in poi - che tradi-
zionalmente viene fatto coincidere conla figura di San Francesco e il suo pre-
sepio vivente allestito a Greccio - sidiffuse fra i credenti a macchia d'olioin tutta Europa e anche al di fuori dei
suoi confini, la tradizione del Presepe.
La Chiesa cattolica ha del resto sempreriaffermato che la proibizione di farsi
immagini di Dio, risalente all'AnticoTestamento, come fautrice di tendenze
idolatriche, non valeva più, dal mo-mento che Dio stesso aveva preso car-
ne e volto umani.Così il presepe si diffuse in tutta Eu-
ropa, particolarmente nei paesi che si
affacciano sul Mediterraneo, ma sem-pre di più anche nel Nord. Questo a-more al presepe che raffigurava il farsi
uomo di Dio si accentuò ancora di più
ai tempi della Riforma protestante, laquale in qualche modo con il suo ri-
fiuto delle statue e perfino del Croci-fisso (sostituito dalla nuda croce) ri-
proponeva la posizione iconoclasta.
M a veniamo a noi. Sotto Na-tale nella nostra Chiesa tutti
possiamo godere del fasci-
no di un presepe impiantato nella Cap-
pella cosiddetta "della Fede". E' visi-
tato da moltissimi fedeli, dai bambini
agli anziani. Ma chi si occupa ogni an-no di realizzarlo? Questo ben pochi lo
sanno.Bene! qui sveliamo noi l'arcano. I
misteriosi artefici si chiamano Claudioe Lorena. Da una decina di anni - con
l'ausilio e la collaborazione del loro
amico Stefano - si dedicano con pas-
sione a realizzare un presepe ogni vol-ta diverso, ma sempre accuratissimonei particolari. Talvolta viene loro ri-
chiesto di dargli forma seguendo untema prescelto: come si è verificato, ad
esempio, l'anno scorso in occasione
del Giubileo Straordinario della Mise-
ricordia. In verità anche quest'annohanno seguito il filo logico di un'idea
che Claudio e Lorena hanno riassuntocon queste parole: la santificazione
della vita e del lavoro quotidiano. Così
anche quest'anno i nostri occhi po-tranno gustare e ammirare il Bambino
Gesù che viene a rendere grandi la vitaquotidiana - lavoro, affetti, riposo -
degli uomini. Non so se i due lo sanno,ma è proprio ciò su cui insiste da qual-
che anno il nostroArcivescovo.
Claudio e Lorena non sono dei pro-fessionisti: fanno tutto gratis et a-
more Dei. Eppure la realizzazione
ogni Natale del presepe li tiene occupatiper diversi mesi di lavoro, per diverse ore
al giorno. Perché? Perché sono persone in-namorate di Gesù e desiderosi di vederlo
con gli occhi della carne. Proprio lo stesso
desiderio che ha mosso San Francesco aGreccio. La più grande ricom-pensa per
loro e che possano aiutare anche noi a con-templare lo stesso mistero attraverso il loro
presepe.
Ah, dimenticavo di dire che Claudio e
Lorena sono ... marito e moglie!
IL NUOVO PRESEPIOp.CR
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naborianum - dicembre 2016zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBAIzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA• zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
UNA LETTERA DAL CAMEROUN
I I NOSTRI AMICI NEL MONDO
CRISTO NON zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBAÈ UN SOGNO zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
« Nu[[a è cosi commovente come iCfatto che Dio si sia
jatto uomo yer accomyagnare con discrezione, con
tenerezza eyotenza i[ cammino jaticoso di ognuno arra
ricerca delproprio voho umano. » (D.GiussanO
Guardando [a vita di quest'anno a[ Centro EDIMAR,
questeyaro[e assumono una rilevanza yartico[are. E'
yrqprio così: c'è una mano Provvidenziale che accom-
yagna iCfaticoso cammino di ognuno.
Questo è evidente nd[a vita aei tanti giovani afro
s6anao tra [a strada, [ayrigione, [a droqa: giovani che
vengono ogni giorno a! Centro. La gMa,yer una realtà
educativa come [a nostra, è andare oltre [a corazza che si
sono costruiti e toccare [oro i[ cuoreyrovocanao domande
sul senso ad[a vita. ~aa aura, ma qffascinante:yerché
quando si arriva a toccare i[cuore di un ragazzo che ha
una visione negativa di sé, si vede una umanità rifiorire.
Cristiani, musulmani, animisti e ouant'altro, {j vedi
rinascere nell'avventura ad[a vita, ejare yassi veri e 6e[{j.
Questo ruhiede temyo,yazienza,
tanta yazienza, che èyoi [a
Misericordia che Dio ha con noi.
Un giorno, dopo [a granae
riunione ad mercoledi - uno de!
momentiyiù in:r0rtanti ad[a
vita ad nostro Centro - un
ragazzo che_partecjpava, un
yo'assonnato, a[fincontro mi ha
detto qua [cosa di veramente
sorprendente : «Sembra che non
recryiamo qud[o che dite, ma in
realtà quando usciamo di qui i[
mercoled; sera, ciò che a66iamo
ascoltato ci rode dentro. Non
dovete scoraggiarvi, tu e g{j
educatori l »
Un altro mi diceva in questi
giorni: « È [ayrima volta, a!
Natal« 2016
\..
I
Carissimi amici,
trentesimo anno di età, che i[giorno ad[a mia nascita mi
sembra imyortante. Ma non rimyiango nulia ad[a mia
vita, yerché anche quei 14 anni vissuti in strada sono stati
guiaati da Quafcuno che mi voleva dove sono oggi. PerChé,
di questa mia vita, ho scqperto i[ senso»
Mi capisce semyre qud[o che dice San Pietro nd[a sua
lettera aiyastori : « Pascete i[gregge di Dio che vi è
1fiaato, volentieri ; sorveqiiandolo, non yer jo rza , ma di
buon animo. » (1 Pt. 5,1-4)
Quanao yro6[emi eyreocczpazioni sembravano avere i[
I
sqpravvento e toqlurm) [a serenità, un giovane con un
yassato ajffici[e mi ha rjpreso e incoraggiato in modo
inaDJettato : «Chiamandot! dove ti ha messo, Dio non si
era s6ag{jato», ha detto.
I[Ver6ojatto carne abita sempreira noi e ci
accomyagna nd[a jatica ad cammino. In Sua con:ragnia
Ne irascaris Domine, ne ultra memineris iniquitatis:
Ecce civitas Sancti iacta est desérta:
Sion desértajacta est: Jerusalem desolata est:
Domus sanctJficationis tuae et g{oriae tuae,
Ubi laudavérunt Teyatres nostri.
Peccàvimus etjacti sumus quam immùndus nos,
Et cecidimus quasiJofìum univérsi:
Et iniquitates nostrae quasi ventus abstulérunt nos:
Abscondisti iaciew: tuam a nobis,
Et a{fìsisti nos inzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBAmdnu iniquitatis n ostra e.
Vide, Domine, 1[fìctionem yc!Pufì tui,
Et mitte quem missùrus es:
Emitte Agnum dominatorem terra e,
Deyétra desérti ad montem jifìae Sion:
Ut al!ferat !l'sejugum cc!ptivitatis n ostra e.
Consolamini, consolamini, yc!Pu{e meus.
Cito véniet salus tua:
Quare moerore consumeris, quia innovdvit te doler?
Sa{vabo te, noi! ti m ére,
Ego énim sum Déminus Deus tuus Sdnctus Israèl. Redémytor tuus.
RORATE CCELI DESUPER, ET NUBES PLUANT JUSTUM.
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ANAGRAFEzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA& NOTIZIE IN BREVEzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBAnaborianum - dicembre 2016 IzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
Lungo tutto il periodo dell'Avvento, nelledomeniche, alla Messa delle ore 10, le diverseclassi di catechismo hanno portato a turno uncero viola acceso sull' altare come segno del-l'attesa fervida della nascita del Bambin Ge-sù. Il gesto simbolico è stato compiuto all'i-nizio della celebrazione liturgica ed ha vistouna cospicua presenza sia dei ragazzi che deigenitori.
Con il susseguirsi delle domeniche e l'avvi-cinarsi del N atale si va così progressivamentecompletando la ghirlanda con le sei luci corri-spondenti ad altrettante tappe di avvicina-mento alla festa più sentita del ciclo liturgicoambrosiano.
Nella notte di Natale, la teoria delle luci sicompleterà con il grande cielo bianco cam-peggiante al centro della ghirlanda.
L ' AVVENTO DEI CRESIMANDI
I ragazzi di V elementare che frequentano l'ul-timo anno del catechismo e si stannoprepa-rando per ricevere il sacramento della Confer-mazione, hanno partecipato a due iniziative ca-ritative da essi spontaneamente scelte. Ungruppo consistente di cresimandi ha presoattivamente parte sabato 25 novembre allaGiornata Nazionale della Colletta Alimentare,aiutando a raccogliere i generi di prima neces-sità acquistati dal clienti ed a stoccarli" perchépossano essere distribuiti a persone e ramigliebisognose. Un altro gruppo abbastanza foltodomenica 4 dicembre ba fatto visita agli ospitidell'Istituto Sacra Famiglia di Cesano Bo-scone prendendo anche _parte alla Santa Messadelle ore 10.30, cui ha fatto seguito l'incontrocon il responsabile della pastorale dell 'Istitutop. Giuseppe Tironi. In tutte e due le iniziative iragazzi erano accompagnati, oltre che dai lorocatechisti, anche da alcuni genitori.