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SPUDASMATA 147
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Il motivo dell'an uxor ducenda fra poesia, retorica e filosofia: Epigr. Bob. 22 Sp., in M. Passalacqua, M. De Nonno, A.M. Morelli (a cura di), Venuste noster, Hildesheim -Zuric-New

Feb 07, 2023

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Page 1: Il motivo dell'an uxor ducenda fra poesia, retorica e filosofia: Epigr. Bob. 22 Sp., in M. Passalacqua, M. De Nonno, A.M. Morelli (a cura di), Venuste noster, Hildesheim -Zuric-New

SPUDASMATA 147

SPUDASMATA

Studien zur Klassischen Philologie und ihren Grenzgebieten Begruumlndet von Hildebrecht Hommel und Ernst Zinn Herausgegeben von Gottfried Kiefner und Ulrich Koumlpf

Band 147

VENUSTE NOSTER

2012

GEORG OLMS VERLAG HILDESHEIM middot ZUumlRICH middot NEW YORK

VENUSTE NOSTER

SCRITTI OFFERTI A LEOPOLDO GAMBERALE

A cura di Marina Passalacqua Mario De Nonno Alfredo Mario Morelli

con la collaborazione di Claudio Giammona

2012

GEORG OLMS VERLAG HILDESHEIM middot ZUumlRICH middot NEW YORK

La presente pubblicazione egrave stata realizzata con il contributo del Fondi concessi dal Dipartimento di Studi greco-latini italiani scenico-musicali della Sapienza Universitagrave di Roma dal Dipartimento di Studi sul Mondo Antico dellUniversitagrave di Roma Tre e dal Dipartimento di Scienze Umane Sociali e della Salute dellrsquoUniversitagrave degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale Das Werk ist urheberrechtlich geschuumltzt Jede Verwertung auszligerhalb der engen Grenzen des Urheberrechtsgesetzes ist ohne Zustimmung des Verlages unzulaumlssig Das gilt insbesondere fuumlr Vervielfaumlltigungen Uumlbersetzungen Mikroverfilmungen und die Einspeicherung und Verarbeitung in elektronischen Systemen Die Deutsche Nationalbibliothek verzeichnet diese Publikation in der Deutschen Nationalbibliografie detaillierte bibliografische Daten sind im Internet uumlber httpdnbd-nbde abrufbar

ISO 9706

Gedruckt auf saumlurefreiem und alterungsbestaumlndigem Papier Herstellung KM-Druck GmbH 64823 Groszlig-Umstadt Umschlagentwurf Inga Guumlnther Hildesheim Alle Rechte vorbehalten Printed in Germany copy Georg Olms Verlag AG Hildesheim 2012 wwwolmsde ISBN 978-3-487-14868-7 ISSN 0548-9705

Il motivo dellrsquoan uxor ducenda fra poesia retorica e filosofia Epigr Bob 22 SpFrancesca Romana Nocchi

hellip in ogni modo ogni maneraih che guaio egrave la mugliera

se te la pigli senza nientefai la figura de nu pezzente

se te la pigli ricca assaichi comanda non lo sai

se te la pigli troppo bruttapoi ti rimane la bocca asciutta

se te la pigli troppo bellati ci vorsquo la sentinella

se te la pigli troppo grassatutta la casa poi ti sconquassa

se te la pigli secca seccapoi trsquoabbracci cu na stecca

se te la pigli piccerelladopo le gira la cirivella

se te la pigli cittadinapiano piano ti rovina

in ogni modo ogni maneraih che guaio egrave la muglierahellip

(Aurelio Fierro La mugliera)

Il tema affrontato nellrsquoepigr Bob 22 egrave fra i piugrave dibattuti dallrsquoantichitagrave ad oggi1 ma presenta alcuni spunti di originalitagrave che traspaiono soprattutto dalla disposizione della materia e dalla selezione dellrsquoampia documentazione

1 Fra gli innumerevoli studi sullrsquoargomento egrave indispensabile ricordare due rac-colte seppur datate che hanno il pregio di fornire uno sguardo complessivo sul pro-blema Uglione 1987 e 1989 Il saggio piugrave recente e completo sul tema egrave costituito dallrsquoampio excursus di Watson 2008 269-296 che pur partendo specificamente dallrsquoanalisi della sesta satira di Giovenale tocca tutti gli ambiti di trattazione del tema fornendo i relativi rimandi testuali Ulteriori indicazioni bibliografiche piugrave specifiche verranno fornite nel corso della trattazione

284 FR Nocchi

a disposizione Il componimento costituisce un esempio emblematico della misoginia antica che aveva nella moglie il bersaglio preferenziale lrsquooggetto della quaestio nel caso specifico egrave il matrimonio dipinto in termini negativi con particolare attenzione agli svantaggi economici che esso comporta per lrsquouomo Con una serie di argomentazioni incalzanti il poeta dimostra a Zoi-lo2 che il vincolo nuziale con qualsiasi donna egrave comunque causa di afflizione Allrsquointerno della silloge lrsquoargomento ha una discreta rilevanza egrave presente infatti in altri epigrammi in cui sono affrontati singolarmente gli stessi temi sempre in chiave misogina3 Come si cercheragrave di dimostrare ciograve egrave dovuto alla familiaritagrave del presunto compilatore della raccolta con questo soggetto non solo per la sua indiscutibile matrice filosofico-popolare ma anche per la

2 Lrsquoipotesi piugrave probabile egrave che si tratti di persona ficta (Munari 1955 73 Ma-riotti 1962 col 44) il nome compare soprattutto negli epigrammi scoptici di Marziale dove rappresenta il parvenu lrsquoanfitrione avaro ed il depravato (cf Fusi 2008) ruolo che eredita anche in Ausonio (epigr 101 98-99 Green2) in Ovidio (rem 365 ss) invece incarna il recensore di Omero Il modello piugrave vicino a questo epigramma egrave Ausonio (Mariotti loc cit) in effetti sono innegabili le consonanze lessicali (duxisti = duces Zoile al vocativo uxorem) e nella disposizione delle paro-le (la collocazione centrale del vocativo lrsquoiperbato uxorem moecham = uxorem egenam) ma il poeta burdigalese rende Zoilo protagonista delle proprie azioni di-pingendolo come un marito pervertito mentre in epigr Bob 22 sembra piuttosto prefigurarsi come vittima degli eventi Mariotti (loc cit) vedrebbe inoltre nella ripetizione del vocativo Zoile nei primi due versi un influsso diretto di Mart 11 92 1-2 Mi sembra interessante anche notare che in piugrave di unrsquooccasione Zoilo ricopre il ruolo di marito sebbene con modalitagrave e temperamento differenti in queste vesti infatti ritorna anche in Mart 6 91 ed in AP 7 446 di Egesippo unrsquoiscrizione in cui egrave raffigurato come il marito compianto e amato da moglie e figli Zoilo come Postu-mo nella sesta satira di Giovenale (Bellandi 2003 2 n 6) rappresenta lrsquouomo co-mune percheacute il discorso a lui diretto solo cosigrave puograve assumere una valenza universale Si puograve dunque postulare un influsso molteplice proveniente sia dallrsquoepigrammatica latina che greca egrave infatti tipico della silloge bobbiese attingere a fonti di entrambe le provenienze ed in particolare egrave specifica intenzione dellrsquoautore di questo epigram-ma come si vedragrave assimilare stimoli di diversa provenienza nel tentativo di ottenere un prodotto innovativo aggirando la notorietagrave del tema

3 In epigr Bob 23 ritorna il motivo finanziario nel 24 si discute sullrsquoevenienza di avere una moglie poco avvenente e sui possibili stratagemmi per aggirare il proble-ma gli epigr 25 e 26 costituiscono una thesis in utramque partem in cui vengono esa-minate due opposte modalitagrave di approccio alla quotidianitagrave compreso il rapporto coniugale (25 9-10 26 11-14) infine in epigr Bob 47 sono descritti i travagli di un grammaticus costretto alla lotta giornaliera con una moglie litigiosa Per unrsquoanalisi dettagliata degli epigrammi si veda Canali ndash Nocchi 2011 83-87 e 115-116

285Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

frequente trattazione in ambito scolastico ambito dal quale la maggior parte dei componimenti bobbiesi sembra trarre ispirazione4

De uxore ducenda5

Uxorem duces si Zoile pauper egenampauperie iunges Zoile pauperiemat si lttugt6 validam gaza dotisque superbamnon illa uxor erit sed violens dominaquod si Lucullus sine re Crassusque clientem 5pannosae genitor nobilitatis erissin autem formae Venerem quae dotibus aequetmagna dabis multis gaudia parva tibiRestat ut inculto vitam lare vivere malisquam mala conubii non toleranda pati 10

22 1 duces Mu ductus Bob ductas Mar Ph 100 1956 323 2 pauperie Mu pauperies Bob 3 at Fuchs et Bob Mu Zi StudUrb(B) 1959 248 s Skutsch LCM 1982 19 lttugt add Ca SIFC 1960 148 nulla lacuna in Bob ltidemgt E Fraenkel ltbenegt si Zi StudUrb(B) 1959 248 s praevalidam Skutsch LCM 1982 19 validam gaza Mu validum gazam Bob 5 quod si Mu quasi Bob 7 aequet Mu atque Bob

Spunti molteplici potevano venire da diversi ambiti di riflessione e ge-neri letterari Il vincolo nuziale egrave frequentemente rappresentato come lsquomale necessariorsquo7 e tale concezione rispecchia la mentalitagrave comunemente diffusa nel mondo classico8 Nella commedia greca e latina in particolare lrsquouxor

4 Molti degli epigrammi infatti presentano una chiara struttura retorica ed una spiccata preferenza per temi tipicamente scolastici per una trattazione specifica del tema cf Nocchi 2012 e infra

5 Il testo e lrsquoapparato critico sono tratti essenzialmente dallrsquoedizione di Speyer 1963 23-24 le scelte differenti verranno puntualmente segnalate

6 Mi sembra preferibile la congettura di Cazzaniga 1960 148 che suggeri-sce di integrare lttugt piuttosto dei ridondanti ltidemgt proposto da Fraenkel (in Munari 1955 73) o ltbenegt congetturato da Zicari 1959 248 Per le stesse ra-gioni scarterei lrsquoipotesi di Skutsch 1982 19

7 Men fr 801 K-A = Stob 4 22c 77 p 527 Hense8 Il censore Metello Numidico (II sec a C) in unrsquoorazione pronunciata di fronte

al popolo esortava gli uomini a prender moglie e a propagare la stirpe nonostante gli inevitabili fastidi comportati da questa scelta si sine uxore possemus Quirites omnes ea molestia careremus set quoniam ita natura tradidit ut nec cum illis satis commode

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morosa bisbetica e pretenziosa rende impossibile la vita del coniuge e se dotata esercita la propria superioritagrave economica tiranneggiando il marito9 A questo stereotipo umoristico e divertente si aggiunge abitualmente un tema caro soprattutto alla satira e allrsquoepigrammatica latina quello dellrsquoin-fedeltagrave femminile10

Il tema perograve era appannaggio anche della filosofia11 in particolare della

nec sine illis ullo modo vivi possit saluti perpetuae potius quam brevi voluptati consu-lendum est (Gell 1 6 2 = ORF n 18 fr 6 Malc4 per unrsquoattribuzione del frammento a Metello Macedonico cf Liv perioch 59 Suet Aug 89 2)

9 Cf Anaxandr fr 53 K-A Men frr 296 802 e 805 K-A (per lrsquoanalisi dei passi cf infra) Se ne possono trovare esempi latini nellrsquoAulularia (vv 166-169 498-502) nei Menaechmi (vv 765-768) nel Miles (vv 686-700) mentre un rove-sciamento del topos egrave costituito dalla figura di Sostrata nellrsquoHecyra (vv 274-275) Sul tema cf Garbarino 1988 315 ss Cecchin 1989 141-164 Ulteriori te-stimonianze in questo senso si possono rintracciare nella tragedia in particolare euripidea (cf TrGF V 1 502)

10 A questo tema Lucilio dedicograve una satira nel XXVI libro (una replica allrsquoora-zione di Metello Numidico) dal titolo De nuptiarum et matrimonii molestiis (vv 676-687 Marx = 717-729 Terzaghi = frr 43-44 47-51 53 77 Charpin) di cui posse-diamo un frammento in particolare che chiarisce la posizione dellrsquoautore nel dibat-tito homines ipsi hanc sibi molestiam ultro atque aerumnam offerunt ducunt uxores producunt quibus haec faciant liberos (vv 678-679 Marx = 719-720 Terzaghi = fr 47 Charpin) Il tema viene affrontato cursoriamente in Hor carm 3 24 19-20 sat 1 4 48-50 mentre egrave ripreso e approfondito da Giovenale nella sesta satira (in particolare nei vv 136-141) con diversi punti di contatto con il nostro epigramma soprattutto per quanto riguarda la struttura retorica (Bellandi 2003 1-3) Recentemente il dibattito degli studiosi si egrave incentrato sui termini della polemica di Giovenale rivolta contro le donne o specificamente contro lrsquoistituto matrimoniale Ad aprire il dibatti-to fu Braund 1992 seguita dalla replica di Watson 2008 Un interessante studio sulle fonti della sesta satira e sui suoi esiti nella letteratura spagnola egrave stato recente-mente condotto da Beltraacuten Noguer ndash Saacutenchez-Lafuente Andreacutes 2008

11 In campo filosofico solo a titolo esemplificativo si puograve menzionare il Liber de nuptiis di Teofrasto la cui esistenza egrave testimoniata da Girolamo nellrsquoAdversus Io-vinianum (1 47 e Sen matr fr 54 V) lrsquoOeconomicus di Senofonte i Coniugalia Praecepta di Plutarco il De matrimonio di Seneca il De angustiis nuptiarum ad ami-cum philosophum di Tertulliano (Hier adv Iovin 1 13 epist 22 2 48 18) lrsquoAn-thologium di Stobeo (4 22 περὶ γάμου 23 γαμικὰ παραγγέλματα 28 οἰκονομικός) ed i precetti improntati alla quotidianitagrave presenti in Seneca epp 94 15 e 95 passim Le teorie contrarie al matrimonio esposte da Epicuro erano presenti stando alla testi-monianza di Diogene Laerzio (10 119) in unrsquoopera dal titolo De natura Meno cer-ta egrave lrsquoesistenza di due trattati aristotelici sullrsquoargomento menzionati nel catalogo di Esichio nrr 165-166 p 17 Rose per i quali si veda Laurenti 1968 130-138 Vot-

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diatriba Plutarco proprio allrsquoinizio dei suoi Coniugalia praecepta12 lo ricor-da come uno dei principali argomenti di dibattito delle scuole filosofiche In particolare i pensatori si interrogavano sulla possibilitagrave per il sapiente di perseguire lrsquoequilibrio e la cura dei propri studi allrsquointerno dellrsquoistituzione matrimoniale la querelle traspare dagli scritti di Aristotele Teofrasto Epi-curo e Seneca e diviene tema caro alla diatriba cinico-stoica dove assume la forma specifica an vir sapiens ducat uxorem determinando schieramenti opposti fra le scuole

La questione egrave infine documentata anche nella retorica scolastica che era solita servirsi di materiale molteplice e di varia provenienza per esercitare le capacitagrave argomentative degli allievi e per imbastire discussioni fittizie su eventuali casi riutilizzabili in ambito forense Come si cercheragrave di dimostra-re egrave proprio a questa matrice retorica che il componimento bobbiese sembra attingere soprattutto per quanto riguarda lrsquoaspetto strutturale sebbene an-che il tema trattato fosse piugrave familiare alle scuole di quanto non si possa cre-dere Una conferma in questo senso proviene da Girolamo che nel contro-battere la tesi esposta da Gioviniano sulla condizione indistinta delle vergini e delle donne maritate parla anche degli svantaggi derivati dal coniugium ricorrendo a citazioni tratte da Aristotele Teofrasto Seneca e Tertulliano A questo proposito perograve prende le distanze dallrsquoargomento adducendo il pretesto della provenienza retorica della discussione non est huius loci nup-tiarum angustias describere et quasi in communibus locis rhetorico exsultare sermone13 Anche trascurando lrsquoipotesi di fatto indimostrabile sostenuta da Max Pohlenz14 di una derivazione scolastica del De matrimonio senecano o quella di Felix Bock dellrsquoappartenenza dellrsquoaureolus liber di Teofrasto alla sua raccolta di Theseis15 non si puograve fare a meno di notare come il tema fosse

tero 1998 237-238 Fra gli innumerevoli studi sullrsquoargomento si possono ricordare Grilli 1953 39 77 104 181-182 Frassinetti 1955 151-184 Fortenbaugh 1984 Vottero 1998 22-31 (introduzione) 134-167 (testo) 237-288 (commen-to) Torre 2000

12 Plut con praec 138c13 Hier adv Iovin 1 13 Subito dopo lrsquoautore allude allrsquoopera di Tertulliano

sullo stesso tema certe et Tertullianus cum adhuc esset adolescens lusit in hac materia dove lusit sembrerebbe riferirsi alla pratica declamatoria Per lrsquoaccezione tecnica del verbo cf ThlL VII 2 s v ludo 1776 4-31 (K Plepelits) Bickel 1915 248 ss (cf infra Hier virg Mar 22)

14 Pohlenz 1967 II 7315 Theon RhG II p 69 1-3 Spengel = p 13 Patillon Bock 1899 44 lrsquoipotesi

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considerato dagli antichi come specificamente retorico Sempre Girolamo infatti nellrsquoAdversus Helvidium16 dopo aver elencato lungamente i disagi cui una donna va incontro sposandosi afferma rhetoricati sumus et in morem declamatorum paululum lusimus il che conferma la familiaritagrave della pratica scolastica (cui allude chiaramente il termine lusimus)17 con il tema

Questo argomento in effetti era oggetto di esercitazioni piuttosto com-plesse Nelle scuole di retorica greca e latina la discussione relativa allrsquoeven-tuale opportunitagrave di prender moglie era divenuto exemplum paradigmatico delle quaestiones finitae e infinitae18 discorsi fittizi generali o piugrave specifica-mente rivolti ad una persona per convincerla della propria tesi

Quint inst 2 4 24Sunt et illae (scil theseis) paene totae ad deliberativum pertinentes genus lsquoducendane uxorrsquo lsquopetendine sint magistratusrsquo namque et hae personis modo adiectis suasoriae erunt

Quint inst 3 5 8Omnis quaestio videtur circa res personasque consistere Amplior est semper infinita inde enim finita descendit Quod ut exemplo pateat infinita est lsquoan uxor ducendarsquo finita lsquoan Catoni19 ducendarsquo ideoque

egrave stata successivamente ripresa da Frassinetti 1955 174 e da Fortenbaugh 1984 106 s

16 Hier virg Mar 2217 Cf n 13 Non sfugge il peculiare trattamento del tema in questo scritto Gi-

rolamo infatti assume il punto di vista della donna Watson 2008 276 ha giusta-mente notato che tutte le volte che si verifica questo spostamento di prospettiva in realtagrave non cambia il contenuto del messaggio Alla moglie infatti si forniscono una serie di consigli per non cadere nei vizi comunemente attribuiti al mondo femminile e non suscitare lrsquoira dei mariti nel brano di Girolamo ad esempio si fa riferimento allrsquoabbigliamento provocante e agli eccessivi imbellettamenti

18 Sullrsquoesercizio della thesis non si puograve prescindere dallo studio di Throm 1932 piugrave recentemente ha affrontato il tema con particolare attenzione ai rapporti con le controversiae Clarke 1951 159-166

19 Discutono sulle ragioni della scelta di Catone quale exemplum paradigmatico per lrsquoesercizio Vottero 1998 256-258 270-272 e Bellandi 2003 2-3 anzitutto non egrave chiaro su quale dei due Catoni si incentrasse la thesis In effetti a vicende ma-trimoniali poco felici di Catone il Censore sembrerebbe alludere un frammento del De matrimonio senecano (fr 34 V) sebbene il riferimento storico non appaia del tutto attendibile (Vottero 1998 256-258) del resto anche Catone Uticense era divenuto celebre per aver ceduto temporaneamente la moglie Marcia ad Ortensio

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esse suasoria potest

Del resto la thesis quale strumento dialettico per affinare le proprie ca-pacitagrave argomentative non era appannaggio esclusivo della retorica ma era comune anche alla filosofia entrambe le discipline infatti ne accampavano la paternitagrave20 ma in realtagrave i termini della discussione erano ben piugrave ampi implicando un ruolo di supremazia in campo educativo21 Numerose furo-no le proposte di distinzione degli ambiti ma tutte ugualmente fallimentari La principale riguardava il grado di astrazione della tesi discussa22 si parlava allora di hypothesis o causa qualora fossero determinate le persone e le circo-stanze di thesis o quaestio se lrsquoargomento era generale ma i retori23 ben pre-sto si resero conto dellrsquoutilitagrave anche delle quaestiones per lrsquoamplificatio e di come fosse svantaggioso per la retorica limitare il proprio campo drsquoazione

Non solo quindi il tema dellrsquoopportunitagrave di prendere moglie era ogget-

cosigrave da consentirgli di avere figli e la vicenda non era affatto estranea alle scuole di retorica (Quint inst 3 5 11 10 5 13) In particolare Bellandi 2003 2 sostiene che la figura di Catone fosse impiegata non per lrsquoesercizio della thesis lsquoan uxor du-cenda sitrsquo intesa tout court ma solo qualora la quaestio riguardasse specificamente il sapiente e lrsquoopportunitagrave per questo di sposarsi in questo caso perograve lrsquoesercizio si riferirebbe allo stoico Catone Uticense In effetti questo personaggio era soggetto anche di unrsquoulteriore suasoria in cui era chiamato a deliberare se fosse preferibile il suicidio alla vista di Cesare vincitore (Mart Cap 456 29-31 Halm) si tratta di un tema tipicamente etico che implicava anche il discorso sulla libertagrave del sapiens

20 Lrsquoinventore del metodo argomentativo in utramque partem fu Protagora (Sen epist 88 3 cf Kennedy 1963 305 Pernot 1993 II 57) ma solo con Aristotele (Arist top 101a) divenne un esercizio atto a sviluppare le capacitagrave dialettiche ab Aristotele principe de singulis rebus in utramque partem dicendi exercitatio est instituta (Cic fin 5 4 10 ma cf anche Tusc 2 3 9 orat 14 46 de orat 3 22 80)

21 Per unrsquoefficace sintesi dei termini della disputa si veda Pasetti 2008 113 in particolare per la prospettiva quintilianea Viano 1995 193-199

22 Cicerone (inv 1 6 8) dichiara che il primo a istituire questa distinzione fu Ermagora di Temno cf Bonner 1949 6-7 Matthes 1959 121-143

23 Se nel De inventione (1 6 8) Cicerone aveva abbracciato la tesi ermagorea at-tribuendo ai soli filosofi le quaestiones infinitae egli successivamente rivide la sua posi-zione rivendicando lo stretto legame fra thesis e hypothesis latius enim de genere quam de parte disceptare licet ut quod in universo sit probatum id in parte sit probari necesse (de orat 2 133 ma cf anche de orat 3 120 orat 45 top 79) Quintiliano a sua volta vide nelle quaestiones philosopho convenientes un utile strumento di discussione anche per il retore (inst 3 5 5 3 5 14-15) Analoghe considerazioni in Sulp Vict rhet 314 2 Halm Sullrsquoargomento si veda Clark 1957 130-132 Viano 1995 199-207

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to di contesa fra retorica e filosofia24 ma anche lo strumento di discussione era comune Nonostante la sovrapposizione di ambiti evidente nellrsquoimpiego condiviso della tecnica argomentativa e nellrsquouso inflazionato del tema sem-bra verosimile postulare una specializzazione di genere Il tema dellrsquoan uxor ducenda come si vedragrave segue percorsi paralleli ma raramente coincidenti nelle varie discipline ed anche quando gli argomenti discussi si intrecciano essi vengono riformulati in modo da essere appropriati al lsquotagliorsquo del genere mentre la prospettiva retorico-progimnasmatica egrave funzionalizzata alla forma-zione morale e civile quella comico-epigrammatica assume una vena ironico-satirica infine la trattazione filosofica indulge maggiormente sui toni perso-nali insistendo sul contrasto fra perseguimento dellrsquoautarkeia e coniugium o soffermandosi sulla dimensione limitata dellrsquooikos domestico Lo stesso argo-mento dunque non egrave utilizzato con il medesimo intento nei vari contesti e questo implica una selezione funzionale dei materiali da rielaborare Il poeta dellrsquoepigr Bob 22 sembra operare una scelta consapevole in questo senso re-alizzando una vera e propria commistione di lsquogenerirsquo in effetti mentre per quanto riguarda i temi egli predilige lrsquoambito letterario in particolare quello comico per la struttura sembrerebbe attingere agli schemi retorici realizzan-do un componimento che grazie ai toni accattivanti e allrsquoargomentazione incalzante adempie perfettamente al fine persuasivo tipico di una suasoria

La matrice retoricaVale la pena dunque indagare brevemente lrsquoimpiego diversificato che di questo tema veniva fatto soprattutto in ambito retorico e letterario per chia-rire i termini della distinzione ed interpretare la scelta operata dal poeta nel nostro epigramma

Che lrsquoargomento fosse oggetto di interesse giagrave presso il grammaticus e poi presso il rhetor egrave dimostrato anche dalle recenti scoperte papiracee nel POxy LXXII 4855 del III sec d C copia di un manuale di un insegnante egrave contenuta la classificazione delle theseis scolastiche suddivise per contenuto (theoretikai ethikai pragmatikai) e per struttura (haplai diplai)25 ciascuna

24 Come ha giustamente notato De Decker 1913 20 n 2 la diatriba o philoso-phia vulgaris forniva i loci comunemente discussi nelle scuole di retorica

25 Riproduzione in POxy LXXII pll VI-VII Lrsquoimportanza del papiro per la storia della scuola egrave dovuta alla menzione non altrimenti attestata delle theseis ethi-kai (col iii 1) solitamente accorpate alle theseis pragmatikai

291Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

corredata da exempla Fra le tesi lsquopratichersquo egrave menzionata anche quella rela-tiva allrsquoopportunitagrave di sposarsi il che costituisce una prova concreta della sua applicazione in ambito didattico Unrsquoulteriore conferma proviene dalla scelta dei passi drammatici presente nei papiri scolastici e nelle antologie papiracee di probabile impiego scolastico Dati interessanti sono offerti soprattutto da queste ultime se lrsquoipotesi formulata da Barns26 egrave come io credo fondata queste antologie costituivano per gli allievi delle scuole di retorica dei repertori cui attingere una serie di loci per gli esercizi di compo-sizione In particolare nei PBerol 9772 e 977327 del II sec a C egrave presente una selezione di passi tratti dalla commedia e dalla tragedia incentrati sulla donna e sul matrimonio In entrambi i documenti perograve la scelta egrave stata ef-fettuata in modo da fornire argomentazioni antilogiche Nel primo papiro dai frammenti delle commedie (tratti da Apollodoro Platone Ferecrate Menandro Epicarmo Antifane)28 provengono soprattutto (ma non esclusi-vamente) spunti relativi allo ψόγος γυναικῶν mentre nei brani delle tragedie euripidee (Melanippa Desmotis Protesilaus e Hippolytus) sono contenute le rheseis delle donne che difendono in toni spiccatamente retorici lrsquouniverso

26 Barns 1951 14-15 secondo lo studioso furono per primi i sofisti a rivendi-care lrsquoutilitagrave dei testi poetici per la formazione dei futuri uomini politici Gli gnomo-logi sarebbero nati come raccolta di excerpta comprovanti tesi opposte da utilizzare nelle scuole per le controversiae retoriche A questo proposito si veda anche Pordo-mingo 2007 436-437

27 BKT 5 2 pp 123-128 129-130 (Pack2 1568 1573 LDAB 3753 1049) Si occupa specificamente dellrsquoaspetto paleografico di queste raccolte antologiche Per-nigotti 2007 535-539 della selezione testuale Pordomingo 2007 436-437 e Pordomingo 2010 57 Piugrave in generale sulle caratteristiche delle raccolte antolo-giche Pordomingo 2007a 549-557

28 Particolarmente interessanti i frammenti di Apollodoro (CGFP 10) e di Epi-carmo (CGFP 90) nel primo sembrerebbe contenuta unrsquoallusione al matrimonio concorde grazie alla presenza della donna lsquoapersquo di semonidea memoria nel secondo invece viene ripreso il consueto paragone con le bestie feroci fondato sul pregiudi-zio del temperamento femminile particolarmente focoso Il poeta identificato dal Wilamowitz con Ferecrate (CGFP 205) biasima lrsquouomo incapace di gioire della morte della moglie costui egrave infatti destinato ad essere infelice (per una variatio del tema contenuta nella Comparatio Menandri et Philistionis cf Guida 1973 361 Pernigotti 2004 34-35) Di dubbia interpretazione il fr di Platone (CGFP 217) in cui gli effetti della moglie sul marito sono assimilati a quelli degli anelli di Eude-mo che sembra fossero curativi (Aristoph Plut 884) se cosigrave fosse si alluderebbe al consueto topos della donna che allevia le sofferenze del marito impiegato soprattutto nelle theseis retoriche a favore del matrimonio

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femminile con particolare attenzione alle qualitagrave domestiche e alla capacitagrave di accrescere il patrimonio con unrsquoavveduta amministrazione29 le loro argo-mentazioni apologetiche si ritrovano puntualmente nelle theseis scolastiche in particolare di Libanio30 Nel secondo papiro del quale si conserva anche il lemma ψόγος γυναικός lrsquoordine egrave inverso ma lrsquoimpostazione egrave la stessa un elogio delle donne contenuto nel Protesilaus euripideo non a caso lo stesso di PBerol 9773 e un verso di Anassandride (il medesimo autore a cui il nostro epigramma sembra essersi ispirato) in cui la nobiltagrave femminile egrave con-siderata fonte di virtugrave31 DallrsquoHippolytus invece egrave tratta la rhesis del prota-gonista contro le donne32 mentre il verso riporta il celebre detto in trimetri coliambici attribuito a Ipponatte δύ rsquoἡμέραι γυναικός εἰσιν ἥδισται ὅταν γαμῆι τις κἀκφέρηι τεθνηκυῖα33

Una buona parte di questi passi egrave stata tramandata anche dal Florilegio di Stobeo34 il che ne dimostrerebbe lrsquoampia diffusione gnomologica forse gra-zie anche allrsquoimpiego scolastico Non credo sia un caso infatti che il brano dellrsquoIppolito presente in PBerol 9773 compaia in altri documenti prove-nienti con sicurezza da questo contesto nella raccolta di Raffaella Cribiore ad esempio egrave presente un ostracon (nr 242)35 in cui sono stati ricopiati in prosa da uno studente i versi iniziali della stessa rhesis di Ippolito (vv 616-624)36 presente in PBerol 9773 mentre un altro ostracon rinvenuto a Luxor presenta chiari indizi di un esercizio di trascrizione sotto dettatura di alcuni versi misogini in cui si fa specifico riferimento ad Euripide37

Egrave possibile riconoscere quindi un interesse per questi argomenti nei

29 Il tema egrave presente soprattutto nella Melanippa Desmotis di Euripide (TrGF V 1 494) nel Protesilaus (TrGF V 2 657) si critica lrsquoattitudine tipicamente maschile ad esprimere un giudizio universalmente negativo nei confronti delle donne infine Fedra nellrsquoHippolytus (vv 403-404 406-407 407a-410 413-423) esalta il valore della fedeltagrave femminile

30 Cf infra p 29431 CGFP 2 = PCG II 71 Nel papiro egrave conservato anche il nome del comico

Antifane32 Eur Hipp 664-66833 Hippon fr 68 West = 66 Degani34 I passi sono contenuti in Stob 4 22 περὶ γάμου 23 γαμικὰ παραγγέλματα35 Cribiore 1996 229-230 fa parte della sezione dedicata ai long passages36 Unrsquoulteriore testimonianza egrave offerta dal PFreib IV 45 del IV-V sec d C in

cui egrave contenuta unrsquoantologia gnomica in trimetri sul tema del περὶ γάμου ma il docu-mento egrave troppo frammentario per stabilirne la provenienza

37 Milne 1923 40-43

293Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

lsquoprogrammirsquo38 scolastici e la ricorrenza costante di certi autori e generi lette-rari soprattutto drammatici quali repertori utili lsquoa temarsquo39 Ma occorre anche notare che laddove nei frammenti papiracei considerati si parli espressamen-te di matrimonio si fa per lo piugrave riferimento alle qualitagrave o ai difetti fem-minili considerati nella dimensione dellrsquooikos lrsquounica che venga riconosciuta alle donne ed in cui loro stesse si identifichino secondo un topos piuttosto diffuso ma non si accenna mai a considerazioni di carattere economico Se si passa poi ad analizzare lrsquoapplicazione di questi temi nelle theseis scolastiche si nota un puntuale riscontro dei materiali

I soggetti di questo progymnasma rimasero invariati fino alla tarda anti-chitagrave come dimostra il confronto fra gli argomenti elencati nel trattato di Elio Teone nel I sec d C e quelli proposti da Nicolao nel V sec d C40 in forma semplice (egrave bene avere figli egrave opportuno che un saggio si impegni nel-la vita politica) o nella tipica formulazione comparativa (egrave meglio la vita in campagna o in cittagrave egrave piugrave meritevole il soldato o lrsquoavvocato) In particolare il tema relativo al prender moglie faceva specificamente parte delle theseis praktikai che trattavano argomenti dalle forti implicazioni concrete distinte

38 Si puograve senzrsquoaltro concordare con Stramaglia 2010 112-113 riguardo allrsquoipotesi che nellrsquoantichitagrave non esistessero neacute programmi neacute metodi drsquoinsegna-mento universalmente validi ma semplicemente laquoroutinesraquo piugrave diffuse di altre per cui anche la scelta di un tema da discutere piuttosto che un altro era affidata alle preferenze del maestro

39 A questa categoria doveva appartenere anche lrsquoantologia del II sec a C edita da Barns 1950 126-163 (MP3 1574 = LDAB 1055) uno gnomologio contenente passi tratti da Anassimene Euripide Demostene Menandro e Teofrasto sul tema della tyche anche in questo caso dunque la maggior parte dei passi egrave desunta da testi drammatici Fra le varie ipotesi formulate Pordomingo 2010 56 non esclude che lrsquoantologia potesse essere utilizzata da un maestro probabilmente come repertorio da cui attingere materiali per le sue esercitazioni proginnasmatiche Per una diversa ipotesi cf Messeri 2004 353-356 Ulteriori antologie tematiche sono elencate in Pordomingo 2010 57 n 63

40 Seguendo lo schema proposto da Bonner 1949 3-4 (corredato di tutti gli opportuni riferimenti alle fonti) si puograve efficacemente sintetizzare la ricchissima va-rietagrave di temi delle quaestiones infinitae in cinque categorie 1) quaestiones relative allrsquouniverso e alla sua costituzione (il mondo egrave governato dalla Provvidenza) 2) origine delle leggi e amministrazione dello Stato (il diritto ha origine naturale) 3) doveri e diritti sociali (egrave bene sposarsi egrave giusto impegnarsi nella vita politica) 4) temi etici (la virtugrave egrave fine a se stessa) 5) questioni di vita quotidiana (ci si deve occupare di filosofia o di retorica)

294 FR Nocchi

da Teone da quelle theoretikai ovvero finalizzate esclusivamente al sapere comunemente attribuite ai filosofi41

Lo Pseudo Dioniso nel III-IV sec d C precisa che nelle theseis scolasti-che questo soggetto era discusso preferenzialmente rispetto ad altri42 ed in effetti nei trattatisti di retorica greca ritorna immancabilmente fra i temi pro-posti per le esercitazioni progimnasmatiche43 Ne possediamo tre esemplifi-cazioni44 tutte sviluppate secondo moduli fissi e che presentano le medesime argomentazioni supportate da ragioni di carattere moralistico e civile in cui egrave evidente lrsquointento educativo45 nessuna allusione invece ai temi economi-ci tipici come vedremo della trattazione letteraria del tema Una sola volta Libanio accenna alla possibilitagrave sia per il povero che per il ricco di accrescere il proprio patrimonio con le nozze ma il discorso egrave inserito in un contesto in cui si esaltano i vantaggi che derivano dalla reciproca collaborazione fra i coniugi46 Fra i topoi discussi invece ricorre costantemente lrsquoorigine divina dellrsquoistituzione il matrimonio come prima cellula della societagrave e strumen-to di edificazione morale la procreazione quale elemento fondamentale per la continuitagrave della specie e fonte di riconoscimento pubblico la donna come consolatrice delle preoccupazioni quotidiane e sagace amministratri-ce dei beni familiari Non egrave un caso probabilmente che il riferimento alle

41 Theon RhG II p 121 6-14 Spengel = pp 83-84 Patillon Herm RhG II p 25 3-12 Rabe Aphthon RhG X p 41 15-21 Rabe = p 152 Patillon

42 [Dion Hal] Ars 233-241 Non egrave forse un caso che ci siano giunti exempla relativi esclusivamente a theseis in favore del matrimonio e che Teone (Theon RhG II p 125 15-16 Spengel = p 90 Patillon) alludendo alla thesis sulla procreazione faccia riferimento agli aspetti positivi del vincolo coniugale tale prospettiva aveva si-curamente un maggiore risvolto paideutico implicando la nozione di virtus e lrsquoesor-tazione allrsquoassolvimento degli officia

43 Theon RhG II p 120 15 Spengel = p 82 Patillon Herm RhG II p 25 18 Rabe Lib progymn VIII pp 550-561 Foerster Aphthon RhG X p 41 5 e 42 11-46 18 Rabe = pp 152-157 Patillon Nicol RhG XI p 71 20 Felten

44 Lib progymn VIII pp 550-561 Foerster Aphthon RhG X pp 42 11-46 18 Rabe = pp 153-157 Patillon [Dion Hal] Ars 233-241

45 Per lrsquoidea che sia la thesis di Teone (RhG II p 125 13-20 Spengel = p 90 Patillon) che quella di Libanio (progymn VIII p 553 1-2 Foerster) contengano una chiara matrice stoica evidente soprattutto nella convinta asserzione dellrsquoorigine naturale del matrimonio cf Laguna 1994 269

46 Lib progymn VIII p 554 11-18 Foerster lo stesso argomento egrave presente in epigr Bob 26 12 che come si egrave detto costituisce insieme allrsquoepigr 25 una thesis in utramque partem (cf infra p 300)

295Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

qualitagrave femminili trovi una puntuale corrispondenza nella scelta dei brani operata nelle antologie scolastiche47 Egrave interessante perograve evidenziare alcune peculiaritagrave del genus Aftonio nel definire questo progymnasma assimila le theseis praktikai a quelle politikai48 καὶ πολιτικαὶ μὲν αἱ πρᾶξιν ἔχουσαι πόλιν συνέχουσαν οἷον εἰ γαμητέον εἰ πλευστέον In effetti se si prendono in con-siderazione le argomentazioni a favore del matrimonio si puograve notare che il vincolo nuziale egrave considerato il fondamento delle istituzioni civili e del di-ritto della difesa e della sopravvivenza della πόλις la discussione si articola attraverso una serie di esortazioni a vivere rispettando i doveri del buon cit-tadino che permettevano di indottrinare i giovani studenti sui propri officia publica49 Possiamo invece farci unrsquoidea di quali accuse venissero mosse al matrimonio attraverso la testimonianza indiretta di Aftonio che simula un contraddittorio con i detrattori del vincolo nuziale rispondendo in partico-lare alle obiezioni di quanti lo consideravano fonte di sofferenza e proble-mi50 A tutte le accuse Aftonio ribatte facendo leva su argomenti fondati sal-damente su ideali civili e morali arrivando addirittura a trasformare i motivi di critica in elogio

Nonostante lrsquoevidente caratterizzazione lsquoseriarsquo che la dottrina retorica aveva destinato allrsquoargomento anche il genere comico influigrave sullrsquoapplicazio-ne pratica che le theseis avevano in campo declamatorio Due erano princi-palmente gli ambiti in cui esse venivano impiegate nelle suasoriae in cui alla struttura base della thesis venivano aggiunti il destinatario e le circostanze del discorso connotato da una spiccata componente deliberativa51 nelle con-

47 Lib progymn VIII pp 554 11-555 5 Foerster (con il matrimonio le ric-chezze si moltiplicano sia per il povero che per il ricco grazie alla collaborazione dei coniugi e alle capacitagrave amministrative della donna) Aphthon RhG X pp 42 24-43 6 Rabe = p 153 Patillon (il matrimonio incita alla virtugrave) [Dion Hal] ars 236-238 (il matrimonio egrave fonte di buone qualitagrave e consolazione delle afflizioni) Per un riscontro dei temi nei frammenti papiracei cf nn 28-29

48 Aphthon RhG X 41 18 Rabe = p 152 2 Patillon49 Lib progymn VIII pp 553 12-554 10 Foerster Aphthon RhG X pp 42

19-43 6 Rabe = p 153 Patillon50 Aphthon RhG X pp 43 11-46 18 Rabe = pp 154-157 Patillon51 Sullrsquoargomento cf Bonner 1949 8-9 che presenta numerosi exempla di come

avvenisse tale conversione con il riferimento a luoghi e circostanze determinate e su-pra Quint inst 2 4 24 e 3 5 8 Un tipico esempio era la thesis lsquobisogna dedicarsi alla navigazionersquo che opportunamente trasformata in suasoria poteva assumere la forma lsquoAlessandro delibera se si debba attraversare lrsquoOceanorsquo (Sen suas 1 Quint

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troversiae52 ove invece le theseis offrivano il pretesto a coloro che si esibi-vano nellrsquoesecuzione di declamazioni fittizie di passare da discorsi specifici a riflessioni generali in particolare quelle relative alla corruzione dei tempi (de saeculo)53 che implicavano marginalmente considerazioni sullrsquoinfedeltagrave delle donne o sul vincolo matrimoniale Questi soggetti che potevano facil-mente essere assimilati ai loci communes54 erano utilissimi ai declamatori per lrsquoamplificatio Dalle testimonianze contenute nelle declamazioni di Seneca Retore si ricava lrsquoimpressione che fra gli scholastici imperasse la misoginia tantrsquoegrave lrsquoaccanimento con cui si scagliano contro i vizi muliebri nulla di stra-no dunque che tali acquisizioni giovanili continuassero ad influenzare la produzione successiva55 soprattutto nellrsquoepoca tardoantica in cui si era dif-fusa la tendenza a ricalcare modelli scolastici nella produzione adulta56 A questo punto perograve egrave bene chiedersi da quali fonti i declamatori traessero ispirazione per le loro invettive Molti degli argomenti discussi nel nostro epigramma come si dimostreragrave a breve sono mutuati dalla commedia ma essi non erano assolutamente estranei alla retorica si egrave giagrave visto come buona parte dei repertori a tema utilizzati per le theseis fossero tratti dai testi dram-matici ma essi continuavano ad essere impiegati negli esercizi piugrave avanzati I

inst 3 8 16) cosigrave anche Sen epist 14 13 in cui sono presenti le argomentazioni che venivano comunemente impiegate per disquisire sullrsquoatteggiamento che Catone avrebbe dovuto tenere durante la guerra civile una suasoria che costituiva uno svilup-po circostanziato dalla tesi relativa alla possibilitagrave per il saggio di partecipare alla vita politica (potest aliquis disputare an illo tempore capessenda fuerit sapienti res publica)

52 Per il complesso rapporto delle theseis con le controversiae cui accenna in maniera poco chiara Seneca Retore (contr 1 praef 12) cf Bonner 1969 1-26 Clarke 1951

53 Sen contr 1 praef 23 Bonner 1969 6-7 sostiene che molte delle declama-zioni di Seneca il Vecchio sottintendono questioni generali di carattere etico di-scusse comunemente come theseis ad esempio il dovere di obbedienza dei figli nei confronti dei padri il tema dellrsquoingratitudine Cf a questo proposito anche Pasetti 2008 115-116

54 In Quint inst 2 4 22 si parla implicitamente di loci de saeculo esistevano inoltre i loci philosophoumenoi che avevano una configurazione estremamente gene-rica (cf Sen contr 1 7 17)

55 Egrave ciograve che secondo De Decker 1913 23 sarebbe capitato a Giovenale che perpetuerebbe in versi le invettive de saeculo esperite negli esercizi di retorica

56 Cf Fernaacutendez Delgado 1994 303 Voumlssing 1997 37-45 216-217 605-610 Cribiore 2001 238-244 Stramaglia 2003 229-230 Agosti 2005 38-39 Stramaglia 2010 133-134

297Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

retori latini erano ben consapevoli dellrsquoutilitagrave che alle declamazioni poteva provenire dalla conoscenza del repertorio drammatico Non si spiega altri-menti il consiglio di Quintiliano che invita specificamente i declamatori a leggere con attenzione proprio le commedie di Menandro57 mentre sempre Quintiliano istituisce una stretta relazione fra i ruoli che i declamatori devo-no impersonare parlando nelle vesti di litigatores e le parti recitate dagli attori comici58 le rappresentazioni comiche costituivano un importante repertorio di ethe e pathe oltre che di argumenta

Un esempio emblematico di come i declamatori dovessero veramente im-personare determinati ruoli egrave rappresentato dalle declamazioni di Libanio in particolare alcune di esse mostrano chiaramente una matrice comica per il linguaggio impiegato ma soprattutto per lrsquoattenzione con cui viene presen-tato lrsquoethos del protagonista vicino a quello dei personaggi di piegraveces teatrali troviamo ad esempio la figura del parassita dellrsquoinvidioso del misantropo59 La declamazione 26 egrave incentrata sulla figura del dyskolos che ricorda lrsquoomo-nima commedia menandrea per carattere e modalitagrave espressive Lrsquouomo di-chiara di volersi suicidare percheacute non tollera piugrave la moglie eccessivamente loquace il ritratto della donna perograve assume una fisionomia piugrave chiara alla luce delle premesse dellrsquounione Il protagonista infatti rivela che la donna gli era stata presentata da un amico che di lei aveva soprattutto rilevato la presti-giosa discendenza e la sterminata ricchezza La declamazione quindi prende

57 Quint inst 10 1 71 ego tamen plus adhuc quiddam conlaturum eum decla-matoribus puto quoniam his necesse est secundum condicionem controversiarum plures subire personas patrum filiorum caelibum maritorum militum rusticorum divitum pauperum irascentium deprecantium mitium asperorum

58 Quint inst 3 8 51 11 1 38 La conoscenza dei caratteri inoltre serviva anche a prevenire le aspettative del pubblico riconoscendone le propensioni e le inclinazioni Infine questa profonda conoscenza dellrsquoanimo umano permetteva al declamatore di dipingere in toni negativi lrsquoethos dellrsquoavversario (Russell 1983 87-88 Russell 1996 10 e 113-114)

59 Si comprende dunque per quale motivo Libanio (epist 11 Foerster) racconti che nella sua scuola era solito far leggere ai propri allievi in particolare quelli dotati le opere drammatiche esse servivano per testarne le competenze interpretative e per assimilare i caratteri dei personaggi (cf Cribiore 2001 227) In realtagrave il metodo didattico aveva una lunga tradizione (cf Plut Dem 7) Quintiliano addirittura istituisce la docenza di un comoedus che legga con la giusta intonazione le piegraveces teatrali ma specifica che la scelta dei brani deve essere selettiva quod ita optime faciet si certos ex comoediis elegerit locos et ad hoc maxime idoneos id est actionibus similes (inst 1 11 13)

298 FR Nocchi

le mosse da un topos piuttosto diffuso fra i comici quello della donna ricca e per questo tiranna presente per lrsquoappunto nel nostro epigramma

Egrave soprattutto merito di Ugo Enrico Paoli aver chiarito lo stretto lega-me fra la commedia attica e le declamazioni latine riguardo al tema dellrsquouxor dotata equiparata impropriamente allrsquoepikleros greca60 Questa figura ricorre giagrave nelle declamazioni di Seneca il Vecchio e in quelle pseudo-quintilianee dove il rifiuto di un giovane di sposare la ricca ereditiera puograve divenire il pre-supposto per una requisitoria contro le moglie prepotenti omnes uxores di-vites servitutem exigunt crede mihi volet in suis regnare divitiis (Sen contr 1 6 5) inpotens malum est beata uxor Cum immensum pondus auri orba attulerit cum pecunia arcas nostras oneravit quid aliud quam beati serviemus (Sen contr 1 6 7) e il pretesto di un ripudio da parte di un padre ardens per il rifiuto del figlio di sposare unrsquoorfana ricca61 Il confronto con alcuni passi dellrsquoopera menandrea62 non lascia dubbi sulla matrice comica di questo soggetto che dal teatro evidentemente passava alle declamazioni divenendo caso giuridico ma il tema era affrontato esclusivamente nelle digressioni e non possedeva mai uno statuto autonomo

Da quanto si egrave detto finora si puograve ragionevolmente ipotizzare che il tema dello ψόγοςἐπαίνος γαμικῶν non fosse estraneo alle scuole di retorica e che la sua trattazione contemplasse anche valutazioni di carattere economico seb-bene queste fossero marginali rispetto alle considerazioni morali relative alla ricaduta pubblica ed ai vantaggi o svantaggi che il vincolo nuziale comporta-

60 Paoli 1943 19-29 spiega come nelle commedie latine venga trasposta e tra-visata una tipica situazione configurata nel diritto attico quella dellrsquoepikleros lrsquoorfa-na che costituiva la fortuna per il collaterale prossimiore lrsquounico che avesse il diritto di sposarla in quanto erede di tutto il patrimonio paterno Nella palliata romana (Caec ploc frr 142 ss e 158 ss R3 = Gell 2 23 9-13) essa diviene uxor dotata condizione ben diversa non potendosi paragonare lrsquointero patrimonio ad una dote per quanto ingente Per gli opportuni riferimenti al diritto greco rimando senzrsquoaltro allrsquoesauriente contributo di Belardinelli 1998 269 n 15 e 17 per il ruolo di questa figura nella commedia greca cf infra p 302

61 Sen contr 1 6 Quint decl 376 Nelle declamazioni di Seneca e Quintiliano laddove il ripudio del figlio egrave giustificato con il rifiuto da parte di questo di sposare unrsquoorba il termine acquista il significato generico di lsquoorfanarsquo lsquosenza sostegnorsquo e non quello di epikleros (erede unica) per quanto le declamazioni latine prendano spunto dalle commedie greche in cui questa figura era topica a Roma essa non trovava corri-spondenza giuridica Lrsquoorba dives egrave dunque la donna che costituisce il buon partito percheacute semplicemente ricca e non unica erede (Paoli 1943 24-27)

62 Cf infra p 303

299Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

va per lo sviluppo civileSe dunque occorre ricercare altrove lrsquoispirazione prima dellrsquoepigramma

22 maggiore egrave invece il debito che il componimento ha nei confronti della tecnica argomentativa Lrsquoepigramma infatti sembrerebbe rielaborare spunti provenienti dalla commedia secondo una struttura retorica si configurereb-be dunque come una sorta di progymnasma poetico e una dura satira miso-gina contro il vincolo matrimoniale63

Non deve stupire lrsquoapplicazione di schemi retorici a forme poetiche que-sto epigramma infatti non egrave un unicum nel suo genere Sia lrsquoIppolito euripi-deo (vv 88-120) che la Phaedra senecana (vv 435-482) contengono theseis in versi pro e contro il matrimonio il discorso di Anna rivolto a Didone per convincerla a cedere alla passione (Aen 4 31-53) egrave una suasoria e soprattut-to la sesta satira di Giovenale ricalca in forma piugrave estesa i medesimi moduli argomentativi64 infine Stanley F Bonner ha ampiamente dimostrato come Ovidio negli Amores e nelle Metamorfosi subisca lrsquoinfluenza della suasoria65 Del resto questo non egrave il solo caso in cui esercizi che correntemente venivano praticati nelle scuole di retorica in forma prosastica in vista della pratica fo-rense avevano anche una ricaduta in ambito poetico66

Quintiliano riconduce chiaramente la thesis al genus deliberativum evidenziando che qualora vengano precisati i destinatari essa diviene una suasoria Lrsquoepigramma 22 in effetti presenta una serie di argomentazioni

63 Bellandi 2003 1-364 Il primo ad evidenziare questa matrice retorica della sesta satira di Giovenale

egrave stato De Decker 1913 19 seguito da Braund 1992 78-81 Bellandi 2003 1-2 Watson 2008 275

65 Bonner 1949 149-152 ulteriori esempi sono contenuti in Laguna 1994 267-268 che dimostra lrsquoappartenenza al genus di Stat silv 1 2 161-200 sulla base di unrsquoaccurata analisi strutturale Lrsquoautore inoltre si spinge oltre postulando la teo-rizzazione retorica della thesis a partire dal corpus letterario preesistente (p 267) Per unrsquoapplicazione dello schema proginnasmatico allrsquointerno di una argomentazione omiletica di S Basilio cf Valdeacutes Garciacutea 2007 701-709

66 Basti ricordare lrsquoosservazione fatta da Quintiliano a proposito dellrsquoesercizio del-la prosopopea (che nel curriculum configurato da Quintiliano egrave bene qui ricordarlo egrave collocato allrsquointerno della trattazione della suasoria) del quale mette in rilievo lrsquoutilitagrave anche per i futuri poeti (Quint inst 3 8 49) Nei papiri del resto lrsquoesercizio dellrsquoeto-peaprosopopea comunemente trattato nei manuali di retorica come un esercizio in prosa risulta essere stato praticato a scuola anche in versi cf Fernaacutendez Delgado 1994 299-305 piugrave in generale per gli esercizi scolastici di trascrizione e di composizio-ne in versi cf Cribiore 1996 204-253 e 259-262 Pordomingo 2001 707-720

300 FR Nocchi

incalzanti che mirano a dissuadere Zoilo dal prender moglie cui segue una conclusione secondo lo schema previsto dai trattati di retorica Egrave evidente dunque la presenza della finalitagrave persuasiva e delle procedure tipiche del ge-nus In particolare ricorrono nel componimento anche i loci che venivano impiegati per il biasimo o per lrsquoelogio di una determinata circostanza nel discorso deliberativo infatti la decisione veniva presa attraverso una disa-mina precisa dei cosiddetti τελικὰ κεφάλαια67 i principi del sommo bene per cui lrsquointerlocutore era guidato nella scelta in base a ciograve che per lui era conveniente giusto opportuno Nellrsquoepigramma bobbiese prevalgono le considerazioni di opportunitagrave La tractatio include precisamente quattro ar-gomentazioni tre incentrate sul fattore economico ed una sulle attrattive femminili tutte collegate da anafora (si) e variatio (nisi) Sebbene il poeta ricerchi chiaramente un certo equilibrio nella distribuzione della materia at-tribuendo a ciascuna argomentazione un distico in forma sentenziosa lrsquoim-pressione complessiva egrave di una disarmonica ripartizione in cui prevalgono chiaramente le considerazioni patrimoniali e la requisitoria contro le donne belle ed infedeli non ha un equivalente capovolgimento

In realtagrave il poeta bobbiese non fa altro che applicare un metodo impara-to a scuola rielabora materiali comici gli stessi testimoniati nelle antologie papiracee sulla base di schemi retorici ma in questo caso sceglie la forma poetica non diversamente da quanto avviene nellrsquoepigramma 36 Anche in questo caso infatti come ho chiarito altrove68 il poeta compone unrsquoetopea epistolare in versi servendosi delle proprie reminiscenze ovidiane ed impie-gando strumenti retorici solitamente applicati in prosa Si tratta di un lusus poetico caro ai poeti tardo antichi che si compiacciono di mettere alla prova le proprie competenze letterarie sulla base di schemi appresi in giovinezza

Allrsquointerno della silloge il tema relativo al coniugium ritorna in due epi-grammata longa il 25 e 26 che insieme ricalcano i moduli di una thesis in utramque partem Si tratta di due traduzioni tratte rispettivamente da Po-sidippo e Metrodoro69 in cui sono presentati due atteggiamenti antitetici nei confronti della vita uno piugrave pessimista lrsquoaltro possibilista In questi due componimenti sono discussi numerosi argumenta tipici non solo delle diatri-be ma anche delle theseis retoriche ad esempio la quaestio relativa allrsquooppor-

67 Aphthon RhG X p 42 8-10 Rabe = p 152 Patillon68 Cf Nocchi 201269 Rispettivamente AP 9 359 e 9 360

301Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

tunitagrave di avere figli (25 11-12 26 17-18) al pericolo comportato dai viaggi in mare (25 4 26 4) alla convenienza di intraprendere la carriera militare (25 7-8 26 9-10) o politica (25 1-2 26 1-2)70 Quanto al vincolo matri-moniale tornano temi giagrave diffusamente incontrati nelle theseis di Libanio e Aftonio ovvero il timore di perdere la serenitagrave a causa dei crucci di una vita matrimoniale (25 9) e le capacitagrave manageriali della donna (26 11-12) La mia impressione egrave che nella scelta degli epigrammi il presunto compilatore della silloge si sia fatto influenzare soprattutto dalle memorie scolastiche e che abbia selezionato quei componimenti che nella struttura e nei temi gli erano familiari per formazione71

I temi comiciSe la struttura dellrsquoepigramma egrave dunque retorica il contenuto sembra richia-mare fondamentalmente la trattazione del tema operata dal genere comico-epigrammatico in cui il motivo economico egrave preponderante

Il componimento egrave strutturato soprattutto nella prima parte secondo una successione chiaramente ponderata il poeta infatti prende in considerazione tutte le combinazioni relative ai rapporti economici fra coniugi partendo ov-viamente dalla prospettiva maschile Lo schema egrave pressappoco questo

I distico = povero + poveraII distico = povero + riccaIII distico = ricco + povera

Il modello greco a cui il poeta bobbiese si ispira egrave stato identificato da Wolfgang Speyer72 in Anassandride insigne rappresentante della Mese che fra i suoi frammenti annovera anche un lungo brano dalle evidenti consonan-ze con il nostro epigramma

Ὅστις γαμεῖν βουλεύετrsquo οὐ βουλεύεταιὀρθῶς διότι βουλεύεται χοὔτω γαμεῖ

70 Theon RhG II p 120 15-16 Spengel = p 82 Patillon Aphthon RhG X p 41 17-18 Rabe = p 152 Patillon

71 Per ulteriori riferimenti ai temi scolastici contenuti nella raccolta cf Nocchi 2012

72 Speyer 1963 23

302 FR Nocchi

Πολλῶν κακῶν γάρ ἐστιν ἀρχὴ τῷ βίῳἬ γὰρ πένης ὢν τὴν γυναῖκα χρήματαλαβὼν ἔχει δέσποιναν οὐ γυναῖκrsquo ἔτιἧς ἐστι δοῦλος καὶ πένης ἢν δrsquo αὖ λάβῃμηδὲν φερομένην δοῦλος αὐτὸς γίνεταιδεῖ γὰρ τὸ λοιπὸν ἀνθrsquo ἑνὸς τρέφειν δύοἈλλrsquo ἔλαβεν αἰσχράν οὐ βιωτόν ἐστrsquo ἔτιοὐδrsquo εἴσοδος τὸ παράπαν εἰς τὴν οἰκίανἈλλrsquo ἔλαβεν ὡραίαν τις οὐδὲν γίνεταιμᾶλλόν τι τοῦ γήμαντος ἢ τῶν γειτόνωνὥστrsquo οὐδαμῶς κακοῦ γrsquo ἁμαρτεῖν γίνεται73

Nonostante lrsquoindiscutibile corrispondenza tematica fra i due testi risul-tano notevoli le differenze che rivelano il sottile sforzo di rielaborazione da parte del poeta in particolare il maggior risalto attribuito nellrsquoepigramma bobbiese alla struttura argomentativa Giagrave dal primo distico infatti il gioco paranomastico ottenuto con lrsquoanafora del nome Zoilo il poliptoto paupe-rie pauperiem il richiamo di suoni fra egenam iunges conferisce ai versi una certa coesione ed efficacia Ogni distico inoltre egrave costruito in maniera analoga nellrsquoesametro viene introdotta la protasi con anafora della particella ipotetica e nel pentametro sono immancabilmente presentate le conseguenze nefaste delle scelte I primi tre esametri in particolare si chiudono con un riferimento alla donna che qualifica la sua condizione economica Inoltre nellrsquoepigramma lrsquoultimo distico enuncia perentoriamente la conclusione sca-turita dalle considerazioni precedenti che nel frammento di Anassandride viene anticipata perdendo di incisivitagrave Il componimento bobbiese quindi mostra una proporzione simmetrica che farebbe pensare ad uno schema pre-costituito nel quale il poeta inserisce una serie di motivi topici

Le prime due eventualitagrave contemplate in epigr Bob 22 si riferiscono alla condizione svantaggiosa del marito povero sia nel caso che questi si unisca ad una donna di condizione analoga sia che sposi una ricca Si tratta di un tema frequente soprattutto nella commedia greco-latina e nellrsquoepigrammatica

In particolare lrsquoidea che la donna ricca proprio in virtugrave delle sue possibili-tagrave economiche sia viziata e prepotente e tiranneggi il marito contravvenendo cosigrave allrsquoidea tradizionale della supremazia maschile nel coniugium egrave un luogo comune soprattutto della commedia di mezzo e menandrea quindi ereditato

73 Anaxandr fr 53 K-A = Stob 4 22b 28 p 513 Hense

303Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ed adattato da quella ceciliana74 plautina75 e terenziana76 a noi sono giunti alcuni titoli relativi alla figura dellrsquoepikleros greca77 ma dai pochi frammenti superstiti si evince quale importanza questa donna avesse nello svolgimen-to della trama78 Esempio emblematico del topos egrave il ritratto menandreo del marito frustrato costretto dalla moglie ricca ereditiera a cacciare la servet-ta in cui ritorna il riferimento allrsquoepikleros dipinta come despoina che sottrae allrsquouomo i piaceri della vita79 Il motivo economico egrave riproposto con argomen-tazioni piugrave vicine a quelle dellrsquoepigramma bobbiese in un altro frammento dello stesso autore dove al tema del matrimonio vantaggioso si associa quello della perdita della libertagrave e della serenitagrave un motivo tra lrsquoaltro presente anche nellrsquoepigr Bob 47 traduzione fedele di Pallada (App Anth 3 314 nr 145)

74 Furono autori di commedie latine dal titolo Epiclerus Cecilio Stazio (fr 1-2 R3) e Turpilio (frr 1-13 R3) per il quale cf Quint inst 10 1 10 cf anche Caec ploc frr 142-147 e 158-162 R3 = Gell 2 23 9-13 (cf infra) In particolare per i frammenti di Cecilio Stazio si veda Guardigrave 1974 74-76 161-168 Sulla traduzione ceciliana di Menandro in Aulo Gellio cf Gamberale 1969 75-90

75 Plaut Aul 534-535 nam quae indotata est ea in potestate est viri dotatae mac-tant et malo et damno viros Ulteriori riferimenti testuali in Schuhmann 1977

76 Sullrsquoepidikasia (procedura legale in base a cui il parente prossimiore prendeva in affidamento lrsquoepikleros) egrave basata la trama del Phormio alle medesime leggi fanno riferimento gli Adelphoi (vv 650-659)

77 Si possono ad esempio ricordare Antifane (fr 94 K-A) Alessi (frr 78-81 K-A) Difilo (fr 40 K-A) Diodoro (fr 2 K-A) e ovviamente Menandro che sembra aver scritto addirittura due commedie su questo soggetto (sullrsquoambiguitagrave di questa notizia ed in generale sul ruolo dellrsquoepikleros nel diritto e nella commedia gre-ca cf Belardinelli 1998 264-270)

78 La rilevanza attribuita a questa figura nelle trame comiche della Mese e della Nea egrave dovuta secondo Belardinelli 1998 267 ai cambiamenti socio-economici intercorsi nel III-IV sec a C quando lrsquoistituto nato eminentemente per permettere la propagazione della stirpe (Plut Sol 20 2-5) era divenuto in forma esclusiva uno strumento di arricchimento

79 Men ploc fr 296 K-A = Gell 2 23 8 ἐπrsquo ἀμφότερα νῦν ἅτrsquo ἐπίκληρος οὖσα δή μέλλει καθευδήσειν κατείργασται μέγα καὶ περιβόητον ἔργον ἐκ τῆς οἰκίας ἐξέβαλε τὴν λυποῦσαν ἣν ἐβούλετο ἵνrsquo ἀποβλέπωσι πάντες εἰς τὸ Κρωβύλης πρόσωπον ἥ γrsquo εὔγνωστος εἶχέ με γυνή δέσποινα καὶ τὴν ὄψιν ἣν ἐκτήσατο ὄνος ἐν πιθήκοις ἐστὶ δὴ τὸ λεγόμενον Τοῦτο σιωπᾶν βούλομαι τὴν νύκτα τὴν πολλῶν κακῶν ἀρχηγόν Οἴμοι Κρωβύλην λαβεῖν ἔμrsquo ἑκκαιδεκατάλαντον ὦ θεοί γύναιον οὖσαν πήχεως Εἶτrsquo ἐστὶ τὸ φρύαγμα εἴπως ἀνυπόστατον μὰ τὸν Δία τὸν Ὀλύμπιον καὶ τὴν Ἀθηνᾶν οὐδαμῶς Παιδισκάριον θεραπευτικὸν δὲ λόγου τάχιον ἀπαγέσθω δέ τις ἢ ἄρrsquo ἀντεισαγάγοι Cf anche fr 297 K-A = Gell 2 23 11

304 FR Nocchi

Ὅταν πένης ὢν καὶ γαμεῖν τις ἑλόμενοςτὰ μετὰ γυναικὸς ἐπιδέχηται χρήματααὑτὸν δίδωσιν οὐκ ἐκείνην λαμβάνει80

Analoghe considerazioni si trovano in Alessi

Ὦ δυστυχεῖς ἡμεῖς πεπρακότεςτὴν τοῦ βίου παρρησίαν καὶ τὴν τρυφὴνγυναιξὶ δοῦλοι ζῶμεν ἀντrsquo ἐλευθέρωνἜπειτrsquo ἔχειν προῖκrsquo οὐχὶ τιμὴν πάσχομενπικράν γε καὶ μεστὴν γυναικείας χολῆςἩ τῶν γὰρ ἀνδρῶν ἐστι πρὸς ἐκείνην μέλιοἱ μέν γε συγγνώμην ἔχουσrsquo ἀδικούμενοιαὗται δrsquo ἀδικοῦσαι καὶ προσεγκαλοῦσrsquo ἔτιὧν οὐκ ἐχρῆν ἄρχουσιν ὧν δrsquo ἄρχειν ἐχρῆνἀμελοῦσιν ἐπιορκοῦσιν οὐδὲ ἓν κακὸνἔχουσι καὶ κάμνειν λέγουσrsquo ἑκάστοτε81

Dallrsquoepigrammatica greca invece potrebbero essere giunte al poeta bobbiese le suggestioni relative al tema del matrimonio fra poveri lrsquoipote-si sembrerebbe avvalorata dal largo influsso del genus registrato nellrsquointera silloge82 NellrsquoAnthologia Palatina assistiamo ad una serie di variazioni sul tema con amaro disincanto lrsquounione egrave descritta come una guerra continua a causa dagli enormi disagi dovuti allo stato di indigenza83 Spesso il proble-ma egrave risolto con stratagemmi non proprio edificanti per sbarcare il lunario

80 Men fr 802 K A = Stob 4 22d 95 p 533 Hense Sempre Menandro (fr 805 K-A = Stob 4 22f 130 p 548 Hense) paragona la donna ricca ad una punizio-ne divina e definisce chi comunemente egrave considerato felice per la grande dote uno sventurato ὅστις γυναῖκrsquo ἐπίκληρον ἐπιθυμεῖ λαβεῖν πλουτοῦσαν ἤτοι μῆνιν ἐκτίνει θεῶν ἢ βούλετrsquo ἀτυχεῖν μακάριος καλούμενος

81 Alex fr 150 K-A82 Mariotti 1962 coll 52-61 Canali ndash Nocchi 2011 11-1983 AP 11 6 πτωχοῦ ἐστι γάμος κυνέα μάχα εὐθὺ κυδοιμός λοιδορίαι πληγαί

ζημία ἔργα δίκαι lrsquoepigramma di Callictere evidenzia gli inconvenienti dellrsquounio-ne attraverso la sequenza di asindeti e omoteleuti Sul tema cf anche AP 9 442 di Agatia Scolastico e 11 388 di Lucillio in cui si aggiungono anche le difficoltagrave legate allrsquoesistenza della prole (Longo 1967 77) infine in AP 5 267 di Agatia Scolastico un epigramma in forma dialogata il matrimonio con una donna povera viene consi-derato atto di follia

305Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

il marito si fa mantenere dalla moglie costringendola alla prostituzione84 Raramente i poeti epigrammatici si pronunciano favorevolmente su un matrimonio di un uomo benestante con una donna povera85 al contrario si preferisce lrsquounione fra coniugi di pari condizione86 In effetti questo ar-gomento trova puntuale riscontro anche in ambito paremiografico87 e nei trattati filosofici in questrsquoultimo caso perograve il discorso non assume i toni della polemica tipici del genere comico ed epigrammatico ma egrave inserito in un ragionamento piugrave ampio relativo ai pericoli che possono minare il conseguimento della virtus La condizione di inferioritagrave di un marito po-vero ad esempio puograve determinare la sua acquiescenza ai tradimenti di una moglie libertina nam quid ndash ait Seneca ndash de viris pauperibus dicam quorum in nomen mariti et ad eludendas leges quae contra celibes datae sunt pars magna conducitur Quomodo potest regere more set praecipere castitatem et mariti auctoritatem tenere qui nupsit88 Lrsquoargomento finanziario perograve ne-gli scritti filosofici non assume mai la centralitagrave ricoperta negli epigrammi dellrsquoAnthologia e nella commedia89

84 AP 11 4 di Parmenione il poeta in questo epigramma insiste soprattutto sullrsquoatteggiamento compiacente del marito ignaro di qualsiasi considerazione mo-rale pur di vivere nellrsquoagio sullrsquoargomento cf Longo 1967 98 Piugrave spesso lrsquoidea del buon matrimonio viene associata a quella dellrsquounione con donne anziane ricercate soprattutto per la dote e lrsquoeventualitagrave della loro rapida dipartita mentre lrsquouomo si consola con lrsquoancella giovane (AP 11 202 adespoto) sul tema si vedano anche 11 65 di Parmenione e 11 425 adespoto Lrsquoargomento egrave ripreso in epigr Bob 23 e 24 ma era giagrave particolarmente caro a Marziale (cf 9 80 e 8 12 1-2 in cui si gioca sullrsquouso del verbo nubo riferito allrsquouomo non diversamente da Sen matr fr 29 V)

85 AP 7 648 di Leonida di Taranto86 AP 7 89 di Callimaco87 Diog Laert 1 4 8 cf Tosi 1991 nr 1442 (= Ov Her 9 32) e 1443 (= Plaut

Asin 87)88 Sen matr fr 29 V le medesime considerazioni si trovano nel pitagorico Cal-

licratida (in Stob 4 28 18 p 687 Hense) ed in Plut lib educ 13f-14a il quale perograve prospetta anche una posizione piugrave moderata consigliando di preferire sempre la virtugrave nella scelta della donna ma di godere anche della ricchezza qualora essa si aggiunga come spontaneo complemento (amat 754a-b) infine il tema egrave presente nei cristiani (Tert uxor 2 8 4 Hier epist 127 3) dove egrave inserito nella recriminato-ria sullrsquoadulterio

89 Anche nel De matrimonio di Seneca (matr fr 54 V) dove egrave presente una sintesi dei primi quattro versi dellrsquoepigramma bobbiese (pauperem alere difficile est divitem ferre tormentum) lrsquoadagio egrave posto a conclusione di un lungo ragionamento tratto dallrsquoaureolus liber di Teofrasto volto a dissuadere il sapiente dal matrimonio

306 FR Nocchi

Anche i pericoli connessi alla bellezza femminile di cui si parla nei ver-si 7-8 del nostro epigramma erano proverbiali Oltre ai versi anassandridei il poeta bobbiese avragrave avuto presente il noto detto popolare ἐὰν μὲν γήμῃς αἰσχράν ἕξεις ποινήν ἂν δὲ καλήν ἕξεις κοινήν la cui origine paremiologica egrave dimostrata dallrsquoannominatio90 Il tema tra lrsquoaltro trova un trattamento equi-valente nel mondo latino nelle Sententiae di Publilio Siro maximo periclo custoditur quod multis placet non facile serves quod multis placet91 ma ritorna anche nelle controversiae senecane sempre come locus a latere nihil in corpo-re uxoris suae plus maritus quam quilibet alienus peregrinusve cognoverit92

Lrsquoanonimo poeta del resto non si limita a rielaborare i versi di Anassan-dride ma aggiunge anche un distico del tutto innovativo che rivela la sua vo-lontagrave di romanizzare il componimento Questa scelta ha importanti risvolti anche dal punto di vista strutturale Lrsquoautore come si egrave detto incentra lrsquoepi-gramma soprattutto sul fattore economico relegando ad un ruolo marginale o tralasciando del tutto le ulteriori considerazioni contrarie al matrimonio che invece erano discusse nella fonte greca in particolare egli sostituisce il distico relativo ad una sposa poco avvenente con unrsquoulteriore valutazione patrimoniale La sua dunque non egrave una traduzione fedele come avviene per la maggior parte degli Epigrammata Bobiensia ma presenta un certo grado di originalitagrave nella delimitazione del tema e nella sua ricontestualizzazione In effetti i versi 3-4 introducono una terza alternativa allrsquoevenienza di un ma-trimonio fra due poveri o fra uxor dotata e marito indigente Lrsquoeventualitagrave egrave che un uomo ricco proverbialmente rappresentato da Lucullo e Crasso93 sposi una cliens sine re una donna nullatenente ma libera Se lrsquoipotesi fino

(nec posse quemquam libris et uxori pariter inservire) Una rivisitazione moderna del tema egrave presente in Boccaccio (Esposizioni sopra la Commedia sect 31 Corbaccio sect 247)

90 Nelle fonti il proverbio non ha unrsquoattribuzione univoca Diogene Laerzio lo attribuisce ora a Bione di Boristene (4 48) ora ad Antistene (6 3) Aulo Gellio (5 11 2) sostiene che si tratti della risposta pronunciata da Biante di Priene ad un tale che lo interrogava sullrsquoopportunitagrave di sposarsi infine Stobeo (4 22a 17 p 497 Hense) pensa sia stato formulato da un uomo in risposta a Pittaco (Grilli 1953 178 Barigazzi 1966 542-543)

91 Publil sent M 18 v 326 R F 32 v 408 R92 Sen contr 2 7 2 Il tema si iscrive allrsquointerno dellrsquoinvettiva contro la corruzio-

ne delle matrone romane Cf anche Sen contr 2 1 24 per ulteriori fonti retoriche relative al locus de saeculo cf De Decker 1913 19-29

93 In molti scrittori il suo nome egrave sinonimo di ricchezza (Cic Att 1 4 3 2 4 2 off 1 25 Sall Catil 48 5 Sen epist 119 9 dial 7 21 3)

307Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ad ora postulata di una matrice retorica del componimento egrave valida il poeta sostituirebbe il tipico exemplum mitologico presente immancabilmente in tutte le theseis scolastiche94 con due exempla storici ma per cosigrave dire assunti ormai a paradigma indiscusso della ricchezza Anche la scelta dei due per-sonaggi storicamente noti come ricchi possidenti sembra ben ponderata Lucullo e Crasso rappresentano due modi antitetici di vivere la ricchezza Plutarco li pone a confronto in piugrave di unrsquooccasione dipingendo Crasso come avido e parsimonioso Lucullo come uno sperperatore95 Resta da capire il riferimento alla cliens i lessicografi e i grammatici latini concordano nel ri-ferire il termine sia al genere maschile che a quello femminile cliens tam hic quam haec96 ma di fatto le uniche due attestazioni al femminile a noi per-venute in latino sono quelle presenti in unrsquoepistola di San Girolamo (130 6)97 ed in unrsquoepigrafe98 Troviamo invece piugrave volte attestato il sinonimo clienta soprattutto in contesto comico in particolare il termine egrave usato da Plauto99 ndash in riferimento alle fanciulle sottoposte allrsquoauctoritas di un uomo anziano per lo piugrave prostitute o schiave ndash o in Afranio cliens communis ge-

94 Ad esempio si veda Aphthon RhG X p 43 7 Rabe = p 153 Patillon Lib progymn VIII pp 551-552 Foerster

95 Plutarco accomuna i due personaggi in un passo in cui Catone rimprovera aspramente il ricco gaudente lsquoοὐ παύσῃrsquo ἔφη lsquoσὺ πλουτῶν μὲν ὡς Κράσσος ζῶν δrsquo ὡς Λεύκολλος λέγων δrsquo ὡς Κάτωνrsquo (Plut Luc 40 3) ma il confronto risulta evidente anche dalla descrizione dei banchetti (Plut Luc 40 1 νεόπλουτα δrsquo ἦν τοῦ Λευκόλλου τὰ δεῖπνα τὰ καθrsquo ἡμέραν οὐ μόνον στρωμναῖς ἁλουργέσι καὶ διαλίθοις ἐκπώμασι καὶ χοροῖς καὶ ἀκροάμασιν ἐπεισοδίοις ἀλλrsquo ὄψων τε παντοδαπῶν καὶ πεμμάτων περιττῶς διαπεπονημένων παρασκευαῖς ζηλωτὸν ἀνελευθέροις ποιοῦντος ἑαυτόν Cras 3 1 ἐν δὲ τοῖς δείπνοις ἡ μὲν κλῆσις ἦν ὡς τὰ πολλὰ δημοτικὴ καὶ λαώδης ἡ δrsquo εὐτέλεια τὴν καθαριότητα καὶ φιλοφροσύνην ἡδίονα τοῦ πολυτελοῦς εἶχε) e delle ville (Luc 39 2 εἰς παιδιὰν γὰρ ἔγωγε τίθεμαι καὶ οἰκοδομὰς πολυτελεῖς καὶ κατασκευὰς περιπάτων καὶ λουτρῶν καὶ ἔτι μᾶλλον γραφὰς καὶ ἀνδριάντας καὶ τὴν περὶ ταύτας τὰς τέχνας σπουδήν ἃς ἐκεῖνος συνῆγε μεγάλοις ἀναλώμασιν εἰς ταῦτα τῷ πλούτῳ ῥύδην καταχρώμενος ὃν ἠθροίκει πολὺν καὶ λαμπρὸν ἀπὸ τῶν στρατειῶν ὅπου καὶ νῦν ἐπίδοσιν τοιαύτην τῆς τρυφῆς ἐχούσης οἱ Λευκολλιανοὶ κῆποι τῶν βασιλικῶν ἐν τοῖς πολυτελεστάτοις ἀριθμοῦνται Cras 2 6 τοσούτους δὲ κεκτημένος τεχνίτας οὐδὲν ᾠκοδόμησεν αὐτὸς ἢ τὴν ἰδίαν οἰκίαν ἀλλrsquo ἔλεγε τοὺς φιλοικοδόμους αὐτοὺς ὑφrsquo ἑαυτῶν καταλύεσθαι χωρὶς ἀνταγωνιστῶν)

96 Caper gramm VII 108 16 Keil97 Hier epist 130 698 CIL VI 3442 Sagitti Memoriae Corneliae Musae clienti carissimae piissimae

feminae quae vixit ann XVIII m VIIII d XVIIII Verus evoc Aug99 Fest p 53 L clientam pro cliente Plautus dixit

308 FR Nocchi

neris est invenimus tamen et clientam apud Afranium in Pompa lsquointerim tua clientarsquo 100 Si tratta evidentemente di un uso traslato del termine il cliens infatti egrave giuridicamente libero ma si pone sotto la tutela di un uomo potente per riceverne la protezione101 ed egrave a questo tipo di rapporto che allude il vec-chio Damone quando nella Rudens102 si vanta di essere divenuto il paladino di due belle ragazze (clientas) sfuggite ad un lenone le stesse che poco prima apostrofa come mulierculae termine dalle evidenti implicazioni dispregiati-ve allo stesso modo va inteso il termine clienta riferito alla meretrix adules- cens del Miles gloriosus che il vecchio Periplectomeno afferma di possedere Egli infatti puograve costringerla a prestarsi come avvenente corteggiatrice del soldato protagonista della piegravece solo in quanto sottoposta alla propria po-testas103 Egrave altamente probabile che anche nellrsquoepigramma bobbiese il poeta non alluda specificamente allrsquoistituto giuridico della clientela ma impieghi il termine in senso traslato per indicare una donna povera che per necessitagrave si pone sotto la protezione di un uomo ricco come farebbe un vero cliens Ciograve che mi sembra interessante perograve egrave che la situazione anche in questo caso sembra tratta da un contesto comico coerentemente con la scelta di fondo operata dal poeta bobbiese Rilevante egrave anche lrsquouso ossimorico della iunctura pannosae nobilitatis lrsquoattributo pannosus inteso come qui nel senso di lsquove-stito di straccirsquo si trova soprattutto in epoca tarda negli scrittori cristiani104 ma compare giagrave in Seneca ed in Apuleio Anche in questo caso il termine va inteso in senso traslato come lsquopoverorsquo i figli nati da questo matrimonio non possono che essere degli straccioni in quanto nati e allevati da madre povera che finisce per depauperare il patrimonio del marito non avendo contribuito ad incrementarlo con la sua dote

La matrice scolastica dellrsquoepigramma bobbiese si manifesta dunque sot-to molteplici forme nellrsquoesercizio traduttivo nel rispetto dello schema reto-rico ed anche nella rielaborazione delle fonti drammatiche Nonostante la

100 Char gramm I 100 16 Keil Il termine egrave attestato anche una sola volta in Orazio (carm 2 18 8) come sinonimo di ancilla e in Frontone (p 32 18 N) con la stessa accezione

101 Per la condizione dei clientes si vedano Dion 2 9 2 ss Cic rep 2 9 16 Plut Rom 13 5 Fest p 262 L per unrsquointeressante ipotesi sulla nascita dellrsquoistituto cf Franciosi 1986 271-281

102 Plaut Rud 893103 Plaut arg Mil II 13 Mil 789104 Cf ThlL X 1 s v pannosus 230 63-231 30 (Hodges)

309Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

notorietagrave del tema perograve il poeta consegue un certo grado di originalitagrave nella trasposizione dallo schema metrico della commedia alla forma epigrammati-ca del distico ed introducendo nella serrata tractatio lrsquoistituto della clientela tipicamente romano

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Munari II Roma 1955Nocchi 2012 = F R Nocchi Epigrammata Bobiensia e prassi di scuola in La

Fabrique de lrsquoeacutepigramme latine dans lrsquoAntiquiteacute tardive Mulhouse 6-7 octobre 2011 (in corso di stampa)

Oltramare 1926 = A Oltramare Les origines de la diatribe Romaine Gegrave-neve 1926

Paoli 1943 = UE Paoli LrsquoΈΠΙΚΛΗΡΟΣ attica nella palliata romana laquoA amp Rraquo 11 (1943) 19-29

Pasetti 2008 = L Pasetti Filosofia e retorica di scuola nelle laquoDeclamazioni Maggioriraquo pseudoquintilianee in F Gasti ndash E Romano (a cura di) Retorica ed educazione delle eacutelites nellrsquoantica Roma Pavia 2008

Patillon ndash Bolognesi 1997 = M Patillon ndash G Bolognesi (eacuted par) Aelius Theacuteon Progymnasmata Paris 1997

Pernigotti 2004 = C Pernigotti La laquoComparatio Menandri et Philistio-nisraquo tradizione del testo e morfologie testuali in Funghi 2004 25-48

Pernigotti 2007 = C Pernigotti Antologie gnomologiche su papiro mate-riali per una nuova analisi del problema in B Palme (hrsg von) Akten des 23 Inter-nationalen Papyrologen-Kongresses Wien 22-28 Juli 2001 Wien 2007 535-539

Pernot 1993 = L Pernot La rheacutetorique de lrsquoeacuteloge dans le monde greacuteco-romain I-II Paris 1993

Pohlenz 1967 = M Pohlenz La Stoa Storia di un movimento spirituale 2 voll trad it O De Gregorio (ed or Die Stoa Geschichte einer geistigen Bewe-

312 FR Nocchi

gung Goumlttingen 1959) Firenze 1967Pordomingo 2001 = F Pordomingo El epigrama griego en la escuela in JF

Gonzaacutelez Castro ndash JL Vidal (eacuted) Actas del X Congreso Espantildeol de Estudios Claacutesicos 21-25 septiembre de 1999 III Historia antigua Humanismo Tradicioacuten claacute-sica Didaacutectica e Instrumenta Studiorum Madrid 713-720

Pordomingo 2007 = F Pordomingo Ejercicios preliminares de la compo-sicioacuten retoacuterica y literaria en papiro el encomio in JA Fernaacutendez Delgado ndash F Pordomingo ndash A Stramaglia (a cura di) Escuela y Literatura en Grecia anti-gua Actas del Simposio Internacional Universidad de Salamanca 17-19 Noviembre de 2004 Cassino 2007 405-453

Pordomingo 2007a = F Pordomingo Vers une caracteacuterisation des antholo-gies sur papyrus in B Palme (hrsg von) Akten des 23 Internationalen Papyrologen-Kongresses Wien 22-28 Juli 2001 Wien 2007 549-557

Pordomingo 2010 = F Pordomingo Antologiacuteas escolares de eacutepoca hele-niacutestica in L Del Corso ndash O Pecere (eds) Libri di scuola e pratiche didattiche DallrsquoAntichitagrave al Rinascimento Atti del Convegno Internazionale di Studi Cassino 7-10 maggio 2008 Cassino 2010 37-79

Russell ndash Wilson 1981 = DA Russell ndash NG Wilson (eds) Menander Rhetor Oxford 1981

Russell 1983 = DA Russell Greek Declamation Cambridge 1983Russell 1996 = DA Russell (a cura di) Libanius Imaginary Speeches Lon-

don 1996Schuhmann 1977 = E Schuhmann Der Typ der uxor dotata in den Koumlmo-

dien des Plautus laquoPhilologusraquo 121 (1977) 45-65Skutsch 1982 = O Skutsch Epigrammata Bobiensia 22 laquoLCMraquo 7 2

(1982) 19Speyer 1963 = W Speyer (ed) Epigrammata Bobiensia Leipzig 1963Stramaglia 2003 = A Stramaglia Amori impossibili PKoumlln 250 le raccolte

proginnasmatiche e la tradizione retorica dellrsquolsquoamante di un ritrattorsquo in B-J Schrouml-der ndash J-P Schroumlder (hrsg von) Studium declamatorium Untersuchungen zu Schul-uumlbungen und Prunkreden von der Antike bis zur Neuzeit Muumlnchen 2003 213-239

Stramaglia 2010 = A Stramaglia Come si insegnava a declamare Ri-flessioni sulle lsquoroutinesrsquo scolastiche nellrsquoinsegnamento retorico antico in L Del Cor-so ndash O Pecere (a cura di) Libri di scuola e pratiche didattiche dallrsquoAntichitagrave al Ri-nascimento Atti del Convegno Internazionale di Studi Cassino 7-10 maggio 2008 Cassino 2010 111-151

Throm 1932 = H Throm Die Thesis Ein Beitrag zu ihrer Entstehung und Geschichte Paderborn 1932

Torre 2000 = Ch Torre Il matrimonio del sapiens Ricerche sul De matrimo-nio di Seneca Genova 2000

313Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

Tosi 1991 = R Tosi Dizionario delle sentenze latine e greche Milano 1991Treggiari 1991 = S Treggiari Roman Marriage Iusti Coniuges from the

Time of Cicero to the Time of Ulpian Oxford 1991Uglione 1987 = R Uglione (a cura di) La donna nel mondo antico (Torino

21-23 Aprile 1986) Torino 1987Uglione 1989 = R Uglione (a cura di) La donna nel mondo antico (Torino

18-20 Aprile 1988) Torino 1989 Valdeacutes Garciacutea 2007 = MA Valdeacutes Garciacutea La estructura progimnasmaacuteti-

ca de una thesis basiliana (PG 31 245 a-261 a) in JA Fernaacutendez Delgado ndash F Pordomingo ndash A Stramaglia (eds) Escuela y Literatura en Grecia antigua Actas del Simposio Internacional Universidad de Salamanca 17-19 Noviembre de 2004 Cassino 2007 701-709

Viano 1995 = C Viano Quintiliano e la storia della filosofia lrsquouso delle quae-stiones philosopho convenientes laquoRhetoricaraquo 13 2 (1995) 193-207

Voumlssing 1997 = K Voumlssing Schule und Bildung im Nordafrika der roumlmischen Kaiserzeit Bruxelles 1997

Vottero 1998 = D Vottero (a cura di) Lucio Anneo Seneca I frammenti Bologna 1998

Watson 2008 = L Watson Juvenal Satire VI Misogyny or Misogamy The Evidence of Protreptics on Marriage in F Cairns (ed by) Hellenistic Greek and Au-gustan Latin Poetry Flavian and post-Flavian Latin Poetry Greek and Roman Prose Cambridge 2008 269-296

Zicari = M Zicari Note al testo degli Epigrammata Bobiensia laquoStudUrb(B)raquo 33 (1959) 248-249

Universitagrave degli studi di Cassinofrancescaromananocchiyahooit

Venuste Noster Abstract

Gabriele Burzacchini Asclepiade tra Alceo e CatulloThis paper analyses in the light of recent studies a clear case of aemulatio or imitatio cum variatione namely the intertextual relation between Alcaeus fr 346 V and Asclepiades 16 G-P (= AP 1250) as well as the precise allusion of Catullus 5 5f which most probably draws inspiration from the Samian epigrammatist (brevis lux ~ δάκτυλος ἀώς nox est perpetua una dormienda ~ τὴν μακρὰν νύκτrsquo ἀναπαυσόμεθα) even though the inner meaning of the Catullian poem is completely different

Albio Cesare Cassio Lrsquoeroe Lakedaimon e gli onori funebri per i re di Spar-ta (orac ap Herodot 7 220 = nr 100 Parke-Wormell)

This note deals with line 4 of the oracle transmitted by Herodotus 7220 πενθήσει βασιλῆ φθίμενον Λακεδαίμονος οὖρος It is argued that Λακεδαίμονος οὖρος is unlikely to refer to the city of Sparta as the lsquobulwark of Lacedaemonrsquo as Stein and Parke amp Wormell maintained This expression means as Macan saw in 1908 lsquothe boundary of the hero Lacedaemonrsquo while πενθήσει certainly refers to the compulsory mourning imposed by the Spartans upon the peri- oikoi and the helots when a Spartan king died

Massimo Di Marco Detorsio di glosse omeriche solecismi presunti puns bi-linguistici in Ammiano (AP 11 16 146 180)

This paper offers a new interpretation of three epigrams of Ammianos In AP 11 16 the use of the Homeric gloss ἐγχεσίμωρος implies a malicious metapoiesis of a Lucilliosrsquo verse The meaning of AP 11146 is paradoxical the orator Flaccus is sure he will improve his Greek after a stay in Cyprus (the soloecismsrsquo home) It will be also proved as wrong the common reading of AP 11 180 νώναις as a bilingual pun

718 Venuste Noster

Lucio Ceccarelli La costruzione del distico elegiaco latino il rapporto tra primo emistichio dellrsquoesametro e primo emistichio del pentametro

This study proposes to verify whether in the latin elegiac distich it might be possible to recognize a mutual influence between hexameter and pentam-eter as far as the realization of the metric scheme is concerned The test con-ducted on a corpus comprehending almost all the latin elegiac distichs from Catullus to Venantius Fortunatus suggests a substantially negative answer

Marco Filippi Alcune osservazioni su Acc arm iud fr III R3 vv 148-149Acc arm iud 148-149 is quoted from Macrobius as a model of Verg Aen 10 449-450 with which it shows a clear similarity of context The fragment has a proverbial character (lsquowho fights a brave enemy even if is won obtains anyway a great honourrsquo) and the theme has obtained a great fortune in suc-ceeding literature After an attempt at reconstructing the tragic context we can suppose that the fragment does not contain an expression of modesty but it is a part of a provocative context

Alfredo Mario Morelli Lrsquouno e il molteplice su Catull 5 In Catull 5 the author cleverly works out two ancient topoi (lsquoletrsquos love be-cause the nightdeath is comingrsquo lsquokisses are the joy of loversrsquo) gaining a well balanced structure of the poem In comparison with contemporary Graeco-Roman poetry (erotic epigrams ndash such as Philod AP 9 570 ndash the Epitaph of Bion) both themes are handled with a remarkable taste for originality especially in their lsquonumericalrsquo aspects in order to put special emphasis on the basic contrast between nox una and basia mille

Maria Silvana Celentano I ritmi e i numeri della vita nella poesia antica lrsquoelogio lrsquoamore il sorriso

This paper briefly discusses a few Greek and Latin poetical texts (Prop 3 22 17-22 and 39-42 Ov ars 1 55-66 Philod AP 5 13 Catull 5 and 7 Mart 6 34) in order to highlight how the different numerical notations that they contain are able to emphasize different aims as eg expressing admiration praise love or parody

Giuseppe Aricograve Huic aliud mercedis erit (Verg ecl 6 26)The salacious allusion present in the words of Silenus in the sixth eclogue of Virgil comes from a motif of the Greek dramatic poetry (especially Aris-tophanes Eccles 1045ff) However Virgil rewrites it more elegantly thus

719Abstract

easing the obscenity of the witty remark at the same he time makes it more expressive by emphasizing the concept of the exchange

Mario De Nonno Cui non risere parentesThe old textual problem in Vergil Bucolics 4 62f (divergence between the text as transmitted by Vergilrsquos manuscripts and commented by Servius and the text as quoted by Quintilian inst 9 3 8) is examined anew The argu-ments of the supporters of Quintilianrsquos text (as emended by Politian and Bonnell) are scrutinized and criticized New intertextual links are pointed to suggesting that after all the Vergilian paradosis (cui non risere parentes) was already echoed in Horacersquos Ars

Giuseppe La Bua Audes fatidicum verbis fallere velle deum (Ov fast 2 261-2) lrsquoironia del logos nei Fasti di Ovidio

Recent scholarship on Ovidrsquos elegiac calendar-poem has drawn attention to the political significance of the poetrsquos equivocal approach to the controversial topic of the libertas linguae This paper reads the poetrsquos playful manipulation of the multiple contradictory aspects of logos in literary terms focusing on the sophisti-cated irony inherent in the creation of figures of skilled speakers (Numa Egeria Anna Perenna the merchant) able to overcome superior opponents through fal-lacious ambiguous words and emphasizing the role played by a modern exuber-ant use of lingua in the civilization process of the Augustan Rome

Piergiorgio Parroni Qualche riflessione sul testo della lettera 56 di SenecaThe Reynoldrsquos text of Sen ep 56 may occasionally be improved the incom-prehensible hac (1) is perhaps a copyistrsquos mistake for hunc in v 4 abducit of P2 is more suitable than adducit (cett) and to the surprising essedas (femi-nine) wrongly defended by Axelson must be preferred Buechelerrsquos raedas or Heraeusrsquo et raedas (eredas p) P2 is a good witness also in 5 f (inhibet P2 exhi-bet cett) instead of obirata (9) an evident nonsense the conjectural obruta (obrata p) gives an excellent meaning

Matteo Massaro Poesia per ignobiles epigrammi sepolcrali da un colomba-rio urbano di etagrave giulio-claudia

Latin epigraphy from urban columbaria replaces the higher literature with several anonymous but valuable poems for lower class people collectively buried thereTwo of such fair poems from the monumentum familiae Sta-tiliorum (I1 cent AD) both elegiac and flawless are here selected and care-

720 Venuste Noster

fully commented upon CE 1001 dedicated by a slave to a fellow slave CE 1030 for an unnamed wife who praises herself for having died in the arms (and tears) of her deeply loving man Many thoughts images or expressions are noticed and surveyed in verbal and conceptual comparison with literary andor epigraphic texts

Carlo Di Giovine I precetti di Quintiliano sullo stilus (inst 10 3) note di esegesi e di critica testuale

In inst 10 3 Quintilian offers his precepts for a good writing (stilus) which is introductory to good speaking (dicere) This chapter of book X of the Institutio oratoria involves a lot of interesting questions of exegesis of style and of textual criticism This paper examines and tries to give an answer to some of these questions

Alessandro Fusi Note testuali ed esegetiche a Marziale (2 24 4 42 9 80 10 35 11 87)

In Martial 2 24 the first four verses should not be ascribed to the persona poetae as in almost all modern editions but to the Candidus addressed in v 6 In 4 42 the last but one verse is to be ascribed to the ego loquens In 9 80 the much debated expression uxorem pascit in v 2 has no sexual over-tones as most critics take for granted uxor is to be taken as a metonymy for uxoris patrimonium and the expression means that Gellius feeds himself with his wifersquos goods In 10 35 v 8 should be read with β variant sed castos docet et pios amores because of its intertextual link with Catull 16 5 In 11 87 2 nata (γ) is to be preferred to nota (β) accepted by all editors because that variant restores an idiomatic use and is clearly a lectio difficilior It is also strenghtened by the intertextual relation with Propertius 2 25 which shows a comic degradation of the elegiac love put into effect by Martial

Francesca Romana Nocchi Il motivo dellrsquoan uxor ducenda fra poesia reto-rica e filosofia Epigr Bob 22 Sp

The theme for the an uxor ducenda notwithstanding its wide diffusion was in antiquity differentiated in rhetorical philosophical and literary fields so much so as to postulate a genre specialization in each field The anonymous poet of epigr Bob 22 achieves a certain originality by realizing a true mingling of genres In fact he encompasses the satirical pungent vein of the comic genre within the typical structure of suasoria Moreover both the topic choice and the use of rhetorical schemes in poetic forms seem to have scholastic reminiscence

721Abstract

Valeria Capelli Gerolamo e le citazioni dellrsquoAntico nel Nuovo Testamento testimonianze di tradizione indiretta

Jerome often discusses the literal discrepancy between some passages of the Old Testament and their citation in the New Testament also turning his at-tention to cases already pointed out by Porphyry and Julian The examina-tion of his principal statements about this subject makes it possible to infer that he has not a constant attitude in relation to this problem and that there are many differences among what he asserts in the prefaces to his biblical translations in epist 57 and in his exegetical treatises

Edoardo Bona Appunti di lettura della Praefatio in Euangelio di Gerolamo (con un occhio allrsquoepistolario Gerolamo-Agostino)

A new reading of Preafatio in Euangelio allows a better understanding of Jeromersquos philological attitude in approaching the Scriptures Particularly noteworthy is the use of indirect sources (translations and canones Eusebii) for the constitution of the biblical text Moreover Augustinersquos use of indirect sources in his epist 28 could be a reminescence of this Praefatio

Carla Lo Cicero Audi Iuliane Echi della polemica contro Giuliano drsquoEcla-no nelle glosse marginali del Vat Reg Lat 141

Four glosses of Vat Reg Lat 141 in margin to texts of Gregory of Nazianzus and Basil of Caesarea (translated in Latin by Rufinus of Aquileia) present polemic remarks about Julian of Eclanum The analysis performed proves that the marginal annotations derive from a late antique manuscript and that they were probably written by a reader of the Augustinersquos circle The glosses witness the constant work of lsquotalking to the textsrsquo which is a typical feature in manuscripts of the late Antiquity

Luca Paretti Cuochi pasticceri e centoni Sulle tracce di una lsquoletteratura dei Saturnalirsquo

This study proposes a new interpretation of the first fragmentary cento of the codex Salmasianus the so-called De panificio instead of a simple description of bread-making this should be seen as a scene of preparing crumpets or pancakes during the festival of Saturnalia In this regard it is discussed an examination of the literary evidence about two relevant char-acters of the feast the cocus (cook) and the pistor (confectioner) Then the author proposes a partial review of the literary production peculiar to the Saturnalia especially pointing out anonymous and secondary texts

722 Venuste Noster

Franca Ela Consolino Echi pagani e cristiani nellrsquoepitafio del vescovo Vit-tore Per unrsquoesegesi di Ennodio carm 2 95 (215 V)

The paper provides a commentary of Ennod carm 2 95 detecting the pres-ence of hypotexts such as the apotheosis of Daphnis in Vergil that of Lucan in Stace and the representations given by Lucan and Prudentius of Pompeius and the virgin Agnes seeing from heaven the earth In order to explain the obscurity of some expressions previous opinions are discussed and solutions proposed bringing fresh evidence wherever it is possible A totally new inter-pretation is offered for the last two verses of the poem

Salvatore Monda Gellio Noctes Atticae 12 6 e lrsquoantico nome latino degli aenigmata

In the book XII of Noctes Atticae the VI chapter is devoted to riddles The source of the passage is Varrorsquos De sermone Latino ad Marcellus from which Gellius quotes the famous riddle of the god Terminus At the beginning Gellius remembers the old latin word for lsquoriddlersquo scirpus (lit lsquobasket-rushrsquo lsquoknotrsquo) My aim is to suggest that scirpus is a calque on γρῖφος but the mean-ing of lsquoriddlersquo is made up by Gelliusrsquo source

Michela Rosellini Nellrsquoofficina di Prisciano (con un omaggio a Menandro) This paper analyses two extracts from Priscianrsquos Idiomata namely GL III 338 21-341 24 and III 291 11-292 21 in order to reconstruct by comparing lessons in extant manuscripts the archetype text and to investigate Priscianrsquos working methods The archetype text reveals in these extracts a characteristic of Priscianrsquos text and in particular of the Idiomata section in its original form i e that it was non perfectly finished the lemmas and quotations being not properly selected and organized In a third extract GL III 323 8-11 it is pos-sible to identify a fragment of Menanderrsquos Heautontimoroumenos

Luigi Munzi Dottrina prosodica e Lehrgedichte in etagrave carolingia il carme Mens tenebrosa

Poetryrsquos high prestige requires in Carolingian age elementar didactic works dealing with prosody and metrics Mens tenebrosa tumet is a peculiar Lehr-gedicht where words containing doubtful syllables (syllabae communes) are collected into a poem of just eight or nine lines to facilitate memorization this poem acquired an high grade of popularity in IX century In this paper the author presents a new critical edition ndash founded on several medieval and Renaissance manuscripts ndash supplies an exhaustive treatment of fontes

723Abstract

and loci similes provides a panorama of classical teaching in the field of syl-labae communes and tries to state precisely the chronology of this didactic tour de force (Bedersquos treatise De arte metrica settles a serviceable terminus post quem) and its authorship (Alcuinrsquos cultural milieu)

Marina Passalacqua Perlege scribe reducThe article aims to provide a picture of book trading in Carolingian society as it emerges from the lexicon the scholars of the court school used in the correspondence they entertained

Arduino Maiuri Enorme monstrum deformitagrave e difformitagrave nel mondo greco-romano

In Imperial Rome noble families used to entertain their guests by displaying de-formed creatures at their feasts the taste for the weird and the exotic went thus hand in hand This marks a turning point if compared to Greek culture which considered the freak as a divine punishment If in very ancient Rome this mindset is pretty similar (Dion Hal 2 12 1-2) during the Principate a definite change in perspective is witnessed by jurists (eg dig 1 5 14 and 50 16 135)

Marcello Salvadore La Vestale incestaDionysius of Halicarnassus Pliny the Younger and Plutarch are the sources of a detailed account of Vestalis incestarsquos punishment they say that she was sentenced to death Dionysius adds that there was no after death ritual Modern scholars generally accept what the three authors assert In this article the author surmises that the Vestalis incesta together with the parricida was not condemned to death both of them were sentenced to a particular kind of banishment from the Society

Rino Avesani Divagazioni sulla memoria di Adriano nel MedioevoIn spite of the traditional view of Adrian as a tolerant Emperor towards Chris-tians in many passiones he is oddly presented as a cruel tyrant The passio of St Eustachius and the passio of St Sapientia and of her three daughters ndash the latter also drawn on in Roswitha of Gandersheimrsquos Sapientia ndash are the best known and obviously both of them are without any historical ground It is possible that the ancient hagiographers became familiar with Adrianrsquos name thanks to the large spread of two question-and-answer dialogues both dating back prob-ably to the II or III century AD in which the protagonists are respectively Adrian and the philosopher Second and Adrian and Epictetus

724 Venuste Noster

Luca Serianni Ettore Romagnoli latinistaThis paper is concerned with the translations of classical Latin authors made by Ettore Romagnoli a scholar better known for his translations from Ancient Greek In his versions of Latin classics especially of Plautusrsquo Miles gloriosus and Horacersquos poetry Romagnoli aims at modernizing the texts by making use of idioms colloquialisms and expressive suffixes in order to make them more appealing to the general public Although Romagnoli failed in his purpose his activity as a translator of Latin classics witnesses an interesting aspect of the cultural policy of Fascism the ideology of which Romagnoli shared with firm belief

Maria-Pace Pieri LrsquoAchille surrealista di Alberto SavinioThe article focuses on the tale Achille innamorato misto con lrsquoldquoevergetardquo by Alberto Savinio in order to stress the authorrsquos special relation with classi-cal literature and in particular with old Greek miths Such a relationship requires to be verified in all its complex novelty not only by comparing the macrostructural models but also by analyzing the detailed and frequently very precise references and allusions to single parts of the ancient texts lsquo(esp to Euripidesrsquo Iphigenia in Aulis and Aeschylusrsquo Agamemnon)

Silvia Rizzo Una consonanza fra il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lam-pedusa e una lirica di Thomas Hardy

A passage of Tomasirsquos Gattopardo shows similarities to Thomas Hardyrsquos lyric A Two-yearsrsquo Idyll (Late lyrics and earlier London 1922) Did Tomasi read it It cannot be demonstrated with absolute certainty but there is some evi-dence in favour of this hypothesis

Giorgio Bernardi-Perini laquoMy hedge-schoolmaster Virgilraquo Dallrsquolsquoegloga messianicarsquo alla Bann Valley Eclogue

The Bann Valley Eclogue written by Seamus Heaney on the eve of the new millennium in the wake of Virgilrsquos fourth Eclogue is a major evidence of Man-tuanrsquos great influence on the Irish poet who deserved the Nobel Prize 1995

Tullio De Mauro Latinum est non flectiturIn contemporary Italian many Latin expressions eg lectio magistralis are employed as invariant multilexeme words in spite of ancient Latin grammar

  • Titelei
  • Venuste Noster_16_Nocchi
  • Venuste Noster_34_Abstract
Page 2: Il motivo dell'an uxor ducenda fra poesia, retorica e filosofia: Epigr. Bob. 22 Sp., in M. Passalacqua, M. De Nonno, A.M. Morelli (a cura di), Venuste noster, Hildesheim -Zuric-New

SPUDASMATA

Studien zur Klassischen Philologie und ihren Grenzgebieten Begruumlndet von Hildebrecht Hommel und Ernst Zinn Herausgegeben von Gottfried Kiefner und Ulrich Koumlpf

Band 147

VENUSTE NOSTER

2012

GEORG OLMS VERLAG HILDESHEIM middot ZUumlRICH middot NEW YORK

VENUSTE NOSTER

SCRITTI OFFERTI A LEOPOLDO GAMBERALE

A cura di Marina Passalacqua Mario De Nonno Alfredo Mario Morelli

con la collaborazione di Claudio Giammona

2012

GEORG OLMS VERLAG HILDESHEIM middot ZUumlRICH middot NEW YORK

La presente pubblicazione egrave stata realizzata con il contributo del Fondi concessi dal Dipartimento di Studi greco-latini italiani scenico-musicali della Sapienza Universitagrave di Roma dal Dipartimento di Studi sul Mondo Antico dellUniversitagrave di Roma Tre e dal Dipartimento di Scienze Umane Sociali e della Salute dellrsquoUniversitagrave degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale Das Werk ist urheberrechtlich geschuumltzt Jede Verwertung auszligerhalb der engen Grenzen des Urheberrechtsgesetzes ist ohne Zustimmung des Verlages unzulaumlssig Das gilt insbesondere fuumlr Vervielfaumlltigungen Uumlbersetzungen Mikroverfilmungen und die Einspeicherung und Verarbeitung in elektronischen Systemen Die Deutsche Nationalbibliothek verzeichnet diese Publikation in der Deutschen Nationalbibliografie detaillierte bibliografische Daten sind im Internet uumlber httpdnbd-nbde abrufbar

ISO 9706

Gedruckt auf saumlurefreiem und alterungsbestaumlndigem Papier Herstellung KM-Druck GmbH 64823 Groszlig-Umstadt Umschlagentwurf Inga Guumlnther Hildesheim Alle Rechte vorbehalten Printed in Germany copy Georg Olms Verlag AG Hildesheim 2012 wwwolmsde ISBN 978-3-487-14868-7 ISSN 0548-9705

Il motivo dellrsquoan uxor ducenda fra poesia retorica e filosofia Epigr Bob 22 SpFrancesca Romana Nocchi

hellip in ogni modo ogni maneraih che guaio egrave la mugliera

se te la pigli senza nientefai la figura de nu pezzente

se te la pigli ricca assaichi comanda non lo sai

se te la pigli troppo bruttapoi ti rimane la bocca asciutta

se te la pigli troppo bellati ci vorsquo la sentinella

se te la pigli troppo grassatutta la casa poi ti sconquassa

se te la pigli secca seccapoi trsquoabbracci cu na stecca

se te la pigli piccerelladopo le gira la cirivella

se te la pigli cittadinapiano piano ti rovina

in ogni modo ogni maneraih che guaio egrave la muglierahellip

(Aurelio Fierro La mugliera)

Il tema affrontato nellrsquoepigr Bob 22 egrave fra i piugrave dibattuti dallrsquoantichitagrave ad oggi1 ma presenta alcuni spunti di originalitagrave che traspaiono soprattutto dalla disposizione della materia e dalla selezione dellrsquoampia documentazione

1 Fra gli innumerevoli studi sullrsquoargomento egrave indispensabile ricordare due rac-colte seppur datate che hanno il pregio di fornire uno sguardo complessivo sul pro-blema Uglione 1987 e 1989 Il saggio piugrave recente e completo sul tema egrave costituito dallrsquoampio excursus di Watson 2008 269-296 che pur partendo specificamente dallrsquoanalisi della sesta satira di Giovenale tocca tutti gli ambiti di trattazione del tema fornendo i relativi rimandi testuali Ulteriori indicazioni bibliografiche piugrave specifiche verranno fornite nel corso della trattazione

284 FR Nocchi

a disposizione Il componimento costituisce un esempio emblematico della misoginia antica che aveva nella moglie il bersaglio preferenziale lrsquooggetto della quaestio nel caso specifico egrave il matrimonio dipinto in termini negativi con particolare attenzione agli svantaggi economici che esso comporta per lrsquouomo Con una serie di argomentazioni incalzanti il poeta dimostra a Zoi-lo2 che il vincolo nuziale con qualsiasi donna egrave comunque causa di afflizione Allrsquointerno della silloge lrsquoargomento ha una discreta rilevanza egrave presente infatti in altri epigrammi in cui sono affrontati singolarmente gli stessi temi sempre in chiave misogina3 Come si cercheragrave di dimostrare ciograve egrave dovuto alla familiaritagrave del presunto compilatore della raccolta con questo soggetto non solo per la sua indiscutibile matrice filosofico-popolare ma anche per la

2 Lrsquoipotesi piugrave probabile egrave che si tratti di persona ficta (Munari 1955 73 Ma-riotti 1962 col 44) il nome compare soprattutto negli epigrammi scoptici di Marziale dove rappresenta il parvenu lrsquoanfitrione avaro ed il depravato (cf Fusi 2008) ruolo che eredita anche in Ausonio (epigr 101 98-99 Green2) in Ovidio (rem 365 ss) invece incarna il recensore di Omero Il modello piugrave vicino a questo epigramma egrave Ausonio (Mariotti loc cit) in effetti sono innegabili le consonanze lessicali (duxisti = duces Zoile al vocativo uxorem) e nella disposizione delle paro-le (la collocazione centrale del vocativo lrsquoiperbato uxorem moecham = uxorem egenam) ma il poeta burdigalese rende Zoilo protagonista delle proprie azioni di-pingendolo come un marito pervertito mentre in epigr Bob 22 sembra piuttosto prefigurarsi come vittima degli eventi Mariotti (loc cit) vedrebbe inoltre nella ripetizione del vocativo Zoile nei primi due versi un influsso diretto di Mart 11 92 1-2 Mi sembra interessante anche notare che in piugrave di unrsquooccasione Zoilo ricopre il ruolo di marito sebbene con modalitagrave e temperamento differenti in queste vesti infatti ritorna anche in Mart 6 91 ed in AP 7 446 di Egesippo unrsquoiscrizione in cui egrave raffigurato come il marito compianto e amato da moglie e figli Zoilo come Postu-mo nella sesta satira di Giovenale (Bellandi 2003 2 n 6) rappresenta lrsquouomo co-mune percheacute il discorso a lui diretto solo cosigrave puograve assumere una valenza universale Si puograve dunque postulare un influsso molteplice proveniente sia dallrsquoepigrammatica latina che greca egrave infatti tipico della silloge bobbiese attingere a fonti di entrambe le provenienze ed in particolare egrave specifica intenzione dellrsquoautore di questo epigram-ma come si vedragrave assimilare stimoli di diversa provenienza nel tentativo di ottenere un prodotto innovativo aggirando la notorietagrave del tema

3 In epigr Bob 23 ritorna il motivo finanziario nel 24 si discute sullrsquoevenienza di avere una moglie poco avvenente e sui possibili stratagemmi per aggirare il proble-ma gli epigr 25 e 26 costituiscono una thesis in utramque partem in cui vengono esa-minate due opposte modalitagrave di approccio alla quotidianitagrave compreso il rapporto coniugale (25 9-10 26 11-14) infine in epigr Bob 47 sono descritti i travagli di un grammaticus costretto alla lotta giornaliera con una moglie litigiosa Per unrsquoanalisi dettagliata degli epigrammi si veda Canali ndash Nocchi 2011 83-87 e 115-116

285Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

frequente trattazione in ambito scolastico ambito dal quale la maggior parte dei componimenti bobbiesi sembra trarre ispirazione4

De uxore ducenda5

Uxorem duces si Zoile pauper egenampauperie iunges Zoile pauperiemat si lttugt6 validam gaza dotisque superbamnon illa uxor erit sed violens dominaquod si Lucullus sine re Crassusque clientem 5pannosae genitor nobilitatis erissin autem formae Venerem quae dotibus aequetmagna dabis multis gaudia parva tibiRestat ut inculto vitam lare vivere malisquam mala conubii non toleranda pati 10

22 1 duces Mu ductus Bob ductas Mar Ph 100 1956 323 2 pauperie Mu pauperies Bob 3 at Fuchs et Bob Mu Zi StudUrb(B) 1959 248 s Skutsch LCM 1982 19 lttugt add Ca SIFC 1960 148 nulla lacuna in Bob ltidemgt E Fraenkel ltbenegt si Zi StudUrb(B) 1959 248 s praevalidam Skutsch LCM 1982 19 validam gaza Mu validum gazam Bob 5 quod si Mu quasi Bob 7 aequet Mu atque Bob

Spunti molteplici potevano venire da diversi ambiti di riflessione e ge-neri letterari Il vincolo nuziale egrave frequentemente rappresentato come lsquomale necessariorsquo7 e tale concezione rispecchia la mentalitagrave comunemente diffusa nel mondo classico8 Nella commedia greca e latina in particolare lrsquouxor

4 Molti degli epigrammi infatti presentano una chiara struttura retorica ed una spiccata preferenza per temi tipicamente scolastici per una trattazione specifica del tema cf Nocchi 2012 e infra

5 Il testo e lrsquoapparato critico sono tratti essenzialmente dallrsquoedizione di Speyer 1963 23-24 le scelte differenti verranno puntualmente segnalate

6 Mi sembra preferibile la congettura di Cazzaniga 1960 148 che suggeri-sce di integrare lttugt piuttosto dei ridondanti ltidemgt proposto da Fraenkel (in Munari 1955 73) o ltbenegt congetturato da Zicari 1959 248 Per le stesse ra-gioni scarterei lrsquoipotesi di Skutsch 1982 19

7 Men fr 801 K-A = Stob 4 22c 77 p 527 Hense8 Il censore Metello Numidico (II sec a C) in unrsquoorazione pronunciata di fronte

al popolo esortava gli uomini a prender moglie e a propagare la stirpe nonostante gli inevitabili fastidi comportati da questa scelta si sine uxore possemus Quirites omnes ea molestia careremus set quoniam ita natura tradidit ut nec cum illis satis commode

286 FR Nocchi

morosa bisbetica e pretenziosa rende impossibile la vita del coniuge e se dotata esercita la propria superioritagrave economica tiranneggiando il marito9 A questo stereotipo umoristico e divertente si aggiunge abitualmente un tema caro soprattutto alla satira e allrsquoepigrammatica latina quello dellrsquoin-fedeltagrave femminile10

Il tema perograve era appannaggio anche della filosofia11 in particolare della

nec sine illis ullo modo vivi possit saluti perpetuae potius quam brevi voluptati consu-lendum est (Gell 1 6 2 = ORF n 18 fr 6 Malc4 per unrsquoattribuzione del frammento a Metello Macedonico cf Liv perioch 59 Suet Aug 89 2)

9 Cf Anaxandr fr 53 K-A Men frr 296 802 e 805 K-A (per lrsquoanalisi dei passi cf infra) Se ne possono trovare esempi latini nellrsquoAulularia (vv 166-169 498-502) nei Menaechmi (vv 765-768) nel Miles (vv 686-700) mentre un rove-sciamento del topos egrave costituito dalla figura di Sostrata nellrsquoHecyra (vv 274-275) Sul tema cf Garbarino 1988 315 ss Cecchin 1989 141-164 Ulteriori te-stimonianze in questo senso si possono rintracciare nella tragedia in particolare euripidea (cf TrGF V 1 502)

10 A questo tema Lucilio dedicograve una satira nel XXVI libro (una replica allrsquoora-zione di Metello Numidico) dal titolo De nuptiarum et matrimonii molestiis (vv 676-687 Marx = 717-729 Terzaghi = frr 43-44 47-51 53 77 Charpin) di cui posse-diamo un frammento in particolare che chiarisce la posizione dellrsquoautore nel dibat-tito homines ipsi hanc sibi molestiam ultro atque aerumnam offerunt ducunt uxores producunt quibus haec faciant liberos (vv 678-679 Marx = 719-720 Terzaghi = fr 47 Charpin) Il tema viene affrontato cursoriamente in Hor carm 3 24 19-20 sat 1 4 48-50 mentre egrave ripreso e approfondito da Giovenale nella sesta satira (in particolare nei vv 136-141) con diversi punti di contatto con il nostro epigramma soprattutto per quanto riguarda la struttura retorica (Bellandi 2003 1-3) Recentemente il dibattito degli studiosi si egrave incentrato sui termini della polemica di Giovenale rivolta contro le donne o specificamente contro lrsquoistituto matrimoniale Ad aprire il dibatti-to fu Braund 1992 seguita dalla replica di Watson 2008 Un interessante studio sulle fonti della sesta satira e sui suoi esiti nella letteratura spagnola egrave stato recente-mente condotto da Beltraacuten Noguer ndash Saacutenchez-Lafuente Andreacutes 2008

11 In campo filosofico solo a titolo esemplificativo si puograve menzionare il Liber de nuptiis di Teofrasto la cui esistenza egrave testimoniata da Girolamo nellrsquoAdversus Io-vinianum (1 47 e Sen matr fr 54 V) lrsquoOeconomicus di Senofonte i Coniugalia Praecepta di Plutarco il De matrimonio di Seneca il De angustiis nuptiarum ad ami-cum philosophum di Tertulliano (Hier adv Iovin 1 13 epist 22 2 48 18) lrsquoAn-thologium di Stobeo (4 22 περὶ γάμου 23 γαμικὰ παραγγέλματα 28 οἰκονομικός) ed i precetti improntati alla quotidianitagrave presenti in Seneca epp 94 15 e 95 passim Le teorie contrarie al matrimonio esposte da Epicuro erano presenti stando alla testi-monianza di Diogene Laerzio (10 119) in unrsquoopera dal titolo De natura Meno cer-ta egrave lrsquoesistenza di due trattati aristotelici sullrsquoargomento menzionati nel catalogo di Esichio nrr 165-166 p 17 Rose per i quali si veda Laurenti 1968 130-138 Vot-

287Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

diatriba Plutarco proprio allrsquoinizio dei suoi Coniugalia praecepta12 lo ricor-da come uno dei principali argomenti di dibattito delle scuole filosofiche In particolare i pensatori si interrogavano sulla possibilitagrave per il sapiente di perseguire lrsquoequilibrio e la cura dei propri studi allrsquointerno dellrsquoistituzione matrimoniale la querelle traspare dagli scritti di Aristotele Teofrasto Epi-curo e Seneca e diviene tema caro alla diatriba cinico-stoica dove assume la forma specifica an vir sapiens ducat uxorem determinando schieramenti opposti fra le scuole

La questione egrave infine documentata anche nella retorica scolastica che era solita servirsi di materiale molteplice e di varia provenienza per esercitare le capacitagrave argomentative degli allievi e per imbastire discussioni fittizie su eventuali casi riutilizzabili in ambito forense Come si cercheragrave di dimostra-re egrave proprio a questa matrice retorica che il componimento bobbiese sembra attingere soprattutto per quanto riguarda lrsquoaspetto strutturale sebbene an-che il tema trattato fosse piugrave familiare alle scuole di quanto non si possa cre-dere Una conferma in questo senso proviene da Girolamo che nel contro-battere la tesi esposta da Gioviniano sulla condizione indistinta delle vergini e delle donne maritate parla anche degli svantaggi derivati dal coniugium ricorrendo a citazioni tratte da Aristotele Teofrasto Seneca e Tertulliano A questo proposito perograve prende le distanze dallrsquoargomento adducendo il pretesto della provenienza retorica della discussione non est huius loci nup-tiarum angustias describere et quasi in communibus locis rhetorico exsultare sermone13 Anche trascurando lrsquoipotesi di fatto indimostrabile sostenuta da Max Pohlenz14 di una derivazione scolastica del De matrimonio senecano o quella di Felix Bock dellrsquoappartenenza dellrsquoaureolus liber di Teofrasto alla sua raccolta di Theseis15 non si puograve fare a meno di notare come il tema fosse

tero 1998 237-238 Fra gli innumerevoli studi sullrsquoargomento si possono ricordare Grilli 1953 39 77 104 181-182 Frassinetti 1955 151-184 Fortenbaugh 1984 Vottero 1998 22-31 (introduzione) 134-167 (testo) 237-288 (commen-to) Torre 2000

12 Plut con praec 138c13 Hier adv Iovin 1 13 Subito dopo lrsquoautore allude allrsquoopera di Tertulliano

sullo stesso tema certe et Tertullianus cum adhuc esset adolescens lusit in hac materia dove lusit sembrerebbe riferirsi alla pratica declamatoria Per lrsquoaccezione tecnica del verbo cf ThlL VII 2 s v ludo 1776 4-31 (K Plepelits) Bickel 1915 248 ss (cf infra Hier virg Mar 22)

14 Pohlenz 1967 II 7315 Theon RhG II p 69 1-3 Spengel = p 13 Patillon Bock 1899 44 lrsquoipotesi

288 FR Nocchi

considerato dagli antichi come specificamente retorico Sempre Girolamo infatti nellrsquoAdversus Helvidium16 dopo aver elencato lungamente i disagi cui una donna va incontro sposandosi afferma rhetoricati sumus et in morem declamatorum paululum lusimus il che conferma la familiaritagrave della pratica scolastica (cui allude chiaramente il termine lusimus)17 con il tema

Questo argomento in effetti era oggetto di esercitazioni piuttosto com-plesse Nelle scuole di retorica greca e latina la discussione relativa allrsquoeven-tuale opportunitagrave di prender moglie era divenuto exemplum paradigmatico delle quaestiones finitae e infinitae18 discorsi fittizi generali o piugrave specifica-mente rivolti ad una persona per convincerla della propria tesi

Quint inst 2 4 24Sunt et illae (scil theseis) paene totae ad deliberativum pertinentes genus lsquoducendane uxorrsquo lsquopetendine sint magistratusrsquo namque et hae personis modo adiectis suasoriae erunt

Quint inst 3 5 8Omnis quaestio videtur circa res personasque consistere Amplior est semper infinita inde enim finita descendit Quod ut exemplo pateat infinita est lsquoan uxor ducendarsquo finita lsquoan Catoni19 ducendarsquo ideoque

egrave stata successivamente ripresa da Frassinetti 1955 174 e da Fortenbaugh 1984 106 s

16 Hier virg Mar 2217 Cf n 13 Non sfugge il peculiare trattamento del tema in questo scritto Gi-

rolamo infatti assume il punto di vista della donna Watson 2008 276 ha giusta-mente notato che tutte le volte che si verifica questo spostamento di prospettiva in realtagrave non cambia il contenuto del messaggio Alla moglie infatti si forniscono una serie di consigli per non cadere nei vizi comunemente attribuiti al mondo femminile e non suscitare lrsquoira dei mariti nel brano di Girolamo ad esempio si fa riferimento allrsquoabbigliamento provocante e agli eccessivi imbellettamenti

18 Sullrsquoesercizio della thesis non si puograve prescindere dallo studio di Throm 1932 piugrave recentemente ha affrontato il tema con particolare attenzione ai rapporti con le controversiae Clarke 1951 159-166

19 Discutono sulle ragioni della scelta di Catone quale exemplum paradigmatico per lrsquoesercizio Vottero 1998 256-258 270-272 e Bellandi 2003 2-3 anzitutto non egrave chiaro su quale dei due Catoni si incentrasse la thesis In effetti a vicende ma-trimoniali poco felici di Catone il Censore sembrerebbe alludere un frammento del De matrimonio senecano (fr 34 V) sebbene il riferimento storico non appaia del tutto attendibile (Vottero 1998 256-258) del resto anche Catone Uticense era divenuto celebre per aver ceduto temporaneamente la moglie Marcia ad Ortensio

289Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

esse suasoria potest

Del resto la thesis quale strumento dialettico per affinare le proprie ca-pacitagrave argomentative non era appannaggio esclusivo della retorica ma era comune anche alla filosofia entrambe le discipline infatti ne accampavano la paternitagrave20 ma in realtagrave i termini della discussione erano ben piugrave ampi implicando un ruolo di supremazia in campo educativo21 Numerose furo-no le proposte di distinzione degli ambiti ma tutte ugualmente fallimentari La principale riguardava il grado di astrazione della tesi discussa22 si parlava allora di hypothesis o causa qualora fossero determinate le persone e le circo-stanze di thesis o quaestio se lrsquoargomento era generale ma i retori23 ben pre-sto si resero conto dellrsquoutilitagrave anche delle quaestiones per lrsquoamplificatio e di come fosse svantaggioso per la retorica limitare il proprio campo drsquoazione

Non solo quindi il tema dellrsquoopportunitagrave di prendere moglie era ogget-

cosigrave da consentirgli di avere figli e la vicenda non era affatto estranea alle scuole di retorica (Quint inst 3 5 11 10 5 13) In particolare Bellandi 2003 2 sostiene che la figura di Catone fosse impiegata non per lrsquoesercizio della thesis lsquoan uxor du-cenda sitrsquo intesa tout court ma solo qualora la quaestio riguardasse specificamente il sapiente e lrsquoopportunitagrave per questo di sposarsi in questo caso perograve lrsquoesercizio si riferirebbe allo stoico Catone Uticense In effetti questo personaggio era soggetto anche di unrsquoulteriore suasoria in cui era chiamato a deliberare se fosse preferibile il suicidio alla vista di Cesare vincitore (Mart Cap 456 29-31 Halm) si tratta di un tema tipicamente etico che implicava anche il discorso sulla libertagrave del sapiens

20 Lrsquoinventore del metodo argomentativo in utramque partem fu Protagora (Sen epist 88 3 cf Kennedy 1963 305 Pernot 1993 II 57) ma solo con Aristotele (Arist top 101a) divenne un esercizio atto a sviluppare le capacitagrave dialettiche ab Aristotele principe de singulis rebus in utramque partem dicendi exercitatio est instituta (Cic fin 5 4 10 ma cf anche Tusc 2 3 9 orat 14 46 de orat 3 22 80)

21 Per unrsquoefficace sintesi dei termini della disputa si veda Pasetti 2008 113 in particolare per la prospettiva quintilianea Viano 1995 193-199

22 Cicerone (inv 1 6 8) dichiara che il primo a istituire questa distinzione fu Ermagora di Temno cf Bonner 1949 6-7 Matthes 1959 121-143

23 Se nel De inventione (1 6 8) Cicerone aveva abbracciato la tesi ermagorea at-tribuendo ai soli filosofi le quaestiones infinitae egli successivamente rivide la sua posi-zione rivendicando lo stretto legame fra thesis e hypothesis latius enim de genere quam de parte disceptare licet ut quod in universo sit probatum id in parte sit probari necesse (de orat 2 133 ma cf anche de orat 3 120 orat 45 top 79) Quintiliano a sua volta vide nelle quaestiones philosopho convenientes un utile strumento di discussione anche per il retore (inst 3 5 5 3 5 14-15) Analoghe considerazioni in Sulp Vict rhet 314 2 Halm Sullrsquoargomento si veda Clark 1957 130-132 Viano 1995 199-207

290 FR Nocchi

to di contesa fra retorica e filosofia24 ma anche lo strumento di discussione era comune Nonostante la sovrapposizione di ambiti evidente nellrsquoimpiego condiviso della tecnica argomentativa e nellrsquouso inflazionato del tema sem-bra verosimile postulare una specializzazione di genere Il tema dellrsquoan uxor ducenda come si vedragrave segue percorsi paralleli ma raramente coincidenti nelle varie discipline ed anche quando gli argomenti discussi si intrecciano essi vengono riformulati in modo da essere appropriati al lsquotagliorsquo del genere mentre la prospettiva retorico-progimnasmatica egrave funzionalizzata alla forma-zione morale e civile quella comico-epigrammatica assume una vena ironico-satirica infine la trattazione filosofica indulge maggiormente sui toni perso-nali insistendo sul contrasto fra perseguimento dellrsquoautarkeia e coniugium o soffermandosi sulla dimensione limitata dellrsquooikos domestico Lo stesso argo-mento dunque non egrave utilizzato con il medesimo intento nei vari contesti e questo implica una selezione funzionale dei materiali da rielaborare Il poeta dellrsquoepigr Bob 22 sembra operare una scelta consapevole in questo senso re-alizzando una vera e propria commistione di lsquogenerirsquo in effetti mentre per quanto riguarda i temi egli predilige lrsquoambito letterario in particolare quello comico per la struttura sembrerebbe attingere agli schemi retorici realizzan-do un componimento che grazie ai toni accattivanti e allrsquoargomentazione incalzante adempie perfettamente al fine persuasivo tipico di una suasoria

La matrice retoricaVale la pena dunque indagare brevemente lrsquoimpiego diversificato che di questo tema veniva fatto soprattutto in ambito retorico e letterario per chia-rire i termini della distinzione ed interpretare la scelta operata dal poeta nel nostro epigramma

Che lrsquoargomento fosse oggetto di interesse giagrave presso il grammaticus e poi presso il rhetor egrave dimostrato anche dalle recenti scoperte papiracee nel POxy LXXII 4855 del III sec d C copia di un manuale di un insegnante egrave contenuta la classificazione delle theseis scolastiche suddivise per contenuto (theoretikai ethikai pragmatikai) e per struttura (haplai diplai)25 ciascuna

24 Come ha giustamente notato De Decker 1913 20 n 2 la diatriba o philoso-phia vulgaris forniva i loci comunemente discussi nelle scuole di retorica

25 Riproduzione in POxy LXXII pll VI-VII Lrsquoimportanza del papiro per la storia della scuola egrave dovuta alla menzione non altrimenti attestata delle theseis ethi-kai (col iii 1) solitamente accorpate alle theseis pragmatikai

291Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

corredata da exempla Fra le tesi lsquopratichersquo egrave menzionata anche quella rela-tiva allrsquoopportunitagrave di sposarsi il che costituisce una prova concreta della sua applicazione in ambito didattico Unrsquoulteriore conferma proviene dalla scelta dei passi drammatici presente nei papiri scolastici e nelle antologie papiracee di probabile impiego scolastico Dati interessanti sono offerti soprattutto da queste ultime se lrsquoipotesi formulata da Barns26 egrave come io credo fondata queste antologie costituivano per gli allievi delle scuole di retorica dei repertori cui attingere una serie di loci per gli esercizi di compo-sizione In particolare nei PBerol 9772 e 977327 del II sec a C egrave presente una selezione di passi tratti dalla commedia e dalla tragedia incentrati sulla donna e sul matrimonio In entrambi i documenti perograve la scelta egrave stata ef-fettuata in modo da fornire argomentazioni antilogiche Nel primo papiro dai frammenti delle commedie (tratti da Apollodoro Platone Ferecrate Menandro Epicarmo Antifane)28 provengono soprattutto (ma non esclusi-vamente) spunti relativi allo ψόγος γυναικῶν mentre nei brani delle tragedie euripidee (Melanippa Desmotis Protesilaus e Hippolytus) sono contenute le rheseis delle donne che difendono in toni spiccatamente retorici lrsquouniverso

26 Barns 1951 14-15 secondo lo studioso furono per primi i sofisti a rivendi-care lrsquoutilitagrave dei testi poetici per la formazione dei futuri uomini politici Gli gnomo-logi sarebbero nati come raccolta di excerpta comprovanti tesi opposte da utilizzare nelle scuole per le controversiae retoriche A questo proposito si veda anche Pordo-mingo 2007 436-437

27 BKT 5 2 pp 123-128 129-130 (Pack2 1568 1573 LDAB 3753 1049) Si occupa specificamente dellrsquoaspetto paleografico di queste raccolte antologiche Per-nigotti 2007 535-539 della selezione testuale Pordomingo 2007 436-437 e Pordomingo 2010 57 Piugrave in generale sulle caratteristiche delle raccolte antolo-giche Pordomingo 2007a 549-557

28 Particolarmente interessanti i frammenti di Apollodoro (CGFP 10) e di Epi-carmo (CGFP 90) nel primo sembrerebbe contenuta unrsquoallusione al matrimonio concorde grazie alla presenza della donna lsquoapersquo di semonidea memoria nel secondo invece viene ripreso il consueto paragone con le bestie feroci fondato sul pregiudi-zio del temperamento femminile particolarmente focoso Il poeta identificato dal Wilamowitz con Ferecrate (CGFP 205) biasima lrsquouomo incapace di gioire della morte della moglie costui egrave infatti destinato ad essere infelice (per una variatio del tema contenuta nella Comparatio Menandri et Philistionis cf Guida 1973 361 Pernigotti 2004 34-35) Di dubbia interpretazione il fr di Platone (CGFP 217) in cui gli effetti della moglie sul marito sono assimilati a quelli degli anelli di Eude-mo che sembra fossero curativi (Aristoph Plut 884) se cosigrave fosse si alluderebbe al consueto topos della donna che allevia le sofferenze del marito impiegato soprattutto nelle theseis retoriche a favore del matrimonio

292 FR Nocchi

femminile con particolare attenzione alle qualitagrave domestiche e alla capacitagrave di accrescere il patrimonio con unrsquoavveduta amministrazione29 le loro argo-mentazioni apologetiche si ritrovano puntualmente nelle theseis scolastiche in particolare di Libanio30 Nel secondo papiro del quale si conserva anche il lemma ψόγος γυναικός lrsquoordine egrave inverso ma lrsquoimpostazione egrave la stessa un elogio delle donne contenuto nel Protesilaus euripideo non a caso lo stesso di PBerol 9773 e un verso di Anassandride (il medesimo autore a cui il nostro epigramma sembra essersi ispirato) in cui la nobiltagrave femminile egrave con-siderata fonte di virtugrave31 DallrsquoHippolytus invece egrave tratta la rhesis del prota-gonista contro le donne32 mentre il verso riporta il celebre detto in trimetri coliambici attribuito a Ipponatte δύ rsquoἡμέραι γυναικός εἰσιν ἥδισται ὅταν γαμῆι τις κἀκφέρηι τεθνηκυῖα33

Una buona parte di questi passi egrave stata tramandata anche dal Florilegio di Stobeo34 il che ne dimostrerebbe lrsquoampia diffusione gnomologica forse gra-zie anche allrsquoimpiego scolastico Non credo sia un caso infatti che il brano dellrsquoIppolito presente in PBerol 9773 compaia in altri documenti prove-nienti con sicurezza da questo contesto nella raccolta di Raffaella Cribiore ad esempio egrave presente un ostracon (nr 242)35 in cui sono stati ricopiati in prosa da uno studente i versi iniziali della stessa rhesis di Ippolito (vv 616-624)36 presente in PBerol 9773 mentre un altro ostracon rinvenuto a Luxor presenta chiari indizi di un esercizio di trascrizione sotto dettatura di alcuni versi misogini in cui si fa specifico riferimento ad Euripide37

Egrave possibile riconoscere quindi un interesse per questi argomenti nei

29 Il tema egrave presente soprattutto nella Melanippa Desmotis di Euripide (TrGF V 1 494) nel Protesilaus (TrGF V 2 657) si critica lrsquoattitudine tipicamente maschile ad esprimere un giudizio universalmente negativo nei confronti delle donne infine Fedra nellrsquoHippolytus (vv 403-404 406-407 407a-410 413-423) esalta il valore della fedeltagrave femminile

30 Cf infra p 29431 CGFP 2 = PCG II 71 Nel papiro egrave conservato anche il nome del comico

Antifane32 Eur Hipp 664-66833 Hippon fr 68 West = 66 Degani34 I passi sono contenuti in Stob 4 22 περὶ γάμου 23 γαμικὰ παραγγέλματα35 Cribiore 1996 229-230 fa parte della sezione dedicata ai long passages36 Unrsquoulteriore testimonianza egrave offerta dal PFreib IV 45 del IV-V sec d C in

cui egrave contenuta unrsquoantologia gnomica in trimetri sul tema del περὶ γάμου ma il docu-mento egrave troppo frammentario per stabilirne la provenienza

37 Milne 1923 40-43

293Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

lsquoprogrammirsquo38 scolastici e la ricorrenza costante di certi autori e generi lette-rari soprattutto drammatici quali repertori utili lsquoa temarsquo39 Ma occorre anche notare che laddove nei frammenti papiracei considerati si parli espressamen-te di matrimonio si fa per lo piugrave riferimento alle qualitagrave o ai difetti fem-minili considerati nella dimensione dellrsquooikos lrsquounica che venga riconosciuta alle donne ed in cui loro stesse si identifichino secondo un topos piuttosto diffuso ma non si accenna mai a considerazioni di carattere economico Se si passa poi ad analizzare lrsquoapplicazione di questi temi nelle theseis scolastiche si nota un puntuale riscontro dei materiali

I soggetti di questo progymnasma rimasero invariati fino alla tarda anti-chitagrave come dimostra il confronto fra gli argomenti elencati nel trattato di Elio Teone nel I sec d C e quelli proposti da Nicolao nel V sec d C40 in forma semplice (egrave bene avere figli egrave opportuno che un saggio si impegni nel-la vita politica) o nella tipica formulazione comparativa (egrave meglio la vita in campagna o in cittagrave egrave piugrave meritevole il soldato o lrsquoavvocato) In particolare il tema relativo al prender moglie faceva specificamente parte delle theseis praktikai che trattavano argomenti dalle forti implicazioni concrete distinte

38 Si puograve senzrsquoaltro concordare con Stramaglia 2010 112-113 riguardo allrsquoipotesi che nellrsquoantichitagrave non esistessero neacute programmi neacute metodi drsquoinsegna-mento universalmente validi ma semplicemente laquoroutinesraquo piugrave diffuse di altre per cui anche la scelta di un tema da discutere piuttosto che un altro era affidata alle preferenze del maestro

39 A questa categoria doveva appartenere anche lrsquoantologia del II sec a C edita da Barns 1950 126-163 (MP3 1574 = LDAB 1055) uno gnomologio contenente passi tratti da Anassimene Euripide Demostene Menandro e Teofrasto sul tema della tyche anche in questo caso dunque la maggior parte dei passi egrave desunta da testi drammatici Fra le varie ipotesi formulate Pordomingo 2010 56 non esclude che lrsquoantologia potesse essere utilizzata da un maestro probabilmente come repertorio da cui attingere materiali per le sue esercitazioni proginnasmatiche Per una diversa ipotesi cf Messeri 2004 353-356 Ulteriori antologie tematiche sono elencate in Pordomingo 2010 57 n 63

40 Seguendo lo schema proposto da Bonner 1949 3-4 (corredato di tutti gli opportuni riferimenti alle fonti) si puograve efficacemente sintetizzare la ricchissima va-rietagrave di temi delle quaestiones infinitae in cinque categorie 1) quaestiones relative allrsquouniverso e alla sua costituzione (il mondo egrave governato dalla Provvidenza) 2) origine delle leggi e amministrazione dello Stato (il diritto ha origine naturale) 3) doveri e diritti sociali (egrave bene sposarsi egrave giusto impegnarsi nella vita politica) 4) temi etici (la virtugrave egrave fine a se stessa) 5) questioni di vita quotidiana (ci si deve occupare di filosofia o di retorica)

294 FR Nocchi

da Teone da quelle theoretikai ovvero finalizzate esclusivamente al sapere comunemente attribuite ai filosofi41

Lo Pseudo Dioniso nel III-IV sec d C precisa che nelle theseis scolasti-che questo soggetto era discusso preferenzialmente rispetto ad altri42 ed in effetti nei trattatisti di retorica greca ritorna immancabilmente fra i temi pro-posti per le esercitazioni progimnasmatiche43 Ne possediamo tre esemplifi-cazioni44 tutte sviluppate secondo moduli fissi e che presentano le medesime argomentazioni supportate da ragioni di carattere moralistico e civile in cui egrave evidente lrsquointento educativo45 nessuna allusione invece ai temi economi-ci tipici come vedremo della trattazione letteraria del tema Una sola volta Libanio accenna alla possibilitagrave sia per il povero che per il ricco di accrescere il proprio patrimonio con le nozze ma il discorso egrave inserito in un contesto in cui si esaltano i vantaggi che derivano dalla reciproca collaborazione fra i coniugi46 Fra i topoi discussi invece ricorre costantemente lrsquoorigine divina dellrsquoistituzione il matrimonio come prima cellula della societagrave e strumen-to di edificazione morale la procreazione quale elemento fondamentale per la continuitagrave della specie e fonte di riconoscimento pubblico la donna come consolatrice delle preoccupazioni quotidiane e sagace amministratri-ce dei beni familiari Non egrave un caso probabilmente che il riferimento alle

41 Theon RhG II p 121 6-14 Spengel = pp 83-84 Patillon Herm RhG II p 25 3-12 Rabe Aphthon RhG X p 41 15-21 Rabe = p 152 Patillon

42 [Dion Hal] Ars 233-241 Non egrave forse un caso che ci siano giunti exempla relativi esclusivamente a theseis in favore del matrimonio e che Teone (Theon RhG II p 125 15-16 Spengel = p 90 Patillon) alludendo alla thesis sulla procreazione faccia riferimento agli aspetti positivi del vincolo coniugale tale prospettiva aveva si-curamente un maggiore risvolto paideutico implicando la nozione di virtus e lrsquoesor-tazione allrsquoassolvimento degli officia

43 Theon RhG II p 120 15 Spengel = p 82 Patillon Herm RhG II p 25 18 Rabe Lib progymn VIII pp 550-561 Foerster Aphthon RhG X p 41 5 e 42 11-46 18 Rabe = pp 152-157 Patillon Nicol RhG XI p 71 20 Felten

44 Lib progymn VIII pp 550-561 Foerster Aphthon RhG X pp 42 11-46 18 Rabe = pp 153-157 Patillon [Dion Hal] Ars 233-241

45 Per lrsquoidea che sia la thesis di Teone (RhG II p 125 13-20 Spengel = p 90 Patillon) che quella di Libanio (progymn VIII p 553 1-2 Foerster) contengano una chiara matrice stoica evidente soprattutto nella convinta asserzione dellrsquoorigine naturale del matrimonio cf Laguna 1994 269

46 Lib progymn VIII p 554 11-18 Foerster lo stesso argomento egrave presente in epigr Bob 26 12 che come si egrave detto costituisce insieme allrsquoepigr 25 una thesis in utramque partem (cf infra p 300)

295Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

qualitagrave femminili trovi una puntuale corrispondenza nella scelta dei brani operata nelle antologie scolastiche47 Egrave interessante perograve evidenziare alcune peculiaritagrave del genus Aftonio nel definire questo progymnasma assimila le theseis praktikai a quelle politikai48 καὶ πολιτικαὶ μὲν αἱ πρᾶξιν ἔχουσαι πόλιν συνέχουσαν οἷον εἰ γαμητέον εἰ πλευστέον In effetti se si prendono in con-siderazione le argomentazioni a favore del matrimonio si puograve notare che il vincolo nuziale egrave considerato il fondamento delle istituzioni civili e del di-ritto della difesa e della sopravvivenza della πόλις la discussione si articola attraverso una serie di esortazioni a vivere rispettando i doveri del buon cit-tadino che permettevano di indottrinare i giovani studenti sui propri officia publica49 Possiamo invece farci unrsquoidea di quali accuse venissero mosse al matrimonio attraverso la testimonianza indiretta di Aftonio che simula un contraddittorio con i detrattori del vincolo nuziale rispondendo in partico-lare alle obiezioni di quanti lo consideravano fonte di sofferenza e proble-mi50 A tutte le accuse Aftonio ribatte facendo leva su argomenti fondati sal-damente su ideali civili e morali arrivando addirittura a trasformare i motivi di critica in elogio

Nonostante lrsquoevidente caratterizzazione lsquoseriarsquo che la dottrina retorica aveva destinato allrsquoargomento anche il genere comico influigrave sullrsquoapplicazio-ne pratica che le theseis avevano in campo declamatorio Due erano princi-palmente gli ambiti in cui esse venivano impiegate nelle suasoriae in cui alla struttura base della thesis venivano aggiunti il destinatario e le circostanze del discorso connotato da una spiccata componente deliberativa51 nelle con-

47 Lib progymn VIII pp 554 11-555 5 Foerster (con il matrimonio le ric-chezze si moltiplicano sia per il povero che per il ricco grazie alla collaborazione dei coniugi e alle capacitagrave amministrative della donna) Aphthon RhG X pp 42 24-43 6 Rabe = p 153 Patillon (il matrimonio incita alla virtugrave) [Dion Hal] ars 236-238 (il matrimonio egrave fonte di buone qualitagrave e consolazione delle afflizioni) Per un riscontro dei temi nei frammenti papiracei cf nn 28-29

48 Aphthon RhG X 41 18 Rabe = p 152 2 Patillon49 Lib progymn VIII pp 553 12-554 10 Foerster Aphthon RhG X pp 42

19-43 6 Rabe = p 153 Patillon50 Aphthon RhG X pp 43 11-46 18 Rabe = pp 154-157 Patillon51 Sullrsquoargomento cf Bonner 1949 8-9 che presenta numerosi exempla di come

avvenisse tale conversione con il riferimento a luoghi e circostanze determinate e su-pra Quint inst 2 4 24 e 3 5 8 Un tipico esempio era la thesis lsquobisogna dedicarsi alla navigazionersquo che opportunamente trasformata in suasoria poteva assumere la forma lsquoAlessandro delibera se si debba attraversare lrsquoOceanorsquo (Sen suas 1 Quint

296 FR Nocchi

troversiae52 ove invece le theseis offrivano il pretesto a coloro che si esibi-vano nellrsquoesecuzione di declamazioni fittizie di passare da discorsi specifici a riflessioni generali in particolare quelle relative alla corruzione dei tempi (de saeculo)53 che implicavano marginalmente considerazioni sullrsquoinfedeltagrave delle donne o sul vincolo matrimoniale Questi soggetti che potevano facil-mente essere assimilati ai loci communes54 erano utilissimi ai declamatori per lrsquoamplificatio Dalle testimonianze contenute nelle declamazioni di Seneca Retore si ricava lrsquoimpressione che fra gli scholastici imperasse la misoginia tantrsquoegrave lrsquoaccanimento con cui si scagliano contro i vizi muliebri nulla di stra-no dunque che tali acquisizioni giovanili continuassero ad influenzare la produzione successiva55 soprattutto nellrsquoepoca tardoantica in cui si era dif-fusa la tendenza a ricalcare modelli scolastici nella produzione adulta56 A questo punto perograve egrave bene chiedersi da quali fonti i declamatori traessero ispirazione per le loro invettive Molti degli argomenti discussi nel nostro epigramma come si dimostreragrave a breve sono mutuati dalla commedia ma essi non erano assolutamente estranei alla retorica si egrave giagrave visto come buona parte dei repertori a tema utilizzati per le theseis fossero tratti dai testi dram-matici ma essi continuavano ad essere impiegati negli esercizi piugrave avanzati I

inst 3 8 16) cosigrave anche Sen epist 14 13 in cui sono presenti le argomentazioni che venivano comunemente impiegate per disquisire sullrsquoatteggiamento che Catone avrebbe dovuto tenere durante la guerra civile una suasoria che costituiva uno svilup-po circostanziato dalla tesi relativa alla possibilitagrave per il saggio di partecipare alla vita politica (potest aliquis disputare an illo tempore capessenda fuerit sapienti res publica)

52 Per il complesso rapporto delle theseis con le controversiae cui accenna in maniera poco chiara Seneca Retore (contr 1 praef 12) cf Bonner 1969 1-26 Clarke 1951

53 Sen contr 1 praef 23 Bonner 1969 6-7 sostiene che molte delle declama-zioni di Seneca il Vecchio sottintendono questioni generali di carattere etico di-scusse comunemente come theseis ad esempio il dovere di obbedienza dei figli nei confronti dei padri il tema dellrsquoingratitudine Cf a questo proposito anche Pasetti 2008 115-116

54 In Quint inst 2 4 22 si parla implicitamente di loci de saeculo esistevano inoltre i loci philosophoumenoi che avevano una configurazione estremamente gene-rica (cf Sen contr 1 7 17)

55 Egrave ciograve che secondo De Decker 1913 23 sarebbe capitato a Giovenale che perpetuerebbe in versi le invettive de saeculo esperite negli esercizi di retorica

56 Cf Fernaacutendez Delgado 1994 303 Voumlssing 1997 37-45 216-217 605-610 Cribiore 2001 238-244 Stramaglia 2003 229-230 Agosti 2005 38-39 Stramaglia 2010 133-134

297Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

retori latini erano ben consapevoli dellrsquoutilitagrave che alle declamazioni poteva provenire dalla conoscenza del repertorio drammatico Non si spiega altri-menti il consiglio di Quintiliano che invita specificamente i declamatori a leggere con attenzione proprio le commedie di Menandro57 mentre sempre Quintiliano istituisce una stretta relazione fra i ruoli che i declamatori devo-no impersonare parlando nelle vesti di litigatores e le parti recitate dagli attori comici58 le rappresentazioni comiche costituivano un importante repertorio di ethe e pathe oltre che di argumenta

Un esempio emblematico di come i declamatori dovessero veramente im-personare determinati ruoli egrave rappresentato dalle declamazioni di Libanio in particolare alcune di esse mostrano chiaramente una matrice comica per il linguaggio impiegato ma soprattutto per lrsquoattenzione con cui viene presen-tato lrsquoethos del protagonista vicino a quello dei personaggi di piegraveces teatrali troviamo ad esempio la figura del parassita dellrsquoinvidioso del misantropo59 La declamazione 26 egrave incentrata sulla figura del dyskolos che ricorda lrsquoomo-nima commedia menandrea per carattere e modalitagrave espressive Lrsquouomo di-chiara di volersi suicidare percheacute non tollera piugrave la moglie eccessivamente loquace il ritratto della donna perograve assume una fisionomia piugrave chiara alla luce delle premesse dellrsquounione Il protagonista infatti rivela che la donna gli era stata presentata da un amico che di lei aveva soprattutto rilevato la presti-giosa discendenza e la sterminata ricchezza La declamazione quindi prende

57 Quint inst 10 1 71 ego tamen plus adhuc quiddam conlaturum eum decla-matoribus puto quoniam his necesse est secundum condicionem controversiarum plures subire personas patrum filiorum caelibum maritorum militum rusticorum divitum pauperum irascentium deprecantium mitium asperorum

58 Quint inst 3 8 51 11 1 38 La conoscenza dei caratteri inoltre serviva anche a prevenire le aspettative del pubblico riconoscendone le propensioni e le inclinazioni Infine questa profonda conoscenza dellrsquoanimo umano permetteva al declamatore di dipingere in toni negativi lrsquoethos dellrsquoavversario (Russell 1983 87-88 Russell 1996 10 e 113-114)

59 Si comprende dunque per quale motivo Libanio (epist 11 Foerster) racconti che nella sua scuola era solito far leggere ai propri allievi in particolare quelli dotati le opere drammatiche esse servivano per testarne le competenze interpretative e per assimilare i caratteri dei personaggi (cf Cribiore 2001 227) In realtagrave il metodo didattico aveva una lunga tradizione (cf Plut Dem 7) Quintiliano addirittura istituisce la docenza di un comoedus che legga con la giusta intonazione le piegraveces teatrali ma specifica che la scelta dei brani deve essere selettiva quod ita optime faciet si certos ex comoediis elegerit locos et ad hoc maxime idoneos id est actionibus similes (inst 1 11 13)

298 FR Nocchi

le mosse da un topos piuttosto diffuso fra i comici quello della donna ricca e per questo tiranna presente per lrsquoappunto nel nostro epigramma

Egrave soprattutto merito di Ugo Enrico Paoli aver chiarito lo stretto lega-me fra la commedia attica e le declamazioni latine riguardo al tema dellrsquouxor dotata equiparata impropriamente allrsquoepikleros greca60 Questa figura ricorre giagrave nelle declamazioni di Seneca il Vecchio e in quelle pseudo-quintilianee dove il rifiuto di un giovane di sposare la ricca ereditiera puograve divenire il pre-supposto per una requisitoria contro le moglie prepotenti omnes uxores di-vites servitutem exigunt crede mihi volet in suis regnare divitiis (Sen contr 1 6 5) inpotens malum est beata uxor Cum immensum pondus auri orba attulerit cum pecunia arcas nostras oneravit quid aliud quam beati serviemus (Sen contr 1 6 7) e il pretesto di un ripudio da parte di un padre ardens per il rifiuto del figlio di sposare unrsquoorfana ricca61 Il confronto con alcuni passi dellrsquoopera menandrea62 non lascia dubbi sulla matrice comica di questo soggetto che dal teatro evidentemente passava alle declamazioni divenendo caso giuridico ma il tema era affrontato esclusivamente nelle digressioni e non possedeva mai uno statuto autonomo

Da quanto si egrave detto finora si puograve ragionevolmente ipotizzare che il tema dello ψόγοςἐπαίνος γαμικῶν non fosse estraneo alle scuole di retorica e che la sua trattazione contemplasse anche valutazioni di carattere economico seb-bene queste fossero marginali rispetto alle considerazioni morali relative alla ricaduta pubblica ed ai vantaggi o svantaggi che il vincolo nuziale comporta-

60 Paoli 1943 19-29 spiega come nelle commedie latine venga trasposta e tra-visata una tipica situazione configurata nel diritto attico quella dellrsquoepikleros lrsquoorfa-na che costituiva la fortuna per il collaterale prossimiore lrsquounico che avesse il diritto di sposarla in quanto erede di tutto il patrimonio paterno Nella palliata romana (Caec ploc frr 142 ss e 158 ss R3 = Gell 2 23 9-13) essa diviene uxor dotata condizione ben diversa non potendosi paragonare lrsquointero patrimonio ad una dote per quanto ingente Per gli opportuni riferimenti al diritto greco rimando senzrsquoaltro allrsquoesauriente contributo di Belardinelli 1998 269 n 15 e 17 per il ruolo di questa figura nella commedia greca cf infra p 302

61 Sen contr 1 6 Quint decl 376 Nelle declamazioni di Seneca e Quintiliano laddove il ripudio del figlio egrave giustificato con il rifiuto da parte di questo di sposare unrsquoorba il termine acquista il significato generico di lsquoorfanarsquo lsquosenza sostegnorsquo e non quello di epikleros (erede unica) per quanto le declamazioni latine prendano spunto dalle commedie greche in cui questa figura era topica a Roma essa non trovava corri-spondenza giuridica Lrsquoorba dives egrave dunque la donna che costituisce il buon partito percheacute semplicemente ricca e non unica erede (Paoli 1943 24-27)

62 Cf infra p 303

299Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

va per lo sviluppo civileSe dunque occorre ricercare altrove lrsquoispirazione prima dellrsquoepigramma

22 maggiore egrave invece il debito che il componimento ha nei confronti della tecnica argomentativa Lrsquoepigramma infatti sembrerebbe rielaborare spunti provenienti dalla commedia secondo una struttura retorica si configurereb-be dunque come una sorta di progymnasma poetico e una dura satira miso-gina contro il vincolo matrimoniale63

Non deve stupire lrsquoapplicazione di schemi retorici a forme poetiche que-sto epigramma infatti non egrave un unicum nel suo genere Sia lrsquoIppolito euripi-deo (vv 88-120) che la Phaedra senecana (vv 435-482) contengono theseis in versi pro e contro il matrimonio il discorso di Anna rivolto a Didone per convincerla a cedere alla passione (Aen 4 31-53) egrave una suasoria e soprattut-to la sesta satira di Giovenale ricalca in forma piugrave estesa i medesimi moduli argomentativi64 infine Stanley F Bonner ha ampiamente dimostrato come Ovidio negli Amores e nelle Metamorfosi subisca lrsquoinfluenza della suasoria65 Del resto questo non egrave il solo caso in cui esercizi che correntemente venivano praticati nelle scuole di retorica in forma prosastica in vista della pratica fo-rense avevano anche una ricaduta in ambito poetico66

Quintiliano riconduce chiaramente la thesis al genus deliberativum evidenziando che qualora vengano precisati i destinatari essa diviene una suasoria Lrsquoepigramma 22 in effetti presenta una serie di argomentazioni

63 Bellandi 2003 1-364 Il primo ad evidenziare questa matrice retorica della sesta satira di Giovenale

egrave stato De Decker 1913 19 seguito da Braund 1992 78-81 Bellandi 2003 1-2 Watson 2008 275

65 Bonner 1949 149-152 ulteriori esempi sono contenuti in Laguna 1994 267-268 che dimostra lrsquoappartenenza al genus di Stat silv 1 2 161-200 sulla base di unrsquoaccurata analisi strutturale Lrsquoautore inoltre si spinge oltre postulando la teo-rizzazione retorica della thesis a partire dal corpus letterario preesistente (p 267) Per unrsquoapplicazione dello schema proginnasmatico allrsquointerno di una argomentazione omiletica di S Basilio cf Valdeacutes Garciacutea 2007 701-709

66 Basti ricordare lrsquoosservazione fatta da Quintiliano a proposito dellrsquoesercizio del-la prosopopea (che nel curriculum configurato da Quintiliano egrave bene qui ricordarlo egrave collocato allrsquointerno della trattazione della suasoria) del quale mette in rilievo lrsquoutilitagrave anche per i futuri poeti (Quint inst 3 8 49) Nei papiri del resto lrsquoesercizio dellrsquoeto-peaprosopopea comunemente trattato nei manuali di retorica come un esercizio in prosa risulta essere stato praticato a scuola anche in versi cf Fernaacutendez Delgado 1994 299-305 piugrave in generale per gli esercizi scolastici di trascrizione e di composizio-ne in versi cf Cribiore 1996 204-253 e 259-262 Pordomingo 2001 707-720

300 FR Nocchi

incalzanti che mirano a dissuadere Zoilo dal prender moglie cui segue una conclusione secondo lo schema previsto dai trattati di retorica Egrave evidente dunque la presenza della finalitagrave persuasiva e delle procedure tipiche del ge-nus In particolare ricorrono nel componimento anche i loci che venivano impiegati per il biasimo o per lrsquoelogio di una determinata circostanza nel discorso deliberativo infatti la decisione veniva presa attraverso una disa-mina precisa dei cosiddetti τελικὰ κεφάλαια67 i principi del sommo bene per cui lrsquointerlocutore era guidato nella scelta in base a ciograve che per lui era conveniente giusto opportuno Nellrsquoepigramma bobbiese prevalgono le considerazioni di opportunitagrave La tractatio include precisamente quattro ar-gomentazioni tre incentrate sul fattore economico ed una sulle attrattive femminili tutte collegate da anafora (si) e variatio (nisi) Sebbene il poeta ricerchi chiaramente un certo equilibrio nella distribuzione della materia at-tribuendo a ciascuna argomentazione un distico in forma sentenziosa lrsquoim-pressione complessiva egrave di una disarmonica ripartizione in cui prevalgono chiaramente le considerazioni patrimoniali e la requisitoria contro le donne belle ed infedeli non ha un equivalente capovolgimento

In realtagrave il poeta bobbiese non fa altro che applicare un metodo impara-to a scuola rielabora materiali comici gli stessi testimoniati nelle antologie papiracee sulla base di schemi retorici ma in questo caso sceglie la forma poetica non diversamente da quanto avviene nellrsquoepigramma 36 Anche in questo caso infatti come ho chiarito altrove68 il poeta compone unrsquoetopea epistolare in versi servendosi delle proprie reminiscenze ovidiane ed impie-gando strumenti retorici solitamente applicati in prosa Si tratta di un lusus poetico caro ai poeti tardo antichi che si compiacciono di mettere alla prova le proprie competenze letterarie sulla base di schemi appresi in giovinezza

Allrsquointerno della silloge il tema relativo al coniugium ritorna in due epi-grammata longa il 25 e 26 che insieme ricalcano i moduli di una thesis in utramque partem Si tratta di due traduzioni tratte rispettivamente da Po-sidippo e Metrodoro69 in cui sono presentati due atteggiamenti antitetici nei confronti della vita uno piugrave pessimista lrsquoaltro possibilista In questi due componimenti sono discussi numerosi argumenta tipici non solo delle diatri-be ma anche delle theseis retoriche ad esempio la quaestio relativa allrsquooppor-

67 Aphthon RhG X p 42 8-10 Rabe = p 152 Patillon68 Cf Nocchi 201269 Rispettivamente AP 9 359 e 9 360

301Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

tunitagrave di avere figli (25 11-12 26 17-18) al pericolo comportato dai viaggi in mare (25 4 26 4) alla convenienza di intraprendere la carriera militare (25 7-8 26 9-10) o politica (25 1-2 26 1-2)70 Quanto al vincolo matri-moniale tornano temi giagrave diffusamente incontrati nelle theseis di Libanio e Aftonio ovvero il timore di perdere la serenitagrave a causa dei crucci di una vita matrimoniale (25 9) e le capacitagrave manageriali della donna (26 11-12) La mia impressione egrave che nella scelta degli epigrammi il presunto compilatore della silloge si sia fatto influenzare soprattutto dalle memorie scolastiche e che abbia selezionato quei componimenti che nella struttura e nei temi gli erano familiari per formazione71

I temi comiciSe la struttura dellrsquoepigramma egrave dunque retorica il contenuto sembra richia-mare fondamentalmente la trattazione del tema operata dal genere comico-epigrammatico in cui il motivo economico egrave preponderante

Il componimento egrave strutturato soprattutto nella prima parte secondo una successione chiaramente ponderata il poeta infatti prende in considerazione tutte le combinazioni relative ai rapporti economici fra coniugi partendo ov-viamente dalla prospettiva maschile Lo schema egrave pressappoco questo

I distico = povero + poveraII distico = povero + riccaIII distico = ricco + povera

Il modello greco a cui il poeta bobbiese si ispira egrave stato identificato da Wolfgang Speyer72 in Anassandride insigne rappresentante della Mese che fra i suoi frammenti annovera anche un lungo brano dalle evidenti consonan-ze con il nostro epigramma

Ὅστις γαμεῖν βουλεύετrsquo οὐ βουλεύεταιὀρθῶς διότι βουλεύεται χοὔτω γαμεῖ

70 Theon RhG II p 120 15-16 Spengel = p 82 Patillon Aphthon RhG X p 41 17-18 Rabe = p 152 Patillon

71 Per ulteriori riferimenti ai temi scolastici contenuti nella raccolta cf Nocchi 2012

72 Speyer 1963 23

302 FR Nocchi

Πολλῶν κακῶν γάρ ἐστιν ἀρχὴ τῷ βίῳἬ γὰρ πένης ὢν τὴν γυναῖκα χρήματαλαβὼν ἔχει δέσποιναν οὐ γυναῖκrsquo ἔτιἧς ἐστι δοῦλος καὶ πένης ἢν δrsquo αὖ λάβῃμηδὲν φερομένην δοῦλος αὐτὸς γίνεταιδεῖ γὰρ τὸ λοιπὸν ἀνθrsquo ἑνὸς τρέφειν δύοἈλλrsquo ἔλαβεν αἰσχράν οὐ βιωτόν ἐστrsquo ἔτιοὐδrsquo εἴσοδος τὸ παράπαν εἰς τὴν οἰκίανἈλλrsquo ἔλαβεν ὡραίαν τις οὐδὲν γίνεταιμᾶλλόν τι τοῦ γήμαντος ἢ τῶν γειτόνωνὥστrsquo οὐδαμῶς κακοῦ γrsquo ἁμαρτεῖν γίνεται73

Nonostante lrsquoindiscutibile corrispondenza tematica fra i due testi risul-tano notevoli le differenze che rivelano il sottile sforzo di rielaborazione da parte del poeta in particolare il maggior risalto attribuito nellrsquoepigramma bobbiese alla struttura argomentativa Giagrave dal primo distico infatti il gioco paranomastico ottenuto con lrsquoanafora del nome Zoilo il poliptoto paupe-rie pauperiem il richiamo di suoni fra egenam iunges conferisce ai versi una certa coesione ed efficacia Ogni distico inoltre egrave costruito in maniera analoga nellrsquoesametro viene introdotta la protasi con anafora della particella ipotetica e nel pentametro sono immancabilmente presentate le conseguenze nefaste delle scelte I primi tre esametri in particolare si chiudono con un riferimento alla donna che qualifica la sua condizione economica Inoltre nellrsquoepigramma lrsquoultimo distico enuncia perentoriamente la conclusione sca-turita dalle considerazioni precedenti che nel frammento di Anassandride viene anticipata perdendo di incisivitagrave Il componimento bobbiese quindi mostra una proporzione simmetrica che farebbe pensare ad uno schema pre-costituito nel quale il poeta inserisce una serie di motivi topici

Le prime due eventualitagrave contemplate in epigr Bob 22 si riferiscono alla condizione svantaggiosa del marito povero sia nel caso che questi si unisca ad una donna di condizione analoga sia che sposi una ricca Si tratta di un tema frequente soprattutto nella commedia greco-latina e nellrsquoepigrammatica

In particolare lrsquoidea che la donna ricca proprio in virtugrave delle sue possibili-tagrave economiche sia viziata e prepotente e tiranneggi il marito contravvenendo cosigrave allrsquoidea tradizionale della supremazia maschile nel coniugium egrave un luogo comune soprattutto della commedia di mezzo e menandrea quindi ereditato

73 Anaxandr fr 53 K-A = Stob 4 22b 28 p 513 Hense

303Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ed adattato da quella ceciliana74 plautina75 e terenziana76 a noi sono giunti alcuni titoli relativi alla figura dellrsquoepikleros greca77 ma dai pochi frammenti superstiti si evince quale importanza questa donna avesse nello svolgimen-to della trama78 Esempio emblematico del topos egrave il ritratto menandreo del marito frustrato costretto dalla moglie ricca ereditiera a cacciare la servet-ta in cui ritorna il riferimento allrsquoepikleros dipinta come despoina che sottrae allrsquouomo i piaceri della vita79 Il motivo economico egrave riproposto con argomen-tazioni piugrave vicine a quelle dellrsquoepigramma bobbiese in un altro frammento dello stesso autore dove al tema del matrimonio vantaggioso si associa quello della perdita della libertagrave e della serenitagrave un motivo tra lrsquoaltro presente anche nellrsquoepigr Bob 47 traduzione fedele di Pallada (App Anth 3 314 nr 145)

74 Furono autori di commedie latine dal titolo Epiclerus Cecilio Stazio (fr 1-2 R3) e Turpilio (frr 1-13 R3) per il quale cf Quint inst 10 1 10 cf anche Caec ploc frr 142-147 e 158-162 R3 = Gell 2 23 9-13 (cf infra) In particolare per i frammenti di Cecilio Stazio si veda Guardigrave 1974 74-76 161-168 Sulla traduzione ceciliana di Menandro in Aulo Gellio cf Gamberale 1969 75-90

75 Plaut Aul 534-535 nam quae indotata est ea in potestate est viri dotatae mac-tant et malo et damno viros Ulteriori riferimenti testuali in Schuhmann 1977

76 Sullrsquoepidikasia (procedura legale in base a cui il parente prossimiore prendeva in affidamento lrsquoepikleros) egrave basata la trama del Phormio alle medesime leggi fanno riferimento gli Adelphoi (vv 650-659)

77 Si possono ad esempio ricordare Antifane (fr 94 K-A) Alessi (frr 78-81 K-A) Difilo (fr 40 K-A) Diodoro (fr 2 K-A) e ovviamente Menandro che sembra aver scritto addirittura due commedie su questo soggetto (sullrsquoambiguitagrave di questa notizia ed in generale sul ruolo dellrsquoepikleros nel diritto e nella commedia gre-ca cf Belardinelli 1998 264-270)

78 La rilevanza attribuita a questa figura nelle trame comiche della Mese e della Nea egrave dovuta secondo Belardinelli 1998 267 ai cambiamenti socio-economici intercorsi nel III-IV sec a C quando lrsquoistituto nato eminentemente per permettere la propagazione della stirpe (Plut Sol 20 2-5) era divenuto in forma esclusiva uno strumento di arricchimento

79 Men ploc fr 296 K-A = Gell 2 23 8 ἐπrsquo ἀμφότερα νῦν ἅτrsquo ἐπίκληρος οὖσα δή μέλλει καθευδήσειν κατείργασται μέγα καὶ περιβόητον ἔργον ἐκ τῆς οἰκίας ἐξέβαλε τὴν λυποῦσαν ἣν ἐβούλετο ἵνrsquo ἀποβλέπωσι πάντες εἰς τὸ Κρωβύλης πρόσωπον ἥ γrsquo εὔγνωστος εἶχέ με γυνή δέσποινα καὶ τὴν ὄψιν ἣν ἐκτήσατο ὄνος ἐν πιθήκοις ἐστὶ δὴ τὸ λεγόμενον Τοῦτο σιωπᾶν βούλομαι τὴν νύκτα τὴν πολλῶν κακῶν ἀρχηγόν Οἴμοι Κρωβύλην λαβεῖν ἔμrsquo ἑκκαιδεκατάλαντον ὦ θεοί γύναιον οὖσαν πήχεως Εἶτrsquo ἐστὶ τὸ φρύαγμα εἴπως ἀνυπόστατον μὰ τὸν Δία τὸν Ὀλύμπιον καὶ τὴν Ἀθηνᾶν οὐδαμῶς Παιδισκάριον θεραπευτικὸν δὲ λόγου τάχιον ἀπαγέσθω δέ τις ἢ ἄρrsquo ἀντεισαγάγοι Cf anche fr 297 K-A = Gell 2 23 11

304 FR Nocchi

Ὅταν πένης ὢν καὶ γαμεῖν τις ἑλόμενοςτὰ μετὰ γυναικὸς ἐπιδέχηται χρήματααὑτὸν δίδωσιν οὐκ ἐκείνην λαμβάνει80

Analoghe considerazioni si trovano in Alessi

Ὦ δυστυχεῖς ἡμεῖς πεπρακότεςτὴν τοῦ βίου παρρησίαν καὶ τὴν τρυφὴνγυναιξὶ δοῦλοι ζῶμεν ἀντrsquo ἐλευθέρωνἜπειτrsquo ἔχειν προῖκrsquo οὐχὶ τιμὴν πάσχομενπικράν γε καὶ μεστὴν γυναικείας χολῆςἩ τῶν γὰρ ἀνδρῶν ἐστι πρὸς ἐκείνην μέλιοἱ μέν γε συγγνώμην ἔχουσrsquo ἀδικούμενοιαὗται δrsquo ἀδικοῦσαι καὶ προσεγκαλοῦσrsquo ἔτιὧν οὐκ ἐχρῆν ἄρχουσιν ὧν δrsquo ἄρχειν ἐχρῆνἀμελοῦσιν ἐπιορκοῦσιν οὐδὲ ἓν κακὸνἔχουσι καὶ κάμνειν λέγουσrsquo ἑκάστοτε81

Dallrsquoepigrammatica greca invece potrebbero essere giunte al poeta bobbiese le suggestioni relative al tema del matrimonio fra poveri lrsquoipote-si sembrerebbe avvalorata dal largo influsso del genus registrato nellrsquointera silloge82 NellrsquoAnthologia Palatina assistiamo ad una serie di variazioni sul tema con amaro disincanto lrsquounione egrave descritta come una guerra continua a causa dagli enormi disagi dovuti allo stato di indigenza83 Spesso il proble-ma egrave risolto con stratagemmi non proprio edificanti per sbarcare il lunario

80 Men fr 802 K A = Stob 4 22d 95 p 533 Hense Sempre Menandro (fr 805 K-A = Stob 4 22f 130 p 548 Hense) paragona la donna ricca ad una punizio-ne divina e definisce chi comunemente egrave considerato felice per la grande dote uno sventurato ὅστις γυναῖκrsquo ἐπίκληρον ἐπιθυμεῖ λαβεῖν πλουτοῦσαν ἤτοι μῆνιν ἐκτίνει θεῶν ἢ βούλετrsquo ἀτυχεῖν μακάριος καλούμενος

81 Alex fr 150 K-A82 Mariotti 1962 coll 52-61 Canali ndash Nocchi 2011 11-1983 AP 11 6 πτωχοῦ ἐστι γάμος κυνέα μάχα εὐθὺ κυδοιμός λοιδορίαι πληγαί

ζημία ἔργα δίκαι lrsquoepigramma di Callictere evidenzia gli inconvenienti dellrsquounio-ne attraverso la sequenza di asindeti e omoteleuti Sul tema cf anche AP 9 442 di Agatia Scolastico e 11 388 di Lucillio in cui si aggiungono anche le difficoltagrave legate allrsquoesistenza della prole (Longo 1967 77) infine in AP 5 267 di Agatia Scolastico un epigramma in forma dialogata il matrimonio con una donna povera viene consi-derato atto di follia

305Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

il marito si fa mantenere dalla moglie costringendola alla prostituzione84 Raramente i poeti epigrammatici si pronunciano favorevolmente su un matrimonio di un uomo benestante con una donna povera85 al contrario si preferisce lrsquounione fra coniugi di pari condizione86 In effetti questo ar-gomento trova puntuale riscontro anche in ambito paremiografico87 e nei trattati filosofici in questrsquoultimo caso perograve il discorso non assume i toni della polemica tipici del genere comico ed epigrammatico ma egrave inserito in un ragionamento piugrave ampio relativo ai pericoli che possono minare il conseguimento della virtus La condizione di inferioritagrave di un marito po-vero ad esempio puograve determinare la sua acquiescenza ai tradimenti di una moglie libertina nam quid ndash ait Seneca ndash de viris pauperibus dicam quorum in nomen mariti et ad eludendas leges quae contra celibes datae sunt pars magna conducitur Quomodo potest regere more set praecipere castitatem et mariti auctoritatem tenere qui nupsit88 Lrsquoargomento finanziario perograve ne-gli scritti filosofici non assume mai la centralitagrave ricoperta negli epigrammi dellrsquoAnthologia e nella commedia89

84 AP 11 4 di Parmenione il poeta in questo epigramma insiste soprattutto sullrsquoatteggiamento compiacente del marito ignaro di qualsiasi considerazione mo-rale pur di vivere nellrsquoagio sullrsquoargomento cf Longo 1967 98 Piugrave spesso lrsquoidea del buon matrimonio viene associata a quella dellrsquounione con donne anziane ricercate soprattutto per la dote e lrsquoeventualitagrave della loro rapida dipartita mentre lrsquouomo si consola con lrsquoancella giovane (AP 11 202 adespoto) sul tema si vedano anche 11 65 di Parmenione e 11 425 adespoto Lrsquoargomento egrave ripreso in epigr Bob 23 e 24 ma era giagrave particolarmente caro a Marziale (cf 9 80 e 8 12 1-2 in cui si gioca sullrsquouso del verbo nubo riferito allrsquouomo non diversamente da Sen matr fr 29 V)

85 AP 7 648 di Leonida di Taranto86 AP 7 89 di Callimaco87 Diog Laert 1 4 8 cf Tosi 1991 nr 1442 (= Ov Her 9 32) e 1443 (= Plaut

Asin 87)88 Sen matr fr 29 V le medesime considerazioni si trovano nel pitagorico Cal-

licratida (in Stob 4 28 18 p 687 Hense) ed in Plut lib educ 13f-14a il quale perograve prospetta anche una posizione piugrave moderata consigliando di preferire sempre la virtugrave nella scelta della donna ma di godere anche della ricchezza qualora essa si aggiunga come spontaneo complemento (amat 754a-b) infine il tema egrave presente nei cristiani (Tert uxor 2 8 4 Hier epist 127 3) dove egrave inserito nella recriminato-ria sullrsquoadulterio

89 Anche nel De matrimonio di Seneca (matr fr 54 V) dove egrave presente una sintesi dei primi quattro versi dellrsquoepigramma bobbiese (pauperem alere difficile est divitem ferre tormentum) lrsquoadagio egrave posto a conclusione di un lungo ragionamento tratto dallrsquoaureolus liber di Teofrasto volto a dissuadere il sapiente dal matrimonio

306 FR Nocchi

Anche i pericoli connessi alla bellezza femminile di cui si parla nei ver-si 7-8 del nostro epigramma erano proverbiali Oltre ai versi anassandridei il poeta bobbiese avragrave avuto presente il noto detto popolare ἐὰν μὲν γήμῃς αἰσχράν ἕξεις ποινήν ἂν δὲ καλήν ἕξεις κοινήν la cui origine paremiologica egrave dimostrata dallrsquoannominatio90 Il tema tra lrsquoaltro trova un trattamento equi-valente nel mondo latino nelle Sententiae di Publilio Siro maximo periclo custoditur quod multis placet non facile serves quod multis placet91 ma ritorna anche nelle controversiae senecane sempre come locus a latere nihil in corpo-re uxoris suae plus maritus quam quilibet alienus peregrinusve cognoverit92

Lrsquoanonimo poeta del resto non si limita a rielaborare i versi di Anassan-dride ma aggiunge anche un distico del tutto innovativo che rivela la sua vo-lontagrave di romanizzare il componimento Questa scelta ha importanti risvolti anche dal punto di vista strutturale Lrsquoautore come si egrave detto incentra lrsquoepi-gramma soprattutto sul fattore economico relegando ad un ruolo marginale o tralasciando del tutto le ulteriori considerazioni contrarie al matrimonio che invece erano discusse nella fonte greca in particolare egli sostituisce il distico relativo ad una sposa poco avvenente con unrsquoulteriore valutazione patrimoniale La sua dunque non egrave una traduzione fedele come avviene per la maggior parte degli Epigrammata Bobiensia ma presenta un certo grado di originalitagrave nella delimitazione del tema e nella sua ricontestualizzazione In effetti i versi 3-4 introducono una terza alternativa allrsquoevenienza di un ma-trimonio fra due poveri o fra uxor dotata e marito indigente Lrsquoeventualitagrave egrave che un uomo ricco proverbialmente rappresentato da Lucullo e Crasso93 sposi una cliens sine re una donna nullatenente ma libera Se lrsquoipotesi fino

(nec posse quemquam libris et uxori pariter inservire) Una rivisitazione moderna del tema egrave presente in Boccaccio (Esposizioni sopra la Commedia sect 31 Corbaccio sect 247)

90 Nelle fonti il proverbio non ha unrsquoattribuzione univoca Diogene Laerzio lo attribuisce ora a Bione di Boristene (4 48) ora ad Antistene (6 3) Aulo Gellio (5 11 2) sostiene che si tratti della risposta pronunciata da Biante di Priene ad un tale che lo interrogava sullrsquoopportunitagrave di sposarsi infine Stobeo (4 22a 17 p 497 Hense) pensa sia stato formulato da un uomo in risposta a Pittaco (Grilli 1953 178 Barigazzi 1966 542-543)

91 Publil sent M 18 v 326 R F 32 v 408 R92 Sen contr 2 7 2 Il tema si iscrive allrsquointerno dellrsquoinvettiva contro la corruzio-

ne delle matrone romane Cf anche Sen contr 2 1 24 per ulteriori fonti retoriche relative al locus de saeculo cf De Decker 1913 19-29

93 In molti scrittori il suo nome egrave sinonimo di ricchezza (Cic Att 1 4 3 2 4 2 off 1 25 Sall Catil 48 5 Sen epist 119 9 dial 7 21 3)

307Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ad ora postulata di una matrice retorica del componimento egrave valida il poeta sostituirebbe il tipico exemplum mitologico presente immancabilmente in tutte le theseis scolastiche94 con due exempla storici ma per cosigrave dire assunti ormai a paradigma indiscusso della ricchezza Anche la scelta dei due per-sonaggi storicamente noti come ricchi possidenti sembra ben ponderata Lucullo e Crasso rappresentano due modi antitetici di vivere la ricchezza Plutarco li pone a confronto in piugrave di unrsquooccasione dipingendo Crasso come avido e parsimonioso Lucullo come uno sperperatore95 Resta da capire il riferimento alla cliens i lessicografi e i grammatici latini concordano nel ri-ferire il termine sia al genere maschile che a quello femminile cliens tam hic quam haec96 ma di fatto le uniche due attestazioni al femminile a noi per-venute in latino sono quelle presenti in unrsquoepistola di San Girolamo (130 6)97 ed in unrsquoepigrafe98 Troviamo invece piugrave volte attestato il sinonimo clienta soprattutto in contesto comico in particolare il termine egrave usato da Plauto99 ndash in riferimento alle fanciulle sottoposte allrsquoauctoritas di un uomo anziano per lo piugrave prostitute o schiave ndash o in Afranio cliens communis ge-

94 Ad esempio si veda Aphthon RhG X p 43 7 Rabe = p 153 Patillon Lib progymn VIII pp 551-552 Foerster

95 Plutarco accomuna i due personaggi in un passo in cui Catone rimprovera aspramente il ricco gaudente lsquoοὐ παύσῃrsquo ἔφη lsquoσὺ πλουτῶν μὲν ὡς Κράσσος ζῶν δrsquo ὡς Λεύκολλος λέγων δrsquo ὡς Κάτωνrsquo (Plut Luc 40 3) ma il confronto risulta evidente anche dalla descrizione dei banchetti (Plut Luc 40 1 νεόπλουτα δrsquo ἦν τοῦ Λευκόλλου τὰ δεῖπνα τὰ καθrsquo ἡμέραν οὐ μόνον στρωμναῖς ἁλουργέσι καὶ διαλίθοις ἐκπώμασι καὶ χοροῖς καὶ ἀκροάμασιν ἐπεισοδίοις ἀλλrsquo ὄψων τε παντοδαπῶν καὶ πεμμάτων περιττῶς διαπεπονημένων παρασκευαῖς ζηλωτὸν ἀνελευθέροις ποιοῦντος ἑαυτόν Cras 3 1 ἐν δὲ τοῖς δείπνοις ἡ μὲν κλῆσις ἦν ὡς τὰ πολλὰ δημοτικὴ καὶ λαώδης ἡ δrsquo εὐτέλεια τὴν καθαριότητα καὶ φιλοφροσύνην ἡδίονα τοῦ πολυτελοῦς εἶχε) e delle ville (Luc 39 2 εἰς παιδιὰν γὰρ ἔγωγε τίθεμαι καὶ οἰκοδομὰς πολυτελεῖς καὶ κατασκευὰς περιπάτων καὶ λουτρῶν καὶ ἔτι μᾶλλον γραφὰς καὶ ἀνδριάντας καὶ τὴν περὶ ταύτας τὰς τέχνας σπουδήν ἃς ἐκεῖνος συνῆγε μεγάλοις ἀναλώμασιν εἰς ταῦτα τῷ πλούτῳ ῥύδην καταχρώμενος ὃν ἠθροίκει πολὺν καὶ λαμπρὸν ἀπὸ τῶν στρατειῶν ὅπου καὶ νῦν ἐπίδοσιν τοιαύτην τῆς τρυφῆς ἐχούσης οἱ Λευκολλιανοὶ κῆποι τῶν βασιλικῶν ἐν τοῖς πολυτελεστάτοις ἀριθμοῦνται Cras 2 6 τοσούτους δὲ κεκτημένος τεχνίτας οὐδὲν ᾠκοδόμησεν αὐτὸς ἢ τὴν ἰδίαν οἰκίαν ἀλλrsquo ἔλεγε τοὺς φιλοικοδόμους αὐτοὺς ὑφrsquo ἑαυτῶν καταλύεσθαι χωρὶς ἀνταγωνιστῶν)

96 Caper gramm VII 108 16 Keil97 Hier epist 130 698 CIL VI 3442 Sagitti Memoriae Corneliae Musae clienti carissimae piissimae

feminae quae vixit ann XVIII m VIIII d XVIIII Verus evoc Aug99 Fest p 53 L clientam pro cliente Plautus dixit

308 FR Nocchi

neris est invenimus tamen et clientam apud Afranium in Pompa lsquointerim tua clientarsquo 100 Si tratta evidentemente di un uso traslato del termine il cliens infatti egrave giuridicamente libero ma si pone sotto la tutela di un uomo potente per riceverne la protezione101 ed egrave a questo tipo di rapporto che allude il vec-chio Damone quando nella Rudens102 si vanta di essere divenuto il paladino di due belle ragazze (clientas) sfuggite ad un lenone le stesse che poco prima apostrofa come mulierculae termine dalle evidenti implicazioni dispregiati-ve allo stesso modo va inteso il termine clienta riferito alla meretrix adules- cens del Miles gloriosus che il vecchio Periplectomeno afferma di possedere Egli infatti puograve costringerla a prestarsi come avvenente corteggiatrice del soldato protagonista della piegravece solo in quanto sottoposta alla propria po-testas103 Egrave altamente probabile che anche nellrsquoepigramma bobbiese il poeta non alluda specificamente allrsquoistituto giuridico della clientela ma impieghi il termine in senso traslato per indicare una donna povera che per necessitagrave si pone sotto la protezione di un uomo ricco come farebbe un vero cliens Ciograve che mi sembra interessante perograve egrave che la situazione anche in questo caso sembra tratta da un contesto comico coerentemente con la scelta di fondo operata dal poeta bobbiese Rilevante egrave anche lrsquouso ossimorico della iunctura pannosae nobilitatis lrsquoattributo pannosus inteso come qui nel senso di lsquove-stito di straccirsquo si trova soprattutto in epoca tarda negli scrittori cristiani104 ma compare giagrave in Seneca ed in Apuleio Anche in questo caso il termine va inteso in senso traslato come lsquopoverorsquo i figli nati da questo matrimonio non possono che essere degli straccioni in quanto nati e allevati da madre povera che finisce per depauperare il patrimonio del marito non avendo contribuito ad incrementarlo con la sua dote

La matrice scolastica dellrsquoepigramma bobbiese si manifesta dunque sot-to molteplici forme nellrsquoesercizio traduttivo nel rispetto dello schema reto-rico ed anche nella rielaborazione delle fonti drammatiche Nonostante la

100 Char gramm I 100 16 Keil Il termine egrave attestato anche una sola volta in Orazio (carm 2 18 8) come sinonimo di ancilla e in Frontone (p 32 18 N) con la stessa accezione

101 Per la condizione dei clientes si vedano Dion 2 9 2 ss Cic rep 2 9 16 Plut Rom 13 5 Fest p 262 L per unrsquointeressante ipotesi sulla nascita dellrsquoistituto cf Franciosi 1986 271-281

102 Plaut Rud 893103 Plaut arg Mil II 13 Mil 789104 Cf ThlL X 1 s v pannosus 230 63-231 30 (Hodges)

309Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

notorietagrave del tema perograve il poeta consegue un certo grado di originalitagrave nella trasposizione dallo schema metrico della commedia alla forma epigrammati-ca del distico ed introducendo nella serrata tractatio lrsquoistituto della clientela tipicamente romano

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Stramaglia 2010 = A Stramaglia Come si insegnava a declamare Ri-flessioni sulle lsquoroutinesrsquo scolastiche nellrsquoinsegnamento retorico antico in L Del Cor-so ndash O Pecere (a cura di) Libri di scuola e pratiche didattiche dallrsquoAntichitagrave al Ri-nascimento Atti del Convegno Internazionale di Studi Cassino 7-10 maggio 2008 Cassino 2010 111-151

Throm 1932 = H Throm Die Thesis Ein Beitrag zu ihrer Entstehung und Geschichte Paderborn 1932

Torre 2000 = Ch Torre Il matrimonio del sapiens Ricerche sul De matrimo-nio di Seneca Genova 2000

313Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

Tosi 1991 = R Tosi Dizionario delle sentenze latine e greche Milano 1991Treggiari 1991 = S Treggiari Roman Marriage Iusti Coniuges from the

Time of Cicero to the Time of Ulpian Oxford 1991Uglione 1987 = R Uglione (a cura di) La donna nel mondo antico (Torino

21-23 Aprile 1986) Torino 1987Uglione 1989 = R Uglione (a cura di) La donna nel mondo antico (Torino

18-20 Aprile 1988) Torino 1989 Valdeacutes Garciacutea 2007 = MA Valdeacutes Garciacutea La estructura progimnasmaacuteti-

ca de una thesis basiliana (PG 31 245 a-261 a) in JA Fernaacutendez Delgado ndash F Pordomingo ndash A Stramaglia (eds) Escuela y Literatura en Grecia antigua Actas del Simposio Internacional Universidad de Salamanca 17-19 Noviembre de 2004 Cassino 2007 701-709

Viano 1995 = C Viano Quintiliano e la storia della filosofia lrsquouso delle quae-stiones philosopho convenientes laquoRhetoricaraquo 13 2 (1995) 193-207

Voumlssing 1997 = K Voumlssing Schule und Bildung im Nordafrika der roumlmischen Kaiserzeit Bruxelles 1997

Vottero 1998 = D Vottero (a cura di) Lucio Anneo Seneca I frammenti Bologna 1998

Watson 2008 = L Watson Juvenal Satire VI Misogyny or Misogamy The Evidence of Protreptics on Marriage in F Cairns (ed by) Hellenistic Greek and Au-gustan Latin Poetry Flavian and post-Flavian Latin Poetry Greek and Roman Prose Cambridge 2008 269-296

Zicari = M Zicari Note al testo degli Epigrammata Bobiensia laquoStudUrb(B)raquo 33 (1959) 248-249

Universitagrave degli studi di Cassinofrancescaromananocchiyahooit

Venuste Noster Abstract

Gabriele Burzacchini Asclepiade tra Alceo e CatulloThis paper analyses in the light of recent studies a clear case of aemulatio or imitatio cum variatione namely the intertextual relation between Alcaeus fr 346 V and Asclepiades 16 G-P (= AP 1250) as well as the precise allusion of Catullus 5 5f which most probably draws inspiration from the Samian epigrammatist (brevis lux ~ δάκτυλος ἀώς nox est perpetua una dormienda ~ τὴν μακρὰν νύκτrsquo ἀναπαυσόμεθα) even though the inner meaning of the Catullian poem is completely different

Albio Cesare Cassio Lrsquoeroe Lakedaimon e gli onori funebri per i re di Spar-ta (orac ap Herodot 7 220 = nr 100 Parke-Wormell)

This note deals with line 4 of the oracle transmitted by Herodotus 7220 πενθήσει βασιλῆ φθίμενον Λακεδαίμονος οὖρος It is argued that Λακεδαίμονος οὖρος is unlikely to refer to the city of Sparta as the lsquobulwark of Lacedaemonrsquo as Stein and Parke amp Wormell maintained This expression means as Macan saw in 1908 lsquothe boundary of the hero Lacedaemonrsquo while πενθήσει certainly refers to the compulsory mourning imposed by the Spartans upon the peri- oikoi and the helots when a Spartan king died

Massimo Di Marco Detorsio di glosse omeriche solecismi presunti puns bi-linguistici in Ammiano (AP 11 16 146 180)

This paper offers a new interpretation of three epigrams of Ammianos In AP 11 16 the use of the Homeric gloss ἐγχεσίμωρος implies a malicious metapoiesis of a Lucilliosrsquo verse The meaning of AP 11146 is paradoxical the orator Flaccus is sure he will improve his Greek after a stay in Cyprus (the soloecismsrsquo home) It will be also proved as wrong the common reading of AP 11 180 νώναις as a bilingual pun

718 Venuste Noster

Lucio Ceccarelli La costruzione del distico elegiaco latino il rapporto tra primo emistichio dellrsquoesametro e primo emistichio del pentametro

This study proposes to verify whether in the latin elegiac distich it might be possible to recognize a mutual influence between hexameter and pentam-eter as far as the realization of the metric scheme is concerned The test con-ducted on a corpus comprehending almost all the latin elegiac distichs from Catullus to Venantius Fortunatus suggests a substantially negative answer

Marco Filippi Alcune osservazioni su Acc arm iud fr III R3 vv 148-149Acc arm iud 148-149 is quoted from Macrobius as a model of Verg Aen 10 449-450 with which it shows a clear similarity of context The fragment has a proverbial character (lsquowho fights a brave enemy even if is won obtains anyway a great honourrsquo) and the theme has obtained a great fortune in suc-ceeding literature After an attempt at reconstructing the tragic context we can suppose that the fragment does not contain an expression of modesty but it is a part of a provocative context

Alfredo Mario Morelli Lrsquouno e il molteplice su Catull 5 In Catull 5 the author cleverly works out two ancient topoi (lsquoletrsquos love be-cause the nightdeath is comingrsquo lsquokisses are the joy of loversrsquo) gaining a well balanced structure of the poem In comparison with contemporary Graeco-Roman poetry (erotic epigrams ndash such as Philod AP 9 570 ndash the Epitaph of Bion) both themes are handled with a remarkable taste for originality especially in their lsquonumericalrsquo aspects in order to put special emphasis on the basic contrast between nox una and basia mille

Maria Silvana Celentano I ritmi e i numeri della vita nella poesia antica lrsquoelogio lrsquoamore il sorriso

This paper briefly discusses a few Greek and Latin poetical texts (Prop 3 22 17-22 and 39-42 Ov ars 1 55-66 Philod AP 5 13 Catull 5 and 7 Mart 6 34) in order to highlight how the different numerical notations that they contain are able to emphasize different aims as eg expressing admiration praise love or parody

Giuseppe Aricograve Huic aliud mercedis erit (Verg ecl 6 26)The salacious allusion present in the words of Silenus in the sixth eclogue of Virgil comes from a motif of the Greek dramatic poetry (especially Aris-tophanes Eccles 1045ff) However Virgil rewrites it more elegantly thus

719Abstract

easing the obscenity of the witty remark at the same he time makes it more expressive by emphasizing the concept of the exchange

Mario De Nonno Cui non risere parentesThe old textual problem in Vergil Bucolics 4 62f (divergence between the text as transmitted by Vergilrsquos manuscripts and commented by Servius and the text as quoted by Quintilian inst 9 3 8) is examined anew The argu-ments of the supporters of Quintilianrsquos text (as emended by Politian and Bonnell) are scrutinized and criticized New intertextual links are pointed to suggesting that after all the Vergilian paradosis (cui non risere parentes) was already echoed in Horacersquos Ars

Giuseppe La Bua Audes fatidicum verbis fallere velle deum (Ov fast 2 261-2) lrsquoironia del logos nei Fasti di Ovidio

Recent scholarship on Ovidrsquos elegiac calendar-poem has drawn attention to the political significance of the poetrsquos equivocal approach to the controversial topic of the libertas linguae This paper reads the poetrsquos playful manipulation of the multiple contradictory aspects of logos in literary terms focusing on the sophisti-cated irony inherent in the creation of figures of skilled speakers (Numa Egeria Anna Perenna the merchant) able to overcome superior opponents through fal-lacious ambiguous words and emphasizing the role played by a modern exuber-ant use of lingua in the civilization process of the Augustan Rome

Piergiorgio Parroni Qualche riflessione sul testo della lettera 56 di SenecaThe Reynoldrsquos text of Sen ep 56 may occasionally be improved the incom-prehensible hac (1) is perhaps a copyistrsquos mistake for hunc in v 4 abducit of P2 is more suitable than adducit (cett) and to the surprising essedas (femi-nine) wrongly defended by Axelson must be preferred Buechelerrsquos raedas or Heraeusrsquo et raedas (eredas p) P2 is a good witness also in 5 f (inhibet P2 exhi-bet cett) instead of obirata (9) an evident nonsense the conjectural obruta (obrata p) gives an excellent meaning

Matteo Massaro Poesia per ignobiles epigrammi sepolcrali da un colomba-rio urbano di etagrave giulio-claudia

Latin epigraphy from urban columbaria replaces the higher literature with several anonymous but valuable poems for lower class people collectively buried thereTwo of such fair poems from the monumentum familiae Sta-tiliorum (I1 cent AD) both elegiac and flawless are here selected and care-

720 Venuste Noster

fully commented upon CE 1001 dedicated by a slave to a fellow slave CE 1030 for an unnamed wife who praises herself for having died in the arms (and tears) of her deeply loving man Many thoughts images or expressions are noticed and surveyed in verbal and conceptual comparison with literary andor epigraphic texts

Carlo Di Giovine I precetti di Quintiliano sullo stilus (inst 10 3) note di esegesi e di critica testuale

In inst 10 3 Quintilian offers his precepts for a good writing (stilus) which is introductory to good speaking (dicere) This chapter of book X of the Institutio oratoria involves a lot of interesting questions of exegesis of style and of textual criticism This paper examines and tries to give an answer to some of these questions

Alessandro Fusi Note testuali ed esegetiche a Marziale (2 24 4 42 9 80 10 35 11 87)

In Martial 2 24 the first four verses should not be ascribed to the persona poetae as in almost all modern editions but to the Candidus addressed in v 6 In 4 42 the last but one verse is to be ascribed to the ego loquens In 9 80 the much debated expression uxorem pascit in v 2 has no sexual over-tones as most critics take for granted uxor is to be taken as a metonymy for uxoris patrimonium and the expression means that Gellius feeds himself with his wifersquos goods In 10 35 v 8 should be read with β variant sed castos docet et pios amores because of its intertextual link with Catull 16 5 In 11 87 2 nata (γ) is to be preferred to nota (β) accepted by all editors because that variant restores an idiomatic use and is clearly a lectio difficilior It is also strenghtened by the intertextual relation with Propertius 2 25 which shows a comic degradation of the elegiac love put into effect by Martial

Francesca Romana Nocchi Il motivo dellrsquoan uxor ducenda fra poesia reto-rica e filosofia Epigr Bob 22 Sp

The theme for the an uxor ducenda notwithstanding its wide diffusion was in antiquity differentiated in rhetorical philosophical and literary fields so much so as to postulate a genre specialization in each field The anonymous poet of epigr Bob 22 achieves a certain originality by realizing a true mingling of genres In fact he encompasses the satirical pungent vein of the comic genre within the typical structure of suasoria Moreover both the topic choice and the use of rhetorical schemes in poetic forms seem to have scholastic reminiscence

721Abstract

Valeria Capelli Gerolamo e le citazioni dellrsquoAntico nel Nuovo Testamento testimonianze di tradizione indiretta

Jerome often discusses the literal discrepancy between some passages of the Old Testament and their citation in the New Testament also turning his at-tention to cases already pointed out by Porphyry and Julian The examina-tion of his principal statements about this subject makes it possible to infer that he has not a constant attitude in relation to this problem and that there are many differences among what he asserts in the prefaces to his biblical translations in epist 57 and in his exegetical treatises

Edoardo Bona Appunti di lettura della Praefatio in Euangelio di Gerolamo (con un occhio allrsquoepistolario Gerolamo-Agostino)

A new reading of Preafatio in Euangelio allows a better understanding of Jeromersquos philological attitude in approaching the Scriptures Particularly noteworthy is the use of indirect sources (translations and canones Eusebii) for the constitution of the biblical text Moreover Augustinersquos use of indirect sources in his epist 28 could be a reminescence of this Praefatio

Carla Lo Cicero Audi Iuliane Echi della polemica contro Giuliano drsquoEcla-no nelle glosse marginali del Vat Reg Lat 141

Four glosses of Vat Reg Lat 141 in margin to texts of Gregory of Nazianzus and Basil of Caesarea (translated in Latin by Rufinus of Aquileia) present polemic remarks about Julian of Eclanum The analysis performed proves that the marginal annotations derive from a late antique manuscript and that they were probably written by a reader of the Augustinersquos circle The glosses witness the constant work of lsquotalking to the textsrsquo which is a typical feature in manuscripts of the late Antiquity

Luca Paretti Cuochi pasticceri e centoni Sulle tracce di una lsquoletteratura dei Saturnalirsquo

This study proposes a new interpretation of the first fragmentary cento of the codex Salmasianus the so-called De panificio instead of a simple description of bread-making this should be seen as a scene of preparing crumpets or pancakes during the festival of Saturnalia In this regard it is discussed an examination of the literary evidence about two relevant char-acters of the feast the cocus (cook) and the pistor (confectioner) Then the author proposes a partial review of the literary production peculiar to the Saturnalia especially pointing out anonymous and secondary texts

722 Venuste Noster

Franca Ela Consolino Echi pagani e cristiani nellrsquoepitafio del vescovo Vit-tore Per unrsquoesegesi di Ennodio carm 2 95 (215 V)

The paper provides a commentary of Ennod carm 2 95 detecting the pres-ence of hypotexts such as the apotheosis of Daphnis in Vergil that of Lucan in Stace and the representations given by Lucan and Prudentius of Pompeius and the virgin Agnes seeing from heaven the earth In order to explain the obscurity of some expressions previous opinions are discussed and solutions proposed bringing fresh evidence wherever it is possible A totally new inter-pretation is offered for the last two verses of the poem

Salvatore Monda Gellio Noctes Atticae 12 6 e lrsquoantico nome latino degli aenigmata

In the book XII of Noctes Atticae the VI chapter is devoted to riddles The source of the passage is Varrorsquos De sermone Latino ad Marcellus from which Gellius quotes the famous riddle of the god Terminus At the beginning Gellius remembers the old latin word for lsquoriddlersquo scirpus (lit lsquobasket-rushrsquo lsquoknotrsquo) My aim is to suggest that scirpus is a calque on γρῖφος but the mean-ing of lsquoriddlersquo is made up by Gelliusrsquo source

Michela Rosellini Nellrsquoofficina di Prisciano (con un omaggio a Menandro) This paper analyses two extracts from Priscianrsquos Idiomata namely GL III 338 21-341 24 and III 291 11-292 21 in order to reconstruct by comparing lessons in extant manuscripts the archetype text and to investigate Priscianrsquos working methods The archetype text reveals in these extracts a characteristic of Priscianrsquos text and in particular of the Idiomata section in its original form i e that it was non perfectly finished the lemmas and quotations being not properly selected and organized In a third extract GL III 323 8-11 it is pos-sible to identify a fragment of Menanderrsquos Heautontimoroumenos

Luigi Munzi Dottrina prosodica e Lehrgedichte in etagrave carolingia il carme Mens tenebrosa

Poetryrsquos high prestige requires in Carolingian age elementar didactic works dealing with prosody and metrics Mens tenebrosa tumet is a peculiar Lehr-gedicht where words containing doubtful syllables (syllabae communes) are collected into a poem of just eight or nine lines to facilitate memorization this poem acquired an high grade of popularity in IX century In this paper the author presents a new critical edition ndash founded on several medieval and Renaissance manuscripts ndash supplies an exhaustive treatment of fontes

723Abstract

and loci similes provides a panorama of classical teaching in the field of syl-labae communes and tries to state precisely the chronology of this didactic tour de force (Bedersquos treatise De arte metrica settles a serviceable terminus post quem) and its authorship (Alcuinrsquos cultural milieu)

Marina Passalacqua Perlege scribe reducThe article aims to provide a picture of book trading in Carolingian society as it emerges from the lexicon the scholars of the court school used in the correspondence they entertained

Arduino Maiuri Enorme monstrum deformitagrave e difformitagrave nel mondo greco-romano

In Imperial Rome noble families used to entertain their guests by displaying de-formed creatures at their feasts the taste for the weird and the exotic went thus hand in hand This marks a turning point if compared to Greek culture which considered the freak as a divine punishment If in very ancient Rome this mindset is pretty similar (Dion Hal 2 12 1-2) during the Principate a definite change in perspective is witnessed by jurists (eg dig 1 5 14 and 50 16 135)

Marcello Salvadore La Vestale incestaDionysius of Halicarnassus Pliny the Younger and Plutarch are the sources of a detailed account of Vestalis incestarsquos punishment they say that she was sentenced to death Dionysius adds that there was no after death ritual Modern scholars generally accept what the three authors assert In this article the author surmises that the Vestalis incesta together with the parricida was not condemned to death both of them were sentenced to a particular kind of banishment from the Society

Rino Avesani Divagazioni sulla memoria di Adriano nel MedioevoIn spite of the traditional view of Adrian as a tolerant Emperor towards Chris-tians in many passiones he is oddly presented as a cruel tyrant The passio of St Eustachius and the passio of St Sapientia and of her three daughters ndash the latter also drawn on in Roswitha of Gandersheimrsquos Sapientia ndash are the best known and obviously both of them are without any historical ground It is possible that the ancient hagiographers became familiar with Adrianrsquos name thanks to the large spread of two question-and-answer dialogues both dating back prob-ably to the II or III century AD in which the protagonists are respectively Adrian and the philosopher Second and Adrian and Epictetus

724 Venuste Noster

Luca Serianni Ettore Romagnoli latinistaThis paper is concerned with the translations of classical Latin authors made by Ettore Romagnoli a scholar better known for his translations from Ancient Greek In his versions of Latin classics especially of Plautusrsquo Miles gloriosus and Horacersquos poetry Romagnoli aims at modernizing the texts by making use of idioms colloquialisms and expressive suffixes in order to make them more appealing to the general public Although Romagnoli failed in his purpose his activity as a translator of Latin classics witnesses an interesting aspect of the cultural policy of Fascism the ideology of which Romagnoli shared with firm belief

Maria-Pace Pieri LrsquoAchille surrealista di Alberto SavinioThe article focuses on the tale Achille innamorato misto con lrsquoldquoevergetardquo by Alberto Savinio in order to stress the authorrsquos special relation with classi-cal literature and in particular with old Greek miths Such a relationship requires to be verified in all its complex novelty not only by comparing the macrostructural models but also by analyzing the detailed and frequently very precise references and allusions to single parts of the ancient texts lsquo(esp to Euripidesrsquo Iphigenia in Aulis and Aeschylusrsquo Agamemnon)

Silvia Rizzo Una consonanza fra il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lam-pedusa e una lirica di Thomas Hardy

A passage of Tomasirsquos Gattopardo shows similarities to Thomas Hardyrsquos lyric A Two-yearsrsquo Idyll (Late lyrics and earlier London 1922) Did Tomasi read it It cannot be demonstrated with absolute certainty but there is some evi-dence in favour of this hypothesis

Giorgio Bernardi-Perini laquoMy hedge-schoolmaster Virgilraquo Dallrsquolsquoegloga messianicarsquo alla Bann Valley Eclogue

The Bann Valley Eclogue written by Seamus Heaney on the eve of the new millennium in the wake of Virgilrsquos fourth Eclogue is a major evidence of Man-tuanrsquos great influence on the Irish poet who deserved the Nobel Prize 1995

Tullio De Mauro Latinum est non flectiturIn contemporary Italian many Latin expressions eg lectio magistralis are employed as invariant multilexeme words in spite of ancient Latin grammar

  • Titelei
  • Venuste Noster_16_Nocchi
  • Venuste Noster_34_Abstract
Page 3: Il motivo dell'an uxor ducenda fra poesia, retorica e filosofia: Epigr. Bob. 22 Sp., in M. Passalacqua, M. De Nonno, A.M. Morelli (a cura di), Venuste noster, Hildesheim -Zuric-New

VENUSTE NOSTER

SCRITTI OFFERTI A LEOPOLDO GAMBERALE

A cura di Marina Passalacqua Mario De Nonno Alfredo Mario Morelli

con la collaborazione di Claudio Giammona

2012

GEORG OLMS VERLAG HILDESHEIM middot ZUumlRICH middot NEW YORK

La presente pubblicazione egrave stata realizzata con il contributo del Fondi concessi dal Dipartimento di Studi greco-latini italiani scenico-musicali della Sapienza Universitagrave di Roma dal Dipartimento di Studi sul Mondo Antico dellUniversitagrave di Roma Tre e dal Dipartimento di Scienze Umane Sociali e della Salute dellrsquoUniversitagrave degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale Das Werk ist urheberrechtlich geschuumltzt Jede Verwertung auszligerhalb der engen Grenzen des Urheberrechtsgesetzes ist ohne Zustimmung des Verlages unzulaumlssig Das gilt insbesondere fuumlr Vervielfaumlltigungen Uumlbersetzungen Mikroverfilmungen und die Einspeicherung und Verarbeitung in elektronischen Systemen Die Deutsche Nationalbibliothek verzeichnet diese Publikation in der Deutschen Nationalbibliografie detaillierte bibliografische Daten sind im Internet uumlber httpdnbd-nbde abrufbar

ISO 9706

Gedruckt auf saumlurefreiem und alterungsbestaumlndigem Papier Herstellung KM-Druck GmbH 64823 Groszlig-Umstadt Umschlagentwurf Inga Guumlnther Hildesheim Alle Rechte vorbehalten Printed in Germany copy Georg Olms Verlag AG Hildesheim 2012 wwwolmsde ISBN 978-3-487-14868-7 ISSN 0548-9705

Il motivo dellrsquoan uxor ducenda fra poesia retorica e filosofia Epigr Bob 22 SpFrancesca Romana Nocchi

hellip in ogni modo ogni maneraih che guaio egrave la mugliera

se te la pigli senza nientefai la figura de nu pezzente

se te la pigli ricca assaichi comanda non lo sai

se te la pigli troppo bruttapoi ti rimane la bocca asciutta

se te la pigli troppo bellati ci vorsquo la sentinella

se te la pigli troppo grassatutta la casa poi ti sconquassa

se te la pigli secca seccapoi trsquoabbracci cu na stecca

se te la pigli piccerelladopo le gira la cirivella

se te la pigli cittadinapiano piano ti rovina

in ogni modo ogni maneraih che guaio egrave la muglierahellip

(Aurelio Fierro La mugliera)

Il tema affrontato nellrsquoepigr Bob 22 egrave fra i piugrave dibattuti dallrsquoantichitagrave ad oggi1 ma presenta alcuni spunti di originalitagrave che traspaiono soprattutto dalla disposizione della materia e dalla selezione dellrsquoampia documentazione

1 Fra gli innumerevoli studi sullrsquoargomento egrave indispensabile ricordare due rac-colte seppur datate che hanno il pregio di fornire uno sguardo complessivo sul pro-blema Uglione 1987 e 1989 Il saggio piugrave recente e completo sul tema egrave costituito dallrsquoampio excursus di Watson 2008 269-296 che pur partendo specificamente dallrsquoanalisi della sesta satira di Giovenale tocca tutti gli ambiti di trattazione del tema fornendo i relativi rimandi testuali Ulteriori indicazioni bibliografiche piugrave specifiche verranno fornite nel corso della trattazione

284 FR Nocchi

a disposizione Il componimento costituisce un esempio emblematico della misoginia antica che aveva nella moglie il bersaglio preferenziale lrsquooggetto della quaestio nel caso specifico egrave il matrimonio dipinto in termini negativi con particolare attenzione agli svantaggi economici che esso comporta per lrsquouomo Con una serie di argomentazioni incalzanti il poeta dimostra a Zoi-lo2 che il vincolo nuziale con qualsiasi donna egrave comunque causa di afflizione Allrsquointerno della silloge lrsquoargomento ha una discreta rilevanza egrave presente infatti in altri epigrammi in cui sono affrontati singolarmente gli stessi temi sempre in chiave misogina3 Come si cercheragrave di dimostrare ciograve egrave dovuto alla familiaritagrave del presunto compilatore della raccolta con questo soggetto non solo per la sua indiscutibile matrice filosofico-popolare ma anche per la

2 Lrsquoipotesi piugrave probabile egrave che si tratti di persona ficta (Munari 1955 73 Ma-riotti 1962 col 44) il nome compare soprattutto negli epigrammi scoptici di Marziale dove rappresenta il parvenu lrsquoanfitrione avaro ed il depravato (cf Fusi 2008) ruolo che eredita anche in Ausonio (epigr 101 98-99 Green2) in Ovidio (rem 365 ss) invece incarna il recensore di Omero Il modello piugrave vicino a questo epigramma egrave Ausonio (Mariotti loc cit) in effetti sono innegabili le consonanze lessicali (duxisti = duces Zoile al vocativo uxorem) e nella disposizione delle paro-le (la collocazione centrale del vocativo lrsquoiperbato uxorem moecham = uxorem egenam) ma il poeta burdigalese rende Zoilo protagonista delle proprie azioni di-pingendolo come un marito pervertito mentre in epigr Bob 22 sembra piuttosto prefigurarsi come vittima degli eventi Mariotti (loc cit) vedrebbe inoltre nella ripetizione del vocativo Zoile nei primi due versi un influsso diretto di Mart 11 92 1-2 Mi sembra interessante anche notare che in piugrave di unrsquooccasione Zoilo ricopre il ruolo di marito sebbene con modalitagrave e temperamento differenti in queste vesti infatti ritorna anche in Mart 6 91 ed in AP 7 446 di Egesippo unrsquoiscrizione in cui egrave raffigurato come il marito compianto e amato da moglie e figli Zoilo come Postu-mo nella sesta satira di Giovenale (Bellandi 2003 2 n 6) rappresenta lrsquouomo co-mune percheacute il discorso a lui diretto solo cosigrave puograve assumere una valenza universale Si puograve dunque postulare un influsso molteplice proveniente sia dallrsquoepigrammatica latina che greca egrave infatti tipico della silloge bobbiese attingere a fonti di entrambe le provenienze ed in particolare egrave specifica intenzione dellrsquoautore di questo epigram-ma come si vedragrave assimilare stimoli di diversa provenienza nel tentativo di ottenere un prodotto innovativo aggirando la notorietagrave del tema

3 In epigr Bob 23 ritorna il motivo finanziario nel 24 si discute sullrsquoevenienza di avere una moglie poco avvenente e sui possibili stratagemmi per aggirare il proble-ma gli epigr 25 e 26 costituiscono una thesis in utramque partem in cui vengono esa-minate due opposte modalitagrave di approccio alla quotidianitagrave compreso il rapporto coniugale (25 9-10 26 11-14) infine in epigr Bob 47 sono descritti i travagli di un grammaticus costretto alla lotta giornaliera con una moglie litigiosa Per unrsquoanalisi dettagliata degli epigrammi si veda Canali ndash Nocchi 2011 83-87 e 115-116

285Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

frequente trattazione in ambito scolastico ambito dal quale la maggior parte dei componimenti bobbiesi sembra trarre ispirazione4

De uxore ducenda5

Uxorem duces si Zoile pauper egenampauperie iunges Zoile pauperiemat si lttugt6 validam gaza dotisque superbamnon illa uxor erit sed violens dominaquod si Lucullus sine re Crassusque clientem 5pannosae genitor nobilitatis erissin autem formae Venerem quae dotibus aequetmagna dabis multis gaudia parva tibiRestat ut inculto vitam lare vivere malisquam mala conubii non toleranda pati 10

22 1 duces Mu ductus Bob ductas Mar Ph 100 1956 323 2 pauperie Mu pauperies Bob 3 at Fuchs et Bob Mu Zi StudUrb(B) 1959 248 s Skutsch LCM 1982 19 lttugt add Ca SIFC 1960 148 nulla lacuna in Bob ltidemgt E Fraenkel ltbenegt si Zi StudUrb(B) 1959 248 s praevalidam Skutsch LCM 1982 19 validam gaza Mu validum gazam Bob 5 quod si Mu quasi Bob 7 aequet Mu atque Bob

Spunti molteplici potevano venire da diversi ambiti di riflessione e ge-neri letterari Il vincolo nuziale egrave frequentemente rappresentato come lsquomale necessariorsquo7 e tale concezione rispecchia la mentalitagrave comunemente diffusa nel mondo classico8 Nella commedia greca e latina in particolare lrsquouxor

4 Molti degli epigrammi infatti presentano una chiara struttura retorica ed una spiccata preferenza per temi tipicamente scolastici per una trattazione specifica del tema cf Nocchi 2012 e infra

5 Il testo e lrsquoapparato critico sono tratti essenzialmente dallrsquoedizione di Speyer 1963 23-24 le scelte differenti verranno puntualmente segnalate

6 Mi sembra preferibile la congettura di Cazzaniga 1960 148 che suggeri-sce di integrare lttugt piuttosto dei ridondanti ltidemgt proposto da Fraenkel (in Munari 1955 73) o ltbenegt congetturato da Zicari 1959 248 Per le stesse ra-gioni scarterei lrsquoipotesi di Skutsch 1982 19

7 Men fr 801 K-A = Stob 4 22c 77 p 527 Hense8 Il censore Metello Numidico (II sec a C) in unrsquoorazione pronunciata di fronte

al popolo esortava gli uomini a prender moglie e a propagare la stirpe nonostante gli inevitabili fastidi comportati da questa scelta si sine uxore possemus Quirites omnes ea molestia careremus set quoniam ita natura tradidit ut nec cum illis satis commode

286 FR Nocchi

morosa bisbetica e pretenziosa rende impossibile la vita del coniuge e se dotata esercita la propria superioritagrave economica tiranneggiando il marito9 A questo stereotipo umoristico e divertente si aggiunge abitualmente un tema caro soprattutto alla satira e allrsquoepigrammatica latina quello dellrsquoin-fedeltagrave femminile10

Il tema perograve era appannaggio anche della filosofia11 in particolare della

nec sine illis ullo modo vivi possit saluti perpetuae potius quam brevi voluptati consu-lendum est (Gell 1 6 2 = ORF n 18 fr 6 Malc4 per unrsquoattribuzione del frammento a Metello Macedonico cf Liv perioch 59 Suet Aug 89 2)

9 Cf Anaxandr fr 53 K-A Men frr 296 802 e 805 K-A (per lrsquoanalisi dei passi cf infra) Se ne possono trovare esempi latini nellrsquoAulularia (vv 166-169 498-502) nei Menaechmi (vv 765-768) nel Miles (vv 686-700) mentre un rove-sciamento del topos egrave costituito dalla figura di Sostrata nellrsquoHecyra (vv 274-275) Sul tema cf Garbarino 1988 315 ss Cecchin 1989 141-164 Ulteriori te-stimonianze in questo senso si possono rintracciare nella tragedia in particolare euripidea (cf TrGF V 1 502)

10 A questo tema Lucilio dedicograve una satira nel XXVI libro (una replica allrsquoora-zione di Metello Numidico) dal titolo De nuptiarum et matrimonii molestiis (vv 676-687 Marx = 717-729 Terzaghi = frr 43-44 47-51 53 77 Charpin) di cui posse-diamo un frammento in particolare che chiarisce la posizione dellrsquoautore nel dibat-tito homines ipsi hanc sibi molestiam ultro atque aerumnam offerunt ducunt uxores producunt quibus haec faciant liberos (vv 678-679 Marx = 719-720 Terzaghi = fr 47 Charpin) Il tema viene affrontato cursoriamente in Hor carm 3 24 19-20 sat 1 4 48-50 mentre egrave ripreso e approfondito da Giovenale nella sesta satira (in particolare nei vv 136-141) con diversi punti di contatto con il nostro epigramma soprattutto per quanto riguarda la struttura retorica (Bellandi 2003 1-3) Recentemente il dibattito degli studiosi si egrave incentrato sui termini della polemica di Giovenale rivolta contro le donne o specificamente contro lrsquoistituto matrimoniale Ad aprire il dibatti-to fu Braund 1992 seguita dalla replica di Watson 2008 Un interessante studio sulle fonti della sesta satira e sui suoi esiti nella letteratura spagnola egrave stato recente-mente condotto da Beltraacuten Noguer ndash Saacutenchez-Lafuente Andreacutes 2008

11 In campo filosofico solo a titolo esemplificativo si puograve menzionare il Liber de nuptiis di Teofrasto la cui esistenza egrave testimoniata da Girolamo nellrsquoAdversus Io-vinianum (1 47 e Sen matr fr 54 V) lrsquoOeconomicus di Senofonte i Coniugalia Praecepta di Plutarco il De matrimonio di Seneca il De angustiis nuptiarum ad ami-cum philosophum di Tertulliano (Hier adv Iovin 1 13 epist 22 2 48 18) lrsquoAn-thologium di Stobeo (4 22 περὶ γάμου 23 γαμικὰ παραγγέλματα 28 οἰκονομικός) ed i precetti improntati alla quotidianitagrave presenti in Seneca epp 94 15 e 95 passim Le teorie contrarie al matrimonio esposte da Epicuro erano presenti stando alla testi-monianza di Diogene Laerzio (10 119) in unrsquoopera dal titolo De natura Meno cer-ta egrave lrsquoesistenza di due trattati aristotelici sullrsquoargomento menzionati nel catalogo di Esichio nrr 165-166 p 17 Rose per i quali si veda Laurenti 1968 130-138 Vot-

287Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

diatriba Plutarco proprio allrsquoinizio dei suoi Coniugalia praecepta12 lo ricor-da come uno dei principali argomenti di dibattito delle scuole filosofiche In particolare i pensatori si interrogavano sulla possibilitagrave per il sapiente di perseguire lrsquoequilibrio e la cura dei propri studi allrsquointerno dellrsquoistituzione matrimoniale la querelle traspare dagli scritti di Aristotele Teofrasto Epi-curo e Seneca e diviene tema caro alla diatriba cinico-stoica dove assume la forma specifica an vir sapiens ducat uxorem determinando schieramenti opposti fra le scuole

La questione egrave infine documentata anche nella retorica scolastica che era solita servirsi di materiale molteplice e di varia provenienza per esercitare le capacitagrave argomentative degli allievi e per imbastire discussioni fittizie su eventuali casi riutilizzabili in ambito forense Come si cercheragrave di dimostra-re egrave proprio a questa matrice retorica che il componimento bobbiese sembra attingere soprattutto per quanto riguarda lrsquoaspetto strutturale sebbene an-che il tema trattato fosse piugrave familiare alle scuole di quanto non si possa cre-dere Una conferma in questo senso proviene da Girolamo che nel contro-battere la tesi esposta da Gioviniano sulla condizione indistinta delle vergini e delle donne maritate parla anche degli svantaggi derivati dal coniugium ricorrendo a citazioni tratte da Aristotele Teofrasto Seneca e Tertulliano A questo proposito perograve prende le distanze dallrsquoargomento adducendo il pretesto della provenienza retorica della discussione non est huius loci nup-tiarum angustias describere et quasi in communibus locis rhetorico exsultare sermone13 Anche trascurando lrsquoipotesi di fatto indimostrabile sostenuta da Max Pohlenz14 di una derivazione scolastica del De matrimonio senecano o quella di Felix Bock dellrsquoappartenenza dellrsquoaureolus liber di Teofrasto alla sua raccolta di Theseis15 non si puograve fare a meno di notare come il tema fosse

tero 1998 237-238 Fra gli innumerevoli studi sullrsquoargomento si possono ricordare Grilli 1953 39 77 104 181-182 Frassinetti 1955 151-184 Fortenbaugh 1984 Vottero 1998 22-31 (introduzione) 134-167 (testo) 237-288 (commen-to) Torre 2000

12 Plut con praec 138c13 Hier adv Iovin 1 13 Subito dopo lrsquoautore allude allrsquoopera di Tertulliano

sullo stesso tema certe et Tertullianus cum adhuc esset adolescens lusit in hac materia dove lusit sembrerebbe riferirsi alla pratica declamatoria Per lrsquoaccezione tecnica del verbo cf ThlL VII 2 s v ludo 1776 4-31 (K Plepelits) Bickel 1915 248 ss (cf infra Hier virg Mar 22)

14 Pohlenz 1967 II 7315 Theon RhG II p 69 1-3 Spengel = p 13 Patillon Bock 1899 44 lrsquoipotesi

288 FR Nocchi

considerato dagli antichi come specificamente retorico Sempre Girolamo infatti nellrsquoAdversus Helvidium16 dopo aver elencato lungamente i disagi cui una donna va incontro sposandosi afferma rhetoricati sumus et in morem declamatorum paululum lusimus il che conferma la familiaritagrave della pratica scolastica (cui allude chiaramente il termine lusimus)17 con il tema

Questo argomento in effetti era oggetto di esercitazioni piuttosto com-plesse Nelle scuole di retorica greca e latina la discussione relativa allrsquoeven-tuale opportunitagrave di prender moglie era divenuto exemplum paradigmatico delle quaestiones finitae e infinitae18 discorsi fittizi generali o piugrave specifica-mente rivolti ad una persona per convincerla della propria tesi

Quint inst 2 4 24Sunt et illae (scil theseis) paene totae ad deliberativum pertinentes genus lsquoducendane uxorrsquo lsquopetendine sint magistratusrsquo namque et hae personis modo adiectis suasoriae erunt

Quint inst 3 5 8Omnis quaestio videtur circa res personasque consistere Amplior est semper infinita inde enim finita descendit Quod ut exemplo pateat infinita est lsquoan uxor ducendarsquo finita lsquoan Catoni19 ducendarsquo ideoque

egrave stata successivamente ripresa da Frassinetti 1955 174 e da Fortenbaugh 1984 106 s

16 Hier virg Mar 2217 Cf n 13 Non sfugge il peculiare trattamento del tema in questo scritto Gi-

rolamo infatti assume il punto di vista della donna Watson 2008 276 ha giusta-mente notato che tutte le volte che si verifica questo spostamento di prospettiva in realtagrave non cambia il contenuto del messaggio Alla moglie infatti si forniscono una serie di consigli per non cadere nei vizi comunemente attribuiti al mondo femminile e non suscitare lrsquoira dei mariti nel brano di Girolamo ad esempio si fa riferimento allrsquoabbigliamento provocante e agli eccessivi imbellettamenti

18 Sullrsquoesercizio della thesis non si puograve prescindere dallo studio di Throm 1932 piugrave recentemente ha affrontato il tema con particolare attenzione ai rapporti con le controversiae Clarke 1951 159-166

19 Discutono sulle ragioni della scelta di Catone quale exemplum paradigmatico per lrsquoesercizio Vottero 1998 256-258 270-272 e Bellandi 2003 2-3 anzitutto non egrave chiaro su quale dei due Catoni si incentrasse la thesis In effetti a vicende ma-trimoniali poco felici di Catone il Censore sembrerebbe alludere un frammento del De matrimonio senecano (fr 34 V) sebbene il riferimento storico non appaia del tutto attendibile (Vottero 1998 256-258) del resto anche Catone Uticense era divenuto celebre per aver ceduto temporaneamente la moglie Marcia ad Ortensio

289Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

esse suasoria potest

Del resto la thesis quale strumento dialettico per affinare le proprie ca-pacitagrave argomentative non era appannaggio esclusivo della retorica ma era comune anche alla filosofia entrambe le discipline infatti ne accampavano la paternitagrave20 ma in realtagrave i termini della discussione erano ben piugrave ampi implicando un ruolo di supremazia in campo educativo21 Numerose furo-no le proposte di distinzione degli ambiti ma tutte ugualmente fallimentari La principale riguardava il grado di astrazione della tesi discussa22 si parlava allora di hypothesis o causa qualora fossero determinate le persone e le circo-stanze di thesis o quaestio se lrsquoargomento era generale ma i retori23 ben pre-sto si resero conto dellrsquoutilitagrave anche delle quaestiones per lrsquoamplificatio e di come fosse svantaggioso per la retorica limitare il proprio campo drsquoazione

Non solo quindi il tema dellrsquoopportunitagrave di prendere moglie era ogget-

cosigrave da consentirgli di avere figli e la vicenda non era affatto estranea alle scuole di retorica (Quint inst 3 5 11 10 5 13) In particolare Bellandi 2003 2 sostiene che la figura di Catone fosse impiegata non per lrsquoesercizio della thesis lsquoan uxor du-cenda sitrsquo intesa tout court ma solo qualora la quaestio riguardasse specificamente il sapiente e lrsquoopportunitagrave per questo di sposarsi in questo caso perograve lrsquoesercizio si riferirebbe allo stoico Catone Uticense In effetti questo personaggio era soggetto anche di unrsquoulteriore suasoria in cui era chiamato a deliberare se fosse preferibile il suicidio alla vista di Cesare vincitore (Mart Cap 456 29-31 Halm) si tratta di un tema tipicamente etico che implicava anche il discorso sulla libertagrave del sapiens

20 Lrsquoinventore del metodo argomentativo in utramque partem fu Protagora (Sen epist 88 3 cf Kennedy 1963 305 Pernot 1993 II 57) ma solo con Aristotele (Arist top 101a) divenne un esercizio atto a sviluppare le capacitagrave dialettiche ab Aristotele principe de singulis rebus in utramque partem dicendi exercitatio est instituta (Cic fin 5 4 10 ma cf anche Tusc 2 3 9 orat 14 46 de orat 3 22 80)

21 Per unrsquoefficace sintesi dei termini della disputa si veda Pasetti 2008 113 in particolare per la prospettiva quintilianea Viano 1995 193-199

22 Cicerone (inv 1 6 8) dichiara che il primo a istituire questa distinzione fu Ermagora di Temno cf Bonner 1949 6-7 Matthes 1959 121-143

23 Se nel De inventione (1 6 8) Cicerone aveva abbracciato la tesi ermagorea at-tribuendo ai soli filosofi le quaestiones infinitae egli successivamente rivide la sua posi-zione rivendicando lo stretto legame fra thesis e hypothesis latius enim de genere quam de parte disceptare licet ut quod in universo sit probatum id in parte sit probari necesse (de orat 2 133 ma cf anche de orat 3 120 orat 45 top 79) Quintiliano a sua volta vide nelle quaestiones philosopho convenientes un utile strumento di discussione anche per il retore (inst 3 5 5 3 5 14-15) Analoghe considerazioni in Sulp Vict rhet 314 2 Halm Sullrsquoargomento si veda Clark 1957 130-132 Viano 1995 199-207

290 FR Nocchi

to di contesa fra retorica e filosofia24 ma anche lo strumento di discussione era comune Nonostante la sovrapposizione di ambiti evidente nellrsquoimpiego condiviso della tecnica argomentativa e nellrsquouso inflazionato del tema sem-bra verosimile postulare una specializzazione di genere Il tema dellrsquoan uxor ducenda come si vedragrave segue percorsi paralleli ma raramente coincidenti nelle varie discipline ed anche quando gli argomenti discussi si intrecciano essi vengono riformulati in modo da essere appropriati al lsquotagliorsquo del genere mentre la prospettiva retorico-progimnasmatica egrave funzionalizzata alla forma-zione morale e civile quella comico-epigrammatica assume una vena ironico-satirica infine la trattazione filosofica indulge maggiormente sui toni perso-nali insistendo sul contrasto fra perseguimento dellrsquoautarkeia e coniugium o soffermandosi sulla dimensione limitata dellrsquooikos domestico Lo stesso argo-mento dunque non egrave utilizzato con il medesimo intento nei vari contesti e questo implica una selezione funzionale dei materiali da rielaborare Il poeta dellrsquoepigr Bob 22 sembra operare una scelta consapevole in questo senso re-alizzando una vera e propria commistione di lsquogenerirsquo in effetti mentre per quanto riguarda i temi egli predilige lrsquoambito letterario in particolare quello comico per la struttura sembrerebbe attingere agli schemi retorici realizzan-do un componimento che grazie ai toni accattivanti e allrsquoargomentazione incalzante adempie perfettamente al fine persuasivo tipico di una suasoria

La matrice retoricaVale la pena dunque indagare brevemente lrsquoimpiego diversificato che di questo tema veniva fatto soprattutto in ambito retorico e letterario per chia-rire i termini della distinzione ed interpretare la scelta operata dal poeta nel nostro epigramma

Che lrsquoargomento fosse oggetto di interesse giagrave presso il grammaticus e poi presso il rhetor egrave dimostrato anche dalle recenti scoperte papiracee nel POxy LXXII 4855 del III sec d C copia di un manuale di un insegnante egrave contenuta la classificazione delle theseis scolastiche suddivise per contenuto (theoretikai ethikai pragmatikai) e per struttura (haplai diplai)25 ciascuna

24 Come ha giustamente notato De Decker 1913 20 n 2 la diatriba o philoso-phia vulgaris forniva i loci comunemente discussi nelle scuole di retorica

25 Riproduzione in POxy LXXII pll VI-VII Lrsquoimportanza del papiro per la storia della scuola egrave dovuta alla menzione non altrimenti attestata delle theseis ethi-kai (col iii 1) solitamente accorpate alle theseis pragmatikai

291Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

corredata da exempla Fra le tesi lsquopratichersquo egrave menzionata anche quella rela-tiva allrsquoopportunitagrave di sposarsi il che costituisce una prova concreta della sua applicazione in ambito didattico Unrsquoulteriore conferma proviene dalla scelta dei passi drammatici presente nei papiri scolastici e nelle antologie papiracee di probabile impiego scolastico Dati interessanti sono offerti soprattutto da queste ultime se lrsquoipotesi formulata da Barns26 egrave come io credo fondata queste antologie costituivano per gli allievi delle scuole di retorica dei repertori cui attingere una serie di loci per gli esercizi di compo-sizione In particolare nei PBerol 9772 e 977327 del II sec a C egrave presente una selezione di passi tratti dalla commedia e dalla tragedia incentrati sulla donna e sul matrimonio In entrambi i documenti perograve la scelta egrave stata ef-fettuata in modo da fornire argomentazioni antilogiche Nel primo papiro dai frammenti delle commedie (tratti da Apollodoro Platone Ferecrate Menandro Epicarmo Antifane)28 provengono soprattutto (ma non esclusi-vamente) spunti relativi allo ψόγος γυναικῶν mentre nei brani delle tragedie euripidee (Melanippa Desmotis Protesilaus e Hippolytus) sono contenute le rheseis delle donne che difendono in toni spiccatamente retorici lrsquouniverso

26 Barns 1951 14-15 secondo lo studioso furono per primi i sofisti a rivendi-care lrsquoutilitagrave dei testi poetici per la formazione dei futuri uomini politici Gli gnomo-logi sarebbero nati come raccolta di excerpta comprovanti tesi opposte da utilizzare nelle scuole per le controversiae retoriche A questo proposito si veda anche Pordo-mingo 2007 436-437

27 BKT 5 2 pp 123-128 129-130 (Pack2 1568 1573 LDAB 3753 1049) Si occupa specificamente dellrsquoaspetto paleografico di queste raccolte antologiche Per-nigotti 2007 535-539 della selezione testuale Pordomingo 2007 436-437 e Pordomingo 2010 57 Piugrave in generale sulle caratteristiche delle raccolte antolo-giche Pordomingo 2007a 549-557

28 Particolarmente interessanti i frammenti di Apollodoro (CGFP 10) e di Epi-carmo (CGFP 90) nel primo sembrerebbe contenuta unrsquoallusione al matrimonio concorde grazie alla presenza della donna lsquoapersquo di semonidea memoria nel secondo invece viene ripreso il consueto paragone con le bestie feroci fondato sul pregiudi-zio del temperamento femminile particolarmente focoso Il poeta identificato dal Wilamowitz con Ferecrate (CGFP 205) biasima lrsquouomo incapace di gioire della morte della moglie costui egrave infatti destinato ad essere infelice (per una variatio del tema contenuta nella Comparatio Menandri et Philistionis cf Guida 1973 361 Pernigotti 2004 34-35) Di dubbia interpretazione il fr di Platone (CGFP 217) in cui gli effetti della moglie sul marito sono assimilati a quelli degli anelli di Eude-mo che sembra fossero curativi (Aristoph Plut 884) se cosigrave fosse si alluderebbe al consueto topos della donna che allevia le sofferenze del marito impiegato soprattutto nelle theseis retoriche a favore del matrimonio

292 FR Nocchi

femminile con particolare attenzione alle qualitagrave domestiche e alla capacitagrave di accrescere il patrimonio con unrsquoavveduta amministrazione29 le loro argo-mentazioni apologetiche si ritrovano puntualmente nelle theseis scolastiche in particolare di Libanio30 Nel secondo papiro del quale si conserva anche il lemma ψόγος γυναικός lrsquoordine egrave inverso ma lrsquoimpostazione egrave la stessa un elogio delle donne contenuto nel Protesilaus euripideo non a caso lo stesso di PBerol 9773 e un verso di Anassandride (il medesimo autore a cui il nostro epigramma sembra essersi ispirato) in cui la nobiltagrave femminile egrave con-siderata fonte di virtugrave31 DallrsquoHippolytus invece egrave tratta la rhesis del prota-gonista contro le donne32 mentre il verso riporta il celebre detto in trimetri coliambici attribuito a Ipponatte δύ rsquoἡμέραι γυναικός εἰσιν ἥδισται ὅταν γαμῆι τις κἀκφέρηι τεθνηκυῖα33

Una buona parte di questi passi egrave stata tramandata anche dal Florilegio di Stobeo34 il che ne dimostrerebbe lrsquoampia diffusione gnomologica forse gra-zie anche allrsquoimpiego scolastico Non credo sia un caso infatti che il brano dellrsquoIppolito presente in PBerol 9773 compaia in altri documenti prove-nienti con sicurezza da questo contesto nella raccolta di Raffaella Cribiore ad esempio egrave presente un ostracon (nr 242)35 in cui sono stati ricopiati in prosa da uno studente i versi iniziali della stessa rhesis di Ippolito (vv 616-624)36 presente in PBerol 9773 mentre un altro ostracon rinvenuto a Luxor presenta chiari indizi di un esercizio di trascrizione sotto dettatura di alcuni versi misogini in cui si fa specifico riferimento ad Euripide37

Egrave possibile riconoscere quindi un interesse per questi argomenti nei

29 Il tema egrave presente soprattutto nella Melanippa Desmotis di Euripide (TrGF V 1 494) nel Protesilaus (TrGF V 2 657) si critica lrsquoattitudine tipicamente maschile ad esprimere un giudizio universalmente negativo nei confronti delle donne infine Fedra nellrsquoHippolytus (vv 403-404 406-407 407a-410 413-423) esalta il valore della fedeltagrave femminile

30 Cf infra p 29431 CGFP 2 = PCG II 71 Nel papiro egrave conservato anche il nome del comico

Antifane32 Eur Hipp 664-66833 Hippon fr 68 West = 66 Degani34 I passi sono contenuti in Stob 4 22 περὶ γάμου 23 γαμικὰ παραγγέλματα35 Cribiore 1996 229-230 fa parte della sezione dedicata ai long passages36 Unrsquoulteriore testimonianza egrave offerta dal PFreib IV 45 del IV-V sec d C in

cui egrave contenuta unrsquoantologia gnomica in trimetri sul tema del περὶ γάμου ma il docu-mento egrave troppo frammentario per stabilirne la provenienza

37 Milne 1923 40-43

293Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

lsquoprogrammirsquo38 scolastici e la ricorrenza costante di certi autori e generi lette-rari soprattutto drammatici quali repertori utili lsquoa temarsquo39 Ma occorre anche notare che laddove nei frammenti papiracei considerati si parli espressamen-te di matrimonio si fa per lo piugrave riferimento alle qualitagrave o ai difetti fem-minili considerati nella dimensione dellrsquooikos lrsquounica che venga riconosciuta alle donne ed in cui loro stesse si identifichino secondo un topos piuttosto diffuso ma non si accenna mai a considerazioni di carattere economico Se si passa poi ad analizzare lrsquoapplicazione di questi temi nelle theseis scolastiche si nota un puntuale riscontro dei materiali

I soggetti di questo progymnasma rimasero invariati fino alla tarda anti-chitagrave come dimostra il confronto fra gli argomenti elencati nel trattato di Elio Teone nel I sec d C e quelli proposti da Nicolao nel V sec d C40 in forma semplice (egrave bene avere figli egrave opportuno che un saggio si impegni nel-la vita politica) o nella tipica formulazione comparativa (egrave meglio la vita in campagna o in cittagrave egrave piugrave meritevole il soldato o lrsquoavvocato) In particolare il tema relativo al prender moglie faceva specificamente parte delle theseis praktikai che trattavano argomenti dalle forti implicazioni concrete distinte

38 Si puograve senzrsquoaltro concordare con Stramaglia 2010 112-113 riguardo allrsquoipotesi che nellrsquoantichitagrave non esistessero neacute programmi neacute metodi drsquoinsegna-mento universalmente validi ma semplicemente laquoroutinesraquo piugrave diffuse di altre per cui anche la scelta di un tema da discutere piuttosto che un altro era affidata alle preferenze del maestro

39 A questa categoria doveva appartenere anche lrsquoantologia del II sec a C edita da Barns 1950 126-163 (MP3 1574 = LDAB 1055) uno gnomologio contenente passi tratti da Anassimene Euripide Demostene Menandro e Teofrasto sul tema della tyche anche in questo caso dunque la maggior parte dei passi egrave desunta da testi drammatici Fra le varie ipotesi formulate Pordomingo 2010 56 non esclude che lrsquoantologia potesse essere utilizzata da un maestro probabilmente come repertorio da cui attingere materiali per le sue esercitazioni proginnasmatiche Per una diversa ipotesi cf Messeri 2004 353-356 Ulteriori antologie tematiche sono elencate in Pordomingo 2010 57 n 63

40 Seguendo lo schema proposto da Bonner 1949 3-4 (corredato di tutti gli opportuni riferimenti alle fonti) si puograve efficacemente sintetizzare la ricchissima va-rietagrave di temi delle quaestiones infinitae in cinque categorie 1) quaestiones relative allrsquouniverso e alla sua costituzione (il mondo egrave governato dalla Provvidenza) 2) origine delle leggi e amministrazione dello Stato (il diritto ha origine naturale) 3) doveri e diritti sociali (egrave bene sposarsi egrave giusto impegnarsi nella vita politica) 4) temi etici (la virtugrave egrave fine a se stessa) 5) questioni di vita quotidiana (ci si deve occupare di filosofia o di retorica)

294 FR Nocchi

da Teone da quelle theoretikai ovvero finalizzate esclusivamente al sapere comunemente attribuite ai filosofi41

Lo Pseudo Dioniso nel III-IV sec d C precisa che nelle theseis scolasti-che questo soggetto era discusso preferenzialmente rispetto ad altri42 ed in effetti nei trattatisti di retorica greca ritorna immancabilmente fra i temi pro-posti per le esercitazioni progimnasmatiche43 Ne possediamo tre esemplifi-cazioni44 tutte sviluppate secondo moduli fissi e che presentano le medesime argomentazioni supportate da ragioni di carattere moralistico e civile in cui egrave evidente lrsquointento educativo45 nessuna allusione invece ai temi economi-ci tipici come vedremo della trattazione letteraria del tema Una sola volta Libanio accenna alla possibilitagrave sia per il povero che per il ricco di accrescere il proprio patrimonio con le nozze ma il discorso egrave inserito in un contesto in cui si esaltano i vantaggi che derivano dalla reciproca collaborazione fra i coniugi46 Fra i topoi discussi invece ricorre costantemente lrsquoorigine divina dellrsquoistituzione il matrimonio come prima cellula della societagrave e strumen-to di edificazione morale la procreazione quale elemento fondamentale per la continuitagrave della specie e fonte di riconoscimento pubblico la donna come consolatrice delle preoccupazioni quotidiane e sagace amministratri-ce dei beni familiari Non egrave un caso probabilmente che il riferimento alle

41 Theon RhG II p 121 6-14 Spengel = pp 83-84 Patillon Herm RhG II p 25 3-12 Rabe Aphthon RhG X p 41 15-21 Rabe = p 152 Patillon

42 [Dion Hal] Ars 233-241 Non egrave forse un caso che ci siano giunti exempla relativi esclusivamente a theseis in favore del matrimonio e che Teone (Theon RhG II p 125 15-16 Spengel = p 90 Patillon) alludendo alla thesis sulla procreazione faccia riferimento agli aspetti positivi del vincolo coniugale tale prospettiva aveva si-curamente un maggiore risvolto paideutico implicando la nozione di virtus e lrsquoesor-tazione allrsquoassolvimento degli officia

43 Theon RhG II p 120 15 Spengel = p 82 Patillon Herm RhG II p 25 18 Rabe Lib progymn VIII pp 550-561 Foerster Aphthon RhG X p 41 5 e 42 11-46 18 Rabe = pp 152-157 Patillon Nicol RhG XI p 71 20 Felten

44 Lib progymn VIII pp 550-561 Foerster Aphthon RhG X pp 42 11-46 18 Rabe = pp 153-157 Patillon [Dion Hal] Ars 233-241

45 Per lrsquoidea che sia la thesis di Teone (RhG II p 125 13-20 Spengel = p 90 Patillon) che quella di Libanio (progymn VIII p 553 1-2 Foerster) contengano una chiara matrice stoica evidente soprattutto nella convinta asserzione dellrsquoorigine naturale del matrimonio cf Laguna 1994 269

46 Lib progymn VIII p 554 11-18 Foerster lo stesso argomento egrave presente in epigr Bob 26 12 che come si egrave detto costituisce insieme allrsquoepigr 25 una thesis in utramque partem (cf infra p 300)

295Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

qualitagrave femminili trovi una puntuale corrispondenza nella scelta dei brani operata nelle antologie scolastiche47 Egrave interessante perograve evidenziare alcune peculiaritagrave del genus Aftonio nel definire questo progymnasma assimila le theseis praktikai a quelle politikai48 καὶ πολιτικαὶ μὲν αἱ πρᾶξιν ἔχουσαι πόλιν συνέχουσαν οἷον εἰ γαμητέον εἰ πλευστέον In effetti se si prendono in con-siderazione le argomentazioni a favore del matrimonio si puograve notare che il vincolo nuziale egrave considerato il fondamento delle istituzioni civili e del di-ritto della difesa e della sopravvivenza della πόλις la discussione si articola attraverso una serie di esortazioni a vivere rispettando i doveri del buon cit-tadino che permettevano di indottrinare i giovani studenti sui propri officia publica49 Possiamo invece farci unrsquoidea di quali accuse venissero mosse al matrimonio attraverso la testimonianza indiretta di Aftonio che simula un contraddittorio con i detrattori del vincolo nuziale rispondendo in partico-lare alle obiezioni di quanti lo consideravano fonte di sofferenza e proble-mi50 A tutte le accuse Aftonio ribatte facendo leva su argomenti fondati sal-damente su ideali civili e morali arrivando addirittura a trasformare i motivi di critica in elogio

Nonostante lrsquoevidente caratterizzazione lsquoseriarsquo che la dottrina retorica aveva destinato allrsquoargomento anche il genere comico influigrave sullrsquoapplicazio-ne pratica che le theseis avevano in campo declamatorio Due erano princi-palmente gli ambiti in cui esse venivano impiegate nelle suasoriae in cui alla struttura base della thesis venivano aggiunti il destinatario e le circostanze del discorso connotato da una spiccata componente deliberativa51 nelle con-

47 Lib progymn VIII pp 554 11-555 5 Foerster (con il matrimonio le ric-chezze si moltiplicano sia per il povero che per il ricco grazie alla collaborazione dei coniugi e alle capacitagrave amministrative della donna) Aphthon RhG X pp 42 24-43 6 Rabe = p 153 Patillon (il matrimonio incita alla virtugrave) [Dion Hal] ars 236-238 (il matrimonio egrave fonte di buone qualitagrave e consolazione delle afflizioni) Per un riscontro dei temi nei frammenti papiracei cf nn 28-29

48 Aphthon RhG X 41 18 Rabe = p 152 2 Patillon49 Lib progymn VIII pp 553 12-554 10 Foerster Aphthon RhG X pp 42

19-43 6 Rabe = p 153 Patillon50 Aphthon RhG X pp 43 11-46 18 Rabe = pp 154-157 Patillon51 Sullrsquoargomento cf Bonner 1949 8-9 che presenta numerosi exempla di come

avvenisse tale conversione con il riferimento a luoghi e circostanze determinate e su-pra Quint inst 2 4 24 e 3 5 8 Un tipico esempio era la thesis lsquobisogna dedicarsi alla navigazionersquo che opportunamente trasformata in suasoria poteva assumere la forma lsquoAlessandro delibera se si debba attraversare lrsquoOceanorsquo (Sen suas 1 Quint

296 FR Nocchi

troversiae52 ove invece le theseis offrivano il pretesto a coloro che si esibi-vano nellrsquoesecuzione di declamazioni fittizie di passare da discorsi specifici a riflessioni generali in particolare quelle relative alla corruzione dei tempi (de saeculo)53 che implicavano marginalmente considerazioni sullrsquoinfedeltagrave delle donne o sul vincolo matrimoniale Questi soggetti che potevano facil-mente essere assimilati ai loci communes54 erano utilissimi ai declamatori per lrsquoamplificatio Dalle testimonianze contenute nelle declamazioni di Seneca Retore si ricava lrsquoimpressione che fra gli scholastici imperasse la misoginia tantrsquoegrave lrsquoaccanimento con cui si scagliano contro i vizi muliebri nulla di stra-no dunque che tali acquisizioni giovanili continuassero ad influenzare la produzione successiva55 soprattutto nellrsquoepoca tardoantica in cui si era dif-fusa la tendenza a ricalcare modelli scolastici nella produzione adulta56 A questo punto perograve egrave bene chiedersi da quali fonti i declamatori traessero ispirazione per le loro invettive Molti degli argomenti discussi nel nostro epigramma come si dimostreragrave a breve sono mutuati dalla commedia ma essi non erano assolutamente estranei alla retorica si egrave giagrave visto come buona parte dei repertori a tema utilizzati per le theseis fossero tratti dai testi dram-matici ma essi continuavano ad essere impiegati negli esercizi piugrave avanzati I

inst 3 8 16) cosigrave anche Sen epist 14 13 in cui sono presenti le argomentazioni che venivano comunemente impiegate per disquisire sullrsquoatteggiamento che Catone avrebbe dovuto tenere durante la guerra civile una suasoria che costituiva uno svilup-po circostanziato dalla tesi relativa alla possibilitagrave per il saggio di partecipare alla vita politica (potest aliquis disputare an illo tempore capessenda fuerit sapienti res publica)

52 Per il complesso rapporto delle theseis con le controversiae cui accenna in maniera poco chiara Seneca Retore (contr 1 praef 12) cf Bonner 1969 1-26 Clarke 1951

53 Sen contr 1 praef 23 Bonner 1969 6-7 sostiene che molte delle declama-zioni di Seneca il Vecchio sottintendono questioni generali di carattere etico di-scusse comunemente come theseis ad esempio il dovere di obbedienza dei figli nei confronti dei padri il tema dellrsquoingratitudine Cf a questo proposito anche Pasetti 2008 115-116

54 In Quint inst 2 4 22 si parla implicitamente di loci de saeculo esistevano inoltre i loci philosophoumenoi che avevano una configurazione estremamente gene-rica (cf Sen contr 1 7 17)

55 Egrave ciograve che secondo De Decker 1913 23 sarebbe capitato a Giovenale che perpetuerebbe in versi le invettive de saeculo esperite negli esercizi di retorica

56 Cf Fernaacutendez Delgado 1994 303 Voumlssing 1997 37-45 216-217 605-610 Cribiore 2001 238-244 Stramaglia 2003 229-230 Agosti 2005 38-39 Stramaglia 2010 133-134

297Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

retori latini erano ben consapevoli dellrsquoutilitagrave che alle declamazioni poteva provenire dalla conoscenza del repertorio drammatico Non si spiega altri-menti il consiglio di Quintiliano che invita specificamente i declamatori a leggere con attenzione proprio le commedie di Menandro57 mentre sempre Quintiliano istituisce una stretta relazione fra i ruoli che i declamatori devo-no impersonare parlando nelle vesti di litigatores e le parti recitate dagli attori comici58 le rappresentazioni comiche costituivano un importante repertorio di ethe e pathe oltre che di argumenta

Un esempio emblematico di come i declamatori dovessero veramente im-personare determinati ruoli egrave rappresentato dalle declamazioni di Libanio in particolare alcune di esse mostrano chiaramente una matrice comica per il linguaggio impiegato ma soprattutto per lrsquoattenzione con cui viene presen-tato lrsquoethos del protagonista vicino a quello dei personaggi di piegraveces teatrali troviamo ad esempio la figura del parassita dellrsquoinvidioso del misantropo59 La declamazione 26 egrave incentrata sulla figura del dyskolos che ricorda lrsquoomo-nima commedia menandrea per carattere e modalitagrave espressive Lrsquouomo di-chiara di volersi suicidare percheacute non tollera piugrave la moglie eccessivamente loquace il ritratto della donna perograve assume una fisionomia piugrave chiara alla luce delle premesse dellrsquounione Il protagonista infatti rivela che la donna gli era stata presentata da un amico che di lei aveva soprattutto rilevato la presti-giosa discendenza e la sterminata ricchezza La declamazione quindi prende

57 Quint inst 10 1 71 ego tamen plus adhuc quiddam conlaturum eum decla-matoribus puto quoniam his necesse est secundum condicionem controversiarum plures subire personas patrum filiorum caelibum maritorum militum rusticorum divitum pauperum irascentium deprecantium mitium asperorum

58 Quint inst 3 8 51 11 1 38 La conoscenza dei caratteri inoltre serviva anche a prevenire le aspettative del pubblico riconoscendone le propensioni e le inclinazioni Infine questa profonda conoscenza dellrsquoanimo umano permetteva al declamatore di dipingere in toni negativi lrsquoethos dellrsquoavversario (Russell 1983 87-88 Russell 1996 10 e 113-114)

59 Si comprende dunque per quale motivo Libanio (epist 11 Foerster) racconti che nella sua scuola era solito far leggere ai propri allievi in particolare quelli dotati le opere drammatiche esse servivano per testarne le competenze interpretative e per assimilare i caratteri dei personaggi (cf Cribiore 2001 227) In realtagrave il metodo didattico aveva una lunga tradizione (cf Plut Dem 7) Quintiliano addirittura istituisce la docenza di un comoedus che legga con la giusta intonazione le piegraveces teatrali ma specifica che la scelta dei brani deve essere selettiva quod ita optime faciet si certos ex comoediis elegerit locos et ad hoc maxime idoneos id est actionibus similes (inst 1 11 13)

298 FR Nocchi

le mosse da un topos piuttosto diffuso fra i comici quello della donna ricca e per questo tiranna presente per lrsquoappunto nel nostro epigramma

Egrave soprattutto merito di Ugo Enrico Paoli aver chiarito lo stretto lega-me fra la commedia attica e le declamazioni latine riguardo al tema dellrsquouxor dotata equiparata impropriamente allrsquoepikleros greca60 Questa figura ricorre giagrave nelle declamazioni di Seneca il Vecchio e in quelle pseudo-quintilianee dove il rifiuto di un giovane di sposare la ricca ereditiera puograve divenire il pre-supposto per una requisitoria contro le moglie prepotenti omnes uxores di-vites servitutem exigunt crede mihi volet in suis regnare divitiis (Sen contr 1 6 5) inpotens malum est beata uxor Cum immensum pondus auri orba attulerit cum pecunia arcas nostras oneravit quid aliud quam beati serviemus (Sen contr 1 6 7) e il pretesto di un ripudio da parte di un padre ardens per il rifiuto del figlio di sposare unrsquoorfana ricca61 Il confronto con alcuni passi dellrsquoopera menandrea62 non lascia dubbi sulla matrice comica di questo soggetto che dal teatro evidentemente passava alle declamazioni divenendo caso giuridico ma il tema era affrontato esclusivamente nelle digressioni e non possedeva mai uno statuto autonomo

Da quanto si egrave detto finora si puograve ragionevolmente ipotizzare che il tema dello ψόγοςἐπαίνος γαμικῶν non fosse estraneo alle scuole di retorica e che la sua trattazione contemplasse anche valutazioni di carattere economico seb-bene queste fossero marginali rispetto alle considerazioni morali relative alla ricaduta pubblica ed ai vantaggi o svantaggi che il vincolo nuziale comporta-

60 Paoli 1943 19-29 spiega come nelle commedie latine venga trasposta e tra-visata una tipica situazione configurata nel diritto attico quella dellrsquoepikleros lrsquoorfa-na che costituiva la fortuna per il collaterale prossimiore lrsquounico che avesse il diritto di sposarla in quanto erede di tutto il patrimonio paterno Nella palliata romana (Caec ploc frr 142 ss e 158 ss R3 = Gell 2 23 9-13) essa diviene uxor dotata condizione ben diversa non potendosi paragonare lrsquointero patrimonio ad una dote per quanto ingente Per gli opportuni riferimenti al diritto greco rimando senzrsquoaltro allrsquoesauriente contributo di Belardinelli 1998 269 n 15 e 17 per il ruolo di questa figura nella commedia greca cf infra p 302

61 Sen contr 1 6 Quint decl 376 Nelle declamazioni di Seneca e Quintiliano laddove il ripudio del figlio egrave giustificato con il rifiuto da parte di questo di sposare unrsquoorba il termine acquista il significato generico di lsquoorfanarsquo lsquosenza sostegnorsquo e non quello di epikleros (erede unica) per quanto le declamazioni latine prendano spunto dalle commedie greche in cui questa figura era topica a Roma essa non trovava corri-spondenza giuridica Lrsquoorba dives egrave dunque la donna che costituisce il buon partito percheacute semplicemente ricca e non unica erede (Paoli 1943 24-27)

62 Cf infra p 303

299Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

va per lo sviluppo civileSe dunque occorre ricercare altrove lrsquoispirazione prima dellrsquoepigramma

22 maggiore egrave invece il debito che il componimento ha nei confronti della tecnica argomentativa Lrsquoepigramma infatti sembrerebbe rielaborare spunti provenienti dalla commedia secondo una struttura retorica si configurereb-be dunque come una sorta di progymnasma poetico e una dura satira miso-gina contro il vincolo matrimoniale63

Non deve stupire lrsquoapplicazione di schemi retorici a forme poetiche que-sto epigramma infatti non egrave un unicum nel suo genere Sia lrsquoIppolito euripi-deo (vv 88-120) che la Phaedra senecana (vv 435-482) contengono theseis in versi pro e contro il matrimonio il discorso di Anna rivolto a Didone per convincerla a cedere alla passione (Aen 4 31-53) egrave una suasoria e soprattut-to la sesta satira di Giovenale ricalca in forma piugrave estesa i medesimi moduli argomentativi64 infine Stanley F Bonner ha ampiamente dimostrato come Ovidio negli Amores e nelle Metamorfosi subisca lrsquoinfluenza della suasoria65 Del resto questo non egrave il solo caso in cui esercizi che correntemente venivano praticati nelle scuole di retorica in forma prosastica in vista della pratica fo-rense avevano anche una ricaduta in ambito poetico66

Quintiliano riconduce chiaramente la thesis al genus deliberativum evidenziando che qualora vengano precisati i destinatari essa diviene una suasoria Lrsquoepigramma 22 in effetti presenta una serie di argomentazioni

63 Bellandi 2003 1-364 Il primo ad evidenziare questa matrice retorica della sesta satira di Giovenale

egrave stato De Decker 1913 19 seguito da Braund 1992 78-81 Bellandi 2003 1-2 Watson 2008 275

65 Bonner 1949 149-152 ulteriori esempi sono contenuti in Laguna 1994 267-268 che dimostra lrsquoappartenenza al genus di Stat silv 1 2 161-200 sulla base di unrsquoaccurata analisi strutturale Lrsquoautore inoltre si spinge oltre postulando la teo-rizzazione retorica della thesis a partire dal corpus letterario preesistente (p 267) Per unrsquoapplicazione dello schema proginnasmatico allrsquointerno di una argomentazione omiletica di S Basilio cf Valdeacutes Garciacutea 2007 701-709

66 Basti ricordare lrsquoosservazione fatta da Quintiliano a proposito dellrsquoesercizio del-la prosopopea (che nel curriculum configurato da Quintiliano egrave bene qui ricordarlo egrave collocato allrsquointerno della trattazione della suasoria) del quale mette in rilievo lrsquoutilitagrave anche per i futuri poeti (Quint inst 3 8 49) Nei papiri del resto lrsquoesercizio dellrsquoeto-peaprosopopea comunemente trattato nei manuali di retorica come un esercizio in prosa risulta essere stato praticato a scuola anche in versi cf Fernaacutendez Delgado 1994 299-305 piugrave in generale per gli esercizi scolastici di trascrizione e di composizio-ne in versi cf Cribiore 1996 204-253 e 259-262 Pordomingo 2001 707-720

300 FR Nocchi

incalzanti che mirano a dissuadere Zoilo dal prender moglie cui segue una conclusione secondo lo schema previsto dai trattati di retorica Egrave evidente dunque la presenza della finalitagrave persuasiva e delle procedure tipiche del ge-nus In particolare ricorrono nel componimento anche i loci che venivano impiegati per il biasimo o per lrsquoelogio di una determinata circostanza nel discorso deliberativo infatti la decisione veniva presa attraverso una disa-mina precisa dei cosiddetti τελικὰ κεφάλαια67 i principi del sommo bene per cui lrsquointerlocutore era guidato nella scelta in base a ciograve che per lui era conveniente giusto opportuno Nellrsquoepigramma bobbiese prevalgono le considerazioni di opportunitagrave La tractatio include precisamente quattro ar-gomentazioni tre incentrate sul fattore economico ed una sulle attrattive femminili tutte collegate da anafora (si) e variatio (nisi) Sebbene il poeta ricerchi chiaramente un certo equilibrio nella distribuzione della materia at-tribuendo a ciascuna argomentazione un distico in forma sentenziosa lrsquoim-pressione complessiva egrave di una disarmonica ripartizione in cui prevalgono chiaramente le considerazioni patrimoniali e la requisitoria contro le donne belle ed infedeli non ha un equivalente capovolgimento

In realtagrave il poeta bobbiese non fa altro che applicare un metodo impara-to a scuola rielabora materiali comici gli stessi testimoniati nelle antologie papiracee sulla base di schemi retorici ma in questo caso sceglie la forma poetica non diversamente da quanto avviene nellrsquoepigramma 36 Anche in questo caso infatti come ho chiarito altrove68 il poeta compone unrsquoetopea epistolare in versi servendosi delle proprie reminiscenze ovidiane ed impie-gando strumenti retorici solitamente applicati in prosa Si tratta di un lusus poetico caro ai poeti tardo antichi che si compiacciono di mettere alla prova le proprie competenze letterarie sulla base di schemi appresi in giovinezza

Allrsquointerno della silloge il tema relativo al coniugium ritorna in due epi-grammata longa il 25 e 26 che insieme ricalcano i moduli di una thesis in utramque partem Si tratta di due traduzioni tratte rispettivamente da Po-sidippo e Metrodoro69 in cui sono presentati due atteggiamenti antitetici nei confronti della vita uno piugrave pessimista lrsquoaltro possibilista In questi due componimenti sono discussi numerosi argumenta tipici non solo delle diatri-be ma anche delle theseis retoriche ad esempio la quaestio relativa allrsquooppor-

67 Aphthon RhG X p 42 8-10 Rabe = p 152 Patillon68 Cf Nocchi 201269 Rispettivamente AP 9 359 e 9 360

301Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

tunitagrave di avere figli (25 11-12 26 17-18) al pericolo comportato dai viaggi in mare (25 4 26 4) alla convenienza di intraprendere la carriera militare (25 7-8 26 9-10) o politica (25 1-2 26 1-2)70 Quanto al vincolo matri-moniale tornano temi giagrave diffusamente incontrati nelle theseis di Libanio e Aftonio ovvero il timore di perdere la serenitagrave a causa dei crucci di una vita matrimoniale (25 9) e le capacitagrave manageriali della donna (26 11-12) La mia impressione egrave che nella scelta degli epigrammi il presunto compilatore della silloge si sia fatto influenzare soprattutto dalle memorie scolastiche e che abbia selezionato quei componimenti che nella struttura e nei temi gli erano familiari per formazione71

I temi comiciSe la struttura dellrsquoepigramma egrave dunque retorica il contenuto sembra richia-mare fondamentalmente la trattazione del tema operata dal genere comico-epigrammatico in cui il motivo economico egrave preponderante

Il componimento egrave strutturato soprattutto nella prima parte secondo una successione chiaramente ponderata il poeta infatti prende in considerazione tutte le combinazioni relative ai rapporti economici fra coniugi partendo ov-viamente dalla prospettiva maschile Lo schema egrave pressappoco questo

I distico = povero + poveraII distico = povero + riccaIII distico = ricco + povera

Il modello greco a cui il poeta bobbiese si ispira egrave stato identificato da Wolfgang Speyer72 in Anassandride insigne rappresentante della Mese che fra i suoi frammenti annovera anche un lungo brano dalle evidenti consonan-ze con il nostro epigramma

Ὅστις γαμεῖν βουλεύετrsquo οὐ βουλεύεταιὀρθῶς διότι βουλεύεται χοὔτω γαμεῖ

70 Theon RhG II p 120 15-16 Spengel = p 82 Patillon Aphthon RhG X p 41 17-18 Rabe = p 152 Patillon

71 Per ulteriori riferimenti ai temi scolastici contenuti nella raccolta cf Nocchi 2012

72 Speyer 1963 23

302 FR Nocchi

Πολλῶν κακῶν γάρ ἐστιν ἀρχὴ τῷ βίῳἬ γὰρ πένης ὢν τὴν γυναῖκα χρήματαλαβὼν ἔχει δέσποιναν οὐ γυναῖκrsquo ἔτιἧς ἐστι δοῦλος καὶ πένης ἢν δrsquo αὖ λάβῃμηδὲν φερομένην δοῦλος αὐτὸς γίνεταιδεῖ γὰρ τὸ λοιπὸν ἀνθrsquo ἑνὸς τρέφειν δύοἈλλrsquo ἔλαβεν αἰσχράν οὐ βιωτόν ἐστrsquo ἔτιοὐδrsquo εἴσοδος τὸ παράπαν εἰς τὴν οἰκίανἈλλrsquo ἔλαβεν ὡραίαν τις οὐδὲν γίνεταιμᾶλλόν τι τοῦ γήμαντος ἢ τῶν γειτόνωνὥστrsquo οὐδαμῶς κακοῦ γrsquo ἁμαρτεῖν γίνεται73

Nonostante lrsquoindiscutibile corrispondenza tematica fra i due testi risul-tano notevoli le differenze che rivelano il sottile sforzo di rielaborazione da parte del poeta in particolare il maggior risalto attribuito nellrsquoepigramma bobbiese alla struttura argomentativa Giagrave dal primo distico infatti il gioco paranomastico ottenuto con lrsquoanafora del nome Zoilo il poliptoto paupe-rie pauperiem il richiamo di suoni fra egenam iunges conferisce ai versi una certa coesione ed efficacia Ogni distico inoltre egrave costruito in maniera analoga nellrsquoesametro viene introdotta la protasi con anafora della particella ipotetica e nel pentametro sono immancabilmente presentate le conseguenze nefaste delle scelte I primi tre esametri in particolare si chiudono con un riferimento alla donna che qualifica la sua condizione economica Inoltre nellrsquoepigramma lrsquoultimo distico enuncia perentoriamente la conclusione sca-turita dalle considerazioni precedenti che nel frammento di Anassandride viene anticipata perdendo di incisivitagrave Il componimento bobbiese quindi mostra una proporzione simmetrica che farebbe pensare ad uno schema pre-costituito nel quale il poeta inserisce una serie di motivi topici

Le prime due eventualitagrave contemplate in epigr Bob 22 si riferiscono alla condizione svantaggiosa del marito povero sia nel caso che questi si unisca ad una donna di condizione analoga sia che sposi una ricca Si tratta di un tema frequente soprattutto nella commedia greco-latina e nellrsquoepigrammatica

In particolare lrsquoidea che la donna ricca proprio in virtugrave delle sue possibili-tagrave economiche sia viziata e prepotente e tiranneggi il marito contravvenendo cosigrave allrsquoidea tradizionale della supremazia maschile nel coniugium egrave un luogo comune soprattutto della commedia di mezzo e menandrea quindi ereditato

73 Anaxandr fr 53 K-A = Stob 4 22b 28 p 513 Hense

303Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ed adattato da quella ceciliana74 plautina75 e terenziana76 a noi sono giunti alcuni titoli relativi alla figura dellrsquoepikleros greca77 ma dai pochi frammenti superstiti si evince quale importanza questa donna avesse nello svolgimen-to della trama78 Esempio emblematico del topos egrave il ritratto menandreo del marito frustrato costretto dalla moglie ricca ereditiera a cacciare la servet-ta in cui ritorna il riferimento allrsquoepikleros dipinta come despoina che sottrae allrsquouomo i piaceri della vita79 Il motivo economico egrave riproposto con argomen-tazioni piugrave vicine a quelle dellrsquoepigramma bobbiese in un altro frammento dello stesso autore dove al tema del matrimonio vantaggioso si associa quello della perdita della libertagrave e della serenitagrave un motivo tra lrsquoaltro presente anche nellrsquoepigr Bob 47 traduzione fedele di Pallada (App Anth 3 314 nr 145)

74 Furono autori di commedie latine dal titolo Epiclerus Cecilio Stazio (fr 1-2 R3) e Turpilio (frr 1-13 R3) per il quale cf Quint inst 10 1 10 cf anche Caec ploc frr 142-147 e 158-162 R3 = Gell 2 23 9-13 (cf infra) In particolare per i frammenti di Cecilio Stazio si veda Guardigrave 1974 74-76 161-168 Sulla traduzione ceciliana di Menandro in Aulo Gellio cf Gamberale 1969 75-90

75 Plaut Aul 534-535 nam quae indotata est ea in potestate est viri dotatae mac-tant et malo et damno viros Ulteriori riferimenti testuali in Schuhmann 1977

76 Sullrsquoepidikasia (procedura legale in base a cui il parente prossimiore prendeva in affidamento lrsquoepikleros) egrave basata la trama del Phormio alle medesime leggi fanno riferimento gli Adelphoi (vv 650-659)

77 Si possono ad esempio ricordare Antifane (fr 94 K-A) Alessi (frr 78-81 K-A) Difilo (fr 40 K-A) Diodoro (fr 2 K-A) e ovviamente Menandro che sembra aver scritto addirittura due commedie su questo soggetto (sullrsquoambiguitagrave di questa notizia ed in generale sul ruolo dellrsquoepikleros nel diritto e nella commedia gre-ca cf Belardinelli 1998 264-270)

78 La rilevanza attribuita a questa figura nelle trame comiche della Mese e della Nea egrave dovuta secondo Belardinelli 1998 267 ai cambiamenti socio-economici intercorsi nel III-IV sec a C quando lrsquoistituto nato eminentemente per permettere la propagazione della stirpe (Plut Sol 20 2-5) era divenuto in forma esclusiva uno strumento di arricchimento

79 Men ploc fr 296 K-A = Gell 2 23 8 ἐπrsquo ἀμφότερα νῦν ἅτrsquo ἐπίκληρος οὖσα δή μέλλει καθευδήσειν κατείργασται μέγα καὶ περιβόητον ἔργον ἐκ τῆς οἰκίας ἐξέβαλε τὴν λυποῦσαν ἣν ἐβούλετο ἵνrsquo ἀποβλέπωσι πάντες εἰς τὸ Κρωβύλης πρόσωπον ἥ γrsquo εὔγνωστος εἶχέ με γυνή δέσποινα καὶ τὴν ὄψιν ἣν ἐκτήσατο ὄνος ἐν πιθήκοις ἐστὶ δὴ τὸ λεγόμενον Τοῦτο σιωπᾶν βούλομαι τὴν νύκτα τὴν πολλῶν κακῶν ἀρχηγόν Οἴμοι Κρωβύλην λαβεῖν ἔμrsquo ἑκκαιδεκατάλαντον ὦ θεοί γύναιον οὖσαν πήχεως Εἶτrsquo ἐστὶ τὸ φρύαγμα εἴπως ἀνυπόστατον μὰ τὸν Δία τὸν Ὀλύμπιον καὶ τὴν Ἀθηνᾶν οὐδαμῶς Παιδισκάριον θεραπευτικὸν δὲ λόγου τάχιον ἀπαγέσθω δέ τις ἢ ἄρrsquo ἀντεισαγάγοι Cf anche fr 297 K-A = Gell 2 23 11

304 FR Nocchi

Ὅταν πένης ὢν καὶ γαμεῖν τις ἑλόμενοςτὰ μετὰ γυναικὸς ἐπιδέχηται χρήματααὑτὸν δίδωσιν οὐκ ἐκείνην λαμβάνει80

Analoghe considerazioni si trovano in Alessi

Ὦ δυστυχεῖς ἡμεῖς πεπρακότεςτὴν τοῦ βίου παρρησίαν καὶ τὴν τρυφὴνγυναιξὶ δοῦλοι ζῶμεν ἀντrsquo ἐλευθέρωνἜπειτrsquo ἔχειν προῖκrsquo οὐχὶ τιμὴν πάσχομενπικράν γε καὶ μεστὴν γυναικείας χολῆςἩ τῶν γὰρ ἀνδρῶν ἐστι πρὸς ἐκείνην μέλιοἱ μέν γε συγγνώμην ἔχουσrsquo ἀδικούμενοιαὗται δrsquo ἀδικοῦσαι καὶ προσεγκαλοῦσrsquo ἔτιὧν οὐκ ἐχρῆν ἄρχουσιν ὧν δrsquo ἄρχειν ἐχρῆνἀμελοῦσιν ἐπιορκοῦσιν οὐδὲ ἓν κακὸνἔχουσι καὶ κάμνειν λέγουσrsquo ἑκάστοτε81

Dallrsquoepigrammatica greca invece potrebbero essere giunte al poeta bobbiese le suggestioni relative al tema del matrimonio fra poveri lrsquoipote-si sembrerebbe avvalorata dal largo influsso del genus registrato nellrsquointera silloge82 NellrsquoAnthologia Palatina assistiamo ad una serie di variazioni sul tema con amaro disincanto lrsquounione egrave descritta come una guerra continua a causa dagli enormi disagi dovuti allo stato di indigenza83 Spesso il proble-ma egrave risolto con stratagemmi non proprio edificanti per sbarcare il lunario

80 Men fr 802 K A = Stob 4 22d 95 p 533 Hense Sempre Menandro (fr 805 K-A = Stob 4 22f 130 p 548 Hense) paragona la donna ricca ad una punizio-ne divina e definisce chi comunemente egrave considerato felice per la grande dote uno sventurato ὅστις γυναῖκrsquo ἐπίκληρον ἐπιθυμεῖ λαβεῖν πλουτοῦσαν ἤτοι μῆνιν ἐκτίνει θεῶν ἢ βούλετrsquo ἀτυχεῖν μακάριος καλούμενος

81 Alex fr 150 K-A82 Mariotti 1962 coll 52-61 Canali ndash Nocchi 2011 11-1983 AP 11 6 πτωχοῦ ἐστι γάμος κυνέα μάχα εὐθὺ κυδοιμός λοιδορίαι πληγαί

ζημία ἔργα δίκαι lrsquoepigramma di Callictere evidenzia gli inconvenienti dellrsquounio-ne attraverso la sequenza di asindeti e omoteleuti Sul tema cf anche AP 9 442 di Agatia Scolastico e 11 388 di Lucillio in cui si aggiungono anche le difficoltagrave legate allrsquoesistenza della prole (Longo 1967 77) infine in AP 5 267 di Agatia Scolastico un epigramma in forma dialogata il matrimonio con una donna povera viene consi-derato atto di follia

305Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

il marito si fa mantenere dalla moglie costringendola alla prostituzione84 Raramente i poeti epigrammatici si pronunciano favorevolmente su un matrimonio di un uomo benestante con una donna povera85 al contrario si preferisce lrsquounione fra coniugi di pari condizione86 In effetti questo ar-gomento trova puntuale riscontro anche in ambito paremiografico87 e nei trattati filosofici in questrsquoultimo caso perograve il discorso non assume i toni della polemica tipici del genere comico ed epigrammatico ma egrave inserito in un ragionamento piugrave ampio relativo ai pericoli che possono minare il conseguimento della virtus La condizione di inferioritagrave di un marito po-vero ad esempio puograve determinare la sua acquiescenza ai tradimenti di una moglie libertina nam quid ndash ait Seneca ndash de viris pauperibus dicam quorum in nomen mariti et ad eludendas leges quae contra celibes datae sunt pars magna conducitur Quomodo potest regere more set praecipere castitatem et mariti auctoritatem tenere qui nupsit88 Lrsquoargomento finanziario perograve ne-gli scritti filosofici non assume mai la centralitagrave ricoperta negli epigrammi dellrsquoAnthologia e nella commedia89

84 AP 11 4 di Parmenione il poeta in questo epigramma insiste soprattutto sullrsquoatteggiamento compiacente del marito ignaro di qualsiasi considerazione mo-rale pur di vivere nellrsquoagio sullrsquoargomento cf Longo 1967 98 Piugrave spesso lrsquoidea del buon matrimonio viene associata a quella dellrsquounione con donne anziane ricercate soprattutto per la dote e lrsquoeventualitagrave della loro rapida dipartita mentre lrsquouomo si consola con lrsquoancella giovane (AP 11 202 adespoto) sul tema si vedano anche 11 65 di Parmenione e 11 425 adespoto Lrsquoargomento egrave ripreso in epigr Bob 23 e 24 ma era giagrave particolarmente caro a Marziale (cf 9 80 e 8 12 1-2 in cui si gioca sullrsquouso del verbo nubo riferito allrsquouomo non diversamente da Sen matr fr 29 V)

85 AP 7 648 di Leonida di Taranto86 AP 7 89 di Callimaco87 Diog Laert 1 4 8 cf Tosi 1991 nr 1442 (= Ov Her 9 32) e 1443 (= Plaut

Asin 87)88 Sen matr fr 29 V le medesime considerazioni si trovano nel pitagorico Cal-

licratida (in Stob 4 28 18 p 687 Hense) ed in Plut lib educ 13f-14a il quale perograve prospetta anche una posizione piugrave moderata consigliando di preferire sempre la virtugrave nella scelta della donna ma di godere anche della ricchezza qualora essa si aggiunga come spontaneo complemento (amat 754a-b) infine il tema egrave presente nei cristiani (Tert uxor 2 8 4 Hier epist 127 3) dove egrave inserito nella recriminato-ria sullrsquoadulterio

89 Anche nel De matrimonio di Seneca (matr fr 54 V) dove egrave presente una sintesi dei primi quattro versi dellrsquoepigramma bobbiese (pauperem alere difficile est divitem ferre tormentum) lrsquoadagio egrave posto a conclusione di un lungo ragionamento tratto dallrsquoaureolus liber di Teofrasto volto a dissuadere il sapiente dal matrimonio

306 FR Nocchi

Anche i pericoli connessi alla bellezza femminile di cui si parla nei ver-si 7-8 del nostro epigramma erano proverbiali Oltre ai versi anassandridei il poeta bobbiese avragrave avuto presente il noto detto popolare ἐὰν μὲν γήμῃς αἰσχράν ἕξεις ποινήν ἂν δὲ καλήν ἕξεις κοινήν la cui origine paremiologica egrave dimostrata dallrsquoannominatio90 Il tema tra lrsquoaltro trova un trattamento equi-valente nel mondo latino nelle Sententiae di Publilio Siro maximo periclo custoditur quod multis placet non facile serves quod multis placet91 ma ritorna anche nelle controversiae senecane sempre come locus a latere nihil in corpo-re uxoris suae plus maritus quam quilibet alienus peregrinusve cognoverit92

Lrsquoanonimo poeta del resto non si limita a rielaborare i versi di Anassan-dride ma aggiunge anche un distico del tutto innovativo che rivela la sua vo-lontagrave di romanizzare il componimento Questa scelta ha importanti risvolti anche dal punto di vista strutturale Lrsquoautore come si egrave detto incentra lrsquoepi-gramma soprattutto sul fattore economico relegando ad un ruolo marginale o tralasciando del tutto le ulteriori considerazioni contrarie al matrimonio che invece erano discusse nella fonte greca in particolare egli sostituisce il distico relativo ad una sposa poco avvenente con unrsquoulteriore valutazione patrimoniale La sua dunque non egrave una traduzione fedele come avviene per la maggior parte degli Epigrammata Bobiensia ma presenta un certo grado di originalitagrave nella delimitazione del tema e nella sua ricontestualizzazione In effetti i versi 3-4 introducono una terza alternativa allrsquoevenienza di un ma-trimonio fra due poveri o fra uxor dotata e marito indigente Lrsquoeventualitagrave egrave che un uomo ricco proverbialmente rappresentato da Lucullo e Crasso93 sposi una cliens sine re una donna nullatenente ma libera Se lrsquoipotesi fino

(nec posse quemquam libris et uxori pariter inservire) Una rivisitazione moderna del tema egrave presente in Boccaccio (Esposizioni sopra la Commedia sect 31 Corbaccio sect 247)

90 Nelle fonti il proverbio non ha unrsquoattribuzione univoca Diogene Laerzio lo attribuisce ora a Bione di Boristene (4 48) ora ad Antistene (6 3) Aulo Gellio (5 11 2) sostiene che si tratti della risposta pronunciata da Biante di Priene ad un tale che lo interrogava sullrsquoopportunitagrave di sposarsi infine Stobeo (4 22a 17 p 497 Hense) pensa sia stato formulato da un uomo in risposta a Pittaco (Grilli 1953 178 Barigazzi 1966 542-543)

91 Publil sent M 18 v 326 R F 32 v 408 R92 Sen contr 2 7 2 Il tema si iscrive allrsquointerno dellrsquoinvettiva contro la corruzio-

ne delle matrone romane Cf anche Sen contr 2 1 24 per ulteriori fonti retoriche relative al locus de saeculo cf De Decker 1913 19-29

93 In molti scrittori il suo nome egrave sinonimo di ricchezza (Cic Att 1 4 3 2 4 2 off 1 25 Sall Catil 48 5 Sen epist 119 9 dial 7 21 3)

307Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ad ora postulata di una matrice retorica del componimento egrave valida il poeta sostituirebbe il tipico exemplum mitologico presente immancabilmente in tutte le theseis scolastiche94 con due exempla storici ma per cosigrave dire assunti ormai a paradigma indiscusso della ricchezza Anche la scelta dei due per-sonaggi storicamente noti come ricchi possidenti sembra ben ponderata Lucullo e Crasso rappresentano due modi antitetici di vivere la ricchezza Plutarco li pone a confronto in piugrave di unrsquooccasione dipingendo Crasso come avido e parsimonioso Lucullo come uno sperperatore95 Resta da capire il riferimento alla cliens i lessicografi e i grammatici latini concordano nel ri-ferire il termine sia al genere maschile che a quello femminile cliens tam hic quam haec96 ma di fatto le uniche due attestazioni al femminile a noi per-venute in latino sono quelle presenti in unrsquoepistola di San Girolamo (130 6)97 ed in unrsquoepigrafe98 Troviamo invece piugrave volte attestato il sinonimo clienta soprattutto in contesto comico in particolare il termine egrave usato da Plauto99 ndash in riferimento alle fanciulle sottoposte allrsquoauctoritas di un uomo anziano per lo piugrave prostitute o schiave ndash o in Afranio cliens communis ge-

94 Ad esempio si veda Aphthon RhG X p 43 7 Rabe = p 153 Patillon Lib progymn VIII pp 551-552 Foerster

95 Plutarco accomuna i due personaggi in un passo in cui Catone rimprovera aspramente il ricco gaudente lsquoοὐ παύσῃrsquo ἔφη lsquoσὺ πλουτῶν μὲν ὡς Κράσσος ζῶν δrsquo ὡς Λεύκολλος λέγων δrsquo ὡς Κάτωνrsquo (Plut Luc 40 3) ma il confronto risulta evidente anche dalla descrizione dei banchetti (Plut Luc 40 1 νεόπλουτα δrsquo ἦν τοῦ Λευκόλλου τὰ δεῖπνα τὰ καθrsquo ἡμέραν οὐ μόνον στρωμναῖς ἁλουργέσι καὶ διαλίθοις ἐκπώμασι καὶ χοροῖς καὶ ἀκροάμασιν ἐπεισοδίοις ἀλλrsquo ὄψων τε παντοδαπῶν καὶ πεμμάτων περιττῶς διαπεπονημένων παρασκευαῖς ζηλωτὸν ἀνελευθέροις ποιοῦντος ἑαυτόν Cras 3 1 ἐν δὲ τοῖς δείπνοις ἡ μὲν κλῆσις ἦν ὡς τὰ πολλὰ δημοτικὴ καὶ λαώδης ἡ δrsquo εὐτέλεια τὴν καθαριότητα καὶ φιλοφροσύνην ἡδίονα τοῦ πολυτελοῦς εἶχε) e delle ville (Luc 39 2 εἰς παιδιὰν γὰρ ἔγωγε τίθεμαι καὶ οἰκοδομὰς πολυτελεῖς καὶ κατασκευὰς περιπάτων καὶ λουτρῶν καὶ ἔτι μᾶλλον γραφὰς καὶ ἀνδριάντας καὶ τὴν περὶ ταύτας τὰς τέχνας σπουδήν ἃς ἐκεῖνος συνῆγε μεγάλοις ἀναλώμασιν εἰς ταῦτα τῷ πλούτῳ ῥύδην καταχρώμενος ὃν ἠθροίκει πολὺν καὶ λαμπρὸν ἀπὸ τῶν στρατειῶν ὅπου καὶ νῦν ἐπίδοσιν τοιαύτην τῆς τρυφῆς ἐχούσης οἱ Λευκολλιανοὶ κῆποι τῶν βασιλικῶν ἐν τοῖς πολυτελεστάτοις ἀριθμοῦνται Cras 2 6 τοσούτους δὲ κεκτημένος τεχνίτας οὐδὲν ᾠκοδόμησεν αὐτὸς ἢ τὴν ἰδίαν οἰκίαν ἀλλrsquo ἔλεγε τοὺς φιλοικοδόμους αὐτοὺς ὑφrsquo ἑαυτῶν καταλύεσθαι χωρὶς ἀνταγωνιστῶν)

96 Caper gramm VII 108 16 Keil97 Hier epist 130 698 CIL VI 3442 Sagitti Memoriae Corneliae Musae clienti carissimae piissimae

feminae quae vixit ann XVIII m VIIII d XVIIII Verus evoc Aug99 Fest p 53 L clientam pro cliente Plautus dixit

308 FR Nocchi

neris est invenimus tamen et clientam apud Afranium in Pompa lsquointerim tua clientarsquo 100 Si tratta evidentemente di un uso traslato del termine il cliens infatti egrave giuridicamente libero ma si pone sotto la tutela di un uomo potente per riceverne la protezione101 ed egrave a questo tipo di rapporto che allude il vec-chio Damone quando nella Rudens102 si vanta di essere divenuto il paladino di due belle ragazze (clientas) sfuggite ad un lenone le stesse che poco prima apostrofa come mulierculae termine dalle evidenti implicazioni dispregiati-ve allo stesso modo va inteso il termine clienta riferito alla meretrix adules- cens del Miles gloriosus che il vecchio Periplectomeno afferma di possedere Egli infatti puograve costringerla a prestarsi come avvenente corteggiatrice del soldato protagonista della piegravece solo in quanto sottoposta alla propria po-testas103 Egrave altamente probabile che anche nellrsquoepigramma bobbiese il poeta non alluda specificamente allrsquoistituto giuridico della clientela ma impieghi il termine in senso traslato per indicare una donna povera che per necessitagrave si pone sotto la protezione di un uomo ricco come farebbe un vero cliens Ciograve che mi sembra interessante perograve egrave che la situazione anche in questo caso sembra tratta da un contesto comico coerentemente con la scelta di fondo operata dal poeta bobbiese Rilevante egrave anche lrsquouso ossimorico della iunctura pannosae nobilitatis lrsquoattributo pannosus inteso come qui nel senso di lsquove-stito di straccirsquo si trova soprattutto in epoca tarda negli scrittori cristiani104 ma compare giagrave in Seneca ed in Apuleio Anche in questo caso il termine va inteso in senso traslato come lsquopoverorsquo i figli nati da questo matrimonio non possono che essere degli straccioni in quanto nati e allevati da madre povera che finisce per depauperare il patrimonio del marito non avendo contribuito ad incrementarlo con la sua dote

La matrice scolastica dellrsquoepigramma bobbiese si manifesta dunque sot-to molteplici forme nellrsquoesercizio traduttivo nel rispetto dello schema reto-rico ed anche nella rielaborazione delle fonti drammatiche Nonostante la

100 Char gramm I 100 16 Keil Il termine egrave attestato anche una sola volta in Orazio (carm 2 18 8) come sinonimo di ancilla e in Frontone (p 32 18 N) con la stessa accezione

101 Per la condizione dei clientes si vedano Dion 2 9 2 ss Cic rep 2 9 16 Plut Rom 13 5 Fest p 262 L per unrsquointeressante ipotesi sulla nascita dellrsquoistituto cf Franciosi 1986 271-281

102 Plaut Rud 893103 Plaut arg Mil II 13 Mil 789104 Cf ThlL X 1 s v pannosus 230 63-231 30 (Hodges)

309Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

notorietagrave del tema perograve il poeta consegue un certo grado di originalitagrave nella trasposizione dallo schema metrico della commedia alla forma epigrammati-ca del distico ed introducendo nella serrata tractatio lrsquoistituto della clientela tipicamente romano

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Venuste Noster Abstract

Gabriele Burzacchini Asclepiade tra Alceo e CatulloThis paper analyses in the light of recent studies a clear case of aemulatio or imitatio cum variatione namely the intertextual relation between Alcaeus fr 346 V and Asclepiades 16 G-P (= AP 1250) as well as the precise allusion of Catullus 5 5f which most probably draws inspiration from the Samian epigrammatist (brevis lux ~ δάκτυλος ἀώς nox est perpetua una dormienda ~ τὴν μακρὰν νύκτrsquo ἀναπαυσόμεθα) even though the inner meaning of the Catullian poem is completely different

Albio Cesare Cassio Lrsquoeroe Lakedaimon e gli onori funebri per i re di Spar-ta (orac ap Herodot 7 220 = nr 100 Parke-Wormell)

This note deals with line 4 of the oracle transmitted by Herodotus 7220 πενθήσει βασιλῆ φθίμενον Λακεδαίμονος οὖρος It is argued that Λακεδαίμονος οὖρος is unlikely to refer to the city of Sparta as the lsquobulwark of Lacedaemonrsquo as Stein and Parke amp Wormell maintained This expression means as Macan saw in 1908 lsquothe boundary of the hero Lacedaemonrsquo while πενθήσει certainly refers to the compulsory mourning imposed by the Spartans upon the peri- oikoi and the helots when a Spartan king died

Massimo Di Marco Detorsio di glosse omeriche solecismi presunti puns bi-linguistici in Ammiano (AP 11 16 146 180)

This paper offers a new interpretation of three epigrams of Ammianos In AP 11 16 the use of the Homeric gloss ἐγχεσίμωρος implies a malicious metapoiesis of a Lucilliosrsquo verse The meaning of AP 11146 is paradoxical the orator Flaccus is sure he will improve his Greek after a stay in Cyprus (the soloecismsrsquo home) It will be also proved as wrong the common reading of AP 11 180 νώναις as a bilingual pun

718 Venuste Noster

Lucio Ceccarelli La costruzione del distico elegiaco latino il rapporto tra primo emistichio dellrsquoesametro e primo emistichio del pentametro

This study proposes to verify whether in the latin elegiac distich it might be possible to recognize a mutual influence between hexameter and pentam-eter as far as the realization of the metric scheme is concerned The test con-ducted on a corpus comprehending almost all the latin elegiac distichs from Catullus to Venantius Fortunatus suggests a substantially negative answer

Marco Filippi Alcune osservazioni su Acc arm iud fr III R3 vv 148-149Acc arm iud 148-149 is quoted from Macrobius as a model of Verg Aen 10 449-450 with which it shows a clear similarity of context The fragment has a proverbial character (lsquowho fights a brave enemy even if is won obtains anyway a great honourrsquo) and the theme has obtained a great fortune in suc-ceeding literature After an attempt at reconstructing the tragic context we can suppose that the fragment does not contain an expression of modesty but it is a part of a provocative context

Alfredo Mario Morelli Lrsquouno e il molteplice su Catull 5 In Catull 5 the author cleverly works out two ancient topoi (lsquoletrsquos love be-cause the nightdeath is comingrsquo lsquokisses are the joy of loversrsquo) gaining a well balanced structure of the poem In comparison with contemporary Graeco-Roman poetry (erotic epigrams ndash such as Philod AP 9 570 ndash the Epitaph of Bion) both themes are handled with a remarkable taste for originality especially in their lsquonumericalrsquo aspects in order to put special emphasis on the basic contrast between nox una and basia mille

Maria Silvana Celentano I ritmi e i numeri della vita nella poesia antica lrsquoelogio lrsquoamore il sorriso

This paper briefly discusses a few Greek and Latin poetical texts (Prop 3 22 17-22 and 39-42 Ov ars 1 55-66 Philod AP 5 13 Catull 5 and 7 Mart 6 34) in order to highlight how the different numerical notations that they contain are able to emphasize different aims as eg expressing admiration praise love or parody

Giuseppe Aricograve Huic aliud mercedis erit (Verg ecl 6 26)The salacious allusion present in the words of Silenus in the sixth eclogue of Virgil comes from a motif of the Greek dramatic poetry (especially Aris-tophanes Eccles 1045ff) However Virgil rewrites it more elegantly thus

719Abstract

easing the obscenity of the witty remark at the same he time makes it more expressive by emphasizing the concept of the exchange

Mario De Nonno Cui non risere parentesThe old textual problem in Vergil Bucolics 4 62f (divergence between the text as transmitted by Vergilrsquos manuscripts and commented by Servius and the text as quoted by Quintilian inst 9 3 8) is examined anew The argu-ments of the supporters of Quintilianrsquos text (as emended by Politian and Bonnell) are scrutinized and criticized New intertextual links are pointed to suggesting that after all the Vergilian paradosis (cui non risere parentes) was already echoed in Horacersquos Ars

Giuseppe La Bua Audes fatidicum verbis fallere velle deum (Ov fast 2 261-2) lrsquoironia del logos nei Fasti di Ovidio

Recent scholarship on Ovidrsquos elegiac calendar-poem has drawn attention to the political significance of the poetrsquos equivocal approach to the controversial topic of the libertas linguae This paper reads the poetrsquos playful manipulation of the multiple contradictory aspects of logos in literary terms focusing on the sophisti-cated irony inherent in the creation of figures of skilled speakers (Numa Egeria Anna Perenna the merchant) able to overcome superior opponents through fal-lacious ambiguous words and emphasizing the role played by a modern exuber-ant use of lingua in the civilization process of the Augustan Rome

Piergiorgio Parroni Qualche riflessione sul testo della lettera 56 di SenecaThe Reynoldrsquos text of Sen ep 56 may occasionally be improved the incom-prehensible hac (1) is perhaps a copyistrsquos mistake for hunc in v 4 abducit of P2 is more suitable than adducit (cett) and to the surprising essedas (femi-nine) wrongly defended by Axelson must be preferred Buechelerrsquos raedas or Heraeusrsquo et raedas (eredas p) P2 is a good witness also in 5 f (inhibet P2 exhi-bet cett) instead of obirata (9) an evident nonsense the conjectural obruta (obrata p) gives an excellent meaning

Matteo Massaro Poesia per ignobiles epigrammi sepolcrali da un colomba-rio urbano di etagrave giulio-claudia

Latin epigraphy from urban columbaria replaces the higher literature with several anonymous but valuable poems for lower class people collectively buried thereTwo of such fair poems from the monumentum familiae Sta-tiliorum (I1 cent AD) both elegiac and flawless are here selected and care-

720 Venuste Noster

fully commented upon CE 1001 dedicated by a slave to a fellow slave CE 1030 for an unnamed wife who praises herself for having died in the arms (and tears) of her deeply loving man Many thoughts images or expressions are noticed and surveyed in verbal and conceptual comparison with literary andor epigraphic texts

Carlo Di Giovine I precetti di Quintiliano sullo stilus (inst 10 3) note di esegesi e di critica testuale

In inst 10 3 Quintilian offers his precepts for a good writing (stilus) which is introductory to good speaking (dicere) This chapter of book X of the Institutio oratoria involves a lot of interesting questions of exegesis of style and of textual criticism This paper examines and tries to give an answer to some of these questions

Alessandro Fusi Note testuali ed esegetiche a Marziale (2 24 4 42 9 80 10 35 11 87)

In Martial 2 24 the first four verses should not be ascribed to the persona poetae as in almost all modern editions but to the Candidus addressed in v 6 In 4 42 the last but one verse is to be ascribed to the ego loquens In 9 80 the much debated expression uxorem pascit in v 2 has no sexual over-tones as most critics take for granted uxor is to be taken as a metonymy for uxoris patrimonium and the expression means that Gellius feeds himself with his wifersquos goods In 10 35 v 8 should be read with β variant sed castos docet et pios amores because of its intertextual link with Catull 16 5 In 11 87 2 nata (γ) is to be preferred to nota (β) accepted by all editors because that variant restores an idiomatic use and is clearly a lectio difficilior It is also strenghtened by the intertextual relation with Propertius 2 25 which shows a comic degradation of the elegiac love put into effect by Martial

Francesca Romana Nocchi Il motivo dellrsquoan uxor ducenda fra poesia reto-rica e filosofia Epigr Bob 22 Sp

The theme for the an uxor ducenda notwithstanding its wide diffusion was in antiquity differentiated in rhetorical philosophical and literary fields so much so as to postulate a genre specialization in each field The anonymous poet of epigr Bob 22 achieves a certain originality by realizing a true mingling of genres In fact he encompasses the satirical pungent vein of the comic genre within the typical structure of suasoria Moreover both the topic choice and the use of rhetorical schemes in poetic forms seem to have scholastic reminiscence

721Abstract

Valeria Capelli Gerolamo e le citazioni dellrsquoAntico nel Nuovo Testamento testimonianze di tradizione indiretta

Jerome often discusses the literal discrepancy between some passages of the Old Testament and their citation in the New Testament also turning his at-tention to cases already pointed out by Porphyry and Julian The examina-tion of his principal statements about this subject makes it possible to infer that he has not a constant attitude in relation to this problem and that there are many differences among what he asserts in the prefaces to his biblical translations in epist 57 and in his exegetical treatises

Edoardo Bona Appunti di lettura della Praefatio in Euangelio di Gerolamo (con un occhio allrsquoepistolario Gerolamo-Agostino)

A new reading of Preafatio in Euangelio allows a better understanding of Jeromersquos philological attitude in approaching the Scriptures Particularly noteworthy is the use of indirect sources (translations and canones Eusebii) for the constitution of the biblical text Moreover Augustinersquos use of indirect sources in his epist 28 could be a reminescence of this Praefatio

Carla Lo Cicero Audi Iuliane Echi della polemica contro Giuliano drsquoEcla-no nelle glosse marginali del Vat Reg Lat 141

Four glosses of Vat Reg Lat 141 in margin to texts of Gregory of Nazianzus and Basil of Caesarea (translated in Latin by Rufinus of Aquileia) present polemic remarks about Julian of Eclanum The analysis performed proves that the marginal annotations derive from a late antique manuscript and that they were probably written by a reader of the Augustinersquos circle The glosses witness the constant work of lsquotalking to the textsrsquo which is a typical feature in manuscripts of the late Antiquity

Luca Paretti Cuochi pasticceri e centoni Sulle tracce di una lsquoletteratura dei Saturnalirsquo

This study proposes a new interpretation of the first fragmentary cento of the codex Salmasianus the so-called De panificio instead of a simple description of bread-making this should be seen as a scene of preparing crumpets or pancakes during the festival of Saturnalia In this regard it is discussed an examination of the literary evidence about two relevant char-acters of the feast the cocus (cook) and the pistor (confectioner) Then the author proposes a partial review of the literary production peculiar to the Saturnalia especially pointing out anonymous and secondary texts

722 Venuste Noster

Franca Ela Consolino Echi pagani e cristiani nellrsquoepitafio del vescovo Vit-tore Per unrsquoesegesi di Ennodio carm 2 95 (215 V)

The paper provides a commentary of Ennod carm 2 95 detecting the pres-ence of hypotexts such as the apotheosis of Daphnis in Vergil that of Lucan in Stace and the representations given by Lucan and Prudentius of Pompeius and the virgin Agnes seeing from heaven the earth In order to explain the obscurity of some expressions previous opinions are discussed and solutions proposed bringing fresh evidence wherever it is possible A totally new inter-pretation is offered for the last two verses of the poem

Salvatore Monda Gellio Noctes Atticae 12 6 e lrsquoantico nome latino degli aenigmata

In the book XII of Noctes Atticae the VI chapter is devoted to riddles The source of the passage is Varrorsquos De sermone Latino ad Marcellus from which Gellius quotes the famous riddle of the god Terminus At the beginning Gellius remembers the old latin word for lsquoriddlersquo scirpus (lit lsquobasket-rushrsquo lsquoknotrsquo) My aim is to suggest that scirpus is a calque on γρῖφος but the mean-ing of lsquoriddlersquo is made up by Gelliusrsquo source

Michela Rosellini Nellrsquoofficina di Prisciano (con un omaggio a Menandro) This paper analyses two extracts from Priscianrsquos Idiomata namely GL III 338 21-341 24 and III 291 11-292 21 in order to reconstruct by comparing lessons in extant manuscripts the archetype text and to investigate Priscianrsquos working methods The archetype text reveals in these extracts a characteristic of Priscianrsquos text and in particular of the Idiomata section in its original form i e that it was non perfectly finished the lemmas and quotations being not properly selected and organized In a third extract GL III 323 8-11 it is pos-sible to identify a fragment of Menanderrsquos Heautontimoroumenos

Luigi Munzi Dottrina prosodica e Lehrgedichte in etagrave carolingia il carme Mens tenebrosa

Poetryrsquos high prestige requires in Carolingian age elementar didactic works dealing with prosody and metrics Mens tenebrosa tumet is a peculiar Lehr-gedicht where words containing doubtful syllables (syllabae communes) are collected into a poem of just eight or nine lines to facilitate memorization this poem acquired an high grade of popularity in IX century In this paper the author presents a new critical edition ndash founded on several medieval and Renaissance manuscripts ndash supplies an exhaustive treatment of fontes

723Abstract

and loci similes provides a panorama of classical teaching in the field of syl-labae communes and tries to state precisely the chronology of this didactic tour de force (Bedersquos treatise De arte metrica settles a serviceable terminus post quem) and its authorship (Alcuinrsquos cultural milieu)

Marina Passalacqua Perlege scribe reducThe article aims to provide a picture of book trading in Carolingian society as it emerges from the lexicon the scholars of the court school used in the correspondence they entertained

Arduino Maiuri Enorme monstrum deformitagrave e difformitagrave nel mondo greco-romano

In Imperial Rome noble families used to entertain their guests by displaying de-formed creatures at their feasts the taste for the weird and the exotic went thus hand in hand This marks a turning point if compared to Greek culture which considered the freak as a divine punishment If in very ancient Rome this mindset is pretty similar (Dion Hal 2 12 1-2) during the Principate a definite change in perspective is witnessed by jurists (eg dig 1 5 14 and 50 16 135)

Marcello Salvadore La Vestale incestaDionysius of Halicarnassus Pliny the Younger and Plutarch are the sources of a detailed account of Vestalis incestarsquos punishment they say that she was sentenced to death Dionysius adds that there was no after death ritual Modern scholars generally accept what the three authors assert In this article the author surmises that the Vestalis incesta together with the parricida was not condemned to death both of them were sentenced to a particular kind of banishment from the Society

Rino Avesani Divagazioni sulla memoria di Adriano nel MedioevoIn spite of the traditional view of Adrian as a tolerant Emperor towards Chris-tians in many passiones he is oddly presented as a cruel tyrant The passio of St Eustachius and the passio of St Sapientia and of her three daughters ndash the latter also drawn on in Roswitha of Gandersheimrsquos Sapientia ndash are the best known and obviously both of them are without any historical ground It is possible that the ancient hagiographers became familiar with Adrianrsquos name thanks to the large spread of two question-and-answer dialogues both dating back prob-ably to the II or III century AD in which the protagonists are respectively Adrian and the philosopher Second and Adrian and Epictetus

724 Venuste Noster

Luca Serianni Ettore Romagnoli latinistaThis paper is concerned with the translations of classical Latin authors made by Ettore Romagnoli a scholar better known for his translations from Ancient Greek In his versions of Latin classics especially of Plautusrsquo Miles gloriosus and Horacersquos poetry Romagnoli aims at modernizing the texts by making use of idioms colloquialisms and expressive suffixes in order to make them more appealing to the general public Although Romagnoli failed in his purpose his activity as a translator of Latin classics witnesses an interesting aspect of the cultural policy of Fascism the ideology of which Romagnoli shared with firm belief

Maria-Pace Pieri LrsquoAchille surrealista di Alberto SavinioThe article focuses on the tale Achille innamorato misto con lrsquoldquoevergetardquo by Alberto Savinio in order to stress the authorrsquos special relation with classi-cal literature and in particular with old Greek miths Such a relationship requires to be verified in all its complex novelty not only by comparing the macrostructural models but also by analyzing the detailed and frequently very precise references and allusions to single parts of the ancient texts lsquo(esp to Euripidesrsquo Iphigenia in Aulis and Aeschylusrsquo Agamemnon)

Silvia Rizzo Una consonanza fra il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lam-pedusa e una lirica di Thomas Hardy

A passage of Tomasirsquos Gattopardo shows similarities to Thomas Hardyrsquos lyric A Two-yearsrsquo Idyll (Late lyrics and earlier London 1922) Did Tomasi read it It cannot be demonstrated with absolute certainty but there is some evi-dence in favour of this hypothesis

Giorgio Bernardi-Perini laquoMy hedge-schoolmaster Virgilraquo Dallrsquolsquoegloga messianicarsquo alla Bann Valley Eclogue

The Bann Valley Eclogue written by Seamus Heaney on the eve of the new millennium in the wake of Virgilrsquos fourth Eclogue is a major evidence of Man-tuanrsquos great influence on the Irish poet who deserved the Nobel Prize 1995

Tullio De Mauro Latinum est non flectiturIn contemporary Italian many Latin expressions eg lectio magistralis are employed as invariant multilexeme words in spite of ancient Latin grammar

  • Titelei
  • Venuste Noster_16_Nocchi
  • Venuste Noster_34_Abstract
Page 4: Il motivo dell'an uxor ducenda fra poesia, retorica e filosofia: Epigr. Bob. 22 Sp., in M. Passalacqua, M. De Nonno, A.M. Morelli (a cura di), Venuste noster, Hildesheim -Zuric-New

La presente pubblicazione egrave stata realizzata con il contributo del Fondi concessi dal Dipartimento di Studi greco-latini italiani scenico-musicali della Sapienza Universitagrave di Roma dal Dipartimento di Studi sul Mondo Antico dellUniversitagrave di Roma Tre e dal Dipartimento di Scienze Umane Sociali e della Salute dellrsquoUniversitagrave degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale Das Werk ist urheberrechtlich geschuumltzt Jede Verwertung auszligerhalb der engen Grenzen des Urheberrechtsgesetzes ist ohne Zustimmung des Verlages unzulaumlssig Das gilt insbesondere fuumlr Vervielfaumlltigungen Uumlbersetzungen Mikroverfilmungen und die Einspeicherung und Verarbeitung in elektronischen Systemen Die Deutsche Nationalbibliothek verzeichnet diese Publikation in der Deutschen Nationalbibliografie detaillierte bibliografische Daten sind im Internet uumlber httpdnbd-nbde abrufbar

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Gedruckt auf saumlurefreiem und alterungsbestaumlndigem Papier Herstellung KM-Druck GmbH 64823 Groszlig-Umstadt Umschlagentwurf Inga Guumlnther Hildesheim Alle Rechte vorbehalten Printed in Germany copy Georg Olms Verlag AG Hildesheim 2012 wwwolmsde ISBN 978-3-487-14868-7 ISSN 0548-9705

Il motivo dellrsquoan uxor ducenda fra poesia retorica e filosofia Epigr Bob 22 SpFrancesca Romana Nocchi

hellip in ogni modo ogni maneraih che guaio egrave la mugliera

se te la pigli senza nientefai la figura de nu pezzente

se te la pigli ricca assaichi comanda non lo sai

se te la pigli troppo bruttapoi ti rimane la bocca asciutta

se te la pigli troppo bellati ci vorsquo la sentinella

se te la pigli troppo grassatutta la casa poi ti sconquassa

se te la pigli secca seccapoi trsquoabbracci cu na stecca

se te la pigli piccerelladopo le gira la cirivella

se te la pigli cittadinapiano piano ti rovina

in ogni modo ogni maneraih che guaio egrave la muglierahellip

(Aurelio Fierro La mugliera)

Il tema affrontato nellrsquoepigr Bob 22 egrave fra i piugrave dibattuti dallrsquoantichitagrave ad oggi1 ma presenta alcuni spunti di originalitagrave che traspaiono soprattutto dalla disposizione della materia e dalla selezione dellrsquoampia documentazione

1 Fra gli innumerevoli studi sullrsquoargomento egrave indispensabile ricordare due rac-colte seppur datate che hanno il pregio di fornire uno sguardo complessivo sul pro-blema Uglione 1987 e 1989 Il saggio piugrave recente e completo sul tema egrave costituito dallrsquoampio excursus di Watson 2008 269-296 che pur partendo specificamente dallrsquoanalisi della sesta satira di Giovenale tocca tutti gli ambiti di trattazione del tema fornendo i relativi rimandi testuali Ulteriori indicazioni bibliografiche piugrave specifiche verranno fornite nel corso della trattazione

284 FR Nocchi

a disposizione Il componimento costituisce un esempio emblematico della misoginia antica che aveva nella moglie il bersaglio preferenziale lrsquooggetto della quaestio nel caso specifico egrave il matrimonio dipinto in termini negativi con particolare attenzione agli svantaggi economici che esso comporta per lrsquouomo Con una serie di argomentazioni incalzanti il poeta dimostra a Zoi-lo2 che il vincolo nuziale con qualsiasi donna egrave comunque causa di afflizione Allrsquointerno della silloge lrsquoargomento ha una discreta rilevanza egrave presente infatti in altri epigrammi in cui sono affrontati singolarmente gli stessi temi sempre in chiave misogina3 Come si cercheragrave di dimostrare ciograve egrave dovuto alla familiaritagrave del presunto compilatore della raccolta con questo soggetto non solo per la sua indiscutibile matrice filosofico-popolare ma anche per la

2 Lrsquoipotesi piugrave probabile egrave che si tratti di persona ficta (Munari 1955 73 Ma-riotti 1962 col 44) il nome compare soprattutto negli epigrammi scoptici di Marziale dove rappresenta il parvenu lrsquoanfitrione avaro ed il depravato (cf Fusi 2008) ruolo che eredita anche in Ausonio (epigr 101 98-99 Green2) in Ovidio (rem 365 ss) invece incarna il recensore di Omero Il modello piugrave vicino a questo epigramma egrave Ausonio (Mariotti loc cit) in effetti sono innegabili le consonanze lessicali (duxisti = duces Zoile al vocativo uxorem) e nella disposizione delle paro-le (la collocazione centrale del vocativo lrsquoiperbato uxorem moecham = uxorem egenam) ma il poeta burdigalese rende Zoilo protagonista delle proprie azioni di-pingendolo come un marito pervertito mentre in epigr Bob 22 sembra piuttosto prefigurarsi come vittima degli eventi Mariotti (loc cit) vedrebbe inoltre nella ripetizione del vocativo Zoile nei primi due versi un influsso diretto di Mart 11 92 1-2 Mi sembra interessante anche notare che in piugrave di unrsquooccasione Zoilo ricopre il ruolo di marito sebbene con modalitagrave e temperamento differenti in queste vesti infatti ritorna anche in Mart 6 91 ed in AP 7 446 di Egesippo unrsquoiscrizione in cui egrave raffigurato come il marito compianto e amato da moglie e figli Zoilo come Postu-mo nella sesta satira di Giovenale (Bellandi 2003 2 n 6) rappresenta lrsquouomo co-mune percheacute il discorso a lui diretto solo cosigrave puograve assumere una valenza universale Si puograve dunque postulare un influsso molteplice proveniente sia dallrsquoepigrammatica latina che greca egrave infatti tipico della silloge bobbiese attingere a fonti di entrambe le provenienze ed in particolare egrave specifica intenzione dellrsquoautore di questo epigram-ma come si vedragrave assimilare stimoli di diversa provenienza nel tentativo di ottenere un prodotto innovativo aggirando la notorietagrave del tema

3 In epigr Bob 23 ritorna il motivo finanziario nel 24 si discute sullrsquoevenienza di avere una moglie poco avvenente e sui possibili stratagemmi per aggirare il proble-ma gli epigr 25 e 26 costituiscono una thesis in utramque partem in cui vengono esa-minate due opposte modalitagrave di approccio alla quotidianitagrave compreso il rapporto coniugale (25 9-10 26 11-14) infine in epigr Bob 47 sono descritti i travagli di un grammaticus costretto alla lotta giornaliera con una moglie litigiosa Per unrsquoanalisi dettagliata degli epigrammi si veda Canali ndash Nocchi 2011 83-87 e 115-116

285Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

frequente trattazione in ambito scolastico ambito dal quale la maggior parte dei componimenti bobbiesi sembra trarre ispirazione4

De uxore ducenda5

Uxorem duces si Zoile pauper egenampauperie iunges Zoile pauperiemat si lttugt6 validam gaza dotisque superbamnon illa uxor erit sed violens dominaquod si Lucullus sine re Crassusque clientem 5pannosae genitor nobilitatis erissin autem formae Venerem quae dotibus aequetmagna dabis multis gaudia parva tibiRestat ut inculto vitam lare vivere malisquam mala conubii non toleranda pati 10

22 1 duces Mu ductus Bob ductas Mar Ph 100 1956 323 2 pauperie Mu pauperies Bob 3 at Fuchs et Bob Mu Zi StudUrb(B) 1959 248 s Skutsch LCM 1982 19 lttugt add Ca SIFC 1960 148 nulla lacuna in Bob ltidemgt E Fraenkel ltbenegt si Zi StudUrb(B) 1959 248 s praevalidam Skutsch LCM 1982 19 validam gaza Mu validum gazam Bob 5 quod si Mu quasi Bob 7 aequet Mu atque Bob

Spunti molteplici potevano venire da diversi ambiti di riflessione e ge-neri letterari Il vincolo nuziale egrave frequentemente rappresentato come lsquomale necessariorsquo7 e tale concezione rispecchia la mentalitagrave comunemente diffusa nel mondo classico8 Nella commedia greca e latina in particolare lrsquouxor

4 Molti degli epigrammi infatti presentano una chiara struttura retorica ed una spiccata preferenza per temi tipicamente scolastici per una trattazione specifica del tema cf Nocchi 2012 e infra

5 Il testo e lrsquoapparato critico sono tratti essenzialmente dallrsquoedizione di Speyer 1963 23-24 le scelte differenti verranno puntualmente segnalate

6 Mi sembra preferibile la congettura di Cazzaniga 1960 148 che suggeri-sce di integrare lttugt piuttosto dei ridondanti ltidemgt proposto da Fraenkel (in Munari 1955 73) o ltbenegt congetturato da Zicari 1959 248 Per le stesse ra-gioni scarterei lrsquoipotesi di Skutsch 1982 19

7 Men fr 801 K-A = Stob 4 22c 77 p 527 Hense8 Il censore Metello Numidico (II sec a C) in unrsquoorazione pronunciata di fronte

al popolo esortava gli uomini a prender moglie e a propagare la stirpe nonostante gli inevitabili fastidi comportati da questa scelta si sine uxore possemus Quirites omnes ea molestia careremus set quoniam ita natura tradidit ut nec cum illis satis commode

286 FR Nocchi

morosa bisbetica e pretenziosa rende impossibile la vita del coniuge e se dotata esercita la propria superioritagrave economica tiranneggiando il marito9 A questo stereotipo umoristico e divertente si aggiunge abitualmente un tema caro soprattutto alla satira e allrsquoepigrammatica latina quello dellrsquoin-fedeltagrave femminile10

Il tema perograve era appannaggio anche della filosofia11 in particolare della

nec sine illis ullo modo vivi possit saluti perpetuae potius quam brevi voluptati consu-lendum est (Gell 1 6 2 = ORF n 18 fr 6 Malc4 per unrsquoattribuzione del frammento a Metello Macedonico cf Liv perioch 59 Suet Aug 89 2)

9 Cf Anaxandr fr 53 K-A Men frr 296 802 e 805 K-A (per lrsquoanalisi dei passi cf infra) Se ne possono trovare esempi latini nellrsquoAulularia (vv 166-169 498-502) nei Menaechmi (vv 765-768) nel Miles (vv 686-700) mentre un rove-sciamento del topos egrave costituito dalla figura di Sostrata nellrsquoHecyra (vv 274-275) Sul tema cf Garbarino 1988 315 ss Cecchin 1989 141-164 Ulteriori te-stimonianze in questo senso si possono rintracciare nella tragedia in particolare euripidea (cf TrGF V 1 502)

10 A questo tema Lucilio dedicograve una satira nel XXVI libro (una replica allrsquoora-zione di Metello Numidico) dal titolo De nuptiarum et matrimonii molestiis (vv 676-687 Marx = 717-729 Terzaghi = frr 43-44 47-51 53 77 Charpin) di cui posse-diamo un frammento in particolare che chiarisce la posizione dellrsquoautore nel dibat-tito homines ipsi hanc sibi molestiam ultro atque aerumnam offerunt ducunt uxores producunt quibus haec faciant liberos (vv 678-679 Marx = 719-720 Terzaghi = fr 47 Charpin) Il tema viene affrontato cursoriamente in Hor carm 3 24 19-20 sat 1 4 48-50 mentre egrave ripreso e approfondito da Giovenale nella sesta satira (in particolare nei vv 136-141) con diversi punti di contatto con il nostro epigramma soprattutto per quanto riguarda la struttura retorica (Bellandi 2003 1-3) Recentemente il dibattito degli studiosi si egrave incentrato sui termini della polemica di Giovenale rivolta contro le donne o specificamente contro lrsquoistituto matrimoniale Ad aprire il dibatti-to fu Braund 1992 seguita dalla replica di Watson 2008 Un interessante studio sulle fonti della sesta satira e sui suoi esiti nella letteratura spagnola egrave stato recente-mente condotto da Beltraacuten Noguer ndash Saacutenchez-Lafuente Andreacutes 2008

11 In campo filosofico solo a titolo esemplificativo si puograve menzionare il Liber de nuptiis di Teofrasto la cui esistenza egrave testimoniata da Girolamo nellrsquoAdversus Io-vinianum (1 47 e Sen matr fr 54 V) lrsquoOeconomicus di Senofonte i Coniugalia Praecepta di Plutarco il De matrimonio di Seneca il De angustiis nuptiarum ad ami-cum philosophum di Tertulliano (Hier adv Iovin 1 13 epist 22 2 48 18) lrsquoAn-thologium di Stobeo (4 22 περὶ γάμου 23 γαμικὰ παραγγέλματα 28 οἰκονομικός) ed i precetti improntati alla quotidianitagrave presenti in Seneca epp 94 15 e 95 passim Le teorie contrarie al matrimonio esposte da Epicuro erano presenti stando alla testi-monianza di Diogene Laerzio (10 119) in unrsquoopera dal titolo De natura Meno cer-ta egrave lrsquoesistenza di due trattati aristotelici sullrsquoargomento menzionati nel catalogo di Esichio nrr 165-166 p 17 Rose per i quali si veda Laurenti 1968 130-138 Vot-

287Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

diatriba Plutarco proprio allrsquoinizio dei suoi Coniugalia praecepta12 lo ricor-da come uno dei principali argomenti di dibattito delle scuole filosofiche In particolare i pensatori si interrogavano sulla possibilitagrave per il sapiente di perseguire lrsquoequilibrio e la cura dei propri studi allrsquointerno dellrsquoistituzione matrimoniale la querelle traspare dagli scritti di Aristotele Teofrasto Epi-curo e Seneca e diviene tema caro alla diatriba cinico-stoica dove assume la forma specifica an vir sapiens ducat uxorem determinando schieramenti opposti fra le scuole

La questione egrave infine documentata anche nella retorica scolastica che era solita servirsi di materiale molteplice e di varia provenienza per esercitare le capacitagrave argomentative degli allievi e per imbastire discussioni fittizie su eventuali casi riutilizzabili in ambito forense Come si cercheragrave di dimostra-re egrave proprio a questa matrice retorica che il componimento bobbiese sembra attingere soprattutto per quanto riguarda lrsquoaspetto strutturale sebbene an-che il tema trattato fosse piugrave familiare alle scuole di quanto non si possa cre-dere Una conferma in questo senso proviene da Girolamo che nel contro-battere la tesi esposta da Gioviniano sulla condizione indistinta delle vergini e delle donne maritate parla anche degli svantaggi derivati dal coniugium ricorrendo a citazioni tratte da Aristotele Teofrasto Seneca e Tertulliano A questo proposito perograve prende le distanze dallrsquoargomento adducendo il pretesto della provenienza retorica della discussione non est huius loci nup-tiarum angustias describere et quasi in communibus locis rhetorico exsultare sermone13 Anche trascurando lrsquoipotesi di fatto indimostrabile sostenuta da Max Pohlenz14 di una derivazione scolastica del De matrimonio senecano o quella di Felix Bock dellrsquoappartenenza dellrsquoaureolus liber di Teofrasto alla sua raccolta di Theseis15 non si puograve fare a meno di notare come il tema fosse

tero 1998 237-238 Fra gli innumerevoli studi sullrsquoargomento si possono ricordare Grilli 1953 39 77 104 181-182 Frassinetti 1955 151-184 Fortenbaugh 1984 Vottero 1998 22-31 (introduzione) 134-167 (testo) 237-288 (commen-to) Torre 2000

12 Plut con praec 138c13 Hier adv Iovin 1 13 Subito dopo lrsquoautore allude allrsquoopera di Tertulliano

sullo stesso tema certe et Tertullianus cum adhuc esset adolescens lusit in hac materia dove lusit sembrerebbe riferirsi alla pratica declamatoria Per lrsquoaccezione tecnica del verbo cf ThlL VII 2 s v ludo 1776 4-31 (K Plepelits) Bickel 1915 248 ss (cf infra Hier virg Mar 22)

14 Pohlenz 1967 II 7315 Theon RhG II p 69 1-3 Spengel = p 13 Patillon Bock 1899 44 lrsquoipotesi

288 FR Nocchi

considerato dagli antichi come specificamente retorico Sempre Girolamo infatti nellrsquoAdversus Helvidium16 dopo aver elencato lungamente i disagi cui una donna va incontro sposandosi afferma rhetoricati sumus et in morem declamatorum paululum lusimus il che conferma la familiaritagrave della pratica scolastica (cui allude chiaramente il termine lusimus)17 con il tema

Questo argomento in effetti era oggetto di esercitazioni piuttosto com-plesse Nelle scuole di retorica greca e latina la discussione relativa allrsquoeven-tuale opportunitagrave di prender moglie era divenuto exemplum paradigmatico delle quaestiones finitae e infinitae18 discorsi fittizi generali o piugrave specifica-mente rivolti ad una persona per convincerla della propria tesi

Quint inst 2 4 24Sunt et illae (scil theseis) paene totae ad deliberativum pertinentes genus lsquoducendane uxorrsquo lsquopetendine sint magistratusrsquo namque et hae personis modo adiectis suasoriae erunt

Quint inst 3 5 8Omnis quaestio videtur circa res personasque consistere Amplior est semper infinita inde enim finita descendit Quod ut exemplo pateat infinita est lsquoan uxor ducendarsquo finita lsquoan Catoni19 ducendarsquo ideoque

egrave stata successivamente ripresa da Frassinetti 1955 174 e da Fortenbaugh 1984 106 s

16 Hier virg Mar 2217 Cf n 13 Non sfugge il peculiare trattamento del tema in questo scritto Gi-

rolamo infatti assume il punto di vista della donna Watson 2008 276 ha giusta-mente notato che tutte le volte che si verifica questo spostamento di prospettiva in realtagrave non cambia il contenuto del messaggio Alla moglie infatti si forniscono una serie di consigli per non cadere nei vizi comunemente attribuiti al mondo femminile e non suscitare lrsquoira dei mariti nel brano di Girolamo ad esempio si fa riferimento allrsquoabbigliamento provocante e agli eccessivi imbellettamenti

18 Sullrsquoesercizio della thesis non si puograve prescindere dallo studio di Throm 1932 piugrave recentemente ha affrontato il tema con particolare attenzione ai rapporti con le controversiae Clarke 1951 159-166

19 Discutono sulle ragioni della scelta di Catone quale exemplum paradigmatico per lrsquoesercizio Vottero 1998 256-258 270-272 e Bellandi 2003 2-3 anzitutto non egrave chiaro su quale dei due Catoni si incentrasse la thesis In effetti a vicende ma-trimoniali poco felici di Catone il Censore sembrerebbe alludere un frammento del De matrimonio senecano (fr 34 V) sebbene il riferimento storico non appaia del tutto attendibile (Vottero 1998 256-258) del resto anche Catone Uticense era divenuto celebre per aver ceduto temporaneamente la moglie Marcia ad Ortensio

289Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

esse suasoria potest

Del resto la thesis quale strumento dialettico per affinare le proprie ca-pacitagrave argomentative non era appannaggio esclusivo della retorica ma era comune anche alla filosofia entrambe le discipline infatti ne accampavano la paternitagrave20 ma in realtagrave i termini della discussione erano ben piugrave ampi implicando un ruolo di supremazia in campo educativo21 Numerose furo-no le proposte di distinzione degli ambiti ma tutte ugualmente fallimentari La principale riguardava il grado di astrazione della tesi discussa22 si parlava allora di hypothesis o causa qualora fossero determinate le persone e le circo-stanze di thesis o quaestio se lrsquoargomento era generale ma i retori23 ben pre-sto si resero conto dellrsquoutilitagrave anche delle quaestiones per lrsquoamplificatio e di come fosse svantaggioso per la retorica limitare il proprio campo drsquoazione

Non solo quindi il tema dellrsquoopportunitagrave di prendere moglie era ogget-

cosigrave da consentirgli di avere figli e la vicenda non era affatto estranea alle scuole di retorica (Quint inst 3 5 11 10 5 13) In particolare Bellandi 2003 2 sostiene che la figura di Catone fosse impiegata non per lrsquoesercizio della thesis lsquoan uxor du-cenda sitrsquo intesa tout court ma solo qualora la quaestio riguardasse specificamente il sapiente e lrsquoopportunitagrave per questo di sposarsi in questo caso perograve lrsquoesercizio si riferirebbe allo stoico Catone Uticense In effetti questo personaggio era soggetto anche di unrsquoulteriore suasoria in cui era chiamato a deliberare se fosse preferibile il suicidio alla vista di Cesare vincitore (Mart Cap 456 29-31 Halm) si tratta di un tema tipicamente etico che implicava anche il discorso sulla libertagrave del sapiens

20 Lrsquoinventore del metodo argomentativo in utramque partem fu Protagora (Sen epist 88 3 cf Kennedy 1963 305 Pernot 1993 II 57) ma solo con Aristotele (Arist top 101a) divenne un esercizio atto a sviluppare le capacitagrave dialettiche ab Aristotele principe de singulis rebus in utramque partem dicendi exercitatio est instituta (Cic fin 5 4 10 ma cf anche Tusc 2 3 9 orat 14 46 de orat 3 22 80)

21 Per unrsquoefficace sintesi dei termini della disputa si veda Pasetti 2008 113 in particolare per la prospettiva quintilianea Viano 1995 193-199

22 Cicerone (inv 1 6 8) dichiara che il primo a istituire questa distinzione fu Ermagora di Temno cf Bonner 1949 6-7 Matthes 1959 121-143

23 Se nel De inventione (1 6 8) Cicerone aveva abbracciato la tesi ermagorea at-tribuendo ai soli filosofi le quaestiones infinitae egli successivamente rivide la sua posi-zione rivendicando lo stretto legame fra thesis e hypothesis latius enim de genere quam de parte disceptare licet ut quod in universo sit probatum id in parte sit probari necesse (de orat 2 133 ma cf anche de orat 3 120 orat 45 top 79) Quintiliano a sua volta vide nelle quaestiones philosopho convenientes un utile strumento di discussione anche per il retore (inst 3 5 5 3 5 14-15) Analoghe considerazioni in Sulp Vict rhet 314 2 Halm Sullrsquoargomento si veda Clark 1957 130-132 Viano 1995 199-207

290 FR Nocchi

to di contesa fra retorica e filosofia24 ma anche lo strumento di discussione era comune Nonostante la sovrapposizione di ambiti evidente nellrsquoimpiego condiviso della tecnica argomentativa e nellrsquouso inflazionato del tema sem-bra verosimile postulare una specializzazione di genere Il tema dellrsquoan uxor ducenda come si vedragrave segue percorsi paralleli ma raramente coincidenti nelle varie discipline ed anche quando gli argomenti discussi si intrecciano essi vengono riformulati in modo da essere appropriati al lsquotagliorsquo del genere mentre la prospettiva retorico-progimnasmatica egrave funzionalizzata alla forma-zione morale e civile quella comico-epigrammatica assume una vena ironico-satirica infine la trattazione filosofica indulge maggiormente sui toni perso-nali insistendo sul contrasto fra perseguimento dellrsquoautarkeia e coniugium o soffermandosi sulla dimensione limitata dellrsquooikos domestico Lo stesso argo-mento dunque non egrave utilizzato con il medesimo intento nei vari contesti e questo implica una selezione funzionale dei materiali da rielaborare Il poeta dellrsquoepigr Bob 22 sembra operare una scelta consapevole in questo senso re-alizzando una vera e propria commistione di lsquogenerirsquo in effetti mentre per quanto riguarda i temi egli predilige lrsquoambito letterario in particolare quello comico per la struttura sembrerebbe attingere agli schemi retorici realizzan-do un componimento che grazie ai toni accattivanti e allrsquoargomentazione incalzante adempie perfettamente al fine persuasivo tipico di una suasoria

La matrice retoricaVale la pena dunque indagare brevemente lrsquoimpiego diversificato che di questo tema veniva fatto soprattutto in ambito retorico e letterario per chia-rire i termini della distinzione ed interpretare la scelta operata dal poeta nel nostro epigramma

Che lrsquoargomento fosse oggetto di interesse giagrave presso il grammaticus e poi presso il rhetor egrave dimostrato anche dalle recenti scoperte papiracee nel POxy LXXII 4855 del III sec d C copia di un manuale di un insegnante egrave contenuta la classificazione delle theseis scolastiche suddivise per contenuto (theoretikai ethikai pragmatikai) e per struttura (haplai diplai)25 ciascuna

24 Come ha giustamente notato De Decker 1913 20 n 2 la diatriba o philoso-phia vulgaris forniva i loci comunemente discussi nelle scuole di retorica

25 Riproduzione in POxy LXXII pll VI-VII Lrsquoimportanza del papiro per la storia della scuola egrave dovuta alla menzione non altrimenti attestata delle theseis ethi-kai (col iii 1) solitamente accorpate alle theseis pragmatikai

291Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

corredata da exempla Fra le tesi lsquopratichersquo egrave menzionata anche quella rela-tiva allrsquoopportunitagrave di sposarsi il che costituisce una prova concreta della sua applicazione in ambito didattico Unrsquoulteriore conferma proviene dalla scelta dei passi drammatici presente nei papiri scolastici e nelle antologie papiracee di probabile impiego scolastico Dati interessanti sono offerti soprattutto da queste ultime se lrsquoipotesi formulata da Barns26 egrave come io credo fondata queste antologie costituivano per gli allievi delle scuole di retorica dei repertori cui attingere una serie di loci per gli esercizi di compo-sizione In particolare nei PBerol 9772 e 977327 del II sec a C egrave presente una selezione di passi tratti dalla commedia e dalla tragedia incentrati sulla donna e sul matrimonio In entrambi i documenti perograve la scelta egrave stata ef-fettuata in modo da fornire argomentazioni antilogiche Nel primo papiro dai frammenti delle commedie (tratti da Apollodoro Platone Ferecrate Menandro Epicarmo Antifane)28 provengono soprattutto (ma non esclusi-vamente) spunti relativi allo ψόγος γυναικῶν mentre nei brani delle tragedie euripidee (Melanippa Desmotis Protesilaus e Hippolytus) sono contenute le rheseis delle donne che difendono in toni spiccatamente retorici lrsquouniverso

26 Barns 1951 14-15 secondo lo studioso furono per primi i sofisti a rivendi-care lrsquoutilitagrave dei testi poetici per la formazione dei futuri uomini politici Gli gnomo-logi sarebbero nati come raccolta di excerpta comprovanti tesi opposte da utilizzare nelle scuole per le controversiae retoriche A questo proposito si veda anche Pordo-mingo 2007 436-437

27 BKT 5 2 pp 123-128 129-130 (Pack2 1568 1573 LDAB 3753 1049) Si occupa specificamente dellrsquoaspetto paleografico di queste raccolte antologiche Per-nigotti 2007 535-539 della selezione testuale Pordomingo 2007 436-437 e Pordomingo 2010 57 Piugrave in generale sulle caratteristiche delle raccolte antolo-giche Pordomingo 2007a 549-557

28 Particolarmente interessanti i frammenti di Apollodoro (CGFP 10) e di Epi-carmo (CGFP 90) nel primo sembrerebbe contenuta unrsquoallusione al matrimonio concorde grazie alla presenza della donna lsquoapersquo di semonidea memoria nel secondo invece viene ripreso il consueto paragone con le bestie feroci fondato sul pregiudi-zio del temperamento femminile particolarmente focoso Il poeta identificato dal Wilamowitz con Ferecrate (CGFP 205) biasima lrsquouomo incapace di gioire della morte della moglie costui egrave infatti destinato ad essere infelice (per una variatio del tema contenuta nella Comparatio Menandri et Philistionis cf Guida 1973 361 Pernigotti 2004 34-35) Di dubbia interpretazione il fr di Platone (CGFP 217) in cui gli effetti della moglie sul marito sono assimilati a quelli degli anelli di Eude-mo che sembra fossero curativi (Aristoph Plut 884) se cosigrave fosse si alluderebbe al consueto topos della donna che allevia le sofferenze del marito impiegato soprattutto nelle theseis retoriche a favore del matrimonio

292 FR Nocchi

femminile con particolare attenzione alle qualitagrave domestiche e alla capacitagrave di accrescere il patrimonio con unrsquoavveduta amministrazione29 le loro argo-mentazioni apologetiche si ritrovano puntualmente nelle theseis scolastiche in particolare di Libanio30 Nel secondo papiro del quale si conserva anche il lemma ψόγος γυναικός lrsquoordine egrave inverso ma lrsquoimpostazione egrave la stessa un elogio delle donne contenuto nel Protesilaus euripideo non a caso lo stesso di PBerol 9773 e un verso di Anassandride (il medesimo autore a cui il nostro epigramma sembra essersi ispirato) in cui la nobiltagrave femminile egrave con-siderata fonte di virtugrave31 DallrsquoHippolytus invece egrave tratta la rhesis del prota-gonista contro le donne32 mentre il verso riporta il celebre detto in trimetri coliambici attribuito a Ipponatte δύ rsquoἡμέραι γυναικός εἰσιν ἥδισται ὅταν γαμῆι τις κἀκφέρηι τεθνηκυῖα33

Una buona parte di questi passi egrave stata tramandata anche dal Florilegio di Stobeo34 il che ne dimostrerebbe lrsquoampia diffusione gnomologica forse gra-zie anche allrsquoimpiego scolastico Non credo sia un caso infatti che il brano dellrsquoIppolito presente in PBerol 9773 compaia in altri documenti prove-nienti con sicurezza da questo contesto nella raccolta di Raffaella Cribiore ad esempio egrave presente un ostracon (nr 242)35 in cui sono stati ricopiati in prosa da uno studente i versi iniziali della stessa rhesis di Ippolito (vv 616-624)36 presente in PBerol 9773 mentre un altro ostracon rinvenuto a Luxor presenta chiari indizi di un esercizio di trascrizione sotto dettatura di alcuni versi misogini in cui si fa specifico riferimento ad Euripide37

Egrave possibile riconoscere quindi un interesse per questi argomenti nei

29 Il tema egrave presente soprattutto nella Melanippa Desmotis di Euripide (TrGF V 1 494) nel Protesilaus (TrGF V 2 657) si critica lrsquoattitudine tipicamente maschile ad esprimere un giudizio universalmente negativo nei confronti delle donne infine Fedra nellrsquoHippolytus (vv 403-404 406-407 407a-410 413-423) esalta il valore della fedeltagrave femminile

30 Cf infra p 29431 CGFP 2 = PCG II 71 Nel papiro egrave conservato anche il nome del comico

Antifane32 Eur Hipp 664-66833 Hippon fr 68 West = 66 Degani34 I passi sono contenuti in Stob 4 22 περὶ γάμου 23 γαμικὰ παραγγέλματα35 Cribiore 1996 229-230 fa parte della sezione dedicata ai long passages36 Unrsquoulteriore testimonianza egrave offerta dal PFreib IV 45 del IV-V sec d C in

cui egrave contenuta unrsquoantologia gnomica in trimetri sul tema del περὶ γάμου ma il docu-mento egrave troppo frammentario per stabilirne la provenienza

37 Milne 1923 40-43

293Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

lsquoprogrammirsquo38 scolastici e la ricorrenza costante di certi autori e generi lette-rari soprattutto drammatici quali repertori utili lsquoa temarsquo39 Ma occorre anche notare che laddove nei frammenti papiracei considerati si parli espressamen-te di matrimonio si fa per lo piugrave riferimento alle qualitagrave o ai difetti fem-minili considerati nella dimensione dellrsquooikos lrsquounica che venga riconosciuta alle donne ed in cui loro stesse si identifichino secondo un topos piuttosto diffuso ma non si accenna mai a considerazioni di carattere economico Se si passa poi ad analizzare lrsquoapplicazione di questi temi nelle theseis scolastiche si nota un puntuale riscontro dei materiali

I soggetti di questo progymnasma rimasero invariati fino alla tarda anti-chitagrave come dimostra il confronto fra gli argomenti elencati nel trattato di Elio Teone nel I sec d C e quelli proposti da Nicolao nel V sec d C40 in forma semplice (egrave bene avere figli egrave opportuno che un saggio si impegni nel-la vita politica) o nella tipica formulazione comparativa (egrave meglio la vita in campagna o in cittagrave egrave piugrave meritevole il soldato o lrsquoavvocato) In particolare il tema relativo al prender moglie faceva specificamente parte delle theseis praktikai che trattavano argomenti dalle forti implicazioni concrete distinte

38 Si puograve senzrsquoaltro concordare con Stramaglia 2010 112-113 riguardo allrsquoipotesi che nellrsquoantichitagrave non esistessero neacute programmi neacute metodi drsquoinsegna-mento universalmente validi ma semplicemente laquoroutinesraquo piugrave diffuse di altre per cui anche la scelta di un tema da discutere piuttosto che un altro era affidata alle preferenze del maestro

39 A questa categoria doveva appartenere anche lrsquoantologia del II sec a C edita da Barns 1950 126-163 (MP3 1574 = LDAB 1055) uno gnomologio contenente passi tratti da Anassimene Euripide Demostene Menandro e Teofrasto sul tema della tyche anche in questo caso dunque la maggior parte dei passi egrave desunta da testi drammatici Fra le varie ipotesi formulate Pordomingo 2010 56 non esclude che lrsquoantologia potesse essere utilizzata da un maestro probabilmente come repertorio da cui attingere materiali per le sue esercitazioni proginnasmatiche Per una diversa ipotesi cf Messeri 2004 353-356 Ulteriori antologie tematiche sono elencate in Pordomingo 2010 57 n 63

40 Seguendo lo schema proposto da Bonner 1949 3-4 (corredato di tutti gli opportuni riferimenti alle fonti) si puograve efficacemente sintetizzare la ricchissima va-rietagrave di temi delle quaestiones infinitae in cinque categorie 1) quaestiones relative allrsquouniverso e alla sua costituzione (il mondo egrave governato dalla Provvidenza) 2) origine delle leggi e amministrazione dello Stato (il diritto ha origine naturale) 3) doveri e diritti sociali (egrave bene sposarsi egrave giusto impegnarsi nella vita politica) 4) temi etici (la virtugrave egrave fine a se stessa) 5) questioni di vita quotidiana (ci si deve occupare di filosofia o di retorica)

294 FR Nocchi

da Teone da quelle theoretikai ovvero finalizzate esclusivamente al sapere comunemente attribuite ai filosofi41

Lo Pseudo Dioniso nel III-IV sec d C precisa che nelle theseis scolasti-che questo soggetto era discusso preferenzialmente rispetto ad altri42 ed in effetti nei trattatisti di retorica greca ritorna immancabilmente fra i temi pro-posti per le esercitazioni progimnasmatiche43 Ne possediamo tre esemplifi-cazioni44 tutte sviluppate secondo moduli fissi e che presentano le medesime argomentazioni supportate da ragioni di carattere moralistico e civile in cui egrave evidente lrsquointento educativo45 nessuna allusione invece ai temi economi-ci tipici come vedremo della trattazione letteraria del tema Una sola volta Libanio accenna alla possibilitagrave sia per il povero che per il ricco di accrescere il proprio patrimonio con le nozze ma il discorso egrave inserito in un contesto in cui si esaltano i vantaggi che derivano dalla reciproca collaborazione fra i coniugi46 Fra i topoi discussi invece ricorre costantemente lrsquoorigine divina dellrsquoistituzione il matrimonio come prima cellula della societagrave e strumen-to di edificazione morale la procreazione quale elemento fondamentale per la continuitagrave della specie e fonte di riconoscimento pubblico la donna come consolatrice delle preoccupazioni quotidiane e sagace amministratri-ce dei beni familiari Non egrave un caso probabilmente che il riferimento alle

41 Theon RhG II p 121 6-14 Spengel = pp 83-84 Patillon Herm RhG II p 25 3-12 Rabe Aphthon RhG X p 41 15-21 Rabe = p 152 Patillon

42 [Dion Hal] Ars 233-241 Non egrave forse un caso che ci siano giunti exempla relativi esclusivamente a theseis in favore del matrimonio e che Teone (Theon RhG II p 125 15-16 Spengel = p 90 Patillon) alludendo alla thesis sulla procreazione faccia riferimento agli aspetti positivi del vincolo coniugale tale prospettiva aveva si-curamente un maggiore risvolto paideutico implicando la nozione di virtus e lrsquoesor-tazione allrsquoassolvimento degli officia

43 Theon RhG II p 120 15 Spengel = p 82 Patillon Herm RhG II p 25 18 Rabe Lib progymn VIII pp 550-561 Foerster Aphthon RhG X p 41 5 e 42 11-46 18 Rabe = pp 152-157 Patillon Nicol RhG XI p 71 20 Felten

44 Lib progymn VIII pp 550-561 Foerster Aphthon RhG X pp 42 11-46 18 Rabe = pp 153-157 Patillon [Dion Hal] Ars 233-241

45 Per lrsquoidea che sia la thesis di Teone (RhG II p 125 13-20 Spengel = p 90 Patillon) che quella di Libanio (progymn VIII p 553 1-2 Foerster) contengano una chiara matrice stoica evidente soprattutto nella convinta asserzione dellrsquoorigine naturale del matrimonio cf Laguna 1994 269

46 Lib progymn VIII p 554 11-18 Foerster lo stesso argomento egrave presente in epigr Bob 26 12 che come si egrave detto costituisce insieme allrsquoepigr 25 una thesis in utramque partem (cf infra p 300)

295Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

qualitagrave femminili trovi una puntuale corrispondenza nella scelta dei brani operata nelle antologie scolastiche47 Egrave interessante perograve evidenziare alcune peculiaritagrave del genus Aftonio nel definire questo progymnasma assimila le theseis praktikai a quelle politikai48 καὶ πολιτικαὶ μὲν αἱ πρᾶξιν ἔχουσαι πόλιν συνέχουσαν οἷον εἰ γαμητέον εἰ πλευστέον In effetti se si prendono in con-siderazione le argomentazioni a favore del matrimonio si puograve notare che il vincolo nuziale egrave considerato il fondamento delle istituzioni civili e del di-ritto della difesa e della sopravvivenza della πόλις la discussione si articola attraverso una serie di esortazioni a vivere rispettando i doveri del buon cit-tadino che permettevano di indottrinare i giovani studenti sui propri officia publica49 Possiamo invece farci unrsquoidea di quali accuse venissero mosse al matrimonio attraverso la testimonianza indiretta di Aftonio che simula un contraddittorio con i detrattori del vincolo nuziale rispondendo in partico-lare alle obiezioni di quanti lo consideravano fonte di sofferenza e proble-mi50 A tutte le accuse Aftonio ribatte facendo leva su argomenti fondati sal-damente su ideali civili e morali arrivando addirittura a trasformare i motivi di critica in elogio

Nonostante lrsquoevidente caratterizzazione lsquoseriarsquo che la dottrina retorica aveva destinato allrsquoargomento anche il genere comico influigrave sullrsquoapplicazio-ne pratica che le theseis avevano in campo declamatorio Due erano princi-palmente gli ambiti in cui esse venivano impiegate nelle suasoriae in cui alla struttura base della thesis venivano aggiunti il destinatario e le circostanze del discorso connotato da una spiccata componente deliberativa51 nelle con-

47 Lib progymn VIII pp 554 11-555 5 Foerster (con il matrimonio le ric-chezze si moltiplicano sia per il povero che per il ricco grazie alla collaborazione dei coniugi e alle capacitagrave amministrative della donna) Aphthon RhG X pp 42 24-43 6 Rabe = p 153 Patillon (il matrimonio incita alla virtugrave) [Dion Hal] ars 236-238 (il matrimonio egrave fonte di buone qualitagrave e consolazione delle afflizioni) Per un riscontro dei temi nei frammenti papiracei cf nn 28-29

48 Aphthon RhG X 41 18 Rabe = p 152 2 Patillon49 Lib progymn VIII pp 553 12-554 10 Foerster Aphthon RhG X pp 42

19-43 6 Rabe = p 153 Patillon50 Aphthon RhG X pp 43 11-46 18 Rabe = pp 154-157 Patillon51 Sullrsquoargomento cf Bonner 1949 8-9 che presenta numerosi exempla di come

avvenisse tale conversione con il riferimento a luoghi e circostanze determinate e su-pra Quint inst 2 4 24 e 3 5 8 Un tipico esempio era la thesis lsquobisogna dedicarsi alla navigazionersquo che opportunamente trasformata in suasoria poteva assumere la forma lsquoAlessandro delibera se si debba attraversare lrsquoOceanorsquo (Sen suas 1 Quint

296 FR Nocchi

troversiae52 ove invece le theseis offrivano il pretesto a coloro che si esibi-vano nellrsquoesecuzione di declamazioni fittizie di passare da discorsi specifici a riflessioni generali in particolare quelle relative alla corruzione dei tempi (de saeculo)53 che implicavano marginalmente considerazioni sullrsquoinfedeltagrave delle donne o sul vincolo matrimoniale Questi soggetti che potevano facil-mente essere assimilati ai loci communes54 erano utilissimi ai declamatori per lrsquoamplificatio Dalle testimonianze contenute nelle declamazioni di Seneca Retore si ricava lrsquoimpressione che fra gli scholastici imperasse la misoginia tantrsquoegrave lrsquoaccanimento con cui si scagliano contro i vizi muliebri nulla di stra-no dunque che tali acquisizioni giovanili continuassero ad influenzare la produzione successiva55 soprattutto nellrsquoepoca tardoantica in cui si era dif-fusa la tendenza a ricalcare modelli scolastici nella produzione adulta56 A questo punto perograve egrave bene chiedersi da quali fonti i declamatori traessero ispirazione per le loro invettive Molti degli argomenti discussi nel nostro epigramma come si dimostreragrave a breve sono mutuati dalla commedia ma essi non erano assolutamente estranei alla retorica si egrave giagrave visto come buona parte dei repertori a tema utilizzati per le theseis fossero tratti dai testi dram-matici ma essi continuavano ad essere impiegati negli esercizi piugrave avanzati I

inst 3 8 16) cosigrave anche Sen epist 14 13 in cui sono presenti le argomentazioni che venivano comunemente impiegate per disquisire sullrsquoatteggiamento che Catone avrebbe dovuto tenere durante la guerra civile una suasoria che costituiva uno svilup-po circostanziato dalla tesi relativa alla possibilitagrave per il saggio di partecipare alla vita politica (potest aliquis disputare an illo tempore capessenda fuerit sapienti res publica)

52 Per il complesso rapporto delle theseis con le controversiae cui accenna in maniera poco chiara Seneca Retore (contr 1 praef 12) cf Bonner 1969 1-26 Clarke 1951

53 Sen contr 1 praef 23 Bonner 1969 6-7 sostiene che molte delle declama-zioni di Seneca il Vecchio sottintendono questioni generali di carattere etico di-scusse comunemente come theseis ad esempio il dovere di obbedienza dei figli nei confronti dei padri il tema dellrsquoingratitudine Cf a questo proposito anche Pasetti 2008 115-116

54 In Quint inst 2 4 22 si parla implicitamente di loci de saeculo esistevano inoltre i loci philosophoumenoi che avevano una configurazione estremamente gene-rica (cf Sen contr 1 7 17)

55 Egrave ciograve che secondo De Decker 1913 23 sarebbe capitato a Giovenale che perpetuerebbe in versi le invettive de saeculo esperite negli esercizi di retorica

56 Cf Fernaacutendez Delgado 1994 303 Voumlssing 1997 37-45 216-217 605-610 Cribiore 2001 238-244 Stramaglia 2003 229-230 Agosti 2005 38-39 Stramaglia 2010 133-134

297Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

retori latini erano ben consapevoli dellrsquoutilitagrave che alle declamazioni poteva provenire dalla conoscenza del repertorio drammatico Non si spiega altri-menti il consiglio di Quintiliano che invita specificamente i declamatori a leggere con attenzione proprio le commedie di Menandro57 mentre sempre Quintiliano istituisce una stretta relazione fra i ruoli che i declamatori devo-no impersonare parlando nelle vesti di litigatores e le parti recitate dagli attori comici58 le rappresentazioni comiche costituivano un importante repertorio di ethe e pathe oltre che di argumenta

Un esempio emblematico di come i declamatori dovessero veramente im-personare determinati ruoli egrave rappresentato dalle declamazioni di Libanio in particolare alcune di esse mostrano chiaramente una matrice comica per il linguaggio impiegato ma soprattutto per lrsquoattenzione con cui viene presen-tato lrsquoethos del protagonista vicino a quello dei personaggi di piegraveces teatrali troviamo ad esempio la figura del parassita dellrsquoinvidioso del misantropo59 La declamazione 26 egrave incentrata sulla figura del dyskolos che ricorda lrsquoomo-nima commedia menandrea per carattere e modalitagrave espressive Lrsquouomo di-chiara di volersi suicidare percheacute non tollera piugrave la moglie eccessivamente loquace il ritratto della donna perograve assume una fisionomia piugrave chiara alla luce delle premesse dellrsquounione Il protagonista infatti rivela che la donna gli era stata presentata da un amico che di lei aveva soprattutto rilevato la presti-giosa discendenza e la sterminata ricchezza La declamazione quindi prende

57 Quint inst 10 1 71 ego tamen plus adhuc quiddam conlaturum eum decla-matoribus puto quoniam his necesse est secundum condicionem controversiarum plures subire personas patrum filiorum caelibum maritorum militum rusticorum divitum pauperum irascentium deprecantium mitium asperorum

58 Quint inst 3 8 51 11 1 38 La conoscenza dei caratteri inoltre serviva anche a prevenire le aspettative del pubblico riconoscendone le propensioni e le inclinazioni Infine questa profonda conoscenza dellrsquoanimo umano permetteva al declamatore di dipingere in toni negativi lrsquoethos dellrsquoavversario (Russell 1983 87-88 Russell 1996 10 e 113-114)

59 Si comprende dunque per quale motivo Libanio (epist 11 Foerster) racconti che nella sua scuola era solito far leggere ai propri allievi in particolare quelli dotati le opere drammatiche esse servivano per testarne le competenze interpretative e per assimilare i caratteri dei personaggi (cf Cribiore 2001 227) In realtagrave il metodo didattico aveva una lunga tradizione (cf Plut Dem 7) Quintiliano addirittura istituisce la docenza di un comoedus che legga con la giusta intonazione le piegraveces teatrali ma specifica che la scelta dei brani deve essere selettiva quod ita optime faciet si certos ex comoediis elegerit locos et ad hoc maxime idoneos id est actionibus similes (inst 1 11 13)

298 FR Nocchi

le mosse da un topos piuttosto diffuso fra i comici quello della donna ricca e per questo tiranna presente per lrsquoappunto nel nostro epigramma

Egrave soprattutto merito di Ugo Enrico Paoli aver chiarito lo stretto lega-me fra la commedia attica e le declamazioni latine riguardo al tema dellrsquouxor dotata equiparata impropriamente allrsquoepikleros greca60 Questa figura ricorre giagrave nelle declamazioni di Seneca il Vecchio e in quelle pseudo-quintilianee dove il rifiuto di un giovane di sposare la ricca ereditiera puograve divenire il pre-supposto per una requisitoria contro le moglie prepotenti omnes uxores di-vites servitutem exigunt crede mihi volet in suis regnare divitiis (Sen contr 1 6 5) inpotens malum est beata uxor Cum immensum pondus auri orba attulerit cum pecunia arcas nostras oneravit quid aliud quam beati serviemus (Sen contr 1 6 7) e il pretesto di un ripudio da parte di un padre ardens per il rifiuto del figlio di sposare unrsquoorfana ricca61 Il confronto con alcuni passi dellrsquoopera menandrea62 non lascia dubbi sulla matrice comica di questo soggetto che dal teatro evidentemente passava alle declamazioni divenendo caso giuridico ma il tema era affrontato esclusivamente nelle digressioni e non possedeva mai uno statuto autonomo

Da quanto si egrave detto finora si puograve ragionevolmente ipotizzare che il tema dello ψόγοςἐπαίνος γαμικῶν non fosse estraneo alle scuole di retorica e che la sua trattazione contemplasse anche valutazioni di carattere economico seb-bene queste fossero marginali rispetto alle considerazioni morali relative alla ricaduta pubblica ed ai vantaggi o svantaggi che il vincolo nuziale comporta-

60 Paoli 1943 19-29 spiega come nelle commedie latine venga trasposta e tra-visata una tipica situazione configurata nel diritto attico quella dellrsquoepikleros lrsquoorfa-na che costituiva la fortuna per il collaterale prossimiore lrsquounico che avesse il diritto di sposarla in quanto erede di tutto il patrimonio paterno Nella palliata romana (Caec ploc frr 142 ss e 158 ss R3 = Gell 2 23 9-13) essa diviene uxor dotata condizione ben diversa non potendosi paragonare lrsquointero patrimonio ad una dote per quanto ingente Per gli opportuni riferimenti al diritto greco rimando senzrsquoaltro allrsquoesauriente contributo di Belardinelli 1998 269 n 15 e 17 per il ruolo di questa figura nella commedia greca cf infra p 302

61 Sen contr 1 6 Quint decl 376 Nelle declamazioni di Seneca e Quintiliano laddove il ripudio del figlio egrave giustificato con il rifiuto da parte di questo di sposare unrsquoorba il termine acquista il significato generico di lsquoorfanarsquo lsquosenza sostegnorsquo e non quello di epikleros (erede unica) per quanto le declamazioni latine prendano spunto dalle commedie greche in cui questa figura era topica a Roma essa non trovava corri-spondenza giuridica Lrsquoorba dives egrave dunque la donna che costituisce il buon partito percheacute semplicemente ricca e non unica erede (Paoli 1943 24-27)

62 Cf infra p 303

299Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

va per lo sviluppo civileSe dunque occorre ricercare altrove lrsquoispirazione prima dellrsquoepigramma

22 maggiore egrave invece il debito che il componimento ha nei confronti della tecnica argomentativa Lrsquoepigramma infatti sembrerebbe rielaborare spunti provenienti dalla commedia secondo una struttura retorica si configurereb-be dunque come una sorta di progymnasma poetico e una dura satira miso-gina contro il vincolo matrimoniale63

Non deve stupire lrsquoapplicazione di schemi retorici a forme poetiche que-sto epigramma infatti non egrave un unicum nel suo genere Sia lrsquoIppolito euripi-deo (vv 88-120) che la Phaedra senecana (vv 435-482) contengono theseis in versi pro e contro il matrimonio il discorso di Anna rivolto a Didone per convincerla a cedere alla passione (Aen 4 31-53) egrave una suasoria e soprattut-to la sesta satira di Giovenale ricalca in forma piugrave estesa i medesimi moduli argomentativi64 infine Stanley F Bonner ha ampiamente dimostrato come Ovidio negli Amores e nelle Metamorfosi subisca lrsquoinfluenza della suasoria65 Del resto questo non egrave il solo caso in cui esercizi che correntemente venivano praticati nelle scuole di retorica in forma prosastica in vista della pratica fo-rense avevano anche una ricaduta in ambito poetico66

Quintiliano riconduce chiaramente la thesis al genus deliberativum evidenziando che qualora vengano precisati i destinatari essa diviene una suasoria Lrsquoepigramma 22 in effetti presenta una serie di argomentazioni

63 Bellandi 2003 1-364 Il primo ad evidenziare questa matrice retorica della sesta satira di Giovenale

egrave stato De Decker 1913 19 seguito da Braund 1992 78-81 Bellandi 2003 1-2 Watson 2008 275

65 Bonner 1949 149-152 ulteriori esempi sono contenuti in Laguna 1994 267-268 che dimostra lrsquoappartenenza al genus di Stat silv 1 2 161-200 sulla base di unrsquoaccurata analisi strutturale Lrsquoautore inoltre si spinge oltre postulando la teo-rizzazione retorica della thesis a partire dal corpus letterario preesistente (p 267) Per unrsquoapplicazione dello schema proginnasmatico allrsquointerno di una argomentazione omiletica di S Basilio cf Valdeacutes Garciacutea 2007 701-709

66 Basti ricordare lrsquoosservazione fatta da Quintiliano a proposito dellrsquoesercizio del-la prosopopea (che nel curriculum configurato da Quintiliano egrave bene qui ricordarlo egrave collocato allrsquointerno della trattazione della suasoria) del quale mette in rilievo lrsquoutilitagrave anche per i futuri poeti (Quint inst 3 8 49) Nei papiri del resto lrsquoesercizio dellrsquoeto-peaprosopopea comunemente trattato nei manuali di retorica come un esercizio in prosa risulta essere stato praticato a scuola anche in versi cf Fernaacutendez Delgado 1994 299-305 piugrave in generale per gli esercizi scolastici di trascrizione e di composizio-ne in versi cf Cribiore 1996 204-253 e 259-262 Pordomingo 2001 707-720

300 FR Nocchi

incalzanti che mirano a dissuadere Zoilo dal prender moglie cui segue una conclusione secondo lo schema previsto dai trattati di retorica Egrave evidente dunque la presenza della finalitagrave persuasiva e delle procedure tipiche del ge-nus In particolare ricorrono nel componimento anche i loci che venivano impiegati per il biasimo o per lrsquoelogio di una determinata circostanza nel discorso deliberativo infatti la decisione veniva presa attraverso una disa-mina precisa dei cosiddetti τελικὰ κεφάλαια67 i principi del sommo bene per cui lrsquointerlocutore era guidato nella scelta in base a ciograve che per lui era conveniente giusto opportuno Nellrsquoepigramma bobbiese prevalgono le considerazioni di opportunitagrave La tractatio include precisamente quattro ar-gomentazioni tre incentrate sul fattore economico ed una sulle attrattive femminili tutte collegate da anafora (si) e variatio (nisi) Sebbene il poeta ricerchi chiaramente un certo equilibrio nella distribuzione della materia at-tribuendo a ciascuna argomentazione un distico in forma sentenziosa lrsquoim-pressione complessiva egrave di una disarmonica ripartizione in cui prevalgono chiaramente le considerazioni patrimoniali e la requisitoria contro le donne belle ed infedeli non ha un equivalente capovolgimento

In realtagrave il poeta bobbiese non fa altro che applicare un metodo impara-to a scuola rielabora materiali comici gli stessi testimoniati nelle antologie papiracee sulla base di schemi retorici ma in questo caso sceglie la forma poetica non diversamente da quanto avviene nellrsquoepigramma 36 Anche in questo caso infatti come ho chiarito altrove68 il poeta compone unrsquoetopea epistolare in versi servendosi delle proprie reminiscenze ovidiane ed impie-gando strumenti retorici solitamente applicati in prosa Si tratta di un lusus poetico caro ai poeti tardo antichi che si compiacciono di mettere alla prova le proprie competenze letterarie sulla base di schemi appresi in giovinezza

Allrsquointerno della silloge il tema relativo al coniugium ritorna in due epi-grammata longa il 25 e 26 che insieme ricalcano i moduli di una thesis in utramque partem Si tratta di due traduzioni tratte rispettivamente da Po-sidippo e Metrodoro69 in cui sono presentati due atteggiamenti antitetici nei confronti della vita uno piugrave pessimista lrsquoaltro possibilista In questi due componimenti sono discussi numerosi argumenta tipici non solo delle diatri-be ma anche delle theseis retoriche ad esempio la quaestio relativa allrsquooppor-

67 Aphthon RhG X p 42 8-10 Rabe = p 152 Patillon68 Cf Nocchi 201269 Rispettivamente AP 9 359 e 9 360

301Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

tunitagrave di avere figli (25 11-12 26 17-18) al pericolo comportato dai viaggi in mare (25 4 26 4) alla convenienza di intraprendere la carriera militare (25 7-8 26 9-10) o politica (25 1-2 26 1-2)70 Quanto al vincolo matri-moniale tornano temi giagrave diffusamente incontrati nelle theseis di Libanio e Aftonio ovvero il timore di perdere la serenitagrave a causa dei crucci di una vita matrimoniale (25 9) e le capacitagrave manageriali della donna (26 11-12) La mia impressione egrave che nella scelta degli epigrammi il presunto compilatore della silloge si sia fatto influenzare soprattutto dalle memorie scolastiche e che abbia selezionato quei componimenti che nella struttura e nei temi gli erano familiari per formazione71

I temi comiciSe la struttura dellrsquoepigramma egrave dunque retorica il contenuto sembra richia-mare fondamentalmente la trattazione del tema operata dal genere comico-epigrammatico in cui il motivo economico egrave preponderante

Il componimento egrave strutturato soprattutto nella prima parte secondo una successione chiaramente ponderata il poeta infatti prende in considerazione tutte le combinazioni relative ai rapporti economici fra coniugi partendo ov-viamente dalla prospettiva maschile Lo schema egrave pressappoco questo

I distico = povero + poveraII distico = povero + riccaIII distico = ricco + povera

Il modello greco a cui il poeta bobbiese si ispira egrave stato identificato da Wolfgang Speyer72 in Anassandride insigne rappresentante della Mese che fra i suoi frammenti annovera anche un lungo brano dalle evidenti consonan-ze con il nostro epigramma

Ὅστις γαμεῖν βουλεύετrsquo οὐ βουλεύεταιὀρθῶς διότι βουλεύεται χοὔτω γαμεῖ

70 Theon RhG II p 120 15-16 Spengel = p 82 Patillon Aphthon RhG X p 41 17-18 Rabe = p 152 Patillon

71 Per ulteriori riferimenti ai temi scolastici contenuti nella raccolta cf Nocchi 2012

72 Speyer 1963 23

302 FR Nocchi

Πολλῶν κακῶν γάρ ἐστιν ἀρχὴ τῷ βίῳἬ γὰρ πένης ὢν τὴν γυναῖκα χρήματαλαβὼν ἔχει δέσποιναν οὐ γυναῖκrsquo ἔτιἧς ἐστι δοῦλος καὶ πένης ἢν δrsquo αὖ λάβῃμηδὲν φερομένην δοῦλος αὐτὸς γίνεταιδεῖ γὰρ τὸ λοιπὸν ἀνθrsquo ἑνὸς τρέφειν δύοἈλλrsquo ἔλαβεν αἰσχράν οὐ βιωτόν ἐστrsquo ἔτιοὐδrsquo εἴσοδος τὸ παράπαν εἰς τὴν οἰκίανἈλλrsquo ἔλαβεν ὡραίαν τις οὐδὲν γίνεταιμᾶλλόν τι τοῦ γήμαντος ἢ τῶν γειτόνωνὥστrsquo οὐδαμῶς κακοῦ γrsquo ἁμαρτεῖν γίνεται73

Nonostante lrsquoindiscutibile corrispondenza tematica fra i due testi risul-tano notevoli le differenze che rivelano il sottile sforzo di rielaborazione da parte del poeta in particolare il maggior risalto attribuito nellrsquoepigramma bobbiese alla struttura argomentativa Giagrave dal primo distico infatti il gioco paranomastico ottenuto con lrsquoanafora del nome Zoilo il poliptoto paupe-rie pauperiem il richiamo di suoni fra egenam iunges conferisce ai versi una certa coesione ed efficacia Ogni distico inoltre egrave costruito in maniera analoga nellrsquoesametro viene introdotta la protasi con anafora della particella ipotetica e nel pentametro sono immancabilmente presentate le conseguenze nefaste delle scelte I primi tre esametri in particolare si chiudono con un riferimento alla donna che qualifica la sua condizione economica Inoltre nellrsquoepigramma lrsquoultimo distico enuncia perentoriamente la conclusione sca-turita dalle considerazioni precedenti che nel frammento di Anassandride viene anticipata perdendo di incisivitagrave Il componimento bobbiese quindi mostra una proporzione simmetrica che farebbe pensare ad uno schema pre-costituito nel quale il poeta inserisce una serie di motivi topici

Le prime due eventualitagrave contemplate in epigr Bob 22 si riferiscono alla condizione svantaggiosa del marito povero sia nel caso che questi si unisca ad una donna di condizione analoga sia che sposi una ricca Si tratta di un tema frequente soprattutto nella commedia greco-latina e nellrsquoepigrammatica

In particolare lrsquoidea che la donna ricca proprio in virtugrave delle sue possibili-tagrave economiche sia viziata e prepotente e tiranneggi il marito contravvenendo cosigrave allrsquoidea tradizionale della supremazia maschile nel coniugium egrave un luogo comune soprattutto della commedia di mezzo e menandrea quindi ereditato

73 Anaxandr fr 53 K-A = Stob 4 22b 28 p 513 Hense

303Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ed adattato da quella ceciliana74 plautina75 e terenziana76 a noi sono giunti alcuni titoli relativi alla figura dellrsquoepikleros greca77 ma dai pochi frammenti superstiti si evince quale importanza questa donna avesse nello svolgimen-to della trama78 Esempio emblematico del topos egrave il ritratto menandreo del marito frustrato costretto dalla moglie ricca ereditiera a cacciare la servet-ta in cui ritorna il riferimento allrsquoepikleros dipinta come despoina che sottrae allrsquouomo i piaceri della vita79 Il motivo economico egrave riproposto con argomen-tazioni piugrave vicine a quelle dellrsquoepigramma bobbiese in un altro frammento dello stesso autore dove al tema del matrimonio vantaggioso si associa quello della perdita della libertagrave e della serenitagrave un motivo tra lrsquoaltro presente anche nellrsquoepigr Bob 47 traduzione fedele di Pallada (App Anth 3 314 nr 145)

74 Furono autori di commedie latine dal titolo Epiclerus Cecilio Stazio (fr 1-2 R3) e Turpilio (frr 1-13 R3) per il quale cf Quint inst 10 1 10 cf anche Caec ploc frr 142-147 e 158-162 R3 = Gell 2 23 9-13 (cf infra) In particolare per i frammenti di Cecilio Stazio si veda Guardigrave 1974 74-76 161-168 Sulla traduzione ceciliana di Menandro in Aulo Gellio cf Gamberale 1969 75-90

75 Plaut Aul 534-535 nam quae indotata est ea in potestate est viri dotatae mac-tant et malo et damno viros Ulteriori riferimenti testuali in Schuhmann 1977

76 Sullrsquoepidikasia (procedura legale in base a cui il parente prossimiore prendeva in affidamento lrsquoepikleros) egrave basata la trama del Phormio alle medesime leggi fanno riferimento gli Adelphoi (vv 650-659)

77 Si possono ad esempio ricordare Antifane (fr 94 K-A) Alessi (frr 78-81 K-A) Difilo (fr 40 K-A) Diodoro (fr 2 K-A) e ovviamente Menandro che sembra aver scritto addirittura due commedie su questo soggetto (sullrsquoambiguitagrave di questa notizia ed in generale sul ruolo dellrsquoepikleros nel diritto e nella commedia gre-ca cf Belardinelli 1998 264-270)

78 La rilevanza attribuita a questa figura nelle trame comiche della Mese e della Nea egrave dovuta secondo Belardinelli 1998 267 ai cambiamenti socio-economici intercorsi nel III-IV sec a C quando lrsquoistituto nato eminentemente per permettere la propagazione della stirpe (Plut Sol 20 2-5) era divenuto in forma esclusiva uno strumento di arricchimento

79 Men ploc fr 296 K-A = Gell 2 23 8 ἐπrsquo ἀμφότερα νῦν ἅτrsquo ἐπίκληρος οὖσα δή μέλλει καθευδήσειν κατείργασται μέγα καὶ περιβόητον ἔργον ἐκ τῆς οἰκίας ἐξέβαλε τὴν λυποῦσαν ἣν ἐβούλετο ἵνrsquo ἀποβλέπωσι πάντες εἰς τὸ Κρωβύλης πρόσωπον ἥ γrsquo εὔγνωστος εἶχέ με γυνή δέσποινα καὶ τὴν ὄψιν ἣν ἐκτήσατο ὄνος ἐν πιθήκοις ἐστὶ δὴ τὸ λεγόμενον Τοῦτο σιωπᾶν βούλομαι τὴν νύκτα τὴν πολλῶν κακῶν ἀρχηγόν Οἴμοι Κρωβύλην λαβεῖν ἔμrsquo ἑκκαιδεκατάλαντον ὦ θεοί γύναιον οὖσαν πήχεως Εἶτrsquo ἐστὶ τὸ φρύαγμα εἴπως ἀνυπόστατον μὰ τὸν Δία τὸν Ὀλύμπιον καὶ τὴν Ἀθηνᾶν οὐδαμῶς Παιδισκάριον θεραπευτικὸν δὲ λόγου τάχιον ἀπαγέσθω δέ τις ἢ ἄρrsquo ἀντεισαγάγοι Cf anche fr 297 K-A = Gell 2 23 11

304 FR Nocchi

Ὅταν πένης ὢν καὶ γαμεῖν τις ἑλόμενοςτὰ μετὰ γυναικὸς ἐπιδέχηται χρήματααὑτὸν δίδωσιν οὐκ ἐκείνην λαμβάνει80

Analoghe considerazioni si trovano in Alessi

Ὦ δυστυχεῖς ἡμεῖς πεπρακότεςτὴν τοῦ βίου παρρησίαν καὶ τὴν τρυφὴνγυναιξὶ δοῦλοι ζῶμεν ἀντrsquo ἐλευθέρωνἜπειτrsquo ἔχειν προῖκrsquo οὐχὶ τιμὴν πάσχομενπικράν γε καὶ μεστὴν γυναικείας χολῆςἩ τῶν γὰρ ἀνδρῶν ἐστι πρὸς ἐκείνην μέλιοἱ μέν γε συγγνώμην ἔχουσrsquo ἀδικούμενοιαὗται δrsquo ἀδικοῦσαι καὶ προσεγκαλοῦσrsquo ἔτιὧν οὐκ ἐχρῆν ἄρχουσιν ὧν δrsquo ἄρχειν ἐχρῆνἀμελοῦσιν ἐπιορκοῦσιν οὐδὲ ἓν κακὸνἔχουσι καὶ κάμνειν λέγουσrsquo ἑκάστοτε81

Dallrsquoepigrammatica greca invece potrebbero essere giunte al poeta bobbiese le suggestioni relative al tema del matrimonio fra poveri lrsquoipote-si sembrerebbe avvalorata dal largo influsso del genus registrato nellrsquointera silloge82 NellrsquoAnthologia Palatina assistiamo ad una serie di variazioni sul tema con amaro disincanto lrsquounione egrave descritta come una guerra continua a causa dagli enormi disagi dovuti allo stato di indigenza83 Spesso il proble-ma egrave risolto con stratagemmi non proprio edificanti per sbarcare il lunario

80 Men fr 802 K A = Stob 4 22d 95 p 533 Hense Sempre Menandro (fr 805 K-A = Stob 4 22f 130 p 548 Hense) paragona la donna ricca ad una punizio-ne divina e definisce chi comunemente egrave considerato felice per la grande dote uno sventurato ὅστις γυναῖκrsquo ἐπίκληρον ἐπιθυμεῖ λαβεῖν πλουτοῦσαν ἤτοι μῆνιν ἐκτίνει θεῶν ἢ βούλετrsquo ἀτυχεῖν μακάριος καλούμενος

81 Alex fr 150 K-A82 Mariotti 1962 coll 52-61 Canali ndash Nocchi 2011 11-1983 AP 11 6 πτωχοῦ ἐστι γάμος κυνέα μάχα εὐθὺ κυδοιμός λοιδορίαι πληγαί

ζημία ἔργα δίκαι lrsquoepigramma di Callictere evidenzia gli inconvenienti dellrsquounio-ne attraverso la sequenza di asindeti e omoteleuti Sul tema cf anche AP 9 442 di Agatia Scolastico e 11 388 di Lucillio in cui si aggiungono anche le difficoltagrave legate allrsquoesistenza della prole (Longo 1967 77) infine in AP 5 267 di Agatia Scolastico un epigramma in forma dialogata il matrimonio con una donna povera viene consi-derato atto di follia

305Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

il marito si fa mantenere dalla moglie costringendola alla prostituzione84 Raramente i poeti epigrammatici si pronunciano favorevolmente su un matrimonio di un uomo benestante con una donna povera85 al contrario si preferisce lrsquounione fra coniugi di pari condizione86 In effetti questo ar-gomento trova puntuale riscontro anche in ambito paremiografico87 e nei trattati filosofici in questrsquoultimo caso perograve il discorso non assume i toni della polemica tipici del genere comico ed epigrammatico ma egrave inserito in un ragionamento piugrave ampio relativo ai pericoli che possono minare il conseguimento della virtus La condizione di inferioritagrave di un marito po-vero ad esempio puograve determinare la sua acquiescenza ai tradimenti di una moglie libertina nam quid ndash ait Seneca ndash de viris pauperibus dicam quorum in nomen mariti et ad eludendas leges quae contra celibes datae sunt pars magna conducitur Quomodo potest regere more set praecipere castitatem et mariti auctoritatem tenere qui nupsit88 Lrsquoargomento finanziario perograve ne-gli scritti filosofici non assume mai la centralitagrave ricoperta negli epigrammi dellrsquoAnthologia e nella commedia89

84 AP 11 4 di Parmenione il poeta in questo epigramma insiste soprattutto sullrsquoatteggiamento compiacente del marito ignaro di qualsiasi considerazione mo-rale pur di vivere nellrsquoagio sullrsquoargomento cf Longo 1967 98 Piugrave spesso lrsquoidea del buon matrimonio viene associata a quella dellrsquounione con donne anziane ricercate soprattutto per la dote e lrsquoeventualitagrave della loro rapida dipartita mentre lrsquouomo si consola con lrsquoancella giovane (AP 11 202 adespoto) sul tema si vedano anche 11 65 di Parmenione e 11 425 adespoto Lrsquoargomento egrave ripreso in epigr Bob 23 e 24 ma era giagrave particolarmente caro a Marziale (cf 9 80 e 8 12 1-2 in cui si gioca sullrsquouso del verbo nubo riferito allrsquouomo non diversamente da Sen matr fr 29 V)

85 AP 7 648 di Leonida di Taranto86 AP 7 89 di Callimaco87 Diog Laert 1 4 8 cf Tosi 1991 nr 1442 (= Ov Her 9 32) e 1443 (= Plaut

Asin 87)88 Sen matr fr 29 V le medesime considerazioni si trovano nel pitagorico Cal-

licratida (in Stob 4 28 18 p 687 Hense) ed in Plut lib educ 13f-14a il quale perograve prospetta anche una posizione piugrave moderata consigliando di preferire sempre la virtugrave nella scelta della donna ma di godere anche della ricchezza qualora essa si aggiunga come spontaneo complemento (amat 754a-b) infine il tema egrave presente nei cristiani (Tert uxor 2 8 4 Hier epist 127 3) dove egrave inserito nella recriminato-ria sullrsquoadulterio

89 Anche nel De matrimonio di Seneca (matr fr 54 V) dove egrave presente una sintesi dei primi quattro versi dellrsquoepigramma bobbiese (pauperem alere difficile est divitem ferre tormentum) lrsquoadagio egrave posto a conclusione di un lungo ragionamento tratto dallrsquoaureolus liber di Teofrasto volto a dissuadere il sapiente dal matrimonio

306 FR Nocchi

Anche i pericoli connessi alla bellezza femminile di cui si parla nei ver-si 7-8 del nostro epigramma erano proverbiali Oltre ai versi anassandridei il poeta bobbiese avragrave avuto presente il noto detto popolare ἐὰν μὲν γήμῃς αἰσχράν ἕξεις ποινήν ἂν δὲ καλήν ἕξεις κοινήν la cui origine paremiologica egrave dimostrata dallrsquoannominatio90 Il tema tra lrsquoaltro trova un trattamento equi-valente nel mondo latino nelle Sententiae di Publilio Siro maximo periclo custoditur quod multis placet non facile serves quod multis placet91 ma ritorna anche nelle controversiae senecane sempre come locus a latere nihil in corpo-re uxoris suae plus maritus quam quilibet alienus peregrinusve cognoverit92

Lrsquoanonimo poeta del resto non si limita a rielaborare i versi di Anassan-dride ma aggiunge anche un distico del tutto innovativo che rivela la sua vo-lontagrave di romanizzare il componimento Questa scelta ha importanti risvolti anche dal punto di vista strutturale Lrsquoautore come si egrave detto incentra lrsquoepi-gramma soprattutto sul fattore economico relegando ad un ruolo marginale o tralasciando del tutto le ulteriori considerazioni contrarie al matrimonio che invece erano discusse nella fonte greca in particolare egli sostituisce il distico relativo ad una sposa poco avvenente con unrsquoulteriore valutazione patrimoniale La sua dunque non egrave una traduzione fedele come avviene per la maggior parte degli Epigrammata Bobiensia ma presenta un certo grado di originalitagrave nella delimitazione del tema e nella sua ricontestualizzazione In effetti i versi 3-4 introducono una terza alternativa allrsquoevenienza di un ma-trimonio fra due poveri o fra uxor dotata e marito indigente Lrsquoeventualitagrave egrave che un uomo ricco proverbialmente rappresentato da Lucullo e Crasso93 sposi una cliens sine re una donna nullatenente ma libera Se lrsquoipotesi fino

(nec posse quemquam libris et uxori pariter inservire) Una rivisitazione moderna del tema egrave presente in Boccaccio (Esposizioni sopra la Commedia sect 31 Corbaccio sect 247)

90 Nelle fonti il proverbio non ha unrsquoattribuzione univoca Diogene Laerzio lo attribuisce ora a Bione di Boristene (4 48) ora ad Antistene (6 3) Aulo Gellio (5 11 2) sostiene che si tratti della risposta pronunciata da Biante di Priene ad un tale che lo interrogava sullrsquoopportunitagrave di sposarsi infine Stobeo (4 22a 17 p 497 Hense) pensa sia stato formulato da un uomo in risposta a Pittaco (Grilli 1953 178 Barigazzi 1966 542-543)

91 Publil sent M 18 v 326 R F 32 v 408 R92 Sen contr 2 7 2 Il tema si iscrive allrsquointerno dellrsquoinvettiva contro la corruzio-

ne delle matrone romane Cf anche Sen contr 2 1 24 per ulteriori fonti retoriche relative al locus de saeculo cf De Decker 1913 19-29

93 In molti scrittori il suo nome egrave sinonimo di ricchezza (Cic Att 1 4 3 2 4 2 off 1 25 Sall Catil 48 5 Sen epist 119 9 dial 7 21 3)

307Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ad ora postulata di una matrice retorica del componimento egrave valida il poeta sostituirebbe il tipico exemplum mitologico presente immancabilmente in tutte le theseis scolastiche94 con due exempla storici ma per cosigrave dire assunti ormai a paradigma indiscusso della ricchezza Anche la scelta dei due per-sonaggi storicamente noti come ricchi possidenti sembra ben ponderata Lucullo e Crasso rappresentano due modi antitetici di vivere la ricchezza Plutarco li pone a confronto in piugrave di unrsquooccasione dipingendo Crasso come avido e parsimonioso Lucullo come uno sperperatore95 Resta da capire il riferimento alla cliens i lessicografi e i grammatici latini concordano nel ri-ferire il termine sia al genere maschile che a quello femminile cliens tam hic quam haec96 ma di fatto le uniche due attestazioni al femminile a noi per-venute in latino sono quelle presenti in unrsquoepistola di San Girolamo (130 6)97 ed in unrsquoepigrafe98 Troviamo invece piugrave volte attestato il sinonimo clienta soprattutto in contesto comico in particolare il termine egrave usato da Plauto99 ndash in riferimento alle fanciulle sottoposte allrsquoauctoritas di un uomo anziano per lo piugrave prostitute o schiave ndash o in Afranio cliens communis ge-

94 Ad esempio si veda Aphthon RhG X p 43 7 Rabe = p 153 Patillon Lib progymn VIII pp 551-552 Foerster

95 Plutarco accomuna i due personaggi in un passo in cui Catone rimprovera aspramente il ricco gaudente lsquoοὐ παύσῃrsquo ἔφη lsquoσὺ πλουτῶν μὲν ὡς Κράσσος ζῶν δrsquo ὡς Λεύκολλος λέγων δrsquo ὡς Κάτωνrsquo (Plut Luc 40 3) ma il confronto risulta evidente anche dalla descrizione dei banchetti (Plut Luc 40 1 νεόπλουτα δrsquo ἦν τοῦ Λευκόλλου τὰ δεῖπνα τὰ καθrsquo ἡμέραν οὐ μόνον στρωμναῖς ἁλουργέσι καὶ διαλίθοις ἐκπώμασι καὶ χοροῖς καὶ ἀκροάμασιν ἐπεισοδίοις ἀλλrsquo ὄψων τε παντοδαπῶν καὶ πεμμάτων περιττῶς διαπεπονημένων παρασκευαῖς ζηλωτὸν ἀνελευθέροις ποιοῦντος ἑαυτόν Cras 3 1 ἐν δὲ τοῖς δείπνοις ἡ μὲν κλῆσις ἦν ὡς τὰ πολλὰ δημοτικὴ καὶ λαώδης ἡ δrsquo εὐτέλεια τὴν καθαριότητα καὶ φιλοφροσύνην ἡδίονα τοῦ πολυτελοῦς εἶχε) e delle ville (Luc 39 2 εἰς παιδιὰν γὰρ ἔγωγε τίθεμαι καὶ οἰκοδομὰς πολυτελεῖς καὶ κατασκευὰς περιπάτων καὶ λουτρῶν καὶ ἔτι μᾶλλον γραφὰς καὶ ἀνδριάντας καὶ τὴν περὶ ταύτας τὰς τέχνας σπουδήν ἃς ἐκεῖνος συνῆγε μεγάλοις ἀναλώμασιν εἰς ταῦτα τῷ πλούτῳ ῥύδην καταχρώμενος ὃν ἠθροίκει πολὺν καὶ λαμπρὸν ἀπὸ τῶν στρατειῶν ὅπου καὶ νῦν ἐπίδοσιν τοιαύτην τῆς τρυφῆς ἐχούσης οἱ Λευκολλιανοὶ κῆποι τῶν βασιλικῶν ἐν τοῖς πολυτελεστάτοις ἀριθμοῦνται Cras 2 6 τοσούτους δὲ κεκτημένος τεχνίτας οὐδὲν ᾠκοδόμησεν αὐτὸς ἢ τὴν ἰδίαν οἰκίαν ἀλλrsquo ἔλεγε τοὺς φιλοικοδόμους αὐτοὺς ὑφrsquo ἑαυτῶν καταλύεσθαι χωρὶς ἀνταγωνιστῶν)

96 Caper gramm VII 108 16 Keil97 Hier epist 130 698 CIL VI 3442 Sagitti Memoriae Corneliae Musae clienti carissimae piissimae

feminae quae vixit ann XVIII m VIIII d XVIIII Verus evoc Aug99 Fest p 53 L clientam pro cliente Plautus dixit

308 FR Nocchi

neris est invenimus tamen et clientam apud Afranium in Pompa lsquointerim tua clientarsquo 100 Si tratta evidentemente di un uso traslato del termine il cliens infatti egrave giuridicamente libero ma si pone sotto la tutela di un uomo potente per riceverne la protezione101 ed egrave a questo tipo di rapporto che allude il vec-chio Damone quando nella Rudens102 si vanta di essere divenuto il paladino di due belle ragazze (clientas) sfuggite ad un lenone le stesse che poco prima apostrofa come mulierculae termine dalle evidenti implicazioni dispregiati-ve allo stesso modo va inteso il termine clienta riferito alla meretrix adules- cens del Miles gloriosus che il vecchio Periplectomeno afferma di possedere Egli infatti puograve costringerla a prestarsi come avvenente corteggiatrice del soldato protagonista della piegravece solo in quanto sottoposta alla propria po-testas103 Egrave altamente probabile che anche nellrsquoepigramma bobbiese il poeta non alluda specificamente allrsquoistituto giuridico della clientela ma impieghi il termine in senso traslato per indicare una donna povera che per necessitagrave si pone sotto la protezione di un uomo ricco come farebbe un vero cliens Ciograve che mi sembra interessante perograve egrave che la situazione anche in questo caso sembra tratta da un contesto comico coerentemente con la scelta di fondo operata dal poeta bobbiese Rilevante egrave anche lrsquouso ossimorico della iunctura pannosae nobilitatis lrsquoattributo pannosus inteso come qui nel senso di lsquove-stito di straccirsquo si trova soprattutto in epoca tarda negli scrittori cristiani104 ma compare giagrave in Seneca ed in Apuleio Anche in questo caso il termine va inteso in senso traslato come lsquopoverorsquo i figli nati da questo matrimonio non possono che essere degli straccioni in quanto nati e allevati da madre povera che finisce per depauperare il patrimonio del marito non avendo contribuito ad incrementarlo con la sua dote

La matrice scolastica dellrsquoepigramma bobbiese si manifesta dunque sot-to molteplici forme nellrsquoesercizio traduttivo nel rispetto dello schema reto-rico ed anche nella rielaborazione delle fonti drammatiche Nonostante la

100 Char gramm I 100 16 Keil Il termine egrave attestato anche una sola volta in Orazio (carm 2 18 8) come sinonimo di ancilla e in Frontone (p 32 18 N) con la stessa accezione

101 Per la condizione dei clientes si vedano Dion 2 9 2 ss Cic rep 2 9 16 Plut Rom 13 5 Fest p 262 L per unrsquointeressante ipotesi sulla nascita dellrsquoistituto cf Franciosi 1986 271-281

102 Plaut Rud 893103 Plaut arg Mil II 13 Mil 789104 Cf ThlL X 1 s v pannosus 230 63-231 30 (Hodges)

309Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

notorietagrave del tema perograve il poeta consegue un certo grado di originalitagrave nella trasposizione dallo schema metrico della commedia alla forma epigrammati-ca del distico ed introducendo nella serrata tractatio lrsquoistituto della clientela tipicamente romano

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Venuste Noster Abstract

Gabriele Burzacchini Asclepiade tra Alceo e CatulloThis paper analyses in the light of recent studies a clear case of aemulatio or imitatio cum variatione namely the intertextual relation between Alcaeus fr 346 V and Asclepiades 16 G-P (= AP 1250) as well as the precise allusion of Catullus 5 5f which most probably draws inspiration from the Samian epigrammatist (brevis lux ~ δάκτυλος ἀώς nox est perpetua una dormienda ~ τὴν μακρὰν νύκτrsquo ἀναπαυσόμεθα) even though the inner meaning of the Catullian poem is completely different

Albio Cesare Cassio Lrsquoeroe Lakedaimon e gli onori funebri per i re di Spar-ta (orac ap Herodot 7 220 = nr 100 Parke-Wormell)

This note deals with line 4 of the oracle transmitted by Herodotus 7220 πενθήσει βασιλῆ φθίμενον Λακεδαίμονος οὖρος It is argued that Λακεδαίμονος οὖρος is unlikely to refer to the city of Sparta as the lsquobulwark of Lacedaemonrsquo as Stein and Parke amp Wormell maintained This expression means as Macan saw in 1908 lsquothe boundary of the hero Lacedaemonrsquo while πενθήσει certainly refers to the compulsory mourning imposed by the Spartans upon the peri- oikoi and the helots when a Spartan king died

Massimo Di Marco Detorsio di glosse omeriche solecismi presunti puns bi-linguistici in Ammiano (AP 11 16 146 180)

This paper offers a new interpretation of three epigrams of Ammianos In AP 11 16 the use of the Homeric gloss ἐγχεσίμωρος implies a malicious metapoiesis of a Lucilliosrsquo verse The meaning of AP 11146 is paradoxical the orator Flaccus is sure he will improve his Greek after a stay in Cyprus (the soloecismsrsquo home) It will be also proved as wrong the common reading of AP 11 180 νώναις as a bilingual pun

718 Venuste Noster

Lucio Ceccarelli La costruzione del distico elegiaco latino il rapporto tra primo emistichio dellrsquoesametro e primo emistichio del pentametro

This study proposes to verify whether in the latin elegiac distich it might be possible to recognize a mutual influence between hexameter and pentam-eter as far as the realization of the metric scheme is concerned The test con-ducted on a corpus comprehending almost all the latin elegiac distichs from Catullus to Venantius Fortunatus suggests a substantially negative answer

Marco Filippi Alcune osservazioni su Acc arm iud fr III R3 vv 148-149Acc arm iud 148-149 is quoted from Macrobius as a model of Verg Aen 10 449-450 with which it shows a clear similarity of context The fragment has a proverbial character (lsquowho fights a brave enemy even if is won obtains anyway a great honourrsquo) and the theme has obtained a great fortune in suc-ceeding literature After an attempt at reconstructing the tragic context we can suppose that the fragment does not contain an expression of modesty but it is a part of a provocative context

Alfredo Mario Morelli Lrsquouno e il molteplice su Catull 5 In Catull 5 the author cleverly works out two ancient topoi (lsquoletrsquos love be-cause the nightdeath is comingrsquo lsquokisses are the joy of loversrsquo) gaining a well balanced structure of the poem In comparison with contemporary Graeco-Roman poetry (erotic epigrams ndash such as Philod AP 9 570 ndash the Epitaph of Bion) both themes are handled with a remarkable taste for originality especially in their lsquonumericalrsquo aspects in order to put special emphasis on the basic contrast between nox una and basia mille

Maria Silvana Celentano I ritmi e i numeri della vita nella poesia antica lrsquoelogio lrsquoamore il sorriso

This paper briefly discusses a few Greek and Latin poetical texts (Prop 3 22 17-22 and 39-42 Ov ars 1 55-66 Philod AP 5 13 Catull 5 and 7 Mart 6 34) in order to highlight how the different numerical notations that they contain are able to emphasize different aims as eg expressing admiration praise love or parody

Giuseppe Aricograve Huic aliud mercedis erit (Verg ecl 6 26)The salacious allusion present in the words of Silenus in the sixth eclogue of Virgil comes from a motif of the Greek dramatic poetry (especially Aris-tophanes Eccles 1045ff) However Virgil rewrites it more elegantly thus

719Abstract

easing the obscenity of the witty remark at the same he time makes it more expressive by emphasizing the concept of the exchange

Mario De Nonno Cui non risere parentesThe old textual problem in Vergil Bucolics 4 62f (divergence between the text as transmitted by Vergilrsquos manuscripts and commented by Servius and the text as quoted by Quintilian inst 9 3 8) is examined anew The argu-ments of the supporters of Quintilianrsquos text (as emended by Politian and Bonnell) are scrutinized and criticized New intertextual links are pointed to suggesting that after all the Vergilian paradosis (cui non risere parentes) was already echoed in Horacersquos Ars

Giuseppe La Bua Audes fatidicum verbis fallere velle deum (Ov fast 2 261-2) lrsquoironia del logos nei Fasti di Ovidio

Recent scholarship on Ovidrsquos elegiac calendar-poem has drawn attention to the political significance of the poetrsquos equivocal approach to the controversial topic of the libertas linguae This paper reads the poetrsquos playful manipulation of the multiple contradictory aspects of logos in literary terms focusing on the sophisti-cated irony inherent in the creation of figures of skilled speakers (Numa Egeria Anna Perenna the merchant) able to overcome superior opponents through fal-lacious ambiguous words and emphasizing the role played by a modern exuber-ant use of lingua in the civilization process of the Augustan Rome

Piergiorgio Parroni Qualche riflessione sul testo della lettera 56 di SenecaThe Reynoldrsquos text of Sen ep 56 may occasionally be improved the incom-prehensible hac (1) is perhaps a copyistrsquos mistake for hunc in v 4 abducit of P2 is more suitable than adducit (cett) and to the surprising essedas (femi-nine) wrongly defended by Axelson must be preferred Buechelerrsquos raedas or Heraeusrsquo et raedas (eredas p) P2 is a good witness also in 5 f (inhibet P2 exhi-bet cett) instead of obirata (9) an evident nonsense the conjectural obruta (obrata p) gives an excellent meaning

Matteo Massaro Poesia per ignobiles epigrammi sepolcrali da un colomba-rio urbano di etagrave giulio-claudia

Latin epigraphy from urban columbaria replaces the higher literature with several anonymous but valuable poems for lower class people collectively buried thereTwo of such fair poems from the monumentum familiae Sta-tiliorum (I1 cent AD) both elegiac and flawless are here selected and care-

720 Venuste Noster

fully commented upon CE 1001 dedicated by a slave to a fellow slave CE 1030 for an unnamed wife who praises herself for having died in the arms (and tears) of her deeply loving man Many thoughts images or expressions are noticed and surveyed in verbal and conceptual comparison with literary andor epigraphic texts

Carlo Di Giovine I precetti di Quintiliano sullo stilus (inst 10 3) note di esegesi e di critica testuale

In inst 10 3 Quintilian offers his precepts for a good writing (stilus) which is introductory to good speaking (dicere) This chapter of book X of the Institutio oratoria involves a lot of interesting questions of exegesis of style and of textual criticism This paper examines and tries to give an answer to some of these questions

Alessandro Fusi Note testuali ed esegetiche a Marziale (2 24 4 42 9 80 10 35 11 87)

In Martial 2 24 the first four verses should not be ascribed to the persona poetae as in almost all modern editions but to the Candidus addressed in v 6 In 4 42 the last but one verse is to be ascribed to the ego loquens In 9 80 the much debated expression uxorem pascit in v 2 has no sexual over-tones as most critics take for granted uxor is to be taken as a metonymy for uxoris patrimonium and the expression means that Gellius feeds himself with his wifersquos goods In 10 35 v 8 should be read with β variant sed castos docet et pios amores because of its intertextual link with Catull 16 5 In 11 87 2 nata (γ) is to be preferred to nota (β) accepted by all editors because that variant restores an idiomatic use and is clearly a lectio difficilior It is also strenghtened by the intertextual relation with Propertius 2 25 which shows a comic degradation of the elegiac love put into effect by Martial

Francesca Romana Nocchi Il motivo dellrsquoan uxor ducenda fra poesia reto-rica e filosofia Epigr Bob 22 Sp

The theme for the an uxor ducenda notwithstanding its wide diffusion was in antiquity differentiated in rhetorical philosophical and literary fields so much so as to postulate a genre specialization in each field The anonymous poet of epigr Bob 22 achieves a certain originality by realizing a true mingling of genres In fact he encompasses the satirical pungent vein of the comic genre within the typical structure of suasoria Moreover both the topic choice and the use of rhetorical schemes in poetic forms seem to have scholastic reminiscence

721Abstract

Valeria Capelli Gerolamo e le citazioni dellrsquoAntico nel Nuovo Testamento testimonianze di tradizione indiretta

Jerome often discusses the literal discrepancy between some passages of the Old Testament and their citation in the New Testament also turning his at-tention to cases already pointed out by Porphyry and Julian The examina-tion of his principal statements about this subject makes it possible to infer that he has not a constant attitude in relation to this problem and that there are many differences among what he asserts in the prefaces to his biblical translations in epist 57 and in his exegetical treatises

Edoardo Bona Appunti di lettura della Praefatio in Euangelio di Gerolamo (con un occhio allrsquoepistolario Gerolamo-Agostino)

A new reading of Preafatio in Euangelio allows a better understanding of Jeromersquos philological attitude in approaching the Scriptures Particularly noteworthy is the use of indirect sources (translations and canones Eusebii) for the constitution of the biblical text Moreover Augustinersquos use of indirect sources in his epist 28 could be a reminescence of this Praefatio

Carla Lo Cicero Audi Iuliane Echi della polemica contro Giuliano drsquoEcla-no nelle glosse marginali del Vat Reg Lat 141

Four glosses of Vat Reg Lat 141 in margin to texts of Gregory of Nazianzus and Basil of Caesarea (translated in Latin by Rufinus of Aquileia) present polemic remarks about Julian of Eclanum The analysis performed proves that the marginal annotations derive from a late antique manuscript and that they were probably written by a reader of the Augustinersquos circle The glosses witness the constant work of lsquotalking to the textsrsquo which is a typical feature in manuscripts of the late Antiquity

Luca Paretti Cuochi pasticceri e centoni Sulle tracce di una lsquoletteratura dei Saturnalirsquo

This study proposes a new interpretation of the first fragmentary cento of the codex Salmasianus the so-called De panificio instead of a simple description of bread-making this should be seen as a scene of preparing crumpets or pancakes during the festival of Saturnalia In this regard it is discussed an examination of the literary evidence about two relevant char-acters of the feast the cocus (cook) and the pistor (confectioner) Then the author proposes a partial review of the literary production peculiar to the Saturnalia especially pointing out anonymous and secondary texts

722 Venuste Noster

Franca Ela Consolino Echi pagani e cristiani nellrsquoepitafio del vescovo Vit-tore Per unrsquoesegesi di Ennodio carm 2 95 (215 V)

The paper provides a commentary of Ennod carm 2 95 detecting the pres-ence of hypotexts such as the apotheosis of Daphnis in Vergil that of Lucan in Stace and the representations given by Lucan and Prudentius of Pompeius and the virgin Agnes seeing from heaven the earth In order to explain the obscurity of some expressions previous opinions are discussed and solutions proposed bringing fresh evidence wherever it is possible A totally new inter-pretation is offered for the last two verses of the poem

Salvatore Monda Gellio Noctes Atticae 12 6 e lrsquoantico nome latino degli aenigmata

In the book XII of Noctes Atticae the VI chapter is devoted to riddles The source of the passage is Varrorsquos De sermone Latino ad Marcellus from which Gellius quotes the famous riddle of the god Terminus At the beginning Gellius remembers the old latin word for lsquoriddlersquo scirpus (lit lsquobasket-rushrsquo lsquoknotrsquo) My aim is to suggest that scirpus is a calque on γρῖφος but the mean-ing of lsquoriddlersquo is made up by Gelliusrsquo source

Michela Rosellini Nellrsquoofficina di Prisciano (con un omaggio a Menandro) This paper analyses two extracts from Priscianrsquos Idiomata namely GL III 338 21-341 24 and III 291 11-292 21 in order to reconstruct by comparing lessons in extant manuscripts the archetype text and to investigate Priscianrsquos working methods The archetype text reveals in these extracts a characteristic of Priscianrsquos text and in particular of the Idiomata section in its original form i e that it was non perfectly finished the lemmas and quotations being not properly selected and organized In a third extract GL III 323 8-11 it is pos-sible to identify a fragment of Menanderrsquos Heautontimoroumenos

Luigi Munzi Dottrina prosodica e Lehrgedichte in etagrave carolingia il carme Mens tenebrosa

Poetryrsquos high prestige requires in Carolingian age elementar didactic works dealing with prosody and metrics Mens tenebrosa tumet is a peculiar Lehr-gedicht where words containing doubtful syllables (syllabae communes) are collected into a poem of just eight or nine lines to facilitate memorization this poem acquired an high grade of popularity in IX century In this paper the author presents a new critical edition ndash founded on several medieval and Renaissance manuscripts ndash supplies an exhaustive treatment of fontes

723Abstract

and loci similes provides a panorama of classical teaching in the field of syl-labae communes and tries to state precisely the chronology of this didactic tour de force (Bedersquos treatise De arte metrica settles a serviceable terminus post quem) and its authorship (Alcuinrsquos cultural milieu)

Marina Passalacqua Perlege scribe reducThe article aims to provide a picture of book trading in Carolingian society as it emerges from the lexicon the scholars of the court school used in the correspondence they entertained

Arduino Maiuri Enorme monstrum deformitagrave e difformitagrave nel mondo greco-romano

In Imperial Rome noble families used to entertain their guests by displaying de-formed creatures at their feasts the taste for the weird and the exotic went thus hand in hand This marks a turning point if compared to Greek culture which considered the freak as a divine punishment If in very ancient Rome this mindset is pretty similar (Dion Hal 2 12 1-2) during the Principate a definite change in perspective is witnessed by jurists (eg dig 1 5 14 and 50 16 135)

Marcello Salvadore La Vestale incestaDionysius of Halicarnassus Pliny the Younger and Plutarch are the sources of a detailed account of Vestalis incestarsquos punishment they say that she was sentenced to death Dionysius adds that there was no after death ritual Modern scholars generally accept what the three authors assert In this article the author surmises that the Vestalis incesta together with the parricida was not condemned to death both of them were sentenced to a particular kind of banishment from the Society

Rino Avesani Divagazioni sulla memoria di Adriano nel MedioevoIn spite of the traditional view of Adrian as a tolerant Emperor towards Chris-tians in many passiones he is oddly presented as a cruel tyrant The passio of St Eustachius and the passio of St Sapientia and of her three daughters ndash the latter also drawn on in Roswitha of Gandersheimrsquos Sapientia ndash are the best known and obviously both of them are without any historical ground It is possible that the ancient hagiographers became familiar with Adrianrsquos name thanks to the large spread of two question-and-answer dialogues both dating back prob-ably to the II or III century AD in which the protagonists are respectively Adrian and the philosopher Second and Adrian and Epictetus

724 Venuste Noster

Luca Serianni Ettore Romagnoli latinistaThis paper is concerned with the translations of classical Latin authors made by Ettore Romagnoli a scholar better known for his translations from Ancient Greek In his versions of Latin classics especially of Plautusrsquo Miles gloriosus and Horacersquos poetry Romagnoli aims at modernizing the texts by making use of idioms colloquialisms and expressive suffixes in order to make them more appealing to the general public Although Romagnoli failed in his purpose his activity as a translator of Latin classics witnesses an interesting aspect of the cultural policy of Fascism the ideology of which Romagnoli shared with firm belief

Maria-Pace Pieri LrsquoAchille surrealista di Alberto SavinioThe article focuses on the tale Achille innamorato misto con lrsquoldquoevergetardquo by Alberto Savinio in order to stress the authorrsquos special relation with classi-cal literature and in particular with old Greek miths Such a relationship requires to be verified in all its complex novelty not only by comparing the macrostructural models but also by analyzing the detailed and frequently very precise references and allusions to single parts of the ancient texts lsquo(esp to Euripidesrsquo Iphigenia in Aulis and Aeschylusrsquo Agamemnon)

Silvia Rizzo Una consonanza fra il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lam-pedusa e una lirica di Thomas Hardy

A passage of Tomasirsquos Gattopardo shows similarities to Thomas Hardyrsquos lyric A Two-yearsrsquo Idyll (Late lyrics and earlier London 1922) Did Tomasi read it It cannot be demonstrated with absolute certainty but there is some evi-dence in favour of this hypothesis

Giorgio Bernardi-Perini laquoMy hedge-schoolmaster Virgilraquo Dallrsquolsquoegloga messianicarsquo alla Bann Valley Eclogue

The Bann Valley Eclogue written by Seamus Heaney on the eve of the new millennium in the wake of Virgilrsquos fourth Eclogue is a major evidence of Man-tuanrsquos great influence on the Irish poet who deserved the Nobel Prize 1995

Tullio De Mauro Latinum est non flectiturIn contemporary Italian many Latin expressions eg lectio magistralis are employed as invariant multilexeme words in spite of ancient Latin grammar

  • Titelei
  • Venuste Noster_16_Nocchi
  • Venuste Noster_34_Abstract
Page 5: Il motivo dell'an uxor ducenda fra poesia, retorica e filosofia: Epigr. Bob. 22 Sp., in M. Passalacqua, M. De Nonno, A.M. Morelli (a cura di), Venuste noster, Hildesheim -Zuric-New

Il motivo dellrsquoan uxor ducenda fra poesia retorica e filosofia Epigr Bob 22 SpFrancesca Romana Nocchi

hellip in ogni modo ogni maneraih che guaio egrave la mugliera

se te la pigli senza nientefai la figura de nu pezzente

se te la pigli ricca assaichi comanda non lo sai

se te la pigli troppo bruttapoi ti rimane la bocca asciutta

se te la pigli troppo bellati ci vorsquo la sentinella

se te la pigli troppo grassatutta la casa poi ti sconquassa

se te la pigli secca seccapoi trsquoabbracci cu na stecca

se te la pigli piccerelladopo le gira la cirivella

se te la pigli cittadinapiano piano ti rovina

in ogni modo ogni maneraih che guaio egrave la muglierahellip

(Aurelio Fierro La mugliera)

Il tema affrontato nellrsquoepigr Bob 22 egrave fra i piugrave dibattuti dallrsquoantichitagrave ad oggi1 ma presenta alcuni spunti di originalitagrave che traspaiono soprattutto dalla disposizione della materia e dalla selezione dellrsquoampia documentazione

1 Fra gli innumerevoli studi sullrsquoargomento egrave indispensabile ricordare due rac-colte seppur datate che hanno il pregio di fornire uno sguardo complessivo sul pro-blema Uglione 1987 e 1989 Il saggio piugrave recente e completo sul tema egrave costituito dallrsquoampio excursus di Watson 2008 269-296 che pur partendo specificamente dallrsquoanalisi della sesta satira di Giovenale tocca tutti gli ambiti di trattazione del tema fornendo i relativi rimandi testuali Ulteriori indicazioni bibliografiche piugrave specifiche verranno fornite nel corso della trattazione

284 FR Nocchi

a disposizione Il componimento costituisce un esempio emblematico della misoginia antica che aveva nella moglie il bersaglio preferenziale lrsquooggetto della quaestio nel caso specifico egrave il matrimonio dipinto in termini negativi con particolare attenzione agli svantaggi economici che esso comporta per lrsquouomo Con una serie di argomentazioni incalzanti il poeta dimostra a Zoi-lo2 che il vincolo nuziale con qualsiasi donna egrave comunque causa di afflizione Allrsquointerno della silloge lrsquoargomento ha una discreta rilevanza egrave presente infatti in altri epigrammi in cui sono affrontati singolarmente gli stessi temi sempre in chiave misogina3 Come si cercheragrave di dimostrare ciograve egrave dovuto alla familiaritagrave del presunto compilatore della raccolta con questo soggetto non solo per la sua indiscutibile matrice filosofico-popolare ma anche per la

2 Lrsquoipotesi piugrave probabile egrave che si tratti di persona ficta (Munari 1955 73 Ma-riotti 1962 col 44) il nome compare soprattutto negli epigrammi scoptici di Marziale dove rappresenta il parvenu lrsquoanfitrione avaro ed il depravato (cf Fusi 2008) ruolo che eredita anche in Ausonio (epigr 101 98-99 Green2) in Ovidio (rem 365 ss) invece incarna il recensore di Omero Il modello piugrave vicino a questo epigramma egrave Ausonio (Mariotti loc cit) in effetti sono innegabili le consonanze lessicali (duxisti = duces Zoile al vocativo uxorem) e nella disposizione delle paro-le (la collocazione centrale del vocativo lrsquoiperbato uxorem moecham = uxorem egenam) ma il poeta burdigalese rende Zoilo protagonista delle proprie azioni di-pingendolo come un marito pervertito mentre in epigr Bob 22 sembra piuttosto prefigurarsi come vittima degli eventi Mariotti (loc cit) vedrebbe inoltre nella ripetizione del vocativo Zoile nei primi due versi un influsso diretto di Mart 11 92 1-2 Mi sembra interessante anche notare che in piugrave di unrsquooccasione Zoilo ricopre il ruolo di marito sebbene con modalitagrave e temperamento differenti in queste vesti infatti ritorna anche in Mart 6 91 ed in AP 7 446 di Egesippo unrsquoiscrizione in cui egrave raffigurato come il marito compianto e amato da moglie e figli Zoilo come Postu-mo nella sesta satira di Giovenale (Bellandi 2003 2 n 6) rappresenta lrsquouomo co-mune percheacute il discorso a lui diretto solo cosigrave puograve assumere una valenza universale Si puograve dunque postulare un influsso molteplice proveniente sia dallrsquoepigrammatica latina che greca egrave infatti tipico della silloge bobbiese attingere a fonti di entrambe le provenienze ed in particolare egrave specifica intenzione dellrsquoautore di questo epigram-ma come si vedragrave assimilare stimoli di diversa provenienza nel tentativo di ottenere un prodotto innovativo aggirando la notorietagrave del tema

3 In epigr Bob 23 ritorna il motivo finanziario nel 24 si discute sullrsquoevenienza di avere una moglie poco avvenente e sui possibili stratagemmi per aggirare il proble-ma gli epigr 25 e 26 costituiscono una thesis in utramque partem in cui vengono esa-minate due opposte modalitagrave di approccio alla quotidianitagrave compreso il rapporto coniugale (25 9-10 26 11-14) infine in epigr Bob 47 sono descritti i travagli di un grammaticus costretto alla lotta giornaliera con una moglie litigiosa Per unrsquoanalisi dettagliata degli epigrammi si veda Canali ndash Nocchi 2011 83-87 e 115-116

285Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

frequente trattazione in ambito scolastico ambito dal quale la maggior parte dei componimenti bobbiesi sembra trarre ispirazione4

De uxore ducenda5

Uxorem duces si Zoile pauper egenampauperie iunges Zoile pauperiemat si lttugt6 validam gaza dotisque superbamnon illa uxor erit sed violens dominaquod si Lucullus sine re Crassusque clientem 5pannosae genitor nobilitatis erissin autem formae Venerem quae dotibus aequetmagna dabis multis gaudia parva tibiRestat ut inculto vitam lare vivere malisquam mala conubii non toleranda pati 10

22 1 duces Mu ductus Bob ductas Mar Ph 100 1956 323 2 pauperie Mu pauperies Bob 3 at Fuchs et Bob Mu Zi StudUrb(B) 1959 248 s Skutsch LCM 1982 19 lttugt add Ca SIFC 1960 148 nulla lacuna in Bob ltidemgt E Fraenkel ltbenegt si Zi StudUrb(B) 1959 248 s praevalidam Skutsch LCM 1982 19 validam gaza Mu validum gazam Bob 5 quod si Mu quasi Bob 7 aequet Mu atque Bob

Spunti molteplici potevano venire da diversi ambiti di riflessione e ge-neri letterari Il vincolo nuziale egrave frequentemente rappresentato come lsquomale necessariorsquo7 e tale concezione rispecchia la mentalitagrave comunemente diffusa nel mondo classico8 Nella commedia greca e latina in particolare lrsquouxor

4 Molti degli epigrammi infatti presentano una chiara struttura retorica ed una spiccata preferenza per temi tipicamente scolastici per una trattazione specifica del tema cf Nocchi 2012 e infra

5 Il testo e lrsquoapparato critico sono tratti essenzialmente dallrsquoedizione di Speyer 1963 23-24 le scelte differenti verranno puntualmente segnalate

6 Mi sembra preferibile la congettura di Cazzaniga 1960 148 che suggeri-sce di integrare lttugt piuttosto dei ridondanti ltidemgt proposto da Fraenkel (in Munari 1955 73) o ltbenegt congetturato da Zicari 1959 248 Per le stesse ra-gioni scarterei lrsquoipotesi di Skutsch 1982 19

7 Men fr 801 K-A = Stob 4 22c 77 p 527 Hense8 Il censore Metello Numidico (II sec a C) in unrsquoorazione pronunciata di fronte

al popolo esortava gli uomini a prender moglie e a propagare la stirpe nonostante gli inevitabili fastidi comportati da questa scelta si sine uxore possemus Quirites omnes ea molestia careremus set quoniam ita natura tradidit ut nec cum illis satis commode

286 FR Nocchi

morosa bisbetica e pretenziosa rende impossibile la vita del coniuge e se dotata esercita la propria superioritagrave economica tiranneggiando il marito9 A questo stereotipo umoristico e divertente si aggiunge abitualmente un tema caro soprattutto alla satira e allrsquoepigrammatica latina quello dellrsquoin-fedeltagrave femminile10

Il tema perograve era appannaggio anche della filosofia11 in particolare della

nec sine illis ullo modo vivi possit saluti perpetuae potius quam brevi voluptati consu-lendum est (Gell 1 6 2 = ORF n 18 fr 6 Malc4 per unrsquoattribuzione del frammento a Metello Macedonico cf Liv perioch 59 Suet Aug 89 2)

9 Cf Anaxandr fr 53 K-A Men frr 296 802 e 805 K-A (per lrsquoanalisi dei passi cf infra) Se ne possono trovare esempi latini nellrsquoAulularia (vv 166-169 498-502) nei Menaechmi (vv 765-768) nel Miles (vv 686-700) mentre un rove-sciamento del topos egrave costituito dalla figura di Sostrata nellrsquoHecyra (vv 274-275) Sul tema cf Garbarino 1988 315 ss Cecchin 1989 141-164 Ulteriori te-stimonianze in questo senso si possono rintracciare nella tragedia in particolare euripidea (cf TrGF V 1 502)

10 A questo tema Lucilio dedicograve una satira nel XXVI libro (una replica allrsquoora-zione di Metello Numidico) dal titolo De nuptiarum et matrimonii molestiis (vv 676-687 Marx = 717-729 Terzaghi = frr 43-44 47-51 53 77 Charpin) di cui posse-diamo un frammento in particolare che chiarisce la posizione dellrsquoautore nel dibat-tito homines ipsi hanc sibi molestiam ultro atque aerumnam offerunt ducunt uxores producunt quibus haec faciant liberos (vv 678-679 Marx = 719-720 Terzaghi = fr 47 Charpin) Il tema viene affrontato cursoriamente in Hor carm 3 24 19-20 sat 1 4 48-50 mentre egrave ripreso e approfondito da Giovenale nella sesta satira (in particolare nei vv 136-141) con diversi punti di contatto con il nostro epigramma soprattutto per quanto riguarda la struttura retorica (Bellandi 2003 1-3) Recentemente il dibattito degli studiosi si egrave incentrato sui termini della polemica di Giovenale rivolta contro le donne o specificamente contro lrsquoistituto matrimoniale Ad aprire il dibatti-to fu Braund 1992 seguita dalla replica di Watson 2008 Un interessante studio sulle fonti della sesta satira e sui suoi esiti nella letteratura spagnola egrave stato recente-mente condotto da Beltraacuten Noguer ndash Saacutenchez-Lafuente Andreacutes 2008

11 In campo filosofico solo a titolo esemplificativo si puograve menzionare il Liber de nuptiis di Teofrasto la cui esistenza egrave testimoniata da Girolamo nellrsquoAdversus Io-vinianum (1 47 e Sen matr fr 54 V) lrsquoOeconomicus di Senofonte i Coniugalia Praecepta di Plutarco il De matrimonio di Seneca il De angustiis nuptiarum ad ami-cum philosophum di Tertulliano (Hier adv Iovin 1 13 epist 22 2 48 18) lrsquoAn-thologium di Stobeo (4 22 περὶ γάμου 23 γαμικὰ παραγγέλματα 28 οἰκονομικός) ed i precetti improntati alla quotidianitagrave presenti in Seneca epp 94 15 e 95 passim Le teorie contrarie al matrimonio esposte da Epicuro erano presenti stando alla testi-monianza di Diogene Laerzio (10 119) in unrsquoopera dal titolo De natura Meno cer-ta egrave lrsquoesistenza di due trattati aristotelici sullrsquoargomento menzionati nel catalogo di Esichio nrr 165-166 p 17 Rose per i quali si veda Laurenti 1968 130-138 Vot-

287Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

diatriba Plutarco proprio allrsquoinizio dei suoi Coniugalia praecepta12 lo ricor-da come uno dei principali argomenti di dibattito delle scuole filosofiche In particolare i pensatori si interrogavano sulla possibilitagrave per il sapiente di perseguire lrsquoequilibrio e la cura dei propri studi allrsquointerno dellrsquoistituzione matrimoniale la querelle traspare dagli scritti di Aristotele Teofrasto Epi-curo e Seneca e diviene tema caro alla diatriba cinico-stoica dove assume la forma specifica an vir sapiens ducat uxorem determinando schieramenti opposti fra le scuole

La questione egrave infine documentata anche nella retorica scolastica che era solita servirsi di materiale molteplice e di varia provenienza per esercitare le capacitagrave argomentative degli allievi e per imbastire discussioni fittizie su eventuali casi riutilizzabili in ambito forense Come si cercheragrave di dimostra-re egrave proprio a questa matrice retorica che il componimento bobbiese sembra attingere soprattutto per quanto riguarda lrsquoaspetto strutturale sebbene an-che il tema trattato fosse piugrave familiare alle scuole di quanto non si possa cre-dere Una conferma in questo senso proviene da Girolamo che nel contro-battere la tesi esposta da Gioviniano sulla condizione indistinta delle vergini e delle donne maritate parla anche degli svantaggi derivati dal coniugium ricorrendo a citazioni tratte da Aristotele Teofrasto Seneca e Tertulliano A questo proposito perograve prende le distanze dallrsquoargomento adducendo il pretesto della provenienza retorica della discussione non est huius loci nup-tiarum angustias describere et quasi in communibus locis rhetorico exsultare sermone13 Anche trascurando lrsquoipotesi di fatto indimostrabile sostenuta da Max Pohlenz14 di una derivazione scolastica del De matrimonio senecano o quella di Felix Bock dellrsquoappartenenza dellrsquoaureolus liber di Teofrasto alla sua raccolta di Theseis15 non si puograve fare a meno di notare come il tema fosse

tero 1998 237-238 Fra gli innumerevoli studi sullrsquoargomento si possono ricordare Grilli 1953 39 77 104 181-182 Frassinetti 1955 151-184 Fortenbaugh 1984 Vottero 1998 22-31 (introduzione) 134-167 (testo) 237-288 (commen-to) Torre 2000

12 Plut con praec 138c13 Hier adv Iovin 1 13 Subito dopo lrsquoautore allude allrsquoopera di Tertulliano

sullo stesso tema certe et Tertullianus cum adhuc esset adolescens lusit in hac materia dove lusit sembrerebbe riferirsi alla pratica declamatoria Per lrsquoaccezione tecnica del verbo cf ThlL VII 2 s v ludo 1776 4-31 (K Plepelits) Bickel 1915 248 ss (cf infra Hier virg Mar 22)

14 Pohlenz 1967 II 7315 Theon RhG II p 69 1-3 Spengel = p 13 Patillon Bock 1899 44 lrsquoipotesi

288 FR Nocchi

considerato dagli antichi come specificamente retorico Sempre Girolamo infatti nellrsquoAdversus Helvidium16 dopo aver elencato lungamente i disagi cui una donna va incontro sposandosi afferma rhetoricati sumus et in morem declamatorum paululum lusimus il che conferma la familiaritagrave della pratica scolastica (cui allude chiaramente il termine lusimus)17 con il tema

Questo argomento in effetti era oggetto di esercitazioni piuttosto com-plesse Nelle scuole di retorica greca e latina la discussione relativa allrsquoeven-tuale opportunitagrave di prender moglie era divenuto exemplum paradigmatico delle quaestiones finitae e infinitae18 discorsi fittizi generali o piugrave specifica-mente rivolti ad una persona per convincerla della propria tesi

Quint inst 2 4 24Sunt et illae (scil theseis) paene totae ad deliberativum pertinentes genus lsquoducendane uxorrsquo lsquopetendine sint magistratusrsquo namque et hae personis modo adiectis suasoriae erunt

Quint inst 3 5 8Omnis quaestio videtur circa res personasque consistere Amplior est semper infinita inde enim finita descendit Quod ut exemplo pateat infinita est lsquoan uxor ducendarsquo finita lsquoan Catoni19 ducendarsquo ideoque

egrave stata successivamente ripresa da Frassinetti 1955 174 e da Fortenbaugh 1984 106 s

16 Hier virg Mar 2217 Cf n 13 Non sfugge il peculiare trattamento del tema in questo scritto Gi-

rolamo infatti assume il punto di vista della donna Watson 2008 276 ha giusta-mente notato che tutte le volte che si verifica questo spostamento di prospettiva in realtagrave non cambia il contenuto del messaggio Alla moglie infatti si forniscono una serie di consigli per non cadere nei vizi comunemente attribuiti al mondo femminile e non suscitare lrsquoira dei mariti nel brano di Girolamo ad esempio si fa riferimento allrsquoabbigliamento provocante e agli eccessivi imbellettamenti

18 Sullrsquoesercizio della thesis non si puograve prescindere dallo studio di Throm 1932 piugrave recentemente ha affrontato il tema con particolare attenzione ai rapporti con le controversiae Clarke 1951 159-166

19 Discutono sulle ragioni della scelta di Catone quale exemplum paradigmatico per lrsquoesercizio Vottero 1998 256-258 270-272 e Bellandi 2003 2-3 anzitutto non egrave chiaro su quale dei due Catoni si incentrasse la thesis In effetti a vicende ma-trimoniali poco felici di Catone il Censore sembrerebbe alludere un frammento del De matrimonio senecano (fr 34 V) sebbene il riferimento storico non appaia del tutto attendibile (Vottero 1998 256-258) del resto anche Catone Uticense era divenuto celebre per aver ceduto temporaneamente la moglie Marcia ad Ortensio

289Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

esse suasoria potest

Del resto la thesis quale strumento dialettico per affinare le proprie ca-pacitagrave argomentative non era appannaggio esclusivo della retorica ma era comune anche alla filosofia entrambe le discipline infatti ne accampavano la paternitagrave20 ma in realtagrave i termini della discussione erano ben piugrave ampi implicando un ruolo di supremazia in campo educativo21 Numerose furo-no le proposte di distinzione degli ambiti ma tutte ugualmente fallimentari La principale riguardava il grado di astrazione della tesi discussa22 si parlava allora di hypothesis o causa qualora fossero determinate le persone e le circo-stanze di thesis o quaestio se lrsquoargomento era generale ma i retori23 ben pre-sto si resero conto dellrsquoutilitagrave anche delle quaestiones per lrsquoamplificatio e di come fosse svantaggioso per la retorica limitare il proprio campo drsquoazione

Non solo quindi il tema dellrsquoopportunitagrave di prendere moglie era ogget-

cosigrave da consentirgli di avere figli e la vicenda non era affatto estranea alle scuole di retorica (Quint inst 3 5 11 10 5 13) In particolare Bellandi 2003 2 sostiene che la figura di Catone fosse impiegata non per lrsquoesercizio della thesis lsquoan uxor du-cenda sitrsquo intesa tout court ma solo qualora la quaestio riguardasse specificamente il sapiente e lrsquoopportunitagrave per questo di sposarsi in questo caso perograve lrsquoesercizio si riferirebbe allo stoico Catone Uticense In effetti questo personaggio era soggetto anche di unrsquoulteriore suasoria in cui era chiamato a deliberare se fosse preferibile il suicidio alla vista di Cesare vincitore (Mart Cap 456 29-31 Halm) si tratta di un tema tipicamente etico che implicava anche il discorso sulla libertagrave del sapiens

20 Lrsquoinventore del metodo argomentativo in utramque partem fu Protagora (Sen epist 88 3 cf Kennedy 1963 305 Pernot 1993 II 57) ma solo con Aristotele (Arist top 101a) divenne un esercizio atto a sviluppare le capacitagrave dialettiche ab Aristotele principe de singulis rebus in utramque partem dicendi exercitatio est instituta (Cic fin 5 4 10 ma cf anche Tusc 2 3 9 orat 14 46 de orat 3 22 80)

21 Per unrsquoefficace sintesi dei termini della disputa si veda Pasetti 2008 113 in particolare per la prospettiva quintilianea Viano 1995 193-199

22 Cicerone (inv 1 6 8) dichiara che il primo a istituire questa distinzione fu Ermagora di Temno cf Bonner 1949 6-7 Matthes 1959 121-143

23 Se nel De inventione (1 6 8) Cicerone aveva abbracciato la tesi ermagorea at-tribuendo ai soli filosofi le quaestiones infinitae egli successivamente rivide la sua posi-zione rivendicando lo stretto legame fra thesis e hypothesis latius enim de genere quam de parte disceptare licet ut quod in universo sit probatum id in parte sit probari necesse (de orat 2 133 ma cf anche de orat 3 120 orat 45 top 79) Quintiliano a sua volta vide nelle quaestiones philosopho convenientes un utile strumento di discussione anche per il retore (inst 3 5 5 3 5 14-15) Analoghe considerazioni in Sulp Vict rhet 314 2 Halm Sullrsquoargomento si veda Clark 1957 130-132 Viano 1995 199-207

290 FR Nocchi

to di contesa fra retorica e filosofia24 ma anche lo strumento di discussione era comune Nonostante la sovrapposizione di ambiti evidente nellrsquoimpiego condiviso della tecnica argomentativa e nellrsquouso inflazionato del tema sem-bra verosimile postulare una specializzazione di genere Il tema dellrsquoan uxor ducenda come si vedragrave segue percorsi paralleli ma raramente coincidenti nelle varie discipline ed anche quando gli argomenti discussi si intrecciano essi vengono riformulati in modo da essere appropriati al lsquotagliorsquo del genere mentre la prospettiva retorico-progimnasmatica egrave funzionalizzata alla forma-zione morale e civile quella comico-epigrammatica assume una vena ironico-satirica infine la trattazione filosofica indulge maggiormente sui toni perso-nali insistendo sul contrasto fra perseguimento dellrsquoautarkeia e coniugium o soffermandosi sulla dimensione limitata dellrsquooikos domestico Lo stesso argo-mento dunque non egrave utilizzato con il medesimo intento nei vari contesti e questo implica una selezione funzionale dei materiali da rielaborare Il poeta dellrsquoepigr Bob 22 sembra operare una scelta consapevole in questo senso re-alizzando una vera e propria commistione di lsquogenerirsquo in effetti mentre per quanto riguarda i temi egli predilige lrsquoambito letterario in particolare quello comico per la struttura sembrerebbe attingere agli schemi retorici realizzan-do un componimento che grazie ai toni accattivanti e allrsquoargomentazione incalzante adempie perfettamente al fine persuasivo tipico di una suasoria

La matrice retoricaVale la pena dunque indagare brevemente lrsquoimpiego diversificato che di questo tema veniva fatto soprattutto in ambito retorico e letterario per chia-rire i termini della distinzione ed interpretare la scelta operata dal poeta nel nostro epigramma

Che lrsquoargomento fosse oggetto di interesse giagrave presso il grammaticus e poi presso il rhetor egrave dimostrato anche dalle recenti scoperte papiracee nel POxy LXXII 4855 del III sec d C copia di un manuale di un insegnante egrave contenuta la classificazione delle theseis scolastiche suddivise per contenuto (theoretikai ethikai pragmatikai) e per struttura (haplai diplai)25 ciascuna

24 Come ha giustamente notato De Decker 1913 20 n 2 la diatriba o philoso-phia vulgaris forniva i loci comunemente discussi nelle scuole di retorica

25 Riproduzione in POxy LXXII pll VI-VII Lrsquoimportanza del papiro per la storia della scuola egrave dovuta alla menzione non altrimenti attestata delle theseis ethi-kai (col iii 1) solitamente accorpate alle theseis pragmatikai

291Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

corredata da exempla Fra le tesi lsquopratichersquo egrave menzionata anche quella rela-tiva allrsquoopportunitagrave di sposarsi il che costituisce una prova concreta della sua applicazione in ambito didattico Unrsquoulteriore conferma proviene dalla scelta dei passi drammatici presente nei papiri scolastici e nelle antologie papiracee di probabile impiego scolastico Dati interessanti sono offerti soprattutto da queste ultime se lrsquoipotesi formulata da Barns26 egrave come io credo fondata queste antologie costituivano per gli allievi delle scuole di retorica dei repertori cui attingere una serie di loci per gli esercizi di compo-sizione In particolare nei PBerol 9772 e 977327 del II sec a C egrave presente una selezione di passi tratti dalla commedia e dalla tragedia incentrati sulla donna e sul matrimonio In entrambi i documenti perograve la scelta egrave stata ef-fettuata in modo da fornire argomentazioni antilogiche Nel primo papiro dai frammenti delle commedie (tratti da Apollodoro Platone Ferecrate Menandro Epicarmo Antifane)28 provengono soprattutto (ma non esclusi-vamente) spunti relativi allo ψόγος γυναικῶν mentre nei brani delle tragedie euripidee (Melanippa Desmotis Protesilaus e Hippolytus) sono contenute le rheseis delle donne che difendono in toni spiccatamente retorici lrsquouniverso

26 Barns 1951 14-15 secondo lo studioso furono per primi i sofisti a rivendi-care lrsquoutilitagrave dei testi poetici per la formazione dei futuri uomini politici Gli gnomo-logi sarebbero nati come raccolta di excerpta comprovanti tesi opposte da utilizzare nelle scuole per le controversiae retoriche A questo proposito si veda anche Pordo-mingo 2007 436-437

27 BKT 5 2 pp 123-128 129-130 (Pack2 1568 1573 LDAB 3753 1049) Si occupa specificamente dellrsquoaspetto paleografico di queste raccolte antologiche Per-nigotti 2007 535-539 della selezione testuale Pordomingo 2007 436-437 e Pordomingo 2010 57 Piugrave in generale sulle caratteristiche delle raccolte antolo-giche Pordomingo 2007a 549-557

28 Particolarmente interessanti i frammenti di Apollodoro (CGFP 10) e di Epi-carmo (CGFP 90) nel primo sembrerebbe contenuta unrsquoallusione al matrimonio concorde grazie alla presenza della donna lsquoapersquo di semonidea memoria nel secondo invece viene ripreso il consueto paragone con le bestie feroci fondato sul pregiudi-zio del temperamento femminile particolarmente focoso Il poeta identificato dal Wilamowitz con Ferecrate (CGFP 205) biasima lrsquouomo incapace di gioire della morte della moglie costui egrave infatti destinato ad essere infelice (per una variatio del tema contenuta nella Comparatio Menandri et Philistionis cf Guida 1973 361 Pernigotti 2004 34-35) Di dubbia interpretazione il fr di Platone (CGFP 217) in cui gli effetti della moglie sul marito sono assimilati a quelli degli anelli di Eude-mo che sembra fossero curativi (Aristoph Plut 884) se cosigrave fosse si alluderebbe al consueto topos della donna che allevia le sofferenze del marito impiegato soprattutto nelle theseis retoriche a favore del matrimonio

292 FR Nocchi

femminile con particolare attenzione alle qualitagrave domestiche e alla capacitagrave di accrescere il patrimonio con unrsquoavveduta amministrazione29 le loro argo-mentazioni apologetiche si ritrovano puntualmente nelle theseis scolastiche in particolare di Libanio30 Nel secondo papiro del quale si conserva anche il lemma ψόγος γυναικός lrsquoordine egrave inverso ma lrsquoimpostazione egrave la stessa un elogio delle donne contenuto nel Protesilaus euripideo non a caso lo stesso di PBerol 9773 e un verso di Anassandride (il medesimo autore a cui il nostro epigramma sembra essersi ispirato) in cui la nobiltagrave femminile egrave con-siderata fonte di virtugrave31 DallrsquoHippolytus invece egrave tratta la rhesis del prota-gonista contro le donne32 mentre il verso riporta il celebre detto in trimetri coliambici attribuito a Ipponatte δύ rsquoἡμέραι γυναικός εἰσιν ἥδισται ὅταν γαμῆι τις κἀκφέρηι τεθνηκυῖα33

Una buona parte di questi passi egrave stata tramandata anche dal Florilegio di Stobeo34 il che ne dimostrerebbe lrsquoampia diffusione gnomologica forse gra-zie anche allrsquoimpiego scolastico Non credo sia un caso infatti che il brano dellrsquoIppolito presente in PBerol 9773 compaia in altri documenti prove-nienti con sicurezza da questo contesto nella raccolta di Raffaella Cribiore ad esempio egrave presente un ostracon (nr 242)35 in cui sono stati ricopiati in prosa da uno studente i versi iniziali della stessa rhesis di Ippolito (vv 616-624)36 presente in PBerol 9773 mentre un altro ostracon rinvenuto a Luxor presenta chiari indizi di un esercizio di trascrizione sotto dettatura di alcuni versi misogini in cui si fa specifico riferimento ad Euripide37

Egrave possibile riconoscere quindi un interesse per questi argomenti nei

29 Il tema egrave presente soprattutto nella Melanippa Desmotis di Euripide (TrGF V 1 494) nel Protesilaus (TrGF V 2 657) si critica lrsquoattitudine tipicamente maschile ad esprimere un giudizio universalmente negativo nei confronti delle donne infine Fedra nellrsquoHippolytus (vv 403-404 406-407 407a-410 413-423) esalta il valore della fedeltagrave femminile

30 Cf infra p 29431 CGFP 2 = PCG II 71 Nel papiro egrave conservato anche il nome del comico

Antifane32 Eur Hipp 664-66833 Hippon fr 68 West = 66 Degani34 I passi sono contenuti in Stob 4 22 περὶ γάμου 23 γαμικὰ παραγγέλματα35 Cribiore 1996 229-230 fa parte della sezione dedicata ai long passages36 Unrsquoulteriore testimonianza egrave offerta dal PFreib IV 45 del IV-V sec d C in

cui egrave contenuta unrsquoantologia gnomica in trimetri sul tema del περὶ γάμου ma il docu-mento egrave troppo frammentario per stabilirne la provenienza

37 Milne 1923 40-43

293Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

lsquoprogrammirsquo38 scolastici e la ricorrenza costante di certi autori e generi lette-rari soprattutto drammatici quali repertori utili lsquoa temarsquo39 Ma occorre anche notare che laddove nei frammenti papiracei considerati si parli espressamen-te di matrimonio si fa per lo piugrave riferimento alle qualitagrave o ai difetti fem-minili considerati nella dimensione dellrsquooikos lrsquounica che venga riconosciuta alle donne ed in cui loro stesse si identifichino secondo un topos piuttosto diffuso ma non si accenna mai a considerazioni di carattere economico Se si passa poi ad analizzare lrsquoapplicazione di questi temi nelle theseis scolastiche si nota un puntuale riscontro dei materiali

I soggetti di questo progymnasma rimasero invariati fino alla tarda anti-chitagrave come dimostra il confronto fra gli argomenti elencati nel trattato di Elio Teone nel I sec d C e quelli proposti da Nicolao nel V sec d C40 in forma semplice (egrave bene avere figli egrave opportuno che un saggio si impegni nel-la vita politica) o nella tipica formulazione comparativa (egrave meglio la vita in campagna o in cittagrave egrave piugrave meritevole il soldato o lrsquoavvocato) In particolare il tema relativo al prender moglie faceva specificamente parte delle theseis praktikai che trattavano argomenti dalle forti implicazioni concrete distinte

38 Si puograve senzrsquoaltro concordare con Stramaglia 2010 112-113 riguardo allrsquoipotesi che nellrsquoantichitagrave non esistessero neacute programmi neacute metodi drsquoinsegna-mento universalmente validi ma semplicemente laquoroutinesraquo piugrave diffuse di altre per cui anche la scelta di un tema da discutere piuttosto che un altro era affidata alle preferenze del maestro

39 A questa categoria doveva appartenere anche lrsquoantologia del II sec a C edita da Barns 1950 126-163 (MP3 1574 = LDAB 1055) uno gnomologio contenente passi tratti da Anassimene Euripide Demostene Menandro e Teofrasto sul tema della tyche anche in questo caso dunque la maggior parte dei passi egrave desunta da testi drammatici Fra le varie ipotesi formulate Pordomingo 2010 56 non esclude che lrsquoantologia potesse essere utilizzata da un maestro probabilmente come repertorio da cui attingere materiali per le sue esercitazioni proginnasmatiche Per una diversa ipotesi cf Messeri 2004 353-356 Ulteriori antologie tematiche sono elencate in Pordomingo 2010 57 n 63

40 Seguendo lo schema proposto da Bonner 1949 3-4 (corredato di tutti gli opportuni riferimenti alle fonti) si puograve efficacemente sintetizzare la ricchissima va-rietagrave di temi delle quaestiones infinitae in cinque categorie 1) quaestiones relative allrsquouniverso e alla sua costituzione (il mondo egrave governato dalla Provvidenza) 2) origine delle leggi e amministrazione dello Stato (il diritto ha origine naturale) 3) doveri e diritti sociali (egrave bene sposarsi egrave giusto impegnarsi nella vita politica) 4) temi etici (la virtugrave egrave fine a se stessa) 5) questioni di vita quotidiana (ci si deve occupare di filosofia o di retorica)

294 FR Nocchi

da Teone da quelle theoretikai ovvero finalizzate esclusivamente al sapere comunemente attribuite ai filosofi41

Lo Pseudo Dioniso nel III-IV sec d C precisa che nelle theseis scolasti-che questo soggetto era discusso preferenzialmente rispetto ad altri42 ed in effetti nei trattatisti di retorica greca ritorna immancabilmente fra i temi pro-posti per le esercitazioni progimnasmatiche43 Ne possediamo tre esemplifi-cazioni44 tutte sviluppate secondo moduli fissi e che presentano le medesime argomentazioni supportate da ragioni di carattere moralistico e civile in cui egrave evidente lrsquointento educativo45 nessuna allusione invece ai temi economi-ci tipici come vedremo della trattazione letteraria del tema Una sola volta Libanio accenna alla possibilitagrave sia per il povero che per il ricco di accrescere il proprio patrimonio con le nozze ma il discorso egrave inserito in un contesto in cui si esaltano i vantaggi che derivano dalla reciproca collaborazione fra i coniugi46 Fra i topoi discussi invece ricorre costantemente lrsquoorigine divina dellrsquoistituzione il matrimonio come prima cellula della societagrave e strumen-to di edificazione morale la procreazione quale elemento fondamentale per la continuitagrave della specie e fonte di riconoscimento pubblico la donna come consolatrice delle preoccupazioni quotidiane e sagace amministratri-ce dei beni familiari Non egrave un caso probabilmente che il riferimento alle

41 Theon RhG II p 121 6-14 Spengel = pp 83-84 Patillon Herm RhG II p 25 3-12 Rabe Aphthon RhG X p 41 15-21 Rabe = p 152 Patillon

42 [Dion Hal] Ars 233-241 Non egrave forse un caso che ci siano giunti exempla relativi esclusivamente a theseis in favore del matrimonio e che Teone (Theon RhG II p 125 15-16 Spengel = p 90 Patillon) alludendo alla thesis sulla procreazione faccia riferimento agli aspetti positivi del vincolo coniugale tale prospettiva aveva si-curamente un maggiore risvolto paideutico implicando la nozione di virtus e lrsquoesor-tazione allrsquoassolvimento degli officia

43 Theon RhG II p 120 15 Spengel = p 82 Patillon Herm RhG II p 25 18 Rabe Lib progymn VIII pp 550-561 Foerster Aphthon RhG X p 41 5 e 42 11-46 18 Rabe = pp 152-157 Patillon Nicol RhG XI p 71 20 Felten

44 Lib progymn VIII pp 550-561 Foerster Aphthon RhG X pp 42 11-46 18 Rabe = pp 153-157 Patillon [Dion Hal] Ars 233-241

45 Per lrsquoidea che sia la thesis di Teone (RhG II p 125 13-20 Spengel = p 90 Patillon) che quella di Libanio (progymn VIII p 553 1-2 Foerster) contengano una chiara matrice stoica evidente soprattutto nella convinta asserzione dellrsquoorigine naturale del matrimonio cf Laguna 1994 269

46 Lib progymn VIII p 554 11-18 Foerster lo stesso argomento egrave presente in epigr Bob 26 12 che come si egrave detto costituisce insieme allrsquoepigr 25 una thesis in utramque partem (cf infra p 300)

295Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

qualitagrave femminili trovi una puntuale corrispondenza nella scelta dei brani operata nelle antologie scolastiche47 Egrave interessante perograve evidenziare alcune peculiaritagrave del genus Aftonio nel definire questo progymnasma assimila le theseis praktikai a quelle politikai48 καὶ πολιτικαὶ μὲν αἱ πρᾶξιν ἔχουσαι πόλιν συνέχουσαν οἷον εἰ γαμητέον εἰ πλευστέον In effetti se si prendono in con-siderazione le argomentazioni a favore del matrimonio si puograve notare che il vincolo nuziale egrave considerato il fondamento delle istituzioni civili e del di-ritto della difesa e della sopravvivenza della πόλις la discussione si articola attraverso una serie di esortazioni a vivere rispettando i doveri del buon cit-tadino che permettevano di indottrinare i giovani studenti sui propri officia publica49 Possiamo invece farci unrsquoidea di quali accuse venissero mosse al matrimonio attraverso la testimonianza indiretta di Aftonio che simula un contraddittorio con i detrattori del vincolo nuziale rispondendo in partico-lare alle obiezioni di quanti lo consideravano fonte di sofferenza e proble-mi50 A tutte le accuse Aftonio ribatte facendo leva su argomenti fondati sal-damente su ideali civili e morali arrivando addirittura a trasformare i motivi di critica in elogio

Nonostante lrsquoevidente caratterizzazione lsquoseriarsquo che la dottrina retorica aveva destinato allrsquoargomento anche il genere comico influigrave sullrsquoapplicazio-ne pratica che le theseis avevano in campo declamatorio Due erano princi-palmente gli ambiti in cui esse venivano impiegate nelle suasoriae in cui alla struttura base della thesis venivano aggiunti il destinatario e le circostanze del discorso connotato da una spiccata componente deliberativa51 nelle con-

47 Lib progymn VIII pp 554 11-555 5 Foerster (con il matrimonio le ric-chezze si moltiplicano sia per il povero che per il ricco grazie alla collaborazione dei coniugi e alle capacitagrave amministrative della donna) Aphthon RhG X pp 42 24-43 6 Rabe = p 153 Patillon (il matrimonio incita alla virtugrave) [Dion Hal] ars 236-238 (il matrimonio egrave fonte di buone qualitagrave e consolazione delle afflizioni) Per un riscontro dei temi nei frammenti papiracei cf nn 28-29

48 Aphthon RhG X 41 18 Rabe = p 152 2 Patillon49 Lib progymn VIII pp 553 12-554 10 Foerster Aphthon RhG X pp 42

19-43 6 Rabe = p 153 Patillon50 Aphthon RhG X pp 43 11-46 18 Rabe = pp 154-157 Patillon51 Sullrsquoargomento cf Bonner 1949 8-9 che presenta numerosi exempla di come

avvenisse tale conversione con il riferimento a luoghi e circostanze determinate e su-pra Quint inst 2 4 24 e 3 5 8 Un tipico esempio era la thesis lsquobisogna dedicarsi alla navigazionersquo che opportunamente trasformata in suasoria poteva assumere la forma lsquoAlessandro delibera se si debba attraversare lrsquoOceanorsquo (Sen suas 1 Quint

296 FR Nocchi

troversiae52 ove invece le theseis offrivano il pretesto a coloro che si esibi-vano nellrsquoesecuzione di declamazioni fittizie di passare da discorsi specifici a riflessioni generali in particolare quelle relative alla corruzione dei tempi (de saeculo)53 che implicavano marginalmente considerazioni sullrsquoinfedeltagrave delle donne o sul vincolo matrimoniale Questi soggetti che potevano facil-mente essere assimilati ai loci communes54 erano utilissimi ai declamatori per lrsquoamplificatio Dalle testimonianze contenute nelle declamazioni di Seneca Retore si ricava lrsquoimpressione che fra gli scholastici imperasse la misoginia tantrsquoegrave lrsquoaccanimento con cui si scagliano contro i vizi muliebri nulla di stra-no dunque che tali acquisizioni giovanili continuassero ad influenzare la produzione successiva55 soprattutto nellrsquoepoca tardoantica in cui si era dif-fusa la tendenza a ricalcare modelli scolastici nella produzione adulta56 A questo punto perograve egrave bene chiedersi da quali fonti i declamatori traessero ispirazione per le loro invettive Molti degli argomenti discussi nel nostro epigramma come si dimostreragrave a breve sono mutuati dalla commedia ma essi non erano assolutamente estranei alla retorica si egrave giagrave visto come buona parte dei repertori a tema utilizzati per le theseis fossero tratti dai testi dram-matici ma essi continuavano ad essere impiegati negli esercizi piugrave avanzati I

inst 3 8 16) cosigrave anche Sen epist 14 13 in cui sono presenti le argomentazioni che venivano comunemente impiegate per disquisire sullrsquoatteggiamento che Catone avrebbe dovuto tenere durante la guerra civile una suasoria che costituiva uno svilup-po circostanziato dalla tesi relativa alla possibilitagrave per il saggio di partecipare alla vita politica (potest aliquis disputare an illo tempore capessenda fuerit sapienti res publica)

52 Per il complesso rapporto delle theseis con le controversiae cui accenna in maniera poco chiara Seneca Retore (contr 1 praef 12) cf Bonner 1969 1-26 Clarke 1951

53 Sen contr 1 praef 23 Bonner 1969 6-7 sostiene che molte delle declama-zioni di Seneca il Vecchio sottintendono questioni generali di carattere etico di-scusse comunemente come theseis ad esempio il dovere di obbedienza dei figli nei confronti dei padri il tema dellrsquoingratitudine Cf a questo proposito anche Pasetti 2008 115-116

54 In Quint inst 2 4 22 si parla implicitamente di loci de saeculo esistevano inoltre i loci philosophoumenoi che avevano una configurazione estremamente gene-rica (cf Sen contr 1 7 17)

55 Egrave ciograve che secondo De Decker 1913 23 sarebbe capitato a Giovenale che perpetuerebbe in versi le invettive de saeculo esperite negli esercizi di retorica

56 Cf Fernaacutendez Delgado 1994 303 Voumlssing 1997 37-45 216-217 605-610 Cribiore 2001 238-244 Stramaglia 2003 229-230 Agosti 2005 38-39 Stramaglia 2010 133-134

297Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

retori latini erano ben consapevoli dellrsquoutilitagrave che alle declamazioni poteva provenire dalla conoscenza del repertorio drammatico Non si spiega altri-menti il consiglio di Quintiliano che invita specificamente i declamatori a leggere con attenzione proprio le commedie di Menandro57 mentre sempre Quintiliano istituisce una stretta relazione fra i ruoli che i declamatori devo-no impersonare parlando nelle vesti di litigatores e le parti recitate dagli attori comici58 le rappresentazioni comiche costituivano un importante repertorio di ethe e pathe oltre che di argumenta

Un esempio emblematico di come i declamatori dovessero veramente im-personare determinati ruoli egrave rappresentato dalle declamazioni di Libanio in particolare alcune di esse mostrano chiaramente una matrice comica per il linguaggio impiegato ma soprattutto per lrsquoattenzione con cui viene presen-tato lrsquoethos del protagonista vicino a quello dei personaggi di piegraveces teatrali troviamo ad esempio la figura del parassita dellrsquoinvidioso del misantropo59 La declamazione 26 egrave incentrata sulla figura del dyskolos che ricorda lrsquoomo-nima commedia menandrea per carattere e modalitagrave espressive Lrsquouomo di-chiara di volersi suicidare percheacute non tollera piugrave la moglie eccessivamente loquace il ritratto della donna perograve assume una fisionomia piugrave chiara alla luce delle premesse dellrsquounione Il protagonista infatti rivela che la donna gli era stata presentata da un amico che di lei aveva soprattutto rilevato la presti-giosa discendenza e la sterminata ricchezza La declamazione quindi prende

57 Quint inst 10 1 71 ego tamen plus adhuc quiddam conlaturum eum decla-matoribus puto quoniam his necesse est secundum condicionem controversiarum plures subire personas patrum filiorum caelibum maritorum militum rusticorum divitum pauperum irascentium deprecantium mitium asperorum

58 Quint inst 3 8 51 11 1 38 La conoscenza dei caratteri inoltre serviva anche a prevenire le aspettative del pubblico riconoscendone le propensioni e le inclinazioni Infine questa profonda conoscenza dellrsquoanimo umano permetteva al declamatore di dipingere in toni negativi lrsquoethos dellrsquoavversario (Russell 1983 87-88 Russell 1996 10 e 113-114)

59 Si comprende dunque per quale motivo Libanio (epist 11 Foerster) racconti che nella sua scuola era solito far leggere ai propri allievi in particolare quelli dotati le opere drammatiche esse servivano per testarne le competenze interpretative e per assimilare i caratteri dei personaggi (cf Cribiore 2001 227) In realtagrave il metodo didattico aveva una lunga tradizione (cf Plut Dem 7) Quintiliano addirittura istituisce la docenza di un comoedus che legga con la giusta intonazione le piegraveces teatrali ma specifica che la scelta dei brani deve essere selettiva quod ita optime faciet si certos ex comoediis elegerit locos et ad hoc maxime idoneos id est actionibus similes (inst 1 11 13)

298 FR Nocchi

le mosse da un topos piuttosto diffuso fra i comici quello della donna ricca e per questo tiranna presente per lrsquoappunto nel nostro epigramma

Egrave soprattutto merito di Ugo Enrico Paoli aver chiarito lo stretto lega-me fra la commedia attica e le declamazioni latine riguardo al tema dellrsquouxor dotata equiparata impropriamente allrsquoepikleros greca60 Questa figura ricorre giagrave nelle declamazioni di Seneca il Vecchio e in quelle pseudo-quintilianee dove il rifiuto di un giovane di sposare la ricca ereditiera puograve divenire il pre-supposto per una requisitoria contro le moglie prepotenti omnes uxores di-vites servitutem exigunt crede mihi volet in suis regnare divitiis (Sen contr 1 6 5) inpotens malum est beata uxor Cum immensum pondus auri orba attulerit cum pecunia arcas nostras oneravit quid aliud quam beati serviemus (Sen contr 1 6 7) e il pretesto di un ripudio da parte di un padre ardens per il rifiuto del figlio di sposare unrsquoorfana ricca61 Il confronto con alcuni passi dellrsquoopera menandrea62 non lascia dubbi sulla matrice comica di questo soggetto che dal teatro evidentemente passava alle declamazioni divenendo caso giuridico ma il tema era affrontato esclusivamente nelle digressioni e non possedeva mai uno statuto autonomo

Da quanto si egrave detto finora si puograve ragionevolmente ipotizzare che il tema dello ψόγοςἐπαίνος γαμικῶν non fosse estraneo alle scuole di retorica e che la sua trattazione contemplasse anche valutazioni di carattere economico seb-bene queste fossero marginali rispetto alle considerazioni morali relative alla ricaduta pubblica ed ai vantaggi o svantaggi che il vincolo nuziale comporta-

60 Paoli 1943 19-29 spiega come nelle commedie latine venga trasposta e tra-visata una tipica situazione configurata nel diritto attico quella dellrsquoepikleros lrsquoorfa-na che costituiva la fortuna per il collaterale prossimiore lrsquounico che avesse il diritto di sposarla in quanto erede di tutto il patrimonio paterno Nella palliata romana (Caec ploc frr 142 ss e 158 ss R3 = Gell 2 23 9-13) essa diviene uxor dotata condizione ben diversa non potendosi paragonare lrsquointero patrimonio ad una dote per quanto ingente Per gli opportuni riferimenti al diritto greco rimando senzrsquoaltro allrsquoesauriente contributo di Belardinelli 1998 269 n 15 e 17 per il ruolo di questa figura nella commedia greca cf infra p 302

61 Sen contr 1 6 Quint decl 376 Nelle declamazioni di Seneca e Quintiliano laddove il ripudio del figlio egrave giustificato con il rifiuto da parte di questo di sposare unrsquoorba il termine acquista il significato generico di lsquoorfanarsquo lsquosenza sostegnorsquo e non quello di epikleros (erede unica) per quanto le declamazioni latine prendano spunto dalle commedie greche in cui questa figura era topica a Roma essa non trovava corri-spondenza giuridica Lrsquoorba dives egrave dunque la donna che costituisce il buon partito percheacute semplicemente ricca e non unica erede (Paoli 1943 24-27)

62 Cf infra p 303

299Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

va per lo sviluppo civileSe dunque occorre ricercare altrove lrsquoispirazione prima dellrsquoepigramma

22 maggiore egrave invece il debito che il componimento ha nei confronti della tecnica argomentativa Lrsquoepigramma infatti sembrerebbe rielaborare spunti provenienti dalla commedia secondo una struttura retorica si configurereb-be dunque come una sorta di progymnasma poetico e una dura satira miso-gina contro il vincolo matrimoniale63

Non deve stupire lrsquoapplicazione di schemi retorici a forme poetiche que-sto epigramma infatti non egrave un unicum nel suo genere Sia lrsquoIppolito euripi-deo (vv 88-120) che la Phaedra senecana (vv 435-482) contengono theseis in versi pro e contro il matrimonio il discorso di Anna rivolto a Didone per convincerla a cedere alla passione (Aen 4 31-53) egrave una suasoria e soprattut-to la sesta satira di Giovenale ricalca in forma piugrave estesa i medesimi moduli argomentativi64 infine Stanley F Bonner ha ampiamente dimostrato come Ovidio negli Amores e nelle Metamorfosi subisca lrsquoinfluenza della suasoria65 Del resto questo non egrave il solo caso in cui esercizi che correntemente venivano praticati nelle scuole di retorica in forma prosastica in vista della pratica fo-rense avevano anche una ricaduta in ambito poetico66

Quintiliano riconduce chiaramente la thesis al genus deliberativum evidenziando che qualora vengano precisati i destinatari essa diviene una suasoria Lrsquoepigramma 22 in effetti presenta una serie di argomentazioni

63 Bellandi 2003 1-364 Il primo ad evidenziare questa matrice retorica della sesta satira di Giovenale

egrave stato De Decker 1913 19 seguito da Braund 1992 78-81 Bellandi 2003 1-2 Watson 2008 275

65 Bonner 1949 149-152 ulteriori esempi sono contenuti in Laguna 1994 267-268 che dimostra lrsquoappartenenza al genus di Stat silv 1 2 161-200 sulla base di unrsquoaccurata analisi strutturale Lrsquoautore inoltre si spinge oltre postulando la teo-rizzazione retorica della thesis a partire dal corpus letterario preesistente (p 267) Per unrsquoapplicazione dello schema proginnasmatico allrsquointerno di una argomentazione omiletica di S Basilio cf Valdeacutes Garciacutea 2007 701-709

66 Basti ricordare lrsquoosservazione fatta da Quintiliano a proposito dellrsquoesercizio del-la prosopopea (che nel curriculum configurato da Quintiliano egrave bene qui ricordarlo egrave collocato allrsquointerno della trattazione della suasoria) del quale mette in rilievo lrsquoutilitagrave anche per i futuri poeti (Quint inst 3 8 49) Nei papiri del resto lrsquoesercizio dellrsquoeto-peaprosopopea comunemente trattato nei manuali di retorica come un esercizio in prosa risulta essere stato praticato a scuola anche in versi cf Fernaacutendez Delgado 1994 299-305 piugrave in generale per gli esercizi scolastici di trascrizione e di composizio-ne in versi cf Cribiore 1996 204-253 e 259-262 Pordomingo 2001 707-720

300 FR Nocchi

incalzanti che mirano a dissuadere Zoilo dal prender moglie cui segue una conclusione secondo lo schema previsto dai trattati di retorica Egrave evidente dunque la presenza della finalitagrave persuasiva e delle procedure tipiche del ge-nus In particolare ricorrono nel componimento anche i loci che venivano impiegati per il biasimo o per lrsquoelogio di una determinata circostanza nel discorso deliberativo infatti la decisione veniva presa attraverso una disa-mina precisa dei cosiddetti τελικὰ κεφάλαια67 i principi del sommo bene per cui lrsquointerlocutore era guidato nella scelta in base a ciograve che per lui era conveniente giusto opportuno Nellrsquoepigramma bobbiese prevalgono le considerazioni di opportunitagrave La tractatio include precisamente quattro ar-gomentazioni tre incentrate sul fattore economico ed una sulle attrattive femminili tutte collegate da anafora (si) e variatio (nisi) Sebbene il poeta ricerchi chiaramente un certo equilibrio nella distribuzione della materia at-tribuendo a ciascuna argomentazione un distico in forma sentenziosa lrsquoim-pressione complessiva egrave di una disarmonica ripartizione in cui prevalgono chiaramente le considerazioni patrimoniali e la requisitoria contro le donne belle ed infedeli non ha un equivalente capovolgimento

In realtagrave il poeta bobbiese non fa altro che applicare un metodo impara-to a scuola rielabora materiali comici gli stessi testimoniati nelle antologie papiracee sulla base di schemi retorici ma in questo caso sceglie la forma poetica non diversamente da quanto avviene nellrsquoepigramma 36 Anche in questo caso infatti come ho chiarito altrove68 il poeta compone unrsquoetopea epistolare in versi servendosi delle proprie reminiscenze ovidiane ed impie-gando strumenti retorici solitamente applicati in prosa Si tratta di un lusus poetico caro ai poeti tardo antichi che si compiacciono di mettere alla prova le proprie competenze letterarie sulla base di schemi appresi in giovinezza

Allrsquointerno della silloge il tema relativo al coniugium ritorna in due epi-grammata longa il 25 e 26 che insieme ricalcano i moduli di una thesis in utramque partem Si tratta di due traduzioni tratte rispettivamente da Po-sidippo e Metrodoro69 in cui sono presentati due atteggiamenti antitetici nei confronti della vita uno piugrave pessimista lrsquoaltro possibilista In questi due componimenti sono discussi numerosi argumenta tipici non solo delle diatri-be ma anche delle theseis retoriche ad esempio la quaestio relativa allrsquooppor-

67 Aphthon RhG X p 42 8-10 Rabe = p 152 Patillon68 Cf Nocchi 201269 Rispettivamente AP 9 359 e 9 360

301Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

tunitagrave di avere figli (25 11-12 26 17-18) al pericolo comportato dai viaggi in mare (25 4 26 4) alla convenienza di intraprendere la carriera militare (25 7-8 26 9-10) o politica (25 1-2 26 1-2)70 Quanto al vincolo matri-moniale tornano temi giagrave diffusamente incontrati nelle theseis di Libanio e Aftonio ovvero il timore di perdere la serenitagrave a causa dei crucci di una vita matrimoniale (25 9) e le capacitagrave manageriali della donna (26 11-12) La mia impressione egrave che nella scelta degli epigrammi il presunto compilatore della silloge si sia fatto influenzare soprattutto dalle memorie scolastiche e che abbia selezionato quei componimenti che nella struttura e nei temi gli erano familiari per formazione71

I temi comiciSe la struttura dellrsquoepigramma egrave dunque retorica il contenuto sembra richia-mare fondamentalmente la trattazione del tema operata dal genere comico-epigrammatico in cui il motivo economico egrave preponderante

Il componimento egrave strutturato soprattutto nella prima parte secondo una successione chiaramente ponderata il poeta infatti prende in considerazione tutte le combinazioni relative ai rapporti economici fra coniugi partendo ov-viamente dalla prospettiva maschile Lo schema egrave pressappoco questo

I distico = povero + poveraII distico = povero + riccaIII distico = ricco + povera

Il modello greco a cui il poeta bobbiese si ispira egrave stato identificato da Wolfgang Speyer72 in Anassandride insigne rappresentante della Mese che fra i suoi frammenti annovera anche un lungo brano dalle evidenti consonan-ze con il nostro epigramma

Ὅστις γαμεῖν βουλεύετrsquo οὐ βουλεύεταιὀρθῶς διότι βουλεύεται χοὔτω γαμεῖ

70 Theon RhG II p 120 15-16 Spengel = p 82 Patillon Aphthon RhG X p 41 17-18 Rabe = p 152 Patillon

71 Per ulteriori riferimenti ai temi scolastici contenuti nella raccolta cf Nocchi 2012

72 Speyer 1963 23

302 FR Nocchi

Πολλῶν κακῶν γάρ ἐστιν ἀρχὴ τῷ βίῳἬ γὰρ πένης ὢν τὴν γυναῖκα χρήματαλαβὼν ἔχει δέσποιναν οὐ γυναῖκrsquo ἔτιἧς ἐστι δοῦλος καὶ πένης ἢν δrsquo αὖ λάβῃμηδὲν φερομένην δοῦλος αὐτὸς γίνεταιδεῖ γὰρ τὸ λοιπὸν ἀνθrsquo ἑνὸς τρέφειν δύοἈλλrsquo ἔλαβεν αἰσχράν οὐ βιωτόν ἐστrsquo ἔτιοὐδrsquo εἴσοδος τὸ παράπαν εἰς τὴν οἰκίανἈλλrsquo ἔλαβεν ὡραίαν τις οὐδὲν γίνεταιμᾶλλόν τι τοῦ γήμαντος ἢ τῶν γειτόνωνὥστrsquo οὐδαμῶς κακοῦ γrsquo ἁμαρτεῖν γίνεται73

Nonostante lrsquoindiscutibile corrispondenza tematica fra i due testi risul-tano notevoli le differenze che rivelano il sottile sforzo di rielaborazione da parte del poeta in particolare il maggior risalto attribuito nellrsquoepigramma bobbiese alla struttura argomentativa Giagrave dal primo distico infatti il gioco paranomastico ottenuto con lrsquoanafora del nome Zoilo il poliptoto paupe-rie pauperiem il richiamo di suoni fra egenam iunges conferisce ai versi una certa coesione ed efficacia Ogni distico inoltre egrave costruito in maniera analoga nellrsquoesametro viene introdotta la protasi con anafora della particella ipotetica e nel pentametro sono immancabilmente presentate le conseguenze nefaste delle scelte I primi tre esametri in particolare si chiudono con un riferimento alla donna che qualifica la sua condizione economica Inoltre nellrsquoepigramma lrsquoultimo distico enuncia perentoriamente la conclusione sca-turita dalle considerazioni precedenti che nel frammento di Anassandride viene anticipata perdendo di incisivitagrave Il componimento bobbiese quindi mostra una proporzione simmetrica che farebbe pensare ad uno schema pre-costituito nel quale il poeta inserisce una serie di motivi topici

Le prime due eventualitagrave contemplate in epigr Bob 22 si riferiscono alla condizione svantaggiosa del marito povero sia nel caso che questi si unisca ad una donna di condizione analoga sia che sposi una ricca Si tratta di un tema frequente soprattutto nella commedia greco-latina e nellrsquoepigrammatica

In particolare lrsquoidea che la donna ricca proprio in virtugrave delle sue possibili-tagrave economiche sia viziata e prepotente e tiranneggi il marito contravvenendo cosigrave allrsquoidea tradizionale della supremazia maschile nel coniugium egrave un luogo comune soprattutto della commedia di mezzo e menandrea quindi ereditato

73 Anaxandr fr 53 K-A = Stob 4 22b 28 p 513 Hense

303Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ed adattato da quella ceciliana74 plautina75 e terenziana76 a noi sono giunti alcuni titoli relativi alla figura dellrsquoepikleros greca77 ma dai pochi frammenti superstiti si evince quale importanza questa donna avesse nello svolgimen-to della trama78 Esempio emblematico del topos egrave il ritratto menandreo del marito frustrato costretto dalla moglie ricca ereditiera a cacciare la servet-ta in cui ritorna il riferimento allrsquoepikleros dipinta come despoina che sottrae allrsquouomo i piaceri della vita79 Il motivo economico egrave riproposto con argomen-tazioni piugrave vicine a quelle dellrsquoepigramma bobbiese in un altro frammento dello stesso autore dove al tema del matrimonio vantaggioso si associa quello della perdita della libertagrave e della serenitagrave un motivo tra lrsquoaltro presente anche nellrsquoepigr Bob 47 traduzione fedele di Pallada (App Anth 3 314 nr 145)

74 Furono autori di commedie latine dal titolo Epiclerus Cecilio Stazio (fr 1-2 R3) e Turpilio (frr 1-13 R3) per il quale cf Quint inst 10 1 10 cf anche Caec ploc frr 142-147 e 158-162 R3 = Gell 2 23 9-13 (cf infra) In particolare per i frammenti di Cecilio Stazio si veda Guardigrave 1974 74-76 161-168 Sulla traduzione ceciliana di Menandro in Aulo Gellio cf Gamberale 1969 75-90

75 Plaut Aul 534-535 nam quae indotata est ea in potestate est viri dotatae mac-tant et malo et damno viros Ulteriori riferimenti testuali in Schuhmann 1977

76 Sullrsquoepidikasia (procedura legale in base a cui il parente prossimiore prendeva in affidamento lrsquoepikleros) egrave basata la trama del Phormio alle medesime leggi fanno riferimento gli Adelphoi (vv 650-659)

77 Si possono ad esempio ricordare Antifane (fr 94 K-A) Alessi (frr 78-81 K-A) Difilo (fr 40 K-A) Diodoro (fr 2 K-A) e ovviamente Menandro che sembra aver scritto addirittura due commedie su questo soggetto (sullrsquoambiguitagrave di questa notizia ed in generale sul ruolo dellrsquoepikleros nel diritto e nella commedia gre-ca cf Belardinelli 1998 264-270)

78 La rilevanza attribuita a questa figura nelle trame comiche della Mese e della Nea egrave dovuta secondo Belardinelli 1998 267 ai cambiamenti socio-economici intercorsi nel III-IV sec a C quando lrsquoistituto nato eminentemente per permettere la propagazione della stirpe (Plut Sol 20 2-5) era divenuto in forma esclusiva uno strumento di arricchimento

79 Men ploc fr 296 K-A = Gell 2 23 8 ἐπrsquo ἀμφότερα νῦν ἅτrsquo ἐπίκληρος οὖσα δή μέλλει καθευδήσειν κατείργασται μέγα καὶ περιβόητον ἔργον ἐκ τῆς οἰκίας ἐξέβαλε τὴν λυποῦσαν ἣν ἐβούλετο ἵνrsquo ἀποβλέπωσι πάντες εἰς τὸ Κρωβύλης πρόσωπον ἥ γrsquo εὔγνωστος εἶχέ με γυνή δέσποινα καὶ τὴν ὄψιν ἣν ἐκτήσατο ὄνος ἐν πιθήκοις ἐστὶ δὴ τὸ λεγόμενον Τοῦτο σιωπᾶν βούλομαι τὴν νύκτα τὴν πολλῶν κακῶν ἀρχηγόν Οἴμοι Κρωβύλην λαβεῖν ἔμrsquo ἑκκαιδεκατάλαντον ὦ θεοί γύναιον οὖσαν πήχεως Εἶτrsquo ἐστὶ τὸ φρύαγμα εἴπως ἀνυπόστατον μὰ τὸν Δία τὸν Ὀλύμπιον καὶ τὴν Ἀθηνᾶν οὐδαμῶς Παιδισκάριον θεραπευτικὸν δὲ λόγου τάχιον ἀπαγέσθω δέ τις ἢ ἄρrsquo ἀντεισαγάγοι Cf anche fr 297 K-A = Gell 2 23 11

304 FR Nocchi

Ὅταν πένης ὢν καὶ γαμεῖν τις ἑλόμενοςτὰ μετὰ γυναικὸς ἐπιδέχηται χρήματααὑτὸν δίδωσιν οὐκ ἐκείνην λαμβάνει80

Analoghe considerazioni si trovano in Alessi

Ὦ δυστυχεῖς ἡμεῖς πεπρακότεςτὴν τοῦ βίου παρρησίαν καὶ τὴν τρυφὴνγυναιξὶ δοῦλοι ζῶμεν ἀντrsquo ἐλευθέρωνἜπειτrsquo ἔχειν προῖκrsquo οὐχὶ τιμὴν πάσχομενπικράν γε καὶ μεστὴν γυναικείας χολῆςἩ τῶν γὰρ ἀνδρῶν ἐστι πρὸς ἐκείνην μέλιοἱ μέν γε συγγνώμην ἔχουσrsquo ἀδικούμενοιαὗται δrsquo ἀδικοῦσαι καὶ προσεγκαλοῦσrsquo ἔτιὧν οὐκ ἐχρῆν ἄρχουσιν ὧν δrsquo ἄρχειν ἐχρῆνἀμελοῦσιν ἐπιορκοῦσιν οὐδὲ ἓν κακὸνἔχουσι καὶ κάμνειν λέγουσrsquo ἑκάστοτε81

Dallrsquoepigrammatica greca invece potrebbero essere giunte al poeta bobbiese le suggestioni relative al tema del matrimonio fra poveri lrsquoipote-si sembrerebbe avvalorata dal largo influsso del genus registrato nellrsquointera silloge82 NellrsquoAnthologia Palatina assistiamo ad una serie di variazioni sul tema con amaro disincanto lrsquounione egrave descritta come una guerra continua a causa dagli enormi disagi dovuti allo stato di indigenza83 Spesso il proble-ma egrave risolto con stratagemmi non proprio edificanti per sbarcare il lunario

80 Men fr 802 K A = Stob 4 22d 95 p 533 Hense Sempre Menandro (fr 805 K-A = Stob 4 22f 130 p 548 Hense) paragona la donna ricca ad una punizio-ne divina e definisce chi comunemente egrave considerato felice per la grande dote uno sventurato ὅστις γυναῖκrsquo ἐπίκληρον ἐπιθυμεῖ λαβεῖν πλουτοῦσαν ἤτοι μῆνιν ἐκτίνει θεῶν ἢ βούλετrsquo ἀτυχεῖν μακάριος καλούμενος

81 Alex fr 150 K-A82 Mariotti 1962 coll 52-61 Canali ndash Nocchi 2011 11-1983 AP 11 6 πτωχοῦ ἐστι γάμος κυνέα μάχα εὐθὺ κυδοιμός λοιδορίαι πληγαί

ζημία ἔργα δίκαι lrsquoepigramma di Callictere evidenzia gli inconvenienti dellrsquounio-ne attraverso la sequenza di asindeti e omoteleuti Sul tema cf anche AP 9 442 di Agatia Scolastico e 11 388 di Lucillio in cui si aggiungono anche le difficoltagrave legate allrsquoesistenza della prole (Longo 1967 77) infine in AP 5 267 di Agatia Scolastico un epigramma in forma dialogata il matrimonio con una donna povera viene consi-derato atto di follia

305Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

il marito si fa mantenere dalla moglie costringendola alla prostituzione84 Raramente i poeti epigrammatici si pronunciano favorevolmente su un matrimonio di un uomo benestante con una donna povera85 al contrario si preferisce lrsquounione fra coniugi di pari condizione86 In effetti questo ar-gomento trova puntuale riscontro anche in ambito paremiografico87 e nei trattati filosofici in questrsquoultimo caso perograve il discorso non assume i toni della polemica tipici del genere comico ed epigrammatico ma egrave inserito in un ragionamento piugrave ampio relativo ai pericoli che possono minare il conseguimento della virtus La condizione di inferioritagrave di un marito po-vero ad esempio puograve determinare la sua acquiescenza ai tradimenti di una moglie libertina nam quid ndash ait Seneca ndash de viris pauperibus dicam quorum in nomen mariti et ad eludendas leges quae contra celibes datae sunt pars magna conducitur Quomodo potest regere more set praecipere castitatem et mariti auctoritatem tenere qui nupsit88 Lrsquoargomento finanziario perograve ne-gli scritti filosofici non assume mai la centralitagrave ricoperta negli epigrammi dellrsquoAnthologia e nella commedia89

84 AP 11 4 di Parmenione il poeta in questo epigramma insiste soprattutto sullrsquoatteggiamento compiacente del marito ignaro di qualsiasi considerazione mo-rale pur di vivere nellrsquoagio sullrsquoargomento cf Longo 1967 98 Piugrave spesso lrsquoidea del buon matrimonio viene associata a quella dellrsquounione con donne anziane ricercate soprattutto per la dote e lrsquoeventualitagrave della loro rapida dipartita mentre lrsquouomo si consola con lrsquoancella giovane (AP 11 202 adespoto) sul tema si vedano anche 11 65 di Parmenione e 11 425 adespoto Lrsquoargomento egrave ripreso in epigr Bob 23 e 24 ma era giagrave particolarmente caro a Marziale (cf 9 80 e 8 12 1-2 in cui si gioca sullrsquouso del verbo nubo riferito allrsquouomo non diversamente da Sen matr fr 29 V)

85 AP 7 648 di Leonida di Taranto86 AP 7 89 di Callimaco87 Diog Laert 1 4 8 cf Tosi 1991 nr 1442 (= Ov Her 9 32) e 1443 (= Plaut

Asin 87)88 Sen matr fr 29 V le medesime considerazioni si trovano nel pitagorico Cal-

licratida (in Stob 4 28 18 p 687 Hense) ed in Plut lib educ 13f-14a il quale perograve prospetta anche una posizione piugrave moderata consigliando di preferire sempre la virtugrave nella scelta della donna ma di godere anche della ricchezza qualora essa si aggiunga come spontaneo complemento (amat 754a-b) infine il tema egrave presente nei cristiani (Tert uxor 2 8 4 Hier epist 127 3) dove egrave inserito nella recriminato-ria sullrsquoadulterio

89 Anche nel De matrimonio di Seneca (matr fr 54 V) dove egrave presente una sintesi dei primi quattro versi dellrsquoepigramma bobbiese (pauperem alere difficile est divitem ferre tormentum) lrsquoadagio egrave posto a conclusione di un lungo ragionamento tratto dallrsquoaureolus liber di Teofrasto volto a dissuadere il sapiente dal matrimonio

306 FR Nocchi

Anche i pericoli connessi alla bellezza femminile di cui si parla nei ver-si 7-8 del nostro epigramma erano proverbiali Oltre ai versi anassandridei il poeta bobbiese avragrave avuto presente il noto detto popolare ἐὰν μὲν γήμῃς αἰσχράν ἕξεις ποινήν ἂν δὲ καλήν ἕξεις κοινήν la cui origine paremiologica egrave dimostrata dallrsquoannominatio90 Il tema tra lrsquoaltro trova un trattamento equi-valente nel mondo latino nelle Sententiae di Publilio Siro maximo periclo custoditur quod multis placet non facile serves quod multis placet91 ma ritorna anche nelle controversiae senecane sempre come locus a latere nihil in corpo-re uxoris suae plus maritus quam quilibet alienus peregrinusve cognoverit92

Lrsquoanonimo poeta del resto non si limita a rielaborare i versi di Anassan-dride ma aggiunge anche un distico del tutto innovativo che rivela la sua vo-lontagrave di romanizzare il componimento Questa scelta ha importanti risvolti anche dal punto di vista strutturale Lrsquoautore come si egrave detto incentra lrsquoepi-gramma soprattutto sul fattore economico relegando ad un ruolo marginale o tralasciando del tutto le ulteriori considerazioni contrarie al matrimonio che invece erano discusse nella fonte greca in particolare egli sostituisce il distico relativo ad una sposa poco avvenente con unrsquoulteriore valutazione patrimoniale La sua dunque non egrave una traduzione fedele come avviene per la maggior parte degli Epigrammata Bobiensia ma presenta un certo grado di originalitagrave nella delimitazione del tema e nella sua ricontestualizzazione In effetti i versi 3-4 introducono una terza alternativa allrsquoevenienza di un ma-trimonio fra due poveri o fra uxor dotata e marito indigente Lrsquoeventualitagrave egrave che un uomo ricco proverbialmente rappresentato da Lucullo e Crasso93 sposi una cliens sine re una donna nullatenente ma libera Se lrsquoipotesi fino

(nec posse quemquam libris et uxori pariter inservire) Una rivisitazione moderna del tema egrave presente in Boccaccio (Esposizioni sopra la Commedia sect 31 Corbaccio sect 247)

90 Nelle fonti il proverbio non ha unrsquoattribuzione univoca Diogene Laerzio lo attribuisce ora a Bione di Boristene (4 48) ora ad Antistene (6 3) Aulo Gellio (5 11 2) sostiene che si tratti della risposta pronunciata da Biante di Priene ad un tale che lo interrogava sullrsquoopportunitagrave di sposarsi infine Stobeo (4 22a 17 p 497 Hense) pensa sia stato formulato da un uomo in risposta a Pittaco (Grilli 1953 178 Barigazzi 1966 542-543)

91 Publil sent M 18 v 326 R F 32 v 408 R92 Sen contr 2 7 2 Il tema si iscrive allrsquointerno dellrsquoinvettiva contro la corruzio-

ne delle matrone romane Cf anche Sen contr 2 1 24 per ulteriori fonti retoriche relative al locus de saeculo cf De Decker 1913 19-29

93 In molti scrittori il suo nome egrave sinonimo di ricchezza (Cic Att 1 4 3 2 4 2 off 1 25 Sall Catil 48 5 Sen epist 119 9 dial 7 21 3)

307Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ad ora postulata di una matrice retorica del componimento egrave valida il poeta sostituirebbe il tipico exemplum mitologico presente immancabilmente in tutte le theseis scolastiche94 con due exempla storici ma per cosigrave dire assunti ormai a paradigma indiscusso della ricchezza Anche la scelta dei due per-sonaggi storicamente noti come ricchi possidenti sembra ben ponderata Lucullo e Crasso rappresentano due modi antitetici di vivere la ricchezza Plutarco li pone a confronto in piugrave di unrsquooccasione dipingendo Crasso come avido e parsimonioso Lucullo come uno sperperatore95 Resta da capire il riferimento alla cliens i lessicografi e i grammatici latini concordano nel ri-ferire il termine sia al genere maschile che a quello femminile cliens tam hic quam haec96 ma di fatto le uniche due attestazioni al femminile a noi per-venute in latino sono quelle presenti in unrsquoepistola di San Girolamo (130 6)97 ed in unrsquoepigrafe98 Troviamo invece piugrave volte attestato il sinonimo clienta soprattutto in contesto comico in particolare il termine egrave usato da Plauto99 ndash in riferimento alle fanciulle sottoposte allrsquoauctoritas di un uomo anziano per lo piugrave prostitute o schiave ndash o in Afranio cliens communis ge-

94 Ad esempio si veda Aphthon RhG X p 43 7 Rabe = p 153 Patillon Lib progymn VIII pp 551-552 Foerster

95 Plutarco accomuna i due personaggi in un passo in cui Catone rimprovera aspramente il ricco gaudente lsquoοὐ παύσῃrsquo ἔφη lsquoσὺ πλουτῶν μὲν ὡς Κράσσος ζῶν δrsquo ὡς Λεύκολλος λέγων δrsquo ὡς Κάτωνrsquo (Plut Luc 40 3) ma il confronto risulta evidente anche dalla descrizione dei banchetti (Plut Luc 40 1 νεόπλουτα δrsquo ἦν τοῦ Λευκόλλου τὰ δεῖπνα τὰ καθrsquo ἡμέραν οὐ μόνον στρωμναῖς ἁλουργέσι καὶ διαλίθοις ἐκπώμασι καὶ χοροῖς καὶ ἀκροάμασιν ἐπεισοδίοις ἀλλrsquo ὄψων τε παντοδαπῶν καὶ πεμμάτων περιττῶς διαπεπονημένων παρασκευαῖς ζηλωτὸν ἀνελευθέροις ποιοῦντος ἑαυτόν Cras 3 1 ἐν δὲ τοῖς δείπνοις ἡ μὲν κλῆσις ἦν ὡς τὰ πολλὰ δημοτικὴ καὶ λαώδης ἡ δrsquo εὐτέλεια τὴν καθαριότητα καὶ φιλοφροσύνην ἡδίονα τοῦ πολυτελοῦς εἶχε) e delle ville (Luc 39 2 εἰς παιδιὰν γὰρ ἔγωγε τίθεμαι καὶ οἰκοδομὰς πολυτελεῖς καὶ κατασκευὰς περιπάτων καὶ λουτρῶν καὶ ἔτι μᾶλλον γραφὰς καὶ ἀνδριάντας καὶ τὴν περὶ ταύτας τὰς τέχνας σπουδήν ἃς ἐκεῖνος συνῆγε μεγάλοις ἀναλώμασιν εἰς ταῦτα τῷ πλούτῳ ῥύδην καταχρώμενος ὃν ἠθροίκει πολὺν καὶ λαμπρὸν ἀπὸ τῶν στρατειῶν ὅπου καὶ νῦν ἐπίδοσιν τοιαύτην τῆς τρυφῆς ἐχούσης οἱ Λευκολλιανοὶ κῆποι τῶν βασιλικῶν ἐν τοῖς πολυτελεστάτοις ἀριθμοῦνται Cras 2 6 τοσούτους δὲ κεκτημένος τεχνίτας οὐδὲν ᾠκοδόμησεν αὐτὸς ἢ τὴν ἰδίαν οἰκίαν ἀλλrsquo ἔλεγε τοὺς φιλοικοδόμους αὐτοὺς ὑφrsquo ἑαυτῶν καταλύεσθαι χωρὶς ἀνταγωνιστῶν)

96 Caper gramm VII 108 16 Keil97 Hier epist 130 698 CIL VI 3442 Sagitti Memoriae Corneliae Musae clienti carissimae piissimae

feminae quae vixit ann XVIII m VIIII d XVIIII Verus evoc Aug99 Fest p 53 L clientam pro cliente Plautus dixit

308 FR Nocchi

neris est invenimus tamen et clientam apud Afranium in Pompa lsquointerim tua clientarsquo 100 Si tratta evidentemente di un uso traslato del termine il cliens infatti egrave giuridicamente libero ma si pone sotto la tutela di un uomo potente per riceverne la protezione101 ed egrave a questo tipo di rapporto che allude il vec-chio Damone quando nella Rudens102 si vanta di essere divenuto il paladino di due belle ragazze (clientas) sfuggite ad un lenone le stesse che poco prima apostrofa come mulierculae termine dalle evidenti implicazioni dispregiati-ve allo stesso modo va inteso il termine clienta riferito alla meretrix adules- cens del Miles gloriosus che il vecchio Periplectomeno afferma di possedere Egli infatti puograve costringerla a prestarsi come avvenente corteggiatrice del soldato protagonista della piegravece solo in quanto sottoposta alla propria po-testas103 Egrave altamente probabile che anche nellrsquoepigramma bobbiese il poeta non alluda specificamente allrsquoistituto giuridico della clientela ma impieghi il termine in senso traslato per indicare una donna povera che per necessitagrave si pone sotto la protezione di un uomo ricco come farebbe un vero cliens Ciograve che mi sembra interessante perograve egrave che la situazione anche in questo caso sembra tratta da un contesto comico coerentemente con la scelta di fondo operata dal poeta bobbiese Rilevante egrave anche lrsquouso ossimorico della iunctura pannosae nobilitatis lrsquoattributo pannosus inteso come qui nel senso di lsquove-stito di straccirsquo si trova soprattutto in epoca tarda negli scrittori cristiani104 ma compare giagrave in Seneca ed in Apuleio Anche in questo caso il termine va inteso in senso traslato come lsquopoverorsquo i figli nati da questo matrimonio non possono che essere degli straccioni in quanto nati e allevati da madre povera che finisce per depauperare il patrimonio del marito non avendo contribuito ad incrementarlo con la sua dote

La matrice scolastica dellrsquoepigramma bobbiese si manifesta dunque sot-to molteplici forme nellrsquoesercizio traduttivo nel rispetto dello schema reto-rico ed anche nella rielaborazione delle fonti drammatiche Nonostante la

100 Char gramm I 100 16 Keil Il termine egrave attestato anche una sola volta in Orazio (carm 2 18 8) come sinonimo di ancilla e in Frontone (p 32 18 N) con la stessa accezione

101 Per la condizione dei clientes si vedano Dion 2 9 2 ss Cic rep 2 9 16 Plut Rom 13 5 Fest p 262 L per unrsquointeressante ipotesi sulla nascita dellrsquoistituto cf Franciosi 1986 271-281

102 Plaut Rud 893103 Plaut arg Mil II 13 Mil 789104 Cf ThlL X 1 s v pannosus 230 63-231 30 (Hodges)

309Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

notorietagrave del tema perograve il poeta consegue un certo grado di originalitagrave nella trasposizione dallo schema metrico della commedia alla forma epigrammati-ca del distico ed introducendo nella serrata tractatio lrsquoistituto della clientela tipicamente romano

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312 FR Nocchi

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Torre 2000 = Ch Torre Il matrimonio del sapiens Ricerche sul De matrimo-nio di Seneca Genova 2000

313Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

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18-20 Aprile 1988) Torino 1989 Valdeacutes Garciacutea 2007 = MA Valdeacutes Garciacutea La estructura progimnasmaacuteti-

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Vottero 1998 = D Vottero (a cura di) Lucio Anneo Seneca I frammenti Bologna 1998

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Zicari = M Zicari Note al testo degli Epigrammata Bobiensia laquoStudUrb(B)raquo 33 (1959) 248-249

Universitagrave degli studi di Cassinofrancescaromananocchiyahooit

Venuste Noster Abstract

Gabriele Burzacchini Asclepiade tra Alceo e CatulloThis paper analyses in the light of recent studies a clear case of aemulatio or imitatio cum variatione namely the intertextual relation between Alcaeus fr 346 V and Asclepiades 16 G-P (= AP 1250) as well as the precise allusion of Catullus 5 5f which most probably draws inspiration from the Samian epigrammatist (brevis lux ~ δάκτυλος ἀώς nox est perpetua una dormienda ~ τὴν μακρὰν νύκτrsquo ἀναπαυσόμεθα) even though the inner meaning of the Catullian poem is completely different

Albio Cesare Cassio Lrsquoeroe Lakedaimon e gli onori funebri per i re di Spar-ta (orac ap Herodot 7 220 = nr 100 Parke-Wormell)

This note deals with line 4 of the oracle transmitted by Herodotus 7220 πενθήσει βασιλῆ φθίμενον Λακεδαίμονος οὖρος It is argued that Λακεδαίμονος οὖρος is unlikely to refer to the city of Sparta as the lsquobulwark of Lacedaemonrsquo as Stein and Parke amp Wormell maintained This expression means as Macan saw in 1908 lsquothe boundary of the hero Lacedaemonrsquo while πενθήσει certainly refers to the compulsory mourning imposed by the Spartans upon the peri- oikoi and the helots when a Spartan king died

Massimo Di Marco Detorsio di glosse omeriche solecismi presunti puns bi-linguistici in Ammiano (AP 11 16 146 180)

This paper offers a new interpretation of three epigrams of Ammianos In AP 11 16 the use of the Homeric gloss ἐγχεσίμωρος implies a malicious metapoiesis of a Lucilliosrsquo verse The meaning of AP 11146 is paradoxical the orator Flaccus is sure he will improve his Greek after a stay in Cyprus (the soloecismsrsquo home) It will be also proved as wrong the common reading of AP 11 180 νώναις as a bilingual pun

718 Venuste Noster

Lucio Ceccarelli La costruzione del distico elegiaco latino il rapporto tra primo emistichio dellrsquoesametro e primo emistichio del pentametro

This study proposes to verify whether in the latin elegiac distich it might be possible to recognize a mutual influence between hexameter and pentam-eter as far as the realization of the metric scheme is concerned The test con-ducted on a corpus comprehending almost all the latin elegiac distichs from Catullus to Venantius Fortunatus suggests a substantially negative answer

Marco Filippi Alcune osservazioni su Acc arm iud fr III R3 vv 148-149Acc arm iud 148-149 is quoted from Macrobius as a model of Verg Aen 10 449-450 with which it shows a clear similarity of context The fragment has a proverbial character (lsquowho fights a brave enemy even if is won obtains anyway a great honourrsquo) and the theme has obtained a great fortune in suc-ceeding literature After an attempt at reconstructing the tragic context we can suppose that the fragment does not contain an expression of modesty but it is a part of a provocative context

Alfredo Mario Morelli Lrsquouno e il molteplice su Catull 5 In Catull 5 the author cleverly works out two ancient topoi (lsquoletrsquos love be-cause the nightdeath is comingrsquo lsquokisses are the joy of loversrsquo) gaining a well balanced structure of the poem In comparison with contemporary Graeco-Roman poetry (erotic epigrams ndash such as Philod AP 9 570 ndash the Epitaph of Bion) both themes are handled with a remarkable taste for originality especially in their lsquonumericalrsquo aspects in order to put special emphasis on the basic contrast between nox una and basia mille

Maria Silvana Celentano I ritmi e i numeri della vita nella poesia antica lrsquoelogio lrsquoamore il sorriso

This paper briefly discusses a few Greek and Latin poetical texts (Prop 3 22 17-22 and 39-42 Ov ars 1 55-66 Philod AP 5 13 Catull 5 and 7 Mart 6 34) in order to highlight how the different numerical notations that they contain are able to emphasize different aims as eg expressing admiration praise love or parody

Giuseppe Aricograve Huic aliud mercedis erit (Verg ecl 6 26)The salacious allusion present in the words of Silenus in the sixth eclogue of Virgil comes from a motif of the Greek dramatic poetry (especially Aris-tophanes Eccles 1045ff) However Virgil rewrites it more elegantly thus

719Abstract

easing the obscenity of the witty remark at the same he time makes it more expressive by emphasizing the concept of the exchange

Mario De Nonno Cui non risere parentesThe old textual problem in Vergil Bucolics 4 62f (divergence between the text as transmitted by Vergilrsquos manuscripts and commented by Servius and the text as quoted by Quintilian inst 9 3 8) is examined anew The argu-ments of the supporters of Quintilianrsquos text (as emended by Politian and Bonnell) are scrutinized and criticized New intertextual links are pointed to suggesting that after all the Vergilian paradosis (cui non risere parentes) was already echoed in Horacersquos Ars

Giuseppe La Bua Audes fatidicum verbis fallere velle deum (Ov fast 2 261-2) lrsquoironia del logos nei Fasti di Ovidio

Recent scholarship on Ovidrsquos elegiac calendar-poem has drawn attention to the political significance of the poetrsquos equivocal approach to the controversial topic of the libertas linguae This paper reads the poetrsquos playful manipulation of the multiple contradictory aspects of logos in literary terms focusing on the sophisti-cated irony inherent in the creation of figures of skilled speakers (Numa Egeria Anna Perenna the merchant) able to overcome superior opponents through fal-lacious ambiguous words and emphasizing the role played by a modern exuber-ant use of lingua in the civilization process of the Augustan Rome

Piergiorgio Parroni Qualche riflessione sul testo della lettera 56 di SenecaThe Reynoldrsquos text of Sen ep 56 may occasionally be improved the incom-prehensible hac (1) is perhaps a copyistrsquos mistake for hunc in v 4 abducit of P2 is more suitable than adducit (cett) and to the surprising essedas (femi-nine) wrongly defended by Axelson must be preferred Buechelerrsquos raedas or Heraeusrsquo et raedas (eredas p) P2 is a good witness also in 5 f (inhibet P2 exhi-bet cett) instead of obirata (9) an evident nonsense the conjectural obruta (obrata p) gives an excellent meaning

Matteo Massaro Poesia per ignobiles epigrammi sepolcrali da un colomba-rio urbano di etagrave giulio-claudia

Latin epigraphy from urban columbaria replaces the higher literature with several anonymous but valuable poems for lower class people collectively buried thereTwo of such fair poems from the monumentum familiae Sta-tiliorum (I1 cent AD) both elegiac and flawless are here selected and care-

720 Venuste Noster

fully commented upon CE 1001 dedicated by a slave to a fellow slave CE 1030 for an unnamed wife who praises herself for having died in the arms (and tears) of her deeply loving man Many thoughts images or expressions are noticed and surveyed in verbal and conceptual comparison with literary andor epigraphic texts

Carlo Di Giovine I precetti di Quintiliano sullo stilus (inst 10 3) note di esegesi e di critica testuale

In inst 10 3 Quintilian offers his precepts for a good writing (stilus) which is introductory to good speaking (dicere) This chapter of book X of the Institutio oratoria involves a lot of interesting questions of exegesis of style and of textual criticism This paper examines and tries to give an answer to some of these questions

Alessandro Fusi Note testuali ed esegetiche a Marziale (2 24 4 42 9 80 10 35 11 87)

In Martial 2 24 the first four verses should not be ascribed to the persona poetae as in almost all modern editions but to the Candidus addressed in v 6 In 4 42 the last but one verse is to be ascribed to the ego loquens In 9 80 the much debated expression uxorem pascit in v 2 has no sexual over-tones as most critics take for granted uxor is to be taken as a metonymy for uxoris patrimonium and the expression means that Gellius feeds himself with his wifersquos goods In 10 35 v 8 should be read with β variant sed castos docet et pios amores because of its intertextual link with Catull 16 5 In 11 87 2 nata (γ) is to be preferred to nota (β) accepted by all editors because that variant restores an idiomatic use and is clearly a lectio difficilior It is also strenghtened by the intertextual relation with Propertius 2 25 which shows a comic degradation of the elegiac love put into effect by Martial

Francesca Romana Nocchi Il motivo dellrsquoan uxor ducenda fra poesia reto-rica e filosofia Epigr Bob 22 Sp

The theme for the an uxor ducenda notwithstanding its wide diffusion was in antiquity differentiated in rhetorical philosophical and literary fields so much so as to postulate a genre specialization in each field The anonymous poet of epigr Bob 22 achieves a certain originality by realizing a true mingling of genres In fact he encompasses the satirical pungent vein of the comic genre within the typical structure of suasoria Moreover both the topic choice and the use of rhetorical schemes in poetic forms seem to have scholastic reminiscence

721Abstract

Valeria Capelli Gerolamo e le citazioni dellrsquoAntico nel Nuovo Testamento testimonianze di tradizione indiretta

Jerome often discusses the literal discrepancy between some passages of the Old Testament and their citation in the New Testament also turning his at-tention to cases already pointed out by Porphyry and Julian The examina-tion of his principal statements about this subject makes it possible to infer that he has not a constant attitude in relation to this problem and that there are many differences among what he asserts in the prefaces to his biblical translations in epist 57 and in his exegetical treatises

Edoardo Bona Appunti di lettura della Praefatio in Euangelio di Gerolamo (con un occhio allrsquoepistolario Gerolamo-Agostino)

A new reading of Preafatio in Euangelio allows a better understanding of Jeromersquos philological attitude in approaching the Scriptures Particularly noteworthy is the use of indirect sources (translations and canones Eusebii) for the constitution of the biblical text Moreover Augustinersquos use of indirect sources in his epist 28 could be a reminescence of this Praefatio

Carla Lo Cicero Audi Iuliane Echi della polemica contro Giuliano drsquoEcla-no nelle glosse marginali del Vat Reg Lat 141

Four glosses of Vat Reg Lat 141 in margin to texts of Gregory of Nazianzus and Basil of Caesarea (translated in Latin by Rufinus of Aquileia) present polemic remarks about Julian of Eclanum The analysis performed proves that the marginal annotations derive from a late antique manuscript and that they were probably written by a reader of the Augustinersquos circle The glosses witness the constant work of lsquotalking to the textsrsquo which is a typical feature in manuscripts of the late Antiquity

Luca Paretti Cuochi pasticceri e centoni Sulle tracce di una lsquoletteratura dei Saturnalirsquo

This study proposes a new interpretation of the first fragmentary cento of the codex Salmasianus the so-called De panificio instead of a simple description of bread-making this should be seen as a scene of preparing crumpets or pancakes during the festival of Saturnalia In this regard it is discussed an examination of the literary evidence about two relevant char-acters of the feast the cocus (cook) and the pistor (confectioner) Then the author proposes a partial review of the literary production peculiar to the Saturnalia especially pointing out anonymous and secondary texts

722 Venuste Noster

Franca Ela Consolino Echi pagani e cristiani nellrsquoepitafio del vescovo Vit-tore Per unrsquoesegesi di Ennodio carm 2 95 (215 V)

The paper provides a commentary of Ennod carm 2 95 detecting the pres-ence of hypotexts such as the apotheosis of Daphnis in Vergil that of Lucan in Stace and the representations given by Lucan and Prudentius of Pompeius and the virgin Agnes seeing from heaven the earth In order to explain the obscurity of some expressions previous opinions are discussed and solutions proposed bringing fresh evidence wherever it is possible A totally new inter-pretation is offered for the last two verses of the poem

Salvatore Monda Gellio Noctes Atticae 12 6 e lrsquoantico nome latino degli aenigmata

In the book XII of Noctes Atticae the VI chapter is devoted to riddles The source of the passage is Varrorsquos De sermone Latino ad Marcellus from which Gellius quotes the famous riddle of the god Terminus At the beginning Gellius remembers the old latin word for lsquoriddlersquo scirpus (lit lsquobasket-rushrsquo lsquoknotrsquo) My aim is to suggest that scirpus is a calque on γρῖφος but the mean-ing of lsquoriddlersquo is made up by Gelliusrsquo source

Michela Rosellini Nellrsquoofficina di Prisciano (con un omaggio a Menandro) This paper analyses two extracts from Priscianrsquos Idiomata namely GL III 338 21-341 24 and III 291 11-292 21 in order to reconstruct by comparing lessons in extant manuscripts the archetype text and to investigate Priscianrsquos working methods The archetype text reveals in these extracts a characteristic of Priscianrsquos text and in particular of the Idiomata section in its original form i e that it was non perfectly finished the lemmas and quotations being not properly selected and organized In a third extract GL III 323 8-11 it is pos-sible to identify a fragment of Menanderrsquos Heautontimoroumenos

Luigi Munzi Dottrina prosodica e Lehrgedichte in etagrave carolingia il carme Mens tenebrosa

Poetryrsquos high prestige requires in Carolingian age elementar didactic works dealing with prosody and metrics Mens tenebrosa tumet is a peculiar Lehr-gedicht where words containing doubtful syllables (syllabae communes) are collected into a poem of just eight or nine lines to facilitate memorization this poem acquired an high grade of popularity in IX century In this paper the author presents a new critical edition ndash founded on several medieval and Renaissance manuscripts ndash supplies an exhaustive treatment of fontes

723Abstract

and loci similes provides a panorama of classical teaching in the field of syl-labae communes and tries to state precisely the chronology of this didactic tour de force (Bedersquos treatise De arte metrica settles a serviceable terminus post quem) and its authorship (Alcuinrsquos cultural milieu)

Marina Passalacqua Perlege scribe reducThe article aims to provide a picture of book trading in Carolingian society as it emerges from the lexicon the scholars of the court school used in the correspondence they entertained

Arduino Maiuri Enorme monstrum deformitagrave e difformitagrave nel mondo greco-romano

In Imperial Rome noble families used to entertain their guests by displaying de-formed creatures at their feasts the taste for the weird and the exotic went thus hand in hand This marks a turning point if compared to Greek culture which considered the freak as a divine punishment If in very ancient Rome this mindset is pretty similar (Dion Hal 2 12 1-2) during the Principate a definite change in perspective is witnessed by jurists (eg dig 1 5 14 and 50 16 135)

Marcello Salvadore La Vestale incestaDionysius of Halicarnassus Pliny the Younger and Plutarch are the sources of a detailed account of Vestalis incestarsquos punishment they say that she was sentenced to death Dionysius adds that there was no after death ritual Modern scholars generally accept what the three authors assert In this article the author surmises that the Vestalis incesta together with the parricida was not condemned to death both of them were sentenced to a particular kind of banishment from the Society

Rino Avesani Divagazioni sulla memoria di Adriano nel MedioevoIn spite of the traditional view of Adrian as a tolerant Emperor towards Chris-tians in many passiones he is oddly presented as a cruel tyrant The passio of St Eustachius and the passio of St Sapientia and of her three daughters ndash the latter also drawn on in Roswitha of Gandersheimrsquos Sapientia ndash are the best known and obviously both of them are without any historical ground It is possible that the ancient hagiographers became familiar with Adrianrsquos name thanks to the large spread of two question-and-answer dialogues both dating back prob-ably to the II or III century AD in which the protagonists are respectively Adrian and the philosopher Second and Adrian and Epictetus

724 Venuste Noster

Luca Serianni Ettore Romagnoli latinistaThis paper is concerned with the translations of classical Latin authors made by Ettore Romagnoli a scholar better known for his translations from Ancient Greek In his versions of Latin classics especially of Plautusrsquo Miles gloriosus and Horacersquos poetry Romagnoli aims at modernizing the texts by making use of idioms colloquialisms and expressive suffixes in order to make them more appealing to the general public Although Romagnoli failed in his purpose his activity as a translator of Latin classics witnesses an interesting aspect of the cultural policy of Fascism the ideology of which Romagnoli shared with firm belief

Maria-Pace Pieri LrsquoAchille surrealista di Alberto SavinioThe article focuses on the tale Achille innamorato misto con lrsquoldquoevergetardquo by Alberto Savinio in order to stress the authorrsquos special relation with classi-cal literature and in particular with old Greek miths Such a relationship requires to be verified in all its complex novelty not only by comparing the macrostructural models but also by analyzing the detailed and frequently very precise references and allusions to single parts of the ancient texts lsquo(esp to Euripidesrsquo Iphigenia in Aulis and Aeschylusrsquo Agamemnon)

Silvia Rizzo Una consonanza fra il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lam-pedusa e una lirica di Thomas Hardy

A passage of Tomasirsquos Gattopardo shows similarities to Thomas Hardyrsquos lyric A Two-yearsrsquo Idyll (Late lyrics and earlier London 1922) Did Tomasi read it It cannot be demonstrated with absolute certainty but there is some evi-dence in favour of this hypothesis

Giorgio Bernardi-Perini laquoMy hedge-schoolmaster Virgilraquo Dallrsquolsquoegloga messianicarsquo alla Bann Valley Eclogue

The Bann Valley Eclogue written by Seamus Heaney on the eve of the new millennium in the wake of Virgilrsquos fourth Eclogue is a major evidence of Man-tuanrsquos great influence on the Irish poet who deserved the Nobel Prize 1995

Tullio De Mauro Latinum est non flectiturIn contemporary Italian many Latin expressions eg lectio magistralis are employed as invariant multilexeme words in spite of ancient Latin grammar

  • Titelei
  • Venuste Noster_16_Nocchi
  • Venuste Noster_34_Abstract
Page 6: Il motivo dell'an uxor ducenda fra poesia, retorica e filosofia: Epigr. Bob. 22 Sp., in M. Passalacqua, M. De Nonno, A.M. Morelli (a cura di), Venuste noster, Hildesheim -Zuric-New

284 FR Nocchi

a disposizione Il componimento costituisce un esempio emblematico della misoginia antica che aveva nella moglie il bersaglio preferenziale lrsquooggetto della quaestio nel caso specifico egrave il matrimonio dipinto in termini negativi con particolare attenzione agli svantaggi economici che esso comporta per lrsquouomo Con una serie di argomentazioni incalzanti il poeta dimostra a Zoi-lo2 che il vincolo nuziale con qualsiasi donna egrave comunque causa di afflizione Allrsquointerno della silloge lrsquoargomento ha una discreta rilevanza egrave presente infatti in altri epigrammi in cui sono affrontati singolarmente gli stessi temi sempre in chiave misogina3 Come si cercheragrave di dimostrare ciograve egrave dovuto alla familiaritagrave del presunto compilatore della raccolta con questo soggetto non solo per la sua indiscutibile matrice filosofico-popolare ma anche per la

2 Lrsquoipotesi piugrave probabile egrave che si tratti di persona ficta (Munari 1955 73 Ma-riotti 1962 col 44) il nome compare soprattutto negli epigrammi scoptici di Marziale dove rappresenta il parvenu lrsquoanfitrione avaro ed il depravato (cf Fusi 2008) ruolo che eredita anche in Ausonio (epigr 101 98-99 Green2) in Ovidio (rem 365 ss) invece incarna il recensore di Omero Il modello piugrave vicino a questo epigramma egrave Ausonio (Mariotti loc cit) in effetti sono innegabili le consonanze lessicali (duxisti = duces Zoile al vocativo uxorem) e nella disposizione delle paro-le (la collocazione centrale del vocativo lrsquoiperbato uxorem moecham = uxorem egenam) ma il poeta burdigalese rende Zoilo protagonista delle proprie azioni di-pingendolo come un marito pervertito mentre in epigr Bob 22 sembra piuttosto prefigurarsi come vittima degli eventi Mariotti (loc cit) vedrebbe inoltre nella ripetizione del vocativo Zoile nei primi due versi un influsso diretto di Mart 11 92 1-2 Mi sembra interessante anche notare che in piugrave di unrsquooccasione Zoilo ricopre il ruolo di marito sebbene con modalitagrave e temperamento differenti in queste vesti infatti ritorna anche in Mart 6 91 ed in AP 7 446 di Egesippo unrsquoiscrizione in cui egrave raffigurato come il marito compianto e amato da moglie e figli Zoilo come Postu-mo nella sesta satira di Giovenale (Bellandi 2003 2 n 6) rappresenta lrsquouomo co-mune percheacute il discorso a lui diretto solo cosigrave puograve assumere una valenza universale Si puograve dunque postulare un influsso molteplice proveniente sia dallrsquoepigrammatica latina che greca egrave infatti tipico della silloge bobbiese attingere a fonti di entrambe le provenienze ed in particolare egrave specifica intenzione dellrsquoautore di questo epigram-ma come si vedragrave assimilare stimoli di diversa provenienza nel tentativo di ottenere un prodotto innovativo aggirando la notorietagrave del tema

3 In epigr Bob 23 ritorna il motivo finanziario nel 24 si discute sullrsquoevenienza di avere una moglie poco avvenente e sui possibili stratagemmi per aggirare il proble-ma gli epigr 25 e 26 costituiscono una thesis in utramque partem in cui vengono esa-minate due opposte modalitagrave di approccio alla quotidianitagrave compreso il rapporto coniugale (25 9-10 26 11-14) infine in epigr Bob 47 sono descritti i travagli di un grammaticus costretto alla lotta giornaliera con una moglie litigiosa Per unrsquoanalisi dettagliata degli epigrammi si veda Canali ndash Nocchi 2011 83-87 e 115-116

285Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

frequente trattazione in ambito scolastico ambito dal quale la maggior parte dei componimenti bobbiesi sembra trarre ispirazione4

De uxore ducenda5

Uxorem duces si Zoile pauper egenampauperie iunges Zoile pauperiemat si lttugt6 validam gaza dotisque superbamnon illa uxor erit sed violens dominaquod si Lucullus sine re Crassusque clientem 5pannosae genitor nobilitatis erissin autem formae Venerem quae dotibus aequetmagna dabis multis gaudia parva tibiRestat ut inculto vitam lare vivere malisquam mala conubii non toleranda pati 10

22 1 duces Mu ductus Bob ductas Mar Ph 100 1956 323 2 pauperie Mu pauperies Bob 3 at Fuchs et Bob Mu Zi StudUrb(B) 1959 248 s Skutsch LCM 1982 19 lttugt add Ca SIFC 1960 148 nulla lacuna in Bob ltidemgt E Fraenkel ltbenegt si Zi StudUrb(B) 1959 248 s praevalidam Skutsch LCM 1982 19 validam gaza Mu validum gazam Bob 5 quod si Mu quasi Bob 7 aequet Mu atque Bob

Spunti molteplici potevano venire da diversi ambiti di riflessione e ge-neri letterari Il vincolo nuziale egrave frequentemente rappresentato come lsquomale necessariorsquo7 e tale concezione rispecchia la mentalitagrave comunemente diffusa nel mondo classico8 Nella commedia greca e latina in particolare lrsquouxor

4 Molti degli epigrammi infatti presentano una chiara struttura retorica ed una spiccata preferenza per temi tipicamente scolastici per una trattazione specifica del tema cf Nocchi 2012 e infra

5 Il testo e lrsquoapparato critico sono tratti essenzialmente dallrsquoedizione di Speyer 1963 23-24 le scelte differenti verranno puntualmente segnalate

6 Mi sembra preferibile la congettura di Cazzaniga 1960 148 che suggeri-sce di integrare lttugt piuttosto dei ridondanti ltidemgt proposto da Fraenkel (in Munari 1955 73) o ltbenegt congetturato da Zicari 1959 248 Per le stesse ra-gioni scarterei lrsquoipotesi di Skutsch 1982 19

7 Men fr 801 K-A = Stob 4 22c 77 p 527 Hense8 Il censore Metello Numidico (II sec a C) in unrsquoorazione pronunciata di fronte

al popolo esortava gli uomini a prender moglie e a propagare la stirpe nonostante gli inevitabili fastidi comportati da questa scelta si sine uxore possemus Quirites omnes ea molestia careremus set quoniam ita natura tradidit ut nec cum illis satis commode

286 FR Nocchi

morosa bisbetica e pretenziosa rende impossibile la vita del coniuge e se dotata esercita la propria superioritagrave economica tiranneggiando il marito9 A questo stereotipo umoristico e divertente si aggiunge abitualmente un tema caro soprattutto alla satira e allrsquoepigrammatica latina quello dellrsquoin-fedeltagrave femminile10

Il tema perograve era appannaggio anche della filosofia11 in particolare della

nec sine illis ullo modo vivi possit saluti perpetuae potius quam brevi voluptati consu-lendum est (Gell 1 6 2 = ORF n 18 fr 6 Malc4 per unrsquoattribuzione del frammento a Metello Macedonico cf Liv perioch 59 Suet Aug 89 2)

9 Cf Anaxandr fr 53 K-A Men frr 296 802 e 805 K-A (per lrsquoanalisi dei passi cf infra) Se ne possono trovare esempi latini nellrsquoAulularia (vv 166-169 498-502) nei Menaechmi (vv 765-768) nel Miles (vv 686-700) mentre un rove-sciamento del topos egrave costituito dalla figura di Sostrata nellrsquoHecyra (vv 274-275) Sul tema cf Garbarino 1988 315 ss Cecchin 1989 141-164 Ulteriori te-stimonianze in questo senso si possono rintracciare nella tragedia in particolare euripidea (cf TrGF V 1 502)

10 A questo tema Lucilio dedicograve una satira nel XXVI libro (una replica allrsquoora-zione di Metello Numidico) dal titolo De nuptiarum et matrimonii molestiis (vv 676-687 Marx = 717-729 Terzaghi = frr 43-44 47-51 53 77 Charpin) di cui posse-diamo un frammento in particolare che chiarisce la posizione dellrsquoautore nel dibat-tito homines ipsi hanc sibi molestiam ultro atque aerumnam offerunt ducunt uxores producunt quibus haec faciant liberos (vv 678-679 Marx = 719-720 Terzaghi = fr 47 Charpin) Il tema viene affrontato cursoriamente in Hor carm 3 24 19-20 sat 1 4 48-50 mentre egrave ripreso e approfondito da Giovenale nella sesta satira (in particolare nei vv 136-141) con diversi punti di contatto con il nostro epigramma soprattutto per quanto riguarda la struttura retorica (Bellandi 2003 1-3) Recentemente il dibattito degli studiosi si egrave incentrato sui termini della polemica di Giovenale rivolta contro le donne o specificamente contro lrsquoistituto matrimoniale Ad aprire il dibatti-to fu Braund 1992 seguita dalla replica di Watson 2008 Un interessante studio sulle fonti della sesta satira e sui suoi esiti nella letteratura spagnola egrave stato recente-mente condotto da Beltraacuten Noguer ndash Saacutenchez-Lafuente Andreacutes 2008

11 In campo filosofico solo a titolo esemplificativo si puograve menzionare il Liber de nuptiis di Teofrasto la cui esistenza egrave testimoniata da Girolamo nellrsquoAdversus Io-vinianum (1 47 e Sen matr fr 54 V) lrsquoOeconomicus di Senofonte i Coniugalia Praecepta di Plutarco il De matrimonio di Seneca il De angustiis nuptiarum ad ami-cum philosophum di Tertulliano (Hier adv Iovin 1 13 epist 22 2 48 18) lrsquoAn-thologium di Stobeo (4 22 περὶ γάμου 23 γαμικὰ παραγγέλματα 28 οἰκονομικός) ed i precetti improntati alla quotidianitagrave presenti in Seneca epp 94 15 e 95 passim Le teorie contrarie al matrimonio esposte da Epicuro erano presenti stando alla testi-monianza di Diogene Laerzio (10 119) in unrsquoopera dal titolo De natura Meno cer-ta egrave lrsquoesistenza di due trattati aristotelici sullrsquoargomento menzionati nel catalogo di Esichio nrr 165-166 p 17 Rose per i quali si veda Laurenti 1968 130-138 Vot-

287Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

diatriba Plutarco proprio allrsquoinizio dei suoi Coniugalia praecepta12 lo ricor-da come uno dei principali argomenti di dibattito delle scuole filosofiche In particolare i pensatori si interrogavano sulla possibilitagrave per il sapiente di perseguire lrsquoequilibrio e la cura dei propri studi allrsquointerno dellrsquoistituzione matrimoniale la querelle traspare dagli scritti di Aristotele Teofrasto Epi-curo e Seneca e diviene tema caro alla diatriba cinico-stoica dove assume la forma specifica an vir sapiens ducat uxorem determinando schieramenti opposti fra le scuole

La questione egrave infine documentata anche nella retorica scolastica che era solita servirsi di materiale molteplice e di varia provenienza per esercitare le capacitagrave argomentative degli allievi e per imbastire discussioni fittizie su eventuali casi riutilizzabili in ambito forense Come si cercheragrave di dimostra-re egrave proprio a questa matrice retorica che il componimento bobbiese sembra attingere soprattutto per quanto riguarda lrsquoaspetto strutturale sebbene an-che il tema trattato fosse piugrave familiare alle scuole di quanto non si possa cre-dere Una conferma in questo senso proviene da Girolamo che nel contro-battere la tesi esposta da Gioviniano sulla condizione indistinta delle vergini e delle donne maritate parla anche degli svantaggi derivati dal coniugium ricorrendo a citazioni tratte da Aristotele Teofrasto Seneca e Tertulliano A questo proposito perograve prende le distanze dallrsquoargomento adducendo il pretesto della provenienza retorica della discussione non est huius loci nup-tiarum angustias describere et quasi in communibus locis rhetorico exsultare sermone13 Anche trascurando lrsquoipotesi di fatto indimostrabile sostenuta da Max Pohlenz14 di una derivazione scolastica del De matrimonio senecano o quella di Felix Bock dellrsquoappartenenza dellrsquoaureolus liber di Teofrasto alla sua raccolta di Theseis15 non si puograve fare a meno di notare come il tema fosse

tero 1998 237-238 Fra gli innumerevoli studi sullrsquoargomento si possono ricordare Grilli 1953 39 77 104 181-182 Frassinetti 1955 151-184 Fortenbaugh 1984 Vottero 1998 22-31 (introduzione) 134-167 (testo) 237-288 (commen-to) Torre 2000

12 Plut con praec 138c13 Hier adv Iovin 1 13 Subito dopo lrsquoautore allude allrsquoopera di Tertulliano

sullo stesso tema certe et Tertullianus cum adhuc esset adolescens lusit in hac materia dove lusit sembrerebbe riferirsi alla pratica declamatoria Per lrsquoaccezione tecnica del verbo cf ThlL VII 2 s v ludo 1776 4-31 (K Plepelits) Bickel 1915 248 ss (cf infra Hier virg Mar 22)

14 Pohlenz 1967 II 7315 Theon RhG II p 69 1-3 Spengel = p 13 Patillon Bock 1899 44 lrsquoipotesi

288 FR Nocchi

considerato dagli antichi come specificamente retorico Sempre Girolamo infatti nellrsquoAdversus Helvidium16 dopo aver elencato lungamente i disagi cui una donna va incontro sposandosi afferma rhetoricati sumus et in morem declamatorum paululum lusimus il che conferma la familiaritagrave della pratica scolastica (cui allude chiaramente il termine lusimus)17 con il tema

Questo argomento in effetti era oggetto di esercitazioni piuttosto com-plesse Nelle scuole di retorica greca e latina la discussione relativa allrsquoeven-tuale opportunitagrave di prender moglie era divenuto exemplum paradigmatico delle quaestiones finitae e infinitae18 discorsi fittizi generali o piugrave specifica-mente rivolti ad una persona per convincerla della propria tesi

Quint inst 2 4 24Sunt et illae (scil theseis) paene totae ad deliberativum pertinentes genus lsquoducendane uxorrsquo lsquopetendine sint magistratusrsquo namque et hae personis modo adiectis suasoriae erunt

Quint inst 3 5 8Omnis quaestio videtur circa res personasque consistere Amplior est semper infinita inde enim finita descendit Quod ut exemplo pateat infinita est lsquoan uxor ducendarsquo finita lsquoan Catoni19 ducendarsquo ideoque

egrave stata successivamente ripresa da Frassinetti 1955 174 e da Fortenbaugh 1984 106 s

16 Hier virg Mar 2217 Cf n 13 Non sfugge il peculiare trattamento del tema in questo scritto Gi-

rolamo infatti assume il punto di vista della donna Watson 2008 276 ha giusta-mente notato che tutte le volte che si verifica questo spostamento di prospettiva in realtagrave non cambia il contenuto del messaggio Alla moglie infatti si forniscono una serie di consigli per non cadere nei vizi comunemente attribuiti al mondo femminile e non suscitare lrsquoira dei mariti nel brano di Girolamo ad esempio si fa riferimento allrsquoabbigliamento provocante e agli eccessivi imbellettamenti

18 Sullrsquoesercizio della thesis non si puograve prescindere dallo studio di Throm 1932 piugrave recentemente ha affrontato il tema con particolare attenzione ai rapporti con le controversiae Clarke 1951 159-166

19 Discutono sulle ragioni della scelta di Catone quale exemplum paradigmatico per lrsquoesercizio Vottero 1998 256-258 270-272 e Bellandi 2003 2-3 anzitutto non egrave chiaro su quale dei due Catoni si incentrasse la thesis In effetti a vicende ma-trimoniali poco felici di Catone il Censore sembrerebbe alludere un frammento del De matrimonio senecano (fr 34 V) sebbene il riferimento storico non appaia del tutto attendibile (Vottero 1998 256-258) del resto anche Catone Uticense era divenuto celebre per aver ceduto temporaneamente la moglie Marcia ad Ortensio

289Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

esse suasoria potest

Del resto la thesis quale strumento dialettico per affinare le proprie ca-pacitagrave argomentative non era appannaggio esclusivo della retorica ma era comune anche alla filosofia entrambe le discipline infatti ne accampavano la paternitagrave20 ma in realtagrave i termini della discussione erano ben piugrave ampi implicando un ruolo di supremazia in campo educativo21 Numerose furo-no le proposte di distinzione degli ambiti ma tutte ugualmente fallimentari La principale riguardava il grado di astrazione della tesi discussa22 si parlava allora di hypothesis o causa qualora fossero determinate le persone e le circo-stanze di thesis o quaestio se lrsquoargomento era generale ma i retori23 ben pre-sto si resero conto dellrsquoutilitagrave anche delle quaestiones per lrsquoamplificatio e di come fosse svantaggioso per la retorica limitare il proprio campo drsquoazione

Non solo quindi il tema dellrsquoopportunitagrave di prendere moglie era ogget-

cosigrave da consentirgli di avere figli e la vicenda non era affatto estranea alle scuole di retorica (Quint inst 3 5 11 10 5 13) In particolare Bellandi 2003 2 sostiene che la figura di Catone fosse impiegata non per lrsquoesercizio della thesis lsquoan uxor du-cenda sitrsquo intesa tout court ma solo qualora la quaestio riguardasse specificamente il sapiente e lrsquoopportunitagrave per questo di sposarsi in questo caso perograve lrsquoesercizio si riferirebbe allo stoico Catone Uticense In effetti questo personaggio era soggetto anche di unrsquoulteriore suasoria in cui era chiamato a deliberare se fosse preferibile il suicidio alla vista di Cesare vincitore (Mart Cap 456 29-31 Halm) si tratta di un tema tipicamente etico che implicava anche il discorso sulla libertagrave del sapiens

20 Lrsquoinventore del metodo argomentativo in utramque partem fu Protagora (Sen epist 88 3 cf Kennedy 1963 305 Pernot 1993 II 57) ma solo con Aristotele (Arist top 101a) divenne un esercizio atto a sviluppare le capacitagrave dialettiche ab Aristotele principe de singulis rebus in utramque partem dicendi exercitatio est instituta (Cic fin 5 4 10 ma cf anche Tusc 2 3 9 orat 14 46 de orat 3 22 80)

21 Per unrsquoefficace sintesi dei termini della disputa si veda Pasetti 2008 113 in particolare per la prospettiva quintilianea Viano 1995 193-199

22 Cicerone (inv 1 6 8) dichiara che il primo a istituire questa distinzione fu Ermagora di Temno cf Bonner 1949 6-7 Matthes 1959 121-143

23 Se nel De inventione (1 6 8) Cicerone aveva abbracciato la tesi ermagorea at-tribuendo ai soli filosofi le quaestiones infinitae egli successivamente rivide la sua posi-zione rivendicando lo stretto legame fra thesis e hypothesis latius enim de genere quam de parte disceptare licet ut quod in universo sit probatum id in parte sit probari necesse (de orat 2 133 ma cf anche de orat 3 120 orat 45 top 79) Quintiliano a sua volta vide nelle quaestiones philosopho convenientes un utile strumento di discussione anche per il retore (inst 3 5 5 3 5 14-15) Analoghe considerazioni in Sulp Vict rhet 314 2 Halm Sullrsquoargomento si veda Clark 1957 130-132 Viano 1995 199-207

290 FR Nocchi

to di contesa fra retorica e filosofia24 ma anche lo strumento di discussione era comune Nonostante la sovrapposizione di ambiti evidente nellrsquoimpiego condiviso della tecnica argomentativa e nellrsquouso inflazionato del tema sem-bra verosimile postulare una specializzazione di genere Il tema dellrsquoan uxor ducenda come si vedragrave segue percorsi paralleli ma raramente coincidenti nelle varie discipline ed anche quando gli argomenti discussi si intrecciano essi vengono riformulati in modo da essere appropriati al lsquotagliorsquo del genere mentre la prospettiva retorico-progimnasmatica egrave funzionalizzata alla forma-zione morale e civile quella comico-epigrammatica assume una vena ironico-satirica infine la trattazione filosofica indulge maggiormente sui toni perso-nali insistendo sul contrasto fra perseguimento dellrsquoautarkeia e coniugium o soffermandosi sulla dimensione limitata dellrsquooikos domestico Lo stesso argo-mento dunque non egrave utilizzato con il medesimo intento nei vari contesti e questo implica una selezione funzionale dei materiali da rielaborare Il poeta dellrsquoepigr Bob 22 sembra operare una scelta consapevole in questo senso re-alizzando una vera e propria commistione di lsquogenerirsquo in effetti mentre per quanto riguarda i temi egli predilige lrsquoambito letterario in particolare quello comico per la struttura sembrerebbe attingere agli schemi retorici realizzan-do un componimento che grazie ai toni accattivanti e allrsquoargomentazione incalzante adempie perfettamente al fine persuasivo tipico di una suasoria

La matrice retoricaVale la pena dunque indagare brevemente lrsquoimpiego diversificato che di questo tema veniva fatto soprattutto in ambito retorico e letterario per chia-rire i termini della distinzione ed interpretare la scelta operata dal poeta nel nostro epigramma

Che lrsquoargomento fosse oggetto di interesse giagrave presso il grammaticus e poi presso il rhetor egrave dimostrato anche dalle recenti scoperte papiracee nel POxy LXXII 4855 del III sec d C copia di un manuale di un insegnante egrave contenuta la classificazione delle theseis scolastiche suddivise per contenuto (theoretikai ethikai pragmatikai) e per struttura (haplai diplai)25 ciascuna

24 Come ha giustamente notato De Decker 1913 20 n 2 la diatriba o philoso-phia vulgaris forniva i loci comunemente discussi nelle scuole di retorica

25 Riproduzione in POxy LXXII pll VI-VII Lrsquoimportanza del papiro per la storia della scuola egrave dovuta alla menzione non altrimenti attestata delle theseis ethi-kai (col iii 1) solitamente accorpate alle theseis pragmatikai

291Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

corredata da exempla Fra le tesi lsquopratichersquo egrave menzionata anche quella rela-tiva allrsquoopportunitagrave di sposarsi il che costituisce una prova concreta della sua applicazione in ambito didattico Unrsquoulteriore conferma proviene dalla scelta dei passi drammatici presente nei papiri scolastici e nelle antologie papiracee di probabile impiego scolastico Dati interessanti sono offerti soprattutto da queste ultime se lrsquoipotesi formulata da Barns26 egrave come io credo fondata queste antologie costituivano per gli allievi delle scuole di retorica dei repertori cui attingere una serie di loci per gli esercizi di compo-sizione In particolare nei PBerol 9772 e 977327 del II sec a C egrave presente una selezione di passi tratti dalla commedia e dalla tragedia incentrati sulla donna e sul matrimonio In entrambi i documenti perograve la scelta egrave stata ef-fettuata in modo da fornire argomentazioni antilogiche Nel primo papiro dai frammenti delle commedie (tratti da Apollodoro Platone Ferecrate Menandro Epicarmo Antifane)28 provengono soprattutto (ma non esclusi-vamente) spunti relativi allo ψόγος γυναικῶν mentre nei brani delle tragedie euripidee (Melanippa Desmotis Protesilaus e Hippolytus) sono contenute le rheseis delle donne che difendono in toni spiccatamente retorici lrsquouniverso

26 Barns 1951 14-15 secondo lo studioso furono per primi i sofisti a rivendi-care lrsquoutilitagrave dei testi poetici per la formazione dei futuri uomini politici Gli gnomo-logi sarebbero nati come raccolta di excerpta comprovanti tesi opposte da utilizzare nelle scuole per le controversiae retoriche A questo proposito si veda anche Pordo-mingo 2007 436-437

27 BKT 5 2 pp 123-128 129-130 (Pack2 1568 1573 LDAB 3753 1049) Si occupa specificamente dellrsquoaspetto paleografico di queste raccolte antologiche Per-nigotti 2007 535-539 della selezione testuale Pordomingo 2007 436-437 e Pordomingo 2010 57 Piugrave in generale sulle caratteristiche delle raccolte antolo-giche Pordomingo 2007a 549-557

28 Particolarmente interessanti i frammenti di Apollodoro (CGFP 10) e di Epi-carmo (CGFP 90) nel primo sembrerebbe contenuta unrsquoallusione al matrimonio concorde grazie alla presenza della donna lsquoapersquo di semonidea memoria nel secondo invece viene ripreso il consueto paragone con le bestie feroci fondato sul pregiudi-zio del temperamento femminile particolarmente focoso Il poeta identificato dal Wilamowitz con Ferecrate (CGFP 205) biasima lrsquouomo incapace di gioire della morte della moglie costui egrave infatti destinato ad essere infelice (per una variatio del tema contenuta nella Comparatio Menandri et Philistionis cf Guida 1973 361 Pernigotti 2004 34-35) Di dubbia interpretazione il fr di Platone (CGFP 217) in cui gli effetti della moglie sul marito sono assimilati a quelli degli anelli di Eude-mo che sembra fossero curativi (Aristoph Plut 884) se cosigrave fosse si alluderebbe al consueto topos della donna che allevia le sofferenze del marito impiegato soprattutto nelle theseis retoriche a favore del matrimonio

292 FR Nocchi

femminile con particolare attenzione alle qualitagrave domestiche e alla capacitagrave di accrescere il patrimonio con unrsquoavveduta amministrazione29 le loro argo-mentazioni apologetiche si ritrovano puntualmente nelle theseis scolastiche in particolare di Libanio30 Nel secondo papiro del quale si conserva anche il lemma ψόγος γυναικός lrsquoordine egrave inverso ma lrsquoimpostazione egrave la stessa un elogio delle donne contenuto nel Protesilaus euripideo non a caso lo stesso di PBerol 9773 e un verso di Anassandride (il medesimo autore a cui il nostro epigramma sembra essersi ispirato) in cui la nobiltagrave femminile egrave con-siderata fonte di virtugrave31 DallrsquoHippolytus invece egrave tratta la rhesis del prota-gonista contro le donne32 mentre il verso riporta il celebre detto in trimetri coliambici attribuito a Ipponatte δύ rsquoἡμέραι γυναικός εἰσιν ἥδισται ὅταν γαμῆι τις κἀκφέρηι τεθνηκυῖα33

Una buona parte di questi passi egrave stata tramandata anche dal Florilegio di Stobeo34 il che ne dimostrerebbe lrsquoampia diffusione gnomologica forse gra-zie anche allrsquoimpiego scolastico Non credo sia un caso infatti che il brano dellrsquoIppolito presente in PBerol 9773 compaia in altri documenti prove-nienti con sicurezza da questo contesto nella raccolta di Raffaella Cribiore ad esempio egrave presente un ostracon (nr 242)35 in cui sono stati ricopiati in prosa da uno studente i versi iniziali della stessa rhesis di Ippolito (vv 616-624)36 presente in PBerol 9773 mentre un altro ostracon rinvenuto a Luxor presenta chiari indizi di un esercizio di trascrizione sotto dettatura di alcuni versi misogini in cui si fa specifico riferimento ad Euripide37

Egrave possibile riconoscere quindi un interesse per questi argomenti nei

29 Il tema egrave presente soprattutto nella Melanippa Desmotis di Euripide (TrGF V 1 494) nel Protesilaus (TrGF V 2 657) si critica lrsquoattitudine tipicamente maschile ad esprimere un giudizio universalmente negativo nei confronti delle donne infine Fedra nellrsquoHippolytus (vv 403-404 406-407 407a-410 413-423) esalta il valore della fedeltagrave femminile

30 Cf infra p 29431 CGFP 2 = PCG II 71 Nel papiro egrave conservato anche il nome del comico

Antifane32 Eur Hipp 664-66833 Hippon fr 68 West = 66 Degani34 I passi sono contenuti in Stob 4 22 περὶ γάμου 23 γαμικὰ παραγγέλματα35 Cribiore 1996 229-230 fa parte della sezione dedicata ai long passages36 Unrsquoulteriore testimonianza egrave offerta dal PFreib IV 45 del IV-V sec d C in

cui egrave contenuta unrsquoantologia gnomica in trimetri sul tema del περὶ γάμου ma il docu-mento egrave troppo frammentario per stabilirne la provenienza

37 Milne 1923 40-43

293Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

lsquoprogrammirsquo38 scolastici e la ricorrenza costante di certi autori e generi lette-rari soprattutto drammatici quali repertori utili lsquoa temarsquo39 Ma occorre anche notare che laddove nei frammenti papiracei considerati si parli espressamen-te di matrimonio si fa per lo piugrave riferimento alle qualitagrave o ai difetti fem-minili considerati nella dimensione dellrsquooikos lrsquounica che venga riconosciuta alle donne ed in cui loro stesse si identifichino secondo un topos piuttosto diffuso ma non si accenna mai a considerazioni di carattere economico Se si passa poi ad analizzare lrsquoapplicazione di questi temi nelle theseis scolastiche si nota un puntuale riscontro dei materiali

I soggetti di questo progymnasma rimasero invariati fino alla tarda anti-chitagrave come dimostra il confronto fra gli argomenti elencati nel trattato di Elio Teone nel I sec d C e quelli proposti da Nicolao nel V sec d C40 in forma semplice (egrave bene avere figli egrave opportuno che un saggio si impegni nel-la vita politica) o nella tipica formulazione comparativa (egrave meglio la vita in campagna o in cittagrave egrave piugrave meritevole il soldato o lrsquoavvocato) In particolare il tema relativo al prender moglie faceva specificamente parte delle theseis praktikai che trattavano argomenti dalle forti implicazioni concrete distinte

38 Si puograve senzrsquoaltro concordare con Stramaglia 2010 112-113 riguardo allrsquoipotesi che nellrsquoantichitagrave non esistessero neacute programmi neacute metodi drsquoinsegna-mento universalmente validi ma semplicemente laquoroutinesraquo piugrave diffuse di altre per cui anche la scelta di un tema da discutere piuttosto che un altro era affidata alle preferenze del maestro

39 A questa categoria doveva appartenere anche lrsquoantologia del II sec a C edita da Barns 1950 126-163 (MP3 1574 = LDAB 1055) uno gnomologio contenente passi tratti da Anassimene Euripide Demostene Menandro e Teofrasto sul tema della tyche anche in questo caso dunque la maggior parte dei passi egrave desunta da testi drammatici Fra le varie ipotesi formulate Pordomingo 2010 56 non esclude che lrsquoantologia potesse essere utilizzata da un maestro probabilmente come repertorio da cui attingere materiali per le sue esercitazioni proginnasmatiche Per una diversa ipotesi cf Messeri 2004 353-356 Ulteriori antologie tematiche sono elencate in Pordomingo 2010 57 n 63

40 Seguendo lo schema proposto da Bonner 1949 3-4 (corredato di tutti gli opportuni riferimenti alle fonti) si puograve efficacemente sintetizzare la ricchissima va-rietagrave di temi delle quaestiones infinitae in cinque categorie 1) quaestiones relative allrsquouniverso e alla sua costituzione (il mondo egrave governato dalla Provvidenza) 2) origine delle leggi e amministrazione dello Stato (il diritto ha origine naturale) 3) doveri e diritti sociali (egrave bene sposarsi egrave giusto impegnarsi nella vita politica) 4) temi etici (la virtugrave egrave fine a se stessa) 5) questioni di vita quotidiana (ci si deve occupare di filosofia o di retorica)

294 FR Nocchi

da Teone da quelle theoretikai ovvero finalizzate esclusivamente al sapere comunemente attribuite ai filosofi41

Lo Pseudo Dioniso nel III-IV sec d C precisa che nelle theseis scolasti-che questo soggetto era discusso preferenzialmente rispetto ad altri42 ed in effetti nei trattatisti di retorica greca ritorna immancabilmente fra i temi pro-posti per le esercitazioni progimnasmatiche43 Ne possediamo tre esemplifi-cazioni44 tutte sviluppate secondo moduli fissi e che presentano le medesime argomentazioni supportate da ragioni di carattere moralistico e civile in cui egrave evidente lrsquointento educativo45 nessuna allusione invece ai temi economi-ci tipici come vedremo della trattazione letteraria del tema Una sola volta Libanio accenna alla possibilitagrave sia per il povero che per il ricco di accrescere il proprio patrimonio con le nozze ma il discorso egrave inserito in un contesto in cui si esaltano i vantaggi che derivano dalla reciproca collaborazione fra i coniugi46 Fra i topoi discussi invece ricorre costantemente lrsquoorigine divina dellrsquoistituzione il matrimonio come prima cellula della societagrave e strumen-to di edificazione morale la procreazione quale elemento fondamentale per la continuitagrave della specie e fonte di riconoscimento pubblico la donna come consolatrice delle preoccupazioni quotidiane e sagace amministratri-ce dei beni familiari Non egrave un caso probabilmente che il riferimento alle

41 Theon RhG II p 121 6-14 Spengel = pp 83-84 Patillon Herm RhG II p 25 3-12 Rabe Aphthon RhG X p 41 15-21 Rabe = p 152 Patillon

42 [Dion Hal] Ars 233-241 Non egrave forse un caso che ci siano giunti exempla relativi esclusivamente a theseis in favore del matrimonio e che Teone (Theon RhG II p 125 15-16 Spengel = p 90 Patillon) alludendo alla thesis sulla procreazione faccia riferimento agli aspetti positivi del vincolo coniugale tale prospettiva aveva si-curamente un maggiore risvolto paideutico implicando la nozione di virtus e lrsquoesor-tazione allrsquoassolvimento degli officia

43 Theon RhG II p 120 15 Spengel = p 82 Patillon Herm RhG II p 25 18 Rabe Lib progymn VIII pp 550-561 Foerster Aphthon RhG X p 41 5 e 42 11-46 18 Rabe = pp 152-157 Patillon Nicol RhG XI p 71 20 Felten

44 Lib progymn VIII pp 550-561 Foerster Aphthon RhG X pp 42 11-46 18 Rabe = pp 153-157 Patillon [Dion Hal] Ars 233-241

45 Per lrsquoidea che sia la thesis di Teone (RhG II p 125 13-20 Spengel = p 90 Patillon) che quella di Libanio (progymn VIII p 553 1-2 Foerster) contengano una chiara matrice stoica evidente soprattutto nella convinta asserzione dellrsquoorigine naturale del matrimonio cf Laguna 1994 269

46 Lib progymn VIII p 554 11-18 Foerster lo stesso argomento egrave presente in epigr Bob 26 12 che come si egrave detto costituisce insieme allrsquoepigr 25 una thesis in utramque partem (cf infra p 300)

295Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

qualitagrave femminili trovi una puntuale corrispondenza nella scelta dei brani operata nelle antologie scolastiche47 Egrave interessante perograve evidenziare alcune peculiaritagrave del genus Aftonio nel definire questo progymnasma assimila le theseis praktikai a quelle politikai48 καὶ πολιτικαὶ μὲν αἱ πρᾶξιν ἔχουσαι πόλιν συνέχουσαν οἷον εἰ γαμητέον εἰ πλευστέον In effetti se si prendono in con-siderazione le argomentazioni a favore del matrimonio si puograve notare che il vincolo nuziale egrave considerato il fondamento delle istituzioni civili e del di-ritto della difesa e della sopravvivenza della πόλις la discussione si articola attraverso una serie di esortazioni a vivere rispettando i doveri del buon cit-tadino che permettevano di indottrinare i giovani studenti sui propri officia publica49 Possiamo invece farci unrsquoidea di quali accuse venissero mosse al matrimonio attraverso la testimonianza indiretta di Aftonio che simula un contraddittorio con i detrattori del vincolo nuziale rispondendo in partico-lare alle obiezioni di quanti lo consideravano fonte di sofferenza e proble-mi50 A tutte le accuse Aftonio ribatte facendo leva su argomenti fondati sal-damente su ideali civili e morali arrivando addirittura a trasformare i motivi di critica in elogio

Nonostante lrsquoevidente caratterizzazione lsquoseriarsquo che la dottrina retorica aveva destinato allrsquoargomento anche il genere comico influigrave sullrsquoapplicazio-ne pratica che le theseis avevano in campo declamatorio Due erano princi-palmente gli ambiti in cui esse venivano impiegate nelle suasoriae in cui alla struttura base della thesis venivano aggiunti il destinatario e le circostanze del discorso connotato da una spiccata componente deliberativa51 nelle con-

47 Lib progymn VIII pp 554 11-555 5 Foerster (con il matrimonio le ric-chezze si moltiplicano sia per il povero che per il ricco grazie alla collaborazione dei coniugi e alle capacitagrave amministrative della donna) Aphthon RhG X pp 42 24-43 6 Rabe = p 153 Patillon (il matrimonio incita alla virtugrave) [Dion Hal] ars 236-238 (il matrimonio egrave fonte di buone qualitagrave e consolazione delle afflizioni) Per un riscontro dei temi nei frammenti papiracei cf nn 28-29

48 Aphthon RhG X 41 18 Rabe = p 152 2 Patillon49 Lib progymn VIII pp 553 12-554 10 Foerster Aphthon RhG X pp 42

19-43 6 Rabe = p 153 Patillon50 Aphthon RhG X pp 43 11-46 18 Rabe = pp 154-157 Patillon51 Sullrsquoargomento cf Bonner 1949 8-9 che presenta numerosi exempla di come

avvenisse tale conversione con il riferimento a luoghi e circostanze determinate e su-pra Quint inst 2 4 24 e 3 5 8 Un tipico esempio era la thesis lsquobisogna dedicarsi alla navigazionersquo che opportunamente trasformata in suasoria poteva assumere la forma lsquoAlessandro delibera se si debba attraversare lrsquoOceanorsquo (Sen suas 1 Quint

296 FR Nocchi

troversiae52 ove invece le theseis offrivano il pretesto a coloro che si esibi-vano nellrsquoesecuzione di declamazioni fittizie di passare da discorsi specifici a riflessioni generali in particolare quelle relative alla corruzione dei tempi (de saeculo)53 che implicavano marginalmente considerazioni sullrsquoinfedeltagrave delle donne o sul vincolo matrimoniale Questi soggetti che potevano facil-mente essere assimilati ai loci communes54 erano utilissimi ai declamatori per lrsquoamplificatio Dalle testimonianze contenute nelle declamazioni di Seneca Retore si ricava lrsquoimpressione che fra gli scholastici imperasse la misoginia tantrsquoegrave lrsquoaccanimento con cui si scagliano contro i vizi muliebri nulla di stra-no dunque che tali acquisizioni giovanili continuassero ad influenzare la produzione successiva55 soprattutto nellrsquoepoca tardoantica in cui si era dif-fusa la tendenza a ricalcare modelli scolastici nella produzione adulta56 A questo punto perograve egrave bene chiedersi da quali fonti i declamatori traessero ispirazione per le loro invettive Molti degli argomenti discussi nel nostro epigramma come si dimostreragrave a breve sono mutuati dalla commedia ma essi non erano assolutamente estranei alla retorica si egrave giagrave visto come buona parte dei repertori a tema utilizzati per le theseis fossero tratti dai testi dram-matici ma essi continuavano ad essere impiegati negli esercizi piugrave avanzati I

inst 3 8 16) cosigrave anche Sen epist 14 13 in cui sono presenti le argomentazioni che venivano comunemente impiegate per disquisire sullrsquoatteggiamento che Catone avrebbe dovuto tenere durante la guerra civile una suasoria che costituiva uno svilup-po circostanziato dalla tesi relativa alla possibilitagrave per il saggio di partecipare alla vita politica (potest aliquis disputare an illo tempore capessenda fuerit sapienti res publica)

52 Per il complesso rapporto delle theseis con le controversiae cui accenna in maniera poco chiara Seneca Retore (contr 1 praef 12) cf Bonner 1969 1-26 Clarke 1951

53 Sen contr 1 praef 23 Bonner 1969 6-7 sostiene che molte delle declama-zioni di Seneca il Vecchio sottintendono questioni generali di carattere etico di-scusse comunemente come theseis ad esempio il dovere di obbedienza dei figli nei confronti dei padri il tema dellrsquoingratitudine Cf a questo proposito anche Pasetti 2008 115-116

54 In Quint inst 2 4 22 si parla implicitamente di loci de saeculo esistevano inoltre i loci philosophoumenoi che avevano una configurazione estremamente gene-rica (cf Sen contr 1 7 17)

55 Egrave ciograve che secondo De Decker 1913 23 sarebbe capitato a Giovenale che perpetuerebbe in versi le invettive de saeculo esperite negli esercizi di retorica

56 Cf Fernaacutendez Delgado 1994 303 Voumlssing 1997 37-45 216-217 605-610 Cribiore 2001 238-244 Stramaglia 2003 229-230 Agosti 2005 38-39 Stramaglia 2010 133-134

297Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

retori latini erano ben consapevoli dellrsquoutilitagrave che alle declamazioni poteva provenire dalla conoscenza del repertorio drammatico Non si spiega altri-menti il consiglio di Quintiliano che invita specificamente i declamatori a leggere con attenzione proprio le commedie di Menandro57 mentre sempre Quintiliano istituisce una stretta relazione fra i ruoli che i declamatori devo-no impersonare parlando nelle vesti di litigatores e le parti recitate dagli attori comici58 le rappresentazioni comiche costituivano un importante repertorio di ethe e pathe oltre che di argumenta

Un esempio emblematico di come i declamatori dovessero veramente im-personare determinati ruoli egrave rappresentato dalle declamazioni di Libanio in particolare alcune di esse mostrano chiaramente una matrice comica per il linguaggio impiegato ma soprattutto per lrsquoattenzione con cui viene presen-tato lrsquoethos del protagonista vicino a quello dei personaggi di piegraveces teatrali troviamo ad esempio la figura del parassita dellrsquoinvidioso del misantropo59 La declamazione 26 egrave incentrata sulla figura del dyskolos che ricorda lrsquoomo-nima commedia menandrea per carattere e modalitagrave espressive Lrsquouomo di-chiara di volersi suicidare percheacute non tollera piugrave la moglie eccessivamente loquace il ritratto della donna perograve assume una fisionomia piugrave chiara alla luce delle premesse dellrsquounione Il protagonista infatti rivela che la donna gli era stata presentata da un amico che di lei aveva soprattutto rilevato la presti-giosa discendenza e la sterminata ricchezza La declamazione quindi prende

57 Quint inst 10 1 71 ego tamen plus adhuc quiddam conlaturum eum decla-matoribus puto quoniam his necesse est secundum condicionem controversiarum plures subire personas patrum filiorum caelibum maritorum militum rusticorum divitum pauperum irascentium deprecantium mitium asperorum

58 Quint inst 3 8 51 11 1 38 La conoscenza dei caratteri inoltre serviva anche a prevenire le aspettative del pubblico riconoscendone le propensioni e le inclinazioni Infine questa profonda conoscenza dellrsquoanimo umano permetteva al declamatore di dipingere in toni negativi lrsquoethos dellrsquoavversario (Russell 1983 87-88 Russell 1996 10 e 113-114)

59 Si comprende dunque per quale motivo Libanio (epist 11 Foerster) racconti che nella sua scuola era solito far leggere ai propri allievi in particolare quelli dotati le opere drammatiche esse servivano per testarne le competenze interpretative e per assimilare i caratteri dei personaggi (cf Cribiore 2001 227) In realtagrave il metodo didattico aveva una lunga tradizione (cf Plut Dem 7) Quintiliano addirittura istituisce la docenza di un comoedus che legga con la giusta intonazione le piegraveces teatrali ma specifica che la scelta dei brani deve essere selettiva quod ita optime faciet si certos ex comoediis elegerit locos et ad hoc maxime idoneos id est actionibus similes (inst 1 11 13)

298 FR Nocchi

le mosse da un topos piuttosto diffuso fra i comici quello della donna ricca e per questo tiranna presente per lrsquoappunto nel nostro epigramma

Egrave soprattutto merito di Ugo Enrico Paoli aver chiarito lo stretto lega-me fra la commedia attica e le declamazioni latine riguardo al tema dellrsquouxor dotata equiparata impropriamente allrsquoepikleros greca60 Questa figura ricorre giagrave nelle declamazioni di Seneca il Vecchio e in quelle pseudo-quintilianee dove il rifiuto di un giovane di sposare la ricca ereditiera puograve divenire il pre-supposto per una requisitoria contro le moglie prepotenti omnes uxores di-vites servitutem exigunt crede mihi volet in suis regnare divitiis (Sen contr 1 6 5) inpotens malum est beata uxor Cum immensum pondus auri orba attulerit cum pecunia arcas nostras oneravit quid aliud quam beati serviemus (Sen contr 1 6 7) e il pretesto di un ripudio da parte di un padre ardens per il rifiuto del figlio di sposare unrsquoorfana ricca61 Il confronto con alcuni passi dellrsquoopera menandrea62 non lascia dubbi sulla matrice comica di questo soggetto che dal teatro evidentemente passava alle declamazioni divenendo caso giuridico ma il tema era affrontato esclusivamente nelle digressioni e non possedeva mai uno statuto autonomo

Da quanto si egrave detto finora si puograve ragionevolmente ipotizzare che il tema dello ψόγοςἐπαίνος γαμικῶν non fosse estraneo alle scuole di retorica e che la sua trattazione contemplasse anche valutazioni di carattere economico seb-bene queste fossero marginali rispetto alle considerazioni morali relative alla ricaduta pubblica ed ai vantaggi o svantaggi che il vincolo nuziale comporta-

60 Paoli 1943 19-29 spiega come nelle commedie latine venga trasposta e tra-visata una tipica situazione configurata nel diritto attico quella dellrsquoepikleros lrsquoorfa-na che costituiva la fortuna per il collaterale prossimiore lrsquounico che avesse il diritto di sposarla in quanto erede di tutto il patrimonio paterno Nella palliata romana (Caec ploc frr 142 ss e 158 ss R3 = Gell 2 23 9-13) essa diviene uxor dotata condizione ben diversa non potendosi paragonare lrsquointero patrimonio ad una dote per quanto ingente Per gli opportuni riferimenti al diritto greco rimando senzrsquoaltro allrsquoesauriente contributo di Belardinelli 1998 269 n 15 e 17 per il ruolo di questa figura nella commedia greca cf infra p 302

61 Sen contr 1 6 Quint decl 376 Nelle declamazioni di Seneca e Quintiliano laddove il ripudio del figlio egrave giustificato con il rifiuto da parte di questo di sposare unrsquoorba il termine acquista il significato generico di lsquoorfanarsquo lsquosenza sostegnorsquo e non quello di epikleros (erede unica) per quanto le declamazioni latine prendano spunto dalle commedie greche in cui questa figura era topica a Roma essa non trovava corri-spondenza giuridica Lrsquoorba dives egrave dunque la donna che costituisce il buon partito percheacute semplicemente ricca e non unica erede (Paoli 1943 24-27)

62 Cf infra p 303

299Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

va per lo sviluppo civileSe dunque occorre ricercare altrove lrsquoispirazione prima dellrsquoepigramma

22 maggiore egrave invece il debito che il componimento ha nei confronti della tecnica argomentativa Lrsquoepigramma infatti sembrerebbe rielaborare spunti provenienti dalla commedia secondo una struttura retorica si configurereb-be dunque come una sorta di progymnasma poetico e una dura satira miso-gina contro il vincolo matrimoniale63

Non deve stupire lrsquoapplicazione di schemi retorici a forme poetiche que-sto epigramma infatti non egrave un unicum nel suo genere Sia lrsquoIppolito euripi-deo (vv 88-120) che la Phaedra senecana (vv 435-482) contengono theseis in versi pro e contro il matrimonio il discorso di Anna rivolto a Didone per convincerla a cedere alla passione (Aen 4 31-53) egrave una suasoria e soprattut-to la sesta satira di Giovenale ricalca in forma piugrave estesa i medesimi moduli argomentativi64 infine Stanley F Bonner ha ampiamente dimostrato come Ovidio negli Amores e nelle Metamorfosi subisca lrsquoinfluenza della suasoria65 Del resto questo non egrave il solo caso in cui esercizi che correntemente venivano praticati nelle scuole di retorica in forma prosastica in vista della pratica fo-rense avevano anche una ricaduta in ambito poetico66

Quintiliano riconduce chiaramente la thesis al genus deliberativum evidenziando che qualora vengano precisati i destinatari essa diviene una suasoria Lrsquoepigramma 22 in effetti presenta una serie di argomentazioni

63 Bellandi 2003 1-364 Il primo ad evidenziare questa matrice retorica della sesta satira di Giovenale

egrave stato De Decker 1913 19 seguito da Braund 1992 78-81 Bellandi 2003 1-2 Watson 2008 275

65 Bonner 1949 149-152 ulteriori esempi sono contenuti in Laguna 1994 267-268 che dimostra lrsquoappartenenza al genus di Stat silv 1 2 161-200 sulla base di unrsquoaccurata analisi strutturale Lrsquoautore inoltre si spinge oltre postulando la teo-rizzazione retorica della thesis a partire dal corpus letterario preesistente (p 267) Per unrsquoapplicazione dello schema proginnasmatico allrsquointerno di una argomentazione omiletica di S Basilio cf Valdeacutes Garciacutea 2007 701-709

66 Basti ricordare lrsquoosservazione fatta da Quintiliano a proposito dellrsquoesercizio del-la prosopopea (che nel curriculum configurato da Quintiliano egrave bene qui ricordarlo egrave collocato allrsquointerno della trattazione della suasoria) del quale mette in rilievo lrsquoutilitagrave anche per i futuri poeti (Quint inst 3 8 49) Nei papiri del resto lrsquoesercizio dellrsquoeto-peaprosopopea comunemente trattato nei manuali di retorica come un esercizio in prosa risulta essere stato praticato a scuola anche in versi cf Fernaacutendez Delgado 1994 299-305 piugrave in generale per gli esercizi scolastici di trascrizione e di composizio-ne in versi cf Cribiore 1996 204-253 e 259-262 Pordomingo 2001 707-720

300 FR Nocchi

incalzanti che mirano a dissuadere Zoilo dal prender moglie cui segue una conclusione secondo lo schema previsto dai trattati di retorica Egrave evidente dunque la presenza della finalitagrave persuasiva e delle procedure tipiche del ge-nus In particolare ricorrono nel componimento anche i loci che venivano impiegati per il biasimo o per lrsquoelogio di una determinata circostanza nel discorso deliberativo infatti la decisione veniva presa attraverso una disa-mina precisa dei cosiddetti τελικὰ κεφάλαια67 i principi del sommo bene per cui lrsquointerlocutore era guidato nella scelta in base a ciograve che per lui era conveniente giusto opportuno Nellrsquoepigramma bobbiese prevalgono le considerazioni di opportunitagrave La tractatio include precisamente quattro ar-gomentazioni tre incentrate sul fattore economico ed una sulle attrattive femminili tutte collegate da anafora (si) e variatio (nisi) Sebbene il poeta ricerchi chiaramente un certo equilibrio nella distribuzione della materia at-tribuendo a ciascuna argomentazione un distico in forma sentenziosa lrsquoim-pressione complessiva egrave di una disarmonica ripartizione in cui prevalgono chiaramente le considerazioni patrimoniali e la requisitoria contro le donne belle ed infedeli non ha un equivalente capovolgimento

In realtagrave il poeta bobbiese non fa altro che applicare un metodo impara-to a scuola rielabora materiali comici gli stessi testimoniati nelle antologie papiracee sulla base di schemi retorici ma in questo caso sceglie la forma poetica non diversamente da quanto avviene nellrsquoepigramma 36 Anche in questo caso infatti come ho chiarito altrove68 il poeta compone unrsquoetopea epistolare in versi servendosi delle proprie reminiscenze ovidiane ed impie-gando strumenti retorici solitamente applicati in prosa Si tratta di un lusus poetico caro ai poeti tardo antichi che si compiacciono di mettere alla prova le proprie competenze letterarie sulla base di schemi appresi in giovinezza

Allrsquointerno della silloge il tema relativo al coniugium ritorna in due epi-grammata longa il 25 e 26 che insieme ricalcano i moduli di una thesis in utramque partem Si tratta di due traduzioni tratte rispettivamente da Po-sidippo e Metrodoro69 in cui sono presentati due atteggiamenti antitetici nei confronti della vita uno piugrave pessimista lrsquoaltro possibilista In questi due componimenti sono discussi numerosi argumenta tipici non solo delle diatri-be ma anche delle theseis retoriche ad esempio la quaestio relativa allrsquooppor-

67 Aphthon RhG X p 42 8-10 Rabe = p 152 Patillon68 Cf Nocchi 201269 Rispettivamente AP 9 359 e 9 360

301Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

tunitagrave di avere figli (25 11-12 26 17-18) al pericolo comportato dai viaggi in mare (25 4 26 4) alla convenienza di intraprendere la carriera militare (25 7-8 26 9-10) o politica (25 1-2 26 1-2)70 Quanto al vincolo matri-moniale tornano temi giagrave diffusamente incontrati nelle theseis di Libanio e Aftonio ovvero il timore di perdere la serenitagrave a causa dei crucci di una vita matrimoniale (25 9) e le capacitagrave manageriali della donna (26 11-12) La mia impressione egrave che nella scelta degli epigrammi il presunto compilatore della silloge si sia fatto influenzare soprattutto dalle memorie scolastiche e che abbia selezionato quei componimenti che nella struttura e nei temi gli erano familiari per formazione71

I temi comiciSe la struttura dellrsquoepigramma egrave dunque retorica il contenuto sembra richia-mare fondamentalmente la trattazione del tema operata dal genere comico-epigrammatico in cui il motivo economico egrave preponderante

Il componimento egrave strutturato soprattutto nella prima parte secondo una successione chiaramente ponderata il poeta infatti prende in considerazione tutte le combinazioni relative ai rapporti economici fra coniugi partendo ov-viamente dalla prospettiva maschile Lo schema egrave pressappoco questo

I distico = povero + poveraII distico = povero + riccaIII distico = ricco + povera

Il modello greco a cui il poeta bobbiese si ispira egrave stato identificato da Wolfgang Speyer72 in Anassandride insigne rappresentante della Mese che fra i suoi frammenti annovera anche un lungo brano dalle evidenti consonan-ze con il nostro epigramma

Ὅστις γαμεῖν βουλεύετrsquo οὐ βουλεύεταιὀρθῶς διότι βουλεύεται χοὔτω γαμεῖ

70 Theon RhG II p 120 15-16 Spengel = p 82 Patillon Aphthon RhG X p 41 17-18 Rabe = p 152 Patillon

71 Per ulteriori riferimenti ai temi scolastici contenuti nella raccolta cf Nocchi 2012

72 Speyer 1963 23

302 FR Nocchi

Πολλῶν κακῶν γάρ ἐστιν ἀρχὴ τῷ βίῳἬ γὰρ πένης ὢν τὴν γυναῖκα χρήματαλαβὼν ἔχει δέσποιναν οὐ γυναῖκrsquo ἔτιἧς ἐστι δοῦλος καὶ πένης ἢν δrsquo αὖ λάβῃμηδὲν φερομένην δοῦλος αὐτὸς γίνεταιδεῖ γὰρ τὸ λοιπὸν ἀνθrsquo ἑνὸς τρέφειν δύοἈλλrsquo ἔλαβεν αἰσχράν οὐ βιωτόν ἐστrsquo ἔτιοὐδrsquo εἴσοδος τὸ παράπαν εἰς τὴν οἰκίανἈλλrsquo ἔλαβεν ὡραίαν τις οὐδὲν γίνεταιμᾶλλόν τι τοῦ γήμαντος ἢ τῶν γειτόνωνὥστrsquo οὐδαμῶς κακοῦ γrsquo ἁμαρτεῖν γίνεται73

Nonostante lrsquoindiscutibile corrispondenza tematica fra i due testi risul-tano notevoli le differenze che rivelano il sottile sforzo di rielaborazione da parte del poeta in particolare il maggior risalto attribuito nellrsquoepigramma bobbiese alla struttura argomentativa Giagrave dal primo distico infatti il gioco paranomastico ottenuto con lrsquoanafora del nome Zoilo il poliptoto paupe-rie pauperiem il richiamo di suoni fra egenam iunges conferisce ai versi una certa coesione ed efficacia Ogni distico inoltre egrave costruito in maniera analoga nellrsquoesametro viene introdotta la protasi con anafora della particella ipotetica e nel pentametro sono immancabilmente presentate le conseguenze nefaste delle scelte I primi tre esametri in particolare si chiudono con un riferimento alla donna che qualifica la sua condizione economica Inoltre nellrsquoepigramma lrsquoultimo distico enuncia perentoriamente la conclusione sca-turita dalle considerazioni precedenti che nel frammento di Anassandride viene anticipata perdendo di incisivitagrave Il componimento bobbiese quindi mostra una proporzione simmetrica che farebbe pensare ad uno schema pre-costituito nel quale il poeta inserisce una serie di motivi topici

Le prime due eventualitagrave contemplate in epigr Bob 22 si riferiscono alla condizione svantaggiosa del marito povero sia nel caso che questi si unisca ad una donna di condizione analoga sia che sposi una ricca Si tratta di un tema frequente soprattutto nella commedia greco-latina e nellrsquoepigrammatica

In particolare lrsquoidea che la donna ricca proprio in virtugrave delle sue possibili-tagrave economiche sia viziata e prepotente e tiranneggi il marito contravvenendo cosigrave allrsquoidea tradizionale della supremazia maschile nel coniugium egrave un luogo comune soprattutto della commedia di mezzo e menandrea quindi ereditato

73 Anaxandr fr 53 K-A = Stob 4 22b 28 p 513 Hense

303Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ed adattato da quella ceciliana74 plautina75 e terenziana76 a noi sono giunti alcuni titoli relativi alla figura dellrsquoepikleros greca77 ma dai pochi frammenti superstiti si evince quale importanza questa donna avesse nello svolgimen-to della trama78 Esempio emblematico del topos egrave il ritratto menandreo del marito frustrato costretto dalla moglie ricca ereditiera a cacciare la servet-ta in cui ritorna il riferimento allrsquoepikleros dipinta come despoina che sottrae allrsquouomo i piaceri della vita79 Il motivo economico egrave riproposto con argomen-tazioni piugrave vicine a quelle dellrsquoepigramma bobbiese in un altro frammento dello stesso autore dove al tema del matrimonio vantaggioso si associa quello della perdita della libertagrave e della serenitagrave un motivo tra lrsquoaltro presente anche nellrsquoepigr Bob 47 traduzione fedele di Pallada (App Anth 3 314 nr 145)

74 Furono autori di commedie latine dal titolo Epiclerus Cecilio Stazio (fr 1-2 R3) e Turpilio (frr 1-13 R3) per il quale cf Quint inst 10 1 10 cf anche Caec ploc frr 142-147 e 158-162 R3 = Gell 2 23 9-13 (cf infra) In particolare per i frammenti di Cecilio Stazio si veda Guardigrave 1974 74-76 161-168 Sulla traduzione ceciliana di Menandro in Aulo Gellio cf Gamberale 1969 75-90

75 Plaut Aul 534-535 nam quae indotata est ea in potestate est viri dotatae mac-tant et malo et damno viros Ulteriori riferimenti testuali in Schuhmann 1977

76 Sullrsquoepidikasia (procedura legale in base a cui il parente prossimiore prendeva in affidamento lrsquoepikleros) egrave basata la trama del Phormio alle medesime leggi fanno riferimento gli Adelphoi (vv 650-659)

77 Si possono ad esempio ricordare Antifane (fr 94 K-A) Alessi (frr 78-81 K-A) Difilo (fr 40 K-A) Diodoro (fr 2 K-A) e ovviamente Menandro che sembra aver scritto addirittura due commedie su questo soggetto (sullrsquoambiguitagrave di questa notizia ed in generale sul ruolo dellrsquoepikleros nel diritto e nella commedia gre-ca cf Belardinelli 1998 264-270)

78 La rilevanza attribuita a questa figura nelle trame comiche della Mese e della Nea egrave dovuta secondo Belardinelli 1998 267 ai cambiamenti socio-economici intercorsi nel III-IV sec a C quando lrsquoistituto nato eminentemente per permettere la propagazione della stirpe (Plut Sol 20 2-5) era divenuto in forma esclusiva uno strumento di arricchimento

79 Men ploc fr 296 K-A = Gell 2 23 8 ἐπrsquo ἀμφότερα νῦν ἅτrsquo ἐπίκληρος οὖσα δή μέλλει καθευδήσειν κατείργασται μέγα καὶ περιβόητον ἔργον ἐκ τῆς οἰκίας ἐξέβαλε τὴν λυποῦσαν ἣν ἐβούλετο ἵνrsquo ἀποβλέπωσι πάντες εἰς τὸ Κρωβύλης πρόσωπον ἥ γrsquo εὔγνωστος εἶχέ με γυνή δέσποινα καὶ τὴν ὄψιν ἣν ἐκτήσατο ὄνος ἐν πιθήκοις ἐστὶ δὴ τὸ λεγόμενον Τοῦτο σιωπᾶν βούλομαι τὴν νύκτα τὴν πολλῶν κακῶν ἀρχηγόν Οἴμοι Κρωβύλην λαβεῖν ἔμrsquo ἑκκαιδεκατάλαντον ὦ θεοί γύναιον οὖσαν πήχεως Εἶτrsquo ἐστὶ τὸ φρύαγμα εἴπως ἀνυπόστατον μὰ τὸν Δία τὸν Ὀλύμπιον καὶ τὴν Ἀθηνᾶν οὐδαμῶς Παιδισκάριον θεραπευτικὸν δὲ λόγου τάχιον ἀπαγέσθω δέ τις ἢ ἄρrsquo ἀντεισαγάγοι Cf anche fr 297 K-A = Gell 2 23 11

304 FR Nocchi

Ὅταν πένης ὢν καὶ γαμεῖν τις ἑλόμενοςτὰ μετὰ γυναικὸς ἐπιδέχηται χρήματααὑτὸν δίδωσιν οὐκ ἐκείνην λαμβάνει80

Analoghe considerazioni si trovano in Alessi

Ὦ δυστυχεῖς ἡμεῖς πεπρακότεςτὴν τοῦ βίου παρρησίαν καὶ τὴν τρυφὴνγυναιξὶ δοῦλοι ζῶμεν ἀντrsquo ἐλευθέρωνἜπειτrsquo ἔχειν προῖκrsquo οὐχὶ τιμὴν πάσχομενπικράν γε καὶ μεστὴν γυναικείας χολῆςἩ τῶν γὰρ ἀνδρῶν ἐστι πρὸς ἐκείνην μέλιοἱ μέν γε συγγνώμην ἔχουσrsquo ἀδικούμενοιαὗται δrsquo ἀδικοῦσαι καὶ προσεγκαλοῦσrsquo ἔτιὧν οὐκ ἐχρῆν ἄρχουσιν ὧν δrsquo ἄρχειν ἐχρῆνἀμελοῦσιν ἐπιορκοῦσιν οὐδὲ ἓν κακὸνἔχουσι καὶ κάμνειν λέγουσrsquo ἑκάστοτε81

Dallrsquoepigrammatica greca invece potrebbero essere giunte al poeta bobbiese le suggestioni relative al tema del matrimonio fra poveri lrsquoipote-si sembrerebbe avvalorata dal largo influsso del genus registrato nellrsquointera silloge82 NellrsquoAnthologia Palatina assistiamo ad una serie di variazioni sul tema con amaro disincanto lrsquounione egrave descritta come una guerra continua a causa dagli enormi disagi dovuti allo stato di indigenza83 Spesso il proble-ma egrave risolto con stratagemmi non proprio edificanti per sbarcare il lunario

80 Men fr 802 K A = Stob 4 22d 95 p 533 Hense Sempre Menandro (fr 805 K-A = Stob 4 22f 130 p 548 Hense) paragona la donna ricca ad una punizio-ne divina e definisce chi comunemente egrave considerato felice per la grande dote uno sventurato ὅστις γυναῖκrsquo ἐπίκληρον ἐπιθυμεῖ λαβεῖν πλουτοῦσαν ἤτοι μῆνιν ἐκτίνει θεῶν ἢ βούλετrsquo ἀτυχεῖν μακάριος καλούμενος

81 Alex fr 150 K-A82 Mariotti 1962 coll 52-61 Canali ndash Nocchi 2011 11-1983 AP 11 6 πτωχοῦ ἐστι γάμος κυνέα μάχα εὐθὺ κυδοιμός λοιδορίαι πληγαί

ζημία ἔργα δίκαι lrsquoepigramma di Callictere evidenzia gli inconvenienti dellrsquounio-ne attraverso la sequenza di asindeti e omoteleuti Sul tema cf anche AP 9 442 di Agatia Scolastico e 11 388 di Lucillio in cui si aggiungono anche le difficoltagrave legate allrsquoesistenza della prole (Longo 1967 77) infine in AP 5 267 di Agatia Scolastico un epigramma in forma dialogata il matrimonio con una donna povera viene consi-derato atto di follia

305Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

il marito si fa mantenere dalla moglie costringendola alla prostituzione84 Raramente i poeti epigrammatici si pronunciano favorevolmente su un matrimonio di un uomo benestante con una donna povera85 al contrario si preferisce lrsquounione fra coniugi di pari condizione86 In effetti questo ar-gomento trova puntuale riscontro anche in ambito paremiografico87 e nei trattati filosofici in questrsquoultimo caso perograve il discorso non assume i toni della polemica tipici del genere comico ed epigrammatico ma egrave inserito in un ragionamento piugrave ampio relativo ai pericoli che possono minare il conseguimento della virtus La condizione di inferioritagrave di un marito po-vero ad esempio puograve determinare la sua acquiescenza ai tradimenti di una moglie libertina nam quid ndash ait Seneca ndash de viris pauperibus dicam quorum in nomen mariti et ad eludendas leges quae contra celibes datae sunt pars magna conducitur Quomodo potest regere more set praecipere castitatem et mariti auctoritatem tenere qui nupsit88 Lrsquoargomento finanziario perograve ne-gli scritti filosofici non assume mai la centralitagrave ricoperta negli epigrammi dellrsquoAnthologia e nella commedia89

84 AP 11 4 di Parmenione il poeta in questo epigramma insiste soprattutto sullrsquoatteggiamento compiacente del marito ignaro di qualsiasi considerazione mo-rale pur di vivere nellrsquoagio sullrsquoargomento cf Longo 1967 98 Piugrave spesso lrsquoidea del buon matrimonio viene associata a quella dellrsquounione con donne anziane ricercate soprattutto per la dote e lrsquoeventualitagrave della loro rapida dipartita mentre lrsquouomo si consola con lrsquoancella giovane (AP 11 202 adespoto) sul tema si vedano anche 11 65 di Parmenione e 11 425 adespoto Lrsquoargomento egrave ripreso in epigr Bob 23 e 24 ma era giagrave particolarmente caro a Marziale (cf 9 80 e 8 12 1-2 in cui si gioca sullrsquouso del verbo nubo riferito allrsquouomo non diversamente da Sen matr fr 29 V)

85 AP 7 648 di Leonida di Taranto86 AP 7 89 di Callimaco87 Diog Laert 1 4 8 cf Tosi 1991 nr 1442 (= Ov Her 9 32) e 1443 (= Plaut

Asin 87)88 Sen matr fr 29 V le medesime considerazioni si trovano nel pitagorico Cal-

licratida (in Stob 4 28 18 p 687 Hense) ed in Plut lib educ 13f-14a il quale perograve prospetta anche una posizione piugrave moderata consigliando di preferire sempre la virtugrave nella scelta della donna ma di godere anche della ricchezza qualora essa si aggiunga come spontaneo complemento (amat 754a-b) infine il tema egrave presente nei cristiani (Tert uxor 2 8 4 Hier epist 127 3) dove egrave inserito nella recriminato-ria sullrsquoadulterio

89 Anche nel De matrimonio di Seneca (matr fr 54 V) dove egrave presente una sintesi dei primi quattro versi dellrsquoepigramma bobbiese (pauperem alere difficile est divitem ferre tormentum) lrsquoadagio egrave posto a conclusione di un lungo ragionamento tratto dallrsquoaureolus liber di Teofrasto volto a dissuadere il sapiente dal matrimonio

306 FR Nocchi

Anche i pericoli connessi alla bellezza femminile di cui si parla nei ver-si 7-8 del nostro epigramma erano proverbiali Oltre ai versi anassandridei il poeta bobbiese avragrave avuto presente il noto detto popolare ἐὰν μὲν γήμῃς αἰσχράν ἕξεις ποινήν ἂν δὲ καλήν ἕξεις κοινήν la cui origine paremiologica egrave dimostrata dallrsquoannominatio90 Il tema tra lrsquoaltro trova un trattamento equi-valente nel mondo latino nelle Sententiae di Publilio Siro maximo periclo custoditur quod multis placet non facile serves quod multis placet91 ma ritorna anche nelle controversiae senecane sempre come locus a latere nihil in corpo-re uxoris suae plus maritus quam quilibet alienus peregrinusve cognoverit92

Lrsquoanonimo poeta del resto non si limita a rielaborare i versi di Anassan-dride ma aggiunge anche un distico del tutto innovativo che rivela la sua vo-lontagrave di romanizzare il componimento Questa scelta ha importanti risvolti anche dal punto di vista strutturale Lrsquoautore come si egrave detto incentra lrsquoepi-gramma soprattutto sul fattore economico relegando ad un ruolo marginale o tralasciando del tutto le ulteriori considerazioni contrarie al matrimonio che invece erano discusse nella fonte greca in particolare egli sostituisce il distico relativo ad una sposa poco avvenente con unrsquoulteriore valutazione patrimoniale La sua dunque non egrave una traduzione fedele come avviene per la maggior parte degli Epigrammata Bobiensia ma presenta un certo grado di originalitagrave nella delimitazione del tema e nella sua ricontestualizzazione In effetti i versi 3-4 introducono una terza alternativa allrsquoevenienza di un ma-trimonio fra due poveri o fra uxor dotata e marito indigente Lrsquoeventualitagrave egrave che un uomo ricco proverbialmente rappresentato da Lucullo e Crasso93 sposi una cliens sine re una donna nullatenente ma libera Se lrsquoipotesi fino

(nec posse quemquam libris et uxori pariter inservire) Una rivisitazione moderna del tema egrave presente in Boccaccio (Esposizioni sopra la Commedia sect 31 Corbaccio sect 247)

90 Nelle fonti il proverbio non ha unrsquoattribuzione univoca Diogene Laerzio lo attribuisce ora a Bione di Boristene (4 48) ora ad Antistene (6 3) Aulo Gellio (5 11 2) sostiene che si tratti della risposta pronunciata da Biante di Priene ad un tale che lo interrogava sullrsquoopportunitagrave di sposarsi infine Stobeo (4 22a 17 p 497 Hense) pensa sia stato formulato da un uomo in risposta a Pittaco (Grilli 1953 178 Barigazzi 1966 542-543)

91 Publil sent M 18 v 326 R F 32 v 408 R92 Sen contr 2 7 2 Il tema si iscrive allrsquointerno dellrsquoinvettiva contro la corruzio-

ne delle matrone romane Cf anche Sen contr 2 1 24 per ulteriori fonti retoriche relative al locus de saeculo cf De Decker 1913 19-29

93 In molti scrittori il suo nome egrave sinonimo di ricchezza (Cic Att 1 4 3 2 4 2 off 1 25 Sall Catil 48 5 Sen epist 119 9 dial 7 21 3)

307Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ad ora postulata di una matrice retorica del componimento egrave valida il poeta sostituirebbe il tipico exemplum mitologico presente immancabilmente in tutte le theseis scolastiche94 con due exempla storici ma per cosigrave dire assunti ormai a paradigma indiscusso della ricchezza Anche la scelta dei due per-sonaggi storicamente noti come ricchi possidenti sembra ben ponderata Lucullo e Crasso rappresentano due modi antitetici di vivere la ricchezza Plutarco li pone a confronto in piugrave di unrsquooccasione dipingendo Crasso come avido e parsimonioso Lucullo come uno sperperatore95 Resta da capire il riferimento alla cliens i lessicografi e i grammatici latini concordano nel ri-ferire il termine sia al genere maschile che a quello femminile cliens tam hic quam haec96 ma di fatto le uniche due attestazioni al femminile a noi per-venute in latino sono quelle presenti in unrsquoepistola di San Girolamo (130 6)97 ed in unrsquoepigrafe98 Troviamo invece piugrave volte attestato il sinonimo clienta soprattutto in contesto comico in particolare il termine egrave usato da Plauto99 ndash in riferimento alle fanciulle sottoposte allrsquoauctoritas di un uomo anziano per lo piugrave prostitute o schiave ndash o in Afranio cliens communis ge-

94 Ad esempio si veda Aphthon RhG X p 43 7 Rabe = p 153 Patillon Lib progymn VIII pp 551-552 Foerster

95 Plutarco accomuna i due personaggi in un passo in cui Catone rimprovera aspramente il ricco gaudente lsquoοὐ παύσῃrsquo ἔφη lsquoσὺ πλουτῶν μὲν ὡς Κράσσος ζῶν δrsquo ὡς Λεύκολλος λέγων δrsquo ὡς Κάτωνrsquo (Plut Luc 40 3) ma il confronto risulta evidente anche dalla descrizione dei banchetti (Plut Luc 40 1 νεόπλουτα δrsquo ἦν τοῦ Λευκόλλου τὰ δεῖπνα τὰ καθrsquo ἡμέραν οὐ μόνον στρωμναῖς ἁλουργέσι καὶ διαλίθοις ἐκπώμασι καὶ χοροῖς καὶ ἀκροάμασιν ἐπεισοδίοις ἀλλrsquo ὄψων τε παντοδαπῶν καὶ πεμμάτων περιττῶς διαπεπονημένων παρασκευαῖς ζηλωτὸν ἀνελευθέροις ποιοῦντος ἑαυτόν Cras 3 1 ἐν δὲ τοῖς δείπνοις ἡ μὲν κλῆσις ἦν ὡς τὰ πολλὰ δημοτικὴ καὶ λαώδης ἡ δrsquo εὐτέλεια τὴν καθαριότητα καὶ φιλοφροσύνην ἡδίονα τοῦ πολυτελοῦς εἶχε) e delle ville (Luc 39 2 εἰς παιδιὰν γὰρ ἔγωγε τίθεμαι καὶ οἰκοδομὰς πολυτελεῖς καὶ κατασκευὰς περιπάτων καὶ λουτρῶν καὶ ἔτι μᾶλλον γραφὰς καὶ ἀνδριάντας καὶ τὴν περὶ ταύτας τὰς τέχνας σπουδήν ἃς ἐκεῖνος συνῆγε μεγάλοις ἀναλώμασιν εἰς ταῦτα τῷ πλούτῳ ῥύδην καταχρώμενος ὃν ἠθροίκει πολὺν καὶ λαμπρὸν ἀπὸ τῶν στρατειῶν ὅπου καὶ νῦν ἐπίδοσιν τοιαύτην τῆς τρυφῆς ἐχούσης οἱ Λευκολλιανοὶ κῆποι τῶν βασιλικῶν ἐν τοῖς πολυτελεστάτοις ἀριθμοῦνται Cras 2 6 τοσούτους δὲ κεκτημένος τεχνίτας οὐδὲν ᾠκοδόμησεν αὐτὸς ἢ τὴν ἰδίαν οἰκίαν ἀλλrsquo ἔλεγε τοὺς φιλοικοδόμους αὐτοὺς ὑφrsquo ἑαυτῶν καταλύεσθαι χωρὶς ἀνταγωνιστῶν)

96 Caper gramm VII 108 16 Keil97 Hier epist 130 698 CIL VI 3442 Sagitti Memoriae Corneliae Musae clienti carissimae piissimae

feminae quae vixit ann XVIII m VIIII d XVIIII Verus evoc Aug99 Fest p 53 L clientam pro cliente Plautus dixit

308 FR Nocchi

neris est invenimus tamen et clientam apud Afranium in Pompa lsquointerim tua clientarsquo 100 Si tratta evidentemente di un uso traslato del termine il cliens infatti egrave giuridicamente libero ma si pone sotto la tutela di un uomo potente per riceverne la protezione101 ed egrave a questo tipo di rapporto che allude il vec-chio Damone quando nella Rudens102 si vanta di essere divenuto il paladino di due belle ragazze (clientas) sfuggite ad un lenone le stesse che poco prima apostrofa come mulierculae termine dalle evidenti implicazioni dispregiati-ve allo stesso modo va inteso il termine clienta riferito alla meretrix adules- cens del Miles gloriosus che il vecchio Periplectomeno afferma di possedere Egli infatti puograve costringerla a prestarsi come avvenente corteggiatrice del soldato protagonista della piegravece solo in quanto sottoposta alla propria po-testas103 Egrave altamente probabile che anche nellrsquoepigramma bobbiese il poeta non alluda specificamente allrsquoistituto giuridico della clientela ma impieghi il termine in senso traslato per indicare una donna povera che per necessitagrave si pone sotto la protezione di un uomo ricco come farebbe un vero cliens Ciograve che mi sembra interessante perograve egrave che la situazione anche in questo caso sembra tratta da un contesto comico coerentemente con la scelta di fondo operata dal poeta bobbiese Rilevante egrave anche lrsquouso ossimorico della iunctura pannosae nobilitatis lrsquoattributo pannosus inteso come qui nel senso di lsquove-stito di straccirsquo si trova soprattutto in epoca tarda negli scrittori cristiani104 ma compare giagrave in Seneca ed in Apuleio Anche in questo caso il termine va inteso in senso traslato come lsquopoverorsquo i figli nati da questo matrimonio non possono che essere degli straccioni in quanto nati e allevati da madre povera che finisce per depauperare il patrimonio del marito non avendo contribuito ad incrementarlo con la sua dote

La matrice scolastica dellrsquoepigramma bobbiese si manifesta dunque sot-to molteplici forme nellrsquoesercizio traduttivo nel rispetto dello schema reto-rico ed anche nella rielaborazione delle fonti drammatiche Nonostante la

100 Char gramm I 100 16 Keil Il termine egrave attestato anche una sola volta in Orazio (carm 2 18 8) come sinonimo di ancilla e in Frontone (p 32 18 N) con la stessa accezione

101 Per la condizione dei clientes si vedano Dion 2 9 2 ss Cic rep 2 9 16 Plut Rom 13 5 Fest p 262 L per unrsquointeressante ipotesi sulla nascita dellrsquoistituto cf Franciosi 1986 271-281

102 Plaut Rud 893103 Plaut arg Mil II 13 Mil 789104 Cf ThlL X 1 s v pannosus 230 63-231 30 (Hodges)

309Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

notorietagrave del tema perograve il poeta consegue un certo grado di originalitagrave nella trasposizione dallo schema metrico della commedia alla forma epigrammati-ca del distico ed introducendo nella serrata tractatio lrsquoistituto della clientela tipicamente romano

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Stramaglia 2010 = A Stramaglia Come si insegnava a declamare Ri-flessioni sulle lsquoroutinesrsquo scolastiche nellrsquoinsegnamento retorico antico in L Del Cor-so ndash O Pecere (a cura di) Libri di scuola e pratiche didattiche dallrsquoAntichitagrave al Ri-nascimento Atti del Convegno Internazionale di Studi Cassino 7-10 maggio 2008 Cassino 2010 111-151

Throm 1932 = H Throm Die Thesis Ein Beitrag zu ihrer Entstehung und Geschichte Paderborn 1932

Torre 2000 = Ch Torre Il matrimonio del sapiens Ricerche sul De matrimo-nio di Seneca Genova 2000

313Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

Tosi 1991 = R Tosi Dizionario delle sentenze latine e greche Milano 1991Treggiari 1991 = S Treggiari Roman Marriage Iusti Coniuges from the

Time of Cicero to the Time of Ulpian Oxford 1991Uglione 1987 = R Uglione (a cura di) La donna nel mondo antico (Torino

21-23 Aprile 1986) Torino 1987Uglione 1989 = R Uglione (a cura di) La donna nel mondo antico (Torino

18-20 Aprile 1988) Torino 1989 Valdeacutes Garciacutea 2007 = MA Valdeacutes Garciacutea La estructura progimnasmaacuteti-

ca de una thesis basiliana (PG 31 245 a-261 a) in JA Fernaacutendez Delgado ndash F Pordomingo ndash A Stramaglia (eds) Escuela y Literatura en Grecia antigua Actas del Simposio Internacional Universidad de Salamanca 17-19 Noviembre de 2004 Cassino 2007 701-709

Viano 1995 = C Viano Quintiliano e la storia della filosofia lrsquouso delle quae-stiones philosopho convenientes laquoRhetoricaraquo 13 2 (1995) 193-207

Voumlssing 1997 = K Voumlssing Schule und Bildung im Nordafrika der roumlmischen Kaiserzeit Bruxelles 1997

Vottero 1998 = D Vottero (a cura di) Lucio Anneo Seneca I frammenti Bologna 1998

Watson 2008 = L Watson Juvenal Satire VI Misogyny or Misogamy The Evidence of Protreptics on Marriage in F Cairns (ed by) Hellenistic Greek and Au-gustan Latin Poetry Flavian and post-Flavian Latin Poetry Greek and Roman Prose Cambridge 2008 269-296

Zicari = M Zicari Note al testo degli Epigrammata Bobiensia laquoStudUrb(B)raquo 33 (1959) 248-249

Universitagrave degli studi di Cassinofrancescaromananocchiyahooit

Venuste Noster Abstract

Gabriele Burzacchini Asclepiade tra Alceo e CatulloThis paper analyses in the light of recent studies a clear case of aemulatio or imitatio cum variatione namely the intertextual relation between Alcaeus fr 346 V and Asclepiades 16 G-P (= AP 1250) as well as the precise allusion of Catullus 5 5f which most probably draws inspiration from the Samian epigrammatist (brevis lux ~ δάκτυλος ἀώς nox est perpetua una dormienda ~ τὴν μακρὰν νύκτrsquo ἀναπαυσόμεθα) even though the inner meaning of the Catullian poem is completely different

Albio Cesare Cassio Lrsquoeroe Lakedaimon e gli onori funebri per i re di Spar-ta (orac ap Herodot 7 220 = nr 100 Parke-Wormell)

This note deals with line 4 of the oracle transmitted by Herodotus 7220 πενθήσει βασιλῆ φθίμενον Λακεδαίμονος οὖρος It is argued that Λακεδαίμονος οὖρος is unlikely to refer to the city of Sparta as the lsquobulwark of Lacedaemonrsquo as Stein and Parke amp Wormell maintained This expression means as Macan saw in 1908 lsquothe boundary of the hero Lacedaemonrsquo while πενθήσει certainly refers to the compulsory mourning imposed by the Spartans upon the peri- oikoi and the helots when a Spartan king died

Massimo Di Marco Detorsio di glosse omeriche solecismi presunti puns bi-linguistici in Ammiano (AP 11 16 146 180)

This paper offers a new interpretation of three epigrams of Ammianos In AP 11 16 the use of the Homeric gloss ἐγχεσίμωρος implies a malicious metapoiesis of a Lucilliosrsquo verse The meaning of AP 11146 is paradoxical the orator Flaccus is sure he will improve his Greek after a stay in Cyprus (the soloecismsrsquo home) It will be also proved as wrong the common reading of AP 11 180 νώναις as a bilingual pun

718 Venuste Noster

Lucio Ceccarelli La costruzione del distico elegiaco latino il rapporto tra primo emistichio dellrsquoesametro e primo emistichio del pentametro

This study proposes to verify whether in the latin elegiac distich it might be possible to recognize a mutual influence between hexameter and pentam-eter as far as the realization of the metric scheme is concerned The test con-ducted on a corpus comprehending almost all the latin elegiac distichs from Catullus to Venantius Fortunatus suggests a substantially negative answer

Marco Filippi Alcune osservazioni su Acc arm iud fr III R3 vv 148-149Acc arm iud 148-149 is quoted from Macrobius as a model of Verg Aen 10 449-450 with which it shows a clear similarity of context The fragment has a proverbial character (lsquowho fights a brave enemy even if is won obtains anyway a great honourrsquo) and the theme has obtained a great fortune in suc-ceeding literature After an attempt at reconstructing the tragic context we can suppose that the fragment does not contain an expression of modesty but it is a part of a provocative context

Alfredo Mario Morelli Lrsquouno e il molteplice su Catull 5 In Catull 5 the author cleverly works out two ancient topoi (lsquoletrsquos love be-cause the nightdeath is comingrsquo lsquokisses are the joy of loversrsquo) gaining a well balanced structure of the poem In comparison with contemporary Graeco-Roman poetry (erotic epigrams ndash such as Philod AP 9 570 ndash the Epitaph of Bion) both themes are handled with a remarkable taste for originality especially in their lsquonumericalrsquo aspects in order to put special emphasis on the basic contrast between nox una and basia mille

Maria Silvana Celentano I ritmi e i numeri della vita nella poesia antica lrsquoelogio lrsquoamore il sorriso

This paper briefly discusses a few Greek and Latin poetical texts (Prop 3 22 17-22 and 39-42 Ov ars 1 55-66 Philod AP 5 13 Catull 5 and 7 Mart 6 34) in order to highlight how the different numerical notations that they contain are able to emphasize different aims as eg expressing admiration praise love or parody

Giuseppe Aricograve Huic aliud mercedis erit (Verg ecl 6 26)The salacious allusion present in the words of Silenus in the sixth eclogue of Virgil comes from a motif of the Greek dramatic poetry (especially Aris-tophanes Eccles 1045ff) However Virgil rewrites it more elegantly thus

719Abstract

easing the obscenity of the witty remark at the same he time makes it more expressive by emphasizing the concept of the exchange

Mario De Nonno Cui non risere parentesThe old textual problem in Vergil Bucolics 4 62f (divergence between the text as transmitted by Vergilrsquos manuscripts and commented by Servius and the text as quoted by Quintilian inst 9 3 8) is examined anew The argu-ments of the supporters of Quintilianrsquos text (as emended by Politian and Bonnell) are scrutinized and criticized New intertextual links are pointed to suggesting that after all the Vergilian paradosis (cui non risere parentes) was already echoed in Horacersquos Ars

Giuseppe La Bua Audes fatidicum verbis fallere velle deum (Ov fast 2 261-2) lrsquoironia del logos nei Fasti di Ovidio

Recent scholarship on Ovidrsquos elegiac calendar-poem has drawn attention to the political significance of the poetrsquos equivocal approach to the controversial topic of the libertas linguae This paper reads the poetrsquos playful manipulation of the multiple contradictory aspects of logos in literary terms focusing on the sophisti-cated irony inherent in the creation of figures of skilled speakers (Numa Egeria Anna Perenna the merchant) able to overcome superior opponents through fal-lacious ambiguous words and emphasizing the role played by a modern exuber-ant use of lingua in the civilization process of the Augustan Rome

Piergiorgio Parroni Qualche riflessione sul testo della lettera 56 di SenecaThe Reynoldrsquos text of Sen ep 56 may occasionally be improved the incom-prehensible hac (1) is perhaps a copyistrsquos mistake for hunc in v 4 abducit of P2 is more suitable than adducit (cett) and to the surprising essedas (femi-nine) wrongly defended by Axelson must be preferred Buechelerrsquos raedas or Heraeusrsquo et raedas (eredas p) P2 is a good witness also in 5 f (inhibet P2 exhi-bet cett) instead of obirata (9) an evident nonsense the conjectural obruta (obrata p) gives an excellent meaning

Matteo Massaro Poesia per ignobiles epigrammi sepolcrali da un colomba-rio urbano di etagrave giulio-claudia

Latin epigraphy from urban columbaria replaces the higher literature with several anonymous but valuable poems for lower class people collectively buried thereTwo of such fair poems from the monumentum familiae Sta-tiliorum (I1 cent AD) both elegiac and flawless are here selected and care-

720 Venuste Noster

fully commented upon CE 1001 dedicated by a slave to a fellow slave CE 1030 for an unnamed wife who praises herself for having died in the arms (and tears) of her deeply loving man Many thoughts images or expressions are noticed and surveyed in verbal and conceptual comparison with literary andor epigraphic texts

Carlo Di Giovine I precetti di Quintiliano sullo stilus (inst 10 3) note di esegesi e di critica testuale

In inst 10 3 Quintilian offers his precepts for a good writing (stilus) which is introductory to good speaking (dicere) This chapter of book X of the Institutio oratoria involves a lot of interesting questions of exegesis of style and of textual criticism This paper examines and tries to give an answer to some of these questions

Alessandro Fusi Note testuali ed esegetiche a Marziale (2 24 4 42 9 80 10 35 11 87)

In Martial 2 24 the first four verses should not be ascribed to the persona poetae as in almost all modern editions but to the Candidus addressed in v 6 In 4 42 the last but one verse is to be ascribed to the ego loquens In 9 80 the much debated expression uxorem pascit in v 2 has no sexual over-tones as most critics take for granted uxor is to be taken as a metonymy for uxoris patrimonium and the expression means that Gellius feeds himself with his wifersquos goods In 10 35 v 8 should be read with β variant sed castos docet et pios amores because of its intertextual link with Catull 16 5 In 11 87 2 nata (γ) is to be preferred to nota (β) accepted by all editors because that variant restores an idiomatic use and is clearly a lectio difficilior It is also strenghtened by the intertextual relation with Propertius 2 25 which shows a comic degradation of the elegiac love put into effect by Martial

Francesca Romana Nocchi Il motivo dellrsquoan uxor ducenda fra poesia reto-rica e filosofia Epigr Bob 22 Sp

The theme for the an uxor ducenda notwithstanding its wide diffusion was in antiquity differentiated in rhetorical philosophical and literary fields so much so as to postulate a genre specialization in each field The anonymous poet of epigr Bob 22 achieves a certain originality by realizing a true mingling of genres In fact he encompasses the satirical pungent vein of the comic genre within the typical structure of suasoria Moreover both the topic choice and the use of rhetorical schemes in poetic forms seem to have scholastic reminiscence

721Abstract

Valeria Capelli Gerolamo e le citazioni dellrsquoAntico nel Nuovo Testamento testimonianze di tradizione indiretta

Jerome often discusses the literal discrepancy between some passages of the Old Testament and their citation in the New Testament also turning his at-tention to cases already pointed out by Porphyry and Julian The examina-tion of his principal statements about this subject makes it possible to infer that he has not a constant attitude in relation to this problem and that there are many differences among what he asserts in the prefaces to his biblical translations in epist 57 and in his exegetical treatises

Edoardo Bona Appunti di lettura della Praefatio in Euangelio di Gerolamo (con un occhio allrsquoepistolario Gerolamo-Agostino)

A new reading of Preafatio in Euangelio allows a better understanding of Jeromersquos philological attitude in approaching the Scriptures Particularly noteworthy is the use of indirect sources (translations and canones Eusebii) for the constitution of the biblical text Moreover Augustinersquos use of indirect sources in his epist 28 could be a reminescence of this Praefatio

Carla Lo Cicero Audi Iuliane Echi della polemica contro Giuliano drsquoEcla-no nelle glosse marginali del Vat Reg Lat 141

Four glosses of Vat Reg Lat 141 in margin to texts of Gregory of Nazianzus and Basil of Caesarea (translated in Latin by Rufinus of Aquileia) present polemic remarks about Julian of Eclanum The analysis performed proves that the marginal annotations derive from a late antique manuscript and that they were probably written by a reader of the Augustinersquos circle The glosses witness the constant work of lsquotalking to the textsrsquo which is a typical feature in manuscripts of the late Antiquity

Luca Paretti Cuochi pasticceri e centoni Sulle tracce di una lsquoletteratura dei Saturnalirsquo

This study proposes a new interpretation of the first fragmentary cento of the codex Salmasianus the so-called De panificio instead of a simple description of bread-making this should be seen as a scene of preparing crumpets or pancakes during the festival of Saturnalia In this regard it is discussed an examination of the literary evidence about two relevant char-acters of the feast the cocus (cook) and the pistor (confectioner) Then the author proposes a partial review of the literary production peculiar to the Saturnalia especially pointing out anonymous and secondary texts

722 Venuste Noster

Franca Ela Consolino Echi pagani e cristiani nellrsquoepitafio del vescovo Vit-tore Per unrsquoesegesi di Ennodio carm 2 95 (215 V)

The paper provides a commentary of Ennod carm 2 95 detecting the pres-ence of hypotexts such as the apotheosis of Daphnis in Vergil that of Lucan in Stace and the representations given by Lucan and Prudentius of Pompeius and the virgin Agnes seeing from heaven the earth In order to explain the obscurity of some expressions previous opinions are discussed and solutions proposed bringing fresh evidence wherever it is possible A totally new inter-pretation is offered for the last two verses of the poem

Salvatore Monda Gellio Noctes Atticae 12 6 e lrsquoantico nome latino degli aenigmata

In the book XII of Noctes Atticae the VI chapter is devoted to riddles The source of the passage is Varrorsquos De sermone Latino ad Marcellus from which Gellius quotes the famous riddle of the god Terminus At the beginning Gellius remembers the old latin word for lsquoriddlersquo scirpus (lit lsquobasket-rushrsquo lsquoknotrsquo) My aim is to suggest that scirpus is a calque on γρῖφος but the mean-ing of lsquoriddlersquo is made up by Gelliusrsquo source

Michela Rosellini Nellrsquoofficina di Prisciano (con un omaggio a Menandro) This paper analyses two extracts from Priscianrsquos Idiomata namely GL III 338 21-341 24 and III 291 11-292 21 in order to reconstruct by comparing lessons in extant manuscripts the archetype text and to investigate Priscianrsquos working methods The archetype text reveals in these extracts a characteristic of Priscianrsquos text and in particular of the Idiomata section in its original form i e that it was non perfectly finished the lemmas and quotations being not properly selected and organized In a third extract GL III 323 8-11 it is pos-sible to identify a fragment of Menanderrsquos Heautontimoroumenos

Luigi Munzi Dottrina prosodica e Lehrgedichte in etagrave carolingia il carme Mens tenebrosa

Poetryrsquos high prestige requires in Carolingian age elementar didactic works dealing with prosody and metrics Mens tenebrosa tumet is a peculiar Lehr-gedicht where words containing doubtful syllables (syllabae communes) are collected into a poem of just eight or nine lines to facilitate memorization this poem acquired an high grade of popularity in IX century In this paper the author presents a new critical edition ndash founded on several medieval and Renaissance manuscripts ndash supplies an exhaustive treatment of fontes

723Abstract

and loci similes provides a panorama of classical teaching in the field of syl-labae communes and tries to state precisely the chronology of this didactic tour de force (Bedersquos treatise De arte metrica settles a serviceable terminus post quem) and its authorship (Alcuinrsquos cultural milieu)

Marina Passalacqua Perlege scribe reducThe article aims to provide a picture of book trading in Carolingian society as it emerges from the lexicon the scholars of the court school used in the correspondence they entertained

Arduino Maiuri Enorme monstrum deformitagrave e difformitagrave nel mondo greco-romano

In Imperial Rome noble families used to entertain their guests by displaying de-formed creatures at their feasts the taste for the weird and the exotic went thus hand in hand This marks a turning point if compared to Greek culture which considered the freak as a divine punishment If in very ancient Rome this mindset is pretty similar (Dion Hal 2 12 1-2) during the Principate a definite change in perspective is witnessed by jurists (eg dig 1 5 14 and 50 16 135)

Marcello Salvadore La Vestale incestaDionysius of Halicarnassus Pliny the Younger and Plutarch are the sources of a detailed account of Vestalis incestarsquos punishment they say that she was sentenced to death Dionysius adds that there was no after death ritual Modern scholars generally accept what the three authors assert In this article the author surmises that the Vestalis incesta together with the parricida was not condemned to death both of them were sentenced to a particular kind of banishment from the Society

Rino Avesani Divagazioni sulla memoria di Adriano nel MedioevoIn spite of the traditional view of Adrian as a tolerant Emperor towards Chris-tians in many passiones he is oddly presented as a cruel tyrant The passio of St Eustachius and the passio of St Sapientia and of her three daughters ndash the latter also drawn on in Roswitha of Gandersheimrsquos Sapientia ndash are the best known and obviously both of them are without any historical ground It is possible that the ancient hagiographers became familiar with Adrianrsquos name thanks to the large spread of two question-and-answer dialogues both dating back prob-ably to the II or III century AD in which the protagonists are respectively Adrian and the philosopher Second and Adrian and Epictetus

724 Venuste Noster

Luca Serianni Ettore Romagnoli latinistaThis paper is concerned with the translations of classical Latin authors made by Ettore Romagnoli a scholar better known for his translations from Ancient Greek In his versions of Latin classics especially of Plautusrsquo Miles gloriosus and Horacersquos poetry Romagnoli aims at modernizing the texts by making use of idioms colloquialisms and expressive suffixes in order to make them more appealing to the general public Although Romagnoli failed in his purpose his activity as a translator of Latin classics witnesses an interesting aspect of the cultural policy of Fascism the ideology of which Romagnoli shared with firm belief

Maria-Pace Pieri LrsquoAchille surrealista di Alberto SavinioThe article focuses on the tale Achille innamorato misto con lrsquoldquoevergetardquo by Alberto Savinio in order to stress the authorrsquos special relation with classi-cal literature and in particular with old Greek miths Such a relationship requires to be verified in all its complex novelty not only by comparing the macrostructural models but also by analyzing the detailed and frequently very precise references and allusions to single parts of the ancient texts lsquo(esp to Euripidesrsquo Iphigenia in Aulis and Aeschylusrsquo Agamemnon)

Silvia Rizzo Una consonanza fra il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lam-pedusa e una lirica di Thomas Hardy

A passage of Tomasirsquos Gattopardo shows similarities to Thomas Hardyrsquos lyric A Two-yearsrsquo Idyll (Late lyrics and earlier London 1922) Did Tomasi read it It cannot be demonstrated with absolute certainty but there is some evi-dence in favour of this hypothesis

Giorgio Bernardi-Perini laquoMy hedge-schoolmaster Virgilraquo Dallrsquolsquoegloga messianicarsquo alla Bann Valley Eclogue

The Bann Valley Eclogue written by Seamus Heaney on the eve of the new millennium in the wake of Virgilrsquos fourth Eclogue is a major evidence of Man-tuanrsquos great influence on the Irish poet who deserved the Nobel Prize 1995

Tullio De Mauro Latinum est non flectiturIn contemporary Italian many Latin expressions eg lectio magistralis are employed as invariant multilexeme words in spite of ancient Latin grammar

  • Titelei
  • Venuste Noster_16_Nocchi
  • Venuste Noster_34_Abstract
Page 7: Il motivo dell'an uxor ducenda fra poesia, retorica e filosofia: Epigr. Bob. 22 Sp., in M. Passalacqua, M. De Nonno, A.M. Morelli (a cura di), Venuste noster, Hildesheim -Zuric-New

285Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

frequente trattazione in ambito scolastico ambito dal quale la maggior parte dei componimenti bobbiesi sembra trarre ispirazione4

De uxore ducenda5

Uxorem duces si Zoile pauper egenampauperie iunges Zoile pauperiemat si lttugt6 validam gaza dotisque superbamnon illa uxor erit sed violens dominaquod si Lucullus sine re Crassusque clientem 5pannosae genitor nobilitatis erissin autem formae Venerem quae dotibus aequetmagna dabis multis gaudia parva tibiRestat ut inculto vitam lare vivere malisquam mala conubii non toleranda pati 10

22 1 duces Mu ductus Bob ductas Mar Ph 100 1956 323 2 pauperie Mu pauperies Bob 3 at Fuchs et Bob Mu Zi StudUrb(B) 1959 248 s Skutsch LCM 1982 19 lttugt add Ca SIFC 1960 148 nulla lacuna in Bob ltidemgt E Fraenkel ltbenegt si Zi StudUrb(B) 1959 248 s praevalidam Skutsch LCM 1982 19 validam gaza Mu validum gazam Bob 5 quod si Mu quasi Bob 7 aequet Mu atque Bob

Spunti molteplici potevano venire da diversi ambiti di riflessione e ge-neri letterari Il vincolo nuziale egrave frequentemente rappresentato come lsquomale necessariorsquo7 e tale concezione rispecchia la mentalitagrave comunemente diffusa nel mondo classico8 Nella commedia greca e latina in particolare lrsquouxor

4 Molti degli epigrammi infatti presentano una chiara struttura retorica ed una spiccata preferenza per temi tipicamente scolastici per una trattazione specifica del tema cf Nocchi 2012 e infra

5 Il testo e lrsquoapparato critico sono tratti essenzialmente dallrsquoedizione di Speyer 1963 23-24 le scelte differenti verranno puntualmente segnalate

6 Mi sembra preferibile la congettura di Cazzaniga 1960 148 che suggeri-sce di integrare lttugt piuttosto dei ridondanti ltidemgt proposto da Fraenkel (in Munari 1955 73) o ltbenegt congetturato da Zicari 1959 248 Per le stesse ra-gioni scarterei lrsquoipotesi di Skutsch 1982 19

7 Men fr 801 K-A = Stob 4 22c 77 p 527 Hense8 Il censore Metello Numidico (II sec a C) in unrsquoorazione pronunciata di fronte

al popolo esortava gli uomini a prender moglie e a propagare la stirpe nonostante gli inevitabili fastidi comportati da questa scelta si sine uxore possemus Quirites omnes ea molestia careremus set quoniam ita natura tradidit ut nec cum illis satis commode

286 FR Nocchi

morosa bisbetica e pretenziosa rende impossibile la vita del coniuge e se dotata esercita la propria superioritagrave economica tiranneggiando il marito9 A questo stereotipo umoristico e divertente si aggiunge abitualmente un tema caro soprattutto alla satira e allrsquoepigrammatica latina quello dellrsquoin-fedeltagrave femminile10

Il tema perograve era appannaggio anche della filosofia11 in particolare della

nec sine illis ullo modo vivi possit saluti perpetuae potius quam brevi voluptati consu-lendum est (Gell 1 6 2 = ORF n 18 fr 6 Malc4 per unrsquoattribuzione del frammento a Metello Macedonico cf Liv perioch 59 Suet Aug 89 2)

9 Cf Anaxandr fr 53 K-A Men frr 296 802 e 805 K-A (per lrsquoanalisi dei passi cf infra) Se ne possono trovare esempi latini nellrsquoAulularia (vv 166-169 498-502) nei Menaechmi (vv 765-768) nel Miles (vv 686-700) mentre un rove-sciamento del topos egrave costituito dalla figura di Sostrata nellrsquoHecyra (vv 274-275) Sul tema cf Garbarino 1988 315 ss Cecchin 1989 141-164 Ulteriori te-stimonianze in questo senso si possono rintracciare nella tragedia in particolare euripidea (cf TrGF V 1 502)

10 A questo tema Lucilio dedicograve una satira nel XXVI libro (una replica allrsquoora-zione di Metello Numidico) dal titolo De nuptiarum et matrimonii molestiis (vv 676-687 Marx = 717-729 Terzaghi = frr 43-44 47-51 53 77 Charpin) di cui posse-diamo un frammento in particolare che chiarisce la posizione dellrsquoautore nel dibat-tito homines ipsi hanc sibi molestiam ultro atque aerumnam offerunt ducunt uxores producunt quibus haec faciant liberos (vv 678-679 Marx = 719-720 Terzaghi = fr 47 Charpin) Il tema viene affrontato cursoriamente in Hor carm 3 24 19-20 sat 1 4 48-50 mentre egrave ripreso e approfondito da Giovenale nella sesta satira (in particolare nei vv 136-141) con diversi punti di contatto con il nostro epigramma soprattutto per quanto riguarda la struttura retorica (Bellandi 2003 1-3) Recentemente il dibattito degli studiosi si egrave incentrato sui termini della polemica di Giovenale rivolta contro le donne o specificamente contro lrsquoistituto matrimoniale Ad aprire il dibatti-to fu Braund 1992 seguita dalla replica di Watson 2008 Un interessante studio sulle fonti della sesta satira e sui suoi esiti nella letteratura spagnola egrave stato recente-mente condotto da Beltraacuten Noguer ndash Saacutenchez-Lafuente Andreacutes 2008

11 In campo filosofico solo a titolo esemplificativo si puograve menzionare il Liber de nuptiis di Teofrasto la cui esistenza egrave testimoniata da Girolamo nellrsquoAdversus Io-vinianum (1 47 e Sen matr fr 54 V) lrsquoOeconomicus di Senofonte i Coniugalia Praecepta di Plutarco il De matrimonio di Seneca il De angustiis nuptiarum ad ami-cum philosophum di Tertulliano (Hier adv Iovin 1 13 epist 22 2 48 18) lrsquoAn-thologium di Stobeo (4 22 περὶ γάμου 23 γαμικὰ παραγγέλματα 28 οἰκονομικός) ed i precetti improntati alla quotidianitagrave presenti in Seneca epp 94 15 e 95 passim Le teorie contrarie al matrimonio esposte da Epicuro erano presenti stando alla testi-monianza di Diogene Laerzio (10 119) in unrsquoopera dal titolo De natura Meno cer-ta egrave lrsquoesistenza di due trattati aristotelici sullrsquoargomento menzionati nel catalogo di Esichio nrr 165-166 p 17 Rose per i quali si veda Laurenti 1968 130-138 Vot-

287Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

diatriba Plutarco proprio allrsquoinizio dei suoi Coniugalia praecepta12 lo ricor-da come uno dei principali argomenti di dibattito delle scuole filosofiche In particolare i pensatori si interrogavano sulla possibilitagrave per il sapiente di perseguire lrsquoequilibrio e la cura dei propri studi allrsquointerno dellrsquoistituzione matrimoniale la querelle traspare dagli scritti di Aristotele Teofrasto Epi-curo e Seneca e diviene tema caro alla diatriba cinico-stoica dove assume la forma specifica an vir sapiens ducat uxorem determinando schieramenti opposti fra le scuole

La questione egrave infine documentata anche nella retorica scolastica che era solita servirsi di materiale molteplice e di varia provenienza per esercitare le capacitagrave argomentative degli allievi e per imbastire discussioni fittizie su eventuali casi riutilizzabili in ambito forense Come si cercheragrave di dimostra-re egrave proprio a questa matrice retorica che il componimento bobbiese sembra attingere soprattutto per quanto riguarda lrsquoaspetto strutturale sebbene an-che il tema trattato fosse piugrave familiare alle scuole di quanto non si possa cre-dere Una conferma in questo senso proviene da Girolamo che nel contro-battere la tesi esposta da Gioviniano sulla condizione indistinta delle vergini e delle donne maritate parla anche degli svantaggi derivati dal coniugium ricorrendo a citazioni tratte da Aristotele Teofrasto Seneca e Tertulliano A questo proposito perograve prende le distanze dallrsquoargomento adducendo il pretesto della provenienza retorica della discussione non est huius loci nup-tiarum angustias describere et quasi in communibus locis rhetorico exsultare sermone13 Anche trascurando lrsquoipotesi di fatto indimostrabile sostenuta da Max Pohlenz14 di una derivazione scolastica del De matrimonio senecano o quella di Felix Bock dellrsquoappartenenza dellrsquoaureolus liber di Teofrasto alla sua raccolta di Theseis15 non si puograve fare a meno di notare come il tema fosse

tero 1998 237-238 Fra gli innumerevoli studi sullrsquoargomento si possono ricordare Grilli 1953 39 77 104 181-182 Frassinetti 1955 151-184 Fortenbaugh 1984 Vottero 1998 22-31 (introduzione) 134-167 (testo) 237-288 (commen-to) Torre 2000

12 Plut con praec 138c13 Hier adv Iovin 1 13 Subito dopo lrsquoautore allude allrsquoopera di Tertulliano

sullo stesso tema certe et Tertullianus cum adhuc esset adolescens lusit in hac materia dove lusit sembrerebbe riferirsi alla pratica declamatoria Per lrsquoaccezione tecnica del verbo cf ThlL VII 2 s v ludo 1776 4-31 (K Plepelits) Bickel 1915 248 ss (cf infra Hier virg Mar 22)

14 Pohlenz 1967 II 7315 Theon RhG II p 69 1-3 Spengel = p 13 Patillon Bock 1899 44 lrsquoipotesi

288 FR Nocchi

considerato dagli antichi come specificamente retorico Sempre Girolamo infatti nellrsquoAdversus Helvidium16 dopo aver elencato lungamente i disagi cui una donna va incontro sposandosi afferma rhetoricati sumus et in morem declamatorum paululum lusimus il che conferma la familiaritagrave della pratica scolastica (cui allude chiaramente il termine lusimus)17 con il tema

Questo argomento in effetti era oggetto di esercitazioni piuttosto com-plesse Nelle scuole di retorica greca e latina la discussione relativa allrsquoeven-tuale opportunitagrave di prender moglie era divenuto exemplum paradigmatico delle quaestiones finitae e infinitae18 discorsi fittizi generali o piugrave specifica-mente rivolti ad una persona per convincerla della propria tesi

Quint inst 2 4 24Sunt et illae (scil theseis) paene totae ad deliberativum pertinentes genus lsquoducendane uxorrsquo lsquopetendine sint magistratusrsquo namque et hae personis modo adiectis suasoriae erunt

Quint inst 3 5 8Omnis quaestio videtur circa res personasque consistere Amplior est semper infinita inde enim finita descendit Quod ut exemplo pateat infinita est lsquoan uxor ducendarsquo finita lsquoan Catoni19 ducendarsquo ideoque

egrave stata successivamente ripresa da Frassinetti 1955 174 e da Fortenbaugh 1984 106 s

16 Hier virg Mar 2217 Cf n 13 Non sfugge il peculiare trattamento del tema in questo scritto Gi-

rolamo infatti assume il punto di vista della donna Watson 2008 276 ha giusta-mente notato che tutte le volte che si verifica questo spostamento di prospettiva in realtagrave non cambia il contenuto del messaggio Alla moglie infatti si forniscono una serie di consigli per non cadere nei vizi comunemente attribuiti al mondo femminile e non suscitare lrsquoira dei mariti nel brano di Girolamo ad esempio si fa riferimento allrsquoabbigliamento provocante e agli eccessivi imbellettamenti

18 Sullrsquoesercizio della thesis non si puograve prescindere dallo studio di Throm 1932 piugrave recentemente ha affrontato il tema con particolare attenzione ai rapporti con le controversiae Clarke 1951 159-166

19 Discutono sulle ragioni della scelta di Catone quale exemplum paradigmatico per lrsquoesercizio Vottero 1998 256-258 270-272 e Bellandi 2003 2-3 anzitutto non egrave chiaro su quale dei due Catoni si incentrasse la thesis In effetti a vicende ma-trimoniali poco felici di Catone il Censore sembrerebbe alludere un frammento del De matrimonio senecano (fr 34 V) sebbene il riferimento storico non appaia del tutto attendibile (Vottero 1998 256-258) del resto anche Catone Uticense era divenuto celebre per aver ceduto temporaneamente la moglie Marcia ad Ortensio

289Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

esse suasoria potest

Del resto la thesis quale strumento dialettico per affinare le proprie ca-pacitagrave argomentative non era appannaggio esclusivo della retorica ma era comune anche alla filosofia entrambe le discipline infatti ne accampavano la paternitagrave20 ma in realtagrave i termini della discussione erano ben piugrave ampi implicando un ruolo di supremazia in campo educativo21 Numerose furo-no le proposte di distinzione degli ambiti ma tutte ugualmente fallimentari La principale riguardava il grado di astrazione della tesi discussa22 si parlava allora di hypothesis o causa qualora fossero determinate le persone e le circo-stanze di thesis o quaestio se lrsquoargomento era generale ma i retori23 ben pre-sto si resero conto dellrsquoutilitagrave anche delle quaestiones per lrsquoamplificatio e di come fosse svantaggioso per la retorica limitare il proprio campo drsquoazione

Non solo quindi il tema dellrsquoopportunitagrave di prendere moglie era ogget-

cosigrave da consentirgli di avere figli e la vicenda non era affatto estranea alle scuole di retorica (Quint inst 3 5 11 10 5 13) In particolare Bellandi 2003 2 sostiene che la figura di Catone fosse impiegata non per lrsquoesercizio della thesis lsquoan uxor du-cenda sitrsquo intesa tout court ma solo qualora la quaestio riguardasse specificamente il sapiente e lrsquoopportunitagrave per questo di sposarsi in questo caso perograve lrsquoesercizio si riferirebbe allo stoico Catone Uticense In effetti questo personaggio era soggetto anche di unrsquoulteriore suasoria in cui era chiamato a deliberare se fosse preferibile il suicidio alla vista di Cesare vincitore (Mart Cap 456 29-31 Halm) si tratta di un tema tipicamente etico che implicava anche il discorso sulla libertagrave del sapiens

20 Lrsquoinventore del metodo argomentativo in utramque partem fu Protagora (Sen epist 88 3 cf Kennedy 1963 305 Pernot 1993 II 57) ma solo con Aristotele (Arist top 101a) divenne un esercizio atto a sviluppare le capacitagrave dialettiche ab Aristotele principe de singulis rebus in utramque partem dicendi exercitatio est instituta (Cic fin 5 4 10 ma cf anche Tusc 2 3 9 orat 14 46 de orat 3 22 80)

21 Per unrsquoefficace sintesi dei termini della disputa si veda Pasetti 2008 113 in particolare per la prospettiva quintilianea Viano 1995 193-199

22 Cicerone (inv 1 6 8) dichiara che il primo a istituire questa distinzione fu Ermagora di Temno cf Bonner 1949 6-7 Matthes 1959 121-143

23 Se nel De inventione (1 6 8) Cicerone aveva abbracciato la tesi ermagorea at-tribuendo ai soli filosofi le quaestiones infinitae egli successivamente rivide la sua posi-zione rivendicando lo stretto legame fra thesis e hypothesis latius enim de genere quam de parte disceptare licet ut quod in universo sit probatum id in parte sit probari necesse (de orat 2 133 ma cf anche de orat 3 120 orat 45 top 79) Quintiliano a sua volta vide nelle quaestiones philosopho convenientes un utile strumento di discussione anche per il retore (inst 3 5 5 3 5 14-15) Analoghe considerazioni in Sulp Vict rhet 314 2 Halm Sullrsquoargomento si veda Clark 1957 130-132 Viano 1995 199-207

290 FR Nocchi

to di contesa fra retorica e filosofia24 ma anche lo strumento di discussione era comune Nonostante la sovrapposizione di ambiti evidente nellrsquoimpiego condiviso della tecnica argomentativa e nellrsquouso inflazionato del tema sem-bra verosimile postulare una specializzazione di genere Il tema dellrsquoan uxor ducenda come si vedragrave segue percorsi paralleli ma raramente coincidenti nelle varie discipline ed anche quando gli argomenti discussi si intrecciano essi vengono riformulati in modo da essere appropriati al lsquotagliorsquo del genere mentre la prospettiva retorico-progimnasmatica egrave funzionalizzata alla forma-zione morale e civile quella comico-epigrammatica assume una vena ironico-satirica infine la trattazione filosofica indulge maggiormente sui toni perso-nali insistendo sul contrasto fra perseguimento dellrsquoautarkeia e coniugium o soffermandosi sulla dimensione limitata dellrsquooikos domestico Lo stesso argo-mento dunque non egrave utilizzato con il medesimo intento nei vari contesti e questo implica una selezione funzionale dei materiali da rielaborare Il poeta dellrsquoepigr Bob 22 sembra operare una scelta consapevole in questo senso re-alizzando una vera e propria commistione di lsquogenerirsquo in effetti mentre per quanto riguarda i temi egli predilige lrsquoambito letterario in particolare quello comico per la struttura sembrerebbe attingere agli schemi retorici realizzan-do un componimento che grazie ai toni accattivanti e allrsquoargomentazione incalzante adempie perfettamente al fine persuasivo tipico di una suasoria

La matrice retoricaVale la pena dunque indagare brevemente lrsquoimpiego diversificato che di questo tema veniva fatto soprattutto in ambito retorico e letterario per chia-rire i termini della distinzione ed interpretare la scelta operata dal poeta nel nostro epigramma

Che lrsquoargomento fosse oggetto di interesse giagrave presso il grammaticus e poi presso il rhetor egrave dimostrato anche dalle recenti scoperte papiracee nel POxy LXXII 4855 del III sec d C copia di un manuale di un insegnante egrave contenuta la classificazione delle theseis scolastiche suddivise per contenuto (theoretikai ethikai pragmatikai) e per struttura (haplai diplai)25 ciascuna

24 Come ha giustamente notato De Decker 1913 20 n 2 la diatriba o philoso-phia vulgaris forniva i loci comunemente discussi nelle scuole di retorica

25 Riproduzione in POxy LXXII pll VI-VII Lrsquoimportanza del papiro per la storia della scuola egrave dovuta alla menzione non altrimenti attestata delle theseis ethi-kai (col iii 1) solitamente accorpate alle theseis pragmatikai

291Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

corredata da exempla Fra le tesi lsquopratichersquo egrave menzionata anche quella rela-tiva allrsquoopportunitagrave di sposarsi il che costituisce una prova concreta della sua applicazione in ambito didattico Unrsquoulteriore conferma proviene dalla scelta dei passi drammatici presente nei papiri scolastici e nelle antologie papiracee di probabile impiego scolastico Dati interessanti sono offerti soprattutto da queste ultime se lrsquoipotesi formulata da Barns26 egrave come io credo fondata queste antologie costituivano per gli allievi delle scuole di retorica dei repertori cui attingere una serie di loci per gli esercizi di compo-sizione In particolare nei PBerol 9772 e 977327 del II sec a C egrave presente una selezione di passi tratti dalla commedia e dalla tragedia incentrati sulla donna e sul matrimonio In entrambi i documenti perograve la scelta egrave stata ef-fettuata in modo da fornire argomentazioni antilogiche Nel primo papiro dai frammenti delle commedie (tratti da Apollodoro Platone Ferecrate Menandro Epicarmo Antifane)28 provengono soprattutto (ma non esclusi-vamente) spunti relativi allo ψόγος γυναικῶν mentre nei brani delle tragedie euripidee (Melanippa Desmotis Protesilaus e Hippolytus) sono contenute le rheseis delle donne che difendono in toni spiccatamente retorici lrsquouniverso

26 Barns 1951 14-15 secondo lo studioso furono per primi i sofisti a rivendi-care lrsquoutilitagrave dei testi poetici per la formazione dei futuri uomini politici Gli gnomo-logi sarebbero nati come raccolta di excerpta comprovanti tesi opposte da utilizzare nelle scuole per le controversiae retoriche A questo proposito si veda anche Pordo-mingo 2007 436-437

27 BKT 5 2 pp 123-128 129-130 (Pack2 1568 1573 LDAB 3753 1049) Si occupa specificamente dellrsquoaspetto paleografico di queste raccolte antologiche Per-nigotti 2007 535-539 della selezione testuale Pordomingo 2007 436-437 e Pordomingo 2010 57 Piugrave in generale sulle caratteristiche delle raccolte antolo-giche Pordomingo 2007a 549-557

28 Particolarmente interessanti i frammenti di Apollodoro (CGFP 10) e di Epi-carmo (CGFP 90) nel primo sembrerebbe contenuta unrsquoallusione al matrimonio concorde grazie alla presenza della donna lsquoapersquo di semonidea memoria nel secondo invece viene ripreso il consueto paragone con le bestie feroci fondato sul pregiudi-zio del temperamento femminile particolarmente focoso Il poeta identificato dal Wilamowitz con Ferecrate (CGFP 205) biasima lrsquouomo incapace di gioire della morte della moglie costui egrave infatti destinato ad essere infelice (per una variatio del tema contenuta nella Comparatio Menandri et Philistionis cf Guida 1973 361 Pernigotti 2004 34-35) Di dubbia interpretazione il fr di Platone (CGFP 217) in cui gli effetti della moglie sul marito sono assimilati a quelli degli anelli di Eude-mo che sembra fossero curativi (Aristoph Plut 884) se cosigrave fosse si alluderebbe al consueto topos della donna che allevia le sofferenze del marito impiegato soprattutto nelle theseis retoriche a favore del matrimonio

292 FR Nocchi

femminile con particolare attenzione alle qualitagrave domestiche e alla capacitagrave di accrescere il patrimonio con unrsquoavveduta amministrazione29 le loro argo-mentazioni apologetiche si ritrovano puntualmente nelle theseis scolastiche in particolare di Libanio30 Nel secondo papiro del quale si conserva anche il lemma ψόγος γυναικός lrsquoordine egrave inverso ma lrsquoimpostazione egrave la stessa un elogio delle donne contenuto nel Protesilaus euripideo non a caso lo stesso di PBerol 9773 e un verso di Anassandride (il medesimo autore a cui il nostro epigramma sembra essersi ispirato) in cui la nobiltagrave femminile egrave con-siderata fonte di virtugrave31 DallrsquoHippolytus invece egrave tratta la rhesis del prota-gonista contro le donne32 mentre il verso riporta il celebre detto in trimetri coliambici attribuito a Ipponatte δύ rsquoἡμέραι γυναικός εἰσιν ἥδισται ὅταν γαμῆι τις κἀκφέρηι τεθνηκυῖα33

Una buona parte di questi passi egrave stata tramandata anche dal Florilegio di Stobeo34 il che ne dimostrerebbe lrsquoampia diffusione gnomologica forse gra-zie anche allrsquoimpiego scolastico Non credo sia un caso infatti che il brano dellrsquoIppolito presente in PBerol 9773 compaia in altri documenti prove-nienti con sicurezza da questo contesto nella raccolta di Raffaella Cribiore ad esempio egrave presente un ostracon (nr 242)35 in cui sono stati ricopiati in prosa da uno studente i versi iniziali della stessa rhesis di Ippolito (vv 616-624)36 presente in PBerol 9773 mentre un altro ostracon rinvenuto a Luxor presenta chiari indizi di un esercizio di trascrizione sotto dettatura di alcuni versi misogini in cui si fa specifico riferimento ad Euripide37

Egrave possibile riconoscere quindi un interesse per questi argomenti nei

29 Il tema egrave presente soprattutto nella Melanippa Desmotis di Euripide (TrGF V 1 494) nel Protesilaus (TrGF V 2 657) si critica lrsquoattitudine tipicamente maschile ad esprimere un giudizio universalmente negativo nei confronti delle donne infine Fedra nellrsquoHippolytus (vv 403-404 406-407 407a-410 413-423) esalta il valore della fedeltagrave femminile

30 Cf infra p 29431 CGFP 2 = PCG II 71 Nel papiro egrave conservato anche il nome del comico

Antifane32 Eur Hipp 664-66833 Hippon fr 68 West = 66 Degani34 I passi sono contenuti in Stob 4 22 περὶ γάμου 23 γαμικὰ παραγγέλματα35 Cribiore 1996 229-230 fa parte della sezione dedicata ai long passages36 Unrsquoulteriore testimonianza egrave offerta dal PFreib IV 45 del IV-V sec d C in

cui egrave contenuta unrsquoantologia gnomica in trimetri sul tema del περὶ γάμου ma il docu-mento egrave troppo frammentario per stabilirne la provenienza

37 Milne 1923 40-43

293Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

lsquoprogrammirsquo38 scolastici e la ricorrenza costante di certi autori e generi lette-rari soprattutto drammatici quali repertori utili lsquoa temarsquo39 Ma occorre anche notare che laddove nei frammenti papiracei considerati si parli espressamen-te di matrimonio si fa per lo piugrave riferimento alle qualitagrave o ai difetti fem-minili considerati nella dimensione dellrsquooikos lrsquounica che venga riconosciuta alle donne ed in cui loro stesse si identifichino secondo un topos piuttosto diffuso ma non si accenna mai a considerazioni di carattere economico Se si passa poi ad analizzare lrsquoapplicazione di questi temi nelle theseis scolastiche si nota un puntuale riscontro dei materiali

I soggetti di questo progymnasma rimasero invariati fino alla tarda anti-chitagrave come dimostra il confronto fra gli argomenti elencati nel trattato di Elio Teone nel I sec d C e quelli proposti da Nicolao nel V sec d C40 in forma semplice (egrave bene avere figli egrave opportuno che un saggio si impegni nel-la vita politica) o nella tipica formulazione comparativa (egrave meglio la vita in campagna o in cittagrave egrave piugrave meritevole il soldato o lrsquoavvocato) In particolare il tema relativo al prender moglie faceva specificamente parte delle theseis praktikai che trattavano argomenti dalle forti implicazioni concrete distinte

38 Si puograve senzrsquoaltro concordare con Stramaglia 2010 112-113 riguardo allrsquoipotesi che nellrsquoantichitagrave non esistessero neacute programmi neacute metodi drsquoinsegna-mento universalmente validi ma semplicemente laquoroutinesraquo piugrave diffuse di altre per cui anche la scelta di un tema da discutere piuttosto che un altro era affidata alle preferenze del maestro

39 A questa categoria doveva appartenere anche lrsquoantologia del II sec a C edita da Barns 1950 126-163 (MP3 1574 = LDAB 1055) uno gnomologio contenente passi tratti da Anassimene Euripide Demostene Menandro e Teofrasto sul tema della tyche anche in questo caso dunque la maggior parte dei passi egrave desunta da testi drammatici Fra le varie ipotesi formulate Pordomingo 2010 56 non esclude che lrsquoantologia potesse essere utilizzata da un maestro probabilmente come repertorio da cui attingere materiali per le sue esercitazioni proginnasmatiche Per una diversa ipotesi cf Messeri 2004 353-356 Ulteriori antologie tematiche sono elencate in Pordomingo 2010 57 n 63

40 Seguendo lo schema proposto da Bonner 1949 3-4 (corredato di tutti gli opportuni riferimenti alle fonti) si puograve efficacemente sintetizzare la ricchissima va-rietagrave di temi delle quaestiones infinitae in cinque categorie 1) quaestiones relative allrsquouniverso e alla sua costituzione (il mondo egrave governato dalla Provvidenza) 2) origine delle leggi e amministrazione dello Stato (il diritto ha origine naturale) 3) doveri e diritti sociali (egrave bene sposarsi egrave giusto impegnarsi nella vita politica) 4) temi etici (la virtugrave egrave fine a se stessa) 5) questioni di vita quotidiana (ci si deve occupare di filosofia o di retorica)

294 FR Nocchi

da Teone da quelle theoretikai ovvero finalizzate esclusivamente al sapere comunemente attribuite ai filosofi41

Lo Pseudo Dioniso nel III-IV sec d C precisa che nelle theseis scolasti-che questo soggetto era discusso preferenzialmente rispetto ad altri42 ed in effetti nei trattatisti di retorica greca ritorna immancabilmente fra i temi pro-posti per le esercitazioni progimnasmatiche43 Ne possediamo tre esemplifi-cazioni44 tutte sviluppate secondo moduli fissi e che presentano le medesime argomentazioni supportate da ragioni di carattere moralistico e civile in cui egrave evidente lrsquointento educativo45 nessuna allusione invece ai temi economi-ci tipici come vedremo della trattazione letteraria del tema Una sola volta Libanio accenna alla possibilitagrave sia per il povero che per il ricco di accrescere il proprio patrimonio con le nozze ma il discorso egrave inserito in un contesto in cui si esaltano i vantaggi che derivano dalla reciproca collaborazione fra i coniugi46 Fra i topoi discussi invece ricorre costantemente lrsquoorigine divina dellrsquoistituzione il matrimonio come prima cellula della societagrave e strumen-to di edificazione morale la procreazione quale elemento fondamentale per la continuitagrave della specie e fonte di riconoscimento pubblico la donna come consolatrice delle preoccupazioni quotidiane e sagace amministratri-ce dei beni familiari Non egrave un caso probabilmente che il riferimento alle

41 Theon RhG II p 121 6-14 Spengel = pp 83-84 Patillon Herm RhG II p 25 3-12 Rabe Aphthon RhG X p 41 15-21 Rabe = p 152 Patillon

42 [Dion Hal] Ars 233-241 Non egrave forse un caso che ci siano giunti exempla relativi esclusivamente a theseis in favore del matrimonio e che Teone (Theon RhG II p 125 15-16 Spengel = p 90 Patillon) alludendo alla thesis sulla procreazione faccia riferimento agli aspetti positivi del vincolo coniugale tale prospettiva aveva si-curamente un maggiore risvolto paideutico implicando la nozione di virtus e lrsquoesor-tazione allrsquoassolvimento degli officia

43 Theon RhG II p 120 15 Spengel = p 82 Patillon Herm RhG II p 25 18 Rabe Lib progymn VIII pp 550-561 Foerster Aphthon RhG X p 41 5 e 42 11-46 18 Rabe = pp 152-157 Patillon Nicol RhG XI p 71 20 Felten

44 Lib progymn VIII pp 550-561 Foerster Aphthon RhG X pp 42 11-46 18 Rabe = pp 153-157 Patillon [Dion Hal] Ars 233-241

45 Per lrsquoidea che sia la thesis di Teone (RhG II p 125 13-20 Spengel = p 90 Patillon) che quella di Libanio (progymn VIII p 553 1-2 Foerster) contengano una chiara matrice stoica evidente soprattutto nella convinta asserzione dellrsquoorigine naturale del matrimonio cf Laguna 1994 269

46 Lib progymn VIII p 554 11-18 Foerster lo stesso argomento egrave presente in epigr Bob 26 12 che come si egrave detto costituisce insieme allrsquoepigr 25 una thesis in utramque partem (cf infra p 300)

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qualitagrave femminili trovi una puntuale corrispondenza nella scelta dei brani operata nelle antologie scolastiche47 Egrave interessante perograve evidenziare alcune peculiaritagrave del genus Aftonio nel definire questo progymnasma assimila le theseis praktikai a quelle politikai48 καὶ πολιτικαὶ μὲν αἱ πρᾶξιν ἔχουσαι πόλιν συνέχουσαν οἷον εἰ γαμητέον εἰ πλευστέον In effetti se si prendono in con-siderazione le argomentazioni a favore del matrimonio si puograve notare che il vincolo nuziale egrave considerato il fondamento delle istituzioni civili e del di-ritto della difesa e della sopravvivenza della πόλις la discussione si articola attraverso una serie di esortazioni a vivere rispettando i doveri del buon cit-tadino che permettevano di indottrinare i giovani studenti sui propri officia publica49 Possiamo invece farci unrsquoidea di quali accuse venissero mosse al matrimonio attraverso la testimonianza indiretta di Aftonio che simula un contraddittorio con i detrattori del vincolo nuziale rispondendo in partico-lare alle obiezioni di quanti lo consideravano fonte di sofferenza e proble-mi50 A tutte le accuse Aftonio ribatte facendo leva su argomenti fondati sal-damente su ideali civili e morali arrivando addirittura a trasformare i motivi di critica in elogio

Nonostante lrsquoevidente caratterizzazione lsquoseriarsquo che la dottrina retorica aveva destinato allrsquoargomento anche il genere comico influigrave sullrsquoapplicazio-ne pratica che le theseis avevano in campo declamatorio Due erano princi-palmente gli ambiti in cui esse venivano impiegate nelle suasoriae in cui alla struttura base della thesis venivano aggiunti il destinatario e le circostanze del discorso connotato da una spiccata componente deliberativa51 nelle con-

47 Lib progymn VIII pp 554 11-555 5 Foerster (con il matrimonio le ric-chezze si moltiplicano sia per il povero che per il ricco grazie alla collaborazione dei coniugi e alle capacitagrave amministrative della donna) Aphthon RhG X pp 42 24-43 6 Rabe = p 153 Patillon (il matrimonio incita alla virtugrave) [Dion Hal] ars 236-238 (il matrimonio egrave fonte di buone qualitagrave e consolazione delle afflizioni) Per un riscontro dei temi nei frammenti papiracei cf nn 28-29

48 Aphthon RhG X 41 18 Rabe = p 152 2 Patillon49 Lib progymn VIII pp 553 12-554 10 Foerster Aphthon RhG X pp 42

19-43 6 Rabe = p 153 Patillon50 Aphthon RhG X pp 43 11-46 18 Rabe = pp 154-157 Patillon51 Sullrsquoargomento cf Bonner 1949 8-9 che presenta numerosi exempla di come

avvenisse tale conversione con il riferimento a luoghi e circostanze determinate e su-pra Quint inst 2 4 24 e 3 5 8 Un tipico esempio era la thesis lsquobisogna dedicarsi alla navigazionersquo che opportunamente trasformata in suasoria poteva assumere la forma lsquoAlessandro delibera se si debba attraversare lrsquoOceanorsquo (Sen suas 1 Quint

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troversiae52 ove invece le theseis offrivano il pretesto a coloro che si esibi-vano nellrsquoesecuzione di declamazioni fittizie di passare da discorsi specifici a riflessioni generali in particolare quelle relative alla corruzione dei tempi (de saeculo)53 che implicavano marginalmente considerazioni sullrsquoinfedeltagrave delle donne o sul vincolo matrimoniale Questi soggetti che potevano facil-mente essere assimilati ai loci communes54 erano utilissimi ai declamatori per lrsquoamplificatio Dalle testimonianze contenute nelle declamazioni di Seneca Retore si ricava lrsquoimpressione che fra gli scholastici imperasse la misoginia tantrsquoegrave lrsquoaccanimento con cui si scagliano contro i vizi muliebri nulla di stra-no dunque che tali acquisizioni giovanili continuassero ad influenzare la produzione successiva55 soprattutto nellrsquoepoca tardoantica in cui si era dif-fusa la tendenza a ricalcare modelli scolastici nella produzione adulta56 A questo punto perograve egrave bene chiedersi da quali fonti i declamatori traessero ispirazione per le loro invettive Molti degli argomenti discussi nel nostro epigramma come si dimostreragrave a breve sono mutuati dalla commedia ma essi non erano assolutamente estranei alla retorica si egrave giagrave visto come buona parte dei repertori a tema utilizzati per le theseis fossero tratti dai testi dram-matici ma essi continuavano ad essere impiegati negli esercizi piugrave avanzati I

inst 3 8 16) cosigrave anche Sen epist 14 13 in cui sono presenti le argomentazioni che venivano comunemente impiegate per disquisire sullrsquoatteggiamento che Catone avrebbe dovuto tenere durante la guerra civile una suasoria che costituiva uno svilup-po circostanziato dalla tesi relativa alla possibilitagrave per il saggio di partecipare alla vita politica (potest aliquis disputare an illo tempore capessenda fuerit sapienti res publica)

52 Per il complesso rapporto delle theseis con le controversiae cui accenna in maniera poco chiara Seneca Retore (contr 1 praef 12) cf Bonner 1969 1-26 Clarke 1951

53 Sen contr 1 praef 23 Bonner 1969 6-7 sostiene che molte delle declama-zioni di Seneca il Vecchio sottintendono questioni generali di carattere etico di-scusse comunemente come theseis ad esempio il dovere di obbedienza dei figli nei confronti dei padri il tema dellrsquoingratitudine Cf a questo proposito anche Pasetti 2008 115-116

54 In Quint inst 2 4 22 si parla implicitamente di loci de saeculo esistevano inoltre i loci philosophoumenoi che avevano una configurazione estremamente gene-rica (cf Sen contr 1 7 17)

55 Egrave ciograve che secondo De Decker 1913 23 sarebbe capitato a Giovenale che perpetuerebbe in versi le invettive de saeculo esperite negli esercizi di retorica

56 Cf Fernaacutendez Delgado 1994 303 Voumlssing 1997 37-45 216-217 605-610 Cribiore 2001 238-244 Stramaglia 2003 229-230 Agosti 2005 38-39 Stramaglia 2010 133-134

297Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

retori latini erano ben consapevoli dellrsquoutilitagrave che alle declamazioni poteva provenire dalla conoscenza del repertorio drammatico Non si spiega altri-menti il consiglio di Quintiliano che invita specificamente i declamatori a leggere con attenzione proprio le commedie di Menandro57 mentre sempre Quintiliano istituisce una stretta relazione fra i ruoli che i declamatori devo-no impersonare parlando nelle vesti di litigatores e le parti recitate dagli attori comici58 le rappresentazioni comiche costituivano un importante repertorio di ethe e pathe oltre che di argumenta

Un esempio emblematico di come i declamatori dovessero veramente im-personare determinati ruoli egrave rappresentato dalle declamazioni di Libanio in particolare alcune di esse mostrano chiaramente una matrice comica per il linguaggio impiegato ma soprattutto per lrsquoattenzione con cui viene presen-tato lrsquoethos del protagonista vicino a quello dei personaggi di piegraveces teatrali troviamo ad esempio la figura del parassita dellrsquoinvidioso del misantropo59 La declamazione 26 egrave incentrata sulla figura del dyskolos che ricorda lrsquoomo-nima commedia menandrea per carattere e modalitagrave espressive Lrsquouomo di-chiara di volersi suicidare percheacute non tollera piugrave la moglie eccessivamente loquace il ritratto della donna perograve assume una fisionomia piugrave chiara alla luce delle premesse dellrsquounione Il protagonista infatti rivela che la donna gli era stata presentata da un amico che di lei aveva soprattutto rilevato la presti-giosa discendenza e la sterminata ricchezza La declamazione quindi prende

57 Quint inst 10 1 71 ego tamen plus adhuc quiddam conlaturum eum decla-matoribus puto quoniam his necesse est secundum condicionem controversiarum plures subire personas patrum filiorum caelibum maritorum militum rusticorum divitum pauperum irascentium deprecantium mitium asperorum

58 Quint inst 3 8 51 11 1 38 La conoscenza dei caratteri inoltre serviva anche a prevenire le aspettative del pubblico riconoscendone le propensioni e le inclinazioni Infine questa profonda conoscenza dellrsquoanimo umano permetteva al declamatore di dipingere in toni negativi lrsquoethos dellrsquoavversario (Russell 1983 87-88 Russell 1996 10 e 113-114)

59 Si comprende dunque per quale motivo Libanio (epist 11 Foerster) racconti che nella sua scuola era solito far leggere ai propri allievi in particolare quelli dotati le opere drammatiche esse servivano per testarne le competenze interpretative e per assimilare i caratteri dei personaggi (cf Cribiore 2001 227) In realtagrave il metodo didattico aveva una lunga tradizione (cf Plut Dem 7) Quintiliano addirittura istituisce la docenza di un comoedus che legga con la giusta intonazione le piegraveces teatrali ma specifica che la scelta dei brani deve essere selettiva quod ita optime faciet si certos ex comoediis elegerit locos et ad hoc maxime idoneos id est actionibus similes (inst 1 11 13)

298 FR Nocchi

le mosse da un topos piuttosto diffuso fra i comici quello della donna ricca e per questo tiranna presente per lrsquoappunto nel nostro epigramma

Egrave soprattutto merito di Ugo Enrico Paoli aver chiarito lo stretto lega-me fra la commedia attica e le declamazioni latine riguardo al tema dellrsquouxor dotata equiparata impropriamente allrsquoepikleros greca60 Questa figura ricorre giagrave nelle declamazioni di Seneca il Vecchio e in quelle pseudo-quintilianee dove il rifiuto di un giovane di sposare la ricca ereditiera puograve divenire il pre-supposto per una requisitoria contro le moglie prepotenti omnes uxores di-vites servitutem exigunt crede mihi volet in suis regnare divitiis (Sen contr 1 6 5) inpotens malum est beata uxor Cum immensum pondus auri orba attulerit cum pecunia arcas nostras oneravit quid aliud quam beati serviemus (Sen contr 1 6 7) e il pretesto di un ripudio da parte di un padre ardens per il rifiuto del figlio di sposare unrsquoorfana ricca61 Il confronto con alcuni passi dellrsquoopera menandrea62 non lascia dubbi sulla matrice comica di questo soggetto che dal teatro evidentemente passava alle declamazioni divenendo caso giuridico ma il tema era affrontato esclusivamente nelle digressioni e non possedeva mai uno statuto autonomo

Da quanto si egrave detto finora si puograve ragionevolmente ipotizzare che il tema dello ψόγοςἐπαίνος γαμικῶν non fosse estraneo alle scuole di retorica e che la sua trattazione contemplasse anche valutazioni di carattere economico seb-bene queste fossero marginali rispetto alle considerazioni morali relative alla ricaduta pubblica ed ai vantaggi o svantaggi che il vincolo nuziale comporta-

60 Paoli 1943 19-29 spiega come nelle commedie latine venga trasposta e tra-visata una tipica situazione configurata nel diritto attico quella dellrsquoepikleros lrsquoorfa-na che costituiva la fortuna per il collaterale prossimiore lrsquounico che avesse il diritto di sposarla in quanto erede di tutto il patrimonio paterno Nella palliata romana (Caec ploc frr 142 ss e 158 ss R3 = Gell 2 23 9-13) essa diviene uxor dotata condizione ben diversa non potendosi paragonare lrsquointero patrimonio ad una dote per quanto ingente Per gli opportuni riferimenti al diritto greco rimando senzrsquoaltro allrsquoesauriente contributo di Belardinelli 1998 269 n 15 e 17 per il ruolo di questa figura nella commedia greca cf infra p 302

61 Sen contr 1 6 Quint decl 376 Nelle declamazioni di Seneca e Quintiliano laddove il ripudio del figlio egrave giustificato con il rifiuto da parte di questo di sposare unrsquoorba il termine acquista il significato generico di lsquoorfanarsquo lsquosenza sostegnorsquo e non quello di epikleros (erede unica) per quanto le declamazioni latine prendano spunto dalle commedie greche in cui questa figura era topica a Roma essa non trovava corri-spondenza giuridica Lrsquoorba dives egrave dunque la donna che costituisce il buon partito percheacute semplicemente ricca e non unica erede (Paoli 1943 24-27)

62 Cf infra p 303

299Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

va per lo sviluppo civileSe dunque occorre ricercare altrove lrsquoispirazione prima dellrsquoepigramma

22 maggiore egrave invece il debito che il componimento ha nei confronti della tecnica argomentativa Lrsquoepigramma infatti sembrerebbe rielaborare spunti provenienti dalla commedia secondo una struttura retorica si configurereb-be dunque come una sorta di progymnasma poetico e una dura satira miso-gina contro il vincolo matrimoniale63

Non deve stupire lrsquoapplicazione di schemi retorici a forme poetiche que-sto epigramma infatti non egrave un unicum nel suo genere Sia lrsquoIppolito euripi-deo (vv 88-120) che la Phaedra senecana (vv 435-482) contengono theseis in versi pro e contro il matrimonio il discorso di Anna rivolto a Didone per convincerla a cedere alla passione (Aen 4 31-53) egrave una suasoria e soprattut-to la sesta satira di Giovenale ricalca in forma piugrave estesa i medesimi moduli argomentativi64 infine Stanley F Bonner ha ampiamente dimostrato come Ovidio negli Amores e nelle Metamorfosi subisca lrsquoinfluenza della suasoria65 Del resto questo non egrave il solo caso in cui esercizi che correntemente venivano praticati nelle scuole di retorica in forma prosastica in vista della pratica fo-rense avevano anche una ricaduta in ambito poetico66

Quintiliano riconduce chiaramente la thesis al genus deliberativum evidenziando che qualora vengano precisati i destinatari essa diviene una suasoria Lrsquoepigramma 22 in effetti presenta una serie di argomentazioni

63 Bellandi 2003 1-364 Il primo ad evidenziare questa matrice retorica della sesta satira di Giovenale

egrave stato De Decker 1913 19 seguito da Braund 1992 78-81 Bellandi 2003 1-2 Watson 2008 275

65 Bonner 1949 149-152 ulteriori esempi sono contenuti in Laguna 1994 267-268 che dimostra lrsquoappartenenza al genus di Stat silv 1 2 161-200 sulla base di unrsquoaccurata analisi strutturale Lrsquoautore inoltre si spinge oltre postulando la teo-rizzazione retorica della thesis a partire dal corpus letterario preesistente (p 267) Per unrsquoapplicazione dello schema proginnasmatico allrsquointerno di una argomentazione omiletica di S Basilio cf Valdeacutes Garciacutea 2007 701-709

66 Basti ricordare lrsquoosservazione fatta da Quintiliano a proposito dellrsquoesercizio del-la prosopopea (che nel curriculum configurato da Quintiliano egrave bene qui ricordarlo egrave collocato allrsquointerno della trattazione della suasoria) del quale mette in rilievo lrsquoutilitagrave anche per i futuri poeti (Quint inst 3 8 49) Nei papiri del resto lrsquoesercizio dellrsquoeto-peaprosopopea comunemente trattato nei manuali di retorica come un esercizio in prosa risulta essere stato praticato a scuola anche in versi cf Fernaacutendez Delgado 1994 299-305 piugrave in generale per gli esercizi scolastici di trascrizione e di composizio-ne in versi cf Cribiore 1996 204-253 e 259-262 Pordomingo 2001 707-720

300 FR Nocchi

incalzanti che mirano a dissuadere Zoilo dal prender moglie cui segue una conclusione secondo lo schema previsto dai trattati di retorica Egrave evidente dunque la presenza della finalitagrave persuasiva e delle procedure tipiche del ge-nus In particolare ricorrono nel componimento anche i loci che venivano impiegati per il biasimo o per lrsquoelogio di una determinata circostanza nel discorso deliberativo infatti la decisione veniva presa attraverso una disa-mina precisa dei cosiddetti τελικὰ κεφάλαια67 i principi del sommo bene per cui lrsquointerlocutore era guidato nella scelta in base a ciograve che per lui era conveniente giusto opportuno Nellrsquoepigramma bobbiese prevalgono le considerazioni di opportunitagrave La tractatio include precisamente quattro ar-gomentazioni tre incentrate sul fattore economico ed una sulle attrattive femminili tutte collegate da anafora (si) e variatio (nisi) Sebbene il poeta ricerchi chiaramente un certo equilibrio nella distribuzione della materia at-tribuendo a ciascuna argomentazione un distico in forma sentenziosa lrsquoim-pressione complessiva egrave di una disarmonica ripartizione in cui prevalgono chiaramente le considerazioni patrimoniali e la requisitoria contro le donne belle ed infedeli non ha un equivalente capovolgimento

In realtagrave il poeta bobbiese non fa altro che applicare un metodo impara-to a scuola rielabora materiali comici gli stessi testimoniati nelle antologie papiracee sulla base di schemi retorici ma in questo caso sceglie la forma poetica non diversamente da quanto avviene nellrsquoepigramma 36 Anche in questo caso infatti come ho chiarito altrove68 il poeta compone unrsquoetopea epistolare in versi servendosi delle proprie reminiscenze ovidiane ed impie-gando strumenti retorici solitamente applicati in prosa Si tratta di un lusus poetico caro ai poeti tardo antichi che si compiacciono di mettere alla prova le proprie competenze letterarie sulla base di schemi appresi in giovinezza

Allrsquointerno della silloge il tema relativo al coniugium ritorna in due epi-grammata longa il 25 e 26 che insieme ricalcano i moduli di una thesis in utramque partem Si tratta di due traduzioni tratte rispettivamente da Po-sidippo e Metrodoro69 in cui sono presentati due atteggiamenti antitetici nei confronti della vita uno piugrave pessimista lrsquoaltro possibilista In questi due componimenti sono discussi numerosi argumenta tipici non solo delle diatri-be ma anche delle theseis retoriche ad esempio la quaestio relativa allrsquooppor-

67 Aphthon RhG X p 42 8-10 Rabe = p 152 Patillon68 Cf Nocchi 201269 Rispettivamente AP 9 359 e 9 360

301Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

tunitagrave di avere figli (25 11-12 26 17-18) al pericolo comportato dai viaggi in mare (25 4 26 4) alla convenienza di intraprendere la carriera militare (25 7-8 26 9-10) o politica (25 1-2 26 1-2)70 Quanto al vincolo matri-moniale tornano temi giagrave diffusamente incontrati nelle theseis di Libanio e Aftonio ovvero il timore di perdere la serenitagrave a causa dei crucci di una vita matrimoniale (25 9) e le capacitagrave manageriali della donna (26 11-12) La mia impressione egrave che nella scelta degli epigrammi il presunto compilatore della silloge si sia fatto influenzare soprattutto dalle memorie scolastiche e che abbia selezionato quei componimenti che nella struttura e nei temi gli erano familiari per formazione71

I temi comiciSe la struttura dellrsquoepigramma egrave dunque retorica il contenuto sembra richia-mare fondamentalmente la trattazione del tema operata dal genere comico-epigrammatico in cui il motivo economico egrave preponderante

Il componimento egrave strutturato soprattutto nella prima parte secondo una successione chiaramente ponderata il poeta infatti prende in considerazione tutte le combinazioni relative ai rapporti economici fra coniugi partendo ov-viamente dalla prospettiva maschile Lo schema egrave pressappoco questo

I distico = povero + poveraII distico = povero + riccaIII distico = ricco + povera

Il modello greco a cui il poeta bobbiese si ispira egrave stato identificato da Wolfgang Speyer72 in Anassandride insigne rappresentante della Mese che fra i suoi frammenti annovera anche un lungo brano dalle evidenti consonan-ze con il nostro epigramma

Ὅστις γαμεῖν βουλεύετrsquo οὐ βουλεύεταιὀρθῶς διότι βουλεύεται χοὔτω γαμεῖ

70 Theon RhG II p 120 15-16 Spengel = p 82 Patillon Aphthon RhG X p 41 17-18 Rabe = p 152 Patillon

71 Per ulteriori riferimenti ai temi scolastici contenuti nella raccolta cf Nocchi 2012

72 Speyer 1963 23

302 FR Nocchi

Πολλῶν κακῶν γάρ ἐστιν ἀρχὴ τῷ βίῳἬ γὰρ πένης ὢν τὴν γυναῖκα χρήματαλαβὼν ἔχει δέσποιναν οὐ γυναῖκrsquo ἔτιἧς ἐστι δοῦλος καὶ πένης ἢν δrsquo αὖ λάβῃμηδὲν φερομένην δοῦλος αὐτὸς γίνεταιδεῖ γὰρ τὸ λοιπὸν ἀνθrsquo ἑνὸς τρέφειν δύοἈλλrsquo ἔλαβεν αἰσχράν οὐ βιωτόν ἐστrsquo ἔτιοὐδrsquo εἴσοδος τὸ παράπαν εἰς τὴν οἰκίανἈλλrsquo ἔλαβεν ὡραίαν τις οὐδὲν γίνεταιμᾶλλόν τι τοῦ γήμαντος ἢ τῶν γειτόνωνὥστrsquo οὐδαμῶς κακοῦ γrsquo ἁμαρτεῖν γίνεται73

Nonostante lrsquoindiscutibile corrispondenza tematica fra i due testi risul-tano notevoli le differenze che rivelano il sottile sforzo di rielaborazione da parte del poeta in particolare il maggior risalto attribuito nellrsquoepigramma bobbiese alla struttura argomentativa Giagrave dal primo distico infatti il gioco paranomastico ottenuto con lrsquoanafora del nome Zoilo il poliptoto paupe-rie pauperiem il richiamo di suoni fra egenam iunges conferisce ai versi una certa coesione ed efficacia Ogni distico inoltre egrave costruito in maniera analoga nellrsquoesametro viene introdotta la protasi con anafora della particella ipotetica e nel pentametro sono immancabilmente presentate le conseguenze nefaste delle scelte I primi tre esametri in particolare si chiudono con un riferimento alla donna che qualifica la sua condizione economica Inoltre nellrsquoepigramma lrsquoultimo distico enuncia perentoriamente la conclusione sca-turita dalle considerazioni precedenti che nel frammento di Anassandride viene anticipata perdendo di incisivitagrave Il componimento bobbiese quindi mostra una proporzione simmetrica che farebbe pensare ad uno schema pre-costituito nel quale il poeta inserisce una serie di motivi topici

Le prime due eventualitagrave contemplate in epigr Bob 22 si riferiscono alla condizione svantaggiosa del marito povero sia nel caso che questi si unisca ad una donna di condizione analoga sia che sposi una ricca Si tratta di un tema frequente soprattutto nella commedia greco-latina e nellrsquoepigrammatica

In particolare lrsquoidea che la donna ricca proprio in virtugrave delle sue possibili-tagrave economiche sia viziata e prepotente e tiranneggi il marito contravvenendo cosigrave allrsquoidea tradizionale della supremazia maschile nel coniugium egrave un luogo comune soprattutto della commedia di mezzo e menandrea quindi ereditato

73 Anaxandr fr 53 K-A = Stob 4 22b 28 p 513 Hense

303Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ed adattato da quella ceciliana74 plautina75 e terenziana76 a noi sono giunti alcuni titoli relativi alla figura dellrsquoepikleros greca77 ma dai pochi frammenti superstiti si evince quale importanza questa donna avesse nello svolgimen-to della trama78 Esempio emblematico del topos egrave il ritratto menandreo del marito frustrato costretto dalla moglie ricca ereditiera a cacciare la servet-ta in cui ritorna il riferimento allrsquoepikleros dipinta come despoina che sottrae allrsquouomo i piaceri della vita79 Il motivo economico egrave riproposto con argomen-tazioni piugrave vicine a quelle dellrsquoepigramma bobbiese in un altro frammento dello stesso autore dove al tema del matrimonio vantaggioso si associa quello della perdita della libertagrave e della serenitagrave un motivo tra lrsquoaltro presente anche nellrsquoepigr Bob 47 traduzione fedele di Pallada (App Anth 3 314 nr 145)

74 Furono autori di commedie latine dal titolo Epiclerus Cecilio Stazio (fr 1-2 R3) e Turpilio (frr 1-13 R3) per il quale cf Quint inst 10 1 10 cf anche Caec ploc frr 142-147 e 158-162 R3 = Gell 2 23 9-13 (cf infra) In particolare per i frammenti di Cecilio Stazio si veda Guardigrave 1974 74-76 161-168 Sulla traduzione ceciliana di Menandro in Aulo Gellio cf Gamberale 1969 75-90

75 Plaut Aul 534-535 nam quae indotata est ea in potestate est viri dotatae mac-tant et malo et damno viros Ulteriori riferimenti testuali in Schuhmann 1977

76 Sullrsquoepidikasia (procedura legale in base a cui il parente prossimiore prendeva in affidamento lrsquoepikleros) egrave basata la trama del Phormio alle medesime leggi fanno riferimento gli Adelphoi (vv 650-659)

77 Si possono ad esempio ricordare Antifane (fr 94 K-A) Alessi (frr 78-81 K-A) Difilo (fr 40 K-A) Diodoro (fr 2 K-A) e ovviamente Menandro che sembra aver scritto addirittura due commedie su questo soggetto (sullrsquoambiguitagrave di questa notizia ed in generale sul ruolo dellrsquoepikleros nel diritto e nella commedia gre-ca cf Belardinelli 1998 264-270)

78 La rilevanza attribuita a questa figura nelle trame comiche della Mese e della Nea egrave dovuta secondo Belardinelli 1998 267 ai cambiamenti socio-economici intercorsi nel III-IV sec a C quando lrsquoistituto nato eminentemente per permettere la propagazione della stirpe (Plut Sol 20 2-5) era divenuto in forma esclusiva uno strumento di arricchimento

79 Men ploc fr 296 K-A = Gell 2 23 8 ἐπrsquo ἀμφότερα νῦν ἅτrsquo ἐπίκληρος οὖσα δή μέλλει καθευδήσειν κατείργασται μέγα καὶ περιβόητον ἔργον ἐκ τῆς οἰκίας ἐξέβαλε τὴν λυποῦσαν ἣν ἐβούλετο ἵνrsquo ἀποβλέπωσι πάντες εἰς τὸ Κρωβύλης πρόσωπον ἥ γrsquo εὔγνωστος εἶχέ με γυνή δέσποινα καὶ τὴν ὄψιν ἣν ἐκτήσατο ὄνος ἐν πιθήκοις ἐστὶ δὴ τὸ λεγόμενον Τοῦτο σιωπᾶν βούλομαι τὴν νύκτα τὴν πολλῶν κακῶν ἀρχηγόν Οἴμοι Κρωβύλην λαβεῖν ἔμrsquo ἑκκαιδεκατάλαντον ὦ θεοί γύναιον οὖσαν πήχεως Εἶτrsquo ἐστὶ τὸ φρύαγμα εἴπως ἀνυπόστατον μὰ τὸν Δία τὸν Ὀλύμπιον καὶ τὴν Ἀθηνᾶν οὐδαμῶς Παιδισκάριον θεραπευτικὸν δὲ λόγου τάχιον ἀπαγέσθω δέ τις ἢ ἄρrsquo ἀντεισαγάγοι Cf anche fr 297 K-A = Gell 2 23 11

304 FR Nocchi

Ὅταν πένης ὢν καὶ γαμεῖν τις ἑλόμενοςτὰ μετὰ γυναικὸς ἐπιδέχηται χρήματααὑτὸν δίδωσιν οὐκ ἐκείνην λαμβάνει80

Analoghe considerazioni si trovano in Alessi

Ὦ δυστυχεῖς ἡμεῖς πεπρακότεςτὴν τοῦ βίου παρρησίαν καὶ τὴν τρυφὴνγυναιξὶ δοῦλοι ζῶμεν ἀντrsquo ἐλευθέρωνἜπειτrsquo ἔχειν προῖκrsquo οὐχὶ τιμὴν πάσχομενπικράν γε καὶ μεστὴν γυναικείας χολῆςἩ τῶν γὰρ ἀνδρῶν ἐστι πρὸς ἐκείνην μέλιοἱ μέν γε συγγνώμην ἔχουσrsquo ἀδικούμενοιαὗται δrsquo ἀδικοῦσαι καὶ προσεγκαλοῦσrsquo ἔτιὧν οὐκ ἐχρῆν ἄρχουσιν ὧν δrsquo ἄρχειν ἐχρῆνἀμελοῦσιν ἐπιορκοῦσιν οὐδὲ ἓν κακὸνἔχουσι καὶ κάμνειν λέγουσrsquo ἑκάστοτε81

Dallrsquoepigrammatica greca invece potrebbero essere giunte al poeta bobbiese le suggestioni relative al tema del matrimonio fra poveri lrsquoipote-si sembrerebbe avvalorata dal largo influsso del genus registrato nellrsquointera silloge82 NellrsquoAnthologia Palatina assistiamo ad una serie di variazioni sul tema con amaro disincanto lrsquounione egrave descritta come una guerra continua a causa dagli enormi disagi dovuti allo stato di indigenza83 Spesso il proble-ma egrave risolto con stratagemmi non proprio edificanti per sbarcare il lunario

80 Men fr 802 K A = Stob 4 22d 95 p 533 Hense Sempre Menandro (fr 805 K-A = Stob 4 22f 130 p 548 Hense) paragona la donna ricca ad una punizio-ne divina e definisce chi comunemente egrave considerato felice per la grande dote uno sventurato ὅστις γυναῖκrsquo ἐπίκληρον ἐπιθυμεῖ λαβεῖν πλουτοῦσαν ἤτοι μῆνιν ἐκτίνει θεῶν ἢ βούλετrsquo ἀτυχεῖν μακάριος καλούμενος

81 Alex fr 150 K-A82 Mariotti 1962 coll 52-61 Canali ndash Nocchi 2011 11-1983 AP 11 6 πτωχοῦ ἐστι γάμος κυνέα μάχα εὐθὺ κυδοιμός λοιδορίαι πληγαί

ζημία ἔργα δίκαι lrsquoepigramma di Callictere evidenzia gli inconvenienti dellrsquounio-ne attraverso la sequenza di asindeti e omoteleuti Sul tema cf anche AP 9 442 di Agatia Scolastico e 11 388 di Lucillio in cui si aggiungono anche le difficoltagrave legate allrsquoesistenza della prole (Longo 1967 77) infine in AP 5 267 di Agatia Scolastico un epigramma in forma dialogata il matrimonio con una donna povera viene consi-derato atto di follia

305Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

il marito si fa mantenere dalla moglie costringendola alla prostituzione84 Raramente i poeti epigrammatici si pronunciano favorevolmente su un matrimonio di un uomo benestante con una donna povera85 al contrario si preferisce lrsquounione fra coniugi di pari condizione86 In effetti questo ar-gomento trova puntuale riscontro anche in ambito paremiografico87 e nei trattati filosofici in questrsquoultimo caso perograve il discorso non assume i toni della polemica tipici del genere comico ed epigrammatico ma egrave inserito in un ragionamento piugrave ampio relativo ai pericoli che possono minare il conseguimento della virtus La condizione di inferioritagrave di un marito po-vero ad esempio puograve determinare la sua acquiescenza ai tradimenti di una moglie libertina nam quid ndash ait Seneca ndash de viris pauperibus dicam quorum in nomen mariti et ad eludendas leges quae contra celibes datae sunt pars magna conducitur Quomodo potest regere more set praecipere castitatem et mariti auctoritatem tenere qui nupsit88 Lrsquoargomento finanziario perograve ne-gli scritti filosofici non assume mai la centralitagrave ricoperta negli epigrammi dellrsquoAnthologia e nella commedia89

84 AP 11 4 di Parmenione il poeta in questo epigramma insiste soprattutto sullrsquoatteggiamento compiacente del marito ignaro di qualsiasi considerazione mo-rale pur di vivere nellrsquoagio sullrsquoargomento cf Longo 1967 98 Piugrave spesso lrsquoidea del buon matrimonio viene associata a quella dellrsquounione con donne anziane ricercate soprattutto per la dote e lrsquoeventualitagrave della loro rapida dipartita mentre lrsquouomo si consola con lrsquoancella giovane (AP 11 202 adespoto) sul tema si vedano anche 11 65 di Parmenione e 11 425 adespoto Lrsquoargomento egrave ripreso in epigr Bob 23 e 24 ma era giagrave particolarmente caro a Marziale (cf 9 80 e 8 12 1-2 in cui si gioca sullrsquouso del verbo nubo riferito allrsquouomo non diversamente da Sen matr fr 29 V)

85 AP 7 648 di Leonida di Taranto86 AP 7 89 di Callimaco87 Diog Laert 1 4 8 cf Tosi 1991 nr 1442 (= Ov Her 9 32) e 1443 (= Plaut

Asin 87)88 Sen matr fr 29 V le medesime considerazioni si trovano nel pitagorico Cal-

licratida (in Stob 4 28 18 p 687 Hense) ed in Plut lib educ 13f-14a il quale perograve prospetta anche una posizione piugrave moderata consigliando di preferire sempre la virtugrave nella scelta della donna ma di godere anche della ricchezza qualora essa si aggiunga come spontaneo complemento (amat 754a-b) infine il tema egrave presente nei cristiani (Tert uxor 2 8 4 Hier epist 127 3) dove egrave inserito nella recriminato-ria sullrsquoadulterio

89 Anche nel De matrimonio di Seneca (matr fr 54 V) dove egrave presente una sintesi dei primi quattro versi dellrsquoepigramma bobbiese (pauperem alere difficile est divitem ferre tormentum) lrsquoadagio egrave posto a conclusione di un lungo ragionamento tratto dallrsquoaureolus liber di Teofrasto volto a dissuadere il sapiente dal matrimonio

306 FR Nocchi

Anche i pericoli connessi alla bellezza femminile di cui si parla nei ver-si 7-8 del nostro epigramma erano proverbiali Oltre ai versi anassandridei il poeta bobbiese avragrave avuto presente il noto detto popolare ἐὰν μὲν γήμῃς αἰσχράν ἕξεις ποινήν ἂν δὲ καλήν ἕξεις κοινήν la cui origine paremiologica egrave dimostrata dallrsquoannominatio90 Il tema tra lrsquoaltro trova un trattamento equi-valente nel mondo latino nelle Sententiae di Publilio Siro maximo periclo custoditur quod multis placet non facile serves quod multis placet91 ma ritorna anche nelle controversiae senecane sempre come locus a latere nihil in corpo-re uxoris suae plus maritus quam quilibet alienus peregrinusve cognoverit92

Lrsquoanonimo poeta del resto non si limita a rielaborare i versi di Anassan-dride ma aggiunge anche un distico del tutto innovativo che rivela la sua vo-lontagrave di romanizzare il componimento Questa scelta ha importanti risvolti anche dal punto di vista strutturale Lrsquoautore come si egrave detto incentra lrsquoepi-gramma soprattutto sul fattore economico relegando ad un ruolo marginale o tralasciando del tutto le ulteriori considerazioni contrarie al matrimonio che invece erano discusse nella fonte greca in particolare egli sostituisce il distico relativo ad una sposa poco avvenente con unrsquoulteriore valutazione patrimoniale La sua dunque non egrave una traduzione fedele come avviene per la maggior parte degli Epigrammata Bobiensia ma presenta un certo grado di originalitagrave nella delimitazione del tema e nella sua ricontestualizzazione In effetti i versi 3-4 introducono una terza alternativa allrsquoevenienza di un ma-trimonio fra due poveri o fra uxor dotata e marito indigente Lrsquoeventualitagrave egrave che un uomo ricco proverbialmente rappresentato da Lucullo e Crasso93 sposi una cliens sine re una donna nullatenente ma libera Se lrsquoipotesi fino

(nec posse quemquam libris et uxori pariter inservire) Una rivisitazione moderna del tema egrave presente in Boccaccio (Esposizioni sopra la Commedia sect 31 Corbaccio sect 247)

90 Nelle fonti il proverbio non ha unrsquoattribuzione univoca Diogene Laerzio lo attribuisce ora a Bione di Boristene (4 48) ora ad Antistene (6 3) Aulo Gellio (5 11 2) sostiene che si tratti della risposta pronunciata da Biante di Priene ad un tale che lo interrogava sullrsquoopportunitagrave di sposarsi infine Stobeo (4 22a 17 p 497 Hense) pensa sia stato formulato da un uomo in risposta a Pittaco (Grilli 1953 178 Barigazzi 1966 542-543)

91 Publil sent M 18 v 326 R F 32 v 408 R92 Sen contr 2 7 2 Il tema si iscrive allrsquointerno dellrsquoinvettiva contro la corruzio-

ne delle matrone romane Cf anche Sen contr 2 1 24 per ulteriori fonti retoriche relative al locus de saeculo cf De Decker 1913 19-29

93 In molti scrittori il suo nome egrave sinonimo di ricchezza (Cic Att 1 4 3 2 4 2 off 1 25 Sall Catil 48 5 Sen epist 119 9 dial 7 21 3)

307Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ad ora postulata di una matrice retorica del componimento egrave valida il poeta sostituirebbe il tipico exemplum mitologico presente immancabilmente in tutte le theseis scolastiche94 con due exempla storici ma per cosigrave dire assunti ormai a paradigma indiscusso della ricchezza Anche la scelta dei due per-sonaggi storicamente noti come ricchi possidenti sembra ben ponderata Lucullo e Crasso rappresentano due modi antitetici di vivere la ricchezza Plutarco li pone a confronto in piugrave di unrsquooccasione dipingendo Crasso come avido e parsimonioso Lucullo come uno sperperatore95 Resta da capire il riferimento alla cliens i lessicografi e i grammatici latini concordano nel ri-ferire il termine sia al genere maschile che a quello femminile cliens tam hic quam haec96 ma di fatto le uniche due attestazioni al femminile a noi per-venute in latino sono quelle presenti in unrsquoepistola di San Girolamo (130 6)97 ed in unrsquoepigrafe98 Troviamo invece piugrave volte attestato il sinonimo clienta soprattutto in contesto comico in particolare il termine egrave usato da Plauto99 ndash in riferimento alle fanciulle sottoposte allrsquoauctoritas di un uomo anziano per lo piugrave prostitute o schiave ndash o in Afranio cliens communis ge-

94 Ad esempio si veda Aphthon RhG X p 43 7 Rabe = p 153 Patillon Lib progymn VIII pp 551-552 Foerster

95 Plutarco accomuna i due personaggi in un passo in cui Catone rimprovera aspramente il ricco gaudente lsquoοὐ παύσῃrsquo ἔφη lsquoσὺ πλουτῶν μὲν ὡς Κράσσος ζῶν δrsquo ὡς Λεύκολλος λέγων δrsquo ὡς Κάτωνrsquo (Plut Luc 40 3) ma il confronto risulta evidente anche dalla descrizione dei banchetti (Plut Luc 40 1 νεόπλουτα δrsquo ἦν τοῦ Λευκόλλου τὰ δεῖπνα τὰ καθrsquo ἡμέραν οὐ μόνον στρωμναῖς ἁλουργέσι καὶ διαλίθοις ἐκπώμασι καὶ χοροῖς καὶ ἀκροάμασιν ἐπεισοδίοις ἀλλrsquo ὄψων τε παντοδαπῶν καὶ πεμμάτων περιττῶς διαπεπονημένων παρασκευαῖς ζηλωτὸν ἀνελευθέροις ποιοῦντος ἑαυτόν Cras 3 1 ἐν δὲ τοῖς δείπνοις ἡ μὲν κλῆσις ἦν ὡς τὰ πολλὰ δημοτικὴ καὶ λαώδης ἡ δrsquo εὐτέλεια τὴν καθαριότητα καὶ φιλοφροσύνην ἡδίονα τοῦ πολυτελοῦς εἶχε) e delle ville (Luc 39 2 εἰς παιδιὰν γὰρ ἔγωγε τίθεμαι καὶ οἰκοδομὰς πολυτελεῖς καὶ κατασκευὰς περιπάτων καὶ λουτρῶν καὶ ἔτι μᾶλλον γραφὰς καὶ ἀνδριάντας καὶ τὴν περὶ ταύτας τὰς τέχνας σπουδήν ἃς ἐκεῖνος συνῆγε μεγάλοις ἀναλώμασιν εἰς ταῦτα τῷ πλούτῳ ῥύδην καταχρώμενος ὃν ἠθροίκει πολὺν καὶ λαμπρὸν ἀπὸ τῶν στρατειῶν ὅπου καὶ νῦν ἐπίδοσιν τοιαύτην τῆς τρυφῆς ἐχούσης οἱ Λευκολλιανοὶ κῆποι τῶν βασιλικῶν ἐν τοῖς πολυτελεστάτοις ἀριθμοῦνται Cras 2 6 τοσούτους δὲ κεκτημένος τεχνίτας οὐδὲν ᾠκοδόμησεν αὐτὸς ἢ τὴν ἰδίαν οἰκίαν ἀλλrsquo ἔλεγε τοὺς φιλοικοδόμους αὐτοὺς ὑφrsquo ἑαυτῶν καταλύεσθαι χωρὶς ἀνταγωνιστῶν)

96 Caper gramm VII 108 16 Keil97 Hier epist 130 698 CIL VI 3442 Sagitti Memoriae Corneliae Musae clienti carissimae piissimae

feminae quae vixit ann XVIII m VIIII d XVIIII Verus evoc Aug99 Fest p 53 L clientam pro cliente Plautus dixit

308 FR Nocchi

neris est invenimus tamen et clientam apud Afranium in Pompa lsquointerim tua clientarsquo 100 Si tratta evidentemente di un uso traslato del termine il cliens infatti egrave giuridicamente libero ma si pone sotto la tutela di un uomo potente per riceverne la protezione101 ed egrave a questo tipo di rapporto che allude il vec-chio Damone quando nella Rudens102 si vanta di essere divenuto il paladino di due belle ragazze (clientas) sfuggite ad un lenone le stesse che poco prima apostrofa come mulierculae termine dalle evidenti implicazioni dispregiati-ve allo stesso modo va inteso il termine clienta riferito alla meretrix adules- cens del Miles gloriosus che il vecchio Periplectomeno afferma di possedere Egli infatti puograve costringerla a prestarsi come avvenente corteggiatrice del soldato protagonista della piegravece solo in quanto sottoposta alla propria po-testas103 Egrave altamente probabile che anche nellrsquoepigramma bobbiese il poeta non alluda specificamente allrsquoistituto giuridico della clientela ma impieghi il termine in senso traslato per indicare una donna povera che per necessitagrave si pone sotto la protezione di un uomo ricco come farebbe un vero cliens Ciograve che mi sembra interessante perograve egrave che la situazione anche in questo caso sembra tratta da un contesto comico coerentemente con la scelta di fondo operata dal poeta bobbiese Rilevante egrave anche lrsquouso ossimorico della iunctura pannosae nobilitatis lrsquoattributo pannosus inteso come qui nel senso di lsquove-stito di straccirsquo si trova soprattutto in epoca tarda negli scrittori cristiani104 ma compare giagrave in Seneca ed in Apuleio Anche in questo caso il termine va inteso in senso traslato come lsquopoverorsquo i figli nati da questo matrimonio non possono che essere degli straccioni in quanto nati e allevati da madre povera che finisce per depauperare il patrimonio del marito non avendo contribuito ad incrementarlo con la sua dote

La matrice scolastica dellrsquoepigramma bobbiese si manifesta dunque sot-to molteplici forme nellrsquoesercizio traduttivo nel rispetto dello schema reto-rico ed anche nella rielaborazione delle fonti drammatiche Nonostante la

100 Char gramm I 100 16 Keil Il termine egrave attestato anche una sola volta in Orazio (carm 2 18 8) come sinonimo di ancilla e in Frontone (p 32 18 N) con la stessa accezione

101 Per la condizione dei clientes si vedano Dion 2 9 2 ss Cic rep 2 9 16 Plut Rom 13 5 Fest p 262 L per unrsquointeressante ipotesi sulla nascita dellrsquoistituto cf Franciosi 1986 271-281

102 Plaut Rud 893103 Plaut arg Mil II 13 Mil 789104 Cf ThlL X 1 s v pannosus 230 63-231 30 (Hodges)

309Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

notorietagrave del tema perograve il poeta consegue un certo grado di originalitagrave nella trasposizione dallo schema metrico della commedia alla forma epigrammati-ca del distico ed introducendo nella serrata tractatio lrsquoistituto della clientela tipicamente romano

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Venuste Noster Abstract

Gabriele Burzacchini Asclepiade tra Alceo e CatulloThis paper analyses in the light of recent studies a clear case of aemulatio or imitatio cum variatione namely the intertextual relation between Alcaeus fr 346 V and Asclepiades 16 G-P (= AP 1250) as well as the precise allusion of Catullus 5 5f which most probably draws inspiration from the Samian epigrammatist (brevis lux ~ δάκτυλος ἀώς nox est perpetua una dormienda ~ τὴν μακρὰν νύκτrsquo ἀναπαυσόμεθα) even though the inner meaning of the Catullian poem is completely different

Albio Cesare Cassio Lrsquoeroe Lakedaimon e gli onori funebri per i re di Spar-ta (orac ap Herodot 7 220 = nr 100 Parke-Wormell)

This note deals with line 4 of the oracle transmitted by Herodotus 7220 πενθήσει βασιλῆ φθίμενον Λακεδαίμονος οὖρος It is argued that Λακεδαίμονος οὖρος is unlikely to refer to the city of Sparta as the lsquobulwark of Lacedaemonrsquo as Stein and Parke amp Wormell maintained This expression means as Macan saw in 1908 lsquothe boundary of the hero Lacedaemonrsquo while πενθήσει certainly refers to the compulsory mourning imposed by the Spartans upon the peri- oikoi and the helots when a Spartan king died

Massimo Di Marco Detorsio di glosse omeriche solecismi presunti puns bi-linguistici in Ammiano (AP 11 16 146 180)

This paper offers a new interpretation of three epigrams of Ammianos In AP 11 16 the use of the Homeric gloss ἐγχεσίμωρος implies a malicious metapoiesis of a Lucilliosrsquo verse The meaning of AP 11146 is paradoxical the orator Flaccus is sure he will improve his Greek after a stay in Cyprus (the soloecismsrsquo home) It will be also proved as wrong the common reading of AP 11 180 νώναις as a bilingual pun

718 Venuste Noster

Lucio Ceccarelli La costruzione del distico elegiaco latino il rapporto tra primo emistichio dellrsquoesametro e primo emistichio del pentametro

This study proposes to verify whether in the latin elegiac distich it might be possible to recognize a mutual influence between hexameter and pentam-eter as far as the realization of the metric scheme is concerned The test con-ducted on a corpus comprehending almost all the latin elegiac distichs from Catullus to Venantius Fortunatus suggests a substantially negative answer

Marco Filippi Alcune osservazioni su Acc arm iud fr III R3 vv 148-149Acc arm iud 148-149 is quoted from Macrobius as a model of Verg Aen 10 449-450 with which it shows a clear similarity of context The fragment has a proverbial character (lsquowho fights a brave enemy even if is won obtains anyway a great honourrsquo) and the theme has obtained a great fortune in suc-ceeding literature After an attempt at reconstructing the tragic context we can suppose that the fragment does not contain an expression of modesty but it is a part of a provocative context

Alfredo Mario Morelli Lrsquouno e il molteplice su Catull 5 In Catull 5 the author cleverly works out two ancient topoi (lsquoletrsquos love be-cause the nightdeath is comingrsquo lsquokisses are the joy of loversrsquo) gaining a well balanced structure of the poem In comparison with contemporary Graeco-Roman poetry (erotic epigrams ndash such as Philod AP 9 570 ndash the Epitaph of Bion) both themes are handled with a remarkable taste for originality especially in their lsquonumericalrsquo aspects in order to put special emphasis on the basic contrast between nox una and basia mille

Maria Silvana Celentano I ritmi e i numeri della vita nella poesia antica lrsquoelogio lrsquoamore il sorriso

This paper briefly discusses a few Greek and Latin poetical texts (Prop 3 22 17-22 and 39-42 Ov ars 1 55-66 Philod AP 5 13 Catull 5 and 7 Mart 6 34) in order to highlight how the different numerical notations that they contain are able to emphasize different aims as eg expressing admiration praise love or parody

Giuseppe Aricograve Huic aliud mercedis erit (Verg ecl 6 26)The salacious allusion present in the words of Silenus in the sixth eclogue of Virgil comes from a motif of the Greek dramatic poetry (especially Aris-tophanes Eccles 1045ff) However Virgil rewrites it more elegantly thus

719Abstract

easing the obscenity of the witty remark at the same he time makes it more expressive by emphasizing the concept of the exchange

Mario De Nonno Cui non risere parentesThe old textual problem in Vergil Bucolics 4 62f (divergence between the text as transmitted by Vergilrsquos manuscripts and commented by Servius and the text as quoted by Quintilian inst 9 3 8) is examined anew The argu-ments of the supporters of Quintilianrsquos text (as emended by Politian and Bonnell) are scrutinized and criticized New intertextual links are pointed to suggesting that after all the Vergilian paradosis (cui non risere parentes) was already echoed in Horacersquos Ars

Giuseppe La Bua Audes fatidicum verbis fallere velle deum (Ov fast 2 261-2) lrsquoironia del logos nei Fasti di Ovidio

Recent scholarship on Ovidrsquos elegiac calendar-poem has drawn attention to the political significance of the poetrsquos equivocal approach to the controversial topic of the libertas linguae This paper reads the poetrsquos playful manipulation of the multiple contradictory aspects of logos in literary terms focusing on the sophisti-cated irony inherent in the creation of figures of skilled speakers (Numa Egeria Anna Perenna the merchant) able to overcome superior opponents through fal-lacious ambiguous words and emphasizing the role played by a modern exuber-ant use of lingua in the civilization process of the Augustan Rome

Piergiorgio Parroni Qualche riflessione sul testo della lettera 56 di SenecaThe Reynoldrsquos text of Sen ep 56 may occasionally be improved the incom-prehensible hac (1) is perhaps a copyistrsquos mistake for hunc in v 4 abducit of P2 is more suitable than adducit (cett) and to the surprising essedas (femi-nine) wrongly defended by Axelson must be preferred Buechelerrsquos raedas or Heraeusrsquo et raedas (eredas p) P2 is a good witness also in 5 f (inhibet P2 exhi-bet cett) instead of obirata (9) an evident nonsense the conjectural obruta (obrata p) gives an excellent meaning

Matteo Massaro Poesia per ignobiles epigrammi sepolcrali da un colomba-rio urbano di etagrave giulio-claudia

Latin epigraphy from urban columbaria replaces the higher literature with several anonymous but valuable poems for lower class people collectively buried thereTwo of such fair poems from the monumentum familiae Sta-tiliorum (I1 cent AD) both elegiac and flawless are here selected and care-

720 Venuste Noster

fully commented upon CE 1001 dedicated by a slave to a fellow slave CE 1030 for an unnamed wife who praises herself for having died in the arms (and tears) of her deeply loving man Many thoughts images or expressions are noticed and surveyed in verbal and conceptual comparison with literary andor epigraphic texts

Carlo Di Giovine I precetti di Quintiliano sullo stilus (inst 10 3) note di esegesi e di critica testuale

In inst 10 3 Quintilian offers his precepts for a good writing (stilus) which is introductory to good speaking (dicere) This chapter of book X of the Institutio oratoria involves a lot of interesting questions of exegesis of style and of textual criticism This paper examines and tries to give an answer to some of these questions

Alessandro Fusi Note testuali ed esegetiche a Marziale (2 24 4 42 9 80 10 35 11 87)

In Martial 2 24 the first four verses should not be ascribed to the persona poetae as in almost all modern editions but to the Candidus addressed in v 6 In 4 42 the last but one verse is to be ascribed to the ego loquens In 9 80 the much debated expression uxorem pascit in v 2 has no sexual over-tones as most critics take for granted uxor is to be taken as a metonymy for uxoris patrimonium and the expression means that Gellius feeds himself with his wifersquos goods In 10 35 v 8 should be read with β variant sed castos docet et pios amores because of its intertextual link with Catull 16 5 In 11 87 2 nata (γ) is to be preferred to nota (β) accepted by all editors because that variant restores an idiomatic use and is clearly a lectio difficilior It is also strenghtened by the intertextual relation with Propertius 2 25 which shows a comic degradation of the elegiac love put into effect by Martial

Francesca Romana Nocchi Il motivo dellrsquoan uxor ducenda fra poesia reto-rica e filosofia Epigr Bob 22 Sp

The theme for the an uxor ducenda notwithstanding its wide diffusion was in antiquity differentiated in rhetorical philosophical and literary fields so much so as to postulate a genre specialization in each field The anonymous poet of epigr Bob 22 achieves a certain originality by realizing a true mingling of genres In fact he encompasses the satirical pungent vein of the comic genre within the typical structure of suasoria Moreover both the topic choice and the use of rhetorical schemes in poetic forms seem to have scholastic reminiscence

721Abstract

Valeria Capelli Gerolamo e le citazioni dellrsquoAntico nel Nuovo Testamento testimonianze di tradizione indiretta

Jerome often discusses the literal discrepancy between some passages of the Old Testament and their citation in the New Testament also turning his at-tention to cases already pointed out by Porphyry and Julian The examina-tion of his principal statements about this subject makes it possible to infer that he has not a constant attitude in relation to this problem and that there are many differences among what he asserts in the prefaces to his biblical translations in epist 57 and in his exegetical treatises

Edoardo Bona Appunti di lettura della Praefatio in Euangelio di Gerolamo (con un occhio allrsquoepistolario Gerolamo-Agostino)

A new reading of Preafatio in Euangelio allows a better understanding of Jeromersquos philological attitude in approaching the Scriptures Particularly noteworthy is the use of indirect sources (translations and canones Eusebii) for the constitution of the biblical text Moreover Augustinersquos use of indirect sources in his epist 28 could be a reminescence of this Praefatio

Carla Lo Cicero Audi Iuliane Echi della polemica contro Giuliano drsquoEcla-no nelle glosse marginali del Vat Reg Lat 141

Four glosses of Vat Reg Lat 141 in margin to texts of Gregory of Nazianzus and Basil of Caesarea (translated in Latin by Rufinus of Aquileia) present polemic remarks about Julian of Eclanum The analysis performed proves that the marginal annotations derive from a late antique manuscript and that they were probably written by a reader of the Augustinersquos circle The glosses witness the constant work of lsquotalking to the textsrsquo which is a typical feature in manuscripts of the late Antiquity

Luca Paretti Cuochi pasticceri e centoni Sulle tracce di una lsquoletteratura dei Saturnalirsquo

This study proposes a new interpretation of the first fragmentary cento of the codex Salmasianus the so-called De panificio instead of a simple description of bread-making this should be seen as a scene of preparing crumpets or pancakes during the festival of Saturnalia In this regard it is discussed an examination of the literary evidence about two relevant char-acters of the feast the cocus (cook) and the pistor (confectioner) Then the author proposes a partial review of the literary production peculiar to the Saturnalia especially pointing out anonymous and secondary texts

722 Venuste Noster

Franca Ela Consolino Echi pagani e cristiani nellrsquoepitafio del vescovo Vit-tore Per unrsquoesegesi di Ennodio carm 2 95 (215 V)

The paper provides a commentary of Ennod carm 2 95 detecting the pres-ence of hypotexts such as the apotheosis of Daphnis in Vergil that of Lucan in Stace and the representations given by Lucan and Prudentius of Pompeius and the virgin Agnes seeing from heaven the earth In order to explain the obscurity of some expressions previous opinions are discussed and solutions proposed bringing fresh evidence wherever it is possible A totally new inter-pretation is offered for the last two verses of the poem

Salvatore Monda Gellio Noctes Atticae 12 6 e lrsquoantico nome latino degli aenigmata

In the book XII of Noctes Atticae the VI chapter is devoted to riddles The source of the passage is Varrorsquos De sermone Latino ad Marcellus from which Gellius quotes the famous riddle of the god Terminus At the beginning Gellius remembers the old latin word for lsquoriddlersquo scirpus (lit lsquobasket-rushrsquo lsquoknotrsquo) My aim is to suggest that scirpus is a calque on γρῖφος but the mean-ing of lsquoriddlersquo is made up by Gelliusrsquo source

Michela Rosellini Nellrsquoofficina di Prisciano (con un omaggio a Menandro) This paper analyses two extracts from Priscianrsquos Idiomata namely GL III 338 21-341 24 and III 291 11-292 21 in order to reconstruct by comparing lessons in extant manuscripts the archetype text and to investigate Priscianrsquos working methods The archetype text reveals in these extracts a characteristic of Priscianrsquos text and in particular of the Idiomata section in its original form i e that it was non perfectly finished the lemmas and quotations being not properly selected and organized In a third extract GL III 323 8-11 it is pos-sible to identify a fragment of Menanderrsquos Heautontimoroumenos

Luigi Munzi Dottrina prosodica e Lehrgedichte in etagrave carolingia il carme Mens tenebrosa

Poetryrsquos high prestige requires in Carolingian age elementar didactic works dealing with prosody and metrics Mens tenebrosa tumet is a peculiar Lehr-gedicht where words containing doubtful syllables (syllabae communes) are collected into a poem of just eight or nine lines to facilitate memorization this poem acquired an high grade of popularity in IX century In this paper the author presents a new critical edition ndash founded on several medieval and Renaissance manuscripts ndash supplies an exhaustive treatment of fontes

723Abstract

and loci similes provides a panorama of classical teaching in the field of syl-labae communes and tries to state precisely the chronology of this didactic tour de force (Bedersquos treatise De arte metrica settles a serviceable terminus post quem) and its authorship (Alcuinrsquos cultural milieu)

Marina Passalacqua Perlege scribe reducThe article aims to provide a picture of book trading in Carolingian society as it emerges from the lexicon the scholars of the court school used in the correspondence they entertained

Arduino Maiuri Enorme monstrum deformitagrave e difformitagrave nel mondo greco-romano

In Imperial Rome noble families used to entertain their guests by displaying de-formed creatures at their feasts the taste for the weird and the exotic went thus hand in hand This marks a turning point if compared to Greek culture which considered the freak as a divine punishment If in very ancient Rome this mindset is pretty similar (Dion Hal 2 12 1-2) during the Principate a definite change in perspective is witnessed by jurists (eg dig 1 5 14 and 50 16 135)

Marcello Salvadore La Vestale incestaDionysius of Halicarnassus Pliny the Younger and Plutarch are the sources of a detailed account of Vestalis incestarsquos punishment they say that she was sentenced to death Dionysius adds that there was no after death ritual Modern scholars generally accept what the three authors assert In this article the author surmises that the Vestalis incesta together with the parricida was not condemned to death both of them were sentenced to a particular kind of banishment from the Society

Rino Avesani Divagazioni sulla memoria di Adriano nel MedioevoIn spite of the traditional view of Adrian as a tolerant Emperor towards Chris-tians in many passiones he is oddly presented as a cruel tyrant The passio of St Eustachius and the passio of St Sapientia and of her three daughters ndash the latter also drawn on in Roswitha of Gandersheimrsquos Sapientia ndash are the best known and obviously both of them are without any historical ground It is possible that the ancient hagiographers became familiar with Adrianrsquos name thanks to the large spread of two question-and-answer dialogues both dating back prob-ably to the II or III century AD in which the protagonists are respectively Adrian and the philosopher Second and Adrian and Epictetus

724 Venuste Noster

Luca Serianni Ettore Romagnoli latinistaThis paper is concerned with the translations of classical Latin authors made by Ettore Romagnoli a scholar better known for his translations from Ancient Greek In his versions of Latin classics especially of Plautusrsquo Miles gloriosus and Horacersquos poetry Romagnoli aims at modernizing the texts by making use of idioms colloquialisms and expressive suffixes in order to make them more appealing to the general public Although Romagnoli failed in his purpose his activity as a translator of Latin classics witnesses an interesting aspect of the cultural policy of Fascism the ideology of which Romagnoli shared with firm belief

Maria-Pace Pieri LrsquoAchille surrealista di Alberto SavinioThe article focuses on the tale Achille innamorato misto con lrsquoldquoevergetardquo by Alberto Savinio in order to stress the authorrsquos special relation with classi-cal literature and in particular with old Greek miths Such a relationship requires to be verified in all its complex novelty not only by comparing the macrostructural models but also by analyzing the detailed and frequently very precise references and allusions to single parts of the ancient texts lsquo(esp to Euripidesrsquo Iphigenia in Aulis and Aeschylusrsquo Agamemnon)

Silvia Rizzo Una consonanza fra il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lam-pedusa e una lirica di Thomas Hardy

A passage of Tomasirsquos Gattopardo shows similarities to Thomas Hardyrsquos lyric A Two-yearsrsquo Idyll (Late lyrics and earlier London 1922) Did Tomasi read it It cannot be demonstrated with absolute certainty but there is some evi-dence in favour of this hypothesis

Giorgio Bernardi-Perini laquoMy hedge-schoolmaster Virgilraquo Dallrsquolsquoegloga messianicarsquo alla Bann Valley Eclogue

The Bann Valley Eclogue written by Seamus Heaney on the eve of the new millennium in the wake of Virgilrsquos fourth Eclogue is a major evidence of Man-tuanrsquos great influence on the Irish poet who deserved the Nobel Prize 1995

Tullio De Mauro Latinum est non flectiturIn contemporary Italian many Latin expressions eg lectio magistralis are employed as invariant multilexeme words in spite of ancient Latin grammar

  • Titelei
  • Venuste Noster_16_Nocchi
  • Venuste Noster_34_Abstract
Page 8: Il motivo dell'an uxor ducenda fra poesia, retorica e filosofia: Epigr. Bob. 22 Sp., in M. Passalacqua, M. De Nonno, A.M. Morelli (a cura di), Venuste noster, Hildesheim -Zuric-New

286 FR Nocchi

morosa bisbetica e pretenziosa rende impossibile la vita del coniuge e se dotata esercita la propria superioritagrave economica tiranneggiando il marito9 A questo stereotipo umoristico e divertente si aggiunge abitualmente un tema caro soprattutto alla satira e allrsquoepigrammatica latina quello dellrsquoin-fedeltagrave femminile10

Il tema perograve era appannaggio anche della filosofia11 in particolare della

nec sine illis ullo modo vivi possit saluti perpetuae potius quam brevi voluptati consu-lendum est (Gell 1 6 2 = ORF n 18 fr 6 Malc4 per unrsquoattribuzione del frammento a Metello Macedonico cf Liv perioch 59 Suet Aug 89 2)

9 Cf Anaxandr fr 53 K-A Men frr 296 802 e 805 K-A (per lrsquoanalisi dei passi cf infra) Se ne possono trovare esempi latini nellrsquoAulularia (vv 166-169 498-502) nei Menaechmi (vv 765-768) nel Miles (vv 686-700) mentre un rove-sciamento del topos egrave costituito dalla figura di Sostrata nellrsquoHecyra (vv 274-275) Sul tema cf Garbarino 1988 315 ss Cecchin 1989 141-164 Ulteriori te-stimonianze in questo senso si possono rintracciare nella tragedia in particolare euripidea (cf TrGF V 1 502)

10 A questo tema Lucilio dedicograve una satira nel XXVI libro (una replica allrsquoora-zione di Metello Numidico) dal titolo De nuptiarum et matrimonii molestiis (vv 676-687 Marx = 717-729 Terzaghi = frr 43-44 47-51 53 77 Charpin) di cui posse-diamo un frammento in particolare che chiarisce la posizione dellrsquoautore nel dibat-tito homines ipsi hanc sibi molestiam ultro atque aerumnam offerunt ducunt uxores producunt quibus haec faciant liberos (vv 678-679 Marx = 719-720 Terzaghi = fr 47 Charpin) Il tema viene affrontato cursoriamente in Hor carm 3 24 19-20 sat 1 4 48-50 mentre egrave ripreso e approfondito da Giovenale nella sesta satira (in particolare nei vv 136-141) con diversi punti di contatto con il nostro epigramma soprattutto per quanto riguarda la struttura retorica (Bellandi 2003 1-3) Recentemente il dibattito degli studiosi si egrave incentrato sui termini della polemica di Giovenale rivolta contro le donne o specificamente contro lrsquoistituto matrimoniale Ad aprire il dibatti-to fu Braund 1992 seguita dalla replica di Watson 2008 Un interessante studio sulle fonti della sesta satira e sui suoi esiti nella letteratura spagnola egrave stato recente-mente condotto da Beltraacuten Noguer ndash Saacutenchez-Lafuente Andreacutes 2008

11 In campo filosofico solo a titolo esemplificativo si puograve menzionare il Liber de nuptiis di Teofrasto la cui esistenza egrave testimoniata da Girolamo nellrsquoAdversus Io-vinianum (1 47 e Sen matr fr 54 V) lrsquoOeconomicus di Senofonte i Coniugalia Praecepta di Plutarco il De matrimonio di Seneca il De angustiis nuptiarum ad ami-cum philosophum di Tertulliano (Hier adv Iovin 1 13 epist 22 2 48 18) lrsquoAn-thologium di Stobeo (4 22 περὶ γάμου 23 γαμικὰ παραγγέλματα 28 οἰκονομικός) ed i precetti improntati alla quotidianitagrave presenti in Seneca epp 94 15 e 95 passim Le teorie contrarie al matrimonio esposte da Epicuro erano presenti stando alla testi-monianza di Diogene Laerzio (10 119) in unrsquoopera dal titolo De natura Meno cer-ta egrave lrsquoesistenza di due trattati aristotelici sullrsquoargomento menzionati nel catalogo di Esichio nrr 165-166 p 17 Rose per i quali si veda Laurenti 1968 130-138 Vot-

287Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

diatriba Plutarco proprio allrsquoinizio dei suoi Coniugalia praecepta12 lo ricor-da come uno dei principali argomenti di dibattito delle scuole filosofiche In particolare i pensatori si interrogavano sulla possibilitagrave per il sapiente di perseguire lrsquoequilibrio e la cura dei propri studi allrsquointerno dellrsquoistituzione matrimoniale la querelle traspare dagli scritti di Aristotele Teofrasto Epi-curo e Seneca e diviene tema caro alla diatriba cinico-stoica dove assume la forma specifica an vir sapiens ducat uxorem determinando schieramenti opposti fra le scuole

La questione egrave infine documentata anche nella retorica scolastica che era solita servirsi di materiale molteplice e di varia provenienza per esercitare le capacitagrave argomentative degli allievi e per imbastire discussioni fittizie su eventuali casi riutilizzabili in ambito forense Come si cercheragrave di dimostra-re egrave proprio a questa matrice retorica che il componimento bobbiese sembra attingere soprattutto per quanto riguarda lrsquoaspetto strutturale sebbene an-che il tema trattato fosse piugrave familiare alle scuole di quanto non si possa cre-dere Una conferma in questo senso proviene da Girolamo che nel contro-battere la tesi esposta da Gioviniano sulla condizione indistinta delle vergini e delle donne maritate parla anche degli svantaggi derivati dal coniugium ricorrendo a citazioni tratte da Aristotele Teofrasto Seneca e Tertulliano A questo proposito perograve prende le distanze dallrsquoargomento adducendo il pretesto della provenienza retorica della discussione non est huius loci nup-tiarum angustias describere et quasi in communibus locis rhetorico exsultare sermone13 Anche trascurando lrsquoipotesi di fatto indimostrabile sostenuta da Max Pohlenz14 di una derivazione scolastica del De matrimonio senecano o quella di Felix Bock dellrsquoappartenenza dellrsquoaureolus liber di Teofrasto alla sua raccolta di Theseis15 non si puograve fare a meno di notare come il tema fosse

tero 1998 237-238 Fra gli innumerevoli studi sullrsquoargomento si possono ricordare Grilli 1953 39 77 104 181-182 Frassinetti 1955 151-184 Fortenbaugh 1984 Vottero 1998 22-31 (introduzione) 134-167 (testo) 237-288 (commen-to) Torre 2000

12 Plut con praec 138c13 Hier adv Iovin 1 13 Subito dopo lrsquoautore allude allrsquoopera di Tertulliano

sullo stesso tema certe et Tertullianus cum adhuc esset adolescens lusit in hac materia dove lusit sembrerebbe riferirsi alla pratica declamatoria Per lrsquoaccezione tecnica del verbo cf ThlL VII 2 s v ludo 1776 4-31 (K Plepelits) Bickel 1915 248 ss (cf infra Hier virg Mar 22)

14 Pohlenz 1967 II 7315 Theon RhG II p 69 1-3 Spengel = p 13 Patillon Bock 1899 44 lrsquoipotesi

288 FR Nocchi

considerato dagli antichi come specificamente retorico Sempre Girolamo infatti nellrsquoAdversus Helvidium16 dopo aver elencato lungamente i disagi cui una donna va incontro sposandosi afferma rhetoricati sumus et in morem declamatorum paululum lusimus il che conferma la familiaritagrave della pratica scolastica (cui allude chiaramente il termine lusimus)17 con il tema

Questo argomento in effetti era oggetto di esercitazioni piuttosto com-plesse Nelle scuole di retorica greca e latina la discussione relativa allrsquoeven-tuale opportunitagrave di prender moglie era divenuto exemplum paradigmatico delle quaestiones finitae e infinitae18 discorsi fittizi generali o piugrave specifica-mente rivolti ad una persona per convincerla della propria tesi

Quint inst 2 4 24Sunt et illae (scil theseis) paene totae ad deliberativum pertinentes genus lsquoducendane uxorrsquo lsquopetendine sint magistratusrsquo namque et hae personis modo adiectis suasoriae erunt

Quint inst 3 5 8Omnis quaestio videtur circa res personasque consistere Amplior est semper infinita inde enim finita descendit Quod ut exemplo pateat infinita est lsquoan uxor ducendarsquo finita lsquoan Catoni19 ducendarsquo ideoque

egrave stata successivamente ripresa da Frassinetti 1955 174 e da Fortenbaugh 1984 106 s

16 Hier virg Mar 2217 Cf n 13 Non sfugge il peculiare trattamento del tema in questo scritto Gi-

rolamo infatti assume il punto di vista della donna Watson 2008 276 ha giusta-mente notato che tutte le volte che si verifica questo spostamento di prospettiva in realtagrave non cambia il contenuto del messaggio Alla moglie infatti si forniscono una serie di consigli per non cadere nei vizi comunemente attribuiti al mondo femminile e non suscitare lrsquoira dei mariti nel brano di Girolamo ad esempio si fa riferimento allrsquoabbigliamento provocante e agli eccessivi imbellettamenti

18 Sullrsquoesercizio della thesis non si puograve prescindere dallo studio di Throm 1932 piugrave recentemente ha affrontato il tema con particolare attenzione ai rapporti con le controversiae Clarke 1951 159-166

19 Discutono sulle ragioni della scelta di Catone quale exemplum paradigmatico per lrsquoesercizio Vottero 1998 256-258 270-272 e Bellandi 2003 2-3 anzitutto non egrave chiaro su quale dei due Catoni si incentrasse la thesis In effetti a vicende ma-trimoniali poco felici di Catone il Censore sembrerebbe alludere un frammento del De matrimonio senecano (fr 34 V) sebbene il riferimento storico non appaia del tutto attendibile (Vottero 1998 256-258) del resto anche Catone Uticense era divenuto celebre per aver ceduto temporaneamente la moglie Marcia ad Ortensio

289Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

esse suasoria potest

Del resto la thesis quale strumento dialettico per affinare le proprie ca-pacitagrave argomentative non era appannaggio esclusivo della retorica ma era comune anche alla filosofia entrambe le discipline infatti ne accampavano la paternitagrave20 ma in realtagrave i termini della discussione erano ben piugrave ampi implicando un ruolo di supremazia in campo educativo21 Numerose furo-no le proposte di distinzione degli ambiti ma tutte ugualmente fallimentari La principale riguardava il grado di astrazione della tesi discussa22 si parlava allora di hypothesis o causa qualora fossero determinate le persone e le circo-stanze di thesis o quaestio se lrsquoargomento era generale ma i retori23 ben pre-sto si resero conto dellrsquoutilitagrave anche delle quaestiones per lrsquoamplificatio e di come fosse svantaggioso per la retorica limitare il proprio campo drsquoazione

Non solo quindi il tema dellrsquoopportunitagrave di prendere moglie era ogget-

cosigrave da consentirgli di avere figli e la vicenda non era affatto estranea alle scuole di retorica (Quint inst 3 5 11 10 5 13) In particolare Bellandi 2003 2 sostiene che la figura di Catone fosse impiegata non per lrsquoesercizio della thesis lsquoan uxor du-cenda sitrsquo intesa tout court ma solo qualora la quaestio riguardasse specificamente il sapiente e lrsquoopportunitagrave per questo di sposarsi in questo caso perograve lrsquoesercizio si riferirebbe allo stoico Catone Uticense In effetti questo personaggio era soggetto anche di unrsquoulteriore suasoria in cui era chiamato a deliberare se fosse preferibile il suicidio alla vista di Cesare vincitore (Mart Cap 456 29-31 Halm) si tratta di un tema tipicamente etico che implicava anche il discorso sulla libertagrave del sapiens

20 Lrsquoinventore del metodo argomentativo in utramque partem fu Protagora (Sen epist 88 3 cf Kennedy 1963 305 Pernot 1993 II 57) ma solo con Aristotele (Arist top 101a) divenne un esercizio atto a sviluppare le capacitagrave dialettiche ab Aristotele principe de singulis rebus in utramque partem dicendi exercitatio est instituta (Cic fin 5 4 10 ma cf anche Tusc 2 3 9 orat 14 46 de orat 3 22 80)

21 Per unrsquoefficace sintesi dei termini della disputa si veda Pasetti 2008 113 in particolare per la prospettiva quintilianea Viano 1995 193-199

22 Cicerone (inv 1 6 8) dichiara che il primo a istituire questa distinzione fu Ermagora di Temno cf Bonner 1949 6-7 Matthes 1959 121-143

23 Se nel De inventione (1 6 8) Cicerone aveva abbracciato la tesi ermagorea at-tribuendo ai soli filosofi le quaestiones infinitae egli successivamente rivide la sua posi-zione rivendicando lo stretto legame fra thesis e hypothesis latius enim de genere quam de parte disceptare licet ut quod in universo sit probatum id in parte sit probari necesse (de orat 2 133 ma cf anche de orat 3 120 orat 45 top 79) Quintiliano a sua volta vide nelle quaestiones philosopho convenientes un utile strumento di discussione anche per il retore (inst 3 5 5 3 5 14-15) Analoghe considerazioni in Sulp Vict rhet 314 2 Halm Sullrsquoargomento si veda Clark 1957 130-132 Viano 1995 199-207

290 FR Nocchi

to di contesa fra retorica e filosofia24 ma anche lo strumento di discussione era comune Nonostante la sovrapposizione di ambiti evidente nellrsquoimpiego condiviso della tecnica argomentativa e nellrsquouso inflazionato del tema sem-bra verosimile postulare una specializzazione di genere Il tema dellrsquoan uxor ducenda come si vedragrave segue percorsi paralleli ma raramente coincidenti nelle varie discipline ed anche quando gli argomenti discussi si intrecciano essi vengono riformulati in modo da essere appropriati al lsquotagliorsquo del genere mentre la prospettiva retorico-progimnasmatica egrave funzionalizzata alla forma-zione morale e civile quella comico-epigrammatica assume una vena ironico-satirica infine la trattazione filosofica indulge maggiormente sui toni perso-nali insistendo sul contrasto fra perseguimento dellrsquoautarkeia e coniugium o soffermandosi sulla dimensione limitata dellrsquooikos domestico Lo stesso argo-mento dunque non egrave utilizzato con il medesimo intento nei vari contesti e questo implica una selezione funzionale dei materiali da rielaborare Il poeta dellrsquoepigr Bob 22 sembra operare una scelta consapevole in questo senso re-alizzando una vera e propria commistione di lsquogenerirsquo in effetti mentre per quanto riguarda i temi egli predilige lrsquoambito letterario in particolare quello comico per la struttura sembrerebbe attingere agli schemi retorici realizzan-do un componimento che grazie ai toni accattivanti e allrsquoargomentazione incalzante adempie perfettamente al fine persuasivo tipico di una suasoria

La matrice retoricaVale la pena dunque indagare brevemente lrsquoimpiego diversificato che di questo tema veniva fatto soprattutto in ambito retorico e letterario per chia-rire i termini della distinzione ed interpretare la scelta operata dal poeta nel nostro epigramma

Che lrsquoargomento fosse oggetto di interesse giagrave presso il grammaticus e poi presso il rhetor egrave dimostrato anche dalle recenti scoperte papiracee nel POxy LXXII 4855 del III sec d C copia di un manuale di un insegnante egrave contenuta la classificazione delle theseis scolastiche suddivise per contenuto (theoretikai ethikai pragmatikai) e per struttura (haplai diplai)25 ciascuna

24 Come ha giustamente notato De Decker 1913 20 n 2 la diatriba o philoso-phia vulgaris forniva i loci comunemente discussi nelle scuole di retorica

25 Riproduzione in POxy LXXII pll VI-VII Lrsquoimportanza del papiro per la storia della scuola egrave dovuta alla menzione non altrimenti attestata delle theseis ethi-kai (col iii 1) solitamente accorpate alle theseis pragmatikai

291Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

corredata da exempla Fra le tesi lsquopratichersquo egrave menzionata anche quella rela-tiva allrsquoopportunitagrave di sposarsi il che costituisce una prova concreta della sua applicazione in ambito didattico Unrsquoulteriore conferma proviene dalla scelta dei passi drammatici presente nei papiri scolastici e nelle antologie papiracee di probabile impiego scolastico Dati interessanti sono offerti soprattutto da queste ultime se lrsquoipotesi formulata da Barns26 egrave come io credo fondata queste antologie costituivano per gli allievi delle scuole di retorica dei repertori cui attingere una serie di loci per gli esercizi di compo-sizione In particolare nei PBerol 9772 e 977327 del II sec a C egrave presente una selezione di passi tratti dalla commedia e dalla tragedia incentrati sulla donna e sul matrimonio In entrambi i documenti perograve la scelta egrave stata ef-fettuata in modo da fornire argomentazioni antilogiche Nel primo papiro dai frammenti delle commedie (tratti da Apollodoro Platone Ferecrate Menandro Epicarmo Antifane)28 provengono soprattutto (ma non esclusi-vamente) spunti relativi allo ψόγος γυναικῶν mentre nei brani delle tragedie euripidee (Melanippa Desmotis Protesilaus e Hippolytus) sono contenute le rheseis delle donne che difendono in toni spiccatamente retorici lrsquouniverso

26 Barns 1951 14-15 secondo lo studioso furono per primi i sofisti a rivendi-care lrsquoutilitagrave dei testi poetici per la formazione dei futuri uomini politici Gli gnomo-logi sarebbero nati come raccolta di excerpta comprovanti tesi opposte da utilizzare nelle scuole per le controversiae retoriche A questo proposito si veda anche Pordo-mingo 2007 436-437

27 BKT 5 2 pp 123-128 129-130 (Pack2 1568 1573 LDAB 3753 1049) Si occupa specificamente dellrsquoaspetto paleografico di queste raccolte antologiche Per-nigotti 2007 535-539 della selezione testuale Pordomingo 2007 436-437 e Pordomingo 2010 57 Piugrave in generale sulle caratteristiche delle raccolte antolo-giche Pordomingo 2007a 549-557

28 Particolarmente interessanti i frammenti di Apollodoro (CGFP 10) e di Epi-carmo (CGFP 90) nel primo sembrerebbe contenuta unrsquoallusione al matrimonio concorde grazie alla presenza della donna lsquoapersquo di semonidea memoria nel secondo invece viene ripreso il consueto paragone con le bestie feroci fondato sul pregiudi-zio del temperamento femminile particolarmente focoso Il poeta identificato dal Wilamowitz con Ferecrate (CGFP 205) biasima lrsquouomo incapace di gioire della morte della moglie costui egrave infatti destinato ad essere infelice (per una variatio del tema contenuta nella Comparatio Menandri et Philistionis cf Guida 1973 361 Pernigotti 2004 34-35) Di dubbia interpretazione il fr di Platone (CGFP 217) in cui gli effetti della moglie sul marito sono assimilati a quelli degli anelli di Eude-mo che sembra fossero curativi (Aristoph Plut 884) se cosigrave fosse si alluderebbe al consueto topos della donna che allevia le sofferenze del marito impiegato soprattutto nelle theseis retoriche a favore del matrimonio

292 FR Nocchi

femminile con particolare attenzione alle qualitagrave domestiche e alla capacitagrave di accrescere il patrimonio con unrsquoavveduta amministrazione29 le loro argo-mentazioni apologetiche si ritrovano puntualmente nelle theseis scolastiche in particolare di Libanio30 Nel secondo papiro del quale si conserva anche il lemma ψόγος γυναικός lrsquoordine egrave inverso ma lrsquoimpostazione egrave la stessa un elogio delle donne contenuto nel Protesilaus euripideo non a caso lo stesso di PBerol 9773 e un verso di Anassandride (il medesimo autore a cui il nostro epigramma sembra essersi ispirato) in cui la nobiltagrave femminile egrave con-siderata fonte di virtugrave31 DallrsquoHippolytus invece egrave tratta la rhesis del prota-gonista contro le donne32 mentre il verso riporta il celebre detto in trimetri coliambici attribuito a Ipponatte δύ rsquoἡμέραι γυναικός εἰσιν ἥδισται ὅταν γαμῆι τις κἀκφέρηι τεθνηκυῖα33

Una buona parte di questi passi egrave stata tramandata anche dal Florilegio di Stobeo34 il che ne dimostrerebbe lrsquoampia diffusione gnomologica forse gra-zie anche allrsquoimpiego scolastico Non credo sia un caso infatti che il brano dellrsquoIppolito presente in PBerol 9773 compaia in altri documenti prove-nienti con sicurezza da questo contesto nella raccolta di Raffaella Cribiore ad esempio egrave presente un ostracon (nr 242)35 in cui sono stati ricopiati in prosa da uno studente i versi iniziali della stessa rhesis di Ippolito (vv 616-624)36 presente in PBerol 9773 mentre un altro ostracon rinvenuto a Luxor presenta chiari indizi di un esercizio di trascrizione sotto dettatura di alcuni versi misogini in cui si fa specifico riferimento ad Euripide37

Egrave possibile riconoscere quindi un interesse per questi argomenti nei

29 Il tema egrave presente soprattutto nella Melanippa Desmotis di Euripide (TrGF V 1 494) nel Protesilaus (TrGF V 2 657) si critica lrsquoattitudine tipicamente maschile ad esprimere un giudizio universalmente negativo nei confronti delle donne infine Fedra nellrsquoHippolytus (vv 403-404 406-407 407a-410 413-423) esalta il valore della fedeltagrave femminile

30 Cf infra p 29431 CGFP 2 = PCG II 71 Nel papiro egrave conservato anche il nome del comico

Antifane32 Eur Hipp 664-66833 Hippon fr 68 West = 66 Degani34 I passi sono contenuti in Stob 4 22 περὶ γάμου 23 γαμικὰ παραγγέλματα35 Cribiore 1996 229-230 fa parte della sezione dedicata ai long passages36 Unrsquoulteriore testimonianza egrave offerta dal PFreib IV 45 del IV-V sec d C in

cui egrave contenuta unrsquoantologia gnomica in trimetri sul tema del περὶ γάμου ma il docu-mento egrave troppo frammentario per stabilirne la provenienza

37 Milne 1923 40-43

293Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

lsquoprogrammirsquo38 scolastici e la ricorrenza costante di certi autori e generi lette-rari soprattutto drammatici quali repertori utili lsquoa temarsquo39 Ma occorre anche notare che laddove nei frammenti papiracei considerati si parli espressamen-te di matrimonio si fa per lo piugrave riferimento alle qualitagrave o ai difetti fem-minili considerati nella dimensione dellrsquooikos lrsquounica che venga riconosciuta alle donne ed in cui loro stesse si identifichino secondo un topos piuttosto diffuso ma non si accenna mai a considerazioni di carattere economico Se si passa poi ad analizzare lrsquoapplicazione di questi temi nelle theseis scolastiche si nota un puntuale riscontro dei materiali

I soggetti di questo progymnasma rimasero invariati fino alla tarda anti-chitagrave come dimostra il confronto fra gli argomenti elencati nel trattato di Elio Teone nel I sec d C e quelli proposti da Nicolao nel V sec d C40 in forma semplice (egrave bene avere figli egrave opportuno che un saggio si impegni nel-la vita politica) o nella tipica formulazione comparativa (egrave meglio la vita in campagna o in cittagrave egrave piugrave meritevole il soldato o lrsquoavvocato) In particolare il tema relativo al prender moglie faceva specificamente parte delle theseis praktikai che trattavano argomenti dalle forti implicazioni concrete distinte

38 Si puograve senzrsquoaltro concordare con Stramaglia 2010 112-113 riguardo allrsquoipotesi che nellrsquoantichitagrave non esistessero neacute programmi neacute metodi drsquoinsegna-mento universalmente validi ma semplicemente laquoroutinesraquo piugrave diffuse di altre per cui anche la scelta di un tema da discutere piuttosto che un altro era affidata alle preferenze del maestro

39 A questa categoria doveva appartenere anche lrsquoantologia del II sec a C edita da Barns 1950 126-163 (MP3 1574 = LDAB 1055) uno gnomologio contenente passi tratti da Anassimene Euripide Demostene Menandro e Teofrasto sul tema della tyche anche in questo caso dunque la maggior parte dei passi egrave desunta da testi drammatici Fra le varie ipotesi formulate Pordomingo 2010 56 non esclude che lrsquoantologia potesse essere utilizzata da un maestro probabilmente come repertorio da cui attingere materiali per le sue esercitazioni proginnasmatiche Per una diversa ipotesi cf Messeri 2004 353-356 Ulteriori antologie tematiche sono elencate in Pordomingo 2010 57 n 63

40 Seguendo lo schema proposto da Bonner 1949 3-4 (corredato di tutti gli opportuni riferimenti alle fonti) si puograve efficacemente sintetizzare la ricchissima va-rietagrave di temi delle quaestiones infinitae in cinque categorie 1) quaestiones relative allrsquouniverso e alla sua costituzione (il mondo egrave governato dalla Provvidenza) 2) origine delle leggi e amministrazione dello Stato (il diritto ha origine naturale) 3) doveri e diritti sociali (egrave bene sposarsi egrave giusto impegnarsi nella vita politica) 4) temi etici (la virtugrave egrave fine a se stessa) 5) questioni di vita quotidiana (ci si deve occupare di filosofia o di retorica)

294 FR Nocchi

da Teone da quelle theoretikai ovvero finalizzate esclusivamente al sapere comunemente attribuite ai filosofi41

Lo Pseudo Dioniso nel III-IV sec d C precisa che nelle theseis scolasti-che questo soggetto era discusso preferenzialmente rispetto ad altri42 ed in effetti nei trattatisti di retorica greca ritorna immancabilmente fra i temi pro-posti per le esercitazioni progimnasmatiche43 Ne possediamo tre esemplifi-cazioni44 tutte sviluppate secondo moduli fissi e che presentano le medesime argomentazioni supportate da ragioni di carattere moralistico e civile in cui egrave evidente lrsquointento educativo45 nessuna allusione invece ai temi economi-ci tipici come vedremo della trattazione letteraria del tema Una sola volta Libanio accenna alla possibilitagrave sia per il povero che per il ricco di accrescere il proprio patrimonio con le nozze ma il discorso egrave inserito in un contesto in cui si esaltano i vantaggi che derivano dalla reciproca collaborazione fra i coniugi46 Fra i topoi discussi invece ricorre costantemente lrsquoorigine divina dellrsquoistituzione il matrimonio come prima cellula della societagrave e strumen-to di edificazione morale la procreazione quale elemento fondamentale per la continuitagrave della specie e fonte di riconoscimento pubblico la donna come consolatrice delle preoccupazioni quotidiane e sagace amministratri-ce dei beni familiari Non egrave un caso probabilmente che il riferimento alle

41 Theon RhG II p 121 6-14 Spengel = pp 83-84 Patillon Herm RhG II p 25 3-12 Rabe Aphthon RhG X p 41 15-21 Rabe = p 152 Patillon

42 [Dion Hal] Ars 233-241 Non egrave forse un caso che ci siano giunti exempla relativi esclusivamente a theseis in favore del matrimonio e che Teone (Theon RhG II p 125 15-16 Spengel = p 90 Patillon) alludendo alla thesis sulla procreazione faccia riferimento agli aspetti positivi del vincolo coniugale tale prospettiva aveva si-curamente un maggiore risvolto paideutico implicando la nozione di virtus e lrsquoesor-tazione allrsquoassolvimento degli officia

43 Theon RhG II p 120 15 Spengel = p 82 Patillon Herm RhG II p 25 18 Rabe Lib progymn VIII pp 550-561 Foerster Aphthon RhG X p 41 5 e 42 11-46 18 Rabe = pp 152-157 Patillon Nicol RhG XI p 71 20 Felten

44 Lib progymn VIII pp 550-561 Foerster Aphthon RhG X pp 42 11-46 18 Rabe = pp 153-157 Patillon [Dion Hal] Ars 233-241

45 Per lrsquoidea che sia la thesis di Teone (RhG II p 125 13-20 Spengel = p 90 Patillon) che quella di Libanio (progymn VIII p 553 1-2 Foerster) contengano una chiara matrice stoica evidente soprattutto nella convinta asserzione dellrsquoorigine naturale del matrimonio cf Laguna 1994 269

46 Lib progymn VIII p 554 11-18 Foerster lo stesso argomento egrave presente in epigr Bob 26 12 che come si egrave detto costituisce insieme allrsquoepigr 25 una thesis in utramque partem (cf infra p 300)

295Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

qualitagrave femminili trovi una puntuale corrispondenza nella scelta dei brani operata nelle antologie scolastiche47 Egrave interessante perograve evidenziare alcune peculiaritagrave del genus Aftonio nel definire questo progymnasma assimila le theseis praktikai a quelle politikai48 καὶ πολιτικαὶ μὲν αἱ πρᾶξιν ἔχουσαι πόλιν συνέχουσαν οἷον εἰ γαμητέον εἰ πλευστέον In effetti se si prendono in con-siderazione le argomentazioni a favore del matrimonio si puograve notare che il vincolo nuziale egrave considerato il fondamento delle istituzioni civili e del di-ritto della difesa e della sopravvivenza della πόλις la discussione si articola attraverso una serie di esortazioni a vivere rispettando i doveri del buon cit-tadino che permettevano di indottrinare i giovani studenti sui propri officia publica49 Possiamo invece farci unrsquoidea di quali accuse venissero mosse al matrimonio attraverso la testimonianza indiretta di Aftonio che simula un contraddittorio con i detrattori del vincolo nuziale rispondendo in partico-lare alle obiezioni di quanti lo consideravano fonte di sofferenza e proble-mi50 A tutte le accuse Aftonio ribatte facendo leva su argomenti fondati sal-damente su ideali civili e morali arrivando addirittura a trasformare i motivi di critica in elogio

Nonostante lrsquoevidente caratterizzazione lsquoseriarsquo che la dottrina retorica aveva destinato allrsquoargomento anche il genere comico influigrave sullrsquoapplicazio-ne pratica che le theseis avevano in campo declamatorio Due erano princi-palmente gli ambiti in cui esse venivano impiegate nelle suasoriae in cui alla struttura base della thesis venivano aggiunti il destinatario e le circostanze del discorso connotato da una spiccata componente deliberativa51 nelle con-

47 Lib progymn VIII pp 554 11-555 5 Foerster (con il matrimonio le ric-chezze si moltiplicano sia per il povero che per il ricco grazie alla collaborazione dei coniugi e alle capacitagrave amministrative della donna) Aphthon RhG X pp 42 24-43 6 Rabe = p 153 Patillon (il matrimonio incita alla virtugrave) [Dion Hal] ars 236-238 (il matrimonio egrave fonte di buone qualitagrave e consolazione delle afflizioni) Per un riscontro dei temi nei frammenti papiracei cf nn 28-29

48 Aphthon RhG X 41 18 Rabe = p 152 2 Patillon49 Lib progymn VIII pp 553 12-554 10 Foerster Aphthon RhG X pp 42

19-43 6 Rabe = p 153 Patillon50 Aphthon RhG X pp 43 11-46 18 Rabe = pp 154-157 Patillon51 Sullrsquoargomento cf Bonner 1949 8-9 che presenta numerosi exempla di come

avvenisse tale conversione con il riferimento a luoghi e circostanze determinate e su-pra Quint inst 2 4 24 e 3 5 8 Un tipico esempio era la thesis lsquobisogna dedicarsi alla navigazionersquo che opportunamente trasformata in suasoria poteva assumere la forma lsquoAlessandro delibera se si debba attraversare lrsquoOceanorsquo (Sen suas 1 Quint

296 FR Nocchi

troversiae52 ove invece le theseis offrivano il pretesto a coloro che si esibi-vano nellrsquoesecuzione di declamazioni fittizie di passare da discorsi specifici a riflessioni generali in particolare quelle relative alla corruzione dei tempi (de saeculo)53 che implicavano marginalmente considerazioni sullrsquoinfedeltagrave delle donne o sul vincolo matrimoniale Questi soggetti che potevano facil-mente essere assimilati ai loci communes54 erano utilissimi ai declamatori per lrsquoamplificatio Dalle testimonianze contenute nelle declamazioni di Seneca Retore si ricava lrsquoimpressione che fra gli scholastici imperasse la misoginia tantrsquoegrave lrsquoaccanimento con cui si scagliano contro i vizi muliebri nulla di stra-no dunque che tali acquisizioni giovanili continuassero ad influenzare la produzione successiva55 soprattutto nellrsquoepoca tardoantica in cui si era dif-fusa la tendenza a ricalcare modelli scolastici nella produzione adulta56 A questo punto perograve egrave bene chiedersi da quali fonti i declamatori traessero ispirazione per le loro invettive Molti degli argomenti discussi nel nostro epigramma come si dimostreragrave a breve sono mutuati dalla commedia ma essi non erano assolutamente estranei alla retorica si egrave giagrave visto come buona parte dei repertori a tema utilizzati per le theseis fossero tratti dai testi dram-matici ma essi continuavano ad essere impiegati negli esercizi piugrave avanzati I

inst 3 8 16) cosigrave anche Sen epist 14 13 in cui sono presenti le argomentazioni che venivano comunemente impiegate per disquisire sullrsquoatteggiamento che Catone avrebbe dovuto tenere durante la guerra civile una suasoria che costituiva uno svilup-po circostanziato dalla tesi relativa alla possibilitagrave per il saggio di partecipare alla vita politica (potest aliquis disputare an illo tempore capessenda fuerit sapienti res publica)

52 Per il complesso rapporto delle theseis con le controversiae cui accenna in maniera poco chiara Seneca Retore (contr 1 praef 12) cf Bonner 1969 1-26 Clarke 1951

53 Sen contr 1 praef 23 Bonner 1969 6-7 sostiene che molte delle declama-zioni di Seneca il Vecchio sottintendono questioni generali di carattere etico di-scusse comunemente come theseis ad esempio il dovere di obbedienza dei figli nei confronti dei padri il tema dellrsquoingratitudine Cf a questo proposito anche Pasetti 2008 115-116

54 In Quint inst 2 4 22 si parla implicitamente di loci de saeculo esistevano inoltre i loci philosophoumenoi che avevano una configurazione estremamente gene-rica (cf Sen contr 1 7 17)

55 Egrave ciograve che secondo De Decker 1913 23 sarebbe capitato a Giovenale che perpetuerebbe in versi le invettive de saeculo esperite negli esercizi di retorica

56 Cf Fernaacutendez Delgado 1994 303 Voumlssing 1997 37-45 216-217 605-610 Cribiore 2001 238-244 Stramaglia 2003 229-230 Agosti 2005 38-39 Stramaglia 2010 133-134

297Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

retori latini erano ben consapevoli dellrsquoutilitagrave che alle declamazioni poteva provenire dalla conoscenza del repertorio drammatico Non si spiega altri-menti il consiglio di Quintiliano che invita specificamente i declamatori a leggere con attenzione proprio le commedie di Menandro57 mentre sempre Quintiliano istituisce una stretta relazione fra i ruoli che i declamatori devo-no impersonare parlando nelle vesti di litigatores e le parti recitate dagli attori comici58 le rappresentazioni comiche costituivano un importante repertorio di ethe e pathe oltre che di argumenta

Un esempio emblematico di come i declamatori dovessero veramente im-personare determinati ruoli egrave rappresentato dalle declamazioni di Libanio in particolare alcune di esse mostrano chiaramente una matrice comica per il linguaggio impiegato ma soprattutto per lrsquoattenzione con cui viene presen-tato lrsquoethos del protagonista vicino a quello dei personaggi di piegraveces teatrali troviamo ad esempio la figura del parassita dellrsquoinvidioso del misantropo59 La declamazione 26 egrave incentrata sulla figura del dyskolos che ricorda lrsquoomo-nima commedia menandrea per carattere e modalitagrave espressive Lrsquouomo di-chiara di volersi suicidare percheacute non tollera piugrave la moglie eccessivamente loquace il ritratto della donna perograve assume una fisionomia piugrave chiara alla luce delle premesse dellrsquounione Il protagonista infatti rivela che la donna gli era stata presentata da un amico che di lei aveva soprattutto rilevato la presti-giosa discendenza e la sterminata ricchezza La declamazione quindi prende

57 Quint inst 10 1 71 ego tamen plus adhuc quiddam conlaturum eum decla-matoribus puto quoniam his necesse est secundum condicionem controversiarum plures subire personas patrum filiorum caelibum maritorum militum rusticorum divitum pauperum irascentium deprecantium mitium asperorum

58 Quint inst 3 8 51 11 1 38 La conoscenza dei caratteri inoltre serviva anche a prevenire le aspettative del pubblico riconoscendone le propensioni e le inclinazioni Infine questa profonda conoscenza dellrsquoanimo umano permetteva al declamatore di dipingere in toni negativi lrsquoethos dellrsquoavversario (Russell 1983 87-88 Russell 1996 10 e 113-114)

59 Si comprende dunque per quale motivo Libanio (epist 11 Foerster) racconti che nella sua scuola era solito far leggere ai propri allievi in particolare quelli dotati le opere drammatiche esse servivano per testarne le competenze interpretative e per assimilare i caratteri dei personaggi (cf Cribiore 2001 227) In realtagrave il metodo didattico aveva una lunga tradizione (cf Plut Dem 7) Quintiliano addirittura istituisce la docenza di un comoedus che legga con la giusta intonazione le piegraveces teatrali ma specifica che la scelta dei brani deve essere selettiva quod ita optime faciet si certos ex comoediis elegerit locos et ad hoc maxime idoneos id est actionibus similes (inst 1 11 13)

298 FR Nocchi

le mosse da un topos piuttosto diffuso fra i comici quello della donna ricca e per questo tiranna presente per lrsquoappunto nel nostro epigramma

Egrave soprattutto merito di Ugo Enrico Paoli aver chiarito lo stretto lega-me fra la commedia attica e le declamazioni latine riguardo al tema dellrsquouxor dotata equiparata impropriamente allrsquoepikleros greca60 Questa figura ricorre giagrave nelle declamazioni di Seneca il Vecchio e in quelle pseudo-quintilianee dove il rifiuto di un giovane di sposare la ricca ereditiera puograve divenire il pre-supposto per una requisitoria contro le moglie prepotenti omnes uxores di-vites servitutem exigunt crede mihi volet in suis regnare divitiis (Sen contr 1 6 5) inpotens malum est beata uxor Cum immensum pondus auri orba attulerit cum pecunia arcas nostras oneravit quid aliud quam beati serviemus (Sen contr 1 6 7) e il pretesto di un ripudio da parte di un padre ardens per il rifiuto del figlio di sposare unrsquoorfana ricca61 Il confronto con alcuni passi dellrsquoopera menandrea62 non lascia dubbi sulla matrice comica di questo soggetto che dal teatro evidentemente passava alle declamazioni divenendo caso giuridico ma il tema era affrontato esclusivamente nelle digressioni e non possedeva mai uno statuto autonomo

Da quanto si egrave detto finora si puograve ragionevolmente ipotizzare che il tema dello ψόγοςἐπαίνος γαμικῶν non fosse estraneo alle scuole di retorica e che la sua trattazione contemplasse anche valutazioni di carattere economico seb-bene queste fossero marginali rispetto alle considerazioni morali relative alla ricaduta pubblica ed ai vantaggi o svantaggi che il vincolo nuziale comporta-

60 Paoli 1943 19-29 spiega come nelle commedie latine venga trasposta e tra-visata una tipica situazione configurata nel diritto attico quella dellrsquoepikleros lrsquoorfa-na che costituiva la fortuna per il collaterale prossimiore lrsquounico che avesse il diritto di sposarla in quanto erede di tutto il patrimonio paterno Nella palliata romana (Caec ploc frr 142 ss e 158 ss R3 = Gell 2 23 9-13) essa diviene uxor dotata condizione ben diversa non potendosi paragonare lrsquointero patrimonio ad una dote per quanto ingente Per gli opportuni riferimenti al diritto greco rimando senzrsquoaltro allrsquoesauriente contributo di Belardinelli 1998 269 n 15 e 17 per il ruolo di questa figura nella commedia greca cf infra p 302

61 Sen contr 1 6 Quint decl 376 Nelle declamazioni di Seneca e Quintiliano laddove il ripudio del figlio egrave giustificato con il rifiuto da parte di questo di sposare unrsquoorba il termine acquista il significato generico di lsquoorfanarsquo lsquosenza sostegnorsquo e non quello di epikleros (erede unica) per quanto le declamazioni latine prendano spunto dalle commedie greche in cui questa figura era topica a Roma essa non trovava corri-spondenza giuridica Lrsquoorba dives egrave dunque la donna che costituisce il buon partito percheacute semplicemente ricca e non unica erede (Paoli 1943 24-27)

62 Cf infra p 303

299Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

va per lo sviluppo civileSe dunque occorre ricercare altrove lrsquoispirazione prima dellrsquoepigramma

22 maggiore egrave invece il debito che il componimento ha nei confronti della tecnica argomentativa Lrsquoepigramma infatti sembrerebbe rielaborare spunti provenienti dalla commedia secondo una struttura retorica si configurereb-be dunque come una sorta di progymnasma poetico e una dura satira miso-gina contro il vincolo matrimoniale63

Non deve stupire lrsquoapplicazione di schemi retorici a forme poetiche que-sto epigramma infatti non egrave un unicum nel suo genere Sia lrsquoIppolito euripi-deo (vv 88-120) che la Phaedra senecana (vv 435-482) contengono theseis in versi pro e contro il matrimonio il discorso di Anna rivolto a Didone per convincerla a cedere alla passione (Aen 4 31-53) egrave una suasoria e soprattut-to la sesta satira di Giovenale ricalca in forma piugrave estesa i medesimi moduli argomentativi64 infine Stanley F Bonner ha ampiamente dimostrato come Ovidio negli Amores e nelle Metamorfosi subisca lrsquoinfluenza della suasoria65 Del resto questo non egrave il solo caso in cui esercizi che correntemente venivano praticati nelle scuole di retorica in forma prosastica in vista della pratica fo-rense avevano anche una ricaduta in ambito poetico66

Quintiliano riconduce chiaramente la thesis al genus deliberativum evidenziando che qualora vengano precisati i destinatari essa diviene una suasoria Lrsquoepigramma 22 in effetti presenta una serie di argomentazioni

63 Bellandi 2003 1-364 Il primo ad evidenziare questa matrice retorica della sesta satira di Giovenale

egrave stato De Decker 1913 19 seguito da Braund 1992 78-81 Bellandi 2003 1-2 Watson 2008 275

65 Bonner 1949 149-152 ulteriori esempi sono contenuti in Laguna 1994 267-268 che dimostra lrsquoappartenenza al genus di Stat silv 1 2 161-200 sulla base di unrsquoaccurata analisi strutturale Lrsquoautore inoltre si spinge oltre postulando la teo-rizzazione retorica della thesis a partire dal corpus letterario preesistente (p 267) Per unrsquoapplicazione dello schema proginnasmatico allrsquointerno di una argomentazione omiletica di S Basilio cf Valdeacutes Garciacutea 2007 701-709

66 Basti ricordare lrsquoosservazione fatta da Quintiliano a proposito dellrsquoesercizio del-la prosopopea (che nel curriculum configurato da Quintiliano egrave bene qui ricordarlo egrave collocato allrsquointerno della trattazione della suasoria) del quale mette in rilievo lrsquoutilitagrave anche per i futuri poeti (Quint inst 3 8 49) Nei papiri del resto lrsquoesercizio dellrsquoeto-peaprosopopea comunemente trattato nei manuali di retorica come un esercizio in prosa risulta essere stato praticato a scuola anche in versi cf Fernaacutendez Delgado 1994 299-305 piugrave in generale per gli esercizi scolastici di trascrizione e di composizio-ne in versi cf Cribiore 1996 204-253 e 259-262 Pordomingo 2001 707-720

300 FR Nocchi

incalzanti che mirano a dissuadere Zoilo dal prender moglie cui segue una conclusione secondo lo schema previsto dai trattati di retorica Egrave evidente dunque la presenza della finalitagrave persuasiva e delle procedure tipiche del ge-nus In particolare ricorrono nel componimento anche i loci che venivano impiegati per il biasimo o per lrsquoelogio di una determinata circostanza nel discorso deliberativo infatti la decisione veniva presa attraverso una disa-mina precisa dei cosiddetti τελικὰ κεφάλαια67 i principi del sommo bene per cui lrsquointerlocutore era guidato nella scelta in base a ciograve che per lui era conveniente giusto opportuno Nellrsquoepigramma bobbiese prevalgono le considerazioni di opportunitagrave La tractatio include precisamente quattro ar-gomentazioni tre incentrate sul fattore economico ed una sulle attrattive femminili tutte collegate da anafora (si) e variatio (nisi) Sebbene il poeta ricerchi chiaramente un certo equilibrio nella distribuzione della materia at-tribuendo a ciascuna argomentazione un distico in forma sentenziosa lrsquoim-pressione complessiva egrave di una disarmonica ripartizione in cui prevalgono chiaramente le considerazioni patrimoniali e la requisitoria contro le donne belle ed infedeli non ha un equivalente capovolgimento

In realtagrave il poeta bobbiese non fa altro che applicare un metodo impara-to a scuola rielabora materiali comici gli stessi testimoniati nelle antologie papiracee sulla base di schemi retorici ma in questo caso sceglie la forma poetica non diversamente da quanto avviene nellrsquoepigramma 36 Anche in questo caso infatti come ho chiarito altrove68 il poeta compone unrsquoetopea epistolare in versi servendosi delle proprie reminiscenze ovidiane ed impie-gando strumenti retorici solitamente applicati in prosa Si tratta di un lusus poetico caro ai poeti tardo antichi che si compiacciono di mettere alla prova le proprie competenze letterarie sulla base di schemi appresi in giovinezza

Allrsquointerno della silloge il tema relativo al coniugium ritorna in due epi-grammata longa il 25 e 26 che insieme ricalcano i moduli di una thesis in utramque partem Si tratta di due traduzioni tratte rispettivamente da Po-sidippo e Metrodoro69 in cui sono presentati due atteggiamenti antitetici nei confronti della vita uno piugrave pessimista lrsquoaltro possibilista In questi due componimenti sono discussi numerosi argumenta tipici non solo delle diatri-be ma anche delle theseis retoriche ad esempio la quaestio relativa allrsquooppor-

67 Aphthon RhG X p 42 8-10 Rabe = p 152 Patillon68 Cf Nocchi 201269 Rispettivamente AP 9 359 e 9 360

301Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

tunitagrave di avere figli (25 11-12 26 17-18) al pericolo comportato dai viaggi in mare (25 4 26 4) alla convenienza di intraprendere la carriera militare (25 7-8 26 9-10) o politica (25 1-2 26 1-2)70 Quanto al vincolo matri-moniale tornano temi giagrave diffusamente incontrati nelle theseis di Libanio e Aftonio ovvero il timore di perdere la serenitagrave a causa dei crucci di una vita matrimoniale (25 9) e le capacitagrave manageriali della donna (26 11-12) La mia impressione egrave che nella scelta degli epigrammi il presunto compilatore della silloge si sia fatto influenzare soprattutto dalle memorie scolastiche e che abbia selezionato quei componimenti che nella struttura e nei temi gli erano familiari per formazione71

I temi comiciSe la struttura dellrsquoepigramma egrave dunque retorica il contenuto sembra richia-mare fondamentalmente la trattazione del tema operata dal genere comico-epigrammatico in cui il motivo economico egrave preponderante

Il componimento egrave strutturato soprattutto nella prima parte secondo una successione chiaramente ponderata il poeta infatti prende in considerazione tutte le combinazioni relative ai rapporti economici fra coniugi partendo ov-viamente dalla prospettiva maschile Lo schema egrave pressappoco questo

I distico = povero + poveraII distico = povero + riccaIII distico = ricco + povera

Il modello greco a cui il poeta bobbiese si ispira egrave stato identificato da Wolfgang Speyer72 in Anassandride insigne rappresentante della Mese che fra i suoi frammenti annovera anche un lungo brano dalle evidenti consonan-ze con il nostro epigramma

Ὅστις γαμεῖν βουλεύετrsquo οὐ βουλεύεταιὀρθῶς διότι βουλεύεται χοὔτω γαμεῖ

70 Theon RhG II p 120 15-16 Spengel = p 82 Patillon Aphthon RhG X p 41 17-18 Rabe = p 152 Patillon

71 Per ulteriori riferimenti ai temi scolastici contenuti nella raccolta cf Nocchi 2012

72 Speyer 1963 23

302 FR Nocchi

Πολλῶν κακῶν γάρ ἐστιν ἀρχὴ τῷ βίῳἬ γὰρ πένης ὢν τὴν γυναῖκα χρήματαλαβὼν ἔχει δέσποιναν οὐ γυναῖκrsquo ἔτιἧς ἐστι δοῦλος καὶ πένης ἢν δrsquo αὖ λάβῃμηδὲν φερομένην δοῦλος αὐτὸς γίνεταιδεῖ γὰρ τὸ λοιπὸν ἀνθrsquo ἑνὸς τρέφειν δύοἈλλrsquo ἔλαβεν αἰσχράν οὐ βιωτόν ἐστrsquo ἔτιοὐδrsquo εἴσοδος τὸ παράπαν εἰς τὴν οἰκίανἈλλrsquo ἔλαβεν ὡραίαν τις οὐδὲν γίνεταιμᾶλλόν τι τοῦ γήμαντος ἢ τῶν γειτόνωνὥστrsquo οὐδαμῶς κακοῦ γrsquo ἁμαρτεῖν γίνεται73

Nonostante lrsquoindiscutibile corrispondenza tematica fra i due testi risul-tano notevoli le differenze che rivelano il sottile sforzo di rielaborazione da parte del poeta in particolare il maggior risalto attribuito nellrsquoepigramma bobbiese alla struttura argomentativa Giagrave dal primo distico infatti il gioco paranomastico ottenuto con lrsquoanafora del nome Zoilo il poliptoto paupe-rie pauperiem il richiamo di suoni fra egenam iunges conferisce ai versi una certa coesione ed efficacia Ogni distico inoltre egrave costruito in maniera analoga nellrsquoesametro viene introdotta la protasi con anafora della particella ipotetica e nel pentametro sono immancabilmente presentate le conseguenze nefaste delle scelte I primi tre esametri in particolare si chiudono con un riferimento alla donna che qualifica la sua condizione economica Inoltre nellrsquoepigramma lrsquoultimo distico enuncia perentoriamente la conclusione sca-turita dalle considerazioni precedenti che nel frammento di Anassandride viene anticipata perdendo di incisivitagrave Il componimento bobbiese quindi mostra una proporzione simmetrica che farebbe pensare ad uno schema pre-costituito nel quale il poeta inserisce una serie di motivi topici

Le prime due eventualitagrave contemplate in epigr Bob 22 si riferiscono alla condizione svantaggiosa del marito povero sia nel caso che questi si unisca ad una donna di condizione analoga sia che sposi una ricca Si tratta di un tema frequente soprattutto nella commedia greco-latina e nellrsquoepigrammatica

In particolare lrsquoidea che la donna ricca proprio in virtugrave delle sue possibili-tagrave economiche sia viziata e prepotente e tiranneggi il marito contravvenendo cosigrave allrsquoidea tradizionale della supremazia maschile nel coniugium egrave un luogo comune soprattutto della commedia di mezzo e menandrea quindi ereditato

73 Anaxandr fr 53 K-A = Stob 4 22b 28 p 513 Hense

303Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ed adattato da quella ceciliana74 plautina75 e terenziana76 a noi sono giunti alcuni titoli relativi alla figura dellrsquoepikleros greca77 ma dai pochi frammenti superstiti si evince quale importanza questa donna avesse nello svolgimen-to della trama78 Esempio emblematico del topos egrave il ritratto menandreo del marito frustrato costretto dalla moglie ricca ereditiera a cacciare la servet-ta in cui ritorna il riferimento allrsquoepikleros dipinta come despoina che sottrae allrsquouomo i piaceri della vita79 Il motivo economico egrave riproposto con argomen-tazioni piugrave vicine a quelle dellrsquoepigramma bobbiese in un altro frammento dello stesso autore dove al tema del matrimonio vantaggioso si associa quello della perdita della libertagrave e della serenitagrave un motivo tra lrsquoaltro presente anche nellrsquoepigr Bob 47 traduzione fedele di Pallada (App Anth 3 314 nr 145)

74 Furono autori di commedie latine dal titolo Epiclerus Cecilio Stazio (fr 1-2 R3) e Turpilio (frr 1-13 R3) per il quale cf Quint inst 10 1 10 cf anche Caec ploc frr 142-147 e 158-162 R3 = Gell 2 23 9-13 (cf infra) In particolare per i frammenti di Cecilio Stazio si veda Guardigrave 1974 74-76 161-168 Sulla traduzione ceciliana di Menandro in Aulo Gellio cf Gamberale 1969 75-90

75 Plaut Aul 534-535 nam quae indotata est ea in potestate est viri dotatae mac-tant et malo et damno viros Ulteriori riferimenti testuali in Schuhmann 1977

76 Sullrsquoepidikasia (procedura legale in base a cui il parente prossimiore prendeva in affidamento lrsquoepikleros) egrave basata la trama del Phormio alle medesime leggi fanno riferimento gli Adelphoi (vv 650-659)

77 Si possono ad esempio ricordare Antifane (fr 94 K-A) Alessi (frr 78-81 K-A) Difilo (fr 40 K-A) Diodoro (fr 2 K-A) e ovviamente Menandro che sembra aver scritto addirittura due commedie su questo soggetto (sullrsquoambiguitagrave di questa notizia ed in generale sul ruolo dellrsquoepikleros nel diritto e nella commedia gre-ca cf Belardinelli 1998 264-270)

78 La rilevanza attribuita a questa figura nelle trame comiche della Mese e della Nea egrave dovuta secondo Belardinelli 1998 267 ai cambiamenti socio-economici intercorsi nel III-IV sec a C quando lrsquoistituto nato eminentemente per permettere la propagazione della stirpe (Plut Sol 20 2-5) era divenuto in forma esclusiva uno strumento di arricchimento

79 Men ploc fr 296 K-A = Gell 2 23 8 ἐπrsquo ἀμφότερα νῦν ἅτrsquo ἐπίκληρος οὖσα δή μέλλει καθευδήσειν κατείργασται μέγα καὶ περιβόητον ἔργον ἐκ τῆς οἰκίας ἐξέβαλε τὴν λυποῦσαν ἣν ἐβούλετο ἵνrsquo ἀποβλέπωσι πάντες εἰς τὸ Κρωβύλης πρόσωπον ἥ γrsquo εὔγνωστος εἶχέ με γυνή δέσποινα καὶ τὴν ὄψιν ἣν ἐκτήσατο ὄνος ἐν πιθήκοις ἐστὶ δὴ τὸ λεγόμενον Τοῦτο σιωπᾶν βούλομαι τὴν νύκτα τὴν πολλῶν κακῶν ἀρχηγόν Οἴμοι Κρωβύλην λαβεῖν ἔμrsquo ἑκκαιδεκατάλαντον ὦ θεοί γύναιον οὖσαν πήχεως Εἶτrsquo ἐστὶ τὸ φρύαγμα εἴπως ἀνυπόστατον μὰ τὸν Δία τὸν Ὀλύμπιον καὶ τὴν Ἀθηνᾶν οὐδαμῶς Παιδισκάριον θεραπευτικὸν δὲ λόγου τάχιον ἀπαγέσθω δέ τις ἢ ἄρrsquo ἀντεισαγάγοι Cf anche fr 297 K-A = Gell 2 23 11

304 FR Nocchi

Ὅταν πένης ὢν καὶ γαμεῖν τις ἑλόμενοςτὰ μετὰ γυναικὸς ἐπιδέχηται χρήματααὑτὸν δίδωσιν οὐκ ἐκείνην λαμβάνει80

Analoghe considerazioni si trovano in Alessi

Ὦ δυστυχεῖς ἡμεῖς πεπρακότεςτὴν τοῦ βίου παρρησίαν καὶ τὴν τρυφὴνγυναιξὶ δοῦλοι ζῶμεν ἀντrsquo ἐλευθέρωνἜπειτrsquo ἔχειν προῖκrsquo οὐχὶ τιμὴν πάσχομενπικράν γε καὶ μεστὴν γυναικείας χολῆςἩ τῶν γὰρ ἀνδρῶν ἐστι πρὸς ἐκείνην μέλιοἱ μέν γε συγγνώμην ἔχουσrsquo ἀδικούμενοιαὗται δrsquo ἀδικοῦσαι καὶ προσεγκαλοῦσrsquo ἔτιὧν οὐκ ἐχρῆν ἄρχουσιν ὧν δrsquo ἄρχειν ἐχρῆνἀμελοῦσιν ἐπιορκοῦσιν οὐδὲ ἓν κακὸνἔχουσι καὶ κάμνειν λέγουσrsquo ἑκάστοτε81

Dallrsquoepigrammatica greca invece potrebbero essere giunte al poeta bobbiese le suggestioni relative al tema del matrimonio fra poveri lrsquoipote-si sembrerebbe avvalorata dal largo influsso del genus registrato nellrsquointera silloge82 NellrsquoAnthologia Palatina assistiamo ad una serie di variazioni sul tema con amaro disincanto lrsquounione egrave descritta come una guerra continua a causa dagli enormi disagi dovuti allo stato di indigenza83 Spesso il proble-ma egrave risolto con stratagemmi non proprio edificanti per sbarcare il lunario

80 Men fr 802 K A = Stob 4 22d 95 p 533 Hense Sempre Menandro (fr 805 K-A = Stob 4 22f 130 p 548 Hense) paragona la donna ricca ad una punizio-ne divina e definisce chi comunemente egrave considerato felice per la grande dote uno sventurato ὅστις γυναῖκrsquo ἐπίκληρον ἐπιθυμεῖ λαβεῖν πλουτοῦσαν ἤτοι μῆνιν ἐκτίνει θεῶν ἢ βούλετrsquo ἀτυχεῖν μακάριος καλούμενος

81 Alex fr 150 K-A82 Mariotti 1962 coll 52-61 Canali ndash Nocchi 2011 11-1983 AP 11 6 πτωχοῦ ἐστι γάμος κυνέα μάχα εὐθὺ κυδοιμός λοιδορίαι πληγαί

ζημία ἔργα δίκαι lrsquoepigramma di Callictere evidenzia gli inconvenienti dellrsquounio-ne attraverso la sequenza di asindeti e omoteleuti Sul tema cf anche AP 9 442 di Agatia Scolastico e 11 388 di Lucillio in cui si aggiungono anche le difficoltagrave legate allrsquoesistenza della prole (Longo 1967 77) infine in AP 5 267 di Agatia Scolastico un epigramma in forma dialogata il matrimonio con una donna povera viene consi-derato atto di follia

305Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

il marito si fa mantenere dalla moglie costringendola alla prostituzione84 Raramente i poeti epigrammatici si pronunciano favorevolmente su un matrimonio di un uomo benestante con una donna povera85 al contrario si preferisce lrsquounione fra coniugi di pari condizione86 In effetti questo ar-gomento trova puntuale riscontro anche in ambito paremiografico87 e nei trattati filosofici in questrsquoultimo caso perograve il discorso non assume i toni della polemica tipici del genere comico ed epigrammatico ma egrave inserito in un ragionamento piugrave ampio relativo ai pericoli che possono minare il conseguimento della virtus La condizione di inferioritagrave di un marito po-vero ad esempio puograve determinare la sua acquiescenza ai tradimenti di una moglie libertina nam quid ndash ait Seneca ndash de viris pauperibus dicam quorum in nomen mariti et ad eludendas leges quae contra celibes datae sunt pars magna conducitur Quomodo potest regere more set praecipere castitatem et mariti auctoritatem tenere qui nupsit88 Lrsquoargomento finanziario perograve ne-gli scritti filosofici non assume mai la centralitagrave ricoperta negli epigrammi dellrsquoAnthologia e nella commedia89

84 AP 11 4 di Parmenione il poeta in questo epigramma insiste soprattutto sullrsquoatteggiamento compiacente del marito ignaro di qualsiasi considerazione mo-rale pur di vivere nellrsquoagio sullrsquoargomento cf Longo 1967 98 Piugrave spesso lrsquoidea del buon matrimonio viene associata a quella dellrsquounione con donne anziane ricercate soprattutto per la dote e lrsquoeventualitagrave della loro rapida dipartita mentre lrsquouomo si consola con lrsquoancella giovane (AP 11 202 adespoto) sul tema si vedano anche 11 65 di Parmenione e 11 425 adespoto Lrsquoargomento egrave ripreso in epigr Bob 23 e 24 ma era giagrave particolarmente caro a Marziale (cf 9 80 e 8 12 1-2 in cui si gioca sullrsquouso del verbo nubo riferito allrsquouomo non diversamente da Sen matr fr 29 V)

85 AP 7 648 di Leonida di Taranto86 AP 7 89 di Callimaco87 Diog Laert 1 4 8 cf Tosi 1991 nr 1442 (= Ov Her 9 32) e 1443 (= Plaut

Asin 87)88 Sen matr fr 29 V le medesime considerazioni si trovano nel pitagorico Cal-

licratida (in Stob 4 28 18 p 687 Hense) ed in Plut lib educ 13f-14a il quale perograve prospetta anche una posizione piugrave moderata consigliando di preferire sempre la virtugrave nella scelta della donna ma di godere anche della ricchezza qualora essa si aggiunga come spontaneo complemento (amat 754a-b) infine il tema egrave presente nei cristiani (Tert uxor 2 8 4 Hier epist 127 3) dove egrave inserito nella recriminato-ria sullrsquoadulterio

89 Anche nel De matrimonio di Seneca (matr fr 54 V) dove egrave presente una sintesi dei primi quattro versi dellrsquoepigramma bobbiese (pauperem alere difficile est divitem ferre tormentum) lrsquoadagio egrave posto a conclusione di un lungo ragionamento tratto dallrsquoaureolus liber di Teofrasto volto a dissuadere il sapiente dal matrimonio

306 FR Nocchi

Anche i pericoli connessi alla bellezza femminile di cui si parla nei ver-si 7-8 del nostro epigramma erano proverbiali Oltre ai versi anassandridei il poeta bobbiese avragrave avuto presente il noto detto popolare ἐὰν μὲν γήμῃς αἰσχράν ἕξεις ποινήν ἂν δὲ καλήν ἕξεις κοινήν la cui origine paremiologica egrave dimostrata dallrsquoannominatio90 Il tema tra lrsquoaltro trova un trattamento equi-valente nel mondo latino nelle Sententiae di Publilio Siro maximo periclo custoditur quod multis placet non facile serves quod multis placet91 ma ritorna anche nelle controversiae senecane sempre come locus a latere nihil in corpo-re uxoris suae plus maritus quam quilibet alienus peregrinusve cognoverit92

Lrsquoanonimo poeta del resto non si limita a rielaborare i versi di Anassan-dride ma aggiunge anche un distico del tutto innovativo che rivela la sua vo-lontagrave di romanizzare il componimento Questa scelta ha importanti risvolti anche dal punto di vista strutturale Lrsquoautore come si egrave detto incentra lrsquoepi-gramma soprattutto sul fattore economico relegando ad un ruolo marginale o tralasciando del tutto le ulteriori considerazioni contrarie al matrimonio che invece erano discusse nella fonte greca in particolare egli sostituisce il distico relativo ad una sposa poco avvenente con unrsquoulteriore valutazione patrimoniale La sua dunque non egrave una traduzione fedele come avviene per la maggior parte degli Epigrammata Bobiensia ma presenta un certo grado di originalitagrave nella delimitazione del tema e nella sua ricontestualizzazione In effetti i versi 3-4 introducono una terza alternativa allrsquoevenienza di un ma-trimonio fra due poveri o fra uxor dotata e marito indigente Lrsquoeventualitagrave egrave che un uomo ricco proverbialmente rappresentato da Lucullo e Crasso93 sposi una cliens sine re una donna nullatenente ma libera Se lrsquoipotesi fino

(nec posse quemquam libris et uxori pariter inservire) Una rivisitazione moderna del tema egrave presente in Boccaccio (Esposizioni sopra la Commedia sect 31 Corbaccio sect 247)

90 Nelle fonti il proverbio non ha unrsquoattribuzione univoca Diogene Laerzio lo attribuisce ora a Bione di Boristene (4 48) ora ad Antistene (6 3) Aulo Gellio (5 11 2) sostiene che si tratti della risposta pronunciata da Biante di Priene ad un tale che lo interrogava sullrsquoopportunitagrave di sposarsi infine Stobeo (4 22a 17 p 497 Hense) pensa sia stato formulato da un uomo in risposta a Pittaco (Grilli 1953 178 Barigazzi 1966 542-543)

91 Publil sent M 18 v 326 R F 32 v 408 R92 Sen contr 2 7 2 Il tema si iscrive allrsquointerno dellrsquoinvettiva contro la corruzio-

ne delle matrone romane Cf anche Sen contr 2 1 24 per ulteriori fonti retoriche relative al locus de saeculo cf De Decker 1913 19-29

93 In molti scrittori il suo nome egrave sinonimo di ricchezza (Cic Att 1 4 3 2 4 2 off 1 25 Sall Catil 48 5 Sen epist 119 9 dial 7 21 3)

307Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ad ora postulata di una matrice retorica del componimento egrave valida il poeta sostituirebbe il tipico exemplum mitologico presente immancabilmente in tutte le theseis scolastiche94 con due exempla storici ma per cosigrave dire assunti ormai a paradigma indiscusso della ricchezza Anche la scelta dei due per-sonaggi storicamente noti come ricchi possidenti sembra ben ponderata Lucullo e Crasso rappresentano due modi antitetici di vivere la ricchezza Plutarco li pone a confronto in piugrave di unrsquooccasione dipingendo Crasso come avido e parsimonioso Lucullo come uno sperperatore95 Resta da capire il riferimento alla cliens i lessicografi e i grammatici latini concordano nel ri-ferire il termine sia al genere maschile che a quello femminile cliens tam hic quam haec96 ma di fatto le uniche due attestazioni al femminile a noi per-venute in latino sono quelle presenti in unrsquoepistola di San Girolamo (130 6)97 ed in unrsquoepigrafe98 Troviamo invece piugrave volte attestato il sinonimo clienta soprattutto in contesto comico in particolare il termine egrave usato da Plauto99 ndash in riferimento alle fanciulle sottoposte allrsquoauctoritas di un uomo anziano per lo piugrave prostitute o schiave ndash o in Afranio cliens communis ge-

94 Ad esempio si veda Aphthon RhG X p 43 7 Rabe = p 153 Patillon Lib progymn VIII pp 551-552 Foerster

95 Plutarco accomuna i due personaggi in un passo in cui Catone rimprovera aspramente il ricco gaudente lsquoοὐ παύσῃrsquo ἔφη lsquoσὺ πλουτῶν μὲν ὡς Κράσσος ζῶν δrsquo ὡς Λεύκολλος λέγων δrsquo ὡς Κάτωνrsquo (Plut Luc 40 3) ma il confronto risulta evidente anche dalla descrizione dei banchetti (Plut Luc 40 1 νεόπλουτα δrsquo ἦν τοῦ Λευκόλλου τὰ δεῖπνα τὰ καθrsquo ἡμέραν οὐ μόνον στρωμναῖς ἁλουργέσι καὶ διαλίθοις ἐκπώμασι καὶ χοροῖς καὶ ἀκροάμασιν ἐπεισοδίοις ἀλλrsquo ὄψων τε παντοδαπῶν καὶ πεμμάτων περιττῶς διαπεπονημένων παρασκευαῖς ζηλωτὸν ἀνελευθέροις ποιοῦντος ἑαυτόν Cras 3 1 ἐν δὲ τοῖς δείπνοις ἡ μὲν κλῆσις ἦν ὡς τὰ πολλὰ δημοτικὴ καὶ λαώδης ἡ δrsquo εὐτέλεια τὴν καθαριότητα καὶ φιλοφροσύνην ἡδίονα τοῦ πολυτελοῦς εἶχε) e delle ville (Luc 39 2 εἰς παιδιὰν γὰρ ἔγωγε τίθεμαι καὶ οἰκοδομὰς πολυτελεῖς καὶ κατασκευὰς περιπάτων καὶ λουτρῶν καὶ ἔτι μᾶλλον γραφὰς καὶ ἀνδριάντας καὶ τὴν περὶ ταύτας τὰς τέχνας σπουδήν ἃς ἐκεῖνος συνῆγε μεγάλοις ἀναλώμασιν εἰς ταῦτα τῷ πλούτῳ ῥύδην καταχρώμενος ὃν ἠθροίκει πολὺν καὶ λαμπρὸν ἀπὸ τῶν στρατειῶν ὅπου καὶ νῦν ἐπίδοσιν τοιαύτην τῆς τρυφῆς ἐχούσης οἱ Λευκολλιανοὶ κῆποι τῶν βασιλικῶν ἐν τοῖς πολυτελεστάτοις ἀριθμοῦνται Cras 2 6 τοσούτους δὲ κεκτημένος τεχνίτας οὐδὲν ᾠκοδόμησεν αὐτὸς ἢ τὴν ἰδίαν οἰκίαν ἀλλrsquo ἔλεγε τοὺς φιλοικοδόμους αὐτοὺς ὑφrsquo ἑαυτῶν καταλύεσθαι χωρὶς ἀνταγωνιστῶν)

96 Caper gramm VII 108 16 Keil97 Hier epist 130 698 CIL VI 3442 Sagitti Memoriae Corneliae Musae clienti carissimae piissimae

feminae quae vixit ann XVIII m VIIII d XVIIII Verus evoc Aug99 Fest p 53 L clientam pro cliente Plautus dixit

308 FR Nocchi

neris est invenimus tamen et clientam apud Afranium in Pompa lsquointerim tua clientarsquo 100 Si tratta evidentemente di un uso traslato del termine il cliens infatti egrave giuridicamente libero ma si pone sotto la tutela di un uomo potente per riceverne la protezione101 ed egrave a questo tipo di rapporto che allude il vec-chio Damone quando nella Rudens102 si vanta di essere divenuto il paladino di due belle ragazze (clientas) sfuggite ad un lenone le stesse che poco prima apostrofa come mulierculae termine dalle evidenti implicazioni dispregiati-ve allo stesso modo va inteso il termine clienta riferito alla meretrix adules- cens del Miles gloriosus che il vecchio Periplectomeno afferma di possedere Egli infatti puograve costringerla a prestarsi come avvenente corteggiatrice del soldato protagonista della piegravece solo in quanto sottoposta alla propria po-testas103 Egrave altamente probabile che anche nellrsquoepigramma bobbiese il poeta non alluda specificamente allrsquoistituto giuridico della clientela ma impieghi il termine in senso traslato per indicare una donna povera che per necessitagrave si pone sotto la protezione di un uomo ricco come farebbe un vero cliens Ciograve che mi sembra interessante perograve egrave che la situazione anche in questo caso sembra tratta da un contesto comico coerentemente con la scelta di fondo operata dal poeta bobbiese Rilevante egrave anche lrsquouso ossimorico della iunctura pannosae nobilitatis lrsquoattributo pannosus inteso come qui nel senso di lsquove-stito di straccirsquo si trova soprattutto in epoca tarda negli scrittori cristiani104 ma compare giagrave in Seneca ed in Apuleio Anche in questo caso il termine va inteso in senso traslato come lsquopoverorsquo i figli nati da questo matrimonio non possono che essere degli straccioni in quanto nati e allevati da madre povera che finisce per depauperare il patrimonio del marito non avendo contribuito ad incrementarlo con la sua dote

La matrice scolastica dellrsquoepigramma bobbiese si manifesta dunque sot-to molteplici forme nellrsquoesercizio traduttivo nel rispetto dello schema reto-rico ed anche nella rielaborazione delle fonti drammatiche Nonostante la

100 Char gramm I 100 16 Keil Il termine egrave attestato anche una sola volta in Orazio (carm 2 18 8) come sinonimo di ancilla e in Frontone (p 32 18 N) con la stessa accezione

101 Per la condizione dei clientes si vedano Dion 2 9 2 ss Cic rep 2 9 16 Plut Rom 13 5 Fest p 262 L per unrsquointeressante ipotesi sulla nascita dellrsquoistituto cf Franciosi 1986 271-281

102 Plaut Rud 893103 Plaut arg Mil II 13 Mil 789104 Cf ThlL X 1 s v pannosus 230 63-231 30 (Hodges)

309Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

notorietagrave del tema perograve il poeta consegue un certo grado di originalitagrave nella trasposizione dallo schema metrico della commedia alla forma epigrammati-ca del distico ed introducendo nella serrata tractatio lrsquoistituto della clientela tipicamente romano

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Russell 1983 = DA Russell Greek Declamation Cambridge 1983Russell 1996 = DA Russell (a cura di) Libanius Imaginary Speeches Lon-

don 1996Schuhmann 1977 = E Schuhmann Der Typ der uxor dotata in den Koumlmo-

dien des Plautus laquoPhilologusraquo 121 (1977) 45-65Skutsch 1982 = O Skutsch Epigrammata Bobiensia 22 laquoLCMraquo 7 2

(1982) 19Speyer 1963 = W Speyer (ed) Epigrammata Bobiensia Leipzig 1963Stramaglia 2003 = A Stramaglia Amori impossibili PKoumlln 250 le raccolte

proginnasmatiche e la tradizione retorica dellrsquolsquoamante di un ritrattorsquo in B-J Schrouml-der ndash J-P Schroumlder (hrsg von) Studium declamatorium Untersuchungen zu Schul-uumlbungen und Prunkreden von der Antike bis zur Neuzeit Muumlnchen 2003 213-239

Stramaglia 2010 = A Stramaglia Come si insegnava a declamare Ri-flessioni sulle lsquoroutinesrsquo scolastiche nellrsquoinsegnamento retorico antico in L Del Cor-so ndash O Pecere (a cura di) Libri di scuola e pratiche didattiche dallrsquoAntichitagrave al Ri-nascimento Atti del Convegno Internazionale di Studi Cassino 7-10 maggio 2008 Cassino 2010 111-151

Throm 1932 = H Throm Die Thesis Ein Beitrag zu ihrer Entstehung und Geschichte Paderborn 1932

Torre 2000 = Ch Torre Il matrimonio del sapiens Ricerche sul De matrimo-nio di Seneca Genova 2000

313Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

Tosi 1991 = R Tosi Dizionario delle sentenze latine e greche Milano 1991Treggiari 1991 = S Treggiari Roman Marriage Iusti Coniuges from the

Time of Cicero to the Time of Ulpian Oxford 1991Uglione 1987 = R Uglione (a cura di) La donna nel mondo antico (Torino

21-23 Aprile 1986) Torino 1987Uglione 1989 = R Uglione (a cura di) La donna nel mondo antico (Torino

18-20 Aprile 1988) Torino 1989 Valdeacutes Garciacutea 2007 = MA Valdeacutes Garciacutea La estructura progimnasmaacuteti-

ca de una thesis basiliana (PG 31 245 a-261 a) in JA Fernaacutendez Delgado ndash F Pordomingo ndash A Stramaglia (eds) Escuela y Literatura en Grecia antigua Actas del Simposio Internacional Universidad de Salamanca 17-19 Noviembre de 2004 Cassino 2007 701-709

Viano 1995 = C Viano Quintiliano e la storia della filosofia lrsquouso delle quae-stiones philosopho convenientes laquoRhetoricaraquo 13 2 (1995) 193-207

Voumlssing 1997 = K Voumlssing Schule und Bildung im Nordafrika der roumlmischen Kaiserzeit Bruxelles 1997

Vottero 1998 = D Vottero (a cura di) Lucio Anneo Seneca I frammenti Bologna 1998

Watson 2008 = L Watson Juvenal Satire VI Misogyny or Misogamy The Evidence of Protreptics on Marriage in F Cairns (ed by) Hellenistic Greek and Au-gustan Latin Poetry Flavian and post-Flavian Latin Poetry Greek and Roman Prose Cambridge 2008 269-296

Zicari = M Zicari Note al testo degli Epigrammata Bobiensia laquoStudUrb(B)raquo 33 (1959) 248-249

Universitagrave degli studi di Cassinofrancescaromananocchiyahooit

Venuste Noster Abstract

Gabriele Burzacchini Asclepiade tra Alceo e CatulloThis paper analyses in the light of recent studies a clear case of aemulatio or imitatio cum variatione namely the intertextual relation between Alcaeus fr 346 V and Asclepiades 16 G-P (= AP 1250) as well as the precise allusion of Catullus 5 5f which most probably draws inspiration from the Samian epigrammatist (brevis lux ~ δάκτυλος ἀώς nox est perpetua una dormienda ~ τὴν μακρὰν νύκτrsquo ἀναπαυσόμεθα) even though the inner meaning of the Catullian poem is completely different

Albio Cesare Cassio Lrsquoeroe Lakedaimon e gli onori funebri per i re di Spar-ta (orac ap Herodot 7 220 = nr 100 Parke-Wormell)

This note deals with line 4 of the oracle transmitted by Herodotus 7220 πενθήσει βασιλῆ φθίμενον Λακεδαίμονος οὖρος It is argued that Λακεδαίμονος οὖρος is unlikely to refer to the city of Sparta as the lsquobulwark of Lacedaemonrsquo as Stein and Parke amp Wormell maintained This expression means as Macan saw in 1908 lsquothe boundary of the hero Lacedaemonrsquo while πενθήσει certainly refers to the compulsory mourning imposed by the Spartans upon the peri- oikoi and the helots when a Spartan king died

Massimo Di Marco Detorsio di glosse omeriche solecismi presunti puns bi-linguistici in Ammiano (AP 11 16 146 180)

This paper offers a new interpretation of three epigrams of Ammianos In AP 11 16 the use of the Homeric gloss ἐγχεσίμωρος implies a malicious metapoiesis of a Lucilliosrsquo verse The meaning of AP 11146 is paradoxical the orator Flaccus is sure he will improve his Greek after a stay in Cyprus (the soloecismsrsquo home) It will be also proved as wrong the common reading of AP 11 180 νώναις as a bilingual pun

718 Venuste Noster

Lucio Ceccarelli La costruzione del distico elegiaco latino il rapporto tra primo emistichio dellrsquoesametro e primo emistichio del pentametro

This study proposes to verify whether in the latin elegiac distich it might be possible to recognize a mutual influence between hexameter and pentam-eter as far as the realization of the metric scheme is concerned The test con-ducted on a corpus comprehending almost all the latin elegiac distichs from Catullus to Venantius Fortunatus suggests a substantially negative answer

Marco Filippi Alcune osservazioni su Acc arm iud fr III R3 vv 148-149Acc arm iud 148-149 is quoted from Macrobius as a model of Verg Aen 10 449-450 with which it shows a clear similarity of context The fragment has a proverbial character (lsquowho fights a brave enemy even if is won obtains anyway a great honourrsquo) and the theme has obtained a great fortune in suc-ceeding literature After an attempt at reconstructing the tragic context we can suppose that the fragment does not contain an expression of modesty but it is a part of a provocative context

Alfredo Mario Morelli Lrsquouno e il molteplice su Catull 5 In Catull 5 the author cleverly works out two ancient topoi (lsquoletrsquos love be-cause the nightdeath is comingrsquo lsquokisses are the joy of loversrsquo) gaining a well balanced structure of the poem In comparison with contemporary Graeco-Roman poetry (erotic epigrams ndash such as Philod AP 9 570 ndash the Epitaph of Bion) both themes are handled with a remarkable taste for originality especially in their lsquonumericalrsquo aspects in order to put special emphasis on the basic contrast between nox una and basia mille

Maria Silvana Celentano I ritmi e i numeri della vita nella poesia antica lrsquoelogio lrsquoamore il sorriso

This paper briefly discusses a few Greek and Latin poetical texts (Prop 3 22 17-22 and 39-42 Ov ars 1 55-66 Philod AP 5 13 Catull 5 and 7 Mart 6 34) in order to highlight how the different numerical notations that they contain are able to emphasize different aims as eg expressing admiration praise love or parody

Giuseppe Aricograve Huic aliud mercedis erit (Verg ecl 6 26)The salacious allusion present in the words of Silenus in the sixth eclogue of Virgil comes from a motif of the Greek dramatic poetry (especially Aris-tophanes Eccles 1045ff) However Virgil rewrites it more elegantly thus

719Abstract

easing the obscenity of the witty remark at the same he time makes it more expressive by emphasizing the concept of the exchange

Mario De Nonno Cui non risere parentesThe old textual problem in Vergil Bucolics 4 62f (divergence between the text as transmitted by Vergilrsquos manuscripts and commented by Servius and the text as quoted by Quintilian inst 9 3 8) is examined anew The argu-ments of the supporters of Quintilianrsquos text (as emended by Politian and Bonnell) are scrutinized and criticized New intertextual links are pointed to suggesting that after all the Vergilian paradosis (cui non risere parentes) was already echoed in Horacersquos Ars

Giuseppe La Bua Audes fatidicum verbis fallere velle deum (Ov fast 2 261-2) lrsquoironia del logos nei Fasti di Ovidio

Recent scholarship on Ovidrsquos elegiac calendar-poem has drawn attention to the political significance of the poetrsquos equivocal approach to the controversial topic of the libertas linguae This paper reads the poetrsquos playful manipulation of the multiple contradictory aspects of logos in literary terms focusing on the sophisti-cated irony inherent in the creation of figures of skilled speakers (Numa Egeria Anna Perenna the merchant) able to overcome superior opponents through fal-lacious ambiguous words and emphasizing the role played by a modern exuber-ant use of lingua in the civilization process of the Augustan Rome

Piergiorgio Parroni Qualche riflessione sul testo della lettera 56 di SenecaThe Reynoldrsquos text of Sen ep 56 may occasionally be improved the incom-prehensible hac (1) is perhaps a copyistrsquos mistake for hunc in v 4 abducit of P2 is more suitable than adducit (cett) and to the surprising essedas (femi-nine) wrongly defended by Axelson must be preferred Buechelerrsquos raedas or Heraeusrsquo et raedas (eredas p) P2 is a good witness also in 5 f (inhibet P2 exhi-bet cett) instead of obirata (9) an evident nonsense the conjectural obruta (obrata p) gives an excellent meaning

Matteo Massaro Poesia per ignobiles epigrammi sepolcrali da un colomba-rio urbano di etagrave giulio-claudia

Latin epigraphy from urban columbaria replaces the higher literature with several anonymous but valuable poems for lower class people collectively buried thereTwo of such fair poems from the monumentum familiae Sta-tiliorum (I1 cent AD) both elegiac and flawless are here selected and care-

720 Venuste Noster

fully commented upon CE 1001 dedicated by a slave to a fellow slave CE 1030 for an unnamed wife who praises herself for having died in the arms (and tears) of her deeply loving man Many thoughts images or expressions are noticed and surveyed in verbal and conceptual comparison with literary andor epigraphic texts

Carlo Di Giovine I precetti di Quintiliano sullo stilus (inst 10 3) note di esegesi e di critica testuale

In inst 10 3 Quintilian offers his precepts for a good writing (stilus) which is introductory to good speaking (dicere) This chapter of book X of the Institutio oratoria involves a lot of interesting questions of exegesis of style and of textual criticism This paper examines and tries to give an answer to some of these questions

Alessandro Fusi Note testuali ed esegetiche a Marziale (2 24 4 42 9 80 10 35 11 87)

In Martial 2 24 the first four verses should not be ascribed to the persona poetae as in almost all modern editions but to the Candidus addressed in v 6 In 4 42 the last but one verse is to be ascribed to the ego loquens In 9 80 the much debated expression uxorem pascit in v 2 has no sexual over-tones as most critics take for granted uxor is to be taken as a metonymy for uxoris patrimonium and the expression means that Gellius feeds himself with his wifersquos goods In 10 35 v 8 should be read with β variant sed castos docet et pios amores because of its intertextual link with Catull 16 5 In 11 87 2 nata (γ) is to be preferred to nota (β) accepted by all editors because that variant restores an idiomatic use and is clearly a lectio difficilior It is also strenghtened by the intertextual relation with Propertius 2 25 which shows a comic degradation of the elegiac love put into effect by Martial

Francesca Romana Nocchi Il motivo dellrsquoan uxor ducenda fra poesia reto-rica e filosofia Epigr Bob 22 Sp

The theme for the an uxor ducenda notwithstanding its wide diffusion was in antiquity differentiated in rhetorical philosophical and literary fields so much so as to postulate a genre specialization in each field The anonymous poet of epigr Bob 22 achieves a certain originality by realizing a true mingling of genres In fact he encompasses the satirical pungent vein of the comic genre within the typical structure of suasoria Moreover both the topic choice and the use of rhetorical schemes in poetic forms seem to have scholastic reminiscence

721Abstract

Valeria Capelli Gerolamo e le citazioni dellrsquoAntico nel Nuovo Testamento testimonianze di tradizione indiretta

Jerome often discusses the literal discrepancy between some passages of the Old Testament and their citation in the New Testament also turning his at-tention to cases already pointed out by Porphyry and Julian The examina-tion of his principal statements about this subject makes it possible to infer that he has not a constant attitude in relation to this problem and that there are many differences among what he asserts in the prefaces to his biblical translations in epist 57 and in his exegetical treatises

Edoardo Bona Appunti di lettura della Praefatio in Euangelio di Gerolamo (con un occhio allrsquoepistolario Gerolamo-Agostino)

A new reading of Preafatio in Euangelio allows a better understanding of Jeromersquos philological attitude in approaching the Scriptures Particularly noteworthy is the use of indirect sources (translations and canones Eusebii) for the constitution of the biblical text Moreover Augustinersquos use of indirect sources in his epist 28 could be a reminescence of this Praefatio

Carla Lo Cicero Audi Iuliane Echi della polemica contro Giuliano drsquoEcla-no nelle glosse marginali del Vat Reg Lat 141

Four glosses of Vat Reg Lat 141 in margin to texts of Gregory of Nazianzus and Basil of Caesarea (translated in Latin by Rufinus of Aquileia) present polemic remarks about Julian of Eclanum The analysis performed proves that the marginal annotations derive from a late antique manuscript and that they were probably written by a reader of the Augustinersquos circle The glosses witness the constant work of lsquotalking to the textsrsquo which is a typical feature in manuscripts of the late Antiquity

Luca Paretti Cuochi pasticceri e centoni Sulle tracce di una lsquoletteratura dei Saturnalirsquo

This study proposes a new interpretation of the first fragmentary cento of the codex Salmasianus the so-called De panificio instead of a simple description of bread-making this should be seen as a scene of preparing crumpets or pancakes during the festival of Saturnalia In this regard it is discussed an examination of the literary evidence about two relevant char-acters of the feast the cocus (cook) and the pistor (confectioner) Then the author proposes a partial review of the literary production peculiar to the Saturnalia especially pointing out anonymous and secondary texts

722 Venuste Noster

Franca Ela Consolino Echi pagani e cristiani nellrsquoepitafio del vescovo Vit-tore Per unrsquoesegesi di Ennodio carm 2 95 (215 V)

The paper provides a commentary of Ennod carm 2 95 detecting the pres-ence of hypotexts such as the apotheosis of Daphnis in Vergil that of Lucan in Stace and the representations given by Lucan and Prudentius of Pompeius and the virgin Agnes seeing from heaven the earth In order to explain the obscurity of some expressions previous opinions are discussed and solutions proposed bringing fresh evidence wherever it is possible A totally new inter-pretation is offered for the last two verses of the poem

Salvatore Monda Gellio Noctes Atticae 12 6 e lrsquoantico nome latino degli aenigmata

In the book XII of Noctes Atticae the VI chapter is devoted to riddles The source of the passage is Varrorsquos De sermone Latino ad Marcellus from which Gellius quotes the famous riddle of the god Terminus At the beginning Gellius remembers the old latin word for lsquoriddlersquo scirpus (lit lsquobasket-rushrsquo lsquoknotrsquo) My aim is to suggest that scirpus is a calque on γρῖφος but the mean-ing of lsquoriddlersquo is made up by Gelliusrsquo source

Michela Rosellini Nellrsquoofficina di Prisciano (con un omaggio a Menandro) This paper analyses two extracts from Priscianrsquos Idiomata namely GL III 338 21-341 24 and III 291 11-292 21 in order to reconstruct by comparing lessons in extant manuscripts the archetype text and to investigate Priscianrsquos working methods The archetype text reveals in these extracts a characteristic of Priscianrsquos text and in particular of the Idiomata section in its original form i e that it was non perfectly finished the lemmas and quotations being not properly selected and organized In a third extract GL III 323 8-11 it is pos-sible to identify a fragment of Menanderrsquos Heautontimoroumenos

Luigi Munzi Dottrina prosodica e Lehrgedichte in etagrave carolingia il carme Mens tenebrosa

Poetryrsquos high prestige requires in Carolingian age elementar didactic works dealing with prosody and metrics Mens tenebrosa tumet is a peculiar Lehr-gedicht where words containing doubtful syllables (syllabae communes) are collected into a poem of just eight or nine lines to facilitate memorization this poem acquired an high grade of popularity in IX century In this paper the author presents a new critical edition ndash founded on several medieval and Renaissance manuscripts ndash supplies an exhaustive treatment of fontes

723Abstract

and loci similes provides a panorama of classical teaching in the field of syl-labae communes and tries to state precisely the chronology of this didactic tour de force (Bedersquos treatise De arte metrica settles a serviceable terminus post quem) and its authorship (Alcuinrsquos cultural milieu)

Marina Passalacqua Perlege scribe reducThe article aims to provide a picture of book trading in Carolingian society as it emerges from the lexicon the scholars of the court school used in the correspondence they entertained

Arduino Maiuri Enorme monstrum deformitagrave e difformitagrave nel mondo greco-romano

In Imperial Rome noble families used to entertain their guests by displaying de-formed creatures at their feasts the taste for the weird and the exotic went thus hand in hand This marks a turning point if compared to Greek culture which considered the freak as a divine punishment If in very ancient Rome this mindset is pretty similar (Dion Hal 2 12 1-2) during the Principate a definite change in perspective is witnessed by jurists (eg dig 1 5 14 and 50 16 135)

Marcello Salvadore La Vestale incestaDionysius of Halicarnassus Pliny the Younger and Plutarch are the sources of a detailed account of Vestalis incestarsquos punishment they say that she was sentenced to death Dionysius adds that there was no after death ritual Modern scholars generally accept what the three authors assert In this article the author surmises that the Vestalis incesta together with the parricida was not condemned to death both of them were sentenced to a particular kind of banishment from the Society

Rino Avesani Divagazioni sulla memoria di Adriano nel MedioevoIn spite of the traditional view of Adrian as a tolerant Emperor towards Chris-tians in many passiones he is oddly presented as a cruel tyrant The passio of St Eustachius and the passio of St Sapientia and of her three daughters ndash the latter also drawn on in Roswitha of Gandersheimrsquos Sapientia ndash are the best known and obviously both of them are without any historical ground It is possible that the ancient hagiographers became familiar with Adrianrsquos name thanks to the large spread of two question-and-answer dialogues both dating back prob-ably to the II or III century AD in which the protagonists are respectively Adrian and the philosopher Second and Adrian and Epictetus

724 Venuste Noster

Luca Serianni Ettore Romagnoli latinistaThis paper is concerned with the translations of classical Latin authors made by Ettore Romagnoli a scholar better known for his translations from Ancient Greek In his versions of Latin classics especially of Plautusrsquo Miles gloriosus and Horacersquos poetry Romagnoli aims at modernizing the texts by making use of idioms colloquialisms and expressive suffixes in order to make them more appealing to the general public Although Romagnoli failed in his purpose his activity as a translator of Latin classics witnesses an interesting aspect of the cultural policy of Fascism the ideology of which Romagnoli shared with firm belief

Maria-Pace Pieri LrsquoAchille surrealista di Alberto SavinioThe article focuses on the tale Achille innamorato misto con lrsquoldquoevergetardquo by Alberto Savinio in order to stress the authorrsquos special relation with classi-cal literature and in particular with old Greek miths Such a relationship requires to be verified in all its complex novelty not only by comparing the macrostructural models but also by analyzing the detailed and frequently very precise references and allusions to single parts of the ancient texts lsquo(esp to Euripidesrsquo Iphigenia in Aulis and Aeschylusrsquo Agamemnon)

Silvia Rizzo Una consonanza fra il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lam-pedusa e una lirica di Thomas Hardy

A passage of Tomasirsquos Gattopardo shows similarities to Thomas Hardyrsquos lyric A Two-yearsrsquo Idyll (Late lyrics and earlier London 1922) Did Tomasi read it It cannot be demonstrated with absolute certainty but there is some evi-dence in favour of this hypothesis

Giorgio Bernardi-Perini laquoMy hedge-schoolmaster Virgilraquo Dallrsquolsquoegloga messianicarsquo alla Bann Valley Eclogue

The Bann Valley Eclogue written by Seamus Heaney on the eve of the new millennium in the wake of Virgilrsquos fourth Eclogue is a major evidence of Man-tuanrsquos great influence on the Irish poet who deserved the Nobel Prize 1995

Tullio De Mauro Latinum est non flectiturIn contemporary Italian many Latin expressions eg lectio magistralis are employed as invariant multilexeme words in spite of ancient Latin grammar

  • Titelei
  • Venuste Noster_16_Nocchi
  • Venuste Noster_34_Abstract
Page 9: Il motivo dell'an uxor ducenda fra poesia, retorica e filosofia: Epigr. Bob. 22 Sp., in M. Passalacqua, M. De Nonno, A.M. Morelli (a cura di), Venuste noster, Hildesheim -Zuric-New

287Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

diatriba Plutarco proprio allrsquoinizio dei suoi Coniugalia praecepta12 lo ricor-da come uno dei principali argomenti di dibattito delle scuole filosofiche In particolare i pensatori si interrogavano sulla possibilitagrave per il sapiente di perseguire lrsquoequilibrio e la cura dei propri studi allrsquointerno dellrsquoistituzione matrimoniale la querelle traspare dagli scritti di Aristotele Teofrasto Epi-curo e Seneca e diviene tema caro alla diatriba cinico-stoica dove assume la forma specifica an vir sapiens ducat uxorem determinando schieramenti opposti fra le scuole

La questione egrave infine documentata anche nella retorica scolastica che era solita servirsi di materiale molteplice e di varia provenienza per esercitare le capacitagrave argomentative degli allievi e per imbastire discussioni fittizie su eventuali casi riutilizzabili in ambito forense Come si cercheragrave di dimostra-re egrave proprio a questa matrice retorica che il componimento bobbiese sembra attingere soprattutto per quanto riguarda lrsquoaspetto strutturale sebbene an-che il tema trattato fosse piugrave familiare alle scuole di quanto non si possa cre-dere Una conferma in questo senso proviene da Girolamo che nel contro-battere la tesi esposta da Gioviniano sulla condizione indistinta delle vergini e delle donne maritate parla anche degli svantaggi derivati dal coniugium ricorrendo a citazioni tratte da Aristotele Teofrasto Seneca e Tertulliano A questo proposito perograve prende le distanze dallrsquoargomento adducendo il pretesto della provenienza retorica della discussione non est huius loci nup-tiarum angustias describere et quasi in communibus locis rhetorico exsultare sermone13 Anche trascurando lrsquoipotesi di fatto indimostrabile sostenuta da Max Pohlenz14 di una derivazione scolastica del De matrimonio senecano o quella di Felix Bock dellrsquoappartenenza dellrsquoaureolus liber di Teofrasto alla sua raccolta di Theseis15 non si puograve fare a meno di notare come il tema fosse

tero 1998 237-238 Fra gli innumerevoli studi sullrsquoargomento si possono ricordare Grilli 1953 39 77 104 181-182 Frassinetti 1955 151-184 Fortenbaugh 1984 Vottero 1998 22-31 (introduzione) 134-167 (testo) 237-288 (commen-to) Torre 2000

12 Plut con praec 138c13 Hier adv Iovin 1 13 Subito dopo lrsquoautore allude allrsquoopera di Tertulliano

sullo stesso tema certe et Tertullianus cum adhuc esset adolescens lusit in hac materia dove lusit sembrerebbe riferirsi alla pratica declamatoria Per lrsquoaccezione tecnica del verbo cf ThlL VII 2 s v ludo 1776 4-31 (K Plepelits) Bickel 1915 248 ss (cf infra Hier virg Mar 22)

14 Pohlenz 1967 II 7315 Theon RhG II p 69 1-3 Spengel = p 13 Patillon Bock 1899 44 lrsquoipotesi

288 FR Nocchi

considerato dagli antichi come specificamente retorico Sempre Girolamo infatti nellrsquoAdversus Helvidium16 dopo aver elencato lungamente i disagi cui una donna va incontro sposandosi afferma rhetoricati sumus et in morem declamatorum paululum lusimus il che conferma la familiaritagrave della pratica scolastica (cui allude chiaramente il termine lusimus)17 con il tema

Questo argomento in effetti era oggetto di esercitazioni piuttosto com-plesse Nelle scuole di retorica greca e latina la discussione relativa allrsquoeven-tuale opportunitagrave di prender moglie era divenuto exemplum paradigmatico delle quaestiones finitae e infinitae18 discorsi fittizi generali o piugrave specifica-mente rivolti ad una persona per convincerla della propria tesi

Quint inst 2 4 24Sunt et illae (scil theseis) paene totae ad deliberativum pertinentes genus lsquoducendane uxorrsquo lsquopetendine sint magistratusrsquo namque et hae personis modo adiectis suasoriae erunt

Quint inst 3 5 8Omnis quaestio videtur circa res personasque consistere Amplior est semper infinita inde enim finita descendit Quod ut exemplo pateat infinita est lsquoan uxor ducendarsquo finita lsquoan Catoni19 ducendarsquo ideoque

egrave stata successivamente ripresa da Frassinetti 1955 174 e da Fortenbaugh 1984 106 s

16 Hier virg Mar 2217 Cf n 13 Non sfugge il peculiare trattamento del tema in questo scritto Gi-

rolamo infatti assume il punto di vista della donna Watson 2008 276 ha giusta-mente notato che tutte le volte che si verifica questo spostamento di prospettiva in realtagrave non cambia il contenuto del messaggio Alla moglie infatti si forniscono una serie di consigli per non cadere nei vizi comunemente attribuiti al mondo femminile e non suscitare lrsquoira dei mariti nel brano di Girolamo ad esempio si fa riferimento allrsquoabbigliamento provocante e agli eccessivi imbellettamenti

18 Sullrsquoesercizio della thesis non si puograve prescindere dallo studio di Throm 1932 piugrave recentemente ha affrontato il tema con particolare attenzione ai rapporti con le controversiae Clarke 1951 159-166

19 Discutono sulle ragioni della scelta di Catone quale exemplum paradigmatico per lrsquoesercizio Vottero 1998 256-258 270-272 e Bellandi 2003 2-3 anzitutto non egrave chiaro su quale dei due Catoni si incentrasse la thesis In effetti a vicende ma-trimoniali poco felici di Catone il Censore sembrerebbe alludere un frammento del De matrimonio senecano (fr 34 V) sebbene il riferimento storico non appaia del tutto attendibile (Vottero 1998 256-258) del resto anche Catone Uticense era divenuto celebre per aver ceduto temporaneamente la moglie Marcia ad Ortensio

289Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

esse suasoria potest

Del resto la thesis quale strumento dialettico per affinare le proprie ca-pacitagrave argomentative non era appannaggio esclusivo della retorica ma era comune anche alla filosofia entrambe le discipline infatti ne accampavano la paternitagrave20 ma in realtagrave i termini della discussione erano ben piugrave ampi implicando un ruolo di supremazia in campo educativo21 Numerose furo-no le proposte di distinzione degli ambiti ma tutte ugualmente fallimentari La principale riguardava il grado di astrazione della tesi discussa22 si parlava allora di hypothesis o causa qualora fossero determinate le persone e le circo-stanze di thesis o quaestio se lrsquoargomento era generale ma i retori23 ben pre-sto si resero conto dellrsquoutilitagrave anche delle quaestiones per lrsquoamplificatio e di come fosse svantaggioso per la retorica limitare il proprio campo drsquoazione

Non solo quindi il tema dellrsquoopportunitagrave di prendere moglie era ogget-

cosigrave da consentirgli di avere figli e la vicenda non era affatto estranea alle scuole di retorica (Quint inst 3 5 11 10 5 13) In particolare Bellandi 2003 2 sostiene che la figura di Catone fosse impiegata non per lrsquoesercizio della thesis lsquoan uxor du-cenda sitrsquo intesa tout court ma solo qualora la quaestio riguardasse specificamente il sapiente e lrsquoopportunitagrave per questo di sposarsi in questo caso perograve lrsquoesercizio si riferirebbe allo stoico Catone Uticense In effetti questo personaggio era soggetto anche di unrsquoulteriore suasoria in cui era chiamato a deliberare se fosse preferibile il suicidio alla vista di Cesare vincitore (Mart Cap 456 29-31 Halm) si tratta di un tema tipicamente etico che implicava anche il discorso sulla libertagrave del sapiens

20 Lrsquoinventore del metodo argomentativo in utramque partem fu Protagora (Sen epist 88 3 cf Kennedy 1963 305 Pernot 1993 II 57) ma solo con Aristotele (Arist top 101a) divenne un esercizio atto a sviluppare le capacitagrave dialettiche ab Aristotele principe de singulis rebus in utramque partem dicendi exercitatio est instituta (Cic fin 5 4 10 ma cf anche Tusc 2 3 9 orat 14 46 de orat 3 22 80)

21 Per unrsquoefficace sintesi dei termini della disputa si veda Pasetti 2008 113 in particolare per la prospettiva quintilianea Viano 1995 193-199

22 Cicerone (inv 1 6 8) dichiara che il primo a istituire questa distinzione fu Ermagora di Temno cf Bonner 1949 6-7 Matthes 1959 121-143

23 Se nel De inventione (1 6 8) Cicerone aveva abbracciato la tesi ermagorea at-tribuendo ai soli filosofi le quaestiones infinitae egli successivamente rivide la sua posi-zione rivendicando lo stretto legame fra thesis e hypothesis latius enim de genere quam de parte disceptare licet ut quod in universo sit probatum id in parte sit probari necesse (de orat 2 133 ma cf anche de orat 3 120 orat 45 top 79) Quintiliano a sua volta vide nelle quaestiones philosopho convenientes un utile strumento di discussione anche per il retore (inst 3 5 5 3 5 14-15) Analoghe considerazioni in Sulp Vict rhet 314 2 Halm Sullrsquoargomento si veda Clark 1957 130-132 Viano 1995 199-207

290 FR Nocchi

to di contesa fra retorica e filosofia24 ma anche lo strumento di discussione era comune Nonostante la sovrapposizione di ambiti evidente nellrsquoimpiego condiviso della tecnica argomentativa e nellrsquouso inflazionato del tema sem-bra verosimile postulare una specializzazione di genere Il tema dellrsquoan uxor ducenda come si vedragrave segue percorsi paralleli ma raramente coincidenti nelle varie discipline ed anche quando gli argomenti discussi si intrecciano essi vengono riformulati in modo da essere appropriati al lsquotagliorsquo del genere mentre la prospettiva retorico-progimnasmatica egrave funzionalizzata alla forma-zione morale e civile quella comico-epigrammatica assume una vena ironico-satirica infine la trattazione filosofica indulge maggiormente sui toni perso-nali insistendo sul contrasto fra perseguimento dellrsquoautarkeia e coniugium o soffermandosi sulla dimensione limitata dellrsquooikos domestico Lo stesso argo-mento dunque non egrave utilizzato con il medesimo intento nei vari contesti e questo implica una selezione funzionale dei materiali da rielaborare Il poeta dellrsquoepigr Bob 22 sembra operare una scelta consapevole in questo senso re-alizzando una vera e propria commistione di lsquogenerirsquo in effetti mentre per quanto riguarda i temi egli predilige lrsquoambito letterario in particolare quello comico per la struttura sembrerebbe attingere agli schemi retorici realizzan-do un componimento che grazie ai toni accattivanti e allrsquoargomentazione incalzante adempie perfettamente al fine persuasivo tipico di una suasoria

La matrice retoricaVale la pena dunque indagare brevemente lrsquoimpiego diversificato che di questo tema veniva fatto soprattutto in ambito retorico e letterario per chia-rire i termini della distinzione ed interpretare la scelta operata dal poeta nel nostro epigramma

Che lrsquoargomento fosse oggetto di interesse giagrave presso il grammaticus e poi presso il rhetor egrave dimostrato anche dalle recenti scoperte papiracee nel POxy LXXII 4855 del III sec d C copia di un manuale di un insegnante egrave contenuta la classificazione delle theseis scolastiche suddivise per contenuto (theoretikai ethikai pragmatikai) e per struttura (haplai diplai)25 ciascuna

24 Come ha giustamente notato De Decker 1913 20 n 2 la diatriba o philoso-phia vulgaris forniva i loci comunemente discussi nelle scuole di retorica

25 Riproduzione in POxy LXXII pll VI-VII Lrsquoimportanza del papiro per la storia della scuola egrave dovuta alla menzione non altrimenti attestata delle theseis ethi-kai (col iii 1) solitamente accorpate alle theseis pragmatikai

291Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

corredata da exempla Fra le tesi lsquopratichersquo egrave menzionata anche quella rela-tiva allrsquoopportunitagrave di sposarsi il che costituisce una prova concreta della sua applicazione in ambito didattico Unrsquoulteriore conferma proviene dalla scelta dei passi drammatici presente nei papiri scolastici e nelle antologie papiracee di probabile impiego scolastico Dati interessanti sono offerti soprattutto da queste ultime se lrsquoipotesi formulata da Barns26 egrave come io credo fondata queste antologie costituivano per gli allievi delle scuole di retorica dei repertori cui attingere una serie di loci per gli esercizi di compo-sizione In particolare nei PBerol 9772 e 977327 del II sec a C egrave presente una selezione di passi tratti dalla commedia e dalla tragedia incentrati sulla donna e sul matrimonio In entrambi i documenti perograve la scelta egrave stata ef-fettuata in modo da fornire argomentazioni antilogiche Nel primo papiro dai frammenti delle commedie (tratti da Apollodoro Platone Ferecrate Menandro Epicarmo Antifane)28 provengono soprattutto (ma non esclusi-vamente) spunti relativi allo ψόγος γυναικῶν mentre nei brani delle tragedie euripidee (Melanippa Desmotis Protesilaus e Hippolytus) sono contenute le rheseis delle donne che difendono in toni spiccatamente retorici lrsquouniverso

26 Barns 1951 14-15 secondo lo studioso furono per primi i sofisti a rivendi-care lrsquoutilitagrave dei testi poetici per la formazione dei futuri uomini politici Gli gnomo-logi sarebbero nati come raccolta di excerpta comprovanti tesi opposte da utilizzare nelle scuole per le controversiae retoriche A questo proposito si veda anche Pordo-mingo 2007 436-437

27 BKT 5 2 pp 123-128 129-130 (Pack2 1568 1573 LDAB 3753 1049) Si occupa specificamente dellrsquoaspetto paleografico di queste raccolte antologiche Per-nigotti 2007 535-539 della selezione testuale Pordomingo 2007 436-437 e Pordomingo 2010 57 Piugrave in generale sulle caratteristiche delle raccolte antolo-giche Pordomingo 2007a 549-557

28 Particolarmente interessanti i frammenti di Apollodoro (CGFP 10) e di Epi-carmo (CGFP 90) nel primo sembrerebbe contenuta unrsquoallusione al matrimonio concorde grazie alla presenza della donna lsquoapersquo di semonidea memoria nel secondo invece viene ripreso il consueto paragone con le bestie feroci fondato sul pregiudi-zio del temperamento femminile particolarmente focoso Il poeta identificato dal Wilamowitz con Ferecrate (CGFP 205) biasima lrsquouomo incapace di gioire della morte della moglie costui egrave infatti destinato ad essere infelice (per una variatio del tema contenuta nella Comparatio Menandri et Philistionis cf Guida 1973 361 Pernigotti 2004 34-35) Di dubbia interpretazione il fr di Platone (CGFP 217) in cui gli effetti della moglie sul marito sono assimilati a quelli degli anelli di Eude-mo che sembra fossero curativi (Aristoph Plut 884) se cosigrave fosse si alluderebbe al consueto topos della donna che allevia le sofferenze del marito impiegato soprattutto nelle theseis retoriche a favore del matrimonio

292 FR Nocchi

femminile con particolare attenzione alle qualitagrave domestiche e alla capacitagrave di accrescere il patrimonio con unrsquoavveduta amministrazione29 le loro argo-mentazioni apologetiche si ritrovano puntualmente nelle theseis scolastiche in particolare di Libanio30 Nel secondo papiro del quale si conserva anche il lemma ψόγος γυναικός lrsquoordine egrave inverso ma lrsquoimpostazione egrave la stessa un elogio delle donne contenuto nel Protesilaus euripideo non a caso lo stesso di PBerol 9773 e un verso di Anassandride (il medesimo autore a cui il nostro epigramma sembra essersi ispirato) in cui la nobiltagrave femminile egrave con-siderata fonte di virtugrave31 DallrsquoHippolytus invece egrave tratta la rhesis del prota-gonista contro le donne32 mentre il verso riporta il celebre detto in trimetri coliambici attribuito a Ipponatte δύ rsquoἡμέραι γυναικός εἰσιν ἥδισται ὅταν γαμῆι τις κἀκφέρηι τεθνηκυῖα33

Una buona parte di questi passi egrave stata tramandata anche dal Florilegio di Stobeo34 il che ne dimostrerebbe lrsquoampia diffusione gnomologica forse gra-zie anche allrsquoimpiego scolastico Non credo sia un caso infatti che il brano dellrsquoIppolito presente in PBerol 9773 compaia in altri documenti prove-nienti con sicurezza da questo contesto nella raccolta di Raffaella Cribiore ad esempio egrave presente un ostracon (nr 242)35 in cui sono stati ricopiati in prosa da uno studente i versi iniziali della stessa rhesis di Ippolito (vv 616-624)36 presente in PBerol 9773 mentre un altro ostracon rinvenuto a Luxor presenta chiari indizi di un esercizio di trascrizione sotto dettatura di alcuni versi misogini in cui si fa specifico riferimento ad Euripide37

Egrave possibile riconoscere quindi un interesse per questi argomenti nei

29 Il tema egrave presente soprattutto nella Melanippa Desmotis di Euripide (TrGF V 1 494) nel Protesilaus (TrGF V 2 657) si critica lrsquoattitudine tipicamente maschile ad esprimere un giudizio universalmente negativo nei confronti delle donne infine Fedra nellrsquoHippolytus (vv 403-404 406-407 407a-410 413-423) esalta il valore della fedeltagrave femminile

30 Cf infra p 29431 CGFP 2 = PCG II 71 Nel papiro egrave conservato anche il nome del comico

Antifane32 Eur Hipp 664-66833 Hippon fr 68 West = 66 Degani34 I passi sono contenuti in Stob 4 22 περὶ γάμου 23 γαμικὰ παραγγέλματα35 Cribiore 1996 229-230 fa parte della sezione dedicata ai long passages36 Unrsquoulteriore testimonianza egrave offerta dal PFreib IV 45 del IV-V sec d C in

cui egrave contenuta unrsquoantologia gnomica in trimetri sul tema del περὶ γάμου ma il docu-mento egrave troppo frammentario per stabilirne la provenienza

37 Milne 1923 40-43

293Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

lsquoprogrammirsquo38 scolastici e la ricorrenza costante di certi autori e generi lette-rari soprattutto drammatici quali repertori utili lsquoa temarsquo39 Ma occorre anche notare che laddove nei frammenti papiracei considerati si parli espressamen-te di matrimonio si fa per lo piugrave riferimento alle qualitagrave o ai difetti fem-minili considerati nella dimensione dellrsquooikos lrsquounica che venga riconosciuta alle donne ed in cui loro stesse si identifichino secondo un topos piuttosto diffuso ma non si accenna mai a considerazioni di carattere economico Se si passa poi ad analizzare lrsquoapplicazione di questi temi nelle theseis scolastiche si nota un puntuale riscontro dei materiali

I soggetti di questo progymnasma rimasero invariati fino alla tarda anti-chitagrave come dimostra il confronto fra gli argomenti elencati nel trattato di Elio Teone nel I sec d C e quelli proposti da Nicolao nel V sec d C40 in forma semplice (egrave bene avere figli egrave opportuno che un saggio si impegni nel-la vita politica) o nella tipica formulazione comparativa (egrave meglio la vita in campagna o in cittagrave egrave piugrave meritevole il soldato o lrsquoavvocato) In particolare il tema relativo al prender moglie faceva specificamente parte delle theseis praktikai che trattavano argomenti dalle forti implicazioni concrete distinte

38 Si puograve senzrsquoaltro concordare con Stramaglia 2010 112-113 riguardo allrsquoipotesi che nellrsquoantichitagrave non esistessero neacute programmi neacute metodi drsquoinsegna-mento universalmente validi ma semplicemente laquoroutinesraquo piugrave diffuse di altre per cui anche la scelta di un tema da discutere piuttosto che un altro era affidata alle preferenze del maestro

39 A questa categoria doveva appartenere anche lrsquoantologia del II sec a C edita da Barns 1950 126-163 (MP3 1574 = LDAB 1055) uno gnomologio contenente passi tratti da Anassimene Euripide Demostene Menandro e Teofrasto sul tema della tyche anche in questo caso dunque la maggior parte dei passi egrave desunta da testi drammatici Fra le varie ipotesi formulate Pordomingo 2010 56 non esclude che lrsquoantologia potesse essere utilizzata da un maestro probabilmente come repertorio da cui attingere materiali per le sue esercitazioni proginnasmatiche Per una diversa ipotesi cf Messeri 2004 353-356 Ulteriori antologie tematiche sono elencate in Pordomingo 2010 57 n 63

40 Seguendo lo schema proposto da Bonner 1949 3-4 (corredato di tutti gli opportuni riferimenti alle fonti) si puograve efficacemente sintetizzare la ricchissima va-rietagrave di temi delle quaestiones infinitae in cinque categorie 1) quaestiones relative allrsquouniverso e alla sua costituzione (il mondo egrave governato dalla Provvidenza) 2) origine delle leggi e amministrazione dello Stato (il diritto ha origine naturale) 3) doveri e diritti sociali (egrave bene sposarsi egrave giusto impegnarsi nella vita politica) 4) temi etici (la virtugrave egrave fine a se stessa) 5) questioni di vita quotidiana (ci si deve occupare di filosofia o di retorica)

294 FR Nocchi

da Teone da quelle theoretikai ovvero finalizzate esclusivamente al sapere comunemente attribuite ai filosofi41

Lo Pseudo Dioniso nel III-IV sec d C precisa che nelle theseis scolasti-che questo soggetto era discusso preferenzialmente rispetto ad altri42 ed in effetti nei trattatisti di retorica greca ritorna immancabilmente fra i temi pro-posti per le esercitazioni progimnasmatiche43 Ne possediamo tre esemplifi-cazioni44 tutte sviluppate secondo moduli fissi e che presentano le medesime argomentazioni supportate da ragioni di carattere moralistico e civile in cui egrave evidente lrsquointento educativo45 nessuna allusione invece ai temi economi-ci tipici come vedremo della trattazione letteraria del tema Una sola volta Libanio accenna alla possibilitagrave sia per il povero che per il ricco di accrescere il proprio patrimonio con le nozze ma il discorso egrave inserito in un contesto in cui si esaltano i vantaggi che derivano dalla reciproca collaborazione fra i coniugi46 Fra i topoi discussi invece ricorre costantemente lrsquoorigine divina dellrsquoistituzione il matrimonio come prima cellula della societagrave e strumen-to di edificazione morale la procreazione quale elemento fondamentale per la continuitagrave della specie e fonte di riconoscimento pubblico la donna come consolatrice delle preoccupazioni quotidiane e sagace amministratri-ce dei beni familiari Non egrave un caso probabilmente che il riferimento alle

41 Theon RhG II p 121 6-14 Spengel = pp 83-84 Patillon Herm RhG II p 25 3-12 Rabe Aphthon RhG X p 41 15-21 Rabe = p 152 Patillon

42 [Dion Hal] Ars 233-241 Non egrave forse un caso che ci siano giunti exempla relativi esclusivamente a theseis in favore del matrimonio e che Teone (Theon RhG II p 125 15-16 Spengel = p 90 Patillon) alludendo alla thesis sulla procreazione faccia riferimento agli aspetti positivi del vincolo coniugale tale prospettiva aveva si-curamente un maggiore risvolto paideutico implicando la nozione di virtus e lrsquoesor-tazione allrsquoassolvimento degli officia

43 Theon RhG II p 120 15 Spengel = p 82 Patillon Herm RhG II p 25 18 Rabe Lib progymn VIII pp 550-561 Foerster Aphthon RhG X p 41 5 e 42 11-46 18 Rabe = pp 152-157 Patillon Nicol RhG XI p 71 20 Felten

44 Lib progymn VIII pp 550-561 Foerster Aphthon RhG X pp 42 11-46 18 Rabe = pp 153-157 Patillon [Dion Hal] Ars 233-241

45 Per lrsquoidea che sia la thesis di Teone (RhG II p 125 13-20 Spengel = p 90 Patillon) che quella di Libanio (progymn VIII p 553 1-2 Foerster) contengano una chiara matrice stoica evidente soprattutto nella convinta asserzione dellrsquoorigine naturale del matrimonio cf Laguna 1994 269

46 Lib progymn VIII p 554 11-18 Foerster lo stesso argomento egrave presente in epigr Bob 26 12 che come si egrave detto costituisce insieme allrsquoepigr 25 una thesis in utramque partem (cf infra p 300)

295Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

qualitagrave femminili trovi una puntuale corrispondenza nella scelta dei brani operata nelle antologie scolastiche47 Egrave interessante perograve evidenziare alcune peculiaritagrave del genus Aftonio nel definire questo progymnasma assimila le theseis praktikai a quelle politikai48 καὶ πολιτικαὶ μὲν αἱ πρᾶξιν ἔχουσαι πόλιν συνέχουσαν οἷον εἰ γαμητέον εἰ πλευστέον In effetti se si prendono in con-siderazione le argomentazioni a favore del matrimonio si puograve notare che il vincolo nuziale egrave considerato il fondamento delle istituzioni civili e del di-ritto della difesa e della sopravvivenza della πόλις la discussione si articola attraverso una serie di esortazioni a vivere rispettando i doveri del buon cit-tadino che permettevano di indottrinare i giovani studenti sui propri officia publica49 Possiamo invece farci unrsquoidea di quali accuse venissero mosse al matrimonio attraverso la testimonianza indiretta di Aftonio che simula un contraddittorio con i detrattori del vincolo nuziale rispondendo in partico-lare alle obiezioni di quanti lo consideravano fonte di sofferenza e proble-mi50 A tutte le accuse Aftonio ribatte facendo leva su argomenti fondati sal-damente su ideali civili e morali arrivando addirittura a trasformare i motivi di critica in elogio

Nonostante lrsquoevidente caratterizzazione lsquoseriarsquo che la dottrina retorica aveva destinato allrsquoargomento anche il genere comico influigrave sullrsquoapplicazio-ne pratica che le theseis avevano in campo declamatorio Due erano princi-palmente gli ambiti in cui esse venivano impiegate nelle suasoriae in cui alla struttura base della thesis venivano aggiunti il destinatario e le circostanze del discorso connotato da una spiccata componente deliberativa51 nelle con-

47 Lib progymn VIII pp 554 11-555 5 Foerster (con il matrimonio le ric-chezze si moltiplicano sia per il povero che per il ricco grazie alla collaborazione dei coniugi e alle capacitagrave amministrative della donna) Aphthon RhG X pp 42 24-43 6 Rabe = p 153 Patillon (il matrimonio incita alla virtugrave) [Dion Hal] ars 236-238 (il matrimonio egrave fonte di buone qualitagrave e consolazione delle afflizioni) Per un riscontro dei temi nei frammenti papiracei cf nn 28-29

48 Aphthon RhG X 41 18 Rabe = p 152 2 Patillon49 Lib progymn VIII pp 553 12-554 10 Foerster Aphthon RhG X pp 42

19-43 6 Rabe = p 153 Patillon50 Aphthon RhG X pp 43 11-46 18 Rabe = pp 154-157 Patillon51 Sullrsquoargomento cf Bonner 1949 8-9 che presenta numerosi exempla di come

avvenisse tale conversione con il riferimento a luoghi e circostanze determinate e su-pra Quint inst 2 4 24 e 3 5 8 Un tipico esempio era la thesis lsquobisogna dedicarsi alla navigazionersquo che opportunamente trasformata in suasoria poteva assumere la forma lsquoAlessandro delibera se si debba attraversare lrsquoOceanorsquo (Sen suas 1 Quint

296 FR Nocchi

troversiae52 ove invece le theseis offrivano il pretesto a coloro che si esibi-vano nellrsquoesecuzione di declamazioni fittizie di passare da discorsi specifici a riflessioni generali in particolare quelle relative alla corruzione dei tempi (de saeculo)53 che implicavano marginalmente considerazioni sullrsquoinfedeltagrave delle donne o sul vincolo matrimoniale Questi soggetti che potevano facil-mente essere assimilati ai loci communes54 erano utilissimi ai declamatori per lrsquoamplificatio Dalle testimonianze contenute nelle declamazioni di Seneca Retore si ricava lrsquoimpressione che fra gli scholastici imperasse la misoginia tantrsquoegrave lrsquoaccanimento con cui si scagliano contro i vizi muliebri nulla di stra-no dunque che tali acquisizioni giovanili continuassero ad influenzare la produzione successiva55 soprattutto nellrsquoepoca tardoantica in cui si era dif-fusa la tendenza a ricalcare modelli scolastici nella produzione adulta56 A questo punto perograve egrave bene chiedersi da quali fonti i declamatori traessero ispirazione per le loro invettive Molti degli argomenti discussi nel nostro epigramma come si dimostreragrave a breve sono mutuati dalla commedia ma essi non erano assolutamente estranei alla retorica si egrave giagrave visto come buona parte dei repertori a tema utilizzati per le theseis fossero tratti dai testi dram-matici ma essi continuavano ad essere impiegati negli esercizi piugrave avanzati I

inst 3 8 16) cosigrave anche Sen epist 14 13 in cui sono presenti le argomentazioni che venivano comunemente impiegate per disquisire sullrsquoatteggiamento che Catone avrebbe dovuto tenere durante la guerra civile una suasoria che costituiva uno svilup-po circostanziato dalla tesi relativa alla possibilitagrave per il saggio di partecipare alla vita politica (potest aliquis disputare an illo tempore capessenda fuerit sapienti res publica)

52 Per il complesso rapporto delle theseis con le controversiae cui accenna in maniera poco chiara Seneca Retore (contr 1 praef 12) cf Bonner 1969 1-26 Clarke 1951

53 Sen contr 1 praef 23 Bonner 1969 6-7 sostiene che molte delle declama-zioni di Seneca il Vecchio sottintendono questioni generali di carattere etico di-scusse comunemente come theseis ad esempio il dovere di obbedienza dei figli nei confronti dei padri il tema dellrsquoingratitudine Cf a questo proposito anche Pasetti 2008 115-116

54 In Quint inst 2 4 22 si parla implicitamente di loci de saeculo esistevano inoltre i loci philosophoumenoi che avevano una configurazione estremamente gene-rica (cf Sen contr 1 7 17)

55 Egrave ciograve che secondo De Decker 1913 23 sarebbe capitato a Giovenale che perpetuerebbe in versi le invettive de saeculo esperite negli esercizi di retorica

56 Cf Fernaacutendez Delgado 1994 303 Voumlssing 1997 37-45 216-217 605-610 Cribiore 2001 238-244 Stramaglia 2003 229-230 Agosti 2005 38-39 Stramaglia 2010 133-134

297Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

retori latini erano ben consapevoli dellrsquoutilitagrave che alle declamazioni poteva provenire dalla conoscenza del repertorio drammatico Non si spiega altri-menti il consiglio di Quintiliano che invita specificamente i declamatori a leggere con attenzione proprio le commedie di Menandro57 mentre sempre Quintiliano istituisce una stretta relazione fra i ruoli che i declamatori devo-no impersonare parlando nelle vesti di litigatores e le parti recitate dagli attori comici58 le rappresentazioni comiche costituivano un importante repertorio di ethe e pathe oltre che di argumenta

Un esempio emblematico di come i declamatori dovessero veramente im-personare determinati ruoli egrave rappresentato dalle declamazioni di Libanio in particolare alcune di esse mostrano chiaramente una matrice comica per il linguaggio impiegato ma soprattutto per lrsquoattenzione con cui viene presen-tato lrsquoethos del protagonista vicino a quello dei personaggi di piegraveces teatrali troviamo ad esempio la figura del parassita dellrsquoinvidioso del misantropo59 La declamazione 26 egrave incentrata sulla figura del dyskolos che ricorda lrsquoomo-nima commedia menandrea per carattere e modalitagrave espressive Lrsquouomo di-chiara di volersi suicidare percheacute non tollera piugrave la moglie eccessivamente loquace il ritratto della donna perograve assume una fisionomia piugrave chiara alla luce delle premesse dellrsquounione Il protagonista infatti rivela che la donna gli era stata presentata da un amico che di lei aveva soprattutto rilevato la presti-giosa discendenza e la sterminata ricchezza La declamazione quindi prende

57 Quint inst 10 1 71 ego tamen plus adhuc quiddam conlaturum eum decla-matoribus puto quoniam his necesse est secundum condicionem controversiarum plures subire personas patrum filiorum caelibum maritorum militum rusticorum divitum pauperum irascentium deprecantium mitium asperorum

58 Quint inst 3 8 51 11 1 38 La conoscenza dei caratteri inoltre serviva anche a prevenire le aspettative del pubblico riconoscendone le propensioni e le inclinazioni Infine questa profonda conoscenza dellrsquoanimo umano permetteva al declamatore di dipingere in toni negativi lrsquoethos dellrsquoavversario (Russell 1983 87-88 Russell 1996 10 e 113-114)

59 Si comprende dunque per quale motivo Libanio (epist 11 Foerster) racconti che nella sua scuola era solito far leggere ai propri allievi in particolare quelli dotati le opere drammatiche esse servivano per testarne le competenze interpretative e per assimilare i caratteri dei personaggi (cf Cribiore 2001 227) In realtagrave il metodo didattico aveva una lunga tradizione (cf Plut Dem 7) Quintiliano addirittura istituisce la docenza di un comoedus che legga con la giusta intonazione le piegraveces teatrali ma specifica che la scelta dei brani deve essere selettiva quod ita optime faciet si certos ex comoediis elegerit locos et ad hoc maxime idoneos id est actionibus similes (inst 1 11 13)

298 FR Nocchi

le mosse da un topos piuttosto diffuso fra i comici quello della donna ricca e per questo tiranna presente per lrsquoappunto nel nostro epigramma

Egrave soprattutto merito di Ugo Enrico Paoli aver chiarito lo stretto lega-me fra la commedia attica e le declamazioni latine riguardo al tema dellrsquouxor dotata equiparata impropriamente allrsquoepikleros greca60 Questa figura ricorre giagrave nelle declamazioni di Seneca il Vecchio e in quelle pseudo-quintilianee dove il rifiuto di un giovane di sposare la ricca ereditiera puograve divenire il pre-supposto per una requisitoria contro le moglie prepotenti omnes uxores di-vites servitutem exigunt crede mihi volet in suis regnare divitiis (Sen contr 1 6 5) inpotens malum est beata uxor Cum immensum pondus auri orba attulerit cum pecunia arcas nostras oneravit quid aliud quam beati serviemus (Sen contr 1 6 7) e il pretesto di un ripudio da parte di un padre ardens per il rifiuto del figlio di sposare unrsquoorfana ricca61 Il confronto con alcuni passi dellrsquoopera menandrea62 non lascia dubbi sulla matrice comica di questo soggetto che dal teatro evidentemente passava alle declamazioni divenendo caso giuridico ma il tema era affrontato esclusivamente nelle digressioni e non possedeva mai uno statuto autonomo

Da quanto si egrave detto finora si puograve ragionevolmente ipotizzare che il tema dello ψόγοςἐπαίνος γαμικῶν non fosse estraneo alle scuole di retorica e che la sua trattazione contemplasse anche valutazioni di carattere economico seb-bene queste fossero marginali rispetto alle considerazioni morali relative alla ricaduta pubblica ed ai vantaggi o svantaggi che il vincolo nuziale comporta-

60 Paoli 1943 19-29 spiega come nelle commedie latine venga trasposta e tra-visata una tipica situazione configurata nel diritto attico quella dellrsquoepikleros lrsquoorfa-na che costituiva la fortuna per il collaterale prossimiore lrsquounico che avesse il diritto di sposarla in quanto erede di tutto il patrimonio paterno Nella palliata romana (Caec ploc frr 142 ss e 158 ss R3 = Gell 2 23 9-13) essa diviene uxor dotata condizione ben diversa non potendosi paragonare lrsquointero patrimonio ad una dote per quanto ingente Per gli opportuni riferimenti al diritto greco rimando senzrsquoaltro allrsquoesauriente contributo di Belardinelli 1998 269 n 15 e 17 per il ruolo di questa figura nella commedia greca cf infra p 302

61 Sen contr 1 6 Quint decl 376 Nelle declamazioni di Seneca e Quintiliano laddove il ripudio del figlio egrave giustificato con il rifiuto da parte di questo di sposare unrsquoorba il termine acquista il significato generico di lsquoorfanarsquo lsquosenza sostegnorsquo e non quello di epikleros (erede unica) per quanto le declamazioni latine prendano spunto dalle commedie greche in cui questa figura era topica a Roma essa non trovava corri-spondenza giuridica Lrsquoorba dives egrave dunque la donna che costituisce il buon partito percheacute semplicemente ricca e non unica erede (Paoli 1943 24-27)

62 Cf infra p 303

299Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

va per lo sviluppo civileSe dunque occorre ricercare altrove lrsquoispirazione prima dellrsquoepigramma

22 maggiore egrave invece il debito che il componimento ha nei confronti della tecnica argomentativa Lrsquoepigramma infatti sembrerebbe rielaborare spunti provenienti dalla commedia secondo una struttura retorica si configurereb-be dunque come una sorta di progymnasma poetico e una dura satira miso-gina contro il vincolo matrimoniale63

Non deve stupire lrsquoapplicazione di schemi retorici a forme poetiche que-sto epigramma infatti non egrave un unicum nel suo genere Sia lrsquoIppolito euripi-deo (vv 88-120) che la Phaedra senecana (vv 435-482) contengono theseis in versi pro e contro il matrimonio il discorso di Anna rivolto a Didone per convincerla a cedere alla passione (Aen 4 31-53) egrave una suasoria e soprattut-to la sesta satira di Giovenale ricalca in forma piugrave estesa i medesimi moduli argomentativi64 infine Stanley F Bonner ha ampiamente dimostrato come Ovidio negli Amores e nelle Metamorfosi subisca lrsquoinfluenza della suasoria65 Del resto questo non egrave il solo caso in cui esercizi che correntemente venivano praticati nelle scuole di retorica in forma prosastica in vista della pratica fo-rense avevano anche una ricaduta in ambito poetico66

Quintiliano riconduce chiaramente la thesis al genus deliberativum evidenziando che qualora vengano precisati i destinatari essa diviene una suasoria Lrsquoepigramma 22 in effetti presenta una serie di argomentazioni

63 Bellandi 2003 1-364 Il primo ad evidenziare questa matrice retorica della sesta satira di Giovenale

egrave stato De Decker 1913 19 seguito da Braund 1992 78-81 Bellandi 2003 1-2 Watson 2008 275

65 Bonner 1949 149-152 ulteriori esempi sono contenuti in Laguna 1994 267-268 che dimostra lrsquoappartenenza al genus di Stat silv 1 2 161-200 sulla base di unrsquoaccurata analisi strutturale Lrsquoautore inoltre si spinge oltre postulando la teo-rizzazione retorica della thesis a partire dal corpus letterario preesistente (p 267) Per unrsquoapplicazione dello schema proginnasmatico allrsquointerno di una argomentazione omiletica di S Basilio cf Valdeacutes Garciacutea 2007 701-709

66 Basti ricordare lrsquoosservazione fatta da Quintiliano a proposito dellrsquoesercizio del-la prosopopea (che nel curriculum configurato da Quintiliano egrave bene qui ricordarlo egrave collocato allrsquointerno della trattazione della suasoria) del quale mette in rilievo lrsquoutilitagrave anche per i futuri poeti (Quint inst 3 8 49) Nei papiri del resto lrsquoesercizio dellrsquoeto-peaprosopopea comunemente trattato nei manuali di retorica come un esercizio in prosa risulta essere stato praticato a scuola anche in versi cf Fernaacutendez Delgado 1994 299-305 piugrave in generale per gli esercizi scolastici di trascrizione e di composizio-ne in versi cf Cribiore 1996 204-253 e 259-262 Pordomingo 2001 707-720

300 FR Nocchi

incalzanti che mirano a dissuadere Zoilo dal prender moglie cui segue una conclusione secondo lo schema previsto dai trattati di retorica Egrave evidente dunque la presenza della finalitagrave persuasiva e delle procedure tipiche del ge-nus In particolare ricorrono nel componimento anche i loci che venivano impiegati per il biasimo o per lrsquoelogio di una determinata circostanza nel discorso deliberativo infatti la decisione veniva presa attraverso una disa-mina precisa dei cosiddetti τελικὰ κεφάλαια67 i principi del sommo bene per cui lrsquointerlocutore era guidato nella scelta in base a ciograve che per lui era conveniente giusto opportuno Nellrsquoepigramma bobbiese prevalgono le considerazioni di opportunitagrave La tractatio include precisamente quattro ar-gomentazioni tre incentrate sul fattore economico ed una sulle attrattive femminili tutte collegate da anafora (si) e variatio (nisi) Sebbene il poeta ricerchi chiaramente un certo equilibrio nella distribuzione della materia at-tribuendo a ciascuna argomentazione un distico in forma sentenziosa lrsquoim-pressione complessiva egrave di una disarmonica ripartizione in cui prevalgono chiaramente le considerazioni patrimoniali e la requisitoria contro le donne belle ed infedeli non ha un equivalente capovolgimento

In realtagrave il poeta bobbiese non fa altro che applicare un metodo impara-to a scuola rielabora materiali comici gli stessi testimoniati nelle antologie papiracee sulla base di schemi retorici ma in questo caso sceglie la forma poetica non diversamente da quanto avviene nellrsquoepigramma 36 Anche in questo caso infatti come ho chiarito altrove68 il poeta compone unrsquoetopea epistolare in versi servendosi delle proprie reminiscenze ovidiane ed impie-gando strumenti retorici solitamente applicati in prosa Si tratta di un lusus poetico caro ai poeti tardo antichi che si compiacciono di mettere alla prova le proprie competenze letterarie sulla base di schemi appresi in giovinezza

Allrsquointerno della silloge il tema relativo al coniugium ritorna in due epi-grammata longa il 25 e 26 che insieme ricalcano i moduli di una thesis in utramque partem Si tratta di due traduzioni tratte rispettivamente da Po-sidippo e Metrodoro69 in cui sono presentati due atteggiamenti antitetici nei confronti della vita uno piugrave pessimista lrsquoaltro possibilista In questi due componimenti sono discussi numerosi argumenta tipici non solo delle diatri-be ma anche delle theseis retoriche ad esempio la quaestio relativa allrsquooppor-

67 Aphthon RhG X p 42 8-10 Rabe = p 152 Patillon68 Cf Nocchi 201269 Rispettivamente AP 9 359 e 9 360

301Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

tunitagrave di avere figli (25 11-12 26 17-18) al pericolo comportato dai viaggi in mare (25 4 26 4) alla convenienza di intraprendere la carriera militare (25 7-8 26 9-10) o politica (25 1-2 26 1-2)70 Quanto al vincolo matri-moniale tornano temi giagrave diffusamente incontrati nelle theseis di Libanio e Aftonio ovvero il timore di perdere la serenitagrave a causa dei crucci di una vita matrimoniale (25 9) e le capacitagrave manageriali della donna (26 11-12) La mia impressione egrave che nella scelta degli epigrammi il presunto compilatore della silloge si sia fatto influenzare soprattutto dalle memorie scolastiche e che abbia selezionato quei componimenti che nella struttura e nei temi gli erano familiari per formazione71

I temi comiciSe la struttura dellrsquoepigramma egrave dunque retorica il contenuto sembra richia-mare fondamentalmente la trattazione del tema operata dal genere comico-epigrammatico in cui il motivo economico egrave preponderante

Il componimento egrave strutturato soprattutto nella prima parte secondo una successione chiaramente ponderata il poeta infatti prende in considerazione tutte le combinazioni relative ai rapporti economici fra coniugi partendo ov-viamente dalla prospettiva maschile Lo schema egrave pressappoco questo

I distico = povero + poveraII distico = povero + riccaIII distico = ricco + povera

Il modello greco a cui il poeta bobbiese si ispira egrave stato identificato da Wolfgang Speyer72 in Anassandride insigne rappresentante della Mese che fra i suoi frammenti annovera anche un lungo brano dalle evidenti consonan-ze con il nostro epigramma

Ὅστις γαμεῖν βουλεύετrsquo οὐ βουλεύεταιὀρθῶς διότι βουλεύεται χοὔτω γαμεῖ

70 Theon RhG II p 120 15-16 Spengel = p 82 Patillon Aphthon RhG X p 41 17-18 Rabe = p 152 Patillon

71 Per ulteriori riferimenti ai temi scolastici contenuti nella raccolta cf Nocchi 2012

72 Speyer 1963 23

302 FR Nocchi

Πολλῶν κακῶν γάρ ἐστιν ἀρχὴ τῷ βίῳἬ γὰρ πένης ὢν τὴν γυναῖκα χρήματαλαβὼν ἔχει δέσποιναν οὐ γυναῖκrsquo ἔτιἧς ἐστι δοῦλος καὶ πένης ἢν δrsquo αὖ λάβῃμηδὲν φερομένην δοῦλος αὐτὸς γίνεταιδεῖ γὰρ τὸ λοιπὸν ἀνθrsquo ἑνὸς τρέφειν δύοἈλλrsquo ἔλαβεν αἰσχράν οὐ βιωτόν ἐστrsquo ἔτιοὐδrsquo εἴσοδος τὸ παράπαν εἰς τὴν οἰκίανἈλλrsquo ἔλαβεν ὡραίαν τις οὐδὲν γίνεταιμᾶλλόν τι τοῦ γήμαντος ἢ τῶν γειτόνωνὥστrsquo οὐδαμῶς κακοῦ γrsquo ἁμαρτεῖν γίνεται73

Nonostante lrsquoindiscutibile corrispondenza tematica fra i due testi risul-tano notevoli le differenze che rivelano il sottile sforzo di rielaborazione da parte del poeta in particolare il maggior risalto attribuito nellrsquoepigramma bobbiese alla struttura argomentativa Giagrave dal primo distico infatti il gioco paranomastico ottenuto con lrsquoanafora del nome Zoilo il poliptoto paupe-rie pauperiem il richiamo di suoni fra egenam iunges conferisce ai versi una certa coesione ed efficacia Ogni distico inoltre egrave costruito in maniera analoga nellrsquoesametro viene introdotta la protasi con anafora della particella ipotetica e nel pentametro sono immancabilmente presentate le conseguenze nefaste delle scelte I primi tre esametri in particolare si chiudono con un riferimento alla donna che qualifica la sua condizione economica Inoltre nellrsquoepigramma lrsquoultimo distico enuncia perentoriamente la conclusione sca-turita dalle considerazioni precedenti che nel frammento di Anassandride viene anticipata perdendo di incisivitagrave Il componimento bobbiese quindi mostra una proporzione simmetrica che farebbe pensare ad uno schema pre-costituito nel quale il poeta inserisce una serie di motivi topici

Le prime due eventualitagrave contemplate in epigr Bob 22 si riferiscono alla condizione svantaggiosa del marito povero sia nel caso che questi si unisca ad una donna di condizione analoga sia che sposi una ricca Si tratta di un tema frequente soprattutto nella commedia greco-latina e nellrsquoepigrammatica

In particolare lrsquoidea che la donna ricca proprio in virtugrave delle sue possibili-tagrave economiche sia viziata e prepotente e tiranneggi il marito contravvenendo cosigrave allrsquoidea tradizionale della supremazia maschile nel coniugium egrave un luogo comune soprattutto della commedia di mezzo e menandrea quindi ereditato

73 Anaxandr fr 53 K-A = Stob 4 22b 28 p 513 Hense

303Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ed adattato da quella ceciliana74 plautina75 e terenziana76 a noi sono giunti alcuni titoli relativi alla figura dellrsquoepikleros greca77 ma dai pochi frammenti superstiti si evince quale importanza questa donna avesse nello svolgimen-to della trama78 Esempio emblematico del topos egrave il ritratto menandreo del marito frustrato costretto dalla moglie ricca ereditiera a cacciare la servet-ta in cui ritorna il riferimento allrsquoepikleros dipinta come despoina che sottrae allrsquouomo i piaceri della vita79 Il motivo economico egrave riproposto con argomen-tazioni piugrave vicine a quelle dellrsquoepigramma bobbiese in un altro frammento dello stesso autore dove al tema del matrimonio vantaggioso si associa quello della perdita della libertagrave e della serenitagrave un motivo tra lrsquoaltro presente anche nellrsquoepigr Bob 47 traduzione fedele di Pallada (App Anth 3 314 nr 145)

74 Furono autori di commedie latine dal titolo Epiclerus Cecilio Stazio (fr 1-2 R3) e Turpilio (frr 1-13 R3) per il quale cf Quint inst 10 1 10 cf anche Caec ploc frr 142-147 e 158-162 R3 = Gell 2 23 9-13 (cf infra) In particolare per i frammenti di Cecilio Stazio si veda Guardigrave 1974 74-76 161-168 Sulla traduzione ceciliana di Menandro in Aulo Gellio cf Gamberale 1969 75-90

75 Plaut Aul 534-535 nam quae indotata est ea in potestate est viri dotatae mac-tant et malo et damno viros Ulteriori riferimenti testuali in Schuhmann 1977

76 Sullrsquoepidikasia (procedura legale in base a cui il parente prossimiore prendeva in affidamento lrsquoepikleros) egrave basata la trama del Phormio alle medesime leggi fanno riferimento gli Adelphoi (vv 650-659)

77 Si possono ad esempio ricordare Antifane (fr 94 K-A) Alessi (frr 78-81 K-A) Difilo (fr 40 K-A) Diodoro (fr 2 K-A) e ovviamente Menandro che sembra aver scritto addirittura due commedie su questo soggetto (sullrsquoambiguitagrave di questa notizia ed in generale sul ruolo dellrsquoepikleros nel diritto e nella commedia gre-ca cf Belardinelli 1998 264-270)

78 La rilevanza attribuita a questa figura nelle trame comiche della Mese e della Nea egrave dovuta secondo Belardinelli 1998 267 ai cambiamenti socio-economici intercorsi nel III-IV sec a C quando lrsquoistituto nato eminentemente per permettere la propagazione della stirpe (Plut Sol 20 2-5) era divenuto in forma esclusiva uno strumento di arricchimento

79 Men ploc fr 296 K-A = Gell 2 23 8 ἐπrsquo ἀμφότερα νῦν ἅτrsquo ἐπίκληρος οὖσα δή μέλλει καθευδήσειν κατείργασται μέγα καὶ περιβόητον ἔργον ἐκ τῆς οἰκίας ἐξέβαλε τὴν λυποῦσαν ἣν ἐβούλετο ἵνrsquo ἀποβλέπωσι πάντες εἰς τὸ Κρωβύλης πρόσωπον ἥ γrsquo εὔγνωστος εἶχέ με γυνή δέσποινα καὶ τὴν ὄψιν ἣν ἐκτήσατο ὄνος ἐν πιθήκοις ἐστὶ δὴ τὸ λεγόμενον Τοῦτο σιωπᾶν βούλομαι τὴν νύκτα τὴν πολλῶν κακῶν ἀρχηγόν Οἴμοι Κρωβύλην λαβεῖν ἔμrsquo ἑκκαιδεκατάλαντον ὦ θεοί γύναιον οὖσαν πήχεως Εἶτrsquo ἐστὶ τὸ φρύαγμα εἴπως ἀνυπόστατον μὰ τὸν Δία τὸν Ὀλύμπιον καὶ τὴν Ἀθηνᾶν οὐδαμῶς Παιδισκάριον θεραπευτικὸν δὲ λόγου τάχιον ἀπαγέσθω δέ τις ἢ ἄρrsquo ἀντεισαγάγοι Cf anche fr 297 K-A = Gell 2 23 11

304 FR Nocchi

Ὅταν πένης ὢν καὶ γαμεῖν τις ἑλόμενοςτὰ μετὰ γυναικὸς ἐπιδέχηται χρήματααὑτὸν δίδωσιν οὐκ ἐκείνην λαμβάνει80

Analoghe considerazioni si trovano in Alessi

Ὦ δυστυχεῖς ἡμεῖς πεπρακότεςτὴν τοῦ βίου παρρησίαν καὶ τὴν τρυφὴνγυναιξὶ δοῦλοι ζῶμεν ἀντrsquo ἐλευθέρωνἜπειτrsquo ἔχειν προῖκrsquo οὐχὶ τιμὴν πάσχομενπικράν γε καὶ μεστὴν γυναικείας χολῆςἩ τῶν γὰρ ἀνδρῶν ἐστι πρὸς ἐκείνην μέλιοἱ μέν γε συγγνώμην ἔχουσrsquo ἀδικούμενοιαὗται δrsquo ἀδικοῦσαι καὶ προσεγκαλοῦσrsquo ἔτιὧν οὐκ ἐχρῆν ἄρχουσιν ὧν δrsquo ἄρχειν ἐχρῆνἀμελοῦσιν ἐπιορκοῦσιν οὐδὲ ἓν κακὸνἔχουσι καὶ κάμνειν λέγουσrsquo ἑκάστοτε81

Dallrsquoepigrammatica greca invece potrebbero essere giunte al poeta bobbiese le suggestioni relative al tema del matrimonio fra poveri lrsquoipote-si sembrerebbe avvalorata dal largo influsso del genus registrato nellrsquointera silloge82 NellrsquoAnthologia Palatina assistiamo ad una serie di variazioni sul tema con amaro disincanto lrsquounione egrave descritta come una guerra continua a causa dagli enormi disagi dovuti allo stato di indigenza83 Spesso il proble-ma egrave risolto con stratagemmi non proprio edificanti per sbarcare il lunario

80 Men fr 802 K A = Stob 4 22d 95 p 533 Hense Sempre Menandro (fr 805 K-A = Stob 4 22f 130 p 548 Hense) paragona la donna ricca ad una punizio-ne divina e definisce chi comunemente egrave considerato felice per la grande dote uno sventurato ὅστις γυναῖκrsquo ἐπίκληρον ἐπιθυμεῖ λαβεῖν πλουτοῦσαν ἤτοι μῆνιν ἐκτίνει θεῶν ἢ βούλετrsquo ἀτυχεῖν μακάριος καλούμενος

81 Alex fr 150 K-A82 Mariotti 1962 coll 52-61 Canali ndash Nocchi 2011 11-1983 AP 11 6 πτωχοῦ ἐστι γάμος κυνέα μάχα εὐθὺ κυδοιμός λοιδορίαι πληγαί

ζημία ἔργα δίκαι lrsquoepigramma di Callictere evidenzia gli inconvenienti dellrsquounio-ne attraverso la sequenza di asindeti e omoteleuti Sul tema cf anche AP 9 442 di Agatia Scolastico e 11 388 di Lucillio in cui si aggiungono anche le difficoltagrave legate allrsquoesistenza della prole (Longo 1967 77) infine in AP 5 267 di Agatia Scolastico un epigramma in forma dialogata il matrimonio con una donna povera viene consi-derato atto di follia

305Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

il marito si fa mantenere dalla moglie costringendola alla prostituzione84 Raramente i poeti epigrammatici si pronunciano favorevolmente su un matrimonio di un uomo benestante con una donna povera85 al contrario si preferisce lrsquounione fra coniugi di pari condizione86 In effetti questo ar-gomento trova puntuale riscontro anche in ambito paremiografico87 e nei trattati filosofici in questrsquoultimo caso perograve il discorso non assume i toni della polemica tipici del genere comico ed epigrammatico ma egrave inserito in un ragionamento piugrave ampio relativo ai pericoli che possono minare il conseguimento della virtus La condizione di inferioritagrave di un marito po-vero ad esempio puograve determinare la sua acquiescenza ai tradimenti di una moglie libertina nam quid ndash ait Seneca ndash de viris pauperibus dicam quorum in nomen mariti et ad eludendas leges quae contra celibes datae sunt pars magna conducitur Quomodo potest regere more set praecipere castitatem et mariti auctoritatem tenere qui nupsit88 Lrsquoargomento finanziario perograve ne-gli scritti filosofici non assume mai la centralitagrave ricoperta negli epigrammi dellrsquoAnthologia e nella commedia89

84 AP 11 4 di Parmenione il poeta in questo epigramma insiste soprattutto sullrsquoatteggiamento compiacente del marito ignaro di qualsiasi considerazione mo-rale pur di vivere nellrsquoagio sullrsquoargomento cf Longo 1967 98 Piugrave spesso lrsquoidea del buon matrimonio viene associata a quella dellrsquounione con donne anziane ricercate soprattutto per la dote e lrsquoeventualitagrave della loro rapida dipartita mentre lrsquouomo si consola con lrsquoancella giovane (AP 11 202 adespoto) sul tema si vedano anche 11 65 di Parmenione e 11 425 adespoto Lrsquoargomento egrave ripreso in epigr Bob 23 e 24 ma era giagrave particolarmente caro a Marziale (cf 9 80 e 8 12 1-2 in cui si gioca sullrsquouso del verbo nubo riferito allrsquouomo non diversamente da Sen matr fr 29 V)

85 AP 7 648 di Leonida di Taranto86 AP 7 89 di Callimaco87 Diog Laert 1 4 8 cf Tosi 1991 nr 1442 (= Ov Her 9 32) e 1443 (= Plaut

Asin 87)88 Sen matr fr 29 V le medesime considerazioni si trovano nel pitagorico Cal-

licratida (in Stob 4 28 18 p 687 Hense) ed in Plut lib educ 13f-14a il quale perograve prospetta anche una posizione piugrave moderata consigliando di preferire sempre la virtugrave nella scelta della donna ma di godere anche della ricchezza qualora essa si aggiunga come spontaneo complemento (amat 754a-b) infine il tema egrave presente nei cristiani (Tert uxor 2 8 4 Hier epist 127 3) dove egrave inserito nella recriminato-ria sullrsquoadulterio

89 Anche nel De matrimonio di Seneca (matr fr 54 V) dove egrave presente una sintesi dei primi quattro versi dellrsquoepigramma bobbiese (pauperem alere difficile est divitem ferre tormentum) lrsquoadagio egrave posto a conclusione di un lungo ragionamento tratto dallrsquoaureolus liber di Teofrasto volto a dissuadere il sapiente dal matrimonio

306 FR Nocchi

Anche i pericoli connessi alla bellezza femminile di cui si parla nei ver-si 7-8 del nostro epigramma erano proverbiali Oltre ai versi anassandridei il poeta bobbiese avragrave avuto presente il noto detto popolare ἐὰν μὲν γήμῃς αἰσχράν ἕξεις ποινήν ἂν δὲ καλήν ἕξεις κοινήν la cui origine paremiologica egrave dimostrata dallrsquoannominatio90 Il tema tra lrsquoaltro trova un trattamento equi-valente nel mondo latino nelle Sententiae di Publilio Siro maximo periclo custoditur quod multis placet non facile serves quod multis placet91 ma ritorna anche nelle controversiae senecane sempre come locus a latere nihil in corpo-re uxoris suae plus maritus quam quilibet alienus peregrinusve cognoverit92

Lrsquoanonimo poeta del resto non si limita a rielaborare i versi di Anassan-dride ma aggiunge anche un distico del tutto innovativo che rivela la sua vo-lontagrave di romanizzare il componimento Questa scelta ha importanti risvolti anche dal punto di vista strutturale Lrsquoautore come si egrave detto incentra lrsquoepi-gramma soprattutto sul fattore economico relegando ad un ruolo marginale o tralasciando del tutto le ulteriori considerazioni contrarie al matrimonio che invece erano discusse nella fonte greca in particolare egli sostituisce il distico relativo ad una sposa poco avvenente con unrsquoulteriore valutazione patrimoniale La sua dunque non egrave una traduzione fedele come avviene per la maggior parte degli Epigrammata Bobiensia ma presenta un certo grado di originalitagrave nella delimitazione del tema e nella sua ricontestualizzazione In effetti i versi 3-4 introducono una terza alternativa allrsquoevenienza di un ma-trimonio fra due poveri o fra uxor dotata e marito indigente Lrsquoeventualitagrave egrave che un uomo ricco proverbialmente rappresentato da Lucullo e Crasso93 sposi una cliens sine re una donna nullatenente ma libera Se lrsquoipotesi fino

(nec posse quemquam libris et uxori pariter inservire) Una rivisitazione moderna del tema egrave presente in Boccaccio (Esposizioni sopra la Commedia sect 31 Corbaccio sect 247)

90 Nelle fonti il proverbio non ha unrsquoattribuzione univoca Diogene Laerzio lo attribuisce ora a Bione di Boristene (4 48) ora ad Antistene (6 3) Aulo Gellio (5 11 2) sostiene che si tratti della risposta pronunciata da Biante di Priene ad un tale che lo interrogava sullrsquoopportunitagrave di sposarsi infine Stobeo (4 22a 17 p 497 Hense) pensa sia stato formulato da un uomo in risposta a Pittaco (Grilli 1953 178 Barigazzi 1966 542-543)

91 Publil sent M 18 v 326 R F 32 v 408 R92 Sen contr 2 7 2 Il tema si iscrive allrsquointerno dellrsquoinvettiva contro la corruzio-

ne delle matrone romane Cf anche Sen contr 2 1 24 per ulteriori fonti retoriche relative al locus de saeculo cf De Decker 1913 19-29

93 In molti scrittori il suo nome egrave sinonimo di ricchezza (Cic Att 1 4 3 2 4 2 off 1 25 Sall Catil 48 5 Sen epist 119 9 dial 7 21 3)

307Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ad ora postulata di una matrice retorica del componimento egrave valida il poeta sostituirebbe il tipico exemplum mitologico presente immancabilmente in tutte le theseis scolastiche94 con due exempla storici ma per cosigrave dire assunti ormai a paradigma indiscusso della ricchezza Anche la scelta dei due per-sonaggi storicamente noti come ricchi possidenti sembra ben ponderata Lucullo e Crasso rappresentano due modi antitetici di vivere la ricchezza Plutarco li pone a confronto in piugrave di unrsquooccasione dipingendo Crasso come avido e parsimonioso Lucullo come uno sperperatore95 Resta da capire il riferimento alla cliens i lessicografi e i grammatici latini concordano nel ri-ferire il termine sia al genere maschile che a quello femminile cliens tam hic quam haec96 ma di fatto le uniche due attestazioni al femminile a noi per-venute in latino sono quelle presenti in unrsquoepistola di San Girolamo (130 6)97 ed in unrsquoepigrafe98 Troviamo invece piugrave volte attestato il sinonimo clienta soprattutto in contesto comico in particolare il termine egrave usato da Plauto99 ndash in riferimento alle fanciulle sottoposte allrsquoauctoritas di un uomo anziano per lo piugrave prostitute o schiave ndash o in Afranio cliens communis ge-

94 Ad esempio si veda Aphthon RhG X p 43 7 Rabe = p 153 Patillon Lib progymn VIII pp 551-552 Foerster

95 Plutarco accomuna i due personaggi in un passo in cui Catone rimprovera aspramente il ricco gaudente lsquoοὐ παύσῃrsquo ἔφη lsquoσὺ πλουτῶν μὲν ὡς Κράσσος ζῶν δrsquo ὡς Λεύκολλος λέγων δrsquo ὡς Κάτωνrsquo (Plut Luc 40 3) ma il confronto risulta evidente anche dalla descrizione dei banchetti (Plut Luc 40 1 νεόπλουτα δrsquo ἦν τοῦ Λευκόλλου τὰ δεῖπνα τὰ καθrsquo ἡμέραν οὐ μόνον στρωμναῖς ἁλουργέσι καὶ διαλίθοις ἐκπώμασι καὶ χοροῖς καὶ ἀκροάμασιν ἐπεισοδίοις ἀλλrsquo ὄψων τε παντοδαπῶν καὶ πεμμάτων περιττῶς διαπεπονημένων παρασκευαῖς ζηλωτὸν ἀνελευθέροις ποιοῦντος ἑαυτόν Cras 3 1 ἐν δὲ τοῖς δείπνοις ἡ μὲν κλῆσις ἦν ὡς τὰ πολλὰ δημοτικὴ καὶ λαώδης ἡ δrsquo εὐτέλεια τὴν καθαριότητα καὶ φιλοφροσύνην ἡδίονα τοῦ πολυτελοῦς εἶχε) e delle ville (Luc 39 2 εἰς παιδιὰν γὰρ ἔγωγε τίθεμαι καὶ οἰκοδομὰς πολυτελεῖς καὶ κατασκευὰς περιπάτων καὶ λουτρῶν καὶ ἔτι μᾶλλον γραφὰς καὶ ἀνδριάντας καὶ τὴν περὶ ταύτας τὰς τέχνας σπουδήν ἃς ἐκεῖνος συνῆγε μεγάλοις ἀναλώμασιν εἰς ταῦτα τῷ πλούτῳ ῥύδην καταχρώμενος ὃν ἠθροίκει πολὺν καὶ λαμπρὸν ἀπὸ τῶν στρατειῶν ὅπου καὶ νῦν ἐπίδοσιν τοιαύτην τῆς τρυφῆς ἐχούσης οἱ Λευκολλιανοὶ κῆποι τῶν βασιλικῶν ἐν τοῖς πολυτελεστάτοις ἀριθμοῦνται Cras 2 6 τοσούτους δὲ κεκτημένος τεχνίτας οὐδὲν ᾠκοδόμησεν αὐτὸς ἢ τὴν ἰδίαν οἰκίαν ἀλλrsquo ἔλεγε τοὺς φιλοικοδόμους αὐτοὺς ὑφrsquo ἑαυτῶν καταλύεσθαι χωρὶς ἀνταγωνιστῶν)

96 Caper gramm VII 108 16 Keil97 Hier epist 130 698 CIL VI 3442 Sagitti Memoriae Corneliae Musae clienti carissimae piissimae

feminae quae vixit ann XVIII m VIIII d XVIIII Verus evoc Aug99 Fest p 53 L clientam pro cliente Plautus dixit

308 FR Nocchi

neris est invenimus tamen et clientam apud Afranium in Pompa lsquointerim tua clientarsquo 100 Si tratta evidentemente di un uso traslato del termine il cliens infatti egrave giuridicamente libero ma si pone sotto la tutela di un uomo potente per riceverne la protezione101 ed egrave a questo tipo di rapporto che allude il vec-chio Damone quando nella Rudens102 si vanta di essere divenuto il paladino di due belle ragazze (clientas) sfuggite ad un lenone le stesse che poco prima apostrofa come mulierculae termine dalle evidenti implicazioni dispregiati-ve allo stesso modo va inteso il termine clienta riferito alla meretrix adules- cens del Miles gloriosus che il vecchio Periplectomeno afferma di possedere Egli infatti puograve costringerla a prestarsi come avvenente corteggiatrice del soldato protagonista della piegravece solo in quanto sottoposta alla propria po-testas103 Egrave altamente probabile che anche nellrsquoepigramma bobbiese il poeta non alluda specificamente allrsquoistituto giuridico della clientela ma impieghi il termine in senso traslato per indicare una donna povera che per necessitagrave si pone sotto la protezione di un uomo ricco come farebbe un vero cliens Ciograve che mi sembra interessante perograve egrave che la situazione anche in questo caso sembra tratta da un contesto comico coerentemente con la scelta di fondo operata dal poeta bobbiese Rilevante egrave anche lrsquouso ossimorico della iunctura pannosae nobilitatis lrsquoattributo pannosus inteso come qui nel senso di lsquove-stito di straccirsquo si trova soprattutto in epoca tarda negli scrittori cristiani104 ma compare giagrave in Seneca ed in Apuleio Anche in questo caso il termine va inteso in senso traslato come lsquopoverorsquo i figli nati da questo matrimonio non possono che essere degli straccioni in quanto nati e allevati da madre povera che finisce per depauperare il patrimonio del marito non avendo contribuito ad incrementarlo con la sua dote

La matrice scolastica dellrsquoepigramma bobbiese si manifesta dunque sot-to molteplici forme nellrsquoesercizio traduttivo nel rispetto dello schema reto-rico ed anche nella rielaborazione delle fonti drammatiche Nonostante la

100 Char gramm I 100 16 Keil Il termine egrave attestato anche una sola volta in Orazio (carm 2 18 8) come sinonimo di ancilla e in Frontone (p 32 18 N) con la stessa accezione

101 Per la condizione dei clientes si vedano Dion 2 9 2 ss Cic rep 2 9 16 Plut Rom 13 5 Fest p 262 L per unrsquointeressante ipotesi sulla nascita dellrsquoistituto cf Franciosi 1986 271-281

102 Plaut Rud 893103 Plaut arg Mil II 13 Mil 789104 Cf ThlL X 1 s v pannosus 230 63-231 30 (Hodges)

309Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

notorietagrave del tema perograve il poeta consegue un certo grado di originalitagrave nella trasposizione dallo schema metrico della commedia alla forma epigrammati-ca del distico ed introducendo nella serrata tractatio lrsquoistituto della clientela tipicamente romano

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310 FR Nocchi

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Torre 2000 = Ch Torre Il matrimonio del sapiens Ricerche sul De matrimo-nio di Seneca Genova 2000

313Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

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18-20 Aprile 1988) Torino 1989 Valdeacutes Garciacutea 2007 = MA Valdeacutes Garciacutea La estructura progimnasmaacuteti-

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Vottero 1998 = D Vottero (a cura di) Lucio Anneo Seneca I frammenti Bologna 1998

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Zicari = M Zicari Note al testo degli Epigrammata Bobiensia laquoStudUrb(B)raquo 33 (1959) 248-249

Universitagrave degli studi di Cassinofrancescaromananocchiyahooit

Venuste Noster Abstract

Gabriele Burzacchini Asclepiade tra Alceo e CatulloThis paper analyses in the light of recent studies a clear case of aemulatio or imitatio cum variatione namely the intertextual relation between Alcaeus fr 346 V and Asclepiades 16 G-P (= AP 1250) as well as the precise allusion of Catullus 5 5f which most probably draws inspiration from the Samian epigrammatist (brevis lux ~ δάκτυλος ἀώς nox est perpetua una dormienda ~ τὴν μακρὰν νύκτrsquo ἀναπαυσόμεθα) even though the inner meaning of the Catullian poem is completely different

Albio Cesare Cassio Lrsquoeroe Lakedaimon e gli onori funebri per i re di Spar-ta (orac ap Herodot 7 220 = nr 100 Parke-Wormell)

This note deals with line 4 of the oracle transmitted by Herodotus 7220 πενθήσει βασιλῆ φθίμενον Λακεδαίμονος οὖρος It is argued that Λακεδαίμονος οὖρος is unlikely to refer to the city of Sparta as the lsquobulwark of Lacedaemonrsquo as Stein and Parke amp Wormell maintained This expression means as Macan saw in 1908 lsquothe boundary of the hero Lacedaemonrsquo while πενθήσει certainly refers to the compulsory mourning imposed by the Spartans upon the peri- oikoi and the helots when a Spartan king died

Massimo Di Marco Detorsio di glosse omeriche solecismi presunti puns bi-linguistici in Ammiano (AP 11 16 146 180)

This paper offers a new interpretation of three epigrams of Ammianos In AP 11 16 the use of the Homeric gloss ἐγχεσίμωρος implies a malicious metapoiesis of a Lucilliosrsquo verse The meaning of AP 11146 is paradoxical the orator Flaccus is sure he will improve his Greek after a stay in Cyprus (the soloecismsrsquo home) It will be also proved as wrong the common reading of AP 11 180 νώναις as a bilingual pun

718 Venuste Noster

Lucio Ceccarelli La costruzione del distico elegiaco latino il rapporto tra primo emistichio dellrsquoesametro e primo emistichio del pentametro

This study proposes to verify whether in the latin elegiac distich it might be possible to recognize a mutual influence between hexameter and pentam-eter as far as the realization of the metric scheme is concerned The test con-ducted on a corpus comprehending almost all the latin elegiac distichs from Catullus to Venantius Fortunatus suggests a substantially negative answer

Marco Filippi Alcune osservazioni su Acc arm iud fr III R3 vv 148-149Acc arm iud 148-149 is quoted from Macrobius as a model of Verg Aen 10 449-450 with which it shows a clear similarity of context The fragment has a proverbial character (lsquowho fights a brave enemy even if is won obtains anyway a great honourrsquo) and the theme has obtained a great fortune in suc-ceeding literature After an attempt at reconstructing the tragic context we can suppose that the fragment does not contain an expression of modesty but it is a part of a provocative context

Alfredo Mario Morelli Lrsquouno e il molteplice su Catull 5 In Catull 5 the author cleverly works out two ancient topoi (lsquoletrsquos love be-cause the nightdeath is comingrsquo lsquokisses are the joy of loversrsquo) gaining a well balanced structure of the poem In comparison with contemporary Graeco-Roman poetry (erotic epigrams ndash such as Philod AP 9 570 ndash the Epitaph of Bion) both themes are handled with a remarkable taste for originality especially in their lsquonumericalrsquo aspects in order to put special emphasis on the basic contrast between nox una and basia mille

Maria Silvana Celentano I ritmi e i numeri della vita nella poesia antica lrsquoelogio lrsquoamore il sorriso

This paper briefly discusses a few Greek and Latin poetical texts (Prop 3 22 17-22 and 39-42 Ov ars 1 55-66 Philod AP 5 13 Catull 5 and 7 Mart 6 34) in order to highlight how the different numerical notations that they contain are able to emphasize different aims as eg expressing admiration praise love or parody

Giuseppe Aricograve Huic aliud mercedis erit (Verg ecl 6 26)The salacious allusion present in the words of Silenus in the sixth eclogue of Virgil comes from a motif of the Greek dramatic poetry (especially Aris-tophanes Eccles 1045ff) However Virgil rewrites it more elegantly thus

719Abstract

easing the obscenity of the witty remark at the same he time makes it more expressive by emphasizing the concept of the exchange

Mario De Nonno Cui non risere parentesThe old textual problem in Vergil Bucolics 4 62f (divergence between the text as transmitted by Vergilrsquos manuscripts and commented by Servius and the text as quoted by Quintilian inst 9 3 8) is examined anew The argu-ments of the supporters of Quintilianrsquos text (as emended by Politian and Bonnell) are scrutinized and criticized New intertextual links are pointed to suggesting that after all the Vergilian paradosis (cui non risere parentes) was already echoed in Horacersquos Ars

Giuseppe La Bua Audes fatidicum verbis fallere velle deum (Ov fast 2 261-2) lrsquoironia del logos nei Fasti di Ovidio

Recent scholarship on Ovidrsquos elegiac calendar-poem has drawn attention to the political significance of the poetrsquos equivocal approach to the controversial topic of the libertas linguae This paper reads the poetrsquos playful manipulation of the multiple contradictory aspects of logos in literary terms focusing on the sophisti-cated irony inherent in the creation of figures of skilled speakers (Numa Egeria Anna Perenna the merchant) able to overcome superior opponents through fal-lacious ambiguous words and emphasizing the role played by a modern exuber-ant use of lingua in the civilization process of the Augustan Rome

Piergiorgio Parroni Qualche riflessione sul testo della lettera 56 di SenecaThe Reynoldrsquos text of Sen ep 56 may occasionally be improved the incom-prehensible hac (1) is perhaps a copyistrsquos mistake for hunc in v 4 abducit of P2 is more suitable than adducit (cett) and to the surprising essedas (femi-nine) wrongly defended by Axelson must be preferred Buechelerrsquos raedas or Heraeusrsquo et raedas (eredas p) P2 is a good witness also in 5 f (inhibet P2 exhi-bet cett) instead of obirata (9) an evident nonsense the conjectural obruta (obrata p) gives an excellent meaning

Matteo Massaro Poesia per ignobiles epigrammi sepolcrali da un colomba-rio urbano di etagrave giulio-claudia

Latin epigraphy from urban columbaria replaces the higher literature with several anonymous but valuable poems for lower class people collectively buried thereTwo of such fair poems from the monumentum familiae Sta-tiliorum (I1 cent AD) both elegiac and flawless are here selected and care-

720 Venuste Noster

fully commented upon CE 1001 dedicated by a slave to a fellow slave CE 1030 for an unnamed wife who praises herself for having died in the arms (and tears) of her deeply loving man Many thoughts images or expressions are noticed and surveyed in verbal and conceptual comparison with literary andor epigraphic texts

Carlo Di Giovine I precetti di Quintiliano sullo stilus (inst 10 3) note di esegesi e di critica testuale

In inst 10 3 Quintilian offers his precepts for a good writing (stilus) which is introductory to good speaking (dicere) This chapter of book X of the Institutio oratoria involves a lot of interesting questions of exegesis of style and of textual criticism This paper examines and tries to give an answer to some of these questions

Alessandro Fusi Note testuali ed esegetiche a Marziale (2 24 4 42 9 80 10 35 11 87)

In Martial 2 24 the first four verses should not be ascribed to the persona poetae as in almost all modern editions but to the Candidus addressed in v 6 In 4 42 the last but one verse is to be ascribed to the ego loquens In 9 80 the much debated expression uxorem pascit in v 2 has no sexual over-tones as most critics take for granted uxor is to be taken as a metonymy for uxoris patrimonium and the expression means that Gellius feeds himself with his wifersquos goods In 10 35 v 8 should be read with β variant sed castos docet et pios amores because of its intertextual link with Catull 16 5 In 11 87 2 nata (γ) is to be preferred to nota (β) accepted by all editors because that variant restores an idiomatic use and is clearly a lectio difficilior It is also strenghtened by the intertextual relation with Propertius 2 25 which shows a comic degradation of the elegiac love put into effect by Martial

Francesca Romana Nocchi Il motivo dellrsquoan uxor ducenda fra poesia reto-rica e filosofia Epigr Bob 22 Sp

The theme for the an uxor ducenda notwithstanding its wide diffusion was in antiquity differentiated in rhetorical philosophical and literary fields so much so as to postulate a genre specialization in each field The anonymous poet of epigr Bob 22 achieves a certain originality by realizing a true mingling of genres In fact he encompasses the satirical pungent vein of the comic genre within the typical structure of suasoria Moreover both the topic choice and the use of rhetorical schemes in poetic forms seem to have scholastic reminiscence

721Abstract

Valeria Capelli Gerolamo e le citazioni dellrsquoAntico nel Nuovo Testamento testimonianze di tradizione indiretta

Jerome often discusses the literal discrepancy between some passages of the Old Testament and their citation in the New Testament also turning his at-tention to cases already pointed out by Porphyry and Julian The examina-tion of his principal statements about this subject makes it possible to infer that he has not a constant attitude in relation to this problem and that there are many differences among what he asserts in the prefaces to his biblical translations in epist 57 and in his exegetical treatises

Edoardo Bona Appunti di lettura della Praefatio in Euangelio di Gerolamo (con un occhio allrsquoepistolario Gerolamo-Agostino)

A new reading of Preafatio in Euangelio allows a better understanding of Jeromersquos philological attitude in approaching the Scriptures Particularly noteworthy is the use of indirect sources (translations and canones Eusebii) for the constitution of the biblical text Moreover Augustinersquos use of indirect sources in his epist 28 could be a reminescence of this Praefatio

Carla Lo Cicero Audi Iuliane Echi della polemica contro Giuliano drsquoEcla-no nelle glosse marginali del Vat Reg Lat 141

Four glosses of Vat Reg Lat 141 in margin to texts of Gregory of Nazianzus and Basil of Caesarea (translated in Latin by Rufinus of Aquileia) present polemic remarks about Julian of Eclanum The analysis performed proves that the marginal annotations derive from a late antique manuscript and that they were probably written by a reader of the Augustinersquos circle The glosses witness the constant work of lsquotalking to the textsrsquo which is a typical feature in manuscripts of the late Antiquity

Luca Paretti Cuochi pasticceri e centoni Sulle tracce di una lsquoletteratura dei Saturnalirsquo

This study proposes a new interpretation of the first fragmentary cento of the codex Salmasianus the so-called De panificio instead of a simple description of bread-making this should be seen as a scene of preparing crumpets or pancakes during the festival of Saturnalia In this regard it is discussed an examination of the literary evidence about two relevant char-acters of the feast the cocus (cook) and the pistor (confectioner) Then the author proposes a partial review of the literary production peculiar to the Saturnalia especially pointing out anonymous and secondary texts

722 Venuste Noster

Franca Ela Consolino Echi pagani e cristiani nellrsquoepitafio del vescovo Vit-tore Per unrsquoesegesi di Ennodio carm 2 95 (215 V)

The paper provides a commentary of Ennod carm 2 95 detecting the pres-ence of hypotexts such as the apotheosis of Daphnis in Vergil that of Lucan in Stace and the representations given by Lucan and Prudentius of Pompeius and the virgin Agnes seeing from heaven the earth In order to explain the obscurity of some expressions previous opinions are discussed and solutions proposed bringing fresh evidence wherever it is possible A totally new inter-pretation is offered for the last two verses of the poem

Salvatore Monda Gellio Noctes Atticae 12 6 e lrsquoantico nome latino degli aenigmata

In the book XII of Noctes Atticae the VI chapter is devoted to riddles The source of the passage is Varrorsquos De sermone Latino ad Marcellus from which Gellius quotes the famous riddle of the god Terminus At the beginning Gellius remembers the old latin word for lsquoriddlersquo scirpus (lit lsquobasket-rushrsquo lsquoknotrsquo) My aim is to suggest that scirpus is a calque on γρῖφος but the mean-ing of lsquoriddlersquo is made up by Gelliusrsquo source

Michela Rosellini Nellrsquoofficina di Prisciano (con un omaggio a Menandro) This paper analyses two extracts from Priscianrsquos Idiomata namely GL III 338 21-341 24 and III 291 11-292 21 in order to reconstruct by comparing lessons in extant manuscripts the archetype text and to investigate Priscianrsquos working methods The archetype text reveals in these extracts a characteristic of Priscianrsquos text and in particular of the Idiomata section in its original form i e that it was non perfectly finished the lemmas and quotations being not properly selected and organized In a third extract GL III 323 8-11 it is pos-sible to identify a fragment of Menanderrsquos Heautontimoroumenos

Luigi Munzi Dottrina prosodica e Lehrgedichte in etagrave carolingia il carme Mens tenebrosa

Poetryrsquos high prestige requires in Carolingian age elementar didactic works dealing with prosody and metrics Mens tenebrosa tumet is a peculiar Lehr-gedicht where words containing doubtful syllables (syllabae communes) are collected into a poem of just eight or nine lines to facilitate memorization this poem acquired an high grade of popularity in IX century In this paper the author presents a new critical edition ndash founded on several medieval and Renaissance manuscripts ndash supplies an exhaustive treatment of fontes

723Abstract

and loci similes provides a panorama of classical teaching in the field of syl-labae communes and tries to state precisely the chronology of this didactic tour de force (Bedersquos treatise De arte metrica settles a serviceable terminus post quem) and its authorship (Alcuinrsquos cultural milieu)

Marina Passalacqua Perlege scribe reducThe article aims to provide a picture of book trading in Carolingian society as it emerges from the lexicon the scholars of the court school used in the correspondence they entertained

Arduino Maiuri Enorme monstrum deformitagrave e difformitagrave nel mondo greco-romano

In Imperial Rome noble families used to entertain their guests by displaying de-formed creatures at their feasts the taste for the weird and the exotic went thus hand in hand This marks a turning point if compared to Greek culture which considered the freak as a divine punishment If in very ancient Rome this mindset is pretty similar (Dion Hal 2 12 1-2) during the Principate a definite change in perspective is witnessed by jurists (eg dig 1 5 14 and 50 16 135)

Marcello Salvadore La Vestale incestaDionysius of Halicarnassus Pliny the Younger and Plutarch are the sources of a detailed account of Vestalis incestarsquos punishment they say that she was sentenced to death Dionysius adds that there was no after death ritual Modern scholars generally accept what the three authors assert In this article the author surmises that the Vestalis incesta together with the parricida was not condemned to death both of them were sentenced to a particular kind of banishment from the Society

Rino Avesani Divagazioni sulla memoria di Adriano nel MedioevoIn spite of the traditional view of Adrian as a tolerant Emperor towards Chris-tians in many passiones he is oddly presented as a cruel tyrant The passio of St Eustachius and the passio of St Sapientia and of her three daughters ndash the latter also drawn on in Roswitha of Gandersheimrsquos Sapientia ndash are the best known and obviously both of them are without any historical ground It is possible that the ancient hagiographers became familiar with Adrianrsquos name thanks to the large spread of two question-and-answer dialogues both dating back prob-ably to the II or III century AD in which the protagonists are respectively Adrian and the philosopher Second and Adrian and Epictetus

724 Venuste Noster

Luca Serianni Ettore Romagnoli latinistaThis paper is concerned with the translations of classical Latin authors made by Ettore Romagnoli a scholar better known for his translations from Ancient Greek In his versions of Latin classics especially of Plautusrsquo Miles gloriosus and Horacersquos poetry Romagnoli aims at modernizing the texts by making use of idioms colloquialisms and expressive suffixes in order to make them more appealing to the general public Although Romagnoli failed in his purpose his activity as a translator of Latin classics witnesses an interesting aspect of the cultural policy of Fascism the ideology of which Romagnoli shared with firm belief

Maria-Pace Pieri LrsquoAchille surrealista di Alberto SavinioThe article focuses on the tale Achille innamorato misto con lrsquoldquoevergetardquo by Alberto Savinio in order to stress the authorrsquos special relation with classi-cal literature and in particular with old Greek miths Such a relationship requires to be verified in all its complex novelty not only by comparing the macrostructural models but also by analyzing the detailed and frequently very precise references and allusions to single parts of the ancient texts lsquo(esp to Euripidesrsquo Iphigenia in Aulis and Aeschylusrsquo Agamemnon)

Silvia Rizzo Una consonanza fra il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lam-pedusa e una lirica di Thomas Hardy

A passage of Tomasirsquos Gattopardo shows similarities to Thomas Hardyrsquos lyric A Two-yearsrsquo Idyll (Late lyrics and earlier London 1922) Did Tomasi read it It cannot be demonstrated with absolute certainty but there is some evi-dence in favour of this hypothesis

Giorgio Bernardi-Perini laquoMy hedge-schoolmaster Virgilraquo Dallrsquolsquoegloga messianicarsquo alla Bann Valley Eclogue

The Bann Valley Eclogue written by Seamus Heaney on the eve of the new millennium in the wake of Virgilrsquos fourth Eclogue is a major evidence of Man-tuanrsquos great influence on the Irish poet who deserved the Nobel Prize 1995

Tullio De Mauro Latinum est non flectiturIn contemporary Italian many Latin expressions eg lectio magistralis are employed as invariant multilexeme words in spite of ancient Latin grammar

  • Titelei
  • Venuste Noster_16_Nocchi
  • Venuste Noster_34_Abstract
Page 10: Il motivo dell'an uxor ducenda fra poesia, retorica e filosofia: Epigr. Bob. 22 Sp., in M. Passalacqua, M. De Nonno, A.M. Morelli (a cura di), Venuste noster, Hildesheim -Zuric-New

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considerato dagli antichi come specificamente retorico Sempre Girolamo infatti nellrsquoAdversus Helvidium16 dopo aver elencato lungamente i disagi cui una donna va incontro sposandosi afferma rhetoricati sumus et in morem declamatorum paululum lusimus il che conferma la familiaritagrave della pratica scolastica (cui allude chiaramente il termine lusimus)17 con il tema

Questo argomento in effetti era oggetto di esercitazioni piuttosto com-plesse Nelle scuole di retorica greca e latina la discussione relativa allrsquoeven-tuale opportunitagrave di prender moglie era divenuto exemplum paradigmatico delle quaestiones finitae e infinitae18 discorsi fittizi generali o piugrave specifica-mente rivolti ad una persona per convincerla della propria tesi

Quint inst 2 4 24Sunt et illae (scil theseis) paene totae ad deliberativum pertinentes genus lsquoducendane uxorrsquo lsquopetendine sint magistratusrsquo namque et hae personis modo adiectis suasoriae erunt

Quint inst 3 5 8Omnis quaestio videtur circa res personasque consistere Amplior est semper infinita inde enim finita descendit Quod ut exemplo pateat infinita est lsquoan uxor ducendarsquo finita lsquoan Catoni19 ducendarsquo ideoque

egrave stata successivamente ripresa da Frassinetti 1955 174 e da Fortenbaugh 1984 106 s

16 Hier virg Mar 2217 Cf n 13 Non sfugge il peculiare trattamento del tema in questo scritto Gi-

rolamo infatti assume il punto di vista della donna Watson 2008 276 ha giusta-mente notato che tutte le volte che si verifica questo spostamento di prospettiva in realtagrave non cambia il contenuto del messaggio Alla moglie infatti si forniscono una serie di consigli per non cadere nei vizi comunemente attribuiti al mondo femminile e non suscitare lrsquoira dei mariti nel brano di Girolamo ad esempio si fa riferimento allrsquoabbigliamento provocante e agli eccessivi imbellettamenti

18 Sullrsquoesercizio della thesis non si puograve prescindere dallo studio di Throm 1932 piugrave recentemente ha affrontato il tema con particolare attenzione ai rapporti con le controversiae Clarke 1951 159-166

19 Discutono sulle ragioni della scelta di Catone quale exemplum paradigmatico per lrsquoesercizio Vottero 1998 256-258 270-272 e Bellandi 2003 2-3 anzitutto non egrave chiaro su quale dei due Catoni si incentrasse la thesis In effetti a vicende ma-trimoniali poco felici di Catone il Censore sembrerebbe alludere un frammento del De matrimonio senecano (fr 34 V) sebbene il riferimento storico non appaia del tutto attendibile (Vottero 1998 256-258) del resto anche Catone Uticense era divenuto celebre per aver ceduto temporaneamente la moglie Marcia ad Ortensio

289Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

esse suasoria potest

Del resto la thesis quale strumento dialettico per affinare le proprie ca-pacitagrave argomentative non era appannaggio esclusivo della retorica ma era comune anche alla filosofia entrambe le discipline infatti ne accampavano la paternitagrave20 ma in realtagrave i termini della discussione erano ben piugrave ampi implicando un ruolo di supremazia in campo educativo21 Numerose furo-no le proposte di distinzione degli ambiti ma tutte ugualmente fallimentari La principale riguardava il grado di astrazione della tesi discussa22 si parlava allora di hypothesis o causa qualora fossero determinate le persone e le circo-stanze di thesis o quaestio se lrsquoargomento era generale ma i retori23 ben pre-sto si resero conto dellrsquoutilitagrave anche delle quaestiones per lrsquoamplificatio e di come fosse svantaggioso per la retorica limitare il proprio campo drsquoazione

Non solo quindi il tema dellrsquoopportunitagrave di prendere moglie era ogget-

cosigrave da consentirgli di avere figli e la vicenda non era affatto estranea alle scuole di retorica (Quint inst 3 5 11 10 5 13) In particolare Bellandi 2003 2 sostiene che la figura di Catone fosse impiegata non per lrsquoesercizio della thesis lsquoan uxor du-cenda sitrsquo intesa tout court ma solo qualora la quaestio riguardasse specificamente il sapiente e lrsquoopportunitagrave per questo di sposarsi in questo caso perograve lrsquoesercizio si riferirebbe allo stoico Catone Uticense In effetti questo personaggio era soggetto anche di unrsquoulteriore suasoria in cui era chiamato a deliberare se fosse preferibile il suicidio alla vista di Cesare vincitore (Mart Cap 456 29-31 Halm) si tratta di un tema tipicamente etico che implicava anche il discorso sulla libertagrave del sapiens

20 Lrsquoinventore del metodo argomentativo in utramque partem fu Protagora (Sen epist 88 3 cf Kennedy 1963 305 Pernot 1993 II 57) ma solo con Aristotele (Arist top 101a) divenne un esercizio atto a sviluppare le capacitagrave dialettiche ab Aristotele principe de singulis rebus in utramque partem dicendi exercitatio est instituta (Cic fin 5 4 10 ma cf anche Tusc 2 3 9 orat 14 46 de orat 3 22 80)

21 Per unrsquoefficace sintesi dei termini della disputa si veda Pasetti 2008 113 in particolare per la prospettiva quintilianea Viano 1995 193-199

22 Cicerone (inv 1 6 8) dichiara che il primo a istituire questa distinzione fu Ermagora di Temno cf Bonner 1949 6-7 Matthes 1959 121-143

23 Se nel De inventione (1 6 8) Cicerone aveva abbracciato la tesi ermagorea at-tribuendo ai soli filosofi le quaestiones infinitae egli successivamente rivide la sua posi-zione rivendicando lo stretto legame fra thesis e hypothesis latius enim de genere quam de parte disceptare licet ut quod in universo sit probatum id in parte sit probari necesse (de orat 2 133 ma cf anche de orat 3 120 orat 45 top 79) Quintiliano a sua volta vide nelle quaestiones philosopho convenientes un utile strumento di discussione anche per il retore (inst 3 5 5 3 5 14-15) Analoghe considerazioni in Sulp Vict rhet 314 2 Halm Sullrsquoargomento si veda Clark 1957 130-132 Viano 1995 199-207

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to di contesa fra retorica e filosofia24 ma anche lo strumento di discussione era comune Nonostante la sovrapposizione di ambiti evidente nellrsquoimpiego condiviso della tecnica argomentativa e nellrsquouso inflazionato del tema sem-bra verosimile postulare una specializzazione di genere Il tema dellrsquoan uxor ducenda come si vedragrave segue percorsi paralleli ma raramente coincidenti nelle varie discipline ed anche quando gli argomenti discussi si intrecciano essi vengono riformulati in modo da essere appropriati al lsquotagliorsquo del genere mentre la prospettiva retorico-progimnasmatica egrave funzionalizzata alla forma-zione morale e civile quella comico-epigrammatica assume una vena ironico-satirica infine la trattazione filosofica indulge maggiormente sui toni perso-nali insistendo sul contrasto fra perseguimento dellrsquoautarkeia e coniugium o soffermandosi sulla dimensione limitata dellrsquooikos domestico Lo stesso argo-mento dunque non egrave utilizzato con il medesimo intento nei vari contesti e questo implica una selezione funzionale dei materiali da rielaborare Il poeta dellrsquoepigr Bob 22 sembra operare una scelta consapevole in questo senso re-alizzando una vera e propria commistione di lsquogenerirsquo in effetti mentre per quanto riguarda i temi egli predilige lrsquoambito letterario in particolare quello comico per la struttura sembrerebbe attingere agli schemi retorici realizzan-do un componimento che grazie ai toni accattivanti e allrsquoargomentazione incalzante adempie perfettamente al fine persuasivo tipico di una suasoria

La matrice retoricaVale la pena dunque indagare brevemente lrsquoimpiego diversificato che di questo tema veniva fatto soprattutto in ambito retorico e letterario per chia-rire i termini della distinzione ed interpretare la scelta operata dal poeta nel nostro epigramma

Che lrsquoargomento fosse oggetto di interesse giagrave presso il grammaticus e poi presso il rhetor egrave dimostrato anche dalle recenti scoperte papiracee nel POxy LXXII 4855 del III sec d C copia di un manuale di un insegnante egrave contenuta la classificazione delle theseis scolastiche suddivise per contenuto (theoretikai ethikai pragmatikai) e per struttura (haplai diplai)25 ciascuna

24 Come ha giustamente notato De Decker 1913 20 n 2 la diatriba o philoso-phia vulgaris forniva i loci comunemente discussi nelle scuole di retorica

25 Riproduzione in POxy LXXII pll VI-VII Lrsquoimportanza del papiro per la storia della scuola egrave dovuta alla menzione non altrimenti attestata delle theseis ethi-kai (col iii 1) solitamente accorpate alle theseis pragmatikai

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corredata da exempla Fra le tesi lsquopratichersquo egrave menzionata anche quella rela-tiva allrsquoopportunitagrave di sposarsi il che costituisce una prova concreta della sua applicazione in ambito didattico Unrsquoulteriore conferma proviene dalla scelta dei passi drammatici presente nei papiri scolastici e nelle antologie papiracee di probabile impiego scolastico Dati interessanti sono offerti soprattutto da queste ultime se lrsquoipotesi formulata da Barns26 egrave come io credo fondata queste antologie costituivano per gli allievi delle scuole di retorica dei repertori cui attingere una serie di loci per gli esercizi di compo-sizione In particolare nei PBerol 9772 e 977327 del II sec a C egrave presente una selezione di passi tratti dalla commedia e dalla tragedia incentrati sulla donna e sul matrimonio In entrambi i documenti perograve la scelta egrave stata ef-fettuata in modo da fornire argomentazioni antilogiche Nel primo papiro dai frammenti delle commedie (tratti da Apollodoro Platone Ferecrate Menandro Epicarmo Antifane)28 provengono soprattutto (ma non esclusi-vamente) spunti relativi allo ψόγος γυναικῶν mentre nei brani delle tragedie euripidee (Melanippa Desmotis Protesilaus e Hippolytus) sono contenute le rheseis delle donne che difendono in toni spiccatamente retorici lrsquouniverso

26 Barns 1951 14-15 secondo lo studioso furono per primi i sofisti a rivendi-care lrsquoutilitagrave dei testi poetici per la formazione dei futuri uomini politici Gli gnomo-logi sarebbero nati come raccolta di excerpta comprovanti tesi opposte da utilizzare nelle scuole per le controversiae retoriche A questo proposito si veda anche Pordo-mingo 2007 436-437

27 BKT 5 2 pp 123-128 129-130 (Pack2 1568 1573 LDAB 3753 1049) Si occupa specificamente dellrsquoaspetto paleografico di queste raccolte antologiche Per-nigotti 2007 535-539 della selezione testuale Pordomingo 2007 436-437 e Pordomingo 2010 57 Piugrave in generale sulle caratteristiche delle raccolte antolo-giche Pordomingo 2007a 549-557

28 Particolarmente interessanti i frammenti di Apollodoro (CGFP 10) e di Epi-carmo (CGFP 90) nel primo sembrerebbe contenuta unrsquoallusione al matrimonio concorde grazie alla presenza della donna lsquoapersquo di semonidea memoria nel secondo invece viene ripreso il consueto paragone con le bestie feroci fondato sul pregiudi-zio del temperamento femminile particolarmente focoso Il poeta identificato dal Wilamowitz con Ferecrate (CGFP 205) biasima lrsquouomo incapace di gioire della morte della moglie costui egrave infatti destinato ad essere infelice (per una variatio del tema contenuta nella Comparatio Menandri et Philistionis cf Guida 1973 361 Pernigotti 2004 34-35) Di dubbia interpretazione il fr di Platone (CGFP 217) in cui gli effetti della moglie sul marito sono assimilati a quelli degli anelli di Eude-mo che sembra fossero curativi (Aristoph Plut 884) se cosigrave fosse si alluderebbe al consueto topos della donna che allevia le sofferenze del marito impiegato soprattutto nelle theseis retoriche a favore del matrimonio

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femminile con particolare attenzione alle qualitagrave domestiche e alla capacitagrave di accrescere il patrimonio con unrsquoavveduta amministrazione29 le loro argo-mentazioni apologetiche si ritrovano puntualmente nelle theseis scolastiche in particolare di Libanio30 Nel secondo papiro del quale si conserva anche il lemma ψόγος γυναικός lrsquoordine egrave inverso ma lrsquoimpostazione egrave la stessa un elogio delle donne contenuto nel Protesilaus euripideo non a caso lo stesso di PBerol 9773 e un verso di Anassandride (il medesimo autore a cui il nostro epigramma sembra essersi ispirato) in cui la nobiltagrave femminile egrave con-siderata fonte di virtugrave31 DallrsquoHippolytus invece egrave tratta la rhesis del prota-gonista contro le donne32 mentre il verso riporta il celebre detto in trimetri coliambici attribuito a Ipponatte δύ rsquoἡμέραι γυναικός εἰσιν ἥδισται ὅταν γαμῆι τις κἀκφέρηι τεθνηκυῖα33

Una buona parte di questi passi egrave stata tramandata anche dal Florilegio di Stobeo34 il che ne dimostrerebbe lrsquoampia diffusione gnomologica forse gra-zie anche allrsquoimpiego scolastico Non credo sia un caso infatti che il brano dellrsquoIppolito presente in PBerol 9773 compaia in altri documenti prove-nienti con sicurezza da questo contesto nella raccolta di Raffaella Cribiore ad esempio egrave presente un ostracon (nr 242)35 in cui sono stati ricopiati in prosa da uno studente i versi iniziali della stessa rhesis di Ippolito (vv 616-624)36 presente in PBerol 9773 mentre un altro ostracon rinvenuto a Luxor presenta chiari indizi di un esercizio di trascrizione sotto dettatura di alcuni versi misogini in cui si fa specifico riferimento ad Euripide37

Egrave possibile riconoscere quindi un interesse per questi argomenti nei

29 Il tema egrave presente soprattutto nella Melanippa Desmotis di Euripide (TrGF V 1 494) nel Protesilaus (TrGF V 2 657) si critica lrsquoattitudine tipicamente maschile ad esprimere un giudizio universalmente negativo nei confronti delle donne infine Fedra nellrsquoHippolytus (vv 403-404 406-407 407a-410 413-423) esalta il valore della fedeltagrave femminile

30 Cf infra p 29431 CGFP 2 = PCG II 71 Nel papiro egrave conservato anche il nome del comico

Antifane32 Eur Hipp 664-66833 Hippon fr 68 West = 66 Degani34 I passi sono contenuti in Stob 4 22 περὶ γάμου 23 γαμικὰ παραγγέλματα35 Cribiore 1996 229-230 fa parte della sezione dedicata ai long passages36 Unrsquoulteriore testimonianza egrave offerta dal PFreib IV 45 del IV-V sec d C in

cui egrave contenuta unrsquoantologia gnomica in trimetri sul tema del περὶ γάμου ma il docu-mento egrave troppo frammentario per stabilirne la provenienza

37 Milne 1923 40-43

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lsquoprogrammirsquo38 scolastici e la ricorrenza costante di certi autori e generi lette-rari soprattutto drammatici quali repertori utili lsquoa temarsquo39 Ma occorre anche notare che laddove nei frammenti papiracei considerati si parli espressamen-te di matrimonio si fa per lo piugrave riferimento alle qualitagrave o ai difetti fem-minili considerati nella dimensione dellrsquooikos lrsquounica che venga riconosciuta alle donne ed in cui loro stesse si identifichino secondo un topos piuttosto diffuso ma non si accenna mai a considerazioni di carattere economico Se si passa poi ad analizzare lrsquoapplicazione di questi temi nelle theseis scolastiche si nota un puntuale riscontro dei materiali

I soggetti di questo progymnasma rimasero invariati fino alla tarda anti-chitagrave come dimostra il confronto fra gli argomenti elencati nel trattato di Elio Teone nel I sec d C e quelli proposti da Nicolao nel V sec d C40 in forma semplice (egrave bene avere figli egrave opportuno che un saggio si impegni nel-la vita politica) o nella tipica formulazione comparativa (egrave meglio la vita in campagna o in cittagrave egrave piugrave meritevole il soldato o lrsquoavvocato) In particolare il tema relativo al prender moglie faceva specificamente parte delle theseis praktikai che trattavano argomenti dalle forti implicazioni concrete distinte

38 Si puograve senzrsquoaltro concordare con Stramaglia 2010 112-113 riguardo allrsquoipotesi che nellrsquoantichitagrave non esistessero neacute programmi neacute metodi drsquoinsegna-mento universalmente validi ma semplicemente laquoroutinesraquo piugrave diffuse di altre per cui anche la scelta di un tema da discutere piuttosto che un altro era affidata alle preferenze del maestro

39 A questa categoria doveva appartenere anche lrsquoantologia del II sec a C edita da Barns 1950 126-163 (MP3 1574 = LDAB 1055) uno gnomologio contenente passi tratti da Anassimene Euripide Demostene Menandro e Teofrasto sul tema della tyche anche in questo caso dunque la maggior parte dei passi egrave desunta da testi drammatici Fra le varie ipotesi formulate Pordomingo 2010 56 non esclude che lrsquoantologia potesse essere utilizzata da un maestro probabilmente come repertorio da cui attingere materiali per le sue esercitazioni proginnasmatiche Per una diversa ipotesi cf Messeri 2004 353-356 Ulteriori antologie tematiche sono elencate in Pordomingo 2010 57 n 63

40 Seguendo lo schema proposto da Bonner 1949 3-4 (corredato di tutti gli opportuni riferimenti alle fonti) si puograve efficacemente sintetizzare la ricchissima va-rietagrave di temi delle quaestiones infinitae in cinque categorie 1) quaestiones relative allrsquouniverso e alla sua costituzione (il mondo egrave governato dalla Provvidenza) 2) origine delle leggi e amministrazione dello Stato (il diritto ha origine naturale) 3) doveri e diritti sociali (egrave bene sposarsi egrave giusto impegnarsi nella vita politica) 4) temi etici (la virtugrave egrave fine a se stessa) 5) questioni di vita quotidiana (ci si deve occupare di filosofia o di retorica)

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da Teone da quelle theoretikai ovvero finalizzate esclusivamente al sapere comunemente attribuite ai filosofi41

Lo Pseudo Dioniso nel III-IV sec d C precisa che nelle theseis scolasti-che questo soggetto era discusso preferenzialmente rispetto ad altri42 ed in effetti nei trattatisti di retorica greca ritorna immancabilmente fra i temi pro-posti per le esercitazioni progimnasmatiche43 Ne possediamo tre esemplifi-cazioni44 tutte sviluppate secondo moduli fissi e che presentano le medesime argomentazioni supportate da ragioni di carattere moralistico e civile in cui egrave evidente lrsquointento educativo45 nessuna allusione invece ai temi economi-ci tipici come vedremo della trattazione letteraria del tema Una sola volta Libanio accenna alla possibilitagrave sia per il povero che per il ricco di accrescere il proprio patrimonio con le nozze ma il discorso egrave inserito in un contesto in cui si esaltano i vantaggi che derivano dalla reciproca collaborazione fra i coniugi46 Fra i topoi discussi invece ricorre costantemente lrsquoorigine divina dellrsquoistituzione il matrimonio come prima cellula della societagrave e strumen-to di edificazione morale la procreazione quale elemento fondamentale per la continuitagrave della specie e fonte di riconoscimento pubblico la donna come consolatrice delle preoccupazioni quotidiane e sagace amministratri-ce dei beni familiari Non egrave un caso probabilmente che il riferimento alle

41 Theon RhG II p 121 6-14 Spengel = pp 83-84 Patillon Herm RhG II p 25 3-12 Rabe Aphthon RhG X p 41 15-21 Rabe = p 152 Patillon

42 [Dion Hal] Ars 233-241 Non egrave forse un caso che ci siano giunti exempla relativi esclusivamente a theseis in favore del matrimonio e che Teone (Theon RhG II p 125 15-16 Spengel = p 90 Patillon) alludendo alla thesis sulla procreazione faccia riferimento agli aspetti positivi del vincolo coniugale tale prospettiva aveva si-curamente un maggiore risvolto paideutico implicando la nozione di virtus e lrsquoesor-tazione allrsquoassolvimento degli officia

43 Theon RhG II p 120 15 Spengel = p 82 Patillon Herm RhG II p 25 18 Rabe Lib progymn VIII pp 550-561 Foerster Aphthon RhG X p 41 5 e 42 11-46 18 Rabe = pp 152-157 Patillon Nicol RhG XI p 71 20 Felten

44 Lib progymn VIII pp 550-561 Foerster Aphthon RhG X pp 42 11-46 18 Rabe = pp 153-157 Patillon [Dion Hal] Ars 233-241

45 Per lrsquoidea che sia la thesis di Teone (RhG II p 125 13-20 Spengel = p 90 Patillon) che quella di Libanio (progymn VIII p 553 1-2 Foerster) contengano una chiara matrice stoica evidente soprattutto nella convinta asserzione dellrsquoorigine naturale del matrimonio cf Laguna 1994 269

46 Lib progymn VIII p 554 11-18 Foerster lo stesso argomento egrave presente in epigr Bob 26 12 che come si egrave detto costituisce insieme allrsquoepigr 25 una thesis in utramque partem (cf infra p 300)

295Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

qualitagrave femminili trovi una puntuale corrispondenza nella scelta dei brani operata nelle antologie scolastiche47 Egrave interessante perograve evidenziare alcune peculiaritagrave del genus Aftonio nel definire questo progymnasma assimila le theseis praktikai a quelle politikai48 καὶ πολιτικαὶ μὲν αἱ πρᾶξιν ἔχουσαι πόλιν συνέχουσαν οἷον εἰ γαμητέον εἰ πλευστέον In effetti se si prendono in con-siderazione le argomentazioni a favore del matrimonio si puograve notare che il vincolo nuziale egrave considerato il fondamento delle istituzioni civili e del di-ritto della difesa e della sopravvivenza della πόλις la discussione si articola attraverso una serie di esortazioni a vivere rispettando i doveri del buon cit-tadino che permettevano di indottrinare i giovani studenti sui propri officia publica49 Possiamo invece farci unrsquoidea di quali accuse venissero mosse al matrimonio attraverso la testimonianza indiretta di Aftonio che simula un contraddittorio con i detrattori del vincolo nuziale rispondendo in partico-lare alle obiezioni di quanti lo consideravano fonte di sofferenza e proble-mi50 A tutte le accuse Aftonio ribatte facendo leva su argomenti fondati sal-damente su ideali civili e morali arrivando addirittura a trasformare i motivi di critica in elogio

Nonostante lrsquoevidente caratterizzazione lsquoseriarsquo che la dottrina retorica aveva destinato allrsquoargomento anche il genere comico influigrave sullrsquoapplicazio-ne pratica che le theseis avevano in campo declamatorio Due erano princi-palmente gli ambiti in cui esse venivano impiegate nelle suasoriae in cui alla struttura base della thesis venivano aggiunti il destinatario e le circostanze del discorso connotato da una spiccata componente deliberativa51 nelle con-

47 Lib progymn VIII pp 554 11-555 5 Foerster (con il matrimonio le ric-chezze si moltiplicano sia per il povero che per il ricco grazie alla collaborazione dei coniugi e alle capacitagrave amministrative della donna) Aphthon RhG X pp 42 24-43 6 Rabe = p 153 Patillon (il matrimonio incita alla virtugrave) [Dion Hal] ars 236-238 (il matrimonio egrave fonte di buone qualitagrave e consolazione delle afflizioni) Per un riscontro dei temi nei frammenti papiracei cf nn 28-29

48 Aphthon RhG X 41 18 Rabe = p 152 2 Patillon49 Lib progymn VIII pp 553 12-554 10 Foerster Aphthon RhG X pp 42

19-43 6 Rabe = p 153 Patillon50 Aphthon RhG X pp 43 11-46 18 Rabe = pp 154-157 Patillon51 Sullrsquoargomento cf Bonner 1949 8-9 che presenta numerosi exempla di come

avvenisse tale conversione con il riferimento a luoghi e circostanze determinate e su-pra Quint inst 2 4 24 e 3 5 8 Un tipico esempio era la thesis lsquobisogna dedicarsi alla navigazionersquo che opportunamente trasformata in suasoria poteva assumere la forma lsquoAlessandro delibera se si debba attraversare lrsquoOceanorsquo (Sen suas 1 Quint

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troversiae52 ove invece le theseis offrivano il pretesto a coloro che si esibi-vano nellrsquoesecuzione di declamazioni fittizie di passare da discorsi specifici a riflessioni generali in particolare quelle relative alla corruzione dei tempi (de saeculo)53 che implicavano marginalmente considerazioni sullrsquoinfedeltagrave delle donne o sul vincolo matrimoniale Questi soggetti che potevano facil-mente essere assimilati ai loci communes54 erano utilissimi ai declamatori per lrsquoamplificatio Dalle testimonianze contenute nelle declamazioni di Seneca Retore si ricava lrsquoimpressione che fra gli scholastici imperasse la misoginia tantrsquoegrave lrsquoaccanimento con cui si scagliano contro i vizi muliebri nulla di stra-no dunque che tali acquisizioni giovanili continuassero ad influenzare la produzione successiva55 soprattutto nellrsquoepoca tardoantica in cui si era dif-fusa la tendenza a ricalcare modelli scolastici nella produzione adulta56 A questo punto perograve egrave bene chiedersi da quali fonti i declamatori traessero ispirazione per le loro invettive Molti degli argomenti discussi nel nostro epigramma come si dimostreragrave a breve sono mutuati dalla commedia ma essi non erano assolutamente estranei alla retorica si egrave giagrave visto come buona parte dei repertori a tema utilizzati per le theseis fossero tratti dai testi dram-matici ma essi continuavano ad essere impiegati negli esercizi piugrave avanzati I

inst 3 8 16) cosigrave anche Sen epist 14 13 in cui sono presenti le argomentazioni che venivano comunemente impiegate per disquisire sullrsquoatteggiamento che Catone avrebbe dovuto tenere durante la guerra civile una suasoria che costituiva uno svilup-po circostanziato dalla tesi relativa alla possibilitagrave per il saggio di partecipare alla vita politica (potest aliquis disputare an illo tempore capessenda fuerit sapienti res publica)

52 Per il complesso rapporto delle theseis con le controversiae cui accenna in maniera poco chiara Seneca Retore (contr 1 praef 12) cf Bonner 1969 1-26 Clarke 1951

53 Sen contr 1 praef 23 Bonner 1969 6-7 sostiene che molte delle declama-zioni di Seneca il Vecchio sottintendono questioni generali di carattere etico di-scusse comunemente come theseis ad esempio il dovere di obbedienza dei figli nei confronti dei padri il tema dellrsquoingratitudine Cf a questo proposito anche Pasetti 2008 115-116

54 In Quint inst 2 4 22 si parla implicitamente di loci de saeculo esistevano inoltre i loci philosophoumenoi che avevano una configurazione estremamente gene-rica (cf Sen contr 1 7 17)

55 Egrave ciograve che secondo De Decker 1913 23 sarebbe capitato a Giovenale che perpetuerebbe in versi le invettive de saeculo esperite negli esercizi di retorica

56 Cf Fernaacutendez Delgado 1994 303 Voumlssing 1997 37-45 216-217 605-610 Cribiore 2001 238-244 Stramaglia 2003 229-230 Agosti 2005 38-39 Stramaglia 2010 133-134

297Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

retori latini erano ben consapevoli dellrsquoutilitagrave che alle declamazioni poteva provenire dalla conoscenza del repertorio drammatico Non si spiega altri-menti il consiglio di Quintiliano che invita specificamente i declamatori a leggere con attenzione proprio le commedie di Menandro57 mentre sempre Quintiliano istituisce una stretta relazione fra i ruoli che i declamatori devo-no impersonare parlando nelle vesti di litigatores e le parti recitate dagli attori comici58 le rappresentazioni comiche costituivano un importante repertorio di ethe e pathe oltre che di argumenta

Un esempio emblematico di come i declamatori dovessero veramente im-personare determinati ruoli egrave rappresentato dalle declamazioni di Libanio in particolare alcune di esse mostrano chiaramente una matrice comica per il linguaggio impiegato ma soprattutto per lrsquoattenzione con cui viene presen-tato lrsquoethos del protagonista vicino a quello dei personaggi di piegraveces teatrali troviamo ad esempio la figura del parassita dellrsquoinvidioso del misantropo59 La declamazione 26 egrave incentrata sulla figura del dyskolos che ricorda lrsquoomo-nima commedia menandrea per carattere e modalitagrave espressive Lrsquouomo di-chiara di volersi suicidare percheacute non tollera piugrave la moglie eccessivamente loquace il ritratto della donna perograve assume una fisionomia piugrave chiara alla luce delle premesse dellrsquounione Il protagonista infatti rivela che la donna gli era stata presentata da un amico che di lei aveva soprattutto rilevato la presti-giosa discendenza e la sterminata ricchezza La declamazione quindi prende

57 Quint inst 10 1 71 ego tamen plus adhuc quiddam conlaturum eum decla-matoribus puto quoniam his necesse est secundum condicionem controversiarum plures subire personas patrum filiorum caelibum maritorum militum rusticorum divitum pauperum irascentium deprecantium mitium asperorum

58 Quint inst 3 8 51 11 1 38 La conoscenza dei caratteri inoltre serviva anche a prevenire le aspettative del pubblico riconoscendone le propensioni e le inclinazioni Infine questa profonda conoscenza dellrsquoanimo umano permetteva al declamatore di dipingere in toni negativi lrsquoethos dellrsquoavversario (Russell 1983 87-88 Russell 1996 10 e 113-114)

59 Si comprende dunque per quale motivo Libanio (epist 11 Foerster) racconti che nella sua scuola era solito far leggere ai propri allievi in particolare quelli dotati le opere drammatiche esse servivano per testarne le competenze interpretative e per assimilare i caratteri dei personaggi (cf Cribiore 2001 227) In realtagrave il metodo didattico aveva una lunga tradizione (cf Plut Dem 7) Quintiliano addirittura istituisce la docenza di un comoedus che legga con la giusta intonazione le piegraveces teatrali ma specifica che la scelta dei brani deve essere selettiva quod ita optime faciet si certos ex comoediis elegerit locos et ad hoc maxime idoneos id est actionibus similes (inst 1 11 13)

298 FR Nocchi

le mosse da un topos piuttosto diffuso fra i comici quello della donna ricca e per questo tiranna presente per lrsquoappunto nel nostro epigramma

Egrave soprattutto merito di Ugo Enrico Paoli aver chiarito lo stretto lega-me fra la commedia attica e le declamazioni latine riguardo al tema dellrsquouxor dotata equiparata impropriamente allrsquoepikleros greca60 Questa figura ricorre giagrave nelle declamazioni di Seneca il Vecchio e in quelle pseudo-quintilianee dove il rifiuto di un giovane di sposare la ricca ereditiera puograve divenire il pre-supposto per una requisitoria contro le moglie prepotenti omnes uxores di-vites servitutem exigunt crede mihi volet in suis regnare divitiis (Sen contr 1 6 5) inpotens malum est beata uxor Cum immensum pondus auri orba attulerit cum pecunia arcas nostras oneravit quid aliud quam beati serviemus (Sen contr 1 6 7) e il pretesto di un ripudio da parte di un padre ardens per il rifiuto del figlio di sposare unrsquoorfana ricca61 Il confronto con alcuni passi dellrsquoopera menandrea62 non lascia dubbi sulla matrice comica di questo soggetto che dal teatro evidentemente passava alle declamazioni divenendo caso giuridico ma il tema era affrontato esclusivamente nelle digressioni e non possedeva mai uno statuto autonomo

Da quanto si egrave detto finora si puograve ragionevolmente ipotizzare che il tema dello ψόγοςἐπαίνος γαμικῶν non fosse estraneo alle scuole di retorica e che la sua trattazione contemplasse anche valutazioni di carattere economico seb-bene queste fossero marginali rispetto alle considerazioni morali relative alla ricaduta pubblica ed ai vantaggi o svantaggi che il vincolo nuziale comporta-

60 Paoli 1943 19-29 spiega come nelle commedie latine venga trasposta e tra-visata una tipica situazione configurata nel diritto attico quella dellrsquoepikleros lrsquoorfa-na che costituiva la fortuna per il collaterale prossimiore lrsquounico che avesse il diritto di sposarla in quanto erede di tutto il patrimonio paterno Nella palliata romana (Caec ploc frr 142 ss e 158 ss R3 = Gell 2 23 9-13) essa diviene uxor dotata condizione ben diversa non potendosi paragonare lrsquointero patrimonio ad una dote per quanto ingente Per gli opportuni riferimenti al diritto greco rimando senzrsquoaltro allrsquoesauriente contributo di Belardinelli 1998 269 n 15 e 17 per il ruolo di questa figura nella commedia greca cf infra p 302

61 Sen contr 1 6 Quint decl 376 Nelle declamazioni di Seneca e Quintiliano laddove il ripudio del figlio egrave giustificato con il rifiuto da parte di questo di sposare unrsquoorba il termine acquista il significato generico di lsquoorfanarsquo lsquosenza sostegnorsquo e non quello di epikleros (erede unica) per quanto le declamazioni latine prendano spunto dalle commedie greche in cui questa figura era topica a Roma essa non trovava corri-spondenza giuridica Lrsquoorba dives egrave dunque la donna che costituisce il buon partito percheacute semplicemente ricca e non unica erede (Paoli 1943 24-27)

62 Cf infra p 303

299Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

va per lo sviluppo civileSe dunque occorre ricercare altrove lrsquoispirazione prima dellrsquoepigramma

22 maggiore egrave invece il debito che il componimento ha nei confronti della tecnica argomentativa Lrsquoepigramma infatti sembrerebbe rielaborare spunti provenienti dalla commedia secondo una struttura retorica si configurereb-be dunque come una sorta di progymnasma poetico e una dura satira miso-gina contro il vincolo matrimoniale63

Non deve stupire lrsquoapplicazione di schemi retorici a forme poetiche que-sto epigramma infatti non egrave un unicum nel suo genere Sia lrsquoIppolito euripi-deo (vv 88-120) che la Phaedra senecana (vv 435-482) contengono theseis in versi pro e contro il matrimonio il discorso di Anna rivolto a Didone per convincerla a cedere alla passione (Aen 4 31-53) egrave una suasoria e soprattut-to la sesta satira di Giovenale ricalca in forma piugrave estesa i medesimi moduli argomentativi64 infine Stanley F Bonner ha ampiamente dimostrato come Ovidio negli Amores e nelle Metamorfosi subisca lrsquoinfluenza della suasoria65 Del resto questo non egrave il solo caso in cui esercizi che correntemente venivano praticati nelle scuole di retorica in forma prosastica in vista della pratica fo-rense avevano anche una ricaduta in ambito poetico66

Quintiliano riconduce chiaramente la thesis al genus deliberativum evidenziando che qualora vengano precisati i destinatari essa diviene una suasoria Lrsquoepigramma 22 in effetti presenta una serie di argomentazioni

63 Bellandi 2003 1-364 Il primo ad evidenziare questa matrice retorica della sesta satira di Giovenale

egrave stato De Decker 1913 19 seguito da Braund 1992 78-81 Bellandi 2003 1-2 Watson 2008 275

65 Bonner 1949 149-152 ulteriori esempi sono contenuti in Laguna 1994 267-268 che dimostra lrsquoappartenenza al genus di Stat silv 1 2 161-200 sulla base di unrsquoaccurata analisi strutturale Lrsquoautore inoltre si spinge oltre postulando la teo-rizzazione retorica della thesis a partire dal corpus letterario preesistente (p 267) Per unrsquoapplicazione dello schema proginnasmatico allrsquointerno di una argomentazione omiletica di S Basilio cf Valdeacutes Garciacutea 2007 701-709

66 Basti ricordare lrsquoosservazione fatta da Quintiliano a proposito dellrsquoesercizio del-la prosopopea (che nel curriculum configurato da Quintiliano egrave bene qui ricordarlo egrave collocato allrsquointerno della trattazione della suasoria) del quale mette in rilievo lrsquoutilitagrave anche per i futuri poeti (Quint inst 3 8 49) Nei papiri del resto lrsquoesercizio dellrsquoeto-peaprosopopea comunemente trattato nei manuali di retorica come un esercizio in prosa risulta essere stato praticato a scuola anche in versi cf Fernaacutendez Delgado 1994 299-305 piugrave in generale per gli esercizi scolastici di trascrizione e di composizio-ne in versi cf Cribiore 1996 204-253 e 259-262 Pordomingo 2001 707-720

300 FR Nocchi

incalzanti che mirano a dissuadere Zoilo dal prender moglie cui segue una conclusione secondo lo schema previsto dai trattati di retorica Egrave evidente dunque la presenza della finalitagrave persuasiva e delle procedure tipiche del ge-nus In particolare ricorrono nel componimento anche i loci che venivano impiegati per il biasimo o per lrsquoelogio di una determinata circostanza nel discorso deliberativo infatti la decisione veniva presa attraverso una disa-mina precisa dei cosiddetti τελικὰ κεφάλαια67 i principi del sommo bene per cui lrsquointerlocutore era guidato nella scelta in base a ciograve che per lui era conveniente giusto opportuno Nellrsquoepigramma bobbiese prevalgono le considerazioni di opportunitagrave La tractatio include precisamente quattro ar-gomentazioni tre incentrate sul fattore economico ed una sulle attrattive femminili tutte collegate da anafora (si) e variatio (nisi) Sebbene il poeta ricerchi chiaramente un certo equilibrio nella distribuzione della materia at-tribuendo a ciascuna argomentazione un distico in forma sentenziosa lrsquoim-pressione complessiva egrave di una disarmonica ripartizione in cui prevalgono chiaramente le considerazioni patrimoniali e la requisitoria contro le donne belle ed infedeli non ha un equivalente capovolgimento

In realtagrave il poeta bobbiese non fa altro che applicare un metodo impara-to a scuola rielabora materiali comici gli stessi testimoniati nelle antologie papiracee sulla base di schemi retorici ma in questo caso sceglie la forma poetica non diversamente da quanto avviene nellrsquoepigramma 36 Anche in questo caso infatti come ho chiarito altrove68 il poeta compone unrsquoetopea epistolare in versi servendosi delle proprie reminiscenze ovidiane ed impie-gando strumenti retorici solitamente applicati in prosa Si tratta di un lusus poetico caro ai poeti tardo antichi che si compiacciono di mettere alla prova le proprie competenze letterarie sulla base di schemi appresi in giovinezza

Allrsquointerno della silloge il tema relativo al coniugium ritorna in due epi-grammata longa il 25 e 26 che insieme ricalcano i moduli di una thesis in utramque partem Si tratta di due traduzioni tratte rispettivamente da Po-sidippo e Metrodoro69 in cui sono presentati due atteggiamenti antitetici nei confronti della vita uno piugrave pessimista lrsquoaltro possibilista In questi due componimenti sono discussi numerosi argumenta tipici non solo delle diatri-be ma anche delle theseis retoriche ad esempio la quaestio relativa allrsquooppor-

67 Aphthon RhG X p 42 8-10 Rabe = p 152 Patillon68 Cf Nocchi 201269 Rispettivamente AP 9 359 e 9 360

301Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

tunitagrave di avere figli (25 11-12 26 17-18) al pericolo comportato dai viaggi in mare (25 4 26 4) alla convenienza di intraprendere la carriera militare (25 7-8 26 9-10) o politica (25 1-2 26 1-2)70 Quanto al vincolo matri-moniale tornano temi giagrave diffusamente incontrati nelle theseis di Libanio e Aftonio ovvero il timore di perdere la serenitagrave a causa dei crucci di una vita matrimoniale (25 9) e le capacitagrave manageriali della donna (26 11-12) La mia impressione egrave che nella scelta degli epigrammi il presunto compilatore della silloge si sia fatto influenzare soprattutto dalle memorie scolastiche e che abbia selezionato quei componimenti che nella struttura e nei temi gli erano familiari per formazione71

I temi comiciSe la struttura dellrsquoepigramma egrave dunque retorica il contenuto sembra richia-mare fondamentalmente la trattazione del tema operata dal genere comico-epigrammatico in cui il motivo economico egrave preponderante

Il componimento egrave strutturato soprattutto nella prima parte secondo una successione chiaramente ponderata il poeta infatti prende in considerazione tutte le combinazioni relative ai rapporti economici fra coniugi partendo ov-viamente dalla prospettiva maschile Lo schema egrave pressappoco questo

I distico = povero + poveraII distico = povero + riccaIII distico = ricco + povera

Il modello greco a cui il poeta bobbiese si ispira egrave stato identificato da Wolfgang Speyer72 in Anassandride insigne rappresentante della Mese che fra i suoi frammenti annovera anche un lungo brano dalle evidenti consonan-ze con il nostro epigramma

Ὅστις γαμεῖν βουλεύετrsquo οὐ βουλεύεταιὀρθῶς διότι βουλεύεται χοὔτω γαμεῖ

70 Theon RhG II p 120 15-16 Spengel = p 82 Patillon Aphthon RhG X p 41 17-18 Rabe = p 152 Patillon

71 Per ulteriori riferimenti ai temi scolastici contenuti nella raccolta cf Nocchi 2012

72 Speyer 1963 23

302 FR Nocchi

Πολλῶν κακῶν γάρ ἐστιν ἀρχὴ τῷ βίῳἬ γὰρ πένης ὢν τὴν γυναῖκα χρήματαλαβὼν ἔχει δέσποιναν οὐ γυναῖκrsquo ἔτιἧς ἐστι δοῦλος καὶ πένης ἢν δrsquo αὖ λάβῃμηδὲν φερομένην δοῦλος αὐτὸς γίνεταιδεῖ γὰρ τὸ λοιπὸν ἀνθrsquo ἑνὸς τρέφειν δύοἈλλrsquo ἔλαβεν αἰσχράν οὐ βιωτόν ἐστrsquo ἔτιοὐδrsquo εἴσοδος τὸ παράπαν εἰς τὴν οἰκίανἈλλrsquo ἔλαβεν ὡραίαν τις οὐδὲν γίνεταιμᾶλλόν τι τοῦ γήμαντος ἢ τῶν γειτόνωνὥστrsquo οὐδαμῶς κακοῦ γrsquo ἁμαρτεῖν γίνεται73

Nonostante lrsquoindiscutibile corrispondenza tematica fra i due testi risul-tano notevoli le differenze che rivelano il sottile sforzo di rielaborazione da parte del poeta in particolare il maggior risalto attribuito nellrsquoepigramma bobbiese alla struttura argomentativa Giagrave dal primo distico infatti il gioco paranomastico ottenuto con lrsquoanafora del nome Zoilo il poliptoto paupe-rie pauperiem il richiamo di suoni fra egenam iunges conferisce ai versi una certa coesione ed efficacia Ogni distico inoltre egrave costruito in maniera analoga nellrsquoesametro viene introdotta la protasi con anafora della particella ipotetica e nel pentametro sono immancabilmente presentate le conseguenze nefaste delle scelte I primi tre esametri in particolare si chiudono con un riferimento alla donna che qualifica la sua condizione economica Inoltre nellrsquoepigramma lrsquoultimo distico enuncia perentoriamente la conclusione sca-turita dalle considerazioni precedenti che nel frammento di Anassandride viene anticipata perdendo di incisivitagrave Il componimento bobbiese quindi mostra una proporzione simmetrica che farebbe pensare ad uno schema pre-costituito nel quale il poeta inserisce una serie di motivi topici

Le prime due eventualitagrave contemplate in epigr Bob 22 si riferiscono alla condizione svantaggiosa del marito povero sia nel caso che questi si unisca ad una donna di condizione analoga sia che sposi una ricca Si tratta di un tema frequente soprattutto nella commedia greco-latina e nellrsquoepigrammatica

In particolare lrsquoidea che la donna ricca proprio in virtugrave delle sue possibili-tagrave economiche sia viziata e prepotente e tiranneggi il marito contravvenendo cosigrave allrsquoidea tradizionale della supremazia maschile nel coniugium egrave un luogo comune soprattutto della commedia di mezzo e menandrea quindi ereditato

73 Anaxandr fr 53 K-A = Stob 4 22b 28 p 513 Hense

303Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ed adattato da quella ceciliana74 plautina75 e terenziana76 a noi sono giunti alcuni titoli relativi alla figura dellrsquoepikleros greca77 ma dai pochi frammenti superstiti si evince quale importanza questa donna avesse nello svolgimen-to della trama78 Esempio emblematico del topos egrave il ritratto menandreo del marito frustrato costretto dalla moglie ricca ereditiera a cacciare la servet-ta in cui ritorna il riferimento allrsquoepikleros dipinta come despoina che sottrae allrsquouomo i piaceri della vita79 Il motivo economico egrave riproposto con argomen-tazioni piugrave vicine a quelle dellrsquoepigramma bobbiese in un altro frammento dello stesso autore dove al tema del matrimonio vantaggioso si associa quello della perdita della libertagrave e della serenitagrave un motivo tra lrsquoaltro presente anche nellrsquoepigr Bob 47 traduzione fedele di Pallada (App Anth 3 314 nr 145)

74 Furono autori di commedie latine dal titolo Epiclerus Cecilio Stazio (fr 1-2 R3) e Turpilio (frr 1-13 R3) per il quale cf Quint inst 10 1 10 cf anche Caec ploc frr 142-147 e 158-162 R3 = Gell 2 23 9-13 (cf infra) In particolare per i frammenti di Cecilio Stazio si veda Guardigrave 1974 74-76 161-168 Sulla traduzione ceciliana di Menandro in Aulo Gellio cf Gamberale 1969 75-90

75 Plaut Aul 534-535 nam quae indotata est ea in potestate est viri dotatae mac-tant et malo et damno viros Ulteriori riferimenti testuali in Schuhmann 1977

76 Sullrsquoepidikasia (procedura legale in base a cui il parente prossimiore prendeva in affidamento lrsquoepikleros) egrave basata la trama del Phormio alle medesime leggi fanno riferimento gli Adelphoi (vv 650-659)

77 Si possono ad esempio ricordare Antifane (fr 94 K-A) Alessi (frr 78-81 K-A) Difilo (fr 40 K-A) Diodoro (fr 2 K-A) e ovviamente Menandro che sembra aver scritto addirittura due commedie su questo soggetto (sullrsquoambiguitagrave di questa notizia ed in generale sul ruolo dellrsquoepikleros nel diritto e nella commedia gre-ca cf Belardinelli 1998 264-270)

78 La rilevanza attribuita a questa figura nelle trame comiche della Mese e della Nea egrave dovuta secondo Belardinelli 1998 267 ai cambiamenti socio-economici intercorsi nel III-IV sec a C quando lrsquoistituto nato eminentemente per permettere la propagazione della stirpe (Plut Sol 20 2-5) era divenuto in forma esclusiva uno strumento di arricchimento

79 Men ploc fr 296 K-A = Gell 2 23 8 ἐπrsquo ἀμφότερα νῦν ἅτrsquo ἐπίκληρος οὖσα δή μέλλει καθευδήσειν κατείργασται μέγα καὶ περιβόητον ἔργον ἐκ τῆς οἰκίας ἐξέβαλε τὴν λυποῦσαν ἣν ἐβούλετο ἵνrsquo ἀποβλέπωσι πάντες εἰς τὸ Κρωβύλης πρόσωπον ἥ γrsquo εὔγνωστος εἶχέ με γυνή δέσποινα καὶ τὴν ὄψιν ἣν ἐκτήσατο ὄνος ἐν πιθήκοις ἐστὶ δὴ τὸ λεγόμενον Τοῦτο σιωπᾶν βούλομαι τὴν νύκτα τὴν πολλῶν κακῶν ἀρχηγόν Οἴμοι Κρωβύλην λαβεῖν ἔμrsquo ἑκκαιδεκατάλαντον ὦ θεοί γύναιον οὖσαν πήχεως Εἶτrsquo ἐστὶ τὸ φρύαγμα εἴπως ἀνυπόστατον μὰ τὸν Δία τὸν Ὀλύμπιον καὶ τὴν Ἀθηνᾶν οὐδαμῶς Παιδισκάριον θεραπευτικὸν δὲ λόγου τάχιον ἀπαγέσθω δέ τις ἢ ἄρrsquo ἀντεισαγάγοι Cf anche fr 297 K-A = Gell 2 23 11

304 FR Nocchi

Ὅταν πένης ὢν καὶ γαμεῖν τις ἑλόμενοςτὰ μετὰ γυναικὸς ἐπιδέχηται χρήματααὑτὸν δίδωσιν οὐκ ἐκείνην λαμβάνει80

Analoghe considerazioni si trovano in Alessi

Ὦ δυστυχεῖς ἡμεῖς πεπρακότεςτὴν τοῦ βίου παρρησίαν καὶ τὴν τρυφὴνγυναιξὶ δοῦλοι ζῶμεν ἀντrsquo ἐλευθέρωνἜπειτrsquo ἔχειν προῖκrsquo οὐχὶ τιμὴν πάσχομενπικράν γε καὶ μεστὴν γυναικείας χολῆςἩ τῶν γὰρ ἀνδρῶν ἐστι πρὸς ἐκείνην μέλιοἱ μέν γε συγγνώμην ἔχουσrsquo ἀδικούμενοιαὗται δrsquo ἀδικοῦσαι καὶ προσεγκαλοῦσrsquo ἔτιὧν οὐκ ἐχρῆν ἄρχουσιν ὧν δrsquo ἄρχειν ἐχρῆνἀμελοῦσιν ἐπιορκοῦσιν οὐδὲ ἓν κακὸνἔχουσι καὶ κάμνειν λέγουσrsquo ἑκάστοτε81

Dallrsquoepigrammatica greca invece potrebbero essere giunte al poeta bobbiese le suggestioni relative al tema del matrimonio fra poveri lrsquoipote-si sembrerebbe avvalorata dal largo influsso del genus registrato nellrsquointera silloge82 NellrsquoAnthologia Palatina assistiamo ad una serie di variazioni sul tema con amaro disincanto lrsquounione egrave descritta come una guerra continua a causa dagli enormi disagi dovuti allo stato di indigenza83 Spesso il proble-ma egrave risolto con stratagemmi non proprio edificanti per sbarcare il lunario

80 Men fr 802 K A = Stob 4 22d 95 p 533 Hense Sempre Menandro (fr 805 K-A = Stob 4 22f 130 p 548 Hense) paragona la donna ricca ad una punizio-ne divina e definisce chi comunemente egrave considerato felice per la grande dote uno sventurato ὅστις γυναῖκrsquo ἐπίκληρον ἐπιθυμεῖ λαβεῖν πλουτοῦσαν ἤτοι μῆνιν ἐκτίνει θεῶν ἢ βούλετrsquo ἀτυχεῖν μακάριος καλούμενος

81 Alex fr 150 K-A82 Mariotti 1962 coll 52-61 Canali ndash Nocchi 2011 11-1983 AP 11 6 πτωχοῦ ἐστι γάμος κυνέα μάχα εὐθὺ κυδοιμός λοιδορίαι πληγαί

ζημία ἔργα δίκαι lrsquoepigramma di Callictere evidenzia gli inconvenienti dellrsquounio-ne attraverso la sequenza di asindeti e omoteleuti Sul tema cf anche AP 9 442 di Agatia Scolastico e 11 388 di Lucillio in cui si aggiungono anche le difficoltagrave legate allrsquoesistenza della prole (Longo 1967 77) infine in AP 5 267 di Agatia Scolastico un epigramma in forma dialogata il matrimonio con una donna povera viene consi-derato atto di follia

305Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

il marito si fa mantenere dalla moglie costringendola alla prostituzione84 Raramente i poeti epigrammatici si pronunciano favorevolmente su un matrimonio di un uomo benestante con una donna povera85 al contrario si preferisce lrsquounione fra coniugi di pari condizione86 In effetti questo ar-gomento trova puntuale riscontro anche in ambito paremiografico87 e nei trattati filosofici in questrsquoultimo caso perograve il discorso non assume i toni della polemica tipici del genere comico ed epigrammatico ma egrave inserito in un ragionamento piugrave ampio relativo ai pericoli che possono minare il conseguimento della virtus La condizione di inferioritagrave di un marito po-vero ad esempio puograve determinare la sua acquiescenza ai tradimenti di una moglie libertina nam quid ndash ait Seneca ndash de viris pauperibus dicam quorum in nomen mariti et ad eludendas leges quae contra celibes datae sunt pars magna conducitur Quomodo potest regere more set praecipere castitatem et mariti auctoritatem tenere qui nupsit88 Lrsquoargomento finanziario perograve ne-gli scritti filosofici non assume mai la centralitagrave ricoperta negli epigrammi dellrsquoAnthologia e nella commedia89

84 AP 11 4 di Parmenione il poeta in questo epigramma insiste soprattutto sullrsquoatteggiamento compiacente del marito ignaro di qualsiasi considerazione mo-rale pur di vivere nellrsquoagio sullrsquoargomento cf Longo 1967 98 Piugrave spesso lrsquoidea del buon matrimonio viene associata a quella dellrsquounione con donne anziane ricercate soprattutto per la dote e lrsquoeventualitagrave della loro rapida dipartita mentre lrsquouomo si consola con lrsquoancella giovane (AP 11 202 adespoto) sul tema si vedano anche 11 65 di Parmenione e 11 425 adespoto Lrsquoargomento egrave ripreso in epigr Bob 23 e 24 ma era giagrave particolarmente caro a Marziale (cf 9 80 e 8 12 1-2 in cui si gioca sullrsquouso del verbo nubo riferito allrsquouomo non diversamente da Sen matr fr 29 V)

85 AP 7 648 di Leonida di Taranto86 AP 7 89 di Callimaco87 Diog Laert 1 4 8 cf Tosi 1991 nr 1442 (= Ov Her 9 32) e 1443 (= Plaut

Asin 87)88 Sen matr fr 29 V le medesime considerazioni si trovano nel pitagorico Cal-

licratida (in Stob 4 28 18 p 687 Hense) ed in Plut lib educ 13f-14a il quale perograve prospetta anche una posizione piugrave moderata consigliando di preferire sempre la virtugrave nella scelta della donna ma di godere anche della ricchezza qualora essa si aggiunga come spontaneo complemento (amat 754a-b) infine il tema egrave presente nei cristiani (Tert uxor 2 8 4 Hier epist 127 3) dove egrave inserito nella recriminato-ria sullrsquoadulterio

89 Anche nel De matrimonio di Seneca (matr fr 54 V) dove egrave presente una sintesi dei primi quattro versi dellrsquoepigramma bobbiese (pauperem alere difficile est divitem ferre tormentum) lrsquoadagio egrave posto a conclusione di un lungo ragionamento tratto dallrsquoaureolus liber di Teofrasto volto a dissuadere il sapiente dal matrimonio

306 FR Nocchi

Anche i pericoli connessi alla bellezza femminile di cui si parla nei ver-si 7-8 del nostro epigramma erano proverbiali Oltre ai versi anassandridei il poeta bobbiese avragrave avuto presente il noto detto popolare ἐὰν μὲν γήμῃς αἰσχράν ἕξεις ποινήν ἂν δὲ καλήν ἕξεις κοινήν la cui origine paremiologica egrave dimostrata dallrsquoannominatio90 Il tema tra lrsquoaltro trova un trattamento equi-valente nel mondo latino nelle Sententiae di Publilio Siro maximo periclo custoditur quod multis placet non facile serves quod multis placet91 ma ritorna anche nelle controversiae senecane sempre come locus a latere nihil in corpo-re uxoris suae plus maritus quam quilibet alienus peregrinusve cognoverit92

Lrsquoanonimo poeta del resto non si limita a rielaborare i versi di Anassan-dride ma aggiunge anche un distico del tutto innovativo che rivela la sua vo-lontagrave di romanizzare il componimento Questa scelta ha importanti risvolti anche dal punto di vista strutturale Lrsquoautore come si egrave detto incentra lrsquoepi-gramma soprattutto sul fattore economico relegando ad un ruolo marginale o tralasciando del tutto le ulteriori considerazioni contrarie al matrimonio che invece erano discusse nella fonte greca in particolare egli sostituisce il distico relativo ad una sposa poco avvenente con unrsquoulteriore valutazione patrimoniale La sua dunque non egrave una traduzione fedele come avviene per la maggior parte degli Epigrammata Bobiensia ma presenta un certo grado di originalitagrave nella delimitazione del tema e nella sua ricontestualizzazione In effetti i versi 3-4 introducono una terza alternativa allrsquoevenienza di un ma-trimonio fra due poveri o fra uxor dotata e marito indigente Lrsquoeventualitagrave egrave che un uomo ricco proverbialmente rappresentato da Lucullo e Crasso93 sposi una cliens sine re una donna nullatenente ma libera Se lrsquoipotesi fino

(nec posse quemquam libris et uxori pariter inservire) Una rivisitazione moderna del tema egrave presente in Boccaccio (Esposizioni sopra la Commedia sect 31 Corbaccio sect 247)

90 Nelle fonti il proverbio non ha unrsquoattribuzione univoca Diogene Laerzio lo attribuisce ora a Bione di Boristene (4 48) ora ad Antistene (6 3) Aulo Gellio (5 11 2) sostiene che si tratti della risposta pronunciata da Biante di Priene ad un tale che lo interrogava sullrsquoopportunitagrave di sposarsi infine Stobeo (4 22a 17 p 497 Hense) pensa sia stato formulato da un uomo in risposta a Pittaco (Grilli 1953 178 Barigazzi 1966 542-543)

91 Publil sent M 18 v 326 R F 32 v 408 R92 Sen contr 2 7 2 Il tema si iscrive allrsquointerno dellrsquoinvettiva contro la corruzio-

ne delle matrone romane Cf anche Sen contr 2 1 24 per ulteriori fonti retoriche relative al locus de saeculo cf De Decker 1913 19-29

93 In molti scrittori il suo nome egrave sinonimo di ricchezza (Cic Att 1 4 3 2 4 2 off 1 25 Sall Catil 48 5 Sen epist 119 9 dial 7 21 3)

307Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ad ora postulata di una matrice retorica del componimento egrave valida il poeta sostituirebbe il tipico exemplum mitologico presente immancabilmente in tutte le theseis scolastiche94 con due exempla storici ma per cosigrave dire assunti ormai a paradigma indiscusso della ricchezza Anche la scelta dei due per-sonaggi storicamente noti come ricchi possidenti sembra ben ponderata Lucullo e Crasso rappresentano due modi antitetici di vivere la ricchezza Plutarco li pone a confronto in piugrave di unrsquooccasione dipingendo Crasso come avido e parsimonioso Lucullo come uno sperperatore95 Resta da capire il riferimento alla cliens i lessicografi e i grammatici latini concordano nel ri-ferire il termine sia al genere maschile che a quello femminile cliens tam hic quam haec96 ma di fatto le uniche due attestazioni al femminile a noi per-venute in latino sono quelle presenti in unrsquoepistola di San Girolamo (130 6)97 ed in unrsquoepigrafe98 Troviamo invece piugrave volte attestato il sinonimo clienta soprattutto in contesto comico in particolare il termine egrave usato da Plauto99 ndash in riferimento alle fanciulle sottoposte allrsquoauctoritas di un uomo anziano per lo piugrave prostitute o schiave ndash o in Afranio cliens communis ge-

94 Ad esempio si veda Aphthon RhG X p 43 7 Rabe = p 153 Patillon Lib progymn VIII pp 551-552 Foerster

95 Plutarco accomuna i due personaggi in un passo in cui Catone rimprovera aspramente il ricco gaudente lsquoοὐ παύσῃrsquo ἔφη lsquoσὺ πλουτῶν μὲν ὡς Κράσσος ζῶν δrsquo ὡς Λεύκολλος λέγων δrsquo ὡς Κάτωνrsquo (Plut Luc 40 3) ma il confronto risulta evidente anche dalla descrizione dei banchetti (Plut Luc 40 1 νεόπλουτα δrsquo ἦν τοῦ Λευκόλλου τὰ δεῖπνα τὰ καθrsquo ἡμέραν οὐ μόνον στρωμναῖς ἁλουργέσι καὶ διαλίθοις ἐκπώμασι καὶ χοροῖς καὶ ἀκροάμασιν ἐπεισοδίοις ἀλλrsquo ὄψων τε παντοδαπῶν καὶ πεμμάτων περιττῶς διαπεπονημένων παρασκευαῖς ζηλωτὸν ἀνελευθέροις ποιοῦντος ἑαυτόν Cras 3 1 ἐν δὲ τοῖς δείπνοις ἡ μὲν κλῆσις ἦν ὡς τὰ πολλὰ δημοτικὴ καὶ λαώδης ἡ δrsquo εὐτέλεια τὴν καθαριότητα καὶ φιλοφροσύνην ἡδίονα τοῦ πολυτελοῦς εἶχε) e delle ville (Luc 39 2 εἰς παιδιὰν γὰρ ἔγωγε τίθεμαι καὶ οἰκοδομὰς πολυτελεῖς καὶ κατασκευὰς περιπάτων καὶ λουτρῶν καὶ ἔτι μᾶλλον γραφὰς καὶ ἀνδριάντας καὶ τὴν περὶ ταύτας τὰς τέχνας σπουδήν ἃς ἐκεῖνος συνῆγε μεγάλοις ἀναλώμασιν εἰς ταῦτα τῷ πλούτῳ ῥύδην καταχρώμενος ὃν ἠθροίκει πολὺν καὶ λαμπρὸν ἀπὸ τῶν στρατειῶν ὅπου καὶ νῦν ἐπίδοσιν τοιαύτην τῆς τρυφῆς ἐχούσης οἱ Λευκολλιανοὶ κῆποι τῶν βασιλικῶν ἐν τοῖς πολυτελεστάτοις ἀριθμοῦνται Cras 2 6 τοσούτους δὲ κεκτημένος τεχνίτας οὐδὲν ᾠκοδόμησεν αὐτὸς ἢ τὴν ἰδίαν οἰκίαν ἀλλrsquo ἔλεγε τοὺς φιλοικοδόμους αὐτοὺς ὑφrsquo ἑαυτῶν καταλύεσθαι χωρὶς ἀνταγωνιστῶν)

96 Caper gramm VII 108 16 Keil97 Hier epist 130 698 CIL VI 3442 Sagitti Memoriae Corneliae Musae clienti carissimae piissimae

feminae quae vixit ann XVIII m VIIII d XVIIII Verus evoc Aug99 Fest p 53 L clientam pro cliente Plautus dixit

308 FR Nocchi

neris est invenimus tamen et clientam apud Afranium in Pompa lsquointerim tua clientarsquo 100 Si tratta evidentemente di un uso traslato del termine il cliens infatti egrave giuridicamente libero ma si pone sotto la tutela di un uomo potente per riceverne la protezione101 ed egrave a questo tipo di rapporto che allude il vec-chio Damone quando nella Rudens102 si vanta di essere divenuto il paladino di due belle ragazze (clientas) sfuggite ad un lenone le stesse che poco prima apostrofa come mulierculae termine dalle evidenti implicazioni dispregiati-ve allo stesso modo va inteso il termine clienta riferito alla meretrix adules- cens del Miles gloriosus che il vecchio Periplectomeno afferma di possedere Egli infatti puograve costringerla a prestarsi come avvenente corteggiatrice del soldato protagonista della piegravece solo in quanto sottoposta alla propria po-testas103 Egrave altamente probabile che anche nellrsquoepigramma bobbiese il poeta non alluda specificamente allrsquoistituto giuridico della clientela ma impieghi il termine in senso traslato per indicare una donna povera che per necessitagrave si pone sotto la protezione di un uomo ricco come farebbe un vero cliens Ciograve che mi sembra interessante perograve egrave che la situazione anche in questo caso sembra tratta da un contesto comico coerentemente con la scelta di fondo operata dal poeta bobbiese Rilevante egrave anche lrsquouso ossimorico della iunctura pannosae nobilitatis lrsquoattributo pannosus inteso come qui nel senso di lsquove-stito di straccirsquo si trova soprattutto in epoca tarda negli scrittori cristiani104 ma compare giagrave in Seneca ed in Apuleio Anche in questo caso il termine va inteso in senso traslato come lsquopoverorsquo i figli nati da questo matrimonio non possono che essere degli straccioni in quanto nati e allevati da madre povera che finisce per depauperare il patrimonio del marito non avendo contribuito ad incrementarlo con la sua dote

La matrice scolastica dellrsquoepigramma bobbiese si manifesta dunque sot-to molteplici forme nellrsquoesercizio traduttivo nel rispetto dello schema reto-rico ed anche nella rielaborazione delle fonti drammatiche Nonostante la

100 Char gramm I 100 16 Keil Il termine egrave attestato anche una sola volta in Orazio (carm 2 18 8) come sinonimo di ancilla e in Frontone (p 32 18 N) con la stessa accezione

101 Per la condizione dei clientes si vedano Dion 2 9 2 ss Cic rep 2 9 16 Plut Rom 13 5 Fest p 262 L per unrsquointeressante ipotesi sulla nascita dellrsquoistituto cf Franciosi 1986 271-281

102 Plaut Rud 893103 Plaut arg Mil II 13 Mil 789104 Cf ThlL X 1 s v pannosus 230 63-231 30 (Hodges)

309Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

notorietagrave del tema perograve il poeta consegue un certo grado di originalitagrave nella trasposizione dallo schema metrico della commedia alla forma epigrammati-ca del distico ed introducendo nella serrata tractatio lrsquoistituto della clientela tipicamente romano

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Venuste Noster Abstract

Gabriele Burzacchini Asclepiade tra Alceo e CatulloThis paper analyses in the light of recent studies a clear case of aemulatio or imitatio cum variatione namely the intertextual relation between Alcaeus fr 346 V and Asclepiades 16 G-P (= AP 1250) as well as the precise allusion of Catullus 5 5f which most probably draws inspiration from the Samian epigrammatist (brevis lux ~ δάκτυλος ἀώς nox est perpetua una dormienda ~ τὴν μακρὰν νύκτrsquo ἀναπαυσόμεθα) even though the inner meaning of the Catullian poem is completely different

Albio Cesare Cassio Lrsquoeroe Lakedaimon e gli onori funebri per i re di Spar-ta (orac ap Herodot 7 220 = nr 100 Parke-Wormell)

This note deals with line 4 of the oracle transmitted by Herodotus 7220 πενθήσει βασιλῆ φθίμενον Λακεδαίμονος οὖρος It is argued that Λακεδαίμονος οὖρος is unlikely to refer to the city of Sparta as the lsquobulwark of Lacedaemonrsquo as Stein and Parke amp Wormell maintained This expression means as Macan saw in 1908 lsquothe boundary of the hero Lacedaemonrsquo while πενθήσει certainly refers to the compulsory mourning imposed by the Spartans upon the peri- oikoi and the helots when a Spartan king died

Massimo Di Marco Detorsio di glosse omeriche solecismi presunti puns bi-linguistici in Ammiano (AP 11 16 146 180)

This paper offers a new interpretation of three epigrams of Ammianos In AP 11 16 the use of the Homeric gloss ἐγχεσίμωρος implies a malicious metapoiesis of a Lucilliosrsquo verse The meaning of AP 11146 is paradoxical the orator Flaccus is sure he will improve his Greek after a stay in Cyprus (the soloecismsrsquo home) It will be also proved as wrong the common reading of AP 11 180 νώναις as a bilingual pun

718 Venuste Noster

Lucio Ceccarelli La costruzione del distico elegiaco latino il rapporto tra primo emistichio dellrsquoesametro e primo emistichio del pentametro

This study proposes to verify whether in the latin elegiac distich it might be possible to recognize a mutual influence between hexameter and pentam-eter as far as the realization of the metric scheme is concerned The test con-ducted on a corpus comprehending almost all the latin elegiac distichs from Catullus to Venantius Fortunatus suggests a substantially negative answer

Marco Filippi Alcune osservazioni su Acc arm iud fr III R3 vv 148-149Acc arm iud 148-149 is quoted from Macrobius as a model of Verg Aen 10 449-450 with which it shows a clear similarity of context The fragment has a proverbial character (lsquowho fights a brave enemy even if is won obtains anyway a great honourrsquo) and the theme has obtained a great fortune in suc-ceeding literature After an attempt at reconstructing the tragic context we can suppose that the fragment does not contain an expression of modesty but it is a part of a provocative context

Alfredo Mario Morelli Lrsquouno e il molteplice su Catull 5 In Catull 5 the author cleverly works out two ancient topoi (lsquoletrsquos love be-cause the nightdeath is comingrsquo lsquokisses are the joy of loversrsquo) gaining a well balanced structure of the poem In comparison with contemporary Graeco-Roman poetry (erotic epigrams ndash such as Philod AP 9 570 ndash the Epitaph of Bion) both themes are handled with a remarkable taste for originality especially in their lsquonumericalrsquo aspects in order to put special emphasis on the basic contrast between nox una and basia mille

Maria Silvana Celentano I ritmi e i numeri della vita nella poesia antica lrsquoelogio lrsquoamore il sorriso

This paper briefly discusses a few Greek and Latin poetical texts (Prop 3 22 17-22 and 39-42 Ov ars 1 55-66 Philod AP 5 13 Catull 5 and 7 Mart 6 34) in order to highlight how the different numerical notations that they contain are able to emphasize different aims as eg expressing admiration praise love or parody

Giuseppe Aricograve Huic aliud mercedis erit (Verg ecl 6 26)The salacious allusion present in the words of Silenus in the sixth eclogue of Virgil comes from a motif of the Greek dramatic poetry (especially Aris-tophanes Eccles 1045ff) However Virgil rewrites it more elegantly thus

719Abstract

easing the obscenity of the witty remark at the same he time makes it more expressive by emphasizing the concept of the exchange

Mario De Nonno Cui non risere parentesThe old textual problem in Vergil Bucolics 4 62f (divergence between the text as transmitted by Vergilrsquos manuscripts and commented by Servius and the text as quoted by Quintilian inst 9 3 8) is examined anew The argu-ments of the supporters of Quintilianrsquos text (as emended by Politian and Bonnell) are scrutinized and criticized New intertextual links are pointed to suggesting that after all the Vergilian paradosis (cui non risere parentes) was already echoed in Horacersquos Ars

Giuseppe La Bua Audes fatidicum verbis fallere velle deum (Ov fast 2 261-2) lrsquoironia del logos nei Fasti di Ovidio

Recent scholarship on Ovidrsquos elegiac calendar-poem has drawn attention to the political significance of the poetrsquos equivocal approach to the controversial topic of the libertas linguae This paper reads the poetrsquos playful manipulation of the multiple contradictory aspects of logos in literary terms focusing on the sophisti-cated irony inherent in the creation of figures of skilled speakers (Numa Egeria Anna Perenna the merchant) able to overcome superior opponents through fal-lacious ambiguous words and emphasizing the role played by a modern exuber-ant use of lingua in the civilization process of the Augustan Rome

Piergiorgio Parroni Qualche riflessione sul testo della lettera 56 di SenecaThe Reynoldrsquos text of Sen ep 56 may occasionally be improved the incom-prehensible hac (1) is perhaps a copyistrsquos mistake for hunc in v 4 abducit of P2 is more suitable than adducit (cett) and to the surprising essedas (femi-nine) wrongly defended by Axelson must be preferred Buechelerrsquos raedas or Heraeusrsquo et raedas (eredas p) P2 is a good witness also in 5 f (inhibet P2 exhi-bet cett) instead of obirata (9) an evident nonsense the conjectural obruta (obrata p) gives an excellent meaning

Matteo Massaro Poesia per ignobiles epigrammi sepolcrali da un colomba-rio urbano di etagrave giulio-claudia

Latin epigraphy from urban columbaria replaces the higher literature with several anonymous but valuable poems for lower class people collectively buried thereTwo of such fair poems from the monumentum familiae Sta-tiliorum (I1 cent AD) both elegiac and flawless are here selected and care-

720 Venuste Noster

fully commented upon CE 1001 dedicated by a slave to a fellow slave CE 1030 for an unnamed wife who praises herself for having died in the arms (and tears) of her deeply loving man Many thoughts images or expressions are noticed and surveyed in verbal and conceptual comparison with literary andor epigraphic texts

Carlo Di Giovine I precetti di Quintiliano sullo stilus (inst 10 3) note di esegesi e di critica testuale

In inst 10 3 Quintilian offers his precepts for a good writing (stilus) which is introductory to good speaking (dicere) This chapter of book X of the Institutio oratoria involves a lot of interesting questions of exegesis of style and of textual criticism This paper examines and tries to give an answer to some of these questions

Alessandro Fusi Note testuali ed esegetiche a Marziale (2 24 4 42 9 80 10 35 11 87)

In Martial 2 24 the first four verses should not be ascribed to the persona poetae as in almost all modern editions but to the Candidus addressed in v 6 In 4 42 the last but one verse is to be ascribed to the ego loquens In 9 80 the much debated expression uxorem pascit in v 2 has no sexual over-tones as most critics take for granted uxor is to be taken as a metonymy for uxoris patrimonium and the expression means that Gellius feeds himself with his wifersquos goods In 10 35 v 8 should be read with β variant sed castos docet et pios amores because of its intertextual link with Catull 16 5 In 11 87 2 nata (γ) is to be preferred to nota (β) accepted by all editors because that variant restores an idiomatic use and is clearly a lectio difficilior It is also strenghtened by the intertextual relation with Propertius 2 25 which shows a comic degradation of the elegiac love put into effect by Martial

Francesca Romana Nocchi Il motivo dellrsquoan uxor ducenda fra poesia reto-rica e filosofia Epigr Bob 22 Sp

The theme for the an uxor ducenda notwithstanding its wide diffusion was in antiquity differentiated in rhetorical philosophical and literary fields so much so as to postulate a genre specialization in each field The anonymous poet of epigr Bob 22 achieves a certain originality by realizing a true mingling of genres In fact he encompasses the satirical pungent vein of the comic genre within the typical structure of suasoria Moreover both the topic choice and the use of rhetorical schemes in poetic forms seem to have scholastic reminiscence

721Abstract

Valeria Capelli Gerolamo e le citazioni dellrsquoAntico nel Nuovo Testamento testimonianze di tradizione indiretta

Jerome often discusses the literal discrepancy between some passages of the Old Testament and their citation in the New Testament also turning his at-tention to cases already pointed out by Porphyry and Julian The examina-tion of his principal statements about this subject makes it possible to infer that he has not a constant attitude in relation to this problem and that there are many differences among what he asserts in the prefaces to his biblical translations in epist 57 and in his exegetical treatises

Edoardo Bona Appunti di lettura della Praefatio in Euangelio di Gerolamo (con un occhio allrsquoepistolario Gerolamo-Agostino)

A new reading of Preafatio in Euangelio allows a better understanding of Jeromersquos philological attitude in approaching the Scriptures Particularly noteworthy is the use of indirect sources (translations and canones Eusebii) for the constitution of the biblical text Moreover Augustinersquos use of indirect sources in his epist 28 could be a reminescence of this Praefatio

Carla Lo Cicero Audi Iuliane Echi della polemica contro Giuliano drsquoEcla-no nelle glosse marginali del Vat Reg Lat 141

Four glosses of Vat Reg Lat 141 in margin to texts of Gregory of Nazianzus and Basil of Caesarea (translated in Latin by Rufinus of Aquileia) present polemic remarks about Julian of Eclanum The analysis performed proves that the marginal annotations derive from a late antique manuscript and that they were probably written by a reader of the Augustinersquos circle The glosses witness the constant work of lsquotalking to the textsrsquo which is a typical feature in manuscripts of the late Antiquity

Luca Paretti Cuochi pasticceri e centoni Sulle tracce di una lsquoletteratura dei Saturnalirsquo

This study proposes a new interpretation of the first fragmentary cento of the codex Salmasianus the so-called De panificio instead of a simple description of bread-making this should be seen as a scene of preparing crumpets or pancakes during the festival of Saturnalia In this regard it is discussed an examination of the literary evidence about two relevant char-acters of the feast the cocus (cook) and the pistor (confectioner) Then the author proposes a partial review of the literary production peculiar to the Saturnalia especially pointing out anonymous and secondary texts

722 Venuste Noster

Franca Ela Consolino Echi pagani e cristiani nellrsquoepitafio del vescovo Vit-tore Per unrsquoesegesi di Ennodio carm 2 95 (215 V)

The paper provides a commentary of Ennod carm 2 95 detecting the pres-ence of hypotexts such as the apotheosis of Daphnis in Vergil that of Lucan in Stace and the representations given by Lucan and Prudentius of Pompeius and the virgin Agnes seeing from heaven the earth In order to explain the obscurity of some expressions previous opinions are discussed and solutions proposed bringing fresh evidence wherever it is possible A totally new inter-pretation is offered for the last two verses of the poem

Salvatore Monda Gellio Noctes Atticae 12 6 e lrsquoantico nome latino degli aenigmata

In the book XII of Noctes Atticae the VI chapter is devoted to riddles The source of the passage is Varrorsquos De sermone Latino ad Marcellus from which Gellius quotes the famous riddle of the god Terminus At the beginning Gellius remembers the old latin word for lsquoriddlersquo scirpus (lit lsquobasket-rushrsquo lsquoknotrsquo) My aim is to suggest that scirpus is a calque on γρῖφος but the mean-ing of lsquoriddlersquo is made up by Gelliusrsquo source

Michela Rosellini Nellrsquoofficina di Prisciano (con un omaggio a Menandro) This paper analyses two extracts from Priscianrsquos Idiomata namely GL III 338 21-341 24 and III 291 11-292 21 in order to reconstruct by comparing lessons in extant manuscripts the archetype text and to investigate Priscianrsquos working methods The archetype text reveals in these extracts a characteristic of Priscianrsquos text and in particular of the Idiomata section in its original form i e that it was non perfectly finished the lemmas and quotations being not properly selected and organized In a third extract GL III 323 8-11 it is pos-sible to identify a fragment of Menanderrsquos Heautontimoroumenos

Luigi Munzi Dottrina prosodica e Lehrgedichte in etagrave carolingia il carme Mens tenebrosa

Poetryrsquos high prestige requires in Carolingian age elementar didactic works dealing with prosody and metrics Mens tenebrosa tumet is a peculiar Lehr-gedicht where words containing doubtful syllables (syllabae communes) are collected into a poem of just eight or nine lines to facilitate memorization this poem acquired an high grade of popularity in IX century In this paper the author presents a new critical edition ndash founded on several medieval and Renaissance manuscripts ndash supplies an exhaustive treatment of fontes

723Abstract

and loci similes provides a panorama of classical teaching in the field of syl-labae communes and tries to state precisely the chronology of this didactic tour de force (Bedersquos treatise De arte metrica settles a serviceable terminus post quem) and its authorship (Alcuinrsquos cultural milieu)

Marina Passalacqua Perlege scribe reducThe article aims to provide a picture of book trading in Carolingian society as it emerges from the lexicon the scholars of the court school used in the correspondence they entertained

Arduino Maiuri Enorme monstrum deformitagrave e difformitagrave nel mondo greco-romano

In Imperial Rome noble families used to entertain their guests by displaying de-formed creatures at their feasts the taste for the weird and the exotic went thus hand in hand This marks a turning point if compared to Greek culture which considered the freak as a divine punishment If in very ancient Rome this mindset is pretty similar (Dion Hal 2 12 1-2) during the Principate a definite change in perspective is witnessed by jurists (eg dig 1 5 14 and 50 16 135)

Marcello Salvadore La Vestale incestaDionysius of Halicarnassus Pliny the Younger and Plutarch are the sources of a detailed account of Vestalis incestarsquos punishment they say that she was sentenced to death Dionysius adds that there was no after death ritual Modern scholars generally accept what the three authors assert In this article the author surmises that the Vestalis incesta together with the parricida was not condemned to death both of them were sentenced to a particular kind of banishment from the Society

Rino Avesani Divagazioni sulla memoria di Adriano nel MedioevoIn spite of the traditional view of Adrian as a tolerant Emperor towards Chris-tians in many passiones he is oddly presented as a cruel tyrant The passio of St Eustachius and the passio of St Sapientia and of her three daughters ndash the latter also drawn on in Roswitha of Gandersheimrsquos Sapientia ndash are the best known and obviously both of them are without any historical ground It is possible that the ancient hagiographers became familiar with Adrianrsquos name thanks to the large spread of two question-and-answer dialogues both dating back prob-ably to the II or III century AD in which the protagonists are respectively Adrian and the philosopher Second and Adrian and Epictetus

724 Venuste Noster

Luca Serianni Ettore Romagnoli latinistaThis paper is concerned with the translations of classical Latin authors made by Ettore Romagnoli a scholar better known for his translations from Ancient Greek In his versions of Latin classics especially of Plautusrsquo Miles gloriosus and Horacersquos poetry Romagnoli aims at modernizing the texts by making use of idioms colloquialisms and expressive suffixes in order to make them more appealing to the general public Although Romagnoli failed in his purpose his activity as a translator of Latin classics witnesses an interesting aspect of the cultural policy of Fascism the ideology of which Romagnoli shared with firm belief

Maria-Pace Pieri LrsquoAchille surrealista di Alberto SavinioThe article focuses on the tale Achille innamorato misto con lrsquoldquoevergetardquo by Alberto Savinio in order to stress the authorrsquos special relation with classi-cal literature and in particular with old Greek miths Such a relationship requires to be verified in all its complex novelty not only by comparing the macrostructural models but also by analyzing the detailed and frequently very precise references and allusions to single parts of the ancient texts lsquo(esp to Euripidesrsquo Iphigenia in Aulis and Aeschylusrsquo Agamemnon)

Silvia Rizzo Una consonanza fra il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lam-pedusa e una lirica di Thomas Hardy

A passage of Tomasirsquos Gattopardo shows similarities to Thomas Hardyrsquos lyric A Two-yearsrsquo Idyll (Late lyrics and earlier London 1922) Did Tomasi read it It cannot be demonstrated with absolute certainty but there is some evi-dence in favour of this hypothesis

Giorgio Bernardi-Perini laquoMy hedge-schoolmaster Virgilraquo Dallrsquolsquoegloga messianicarsquo alla Bann Valley Eclogue

The Bann Valley Eclogue written by Seamus Heaney on the eve of the new millennium in the wake of Virgilrsquos fourth Eclogue is a major evidence of Man-tuanrsquos great influence on the Irish poet who deserved the Nobel Prize 1995

Tullio De Mauro Latinum est non flectiturIn contemporary Italian many Latin expressions eg lectio magistralis are employed as invariant multilexeme words in spite of ancient Latin grammar

  • Titelei
  • Venuste Noster_16_Nocchi
  • Venuste Noster_34_Abstract
Page 11: Il motivo dell'an uxor ducenda fra poesia, retorica e filosofia: Epigr. Bob. 22 Sp., in M. Passalacqua, M. De Nonno, A.M. Morelli (a cura di), Venuste noster, Hildesheim -Zuric-New

289Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

esse suasoria potest

Del resto la thesis quale strumento dialettico per affinare le proprie ca-pacitagrave argomentative non era appannaggio esclusivo della retorica ma era comune anche alla filosofia entrambe le discipline infatti ne accampavano la paternitagrave20 ma in realtagrave i termini della discussione erano ben piugrave ampi implicando un ruolo di supremazia in campo educativo21 Numerose furo-no le proposte di distinzione degli ambiti ma tutte ugualmente fallimentari La principale riguardava il grado di astrazione della tesi discussa22 si parlava allora di hypothesis o causa qualora fossero determinate le persone e le circo-stanze di thesis o quaestio se lrsquoargomento era generale ma i retori23 ben pre-sto si resero conto dellrsquoutilitagrave anche delle quaestiones per lrsquoamplificatio e di come fosse svantaggioso per la retorica limitare il proprio campo drsquoazione

Non solo quindi il tema dellrsquoopportunitagrave di prendere moglie era ogget-

cosigrave da consentirgli di avere figli e la vicenda non era affatto estranea alle scuole di retorica (Quint inst 3 5 11 10 5 13) In particolare Bellandi 2003 2 sostiene che la figura di Catone fosse impiegata non per lrsquoesercizio della thesis lsquoan uxor du-cenda sitrsquo intesa tout court ma solo qualora la quaestio riguardasse specificamente il sapiente e lrsquoopportunitagrave per questo di sposarsi in questo caso perograve lrsquoesercizio si riferirebbe allo stoico Catone Uticense In effetti questo personaggio era soggetto anche di unrsquoulteriore suasoria in cui era chiamato a deliberare se fosse preferibile il suicidio alla vista di Cesare vincitore (Mart Cap 456 29-31 Halm) si tratta di un tema tipicamente etico che implicava anche il discorso sulla libertagrave del sapiens

20 Lrsquoinventore del metodo argomentativo in utramque partem fu Protagora (Sen epist 88 3 cf Kennedy 1963 305 Pernot 1993 II 57) ma solo con Aristotele (Arist top 101a) divenne un esercizio atto a sviluppare le capacitagrave dialettiche ab Aristotele principe de singulis rebus in utramque partem dicendi exercitatio est instituta (Cic fin 5 4 10 ma cf anche Tusc 2 3 9 orat 14 46 de orat 3 22 80)

21 Per unrsquoefficace sintesi dei termini della disputa si veda Pasetti 2008 113 in particolare per la prospettiva quintilianea Viano 1995 193-199

22 Cicerone (inv 1 6 8) dichiara che il primo a istituire questa distinzione fu Ermagora di Temno cf Bonner 1949 6-7 Matthes 1959 121-143

23 Se nel De inventione (1 6 8) Cicerone aveva abbracciato la tesi ermagorea at-tribuendo ai soli filosofi le quaestiones infinitae egli successivamente rivide la sua posi-zione rivendicando lo stretto legame fra thesis e hypothesis latius enim de genere quam de parte disceptare licet ut quod in universo sit probatum id in parte sit probari necesse (de orat 2 133 ma cf anche de orat 3 120 orat 45 top 79) Quintiliano a sua volta vide nelle quaestiones philosopho convenientes un utile strumento di discussione anche per il retore (inst 3 5 5 3 5 14-15) Analoghe considerazioni in Sulp Vict rhet 314 2 Halm Sullrsquoargomento si veda Clark 1957 130-132 Viano 1995 199-207

290 FR Nocchi

to di contesa fra retorica e filosofia24 ma anche lo strumento di discussione era comune Nonostante la sovrapposizione di ambiti evidente nellrsquoimpiego condiviso della tecnica argomentativa e nellrsquouso inflazionato del tema sem-bra verosimile postulare una specializzazione di genere Il tema dellrsquoan uxor ducenda come si vedragrave segue percorsi paralleli ma raramente coincidenti nelle varie discipline ed anche quando gli argomenti discussi si intrecciano essi vengono riformulati in modo da essere appropriati al lsquotagliorsquo del genere mentre la prospettiva retorico-progimnasmatica egrave funzionalizzata alla forma-zione morale e civile quella comico-epigrammatica assume una vena ironico-satirica infine la trattazione filosofica indulge maggiormente sui toni perso-nali insistendo sul contrasto fra perseguimento dellrsquoautarkeia e coniugium o soffermandosi sulla dimensione limitata dellrsquooikos domestico Lo stesso argo-mento dunque non egrave utilizzato con il medesimo intento nei vari contesti e questo implica una selezione funzionale dei materiali da rielaborare Il poeta dellrsquoepigr Bob 22 sembra operare una scelta consapevole in questo senso re-alizzando una vera e propria commistione di lsquogenerirsquo in effetti mentre per quanto riguarda i temi egli predilige lrsquoambito letterario in particolare quello comico per la struttura sembrerebbe attingere agli schemi retorici realizzan-do un componimento che grazie ai toni accattivanti e allrsquoargomentazione incalzante adempie perfettamente al fine persuasivo tipico di una suasoria

La matrice retoricaVale la pena dunque indagare brevemente lrsquoimpiego diversificato che di questo tema veniva fatto soprattutto in ambito retorico e letterario per chia-rire i termini della distinzione ed interpretare la scelta operata dal poeta nel nostro epigramma

Che lrsquoargomento fosse oggetto di interesse giagrave presso il grammaticus e poi presso il rhetor egrave dimostrato anche dalle recenti scoperte papiracee nel POxy LXXII 4855 del III sec d C copia di un manuale di un insegnante egrave contenuta la classificazione delle theseis scolastiche suddivise per contenuto (theoretikai ethikai pragmatikai) e per struttura (haplai diplai)25 ciascuna

24 Come ha giustamente notato De Decker 1913 20 n 2 la diatriba o philoso-phia vulgaris forniva i loci comunemente discussi nelle scuole di retorica

25 Riproduzione in POxy LXXII pll VI-VII Lrsquoimportanza del papiro per la storia della scuola egrave dovuta alla menzione non altrimenti attestata delle theseis ethi-kai (col iii 1) solitamente accorpate alle theseis pragmatikai

291Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

corredata da exempla Fra le tesi lsquopratichersquo egrave menzionata anche quella rela-tiva allrsquoopportunitagrave di sposarsi il che costituisce una prova concreta della sua applicazione in ambito didattico Unrsquoulteriore conferma proviene dalla scelta dei passi drammatici presente nei papiri scolastici e nelle antologie papiracee di probabile impiego scolastico Dati interessanti sono offerti soprattutto da queste ultime se lrsquoipotesi formulata da Barns26 egrave come io credo fondata queste antologie costituivano per gli allievi delle scuole di retorica dei repertori cui attingere una serie di loci per gli esercizi di compo-sizione In particolare nei PBerol 9772 e 977327 del II sec a C egrave presente una selezione di passi tratti dalla commedia e dalla tragedia incentrati sulla donna e sul matrimonio In entrambi i documenti perograve la scelta egrave stata ef-fettuata in modo da fornire argomentazioni antilogiche Nel primo papiro dai frammenti delle commedie (tratti da Apollodoro Platone Ferecrate Menandro Epicarmo Antifane)28 provengono soprattutto (ma non esclusi-vamente) spunti relativi allo ψόγος γυναικῶν mentre nei brani delle tragedie euripidee (Melanippa Desmotis Protesilaus e Hippolytus) sono contenute le rheseis delle donne che difendono in toni spiccatamente retorici lrsquouniverso

26 Barns 1951 14-15 secondo lo studioso furono per primi i sofisti a rivendi-care lrsquoutilitagrave dei testi poetici per la formazione dei futuri uomini politici Gli gnomo-logi sarebbero nati come raccolta di excerpta comprovanti tesi opposte da utilizzare nelle scuole per le controversiae retoriche A questo proposito si veda anche Pordo-mingo 2007 436-437

27 BKT 5 2 pp 123-128 129-130 (Pack2 1568 1573 LDAB 3753 1049) Si occupa specificamente dellrsquoaspetto paleografico di queste raccolte antologiche Per-nigotti 2007 535-539 della selezione testuale Pordomingo 2007 436-437 e Pordomingo 2010 57 Piugrave in generale sulle caratteristiche delle raccolte antolo-giche Pordomingo 2007a 549-557

28 Particolarmente interessanti i frammenti di Apollodoro (CGFP 10) e di Epi-carmo (CGFP 90) nel primo sembrerebbe contenuta unrsquoallusione al matrimonio concorde grazie alla presenza della donna lsquoapersquo di semonidea memoria nel secondo invece viene ripreso il consueto paragone con le bestie feroci fondato sul pregiudi-zio del temperamento femminile particolarmente focoso Il poeta identificato dal Wilamowitz con Ferecrate (CGFP 205) biasima lrsquouomo incapace di gioire della morte della moglie costui egrave infatti destinato ad essere infelice (per una variatio del tema contenuta nella Comparatio Menandri et Philistionis cf Guida 1973 361 Pernigotti 2004 34-35) Di dubbia interpretazione il fr di Platone (CGFP 217) in cui gli effetti della moglie sul marito sono assimilati a quelli degli anelli di Eude-mo che sembra fossero curativi (Aristoph Plut 884) se cosigrave fosse si alluderebbe al consueto topos della donna che allevia le sofferenze del marito impiegato soprattutto nelle theseis retoriche a favore del matrimonio

292 FR Nocchi

femminile con particolare attenzione alle qualitagrave domestiche e alla capacitagrave di accrescere il patrimonio con unrsquoavveduta amministrazione29 le loro argo-mentazioni apologetiche si ritrovano puntualmente nelle theseis scolastiche in particolare di Libanio30 Nel secondo papiro del quale si conserva anche il lemma ψόγος γυναικός lrsquoordine egrave inverso ma lrsquoimpostazione egrave la stessa un elogio delle donne contenuto nel Protesilaus euripideo non a caso lo stesso di PBerol 9773 e un verso di Anassandride (il medesimo autore a cui il nostro epigramma sembra essersi ispirato) in cui la nobiltagrave femminile egrave con-siderata fonte di virtugrave31 DallrsquoHippolytus invece egrave tratta la rhesis del prota-gonista contro le donne32 mentre il verso riporta il celebre detto in trimetri coliambici attribuito a Ipponatte δύ rsquoἡμέραι γυναικός εἰσιν ἥδισται ὅταν γαμῆι τις κἀκφέρηι τεθνηκυῖα33

Una buona parte di questi passi egrave stata tramandata anche dal Florilegio di Stobeo34 il che ne dimostrerebbe lrsquoampia diffusione gnomologica forse gra-zie anche allrsquoimpiego scolastico Non credo sia un caso infatti che il brano dellrsquoIppolito presente in PBerol 9773 compaia in altri documenti prove-nienti con sicurezza da questo contesto nella raccolta di Raffaella Cribiore ad esempio egrave presente un ostracon (nr 242)35 in cui sono stati ricopiati in prosa da uno studente i versi iniziali della stessa rhesis di Ippolito (vv 616-624)36 presente in PBerol 9773 mentre un altro ostracon rinvenuto a Luxor presenta chiari indizi di un esercizio di trascrizione sotto dettatura di alcuni versi misogini in cui si fa specifico riferimento ad Euripide37

Egrave possibile riconoscere quindi un interesse per questi argomenti nei

29 Il tema egrave presente soprattutto nella Melanippa Desmotis di Euripide (TrGF V 1 494) nel Protesilaus (TrGF V 2 657) si critica lrsquoattitudine tipicamente maschile ad esprimere un giudizio universalmente negativo nei confronti delle donne infine Fedra nellrsquoHippolytus (vv 403-404 406-407 407a-410 413-423) esalta il valore della fedeltagrave femminile

30 Cf infra p 29431 CGFP 2 = PCG II 71 Nel papiro egrave conservato anche il nome del comico

Antifane32 Eur Hipp 664-66833 Hippon fr 68 West = 66 Degani34 I passi sono contenuti in Stob 4 22 περὶ γάμου 23 γαμικὰ παραγγέλματα35 Cribiore 1996 229-230 fa parte della sezione dedicata ai long passages36 Unrsquoulteriore testimonianza egrave offerta dal PFreib IV 45 del IV-V sec d C in

cui egrave contenuta unrsquoantologia gnomica in trimetri sul tema del περὶ γάμου ma il docu-mento egrave troppo frammentario per stabilirne la provenienza

37 Milne 1923 40-43

293Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

lsquoprogrammirsquo38 scolastici e la ricorrenza costante di certi autori e generi lette-rari soprattutto drammatici quali repertori utili lsquoa temarsquo39 Ma occorre anche notare che laddove nei frammenti papiracei considerati si parli espressamen-te di matrimonio si fa per lo piugrave riferimento alle qualitagrave o ai difetti fem-minili considerati nella dimensione dellrsquooikos lrsquounica che venga riconosciuta alle donne ed in cui loro stesse si identifichino secondo un topos piuttosto diffuso ma non si accenna mai a considerazioni di carattere economico Se si passa poi ad analizzare lrsquoapplicazione di questi temi nelle theseis scolastiche si nota un puntuale riscontro dei materiali

I soggetti di questo progymnasma rimasero invariati fino alla tarda anti-chitagrave come dimostra il confronto fra gli argomenti elencati nel trattato di Elio Teone nel I sec d C e quelli proposti da Nicolao nel V sec d C40 in forma semplice (egrave bene avere figli egrave opportuno che un saggio si impegni nel-la vita politica) o nella tipica formulazione comparativa (egrave meglio la vita in campagna o in cittagrave egrave piugrave meritevole il soldato o lrsquoavvocato) In particolare il tema relativo al prender moglie faceva specificamente parte delle theseis praktikai che trattavano argomenti dalle forti implicazioni concrete distinte

38 Si puograve senzrsquoaltro concordare con Stramaglia 2010 112-113 riguardo allrsquoipotesi che nellrsquoantichitagrave non esistessero neacute programmi neacute metodi drsquoinsegna-mento universalmente validi ma semplicemente laquoroutinesraquo piugrave diffuse di altre per cui anche la scelta di un tema da discutere piuttosto che un altro era affidata alle preferenze del maestro

39 A questa categoria doveva appartenere anche lrsquoantologia del II sec a C edita da Barns 1950 126-163 (MP3 1574 = LDAB 1055) uno gnomologio contenente passi tratti da Anassimene Euripide Demostene Menandro e Teofrasto sul tema della tyche anche in questo caso dunque la maggior parte dei passi egrave desunta da testi drammatici Fra le varie ipotesi formulate Pordomingo 2010 56 non esclude che lrsquoantologia potesse essere utilizzata da un maestro probabilmente come repertorio da cui attingere materiali per le sue esercitazioni proginnasmatiche Per una diversa ipotesi cf Messeri 2004 353-356 Ulteriori antologie tematiche sono elencate in Pordomingo 2010 57 n 63

40 Seguendo lo schema proposto da Bonner 1949 3-4 (corredato di tutti gli opportuni riferimenti alle fonti) si puograve efficacemente sintetizzare la ricchissima va-rietagrave di temi delle quaestiones infinitae in cinque categorie 1) quaestiones relative allrsquouniverso e alla sua costituzione (il mondo egrave governato dalla Provvidenza) 2) origine delle leggi e amministrazione dello Stato (il diritto ha origine naturale) 3) doveri e diritti sociali (egrave bene sposarsi egrave giusto impegnarsi nella vita politica) 4) temi etici (la virtugrave egrave fine a se stessa) 5) questioni di vita quotidiana (ci si deve occupare di filosofia o di retorica)

294 FR Nocchi

da Teone da quelle theoretikai ovvero finalizzate esclusivamente al sapere comunemente attribuite ai filosofi41

Lo Pseudo Dioniso nel III-IV sec d C precisa che nelle theseis scolasti-che questo soggetto era discusso preferenzialmente rispetto ad altri42 ed in effetti nei trattatisti di retorica greca ritorna immancabilmente fra i temi pro-posti per le esercitazioni progimnasmatiche43 Ne possediamo tre esemplifi-cazioni44 tutte sviluppate secondo moduli fissi e che presentano le medesime argomentazioni supportate da ragioni di carattere moralistico e civile in cui egrave evidente lrsquointento educativo45 nessuna allusione invece ai temi economi-ci tipici come vedremo della trattazione letteraria del tema Una sola volta Libanio accenna alla possibilitagrave sia per il povero che per il ricco di accrescere il proprio patrimonio con le nozze ma il discorso egrave inserito in un contesto in cui si esaltano i vantaggi che derivano dalla reciproca collaborazione fra i coniugi46 Fra i topoi discussi invece ricorre costantemente lrsquoorigine divina dellrsquoistituzione il matrimonio come prima cellula della societagrave e strumen-to di edificazione morale la procreazione quale elemento fondamentale per la continuitagrave della specie e fonte di riconoscimento pubblico la donna come consolatrice delle preoccupazioni quotidiane e sagace amministratri-ce dei beni familiari Non egrave un caso probabilmente che il riferimento alle

41 Theon RhG II p 121 6-14 Spengel = pp 83-84 Patillon Herm RhG II p 25 3-12 Rabe Aphthon RhG X p 41 15-21 Rabe = p 152 Patillon

42 [Dion Hal] Ars 233-241 Non egrave forse un caso che ci siano giunti exempla relativi esclusivamente a theseis in favore del matrimonio e che Teone (Theon RhG II p 125 15-16 Spengel = p 90 Patillon) alludendo alla thesis sulla procreazione faccia riferimento agli aspetti positivi del vincolo coniugale tale prospettiva aveva si-curamente un maggiore risvolto paideutico implicando la nozione di virtus e lrsquoesor-tazione allrsquoassolvimento degli officia

43 Theon RhG II p 120 15 Spengel = p 82 Patillon Herm RhG II p 25 18 Rabe Lib progymn VIII pp 550-561 Foerster Aphthon RhG X p 41 5 e 42 11-46 18 Rabe = pp 152-157 Patillon Nicol RhG XI p 71 20 Felten

44 Lib progymn VIII pp 550-561 Foerster Aphthon RhG X pp 42 11-46 18 Rabe = pp 153-157 Patillon [Dion Hal] Ars 233-241

45 Per lrsquoidea che sia la thesis di Teone (RhG II p 125 13-20 Spengel = p 90 Patillon) che quella di Libanio (progymn VIII p 553 1-2 Foerster) contengano una chiara matrice stoica evidente soprattutto nella convinta asserzione dellrsquoorigine naturale del matrimonio cf Laguna 1994 269

46 Lib progymn VIII p 554 11-18 Foerster lo stesso argomento egrave presente in epigr Bob 26 12 che come si egrave detto costituisce insieme allrsquoepigr 25 una thesis in utramque partem (cf infra p 300)

295Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

qualitagrave femminili trovi una puntuale corrispondenza nella scelta dei brani operata nelle antologie scolastiche47 Egrave interessante perograve evidenziare alcune peculiaritagrave del genus Aftonio nel definire questo progymnasma assimila le theseis praktikai a quelle politikai48 καὶ πολιτικαὶ μὲν αἱ πρᾶξιν ἔχουσαι πόλιν συνέχουσαν οἷον εἰ γαμητέον εἰ πλευστέον In effetti se si prendono in con-siderazione le argomentazioni a favore del matrimonio si puograve notare che il vincolo nuziale egrave considerato il fondamento delle istituzioni civili e del di-ritto della difesa e della sopravvivenza della πόλις la discussione si articola attraverso una serie di esortazioni a vivere rispettando i doveri del buon cit-tadino che permettevano di indottrinare i giovani studenti sui propri officia publica49 Possiamo invece farci unrsquoidea di quali accuse venissero mosse al matrimonio attraverso la testimonianza indiretta di Aftonio che simula un contraddittorio con i detrattori del vincolo nuziale rispondendo in partico-lare alle obiezioni di quanti lo consideravano fonte di sofferenza e proble-mi50 A tutte le accuse Aftonio ribatte facendo leva su argomenti fondati sal-damente su ideali civili e morali arrivando addirittura a trasformare i motivi di critica in elogio

Nonostante lrsquoevidente caratterizzazione lsquoseriarsquo che la dottrina retorica aveva destinato allrsquoargomento anche il genere comico influigrave sullrsquoapplicazio-ne pratica che le theseis avevano in campo declamatorio Due erano princi-palmente gli ambiti in cui esse venivano impiegate nelle suasoriae in cui alla struttura base della thesis venivano aggiunti il destinatario e le circostanze del discorso connotato da una spiccata componente deliberativa51 nelle con-

47 Lib progymn VIII pp 554 11-555 5 Foerster (con il matrimonio le ric-chezze si moltiplicano sia per il povero che per il ricco grazie alla collaborazione dei coniugi e alle capacitagrave amministrative della donna) Aphthon RhG X pp 42 24-43 6 Rabe = p 153 Patillon (il matrimonio incita alla virtugrave) [Dion Hal] ars 236-238 (il matrimonio egrave fonte di buone qualitagrave e consolazione delle afflizioni) Per un riscontro dei temi nei frammenti papiracei cf nn 28-29

48 Aphthon RhG X 41 18 Rabe = p 152 2 Patillon49 Lib progymn VIII pp 553 12-554 10 Foerster Aphthon RhG X pp 42

19-43 6 Rabe = p 153 Patillon50 Aphthon RhG X pp 43 11-46 18 Rabe = pp 154-157 Patillon51 Sullrsquoargomento cf Bonner 1949 8-9 che presenta numerosi exempla di come

avvenisse tale conversione con il riferimento a luoghi e circostanze determinate e su-pra Quint inst 2 4 24 e 3 5 8 Un tipico esempio era la thesis lsquobisogna dedicarsi alla navigazionersquo che opportunamente trasformata in suasoria poteva assumere la forma lsquoAlessandro delibera se si debba attraversare lrsquoOceanorsquo (Sen suas 1 Quint

296 FR Nocchi

troversiae52 ove invece le theseis offrivano il pretesto a coloro che si esibi-vano nellrsquoesecuzione di declamazioni fittizie di passare da discorsi specifici a riflessioni generali in particolare quelle relative alla corruzione dei tempi (de saeculo)53 che implicavano marginalmente considerazioni sullrsquoinfedeltagrave delle donne o sul vincolo matrimoniale Questi soggetti che potevano facil-mente essere assimilati ai loci communes54 erano utilissimi ai declamatori per lrsquoamplificatio Dalle testimonianze contenute nelle declamazioni di Seneca Retore si ricava lrsquoimpressione che fra gli scholastici imperasse la misoginia tantrsquoegrave lrsquoaccanimento con cui si scagliano contro i vizi muliebri nulla di stra-no dunque che tali acquisizioni giovanili continuassero ad influenzare la produzione successiva55 soprattutto nellrsquoepoca tardoantica in cui si era dif-fusa la tendenza a ricalcare modelli scolastici nella produzione adulta56 A questo punto perograve egrave bene chiedersi da quali fonti i declamatori traessero ispirazione per le loro invettive Molti degli argomenti discussi nel nostro epigramma come si dimostreragrave a breve sono mutuati dalla commedia ma essi non erano assolutamente estranei alla retorica si egrave giagrave visto come buona parte dei repertori a tema utilizzati per le theseis fossero tratti dai testi dram-matici ma essi continuavano ad essere impiegati negli esercizi piugrave avanzati I

inst 3 8 16) cosigrave anche Sen epist 14 13 in cui sono presenti le argomentazioni che venivano comunemente impiegate per disquisire sullrsquoatteggiamento che Catone avrebbe dovuto tenere durante la guerra civile una suasoria che costituiva uno svilup-po circostanziato dalla tesi relativa alla possibilitagrave per il saggio di partecipare alla vita politica (potest aliquis disputare an illo tempore capessenda fuerit sapienti res publica)

52 Per il complesso rapporto delle theseis con le controversiae cui accenna in maniera poco chiara Seneca Retore (contr 1 praef 12) cf Bonner 1969 1-26 Clarke 1951

53 Sen contr 1 praef 23 Bonner 1969 6-7 sostiene che molte delle declama-zioni di Seneca il Vecchio sottintendono questioni generali di carattere etico di-scusse comunemente come theseis ad esempio il dovere di obbedienza dei figli nei confronti dei padri il tema dellrsquoingratitudine Cf a questo proposito anche Pasetti 2008 115-116

54 In Quint inst 2 4 22 si parla implicitamente di loci de saeculo esistevano inoltre i loci philosophoumenoi che avevano una configurazione estremamente gene-rica (cf Sen contr 1 7 17)

55 Egrave ciograve che secondo De Decker 1913 23 sarebbe capitato a Giovenale che perpetuerebbe in versi le invettive de saeculo esperite negli esercizi di retorica

56 Cf Fernaacutendez Delgado 1994 303 Voumlssing 1997 37-45 216-217 605-610 Cribiore 2001 238-244 Stramaglia 2003 229-230 Agosti 2005 38-39 Stramaglia 2010 133-134

297Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

retori latini erano ben consapevoli dellrsquoutilitagrave che alle declamazioni poteva provenire dalla conoscenza del repertorio drammatico Non si spiega altri-menti il consiglio di Quintiliano che invita specificamente i declamatori a leggere con attenzione proprio le commedie di Menandro57 mentre sempre Quintiliano istituisce una stretta relazione fra i ruoli che i declamatori devo-no impersonare parlando nelle vesti di litigatores e le parti recitate dagli attori comici58 le rappresentazioni comiche costituivano un importante repertorio di ethe e pathe oltre che di argumenta

Un esempio emblematico di come i declamatori dovessero veramente im-personare determinati ruoli egrave rappresentato dalle declamazioni di Libanio in particolare alcune di esse mostrano chiaramente una matrice comica per il linguaggio impiegato ma soprattutto per lrsquoattenzione con cui viene presen-tato lrsquoethos del protagonista vicino a quello dei personaggi di piegraveces teatrali troviamo ad esempio la figura del parassita dellrsquoinvidioso del misantropo59 La declamazione 26 egrave incentrata sulla figura del dyskolos che ricorda lrsquoomo-nima commedia menandrea per carattere e modalitagrave espressive Lrsquouomo di-chiara di volersi suicidare percheacute non tollera piugrave la moglie eccessivamente loquace il ritratto della donna perograve assume una fisionomia piugrave chiara alla luce delle premesse dellrsquounione Il protagonista infatti rivela che la donna gli era stata presentata da un amico che di lei aveva soprattutto rilevato la presti-giosa discendenza e la sterminata ricchezza La declamazione quindi prende

57 Quint inst 10 1 71 ego tamen plus adhuc quiddam conlaturum eum decla-matoribus puto quoniam his necesse est secundum condicionem controversiarum plures subire personas patrum filiorum caelibum maritorum militum rusticorum divitum pauperum irascentium deprecantium mitium asperorum

58 Quint inst 3 8 51 11 1 38 La conoscenza dei caratteri inoltre serviva anche a prevenire le aspettative del pubblico riconoscendone le propensioni e le inclinazioni Infine questa profonda conoscenza dellrsquoanimo umano permetteva al declamatore di dipingere in toni negativi lrsquoethos dellrsquoavversario (Russell 1983 87-88 Russell 1996 10 e 113-114)

59 Si comprende dunque per quale motivo Libanio (epist 11 Foerster) racconti che nella sua scuola era solito far leggere ai propri allievi in particolare quelli dotati le opere drammatiche esse servivano per testarne le competenze interpretative e per assimilare i caratteri dei personaggi (cf Cribiore 2001 227) In realtagrave il metodo didattico aveva una lunga tradizione (cf Plut Dem 7) Quintiliano addirittura istituisce la docenza di un comoedus che legga con la giusta intonazione le piegraveces teatrali ma specifica che la scelta dei brani deve essere selettiva quod ita optime faciet si certos ex comoediis elegerit locos et ad hoc maxime idoneos id est actionibus similes (inst 1 11 13)

298 FR Nocchi

le mosse da un topos piuttosto diffuso fra i comici quello della donna ricca e per questo tiranna presente per lrsquoappunto nel nostro epigramma

Egrave soprattutto merito di Ugo Enrico Paoli aver chiarito lo stretto lega-me fra la commedia attica e le declamazioni latine riguardo al tema dellrsquouxor dotata equiparata impropriamente allrsquoepikleros greca60 Questa figura ricorre giagrave nelle declamazioni di Seneca il Vecchio e in quelle pseudo-quintilianee dove il rifiuto di un giovane di sposare la ricca ereditiera puograve divenire il pre-supposto per una requisitoria contro le moglie prepotenti omnes uxores di-vites servitutem exigunt crede mihi volet in suis regnare divitiis (Sen contr 1 6 5) inpotens malum est beata uxor Cum immensum pondus auri orba attulerit cum pecunia arcas nostras oneravit quid aliud quam beati serviemus (Sen contr 1 6 7) e il pretesto di un ripudio da parte di un padre ardens per il rifiuto del figlio di sposare unrsquoorfana ricca61 Il confronto con alcuni passi dellrsquoopera menandrea62 non lascia dubbi sulla matrice comica di questo soggetto che dal teatro evidentemente passava alle declamazioni divenendo caso giuridico ma il tema era affrontato esclusivamente nelle digressioni e non possedeva mai uno statuto autonomo

Da quanto si egrave detto finora si puograve ragionevolmente ipotizzare che il tema dello ψόγοςἐπαίνος γαμικῶν non fosse estraneo alle scuole di retorica e che la sua trattazione contemplasse anche valutazioni di carattere economico seb-bene queste fossero marginali rispetto alle considerazioni morali relative alla ricaduta pubblica ed ai vantaggi o svantaggi che il vincolo nuziale comporta-

60 Paoli 1943 19-29 spiega come nelle commedie latine venga trasposta e tra-visata una tipica situazione configurata nel diritto attico quella dellrsquoepikleros lrsquoorfa-na che costituiva la fortuna per il collaterale prossimiore lrsquounico che avesse il diritto di sposarla in quanto erede di tutto il patrimonio paterno Nella palliata romana (Caec ploc frr 142 ss e 158 ss R3 = Gell 2 23 9-13) essa diviene uxor dotata condizione ben diversa non potendosi paragonare lrsquointero patrimonio ad una dote per quanto ingente Per gli opportuni riferimenti al diritto greco rimando senzrsquoaltro allrsquoesauriente contributo di Belardinelli 1998 269 n 15 e 17 per il ruolo di questa figura nella commedia greca cf infra p 302

61 Sen contr 1 6 Quint decl 376 Nelle declamazioni di Seneca e Quintiliano laddove il ripudio del figlio egrave giustificato con il rifiuto da parte di questo di sposare unrsquoorba il termine acquista il significato generico di lsquoorfanarsquo lsquosenza sostegnorsquo e non quello di epikleros (erede unica) per quanto le declamazioni latine prendano spunto dalle commedie greche in cui questa figura era topica a Roma essa non trovava corri-spondenza giuridica Lrsquoorba dives egrave dunque la donna che costituisce il buon partito percheacute semplicemente ricca e non unica erede (Paoli 1943 24-27)

62 Cf infra p 303

299Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

va per lo sviluppo civileSe dunque occorre ricercare altrove lrsquoispirazione prima dellrsquoepigramma

22 maggiore egrave invece il debito che il componimento ha nei confronti della tecnica argomentativa Lrsquoepigramma infatti sembrerebbe rielaborare spunti provenienti dalla commedia secondo una struttura retorica si configurereb-be dunque come una sorta di progymnasma poetico e una dura satira miso-gina contro il vincolo matrimoniale63

Non deve stupire lrsquoapplicazione di schemi retorici a forme poetiche que-sto epigramma infatti non egrave un unicum nel suo genere Sia lrsquoIppolito euripi-deo (vv 88-120) che la Phaedra senecana (vv 435-482) contengono theseis in versi pro e contro il matrimonio il discorso di Anna rivolto a Didone per convincerla a cedere alla passione (Aen 4 31-53) egrave una suasoria e soprattut-to la sesta satira di Giovenale ricalca in forma piugrave estesa i medesimi moduli argomentativi64 infine Stanley F Bonner ha ampiamente dimostrato come Ovidio negli Amores e nelle Metamorfosi subisca lrsquoinfluenza della suasoria65 Del resto questo non egrave il solo caso in cui esercizi che correntemente venivano praticati nelle scuole di retorica in forma prosastica in vista della pratica fo-rense avevano anche una ricaduta in ambito poetico66

Quintiliano riconduce chiaramente la thesis al genus deliberativum evidenziando che qualora vengano precisati i destinatari essa diviene una suasoria Lrsquoepigramma 22 in effetti presenta una serie di argomentazioni

63 Bellandi 2003 1-364 Il primo ad evidenziare questa matrice retorica della sesta satira di Giovenale

egrave stato De Decker 1913 19 seguito da Braund 1992 78-81 Bellandi 2003 1-2 Watson 2008 275

65 Bonner 1949 149-152 ulteriori esempi sono contenuti in Laguna 1994 267-268 che dimostra lrsquoappartenenza al genus di Stat silv 1 2 161-200 sulla base di unrsquoaccurata analisi strutturale Lrsquoautore inoltre si spinge oltre postulando la teo-rizzazione retorica della thesis a partire dal corpus letterario preesistente (p 267) Per unrsquoapplicazione dello schema proginnasmatico allrsquointerno di una argomentazione omiletica di S Basilio cf Valdeacutes Garciacutea 2007 701-709

66 Basti ricordare lrsquoosservazione fatta da Quintiliano a proposito dellrsquoesercizio del-la prosopopea (che nel curriculum configurato da Quintiliano egrave bene qui ricordarlo egrave collocato allrsquointerno della trattazione della suasoria) del quale mette in rilievo lrsquoutilitagrave anche per i futuri poeti (Quint inst 3 8 49) Nei papiri del resto lrsquoesercizio dellrsquoeto-peaprosopopea comunemente trattato nei manuali di retorica come un esercizio in prosa risulta essere stato praticato a scuola anche in versi cf Fernaacutendez Delgado 1994 299-305 piugrave in generale per gli esercizi scolastici di trascrizione e di composizio-ne in versi cf Cribiore 1996 204-253 e 259-262 Pordomingo 2001 707-720

300 FR Nocchi

incalzanti che mirano a dissuadere Zoilo dal prender moglie cui segue una conclusione secondo lo schema previsto dai trattati di retorica Egrave evidente dunque la presenza della finalitagrave persuasiva e delle procedure tipiche del ge-nus In particolare ricorrono nel componimento anche i loci che venivano impiegati per il biasimo o per lrsquoelogio di una determinata circostanza nel discorso deliberativo infatti la decisione veniva presa attraverso una disa-mina precisa dei cosiddetti τελικὰ κεφάλαια67 i principi del sommo bene per cui lrsquointerlocutore era guidato nella scelta in base a ciograve che per lui era conveniente giusto opportuno Nellrsquoepigramma bobbiese prevalgono le considerazioni di opportunitagrave La tractatio include precisamente quattro ar-gomentazioni tre incentrate sul fattore economico ed una sulle attrattive femminili tutte collegate da anafora (si) e variatio (nisi) Sebbene il poeta ricerchi chiaramente un certo equilibrio nella distribuzione della materia at-tribuendo a ciascuna argomentazione un distico in forma sentenziosa lrsquoim-pressione complessiva egrave di una disarmonica ripartizione in cui prevalgono chiaramente le considerazioni patrimoniali e la requisitoria contro le donne belle ed infedeli non ha un equivalente capovolgimento

In realtagrave il poeta bobbiese non fa altro che applicare un metodo impara-to a scuola rielabora materiali comici gli stessi testimoniati nelle antologie papiracee sulla base di schemi retorici ma in questo caso sceglie la forma poetica non diversamente da quanto avviene nellrsquoepigramma 36 Anche in questo caso infatti come ho chiarito altrove68 il poeta compone unrsquoetopea epistolare in versi servendosi delle proprie reminiscenze ovidiane ed impie-gando strumenti retorici solitamente applicati in prosa Si tratta di un lusus poetico caro ai poeti tardo antichi che si compiacciono di mettere alla prova le proprie competenze letterarie sulla base di schemi appresi in giovinezza

Allrsquointerno della silloge il tema relativo al coniugium ritorna in due epi-grammata longa il 25 e 26 che insieme ricalcano i moduli di una thesis in utramque partem Si tratta di due traduzioni tratte rispettivamente da Po-sidippo e Metrodoro69 in cui sono presentati due atteggiamenti antitetici nei confronti della vita uno piugrave pessimista lrsquoaltro possibilista In questi due componimenti sono discussi numerosi argumenta tipici non solo delle diatri-be ma anche delle theseis retoriche ad esempio la quaestio relativa allrsquooppor-

67 Aphthon RhG X p 42 8-10 Rabe = p 152 Patillon68 Cf Nocchi 201269 Rispettivamente AP 9 359 e 9 360

301Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

tunitagrave di avere figli (25 11-12 26 17-18) al pericolo comportato dai viaggi in mare (25 4 26 4) alla convenienza di intraprendere la carriera militare (25 7-8 26 9-10) o politica (25 1-2 26 1-2)70 Quanto al vincolo matri-moniale tornano temi giagrave diffusamente incontrati nelle theseis di Libanio e Aftonio ovvero il timore di perdere la serenitagrave a causa dei crucci di una vita matrimoniale (25 9) e le capacitagrave manageriali della donna (26 11-12) La mia impressione egrave che nella scelta degli epigrammi il presunto compilatore della silloge si sia fatto influenzare soprattutto dalle memorie scolastiche e che abbia selezionato quei componimenti che nella struttura e nei temi gli erano familiari per formazione71

I temi comiciSe la struttura dellrsquoepigramma egrave dunque retorica il contenuto sembra richia-mare fondamentalmente la trattazione del tema operata dal genere comico-epigrammatico in cui il motivo economico egrave preponderante

Il componimento egrave strutturato soprattutto nella prima parte secondo una successione chiaramente ponderata il poeta infatti prende in considerazione tutte le combinazioni relative ai rapporti economici fra coniugi partendo ov-viamente dalla prospettiva maschile Lo schema egrave pressappoco questo

I distico = povero + poveraII distico = povero + riccaIII distico = ricco + povera

Il modello greco a cui il poeta bobbiese si ispira egrave stato identificato da Wolfgang Speyer72 in Anassandride insigne rappresentante della Mese che fra i suoi frammenti annovera anche un lungo brano dalle evidenti consonan-ze con il nostro epigramma

Ὅστις γαμεῖν βουλεύετrsquo οὐ βουλεύεταιὀρθῶς διότι βουλεύεται χοὔτω γαμεῖ

70 Theon RhG II p 120 15-16 Spengel = p 82 Patillon Aphthon RhG X p 41 17-18 Rabe = p 152 Patillon

71 Per ulteriori riferimenti ai temi scolastici contenuti nella raccolta cf Nocchi 2012

72 Speyer 1963 23

302 FR Nocchi

Πολλῶν κακῶν γάρ ἐστιν ἀρχὴ τῷ βίῳἬ γὰρ πένης ὢν τὴν γυναῖκα χρήματαλαβὼν ἔχει δέσποιναν οὐ γυναῖκrsquo ἔτιἧς ἐστι δοῦλος καὶ πένης ἢν δrsquo αὖ λάβῃμηδὲν φερομένην δοῦλος αὐτὸς γίνεταιδεῖ γὰρ τὸ λοιπὸν ἀνθrsquo ἑνὸς τρέφειν δύοἈλλrsquo ἔλαβεν αἰσχράν οὐ βιωτόν ἐστrsquo ἔτιοὐδrsquo εἴσοδος τὸ παράπαν εἰς τὴν οἰκίανἈλλrsquo ἔλαβεν ὡραίαν τις οὐδὲν γίνεταιμᾶλλόν τι τοῦ γήμαντος ἢ τῶν γειτόνωνὥστrsquo οὐδαμῶς κακοῦ γrsquo ἁμαρτεῖν γίνεται73

Nonostante lrsquoindiscutibile corrispondenza tematica fra i due testi risul-tano notevoli le differenze che rivelano il sottile sforzo di rielaborazione da parte del poeta in particolare il maggior risalto attribuito nellrsquoepigramma bobbiese alla struttura argomentativa Giagrave dal primo distico infatti il gioco paranomastico ottenuto con lrsquoanafora del nome Zoilo il poliptoto paupe-rie pauperiem il richiamo di suoni fra egenam iunges conferisce ai versi una certa coesione ed efficacia Ogni distico inoltre egrave costruito in maniera analoga nellrsquoesametro viene introdotta la protasi con anafora della particella ipotetica e nel pentametro sono immancabilmente presentate le conseguenze nefaste delle scelte I primi tre esametri in particolare si chiudono con un riferimento alla donna che qualifica la sua condizione economica Inoltre nellrsquoepigramma lrsquoultimo distico enuncia perentoriamente la conclusione sca-turita dalle considerazioni precedenti che nel frammento di Anassandride viene anticipata perdendo di incisivitagrave Il componimento bobbiese quindi mostra una proporzione simmetrica che farebbe pensare ad uno schema pre-costituito nel quale il poeta inserisce una serie di motivi topici

Le prime due eventualitagrave contemplate in epigr Bob 22 si riferiscono alla condizione svantaggiosa del marito povero sia nel caso che questi si unisca ad una donna di condizione analoga sia che sposi una ricca Si tratta di un tema frequente soprattutto nella commedia greco-latina e nellrsquoepigrammatica

In particolare lrsquoidea che la donna ricca proprio in virtugrave delle sue possibili-tagrave economiche sia viziata e prepotente e tiranneggi il marito contravvenendo cosigrave allrsquoidea tradizionale della supremazia maschile nel coniugium egrave un luogo comune soprattutto della commedia di mezzo e menandrea quindi ereditato

73 Anaxandr fr 53 K-A = Stob 4 22b 28 p 513 Hense

303Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ed adattato da quella ceciliana74 plautina75 e terenziana76 a noi sono giunti alcuni titoli relativi alla figura dellrsquoepikleros greca77 ma dai pochi frammenti superstiti si evince quale importanza questa donna avesse nello svolgimen-to della trama78 Esempio emblematico del topos egrave il ritratto menandreo del marito frustrato costretto dalla moglie ricca ereditiera a cacciare la servet-ta in cui ritorna il riferimento allrsquoepikleros dipinta come despoina che sottrae allrsquouomo i piaceri della vita79 Il motivo economico egrave riproposto con argomen-tazioni piugrave vicine a quelle dellrsquoepigramma bobbiese in un altro frammento dello stesso autore dove al tema del matrimonio vantaggioso si associa quello della perdita della libertagrave e della serenitagrave un motivo tra lrsquoaltro presente anche nellrsquoepigr Bob 47 traduzione fedele di Pallada (App Anth 3 314 nr 145)

74 Furono autori di commedie latine dal titolo Epiclerus Cecilio Stazio (fr 1-2 R3) e Turpilio (frr 1-13 R3) per il quale cf Quint inst 10 1 10 cf anche Caec ploc frr 142-147 e 158-162 R3 = Gell 2 23 9-13 (cf infra) In particolare per i frammenti di Cecilio Stazio si veda Guardigrave 1974 74-76 161-168 Sulla traduzione ceciliana di Menandro in Aulo Gellio cf Gamberale 1969 75-90

75 Plaut Aul 534-535 nam quae indotata est ea in potestate est viri dotatae mac-tant et malo et damno viros Ulteriori riferimenti testuali in Schuhmann 1977

76 Sullrsquoepidikasia (procedura legale in base a cui il parente prossimiore prendeva in affidamento lrsquoepikleros) egrave basata la trama del Phormio alle medesime leggi fanno riferimento gli Adelphoi (vv 650-659)

77 Si possono ad esempio ricordare Antifane (fr 94 K-A) Alessi (frr 78-81 K-A) Difilo (fr 40 K-A) Diodoro (fr 2 K-A) e ovviamente Menandro che sembra aver scritto addirittura due commedie su questo soggetto (sullrsquoambiguitagrave di questa notizia ed in generale sul ruolo dellrsquoepikleros nel diritto e nella commedia gre-ca cf Belardinelli 1998 264-270)

78 La rilevanza attribuita a questa figura nelle trame comiche della Mese e della Nea egrave dovuta secondo Belardinelli 1998 267 ai cambiamenti socio-economici intercorsi nel III-IV sec a C quando lrsquoistituto nato eminentemente per permettere la propagazione della stirpe (Plut Sol 20 2-5) era divenuto in forma esclusiva uno strumento di arricchimento

79 Men ploc fr 296 K-A = Gell 2 23 8 ἐπrsquo ἀμφότερα νῦν ἅτrsquo ἐπίκληρος οὖσα δή μέλλει καθευδήσειν κατείργασται μέγα καὶ περιβόητον ἔργον ἐκ τῆς οἰκίας ἐξέβαλε τὴν λυποῦσαν ἣν ἐβούλετο ἵνrsquo ἀποβλέπωσι πάντες εἰς τὸ Κρωβύλης πρόσωπον ἥ γrsquo εὔγνωστος εἶχέ με γυνή δέσποινα καὶ τὴν ὄψιν ἣν ἐκτήσατο ὄνος ἐν πιθήκοις ἐστὶ δὴ τὸ λεγόμενον Τοῦτο σιωπᾶν βούλομαι τὴν νύκτα τὴν πολλῶν κακῶν ἀρχηγόν Οἴμοι Κρωβύλην λαβεῖν ἔμrsquo ἑκκαιδεκατάλαντον ὦ θεοί γύναιον οὖσαν πήχεως Εἶτrsquo ἐστὶ τὸ φρύαγμα εἴπως ἀνυπόστατον μὰ τὸν Δία τὸν Ὀλύμπιον καὶ τὴν Ἀθηνᾶν οὐδαμῶς Παιδισκάριον θεραπευτικὸν δὲ λόγου τάχιον ἀπαγέσθω δέ τις ἢ ἄρrsquo ἀντεισαγάγοι Cf anche fr 297 K-A = Gell 2 23 11

304 FR Nocchi

Ὅταν πένης ὢν καὶ γαμεῖν τις ἑλόμενοςτὰ μετὰ γυναικὸς ἐπιδέχηται χρήματααὑτὸν δίδωσιν οὐκ ἐκείνην λαμβάνει80

Analoghe considerazioni si trovano in Alessi

Ὦ δυστυχεῖς ἡμεῖς πεπρακότεςτὴν τοῦ βίου παρρησίαν καὶ τὴν τρυφὴνγυναιξὶ δοῦλοι ζῶμεν ἀντrsquo ἐλευθέρωνἜπειτrsquo ἔχειν προῖκrsquo οὐχὶ τιμὴν πάσχομενπικράν γε καὶ μεστὴν γυναικείας χολῆςἩ τῶν γὰρ ἀνδρῶν ἐστι πρὸς ἐκείνην μέλιοἱ μέν γε συγγνώμην ἔχουσrsquo ἀδικούμενοιαὗται δrsquo ἀδικοῦσαι καὶ προσεγκαλοῦσrsquo ἔτιὧν οὐκ ἐχρῆν ἄρχουσιν ὧν δrsquo ἄρχειν ἐχρῆνἀμελοῦσιν ἐπιορκοῦσιν οὐδὲ ἓν κακὸνἔχουσι καὶ κάμνειν λέγουσrsquo ἑκάστοτε81

Dallrsquoepigrammatica greca invece potrebbero essere giunte al poeta bobbiese le suggestioni relative al tema del matrimonio fra poveri lrsquoipote-si sembrerebbe avvalorata dal largo influsso del genus registrato nellrsquointera silloge82 NellrsquoAnthologia Palatina assistiamo ad una serie di variazioni sul tema con amaro disincanto lrsquounione egrave descritta come una guerra continua a causa dagli enormi disagi dovuti allo stato di indigenza83 Spesso il proble-ma egrave risolto con stratagemmi non proprio edificanti per sbarcare il lunario

80 Men fr 802 K A = Stob 4 22d 95 p 533 Hense Sempre Menandro (fr 805 K-A = Stob 4 22f 130 p 548 Hense) paragona la donna ricca ad una punizio-ne divina e definisce chi comunemente egrave considerato felice per la grande dote uno sventurato ὅστις γυναῖκrsquo ἐπίκληρον ἐπιθυμεῖ λαβεῖν πλουτοῦσαν ἤτοι μῆνιν ἐκτίνει θεῶν ἢ βούλετrsquo ἀτυχεῖν μακάριος καλούμενος

81 Alex fr 150 K-A82 Mariotti 1962 coll 52-61 Canali ndash Nocchi 2011 11-1983 AP 11 6 πτωχοῦ ἐστι γάμος κυνέα μάχα εὐθὺ κυδοιμός λοιδορίαι πληγαί

ζημία ἔργα δίκαι lrsquoepigramma di Callictere evidenzia gli inconvenienti dellrsquounio-ne attraverso la sequenza di asindeti e omoteleuti Sul tema cf anche AP 9 442 di Agatia Scolastico e 11 388 di Lucillio in cui si aggiungono anche le difficoltagrave legate allrsquoesistenza della prole (Longo 1967 77) infine in AP 5 267 di Agatia Scolastico un epigramma in forma dialogata il matrimonio con una donna povera viene consi-derato atto di follia

305Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

il marito si fa mantenere dalla moglie costringendola alla prostituzione84 Raramente i poeti epigrammatici si pronunciano favorevolmente su un matrimonio di un uomo benestante con una donna povera85 al contrario si preferisce lrsquounione fra coniugi di pari condizione86 In effetti questo ar-gomento trova puntuale riscontro anche in ambito paremiografico87 e nei trattati filosofici in questrsquoultimo caso perograve il discorso non assume i toni della polemica tipici del genere comico ed epigrammatico ma egrave inserito in un ragionamento piugrave ampio relativo ai pericoli che possono minare il conseguimento della virtus La condizione di inferioritagrave di un marito po-vero ad esempio puograve determinare la sua acquiescenza ai tradimenti di una moglie libertina nam quid ndash ait Seneca ndash de viris pauperibus dicam quorum in nomen mariti et ad eludendas leges quae contra celibes datae sunt pars magna conducitur Quomodo potest regere more set praecipere castitatem et mariti auctoritatem tenere qui nupsit88 Lrsquoargomento finanziario perograve ne-gli scritti filosofici non assume mai la centralitagrave ricoperta negli epigrammi dellrsquoAnthologia e nella commedia89

84 AP 11 4 di Parmenione il poeta in questo epigramma insiste soprattutto sullrsquoatteggiamento compiacente del marito ignaro di qualsiasi considerazione mo-rale pur di vivere nellrsquoagio sullrsquoargomento cf Longo 1967 98 Piugrave spesso lrsquoidea del buon matrimonio viene associata a quella dellrsquounione con donne anziane ricercate soprattutto per la dote e lrsquoeventualitagrave della loro rapida dipartita mentre lrsquouomo si consola con lrsquoancella giovane (AP 11 202 adespoto) sul tema si vedano anche 11 65 di Parmenione e 11 425 adespoto Lrsquoargomento egrave ripreso in epigr Bob 23 e 24 ma era giagrave particolarmente caro a Marziale (cf 9 80 e 8 12 1-2 in cui si gioca sullrsquouso del verbo nubo riferito allrsquouomo non diversamente da Sen matr fr 29 V)

85 AP 7 648 di Leonida di Taranto86 AP 7 89 di Callimaco87 Diog Laert 1 4 8 cf Tosi 1991 nr 1442 (= Ov Her 9 32) e 1443 (= Plaut

Asin 87)88 Sen matr fr 29 V le medesime considerazioni si trovano nel pitagorico Cal-

licratida (in Stob 4 28 18 p 687 Hense) ed in Plut lib educ 13f-14a il quale perograve prospetta anche una posizione piugrave moderata consigliando di preferire sempre la virtugrave nella scelta della donna ma di godere anche della ricchezza qualora essa si aggiunga come spontaneo complemento (amat 754a-b) infine il tema egrave presente nei cristiani (Tert uxor 2 8 4 Hier epist 127 3) dove egrave inserito nella recriminato-ria sullrsquoadulterio

89 Anche nel De matrimonio di Seneca (matr fr 54 V) dove egrave presente una sintesi dei primi quattro versi dellrsquoepigramma bobbiese (pauperem alere difficile est divitem ferre tormentum) lrsquoadagio egrave posto a conclusione di un lungo ragionamento tratto dallrsquoaureolus liber di Teofrasto volto a dissuadere il sapiente dal matrimonio

306 FR Nocchi

Anche i pericoli connessi alla bellezza femminile di cui si parla nei ver-si 7-8 del nostro epigramma erano proverbiali Oltre ai versi anassandridei il poeta bobbiese avragrave avuto presente il noto detto popolare ἐὰν μὲν γήμῃς αἰσχράν ἕξεις ποινήν ἂν δὲ καλήν ἕξεις κοινήν la cui origine paremiologica egrave dimostrata dallrsquoannominatio90 Il tema tra lrsquoaltro trova un trattamento equi-valente nel mondo latino nelle Sententiae di Publilio Siro maximo periclo custoditur quod multis placet non facile serves quod multis placet91 ma ritorna anche nelle controversiae senecane sempre come locus a latere nihil in corpo-re uxoris suae plus maritus quam quilibet alienus peregrinusve cognoverit92

Lrsquoanonimo poeta del resto non si limita a rielaborare i versi di Anassan-dride ma aggiunge anche un distico del tutto innovativo che rivela la sua vo-lontagrave di romanizzare il componimento Questa scelta ha importanti risvolti anche dal punto di vista strutturale Lrsquoautore come si egrave detto incentra lrsquoepi-gramma soprattutto sul fattore economico relegando ad un ruolo marginale o tralasciando del tutto le ulteriori considerazioni contrarie al matrimonio che invece erano discusse nella fonte greca in particolare egli sostituisce il distico relativo ad una sposa poco avvenente con unrsquoulteriore valutazione patrimoniale La sua dunque non egrave una traduzione fedele come avviene per la maggior parte degli Epigrammata Bobiensia ma presenta un certo grado di originalitagrave nella delimitazione del tema e nella sua ricontestualizzazione In effetti i versi 3-4 introducono una terza alternativa allrsquoevenienza di un ma-trimonio fra due poveri o fra uxor dotata e marito indigente Lrsquoeventualitagrave egrave che un uomo ricco proverbialmente rappresentato da Lucullo e Crasso93 sposi una cliens sine re una donna nullatenente ma libera Se lrsquoipotesi fino

(nec posse quemquam libris et uxori pariter inservire) Una rivisitazione moderna del tema egrave presente in Boccaccio (Esposizioni sopra la Commedia sect 31 Corbaccio sect 247)

90 Nelle fonti il proverbio non ha unrsquoattribuzione univoca Diogene Laerzio lo attribuisce ora a Bione di Boristene (4 48) ora ad Antistene (6 3) Aulo Gellio (5 11 2) sostiene che si tratti della risposta pronunciata da Biante di Priene ad un tale che lo interrogava sullrsquoopportunitagrave di sposarsi infine Stobeo (4 22a 17 p 497 Hense) pensa sia stato formulato da un uomo in risposta a Pittaco (Grilli 1953 178 Barigazzi 1966 542-543)

91 Publil sent M 18 v 326 R F 32 v 408 R92 Sen contr 2 7 2 Il tema si iscrive allrsquointerno dellrsquoinvettiva contro la corruzio-

ne delle matrone romane Cf anche Sen contr 2 1 24 per ulteriori fonti retoriche relative al locus de saeculo cf De Decker 1913 19-29

93 In molti scrittori il suo nome egrave sinonimo di ricchezza (Cic Att 1 4 3 2 4 2 off 1 25 Sall Catil 48 5 Sen epist 119 9 dial 7 21 3)

307Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ad ora postulata di una matrice retorica del componimento egrave valida il poeta sostituirebbe il tipico exemplum mitologico presente immancabilmente in tutte le theseis scolastiche94 con due exempla storici ma per cosigrave dire assunti ormai a paradigma indiscusso della ricchezza Anche la scelta dei due per-sonaggi storicamente noti come ricchi possidenti sembra ben ponderata Lucullo e Crasso rappresentano due modi antitetici di vivere la ricchezza Plutarco li pone a confronto in piugrave di unrsquooccasione dipingendo Crasso come avido e parsimonioso Lucullo come uno sperperatore95 Resta da capire il riferimento alla cliens i lessicografi e i grammatici latini concordano nel ri-ferire il termine sia al genere maschile che a quello femminile cliens tam hic quam haec96 ma di fatto le uniche due attestazioni al femminile a noi per-venute in latino sono quelle presenti in unrsquoepistola di San Girolamo (130 6)97 ed in unrsquoepigrafe98 Troviamo invece piugrave volte attestato il sinonimo clienta soprattutto in contesto comico in particolare il termine egrave usato da Plauto99 ndash in riferimento alle fanciulle sottoposte allrsquoauctoritas di un uomo anziano per lo piugrave prostitute o schiave ndash o in Afranio cliens communis ge-

94 Ad esempio si veda Aphthon RhG X p 43 7 Rabe = p 153 Patillon Lib progymn VIII pp 551-552 Foerster

95 Plutarco accomuna i due personaggi in un passo in cui Catone rimprovera aspramente il ricco gaudente lsquoοὐ παύσῃrsquo ἔφη lsquoσὺ πλουτῶν μὲν ὡς Κράσσος ζῶν δrsquo ὡς Λεύκολλος λέγων δrsquo ὡς Κάτωνrsquo (Plut Luc 40 3) ma il confronto risulta evidente anche dalla descrizione dei banchetti (Plut Luc 40 1 νεόπλουτα δrsquo ἦν τοῦ Λευκόλλου τὰ δεῖπνα τὰ καθrsquo ἡμέραν οὐ μόνον στρωμναῖς ἁλουργέσι καὶ διαλίθοις ἐκπώμασι καὶ χοροῖς καὶ ἀκροάμασιν ἐπεισοδίοις ἀλλrsquo ὄψων τε παντοδαπῶν καὶ πεμμάτων περιττῶς διαπεπονημένων παρασκευαῖς ζηλωτὸν ἀνελευθέροις ποιοῦντος ἑαυτόν Cras 3 1 ἐν δὲ τοῖς δείπνοις ἡ μὲν κλῆσις ἦν ὡς τὰ πολλὰ δημοτικὴ καὶ λαώδης ἡ δrsquo εὐτέλεια τὴν καθαριότητα καὶ φιλοφροσύνην ἡδίονα τοῦ πολυτελοῦς εἶχε) e delle ville (Luc 39 2 εἰς παιδιὰν γὰρ ἔγωγε τίθεμαι καὶ οἰκοδομὰς πολυτελεῖς καὶ κατασκευὰς περιπάτων καὶ λουτρῶν καὶ ἔτι μᾶλλον γραφὰς καὶ ἀνδριάντας καὶ τὴν περὶ ταύτας τὰς τέχνας σπουδήν ἃς ἐκεῖνος συνῆγε μεγάλοις ἀναλώμασιν εἰς ταῦτα τῷ πλούτῳ ῥύδην καταχρώμενος ὃν ἠθροίκει πολὺν καὶ λαμπρὸν ἀπὸ τῶν στρατειῶν ὅπου καὶ νῦν ἐπίδοσιν τοιαύτην τῆς τρυφῆς ἐχούσης οἱ Λευκολλιανοὶ κῆποι τῶν βασιλικῶν ἐν τοῖς πολυτελεστάτοις ἀριθμοῦνται Cras 2 6 τοσούτους δὲ κεκτημένος τεχνίτας οὐδὲν ᾠκοδόμησεν αὐτὸς ἢ τὴν ἰδίαν οἰκίαν ἀλλrsquo ἔλεγε τοὺς φιλοικοδόμους αὐτοὺς ὑφrsquo ἑαυτῶν καταλύεσθαι χωρὶς ἀνταγωνιστῶν)

96 Caper gramm VII 108 16 Keil97 Hier epist 130 698 CIL VI 3442 Sagitti Memoriae Corneliae Musae clienti carissimae piissimae

feminae quae vixit ann XVIII m VIIII d XVIIII Verus evoc Aug99 Fest p 53 L clientam pro cliente Plautus dixit

308 FR Nocchi

neris est invenimus tamen et clientam apud Afranium in Pompa lsquointerim tua clientarsquo 100 Si tratta evidentemente di un uso traslato del termine il cliens infatti egrave giuridicamente libero ma si pone sotto la tutela di un uomo potente per riceverne la protezione101 ed egrave a questo tipo di rapporto che allude il vec-chio Damone quando nella Rudens102 si vanta di essere divenuto il paladino di due belle ragazze (clientas) sfuggite ad un lenone le stesse che poco prima apostrofa come mulierculae termine dalle evidenti implicazioni dispregiati-ve allo stesso modo va inteso il termine clienta riferito alla meretrix adules- cens del Miles gloriosus che il vecchio Periplectomeno afferma di possedere Egli infatti puograve costringerla a prestarsi come avvenente corteggiatrice del soldato protagonista della piegravece solo in quanto sottoposta alla propria po-testas103 Egrave altamente probabile che anche nellrsquoepigramma bobbiese il poeta non alluda specificamente allrsquoistituto giuridico della clientela ma impieghi il termine in senso traslato per indicare una donna povera che per necessitagrave si pone sotto la protezione di un uomo ricco come farebbe un vero cliens Ciograve che mi sembra interessante perograve egrave che la situazione anche in questo caso sembra tratta da un contesto comico coerentemente con la scelta di fondo operata dal poeta bobbiese Rilevante egrave anche lrsquouso ossimorico della iunctura pannosae nobilitatis lrsquoattributo pannosus inteso come qui nel senso di lsquove-stito di straccirsquo si trova soprattutto in epoca tarda negli scrittori cristiani104 ma compare giagrave in Seneca ed in Apuleio Anche in questo caso il termine va inteso in senso traslato come lsquopoverorsquo i figli nati da questo matrimonio non possono che essere degli straccioni in quanto nati e allevati da madre povera che finisce per depauperare il patrimonio del marito non avendo contribuito ad incrementarlo con la sua dote

La matrice scolastica dellrsquoepigramma bobbiese si manifesta dunque sot-to molteplici forme nellrsquoesercizio traduttivo nel rispetto dello schema reto-rico ed anche nella rielaborazione delle fonti drammatiche Nonostante la

100 Char gramm I 100 16 Keil Il termine egrave attestato anche una sola volta in Orazio (carm 2 18 8) come sinonimo di ancilla e in Frontone (p 32 18 N) con la stessa accezione

101 Per la condizione dei clientes si vedano Dion 2 9 2 ss Cic rep 2 9 16 Plut Rom 13 5 Fest p 262 L per unrsquointeressante ipotesi sulla nascita dellrsquoistituto cf Franciosi 1986 271-281

102 Plaut Rud 893103 Plaut arg Mil II 13 Mil 789104 Cf ThlL X 1 s v pannosus 230 63-231 30 (Hodges)

309Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

notorietagrave del tema perograve il poeta consegue un certo grado di originalitagrave nella trasposizione dallo schema metrico della commedia alla forma epigrammati-ca del distico ed introducendo nella serrata tractatio lrsquoistituto della clientela tipicamente romano

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Venuste Noster Abstract

Gabriele Burzacchini Asclepiade tra Alceo e CatulloThis paper analyses in the light of recent studies a clear case of aemulatio or imitatio cum variatione namely the intertextual relation between Alcaeus fr 346 V and Asclepiades 16 G-P (= AP 1250) as well as the precise allusion of Catullus 5 5f which most probably draws inspiration from the Samian epigrammatist (brevis lux ~ δάκτυλος ἀώς nox est perpetua una dormienda ~ τὴν μακρὰν νύκτrsquo ἀναπαυσόμεθα) even though the inner meaning of the Catullian poem is completely different

Albio Cesare Cassio Lrsquoeroe Lakedaimon e gli onori funebri per i re di Spar-ta (orac ap Herodot 7 220 = nr 100 Parke-Wormell)

This note deals with line 4 of the oracle transmitted by Herodotus 7220 πενθήσει βασιλῆ φθίμενον Λακεδαίμονος οὖρος It is argued that Λακεδαίμονος οὖρος is unlikely to refer to the city of Sparta as the lsquobulwark of Lacedaemonrsquo as Stein and Parke amp Wormell maintained This expression means as Macan saw in 1908 lsquothe boundary of the hero Lacedaemonrsquo while πενθήσει certainly refers to the compulsory mourning imposed by the Spartans upon the peri- oikoi and the helots when a Spartan king died

Massimo Di Marco Detorsio di glosse omeriche solecismi presunti puns bi-linguistici in Ammiano (AP 11 16 146 180)

This paper offers a new interpretation of three epigrams of Ammianos In AP 11 16 the use of the Homeric gloss ἐγχεσίμωρος implies a malicious metapoiesis of a Lucilliosrsquo verse The meaning of AP 11146 is paradoxical the orator Flaccus is sure he will improve his Greek after a stay in Cyprus (the soloecismsrsquo home) It will be also proved as wrong the common reading of AP 11 180 νώναις as a bilingual pun

718 Venuste Noster

Lucio Ceccarelli La costruzione del distico elegiaco latino il rapporto tra primo emistichio dellrsquoesametro e primo emistichio del pentametro

This study proposes to verify whether in the latin elegiac distich it might be possible to recognize a mutual influence between hexameter and pentam-eter as far as the realization of the metric scheme is concerned The test con-ducted on a corpus comprehending almost all the latin elegiac distichs from Catullus to Venantius Fortunatus suggests a substantially negative answer

Marco Filippi Alcune osservazioni su Acc arm iud fr III R3 vv 148-149Acc arm iud 148-149 is quoted from Macrobius as a model of Verg Aen 10 449-450 with which it shows a clear similarity of context The fragment has a proverbial character (lsquowho fights a brave enemy even if is won obtains anyway a great honourrsquo) and the theme has obtained a great fortune in suc-ceeding literature After an attempt at reconstructing the tragic context we can suppose that the fragment does not contain an expression of modesty but it is a part of a provocative context

Alfredo Mario Morelli Lrsquouno e il molteplice su Catull 5 In Catull 5 the author cleverly works out two ancient topoi (lsquoletrsquos love be-cause the nightdeath is comingrsquo lsquokisses are the joy of loversrsquo) gaining a well balanced structure of the poem In comparison with contemporary Graeco-Roman poetry (erotic epigrams ndash such as Philod AP 9 570 ndash the Epitaph of Bion) both themes are handled with a remarkable taste for originality especially in their lsquonumericalrsquo aspects in order to put special emphasis on the basic contrast between nox una and basia mille

Maria Silvana Celentano I ritmi e i numeri della vita nella poesia antica lrsquoelogio lrsquoamore il sorriso

This paper briefly discusses a few Greek and Latin poetical texts (Prop 3 22 17-22 and 39-42 Ov ars 1 55-66 Philod AP 5 13 Catull 5 and 7 Mart 6 34) in order to highlight how the different numerical notations that they contain are able to emphasize different aims as eg expressing admiration praise love or parody

Giuseppe Aricograve Huic aliud mercedis erit (Verg ecl 6 26)The salacious allusion present in the words of Silenus in the sixth eclogue of Virgil comes from a motif of the Greek dramatic poetry (especially Aris-tophanes Eccles 1045ff) However Virgil rewrites it more elegantly thus

719Abstract

easing the obscenity of the witty remark at the same he time makes it more expressive by emphasizing the concept of the exchange

Mario De Nonno Cui non risere parentesThe old textual problem in Vergil Bucolics 4 62f (divergence between the text as transmitted by Vergilrsquos manuscripts and commented by Servius and the text as quoted by Quintilian inst 9 3 8) is examined anew The argu-ments of the supporters of Quintilianrsquos text (as emended by Politian and Bonnell) are scrutinized and criticized New intertextual links are pointed to suggesting that after all the Vergilian paradosis (cui non risere parentes) was already echoed in Horacersquos Ars

Giuseppe La Bua Audes fatidicum verbis fallere velle deum (Ov fast 2 261-2) lrsquoironia del logos nei Fasti di Ovidio

Recent scholarship on Ovidrsquos elegiac calendar-poem has drawn attention to the political significance of the poetrsquos equivocal approach to the controversial topic of the libertas linguae This paper reads the poetrsquos playful manipulation of the multiple contradictory aspects of logos in literary terms focusing on the sophisti-cated irony inherent in the creation of figures of skilled speakers (Numa Egeria Anna Perenna the merchant) able to overcome superior opponents through fal-lacious ambiguous words and emphasizing the role played by a modern exuber-ant use of lingua in the civilization process of the Augustan Rome

Piergiorgio Parroni Qualche riflessione sul testo della lettera 56 di SenecaThe Reynoldrsquos text of Sen ep 56 may occasionally be improved the incom-prehensible hac (1) is perhaps a copyistrsquos mistake for hunc in v 4 abducit of P2 is more suitable than adducit (cett) and to the surprising essedas (femi-nine) wrongly defended by Axelson must be preferred Buechelerrsquos raedas or Heraeusrsquo et raedas (eredas p) P2 is a good witness also in 5 f (inhibet P2 exhi-bet cett) instead of obirata (9) an evident nonsense the conjectural obruta (obrata p) gives an excellent meaning

Matteo Massaro Poesia per ignobiles epigrammi sepolcrali da un colomba-rio urbano di etagrave giulio-claudia

Latin epigraphy from urban columbaria replaces the higher literature with several anonymous but valuable poems for lower class people collectively buried thereTwo of such fair poems from the monumentum familiae Sta-tiliorum (I1 cent AD) both elegiac and flawless are here selected and care-

720 Venuste Noster

fully commented upon CE 1001 dedicated by a slave to a fellow slave CE 1030 for an unnamed wife who praises herself for having died in the arms (and tears) of her deeply loving man Many thoughts images or expressions are noticed and surveyed in verbal and conceptual comparison with literary andor epigraphic texts

Carlo Di Giovine I precetti di Quintiliano sullo stilus (inst 10 3) note di esegesi e di critica testuale

In inst 10 3 Quintilian offers his precepts for a good writing (stilus) which is introductory to good speaking (dicere) This chapter of book X of the Institutio oratoria involves a lot of interesting questions of exegesis of style and of textual criticism This paper examines and tries to give an answer to some of these questions

Alessandro Fusi Note testuali ed esegetiche a Marziale (2 24 4 42 9 80 10 35 11 87)

In Martial 2 24 the first four verses should not be ascribed to the persona poetae as in almost all modern editions but to the Candidus addressed in v 6 In 4 42 the last but one verse is to be ascribed to the ego loquens In 9 80 the much debated expression uxorem pascit in v 2 has no sexual over-tones as most critics take for granted uxor is to be taken as a metonymy for uxoris patrimonium and the expression means that Gellius feeds himself with his wifersquos goods In 10 35 v 8 should be read with β variant sed castos docet et pios amores because of its intertextual link with Catull 16 5 In 11 87 2 nata (γ) is to be preferred to nota (β) accepted by all editors because that variant restores an idiomatic use and is clearly a lectio difficilior It is also strenghtened by the intertextual relation with Propertius 2 25 which shows a comic degradation of the elegiac love put into effect by Martial

Francesca Romana Nocchi Il motivo dellrsquoan uxor ducenda fra poesia reto-rica e filosofia Epigr Bob 22 Sp

The theme for the an uxor ducenda notwithstanding its wide diffusion was in antiquity differentiated in rhetorical philosophical and literary fields so much so as to postulate a genre specialization in each field The anonymous poet of epigr Bob 22 achieves a certain originality by realizing a true mingling of genres In fact he encompasses the satirical pungent vein of the comic genre within the typical structure of suasoria Moreover both the topic choice and the use of rhetorical schemes in poetic forms seem to have scholastic reminiscence

721Abstract

Valeria Capelli Gerolamo e le citazioni dellrsquoAntico nel Nuovo Testamento testimonianze di tradizione indiretta

Jerome often discusses the literal discrepancy between some passages of the Old Testament and their citation in the New Testament also turning his at-tention to cases already pointed out by Porphyry and Julian The examina-tion of his principal statements about this subject makes it possible to infer that he has not a constant attitude in relation to this problem and that there are many differences among what he asserts in the prefaces to his biblical translations in epist 57 and in his exegetical treatises

Edoardo Bona Appunti di lettura della Praefatio in Euangelio di Gerolamo (con un occhio allrsquoepistolario Gerolamo-Agostino)

A new reading of Preafatio in Euangelio allows a better understanding of Jeromersquos philological attitude in approaching the Scriptures Particularly noteworthy is the use of indirect sources (translations and canones Eusebii) for the constitution of the biblical text Moreover Augustinersquos use of indirect sources in his epist 28 could be a reminescence of this Praefatio

Carla Lo Cicero Audi Iuliane Echi della polemica contro Giuliano drsquoEcla-no nelle glosse marginali del Vat Reg Lat 141

Four glosses of Vat Reg Lat 141 in margin to texts of Gregory of Nazianzus and Basil of Caesarea (translated in Latin by Rufinus of Aquileia) present polemic remarks about Julian of Eclanum The analysis performed proves that the marginal annotations derive from a late antique manuscript and that they were probably written by a reader of the Augustinersquos circle The glosses witness the constant work of lsquotalking to the textsrsquo which is a typical feature in manuscripts of the late Antiquity

Luca Paretti Cuochi pasticceri e centoni Sulle tracce di una lsquoletteratura dei Saturnalirsquo

This study proposes a new interpretation of the first fragmentary cento of the codex Salmasianus the so-called De panificio instead of a simple description of bread-making this should be seen as a scene of preparing crumpets or pancakes during the festival of Saturnalia In this regard it is discussed an examination of the literary evidence about two relevant char-acters of the feast the cocus (cook) and the pistor (confectioner) Then the author proposes a partial review of the literary production peculiar to the Saturnalia especially pointing out anonymous and secondary texts

722 Venuste Noster

Franca Ela Consolino Echi pagani e cristiani nellrsquoepitafio del vescovo Vit-tore Per unrsquoesegesi di Ennodio carm 2 95 (215 V)

The paper provides a commentary of Ennod carm 2 95 detecting the pres-ence of hypotexts such as the apotheosis of Daphnis in Vergil that of Lucan in Stace and the representations given by Lucan and Prudentius of Pompeius and the virgin Agnes seeing from heaven the earth In order to explain the obscurity of some expressions previous opinions are discussed and solutions proposed bringing fresh evidence wherever it is possible A totally new inter-pretation is offered for the last two verses of the poem

Salvatore Monda Gellio Noctes Atticae 12 6 e lrsquoantico nome latino degli aenigmata

In the book XII of Noctes Atticae the VI chapter is devoted to riddles The source of the passage is Varrorsquos De sermone Latino ad Marcellus from which Gellius quotes the famous riddle of the god Terminus At the beginning Gellius remembers the old latin word for lsquoriddlersquo scirpus (lit lsquobasket-rushrsquo lsquoknotrsquo) My aim is to suggest that scirpus is a calque on γρῖφος but the mean-ing of lsquoriddlersquo is made up by Gelliusrsquo source

Michela Rosellini Nellrsquoofficina di Prisciano (con un omaggio a Menandro) This paper analyses two extracts from Priscianrsquos Idiomata namely GL III 338 21-341 24 and III 291 11-292 21 in order to reconstruct by comparing lessons in extant manuscripts the archetype text and to investigate Priscianrsquos working methods The archetype text reveals in these extracts a characteristic of Priscianrsquos text and in particular of the Idiomata section in its original form i e that it was non perfectly finished the lemmas and quotations being not properly selected and organized In a third extract GL III 323 8-11 it is pos-sible to identify a fragment of Menanderrsquos Heautontimoroumenos

Luigi Munzi Dottrina prosodica e Lehrgedichte in etagrave carolingia il carme Mens tenebrosa

Poetryrsquos high prestige requires in Carolingian age elementar didactic works dealing with prosody and metrics Mens tenebrosa tumet is a peculiar Lehr-gedicht where words containing doubtful syllables (syllabae communes) are collected into a poem of just eight or nine lines to facilitate memorization this poem acquired an high grade of popularity in IX century In this paper the author presents a new critical edition ndash founded on several medieval and Renaissance manuscripts ndash supplies an exhaustive treatment of fontes

723Abstract

and loci similes provides a panorama of classical teaching in the field of syl-labae communes and tries to state precisely the chronology of this didactic tour de force (Bedersquos treatise De arte metrica settles a serviceable terminus post quem) and its authorship (Alcuinrsquos cultural milieu)

Marina Passalacqua Perlege scribe reducThe article aims to provide a picture of book trading in Carolingian society as it emerges from the lexicon the scholars of the court school used in the correspondence they entertained

Arduino Maiuri Enorme monstrum deformitagrave e difformitagrave nel mondo greco-romano

In Imperial Rome noble families used to entertain their guests by displaying de-formed creatures at their feasts the taste for the weird and the exotic went thus hand in hand This marks a turning point if compared to Greek culture which considered the freak as a divine punishment If in very ancient Rome this mindset is pretty similar (Dion Hal 2 12 1-2) during the Principate a definite change in perspective is witnessed by jurists (eg dig 1 5 14 and 50 16 135)

Marcello Salvadore La Vestale incestaDionysius of Halicarnassus Pliny the Younger and Plutarch are the sources of a detailed account of Vestalis incestarsquos punishment they say that she was sentenced to death Dionysius adds that there was no after death ritual Modern scholars generally accept what the three authors assert In this article the author surmises that the Vestalis incesta together with the parricida was not condemned to death both of them were sentenced to a particular kind of banishment from the Society

Rino Avesani Divagazioni sulla memoria di Adriano nel MedioevoIn spite of the traditional view of Adrian as a tolerant Emperor towards Chris-tians in many passiones he is oddly presented as a cruel tyrant The passio of St Eustachius and the passio of St Sapientia and of her three daughters ndash the latter also drawn on in Roswitha of Gandersheimrsquos Sapientia ndash are the best known and obviously both of them are without any historical ground It is possible that the ancient hagiographers became familiar with Adrianrsquos name thanks to the large spread of two question-and-answer dialogues both dating back prob-ably to the II or III century AD in which the protagonists are respectively Adrian and the philosopher Second and Adrian and Epictetus

724 Venuste Noster

Luca Serianni Ettore Romagnoli latinistaThis paper is concerned with the translations of classical Latin authors made by Ettore Romagnoli a scholar better known for his translations from Ancient Greek In his versions of Latin classics especially of Plautusrsquo Miles gloriosus and Horacersquos poetry Romagnoli aims at modernizing the texts by making use of idioms colloquialisms and expressive suffixes in order to make them more appealing to the general public Although Romagnoli failed in his purpose his activity as a translator of Latin classics witnesses an interesting aspect of the cultural policy of Fascism the ideology of which Romagnoli shared with firm belief

Maria-Pace Pieri LrsquoAchille surrealista di Alberto SavinioThe article focuses on the tale Achille innamorato misto con lrsquoldquoevergetardquo by Alberto Savinio in order to stress the authorrsquos special relation with classi-cal literature and in particular with old Greek miths Such a relationship requires to be verified in all its complex novelty not only by comparing the macrostructural models but also by analyzing the detailed and frequently very precise references and allusions to single parts of the ancient texts lsquo(esp to Euripidesrsquo Iphigenia in Aulis and Aeschylusrsquo Agamemnon)

Silvia Rizzo Una consonanza fra il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lam-pedusa e una lirica di Thomas Hardy

A passage of Tomasirsquos Gattopardo shows similarities to Thomas Hardyrsquos lyric A Two-yearsrsquo Idyll (Late lyrics and earlier London 1922) Did Tomasi read it It cannot be demonstrated with absolute certainty but there is some evi-dence in favour of this hypothesis

Giorgio Bernardi-Perini laquoMy hedge-schoolmaster Virgilraquo Dallrsquolsquoegloga messianicarsquo alla Bann Valley Eclogue

The Bann Valley Eclogue written by Seamus Heaney on the eve of the new millennium in the wake of Virgilrsquos fourth Eclogue is a major evidence of Man-tuanrsquos great influence on the Irish poet who deserved the Nobel Prize 1995

Tullio De Mauro Latinum est non flectiturIn contemporary Italian many Latin expressions eg lectio magistralis are employed as invariant multilexeme words in spite of ancient Latin grammar

  • Titelei
  • Venuste Noster_16_Nocchi
  • Venuste Noster_34_Abstract
Page 12: Il motivo dell'an uxor ducenda fra poesia, retorica e filosofia: Epigr. Bob. 22 Sp., in M. Passalacqua, M. De Nonno, A.M. Morelli (a cura di), Venuste noster, Hildesheim -Zuric-New

290 FR Nocchi

to di contesa fra retorica e filosofia24 ma anche lo strumento di discussione era comune Nonostante la sovrapposizione di ambiti evidente nellrsquoimpiego condiviso della tecnica argomentativa e nellrsquouso inflazionato del tema sem-bra verosimile postulare una specializzazione di genere Il tema dellrsquoan uxor ducenda come si vedragrave segue percorsi paralleli ma raramente coincidenti nelle varie discipline ed anche quando gli argomenti discussi si intrecciano essi vengono riformulati in modo da essere appropriati al lsquotagliorsquo del genere mentre la prospettiva retorico-progimnasmatica egrave funzionalizzata alla forma-zione morale e civile quella comico-epigrammatica assume una vena ironico-satirica infine la trattazione filosofica indulge maggiormente sui toni perso-nali insistendo sul contrasto fra perseguimento dellrsquoautarkeia e coniugium o soffermandosi sulla dimensione limitata dellrsquooikos domestico Lo stesso argo-mento dunque non egrave utilizzato con il medesimo intento nei vari contesti e questo implica una selezione funzionale dei materiali da rielaborare Il poeta dellrsquoepigr Bob 22 sembra operare una scelta consapevole in questo senso re-alizzando una vera e propria commistione di lsquogenerirsquo in effetti mentre per quanto riguarda i temi egli predilige lrsquoambito letterario in particolare quello comico per la struttura sembrerebbe attingere agli schemi retorici realizzan-do un componimento che grazie ai toni accattivanti e allrsquoargomentazione incalzante adempie perfettamente al fine persuasivo tipico di una suasoria

La matrice retoricaVale la pena dunque indagare brevemente lrsquoimpiego diversificato che di questo tema veniva fatto soprattutto in ambito retorico e letterario per chia-rire i termini della distinzione ed interpretare la scelta operata dal poeta nel nostro epigramma

Che lrsquoargomento fosse oggetto di interesse giagrave presso il grammaticus e poi presso il rhetor egrave dimostrato anche dalle recenti scoperte papiracee nel POxy LXXII 4855 del III sec d C copia di un manuale di un insegnante egrave contenuta la classificazione delle theseis scolastiche suddivise per contenuto (theoretikai ethikai pragmatikai) e per struttura (haplai diplai)25 ciascuna

24 Come ha giustamente notato De Decker 1913 20 n 2 la diatriba o philoso-phia vulgaris forniva i loci comunemente discussi nelle scuole di retorica

25 Riproduzione in POxy LXXII pll VI-VII Lrsquoimportanza del papiro per la storia della scuola egrave dovuta alla menzione non altrimenti attestata delle theseis ethi-kai (col iii 1) solitamente accorpate alle theseis pragmatikai

291Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

corredata da exempla Fra le tesi lsquopratichersquo egrave menzionata anche quella rela-tiva allrsquoopportunitagrave di sposarsi il che costituisce una prova concreta della sua applicazione in ambito didattico Unrsquoulteriore conferma proviene dalla scelta dei passi drammatici presente nei papiri scolastici e nelle antologie papiracee di probabile impiego scolastico Dati interessanti sono offerti soprattutto da queste ultime se lrsquoipotesi formulata da Barns26 egrave come io credo fondata queste antologie costituivano per gli allievi delle scuole di retorica dei repertori cui attingere una serie di loci per gli esercizi di compo-sizione In particolare nei PBerol 9772 e 977327 del II sec a C egrave presente una selezione di passi tratti dalla commedia e dalla tragedia incentrati sulla donna e sul matrimonio In entrambi i documenti perograve la scelta egrave stata ef-fettuata in modo da fornire argomentazioni antilogiche Nel primo papiro dai frammenti delle commedie (tratti da Apollodoro Platone Ferecrate Menandro Epicarmo Antifane)28 provengono soprattutto (ma non esclusi-vamente) spunti relativi allo ψόγος γυναικῶν mentre nei brani delle tragedie euripidee (Melanippa Desmotis Protesilaus e Hippolytus) sono contenute le rheseis delle donne che difendono in toni spiccatamente retorici lrsquouniverso

26 Barns 1951 14-15 secondo lo studioso furono per primi i sofisti a rivendi-care lrsquoutilitagrave dei testi poetici per la formazione dei futuri uomini politici Gli gnomo-logi sarebbero nati come raccolta di excerpta comprovanti tesi opposte da utilizzare nelle scuole per le controversiae retoriche A questo proposito si veda anche Pordo-mingo 2007 436-437

27 BKT 5 2 pp 123-128 129-130 (Pack2 1568 1573 LDAB 3753 1049) Si occupa specificamente dellrsquoaspetto paleografico di queste raccolte antologiche Per-nigotti 2007 535-539 della selezione testuale Pordomingo 2007 436-437 e Pordomingo 2010 57 Piugrave in generale sulle caratteristiche delle raccolte antolo-giche Pordomingo 2007a 549-557

28 Particolarmente interessanti i frammenti di Apollodoro (CGFP 10) e di Epi-carmo (CGFP 90) nel primo sembrerebbe contenuta unrsquoallusione al matrimonio concorde grazie alla presenza della donna lsquoapersquo di semonidea memoria nel secondo invece viene ripreso il consueto paragone con le bestie feroci fondato sul pregiudi-zio del temperamento femminile particolarmente focoso Il poeta identificato dal Wilamowitz con Ferecrate (CGFP 205) biasima lrsquouomo incapace di gioire della morte della moglie costui egrave infatti destinato ad essere infelice (per una variatio del tema contenuta nella Comparatio Menandri et Philistionis cf Guida 1973 361 Pernigotti 2004 34-35) Di dubbia interpretazione il fr di Platone (CGFP 217) in cui gli effetti della moglie sul marito sono assimilati a quelli degli anelli di Eude-mo che sembra fossero curativi (Aristoph Plut 884) se cosigrave fosse si alluderebbe al consueto topos della donna che allevia le sofferenze del marito impiegato soprattutto nelle theseis retoriche a favore del matrimonio

292 FR Nocchi

femminile con particolare attenzione alle qualitagrave domestiche e alla capacitagrave di accrescere il patrimonio con unrsquoavveduta amministrazione29 le loro argo-mentazioni apologetiche si ritrovano puntualmente nelle theseis scolastiche in particolare di Libanio30 Nel secondo papiro del quale si conserva anche il lemma ψόγος γυναικός lrsquoordine egrave inverso ma lrsquoimpostazione egrave la stessa un elogio delle donne contenuto nel Protesilaus euripideo non a caso lo stesso di PBerol 9773 e un verso di Anassandride (il medesimo autore a cui il nostro epigramma sembra essersi ispirato) in cui la nobiltagrave femminile egrave con-siderata fonte di virtugrave31 DallrsquoHippolytus invece egrave tratta la rhesis del prota-gonista contro le donne32 mentre il verso riporta il celebre detto in trimetri coliambici attribuito a Ipponatte δύ rsquoἡμέραι γυναικός εἰσιν ἥδισται ὅταν γαμῆι τις κἀκφέρηι τεθνηκυῖα33

Una buona parte di questi passi egrave stata tramandata anche dal Florilegio di Stobeo34 il che ne dimostrerebbe lrsquoampia diffusione gnomologica forse gra-zie anche allrsquoimpiego scolastico Non credo sia un caso infatti che il brano dellrsquoIppolito presente in PBerol 9773 compaia in altri documenti prove-nienti con sicurezza da questo contesto nella raccolta di Raffaella Cribiore ad esempio egrave presente un ostracon (nr 242)35 in cui sono stati ricopiati in prosa da uno studente i versi iniziali della stessa rhesis di Ippolito (vv 616-624)36 presente in PBerol 9773 mentre un altro ostracon rinvenuto a Luxor presenta chiari indizi di un esercizio di trascrizione sotto dettatura di alcuni versi misogini in cui si fa specifico riferimento ad Euripide37

Egrave possibile riconoscere quindi un interesse per questi argomenti nei

29 Il tema egrave presente soprattutto nella Melanippa Desmotis di Euripide (TrGF V 1 494) nel Protesilaus (TrGF V 2 657) si critica lrsquoattitudine tipicamente maschile ad esprimere un giudizio universalmente negativo nei confronti delle donne infine Fedra nellrsquoHippolytus (vv 403-404 406-407 407a-410 413-423) esalta il valore della fedeltagrave femminile

30 Cf infra p 29431 CGFP 2 = PCG II 71 Nel papiro egrave conservato anche il nome del comico

Antifane32 Eur Hipp 664-66833 Hippon fr 68 West = 66 Degani34 I passi sono contenuti in Stob 4 22 περὶ γάμου 23 γαμικὰ παραγγέλματα35 Cribiore 1996 229-230 fa parte della sezione dedicata ai long passages36 Unrsquoulteriore testimonianza egrave offerta dal PFreib IV 45 del IV-V sec d C in

cui egrave contenuta unrsquoantologia gnomica in trimetri sul tema del περὶ γάμου ma il docu-mento egrave troppo frammentario per stabilirne la provenienza

37 Milne 1923 40-43

293Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

lsquoprogrammirsquo38 scolastici e la ricorrenza costante di certi autori e generi lette-rari soprattutto drammatici quali repertori utili lsquoa temarsquo39 Ma occorre anche notare che laddove nei frammenti papiracei considerati si parli espressamen-te di matrimonio si fa per lo piugrave riferimento alle qualitagrave o ai difetti fem-minili considerati nella dimensione dellrsquooikos lrsquounica che venga riconosciuta alle donne ed in cui loro stesse si identifichino secondo un topos piuttosto diffuso ma non si accenna mai a considerazioni di carattere economico Se si passa poi ad analizzare lrsquoapplicazione di questi temi nelle theseis scolastiche si nota un puntuale riscontro dei materiali

I soggetti di questo progymnasma rimasero invariati fino alla tarda anti-chitagrave come dimostra il confronto fra gli argomenti elencati nel trattato di Elio Teone nel I sec d C e quelli proposti da Nicolao nel V sec d C40 in forma semplice (egrave bene avere figli egrave opportuno che un saggio si impegni nel-la vita politica) o nella tipica formulazione comparativa (egrave meglio la vita in campagna o in cittagrave egrave piugrave meritevole il soldato o lrsquoavvocato) In particolare il tema relativo al prender moglie faceva specificamente parte delle theseis praktikai che trattavano argomenti dalle forti implicazioni concrete distinte

38 Si puograve senzrsquoaltro concordare con Stramaglia 2010 112-113 riguardo allrsquoipotesi che nellrsquoantichitagrave non esistessero neacute programmi neacute metodi drsquoinsegna-mento universalmente validi ma semplicemente laquoroutinesraquo piugrave diffuse di altre per cui anche la scelta di un tema da discutere piuttosto che un altro era affidata alle preferenze del maestro

39 A questa categoria doveva appartenere anche lrsquoantologia del II sec a C edita da Barns 1950 126-163 (MP3 1574 = LDAB 1055) uno gnomologio contenente passi tratti da Anassimene Euripide Demostene Menandro e Teofrasto sul tema della tyche anche in questo caso dunque la maggior parte dei passi egrave desunta da testi drammatici Fra le varie ipotesi formulate Pordomingo 2010 56 non esclude che lrsquoantologia potesse essere utilizzata da un maestro probabilmente come repertorio da cui attingere materiali per le sue esercitazioni proginnasmatiche Per una diversa ipotesi cf Messeri 2004 353-356 Ulteriori antologie tematiche sono elencate in Pordomingo 2010 57 n 63

40 Seguendo lo schema proposto da Bonner 1949 3-4 (corredato di tutti gli opportuni riferimenti alle fonti) si puograve efficacemente sintetizzare la ricchissima va-rietagrave di temi delle quaestiones infinitae in cinque categorie 1) quaestiones relative allrsquouniverso e alla sua costituzione (il mondo egrave governato dalla Provvidenza) 2) origine delle leggi e amministrazione dello Stato (il diritto ha origine naturale) 3) doveri e diritti sociali (egrave bene sposarsi egrave giusto impegnarsi nella vita politica) 4) temi etici (la virtugrave egrave fine a se stessa) 5) questioni di vita quotidiana (ci si deve occupare di filosofia o di retorica)

294 FR Nocchi

da Teone da quelle theoretikai ovvero finalizzate esclusivamente al sapere comunemente attribuite ai filosofi41

Lo Pseudo Dioniso nel III-IV sec d C precisa che nelle theseis scolasti-che questo soggetto era discusso preferenzialmente rispetto ad altri42 ed in effetti nei trattatisti di retorica greca ritorna immancabilmente fra i temi pro-posti per le esercitazioni progimnasmatiche43 Ne possediamo tre esemplifi-cazioni44 tutte sviluppate secondo moduli fissi e che presentano le medesime argomentazioni supportate da ragioni di carattere moralistico e civile in cui egrave evidente lrsquointento educativo45 nessuna allusione invece ai temi economi-ci tipici come vedremo della trattazione letteraria del tema Una sola volta Libanio accenna alla possibilitagrave sia per il povero che per il ricco di accrescere il proprio patrimonio con le nozze ma il discorso egrave inserito in un contesto in cui si esaltano i vantaggi che derivano dalla reciproca collaborazione fra i coniugi46 Fra i topoi discussi invece ricorre costantemente lrsquoorigine divina dellrsquoistituzione il matrimonio come prima cellula della societagrave e strumen-to di edificazione morale la procreazione quale elemento fondamentale per la continuitagrave della specie e fonte di riconoscimento pubblico la donna come consolatrice delle preoccupazioni quotidiane e sagace amministratri-ce dei beni familiari Non egrave un caso probabilmente che il riferimento alle

41 Theon RhG II p 121 6-14 Spengel = pp 83-84 Patillon Herm RhG II p 25 3-12 Rabe Aphthon RhG X p 41 15-21 Rabe = p 152 Patillon

42 [Dion Hal] Ars 233-241 Non egrave forse un caso che ci siano giunti exempla relativi esclusivamente a theseis in favore del matrimonio e che Teone (Theon RhG II p 125 15-16 Spengel = p 90 Patillon) alludendo alla thesis sulla procreazione faccia riferimento agli aspetti positivi del vincolo coniugale tale prospettiva aveva si-curamente un maggiore risvolto paideutico implicando la nozione di virtus e lrsquoesor-tazione allrsquoassolvimento degli officia

43 Theon RhG II p 120 15 Spengel = p 82 Patillon Herm RhG II p 25 18 Rabe Lib progymn VIII pp 550-561 Foerster Aphthon RhG X p 41 5 e 42 11-46 18 Rabe = pp 152-157 Patillon Nicol RhG XI p 71 20 Felten

44 Lib progymn VIII pp 550-561 Foerster Aphthon RhG X pp 42 11-46 18 Rabe = pp 153-157 Patillon [Dion Hal] Ars 233-241

45 Per lrsquoidea che sia la thesis di Teone (RhG II p 125 13-20 Spengel = p 90 Patillon) che quella di Libanio (progymn VIII p 553 1-2 Foerster) contengano una chiara matrice stoica evidente soprattutto nella convinta asserzione dellrsquoorigine naturale del matrimonio cf Laguna 1994 269

46 Lib progymn VIII p 554 11-18 Foerster lo stesso argomento egrave presente in epigr Bob 26 12 che come si egrave detto costituisce insieme allrsquoepigr 25 una thesis in utramque partem (cf infra p 300)

295Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

qualitagrave femminili trovi una puntuale corrispondenza nella scelta dei brani operata nelle antologie scolastiche47 Egrave interessante perograve evidenziare alcune peculiaritagrave del genus Aftonio nel definire questo progymnasma assimila le theseis praktikai a quelle politikai48 καὶ πολιτικαὶ μὲν αἱ πρᾶξιν ἔχουσαι πόλιν συνέχουσαν οἷον εἰ γαμητέον εἰ πλευστέον In effetti se si prendono in con-siderazione le argomentazioni a favore del matrimonio si puograve notare che il vincolo nuziale egrave considerato il fondamento delle istituzioni civili e del di-ritto della difesa e della sopravvivenza della πόλις la discussione si articola attraverso una serie di esortazioni a vivere rispettando i doveri del buon cit-tadino che permettevano di indottrinare i giovani studenti sui propri officia publica49 Possiamo invece farci unrsquoidea di quali accuse venissero mosse al matrimonio attraverso la testimonianza indiretta di Aftonio che simula un contraddittorio con i detrattori del vincolo nuziale rispondendo in partico-lare alle obiezioni di quanti lo consideravano fonte di sofferenza e proble-mi50 A tutte le accuse Aftonio ribatte facendo leva su argomenti fondati sal-damente su ideali civili e morali arrivando addirittura a trasformare i motivi di critica in elogio

Nonostante lrsquoevidente caratterizzazione lsquoseriarsquo che la dottrina retorica aveva destinato allrsquoargomento anche il genere comico influigrave sullrsquoapplicazio-ne pratica che le theseis avevano in campo declamatorio Due erano princi-palmente gli ambiti in cui esse venivano impiegate nelle suasoriae in cui alla struttura base della thesis venivano aggiunti il destinatario e le circostanze del discorso connotato da una spiccata componente deliberativa51 nelle con-

47 Lib progymn VIII pp 554 11-555 5 Foerster (con il matrimonio le ric-chezze si moltiplicano sia per il povero che per il ricco grazie alla collaborazione dei coniugi e alle capacitagrave amministrative della donna) Aphthon RhG X pp 42 24-43 6 Rabe = p 153 Patillon (il matrimonio incita alla virtugrave) [Dion Hal] ars 236-238 (il matrimonio egrave fonte di buone qualitagrave e consolazione delle afflizioni) Per un riscontro dei temi nei frammenti papiracei cf nn 28-29

48 Aphthon RhG X 41 18 Rabe = p 152 2 Patillon49 Lib progymn VIII pp 553 12-554 10 Foerster Aphthon RhG X pp 42

19-43 6 Rabe = p 153 Patillon50 Aphthon RhG X pp 43 11-46 18 Rabe = pp 154-157 Patillon51 Sullrsquoargomento cf Bonner 1949 8-9 che presenta numerosi exempla di come

avvenisse tale conversione con il riferimento a luoghi e circostanze determinate e su-pra Quint inst 2 4 24 e 3 5 8 Un tipico esempio era la thesis lsquobisogna dedicarsi alla navigazionersquo che opportunamente trasformata in suasoria poteva assumere la forma lsquoAlessandro delibera se si debba attraversare lrsquoOceanorsquo (Sen suas 1 Quint

296 FR Nocchi

troversiae52 ove invece le theseis offrivano il pretesto a coloro che si esibi-vano nellrsquoesecuzione di declamazioni fittizie di passare da discorsi specifici a riflessioni generali in particolare quelle relative alla corruzione dei tempi (de saeculo)53 che implicavano marginalmente considerazioni sullrsquoinfedeltagrave delle donne o sul vincolo matrimoniale Questi soggetti che potevano facil-mente essere assimilati ai loci communes54 erano utilissimi ai declamatori per lrsquoamplificatio Dalle testimonianze contenute nelle declamazioni di Seneca Retore si ricava lrsquoimpressione che fra gli scholastici imperasse la misoginia tantrsquoegrave lrsquoaccanimento con cui si scagliano contro i vizi muliebri nulla di stra-no dunque che tali acquisizioni giovanili continuassero ad influenzare la produzione successiva55 soprattutto nellrsquoepoca tardoantica in cui si era dif-fusa la tendenza a ricalcare modelli scolastici nella produzione adulta56 A questo punto perograve egrave bene chiedersi da quali fonti i declamatori traessero ispirazione per le loro invettive Molti degli argomenti discussi nel nostro epigramma come si dimostreragrave a breve sono mutuati dalla commedia ma essi non erano assolutamente estranei alla retorica si egrave giagrave visto come buona parte dei repertori a tema utilizzati per le theseis fossero tratti dai testi dram-matici ma essi continuavano ad essere impiegati negli esercizi piugrave avanzati I

inst 3 8 16) cosigrave anche Sen epist 14 13 in cui sono presenti le argomentazioni che venivano comunemente impiegate per disquisire sullrsquoatteggiamento che Catone avrebbe dovuto tenere durante la guerra civile una suasoria che costituiva uno svilup-po circostanziato dalla tesi relativa alla possibilitagrave per il saggio di partecipare alla vita politica (potest aliquis disputare an illo tempore capessenda fuerit sapienti res publica)

52 Per il complesso rapporto delle theseis con le controversiae cui accenna in maniera poco chiara Seneca Retore (contr 1 praef 12) cf Bonner 1969 1-26 Clarke 1951

53 Sen contr 1 praef 23 Bonner 1969 6-7 sostiene che molte delle declama-zioni di Seneca il Vecchio sottintendono questioni generali di carattere etico di-scusse comunemente come theseis ad esempio il dovere di obbedienza dei figli nei confronti dei padri il tema dellrsquoingratitudine Cf a questo proposito anche Pasetti 2008 115-116

54 In Quint inst 2 4 22 si parla implicitamente di loci de saeculo esistevano inoltre i loci philosophoumenoi che avevano una configurazione estremamente gene-rica (cf Sen contr 1 7 17)

55 Egrave ciograve che secondo De Decker 1913 23 sarebbe capitato a Giovenale che perpetuerebbe in versi le invettive de saeculo esperite negli esercizi di retorica

56 Cf Fernaacutendez Delgado 1994 303 Voumlssing 1997 37-45 216-217 605-610 Cribiore 2001 238-244 Stramaglia 2003 229-230 Agosti 2005 38-39 Stramaglia 2010 133-134

297Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

retori latini erano ben consapevoli dellrsquoutilitagrave che alle declamazioni poteva provenire dalla conoscenza del repertorio drammatico Non si spiega altri-menti il consiglio di Quintiliano che invita specificamente i declamatori a leggere con attenzione proprio le commedie di Menandro57 mentre sempre Quintiliano istituisce una stretta relazione fra i ruoli che i declamatori devo-no impersonare parlando nelle vesti di litigatores e le parti recitate dagli attori comici58 le rappresentazioni comiche costituivano un importante repertorio di ethe e pathe oltre che di argumenta

Un esempio emblematico di come i declamatori dovessero veramente im-personare determinati ruoli egrave rappresentato dalle declamazioni di Libanio in particolare alcune di esse mostrano chiaramente una matrice comica per il linguaggio impiegato ma soprattutto per lrsquoattenzione con cui viene presen-tato lrsquoethos del protagonista vicino a quello dei personaggi di piegraveces teatrali troviamo ad esempio la figura del parassita dellrsquoinvidioso del misantropo59 La declamazione 26 egrave incentrata sulla figura del dyskolos che ricorda lrsquoomo-nima commedia menandrea per carattere e modalitagrave espressive Lrsquouomo di-chiara di volersi suicidare percheacute non tollera piugrave la moglie eccessivamente loquace il ritratto della donna perograve assume una fisionomia piugrave chiara alla luce delle premesse dellrsquounione Il protagonista infatti rivela che la donna gli era stata presentata da un amico che di lei aveva soprattutto rilevato la presti-giosa discendenza e la sterminata ricchezza La declamazione quindi prende

57 Quint inst 10 1 71 ego tamen plus adhuc quiddam conlaturum eum decla-matoribus puto quoniam his necesse est secundum condicionem controversiarum plures subire personas patrum filiorum caelibum maritorum militum rusticorum divitum pauperum irascentium deprecantium mitium asperorum

58 Quint inst 3 8 51 11 1 38 La conoscenza dei caratteri inoltre serviva anche a prevenire le aspettative del pubblico riconoscendone le propensioni e le inclinazioni Infine questa profonda conoscenza dellrsquoanimo umano permetteva al declamatore di dipingere in toni negativi lrsquoethos dellrsquoavversario (Russell 1983 87-88 Russell 1996 10 e 113-114)

59 Si comprende dunque per quale motivo Libanio (epist 11 Foerster) racconti che nella sua scuola era solito far leggere ai propri allievi in particolare quelli dotati le opere drammatiche esse servivano per testarne le competenze interpretative e per assimilare i caratteri dei personaggi (cf Cribiore 2001 227) In realtagrave il metodo didattico aveva una lunga tradizione (cf Plut Dem 7) Quintiliano addirittura istituisce la docenza di un comoedus che legga con la giusta intonazione le piegraveces teatrali ma specifica che la scelta dei brani deve essere selettiva quod ita optime faciet si certos ex comoediis elegerit locos et ad hoc maxime idoneos id est actionibus similes (inst 1 11 13)

298 FR Nocchi

le mosse da un topos piuttosto diffuso fra i comici quello della donna ricca e per questo tiranna presente per lrsquoappunto nel nostro epigramma

Egrave soprattutto merito di Ugo Enrico Paoli aver chiarito lo stretto lega-me fra la commedia attica e le declamazioni latine riguardo al tema dellrsquouxor dotata equiparata impropriamente allrsquoepikleros greca60 Questa figura ricorre giagrave nelle declamazioni di Seneca il Vecchio e in quelle pseudo-quintilianee dove il rifiuto di un giovane di sposare la ricca ereditiera puograve divenire il pre-supposto per una requisitoria contro le moglie prepotenti omnes uxores di-vites servitutem exigunt crede mihi volet in suis regnare divitiis (Sen contr 1 6 5) inpotens malum est beata uxor Cum immensum pondus auri orba attulerit cum pecunia arcas nostras oneravit quid aliud quam beati serviemus (Sen contr 1 6 7) e il pretesto di un ripudio da parte di un padre ardens per il rifiuto del figlio di sposare unrsquoorfana ricca61 Il confronto con alcuni passi dellrsquoopera menandrea62 non lascia dubbi sulla matrice comica di questo soggetto che dal teatro evidentemente passava alle declamazioni divenendo caso giuridico ma il tema era affrontato esclusivamente nelle digressioni e non possedeva mai uno statuto autonomo

Da quanto si egrave detto finora si puograve ragionevolmente ipotizzare che il tema dello ψόγοςἐπαίνος γαμικῶν non fosse estraneo alle scuole di retorica e che la sua trattazione contemplasse anche valutazioni di carattere economico seb-bene queste fossero marginali rispetto alle considerazioni morali relative alla ricaduta pubblica ed ai vantaggi o svantaggi che il vincolo nuziale comporta-

60 Paoli 1943 19-29 spiega come nelle commedie latine venga trasposta e tra-visata una tipica situazione configurata nel diritto attico quella dellrsquoepikleros lrsquoorfa-na che costituiva la fortuna per il collaterale prossimiore lrsquounico che avesse il diritto di sposarla in quanto erede di tutto il patrimonio paterno Nella palliata romana (Caec ploc frr 142 ss e 158 ss R3 = Gell 2 23 9-13) essa diviene uxor dotata condizione ben diversa non potendosi paragonare lrsquointero patrimonio ad una dote per quanto ingente Per gli opportuni riferimenti al diritto greco rimando senzrsquoaltro allrsquoesauriente contributo di Belardinelli 1998 269 n 15 e 17 per il ruolo di questa figura nella commedia greca cf infra p 302

61 Sen contr 1 6 Quint decl 376 Nelle declamazioni di Seneca e Quintiliano laddove il ripudio del figlio egrave giustificato con il rifiuto da parte di questo di sposare unrsquoorba il termine acquista il significato generico di lsquoorfanarsquo lsquosenza sostegnorsquo e non quello di epikleros (erede unica) per quanto le declamazioni latine prendano spunto dalle commedie greche in cui questa figura era topica a Roma essa non trovava corri-spondenza giuridica Lrsquoorba dives egrave dunque la donna che costituisce il buon partito percheacute semplicemente ricca e non unica erede (Paoli 1943 24-27)

62 Cf infra p 303

299Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

va per lo sviluppo civileSe dunque occorre ricercare altrove lrsquoispirazione prima dellrsquoepigramma

22 maggiore egrave invece il debito che il componimento ha nei confronti della tecnica argomentativa Lrsquoepigramma infatti sembrerebbe rielaborare spunti provenienti dalla commedia secondo una struttura retorica si configurereb-be dunque come una sorta di progymnasma poetico e una dura satira miso-gina contro il vincolo matrimoniale63

Non deve stupire lrsquoapplicazione di schemi retorici a forme poetiche que-sto epigramma infatti non egrave un unicum nel suo genere Sia lrsquoIppolito euripi-deo (vv 88-120) che la Phaedra senecana (vv 435-482) contengono theseis in versi pro e contro il matrimonio il discorso di Anna rivolto a Didone per convincerla a cedere alla passione (Aen 4 31-53) egrave una suasoria e soprattut-to la sesta satira di Giovenale ricalca in forma piugrave estesa i medesimi moduli argomentativi64 infine Stanley F Bonner ha ampiamente dimostrato come Ovidio negli Amores e nelle Metamorfosi subisca lrsquoinfluenza della suasoria65 Del resto questo non egrave il solo caso in cui esercizi che correntemente venivano praticati nelle scuole di retorica in forma prosastica in vista della pratica fo-rense avevano anche una ricaduta in ambito poetico66

Quintiliano riconduce chiaramente la thesis al genus deliberativum evidenziando che qualora vengano precisati i destinatari essa diviene una suasoria Lrsquoepigramma 22 in effetti presenta una serie di argomentazioni

63 Bellandi 2003 1-364 Il primo ad evidenziare questa matrice retorica della sesta satira di Giovenale

egrave stato De Decker 1913 19 seguito da Braund 1992 78-81 Bellandi 2003 1-2 Watson 2008 275

65 Bonner 1949 149-152 ulteriori esempi sono contenuti in Laguna 1994 267-268 che dimostra lrsquoappartenenza al genus di Stat silv 1 2 161-200 sulla base di unrsquoaccurata analisi strutturale Lrsquoautore inoltre si spinge oltre postulando la teo-rizzazione retorica della thesis a partire dal corpus letterario preesistente (p 267) Per unrsquoapplicazione dello schema proginnasmatico allrsquointerno di una argomentazione omiletica di S Basilio cf Valdeacutes Garciacutea 2007 701-709

66 Basti ricordare lrsquoosservazione fatta da Quintiliano a proposito dellrsquoesercizio del-la prosopopea (che nel curriculum configurato da Quintiliano egrave bene qui ricordarlo egrave collocato allrsquointerno della trattazione della suasoria) del quale mette in rilievo lrsquoutilitagrave anche per i futuri poeti (Quint inst 3 8 49) Nei papiri del resto lrsquoesercizio dellrsquoeto-peaprosopopea comunemente trattato nei manuali di retorica come un esercizio in prosa risulta essere stato praticato a scuola anche in versi cf Fernaacutendez Delgado 1994 299-305 piugrave in generale per gli esercizi scolastici di trascrizione e di composizio-ne in versi cf Cribiore 1996 204-253 e 259-262 Pordomingo 2001 707-720

300 FR Nocchi

incalzanti che mirano a dissuadere Zoilo dal prender moglie cui segue una conclusione secondo lo schema previsto dai trattati di retorica Egrave evidente dunque la presenza della finalitagrave persuasiva e delle procedure tipiche del ge-nus In particolare ricorrono nel componimento anche i loci che venivano impiegati per il biasimo o per lrsquoelogio di una determinata circostanza nel discorso deliberativo infatti la decisione veniva presa attraverso una disa-mina precisa dei cosiddetti τελικὰ κεφάλαια67 i principi del sommo bene per cui lrsquointerlocutore era guidato nella scelta in base a ciograve che per lui era conveniente giusto opportuno Nellrsquoepigramma bobbiese prevalgono le considerazioni di opportunitagrave La tractatio include precisamente quattro ar-gomentazioni tre incentrate sul fattore economico ed una sulle attrattive femminili tutte collegate da anafora (si) e variatio (nisi) Sebbene il poeta ricerchi chiaramente un certo equilibrio nella distribuzione della materia at-tribuendo a ciascuna argomentazione un distico in forma sentenziosa lrsquoim-pressione complessiva egrave di una disarmonica ripartizione in cui prevalgono chiaramente le considerazioni patrimoniali e la requisitoria contro le donne belle ed infedeli non ha un equivalente capovolgimento

In realtagrave il poeta bobbiese non fa altro che applicare un metodo impara-to a scuola rielabora materiali comici gli stessi testimoniati nelle antologie papiracee sulla base di schemi retorici ma in questo caso sceglie la forma poetica non diversamente da quanto avviene nellrsquoepigramma 36 Anche in questo caso infatti come ho chiarito altrove68 il poeta compone unrsquoetopea epistolare in versi servendosi delle proprie reminiscenze ovidiane ed impie-gando strumenti retorici solitamente applicati in prosa Si tratta di un lusus poetico caro ai poeti tardo antichi che si compiacciono di mettere alla prova le proprie competenze letterarie sulla base di schemi appresi in giovinezza

Allrsquointerno della silloge il tema relativo al coniugium ritorna in due epi-grammata longa il 25 e 26 che insieme ricalcano i moduli di una thesis in utramque partem Si tratta di due traduzioni tratte rispettivamente da Po-sidippo e Metrodoro69 in cui sono presentati due atteggiamenti antitetici nei confronti della vita uno piugrave pessimista lrsquoaltro possibilista In questi due componimenti sono discussi numerosi argumenta tipici non solo delle diatri-be ma anche delle theseis retoriche ad esempio la quaestio relativa allrsquooppor-

67 Aphthon RhG X p 42 8-10 Rabe = p 152 Patillon68 Cf Nocchi 201269 Rispettivamente AP 9 359 e 9 360

301Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

tunitagrave di avere figli (25 11-12 26 17-18) al pericolo comportato dai viaggi in mare (25 4 26 4) alla convenienza di intraprendere la carriera militare (25 7-8 26 9-10) o politica (25 1-2 26 1-2)70 Quanto al vincolo matri-moniale tornano temi giagrave diffusamente incontrati nelle theseis di Libanio e Aftonio ovvero il timore di perdere la serenitagrave a causa dei crucci di una vita matrimoniale (25 9) e le capacitagrave manageriali della donna (26 11-12) La mia impressione egrave che nella scelta degli epigrammi il presunto compilatore della silloge si sia fatto influenzare soprattutto dalle memorie scolastiche e che abbia selezionato quei componimenti che nella struttura e nei temi gli erano familiari per formazione71

I temi comiciSe la struttura dellrsquoepigramma egrave dunque retorica il contenuto sembra richia-mare fondamentalmente la trattazione del tema operata dal genere comico-epigrammatico in cui il motivo economico egrave preponderante

Il componimento egrave strutturato soprattutto nella prima parte secondo una successione chiaramente ponderata il poeta infatti prende in considerazione tutte le combinazioni relative ai rapporti economici fra coniugi partendo ov-viamente dalla prospettiva maschile Lo schema egrave pressappoco questo

I distico = povero + poveraII distico = povero + riccaIII distico = ricco + povera

Il modello greco a cui il poeta bobbiese si ispira egrave stato identificato da Wolfgang Speyer72 in Anassandride insigne rappresentante della Mese che fra i suoi frammenti annovera anche un lungo brano dalle evidenti consonan-ze con il nostro epigramma

Ὅστις γαμεῖν βουλεύετrsquo οὐ βουλεύεταιὀρθῶς διότι βουλεύεται χοὔτω γαμεῖ

70 Theon RhG II p 120 15-16 Spengel = p 82 Patillon Aphthon RhG X p 41 17-18 Rabe = p 152 Patillon

71 Per ulteriori riferimenti ai temi scolastici contenuti nella raccolta cf Nocchi 2012

72 Speyer 1963 23

302 FR Nocchi

Πολλῶν κακῶν γάρ ἐστιν ἀρχὴ τῷ βίῳἬ γὰρ πένης ὢν τὴν γυναῖκα χρήματαλαβὼν ἔχει δέσποιναν οὐ γυναῖκrsquo ἔτιἧς ἐστι δοῦλος καὶ πένης ἢν δrsquo αὖ λάβῃμηδὲν φερομένην δοῦλος αὐτὸς γίνεταιδεῖ γὰρ τὸ λοιπὸν ἀνθrsquo ἑνὸς τρέφειν δύοἈλλrsquo ἔλαβεν αἰσχράν οὐ βιωτόν ἐστrsquo ἔτιοὐδrsquo εἴσοδος τὸ παράπαν εἰς τὴν οἰκίανἈλλrsquo ἔλαβεν ὡραίαν τις οὐδὲν γίνεταιμᾶλλόν τι τοῦ γήμαντος ἢ τῶν γειτόνωνὥστrsquo οὐδαμῶς κακοῦ γrsquo ἁμαρτεῖν γίνεται73

Nonostante lrsquoindiscutibile corrispondenza tematica fra i due testi risul-tano notevoli le differenze che rivelano il sottile sforzo di rielaborazione da parte del poeta in particolare il maggior risalto attribuito nellrsquoepigramma bobbiese alla struttura argomentativa Giagrave dal primo distico infatti il gioco paranomastico ottenuto con lrsquoanafora del nome Zoilo il poliptoto paupe-rie pauperiem il richiamo di suoni fra egenam iunges conferisce ai versi una certa coesione ed efficacia Ogni distico inoltre egrave costruito in maniera analoga nellrsquoesametro viene introdotta la protasi con anafora della particella ipotetica e nel pentametro sono immancabilmente presentate le conseguenze nefaste delle scelte I primi tre esametri in particolare si chiudono con un riferimento alla donna che qualifica la sua condizione economica Inoltre nellrsquoepigramma lrsquoultimo distico enuncia perentoriamente la conclusione sca-turita dalle considerazioni precedenti che nel frammento di Anassandride viene anticipata perdendo di incisivitagrave Il componimento bobbiese quindi mostra una proporzione simmetrica che farebbe pensare ad uno schema pre-costituito nel quale il poeta inserisce una serie di motivi topici

Le prime due eventualitagrave contemplate in epigr Bob 22 si riferiscono alla condizione svantaggiosa del marito povero sia nel caso che questi si unisca ad una donna di condizione analoga sia che sposi una ricca Si tratta di un tema frequente soprattutto nella commedia greco-latina e nellrsquoepigrammatica

In particolare lrsquoidea che la donna ricca proprio in virtugrave delle sue possibili-tagrave economiche sia viziata e prepotente e tiranneggi il marito contravvenendo cosigrave allrsquoidea tradizionale della supremazia maschile nel coniugium egrave un luogo comune soprattutto della commedia di mezzo e menandrea quindi ereditato

73 Anaxandr fr 53 K-A = Stob 4 22b 28 p 513 Hense

303Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ed adattato da quella ceciliana74 plautina75 e terenziana76 a noi sono giunti alcuni titoli relativi alla figura dellrsquoepikleros greca77 ma dai pochi frammenti superstiti si evince quale importanza questa donna avesse nello svolgimen-to della trama78 Esempio emblematico del topos egrave il ritratto menandreo del marito frustrato costretto dalla moglie ricca ereditiera a cacciare la servet-ta in cui ritorna il riferimento allrsquoepikleros dipinta come despoina che sottrae allrsquouomo i piaceri della vita79 Il motivo economico egrave riproposto con argomen-tazioni piugrave vicine a quelle dellrsquoepigramma bobbiese in un altro frammento dello stesso autore dove al tema del matrimonio vantaggioso si associa quello della perdita della libertagrave e della serenitagrave un motivo tra lrsquoaltro presente anche nellrsquoepigr Bob 47 traduzione fedele di Pallada (App Anth 3 314 nr 145)

74 Furono autori di commedie latine dal titolo Epiclerus Cecilio Stazio (fr 1-2 R3) e Turpilio (frr 1-13 R3) per il quale cf Quint inst 10 1 10 cf anche Caec ploc frr 142-147 e 158-162 R3 = Gell 2 23 9-13 (cf infra) In particolare per i frammenti di Cecilio Stazio si veda Guardigrave 1974 74-76 161-168 Sulla traduzione ceciliana di Menandro in Aulo Gellio cf Gamberale 1969 75-90

75 Plaut Aul 534-535 nam quae indotata est ea in potestate est viri dotatae mac-tant et malo et damno viros Ulteriori riferimenti testuali in Schuhmann 1977

76 Sullrsquoepidikasia (procedura legale in base a cui il parente prossimiore prendeva in affidamento lrsquoepikleros) egrave basata la trama del Phormio alle medesime leggi fanno riferimento gli Adelphoi (vv 650-659)

77 Si possono ad esempio ricordare Antifane (fr 94 K-A) Alessi (frr 78-81 K-A) Difilo (fr 40 K-A) Diodoro (fr 2 K-A) e ovviamente Menandro che sembra aver scritto addirittura due commedie su questo soggetto (sullrsquoambiguitagrave di questa notizia ed in generale sul ruolo dellrsquoepikleros nel diritto e nella commedia gre-ca cf Belardinelli 1998 264-270)

78 La rilevanza attribuita a questa figura nelle trame comiche della Mese e della Nea egrave dovuta secondo Belardinelli 1998 267 ai cambiamenti socio-economici intercorsi nel III-IV sec a C quando lrsquoistituto nato eminentemente per permettere la propagazione della stirpe (Plut Sol 20 2-5) era divenuto in forma esclusiva uno strumento di arricchimento

79 Men ploc fr 296 K-A = Gell 2 23 8 ἐπrsquo ἀμφότερα νῦν ἅτrsquo ἐπίκληρος οὖσα δή μέλλει καθευδήσειν κατείργασται μέγα καὶ περιβόητον ἔργον ἐκ τῆς οἰκίας ἐξέβαλε τὴν λυποῦσαν ἣν ἐβούλετο ἵνrsquo ἀποβλέπωσι πάντες εἰς τὸ Κρωβύλης πρόσωπον ἥ γrsquo εὔγνωστος εἶχέ με γυνή δέσποινα καὶ τὴν ὄψιν ἣν ἐκτήσατο ὄνος ἐν πιθήκοις ἐστὶ δὴ τὸ λεγόμενον Τοῦτο σιωπᾶν βούλομαι τὴν νύκτα τὴν πολλῶν κακῶν ἀρχηγόν Οἴμοι Κρωβύλην λαβεῖν ἔμrsquo ἑκκαιδεκατάλαντον ὦ θεοί γύναιον οὖσαν πήχεως Εἶτrsquo ἐστὶ τὸ φρύαγμα εἴπως ἀνυπόστατον μὰ τὸν Δία τὸν Ὀλύμπιον καὶ τὴν Ἀθηνᾶν οὐδαμῶς Παιδισκάριον θεραπευτικὸν δὲ λόγου τάχιον ἀπαγέσθω δέ τις ἢ ἄρrsquo ἀντεισαγάγοι Cf anche fr 297 K-A = Gell 2 23 11

304 FR Nocchi

Ὅταν πένης ὢν καὶ γαμεῖν τις ἑλόμενοςτὰ μετὰ γυναικὸς ἐπιδέχηται χρήματααὑτὸν δίδωσιν οὐκ ἐκείνην λαμβάνει80

Analoghe considerazioni si trovano in Alessi

Ὦ δυστυχεῖς ἡμεῖς πεπρακότεςτὴν τοῦ βίου παρρησίαν καὶ τὴν τρυφὴνγυναιξὶ δοῦλοι ζῶμεν ἀντrsquo ἐλευθέρωνἜπειτrsquo ἔχειν προῖκrsquo οὐχὶ τιμὴν πάσχομενπικράν γε καὶ μεστὴν γυναικείας χολῆςἩ τῶν γὰρ ἀνδρῶν ἐστι πρὸς ἐκείνην μέλιοἱ μέν γε συγγνώμην ἔχουσrsquo ἀδικούμενοιαὗται δrsquo ἀδικοῦσαι καὶ προσεγκαλοῦσrsquo ἔτιὧν οὐκ ἐχρῆν ἄρχουσιν ὧν δrsquo ἄρχειν ἐχρῆνἀμελοῦσιν ἐπιορκοῦσιν οὐδὲ ἓν κακὸνἔχουσι καὶ κάμνειν λέγουσrsquo ἑκάστοτε81

Dallrsquoepigrammatica greca invece potrebbero essere giunte al poeta bobbiese le suggestioni relative al tema del matrimonio fra poveri lrsquoipote-si sembrerebbe avvalorata dal largo influsso del genus registrato nellrsquointera silloge82 NellrsquoAnthologia Palatina assistiamo ad una serie di variazioni sul tema con amaro disincanto lrsquounione egrave descritta come una guerra continua a causa dagli enormi disagi dovuti allo stato di indigenza83 Spesso il proble-ma egrave risolto con stratagemmi non proprio edificanti per sbarcare il lunario

80 Men fr 802 K A = Stob 4 22d 95 p 533 Hense Sempre Menandro (fr 805 K-A = Stob 4 22f 130 p 548 Hense) paragona la donna ricca ad una punizio-ne divina e definisce chi comunemente egrave considerato felice per la grande dote uno sventurato ὅστις γυναῖκrsquo ἐπίκληρον ἐπιθυμεῖ λαβεῖν πλουτοῦσαν ἤτοι μῆνιν ἐκτίνει θεῶν ἢ βούλετrsquo ἀτυχεῖν μακάριος καλούμενος

81 Alex fr 150 K-A82 Mariotti 1962 coll 52-61 Canali ndash Nocchi 2011 11-1983 AP 11 6 πτωχοῦ ἐστι γάμος κυνέα μάχα εὐθὺ κυδοιμός λοιδορίαι πληγαί

ζημία ἔργα δίκαι lrsquoepigramma di Callictere evidenzia gli inconvenienti dellrsquounio-ne attraverso la sequenza di asindeti e omoteleuti Sul tema cf anche AP 9 442 di Agatia Scolastico e 11 388 di Lucillio in cui si aggiungono anche le difficoltagrave legate allrsquoesistenza della prole (Longo 1967 77) infine in AP 5 267 di Agatia Scolastico un epigramma in forma dialogata il matrimonio con una donna povera viene consi-derato atto di follia

305Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

il marito si fa mantenere dalla moglie costringendola alla prostituzione84 Raramente i poeti epigrammatici si pronunciano favorevolmente su un matrimonio di un uomo benestante con una donna povera85 al contrario si preferisce lrsquounione fra coniugi di pari condizione86 In effetti questo ar-gomento trova puntuale riscontro anche in ambito paremiografico87 e nei trattati filosofici in questrsquoultimo caso perograve il discorso non assume i toni della polemica tipici del genere comico ed epigrammatico ma egrave inserito in un ragionamento piugrave ampio relativo ai pericoli che possono minare il conseguimento della virtus La condizione di inferioritagrave di un marito po-vero ad esempio puograve determinare la sua acquiescenza ai tradimenti di una moglie libertina nam quid ndash ait Seneca ndash de viris pauperibus dicam quorum in nomen mariti et ad eludendas leges quae contra celibes datae sunt pars magna conducitur Quomodo potest regere more set praecipere castitatem et mariti auctoritatem tenere qui nupsit88 Lrsquoargomento finanziario perograve ne-gli scritti filosofici non assume mai la centralitagrave ricoperta negli epigrammi dellrsquoAnthologia e nella commedia89

84 AP 11 4 di Parmenione il poeta in questo epigramma insiste soprattutto sullrsquoatteggiamento compiacente del marito ignaro di qualsiasi considerazione mo-rale pur di vivere nellrsquoagio sullrsquoargomento cf Longo 1967 98 Piugrave spesso lrsquoidea del buon matrimonio viene associata a quella dellrsquounione con donne anziane ricercate soprattutto per la dote e lrsquoeventualitagrave della loro rapida dipartita mentre lrsquouomo si consola con lrsquoancella giovane (AP 11 202 adespoto) sul tema si vedano anche 11 65 di Parmenione e 11 425 adespoto Lrsquoargomento egrave ripreso in epigr Bob 23 e 24 ma era giagrave particolarmente caro a Marziale (cf 9 80 e 8 12 1-2 in cui si gioca sullrsquouso del verbo nubo riferito allrsquouomo non diversamente da Sen matr fr 29 V)

85 AP 7 648 di Leonida di Taranto86 AP 7 89 di Callimaco87 Diog Laert 1 4 8 cf Tosi 1991 nr 1442 (= Ov Her 9 32) e 1443 (= Plaut

Asin 87)88 Sen matr fr 29 V le medesime considerazioni si trovano nel pitagorico Cal-

licratida (in Stob 4 28 18 p 687 Hense) ed in Plut lib educ 13f-14a il quale perograve prospetta anche una posizione piugrave moderata consigliando di preferire sempre la virtugrave nella scelta della donna ma di godere anche della ricchezza qualora essa si aggiunga come spontaneo complemento (amat 754a-b) infine il tema egrave presente nei cristiani (Tert uxor 2 8 4 Hier epist 127 3) dove egrave inserito nella recriminato-ria sullrsquoadulterio

89 Anche nel De matrimonio di Seneca (matr fr 54 V) dove egrave presente una sintesi dei primi quattro versi dellrsquoepigramma bobbiese (pauperem alere difficile est divitem ferre tormentum) lrsquoadagio egrave posto a conclusione di un lungo ragionamento tratto dallrsquoaureolus liber di Teofrasto volto a dissuadere il sapiente dal matrimonio

306 FR Nocchi

Anche i pericoli connessi alla bellezza femminile di cui si parla nei ver-si 7-8 del nostro epigramma erano proverbiali Oltre ai versi anassandridei il poeta bobbiese avragrave avuto presente il noto detto popolare ἐὰν μὲν γήμῃς αἰσχράν ἕξεις ποινήν ἂν δὲ καλήν ἕξεις κοινήν la cui origine paremiologica egrave dimostrata dallrsquoannominatio90 Il tema tra lrsquoaltro trova un trattamento equi-valente nel mondo latino nelle Sententiae di Publilio Siro maximo periclo custoditur quod multis placet non facile serves quod multis placet91 ma ritorna anche nelle controversiae senecane sempre come locus a latere nihil in corpo-re uxoris suae plus maritus quam quilibet alienus peregrinusve cognoverit92

Lrsquoanonimo poeta del resto non si limita a rielaborare i versi di Anassan-dride ma aggiunge anche un distico del tutto innovativo che rivela la sua vo-lontagrave di romanizzare il componimento Questa scelta ha importanti risvolti anche dal punto di vista strutturale Lrsquoautore come si egrave detto incentra lrsquoepi-gramma soprattutto sul fattore economico relegando ad un ruolo marginale o tralasciando del tutto le ulteriori considerazioni contrarie al matrimonio che invece erano discusse nella fonte greca in particolare egli sostituisce il distico relativo ad una sposa poco avvenente con unrsquoulteriore valutazione patrimoniale La sua dunque non egrave una traduzione fedele come avviene per la maggior parte degli Epigrammata Bobiensia ma presenta un certo grado di originalitagrave nella delimitazione del tema e nella sua ricontestualizzazione In effetti i versi 3-4 introducono una terza alternativa allrsquoevenienza di un ma-trimonio fra due poveri o fra uxor dotata e marito indigente Lrsquoeventualitagrave egrave che un uomo ricco proverbialmente rappresentato da Lucullo e Crasso93 sposi una cliens sine re una donna nullatenente ma libera Se lrsquoipotesi fino

(nec posse quemquam libris et uxori pariter inservire) Una rivisitazione moderna del tema egrave presente in Boccaccio (Esposizioni sopra la Commedia sect 31 Corbaccio sect 247)

90 Nelle fonti il proverbio non ha unrsquoattribuzione univoca Diogene Laerzio lo attribuisce ora a Bione di Boristene (4 48) ora ad Antistene (6 3) Aulo Gellio (5 11 2) sostiene che si tratti della risposta pronunciata da Biante di Priene ad un tale che lo interrogava sullrsquoopportunitagrave di sposarsi infine Stobeo (4 22a 17 p 497 Hense) pensa sia stato formulato da un uomo in risposta a Pittaco (Grilli 1953 178 Barigazzi 1966 542-543)

91 Publil sent M 18 v 326 R F 32 v 408 R92 Sen contr 2 7 2 Il tema si iscrive allrsquointerno dellrsquoinvettiva contro la corruzio-

ne delle matrone romane Cf anche Sen contr 2 1 24 per ulteriori fonti retoriche relative al locus de saeculo cf De Decker 1913 19-29

93 In molti scrittori il suo nome egrave sinonimo di ricchezza (Cic Att 1 4 3 2 4 2 off 1 25 Sall Catil 48 5 Sen epist 119 9 dial 7 21 3)

307Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ad ora postulata di una matrice retorica del componimento egrave valida il poeta sostituirebbe il tipico exemplum mitologico presente immancabilmente in tutte le theseis scolastiche94 con due exempla storici ma per cosigrave dire assunti ormai a paradigma indiscusso della ricchezza Anche la scelta dei due per-sonaggi storicamente noti come ricchi possidenti sembra ben ponderata Lucullo e Crasso rappresentano due modi antitetici di vivere la ricchezza Plutarco li pone a confronto in piugrave di unrsquooccasione dipingendo Crasso come avido e parsimonioso Lucullo come uno sperperatore95 Resta da capire il riferimento alla cliens i lessicografi e i grammatici latini concordano nel ri-ferire il termine sia al genere maschile che a quello femminile cliens tam hic quam haec96 ma di fatto le uniche due attestazioni al femminile a noi per-venute in latino sono quelle presenti in unrsquoepistola di San Girolamo (130 6)97 ed in unrsquoepigrafe98 Troviamo invece piugrave volte attestato il sinonimo clienta soprattutto in contesto comico in particolare il termine egrave usato da Plauto99 ndash in riferimento alle fanciulle sottoposte allrsquoauctoritas di un uomo anziano per lo piugrave prostitute o schiave ndash o in Afranio cliens communis ge-

94 Ad esempio si veda Aphthon RhG X p 43 7 Rabe = p 153 Patillon Lib progymn VIII pp 551-552 Foerster

95 Plutarco accomuna i due personaggi in un passo in cui Catone rimprovera aspramente il ricco gaudente lsquoοὐ παύσῃrsquo ἔφη lsquoσὺ πλουτῶν μὲν ὡς Κράσσος ζῶν δrsquo ὡς Λεύκολλος λέγων δrsquo ὡς Κάτωνrsquo (Plut Luc 40 3) ma il confronto risulta evidente anche dalla descrizione dei banchetti (Plut Luc 40 1 νεόπλουτα δrsquo ἦν τοῦ Λευκόλλου τὰ δεῖπνα τὰ καθrsquo ἡμέραν οὐ μόνον στρωμναῖς ἁλουργέσι καὶ διαλίθοις ἐκπώμασι καὶ χοροῖς καὶ ἀκροάμασιν ἐπεισοδίοις ἀλλrsquo ὄψων τε παντοδαπῶν καὶ πεμμάτων περιττῶς διαπεπονημένων παρασκευαῖς ζηλωτὸν ἀνελευθέροις ποιοῦντος ἑαυτόν Cras 3 1 ἐν δὲ τοῖς δείπνοις ἡ μὲν κλῆσις ἦν ὡς τὰ πολλὰ δημοτικὴ καὶ λαώδης ἡ δrsquo εὐτέλεια τὴν καθαριότητα καὶ φιλοφροσύνην ἡδίονα τοῦ πολυτελοῦς εἶχε) e delle ville (Luc 39 2 εἰς παιδιὰν γὰρ ἔγωγε τίθεμαι καὶ οἰκοδομὰς πολυτελεῖς καὶ κατασκευὰς περιπάτων καὶ λουτρῶν καὶ ἔτι μᾶλλον γραφὰς καὶ ἀνδριάντας καὶ τὴν περὶ ταύτας τὰς τέχνας σπουδήν ἃς ἐκεῖνος συνῆγε μεγάλοις ἀναλώμασιν εἰς ταῦτα τῷ πλούτῳ ῥύδην καταχρώμενος ὃν ἠθροίκει πολὺν καὶ λαμπρὸν ἀπὸ τῶν στρατειῶν ὅπου καὶ νῦν ἐπίδοσιν τοιαύτην τῆς τρυφῆς ἐχούσης οἱ Λευκολλιανοὶ κῆποι τῶν βασιλικῶν ἐν τοῖς πολυτελεστάτοις ἀριθμοῦνται Cras 2 6 τοσούτους δὲ κεκτημένος τεχνίτας οὐδὲν ᾠκοδόμησεν αὐτὸς ἢ τὴν ἰδίαν οἰκίαν ἀλλrsquo ἔλεγε τοὺς φιλοικοδόμους αὐτοὺς ὑφrsquo ἑαυτῶν καταλύεσθαι χωρὶς ἀνταγωνιστῶν)

96 Caper gramm VII 108 16 Keil97 Hier epist 130 698 CIL VI 3442 Sagitti Memoriae Corneliae Musae clienti carissimae piissimae

feminae quae vixit ann XVIII m VIIII d XVIIII Verus evoc Aug99 Fest p 53 L clientam pro cliente Plautus dixit

308 FR Nocchi

neris est invenimus tamen et clientam apud Afranium in Pompa lsquointerim tua clientarsquo 100 Si tratta evidentemente di un uso traslato del termine il cliens infatti egrave giuridicamente libero ma si pone sotto la tutela di un uomo potente per riceverne la protezione101 ed egrave a questo tipo di rapporto che allude il vec-chio Damone quando nella Rudens102 si vanta di essere divenuto il paladino di due belle ragazze (clientas) sfuggite ad un lenone le stesse che poco prima apostrofa come mulierculae termine dalle evidenti implicazioni dispregiati-ve allo stesso modo va inteso il termine clienta riferito alla meretrix adules- cens del Miles gloriosus che il vecchio Periplectomeno afferma di possedere Egli infatti puograve costringerla a prestarsi come avvenente corteggiatrice del soldato protagonista della piegravece solo in quanto sottoposta alla propria po-testas103 Egrave altamente probabile che anche nellrsquoepigramma bobbiese il poeta non alluda specificamente allrsquoistituto giuridico della clientela ma impieghi il termine in senso traslato per indicare una donna povera che per necessitagrave si pone sotto la protezione di un uomo ricco come farebbe un vero cliens Ciograve che mi sembra interessante perograve egrave che la situazione anche in questo caso sembra tratta da un contesto comico coerentemente con la scelta di fondo operata dal poeta bobbiese Rilevante egrave anche lrsquouso ossimorico della iunctura pannosae nobilitatis lrsquoattributo pannosus inteso come qui nel senso di lsquove-stito di straccirsquo si trova soprattutto in epoca tarda negli scrittori cristiani104 ma compare giagrave in Seneca ed in Apuleio Anche in questo caso il termine va inteso in senso traslato come lsquopoverorsquo i figli nati da questo matrimonio non possono che essere degli straccioni in quanto nati e allevati da madre povera che finisce per depauperare il patrimonio del marito non avendo contribuito ad incrementarlo con la sua dote

La matrice scolastica dellrsquoepigramma bobbiese si manifesta dunque sot-to molteplici forme nellrsquoesercizio traduttivo nel rispetto dello schema reto-rico ed anche nella rielaborazione delle fonti drammatiche Nonostante la

100 Char gramm I 100 16 Keil Il termine egrave attestato anche una sola volta in Orazio (carm 2 18 8) come sinonimo di ancilla e in Frontone (p 32 18 N) con la stessa accezione

101 Per la condizione dei clientes si vedano Dion 2 9 2 ss Cic rep 2 9 16 Plut Rom 13 5 Fest p 262 L per unrsquointeressante ipotesi sulla nascita dellrsquoistituto cf Franciosi 1986 271-281

102 Plaut Rud 893103 Plaut arg Mil II 13 Mil 789104 Cf ThlL X 1 s v pannosus 230 63-231 30 (Hodges)

309Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

notorietagrave del tema perograve il poeta consegue un certo grado di originalitagrave nella trasposizione dallo schema metrico della commedia alla forma epigrammati-ca del distico ed introducendo nella serrata tractatio lrsquoistituto della clientela tipicamente romano

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Venuste Noster Abstract

Gabriele Burzacchini Asclepiade tra Alceo e CatulloThis paper analyses in the light of recent studies a clear case of aemulatio or imitatio cum variatione namely the intertextual relation between Alcaeus fr 346 V and Asclepiades 16 G-P (= AP 1250) as well as the precise allusion of Catullus 5 5f which most probably draws inspiration from the Samian epigrammatist (brevis lux ~ δάκτυλος ἀώς nox est perpetua una dormienda ~ τὴν μακρὰν νύκτrsquo ἀναπαυσόμεθα) even though the inner meaning of the Catullian poem is completely different

Albio Cesare Cassio Lrsquoeroe Lakedaimon e gli onori funebri per i re di Spar-ta (orac ap Herodot 7 220 = nr 100 Parke-Wormell)

This note deals with line 4 of the oracle transmitted by Herodotus 7220 πενθήσει βασιλῆ φθίμενον Λακεδαίμονος οὖρος It is argued that Λακεδαίμονος οὖρος is unlikely to refer to the city of Sparta as the lsquobulwark of Lacedaemonrsquo as Stein and Parke amp Wormell maintained This expression means as Macan saw in 1908 lsquothe boundary of the hero Lacedaemonrsquo while πενθήσει certainly refers to the compulsory mourning imposed by the Spartans upon the peri- oikoi and the helots when a Spartan king died

Massimo Di Marco Detorsio di glosse omeriche solecismi presunti puns bi-linguistici in Ammiano (AP 11 16 146 180)

This paper offers a new interpretation of three epigrams of Ammianos In AP 11 16 the use of the Homeric gloss ἐγχεσίμωρος implies a malicious metapoiesis of a Lucilliosrsquo verse The meaning of AP 11146 is paradoxical the orator Flaccus is sure he will improve his Greek after a stay in Cyprus (the soloecismsrsquo home) It will be also proved as wrong the common reading of AP 11 180 νώναις as a bilingual pun

718 Venuste Noster

Lucio Ceccarelli La costruzione del distico elegiaco latino il rapporto tra primo emistichio dellrsquoesametro e primo emistichio del pentametro

This study proposes to verify whether in the latin elegiac distich it might be possible to recognize a mutual influence between hexameter and pentam-eter as far as the realization of the metric scheme is concerned The test con-ducted on a corpus comprehending almost all the latin elegiac distichs from Catullus to Venantius Fortunatus suggests a substantially negative answer

Marco Filippi Alcune osservazioni su Acc arm iud fr III R3 vv 148-149Acc arm iud 148-149 is quoted from Macrobius as a model of Verg Aen 10 449-450 with which it shows a clear similarity of context The fragment has a proverbial character (lsquowho fights a brave enemy even if is won obtains anyway a great honourrsquo) and the theme has obtained a great fortune in suc-ceeding literature After an attempt at reconstructing the tragic context we can suppose that the fragment does not contain an expression of modesty but it is a part of a provocative context

Alfredo Mario Morelli Lrsquouno e il molteplice su Catull 5 In Catull 5 the author cleverly works out two ancient topoi (lsquoletrsquos love be-cause the nightdeath is comingrsquo lsquokisses are the joy of loversrsquo) gaining a well balanced structure of the poem In comparison with contemporary Graeco-Roman poetry (erotic epigrams ndash such as Philod AP 9 570 ndash the Epitaph of Bion) both themes are handled with a remarkable taste for originality especially in their lsquonumericalrsquo aspects in order to put special emphasis on the basic contrast between nox una and basia mille

Maria Silvana Celentano I ritmi e i numeri della vita nella poesia antica lrsquoelogio lrsquoamore il sorriso

This paper briefly discusses a few Greek and Latin poetical texts (Prop 3 22 17-22 and 39-42 Ov ars 1 55-66 Philod AP 5 13 Catull 5 and 7 Mart 6 34) in order to highlight how the different numerical notations that they contain are able to emphasize different aims as eg expressing admiration praise love or parody

Giuseppe Aricograve Huic aliud mercedis erit (Verg ecl 6 26)The salacious allusion present in the words of Silenus in the sixth eclogue of Virgil comes from a motif of the Greek dramatic poetry (especially Aris-tophanes Eccles 1045ff) However Virgil rewrites it more elegantly thus

719Abstract

easing the obscenity of the witty remark at the same he time makes it more expressive by emphasizing the concept of the exchange

Mario De Nonno Cui non risere parentesThe old textual problem in Vergil Bucolics 4 62f (divergence between the text as transmitted by Vergilrsquos manuscripts and commented by Servius and the text as quoted by Quintilian inst 9 3 8) is examined anew The argu-ments of the supporters of Quintilianrsquos text (as emended by Politian and Bonnell) are scrutinized and criticized New intertextual links are pointed to suggesting that after all the Vergilian paradosis (cui non risere parentes) was already echoed in Horacersquos Ars

Giuseppe La Bua Audes fatidicum verbis fallere velle deum (Ov fast 2 261-2) lrsquoironia del logos nei Fasti di Ovidio

Recent scholarship on Ovidrsquos elegiac calendar-poem has drawn attention to the political significance of the poetrsquos equivocal approach to the controversial topic of the libertas linguae This paper reads the poetrsquos playful manipulation of the multiple contradictory aspects of logos in literary terms focusing on the sophisti-cated irony inherent in the creation of figures of skilled speakers (Numa Egeria Anna Perenna the merchant) able to overcome superior opponents through fal-lacious ambiguous words and emphasizing the role played by a modern exuber-ant use of lingua in the civilization process of the Augustan Rome

Piergiorgio Parroni Qualche riflessione sul testo della lettera 56 di SenecaThe Reynoldrsquos text of Sen ep 56 may occasionally be improved the incom-prehensible hac (1) is perhaps a copyistrsquos mistake for hunc in v 4 abducit of P2 is more suitable than adducit (cett) and to the surprising essedas (femi-nine) wrongly defended by Axelson must be preferred Buechelerrsquos raedas or Heraeusrsquo et raedas (eredas p) P2 is a good witness also in 5 f (inhibet P2 exhi-bet cett) instead of obirata (9) an evident nonsense the conjectural obruta (obrata p) gives an excellent meaning

Matteo Massaro Poesia per ignobiles epigrammi sepolcrali da un colomba-rio urbano di etagrave giulio-claudia

Latin epigraphy from urban columbaria replaces the higher literature with several anonymous but valuable poems for lower class people collectively buried thereTwo of such fair poems from the monumentum familiae Sta-tiliorum (I1 cent AD) both elegiac and flawless are here selected and care-

720 Venuste Noster

fully commented upon CE 1001 dedicated by a slave to a fellow slave CE 1030 for an unnamed wife who praises herself for having died in the arms (and tears) of her deeply loving man Many thoughts images or expressions are noticed and surveyed in verbal and conceptual comparison with literary andor epigraphic texts

Carlo Di Giovine I precetti di Quintiliano sullo stilus (inst 10 3) note di esegesi e di critica testuale

In inst 10 3 Quintilian offers his precepts for a good writing (stilus) which is introductory to good speaking (dicere) This chapter of book X of the Institutio oratoria involves a lot of interesting questions of exegesis of style and of textual criticism This paper examines and tries to give an answer to some of these questions

Alessandro Fusi Note testuali ed esegetiche a Marziale (2 24 4 42 9 80 10 35 11 87)

In Martial 2 24 the first four verses should not be ascribed to the persona poetae as in almost all modern editions but to the Candidus addressed in v 6 In 4 42 the last but one verse is to be ascribed to the ego loquens In 9 80 the much debated expression uxorem pascit in v 2 has no sexual over-tones as most critics take for granted uxor is to be taken as a metonymy for uxoris patrimonium and the expression means that Gellius feeds himself with his wifersquos goods In 10 35 v 8 should be read with β variant sed castos docet et pios amores because of its intertextual link with Catull 16 5 In 11 87 2 nata (γ) is to be preferred to nota (β) accepted by all editors because that variant restores an idiomatic use and is clearly a lectio difficilior It is also strenghtened by the intertextual relation with Propertius 2 25 which shows a comic degradation of the elegiac love put into effect by Martial

Francesca Romana Nocchi Il motivo dellrsquoan uxor ducenda fra poesia reto-rica e filosofia Epigr Bob 22 Sp

The theme for the an uxor ducenda notwithstanding its wide diffusion was in antiquity differentiated in rhetorical philosophical and literary fields so much so as to postulate a genre specialization in each field The anonymous poet of epigr Bob 22 achieves a certain originality by realizing a true mingling of genres In fact he encompasses the satirical pungent vein of the comic genre within the typical structure of suasoria Moreover both the topic choice and the use of rhetorical schemes in poetic forms seem to have scholastic reminiscence

721Abstract

Valeria Capelli Gerolamo e le citazioni dellrsquoAntico nel Nuovo Testamento testimonianze di tradizione indiretta

Jerome often discusses the literal discrepancy between some passages of the Old Testament and their citation in the New Testament also turning his at-tention to cases already pointed out by Porphyry and Julian The examina-tion of his principal statements about this subject makes it possible to infer that he has not a constant attitude in relation to this problem and that there are many differences among what he asserts in the prefaces to his biblical translations in epist 57 and in his exegetical treatises

Edoardo Bona Appunti di lettura della Praefatio in Euangelio di Gerolamo (con un occhio allrsquoepistolario Gerolamo-Agostino)

A new reading of Preafatio in Euangelio allows a better understanding of Jeromersquos philological attitude in approaching the Scriptures Particularly noteworthy is the use of indirect sources (translations and canones Eusebii) for the constitution of the biblical text Moreover Augustinersquos use of indirect sources in his epist 28 could be a reminescence of this Praefatio

Carla Lo Cicero Audi Iuliane Echi della polemica contro Giuliano drsquoEcla-no nelle glosse marginali del Vat Reg Lat 141

Four glosses of Vat Reg Lat 141 in margin to texts of Gregory of Nazianzus and Basil of Caesarea (translated in Latin by Rufinus of Aquileia) present polemic remarks about Julian of Eclanum The analysis performed proves that the marginal annotations derive from a late antique manuscript and that they were probably written by a reader of the Augustinersquos circle The glosses witness the constant work of lsquotalking to the textsrsquo which is a typical feature in manuscripts of the late Antiquity

Luca Paretti Cuochi pasticceri e centoni Sulle tracce di una lsquoletteratura dei Saturnalirsquo

This study proposes a new interpretation of the first fragmentary cento of the codex Salmasianus the so-called De panificio instead of a simple description of bread-making this should be seen as a scene of preparing crumpets or pancakes during the festival of Saturnalia In this regard it is discussed an examination of the literary evidence about two relevant char-acters of the feast the cocus (cook) and the pistor (confectioner) Then the author proposes a partial review of the literary production peculiar to the Saturnalia especially pointing out anonymous and secondary texts

722 Venuste Noster

Franca Ela Consolino Echi pagani e cristiani nellrsquoepitafio del vescovo Vit-tore Per unrsquoesegesi di Ennodio carm 2 95 (215 V)

The paper provides a commentary of Ennod carm 2 95 detecting the pres-ence of hypotexts such as the apotheosis of Daphnis in Vergil that of Lucan in Stace and the representations given by Lucan and Prudentius of Pompeius and the virgin Agnes seeing from heaven the earth In order to explain the obscurity of some expressions previous opinions are discussed and solutions proposed bringing fresh evidence wherever it is possible A totally new inter-pretation is offered for the last two verses of the poem

Salvatore Monda Gellio Noctes Atticae 12 6 e lrsquoantico nome latino degli aenigmata

In the book XII of Noctes Atticae the VI chapter is devoted to riddles The source of the passage is Varrorsquos De sermone Latino ad Marcellus from which Gellius quotes the famous riddle of the god Terminus At the beginning Gellius remembers the old latin word for lsquoriddlersquo scirpus (lit lsquobasket-rushrsquo lsquoknotrsquo) My aim is to suggest that scirpus is a calque on γρῖφος but the mean-ing of lsquoriddlersquo is made up by Gelliusrsquo source

Michela Rosellini Nellrsquoofficina di Prisciano (con un omaggio a Menandro) This paper analyses two extracts from Priscianrsquos Idiomata namely GL III 338 21-341 24 and III 291 11-292 21 in order to reconstruct by comparing lessons in extant manuscripts the archetype text and to investigate Priscianrsquos working methods The archetype text reveals in these extracts a characteristic of Priscianrsquos text and in particular of the Idiomata section in its original form i e that it was non perfectly finished the lemmas and quotations being not properly selected and organized In a third extract GL III 323 8-11 it is pos-sible to identify a fragment of Menanderrsquos Heautontimoroumenos

Luigi Munzi Dottrina prosodica e Lehrgedichte in etagrave carolingia il carme Mens tenebrosa

Poetryrsquos high prestige requires in Carolingian age elementar didactic works dealing with prosody and metrics Mens tenebrosa tumet is a peculiar Lehr-gedicht where words containing doubtful syllables (syllabae communes) are collected into a poem of just eight or nine lines to facilitate memorization this poem acquired an high grade of popularity in IX century In this paper the author presents a new critical edition ndash founded on several medieval and Renaissance manuscripts ndash supplies an exhaustive treatment of fontes

723Abstract

and loci similes provides a panorama of classical teaching in the field of syl-labae communes and tries to state precisely the chronology of this didactic tour de force (Bedersquos treatise De arte metrica settles a serviceable terminus post quem) and its authorship (Alcuinrsquos cultural milieu)

Marina Passalacqua Perlege scribe reducThe article aims to provide a picture of book trading in Carolingian society as it emerges from the lexicon the scholars of the court school used in the correspondence they entertained

Arduino Maiuri Enorme monstrum deformitagrave e difformitagrave nel mondo greco-romano

In Imperial Rome noble families used to entertain their guests by displaying de-formed creatures at their feasts the taste for the weird and the exotic went thus hand in hand This marks a turning point if compared to Greek culture which considered the freak as a divine punishment If in very ancient Rome this mindset is pretty similar (Dion Hal 2 12 1-2) during the Principate a definite change in perspective is witnessed by jurists (eg dig 1 5 14 and 50 16 135)

Marcello Salvadore La Vestale incestaDionysius of Halicarnassus Pliny the Younger and Plutarch are the sources of a detailed account of Vestalis incestarsquos punishment they say that she was sentenced to death Dionysius adds that there was no after death ritual Modern scholars generally accept what the three authors assert In this article the author surmises that the Vestalis incesta together with the parricida was not condemned to death both of them were sentenced to a particular kind of banishment from the Society

Rino Avesani Divagazioni sulla memoria di Adriano nel MedioevoIn spite of the traditional view of Adrian as a tolerant Emperor towards Chris-tians in many passiones he is oddly presented as a cruel tyrant The passio of St Eustachius and the passio of St Sapientia and of her three daughters ndash the latter also drawn on in Roswitha of Gandersheimrsquos Sapientia ndash are the best known and obviously both of them are without any historical ground It is possible that the ancient hagiographers became familiar with Adrianrsquos name thanks to the large spread of two question-and-answer dialogues both dating back prob-ably to the II or III century AD in which the protagonists are respectively Adrian and the philosopher Second and Adrian and Epictetus

724 Venuste Noster

Luca Serianni Ettore Romagnoli latinistaThis paper is concerned with the translations of classical Latin authors made by Ettore Romagnoli a scholar better known for his translations from Ancient Greek In his versions of Latin classics especially of Plautusrsquo Miles gloriosus and Horacersquos poetry Romagnoli aims at modernizing the texts by making use of idioms colloquialisms and expressive suffixes in order to make them more appealing to the general public Although Romagnoli failed in his purpose his activity as a translator of Latin classics witnesses an interesting aspect of the cultural policy of Fascism the ideology of which Romagnoli shared with firm belief

Maria-Pace Pieri LrsquoAchille surrealista di Alberto SavinioThe article focuses on the tale Achille innamorato misto con lrsquoldquoevergetardquo by Alberto Savinio in order to stress the authorrsquos special relation with classi-cal literature and in particular with old Greek miths Such a relationship requires to be verified in all its complex novelty not only by comparing the macrostructural models but also by analyzing the detailed and frequently very precise references and allusions to single parts of the ancient texts lsquo(esp to Euripidesrsquo Iphigenia in Aulis and Aeschylusrsquo Agamemnon)

Silvia Rizzo Una consonanza fra il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lam-pedusa e una lirica di Thomas Hardy

A passage of Tomasirsquos Gattopardo shows similarities to Thomas Hardyrsquos lyric A Two-yearsrsquo Idyll (Late lyrics and earlier London 1922) Did Tomasi read it It cannot be demonstrated with absolute certainty but there is some evi-dence in favour of this hypothesis

Giorgio Bernardi-Perini laquoMy hedge-schoolmaster Virgilraquo Dallrsquolsquoegloga messianicarsquo alla Bann Valley Eclogue

The Bann Valley Eclogue written by Seamus Heaney on the eve of the new millennium in the wake of Virgilrsquos fourth Eclogue is a major evidence of Man-tuanrsquos great influence on the Irish poet who deserved the Nobel Prize 1995

Tullio De Mauro Latinum est non flectiturIn contemporary Italian many Latin expressions eg lectio magistralis are employed as invariant multilexeme words in spite of ancient Latin grammar

  • Titelei
  • Venuste Noster_16_Nocchi
  • Venuste Noster_34_Abstract
Page 13: Il motivo dell'an uxor ducenda fra poesia, retorica e filosofia: Epigr. Bob. 22 Sp., in M. Passalacqua, M. De Nonno, A.M. Morelli (a cura di), Venuste noster, Hildesheim -Zuric-New

291Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

corredata da exempla Fra le tesi lsquopratichersquo egrave menzionata anche quella rela-tiva allrsquoopportunitagrave di sposarsi il che costituisce una prova concreta della sua applicazione in ambito didattico Unrsquoulteriore conferma proviene dalla scelta dei passi drammatici presente nei papiri scolastici e nelle antologie papiracee di probabile impiego scolastico Dati interessanti sono offerti soprattutto da queste ultime se lrsquoipotesi formulata da Barns26 egrave come io credo fondata queste antologie costituivano per gli allievi delle scuole di retorica dei repertori cui attingere una serie di loci per gli esercizi di compo-sizione In particolare nei PBerol 9772 e 977327 del II sec a C egrave presente una selezione di passi tratti dalla commedia e dalla tragedia incentrati sulla donna e sul matrimonio In entrambi i documenti perograve la scelta egrave stata ef-fettuata in modo da fornire argomentazioni antilogiche Nel primo papiro dai frammenti delle commedie (tratti da Apollodoro Platone Ferecrate Menandro Epicarmo Antifane)28 provengono soprattutto (ma non esclusi-vamente) spunti relativi allo ψόγος γυναικῶν mentre nei brani delle tragedie euripidee (Melanippa Desmotis Protesilaus e Hippolytus) sono contenute le rheseis delle donne che difendono in toni spiccatamente retorici lrsquouniverso

26 Barns 1951 14-15 secondo lo studioso furono per primi i sofisti a rivendi-care lrsquoutilitagrave dei testi poetici per la formazione dei futuri uomini politici Gli gnomo-logi sarebbero nati come raccolta di excerpta comprovanti tesi opposte da utilizzare nelle scuole per le controversiae retoriche A questo proposito si veda anche Pordo-mingo 2007 436-437

27 BKT 5 2 pp 123-128 129-130 (Pack2 1568 1573 LDAB 3753 1049) Si occupa specificamente dellrsquoaspetto paleografico di queste raccolte antologiche Per-nigotti 2007 535-539 della selezione testuale Pordomingo 2007 436-437 e Pordomingo 2010 57 Piugrave in generale sulle caratteristiche delle raccolte antolo-giche Pordomingo 2007a 549-557

28 Particolarmente interessanti i frammenti di Apollodoro (CGFP 10) e di Epi-carmo (CGFP 90) nel primo sembrerebbe contenuta unrsquoallusione al matrimonio concorde grazie alla presenza della donna lsquoapersquo di semonidea memoria nel secondo invece viene ripreso il consueto paragone con le bestie feroci fondato sul pregiudi-zio del temperamento femminile particolarmente focoso Il poeta identificato dal Wilamowitz con Ferecrate (CGFP 205) biasima lrsquouomo incapace di gioire della morte della moglie costui egrave infatti destinato ad essere infelice (per una variatio del tema contenuta nella Comparatio Menandri et Philistionis cf Guida 1973 361 Pernigotti 2004 34-35) Di dubbia interpretazione il fr di Platone (CGFP 217) in cui gli effetti della moglie sul marito sono assimilati a quelli degli anelli di Eude-mo che sembra fossero curativi (Aristoph Plut 884) se cosigrave fosse si alluderebbe al consueto topos della donna che allevia le sofferenze del marito impiegato soprattutto nelle theseis retoriche a favore del matrimonio

292 FR Nocchi

femminile con particolare attenzione alle qualitagrave domestiche e alla capacitagrave di accrescere il patrimonio con unrsquoavveduta amministrazione29 le loro argo-mentazioni apologetiche si ritrovano puntualmente nelle theseis scolastiche in particolare di Libanio30 Nel secondo papiro del quale si conserva anche il lemma ψόγος γυναικός lrsquoordine egrave inverso ma lrsquoimpostazione egrave la stessa un elogio delle donne contenuto nel Protesilaus euripideo non a caso lo stesso di PBerol 9773 e un verso di Anassandride (il medesimo autore a cui il nostro epigramma sembra essersi ispirato) in cui la nobiltagrave femminile egrave con-siderata fonte di virtugrave31 DallrsquoHippolytus invece egrave tratta la rhesis del prota-gonista contro le donne32 mentre il verso riporta il celebre detto in trimetri coliambici attribuito a Ipponatte δύ rsquoἡμέραι γυναικός εἰσιν ἥδισται ὅταν γαμῆι τις κἀκφέρηι τεθνηκυῖα33

Una buona parte di questi passi egrave stata tramandata anche dal Florilegio di Stobeo34 il che ne dimostrerebbe lrsquoampia diffusione gnomologica forse gra-zie anche allrsquoimpiego scolastico Non credo sia un caso infatti che il brano dellrsquoIppolito presente in PBerol 9773 compaia in altri documenti prove-nienti con sicurezza da questo contesto nella raccolta di Raffaella Cribiore ad esempio egrave presente un ostracon (nr 242)35 in cui sono stati ricopiati in prosa da uno studente i versi iniziali della stessa rhesis di Ippolito (vv 616-624)36 presente in PBerol 9773 mentre un altro ostracon rinvenuto a Luxor presenta chiari indizi di un esercizio di trascrizione sotto dettatura di alcuni versi misogini in cui si fa specifico riferimento ad Euripide37

Egrave possibile riconoscere quindi un interesse per questi argomenti nei

29 Il tema egrave presente soprattutto nella Melanippa Desmotis di Euripide (TrGF V 1 494) nel Protesilaus (TrGF V 2 657) si critica lrsquoattitudine tipicamente maschile ad esprimere un giudizio universalmente negativo nei confronti delle donne infine Fedra nellrsquoHippolytus (vv 403-404 406-407 407a-410 413-423) esalta il valore della fedeltagrave femminile

30 Cf infra p 29431 CGFP 2 = PCG II 71 Nel papiro egrave conservato anche il nome del comico

Antifane32 Eur Hipp 664-66833 Hippon fr 68 West = 66 Degani34 I passi sono contenuti in Stob 4 22 περὶ γάμου 23 γαμικὰ παραγγέλματα35 Cribiore 1996 229-230 fa parte della sezione dedicata ai long passages36 Unrsquoulteriore testimonianza egrave offerta dal PFreib IV 45 del IV-V sec d C in

cui egrave contenuta unrsquoantologia gnomica in trimetri sul tema del περὶ γάμου ma il docu-mento egrave troppo frammentario per stabilirne la provenienza

37 Milne 1923 40-43

293Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

lsquoprogrammirsquo38 scolastici e la ricorrenza costante di certi autori e generi lette-rari soprattutto drammatici quali repertori utili lsquoa temarsquo39 Ma occorre anche notare che laddove nei frammenti papiracei considerati si parli espressamen-te di matrimonio si fa per lo piugrave riferimento alle qualitagrave o ai difetti fem-minili considerati nella dimensione dellrsquooikos lrsquounica che venga riconosciuta alle donne ed in cui loro stesse si identifichino secondo un topos piuttosto diffuso ma non si accenna mai a considerazioni di carattere economico Se si passa poi ad analizzare lrsquoapplicazione di questi temi nelle theseis scolastiche si nota un puntuale riscontro dei materiali

I soggetti di questo progymnasma rimasero invariati fino alla tarda anti-chitagrave come dimostra il confronto fra gli argomenti elencati nel trattato di Elio Teone nel I sec d C e quelli proposti da Nicolao nel V sec d C40 in forma semplice (egrave bene avere figli egrave opportuno che un saggio si impegni nel-la vita politica) o nella tipica formulazione comparativa (egrave meglio la vita in campagna o in cittagrave egrave piugrave meritevole il soldato o lrsquoavvocato) In particolare il tema relativo al prender moglie faceva specificamente parte delle theseis praktikai che trattavano argomenti dalle forti implicazioni concrete distinte

38 Si puograve senzrsquoaltro concordare con Stramaglia 2010 112-113 riguardo allrsquoipotesi che nellrsquoantichitagrave non esistessero neacute programmi neacute metodi drsquoinsegna-mento universalmente validi ma semplicemente laquoroutinesraquo piugrave diffuse di altre per cui anche la scelta di un tema da discutere piuttosto che un altro era affidata alle preferenze del maestro

39 A questa categoria doveva appartenere anche lrsquoantologia del II sec a C edita da Barns 1950 126-163 (MP3 1574 = LDAB 1055) uno gnomologio contenente passi tratti da Anassimene Euripide Demostene Menandro e Teofrasto sul tema della tyche anche in questo caso dunque la maggior parte dei passi egrave desunta da testi drammatici Fra le varie ipotesi formulate Pordomingo 2010 56 non esclude che lrsquoantologia potesse essere utilizzata da un maestro probabilmente come repertorio da cui attingere materiali per le sue esercitazioni proginnasmatiche Per una diversa ipotesi cf Messeri 2004 353-356 Ulteriori antologie tematiche sono elencate in Pordomingo 2010 57 n 63

40 Seguendo lo schema proposto da Bonner 1949 3-4 (corredato di tutti gli opportuni riferimenti alle fonti) si puograve efficacemente sintetizzare la ricchissima va-rietagrave di temi delle quaestiones infinitae in cinque categorie 1) quaestiones relative allrsquouniverso e alla sua costituzione (il mondo egrave governato dalla Provvidenza) 2) origine delle leggi e amministrazione dello Stato (il diritto ha origine naturale) 3) doveri e diritti sociali (egrave bene sposarsi egrave giusto impegnarsi nella vita politica) 4) temi etici (la virtugrave egrave fine a se stessa) 5) questioni di vita quotidiana (ci si deve occupare di filosofia o di retorica)

294 FR Nocchi

da Teone da quelle theoretikai ovvero finalizzate esclusivamente al sapere comunemente attribuite ai filosofi41

Lo Pseudo Dioniso nel III-IV sec d C precisa che nelle theseis scolasti-che questo soggetto era discusso preferenzialmente rispetto ad altri42 ed in effetti nei trattatisti di retorica greca ritorna immancabilmente fra i temi pro-posti per le esercitazioni progimnasmatiche43 Ne possediamo tre esemplifi-cazioni44 tutte sviluppate secondo moduli fissi e che presentano le medesime argomentazioni supportate da ragioni di carattere moralistico e civile in cui egrave evidente lrsquointento educativo45 nessuna allusione invece ai temi economi-ci tipici come vedremo della trattazione letteraria del tema Una sola volta Libanio accenna alla possibilitagrave sia per il povero che per il ricco di accrescere il proprio patrimonio con le nozze ma il discorso egrave inserito in un contesto in cui si esaltano i vantaggi che derivano dalla reciproca collaborazione fra i coniugi46 Fra i topoi discussi invece ricorre costantemente lrsquoorigine divina dellrsquoistituzione il matrimonio come prima cellula della societagrave e strumen-to di edificazione morale la procreazione quale elemento fondamentale per la continuitagrave della specie e fonte di riconoscimento pubblico la donna come consolatrice delle preoccupazioni quotidiane e sagace amministratri-ce dei beni familiari Non egrave un caso probabilmente che il riferimento alle

41 Theon RhG II p 121 6-14 Spengel = pp 83-84 Patillon Herm RhG II p 25 3-12 Rabe Aphthon RhG X p 41 15-21 Rabe = p 152 Patillon

42 [Dion Hal] Ars 233-241 Non egrave forse un caso che ci siano giunti exempla relativi esclusivamente a theseis in favore del matrimonio e che Teone (Theon RhG II p 125 15-16 Spengel = p 90 Patillon) alludendo alla thesis sulla procreazione faccia riferimento agli aspetti positivi del vincolo coniugale tale prospettiva aveva si-curamente un maggiore risvolto paideutico implicando la nozione di virtus e lrsquoesor-tazione allrsquoassolvimento degli officia

43 Theon RhG II p 120 15 Spengel = p 82 Patillon Herm RhG II p 25 18 Rabe Lib progymn VIII pp 550-561 Foerster Aphthon RhG X p 41 5 e 42 11-46 18 Rabe = pp 152-157 Patillon Nicol RhG XI p 71 20 Felten

44 Lib progymn VIII pp 550-561 Foerster Aphthon RhG X pp 42 11-46 18 Rabe = pp 153-157 Patillon [Dion Hal] Ars 233-241

45 Per lrsquoidea che sia la thesis di Teone (RhG II p 125 13-20 Spengel = p 90 Patillon) che quella di Libanio (progymn VIII p 553 1-2 Foerster) contengano una chiara matrice stoica evidente soprattutto nella convinta asserzione dellrsquoorigine naturale del matrimonio cf Laguna 1994 269

46 Lib progymn VIII p 554 11-18 Foerster lo stesso argomento egrave presente in epigr Bob 26 12 che come si egrave detto costituisce insieme allrsquoepigr 25 una thesis in utramque partem (cf infra p 300)

295Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

qualitagrave femminili trovi una puntuale corrispondenza nella scelta dei brani operata nelle antologie scolastiche47 Egrave interessante perograve evidenziare alcune peculiaritagrave del genus Aftonio nel definire questo progymnasma assimila le theseis praktikai a quelle politikai48 καὶ πολιτικαὶ μὲν αἱ πρᾶξιν ἔχουσαι πόλιν συνέχουσαν οἷον εἰ γαμητέον εἰ πλευστέον In effetti se si prendono in con-siderazione le argomentazioni a favore del matrimonio si puograve notare che il vincolo nuziale egrave considerato il fondamento delle istituzioni civili e del di-ritto della difesa e della sopravvivenza della πόλις la discussione si articola attraverso una serie di esortazioni a vivere rispettando i doveri del buon cit-tadino che permettevano di indottrinare i giovani studenti sui propri officia publica49 Possiamo invece farci unrsquoidea di quali accuse venissero mosse al matrimonio attraverso la testimonianza indiretta di Aftonio che simula un contraddittorio con i detrattori del vincolo nuziale rispondendo in partico-lare alle obiezioni di quanti lo consideravano fonte di sofferenza e proble-mi50 A tutte le accuse Aftonio ribatte facendo leva su argomenti fondati sal-damente su ideali civili e morali arrivando addirittura a trasformare i motivi di critica in elogio

Nonostante lrsquoevidente caratterizzazione lsquoseriarsquo che la dottrina retorica aveva destinato allrsquoargomento anche il genere comico influigrave sullrsquoapplicazio-ne pratica che le theseis avevano in campo declamatorio Due erano princi-palmente gli ambiti in cui esse venivano impiegate nelle suasoriae in cui alla struttura base della thesis venivano aggiunti il destinatario e le circostanze del discorso connotato da una spiccata componente deliberativa51 nelle con-

47 Lib progymn VIII pp 554 11-555 5 Foerster (con il matrimonio le ric-chezze si moltiplicano sia per il povero che per il ricco grazie alla collaborazione dei coniugi e alle capacitagrave amministrative della donna) Aphthon RhG X pp 42 24-43 6 Rabe = p 153 Patillon (il matrimonio incita alla virtugrave) [Dion Hal] ars 236-238 (il matrimonio egrave fonte di buone qualitagrave e consolazione delle afflizioni) Per un riscontro dei temi nei frammenti papiracei cf nn 28-29

48 Aphthon RhG X 41 18 Rabe = p 152 2 Patillon49 Lib progymn VIII pp 553 12-554 10 Foerster Aphthon RhG X pp 42

19-43 6 Rabe = p 153 Patillon50 Aphthon RhG X pp 43 11-46 18 Rabe = pp 154-157 Patillon51 Sullrsquoargomento cf Bonner 1949 8-9 che presenta numerosi exempla di come

avvenisse tale conversione con il riferimento a luoghi e circostanze determinate e su-pra Quint inst 2 4 24 e 3 5 8 Un tipico esempio era la thesis lsquobisogna dedicarsi alla navigazionersquo che opportunamente trasformata in suasoria poteva assumere la forma lsquoAlessandro delibera se si debba attraversare lrsquoOceanorsquo (Sen suas 1 Quint

296 FR Nocchi

troversiae52 ove invece le theseis offrivano il pretesto a coloro che si esibi-vano nellrsquoesecuzione di declamazioni fittizie di passare da discorsi specifici a riflessioni generali in particolare quelle relative alla corruzione dei tempi (de saeculo)53 che implicavano marginalmente considerazioni sullrsquoinfedeltagrave delle donne o sul vincolo matrimoniale Questi soggetti che potevano facil-mente essere assimilati ai loci communes54 erano utilissimi ai declamatori per lrsquoamplificatio Dalle testimonianze contenute nelle declamazioni di Seneca Retore si ricava lrsquoimpressione che fra gli scholastici imperasse la misoginia tantrsquoegrave lrsquoaccanimento con cui si scagliano contro i vizi muliebri nulla di stra-no dunque che tali acquisizioni giovanili continuassero ad influenzare la produzione successiva55 soprattutto nellrsquoepoca tardoantica in cui si era dif-fusa la tendenza a ricalcare modelli scolastici nella produzione adulta56 A questo punto perograve egrave bene chiedersi da quali fonti i declamatori traessero ispirazione per le loro invettive Molti degli argomenti discussi nel nostro epigramma come si dimostreragrave a breve sono mutuati dalla commedia ma essi non erano assolutamente estranei alla retorica si egrave giagrave visto come buona parte dei repertori a tema utilizzati per le theseis fossero tratti dai testi dram-matici ma essi continuavano ad essere impiegati negli esercizi piugrave avanzati I

inst 3 8 16) cosigrave anche Sen epist 14 13 in cui sono presenti le argomentazioni che venivano comunemente impiegate per disquisire sullrsquoatteggiamento che Catone avrebbe dovuto tenere durante la guerra civile una suasoria che costituiva uno svilup-po circostanziato dalla tesi relativa alla possibilitagrave per il saggio di partecipare alla vita politica (potest aliquis disputare an illo tempore capessenda fuerit sapienti res publica)

52 Per il complesso rapporto delle theseis con le controversiae cui accenna in maniera poco chiara Seneca Retore (contr 1 praef 12) cf Bonner 1969 1-26 Clarke 1951

53 Sen contr 1 praef 23 Bonner 1969 6-7 sostiene che molte delle declama-zioni di Seneca il Vecchio sottintendono questioni generali di carattere etico di-scusse comunemente come theseis ad esempio il dovere di obbedienza dei figli nei confronti dei padri il tema dellrsquoingratitudine Cf a questo proposito anche Pasetti 2008 115-116

54 In Quint inst 2 4 22 si parla implicitamente di loci de saeculo esistevano inoltre i loci philosophoumenoi che avevano una configurazione estremamente gene-rica (cf Sen contr 1 7 17)

55 Egrave ciograve che secondo De Decker 1913 23 sarebbe capitato a Giovenale che perpetuerebbe in versi le invettive de saeculo esperite negli esercizi di retorica

56 Cf Fernaacutendez Delgado 1994 303 Voumlssing 1997 37-45 216-217 605-610 Cribiore 2001 238-244 Stramaglia 2003 229-230 Agosti 2005 38-39 Stramaglia 2010 133-134

297Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

retori latini erano ben consapevoli dellrsquoutilitagrave che alle declamazioni poteva provenire dalla conoscenza del repertorio drammatico Non si spiega altri-menti il consiglio di Quintiliano che invita specificamente i declamatori a leggere con attenzione proprio le commedie di Menandro57 mentre sempre Quintiliano istituisce una stretta relazione fra i ruoli che i declamatori devo-no impersonare parlando nelle vesti di litigatores e le parti recitate dagli attori comici58 le rappresentazioni comiche costituivano un importante repertorio di ethe e pathe oltre che di argumenta

Un esempio emblematico di come i declamatori dovessero veramente im-personare determinati ruoli egrave rappresentato dalle declamazioni di Libanio in particolare alcune di esse mostrano chiaramente una matrice comica per il linguaggio impiegato ma soprattutto per lrsquoattenzione con cui viene presen-tato lrsquoethos del protagonista vicino a quello dei personaggi di piegraveces teatrali troviamo ad esempio la figura del parassita dellrsquoinvidioso del misantropo59 La declamazione 26 egrave incentrata sulla figura del dyskolos che ricorda lrsquoomo-nima commedia menandrea per carattere e modalitagrave espressive Lrsquouomo di-chiara di volersi suicidare percheacute non tollera piugrave la moglie eccessivamente loquace il ritratto della donna perograve assume una fisionomia piugrave chiara alla luce delle premesse dellrsquounione Il protagonista infatti rivela che la donna gli era stata presentata da un amico che di lei aveva soprattutto rilevato la presti-giosa discendenza e la sterminata ricchezza La declamazione quindi prende

57 Quint inst 10 1 71 ego tamen plus adhuc quiddam conlaturum eum decla-matoribus puto quoniam his necesse est secundum condicionem controversiarum plures subire personas patrum filiorum caelibum maritorum militum rusticorum divitum pauperum irascentium deprecantium mitium asperorum

58 Quint inst 3 8 51 11 1 38 La conoscenza dei caratteri inoltre serviva anche a prevenire le aspettative del pubblico riconoscendone le propensioni e le inclinazioni Infine questa profonda conoscenza dellrsquoanimo umano permetteva al declamatore di dipingere in toni negativi lrsquoethos dellrsquoavversario (Russell 1983 87-88 Russell 1996 10 e 113-114)

59 Si comprende dunque per quale motivo Libanio (epist 11 Foerster) racconti che nella sua scuola era solito far leggere ai propri allievi in particolare quelli dotati le opere drammatiche esse servivano per testarne le competenze interpretative e per assimilare i caratteri dei personaggi (cf Cribiore 2001 227) In realtagrave il metodo didattico aveva una lunga tradizione (cf Plut Dem 7) Quintiliano addirittura istituisce la docenza di un comoedus che legga con la giusta intonazione le piegraveces teatrali ma specifica che la scelta dei brani deve essere selettiva quod ita optime faciet si certos ex comoediis elegerit locos et ad hoc maxime idoneos id est actionibus similes (inst 1 11 13)

298 FR Nocchi

le mosse da un topos piuttosto diffuso fra i comici quello della donna ricca e per questo tiranna presente per lrsquoappunto nel nostro epigramma

Egrave soprattutto merito di Ugo Enrico Paoli aver chiarito lo stretto lega-me fra la commedia attica e le declamazioni latine riguardo al tema dellrsquouxor dotata equiparata impropriamente allrsquoepikleros greca60 Questa figura ricorre giagrave nelle declamazioni di Seneca il Vecchio e in quelle pseudo-quintilianee dove il rifiuto di un giovane di sposare la ricca ereditiera puograve divenire il pre-supposto per una requisitoria contro le moglie prepotenti omnes uxores di-vites servitutem exigunt crede mihi volet in suis regnare divitiis (Sen contr 1 6 5) inpotens malum est beata uxor Cum immensum pondus auri orba attulerit cum pecunia arcas nostras oneravit quid aliud quam beati serviemus (Sen contr 1 6 7) e il pretesto di un ripudio da parte di un padre ardens per il rifiuto del figlio di sposare unrsquoorfana ricca61 Il confronto con alcuni passi dellrsquoopera menandrea62 non lascia dubbi sulla matrice comica di questo soggetto che dal teatro evidentemente passava alle declamazioni divenendo caso giuridico ma il tema era affrontato esclusivamente nelle digressioni e non possedeva mai uno statuto autonomo

Da quanto si egrave detto finora si puograve ragionevolmente ipotizzare che il tema dello ψόγοςἐπαίνος γαμικῶν non fosse estraneo alle scuole di retorica e che la sua trattazione contemplasse anche valutazioni di carattere economico seb-bene queste fossero marginali rispetto alle considerazioni morali relative alla ricaduta pubblica ed ai vantaggi o svantaggi che il vincolo nuziale comporta-

60 Paoli 1943 19-29 spiega come nelle commedie latine venga trasposta e tra-visata una tipica situazione configurata nel diritto attico quella dellrsquoepikleros lrsquoorfa-na che costituiva la fortuna per il collaterale prossimiore lrsquounico che avesse il diritto di sposarla in quanto erede di tutto il patrimonio paterno Nella palliata romana (Caec ploc frr 142 ss e 158 ss R3 = Gell 2 23 9-13) essa diviene uxor dotata condizione ben diversa non potendosi paragonare lrsquointero patrimonio ad una dote per quanto ingente Per gli opportuni riferimenti al diritto greco rimando senzrsquoaltro allrsquoesauriente contributo di Belardinelli 1998 269 n 15 e 17 per il ruolo di questa figura nella commedia greca cf infra p 302

61 Sen contr 1 6 Quint decl 376 Nelle declamazioni di Seneca e Quintiliano laddove il ripudio del figlio egrave giustificato con il rifiuto da parte di questo di sposare unrsquoorba il termine acquista il significato generico di lsquoorfanarsquo lsquosenza sostegnorsquo e non quello di epikleros (erede unica) per quanto le declamazioni latine prendano spunto dalle commedie greche in cui questa figura era topica a Roma essa non trovava corri-spondenza giuridica Lrsquoorba dives egrave dunque la donna che costituisce il buon partito percheacute semplicemente ricca e non unica erede (Paoli 1943 24-27)

62 Cf infra p 303

299Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

va per lo sviluppo civileSe dunque occorre ricercare altrove lrsquoispirazione prima dellrsquoepigramma

22 maggiore egrave invece il debito che il componimento ha nei confronti della tecnica argomentativa Lrsquoepigramma infatti sembrerebbe rielaborare spunti provenienti dalla commedia secondo una struttura retorica si configurereb-be dunque come una sorta di progymnasma poetico e una dura satira miso-gina contro il vincolo matrimoniale63

Non deve stupire lrsquoapplicazione di schemi retorici a forme poetiche que-sto epigramma infatti non egrave un unicum nel suo genere Sia lrsquoIppolito euripi-deo (vv 88-120) che la Phaedra senecana (vv 435-482) contengono theseis in versi pro e contro il matrimonio il discorso di Anna rivolto a Didone per convincerla a cedere alla passione (Aen 4 31-53) egrave una suasoria e soprattut-to la sesta satira di Giovenale ricalca in forma piugrave estesa i medesimi moduli argomentativi64 infine Stanley F Bonner ha ampiamente dimostrato come Ovidio negli Amores e nelle Metamorfosi subisca lrsquoinfluenza della suasoria65 Del resto questo non egrave il solo caso in cui esercizi che correntemente venivano praticati nelle scuole di retorica in forma prosastica in vista della pratica fo-rense avevano anche una ricaduta in ambito poetico66

Quintiliano riconduce chiaramente la thesis al genus deliberativum evidenziando che qualora vengano precisati i destinatari essa diviene una suasoria Lrsquoepigramma 22 in effetti presenta una serie di argomentazioni

63 Bellandi 2003 1-364 Il primo ad evidenziare questa matrice retorica della sesta satira di Giovenale

egrave stato De Decker 1913 19 seguito da Braund 1992 78-81 Bellandi 2003 1-2 Watson 2008 275

65 Bonner 1949 149-152 ulteriori esempi sono contenuti in Laguna 1994 267-268 che dimostra lrsquoappartenenza al genus di Stat silv 1 2 161-200 sulla base di unrsquoaccurata analisi strutturale Lrsquoautore inoltre si spinge oltre postulando la teo-rizzazione retorica della thesis a partire dal corpus letterario preesistente (p 267) Per unrsquoapplicazione dello schema proginnasmatico allrsquointerno di una argomentazione omiletica di S Basilio cf Valdeacutes Garciacutea 2007 701-709

66 Basti ricordare lrsquoosservazione fatta da Quintiliano a proposito dellrsquoesercizio del-la prosopopea (che nel curriculum configurato da Quintiliano egrave bene qui ricordarlo egrave collocato allrsquointerno della trattazione della suasoria) del quale mette in rilievo lrsquoutilitagrave anche per i futuri poeti (Quint inst 3 8 49) Nei papiri del resto lrsquoesercizio dellrsquoeto-peaprosopopea comunemente trattato nei manuali di retorica come un esercizio in prosa risulta essere stato praticato a scuola anche in versi cf Fernaacutendez Delgado 1994 299-305 piugrave in generale per gli esercizi scolastici di trascrizione e di composizio-ne in versi cf Cribiore 1996 204-253 e 259-262 Pordomingo 2001 707-720

300 FR Nocchi

incalzanti che mirano a dissuadere Zoilo dal prender moglie cui segue una conclusione secondo lo schema previsto dai trattati di retorica Egrave evidente dunque la presenza della finalitagrave persuasiva e delle procedure tipiche del ge-nus In particolare ricorrono nel componimento anche i loci che venivano impiegati per il biasimo o per lrsquoelogio di una determinata circostanza nel discorso deliberativo infatti la decisione veniva presa attraverso una disa-mina precisa dei cosiddetti τελικὰ κεφάλαια67 i principi del sommo bene per cui lrsquointerlocutore era guidato nella scelta in base a ciograve che per lui era conveniente giusto opportuno Nellrsquoepigramma bobbiese prevalgono le considerazioni di opportunitagrave La tractatio include precisamente quattro ar-gomentazioni tre incentrate sul fattore economico ed una sulle attrattive femminili tutte collegate da anafora (si) e variatio (nisi) Sebbene il poeta ricerchi chiaramente un certo equilibrio nella distribuzione della materia at-tribuendo a ciascuna argomentazione un distico in forma sentenziosa lrsquoim-pressione complessiva egrave di una disarmonica ripartizione in cui prevalgono chiaramente le considerazioni patrimoniali e la requisitoria contro le donne belle ed infedeli non ha un equivalente capovolgimento

In realtagrave il poeta bobbiese non fa altro che applicare un metodo impara-to a scuola rielabora materiali comici gli stessi testimoniati nelle antologie papiracee sulla base di schemi retorici ma in questo caso sceglie la forma poetica non diversamente da quanto avviene nellrsquoepigramma 36 Anche in questo caso infatti come ho chiarito altrove68 il poeta compone unrsquoetopea epistolare in versi servendosi delle proprie reminiscenze ovidiane ed impie-gando strumenti retorici solitamente applicati in prosa Si tratta di un lusus poetico caro ai poeti tardo antichi che si compiacciono di mettere alla prova le proprie competenze letterarie sulla base di schemi appresi in giovinezza

Allrsquointerno della silloge il tema relativo al coniugium ritorna in due epi-grammata longa il 25 e 26 che insieme ricalcano i moduli di una thesis in utramque partem Si tratta di due traduzioni tratte rispettivamente da Po-sidippo e Metrodoro69 in cui sono presentati due atteggiamenti antitetici nei confronti della vita uno piugrave pessimista lrsquoaltro possibilista In questi due componimenti sono discussi numerosi argumenta tipici non solo delle diatri-be ma anche delle theseis retoriche ad esempio la quaestio relativa allrsquooppor-

67 Aphthon RhG X p 42 8-10 Rabe = p 152 Patillon68 Cf Nocchi 201269 Rispettivamente AP 9 359 e 9 360

301Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

tunitagrave di avere figli (25 11-12 26 17-18) al pericolo comportato dai viaggi in mare (25 4 26 4) alla convenienza di intraprendere la carriera militare (25 7-8 26 9-10) o politica (25 1-2 26 1-2)70 Quanto al vincolo matri-moniale tornano temi giagrave diffusamente incontrati nelle theseis di Libanio e Aftonio ovvero il timore di perdere la serenitagrave a causa dei crucci di una vita matrimoniale (25 9) e le capacitagrave manageriali della donna (26 11-12) La mia impressione egrave che nella scelta degli epigrammi il presunto compilatore della silloge si sia fatto influenzare soprattutto dalle memorie scolastiche e che abbia selezionato quei componimenti che nella struttura e nei temi gli erano familiari per formazione71

I temi comiciSe la struttura dellrsquoepigramma egrave dunque retorica il contenuto sembra richia-mare fondamentalmente la trattazione del tema operata dal genere comico-epigrammatico in cui il motivo economico egrave preponderante

Il componimento egrave strutturato soprattutto nella prima parte secondo una successione chiaramente ponderata il poeta infatti prende in considerazione tutte le combinazioni relative ai rapporti economici fra coniugi partendo ov-viamente dalla prospettiva maschile Lo schema egrave pressappoco questo

I distico = povero + poveraII distico = povero + riccaIII distico = ricco + povera

Il modello greco a cui il poeta bobbiese si ispira egrave stato identificato da Wolfgang Speyer72 in Anassandride insigne rappresentante della Mese che fra i suoi frammenti annovera anche un lungo brano dalle evidenti consonan-ze con il nostro epigramma

Ὅστις γαμεῖν βουλεύετrsquo οὐ βουλεύεταιὀρθῶς διότι βουλεύεται χοὔτω γαμεῖ

70 Theon RhG II p 120 15-16 Spengel = p 82 Patillon Aphthon RhG X p 41 17-18 Rabe = p 152 Patillon

71 Per ulteriori riferimenti ai temi scolastici contenuti nella raccolta cf Nocchi 2012

72 Speyer 1963 23

302 FR Nocchi

Πολλῶν κακῶν γάρ ἐστιν ἀρχὴ τῷ βίῳἬ γὰρ πένης ὢν τὴν γυναῖκα χρήματαλαβὼν ἔχει δέσποιναν οὐ γυναῖκrsquo ἔτιἧς ἐστι δοῦλος καὶ πένης ἢν δrsquo αὖ λάβῃμηδὲν φερομένην δοῦλος αὐτὸς γίνεταιδεῖ γὰρ τὸ λοιπὸν ἀνθrsquo ἑνὸς τρέφειν δύοἈλλrsquo ἔλαβεν αἰσχράν οὐ βιωτόν ἐστrsquo ἔτιοὐδrsquo εἴσοδος τὸ παράπαν εἰς τὴν οἰκίανἈλλrsquo ἔλαβεν ὡραίαν τις οὐδὲν γίνεταιμᾶλλόν τι τοῦ γήμαντος ἢ τῶν γειτόνωνὥστrsquo οὐδαμῶς κακοῦ γrsquo ἁμαρτεῖν γίνεται73

Nonostante lrsquoindiscutibile corrispondenza tematica fra i due testi risul-tano notevoli le differenze che rivelano il sottile sforzo di rielaborazione da parte del poeta in particolare il maggior risalto attribuito nellrsquoepigramma bobbiese alla struttura argomentativa Giagrave dal primo distico infatti il gioco paranomastico ottenuto con lrsquoanafora del nome Zoilo il poliptoto paupe-rie pauperiem il richiamo di suoni fra egenam iunges conferisce ai versi una certa coesione ed efficacia Ogni distico inoltre egrave costruito in maniera analoga nellrsquoesametro viene introdotta la protasi con anafora della particella ipotetica e nel pentametro sono immancabilmente presentate le conseguenze nefaste delle scelte I primi tre esametri in particolare si chiudono con un riferimento alla donna che qualifica la sua condizione economica Inoltre nellrsquoepigramma lrsquoultimo distico enuncia perentoriamente la conclusione sca-turita dalle considerazioni precedenti che nel frammento di Anassandride viene anticipata perdendo di incisivitagrave Il componimento bobbiese quindi mostra una proporzione simmetrica che farebbe pensare ad uno schema pre-costituito nel quale il poeta inserisce una serie di motivi topici

Le prime due eventualitagrave contemplate in epigr Bob 22 si riferiscono alla condizione svantaggiosa del marito povero sia nel caso che questi si unisca ad una donna di condizione analoga sia che sposi una ricca Si tratta di un tema frequente soprattutto nella commedia greco-latina e nellrsquoepigrammatica

In particolare lrsquoidea che la donna ricca proprio in virtugrave delle sue possibili-tagrave economiche sia viziata e prepotente e tiranneggi il marito contravvenendo cosigrave allrsquoidea tradizionale della supremazia maschile nel coniugium egrave un luogo comune soprattutto della commedia di mezzo e menandrea quindi ereditato

73 Anaxandr fr 53 K-A = Stob 4 22b 28 p 513 Hense

303Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ed adattato da quella ceciliana74 plautina75 e terenziana76 a noi sono giunti alcuni titoli relativi alla figura dellrsquoepikleros greca77 ma dai pochi frammenti superstiti si evince quale importanza questa donna avesse nello svolgimen-to della trama78 Esempio emblematico del topos egrave il ritratto menandreo del marito frustrato costretto dalla moglie ricca ereditiera a cacciare la servet-ta in cui ritorna il riferimento allrsquoepikleros dipinta come despoina che sottrae allrsquouomo i piaceri della vita79 Il motivo economico egrave riproposto con argomen-tazioni piugrave vicine a quelle dellrsquoepigramma bobbiese in un altro frammento dello stesso autore dove al tema del matrimonio vantaggioso si associa quello della perdita della libertagrave e della serenitagrave un motivo tra lrsquoaltro presente anche nellrsquoepigr Bob 47 traduzione fedele di Pallada (App Anth 3 314 nr 145)

74 Furono autori di commedie latine dal titolo Epiclerus Cecilio Stazio (fr 1-2 R3) e Turpilio (frr 1-13 R3) per il quale cf Quint inst 10 1 10 cf anche Caec ploc frr 142-147 e 158-162 R3 = Gell 2 23 9-13 (cf infra) In particolare per i frammenti di Cecilio Stazio si veda Guardigrave 1974 74-76 161-168 Sulla traduzione ceciliana di Menandro in Aulo Gellio cf Gamberale 1969 75-90

75 Plaut Aul 534-535 nam quae indotata est ea in potestate est viri dotatae mac-tant et malo et damno viros Ulteriori riferimenti testuali in Schuhmann 1977

76 Sullrsquoepidikasia (procedura legale in base a cui il parente prossimiore prendeva in affidamento lrsquoepikleros) egrave basata la trama del Phormio alle medesime leggi fanno riferimento gli Adelphoi (vv 650-659)

77 Si possono ad esempio ricordare Antifane (fr 94 K-A) Alessi (frr 78-81 K-A) Difilo (fr 40 K-A) Diodoro (fr 2 K-A) e ovviamente Menandro che sembra aver scritto addirittura due commedie su questo soggetto (sullrsquoambiguitagrave di questa notizia ed in generale sul ruolo dellrsquoepikleros nel diritto e nella commedia gre-ca cf Belardinelli 1998 264-270)

78 La rilevanza attribuita a questa figura nelle trame comiche della Mese e della Nea egrave dovuta secondo Belardinelli 1998 267 ai cambiamenti socio-economici intercorsi nel III-IV sec a C quando lrsquoistituto nato eminentemente per permettere la propagazione della stirpe (Plut Sol 20 2-5) era divenuto in forma esclusiva uno strumento di arricchimento

79 Men ploc fr 296 K-A = Gell 2 23 8 ἐπrsquo ἀμφότερα νῦν ἅτrsquo ἐπίκληρος οὖσα δή μέλλει καθευδήσειν κατείργασται μέγα καὶ περιβόητον ἔργον ἐκ τῆς οἰκίας ἐξέβαλε τὴν λυποῦσαν ἣν ἐβούλετο ἵνrsquo ἀποβλέπωσι πάντες εἰς τὸ Κρωβύλης πρόσωπον ἥ γrsquo εὔγνωστος εἶχέ με γυνή δέσποινα καὶ τὴν ὄψιν ἣν ἐκτήσατο ὄνος ἐν πιθήκοις ἐστὶ δὴ τὸ λεγόμενον Τοῦτο σιωπᾶν βούλομαι τὴν νύκτα τὴν πολλῶν κακῶν ἀρχηγόν Οἴμοι Κρωβύλην λαβεῖν ἔμrsquo ἑκκαιδεκατάλαντον ὦ θεοί γύναιον οὖσαν πήχεως Εἶτrsquo ἐστὶ τὸ φρύαγμα εἴπως ἀνυπόστατον μὰ τὸν Δία τὸν Ὀλύμπιον καὶ τὴν Ἀθηνᾶν οὐδαμῶς Παιδισκάριον θεραπευτικὸν δὲ λόγου τάχιον ἀπαγέσθω δέ τις ἢ ἄρrsquo ἀντεισαγάγοι Cf anche fr 297 K-A = Gell 2 23 11

304 FR Nocchi

Ὅταν πένης ὢν καὶ γαμεῖν τις ἑλόμενοςτὰ μετὰ γυναικὸς ἐπιδέχηται χρήματααὑτὸν δίδωσιν οὐκ ἐκείνην λαμβάνει80

Analoghe considerazioni si trovano in Alessi

Ὦ δυστυχεῖς ἡμεῖς πεπρακότεςτὴν τοῦ βίου παρρησίαν καὶ τὴν τρυφὴνγυναιξὶ δοῦλοι ζῶμεν ἀντrsquo ἐλευθέρωνἜπειτrsquo ἔχειν προῖκrsquo οὐχὶ τιμὴν πάσχομενπικράν γε καὶ μεστὴν γυναικείας χολῆςἩ τῶν γὰρ ἀνδρῶν ἐστι πρὸς ἐκείνην μέλιοἱ μέν γε συγγνώμην ἔχουσrsquo ἀδικούμενοιαὗται δrsquo ἀδικοῦσαι καὶ προσεγκαλοῦσrsquo ἔτιὧν οὐκ ἐχρῆν ἄρχουσιν ὧν δrsquo ἄρχειν ἐχρῆνἀμελοῦσιν ἐπιορκοῦσιν οὐδὲ ἓν κακὸνἔχουσι καὶ κάμνειν λέγουσrsquo ἑκάστοτε81

Dallrsquoepigrammatica greca invece potrebbero essere giunte al poeta bobbiese le suggestioni relative al tema del matrimonio fra poveri lrsquoipote-si sembrerebbe avvalorata dal largo influsso del genus registrato nellrsquointera silloge82 NellrsquoAnthologia Palatina assistiamo ad una serie di variazioni sul tema con amaro disincanto lrsquounione egrave descritta come una guerra continua a causa dagli enormi disagi dovuti allo stato di indigenza83 Spesso il proble-ma egrave risolto con stratagemmi non proprio edificanti per sbarcare il lunario

80 Men fr 802 K A = Stob 4 22d 95 p 533 Hense Sempre Menandro (fr 805 K-A = Stob 4 22f 130 p 548 Hense) paragona la donna ricca ad una punizio-ne divina e definisce chi comunemente egrave considerato felice per la grande dote uno sventurato ὅστις γυναῖκrsquo ἐπίκληρον ἐπιθυμεῖ λαβεῖν πλουτοῦσαν ἤτοι μῆνιν ἐκτίνει θεῶν ἢ βούλετrsquo ἀτυχεῖν μακάριος καλούμενος

81 Alex fr 150 K-A82 Mariotti 1962 coll 52-61 Canali ndash Nocchi 2011 11-1983 AP 11 6 πτωχοῦ ἐστι γάμος κυνέα μάχα εὐθὺ κυδοιμός λοιδορίαι πληγαί

ζημία ἔργα δίκαι lrsquoepigramma di Callictere evidenzia gli inconvenienti dellrsquounio-ne attraverso la sequenza di asindeti e omoteleuti Sul tema cf anche AP 9 442 di Agatia Scolastico e 11 388 di Lucillio in cui si aggiungono anche le difficoltagrave legate allrsquoesistenza della prole (Longo 1967 77) infine in AP 5 267 di Agatia Scolastico un epigramma in forma dialogata il matrimonio con una donna povera viene consi-derato atto di follia

305Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

il marito si fa mantenere dalla moglie costringendola alla prostituzione84 Raramente i poeti epigrammatici si pronunciano favorevolmente su un matrimonio di un uomo benestante con una donna povera85 al contrario si preferisce lrsquounione fra coniugi di pari condizione86 In effetti questo ar-gomento trova puntuale riscontro anche in ambito paremiografico87 e nei trattati filosofici in questrsquoultimo caso perograve il discorso non assume i toni della polemica tipici del genere comico ed epigrammatico ma egrave inserito in un ragionamento piugrave ampio relativo ai pericoli che possono minare il conseguimento della virtus La condizione di inferioritagrave di un marito po-vero ad esempio puograve determinare la sua acquiescenza ai tradimenti di una moglie libertina nam quid ndash ait Seneca ndash de viris pauperibus dicam quorum in nomen mariti et ad eludendas leges quae contra celibes datae sunt pars magna conducitur Quomodo potest regere more set praecipere castitatem et mariti auctoritatem tenere qui nupsit88 Lrsquoargomento finanziario perograve ne-gli scritti filosofici non assume mai la centralitagrave ricoperta negli epigrammi dellrsquoAnthologia e nella commedia89

84 AP 11 4 di Parmenione il poeta in questo epigramma insiste soprattutto sullrsquoatteggiamento compiacente del marito ignaro di qualsiasi considerazione mo-rale pur di vivere nellrsquoagio sullrsquoargomento cf Longo 1967 98 Piugrave spesso lrsquoidea del buon matrimonio viene associata a quella dellrsquounione con donne anziane ricercate soprattutto per la dote e lrsquoeventualitagrave della loro rapida dipartita mentre lrsquouomo si consola con lrsquoancella giovane (AP 11 202 adespoto) sul tema si vedano anche 11 65 di Parmenione e 11 425 adespoto Lrsquoargomento egrave ripreso in epigr Bob 23 e 24 ma era giagrave particolarmente caro a Marziale (cf 9 80 e 8 12 1-2 in cui si gioca sullrsquouso del verbo nubo riferito allrsquouomo non diversamente da Sen matr fr 29 V)

85 AP 7 648 di Leonida di Taranto86 AP 7 89 di Callimaco87 Diog Laert 1 4 8 cf Tosi 1991 nr 1442 (= Ov Her 9 32) e 1443 (= Plaut

Asin 87)88 Sen matr fr 29 V le medesime considerazioni si trovano nel pitagorico Cal-

licratida (in Stob 4 28 18 p 687 Hense) ed in Plut lib educ 13f-14a il quale perograve prospetta anche una posizione piugrave moderata consigliando di preferire sempre la virtugrave nella scelta della donna ma di godere anche della ricchezza qualora essa si aggiunga come spontaneo complemento (amat 754a-b) infine il tema egrave presente nei cristiani (Tert uxor 2 8 4 Hier epist 127 3) dove egrave inserito nella recriminato-ria sullrsquoadulterio

89 Anche nel De matrimonio di Seneca (matr fr 54 V) dove egrave presente una sintesi dei primi quattro versi dellrsquoepigramma bobbiese (pauperem alere difficile est divitem ferre tormentum) lrsquoadagio egrave posto a conclusione di un lungo ragionamento tratto dallrsquoaureolus liber di Teofrasto volto a dissuadere il sapiente dal matrimonio

306 FR Nocchi

Anche i pericoli connessi alla bellezza femminile di cui si parla nei ver-si 7-8 del nostro epigramma erano proverbiali Oltre ai versi anassandridei il poeta bobbiese avragrave avuto presente il noto detto popolare ἐὰν μὲν γήμῃς αἰσχράν ἕξεις ποινήν ἂν δὲ καλήν ἕξεις κοινήν la cui origine paremiologica egrave dimostrata dallrsquoannominatio90 Il tema tra lrsquoaltro trova un trattamento equi-valente nel mondo latino nelle Sententiae di Publilio Siro maximo periclo custoditur quod multis placet non facile serves quod multis placet91 ma ritorna anche nelle controversiae senecane sempre come locus a latere nihil in corpo-re uxoris suae plus maritus quam quilibet alienus peregrinusve cognoverit92

Lrsquoanonimo poeta del resto non si limita a rielaborare i versi di Anassan-dride ma aggiunge anche un distico del tutto innovativo che rivela la sua vo-lontagrave di romanizzare il componimento Questa scelta ha importanti risvolti anche dal punto di vista strutturale Lrsquoautore come si egrave detto incentra lrsquoepi-gramma soprattutto sul fattore economico relegando ad un ruolo marginale o tralasciando del tutto le ulteriori considerazioni contrarie al matrimonio che invece erano discusse nella fonte greca in particolare egli sostituisce il distico relativo ad una sposa poco avvenente con unrsquoulteriore valutazione patrimoniale La sua dunque non egrave una traduzione fedele come avviene per la maggior parte degli Epigrammata Bobiensia ma presenta un certo grado di originalitagrave nella delimitazione del tema e nella sua ricontestualizzazione In effetti i versi 3-4 introducono una terza alternativa allrsquoevenienza di un ma-trimonio fra due poveri o fra uxor dotata e marito indigente Lrsquoeventualitagrave egrave che un uomo ricco proverbialmente rappresentato da Lucullo e Crasso93 sposi una cliens sine re una donna nullatenente ma libera Se lrsquoipotesi fino

(nec posse quemquam libris et uxori pariter inservire) Una rivisitazione moderna del tema egrave presente in Boccaccio (Esposizioni sopra la Commedia sect 31 Corbaccio sect 247)

90 Nelle fonti il proverbio non ha unrsquoattribuzione univoca Diogene Laerzio lo attribuisce ora a Bione di Boristene (4 48) ora ad Antistene (6 3) Aulo Gellio (5 11 2) sostiene che si tratti della risposta pronunciata da Biante di Priene ad un tale che lo interrogava sullrsquoopportunitagrave di sposarsi infine Stobeo (4 22a 17 p 497 Hense) pensa sia stato formulato da un uomo in risposta a Pittaco (Grilli 1953 178 Barigazzi 1966 542-543)

91 Publil sent M 18 v 326 R F 32 v 408 R92 Sen contr 2 7 2 Il tema si iscrive allrsquointerno dellrsquoinvettiva contro la corruzio-

ne delle matrone romane Cf anche Sen contr 2 1 24 per ulteriori fonti retoriche relative al locus de saeculo cf De Decker 1913 19-29

93 In molti scrittori il suo nome egrave sinonimo di ricchezza (Cic Att 1 4 3 2 4 2 off 1 25 Sall Catil 48 5 Sen epist 119 9 dial 7 21 3)

307Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ad ora postulata di una matrice retorica del componimento egrave valida il poeta sostituirebbe il tipico exemplum mitologico presente immancabilmente in tutte le theseis scolastiche94 con due exempla storici ma per cosigrave dire assunti ormai a paradigma indiscusso della ricchezza Anche la scelta dei due per-sonaggi storicamente noti come ricchi possidenti sembra ben ponderata Lucullo e Crasso rappresentano due modi antitetici di vivere la ricchezza Plutarco li pone a confronto in piugrave di unrsquooccasione dipingendo Crasso come avido e parsimonioso Lucullo come uno sperperatore95 Resta da capire il riferimento alla cliens i lessicografi e i grammatici latini concordano nel ri-ferire il termine sia al genere maschile che a quello femminile cliens tam hic quam haec96 ma di fatto le uniche due attestazioni al femminile a noi per-venute in latino sono quelle presenti in unrsquoepistola di San Girolamo (130 6)97 ed in unrsquoepigrafe98 Troviamo invece piugrave volte attestato il sinonimo clienta soprattutto in contesto comico in particolare il termine egrave usato da Plauto99 ndash in riferimento alle fanciulle sottoposte allrsquoauctoritas di un uomo anziano per lo piugrave prostitute o schiave ndash o in Afranio cliens communis ge-

94 Ad esempio si veda Aphthon RhG X p 43 7 Rabe = p 153 Patillon Lib progymn VIII pp 551-552 Foerster

95 Plutarco accomuna i due personaggi in un passo in cui Catone rimprovera aspramente il ricco gaudente lsquoοὐ παύσῃrsquo ἔφη lsquoσὺ πλουτῶν μὲν ὡς Κράσσος ζῶν δrsquo ὡς Λεύκολλος λέγων δrsquo ὡς Κάτωνrsquo (Plut Luc 40 3) ma il confronto risulta evidente anche dalla descrizione dei banchetti (Plut Luc 40 1 νεόπλουτα δrsquo ἦν τοῦ Λευκόλλου τὰ δεῖπνα τὰ καθrsquo ἡμέραν οὐ μόνον στρωμναῖς ἁλουργέσι καὶ διαλίθοις ἐκπώμασι καὶ χοροῖς καὶ ἀκροάμασιν ἐπεισοδίοις ἀλλrsquo ὄψων τε παντοδαπῶν καὶ πεμμάτων περιττῶς διαπεπονημένων παρασκευαῖς ζηλωτὸν ἀνελευθέροις ποιοῦντος ἑαυτόν Cras 3 1 ἐν δὲ τοῖς δείπνοις ἡ μὲν κλῆσις ἦν ὡς τὰ πολλὰ δημοτικὴ καὶ λαώδης ἡ δrsquo εὐτέλεια τὴν καθαριότητα καὶ φιλοφροσύνην ἡδίονα τοῦ πολυτελοῦς εἶχε) e delle ville (Luc 39 2 εἰς παιδιὰν γὰρ ἔγωγε τίθεμαι καὶ οἰκοδομὰς πολυτελεῖς καὶ κατασκευὰς περιπάτων καὶ λουτρῶν καὶ ἔτι μᾶλλον γραφὰς καὶ ἀνδριάντας καὶ τὴν περὶ ταύτας τὰς τέχνας σπουδήν ἃς ἐκεῖνος συνῆγε μεγάλοις ἀναλώμασιν εἰς ταῦτα τῷ πλούτῳ ῥύδην καταχρώμενος ὃν ἠθροίκει πολὺν καὶ λαμπρὸν ἀπὸ τῶν στρατειῶν ὅπου καὶ νῦν ἐπίδοσιν τοιαύτην τῆς τρυφῆς ἐχούσης οἱ Λευκολλιανοὶ κῆποι τῶν βασιλικῶν ἐν τοῖς πολυτελεστάτοις ἀριθμοῦνται Cras 2 6 τοσούτους δὲ κεκτημένος τεχνίτας οὐδὲν ᾠκοδόμησεν αὐτὸς ἢ τὴν ἰδίαν οἰκίαν ἀλλrsquo ἔλεγε τοὺς φιλοικοδόμους αὐτοὺς ὑφrsquo ἑαυτῶν καταλύεσθαι χωρὶς ἀνταγωνιστῶν)

96 Caper gramm VII 108 16 Keil97 Hier epist 130 698 CIL VI 3442 Sagitti Memoriae Corneliae Musae clienti carissimae piissimae

feminae quae vixit ann XVIII m VIIII d XVIIII Verus evoc Aug99 Fest p 53 L clientam pro cliente Plautus dixit

308 FR Nocchi

neris est invenimus tamen et clientam apud Afranium in Pompa lsquointerim tua clientarsquo 100 Si tratta evidentemente di un uso traslato del termine il cliens infatti egrave giuridicamente libero ma si pone sotto la tutela di un uomo potente per riceverne la protezione101 ed egrave a questo tipo di rapporto che allude il vec-chio Damone quando nella Rudens102 si vanta di essere divenuto il paladino di due belle ragazze (clientas) sfuggite ad un lenone le stesse che poco prima apostrofa come mulierculae termine dalle evidenti implicazioni dispregiati-ve allo stesso modo va inteso il termine clienta riferito alla meretrix adules- cens del Miles gloriosus che il vecchio Periplectomeno afferma di possedere Egli infatti puograve costringerla a prestarsi come avvenente corteggiatrice del soldato protagonista della piegravece solo in quanto sottoposta alla propria po-testas103 Egrave altamente probabile che anche nellrsquoepigramma bobbiese il poeta non alluda specificamente allrsquoistituto giuridico della clientela ma impieghi il termine in senso traslato per indicare una donna povera che per necessitagrave si pone sotto la protezione di un uomo ricco come farebbe un vero cliens Ciograve che mi sembra interessante perograve egrave che la situazione anche in questo caso sembra tratta da un contesto comico coerentemente con la scelta di fondo operata dal poeta bobbiese Rilevante egrave anche lrsquouso ossimorico della iunctura pannosae nobilitatis lrsquoattributo pannosus inteso come qui nel senso di lsquove-stito di straccirsquo si trova soprattutto in epoca tarda negli scrittori cristiani104 ma compare giagrave in Seneca ed in Apuleio Anche in questo caso il termine va inteso in senso traslato come lsquopoverorsquo i figli nati da questo matrimonio non possono che essere degli straccioni in quanto nati e allevati da madre povera che finisce per depauperare il patrimonio del marito non avendo contribuito ad incrementarlo con la sua dote

La matrice scolastica dellrsquoepigramma bobbiese si manifesta dunque sot-to molteplici forme nellrsquoesercizio traduttivo nel rispetto dello schema reto-rico ed anche nella rielaborazione delle fonti drammatiche Nonostante la

100 Char gramm I 100 16 Keil Il termine egrave attestato anche una sola volta in Orazio (carm 2 18 8) come sinonimo di ancilla e in Frontone (p 32 18 N) con la stessa accezione

101 Per la condizione dei clientes si vedano Dion 2 9 2 ss Cic rep 2 9 16 Plut Rom 13 5 Fest p 262 L per unrsquointeressante ipotesi sulla nascita dellrsquoistituto cf Franciosi 1986 271-281

102 Plaut Rud 893103 Plaut arg Mil II 13 Mil 789104 Cf ThlL X 1 s v pannosus 230 63-231 30 (Hodges)

309Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

notorietagrave del tema perograve il poeta consegue un certo grado di originalitagrave nella trasposizione dallo schema metrico della commedia alla forma epigrammati-ca del distico ed introducendo nella serrata tractatio lrsquoistituto della clientela tipicamente romano

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Venuste Noster Abstract

Gabriele Burzacchini Asclepiade tra Alceo e CatulloThis paper analyses in the light of recent studies a clear case of aemulatio or imitatio cum variatione namely the intertextual relation between Alcaeus fr 346 V and Asclepiades 16 G-P (= AP 1250) as well as the precise allusion of Catullus 5 5f which most probably draws inspiration from the Samian epigrammatist (brevis lux ~ δάκτυλος ἀώς nox est perpetua una dormienda ~ τὴν μακρὰν νύκτrsquo ἀναπαυσόμεθα) even though the inner meaning of the Catullian poem is completely different

Albio Cesare Cassio Lrsquoeroe Lakedaimon e gli onori funebri per i re di Spar-ta (orac ap Herodot 7 220 = nr 100 Parke-Wormell)

This note deals with line 4 of the oracle transmitted by Herodotus 7220 πενθήσει βασιλῆ φθίμενον Λακεδαίμονος οὖρος It is argued that Λακεδαίμονος οὖρος is unlikely to refer to the city of Sparta as the lsquobulwark of Lacedaemonrsquo as Stein and Parke amp Wormell maintained This expression means as Macan saw in 1908 lsquothe boundary of the hero Lacedaemonrsquo while πενθήσει certainly refers to the compulsory mourning imposed by the Spartans upon the peri- oikoi and the helots when a Spartan king died

Massimo Di Marco Detorsio di glosse omeriche solecismi presunti puns bi-linguistici in Ammiano (AP 11 16 146 180)

This paper offers a new interpretation of three epigrams of Ammianos In AP 11 16 the use of the Homeric gloss ἐγχεσίμωρος implies a malicious metapoiesis of a Lucilliosrsquo verse The meaning of AP 11146 is paradoxical the orator Flaccus is sure he will improve his Greek after a stay in Cyprus (the soloecismsrsquo home) It will be also proved as wrong the common reading of AP 11 180 νώναις as a bilingual pun

718 Venuste Noster

Lucio Ceccarelli La costruzione del distico elegiaco latino il rapporto tra primo emistichio dellrsquoesametro e primo emistichio del pentametro

This study proposes to verify whether in the latin elegiac distich it might be possible to recognize a mutual influence between hexameter and pentam-eter as far as the realization of the metric scheme is concerned The test con-ducted on a corpus comprehending almost all the latin elegiac distichs from Catullus to Venantius Fortunatus suggests a substantially negative answer

Marco Filippi Alcune osservazioni su Acc arm iud fr III R3 vv 148-149Acc arm iud 148-149 is quoted from Macrobius as a model of Verg Aen 10 449-450 with which it shows a clear similarity of context The fragment has a proverbial character (lsquowho fights a brave enemy even if is won obtains anyway a great honourrsquo) and the theme has obtained a great fortune in suc-ceeding literature After an attempt at reconstructing the tragic context we can suppose that the fragment does not contain an expression of modesty but it is a part of a provocative context

Alfredo Mario Morelli Lrsquouno e il molteplice su Catull 5 In Catull 5 the author cleverly works out two ancient topoi (lsquoletrsquos love be-cause the nightdeath is comingrsquo lsquokisses are the joy of loversrsquo) gaining a well balanced structure of the poem In comparison with contemporary Graeco-Roman poetry (erotic epigrams ndash such as Philod AP 9 570 ndash the Epitaph of Bion) both themes are handled with a remarkable taste for originality especially in their lsquonumericalrsquo aspects in order to put special emphasis on the basic contrast between nox una and basia mille

Maria Silvana Celentano I ritmi e i numeri della vita nella poesia antica lrsquoelogio lrsquoamore il sorriso

This paper briefly discusses a few Greek and Latin poetical texts (Prop 3 22 17-22 and 39-42 Ov ars 1 55-66 Philod AP 5 13 Catull 5 and 7 Mart 6 34) in order to highlight how the different numerical notations that they contain are able to emphasize different aims as eg expressing admiration praise love or parody

Giuseppe Aricograve Huic aliud mercedis erit (Verg ecl 6 26)The salacious allusion present in the words of Silenus in the sixth eclogue of Virgil comes from a motif of the Greek dramatic poetry (especially Aris-tophanes Eccles 1045ff) However Virgil rewrites it more elegantly thus

719Abstract

easing the obscenity of the witty remark at the same he time makes it more expressive by emphasizing the concept of the exchange

Mario De Nonno Cui non risere parentesThe old textual problem in Vergil Bucolics 4 62f (divergence between the text as transmitted by Vergilrsquos manuscripts and commented by Servius and the text as quoted by Quintilian inst 9 3 8) is examined anew The argu-ments of the supporters of Quintilianrsquos text (as emended by Politian and Bonnell) are scrutinized and criticized New intertextual links are pointed to suggesting that after all the Vergilian paradosis (cui non risere parentes) was already echoed in Horacersquos Ars

Giuseppe La Bua Audes fatidicum verbis fallere velle deum (Ov fast 2 261-2) lrsquoironia del logos nei Fasti di Ovidio

Recent scholarship on Ovidrsquos elegiac calendar-poem has drawn attention to the political significance of the poetrsquos equivocal approach to the controversial topic of the libertas linguae This paper reads the poetrsquos playful manipulation of the multiple contradictory aspects of logos in literary terms focusing on the sophisti-cated irony inherent in the creation of figures of skilled speakers (Numa Egeria Anna Perenna the merchant) able to overcome superior opponents through fal-lacious ambiguous words and emphasizing the role played by a modern exuber-ant use of lingua in the civilization process of the Augustan Rome

Piergiorgio Parroni Qualche riflessione sul testo della lettera 56 di SenecaThe Reynoldrsquos text of Sen ep 56 may occasionally be improved the incom-prehensible hac (1) is perhaps a copyistrsquos mistake for hunc in v 4 abducit of P2 is more suitable than adducit (cett) and to the surprising essedas (femi-nine) wrongly defended by Axelson must be preferred Buechelerrsquos raedas or Heraeusrsquo et raedas (eredas p) P2 is a good witness also in 5 f (inhibet P2 exhi-bet cett) instead of obirata (9) an evident nonsense the conjectural obruta (obrata p) gives an excellent meaning

Matteo Massaro Poesia per ignobiles epigrammi sepolcrali da un colomba-rio urbano di etagrave giulio-claudia

Latin epigraphy from urban columbaria replaces the higher literature with several anonymous but valuable poems for lower class people collectively buried thereTwo of such fair poems from the monumentum familiae Sta-tiliorum (I1 cent AD) both elegiac and flawless are here selected and care-

720 Venuste Noster

fully commented upon CE 1001 dedicated by a slave to a fellow slave CE 1030 for an unnamed wife who praises herself for having died in the arms (and tears) of her deeply loving man Many thoughts images or expressions are noticed and surveyed in verbal and conceptual comparison with literary andor epigraphic texts

Carlo Di Giovine I precetti di Quintiliano sullo stilus (inst 10 3) note di esegesi e di critica testuale

In inst 10 3 Quintilian offers his precepts for a good writing (stilus) which is introductory to good speaking (dicere) This chapter of book X of the Institutio oratoria involves a lot of interesting questions of exegesis of style and of textual criticism This paper examines and tries to give an answer to some of these questions

Alessandro Fusi Note testuali ed esegetiche a Marziale (2 24 4 42 9 80 10 35 11 87)

In Martial 2 24 the first four verses should not be ascribed to the persona poetae as in almost all modern editions but to the Candidus addressed in v 6 In 4 42 the last but one verse is to be ascribed to the ego loquens In 9 80 the much debated expression uxorem pascit in v 2 has no sexual over-tones as most critics take for granted uxor is to be taken as a metonymy for uxoris patrimonium and the expression means that Gellius feeds himself with his wifersquos goods In 10 35 v 8 should be read with β variant sed castos docet et pios amores because of its intertextual link with Catull 16 5 In 11 87 2 nata (γ) is to be preferred to nota (β) accepted by all editors because that variant restores an idiomatic use and is clearly a lectio difficilior It is also strenghtened by the intertextual relation with Propertius 2 25 which shows a comic degradation of the elegiac love put into effect by Martial

Francesca Romana Nocchi Il motivo dellrsquoan uxor ducenda fra poesia reto-rica e filosofia Epigr Bob 22 Sp

The theme for the an uxor ducenda notwithstanding its wide diffusion was in antiquity differentiated in rhetorical philosophical and literary fields so much so as to postulate a genre specialization in each field The anonymous poet of epigr Bob 22 achieves a certain originality by realizing a true mingling of genres In fact he encompasses the satirical pungent vein of the comic genre within the typical structure of suasoria Moreover both the topic choice and the use of rhetorical schemes in poetic forms seem to have scholastic reminiscence

721Abstract

Valeria Capelli Gerolamo e le citazioni dellrsquoAntico nel Nuovo Testamento testimonianze di tradizione indiretta

Jerome often discusses the literal discrepancy between some passages of the Old Testament and their citation in the New Testament also turning his at-tention to cases already pointed out by Porphyry and Julian The examina-tion of his principal statements about this subject makes it possible to infer that he has not a constant attitude in relation to this problem and that there are many differences among what he asserts in the prefaces to his biblical translations in epist 57 and in his exegetical treatises

Edoardo Bona Appunti di lettura della Praefatio in Euangelio di Gerolamo (con un occhio allrsquoepistolario Gerolamo-Agostino)

A new reading of Preafatio in Euangelio allows a better understanding of Jeromersquos philological attitude in approaching the Scriptures Particularly noteworthy is the use of indirect sources (translations and canones Eusebii) for the constitution of the biblical text Moreover Augustinersquos use of indirect sources in his epist 28 could be a reminescence of this Praefatio

Carla Lo Cicero Audi Iuliane Echi della polemica contro Giuliano drsquoEcla-no nelle glosse marginali del Vat Reg Lat 141

Four glosses of Vat Reg Lat 141 in margin to texts of Gregory of Nazianzus and Basil of Caesarea (translated in Latin by Rufinus of Aquileia) present polemic remarks about Julian of Eclanum The analysis performed proves that the marginal annotations derive from a late antique manuscript and that they were probably written by a reader of the Augustinersquos circle The glosses witness the constant work of lsquotalking to the textsrsquo which is a typical feature in manuscripts of the late Antiquity

Luca Paretti Cuochi pasticceri e centoni Sulle tracce di una lsquoletteratura dei Saturnalirsquo

This study proposes a new interpretation of the first fragmentary cento of the codex Salmasianus the so-called De panificio instead of a simple description of bread-making this should be seen as a scene of preparing crumpets or pancakes during the festival of Saturnalia In this regard it is discussed an examination of the literary evidence about two relevant char-acters of the feast the cocus (cook) and the pistor (confectioner) Then the author proposes a partial review of the literary production peculiar to the Saturnalia especially pointing out anonymous and secondary texts

722 Venuste Noster

Franca Ela Consolino Echi pagani e cristiani nellrsquoepitafio del vescovo Vit-tore Per unrsquoesegesi di Ennodio carm 2 95 (215 V)

The paper provides a commentary of Ennod carm 2 95 detecting the pres-ence of hypotexts such as the apotheosis of Daphnis in Vergil that of Lucan in Stace and the representations given by Lucan and Prudentius of Pompeius and the virgin Agnes seeing from heaven the earth In order to explain the obscurity of some expressions previous opinions are discussed and solutions proposed bringing fresh evidence wherever it is possible A totally new inter-pretation is offered for the last two verses of the poem

Salvatore Monda Gellio Noctes Atticae 12 6 e lrsquoantico nome latino degli aenigmata

In the book XII of Noctes Atticae the VI chapter is devoted to riddles The source of the passage is Varrorsquos De sermone Latino ad Marcellus from which Gellius quotes the famous riddle of the god Terminus At the beginning Gellius remembers the old latin word for lsquoriddlersquo scirpus (lit lsquobasket-rushrsquo lsquoknotrsquo) My aim is to suggest that scirpus is a calque on γρῖφος but the mean-ing of lsquoriddlersquo is made up by Gelliusrsquo source

Michela Rosellini Nellrsquoofficina di Prisciano (con un omaggio a Menandro) This paper analyses two extracts from Priscianrsquos Idiomata namely GL III 338 21-341 24 and III 291 11-292 21 in order to reconstruct by comparing lessons in extant manuscripts the archetype text and to investigate Priscianrsquos working methods The archetype text reveals in these extracts a characteristic of Priscianrsquos text and in particular of the Idiomata section in its original form i e that it was non perfectly finished the lemmas and quotations being not properly selected and organized In a third extract GL III 323 8-11 it is pos-sible to identify a fragment of Menanderrsquos Heautontimoroumenos

Luigi Munzi Dottrina prosodica e Lehrgedichte in etagrave carolingia il carme Mens tenebrosa

Poetryrsquos high prestige requires in Carolingian age elementar didactic works dealing with prosody and metrics Mens tenebrosa tumet is a peculiar Lehr-gedicht where words containing doubtful syllables (syllabae communes) are collected into a poem of just eight or nine lines to facilitate memorization this poem acquired an high grade of popularity in IX century In this paper the author presents a new critical edition ndash founded on several medieval and Renaissance manuscripts ndash supplies an exhaustive treatment of fontes

723Abstract

and loci similes provides a panorama of classical teaching in the field of syl-labae communes and tries to state precisely the chronology of this didactic tour de force (Bedersquos treatise De arte metrica settles a serviceable terminus post quem) and its authorship (Alcuinrsquos cultural milieu)

Marina Passalacqua Perlege scribe reducThe article aims to provide a picture of book trading in Carolingian society as it emerges from the lexicon the scholars of the court school used in the correspondence they entertained

Arduino Maiuri Enorme monstrum deformitagrave e difformitagrave nel mondo greco-romano

In Imperial Rome noble families used to entertain their guests by displaying de-formed creatures at their feasts the taste for the weird and the exotic went thus hand in hand This marks a turning point if compared to Greek culture which considered the freak as a divine punishment If in very ancient Rome this mindset is pretty similar (Dion Hal 2 12 1-2) during the Principate a definite change in perspective is witnessed by jurists (eg dig 1 5 14 and 50 16 135)

Marcello Salvadore La Vestale incestaDionysius of Halicarnassus Pliny the Younger and Plutarch are the sources of a detailed account of Vestalis incestarsquos punishment they say that she was sentenced to death Dionysius adds that there was no after death ritual Modern scholars generally accept what the three authors assert In this article the author surmises that the Vestalis incesta together with the parricida was not condemned to death both of them were sentenced to a particular kind of banishment from the Society

Rino Avesani Divagazioni sulla memoria di Adriano nel MedioevoIn spite of the traditional view of Adrian as a tolerant Emperor towards Chris-tians in many passiones he is oddly presented as a cruel tyrant The passio of St Eustachius and the passio of St Sapientia and of her three daughters ndash the latter also drawn on in Roswitha of Gandersheimrsquos Sapientia ndash are the best known and obviously both of them are without any historical ground It is possible that the ancient hagiographers became familiar with Adrianrsquos name thanks to the large spread of two question-and-answer dialogues both dating back prob-ably to the II or III century AD in which the protagonists are respectively Adrian and the philosopher Second and Adrian and Epictetus

724 Venuste Noster

Luca Serianni Ettore Romagnoli latinistaThis paper is concerned with the translations of classical Latin authors made by Ettore Romagnoli a scholar better known for his translations from Ancient Greek In his versions of Latin classics especially of Plautusrsquo Miles gloriosus and Horacersquos poetry Romagnoli aims at modernizing the texts by making use of idioms colloquialisms and expressive suffixes in order to make them more appealing to the general public Although Romagnoli failed in his purpose his activity as a translator of Latin classics witnesses an interesting aspect of the cultural policy of Fascism the ideology of which Romagnoli shared with firm belief

Maria-Pace Pieri LrsquoAchille surrealista di Alberto SavinioThe article focuses on the tale Achille innamorato misto con lrsquoldquoevergetardquo by Alberto Savinio in order to stress the authorrsquos special relation with classi-cal literature and in particular with old Greek miths Such a relationship requires to be verified in all its complex novelty not only by comparing the macrostructural models but also by analyzing the detailed and frequently very precise references and allusions to single parts of the ancient texts lsquo(esp to Euripidesrsquo Iphigenia in Aulis and Aeschylusrsquo Agamemnon)

Silvia Rizzo Una consonanza fra il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lam-pedusa e una lirica di Thomas Hardy

A passage of Tomasirsquos Gattopardo shows similarities to Thomas Hardyrsquos lyric A Two-yearsrsquo Idyll (Late lyrics and earlier London 1922) Did Tomasi read it It cannot be demonstrated with absolute certainty but there is some evi-dence in favour of this hypothesis

Giorgio Bernardi-Perini laquoMy hedge-schoolmaster Virgilraquo Dallrsquolsquoegloga messianicarsquo alla Bann Valley Eclogue

The Bann Valley Eclogue written by Seamus Heaney on the eve of the new millennium in the wake of Virgilrsquos fourth Eclogue is a major evidence of Man-tuanrsquos great influence on the Irish poet who deserved the Nobel Prize 1995

Tullio De Mauro Latinum est non flectiturIn contemporary Italian many Latin expressions eg lectio magistralis are employed as invariant multilexeme words in spite of ancient Latin grammar

  • Titelei
  • Venuste Noster_16_Nocchi
  • Venuste Noster_34_Abstract
Page 14: Il motivo dell'an uxor ducenda fra poesia, retorica e filosofia: Epigr. Bob. 22 Sp., in M. Passalacqua, M. De Nonno, A.M. Morelli (a cura di), Venuste noster, Hildesheim -Zuric-New

292 FR Nocchi

femminile con particolare attenzione alle qualitagrave domestiche e alla capacitagrave di accrescere il patrimonio con unrsquoavveduta amministrazione29 le loro argo-mentazioni apologetiche si ritrovano puntualmente nelle theseis scolastiche in particolare di Libanio30 Nel secondo papiro del quale si conserva anche il lemma ψόγος γυναικός lrsquoordine egrave inverso ma lrsquoimpostazione egrave la stessa un elogio delle donne contenuto nel Protesilaus euripideo non a caso lo stesso di PBerol 9773 e un verso di Anassandride (il medesimo autore a cui il nostro epigramma sembra essersi ispirato) in cui la nobiltagrave femminile egrave con-siderata fonte di virtugrave31 DallrsquoHippolytus invece egrave tratta la rhesis del prota-gonista contro le donne32 mentre il verso riporta il celebre detto in trimetri coliambici attribuito a Ipponatte δύ rsquoἡμέραι γυναικός εἰσιν ἥδισται ὅταν γαμῆι τις κἀκφέρηι τεθνηκυῖα33

Una buona parte di questi passi egrave stata tramandata anche dal Florilegio di Stobeo34 il che ne dimostrerebbe lrsquoampia diffusione gnomologica forse gra-zie anche allrsquoimpiego scolastico Non credo sia un caso infatti che il brano dellrsquoIppolito presente in PBerol 9773 compaia in altri documenti prove-nienti con sicurezza da questo contesto nella raccolta di Raffaella Cribiore ad esempio egrave presente un ostracon (nr 242)35 in cui sono stati ricopiati in prosa da uno studente i versi iniziali della stessa rhesis di Ippolito (vv 616-624)36 presente in PBerol 9773 mentre un altro ostracon rinvenuto a Luxor presenta chiari indizi di un esercizio di trascrizione sotto dettatura di alcuni versi misogini in cui si fa specifico riferimento ad Euripide37

Egrave possibile riconoscere quindi un interesse per questi argomenti nei

29 Il tema egrave presente soprattutto nella Melanippa Desmotis di Euripide (TrGF V 1 494) nel Protesilaus (TrGF V 2 657) si critica lrsquoattitudine tipicamente maschile ad esprimere un giudizio universalmente negativo nei confronti delle donne infine Fedra nellrsquoHippolytus (vv 403-404 406-407 407a-410 413-423) esalta il valore della fedeltagrave femminile

30 Cf infra p 29431 CGFP 2 = PCG II 71 Nel papiro egrave conservato anche il nome del comico

Antifane32 Eur Hipp 664-66833 Hippon fr 68 West = 66 Degani34 I passi sono contenuti in Stob 4 22 περὶ γάμου 23 γαμικὰ παραγγέλματα35 Cribiore 1996 229-230 fa parte della sezione dedicata ai long passages36 Unrsquoulteriore testimonianza egrave offerta dal PFreib IV 45 del IV-V sec d C in

cui egrave contenuta unrsquoantologia gnomica in trimetri sul tema del περὶ γάμου ma il docu-mento egrave troppo frammentario per stabilirne la provenienza

37 Milne 1923 40-43

293Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

lsquoprogrammirsquo38 scolastici e la ricorrenza costante di certi autori e generi lette-rari soprattutto drammatici quali repertori utili lsquoa temarsquo39 Ma occorre anche notare che laddove nei frammenti papiracei considerati si parli espressamen-te di matrimonio si fa per lo piugrave riferimento alle qualitagrave o ai difetti fem-minili considerati nella dimensione dellrsquooikos lrsquounica che venga riconosciuta alle donne ed in cui loro stesse si identifichino secondo un topos piuttosto diffuso ma non si accenna mai a considerazioni di carattere economico Se si passa poi ad analizzare lrsquoapplicazione di questi temi nelle theseis scolastiche si nota un puntuale riscontro dei materiali

I soggetti di questo progymnasma rimasero invariati fino alla tarda anti-chitagrave come dimostra il confronto fra gli argomenti elencati nel trattato di Elio Teone nel I sec d C e quelli proposti da Nicolao nel V sec d C40 in forma semplice (egrave bene avere figli egrave opportuno che un saggio si impegni nel-la vita politica) o nella tipica formulazione comparativa (egrave meglio la vita in campagna o in cittagrave egrave piugrave meritevole il soldato o lrsquoavvocato) In particolare il tema relativo al prender moglie faceva specificamente parte delle theseis praktikai che trattavano argomenti dalle forti implicazioni concrete distinte

38 Si puograve senzrsquoaltro concordare con Stramaglia 2010 112-113 riguardo allrsquoipotesi che nellrsquoantichitagrave non esistessero neacute programmi neacute metodi drsquoinsegna-mento universalmente validi ma semplicemente laquoroutinesraquo piugrave diffuse di altre per cui anche la scelta di un tema da discutere piuttosto che un altro era affidata alle preferenze del maestro

39 A questa categoria doveva appartenere anche lrsquoantologia del II sec a C edita da Barns 1950 126-163 (MP3 1574 = LDAB 1055) uno gnomologio contenente passi tratti da Anassimene Euripide Demostene Menandro e Teofrasto sul tema della tyche anche in questo caso dunque la maggior parte dei passi egrave desunta da testi drammatici Fra le varie ipotesi formulate Pordomingo 2010 56 non esclude che lrsquoantologia potesse essere utilizzata da un maestro probabilmente come repertorio da cui attingere materiali per le sue esercitazioni proginnasmatiche Per una diversa ipotesi cf Messeri 2004 353-356 Ulteriori antologie tematiche sono elencate in Pordomingo 2010 57 n 63

40 Seguendo lo schema proposto da Bonner 1949 3-4 (corredato di tutti gli opportuni riferimenti alle fonti) si puograve efficacemente sintetizzare la ricchissima va-rietagrave di temi delle quaestiones infinitae in cinque categorie 1) quaestiones relative allrsquouniverso e alla sua costituzione (il mondo egrave governato dalla Provvidenza) 2) origine delle leggi e amministrazione dello Stato (il diritto ha origine naturale) 3) doveri e diritti sociali (egrave bene sposarsi egrave giusto impegnarsi nella vita politica) 4) temi etici (la virtugrave egrave fine a se stessa) 5) questioni di vita quotidiana (ci si deve occupare di filosofia o di retorica)

294 FR Nocchi

da Teone da quelle theoretikai ovvero finalizzate esclusivamente al sapere comunemente attribuite ai filosofi41

Lo Pseudo Dioniso nel III-IV sec d C precisa che nelle theseis scolasti-che questo soggetto era discusso preferenzialmente rispetto ad altri42 ed in effetti nei trattatisti di retorica greca ritorna immancabilmente fra i temi pro-posti per le esercitazioni progimnasmatiche43 Ne possediamo tre esemplifi-cazioni44 tutte sviluppate secondo moduli fissi e che presentano le medesime argomentazioni supportate da ragioni di carattere moralistico e civile in cui egrave evidente lrsquointento educativo45 nessuna allusione invece ai temi economi-ci tipici come vedremo della trattazione letteraria del tema Una sola volta Libanio accenna alla possibilitagrave sia per il povero che per il ricco di accrescere il proprio patrimonio con le nozze ma il discorso egrave inserito in un contesto in cui si esaltano i vantaggi che derivano dalla reciproca collaborazione fra i coniugi46 Fra i topoi discussi invece ricorre costantemente lrsquoorigine divina dellrsquoistituzione il matrimonio come prima cellula della societagrave e strumen-to di edificazione morale la procreazione quale elemento fondamentale per la continuitagrave della specie e fonte di riconoscimento pubblico la donna come consolatrice delle preoccupazioni quotidiane e sagace amministratri-ce dei beni familiari Non egrave un caso probabilmente che il riferimento alle

41 Theon RhG II p 121 6-14 Spengel = pp 83-84 Patillon Herm RhG II p 25 3-12 Rabe Aphthon RhG X p 41 15-21 Rabe = p 152 Patillon

42 [Dion Hal] Ars 233-241 Non egrave forse un caso che ci siano giunti exempla relativi esclusivamente a theseis in favore del matrimonio e che Teone (Theon RhG II p 125 15-16 Spengel = p 90 Patillon) alludendo alla thesis sulla procreazione faccia riferimento agli aspetti positivi del vincolo coniugale tale prospettiva aveva si-curamente un maggiore risvolto paideutico implicando la nozione di virtus e lrsquoesor-tazione allrsquoassolvimento degli officia

43 Theon RhG II p 120 15 Spengel = p 82 Patillon Herm RhG II p 25 18 Rabe Lib progymn VIII pp 550-561 Foerster Aphthon RhG X p 41 5 e 42 11-46 18 Rabe = pp 152-157 Patillon Nicol RhG XI p 71 20 Felten

44 Lib progymn VIII pp 550-561 Foerster Aphthon RhG X pp 42 11-46 18 Rabe = pp 153-157 Patillon [Dion Hal] Ars 233-241

45 Per lrsquoidea che sia la thesis di Teone (RhG II p 125 13-20 Spengel = p 90 Patillon) che quella di Libanio (progymn VIII p 553 1-2 Foerster) contengano una chiara matrice stoica evidente soprattutto nella convinta asserzione dellrsquoorigine naturale del matrimonio cf Laguna 1994 269

46 Lib progymn VIII p 554 11-18 Foerster lo stesso argomento egrave presente in epigr Bob 26 12 che come si egrave detto costituisce insieme allrsquoepigr 25 una thesis in utramque partem (cf infra p 300)

295Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

qualitagrave femminili trovi una puntuale corrispondenza nella scelta dei brani operata nelle antologie scolastiche47 Egrave interessante perograve evidenziare alcune peculiaritagrave del genus Aftonio nel definire questo progymnasma assimila le theseis praktikai a quelle politikai48 καὶ πολιτικαὶ μὲν αἱ πρᾶξιν ἔχουσαι πόλιν συνέχουσαν οἷον εἰ γαμητέον εἰ πλευστέον In effetti se si prendono in con-siderazione le argomentazioni a favore del matrimonio si puograve notare che il vincolo nuziale egrave considerato il fondamento delle istituzioni civili e del di-ritto della difesa e della sopravvivenza della πόλις la discussione si articola attraverso una serie di esortazioni a vivere rispettando i doveri del buon cit-tadino che permettevano di indottrinare i giovani studenti sui propri officia publica49 Possiamo invece farci unrsquoidea di quali accuse venissero mosse al matrimonio attraverso la testimonianza indiretta di Aftonio che simula un contraddittorio con i detrattori del vincolo nuziale rispondendo in partico-lare alle obiezioni di quanti lo consideravano fonte di sofferenza e proble-mi50 A tutte le accuse Aftonio ribatte facendo leva su argomenti fondati sal-damente su ideali civili e morali arrivando addirittura a trasformare i motivi di critica in elogio

Nonostante lrsquoevidente caratterizzazione lsquoseriarsquo che la dottrina retorica aveva destinato allrsquoargomento anche il genere comico influigrave sullrsquoapplicazio-ne pratica che le theseis avevano in campo declamatorio Due erano princi-palmente gli ambiti in cui esse venivano impiegate nelle suasoriae in cui alla struttura base della thesis venivano aggiunti il destinatario e le circostanze del discorso connotato da una spiccata componente deliberativa51 nelle con-

47 Lib progymn VIII pp 554 11-555 5 Foerster (con il matrimonio le ric-chezze si moltiplicano sia per il povero che per il ricco grazie alla collaborazione dei coniugi e alle capacitagrave amministrative della donna) Aphthon RhG X pp 42 24-43 6 Rabe = p 153 Patillon (il matrimonio incita alla virtugrave) [Dion Hal] ars 236-238 (il matrimonio egrave fonte di buone qualitagrave e consolazione delle afflizioni) Per un riscontro dei temi nei frammenti papiracei cf nn 28-29

48 Aphthon RhG X 41 18 Rabe = p 152 2 Patillon49 Lib progymn VIII pp 553 12-554 10 Foerster Aphthon RhG X pp 42

19-43 6 Rabe = p 153 Patillon50 Aphthon RhG X pp 43 11-46 18 Rabe = pp 154-157 Patillon51 Sullrsquoargomento cf Bonner 1949 8-9 che presenta numerosi exempla di come

avvenisse tale conversione con il riferimento a luoghi e circostanze determinate e su-pra Quint inst 2 4 24 e 3 5 8 Un tipico esempio era la thesis lsquobisogna dedicarsi alla navigazionersquo che opportunamente trasformata in suasoria poteva assumere la forma lsquoAlessandro delibera se si debba attraversare lrsquoOceanorsquo (Sen suas 1 Quint

296 FR Nocchi

troversiae52 ove invece le theseis offrivano il pretesto a coloro che si esibi-vano nellrsquoesecuzione di declamazioni fittizie di passare da discorsi specifici a riflessioni generali in particolare quelle relative alla corruzione dei tempi (de saeculo)53 che implicavano marginalmente considerazioni sullrsquoinfedeltagrave delle donne o sul vincolo matrimoniale Questi soggetti che potevano facil-mente essere assimilati ai loci communes54 erano utilissimi ai declamatori per lrsquoamplificatio Dalle testimonianze contenute nelle declamazioni di Seneca Retore si ricava lrsquoimpressione che fra gli scholastici imperasse la misoginia tantrsquoegrave lrsquoaccanimento con cui si scagliano contro i vizi muliebri nulla di stra-no dunque che tali acquisizioni giovanili continuassero ad influenzare la produzione successiva55 soprattutto nellrsquoepoca tardoantica in cui si era dif-fusa la tendenza a ricalcare modelli scolastici nella produzione adulta56 A questo punto perograve egrave bene chiedersi da quali fonti i declamatori traessero ispirazione per le loro invettive Molti degli argomenti discussi nel nostro epigramma come si dimostreragrave a breve sono mutuati dalla commedia ma essi non erano assolutamente estranei alla retorica si egrave giagrave visto come buona parte dei repertori a tema utilizzati per le theseis fossero tratti dai testi dram-matici ma essi continuavano ad essere impiegati negli esercizi piugrave avanzati I

inst 3 8 16) cosigrave anche Sen epist 14 13 in cui sono presenti le argomentazioni che venivano comunemente impiegate per disquisire sullrsquoatteggiamento che Catone avrebbe dovuto tenere durante la guerra civile una suasoria che costituiva uno svilup-po circostanziato dalla tesi relativa alla possibilitagrave per il saggio di partecipare alla vita politica (potest aliquis disputare an illo tempore capessenda fuerit sapienti res publica)

52 Per il complesso rapporto delle theseis con le controversiae cui accenna in maniera poco chiara Seneca Retore (contr 1 praef 12) cf Bonner 1969 1-26 Clarke 1951

53 Sen contr 1 praef 23 Bonner 1969 6-7 sostiene che molte delle declama-zioni di Seneca il Vecchio sottintendono questioni generali di carattere etico di-scusse comunemente come theseis ad esempio il dovere di obbedienza dei figli nei confronti dei padri il tema dellrsquoingratitudine Cf a questo proposito anche Pasetti 2008 115-116

54 In Quint inst 2 4 22 si parla implicitamente di loci de saeculo esistevano inoltre i loci philosophoumenoi che avevano una configurazione estremamente gene-rica (cf Sen contr 1 7 17)

55 Egrave ciograve che secondo De Decker 1913 23 sarebbe capitato a Giovenale che perpetuerebbe in versi le invettive de saeculo esperite negli esercizi di retorica

56 Cf Fernaacutendez Delgado 1994 303 Voumlssing 1997 37-45 216-217 605-610 Cribiore 2001 238-244 Stramaglia 2003 229-230 Agosti 2005 38-39 Stramaglia 2010 133-134

297Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

retori latini erano ben consapevoli dellrsquoutilitagrave che alle declamazioni poteva provenire dalla conoscenza del repertorio drammatico Non si spiega altri-menti il consiglio di Quintiliano che invita specificamente i declamatori a leggere con attenzione proprio le commedie di Menandro57 mentre sempre Quintiliano istituisce una stretta relazione fra i ruoli che i declamatori devo-no impersonare parlando nelle vesti di litigatores e le parti recitate dagli attori comici58 le rappresentazioni comiche costituivano un importante repertorio di ethe e pathe oltre che di argumenta

Un esempio emblematico di come i declamatori dovessero veramente im-personare determinati ruoli egrave rappresentato dalle declamazioni di Libanio in particolare alcune di esse mostrano chiaramente una matrice comica per il linguaggio impiegato ma soprattutto per lrsquoattenzione con cui viene presen-tato lrsquoethos del protagonista vicino a quello dei personaggi di piegraveces teatrali troviamo ad esempio la figura del parassita dellrsquoinvidioso del misantropo59 La declamazione 26 egrave incentrata sulla figura del dyskolos che ricorda lrsquoomo-nima commedia menandrea per carattere e modalitagrave espressive Lrsquouomo di-chiara di volersi suicidare percheacute non tollera piugrave la moglie eccessivamente loquace il ritratto della donna perograve assume una fisionomia piugrave chiara alla luce delle premesse dellrsquounione Il protagonista infatti rivela che la donna gli era stata presentata da un amico che di lei aveva soprattutto rilevato la presti-giosa discendenza e la sterminata ricchezza La declamazione quindi prende

57 Quint inst 10 1 71 ego tamen plus adhuc quiddam conlaturum eum decla-matoribus puto quoniam his necesse est secundum condicionem controversiarum plures subire personas patrum filiorum caelibum maritorum militum rusticorum divitum pauperum irascentium deprecantium mitium asperorum

58 Quint inst 3 8 51 11 1 38 La conoscenza dei caratteri inoltre serviva anche a prevenire le aspettative del pubblico riconoscendone le propensioni e le inclinazioni Infine questa profonda conoscenza dellrsquoanimo umano permetteva al declamatore di dipingere in toni negativi lrsquoethos dellrsquoavversario (Russell 1983 87-88 Russell 1996 10 e 113-114)

59 Si comprende dunque per quale motivo Libanio (epist 11 Foerster) racconti che nella sua scuola era solito far leggere ai propri allievi in particolare quelli dotati le opere drammatiche esse servivano per testarne le competenze interpretative e per assimilare i caratteri dei personaggi (cf Cribiore 2001 227) In realtagrave il metodo didattico aveva una lunga tradizione (cf Plut Dem 7) Quintiliano addirittura istituisce la docenza di un comoedus che legga con la giusta intonazione le piegraveces teatrali ma specifica che la scelta dei brani deve essere selettiva quod ita optime faciet si certos ex comoediis elegerit locos et ad hoc maxime idoneos id est actionibus similes (inst 1 11 13)

298 FR Nocchi

le mosse da un topos piuttosto diffuso fra i comici quello della donna ricca e per questo tiranna presente per lrsquoappunto nel nostro epigramma

Egrave soprattutto merito di Ugo Enrico Paoli aver chiarito lo stretto lega-me fra la commedia attica e le declamazioni latine riguardo al tema dellrsquouxor dotata equiparata impropriamente allrsquoepikleros greca60 Questa figura ricorre giagrave nelle declamazioni di Seneca il Vecchio e in quelle pseudo-quintilianee dove il rifiuto di un giovane di sposare la ricca ereditiera puograve divenire il pre-supposto per una requisitoria contro le moglie prepotenti omnes uxores di-vites servitutem exigunt crede mihi volet in suis regnare divitiis (Sen contr 1 6 5) inpotens malum est beata uxor Cum immensum pondus auri orba attulerit cum pecunia arcas nostras oneravit quid aliud quam beati serviemus (Sen contr 1 6 7) e il pretesto di un ripudio da parte di un padre ardens per il rifiuto del figlio di sposare unrsquoorfana ricca61 Il confronto con alcuni passi dellrsquoopera menandrea62 non lascia dubbi sulla matrice comica di questo soggetto che dal teatro evidentemente passava alle declamazioni divenendo caso giuridico ma il tema era affrontato esclusivamente nelle digressioni e non possedeva mai uno statuto autonomo

Da quanto si egrave detto finora si puograve ragionevolmente ipotizzare che il tema dello ψόγοςἐπαίνος γαμικῶν non fosse estraneo alle scuole di retorica e che la sua trattazione contemplasse anche valutazioni di carattere economico seb-bene queste fossero marginali rispetto alle considerazioni morali relative alla ricaduta pubblica ed ai vantaggi o svantaggi che il vincolo nuziale comporta-

60 Paoli 1943 19-29 spiega come nelle commedie latine venga trasposta e tra-visata una tipica situazione configurata nel diritto attico quella dellrsquoepikleros lrsquoorfa-na che costituiva la fortuna per il collaterale prossimiore lrsquounico che avesse il diritto di sposarla in quanto erede di tutto il patrimonio paterno Nella palliata romana (Caec ploc frr 142 ss e 158 ss R3 = Gell 2 23 9-13) essa diviene uxor dotata condizione ben diversa non potendosi paragonare lrsquointero patrimonio ad una dote per quanto ingente Per gli opportuni riferimenti al diritto greco rimando senzrsquoaltro allrsquoesauriente contributo di Belardinelli 1998 269 n 15 e 17 per il ruolo di questa figura nella commedia greca cf infra p 302

61 Sen contr 1 6 Quint decl 376 Nelle declamazioni di Seneca e Quintiliano laddove il ripudio del figlio egrave giustificato con il rifiuto da parte di questo di sposare unrsquoorba il termine acquista il significato generico di lsquoorfanarsquo lsquosenza sostegnorsquo e non quello di epikleros (erede unica) per quanto le declamazioni latine prendano spunto dalle commedie greche in cui questa figura era topica a Roma essa non trovava corri-spondenza giuridica Lrsquoorba dives egrave dunque la donna che costituisce il buon partito percheacute semplicemente ricca e non unica erede (Paoli 1943 24-27)

62 Cf infra p 303

299Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

va per lo sviluppo civileSe dunque occorre ricercare altrove lrsquoispirazione prima dellrsquoepigramma

22 maggiore egrave invece il debito che il componimento ha nei confronti della tecnica argomentativa Lrsquoepigramma infatti sembrerebbe rielaborare spunti provenienti dalla commedia secondo una struttura retorica si configurereb-be dunque come una sorta di progymnasma poetico e una dura satira miso-gina contro il vincolo matrimoniale63

Non deve stupire lrsquoapplicazione di schemi retorici a forme poetiche que-sto epigramma infatti non egrave un unicum nel suo genere Sia lrsquoIppolito euripi-deo (vv 88-120) che la Phaedra senecana (vv 435-482) contengono theseis in versi pro e contro il matrimonio il discorso di Anna rivolto a Didone per convincerla a cedere alla passione (Aen 4 31-53) egrave una suasoria e soprattut-to la sesta satira di Giovenale ricalca in forma piugrave estesa i medesimi moduli argomentativi64 infine Stanley F Bonner ha ampiamente dimostrato come Ovidio negli Amores e nelle Metamorfosi subisca lrsquoinfluenza della suasoria65 Del resto questo non egrave il solo caso in cui esercizi che correntemente venivano praticati nelle scuole di retorica in forma prosastica in vista della pratica fo-rense avevano anche una ricaduta in ambito poetico66

Quintiliano riconduce chiaramente la thesis al genus deliberativum evidenziando che qualora vengano precisati i destinatari essa diviene una suasoria Lrsquoepigramma 22 in effetti presenta una serie di argomentazioni

63 Bellandi 2003 1-364 Il primo ad evidenziare questa matrice retorica della sesta satira di Giovenale

egrave stato De Decker 1913 19 seguito da Braund 1992 78-81 Bellandi 2003 1-2 Watson 2008 275

65 Bonner 1949 149-152 ulteriori esempi sono contenuti in Laguna 1994 267-268 che dimostra lrsquoappartenenza al genus di Stat silv 1 2 161-200 sulla base di unrsquoaccurata analisi strutturale Lrsquoautore inoltre si spinge oltre postulando la teo-rizzazione retorica della thesis a partire dal corpus letterario preesistente (p 267) Per unrsquoapplicazione dello schema proginnasmatico allrsquointerno di una argomentazione omiletica di S Basilio cf Valdeacutes Garciacutea 2007 701-709

66 Basti ricordare lrsquoosservazione fatta da Quintiliano a proposito dellrsquoesercizio del-la prosopopea (che nel curriculum configurato da Quintiliano egrave bene qui ricordarlo egrave collocato allrsquointerno della trattazione della suasoria) del quale mette in rilievo lrsquoutilitagrave anche per i futuri poeti (Quint inst 3 8 49) Nei papiri del resto lrsquoesercizio dellrsquoeto-peaprosopopea comunemente trattato nei manuali di retorica come un esercizio in prosa risulta essere stato praticato a scuola anche in versi cf Fernaacutendez Delgado 1994 299-305 piugrave in generale per gli esercizi scolastici di trascrizione e di composizio-ne in versi cf Cribiore 1996 204-253 e 259-262 Pordomingo 2001 707-720

300 FR Nocchi

incalzanti che mirano a dissuadere Zoilo dal prender moglie cui segue una conclusione secondo lo schema previsto dai trattati di retorica Egrave evidente dunque la presenza della finalitagrave persuasiva e delle procedure tipiche del ge-nus In particolare ricorrono nel componimento anche i loci che venivano impiegati per il biasimo o per lrsquoelogio di una determinata circostanza nel discorso deliberativo infatti la decisione veniva presa attraverso una disa-mina precisa dei cosiddetti τελικὰ κεφάλαια67 i principi del sommo bene per cui lrsquointerlocutore era guidato nella scelta in base a ciograve che per lui era conveniente giusto opportuno Nellrsquoepigramma bobbiese prevalgono le considerazioni di opportunitagrave La tractatio include precisamente quattro ar-gomentazioni tre incentrate sul fattore economico ed una sulle attrattive femminili tutte collegate da anafora (si) e variatio (nisi) Sebbene il poeta ricerchi chiaramente un certo equilibrio nella distribuzione della materia at-tribuendo a ciascuna argomentazione un distico in forma sentenziosa lrsquoim-pressione complessiva egrave di una disarmonica ripartizione in cui prevalgono chiaramente le considerazioni patrimoniali e la requisitoria contro le donne belle ed infedeli non ha un equivalente capovolgimento

In realtagrave il poeta bobbiese non fa altro che applicare un metodo impara-to a scuola rielabora materiali comici gli stessi testimoniati nelle antologie papiracee sulla base di schemi retorici ma in questo caso sceglie la forma poetica non diversamente da quanto avviene nellrsquoepigramma 36 Anche in questo caso infatti come ho chiarito altrove68 il poeta compone unrsquoetopea epistolare in versi servendosi delle proprie reminiscenze ovidiane ed impie-gando strumenti retorici solitamente applicati in prosa Si tratta di un lusus poetico caro ai poeti tardo antichi che si compiacciono di mettere alla prova le proprie competenze letterarie sulla base di schemi appresi in giovinezza

Allrsquointerno della silloge il tema relativo al coniugium ritorna in due epi-grammata longa il 25 e 26 che insieme ricalcano i moduli di una thesis in utramque partem Si tratta di due traduzioni tratte rispettivamente da Po-sidippo e Metrodoro69 in cui sono presentati due atteggiamenti antitetici nei confronti della vita uno piugrave pessimista lrsquoaltro possibilista In questi due componimenti sono discussi numerosi argumenta tipici non solo delle diatri-be ma anche delle theseis retoriche ad esempio la quaestio relativa allrsquooppor-

67 Aphthon RhG X p 42 8-10 Rabe = p 152 Patillon68 Cf Nocchi 201269 Rispettivamente AP 9 359 e 9 360

301Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

tunitagrave di avere figli (25 11-12 26 17-18) al pericolo comportato dai viaggi in mare (25 4 26 4) alla convenienza di intraprendere la carriera militare (25 7-8 26 9-10) o politica (25 1-2 26 1-2)70 Quanto al vincolo matri-moniale tornano temi giagrave diffusamente incontrati nelle theseis di Libanio e Aftonio ovvero il timore di perdere la serenitagrave a causa dei crucci di una vita matrimoniale (25 9) e le capacitagrave manageriali della donna (26 11-12) La mia impressione egrave che nella scelta degli epigrammi il presunto compilatore della silloge si sia fatto influenzare soprattutto dalle memorie scolastiche e che abbia selezionato quei componimenti che nella struttura e nei temi gli erano familiari per formazione71

I temi comiciSe la struttura dellrsquoepigramma egrave dunque retorica il contenuto sembra richia-mare fondamentalmente la trattazione del tema operata dal genere comico-epigrammatico in cui il motivo economico egrave preponderante

Il componimento egrave strutturato soprattutto nella prima parte secondo una successione chiaramente ponderata il poeta infatti prende in considerazione tutte le combinazioni relative ai rapporti economici fra coniugi partendo ov-viamente dalla prospettiva maschile Lo schema egrave pressappoco questo

I distico = povero + poveraII distico = povero + riccaIII distico = ricco + povera

Il modello greco a cui il poeta bobbiese si ispira egrave stato identificato da Wolfgang Speyer72 in Anassandride insigne rappresentante della Mese che fra i suoi frammenti annovera anche un lungo brano dalle evidenti consonan-ze con il nostro epigramma

Ὅστις γαμεῖν βουλεύετrsquo οὐ βουλεύεταιὀρθῶς διότι βουλεύεται χοὔτω γαμεῖ

70 Theon RhG II p 120 15-16 Spengel = p 82 Patillon Aphthon RhG X p 41 17-18 Rabe = p 152 Patillon

71 Per ulteriori riferimenti ai temi scolastici contenuti nella raccolta cf Nocchi 2012

72 Speyer 1963 23

302 FR Nocchi

Πολλῶν κακῶν γάρ ἐστιν ἀρχὴ τῷ βίῳἬ γὰρ πένης ὢν τὴν γυναῖκα χρήματαλαβὼν ἔχει δέσποιναν οὐ γυναῖκrsquo ἔτιἧς ἐστι δοῦλος καὶ πένης ἢν δrsquo αὖ λάβῃμηδὲν φερομένην δοῦλος αὐτὸς γίνεταιδεῖ γὰρ τὸ λοιπὸν ἀνθrsquo ἑνὸς τρέφειν δύοἈλλrsquo ἔλαβεν αἰσχράν οὐ βιωτόν ἐστrsquo ἔτιοὐδrsquo εἴσοδος τὸ παράπαν εἰς τὴν οἰκίανἈλλrsquo ἔλαβεν ὡραίαν τις οὐδὲν γίνεταιμᾶλλόν τι τοῦ γήμαντος ἢ τῶν γειτόνωνὥστrsquo οὐδαμῶς κακοῦ γrsquo ἁμαρτεῖν γίνεται73

Nonostante lrsquoindiscutibile corrispondenza tematica fra i due testi risul-tano notevoli le differenze che rivelano il sottile sforzo di rielaborazione da parte del poeta in particolare il maggior risalto attribuito nellrsquoepigramma bobbiese alla struttura argomentativa Giagrave dal primo distico infatti il gioco paranomastico ottenuto con lrsquoanafora del nome Zoilo il poliptoto paupe-rie pauperiem il richiamo di suoni fra egenam iunges conferisce ai versi una certa coesione ed efficacia Ogni distico inoltre egrave costruito in maniera analoga nellrsquoesametro viene introdotta la protasi con anafora della particella ipotetica e nel pentametro sono immancabilmente presentate le conseguenze nefaste delle scelte I primi tre esametri in particolare si chiudono con un riferimento alla donna che qualifica la sua condizione economica Inoltre nellrsquoepigramma lrsquoultimo distico enuncia perentoriamente la conclusione sca-turita dalle considerazioni precedenti che nel frammento di Anassandride viene anticipata perdendo di incisivitagrave Il componimento bobbiese quindi mostra una proporzione simmetrica che farebbe pensare ad uno schema pre-costituito nel quale il poeta inserisce una serie di motivi topici

Le prime due eventualitagrave contemplate in epigr Bob 22 si riferiscono alla condizione svantaggiosa del marito povero sia nel caso che questi si unisca ad una donna di condizione analoga sia che sposi una ricca Si tratta di un tema frequente soprattutto nella commedia greco-latina e nellrsquoepigrammatica

In particolare lrsquoidea che la donna ricca proprio in virtugrave delle sue possibili-tagrave economiche sia viziata e prepotente e tiranneggi il marito contravvenendo cosigrave allrsquoidea tradizionale della supremazia maschile nel coniugium egrave un luogo comune soprattutto della commedia di mezzo e menandrea quindi ereditato

73 Anaxandr fr 53 K-A = Stob 4 22b 28 p 513 Hense

303Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ed adattato da quella ceciliana74 plautina75 e terenziana76 a noi sono giunti alcuni titoli relativi alla figura dellrsquoepikleros greca77 ma dai pochi frammenti superstiti si evince quale importanza questa donna avesse nello svolgimen-to della trama78 Esempio emblematico del topos egrave il ritratto menandreo del marito frustrato costretto dalla moglie ricca ereditiera a cacciare la servet-ta in cui ritorna il riferimento allrsquoepikleros dipinta come despoina che sottrae allrsquouomo i piaceri della vita79 Il motivo economico egrave riproposto con argomen-tazioni piugrave vicine a quelle dellrsquoepigramma bobbiese in un altro frammento dello stesso autore dove al tema del matrimonio vantaggioso si associa quello della perdita della libertagrave e della serenitagrave un motivo tra lrsquoaltro presente anche nellrsquoepigr Bob 47 traduzione fedele di Pallada (App Anth 3 314 nr 145)

74 Furono autori di commedie latine dal titolo Epiclerus Cecilio Stazio (fr 1-2 R3) e Turpilio (frr 1-13 R3) per il quale cf Quint inst 10 1 10 cf anche Caec ploc frr 142-147 e 158-162 R3 = Gell 2 23 9-13 (cf infra) In particolare per i frammenti di Cecilio Stazio si veda Guardigrave 1974 74-76 161-168 Sulla traduzione ceciliana di Menandro in Aulo Gellio cf Gamberale 1969 75-90

75 Plaut Aul 534-535 nam quae indotata est ea in potestate est viri dotatae mac-tant et malo et damno viros Ulteriori riferimenti testuali in Schuhmann 1977

76 Sullrsquoepidikasia (procedura legale in base a cui il parente prossimiore prendeva in affidamento lrsquoepikleros) egrave basata la trama del Phormio alle medesime leggi fanno riferimento gli Adelphoi (vv 650-659)

77 Si possono ad esempio ricordare Antifane (fr 94 K-A) Alessi (frr 78-81 K-A) Difilo (fr 40 K-A) Diodoro (fr 2 K-A) e ovviamente Menandro che sembra aver scritto addirittura due commedie su questo soggetto (sullrsquoambiguitagrave di questa notizia ed in generale sul ruolo dellrsquoepikleros nel diritto e nella commedia gre-ca cf Belardinelli 1998 264-270)

78 La rilevanza attribuita a questa figura nelle trame comiche della Mese e della Nea egrave dovuta secondo Belardinelli 1998 267 ai cambiamenti socio-economici intercorsi nel III-IV sec a C quando lrsquoistituto nato eminentemente per permettere la propagazione della stirpe (Plut Sol 20 2-5) era divenuto in forma esclusiva uno strumento di arricchimento

79 Men ploc fr 296 K-A = Gell 2 23 8 ἐπrsquo ἀμφότερα νῦν ἅτrsquo ἐπίκληρος οὖσα δή μέλλει καθευδήσειν κατείργασται μέγα καὶ περιβόητον ἔργον ἐκ τῆς οἰκίας ἐξέβαλε τὴν λυποῦσαν ἣν ἐβούλετο ἵνrsquo ἀποβλέπωσι πάντες εἰς τὸ Κρωβύλης πρόσωπον ἥ γrsquo εὔγνωστος εἶχέ με γυνή δέσποινα καὶ τὴν ὄψιν ἣν ἐκτήσατο ὄνος ἐν πιθήκοις ἐστὶ δὴ τὸ λεγόμενον Τοῦτο σιωπᾶν βούλομαι τὴν νύκτα τὴν πολλῶν κακῶν ἀρχηγόν Οἴμοι Κρωβύλην λαβεῖν ἔμrsquo ἑκκαιδεκατάλαντον ὦ θεοί γύναιον οὖσαν πήχεως Εἶτrsquo ἐστὶ τὸ φρύαγμα εἴπως ἀνυπόστατον μὰ τὸν Δία τὸν Ὀλύμπιον καὶ τὴν Ἀθηνᾶν οὐδαμῶς Παιδισκάριον θεραπευτικὸν δὲ λόγου τάχιον ἀπαγέσθω δέ τις ἢ ἄρrsquo ἀντεισαγάγοι Cf anche fr 297 K-A = Gell 2 23 11

304 FR Nocchi

Ὅταν πένης ὢν καὶ γαμεῖν τις ἑλόμενοςτὰ μετὰ γυναικὸς ἐπιδέχηται χρήματααὑτὸν δίδωσιν οὐκ ἐκείνην λαμβάνει80

Analoghe considerazioni si trovano in Alessi

Ὦ δυστυχεῖς ἡμεῖς πεπρακότεςτὴν τοῦ βίου παρρησίαν καὶ τὴν τρυφὴνγυναιξὶ δοῦλοι ζῶμεν ἀντrsquo ἐλευθέρωνἜπειτrsquo ἔχειν προῖκrsquo οὐχὶ τιμὴν πάσχομενπικράν γε καὶ μεστὴν γυναικείας χολῆςἩ τῶν γὰρ ἀνδρῶν ἐστι πρὸς ἐκείνην μέλιοἱ μέν γε συγγνώμην ἔχουσrsquo ἀδικούμενοιαὗται δrsquo ἀδικοῦσαι καὶ προσεγκαλοῦσrsquo ἔτιὧν οὐκ ἐχρῆν ἄρχουσιν ὧν δrsquo ἄρχειν ἐχρῆνἀμελοῦσιν ἐπιορκοῦσιν οὐδὲ ἓν κακὸνἔχουσι καὶ κάμνειν λέγουσrsquo ἑκάστοτε81

Dallrsquoepigrammatica greca invece potrebbero essere giunte al poeta bobbiese le suggestioni relative al tema del matrimonio fra poveri lrsquoipote-si sembrerebbe avvalorata dal largo influsso del genus registrato nellrsquointera silloge82 NellrsquoAnthologia Palatina assistiamo ad una serie di variazioni sul tema con amaro disincanto lrsquounione egrave descritta come una guerra continua a causa dagli enormi disagi dovuti allo stato di indigenza83 Spesso il proble-ma egrave risolto con stratagemmi non proprio edificanti per sbarcare il lunario

80 Men fr 802 K A = Stob 4 22d 95 p 533 Hense Sempre Menandro (fr 805 K-A = Stob 4 22f 130 p 548 Hense) paragona la donna ricca ad una punizio-ne divina e definisce chi comunemente egrave considerato felice per la grande dote uno sventurato ὅστις γυναῖκrsquo ἐπίκληρον ἐπιθυμεῖ λαβεῖν πλουτοῦσαν ἤτοι μῆνιν ἐκτίνει θεῶν ἢ βούλετrsquo ἀτυχεῖν μακάριος καλούμενος

81 Alex fr 150 K-A82 Mariotti 1962 coll 52-61 Canali ndash Nocchi 2011 11-1983 AP 11 6 πτωχοῦ ἐστι γάμος κυνέα μάχα εὐθὺ κυδοιμός λοιδορίαι πληγαί

ζημία ἔργα δίκαι lrsquoepigramma di Callictere evidenzia gli inconvenienti dellrsquounio-ne attraverso la sequenza di asindeti e omoteleuti Sul tema cf anche AP 9 442 di Agatia Scolastico e 11 388 di Lucillio in cui si aggiungono anche le difficoltagrave legate allrsquoesistenza della prole (Longo 1967 77) infine in AP 5 267 di Agatia Scolastico un epigramma in forma dialogata il matrimonio con una donna povera viene consi-derato atto di follia

305Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

il marito si fa mantenere dalla moglie costringendola alla prostituzione84 Raramente i poeti epigrammatici si pronunciano favorevolmente su un matrimonio di un uomo benestante con una donna povera85 al contrario si preferisce lrsquounione fra coniugi di pari condizione86 In effetti questo ar-gomento trova puntuale riscontro anche in ambito paremiografico87 e nei trattati filosofici in questrsquoultimo caso perograve il discorso non assume i toni della polemica tipici del genere comico ed epigrammatico ma egrave inserito in un ragionamento piugrave ampio relativo ai pericoli che possono minare il conseguimento della virtus La condizione di inferioritagrave di un marito po-vero ad esempio puograve determinare la sua acquiescenza ai tradimenti di una moglie libertina nam quid ndash ait Seneca ndash de viris pauperibus dicam quorum in nomen mariti et ad eludendas leges quae contra celibes datae sunt pars magna conducitur Quomodo potest regere more set praecipere castitatem et mariti auctoritatem tenere qui nupsit88 Lrsquoargomento finanziario perograve ne-gli scritti filosofici non assume mai la centralitagrave ricoperta negli epigrammi dellrsquoAnthologia e nella commedia89

84 AP 11 4 di Parmenione il poeta in questo epigramma insiste soprattutto sullrsquoatteggiamento compiacente del marito ignaro di qualsiasi considerazione mo-rale pur di vivere nellrsquoagio sullrsquoargomento cf Longo 1967 98 Piugrave spesso lrsquoidea del buon matrimonio viene associata a quella dellrsquounione con donne anziane ricercate soprattutto per la dote e lrsquoeventualitagrave della loro rapida dipartita mentre lrsquouomo si consola con lrsquoancella giovane (AP 11 202 adespoto) sul tema si vedano anche 11 65 di Parmenione e 11 425 adespoto Lrsquoargomento egrave ripreso in epigr Bob 23 e 24 ma era giagrave particolarmente caro a Marziale (cf 9 80 e 8 12 1-2 in cui si gioca sullrsquouso del verbo nubo riferito allrsquouomo non diversamente da Sen matr fr 29 V)

85 AP 7 648 di Leonida di Taranto86 AP 7 89 di Callimaco87 Diog Laert 1 4 8 cf Tosi 1991 nr 1442 (= Ov Her 9 32) e 1443 (= Plaut

Asin 87)88 Sen matr fr 29 V le medesime considerazioni si trovano nel pitagorico Cal-

licratida (in Stob 4 28 18 p 687 Hense) ed in Plut lib educ 13f-14a il quale perograve prospetta anche una posizione piugrave moderata consigliando di preferire sempre la virtugrave nella scelta della donna ma di godere anche della ricchezza qualora essa si aggiunga come spontaneo complemento (amat 754a-b) infine il tema egrave presente nei cristiani (Tert uxor 2 8 4 Hier epist 127 3) dove egrave inserito nella recriminato-ria sullrsquoadulterio

89 Anche nel De matrimonio di Seneca (matr fr 54 V) dove egrave presente una sintesi dei primi quattro versi dellrsquoepigramma bobbiese (pauperem alere difficile est divitem ferre tormentum) lrsquoadagio egrave posto a conclusione di un lungo ragionamento tratto dallrsquoaureolus liber di Teofrasto volto a dissuadere il sapiente dal matrimonio

306 FR Nocchi

Anche i pericoli connessi alla bellezza femminile di cui si parla nei ver-si 7-8 del nostro epigramma erano proverbiali Oltre ai versi anassandridei il poeta bobbiese avragrave avuto presente il noto detto popolare ἐὰν μὲν γήμῃς αἰσχράν ἕξεις ποινήν ἂν δὲ καλήν ἕξεις κοινήν la cui origine paremiologica egrave dimostrata dallrsquoannominatio90 Il tema tra lrsquoaltro trova un trattamento equi-valente nel mondo latino nelle Sententiae di Publilio Siro maximo periclo custoditur quod multis placet non facile serves quod multis placet91 ma ritorna anche nelle controversiae senecane sempre come locus a latere nihil in corpo-re uxoris suae plus maritus quam quilibet alienus peregrinusve cognoverit92

Lrsquoanonimo poeta del resto non si limita a rielaborare i versi di Anassan-dride ma aggiunge anche un distico del tutto innovativo che rivela la sua vo-lontagrave di romanizzare il componimento Questa scelta ha importanti risvolti anche dal punto di vista strutturale Lrsquoautore come si egrave detto incentra lrsquoepi-gramma soprattutto sul fattore economico relegando ad un ruolo marginale o tralasciando del tutto le ulteriori considerazioni contrarie al matrimonio che invece erano discusse nella fonte greca in particolare egli sostituisce il distico relativo ad una sposa poco avvenente con unrsquoulteriore valutazione patrimoniale La sua dunque non egrave una traduzione fedele come avviene per la maggior parte degli Epigrammata Bobiensia ma presenta un certo grado di originalitagrave nella delimitazione del tema e nella sua ricontestualizzazione In effetti i versi 3-4 introducono una terza alternativa allrsquoevenienza di un ma-trimonio fra due poveri o fra uxor dotata e marito indigente Lrsquoeventualitagrave egrave che un uomo ricco proverbialmente rappresentato da Lucullo e Crasso93 sposi una cliens sine re una donna nullatenente ma libera Se lrsquoipotesi fino

(nec posse quemquam libris et uxori pariter inservire) Una rivisitazione moderna del tema egrave presente in Boccaccio (Esposizioni sopra la Commedia sect 31 Corbaccio sect 247)

90 Nelle fonti il proverbio non ha unrsquoattribuzione univoca Diogene Laerzio lo attribuisce ora a Bione di Boristene (4 48) ora ad Antistene (6 3) Aulo Gellio (5 11 2) sostiene che si tratti della risposta pronunciata da Biante di Priene ad un tale che lo interrogava sullrsquoopportunitagrave di sposarsi infine Stobeo (4 22a 17 p 497 Hense) pensa sia stato formulato da un uomo in risposta a Pittaco (Grilli 1953 178 Barigazzi 1966 542-543)

91 Publil sent M 18 v 326 R F 32 v 408 R92 Sen contr 2 7 2 Il tema si iscrive allrsquointerno dellrsquoinvettiva contro la corruzio-

ne delle matrone romane Cf anche Sen contr 2 1 24 per ulteriori fonti retoriche relative al locus de saeculo cf De Decker 1913 19-29

93 In molti scrittori il suo nome egrave sinonimo di ricchezza (Cic Att 1 4 3 2 4 2 off 1 25 Sall Catil 48 5 Sen epist 119 9 dial 7 21 3)

307Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ad ora postulata di una matrice retorica del componimento egrave valida il poeta sostituirebbe il tipico exemplum mitologico presente immancabilmente in tutte le theseis scolastiche94 con due exempla storici ma per cosigrave dire assunti ormai a paradigma indiscusso della ricchezza Anche la scelta dei due per-sonaggi storicamente noti come ricchi possidenti sembra ben ponderata Lucullo e Crasso rappresentano due modi antitetici di vivere la ricchezza Plutarco li pone a confronto in piugrave di unrsquooccasione dipingendo Crasso come avido e parsimonioso Lucullo come uno sperperatore95 Resta da capire il riferimento alla cliens i lessicografi e i grammatici latini concordano nel ri-ferire il termine sia al genere maschile che a quello femminile cliens tam hic quam haec96 ma di fatto le uniche due attestazioni al femminile a noi per-venute in latino sono quelle presenti in unrsquoepistola di San Girolamo (130 6)97 ed in unrsquoepigrafe98 Troviamo invece piugrave volte attestato il sinonimo clienta soprattutto in contesto comico in particolare il termine egrave usato da Plauto99 ndash in riferimento alle fanciulle sottoposte allrsquoauctoritas di un uomo anziano per lo piugrave prostitute o schiave ndash o in Afranio cliens communis ge-

94 Ad esempio si veda Aphthon RhG X p 43 7 Rabe = p 153 Patillon Lib progymn VIII pp 551-552 Foerster

95 Plutarco accomuna i due personaggi in un passo in cui Catone rimprovera aspramente il ricco gaudente lsquoοὐ παύσῃrsquo ἔφη lsquoσὺ πλουτῶν μὲν ὡς Κράσσος ζῶν δrsquo ὡς Λεύκολλος λέγων δrsquo ὡς Κάτωνrsquo (Plut Luc 40 3) ma il confronto risulta evidente anche dalla descrizione dei banchetti (Plut Luc 40 1 νεόπλουτα δrsquo ἦν τοῦ Λευκόλλου τὰ δεῖπνα τὰ καθrsquo ἡμέραν οὐ μόνον στρωμναῖς ἁλουργέσι καὶ διαλίθοις ἐκπώμασι καὶ χοροῖς καὶ ἀκροάμασιν ἐπεισοδίοις ἀλλrsquo ὄψων τε παντοδαπῶν καὶ πεμμάτων περιττῶς διαπεπονημένων παρασκευαῖς ζηλωτὸν ἀνελευθέροις ποιοῦντος ἑαυτόν Cras 3 1 ἐν δὲ τοῖς δείπνοις ἡ μὲν κλῆσις ἦν ὡς τὰ πολλὰ δημοτικὴ καὶ λαώδης ἡ δrsquo εὐτέλεια τὴν καθαριότητα καὶ φιλοφροσύνην ἡδίονα τοῦ πολυτελοῦς εἶχε) e delle ville (Luc 39 2 εἰς παιδιὰν γὰρ ἔγωγε τίθεμαι καὶ οἰκοδομὰς πολυτελεῖς καὶ κατασκευὰς περιπάτων καὶ λουτρῶν καὶ ἔτι μᾶλλον γραφὰς καὶ ἀνδριάντας καὶ τὴν περὶ ταύτας τὰς τέχνας σπουδήν ἃς ἐκεῖνος συνῆγε μεγάλοις ἀναλώμασιν εἰς ταῦτα τῷ πλούτῳ ῥύδην καταχρώμενος ὃν ἠθροίκει πολὺν καὶ λαμπρὸν ἀπὸ τῶν στρατειῶν ὅπου καὶ νῦν ἐπίδοσιν τοιαύτην τῆς τρυφῆς ἐχούσης οἱ Λευκολλιανοὶ κῆποι τῶν βασιλικῶν ἐν τοῖς πολυτελεστάτοις ἀριθμοῦνται Cras 2 6 τοσούτους δὲ κεκτημένος τεχνίτας οὐδὲν ᾠκοδόμησεν αὐτὸς ἢ τὴν ἰδίαν οἰκίαν ἀλλrsquo ἔλεγε τοὺς φιλοικοδόμους αὐτοὺς ὑφrsquo ἑαυτῶν καταλύεσθαι χωρὶς ἀνταγωνιστῶν)

96 Caper gramm VII 108 16 Keil97 Hier epist 130 698 CIL VI 3442 Sagitti Memoriae Corneliae Musae clienti carissimae piissimae

feminae quae vixit ann XVIII m VIIII d XVIIII Verus evoc Aug99 Fest p 53 L clientam pro cliente Plautus dixit

308 FR Nocchi

neris est invenimus tamen et clientam apud Afranium in Pompa lsquointerim tua clientarsquo 100 Si tratta evidentemente di un uso traslato del termine il cliens infatti egrave giuridicamente libero ma si pone sotto la tutela di un uomo potente per riceverne la protezione101 ed egrave a questo tipo di rapporto che allude il vec-chio Damone quando nella Rudens102 si vanta di essere divenuto il paladino di due belle ragazze (clientas) sfuggite ad un lenone le stesse che poco prima apostrofa come mulierculae termine dalle evidenti implicazioni dispregiati-ve allo stesso modo va inteso il termine clienta riferito alla meretrix adules- cens del Miles gloriosus che il vecchio Periplectomeno afferma di possedere Egli infatti puograve costringerla a prestarsi come avvenente corteggiatrice del soldato protagonista della piegravece solo in quanto sottoposta alla propria po-testas103 Egrave altamente probabile che anche nellrsquoepigramma bobbiese il poeta non alluda specificamente allrsquoistituto giuridico della clientela ma impieghi il termine in senso traslato per indicare una donna povera che per necessitagrave si pone sotto la protezione di un uomo ricco come farebbe un vero cliens Ciograve che mi sembra interessante perograve egrave che la situazione anche in questo caso sembra tratta da un contesto comico coerentemente con la scelta di fondo operata dal poeta bobbiese Rilevante egrave anche lrsquouso ossimorico della iunctura pannosae nobilitatis lrsquoattributo pannosus inteso come qui nel senso di lsquove-stito di straccirsquo si trova soprattutto in epoca tarda negli scrittori cristiani104 ma compare giagrave in Seneca ed in Apuleio Anche in questo caso il termine va inteso in senso traslato come lsquopoverorsquo i figli nati da questo matrimonio non possono che essere degli straccioni in quanto nati e allevati da madre povera che finisce per depauperare il patrimonio del marito non avendo contribuito ad incrementarlo con la sua dote

La matrice scolastica dellrsquoepigramma bobbiese si manifesta dunque sot-to molteplici forme nellrsquoesercizio traduttivo nel rispetto dello schema reto-rico ed anche nella rielaborazione delle fonti drammatiche Nonostante la

100 Char gramm I 100 16 Keil Il termine egrave attestato anche una sola volta in Orazio (carm 2 18 8) come sinonimo di ancilla e in Frontone (p 32 18 N) con la stessa accezione

101 Per la condizione dei clientes si vedano Dion 2 9 2 ss Cic rep 2 9 16 Plut Rom 13 5 Fest p 262 L per unrsquointeressante ipotesi sulla nascita dellrsquoistituto cf Franciosi 1986 271-281

102 Plaut Rud 893103 Plaut arg Mil II 13 Mil 789104 Cf ThlL X 1 s v pannosus 230 63-231 30 (Hodges)

309Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

notorietagrave del tema perograve il poeta consegue un certo grado di originalitagrave nella trasposizione dallo schema metrico della commedia alla forma epigrammati-ca del distico ed introducendo nella serrata tractatio lrsquoistituto della clientela tipicamente romano

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Venuste Noster Abstract

Gabriele Burzacchini Asclepiade tra Alceo e CatulloThis paper analyses in the light of recent studies a clear case of aemulatio or imitatio cum variatione namely the intertextual relation between Alcaeus fr 346 V and Asclepiades 16 G-P (= AP 1250) as well as the precise allusion of Catullus 5 5f which most probably draws inspiration from the Samian epigrammatist (brevis lux ~ δάκτυλος ἀώς nox est perpetua una dormienda ~ τὴν μακρὰν νύκτrsquo ἀναπαυσόμεθα) even though the inner meaning of the Catullian poem is completely different

Albio Cesare Cassio Lrsquoeroe Lakedaimon e gli onori funebri per i re di Spar-ta (orac ap Herodot 7 220 = nr 100 Parke-Wormell)

This note deals with line 4 of the oracle transmitted by Herodotus 7220 πενθήσει βασιλῆ φθίμενον Λακεδαίμονος οὖρος It is argued that Λακεδαίμονος οὖρος is unlikely to refer to the city of Sparta as the lsquobulwark of Lacedaemonrsquo as Stein and Parke amp Wormell maintained This expression means as Macan saw in 1908 lsquothe boundary of the hero Lacedaemonrsquo while πενθήσει certainly refers to the compulsory mourning imposed by the Spartans upon the peri- oikoi and the helots when a Spartan king died

Massimo Di Marco Detorsio di glosse omeriche solecismi presunti puns bi-linguistici in Ammiano (AP 11 16 146 180)

This paper offers a new interpretation of three epigrams of Ammianos In AP 11 16 the use of the Homeric gloss ἐγχεσίμωρος implies a malicious metapoiesis of a Lucilliosrsquo verse The meaning of AP 11146 is paradoxical the orator Flaccus is sure he will improve his Greek after a stay in Cyprus (the soloecismsrsquo home) It will be also proved as wrong the common reading of AP 11 180 νώναις as a bilingual pun

718 Venuste Noster

Lucio Ceccarelli La costruzione del distico elegiaco latino il rapporto tra primo emistichio dellrsquoesametro e primo emistichio del pentametro

This study proposes to verify whether in the latin elegiac distich it might be possible to recognize a mutual influence between hexameter and pentam-eter as far as the realization of the metric scheme is concerned The test con-ducted on a corpus comprehending almost all the latin elegiac distichs from Catullus to Venantius Fortunatus suggests a substantially negative answer

Marco Filippi Alcune osservazioni su Acc arm iud fr III R3 vv 148-149Acc arm iud 148-149 is quoted from Macrobius as a model of Verg Aen 10 449-450 with which it shows a clear similarity of context The fragment has a proverbial character (lsquowho fights a brave enemy even if is won obtains anyway a great honourrsquo) and the theme has obtained a great fortune in suc-ceeding literature After an attempt at reconstructing the tragic context we can suppose that the fragment does not contain an expression of modesty but it is a part of a provocative context

Alfredo Mario Morelli Lrsquouno e il molteplice su Catull 5 In Catull 5 the author cleverly works out two ancient topoi (lsquoletrsquos love be-cause the nightdeath is comingrsquo lsquokisses are the joy of loversrsquo) gaining a well balanced structure of the poem In comparison with contemporary Graeco-Roman poetry (erotic epigrams ndash such as Philod AP 9 570 ndash the Epitaph of Bion) both themes are handled with a remarkable taste for originality especially in their lsquonumericalrsquo aspects in order to put special emphasis on the basic contrast between nox una and basia mille

Maria Silvana Celentano I ritmi e i numeri della vita nella poesia antica lrsquoelogio lrsquoamore il sorriso

This paper briefly discusses a few Greek and Latin poetical texts (Prop 3 22 17-22 and 39-42 Ov ars 1 55-66 Philod AP 5 13 Catull 5 and 7 Mart 6 34) in order to highlight how the different numerical notations that they contain are able to emphasize different aims as eg expressing admiration praise love or parody

Giuseppe Aricograve Huic aliud mercedis erit (Verg ecl 6 26)The salacious allusion present in the words of Silenus in the sixth eclogue of Virgil comes from a motif of the Greek dramatic poetry (especially Aris-tophanes Eccles 1045ff) However Virgil rewrites it more elegantly thus

719Abstract

easing the obscenity of the witty remark at the same he time makes it more expressive by emphasizing the concept of the exchange

Mario De Nonno Cui non risere parentesThe old textual problem in Vergil Bucolics 4 62f (divergence between the text as transmitted by Vergilrsquos manuscripts and commented by Servius and the text as quoted by Quintilian inst 9 3 8) is examined anew The argu-ments of the supporters of Quintilianrsquos text (as emended by Politian and Bonnell) are scrutinized and criticized New intertextual links are pointed to suggesting that after all the Vergilian paradosis (cui non risere parentes) was already echoed in Horacersquos Ars

Giuseppe La Bua Audes fatidicum verbis fallere velle deum (Ov fast 2 261-2) lrsquoironia del logos nei Fasti di Ovidio

Recent scholarship on Ovidrsquos elegiac calendar-poem has drawn attention to the political significance of the poetrsquos equivocal approach to the controversial topic of the libertas linguae This paper reads the poetrsquos playful manipulation of the multiple contradictory aspects of logos in literary terms focusing on the sophisti-cated irony inherent in the creation of figures of skilled speakers (Numa Egeria Anna Perenna the merchant) able to overcome superior opponents through fal-lacious ambiguous words and emphasizing the role played by a modern exuber-ant use of lingua in the civilization process of the Augustan Rome

Piergiorgio Parroni Qualche riflessione sul testo della lettera 56 di SenecaThe Reynoldrsquos text of Sen ep 56 may occasionally be improved the incom-prehensible hac (1) is perhaps a copyistrsquos mistake for hunc in v 4 abducit of P2 is more suitable than adducit (cett) and to the surprising essedas (femi-nine) wrongly defended by Axelson must be preferred Buechelerrsquos raedas or Heraeusrsquo et raedas (eredas p) P2 is a good witness also in 5 f (inhibet P2 exhi-bet cett) instead of obirata (9) an evident nonsense the conjectural obruta (obrata p) gives an excellent meaning

Matteo Massaro Poesia per ignobiles epigrammi sepolcrali da un colomba-rio urbano di etagrave giulio-claudia

Latin epigraphy from urban columbaria replaces the higher literature with several anonymous but valuable poems for lower class people collectively buried thereTwo of such fair poems from the monumentum familiae Sta-tiliorum (I1 cent AD) both elegiac and flawless are here selected and care-

720 Venuste Noster

fully commented upon CE 1001 dedicated by a slave to a fellow slave CE 1030 for an unnamed wife who praises herself for having died in the arms (and tears) of her deeply loving man Many thoughts images or expressions are noticed and surveyed in verbal and conceptual comparison with literary andor epigraphic texts

Carlo Di Giovine I precetti di Quintiliano sullo stilus (inst 10 3) note di esegesi e di critica testuale

In inst 10 3 Quintilian offers his precepts for a good writing (stilus) which is introductory to good speaking (dicere) This chapter of book X of the Institutio oratoria involves a lot of interesting questions of exegesis of style and of textual criticism This paper examines and tries to give an answer to some of these questions

Alessandro Fusi Note testuali ed esegetiche a Marziale (2 24 4 42 9 80 10 35 11 87)

In Martial 2 24 the first four verses should not be ascribed to the persona poetae as in almost all modern editions but to the Candidus addressed in v 6 In 4 42 the last but one verse is to be ascribed to the ego loquens In 9 80 the much debated expression uxorem pascit in v 2 has no sexual over-tones as most critics take for granted uxor is to be taken as a metonymy for uxoris patrimonium and the expression means that Gellius feeds himself with his wifersquos goods In 10 35 v 8 should be read with β variant sed castos docet et pios amores because of its intertextual link with Catull 16 5 In 11 87 2 nata (γ) is to be preferred to nota (β) accepted by all editors because that variant restores an idiomatic use and is clearly a lectio difficilior It is also strenghtened by the intertextual relation with Propertius 2 25 which shows a comic degradation of the elegiac love put into effect by Martial

Francesca Romana Nocchi Il motivo dellrsquoan uxor ducenda fra poesia reto-rica e filosofia Epigr Bob 22 Sp

The theme for the an uxor ducenda notwithstanding its wide diffusion was in antiquity differentiated in rhetorical philosophical and literary fields so much so as to postulate a genre specialization in each field The anonymous poet of epigr Bob 22 achieves a certain originality by realizing a true mingling of genres In fact he encompasses the satirical pungent vein of the comic genre within the typical structure of suasoria Moreover both the topic choice and the use of rhetorical schemes in poetic forms seem to have scholastic reminiscence

721Abstract

Valeria Capelli Gerolamo e le citazioni dellrsquoAntico nel Nuovo Testamento testimonianze di tradizione indiretta

Jerome often discusses the literal discrepancy between some passages of the Old Testament and their citation in the New Testament also turning his at-tention to cases already pointed out by Porphyry and Julian The examina-tion of his principal statements about this subject makes it possible to infer that he has not a constant attitude in relation to this problem and that there are many differences among what he asserts in the prefaces to his biblical translations in epist 57 and in his exegetical treatises

Edoardo Bona Appunti di lettura della Praefatio in Euangelio di Gerolamo (con un occhio allrsquoepistolario Gerolamo-Agostino)

A new reading of Preafatio in Euangelio allows a better understanding of Jeromersquos philological attitude in approaching the Scriptures Particularly noteworthy is the use of indirect sources (translations and canones Eusebii) for the constitution of the biblical text Moreover Augustinersquos use of indirect sources in his epist 28 could be a reminescence of this Praefatio

Carla Lo Cicero Audi Iuliane Echi della polemica contro Giuliano drsquoEcla-no nelle glosse marginali del Vat Reg Lat 141

Four glosses of Vat Reg Lat 141 in margin to texts of Gregory of Nazianzus and Basil of Caesarea (translated in Latin by Rufinus of Aquileia) present polemic remarks about Julian of Eclanum The analysis performed proves that the marginal annotations derive from a late antique manuscript and that they were probably written by a reader of the Augustinersquos circle The glosses witness the constant work of lsquotalking to the textsrsquo which is a typical feature in manuscripts of the late Antiquity

Luca Paretti Cuochi pasticceri e centoni Sulle tracce di una lsquoletteratura dei Saturnalirsquo

This study proposes a new interpretation of the first fragmentary cento of the codex Salmasianus the so-called De panificio instead of a simple description of bread-making this should be seen as a scene of preparing crumpets or pancakes during the festival of Saturnalia In this regard it is discussed an examination of the literary evidence about two relevant char-acters of the feast the cocus (cook) and the pistor (confectioner) Then the author proposes a partial review of the literary production peculiar to the Saturnalia especially pointing out anonymous and secondary texts

722 Venuste Noster

Franca Ela Consolino Echi pagani e cristiani nellrsquoepitafio del vescovo Vit-tore Per unrsquoesegesi di Ennodio carm 2 95 (215 V)

The paper provides a commentary of Ennod carm 2 95 detecting the pres-ence of hypotexts such as the apotheosis of Daphnis in Vergil that of Lucan in Stace and the representations given by Lucan and Prudentius of Pompeius and the virgin Agnes seeing from heaven the earth In order to explain the obscurity of some expressions previous opinions are discussed and solutions proposed bringing fresh evidence wherever it is possible A totally new inter-pretation is offered for the last two verses of the poem

Salvatore Monda Gellio Noctes Atticae 12 6 e lrsquoantico nome latino degli aenigmata

In the book XII of Noctes Atticae the VI chapter is devoted to riddles The source of the passage is Varrorsquos De sermone Latino ad Marcellus from which Gellius quotes the famous riddle of the god Terminus At the beginning Gellius remembers the old latin word for lsquoriddlersquo scirpus (lit lsquobasket-rushrsquo lsquoknotrsquo) My aim is to suggest that scirpus is a calque on γρῖφος but the mean-ing of lsquoriddlersquo is made up by Gelliusrsquo source

Michela Rosellini Nellrsquoofficina di Prisciano (con un omaggio a Menandro) This paper analyses two extracts from Priscianrsquos Idiomata namely GL III 338 21-341 24 and III 291 11-292 21 in order to reconstruct by comparing lessons in extant manuscripts the archetype text and to investigate Priscianrsquos working methods The archetype text reveals in these extracts a characteristic of Priscianrsquos text and in particular of the Idiomata section in its original form i e that it was non perfectly finished the lemmas and quotations being not properly selected and organized In a third extract GL III 323 8-11 it is pos-sible to identify a fragment of Menanderrsquos Heautontimoroumenos

Luigi Munzi Dottrina prosodica e Lehrgedichte in etagrave carolingia il carme Mens tenebrosa

Poetryrsquos high prestige requires in Carolingian age elementar didactic works dealing with prosody and metrics Mens tenebrosa tumet is a peculiar Lehr-gedicht where words containing doubtful syllables (syllabae communes) are collected into a poem of just eight or nine lines to facilitate memorization this poem acquired an high grade of popularity in IX century In this paper the author presents a new critical edition ndash founded on several medieval and Renaissance manuscripts ndash supplies an exhaustive treatment of fontes

723Abstract

and loci similes provides a panorama of classical teaching in the field of syl-labae communes and tries to state precisely the chronology of this didactic tour de force (Bedersquos treatise De arte metrica settles a serviceable terminus post quem) and its authorship (Alcuinrsquos cultural milieu)

Marina Passalacqua Perlege scribe reducThe article aims to provide a picture of book trading in Carolingian society as it emerges from the lexicon the scholars of the court school used in the correspondence they entertained

Arduino Maiuri Enorme monstrum deformitagrave e difformitagrave nel mondo greco-romano

In Imperial Rome noble families used to entertain their guests by displaying de-formed creatures at their feasts the taste for the weird and the exotic went thus hand in hand This marks a turning point if compared to Greek culture which considered the freak as a divine punishment If in very ancient Rome this mindset is pretty similar (Dion Hal 2 12 1-2) during the Principate a definite change in perspective is witnessed by jurists (eg dig 1 5 14 and 50 16 135)

Marcello Salvadore La Vestale incestaDionysius of Halicarnassus Pliny the Younger and Plutarch are the sources of a detailed account of Vestalis incestarsquos punishment they say that she was sentenced to death Dionysius adds that there was no after death ritual Modern scholars generally accept what the three authors assert In this article the author surmises that the Vestalis incesta together with the parricida was not condemned to death both of them were sentenced to a particular kind of banishment from the Society

Rino Avesani Divagazioni sulla memoria di Adriano nel MedioevoIn spite of the traditional view of Adrian as a tolerant Emperor towards Chris-tians in many passiones he is oddly presented as a cruel tyrant The passio of St Eustachius and the passio of St Sapientia and of her three daughters ndash the latter also drawn on in Roswitha of Gandersheimrsquos Sapientia ndash are the best known and obviously both of them are without any historical ground It is possible that the ancient hagiographers became familiar with Adrianrsquos name thanks to the large spread of two question-and-answer dialogues both dating back prob-ably to the II or III century AD in which the protagonists are respectively Adrian and the philosopher Second and Adrian and Epictetus

724 Venuste Noster

Luca Serianni Ettore Romagnoli latinistaThis paper is concerned with the translations of classical Latin authors made by Ettore Romagnoli a scholar better known for his translations from Ancient Greek In his versions of Latin classics especially of Plautusrsquo Miles gloriosus and Horacersquos poetry Romagnoli aims at modernizing the texts by making use of idioms colloquialisms and expressive suffixes in order to make them more appealing to the general public Although Romagnoli failed in his purpose his activity as a translator of Latin classics witnesses an interesting aspect of the cultural policy of Fascism the ideology of which Romagnoli shared with firm belief

Maria-Pace Pieri LrsquoAchille surrealista di Alberto SavinioThe article focuses on the tale Achille innamorato misto con lrsquoldquoevergetardquo by Alberto Savinio in order to stress the authorrsquos special relation with classi-cal literature and in particular with old Greek miths Such a relationship requires to be verified in all its complex novelty not only by comparing the macrostructural models but also by analyzing the detailed and frequently very precise references and allusions to single parts of the ancient texts lsquo(esp to Euripidesrsquo Iphigenia in Aulis and Aeschylusrsquo Agamemnon)

Silvia Rizzo Una consonanza fra il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lam-pedusa e una lirica di Thomas Hardy

A passage of Tomasirsquos Gattopardo shows similarities to Thomas Hardyrsquos lyric A Two-yearsrsquo Idyll (Late lyrics and earlier London 1922) Did Tomasi read it It cannot be demonstrated with absolute certainty but there is some evi-dence in favour of this hypothesis

Giorgio Bernardi-Perini laquoMy hedge-schoolmaster Virgilraquo Dallrsquolsquoegloga messianicarsquo alla Bann Valley Eclogue

The Bann Valley Eclogue written by Seamus Heaney on the eve of the new millennium in the wake of Virgilrsquos fourth Eclogue is a major evidence of Man-tuanrsquos great influence on the Irish poet who deserved the Nobel Prize 1995

Tullio De Mauro Latinum est non flectiturIn contemporary Italian many Latin expressions eg lectio magistralis are employed as invariant multilexeme words in spite of ancient Latin grammar

  • Titelei
  • Venuste Noster_16_Nocchi
  • Venuste Noster_34_Abstract
Page 15: Il motivo dell'an uxor ducenda fra poesia, retorica e filosofia: Epigr. Bob. 22 Sp., in M. Passalacqua, M. De Nonno, A.M. Morelli (a cura di), Venuste noster, Hildesheim -Zuric-New

293Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

lsquoprogrammirsquo38 scolastici e la ricorrenza costante di certi autori e generi lette-rari soprattutto drammatici quali repertori utili lsquoa temarsquo39 Ma occorre anche notare che laddove nei frammenti papiracei considerati si parli espressamen-te di matrimonio si fa per lo piugrave riferimento alle qualitagrave o ai difetti fem-minili considerati nella dimensione dellrsquooikos lrsquounica che venga riconosciuta alle donne ed in cui loro stesse si identifichino secondo un topos piuttosto diffuso ma non si accenna mai a considerazioni di carattere economico Se si passa poi ad analizzare lrsquoapplicazione di questi temi nelle theseis scolastiche si nota un puntuale riscontro dei materiali

I soggetti di questo progymnasma rimasero invariati fino alla tarda anti-chitagrave come dimostra il confronto fra gli argomenti elencati nel trattato di Elio Teone nel I sec d C e quelli proposti da Nicolao nel V sec d C40 in forma semplice (egrave bene avere figli egrave opportuno che un saggio si impegni nel-la vita politica) o nella tipica formulazione comparativa (egrave meglio la vita in campagna o in cittagrave egrave piugrave meritevole il soldato o lrsquoavvocato) In particolare il tema relativo al prender moglie faceva specificamente parte delle theseis praktikai che trattavano argomenti dalle forti implicazioni concrete distinte

38 Si puograve senzrsquoaltro concordare con Stramaglia 2010 112-113 riguardo allrsquoipotesi che nellrsquoantichitagrave non esistessero neacute programmi neacute metodi drsquoinsegna-mento universalmente validi ma semplicemente laquoroutinesraquo piugrave diffuse di altre per cui anche la scelta di un tema da discutere piuttosto che un altro era affidata alle preferenze del maestro

39 A questa categoria doveva appartenere anche lrsquoantologia del II sec a C edita da Barns 1950 126-163 (MP3 1574 = LDAB 1055) uno gnomologio contenente passi tratti da Anassimene Euripide Demostene Menandro e Teofrasto sul tema della tyche anche in questo caso dunque la maggior parte dei passi egrave desunta da testi drammatici Fra le varie ipotesi formulate Pordomingo 2010 56 non esclude che lrsquoantologia potesse essere utilizzata da un maestro probabilmente come repertorio da cui attingere materiali per le sue esercitazioni proginnasmatiche Per una diversa ipotesi cf Messeri 2004 353-356 Ulteriori antologie tematiche sono elencate in Pordomingo 2010 57 n 63

40 Seguendo lo schema proposto da Bonner 1949 3-4 (corredato di tutti gli opportuni riferimenti alle fonti) si puograve efficacemente sintetizzare la ricchissima va-rietagrave di temi delle quaestiones infinitae in cinque categorie 1) quaestiones relative allrsquouniverso e alla sua costituzione (il mondo egrave governato dalla Provvidenza) 2) origine delle leggi e amministrazione dello Stato (il diritto ha origine naturale) 3) doveri e diritti sociali (egrave bene sposarsi egrave giusto impegnarsi nella vita politica) 4) temi etici (la virtugrave egrave fine a se stessa) 5) questioni di vita quotidiana (ci si deve occupare di filosofia o di retorica)

294 FR Nocchi

da Teone da quelle theoretikai ovvero finalizzate esclusivamente al sapere comunemente attribuite ai filosofi41

Lo Pseudo Dioniso nel III-IV sec d C precisa che nelle theseis scolasti-che questo soggetto era discusso preferenzialmente rispetto ad altri42 ed in effetti nei trattatisti di retorica greca ritorna immancabilmente fra i temi pro-posti per le esercitazioni progimnasmatiche43 Ne possediamo tre esemplifi-cazioni44 tutte sviluppate secondo moduli fissi e che presentano le medesime argomentazioni supportate da ragioni di carattere moralistico e civile in cui egrave evidente lrsquointento educativo45 nessuna allusione invece ai temi economi-ci tipici come vedremo della trattazione letteraria del tema Una sola volta Libanio accenna alla possibilitagrave sia per il povero che per il ricco di accrescere il proprio patrimonio con le nozze ma il discorso egrave inserito in un contesto in cui si esaltano i vantaggi che derivano dalla reciproca collaborazione fra i coniugi46 Fra i topoi discussi invece ricorre costantemente lrsquoorigine divina dellrsquoistituzione il matrimonio come prima cellula della societagrave e strumen-to di edificazione morale la procreazione quale elemento fondamentale per la continuitagrave della specie e fonte di riconoscimento pubblico la donna come consolatrice delle preoccupazioni quotidiane e sagace amministratri-ce dei beni familiari Non egrave un caso probabilmente che il riferimento alle

41 Theon RhG II p 121 6-14 Spengel = pp 83-84 Patillon Herm RhG II p 25 3-12 Rabe Aphthon RhG X p 41 15-21 Rabe = p 152 Patillon

42 [Dion Hal] Ars 233-241 Non egrave forse un caso che ci siano giunti exempla relativi esclusivamente a theseis in favore del matrimonio e che Teone (Theon RhG II p 125 15-16 Spengel = p 90 Patillon) alludendo alla thesis sulla procreazione faccia riferimento agli aspetti positivi del vincolo coniugale tale prospettiva aveva si-curamente un maggiore risvolto paideutico implicando la nozione di virtus e lrsquoesor-tazione allrsquoassolvimento degli officia

43 Theon RhG II p 120 15 Spengel = p 82 Patillon Herm RhG II p 25 18 Rabe Lib progymn VIII pp 550-561 Foerster Aphthon RhG X p 41 5 e 42 11-46 18 Rabe = pp 152-157 Patillon Nicol RhG XI p 71 20 Felten

44 Lib progymn VIII pp 550-561 Foerster Aphthon RhG X pp 42 11-46 18 Rabe = pp 153-157 Patillon [Dion Hal] Ars 233-241

45 Per lrsquoidea che sia la thesis di Teone (RhG II p 125 13-20 Spengel = p 90 Patillon) che quella di Libanio (progymn VIII p 553 1-2 Foerster) contengano una chiara matrice stoica evidente soprattutto nella convinta asserzione dellrsquoorigine naturale del matrimonio cf Laguna 1994 269

46 Lib progymn VIII p 554 11-18 Foerster lo stesso argomento egrave presente in epigr Bob 26 12 che come si egrave detto costituisce insieme allrsquoepigr 25 una thesis in utramque partem (cf infra p 300)

295Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

qualitagrave femminili trovi una puntuale corrispondenza nella scelta dei brani operata nelle antologie scolastiche47 Egrave interessante perograve evidenziare alcune peculiaritagrave del genus Aftonio nel definire questo progymnasma assimila le theseis praktikai a quelle politikai48 καὶ πολιτικαὶ μὲν αἱ πρᾶξιν ἔχουσαι πόλιν συνέχουσαν οἷον εἰ γαμητέον εἰ πλευστέον In effetti se si prendono in con-siderazione le argomentazioni a favore del matrimonio si puograve notare che il vincolo nuziale egrave considerato il fondamento delle istituzioni civili e del di-ritto della difesa e della sopravvivenza della πόλις la discussione si articola attraverso una serie di esortazioni a vivere rispettando i doveri del buon cit-tadino che permettevano di indottrinare i giovani studenti sui propri officia publica49 Possiamo invece farci unrsquoidea di quali accuse venissero mosse al matrimonio attraverso la testimonianza indiretta di Aftonio che simula un contraddittorio con i detrattori del vincolo nuziale rispondendo in partico-lare alle obiezioni di quanti lo consideravano fonte di sofferenza e proble-mi50 A tutte le accuse Aftonio ribatte facendo leva su argomenti fondati sal-damente su ideali civili e morali arrivando addirittura a trasformare i motivi di critica in elogio

Nonostante lrsquoevidente caratterizzazione lsquoseriarsquo che la dottrina retorica aveva destinato allrsquoargomento anche il genere comico influigrave sullrsquoapplicazio-ne pratica che le theseis avevano in campo declamatorio Due erano princi-palmente gli ambiti in cui esse venivano impiegate nelle suasoriae in cui alla struttura base della thesis venivano aggiunti il destinatario e le circostanze del discorso connotato da una spiccata componente deliberativa51 nelle con-

47 Lib progymn VIII pp 554 11-555 5 Foerster (con il matrimonio le ric-chezze si moltiplicano sia per il povero che per il ricco grazie alla collaborazione dei coniugi e alle capacitagrave amministrative della donna) Aphthon RhG X pp 42 24-43 6 Rabe = p 153 Patillon (il matrimonio incita alla virtugrave) [Dion Hal] ars 236-238 (il matrimonio egrave fonte di buone qualitagrave e consolazione delle afflizioni) Per un riscontro dei temi nei frammenti papiracei cf nn 28-29

48 Aphthon RhG X 41 18 Rabe = p 152 2 Patillon49 Lib progymn VIII pp 553 12-554 10 Foerster Aphthon RhG X pp 42

19-43 6 Rabe = p 153 Patillon50 Aphthon RhG X pp 43 11-46 18 Rabe = pp 154-157 Patillon51 Sullrsquoargomento cf Bonner 1949 8-9 che presenta numerosi exempla di come

avvenisse tale conversione con il riferimento a luoghi e circostanze determinate e su-pra Quint inst 2 4 24 e 3 5 8 Un tipico esempio era la thesis lsquobisogna dedicarsi alla navigazionersquo che opportunamente trasformata in suasoria poteva assumere la forma lsquoAlessandro delibera se si debba attraversare lrsquoOceanorsquo (Sen suas 1 Quint

296 FR Nocchi

troversiae52 ove invece le theseis offrivano il pretesto a coloro che si esibi-vano nellrsquoesecuzione di declamazioni fittizie di passare da discorsi specifici a riflessioni generali in particolare quelle relative alla corruzione dei tempi (de saeculo)53 che implicavano marginalmente considerazioni sullrsquoinfedeltagrave delle donne o sul vincolo matrimoniale Questi soggetti che potevano facil-mente essere assimilati ai loci communes54 erano utilissimi ai declamatori per lrsquoamplificatio Dalle testimonianze contenute nelle declamazioni di Seneca Retore si ricava lrsquoimpressione che fra gli scholastici imperasse la misoginia tantrsquoegrave lrsquoaccanimento con cui si scagliano contro i vizi muliebri nulla di stra-no dunque che tali acquisizioni giovanili continuassero ad influenzare la produzione successiva55 soprattutto nellrsquoepoca tardoantica in cui si era dif-fusa la tendenza a ricalcare modelli scolastici nella produzione adulta56 A questo punto perograve egrave bene chiedersi da quali fonti i declamatori traessero ispirazione per le loro invettive Molti degli argomenti discussi nel nostro epigramma come si dimostreragrave a breve sono mutuati dalla commedia ma essi non erano assolutamente estranei alla retorica si egrave giagrave visto come buona parte dei repertori a tema utilizzati per le theseis fossero tratti dai testi dram-matici ma essi continuavano ad essere impiegati negli esercizi piugrave avanzati I

inst 3 8 16) cosigrave anche Sen epist 14 13 in cui sono presenti le argomentazioni che venivano comunemente impiegate per disquisire sullrsquoatteggiamento che Catone avrebbe dovuto tenere durante la guerra civile una suasoria che costituiva uno svilup-po circostanziato dalla tesi relativa alla possibilitagrave per il saggio di partecipare alla vita politica (potest aliquis disputare an illo tempore capessenda fuerit sapienti res publica)

52 Per il complesso rapporto delle theseis con le controversiae cui accenna in maniera poco chiara Seneca Retore (contr 1 praef 12) cf Bonner 1969 1-26 Clarke 1951

53 Sen contr 1 praef 23 Bonner 1969 6-7 sostiene che molte delle declama-zioni di Seneca il Vecchio sottintendono questioni generali di carattere etico di-scusse comunemente come theseis ad esempio il dovere di obbedienza dei figli nei confronti dei padri il tema dellrsquoingratitudine Cf a questo proposito anche Pasetti 2008 115-116

54 In Quint inst 2 4 22 si parla implicitamente di loci de saeculo esistevano inoltre i loci philosophoumenoi che avevano una configurazione estremamente gene-rica (cf Sen contr 1 7 17)

55 Egrave ciograve che secondo De Decker 1913 23 sarebbe capitato a Giovenale che perpetuerebbe in versi le invettive de saeculo esperite negli esercizi di retorica

56 Cf Fernaacutendez Delgado 1994 303 Voumlssing 1997 37-45 216-217 605-610 Cribiore 2001 238-244 Stramaglia 2003 229-230 Agosti 2005 38-39 Stramaglia 2010 133-134

297Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

retori latini erano ben consapevoli dellrsquoutilitagrave che alle declamazioni poteva provenire dalla conoscenza del repertorio drammatico Non si spiega altri-menti il consiglio di Quintiliano che invita specificamente i declamatori a leggere con attenzione proprio le commedie di Menandro57 mentre sempre Quintiliano istituisce una stretta relazione fra i ruoli che i declamatori devo-no impersonare parlando nelle vesti di litigatores e le parti recitate dagli attori comici58 le rappresentazioni comiche costituivano un importante repertorio di ethe e pathe oltre che di argumenta

Un esempio emblematico di come i declamatori dovessero veramente im-personare determinati ruoli egrave rappresentato dalle declamazioni di Libanio in particolare alcune di esse mostrano chiaramente una matrice comica per il linguaggio impiegato ma soprattutto per lrsquoattenzione con cui viene presen-tato lrsquoethos del protagonista vicino a quello dei personaggi di piegraveces teatrali troviamo ad esempio la figura del parassita dellrsquoinvidioso del misantropo59 La declamazione 26 egrave incentrata sulla figura del dyskolos che ricorda lrsquoomo-nima commedia menandrea per carattere e modalitagrave espressive Lrsquouomo di-chiara di volersi suicidare percheacute non tollera piugrave la moglie eccessivamente loquace il ritratto della donna perograve assume una fisionomia piugrave chiara alla luce delle premesse dellrsquounione Il protagonista infatti rivela che la donna gli era stata presentata da un amico che di lei aveva soprattutto rilevato la presti-giosa discendenza e la sterminata ricchezza La declamazione quindi prende

57 Quint inst 10 1 71 ego tamen plus adhuc quiddam conlaturum eum decla-matoribus puto quoniam his necesse est secundum condicionem controversiarum plures subire personas patrum filiorum caelibum maritorum militum rusticorum divitum pauperum irascentium deprecantium mitium asperorum

58 Quint inst 3 8 51 11 1 38 La conoscenza dei caratteri inoltre serviva anche a prevenire le aspettative del pubblico riconoscendone le propensioni e le inclinazioni Infine questa profonda conoscenza dellrsquoanimo umano permetteva al declamatore di dipingere in toni negativi lrsquoethos dellrsquoavversario (Russell 1983 87-88 Russell 1996 10 e 113-114)

59 Si comprende dunque per quale motivo Libanio (epist 11 Foerster) racconti che nella sua scuola era solito far leggere ai propri allievi in particolare quelli dotati le opere drammatiche esse servivano per testarne le competenze interpretative e per assimilare i caratteri dei personaggi (cf Cribiore 2001 227) In realtagrave il metodo didattico aveva una lunga tradizione (cf Plut Dem 7) Quintiliano addirittura istituisce la docenza di un comoedus che legga con la giusta intonazione le piegraveces teatrali ma specifica che la scelta dei brani deve essere selettiva quod ita optime faciet si certos ex comoediis elegerit locos et ad hoc maxime idoneos id est actionibus similes (inst 1 11 13)

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le mosse da un topos piuttosto diffuso fra i comici quello della donna ricca e per questo tiranna presente per lrsquoappunto nel nostro epigramma

Egrave soprattutto merito di Ugo Enrico Paoli aver chiarito lo stretto lega-me fra la commedia attica e le declamazioni latine riguardo al tema dellrsquouxor dotata equiparata impropriamente allrsquoepikleros greca60 Questa figura ricorre giagrave nelle declamazioni di Seneca il Vecchio e in quelle pseudo-quintilianee dove il rifiuto di un giovane di sposare la ricca ereditiera puograve divenire il pre-supposto per una requisitoria contro le moglie prepotenti omnes uxores di-vites servitutem exigunt crede mihi volet in suis regnare divitiis (Sen contr 1 6 5) inpotens malum est beata uxor Cum immensum pondus auri orba attulerit cum pecunia arcas nostras oneravit quid aliud quam beati serviemus (Sen contr 1 6 7) e il pretesto di un ripudio da parte di un padre ardens per il rifiuto del figlio di sposare unrsquoorfana ricca61 Il confronto con alcuni passi dellrsquoopera menandrea62 non lascia dubbi sulla matrice comica di questo soggetto che dal teatro evidentemente passava alle declamazioni divenendo caso giuridico ma il tema era affrontato esclusivamente nelle digressioni e non possedeva mai uno statuto autonomo

Da quanto si egrave detto finora si puograve ragionevolmente ipotizzare che il tema dello ψόγοςἐπαίνος γαμικῶν non fosse estraneo alle scuole di retorica e che la sua trattazione contemplasse anche valutazioni di carattere economico seb-bene queste fossero marginali rispetto alle considerazioni morali relative alla ricaduta pubblica ed ai vantaggi o svantaggi che il vincolo nuziale comporta-

60 Paoli 1943 19-29 spiega come nelle commedie latine venga trasposta e tra-visata una tipica situazione configurata nel diritto attico quella dellrsquoepikleros lrsquoorfa-na che costituiva la fortuna per il collaterale prossimiore lrsquounico che avesse il diritto di sposarla in quanto erede di tutto il patrimonio paterno Nella palliata romana (Caec ploc frr 142 ss e 158 ss R3 = Gell 2 23 9-13) essa diviene uxor dotata condizione ben diversa non potendosi paragonare lrsquointero patrimonio ad una dote per quanto ingente Per gli opportuni riferimenti al diritto greco rimando senzrsquoaltro allrsquoesauriente contributo di Belardinelli 1998 269 n 15 e 17 per il ruolo di questa figura nella commedia greca cf infra p 302

61 Sen contr 1 6 Quint decl 376 Nelle declamazioni di Seneca e Quintiliano laddove il ripudio del figlio egrave giustificato con il rifiuto da parte di questo di sposare unrsquoorba il termine acquista il significato generico di lsquoorfanarsquo lsquosenza sostegnorsquo e non quello di epikleros (erede unica) per quanto le declamazioni latine prendano spunto dalle commedie greche in cui questa figura era topica a Roma essa non trovava corri-spondenza giuridica Lrsquoorba dives egrave dunque la donna che costituisce il buon partito percheacute semplicemente ricca e non unica erede (Paoli 1943 24-27)

62 Cf infra p 303

299Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

va per lo sviluppo civileSe dunque occorre ricercare altrove lrsquoispirazione prima dellrsquoepigramma

22 maggiore egrave invece il debito che il componimento ha nei confronti della tecnica argomentativa Lrsquoepigramma infatti sembrerebbe rielaborare spunti provenienti dalla commedia secondo una struttura retorica si configurereb-be dunque come una sorta di progymnasma poetico e una dura satira miso-gina contro il vincolo matrimoniale63

Non deve stupire lrsquoapplicazione di schemi retorici a forme poetiche que-sto epigramma infatti non egrave un unicum nel suo genere Sia lrsquoIppolito euripi-deo (vv 88-120) che la Phaedra senecana (vv 435-482) contengono theseis in versi pro e contro il matrimonio il discorso di Anna rivolto a Didone per convincerla a cedere alla passione (Aen 4 31-53) egrave una suasoria e soprattut-to la sesta satira di Giovenale ricalca in forma piugrave estesa i medesimi moduli argomentativi64 infine Stanley F Bonner ha ampiamente dimostrato come Ovidio negli Amores e nelle Metamorfosi subisca lrsquoinfluenza della suasoria65 Del resto questo non egrave il solo caso in cui esercizi che correntemente venivano praticati nelle scuole di retorica in forma prosastica in vista della pratica fo-rense avevano anche una ricaduta in ambito poetico66

Quintiliano riconduce chiaramente la thesis al genus deliberativum evidenziando che qualora vengano precisati i destinatari essa diviene una suasoria Lrsquoepigramma 22 in effetti presenta una serie di argomentazioni

63 Bellandi 2003 1-364 Il primo ad evidenziare questa matrice retorica della sesta satira di Giovenale

egrave stato De Decker 1913 19 seguito da Braund 1992 78-81 Bellandi 2003 1-2 Watson 2008 275

65 Bonner 1949 149-152 ulteriori esempi sono contenuti in Laguna 1994 267-268 che dimostra lrsquoappartenenza al genus di Stat silv 1 2 161-200 sulla base di unrsquoaccurata analisi strutturale Lrsquoautore inoltre si spinge oltre postulando la teo-rizzazione retorica della thesis a partire dal corpus letterario preesistente (p 267) Per unrsquoapplicazione dello schema proginnasmatico allrsquointerno di una argomentazione omiletica di S Basilio cf Valdeacutes Garciacutea 2007 701-709

66 Basti ricordare lrsquoosservazione fatta da Quintiliano a proposito dellrsquoesercizio del-la prosopopea (che nel curriculum configurato da Quintiliano egrave bene qui ricordarlo egrave collocato allrsquointerno della trattazione della suasoria) del quale mette in rilievo lrsquoutilitagrave anche per i futuri poeti (Quint inst 3 8 49) Nei papiri del resto lrsquoesercizio dellrsquoeto-peaprosopopea comunemente trattato nei manuali di retorica come un esercizio in prosa risulta essere stato praticato a scuola anche in versi cf Fernaacutendez Delgado 1994 299-305 piugrave in generale per gli esercizi scolastici di trascrizione e di composizio-ne in versi cf Cribiore 1996 204-253 e 259-262 Pordomingo 2001 707-720

300 FR Nocchi

incalzanti che mirano a dissuadere Zoilo dal prender moglie cui segue una conclusione secondo lo schema previsto dai trattati di retorica Egrave evidente dunque la presenza della finalitagrave persuasiva e delle procedure tipiche del ge-nus In particolare ricorrono nel componimento anche i loci che venivano impiegati per il biasimo o per lrsquoelogio di una determinata circostanza nel discorso deliberativo infatti la decisione veniva presa attraverso una disa-mina precisa dei cosiddetti τελικὰ κεφάλαια67 i principi del sommo bene per cui lrsquointerlocutore era guidato nella scelta in base a ciograve che per lui era conveniente giusto opportuno Nellrsquoepigramma bobbiese prevalgono le considerazioni di opportunitagrave La tractatio include precisamente quattro ar-gomentazioni tre incentrate sul fattore economico ed una sulle attrattive femminili tutte collegate da anafora (si) e variatio (nisi) Sebbene il poeta ricerchi chiaramente un certo equilibrio nella distribuzione della materia at-tribuendo a ciascuna argomentazione un distico in forma sentenziosa lrsquoim-pressione complessiva egrave di una disarmonica ripartizione in cui prevalgono chiaramente le considerazioni patrimoniali e la requisitoria contro le donne belle ed infedeli non ha un equivalente capovolgimento

In realtagrave il poeta bobbiese non fa altro che applicare un metodo impara-to a scuola rielabora materiali comici gli stessi testimoniati nelle antologie papiracee sulla base di schemi retorici ma in questo caso sceglie la forma poetica non diversamente da quanto avviene nellrsquoepigramma 36 Anche in questo caso infatti come ho chiarito altrove68 il poeta compone unrsquoetopea epistolare in versi servendosi delle proprie reminiscenze ovidiane ed impie-gando strumenti retorici solitamente applicati in prosa Si tratta di un lusus poetico caro ai poeti tardo antichi che si compiacciono di mettere alla prova le proprie competenze letterarie sulla base di schemi appresi in giovinezza

Allrsquointerno della silloge il tema relativo al coniugium ritorna in due epi-grammata longa il 25 e 26 che insieme ricalcano i moduli di una thesis in utramque partem Si tratta di due traduzioni tratte rispettivamente da Po-sidippo e Metrodoro69 in cui sono presentati due atteggiamenti antitetici nei confronti della vita uno piugrave pessimista lrsquoaltro possibilista In questi due componimenti sono discussi numerosi argumenta tipici non solo delle diatri-be ma anche delle theseis retoriche ad esempio la quaestio relativa allrsquooppor-

67 Aphthon RhG X p 42 8-10 Rabe = p 152 Patillon68 Cf Nocchi 201269 Rispettivamente AP 9 359 e 9 360

301Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

tunitagrave di avere figli (25 11-12 26 17-18) al pericolo comportato dai viaggi in mare (25 4 26 4) alla convenienza di intraprendere la carriera militare (25 7-8 26 9-10) o politica (25 1-2 26 1-2)70 Quanto al vincolo matri-moniale tornano temi giagrave diffusamente incontrati nelle theseis di Libanio e Aftonio ovvero il timore di perdere la serenitagrave a causa dei crucci di una vita matrimoniale (25 9) e le capacitagrave manageriali della donna (26 11-12) La mia impressione egrave che nella scelta degli epigrammi il presunto compilatore della silloge si sia fatto influenzare soprattutto dalle memorie scolastiche e che abbia selezionato quei componimenti che nella struttura e nei temi gli erano familiari per formazione71

I temi comiciSe la struttura dellrsquoepigramma egrave dunque retorica il contenuto sembra richia-mare fondamentalmente la trattazione del tema operata dal genere comico-epigrammatico in cui il motivo economico egrave preponderante

Il componimento egrave strutturato soprattutto nella prima parte secondo una successione chiaramente ponderata il poeta infatti prende in considerazione tutte le combinazioni relative ai rapporti economici fra coniugi partendo ov-viamente dalla prospettiva maschile Lo schema egrave pressappoco questo

I distico = povero + poveraII distico = povero + riccaIII distico = ricco + povera

Il modello greco a cui il poeta bobbiese si ispira egrave stato identificato da Wolfgang Speyer72 in Anassandride insigne rappresentante della Mese che fra i suoi frammenti annovera anche un lungo brano dalle evidenti consonan-ze con il nostro epigramma

Ὅστις γαμεῖν βουλεύετrsquo οὐ βουλεύεταιὀρθῶς διότι βουλεύεται χοὔτω γαμεῖ

70 Theon RhG II p 120 15-16 Spengel = p 82 Patillon Aphthon RhG X p 41 17-18 Rabe = p 152 Patillon

71 Per ulteriori riferimenti ai temi scolastici contenuti nella raccolta cf Nocchi 2012

72 Speyer 1963 23

302 FR Nocchi

Πολλῶν κακῶν γάρ ἐστιν ἀρχὴ τῷ βίῳἬ γὰρ πένης ὢν τὴν γυναῖκα χρήματαλαβὼν ἔχει δέσποιναν οὐ γυναῖκrsquo ἔτιἧς ἐστι δοῦλος καὶ πένης ἢν δrsquo αὖ λάβῃμηδὲν φερομένην δοῦλος αὐτὸς γίνεταιδεῖ γὰρ τὸ λοιπὸν ἀνθrsquo ἑνὸς τρέφειν δύοἈλλrsquo ἔλαβεν αἰσχράν οὐ βιωτόν ἐστrsquo ἔτιοὐδrsquo εἴσοδος τὸ παράπαν εἰς τὴν οἰκίανἈλλrsquo ἔλαβεν ὡραίαν τις οὐδὲν γίνεταιμᾶλλόν τι τοῦ γήμαντος ἢ τῶν γειτόνωνὥστrsquo οὐδαμῶς κακοῦ γrsquo ἁμαρτεῖν γίνεται73

Nonostante lrsquoindiscutibile corrispondenza tematica fra i due testi risul-tano notevoli le differenze che rivelano il sottile sforzo di rielaborazione da parte del poeta in particolare il maggior risalto attribuito nellrsquoepigramma bobbiese alla struttura argomentativa Giagrave dal primo distico infatti il gioco paranomastico ottenuto con lrsquoanafora del nome Zoilo il poliptoto paupe-rie pauperiem il richiamo di suoni fra egenam iunges conferisce ai versi una certa coesione ed efficacia Ogni distico inoltre egrave costruito in maniera analoga nellrsquoesametro viene introdotta la protasi con anafora della particella ipotetica e nel pentametro sono immancabilmente presentate le conseguenze nefaste delle scelte I primi tre esametri in particolare si chiudono con un riferimento alla donna che qualifica la sua condizione economica Inoltre nellrsquoepigramma lrsquoultimo distico enuncia perentoriamente la conclusione sca-turita dalle considerazioni precedenti che nel frammento di Anassandride viene anticipata perdendo di incisivitagrave Il componimento bobbiese quindi mostra una proporzione simmetrica che farebbe pensare ad uno schema pre-costituito nel quale il poeta inserisce una serie di motivi topici

Le prime due eventualitagrave contemplate in epigr Bob 22 si riferiscono alla condizione svantaggiosa del marito povero sia nel caso che questi si unisca ad una donna di condizione analoga sia che sposi una ricca Si tratta di un tema frequente soprattutto nella commedia greco-latina e nellrsquoepigrammatica

In particolare lrsquoidea che la donna ricca proprio in virtugrave delle sue possibili-tagrave economiche sia viziata e prepotente e tiranneggi il marito contravvenendo cosigrave allrsquoidea tradizionale della supremazia maschile nel coniugium egrave un luogo comune soprattutto della commedia di mezzo e menandrea quindi ereditato

73 Anaxandr fr 53 K-A = Stob 4 22b 28 p 513 Hense

303Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ed adattato da quella ceciliana74 plautina75 e terenziana76 a noi sono giunti alcuni titoli relativi alla figura dellrsquoepikleros greca77 ma dai pochi frammenti superstiti si evince quale importanza questa donna avesse nello svolgimen-to della trama78 Esempio emblematico del topos egrave il ritratto menandreo del marito frustrato costretto dalla moglie ricca ereditiera a cacciare la servet-ta in cui ritorna il riferimento allrsquoepikleros dipinta come despoina che sottrae allrsquouomo i piaceri della vita79 Il motivo economico egrave riproposto con argomen-tazioni piugrave vicine a quelle dellrsquoepigramma bobbiese in un altro frammento dello stesso autore dove al tema del matrimonio vantaggioso si associa quello della perdita della libertagrave e della serenitagrave un motivo tra lrsquoaltro presente anche nellrsquoepigr Bob 47 traduzione fedele di Pallada (App Anth 3 314 nr 145)

74 Furono autori di commedie latine dal titolo Epiclerus Cecilio Stazio (fr 1-2 R3) e Turpilio (frr 1-13 R3) per il quale cf Quint inst 10 1 10 cf anche Caec ploc frr 142-147 e 158-162 R3 = Gell 2 23 9-13 (cf infra) In particolare per i frammenti di Cecilio Stazio si veda Guardigrave 1974 74-76 161-168 Sulla traduzione ceciliana di Menandro in Aulo Gellio cf Gamberale 1969 75-90

75 Plaut Aul 534-535 nam quae indotata est ea in potestate est viri dotatae mac-tant et malo et damno viros Ulteriori riferimenti testuali in Schuhmann 1977

76 Sullrsquoepidikasia (procedura legale in base a cui il parente prossimiore prendeva in affidamento lrsquoepikleros) egrave basata la trama del Phormio alle medesime leggi fanno riferimento gli Adelphoi (vv 650-659)

77 Si possono ad esempio ricordare Antifane (fr 94 K-A) Alessi (frr 78-81 K-A) Difilo (fr 40 K-A) Diodoro (fr 2 K-A) e ovviamente Menandro che sembra aver scritto addirittura due commedie su questo soggetto (sullrsquoambiguitagrave di questa notizia ed in generale sul ruolo dellrsquoepikleros nel diritto e nella commedia gre-ca cf Belardinelli 1998 264-270)

78 La rilevanza attribuita a questa figura nelle trame comiche della Mese e della Nea egrave dovuta secondo Belardinelli 1998 267 ai cambiamenti socio-economici intercorsi nel III-IV sec a C quando lrsquoistituto nato eminentemente per permettere la propagazione della stirpe (Plut Sol 20 2-5) era divenuto in forma esclusiva uno strumento di arricchimento

79 Men ploc fr 296 K-A = Gell 2 23 8 ἐπrsquo ἀμφότερα νῦν ἅτrsquo ἐπίκληρος οὖσα δή μέλλει καθευδήσειν κατείργασται μέγα καὶ περιβόητον ἔργον ἐκ τῆς οἰκίας ἐξέβαλε τὴν λυποῦσαν ἣν ἐβούλετο ἵνrsquo ἀποβλέπωσι πάντες εἰς τὸ Κρωβύλης πρόσωπον ἥ γrsquo εὔγνωστος εἶχέ με γυνή δέσποινα καὶ τὴν ὄψιν ἣν ἐκτήσατο ὄνος ἐν πιθήκοις ἐστὶ δὴ τὸ λεγόμενον Τοῦτο σιωπᾶν βούλομαι τὴν νύκτα τὴν πολλῶν κακῶν ἀρχηγόν Οἴμοι Κρωβύλην λαβεῖν ἔμrsquo ἑκκαιδεκατάλαντον ὦ θεοί γύναιον οὖσαν πήχεως Εἶτrsquo ἐστὶ τὸ φρύαγμα εἴπως ἀνυπόστατον μὰ τὸν Δία τὸν Ὀλύμπιον καὶ τὴν Ἀθηνᾶν οὐδαμῶς Παιδισκάριον θεραπευτικὸν δὲ λόγου τάχιον ἀπαγέσθω δέ τις ἢ ἄρrsquo ἀντεισαγάγοι Cf anche fr 297 K-A = Gell 2 23 11

304 FR Nocchi

Ὅταν πένης ὢν καὶ γαμεῖν τις ἑλόμενοςτὰ μετὰ γυναικὸς ἐπιδέχηται χρήματααὑτὸν δίδωσιν οὐκ ἐκείνην λαμβάνει80

Analoghe considerazioni si trovano in Alessi

Ὦ δυστυχεῖς ἡμεῖς πεπρακότεςτὴν τοῦ βίου παρρησίαν καὶ τὴν τρυφὴνγυναιξὶ δοῦλοι ζῶμεν ἀντrsquo ἐλευθέρωνἜπειτrsquo ἔχειν προῖκrsquo οὐχὶ τιμὴν πάσχομενπικράν γε καὶ μεστὴν γυναικείας χολῆςἩ τῶν γὰρ ἀνδρῶν ἐστι πρὸς ἐκείνην μέλιοἱ μέν γε συγγνώμην ἔχουσrsquo ἀδικούμενοιαὗται δrsquo ἀδικοῦσαι καὶ προσεγκαλοῦσrsquo ἔτιὧν οὐκ ἐχρῆν ἄρχουσιν ὧν δrsquo ἄρχειν ἐχρῆνἀμελοῦσιν ἐπιορκοῦσιν οὐδὲ ἓν κακὸνἔχουσι καὶ κάμνειν λέγουσrsquo ἑκάστοτε81

Dallrsquoepigrammatica greca invece potrebbero essere giunte al poeta bobbiese le suggestioni relative al tema del matrimonio fra poveri lrsquoipote-si sembrerebbe avvalorata dal largo influsso del genus registrato nellrsquointera silloge82 NellrsquoAnthologia Palatina assistiamo ad una serie di variazioni sul tema con amaro disincanto lrsquounione egrave descritta come una guerra continua a causa dagli enormi disagi dovuti allo stato di indigenza83 Spesso il proble-ma egrave risolto con stratagemmi non proprio edificanti per sbarcare il lunario

80 Men fr 802 K A = Stob 4 22d 95 p 533 Hense Sempre Menandro (fr 805 K-A = Stob 4 22f 130 p 548 Hense) paragona la donna ricca ad una punizio-ne divina e definisce chi comunemente egrave considerato felice per la grande dote uno sventurato ὅστις γυναῖκrsquo ἐπίκληρον ἐπιθυμεῖ λαβεῖν πλουτοῦσαν ἤτοι μῆνιν ἐκτίνει θεῶν ἢ βούλετrsquo ἀτυχεῖν μακάριος καλούμενος

81 Alex fr 150 K-A82 Mariotti 1962 coll 52-61 Canali ndash Nocchi 2011 11-1983 AP 11 6 πτωχοῦ ἐστι γάμος κυνέα μάχα εὐθὺ κυδοιμός λοιδορίαι πληγαί

ζημία ἔργα δίκαι lrsquoepigramma di Callictere evidenzia gli inconvenienti dellrsquounio-ne attraverso la sequenza di asindeti e omoteleuti Sul tema cf anche AP 9 442 di Agatia Scolastico e 11 388 di Lucillio in cui si aggiungono anche le difficoltagrave legate allrsquoesistenza della prole (Longo 1967 77) infine in AP 5 267 di Agatia Scolastico un epigramma in forma dialogata il matrimonio con una donna povera viene consi-derato atto di follia

305Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

il marito si fa mantenere dalla moglie costringendola alla prostituzione84 Raramente i poeti epigrammatici si pronunciano favorevolmente su un matrimonio di un uomo benestante con una donna povera85 al contrario si preferisce lrsquounione fra coniugi di pari condizione86 In effetti questo ar-gomento trova puntuale riscontro anche in ambito paremiografico87 e nei trattati filosofici in questrsquoultimo caso perograve il discorso non assume i toni della polemica tipici del genere comico ed epigrammatico ma egrave inserito in un ragionamento piugrave ampio relativo ai pericoli che possono minare il conseguimento della virtus La condizione di inferioritagrave di un marito po-vero ad esempio puograve determinare la sua acquiescenza ai tradimenti di una moglie libertina nam quid ndash ait Seneca ndash de viris pauperibus dicam quorum in nomen mariti et ad eludendas leges quae contra celibes datae sunt pars magna conducitur Quomodo potest regere more set praecipere castitatem et mariti auctoritatem tenere qui nupsit88 Lrsquoargomento finanziario perograve ne-gli scritti filosofici non assume mai la centralitagrave ricoperta negli epigrammi dellrsquoAnthologia e nella commedia89

84 AP 11 4 di Parmenione il poeta in questo epigramma insiste soprattutto sullrsquoatteggiamento compiacente del marito ignaro di qualsiasi considerazione mo-rale pur di vivere nellrsquoagio sullrsquoargomento cf Longo 1967 98 Piugrave spesso lrsquoidea del buon matrimonio viene associata a quella dellrsquounione con donne anziane ricercate soprattutto per la dote e lrsquoeventualitagrave della loro rapida dipartita mentre lrsquouomo si consola con lrsquoancella giovane (AP 11 202 adespoto) sul tema si vedano anche 11 65 di Parmenione e 11 425 adespoto Lrsquoargomento egrave ripreso in epigr Bob 23 e 24 ma era giagrave particolarmente caro a Marziale (cf 9 80 e 8 12 1-2 in cui si gioca sullrsquouso del verbo nubo riferito allrsquouomo non diversamente da Sen matr fr 29 V)

85 AP 7 648 di Leonida di Taranto86 AP 7 89 di Callimaco87 Diog Laert 1 4 8 cf Tosi 1991 nr 1442 (= Ov Her 9 32) e 1443 (= Plaut

Asin 87)88 Sen matr fr 29 V le medesime considerazioni si trovano nel pitagorico Cal-

licratida (in Stob 4 28 18 p 687 Hense) ed in Plut lib educ 13f-14a il quale perograve prospetta anche una posizione piugrave moderata consigliando di preferire sempre la virtugrave nella scelta della donna ma di godere anche della ricchezza qualora essa si aggiunga come spontaneo complemento (amat 754a-b) infine il tema egrave presente nei cristiani (Tert uxor 2 8 4 Hier epist 127 3) dove egrave inserito nella recriminato-ria sullrsquoadulterio

89 Anche nel De matrimonio di Seneca (matr fr 54 V) dove egrave presente una sintesi dei primi quattro versi dellrsquoepigramma bobbiese (pauperem alere difficile est divitem ferre tormentum) lrsquoadagio egrave posto a conclusione di un lungo ragionamento tratto dallrsquoaureolus liber di Teofrasto volto a dissuadere il sapiente dal matrimonio

306 FR Nocchi

Anche i pericoli connessi alla bellezza femminile di cui si parla nei ver-si 7-8 del nostro epigramma erano proverbiali Oltre ai versi anassandridei il poeta bobbiese avragrave avuto presente il noto detto popolare ἐὰν μὲν γήμῃς αἰσχράν ἕξεις ποινήν ἂν δὲ καλήν ἕξεις κοινήν la cui origine paremiologica egrave dimostrata dallrsquoannominatio90 Il tema tra lrsquoaltro trova un trattamento equi-valente nel mondo latino nelle Sententiae di Publilio Siro maximo periclo custoditur quod multis placet non facile serves quod multis placet91 ma ritorna anche nelle controversiae senecane sempre come locus a latere nihil in corpo-re uxoris suae plus maritus quam quilibet alienus peregrinusve cognoverit92

Lrsquoanonimo poeta del resto non si limita a rielaborare i versi di Anassan-dride ma aggiunge anche un distico del tutto innovativo che rivela la sua vo-lontagrave di romanizzare il componimento Questa scelta ha importanti risvolti anche dal punto di vista strutturale Lrsquoautore come si egrave detto incentra lrsquoepi-gramma soprattutto sul fattore economico relegando ad un ruolo marginale o tralasciando del tutto le ulteriori considerazioni contrarie al matrimonio che invece erano discusse nella fonte greca in particolare egli sostituisce il distico relativo ad una sposa poco avvenente con unrsquoulteriore valutazione patrimoniale La sua dunque non egrave una traduzione fedele come avviene per la maggior parte degli Epigrammata Bobiensia ma presenta un certo grado di originalitagrave nella delimitazione del tema e nella sua ricontestualizzazione In effetti i versi 3-4 introducono una terza alternativa allrsquoevenienza di un ma-trimonio fra due poveri o fra uxor dotata e marito indigente Lrsquoeventualitagrave egrave che un uomo ricco proverbialmente rappresentato da Lucullo e Crasso93 sposi una cliens sine re una donna nullatenente ma libera Se lrsquoipotesi fino

(nec posse quemquam libris et uxori pariter inservire) Una rivisitazione moderna del tema egrave presente in Boccaccio (Esposizioni sopra la Commedia sect 31 Corbaccio sect 247)

90 Nelle fonti il proverbio non ha unrsquoattribuzione univoca Diogene Laerzio lo attribuisce ora a Bione di Boristene (4 48) ora ad Antistene (6 3) Aulo Gellio (5 11 2) sostiene che si tratti della risposta pronunciata da Biante di Priene ad un tale che lo interrogava sullrsquoopportunitagrave di sposarsi infine Stobeo (4 22a 17 p 497 Hense) pensa sia stato formulato da un uomo in risposta a Pittaco (Grilli 1953 178 Barigazzi 1966 542-543)

91 Publil sent M 18 v 326 R F 32 v 408 R92 Sen contr 2 7 2 Il tema si iscrive allrsquointerno dellrsquoinvettiva contro la corruzio-

ne delle matrone romane Cf anche Sen contr 2 1 24 per ulteriori fonti retoriche relative al locus de saeculo cf De Decker 1913 19-29

93 In molti scrittori il suo nome egrave sinonimo di ricchezza (Cic Att 1 4 3 2 4 2 off 1 25 Sall Catil 48 5 Sen epist 119 9 dial 7 21 3)

307Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ad ora postulata di una matrice retorica del componimento egrave valida il poeta sostituirebbe il tipico exemplum mitologico presente immancabilmente in tutte le theseis scolastiche94 con due exempla storici ma per cosigrave dire assunti ormai a paradigma indiscusso della ricchezza Anche la scelta dei due per-sonaggi storicamente noti come ricchi possidenti sembra ben ponderata Lucullo e Crasso rappresentano due modi antitetici di vivere la ricchezza Plutarco li pone a confronto in piugrave di unrsquooccasione dipingendo Crasso come avido e parsimonioso Lucullo come uno sperperatore95 Resta da capire il riferimento alla cliens i lessicografi e i grammatici latini concordano nel ri-ferire il termine sia al genere maschile che a quello femminile cliens tam hic quam haec96 ma di fatto le uniche due attestazioni al femminile a noi per-venute in latino sono quelle presenti in unrsquoepistola di San Girolamo (130 6)97 ed in unrsquoepigrafe98 Troviamo invece piugrave volte attestato il sinonimo clienta soprattutto in contesto comico in particolare il termine egrave usato da Plauto99 ndash in riferimento alle fanciulle sottoposte allrsquoauctoritas di un uomo anziano per lo piugrave prostitute o schiave ndash o in Afranio cliens communis ge-

94 Ad esempio si veda Aphthon RhG X p 43 7 Rabe = p 153 Patillon Lib progymn VIII pp 551-552 Foerster

95 Plutarco accomuna i due personaggi in un passo in cui Catone rimprovera aspramente il ricco gaudente lsquoοὐ παύσῃrsquo ἔφη lsquoσὺ πλουτῶν μὲν ὡς Κράσσος ζῶν δrsquo ὡς Λεύκολλος λέγων δrsquo ὡς Κάτωνrsquo (Plut Luc 40 3) ma il confronto risulta evidente anche dalla descrizione dei banchetti (Plut Luc 40 1 νεόπλουτα δrsquo ἦν τοῦ Λευκόλλου τὰ δεῖπνα τὰ καθrsquo ἡμέραν οὐ μόνον στρωμναῖς ἁλουργέσι καὶ διαλίθοις ἐκπώμασι καὶ χοροῖς καὶ ἀκροάμασιν ἐπεισοδίοις ἀλλrsquo ὄψων τε παντοδαπῶν καὶ πεμμάτων περιττῶς διαπεπονημένων παρασκευαῖς ζηλωτὸν ἀνελευθέροις ποιοῦντος ἑαυτόν Cras 3 1 ἐν δὲ τοῖς δείπνοις ἡ μὲν κλῆσις ἦν ὡς τὰ πολλὰ δημοτικὴ καὶ λαώδης ἡ δrsquo εὐτέλεια τὴν καθαριότητα καὶ φιλοφροσύνην ἡδίονα τοῦ πολυτελοῦς εἶχε) e delle ville (Luc 39 2 εἰς παιδιὰν γὰρ ἔγωγε τίθεμαι καὶ οἰκοδομὰς πολυτελεῖς καὶ κατασκευὰς περιπάτων καὶ λουτρῶν καὶ ἔτι μᾶλλον γραφὰς καὶ ἀνδριάντας καὶ τὴν περὶ ταύτας τὰς τέχνας σπουδήν ἃς ἐκεῖνος συνῆγε μεγάλοις ἀναλώμασιν εἰς ταῦτα τῷ πλούτῳ ῥύδην καταχρώμενος ὃν ἠθροίκει πολὺν καὶ λαμπρὸν ἀπὸ τῶν στρατειῶν ὅπου καὶ νῦν ἐπίδοσιν τοιαύτην τῆς τρυφῆς ἐχούσης οἱ Λευκολλιανοὶ κῆποι τῶν βασιλικῶν ἐν τοῖς πολυτελεστάτοις ἀριθμοῦνται Cras 2 6 τοσούτους δὲ κεκτημένος τεχνίτας οὐδὲν ᾠκοδόμησεν αὐτὸς ἢ τὴν ἰδίαν οἰκίαν ἀλλrsquo ἔλεγε τοὺς φιλοικοδόμους αὐτοὺς ὑφrsquo ἑαυτῶν καταλύεσθαι χωρὶς ἀνταγωνιστῶν)

96 Caper gramm VII 108 16 Keil97 Hier epist 130 698 CIL VI 3442 Sagitti Memoriae Corneliae Musae clienti carissimae piissimae

feminae quae vixit ann XVIII m VIIII d XVIIII Verus evoc Aug99 Fest p 53 L clientam pro cliente Plautus dixit

308 FR Nocchi

neris est invenimus tamen et clientam apud Afranium in Pompa lsquointerim tua clientarsquo 100 Si tratta evidentemente di un uso traslato del termine il cliens infatti egrave giuridicamente libero ma si pone sotto la tutela di un uomo potente per riceverne la protezione101 ed egrave a questo tipo di rapporto che allude il vec-chio Damone quando nella Rudens102 si vanta di essere divenuto il paladino di due belle ragazze (clientas) sfuggite ad un lenone le stesse che poco prima apostrofa come mulierculae termine dalle evidenti implicazioni dispregiati-ve allo stesso modo va inteso il termine clienta riferito alla meretrix adules- cens del Miles gloriosus che il vecchio Periplectomeno afferma di possedere Egli infatti puograve costringerla a prestarsi come avvenente corteggiatrice del soldato protagonista della piegravece solo in quanto sottoposta alla propria po-testas103 Egrave altamente probabile che anche nellrsquoepigramma bobbiese il poeta non alluda specificamente allrsquoistituto giuridico della clientela ma impieghi il termine in senso traslato per indicare una donna povera che per necessitagrave si pone sotto la protezione di un uomo ricco come farebbe un vero cliens Ciograve che mi sembra interessante perograve egrave che la situazione anche in questo caso sembra tratta da un contesto comico coerentemente con la scelta di fondo operata dal poeta bobbiese Rilevante egrave anche lrsquouso ossimorico della iunctura pannosae nobilitatis lrsquoattributo pannosus inteso come qui nel senso di lsquove-stito di straccirsquo si trova soprattutto in epoca tarda negli scrittori cristiani104 ma compare giagrave in Seneca ed in Apuleio Anche in questo caso il termine va inteso in senso traslato come lsquopoverorsquo i figli nati da questo matrimonio non possono che essere degli straccioni in quanto nati e allevati da madre povera che finisce per depauperare il patrimonio del marito non avendo contribuito ad incrementarlo con la sua dote

La matrice scolastica dellrsquoepigramma bobbiese si manifesta dunque sot-to molteplici forme nellrsquoesercizio traduttivo nel rispetto dello schema reto-rico ed anche nella rielaborazione delle fonti drammatiche Nonostante la

100 Char gramm I 100 16 Keil Il termine egrave attestato anche una sola volta in Orazio (carm 2 18 8) come sinonimo di ancilla e in Frontone (p 32 18 N) con la stessa accezione

101 Per la condizione dei clientes si vedano Dion 2 9 2 ss Cic rep 2 9 16 Plut Rom 13 5 Fest p 262 L per unrsquointeressante ipotesi sulla nascita dellrsquoistituto cf Franciosi 1986 271-281

102 Plaut Rud 893103 Plaut arg Mil II 13 Mil 789104 Cf ThlL X 1 s v pannosus 230 63-231 30 (Hodges)

309Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

notorietagrave del tema perograve il poeta consegue un certo grado di originalitagrave nella trasposizione dallo schema metrico della commedia alla forma epigrammati-ca del distico ed introducendo nella serrata tractatio lrsquoistituto della clientela tipicamente romano

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310 FR Nocchi

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313Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

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18-20 Aprile 1988) Torino 1989 Valdeacutes Garciacutea 2007 = MA Valdeacutes Garciacutea La estructura progimnasmaacuteti-

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Zicari = M Zicari Note al testo degli Epigrammata Bobiensia laquoStudUrb(B)raquo 33 (1959) 248-249

Universitagrave degli studi di Cassinofrancescaromananocchiyahooit

Venuste Noster Abstract

Gabriele Burzacchini Asclepiade tra Alceo e CatulloThis paper analyses in the light of recent studies a clear case of aemulatio or imitatio cum variatione namely the intertextual relation between Alcaeus fr 346 V and Asclepiades 16 G-P (= AP 1250) as well as the precise allusion of Catullus 5 5f which most probably draws inspiration from the Samian epigrammatist (brevis lux ~ δάκτυλος ἀώς nox est perpetua una dormienda ~ τὴν μακρὰν νύκτrsquo ἀναπαυσόμεθα) even though the inner meaning of the Catullian poem is completely different

Albio Cesare Cassio Lrsquoeroe Lakedaimon e gli onori funebri per i re di Spar-ta (orac ap Herodot 7 220 = nr 100 Parke-Wormell)

This note deals with line 4 of the oracle transmitted by Herodotus 7220 πενθήσει βασιλῆ φθίμενον Λακεδαίμονος οὖρος It is argued that Λακεδαίμονος οὖρος is unlikely to refer to the city of Sparta as the lsquobulwark of Lacedaemonrsquo as Stein and Parke amp Wormell maintained This expression means as Macan saw in 1908 lsquothe boundary of the hero Lacedaemonrsquo while πενθήσει certainly refers to the compulsory mourning imposed by the Spartans upon the peri- oikoi and the helots when a Spartan king died

Massimo Di Marco Detorsio di glosse omeriche solecismi presunti puns bi-linguistici in Ammiano (AP 11 16 146 180)

This paper offers a new interpretation of three epigrams of Ammianos In AP 11 16 the use of the Homeric gloss ἐγχεσίμωρος implies a malicious metapoiesis of a Lucilliosrsquo verse The meaning of AP 11146 is paradoxical the orator Flaccus is sure he will improve his Greek after a stay in Cyprus (the soloecismsrsquo home) It will be also proved as wrong the common reading of AP 11 180 νώναις as a bilingual pun

718 Venuste Noster

Lucio Ceccarelli La costruzione del distico elegiaco latino il rapporto tra primo emistichio dellrsquoesametro e primo emistichio del pentametro

This study proposes to verify whether in the latin elegiac distich it might be possible to recognize a mutual influence between hexameter and pentam-eter as far as the realization of the metric scheme is concerned The test con-ducted on a corpus comprehending almost all the latin elegiac distichs from Catullus to Venantius Fortunatus suggests a substantially negative answer

Marco Filippi Alcune osservazioni su Acc arm iud fr III R3 vv 148-149Acc arm iud 148-149 is quoted from Macrobius as a model of Verg Aen 10 449-450 with which it shows a clear similarity of context The fragment has a proverbial character (lsquowho fights a brave enemy even if is won obtains anyway a great honourrsquo) and the theme has obtained a great fortune in suc-ceeding literature After an attempt at reconstructing the tragic context we can suppose that the fragment does not contain an expression of modesty but it is a part of a provocative context

Alfredo Mario Morelli Lrsquouno e il molteplice su Catull 5 In Catull 5 the author cleverly works out two ancient topoi (lsquoletrsquos love be-cause the nightdeath is comingrsquo lsquokisses are the joy of loversrsquo) gaining a well balanced structure of the poem In comparison with contemporary Graeco-Roman poetry (erotic epigrams ndash such as Philod AP 9 570 ndash the Epitaph of Bion) both themes are handled with a remarkable taste for originality especially in their lsquonumericalrsquo aspects in order to put special emphasis on the basic contrast between nox una and basia mille

Maria Silvana Celentano I ritmi e i numeri della vita nella poesia antica lrsquoelogio lrsquoamore il sorriso

This paper briefly discusses a few Greek and Latin poetical texts (Prop 3 22 17-22 and 39-42 Ov ars 1 55-66 Philod AP 5 13 Catull 5 and 7 Mart 6 34) in order to highlight how the different numerical notations that they contain are able to emphasize different aims as eg expressing admiration praise love or parody

Giuseppe Aricograve Huic aliud mercedis erit (Verg ecl 6 26)The salacious allusion present in the words of Silenus in the sixth eclogue of Virgil comes from a motif of the Greek dramatic poetry (especially Aris-tophanes Eccles 1045ff) However Virgil rewrites it more elegantly thus

719Abstract

easing the obscenity of the witty remark at the same he time makes it more expressive by emphasizing the concept of the exchange

Mario De Nonno Cui non risere parentesThe old textual problem in Vergil Bucolics 4 62f (divergence between the text as transmitted by Vergilrsquos manuscripts and commented by Servius and the text as quoted by Quintilian inst 9 3 8) is examined anew The argu-ments of the supporters of Quintilianrsquos text (as emended by Politian and Bonnell) are scrutinized and criticized New intertextual links are pointed to suggesting that after all the Vergilian paradosis (cui non risere parentes) was already echoed in Horacersquos Ars

Giuseppe La Bua Audes fatidicum verbis fallere velle deum (Ov fast 2 261-2) lrsquoironia del logos nei Fasti di Ovidio

Recent scholarship on Ovidrsquos elegiac calendar-poem has drawn attention to the political significance of the poetrsquos equivocal approach to the controversial topic of the libertas linguae This paper reads the poetrsquos playful manipulation of the multiple contradictory aspects of logos in literary terms focusing on the sophisti-cated irony inherent in the creation of figures of skilled speakers (Numa Egeria Anna Perenna the merchant) able to overcome superior opponents through fal-lacious ambiguous words and emphasizing the role played by a modern exuber-ant use of lingua in the civilization process of the Augustan Rome

Piergiorgio Parroni Qualche riflessione sul testo della lettera 56 di SenecaThe Reynoldrsquos text of Sen ep 56 may occasionally be improved the incom-prehensible hac (1) is perhaps a copyistrsquos mistake for hunc in v 4 abducit of P2 is more suitable than adducit (cett) and to the surprising essedas (femi-nine) wrongly defended by Axelson must be preferred Buechelerrsquos raedas or Heraeusrsquo et raedas (eredas p) P2 is a good witness also in 5 f (inhibet P2 exhi-bet cett) instead of obirata (9) an evident nonsense the conjectural obruta (obrata p) gives an excellent meaning

Matteo Massaro Poesia per ignobiles epigrammi sepolcrali da un colomba-rio urbano di etagrave giulio-claudia

Latin epigraphy from urban columbaria replaces the higher literature with several anonymous but valuable poems for lower class people collectively buried thereTwo of such fair poems from the monumentum familiae Sta-tiliorum (I1 cent AD) both elegiac and flawless are here selected and care-

720 Venuste Noster

fully commented upon CE 1001 dedicated by a slave to a fellow slave CE 1030 for an unnamed wife who praises herself for having died in the arms (and tears) of her deeply loving man Many thoughts images or expressions are noticed and surveyed in verbal and conceptual comparison with literary andor epigraphic texts

Carlo Di Giovine I precetti di Quintiliano sullo stilus (inst 10 3) note di esegesi e di critica testuale

In inst 10 3 Quintilian offers his precepts for a good writing (stilus) which is introductory to good speaking (dicere) This chapter of book X of the Institutio oratoria involves a lot of interesting questions of exegesis of style and of textual criticism This paper examines and tries to give an answer to some of these questions

Alessandro Fusi Note testuali ed esegetiche a Marziale (2 24 4 42 9 80 10 35 11 87)

In Martial 2 24 the first four verses should not be ascribed to the persona poetae as in almost all modern editions but to the Candidus addressed in v 6 In 4 42 the last but one verse is to be ascribed to the ego loquens In 9 80 the much debated expression uxorem pascit in v 2 has no sexual over-tones as most critics take for granted uxor is to be taken as a metonymy for uxoris patrimonium and the expression means that Gellius feeds himself with his wifersquos goods In 10 35 v 8 should be read with β variant sed castos docet et pios amores because of its intertextual link with Catull 16 5 In 11 87 2 nata (γ) is to be preferred to nota (β) accepted by all editors because that variant restores an idiomatic use and is clearly a lectio difficilior It is also strenghtened by the intertextual relation with Propertius 2 25 which shows a comic degradation of the elegiac love put into effect by Martial

Francesca Romana Nocchi Il motivo dellrsquoan uxor ducenda fra poesia reto-rica e filosofia Epigr Bob 22 Sp

The theme for the an uxor ducenda notwithstanding its wide diffusion was in antiquity differentiated in rhetorical philosophical and literary fields so much so as to postulate a genre specialization in each field The anonymous poet of epigr Bob 22 achieves a certain originality by realizing a true mingling of genres In fact he encompasses the satirical pungent vein of the comic genre within the typical structure of suasoria Moreover both the topic choice and the use of rhetorical schemes in poetic forms seem to have scholastic reminiscence

721Abstract

Valeria Capelli Gerolamo e le citazioni dellrsquoAntico nel Nuovo Testamento testimonianze di tradizione indiretta

Jerome often discusses the literal discrepancy between some passages of the Old Testament and their citation in the New Testament also turning his at-tention to cases already pointed out by Porphyry and Julian The examina-tion of his principal statements about this subject makes it possible to infer that he has not a constant attitude in relation to this problem and that there are many differences among what he asserts in the prefaces to his biblical translations in epist 57 and in his exegetical treatises

Edoardo Bona Appunti di lettura della Praefatio in Euangelio di Gerolamo (con un occhio allrsquoepistolario Gerolamo-Agostino)

A new reading of Preafatio in Euangelio allows a better understanding of Jeromersquos philological attitude in approaching the Scriptures Particularly noteworthy is the use of indirect sources (translations and canones Eusebii) for the constitution of the biblical text Moreover Augustinersquos use of indirect sources in his epist 28 could be a reminescence of this Praefatio

Carla Lo Cicero Audi Iuliane Echi della polemica contro Giuliano drsquoEcla-no nelle glosse marginali del Vat Reg Lat 141

Four glosses of Vat Reg Lat 141 in margin to texts of Gregory of Nazianzus and Basil of Caesarea (translated in Latin by Rufinus of Aquileia) present polemic remarks about Julian of Eclanum The analysis performed proves that the marginal annotations derive from a late antique manuscript and that they were probably written by a reader of the Augustinersquos circle The glosses witness the constant work of lsquotalking to the textsrsquo which is a typical feature in manuscripts of the late Antiquity

Luca Paretti Cuochi pasticceri e centoni Sulle tracce di una lsquoletteratura dei Saturnalirsquo

This study proposes a new interpretation of the first fragmentary cento of the codex Salmasianus the so-called De panificio instead of a simple description of bread-making this should be seen as a scene of preparing crumpets or pancakes during the festival of Saturnalia In this regard it is discussed an examination of the literary evidence about two relevant char-acters of the feast the cocus (cook) and the pistor (confectioner) Then the author proposes a partial review of the literary production peculiar to the Saturnalia especially pointing out anonymous and secondary texts

722 Venuste Noster

Franca Ela Consolino Echi pagani e cristiani nellrsquoepitafio del vescovo Vit-tore Per unrsquoesegesi di Ennodio carm 2 95 (215 V)

The paper provides a commentary of Ennod carm 2 95 detecting the pres-ence of hypotexts such as the apotheosis of Daphnis in Vergil that of Lucan in Stace and the representations given by Lucan and Prudentius of Pompeius and the virgin Agnes seeing from heaven the earth In order to explain the obscurity of some expressions previous opinions are discussed and solutions proposed bringing fresh evidence wherever it is possible A totally new inter-pretation is offered for the last two verses of the poem

Salvatore Monda Gellio Noctes Atticae 12 6 e lrsquoantico nome latino degli aenigmata

In the book XII of Noctes Atticae the VI chapter is devoted to riddles The source of the passage is Varrorsquos De sermone Latino ad Marcellus from which Gellius quotes the famous riddle of the god Terminus At the beginning Gellius remembers the old latin word for lsquoriddlersquo scirpus (lit lsquobasket-rushrsquo lsquoknotrsquo) My aim is to suggest that scirpus is a calque on γρῖφος but the mean-ing of lsquoriddlersquo is made up by Gelliusrsquo source

Michela Rosellini Nellrsquoofficina di Prisciano (con un omaggio a Menandro) This paper analyses two extracts from Priscianrsquos Idiomata namely GL III 338 21-341 24 and III 291 11-292 21 in order to reconstruct by comparing lessons in extant manuscripts the archetype text and to investigate Priscianrsquos working methods The archetype text reveals in these extracts a characteristic of Priscianrsquos text and in particular of the Idiomata section in its original form i e that it was non perfectly finished the lemmas and quotations being not properly selected and organized In a third extract GL III 323 8-11 it is pos-sible to identify a fragment of Menanderrsquos Heautontimoroumenos

Luigi Munzi Dottrina prosodica e Lehrgedichte in etagrave carolingia il carme Mens tenebrosa

Poetryrsquos high prestige requires in Carolingian age elementar didactic works dealing with prosody and metrics Mens tenebrosa tumet is a peculiar Lehr-gedicht where words containing doubtful syllables (syllabae communes) are collected into a poem of just eight or nine lines to facilitate memorization this poem acquired an high grade of popularity in IX century In this paper the author presents a new critical edition ndash founded on several medieval and Renaissance manuscripts ndash supplies an exhaustive treatment of fontes

723Abstract

and loci similes provides a panorama of classical teaching in the field of syl-labae communes and tries to state precisely the chronology of this didactic tour de force (Bedersquos treatise De arte metrica settles a serviceable terminus post quem) and its authorship (Alcuinrsquos cultural milieu)

Marina Passalacqua Perlege scribe reducThe article aims to provide a picture of book trading in Carolingian society as it emerges from the lexicon the scholars of the court school used in the correspondence they entertained

Arduino Maiuri Enorme monstrum deformitagrave e difformitagrave nel mondo greco-romano

In Imperial Rome noble families used to entertain their guests by displaying de-formed creatures at their feasts the taste for the weird and the exotic went thus hand in hand This marks a turning point if compared to Greek culture which considered the freak as a divine punishment If in very ancient Rome this mindset is pretty similar (Dion Hal 2 12 1-2) during the Principate a definite change in perspective is witnessed by jurists (eg dig 1 5 14 and 50 16 135)

Marcello Salvadore La Vestale incestaDionysius of Halicarnassus Pliny the Younger and Plutarch are the sources of a detailed account of Vestalis incestarsquos punishment they say that she was sentenced to death Dionysius adds that there was no after death ritual Modern scholars generally accept what the three authors assert In this article the author surmises that the Vestalis incesta together with the parricida was not condemned to death both of them were sentenced to a particular kind of banishment from the Society

Rino Avesani Divagazioni sulla memoria di Adriano nel MedioevoIn spite of the traditional view of Adrian as a tolerant Emperor towards Chris-tians in many passiones he is oddly presented as a cruel tyrant The passio of St Eustachius and the passio of St Sapientia and of her three daughters ndash the latter also drawn on in Roswitha of Gandersheimrsquos Sapientia ndash are the best known and obviously both of them are without any historical ground It is possible that the ancient hagiographers became familiar with Adrianrsquos name thanks to the large spread of two question-and-answer dialogues both dating back prob-ably to the II or III century AD in which the protagonists are respectively Adrian and the philosopher Second and Adrian and Epictetus

724 Venuste Noster

Luca Serianni Ettore Romagnoli latinistaThis paper is concerned with the translations of classical Latin authors made by Ettore Romagnoli a scholar better known for his translations from Ancient Greek In his versions of Latin classics especially of Plautusrsquo Miles gloriosus and Horacersquos poetry Romagnoli aims at modernizing the texts by making use of idioms colloquialisms and expressive suffixes in order to make them more appealing to the general public Although Romagnoli failed in his purpose his activity as a translator of Latin classics witnesses an interesting aspect of the cultural policy of Fascism the ideology of which Romagnoli shared with firm belief

Maria-Pace Pieri LrsquoAchille surrealista di Alberto SavinioThe article focuses on the tale Achille innamorato misto con lrsquoldquoevergetardquo by Alberto Savinio in order to stress the authorrsquos special relation with classi-cal literature and in particular with old Greek miths Such a relationship requires to be verified in all its complex novelty not only by comparing the macrostructural models but also by analyzing the detailed and frequently very precise references and allusions to single parts of the ancient texts lsquo(esp to Euripidesrsquo Iphigenia in Aulis and Aeschylusrsquo Agamemnon)

Silvia Rizzo Una consonanza fra il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lam-pedusa e una lirica di Thomas Hardy

A passage of Tomasirsquos Gattopardo shows similarities to Thomas Hardyrsquos lyric A Two-yearsrsquo Idyll (Late lyrics and earlier London 1922) Did Tomasi read it It cannot be demonstrated with absolute certainty but there is some evi-dence in favour of this hypothesis

Giorgio Bernardi-Perini laquoMy hedge-schoolmaster Virgilraquo Dallrsquolsquoegloga messianicarsquo alla Bann Valley Eclogue

The Bann Valley Eclogue written by Seamus Heaney on the eve of the new millennium in the wake of Virgilrsquos fourth Eclogue is a major evidence of Man-tuanrsquos great influence on the Irish poet who deserved the Nobel Prize 1995

Tullio De Mauro Latinum est non flectiturIn contemporary Italian many Latin expressions eg lectio magistralis are employed as invariant multilexeme words in spite of ancient Latin grammar

  • Titelei
  • Venuste Noster_16_Nocchi
  • Venuste Noster_34_Abstract
Page 16: Il motivo dell'an uxor ducenda fra poesia, retorica e filosofia: Epigr. Bob. 22 Sp., in M. Passalacqua, M. De Nonno, A.M. Morelli (a cura di), Venuste noster, Hildesheim -Zuric-New

294 FR Nocchi

da Teone da quelle theoretikai ovvero finalizzate esclusivamente al sapere comunemente attribuite ai filosofi41

Lo Pseudo Dioniso nel III-IV sec d C precisa che nelle theseis scolasti-che questo soggetto era discusso preferenzialmente rispetto ad altri42 ed in effetti nei trattatisti di retorica greca ritorna immancabilmente fra i temi pro-posti per le esercitazioni progimnasmatiche43 Ne possediamo tre esemplifi-cazioni44 tutte sviluppate secondo moduli fissi e che presentano le medesime argomentazioni supportate da ragioni di carattere moralistico e civile in cui egrave evidente lrsquointento educativo45 nessuna allusione invece ai temi economi-ci tipici come vedremo della trattazione letteraria del tema Una sola volta Libanio accenna alla possibilitagrave sia per il povero che per il ricco di accrescere il proprio patrimonio con le nozze ma il discorso egrave inserito in un contesto in cui si esaltano i vantaggi che derivano dalla reciproca collaborazione fra i coniugi46 Fra i topoi discussi invece ricorre costantemente lrsquoorigine divina dellrsquoistituzione il matrimonio come prima cellula della societagrave e strumen-to di edificazione morale la procreazione quale elemento fondamentale per la continuitagrave della specie e fonte di riconoscimento pubblico la donna come consolatrice delle preoccupazioni quotidiane e sagace amministratri-ce dei beni familiari Non egrave un caso probabilmente che il riferimento alle

41 Theon RhG II p 121 6-14 Spengel = pp 83-84 Patillon Herm RhG II p 25 3-12 Rabe Aphthon RhG X p 41 15-21 Rabe = p 152 Patillon

42 [Dion Hal] Ars 233-241 Non egrave forse un caso che ci siano giunti exempla relativi esclusivamente a theseis in favore del matrimonio e che Teone (Theon RhG II p 125 15-16 Spengel = p 90 Patillon) alludendo alla thesis sulla procreazione faccia riferimento agli aspetti positivi del vincolo coniugale tale prospettiva aveva si-curamente un maggiore risvolto paideutico implicando la nozione di virtus e lrsquoesor-tazione allrsquoassolvimento degli officia

43 Theon RhG II p 120 15 Spengel = p 82 Patillon Herm RhG II p 25 18 Rabe Lib progymn VIII pp 550-561 Foerster Aphthon RhG X p 41 5 e 42 11-46 18 Rabe = pp 152-157 Patillon Nicol RhG XI p 71 20 Felten

44 Lib progymn VIII pp 550-561 Foerster Aphthon RhG X pp 42 11-46 18 Rabe = pp 153-157 Patillon [Dion Hal] Ars 233-241

45 Per lrsquoidea che sia la thesis di Teone (RhG II p 125 13-20 Spengel = p 90 Patillon) che quella di Libanio (progymn VIII p 553 1-2 Foerster) contengano una chiara matrice stoica evidente soprattutto nella convinta asserzione dellrsquoorigine naturale del matrimonio cf Laguna 1994 269

46 Lib progymn VIII p 554 11-18 Foerster lo stesso argomento egrave presente in epigr Bob 26 12 che come si egrave detto costituisce insieme allrsquoepigr 25 una thesis in utramque partem (cf infra p 300)

295Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

qualitagrave femminili trovi una puntuale corrispondenza nella scelta dei brani operata nelle antologie scolastiche47 Egrave interessante perograve evidenziare alcune peculiaritagrave del genus Aftonio nel definire questo progymnasma assimila le theseis praktikai a quelle politikai48 καὶ πολιτικαὶ μὲν αἱ πρᾶξιν ἔχουσαι πόλιν συνέχουσαν οἷον εἰ γαμητέον εἰ πλευστέον In effetti se si prendono in con-siderazione le argomentazioni a favore del matrimonio si puograve notare che il vincolo nuziale egrave considerato il fondamento delle istituzioni civili e del di-ritto della difesa e della sopravvivenza della πόλις la discussione si articola attraverso una serie di esortazioni a vivere rispettando i doveri del buon cit-tadino che permettevano di indottrinare i giovani studenti sui propri officia publica49 Possiamo invece farci unrsquoidea di quali accuse venissero mosse al matrimonio attraverso la testimonianza indiretta di Aftonio che simula un contraddittorio con i detrattori del vincolo nuziale rispondendo in partico-lare alle obiezioni di quanti lo consideravano fonte di sofferenza e proble-mi50 A tutte le accuse Aftonio ribatte facendo leva su argomenti fondati sal-damente su ideali civili e morali arrivando addirittura a trasformare i motivi di critica in elogio

Nonostante lrsquoevidente caratterizzazione lsquoseriarsquo che la dottrina retorica aveva destinato allrsquoargomento anche il genere comico influigrave sullrsquoapplicazio-ne pratica che le theseis avevano in campo declamatorio Due erano princi-palmente gli ambiti in cui esse venivano impiegate nelle suasoriae in cui alla struttura base della thesis venivano aggiunti il destinatario e le circostanze del discorso connotato da una spiccata componente deliberativa51 nelle con-

47 Lib progymn VIII pp 554 11-555 5 Foerster (con il matrimonio le ric-chezze si moltiplicano sia per il povero che per il ricco grazie alla collaborazione dei coniugi e alle capacitagrave amministrative della donna) Aphthon RhG X pp 42 24-43 6 Rabe = p 153 Patillon (il matrimonio incita alla virtugrave) [Dion Hal] ars 236-238 (il matrimonio egrave fonte di buone qualitagrave e consolazione delle afflizioni) Per un riscontro dei temi nei frammenti papiracei cf nn 28-29

48 Aphthon RhG X 41 18 Rabe = p 152 2 Patillon49 Lib progymn VIII pp 553 12-554 10 Foerster Aphthon RhG X pp 42

19-43 6 Rabe = p 153 Patillon50 Aphthon RhG X pp 43 11-46 18 Rabe = pp 154-157 Patillon51 Sullrsquoargomento cf Bonner 1949 8-9 che presenta numerosi exempla di come

avvenisse tale conversione con il riferimento a luoghi e circostanze determinate e su-pra Quint inst 2 4 24 e 3 5 8 Un tipico esempio era la thesis lsquobisogna dedicarsi alla navigazionersquo che opportunamente trasformata in suasoria poteva assumere la forma lsquoAlessandro delibera se si debba attraversare lrsquoOceanorsquo (Sen suas 1 Quint

296 FR Nocchi

troversiae52 ove invece le theseis offrivano il pretesto a coloro che si esibi-vano nellrsquoesecuzione di declamazioni fittizie di passare da discorsi specifici a riflessioni generali in particolare quelle relative alla corruzione dei tempi (de saeculo)53 che implicavano marginalmente considerazioni sullrsquoinfedeltagrave delle donne o sul vincolo matrimoniale Questi soggetti che potevano facil-mente essere assimilati ai loci communes54 erano utilissimi ai declamatori per lrsquoamplificatio Dalle testimonianze contenute nelle declamazioni di Seneca Retore si ricava lrsquoimpressione che fra gli scholastici imperasse la misoginia tantrsquoegrave lrsquoaccanimento con cui si scagliano contro i vizi muliebri nulla di stra-no dunque che tali acquisizioni giovanili continuassero ad influenzare la produzione successiva55 soprattutto nellrsquoepoca tardoantica in cui si era dif-fusa la tendenza a ricalcare modelli scolastici nella produzione adulta56 A questo punto perograve egrave bene chiedersi da quali fonti i declamatori traessero ispirazione per le loro invettive Molti degli argomenti discussi nel nostro epigramma come si dimostreragrave a breve sono mutuati dalla commedia ma essi non erano assolutamente estranei alla retorica si egrave giagrave visto come buona parte dei repertori a tema utilizzati per le theseis fossero tratti dai testi dram-matici ma essi continuavano ad essere impiegati negli esercizi piugrave avanzati I

inst 3 8 16) cosigrave anche Sen epist 14 13 in cui sono presenti le argomentazioni che venivano comunemente impiegate per disquisire sullrsquoatteggiamento che Catone avrebbe dovuto tenere durante la guerra civile una suasoria che costituiva uno svilup-po circostanziato dalla tesi relativa alla possibilitagrave per il saggio di partecipare alla vita politica (potest aliquis disputare an illo tempore capessenda fuerit sapienti res publica)

52 Per il complesso rapporto delle theseis con le controversiae cui accenna in maniera poco chiara Seneca Retore (contr 1 praef 12) cf Bonner 1969 1-26 Clarke 1951

53 Sen contr 1 praef 23 Bonner 1969 6-7 sostiene che molte delle declama-zioni di Seneca il Vecchio sottintendono questioni generali di carattere etico di-scusse comunemente come theseis ad esempio il dovere di obbedienza dei figli nei confronti dei padri il tema dellrsquoingratitudine Cf a questo proposito anche Pasetti 2008 115-116

54 In Quint inst 2 4 22 si parla implicitamente di loci de saeculo esistevano inoltre i loci philosophoumenoi che avevano una configurazione estremamente gene-rica (cf Sen contr 1 7 17)

55 Egrave ciograve che secondo De Decker 1913 23 sarebbe capitato a Giovenale che perpetuerebbe in versi le invettive de saeculo esperite negli esercizi di retorica

56 Cf Fernaacutendez Delgado 1994 303 Voumlssing 1997 37-45 216-217 605-610 Cribiore 2001 238-244 Stramaglia 2003 229-230 Agosti 2005 38-39 Stramaglia 2010 133-134

297Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

retori latini erano ben consapevoli dellrsquoutilitagrave che alle declamazioni poteva provenire dalla conoscenza del repertorio drammatico Non si spiega altri-menti il consiglio di Quintiliano che invita specificamente i declamatori a leggere con attenzione proprio le commedie di Menandro57 mentre sempre Quintiliano istituisce una stretta relazione fra i ruoli che i declamatori devo-no impersonare parlando nelle vesti di litigatores e le parti recitate dagli attori comici58 le rappresentazioni comiche costituivano un importante repertorio di ethe e pathe oltre che di argumenta

Un esempio emblematico di come i declamatori dovessero veramente im-personare determinati ruoli egrave rappresentato dalle declamazioni di Libanio in particolare alcune di esse mostrano chiaramente una matrice comica per il linguaggio impiegato ma soprattutto per lrsquoattenzione con cui viene presen-tato lrsquoethos del protagonista vicino a quello dei personaggi di piegraveces teatrali troviamo ad esempio la figura del parassita dellrsquoinvidioso del misantropo59 La declamazione 26 egrave incentrata sulla figura del dyskolos che ricorda lrsquoomo-nima commedia menandrea per carattere e modalitagrave espressive Lrsquouomo di-chiara di volersi suicidare percheacute non tollera piugrave la moglie eccessivamente loquace il ritratto della donna perograve assume una fisionomia piugrave chiara alla luce delle premesse dellrsquounione Il protagonista infatti rivela che la donna gli era stata presentata da un amico che di lei aveva soprattutto rilevato la presti-giosa discendenza e la sterminata ricchezza La declamazione quindi prende

57 Quint inst 10 1 71 ego tamen plus adhuc quiddam conlaturum eum decla-matoribus puto quoniam his necesse est secundum condicionem controversiarum plures subire personas patrum filiorum caelibum maritorum militum rusticorum divitum pauperum irascentium deprecantium mitium asperorum

58 Quint inst 3 8 51 11 1 38 La conoscenza dei caratteri inoltre serviva anche a prevenire le aspettative del pubblico riconoscendone le propensioni e le inclinazioni Infine questa profonda conoscenza dellrsquoanimo umano permetteva al declamatore di dipingere in toni negativi lrsquoethos dellrsquoavversario (Russell 1983 87-88 Russell 1996 10 e 113-114)

59 Si comprende dunque per quale motivo Libanio (epist 11 Foerster) racconti che nella sua scuola era solito far leggere ai propri allievi in particolare quelli dotati le opere drammatiche esse servivano per testarne le competenze interpretative e per assimilare i caratteri dei personaggi (cf Cribiore 2001 227) In realtagrave il metodo didattico aveva una lunga tradizione (cf Plut Dem 7) Quintiliano addirittura istituisce la docenza di un comoedus che legga con la giusta intonazione le piegraveces teatrali ma specifica che la scelta dei brani deve essere selettiva quod ita optime faciet si certos ex comoediis elegerit locos et ad hoc maxime idoneos id est actionibus similes (inst 1 11 13)

298 FR Nocchi

le mosse da un topos piuttosto diffuso fra i comici quello della donna ricca e per questo tiranna presente per lrsquoappunto nel nostro epigramma

Egrave soprattutto merito di Ugo Enrico Paoli aver chiarito lo stretto lega-me fra la commedia attica e le declamazioni latine riguardo al tema dellrsquouxor dotata equiparata impropriamente allrsquoepikleros greca60 Questa figura ricorre giagrave nelle declamazioni di Seneca il Vecchio e in quelle pseudo-quintilianee dove il rifiuto di un giovane di sposare la ricca ereditiera puograve divenire il pre-supposto per una requisitoria contro le moglie prepotenti omnes uxores di-vites servitutem exigunt crede mihi volet in suis regnare divitiis (Sen contr 1 6 5) inpotens malum est beata uxor Cum immensum pondus auri orba attulerit cum pecunia arcas nostras oneravit quid aliud quam beati serviemus (Sen contr 1 6 7) e il pretesto di un ripudio da parte di un padre ardens per il rifiuto del figlio di sposare unrsquoorfana ricca61 Il confronto con alcuni passi dellrsquoopera menandrea62 non lascia dubbi sulla matrice comica di questo soggetto che dal teatro evidentemente passava alle declamazioni divenendo caso giuridico ma il tema era affrontato esclusivamente nelle digressioni e non possedeva mai uno statuto autonomo

Da quanto si egrave detto finora si puograve ragionevolmente ipotizzare che il tema dello ψόγοςἐπαίνος γαμικῶν non fosse estraneo alle scuole di retorica e che la sua trattazione contemplasse anche valutazioni di carattere economico seb-bene queste fossero marginali rispetto alle considerazioni morali relative alla ricaduta pubblica ed ai vantaggi o svantaggi che il vincolo nuziale comporta-

60 Paoli 1943 19-29 spiega come nelle commedie latine venga trasposta e tra-visata una tipica situazione configurata nel diritto attico quella dellrsquoepikleros lrsquoorfa-na che costituiva la fortuna per il collaterale prossimiore lrsquounico che avesse il diritto di sposarla in quanto erede di tutto il patrimonio paterno Nella palliata romana (Caec ploc frr 142 ss e 158 ss R3 = Gell 2 23 9-13) essa diviene uxor dotata condizione ben diversa non potendosi paragonare lrsquointero patrimonio ad una dote per quanto ingente Per gli opportuni riferimenti al diritto greco rimando senzrsquoaltro allrsquoesauriente contributo di Belardinelli 1998 269 n 15 e 17 per il ruolo di questa figura nella commedia greca cf infra p 302

61 Sen contr 1 6 Quint decl 376 Nelle declamazioni di Seneca e Quintiliano laddove il ripudio del figlio egrave giustificato con il rifiuto da parte di questo di sposare unrsquoorba il termine acquista il significato generico di lsquoorfanarsquo lsquosenza sostegnorsquo e non quello di epikleros (erede unica) per quanto le declamazioni latine prendano spunto dalle commedie greche in cui questa figura era topica a Roma essa non trovava corri-spondenza giuridica Lrsquoorba dives egrave dunque la donna che costituisce il buon partito percheacute semplicemente ricca e non unica erede (Paoli 1943 24-27)

62 Cf infra p 303

299Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

va per lo sviluppo civileSe dunque occorre ricercare altrove lrsquoispirazione prima dellrsquoepigramma

22 maggiore egrave invece il debito che il componimento ha nei confronti della tecnica argomentativa Lrsquoepigramma infatti sembrerebbe rielaborare spunti provenienti dalla commedia secondo una struttura retorica si configurereb-be dunque come una sorta di progymnasma poetico e una dura satira miso-gina contro il vincolo matrimoniale63

Non deve stupire lrsquoapplicazione di schemi retorici a forme poetiche que-sto epigramma infatti non egrave un unicum nel suo genere Sia lrsquoIppolito euripi-deo (vv 88-120) che la Phaedra senecana (vv 435-482) contengono theseis in versi pro e contro il matrimonio il discorso di Anna rivolto a Didone per convincerla a cedere alla passione (Aen 4 31-53) egrave una suasoria e soprattut-to la sesta satira di Giovenale ricalca in forma piugrave estesa i medesimi moduli argomentativi64 infine Stanley F Bonner ha ampiamente dimostrato come Ovidio negli Amores e nelle Metamorfosi subisca lrsquoinfluenza della suasoria65 Del resto questo non egrave il solo caso in cui esercizi che correntemente venivano praticati nelle scuole di retorica in forma prosastica in vista della pratica fo-rense avevano anche una ricaduta in ambito poetico66

Quintiliano riconduce chiaramente la thesis al genus deliberativum evidenziando che qualora vengano precisati i destinatari essa diviene una suasoria Lrsquoepigramma 22 in effetti presenta una serie di argomentazioni

63 Bellandi 2003 1-364 Il primo ad evidenziare questa matrice retorica della sesta satira di Giovenale

egrave stato De Decker 1913 19 seguito da Braund 1992 78-81 Bellandi 2003 1-2 Watson 2008 275

65 Bonner 1949 149-152 ulteriori esempi sono contenuti in Laguna 1994 267-268 che dimostra lrsquoappartenenza al genus di Stat silv 1 2 161-200 sulla base di unrsquoaccurata analisi strutturale Lrsquoautore inoltre si spinge oltre postulando la teo-rizzazione retorica della thesis a partire dal corpus letterario preesistente (p 267) Per unrsquoapplicazione dello schema proginnasmatico allrsquointerno di una argomentazione omiletica di S Basilio cf Valdeacutes Garciacutea 2007 701-709

66 Basti ricordare lrsquoosservazione fatta da Quintiliano a proposito dellrsquoesercizio del-la prosopopea (che nel curriculum configurato da Quintiliano egrave bene qui ricordarlo egrave collocato allrsquointerno della trattazione della suasoria) del quale mette in rilievo lrsquoutilitagrave anche per i futuri poeti (Quint inst 3 8 49) Nei papiri del resto lrsquoesercizio dellrsquoeto-peaprosopopea comunemente trattato nei manuali di retorica come un esercizio in prosa risulta essere stato praticato a scuola anche in versi cf Fernaacutendez Delgado 1994 299-305 piugrave in generale per gli esercizi scolastici di trascrizione e di composizio-ne in versi cf Cribiore 1996 204-253 e 259-262 Pordomingo 2001 707-720

300 FR Nocchi

incalzanti che mirano a dissuadere Zoilo dal prender moglie cui segue una conclusione secondo lo schema previsto dai trattati di retorica Egrave evidente dunque la presenza della finalitagrave persuasiva e delle procedure tipiche del ge-nus In particolare ricorrono nel componimento anche i loci che venivano impiegati per il biasimo o per lrsquoelogio di una determinata circostanza nel discorso deliberativo infatti la decisione veniva presa attraverso una disa-mina precisa dei cosiddetti τελικὰ κεφάλαια67 i principi del sommo bene per cui lrsquointerlocutore era guidato nella scelta in base a ciograve che per lui era conveniente giusto opportuno Nellrsquoepigramma bobbiese prevalgono le considerazioni di opportunitagrave La tractatio include precisamente quattro ar-gomentazioni tre incentrate sul fattore economico ed una sulle attrattive femminili tutte collegate da anafora (si) e variatio (nisi) Sebbene il poeta ricerchi chiaramente un certo equilibrio nella distribuzione della materia at-tribuendo a ciascuna argomentazione un distico in forma sentenziosa lrsquoim-pressione complessiva egrave di una disarmonica ripartizione in cui prevalgono chiaramente le considerazioni patrimoniali e la requisitoria contro le donne belle ed infedeli non ha un equivalente capovolgimento

In realtagrave il poeta bobbiese non fa altro che applicare un metodo impara-to a scuola rielabora materiali comici gli stessi testimoniati nelle antologie papiracee sulla base di schemi retorici ma in questo caso sceglie la forma poetica non diversamente da quanto avviene nellrsquoepigramma 36 Anche in questo caso infatti come ho chiarito altrove68 il poeta compone unrsquoetopea epistolare in versi servendosi delle proprie reminiscenze ovidiane ed impie-gando strumenti retorici solitamente applicati in prosa Si tratta di un lusus poetico caro ai poeti tardo antichi che si compiacciono di mettere alla prova le proprie competenze letterarie sulla base di schemi appresi in giovinezza

Allrsquointerno della silloge il tema relativo al coniugium ritorna in due epi-grammata longa il 25 e 26 che insieme ricalcano i moduli di una thesis in utramque partem Si tratta di due traduzioni tratte rispettivamente da Po-sidippo e Metrodoro69 in cui sono presentati due atteggiamenti antitetici nei confronti della vita uno piugrave pessimista lrsquoaltro possibilista In questi due componimenti sono discussi numerosi argumenta tipici non solo delle diatri-be ma anche delle theseis retoriche ad esempio la quaestio relativa allrsquooppor-

67 Aphthon RhG X p 42 8-10 Rabe = p 152 Patillon68 Cf Nocchi 201269 Rispettivamente AP 9 359 e 9 360

301Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

tunitagrave di avere figli (25 11-12 26 17-18) al pericolo comportato dai viaggi in mare (25 4 26 4) alla convenienza di intraprendere la carriera militare (25 7-8 26 9-10) o politica (25 1-2 26 1-2)70 Quanto al vincolo matri-moniale tornano temi giagrave diffusamente incontrati nelle theseis di Libanio e Aftonio ovvero il timore di perdere la serenitagrave a causa dei crucci di una vita matrimoniale (25 9) e le capacitagrave manageriali della donna (26 11-12) La mia impressione egrave che nella scelta degli epigrammi il presunto compilatore della silloge si sia fatto influenzare soprattutto dalle memorie scolastiche e che abbia selezionato quei componimenti che nella struttura e nei temi gli erano familiari per formazione71

I temi comiciSe la struttura dellrsquoepigramma egrave dunque retorica il contenuto sembra richia-mare fondamentalmente la trattazione del tema operata dal genere comico-epigrammatico in cui il motivo economico egrave preponderante

Il componimento egrave strutturato soprattutto nella prima parte secondo una successione chiaramente ponderata il poeta infatti prende in considerazione tutte le combinazioni relative ai rapporti economici fra coniugi partendo ov-viamente dalla prospettiva maschile Lo schema egrave pressappoco questo

I distico = povero + poveraII distico = povero + riccaIII distico = ricco + povera

Il modello greco a cui il poeta bobbiese si ispira egrave stato identificato da Wolfgang Speyer72 in Anassandride insigne rappresentante della Mese che fra i suoi frammenti annovera anche un lungo brano dalle evidenti consonan-ze con il nostro epigramma

Ὅστις γαμεῖν βουλεύετrsquo οὐ βουλεύεταιὀρθῶς διότι βουλεύεται χοὔτω γαμεῖ

70 Theon RhG II p 120 15-16 Spengel = p 82 Patillon Aphthon RhG X p 41 17-18 Rabe = p 152 Patillon

71 Per ulteriori riferimenti ai temi scolastici contenuti nella raccolta cf Nocchi 2012

72 Speyer 1963 23

302 FR Nocchi

Πολλῶν κακῶν γάρ ἐστιν ἀρχὴ τῷ βίῳἬ γὰρ πένης ὢν τὴν γυναῖκα χρήματαλαβὼν ἔχει δέσποιναν οὐ γυναῖκrsquo ἔτιἧς ἐστι δοῦλος καὶ πένης ἢν δrsquo αὖ λάβῃμηδὲν φερομένην δοῦλος αὐτὸς γίνεταιδεῖ γὰρ τὸ λοιπὸν ἀνθrsquo ἑνὸς τρέφειν δύοἈλλrsquo ἔλαβεν αἰσχράν οὐ βιωτόν ἐστrsquo ἔτιοὐδrsquo εἴσοδος τὸ παράπαν εἰς τὴν οἰκίανἈλλrsquo ἔλαβεν ὡραίαν τις οὐδὲν γίνεταιμᾶλλόν τι τοῦ γήμαντος ἢ τῶν γειτόνωνὥστrsquo οὐδαμῶς κακοῦ γrsquo ἁμαρτεῖν γίνεται73

Nonostante lrsquoindiscutibile corrispondenza tematica fra i due testi risul-tano notevoli le differenze che rivelano il sottile sforzo di rielaborazione da parte del poeta in particolare il maggior risalto attribuito nellrsquoepigramma bobbiese alla struttura argomentativa Giagrave dal primo distico infatti il gioco paranomastico ottenuto con lrsquoanafora del nome Zoilo il poliptoto paupe-rie pauperiem il richiamo di suoni fra egenam iunges conferisce ai versi una certa coesione ed efficacia Ogni distico inoltre egrave costruito in maniera analoga nellrsquoesametro viene introdotta la protasi con anafora della particella ipotetica e nel pentametro sono immancabilmente presentate le conseguenze nefaste delle scelte I primi tre esametri in particolare si chiudono con un riferimento alla donna che qualifica la sua condizione economica Inoltre nellrsquoepigramma lrsquoultimo distico enuncia perentoriamente la conclusione sca-turita dalle considerazioni precedenti che nel frammento di Anassandride viene anticipata perdendo di incisivitagrave Il componimento bobbiese quindi mostra una proporzione simmetrica che farebbe pensare ad uno schema pre-costituito nel quale il poeta inserisce una serie di motivi topici

Le prime due eventualitagrave contemplate in epigr Bob 22 si riferiscono alla condizione svantaggiosa del marito povero sia nel caso che questi si unisca ad una donna di condizione analoga sia che sposi una ricca Si tratta di un tema frequente soprattutto nella commedia greco-latina e nellrsquoepigrammatica

In particolare lrsquoidea che la donna ricca proprio in virtugrave delle sue possibili-tagrave economiche sia viziata e prepotente e tiranneggi il marito contravvenendo cosigrave allrsquoidea tradizionale della supremazia maschile nel coniugium egrave un luogo comune soprattutto della commedia di mezzo e menandrea quindi ereditato

73 Anaxandr fr 53 K-A = Stob 4 22b 28 p 513 Hense

303Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ed adattato da quella ceciliana74 plautina75 e terenziana76 a noi sono giunti alcuni titoli relativi alla figura dellrsquoepikleros greca77 ma dai pochi frammenti superstiti si evince quale importanza questa donna avesse nello svolgimen-to della trama78 Esempio emblematico del topos egrave il ritratto menandreo del marito frustrato costretto dalla moglie ricca ereditiera a cacciare la servet-ta in cui ritorna il riferimento allrsquoepikleros dipinta come despoina che sottrae allrsquouomo i piaceri della vita79 Il motivo economico egrave riproposto con argomen-tazioni piugrave vicine a quelle dellrsquoepigramma bobbiese in un altro frammento dello stesso autore dove al tema del matrimonio vantaggioso si associa quello della perdita della libertagrave e della serenitagrave un motivo tra lrsquoaltro presente anche nellrsquoepigr Bob 47 traduzione fedele di Pallada (App Anth 3 314 nr 145)

74 Furono autori di commedie latine dal titolo Epiclerus Cecilio Stazio (fr 1-2 R3) e Turpilio (frr 1-13 R3) per il quale cf Quint inst 10 1 10 cf anche Caec ploc frr 142-147 e 158-162 R3 = Gell 2 23 9-13 (cf infra) In particolare per i frammenti di Cecilio Stazio si veda Guardigrave 1974 74-76 161-168 Sulla traduzione ceciliana di Menandro in Aulo Gellio cf Gamberale 1969 75-90

75 Plaut Aul 534-535 nam quae indotata est ea in potestate est viri dotatae mac-tant et malo et damno viros Ulteriori riferimenti testuali in Schuhmann 1977

76 Sullrsquoepidikasia (procedura legale in base a cui il parente prossimiore prendeva in affidamento lrsquoepikleros) egrave basata la trama del Phormio alle medesime leggi fanno riferimento gli Adelphoi (vv 650-659)

77 Si possono ad esempio ricordare Antifane (fr 94 K-A) Alessi (frr 78-81 K-A) Difilo (fr 40 K-A) Diodoro (fr 2 K-A) e ovviamente Menandro che sembra aver scritto addirittura due commedie su questo soggetto (sullrsquoambiguitagrave di questa notizia ed in generale sul ruolo dellrsquoepikleros nel diritto e nella commedia gre-ca cf Belardinelli 1998 264-270)

78 La rilevanza attribuita a questa figura nelle trame comiche della Mese e della Nea egrave dovuta secondo Belardinelli 1998 267 ai cambiamenti socio-economici intercorsi nel III-IV sec a C quando lrsquoistituto nato eminentemente per permettere la propagazione della stirpe (Plut Sol 20 2-5) era divenuto in forma esclusiva uno strumento di arricchimento

79 Men ploc fr 296 K-A = Gell 2 23 8 ἐπrsquo ἀμφότερα νῦν ἅτrsquo ἐπίκληρος οὖσα δή μέλλει καθευδήσειν κατείργασται μέγα καὶ περιβόητον ἔργον ἐκ τῆς οἰκίας ἐξέβαλε τὴν λυποῦσαν ἣν ἐβούλετο ἵνrsquo ἀποβλέπωσι πάντες εἰς τὸ Κρωβύλης πρόσωπον ἥ γrsquo εὔγνωστος εἶχέ με γυνή δέσποινα καὶ τὴν ὄψιν ἣν ἐκτήσατο ὄνος ἐν πιθήκοις ἐστὶ δὴ τὸ λεγόμενον Τοῦτο σιωπᾶν βούλομαι τὴν νύκτα τὴν πολλῶν κακῶν ἀρχηγόν Οἴμοι Κρωβύλην λαβεῖν ἔμrsquo ἑκκαιδεκατάλαντον ὦ θεοί γύναιον οὖσαν πήχεως Εἶτrsquo ἐστὶ τὸ φρύαγμα εἴπως ἀνυπόστατον μὰ τὸν Δία τὸν Ὀλύμπιον καὶ τὴν Ἀθηνᾶν οὐδαμῶς Παιδισκάριον θεραπευτικὸν δὲ λόγου τάχιον ἀπαγέσθω δέ τις ἢ ἄρrsquo ἀντεισαγάγοι Cf anche fr 297 K-A = Gell 2 23 11

304 FR Nocchi

Ὅταν πένης ὢν καὶ γαμεῖν τις ἑλόμενοςτὰ μετὰ γυναικὸς ἐπιδέχηται χρήματααὑτὸν δίδωσιν οὐκ ἐκείνην λαμβάνει80

Analoghe considerazioni si trovano in Alessi

Ὦ δυστυχεῖς ἡμεῖς πεπρακότεςτὴν τοῦ βίου παρρησίαν καὶ τὴν τρυφὴνγυναιξὶ δοῦλοι ζῶμεν ἀντrsquo ἐλευθέρωνἜπειτrsquo ἔχειν προῖκrsquo οὐχὶ τιμὴν πάσχομενπικράν γε καὶ μεστὴν γυναικείας χολῆςἩ τῶν γὰρ ἀνδρῶν ἐστι πρὸς ἐκείνην μέλιοἱ μέν γε συγγνώμην ἔχουσrsquo ἀδικούμενοιαὗται δrsquo ἀδικοῦσαι καὶ προσεγκαλοῦσrsquo ἔτιὧν οὐκ ἐχρῆν ἄρχουσιν ὧν δrsquo ἄρχειν ἐχρῆνἀμελοῦσιν ἐπιορκοῦσιν οὐδὲ ἓν κακὸνἔχουσι καὶ κάμνειν λέγουσrsquo ἑκάστοτε81

Dallrsquoepigrammatica greca invece potrebbero essere giunte al poeta bobbiese le suggestioni relative al tema del matrimonio fra poveri lrsquoipote-si sembrerebbe avvalorata dal largo influsso del genus registrato nellrsquointera silloge82 NellrsquoAnthologia Palatina assistiamo ad una serie di variazioni sul tema con amaro disincanto lrsquounione egrave descritta come una guerra continua a causa dagli enormi disagi dovuti allo stato di indigenza83 Spesso il proble-ma egrave risolto con stratagemmi non proprio edificanti per sbarcare il lunario

80 Men fr 802 K A = Stob 4 22d 95 p 533 Hense Sempre Menandro (fr 805 K-A = Stob 4 22f 130 p 548 Hense) paragona la donna ricca ad una punizio-ne divina e definisce chi comunemente egrave considerato felice per la grande dote uno sventurato ὅστις γυναῖκrsquo ἐπίκληρον ἐπιθυμεῖ λαβεῖν πλουτοῦσαν ἤτοι μῆνιν ἐκτίνει θεῶν ἢ βούλετrsquo ἀτυχεῖν μακάριος καλούμενος

81 Alex fr 150 K-A82 Mariotti 1962 coll 52-61 Canali ndash Nocchi 2011 11-1983 AP 11 6 πτωχοῦ ἐστι γάμος κυνέα μάχα εὐθὺ κυδοιμός λοιδορίαι πληγαί

ζημία ἔργα δίκαι lrsquoepigramma di Callictere evidenzia gli inconvenienti dellrsquounio-ne attraverso la sequenza di asindeti e omoteleuti Sul tema cf anche AP 9 442 di Agatia Scolastico e 11 388 di Lucillio in cui si aggiungono anche le difficoltagrave legate allrsquoesistenza della prole (Longo 1967 77) infine in AP 5 267 di Agatia Scolastico un epigramma in forma dialogata il matrimonio con una donna povera viene consi-derato atto di follia

305Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

il marito si fa mantenere dalla moglie costringendola alla prostituzione84 Raramente i poeti epigrammatici si pronunciano favorevolmente su un matrimonio di un uomo benestante con una donna povera85 al contrario si preferisce lrsquounione fra coniugi di pari condizione86 In effetti questo ar-gomento trova puntuale riscontro anche in ambito paremiografico87 e nei trattati filosofici in questrsquoultimo caso perograve il discorso non assume i toni della polemica tipici del genere comico ed epigrammatico ma egrave inserito in un ragionamento piugrave ampio relativo ai pericoli che possono minare il conseguimento della virtus La condizione di inferioritagrave di un marito po-vero ad esempio puograve determinare la sua acquiescenza ai tradimenti di una moglie libertina nam quid ndash ait Seneca ndash de viris pauperibus dicam quorum in nomen mariti et ad eludendas leges quae contra celibes datae sunt pars magna conducitur Quomodo potest regere more set praecipere castitatem et mariti auctoritatem tenere qui nupsit88 Lrsquoargomento finanziario perograve ne-gli scritti filosofici non assume mai la centralitagrave ricoperta negli epigrammi dellrsquoAnthologia e nella commedia89

84 AP 11 4 di Parmenione il poeta in questo epigramma insiste soprattutto sullrsquoatteggiamento compiacente del marito ignaro di qualsiasi considerazione mo-rale pur di vivere nellrsquoagio sullrsquoargomento cf Longo 1967 98 Piugrave spesso lrsquoidea del buon matrimonio viene associata a quella dellrsquounione con donne anziane ricercate soprattutto per la dote e lrsquoeventualitagrave della loro rapida dipartita mentre lrsquouomo si consola con lrsquoancella giovane (AP 11 202 adespoto) sul tema si vedano anche 11 65 di Parmenione e 11 425 adespoto Lrsquoargomento egrave ripreso in epigr Bob 23 e 24 ma era giagrave particolarmente caro a Marziale (cf 9 80 e 8 12 1-2 in cui si gioca sullrsquouso del verbo nubo riferito allrsquouomo non diversamente da Sen matr fr 29 V)

85 AP 7 648 di Leonida di Taranto86 AP 7 89 di Callimaco87 Diog Laert 1 4 8 cf Tosi 1991 nr 1442 (= Ov Her 9 32) e 1443 (= Plaut

Asin 87)88 Sen matr fr 29 V le medesime considerazioni si trovano nel pitagorico Cal-

licratida (in Stob 4 28 18 p 687 Hense) ed in Plut lib educ 13f-14a il quale perograve prospetta anche una posizione piugrave moderata consigliando di preferire sempre la virtugrave nella scelta della donna ma di godere anche della ricchezza qualora essa si aggiunga come spontaneo complemento (amat 754a-b) infine il tema egrave presente nei cristiani (Tert uxor 2 8 4 Hier epist 127 3) dove egrave inserito nella recriminato-ria sullrsquoadulterio

89 Anche nel De matrimonio di Seneca (matr fr 54 V) dove egrave presente una sintesi dei primi quattro versi dellrsquoepigramma bobbiese (pauperem alere difficile est divitem ferre tormentum) lrsquoadagio egrave posto a conclusione di un lungo ragionamento tratto dallrsquoaureolus liber di Teofrasto volto a dissuadere il sapiente dal matrimonio

306 FR Nocchi

Anche i pericoli connessi alla bellezza femminile di cui si parla nei ver-si 7-8 del nostro epigramma erano proverbiali Oltre ai versi anassandridei il poeta bobbiese avragrave avuto presente il noto detto popolare ἐὰν μὲν γήμῃς αἰσχράν ἕξεις ποινήν ἂν δὲ καλήν ἕξεις κοινήν la cui origine paremiologica egrave dimostrata dallrsquoannominatio90 Il tema tra lrsquoaltro trova un trattamento equi-valente nel mondo latino nelle Sententiae di Publilio Siro maximo periclo custoditur quod multis placet non facile serves quod multis placet91 ma ritorna anche nelle controversiae senecane sempre come locus a latere nihil in corpo-re uxoris suae plus maritus quam quilibet alienus peregrinusve cognoverit92

Lrsquoanonimo poeta del resto non si limita a rielaborare i versi di Anassan-dride ma aggiunge anche un distico del tutto innovativo che rivela la sua vo-lontagrave di romanizzare il componimento Questa scelta ha importanti risvolti anche dal punto di vista strutturale Lrsquoautore come si egrave detto incentra lrsquoepi-gramma soprattutto sul fattore economico relegando ad un ruolo marginale o tralasciando del tutto le ulteriori considerazioni contrarie al matrimonio che invece erano discusse nella fonte greca in particolare egli sostituisce il distico relativo ad una sposa poco avvenente con unrsquoulteriore valutazione patrimoniale La sua dunque non egrave una traduzione fedele come avviene per la maggior parte degli Epigrammata Bobiensia ma presenta un certo grado di originalitagrave nella delimitazione del tema e nella sua ricontestualizzazione In effetti i versi 3-4 introducono una terza alternativa allrsquoevenienza di un ma-trimonio fra due poveri o fra uxor dotata e marito indigente Lrsquoeventualitagrave egrave che un uomo ricco proverbialmente rappresentato da Lucullo e Crasso93 sposi una cliens sine re una donna nullatenente ma libera Se lrsquoipotesi fino

(nec posse quemquam libris et uxori pariter inservire) Una rivisitazione moderna del tema egrave presente in Boccaccio (Esposizioni sopra la Commedia sect 31 Corbaccio sect 247)

90 Nelle fonti il proverbio non ha unrsquoattribuzione univoca Diogene Laerzio lo attribuisce ora a Bione di Boristene (4 48) ora ad Antistene (6 3) Aulo Gellio (5 11 2) sostiene che si tratti della risposta pronunciata da Biante di Priene ad un tale che lo interrogava sullrsquoopportunitagrave di sposarsi infine Stobeo (4 22a 17 p 497 Hense) pensa sia stato formulato da un uomo in risposta a Pittaco (Grilli 1953 178 Barigazzi 1966 542-543)

91 Publil sent M 18 v 326 R F 32 v 408 R92 Sen contr 2 7 2 Il tema si iscrive allrsquointerno dellrsquoinvettiva contro la corruzio-

ne delle matrone romane Cf anche Sen contr 2 1 24 per ulteriori fonti retoriche relative al locus de saeculo cf De Decker 1913 19-29

93 In molti scrittori il suo nome egrave sinonimo di ricchezza (Cic Att 1 4 3 2 4 2 off 1 25 Sall Catil 48 5 Sen epist 119 9 dial 7 21 3)

307Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ad ora postulata di una matrice retorica del componimento egrave valida il poeta sostituirebbe il tipico exemplum mitologico presente immancabilmente in tutte le theseis scolastiche94 con due exempla storici ma per cosigrave dire assunti ormai a paradigma indiscusso della ricchezza Anche la scelta dei due per-sonaggi storicamente noti come ricchi possidenti sembra ben ponderata Lucullo e Crasso rappresentano due modi antitetici di vivere la ricchezza Plutarco li pone a confronto in piugrave di unrsquooccasione dipingendo Crasso come avido e parsimonioso Lucullo come uno sperperatore95 Resta da capire il riferimento alla cliens i lessicografi e i grammatici latini concordano nel ri-ferire il termine sia al genere maschile che a quello femminile cliens tam hic quam haec96 ma di fatto le uniche due attestazioni al femminile a noi per-venute in latino sono quelle presenti in unrsquoepistola di San Girolamo (130 6)97 ed in unrsquoepigrafe98 Troviamo invece piugrave volte attestato il sinonimo clienta soprattutto in contesto comico in particolare il termine egrave usato da Plauto99 ndash in riferimento alle fanciulle sottoposte allrsquoauctoritas di un uomo anziano per lo piugrave prostitute o schiave ndash o in Afranio cliens communis ge-

94 Ad esempio si veda Aphthon RhG X p 43 7 Rabe = p 153 Patillon Lib progymn VIII pp 551-552 Foerster

95 Plutarco accomuna i due personaggi in un passo in cui Catone rimprovera aspramente il ricco gaudente lsquoοὐ παύσῃrsquo ἔφη lsquoσὺ πλουτῶν μὲν ὡς Κράσσος ζῶν δrsquo ὡς Λεύκολλος λέγων δrsquo ὡς Κάτωνrsquo (Plut Luc 40 3) ma il confronto risulta evidente anche dalla descrizione dei banchetti (Plut Luc 40 1 νεόπλουτα δrsquo ἦν τοῦ Λευκόλλου τὰ δεῖπνα τὰ καθrsquo ἡμέραν οὐ μόνον στρωμναῖς ἁλουργέσι καὶ διαλίθοις ἐκπώμασι καὶ χοροῖς καὶ ἀκροάμασιν ἐπεισοδίοις ἀλλrsquo ὄψων τε παντοδαπῶν καὶ πεμμάτων περιττῶς διαπεπονημένων παρασκευαῖς ζηλωτὸν ἀνελευθέροις ποιοῦντος ἑαυτόν Cras 3 1 ἐν δὲ τοῖς δείπνοις ἡ μὲν κλῆσις ἦν ὡς τὰ πολλὰ δημοτικὴ καὶ λαώδης ἡ δrsquo εὐτέλεια τὴν καθαριότητα καὶ φιλοφροσύνην ἡδίονα τοῦ πολυτελοῦς εἶχε) e delle ville (Luc 39 2 εἰς παιδιὰν γὰρ ἔγωγε τίθεμαι καὶ οἰκοδομὰς πολυτελεῖς καὶ κατασκευὰς περιπάτων καὶ λουτρῶν καὶ ἔτι μᾶλλον γραφὰς καὶ ἀνδριάντας καὶ τὴν περὶ ταύτας τὰς τέχνας σπουδήν ἃς ἐκεῖνος συνῆγε μεγάλοις ἀναλώμασιν εἰς ταῦτα τῷ πλούτῳ ῥύδην καταχρώμενος ὃν ἠθροίκει πολὺν καὶ λαμπρὸν ἀπὸ τῶν στρατειῶν ὅπου καὶ νῦν ἐπίδοσιν τοιαύτην τῆς τρυφῆς ἐχούσης οἱ Λευκολλιανοὶ κῆποι τῶν βασιλικῶν ἐν τοῖς πολυτελεστάτοις ἀριθμοῦνται Cras 2 6 τοσούτους δὲ κεκτημένος τεχνίτας οὐδὲν ᾠκοδόμησεν αὐτὸς ἢ τὴν ἰδίαν οἰκίαν ἀλλrsquo ἔλεγε τοὺς φιλοικοδόμους αὐτοὺς ὑφrsquo ἑαυτῶν καταλύεσθαι χωρὶς ἀνταγωνιστῶν)

96 Caper gramm VII 108 16 Keil97 Hier epist 130 698 CIL VI 3442 Sagitti Memoriae Corneliae Musae clienti carissimae piissimae

feminae quae vixit ann XVIII m VIIII d XVIIII Verus evoc Aug99 Fest p 53 L clientam pro cliente Plautus dixit

308 FR Nocchi

neris est invenimus tamen et clientam apud Afranium in Pompa lsquointerim tua clientarsquo 100 Si tratta evidentemente di un uso traslato del termine il cliens infatti egrave giuridicamente libero ma si pone sotto la tutela di un uomo potente per riceverne la protezione101 ed egrave a questo tipo di rapporto che allude il vec-chio Damone quando nella Rudens102 si vanta di essere divenuto il paladino di due belle ragazze (clientas) sfuggite ad un lenone le stesse che poco prima apostrofa come mulierculae termine dalle evidenti implicazioni dispregiati-ve allo stesso modo va inteso il termine clienta riferito alla meretrix adules- cens del Miles gloriosus che il vecchio Periplectomeno afferma di possedere Egli infatti puograve costringerla a prestarsi come avvenente corteggiatrice del soldato protagonista della piegravece solo in quanto sottoposta alla propria po-testas103 Egrave altamente probabile che anche nellrsquoepigramma bobbiese il poeta non alluda specificamente allrsquoistituto giuridico della clientela ma impieghi il termine in senso traslato per indicare una donna povera che per necessitagrave si pone sotto la protezione di un uomo ricco come farebbe un vero cliens Ciograve che mi sembra interessante perograve egrave che la situazione anche in questo caso sembra tratta da un contesto comico coerentemente con la scelta di fondo operata dal poeta bobbiese Rilevante egrave anche lrsquouso ossimorico della iunctura pannosae nobilitatis lrsquoattributo pannosus inteso come qui nel senso di lsquove-stito di straccirsquo si trova soprattutto in epoca tarda negli scrittori cristiani104 ma compare giagrave in Seneca ed in Apuleio Anche in questo caso il termine va inteso in senso traslato come lsquopoverorsquo i figli nati da questo matrimonio non possono che essere degli straccioni in quanto nati e allevati da madre povera che finisce per depauperare il patrimonio del marito non avendo contribuito ad incrementarlo con la sua dote

La matrice scolastica dellrsquoepigramma bobbiese si manifesta dunque sot-to molteplici forme nellrsquoesercizio traduttivo nel rispetto dello schema reto-rico ed anche nella rielaborazione delle fonti drammatiche Nonostante la

100 Char gramm I 100 16 Keil Il termine egrave attestato anche una sola volta in Orazio (carm 2 18 8) come sinonimo di ancilla e in Frontone (p 32 18 N) con la stessa accezione

101 Per la condizione dei clientes si vedano Dion 2 9 2 ss Cic rep 2 9 16 Plut Rom 13 5 Fest p 262 L per unrsquointeressante ipotesi sulla nascita dellrsquoistituto cf Franciosi 1986 271-281

102 Plaut Rud 893103 Plaut arg Mil II 13 Mil 789104 Cf ThlL X 1 s v pannosus 230 63-231 30 (Hodges)

309Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

notorietagrave del tema perograve il poeta consegue un certo grado di originalitagrave nella trasposizione dallo schema metrico della commedia alla forma epigrammati-ca del distico ed introducendo nella serrata tractatio lrsquoistituto della clientela tipicamente romano

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Vottero 1998 = D Vottero (a cura di) Lucio Anneo Seneca I frammenti Bologna 1998

Watson 2008 = L Watson Juvenal Satire VI Misogyny or Misogamy The Evidence of Protreptics on Marriage in F Cairns (ed by) Hellenistic Greek and Au-gustan Latin Poetry Flavian and post-Flavian Latin Poetry Greek and Roman Prose Cambridge 2008 269-296

Zicari = M Zicari Note al testo degli Epigrammata Bobiensia laquoStudUrb(B)raquo 33 (1959) 248-249

Universitagrave degli studi di Cassinofrancescaromananocchiyahooit

Venuste Noster Abstract

Gabriele Burzacchini Asclepiade tra Alceo e CatulloThis paper analyses in the light of recent studies a clear case of aemulatio or imitatio cum variatione namely the intertextual relation between Alcaeus fr 346 V and Asclepiades 16 G-P (= AP 1250) as well as the precise allusion of Catullus 5 5f which most probably draws inspiration from the Samian epigrammatist (brevis lux ~ δάκτυλος ἀώς nox est perpetua una dormienda ~ τὴν μακρὰν νύκτrsquo ἀναπαυσόμεθα) even though the inner meaning of the Catullian poem is completely different

Albio Cesare Cassio Lrsquoeroe Lakedaimon e gli onori funebri per i re di Spar-ta (orac ap Herodot 7 220 = nr 100 Parke-Wormell)

This note deals with line 4 of the oracle transmitted by Herodotus 7220 πενθήσει βασιλῆ φθίμενον Λακεδαίμονος οὖρος It is argued that Λακεδαίμονος οὖρος is unlikely to refer to the city of Sparta as the lsquobulwark of Lacedaemonrsquo as Stein and Parke amp Wormell maintained This expression means as Macan saw in 1908 lsquothe boundary of the hero Lacedaemonrsquo while πενθήσει certainly refers to the compulsory mourning imposed by the Spartans upon the peri- oikoi and the helots when a Spartan king died

Massimo Di Marco Detorsio di glosse omeriche solecismi presunti puns bi-linguistici in Ammiano (AP 11 16 146 180)

This paper offers a new interpretation of three epigrams of Ammianos In AP 11 16 the use of the Homeric gloss ἐγχεσίμωρος implies a malicious metapoiesis of a Lucilliosrsquo verse The meaning of AP 11146 is paradoxical the orator Flaccus is sure he will improve his Greek after a stay in Cyprus (the soloecismsrsquo home) It will be also proved as wrong the common reading of AP 11 180 νώναις as a bilingual pun

718 Venuste Noster

Lucio Ceccarelli La costruzione del distico elegiaco latino il rapporto tra primo emistichio dellrsquoesametro e primo emistichio del pentametro

This study proposes to verify whether in the latin elegiac distich it might be possible to recognize a mutual influence between hexameter and pentam-eter as far as the realization of the metric scheme is concerned The test con-ducted on a corpus comprehending almost all the latin elegiac distichs from Catullus to Venantius Fortunatus suggests a substantially negative answer

Marco Filippi Alcune osservazioni su Acc arm iud fr III R3 vv 148-149Acc arm iud 148-149 is quoted from Macrobius as a model of Verg Aen 10 449-450 with which it shows a clear similarity of context The fragment has a proverbial character (lsquowho fights a brave enemy even if is won obtains anyway a great honourrsquo) and the theme has obtained a great fortune in suc-ceeding literature After an attempt at reconstructing the tragic context we can suppose that the fragment does not contain an expression of modesty but it is a part of a provocative context

Alfredo Mario Morelli Lrsquouno e il molteplice su Catull 5 In Catull 5 the author cleverly works out two ancient topoi (lsquoletrsquos love be-cause the nightdeath is comingrsquo lsquokisses are the joy of loversrsquo) gaining a well balanced structure of the poem In comparison with contemporary Graeco-Roman poetry (erotic epigrams ndash such as Philod AP 9 570 ndash the Epitaph of Bion) both themes are handled with a remarkable taste for originality especially in their lsquonumericalrsquo aspects in order to put special emphasis on the basic contrast between nox una and basia mille

Maria Silvana Celentano I ritmi e i numeri della vita nella poesia antica lrsquoelogio lrsquoamore il sorriso

This paper briefly discusses a few Greek and Latin poetical texts (Prop 3 22 17-22 and 39-42 Ov ars 1 55-66 Philod AP 5 13 Catull 5 and 7 Mart 6 34) in order to highlight how the different numerical notations that they contain are able to emphasize different aims as eg expressing admiration praise love or parody

Giuseppe Aricograve Huic aliud mercedis erit (Verg ecl 6 26)The salacious allusion present in the words of Silenus in the sixth eclogue of Virgil comes from a motif of the Greek dramatic poetry (especially Aris-tophanes Eccles 1045ff) However Virgil rewrites it more elegantly thus

719Abstract

easing the obscenity of the witty remark at the same he time makes it more expressive by emphasizing the concept of the exchange

Mario De Nonno Cui non risere parentesThe old textual problem in Vergil Bucolics 4 62f (divergence between the text as transmitted by Vergilrsquos manuscripts and commented by Servius and the text as quoted by Quintilian inst 9 3 8) is examined anew The argu-ments of the supporters of Quintilianrsquos text (as emended by Politian and Bonnell) are scrutinized and criticized New intertextual links are pointed to suggesting that after all the Vergilian paradosis (cui non risere parentes) was already echoed in Horacersquos Ars

Giuseppe La Bua Audes fatidicum verbis fallere velle deum (Ov fast 2 261-2) lrsquoironia del logos nei Fasti di Ovidio

Recent scholarship on Ovidrsquos elegiac calendar-poem has drawn attention to the political significance of the poetrsquos equivocal approach to the controversial topic of the libertas linguae This paper reads the poetrsquos playful manipulation of the multiple contradictory aspects of logos in literary terms focusing on the sophisti-cated irony inherent in the creation of figures of skilled speakers (Numa Egeria Anna Perenna the merchant) able to overcome superior opponents through fal-lacious ambiguous words and emphasizing the role played by a modern exuber-ant use of lingua in the civilization process of the Augustan Rome

Piergiorgio Parroni Qualche riflessione sul testo della lettera 56 di SenecaThe Reynoldrsquos text of Sen ep 56 may occasionally be improved the incom-prehensible hac (1) is perhaps a copyistrsquos mistake for hunc in v 4 abducit of P2 is more suitable than adducit (cett) and to the surprising essedas (femi-nine) wrongly defended by Axelson must be preferred Buechelerrsquos raedas or Heraeusrsquo et raedas (eredas p) P2 is a good witness also in 5 f (inhibet P2 exhi-bet cett) instead of obirata (9) an evident nonsense the conjectural obruta (obrata p) gives an excellent meaning

Matteo Massaro Poesia per ignobiles epigrammi sepolcrali da un colomba-rio urbano di etagrave giulio-claudia

Latin epigraphy from urban columbaria replaces the higher literature with several anonymous but valuable poems for lower class people collectively buried thereTwo of such fair poems from the monumentum familiae Sta-tiliorum (I1 cent AD) both elegiac and flawless are here selected and care-

720 Venuste Noster

fully commented upon CE 1001 dedicated by a slave to a fellow slave CE 1030 for an unnamed wife who praises herself for having died in the arms (and tears) of her deeply loving man Many thoughts images or expressions are noticed and surveyed in verbal and conceptual comparison with literary andor epigraphic texts

Carlo Di Giovine I precetti di Quintiliano sullo stilus (inst 10 3) note di esegesi e di critica testuale

In inst 10 3 Quintilian offers his precepts for a good writing (stilus) which is introductory to good speaking (dicere) This chapter of book X of the Institutio oratoria involves a lot of interesting questions of exegesis of style and of textual criticism This paper examines and tries to give an answer to some of these questions

Alessandro Fusi Note testuali ed esegetiche a Marziale (2 24 4 42 9 80 10 35 11 87)

In Martial 2 24 the first four verses should not be ascribed to the persona poetae as in almost all modern editions but to the Candidus addressed in v 6 In 4 42 the last but one verse is to be ascribed to the ego loquens In 9 80 the much debated expression uxorem pascit in v 2 has no sexual over-tones as most critics take for granted uxor is to be taken as a metonymy for uxoris patrimonium and the expression means that Gellius feeds himself with his wifersquos goods In 10 35 v 8 should be read with β variant sed castos docet et pios amores because of its intertextual link with Catull 16 5 In 11 87 2 nata (γ) is to be preferred to nota (β) accepted by all editors because that variant restores an idiomatic use and is clearly a lectio difficilior It is also strenghtened by the intertextual relation with Propertius 2 25 which shows a comic degradation of the elegiac love put into effect by Martial

Francesca Romana Nocchi Il motivo dellrsquoan uxor ducenda fra poesia reto-rica e filosofia Epigr Bob 22 Sp

The theme for the an uxor ducenda notwithstanding its wide diffusion was in antiquity differentiated in rhetorical philosophical and literary fields so much so as to postulate a genre specialization in each field The anonymous poet of epigr Bob 22 achieves a certain originality by realizing a true mingling of genres In fact he encompasses the satirical pungent vein of the comic genre within the typical structure of suasoria Moreover both the topic choice and the use of rhetorical schemes in poetic forms seem to have scholastic reminiscence

721Abstract

Valeria Capelli Gerolamo e le citazioni dellrsquoAntico nel Nuovo Testamento testimonianze di tradizione indiretta

Jerome often discusses the literal discrepancy between some passages of the Old Testament and their citation in the New Testament also turning his at-tention to cases already pointed out by Porphyry and Julian The examina-tion of his principal statements about this subject makes it possible to infer that he has not a constant attitude in relation to this problem and that there are many differences among what he asserts in the prefaces to his biblical translations in epist 57 and in his exegetical treatises

Edoardo Bona Appunti di lettura della Praefatio in Euangelio di Gerolamo (con un occhio allrsquoepistolario Gerolamo-Agostino)

A new reading of Preafatio in Euangelio allows a better understanding of Jeromersquos philological attitude in approaching the Scriptures Particularly noteworthy is the use of indirect sources (translations and canones Eusebii) for the constitution of the biblical text Moreover Augustinersquos use of indirect sources in his epist 28 could be a reminescence of this Praefatio

Carla Lo Cicero Audi Iuliane Echi della polemica contro Giuliano drsquoEcla-no nelle glosse marginali del Vat Reg Lat 141

Four glosses of Vat Reg Lat 141 in margin to texts of Gregory of Nazianzus and Basil of Caesarea (translated in Latin by Rufinus of Aquileia) present polemic remarks about Julian of Eclanum The analysis performed proves that the marginal annotations derive from a late antique manuscript and that they were probably written by a reader of the Augustinersquos circle The glosses witness the constant work of lsquotalking to the textsrsquo which is a typical feature in manuscripts of the late Antiquity

Luca Paretti Cuochi pasticceri e centoni Sulle tracce di una lsquoletteratura dei Saturnalirsquo

This study proposes a new interpretation of the first fragmentary cento of the codex Salmasianus the so-called De panificio instead of a simple description of bread-making this should be seen as a scene of preparing crumpets or pancakes during the festival of Saturnalia In this regard it is discussed an examination of the literary evidence about two relevant char-acters of the feast the cocus (cook) and the pistor (confectioner) Then the author proposes a partial review of the literary production peculiar to the Saturnalia especially pointing out anonymous and secondary texts

722 Venuste Noster

Franca Ela Consolino Echi pagani e cristiani nellrsquoepitafio del vescovo Vit-tore Per unrsquoesegesi di Ennodio carm 2 95 (215 V)

The paper provides a commentary of Ennod carm 2 95 detecting the pres-ence of hypotexts such as the apotheosis of Daphnis in Vergil that of Lucan in Stace and the representations given by Lucan and Prudentius of Pompeius and the virgin Agnes seeing from heaven the earth In order to explain the obscurity of some expressions previous opinions are discussed and solutions proposed bringing fresh evidence wherever it is possible A totally new inter-pretation is offered for the last two verses of the poem

Salvatore Monda Gellio Noctes Atticae 12 6 e lrsquoantico nome latino degli aenigmata

In the book XII of Noctes Atticae the VI chapter is devoted to riddles The source of the passage is Varrorsquos De sermone Latino ad Marcellus from which Gellius quotes the famous riddle of the god Terminus At the beginning Gellius remembers the old latin word for lsquoriddlersquo scirpus (lit lsquobasket-rushrsquo lsquoknotrsquo) My aim is to suggest that scirpus is a calque on γρῖφος but the mean-ing of lsquoriddlersquo is made up by Gelliusrsquo source

Michela Rosellini Nellrsquoofficina di Prisciano (con un omaggio a Menandro) This paper analyses two extracts from Priscianrsquos Idiomata namely GL III 338 21-341 24 and III 291 11-292 21 in order to reconstruct by comparing lessons in extant manuscripts the archetype text and to investigate Priscianrsquos working methods The archetype text reveals in these extracts a characteristic of Priscianrsquos text and in particular of the Idiomata section in its original form i e that it was non perfectly finished the lemmas and quotations being not properly selected and organized In a third extract GL III 323 8-11 it is pos-sible to identify a fragment of Menanderrsquos Heautontimoroumenos

Luigi Munzi Dottrina prosodica e Lehrgedichte in etagrave carolingia il carme Mens tenebrosa

Poetryrsquos high prestige requires in Carolingian age elementar didactic works dealing with prosody and metrics Mens tenebrosa tumet is a peculiar Lehr-gedicht where words containing doubtful syllables (syllabae communes) are collected into a poem of just eight or nine lines to facilitate memorization this poem acquired an high grade of popularity in IX century In this paper the author presents a new critical edition ndash founded on several medieval and Renaissance manuscripts ndash supplies an exhaustive treatment of fontes

723Abstract

and loci similes provides a panorama of classical teaching in the field of syl-labae communes and tries to state precisely the chronology of this didactic tour de force (Bedersquos treatise De arte metrica settles a serviceable terminus post quem) and its authorship (Alcuinrsquos cultural milieu)

Marina Passalacqua Perlege scribe reducThe article aims to provide a picture of book trading in Carolingian society as it emerges from the lexicon the scholars of the court school used in the correspondence they entertained

Arduino Maiuri Enorme monstrum deformitagrave e difformitagrave nel mondo greco-romano

In Imperial Rome noble families used to entertain their guests by displaying de-formed creatures at their feasts the taste for the weird and the exotic went thus hand in hand This marks a turning point if compared to Greek culture which considered the freak as a divine punishment If in very ancient Rome this mindset is pretty similar (Dion Hal 2 12 1-2) during the Principate a definite change in perspective is witnessed by jurists (eg dig 1 5 14 and 50 16 135)

Marcello Salvadore La Vestale incestaDionysius of Halicarnassus Pliny the Younger and Plutarch are the sources of a detailed account of Vestalis incestarsquos punishment they say that she was sentenced to death Dionysius adds that there was no after death ritual Modern scholars generally accept what the three authors assert In this article the author surmises that the Vestalis incesta together with the parricida was not condemned to death both of them were sentenced to a particular kind of banishment from the Society

Rino Avesani Divagazioni sulla memoria di Adriano nel MedioevoIn spite of the traditional view of Adrian as a tolerant Emperor towards Chris-tians in many passiones he is oddly presented as a cruel tyrant The passio of St Eustachius and the passio of St Sapientia and of her three daughters ndash the latter also drawn on in Roswitha of Gandersheimrsquos Sapientia ndash are the best known and obviously both of them are without any historical ground It is possible that the ancient hagiographers became familiar with Adrianrsquos name thanks to the large spread of two question-and-answer dialogues both dating back prob-ably to the II or III century AD in which the protagonists are respectively Adrian and the philosopher Second and Adrian and Epictetus

724 Venuste Noster

Luca Serianni Ettore Romagnoli latinistaThis paper is concerned with the translations of classical Latin authors made by Ettore Romagnoli a scholar better known for his translations from Ancient Greek In his versions of Latin classics especially of Plautusrsquo Miles gloriosus and Horacersquos poetry Romagnoli aims at modernizing the texts by making use of idioms colloquialisms and expressive suffixes in order to make them more appealing to the general public Although Romagnoli failed in his purpose his activity as a translator of Latin classics witnesses an interesting aspect of the cultural policy of Fascism the ideology of which Romagnoli shared with firm belief

Maria-Pace Pieri LrsquoAchille surrealista di Alberto SavinioThe article focuses on the tale Achille innamorato misto con lrsquoldquoevergetardquo by Alberto Savinio in order to stress the authorrsquos special relation with classi-cal literature and in particular with old Greek miths Such a relationship requires to be verified in all its complex novelty not only by comparing the macrostructural models but also by analyzing the detailed and frequently very precise references and allusions to single parts of the ancient texts lsquo(esp to Euripidesrsquo Iphigenia in Aulis and Aeschylusrsquo Agamemnon)

Silvia Rizzo Una consonanza fra il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lam-pedusa e una lirica di Thomas Hardy

A passage of Tomasirsquos Gattopardo shows similarities to Thomas Hardyrsquos lyric A Two-yearsrsquo Idyll (Late lyrics and earlier London 1922) Did Tomasi read it It cannot be demonstrated with absolute certainty but there is some evi-dence in favour of this hypothesis

Giorgio Bernardi-Perini laquoMy hedge-schoolmaster Virgilraquo Dallrsquolsquoegloga messianicarsquo alla Bann Valley Eclogue

The Bann Valley Eclogue written by Seamus Heaney on the eve of the new millennium in the wake of Virgilrsquos fourth Eclogue is a major evidence of Man-tuanrsquos great influence on the Irish poet who deserved the Nobel Prize 1995

Tullio De Mauro Latinum est non flectiturIn contemporary Italian many Latin expressions eg lectio magistralis are employed as invariant multilexeme words in spite of ancient Latin grammar

  • Titelei
  • Venuste Noster_16_Nocchi
  • Venuste Noster_34_Abstract
Page 17: Il motivo dell'an uxor ducenda fra poesia, retorica e filosofia: Epigr. Bob. 22 Sp., in M. Passalacqua, M. De Nonno, A.M. Morelli (a cura di), Venuste noster, Hildesheim -Zuric-New

295Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

qualitagrave femminili trovi una puntuale corrispondenza nella scelta dei brani operata nelle antologie scolastiche47 Egrave interessante perograve evidenziare alcune peculiaritagrave del genus Aftonio nel definire questo progymnasma assimila le theseis praktikai a quelle politikai48 καὶ πολιτικαὶ μὲν αἱ πρᾶξιν ἔχουσαι πόλιν συνέχουσαν οἷον εἰ γαμητέον εἰ πλευστέον In effetti se si prendono in con-siderazione le argomentazioni a favore del matrimonio si puograve notare che il vincolo nuziale egrave considerato il fondamento delle istituzioni civili e del di-ritto della difesa e della sopravvivenza della πόλις la discussione si articola attraverso una serie di esortazioni a vivere rispettando i doveri del buon cit-tadino che permettevano di indottrinare i giovani studenti sui propri officia publica49 Possiamo invece farci unrsquoidea di quali accuse venissero mosse al matrimonio attraverso la testimonianza indiretta di Aftonio che simula un contraddittorio con i detrattori del vincolo nuziale rispondendo in partico-lare alle obiezioni di quanti lo consideravano fonte di sofferenza e proble-mi50 A tutte le accuse Aftonio ribatte facendo leva su argomenti fondati sal-damente su ideali civili e morali arrivando addirittura a trasformare i motivi di critica in elogio

Nonostante lrsquoevidente caratterizzazione lsquoseriarsquo che la dottrina retorica aveva destinato allrsquoargomento anche il genere comico influigrave sullrsquoapplicazio-ne pratica che le theseis avevano in campo declamatorio Due erano princi-palmente gli ambiti in cui esse venivano impiegate nelle suasoriae in cui alla struttura base della thesis venivano aggiunti il destinatario e le circostanze del discorso connotato da una spiccata componente deliberativa51 nelle con-

47 Lib progymn VIII pp 554 11-555 5 Foerster (con il matrimonio le ric-chezze si moltiplicano sia per il povero che per il ricco grazie alla collaborazione dei coniugi e alle capacitagrave amministrative della donna) Aphthon RhG X pp 42 24-43 6 Rabe = p 153 Patillon (il matrimonio incita alla virtugrave) [Dion Hal] ars 236-238 (il matrimonio egrave fonte di buone qualitagrave e consolazione delle afflizioni) Per un riscontro dei temi nei frammenti papiracei cf nn 28-29

48 Aphthon RhG X 41 18 Rabe = p 152 2 Patillon49 Lib progymn VIII pp 553 12-554 10 Foerster Aphthon RhG X pp 42

19-43 6 Rabe = p 153 Patillon50 Aphthon RhG X pp 43 11-46 18 Rabe = pp 154-157 Patillon51 Sullrsquoargomento cf Bonner 1949 8-9 che presenta numerosi exempla di come

avvenisse tale conversione con il riferimento a luoghi e circostanze determinate e su-pra Quint inst 2 4 24 e 3 5 8 Un tipico esempio era la thesis lsquobisogna dedicarsi alla navigazionersquo che opportunamente trasformata in suasoria poteva assumere la forma lsquoAlessandro delibera se si debba attraversare lrsquoOceanorsquo (Sen suas 1 Quint

296 FR Nocchi

troversiae52 ove invece le theseis offrivano il pretesto a coloro che si esibi-vano nellrsquoesecuzione di declamazioni fittizie di passare da discorsi specifici a riflessioni generali in particolare quelle relative alla corruzione dei tempi (de saeculo)53 che implicavano marginalmente considerazioni sullrsquoinfedeltagrave delle donne o sul vincolo matrimoniale Questi soggetti che potevano facil-mente essere assimilati ai loci communes54 erano utilissimi ai declamatori per lrsquoamplificatio Dalle testimonianze contenute nelle declamazioni di Seneca Retore si ricava lrsquoimpressione che fra gli scholastici imperasse la misoginia tantrsquoegrave lrsquoaccanimento con cui si scagliano contro i vizi muliebri nulla di stra-no dunque che tali acquisizioni giovanili continuassero ad influenzare la produzione successiva55 soprattutto nellrsquoepoca tardoantica in cui si era dif-fusa la tendenza a ricalcare modelli scolastici nella produzione adulta56 A questo punto perograve egrave bene chiedersi da quali fonti i declamatori traessero ispirazione per le loro invettive Molti degli argomenti discussi nel nostro epigramma come si dimostreragrave a breve sono mutuati dalla commedia ma essi non erano assolutamente estranei alla retorica si egrave giagrave visto come buona parte dei repertori a tema utilizzati per le theseis fossero tratti dai testi dram-matici ma essi continuavano ad essere impiegati negli esercizi piugrave avanzati I

inst 3 8 16) cosigrave anche Sen epist 14 13 in cui sono presenti le argomentazioni che venivano comunemente impiegate per disquisire sullrsquoatteggiamento che Catone avrebbe dovuto tenere durante la guerra civile una suasoria che costituiva uno svilup-po circostanziato dalla tesi relativa alla possibilitagrave per il saggio di partecipare alla vita politica (potest aliquis disputare an illo tempore capessenda fuerit sapienti res publica)

52 Per il complesso rapporto delle theseis con le controversiae cui accenna in maniera poco chiara Seneca Retore (contr 1 praef 12) cf Bonner 1969 1-26 Clarke 1951

53 Sen contr 1 praef 23 Bonner 1969 6-7 sostiene che molte delle declama-zioni di Seneca il Vecchio sottintendono questioni generali di carattere etico di-scusse comunemente come theseis ad esempio il dovere di obbedienza dei figli nei confronti dei padri il tema dellrsquoingratitudine Cf a questo proposito anche Pasetti 2008 115-116

54 In Quint inst 2 4 22 si parla implicitamente di loci de saeculo esistevano inoltre i loci philosophoumenoi che avevano una configurazione estremamente gene-rica (cf Sen contr 1 7 17)

55 Egrave ciograve che secondo De Decker 1913 23 sarebbe capitato a Giovenale che perpetuerebbe in versi le invettive de saeculo esperite negli esercizi di retorica

56 Cf Fernaacutendez Delgado 1994 303 Voumlssing 1997 37-45 216-217 605-610 Cribiore 2001 238-244 Stramaglia 2003 229-230 Agosti 2005 38-39 Stramaglia 2010 133-134

297Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

retori latini erano ben consapevoli dellrsquoutilitagrave che alle declamazioni poteva provenire dalla conoscenza del repertorio drammatico Non si spiega altri-menti il consiglio di Quintiliano che invita specificamente i declamatori a leggere con attenzione proprio le commedie di Menandro57 mentre sempre Quintiliano istituisce una stretta relazione fra i ruoli che i declamatori devo-no impersonare parlando nelle vesti di litigatores e le parti recitate dagli attori comici58 le rappresentazioni comiche costituivano un importante repertorio di ethe e pathe oltre che di argumenta

Un esempio emblematico di come i declamatori dovessero veramente im-personare determinati ruoli egrave rappresentato dalle declamazioni di Libanio in particolare alcune di esse mostrano chiaramente una matrice comica per il linguaggio impiegato ma soprattutto per lrsquoattenzione con cui viene presen-tato lrsquoethos del protagonista vicino a quello dei personaggi di piegraveces teatrali troviamo ad esempio la figura del parassita dellrsquoinvidioso del misantropo59 La declamazione 26 egrave incentrata sulla figura del dyskolos che ricorda lrsquoomo-nima commedia menandrea per carattere e modalitagrave espressive Lrsquouomo di-chiara di volersi suicidare percheacute non tollera piugrave la moglie eccessivamente loquace il ritratto della donna perograve assume una fisionomia piugrave chiara alla luce delle premesse dellrsquounione Il protagonista infatti rivela che la donna gli era stata presentata da un amico che di lei aveva soprattutto rilevato la presti-giosa discendenza e la sterminata ricchezza La declamazione quindi prende

57 Quint inst 10 1 71 ego tamen plus adhuc quiddam conlaturum eum decla-matoribus puto quoniam his necesse est secundum condicionem controversiarum plures subire personas patrum filiorum caelibum maritorum militum rusticorum divitum pauperum irascentium deprecantium mitium asperorum

58 Quint inst 3 8 51 11 1 38 La conoscenza dei caratteri inoltre serviva anche a prevenire le aspettative del pubblico riconoscendone le propensioni e le inclinazioni Infine questa profonda conoscenza dellrsquoanimo umano permetteva al declamatore di dipingere in toni negativi lrsquoethos dellrsquoavversario (Russell 1983 87-88 Russell 1996 10 e 113-114)

59 Si comprende dunque per quale motivo Libanio (epist 11 Foerster) racconti che nella sua scuola era solito far leggere ai propri allievi in particolare quelli dotati le opere drammatiche esse servivano per testarne le competenze interpretative e per assimilare i caratteri dei personaggi (cf Cribiore 2001 227) In realtagrave il metodo didattico aveva una lunga tradizione (cf Plut Dem 7) Quintiliano addirittura istituisce la docenza di un comoedus che legga con la giusta intonazione le piegraveces teatrali ma specifica che la scelta dei brani deve essere selettiva quod ita optime faciet si certos ex comoediis elegerit locos et ad hoc maxime idoneos id est actionibus similes (inst 1 11 13)

298 FR Nocchi

le mosse da un topos piuttosto diffuso fra i comici quello della donna ricca e per questo tiranna presente per lrsquoappunto nel nostro epigramma

Egrave soprattutto merito di Ugo Enrico Paoli aver chiarito lo stretto lega-me fra la commedia attica e le declamazioni latine riguardo al tema dellrsquouxor dotata equiparata impropriamente allrsquoepikleros greca60 Questa figura ricorre giagrave nelle declamazioni di Seneca il Vecchio e in quelle pseudo-quintilianee dove il rifiuto di un giovane di sposare la ricca ereditiera puograve divenire il pre-supposto per una requisitoria contro le moglie prepotenti omnes uxores di-vites servitutem exigunt crede mihi volet in suis regnare divitiis (Sen contr 1 6 5) inpotens malum est beata uxor Cum immensum pondus auri orba attulerit cum pecunia arcas nostras oneravit quid aliud quam beati serviemus (Sen contr 1 6 7) e il pretesto di un ripudio da parte di un padre ardens per il rifiuto del figlio di sposare unrsquoorfana ricca61 Il confronto con alcuni passi dellrsquoopera menandrea62 non lascia dubbi sulla matrice comica di questo soggetto che dal teatro evidentemente passava alle declamazioni divenendo caso giuridico ma il tema era affrontato esclusivamente nelle digressioni e non possedeva mai uno statuto autonomo

Da quanto si egrave detto finora si puograve ragionevolmente ipotizzare che il tema dello ψόγοςἐπαίνος γαμικῶν non fosse estraneo alle scuole di retorica e che la sua trattazione contemplasse anche valutazioni di carattere economico seb-bene queste fossero marginali rispetto alle considerazioni morali relative alla ricaduta pubblica ed ai vantaggi o svantaggi che il vincolo nuziale comporta-

60 Paoli 1943 19-29 spiega come nelle commedie latine venga trasposta e tra-visata una tipica situazione configurata nel diritto attico quella dellrsquoepikleros lrsquoorfa-na che costituiva la fortuna per il collaterale prossimiore lrsquounico che avesse il diritto di sposarla in quanto erede di tutto il patrimonio paterno Nella palliata romana (Caec ploc frr 142 ss e 158 ss R3 = Gell 2 23 9-13) essa diviene uxor dotata condizione ben diversa non potendosi paragonare lrsquointero patrimonio ad una dote per quanto ingente Per gli opportuni riferimenti al diritto greco rimando senzrsquoaltro allrsquoesauriente contributo di Belardinelli 1998 269 n 15 e 17 per il ruolo di questa figura nella commedia greca cf infra p 302

61 Sen contr 1 6 Quint decl 376 Nelle declamazioni di Seneca e Quintiliano laddove il ripudio del figlio egrave giustificato con il rifiuto da parte di questo di sposare unrsquoorba il termine acquista il significato generico di lsquoorfanarsquo lsquosenza sostegnorsquo e non quello di epikleros (erede unica) per quanto le declamazioni latine prendano spunto dalle commedie greche in cui questa figura era topica a Roma essa non trovava corri-spondenza giuridica Lrsquoorba dives egrave dunque la donna che costituisce il buon partito percheacute semplicemente ricca e non unica erede (Paoli 1943 24-27)

62 Cf infra p 303

299Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

va per lo sviluppo civileSe dunque occorre ricercare altrove lrsquoispirazione prima dellrsquoepigramma

22 maggiore egrave invece il debito che il componimento ha nei confronti della tecnica argomentativa Lrsquoepigramma infatti sembrerebbe rielaborare spunti provenienti dalla commedia secondo una struttura retorica si configurereb-be dunque come una sorta di progymnasma poetico e una dura satira miso-gina contro il vincolo matrimoniale63

Non deve stupire lrsquoapplicazione di schemi retorici a forme poetiche que-sto epigramma infatti non egrave un unicum nel suo genere Sia lrsquoIppolito euripi-deo (vv 88-120) che la Phaedra senecana (vv 435-482) contengono theseis in versi pro e contro il matrimonio il discorso di Anna rivolto a Didone per convincerla a cedere alla passione (Aen 4 31-53) egrave una suasoria e soprattut-to la sesta satira di Giovenale ricalca in forma piugrave estesa i medesimi moduli argomentativi64 infine Stanley F Bonner ha ampiamente dimostrato come Ovidio negli Amores e nelle Metamorfosi subisca lrsquoinfluenza della suasoria65 Del resto questo non egrave il solo caso in cui esercizi che correntemente venivano praticati nelle scuole di retorica in forma prosastica in vista della pratica fo-rense avevano anche una ricaduta in ambito poetico66

Quintiliano riconduce chiaramente la thesis al genus deliberativum evidenziando che qualora vengano precisati i destinatari essa diviene una suasoria Lrsquoepigramma 22 in effetti presenta una serie di argomentazioni

63 Bellandi 2003 1-364 Il primo ad evidenziare questa matrice retorica della sesta satira di Giovenale

egrave stato De Decker 1913 19 seguito da Braund 1992 78-81 Bellandi 2003 1-2 Watson 2008 275

65 Bonner 1949 149-152 ulteriori esempi sono contenuti in Laguna 1994 267-268 che dimostra lrsquoappartenenza al genus di Stat silv 1 2 161-200 sulla base di unrsquoaccurata analisi strutturale Lrsquoautore inoltre si spinge oltre postulando la teo-rizzazione retorica della thesis a partire dal corpus letterario preesistente (p 267) Per unrsquoapplicazione dello schema proginnasmatico allrsquointerno di una argomentazione omiletica di S Basilio cf Valdeacutes Garciacutea 2007 701-709

66 Basti ricordare lrsquoosservazione fatta da Quintiliano a proposito dellrsquoesercizio del-la prosopopea (che nel curriculum configurato da Quintiliano egrave bene qui ricordarlo egrave collocato allrsquointerno della trattazione della suasoria) del quale mette in rilievo lrsquoutilitagrave anche per i futuri poeti (Quint inst 3 8 49) Nei papiri del resto lrsquoesercizio dellrsquoeto-peaprosopopea comunemente trattato nei manuali di retorica come un esercizio in prosa risulta essere stato praticato a scuola anche in versi cf Fernaacutendez Delgado 1994 299-305 piugrave in generale per gli esercizi scolastici di trascrizione e di composizio-ne in versi cf Cribiore 1996 204-253 e 259-262 Pordomingo 2001 707-720

300 FR Nocchi

incalzanti che mirano a dissuadere Zoilo dal prender moglie cui segue una conclusione secondo lo schema previsto dai trattati di retorica Egrave evidente dunque la presenza della finalitagrave persuasiva e delle procedure tipiche del ge-nus In particolare ricorrono nel componimento anche i loci che venivano impiegati per il biasimo o per lrsquoelogio di una determinata circostanza nel discorso deliberativo infatti la decisione veniva presa attraverso una disa-mina precisa dei cosiddetti τελικὰ κεφάλαια67 i principi del sommo bene per cui lrsquointerlocutore era guidato nella scelta in base a ciograve che per lui era conveniente giusto opportuno Nellrsquoepigramma bobbiese prevalgono le considerazioni di opportunitagrave La tractatio include precisamente quattro ar-gomentazioni tre incentrate sul fattore economico ed una sulle attrattive femminili tutte collegate da anafora (si) e variatio (nisi) Sebbene il poeta ricerchi chiaramente un certo equilibrio nella distribuzione della materia at-tribuendo a ciascuna argomentazione un distico in forma sentenziosa lrsquoim-pressione complessiva egrave di una disarmonica ripartizione in cui prevalgono chiaramente le considerazioni patrimoniali e la requisitoria contro le donne belle ed infedeli non ha un equivalente capovolgimento

In realtagrave il poeta bobbiese non fa altro che applicare un metodo impara-to a scuola rielabora materiali comici gli stessi testimoniati nelle antologie papiracee sulla base di schemi retorici ma in questo caso sceglie la forma poetica non diversamente da quanto avviene nellrsquoepigramma 36 Anche in questo caso infatti come ho chiarito altrove68 il poeta compone unrsquoetopea epistolare in versi servendosi delle proprie reminiscenze ovidiane ed impie-gando strumenti retorici solitamente applicati in prosa Si tratta di un lusus poetico caro ai poeti tardo antichi che si compiacciono di mettere alla prova le proprie competenze letterarie sulla base di schemi appresi in giovinezza

Allrsquointerno della silloge il tema relativo al coniugium ritorna in due epi-grammata longa il 25 e 26 che insieme ricalcano i moduli di una thesis in utramque partem Si tratta di due traduzioni tratte rispettivamente da Po-sidippo e Metrodoro69 in cui sono presentati due atteggiamenti antitetici nei confronti della vita uno piugrave pessimista lrsquoaltro possibilista In questi due componimenti sono discussi numerosi argumenta tipici non solo delle diatri-be ma anche delle theseis retoriche ad esempio la quaestio relativa allrsquooppor-

67 Aphthon RhG X p 42 8-10 Rabe = p 152 Patillon68 Cf Nocchi 201269 Rispettivamente AP 9 359 e 9 360

301Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

tunitagrave di avere figli (25 11-12 26 17-18) al pericolo comportato dai viaggi in mare (25 4 26 4) alla convenienza di intraprendere la carriera militare (25 7-8 26 9-10) o politica (25 1-2 26 1-2)70 Quanto al vincolo matri-moniale tornano temi giagrave diffusamente incontrati nelle theseis di Libanio e Aftonio ovvero il timore di perdere la serenitagrave a causa dei crucci di una vita matrimoniale (25 9) e le capacitagrave manageriali della donna (26 11-12) La mia impressione egrave che nella scelta degli epigrammi il presunto compilatore della silloge si sia fatto influenzare soprattutto dalle memorie scolastiche e che abbia selezionato quei componimenti che nella struttura e nei temi gli erano familiari per formazione71

I temi comiciSe la struttura dellrsquoepigramma egrave dunque retorica il contenuto sembra richia-mare fondamentalmente la trattazione del tema operata dal genere comico-epigrammatico in cui il motivo economico egrave preponderante

Il componimento egrave strutturato soprattutto nella prima parte secondo una successione chiaramente ponderata il poeta infatti prende in considerazione tutte le combinazioni relative ai rapporti economici fra coniugi partendo ov-viamente dalla prospettiva maschile Lo schema egrave pressappoco questo

I distico = povero + poveraII distico = povero + riccaIII distico = ricco + povera

Il modello greco a cui il poeta bobbiese si ispira egrave stato identificato da Wolfgang Speyer72 in Anassandride insigne rappresentante della Mese che fra i suoi frammenti annovera anche un lungo brano dalle evidenti consonan-ze con il nostro epigramma

Ὅστις γαμεῖν βουλεύετrsquo οὐ βουλεύεταιὀρθῶς διότι βουλεύεται χοὔτω γαμεῖ

70 Theon RhG II p 120 15-16 Spengel = p 82 Patillon Aphthon RhG X p 41 17-18 Rabe = p 152 Patillon

71 Per ulteriori riferimenti ai temi scolastici contenuti nella raccolta cf Nocchi 2012

72 Speyer 1963 23

302 FR Nocchi

Πολλῶν κακῶν γάρ ἐστιν ἀρχὴ τῷ βίῳἬ γὰρ πένης ὢν τὴν γυναῖκα χρήματαλαβὼν ἔχει δέσποιναν οὐ γυναῖκrsquo ἔτιἧς ἐστι δοῦλος καὶ πένης ἢν δrsquo αὖ λάβῃμηδὲν φερομένην δοῦλος αὐτὸς γίνεταιδεῖ γὰρ τὸ λοιπὸν ἀνθrsquo ἑνὸς τρέφειν δύοἈλλrsquo ἔλαβεν αἰσχράν οὐ βιωτόν ἐστrsquo ἔτιοὐδrsquo εἴσοδος τὸ παράπαν εἰς τὴν οἰκίανἈλλrsquo ἔλαβεν ὡραίαν τις οὐδὲν γίνεταιμᾶλλόν τι τοῦ γήμαντος ἢ τῶν γειτόνωνὥστrsquo οὐδαμῶς κακοῦ γrsquo ἁμαρτεῖν γίνεται73

Nonostante lrsquoindiscutibile corrispondenza tematica fra i due testi risul-tano notevoli le differenze che rivelano il sottile sforzo di rielaborazione da parte del poeta in particolare il maggior risalto attribuito nellrsquoepigramma bobbiese alla struttura argomentativa Giagrave dal primo distico infatti il gioco paranomastico ottenuto con lrsquoanafora del nome Zoilo il poliptoto paupe-rie pauperiem il richiamo di suoni fra egenam iunges conferisce ai versi una certa coesione ed efficacia Ogni distico inoltre egrave costruito in maniera analoga nellrsquoesametro viene introdotta la protasi con anafora della particella ipotetica e nel pentametro sono immancabilmente presentate le conseguenze nefaste delle scelte I primi tre esametri in particolare si chiudono con un riferimento alla donna che qualifica la sua condizione economica Inoltre nellrsquoepigramma lrsquoultimo distico enuncia perentoriamente la conclusione sca-turita dalle considerazioni precedenti che nel frammento di Anassandride viene anticipata perdendo di incisivitagrave Il componimento bobbiese quindi mostra una proporzione simmetrica che farebbe pensare ad uno schema pre-costituito nel quale il poeta inserisce una serie di motivi topici

Le prime due eventualitagrave contemplate in epigr Bob 22 si riferiscono alla condizione svantaggiosa del marito povero sia nel caso che questi si unisca ad una donna di condizione analoga sia che sposi una ricca Si tratta di un tema frequente soprattutto nella commedia greco-latina e nellrsquoepigrammatica

In particolare lrsquoidea che la donna ricca proprio in virtugrave delle sue possibili-tagrave economiche sia viziata e prepotente e tiranneggi il marito contravvenendo cosigrave allrsquoidea tradizionale della supremazia maschile nel coniugium egrave un luogo comune soprattutto della commedia di mezzo e menandrea quindi ereditato

73 Anaxandr fr 53 K-A = Stob 4 22b 28 p 513 Hense

303Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ed adattato da quella ceciliana74 plautina75 e terenziana76 a noi sono giunti alcuni titoli relativi alla figura dellrsquoepikleros greca77 ma dai pochi frammenti superstiti si evince quale importanza questa donna avesse nello svolgimen-to della trama78 Esempio emblematico del topos egrave il ritratto menandreo del marito frustrato costretto dalla moglie ricca ereditiera a cacciare la servet-ta in cui ritorna il riferimento allrsquoepikleros dipinta come despoina che sottrae allrsquouomo i piaceri della vita79 Il motivo economico egrave riproposto con argomen-tazioni piugrave vicine a quelle dellrsquoepigramma bobbiese in un altro frammento dello stesso autore dove al tema del matrimonio vantaggioso si associa quello della perdita della libertagrave e della serenitagrave un motivo tra lrsquoaltro presente anche nellrsquoepigr Bob 47 traduzione fedele di Pallada (App Anth 3 314 nr 145)

74 Furono autori di commedie latine dal titolo Epiclerus Cecilio Stazio (fr 1-2 R3) e Turpilio (frr 1-13 R3) per il quale cf Quint inst 10 1 10 cf anche Caec ploc frr 142-147 e 158-162 R3 = Gell 2 23 9-13 (cf infra) In particolare per i frammenti di Cecilio Stazio si veda Guardigrave 1974 74-76 161-168 Sulla traduzione ceciliana di Menandro in Aulo Gellio cf Gamberale 1969 75-90

75 Plaut Aul 534-535 nam quae indotata est ea in potestate est viri dotatae mac-tant et malo et damno viros Ulteriori riferimenti testuali in Schuhmann 1977

76 Sullrsquoepidikasia (procedura legale in base a cui il parente prossimiore prendeva in affidamento lrsquoepikleros) egrave basata la trama del Phormio alle medesime leggi fanno riferimento gli Adelphoi (vv 650-659)

77 Si possono ad esempio ricordare Antifane (fr 94 K-A) Alessi (frr 78-81 K-A) Difilo (fr 40 K-A) Diodoro (fr 2 K-A) e ovviamente Menandro che sembra aver scritto addirittura due commedie su questo soggetto (sullrsquoambiguitagrave di questa notizia ed in generale sul ruolo dellrsquoepikleros nel diritto e nella commedia gre-ca cf Belardinelli 1998 264-270)

78 La rilevanza attribuita a questa figura nelle trame comiche della Mese e della Nea egrave dovuta secondo Belardinelli 1998 267 ai cambiamenti socio-economici intercorsi nel III-IV sec a C quando lrsquoistituto nato eminentemente per permettere la propagazione della stirpe (Plut Sol 20 2-5) era divenuto in forma esclusiva uno strumento di arricchimento

79 Men ploc fr 296 K-A = Gell 2 23 8 ἐπrsquo ἀμφότερα νῦν ἅτrsquo ἐπίκληρος οὖσα δή μέλλει καθευδήσειν κατείργασται μέγα καὶ περιβόητον ἔργον ἐκ τῆς οἰκίας ἐξέβαλε τὴν λυποῦσαν ἣν ἐβούλετο ἵνrsquo ἀποβλέπωσι πάντες εἰς τὸ Κρωβύλης πρόσωπον ἥ γrsquo εὔγνωστος εἶχέ με γυνή δέσποινα καὶ τὴν ὄψιν ἣν ἐκτήσατο ὄνος ἐν πιθήκοις ἐστὶ δὴ τὸ λεγόμενον Τοῦτο σιωπᾶν βούλομαι τὴν νύκτα τὴν πολλῶν κακῶν ἀρχηγόν Οἴμοι Κρωβύλην λαβεῖν ἔμrsquo ἑκκαιδεκατάλαντον ὦ θεοί γύναιον οὖσαν πήχεως Εἶτrsquo ἐστὶ τὸ φρύαγμα εἴπως ἀνυπόστατον μὰ τὸν Δία τὸν Ὀλύμπιον καὶ τὴν Ἀθηνᾶν οὐδαμῶς Παιδισκάριον θεραπευτικὸν δὲ λόγου τάχιον ἀπαγέσθω δέ τις ἢ ἄρrsquo ἀντεισαγάγοι Cf anche fr 297 K-A = Gell 2 23 11

304 FR Nocchi

Ὅταν πένης ὢν καὶ γαμεῖν τις ἑλόμενοςτὰ μετὰ γυναικὸς ἐπιδέχηται χρήματααὑτὸν δίδωσιν οὐκ ἐκείνην λαμβάνει80

Analoghe considerazioni si trovano in Alessi

Ὦ δυστυχεῖς ἡμεῖς πεπρακότεςτὴν τοῦ βίου παρρησίαν καὶ τὴν τρυφὴνγυναιξὶ δοῦλοι ζῶμεν ἀντrsquo ἐλευθέρωνἜπειτrsquo ἔχειν προῖκrsquo οὐχὶ τιμὴν πάσχομενπικράν γε καὶ μεστὴν γυναικείας χολῆςἩ τῶν γὰρ ἀνδρῶν ἐστι πρὸς ἐκείνην μέλιοἱ μέν γε συγγνώμην ἔχουσrsquo ἀδικούμενοιαὗται δrsquo ἀδικοῦσαι καὶ προσεγκαλοῦσrsquo ἔτιὧν οὐκ ἐχρῆν ἄρχουσιν ὧν δrsquo ἄρχειν ἐχρῆνἀμελοῦσιν ἐπιορκοῦσιν οὐδὲ ἓν κακὸνἔχουσι καὶ κάμνειν λέγουσrsquo ἑκάστοτε81

Dallrsquoepigrammatica greca invece potrebbero essere giunte al poeta bobbiese le suggestioni relative al tema del matrimonio fra poveri lrsquoipote-si sembrerebbe avvalorata dal largo influsso del genus registrato nellrsquointera silloge82 NellrsquoAnthologia Palatina assistiamo ad una serie di variazioni sul tema con amaro disincanto lrsquounione egrave descritta come una guerra continua a causa dagli enormi disagi dovuti allo stato di indigenza83 Spesso il proble-ma egrave risolto con stratagemmi non proprio edificanti per sbarcare il lunario

80 Men fr 802 K A = Stob 4 22d 95 p 533 Hense Sempre Menandro (fr 805 K-A = Stob 4 22f 130 p 548 Hense) paragona la donna ricca ad una punizio-ne divina e definisce chi comunemente egrave considerato felice per la grande dote uno sventurato ὅστις γυναῖκrsquo ἐπίκληρον ἐπιθυμεῖ λαβεῖν πλουτοῦσαν ἤτοι μῆνιν ἐκτίνει θεῶν ἢ βούλετrsquo ἀτυχεῖν μακάριος καλούμενος

81 Alex fr 150 K-A82 Mariotti 1962 coll 52-61 Canali ndash Nocchi 2011 11-1983 AP 11 6 πτωχοῦ ἐστι γάμος κυνέα μάχα εὐθὺ κυδοιμός λοιδορίαι πληγαί

ζημία ἔργα δίκαι lrsquoepigramma di Callictere evidenzia gli inconvenienti dellrsquounio-ne attraverso la sequenza di asindeti e omoteleuti Sul tema cf anche AP 9 442 di Agatia Scolastico e 11 388 di Lucillio in cui si aggiungono anche le difficoltagrave legate allrsquoesistenza della prole (Longo 1967 77) infine in AP 5 267 di Agatia Scolastico un epigramma in forma dialogata il matrimonio con una donna povera viene consi-derato atto di follia

305Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

il marito si fa mantenere dalla moglie costringendola alla prostituzione84 Raramente i poeti epigrammatici si pronunciano favorevolmente su un matrimonio di un uomo benestante con una donna povera85 al contrario si preferisce lrsquounione fra coniugi di pari condizione86 In effetti questo ar-gomento trova puntuale riscontro anche in ambito paremiografico87 e nei trattati filosofici in questrsquoultimo caso perograve il discorso non assume i toni della polemica tipici del genere comico ed epigrammatico ma egrave inserito in un ragionamento piugrave ampio relativo ai pericoli che possono minare il conseguimento della virtus La condizione di inferioritagrave di un marito po-vero ad esempio puograve determinare la sua acquiescenza ai tradimenti di una moglie libertina nam quid ndash ait Seneca ndash de viris pauperibus dicam quorum in nomen mariti et ad eludendas leges quae contra celibes datae sunt pars magna conducitur Quomodo potest regere more set praecipere castitatem et mariti auctoritatem tenere qui nupsit88 Lrsquoargomento finanziario perograve ne-gli scritti filosofici non assume mai la centralitagrave ricoperta negli epigrammi dellrsquoAnthologia e nella commedia89

84 AP 11 4 di Parmenione il poeta in questo epigramma insiste soprattutto sullrsquoatteggiamento compiacente del marito ignaro di qualsiasi considerazione mo-rale pur di vivere nellrsquoagio sullrsquoargomento cf Longo 1967 98 Piugrave spesso lrsquoidea del buon matrimonio viene associata a quella dellrsquounione con donne anziane ricercate soprattutto per la dote e lrsquoeventualitagrave della loro rapida dipartita mentre lrsquouomo si consola con lrsquoancella giovane (AP 11 202 adespoto) sul tema si vedano anche 11 65 di Parmenione e 11 425 adespoto Lrsquoargomento egrave ripreso in epigr Bob 23 e 24 ma era giagrave particolarmente caro a Marziale (cf 9 80 e 8 12 1-2 in cui si gioca sullrsquouso del verbo nubo riferito allrsquouomo non diversamente da Sen matr fr 29 V)

85 AP 7 648 di Leonida di Taranto86 AP 7 89 di Callimaco87 Diog Laert 1 4 8 cf Tosi 1991 nr 1442 (= Ov Her 9 32) e 1443 (= Plaut

Asin 87)88 Sen matr fr 29 V le medesime considerazioni si trovano nel pitagorico Cal-

licratida (in Stob 4 28 18 p 687 Hense) ed in Plut lib educ 13f-14a il quale perograve prospetta anche una posizione piugrave moderata consigliando di preferire sempre la virtugrave nella scelta della donna ma di godere anche della ricchezza qualora essa si aggiunga come spontaneo complemento (amat 754a-b) infine il tema egrave presente nei cristiani (Tert uxor 2 8 4 Hier epist 127 3) dove egrave inserito nella recriminato-ria sullrsquoadulterio

89 Anche nel De matrimonio di Seneca (matr fr 54 V) dove egrave presente una sintesi dei primi quattro versi dellrsquoepigramma bobbiese (pauperem alere difficile est divitem ferre tormentum) lrsquoadagio egrave posto a conclusione di un lungo ragionamento tratto dallrsquoaureolus liber di Teofrasto volto a dissuadere il sapiente dal matrimonio

306 FR Nocchi

Anche i pericoli connessi alla bellezza femminile di cui si parla nei ver-si 7-8 del nostro epigramma erano proverbiali Oltre ai versi anassandridei il poeta bobbiese avragrave avuto presente il noto detto popolare ἐὰν μὲν γήμῃς αἰσχράν ἕξεις ποινήν ἂν δὲ καλήν ἕξεις κοινήν la cui origine paremiologica egrave dimostrata dallrsquoannominatio90 Il tema tra lrsquoaltro trova un trattamento equi-valente nel mondo latino nelle Sententiae di Publilio Siro maximo periclo custoditur quod multis placet non facile serves quod multis placet91 ma ritorna anche nelle controversiae senecane sempre come locus a latere nihil in corpo-re uxoris suae plus maritus quam quilibet alienus peregrinusve cognoverit92

Lrsquoanonimo poeta del resto non si limita a rielaborare i versi di Anassan-dride ma aggiunge anche un distico del tutto innovativo che rivela la sua vo-lontagrave di romanizzare il componimento Questa scelta ha importanti risvolti anche dal punto di vista strutturale Lrsquoautore come si egrave detto incentra lrsquoepi-gramma soprattutto sul fattore economico relegando ad un ruolo marginale o tralasciando del tutto le ulteriori considerazioni contrarie al matrimonio che invece erano discusse nella fonte greca in particolare egli sostituisce il distico relativo ad una sposa poco avvenente con unrsquoulteriore valutazione patrimoniale La sua dunque non egrave una traduzione fedele come avviene per la maggior parte degli Epigrammata Bobiensia ma presenta un certo grado di originalitagrave nella delimitazione del tema e nella sua ricontestualizzazione In effetti i versi 3-4 introducono una terza alternativa allrsquoevenienza di un ma-trimonio fra due poveri o fra uxor dotata e marito indigente Lrsquoeventualitagrave egrave che un uomo ricco proverbialmente rappresentato da Lucullo e Crasso93 sposi una cliens sine re una donna nullatenente ma libera Se lrsquoipotesi fino

(nec posse quemquam libris et uxori pariter inservire) Una rivisitazione moderna del tema egrave presente in Boccaccio (Esposizioni sopra la Commedia sect 31 Corbaccio sect 247)

90 Nelle fonti il proverbio non ha unrsquoattribuzione univoca Diogene Laerzio lo attribuisce ora a Bione di Boristene (4 48) ora ad Antistene (6 3) Aulo Gellio (5 11 2) sostiene che si tratti della risposta pronunciata da Biante di Priene ad un tale che lo interrogava sullrsquoopportunitagrave di sposarsi infine Stobeo (4 22a 17 p 497 Hense) pensa sia stato formulato da un uomo in risposta a Pittaco (Grilli 1953 178 Barigazzi 1966 542-543)

91 Publil sent M 18 v 326 R F 32 v 408 R92 Sen contr 2 7 2 Il tema si iscrive allrsquointerno dellrsquoinvettiva contro la corruzio-

ne delle matrone romane Cf anche Sen contr 2 1 24 per ulteriori fonti retoriche relative al locus de saeculo cf De Decker 1913 19-29

93 In molti scrittori il suo nome egrave sinonimo di ricchezza (Cic Att 1 4 3 2 4 2 off 1 25 Sall Catil 48 5 Sen epist 119 9 dial 7 21 3)

307Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ad ora postulata di una matrice retorica del componimento egrave valida il poeta sostituirebbe il tipico exemplum mitologico presente immancabilmente in tutte le theseis scolastiche94 con due exempla storici ma per cosigrave dire assunti ormai a paradigma indiscusso della ricchezza Anche la scelta dei due per-sonaggi storicamente noti come ricchi possidenti sembra ben ponderata Lucullo e Crasso rappresentano due modi antitetici di vivere la ricchezza Plutarco li pone a confronto in piugrave di unrsquooccasione dipingendo Crasso come avido e parsimonioso Lucullo come uno sperperatore95 Resta da capire il riferimento alla cliens i lessicografi e i grammatici latini concordano nel ri-ferire il termine sia al genere maschile che a quello femminile cliens tam hic quam haec96 ma di fatto le uniche due attestazioni al femminile a noi per-venute in latino sono quelle presenti in unrsquoepistola di San Girolamo (130 6)97 ed in unrsquoepigrafe98 Troviamo invece piugrave volte attestato il sinonimo clienta soprattutto in contesto comico in particolare il termine egrave usato da Plauto99 ndash in riferimento alle fanciulle sottoposte allrsquoauctoritas di un uomo anziano per lo piugrave prostitute o schiave ndash o in Afranio cliens communis ge-

94 Ad esempio si veda Aphthon RhG X p 43 7 Rabe = p 153 Patillon Lib progymn VIII pp 551-552 Foerster

95 Plutarco accomuna i due personaggi in un passo in cui Catone rimprovera aspramente il ricco gaudente lsquoοὐ παύσῃrsquo ἔφη lsquoσὺ πλουτῶν μὲν ὡς Κράσσος ζῶν δrsquo ὡς Λεύκολλος λέγων δrsquo ὡς Κάτωνrsquo (Plut Luc 40 3) ma il confronto risulta evidente anche dalla descrizione dei banchetti (Plut Luc 40 1 νεόπλουτα δrsquo ἦν τοῦ Λευκόλλου τὰ δεῖπνα τὰ καθrsquo ἡμέραν οὐ μόνον στρωμναῖς ἁλουργέσι καὶ διαλίθοις ἐκπώμασι καὶ χοροῖς καὶ ἀκροάμασιν ἐπεισοδίοις ἀλλrsquo ὄψων τε παντοδαπῶν καὶ πεμμάτων περιττῶς διαπεπονημένων παρασκευαῖς ζηλωτὸν ἀνελευθέροις ποιοῦντος ἑαυτόν Cras 3 1 ἐν δὲ τοῖς δείπνοις ἡ μὲν κλῆσις ἦν ὡς τὰ πολλὰ δημοτικὴ καὶ λαώδης ἡ δrsquo εὐτέλεια τὴν καθαριότητα καὶ φιλοφροσύνην ἡδίονα τοῦ πολυτελοῦς εἶχε) e delle ville (Luc 39 2 εἰς παιδιὰν γὰρ ἔγωγε τίθεμαι καὶ οἰκοδομὰς πολυτελεῖς καὶ κατασκευὰς περιπάτων καὶ λουτρῶν καὶ ἔτι μᾶλλον γραφὰς καὶ ἀνδριάντας καὶ τὴν περὶ ταύτας τὰς τέχνας σπουδήν ἃς ἐκεῖνος συνῆγε μεγάλοις ἀναλώμασιν εἰς ταῦτα τῷ πλούτῳ ῥύδην καταχρώμενος ὃν ἠθροίκει πολὺν καὶ λαμπρὸν ἀπὸ τῶν στρατειῶν ὅπου καὶ νῦν ἐπίδοσιν τοιαύτην τῆς τρυφῆς ἐχούσης οἱ Λευκολλιανοὶ κῆποι τῶν βασιλικῶν ἐν τοῖς πολυτελεστάτοις ἀριθμοῦνται Cras 2 6 τοσούτους δὲ κεκτημένος τεχνίτας οὐδὲν ᾠκοδόμησεν αὐτὸς ἢ τὴν ἰδίαν οἰκίαν ἀλλrsquo ἔλεγε τοὺς φιλοικοδόμους αὐτοὺς ὑφrsquo ἑαυτῶν καταλύεσθαι χωρὶς ἀνταγωνιστῶν)

96 Caper gramm VII 108 16 Keil97 Hier epist 130 698 CIL VI 3442 Sagitti Memoriae Corneliae Musae clienti carissimae piissimae

feminae quae vixit ann XVIII m VIIII d XVIIII Verus evoc Aug99 Fest p 53 L clientam pro cliente Plautus dixit

308 FR Nocchi

neris est invenimus tamen et clientam apud Afranium in Pompa lsquointerim tua clientarsquo 100 Si tratta evidentemente di un uso traslato del termine il cliens infatti egrave giuridicamente libero ma si pone sotto la tutela di un uomo potente per riceverne la protezione101 ed egrave a questo tipo di rapporto che allude il vec-chio Damone quando nella Rudens102 si vanta di essere divenuto il paladino di due belle ragazze (clientas) sfuggite ad un lenone le stesse che poco prima apostrofa come mulierculae termine dalle evidenti implicazioni dispregiati-ve allo stesso modo va inteso il termine clienta riferito alla meretrix adules- cens del Miles gloriosus che il vecchio Periplectomeno afferma di possedere Egli infatti puograve costringerla a prestarsi come avvenente corteggiatrice del soldato protagonista della piegravece solo in quanto sottoposta alla propria po-testas103 Egrave altamente probabile che anche nellrsquoepigramma bobbiese il poeta non alluda specificamente allrsquoistituto giuridico della clientela ma impieghi il termine in senso traslato per indicare una donna povera che per necessitagrave si pone sotto la protezione di un uomo ricco come farebbe un vero cliens Ciograve che mi sembra interessante perograve egrave che la situazione anche in questo caso sembra tratta da un contesto comico coerentemente con la scelta di fondo operata dal poeta bobbiese Rilevante egrave anche lrsquouso ossimorico della iunctura pannosae nobilitatis lrsquoattributo pannosus inteso come qui nel senso di lsquove-stito di straccirsquo si trova soprattutto in epoca tarda negli scrittori cristiani104 ma compare giagrave in Seneca ed in Apuleio Anche in questo caso il termine va inteso in senso traslato come lsquopoverorsquo i figli nati da questo matrimonio non possono che essere degli straccioni in quanto nati e allevati da madre povera che finisce per depauperare il patrimonio del marito non avendo contribuito ad incrementarlo con la sua dote

La matrice scolastica dellrsquoepigramma bobbiese si manifesta dunque sot-to molteplici forme nellrsquoesercizio traduttivo nel rispetto dello schema reto-rico ed anche nella rielaborazione delle fonti drammatiche Nonostante la

100 Char gramm I 100 16 Keil Il termine egrave attestato anche una sola volta in Orazio (carm 2 18 8) come sinonimo di ancilla e in Frontone (p 32 18 N) con la stessa accezione

101 Per la condizione dei clientes si vedano Dion 2 9 2 ss Cic rep 2 9 16 Plut Rom 13 5 Fest p 262 L per unrsquointeressante ipotesi sulla nascita dellrsquoistituto cf Franciosi 1986 271-281

102 Plaut Rud 893103 Plaut arg Mil II 13 Mil 789104 Cf ThlL X 1 s v pannosus 230 63-231 30 (Hodges)

309Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

notorietagrave del tema perograve il poeta consegue un certo grado di originalitagrave nella trasposizione dallo schema metrico della commedia alla forma epigrammati-ca del distico ed introducendo nella serrata tractatio lrsquoistituto della clientela tipicamente romano

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Universitagrave degli studi di Cassinofrancescaromananocchiyahooit

Venuste Noster Abstract

Gabriele Burzacchini Asclepiade tra Alceo e CatulloThis paper analyses in the light of recent studies a clear case of aemulatio or imitatio cum variatione namely the intertextual relation between Alcaeus fr 346 V and Asclepiades 16 G-P (= AP 1250) as well as the precise allusion of Catullus 5 5f which most probably draws inspiration from the Samian epigrammatist (brevis lux ~ δάκτυλος ἀώς nox est perpetua una dormienda ~ τὴν μακρὰν νύκτrsquo ἀναπαυσόμεθα) even though the inner meaning of the Catullian poem is completely different

Albio Cesare Cassio Lrsquoeroe Lakedaimon e gli onori funebri per i re di Spar-ta (orac ap Herodot 7 220 = nr 100 Parke-Wormell)

This note deals with line 4 of the oracle transmitted by Herodotus 7220 πενθήσει βασιλῆ φθίμενον Λακεδαίμονος οὖρος It is argued that Λακεδαίμονος οὖρος is unlikely to refer to the city of Sparta as the lsquobulwark of Lacedaemonrsquo as Stein and Parke amp Wormell maintained This expression means as Macan saw in 1908 lsquothe boundary of the hero Lacedaemonrsquo while πενθήσει certainly refers to the compulsory mourning imposed by the Spartans upon the peri- oikoi and the helots when a Spartan king died

Massimo Di Marco Detorsio di glosse omeriche solecismi presunti puns bi-linguistici in Ammiano (AP 11 16 146 180)

This paper offers a new interpretation of three epigrams of Ammianos In AP 11 16 the use of the Homeric gloss ἐγχεσίμωρος implies a malicious metapoiesis of a Lucilliosrsquo verse The meaning of AP 11146 is paradoxical the orator Flaccus is sure he will improve his Greek after a stay in Cyprus (the soloecismsrsquo home) It will be also proved as wrong the common reading of AP 11 180 νώναις as a bilingual pun

718 Venuste Noster

Lucio Ceccarelli La costruzione del distico elegiaco latino il rapporto tra primo emistichio dellrsquoesametro e primo emistichio del pentametro

This study proposes to verify whether in the latin elegiac distich it might be possible to recognize a mutual influence between hexameter and pentam-eter as far as the realization of the metric scheme is concerned The test con-ducted on a corpus comprehending almost all the latin elegiac distichs from Catullus to Venantius Fortunatus suggests a substantially negative answer

Marco Filippi Alcune osservazioni su Acc arm iud fr III R3 vv 148-149Acc arm iud 148-149 is quoted from Macrobius as a model of Verg Aen 10 449-450 with which it shows a clear similarity of context The fragment has a proverbial character (lsquowho fights a brave enemy even if is won obtains anyway a great honourrsquo) and the theme has obtained a great fortune in suc-ceeding literature After an attempt at reconstructing the tragic context we can suppose that the fragment does not contain an expression of modesty but it is a part of a provocative context

Alfredo Mario Morelli Lrsquouno e il molteplice su Catull 5 In Catull 5 the author cleverly works out two ancient topoi (lsquoletrsquos love be-cause the nightdeath is comingrsquo lsquokisses are the joy of loversrsquo) gaining a well balanced structure of the poem In comparison with contemporary Graeco-Roman poetry (erotic epigrams ndash such as Philod AP 9 570 ndash the Epitaph of Bion) both themes are handled with a remarkable taste for originality especially in their lsquonumericalrsquo aspects in order to put special emphasis on the basic contrast between nox una and basia mille

Maria Silvana Celentano I ritmi e i numeri della vita nella poesia antica lrsquoelogio lrsquoamore il sorriso

This paper briefly discusses a few Greek and Latin poetical texts (Prop 3 22 17-22 and 39-42 Ov ars 1 55-66 Philod AP 5 13 Catull 5 and 7 Mart 6 34) in order to highlight how the different numerical notations that they contain are able to emphasize different aims as eg expressing admiration praise love or parody

Giuseppe Aricograve Huic aliud mercedis erit (Verg ecl 6 26)The salacious allusion present in the words of Silenus in the sixth eclogue of Virgil comes from a motif of the Greek dramatic poetry (especially Aris-tophanes Eccles 1045ff) However Virgil rewrites it more elegantly thus

719Abstract

easing the obscenity of the witty remark at the same he time makes it more expressive by emphasizing the concept of the exchange

Mario De Nonno Cui non risere parentesThe old textual problem in Vergil Bucolics 4 62f (divergence between the text as transmitted by Vergilrsquos manuscripts and commented by Servius and the text as quoted by Quintilian inst 9 3 8) is examined anew The argu-ments of the supporters of Quintilianrsquos text (as emended by Politian and Bonnell) are scrutinized and criticized New intertextual links are pointed to suggesting that after all the Vergilian paradosis (cui non risere parentes) was already echoed in Horacersquos Ars

Giuseppe La Bua Audes fatidicum verbis fallere velle deum (Ov fast 2 261-2) lrsquoironia del logos nei Fasti di Ovidio

Recent scholarship on Ovidrsquos elegiac calendar-poem has drawn attention to the political significance of the poetrsquos equivocal approach to the controversial topic of the libertas linguae This paper reads the poetrsquos playful manipulation of the multiple contradictory aspects of logos in literary terms focusing on the sophisti-cated irony inherent in the creation of figures of skilled speakers (Numa Egeria Anna Perenna the merchant) able to overcome superior opponents through fal-lacious ambiguous words and emphasizing the role played by a modern exuber-ant use of lingua in the civilization process of the Augustan Rome

Piergiorgio Parroni Qualche riflessione sul testo della lettera 56 di SenecaThe Reynoldrsquos text of Sen ep 56 may occasionally be improved the incom-prehensible hac (1) is perhaps a copyistrsquos mistake for hunc in v 4 abducit of P2 is more suitable than adducit (cett) and to the surprising essedas (femi-nine) wrongly defended by Axelson must be preferred Buechelerrsquos raedas or Heraeusrsquo et raedas (eredas p) P2 is a good witness also in 5 f (inhibet P2 exhi-bet cett) instead of obirata (9) an evident nonsense the conjectural obruta (obrata p) gives an excellent meaning

Matteo Massaro Poesia per ignobiles epigrammi sepolcrali da un colomba-rio urbano di etagrave giulio-claudia

Latin epigraphy from urban columbaria replaces the higher literature with several anonymous but valuable poems for lower class people collectively buried thereTwo of such fair poems from the monumentum familiae Sta-tiliorum (I1 cent AD) both elegiac and flawless are here selected and care-

720 Venuste Noster

fully commented upon CE 1001 dedicated by a slave to a fellow slave CE 1030 for an unnamed wife who praises herself for having died in the arms (and tears) of her deeply loving man Many thoughts images or expressions are noticed and surveyed in verbal and conceptual comparison with literary andor epigraphic texts

Carlo Di Giovine I precetti di Quintiliano sullo stilus (inst 10 3) note di esegesi e di critica testuale

In inst 10 3 Quintilian offers his precepts for a good writing (stilus) which is introductory to good speaking (dicere) This chapter of book X of the Institutio oratoria involves a lot of interesting questions of exegesis of style and of textual criticism This paper examines and tries to give an answer to some of these questions

Alessandro Fusi Note testuali ed esegetiche a Marziale (2 24 4 42 9 80 10 35 11 87)

In Martial 2 24 the first four verses should not be ascribed to the persona poetae as in almost all modern editions but to the Candidus addressed in v 6 In 4 42 the last but one verse is to be ascribed to the ego loquens In 9 80 the much debated expression uxorem pascit in v 2 has no sexual over-tones as most critics take for granted uxor is to be taken as a metonymy for uxoris patrimonium and the expression means that Gellius feeds himself with his wifersquos goods In 10 35 v 8 should be read with β variant sed castos docet et pios amores because of its intertextual link with Catull 16 5 In 11 87 2 nata (γ) is to be preferred to nota (β) accepted by all editors because that variant restores an idiomatic use and is clearly a lectio difficilior It is also strenghtened by the intertextual relation with Propertius 2 25 which shows a comic degradation of the elegiac love put into effect by Martial

Francesca Romana Nocchi Il motivo dellrsquoan uxor ducenda fra poesia reto-rica e filosofia Epigr Bob 22 Sp

The theme for the an uxor ducenda notwithstanding its wide diffusion was in antiquity differentiated in rhetorical philosophical and literary fields so much so as to postulate a genre specialization in each field The anonymous poet of epigr Bob 22 achieves a certain originality by realizing a true mingling of genres In fact he encompasses the satirical pungent vein of the comic genre within the typical structure of suasoria Moreover both the topic choice and the use of rhetorical schemes in poetic forms seem to have scholastic reminiscence

721Abstract

Valeria Capelli Gerolamo e le citazioni dellrsquoAntico nel Nuovo Testamento testimonianze di tradizione indiretta

Jerome often discusses the literal discrepancy between some passages of the Old Testament and their citation in the New Testament also turning his at-tention to cases already pointed out by Porphyry and Julian The examina-tion of his principal statements about this subject makes it possible to infer that he has not a constant attitude in relation to this problem and that there are many differences among what he asserts in the prefaces to his biblical translations in epist 57 and in his exegetical treatises

Edoardo Bona Appunti di lettura della Praefatio in Euangelio di Gerolamo (con un occhio allrsquoepistolario Gerolamo-Agostino)

A new reading of Preafatio in Euangelio allows a better understanding of Jeromersquos philological attitude in approaching the Scriptures Particularly noteworthy is the use of indirect sources (translations and canones Eusebii) for the constitution of the biblical text Moreover Augustinersquos use of indirect sources in his epist 28 could be a reminescence of this Praefatio

Carla Lo Cicero Audi Iuliane Echi della polemica contro Giuliano drsquoEcla-no nelle glosse marginali del Vat Reg Lat 141

Four glosses of Vat Reg Lat 141 in margin to texts of Gregory of Nazianzus and Basil of Caesarea (translated in Latin by Rufinus of Aquileia) present polemic remarks about Julian of Eclanum The analysis performed proves that the marginal annotations derive from a late antique manuscript and that they were probably written by a reader of the Augustinersquos circle The glosses witness the constant work of lsquotalking to the textsrsquo which is a typical feature in manuscripts of the late Antiquity

Luca Paretti Cuochi pasticceri e centoni Sulle tracce di una lsquoletteratura dei Saturnalirsquo

This study proposes a new interpretation of the first fragmentary cento of the codex Salmasianus the so-called De panificio instead of a simple description of bread-making this should be seen as a scene of preparing crumpets or pancakes during the festival of Saturnalia In this regard it is discussed an examination of the literary evidence about two relevant char-acters of the feast the cocus (cook) and the pistor (confectioner) Then the author proposes a partial review of the literary production peculiar to the Saturnalia especially pointing out anonymous and secondary texts

722 Venuste Noster

Franca Ela Consolino Echi pagani e cristiani nellrsquoepitafio del vescovo Vit-tore Per unrsquoesegesi di Ennodio carm 2 95 (215 V)

The paper provides a commentary of Ennod carm 2 95 detecting the pres-ence of hypotexts such as the apotheosis of Daphnis in Vergil that of Lucan in Stace and the representations given by Lucan and Prudentius of Pompeius and the virgin Agnes seeing from heaven the earth In order to explain the obscurity of some expressions previous opinions are discussed and solutions proposed bringing fresh evidence wherever it is possible A totally new inter-pretation is offered for the last two verses of the poem

Salvatore Monda Gellio Noctes Atticae 12 6 e lrsquoantico nome latino degli aenigmata

In the book XII of Noctes Atticae the VI chapter is devoted to riddles The source of the passage is Varrorsquos De sermone Latino ad Marcellus from which Gellius quotes the famous riddle of the god Terminus At the beginning Gellius remembers the old latin word for lsquoriddlersquo scirpus (lit lsquobasket-rushrsquo lsquoknotrsquo) My aim is to suggest that scirpus is a calque on γρῖφος but the mean-ing of lsquoriddlersquo is made up by Gelliusrsquo source

Michela Rosellini Nellrsquoofficina di Prisciano (con un omaggio a Menandro) This paper analyses two extracts from Priscianrsquos Idiomata namely GL III 338 21-341 24 and III 291 11-292 21 in order to reconstruct by comparing lessons in extant manuscripts the archetype text and to investigate Priscianrsquos working methods The archetype text reveals in these extracts a characteristic of Priscianrsquos text and in particular of the Idiomata section in its original form i e that it was non perfectly finished the lemmas and quotations being not properly selected and organized In a third extract GL III 323 8-11 it is pos-sible to identify a fragment of Menanderrsquos Heautontimoroumenos

Luigi Munzi Dottrina prosodica e Lehrgedichte in etagrave carolingia il carme Mens tenebrosa

Poetryrsquos high prestige requires in Carolingian age elementar didactic works dealing with prosody and metrics Mens tenebrosa tumet is a peculiar Lehr-gedicht where words containing doubtful syllables (syllabae communes) are collected into a poem of just eight or nine lines to facilitate memorization this poem acquired an high grade of popularity in IX century In this paper the author presents a new critical edition ndash founded on several medieval and Renaissance manuscripts ndash supplies an exhaustive treatment of fontes

723Abstract

and loci similes provides a panorama of classical teaching in the field of syl-labae communes and tries to state precisely the chronology of this didactic tour de force (Bedersquos treatise De arte metrica settles a serviceable terminus post quem) and its authorship (Alcuinrsquos cultural milieu)

Marina Passalacqua Perlege scribe reducThe article aims to provide a picture of book trading in Carolingian society as it emerges from the lexicon the scholars of the court school used in the correspondence they entertained

Arduino Maiuri Enorme monstrum deformitagrave e difformitagrave nel mondo greco-romano

In Imperial Rome noble families used to entertain their guests by displaying de-formed creatures at their feasts the taste for the weird and the exotic went thus hand in hand This marks a turning point if compared to Greek culture which considered the freak as a divine punishment If in very ancient Rome this mindset is pretty similar (Dion Hal 2 12 1-2) during the Principate a definite change in perspective is witnessed by jurists (eg dig 1 5 14 and 50 16 135)

Marcello Salvadore La Vestale incestaDionysius of Halicarnassus Pliny the Younger and Plutarch are the sources of a detailed account of Vestalis incestarsquos punishment they say that she was sentenced to death Dionysius adds that there was no after death ritual Modern scholars generally accept what the three authors assert In this article the author surmises that the Vestalis incesta together with the parricida was not condemned to death both of them were sentenced to a particular kind of banishment from the Society

Rino Avesani Divagazioni sulla memoria di Adriano nel MedioevoIn spite of the traditional view of Adrian as a tolerant Emperor towards Chris-tians in many passiones he is oddly presented as a cruel tyrant The passio of St Eustachius and the passio of St Sapientia and of her three daughters ndash the latter also drawn on in Roswitha of Gandersheimrsquos Sapientia ndash are the best known and obviously both of them are without any historical ground It is possible that the ancient hagiographers became familiar with Adrianrsquos name thanks to the large spread of two question-and-answer dialogues both dating back prob-ably to the II or III century AD in which the protagonists are respectively Adrian and the philosopher Second and Adrian and Epictetus

724 Venuste Noster

Luca Serianni Ettore Romagnoli latinistaThis paper is concerned with the translations of classical Latin authors made by Ettore Romagnoli a scholar better known for his translations from Ancient Greek In his versions of Latin classics especially of Plautusrsquo Miles gloriosus and Horacersquos poetry Romagnoli aims at modernizing the texts by making use of idioms colloquialisms and expressive suffixes in order to make them more appealing to the general public Although Romagnoli failed in his purpose his activity as a translator of Latin classics witnesses an interesting aspect of the cultural policy of Fascism the ideology of which Romagnoli shared with firm belief

Maria-Pace Pieri LrsquoAchille surrealista di Alberto SavinioThe article focuses on the tale Achille innamorato misto con lrsquoldquoevergetardquo by Alberto Savinio in order to stress the authorrsquos special relation with classi-cal literature and in particular with old Greek miths Such a relationship requires to be verified in all its complex novelty not only by comparing the macrostructural models but also by analyzing the detailed and frequently very precise references and allusions to single parts of the ancient texts lsquo(esp to Euripidesrsquo Iphigenia in Aulis and Aeschylusrsquo Agamemnon)

Silvia Rizzo Una consonanza fra il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lam-pedusa e una lirica di Thomas Hardy

A passage of Tomasirsquos Gattopardo shows similarities to Thomas Hardyrsquos lyric A Two-yearsrsquo Idyll (Late lyrics and earlier London 1922) Did Tomasi read it It cannot be demonstrated with absolute certainty but there is some evi-dence in favour of this hypothesis

Giorgio Bernardi-Perini laquoMy hedge-schoolmaster Virgilraquo Dallrsquolsquoegloga messianicarsquo alla Bann Valley Eclogue

The Bann Valley Eclogue written by Seamus Heaney on the eve of the new millennium in the wake of Virgilrsquos fourth Eclogue is a major evidence of Man-tuanrsquos great influence on the Irish poet who deserved the Nobel Prize 1995

Tullio De Mauro Latinum est non flectiturIn contemporary Italian many Latin expressions eg lectio magistralis are employed as invariant multilexeme words in spite of ancient Latin grammar

  • Titelei
  • Venuste Noster_16_Nocchi
  • Venuste Noster_34_Abstract
Page 18: Il motivo dell'an uxor ducenda fra poesia, retorica e filosofia: Epigr. Bob. 22 Sp., in M. Passalacqua, M. De Nonno, A.M. Morelli (a cura di), Venuste noster, Hildesheim -Zuric-New

296 FR Nocchi

troversiae52 ove invece le theseis offrivano il pretesto a coloro che si esibi-vano nellrsquoesecuzione di declamazioni fittizie di passare da discorsi specifici a riflessioni generali in particolare quelle relative alla corruzione dei tempi (de saeculo)53 che implicavano marginalmente considerazioni sullrsquoinfedeltagrave delle donne o sul vincolo matrimoniale Questi soggetti che potevano facil-mente essere assimilati ai loci communes54 erano utilissimi ai declamatori per lrsquoamplificatio Dalle testimonianze contenute nelle declamazioni di Seneca Retore si ricava lrsquoimpressione che fra gli scholastici imperasse la misoginia tantrsquoegrave lrsquoaccanimento con cui si scagliano contro i vizi muliebri nulla di stra-no dunque che tali acquisizioni giovanili continuassero ad influenzare la produzione successiva55 soprattutto nellrsquoepoca tardoantica in cui si era dif-fusa la tendenza a ricalcare modelli scolastici nella produzione adulta56 A questo punto perograve egrave bene chiedersi da quali fonti i declamatori traessero ispirazione per le loro invettive Molti degli argomenti discussi nel nostro epigramma come si dimostreragrave a breve sono mutuati dalla commedia ma essi non erano assolutamente estranei alla retorica si egrave giagrave visto come buona parte dei repertori a tema utilizzati per le theseis fossero tratti dai testi dram-matici ma essi continuavano ad essere impiegati negli esercizi piugrave avanzati I

inst 3 8 16) cosigrave anche Sen epist 14 13 in cui sono presenti le argomentazioni che venivano comunemente impiegate per disquisire sullrsquoatteggiamento che Catone avrebbe dovuto tenere durante la guerra civile una suasoria che costituiva uno svilup-po circostanziato dalla tesi relativa alla possibilitagrave per il saggio di partecipare alla vita politica (potest aliquis disputare an illo tempore capessenda fuerit sapienti res publica)

52 Per il complesso rapporto delle theseis con le controversiae cui accenna in maniera poco chiara Seneca Retore (contr 1 praef 12) cf Bonner 1969 1-26 Clarke 1951

53 Sen contr 1 praef 23 Bonner 1969 6-7 sostiene che molte delle declama-zioni di Seneca il Vecchio sottintendono questioni generali di carattere etico di-scusse comunemente come theseis ad esempio il dovere di obbedienza dei figli nei confronti dei padri il tema dellrsquoingratitudine Cf a questo proposito anche Pasetti 2008 115-116

54 In Quint inst 2 4 22 si parla implicitamente di loci de saeculo esistevano inoltre i loci philosophoumenoi che avevano una configurazione estremamente gene-rica (cf Sen contr 1 7 17)

55 Egrave ciograve che secondo De Decker 1913 23 sarebbe capitato a Giovenale che perpetuerebbe in versi le invettive de saeculo esperite negli esercizi di retorica

56 Cf Fernaacutendez Delgado 1994 303 Voumlssing 1997 37-45 216-217 605-610 Cribiore 2001 238-244 Stramaglia 2003 229-230 Agosti 2005 38-39 Stramaglia 2010 133-134

297Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

retori latini erano ben consapevoli dellrsquoutilitagrave che alle declamazioni poteva provenire dalla conoscenza del repertorio drammatico Non si spiega altri-menti il consiglio di Quintiliano che invita specificamente i declamatori a leggere con attenzione proprio le commedie di Menandro57 mentre sempre Quintiliano istituisce una stretta relazione fra i ruoli che i declamatori devo-no impersonare parlando nelle vesti di litigatores e le parti recitate dagli attori comici58 le rappresentazioni comiche costituivano un importante repertorio di ethe e pathe oltre che di argumenta

Un esempio emblematico di come i declamatori dovessero veramente im-personare determinati ruoli egrave rappresentato dalle declamazioni di Libanio in particolare alcune di esse mostrano chiaramente una matrice comica per il linguaggio impiegato ma soprattutto per lrsquoattenzione con cui viene presen-tato lrsquoethos del protagonista vicino a quello dei personaggi di piegraveces teatrali troviamo ad esempio la figura del parassita dellrsquoinvidioso del misantropo59 La declamazione 26 egrave incentrata sulla figura del dyskolos che ricorda lrsquoomo-nima commedia menandrea per carattere e modalitagrave espressive Lrsquouomo di-chiara di volersi suicidare percheacute non tollera piugrave la moglie eccessivamente loquace il ritratto della donna perograve assume una fisionomia piugrave chiara alla luce delle premesse dellrsquounione Il protagonista infatti rivela che la donna gli era stata presentata da un amico che di lei aveva soprattutto rilevato la presti-giosa discendenza e la sterminata ricchezza La declamazione quindi prende

57 Quint inst 10 1 71 ego tamen plus adhuc quiddam conlaturum eum decla-matoribus puto quoniam his necesse est secundum condicionem controversiarum plures subire personas patrum filiorum caelibum maritorum militum rusticorum divitum pauperum irascentium deprecantium mitium asperorum

58 Quint inst 3 8 51 11 1 38 La conoscenza dei caratteri inoltre serviva anche a prevenire le aspettative del pubblico riconoscendone le propensioni e le inclinazioni Infine questa profonda conoscenza dellrsquoanimo umano permetteva al declamatore di dipingere in toni negativi lrsquoethos dellrsquoavversario (Russell 1983 87-88 Russell 1996 10 e 113-114)

59 Si comprende dunque per quale motivo Libanio (epist 11 Foerster) racconti che nella sua scuola era solito far leggere ai propri allievi in particolare quelli dotati le opere drammatiche esse servivano per testarne le competenze interpretative e per assimilare i caratteri dei personaggi (cf Cribiore 2001 227) In realtagrave il metodo didattico aveva una lunga tradizione (cf Plut Dem 7) Quintiliano addirittura istituisce la docenza di un comoedus che legga con la giusta intonazione le piegraveces teatrali ma specifica che la scelta dei brani deve essere selettiva quod ita optime faciet si certos ex comoediis elegerit locos et ad hoc maxime idoneos id est actionibus similes (inst 1 11 13)

298 FR Nocchi

le mosse da un topos piuttosto diffuso fra i comici quello della donna ricca e per questo tiranna presente per lrsquoappunto nel nostro epigramma

Egrave soprattutto merito di Ugo Enrico Paoli aver chiarito lo stretto lega-me fra la commedia attica e le declamazioni latine riguardo al tema dellrsquouxor dotata equiparata impropriamente allrsquoepikleros greca60 Questa figura ricorre giagrave nelle declamazioni di Seneca il Vecchio e in quelle pseudo-quintilianee dove il rifiuto di un giovane di sposare la ricca ereditiera puograve divenire il pre-supposto per una requisitoria contro le moglie prepotenti omnes uxores di-vites servitutem exigunt crede mihi volet in suis regnare divitiis (Sen contr 1 6 5) inpotens malum est beata uxor Cum immensum pondus auri orba attulerit cum pecunia arcas nostras oneravit quid aliud quam beati serviemus (Sen contr 1 6 7) e il pretesto di un ripudio da parte di un padre ardens per il rifiuto del figlio di sposare unrsquoorfana ricca61 Il confronto con alcuni passi dellrsquoopera menandrea62 non lascia dubbi sulla matrice comica di questo soggetto che dal teatro evidentemente passava alle declamazioni divenendo caso giuridico ma il tema era affrontato esclusivamente nelle digressioni e non possedeva mai uno statuto autonomo

Da quanto si egrave detto finora si puograve ragionevolmente ipotizzare che il tema dello ψόγοςἐπαίνος γαμικῶν non fosse estraneo alle scuole di retorica e che la sua trattazione contemplasse anche valutazioni di carattere economico seb-bene queste fossero marginali rispetto alle considerazioni morali relative alla ricaduta pubblica ed ai vantaggi o svantaggi che il vincolo nuziale comporta-

60 Paoli 1943 19-29 spiega come nelle commedie latine venga trasposta e tra-visata una tipica situazione configurata nel diritto attico quella dellrsquoepikleros lrsquoorfa-na che costituiva la fortuna per il collaterale prossimiore lrsquounico che avesse il diritto di sposarla in quanto erede di tutto il patrimonio paterno Nella palliata romana (Caec ploc frr 142 ss e 158 ss R3 = Gell 2 23 9-13) essa diviene uxor dotata condizione ben diversa non potendosi paragonare lrsquointero patrimonio ad una dote per quanto ingente Per gli opportuni riferimenti al diritto greco rimando senzrsquoaltro allrsquoesauriente contributo di Belardinelli 1998 269 n 15 e 17 per il ruolo di questa figura nella commedia greca cf infra p 302

61 Sen contr 1 6 Quint decl 376 Nelle declamazioni di Seneca e Quintiliano laddove il ripudio del figlio egrave giustificato con il rifiuto da parte di questo di sposare unrsquoorba il termine acquista il significato generico di lsquoorfanarsquo lsquosenza sostegnorsquo e non quello di epikleros (erede unica) per quanto le declamazioni latine prendano spunto dalle commedie greche in cui questa figura era topica a Roma essa non trovava corri-spondenza giuridica Lrsquoorba dives egrave dunque la donna che costituisce il buon partito percheacute semplicemente ricca e non unica erede (Paoli 1943 24-27)

62 Cf infra p 303

299Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

va per lo sviluppo civileSe dunque occorre ricercare altrove lrsquoispirazione prima dellrsquoepigramma

22 maggiore egrave invece il debito che il componimento ha nei confronti della tecnica argomentativa Lrsquoepigramma infatti sembrerebbe rielaborare spunti provenienti dalla commedia secondo una struttura retorica si configurereb-be dunque come una sorta di progymnasma poetico e una dura satira miso-gina contro il vincolo matrimoniale63

Non deve stupire lrsquoapplicazione di schemi retorici a forme poetiche que-sto epigramma infatti non egrave un unicum nel suo genere Sia lrsquoIppolito euripi-deo (vv 88-120) che la Phaedra senecana (vv 435-482) contengono theseis in versi pro e contro il matrimonio il discorso di Anna rivolto a Didone per convincerla a cedere alla passione (Aen 4 31-53) egrave una suasoria e soprattut-to la sesta satira di Giovenale ricalca in forma piugrave estesa i medesimi moduli argomentativi64 infine Stanley F Bonner ha ampiamente dimostrato come Ovidio negli Amores e nelle Metamorfosi subisca lrsquoinfluenza della suasoria65 Del resto questo non egrave il solo caso in cui esercizi che correntemente venivano praticati nelle scuole di retorica in forma prosastica in vista della pratica fo-rense avevano anche una ricaduta in ambito poetico66

Quintiliano riconduce chiaramente la thesis al genus deliberativum evidenziando che qualora vengano precisati i destinatari essa diviene una suasoria Lrsquoepigramma 22 in effetti presenta una serie di argomentazioni

63 Bellandi 2003 1-364 Il primo ad evidenziare questa matrice retorica della sesta satira di Giovenale

egrave stato De Decker 1913 19 seguito da Braund 1992 78-81 Bellandi 2003 1-2 Watson 2008 275

65 Bonner 1949 149-152 ulteriori esempi sono contenuti in Laguna 1994 267-268 che dimostra lrsquoappartenenza al genus di Stat silv 1 2 161-200 sulla base di unrsquoaccurata analisi strutturale Lrsquoautore inoltre si spinge oltre postulando la teo-rizzazione retorica della thesis a partire dal corpus letterario preesistente (p 267) Per unrsquoapplicazione dello schema proginnasmatico allrsquointerno di una argomentazione omiletica di S Basilio cf Valdeacutes Garciacutea 2007 701-709

66 Basti ricordare lrsquoosservazione fatta da Quintiliano a proposito dellrsquoesercizio del-la prosopopea (che nel curriculum configurato da Quintiliano egrave bene qui ricordarlo egrave collocato allrsquointerno della trattazione della suasoria) del quale mette in rilievo lrsquoutilitagrave anche per i futuri poeti (Quint inst 3 8 49) Nei papiri del resto lrsquoesercizio dellrsquoeto-peaprosopopea comunemente trattato nei manuali di retorica come un esercizio in prosa risulta essere stato praticato a scuola anche in versi cf Fernaacutendez Delgado 1994 299-305 piugrave in generale per gli esercizi scolastici di trascrizione e di composizio-ne in versi cf Cribiore 1996 204-253 e 259-262 Pordomingo 2001 707-720

300 FR Nocchi

incalzanti che mirano a dissuadere Zoilo dal prender moglie cui segue una conclusione secondo lo schema previsto dai trattati di retorica Egrave evidente dunque la presenza della finalitagrave persuasiva e delle procedure tipiche del ge-nus In particolare ricorrono nel componimento anche i loci che venivano impiegati per il biasimo o per lrsquoelogio di una determinata circostanza nel discorso deliberativo infatti la decisione veniva presa attraverso una disa-mina precisa dei cosiddetti τελικὰ κεφάλαια67 i principi del sommo bene per cui lrsquointerlocutore era guidato nella scelta in base a ciograve che per lui era conveniente giusto opportuno Nellrsquoepigramma bobbiese prevalgono le considerazioni di opportunitagrave La tractatio include precisamente quattro ar-gomentazioni tre incentrate sul fattore economico ed una sulle attrattive femminili tutte collegate da anafora (si) e variatio (nisi) Sebbene il poeta ricerchi chiaramente un certo equilibrio nella distribuzione della materia at-tribuendo a ciascuna argomentazione un distico in forma sentenziosa lrsquoim-pressione complessiva egrave di una disarmonica ripartizione in cui prevalgono chiaramente le considerazioni patrimoniali e la requisitoria contro le donne belle ed infedeli non ha un equivalente capovolgimento

In realtagrave il poeta bobbiese non fa altro che applicare un metodo impara-to a scuola rielabora materiali comici gli stessi testimoniati nelle antologie papiracee sulla base di schemi retorici ma in questo caso sceglie la forma poetica non diversamente da quanto avviene nellrsquoepigramma 36 Anche in questo caso infatti come ho chiarito altrove68 il poeta compone unrsquoetopea epistolare in versi servendosi delle proprie reminiscenze ovidiane ed impie-gando strumenti retorici solitamente applicati in prosa Si tratta di un lusus poetico caro ai poeti tardo antichi che si compiacciono di mettere alla prova le proprie competenze letterarie sulla base di schemi appresi in giovinezza

Allrsquointerno della silloge il tema relativo al coniugium ritorna in due epi-grammata longa il 25 e 26 che insieme ricalcano i moduli di una thesis in utramque partem Si tratta di due traduzioni tratte rispettivamente da Po-sidippo e Metrodoro69 in cui sono presentati due atteggiamenti antitetici nei confronti della vita uno piugrave pessimista lrsquoaltro possibilista In questi due componimenti sono discussi numerosi argumenta tipici non solo delle diatri-be ma anche delle theseis retoriche ad esempio la quaestio relativa allrsquooppor-

67 Aphthon RhG X p 42 8-10 Rabe = p 152 Patillon68 Cf Nocchi 201269 Rispettivamente AP 9 359 e 9 360

301Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

tunitagrave di avere figli (25 11-12 26 17-18) al pericolo comportato dai viaggi in mare (25 4 26 4) alla convenienza di intraprendere la carriera militare (25 7-8 26 9-10) o politica (25 1-2 26 1-2)70 Quanto al vincolo matri-moniale tornano temi giagrave diffusamente incontrati nelle theseis di Libanio e Aftonio ovvero il timore di perdere la serenitagrave a causa dei crucci di una vita matrimoniale (25 9) e le capacitagrave manageriali della donna (26 11-12) La mia impressione egrave che nella scelta degli epigrammi il presunto compilatore della silloge si sia fatto influenzare soprattutto dalle memorie scolastiche e che abbia selezionato quei componimenti che nella struttura e nei temi gli erano familiari per formazione71

I temi comiciSe la struttura dellrsquoepigramma egrave dunque retorica il contenuto sembra richia-mare fondamentalmente la trattazione del tema operata dal genere comico-epigrammatico in cui il motivo economico egrave preponderante

Il componimento egrave strutturato soprattutto nella prima parte secondo una successione chiaramente ponderata il poeta infatti prende in considerazione tutte le combinazioni relative ai rapporti economici fra coniugi partendo ov-viamente dalla prospettiva maschile Lo schema egrave pressappoco questo

I distico = povero + poveraII distico = povero + riccaIII distico = ricco + povera

Il modello greco a cui il poeta bobbiese si ispira egrave stato identificato da Wolfgang Speyer72 in Anassandride insigne rappresentante della Mese che fra i suoi frammenti annovera anche un lungo brano dalle evidenti consonan-ze con il nostro epigramma

Ὅστις γαμεῖν βουλεύετrsquo οὐ βουλεύεταιὀρθῶς διότι βουλεύεται χοὔτω γαμεῖ

70 Theon RhG II p 120 15-16 Spengel = p 82 Patillon Aphthon RhG X p 41 17-18 Rabe = p 152 Patillon

71 Per ulteriori riferimenti ai temi scolastici contenuti nella raccolta cf Nocchi 2012

72 Speyer 1963 23

302 FR Nocchi

Πολλῶν κακῶν γάρ ἐστιν ἀρχὴ τῷ βίῳἬ γὰρ πένης ὢν τὴν γυναῖκα χρήματαλαβὼν ἔχει δέσποιναν οὐ γυναῖκrsquo ἔτιἧς ἐστι δοῦλος καὶ πένης ἢν δrsquo αὖ λάβῃμηδὲν φερομένην δοῦλος αὐτὸς γίνεταιδεῖ γὰρ τὸ λοιπὸν ἀνθrsquo ἑνὸς τρέφειν δύοἈλλrsquo ἔλαβεν αἰσχράν οὐ βιωτόν ἐστrsquo ἔτιοὐδrsquo εἴσοδος τὸ παράπαν εἰς τὴν οἰκίανἈλλrsquo ἔλαβεν ὡραίαν τις οὐδὲν γίνεταιμᾶλλόν τι τοῦ γήμαντος ἢ τῶν γειτόνωνὥστrsquo οὐδαμῶς κακοῦ γrsquo ἁμαρτεῖν γίνεται73

Nonostante lrsquoindiscutibile corrispondenza tematica fra i due testi risul-tano notevoli le differenze che rivelano il sottile sforzo di rielaborazione da parte del poeta in particolare il maggior risalto attribuito nellrsquoepigramma bobbiese alla struttura argomentativa Giagrave dal primo distico infatti il gioco paranomastico ottenuto con lrsquoanafora del nome Zoilo il poliptoto paupe-rie pauperiem il richiamo di suoni fra egenam iunges conferisce ai versi una certa coesione ed efficacia Ogni distico inoltre egrave costruito in maniera analoga nellrsquoesametro viene introdotta la protasi con anafora della particella ipotetica e nel pentametro sono immancabilmente presentate le conseguenze nefaste delle scelte I primi tre esametri in particolare si chiudono con un riferimento alla donna che qualifica la sua condizione economica Inoltre nellrsquoepigramma lrsquoultimo distico enuncia perentoriamente la conclusione sca-turita dalle considerazioni precedenti che nel frammento di Anassandride viene anticipata perdendo di incisivitagrave Il componimento bobbiese quindi mostra una proporzione simmetrica che farebbe pensare ad uno schema pre-costituito nel quale il poeta inserisce una serie di motivi topici

Le prime due eventualitagrave contemplate in epigr Bob 22 si riferiscono alla condizione svantaggiosa del marito povero sia nel caso che questi si unisca ad una donna di condizione analoga sia che sposi una ricca Si tratta di un tema frequente soprattutto nella commedia greco-latina e nellrsquoepigrammatica

In particolare lrsquoidea che la donna ricca proprio in virtugrave delle sue possibili-tagrave economiche sia viziata e prepotente e tiranneggi il marito contravvenendo cosigrave allrsquoidea tradizionale della supremazia maschile nel coniugium egrave un luogo comune soprattutto della commedia di mezzo e menandrea quindi ereditato

73 Anaxandr fr 53 K-A = Stob 4 22b 28 p 513 Hense

303Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ed adattato da quella ceciliana74 plautina75 e terenziana76 a noi sono giunti alcuni titoli relativi alla figura dellrsquoepikleros greca77 ma dai pochi frammenti superstiti si evince quale importanza questa donna avesse nello svolgimen-to della trama78 Esempio emblematico del topos egrave il ritratto menandreo del marito frustrato costretto dalla moglie ricca ereditiera a cacciare la servet-ta in cui ritorna il riferimento allrsquoepikleros dipinta come despoina che sottrae allrsquouomo i piaceri della vita79 Il motivo economico egrave riproposto con argomen-tazioni piugrave vicine a quelle dellrsquoepigramma bobbiese in un altro frammento dello stesso autore dove al tema del matrimonio vantaggioso si associa quello della perdita della libertagrave e della serenitagrave un motivo tra lrsquoaltro presente anche nellrsquoepigr Bob 47 traduzione fedele di Pallada (App Anth 3 314 nr 145)

74 Furono autori di commedie latine dal titolo Epiclerus Cecilio Stazio (fr 1-2 R3) e Turpilio (frr 1-13 R3) per il quale cf Quint inst 10 1 10 cf anche Caec ploc frr 142-147 e 158-162 R3 = Gell 2 23 9-13 (cf infra) In particolare per i frammenti di Cecilio Stazio si veda Guardigrave 1974 74-76 161-168 Sulla traduzione ceciliana di Menandro in Aulo Gellio cf Gamberale 1969 75-90

75 Plaut Aul 534-535 nam quae indotata est ea in potestate est viri dotatae mac-tant et malo et damno viros Ulteriori riferimenti testuali in Schuhmann 1977

76 Sullrsquoepidikasia (procedura legale in base a cui il parente prossimiore prendeva in affidamento lrsquoepikleros) egrave basata la trama del Phormio alle medesime leggi fanno riferimento gli Adelphoi (vv 650-659)

77 Si possono ad esempio ricordare Antifane (fr 94 K-A) Alessi (frr 78-81 K-A) Difilo (fr 40 K-A) Diodoro (fr 2 K-A) e ovviamente Menandro che sembra aver scritto addirittura due commedie su questo soggetto (sullrsquoambiguitagrave di questa notizia ed in generale sul ruolo dellrsquoepikleros nel diritto e nella commedia gre-ca cf Belardinelli 1998 264-270)

78 La rilevanza attribuita a questa figura nelle trame comiche della Mese e della Nea egrave dovuta secondo Belardinelli 1998 267 ai cambiamenti socio-economici intercorsi nel III-IV sec a C quando lrsquoistituto nato eminentemente per permettere la propagazione della stirpe (Plut Sol 20 2-5) era divenuto in forma esclusiva uno strumento di arricchimento

79 Men ploc fr 296 K-A = Gell 2 23 8 ἐπrsquo ἀμφότερα νῦν ἅτrsquo ἐπίκληρος οὖσα δή μέλλει καθευδήσειν κατείργασται μέγα καὶ περιβόητον ἔργον ἐκ τῆς οἰκίας ἐξέβαλε τὴν λυποῦσαν ἣν ἐβούλετο ἵνrsquo ἀποβλέπωσι πάντες εἰς τὸ Κρωβύλης πρόσωπον ἥ γrsquo εὔγνωστος εἶχέ με γυνή δέσποινα καὶ τὴν ὄψιν ἣν ἐκτήσατο ὄνος ἐν πιθήκοις ἐστὶ δὴ τὸ λεγόμενον Τοῦτο σιωπᾶν βούλομαι τὴν νύκτα τὴν πολλῶν κακῶν ἀρχηγόν Οἴμοι Κρωβύλην λαβεῖν ἔμrsquo ἑκκαιδεκατάλαντον ὦ θεοί γύναιον οὖσαν πήχεως Εἶτrsquo ἐστὶ τὸ φρύαγμα εἴπως ἀνυπόστατον μὰ τὸν Δία τὸν Ὀλύμπιον καὶ τὴν Ἀθηνᾶν οὐδαμῶς Παιδισκάριον θεραπευτικὸν δὲ λόγου τάχιον ἀπαγέσθω δέ τις ἢ ἄρrsquo ἀντεισαγάγοι Cf anche fr 297 K-A = Gell 2 23 11

304 FR Nocchi

Ὅταν πένης ὢν καὶ γαμεῖν τις ἑλόμενοςτὰ μετὰ γυναικὸς ἐπιδέχηται χρήματααὑτὸν δίδωσιν οὐκ ἐκείνην λαμβάνει80

Analoghe considerazioni si trovano in Alessi

Ὦ δυστυχεῖς ἡμεῖς πεπρακότεςτὴν τοῦ βίου παρρησίαν καὶ τὴν τρυφὴνγυναιξὶ δοῦλοι ζῶμεν ἀντrsquo ἐλευθέρωνἜπειτrsquo ἔχειν προῖκrsquo οὐχὶ τιμὴν πάσχομενπικράν γε καὶ μεστὴν γυναικείας χολῆςἩ τῶν γὰρ ἀνδρῶν ἐστι πρὸς ἐκείνην μέλιοἱ μέν γε συγγνώμην ἔχουσrsquo ἀδικούμενοιαὗται δrsquo ἀδικοῦσαι καὶ προσεγκαλοῦσrsquo ἔτιὧν οὐκ ἐχρῆν ἄρχουσιν ὧν δrsquo ἄρχειν ἐχρῆνἀμελοῦσιν ἐπιορκοῦσιν οὐδὲ ἓν κακὸνἔχουσι καὶ κάμνειν λέγουσrsquo ἑκάστοτε81

Dallrsquoepigrammatica greca invece potrebbero essere giunte al poeta bobbiese le suggestioni relative al tema del matrimonio fra poveri lrsquoipote-si sembrerebbe avvalorata dal largo influsso del genus registrato nellrsquointera silloge82 NellrsquoAnthologia Palatina assistiamo ad una serie di variazioni sul tema con amaro disincanto lrsquounione egrave descritta come una guerra continua a causa dagli enormi disagi dovuti allo stato di indigenza83 Spesso il proble-ma egrave risolto con stratagemmi non proprio edificanti per sbarcare il lunario

80 Men fr 802 K A = Stob 4 22d 95 p 533 Hense Sempre Menandro (fr 805 K-A = Stob 4 22f 130 p 548 Hense) paragona la donna ricca ad una punizio-ne divina e definisce chi comunemente egrave considerato felice per la grande dote uno sventurato ὅστις γυναῖκrsquo ἐπίκληρον ἐπιθυμεῖ λαβεῖν πλουτοῦσαν ἤτοι μῆνιν ἐκτίνει θεῶν ἢ βούλετrsquo ἀτυχεῖν μακάριος καλούμενος

81 Alex fr 150 K-A82 Mariotti 1962 coll 52-61 Canali ndash Nocchi 2011 11-1983 AP 11 6 πτωχοῦ ἐστι γάμος κυνέα μάχα εὐθὺ κυδοιμός λοιδορίαι πληγαί

ζημία ἔργα δίκαι lrsquoepigramma di Callictere evidenzia gli inconvenienti dellrsquounio-ne attraverso la sequenza di asindeti e omoteleuti Sul tema cf anche AP 9 442 di Agatia Scolastico e 11 388 di Lucillio in cui si aggiungono anche le difficoltagrave legate allrsquoesistenza della prole (Longo 1967 77) infine in AP 5 267 di Agatia Scolastico un epigramma in forma dialogata il matrimonio con una donna povera viene consi-derato atto di follia

305Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

il marito si fa mantenere dalla moglie costringendola alla prostituzione84 Raramente i poeti epigrammatici si pronunciano favorevolmente su un matrimonio di un uomo benestante con una donna povera85 al contrario si preferisce lrsquounione fra coniugi di pari condizione86 In effetti questo ar-gomento trova puntuale riscontro anche in ambito paremiografico87 e nei trattati filosofici in questrsquoultimo caso perograve il discorso non assume i toni della polemica tipici del genere comico ed epigrammatico ma egrave inserito in un ragionamento piugrave ampio relativo ai pericoli che possono minare il conseguimento della virtus La condizione di inferioritagrave di un marito po-vero ad esempio puograve determinare la sua acquiescenza ai tradimenti di una moglie libertina nam quid ndash ait Seneca ndash de viris pauperibus dicam quorum in nomen mariti et ad eludendas leges quae contra celibes datae sunt pars magna conducitur Quomodo potest regere more set praecipere castitatem et mariti auctoritatem tenere qui nupsit88 Lrsquoargomento finanziario perograve ne-gli scritti filosofici non assume mai la centralitagrave ricoperta negli epigrammi dellrsquoAnthologia e nella commedia89

84 AP 11 4 di Parmenione il poeta in questo epigramma insiste soprattutto sullrsquoatteggiamento compiacente del marito ignaro di qualsiasi considerazione mo-rale pur di vivere nellrsquoagio sullrsquoargomento cf Longo 1967 98 Piugrave spesso lrsquoidea del buon matrimonio viene associata a quella dellrsquounione con donne anziane ricercate soprattutto per la dote e lrsquoeventualitagrave della loro rapida dipartita mentre lrsquouomo si consola con lrsquoancella giovane (AP 11 202 adespoto) sul tema si vedano anche 11 65 di Parmenione e 11 425 adespoto Lrsquoargomento egrave ripreso in epigr Bob 23 e 24 ma era giagrave particolarmente caro a Marziale (cf 9 80 e 8 12 1-2 in cui si gioca sullrsquouso del verbo nubo riferito allrsquouomo non diversamente da Sen matr fr 29 V)

85 AP 7 648 di Leonida di Taranto86 AP 7 89 di Callimaco87 Diog Laert 1 4 8 cf Tosi 1991 nr 1442 (= Ov Her 9 32) e 1443 (= Plaut

Asin 87)88 Sen matr fr 29 V le medesime considerazioni si trovano nel pitagorico Cal-

licratida (in Stob 4 28 18 p 687 Hense) ed in Plut lib educ 13f-14a il quale perograve prospetta anche una posizione piugrave moderata consigliando di preferire sempre la virtugrave nella scelta della donna ma di godere anche della ricchezza qualora essa si aggiunga come spontaneo complemento (amat 754a-b) infine il tema egrave presente nei cristiani (Tert uxor 2 8 4 Hier epist 127 3) dove egrave inserito nella recriminato-ria sullrsquoadulterio

89 Anche nel De matrimonio di Seneca (matr fr 54 V) dove egrave presente una sintesi dei primi quattro versi dellrsquoepigramma bobbiese (pauperem alere difficile est divitem ferre tormentum) lrsquoadagio egrave posto a conclusione di un lungo ragionamento tratto dallrsquoaureolus liber di Teofrasto volto a dissuadere il sapiente dal matrimonio

306 FR Nocchi

Anche i pericoli connessi alla bellezza femminile di cui si parla nei ver-si 7-8 del nostro epigramma erano proverbiali Oltre ai versi anassandridei il poeta bobbiese avragrave avuto presente il noto detto popolare ἐὰν μὲν γήμῃς αἰσχράν ἕξεις ποινήν ἂν δὲ καλήν ἕξεις κοινήν la cui origine paremiologica egrave dimostrata dallrsquoannominatio90 Il tema tra lrsquoaltro trova un trattamento equi-valente nel mondo latino nelle Sententiae di Publilio Siro maximo periclo custoditur quod multis placet non facile serves quod multis placet91 ma ritorna anche nelle controversiae senecane sempre come locus a latere nihil in corpo-re uxoris suae plus maritus quam quilibet alienus peregrinusve cognoverit92

Lrsquoanonimo poeta del resto non si limita a rielaborare i versi di Anassan-dride ma aggiunge anche un distico del tutto innovativo che rivela la sua vo-lontagrave di romanizzare il componimento Questa scelta ha importanti risvolti anche dal punto di vista strutturale Lrsquoautore come si egrave detto incentra lrsquoepi-gramma soprattutto sul fattore economico relegando ad un ruolo marginale o tralasciando del tutto le ulteriori considerazioni contrarie al matrimonio che invece erano discusse nella fonte greca in particolare egli sostituisce il distico relativo ad una sposa poco avvenente con unrsquoulteriore valutazione patrimoniale La sua dunque non egrave una traduzione fedele come avviene per la maggior parte degli Epigrammata Bobiensia ma presenta un certo grado di originalitagrave nella delimitazione del tema e nella sua ricontestualizzazione In effetti i versi 3-4 introducono una terza alternativa allrsquoevenienza di un ma-trimonio fra due poveri o fra uxor dotata e marito indigente Lrsquoeventualitagrave egrave che un uomo ricco proverbialmente rappresentato da Lucullo e Crasso93 sposi una cliens sine re una donna nullatenente ma libera Se lrsquoipotesi fino

(nec posse quemquam libris et uxori pariter inservire) Una rivisitazione moderna del tema egrave presente in Boccaccio (Esposizioni sopra la Commedia sect 31 Corbaccio sect 247)

90 Nelle fonti il proverbio non ha unrsquoattribuzione univoca Diogene Laerzio lo attribuisce ora a Bione di Boristene (4 48) ora ad Antistene (6 3) Aulo Gellio (5 11 2) sostiene che si tratti della risposta pronunciata da Biante di Priene ad un tale che lo interrogava sullrsquoopportunitagrave di sposarsi infine Stobeo (4 22a 17 p 497 Hense) pensa sia stato formulato da un uomo in risposta a Pittaco (Grilli 1953 178 Barigazzi 1966 542-543)

91 Publil sent M 18 v 326 R F 32 v 408 R92 Sen contr 2 7 2 Il tema si iscrive allrsquointerno dellrsquoinvettiva contro la corruzio-

ne delle matrone romane Cf anche Sen contr 2 1 24 per ulteriori fonti retoriche relative al locus de saeculo cf De Decker 1913 19-29

93 In molti scrittori il suo nome egrave sinonimo di ricchezza (Cic Att 1 4 3 2 4 2 off 1 25 Sall Catil 48 5 Sen epist 119 9 dial 7 21 3)

307Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ad ora postulata di una matrice retorica del componimento egrave valida il poeta sostituirebbe il tipico exemplum mitologico presente immancabilmente in tutte le theseis scolastiche94 con due exempla storici ma per cosigrave dire assunti ormai a paradigma indiscusso della ricchezza Anche la scelta dei due per-sonaggi storicamente noti come ricchi possidenti sembra ben ponderata Lucullo e Crasso rappresentano due modi antitetici di vivere la ricchezza Plutarco li pone a confronto in piugrave di unrsquooccasione dipingendo Crasso come avido e parsimonioso Lucullo come uno sperperatore95 Resta da capire il riferimento alla cliens i lessicografi e i grammatici latini concordano nel ri-ferire il termine sia al genere maschile che a quello femminile cliens tam hic quam haec96 ma di fatto le uniche due attestazioni al femminile a noi per-venute in latino sono quelle presenti in unrsquoepistola di San Girolamo (130 6)97 ed in unrsquoepigrafe98 Troviamo invece piugrave volte attestato il sinonimo clienta soprattutto in contesto comico in particolare il termine egrave usato da Plauto99 ndash in riferimento alle fanciulle sottoposte allrsquoauctoritas di un uomo anziano per lo piugrave prostitute o schiave ndash o in Afranio cliens communis ge-

94 Ad esempio si veda Aphthon RhG X p 43 7 Rabe = p 153 Patillon Lib progymn VIII pp 551-552 Foerster

95 Plutarco accomuna i due personaggi in un passo in cui Catone rimprovera aspramente il ricco gaudente lsquoοὐ παύσῃrsquo ἔφη lsquoσὺ πλουτῶν μὲν ὡς Κράσσος ζῶν δrsquo ὡς Λεύκολλος λέγων δrsquo ὡς Κάτωνrsquo (Plut Luc 40 3) ma il confronto risulta evidente anche dalla descrizione dei banchetti (Plut Luc 40 1 νεόπλουτα δrsquo ἦν τοῦ Λευκόλλου τὰ δεῖπνα τὰ καθrsquo ἡμέραν οὐ μόνον στρωμναῖς ἁλουργέσι καὶ διαλίθοις ἐκπώμασι καὶ χοροῖς καὶ ἀκροάμασιν ἐπεισοδίοις ἀλλrsquo ὄψων τε παντοδαπῶν καὶ πεμμάτων περιττῶς διαπεπονημένων παρασκευαῖς ζηλωτὸν ἀνελευθέροις ποιοῦντος ἑαυτόν Cras 3 1 ἐν δὲ τοῖς δείπνοις ἡ μὲν κλῆσις ἦν ὡς τὰ πολλὰ δημοτικὴ καὶ λαώδης ἡ δrsquo εὐτέλεια τὴν καθαριότητα καὶ φιλοφροσύνην ἡδίονα τοῦ πολυτελοῦς εἶχε) e delle ville (Luc 39 2 εἰς παιδιὰν γὰρ ἔγωγε τίθεμαι καὶ οἰκοδομὰς πολυτελεῖς καὶ κατασκευὰς περιπάτων καὶ λουτρῶν καὶ ἔτι μᾶλλον γραφὰς καὶ ἀνδριάντας καὶ τὴν περὶ ταύτας τὰς τέχνας σπουδήν ἃς ἐκεῖνος συνῆγε μεγάλοις ἀναλώμασιν εἰς ταῦτα τῷ πλούτῳ ῥύδην καταχρώμενος ὃν ἠθροίκει πολὺν καὶ λαμπρὸν ἀπὸ τῶν στρατειῶν ὅπου καὶ νῦν ἐπίδοσιν τοιαύτην τῆς τρυφῆς ἐχούσης οἱ Λευκολλιανοὶ κῆποι τῶν βασιλικῶν ἐν τοῖς πολυτελεστάτοις ἀριθμοῦνται Cras 2 6 τοσούτους δὲ κεκτημένος τεχνίτας οὐδὲν ᾠκοδόμησεν αὐτὸς ἢ τὴν ἰδίαν οἰκίαν ἀλλrsquo ἔλεγε τοὺς φιλοικοδόμους αὐτοὺς ὑφrsquo ἑαυτῶν καταλύεσθαι χωρὶς ἀνταγωνιστῶν)

96 Caper gramm VII 108 16 Keil97 Hier epist 130 698 CIL VI 3442 Sagitti Memoriae Corneliae Musae clienti carissimae piissimae

feminae quae vixit ann XVIII m VIIII d XVIIII Verus evoc Aug99 Fest p 53 L clientam pro cliente Plautus dixit

308 FR Nocchi

neris est invenimus tamen et clientam apud Afranium in Pompa lsquointerim tua clientarsquo 100 Si tratta evidentemente di un uso traslato del termine il cliens infatti egrave giuridicamente libero ma si pone sotto la tutela di un uomo potente per riceverne la protezione101 ed egrave a questo tipo di rapporto che allude il vec-chio Damone quando nella Rudens102 si vanta di essere divenuto il paladino di due belle ragazze (clientas) sfuggite ad un lenone le stesse che poco prima apostrofa come mulierculae termine dalle evidenti implicazioni dispregiati-ve allo stesso modo va inteso il termine clienta riferito alla meretrix adules- cens del Miles gloriosus che il vecchio Periplectomeno afferma di possedere Egli infatti puograve costringerla a prestarsi come avvenente corteggiatrice del soldato protagonista della piegravece solo in quanto sottoposta alla propria po-testas103 Egrave altamente probabile che anche nellrsquoepigramma bobbiese il poeta non alluda specificamente allrsquoistituto giuridico della clientela ma impieghi il termine in senso traslato per indicare una donna povera che per necessitagrave si pone sotto la protezione di un uomo ricco come farebbe un vero cliens Ciograve che mi sembra interessante perograve egrave che la situazione anche in questo caso sembra tratta da un contesto comico coerentemente con la scelta di fondo operata dal poeta bobbiese Rilevante egrave anche lrsquouso ossimorico della iunctura pannosae nobilitatis lrsquoattributo pannosus inteso come qui nel senso di lsquove-stito di straccirsquo si trova soprattutto in epoca tarda negli scrittori cristiani104 ma compare giagrave in Seneca ed in Apuleio Anche in questo caso il termine va inteso in senso traslato come lsquopoverorsquo i figli nati da questo matrimonio non possono che essere degli straccioni in quanto nati e allevati da madre povera che finisce per depauperare il patrimonio del marito non avendo contribuito ad incrementarlo con la sua dote

La matrice scolastica dellrsquoepigramma bobbiese si manifesta dunque sot-to molteplici forme nellrsquoesercizio traduttivo nel rispetto dello schema reto-rico ed anche nella rielaborazione delle fonti drammatiche Nonostante la

100 Char gramm I 100 16 Keil Il termine egrave attestato anche una sola volta in Orazio (carm 2 18 8) come sinonimo di ancilla e in Frontone (p 32 18 N) con la stessa accezione

101 Per la condizione dei clientes si vedano Dion 2 9 2 ss Cic rep 2 9 16 Plut Rom 13 5 Fest p 262 L per unrsquointeressante ipotesi sulla nascita dellrsquoistituto cf Franciosi 1986 271-281

102 Plaut Rud 893103 Plaut arg Mil II 13 Mil 789104 Cf ThlL X 1 s v pannosus 230 63-231 30 (Hodges)

309Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

notorietagrave del tema perograve il poeta consegue un certo grado di originalitagrave nella trasposizione dallo schema metrico della commedia alla forma epigrammati-ca del distico ed introducendo nella serrata tractatio lrsquoistituto della clientela tipicamente romano

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Venuste Noster Abstract

Gabriele Burzacchini Asclepiade tra Alceo e CatulloThis paper analyses in the light of recent studies a clear case of aemulatio or imitatio cum variatione namely the intertextual relation between Alcaeus fr 346 V and Asclepiades 16 G-P (= AP 1250) as well as the precise allusion of Catullus 5 5f which most probably draws inspiration from the Samian epigrammatist (brevis lux ~ δάκτυλος ἀώς nox est perpetua una dormienda ~ τὴν μακρὰν νύκτrsquo ἀναπαυσόμεθα) even though the inner meaning of the Catullian poem is completely different

Albio Cesare Cassio Lrsquoeroe Lakedaimon e gli onori funebri per i re di Spar-ta (orac ap Herodot 7 220 = nr 100 Parke-Wormell)

This note deals with line 4 of the oracle transmitted by Herodotus 7220 πενθήσει βασιλῆ φθίμενον Λακεδαίμονος οὖρος It is argued that Λακεδαίμονος οὖρος is unlikely to refer to the city of Sparta as the lsquobulwark of Lacedaemonrsquo as Stein and Parke amp Wormell maintained This expression means as Macan saw in 1908 lsquothe boundary of the hero Lacedaemonrsquo while πενθήσει certainly refers to the compulsory mourning imposed by the Spartans upon the peri- oikoi and the helots when a Spartan king died

Massimo Di Marco Detorsio di glosse omeriche solecismi presunti puns bi-linguistici in Ammiano (AP 11 16 146 180)

This paper offers a new interpretation of three epigrams of Ammianos In AP 11 16 the use of the Homeric gloss ἐγχεσίμωρος implies a malicious metapoiesis of a Lucilliosrsquo verse The meaning of AP 11146 is paradoxical the orator Flaccus is sure he will improve his Greek after a stay in Cyprus (the soloecismsrsquo home) It will be also proved as wrong the common reading of AP 11 180 νώναις as a bilingual pun

718 Venuste Noster

Lucio Ceccarelli La costruzione del distico elegiaco latino il rapporto tra primo emistichio dellrsquoesametro e primo emistichio del pentametro

This study proposes to verify whether in the latin elegiac distich it might be possible to recognize a mutual influence between hexameter and pentam-eter as far as the realization of the metric scheme is concerned The test con-ducted on a corpus comprehending almost all the latin elegiac distichs from Catullus to Venantius Fortunatus suggests a substantially negative answer

Marco Filippi Alcune osservazioni su Acc arm iud fr III R3 vv 148-149Acc arm iud 148-149 is quoted from Macrobius as a model of Verg Aen 10 449-450 with which it shows a clear similarity of context The fragment has a proverbial character (lsquowho fights a brave enemy even if is won obtains anyway a great honourrsquo) and the theme has obtained a great fortune in suc-ceeding literature After an attempt at reconstructing the tragic context we can suppose that the fragment does not contain an expression of modesty but it is a part of a provocative context

Alfredo Mario Morelli Lrsquouno e il molteplice su Catull 5 In Catull 5 the author cleverly works out two ancient topoi (lsquoletrsquos love be-cause the nightdeath is comingrsquo lsquokisses are the joy of loversrsquo) gaining a well balanced structure of the poem In comparison with contemporary Graeco-Roman poetry (erotic epigrams ndash such as Philod AP 9 570 ndash the Epitaph of Bion) both themes are handled with a remarkable taste for originality especially in their lsquonumericalrsquo aspects in order to put special emphasis on the basic contrast between nox una and basia mille

Maria Silvana Celentano I ritmi e i numeri della vita nella poesia antica lrsquoelogio lrsquoamore il sorriso

This paper briefly discusses a few Greek and Latin poetical texts (Prop 3 22 17-22 and 39-42 Ov ars 1 55-66 Philod AP 5 13 Catull 5 and 7 Mart 6 34) in order to highlight how the different numerical notations that they contain are able to emphasize different aims as eg expressing admiration praise love or parody

Giuseppe Aricograve Huic aliud mercedis erit (Verg ecl 6 26)The salacious allusion present in the words of Silenus in the sixth eclogue of Virgil comes from a motif of the Greek dramatic poetry (especially Aris-tophanes Eccles 1045ff) However Virgil rewrites it more elegantly thus

719Abstract

easing the obscenity of the witty remark at the same he time makes it more expressive by emphasizing the concept of the exchange

Mario De Nonno Cui non risere parentesThe old textual problem in Vergil Bucolics 4 62f (divergence between the text as transmitted by Vergilrsquos manuscripts and commented by Servius and the text as quoted by Quintilian inst 9 3 8) is examined anew The argu-ments of the supporters of Quintilianrsquos text (as emended by Politian and Bonnell) are scrutinized and criticized New intertextual links are pointed to suggesting that after all the Vergilian paradosis (cui non risere parentes) was already echoed in Horacersquos Ars

Giuseppe La Bua Audes fatidicum verbis fallere velle deum (Ov fast 2 261-2) lrsquoironia del logos nei Fasti di Ovidio

Recent scholarship on Ovidrsquos elegiac calendar-poem has drawn attention to the political significance of the poetrsquos equivocal approach to the controversial topic of the libertas linguae This paper reads the poetrsquos playful manipulation of the multiple contradictory aspects of logos in literary terms focusing on the sophisti-cated irony inherent in the creation of figures of skilled speakers (Numa Egeria Anna Perenna the merchant) able to overcome superior opponents through fal-lacious ambiguous words and emphasizing the role played by a modern exuber-ant use of lingua in the civilization process of the Augustan Rome

Piergiorgio Parroni Qualche riflessione sul testo della lettera 56 di SenecaThe Reynoldrsquos text of Sen ep 56 may occasionally be improved the incom-prehensible hac (1) is perhaps a copyistrsquos mistake for hunc in v 4 abducit of P2 is more suitable than adducit (cett) and to the surprising essedas (femi-nine) wrongly defended by Axelson must be preferred Buechelerrsquos raedas or Heraeusrsquo et raedas (eredas p) P2 is a good witness also in 5 f (inhibet P2 exhi-bet cett) instead of obirata (9) an evident nonsense the conjectural obruta (obrata p) gives an excellent meaning

Matteo Massaro Poesia per ignobiles epigrammi sepolcrali da un colomba-rio urbano di etagrave giulio-claudia

Latin epigraphy from urban columbaria replaces the higher literature with several anonymous but valuable poems for lower class people collectively buried thereTwo of such fair poems from the monumentum familiae Sta-tiliorum (I1 cent AD) both elegiac and flawless are here selected and care-

720 Venuste Noster

fully commented upon CE 1001 dedicated by a slave to a fellow slave CE 1030 for an unnamed wife who praises herself for having died in the arms (and tears) of her deeply loving man Many thoughts images or expressions are noticed and surveyed in verbal and conceptual comparison with literary andor epigraphic texts

Carlo Di Giovine I precetti di Quintiliano sullo stilus (inst 10 3) note di esegesi e di critica testuale

In inst 10 3 Quintilian offers his precepts for a good writing (stilus) which is introductory to good speaking (dicere) This chapter of book X of the Institutio oratoria involves a lot of interesting questions of exegesis of style and of textual criticism This paper examines and tries to give an answer to some of these questions

Alessandro Fusi Note testuali ed esegetiche a Marziale (2 24 4 42 9 80 10 35 11 87)

In Martial 2 24 the first four verses should not be ascribed to the persona poetae as in almost all modern editions but to the Candidus addressed in v 6 In 4 42 the last but one verse is to be ascribed to the ego loquens In 9 80 the much debated expression uxorem pascit in v 2 has no sexual over-tones as most critics take for granted uxor is to be taken as a metonymy for uxoris patrimonium and the expression means that Gellius feeds himself with his wifersquos goods In 10 35 v 8 should be read with β variant sed castos docet et pios amores because of its intertextual link with Catull 16 5 In 11 87 2 nata (γ) is to be preferred to nota (β) accepted by all editors because that variant restores an idiomatic use and is clearly a lectio difficilior It is also strenghtened by the intertextual relation with Propertius 2 25 which shows a comic degradation of the elegiac love put into effect by Martial

Francesca Romana Nocchi Il motivo dellrsquoan uxor ducenda fra poesia reto-rica e filosofia Epigr Bob 22 Sp

The theme for the an uxor ducenda notwithstanding its wide diffusion was in antiquity differentiated in rhetorical philosophical and literary fields so much so as to postulate a genre specialization in each field The anonymous poet of epigr Bob 22 achieves a certain originality by realizing a true mingling of genres In fact he encompasses the satirical pungent vein of the comic genre within the typical structure of suasoria Moreover both the topic choice and the use of rhetorical schemes in poetic forms seem to have scholastic reminiscence

721Abstract

Valeria Capelli Gerolamo e le citazioni dellrsquoAntico nel Nuovo Testamento testimonianze di tradizione indiretta

Jerome often discusses the literal discrepancy between some passages of the Old Testament and their citation in the New Testament also turning his at-tention to cases already pointed out by Porphyry and Julian The examina-tion of his principal statements about this subject makes it possible to infer that he has not a constant attitude in relation to this problem and that there are many differences among what he asserts in the prefaces to his biblical translations in epist 57 and in his exegetical treatises

Edoardo Bona Appunti di lettura della Praefatio in Euangelio di Gerolamo (con un occhio allrsquoepistolario Gerolamo-Agostino)

A new reading of Preafatio in Euangelio allows a better understanding of Jeromersquos philological attitude in approaching the Scriptures Particularly noteworthy is the use of indirect sources (translations and canones Eusebii) for the constitution of the biblical text Moreover Augustinersquos use of indirect sources in his epist 28 could be a reminescence of this Praefatio

Carla Lo Cicero Audi Iuliane Echi della polemica contro Giuliano drsquoEcla-no nelle glosse marginali del Vat Reg Lat 141

Four glosses of Vat Reg Lat 141 in margin to texts of Gregory of Nazianzus and Basil of Caesarea (translated in Latin by Rufinus of Aquileia) present polemic remarks about Julian of Eclanum The analysis performed proves that the marginal annotations derive from a late antique manuscript and that they were probably written by a reader of the Augustinersquos circle The glosses witness the constant work of lsquotalking to the textsrsquo which is a typical feature in manuscripts of the late Antiquity

Luca Paretti Cuochi pasticceri e centoni Sulle tracce di una lsquoletteratura dei Saturnalirsquo

This study proposes a new interpretation of the first fragmentary cento of the codex Salmasianus the so-called De panificio instead of a simple description of bread-making this should be seen as a scene of preparing crumpets or pancakes during the festival of Saturnalia In this regard it is discussed an examination of the literary evidence about two relevant char-acters of the feast the cocus (cook) and the pistor (confectioner) Then the author proposes a partial review of the literary production peculiar to the Saturnalia especially pointing out anonymous and secondary texts

722 Venuste Noster

Franca Ela Consolino Echi pagani e cristiani nellrsquoepitafio del vescovo Vit-tore Per unrsquoesegesi di Ennodio carm 2 95 (215 V)

The paper provides a commentary of Ennod carm 2 95 detecting the pres-ence of hypotexts such as the apotheosis of Daphnis in Vergil that of Lucan in Stace and the representations given by Lucan and Prudentius of Pompeius and the virgin Agnes seeing from heaven the earth In order to explain the obscurity of some expressions previous opinions are discussed and solutions proposed bringing fresh evidence wherever it is possible A totally new inter-pretation is offered for the last two verses of the poem

Salvatore Monda Gellio Noctes Atticae 12 6 e lrsquoantico nome latino degli aenigmata

In the book XII of Noctes Atticae the VI chapter is devoted to riddles The source of the passage is Varrorsquos De sermone Latino ad Marcellus from which Gellius quotes the famous riddle of the god Terminus At the beginning Gellius remembers the old latin word for lsquoriddlersquo scirpus (lit lsquobasket-rushrsquo lsquoknotrsquo) My aim is to suggest that scirpus is a calque on γρῖφος but the mean-ing of lsquoriddlersquo is made up by Gelliusrsquo source

Michela Rosellini Nellrsquoofficina di Prisciano (con un omaggio a Menandro) This paper analyses two extracts from Priscianrsquos Idiomata namely GL III 338 21-341 24 and III 291 11-292 21 in order to reconstruct by comparing lessons in extant manuscripts the archetype text and to investigate Priscianrsquos working methods The archetype text reveals in these extracts a characteristic of Priscianrsquos text and in particular of the Idiomata section in its original form i e that it was non perfectly finished the lemmas and quotations being not properly selected and organized In a third extract GL III 323 8-11 it is pos-sible to identify a fragment of Menanderrsquos Heautontimoroumenos

Luigi Munzi Dottrina prosodica e Lehrgedichte in etagrave carolingia il carme Mens tenebrosa

Poetryrsquos high prestige requires in Carolingian age elementar didactic works dealing with prosody and metrics Mens tenebrosa tumet is a peculiar Lehr-gedicht where words containing doubtful syllables (syllabae communes) are collected into a poem of just eight or nine lines to facilitate memorization this poem acquired an high grade of popularity in IX century In this paper the author presents a new critical edition ndash founded on several medieval and Renaissance manuscripts ndash supplies an exhaustive treatment of fontes

723Abstract

and loci similes provides a panorama of classical teaching in the field of syl-labae communes and tries to state precisely the chronology of this didactic tour de force (Bedersquos treatise De arte metrica settles a serviceable terminus post quem) and its authorship (Alcuinrsquos cultural milieu)

Marina Passalacqua Perlege scribe reducThe article aims to provide a picture of book trading in Carolingian society as it emerges from the lexicon the scholars of the court school used in the correspondence they entertained

Arduino Maiuri Enorme monstrum deformitagrave e difformitagrave nel mondo greco-romano

In Imperial Rome noble families used to entertain their guests by displaying de-formed creatures at their feasts the taste for the weird and the exotic went thus hand in hand This marks a turning point if compared to Greek culture which considered the freak as a divine punishment If in very ancient Rome this mindset is pretty similar (Dion Hal 2 12 1-2) during the Principate a definite change in perspective is witnessed by jurists (eg dig 1 5 14 and 50 16 135)

Marcello Salvadore La Vestale incestaDionysius of Halicarnassus Pliny the Younger and Plutarch are the sources of a detailed account of Vestalis incestarsquos punishment they say that she was sentenced to death Dionysius adds that there was no after death ritual Modern scholars generally accept what the three authors assert In this article the author surmises that the Vestalis incesta together with the parricida was not condemned to death both of them were sentenced to a particular kind of banishment from the Society

Rino Avesani Divagazioni sulla memoria di Adriano nel MedioevoIn spite of the traditional view of Adrian as a tolerant Emperor towards Chris-tians in many passiones he is oddly presented as a cruel tyrant The passio of St Eustachius and the passio of St Sapientia and of her three daughters ndash the latter also drawn on in Roswitha of Gandersheimrsquos Sapientia ndash are the best known and obviously both of them are without any historical ground It is possible that the ancient hagiographers became familiar with Adrianrsquos name thanks to the large spread of two question-and-answer dialogues both dating back prob-ably to the II or III century AD in which the protagonists are respectively Adrian and the philosopher Second and Adrian and Epictetus

724 Venuste Noster

Luca Serianni Ettore Romagnoli latinistaThis paper is concerned with the translations of classical Latin authors made by Ettore Romagnoli a scholar better known for his translations from Ancient Greek In his versions of Latin classics especially of Plautusrsquo Miles gloriosus and Horacersquos poetry Romagnoli aims at modernizing the texts by making use of idioms colloquialisms and expressive suffixes in order to make them more appealing to the general public Although Romagnoli failed in his purpose his activity as a translator of Latin classics witnesses an interesting aspect of the cultural policy of Fascism the ideology of which Romagnoli shared with firm belief

Maria-Pace Pieri LrsquoAchille surrealista di Alberto SavinioThe article focuses on the tale Achille innamorato misto con lrsquoldquoevergetardquo by Alberto Savinio in order to stress the authorrsquos special relation with classi-cal literature and in particular with old Greek miths Such a relationship requires to be verified in all its complex novelty not only by comparing the macrostructural models but also by analyzing the detailed and frequently very precise references and allusions to single parts of the ancient texts lsquo(esp to Euripidesrsquo Iphigenia in Aulis and Aeschylusrsquo Agamemnon)

Silvia Rizzo Una consonanza fra il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lam-pedusa e una lirica di Thomas Hardy

A passage of Tomasirsquos Gattopardo shows similarities to Thomas Hardyrsquos lyric A Two-yearsrsquo Idyll (Late lyrics and earlier London 1922) Did Tomasi read it It cannot be demonstrated with absolute certainty but there is some evi-dence in favour of this hypothesis

Giorgio Bernardi-Perini laquoMy hedge-schoolmaster Virgilraquo Dallrsquolsquoegloga messianicarsquo alla Bann Valley Eclogue

The Bann Valley Eclogue written by Seamus Heaney on the eve of the new millennium in the wake of Virgilrsquos fourth Eclogue is a major evidence of Man-tuanrsquos great influence on the Irish poet who deserved the Nobel Prize 1995

Tullio De Mauro Latinum est non flectiturIn contemporary Italian many Latin expressions eg lectio magistralis are employed as invariant multilexeme words in spite of ancient Latin grammar

  • Titelei
  • Venuste Noster_16_Nocchi
  • Venuste Noster_34_Abstract
Page 19: Il motivo dell'an uxor ducenda fra poesia, retorica e filosofia: Epigr. Bob. 22 Sp., in M. Passalacqua, M. De Nonno, A.M. Morelli (a cura di), Venuste noster, Hildesheim -Zuric-New

297Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

retori latini erano ben consapevoli dellrsquoutilitagrave che alle declamazioni poteva provenire dalla conoscenza del repertorio drammatico Non si spiega altri-menti il consiglio di Quintiliano che invita specificamente i declamatori a leggere con attenzione proprio le commedie di Menandro57 mentre sempre Quintiliano istituisce una stretta relazione fra i ruoli che i declamatori devo-no impersonare parlando nelle vesti di litigatores e le parti recitate dagli attori comici58 le rappresentazioni comiche costituivano un importante repertorio di ethe e pathe oltre che di argumenta

Un esempio emblematico di come i declamatori dovessero veramente im-personare determinati ruoli egrave rappresentato dalle declamazioni di Libanio in particolare alcune di esse mostrano chiaramente una matrice comica per il linguaggio impiegato ma soprattutto per lrsquoattenzione con cui viene presen-tato lrsquoethos del protagonista vicino a quello dei personaggi di piegraveces teatrali troviamo ad esempio la figura del parassita dellrsquoinvidioso del misantropo59 La declamazione 26 egrave incentrata sulla figura del dyskolos che ricorda lrsquoomo-nima commedia menandrea per carattere e modalitagrave espressive Lrsquouomo di-chiara di volersi suicidare percheacute non tollera piugrave la moglie eccessivamente loquace il ritratto della donna perograve assume una fisionomia piugrave chiara alla luce delle premesse dellrsquounione Il protagonista infatti rivela che la donna gli era stata presentata da un amico che di lei aveva soprattutto rilevato la presti-giosa discendenza e la sterminata ricchezza La declamazione quindi prende

57 Quint inst 10 1 71 ego tamen plus adhuc quiddam conlaturum eum decla-matoribus puto quoniam his necesse est secundum condicionem controversiarum plures subire personas patrum filiorum caelibum maritorum militum rusticorum divitum pauperum irascentium deprecantium mitium asperorum

58 Quint inst 3 8 51 11 1 38 La conoscenza dei caratteri inoltre serviva anche a prevenire le aspettative del pubblico riconoscendone le propensioni e le inclinazioni Infine questa profonda conoscenza dellrsquoanimo umano permetteva al declamatore di dipingere in toni negativi lrsquoethos dellrsquoavversario (Russell 1983 87-88 Russell 1996 10 e 113-114)

59 Si comprende dunque per quale motivo Libanio (epist 11 Foerster) racconti che nella sua scuola era solito far leggere ai propri allievi in particolare quelli dotati le opere drammatiche esse servivano per testarne le competenze interpretative e per assimilare i caratteri dei personaggi (cf Cribiore 2001 227) In realtagrave il metodo didattico aveva una lunga tradizione (cf Plut Dem 7) Quintiliano addirittura istituisce la docenza di un comoedus che legga con la giusta intonazione le piegraveces teatrali ma specifica che la scelta dei brani deve essere selettiva quod ita optime faciet si certos ex comoediis elegerit locos et ad hoc maxime idoneos id est actionibus similes (inst 1 11 13)

298 FR Nocchi

le mosse da un topos piuttosto diffuso fra i comici quello della donna ricca e per questo tiranna presente per lrsquoappunto nel nostro epigramma

Egrave soprattutto merito di Ugo Enrico Paoli aver chiarito lo stretto lega-me fra la commedia attica e le declamazioni latine riguardo al tema dellrsquouxor dotata equiparata impropriamente allrsquoepikleros greca60 Questa figura ricorre giagrave nelle declamazioni di Seneca il Vecchio e in quelle pseudo-quintilianee dove il rifiuto di un giovane di sposare la ricca ereditiera puograve divenire il pre-supposto per una requisitoria contro le moglie prepotenti omnes uxores di-vites servitutem exigunt crede mihi volet in suis regnare divitiis (Sen contr 1 6 5) inpotens malum est beata uxor Cum immensum pondus auri orba attulerit cum pecunia arcas nostras oneravit quid aliud quam beati serviemus (Sen contr 1 6 7) e il pretesto di un ripudio da parte di un padre ardens per il rifiuto del figlio di sposare unrsquoorfana ricca61 Il confronto con alcuni passi dellrsquoopera menandrea62 non lascia dubbi sulla matrice comica di questo soggetto che dal teatro evidentemente passava alle declamazioni divenendo caso giuridico ma il tema era affrontato esclusivamente nelle digressioni e non possedeva mai uno statuto autonomo

Da quanto si egrave detto finora si puograve ragionevolmente ipotizzare che il tema dello ψόγοςἐπαίνος γαμικῶν non fosse estraneo alle scuole di retorica e che la sua trattazione contemplasse anche valutazioni di carattere economico seb-bene queste fossero marginali rispetto alle considerazioni morali relative alla ricaduta pubblica ed ai vantaggi o svantaggi che il vincolo nuziale comporta-

60 Paoli 1943 19-29 spiega come nelle commedie latine venga trasposta e tra-visata una tipica situazione configurata nel diritto attico quella dellrsquoepikleros lrsquoorfa-na che costituiva la fortuna per il collaterale prossimiore lrsquounico che avesse il diritto di sposarla in quanto erede di tutto il patrimonio paterno Nella palliata romana (Caec ploc frr 142 ss e 158 ss R3 = Gell 2 23 9-13) essa diviene uxor dotata condizione ben diversa non potendosi paragonare lrsquointero patrimonio ad una dote per quanto ingente Per gli opportuni riferimenti al diritto greco rimando senzrsquoaltro allrsquoesauriente contributo di Belardinelli 1998 269 n 15 e 17 per il ruolo di questa figura nella commedia greca cf infra p 302

61 Sen contr 1 6 Quint decl 376 Nelle declamazioni di Seneca e Quintiliano laddove il ripudio del figlio egrave giustificato con il rifiuto da parte di questo di sposare unrsquoorba il termine acquista il significato generico di lsquoorfanarsquo lsquosenza sostegnorsquo e non quello di epikleros (erede unica) per quanto le declamazioni latine prendano spunto dalle commedie greche in cui questa figura era topica a Roma essa non trovava corri-spondenza giuridica Lrsquoorba dives egrave dunque la donna che costituisce il buon partito percheacute semplicemente ricca e non unica erede (Paoli 1943 24-27)

62 Cf infra p 303

299Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

va per lo sviluppo civileSe dunque occorre ricercare altrove lrsquoispirazione prima dellrsquoepigramma

22 maggiore egrave invece il debito che il componimento ha nei confronti della tecnica argomentativa Lrsquoepigramma infatti sembrerebbe rielaborare spunti provenienti dalla commedia secondo una struttura retorica si configurereb-be dunque come una sorta di progymnasma poetico e una dura satira miso-gina contro il vincolo matrimoniale63

Non deve stupire lrsquoapplicazione di schemi retorici a forme poetiche que-sto epigramma infatti non egrave un unicum nel suo genere Sia lrsquoIppolito euripi-deo (vv 88-120) che la Phaedra senecana (vv 435-482) contengono theseis in versi pro e contro il matrimonio il discorso di Anna rivolto a Didone per convincerla a cedere alla passione (Aen 4 31-53) egrave una suasoria e soprattut-to la sesta satira di Giovenale ricalca in forma piugrave estesa i medesimi moduli argomentativi64 infine Stanley F Bonner ha ampiamente dimostrato come Ovidio negli Amores e nelle Metamorfosi subisca lrsquoinfluenza della suasoria65 Del resto questo non egrave il solo caso in cui esercizi che correntemente venivano praticati nelle scuole di retorica in forma prosastica in vista della pratica fo-rense avevano anche una ricaduta in ambito poetico66

Quintiliano riconduce chiaramente la thesis al genus deliberativum evidenziando che qualora vengano precisati i destinatari essa diviene una suasoria Lrsquoepigramma 22 in effetti presenta una serie di argomentazioni

63 Bellandi 2003 1-364 Il primo ad evidenziare questa matrice retorica della sesta satira di Giovenale

egrave stato De Decker 1913 19 seguito da Braund 1992 78-81 Bellandi 2003 1-2 Watson 2008 275

65 Bonner 1949 149-152 ulteriori esempi sono contenuti in Laguna 1994 267-268 che dimostra lrsquoappartenenza al genus di Stat silv 1 2 161-200 sulla base di unrsquoaccurata analisi strutturale Lrsquoautore inoltre si spinge oltre postulando la teo-rizzazione retorica della thesis a partire dal corpus letterario preesistente (p 267) Per unrsquoapplicazione dello schema proginnasmatico allrsquointerno di una argomentazione omiletica di S Basilio cf Valdeacutes Garciacutea 2007 701-709

66 Basti ricordare lrsquoosservazione fatta da Quintiliano a proposito dellrsquoesercizio del-la prosopopea (che nel curriculum configurato da Quintiliano egrave bene qui ricordarlo egrave collocato allrsquointerno della trattazione della suasoria) del quale mette in rilievo lrsquoutilitagrave anche per i futuri poeti (Quint inst 3 8 49) Nei papiri del resto lrsquoesercizio dellrsquoeto-peaprosopopea comunemente trattato nei manuali di retorica come un esercizio in prosa risulta essere stato praticato a scuola anche in versi cf Fernaacutendez Delgado 1994 299-305 piugrave in generale per gli esercizi scolastici di trascrizione e di composizio-ne in versi cf Cribiore 1996 204-253 e 259-262 Pordomingo 2001 707-720

300 FR Nocchi

incalzanti che mirano a dissuadere Zoilo dal prender moglie cui segue una conclusione secondo lo schema previsto dai trattati di retorica Egrave evidente dunque la presenza della finalitagrave persuasiva e delle procedure tipiche del ge-nus In particolare ricorrono nel componimento anche i loci che venivano impiegati per il biasimo o per lrsquoelogio di una determinata circostanza nel discorso deliberativo infatti la decisione veniva presa attraverso una disa-mina precisa dei cosiddetti τελικὰ κεφάλαια67 i principi del sommo bene per cui lrsquointerlocutore era guidato nella scelta in base a ciograve che per lui era conveniente giusto opportuno Nellrsquoepigramma bobbiese prevalgono le considerazioni di opportunitagrave La tractatio include precisamente quattro ar-gomentazioni tre incentrate sul fattore economico ed una sulle attrattive femminili tutte collegate da anafora (si) e variatio (nisi) Sebbene il poeta ricerchi chiaramente un certo equilibrio nella distribuzione della materia at-tribuendo a ciascuna argomentazione un distico in forma sentenziosa lrsquoim-pressione complessiva egrave di una disarmonica ripartizione in cui prevalgono chiaramente le considerazioni patrimoniali e la requisitoria contro le donne belle ed infedeli non ha un equivalente capovolgimento

In realtagrave il poeta bobbiese non fa altro che applicare un metodo impara-to a scuola rielabora materiali comici gli stessi testimoniati nelle antologie papiracee sulla base di schemi retorici ma in questo caso sceglie la forma poetica non diversamente da quanto avviene nellrsquoepigramma 36 Anche in questo caso infatti come ho chiarito altrove68 il poeta compone unrsquoetopea epistolare in versi servendosi delle proprie reminiscenze ovidiane ed impie-gando strumenti retorici solitamente applicati in prosa Si tratta di un lusus poetico caro ai poeti tardo antichi che si compiacciono di mettere alla prova le proprie competenze letterarie sulla base di schemi appresi in giovinezza

Allrsquointerno della silloge il tema relativo al coniugium ritorna in due epi-grammata longa il 25 e 26 che insieme ricalcano i moduli di una thesis in utramque partem Si tratta di due traduzioni tratte rispettivamente da Po-sidippo e Metrodoro69 in cui sono presentati due atteggiamenti antitetici nei confronti della vita uno piugrave pessimista lrsquoaltro possibilista In questi due componimenti sono discussi numerosi argumenta tipici non solo delle diatri-be ma anche delle theseis retoriche ad esempio la quaestio relativa allrsquooppor-

67 Aphthon RhG X p 42 8-10 Rabe = p 152 Patillon68 Cf Nocchi 201269 Rispettivamente AP 9 359 e 9 360

301Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

tunitagrave di avere figli (25 11-12 26 17-18) al pericolo comportato dai viaggi in mare (25 4 26 4) alla convenienza di intraprendere la carriera militare (25 7-8 26 9-10) o politica (25 1-2 26 1-2)70 Quanto al vincolo matri-moniale tornano temi giagrave diffusamente incontrati nelle theseis di Libanio e Aftonio ovvero il timore di perdere la serenitagrave a causa dei crucci di una vita matrimoniale (25 9) e le capacitagrave manageriali della donna (26 11-12) La mia impressione egrave che nella scelta degli epigrammi il presunto compilatore della silloge si sia fatto influenzare soprattutto dalle memorie scolastiche e che abbia selezionato quei componimenti che nella struttura e nei temi gli erano familiari per formazione71

I temi comiciSe la struttura dellrsquoepigramma egrave dunque retorica il contenuto sembra richia-mare fondamentalmente la trattazione del tema operata dal genere comico-epigrammatico in cui il motivo economico egrave preponderante

Il componimento egrave strutturato soprattutto nella prima parte secondo una successione chiaramente ponderata il poeta infatti prende in considerazione tutte le combinazioni relative ai rapporti economici fra coniugi partendo ov-viamente dalla prospettiva maschile Lo schema egrave pressappoco questo

I distico = povero + poveraII distico = povero + riccaIII distico = ricco + povera

Il modello greco a cui il poeta bobbiese si ispira egrave stato identificato da Wolfgang Speyer72 in Anassandride insigne rappresentante della Mese che fra i suoi frammenti annovera anche un lungo brano dalle evidenti consonan-ze con il nostro epigramma

Ὅστις γαμεῖν βουλεύετrsquo οὐ βουλεύεταιὀρθῶς διότι βουλεύεται χοὔτω γαμεῖ

70 Theon RhG II p 120 15-16 Spengel = p 82 Patillon Aphthon RhG X p 41 17-18 Rabe = p 152 Patillon

71 Per ulteriori riferimenti ai temi scolastici contenuti nella raccolta cf Nocchi 2012

72 Speyer 1963 23

302 FR Nocchi

Πολλῶν κακῶν γάρ ἐστιν ἀρχὴ τῷ βίῳἬ γὰρ πένης ὢν τὴν γυναῖκα χρήματαλαβὼν ἔχει δέσποιναν οὐ γυναῖκrsquo ἔτιἧς ἐστι δοῦλος καὶ πένης ἢν δrsquo αὖ λάβῃμηδὲν φερομένην δοῦλος αὐτὸς γίνεταιδεῖ γὰρ τὸ λοιπὸν ἀνθrsquo ἑνὸς τρέφειν δύοἈλλrsquo ἔλαβεν αἰσχράν οὐ βιωτόν ἐστrsquo ἔτιοὐδrsquo εἴσοδος τὸ παράπαν εἰς τὴν οἰκίανἈλλrsquo ἔλαβεν ὡραίαν τις οὐδὲν γίνεταιμᾶλλόν τι τοῦ γήμαντος ἢ τῶν γειτόνωνὥστrsquo οὐδαμῶς κακοῦ γrsquo ἁμαρτεῖν γίνεται73

Nonostante lrsquoindiscutibile corrispondenza tematica fra i due testi risul-tano notevoli le differenze che rivelano il sottile sforzo di rielaborazione da parte del poeta in particolare il maggior risalto attribuito nellrsquoepigramma bobbiese alla struttura argomentativa Giagrave dal primo distico infatti il gioco paranomastico ottenuto con lrsquoanafora del nome Zoilo il poliptoto paupe-rie pauperiem il richiamo di suoni fra egenam iunges conferisce ai versi una certa coesione ed efficacia Ogni distico inoltre egrave costruito in maniera analoga nellrsquoesametro viene introdotta la protasi con anafora della particella ipotetica e nel pentametro sono immancabilmente presentate le conseguenze nefaste delle scelte I primi tre esametri in particolare si chiudono con un riferimento alla donna che qualifica la sua condizione economica Inoltre nellrsquoepigramma lrsquoultimo distico enuncia perentoriamente la conclusione sca-turita dalle considerazioni precedenti che nel frammento di Anassandride viene anticipata perdendo di incisivitagrave Il componimento bobbiese quindi mostra una proporzione simmetrica che farebbe pensare ad uno schema pre-costituito nel quale il poeta inserisce una serie di motivi topici

Le prime due eventualitagrave contemplate in epigr Bob 22 si riferiscono alla condizione svantaggiosa del marito povero sia nel caso che questi si unisca ad una donna di condizione analoga sia che sposi una ricca Si tratta di un tema frequente soprattutto nella commedia greco-latina e nellrsquoepigrammatica

In particolare lrsquoidea che la donna ricca proprio in virtugrave delle sue possibili-tagrave economiche sia viziata e prepotente e tiranneggi il marito contravvenendo cosigrave allrsquoidea tradizionale della supremazia maschile nel coniugium egrave un luogo comune soprattutto della commedia di mezzo e menandrea quindi ereditato

73 Anaxandr fr 53 K-A = Stob 4 22b 28 p 513 Hense

303Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ed adattato da quella ceciliana74 plautina75 e terenziana76 a noi sono giunti alcuni titoli relativi alla figura dellrsquoepikleros greca77 ma dai pochi frammenti superstiti si evince quale importanza questa donna avesse nello svolgimen-to della trama78 Esempio emblematico del topos egrave il ritratto menandreo del marito frustrato costretto dalla moglie ricca ereditiera a cacciare la servet-ta in cui ritorna il riferimento allrsquoepikleros dipinta come despoina che sottrae allrsquouomo i piaceri della vita79 Il motivo economico egrave riproposto con argomen-tazioni piugrave vicine a quelle dellrsquoepigramma bobbiese in un altro frammento dello stesso autore dove al tema del matrimonio vantaggioso si associa quello della perdita della libertagrave e della serenitagrave un motivo tra lrsquoaltro presente anche nellrsquoepigr Bob 47 traduzione fedele di Pallada (App Anth 3 314 nr 145)

74 Furono autori di commedie latine dal titolo Epiclerus Cecilio Stazio (fr 1-2 R3) e Turpilio (frr 1-13 R3) per il quale cf Quint inst 10 1 10 cf anche Caec ploc frr 142-147 e 158-162 R3 = Gell 2 23 9-13 (cf infra) In particolare per i frammenti di Cecilio Stazio si veda Guardigrave 1974 74-76 161-168 Sulla traduzione ceciliana di Menandro in Aulo Gellio cf Gamberale 1969 75-90

75 Plaut Aul 534-535 nam quae indotata est ea in potestate est viri dotatae mac-tant et malo et damno viros Ulteriori riferimenti testuali in Schuhmann 1977

76 Sullrsquoepidikasia (procedura legale in base a cui il parente prossimiore prendeva in affidamento lrsquoepikleros) egrave basata la trama del Phormio alle medesime leggi fanno riferimento gli Adelphoi (vv 650-659)

77 Si possono ad esempio ricordare Antifane (fr 94 K-A) Alessi (frr 78-81 K-A) Difilo (fr 40 K-A) Diodoro (fr 2 K-A) e ovviamente Menandro che sembra aver scritto addirittura due commedie su questo soggetto (sullrsquoambiguitagrave di questa notizia ed in generale sul ruolo dellrsquoepikleros nel diritto e nella commedia gre-ca cf Belardinelli 1998 264-270)

78 La rilevanza attribuita a questa figura nelle trame comiche della Mese e della Nea egrave dovuta secondo Belardinelli 1998 267 ai cambiamenti socio-economici intercorsi nel III-IV sec a C quando lrsquoistituto nato eminentemente per permettere la propagazione della stirpe (Plut Sol 20 2-5) era divenuto in forma esclusiva uno strumento di arricchimento

79 Men ploc fr 296 K-A = Gell 2 23 8 ἐπrsquo ἀμφότερα νῦν ἅτrsquo ἐπίκληρος οὖσα δή μέλλει καθευδήσειν κατείργασται μέγα καὶ περιβόητον ἔργον ἐκ τῆς οἰκίας ἐξέβαλε τὴν λυποῦσαν ἣν ἐβούλετο ἵνrsquo ἀποβλέπωσι πάντες εἰς τὸ Κρωβύλης πρόσωπον ἥ γrsquo εὔγνωστος εἶχέ με γυνή δέσποινα καὶ τὴν ὄψιν ἣν ἐκτήσατο ὄνος ἐν πιθήκοις ἐστὶ δὴ τὸ λεγόμενον Τοῦτο σιωπᾶν βούλομαι τὴν νύκτα τὴν πολλῶν κακῶν ἀρχηγόν Οἴμοι Κρωβύλην λαβεῖν ἔμrsquo ἑκκαιδεκατάλαντον ὦ θεοί γύναιον οὖσαν πήχεως Εἶτrsquo ἐστὶ τὸ φρύαγμα εἴπως ἀνυπόστατον μὰ τὸν Δία τὸν Ὀλύμπιον καὶ τὴν Ἀθηνᾶν οὐδαμῶς Παιδισκάριον θεραπευτικὸν δὲ λόγου τάχιον ἀπαγέσθω δέ τις ἢ ἄρrsquo ἀντεισαγάγοι Cf anche fr 297 K-A = Gell 2 23 11

304 FR Nocchi

Ὅταν πένης ὢν καὶ γαμεῖν τις ἑλόμενοςτὰ μετὰ γυναικὸς ἐπιδέχηται χρήματααὑτὸν δίδωσιν οὐκ ἐκείνην λαμβάνει80

Analoghe considerazioni si trovano in Alessi

Ὦ δυστυχεῖς ἡμεῖς πεπρακότεςτὴν τοῦ βίου παρρησίαν καὶ τὴν τρυφὴνγυναιξὶ δοῦλοι ζῶμεν ἀντrsquo ἐλευθέρωνἜπειτrsquo ἔχειν προῖκrsquo οὐχὶ τιμὴν πάσχομενπικράν γε καὶ μεστὴν γυναικείας χολῆςἩ τῶν γὰρ ἀνδρῶν ἐστι πρὸς ἐκείνην μέλιοἱ μέν γε συγγνώμην ἔχουσrsquo ἀδικούμενοιαὗται δrsquo ἀδικοῦσαι καὶ προσεγκαλοῦσrsquo ἔτιὧν οὐκ ἐχρῆν ἄρχουσιν ὧν δrsquo ἄρχειν ἐχρῆνἀμελοῦσιν ἐπιορκοῦσιν οὐδὲ ἓν κακὸνἔχουσι καὶ κάμνειν λέγουσrsquo ἑκάστοτε81

Dallrsquoepigrammatica greca invece potrebbero essere giunte al poeta bobbiese le suggestioni relative al tema del matrimonio fra poveri lrsquoipote-si sembrerebbe avvalorata dal largo influsso del genus registrato nellrsquointera silloge82 NellrsquoAnthologia Palatina assistiamo ad una serie di variazioni sul tema con amaro disincanto lrsquounione egrave descritta come una guerra continua a causa dagli enormi disagi dovuti allo stato di indigenza83 Spesso il proble-ma egrave risolto con stratagemmi non proprio edificanti per sbarcare il lunario

80 Men fr 802 K A = Stob 4 22d 95 p 533 Hense Sempre Menandro (fr 805 K-A = Stob 4 22f 130 p 548 Hense) paragona la donna ricca ad una punizio-ne divina e definisce chi comunemente egrave considerato felice per la grande dote uno sventurato ὅστις γυναῖκrsquo ἐπίκληρον ἐπιθυμεῖ λαβεῖν πλουτοῦσαν ἤτοι μῆνιν ἐκτίνει θεῶν ἢ βούλετrsquo ἀτυχεῖν μακάριος καλούμενος

81 Alex fr 150 K-A82 Mariotti 1962 coll 52-61 Canali ndash Nocchi 2011 11-1983 AP 11 6 πτωχοῦ ἐστι γάμος κυνέα μάχα εὐθὺ κυδοιμός λοιδορίαι πληγαί

ζημία ἔργα δίκαι lrsquoepigramma di Callictere evidenzia gli inconvenienti dellrsquounio-ne attraverso la sequenza di asindeti e omoteleuti Sul tema cf anche AP 9 442 di Agatia Scolastico e 11 388 di Lucillio in cui si aggiungono anche le difficoltagrave legate allrsquoesistenza della prole (Longo 1967 77) infine in AP 5 267 di Agatia Scolastico un epigramma in forma dialogata il matrimonio con una donna povera viene consi-derato atto di follia

305Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

il marito si fa mantenere dalla moglie costringendola alla prostituzione84 Raramente i poeti epigrammatici si pronunciano favorevolmente su un matrimonio di un uomo benestante con una donna povera85 al contrario si preferisce lrsquounione fra coniugi di pari condizione86 In effetti questo ar-gomento trova puntuale riscontro anche in ambito paremiografico87 e nei trattati filosofici in questrsquoultimo caso perograve il discorso non assume i toni della polemica tipici del genere comico ed epigrammatico ma egrave inserito in un ragionamento piugrave ampio relativo ai pericoli che possono minare il conseguimento della virtus La condizione di inferioritagrave di un marito po-vero ad esempio puograve determinare la sua acquiescenza ai tradimenti di una moglie libertina nam quid ndash ait Seneca ndash de viris pauperibus dicam quorum in nomen mariti et ad eludendas leges quae contra celibes datae sunt pars magna conducitur Quomodo potest regere more set praecipere castitatem et mariti auctoritatem tenere qui nupsit88 Lrsquoargomento finanziario perograve ne-gli scritti filosofici non assume mai la centralitagrave ricoperta negli epigrammi dellrsquoAnthologia e nella commedia89

84 AP 11 4 di Parmenione il poeta in questo epigramma insiste soprattutto sullrsquoatteggiamento compiacente del marito ignaro di qualsiasi considerazione mo-rale pur di vivere nellrsquoagio sullrsquoargomento cf Longo 1967 98 Piugrave spesso lrsquoidea del buon matrimonio viene associata a quella dellrsquounione con donne anziane ricercate soprattutto per la dote e lrsquoeventualitagrave della loro rapida dipartita mentre lrsquouomo si consola con lrsquoancella giovane (AP 11 202 adespoto) sul tema si vedano anche 11 65 di Parmenione e 11 425 adespoto Lrsquoargomento egrave ripreso in epigr Bob 23 e 24 ma era giagrave particolarmente caro a Marziale (cf 9 80 e 8 12 1-2 in cui si gioca sullrsquouso del verbo nubo riferito allrsquouomo non diversamente da Sen matr fr 29 V)

85 AP 7 648 di Leonida di Taranto86 AP 7 89 di Callimaco87 Diog Laert 1 4 8 cf Tosi 1991 nr 1442 (= Ov Her 9 32) e 1443 (= Plaut

Asin 87)88 Sen matr fr 29 V le medesime considerazioni si trovano nel pitagorico Cal-

licratida (in Stob 4 28 18 p 687 Hense) ed in Plut lib educ 13f-14a il quale perograve prospetta anche una posizione piugrave moderata consigliando di preferire sempre la virtugrave nella scelta della donna ma di godere anche della ricchezza qualora essa si aggiunga come spontaneo complemento (amat 754a-b) infine il tema egrave presente nei cristiani (Tert uxor 2 8 4 Hier epist 127 3) dove egrave inserito nella recriminato-ria sullrsquoadulterio

89 Anche nel De matrimonio di Seneca (matr fr 54 V) dove egrave presente una sintesi dei primi quattro versi dellrsquoepigramma bobbiese (pauperem alere difficile est divitem ferre tormentum) lrsquoadagio egrave posto a conclusione di un lungo ragionamento tratto dallrsquoaureolus liber di Teofrasto volto a dissuadere il sapiente dal matrimonio

306 FR Nocchi

Anche i pericoli connessi alla bellezza femminile di cui si parla nei ver-si 7-8 del nostro epigramma erano proverbiali Oltre ai versi anassandridei il poeta bobbiese avragrave avuto presente il noto detto popolare ἐὰν μὲν γήμῃς αἰσχράν ἕξεις ποινήν ἂν δὲ καλήν ἕξεις κοινήν la cui origine paremiologica egrave dimostrata dallrsquoannominatio90 Il tema tra lrsquoaltro trova un trattamento equi-valente nel mondo latino nelle Sententiae di Publilio Siro maximo periclo custoditur quod multis placet non facile serves quod multis placet91 ma ritorna anche nelle controversiae senecane sempre come locus a latere nihil in corpo-re uxoris suae plus maritus quam quilibet alienus peregrinusve cognoverit92

Lrsquoanonimo poeta del resto non si limita a rielaborare i versi di Anassan-dride ma aggiunge anche un distico del tutto innovativo che rivela la sua vo-lontagrave di romanizzare il componimento Questa scelta ha importanti risvolti anche dal punto di vista strutturale Lrsquoautore come si egrave detto incentra lrsquoepi-gramma soprattutto sul fattore economico relegando ad un ruolo marginale o tralasciando del tutto le ulteriori considerazioni contrarie al matrimonio che invece erano discusse nella fonte greca in particolare egli sostituisce il distico relativo ad una sposa poco avvenente con unrsquoulteriore valutazione patrimoniale La sua dunque non egrave una traduzione fedele come avviene per la maggior parte degli Epigrammata Bobiensia ma presenta un certo grado di originalitagrave nella delimitazione del tema e nella sua ricontestualizzazione In effetti i versi 3-4 introducono una terza alternativa allrsquoevenienza di un ma-trimonio fra due poveri o fra uxor dotata e marito indigente Lrsquoeventualitagrave egrave che un uomo ricco proverbialmente rappresentato da Lucullo e Crasso93 sposi una cliens sine re una donna nullatenente ma libera Se lrsquoipotesi fino

(nec posse quemquam libris et uxori pariter inservire) Una rivisitazione moderna del tema egrave presente in Boccaccio (Esposizioni sopra la Commedia sect 31 Corbaccio sect 247)

90 Nelle fonti il proverbio non ha unrsquoattribuzione univoca Diogene Laerzio lo attribuisce ora a Bione di Boristene (4 48) ora ad Antistene (6 3) Aulo Gellio (5 11 2) sostiene che si tratti della risposta pronunciata da Biante di Priene ad un tale che lo interrogava sullrsquoopportunitagrave di sposarsi infine Stobeo (4 22a 17 p 497 Hense) pensa sia stato formulato da un uomo in risposta a Pittaco (Grilli 1953 178 Barigazzi 1966 542-543)

91 Publil sent M 18 v 326 R F 32 v 408 R92 Sen contr 2 7 2 Il tema si iscrive allrsquointerno dellrsquoinvettiva contro la corruzio-

ne delle matrone romane Cf anche Sen contr 2 1 24 per ulteriori fonti retoriche relative al locus de saeculo cf De Decker 1913 19-29

93 In molti scrittori il suo nome egrave sinonimo di ricchezza (Cic Att 1 4 3 2 4 2 off 1 25 Sall Catil 48 5 Sen epist 119 9 dial 7 21 3)

307Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ad ora postulata di una matrice retorica del componimento egrave valida il poeta sostituirebbe il tipico exemplum mitologico presente immancabilmente in tutte le theseis scolastiche94 con due exempla storici ma per cosigrave dire assunti ormai a paradigma indiscusso della ricchezza Anche la scelta dei due per-sonaggi storicamente noti come ricchi possidenti sembra ben ponderata Lucullo e Crasso rappresentano due modi antitetici di vivere la ricchezza Plutarco li pone a confronto in piugrave di unrsquooccasione dipingendo Crasso come avido e parsimonioso Lucullo come uno sperperatore95 Resta da capire il riferimento alla cliens i lessicografi e i grammatici latini concordano nel ri-ferire il termine sia al genere maschile che a quello femminile cliens tam hic quam haec96 ma di fatto le uniche due attestazioni al femminile a noi per-venute in latino sono quelle presenti in unrsquoepistola di San Girolamo (130 6)97 ed in unrsquoepigrafe98 Troviamo invece piugrave volte attestato il sinonimo clienta soprattutto in contesto comico in particolare il termine egrave usato da Plauto99 ndash in riferimento alle fanciulle sottoposte allrsquoauctoritas di un uomo anziano per lo piugrave prostitute o schiave ndash o in Afranio cliens communis ge-

94 Ad esempio si veda Aphthon RhG X p 43 7 Rabe = p 153 Patillon Lib progymn VIII pp 551-552 Foerster

95 Plutarco accomuna i due personaggi in un passo in cui Catone rimprovera aspramente il ricco gaudente lsquoοὐ παύσῃrsquo ἔφη lsquoσὺ πλουτῶν μὲν ὡς Κράσσος ζῶν δrsquo ὡς Λεύκολλος λέγων δrsquo ὡς Κάτωνrsquo (Plut Luc 40 3) ma il confronto risulta evidente anche dalla descrizione dei banchetti (Plut Luc 40 1 νεόπλουτα δrsquo ἦν τοῦ Λευκόλλου τὰ δεῖπνα τὰ καθrsquo ἡμέραν οὐ μόνον στρωμναῖς ἁλουργέσι καὶ διαλίθοις ἐκπώμασι καὶ χοροῖς καὶ ἀκροάμασιν ἐπεισοδίοις ἀλλrsquo ὄψων τε παντοδαπῶν καὶ πεμμάτων περιττῶς διαπεπονημένων παρασκευαῖς ζηλωτὸν ἀνελευθέροις ποιοῦντος ἑαυτόν Cras 3 1 ἐν δὲ τοῖς δείπνοις ἡ μὲν κλῆσις ἦν ὡς τὰ πολλὰ δημοτικὴ καὶ λαώδης ἡ δrsquo εὐτέλεια τὴν καθαριότητα καὶ φιλοφροσύνην ἡδίονα τοῦ πολυτελοῦς εἶχε) e delle ville (Luc 39 2 εἰς παιδιὰν γὰρ ἔγωγε τίθεμαι καὶ οἰκοδομὰς πολυτελεῖς καὶ κατασκευὰς περιπάτων καὶ λουτρῶν καὶ ἔτι μᾶλλον γραφὰς καὶ ἀνδριάντας καὶ τὴν περὶ ταύτας τὰς τέχνας σπουδήν ἃς ἐκεῖνος συνῆγε μεγάλοις ἀναλώμασιν εἰς ταῦτα τῷ πλούτῳ ῥύδην καταχρώμενος ὃν ἠθροίκει πολὺν καὶ λαμπρὸν ἀπὸ τῶν στρατειῶν ὅπου καὶ νῦν ἐπίδοσιν τοιαύτην τῆς τρυφῆς ἐχούσης οἱ Λευκολλιανοὶ κῆποι τῶν βασιλικῶν ἐν τοῖς πολυτελεστάτοις ἀριθμοῦνται Cras 2 6 τοσούτους δὲ κεκτημένος τεχνίτας οὐδὲν ᾠκοδόμησεν αὐτὸς ἢ τὴν ἰδίαν οἰκίαν ἀλλrsquo ἔλεγε τοὺς φιλοικοδόμους αὐτοὺς ὑφrsquo ἑαυτῶν καταλύεσθαι χωρὶς ἀνταγωνιστῶν)

96 Caper gramm VII 108 16 Keil97 Hier epist 130 698 CIL VI 3442 Sagitti Memoriae Corneliae Musae clienti carissimae piissimae

feminae quae vixit ann XVIII m VIIII d XVIIII Verus evoc Aug99 Fest p 53 L clientam pro cliente Plautus dixit

308 FR Nocchi

neris est invenimus tamen et clientam apud Afranium in Pompa lsquointerim tua clientarsquo 100 Si tratta evidentemente di un uso traslato del termine il cliens infatti egrave giuridicamente libero ma si pone sotto la tutela di un uomo potente per riceverne la protezione101 ed egrave a questo tipo di rapporto che allude il vec-chio Damone quando nella Rudens102 si vanta di essere divenuto il paladino di due belle ragazze (clientas) sfuggite ad un lenone le stesse che poco prima apostrofa come mulierculae termine dalle evidenti implicazioni dispregiati-ve allo stesso modo va inteso il termine clienta riferito alla meretrix adules- cens del Miles gloriosus che il vecchio Periplectomeno afferma di possedere Egli infatti puograve costringerla a prestarsi come avvenente corteggiatrice del soldato protagonista della piegravece solo in quanto sottoposta alla propria po-testas103 Egrave altamente probabile che anche nellrsquoepigramma bobbiese il poeta non alluda specificamente allrsquoistituto giuridico della clientela ma impieghi il termine in senso traslato per indicare una donna povera che per necessitagrave si pone sotto la protezione di un uomo ricco come farebbe un vero cliens Ciograve che mi sembra interessante perograve egrave che la situazione anche in questo caso sembra tratta da un contesto comico coerentemente con la scelta di fondo operata dal poeta bobbiese Rilevante egrave anche lrsquouso ossimorico della iunctura pannosae nobilitatis lrsquoattributo pannosus inteso come qui nel senso di lsquove-stito di straccirsquo si trova soprattutto in epoca tarda negli scrittori cristiani104 ma compare giagrave in Seneca ed in Apuleio Anche in questo caso il termine va inteso in senso traslato come lsquopoverorsquo i figli nati da questo matrimonio non possono che essere degli straccioni in quanto nati e allevati da madre povera che finisce per depauperare il patrimonio del marito non avendo contribuito ad incrementarlo con la sua dote

La matrice scolastica dellrsquoepigramma bobbiese si manifesta dunque sot-to molteplici forme nellrsquoesercizio traduttivo nel rispetto dello schema reto-rico ed anche nella rielaborazione delle fonti drammatiche Nonostante la

100 Char gramm I 100 16 Keil Il termine egrave attestato anche una sola volta in Orazio (carm 2 18 8) come sinonimo di ancilla e in Frontone (p 32 18 N) con la stessa accezione

101 Per la condizione dei clientes si vedano Dion 2 9 2 ss Cic rep 2 9 16 Plut Rom 13 5 Fest p 262 L per unrsquointeressante ipotesi sulla nascita dellrsquoistituto cf Franciosi 1986 271-281

102 Plaut Rud 893103 Plaut arg Mil II 13 Mil 789104 Cf ThlL X 1 s v pannosus 230 63-231 30 (Hodges)

309Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

notorietagrave del tema perograve il poeta consegue un certo grado di originalitagrave nella trasposizione dallo schema metrico della commedia alla forma epigrammati-ca del distico ed introducendo nella serrata tractatio lrsquoistituto della clientela tipicamente romano

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Munari II Roma 1955Nocchi 2012 = F R Nocchi Epigrammata Bobiensia e prassi di scuola in La

Fabrique de lrsquoeacutepigramme latine dans lrsquoAntiquiteacute tardive Mulhouse 6-7 octobre 2011 (in corso di stampa)

Oltramare 1926 = A Oltramare Les origines de la diatribe Romaine Gegrave-neve 1926

Paoli 1943 = UE Paoli LrsquoΈΠΙΚΛΗΡΟΣ attica nella palliata romana laquoA amp Rraquo 11 (1943) 19-29

Pasetti 2008 = L Pasetti Filosofia e retorica di scuola nelle laquoDeclamazioni Maggioriraquo pseudoquintilianee in F Gasti ndash E Romano (a cura di) Retorica ed educazione delle eacutelites nellrsquoantica Roma Pavia 2008

Patillon ndash Bolognesi 1997 = M Patillon ndash G Bolognesi (eacuted par) Aelius Theacuteon Progymnasmata Paris 1997

Pernigotti 2004 = C Pernigotti La laquoComparatio Menandri et Philistio-nisraquo tradizione del testo e morfologie testuali in Funghi 2004 25-48

Pernigotti 2007 = C Pernigotti Antologie gnomologiche su papiro mate-riali per una nuova analisi del problema in B Palme (hrsg von) Akten des 23 Inter-nationalen Papyrologen-Kongresses Wien 22-28 Juli 2001 Wien 2007 535-539

Pernot 1993 = L Pernot La rheacutetorique de lrsquoeacuteloge dans le monde greacuteco-romain I-II Paris 1993

Pohlenz 1967 = M Pohlenz La Stoa Storia di un movimento spirituale 2 voll trad it O De Gregorio (ed or Die Stoa Geschichte einer geistigen Bewe-

312 FR Nocchi

gung Goumlttingen 1959) Firenze 1967Pordomingo 2001 = F Pordomingo El epigrama griego en la escuela in JF

Gonzaacutelez Castro ndash JL Vidal (eacuted) Actas del X Congreso Espantildeol de Estudios Claacutesicos 21-25 septiembre de 1999 III Historia antigua Humanismo Tradicioacuten claacute-sica Didaacutectica e Instrumenta Studiorum Madrid 713-720

Pordomingo 2007 = F Pordomingo Ejercicios preliminares de la compo-sicioacuten retoacuterica y literaria en papiro el encomio in JA Fernaacutendez Delgado ndash F Pordomingo ndash A Stramaglia (a cura di) Escuela y Literatura en Grecia anti-gua Actas del Simposio Internacional Universidad de Salamanca 17-19 Noviembre de 2004 Cassino 2007 405-453

Pordomingo 2007a = F Pordomingo Vers une caracteacuterisation des antholo-gies sur papyrus in B Palme (hrsg von) Akten des 23 Internationalen Papyrologen-Kongresses Wien 22-28 Juli 2001 Wien 2007 549-557

Pordomingo 2010 = F Pordomingo Antologiacuteas escolares de eacutepoca hele-niacutestica in L Del Corso ndash O Pecere (eds) Libri di scuola e pratiche didattiche DallrsquoAntichitagrave al Rinascimento Atti del Convegno Internazionale di Studi Cassino 7-10 maggio 2008 Cassino 2010 37-79

Russell ndash Wilson 1981 = DA Russell ndash NG Wilson (eds) Menander Rhetor Oxford 1981

Russell 1983 = DA Russell Greek Declamation Cambridge 1983Russell 1996 = DA Russell (a cura di) Libanius Imaginary Speeches Lon-

don 1996Schuhmann 1977 = E Schuhmann Der Typ der uxor dotata in den Koumlmo-

dien des Plautus laquoPhilologusraquo 121 (1977) 45-65Skutsch 1982 = O Skutsch Epigrammata Bobiensia 22 laquoLCMraquo 7 2

(1982) 19Speyer 1963 = W Speyer (ed) Epigrammata Bobiensia Leipzig 1963Stramaglia 2003 = A Stramaglia Amori impossibili PKoumlln 250 le raccolte

proginnasmatiche e la tradizione retorica dellrsquolsquoamante di un ritrattorsquo in B-J Schrouml-der ndash J-P Schroumlder (hrsg von) Studium declamatorium Untersuchungen zu Schul-uumlbungen und Prunkreden von der Antike bis zur Neuzeit Muumlnchen 2003 213-239

Stramaglia 2010 = A Stramaglia Come si insegnava a declamare Ri-flessioni sulle lsquoroutinesrsquo scolastiche nellrsquoinsegnamento retorico antico in L Del Cor-so ndash O Pecere (a cura di) Libri di scuola e pratiche didattiche dallrsquoAntichitagrave al Ri-nascimento Atti del Convegno Internazionale di Studi Cassino 7-10 maggio 2008 Cassino 2010 111-151

Throm 1932 = H Throm Die Thesis Ein Beitrag zu ihrer Entstehung und Geschichte Paderborn 1932

Torre 2000 = Ch Torre Il matrimonio del sapiens Ricerche sul De matrimo-nio di Seneca Genova 2000

313Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

Tosi 1991 = R Tosi Dizionario delle sentenze latine e greche Milano 1991Treggiari 1991 = S Treggiari Roman Marriage Iusti Coniuges from the

Time of Cicero to the Time of Ulpian Oxford 1991Uglione 1987 = R Uglione (a cura di) La donna nel mondo antico (Torino

21-23 Aprile 1986) Torino 1987Uglione 1989 = R Uglione (a cura di) La donna nel mondo antico (Torino

18-20 Aprile 1988) Torino 1989 Valdeacutes Garciacutea 2007 = MA Valdeacutes Garciacutea La estructura progimnasmaacuteti-

ca de una thesis basiliana (PG 31 245 a-261 a) in JA Fernaacutendez Delgado ndash F Pordomingo ndash A Stramaglia (eds) Escuela y Literatura en Grecia antigua Actas del Simposio Internacional Universidad de Salamanca 17-19 Noviembre de 2004 Cassino 2007 701-709

Viano 1995 = C Viano Quintiliano e la storia della filosofia lrsquouso delle quae-stiones philosopho convenientes laquoRhetoricaraquo 13 2 (1995) 193-207

Voumlssing 1997 = K Voumlssing Schule und Bildung im Nordafrika der roumlmischen Kaiserzeit Bruxelles 1997

Vottero 1998 = D Vottero (a cura di) Lucio Anneo Seneca I frammenti Bologna 1998

Watson 2008 = L Watson Juvenal Satire VI Misogyny or Misogamy The Evidence of Protreptics on Marriage in F Cairns (ed by) Hellenistic Greek and Au-gustan Latin Poetry Flavian and post-Flavian Latin Poetry Greek and Roman Prose Cambridge 2008 269-296

Zicari = M Zicari Note al testo degli Epigrammata Bobiensia laquoStudUrb(B)raquo 33 (1959) 248-249

Universitagrave degli studi di Cassinofrancescaromananocchiyahooit

Venuste Noster Abstract

Gabriele Burzacchini Asclepiade tra Alceo e CatulloThis paper analyses in the light of recent studies a clear case of aemulatio or imitatio cum variatione namely the intertextual relation between Alcaeus fr 346 V and Asclepiades 16 G-P (= AP 1250) as well as the precise allusion of Catullus 5 5f which most probably draws inspiration from the Samian epigrammatist (brevis lux ~ δάκτυλος ἀώς nox est perpetua una dormienda ~ τὴν μακρὰν νύκτrsquo ἀναπαυσόμεθα) even though the inner meaning of the Catullian poem is completely different

Albio Cesare Cassio Lrsquoeroe Lakedaimon e gli onori funebri per i re di Spar-ta (orac ap Herodot 7 220 = nr 100 Parke-Wormell)

This note deals with line 4 of the oracle transmitted by Herodotus 7220 πενθήσει βασιλῆ φθίμενον Λακεδαίμονος οὖρος It is argued that Λακεδαίμονος οὖρος is unlikely to refer to the city of Sparta as the lsquobulwark of Lacedaemonrsquo as Stein and Parke amp Wormell maintained This expression means as Macan saw in 1908 lsquothe boundary of the hero Lacedaemonrsquo while πενθήσει certainly refers to the compulsory mourning imposed by the Spartans upon the peri- oikoi and the helots when a Spartan king died

Massimo Di Marco Detorsio di glosse omeriche solecismi presunti puns bi-linguistici in Ammiano (AP 11 16 146 180)

This paper offers a new interpretation of three epigrams of Ammianos In AP 11 16 the use of the Homeric gloss ἐγχεσίμωρος implies a malicious metapoiesis of a Lucilliosrsquo verse The meaning of AP 11146 is paradoxical the orator Flaccus is sure he will improve his Greek after a stay in Cyprus (the soloecismsrsquo home) It will be also proved as wrong the common reading of AP 11 180 νώναις as a bilingual pun

718 Venuste Noster

Lucio Ceccarelli La costruzione del distico elegiaco latino il rapporto tra primo emistichio dellrsquoesametro e primo emistichio del pentametro

This study proposes to verify whether in the latin elegiac distich it might be possible to recognize a mutual influence between hexameter and pentam-eter as far as the realization of the metric scheme is concerned The test con-ducted on a corpus comprehending almost all the latin elegiac distichs from Catullus to Venantius Fortunatus suggests a substantially negative answer

Marco Filippi Alcune osservazioni su Acc arm iud fr III R3 vv 148-149Acc arm iud 148-149 is quoted from Macrobius as a model of Verg Aen 10 449-450 with which it shows a clear similarity of context The fragment has a proverbial character (lsquowho fights a brave enemy even if is won obtains anyway a great honourrsquo) and the theme has obtained a great fortune in suc-ceeding literature After an attempt at reconstructing the tragic context we can suppose that the fragment does not contain an expression of modesty but it is a part of a provocative context

Alfredo Mario Morelli Lrsquouno e il molteplice su Catull 5 In Catull 5 the author cleverly works out two ancient topoi (lsquoletrsquos love be-cause the nightdeath is comingrsquo lsquokisses are the joy of loversrsquo) gaining a well balanced structure of the poem In comparison with contemporary Graeco-Roman poetry (erotic epigrams ndash such as Philod AP 9 570 ndash the Epitaph of Bion) both themes are handled with a remarkable taste for originality especially in their lsquonumericalrsquo aspects in order to put special emphasis on the basic contrast between nox una and basia mille

Maria Silvana Celentano I ritmi e i numeri della vita nella poesia antica lrsquoelogio lrsquoamore il sorriso

This paper briefly discusses a few Greek and Latin poetical texts (Prop 3 22 17-22 and 39-42 Ov ars 1 55-66 Philod AP 5 13 Catull 5 and 7 Mart 6 34) in order to highlight how the different numerical notations that they contain are able to emphasize different aims as eg expressing admiration praise love or parody

Giuseppe Aricograve Huic aliud mercedis erit (Verg ecl 6 26)The salacious allusion present in the words of Silenus in the sixth eclogue of Virgil comes from a motif of the Greek dramatic poetry (especially Aris-tophanes Eccles 1045ff) However Virgil rewrites it more elegantly thus

719Abstract

easing the obscenity of the witty remark at the same he time makes it more expressive by emphasizing the concept of the exchange

Mario De Nonno Cui non risere parentesThe old textual problem in Vergil Bucolics 4 62f (divergence between the text as transmitted by Vergilrsquos manuscripts and commented by Servius and the text as quoted by Quintilian inst 9 3 8) is examined anew The argu-ments of the supporters of Quintilianrsquos text (as emended by Politian and Bonnell) are scrutinized and criticized New intertextual links are pointed to suggesting that after all the Vergilian paradosis (cui non risere parentes) was already echoed in Horacersquos Ars

Giuseppe La Bua Audes fatidicum verbis fallere velle deum (Ov fast 2 261-2) lrsquoironia del logos nei Fasti di Ovidio

Recent scholarship on Ovidrsquos elegiac calendar-poem has drawn attention to the political significance of the poetrsquos equivocal approach to the controversial topic of the libertas linguae This paper reads the poetrsquos playful manipulation of the multiple contradictory aspects of logos in literary terms focusing on the sophisti-cated irony inherent in the creation of figures of skilled speakers (Numa Egeria Anna Perenna the merchant) able to overcome superior opponents through fal-lacious ambiguous words and emphasizing the role played by a modern exuber-ant use of lingua in the civilization process of the Augustan Rome

Piergiorgio Parroni Qualche riflessione sul testo della lettera 56 di SenecaThe Reynoldrsquos text of Sen ep 56 may occasionally be improved the incom-prehensible hac (1) is perhaps a copyistrsquos mistake for hunc in v 4 abducit of P2 is more suitable than adducit (cett) and to the surprising essedas (femi-nine) wrongly defended by Axelson must be preferred Buechelerrsquos raedas or Heraeusrsquo et raedas (eredas p) P2 is a good witness also in 5 f (inhibet P2 exhi-bet cett) instead of obirata (9) an evident nonsense the conjectural obruta (obrata p) gives an excellent meaning

Matteo Massaro Poesia per ignobiles epigrammi sepolcrali da un colomba-rio urbano di etagrave giulio-claudia

Latin epigraphy from urban columbaria replaces the higher literature with several anonymous but valuable poems for lower class people collectively buried thereTwo of such fair poems from the monumentum familiae Sta-tiliorum (I1 cent AD) both elegiac and flawless are here selected and care-

720 Venuste Noster

fully commented upon CE 1001 dedicated by a slave to a fellow slave CE 1030 for an unnamed wife who praises herself for having died in the arms (and tears) of her deeply loving man Many thoughts images or expressions are noticed and surveyed in verbal and conceptual comparison with literary andor epigraphic texts

Carlo Di Giovine I precetti di Quintiliano sullo stilus (inst 10 3) note di esegesi e di critica testuale

In inst 10 3 Quintilian offers his precepts for a good writing (stilus) which is introductory to good speaking (dicere) This chapter of book X of the Institutio oratoria involves a lot of interesting questions of exegesis of style and of textual criticism This paper examines and tries to give an answer to some of these questions

Alessandro Fusi Note testuali ed esegetiche a Marziale (2 24 4 42 9 80 10 35 11 87)

In Martial 2 24 the first four verses should not be ascribed to the persona poetae as in almost all modern editions but to the Candidus addressed in v 6 In 4 42 the last but one verse is to be ascribed to the ego loquens In 9 80 the much debated expression uxorem pascit in v 2 has no sexual over-tones as most critics take for granted uxor is to be taken as a metonymy for uxoris patrimonium and the expression means that Gellius feeds himself with his wifersquos goods In 10 35 v 8 should be read with β variant sed castos docet et pios amores because of its intertextual link with Catull 16 5 In 11 87 2 nata (γ) is to be preferred to nota (β) accepted by all editors because that variant restores an idiomatic use and is clearly a lectio difficilior It is also strenghtened by the intertextual relation with Propertius 2 25 which shows a comic degradation of the elegiac love put into effect by Martial

Francesca Romana Nocchi Il motivo dellrsquoan uxor ducenda fra poesia reto-rica e filosofia Epigr Bob 22 Sp

The theme for the an uxor ducenda notwithstanding its wide diffusion was in antiquity differentiated in rhetorical philosophical and literary fields so much so as to postulate a genre specialization in each field The anonymous poet of epigr Bob 22 achieves a certain originality by realizing a true mingling of genres In fact he encompasses the satirical pungent vein of the comic genre within the typical structure of suasoria Moreover both the topic choice and the use of rhetorical schemes in poetic forms seem to have scholastic reminiscence

721Abstract

Valeria Capelli Gerolamo e le citazioni dellrsquoAntico nel Nuovo Testamento testimonianze di tradizione indiretta

Jerome often discusses the literal discrepancy between some passages of the Old Testament and their citation in the New Testament also turning his at-tention to cases already pointed out by Porphyry and Julian The examina-tion of his principal statements about this subject makes it possible to infer that he has not a constant attitude in relation to this problem and that there are many differences among what he asserts in the prefaces to his biblical translations in epist 57 and in his exegetical treatises

Edoardo Bona Appunti di lettura della Praefatio in Euangelio di Gerolamo (con un occhio allrsquoepistolario Gerolamo-Agostino)

A new reading of Preafatio in Euangelio allows a better understanding of Jeromersquos philological attitude in approaching the Scriptures Particularly noteworthy is the use of indirect sources (translations and canones Eusebii) for the constitution of the biblical text Moreover Augustinersquos use of indirect sources in his epist 28 could be a reminescence of this Praefatio

Carla Lo Cicero Audi Iuliane Echi della polemica contro Giuliano drsquoEcla-no nelle glosse marginali del Vat Reg Lat 141

Four glosses of Vat Reg Lat 141 in margin to texts of Gregory of Nazianzus and Basil of Caesarea (translated in Latin by Rufinus of Aquileia) present polemic remarks about Julian of Eclanum The analysis performed proves that the marginal annotations derive from a late antique manuscript and that they were probably written by a reader of the Augustinersquos circle The glosses witness the constant work of lsquotalking to the textsrsquo which is a typical feature in manuscripts of the late Antiquity

Luca Paretti Cuochi pasticceri e centoni Sulle tracce di una lsquoletteratura dei Saturnalirsquo

This study proposes a new interpretation of the first fragmentary cento of the codex Salmasianus the so-called De panificio instead of a simple description of bread-making this should be seen as a scene of preparing crumpets or pancakes during the festival of Saturnalia In this regard it is discussed an examination of the literary evidence about two relevant char-acters of the feast the cocus (cook) and the pistor (confectioner) Then the author proposes a partial review of the literary production peculiar to the Saturnalia especially pointing out anonymous and secondary texts

722 Venuste Noster

Franca Ela Consolino Echi pagani e cristiani nellrsquoepitafio del vescovo Vit-tore Per unrsquoesegesi di Ennodio carm 2 95 (215 V)

The paper provides a commentary of Ennod carm 2 95 detecting the pres-ence of hypotexts such as the apotheosis of Daphnis in Vergil that of Lucan in Stace and the representations given by Lucan and Prudentius of Pompeius and the virgin Agnes seeing from heaven the earth In order to explain the obscurity of some expressions previous opinions are discussed and solutions proposed bringing fresh evidence wherever it is possible A totally new inter-pretation is offered for the last two verses of the poem

Salvatore Monda Gellio Noctes Atticae 12 6 e lrsquoantico nome latino degli aenigmata

In the book XII of Noctes Atticae the VI chapter is devoted to riddles The source of the passage is Varrorsquos De sermone Latino ad Marcellus from which Gellius quotes the famous riddle of the god Terminus At the beginning Gellius remembers the old latin word for lsquoriddlersquo scirpus (lit lsquobasket-rushrsquo lsquoknotrsquo) My aim is to suggest that scirpus is a calque on γρῖφος but the mean-ing of lsquoriddlersquo is made up by Gelliusrsquo source

Michela Rosellini Nellrsquoofficina di Prisciano (con un omaggio a Menandro) This paper analyses two extracts from Priscianrsquos Idiomata namely GL III 338 21-341 24 and III 291 11-292 21 in order to reconstruct by comparing lessons in extant manuscripts the archetype text and to investigate Priscianrsquos working methods The archetype text reveals in these extracts a characteristic of Priscianrsquos text and in particular of the Idiomata section in its original form i e that it was non perfectly finished the lemmas and quotations being not properly selected and organized In a third extract GL III 323 8-11 it is pos-sible to identify a fragment of Menanderrsquos Heautontimoroumenos

Luigi Munzi Dottrina prosodica e Lehrgedichte in etagrave carolingia il carme Mens tenebrosa

Poetryrsquos high prestige requires in Carolingian age elementar didactic works dealing with prosody and metrics Mens tenebrosa tumet is a peculiar Lehr-gedicht where words containing doubtful syllables (syllabae communes) are collected into a poem of just eight or nine lines to facilitate memorization this poem acquired an high grade of popularity in IX century In this paper the author presents a new critical edition ndash founded on several medieval and Renaissance manuscripts ndash supplies an exhaustive treatment of fontes

723Abstract

and loci similes provides a panorama of classical teaching in the field of syl-labae communes and tries to state precisely the chronology of this didactic tour de force (Bedersquos treatise De arte metrica settles a serviceable terminus post quem) and its authorship (Alcuinrsquos cultural milieu)

Marina Passalacqua Perlege scribe reducThe article aims to provide a picture of book trading in Carolingian society as it emerges from the lexicon the scholars of the court school used in the correspondence they entertained

Arduino Maiuri Enorme monstrum deformitagrave e difformitagrave nel mondo greco-romano

In Imperial Rome noble families used to entertain their guests by displaying de-formed creatures at their feasts the taste for the weird and the exotic went thus hand in hand This marks a turning point if compared to Greek culture which considered the freak as a divine punishment If in very ancient Rome this mindset is pretty similar (Dion Hal 2 12 1-2) during the Principate a definite change in perspective is witnessed by jurists (eg dig 1 5 14 and 50 16 135)

Marcello Salvadore La Vestale incestaDionysius of Halicarnassus Pliny the Younger and Plutarch are the sources of a detailed account of Vestalis incestarsquos punishment they say that she was sentenced to death Dionysius adds that there was no after death ritual Modern scholars generally accept what the three authors assert In this article the author surmises that the Vestalis incesta together with the parricida was not condemned to death both of them were sentenced to a particular kind of banishment from the Society

Rino Avesani Divagazioni sulla memoria di Adriano nel MedioevoIn spite of the traditional view of Adrian as a tolerant Emperor towards Chris-tians in many passiones he is oddly presented as a cruel tyrant The passio of St Eustachius and the passio of St Sapientia and of her three daughters ndash the latter also drawn on in Roswitha of Gandersheimrsquos Sapientia ndash are the best known and obviously both of them are without any historical ground It is possible that the ancient hagiographers became familiar with Adrianrsquos name thanks to the large spread of two question-and-answer dialogues both dating back prob-ably to the II or III century AD in which the protagonists are respectively Adrian and the philosopher Second and Adrian and Epictetus

724 Venuste Noster

Luca Serianni Ettore Romagnoli latinistaThis paper is concerned with the translations of classical Latin authors made by Ettore Romagnoli a scholar better known for his translations from Ancient Greek In his versions of Latin classics especially of Plautusrsquo Miles gloriosus and Horacersquos poetry Romagnoli aims at modernizing the texts by making use of idioms colloquialisms and expressive suffixes in order to make them more appealing to the general public Although Romagnoli failed in his purpose his activity as a translator of Latin classics witnesses an interesting aspect of the cultural policy of Fascism the ideology of which Romagnoli shared with firm belief

Maria-Pace Pieri LrsquoAchille surrealista di Alberto SavinioThe article focuses on the tale Achille innamorato misto con lrsquoldquoevergetardquo by Alberto Savinio in order to stress the authorrsquos special relation with classi-cal literature and in particular with old Greek miths Such a relationship requires to be verified in all its complex novelty not only by comparing the macrostructural models but also by analyzing the detailed and frequently very precise references and allusions to single parts of the ancient texts lsquo(esp to Euripidesrsquo Iphigenia in Aulis and Aeschylusrsquo Agamemnon)

Silvia Rizzo Una consonanza fra il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lam-pedusa e una lirica di Thomas Hardy

A passage of Tomasirsquos Gattopardo shows similarities to Thomas Hardyrsquos lyric A Two-yearsrsquo Idyll (Late lyrics and earlier London 1922) Did Tomasi read it It cannot be demonstrated with absolute certainty but there is some evi-dence in favour of this hypothesis

Giorgio Bernardi-Perini laquoMy hedge-schoolmaster Virgilraquo Dallrsquolsquoegloga messianicarsquo alla Bann Valley Eclogue

The Bann Valley Eclogue written by Seamus Heaney on the eve of the new millennium in the wake of Virgilrsquos fourth Eclogue is a major evidence of Man-tuanrsquos great influence on the Irish poet who deserved the Nobel Prize 1995

Tullio De Mauro Latinum est non flectiturIn contemporary Italian many Latin expressions eg lectio magistralis are employed as invariant multilexeme words in spite of ancient Latin grammar

  • Titelei
  • Venuste Noster_16_Nocchi
  • Venuste Noster_34_Abstract
Page 20: Il motivo dell'an uxor ducenda fra poesia, retorica e filosofia: Epigr. Bob. 22 Sp., in M. Passalacqua, M. De Nonno, A.M. Morelli (a cura di), Venuste noster, Hildesheim -Zuric-New

298 FR Nocchi

le mosse da un topos piuttosto diffuso fra i comici quello della donna ricca e per questo tiranna presente per lrsquoappunto nel nostro epigramma

Egrave soprattutto merito di Ugo Enrico Paoli aver chiarito lo stretto lega-me fra la commedia attica e le declamazioni latine riguardo al tema dellrsquouxor dotata equiparata impropriamente allrsquoepikleros greca60 Questa figura ricorre giagrave nelle declamazioni di Seneca il Vecchio e in quelle pseudo-quintilianee dove il rifiuto di un giovane di sposare la ricca ereditiera puograve divenire il pre-supposto per una requisitoria contro le moglie prepotenti omnes uxores di-vites servitutem exigunt crede mihi volet in suis regnare divitiis (Sen contr 1 6 5) inpotens malum est beata uxor Cum immensum pondus auri orba attulerit cum pecunia arcas nostras oneravit quid aliud quam beati serviemus (Sen contr 1 6 7) e il pretesto di un ripudio da parte di un padre ardens per il rifiuto del figlio di sposare unrsquoorfana ricca61 Il confronto con alcuni passi dellrsquoopera menandrea62 non lascia dubbi sulla matrice comica di questo soggetto che dal teatro evidentemente passava alle declamazioni divenendo caso giuridico ma il tema era affrontato esclusivamente nelle digressioni e non possedeva mai uno statuto autonomo

Da quanto si egrave detto finora si puograve ragionevolmente ipotizzare che il tema dello ψόγοςἐπαίνος γαμικῶν non fosse estraneo alle scuole di retorica e che la sua trattazione contemplasse anche valutazioni di carattere economico seb-bene queste fossero marginali rispetto alle considerazioni morali relative alla ricaduta pubblica ed ai vantaggi o svantaggi che il vincolo nuziale comporta-

60 Paoli 1943 19-29 spiega come nelle commedie latine venga trasposta e tra-visata una tipica situazione configurata nel diritto attico quella dellrsquoepikleros lrsquoorfa-na che costituiva la fortuna per il collaterale prossimiore lrsquounico che avesse il diritto di sposarla in quanto erede di tutto il patrimonio paterno Nella palliata romana (Caec ploc frr 142 ss e 158 ss R3 = Gell 2 23 9-13) essa diviene uxor dotata condizione ben diversa non potendosi paragonare lrsquointero patrimonio ad una dote per quanto ingente Per gli opportuni riferimenti al diritto greco rimando senzrsquoaltro allrsquoesauriente contributo di Belardinelli 1998 269 n 15 e 17 per il ruolo di questa figura nella commedia greca cf infra p 302

61 Sen contr 1 6 Quint decl 376 Nelle declamazioni di Seneca e Quintiliano laddove il ripudio del figlio egrave giustificato con il rifiuto da parte di questo di sposare unrsquoorba il termine acquista il significato generico di lsquoorfanarsquo lsquosenza sostegnorsquo e non quello di epikleros (erede unica) per quanto le declamazioni latine prendano spunto dalle commedie greche in cui questa figura era topica a Roma essa non trovava corri-spondenza giuridica Lrsquoorba dives egrave dunque la donna che costituisce il buon partito percheacute semplicemente ricca e non unica erede (Paoli 1943 24-27)

62 Cf infra p 303

299Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

va per lo sviluppo civileSe dunque occorre ricercare altrove lrsquoispirazione prima dellrsquoepigramma

22 maggiore egrave invece il debito che il componimento ha nei confronti della tecnica argomentativa Lrsquoepigramma infatti sembrerebbe rielaborare spunti provenienti dalla commedia secondo una struttura retorica si configurereb-be dunque come una sorta di progymnasma poetico e una dura satira miso-gina contro il vincolo matrimoniale63

Non deve stupire lrsquoapplicazione di schemi retorici a forme poetiche que-sto epigramma infatti non egrave un unicum nel suo genere Sia lrsquoIppolito euripi-deo (vv 88-120) che la Phaedra senecana (vv 435-482) contengono theseis in versi pro e contro il matrimonio il discorso di Anna rivolto a Didone per convincerla a cedere alla passione (Aen 4 31-53) egrave una suasoria e soprattut-to la sesta satira di Giovenale ricalca in forma piugrave estesa i medesimi moduli argomentativi64 infine Stanley F Bonner ha ampiamente dimostrato come Ovidio negli Amores e nelle Metamorfosi subisca lrsquoinfluenza della suasoria65 Del resto questo non egrave il solo caso in cui esercizi che correntemente venivano praticati nelle scuole di retorica in forma prosastica in vista della pratica fo-rense avevano anche una ricaduta in ambito poetico66

Quintiliano riconduce chiaramente la thesis al genus deliberativum evidenziando che qualora vengano precisati i destinatari essa diviene una suasoria Lrsquoepigramma 22 in effetti presenta una serie di argomentazioni

63 Bellandi 2003 1-364 Il primo ad evidenziare questa matrice retorica della sesta satira di Giovenale

egrave stato De Decker 1913 19 seguito da Braund 1992 78-81 Bellandi 2003 1-2 Watson 2008 275

65 Bonner 1949 149-152 ulteriori esempi sono contenuti in Laguna 1994 267-268 che dimostra lrsquoappartenenza al genus di Stat silv 1 2 161-200 sulla base di unrsquoaccurata analisi strutturale Lrsquoautore inoltre si spinge oltre postulando la teo-rizzazione retorica della thesis a partire dal corpus letterario preesistente (p 267) Per unrsquoapplicazione dello schema proginnasmatico allrsquointerno di una argomentazione omiletica di S Basilio cf Valdeacutes Garciacutea 2007 701-709

66 Basti ricordare lrsquoosservazione fatta da Quintiliano a proposito dellrsquoesercizio del-la prosopopea (che nel curriculum configurato da Quintiliano egrave bene qui ricordarlo egrave collocato allrsquointerno della trattazione della suasoria) del quale mette in rilievo lrsquoutilitagrave anche per i futuri poeti (Quint inst 3 8 49) Nei papiri del resto lrsquoesercizio dellrsquoeto-peaprosopopea comunemente trattato nei manuali di retorica come un esercizio in prosa risulta essere stato praticato a scuola anche in versi cf Fernaacutendez Delgado 1994 299-305 piugrave in generale per gli esercizi scolastici di trascrizione e di composizio-ne in versi cf Cribiore 1996 204-253 e 259-262 Pordomingo 2001 707-720

300 FR Nocchi

incalzanti che mirano a dissuadere Zoilo dal prender moglie cui segue una conclusione secondo lo schema previsto dai trattati di retorica Egrave evidente dunque la presenza della finalitagrave persuasiva e delle procedure tipiche del ge-nus In particolare ricorrono nel componimento anche i loci che venivano impiegati per il biasimo o per lrsquoelogio di una determinata circostanza nel discorso deliberativo infatti la decisione veniva presa attraverso una disa-mina precisa dei cosiddetti τελικὰ κεφάλαια67 i principi del sommo bene per cui lrsquointerlocutore era guidato nella scelta in base a ciograve che per lui era conveniente giusto opportuno Nellrsquoepigramma bobbiese prevalgono le considerazioni di opportunitagrave La tractatio include precisamente quattro ar-gomentazioni tre incentrate sul fattore economico ed una sulle attrattive femminili tutte collegate da anafora (si) e variatio (nisi) Sebbene il poeta ricerchi chiaramente un certo equilibrio nella distribuzione della materia at-tribuendo a ciascuna argomentazione un distico in forma sentenziosa lrsquoim-pressione complessiva egrave di una disarmonica ripartizione in cui prevalgono chiaramente le considerazioni patrimoniali e la requisitoria contro le donne belle ed infedeli non ha un equivalente capovolgimento

In realtagrave il poeta bobbiese non fa altro che applicare un metodo impara-to a scuola rielabora materiali comici gli stessi testimoniati nelle antologie papiracee sulla base di schemi retorici ma in questo caso sceglie la forma poetica non diversamente da quanto avviene nellrsquoepigramma 36 Anche in questo caso infatti come ho chiarito altrove68 il poeta compone unrsquoetopea epistolare in versi servendosi delle proprie reminiscenze ovidiane ed impie-gando strumenti retorici solitamente applicati in prosa Si tratta di un lusus poetico caro ai poeti tardo antichi che si compiacciono di mettere alla prova le proprie competenze letterarie sulla base di schemi appresi in giovinezza

Allrsquointerno della silloge il tema relativo al coniugium ritorna in due epi-grammata longa il 25 e 26 che insieme ricalcano i moduli di una thesis in utramque partem Si tratta di due traduzioni tratte rispettivamente da Po-sidippo e Metrodoro69 in cui sono presentati due atteggiamenti antitetici nei confronti della vita uno piugrave pessimista lrsquoaltro possibilista In questi due componimenti sono discussi numerosi argumenta tipici non solo delle diatri-be ma anche delle theseis retoriche ad esempio la quaestio relativa allrsquooppor-

67 Aphthon RhG X p 42 8-10 Rabe = p 152 Patillon68 Cf Nocchi 201269 Rispettivamente AP 9 359 e 9 360

301Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

tunitagrave di avere figli (25 11-12 26 17-18) al pericolo comportato dai viaggi in mare (25 4 26 4) alla convenienza di intraprendere la carriera militare (25 7-8 26 9-10) o politica (25 1-2 26 1-2)70 Quanto al vincolo matri-moniale tornano temi giagrave diffusamente incontrati nelle theseis di Libanio e Aftonio ovvero il timore di perdere la serenitagrave a causa dei crucci di una vita matrimoniale (25 9) e le capacitagrave manageriali della donna (26 11-12) La mia impressione egrave che nella scelta degli epigrammi il presunto compilatore della silloge si sia fatto influenzare soprattutto dalle memorie scolastiche e che abbia selezionato quei componimenti che nella struttura e nei temi gli erano familiari per formazione71

I temi comiciSe la struttura dellrsquoepigramma egrave dunque retorica il contenuto sembra richia-mare fondamentalmente la trattazione del tema operata dal genere comico-epigrammatico in cui il motivo economico egrave preponderante

Il componimento egrave strutturato soprattutto nella prima parte secondo una successione chiaramente ponderata il poeta infatti prende in considerazione tutte le combinazioni relative ai rapporti economici fra coniugi partendo ov-viamente dalla prospettiva maschile Lo schema egrave pressappoco questo

I distico = povero + poveraII distico = povero + riccaIII distico = ricco + povera

Il modello greco a cui il poeta bobbiese si ispira egrave stato identificato da Wolfgang Speyer72 in Anassandride insigne rappresentante della Mese che fra i suoi frammenti annovera anche un lungo brano dalle evidenti consonan-ze con il nostro epigramma

Ὅστις γαμεῖν βουλεύετrsquo οὐ βουλεύεταιὀρθῶς διότι βουλεύεται χοὔτω γαμεῖ

70 Theon RhG II p 120 15-16 Spengel = p 82 Patillon Aphthon RhG X p 41 17-18 Rabe = p 152 Patillon

71 Per ulteriori riferimenti ai temi scolastici contenuti nella raccolta cf Nocchi 2012

72 Speyer 1963 23

302 FR Nocchi

Πολλῶν κακῶν γάρ ἐστιν ἀρχὴ τῷ βίῳἬ γὰρ πένης ὢν τὴν γυναῖκα χρήματαλαβὼν ἔχει δέσποιναν οὐ γυναῖκrsquo ἔτιἧς ἐστι δοῦλος καὶ πένης ἢν δrsquo αὖ λάβῃμηδὲν φερομένην δοῦλος αὐτὸς γίνεταιδεῖ γὰρ τὸ λοιπὸν ἀνθrsquo ἑνὸς τρέφειν δύοἈλλrsquo ἔλαβεν αἰσχράν οὐ βιωτόν ἐστrsquo ἔτιοὐδrsquo εἴσοδος τὸ παράπαν εἰς τὴν οἰκίανἈλλrsquo ἔλαβεν ὡραίαν τις οὐδὲν γίνεταιμᾶλλόν τι τοῦ γήμαντος ἢ τῶν γειτόνωνὥστrsquo οὐδαμῶς κακοῦ γrsquo ἁμαρτεῖν γίνεται73

Nonostante lrsquoindiscutibile corrispondenza tematica fra i due testi risul-tano notevoli le differenze che rivelano il sottile sforzo di rielaborazione da parte del poeta in particolare il maggior risalto attribuito nellrsquoepigramma bobbiese alla struttura argomentativa Giagrave dal primo distico infatti il gioco paranomastico ottenuto con lrsquoanafora del nome Zoilo il poliptoto paupe-rie pauperiem il richiamo di suoni fra egenam iunges conferisce ai versi una certa coesione ed efficacia Ogni distico inoltre egrave costruito in maniera analoga nellrsquoesametro viene introdotta la protasi con anafora della particella ipotetica e nel pentametro sono immancabilmente presentate le conseguenze nefaste delle scelte I primi tre esametri in particolare si chiudono con un riferimento alla donna che qualifica la sua condizione economica Inoltre nellrsquoepigramma lrsquoultimo distico enuncia perentoriamente la conclusione sca-turita dalle considerazioni precedenti che nel frammento di Anassandride viene anticipata perdendo di incisivitagrave Il componimento bobbiese quindi mostra una proporzione simmetrica che farebbe pensare ad uno schema pre-costituito nel quale il poeta inserisce una serie di motivi topici

Le prime due eventualitagrave contemplate in epigr Bob 22 si riferiscono alla condizione svantaggiosa del marito povero sia nel caso che questi si unisca ad una donna di condizione analoga sia che sposi una ricca Si tratta di un tema frequente soprattutto nella commedia greco-latina e nellrsquoepigrammatica

In particolare lrsquoidea che la donna ricca proprio in virtugrave delle sue possibili-tagrave economiche sia viziata e prepotente e tiranneggi il marito contravvenendo cosigrave allrsquoidea tradizionale della supremazia maschile nel coniugium egrave un luogo comune soprattutto della commedia di mezzo e menandrea quindi ereditato

73 Anaxandr fr 53 K-A = Stob 4 22b 28 p 513 Hense

303Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ed adattato da quella ceciliana74 plautina75 e terenziana76 a noi sono giunti alcuni titoli relativi alla figura dellrsquoepikleros greca77 ma dai pochi frammenti superstiti si evince quale importanza questa donna avesse nello svolgimen-to della trama78 Esempio emblematico del topos egrave il ritratto menandreo del marito frustrato costretto dalla moglie ricca ereditiera a cacciare la servet-ta in cui ritorna il riferimento allrsquoepikleros dipinta come despoina che sottrae allrsquouomo i piaceri della vita79 Il motivo economico egrave riproposto con argomen-tazioni piugrave vicine a quelle dellrsquoepigramma bobbiese in un altro frammento dello stesso autore dove al tema del matrimonio vantaggioso si associa quello della perdita della libertagrave e della serenitagrave un motivo tra lrsquoaltro presente anche nellrsquoepigr Bob 47 traduzione fedele di Pallada (App Anth 3 314 nr 145)

74 Furono autori di commedie latine dal titolo Epiclerus Cecilio Stazio (fr 1-2 R3) e Turpilio (frr 1-13 R3) per il quale cf Quint inst 10 1 10 cf anche Caec ploc frr 142-147 e 158-162 R3 = Gell 2 23 9-13 (cf infra) In particolare per i frammenti di Cecilio Stazio si veda Guardigrave 1974 74-76 161-168 Sulla traduzione ceciliana di Menandro in Aulo Gellio cf Gamberale 1969 75-90

75 Plaut Aul 534-535 nam quae indotata est ea in potestate est viri dotatae mac-tant et malo et damno viros Ulteriori riferimenti testuali in Schuhmann 1977

76 Sullrsquoepidikasia (procedura legale in base a cui il parente prossimiore prendeva in affidamento lrsquoepikleros) egrave basata la trama del Phormio alle medesime leggi fanno riferimento gli Adelphoi (vv 650-659)

77 Si possono ad esempio ricordare Antifane (fr 94 K-A) Alessi (frr 78-81 K-A) Difilo (fr 40 K-A) Diodoro (fr 2 K-A) e ovviamente Menandro che sembra aver scritto addirittura due commedie su questo soggetto (sullrsquoambiguitagrave di questa notizia ed in generale sul ruolo dellrsquoepikleros nel diritto e nella commedia gre-ca cf Belardinelli 1998 264-270)

78 La rilevanza attribuita a questa figura nelle trame comiche della Mese e della Nea egrave dovuta secondo Belardinelli 1998 267 ai cambiamenti socio-economici intercorsi nel III-IV sec a C quando lrsquoistituto nato eminentemente per permettere la propagazione della stirpe (Plut Sol 20 2-5) era divenuto in forma esclusiva uno strumento di arricchimento

79 Men ploc fr 296 K-A = Gell 2 23 8 ἐπrsquo ἀμφότερα νῦν ἅτrsquo ἐπίκληρος οὖσα δή μέλλει καθευδήσειν κατείργασται μέγα καὶ περιβόητον ἔργον ἐκ τῆς οἰκίας ἐξέβαλε τὴν λυποῦσαν ἣν ἐβούλετο ἵνrsquo ἀποβλέπωσι πάντες εἰς τὸ Κρωβύλης πρόσωπον ἥ γrsquo εὔγνωστος εἶχέ με γυνή δέσποινα καὶ τὴν ὄψιν ἣν ἐκτήσατο ὄνος ἐν πιθήκοις ἐστὶ δὴ τὸ λεγόμενον Τοῦτο σιωπᾶν βούλομαι τὴν νύκτα τὴν πολλῶν κακῶν ἀρχηγόν Οἴμοι Κρωβύλην λαβεῖν ἔμrsquo ἑκκαιδεκατάλαντον ὦ θεοί γύναιον οὖσαν πήχεως Εἶτrsquo ἐστὶ τὸ φρύαγμα εἴπως ἀνυπόστατον μὰ τὸν Δία τὸν Ὀλύμπιον καὶ τὴν Ἀθηνᾶν οὐδαμῶς Παιδισκάριον θεραπευτικὸν δὲ λόγου τάχιον ἀπαγέσθω δέ τις ἢ ἄρrsquo ἀντεισαγάγοι Cf anche fr 297 K-A = Gell 2 23 11

304 FR Nocchi

Ὅταν πένης ὢν καὶ γαμεῖν τις ἑλόμενοςτὰ μετὰ γυναικὸς ἐπιδέχηται χρήματααὑτὸν δίδωσιν οὐκ ἐκείνην λαμβάνει80

Analoghe considerazioni si trovano in Alessi

Ὦ δυστυχεῖς ἡμεῖς πεπρακότεςτὴν τοῦ βίου παρρησίαν καὶ τὴν τρυφὴνγυναιξὶ δοῦλοι ζῶμεν ἀντrsquo ἐλευθέρωνἜπειτrsquo ἔχειν προῖκrsquo οὐχὶ τιμὴν πάσχομενπικράν γε καὶ μεστὴν γυναικείας χολῆςἩ τῶν γὰρ ἀνδρῶν ἐστι πρὸς ἐκείνην μέλιοἱ μέν γε συγγνώμην ἔχουσrsquo ἀδικούμενοιαὗται δrsquo ἀδικοῦσαι καὶ προσεγκαλοῦσrsquo ἔτιὧν οὐκ ἐχρῆν ἄρχουσιν ὧν δrsquo ἄρχειν ἐχρῆνἀμελοῦσιν ἐπιορκοῦσιν οὐδὲ ἓν κακὸνἔχουσι καὶ κάμνειν λέγουσrsquo ἑκάστοτε81

Dallrsquoepigrammatica greca invece potrebbero essere giunte al poeta bobbiese le suggestioni relative al tema del matrimonio fra poveri lrsquoipote-si sembrerebbe avvalorata dal largo influsso del genus registrato nellrsquointera silloge82 NellrsquoAnthologia Palatina assistiamo ad una serie di variazioni sul tema con amaro disincanto lrsquounione egrave descritta come una guerra continua a causa dagli enormi disagi dovuti allo stato di indigenza83 Spesso il proble-ma egrave risolto con stratagemmi non proprio edificanti per sbarcare il lunario

80 Men fr 802 K A = Stob 4 22d 95 p 533 Hense Sempre Menandro (fr 805 K-A = Stob 4 22f 130 p 548 Hense) paragona la donna ricca ad una punizio-ne divina e definisce chi comunemente egrave considerato felice per la grande dote uno sventurato ὅστις γυναῖκrsquo ἐπίκληρον ἐπιθυμεῖ λαβεῖν πλουτοῦσαν ἤτοι μῆνιν ἐκτίνει θεῶν ἢ βούλετrsquo ἀτυχεῖν μακάριος καλούμενος

81 Alex fr 150 K-A82 Mariotti 1962 coll 52-61 Canali ndash Nocchi 2011 11-1983 AP 11 6 πτωχοῦ ἐστι γάμος κυνέα μάχα εὐθὺ κυδοιμός λοιδορίαι πληγαί

ζημία ἔργα δίκαι lrsquoepigramma di Callictere evidenzia gli inconvenienti dellrsquounio-ne attraverso la sequenza di asindeti e omoteleuti Sul tema cf anche AP 9 442 di Agatia Scolastico e 11 388 di Lucillio in cui si aggiungono anche le difficoltagrave legate allrsquoesistenza della prole (Longo 1967 77) infine in AP 5 267 di Agatia Scolastico un epigramma in forma dialogata il matrimonio con una donna povera viene consi-derato atto di follia

305Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

il marito si fa mantenere dalla moglie costringendola alla prostituzione84 Raramente i poeti epigrammatici si pronunciano favorevolmente su un matrimonio di un uomo benestante con una donna povera85 al contrario si preferisce lrsquounione fra coniugi di pari condizione86 In effetti questo ar-gomento trova puntuale riscontro anche in ambito paremiografico87 e nei trattati filosofici in questrsquoultimo caso perograve il discorso non assume i toni della polemica tipici del genere comico ed epigrammatico ma egrave inserito in un ragionamento piugrave ampio relativo ai pericoli che possono minare il conseguimento della virtus La condizione di inferioritagrave di un marito po-vero ad esempio puograve determinare la sua acquiescenza ai tradimenti di una moglie libertina nam quid ndash ait Seneca ndash de viris pauperibus dicam quorum in nomen mariti et ad eludendas leges quae contra celibes datae sunt pars magna conducitur Quomodo potest regere more set praecipere castitatem et mariti auctoritatem tenere qui nupsit88 Lrsquoargomento finanziario perograve ne-gli scritti filosofici non assume mai la centralitagrave ricoperta negli epigrammi dellrsquoAnthologia e nella commedia89

84 AP 11 4 di Parmenione il poeta in questo epigramma insiste soprattutto sullrsquoatteggiamento compiacente del marito ignaro di qualsiasi considerazione mo-rale pur di vivere nellrsquoagio sullrsquoargomento cf Longo 1967 98 Piugrave spesso lrsquoidea del buon matrimonio viene associata a quella dellrsquounione con donne anziane ricercate soprattutto per la dote e lrsquoeventualitagrave della loro rapida dipartita mentre lrsquouomo si consola con lrsquoancella giovane (AP 11 202 adespoto) sul tema si vedano anche 11 65 di Parmenione e 11 425 adespoto Lrsquoargomento egrave ripreso in epigr Bob 23 e 24 ma era giagrave particolarmente caro a Marziale (cf 9 80 e 8 12 1-2 in cui si gioca sullrsquouso del verbo nubo riferito allrsquouomo non diversamente da Sen matr fr 29 V)

85 AP 7 648 di Leonida di Taranto86 AP 7 89 di Callimaco87 Diog Laert 1 4 8 cf Tosi 1991 nr 1442 (= Ov Her 9 32) e 1443 (= Plaut

Asin 87)88 Sen matr fr 29 V le medesime considerazioni si trovano nel pitagorico Cal-

licratida (in Stob 4 28 18 p 687 Hense) ed in Plut lib educ 13f-14a il quale perograve prospetta anche una posizione piugrave moderata consigliando di preferire sempre la virtugrave nella scelta della donna ma di godere anche della ricchezza qualora essa si aggiunga come spontaneo complemento (amat 754a-b) infine il tema egrave presente nei cristiani (Tert uxor 2 8 4 Hier epist 127 3) dove egrave inserito nella recriminato-ria sullrsquoadulterio

89 Anche nel De matrimonio di Seneca (matr fr 54 V) dove egrave presente una sintesi dei primi quattro versi dellrsquoepigramma bobbiese (pauperem alere difficile est divitem ferre tormentum) lrsquoadagio egrave posto a conclusione di un lungo ragionamento tratto dallrsquoaureolus liber di Teofrasto volto a dissuadere il sapiente dal matrimonio

306 FR Nocchi

Anche i pericoli connessi alla bellezza femminile di cui si parla nei ver-si 7-8 del nostro epigramma erano proverbiali Oltre ai versi anassandridei il poeta bobbiese avragrave avuto presente il noto detto popolare ἐὰν μὲν γήμῃς αἰσχράν ἕξεις ποινήν ἂν δὲ καλήν ἕξεις κοινήν la cui origine paremiologica egrave dimostrata dallrsquoannominatio90 Il tema tra lrsquoaltro trova un trattamento equi-valente nel mondo latino nelle Sententiae di Publilio Siro maximo periclo custoditur quod multis placet non facile serves quod multis placet91 ma ritorna anche nelle controversiae senecane sempre come locus a latere nihil in corpo-re uxoris suae plus maritus quam quilibet alienus peregrinusve cognoverit92

Lrsquoanonimo poeta del resto non si limita a rielaborare i versi di Anassan-dride ma aggiunge anche un distico del tutto innovativo che rivela la sua vo-lontagrave di romanizzare il componimento Questa scelta ha importanti risvolti anche dal punto di vista strutturale Lrsquoautore come si egrave detto incentra lrsquoepi-gramma soprattutto sul fattore economico relegando ad un ruolo marginale o tralasciando del tutto le ulteriori considerazioni contrarie al matrimonio che invece erano discusse nella fonte greca in particolare egli sostituisce il distico relativo ad una sposa poco avvenente con unrsquoulteriore valutazione patrimoniale La sua dunque non egrave una traduzione fedele come avviene per la maggior parte degli Epigrammata Bobiensia ma presenta un certo grado di originalitagrave nella delimitazione del tema e nella sua ricontestualizzazione In effetti i versi 3-4 introducono una terza alternativa allrsquoevenienza di un ma-trimonio fra due poveri o fra uxor dotata e marito indigente Lrsquoeventualitagrave egrave che un uomo ricco proverbialmente rappresentato da Lucullo e Crasso93 sposi una cliens sine re una donna nullatenente ma libera Se lrsquoipotesi fino

(nec posse quemquam libris et uxori pariter inservire) Una rivisitazione moderna del tema egrave presente in Boccaccio (Esposizioni sopra la Commedia sect 31 Corbaccio sect 247)

90 Nelle fonti il proverbio non ha unrsquoattribuzione univoca Diogene Laerzio lo attribuisce ora a Bione di Boristene (4 48) ora ad Antistene (6 3) Aulo Gellio (5 11 2) sostiene che si tratti della risposta pronunciata da Biante di Priene ad un tale che lo interrogava sullrsquoopportunitagrave di sposarsi infine Stobeo (4 22a 17 p 497 Hense) pensa sia stato formulato da un uomo in risposta a Pittaco (Grilli 1953 178 Barigazzi 1966 542-543)

91 Publil sent M 18 v 326 R F 32 v 408 R92 Sen contr 2 7 2 Il tema si iscrive allrsquointerno dellrsquoinvettiva contro la corruzio-

ne delle matrone romane Cf anche Sen contr 2 1 24 per ulteriori fonti retoriche relative al locus de saeculo cf De Decker 1913 19-29

93 In molti scrittori il suo nome egrave sinonimo di ricchezza (Cic Att 1 4 3 2 4 2 off 1 25 Sall Catil 48 5 Sen epist 119 9 dial 7 21 3)

307Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ad ora postulata di una matrice retorica del componimento egrave valida il poeta sostituirebbe il tipico exemplum mitologico presente immancabilmente in tutte le theseis scolastiche94 con due exempla storici ma per cosigrave dire assunti ormai a paradigma indiscusso della ricchezza Anche la scelta dei due per-sonaggi storicamente noti come ricchi possidenti sembra ben ponderata Lucullo e Crasso rappresentano due modi antitetici di vivere la ricchezza Plutarco li pone a confronto in piugrave di unrsquooccasione dipingendo Crasso come avido e parsimonioso Lucullo come uno sperperatore95 Resta da capire il riferimento alla cliens i lessicografi e i grammatici latini concordano nel ri-ferire il termine sia al genere maschile che a quello femminile cliens tam hic quam haec96 ma di fatto le uniche due attestazioni al femminile a noi per-venute in latino sono quelle presenti in unrsquoepistola di San Girolamo (130 6)97 ed in unrsquoepigrafe98 Troviamo invece piugrave volte attestato il sinonimo clienta soprattutto in contesto comico in particolare il termine egrave usato da Plauto99 ndash in riferimento alle fanciulle sottoposte allrsquoauctoritas di un uomo anziano per lo piugrave prostitute o schiave ndash o in Afranio cliens communis ge-

94 Ad esempio si veda Aphthon RhG X p 43 7 Rabe = p 153 Patillon Lib progymn VIII pp 551-552 Foerster

95 Plutarco accomuna i due personaggi in un passo in cui Catone rimprovera aspramente il ricco gaudente lsquoοὐ παύσῃrsquo ἔφη lsquoσὺ πλουτῶν μὲν ὡς Κράσσος ζῶν δrsquo ὡς Λεύκολλος λέγων δrsquo ὡς Κάτωνrsquo (Plut Luc 40 3) ma il confronto risulta evidente anche dalla descrizione dei banchetti (Plut Luc 40 1 νεόπλουτα δrsquo ἦν τοῦ Λευκόλλου τὰ δεῖπνα τὰ καθrsquo ἡμέραν οὐ μόνον στρωμναῖς ἁλουργέσι καὶ διαλίθοις ἐκπώμασι καὶ χοροῖς καὶ ἀκροάμασιν ἐπεισοδίοις ἀλλrsquo ὄψων τε παντοδαπῶν καὶ πεμμάτων περιττῶς διαπεπονημένων παρασκευαῖς ζηλωτὸν ἀνελευθέροις ποιοῦντος ἑαυτόν Cras 3 1 ἐν δὲ τοῖς δείπνοις ἡ μὲν κλῆσις ἦν ὡς τὰ πολλὰ δημοτικὴ καὶ λαώδης ἡ δrsquo εὐτέλεια τὴν καθαριότητα καὶ φιλοφροσύνην ἡδίονα τοῦ πολυτελοῦς εἶχε) e delle ville (Luc 39 2 εἰς παιδιὰν γὰρ ἔγωγε τίθεμαι καὶ οἰκοδομὰς πολυτελεῖς καὶ κατασκευὰς περιπάτων καὶ λουτρῶν καὶ ἔτι μᾶλλον γραφὰς καὶ ἀνδριάντας καὶ τὴν περὶ ταύτας τὰς τέχνας σπουδήν ἃς ἐκεῖνος συνῆγε μεγάλοις ἀναλώμασιν εἰς ταῦτα τῷ πλούτῳ ῥύδην καταχρώμενος ὃν ἠθροίκει πολὺν καὶ λαμπρὸν ἀπὸ τῶν στρατειῶν ὅπου καὶ νῦν ἐπίδοσιν τοιαύτην τῆς τρυφῆς ἐχούσης οἱ Λευκολλιανοὶ κῆποι τῶν βασιλικῶν ἐν τοῖς πολυτελεστάτοις ἀριθμοῦνται Cras 2 6 τοσούτους δὲ κεκτημένος τεχνίτας οὐδὲν ᾠκοδόμησεν αὐτὸς ἢ τὴν ἰδίαν οἰκίαν ἀλλrsquo ἔλεγε τοὺς φιλοικοδόμους αὐτοὺς ὑφrsquo ἑαυτῶν καταλύεσθαι χωρὶς ἀνταγωνιστῶν)

96 Caper gramm VII 108 16 Keil97 Hier epist 130 698 CIL VI 3442 Sagitti Memoriae Corneliae Musae clienti carissimae piissimae

feminae quae vixit ann XVIII m VIIII d XVIIII Verus evoc Aug99 Fest p 53 L clientam pro cliente Plautus dixit

308 FR Nocchi

neris est invenimus tamen et clientam apud Afranium in Pompa lsquointerim tua clientarsquo 100 Si tratta evidentemente di un uso traslato del termine il cliens infatti egrave giuridicamente libero ma si pone sotto la tutela di un uomo potente per riceverne la protezione101 ed egrave a questo tipo di rapporto che allude il vec-chio Damone quando nella Rudens102 si vanta di essere divenuto il paladino di due belle ragazze (clientas) sfuggite ad un lenone le stesse che poco prima apostrofa come mulierculae termine dalle evidenti implicazioni dispregiati-ve allo stesso modo va inteso il termine clienta riferito alla meretrix adules- cens del Miles gloriosus che il vecchio Periplectomeno afferma di possedere Egli infatti puograve costringerla a prestarsi come avvenente corteggiatrice del soldato protagonista della piegravece solo in quanto sottoposta alla propria po-testas103 Egrave altamente probabile che anche nellrsquoepigramma bobbiese il poeta non alluda specificamente allrsquoistituto giuridico della clientela ma impieghi il termine in senso traslato per indicare una donna povera che per necessitagrave si pone sotto la protezione di un uomo ricco come farebbe un vero cliens Ciograve che mi sembra interessante perograve egrave che la situazione anche in questo caso sembra tratta da un contesto comico coerentemente con la scelta di fondo operata dal poeta bobbiese Rilevante egrave anche lrsquouso ossimorico della iunctura pannosae nobilitatis lrsquoattributo pannosus inteso come qui nel senso di lsquove-stito di straccirsquo si trova soprattutto in epoca tarda negli scrittori cristiani104 ma compare giagrave in Seneca ed in Apuleio Anche in questo caso il termine va inteso in senso traslato come lsquopoverorsquo i figli nati da questo matrimonio non possono che essere degli straccioni in quanto nati e allevati da madre povera che finisce per depauperare il patrimonio del marito non avendo contribuito ad incrementarlo con la sua dote

La matrice scolastica dellrsquoepigramma bobbiese si manifesta dunque sot-to molteplici forme nellrsquoesercizio traduttivo nel rispetto dello schema reto-rico ed anche nella rielaborazione delle fonti drammatiche Nonostante la

100 Char gramm I 100 16 Keil Il termine egrave attestato anche una sola volta in Orazio (carm 2 18 8) come sinonimo di ancilla e in Frontone (p 32 18 N) con la stessa accezione

101 Per la condizione dei clientes si vedano Dion 2 9 2 ss Cic rep 2 9 16 Plut Rom 13 5 Fest p 262 L per unrsquointeressante ipotesi sulla nascita dellrsquoistituto cf Franciosi 1986 271-281

102 Plaut Rud 893103 Plaut arg Mil II 13 Mil 789104 Cf ThlL X 1 s v pannosus 230 63-231 30 (Hodges)

309Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

notorietagrave del tema perograve il poeta consegue un certo grado di originalitagrave nella trasposizione dallo schema metrico della commedia alla forma epigrammati-ca del distico ed introducendo nella serrata tractatio lrsquoistituto della clientela tipicamente romano

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310 FR Nocchi

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Torre 2000 = Ch Torre Il matrimonio del sapiens Ricerche sul De matrimo-nio di Seneca Genova 2000

313Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

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18-20 Aprile 1988) Torino 1989 Valdeacutes Garciacutea 2007 = MA Valdeacutes Garciacutea La estructura progimnasmaacuteti-

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Vottero 1998 = D Vottero (a cura di) Lucio Anneo Seneca I frammenti Bologna 1998

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Zicari = M Zicari Note al testo degli Epigrammata Bobiensia laquoStudUrb(B)raquo 33 (1959) 248-249

Universitagrave degli studi di Cassinofrancescaromananocchiyahooit

Venuste Noster Abstract

Gabriele Burzacchini Asclepiade tra Alceo e CatulloThis paper analyses in the light of recent studies a clear case of aemulatio or imitatio cum variatione namely the intertextual relation between Alcaeus fr 346 V and Asclepiades 16 G-P (= AP 1250) as well as the precise allusion of Catullus 5 5f which most probably draws inspiration from the Samian epigrammatist (brevis lux ~ δάκτυλος ἀώς nox est perpetua una dormienda ~ τὴν μακρὰν νύκτrsquo ἀναπαυσόμεθα) even though the inner meaning of the Catullian poem is completely different

Albio Cesare Cassio Lrsquoeroe Lakedaimon e gli onori funebri per i re di Spar-ta (orac ap Herodot 7 220 = nr 100 Parke-Wormell)

This note deals with line 4 of the oracle transmitted by Herodotus 7220 πενθήσει βασιλῆ φθίμενον Λακεδαίμονος οὖρος It is argued that Λακεδαίμονος οὖρος is unlikely to refer to the city of Sparta as the lsquobulwark of Lacedaemonrsquo as Stein and Parke amp Wormell maintained This expression means as Macan saw in 1908 lsquothe boundary of the hero Lacedaemonrsquo while πενθήσει certainly refers to the compulsory mourning imposed by the Spartans upon the peri- oikoi and the helots when a Spartan king died

Massimo Di Marco Detorsio di glosse omeriche solecismi presunti puns bi-linguistici in Ammiano (AP 11 16 146 180)

This paper offers a new interpretation of three epigrams of Ammianos In AP 11 16 the use of the Homeric gloss ἐγχεσίμωρος implies a malicious metapoiesis of a Lucilliosrsquo verse The meaning of AP 11146 is paradoxical the orator Flaccus is sure he will improve his Greek after a stay in Cyprus (the soloecismsrsquo home) It will be also proved as wrong the common reading of AP 11 180 νώναις as a bilingual pun

718 Venuste Noster

Lucio Ceccarelli La costruzione del distico elegiaco latino il rapporto tra primo emistichio dellrsquoesametro e primo emistichio del pentametro

This study proposes to verify whether in the latin elegiac distich it might be possible to recognize a mutual influence between hexameter and pentam-eter as far as the realization of the metric scheme is concerned The test con-ducted on a corpus comprehending almost all the latin elegiac distichs from Catullus to Venantius Fortunatus suggests a substantially negative answer

Marco Filippi Alcune osservazioni su Acc arm iud fr III R3 vv 148-149Acc arm iud 148-149 is quoted from Macrobius as a model of Verg Aen 10 449-450 with which it shows a clear similarity of context The fragment has a proverbial character (lsquowho fights a brave enemy even if is won obtains anyway a great honourrsquo) and the theme has obtained a great fortune in suc-ceeding literature After an attempt at reconstructing the tragic context we can suppose that the fragment does not contain an expression of modesty but it is a part of a provocative context

Alfredo Mario Morelli Lrsquouno e il molteplice su Catull 5 In Catull 5 the author cleverly works out two ancient topoi (lsquoletrsquos love be-cause the nightdeath is comingrsquo lsquokisses are the joy of loversrsquo) gaining a well balanced structure of the poem In comparison with contemporary Graeco-Roman poetry (erotic epigrams ndash such as Philod AP 9 570 ndash the Epitaph of Bion) both themes are handled with a remarkable taste for originality especially in their lsquonumericalrsquo aspects in order to put special emphasis on the basic contrast between nox una and basia mille

Maria Silvana Celentano I ritmi e i numeri della vita nella poesia antica lrsquoelogio lrsquoamore il sorriso

This paper briefly discusses a few Greek and Latin poetical texts (Prop 3 22 17-22 and 39-42 Ov ars 1 55-66 Philod AP 5 13 Catull 5 and 7 Mart 6 34) in order to highlight how the different numerical notations that they contain are able to emphasize different aims as eg expressing admiration praise love or parody

Giuseppe Aricograve Huic aliud mercedis erit (Verg ecl 6 26)The salacious allusion present in the words of Silenus in the sixth eclogue of Virgil comes from a motif of the Greek dramatic poetry (especially Aris-tophanes Eccles 1045ff) However Virgil rewrites it more elegantly thus

719Abstract

easing the obscenity of the witty remark at the same he time makes it more expressive by emphasizing the concept of the exchange

Mario De Nonno Cui non risere parentesThe old textual problem in Vergil Bucolics 4 62f (divergence between the text as transmitted by Vergilrsquos manuscripts and commented by Servius and the text as quoted by Quintilian inst 9 3 8) is examined anew The argu-ments of the supporters of Quintilianrsquos text (as emended by Politian and Bonnell) are scrutinized and criticized New intertextual links are pointed to suggesting that after all the Vergilian paradosis (cui non risere parentes) was already echoed in Horacersquos Ars

Giuseppe La Bua Audes fatidicum verbis fallere velle deum (Ov fast 2 261-2) lrsquoironia del logos nei Fasti di Ovidio

Recent scholarship on Ovidrsquos elegiac calendar-poem has drawn attention to the political significance of the poetrsquos equivocal approach to the controversial topic of the libertas linguae This paper reads the poetrsquos playful manipulation of the multiple contradictory aspects of logos in literary terms focusing on the sophisti-cated irony inherent in the creation of figures of skilled speakers (Numa Egeria Anna Perenna the merchant) able to overcome superior opponents through fal-lacious ambiguous words and emphasizing the role played by a modern exuber-ant use of lingua in the civilization process of the Augustan Rome

Piergiorgio Parroni Qualche riflessione sul testo della lettera 56 di SenecaThe Reynoldrsquos text of Sen ep 56 may occasionally be improved the incom-prehensible hac (1) is perhaps a copyistrsquos mistake for hunc in v 4 abducit of P2 is more suitable than adducit (cett) and to the surprising essedas (femi-nine) wrongly defended by Axelson must be preferred Buechelerrsquos raedas or Heraeusrsquo et raedas (eredas p) P2 is a good witness also in 5 f (inhibet P2 exhi-bet cett) instead of obirata (9) an evident nonsense the conjectural obruta (obrata p) gives an excellent meaning

Matteo Massaro Poesia per ignobiles epigrammi sepolcrali da un colomba-rio urbano di etagrave giulio-claudia

Latin epigraphy from urban columbaria replaces the higher literature with several anonymous but valuable poems for lower class people collectively buried thereTwo of such fair poems from the monumentum familiae Sta-tiliorum (I1 cent AD) both elegiac and flawless are here selected and care-

720 Venuste Noster

fully commented upon CE 1001 dedicated by a slave to a fellow slave CE 1030 for an unnamed wife who praises herself for having died in the arms (and tears) of her deeply loving man Many thoughts images or expressions are noticed and surveyed in verbal and conceptual comparison with literary andor epigraphic texts

Carlo Di Giovine I precetti di Quintiliano sullo stilus (inst 10 3) note di esegesi e di critica testuale

In inst 10 3 Quintilian offers his precepts for a good writing (stilus) which is introductory to good speaking (dicere) This chapter of book X of the Institutio oratoria involves a lot of interesting questions of exegesis of style and of textual criticism This paper examines and tries to give an answer to some of these questions

Alessandro Fusi Note testuali ed esegetiche a Marziale (2 24 4 42 9 80 10 35 11 87)

In Martial 2 24 the first four verses should not be ascribed to the persona poetae as in almost all modern editions but to the Candidus addressed in v 6 In 4 42 the last but one verse is to be ascribed to the ego loquens In 9 80 the much debated expression uxorem pascit in v 2 has no sexual over-tones as most critics take for granted uxor is to be taken as a metonymy for uxoris patrimonium and the expression means that Gellius feeds himself with his wifersquos goods In 10 35 v 8 should be read with β variant sed castos docet et pios amores because of its intertextual link with Catull 16 5 In 11 87 2 nata (γ) is to be preferred to nota (β) accepted by all editors because that variant restores an idiomatic use and is clearly a lectio difficilior It is also strenghtened by the intertextual relation with Propertius 2 25 which shows a comic degradation of the elegiac love put into effect by Martial

Francesca Romana Nocchi Il motivo dellrsquoan uxor ducenda fra poesia reto-rica e filosofia Epigr Bob 22 Sp

The theme for the an uxor ducenda notwithstanding its wide diffusion was in antiquity differentiated in rhetorical philosophical and literary fields so much so as to postulate a genre specialization in each field The anonymous poet of epigr Bob 22 achieves a certain originality by realizing a true mingling of genres In fact he encompasses the satirical pungent vein of the comic genre within the typical structure of suasoria Moreover both the topic choice and the use of rhetorical schemes in poetic forms seem to have scholastic reminiscence

721Abstract

Valeria Capelli Gerolamo e le citazioni dellrsquoAntico nel Nuovo Testamento testimonianze di tradizione indiretta

Jerome often discusses the literal discrepancy between some passages of the Old Testament and their citation in the New Testament also turning his at-tention to cases already pointed out by Porphyry and Julian The examina-tion of his principal statements about this subject makes it possible to infer that he has not a constant attitude in relation to this problem and that there are many differences among what he asserts in the prefaces to his biblical translations in epist 57 and in his exegetical treatises

Edoardo Bona Appunti di lettura della Praefatio in Euangelio di Gerolamo (con un occhio allrsquoepistolario Gerolamo-Agostino)

A new reading of Preafatio in Euangelio allows a better understanding of Jeromersquos philological attitude in approaching the Scriptures Particularly noteworthy is the use of indirect sources (translations and canones Eusebii) for the constitution of the biblical text Moreover Augustinersquos use of indirect sources in his epist 28 could be a reminescence of this Praefatio

Carla Lo Cicero Audi Iuliane Echi della polemica contro Giuliano drsquoEcla-no nelle glosse marginali del Vat Reg Lat 141

Four glosses of Vat Reg Lat 141 in margin to texts of Gregory of Nazianzus and Basil of Caesarea (translated in Latin by Rufinus of Aquileia) present polemic remarks about Julian of Eclanum The analysis performed proves that the marginal annotations derive from a late antique manuscript and that they were probably written by a reader of the Augustinersquos circle The glosses witness the constant work of lsquotalking to the textsrsquo which is a typical feature in manuscripts of the late Antiquity

Luca Paretti Cuochi pasticceri e centoni Sulle tracce di una lsquoletteratura dei Saturnalirsquo

This study proposes a new interpretation of the first fragmentary cento of the codex Salmasianus the so-called De panificio instead of a simple description of bread-making this should be seen as a scene of preparing crumpets or pancakes during the festival of Saturnalia In this regard it is discussed an examination of the literary evidence about two relevant char-acters of the feast the cocus (cook) and the pistor (confectioner) Then the author proposes a partial review of the literary production peculiar to the Saturnalia especially pointing out anonymous and secondary texts

722 Venuste Noster

Franca Ela Consolino Echi pagani e cristiani nellrsquoepitafio del vescovo Vit-tore Per unrsquoesegesi di Ennodio carm 2 95 (215 V)

The paper provides a commentary of Ennod carm 2 95 detecting the pres-ence of hypotexts such as the apotheosis of Daphnis in Vergil that of Lucan in Stace and the representations given by Lucan and Prudentius of Pompeius and the virgin Agnes seeing from heaven the earth In order to explain the obscurity of some expressions previous opinions are discussed and solutions proposed bringing fresh evidence wherever it is possible A totally new inter-pretation is offered for the last two verses of the poem

Salvatore Monda Gellio Noctes Atticae 12 6 e lrsquoantico nome latino degli aenigmata

In the book XII of Noctes Atticae the VI chapter is devoted to riddles The source of the passage is Varrorsquos De sermone Latino ad Marcellus from which Gellius quotes the famous riddle of the god Terminus At the beginning Gellius remembers the old latin word for lsquoriddlersquo scirpus (lit lsquobasket-rushrsquo lsquoknotrsquo) My aim is to suggest that scirpus is a calque on γρῖφος but the mean-ing of lsquoriddlersquo is made up by Gelliusrsquo source

Michela Rosellini Nellrsquoofficina di Prisciano (con un omaggio a Menandro) This paper analyses two extracts from Priscianrsquos Idiomata namely GL III 338 21-341 24 and III 291 11-292 21 in order to reconstruct by comparing lessons in extant manuscripts the archetype text and to investigate Priscianrsquos working methods The archetype text reveals in these extracts a characteristic of Priscianrsquos text and in particular of the Idiomata section in its original form i e that it was non perfectly finished the lemmas and quotations being not properly selected and organized In a third extract GL III 323 8-11 it is pos-sible to identify a fragment of Menanderrsquos Heautontimoroumenos

Luigi Munzi Dottrina prosodica e Lehrgedichte in etagrave carolingia il carme Mens tenebrosa

Poetryrsquos high prestige requires in Carolingian age elementar didactic works dealing with prosody and metrics Mens tenebrosa tumet is a peculiar Lehr-gedicht where words containing doubtful syllables (syllabae communes) are collected into a poem of just eight or nine lines to facilitate memorization this poem acquired an high grade of popularity in IX century In this paper the author presents a new critical edition ndash founded on several medieval and Renaissance manuscripts ndash supplies an exhaustive treatment of fontes

723Abstract

and loci similes provides a panorama of classical teaching in the field of syl-labae communes and tries to state precisely the chronology of this didactic tour de force (Bedersquos treatise De arte metrica settles a serviceable terminus post quem) and its authorship (Alcuinrsquos cultural milieu)

Marina Passalacqua Perlege scribe reducThe article aims to provide a picture of book trading in Carolingian society as it emerges from the lexicon the scholars of the court school used in the correspondence they entertained

Arduino Maiuri Enorme monstrum deformitagrave e difformitagrave nel mondo greco-romano

In Imperial Rome noble families used to entertain their guests by displaying de-formed creatures at their feasts the taste for the weird and the exotic went thus hand in hand This marks a turning point if compared to Greek culture which considered the freak as a divine punishment If in very ancient Rome this mindset is pretty similar (Dion Hal 2 12 1-2) during the Principate a definite change in perspective is witnessed by jurists (eg dig 1 5 14 and 50 16 135)

Marcello Salvadore La Vestale incestaDionysius of Halicarnassus Pliny the Younger and Plutarch are the sources of a detailed account of Vestalis incestarsquos punishment they say that she was sentenced to death Dionysius adds that there was no after death ritual Modern scholars generally accept what the three authors assert In this article the author surmises that the Vestalis incesta together with the parricida was not condemned to death both of them were sentenced to a particular kind of banishment from the Society

Rino Avesani Divagazioni sulla memoria di Adriano nel MedioevoIn spite of the traditional view of Adrian as a tolerant Emperor towards Chris-tians in many passiones he is oddly presented as a cruel tyrant The passio of St Eustachius and the passio of St Sapientia and of her three daughters ndash the latter also drawn on in Roswitha of Gandersheimrsquos Sapientia ndash are the best known and obviously both of them are without any historical ground It is possible that the ancient hagiographers became familiar with Adrianrsquos name thanks to the large spread of two question-and-answer dialogues both dating back prob-ably to the II or III century AD in which the protagonists are respectively Adrian and the philosopher Second and Adrian and Epictetus

724 Venuste Noster

Luca Serianni Ettore Romagnoli latinistaThis paper is concerned with the translations of classical Latin authors made by Ettore Romagnoli a scholar better known for his translations from Ancient Greek In his versions of Latin classics especially of Plautusrsquo Miles gloriosus and Horacersquos poetry Romagnoli aims at modernizing the texts by making use of idioms colloquialisms and expressive suffixes in order to make them more appealing to the general public Although Romagnoli failed in his purpose his activity as a translator of Latin classics witnesses an interesting aspect of the cultural policy of Fascism the ideology of which Romagnoli shared with firm belief

Maria-Pace Pieri LrsquoAchille surrealista di Alberto SavinioThe article focuses on the tale Achille innamorato misto con lrsquoldquoevergetardquo by Alberto Savinio in order to stress the authorrsquos special relation with classi-cal literature and in particular with old Greek miths Such a relationship requires to be verified in all its complex novelty not only by comparing the macrostructural models but also by analyzing the detailed and frequently very precise references and allusions to single parts of the ancient texts lsquo(esp to Euripidesrsquo Iphigenia in Aulis and Aeschylusrsquo Agamemnon)

Silvia Rizzo Una consonanza fra il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lam-pedusa e una lirica di Thomas Hardy

A passage of Tomasirsquos Gattopardo shows similarities to Thomas Hardyrsquos lyric A Two-yearsrsquo Idyll (Late lyrics and earlier London 1922) Did Tomasi read it It cannot be demonstrated with absolute certainty but there is some evi-dence in favour of this hypothesis

Giorgio Bernardi-Perini laquoMy hedge-schoolmaster Virgilraquo Dallrsquolsquoegloga messianicarsquo alla Bann Valley Eclogue

The Bann Valley Eclogue written by Seamus Heaney on the eve of the new millennium in the wake of Virgilrsquos fourth Eclogue is a major evidence of Man-tuanrsquos great influence on the Irish poet who deserved the Nobel Prize 1995

Tullio De Mauro Latinum est non flectiturIn contemporary Italian many Latin expressions eg lectio magistralis are employed as invariant multilexeme words in spite of ancient Latin grammar

  • Titelei
  • Venuste Noster_16_Nocchi
  • Venuste Noster_34_Abstract
Page 21: Il motivo dell'an uxor ducenda fra poesia, retorica e filosofia: Epigr. Bob. 22 Sp., in M. Passalacqua, M. De Nonno, A.M. Morelli (a cura di), Venuste noster, Hildesheim -Zuric-New

299Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

va per lo sviluppo civileSe dunque occorre ricercare altrove lrsquoispirazione prima dellrsquoepigramma

22 maggiore egrave invece il debito che il componimento ha nei confronti della tecnica argomentativa Lrsquoepigramma infatti sembrerebbe rielaborare spunti provenienti dalla commedia secondo una struttura retorica si configurereb-be dunque come una sorta di progymnasma poetico e una dura satira miso-gina contro il vincolo matrimoniale63

Non deve stupire lrsquoapplicazione di schemi retorici a forme poetiche que-sto epigramma infatti non egrave un unicum nel suo genere Sia lrsquoIppolito euripi-deo (vv 88-120) che la Phaedra senecana (vv 435-482) contengono theseis in versi pro e contro il matrimonio il discorso di Anna rivolto a Didone per convincerla a cedere alla passione (Aen 4 31-53) egrave una suasoria e soprattut-to la sesta satira di Giovenale ricalca in forma piugrave estesa i medesimi moduli argomentativi64 infine Stanley F Bonner ha ampiamente dimostrato come Ovidio negli Amores e nelle Metamorfosi subisca lrsquoinfluenza della suasoria65 Del resto questo non egrave il solo caso in cui esercizi che correntemente venivano praticati nelle scuole di retorica in forma prosastica in vista della pratica fo-rense avevano anche una ricaduta in ambito poetico66

Quintiliano riconduce chiaramente la thesis al genus deliberativum evidenziando che qualora vengano precisati i destinatari essa diviene una suasoria Lrsquoepigramma 22 in effetti presenta una serie di argomentazioni

63 Bellandi 2003 1-364 Il primo ad evidenziare questa matrice retorica della sesta satira di Giovenale

egrave stato De Decker 1913 19 seguito da Braund 1992 78-81 Bellandi 2003 1-2 Watson 2008 275

65 Bonner 1949 149-152 ulteriori esempi sono contenuti in Laguna 1994 267-268 che dimostra lrsquoappartenenza al genus di Stat silv 1 2 161-200 sulla base di unrsquoaccurata analisi strutturale Lrsquoautore inoltre si spinge oltre postulando la teo-rizzazione retorica della thesis a partire dal corpus letterario preesistente (p 267) Per unrsquoapplicazione dello schema proginnasmatico allrsquointerno di una argomentazione omiletica di S Basilio cf Valdeacutes Garciacutea 2007 701-709

66 Basti ricordare lrsquoosservazione fatta da Quintiliano a proposito dellrsquoesercizio del-la prosopopea (che nel curriculum configurato da Quintiliano egrave bene qui ricordarlo egrave collocato allrsquointerno della trattazione della suasoria) del quale mette in rilievo lrsquoutilitagrave anche per i futuri poeti (Quint inst 3 8 49) Nei papiri del resto lrsquoesercizio dellrsquoeto-peaprosopopea comunemente trattato nei manuali di retorica come un esercizio in prosa risulta essere stato praticato a scuola anche in versi cf Fernaacutendez Delgado 1994 299-305 piugrave in generale per gli esercizi scolastici di trascrizione e di composizio-ne in versi cf Cribiore 1996 204-253 e 259-262 Pordomingo 2001 707-720

300 FR Nocchi

incalzanti che mirano a dissuadere Zoilo dal prender moglie cui segue una conclusione secondo lo schema previsto dai trattati di retorica Egrave evidente dunque la presenza della finalitagrave persuasiva e delle procedure tipiche del ge-nus In particolare ricorrono nel componimento anche i loci che venivano impiegati per il biasimo o per lrsquoelogio di una determinata circostanza nel discorso deliberativo infatti la decisione veniva presa attraverso una disa-mina precisa dei cosiddetti τελικὰ κεφάλαια67 i principi del sommo bene per cui lrsquointerlocutore era guidato nella scelta in base a ciograve che per lui era conveniente giusto opportuno Nellrsquoepigramma bobbiese prevalgono le considerazioni di opportunitagrave La tractatio include precisamente quattro ar-gomentazioni tre incentrate sul fattore economico ed una sulle attrattive femminili tutte collegate da anafora (si) e variatio (nisi) Sebbene il poeta ricerchi chiaramente un certo equilibrio nella distribuzione della materia at-tribuendo a ciascuna argomentazione un distico in forma sentenziosa lrsquoim-pressione complessiva egrave di una disarmonica ripartizione in cui prevalgono chiaramente le considerazioni patrimoniali e la requisitoria contro le donne belle ed infedeli non ha un equivalente capovolgimento

In realtagrave il poeta bobbiese non fa altro che applicare un metodo impara-to a scuola rielabora materiali comici gli stessi testimoniati nelle antologie papiracee sulla base di schemi retorici ma in questo caso sceglie la forma poetica non diversamente da quanto avviene nellrsquoepigramma 36 Anche in questo caso infatti come ho chiarito altrove68 il poeta compone unrsquoetopea epistolare in versi servendosi delle proprie reminiscenze ovidiane ed impie-gando strumenti retorici solitamente applicati in prosa Si tratta di un lusus poetico caro ai poeti tardo antichi che si compiacciono di mettere alla prova le proprie competenze letterarie sulla base di schemi appresi in giovinezza

Allrsquointerno della silloge il tema relativo al coniugium ritorna in due epi-grammata longa il 25 e 26 che insieme ricalcano i moduli di una thesis in utramque partem Si tratta di due traduzioni tratte rispettivamente da Po-sidippo e Metrodoro69 in cui sono presentati due atteggiamenti antitetici nei confronti della vita uno piugrave pessimista lrsquoaltro possibilista In questi due componimenti sono discussi numerosi argumenta tipici non solo delle diatri-be ma anche delle theseis retoriche ad esempio la quaestio relativa allrsquooppor-

67 Aphthon RhG X p 42 8-10 Rabe = p 152 Patillon68 Cf Nocchi 201269 Rispettivamente AP 9 359 e 9 360

301Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

tunitagrave di avere figli (25 11-12 26 17-18) al pericolo comportato dai viaggi in mare (25 4 26 4) alla convenienza di intraprendere la carriera militare (25 7-8 26 9-10) o politica (25 1-2 26 1-2)70 Quanto al vincolo matri-moniale tornano temi giagrave diffusamente incontrati nelle theseis di Libanio e Aftonio ovvero il timore di perdere la serenitagrave a causa dei crucci di una vita matrimoniale (25 9) e le capacitagrave manageriali della donna (26 11-12) La mia impressione egrave che nella scelta degli epigrammi il presunto compilatore della silloge si sia fatto influenzare soprattutto dalle memorie scolastiche e che abbia selezionato quei componimenti che nella struttura e nei temi gli erano familiari per formazione71

I temi comiciSe la struttura dellrsquoepigramma egrave dunque retorica il contenuto sembra richia-mare fondamentalmente la trattazione del tema operata dal genere comico-epigrammatico in cui il motivo economico egrave preponderante

Il componimento egrave strutturato soprattutto nella prima parte secondo una successione chiaramente ponderata il poeta infatti prende in considerazione tutte le combinazioni relative ai rapporti economici fra coniugi partendo ov-viamente dalla prospettiva maschile Lo schema egrave pressappoco questo

I distico = povero + poveraII distico = povero + riccaIII distico = ricco + povera

Il modello greco a cui il poeta bobbiese si ispira egrave stato identificato da Wolfgang Speyer72 in Anassandride insigne rappresentante della Mese che fra i suoi frammenti annovera anche un lungo brano dalle evidenti consonan-ze con il nostro epigramma

Ὅστις γαμεῖν βουλεύετrsquo οὐ βουλεύεταιὀρθῶς διότι βουλεύεται χοὔτω γαμεῖ

70 Theon RhG II p 120 15-16 Spengel = p 82 Patillon Aphthon RhG X p 41 17-18 Rabe = p 152 Patillon

71 Per ulteriori riferimenti ai temi scolastici contenuti nella raccolta cf Nocchi 2012

72 Speyer 1963 23

302 FR Nocchi

Πολλῶν κακῶν γάρ ἐστιν ἀρχὴ τῷ βίῳἬ γὰρ πένης ὢν τὴν γυναῖκα χρήματαλαβὼν ἔχει δέσποιναν οὐ γυναῖκrsquo ἔτιἧς ἐστι δοῦλος καὶ πένης ἢν δrsquo αὖ λάβῃμηδὲν φερομένην δοῦλος αὐτὸς γίνεταιδεῖ γὰρ τὸ λοιπὸν ἀνθrsquo ἑνὸς τρέφειν δύοἈλλrsquo ἔλαβεν αἰσχράν οὐ βιωτόν ἐστrsquo ἔτιοὐδrsquo εἴσοδος τὸ παράπαν εἰς τὴν οἰκίανἈλλrsquo ἔλαβεν ὡραίαν τις οὐδὲν γίνεταιμᾶλλόν τι τοῦ γήμαντος ἢ τῶν γειτόνωνὥστrsquo οὐδαμῶς κακοῦ γrsquo ἁμαρτεῖν γίνεται73

Nonostante lrsquoindiscutibile corrispondenza tematica fra i due testi risul-tano notevoli le differenze che rivelano il sottile sforzo di rielaborazione da parte del poeta in particolare il maggior risalto attribuito nellrsquoepigramma bobbiese alla struttura argomentativa Giagrave dal primo distico infatti il gioco paranomastico ottenuto con lrsquoanafora del nome Zoilo il poliptoto paupe-rie pauperiem il richiamo di suoni fra egenam iunges conferisce ai versi una certa coesione ed efficacia Ogni distico inoltre egrave costruito in maniera analoga nellrsquoesametro viene introdotta la protasi con anafora della particella ipotetica e nel pentametro sono immancabilmente presentate le conseguenze nefaste delle scelte I primi tre esametri in particolare si chiudono con un riferimento alla donna che qualifica la sua condizione economica Inoltre nellrsquoepigramma lrsquoultimo distico enuncia perentoriamente la conclusione sca-turita dalle considerazioni precedenti che nel frammento di Anassandride viene anticipata perdendo di incisivitagrave Il componimento bobbiese quindi mostra una proporzione simmetrica che farebbe pensare ad uno schema pre-costituito nel quale il poeta inserisce una serie di motivi topici

Le prime due eventualitagrave contemplate in epigr Bob 22 si riferiscono alla condizione svantaggiosa del marito povero sia nel caso che questi si unisca ad una donna di condizione analoga sia che sposi una ricca Si tratta di un tema frequente soprattutto nella commedia greco-latina e nellrsquoepigrammatica

In particolare lrsquoidea che la donna ricca proprio in virtugrave delle sue possibili-tagrave economiche sia viziata e prepotente e tiranneggi il marito contravvenendo cosigrave allrsquoidea tradizionale della supremazia maschile nel coniugium egrave un luogo comune soprattutto della commedia di mezzo e menandrea quindi ereditato

73 Anaxandr fr 53 K-A = Stob 4 22b 28 p 513 Hense

303Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ed adattato da quella ceciliana74 plautina75 e terenziana76 a noi sono giunti alcuni titoli relativi alla figura dellrsquoepikleros greca77 ma dai pochi frammenti superstiti si evince quale importanza questa donna avesse nello svolgimen-to della trama78 Esempio emblematico del topos egrave il ritratto menandreo del marito frustrato costretto dalla moglie ricca ereditiera a cacciare la servet-ta in cui ritorna il riferimento allrsquoepikleros dipinta come despoina che sottrae allrsquouomo i piaceri della vita79 Il motivo economico egrave riproposto con argomen-tazioni piugrave vicine a quelle dellrsquoepigramma bobbiese in un altro frammento dello stesso autore dove al tema del matrimonio vantaggioso si associa quello della perdita della libertagrave e della serenitagrave un motivo tra lrsquoaltro presente anche nellrsquoepigr Bob 47 traduzione fedele di Pallada (App Anth 3 314 nr 145)

74 Furono autori di commedie latine dal titolo Epiclerus Cecilio Stazio (fr 1-2 R3) e Turpilio (frr 1-13 R3) per il quale cf Quint inst 10 1 10 cf anche Caec ploc frr 142-147 e 158-162 R3 = Gell 2 23 9-13 (cf infra) In particolare per i frammenti di Cecilio Stazio si veda Guardigrave 1974 74-76 161-168 Sulla traduzione ceciliana di Menandro in Aulo Gellio cf Gamberale 1969 75-90

75 Plaut Aul 534-535 nam quae indotata est ea in potestate est viri dotatae mac-tant et malo et damno viros Ulteriori riferimenti testuali in Schuhmann 1977

76 Sullrsquoepidikasia (procedura legale in base a cui il parente prossimiore prendeva in affidamento lrsquoepikleros) egrave basata la trama del Phormio alle medesime leggi fanno riferimento gli Adelphoi (vv 650-659)

77 Si possono ad esempio ricordare Antifane (fr 94 K-A) Alessi (frr 78-81 K-A) Difilo (fr 40 K-A) Diodoro (fr 2 K-A) e ovviamente Menandro che sembra aver scritto addirittura due commedie su questo soggetto (sullrsquoambiguitagrave di questa notizia ed in generale sul ruolo dellrsquoepikleros nel diritto e nella commedia gre-ca cf Belardinelli 1998 264-270)

78 La rilevanza attribuita a questa figura nelle trame comiche della Mese e della Nea egrave dovuta secondo Belardinelli 1998 267 ai cambiamenti socio-economici intercorsi nel III-IV sec a C quando lrsquoistituto nato eminentemente per permettere la propagazione della stirpe (Plut Sol 20 2-5) era divenuto in forma esclusiva uno strumento di arricchimento

79 Men ploc fr 296 K-A = Gell 2 23 8 ἐπrsquo ἀμφότερα νῦν ἅτrsquo ἐπίκληρος οὖσα δή μέλλει καθευδήσειν κατείργασται μέγα καὶ περιβόητον ἔργον ἐκ τῆς οἰκίας ἐξέβαλε τὴν λυποῦσαν ἣν ἐβούλετο ἵνrsquo ἀποβλέπωσι πάντες εἰς τὸ Κρωβύλης πρόσωπον ἥ γrsquo εὔγνωστος εἶχέ με γυνή δέσποινα καὶ τὴν ὄψιν ἣν ἐκτήσατο ὄνος ἐν πιθήκοις ἐστὶ δὴ τὸ λεγόμενον Τοῦτο σιωπᾶν βούλομαι τὴν νύκτα τὴν πολλῶν κακῶν ἀρχηγόν Οἴμοι Κρωβύλην λαβεῖν ἔμrsquo ἑκκαιδεκατάλαντον ὦ θεοί γύναιον οὖσαν πήχεως Εἶτrsquo ἐστὶ τὸ φρύαγμα εἴπως ἀνυπόστατον μὰ τὸν Δία τὸν Ὀλύμπιον καὶ τὴν Ἀθηνᾶν οὐδαμῶς Παιδισκάριον θεραπευτικὸν δὲ λόγου τάχιον ἀπαγέσθω δέ τις ἢ ἄρrsquo ἀντεισαγάγοι Cf anche fr 297 K-A = Gell 2 23 11

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Ὅταν πένης ὢν καὶ γαμεῖν τις ἑλόμενοςτὰ μετὰ γυναικὸς ἐπιδέχηται χρήματααὑτὸν δίδωσιν οὐκ ἐκείνην λαμβάνει80

Analoghe considerazioni si trovano in Alessi

Ὦ δυστυχεῖς ἡμεῖς πεπρακότεςτὴν τοῦ βίου παρρησίαν καὶ τὴν τρυφὴνγυναιξὶ δοῦλοι ζῶμεν ἀντrsquo ἐλευθέρωνἜπειτrsquo ἔχειν προῖκrsquo οὐχὶ τιμὴν πάσχομενπικράν γε καὶ μεστὴν γυναικείας χολῆςἩ τῶν γὰρ ἀνδρῶν ἐστι πρὸς ἐκείνην μέλιοἱ μέν γε συγγνώμην ἔχουσrsquo ἀδικούμενοιαὗται δrsquo ἀδικοῦσαι καὶ προσεγκαλοῦσrsquo ἔτιὧν οὐκ ἐχρῆν ἄρχουσιν ὧν δrsquo ἄρχειν ἐχρῆνἀμελοῦσιν ἐπιορκοῦσιν οὐδὲ ἓν κακὸνἔχουσι καὶ κάμνειν λέγουσrsquo ἑκάστοτε81

Dallrsquoepigrammatica greca invece potrebbero essere giunte al poeta bobbiese le suggestioni relative al tema del matrimonio fra poveri lrsquoipote-si sembrerebbe avvalorata dal largo influsso del genus registrato nellrsquointera silloge82 NellrsquoAnthologia Palatina assistiamo ad una serie di variazioni sul tema con amaro disincanto lrsquounione egrave descritta come una guerra continua a causa dagli enormi disagi dovuti allo stato di indigenza83 Spesso il proble-ma egrave risolto con stratagemmi non proprio edificanti per sbarcare il lunario

80 Men fr 802 K A = Stob 4 22d 95 p 533 Hense Sempre Menandro (fr 805 K-A = Stob 4 22f 130 p 548 Hense) paragona la donna ricca ad una punizio-ne divina e definisce chi comunemente egrave considerato felice per la grande dote uno sventurato ὅστις γυναῖκrsquo ἐπίκληρον ἐπιθυμεῖ λαβεῖν πλουτοῦσαν ἤτοι μῆνιν ἐκτίνει θεῶν ἢ βούλετrsquo ἀτυχεῖν μακάριος καλούμενος

81 Alex fr 150 K-A82 Mariotti 1962 coll 52-61 Canali ndash Nocchi 2011 11-1983 AP 11 6 πτωχοῦ ἐστι γάμος κυνέα μάχα εὐθὺ κυδοιμός λοιδορίαι πληγαί

ζημία ἔργα δίκαι lrsquoepigramma di Callictere evidenzia gli inconvenienti dellrsquounio-ne attraverso la sequenza di asindeti e omoteleuti Sul tema cf anche AP 9 442 di Agatia Scolastico e 11 388 di Lucillio in cui si aggiungono anche le difficoltagrave legate allrsquoesistenza della prole (Longo 1967 77) infine in AP 5 267 di Agatia Scolastico un epigramma in forma dialogata il matrimonio con una donna povera viene consi-derato atto di follia

305Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

il marito si fa mantenere dalla moglie costringendola alla prostituzione84 Raramente i poeti epigrammatici si pronunciano favorevolmente su un matrimonio di un uomo benestante con una donna povera85 al contrario si preferisce lrsquounione fra coniugi di pari condizione86 In effetti questo ar-gomento trova puntuale riscontro anche in ambito paremiografico87 e nei trattati filosofici in questrsquoultimo caso perograve il discorso non assume i toni della polemica tipici del genere comico ed epigrammatico ma egrave inserito in un ragionamento piugrave ampio relativo ai pericoli che possono minare il conseguimento della virtus La condizione di inferioritagrave di un marito po-vero ad esempio puograve determinare la sua acquiescenza ai tradimenti di una moglie libertina nam quid ndash ait Seneca ndash de viris pauperibus dicam quorum in nomen mariti et ad eludendas leges quae contra celibes datae sunt pars magna conducitur Quomodo potest regere more set praecipere castitatem et mariti auctoritatem tenere qui nupsit88 Lrsquoargomento finanziario perograve ne-gli scritti filosofici non assume mai la centralitagrave ricoperta negli epigrammi dellrsquoAnthologia e nella commedia89

84 AP 11 4 di Parmenione il poeta in questo epigramma insiste soprattutto sullrsquoatteggiamento compiacente del marito ignaro di qualsiasi considerazione mo-rale pur di vivere nellrsquoagio sullrsquoargomento cf Longo 1967 98 Piugrave spesso lrsquoidea del buon matrimonio viene associata a quella dellrsquounione con donne anziane ricercate soprattutto per la dote e lrsquoeventualitagrave della loro rapida dipartita mentre lrsquouomo si consola con lrsquoancella giovane (AP 11 202 adespoto) sul tema si vedano anche 11 65 di Parmenione e 11 425 adespoto Lrsquoargomento egrave ripreso in epigr Bob 23 e 24 ma era giagrave particolarmente caro a Marziale (cf 9 80 e 8 12 1-2 in cui si gioca sullrsquouso del verbo nubo riferito allrsquouomo non diversamente da Sen matr fr 29 V)

85 AP 7 648 di Leonida di Taranto86 AP 7 89 di Callimaco87 Diog Laert 1 4 8 cf Tosi 1991 nr 1442 (= Ov Her 9 32) e 1443 (= Plaut

Asin 87)88 Sen matr fr 29 V le medesime considerazioni si trovano nel pitagorico Cal-

licratida (in Stob 4 28 18 p 687 Hense) ed in Plut lib educ 13f-14a il quale perograve prospetta anche una posizione piugrave moderata consigliando di preferire sempre la virtugrave nella scelta della donna ma di godere anche della ricchezza qualora essa si aggiunga come spontaneo complemento (amat 754a-b) infine il tema egrave presente nei cristiani (Tert uxor 2 8 4 Hier epist 127 3) dove egrave inserito nella recriminato-ria sullrsquoadulterio

89 Anche nel De matrimonio di Seneca (matr fr 54 V) dove egrave presente una sintesi dei primi quattro versi dellrsquoepigramma bobbiese (pauperem alere difficile est divitem ferre tormentum) lrsquoadagio egrave posto a conclusione di un lungo ragionamento tratto dallrsquoaureolus liber di Teofrasto volto a dissuadere il sapiente dal matrimonio

306 FR Nocchi

Anche i pericoli connessi alla bellezza femminile di cui si parla nei ver-si 7-8 del nostro epigramma erano proverbiali Oltre ai versi anassandridei il poeta bobbiese avragrave avuto presente il noto detto popolare ἐὰν μὲν γήμῃς αἰσχράν ἕξεις ποινήν ἂν δὲ καλήν ἕξεις κοινήν la cui origine paremiologica egrave dimostrata dallrsquoannominatio90 Il tema tra lrsquoaltro trova un trattamento equi-valente nel mondo latino nelle Sententiae di Publilio Siro maximo periclo custoditur quod multis placet non facile serves quod multis placet91 ma ritorna anche nelle controversiae senecane sempre come locus a latere nihil in corpo-re uxoris suae plus maritus quam quilibet alienus peregrinusve cognoverit92

Lrsquoanonimo poeta del resto non si limita a rielaborare i versi di Anassan-dride ma aggiunge anche un distico del tutto innovativo che rivela la sua vo-lontagrave di romanizzare il componimento Questa scelta ha importanti risvolti anche dal punto di vista strutturale Lrsquoautore come si egrave detto incentra lrsquoepi-gramma soprattutto sul fattore economico relegando ad un ruolo marginale o tralasciando del tutto le ulteriori considerazioni contrarie al matrimonio che invece erano discusse nella fonte greca in particolare egli sostituisce il distico relativo ad una sposa poco avvenente con unrsquoulteriore valutazione patrimoniale La sua dunque non egrave una traduzione fedele come avviene per la maggior parte degli Epigrammata Bobiensia ma presenta un certo grado di originalitagrave nella delimitazione del tema e nella sua ricontestualizzazione In effetti i versi 3-4 introducono una terza alternativa allrsquoevenienza di un ma-trimonio fra due poveri o fra uxor dotata e marito indigente Lrsquoeventualitagrave egrave che un uomo ricco proverbialmente rappresentato da Lucullo e Crasso93 sposi una cliens sine re una donna nullatenente ma libera Se lrsquoipotesi fino

(nec posse quemquam libris et uxori pariter inservire) Una rivisitazione moderna del tema egrave presente in Boccaccio (Esposizioni sopra la Commedia sect 31 Corbaccio sect 247)

90 Nelle fonti il proverbio non ha unrsquoattribuzione univoca Diogene Laerzio lo attribuisce ora a Bione di Boristene (4 48) ora ad Antistene (6 3) Aulo Gellio (5 11 2) sostiene che si tratti della risposta pronunciata da Biante di Priene ad un tale che lo interrogava sullrsquoopportunitagrave di sposarsi infine Stobeo (4 22a 17 p 497 Hense) pensa sia stato formulato da un uomo in risposta a Pittaco (Grilli 1953 178 Barigazzi 1966 542-543)

91 Publil sent M 18 v 326 R F 32 v 408 R92 Sen contr 2 7 2 Il tema si iscrive allrsquointerno dellrsquoinvettiva contro la corruzio-

ne delle matrone romane Cf anche Sen contr 2 1 24 per ulteriori fonti retoriche relative al locus de saeculo cf De Decker 1913 19-29

93 In molti scrittori il suo nome egrave sinonimo di ricchezza (Cic Att 1 4 3 2 4 2 off 1 25 Sall Catil 48 5 Sen epist 119 9 dial 7 21 3)

307Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ad ora postulata di una matrice retorica del componimento egrave valida il poeta sostituirebbe il tipico exemplum mitologico presente immancabilmente in tutte le theseis scolastiche94 con due exempla storici ma per cosigrave dire assunti ormai a paradigma indiscusso della ricchezza Anche la scelta dei due per-sonaggi storicamente noti come ricchi possidenti sembra ben ponderata Lucullo e Crasso rappresentano due modi antitetici di vivere la ricchezza Plutarco li pone a confronto in piugrave di unrsquooccasione dipingendo Crasso come avido e parsimonioso Lucullo come uno sperperatore95 Resta da capire il riferimento alla cliens i lessicografi e i grammatici latini concordano nel ri-ferire il termine sia al genere maschile che a quello femminile cliens tam hic quam haec96 ma di fatto le uniche due attestazioni al femminile a noi per-venute in latino sono quelle presenti in unrsquoepistola di San Girolamo (130 6)97 ed in unrsquoepigrafe98 Troviamo invece piugrave volte attestato il sinonimo clienta soprattutto in contesto comico in particolare il termine egrave usato da Plauto99 ndash in riferimento alle fanciulle sottoposte allrsquoauctoritas di un uomo anziano per lo piugrave prostitute o schiave ndash o in Afranio cliens communis ge-

94 Ad esempio si veda Aphthon RhG X p 43 7 Rabe = p 153 Patillon Lib progymn VIII pp 551-552 Foerster

95 Plutarco accomuna i due personaggi in un passo in cui Catone rimprovera aspramente il ricco gaudente lsquoοὐ παύσῃrsquo ἔφη lsquoσὺ πλουτῶν μὲν ὡς Κράσσος ζῶν δrsquo ὡς Λεύκολλος λέγων δrsquo ὡς Κάτωνrsquo (Plut Luc 40 3) ma il confronto risulta evidente anche dalla descrizione dei banchetti (Plut Luc 40 1 νεόπλουτα δrsquo ἦν τοῦ Λευκόλλου τὰ δεῖπνα τὰ καθrsquo ἡμέραν οὐ μόνον στρωμναῖς ἁλουργέσι καὶ διαλίθοις ἐκπώμασι καὶ χοροῖς καὶ ἀκροάμασιν ἐπεισοδίοις ἀλλrsquo ὄψων τε παντοδαπῶν καὶ πεμμάτων περιττῶς διαπεπονημένων παρασκευαῖς ζηλωτὸν ἀνελευθέροις ποιοῦντος ἑαυτόν Cras 3 1 ἐν δὲ τοῖς δείπνοις ἡ μὲν κλῆσις ἦν ὡς τὰ πολλὰ δημοτικὴ καὶ λαώδης ἡ δrsquo εὐτέλεια τὴν καθαριότητα καὶ φιλοφροσύνην ἡδίονα τοῦ πολυτελοῦς εἶχε) e delle ville (Luc 39 2 εἰς παιδιὰν γὰρ ἔγωγε τίθεμαι καὶ οἰκοδομὰς πολυτελεῖς καὶ κατασκευὰς περιπάτων καὶ λουτρῶν καὶ ἔτι μᾶλλον γραφὰς καὶ ἀνδριάντας καὶ τὴν περὶ ταύτας τὰς τέχνας σπουδήν ἃς ἐκεῖνος συνῆγε μεγάλοις ἀναλώμασιν εἰς ταῦτα τῷ πλούτῳ ῥύδην καταχρώμενος ὃν ἠθροίκει πολὺν καὶ λαμπρὸν ἀπὸ τῶν στρατειῶν ὅπου καὶ νῦν ἐπίδοσιν τοιαύτην τῆς τρυφῆς ἐχούσης οἱ Λευκολλιανοὶ κῆποι τῶν βασιλικῶν ἐν τοῖς πολυτελεστάτοις ἀριθμοῦνται Cras 2 6 τοσούτους δὲ κεκτημένος τεχνίτας οὐδὲν ᾠκοδόμησεν αὐτὸς ἢ τὴν ἰδίαν οἰκίαν ἀλλrsquo ἔλεγε τοὺς φιλοικοδόμους αὐτοὺς ὑφrsquo ἑαυτῶν καταλύεσθαι χωρὶς ἀνταγωνιστῶν)

96 Caper gramm VII 108 16 Keil97 Hier epist 130 698 CIL VI 3442 Sagitti Memoriae Corneliae Musae clienti carissimae piissimae

feminae quae vixit ann XVIII m VIIII d XVIIII Verus evoc Aug99 Fest p 53 L clientam pro cliente Plautus dixit

308 FR Nocchi

neris est invenimus tamen et clientam apud Afranium in Pompa lsquointerim tua clientarsquo 100 Si tratta evidentemente di un uso traslato del termine il cliens infatti egrave giuridicamente libero ma si pone sotto la tutela di un uomo potente per riceverne la protezione101 ed egrave a questo tipo di rapporto che allude il vec-chio Damone quando nella Rudens102 si vanta di essere divenuto il paladino di due belle ragazze (clientas) sfuggite ad un lenone le stesse che poco prima apostrofa come mulierculae termine dalle evidenti implicazioni dispregiati-ve allo stesso modo va inteso il termine clienta riferito alla meretrix adules- cens del Miles gloriosus che il vecchio Periplectomeno afferma di possedere Egli infatti puograve costringerla a prestarsi come avvenente corteggiatrice del soldato protagonista della piegravece solo in quanto sottoposta alla propria po-testas103 Egrave altamente probabile che anche nellrsquoepigramma bobbiese il poeta non alluda specificamente allrsquoistituto giuridico della clientela ma impieghi il termine in senso traslato per indicare una donna povera che per necessitagrave si pone sotto la protezione di un uomo ricco come farebbe un vero cliens Ciograve che mi sembra interessante perograve egrave che la situazione anche in questo caso sembra tratta da un contesto comico coerentemente con la scelta di fondo operata dal poeta bobbiese Rilevante egrave anche lrsquouso ossimorico della iunctura pannosae nobilitatis lrsquoattributo pannosus inteso come qui nel senso di lsquove-stito di straccirsquo si trova soprattutto in epoca tarda negli scrittori cristiani104 ma compare giagrave in Seneca ed in Apuleio Anche in questo caso il termine va inteso in senso traslato come lsquopoverorsquo i figli nati da questo matrimonio non possono che essere degli straccioni in quanto nati e allevati da madre povera che finisce per depauperare il patrimonio del marito non avendo contribuito ad incrementarlo con la sua dote

La matrice scolastica dellrsquoepigramma bobbiese si manifesta dunque sot-to molteplici forme nellrsquoesercizio traduttivo nel rispetto dello schema reto-rico ed anche nella rielaborazione delle fonti drammatiche Nonostante la

100 Char gramm I 100 16 Keil Il termine egrave attestato anche una sola volta in Orazio (carm 2 18 8) come sinonimo di ancilla e in Frontone (p 32 18 N) con la stessa accezione

101 Per la condizione dei clientes si vedano Dion 2 9 2 ss Cic rep 2 9 16 Plut Rom 13 5 Fest p 262 L per unrsquointeressante ipotesi sulla nascita dellrsquoistituto cf Franciosi 1986 271-281

102 Plaut Rud 893103 Plaut arg Mil II 13 Mil 789104 Cf ThlL X 1 s v pannosus 230 63-231 30 (Hodges)

309Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

notorietagrave del tema perograve il poeta consegue un certo grado di originalitagrave nella trasposizione dallo schema metrico della commedia alla forma epigrammati-ca del distico ed introducendo nella serrata tractatio lrsquoistituto della clientela tipicamente romano

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Venuste Noster Abstract

Gabriele Burzacchini Asclepiade tra Alceo e CatulloThis paper analyses in the light of recent studies a clear case of aemulatio or imitatio cum variatione namely the intertextual relation between Alcaeus fr 346 V and Asclepiades 16 G-P (= AP 1250) as well as the precise allusion of Catullus 5 5f which most probably draws inspiration from the Samian epigrammatist (brevis lux ~ δάκτυλος ἀώς nox est perpetua una dormienda ~ τὴν μακρὰν νύκτrsquo ἀναπαυσόμεθα) even though the inner meaning of the Catullian poem is completely different

Albio Cesare Cassio Lrsquoeroe Lakedaimon e gli onori funebri per i re di Spar-ta (orac ap Herodot 7 220 = nr 100 Parke-Wormell)

This note deals with line 4 of the oracle transmitted by Herodotus 7220 πενθήσει βασιλῆ φθίμενον Λακεδαίμονος οὖρος It is argued that Λακεδαίμονος οὖρος is unlikely to refer to the city of Sparta as the lsquobulwark of Lacedaemonrsquo as Stein and Parke amp Wormell maintained This expression means as Macan saw in 1908 lsquothe boundary of the hero Lacedaemonrsquo while πενθήσει certainly refers to the compulsory mourning imposed by the Spartans upon the peri- oikoi and the helots when a Spartan king died

Massimo Di Marco Detorsio di glosse omeriche solecismi presunti puns bi-linguistici in Ammiano (AP 11 16 146 180)

This paper offers a new interpretation of three epigrams of Ammianos In AP 11 16 the use of the Homeric gloss ἐγχεσίμωρος implies a malicious metapoiesis of a Lucilliosrsquo verse The meaning of AP 11146 is paradoxical the orator Flaccus is sure he will improve his Greek after a stay in Cyprus (the soloecismsrsquo home) It will be also proved as wrong the common reading of AP 11 180 νώναις as a bilingual pun

718 Venuste Noster

Lucio Ceccarelli La costruzione del distico elegiaco latino il rapporto tra primo emistichio dellrsquoesametro e primo emistichio del pentametro

This study proposes to verify whether in the latin elegiac distich it might be possible to recognize a mutual influence between hexameter and pentam-eter as far as the realization of the metric scheme is concerned The test con-ducted on a corpus comprehending almost all the latin elegiac distichs from Catullus to Venantius Fortunatus suggests a substantially negative answer

Marco Filippi Alcune osservazioni su Acc arm iud fr III R3 vv 148-149Acc arm iud 148-149 is quoted from Macrobius as a model of Verg Aen 10 449-450 with which it shows a clear similarity of context The fragment has a proverbial character (lsquowho fights a brave enemy even if is won obtains anyway a great honourrsquo) and the theme has obtained a great fortune in suc-ceeding literature After an attempt at reconstructing the tragic context we can suppose that the fragment does not contain an expression of modesty but it is a part of a provocative context

Alfredo Mario Morelli Lrsquouno e il molteplice su Catull 5 In Catull 5 the author cleverly works out two ancient topoi (lsquoletrsquos love be-cause the nightdeath is comingrsquo lsquokisses are the joy of loversrsquo) gaining a well balanced structure of the poem In comparison with contemporary Graeco-Roman poetry (erotic epigrams ndash such as Philod AP 9 570 ndash the Epitaph of Bion) both themes are handled with a remarkable taste for originality especially in their lsquonumericalrsquo aspects in order to put special emphasis on the basic contrast between nox una and basia mille

Maria Silvana Celentano I ritmi e i numeri della vita nella poesia antica lrsquoelogio lrsquoamore il sorriso

This paper briefly discusses a few Greek and Latin poetical texts (Prop 3 22 17-22 and 39-42 Ov ars 1 55-66 Philod AP 5 13 Catull 5 and 7 Mart 6 34) in order to highlight how the different numerical notations that they contain are able to emphasize different aims as eg expressing admiration praise love or parody

Giuseppe Aricograve Huic aliud mercedis erit (Verg ecl 6 26)The salacious allusion present in the words of Silenus in the sixth eclogue of Virgil comes from a motif of the Greek dramatic poetry (especially Aris-tophanes Eccles 1045ff) However Virgil rewrites it more elegantly thus

719Abstract

easing the obscenity of the witty remark at the same he time makes it more expressive by emphasizing the concept of the exchange

Mario De Nonno Cui non risere parentesThe old textual problem in Vergil Bucolics 4 62f (divergence between the text as transmitted by Vergilrsquos manuscripts and commented by Servius and the text as quoted by Quintilian inst 9 3 8) is examined anew The argu-ments of the supporters of Quintilianrsquos text (as emended by Politian and Bonnell) are scrutinized and criticized New intertextual links are pointed to suggesting that after all the Vergilian paradosis (cui non risere parentes) was already echoed in Horacersquos Ars

Giuseppe La Bua Audes fatidicum verbis fallere velle deum (Ov fast 2 261-2) lrsquoironia del logos nei Fasti di Ovidio

Recent scholarship on Ovidrsquos elegiac calendar-poem has drawn attention to the political significance of the poetrsquos equivocal approach to the controversial topic of the libertas linguae This paper reads the poetrsquos playful manipulation of the multiple contradictory aspects of logos in literary terms focusing on the sophisti-cated irony inherent in the creation of figures of skilled speakers (Numa Egeria Anna Perenna the merchant) able to overcome superior opponents through fal-lacious ambiguous words and emphasizing the role played by a modern exuber-ant use of lingua in the civilization process of the Augustan Rome

Piergiorgio Parroni Qualche riflessione sul testo della lettera 56 di SenecaThe Reynoldrsquos text of Sen ep 56 may occasionally be improved the incom-prehensible hac (1) is perhaps a copyistrsquos mistake for hunc in v 4 abducit of P2 is more suitable than adducit (cett) and to the surprising essedas (femi-nine) wrongly defended by Axelson must be preferred Buechelerrsquos raedas or Heraeusrsquo et raedas (eredas p) P2 is a good witness also in 5 f (inhibet P2 exhi-bet cett) instead of obirata (9) an evident nonsense the conjectural obruta (obrata p) gives an excellent meaning

Matteo Massaro Poesia per ignobiles epigrammi sepolcrali da un colomba-rio urbano di etagrave giulio-claudia

Latin epigraphy from urban columbaria replaces the higher literature with several anonymous but valuable poems for lower class people collectively buried thereTwo of such fair poems from the monumentum familiae Sta-tiliorum (I1 cent AD) both elegiac and flawless are here selected and care-

720 Venuste Noster

fully commented upon CE 1001 dedicated by a slave to a fellow slave CE 1030 for an unnamed wife who praises herself for having died in the arms (and tears) of her deeply loving man Many thoughts images or expressions are noticed and surveyed in verbal and conceptual comparison with literary andor epigraphic texts

Carlo Di Giovine I precetti di Quintiliano sullo stilus (inst 10 3) note di esegesi e di critica testuale

In inst 10 3 Quintilian offers his precepts for a good writing (stilus) which is introductory to good speaking (dicere) This chapter of book X of the Institutio oratoria involves a lot of interesting questions of exegesis of style and of textual criticism This paper examines and tries to give an answer to some of these questions

Alessandro Fusi Note testuali ed esegetiche a Marziale (2 24 4 42 9 80 10 35 11 87)

In Martial 2 24 the first four verses should not be ascribed to the persona poetae as in almost all modern editions but to the Candidus addressed in v 6 In 4 42 the last but one verse is to be ascribed to the ego loquens In 9 80 the much debated expression uxorem pascit in v 2 has no sexual over-tones as most critics take for granted uxor is to be taken as a metonymy for uxoris patrimonium and the expression means that Gellius feeds himself with his wifersquos goods In 10 35 v 8 should be read with β variant sed castos docet et pios amores because of its intertextual link with Catull 16 5 In 11 87 2 nata (γ) is to be preferred to nota (β) accepted by all editors because that variant restores an idiomatic use and is clearly a lectio difficilior It is also strenghtened by the intertextual relation with Propertius 2 25 which shows a comic degradation of the elegiac love put into effect by Martial

Francesca Romana Nocchi Il motivo dellrsquoan uxor ducenda fra poesia reto-rica e filosofia Epigr Bob 22 Sp

The theme for the an uxor ducenda notwithstanding its wide diffusion was in antiquity differentiated in rhetorical philosophical and literary fields so much so as to postulate a genre specialization in each field The anonymous poet of epigr Bob 22 achieves a certain originality by realizing a true mingling of genres In fact he encompasses the satirical pungent vein of the comic genre within the typical structure of suasoria Moreover both the topic choice and the use of rhetorical schemes in poetic forms seem to have scholastic reminiscence

721Abstract

Valeria Capelli Gerolamo e le citazioni dellrsquoAntico nel Nuovo Testamento testimonianze di tradizione indiretta

Jerome often discusses the literal discrepancy between some passages of the Old Testament and their citation in the New Testament also turning his at-tention to cases already pointed out by Porphyry and Julian The examina-tion of his principal statements about this subject makes it possible to infer that he has not a constant attitude in relation to this problem and that there are many differences among what he asserts in the prefaces to his biblical translations in epist 57 and in his exegetical treatises

Edoardo Bona Appunti di lettura della Praefatio in Euangelio di Gerolamo (con un occhio allrsquoepistolario Gerolamo-Agostino)

A new reading of Preafatio in Euangelio allows a better understanding of Jeromersquos philological attitude in approaching the Scriptures Particularly noteworthy is the use of indirect sources (translations and canones Eusebii) for the constitution of the biblical text Moreover Augustinersquos use of indirect sources in his epist 28 could be a reminescence of this Praefatio

Carla Lo Cicero Audi Iuliane Echi della polemica contro Giuliano drsquoEcla-no nelle glosse marginali del Vat Reg Lat 141

Four glosses of Vat Reg Lat 141 in margin to texts of Gregory of Nazianzus and Basil of Caesarea (translated in Latin by Rufinus of Aquileia) present polemic remarks about Julian of Eclanum The analysis performed proves that the marginal annotations derive from a late antique manuscript and that they were probably written by a reader of the Augustinersquos circle The glosses witness the constant work of lsquotalking to the textsrsquo which is a typical feature in manuscripts of the late Antiquity

Luca Paretti Cuochi pasticceri e centoni Sulle tracce di una lsquoletteratura dei Saturnalirsquo

This study proposes a new interpretation of the first fragmentary cento of the codex Salmasianus the so-called De panificio instead of a simple description of bread-making this should be seen as a scene of preparing crumpets or pancakes during the festival of Saturnalia In this regard it is discussed an examination of the literary evidence about two relevant char-acters of the feast the cocus (cook) and the pistor (confectioner) Then the author proposes a partial review of the literary production peculiar to the Saturnalia especially pointing out anonymous and secondary texts

722 Venuste Noster

Franca Ela Consolino Echi pagani e cristiani nellrsquoepitafio del vescovo Vit-tore Per unrsquoesegesi di Ennodio carm 2 95 (215 V)

The paper provides a commentary of Ennod carm 2 95 detecting the pres-ence of hypotexts such as the apotheosis of Daphnis in Vergil that of Lucan in Stace and the representations given by Lucan and Prudentius of Pompeius and the virgin Agnes seeing from heaven the earth In order to explain the obscurity of some expressions previous opinions are discussed and solutions proposed bringing fresh evidence wherever it is possible A totally new inter-pretation is offered for the last two verses of the poem

Salvatore Monda Gellio Noctes Atticae 12 6 e lrsquoantico nome latino degli aenigmata

In the book XII of Noctes Atticae the VI chapter is devoted to riddles The source of the passage is Varrorsquos De sermone Latino ad Marcellus from which Gellius quotes the famous riddle of the god Terminus At the beginning Gellius remembers the old latin word for lsquoriddlersquo scirpus (lit lsquobasket-rushrsquo lsquoknotrsquo) My aim is to suggest that scirpus is a calque on γρῖφος but the mean-ing of lsquoriddlersquo is made up by Gelliusrsquo source

Michela Rosellini Nellrsquoofficina di Prisciano (con un omaggio a Menandro) This paper analyses two extracts from Priscianrsquos Idiomata namely GL III 338 21-341 24 and III 291 11-292 21 in order to reconstruct by comparing lessons in extant manuscripts the archetype text and to investigate Priscianrsquos working methods The archetype text reveals in these extracts a characteristic of Priscianrsquos text and in particular of the Idiomata section in its original form i e that it was non perfectly finished the lemmas and quotations being not properly selected and organized In a third extract GL III 323 8-11 it is pos-sible to identify a fragment of Menanderrsquos Heautontimoroumenos

Luigi Munzi Dottrina prosodica e Lehrgedichte in etagrave carolingia il carme Mens tenebrosa

Poetryrsquos high prestige requires in Carolingian age elementar didactic works dealing with prosody and metrics Mens tenebrosa tumet is a peculiar Lehr-gedicht where words containing doubtful syllables (syllabae communes) are collected into a poem of just eight or nine lines to facilitate memorization this poem acquired an high grade of popularity in IX century In this paper the author presents a new critical edition ndash founded on several medieval and Renaissance manuscripts ndash supplies an exhaustive treatment of fontes

723Abstract

and loci similes provides a panorama of classical teaching in the field of syl-labae communes and tries to state precisely the chronology of this didactic tour de force (Bedersquos treatise De arte metrica settles a serviceable terminus post quem) and its authorship (Alcuinrsquos cultural milieu)

Marina Passalacqua Perlege scribe reducThe article aims to provide a picture of book trading in Carolingian society as it emerges from the lexicon the scholars of the court school used in the correspondence they entertained

Arduino Maiuri Enorme monstrum deformitagrave e difformitagrave nel mondo greco-romano

In Imperial Rome noble families used to entertain their guests by displaying de-formed creatures at their feasts the taste for the weird and the exotic went thus hand in hand This marks a turning point if compared to Greek culture which considered the freak as a divine punishment If in very ancient Rome this mindset is pretty similar (Dion Hal 2 12 1-2) during the Principate a definite change in perspective is witnessed by jurists (eg dig 1 5 14 and 50 16 135)

Marcello Salvadore La Vestale incestaDionysius of Halicarnassus Pliny the Younger and Plutarch are the sources of a detailed account of Vestalis incestarsquos punishment they say that she was sentenced to death Dionysius adds that there was no after death ritual Modern scholars generally accept what the three authors assert In this article the author surmises that the Vestalis incesta together with the parricida was not condemned to death both of them were sentenced to a particular kind of banishment from the Society

Rino Avesani Divagazioni sulla memoria di Adriano nel MedioevoIn spite of the traditional view of Adrian as a tolerant Emperor towards Chris-tians in many passiones he is oddly presented as a cruel tyrant The passio of St Eustachius and the passio of St Sapientia and of her three daughters ndash the latter also drawn on in Roswitha of Gandersheimrsquos Sapientia ndash are the best known and obviously both of them are without any historical ground It is possible that the ancient hagiographers became familiar with Adrianrsquos name thanks to the large spread of two question-and-answer dialogues both dating back prob-ably to the II or III century AD in which the protagonists are respectively Adrian and the philosopher Second and Adrian and Epictetus

724 Venuste Noster

Luca Serianni Ettore Romagnoli latinistaThis paper is concerned with the translations of classical Latin authors made by Ettore Romagnoli a scholar better known for his translations from Ancient Greek In his versions of Latin classics especially of Plautusrsquo Miles gloriosus and Horacersquos poetry Romagnoli aims at modernizing the texts by making use of idioms colloquialisms and expressive suffixes in order to make them more appealing to the general public Although Romagnoli failed in his purpose his activity as a translator of Latin classics witnesses an interesting aspect of the cultural policy of Fascism the ideology of which Romagnoli shared with firm belief

Maria-Pace Pieri LrsquoAchille surrealista di Alberto SavinioThe article focuses on the tale Achille innamorato misto con lrsquoldquoevergetardquo by Alberto Savinio in order to stress the authorrsquos special relation with classi-cal literature and in particular with old Greek miths Such a relationship requires to be verified in all its complex novelty not only by comparing the macrostructural models but also by analyzing the detailed and frequently very precise references and allusions to single parts of the ancient texts lsquo(esp to Euripidesrsquo Iphigenia in Aulis and Aeschylusrsquo Agamemnon)

Silvia Rizzo Una consonanza fra il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lam-pedusa e una lirica di Thomas Hardy

A passage of Tomasirsquos Gattopardo shows similarities to Thomas Hardyrsquos lyric A Two-yearsrsquo Idyll (Late lyrics and earlier London 1922) Did Tomasi read it It cannot be demonstrated with absolute certainty but there is some evi-dence in favour of this hypothesis

Giorgio Bernardi-Perini laquoMy hedge-schoolmaster Virgilraquo Dallrsquolsquoegloga messianicarsquo alla Bann Valley Eclogue

The Bann Valley Eclogue written by Seamus Heaney on the eve of the new millennium in the wake of Virgilrsquos fourth Eclogue is a major evidence of Man-tuanrsquos great influence on the Irish poet who deserved the Nobel Prize 1995

Tullio De Mauro Latinum est non flectiturIn contemporary Italian many Latin expressions eg lectio magistralis are employed as invariant multilexeme words in spite of ancient Latin grammar

  • Titelei
  • Venuste Noster_16_Nocchi
  • Venuste Noster_34_Abstract
Page 22: Il motivo dell'an uxor ducenda fra poesia, retorica e filosofia: Epigr. Bob. 22 Sp., in M. Passalacqua, M. De Nonno, A.M. Morelli (a cura di), Venuste noster, Hildesheim -Zuric-New

300 FR Nocchi

incalzanti che mirano a dissuadere Zoilo dal prender moglie cui segue una conclusione secondo lo schema previsto dai trattati di retorica Egrave evidente dunque la presenza della finalitagrave persuasiva e delle procedure tipiche del ge-nus In particolare ricorrono nel componimento anche i loci che venivano impiegati per il biasimo o per lrsquoelogio di una determinata circostanza nel discorso deliberativo infatti la decisione veniva presa attraverso una disa-mina precisa dei cosiddetti τελικὰ κεφάλαια67 i principi del sommo bene per cui lrsquointerlocutore era guidato nella scelta in base a ciograve che per lui era conveniente giusto opportuno Nellrsquoepigramma bobbiese prevalgono le considerazioni di opportunitagrave La tractatio include precisamente quattro ar-gomentazioni tre incentrate sul fattore economico ed una sulle attrattive femminili tutte collegate da anafora (si) e variatio (nisi) Sebbene il poeta ricerchi chiaramente un certo equilibrio nella distribuzione della materia at-tribuendo a ciascuna argomentazione un distico in forma sentenziosa lrsquoim-pressione complessiva egrave di una disarmonica ripartizione in cui prevalgono chiaramente le considerazioni patrimoniali e la requisitoria contro le donne belle ed infedeli non ha un equivalente capovolgimento

In realtagrave il poeta bobbiese non fa altro che applicare un metodo impara-to a scuola rielabora materiali comici gli stessi testimoniati nelle antologie papiracee sulla base di schemi retorici ma in questo caso sceglie la forma poetica non diversamente da quanto avviene nellrsquoepigramma 36 Anche in questo caso infatti come ho chiarito altrove68 il poeta compone unrsquoetopea epistolare in versi servendosi delle proprie reminiscenze ovidiane ed impie-gando strumenti retorici solitamente applicati in prosa Si tratta di un lusus poetico caro ai poeti tardo antichi che si compiacciono di mettere alla prova le proprie competenze letterarie sulla base di schemi appresi in giovinezza

Allrsquointerno della silloge il tema relativo al coniugium ritorna in due epi-grammata longa il 25 e 26 che insieme ricalcano i moduli di una thesis in utramque partem Si tratta di due traduzioni tratte rispettivamente da Po-sidippo e Metrodoro69 in cui sono presentati due atteggiamenti antitetici nei confronti della vita uno piugrave pessimista lrsquoaltro possibilista In questi due componimenti sono discussi numerosi argumenta tipici non solo delle diatri-be ma anche delle theseis retoriche ad esempio la quaestio relativa allrsquooppor-

67 Aphthon RhG X p 42 8-10 Rabe = p 152 Patillon68 Cf Nocchi 201269 Rispettivamente AP 9 359 e 9 360

301Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

tunitagrave di avere figli (25 11-12 26 17-18) al pericolo comportato dai viaggi in mare (25 4 26 4) alla convenienza di intraprendere la carriera militare (25 7-8 26 9-10) o politica (25 1-2 26 1-2)70 Quanto al vincolo matri-moniale tornano temi giagrave diffusamente incontrati nelle theseis di Libanio e Aftonio ovvero il timore di perdere la serenitagrave a causa dei crucci di una vita matrimoniale (25 9) e le capacitagrave manageriali della donna (26 11-12) La mia impressione egrave che nella scelta degli epigrammi il presunto compilatore della silloge si sia fatto influenzare soprattutto dalle memorie scolastiche e che abbia selezionato quei componimenti che nella struttura e nei temi gli erano familiari per formazione71

I temi comiciSe la struttura dellrsquoepigramma egrave dunque retorica il contenuto sembra richia-mare fondamentalmente la trattazione del tema operata dal genere comico-epigrammatico in cui il motivo economico egrave preponderante

Il componimento egrave strutturato soprattutto nella prima parte secondo una successione chiaramente ponderata il poeta infatti prende in considerazione tutte le combinazioni relative ai rapporti economici fra coniugi partendo ov-viamente dalla prospettiva maschile Lo schema egrave pressappoco questo

I distico = povero + poveraII distico = povero + riccaIII distico = ricco + povera

Il modello greco a cui il poeta bobbiese si ispira egrave stato identificato da Wolfgang Speyer72 in Anassandride insigne rappresentante della Mese che fra i suoi frammenti annovera anche un lungo brano dalle evidenti consonan-ze con il nostro epigramma

Ὅστις γαμεῖν βουλεύετrsquo οὐ βουλεύεταιὀρθῶς διότι βουλεύεται χοὔτω γαμεῖ

70 Theon RhG II p 120 15-16 Spengel = p 82 Patillon Aphthon RhG X p 41 17-18 Rabe = p 152 Patillon

71 Per ulteriori riferimenti ai temi scolastici contenuti nella raccolta cf Nocchi 2012

72 Speyer 1963 23

302 FR Nocchi

Πολλῶν κακῶν γάρ ἐστιν ἀρχὴ τῷ βίῳἬ γὰρ πένης ὢν τὴν γυναῖκα χρήματαλαβὼν ἔχει δέσποιναν οὐ γυναῖκrsquo ἔτιἧς ἐστι δοῦλος καὶ πένης ἢν δrsquo αὖ λάβῃμηδὲν φερομένην δοῦλος αὐτὸς γίνεταιδεῖ γὰρ τὸ λοιπὸν ἀνθrsquo ἑνὸς τρέφειν δύοἈλλrsquo ἔλαβεν αἰσχράν οὐ βιωτόν ἐστrsquo ἔτιοὐδrsquo εἴσοδος τὸ παράπαν εἰς τὴν οἰκίανἈλλrsquo ἔλαβεν ὡραίαν τις οὐδὲν γίνεταιμᾶλλόν τι τοῦ γήμαντος ἢ τῶν γειτόνωνὥστrsquo οὐδαμῶς κακοῦ γrsquo ἁμαρτεῖν γίνεται73

Nonostante lrsquoindiscutibile corrispondenza tematica fra i due testi risul-tano notevoli le differenze che rivelano il sottile sforzo di rielaborazione da parte del poeta in particolare il maggior risalto attribuito nellrsquoepigramma bobbiese alla struttura argomentativa Giagrave dal primo distico infatti il gioco paranomastico ottenuto con lrsquoanafora del nome Zoilo il poliptoto paupe-rie pauperiem il richiamo di suoni fra egenam iunges conferisce ai versi una certa coesione ed efficacia Ogni distico inoltre egrave costruito in maniera analoga nellrsquoesametro viene introdotta la protasi con anafora della particella ipotetica e nel pentametro sono immancabilmente presentate le conseguenze nefaste delle scelte I primi tre esametri in particolare si chiudono con un riferimento alla donna che qualifica la sua condizione economica Inoltre nellrsquoepigramma lrsquoultimo distico enuncia perentoriamente la conclusione sca-turita dalle considerazioni precedenti che nel frammento di Anassandride viene anticipata perdendo di incisivitagrave Il componimento bobbiese quindi mostra una proporzione simmetrica che farebbe pensare ad uno schema pre-costituito nel quale il poeta inserisce una serie di motivi topici

Le prime due eventualitagrave contemplate in epigr Bob 22 si riferiscono alla condizione svantaggiosa del marito povero sia nel caso che questi si unisca ad una donna di condizione analoga sia che sposi una ricca Si tratta di un tema frequente soprattutto nella commedia greco-latina e nellrsquoepigrammatica

In particolare lrsquoidea che la donna ricca proprio in virtugrave delle sue possibili-tagrave economiche sia viziata e prepotente e tiranneggi il marito contravvenendo cosigrave allrsquoidea tradizionale della supremazia maschile nel coniugium egrave un luogo comune soprattutto della commedia di mezzo e menandrea quindi ereditato

73 Anaxandr fr 53 K-A = Stob 4 22b 28 p 513 Hense

303Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ed adattato da quella ceciliana74 plautina75 e terenziana76 a noi sono giunti alcuni titoli relativi alla figura dellrsquoepikleros greca77 ma dai pochi frammenti superstiti si evince quale importanza questa donna avesse nello svolgimen-to della trama78 Esempio emblematico del topos egrave il ritratto menandreo del marito frustrato costretto dalla moglie ricca ereditiera a cacciare la servet-ta in cui ritorna il riferimento allrsquoepikleros dipinta come despoina che sottrae allrsquouomo i piaceri della vita79 Il motivo economico egrave riproposto con argomen-tazioni piugrave vicine a quelle dellrsquoepigramma bobbiese in un altro frammento dello stesso autore dove al tema del matrimonio vantaggioso si associa quello della perdita della libertagrave e della serenitagrave un motivo tra lrsquoaltro presente anche nellrsquoepigr Bob 47 traduzione fedele di Pallada (App Anth 3 314 nr 145)

74 Furono autori di commedie latine dal titolo Epiclerus Cecilio Stazio (fr 1-2 R3) e Turpilio (frr 1-13 R3) per il quale cf Quint inst 10 1 10 cf anche Caec ploc frr 142-147 e 158-162 R3 = Gell 2 23 9-13 (cf infra) In particolare per i frammenti di Cecilio Stazio si veda Guardigrave 1974 74-76 161-168 Sulla traduzione ceciliana di Menandro in Aulo Gellio cf Gamberale 1969 75-90

75 Plaut Aul 534-535 nam quae indotata est ea in potestate est viri dotatae mac-tant et malo et damno viros Ulteriori riferimenti testuali in Schuhmann 1977

76 Sullrsquoepidikasia (procedura legale in base a cui il parente prossimiore prendeva in affidamento lrsquoepikleros) egrave basata la trama del Phormio alle medesime leggi fanno riferimento gli Adelphoi (vv 650-659)

77 Si possono ad esempio ricordare Antifane (fr 94 K-A) Alessi (frr 78-81 K-A) Difilo (fr 40 K-A) Diodoro (fr 2 K-A) e ovviamente Menandro che sembra aver scritto addirittura due commedie su questo soggetto (sullrsquoambiguitagrave di questa notizia ed in generale sul ruolo dellrsquoepikleros nel diritto e nella commedia gre-ca cf Belardinelli 1998 264-270)

78 La rilevanza attribuita a questa figura nelle trame comiche della Mese e della Nea egrave dovuta secondo Belardinelli 1998 267 ai cambiamenti socio-economici intercorsi nel III-IV sec a C quando lrsquoistituto nato eminentemente per permettere la propagazione della stirpe (Plut Sol 20 2-5) era divenuto in forma esclusiva uno strumento di arricchimento

79 Men ploc fr 296 K-A = Gell 2 23 8 ἐπrsquo ἀμφότερα νῦν ἅτrsquo ἐπίκληρος οὖσα δή μέλλει καθευδήσειν κατείργασται μέγα καὶ περιβόητον ἔργον ἐκ τῆς οἰκίας ἐξέβαλε τὴν λυποῦσαν ἣν ἐβούλετο ἵνrsquo ἀποβλέπωσι πάντες εἰς τὸ Κρωβύλης πρόσωπον ἥ γrsquo εὔγνωστος εἶχέ με γυνή δέσποινα καὶ τὴν ὄψιν ἣν ἐκτήσατο ὄνος ἐν πιθήκοις ἐστὶ δὴ τὸ λεγόμενον Τοῦτο σιωπᾶν βούλομαι τὴν νύκτα τὴν πολλῶν κακῶν ἀρχηγόν Οἴμοι Κρωβύλην λαβεῖν ἔμrsquo ἑκκαιδεκατάλαντον ὦ θεοί γύναιον οὖσαν πήχεως Εἶτrsquo ἐστὶ τὸ φρύαγμα εἴπως ἀνυπόστατον μὰ τὸν Δία τὸν Ὀλύμπιον καὶ τὴν Ἀθηνᾶν οὐδαμῶς Παιδισκάριον θεραπευτικὸν δὲ λόγου τάχιον ἀπαγέσθω δέ τις ἢ ἄρrsquo ἀντεισαγάγοι Cf anche fr 297 K-A = Gell 2 23 11

304 FR Nocchi

Ὅταν πένης ὢν καὶ γαμεῖν τις ἑλόμενοςτὰ μετὰ γυναικὸς ἐπιδέχηται χρήματααὑτὸν δίδωσιν οὐκ ἐκείνην λαμβάνει80

Analoghe considerazioni si trovano in Alessi

Ὦ δυστυχεῖς ἡμεῖς πεπρακότεςτὴν τοῦ βίου παρρησίαν καὶ τὴν τρυφὴνγυναιξὶ δοῦλοι ζῶμεν ἀντrsquo ἐλευθέρωνἜπειτrsquo ἔχειν προῖκrsquo οὐχὶ τιμὴν πάσχομενπικράν γε καὶ μεστὴν γυναικείας χολῆςἩ τῶν γὰρ ἀνδρῶν ἐστι πρὸς ἐκείνην μέλιοἱ μέν γε συγγνώμην ἔχουσrsquo ἀδικούμενοιαὗται δrsquo ἀδικοῦσαι καὶ προσεγκαλοῦσrsquo ἔτιὧν οὐκ ἐχρῆν ἄρχουσιν ὧν δrsquo ἄρχειν ἐχρῆνἀμελοῦσιν ἐπιορκοῦσιν οὐδὲ ἓν κακὸνἔχουσι καὶ κάμνειν λέγουσrsquo ἑκάστοτε81

Dallrsquoepigrammatica greca invece potrebbero essere giunte al poeta bobbiese le suggestioni relative al tema del matrimonio fra poveri lrsquoipote-si sembrerebbe avvalorata dal largo influsso del genus registrato nellrsquointera silloge82 NellrsquoAnthologia Palatina assistiamo ad una serie di variazioni sul tema con amaro disincanto lrsquounione egrave descritta come una guerra continua a causa dagli enormi disagi dovuti allo stato di indigenza83 Spesso il proble-ma egrave risolto con stratagemmi non proprio edificanti per sbarcare il lunario

80 Men fr 802 K A = Stob 4 22d 95 p 533 Hense Sempre Menandro (fr 805 K-A = Stob 4 22f 130 p 548 Hense) paragona la donna ricca ad una punizio-ne divina e definisce chi comunemente egrave considerato felice per la grande dote uno sventurato ὅστις γυναῖκrsquo ἐπίκληρον ἐπιθυμεῖ λαβεῖν πλουτοῦσαν ἤτοι μῆνιν ἐκτίνει θεῶν ἢ βούλετrsquo ἀτυχεῖν μακάριος καλούμενος

81 Alex fr 150 K-A82 Mariotti 1962 coll 52-61 Canali ndash Nocchi 2011 11-1983 AP 11 6 πτωχοῦ ἐστι γάμος κυνέα μάχα εὐθὺ κυδοιμός λοιδορίαι πληγαί

ζημία ἔργα δίκαι lrsquoepigramma di Callictere evidenzia gli inconvenienti dellrsquounio-ne attraverso la sequenza di asindeti e omoteleuti Sul tema cf anche AP 9 442 di Agatia Scolastico e 11 388 di Lucillio in cui si aggiungono anche le difficoltagrave legate allrsquoesistenza della prole (Longo 1967 77) infine in AP 5 267 di Agatia Scolastico un epigramma in forma dialogata il matrimonio con una donna povera viene consi-derato atto di follia

305Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

il marito si fa mantenere dalla moglie costringendola alla prostituzione84 Raramente i poeti epigrammatici si pronunciano favorevolmente su un matrimonio di un uomo benestante con una donna povera85 al contrario si preferisce lrsquounione fra coniugi di pari condizione86 In effetti questo ar-gomento trova puntuale riscontro anche in ambito paremiografico87 e nei trattati filosofici in questrsquoultimo caso perograve il discorso non assume i toni della polemica tipici del genere comico ed epigrammatico ma egrave inserito in un ragionamento piugrave ampio relativo ai pericoli che possono minare il conseguimento della virtus La condizione di inferioritagrave di un marito po-vero ad esempio puograve determinare la sua acquiescenza ai tradimenti di una moglie libertina nam quid ndash ait Seneca ndash de viris pauperibus dicam quorum in nomen mariti et ad eludendas leges quae contra celibes datae sunt pars magna conducitur Quomodo potest regere more set praecipere castitatem et mariti auctoritatem tenere qui nupsit88 Lrsquoargomento finanziario perograve ne-gli scritti filosofici non assume mai la centralitagrave ricoperta negli epigrammi dellrsquoAnthologia e nella commedia89

84 AP 11 4 di Parmenione il poeta in questo epigramma insiste soprattutto sullrsquoatteggiamento compiacente del marito ignaro di qualsiasi considerazione mo-rale pur di vivere nellrsquoagio sullrsquoargomento cf Longo 1967 98 Piugrave spesso lrsquoidea del buon matrimonio viene associata a quella dellrsquounione con donne anziane ricercate soprattutto per la dote e lrsquoeventualitagrave della loro rapida dipartita mentre lrsquouomo si consola con lrsquoancella giovane (AP 11 202 adespoto) sul tema si vedano anche 11 65 di Parmenione e 11 425 adespoto Lrsquoargomento egrave ripreso in epigr Bob 23 e 24 ma era giagrave particolarmente caro a Marziale (cf 9 80 e 8 12 1-2 in cui si gioca sullrsquouso del verbo nubo riferito allrsquouomo non diversamente da Sen matr fr 29 V)

85 AP 7 648 di Leonida di Taranto86 AP 7 89 di Callimaco87 Diog Laert 1 4 8 cf Tosi 1991 nr 1442 (= Ov Her 9 32) e 1443 (= Plaut

Asin 87)88 Sen matr fr 29 V le medesime considerazioni si trovano nel pitagorico Cal-

licratida (in Stob 4 28 18 p 687 Hense) ed in Plut lib educ 13f-14a il quale perograve prospetta anche una posizione piugrave moderata consigliando di preferire sempre la virtugrave nella scelta della donna ma di godere anche della ricchezza qualora essa si aggiunga come spontaneo complemento (amat 754a-b) infine il tema egrave presente nei cristiani (Tert uxor 2 8 4 Hier epist 127 3) dove egrave inserito nella recriminato-ria sullrsquoadulterio

89 Anche nel De matrimonio di Seneca (matr fr 54 V) dove egrave presente una sintesi dei primi quattro versi dellrsquoepigramma bobbiese (pauperem alere difficile est divitem ferre tormentum) lrsquoadagio egrave posto a conclusione di un lungo ragionamento tratto dallrsquoaureolus liber di Teofrasto volto a dissuadere il sapiente dal matrimonio

306 FR Nocchi

Anche i pericoli connessi alla bellezza femminile di cui si parla nei ver-si 7-8 del nostro epigramma erano proverbiali Oltre ai versi anassandridei il poeta bobbiese avragrave avuto presente il noto detto popolare ἐὰν μὲν γήμῃς αἰσχράν ἕξεις ποινήν ἂν δὲ καλήν ἕξεις κοινήν la cui origine paremiologica egrave dimostrata dallrsquoannominatio90 Il tema tra lrsquoaltro trova un trattamento equi-valente nel mondo latino nelle Sententiae di Publilio Siro maximo periclo custoditur quod multis placet non facile serves quod multis placet91 ma ritorna anche nelle controversiae senecane sempre come locus a latere nihil in corpo-re uxoris suae plus maritus quam quilibet alienus peregrinusve cognoverit92

Lrsquoanonimo poeta del resto non si limita a rielaborare i versi di Anassan-dride ma aggiunge anche un distico del tutto innovativo che rivela la sua vo-lontagrave di romanizzare il componimento Questa scelta ha importanti risvolti anche dal punto di vista strutturale Lrsquoautore come si egrave detto incentra lrsquoepi-gramma soprattutto sul fattore economico relegando ad un ruolo marginale o tralasciando del tutto le ulteriori considerazioni contrarie al matrimonio che invece erano discusse nella fonte greca in particolare egli sostituisce il distico relativo ad una sposa poco avvenente con unrsquoulteriore valutazione patrimoniale La sua dunque non egrave una traduzione fedele come avviene per la maggior parte degli Epigrammata Bobiensia ma presenta un certo grado di originalitagrave nella delimitazione del tema e nella sua ricontestualizzazione In effetti i versi 3-4 introducono una terza alternativa allrsquoevenienza di un ma-trimonio fra due poveri o fra uxor dotata e marito indigente Lrsquoeventualitagrave egrave che un uomo ricco proverbialmente rappresentato da Lucullo e Crasso93 sposi una cliens sine re una donna nullatenente ma libera Se lrsquoipotesi fino

(nec posse quemquam libris et uxori pariter inservire) Una rivisitazione moderna del tema egrave presente in Boccaccio (Esposizioni sopra la Commedia sect 31 Corbaccio sect 247)

90 Nelle fonti il proverbio non ha unrsquoattribuzione univoca Diogene Laerzio lo attribuisce ora a Bione di Boristene (4 48) ora ad Antistene (6 3) Aulo Gellio (5 11 2) sostiene che si tratti della risposta pronunciata da Biante di Priene ad un tale che lo interrogava sullrsquoopportunitagrave di sposarsi infine Stobeo (4 22a 17 p 497 Hense) pensa sia stato formulato da un uomo in risposta a Pittaco (Grilli 1953 178 Barigazzi 1966 542-543)

91 Publil sent M 18 v 326 R F 32 v 408 R92 Sen contr 2 7 2 Il tema si iscrive allrsquointerno dellrsquoinvettiva contro la corruzio-

ne delle matrone romane Cf anche Sen contr 2 1 24 per ulteriori fonti retoriche relative al locus de saeculo cf De Decker 1913 19-29

93 In molti scrittori il suo nome egrave sinonimo di ricchezza (Cic Att 1 4 3 2 4 2 off 1 25 Sall Catil 48 5 Sen epist 119 9 dial 7 21 3)

307Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ad ora postulata di una matrice retorica del componimento egrave valida il poeta sostituirebbe il tipico exemplum mitologico presente immancabilmente in tutte le theseis scolastiche94 con due exempla storici ma per cosigrave dire assunti ormai a paradigma indiscusso della ricchezza Anche la scelta dei due per-sonaggi storicamente noti come ricchi possidenti sembra ben ponderata Lucullo e Crasso rappresentano due modi antitetici di vivere la ricchezza Plutarco li pone a confronto in piugrave di unrsquooccasione dipingendo Crasso come avido e parsimonioso Lucullo come uno sperperatore95 Resta da capire il riferimento alla cliens i lessicografi e i grammatici latini concordano nel ri-ferire il termine sia al genere maschile che a quello femminile cliens tam hic quam haec96 ma di fatto le uniche due attestazioni al femminile a noi per-venute in latino sono quelle presenti in unrsquoepistola di San Girolamo (130 6)97 ed in unrsquoepigrafe98 Troviamo invece piugrave volte attestato il sinonimo clienta soprattutto in contesto comico in particolare il termine egrave usato da Plauto99 ndash in riferimento alle fanciulle sottoposte allrsquoauctoritas di un uomo anziano per lo piugrave prostitute o schiave ndash o in Afranio cliens communis ge-

94 Ad esempio si veda Aphthon RhG X p 43 7 Rabe = p 153 Patillon Lib progymn VIII pp 551-552 Foerster

95 Plutarco accomuna i due personaggi in un passo in cui Catone rimprovera aspramente il ricco gaudente lsquoοὐ παύσῃrsquo ἔφη lsquoσὺ πλουτῶν μὲν ὡς Κράσσος ζῶν δrsquo ὡς Λεύκολλος λέγων δrsquo ὡς Κάτωνrsquo (Plut Luc 40 3) ma il confronto risulta evidente anche dalla descrizione dei banchetti (Plut Luc 40 1 νεόπλουτα δrsquo ἦν τοῦ Λευκόλλου τὰ δεῖπνα τὰ καθrsquo ἡμέραν οὐ μόνον στρωμναῖς ἁλουργέσι καὶ διαλίθοις ἐκπώμασι καὶ χοροῖς καὶ ἀκροάμασιν ἐπεισοδίοις ἀλλrsquo ὄψων τε παντοδαπῶν καὶ πεμμάτων περιττῶς διαπεπονημένων παρασκευαῖς ζηλωτὸν ἀνελευθέροις ποιοῦντος ἑαυτόν Cras 3 1 ἐν δὲ τοῖς δείπνοις ἡ μὲν κλῆσις ἦν ὡς τὰ πολλὰ δημοτικὴ καὶ λαώδης ἡ δrsquo εὐτέλεια τὴν καθαριότητα καὶ φιλοφροσύνην ἡδίονα τοῦ πολυτελοῦς εἶχε) e delle ville (Luc 39 2 εἰς παιδιὰν γὰρ ἔγωγε τίθεμαι καὶ οἰκοδομὰς πολυτελεῖς καὶ κατασκευὰς περιπάτων καὶ λουτρῶν καὶ ἔτι μᾶλλον γραφὰς καὶ ἀνδριάντας καὶ τὴν περὶ ταύτας τὰς τέχνας σπουδήν ἃς ἐκεῖνος συνῆγε μεγάλοις ἀναλώμασιν εἰς ταῦτα τῷ πλούτῳ ῥύδην καταχρώμενος ὃν ἠθροίκει πολὺν καὶ λαμπρὸν ἀπὸ τῶν στρατειῶν ὅπου καὶ νῦν ἐπίδοσιν τοιαύτην τῆς τρυφῆς ἐχούσης οἱ Λευκολλιανοὶ κῆποι τῶν βασιλικῶν ἐν τοῖς πολυτελεστάτοις ἀριθμοῦνται Cras 2 6 τοσούτους δὲ κεκτημένος τεχνίτας οὐδὲν ᾠκοδόμησεν αὐτὸς ἢ τὴν ἰδίαν οἰκίαν ἀλλrsquo ἔλεγε τοὺς φιλοικοδόμους αὐτοὺς ὑφrsquo ἑαυτῶν καταλύεσθαι χωρὶς ἀνταγωνιστῶν)

96 Caper gramm VII 108 16 Keil97 Hier epist 130 698 CIL VI 3442 Sagitti Memoriae Corneliae Musae clienti carissimae piissimae

feminae quae vixit ann XVIII m VIIII d XVIIII Verus evoc Aug99 Fest p 53 L clientam pro cliente Plautus dixit

308 FR Nocchi

neris est invenimus tamen et clientam apud Afranium in Pompa lsquointerim tua clientarsquo 100 Si tratta evidentemente di un uso traslato del termine il cliens infatti egrave giuridicamente libero ma si pone sotto la tutela di un uomo potente per riceverne la protezione101 ed egrave a questo tipo di rapporto che allude il vec-chio Damone quando nella Rudens102 si vanta di essere divenuto il paladino di due belle ragazze (clientas) sfuggite ad un lenone le stesse che poco prima apostrofa come mulierculae termine dalle evidenti implicazioni dispregiati-ve allo stesso modo va inteso il termine clienta riferito alla meretrix adules- cens del Miles gloriosus che il vecchio Periplectomeno afferma di possedere Egli infatti puograve costringerla a prestarsi come avvenente corteggiatrice del soldato protagonista della piegravece solo in quanto sottoposta alla propria po-testas103 Egrave altamente probabile che anche nellrsquoepigramma bobbiese il poeta non alluda specificamente allrsquoistituto giuridico della clientela ma impieghi il termine in senso traslato per indicare una donna povera che per necessitagrave si pone sotto la protezione di un uomo ricco come farebbe un vero cliens Ciograve che mi sembra interessante perograve egrave che la situazione anche in questo caso sembra tratta da un contesto comico coerentemente con la scelta di fondo operata dal poeta bobbiese Rilevante egrave anche lrsquouso ossimorico della iunctura pannosae nobilitatis lrsquoattributo pannosus inteso come qui nel senso di lsquove-stito di straccirsquo si trova soprattutto in epoca tarda negli scrittori cristiani104 ma compare giagrave in Seneca ed in Apuleio Anche in questo caso il termine va inteso in senso traslato come lsquopoverorsquo i figli nati da questo matrimonio non possono che essere degli straccioni in quanto nati e allevati da madre povera che finisce per depauperare il patrimonio del marito non avendo contribuito ad incrementarlo con la sua dote

La matrice scolastica dellrsquoepigramma bobbiese si manifesta dunque sot-to molteplici forme nellrsquoesercizio traduttivo nel rispetto dello schema reto-rico ed anche nella rielaborazione delle fonti drammatiche Nonostante la

100 Char gramm I 100 16 Keil Il termine egrave attestato anche una sola volta in Orazio (carm 2 18 8) come sinonimo di ancilla e in Frontone (p 32 18 N) con la stessa accezione

101 Per la condizione dei clientes si vedano Dion 2 9 2 ss Cic rep 2 9 16 Plut Rom 13 5 Fest p 262 L per unrsquointeressante ipotesi sulla nascita dellrsquoistituto cf Franciosi 1986 271-281

102 Plaut Rud 893103 Plaut arg Mil II 13 Mil 789104 Cf ThlL X 1 s v pannosus 230 63-231 30 (Hodges)

309Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

notorietagrave del tema perograve il poeta consegue un certo grado di originalitagrave nella trasposizione dallo schema metrico della commedia alla forma epigrammati-ca del distico ed introducendo nella serrata tractatio lrsquoistituto della clientela tipicamente romano

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Venuste Noster Abstract

Gabriele Burzacchini Asclepiade tra Alceo e CatulloThis paper analyses in the light of recent studies a clear case of aemulatio or imitatio cum variatione namely the intertextual relation between Alcaeus fr 346 V and Asclepiades 16 G-P (= AP 1250) as well as the precise allusion of Catullus 5 5f which most probably draws inspiration from the Samian epigrammatist (brevis lux ~ δάκτυλος ἀώς nox est perpetua una dormienda ~ τὴν μακρὰν νύκτrsquo ἀναπαυσόμεθα) even though the inner meaning of the Catullian poem is completely different

Albio Cesare Cassio Lrsquoeroe Lakedaimon e gli onori funebri per i re di Spar-ta (orac ap Herodot 7 220 = nr 100 Parke-Wormell)

This note deals with line 4 of the oracle transmitted by Herodotus 7220 πενθήσει βασιλῆ φθίμενον Λακεδαίμονος οὖρος It is argued that Λακεδαίμονος οὖρος is unlikely to refer to the city of Sparta as the lsquobulwark of Lacedaemonrsquo as Stein and Parke amp Wormell maintained This expression means as Macan saw in 1908 lsquothe boundary of the hero Lacedaemonrsquo while πενθήσει certainly refers to the compulsory mourning imposed by the Spartans upon the peri- oikoi and the helots when a Spartan king died

Massimo Di Marco Detorsio di glosse omeriche solecismi presunti puns bi-linguistici in Ammiano (AP 11 16 146 180)

This paper offers a new interpretation of three epigrams of Ammianos In AP 11 16 the use of the Homeric gloss ἐγχεσίμωρος implies a malicious metapoiesis of a Lucilliosrsquo verse The meaning of AP 11146 is paradoxical the orator Flaccus is sure he will improve his Greek after a stay in Cyprus (the soloecismsrsquo home) It will be also proved as wrong the common reading of AP 11 180 νώναις as a bilingual pun

718 Venuste Noster

Lucio Ceccarelli La costruzione del distico elegiaco latino il rapporto tra primo emistichio dellrsquoesametro e primo emistichio del pentametro

This study proposes to verify whether in the latin elegiac distich it might be possible to recognize a mutual influence between hexameter and pentam-eter as far as the realization of the metric scheme is concerned The test con-ducted on a corpus comprehending almost all the latin elegiac distichs from Catullus to Venantius Fortunatus suggests a substantially negative answer

Marco Filippi Alcune osservazioni su Acc arm iud fr III R3 vv 148-149Acc arm iud 148-149 is quoted from Macrobius as a model of Verg Aen 10 449-450 with which it shows a clear similarity of context The fragment has a proverbial character (lsquowho fights a brave enemy even if is won obtains anyway a great honourrsquo) and the theme has obtained a great fortune in suc-ceeding literature After an attempt at reconstructing the tragic context we can suppose that the fragment does not contain an expression of modesty but it is a part of a provocative context

Alfredo Mario Morelli Lrsquouno e il molteplice su Catull 5 In Catull 5 the author cleverly works out two ancient topoi (lsquoletrsquos love be-cause the nightdeath is comingrsquo lsquokisses are the joy of loversrsquo) gaining a well balanced structure of the poem In comparison with contemporary Graeco-Roman poetry (erotic epigrams ndash such as Philod AP 9 570 ndash the Epitaph of Bion) both themes are handled with a remarkable taste for originality especially in their lsquonumericalrsquo aspects in order to put special emphasis on the basic contrast between nox una and basia mille

Maria Silvana Celentano I ritmi e i numeri della vita nella poesia antica lrsquoelogio lrsquoamore il sorriso

This paper briefly discusses a few Greek and Latin poetical texts (Prop 3 22 17-22 and 39-42 Ov ars 1 55-66 Philod AP 5 13 Catull 5 and 7 Mart 6 34) in order to highlight how the different numerical notations that they contain are able to emphasize different aims as eg expressing admiration praise love or parody

Giuseppe Aricograve Huic aliud mercedis erit (Verg ecl 6 26)The salacious allusion present in the words of Silenus in the sixth eclogue of Virgil comes from a motif of the Greek dramatic poetry (especially Aris-tophanes Eccles 1045ff) However Virgil rewrites it more elegantly thus

719Abstract

easing the obscenity of the witty remark at the same he time makes it more expressive by emphasizing the concept of the exchange

Mario De Nonno Cui non risere parentesThe old textual problem in Vergil Bucolics 4 62f (divergence between the text as transmitted by Vergilrsquos manuscripts and commented by Servius and the text as quoted by Quintilian inst 9 3 8) is examined anew The argu-ments of the supporters of Quintilianrsquos text (as emended by Politian and Bonnell) are scrutinized and criticized New intertextual links are pointed to suggesting that after all the Vergilian paradosis (cui non risere parentes) was already echoed in Horacersquos Ars

Giuseppe La Bua Audes fatidicum verbis fallere velle deum (Ov fast 2 261-2) lrsquoironia del logos nei Fasti di Ovidio

Recent scholarship on Ovidrsquos elegiac calendar-poem has drawn attention to the political significance of the poetrsquos equivocal approach to the controversial topic of the libertas linguae This paper reads the poetrsquos playful manipulation of the multiple contradictory aspects of logos in literary terms focusing on the sophisti-cated irony inherent in the creation of figures of skilled speakers (Numa Egeria Anna Perenna the merchant) able to overcome superior opponents through fal-lacious ambiguous words and emphasizing the role played by a modern exuber-ant use of lingua in the civilization process of the Augustan Rome

Piergiorgio Parroni Qualche riflessione sul testo della lettera 56 di SenecaThe Reynoldrsquos text of Sen ep 56 may occasionally be improved the incom-prehensible hac (1) is perhaps a copyistrsquos mistake for hunc in v 4 abducit of P2 is more suitable than adducit (cett) and to the surprising essedas (femi-nine) wrongly defended by Axelson must be preferred Buechelerrsquos raedas or Heraeusrsquo et raedas (eredas p) P2 is a good witness also in 5 f (inhibet P2 exhi-bet cett) instead of obirata (9) an evident nonsense the conjectural obruta (obrata p) gives an excellent meaning

Matteo Massaro Poesia per ignobiles epigrammi sepolcrali da un colomba-rio urbano di etagrave giulio-claudia

Latin epigraphy from urban columbaria replaces the higher literature with several anonymous but valuable poems for lower class people collectively buried thereTwo of such fair poems from the monumentum familiae Sta-tiliorum (I1 cent AD) both elegiac and flawless are here selected and care-

720 Venuste Noster

fully commented upon CE 1001 dedicated by a slave to a fellow slave CE 1030 for an unnamed wife who praises herself for having died in the arms (and tears) of her deeply loving man Many thoughts images or expressions are noticed and surveyed in verbal and conceptual comparison with literary andor epigraphic texts

Carlo Di Giovine I precetti di Quintiliano sullo stilus (inst 10 3) note di esegesi e di critica testuale

In inst 10 3 Quintilian offers his precepts for a good writing (stilus) which is introductory to good speaking (dicere) This chapter of book X of the Institutio oratoria involves a lot of interesting questions of exegesis of style and of textual criticism This paper examines and tries to give an answer to some of these questions

Alessandro Fusi Note testuali ed esegetiche a Marziale (2 24 4 42 9 80 10 35 11 87)

In Martial 2 24 the first four verses should not be ascribed to the persona poetae as in almost all modern editions but to the Candidus addressed in v 6 In 4 42 the last but one verse is to be ascribed to the ego loquens In 9 80 the much debated expression uxorem pascit in v 2 has no sexual over-tones as most critics take for granted uxor is to be taken as a metonymy for uxoris patrimonium and the expression means that Gellius feeds himself with his wifersquos goods In 10 35 v 8 should be read with β variant sed castos docet et pios amores because of its intertextual link with Catull 16 5 In 11 87 2 nata (γ) is to be preferred to nota (β) accepted by all editors because that variant restores an idiomatic use and is clearly a lectio difficilior It is also strenghtened by the intertextual relation with Propertius 2 25 which shows a comic degradation of the elegiac love put into effect by Martial

Francesca Romana Nocchi Il motivo dellrsquoan uxor ducenda fra poesia reto-rica e filosofia Epigr Bob 22 Sp

The theme for the an uxor ducenda notwithstanding its wide diffusion was in antiquity differentiated in rhetorical philosophical and literary fields so much so as to postulate a genre specialization in each field The anonymous poet of epigr Bob 22 achieves a certain originality by realizing a true mingling of genres In fact he encompasses the satirical pungent vein of the comic genre within the typical structure of suasoria Moreover both the topic choice and the use of rhetorical schemes in poetic forms seem to have scholastic reminiscence

721Abstract

Valeria Capelli Gerolamo e le citazioni dellrsquoAntico nel Nuovo Testamento testimonianze di tradizione indiretta

Jerome often discusses the literal discrepancy between some passages of the Old Testament and their citation in the New Testament also turning his at-tention to cases already pointed out by Porphyry and Julian The examina-tion of his principal statements about this subject makes it possible to infer that he has not a constant attitude in relation to this problem and that there are many differences among what he asserts in the prefaces to his biblical translations in epist 57 and in his exegetical treatises

Edoardo Bona Appunti di lettura della Praefatio in Euangelio di Gerolamo (con un occhio allrsquoepistolario Gerolamo-Agostino)

A new reading of Preafatio in Euangelio allows a better understanding of Jeromersquos philological attitude in approaching the Scriptures Particularly noteworthy is the use of indirect sources (translations and canones Eusebii) for the constitution of the biblical text Moreover Augustinersquos use of indirect sources in his epist 28 could be a reminescence of this Praefatio

Carla Lo Cicero Audi Iuliane Echi della polemica contro Giuliano drsquoEcla-no nelle glosse marginali del Vat Reg Lat 141

Four glosses of Vat Reg Lat 141 in margin to texts of Gregory of Nazianzus and Basil of Caesarea (translated in Latin by Rufinus of Aquileia) present polemic remarks about Julian of Eclanum The analysis performed proves that the marginal annotations derive from a late antique manuscript and that they were probably written by a reader of the Augustinersquos circle The glosses witness the constant work of lsquotalking to the textsrsquo which is a typical feature in manuscripts of the late Antiquity

Luca Paretti Cuochi pasticceri e centoni Sulle tracce di una lsquoletteratura dei Saturnalirsquo

This study proposes a new interpretation of the first fragmentary cento of the codex Salmasianus the so-called De panificio instead of a simple description of bread-making this should be seen as a scene of preparing crumpets or pancakes during the festival of Saturnalia In this regard it is discussed an examination of the literary evidence about two relevant char-acters of the feast the cocus (cook) and the pistor (confectioner) Then the author proposes a partial review of the literary production peculiar to the Saturnalia especially pointing out anonymous and secondary texts

722 Venuste Noster

Franca Ela Consolino Echi pagani e cristiani nellrsquoepitafio del vescovo Vit-tore Per unrsquoesegesi di Ennodio carm 2 95 (215 V)

The paper provides a commentary of Ennod carm 2 95 detecting the pres-ence of hypotexts such as the apotheosis of Daphnis in Vergil that of Lucan in Stace and the representations given by Lucan and Prudentius of Pompeius and the virgin Agnes seeing from heaven the earth In order to explain the obscurity of some expressions previous opinions are discussed and solutions proposed bringing fresh evidence wherever it is possible A totally new inter-pretation is offered for the last two verses of the poem

Salvatore Monda Gellio Noctes Atticae 12 6 e lrsquoantico nome latino degli aenigmata

In the book XII of Noctes Atticae the VI chapter is devoted to riddles The source of the passage is Varrorsquos De sermone Latino ad Marcellus from which Gellius quotes the famous riddle of the god Terminus At the beginning Gellius remembers the old latin word for lsquoriddlersquo scirpus (lit lsquobasket-rushrsquo lsquoknotrsquo) My aim is to suggest that scirpus is a calque on γρῖφος but the mean-ing of lsquoriddlersquo is made up by Gelliusrsquo source

Michela Rosellini Nellrsquoofficina di Prisciano (con un omaggio a Menandro) This paper analyses two extracts from Priscianrsquos Idiomata namely GL III 338 21-341 24 and III 291 11-292 21 in order to reconstruct by comparing lessons in extant manuscripts the archetype text and to investigate Priscianrsquos working methods The archetype text reveals in these extracts a characteristic of Priscianrsquos text and in particular of the Idiomata section in its original form i e that it was non perfectly finished the lemmas and quotations being not properly selected and organized In a third extract GL III 323 8-11 it is pos-sible to identify a fragment of Menanderrsquos Heautontimoroumenos

Luigi Munzi Dottrina prosodica e Lehrgedichte in etagrave carolingia il carme Mens tenebrosa

Poetryrsquos high prestige requires in Carolingian age elementar didactic works dealing with prosody and metrics Mens tenebrosa tumet is a peculiar Lehr-gedicht where words containing doubtful syllables (syllabae communes) are collected into a poem of just eight or nine lines to facilitate memorization this poem acquired an high grade of popularity in IX century In this paper the author presents a new critical edition ndash founded on several medieval and Renaissance manuscripts ndash supplies an exhaustive treatment of fontes

723Abstract

and loci similes provides a panorama of classical teaching in the field of syl-labae communes and tries to state precisely the chronology of this didactic tour de force (Bedersquos treatise De arte metrica settles a serviceable terminus post quem) and its authorship (Alcuinrsquos cultural milieu)

Marina Passalacqua Perlege scribe reducThe article aims to provide a picture of book trading in Carolingian society as it emerges from the lexicon the scholars of the court school used in the correspondence they entertained

Arduino Maiuri Enorme monstrum deformitagrave e difformitagrave nel mondo greco-romano

In Imperial Rome noble families used to entertain their guests by displaying de-formed creatures at their feasts the taste for the weird and the exotic went thus hand in hand This marks a turning point if compared to Greek culture which considered the freak as a divine punishment If in very ancient Rome this mindset is pretty similar (Dion Hal 2 12 1-2) during the Principate a definite change in perspective is witnessed by jurists (eg dig 1 5 14 and 50 16 135)

Marcello Salvadore La Vestale incestaDionysius of Halicarnassus Pliny the Younger and Plutarch are the sources of a detailed account of Vestalis incestarsquos punishment they say that she was sentenced to death Dionysius adds that there was no after death ritual Modern scholars generally accept what the three authors assert In this article the author surmises that the Vestalis incesta together with the parricida was not condemned to death both of them were sentenced to a particular kind of banishment from the Society

Rino Avesani Divagazioni sulla memoria di Adriano nel MedioevoIn spite of the traditional view of Adrian as a tolerant Emperor towards Chris-tians in many passiones he is oddly presented as a cruel tyrant The passio of St Eustachius and the passio of St Sapientia and of her three daughters ndash the latter also drawn on in Roswitha of Gandersheimrsquos Sapientia ndash are the best known and obviously both of them are without any historical ground It is possible that the ancient hagiographers became familiar with Adrianrsquos name thanks to the large spread of two question-and-answer dialogues both dating back prob-ably to the II or III century AD in which the protagonists are respectively Adrian and the philosopher Second and Adrian and Epictetus

724 Venuste Noster

Luca Serianni Ettore Romagnoli latinistaThis paper is concerned with the translations of classical Latin authors made by Ettore Romagnoli a scholar better known for his translations from Ancient Greek In his versions of Latin classics especially of Plautusrsquo Miles gloriosus and Horacersquos poetry Romagnoli aims at modernizing the texts by making use of idioms colloquialisms and expressive suffixes in order to make them more appealing to the general public Although Romagnoli failed in his purpose his activity as a translator of Latin classics witnesses an interesting aspect of the cultural policy of Fascism the ideology of which Romagnoli shared with firm belief

Maria-Pace Pieri LrsquoAchille surrealista di Alberto SavinioThe article focuses on the tale Achille innamorato misto con lrsquoldquoevergetardquo by Alberto Savinio in order to stress the authorrsquos special relation with classi-cal literature and in particular with old Greek miths Such a relationship requires to be verified in all its complex novelty not only by comparing the macrostructural models but also by analyzing the detailed and frequently very precise references and allusions to single parts of the ancient texts lsquo(esp to Euripidesrsquo Iphigenia in Aulis and Aeschylusrsquo Agamemnon)

Silvia Rizzo Una consonanza fra il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lam-pedusa e una lirica di Thomas Hardy

A passage of Tomasirsquos Gattopardo shows similarities to Thomas Hardyrsquos lyric A Two-yearsrsquo Idyll (Late lyrics and earlier London 1922) Did Tomasi read it It cannot be demonstrated with absolute certainty but there is some evi-dence in favour of this hypothesis

Giorgio Bernardi-Perini laquoMy hedge-schoolmaster Virgilraquo Dallrsquolsquoegloga messianicarsquo alla Bann Valley Eclogue

The Bann Valley Eclogue written by Seamus Heaney on the eve of the new millennium in the wake of Virgilrsquos fourth Eclogue is a major evidence of Man-tuanrsquos great influence on the Irish poet who deserved the Nobel Prize 1995

Tullio De Mauro Latinum est non flectiturIn contemporary Italian many Latin expressions eg lectio magistralis are employed as invariant multilexeme words in spite of ancient Latin grammar

  • Titelei
  • Venuste Noster_16_Nocchi
  • Venuste Noster_34_Abstract
Page 23: Il motivo dell'an uxor ducenda fra poesia, retorica e filosofia: Epigr. Bob. 22 Sp., in M. Passalacqua, M. De Nonno, A.M. Morelli (a cura di), Venuste noster, Hildesheim -Zuric-New

301Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

tunitagrave di avere figli (25 11-12 26 17-18) al pericolo comportato dai viaggi in mare (25 4 26 4) alla convenienza di intraprendere la carriera militare (25 7-8 26 9-10) o politica (25 1-2 26 1-2)70 Quanto al vincolo matri-moniale tornano temi giagrave diffusamente incontrati nelle theseis di Libanio e Aftonio ovvero il timore di perdere la serenitagrave a causa dei crucci di una vita matrimoniale (25 9) e le capacitagrave manageriali della donna (26 11-12) La mia impressione egrave che nella scelta degli epigrammi il presunto compilatore della silloge si sia fatto influenzare soprattutto dalle memorie scolastiche e che abbia selezionato quei componimenti che nella struttura e nei temi gli erano familiari per formazione71

I temi comiciSe la struttura dellrsquoepigramma egrave dunque retorica il contenuto sembra richia-mare fondamentalmente la trattazione del tema operata dal genere comico-epigrammatico in cui il motivo economico egrave preponderante

Il componimento egrave strutturato soprattutto nella prima parte secondo una successione chiaramente ponderata il poeta infatti prende in considerazione tutte le combinazioni relative ai rapporti economici fra coniugi partendo ov-viamente dalla prospettiva maschile Lo schema egrave pressappoco questo

I distico = povero + poveraII distico = povero + riccaIII distico = ricco + povera

Il modello greco a cui il poeta bobbiese si ispira egrave stato identificato da Wolfgang Speyer72 in Anassandride insigne rappresentante della Mese che fra i suoi frammenti annovera anche un lungo brano dalle evidenti consonan-ze con il nostro epigramma

Ὅστις γαμεῖν βουλεύετrsquo οὐ βουλεύεταιὀρθῶς διότι βουλεύεται χοὔτω γαμεῖ

70 Theon RhG II p 120 15-16 Spengel = p 82 Patillon Aphthon RhG X p 41 17-18 Rabe = p 152 Patillon

71 Per ulteriori riferimenti ai temi scolastici contenuti nella raccolta cf Nocchi 2012

72 Speyer 1963 23

302 FR Nocchi

Πολλῶν κακῶν γάρ ἐστιν ἀρχὴ τῷ βίῳἬ γὰρ πένης ὢν τὴν γυναῖκα χρήματαλαβὼν ἔχει δέσποιναν οὐ γυναῖκrsquo ἔτιἧς ἐστι δοῦλος καὶ πένης ἢν δrsquo αὖ λάβῃμηδὲν φερομένην δοῦλος αὐτὸς γίνεταιδεῖ γὰρ τὸ λοιπὸν ἀνθrsquo ἑνὸς τρέφειν δύοἈλλrsquo ἔλαβεν αἰσχράν οὐ βιωτόν ἐστrsquo ἔτιοὐδrsquo εἴσοδος τὸ παράπαν εἰς τὴν οἰκίανἈλλrsquo ἔλαβεν ὡραίαν τις οὐδὲν γίνεταιμᾶλλόν τι τοῦ γήμαντος ἢ τῶν γειτόνωνὥστrsquo οὐδαμῶς κακοῦ γrsquo ἁμαρτεῖν γίνεται73

Nonostante lrsquoindiscutibile corrispondenza tematica fra i due testi risul-tano notevoli le differenze che rivelano il sottile sforzo di rielaborazione da parte del poeta in particolare il maggior risalto attribuito nellrsquoepigramma bobbiese alla struttura argomentativa Giagrave dal primo distico infatti il gioco paranomastico ottenuto con lrsquoanafora del nome Zoilo il poliptoto paupe-rie pauperiem il richiamo di suoni fra egenam iunges conferisce ai versi una certa coesione ed efficacia Ogni distico inoltre egrave costruito in maniera analoga nellrsquoesametro viene introdotta la protasi con anafora della particella ipotetica e nel pentametro sono immancabilmente presentate le conseguenze nefaste delle scelte I primi tre esametri in particolare si chiudono con un riferimento alla donna che qualifica la sua condizione economica Inoltre nellrsquoepigramma lrsquoultimo distico enuncia perentoriamente la conclusione sca-turita dalle considerazioni precedenti che nel frammento di Anassandride viene anticipata perdendo di incisivitagrave Il componimento bobbiese quindi mostra una proporzione simmetrica che farebbe pensare ad uno schema pre-costituito nel quale il poeta inserisce una serie di motivi topici

Le prime due eventualitagrave contemplate in epigr Bob 22 si riferiscono alla condizione svantaggiosa del marito povero sia nel caso che questi si unisca ad una donna di condizione analoga sia che sposi una ricca Si tratta di un tema frequente soprattutto nella commedia greco-latina e nellrsquoepigrammatica

In particolare lrsquoidea che la donna ricca proprio in virtugrave delle sue possibili-tagrave economiche sia viziata e prepotente e tiranneggi il marito contravvenendo cosigrave allrsquoidea tradizionale della supremazia maschile nel coniugium egrave un luogo comune soprattutto della commedia di mezzo e menandrea quindi ereditato

73 Anaxandr fr 53 K-A = Stob 4 22b 28 p 513 Hense

303Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ed adattato da quella ceciliana74 plautina75 e terenziana76 a noi sono giunti alcuni titoli relativi alla figura dellrsquoepikleros greca77 ma dai pochi frammenti superstiti si evince quale importanza questa donna avesse nello svolgimen-to della trama78 Esempio emblematico del topos egrave il ritratto menandreo del marito frustrato costretto dalla moglie ricca ereditiera a cacciare la servet-ta in cui ritorna il riferimento allrsquoepikleros dipinta come despoina che sottrae allrsquouomo i piaceri della vita79 Il motivo economico egrave riproposto con argomen-tazioni piugrave vicine a quelle dellrsquoepigramma bobbiese in un altro frammento dello stesso autore dove al tema del matrimonio vantaggioso si associa quello della perdita della libertagrave e della serenitagrave un motivo tra lrsquoaltro presente anche nellrsquoepigr Bob 47 traduzione fedele di Pallada (App Anth 3 314 nr 145)

74 Furono autori di commedie latine dal titolo Epiclerus Cecilio Stazio (fr 1-2 R3) e Turpilio (frr 1-13 R3) per il quale cf Quint inst 10 1 10 cf anche Caec ploc frr 142-147 e 158-162 R3 = Gell 2 23 9-13 (cf infra) In particolare per i frammenti di Cecilio Stazio si veda Guardigrave 1974 74-76 161-168 Sulla traduzione ceciliana di Menandro in Aulo Gellio cf Gamberale 1969 75-90

75 Plaut Aul 534-535 nam quae indotata est ea in potestate est viri dotatae mac-tant et malo et damno viros Ulteriori riferimenti testuali in Schuhmann 1977

76 Sullrsquoepidikasia (procedura legale in base a cui il parente prossimiore prendeva in affidamento lrsquoepikleros) egrave basata la trama del Phormio alle medesime leggi fanno riferimento gli Adelphoi (vv 650-659)

77 Si possono ad esempio ricordare Antifane (fr 94 K-A) Alessi (frr 78-81 K-A) Difilo (fr 40 K-A) Diodoro (fr 2 K-A) e ovviamente Menandro che sembra aver scritto addirittura due commedie su questo soggetto (sullrsquoambiguitagrave di questa notizia ed in generale sul ruolo dellrsquoepikleros nel diritto e nella commedia gre-ca cf Belardinelli 1998 264-270)

78 La rilevanza attribuita a questa figura nelle trame comiche della Mese e della Nea egrave dovuta secondo Belardinelli 1998 267 ai cambiamenti socio-economici intercorsi nel III-IV sec a C quando lrsquoistituto nato eminentemente per permettere la propagazione della stirpe (Plut Sol 20 2-5) era divenuto in forma esclusiva uno strumento di arricchimento

79 Men ploc fr 296 K-A = Gell 2 23 8 ἐπrsquo ἀμφότερα νῦν ἅτrsquo ἐπίκληρος οὖσα δή μέλλει καθευδήσειν κατείργασται μέγα καὶ περιβόητον ἔργον ἐκ τῆς οἰκίας ἐξέβαλε τὴν λυποῦσαν ἣν ἐβούλετο ἵνrsquo ἀποβλέπωσι πάντες εἰς τὸ Κρωβύλης πρόσωπον ἥ γrsquo εὔγνωστος εἶχέ με γυνή δέσποινα καὶ τὴν ὄψιν ἣν ἐκτήσατο ὄνος ἐν πιθήκοις ἐστὶ δὴ τὸ λεγόμενον Τοῦτο σιωπᾶν βούλομαι τὴν νύκτα τὴν πολλῶν κακῶν ἀρχηγόν Οἴμοι Κρωβύλην λαβεῖν ἔμrsquo ἑκκαιδεκατάλαντον ὦ θεοί γύναιον οὖσαν πήχεως Εἶτrsquo ἐστὶ τὸ φρύαγμα εἴπως ἀνυπόστατον μὰ τὸν Δία τὸν Ὀλύμπιον καὶ τὴν Ἀθηνᾶν οὐδαμῶς Παιδισκάριον θεραπευτικὸν δὲ λόγου τάχιον ἀπαγέσθω δέ τις ἢ ἄρrsquo ἀντεισαγάγοι Cf anche fr 297 K-A = Gell 2 23 11

304 FR Nocchi

Ὅταν πένης ὢν καὶ γαμεῖν τις ἑλόμενοςτὰ μετὰ γυναικὸς ἐπιδέχηται χρήματααὑτὸν δίδωσιν οὐκ ἐκείνην λαμβάνει80

Analoghe considerazioni si trovano in Alessi

Ὦ δυστυχεῖς ἡμεῖς πεπρακότεςτὴν τοῦ βίου παρρησίαν καὶ τὴν τρυφὴνγυναιξὶ δοῦλοι ζῶμεν ἀντrsquo ἐλευθέρωνἜπειτrsquo ἔχειν προῖκrsquo οὐχὶ τιμὴν πάσχομενπικράν γε καὶ μεστὴν γυναικείας χολῆςἩ τῶν γὰρ ἀνδρῶν ἐστι πρὸς ἐκείνην μέλιοἱ μέν γε συγγνώμην ἔχουσrsquo ἀδικούμενοιαὗται δrsquo ἀδικοῦσαι καὶ προσεγκαλοῦσrsquo ἔτιὧν οὐκ ἐχρῆν ἄρχουσιν ὧν δrsquo ἄρχειν ἐχρῆνἀμελοῦσιν ἐπιορκοῦσιν οὐδὲ ἓν κακὸνἔχουσι καὶ κάμνειν λέγουσrsquo ἑκάστοτε81

Dallrsquoepigrammatica greca invece potrebbero essere giunte al poeta bobbiese le suggestioni relative al tema del matrimonio fra poveri lrsquoipote-si sembrerebbe avvalorata dal largo influsso del genus registrato nellrsquointera silloge82 NellrsquoAnthologia Palatina assistiamo ad una serie di variazioni sul tema con amaro disincanto lrsquounione egrave descritta come una guerra continua a causa dagli enormi disagi dovuti allo stato di indigenza83 Spesso il proble-ma egrave risolto con stratagemmi non proprio edificanti per sbarcare il lunario

80 Men fr 802 K A = Stob 4 22d 95 p 533 Hense Sempre Menandro (fr 805 K-A = Stob 4 22f 130 p 548 Hense) paragona la donna ricca ad una punizio-ne divina e definisce chi comunemente egrave considerato felice per la grande dote uno sventurato ὅστις γυναῖκrsquo ἐπίκληρον ἐπιθυμεῖ λαβεῖν πλουτοῦσαν ἤτοι μῆνιν ἐκτίνει θεῶν ἢ βούλετrsquo ἀτυχεῖν μακάριος καλούμενος

81 Alex fr 150 K-A82 Mariotti 1962 coll 52-61 Canali ndash Nocchi 2011 11-1983 AP 11 6 πτωχοῦ ἐστι γάμος κυνέα μάχα εὐθὺ κυδοιμός λοιδορίαι πληγαί

ζημία ἔργα δίκαι lrsquoepigramma di Callictere evidenzia gli inconvenienti dellrsquounio-ne attraverso la sequenza di asindeti e omoteleuti Sul tema cf anche AP 9 442 di Agatia Scolastico e 11 388 di Lucillio in cui si aggiungono anche le difficoltagrave legate allrsquoesistenza della prole (Longo 1967 77) infine in AP 5 267 di Agatia Scolastico un epigramma in forma dialogata il matrimonio con una donna povera viene consi-derato atto di follia

305Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

il marito si fa mantenere dalla moglie costringendola alla prostituzione84 Raramente i poeti epigrammatici si pronunciano favorevolmente su un matrimonio di un uomo benestante con una donna povera85 al contrario si preferisce lrsquounione fra coniugi di pari condizione86 In effetti questo ar-gomento trova puntuale riscontro anche in ambito paremiografico87 e nei trattati filosofici in questrsquoultimo caso perograve il discorso non assume i toni della polemica tipici del genere comico ed epigrammatico ma egrave inserito in un ragionamento piugrave ampio relativo ai pericoli che possono minare il conseguimento della virtus La condizione di inferioritagrave di un marito po-vero ad esempio puograve determinare la sua acquiescenza ai tradimenti di una moglie libertina nam quid ndash ait Seneca ndash de viris pauperibus dicam quorum in nomen mariti et ad eludendas leges quae contra celibes datae sunt pars magna conducitur Quomodo potest regere more set praecipere castitatem et mariti auctoritatem tenere qui nupsit88 Lrsquoargomento finanziario perograve ne-gli scritti filosofici non assume mai la centralitagrave ricoperta negli epigrammi dellrsquoAnthologia e nella commedia89

84 AP 11 4 di Parmenione il poeta in questo epigramma insiste soprattutto sullrsquoatteggiamento compiacente del marito ignaro di qualsiasi considerazione mo-rale pur di vivere nellrsquoagio sullrsquoargomento cf Longo 1967 98 Piugrave spesso lrsquoidea del buon matrimonio viene associata a quella dellrsquounione con donne anziane ricercate soprattutto per la dote e lrsquoeventualitagrave della loro rapida dipartita mentre lrsquouomo si consola con lrsquoancella giovane (AP 11 202 adespoto) sul tema si vedano anche 11 65 di Parmenione e 11 425 adespoto Lrsquoargomento egrave ripreso in epigr Bob 23 e 24 ma era giagrave particolarmente caro a Marziale (cf 9 80 e 8 12 1-2 in cui si gioca sullrsquouso del verbo nubo riferito allrsquouomo non diversamente da Sen matr fr 29 V)

85 AP 7 648 di Leonida di Taranto86 AP 7 89 di Callimaco87 Diog Laert 1 4 8 cf Tosi 1991 nr 1442 (= Ov Her 9 32) e 1443 (= Plaut

Asin 87)88 Sen matr fr 29 V le medesime considerazioni si trovano nel pitagorico Cal-

licratida (in Stob 4 28 18 p 687 Hense) ed in Plut lib educ 13f-14a il quale perograve prospetta anche una posizione piugrave moderata consigliando di preferire sempre la virtugrave nella scelta della donna ma di godere anche della ricchezza qualora essa si aggiunga come spontaneo complemento (amat 754a-b) infine il tema egrave presente nei cristiani (Tert uxor 2 8 4 Hier epist 127 3) dove egrave inserito nella recriminato-ria sullrsquoadulterio

89 Anche nel De matrimonio di Seneca (matr fr 54 V) dove egrave presente una sintesi dei primi quattro versi dellrsquoepigramma bobbiese (pauperem alere difficile est divitem ferre tormentum) lrsquoadagio egrave posto a conclusione di un lungo ragionamento tratto dallrsquoaureolus liber di Teofrasto volto a dissuadere il sapiente dal matrimonio

306 FR Nocchi

Anche i pericoli connessi alla bellezza femminile di cui si parla nei ver-si 7-8 del nostro epigramma erano proverbiali Oltre ai versi anassandridei il poeta bobbiese avragrave avuto presente il noto detto popolare ἐὰν μὲν γήμῃς αἰσχράν ἕξεις ποινήν ἂν δὲ καλήν ἕξεις κοινήν la cui origine paremiologica egrave dimostrata dallrsquoannominatio90 Il tema tra lrsquoaltro trova un trattamento equi-valente nel mondo latino nelle Sententiae di Publilio Siro maximo periclo custoditur quod multis placet non facile serves quod multis placet91 ma ritorna anche nelle controversiae senecane sempre come locus a latere nihil in corpo-re uxoris suae plus maritus quam quilibet alienus peregrinusve cognoverit92

Lrsquoanonimo poeta del resto non si limita a rielaborare i versi di Anassan-dride ma aggiunge anche un distico del tutto innovativo che rivela la sua vo-lontagrave di romanizzare il componimento Questa scelta ha importanti risvolti anche dal punto di vista strutturale Lrsquoautore come si egrave detto incentra lrsquoepi-gramma soprattutto sul fattore economico relegando ad un ruolo marginale o tralasciando del tutto le ulteriori considerazioni contrarie al matrimonio che invece erano discusse nella fonte greca in particolare egli sostituisce il distico relativo ad una sposa poco avvenente con unrsquoulteriore valutazione patrimoniale La sua dunque non egrave una traduzione fedele come avviene per la maggior parte degli Epigrammata Bobiensia ma presenta un certo grado di originalitagrave nella delimitazione del tema e nella sua ricontestualizzazione In effetti i versi 3-4 introducono una terza alternativa allrsquoevenienza di un ma-trimonio fra due poveri o fra uxor dotata e marito indigente Lrsquoeventualitagrave egrave che un uomo ricco proverbialmente rappresentato da Lucullo e Crasso93 sposi una cliens sine re una donna nullatenente ma libera Se lrsquoipotesi fino

(nec posse quemquam libris et uxori pariter inservire) Una rivisitazione moderna del tema egrave presente in Boccaccio (Esposizioni sopra la Commedia sect 31 Corbaccio sect 247)

90 Nelle fonti il proverbio non ha unrsquoattribuzione univoca Diogene Laerzio lo attribuisce ora a Bione di Boristene (4 48) ora ad Antistene (6 3) Aulo Gellio (5 11 2) sostiene che si tratti della risposta pronunciata da Biante di Priene ad un tale che lo interrogava sullrsquoopportunitagrave di sposarsi infine Stobeo (4 22a 17 p 497 Hense) pensa sia stato formulato da un uomo in risposta a Pittaco (Grilli 1953 178 Barigazzi 1966 542-543)

91 Publil sent M 18 v 326 R F 32 v 408 R92 Sen contr 2 7 2 Il tema si iscrive allrsquointerno dellrsquoinvettiva contro la corruzio-

ne delle matrone romane Cf anche Sen contr 2 1 24 per ulteriori fonti retoriche relative al locus de saeculo cf De Decker 1913 19-29

93 In molti scrittori il suo nome egrave sinonimo di ricchezza (Cic Att 1 4 3 2 4 2 off 1 25 Sall Catil 48 5 Sen epist 119 9 dial 7 21 3)

307Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ad ora postulata di una matrice retorica del componimento egrave valida il poeta sostituirebbe il tipico exemplum mitologico presente immancabilmente in tutte le theseis scolastiche94 con due exempla storici ma per cosigrave dire assunti ormai a paradigma indiscusso della ricchezza Anche la scelta dei due per-sonaggi storicamente noti come ricchi possidenti sembra ben ponderata Lucullo e Crasso rappresentano due modi antitetici di vivere la ricchezza Plutarco li pone a confronto in piugrave di unrsquooccasione dipingendo Crasso come avido e parsimonioso Lucullo come uno sperperatore95 Resta da capire il riferimento alla cliens i lessicografi e i grammatici latini concordano nel ri-ferire il termine sia al genere maschile che a quello femminile cliens tam hic quam haec96 ma di fatto le uniche due attestazioni al femminile a noi per-venute in latino sono quelle presenti in unrsquoepistola di San Girolamo (130 6)97 ed in unrsquoepigrafe98 Troviamo invece piugrave volte attestato il sinonimo clienta soprattutto in contesto comico in particolare il termine egrave usato da Plauto99 ndash in riferimento alle fanciulle sottoposte allrsquoauctoritas di un uomo anziano per lo piugrave prostitute o schiave ndash o in Afranio cliens communis ge-

94 Ad esempio si veda Aphthon RhG X p 43 7 Rabe = p 153 Patillon Lib progymn VIII pp 551-552 Foerster

95 Plutarco accomuna i due personaggi in un passo in cui Catone rimprovera aspramente il ricco gaudente lsquoοὐ παύσῃrsquo ἔφη lsquoσὺ πλουτῶν μὲν ὡς Κράσσος ζῶν δrsquo ὡς Λεύκολλος λέγων δrsquo ὡς Κάτωνrsquo (Plut Luc 40 3) ma il confronto risulta evidente anche dalla descrizione dei banchetti (Plut Luc 40 1 νεόπλουτα δrsquo ἦν τοῦ Λευκόλλου τὰ δεῖπνα τὰ καθrsquo ἡμέραν οὐ μόνον στρωμναῖς ἁλουργέσι καὶ διαλίθοις ἐκπώμασι καὶ χοροῖς καὶ ἀκροάμασιν ἐπεισοδίοις ἀλλrsquo ὄψων τε παντοδαπῶν καὶ πεμμάτων περιττῶς διαπεπονημένων παρασκευαῖς ζηλωτὸν ἀνελευθέροις ποιοῦντος ἑαυτόν Cras 3 1 ἐν δὲ τοῖς δείπνοις ἡ μὲν κλῆσις ἦν ὡς τὰ πολλὰ δημοτικὴ καὶ λαώδης ἡ δrsquo εὐτέλεια τὴν καθαριότητα καὶ φιλοφροσύνην ἡδίονα τοῦ πολυτελοῦς εἶχε) e delle ville (Luc 39 2 εἰς παιδιὰν γὰρ ἔγωγε τίθεμαι καὶ οἰκοδομὰς πολυτελεῖς καὶ κατασκευὰς περιπάτων καὶ λουτρῶν καὶ ἔτι μᾶλλον γραφὰς καὶ ἀνδριάντας καὶ τὴν περὶ ταύτας τὰς τέχνας σπουδήν ἃς ἐκεῖνος συνῆγε μεγάλοις ἀναλώμασιν εἰς ταῦτα τῷ πλούτῳ ῥύδην καταχρώμενος ὃν ἠθροίκει πολὺν καὶ λαμπρὸν ἀπὸ τῶν στρατειῶν ὅπου καὶ νῦν ἐπίδοσιν τοιαύτην τῆς τρυφῆς ἐχούσης οἱ Λευκολλιανοὶ κῆποι τῶν βασιλικῶν ἐν τοῖς πολυτελεστάτοις ἀριθμοῦνται Cras 2 6 τοσούτους δὲ κεκτημένος τεχνίτας οὐδὲν ᾠκοδόμησεν αὐτὸς ἢ τὴν ἰδίαν οἰκίαν ἀλλrsquo ἔλεγε τοὺς φιλοικοδόμους αὐτοὺς ὑφrsquo ἑαυτῶν καταλύεσθαι χωρὶς ἀνταγωνιστῶν)

96 Caper gramm VII 108 16 Keil97 Hier epist 130 698 CIL VI 3442 Sagitti Memoriae Corneliae Musae clienti carissimae piissimae

feminae quae vixit ann XVIII m VIIII d XVIIII Verus evoc Aug99 Fest p 53 L clientam pro cliente Plautus dixit

308 FR Nocchi

neris est invenimus tamen et clientam apud Afranium in Pompa lsquointerim tua clientarsquo 100 Si tratta evidentemente di un uso traslato del termine il cliens infatti egrave giuridicamente libero ma si pone sotto la tutela di un uomo potente per riceverne la protezione101 ed egrave a questo tipo di rapporto che allude il vec-chio Damone quando nella Rudens102 si vanta di essere divenuto il paladino di due belle ragazze (clientas) sfuggite ad un lenone le stesse che poco prima apostrofa come mulierculae termine dalle evidenti implicazioni dispregiati-ve allo stesso modo va inteso il termine clienta riferito alla meretrix adules- cens del Miles gloriosus che il vecchio Periplectomeno afferma di possedere Egli infatti puograve costringerla a prestarsi come avvenente corteggiatrice del soldato protagonista della piegravece solo in quanto sottoposta alla propria po-testas103 Egrave altamente probabile che anche nellrsquoepigramma bobbiese il poeta non alluda specificamente allrsquoistituto giuridico della clientela ma impieghi il termine in senso traslato per indicare una donna povera che per necessitagrave si pone sotto la protezione di un uomo ricco come farebbe un vero cliens Ciograve che mi sembra interessante perograve egrave che la situazione anche in questo caso sembra tratta da un contesto comico coerentemente con la scelta di fondo operata dal poeta bobbiese Rilevante egrave anche lrsquouso ossimorico della iunctura pannosae nobilitatis lrsquoattributo pannosus inteso come qui nel senso di lsquove-stito di straccirsquo si trova soprattutto in epoca tarda negli scrittori cristiani104 ma compare giagrave in Seneca ed in Apuleio Anche in questo caso il termine va inteso in senso traslato come lsquopoverorsquo i figli nati da questo matrimonio non possono che essere degli straccioni in quanto nati e allevati da madre povera che finisce per depauperare il patrimonio del marito non avendo contribuito ad incrementarlo con la sua dote

La matrice scolastica dellrsquoepigramma bobbiese si manifesta dunque sot-to molteplici forme nellrsquoesercizio traduttivo nel rispetto dello schema reto-rico ed anche nella rielaborazione delle fonti drammatiche Nonostante la

100 Char gramm I 100 16 Keil Il termine egrave attestato anche una sola volta in Orazio (carm 2 18 8) come sinonimo di ancilla e in Frontone (p 32 18 N) con la stessa accezione

101 Per la condizione dei clientes si vedano Dion 2 9 2 ss Cic rep 2 9 16 Plut Rom 13 5 Fest p 262 L per unrsquointeressante ipotesi sulla nascita dellrsquoistituto cf Franciosi 1986 271-281

102 Plaut Rud 893103 Plaut arg Mil II 13 Mil 789104 Cf ThlL X 1 s v pannosus 230 63-231 30 (Hodges)

309Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

notorietagrave del tema perograve il poeta consegue un certo grado di originalitagrave nella trasposizione dallo schema metrico della commedia alla forma epigrammati-ca del distico ed introducendo nella serrata tractatio lrsquoistituto della clientela tipicamente romano

Bibliografia

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Universitagrave degli studi di Cassinofrancescaromananocchiyahooit

Venuste Noster Abstract

Gabriele Burzacchini Asclepiade tra Alceo e CatulloThis paper analyses in the light of recent studies a clear case of aemulatio or imitatio cum variatione namely the intertextual relation between Alcaeus fr 346 V and Asclepiades 16 G-P (= AP 1250) as well as the precise allusion of Catullus 5 5f which most probably draws inspiration from the Samian epigrammatist (brevis lux ~ δάκτυλος ἀώς nox est perpetua una dormienda ~ τὴν μακρὰν νύκτrsquo ἀναπαυσόμεθα) even though the inner meaning of the Catullian poem is completely different

Albio Cesare Cassio Lrsquoeroe Lakedaimon e gli onori funebri per i re di Spar-ta (orac ap Herodot 7 220 = nr 100 Parke-Wormell)

This note deals with line 4 of the oracle transmitted by Herodotus 7220 πενθήσει βασιλῆ φθίμενον Λακεδαίμονος οὖρος It is argued that Λακεδαίμονος οὖρος is unlikely to refer to the city of Sparta as the lsquobulwark of Lacedaemonrsquo as Stein and Parke amp Wormell maintained This expression means as Macan saw in 1908 lsquothe boundary of the hero Lacedaemonrsquo while πενθήσει certainly refers to the compulsory mourning imposed by the Spartans upon the peri- oikoi and the helots when a Spartan king died

Massimo Di Marco Detorsio di glosse omeriche solecismi presunti puns bi-linguistici in Ammiano (AP 11 16 146 180)

This paper offers a new interpretation of three epigrams of Ammianos In AP 11 16 the use of the Homeric gloss ἐγχεσίμωρος implies a malicious metapoiesis of a Lucilliosrsquo verse The meaning of AP 11146 is paradoxical the orator Flaccus is sure he will improve his Greek after a stay in Cyprus (the soloecismsrsquo home) It will be also proved as wrong the common reading of AP 11 180 νώναις as a bilingual pun

718 Venuste Noster

Lucio Ceccarelli La costruzione del distico elegiaco latino il rapporto tra primo emistichio dellrsquoesametro e primo emistichio del pentametro

This study proposes to verify whether in the latin elegiac distich it might be possible to recognize a mutual influence between hexameter and pentam-eter as far as the realization of the metric scheme is concerned The test con-ducted on a corpus comprehending almost all the latin elegiac distichs from Catullus to Venantius Fortunatus suggests a substantially negative answer

Marco Filippi Alcune osservazioni su Acc arm iud fr III R3 vv 148-149Acc arm iud 148-149 is quoted from Macrobius as a model of Verg Aen 10 449-450 with which it shows a clear similarity of context The fragment has a proverbial character (lsquowho fights a brave enemy even if is won obtains anyway a great honourrsquo) and the theme has obtained a great fortune in suc-ceeding literature After an attempt at reconstructing the tragic context we can suppose that the fragment does not contain an expression of modesty but it is a part of a provocative context

Alfredo Mario Morelli Lrsquouno e il molteplice su Catull 5 In Catull 5 the author cleverly works out two ancient topoi (lsquoletrsquos love be-cause the nightdeath is comingrsquo lsquokisses are the joy of loversrsquo) gaining a well balanced structure of the poem In comparison with contemporary Graeco-Roman poetry (erotic epigrams ndash such as Philod AP 9 570 ndash the Epitaph of Bion) both themes are handled with a remarkable taste for originality especially in their lsquonumericalrsquo aspects in order to put special emphasis on the basic contrast between nox una and basia mille

Maria Silvana Celentano I ritmi e i numeri della vita nella poesia antica lrsquoelogio lrsquoamore il sorriso

This paper briefly discusses a few Greek and Latin poetical texts (Prop 3 22 17-22 and 39-42 Ov ars 1 55-66 Philod AP 5 13 Catull 5 and 7 Mart 6 34) in order to highlight how the different numerical notations that they contain are able to emphasize different aims as eg expressing admiration praise love or parody

Giuseppe Aricograve Huic aliud mercedis erit (Verg ecl 6 26)The salacious allusion present in the words of Silenus in the sixth eclogue of Virgil comes from a motif of the Greek dramatic poetry (especially Aris-tophanes Eccles 1045ff) However Virgil rewrites it more elegantly thus

719Abstract

easing the obscenity of the witty remark at the same he time makes it more expressive by emphasizing the concept of the exchange

Mario De Nonno Cui non risere parentesThe old textual problem in Vergil Bucolics 4 62f (divergence between the text as transmitted by Vergilrsquos manuscripts and commented by Servius and the text as quoted by Quintilian inst 9 3 8) is examined anew The argu-ments of the supporters of Quintilianrsquos text (as emended by Politian and Bonnell) are scrutinized and criticized New intertextual links are pointed to suggesting that after all the Vergilian paradosis (cui non risere parentes) was already echoed in Horacersquos Ars

Giuseppe La Bua Audes fatidicum verbis fallere velle deum (Ov fast 2 261-2) lrsquoironia del logos nei Fasti di Ovidio

Recent scholarship on Ovidrsquos elegiac calendar-poem has drawn attention to the political significance of the poetrsquos equivocal approach to the controversial topic of the libertas linguae This paper reads the poetrsquos playful manipulation of the multiple contradictory aspects of logos in literary terms focusing on the sophisti-cated irony inherent in the creation of figures of skilled speakers (Numa Egeria Anna Perenna the merchant) able to overcome superior opponents through fal-lacious ambiguous words and emphasizing the role played by a modern exuber-ant use of lingua in the civilization process of the Augustan Rome

Piergiorgio Parroni Qualche riflessione sul testo della lettera 56 di SenecaThe Reynoldrsquos text of Sen ep 56 may occasionally be improved the incom-prehensible hac (1) is perhaps a copyistrsquos mistake for hunc in v 4 abducit of P2 is more suitable than adducit (cett) and to the surprising essedas (femi-nine) wrongly defended by Axelson must be preferred Buechelerrsquos raedas or Heraeusrsquo et raedas (eredas p) P2 is a good witness also in 5 f (inhibet P2 exhi-bet cett) instead of obirata (9) an evident nonsense the conjectural obruta (obrata p) gives an excellent meaning

Matteo Massaro Poesia per ignobiles epigrammi sepolcrali da un colomba-rio urbano di etagrave giulio-claudia

Latin epigraphy from urban columbaria replaces the higher literature with several anonymous but valuable poems for lower class people collectively buried thereTwo of such fair poems from the monumentum familiae Sta-tiliorum (I1 cent AD) both elegiac and flawless are here selected and care-

720 Venuste Noster

fully commented upon CE 1001 dedicated by a slave to a fellow slave CE 1030 for an unnamed wife who praises herself for having died in the arms (and tears) of her deeply loving man Many thoughts images or expressions are noticed and surveyed in verbal and conceptual comparison with literary andor epigraphic texts

Carlo Di Giovine I precetti di Quintiliano sullo stilus (inst 10 3) note di esegesi e di critica testuale

In inst 10 3 Quintilian offers his precepts for a good writing (stilus) which is introductory to good speaking (dicere) This chapter of book X of the Institutio oratoria involves a lot of interesting questions of exegesis of style and of textual criticism This paper examines and tries to give an answer to some of these questions

Alessandro Fusi Note testuali ed esegetiche a Marziale (2 24 4 42 9 80 10 35 11 87)

In Martial 2 24 the first four verses should not be ascribed to the persona poetae as in almost all modern editions but to the Candidus addressed in v 6 In 4 42 the last but one verse is to be ascribed to the ego loquens In 9 80 the much debated expression uxorem pascit in v 2 has no sexual over-tones as most critics take for granted uxor is to be taken as a metonymy for uxoris patrimonium and the expression means that Gellius feeds himself with his wifersquos goods In 10 35 v 8 should be read with β variant sed castos docet et pios amores because of its intertextual link with Catull 16 5 In 11 87 2 nata (γ) is to be preferred to nota (β) accepted by all editors because that variant restores an idiomatic use and is clearly a lectio difficilior It is also strenghtened by the intertextual relation with Propertius 2 25 which shows a comic degradation of the elegiac love put into effect by Martial

Francesca Romana Nocchi Il motivo dellrsquoan uxor ducenda fra poesia reto-rica e filosofia Epigr Bob 22 Sp

The theme for the an uxor ducenda notwithstanding its wide diffusion was in antiquity differentiated in rhetorical philosophical and literary fields so much so as to postulate a genre specialization in each field The anonymous poet of epigr Bob 22 achieves a certain originality by realizing a true mingling of genres In fact he encompasses the satirical pungent vein of the comic genre within the typical structure of suasoria Moreover both the topic choice and the use of rhetorical schemes in poetic forms seem to have scholastic reminiscence

721Abstract

Valeria Capelli Gerolamo e le citazioni dellrsquoAntico nel Nuovo Testamento testimonianze di tradizione indiretta

Jerome often discusses the literal discrepancy between some passages of the Old Testament and their citation in the New Testament also turning his at-tention to cases already pointed out by Porphyry and Julian The examina-tion of his principal statements about this subject makes it possible to infer that he has not a constant attitude in relation to this problem and that there are many differences among what he asserts in the prefaces to his biblical translations in epist 57 and in his exegetical treatises

Edoardo Bona Appunti di lettura della Praefatio in Euangelio di Gerolamo (con un occhio allrsquoepistolario Gerolamo-Agostino)

A new reading of Preafatio in Euangelio allows a better understanding of Jeromersquos philological attitude in approaching the Scriptures Particularly noteworthy is the use of indirect sources (translations and canones Eusebii) for the constitution of the biblical text Moreover Augustinersquos use of indirect sources in his epist 28 could be a reminescence of this Praefatio

Carla Lo Cicero Audi Iuliane Echi della polemica contro Giuliano drsquoEcla-no nelle glosse marginali del Vat Reg Lat 141

Four glosses of Vat Reg Lat 141 in margin to texts of Gregory of Nazianzus and Basil of Caesarea (translated in Latin by Rufinus of Aquileia) present polemic remarks about Julian of Eclanum The analysis performed proves that the marginal annotations derive from a late antique manuscript and that they were probably written by a reader of the Augustinersquos circle The glosses witness the constant work of lsquotalking to the textsrsquo which is a typical feature in manuscripts of the late Antiquity

Luca Paretti Cuochi pasticceri e centoni Sulle tracce di una lsquoletteratura dei Saturnalirsquo

This study proposes a new interpretation of the first fragmentary cento of the codex Salmasianus the so-called De panificio instead of a simple description of bread-making this should be seen as a scene of preparing crumpets or pancakes during the festival of Saturnalia In this regard it is discussed an examination of the literary evidence about two relevant char-acters of the feast the cocus (cook) and the pistor (confectioner) Then the author proposes a partial review of the literary production peculiar to the Saturnalia especially pointing out anonymous and secondary texts

722 Venuste Noster

Franca Ela Consolino Echi pagani e cristiani nellrsquoepitafio del vescovo Vit-tore Per unrsquoesegesi di Ennodio carm 2 95 (215 V)

The paper provides a commentary of Ennod carm 2 95 detecting the pres-ence of hypotexts such as the apotheosis of Daphnis in Vergil that of Lucan in Stace and the representations given by Lucan and Prudentius of Pompeius and the virgin Agnes seeing from heaven the earth In order to explain the obscurity of some expressions previous opinions are discussed and solutions proposed bringing fresh evidence wherever it is possible A totally new inter-pretation is offered for the last two verses of the poem

Salvatore Monda Gellio Noctes Atticae 12 6 e lrsquoantico nome latino degli aenigmata

In the book XII of Noctes Atticae the VI chapter is devoted to riddles The source of the passage is Varrorsquos De sermone Latino ad Marcellus from which Gellius quotes the famous riddle of the god Terminus At the beginning Gellius remembers the old latin word for lsquoriddlersquo scirpus (lit lsquobasket-rushrsquo lsquoknotrsquo) My aim is to suggest that scirpus is a calque on γρῖφος but the mean-ing of lsquoriddlersquo is made up by Gelliusrsquo source

Michela Rosellini Nellrsquoofficina di Prisciano (con un omaggio a Menandro) This paper analyses two extracts from Priscianrsquos Idiomata namely GL III 338 21-341 24 and III 291 11-292 21 in order to reconstruct by comparing lessons in extant manuscripts the archetype text and to investigate Priscianrsquos working methods The archetype text reveals in these extracts a characteristic of Priscianrsquos text and in particular of the Idiomata section in its original form i e that it was non perfectly finished the lemmas and quotations being not properly selected and organized In a third extract GL III 323 8-11 it is pos-sible to identify a fragment of Menanderrsquos Heautontimoroumenos

Luigi Munzi Dottrina prosodica e Lehrgedichte in etagrave carolingia il carme Mens tenebrosa

Poetryrsquos high prestige requires in Carolingian age elementar didactic works dealing with prosody and metrics Mens tenebrosa tumet is a peculiar Lehr-gedicht where words containing doubtful syllables (syllabae communes) are collected into a poem of just eight or nine lines to facilitate memorization this poem acquired an high grade of popularity in IX century In this paper the author presents a new critical edition ndash founded on several medieval and Renaissance manuscripts ndash supplies an exhaustive treatment of fontes

723Abstract

and loci similes provides a panorama of classical teaching in the field of syl-labae communes and tries to state precisely the chronology of this didactic tour de force (Bedersquos treatise De arte metrica settles a serviceable terminus post quem) and its authorship (Alcuinrsquos cultural milieu)

Marina Passalacqua Perlege scribe reducThe article aims to provide a picture of book trading in Carolingian society as it emerges from the lexicon the scholars of the court school used in the correspondence they entertained

Arduino Maiuri Enorme monstrum deformitagrave e difformitagrave nel mondo greco-romano

In Imperial Rome noble families used to entertain their guests by displaying de-formed creatures at their feasts the taste for the weird and the exotic went thus hand in hand This marks a turning point if compared to Greek culture which considered the freak as a divine punishment If in very ancient Rome this mindset is pretty similar (Dion Hal 2 12 1-2) during the Principate a definite change in perspective is witnessed by jurists (eg dig 1 5 14 and 50 16 135)

Marcello Salvadore La Vestale incestaDionysius of Halicarnassus Pliny the Younger and Plutarch are the sources of a detailed account of Vestalis incestarsquos punishment they say that she was sentenced to death Dionysius adds that there was no after death ritual Modern scholars generally accept what the three authors assert In this article the author surmises that the Vestalis incesta together with the parricida was not condemned to death both of them were sentenced to a particular kind of banishment from the Society

Rino Avesani Divagazioni sulla memoria di Adriano nel MedioevoIn spite of the traditional view of Adrian as a tolerant Emperor towards Chris-tians in many passiones he is oddly presented as a cruel tyrant The passio of St Eustachius and the passio of St Sapientia and of her three daughters ndash the latter also drawn on in Roswitha of Gandersheimrsquos Sapientia ndash are the best known and obviously both of them are without any historical ground It is possible that the ancient hagiographers became familiar with Adrianrsquos name thanks to the large spread of two question-and-answer dialogues both dating back prob-ably to the II or III century AD in which the protagonists are respectively Adrian and the philosopher Second and Adrian and Epictetus

724 Venuste Noster

Luca Serianni Ettore Romagnoli latinistaThis paper is concerned with the translations of classical Latin authors made by Ettore Romagnoli a scholar better known for his translations from Ancient Greek In his versions of Latin classics especially of Plautusrsquo Miles gloriosus and Horacersquos poetry Romagnoli aims at modernizing the texts by making use of idioms colloquialisms and expressive suffixes in order to make them more appealing to the general public Although Romagnoli failed in his purpose his activity as a translator of Latin classics witnesses an interesting aspect of the cultural policy of Fascism the ideology of which Romagnoli shared with firm belief

Maria-Pace Pieri LrsquoAchille surrealista di Alberto SavinioThe article focuses on the tale Achille innamorato misto con lrsquoldquoevergetardquo by Alberto Savinio in order to stress the authorrsquos special relation with classi-cal literature and in particular with old Greek miths Such a relationship requires to be verified in all its complex novelty not only by comparing the macrostructural models but also by analyzing the detailed and frequently very precise references and allusions to single parts of the ancient texts lsquo(esp to Euripidesrsquo Iphigenia in Aulis and Aeschylusrsquo Agamemnon)

Silvia Rizzo Una consonanza fra il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lam-pedusa e una lirica di Thomas Hardy

A passage of Tomasirsquos Gattopardo shows similarities to Thomas Hardyrsquos lyric A Two-yearsrsquo Idyll (Late lyrics and earlier London 1922) Did Tomasi read it It cannot be demonstrated with absolute certainty but there is some evi-dence in favour of this hypothesis

Giorgio Bernardi-Perini laquoMy hedge-schoolmaster Virgilraquo Dallrsquolsquoegloga messianicarsquo alla Bann Valley Eclogue

The Bann Valley Eclogue written by Seamus Heaney on the eve of the new millennium in the wake of Virgilrsquos fourth Eclogue is a major evidence of Man-tuanrsquos great influence on the Irish poet who deserved the Nobel Prize 1995

Tullio De Mauro Latinum est non flectiturIn contemporary Italian many Latin expressions eg lectio magistralis are employed as invariant multilexeme words in spite of ancient Latin grammar

  • Titelei
  • Venuste Noster_16_Nocchi
  • Venuste Noster_34_Abstract
Page 24: Il motivo dell'an uxor ducenda fra poesia, retorica e filosofia: Epigr. Bob. 22 Sp., in M. Passalacqua, M. De Nonno, A.M. Morelli (a cura di), Venuste noster, Hildesheim -Zuric-New

302 FR Nocchi

Πολλῶν κακῶν γάρ ἐστιν ἀρχὴ τῷ βίῳἬ γὰρ πένης ὢν τὴν γυναῖκα χρήματαλαβὼν ἔχει δέσποιναν οὐ γυναῖκrsquo ἔτιἧς ἐστι δοῦλος καὶ πένης ἢν δrsquo αὖ λάβῃμηδὲν φερομένην δοῦλος αὐτὸς γίνεταιδεῖ γὰρ τὸ λοιπὸν ἀνθrsquo ἑνὸς τρέφειν δύοἈλλrsquo ἔλαβεν αἰσχράν οὐ βιωτόν ἐστrsquo ἔτιοὐδrsquo εἴσοδος τὸ παράπαν εἰς τὴν οἰκίανἈλλrsquo ἔλαβεν ὡραίαν τις οὐδὲν γίνεταιμᾶλλόν τι τοῦ γήμαντος ἢ τῶν γειτόνωνὥστrsquo οὐδαμῶς κακοῦ γrsquo ἁμαρτεῖν γίνεται73

Nonostante lrsquoindiscutibile corrispondenza tematica fra i due testi risul-tano notevoli le differenze che rivelano il sottile sforzo di rielaborazione da parte del poeta in particolare il maggior risalto attribuito nellrsquoepigramma bobbiese alla struttura argomentativa Giagrave dal primo distico infatti il gioco paranomastico ottenuto con lrsquoanafora del nome Zoilo il poliptoto paupe-rie pauperiem il richiamo di suoni fra egenam iunges conferisce ai versi una certa coesione ed efficacia Ogni distico inoltre egrave costruito in maniera analoga nellrsquoesametro viene introdotta la protasi con anafora della particella ipotetica e nel pentametro sono immancabilmente presentate le conseguenze nefaste delle scelte I primi tre esametri in particolare si chiudono con un riferimento alla donna che qualifica la sua condizione economica Inoltre nellrsquoepigramma lrsquoultimo distico enuncia perentoriamente la conclusione sca-turita dalle considerazioni precedenti che nel frammento di Anassandride viene anticipata perdendo di incisivitagrave Il componimento bobbiese quindi mostra una proporzione simmetrica che farebbe pensare ad uno schema pre-costituito nel quale il poeta inserisce una serie di motivi topici

Le prime due eventualitagrave contemplate in epigr Bob 22 si riferiscono alla condizione svantaggiosa del marito povero sia nel caso che questi si unisca ad una donna di condizione analoga sia che sposi una ricca Si tratta di un tema frequente soprattutto nella commedia greco-latina e nellrsquoepigrammatica

In particolare lrsquoidea che la donna ricca proprio in virtugrave delle sue possibili-tagrave economiche sia viziata e prepotente e tiranneggi il marito contravvenendo cosigrave allrsquoidea tradizionale della supremazia maschile nel coniugium egrave un luogo comune soprattutto della commedia di mezzo e menandrea quindi ereditato

73 Anaxandr fr 53 K-A = Stob 4 22b 28 p 513 Hense

303Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ed adattato da quella ceciliana74 plautina75 e terenziana76 a noi sono giunti alcuni titoli relativi alla figura dellrsquoepikleros greca77 ma dai pochi frammenti superstiti si evince quale importanza questa donna avesse nello svolgimen-to della trama78 Esempio emblematico del topos egrave il ritratto menandreo del marito frustrato costretto dalla moglie ricca ereditiera a cacciare la servet-ta in cui ritorna il riferimento allrsquoepikleros dipinta come despoina che sottrae allrsquouomo i piaceri della vita79 Il motivo economico egrave riproposto con argomen-tazioni piugrave vicine a quelle dellrsquoepigramma bobbiese in un altro frammento dello stesso autore dove al tema del matrimonio vantaggioso si associa quello della perdita della libertagrave e della serenitagrave un motivo tra lrsquoaltro presente anche nellrsquoepigr Bob 47 traduzione fedele di Pallada (App Anth 3 314 nr 145)

74 Furono autori di commedie latine dal titolo Epiclerus Cecilio Stazio (fr 1-2 R3) e Turpilio (frr 1-13 R3) per il quale cf Quint inst 10 1 10 cf anche Caec ploc frr 142-147 e 158-162 R3 = Gell 2 23 9-13 (cf infra) In particolare per i frammenti di Cecilio Stazio si veda Guardigrave 1974 74-76 161-168 Sulla traduzione ceciliana di Menandro in Aulo Gellio cf Gamberale 1969 75-90

75 Plaut Aul 534-535 nam quae indotata est ea in potestate est viri dotatae mac-tant et malo et damno viros Ulteriori riferimenti testuali in Schuhmann 1977

76 Sullrsquoepidikasia (procedura legale in base a cui il parente prossimiore prendeva in affidamento lrsquoepikleros) egrave basata la trama del Phormio alle medesime leggi fanno riferimento gli Adelphoi (vv 650-659)

77 Si possono ad esempio ricordare Antifane (fr 94 K-A) Alessi (frr 78-81 K-A) Difilo (fr 40 K-A) Diodoro (fr 2 K-A) e ovviamente Menandro che sembra aver scritto addirittura due commedie su questo soggetto (sullrsquoambiguitagrave di questa notizia ed in generale sul ruolo dellrsquoepikleros nel diritto e nella commedia gre-ca cf Belardinelli 1998 264-270)

78 La rilevanza attribuita a questa figura nelle trame comiche della Mese e della Nea egrave dovuta secondo Belardinelli 1998 267 ai cambiamenti socio-economici intercorsi nel III-IV sec a C quando lrsquoistituto nato eminentemente per permettere la propagazione della stirpe (Plut Sol 20 2-5) era divenuto in forma esclusiva uno strumento di arricchimento

79 Men ploc fr 296 K-A = Gell 2 23 8 ἐπrsquo ἀμφότερα νῦν ἅτrsquo ἐπίκληρος οὖσα δή μέλλει καθευδήσειν κατείργασται μέγα καὶ περιβόητον ἔργον ἐκ τῆς οἰκίας ἐξέβαλε τὴν λυποῦσαν ἣν ἐβούλετο ἵνrsquo ἀποβλέπωσι πάντες εἰς τὸ Κρωβύλης πρόσωπον ἥ γrsquo εὔγνωστος εἶχέ με γυνή δέσποινα καὶ τὴν ὄψιν ἣν ἐκτήσατο ὄνος ἐν πιθήκοις ἐστὶ δὴ τὸ λεγόμενον Τοῦτο σιωπᾶν βούλομαι τὴν νύκτα τὴν πολλῶν κακῶν ἀρχηγόν Οἴμοι Κρωβύλην λαβεῖν ἔμrsquo ἑκκαιδεκατάλαντον ὦ θεοί γύναιον οὖσαν πήχεως Εἶτrsquo ἐστὶ τὸ φρύαγμα εἴπως ἀνυπόστατον μὰ τὸν Δία τὸν Ὀλύμπιον καὶ τὴν Ἀθηνᾶν οὐδαμῶς Παιδισκάριον θεραπευτικὸν δὲ λόγου τάχιον ἀπαγέσθω δέ τις ἢ ἄρrsquo ἀντεισαγάγοι Cf anche fr 297 K-A = Gell 2 23 11

304 FR Nocchi

Ὅταν πένης ὢν καὶ γαμεῖν τις ἑλόμενοςτὰ μετὰ γυναικὸς ἐπιδέχηται χρήματααὑτὸν δίδωσιν οὐκ ἐκείνην λαμβάνει80

Analoghe considerazioni si trovano in Alessi

Ὦ δυστυχεῖς ἡμεῖς πεπρακότεςτὴν τοῦ βίου παρρησίαν καὶ τὴν τρυφὴνγυναιξὶ δοῦλοι ζῶμεν ἀντrsquo ἐλευθέρωνἜπειτrsquo ἔχειν προῖκrsquo οὐχὶ τιμὴν πάσχομενπικράν γε καὶ μεστὴν γυναικείας χολῆςἩ τῶν γὰρ ἀνδρῶν ἐστι πρὸς ἐκείνην μέλιοἱ μέν γε συγγνώμην ἔχουσrsquo ἀδικούμενοιαὗται δrsquo ἀδικοῦσαι καὶ προσεγκαλοῦσrsquo ἔτιὧν οὐκ ἐχρῆν ἄρχουσιν ὧν δrsquo ἄρχειν ἐχρῆνἀμελοῦσιν ἐπιορκοῦσιν οὐδὲ ἓν κακὸνἔχουσι καὶ κάμνειν λέγουσrsquo ἑκάστοτε81

Dallrsquoepigrammatica greca invece potrebbero essere giunte al poeta bobbiese le suggestioni relative al tema del matrimonio fra poveri lrsquoipote-si sembrerebbe avvalorata dal largo influsso del genus registrato nellrsquointera silloge82 NellrsquoAnthologia Palatina assistiamo ad una serie di variazioni sul tema con amaro disincanto lrsquounione egrave descritta come una guerra continua a causa dagli enormi disagi dovuti allo stato di indigenza83 Spesso il proble-ma egrave risolto con stratagemmi non proprio edificanti per sbarcare il lunario

80 Men fr 802 K A = Stob 4 22d 95 p 533 Hense Sempre Menandro (fr 805 K-A = Stob 4 22f 130 p 548 Hense) paragona la donna ricca ad una punizio-ne divina e definisce chi comunemente egrave considerato felice per la grande dote uno sventurato ὅστις γυναῖκrsquo ἐπίκληρον ἐπιθυμεῖ λαβεῖν πλουτοῦσαν ἤτοι μῆνιν ἐκτίνει θεῶν ἢ βούλετrsquo ἀτυχεῖν μακάριος καλούμενος

81 Alex fr 150 K-A82 Mariotti 1962 coll 52-61 Canali ndash Nocchi 2011 11-1983 AP 11 6 πτωχοῦ ἐστι γάμος κυνέα μάχα εὐθὺ κυδοιμός λοιδορίαι πληγαί

ζημία ἔργα δίκαι lrsquoepigramma di Callictere evidenzia gli inconvenienti dellrsquounio-ne attraverso la sequenza di asindeti e omoteleuti Sul tema cf anche AP 9 442 di Agatia Scolastico e 11 388 di Lucillio in cui si aggiungono anche le difficoltagrave legate allrsquoesistenza della prole (Longo 1967 77) infine in AP 5 267 di Agatia Scolastico un epigramma in forma dialogata il matrimonio con una donna povera viene consi-derato atto di follia

305Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

il marito si fa mantenere dalla moglie costringendola alla prostituzione84 Raramente i poeti epigrammatici si pronunciano favorevolmente su un matrimonio di un uomo benestante con una donna povera85 al contrario si preferisce lrsquounione fra coniugi di pari condizione86 In effetti questo ar-gomento trova puntuale riscontro anche in ambito paremiografico87 e nei trattati filosofici in questrsquoultimo caso perograve il discorso non assume i toni della polemica tipici del genere comico ed epigrammatico ma egrave inserito in un ragionamento piugrave ampio relativo ai pericoli che possono minare il conseguimento della virtus La condizione di inferioritagrave di un marito po-vero ad esempio puograve determinare la sua acquiescenza ai tradimenti di una moglie libertina nam quid ndash ait Seneca ndash de viris pauperibus dicam quorum in nomen mariti et ad eludendas leges quae contra celibes datae sunt pars magna conducitur Quomodo potest regere more set praecipere castitatem et mariti auctoritatem tenere qui nupsit88 Lrsquoargomento finanziario perograve ne-gli scritti filosofici non assume mai la centralitagrave ricoperta negli epigrammi dellrsquoAnthologia e nella commedia89

84 AP 11 4 di Parmenione il poeta in questo epigramma insiste soprattutto sullrsquoatteggiamento compiacente del marito ignaro di qualsiasi considerazione mo-rale pur di vivere nellrsquoagio sullrsquoargomento cf Longo 1967 98 Piugrave spesso lrsquoidea del buon matrimonio viene associata a quella dellrsquounione con donne anziane ricercate soprattutto per la dote e lrsquoeventualitagrave della loro rapida dipartita mentre lrsquouomo si consola con lrsquoancella giovane (AP 11 202 adespoto) sul tema si vedano anche 11 65 di Parmenione e 11 425 adespoto Lrsquoargomento egrave ripreso in epigr Bob 23 e 24 ma era giagrave particolarmente caro a Marziale (cf 9 80 e 8 12 1-2 in cui si gioca sullrsquouso del verbo nubo riferito allrsquouomo non diversamente da Sen matr fr 29 V)

85 AP 7 648 di Leonida di Taranto86 AP 7 89 di Callimaco87 Diog Laert 1 4 8 cf Tosi 1991 nr 1442 (= Ov Her 9 32) e 1443 (= Plaut

Asin 87)88 Sen matr fr 29 V le medesime considerazioni si trovano nel pitagorico Cal-

licratida (in Stob 4 28 18 p 687 Hense) ed in Plut lib educ 13f-14a il quale perograve prospetta anche una posizione piugrave moderata consigliando di preferire sempre la virtugrave nella scelta della donna ma di godere anche della ricchezza qualora essa si aggiunga come spontaneo complemento (amat 754a-b) infine il tema egrave presente nei cristiani (Tert uxor 2 8 4 Hier epist 127 3) dove egrave inserito nella recriminato-ria sullrsquoadulterio

89 Anche nel De matrimonio di Seneca (matr fr 54 V) dove egrave presente una sintesi dei primi quattro versi dellrsquoepigramma bobbiese (pauperem alere difficile est divitem ferre tormentum) lrsquoadagio egrave posto a conclusione di un lungo ragionamento tratto dallrsquoaureolus liber di Teofrasto volto a dissuadere il sapiente dal matrimonio

306 FR Nocchi

Anche i pericoli connessi alla bellezza femminile di cui si parla nei ver-si 7-8 del nostro epigramma erano proverbiali Oltre ai versi anassandridei il poeta bobbiese avragrave avuto presente il noto detto popolare ἐὰν μὲν γήμῃς αἰσχράν ἕξεις ποινήν ἂν δὲ καλήν ἕξεις κοινήν la cui origine paremiologica egrave dimostrata dallrsquoannominatio90 Il tema tra lrsquoaltro trova un trattamento equi-valente nel mondo latino nelle Sententiae di Publilio Siro maximo periclo custoditur quod multis placet non facile serves quod multis placet91 ma ritorna anche nelle controversiae senecane sempre come locus a latere nihil in corpo-re uxoris suae plus maritus quam quilibet alienus peregrinusve cognoverit92

Lrsquoanonimo poeta del resto non si limita a rielaborare i versi di Anassan-dride ma aggiunge anche un distico del tutto innovativo che rivela la sua vo-lontagrave di romanizzare il componimento Questa scelta ha importanti risvolti anche dal punto di vista strutturale Lrsquoautore come si egrave detto incentra lrsquoepi-gramma soprattutto sul fattore economico relegando ad un ruolo marginale o tralasciando del tutto le ulteriori considerazioni contrarie al matrimonio che invece erano discusse nella fonte greca in particolare egli sostituisce il distico relativo ad una sposa poco avvenente con unrsquoulteriore valutazione patrimoniale La sua dunque non egrave una traduzione fedele come avviene per la maggior parte degli Epigrammata Bobiensia ma presenta un certo grado di originalitagrave nella delimitazione del tema e nella sua ricontestualizzazione In effetti i versi 3-4 introducono una terza alternativa allrsquoevenienza di un ma-trimonio fra due poveri o fra uxor dotata e marito indigente Lrsquoeventualitagrave egrave che un uomo ricco proverbialmente rappresentato da Lucullo e Crasso93 sposi una cliens sine re una donna nullatenente ma libera Se lrsquoipotesi fino

(nec posse quemquam libris et uxori pariter inservire) Una rivisitazione moderna del tema egrave presente in Boccaccio (Esposizioni sopra la Commedia sect 31 Corbaccio sect 247)

90 Nelle fonti il proverbio non ha unrsquoattribuzione univoca Diogene Laerzio lo attribuisce ora a Bione di Boristene (4 48) ora ad Antistene (6 3) Aulo Gellio (5 11 2) sostiene che si tratti della risposta pronunciata da Biante di Priene ad un tale che lo interrogava sullrsquoopportunitagrave di sposarsi infine Stobeo (4 22a 17 p 497 Hense) pensa sia stato formulato da un uomo in risposta a Pittaco (Grilli 1953 178 Barigazzi 1966 542-543)

91 Publil sent M 18 v 326 R F 32 v 408 R92 Sen contr 2 7 2 Il tema si iscrive allrsquointerno dellrsquoinvettiva contro la corruzio-

ne delle matrone romane Cf anche Sen contr 2 1 24 per ulteriori fonti retoriche relative al locus de saeculo cf De Decker 1913 19-29

93 In molti scrittori il suo nome egrave sinonimo di ricchezza (Cic Att 1 4 3 2 4 2 off 1 25 Sall Catil 48 5 Sen epist 119 9 dial 7 21 3)

307Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ad ora postulata di una matrice retorica del componimento egrave valida il poeta sostituirebbe il tipico exemplum mitologico presente immancabilmente in tutte le theseis scolastiche94 con due exempla storici ma per cosigrave dire assunti ormai a paradigma indiscusso della ricchezza Anche la scelta dei due per-sonaggi storicamente noti come ricchi possidenti sembra ben ponderata Lucullo e Crasso rappresentano due modi antitetici di vivere la ricchezza Plutarco li pone a confronto in piugrave di unrsquooccasione dipingendo Crasso come avido e parsimonioso Lucullo come uno sperperatore95 Resta da capire il riferimento alla cliens i lessicografi e i grammatici latini concordano nel ri-ferire il termine sia al genere maschile che a quello femminile cliens tam hic quam haec96 ma di fatto le uniche due attestazioni al femminile a noi per-venute in latino sono quelle presenti in unrsquoepistola di San Girolamo (130 6)97 ed in unrsquoepigrafe98 Troviamo invece piugrave volte attestato il sinonimo clienta soprattutto in contesto comico in particolare il termine egrave usato da Plauto99 ndash in riferimento alle fanciulle sottoposte allrsquoauctoritas di un uomo anziano per lo piugrave prostitute o schiave ndash o in Afranio cliens communis ge-

94 Ad esempio si veda Aphthon RhG X p 43 7 Rabe = p 153 Patillon Lib progymn VIII pp 551-552 Foerster

95 Plutarco accomuna i due personaggi in un passo in cui Catone rimprovera aspramente il ricco gaudente lsquoοὐ παύσῃrsquo ἔφη lsquoσὺ πλουτῶν μὲν ὡς Κράσσος ζῶν δrsquo ὡς Λεύκολλος λέγων δrsquo ὡς Κάτωνrsquo (Plut Luc 40 3) ma il confronto risulta evidente anche dalla descrizione dei banchetti (Plut Luc 40 1 νεόπλουτα δrsquo ἦν τοῦ Λευκόλλου τὰ δεῖπνα τὰ καθrsquo ἡμέραν οὐ μόνον στρωμναῖς ἁλουργέσι καὶ διαλίθοις ἐκπώμασι καὶ χοροῖς καὶ ἀκροάμασιν ἐπεισοδίοις ἀλλrsquo ὄψων τε παντοδαπῶν καὶ πεμμάτων περιττῶς διαπεπονημένων παρασκευαῖς ζηλωτὸν ἀνελευθέροις ποιοῦντος ἑαυτόν Cras 3 1 ἐν δὲ τοῖς δείπνοις ἡ μὲν κλῆσις ἦν ὡς τὰ πολλὰ δημοτικὴ καὶ λαώδης ἡ δrsquo εὐτέλεια τὴν καθαριότητα καὶ φιλοφροσύνην ἡδίονα τοῦ πολυτελοῦς εἶχε) e delle ville (Luc 39 2 εἰς παιδιὰν γὰρ ἔγωγε τίθεμαι καὶ οἰκοδομὰς πολυτελεῖς καὶ κατασκευὰς περιπάτων καὶ λουτρῶν καὶ ἔτι μᾶλλον γραφὰς καὶ ἀνδριάντας καὶ τὴν περὶ ταύτας τὰς τέχνας σπουδήν ἃς ἐκεῖνος συνῆγε μεγάλοις ἀναλώμασιν εἰς ταῦτα τῷ πλούτῳ ῥύδην καταχρώμενος ὃν ἠθροίκει πολὺν καὶ λαμπρὸν ἀπὸ τῶν στρατειῶν ὅπου καὶ νῦν ἐπίδοσιν τοιαύτην τῆς τρυφῆς ἐχούσης οἱ Λευκολλιανοὶ κῆποι τῶν βασιλικῶν ἐν τοῖς πολυτελεστάτοις ἀριθμοῦνται Cras 2 6 τοσούτους δὲ κεκτημένος τεχνίτας οὐδὲν ᾠκοδόμησεν αὐτὸς ἢ τὴν ἰδίαν οἰκίαν ἀλλrsquo ἔλεγε τοὺς φιλοικοδόμους αὐτοὺς ὑφrsquo ἑαυτῶν καταλύεσθαι χωρὶς ἀνταγωνιστῶν)

96 Caper gramm VII 108 16 Keil97 Hier epist 130 698 CIL VI 3442 Sagitti Memoriae Corneliae Musae clienti carissimae piissimae

feminae quae vixit ann XVIII m VIIII d XVIIII Verus evoc Aug99 Fest p 53 L clientam pro cliente Plautus dixit

308 FR Nocchi

neris est invenimus tamen et clientam apud Afranium in Pompa lsquointerim tua clientarsquo 100 Si tratta evidentemente di un uso traslato del termine il cliens infatti egrave giuridicamente libero ma si pone sotto la tutela di un uomo potente per riceverne la protezione101 ed egrave a questo tipo di rapporto che allude il vec-chio Damone quando nella Rudens102 si vanta di essere divenuto il paladino di due belle ragazze (clientas) sfuggite ad un lenone le stesse che poco prima apostrofa come mulierculae termine dalle evidenti implicazioni dispregiati-ve allo stesso modo va inteso il termine clienta riferito alla meretrix adules- cens del Miles gloriosus che il vecchio Periplectomeno afferma di possedere Egli infatti puograve costringerla a prestarsi come avvenente corteggiatrice del soldato protagonista della piegravece solo in quanto sottoposta alla propria po-testas103 Egrave altamente probabile che anche nellrsquoepigramma bobbiese il poeta non alluda specificamente allrsquoistituto giuridico della clientela ma impieghi il termine in senso traslato per indicare una donna povera che per necessitagrave si pone sotto la protezione di un uomo ricco come farebbe un vero cliens Ciograve che mi sembra interessante perograve egrave che la situazione anche in questo caso sembra tratta da un contesto comico coerentemente con la scelta di fondo operata dal poeta bobbiese Rilevante egrave anche lrsquouso ossimorico della iunctura pannosae nobilitatis lrsquoattributo pannosus inteso come qui nel senso di lsquove-stito di straccirsquo si trova soprattutto in epoca tarda negli scrittori cristiani104 ma compare giagrave in Seneca ed in Apuleio Anche in questo caso il termine va inteso in senso traslato come lsquopoverorsquo i figli nati da questo matrimonio non possono che essere degli straccioni in quanto nati e allevati da madre povera che finisce per depauperare il patrimonio del marito non avendo contribuito ad incrementarlo con la sua dote

La matrice scolastica dellrsquoepigramma bobbiese si manifesta dunque sot-to molteplici forme nellrsquoesercizio traduttivo nel rispetto dello schema reto-rico ed anche nella rielaborazione delle fonti drammatiche Nonostante la

100 Char gramm I 100 16 Keil Il termine egrave attestato anche una sola volta in Orazio (carm 2 18 8) come sinonimo di ancilla e in Frontone (p 32 18 N) con la stessa accezione

101 Per la condizione dei clientes si vedano Dion 2 9 2 ss Cic rep 2 9 16 Plut Rom 13 5 Fest p 262 L per unrsquointeressante ipotesi sulla nascita dellrsquoistituto cf Franciosi 1986 271-281

102 Plaut Rud 893103 Plaut arg Mil II 13 Mil 789104 Cf ThlL X 1 s v pannosus 230 63-231 30 (Hodges)

309Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

notorietagrave del tema perograve il poeta consegue un certo grado di originalitagrave nella trasposizione dallo schema metrico della commedia alla forma epigrammati-ca del distico ed introducendo nella serrata tractatio lrsquoistituto della clientela tipicamente romano

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Vacchina (a cura di) Attualitagrave dellrsquoAntico Aosta 1988 307-327Grilli 1953 = A Grilli Il problema della vita contemplativa nel mondo greco-

romano Milano 1953Guardigrave 1974 = T Guardigrave (a cura di) Cecilio Stazio I frammenti Palermo

1974

311Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

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Paoli 1943 = UE Paoli LrsquoΈΠΙΚΛΗΡΟΣ attica nella palliata romana laquoA amp Rraquo 11 (1943) 19-29

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312 FR Nocchi

gung Goumlttingen 1959) Firenze 1967Pordomingo 2001 = F Pordomingo El epigrama griego en la escuela in JF

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Pordomingo 2007a = F Pordomingo Vers une caracteacuterisation des antholo-gies sur papyrus in B Palme (hrsg von) Akten des 23 Internationalen Papyrologen-Kongresses Wien 22-28 Juli 2001 Wien 2007 549-557

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don 1996Schuhmann 1977 = E Schuhmann Der Typ der uxor dotata in den Koumlmo-

dien des Plautus laquoPhilologusraquo 121 (1977) 45-65Skutsch 1982 = O Skutsch Epigrammata Bobiensia 22 laquoLCMraquo 7 2

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Stramaglia 2010 = A Stramaglia Come si insegnava a declamare Ri-flessioni sulle lsquoroutinesrsquo scolastiche nellrsquoinsegnamento retorico antico in L Del Cor-so ndash O Pecere (a cura di) Libri di scuola e pratiche didattiche dallrsquoAntichitagrave al Ri-nascimento Atti del Convegno Internazionale di Studi Cassino 7-10 maggio 2008 Cassino 2010 111-151

Throm 1932 = H Throm Die Thesis Ein Beitrag zu ihrer Entstehung und Geschichte Paderborn 1932

Torre 2000 = Ch Torre Il matrimonio del sapiens Ricerche sul De matrimo-nio di Seneca Genova 2000

313Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

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21-23 Aprile 1986) Torino 1987Uglione 1989 = R Uglione (a cura di) La donna nel mondo antico (Torino

18-20 Aprile 1988) Torino 1989 Valdeacutes Garciacutea 2007 = MA Valdeacutes Garciacutea La estructura progimnasmaacuteti-

ca de una thesis basiliana (PG 31 245 a-261 a) in JA Fernaacutendez Delgado ndash F Pordomingo ndash A Stramaglia (eds) Escuela y Literatura en Grecia antigua Actas del Simposio Internacional Universidad de Salamanca 17-19 Noviembre de 2004 Cassino 2007 701-709

Viano 1995 = C Viano Quintiliano e la storia della filosofia lrsquouso delle quae-stiones philosopho convenientes laquoRhetoricaraquo 13 2 (1995) 193-207

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Vottero 1998 = D Vottero (a cura di) Lucio Anneo Seneca I frammenti Bologna 1998

Watson 2008 = L Watson Juvenal Satire VI Misogyny or Misogamy The Evidence of Protreptics on Marriage in F Cairns (ed by) Hellenistic Greek and Au-gustan Latin Poetry Flavian and post-Flavian Latin Poetry Greek and Roman Prose Cambridge 2008 269-296

Zicari = M Zicari Note al testo degli Epigrammata Bobiensia laquoStudUrb(B)raquo 33 (1959) 248-249

Universitagrave degli studi di Cassinofrancescaromananocchiyahooit

Venuste Noster Abstract

Gabriele Burzacchini Asclepiade tra Alceo e CatulloThis paper analyses in the light of recent studies a clear case of aemulatio or imitatio cum variatione namely the intertextual relation between Alcaeus fr 346 V and Asclepiades 16 G-P (= AP 1250) as well as the precise allusion of Catullus 5 5f which most probably draws inspiration from the Samian epigrammatist (brevis lux ~ δάκτυλος ἀώς nox est perpetua una dormienda ~ τὴν μακρὰν νύκτrsquo ἀναπαυσόμεθα) even though the inner meaning of the Catullian poem is completely different

Albio Cesare Cassio Lrsquoeroe Lakedaimon e gli onori funebri per i re di Spar-ta (orac ap Herodot 7 220 = nr 100 Parke-Wormell)

This note deals with line 4 of the oracle transmitted by Herodotus 7220 πενθήσει βασιλῆ φθίμενον Λακεδαίμονος οὖρος It is argued that Λακεδαίμονος οὖρος is unlikely to refer to the city of Sparta as the lsquobulwark of Lacedaemonrsquo as Stein and Parke amp Wormell maintained This expression means as Macan saw in 1908 lsquothe boundary of the hero Lacedaemonrsquo while πενθήσει certainly refers to the compulsory mourning imposed by the Spartans upon the peri- oikoi and the helots when a Spartan king died

Massimo Di Marco Detorsio di glosse omeriche solecismi presunti puns bi-linguistici in Ammiano (AP 11 16 146 180)

This paper offers a new interpretation of three epigrams of Ammianos In AP 11 16 the use of the Homeric gloss ἐγχεσίμωρος implies a malicious metapoiesis of a Lucilliosrsquo verse The meaning of AP 11146 is paradoxical the orator Flaccus is sure he will improve his Greek after a stay in Cyprus (the soloecismsrsquo home) It will be also proved as wrong the common reading of AP 11 180 νώναις as a bilingual pun

718 Venuste Noster

Lucio Ceccarelli La costruzione del distico elegiaco latino il rapporto tra primo emistichio dellrsquoesametro e primo emistichio del pentametro

This study proposes to verify whether in the latin elegiac distich it might be possible to recognize a mutual influence between hexameter and pentam-eter as far as the realization of the metric scheme is concerned The test con-ducted on a corpus comprehending almost all the latin elegiac distichs from Catullus to Venantius Fortunatus suggests a substantially negative answer

Marco Filippi Alcune osservazioni su Acc arm iud fr III R3 vv 148-149Acc arm iud 148-149 is quoted from Macrobius as a model of Verg Aen 10 449-450 with which it shows a clear similarity of context The fragment has a proverbial character (lsquowho fights a brave enemy even if is won obtains anyway a great honourrsquo) and the theme has obtained a great fortune in suc-ceeding literature After an attempt at reconstructing the tragic context we can suppose that the fragment does not contain an expression of modesty but it is a part of a provocative context

Alfredo Mario Morelli Lrsquouno e il molteplice su Catull 5 In Catull 5 the author cleverly works out two ancient topoi (lsquoletrsquos love be-cause the nightdeath is comingrsquo lsquokisses are the joy of loversrsquo) gaining a well balanced structure of the poem In comparison with contemporary Graeco-Roman poetry (erotic epigrams ndash such as Philod AP 9 570 ndash the Epitaph of Bion) both themes are handled with a remarkable taste for originality especially in their lsquonumericalrsquo aspects in order to put special emphasis on the basic contrast between nox una and basia mille

Maria Silvana Celentano I ritmi e i numeri della vita nella poesia antica lrsquoelogio lrsquoamore il sorriso

This paper briefly discusses a few Greek and Latin poetical texts (Prop 3 22 17-22 and 39-42 Ov ars 1 55-66 Philod AP 5 13 Catull 5 and 7 Mart 6 34) in order to highlight how the different numerical notations that they contain are able to emphasize different aims as eg expressing admiration praise love or parody

Giuseppe Aricograve Huic aliud mercedis erit (Verg ecl 6 26)The salacious allusion present in the words of Silenus in the sixth eclogue of Virgil comes from a motif of the Greek dramatic poetry (especially Aris-tophanes Eccles 1045ff) However Virgil rewrites it more elegantly thus

719Abstract

easing the obscenity of the witty remark at the same he time makes it more expressive by emphasizing the concept of the exchange

Mario De Nonno Cui non risere parentesThe old textual problem in Vergil Bucolics 4 62f (divergence between the text as transmitted by Vergilrsquos manuscripts and commented by Servius and the text as quoted by Quintilian inst 9 3 8) is examined anew The argu-ments of the supporters of Quintilianrsquos text (as emended by Politian and Bonnell) are scrutinized and criticized New intertextual links are pointed to suggesting that after all the Vergilian paradosis (cui non risere parentes) was already echoed in Horacersquos Ars

Giuseppe La Bua Audes fatidicum verbis fallere velle deum (Ov fast 2 261-2) lrsquoironia del logos nei Fasti di Ovidio

Recent scholarship on Ovidrsquos elegiac calendar-poem has drawn attention to the political significance of the poetrsquos equivocal approach to the controversial topic of the libertas linguae This paper reads the poetrsquos playful manipulation of the multiple contradictory aspects of logos in literary terms focusing on the sophisti-cated irony inherent in the creation of figures of skilled speakers (Numa Egeria Anna Perenna the merchant) able to overcome superior opponents through fal-lacious ambiguous words and emphasizing the role played by a modern exuber-ant use of lingua in the civilization process of the Augustan Rome

Piergiorgio Parroni Qualche riflessione sul testo della lettera 56 di SenecaThe Reynoldrsquos text of Sen ep 56 may occasionally be improved the incom-prehensible hac (1) is perhaps a copyistrsquos mistake for hunc in v 4 abducit of P2 is more suitable than adducit (cett) and to the surprising essedas (femi-nine) wrongly defended by Axelson must be preferred Buechelerrsquos raedas or Heraeusrsquo et raedas (eredas p) P2 is a good witness also in 5 f (inhibet P2 exhi-bet cett) instead of obirata (9) an evident nonsense the conjectural obruta (obrata p) gives an excellent meaning

Matteo Massaro Poesia per ignobiles epigrammi sepolcrali da un colomba-rio urbano di etagrave giulio-claudia

Latin epigraphy from urban columbaria replaces the higher literature with several anonymous but valuable poems for lower class people collectively buried thereTwo of such fair poems from the monumentum familiae Sta-tiliorum (I1 cent AD) both elegiac and flawless are here selected and care-

720 Venuste Noster

fully commented upon CE 1001 dedicated by a slave to a fellow slave CE 1030 for an unnamed wife who praises herself for having died in the arms (and tears) of her deeply loving man Many thoughts images or expressions are noticed and surveyed in verbal and conceptual comparison with literary andor epigraphic texts

Carlo Di Giovine I precetti di Quintiliano sullo stilus (inst 10 3) note di esegesi e di critica testuale

In inst 10 3 Quintilian offers his precepts for a good writing (stilus) which is introductory to good speaking (dicere) This chapter of book X of the Institutio oratoria involves a lot of interesting questions of exegesis of style and of textual criticism This paper examines and tries to give an answer to some of these questions

Alessandro Fusi Note testuali ed esegetiche a Marziale (2 24 4 42 9 80 10 35 11 87)

In Martial 2 24 the first four verses should not be ascribed to the persona poetae as in almost all modern editions but to the Candidus addressed in v 6 In 4 42 the last but one verse is to be ascribed to the ego loquens In 9 80 the much debated expression uxorem pascit in v 2 has no sexual over-tones as most critics take for granted uxor is to be taken as a metonymy for uxoris patrimonium and the expression means that Gellius feeds himself with his wifersquos goods In 10 35 v 8 should be read with β variant sed castos docet et pios amores because of its intertextual link with Catull 16 5 In 11 87 2 nata (γ) is to be preferred to nota (β) accepted by all editors because that variant restores an idiomatic use and is clearly a lectio difficilior It is also strenghtened by the intertextual relation with Propertius 2 25 which shows a comic degradation of the elegiac love put into effect by Martial

Francesca Romana Nocchi Il motivo dellrsquoan uxor ducenda fra poesia reto-rica e filosofia Epigr Bob 22 Sp

The theme for the an uxor ducenda notwithstanding its wide diffusion was in antiquity differentiated in rhetorical philosophical and literary fields so much so as to postulate a genre specialization in each field The anonymous poet of epigr Bob 22 achieves a certain originality by realizing a true mingling of genres In fact he encompasses the satirical pungent vein of the comic genre within the typical structure of suasoria Moreover both the topic choice and the use of rhetorical schemes in poetic forms seem to have scholastic reminiscence

721Abstract

Valeria Capelli Gerolamo e le citazioni dellrsquoAntico nel Nuovo Testamento testimonianze di tradizione indiretta

Jerome often discusses the literal discrepancy between some passages of the Old Testament and their citation in the New Testament also turning his at-tention to cases already pointed out by Porphyry and Julian The examina-tion of his principal statements about this subject makes it possible to infer that he has not a constant attitude in relation to this problem and that there are many differences among what he asserts in the prefaces to his biblical translations in epist 57 and in his exegetical treatises

Edoardo Bona Appunti di lettura della Praefatio in Euangelio di Gerolamo (con un occhio allrsquoepistolario Gerolamo-Agostino)

A new reading of Preafatio in Euangelio allows a better understanding of Jeromersquos philological attitude in approaching the Scriptures Particularly noteworthy is the use of indirect sources (translations and canones Eusebii) for the constitution of the biblical text Moreover Augustinersquos use of indirect sources in his epist 28 could be a reminescence of this Praefatio

Carla Lo Cicero Audi Iuliane Echi della polemica contro Giuliano drsquoEcla-no nelle glosse marginali del Vat Reg Lat 141

Four glosses of Vat Reg Lat 141 in margin to texts of Gregory of Nazianzus and Basil of Caesarea (translated in Latin by Rufinus of Aquileia) present polemic remarks about Julian of Eclanum The analysis performed proves that the marginal annotations derive from a late antique manuscript and that they were probably written by a reader of the Augustinersquos circle The glosses witness the constant work of lsquotalking to the textsrsquo which is a typical feature in manuscripts of the late Antiquity

Luca Paretti Cuochi pasticceri e centoni Sulle tracce di una lsquoletteratura dei Saturnalirsquo

This study proposes a new interpretation of the first fragmentary cento of the codex Salmasianus the so-called De panificio instead of a simple description of bread-making this should be seen as a scene of preparing crumpets or pancakes during the festival of Saturnalia In this regard it is discussed an examination of the literary evidence about two relevant char-acters of the feast the cocus (cook) and the pistor (confectioner) Then the author proposes a partial review of the literary production peculiar to the Saturnalia especially pointing out anonymous and secondary texts

722 Venuste Noster

Franca Ela Consolino Echi pagani e cristiani nellrsquoepitafio del vescovo Vit-tore Per unrsquoesegesi di Ennodio carm 2 95 (215 V)

The paper provides a commentary of Ennod carm 2 95 detecting the pres-ence of hypotexts such as the apotheosis of Daphnis in Vergil that of Lucan in Stace and the representations given by Lucan and Prudentius of Pompeius and the virgin Agnes seeing from heaven the earth In order to explain the obscurity of some expressions previous opinions are discussed and solutions proposed bringing fresh evidence wherever it is possible A totally new inter-pretation is offered for the last two verses of the poem

Salvatore Monda Gellio Noctes Atticae 12 6 e lrsquoantico nome latino degli aenigmata

In the book XII of Noctes Atticae the VI chapter is devoted to riddles The source of the passage is Varrorsquos De sermone Latino ad Marcellus from which Gellius quotes the famous riddle of the god Terminus At the beginning Gellius remembers the old latin word for lsquoriddlersquo scirpus (lit lsquobasket-rushrsquo lsquoknotrsquo) My aim is to suggest that scirpus is a calque on γρῖφος but the mean-ing of lsquoriddlersquo is made up by Gelliusrsquo source

Michela Rosellini Nellrsquoofficina di Prisciano (con un omaggio a Menandro) This paper analyses two extracts from Priscianrsquos Idiomata namely GL III 338 21-341 24 and III 291 11-292 21 in order to reconstruct by comparing lessons in extant manuscripts the archetype text and to investigate Priscianrsquos working methods The archetype text reveals in these extracts a characteristic of Priscianrsquos text and in particular of the Idiomata section in its original form i e that it was non perfectly finished the lemmas and quotations being not properly selected and organized In a third extract GL III 323 8-11 it is pos-sible to identify a fragment of Menanderrsquos Heautontimoroumenos

Luigi Munzi Dottrina prosodica e Lehrgedichte in etagrave carolingia il carme Mens tenebrosa

Poetryrsquos high prestige requires in Carolingian age elementar didactic works dealing with prosody and metrics Mens tenebrosa tumet is a peculiar Lehr-gedicht where words containing doubtful syllables (syllabae communes) are collected into a poem of just eight or nine lines to facilitate memorization this poem acquired an high grade of popularity in IX century In this paper the author presents a new critical edition ndash founded on several medieval and Renaissance manuscripts ndash supplies an exhaustive treatment of fontes

723Abstract

and loci similes provides a panorama of classical teaching in the field of syl-labae communes and tries to state precisely the chronology of this didactic tour de force (Bedersquos treatise De arte metrica settles a serviceable terminus post quem) and its authorship (Alcuinrsquos cultural milieu)

Marina Passalacqua Perlege scribe reducThe article aims to provide a picture of book trading in Carolingian society as it emerges from the lexicon the scholars of the court school used in the correspondence they entertained

Arduino Maiuri Enorme monstrum deformitagrave e difformitagrave nel mondo greco-romano

In Imperial Rome noble families used to entertain their guests by displaying de-formed creatures at their feasts the taste for the weird and the exotic went thus hand in hand This marks a turning point if compared to Greek culture which considered the freak as a divine punishment If in very ancient Rome this mindset is pretty similar (Dion Hal 2 12 1-2) during the Principate a definite change in perspective is witnessed by jurists (eg dig 1 5 14 and 50 16 135)

Marcello Salvadore La Vestale incestaDionysius of Halicarnassus Pliny the Younger and Plutarch are the sources of a detailed account of Vestalis incestarsquos punishment they say that she was sentenced to death Dionysius adds that there was no after death ritual Modern scholars generally accept what the three authors assert In this article the author surmises that the Vestalis incesta together with the parricida was not condemned to death both of them were sentenced to a particular kind of banishment from the Society

Rino Avesani Divagazioni sulla memoria di Adriano nel MedioevoIn spite of the traditional view of Adrian as a tolerant Emperor towards Chris-tians in many passiones he is oddly presented as a cruel tyrant The passio of St Eustachius and the passio of St Sapientia and of her three daughters ndash the latter also drawn on in Roswitha of Gandersheimrsquos Sapientia ndash are the best known and obviously both of them are without any historical ground It is possible that the ancient hagiographers became familiar with Adrianrsquos name thanks to the large spread of two question-and-answer dialogues both dating back prob-ably to the II or III century AD in which the protagonists are respectively Adrian and the philosopher Second and Adrian and Epictetus

724 Venuste Noster

Luca Serianni Ettore Romagnoli latinistaThis paper is concerned with the translations of classical Latin authors made by Ettore Romagnoli a scholar better known for his translations from Ancient Greek In his versions of Latin classics especially of Plautusrsquo Miles gloriosus and Horacersquos poetry Romagnoli aims at modernizing the texts by making use of idioms colloquialisms and expressive suffixes in order to make them more appealing to the general public Although Romagnoli failed in his purpose his activity as a translator of Latin classics witnesses an interesting aspect of the cultural policy of Fascism the ideology of which Romagnoli shared with firm belief

Maria-Pace Pieri LrsquoAchille surrealista di Alberto SavinioThe article focuses on the tale Achille innamorato misto con lrsquoldquoevergetardquo by Alberto Savinio in order to stress the authorrsquos special relation with classi-cal literature and in particular with old Greek miths Such a relationship requires to be verified in all its complex novelty not only by comparing the macrostructural models but also by analyzing the detailed and frequently very precise references and allusions to single parts of the ancient texts lsquo(esp to Euripidesrsquo Iphigenia in Aulis and Aeschylusrsquo Agamemnon)

Silvia Rizzo Una consonanza fra il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lam-pedusa e una lirica di Thomas Hardy

A passage of Tomasirsquos Gattopardo shows similarities to Thomas Hardyrsquos lyric A Two-yearsrsquo Idyll (Late lyrics and earlier London 1922) Did Tomasi read it It cannot be demonstrated with absolute certainty but there is some evi-dence in favour of this hypothesis

Giorgio Bernardi-Perini laquoMy hedge-schoolmaster Virgilraquo Dallrsquolsquoegloga messianicarsquo alla Bann Valley Eclogue

The Bann Valley Eclogue written by Seamus Heaney on the eve of the new millennium in the wake of Virgilrsquos fourth Eclogue is a major evidence of Man-tuanrsquos great influence on the Irish poet who deserved the Nobel Prize 1995

Tullio De Mauro Latinum est non flectiturIn contemporary Italian many Latin expressions eg lectio magistralis are employed as invariant multilexeme words in spite of ancient Latin grammar

  • Titelei
  • Venuste Noster_16_Nocchi
  • Venuste Noster_34_Abstract
Page 25: Il motivo dell'an uxor ducenda fra poesia, retorica e filosofia: Epigr. Bob. 22 Sp., in M. Passalacqua, M. De Nonno, A.M. Morelli (a cura di), Venuste noster, Hildesheim -Zuric-New

303Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ed adattato da quella ceciliana74 plautina75 e terenziana76 a noi sono giunti alcuni titoli relativi alla figura dellrsquoepikleros greca77 ma dai pochi frammenti superstiti si evince quale importanza questa donna avesse nello svolgimen-to della trama78 Esempio emblematico del topos egrave il ritratto menandreo del marito frustrato costretto dalla moglie ricca ereditiera a cacciare la servet-ta in cui ritorna il riferimento allrsquoepikleros dipinta come despoina che sottrae allrsquouomo i piaceri della vita79 Il motivo economico egrave riproposto con argomen-tazioni piugrave vicine a quelle dellrsquoepigramma bobbiese in un altro frammento dello stesso autore dove al tema del matrimonio vantaggioso si associa quello della perdita della libertagrave e della serenitagrave un motivo tra lrsquoaltro presente anche nellrsquoepigr Bob 47 traduzione fedele di Pallada (App Anth 3 314 nr 145)

74 Furono autori di commedie latine dal titolo Epiclerus Cecilio Stazio (fr 1-2 R3) e Turpilio (frr 1-13 R3) per il quale cf Quint inst 10 1 10 cf anche Caec ploc frr 142-147 e 158-162 R3 = Gell 2 23 9-13 (cf infra) In particolare per i frammenti di Cecilio Stazio si veda Guardigrave 1974 74-76 161-168 Sulla traduzione ceciliana di Menandro in Aulo Gellio cf Gamberale 1969 75-90

75 Plaut Aul 534-535 nam quae indotata est ea in potestate est viri dotatae mac-tant et malo et damno viros Ulteriori riferimenti testuali in Schuhmann 1977

76 Sullrsquoepidikasia (procedura legale in base a cui il parente prossimiore prendeva in affidamento lrsquoepikleros) egrave basata la trama del Phormio alle medesime leggi fanno riferimento gli Adelphoi (vv 650-659)

77 Si possono ad esempio ricordare Antifane (fr 94 K-A) Alessi (frr 78-81 K-A) Difilo (fr 40 K-A) Diodoro (fr 2 K-A) e ovviamente Menandro che sembra aver scritto addirittura due commedie su questo soggetto (sullrsquoambiguitagrave di questa notizia ed in generale sul ruolo dellrsquoepikleros nel diritto e nella commedia gre-ca cf Belardinelli 1998 264-270)

78 La rilevanza attribuita a questa figura nelle trame comiche della Mese e della Nea egrave dovuta secondo Belardinelli 1998 267 ai cambiamenti socio-economici intercorsi nel III-IV sec a C quando lrsquoistituto nato eminentemente per permettere la propagazione della stirpe (Plut Sol 20 2-5) era divenuto in forma esclusiva uno strumento di arricchimento

79 Men ploc fr 296 K-A = Gell 2 23 8 ἐπrsquo ἀμφότερα νῦν ἅτrsquo ἐπίκληρος οὖσα δή μέλλει καθευδήσειν κατείργασται μέγα καὶ περιβόητον ἔργον ἐκ τῆς οἰκίας ἐξέβαλε τὴν λυποῦσαν ἣν ἐβούλετο ἵνrsquo ἀποβλέπωσι πάντες εἰς τὸ Κρωβύλης πρόσωπον ἥ γrsquo εὔγνωστος εἶχέ με γυνή δέσποινα καὶ τὴν ὄψιν ἣν ἐκτήσατο ὄνος ἐν πιθήκοις ἐστὶ δὴ τὸ λεγόμενον Τοῦτο σιωπᾶν βούλομαι τὴν νύκτα τὴν πολλῶν κακῶν ἀρχηγόν Οἴμοι Κρωβύλην λαβεῖν ἔμrsquo ἑκκαιδεκατάλαντον ὦ θεοί γύναιον οὖσαν πήχεως Εἶτrsquo ἐστὶ τὸ φρύαγμα εἴπως ἀνυπόστατον μὰ τὸν Δία τὸν Ὀλύμπιον καὶ τὴν Ἀθηνᾶν οὐδαμῶς Παιδισκάριον θεραπευτικὸν δὲ λόγου τάχιον ἀπαγέσθω δέ τις ἢ ἄρrsquo ἀντεισαγάγοι Cf anche fr 297 K-A = Gell 2 23 11

304 FR Nocchi

Ὅταν πένης ὢν καὶ γαμεῖν τις ἑλόμενοςτὰ μετὰ γυναικὸς ἐπιδέχηται χρήματααὑτὸν δίδωσιν οὐκ ἐκείνην λαμβάνει80

Analoghe considerazioni si trovano in Alessi

Ὦ δυστυχεῖς ἡμεῖς πεπρακότεςτὴν τοῦ βίου παρρησίαν καὶ τὴν τρυφὴνγυναιξὶ δοῦλοι ζῶμεν ἀντrsquo ἐλευθέρωνἜπειτrsquo ἔχειν προῖκrsquo οὐχὶ τιμὴν πάσχομενπικράν γε καὶ μεστὴν γυναικείας χολῆςἩ τῶν γὰρ ἀνδρῶν ἐστι πρὸς ἐκείνην μέλιοἱ μέν γε συγγνώμην ἔχουσrsquo ἀδικούμενοιαὗται δrsquo ἀδικοῦσαι καὶ προσεγκαλοῦσrsquo ἔτιὧν οὐκ ἐχρῆν ἄρχουσιν ὧν δrsquo ἄρχειν ἐχρῆνἀμελοῦσιν ἐπιορκοῦσιν οὐδὲ ἓν κακὸνἔχουσι καὶ κάμνειν λέγουσrsquo ἑκάστοτε81

Dallrsquoepigrammatica greca invece potrebbero essere giunte al poeta bobbiese le suggestioni relative al tema del matrimonio fra poveri lrsquoipote-si sembrerebbe avvalorata dal largo influsso del genus registrato nellrsquointera silloge82 NellrsquoAnthologia Palatina assistiamo ad una serie di variazioni sul tema con amaro disincanto lrsquounione egrave descritta come una guerra continua a causa dagli enormi disagi dovuti allo stato di indigenza83 Spesso il proble-ma egrave risolto con stratagemmi non proprio edificanti per sbarcare il lunario

80 Men fr 802 K A = Stob 4 22d 95 p 533 Hense Sempre Menandro (fr 805 K-A = Stob 4 22f 130 p 548 Hense) paragona la donna ricca ad una punizio-ne divina e definisce chi comunemente egrave considerato felice per la grande dote uno sventurato ὅστις γυναῖκrsquo ἐπίκληρον ἐπιθυμεῖ λαβεῖν πλουτοῦσαν ἤτοι μῆνιν ἐκτίνει θεῶν ἢ βούλετrsquo ἀτυχεῖν μακάριος καλούμενος

81 Alex fr 150 K-A82 Mariotti 1962 coll 52-61 Canali ndash Nocchi 2011 11-1983 AP 11 6 πτωχοῦ ἐστι γάμος κυνέα μάχα εὐθὺ κυδοιμός λοιδορίαι πληγαί

ζημία ἔργα δίκαι lrsquoepigramma di Callictere evidenzia gli inconvenienti dellrsquounio-ne attraverso la sequenza di asindeti e omoteleuti Sul tema cf anche AP 9 442 di Agatia Scolastico e 11 388 di Lucillio in cui si aggiungono anche le difficoltagrave legate allrsquoesistenza della prole (Longo 1967 77) infine in AP 5 267 di Agatia Scolastico un epigramma in forma dialogata il matrimonio con una donna povera viene consi-derato atto di follia

305Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

il marito si fa mantenere dalla moglie costringendola alla prostituzione84 Raramente i poeti epigrammatici si pronunciano favorevolmente su un matrimonio di un uomo benestante con una donna povera85 al contrario si preferisce lrsquounione fra coniugi di pari condizione86 In effetti questo ar-gomento trova puntuale riscontro anche in ambito paremiografico87 e nei trattati filosofici in questrsquoultimo caso perograve il discorso non assume i toni della polemica tipici del genere comico ed epigrammatico ma egrave inserito in un ragionamento piugrave ampio relativo ai pericoli che possono minare il conseguimento della virtus La condizione di inferioritagrave di un marito po-vero ad esempio puograve determinare la sua acquiescenza ai tradimenti di una moglie libertina nam quid ndash ait Seneca ndash de viris pauperibus dicam quorum in nomen mariti et ad eludendas leges quae contra celibes datae sunt pars magna conducitur Quomodo potest regere more set praecipere castitatem et mariti auctoritatem tenere qui nupsit88 Lrsquoargomento finanziario perograve ne-gli scritti filosofici non assume mai la centralitagrave ricoperta negli epigrammi dellrsquoAnthologia e nella commedia89

84 AP 11 4 di Parmenione il poeta in questo epigramma insiste soprattutto sullrsquoatteggiamento compiacente del marito ignaro di qualsiasi considerazione mo-rale pur di vivere nellrsquoagio sullrsquoargomento cf Longo 1967 98 Piugrave spesso lrsquoidea del buon matrimonio viene associata a quella dellrsquounione con donne anziane ricercate soprattutto per la dote e lrsquoeventualitagrave della loro rapida dipartita mentre lrsquouomo si consola con lrsquoancella giovane (AP 11 202 adespoto) sul tema si vedano anche 11 65 di Parmenione e 11 425 adespoto Lrsquoargomento egrave ripreso in epigr Bob 23 e 24 ma era giagrave particolarmente caro a Marziale (cf 9 80 e 8 12 1-2 in cui si gioca sullrsquouso del verbo nubo riferito allrsquouomo non diversamente da Sen matr fr 29 V)

85 AP 7 648 di Leonida di Taranto86 AP 7 89 di Callimaco87 Diog Laert 1 4 8 cf Tosi 1991 nr 1442 (= Ov Her 9 32) e 1443 (= Plaut

Asin 87)88 Sen matr fr 29 V le medesime considerazioni si trovano nel pitagorico Cal-

licratida (in Stob 4 28 18 p 687 Hense) ed in Plut lib educ 13f-14a il quale perograve prospetta anche una posizione piugrave moderata consigliando di preferire sempre la virtugrave nella scelta della donna ma di godere anche della ricchezza qualora essa si aggiunga come spontaneo complemento (amat 754a-b) infine il tema egrave presente nei cristiani (Tert uxor 2 8 4 Hier epist 127 3) dove egrave inserito nella recriminato-ria sullrsquoadulterio

89 Anche nel De matrimonio di Seneca (matr fr 54 V) dove egrave presente una sintesi dei primi quattro versi dellrsquoepigramma bobbiese (pauperem alere difficile est divitem ferre tormentum) lrsquoadagio egrave posto a conclusione di un lungo ragionamento tratto dallrsquoaureolus liber di Teofrasto volto a dissuadere il sapiente dal matrimonio

306 FR Nocchi

Anche i pericoli connessi alla bellezza femminile di cui si parla nei ver-si 7-8 del nostro epigramma erano proverbiali Oltre ai versi anassandridei il poeta bobbiese avragrave avuto presente il noto detto popolare ἐὰν μὲν γήμῃς αἰσχράν ἕξεις ποινήν ἂν δὲ καλήν ἕξεις κοινήν la cui origine paremiologica egrave dimostrata dallrsquoannominatio90 Il tema tra lrsquoaltro trova un trattamento equi-valente nel mondo latino nelle Sententiae di Publilio Siro maximo periclo custoditur quod multis placet non facile serves quod multis placet91 ma ritorna anche nelle controversiae senecane sempre come locus a latere nihil in corpo-re uxoris suae plus maritus quam quilibet alienus peregrinusve cognoverit92

Lrsquoanonimo poeta del resto non si limita a rielaborare i versi di Anassan-dride ma aggiunge anche un distico del tutto innovativo che rivela la sua vo-lontagrave di romanizzare il componimento Questa scelta ha importanti risvolti anche dal punto di vista strutturale Lrsquoautore come si egrave detto incentra lrsquoepi-gramma soprattutto sul fattore economico relegando ad un ruolo marginale o tralasciando del tutto le ulteriori considerazioni contrarie al matrimonio che invece erano discusse nella fonte greca in particolare egli sostituisce il distico relativo ad una sposa poco avvenente con unrsquoulteriore valutazione patrimoniale La sua dunque non egrave una traduzione fedele come avviene per la maggior parte degli Epigrammata Bobiensia ma presenta un certo grado di originalitagrave nella delimitazione del tema e nella sua ricontestualizzazione In effetti i versi 3-4 introducono una terza alternativa allrsquoevenienza di un ma-trimonio fra due poveri o fra uxor dotata e marito indigente Lrsquoeventualitagrave egrave che un uomo ricco proverbialmente rappresentato da Lucullo e Crasso93 sposi una cliens sine re una donna nullatenente ma libera Se lrsquoipotesi fino

(nec posse quemquam libris et uxori pariter inservire) Una rivisitazione moderna del tema egrave presente in Boccaccio (Esposizioni sopra la Commedia sect 31 Corbaccio sect 247)

90 Nelle fonti il proverbio non ha unrsquoattribuzione univoca Diogene Laerzio lo attribuisce ora a Bione di Boristene (4 48) ora ad Antistene (6 3) Aulo Gellio (5 11 2) sostiene che si tratti della risposta pronunciata da Biante di Priene ad un tale che lo interrogava sullrsquoopportunitagrave di sposarsi infine Stobeo (4 22a 17 p 497 Hense) pensa sia stato formulato da un uomo in risposta a Pittaco (Grilli 1953 178 Barigazzi 1966 542-543)

91 Publil sent M 18 v 326 R F 32 v 408 R92 Sen contr 2 7 2 Il tema si iscrive allrsquointerno dellrsquoinvettiva contro la corruzio-

ne delle matrone romane Cf anche Sen contr 2 1 24 per ulteriori fonti retoriche relative al locus de saeculo cf De Decker 1913 19-29

93 In molti scrittori il suo nome egrave sinonimo di ricchezza (Cic Att 1 4 3 2 4 2 off 1 25 Sall Catil 48 5 Sen epist 119 9 dial 7 21 3)

307Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ad ora postulata di una matrice retorica del componimento egrave valida il poeta sostituirebbe il tipico exemplum mitologico presente immancabilmente in tutte le theseis scolastiche94 con due exempla storici ma per cosigrave dire assunti ormai a paradigma indiscusso della ricchezza Anche la scelta dei due per-sonaggi storicamente noti come ricchi possidenti sembra ben ponderata Lucullo e Crasso rappresentano due modi antitetici di vivere la ricchezza Plutarco li pone a confronto in piugrave di unrsquooccasione dipingendo Crasso come avido e parsimonioso Lucullo come uno sperperatore95 Resta da capire il riferimento alla cliens i lessicografi e i grammatici latini concordano nel ri-ferire il termine sia al genere maschile che a quello femminile cliens tam hic quam haec96 ma di fatto le uniche due attestazioni al femminile a noi per-venute in latino sono quelle presenti in unrsquoepistola di San Girolamo (130 6)97 ed in unrsquoepigrafe98 Troviamo invece piugrave volte attestato il sinonimo clienta soprattutto in contesto comico in particolare il termine egrave usato da Plauto99 ndash in riferimento alle fanciulle sottoposte allrsquoauctoritas di un uomo anziano per lo piugrave prostitute o schiave ndash o in Afranio cliens communis ge-

94 Ad esempio si veda Aphthon RhG X p 43 7 Rabe = p 153 Patillon Lib progymn VIII pp 551-552 Foerster

95 Plutarco accomuna i due personaggi in un passo in cui Catone rimprovera aspramente il ricco gaudente lsquoοὐ παύσῃrsquo ἔφη lsquoσὺ πλουτῶν μὲν ὡς Κράσσος ζῶν δrsquo ὡς Λεύκολλος λέγων δrsquo ὡς Κάτωνrsquo (Plut Luc 40 3) ma il confronto risulta evidente anche dalla descrizione dei banchetti (Plut Luc 40 1 νεόπλουτα δrsquo ἦν τοῦ Λευκόλλου τὰ δεῖπνα τὰ καθrsquo ἡμέραν οὐ μόνον στρωμναῖς ἁλουργέσι καὶ διαλίθοις ἐκπώμασι καὶ χοροῖς καὶ ἀκροάμασιν ἐπεισοδίοις ἀλλrsquo ὄψων τε παντοδαπῶν καὶ πεμμάτων περιττῶς διαπεπονημένων παρασκευαῖς ζηλωτὸν ἀνελευθέροις ποιοῦντος ἑαυτόν Cras 3 1 ἐν δὲ τοῖς δείπνοις ἡ μὲν κλῆσις ἦν ὡς τὰ πολλὰ δημοτικὴ καὶ λαώδης ἡ δrsquo εὐτέλεια τὴν καθαριότητα καὶ φιλοφροσύνην ἡδίονα τοῦ πολυτελοῦς εἶχε) e delle ville (Luc 39 2 εἰς παιδιὰν γὰρ ἔγωγε τίθεμαι καὶ οἰκοδομὰς πολυτελεῖς καὶ κατασκευὰς περιπάτων καὶ λουτρῶν καὶ ἔτι μᾶλλον γραφὰς καὶ ἀνδριάντας καὶ τὴν περὶ ταύτας τὰς τέχνας σπουδήν ἃς ἐκεῖνος συνῆγε μεγάλοις ἀναλώμασιν εἰς ταῦτα τῷ πλούτῳ ῥύδην καταχρώμενος ὃν ἠθροίκει πολὺν καὶ λαμπρὸν ἀπὸ τῶν στρατειῶν ὅπου καὶ νῦν ἐπίδοσιν τοιαύτην τῆς τρυφῆς ἐχούσης οἱ Λευκολλιανοὶ κῆποι τῶν βασιλικῶν ἐν τοῖς πολυτελεστάτοις ἀριθμοῦνται Cras 2 6 τοσούτους δὲ κεκτημένος τεχνίτας οὐδὲν ᾠκοδόμησεν αὐτὸς ἢ τὴν ἰδίαν οἰκίαν ἀλλrsquo ἔλεγε τοὺς φιλοικοδόμους αὐτοὺς ὑφrsquo ἑαυτῶν καταλύεσθαι χωρὶς ἀνταγωνιστῶν)

96 Caper gramm VII 108 16 Keil97 Hier epist 130 698 CIL VI 3442 Sagitti Memoriae Corneliae Musae clienti carissimae piissimae

feminae quae vixit ann XVIII m VIIII d XVIIII Verus evoc Aug99 Fest p 53 L clientam pro cliente Plautus dixit

308 FR Nocchi

neris est invenimus tamen et clientam apud Afranium in Pompa lsquointerim tua clientarsquo 100 Si tratta evidentemente di un uso traslato del termine il cliens infatti egrave giuridicamente libero ma si pone sotto la tutela di un uomo potente per riceverne la protezione101 ed egrave a questo tipo di rapporto che allude il vec-chio Damone quando nella Rudens102 si vanta di essere divenuto il paladino di due belle ragazze (clientas) sfuggite ad un lenone le stesse che poco prima apostrofa come mulierculae termine dalle evidenti implicazioni dispregiati-ve allo stesso modo va inteso il termine clienta riferito alla meretrix adules- cens del Miles gloriosus che il vecchio Periplectomeno afferma di possedere Egli infatti puograve costringerla a prestarsi come avvenente corteggiatrice del soldato protagonista della piegravece solo in quanto sottoposta alla propria po-testas103 Egrave altamente probabile che anche nellrsquoepigramma bobbiese il poeta non alluda specificamente allrsquoistituto giuridico della clientela ma impieghi il termine in senso traslato per indicare una donna povera che per necessitagrave si pone sotto la protezione di un uomo ricco come farebbe un vero cliens Ciograve che mi sembra interessante perograve egrave che la situazione anche in questo caso sembra tratta da un contesto comico coerentemente con la scelta di fondo operata dal poeta bobbiese Rilevante egrave anche lrsquouso ossimorico della iunctura pannosae nobilitatis lrsquoattributo pannosus inteso come qui nel senso di lsquove-stito di straccirsquo si trova soprattutto in epoca tarda negli scrittori cristiani104 ma compare giagrave in Seneca ed in Apuleio Anche in questo caso il termine va inteso in senso traslato come lsquopoverorsquo i figli nati da questo matrimonio non possono che essere degli straccioni in quanto nati e allevati da madre povera che finisce per depauperare il patrimonio del marito non avendo contribuito ad incrementarlo con la sua dote

La matrice scolastica dellrsquoepigramma bobbiese si manifesta dunque sot-to molteplici forme nellrsquoesercizio traduttivo nel rispetto dello schema reto-rico ed anche nella rielaborazione delle fonti drammatiche Nonostante la

100 Char gramm I 100 16 Keil Il termine egrave attestato anche una sola volta in Orazio (carm 2 18 8) come sinonimo di ancilla e in Frontone (p 32 18 N) con la stessa accezione

101 Per la condizione dei clientes si vedano Dion 2 9 2 ss Cic rep 2 9 16 Plut Rom 13 5 Fest p 262 L per unrsquointeressante ipotesi sulla nascita dellrsquoistituto cf Franciosi 1986 271-281

102 Plaut Rud 893103 Plaut arg Mil II 13 Mil 789104 Cf ThlL X 1 s v pannosus 230 63-231 30 (Hodges)

309Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

notorietagrave del tema perograve il poeta consegue un certo grado di originalitagrave nella trasposizione dallo schema metrico della commedia alla forma epigrammati-ca del distico ed introducendo nella serrata tractatio lrsquoistituto della clientela tipicamente romano

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Stramaglia 2010 = A Stramaglia Come si insegnava a declamare Ri-flessioni sulle lsquoroutinesrsquo scolastiche nellrsquoinsegnamento retorico antico in L Del Cor-so ndash O Pecere (a cura di) Libri di scuola e pratiche didattiche dallrsquoAntichitagrave al Ri-nascimento Atti del Convegno Internazionale di Studi Cassino 7-10 maggio 2008 Cassino 2010 111-151

Throm 1932 = H Throm Die Thesis Ein Beitrag zu ihrer Entstehung und Geschichte Paderborn 1932

Torre 2000 = Ch Torre Il matrimonio del sapiens Ricerche sul De matrimo-nio di Seneca Genova 2000

313Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

Tosi 1991 = R Tosi Dizionario delle sentenze latine e greche Milano 1991Treggiari 1991 = S Treggiari Roman Marriage Iusti Coniuges from the

Time of Cicero to the Time of Ulpian Oxford 1991Uglione 1987 = R Uglione (a cura di) La donna nel mondo antico (Torino

21-23 Aprile 1986) Torino 1987Uglione 1989 = R Uglione (a cura di) La donna nel mondo antico (Torino

18-20 Aprile 1988) Torino 1989 Valdeacutes Garciacutea 2007 = MA Valdeacutes Garciacutea La estructura progimnasmaacuteti-

ca de una thesis basiliana (PG 31 245 a-261 a) in JA Fernaacutendez Delgado ndash F Pordomingo ndash A Stramaglia (eds) Escuela y Literatura en Grecia antigua Actas del Simposio Internacional Universidad de Salamanca 17-19 Noviembre de 2004 Cassino 2007 701-709

Viano 1995 = C Viano Quintiliano e la storia della filosofia lrsquouso delle quae-stiones philosopho convenientes laquoRhetoricaraquo 13 2 (1995) 193-207

Voumlssing 1997 = K Voumlssing Schule und Bildung im Nordafrika der roumlmischen Kaiserzeit Bruxelles 1997

Vottero 1998 = D Vottero (a cura di) Lucio Anneo Seneca I frammenti Bologna 1998

Watson 2008 = L Watson Juvenal Satire VI Misogyny or Misogamy The Evidence of Protreptics on Marriage in F Cairns (ed by) Hellenistic Greek and Au-gustan Latin Poetry Flavian and post-Flavian Latin Poetry Greek and Roman Prose Cambridge 2008 269-296

Zicari = M Zicari Note al testo degli Epigrammata Bobiensia laquoStudUrb(B)raquo 33 (1959) 248-249

Universitagrave degli studi di Cassinofrancescaromananocchiyahooit

Venuste Noster Abstract

Gabriele Burzacchini Asclepiade tra Alceo e CatulloThis paper analyses in the light of recent studies a clear case of aemulatio or imitatio cum variatione namely the intertextual relation between Alcaeus fr 346 V and Asclepiades 16 G-P (= AP 1250) as well as the precise allusion of Catullus 5 5f which most probably draws inspiration from the Samian epigrammatist (brevis lux ~ δάκτυλος ἀώς nox est perpetua una dormienda ~ τὴν μακρὰν νύκτrsquo ἀναπαυσόμεθα) even though the inner meaning of the Catullian poem is completely different

Albio Cesare Cassio Lrsquoeroe Lakedaimon e gli onori funebri per i re di Spar-ta (orac ap Herodot 7 220 = nr 100 Parke-Wormell)

This note deals with line 4 of the oracle transmitted by Herodotus 7220 πενθήσει βασιλῆ φθίμενον Λακεδαίμονος οὖρος It is argued that Λακεδαίμονος οὖρος is unlikely to refer to the city of Sparta as the lsquobulwark of Lacedaemonrsquo as Stein and Parke amp Wormell maintained This expression means as Macan saw in 1908 lsquothe boundary of the hero Lacedaemonrsquo while πενθήσει certainly refers to the compulsory mourning imposed by the Spartans upon the peri- oikoi and the helots when a Spartan king died

Massimo Di Marco Detorsio di glosse omeriche solecismi presunti puns bi-linguistici in Ammiano (AP 11 16 146 180)

This paper offers a new interpretation of three epigrams of Ammianos In AP 11 16 the use of the Homeric gloss ἐγχεσίμωρος implies a malicious metapoiesis of a Lucilliosrsquo verse The meaning of AP 11146 is paradoxical the orator Flaccus is sure he will improve his Greek after a stay in Cyprus (the soloecismsrsquo home) It will be also proved as wrong the common reading of AP 11 180 νώναις as a bilingual pun

718 Venuste Noster

Lucio Ceccarelli La costruzione del distico elegiaco latino il rapporto tra primo emistichio dellrsquoesametro e primo emistichio del pentametro

This study proposes to verify whether in the latin elegiac distich it might be possible to recognize a mutual influence between hexameter and pentam-eter as far as the realization of the metric scheme is concerned The test con-ducted on a corpus comprehending almost all the latin elegiac distichs from Catullus to Venantius Fortunatus suggests a substantially negative answer

Marco Filippi Alcune osservazioni su Acc arm iud fr III R3 vv 148-149Acc arm iud 148-149 is quoted from Macrobius as a model of Verg Aen 10 449-450 with which it shows a clear similarity of context The fragment has a proverbial character (lsquowho fights a brave enemy even if is won obtains anyway a great honourrsquo) and the theme has obtained a great fortune in suc-ceeding literature After an attempt at reconstructing the tragic context we can suppose that the fragment does not contain an expression of modesty but it is a part of a provocative context

Alfredo Mario Morelli Lrsquouno e il molteplice su Catull 5 In Catull 5 the author cleverly works out two ancient topoi (lsquoletrsquos love be-cause the nightdeath is comingrsquo lsquokisses are the joy of loversrsquo) gaining a well balanced structure of the poem In comparison with contemporary Graeco-Roman poetry (erotic epigrams ndash such as Philod AP 9 570 ndash the Epitaph of Bion) both themes are handled with a remarkable taste for originality especially in their lsquonumericalrsquo aspects in order to put special emphasis on the basic contrast between nox una and basia mille

Maria Silvana Celentano I ritmi e i numeri della vita nella poesia antica lrsquoelogio lrsquoamore il sorriso

This paper briefly discusses a few Greek and Latin poetical texts (Prop 3 22 17-22 and 39-42 Ov ars 1 55-66 Philod AP 5 13 Catull 5 and 7 Mart 6 34) in order to highlight how the different numerical notations that they contain are able to emphasize different aims as eg expressing admiration praise love or parody

Giuseppe Aricograve Huic aliud mercedis erit (Verg ecl 6 26)The salacious allusion present in the words of Silenus in the sixth eclogue of Virgil comes from a motif of the Greek dramatic poetry (especially Aris-tophanes Eccles 1045ff) However Virgil rewrites it more elegantly thus

719Abstract

easing the obscenity of the witty remark at the same he time makes it more expressive by emphasizing the concept of the exchange

Mario De Nonno Cui non risere parentesThe old textual problem in Vergil Bucolics 4 62f (divergence between the text as transmitted by Vergilrsquos manuscripts and commented by Servius and the text as quoted by Quintilian inst 9 3 8) is examined anew The argu-ments of the supporters of Quintilianrsquos text (as emended by Politian and Bonnell) are scrutinized and criticized New intertextual links are pointed to suggesting that after all the Vergilian paradosis (cui non risere parentes) was already echoed in Horacersquos Ars

Giuseppe La Bua Audes fatidicum verbis fallere velle deum (Ov fast 2 261-2) lrsquoironia del logos nei Fasti di Ovidio

Recent scholarship on Ovidrsquos elegiac calendar-poem has drawn attention to the political significance of the poetrsquos equivocal approach to the controversial topic of the libertas linguae This paper reads the poetrsquos playful manipulation of the multiple contradictory aspects of logos in literary terms focusing on the sophisti-cated irony inherent in the creation of figures of skilled speakers (Numa Egeria Anna Perenna the merchant) able to overcome superior opponents through fal-lacious ambiguous words and emphasizing the role played by a modern exuber-ant use of lingua in the civilization process of the Augustan Rome

Piergiorgio Parroni Qualche riflessione sul testo della lettera 56 di SenecaThe Reynoldrsquos text of Sen ep 56 may occasionally be improved the incom-prehensible hac (1) is perhaps a copyistrsquos mistake for hunc in v 4 abducit of P2 is more suitable than adducit (cett) and to the surprising essedas (femi-nine) wrongly defended by Axelson must be preferred Buechelerrsquos raedas or Heraeusrsquo et raedas (eredas p) P2 is a good witness also in 5 f (inhibet P2 exhi-bet cett) instead of obirata (9) an evident nonsense the conjectural obruta (obrata p) gives an excellent meaning

Matteo Massaro Poesia per ignobiles epigrammi sepolcrali da un colomba-rio urbano di etagrave giulio-claudia

Latin epigraphy from urban columbaria replaces the higher literature with several anonymous but valuable poems for lower class people collectively buried thereTwo of such fair poems from the monumentum familiae Sta-tiliorum (I1 cent AD) both elegiac and flawless are here selected and care-

720 Venuste Noster

fully commented upon CE 1001 dedicated by a slave to a fellow slave CE 1030 for an unnamed wife who praises herself for having died in the arms (and tears) of her deeply loving man Many thoughts images or expressions are noticed and surveyed in verbal and conceptual comparison with literary andor epigraphic texts

Carlo Di Giovine I precetti di Quintiliano sullo stilus (inst 10 3) note di esegesi e di critica testuale

In inst 10 3 Quintilian offers his precepts for a good writing (stilus) which is introductory to good speaking (dicere) This chapter of book X of the Institutio oratoria involves a lot of interesting questions of exegesis of style and of textual criticism This paper examines and tries to give an answer to some of these questions

Alessandro Fusi Note testuali ed esegetiche a Marziale (2 24 4 42 9 80 10 35 11 87)

In Martial 2 24 the first four verses should not be ascribed to the persona poetae as in almost all modern editions but to the Candidus addressed in v 6 In 4 42 the last but one verse is to be ascribed to the ego loquens In 9 80 the much debated expression uxorem pascit in v 2 has no sexual over-tones as most critics take for granted uxor is to be taken as a metonymy for uxoris patrimonium and the expression means that Gellius feeds himself with his wifersquos goods In 10 35 v 8 should be read with β variant sed castos docet et pios amores because of its intertextual link with Catull 16 5 In 11 87 2 nata (γ) is to be preferred to nota (β) accepted by all editors because that variant restores an idiomatic use and is clearly a lectio difficilior It is also strenghtened by the intertextual relation with Propertius 2 25 which shows a comic degradation of the elegiac love put into effect by Martial

Francesca Romana Nocchi Il motivo dellrsquoan uxor ducenda fra poesia reto-rica e filosofia Epigr Bob 22 Sp

The theme for the an uxor ducenda notwithstanding its wide diffusion was in antiquity differentiated in rhetorical philosophical and literary fields so much so as to postulate a genre specialization in each field The anonymous poet of epigr Bob 22 achieves a certain originality by realizing a true mingling of genres In fact he encompasses the satirical pungent vein of the comic genre within the typical structure of suasoria Moreover both the topic choice and the use of rhetorical schemes in poetic forms seem to have scholastic reminiscence

721Abstract

Valeria Capelli Gerolamo e le citazioni dellrsquoAntico nel Nuovo Testamento testimonianze di tradizione indiretta

Jerome often discusses the literal discrepancy between some passages of the Old Testament and their citation in the New Testament also turning his at-tention to cases already pointed out by Porphyry and Julian The examina-tion of his principal statements about this subject makes it possible to infer that he has not a constant attitude in relation to this problem and that there are many differences among what he asserts in the prefaces to his biblical translations in epist 57 and in his exegetical treatises

Edoardo Bona Appunti di lettura della Praefatio in Euangelio di Gerolamo (con un occhio allrsquoepistolario Gerolamo-Agostino)

A new reading of Preafatio in Euangelio allows a better understanding of Jeromersquos philological attitude in approaching the Scriptures Particularly noteworthy is the use of indirect sources (translations and canones Eusebii) for the constitution of the biblical text Moreover Augustinersquos use of indirect sources in his epist 28 could be a reminescence of this Praefatio

Carla Lo Cicero Audi Iuliane Echi della polemica contro Giuliano drsquoEcla-no nelle glosse marginali del Vat Reg Lat 141

Four glosses of Vat Reg Lat 141 in margin to texts of Gregory of Nazianzus and Basil of Caesarea (translated in Latin by Rufinus of Aquileia) present polemic remarks about Julian of Eclanum The analysis performed proves that the marginal annotations derive from a late antique manuscript and that they were probably written by a reader of the Augustinersquos circle The glosses witness the constant work of lsquotalking to the textsrsquo which is a typical feature in manuscripts of the late Antiquity

Luca Paretti Cuochi pasticceri e centoni Sulle tracce di una lsquoletteratura dei Saturnalirsquo

This study proposes a new interpretation of the first fragmentary cento of the codex Salmasianus the so-called De panificio instead of a simple description of bread-making this should be seen as a scene of preparing crumpets or pancakes during the festival of Saturnalia In this regard it is discussed an examination of the literary evidence about two relevant char-acters of the feast the cocus (cook) and the pistor (confectioner) Then the author proposes a partial review of the literary production peculiar to the Saturnalia especially pointing out anonymous and secondary texts

722 Venuste Noster

Franca Ela Consolino Echi pagani e cristiani nellrsquoepitafio del vescovo Vit-tore Per unrsquoesegesi di Ennodio carm 2 95 (215 V)

The paper provides a commentary of Ennod carm 2 95 detecting the pres-ence of hypotexts such as the apotheosis of Daphnis in Vergil that of Lucan in Stace and the representations given by Lucan and Prudentius of Pompeius and the virgin Agnes seeing from heaven the earth In order to explain the obscurity of some expressions previous opinions are discussed and solutions proposed bringing fresh evidence wherever it is possible A totally new inter-pretation is offered for the last two verses of the poem

Salvatore Monda Gellio Noctes Atticae 12 6 e lrsquoantico nome latino degli aenigmata

In the book XII of Noctes Atticae the VI chapter is devoted to riddles The source of the passage is Varrorsquos De sermone Latino ad Marcellus from which Gellius quotes the famous riddle of the god Terminus At the beginning Gellius remembers the old latin word for lsquoriddlersquo scirpus (lit lsquobasket-rushrsquo lsquoknotrsquo) My aim is to suggest that scirpus is a calque on γρῖφος but the mean-ing of lsquoriddlersquo is made up by Gelliusrsquo source

Michela Rosellini Nellrsquoofficina di Prisciano (con un omaggio a Menandro) This paper analyses two extracts from Priscianrsquos Idiomata namely GL III 338 21-341 24 and III 291 11-292 21 in order to reconstruct by comparing lessons in extant manuscripts the archetype text and to investigate Priscianrsquos working methods The archetype text reveals in these extracts a characteristic of Priscianrsquos text and in particular of the Idiomata section in its original form i e that it was non perfectly finished the lemmas and quotations being not properly selected and organized In a third extract GL III 323 8-11 it is pos-sible to identify a fragment of Menanderrsquos Heautontimoroumenos

Luigi Munzi Dottrina prosodica e Lehrgedichte in etagrave carolingia il carme Mens tenebrosa

Poetryrsquos high prestige requires in Carolingian age elementar didactic works dealing with prosody and metrics Mens tenebrosa tumet is a peculiar Lehr-gedicht where words containing doubtful syllables (syllabae communes) are collected into a poem of just eight or nine lines to facilitate memorization this poem acquired an high grade of popularity in IX century In this paper the author presents a new critical edition ndash founded on several medieval and Renaissance manuscripts ndash supplies an exhaustive treatment of fontes

723Abstract

and loci similes provides a panorama of classical teaching in the field of syl-labae communes and tries to state precisely the chronology of this didactic tour de force (Bedersquos treatise De arte metrica settles a serviceable terminus post quem) and its authorship (Alcuinrsquos cultural milieu)

Marina Passalacqua Perlege scribe reducThe article aims to provide a picture of book trading in Carolingian society as it emerges from the lexicon the scholars of the court school used in the correspondence they entertained

Arduino Maiuri Enorme monstrum deformitagrave e difformitagrave nel mondo greco-romano

In Imperial Rome noble families used to entertain their guests by displaying de-formed creatures at their feasts the taste for the weird and the exotic went thus hand in hand This marks a turning point if compared to Greek culture which considered the freak as a divine punishment If in very ancient Rome this mindset is pretty similar (Dion Hal 2 12 1-2) during the Principate a definite change in perspective is witnessed by jurists (eg dig 1 5 14 and 50 16 135)

Marcello Salvadore La Vestale incestaDionysius of Halicarnassus Pliny the Younger and Plutarch are the sources of a detailed account of Vestalis incestarsquos punishment they say that she was sentenced to death Dionysius adds that there was no after death ritual Modern scholars generally accept what the three authors assert In this article the author surmises that the Vestalis incesta together with the parricida was not condemned to death both of them were sentenced to a particular kind of banishment from the Society

Rino Avesani Divagazioni sulla memoria di Adriano nel MedioevoIn spite of the traditional view of Adrian as a tolerant Emperor towards Chris-tians in many passiones he is oddly presented as a cruel tyrant The passio of St Eustachius and the passio of St Sapientia and of her three daughters ndash the latter also drawn on in Roswitha of Gandersheimrsquos Sapientia ndash are the best known and obviously both of them are without any historical ground It is possible that the ancient hagiographers became familiar with Adrianrsquos name thanks to the large spread of two question-and-answer dialogues both dating back prob-ably to the II or III century AD in which the protagonists are respectively Adrian and the philosopher Second and Adrian and Epictetus

724 Venuste Noster

Luca Serianni Ettore Romagnoli latinistaThis paper is concerned with the translations of classical Latin authors made by Ettore Romagnoli a scholar better known for his translations from Ancient Greek In his versions of Latin classics especially of Plautusrsquo Miles gloriosus and Horacersquos poetry Romagnoli aims at modernizing the texts by making use of idioms colloquialisms and expressive suffixes in order to make them more appealing to the general public Although Romagnoli failed in his purpose his activity as a translator of Latin classics witnesses an interesting aspect of the cultural policy of Fascism the ideology of which Romagnoli shared with firm belief

Maria-Pace Pieri LrsquoAchille surrealista di Alberto SavinioThe article focuses on the tale Achille innamorato misto con lrsquoldquoevergetardquo by Alberto Savinio in order to stress the authorrsquos special relation with classi-cal literature and in particular with old Greek miths Such a relationship requires to be verified in all its complex novelty not only by comparing the macrostructural models but also by analyzing the detailed and frequently very precise references and allusions to single parts of the ancient texts lsquo(esp to Euripidesrsquo Iphigenia in Aulis and Aeschylusrsquo Agamemnon)

Silvia Rizzo Una consonanza fra il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lam-pedusa e una lirica di Thomas Hardy

A passage of Tomasirsquos Gattopardo shows similarities to Thomas Hardyrsquos lyric A Two-yearsrsquo Idyll (Late lyrics and earlier London 1922) Did Tomasi read it It cannot be demonstrated with absolute certainty but there is some evi-dence in favour of this hypothesis

Giorgio Bernardi-Perini laquoMy hedge-schoolmaster Virgilraquo Dallrsquolsquoegloga messianicarsquo alla Bann Valley Eclogue

The Bann Valley Eclogue written by Seamus Heaney on the eve of the new millennium in the wake of Virgilrsquos fourth Eclogue is a major evidence of Man-tuanrsquos great influence on the Irish poet who deserved the Nobel Prize 1995

Tullio De Mauro Latinum est non flectiturIn contemporary Italian many Latin expressions eg lectio magistralis are employed as invariant multilexeme words in spite of ancient Latin grammar

  • Titelei
  • Venuste Noster_16_Nocchi
  • Venuste Noster_34_Abstract
Page 26: Il motivo dell'an uxor ducenda fra poesia, retorica e filosofia: Epigr. Bob. 22 Sp., in M. Passalacqua, M. De Nonno, A.M. Morelli (a cura di), Venuste noster, Hildesheim -Zuric-New

304 FR Nocchi

Ὅταν πένης ὢν καὶ γαμεῖν τις ἑλόμενοςτὰ μετὰ γυναικὸς ἐπιδέχηται χρήματααὑτὸν δίδωσιν οὐκ ἐκείνην λαμβάνει80

Analoghe considerazioni si trovano in Alessi

Ὦ δυστυχεῖς ἡμεῖς πεπρακότεςτὴν τοῦ βίου παρρησίαν καὶ τὴν τρυφὴνγυναιξὶ δοῦλοι ζῶμεν ἀντrsquo ἐλευθέρωνἜπειτrsquo ἔχειν προῖκrsquo οὐχὶ τιμὴν πάσχομενπικράν γε καὶ μεστὴν γυναικείας χολῆςἩ τῶν γὰρ ἀνδρῶν ἐστι πρὸς ἐκείνην μέλιοἱ μέν γε συγγνώμην ἔχουσrsquo ἀδικούμενοιαὗται δrsquo ἀδικοῦσαι καὶ προσεγκαλοῦσrsquo ἔτιὧν οὐκ ἐχρῆν ἄρχουσιν ὧν δrsquo ἄρχειν ἐχρῆνἀμελοῦσιν ἐπιορκοῦσιν οὐδὲ ἓν κακὸνἔχουσι καὶ κάμνειν λέγουσrsquo ἑκάστοτε81

Dallrsquoepigrammatica greca invece potrebbero essere giunte al poeta bobbiese le suggestioni relative al tema del matrimonio fra poveri lrsquoipote-si sembrerebbe avvalorata dal largo influsso del genus registrato nellrsquointera silloge82 NellrsquoAnthologia Palatina assistiamo ad una serie di variazioni sul tema con amaro disincanto lrsquounione egrave descritta come una guerra continua a causa dagli enormi disagi dovuti allo stato di indigenza83 Spesso il proble-ma egrave risolto con stratagemmi non proprio edificanti per sbarcare il lunario

80 Men fr 802 K A = Stob 4 22d 95 p 533 Hense Sempre Menandro (fr 805 K-A = Stob 4 22f 130 p 548 Hense) paragona la donna ricca ad una punizio-ne divina e definisce chi comunemente egrave considerato felice per la grande dote uno sventurato ὅστις γυναῖκrsquo ἐπίκληρον ἐπιθυμεῖ λαβεῖν πλουτοῦσαν ἤτοι μῆνιν ἐκτίνει θεῶν ἢ βούλετrsquo ἀτυχεῖν μακάριος καλούμενος

81 Alex fr 150 K-A82 Mariotti 1962 coll 52-61 Canali ndash Nocchi 2011 11-1983 AP 11 6 πτωχοῦ ἐστι γάμος κυνέα μάχα εὐθὺ κυδοιμός λοιδορίαι πληγαί

ζημία ἔργα δίκαι lrsquoepigramma di Callictere evidenzia gli inconvenienti dellrsquounio-ne attraverso la sequenza di asindeti e omoteleuti Sul tema cf anche AP 9 442 di Agatia Scolastico e 11 388 di Lucillio in cui si aggiungono anche le difficoltagrave legate allrsquoesistenza della prole (Longo 1967 77) infine in AP 5 267 di Agatia Scolastico un epigramma in forma dialogata il matrimonio con una donna povera viene consi-derato atto di follia

305Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

il marito si fa mantenere dalla moglie costringendola alla prostituzione84 Raramente i poeti epigrammatici si pronunciano favorevolmente su un matrimonio di un uomo benestante con una donna povera85 al contrario si preferisce lrsquounione fra coniugi di pari condizione86 In effetti questo ar-gomento trova puntuale riscontro anche in ambito paremiografico87 e nei trattati filosofici in questrsquoultimo caso perograve il discorso non assume i toni della polemica tipici del genere comico ed epigrammatico ma egrave inserito in un ragionamento piugrave ampio relativo ai pericoli che possono minare il conseguimento della virtus La condizione di inferioritagrave di un marito po-vero ad esempio puograve determinare la sua acquiescenza ai tradimenti di una moglie libertina nam quid ndash ait Seneca ndash de viris pauperibus dicam quorum in nomen mariti et ad eludendas leges quae contra celibes datae sunt pars magna conducitur Quomodo potest regere more set praecipere castitatem et mariti auctoritatem tenere qui nupsit88 Lrsquoargomento finanziario perograve ne-gli scritti filosofici non assume mai la centralitagrave ricoperta negli epigrammi dellrsquoAnthologia e nella commedia89

84 AP 11 4 di Parmenione il poeta in questo epigramma insiste soprattutto sullrsquoatteggiamento compiacente del marito ignaro di qualsiasi considerazione mo-rale pur di vivere nellrsquoagio sullrsquoargomento cf Longo 1967 98 Piugrave spesso lrsquoidea del buon matrimonio viene associata a quella dellrsquounione con donne anziane ricercate soprattutto per la dote e lrsquoeventualitagrave della loro rapida dipartita mentre lrsquouomo si consola con lrsquoancella giovane (AP 11 202 adespoto) sul tema si vedano anche 11 65 di Parmenione e 11 425 adespoto Lrsquoargomento egrave ripreso in epigr Bob 23 e 24 ma era giagrave particolarmente caro a Marziale (cf 9 80 e 8 12 1-2 in cui si gioca sullrsquouso del verbo nubo riferito allrsquouomo non diversamente da Sen matr fr 29 V)

85 AP 7 648 di Leonida di Taranto86 AP 7 89 di Callimaco87 Diog Laert 1 4 8 cf Tosi 1991 nr 1442 (= Ov Her 9 32) e 1443 (= Plaut

Asin 87)88 Sen matr fr 29 V le medesime considerazioni si trovano nel pitagorico Cal-

licratida (in Stob 4 28 18 p 687 Hense) ed in Plut lib educ 13f-14a il quale perograve prospetta anche una posizione piugrave moderata consigliando di preferire sempre la virtugrave nella scelta della donna ma di godere anche della ricchezza qualora essa si aggiunga come spontaneo complemento (amat 754a-b) infine il tema egrave presente nei cristiani (Tert uxor 2 8 4 Hier epist 127 3) dove egrave inserito nella recriminato-ria sullrsquoadulterio

89 Anche nel De matrimonio di Seneca (matr fr 54 V) dove egrave presente una sintesi dei primi quattro versi dellrsquoepigramma bobbiese (pauperem alere difficile est divitem ferre tormentum) lrsquoadagio egrave posto a conclusione di un lungo ragionamento tratto dallrsquoaureolus liber di Teofrasto volto a dissuadere il sapiente dal matrimonio

306 FR Nocchi

Anche i pericoli connessi alla bellezza femminile di cui si parla nei ver-si 7-8 del nostro epigramma erano proverbiali Oltre ai versi anassandridei il poeta bobbiese avragrave avuto presente il noto detto popolare ἐὰν μὲν γήμῃς αἰσχράν ἕξεις ποινήν ἂν δὲ καλήν ἕξεις κοινήν la cui origine paremiologica egrave dimostrata dallrsquoannominatio90 Il tema tra lrsquoaltro trova un trattamento equi-valente nel mondo latino nelle Sententiae di Publilio Siro maximo periclo custoditur quod multis placet non facile serves quod multis placet91 ma ritorna anche nelle controversiae senecane sempre come locus a latere nihil in corpo-re uxoris suae plus maritus quam quilibet alienus peregrinusve cognoverit92

Lrsquoanonimo poeta del resto non si limita a rielaborare i versi di Anassan-dride ma aggiunge anche un distico del tutto innovativo che rivela la sua vo-lontagrave di romanizzare il componimento Questa scelta ha importanti risvolti anche dal punto di vista strutturale Lrsquoautore come si egrave detto incentra lrsquoepi-gramma soprattutto sul fattore economico relegando ad un ruolo marginale o tralasciando del tutto le ulteriori considerazioni contrarie al matrimonio che invece erano discusse nella fonte greca in particolare egli sostituisce il distico relativo ad una sposa poco avvenente con unrsquoulteriore valutazione patrimoniale La sua dunque non egrave una traduzione fedele come avviene per la maggior parte degli Epigrammata Bobiensia ma presenta un certo grado di originalitagrave nella delimitazione del tema e nella sua ricontestualizzazione In effetti i versi 3-4 introducono una terza alternativa allrsquoevenienza di un ma-trimonio fra due poveri o fra uxor dotata e marito indigente Lrsquoeventualitagrave egrave che un uomo ricco proverbialmente rappresentato da Lucullo e Crasso93 sposi una cliens sine re una donna nullatenente ma libera Se lrsquoipotesi fino

(nec posse quemquam libris et uxori pariter inservire) Una rivisitazione moderna del tema egrave presente in Boccaccio (Esposizioni sopra la Commedia sect 31 Corbaccio sect 247)

90 Nelle fonti il proverbio non ha unrsquoattribuzione univoca Diogene Laerzio lo attribuisce ora a Bione di Boristene (4 48) ora ad Antistene (6 3) Aulo Gellio (5 11 2) sostiene che si tratti della risposta pronunciata da Biante di Priene ad un tale che lo interrogava sullrsquoopportunitagrave di sposarsi infine Stobeo (4 22a 17 p 497 Hense) pensa sia stato formulato da un uomo in risposta a Pittaco (Grilli 1953 178 Barigazzi 1966 542-543)

91 Publil sent M 18 v 326 R F 32 v 408 R92 Sen contr 2 7 2 Il tema si iscrive allrsquointerno dellrsquoinvettiva contro la corruzio-

ne delle matrone romane Cf anche Sen contr 2 1 24 per ulteriori fonti retoriche relative al locus de saeculo cf De Decker 1913 19-29

93 In molti scrittori il suo nome egrave sinonimo di ricchezza (Cic Att 1 4 3 2 4 2 off 1 25 Sall Catil 48 5 Sen epist 119 9 dial 7 21 3)

307Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ad ora postulata di una matrice retorica del componimento egrave valida il poeta sostituirebbe il tipico exemplum mitologico presente immancabilmente in tutte le theseis scolastiche94 con due exempla storici ma per cosigrave dire assunti ormai a paradigma indiscusso della ricchezza Anche la scelta dei due per-sonaggi storicamente noti come ricchi possidenti sembra ben ponderata Lucullo e Crasso rappresentano due modi antitetici di vivere la ricchezza Plutarco li pone a confronto in piugrave di unrsquooccasione dipingendo Crasso come avido e parsimonioso Lucullo come uno sperperatore95 Resta da capire il riferimento alla cliens i lessicografi e i grammatici latini concordano nel ri-ferire il termine sia al genere maschile che a quello femminile cliens tam hic quam haec96 ma di fatto le uniche due attestazioni al femminile a noi per-venute in latino sono quelle presenti in unrsquoepistola di San Girolamo (130 6)97 ed in unrsquoepigrafe98 Troviamo invece piugrave volte attestato il sinonimo clienta soprattutto in contesto comico in particolare il termine egrave usato da Plauto99 ndash in riferimento alle fanciulle sottoposte allrsquoauctoritas di un uomo anziano per lo piugrave prostitute o schiave ndash o in Afranio cliens communis ge-

94 Ad esempio si veda Aphthon RhG X p 43 7 Rabe = p 153 Patillon Lib progymn VIII pp 551-552 Foerster

95 Plutarco accomuna i due personaggi in un passo in cui Catone rimprovera aspramente il ricco gaudente lsquoοὐ παύσῃrsquo ἔφη lsquoσὺ πλουτῶν μὲν ὡς Κράσσος ζῶν δrsquo ὡς Λεύκολλος λέγων δrsquo ὡς Κάτωνrsquo (Plut Luc 40 3) ma il confronto risulta evidente anche dalla descrizione dei banchetti (Plut Luc 40 1 νεόπλουτα δrsquo ἦν τοῦ Λευκόλλου τὰ δεῖπνα τὰ καθrsquo ἡμέραν οὐ μόνον στρωμναῖς ἁλουργέσι καὶ διαλίθοις ἐκπώμασι καὶ χοροῖς καὶ ἀκροάμασιν ἐπεισοδίοις ἀλλrsquo ὄψων τε παντοδαπῶν καὶ πεμμάτων περιττῶς διαπεπονημένων παρασκευαῖς ζηλωτὸν ἀνελευθέροις ποιοῦντος ἑαυτόν Cras 3 1 ἐν δὲ τοῖς δείπνοις ἡ μὲν κλῆσις ἦν ὡς τὰ πολλὰ δημοτικὴ καὶ λαώδης ἡ δrsquo εὐτέλεια τὴν καθαριότητα καὶ φιλοφροσύνην ἡδίονα τοῦ πολυτελοῦς εἶχε) e delle ville (Luc 39 2 εἰς παιδιὰν γὰρ ἔγωγε τίθεμαι καὶ οἰκοδομὰς πολυτελεῖς καὶ κατασκευὰς περιπάτων καὶ λουτρῶν καὶ ἔτι μᾶλλον γραφὰς καὶ ἀνδριάντας καὶ τὴν περὶ ταύτας τὰς τέχνας σπουδήν ἃς ἐκεῖνος συνῆγε μεγάλοις ἀναλώμασιν εἰς ταῦτα τῷ πλούτῳ ῥύδην καταχρώμενος ὃν ἠθροίκει πολὺν καὶ λαμπρὸν ἀπὸ τῶν στρατειῶν ὅπου καὶ νῦν ἐπίδοσιν τοιαύτην τῆς τρυφῆς ἐχούσης οἱ Λευκολλιανοὶ κῆποι τῶν βασιλικῶν ἐν τοῖς πολυτελεστάτοις ἀριθμοῦνται Cras 2 6 τοσούτους δὲ κεκτημένος τεχνίτας οὐδὲν ᾠκοδόμησεν αὐτὸς ἢ τὴν ἰδίαν οἰκίαν ἀλλrsquo ἔλεγε τοὺς φιλοικοδόμους αὐτοὺς ὑφrsquo ἑαυτῶν καταλύεσθαι χωρὶς ἀνταγωνιστῶν)

96 Caper gramm VII 108 16 Keil97 Hier epist 130 698 CIL VI 3442 Sagitti Memoriae Corneliae Musae clienti carissimae piissimae

feminae quae vixit ann XVIII m VIIII d XVIIII Verus evoc Aug99 Fest p 53 L clientam pro cliente Plautus dixit

308 FR Nocchi

neris est invenimus tamen et clientam apud Afranium in Pompa lsquointerim tua clientarsquo 100 Si tratta evidentemente di un uso traslato del termine il cliens infatti egrave giuridicamente libero ma si pone sotto la tutela di un uomo potente per riceverne la protezione101 ed egrave a questo tipo di rapporto che allude il vec-chio Damone quando nella Rudens102 si vanta di essere divenuto il paladino di due belle ragazze (clientas) sfuggite ad un lenone le stesse che poco prima apostrofa come mulierculae termine dalle evidenti implicazioni dispregiati-ve allo stesso modo va inteso il termine clienta riferito alla meretrix adules- cens del Miles gloriosus che il vecchio Periplectomeno afferma di possedere Egli infatti puograve costringerla a prestarsi come avvenente corteggiatrice del soldato protagonista della piegravece solo in quanto sottoposta alla propria po-testas103 Egrave altamente probabile che anche nellrsquoepigramma bobbiese il poeta non alluda specificamente allrsquoistituto giuridico della clientela ma impieghi il termine in senso traslato per indicare una donna povera che per necessitagrave si pone sotto la protezione di un uomo ricco come farebbe un vero cliens Ciograve che mi sembra interessante perograve egrave che la situazione anche in questo caso sembra tratta da un contesto comico coerentemente con la scelta di fondo operata dal poeta bobbiese Rilevante egrave anche lrsquouso ossimorico della iunctura pannosae nobilitatis lrsquoattributo pannosus inteso come qui nel senso di lsquove-stito di straccirsquo si trova soprattutto in epoca tarda negli scrittori cristiani104 ma compare giagrave in Seneca ed in Apuleio Anche in questo caso il termine va inteso in senso traslato come lsquopoverorsquo i figli nati da questo matrimonio non possono che essere degli straccioni in quanto nati e allevati da madre povera che finisce per depauperare il patrimonio del marito non avendo contribuito ad incrementarlo con la sua dote

La matrice scolastica dellrsquoepigramma bobbiese si manifesta dunque sot-to molteplici forme nellrsquoesercizio traduttivo nel rispetto dello schema reto-rico ed anche nella rielaborazione delle fonti drammatiche Nonostante la

100 Char gramm I 100 16 Keil Il termine egrave attestato anche una sola volta in Orazio (carm 2 18 8) come sinonimo di ancilla e in Frontone (p 32 18 N) con la stessa accezione

101 Per la condizione dei clientes si vedano Dion 2 9 2 ss Cic rep 2 9 16 Plut Rom 13 5 Fest p 262 L per unrsquointeressante ipotesi sulla nascita dellrsquoistituto cf Franciosi 1986 271-281

102 Plaut Rud 893103 Plaut arg Mil II 13 Mil 789104 Cf ThlL X 1 s v pannosus 230 63-231 30 (Hodges)

309Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

notorietagrave del tema perograve il poeta consegue un certo grado di originalitagrave nella trasposizione dallo schema metrico della commedia alla forma epigrammati-ca del distico ed introducendo nella serrata tractatio lrsquoistituto della clientela tipicamente romano

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Venuste Noster Abstract

Gabriele Burzacchini Asclepiade tra Alceo e CatulloThis paper analyses in the light of recent studies a clear case of aemulatio or imitatio cum variatione namely the intertextual relation between Alcaeus fr 346 V and Asclepiades 16 G-P (= AP 1250) as well as the precise allusion of Catullus 5 5f which most probably draws inspiration from the Samian epigrammatist (brevis lux ~ δάκτυλος ἀώς nox est perpetua una dormienda ~ τὴν μακρὰν νύκτrsquo ἀναπαυσόμεθα) even though the inner meaning of the Catullian poem is completely different

Albio Cesare Cassio Lrsquoeroe Lakedaimon e gli onori funebri per i re di Spar-ta (orac ap Herodot 7 220 = nr 100 Parke-Wormell)

This note deals with line 4 of the oracle transmitted by Herodotus 7220 πενθήσει βασιλῆ φθίμενον Λακεδαίμονος οὖρος It is argued that Λακεδαίμονος οὖρος is unlikely to refer to the city of Sparta as the lsquobulwark of Lacedaemonrsquo as Stein and Parke amp Wormell maintained This expression means as Macan saw in 1908 lsquothe boundary of the hero Lacedaemonrsquo while πενθήσει certainly refers to the compulsory mourning imposed by the Spartans upon the peri- oikoi and the helots when a Spartan king died

Massimo Di Marco Detorsio di glosse omeriche solecismi presunti puns bi-linguistici in Ammiano (AP 11 16 146 180)

This paper offers a new interpretation of three epigrams of Ammianos In AP 11 16 the use of the Homeric gloss ἐγχεσίμωρος implies a malicious metapoiesis of a Lucilliosrsquo verse The meaning of AP 11146 is paradoxical the orator Flaccus is sure he will improve his Greek after a stay in Cyprus (the soloecismsrsquo home) It will be also proved as wrong the common reading of AP 11 180 νώναις as a bilingual pun

718 Venuste Noster

Lucio Ceccarelli La costruzione del distico elegiaco latino il rapporto tra primo emistichio dellrsquoesametro e primo emistichio del pentametro

This study proposes to verify whether in the latin elegiac distich it might be possible to recognize a mutual influence between hexameter and pentam-eter as far as the realization of the metric scheme is concerned The test con-ducted on a corpus comprehending almost all the latin elegiac distichs from Catullus to Venantius Fortunatus suggests a substantially negative answer

Marco Filippi Alcune osservazioni su Acc arm iud fr III R3 vv 148-149Acc arm iud 148-149 is quoted from Macrobius as a model of Verg Aen 10 449-450 with which it shows a clear similarity of context The fragment has a proverbial character (lsquowho fights a brave enemy even if is won obtains anyway a great honourrsquo) and the theme has obtained a great fortune in suc-ceeding literature After an attempt at reconstructing the tragic context we can suppose that the fragment does not contain an expression of modesty but it is a part of a provocative context

Alfredo Mario Morelli Lrsquouno e il molteplice su Catull 5 In Catull 5 the author cleverly works out two ancient topoi (lsquoletrsquos love be-cause the nightdeath is comingrsquo lsquokisses are the joy of loversrsquo) gaining a well balanced structure of the poem In comparison with contemporary Graeco-Roman poetry (erotic epigrams ndash such as Philod AP 9 570 ndash the Epitaph of Bion) both themes are handled with a remarkable taste for originality especially in their lsquonumericalrsquo aspects in order to put special emphasis on the basic contrast between nox una and basia mille

Maria Silvana Celentano I ritmi e i numeri della vita nella poesia antica lrsquoelogio lrsquoamore il sorriso

This paper briefly discusses a few Greek and Latin poetical texts (Prop 3 22 17-22 and 39-42 Ov ars 1 55-66 Philod AP 5 13 Catull 5 and 7 Mart 6 34) in order to highlight how the different numerical notations that they contain are able to emphasize different aims as eg expressing admiration praise love or parody

Giuseppe Aricograve Huic aliud mercedis erit (Verg ecl 6 26)The salacious allusion present in the words of Silenus in the sixth eclogue of Virgil comes from a motif of the Greek dramatic poetry (especially Aris-tophanes Eccles 1045ff) However Virgil rewrites it more elegantly thus

719Abstract

easing the obscenity of the witty remark at the same he time makes it more expressive by emphasizing the concept of the exchange

Mario De Nonno Cui non risere parentesThe old textual problem in Vergil Bucolics 4 62f (divergence between the text as transmitted by Vergilrsquos manuscripts and commented by Servius and the text as quoted by Quintilian inst 9 3 8) is examined anew The argu-ments of the supporters of Quintilianrsquos text (as emended by Politian and Bonnell) are scrutinized and criticized New intertextual links are pointed to suggesting that after all the Vergilian paradosis (cui non risere parentes) was already echoed in Horacersquos Ars

Giuseppe La Bua Audes fatidicum verbis fallere velle deum (Ov fast 2 261-2) lrsquoironia del logos nei Fasti di Ovidio

Recent scholarship on Ovidrsquos elegiac calendar-poem has drawn attention to the political significance of the poetrsquos equivocal approach to the controversial topic of the libertas linguae This paper reads the poetrsquos playful manipulation of the multiple contradictory aspects of logos in literary terms focusing on the sophisti-cated irony inherent in the creation of figures of skilled speakers (Numa Egeria Anna Perenna the merchant) able to overcome superior opponents through fal-lacious ambiguous words and emphasizing the role played by a modern exuber-ant use of lingua in the civilization process of the Augustan Rome

Piergiorgio Parroni Qualche riflessione sul testo della lettera 56 di SenecaThe Reynoldrsquos text of Sen ep 56 may occasionally be improved the incom-prehensible hac (1) is perhaps a copyistrsquos mistake for hunc in v 4 abducit of P2 is more suitable than adducit (cett) and to the surprising essedas (femi-nine) wrongly defended by Axelson must be preferred Buechelerrsquos raedas or Heraeusrsquo et raedas (eredas p) P2 is a good witness also in 5 f (inhibet P2 exhi-bet cett) instead of obirata (9) an evident nonsense the conjectural obruta (obrata p) gives an excellent meaning

Matteo Massaro Poesia per ignobiles epigrammi sepolcrali da un colomba-rio urbano di etagrave giulio-claudia

Latin epigraphy from urban columbaria replaces the higher literature with several anonymous but valuable poems for lower class people collectively buried thereTwo of such fair poems from the monumentum familiae Sta-tiliorum (I1 cent AD) both elegiac and flawless are here selected and care-

720 Venuste Noster

fully commented upon CE 1001 dedicated by a slave to a fellow slave CE 1030 for an unnamed wife who praises herself for having died in the arms (and tears) of her deeply loving man Many thoughts images or expressions are noticed and surveyed in verbal and conceptual comparison with literary andor epigraphic texts

Carlo Di Giovine I precetti di Quintiliano sullo stilus (inst 10 3) note di esegesi e di critica testuale

In inst 10 3 Quintilian offers his precepts for a good writing (stilus) which is introductory to good speaking (dicere) This chapter of book X of the Institutio oratoria involves a lot of interesting questions of exegesis of style and of textual criticism This paper examines and tries to give an answer to some of these questions

Alessandro Fusi Note testuali ed esegetiche a Marziale (2 24 4 42 9 80 10 35 11 87)

In Martial 2 24 the first four verses should not be ascribed to the persona poetae as in almost all modern editions but to the Candidus addressed in v 6 In 4 42 the last but one verse is to be ascribed to the ego loquens In 9 80 the much debated expression uxorem pascit in v 2 has no sexual over-tones as most critics take for granted uxor is to be taken as a metonymy for uxoris patrimonium and the expression means that Gellius feeds himself with his wifersquos goods In 10 35 v 8 should be read with β variant sed castos docet et pios amores because of its intertextual link with Catull 16 5 In 11 87 2 nata (γ) is to be preferred to nota (β) accepted by all editors because that variant restores an idiomatic use and is clearly a lectio difficilior It is also strenghtened by the intertextual relation with Propertius 2 25 which shows a comic degradation of the elegiac love put into effect by Martial

Francesca Romana Nocchi Il motivo dellrsquoan uxor ducenda fra poesia reto-rica e filosofia Epigr Bob 22 Sp

The theme for the an uxor ducenda notwithstanding its wide diffusion was in antiquity differentiated in rhetorical philosophical and literary fields so much so as to postulate a genre specialization in each field The anonymous poet of epigr Bob 22 achieves a certain originality by realizing a true mingling of genres In fact he encompasses the satirical pungent vein of the comic genre within the typical structure of suasoria Moreover both the topic choice and the use of rhetorical schemes in poetic forms seem to have scholastic reminiscence

721Abstract

Valeria Capelli Gerolamo e le citazioni dellrsquoAntico nel Nuovo Testamento testimonianze di tradizione indiretta

Jerome often discusses the literal discrepancy between some passages of the Old Testament and their citation in the New Testament also turning his at-tention to cases already pointed out by Porphyry and Julian The examina-tion of his principal statements about this subject makes it possible to infer that he has not a constant attitude in relation to this problem and that there are many differences among what he asserts in the prefaces to his biblical translations in epist 57 and in his exegetical treatises

Edoardo Bona Appunti di lettura della Praefatio in Euangelio di Gerolamo (con un occhio allrsquoepistolario Gerolamo-Agostino)

A new reading of Preafatio in Euangelio allows a better understanding of Jeromersquos philological attitude in approaching the Scriptures Particularly noteworthy is the use of indirect sources (translations and canones Eusebii) for the constitution of the biblical text Moreover Augustinersquos use of indirect sources in his epist 28 could be a reminescence of this Praefatio

Carla Lo Cicero Audi Iuliane Echi della polemica contro Giuliano drsquoEcla-no nelle glosse marginali del Vat Reg Lat 141

Four glosses of Vat Reg Lat 141 in margin to texts of Gregory of Nazianzus and Basil of Caesarea (translated in Latin by Rufinus of Aquileia) present polemic remarks about Julian of Eclanum The analysis performed proves that the marginal annotations derive from a late antique manuscript and that they were probably written by a reader of the Augustinersquos circle The glosses witness the constant work of lsquotalking to the textsrsquo which is a typical feature in manuscripts of the late Antiquity

Luca Paretti Cuochi pasticceri e centoni Sulle tracce di una lsquoletteratura dei Saturnalirsquo

This study proposes a new interpretation of the first fragmentary cento of the codex Salmasianus the so-called De panificio instead of a simple description of bread-making this should be seen as a scene of preparing crumpets or pancakes during the festival of Saturnalia In this regard it is discussed an examination of the literary evidence about two relevant char-acters of the feast the cocus (cook) and the pistor (confectioner) Then the author proposes a partial review of the literary production peculiar to the Saturnalia especially pointing out anonymous and secondary texts

722 Venuste Noster

Franca Ela Consolino Echi pagani e cristiani nellrsquoepitafio del vescovo Vit-tore Per unrsquoesegesi di Ennodio carm 2 95 (215 V)

The paper provides a commentary of Ennod carm 2 95 detecting the pres-ence of hypotexts such as the apotheosis of Daphnis in Vergil that of Lucan in Stace and the representations given by Lucan and Prudentius of Pompeius and the virgin Agnes seeing from heaven the earth In order to explain the obscurity of some expressions previous opinions are discussed and solutions proposed bringing fresh evidence wherever it is possible A totally new inter-pretation is offered for the last two verses of the poem

Salvatore Monda Gellio Noctes Atticae 12 6 e lrsquoantico nome latino degli aenigmata

In the book XII of Noctes Atticae the VI chapter is devoted to riddles The source of the passage is Varrorsquos De sermone Latino ad Marcellus from which Gellius quotes the famous riddle of the god Terminus At the beginning Gellius remembers the old latin word for lsquoriddlersquo scirpus (lit lsquobasket-rushrsquo lsquoknotrsquo) My aim is to suggest that scirpus is a calque on γρῖφος but the mean-ing of lsquoriddlersquo is made up by Gelliusrsquo source

Michela Rosellini Nellrsquoofficina di Prisciano (con un omaggio a Menandro) This paper analyses two extracts from Priscianrsquos Idiomata namely GL III 338 21-341 24 and III 291 11-292 21 in order to reconstruct by comparing lessons in extant manuscripts the archetype text and to investigate Priscianrsquos working methods The archetype text reveals in these extracts a characteristic of Priscianrsquos text and in particular of the Idiomata section in its original form i e that it was non perfectly finished the lemmas and quotations being not properly selected and organized In a third extract GL III 323 8-11 it is pos-sible to identify a fragment of Menanderrsquos Heautontimoroumenos

Luigi Munzi Dottrina prosodica e Lehrgedichte in etagrave carolingia il carme Mens tenebrosa

Poetryrsquos high prestige requires in Carolingian age elementar didactic works dealing with prosody and metrics Mens tenebrosa tumet is a peculiar Lehr-gedicht where words containing doubtful syllables (syllabae communes) are collected into a poem of just eight or nine lines to facilitate memorization this poem acquired an high grade of popularity in IX century In this paper the author presents a new critical edition ndash founded on several medieval and Renaissance manuscripts ndash supplies an exhaustive treatment of fontes

723Abstract

and loci similes provides a panorama of classical teaching in the field of syl-labae communes and tries to state precisely the chronology of this didactic tour de force (Bedersquos treatise De arte metrica settles a serviceable terminus post quem) and its authorship (Alcuinrsquos cultural milieu)

Marina Passalacqua Perlege scribe reducThe article aims to provide a picture of book trading in Carolingian society as it emerges from the lexicon the scholars of the court school used in the correspondence they entertained

Arduino Maiuri Enorme monstrum deformitagrave e difformitagrave nel mondo greco-romano

In Imperial Rome noble families used to entertain their guests by displaying de-formed creatures at their feasts the taste for the weird and the exotic went thus hand in hand This marks a turning point if compared to Greek culture which considered the freak as a divine punishment If in very ancient Rome this mindset is pretty similar (Dion Hal 2 12 1-2) during the Principate a definite change in perspective is witnessed by jurists (eg dig 1 5 14 and 50 16 135)

Marcello Salvadore La Vestale incestaDionysius of Halicarnassus Pliny the Younger and Plutarch are the sources of a detailed account of Vestalis incestarsquos punishment they say that she was sentenced to death Dionysius adds that there was no after death ritual Modern scholars generally accept what the three authors assert In this article the author surmises that the Vestalis incesta together with the parricida was not condemned to death both of them were sentenced to a particular kind of banishment from the Society

Rino Avesani Divagazioni sulla memoria di Adriano nel MedioevoIn spite of the traditional view of Adrian as a tolerant Emperor towards Chris-tians in many passiones he is oddly presented as a cruel tyrant The passio of St Eustachius and the passio of St Sapientia and of her three daughters ndash the latter also drawn on in Roswitha of Gandersheimrsquos Sapientia ndash are the best known and obviously both of them are without any historical ground It is possible that the ancient hagiographers became familiar with Adrianrsquos name thanks to the large spread of two question-and-answer dialogues both dating back prob-ably to the II or III century AD in which the protagonists are respectively Adrian and the philosopher Second and Adrian and Epictetus

724 Venuste Noster

Luca Serianni Ettore Romagnoli latinistaThis paper is concerned with the translations of classical Latin authors made by Ettore Romagnoli a scholar better known for his translations from Ancient Greek In his versions of Latin classics especially of Plautusrsquo Miles gloriosus and Horacersquos poetry Romagnoli aims at modernizing the texts by making use of idioms colloquialisms and expressive suffixes in order to make them more appealing to the general public Although Romagnoli failed in his purpose his activity as a translator of Latin classics witnesses an interesting aspect of the cultural policy of Fascism the ideology of which Romagnoli shared with firm belief

Maria-Pace Pieri LrsquoAchille surrealista di Alberto SavinioThe article focuses on the tale Achille innamorato misto con lrsquoldquoevergetardquo by Alberto Savinio in order to stress the authorrsquos special relation with classi-cal literature and in particular with old Greek miths Such a relationship requires to be verified in all its complex novelty not only by comparing the macrostructural models but also by analyzing the detailed and frequently very precise references and allusions to single parts of the ancient texts lsquo(esp to Euripidesrsquo Iphigenia in Aulis and Aeschylusrsquo Agamemnon)

Silvia Rizzo Una consonanza fra il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lam-pedusa e una lirica di Thomas Hardy

A passage of Tomasirsquos Gattopardo shows similarities to Thomas Hardyrsquos lyric A Two-yearsrsquo Idyll (Late lyrics and earlier London 1922) Did Tomasi read it It cannot be demonstrated with absolute certainty but there is some evi-dence in favour of this hypothesis

Giorgio Bernardi-Perini laquoMy hedge-schoolmaster Virgilraquo Dallrsquolsquoegloga messianicarsquo alla Bann Valley Eclogue

The Bann Valley Eclogue written by Seamus Heaney on the eve of the new millennium in the wake of Virgilrsquos fourth Eclogue is a major evidence of Man-tuanrsquos great influence on the Irish poet who deserved the Nobel Prize 1995

Tullio De Mauro Latinum est non flectiturIn contemporary Italian many Latin expressions eg lectio magistralis are employed as invariant multilexeme words in spite of ancient Latin grammar

  • Titelei
  • Venuste Noster_16_Nocchi
  • Venuste Noster_34_Abstract
Page 27: Il motivo dell'an uxor ducenda fra poesia, retorica e filosofia: Epigr. Bob. 22 Sp., in M. Passalacqua, M. De Nonno, A.M. Morelli (a cura di), Venuste noster, Hildesheim -Zuric-New

305Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

il marito si fa mantenere dalla moglie costringendola alla prostituzione84 Raramente i poeti epigrammatici si pronunciano favorevolmente su un matrimonio di un uomo benestante con una donna povera85 al contrario si preferisce lrsquounione fra coniugi di pari condizione86 In effetti questo ar-gomento trova puntuale riscontro anche in ambito paremiografico87 e nei trattati filosofici in questrsquoultimo caso perograve il discorso non assume i toni della polemica tipici del genere comico ed epigrammatico ma egrave inserito in un ragionamento piugrave ampio relativo ai pericoli che possono minare il conseguimento della virtus La condizione di inferioritagrave di un marito po-vero ad esempio puograve determinare la sua acquiescenza ai tradimenti di una moglie libertina nam quid ndash ait Seneca ndash de viris pauperibus dicam quorum in nomen mariti et ad eludendas leges quae contra celibes datae sunt pars magna conducitur Quomodo potest regere more set praecipere castitatem et mariti auctoritatem tenere qui nupsit88 Lrsquoargomento finanziario perograve ne-gli scritti filosofici non assume mai la centralitagrave ricoperta negli epigrammi dellrsquoAnthologia e nella commedia89

84 AP 11 4 di Parmenione il poeta in questo epigramma insiste soprattutto sullrsquoatteggiamento compiacente del marito ignaro di qualsiasi considerazione mo-rale pur di vivere nellrsquoagio sullrsquoargomento cf Longo 1967 98 Piugrave spesso lrsquoidea del buon matrimonio viene associata a quella dellrsquounione con donne anziane ricercate soprattutto per la dote e lrsquoeventualitagrave della loro rapida dipartita mentre lrsquouomo si consola con lrsquoancella giovane (AP 11 202 adespoto) sul tema si vedano anche 11 65 di Parmenione e 11 425 adespoto Lrsquoargomento egrave ripreso in epigr Bob 23 e 24 ma era giagrave particolarmente caro a Marziale (cf 9 80 e 8 12 1-2 in cui si gioca sullrsquouso del verbo nubo riferito allrsquouomo non diversamente da Sen matr fr 29 V)

85 AP 7 648 di Leonida di Taranto86 AP 7 89 di Callimaco87 Diog Laert 1 4 8 cf Tosi 1991 nr 1442 (= Ov Her 9 32) e 1443 (= Plaut

Asin 87)88 Sen matr fr 29 V le medesime considerazioni si trovano nel pitagorico Cal-

licratida (in Stob 4 28 18 p 687 Hense) ed in Plut lib educ 13f-14a il quale perograve prospetta anche una posizione piugrave moderata consigliando di preferire sempre la virtugrave nella scelta della donna ma di godere anche della ricchezza qualora essa si aggiunga come spontaneo complemento (amat 754a-b) infine il tema egrave presente nei cristiani (Tert uxor 2 8 4 Hier epist 127 3) dove egrave inserito nella recriminato-ria sullrsquoadulterio

89 Anche nel De matrimonio di Seneca (matr fr 54 V) dove egrave presente una sintesi dei primi quattro versi dellrsquoepigramma bobbiese (pauperem alere difficile est divitem ferre tormentum) lrsquoadagio egrave posto a conclusione di un lungo ragionamento tratto dallrsquoaureolus liber di Teofrasto volto a dissuadere il sapiente dal matrimonio

306 FR Nocchi

Anche i pericoli connessi alla bellezza femminile di cui si parla nei ver-si 7-8 del nostro epigramma erano proverbiali Oltre ai versi anassandridei il poeta bobbiese avragrave avuto presente il noto detto popolare ἐὰν μὲν γήμῃς αἰσχράν ἕξεις ποινήν ἂν δὲ καλήν ἕξεις κοινήν la cui origine paremiologica egrave dimostrata dallrsquoannominatio90 Il tema tra lrsquoaltro trova un trattamento equi-valente nel mondo latino nelle Sententiae di Publilio Siro maximo periclo custoditur quod multis placet non facile serves quod multis placet91 ma ritorna anche nelle controversiae senecane sempre come locus a latere nihil in corpo-re uxoris suae plus maritus quam quilibet alienus peregrinusve cognoverit92

Lrsquoanonimo poeta del resto non si limita a rielaborare i versi di Anassan-dride ma aggiunge anche un distico del tutto innovativo che rivela la sua vo-lontagrave di romanizzare il componimento Questa scelta ha importanti risvolti anche dal punto di vista strutturale Lrsquoautore come si egrave detto incentra lrsquoepi-gramma soprattutto sul fattore economico relegando ad un ruolo marginale o tralasciando del tutto le ulteriori considerazioni contrarie al matrimonio che invece erano discusse nella fonte greca in particolare egli sostituisce il distico relativo ad una sposa poco avvenente con unrsquoulteriore valutazione patrimoniale La sua dunque non egrave una traduzione fedele come avviene per la maggior parte degli Epigrammata Bobiensia ma presenta un certo grado di originalitagrave nella delimitazione del tema e nella sua ricontestualizzazione In effetti i versi 3-4 introducono una terza alternativa allrsquoevenienza di un ma-trimonio fra due poveri o fra uxor dotata e marito indigente Lrsquoeventualitagrave egrave che un uomo ricco proverbialmente rappresentato da Lucullo e Crasso93 sposi una cliens sine re una donna nullatenente ma libera Se lrsquoipotesi fino

(nec posse quemquam libris et uxori pariter inservire) Una rivisitazione moderna del tema egrave presente in Boccaccio (Esposizioni sopra la Commedia sect 31 Corbaccio sect 247)

90 Nelle fonti il proverbio non ha unrsquoattribuzione univoca Diogene Laerzio lo attribuisce ora a Bione di Boristene (4 48) ora ad Antistene (6 3) Aulo Gellio (5 11 2) sostiene che si tratti della risposta pronunciata da Biante di Priene ad un tale che lo interrogava sullrsquoopportunitagrave di sposarsi infine Stobeo (4 22a 17 p 497 Hense) pensa sia stato formulato da un uomo in risposta a Pittaco (Grilli 1953 178 Barigazzi 1966 542-543)

91 Publil sent M 18 v 326 R F 32 v 408 R92 Sen contr 2 7 2 Il tema si iscrive allrsquointerno dellrsquoinvettiva contro la corruzio-

ne delle matrone romane Cf anche Sen contr 2 1 24 per ulteriori fonti retoriche relative al locus de saeculo cf De Decker 1913 19-29

93 In molti scrittori il suo nome egrave sinonimo di ricchezza (Cic Att 1 4 3 2 4 2 off 1 25 Sall Catil 48 5 Sen epist 119 9 dial 7 21 3)

307Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ad ora postulata di una matrice retorica del componimento egrave valida il poeta sostituirebbe il tipico exemplum mitologico presente immancabilmente in tutte le theseis scolastiche94 con due exempla storici ma per cosigrave dire assunti ormai a paradigma indiscusso della ricchezza Anche la scelta dei due per-sonaggi storicamente noti come ricchi possidenti sembra ben ponderata Lucullo e Crasso rappresentano due modi antitetici di vivere la ricchezza Plutarco li pone a confronto in piugrave di unrsquooccasione dipingendo Crasso come avido e parsimonioso Lucullo come uno sperperatore95 Resta da capire il riferimento alla cliens i lessicografi e i grammatici latini concordano nel ri-ferire il termine sia al genere maschile che a quello femminile cliens tam hic quam haec96 ma di fatto le uniche due attestazioni al femminile a noi per-venute in latino sono quelle presenti in unrsquoepistola di San Girolamo (130 6)97 ed in unrsquoepigrafe98 Troviamo invece piugrave volte attestato il sinonimo clienta soprattutto in contesto comico in particolare il termine egrave usato da Plauto99 ndash in riferimento alle fanciulle sottoposte allrsquoauctoritas di un uomo anziano per lo piugrave prostitute o schiave ndash o in Afranio cliens communis ge-

94 Ad esempio si veda Aphthon RhG X p 43 7 Rabe = p 153 Patillon Lib progymn VIII pp 551-552 Foerster

95 Plutarco accomuna i due personaggi in un passo in cui Catone rimprovera aspramente il ricco gaudente lsquoοὐ παύσῃrsquo ἔφη lsquoσὺ πλουτῶν μὲν ὡς Κράσσος ζῶν δrsquo ὡς Λεύκολλος λέγων δrsquo ὡς Κάτωνrsquo (Plut Luc 40 3) ma il confronto risulta evidente anche dalla descrizione dei banchetti (Plut Luc 40 1 νεόπλουτα δrsquo ἦν τοῦ Λευκόλλου τὰ δεῖπνα τὰ καθrsquo ἡμέραν οὐ μόνον στρωμναῖς ἁλουργέσι καὶ διαλίθοις ἐκπώμασι καὶ χοροῖς καὶ ἀκροάμασιν ἐπεισοδίοις ἀλλrsquo ὄψων τε παντοδαπῶν καὶ πεμμάτων περιττῶς διαπεπονημένων παρασκευαῖς ζηλωτὸν ἀνελευθέροις ποιοῦντος ἑαυτόν Cras 3 1 ἐν δὲ τοῖς δείπνοις ἡ μὲν κλῆσις ἦν ὡς τὰ πολλὰ δημοτικὴ καὶ λαώδης ἡ δrsquo εὐτέλεια τὴν καθαριότητα καὶ φιλοφροσύνην ἡδίονα τοῦ πολυτελοῦς εἶχε) e delle ville (Luc 39 2 εἰς παιδιὰν γὰρ ἔγωγε τίθεμαι καὶ οἰκοδομὰς πολυτελεῖς καὶ κατασκευὰς περιπάτων καὶ λουτρῶν καὶ ἔτι μᾶλλον γραφὰς καὶ ἀνδριάντας καὶ τὴν περὶ ταύτας τὰς τέχνας σπουδήν ἃς ἐκεῖνος συνῆγε μεγάλοις ἀναλώμασιν εἰς ταῦτα τῷ πλούτῳ ῥύδην καταχρώμενος ὃν ἠθροίκει πολὺν καὶ λαμπρὸν ἀπὸ τῶν στρατειῶν ὅπου καὶ νῦν ἐπίδοσιν τοιαύτην τῆς τρυφῆς ἐχούσης οἱ Λευκολλιανοὶ κῆποι τῶν βασιλικῶν ἐν τοῖς πολυτελεστάτοις ἀριθμοῦνται Cras 2 6 τοσούτους δὲ κεκτημένος τεχνίτας οὐδὲν ᾠκοδόμησεν αὐτὸς ἢ τὴν ἰδίαν οἰκίαν ἀλλrsquo ἔλεγε τοὺς φιλοικοδόμους αὐτοὺς ὑφrsquo ἑαυτῶν καταλύεσθαι χωρὶς ἀνταγωνιστῶν)

96 Caper gramm VII 108 16 Keil97 Hier epist 130 698 CIL VI 3442 Sagitti Memoriae Corneliae Musae clienti carissimae piissimae

feminae quae vixit ann XVIII m VIIII d XVIIII Verus evoc Aug99 Fest p 53 L clientam pro cliente Plautus dixit

308 FR Nocchi

neris est invenimus tamen et clientam apud Afranium in Pompa lsquointerim tua clientarsquo 100 Si tratta evidentemente di un uso traslato del termine il cliens infatti egrave giuridicamente libero ma si pone sotto la tutela di un uomo potente per riceverne la protezione101 ed egrave a questo tipo di rapporto che allude il vec-chio Damone quando nella Rudens102 si vanta di essere divenuto il paladino di due belle ragazze (clientas) sfuggite ad un lenone le stesse che poco prima apostrofa come mulierculae termine dalle evidenti implicazioni dispregiati-ve allo stesso modo va inteso il termine clienta riferito alla meretrix adules- cens del Miles gloriosus che il vecchio Periplectomeno afferma di possedere Egli infatti puograve costringerla a prestarsi come avvenente corteggiatrice del soldato protagonista della piegravece solo in quanto sottoposta alla propria po-testas103 Egrave altamente probabile che anche nellrsquoepigramma bobbiese il poeta non alluda specificamente allrsquoistituto giuridico della clientela ma impieghi il termine in senso traslato per indicare una donna povera che per necessitagrave si pone sotto la protezione di un uomo ricco come farebbe un vero cliens Ciograve che mi sembra interessante perograve egrave che la situazione anche in questo caso sembra tratta da un contesto comico coerentemente con la scelta di fondo operata dal poeta bobbiese Rilevante egrave anche lrsquouso ossimorico della iunctura pannosae nobilitatis lrsquoattributo pannosus inteso come qui nel senso di lsquove-stito di straccirsquo si trova soprattutto in epoca tarda negli scrittori cristiani104 ma compare giagrave in Seneca ed in Apuleio Anche in questo caso il termine va inteso in senso traslato come lsquopoverorsquo i figli nati da questo matrimonio non possono che essere degli straccioni in quanto nati e allevati da madre povera che finisce per depauperare il patrimonio del marito non avendo contribuito ad incrementarlo con la sua dote

La matrice scolastica dellrsquoepigramma bobbiese si manifesta dunque sot-to molteplici forme nellrsquoesercizio traduttivo nel rispetto dello schema reto-rico ed anche nella rielaborazione delle fonti drammatiche Nonostante la

100 Char gramm I 100 16 Keil Il termine egrave attestato anche una sola volta in Orazio (carm 2 18 8) come sinonimo di ancilla e in Frontone (p 32 18 N) con la stessa accezione

101 Per la condizione dei clientes si vedano Dion 2 9 2 ss Cic rep 2 9 16 Plut Rom 13 5 Fest p 262 L per unrsquointeressante ipotesi sulla nascita dellrsquoistituto cf Franciosi 1986 271-281

102 Plaut Rud 893103 Plaut arg Mil II 13 Mil 789104 Cf ThlL X 1 s v pannosus 230 63-231 30 (Hodges)

309Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

notorietagrave del tema perograve il poeta consegue un certo grado di originalitagrave nella trasposizione dallo schema metrico della commedia alla forma epigrammati-ca del distico ed introducendo nella serrata tractatio lrsquoistituto della clientela tipicamente romano

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Pernigotti 2004 = C Pernigotti La laquoComparatio Menandri et Philistio-nisraquo tradizione del testo e morfologie testuali in Funghi 2004 25-48

Pernigotti 2007 = C Pernigotti Antologie gnomologiche su papiro mate-riali per una nuova analisi del problema in B Palme (hrsg von) Akten des 23 Inter-nationalen Papyrologen-Kongresses Wien 22-28 Juli 2001 Wien 2007 535-539

Pernot 1993 = L Pernot La rheacutetorique de lrsquoeacuteloge dans le monde greacuteco-romain I-II Paris 1993

Pohlenz 1967 = M Pohlenz La Stoa Storia di un movimento spirituale 2 voll trad it O De Gregorio (ed or Die Stoa Geschichte einer geistigen Bewe-

312 FR Nocchi

gung Goumlttingen 1959) Firenze 1967Pordomingo 2001 = F Pordomingo El epigrama griego en la escuela in JF

Gonzaacutelez Castro ndash JL Vidal (eacuted) Actas del X Congreso Espantildeol de Estudios Claacutesicos 21-25 septiembre de 1999 III Historia antigua Humanismo Tradicioacuten claacute-sica Didaacutectica e Instrumenta Studiorum Madrid 713-720

Pordomingo 2007 = F Pordomingo Ejercicios preliminares de la compo-sicioacuten retoacuterica y literaria en papiro el encomio in JA Fernaacutendez Delgado ndash F Pordomingo ndash A Stramaglia (a cura di) Escuela y Literatura en Grecia anti-gua Actas del Simposio Internacional Universidad de Salamanca 17-19 Noviembre de 2004 Cassino 2007 405-453

Pordomingo 2007a = F Pordomingo Vers une caracteacuterisation des antholo-gies sur papyrus in B Palme (hrsg von) Akten des 23 Internationalen Papyrologen-Kongresses Wien 22-28 Juli 2001 Wien 2007 549-557

Pordomingo 2010 = F Pordomingo Antologiacuteas escolares de eacutepoca hele-niacutestica in L Del Corso ndash O Pecere (eds) Libri di scuola e pratiche didattiche DallrsquoAntichitagrave al Rinascimento Atti del Convegno Internazionale di Studi Cassino 7-10 maggio 2008 Cassino 2010 37-79

Russell ndash Wilson 1981 = DA Russell ndash NG Wilson (eds) Menander Rhetor Oxford 1981

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don 1996Schuhmann 1977 = E Schuhmann Der Typ der uxor dotata in den Koumlmo-

dien des Plautus laquoPhilologusraquo 121 (1977) 45-65Skutsch 1982 = O Skutsch Epigrammata Bobiensia 22 laquoLCMraquo 7 2

(1982) 19Speyer 1963 = W Speyer (ed) Epigrammata Bobiensia Leipzig 1963Stramaglia 2003 = A Stramaglia Amori impossibili PKoumlln 250 le raccolte

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Stramaglia 2010 = A Stramaglia Come si insegnava a declamare Ri-flessioni sulle lsquoroutinesrsquo scolastiche nellrsquoinsegnamento retorico antico in L Del Cor-so ndash O Pecere (a cura di) Libri di scuola e pratiche didattiche dallrsquoAntichitagrave al Ri-nascimento Atti del Convegno Internazionale di Studi Cassino 7-10 maggio 2008 Cassino 2010 111-151

Throm 1932 = H Throm Die Thesis Ein Beitrag zu ihrer Entstehung und Geschichte Paderborn 1932

Torre 2000 = Ch Torre Il matrimonio del sapiens Ricerche sul De matrimo-nio di Seneca Genova 2000

313Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

Tosi 1991 = R Tosi Dizionario delle sentenze latine e greche Milano 1991Treggiari 1991 = S Treggiari Roman Marriage Iusti Coniuges from the

Time of Cicero to the Time of Ulpian Oxford 1991Uglione 1987 = R Uglione (a cura di) La donna nel mondo antico (Torino

21-23 Aprile 1986) Torino 1987Uglione 1989 = R Uglione (a cura di) La donna nel mondo antico (Torino

18-20 Aprile 1988) Torino 1989 Valdeacutes Garciacutea 2007 = MA Valdeacutes Garciacutea La estructura progimnasmaacuteti-

ca de una thesis basiliana (PG 31 245 a-261 a) in JA Fernaacutendez Delgado ndash F Pordomingo ndash A Stramaglia (eds) Escuela y Literatura en Grecia antigua Actas del Simposio Internacional Universidad de Salamanca 17-19 Noviembre de 2004 Cassino 2007 701-709

Viano 1995 = C Viano Quintiliano e la storia della filosofia lrsquouso delle quae-stiones philosopho convenientes laquoRhetoricaraquo 13 2 (1995) 193-207

Voumlssing 1997 = K Voumlssing Schule und Bildung im Nordafrika der roumlmischen Kaiserzeit Bruxelles 1997

Vottero 1998 = D Vottero (a cura di) Lucio Anneo Seneca I frammenti Bologna 1998

Watson 2008 = L Watson Juvenal Satire VI Misogyny or Misogamy The Evidence of Protreptics on Marriage in F Cairns (ed by) Hellenistic Greek and Au-gustan Latin Poetry Flavian and post-Flavian Latin Poetry Greek and Roman Prose Cambridge 2008 269-296

Zicari = M Zicari Note al testo degli Epigrammata Bobiensia laquoStudUrb(B)raquo 33 (1959) 248-249

Universitagrave degli studi di Cassinofrancescaromananocchiyahooit

Venuste Noster Abstract

Gabriele Burzacchini Asclepiade tra Alceo e CatulloThis paper analyses in the light of recent studies a clear case of aemulatio or imitatio cum variatione namely the intertextual relation between Alcaeus fr 346 V and Asclepiades 16 G-P (= AP 1250) as well as the precise allusion of Catullus 5 5f which most probably draws inspiration from the Samian epigrammatist (brevis lux ~ δάκτυλος ἀώς nox est perpetua una dormienda ~ τὴν μακρὰν νύκτrsquo ἀναπαυσόμεθα) even though the inner meaning of the Catullian poem is completely different

Albio Cesare Cassio Lrsquoeroe Lakedaimon e gli onori funebri per i re di Spar-ta (orac ap Herodot 7 220 = nr 100 Parke-Wormell)

This note deals with line 4 of the oracle transmitted by Herodotus 7220 πενθήσει βασιλῆ φθίμενον Λακεδαίμονος οὖρος It is argued that Λακεδαίμονος οὖρος is unlikely to refer to the city of Sparta as the lsquobulwark of Lacedaemonrsquo as Stein and Parke amp Wormell maintained This expression means as Macan saw in 1908 lsquothe boundary of the hero Lacedaemonrsquo while πενθήσει certainly refers to the compulsory mourning imposed by the Spartans upon the peri- oikoi and the helots when a Spartan king died

Massimo Di Marco Detorsio di glosse omeriche solecismi presunti puns bi-linguistici in Ammiano (AP 11 16 146 180)

This paper offers a new interpretation of three epigrams of Ammianos In AP 11 16 the use of the Homeric gloss ἐγχεσίμωρος implies a malicious metapoiesis of a Lucilliosrsquo verse The meaning of AP 11146 is paradoxical the orator Flaccus is sure he will improve his Greek after a stay in Cyprus (the soloecismsrsquo home) It will be also proved as wrong the common reading of AP 11 180 νώναις as a bilingual pun

718 Venuste Noster

Lucio Ceccarelli La costruzione del distico elegiaco latino il rapporto tra primo emistichio dellrsquoesametro e primo emistichio del pentametro

This study proposes to verify whether in the latin elegiac distich it might be possible to recognize a mutual influence between hexameter and pentam-eter as far as the realization of the metric scheme is concerned The test con-ducted on a corpus comprehending almost all the latin elegiac distichs from Catullus to Venantius Fortunatus suggests a substantially negative answer

Marco Filippi Alcune osservazioni su Acc arm iud fr III R3 vv 148-149Acc arm iud 148-149 is quoted from Macrobius as a model of Verg Aen 10 449-450 with which it shows a clear similarity of context The fragment has a proverbial character (lsquowho fights a brave enemy even if is won obtains anyway a great honourrsquo) and the theme has obtained a great fortune in suc-ceeding literature After an attempt at reconstructing the tragic context we can suppose that the fragment does not contain an expression of modesty but it is a part of a provocative context

Alfredo Mario Morelli Lrsquouno e il molteplice su Catull 5 In Catull 5 the author cleverly works out two ancient topoi (lsquoletrsquos love be-cause the nightdeath is comingrsquo lsquokisses are the joy of loversrsquo) gaining a well balanced structure of the poem In comparison with contemporary Graeco-Roman poetry (erotic epigrams ndash such as Philod AP 9 570 ndash the Epitaph of Bion) both themes are handled with a remarkable taste for originality especially in their lsquonumericalrsquo aspects in order to put special emphasis on the basic contrast between nox una and basia mille

Maria Silvana Celentano I ritmi e i numeri della vita nella poesia antica lrsquoelogio lrsquoamore il sorriso

This paper briefly discusses a few Greek and Latin poetical texts (Prop 3 22 17-22 and 39-42 Ov ars 1 55-66 Philod AP 5 13 Catull 5 and 7 Mart 6 34) in order to highlight how the different numerical notations that they contain are able to emphasize different aims as eg expressing admiration praise love or parody

Giuseppe Aricograve Huic aliud mercedis erit (Verg ecl 6 26)The salacious allusion present in the words of Silenus in the sixth eclogue of Virgil comes from a motif of the Greek dramatic poetry (especially Aris-tophanes Eccles 1045ff) However Virgil rewrites it more elegantly thus

719Abstract

easing the obscenity of the witty remark at the same he time makes it more expressive by emphasizing the concept of the exchange

Mario De Nonno Cui non risere parentesThe old textual problem in Vergil Bucolics 4 62f (divergence between the text as transmitted by Vergilrsquos manuscripts and commented by Servius and the text as quoted by Quintilian inst 9 3 8) is examined anew The argu-ments of the supporters of Quintilianrsquos text (as emended by Politian and Bonnell) are scrutinized and criticized New intertextual links are pointed to suggesting that after all the Vergilian paradosis (cui non risere parentes) was already echoed in Horacersquos Ars

Giuseppe La Bua Audes fatidicum verbis fallere velle deum (Ov fast 2 261-2) lrsquoironia del logos nei Fasti di Ovidio

Recent scholarship on Ovidrsquos elegiac calendar-poem has drawn attention to the political significance of the poetrsquos equivocal approach to the controversial topic of the libertas linguae This paper reads the poetrsquos playful manipulation of the multiple contradictory aspects of logos in literary terms focusing on the sophisti-cated irony inherent in the creation of figures of skilled speakers (Numa Egeria Anna Perenna the merchant) able to overcome superior opponents through fal-lacious ambiguous words and emphasizing the role played by a modern exuber-ant use of lingua in the civilization process of the Augustan Rome

Piergiorgio Parroni Qualche riflessione sul testo della lettera 56 di SenecaThe Reynoldrsquos text of Sen ep 56 may occasionally be improved the incom-prehensible hac (1) is perhaps a copyistrsquos mistake for hunc in v 4 abducit of P2 is more suitable than adducit (cett) and to the surprising essedas (femi-nine) wrongly defended by Axelson must be preferred Buechelerrsquos raedas or Heraeusrsquo et raedas (eredas p) P2 is a good witness also in 5 f (inhibet P2 exhi-bet cett) instead of obirata (9) an evident nonsense the conjectural obruta (obrata p) gives an excellent meaning

Matteo Massaro Poesia per ignobiles epigrammi sepolcrali da un colomba-rio urbano di etagrave giulio-claudia

Latin epigraphy from urban columbaria replaces the higher literature with several anonymous but valuable poems for lower class people collectively buried thereTwo of such fair poems from the monumentum familiae Sta-tiliorum (I1 cent AD) both elegiac and flawless are here selected and care-

720 Venuste Noster

fully commented upon CE 1001 dedicated by a slave to a fellow slave CE 1030 for an unnamed wife who praises herself for having died in the arms (and tears) of her deeply loving man Many thoughts images or expressions are noticed and surveyed in verbal and conceptual comparison with literary andor epigraphic texts

Carlo Di Giovine I precetti di Quintiliano sullo stilus (inst 10 3) note di esegesi e di critica testuale

In inst 10 3 Quintilian offers his precepts for a good writing (stilus) which is introductory to good speaking (dicere) This chapter of book X of the Institutio oratoria involves a lot of interesting questions of exegesis of style and of textual criticism This paper examines and tries to give an answer to some of these questions

Alessandro Fusi Note testuali ed esegetiche a Marziale (2 24 4 42 9 80 10 35 11 87)

In Martial 2 24 the first four verses should not be ascribed to the persona poetae as in almost all modern editions but to the Candidus addressed in v 6 In 4 42 the last but one verse is to be ascribed to the ego loquens In 9 80 the much debated expression uxorem pascit in v 2 has no sexual over-tones as most critics take for granted uxor is to be taken as a metonymy for uxoris patrimonium and the expression means that Gellius feeds himself with his wifersquos goods In 10 35 v 8 should be read with β variant sed castos docet et pios amores because of its intertextual link with Catull 16 5 In 11 87 2 nata (γ) is to be preferred to nota (β) accepted by all editors because that variant restores an idiomatic use and is clearly a lectio difficilior It is also strenghtened by the intertextual relation with Propertius 2 25 which shows a comic degradation of the elegiac love put into effect by Martial

Francesca Romana Nocchi Il motivo dellrsquoan uxor ducenda fra poesia reto-rica e filosofia Epigr Bob 22 Sp

The theme for the an uxor ducenda notwithstanding its wide diffusion was in antiquity differentiated in rhetorical philosophical and literary fields so much so as to postulate a genre specialization in each field The anonymous poet of epigr Bob 22 achieves a certain originality by realizing a true mingling of genres In fact he encompasses the satirical pungent vein of the comic genre within the typical structure of suasoria Moreover both the topic choice and the use of rhetorical schemes in poetic forms seem to have scholastic reminiscence

721Abstract

Valeria Capelli Gerolamo e le citazioni dellrsquoAntico nel Nuovo Testamento testimonianze di tradizione indiretta

Jerome often discusses the literal discrepancy between some passages of the Old Testament and their citation in the New Testament also turning his at-tention to cases already pointed out by Porphyry and Julian The examina-tion of his principal statements about this subject makes it possible to infer that he has not a constant attitude in relation to this problem and that there are many differences among what he asserts in the prefaces to his biblical translations in epist 57 and in his exegetical treatises

Edoardo Bona Appunti di lettura della Praefatio in Euangelio di Gerolamo (con un occhio allrsquoepistolario Gerolamo-Agostino)

A new reading of Preafatio in Euangelio allows a better understanding of Jeromersquos philological attitude in approaching the Scriptures Particularly noteworthy is the use of indirect sources (translations and canones Eusebii) for the constitution of the biblical text Moreover Augustinersquos use of indirect sources in his epist 28 could be a reminescence of this Praefatio

Carla Lo Cicero Audi Iuliane Echi della polemica contro Giuliano drsquoEcla-no nelle glosse marginali del Vat Reg Lat 141

Four glosses of Vat Reg Lat 141 in margin to texts of Gregory of Nazianzus and Basil of Caesarea (translated in Latin by Rufinus of Aquileia) present polemic remarks about Julian of Eclanum The analysis performed proves that the marginal annotations derive from a late antique manuscript and that they were probably written by a reader of the Augustinersquos circle The glosses witness the constant work of lsquotalking to the textsrsquo which is a typical feature in manuscripts of the late Antiquity

Luca Paretti Cuochi pasticceri e centoni Sulle tracce di una lsquoletteratura dei Saturnalirsquo

This study proposes a new interpretation of the first fragmentary cento of the codex Salmasianus the so-called De panificio instead of a simple description of bread-making this should be seen as a scene of preparing crumpets or pancakes during the festival of Saturnalia In this regard it is discussed an examination of the literary evidence about two relevant char-acters of the feast the cocus (cook) and the pistor (confectioner) Then the author proposes a partial review of the literary production peculiar to the Saturnalia especially pointing out anonymous and secondary texts

722 Venuste Noster

Franca Ela Consolino Echi pagani e cristiani nellrsquoepitafio del vescovo Vit-tore Per unrsquoesegesi di Ennodio carm 2 95 (215 V)

The paper provides a commentary of Ennod carm 2 95 detecting the pres-ence of hypotexts such as the apotheosis of Daphnis in Vergil that of Lucan in Stace and the representations given by Lucan and Prudentius of Pompeius and the virgin Agnes seeing from heaven the earth In order to explain the obscurity of some expressions previous opinions are discussed and solutions proposed bringing fresh evidence wherever it is possible A totally new inter-pretation is offered for the last two verses of the poem

Salvatore Monda Gellio Noctes Atticae 12 6 e lrsquoantico nome latino degli aenigmata

In the book XII of Noctes Atticae the VI chapter is devoted to riddles The source of the passage is Varrorsquos De sermone Latino ad Marcellus from which Gellius quotes the famous riddle of the god Terminus At the beginning Gellius remembers the old latin word for lsquoriddlersquo scirpus (lit lsquobasket-rushrsquo lsquoknotrsquo) My aim is to suggest that scirpus is a calque on γρῖφος but the mean-ing of lsquoriddlersquo is made up by Gelliusrsquo source

Michela Rosellini Nellrsquoofficina di Prisciano (con un omaggio a Menandro) This paper analyses two extracts from Priscianrsquos Idiomata namely GL III 338 21-341 24 and III 291 11-292 21 in order to reconstruct by comparing lessons in extant manuscripts the archetype text and to investigate Priscianrsquos working methods The archetype text reveals in these extracts a characteristic of Priscianrsquos text and in particular of the Idiomata section in its original form i e that it was non perfectly finished the lemmas and quotations being not properly selected and organized In a third extract GL III 323 8-11 it is pos-sible to identify a fragment of Menanderrsquos Heautontimoroumenos

Luigi Munzi Dottrina prosodica e Lehrgedichte in etagrave carolingia il carme Mens tenebrosa

Poetryrsquos high prestige requires in Carolingian age elementar didactic works dealing with prosody and metrics Mens tenebrosa tumet is a peculiar Lehr-gedicht where words containing doubtful syllables (syllabae communes) are collected into a poem of just eight or nine lines to facilitate memorization this poem acquired an high grade of popularity in IX century In this paper the author presents a new critical edition ndash founded on several medieval and Renaissance manuscripts ndash supplies an exhaustive treatment of fontes

723Abstract

and loci similes provides a panorama of classical teaching in the field of syl-labae communes and tries to state precisely the chronology of this didactic tour de force (Bedersquos treatise De arte metrica settles a serviceable terminus post quem) and its authorship (Alcuinrsquos cultural milieu)

Marina Passalacqua Perlege scribe reducThe article aims to provide a picture of book trading in Carolingian society as it emerges from the lexicon the scholars of the court school used in the correspondence they entertained

Arduino Maiuri Enorme monstrum deformitagrave e difformitagrave nel mondo greco-romano

In Imperial Rome noble families used to entertain their guests by displaying de-formed creatures at their feasts the taste for the weird and the exotic went thus hand in hand This marks a turning point if compared to Greek culture which considered the freak as a divine punishment If in very ancient Rome this mindset is pretty similar (Dion Hal 2 12 1-2) during the Principate a definite change in perspective is witnessed by jurists (eg dig 1 5 14 and 50 16 135)

Marcello Salvadore La Vestale incestaDionysius of Halicarnassus Pliny the Younger and Plutarch are the sources of a detailed account of Vestalis incestarsquos punishment they say that she was sentenced to death Dionysius adds that there was no after death ritual Modern scholars generally accept what the three authors assert In this article the author surmises that the Vestalis incesta together with the parricida was not condemned to death both of them were sentenced to a particular kind of banishment from the Society

Rino Avesani Divagazioni sulla memoria di Adriano nel MedioevoIn spite of the traditional view of Adrian as a tolerant Emperor towards Chris-tians in many passiones he is oddly presented as a cruel tyrant The passio of St Eustachius and the passio of St Sapientia and of her three daughters ndash the latter also drawn on in Roswitha of Gandersheimrsquos Sapientia ndash are the best known and obviously both of them are without any historical ground It is possible that the ancient hagiographers became familiar with Adrianrsquos name thanks to the large spread of two question-and-answer dialogues both dating back prob-ably to the II or III century AD in which the protagonists are respectively Adrian and the philosopher Second and Adrian and Epictetus

724 Venuste Noster

Luca Serianni Ettore Romagnoli latinistaThis paper is concerned with the translations of classical Latin authors made by Ettore Romagnoli a scholar better known for his translations from Ancient Greek In his versions of Latin classics especially of Plautusrsquo Miles gloriosus and Horacersquos poetry Romagnoli aims at modernizing the texts by making use of idioms colloquialisms and expressive suffixes in order to make them more appealing to the general public Although Romagnoli failed in his purpose his activity as a translator of Latin classics witnesses an interesting aspect of the cultural policy of Fascism the ideology of which Romagnoli shared with firm belief

Maria-Pace Pieri LrsquoAchille surrealista di Alberto SavinioThe article focuses on the tale Achille innamorato misto con lrsquoldquoevergetardquo by Alberto Savinio in order to stress the authorrsquos special relation with classi-cal literature and in particular with old Greek miths Such a relationship requires to be verified in all its complex novelty not only by comparing the macrostructural models but also by analyzing the detailed and frequently very precise references and allusions to single parts of the ancient texts lsquo(esp to Euripidesrsquo Iphigenia in Aulis and Aeschylusrsquo Agamemnon)

Silvia Rizzo Una consonanza fra il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lam-pedusa e una lirica di Thomas Hardy

A passage of Tomasirsquos Gattopardo shows similarities to Thomas Hardyrsquos lyric A Two-yearsrsquo Idyll (Late lyrics and earlier London 1922) Did Tomasi read it It cannot be demonstrated with absolute certainty but there is some evi-dence in favour of this hypothesis

Giorgio Bernardi-Perini laquoMy hedge-schoolmaster Virgilraquo Dallrsquolsquoegloga messianicarsquo alla Bann Valley Eclogue

The Bann Valley Eclogue written by Seamus Heaney on the eve of the new millennium in the wake of Virgilrsquos fourth Eclogue is a major evidence of Man-tuanrsquos great influence on the Irish poet who deserved the Nobel Prize 1995

Tullio De Mauro Latinum est non flectiturIn contemporary Italian many Latin expressions eg lectio magistralis are employed as invariant multilexeme words in spite of ancient Latin grammar

  • Titelei
  • Venuste Noster_16_Nocchi
  • Venuste Noster_34_Abstract
Page 28: Il motivo dell'an uxor ducenda fra poesia, retorica e filosofia: Epigr. Bob. 22 Sp., in M. Passalacqua, M. De Nonno, A.M. Morelli (a cura di), Venuste noster, Hildesheim -Zuric-New

306 FR Nocchi

Anche i pericoli connessi alla bellezza femminile di cui si parla nei ver-si 7-8 del nostro epigramma erano proverbiali Oltre ai versi anassandridei il poeta bobbiese avragrave avuto presente il noto detto popolare ἐὰν μὲν γήμῃς αἰσχράν ἕξεις ποινήν ἂν δὲ καλήν ἕξεις κοινήν la cui origine paremiologica egrave dimostrata dallrsquoannominatio90 Il tema tra lrsquoaltro trova un trattamento equi-valente nel mondo latino nelle Sententiae di Publilio Siro maximo periclo custoditur quod multis placet non facile serves quod multis placet91 ma ritorna anche nelle controversiae senecane sempre come locus a latere nihil in corpo-re uxoris suae plus maritus quam quilibet alienus peregrinusve cognoverit92

Lrsquoanonimo poeta del resto non si limita a rielaborare i versi di Anassan-dride ma aggiunge anche un distico del tutto innovativo che rivela la sua vo-lontagrave di romanizzare il componimento Questa scelta ha importanti risvolti anche dal punto di vista strutturale Lrsquoautore come si egrave detto incentra lrsquoepi-gramma soprattutto sul fattore economico relegando ad un ruolo marginale o tralasciando del tutto le ulteriori considerazioni contrarie al matrimonio che invece erano discusse nella fonte greca in particolare egli sostituisce il distico relativo ad una sposa poco avvenente con unrsquoulteriore valutazione patrimoniale La sua dunque non egrave una traduzione fedele come avviene per la maggior parte degli Epigrammata Bobiensia ma presenta un certo grado di originalitagrave nella delimitazione del tema e nella sua ricontestualizzazione In effetti i versi 3-4 introducono una terza alternativa allrsquoevenienza di un ma-trimonio fra due poveri o fra uxor dotata e marito indigente Lrsquoeventualitagrave egrave che un uomo ricco proverbialmente rappresentato da Lucullo e Crasso93 sposi una cliens sine re una donna nullatenente ma libera Se lrsquoipotesi fino

(nec posse quemquam libris et uxori pariter inservire) Una rivisitazione moderna del tema egrave presente in Boccaccio (Esposizioni sopra la Commedia sect 31 Corbaccio sect 247)

90 Nelle fonti il proverbio non ha unrsquoattribuzione univoca Diogene Laerzio lo attribuisce ora a Bione di Boristene (4 48) ora ad Antistene (6 3) Aulo Gellio (5 11 2) sostiene che si tratti della risposta pronunciata da Biante di Priene ad un tale che lo interrogava sullrsquoopportunitagrave di sposarsi infine Stobeo (4 22a 17 p 497 Hense) pensa sia stato formulato da un uomo in risposta a Pittaco (Grilli 1953 178 Barigazzi 1966 542-543)

91 Publil sent M 18 v 326 R F 32 v 408 R92 Sen contr 2 7 2 Il tema si iscrive allrsquointerno dellrsquoinvettiva contro la corruzio-

ne delle matrone romane Cf anche Sen contr 2 1 24 per ulteriori fonti retoriche relative al locus de saeculo cf De Decker 1913 19-29

93 In molti scrittori il suo nome egrave sinonimo di ricchezza (Cic Att 1 4 3 2 4 2 off 1 25 Sall Catil 48 5 Sen epist 119 9 dial 7 21 3)

307Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ad ora postulata di una matrice retorica del componimento egrave valida il poeta sostituirebbe il tipico exemplum mitologico presente immancabilmente in tutte le theseis scolastiche94 con due exempla storici ma per cosigrave dire assunti ormai a paradigma indiscusso della ricchezza Anche la scelta dei due per-sonaggi storicamente noti come ricchi possidenti sembra ben ponderata Lucullo e Crasso rappresentano due modi antitetici di vivere la ricchezza Plutarco li pone a confronto in piugrave di unrsquooccasione dipingendo Crasso come avido e parsimonioso Lucullo come uno sperperatore95 Resta da capire il riferimento alla cliens i lessicografi e i grammatici latini concordano nel ri-ferire il termine sia al genere maschile che a quello femminile cliens tam hic quam haec96 ma di fatto le uniche due attestazioni al femminile a noi per-venute in latino sono quelle presenti in unrsquoepistola di San Girolamo (130 6)97 ed in unrsquoepigrafe98 Troviamo invece piugrave volte attestato il sinonimo clienta soprattutto in contesto comico in particolare il termine egrave usato da Plauto99 ndash in riferimento alle fanciulle sottoposte allrsquoauctoritas di un uomo anziano per lo piugrave prostitute o schiave ndash o in Afranio cliens communis ge-

94 Ad esempio si veda Aphthon RhG X p 43 7 Rabe = p 153 Patillon Lib progymn VIII pp 551-552 Foerster

95 Plutarco accomuna i due personaggi in un passo in cui Catone rimprovera aspramente il ricco gaudente lsquoοὐ παύσῃrsquo ἔφη lsquoσὺ πλουτῶν μὲν ὡς Κράσσος ζῶν δrsquo ὡς Λεύκολλος λέγων δrsquo ὡς Κάτωνrsquo (Plut Luc 40 3) ma il confronto risulta evidente anche dalla descrizione dei banchetti (Plut Luc 40 1 νεόπλουτα δrsquo ἦν τοῦ Λευκόλλου τὰ δεῖπνα τὰ καθrsquo ἡμέραν οὐ μόνον στρωμναῖς ἁλουργέσι καὶ διαλίθοις ἐκπώμασι καὶ χοροῖς καὶ ἀκροάμασιν ἐπεισοδίοις ἀλλrsquo ὄψων τε παντοδαπῶν καὶ πεμμάτων περιττῶς διαπεπονημένων παρασκευαῖς ζηλωτὸν ἀνελευθέροις ποιοῦντος ἑαυτόν Cras 3 1 ἐν δὲ τοῖς δείπνοις ἡ μὲν κλῆσις ἦν ὡς τὰ πολλὰ δημοτικὴ καὶ λαώδης ἡ δrsquo εὐτέλεια τὴν καθαριότητα καὶ φιλοφροσύνην ἡδίονα τοῦ πολυτελοῦς εἶχε) e delle ville (Luc 39 2 εἰς παιδιὰν γὰρ ἔγωγε τίθεμαι καὶ οἰκοδομὰς πολυτελεῖς καὶ κατασκευὰς περιπάτων καὶ λουτρῶν καὶ ἔτι μᾶλλον γραφὰς καὶ ἀνδριάντας καὶ τὴν περὶ ταύτας τὰς τέχνας σπουδήν ἃς ἐκεῖνος συνῆγε μεγάλοις ἀναλώμασιν εἰς ταῦτα τῷ πλούτῳ ῥύδην καταχρώμενος ὃν ἠθροίκει πολὺν καὶ λαμπρὸν ἀπὸ τῶν στρατειῶν ὅπου καὶ νῦν ἐπίδοσιν τοιαύτην τῆς τρυφῆς ἐχούσης οἱ Λευκολλιανοὶ κῆποι τῶν βασιλικῶν ἐν τοῖς πολυτελεστάτοις ἀριθμοῦνται Cras 2 6 τοσούτους δὲ κεκτημένος τεχνίτας οὐδὲν ᾠκοδόμησεν αὐτὸς ἢ τὴν ἰδίαν οἰκίαν ἀλλrsquo ἔλεγε τοὺς φιλοικοδόμους αὐτοὺς ὑφrsquo ἑαυτῶν καταλύεσθαι χωρὶς ἀνταγωνιστῶν)

96 Caper gramm VII 108 16 Keil97 Hier epist 130 698 CIL VI 3442 Sagitti Memoriae Corneliae Musae clienti carissimae piissimae

feminae quae vixit ann XVIII m VIIII d XVIIII Verus evoc Aug99 Fest p 53 L clientam pro cliente Plautus dixit

308 FR Nocchi

neris est invenimus tamen et clientam apud Afranium in Pompa lsquointerim tua clientarsquo 100 Si tratta evidentemente di un uso traslato del termine il cliens infatti egrave giuridicamente libero ma si pone sotto la tutela di un uomo potente per riceverne la protezione101 ed egrave a questo tipo di rapporto che allude il vec-chio Damone quando nella Rudens102 si vanta di essere divenuto il paladino di due belle ragazze (clientas) sfuggite ad un lenone le stesse che poco prima apostrofa come mulierculae termine dalle evidenti implicazioni dispregiati-ve allo stesso modo va inteso il termine clienta riferito alla meretrix adules- cens del Miles gloriosus che il vecchio Periplectomeno afferma di possedere Egli infatti puograve costringerla a prestarsi come avvenente corteggiatrice del soldato protagonista della piegravece solo in quanto sottoposta alla propria po-testas103 Egrave altamente probabile che anche nellrsquoepigramma bobbiese il poeta non alluda specificamente allrsquoistituto giuridico della clientela ma impieghi il termine in senso traslato per indicare una donna povera che per necessitagrave si pone sotto la protezione di un uomo ricco come farebbe un vero cliens Ciograve che mi sembra interessante perograve egrave che la situazione anche in questo caso sembra tratta da un contesto comico coerentemente con la scelta di fondo operata dal poeta bobbiese Rilevante egrave anche lrsquouso ossimorico della iunctura pannosae nobilitatis lrsquoattributo pannosus inteso come qui nel senso di lsquove-stito di straccirsquo si trova soprattutto in epoca tarda negli scrittori cristiani104 ma compare giagrave in Seneca ed in Apuleio Anche in questo caso il termine va inteso in senso traslato come lsquopoverorsquo i figli nati da questo matrimonio non possono che essere degli straccioni in quanto nati e allevati da madre povera che finisce per depauperare il patrimonio del marito non avendo contribuito ad incrementarlo con la sua dote

La matrice scolastica dellrsquoepigramma bobbiese si manifesta dunque sot-to molteplici forme nellrsquoesercizio traduttivo nel rispetto dello schema reto-rico ed anche nella rielaborazione delle fonti drammatiche Nonostante la

100 Char gramm I 100 16 Keil Il termine egrave attestato anche una sola volta in Orazio (carm 2 18 8) come sinonimo di ancilla e in Frontone (p 32 18 N) con la stessa accezione

101 Per la condizione dei clientes si vedano Dion 2 9 2 ss Cic rep 2 9 16 Plut Rom 13 5 Fest p 262 L per unrsquointeressante ipotesi sulla nascita dellrsquoistituto cf Franciosi 1986 271-281

102 Plaut Rud 893103 Plaut arg Mil II 13 Mil 789104 Cf ThlL X 1 s v pannosus 230 63-231 30 (Hodges)

309Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

notorietagrave del tema perograve il poeta consegue un certo grado di originalitagrave nella trasposizione dallo schema metrico della commedia alla forma epigrammati-ca del distico ed introducendo nella serrata tractatio lrsquoistituto della clientela tipicamente romano

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Venuste Noster Abstract

Gabriele Burzacchini Asclepiade tra Alceo e CatulloThis paper analyses in the light of recent studies a clear case of aemulatio or imitatio cum variatione namely the intertextual relation between Alcaeus fr 346 V and Asclepiades 16 G-P (= AP 1250) as well as the precise allusion of Catullus 5 5f which most probably draws inspiration from the Samian epigrammatist (brevis lux ~ δάκτυλος ἀώς nox est perpetua una dormienda ~ τὴν μακρὰν νύκτrsquo ἀναπαυσόμεθα) even though the inner meaning of the Catullian poem is completely different

Albio Cesare Cassio Lrsquoeroe Lakedaimon e gli onori funebri per i re di Spar-ta (orac ap Herodot 7 220 = nr 100 Parke-Wormell)

This note deals with line 4 of the oracle transmitted by Herodotus 7220 πενθήσει βασιλῆ φθίμενον Λακεδαίμονος οὖρος It is argued that Λακεδαίμονος οὖρος is unlikely to refer to the city of Sparta as the lsquobulwark of Lacedaemonrsquo as Stein and Parke amp Wormell maintained This expression means as Macan saw in 1908 lsquothe boundary of the hero Lacedaemonrsquo while πενθήσει certainly refers to the compulsory mourning imposed by the Spartans upon the peri- oikoi and the helots when a Spartan king died

Massimo Di Marco Detorsio di glosse omeriche solecismi presunti puns bi-linguistici in Ammiano (AP 11 16 146 180)

This paper offers a new interpretation of three epigrams of Ammianos In AP 11 16 the use of the Homeric gloss ἐγχεσίμωρος implies a malicious metapoiesis of a Lucilliosrsquo verse The meaning of AP 11146 is paradoxical the orator Flaccus is sure he will improve his Greek after a stay in Cyprus (the soloecismsrsquo home) It will be also proved as wrong the common reading of AP 11 180 νώναις as a bilingual pun

718 Venuste Noster

Lucio Ceccarelli La costruzione del distico elegiaco latino il rapporto tra primo emistichio dellrsquoesametro e primo emistichio del pentametro

This study proposes to verify whether in the latin elegiac distich it might be possible to recognize a mutual influence between hexameter and pentam-eter as far as the realization of the metric scheme is concerned The test con-ducted on a corpus comprehending almost all the latin elegiac distichs from Catullus to Venantius Fortunatus suggests a substantially negative answer

Marco Filippi Alcune osservazioni su Acc arm iud fr III R3 vv 148-149Acc arm iud 148-149 is quoted from Macrobius as a model of Verg Aen 10 449-450 with which it shows a clear similarity of context The fragment has a proverbial character (lsquowho fights a brave enemy even if is won obtains anyway a great honourrsquo) and the theme has obtained a great fortune in suc-ceeding literature After an attempt at reconstructing the tragic context we can suppose that the fragment does not contain an expression of modesty but it is a part of a provocative context

Alfredo Mario Morelli Lrsquouno e il molteplice su Catull 5 In Catull 5 the author cleverly works out two ancient topoi (lsquoletrsquos love be-cause the nightdeath is comingrsquo lsquokisses are the joy of loversrsquo) gaining a well balanced structure of the poem In comparison with contemporary Graeco-Roman poetry (erotic epigrams ndash such as Philod AP 9 570 ndash the Epitaph of Bion) both themes are handled with a remarkable taste for originality especially in their lsquonumericalrsquo aspects in order to put special emphasis on the basic contrast between nox una and basia mille

Maria Silvana Celentano I ritmi e i numeri della vita nella poesia antica lrsquoelogio lrsquoamore il sorriso

This paper briefly discusses a few Greek and Latin poetical texts (Prop 3 22 17-22 and 39-42 Ov ars 1 55-66 Philod AP 5 13 Catull 5 and 7 Mart 6 34) in order to highlight how the different numerical notations that they contain are able to emphasize different aims as eg expressing admiration praise love or parody

Giuseppe Aricograve Huic aliud mercedis erit (Verg ecl 6 26)The salacious allusion present in the words of Silenus in the sixth eclogue of Virgil comes from a motif of the Greek dramatic poetry (especially Aris-tophanes Eccles 1045ff) However Virgil rewrites it more elegantly thus

719Abstract

easing the obscenity of the witty remark at the same he time makes it more expressive by emphasizing the concept of the exchange

Mario De Nonno Cui non risere parentesThe old textual problem in Vergil Bucolics 4 62f (divergence between the text as transmitted by Vergilrsquos manuscripts and commented by Servius and the text as quoted by Quintilian inst 9 3 8) is examined anew The argu-ments of the supporters of Quintilianrsquos text (as emended by Politian and Bonnell) are scrutinized and criticized New intertextual links are pointed to suggesting that after all the Vergilian paradosis (cui non risere parentes) was already echoed in Horacersquos Ars

Giuseppe La Bua Audes fatidicum verbis fallere velle deum (Ov fast 2 261-2) lrsquoironia del logos nei Fasti di Ovidio

Recent scholarship on Ovidrsquos elegiac calendar-poem has drawn attention to the political significance of the poetrsquos equivocal approach to the controversial topic of the libertas linguae This paper reads the poetrsquos playful manipulation of the multiple contradictory aspects of logos in literary terms focusing on the sophisti-cated irony inherent in the creation of figures of skilled speakers (Numa Egeria Anna Perenna the merchant) able to overcome superior opponents through fal-lacious ambiguous words and emphasizing the role played by a modern exuber-ant use of lingua in the civilization process of the Augustan Rome

Piergiorgio Parroni Qualche riflessione sul testo della lettera 56 di SenecaThe Reynoldrsquos text of Sen ep 56 may occasionally be improved the incom-prehensible hac (1) is perhaps a copyistrsquos mistake for hunc in v 4 abducit of P2 is more suitable than adducit (cett) and to the surprising essedas (femi-nine) wrongly defended by Axelson must be preferred Buechelerrsquos raedas or Heraeusrsquo et raedas (eredas p) P2 is a good witness also in 5 f (inhibet P2 exhi-bet cett) instead of obirata (9) an evident nonsense the conjectural obruta (obrata p) gives an excellent meaning

Matteo Massaro Poesia per ignobiles epigrammi sepolcrali da un colomba-rio urbano di etagrave giulio-claudia

Latin epigraphy from urban columbaria replaces the higher literature with several anonymous but valuable poems for lower class people collectively buried thereTwo of such fair poems from the monumentum familiae Sta-tiliorum (I1 cent AD) both elegiac and flawless are here selected and care-

720 Venuste Noster

fully commented upon CE 1001 dedicated by a slave to a fellow slave CE 1030 for an unnamed wife who praises herself for having died in the arms (and tears) of her deeply loving man Many thoughts images or expressions are noticed and surveyed in verbal and conceptual comparison with literary andor epigraphic texts

Carlo Di Giovine I precetti di Quintiliano sullo stilus (inst 10 3) note di esegesi e di critica testuale

In inst 10 3 Quintilian offers his precepts for a good writing (stilus) which is introductory to good speaking (dicere) This chapter of book X of the Institutio oratoria involves a lot of interesting questions of exegesis of style and of textual criticism This paper examines and tries to give an answer to some of these questions

Alessandro Fusi Note testuali ed esegetiche a Marziale (2 24 4 42 9 80 10 35 11 87)

In Martial 2 24 the first four verses should not be ascribed to the persona poetae as in almost all modern editions but to the Candidus addressed in v 6 In 4 42 the last but one verse is to be ascribed to the ego loquens In 9 80 the much debated expression uxorem pascit in v 2 has no sexual over-tones as most critics take for granted uxor is to be taken as a metonymy for uxoris patrimonium and the expression means that Gellius feeds himself with his wifersquos goods In 10 35 v 8 should be read with β variant sed castos docet et pios amores because of its intertextual link with Catull 16 5 In 11 87 2 nata (γ) is to be preferred to nota (β) accepted by all editors because that variant restores an idiomatic use and is clearly a lectio difficilior It is also strenghtened by the intertextual relation with Propertius 2 25 which shows a comic degradation of the elegiac love put into effect by Martial

Francesca Romana Nocchi Il motivo dellrsquoan uxor ducenda fra poesia reto-rica e filosofia Epigr Bob 22 Sp

The theme for the an uxor ducenda notwithstanding its wide diffusion was in antiquity differentiated in rhetorical philosophical and literary fields so much so as to postulate a genre specialization in each field The anonymous poet of epigr Bob 22 achieves a certain originality by realizing a true mingling of genres In fact he encompasses the satirical pungent vein of the comic genre within the typical structure of suasoria Moreover both the topic choice and the use of rhetorical schemes in poetic forms seem to have scholastic reminiscence

721Abstract

Valeria Capelli Gerolamo e le citazioni dellrsquoAntico nel Nuovo Testamento testimonianze di tradizione indiretta

Jerome often discusses the literal discrepancy between some passages of the Old Testament and their citation in the New Testament also turning his at-tention to cases already pointed out by Porphyry and Julian The examina-tion of his principal statements about this subject makes it possible to infer that he has not a constant attitude in relation to this problem and that there are many differences among what he asserts in the prefaces to his biblical translations in epist 57 and in his exegetical treatises

Edoardo Bona Appunti di lettura della Praefatio in Euangelio di Gerolamo (con un occhio allrsquoepistolario Gerolamo-Agostino)

A new reading of Preafatio in Euangelio allows a better understanding of Jeromersquos philological attitude in approaching the Scriptures Particularly noteworthy is the use of indirect sources (translations and canones Eusebii) for the constitution of the biblical text Moreover Augustinersquos use of indirect sources in his epist 28 could be a reminescence of this Praefatio

Carla Lo Cicero Audi Iuliane Echi della polemica contro Giuliano drsquoEcla-no nelle glosse marginali del Vat Reg Lat 141

Four glosses of Vat Reg Lat 141 in margin to texts of Gregory of Nazianzus and Basil of Caesarea (translated in Latin by Rufinus of Aquileia) present polemic remarks about Julian of Eclanum The analysis performed proves that the marginal annotations derive from a late antique manuscript and that they were probably written by a reader of the Augustinersquos circle The glosses witness the constant work of lsquotalking to the textsrsquo which is a typical feature in manuscripts of the late Antiquity

Luca Paretti Cuochi pasticceri e centoni Sulle tracce di una lsquoletteratura dei Saturnalirsquo

This study proposes a new interpretation of the first fragmentary cento of the codex Salmasianus the so-called De panificio instead of a simple description of bread-making this should be seen as a scene of preparing crumpets or pancakes during the festival of Saturnalia In this regard it is discussed an examination of the literary evidence about two relevant char-acters of the feast the cocus (cook) and the pistor (confectioner) Then the author proposes a partial review of the literary production peculiar to the Saturnalia especially pointing out anonymous and secondary texts

722 Venuste Noster

Franca Ela Consolino Echi pagani e cristiani nellrsquoepitafio del vescovo Vit-tore Per unrsquoesegesi di Ennodio carm 2 95 (215 V)

The paper provides a commentary of Ennod carm 2 95 detecting the pres-ence of hypotexts such as the apotheosis of Daphnis in Vergil that of Lucan in Stace and the representations given by Lucan and Prudentius of Pompeius and the virgin Agnes seeing from heaven the earth In order to explain the obscurity of some expressions previous opinions are discussed and solutions proposed bringing fresh evidence wherever it is possible A totally new inter-pretation is offered for the last two verses of the poem

Salvatore Monda Gellio Noctes Atticae 12 6 e lrsquoantico nome latino degli aenigmata

In the book XII of Noctes Atticae the VI chapter is devoted to riddles The source of the passage is Varrorsquos De sermone Latino ad Marcellus from which Gellius quotes the famous riddle of the god Terminus At the beginning Gellius remembers the old latin word for lsquoriddlersquo scirpus (lit lsquobasket-rushrsquo lsquoknotrsquo) My aim is to suggest that scirpus is a calque on γρῖφος but the mean-ing of lsquoriddlersquo is made up by Gelliusrsquo source

Michela Rosellini Nellrsquoofficina di Prisciano (con un omaggio a Menandro) This paper analyses two extracts from Priscianrsquos Idiomata namely GL III 338 21-341 24 and III 291 11-292 21 in order to reconstruct by comparing lessons in extant manuscripts the archetype text and to investigate Priscianrsquos working methods The archetype text reveals in these extracts a characteristic of Priscianrsquos text and in particular of the Idiomata section in its original form i e that it was non perfectly finished the lemmas and quotations being not properly selected and organized In a third extract GL III 323 8-11 it is pos-sible to identify a fragment of Menanderrsquos Heautontimoroumenos

Luigi Munzi Dottrina prosodica e Lehrgedichte in etagrave carolingia il carme Mens tenebrosa

Poetryrsquos high prestige requires in Carolingian age elementar didactic works dealing with prosody and metrics Mens tenebrosa tumet is a peculiar Lehr-gedicht where words containing doubtful syllables (syllabae communes) are collected into a poem of just eight or nine lines to facilitate memorization this poem acquired an high grade of popularity in IX century In this paper the author presents a new critical edition ndash founded on several medieval and Renaissance manuscripts ndash supplies an exhaustive treatment of fontes

723Abstract

and loci similes provides a panorama of classical teaching in the field of syl-labae communes and tries to state precisely the chronology of this didactic tour de force (Bedersquos treatise De arte metrica settles a serviceable terminus post quem) and its authorship (Alcuinrsquos cultural milieu)

Marina Passalacqua Perlege scribe reducThe article aims to provide a picture of book trading in Carolingian society as it emerges from the lexicon the scholars of the court school used in the correspondence they entertained

Arduino Maiuri Enorme monstrum deformitagrave e difformitagrave nel mondo greco-romano

In Imperial Rome noble families used to entertain their guests by displaying de-formed creatures at their feasts the taste for the weird and the exotic went thus hand in hand This marks a turning point if compared to Greek culture which considered the freak as a divine punishment If in very ancient Rome this mindset is pretty similar (Dion Hal 2 12 1-2) during the Principate a definite change in perspective is witnessed by jurists (eg dig 1 5 14 and 50 16 135)

Marcello Salvadore La Vestale incestaDionysius of Halicarnassus Pliny the Younger and Plutarch are the sources of a detailed account of Vestalis incestarsquos punishment they say that she was sentenced to death Dionysius adds that there was no after death ritual Modern scholars generally accept what the three authors assert In this article the author surmises that the Vestalis incesta together with the parricida was not condemned to death both of them were sentenced to a particular kind of banishment from the Society

Rino Avesani Divagazioni sulla memoria di Adriano nel MedioevoIn spite of the traditional view of Adrian as a tolerant Emperor towards Chris-tians in many passiones he is oddly presented as a cruel tyrant The passio of St Eustachius and the passio of St Sapientia and of her three daughters ndash the latter also drawn on in Roswitha of Gandersheimrsquos Sapientia ndash are the best known and obviously both of them are without any historical ground It is possible that the ancient hagiographers became familiar with Adrianrsquos name thanks to the large spread of two question-and-answer dialogues both dating back prob-ably to the II or III century AD in which the protagonists are respectively Adrian and the philosopher Second and Adrian and Epictetus

724 Venuste Noster

Luca Serianni Ettore Romagnoli latinistaThis paper is concerned with the translations of classical Latin authors made by Ettore Romagnoli a scholar better known for his translations from Ancient Greek In his versions of Latin classics especially of Plautusrsquo Miles gloriosus and Horacersquos poetry Romagnoli aims at modernizing the texts by making use of idioms colloquialisms and expressive suffixes in order to make them more appealing to the general public Although Romagnoli failed in his purpose his activity as a translator of Latin classics witnesses an interesting aspect of the cultural policy of Fascism the ideology of which Romagnoli shared with firm belief

Maria-Pace Pieri LrsquoAchille surrealista di Alberto SavinioThe article focuses on the tale Achille innamorato misto con lrsquoldquoevergetardquo by Alberto Savinio in order to stress the authorrsquos special relation with classi-cal literature and in particular with old Greek miths Such a relationship requires to be verified in all its complex novelty not only by comparing the macrostructural models but also by analyzing the detailed and frequently very precise references and allusions to single parts of the ancient texts lsquo(esp to Euripidesrsquo Iphigenia in Aulis and Aeschylusrsquo Agamemnon)

Silvia Rizzo Una consonanza fra il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lam-pedusa e una lirica di Thomas Hardy

A passage of Tomasirsquos Gattopardo shows similarities to Thomas Hardyrsquos lyric A Two-yearsrsquo Idyll (Late lyrics and earlier London 1922) Did Tomasi read it It cannot be demonstrated with absolute certainty but there is some evi-dence in favour of this hypothesis

Giorgio Bernardi-Perini laquoMy hedge-schoolmaster Virgilraquo Dallrsquolsquoegloga messianicarsquo alla Bann Valley Eclogue

The Bann Valley Eclogue written by Seamus Heaney on the eve of the new millennium in the wake of Virgilrsquos fourth Eclogue is a major evidence of Man-tuanrsquos great influence on the Irish poet who deserved the Nobel Prize 1995

Tullio De Mauro Latinum est non flectiturIn contemporary Italian many Latin expressions eg lectio magistralis are employed as invariant multilexeme words in spite of ancient Latin grammar

  • Titelei
  • Venuste Noster_16_Nocchi
  • Venuste Noster_34_Abstract
Page 29: Il motivo dell'an uxor ducenda fra poesia, retorica e filosofia: Epigr. Bob. 22 Sp., in M. Passalacqua, M. De Nonno, A.M. Morelli (a cura di), Venuste noster, Hildesheim -Zuric-New

307Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

ad ora postulata di una matrice retorica del componimento egrave valida il poeta sostituirebbe il tipico exemplum mitologico presente immancabilmente in tutte le theseis scolastiche94 con due exempla storici ma per cosigrave dire assunti ormai a paradigma indiscusso della ricchezza Anche la scelta dei due per-sonaggi storicamente noti come ricchi possidenti sembra ben ponderata Lucullo e Crasso rappresentano due modi antitetici di vivere la ricchezza Plutarco li pone a confronto in piugrave di unrsquooccasione dipingendo Crasso come avido e parsimonioso Lucullo come uno sperperatore95 Resta da capire il riferimento alla cliens i lessicografi e i grammatici latini concordano nel ri-ferire il termine sia al genere maschile che a quello femminile cliens tam hic quam haec96 ma di fatto le uniche due attestazioni al femminile a noi per-venute in latino sono quelle presenti in unrsquoepistola di San Girolamo (130 6)97 ed in unrsquoepigrafe98 Troviamo invece piugrave volte attestato il sinonimo clienta soprattutto in contesto comico in particolare il termine egrave usato da Plauto99 ndash in riferimento alle fanciulle sottoposte allrsquoauctoritas di un uomo anziano per lo piugrave prostitute o schiave ndash o in Afranio cliens communis ge-

94 Ad esempio si veda Aphthon RhG X p 43 7 Rabe = p 153 Patillon Lib progymn VIII pp 551-552 Foerster

95 Plutarco accomuna i due personaggi in un passo in cui Catone rimprovera aspramente il ricco gaudente lsquoοὐ παύσῃrsquo ἔφη lsquoσὺ πλουτῶν μὲν ὡς Κράσσος ζῶν δrsquo ὡς Λεύκολλος λέγων δrsquo ὡς Κάτωνrsquo (Plut Luc 40 3) ma il confronto risulta evidente anche dalla descrizione dei banchetti (Plut Luc 40 1 νεόπλουτα δrsquo ἦν τοῦ Λευκόλλου τὰ δεῖπνα τὰ καθrsquo ἡμέραν οὐ μόνον στρωμναῖς ἁλουργέσι καὶ διαλίθοις ἐκπώμασι καὶ χοροῖς καὶ ἀκροάμασιν ἐπεισοδίοις ἀλλrsquo ὄψων τε παντοδαπῶν καὶ πεμμάτων περιττῶς διαπεπονημένων παρασκευαῖς ζηλωτὸν ἀνελευθέροις ποιοῦντος ἑαυτόν Cras 3 1 ἐν δὲ τοῖς δείπνοις ἡ μὲν κλῆσις ἦν ὡς τὰ πολλὰ δημοτικὴ καὶ λαώδης ἡ δrsquo εὐτέλεια τὴν καθαριότητα καὶ φιλοφροσύνην ἡδίονα τοῦ πολυτελοῦς εἶχε) e delle ville (Luc 39 2 εἰς παιδιὰν γὰρ ἔγωγε τίθεμαι καὶ οἰκοδομὰς πολυτελεῖς καὶ κατασκευὰς περιπάτων καὶ λουτρῶν καὶ ἔτι μᾶλλον γραφὰς καὶ ἀνδριάντας καὶ τὴν περὶ ταύτας τὰς τέχνας σπουδήν ἃς ἐκεῖνος συνῆγε μεγάλοις ἀναλώμασιν εἰς ταῦτα τῷ πλούτῳ ῥύδην καταχρώμενος ὃν ἠθροίκει πολὺν καὶ λαμπρὸν ἀπὸ τῶν στρατειῶν ὅπου καὶ νῦν ἐπίδοσιν τοιαύτην τῆς τρυφῆς ἐχούσης οἱ Λευκολλιανοὶ κῆποι τῶν βασιλικῶν ἐν τοῖς πολυτελεστάτοις ἀριθμοῦνται Cras 2 6 τοσούτους δὲ κεκτημένος τεχνίτας οὐδὲν ᾠκοδόμησεν αὐτὸς ἢ τὴν ἰδίαν οἰκίαν ἀλλrsquo ἔλεγε τοὺς φιλοικοδόμους αὐτοὺς ὑφrsquo ἑαυτῶν καταλύεσθαι χωρὶς ἀνταγωνιστῶν)

96 Caper gramm VII 108 16 Keil97 Hier epist 130 698 CIL VI 3442 Sagitti Memoriae Corneliae Musae clienti carissimae piissimae

feminae quae vixit ann XVIII m VIIII d XVIIII Verus evoc Aug99 Fest p 53 L clientam pro cliente Plautus dixit

308 FR Nocchi

neris est invenimus tamen et clientam apud Afranium in Pompa lsquointerim tua clientarsquo 100 Si tratta evidentemente di un uso traslato del termine il cliens infatti egrave giuridicamente libero ma si pone sotto la tutela di un uomo potente per riceverne la protezione101 ed egrave a questo tipo di rapporto che allude il vec-chio Damone quando nella Rudens102 si vanta di essere divenuto il paladino di due belle ragazze (clientas) sfuggite ad un lenone le stesse che poco prima apostrofa come mulierculae termine dalle evidenti implicazioni dispregiati-ve allo stesso modo va inteso il termine clienta riferito alla meretrix adules- cens del Miles gloriosus che il vecchio Periplectomeno afferma di possedere Egli infatti puograve costringerla a prestarsi come avvenente corteggiatrice del soldato protagonista della piegravece solo in quanto sottoposta alla propria po-testas103 Egrave altamente probabile che anche nellrsquoepigramma bobbiese il poeta non alluda specificamente allrsquoistituto giuridico della clientela ma impieghi il termine in senso traslato per indicare una donna povera che per necessitagrave si pone sotto la protezione di un uomo ricco come farebbe un vero cliens Ciograve che mi sembra interessante perograve egrave che la situazione anche in questo caso sembra tratta da un contesto comico coerentemente con la scelta di fondo operata dal poeta bobbiese Rilevante egrave anche lrsquouso ossimorico della iunctura pannosae nobilitatis lrsquoattributo pannosus inteso come qui nel senso di lsquove-stito di straccirsquo si trova soprattutto in epoca tarda negli scrittori cristiani104 ma compare giagrave in Seneca ed in Apuleio Anche in questo caso il termine va inteso in senso traslato come lsquopoverorsquo i figli nati da questo matrimonio non possono che essere degli straccioni in quanto nati e allevati da madre povera che finisce per depauperare il patrimonio del marito non avendo contribuito ad incrementarlo con la sua dote

La matrice scolastica dellrsquoepigramma bobbiese si manifesta dunque sot-to molteplici forme nellrsquoesercizio traduttivo nel rispetto dello schema reto-rico ed anche nella rielaborazione delle fonti drammatiche Nonostante la

100 Char gramm I 100 16 Keil Il termine egrave attestato anche una sola volta in Orazio (carm 2 18 8) come sinonimo di ancilla e in Frontone (p 32 18 N) con la stessa accezione

101 Per la condizione dei clientes si vedano Dion 2 9 2 ss Cic rep 2 9 16 Plut Rom 13 5 Fest p 262 L per unrsquointeressante ipotesi sulla nascita dellrsquoistituto cf Franciosi 1986 271-281

102 Plaut Rud 893103 Plaut arg Mil II 13 Mil 789104 Cf ThlL X 1 s v pannosus 230 63-231 30 (Hodges)

309Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

notorietagrave del tema perograve il poeta consegue un certo grado di originalitagrave nella trasposizione dallo schema metrico della commedia alla forma epigrammati-ca del distico ed introducendo nella serrata tractatio lrsquoistituto della clientela tipicamente romano

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Universitagrave degli studi di Cassinofrancescaromananocchiyahooit

Venuste Noster Abstract

Gabriele Burzacchini Asclepiade tra Alceo e CatulloThis paper analyses in the light of recent studies a clear case of aemulatio or imitatio cum variatione namely the intertextual relation between Alcaeus fr 346 V and Asclepiades 16 G-P (= AP 1250) as well as the precise allusion of Catullus 5 5f which most probably draws inspiration from the Samian epigrammatist (brevis lux ~ δάκτυλος ἀώς nox est perpetua una dormienda ~ τὴν μακρὰν νύκτrsquo ἀναπαυσόμεθα) even though the inner meaning of the Catullian poem is completely different

Albio Cesare Cassio Lrsquoeroe Lakedaimon e gli onori funebri per i re di Spar-ta (orac ap Herodot 7 220 = nr 100 Parke-Wormell)

This note deals with line 4 of the oracle transmitted by Herodotus 7220 πενθήσει βασιλῆ φθίμενον Λακεδαίμονος οὖρος It is argued that Λακεδαίμονος οὖρος is unlikely to refer to the city of Sparta as the lsquobulwark of Lacedaemonrsquo as Stein and Parke amp Wormell maintained This expression means as Macan saw in 1908 lsquothe boundary of the hero Lacedaemonrsquo while πενθήσει certainly refers to the compulsory mourning imposed by the Spartans upon the peri- oikoi and the helots when a Spartan king died

Massimo Di Marco Detorsio di glosse omeriche solecismi presunti puns bi-linguistici in Ammiano (AP 11 16 146 180)

This paper offers a new interpretation of three epigrams of Ammianos In AP 11 16 the use of the Homeric gloss ἐγχεσίμωρος implies a malicious metapoiesis of a Lucilliosrsquo verse The meaning of AP 11146 is paradoxical the orator Flaccus is sure he will improve his Greek after a stay in Cyprus (the soloecismsrsquo home) It will be also proved as wrong the common reading of AP 11 180 νώναις as a bilingual pun

718 Venuste Noster

Lucio Ceccarelli La costruzione del distico elegiaco latino il rapporto tra primo emistichio dellrsquoesametro e primo emistichio del pentametro

This study proposes to verify whether in the latin elegiac distich it might be possible to recognize a mutual influence between hexameter and pentam-eter as far as the realization of the metric scheme is concerned The test con-ducted on a corpus comprehending almost all the latin elegiac distichs from Catullus to Venantius Fortunatus suggests a substantially negative answer

Marco Filippi Alcune osservazioni su Acc arm iud fr III R3 vv 148-149Acc arm iud 148-149 is quoted from Macrobius as a model of Verg Aen 10 449-450 with which it shows a clear similarity of context The fragment has a proverbial character (lsquowho fights a brave enemy even if is won obtains anyway a great honourrsquo) and the theme has obtained a great fortune in suc-ceeding literature After an attempt at reconstructing the tragic context we can suppose that the fragment does not contain an expression of modesty but it is a part of a provocative context

Alfredo Mario Morelli Lrsquouno e il molteplice su Catull 5 In Catull 5 the author cleverly works out two ancient topoi (lsquoletrsquos love be-cause the nightdeath is comingrsquo lsquokisses are the joy of loversrsquo) gaining a well balanced structure of the poem In comparison with contemporary Graeco-Roman poetry (erotic epigrams ndash such as Philod AP 9 570 ndash the Epitaph of Bion) both themes are handled with a remarkable taste for originality especially in their lsquonumericalrsquo aspects in order to put special emphasis on the basic contrast between nox una and basia mille

Maria Silvana Celentano I ritmi e i numeri della vita nella poesia antica lrsquoelogio lrsquoamore il sorriso

This paper briefly discusses a few Greek and Latin poetical texts (Prop 3 22 17-22 and 39-42 Ov ars 1 55-66 Philod AP 5 13 Catull 5 and 7 Mart 6 34) in order to highlight how the different numerical notations that they contain are able to emphasize different aims as eg expressing admiration praise love or parody

Giuseppe Aricograve Huic aliud mercedis erit (Verg ecl 6 26)The salacious allusion present in the words of Silenus in the sixth eclogue of Virgil comes from a motif of the Greek dramatic poetry (especially Aris-tophanes Eccles 1045ff) However Virgil rewrites it more elegantly thus

719Abstract

easing the obscenity of the witty remark at the same he time makes it more expressive by emphasizing the concept of the exchange

Mario De Nonno Cui non risere parentesThe old textual problem in Vergil Bucolics 4 62f (divergence between the text as transmitted by Vergilrsquos manuscripts and commented by Servius and the text as quoted by Quintilian inst 9 3 8) is examined anew The argu-ments of the supporters of Quintilianrsquos text (as emended by Politian and Bonnell) are scrutinized and criticized New intertextual links are pointed to suggesting that after all the Vergilian paradosis (cui non risere parentes) was already echoed in Horacersquos Ars

Giuseppe La Bua Audes fatidicum verbis fallere velle deum (Ov fast 2 261-2) lrsquoironia del logos nei Fasti di Ovidio

Recent scholarship on Ovidrsquos elegiac calendar-poem has drawn attention to the political significance of the poetrsquos equivocal approach to the controversial topic of the libertas linguae This paper reads the poetrsquos playful manipulation of the multiple contradictory aspects of logos in literary terms focusing on the sophisti-cated irony inherent in the creation of figures of skilled speakers (Numa Egeria Anna Perenna the merchant) able to overcome superior opponents through fal-lacious ambiguous words and emphasizing the role played by a modern exuber-ant use of lingua in the civilization process of the Augustan Rome

Piergiorgio Parroni Qualche riflessione sul testo della lettera 56 di SenecaThe Reynoldrsquos text of Sen ep 56 may occasionally be improved the incom-prehensible hac (1) is perhaps a copyistrsquos mistake for hunc in v 4 abducit of P2 is more suitable than adducit (cett) and to the surprising essedas (femi-nine) wrongly defended by Axelson must be preferred Buechelerrsquos raedas or Heraeusrsquo et raedas (eredas p) P2 is a good witness also in 5 f (inhibet P2 exhi-bet cett) instead of obirata (9) an evident nonsense the conjectural obruta (obrata p) gives an excellent meaning

Matteo Massaro Poesia per ignobiles epigrammi sepolcrali da un colomba-rio urbano di etagrave giulio-claudia

Latin epigraphy from urban columbaria replaces the higher literature with several anonymous but valuable poems for lower class people collectively buried thereTwo of such fair poems from the monumentum familiae Sta-tiliorum (I1 cent AD) both elegiac and flawless are here selected and care-

720 Venuste Noster

fully commented upon CE 1001 dedicated by a slave to a fellow slave CE 1030 for an unnamed wife who praises herself for having died in the arms (and tears) of her deeply loving man Many thoughts images or expressions are noticed and surveyed in verbal and conceptual comparison with literary andor epigraphic texts

Carlo Di Giovine I precetti di Quintiliano sullo stilus (inst 10 3) note di esegesi e di critica testuale

In inst 10 3 Quintilian offers his precepts for a good writing (stilus) which is introductory to good speaking (dicere) This chapter of book X of the Institutio oratoria involves a lot of interesting questions of exegesis of style and of textual criticism This paper examines and tries to give an answer to some of these questions

Alessandro Fusi Note testuali ed esegetiche a Marziale (2 24 4 42 9 80 10 35 11 87)

In Martial 2 24 the first four verses should not be ascribed to the persona poetae as in almost all modern editions but to the Candidus addressed in v 6 In 4 42 the last but one verse is to be ascribed to the ego loquens In 9 80 the much debated expression uxorem pascit in v 2 has no sexual over-tones as most critics take for granted uxor is to be taken as a metonymy for uxoris patrimonium and the expression means that Gellius feeds himself with his wifersquos goods In 10 35 v 8 should be read with β variant sed castos docet et pios amores because of its intertextual link with Catull 16 5 In 11 87 2 nata (γ) is to be preferred to nota (β) accepted by all editors because that variant restores an idiomatic use and is clearly a lectio difficilior It is also strenghtened by the intertextual relation with Propertius 2 25 which shows a comic degradation of the elegiac love put into effect by Martial

Francesca Romana Nocchi Il motivo dellrsquoan uxor ducenda fra poesia reto-rica e filosofia Epigr Bob 22 Sp

The theme for the an uxor ducenda notwithstanding its wide diffusion was in antiquity differentiated in rhetorical philosophical and literary fields so much so as to postulate a genre specialization in each field The anonymous poet of epigr Bob 22 achieves a certain originality by realizing a true mingling of genres In fact he encompasses the satirical pungent vein of the comic genre within the typical structure of suasoria Moreover both the topic choice and the use of rhetorical schemes in poetic forms seem to have scholastic reminiscence

721Abstract

Valeria Capelli Gerolamo e le citazioni dellrsquoAntico nel Nuovo Testamento testimonianze di tradizione indiretta

Jerome often discusses the literal discrepancy between some passages of the Old Testament and their citation in the New Testament also turning his at-tention to cases already pointed out by Porphyry and Julian The examina-tion of his principal statements about this subject makes it possible to infer that he has not a constant attitude in relation to this problem and that there are many differences among what he asserts in the prefaces to his biblical translations in epist 57 and in his exegetical treatises

Edoardo Bona Appunti di lettura della Praefatio in Euangelio di Gerolamo (con un occhio allrsquoepistolario Gerolamo-Agostino)

A new reading of Preafatio in Euangelio allows a better understanding of Jeromersquos philological attitude in approaching the Scriptures Particularly noteworthy is the use of indirect sources (translations and canones Eusebii) for the constitution of the biblical text Moreover Augustinersquos use of indirect sources in his epist 28 could be a reminescence of this Praefatio

Carla Lo Cicero Audi Iuliane Echi della polemica contro Giuliano drsquoEcla-no nelle glosse marginali del Vat Reg Lat 141

Four glosses of Vat Reg Lat 141 in margin to texts of Gregory of Nazianzus and Basil of Caesarea (translated in Latin by Rufinus of Aquileia) present polemic remarks about Julian of Eclanum The analysis performed proves that the marginal annotations derive from a late antique manuscript and that they were probably written by a reader of the Augustinersquos circle The glosses witness the constant work of lsquotalking to the textsrsquo which is a typical feature in manuscripts of the late Antiquity

Luca Paretti Cuochi pasticceri e centoni Sulle tracce di una lsquoletteratura dei Saturnalirsquo

This study proposes a new interpretation of the first fragmentary cento of the codex Salmasianus the so-called De panificio instead of a simple description of bread-making this should be seen as a scene of preparing crumpets or pancakes during the festival of Saturnalia In this regard it is discussed an examination of the literary evidence about two relevant char-acters of the feast the cocus (cook) and the pistor (confectioner) Then the author proposes a partial review of the literary production peculiar to the Saturnalia especially pointing out anonymous and secondary texts

722 Venuste Noster

Franca Ela Consolino Echi pagani e cristiani nellrsquoepitafio del vescovo Vit-tore Per unrsquoesegesi di Ennodio carm 2 95 (215 V)

The paper provides a commentary of Ennod carm 2 95 detecting the pres-ence of hypotexts such as the apotheosis of Daphnis in Vergil that of Lucan in Stace and the representations given by Lucan and Prudentius of Pompeius and the virgin Agnes seeing from heaven the earth In order to explain the obscurity of some expressions previous opinions are discussed and solutions proposed bringing fresh evidence wherever it is possible A totally new inter-pretation is offered for the last two verses of the poem

Salvatore Monda Gellio Noctes Atticae 12 6 e lrsquoantico nome latino degli aenigmata

In the book XII of Noctes Atticae the VI chapter is devoted to riddles The source of the passage is Varrorsquos De sermone Latino ad Marcellus from which Gellius quotes the famous riddle of the god Terminus At the beginning Gellius remembers the old latin word for lsquoriddlersquo scirpus (lit lsquobasket-rushrsquo lsquoknotrsquo) My aim is to suggest that scirpus is a calque on γρῖφος but the mean-ing of lsquoriddlersquo is made up by Gelliusrsquo source

Michela Rosellini Nellrsquoofficina di Prisciano (con un omaggio a Menandro) This paper analyses two extracts from Priscianrsquos Idiomata namely GL III 338 21-341 24 and III 291 11-292 21 in order to reconstruct by comparing lessons in extant manuscripts the archetype text and to investigate Priscianrsquos working methods The archetype text reveals in these extracts a characteristic of Priscianrsquos text and in particular of the Idiomata section in its original form i e that it was non perfectly finished the lemmas and quotations being not properly selected and organized In a third extract GL III 323 8-11 it is pos-sible to identify a fragment of Menanderrsquos Heautontimoroumenos

Luigi Munzi Dottrina prosodica e Lehrgedichte in etagrave carolingia il carme Mens tenebrosa

Poetryrsquos high prestige requires in Carolingian age elementar didactic works dealing with prosody and metrics Mens tenebrosa tumet is a peculiar Lehr-gedicht where words containing doubtful syllables (syllabae communes) are collected into a poem of just eight or nine lines to facilitate memorization this poem acquired an high grade of popularity in IX century In this paper the author presents a new critical edition ndash founded on several medieval and Renaissance manuscripts ndash supplies an exhaustive treatment of fontes

723Abstract

and loci similes provides a panorama of classical teaching in the field of syl-labae communes and tries to state precisely the chronology of this didactic tour de force (Bedersquos treatise De arte metrica settles a serviceable terminus post quem) and its authorship (Alcuinrsquos cultural milieu)

Marina Passalacqua Perlege scribe reducThe article aims to provide a picture of book trading in Carolingian society as it emerges from the lexicon the scholars of the court school used in the correspondence they entertained

Arduino Maiuri Enorme monstrum deformitagrave e difformitagrave nel mondo greco-romano

In Imperial Rome noble families used to entertain their guests by displaying de-formed creatures at their feasts the taste for the weird and the exotic went thus hand in hand This marks a turning point if compared to Greek culture which considered the freak as a divine punishment If in very ancient Rome this mindset is pretty similar (Dion Hal 2 12 1-2) during the Principate a definite change in perspective is witnessed by jurists (eg dig 1 5 14 and 50 16 135)

Marcello Salvadore La Vestale incestaDionysius of Halicarnassus Pliny the Younger and Plutarch are the sources of a detailed account of Vestalis incestarsquos punishment they say that she was sentenced to death Dionysius adds that there was no after death ritual Modern scholars generally accept what the three authors assert In this article the author surmises that the Vestalis incesta together with the parricida was not condemned to death both of them were sentenced to a particular kind of banishment from the Society

Rino Avesani Divagazioni sulla memoria di Adriano nel MedioevoIn spite of the traditional view of Adrian as a tolerant Emperor towards Chris-tians in many passiones he is oddly presented as a cruel tyrant The passio of St Eustachius and the passio of St Sapientia and of her three daughters ndash the latter also drawn on in Roswitha of Gandersheimrsquos Sapientia ndash are the best known and obviously both of them are without any historical ground It is possible that the ancient hagiographers became familiar with Adrianrsquos name thanks to the large spread of two question-and-answer dialogues both dating back prob-ably to the II or III century AD in which the protagonists are respectively Adrian and the philosopher Second and Adrian and Epictetus

724 Venuste Noster

Luca Serianni Ettore Romagnoli latinistaThis paper is concerned with the translations of classical Latin authors made by Ettore Romagnoli a scholar better known for his translations from Ancient Greek In his versions of Latin classics especially of Plautusrsquo Miles gloriosus and Horacersquos poetry Romagnoli aims at modernizing the texts by making use of idioms colloquialisms and expressive suffixes in order to make them more appealing to the general public Although Romagnoli failed in his purpose his activity as a translator of Latin classics witnesses an interesting aspect of the cultural policy of Fascism the ideology of which Romagnoli shared with firm belief

Maria-Pace Pieri LrsquoAchille surrealista di Alberto SavinioThe article focuses on the tale Achille innamorato misto con lrsquoldquoevergetardquo by Alberto Savinio in order to stress the authorrsquos special relation with classi-cal literature and in particular with old Greek miths Such a relationship requires to be verified in all its complex novelty not only by comparing the macrostructural models but also by analyzing the detailed and frequently very precise references and allusions to single parts of the ancient texts lsquo(esp to Euripidesrsquo Iphigenia in Aulis and Aeschylusrsquo Agamemnon)

Silvia Rizzo Una consonanza fra il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lam-pedusa e una lirica di Thomas Hardy

A passage of Tomasirsquos Gattopardo shows similarities to Thomas Hardyrsquos lyric A Two-yearsrsquo Idyll (Late lyrics and earlier London 1922) Did Tomasi read it It cannot be demonstrated with absolute certainty but there is some evi-dence in favour of this hypothesis

Giorgio Bernardi-Perini laquoMy hedge-schoolmaster Virgilraquo Dallrsquolsquoegloga messianicarsquo alla Bann Valley Eclogue

The Bann Valley Eclogue written by Seamus Heaney on the eve of the new millennium in the wake of Virgilrsquos fourth Eclogue is a major evidence of Man-tuanrsquos great influence on the Irish poet who deserved the Nobel Prize 1995

Tullio De Mauro Latinum est non flectiturIn contemporary Italian many Latin expressions eg lectio magistralis are employed as invariant multilexeme words in spite of ancient Latin grammar

  • Titelei
  • Venuste Noster_16_Nocchi
  • Venuste Noster_34_Abstract
Page 30: Il motivo dell'an uxor ducenda fra poesia, retorica e filosofia: Epigr. Bob. 22 Sp., in M. Passalacqua, M. De Nonno, A.M. Morelli (a cura di), Venuste noster, Hildesheim -Zuric-New

308 FR Nocchi

neris est invenimus tamen et clientam apud Afranium in Pompa lsquointerim tua clientarsquo 100 Si tratta evidentemente di un uso traslato del termine il cliens infatti egrave giuridicamente libero ma si pone sotto la tutela di un uomo potente per riceverne la protezione101 ed egrave a questo tipo di rapporto che allude il vec-chio Damone quando nella Rudens102 si vanta di essere divenuto il paladino di due belle ragazze (clientas) sfuggite ad un lenone le stesse che poco prima apostrofa come mulierculae termine dalle evidenti implicazioni dispregiati-ve allo stesso modo va inteso il termine clienta riferito alla meretrix adules- cens del Miles gloriosus che il vecchio Periplectomeno afferma di possedere Egli infatti puograve costringerla a prestarsi come avvenente corteggiatrice del soldato protagonista della piegravece solo in quanto sottoposta alla propria po-testas103 Egrave altamente probabile che anche nellrsquoepigramma bobbiese il poeta non alluda specificamente allrsquoistituto giuridico della clientela ma impieghi il termine in senso traslato per indicare una donna povera che per necessitagrave si pone sotto la protezione di un uomo ricco come farebbe un vero cliens Ciograve che mi sembra interessante perograve egrave che la situazione anche in questo caso sembra tratta da un contesto comico coerentemente con la scelta di fondo operata dal poeta bobbiese Rilevante egrave anche lrsquouso ossimorico della iunctura pannosae nobilitatis lrsquoattributo pannosus inteso come qui nel senso di lsquove-stito di straccirsquo si trova soprattutto in epoca tarda negli scrittori cristiani104 ma compare giagrave in Seneca ed in Apuleio Anche in questo caso il termine va inteso in senso traslato come lsquopoverorsquo i figli nati da questo matrimonio non possono che essere degli straccioni in quanto nati e allevati da madre povera che finisce per depauperare il patrimonio del marito non avendo contribuito ad incrementarlo con la sua dote

La matrice scolastica dellrsquoepigramma bobbiese si manifesta dunque sot-to molteplici forme nellrsquoesercizio traduttivo nel rispetto dello schema reto-rico ed anche nella rielaborazione delle fonti drammatiche Nonostante la

100 Char gramm I 100 16 Keil Il termine egrave attestato anche una sola volta in Orazio (carm 2 18 8) come sinonimo di ancilla e in Frontone (p 32 18 N) con la stessa accezione

101 Per la condizione dei clientes si vedano Dion 2 9 2 ss Cic rep 2 9 16 Plut Rom 13 5 Fest p 262 L per unrsquointeressante ipotesi sulla nascita dellrsquoistituto cf Franciosi 1986 271-281

102 Plaut Rud 893103 Plaut arg Mil II 13 Mil 789104 Cf ThlL X 1 s v pannosus 230 63-231 30 (Hodges)

309Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

notorietagrave del tema perograve il poeta consegue un certo grado di originalitagrave nella trasposizione dallo schema metrico della commedia alla forma epigrammati-ca del distico ed introducendo nella serrata tractatio lrsquoistituto della clientela tipicamente romano

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313Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

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18-20 Aprile 1988) Torino 1989 Valdeacutes Garciacutea 2007 = MA Valdeacutes Garciacutea La estructura progimnasmaacuteti-

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Zicari = M Zicari Note al testo degli Epigrammata Bobiensia laquoStudUrb(B)raquo 33 (1959) 248-249

Universitagrave degli studi di Cassinofrancescaromananocchiyahooit

Venuste Noster Abstract

Gabriele Burzacchini Asclepiade tra Alceo e CatulloThis paper analyses in the light of recent studies a clear case of aemulatio or imitatio cum variatione namely the intertextual relation between Alcaeus fr 346 V and Asclepiades 16 G-P (= AP 1250) as well as the precise allusion of Catullus 5 5f which most probably draws inspiration from the Samian epigrammatist (brevis lux ~ δάκτυλος ἀώς nox est perpetua una dormienda ~ τὴν μακρὰν νύκτrsquo ἀναπαυσόμεθα) even though the inner meaning of the Catullian poem is completely different

Albio Cesare Cassio Lrsquoeroe Lakedaimon e gli onori funebri per i re di Spar-ta (orac ap Herodot 7 220 = nr 100 Parke-Wormell)

This note deals with line 4 of the oracle transmitted by Herodotus 7220 πενθήσει βασιλῆ φθίμενον Λακεδαίμονος οὖρος It is argued that Λακεδαίμονος οὖρος is unlikely to refer to the city of Sparta as the lsquobulwark of Lacedaemonrsquo as Stein and Parke amp Wormell maintained This expression means as Macan saw in 1908 lsquothe boundary of the hero Lacedaemonrsquo while πενθήσει certainly refers to the compulsory mourning imposed by the Spartans upon the peri- oikoi and the helots when a Spartan king died

Massimo Di Marco Detorsio di glosse omeriche solecismi presunti puns bi-linguistici in Ammiano (AP 11 16 146 180)

This paper offers a new interpretation of three epigrams of Ammianos In AP 11 16 the use of the Homeric gloss ἐγχεσίμωρος implies a malicious metapoiesis of a Lucilliosrsquo verse The meaning of AP 11146 is paradoxical the orator Flaccus is sure he will improve his Greek after a stay in Cyprus (the soloecismsrsquo home) It will be also proved as wrong the common reading of AP 11 180 νώναις as a bilingual pun

718 Venuste Noster

Lucio Ceccarelli La costruzione del distico elegiaco latino il rapporto tra primo emistichio dellrsquoesametro e primo emistichio del pentametro

This study proposes to verify whether in the latin elegiac distich it might be possible to recognize a mutual influence between hexameter and pentam-eter as far as the realization of the metric scheme is concerned The test con-ducted on a corpus comprehending almost all the latin elegiac distichs from Catullus to Venantius Fortunatus suggests a substantially negative answer

Marco Filippi Alcune osservazioni su Acc arm iud fr III R3 vv 148-149Acc arm iud 148-149 is quoted from Macrobius as a model of Verg Aen 10 449-450 with which it shows a clear similarity of context The fragment has a proverbial character (lsquowho fights a brave enemy even if is won obtains anyway a great honourrsquo) and the theme has obtained a great fortune in suc-ceeding literature After an attempt at reconstructing the tragic context we can suppose that the fragment does not contain an expression of modesty but it is a part of a provocative context

Alfredo Mario Morelli Lrsquouno e il molteplice su Catull 5 In Catull 5 the author cleverly works out two ancient topoi (lsquoletrsquos love be-cause the nightdeath is comingrsquo lsquokisses are the joy of loversrsquo) gaining a well balanced structure of the poem In comparison with contemporary Graeco-Roman poetry (erotic epigrams ndash such as Philod AP 9 570 ndash the Epitaph of Bion) both themes are handled with a remarkable taste for originality especially in their lsquonumericalrsquo aspects in order to put special emphasis on the basic contrast between nox una and basia mille

Maria Silvana Celentano I ritmi e i numeri della vita nella poesia antica lrsquoelogio lrsquoamore il sorriso

This paper briefly discusses a few Greek and Latin poetical texts (Prop 3 22 17-22 and 39-42 Ov ars 1 55-66 Philod AP 5 13 Catull 5 and 7 Mart 6 34) in order to highlight how the different numerical notations that they contain are able to emphasize different aims as eg expressing admiration praise love or parody

Giuseppe Aricograve Huic aliud mercedis erit (Verg ecl 6 26)The salacious allusion present in the words of Silenus in the sixth eclogue of Virgil comes from a motif of the Greek dramatic poetry (especially Aris-tophanes Eccles 1045ff) However Virgil rewrites it more elegantly thus

719Abstract

easing the obscenity of the witty remark at the same he time makes it more expressive by emphasizing the concept of the exchange

Mario De Nonno Cui non risere parentesThe old textual problem in Vergil Bucolics 4 62f (divergence between the text as transmitted by Vergilrsquos manuscripts and commented by Servius and the text as quoted by Quintilian inst 9 3 8) is examined anew The argu-ments of the supporters of Quintilianrsquos text (as emended by Politian and Bonnell) are scrutinized and criticized New intertextual links are pointed to suggesting that after all the Vergilian paradosis (cui non risere parentes) was already echoed in Horacersquos Ars

Giuseppe La Bua Audes fatidicum verbis fallere velle deum (Ov fast 2 261-2) lrsquoironia del logos nei Fasti di Ovidio

Recent scholarship on Ovidrsquos elegiac calendar-poem has drawn attention to the political significance of the poetrsquos equivocal approach to the controversial topic of the libertas linguae This paper reads the poetrsquos playful manipulation of the multiple contradictory aspects of logos in literary terms focusing on the sophisti-cated irony inherent in the creation of figures of skilled speakers (Numa Egeria Anna Perenna the merchant) able to overcome superior opponents through fal-lacious ambiguous words and emphasizing the role played by a modern exuber-ant use of lingua in the civilization process of the Augustan Rome

Piergiorgio Parroni Qualche riflessione sul testo della lettera 56 di SenecaThe Reynoldrsquos text of Sen ep 56 may occasionally be improved the incom-prehensible hac (1) is perhaps a copyistrsquos mistake for hunc in v 4 abducit of P2 is more suitable than adducit (cett) and to the surprising essedas (femi-nine) wrongly defended by Axelson must be preferred Buechelerrsquos raedas or Heraeusrsquo et raedas (eredas p) P2 is a good witness also in 5 f (inhibet P2 exhi-bet cett) instead of obirata (9) an evident nonsense the conjectural obruta (obrata p) gives an excellent meaning

Matteo Massaro Poesia per ignobiles epigrammi sepolcrali da un colomba-rio urbano di etagrave giulio-claudia

Latin epigraphy from urban columbaria replaces the higher literature with several anonymous but valuable poems for lower class people collectively buried thereTwo of such fair poems from the monumentum familiae Sta-tiliorum (I1 cent AD) both elegiac and flawless are here selected and care-

720 Venuste Noster

fully commented upon CE 1001 dedicated by a slave to a fellow slave CE 1030 for an unnamed wife who praises herself for having died in the arms (and tears) of her deeply loving man Many thoughts images or expressions are noticed and surveyed in verbal and conceptual comparison with literary andor epigraphic texts

Carlo Di Giovine I precetti di Quintiliano sullo stilus (inst 10 3) note di esegesi e di critica testuale

In inst 10 3 Quintilian offers his precepts for a good writing (stilus) which is introductory to good speaking (dicere) This chapter of book X of the Institutio oratoria involves a lot of interesting questions of exegesis of style and of textual criticism This paper examines and tries to give an answer to some of these questions

Alessandro Fusi Note testuali ed esegetiche a Marziale (2 24 4 42 9 80 10 35 11 87)

In Martial 2 24 the first four verses should not be ascribed to the persona poetae as in almost all modern editions but to the Candidus addressed in v 6 In 4 42 the last but one verse is to be ascribed to the ego loquens In 9 80 the much debated expression uxorem pascit in v 2 has no sexual over-tones as most critics take for granted uxor is to be taken as a metonymy for uxoris patrimonium and the expression means that Gellius feeds himself with his wifersquos goods In 10 35 v 8 should be read with β variant sed castos docet et pios amores because of its intertextual link with Catull 16 5 In 11 87 2 nata (γ) is to be preferred to nota (β) accepted by all editors because that variant restores an idiomatic use and is clearly a lectio difficilior It is also strenghtened by the intertextual relation with Propertius 2 25 which shows a comic degradation of the elegiac love put into effect by Martial

Francesca Romana Nocchi Il motivo dellrsquoan uxor ducenda fra poesia reto-rica e filosofia Epigr Bob 22 Sp

The theme for the an uxor ducenda notwithstanding its wide diffusion was in antiquity differentiated in rhetorical philosophical and literary fields so much so as to postulate a genre specialization in each field The anonymous poet of epigr Bob 22 achieves a certain originality by realizing a true mingling of genres In fact he encompasses the satirical pungent vein of the comic genre within the typical structure of suasoria Moreover both the topic choice and the use of rhetorical schemes in poetic forms seem to have scholastic reminiscence

721Abstract

Valeria Capelli Gerolamo e le citazioni dellrsquoAntico nel Nuovo Testamento testimonianze di tradizione indiretta

Jerome often discusses the literal discrepancy between some passages of the Old Testament and their citation in the New Testament also turning his at-tention to cases already pointed out by Porphyry and Julian The examina-tion of his principal statements about this subject makes it possible to infer that he has not a constant attitude in relation to this problem and that there are many differences among what he asserts in the prefaces to his biblical translations in epist 57 and in his exegetical treatises

Edoardo Bona Appunti di lettura della Praefatio in Euangelio di Gerolamo (con un occhio allrsquoepistolario Gerolamo-Agostino)

A new reading of Preafatio in Euangelio allows a better understanding of Jeromersquos philological attitude in approaching the Scriptures Particularly noteworthy is the use of indirect sources (translations and canones Eusebii) for the constitution of the biblical text Moreover Augustinersquos use of indirect sources in his epist 28 could be a reminescence of this Praefatio

Carla Lo Cicero Audi Iuliane Echi della polemica contro Giuliano drsquoEcla-no nelle glosse marginali del Vat Reg Lat 141

Four glosses of Vat Reg Lat 141 in margin to texts of Gregory of Nazianzus and Basil of Caesarea (translated in Latin by Rufinus of Aquileia) present polemic remarks about Julian of Eclanum The analysis performed proves that the marginal annotations derive from a late antique manuscript and that they were probably written by a reader of the Augustinersquos circle The glosses witness the constant work of lsquotalking to the textsrsquo which is a typical feature in manuscripts of the late Antiquity

Luca Paretti Cuochi pasticceri e centoni Sulle tracce di una lsquoletteratura dei Saturnalirsquo

This study proposes a new interpretation of the first fragmentary cento of the codex Salmasianus the so-called De panificio instead of a simple description of bread-making this should be seen as a scene of preparing crumpets or pancakes during the festival of Saturnalia In this regard it is discussed an examination of the literary evidence about two relevant char-acters of the feast the cocus (cook) and the pistor (confectioner) Then the author proposes a partial review of the literary production peculiar to the Saturnalia especially pointing out anonymous and secondary texts

722 Venuste Noster

Franca Ela Consolino Echi pagani e cristiani nellrsquoepitafio del vescovo Vit-tore Per unrsquoesegesi di Ennodio carm 2 95 (215 V)

The paper provides a commentary of Ennod carm 2 95 detecting the pres-ence of hypotexts such as the apotheosis of Daphnis in Vergil that of Lucan in Stace and the representations given by Lucan and Prudentius of Pompeius and the virgin Agnes seeing from heaven the earth In order to explain the obscurity of some expressions previous opinions are discussed and solutions proposed bringing fresh evidence wherever it is possible A totally new inter-pretation is offered for the last two verses of the poem

Salvatore Monda Gellio Noctes Atticae 12 6 e lrsquoantico nome latino degli aenigmata

In the book XII of Noctes Atticae the VI chapter is devoted to riddles The source of the passage is Varrorsquos De sermone Latino ad Marcellus from which Gellius quotes the famous riddle of the god Terminus At the beginning Gellius remembers the old latin word for lsquoriddlersquo scirpus (lit lsquobasket-rushrsquo lsquoknotrsquo) My aim is to suggest that scirpus is a calque on γρῖφος but the mean-ing of lsquoriddlersquo is made up by Gelliusrsquo source

Michela Rosellini Nellrsquoofficina di Prisciano (con un omaggio a Menandro) This paper analyses two extracts from Priscianrsquos Idiomata namely GL III 338 21-341 24 and III 291 11-292 21 in order to reconstruct by comparing lessons in extant manuscripts the archetype text and to investigate Priscianrsquos working methods The archetype text reveals in these extracts a characteristic of Priscianrsquos text and in particular of the Idiomata section in its original form i e that it was non perfectly finished the lemmas and quotations being not properly selected and organized In a third extract GL III 323 8-11 it is pos-sible to identify a fragment of Menanderrsquos Heautontimoroumenos

Luigi Munzi Dottrina prosodica e Lehrgedichte in etagrave carolingia il carme Mens tenebrosa

Poetryrsquos high prestige requires in Carolingian age elementar didactic works dealing with prosody and metrics Mens tenebrosa tumet is a peculiar Lehr-gedicht where words containing doubtful syllables (syllabae communes) are collected into a poem of just eight or nine lines to facilitate memorization this poem acquired an high grade of popularity in IX century In this paper the author presents a new critical edition ndash founded on several medieval and Renaissance manuscripts ndash supplies an exhaustive treatment of fontes

723Abstract

and loci similes provides a panorama of classical teaching in the field of syl-labae communes and tries to state precisely the chronology of this didactic tour de force (Bedersquos treatise De arte metrica settles a serviceable terminus post quem) and its authorship (Alcuinrsquos cultural milieu)

Marina Passalacqua Perlege scribe reducThe article aims to provide a picture of book trading in Carolingian society as it emerges from the lexicon the scholars of the court school used in the correspondence they entertained

Arduino Maiuri Enorme monstrum deformitagrave e difformitagrave nel mondo greco-romano

In Imperial Rome noble families used to entertain their guests by displaying de-formed creatures at their feasts the taste for the weird and the exotic went thus hand in hand This marks a turning point if compared to Greek culture which considered the freak as a divine punishment If in very ancient Rome this mindset is pretty similar (Dion Hal 2 12 1-2) during the Principate a definite change in perspective is witnessed by jurists (eg dig 1 5 14 and 50 16 135)

Marcello Salvadore La Vestale incestaDionysius of Halicarnassus Pliny the Younger and Plutarch are the sources of a detailed account of Vestalis incestarsquos punishment they say that she was sentenced to death Dionysius adds that there was no after death ritual Modern scholars generally accept what the three authors assert In this article the author surmises that the Vestalis incesta together with the parricida was not condemned to death both of them were sentenced to a particular kind of banishment from the Society

Rino Avesani Divagazioni sulla memoria di Adriano nel MedioevoIn spite of the traditional view of Adrian as a tolerant Emperor towards Chris-tians in many passiones he is oddly presented as a cruel tyrant The passio of St Eustachius and the passio of St Sapientia and of her three daughters ndash the latter also drawn on in Roswitha of Gandersheimrsquos Sapientia ndash are the best known and obviously both of them are without any historical ground It is possible that the ancient hagiographers became familiar with Adrianrsquos name thanks to the large spread of two question-and-answer dialogues both dating back prob-ably to the II or III century AD in which the protagonists are respectively Adrian and the philosopher Second and Adrian and Epictetus

724 Venuste Noster

Luca Serianni Ettore Romagnoli latinistaThis paper is concerned with the translations of classical Latin authors made by Ettore Romagnoli a scholar better known for his translations from Ancient Greek In his versions of Latin classics especially of Plautusrsquo Miles gloriosus and Horacersquos poetry Romagnoli aims at modernizing the texts by making use of idioms colloquialisms and expressive suffixes in order to make them more appealing to the general public Although Romagnoli failed in his purpose his activity as a translator of Latin classics witnesses an interesting aspect of the cultural policy of Fascism the ideology of which Romagnoli shared with firm belief

Maria-Pace Pieri LrsquoAchille surrealista di Alberto SavinioThe article focuses on the tale Achille innamorato misto con lrsquoldquoevergetardquo by Alberto Savinio in order to stress the authorrsquos special relation with classi-cal literature and in particular with old Greek miths Such a relationship requires to be verified in all its complex novelty not only by comparing the macrostructural models but also by analyzing the detailed and frequently very precise references and allusions to single parts of the ancient texts lsquo(esp to Euripidesrsquo Iphigenia in Aulis and Aeschylusrsquo Agamemnon)

Silvia Rizzo Una consonanza fra il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lam-pedusa e una lirica di Thomas Hardy

A passage of Tomasirsquos Gattopardo shows similarities to Thomas Hardyrsquos lyric A Two-yearsrsquo Idyll (Late lyrics and earlier London 1922) Did Tomasi read it It cannot be demonstrated with absolute certainty but there is some evi-dence in favour of this hypothesis

Giorgio Bernardi-Perini laquoMy hedge-schoolmaster Virgilraquo Dallrsquolsquoegloga messianicarsquo alla Bann Valley Eclogue

The Bann Valley Eclogue written by Seamus Heaney on the eve of the new millennium in the wake of Virgilrsquos fourth Eclogue is a major evidence of Man-tuanrsquos great influence on the Irish poet who deserved the Nobel Prize 1995

Tullio De Mauro Latinum est non flectiturIn contemporary Italian many Latin expressions eg lectio magistralis are employed as invariant multilexeme words in spite of ancient Latin grammar

  • Titelei
  • Venuste Noster_16_Nocchi
  • Venuste Noster_34_Abstract
Page 31: Il motivo dell'an uxor ducenda fra poesia, retorica e filosofia: Epigr. Bob. 22 Sp., in M. Passalacqua, M. De Nonno, A.M. Morelli (a cura di), Venuste noster, Hildesheim -Zuric-New

309Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

notorietagrave del tema perograve il poeta consegue un certo grado di originalitagrave nella trasposizione dallo schema metrico della commedia alla forma epigrammati-ca del distico ed introducendo nella serrata tractatio lrsquoistituto della clientela tipicamente romano

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Pernigotti 2004 = C Pernigotti La laquoComparatio Menandri et Philistio-nisraquo tradizione del testo e morfologie testuali in Funghi 2004 25-48

Pernigotti 2007 = C Pernigotti Antologie gnomologiche su papiro mate-riali per una nuova analisi del problema in B Palme (hrsg von) Akten des 23 Inter-nationalen Papyrologen-Kongresses Wien 22-28 Juli 2001 Wien 2007 535-539

Pernot 1993 = L Pernot La rheacutetorique de lrsquoeacuteloge dans le monde greacuteco-romain I-II Paris 1993

Pohlenz 1967 = M Pohlenz La Stoa Storia di un movimento spirituale 2 voll trad it O De Gregorio (ed or Die Stoa Geschichte einer geistigen Bewe-

312 FR Nocchi

gung Goumlttingen 1959) Firenze 1967Pordomingo 2001 = F Pordomingo El epigrama griego en la escuela in JF

Gonzaacutelez Castro ndash JL Vidal (eacuted) Actas del X Congreso Espantildeol de Estudios Claacutesicos 21-25 septiembre de 1999 III Historia antigua Humanismo Tradicioacuten claacute-sica Didaacutectica e Instrumenta Studiorum Madrid 713-720

Pordomingo 2007 = F Pordomingo Ejercicios preliminares de la compo-sicioacuten retoacuterica y literaria en papiro el encomio in JA Fernaacutendez Delgado ndash F Pordomingo ndash A Stramaglia (a cura di) Escuela y Literatura en Grecia anti-gua Actas del Simposio Internacional Universidad de Salamanca 17-19 Noviembre de 2004 Cassino 2007 405-453

Pordomingo 2007a = F Pordomingo Vers une caracteacuterisation des antholo-gies sur papyrus in B Palme (hrsg von) Akten des 23 Internationalen Papyrologen-Kongresses Wien 22-28 Juli 2001 Wien 2007 549-557

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Russell ndash Wilson 1981 = DA Russell ndash NG Wilson (eds) Menander Rhetor Oxford 1981

Russell 1983 = DA Russell Greek Declamation Cambridge 1983Russell 1996 = DA Russell (a cura di) Libanius Imaginary Speeches Lon-

don 1996Schuhmann 1977 = E Schuhmann Der Typ der uxor dotata in den Koumlmo-

dien des Plautus laquoPhilologusraquo 121 (1977) 45-65Skutsch 1982 = O Skutsch Epigrammata Bobiensia 22 laquoLCMraquo 7 2

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proginnasmatiche e la tradizione retorica dellrsquolsquoamante di un ritrattorsquo in B-J Schrouml-der ndash J-P Schroumlder (hrsg von) Studium declamatorium Untersuchungen zu Schul-uumlbungen und Prunkreden von der Antike bis zur Neuzeit Muumlnchen 2003 213-239

Stramaglia 2010 = A Stramaglia Come si insegnava a declamare Ri-flessioni sulle lsquoroutinesrsquo scolastiche nellrsquoinsegnamento retorico antico in L Del Cor-so ndash O Pecere (a cura di) Libri di scuola e pratiche didattiche dallrsquoAntichitagrave al Ri-nascimento Atti del Convegno Internazionale di Studi Cassino 7-10 maggio 2008 Cassino 2010 111-151

Throm 1932 = H Throm Die Thesis Ein Beitrag zu ihrer Entstehung und Geschichte Paderborn 1932

Torre 2000 = Ch Torre Il matrimonio del sapiens Ricerche sul De matrimo-nio di Seneca Genova 2000

313Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

Tosi 1991 = R Tosi Dizionario delle sentenze latine e greche Milano 1991Treggiari 1991 = S Treggiari Roman Marriage Iusti Coniuges from the

Time of Cicero to the Time of Ulpian Oxford 1991Uglione 1987 = R Uglione (a cura di) La donna nel mondo antico (Torino

21-23 Aprile 1986) Torino 1987Uglione 1989 = R Uglione (a cura di) La donna nel mondo antico (Torino

18-20 Aprile 1988) Torino 1989 Valdeacutes Garciacutea 2007 = MA Valdeacutes Garciacutea La estructura progimnasmaacuteti-

ca de una thesis basiliana (PG 31 245 a-261 a) in JA Fernaacutendez Delgado ndash F Pordomingo ndash A Stramaglia (eds) Escuela y Literatura en Grecia antigua Actas del Simposio Internacional Universidad de Salamanca 17-19 Noviembre de 2004 Cassino 2007 701-709

Viano 1995 = C Viano Quintiliano e la storia della filosofia lrsquouso delle quae-stiones philosopho convenientes laquoRhetoricaraquo 13 2 (1995) 193-207

Voumlssing 1997 = K Voumlssing Schule und Bildung im Nordafrika der roumlmischen Kaiserzeit Bruxelles 1997

Vottero 1998 = D Vottero (a cura di) Lucio Anneo Seneca I frammenti Bologna 1998

Watson 2008 = L Watson Juvenal Satire VI Misogyny or Misogamy The Evidence of Protreptics on Marriage in F Cairns (ed by) Hellenistic Greek and Au-gustan Latin Poetry Flavian and post-Flavian Latin Poetry Greek and Roman Prose Cambridge 2008 269-296

Zicari = M Zicari Note al testo degli Epigrammata Bobiensia laquoStudUrb(B)raquo 33 (1959) 248-249

Universitagrave degli studi di Cassinofrancescaromananocchiyahooit

Venuste Noster Abstract

Gabriele Burzacchini Asclepiade tra Alceo e CatulloThis paper analyses in the light of recent studies a clear case of aemulatio or imitatio cum variatione namely the intertextual relation between Alcaeus fr 346 V and Asclepiades 16 G-P (= AP 1250) as well as the precise allusion of Catullus 5 5f which most probably draws inspiration from the Samian epigrammatist (brevis lux ~ δάκτυλος ἀώς nox est perpetua una dormienda ~ τὴν μακρὰν νύκτrsquo ἀναπαυσόμεθα) even though the inner meaning of the Catullian poem is completely different

Albio Cesare Cassio Lrsquoeroe Lakedaimon e gli onori funebri per i re di Spar-ta (orac ap Herodot 7 220 = nr 100 Parke-Wormell)

This note deals with line 4 of the oracle transmitted by Herodotus 7220 πενθήσει βασιλῆ φθίμενον Λακεδαίμονος οὖρος It is argued that Λακεδαίμονος οὖρος is unlikely to refer to the city of Sparta as the lsquobulwark of Lacedaemonrsquo as Stein and Parke amp Wormell maintained This expression means as Macan saw in 1908 lsquothe boundary of the hero Lacedaemonrsquo while πενθήσει certainly refers to the compulsory mourning imposed by the Spartans upon the peri- oikoi and the helots when a Spartan king died

Massimo Di Marco Detorsio di glosse omeriche solecismi presunti puns bi-linguistici in Ammiano (AP 11 16 146 180)

This paper offers a new interpretation of three epigrams of Ammianos In AP 11 16 the use of the Homeric gloss ἐγχεσίμωρος implies a malicious metapoiesis of a Lucilliosrsquo verse The meaning of AP 11146 is paradoxical the orator Flaccus is sure he will improve his Greek after a stay in Cyprus (the soloecismsrsquo home) It will be also proved as wrong the common reading of AP 11 180 νώναις as a bilingual pun

718 Venuste Noster

Lucio Ceccarelli La costruzione del distico elegiaco latino il rapporto tra primo emistichio dellrsquoesametro e primo emistichio del pentametro

This study proposes to verify whether in the latin elegiac distich it might be possible to recognize a mutual influence between hexameter and pentam-eter as far as the realization of the metric scheme is concerned The test con-ducted on a corpus comprehending almost all the latin elegiac distichs from Catullus to Venantius Fortunatus suggests a substantially negative answer

Marco Filippi Alcune osservazioni su Acc arm iud fr III R3 vv 148-149Acc arm iud 148-149 is quoted from Macrobius as a model of Verg Aen 10 449-450 with which it shows a clear similarity of context The fragment has a proverbial character (lsquowho fights a brave enemy even if is won obtains anyway a great honourrsquo) and the theme has obtained a great fortune in suc-ceeding literature After an attempt at reconstructing the tragic context we can suppose that the fragment does not contain an expression of modesty but it is a part of a provocative context

Alfredo Mario Morelli Lrsquouno e il molteplice su Catull 5 In Catull 5 the author cleverly works out two ancient topoi (lsquoletrsquos love be-cause the nightdeath is comingrsquo lsquokisses are the joy of loversrsquo) gaining a well balanced structure of the poem In comparison with contemporary Graeco-Roman poetry (erotic epigrams ndash such as Philod AP 9 570 ndash the Epitaph of Bion) both themes are handled with a remarkable taste for originality especially in their lsquonumericalrsquo aspects in order to put special emphasis on the basic contrast between nox una and basia mille

Maria Silvana Celentano I ritmi e i numeri della vita nella poesia antica lrsquoelogio lrsquoamore il sorriso

This paper briefly discusses a few Greek and Latin poetical texts (Prop 3 22 17-22 and 39-42 Ov ars 1 55-66 Philod AP 5 13 Catull 5 and 7 Mart 6 34) in order to highlight how the different numerical notations that they contain are able to emphasize different aims as eg expressing admiration praise love or parody

Giuseppe Aricograve Huic aliud mercedis erit (Verg ecl 6 26)The salacious allusion present in the words of Silenus in the sixth eclogue of Virgil comes from a motif of the Greek dramatic poetry (especially Aris-tophanes Eccles 1045ff) However Virgil rewrites it more elegantly thus

719Abstract

easing the obscenity of the witty remark at the same he time makes it more expressive by emphasizing the concept of the exchange

Mario De Nonno Cui non risere parentesThe old textual problem in Vergil Bucolics 4 62f (divergence between the text as transmitted by Vergilrsquos manuscripts and commented by Servius and the text as quoted by Quintilian inst 9 3 8) is examined anew The argu-ments of the supporters of Quintilianrsquos text (as emended by Politian and Bonnell) are scrutinized and criticized New intertextual links are pointed to suggesting that after all the Vergilian paradosis (cui non risere parentes) was already echoed in Horacersquos Ars

Giuseppe La Bua Audes fatidicum verbis fallere velle deum (Ov fast 2 261-2) lrsquoironia del logos nei Fasti di Ovidio

Recent scholarship on Ovidrsquos elegiac calendar-poem has drawn attention to the political significance of the poetrsquos equivocal approach to the controversial topic of the libertas linguae This paper reads the poetrsquos playful manipulation of the multiple contradictory aspects of logos in literary terms focusing on the sophisti-cated irony inherent in the creation of figures of skilled speakers (Numa Egeria Anna Perenna the merchant) able to overcome superior opponents through fal-lacious ambiguous words and emphasizing the role played by a modern exuber-ant use of lingua in the civilization process of the Augustan Rome

Piergiorgio Parroni Qualche riflessione sul testo della lettera 56 di SenecaThe Reynoldrsquos text of Sen ep 56 may occasionally be improved the incom-prehensible hac (1) is perhaps a copyistrsquos mistake for hunc in v 4 abducit of P2 is more suitable than adducit (cett) and to the surprising essedas (femi-nine) wrongly defended by Axelson must be preferred Buechelerrsquos raedas or Heraeusrsquo et raedas (eredas p) P2 is a good witness also in 5 f (inhibet P2 exhi-bet cett) instead of obirata (9) an evident nonsense the conjectural obruta (obrata p) gives an excellent meaning

Matteo Massaro Poesia per ignobiles epigrammi sepolcrali da un colomba-rio urbano di etagrave giulio-claudia

Latin epigraphy from urban columbaria replaces the higher literature with several anonymous but valuable poems for lower class people collectively buried thereTwo of such fair poems from the monumentum familiae Sta-tiliorum (I1 cent AD) both elegiac and flawless are here selected and care-

720 Venuste Noster

fully commented upon CE 1001 dedicated by a slave to a fellow slave CE 1030 for an unnamed wife who praises herself for having died in the arms (and tears) of her deeply loving man Many thoughts images or expressions are noticed and surveyed in verbal and conceptual comparison with literary andor epigraphic texts

Carlo Di Giovine I precetti di Quintiliano sullo stilus (inst 10 3) note di esegesi e di critica testuale

In inst 10 3 Quintilian offers his precepts for a good writing (stilus) which is introductory to good speaking (dicere) This chapter of book X of the Institutio oratoria involves a lot of interesting questions of exegesis of style and of textual criticism This paper examines and tries to give an answer to some of these questions

Alessandro Fusi Note testuali ed esegetiche a Marziale (2 24 4 42 9 80 10 35 11 87)

In Martial 2 24 the first four verses should not be ascribed to the persona poetae as in almost all modern editions but to the Candidus addressed in v 6 In 4 42 the last but one verse is to be ascribed to the ego loquens In 9 80 the much debated expression uxorem pascit in v 2 has no sexual over-tones as most critics take for granted uxor is to be taken as a metonymy for uxoris patrimonium and the expression means that Gellius feeds himself with his wifersquos goods In 10 35 v 8 should be read with β variant sed castos docet et pios amores because of its intertextual link with Catull 16 5 In 11 87 2 nata (γ) is to be preferred to nota (β) accepted by all editors because that variant restores an idiomatic use and is clearly a lectio difficilior It is also strenghtened by the intertextual relation with Propertius 2 25 which shows a comic degradation of the elegiac love put into effect by Martial

Francesca Romana Nocchi Il motivo dellrsquoan uxor ducenda fra poesia reto-rica e filosofia Epigr Bob 22 Sp

The theme for the an uxor ducenda notwithstanding its wide diffusion was in antiquity differentiated in rhetorical philosophical and literary fields so much so as to postulate a genre specialization in each field The anonymous poet of epigr Bob 22 achieves a certain originality by realizing a true mingling of genres In fact he encompasses the satirical pungent vein of the comic genre within the typical structure of suasoria Moreover both the topic choice and the use of rhetorical schemes in poetic forms seem to have scholastic reminiscence

721Abstract

Valeria Capelli Gerolamo e le citazioni dellrsquoAntico nel Nuovo Testamento testimonianze di tradizione indiretta

Jerome often discusses the literal discrepancy between some passages of the Old Testament and their citation in the New Testament also turning his at-tention to cases already pointed out by Porphyry and Julian The examina-tion of his principal statements about this subject makes it possible to infer that he has not a constant attitude in relation to this problem and that there are many differences among what he asserts in the prefaces to his biblical translations in epist 57 and in his exegetical treatises

Edoardo Bona Appunti di lettura della Praefatio in Euangelio di Gerolamo (con un occhio allrsquoepistolario Gerolamo-Agostino)

A new reading of Preafatio in Euangelio allows a better understanding of Jeromersquos philological attitude in approaching the Scriptures Particularly noteworthy is the use of indirect sources (translations and canones Eusebii) for the constitution of the biblical text Moreover Augustinersquos use of indirect sources in his epist 28 could be a reminescence of this Praefatio

Carla Lo Cicero Audi Iuliane Echi della polemica contro Giuliano drsquoEcla-no nelle glosse marginali del Vat Reg Lat 141

Four glosses of Vat Reg Lat 141 in margin to texts of Gregory of Nazianzus and Basil of Caesarea (translated in Latin by Rufinus of Aquileia) present polemic remarks about Julian of Eclanum The analysis performed proves that the marginal annotations derive from a late antique manuscript and that they were probably written by a reader of the Augustinersquos circle The glosses witness the constant work of lsquotalking to the textsrsquo which is a typical feature in manuscripts of the late Antiquity

Luca Paretti Cuochi pasticceri e centoni Sulle tracce di una lsquoletteratura dei Saturnalirsquo

This study proposes a new interpretation of the first fragmentary cento of the codex Salmasianus the so-called De panificio instead of a simple description of bread-making this should be seen as a scene of preparing crumpets or pancakes during the festival of Saturnalia In this regard it is discussed an examination of the literary evidence about two relevant char-acters of the feast the cocus (cook) and the pistor (confectioner) Then the author proposes a partial review of the literary production peculiar to the Saturnalia especially pointing out anonymous and secondary texts

722 Venuste Noster

Franca Ela Consolino Echi pagani e cristiani nellrsquoepitafio del vescovo Vit-tore Per unrsquoesegesi di Ennodio carm 2 95 (215 V)

The paper provides a commentary of Ennod carm 2 95 detecting the pres-ence of hypotexts such as the apotheosis of Daphnis in Vergil that of Lucan in Stace and the representations given by Lucan and Prudentius of Pompeius and the virgin Agnes seeing from heaven the earth In order to explain the obscurity of some expressions previous opinions are discussed and solutions proposed bringing fresh evidence wherever it is possible A totally new inter-pretation is offered for the last two verses of the poem

Salvatore Monda Gellio Noctes Atticae 12 6 e lrsquoantico nome latino degli aenigmata

In the book XII of Noctes Atticae the VI chapter is devoted to riddles The source of the passage is Varrorsquos De sermone Latino ad Marcellus from which Gellius quotes the famous riddle of the god Terminus At the beginning Gellius remembers the old latin word for lsquoriddlersquo scirpus (lit lsquobasket-rushrsquo lsquoknotrsquo) My aim is to suggest that scirpus is a calque on γρῖφος but the mean-ing of lsquoriddlersquo is made up by Gelliusrsquo source

Michela Rosellini Nellrsquoofficina di Prisciano (con un omaggio a Menandro) This paper analyses two extracts from Priscianrsquos Idiomata namely GL III 338 21-341 24 and III 291 11-292 21 in order to reconstruct by comparing lessons in extant manuscripts the archetype text and to investigate Priscianrsquos working methods The archetype text reveals in these extracts a characteristic of Priscianrsquos text and in particular of the Idiomata section in its original form i e that it was non perfectly finished the lemmas and quotations being not properly selected and organized In a third extract GL III 323 8-11 it is pos-sible to identify a fragment of Menanderrsquos Heautontimoroumenos

Luigi Munzi Dottrina prosodica e Lehrgedichte in etagrave carolingia il carme Mens tenebrosa

Poetryrsquos high prestige requires in Carolingian age elementar didactic works dealing with prosody and metrics Mens tenebrosa tumet is a peculiar Lehr-gedicht where words containing doubtful syllables (syllabae communes) are collected into a poem of just eight or nine lines to facilitate memorization this poem acquired an high grade of popularity in IX century In this paper the author presents a new critical edition ndash founded on several medieval and Renaissance manuscripts ndash supplies an exhaustive treatment of fontes

723Abstract

and loci similes provides a panorama of classical teaching in the field of syl-labae communes and tries to state precisely the chronology of this didactic tour de force (Bedersquos treatise De arte metrica settles a serviceable terminus post quem) and its authorship (Alcuinrsquos cultural milieu)

Marina Passalacqua Perlege scribe reducThe article aims to provide a picture of book trading in Carolingian society as it emerges from the lexicon the scholars of the court school used in the correspondence they entertained

Arduino Maiuri Enorme monstrum deformitagrave e difformitagrave nel mondo greco-romano

In Imperial Rome noble families used to entertain their guests by displaying de-formed creatures at their feasts the taste for the weird and the exotic went thus hand in hand This marks a turning point if compared to Greek culture which considered the freak as a divine punishment If in very ancient Rome this mindset is pretty similar (Dion Hal 2 12 1-2) during the Principate a definite change in perspective is witnessed by jurists (eg dig 1 5 14 and 50 16 135)

Marcello Salvadore La Vestale incestaDionysius of Halicarnassus Pliny the Younger and Plutarch are the sources of a detailed account of Vestalis incestarsquos punishment they say that she was sentenced to death Dionysius adds that there was no after death ritual Modern scholars generally accept what the three authors assert In this article the author surmises that the Vestalis incesta together with the parricida was not condemned to death both of them were sentenced to a particular kind of banishment from the Society

Rino Avesani Divagazioni sulla memoria di Adriano nel MedioevoIn spite of the traditional view of Adrian as a tolerant Emperor towards Chris-tians in many passiones he is oddly presented as a cruel tyrant The passio of St Eustachius and the passio of St Sapientia and of her three daughters ndash the latter also drawn on in Roswitha of Gandersheimrsquos Sapientia ndash are the best known and obviously both of them are without any historical ground It is possible that the ancient hagiographers became familiar with Adrianrsquos name thanks to the large spread of two question-and-answer dialogues both dating back prob-ably to the II or III century AD in which the protagonists are respectively Adrian and the philosopher Second and Adrian and Epictetus

724 Venuste Noster

Luca Serianni Ettore Romagnoli latinistaThis paper is concerned with the translations of classical Latin authors made by Ettore Romagnoli a scholar better known for his translations from Ancient Greek In his versions of Latin classics especially of Plautusrsquo Miles gloriosus and Horacersquos poetry Romagnoli aims at modernizing the texts by making use of idioms colloquialisms and expressive suffixes in order to make them more appealing to the general public Although Romagnoli failed in his purpose his activity as a translator of Latin classics witnesses an interesting aspect of the cultural policy of Fascism the ideology of which Romagnoli shared with firm belief

Maria-Pace Pieri LrsquoAchille surrealista di Alberto SavinioThe article focuses on the tale Achille innamorato misto con lrsquoldquoevergetardquo by Alberto Savinio in order to stress the authorrsquos special relation with classi-cal literature and in particular with old Greek miths Such a relationship requires to be verified in all its complex novelty not only by comparing the macrostructural models but also by analyzing the detailed and frequently very precise references and allusions to single parts of the ancient texts lsquo(esp to Euripidesrsquo Iphigenia in Aulis and Aeschylusrsquo Agamemnon)

Silvia Rizzo Una consonanza fra il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lam-pedusa e una lirica di Thomas Hardy

A passage of Tomasirsquos Gattopardo shows similarities to Thomas Hardyrsquos lyric A Two-yearsrsquo Idyll (Late lyrics and earlier London 1922) Did Tomasi read it It cannot be demonstrated with absolute certainty but there is some evi-dence in favour of this hypothesis

Giorgio Bernardi-Perini laquoMy hedge-schoolmaster Virgilraquo Dallrsquolsquoegloga messianicarsquo alla Bann Valley Eclogue

The Bann Valley Eclogue written by Seamus Heaney on the eve of the new millennium in the wake of Virgilrsquos fourth Eclogue is a major evidence of Man-tuanrsquos great influence on the Irish poet who deserved the Nobel Prize 1995

Tullio De Mauro Latinum est non flectiturIn contemporary Italian many Latin expressions eg lectio magistralis are employed as invariant multilexeme words in spite of ancient Latin grammar

  • Titelei
  • Venuste Noster_16_Nocchi
  • Venuste Noster_34_Abstract
Page 32: Il motivo dell'an uxor ducenda fra poesia, retorica e filosofia: Epigr. Bob. 22 Sp., in M. Passalacqua, M. De Nonno, A.M. Morelli (a cura di), Venuste noster, Hildesheim -Zuric-New

310 FR Nocchi

Canali ndash Nocchi = L Canali ndash FR Nocchi (a cura di) Epigrammata Bobiensia Soveria Mannelli 2011

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Clark 1957 = DL Clark Rhetoric in Greco-Roman Education New York 1957

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Cribiore 1996 = R Cribiore Writing Teachers and Students in Graeco-Roman Egypt Atlanta 1996

Cribiore 2001 = R Cribiore Gymnastics of the Mind Greek Education in Hellenistic and Roman Egypt Princeton-Oxford 2001

De Decker 1913 = J De Decker Juvenalis declamans Eacutetude sur la rheacutetorique declamatoire dans les satires de Juveacutenal Gand 1913

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Franciosi 1986 = G Franciosi Unrsquoipotesi sullrsquoorigine della clientela laquoLa-beoraquo 32 (1986) 263-281

Frassinetti 1955 = P Frassinetti Gli scritti matrimoniali di Seneca e Ter-tulliano laquoRILraquo 88 (1955) 151-188

Funghi 2003 = MS Funghi Aspetti di letteratura gnomica nel mondo antico I Firenze 2003

Funghi 2004 = MS Funghi Aspetti di letteratura gnomica nel mondo antico II Firenze 2004

Fusi 2008 = A Fusi Marziale 3 82 e la Cena Trimalcionis in AM Morelli (a cura di) Epigramma longum Da Marziale alla tarda antichitagrave Atti del Convegno internazionale Cassino 29-31 maggio 2006 Cassino 2008 267-297

Gamberale 1969 = L Gamberale La traduzione in Gellio Roma 1969G Garbarino Amore e matrimonio nella commedia e nellrsquoelegia latina in MG

Vacchina (a cura di) Attualitagrave dellrsquoAntico Aosta 1988 307-327Grilli 1953 = A Grilli Il problema della vita contemplativa nel mondo greco-

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1974

311Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

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Laguna 1994 = G Laguna Invitacioacuten al matrimonio en torno a un pasaje estaciano (silv 1 2 161-200) laquoEMraquo 62 (1994) 263-288

Laurenti 1968 = R Laurenti Studi sullrsquoEconomico attribuito ad Aristotele Milano 1968

Longo 1967 = V Longo Lrsquoepigramma scoptico greco Genova 1967Mariotti 1962 = S Mariotti s v Epigrammata Bobiensia in RE Suppl

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Fabrique de lrsquoeacutepigramme latine dans lrsquoAntiquiteacute tardive Mulhouse 6-7 octobre 2011 (in corso di stampa)

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Paoli 1943 = UE Paoli LrsquoΈΠΙΚΛΗΡΟΣ attica nella palliata romana laquoA amp Rraquo 11 (1943) 19-29

Pasetti 2008 = L Pasetti Filosofia e retorica di scuola nelle laquoDeclamazioni Maggioriraquo pseudoquintilianee in F Gasti ndash E Romano (a cura di) Retorica ed educazione delle eacutelites nellrsquoantica Roma Pavia 2008

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Pernigotti 2004 = C Pernigotti La laquoComparatio Menandri et Philistio-nisraquo tradizione del testo e morfologie testuali in Funghi 2004 25-48

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Pernot 1993 = L Pernot La rheacutetorique de lrsquoeacuteloge dans le monde greacuteco-romain I-II Paris 1993

Pohlenz 1967 = M Pohlenz La Stoa Storia di un movimento spirituale 2 voll trad it O De Gregorio (ed or Die Stoa Geschichte einer geistigen Bewe-

312 FR Nocchi

gung Goumlttingen 1959) Firenze 1967Pordomingo 2001 = F Pordomingo El epigrama griego en la escuela in JF

Gonzaacutelez Castro ndash JL Vidal (eacuted) Actas del X Congreso Espantildeol de Estudios Claacutesicos 21-25 septiembre de 1999 III Historia antigua Humanismo Tradicioacuten claacute-sica Didaacutectica e Instrumenta Studiorum Madrid 713-720

Pordomingo 2007 = F Pordomingo Ejercicios preliminares de la compo-sicioacuten retoacuterica y literaria en papiro el encomio in JA Fernaacutendez Delgado ndash F Pordomingo ndash A Stramaglia (a cura di) Escuela y Literatura en Grecia anti-gua Actas del Simposio Internacional Universidad de Salamanca 17-19 Noviembre de 2004 Cassino 2007 405-453

Pordomingo 2007a = F Pordomingo Vers une caracteacuterisation des antholo-gies sur papyrus in B Palme (hrsg von) Akten des 23 Internationalen Papyrologen-Kongresses Wien 22-28 Juli 2001 Wien 2007 549-557

Pordomingo 2010 = F Pordomingo Antologiacuteas escolares de eacutepoca hele-niacutestica in L Del Corso ndash O Pecere (eds) Libri di scuola e pratiche didattiche DallrsquoAntichitagrave al Rinascimento Atti del Convegno Internazionale di Studi Cassino 7-10 maggio 2008 Cassino 2010 37-79

Russell ndash Wilson 1981 = DA Russell ndash NG Wilson (eds) Menander Rhetor Oxford 1981

Russell 1983 = DA Russell Greek Declamation Cambridge 1983Russell 1996 = DA Russell (a cura di) Libanius Imaginary Speeches Lon-

don 1996Schuhmann 1977 = E Schuhmann Der Typ der uxor dotata in den Koumlmo-

dien des Plautus laquoPhilologusraquo 121 (1977) 45-65Skutsch 1982 = O Skutsch Epigrammata Bobiensia 22 laquoLCMraquo 7 2

(1982) 19Speyer 1963 = W Speyer (ed) Epigrammata Bobiensia Leipzig 1963Stramaglia 2003 = A Stramaglia Amori impossibili PKoumlln 250 le raccolte

proginnasmatiche e la tradizione retorica dellrsquolsquoamante di un ritrattorsquo in B-J Schrouml-der ndash J-P Schroumlder (hrsg von) Studium declamatorium Untersuchungen zu Schul-uumlbungen und Prunkreden von der Antike bis zur Neuzeit Muumlnchen 2003 213-239

Stramaglia 2010 = A Stramaglia Come si insegnava a declamare Ri-flessioni sulle lsquoroutinesrsquo scolastiche nellrsquoinsegnamento retorico antico in L Del Cor-so ndash O Pecere (a cura di) Libri di scuola e pratiche didattiche dallrsquoAntichitagrave al Ri-nascimento Atti del Convegno Internazionale di Studi Cassino 7-10 maggio 2008 Cassino 2010 111-151

Throm 1932 = H Throm Die Thesis Ein Beitrag zu ihrer Entstehung und Geschichte Paderborn 1932

Torre 2000 = Ch Torre Il matrimonio del sapiens Ricerche sul De matrimo-nio di Seneca Genova 2000

313Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

Tosi 1991 = R Tosi Dizionario delle sentenze latine e greche Milano 1991Treggiari 1991 = S Treggiari Roman Marriage Iusti Coniuges from the

Time of Cicero to the Time of Ulpian Oxford 1991Uglione 1987 = R Uglione (a cura di) La donna nel mondo antico (Torino

21-23 Aprile 1986) Torino 1987Uglione 1989 = R Uglione (a cura di) La donna nel mondo antico (Torino

18-20 Aprile 1988) Torino 1989 Valdeacutes Garciacutea 2007 = MA Valdeacutes Garciacutea La estructura progimnasmaacuteti-

ca de una thesis basiliana (PG 31 245 a-261 a) in JA Fernaacutendez Delgado ndash F Pordomingo ndash A Stramaglia (eds) Escuela y Literatura en Grecia antigua Actas del Simposio Internacional Universidad de Salamanca 17-19 Noviembre de 2004 Cassino 2007 701-709

Viano 1995 = C Viano Quintiliano e la storia della filosofia lrsquouso delle quae-stiones philosopho convenientes laquoRhetoricaraquo 13 2 (1995) 193-207

Voumlssing 1997 = K Voumlssing Schule und Bildung im Nordafrika der roumlmischen Kaiserzeit Bruxelles 1997

Vottero 1998 = D Vottero (a cura di) Lucio Anneo Seneca I frammenti Bologna 1998

Watson 2008 = L Watson Juvenal Satire VI Misogyny or Misogamy The Evidence of Protreptics on Marriage in F Cairns (ed by) Hellenistic Greek and Au-gustan Latin Poetry Flavian and post-Flavian Latin Poetry Greek and Roman Prose Cambridge 2008 269-296

Zicari = M Zicari Note al testo degli Epigrammata Bobiensia laquoStudUrb(B)raquo 33 (1959) 248-249

Universitagrave degli studi di Cassinofrancescaromananocchiyahooit

Venuste Noster Abstract

Gabriele Burzacchini Asclepiade tra Alceo e CatulloThis paper analyses in the light of recent studies a clear case of aemulatio or imitatio cum variatione namely the intertextual relation between Alcaeus fr 346 V and Asclepiades 16 G-P (= AP 1250) as well as the precise allusion of Catullus 5 5f which most probably draws inspiration from the Samian epigrammatist (brevis lux ~ δάκτυλος ἀώς nox est perpetua una dormienda ~ τὴν μακρὰν νύκτrsquo ἀναπαυσόμεθα) even though the inner meaning of the Catullian poem is completely different

Albio Cesare Cassio Lrsquoeroe Lakedaimon e gli onori funebri per i re di Spar-ta (orac ap Herodot 7 220 = nr 100 Parke-Wormell)

This note deals with line 4 of the oracle transmitted by Herodotus 7220 πενθήσει βασιλῆ φθίμενον Λακεδαίμονος οὖρος It is argued that Λακεδαίμονος οὖρος is unlikely to refer to the city of Sparta as the lsquobulwark of Lacedaemonrsquo as Stein and Parke amp Wormell maintained This expression means as Macan saw in 1908 lsquothe boundary of the hero Lacedaemonrsquo while πενθήσει certainly refers to the compulsory mourning imposed by the Spartans upon the peri- oikoi and the helots when a Spartan king died

Massimo Di Marco Detorsio di glosse omeriche solecismi presunti puns bi-linguistici in Ammiano (AP 11 16 146 180)

This paper offers a new interpretation of three epigrams of Ammianos In AP 11 16 the use of the Homeric gloss ἐγχεσίμωρος implies a malicious metapoiesis of a Lucilliosrsquo verse The meaning of AP 11146 is paradoxical the orator Flaccus is sure he will improve his Greek after a stay in Cyprus (the soloecismsrsquo home) It will be also proved as wrong the common reading of AP 11 180 νώναις as a bilingual pun

718 Venuste Noster

Lucio Ceccarelli La costruzione del distico elegiaco latino il rapporto tra primo emistichio dellrsquoesametro e primo emistichio del pentametro

This study proposes to verify whether in the latin elegiac distich it might be possible to recognize a mutual influence between hexameter and pentam-eter as far as the realization of the metric scheme is concerned The test con-ducted on a corpus comprehending almost all the latin elegiac distichs from Catullus to Venantius Fortunatus suggests a substantially negative answer

Marco Filippi Alcune osservazioni su Acc arm iud fr III R3 vv 148-149Acc arm iud 148-149 is quoted from Macrobius as a model of Verg Aen 10 449-450 with which it shows a clear similarity of context The fragment has a proverbial character (lsquowho fights a brave enemy even if is won obtains anyway a great honourrsquo) and the theme has obtained a great fortune in suc-ceeding literature After an attempt at reconstructing the tragic context we can suppose that the fragment does not contain an expression of modesty but it is a part of a provocative context

Alfredo Mario Morelli Lrsquouno e il molteplice su Catull 5 In Catull 5 the author cleverly works out two ancient topoi (lsquoletrsquos love be-cause the nightdeath is comingrsquo lsquokisses are the joy of loversrsquo) gaining a well balanced structure of the poem In comparison with contemporary Graeco-Roman poetry (erotic epigrams ndash such as Philod AP 9 570 ndash the Epitaph of Bion) both themes are handled with a remarkable taste for originality especially in their lsquonumericalrsquo aspects in order to put special emphasis on the basic contrast between nox una and basia mille

Maria Silvana Celentano I ritmi e i numeri della vita nella poesia antica lrsquoelogio lrsquoamore il sorriso

This paper briefly discusses a few Greek and Latin poetical texts (Prop 3 22 17-22 and 39-42 Ov ars 1 55-66 Philod AP 5 13 Catull 5 and 7 Mart 6 34) in order to highlight how the different numerical notations that they contain are able to emphasize different aims as eg expressing admiration praise love or parody

Giuseppe Aricograve Huic aliud mercedis erit (Verg ecl 6 26)The salacious allusion present in the words of Silenus in the sixth eclogue of Virgil comes from a motif of the Greek dramatic poetry (especially Aris-tophanes Eccles 1045ff) However Virgil rewrites it more elegantly thus

719Abstract

easing the obscenity of the witty remark at the same he time makes it more expressive by emphasizing the concept of the exchange

Mario De Nonno Cui non risere parentesThe old textual problem in Vergil Bucolics 4 62f (divergence between the text as transmitted by Vergilrsquos manuscripts and commented by Servius and the text as quoted by Quintilian inst 9 3 8) is examined anew The argu-ments of the supporters of Quintilianrsquos text (as emended by Politian and Bonnell) are scrutinized and criticized New intertextual links are pointed to suggesting that after all the Vergilian paradosis (cui non risere parentes) was already echoed in Horacersquos Ars

Giuseppe La Bua Audes fatidicum verbis fallere velle deum (Ov fast 2 261-2) lrsquoironia del logos nei Fasti di Ovidio

Recent scholarship on Ovidrsquos elegiac calendar-poem has drawn attention to the political significance of the poetrsquos equivocal approach to the controversial topic of the libertas linguae This paper reads the poetrsquos playful manipulation of the multiple contradictory aspects of logos in literary terms focusing on the sophisti-cated irony inherent in the creation of figures of skilled speakers (Numa Egeria Anna Perenna the merchant) able to overcome superior opponents through fal-lacious ambiguous words and emphasizing the role played by a modern exuber-ant use of lingua in the civilization process of the Augustan Rome

Piergiorgio Parroni Qualche riflessione sul testo della lettera 56 di SenecaThe Reynoldrsquos text of Sen ep 56 may occasionally be improved the incom-prehensible hac (1) is perhaps a copyistrsquos mistake for hunc in v 4 abducit of P2 is more suitable than adducit (cett) and to the surprising essedas (femi-nine) wrongly defended by Axelson must be preferred Buechelerrsquos raedas or Heraeusrsquo et raedas (eredas p) P2 is a good witness also in 5 f (inhibet P2 exhi-bet cett) instead of obirata (9) an evident nonsense the conjectural obruta (obrata p) gives an excellent meaning

Matteo Massaro Poesia per ignobiles epigrammi sepolcrali da un colomba-rio urbano di etagrave giulio-claudia

Latin epigraphy from urban columbaria replaces the higher literature with several anonymous but valuable poems for lower class people collectively buried thereTwo of such fair poems from the monumentum familiae Sta-tiliorum (I1 cent AD) both elegiac and flawless are here selected and care-

720 Venuste Noster

fully commented upon CE 1001 dedicated by a slave to a fellow slave CE 1030 for an unnamed wife who praises herself for having died in the arms (and tears) of her deeply loving man Many thoughts images or expressions are noticed and surveyed in verbal and conceptual comparison with literary andor epigraphic texts

Carlo Di Giovine I precetti di Quintiliano sullo stilus (inst 10 3) note di esegesi e di critica testuale

In inst 10 3 Quintilian offers his precepts for a good writing (stilus) which is introductory to good speaking (dicere) This chapter of book X of the Institutio oratoria involves a lot of interesting questions of exegesis of style and of textual criticism This paper examines and tries to give an answer to some of these questions

Alessandro Fusi Note testuali ed esegetiche a Marziale (2 24 4 42 9 80 10 35 11 87)

In Martial 2 24 the first four verses should not be ascribed to the persona poetae as in almost all modern editions but to the Candidus addressed in v 6 In 4 42 the last but one verse is to be ascribed to the ego loquens In 9 80 the much debated expression uxorem pascit in v 2 has no sexual over-tones as most critics take for granted uxor is to be taken as a metonymy for uxoris patrimonium and the expression means that Gellius feeds himself with his wifersquos goods In 10 35 v 8 should be read with β variant sed castos docet et pios amores because of its intertextual link with Catull 16 5 In 11 87 2 nata (γ) is to be preferred to nota (β) accepted by all editors because that variant restores an idiomatic use and is clearly a lectio difficilior It is also strenghtened by the intertextual relation with Propertius 2 25 which shows a comic degradation of the elegiac love put into effect by Martial

Francesca Romana Nocchi Il motivo dellrsquoan uxor ducenda fra poesia reto-rica e filosofia Epigr Bob 22 Sp

The theme for the an uxor ducenda notwithstanding its wide diffusion was in antiquity differentiated in rhetorical philosophical and literary fields so much so as to postulate a genre specialization in each field The anonymous poet of epigr Bob 22 achieves a certain originality by realizing a true mingling of genres In fact he encompasses the satirical pungent vein of the comic genre within the typical structure of suasoria Moreover both the topic choice and the use of rhetorical schemes in poetic forms seem to have scholastic reminiscence

721Abstract

Valeria Capelli Gerolamo e le citazioni dellrsquoAntico nel Nuovo Testamento testimonianze di tradizione indiretta

Jerome often discusses the literal discrepancy between some passages of the Old Testament and their citation in the New Testament also turning his at-tention to cases already pointed out by Porphyry and Julian The examina-tion of his principal statements about this subject makes it possible to infer that he has not a constant attitude in relation to this problem and that there are many differences among what he asserts in the prefaces to his biblical translations in epist 57 and in his exegetical treatises

Edoardo Bona Appunti di lettura della Praefatio in Euangelio di Gerolamo (con un occhio allrsquoepistolario Gerolamo-Agostino)

A new reading of Preafatio in Euangelio allows a better understanding of Jeromersquos philological attitude in approaching the Scriptures Particularly noteworthy is the use of indirect sources (translations and canones Eusebii) for the constitution of the biblical text Moreover Augustinersquos use of indirect sources in his epist 28 could be a reminescence of this Praefatio

Carla Lo Cicero Audi Iuliane Echi della polemica contro Giuliano drsquoEcla-no nelle glosse marginali del Vat Reg Lat 141

Four glosses of Vat Reg Lat 141 in margin to texts of Gregory of Nazianzus and Basil of Caesarea (translated in Latin by Rufinus of Aquileia) present polemic remarks about Julian of Eclanum The analysis performed proves that the marginal annotations derive from a late antique manuscript and that they were probably written by a reader of the Augustinersquos circle The glosses witness the constant work of lsquotalking to the textsrsquo which is a typical feature in manuscripts of the late Antiquity

Luca Paretti Cuochi pasticceri e centoni Sulle tracce di una lsquoletteratura dei Saturnalirsquo

This study proposes a new interpretation of the first fragmentary cento of the codex Salmasianus the so-called De panificio instead of a simple description of bread-making this should be seen as a scene of preparing crumpets or pancakes during the festival of Saturnalia In this regard it is discussed an examination of the literary evidence about two relevant char-acters of the feast the cocus (cook) and the pistor (confectioner) Then the author proposes a partial review of the literary production peculiar to the Saturnalia especially pointing out anonymous and secondary texts

722 Venuste Noster

Franca Ela Consolino Echi pagani e cristiani nellrsquoepitafio del vescovo Vit-tore Per unrsquoesegesi di Ennodio carm 2 95 (215 V)

The paper provides a commentary of Ennod carm 2 95 detecting the pres-ence of hypotexts such as the apotheosis of Daphnis in Vergil that of Lucan in Stace and the representations given by Lucan and Prudentius of Pompeius and the virgin Agnes seeing from heaven the earth In order to explain the obscurity of some expressions previous opinions are discussed and solutions proposed bringing fresh evidence wherever it is possible A totally new inter-pretation is offered for the last two verses of the poem

Salvatore Monda Gellio Noctes Atticae 12 6 e lrsquoantico nome latino degli aenigmata

In the book XII of Noctes Atticae the VI chapter is devoted to riddles The source of the passage is Varrorsquos De sermone Latino ad Marcellus from which Gellius quotes the famous riddle of the god Terminus At the beginning Gellius remembers the old latin word for lsquoriddlersquo scirpus (lit lsquobasket-rushrsquo lsquoknotrsquo) My aim is to suggest that scirpus is a calque on γρῖφος but the mean-ing of lsquoriddlersquo is made up by Gelliusrsquo source

Michela Rosellini Nellrsquoofficina di Prisciano (con un omaggio a Menandro) This paper analyses two extracts from Priscianrsquos Idiomata namely GL III 338 21-341 24 and III 291 11-292 21 in order to reconstruct by comparing lessons in extant manuscripts the archetype text and to investigate Priscianrsquos working methods The archetype text reveals in these extracts a characteristic of Priscianrsquos text and in particular of the Idiomata section in its original form i e that it was non perfectly finished the lemmas and quotations being not properly selected and organized In a third extract GL III 323 8-11 it is pos-sible to identify a fragment of Menanderrsquos Heautontimoroumenos

Luigi Munzi Dottrina prosodica e Lehrgedichte in etagrave carolingia il carme Mens tenebrosa

Poetryrsquos high prestige requires in Carolingian age elementar didactic works dealing with prosody and metrics Mens tenebrosa tumet is a peculiar Lehr-gedicht where words containing doubtful syllables (syllabae communes) are collected into a poem of just eight or nine lines to facilitate memorization this poem acquired an high grade of popularity in IX century In this paper the author presents a new critical edition ndash founded on several medieval and Renaissance manuscripts ndash supplies an exhaustive treatment of fontes

723Abstract

and loci similes provides a panorama of classical teaching in the field of syl-labae communes and tries to state precisely the chronology of this didactic tour de force (Bedersquos treatise De arte metrica settles a serviceable terminus post quem) and its authorship (Alcuinrsquos cultural milieu)

Marina Passalacqua Perlege scribe reducThe article aims to provide a picture of book trading in Carolingian society as it emerges from the lexicon the scholars of the court school used in the correspondence they entertained

Arduino Maiuri Enorme monstrum deformitagrave e difformitagrave nel mondo greco-romano

In Imperial Rome noble families used to entertain their guests by displaying de-formed creatures at their feasts the taste for the weird and the exotic went thus hand in hand This marks a turning point if compared to Greek culture which considered the freak as a divine punishment If in very ancient Rome this mindset is pretty similar (Dion Hal 2 12 1-2) during the Principate a definite change in perspective is witnessed by jurists (eg dig 1 5 14 and 50 16 135)

Marcello Salvadore La Vestale incestaDionysius of Halicarnassus Pliny the Younger and Plutarch are the sources of a detailed account of Vestalis incestarsquos punishment they say that she was sentenced to death Dionysius adds that there was no after death ritual Modern scholars generally accept what the three authors assert In this article the author surmises that the Vestalis incesta together with the parricida was not condemned to death both of them were sentenced to a particular kind of banishment from the Society

Rino Avesani Divagazioni sulla memoria di Adriano nel MedioevoIn spite of the traditional view of Adrian as a tolerant Emperor towards Chris-tians in many passiones he is oddly presented as a cruel tyrant The passio of St Eustachius and the passio of St Sapientia and of her three daughters ndash the latter also drawn on in Roswitha of Gandersheimrsquos Sapientia ndash are the best known and obviously both of them are without any historical ground It is possible that the ancient hagiographers became familiar with Adrianrsquos name thanks to the large spread of two question-and-answer dialogues both dating back prob-ably to the II or III century AD in which the protagonists are respectively Adrian and the philosopher Second and Adrian and Epictetus

724 Venuste Noster

Luca Serianni Ettore Romagnoli latinistaThis paper is concerned with the translations of classical Latin authors made by Ettore Romagnoli a scholar better known for his translations from Ancient Greek In his versions of Latin classics especially of Plautusrsquo Miles gloriosus and Horacersquos poetry Romagnoli aims at modernizing the texts by making use of idioms colloquialisms and expressive suffixes in order to make them more appealing to the general public Although Romagnoli failed in his purpose his activity as a translator of Latin classics witnesses an interesting aspect of the cultural policy of Fascism the ideology of which Romagnoli shared with firm belief

Maria-Pace Pieri LrsquoAchille surrealista di Alberto SavinioThe article focuses on the tale Achille innamorato misto con lrsquoldquoevergetardquo by Alberto Savinio in order to stress the authorrsquos special relation with classi-cal literature and in particular with old Greek miths Such a relationship requires to be verified in all its complex novelty not only by comparing the macrostructural models but also by analyzing the detailed and frequently very precise references and allusions to single parts of the ancient texts lsquo(esp to Euripidesrsquo Iphigenia in Aulis and Aeschylusrsquo Agamemnon)

Silvia Rizzo Una consonanza fra il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lam-pedusa e una lirica di Thomas Hardy

A passage of Tomasirsquos Gattopardo shows similarities to Thomas Hardyrsquos lyric A Two-yearsrsquo Idyll (Late lyrics and earlier London 1922) Did Tomasi read it It cannot be demonstrated with absolute certainty but there is some evi-dence in favour of this hypothesis

Giorgio Bernardi-Perini laquoMy hedge-schoolmaster Virgilraquo Dallrsquolsquoegloga messianicarsquo alla Bann Valley Eclogue

The Bann Valley Eclogue written by Seamus Heaney on the eve of the new millennium in the wake of Virgilrsquos fourth Eclogue is a major evidence of Man-tuanrsquos great influence on the Irish poet who deserved the Nobel Prize 1995

Tullio De Mauro Latinum est non flectiturIn contemporary Italian many Latin expressions eg lectio magistralis are employed as invariant multilexeme words in spite of ancient Latin grammar

  • Titelei
  • Venuste Noster_16_Nocchi
  • Venuste Noster_34_Abstract
Page 33: Il motivo dell'an uxor ducenda fra poesia, retorica e filosofia: Epigr. Bob. 22 Sp., in M. Passalacqua, M. De Nonno, A.M. Morelli (a cura di), Venuste noster, Hildesheim -Zuric-New

311Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

Guida 1973 = A Guida Note a pap Berol inv 9772laquoRhMraquo 116 (1973) 361

Kennedy 1963 = GA Kennedy The Art of Persuasion in Greece Princeton 1963

Laguna 1994 = G Laguna Invitacioacuten al matrimonio en torno a un pasaje estaciano (silv 1 2 161-200) laquoEMraquo 62 (1994) 263-288

Laurenti 1968 = R Laurenti Studi sullrsquoEconomico attribuito ad Aristotele Milano 1968

Longo 1967 = V Longo Lrsquoepigramma scoptico greco Genova 1967Mariotti 1962 = S Mariotti s v Epigrammata Bobiensia in RE Suppl

IX 1962 coll 37-64 (= Id Scritti di Filologia classica Roma 2000 216-245)Matthes 1959 = D Matthes Hermagora von Temnos 1904-1955 laquoLus-

trumraquo 3 (1959) 58-214Messeri 2004 = G Messeri Osservazioni su alcuni gnomologi papiracei nel

mondo antico in Funghi 2004 339-368Milne 1923 = JG Milne More Relicts of Graeco-Aegyptian Schools laquoJHSraquo

43 (1923) 40-43Munari 1955 = F Munari Epigrammata Bobiensia det A Campana ed F

Munari II Roma 1955Nocchi 2012 = F R Nocchi Epigrammata Bobiensia e prassi di scuola in La

Fabrique de lrsquoeacutepigramme latine dans lrsquoAntiquiteacute tardive Mulhouse 6-7 octobre 2011 (in corso di stampa)

Oltramare 1926 = A Oltramare Les origines de la diatribe Romaine Gegrave-neve 1926

Paoli 1943 = UE Paoli LrsquoΈΠΙΚΛΗΡΟΣ attica nella palliata romana laquoA amp Rraquo 11 (1943) 19-29

Pasetti 2008 = L Pasetti Filosofia e retorica di scuola nelle laquoDeclamazioni Maggioriraquo pseudoquintilianee in F Gasti ndash E Romano (a cura di) Retorica ed educazione delle eacutelites nellrsquoantica Roma Pavia 2008

Patillon ndash Bolognesi 1997 = M Patillon ndash G Bolognesi (eacuted par) Aelius Theacuteon Progymnasmata Paris 1997

Pernigotti 2004 = C Pernigotti La laquoComparatio Menandri et Philistio-nisraquo tradizione del testo e morfologie testuali in Funghi 2004 25-48

Pernigotti 2007 = C Pernigotti Antologie gnomologiche su papiro mate-riali per una nuova analisi del problema in B Palme (hrsg von) Akten des 23 Inter-nationalen Papyrologen-Kongresses Wien 22-28 Juli 2001 Wien 2007 535-539

Pernot 1993 = L Pernot La rheacutetorique de lrsquoeacuteloge dans le monde greacuteco-romain I-II Paris 1993

Pohlenz 1967 = M Pohlenz La Stoa Storia di un movimento spirituale 2 voll trad it O De Gregorio (ed or Die Stoa Geschichte einer geistigen Bewe-

312 FR Nocchi

gung Goumlttingen 1959) Firenze 1967Pordomingo 2001 = F Pordomingo El epigrama griego en la escuela in JF

Gonzaacutelez Castro ndash JL Vidal (eacuted) Actas del X Congreso Espantildeol de Estudios Claacutesicos 21-25 septiembre de 1999 III Historia antigua Humanismo Tradicioacuten claacute-sica Didaacutectica e Instrumenta Studiorum Madrid 713-720

Pordomingo 2007 = F Pordomingo Ejercicios preliminares de la compo-sicioacuten retoacuterica y literaria en papiro el encomio in JA Fernaacutendez Delgado ndash F Pordomingo ndash A Stramaglia (a cura di) Escuela y Literatura en Grecia anti-gua Actas del Simposio Internacional Universidad de Salamanca 17-19 Noviembre de 2004 Cassino 2007 405-453

Pordomingo 2007a = F Pordomingo Vers une caracteacuterisation des antholo-gies sur papyrus in B Palme (hrsg von) Akten des 23 Internationalen Papyrologen-Kongresses Wien 22-28 Juli 2001 Wien 2007 549-557

Pordomingo 2010 = F Pordomingo Antologiacuteas escolares de eacutepoca hele-niacutestica in L Del Corso ndash O Pecere (eds) Libri di scuola e pratiche didattiche DallrsquoAntichitagrave al Rinascimento Atti del Convegno Internazionale di Studi Cassino 7-10 maggio 2008 Cassino 2010 37-79

Russell ndash Wilson 1981 = DA Russell ndash NG Wilson (eds) Menander Rhetor Oxford 1981

Russell 1983 = DA Russell Greek Declamation Cambridge 1983Russell 1996 = DA Russell (a cura di) Libanius Imaginary Speeches Lon-

don 1996Schuhmann 1977 = E Schuhmann Der Typ der uxor dotata in den Koumlmo-

dien des Plautus laquoPhilologusraquo 121 (1977) 45-65Skutsch 1982 = O Skutsch Epigrammata Bobiensia 22 laquoLCMraquo 7 2

(1982) 19Speyer 1963 = W Speyer (ed) Epigrammata Bobiensia Leipzig 1963Stramaglia 2003 = A Stramaglia Amori impossibili PKoumlln 250 le raccolte

proginnasmatiche e la tradizione retorica dellrsquolsquoamante di un ritrattorsquo in B-J Schrouml-der ndash J-P Schroumlder (hrsg von) Studium declamatorium Untersuchungen zu Schul-uumlbungen und Prunkreden von der Antike bis zur Neuzeit Muumlnchen 2003 213-239

Stramaglia 2010 = A Stramaglia Come si insegnava a declamare Ri-flessioni sulle lsquoroutinesrsquo scolastiche nellrsquoinsegnamento retorico antico in L Del Cor-so ndash O Pecere (a cura di) Libri di scuola e pratiche didattiche dallrsquoAntichitagrave al Ri-nascimento Atti del Convegno Internazionale di Studi Cassino 7-10 maggio 2008 Cassino 2010 111-151

Throm 1932 = H Throm Die Thesis Ein Beitrag zu ihrer Entstehung und Geschichte Paderborn 1932

Torre 2000 = Ch Torre Il matrimonio del sapiens Ricerche sul De matrimo-nio di Seneca Genova 2000

313Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

Tosi 1991 = R Tosi Dizionario delle sentenze latine e greche Milano 1991Treggiari 1991 = S Treggiari Roman Marriage Iusti Coniuges from the

Time of Cicero to the Time of Ulpian Oxford 1991Uglione 1987 = R Uglione (a cura di) La donna nel mondo antico (Torino

21-23 Aprile 1986) Torino 1987Uglione 1989 = R Uglione (a cura di) La donna nel mondo antico (Torino

18-20 Aprile 1988) Torino 1989 Valdeacutes Garciacutea 2007 = MA Valdeacutes Garciacutea La estructura progimnasmaacuteti-

ca de una thesis basiliana (PG 31 245 a-261 a) in JA Fernaacutendez Delgado ndash F Pordomingo ndash A Stramaglia (eds) Escuela y Literatura en Grecia antigua Actas del Simposio Internacional Universidad de Salamanca 17-19 Noviembre de 2004 Cassino 2007 701-709

Viano 1995 = C Viano Quintiliano e la storia della filosofia lrsquouso delle quae-stiones philosopho convenientes laquoRhetoricaraquo 13 2 (1995) 193-207

Voumlssing 1997 = K Voumlssing Schule und Bildung im Nordafrika der roumlmischen Kaiserzeit Bruxelles 1997

Vottero 1998 = D Vottero (a cura di) Lucio Anneo Seneca I frammenti Bologna 1998

Watson 2008 = L Watson Juvenal Satire VI Misogyny or Misogamy The Evidence of Protreptics on Marriage in F Cairns (ed by) Hellenistic Greek and Au-gustan Latin Poetry Flavian and post-Flavian Latin Poetry Greek and Roman Prose Cambridge 2008 269-296

Zicari = M Zicari Note al testo degli Epigrammata Bobiensia laquoStudUrb(B)raquo 33 (1959) 248-249

Universitagrave degli studi di Cassinofrancescaromananocchiyahooit

Venuste Noster Abstract

Gabriele Burzacchini Asclepiade tra Alceo e CatulloThis paper analyses in the light of recent studies a clear case of aemulatio or imitatio cum variatione namely the intertextual relation between Alcaeus fr 346 V and Asclepiades 16 G-P (= AP 1250) as well as the precise allusion of Catullus 5 5f which most probably draws inspiration from the Samian epigrammatist (brevis lux ~ δάκτυλος ἀώς nox est perpetua una dormienda ~ τὴν μακρὰν νύκτrsquo ἀναπαυσόμεθα) even though the inner meaning of the Catullian poem is completely different

Albio Cesare Cassio Lrsquoeroe Lakedaimon e gli onori funebri per i re di Spar-ta (orac ap Herodot 7 220 = nr 100 Parke-Wormell)

This note deals with line 4 of the oracle transmitted by Herodotus 7220 πενθήσει βασιλῆ φθίμενον Λακεδαίμονος οὖρος It is argued that Λακεδαίμονος οὖρος is unlikely to refer to the city of Sparta as the lsquobulwark of Lacedaemonrsquo as Stein and Parke amp Wormell maintained This expression means as Macan saw in 1908 lsquothe boundary of the hero Lacedaemonrsquo while πενθήσει certainly refers to the compulsory mourning imposed by the Spartans upon the peri- oikoi and the helots when a Spartan king died

Massimo Di Marco Detorsio di glosse omeriche solecismi presunti puns bi-linguistici in Ammiano (AP 11 16 146 180)

This paper offers a new interpretation of three epigrams of Ammianos In AP 11 16 the use of the Homeric gloss ἐγχεσίμωρος implies a malicious metapoiesis of a Lucilliosrsquo verse The meaning of AP 11146 is paradoxical the orator Flaccus is sure he will improve his Greek after a stay in Cyprus (the soloecismsrsquo home) It will be also proved as wrong the common reading of AP 11 180 νώναις as a bilingual pun

718 Venuste Noster

Lucio Ceccarelli La costruzione del distico elegiaco latino il rapporto tra primo emistichio dellrsquoesametro e primo emistichio del pentametro

This study proposes to verify whether in the latin elegiac distich it might be possible to recognize a mutual influence between hexameter and pentam-eter as far as the realization of the metric scheme is concerned The test con-ducted on a corpus comprehending almost all the latin elegiac distichs from Catullus to Venantius Fortunatus suggests a substantially negative answer

Marco Filippi Alcune osservazioni su Acc arm iud fr III R3 vv 148-149Acc arm iud 148-149 is quoted from Macrobius as a model of Verg Aen 10 449-450 with which it shows a clear similarity of context The fragment has a proverbial character (lsquowho fights a brave enemy even if is won obtains anyway a great honourrsquo) and the theme has obtained a great fortune in suc-ceeding literature After an attempt at reconstructing the tragic context we can suppose that the fragment does not contain an expression of modesty but it is a part of a provocative context

Alfredo Mario Morelli Lrsquouno e il molteplice su Catull 5 In Catull 5 the author cleverly works out two ancient topoi (lsquoletrsquos love be-cause the nightdeath is comingrsquo lsquokisses are the joy of loversrsquo) gaining a well balanced structure of the poem In comparison with contemporary Graeco-Roman poetry (erotic epigrams ndash such as Philod AP 9 570 ndash the Epitaph of Bion) both themes are handled with a remarkable taste for originality especially in their lsquonumericalrsquo aspects in order to put special emphasis on the basic contrast between nox una and basia mille

Maria Silvana Celentano I ritmi e i numeri della vita nella poesia antica lrsquoelogio lrsquoamore il sorriso

This paper briefly discusses a few Greek and Latin poetical texts (Prop 3 22 17-22 and 39-42 Ov ars 1 55-66 Philod AP 5 13 Catull 5 and 7 Mart 6 34) in order to highlight how the different numerical notations that they contain are able to emphasize different aims as eg expressing admiration praise love or parody

Giuseppe Aricograve Huic aliud mercedis erit (Verg ecl 6 26)The salacious allusion present in the words of Silenus in the sixth eclogue of Virgil comes from a motif of the Greek dramatic poetry (especially Aris-tophanes Eccles 1045ff) However Virgil rewrites it more elegantly thus

719Abstract

easing the obscenity of the witty remark at the same he time makes it more expressive by emphasizing the concept of the exchange

Mario De Nonno Cui non risere parentesThe old textual problem in Vergil Bucolics 4 62f (divergence between the text as transmitted by Vergilrsquos manuscripts and commented by Servius and the text as quoted by Quintilian inst 9 3 8) is examined anew The argu-ments of the supporters of Quintilianrsquos text (as emended by Politian and Bonnell) are scrutinized and criticized New intertextual links are pointed to suggesting that after all the Vergilian paradosis (cui non risere parentes) was already echoed in Horacersquos Ars

Giuseppe La Bua Audes fatidicum verbis fallere velle deum (Ov fast 2 261-2) lrsquoironia del logos nei Fasti di Ovidio

Recent scholarship on Ovidrsquos elegiac calendar-poem has drawn attention to the political significance of the poetrsquos equivocal approach to the controversial topic of the libertas linguae This paper reads the poetrsquos playful manipulation of the multiple contradictory aspects of logos in literary terms focusing on the sophisti-cated irony inherent in the creation of figures of skilled speakers (Numa Egeria Anna Perenna the merchant) able to overcome superior opponents through fal-lacious ambiguous words and emphasizing the role played by a modern exuber-ant use of lingua in the civilization process of the Augustan Rome

Piergiorgio Parroni Qualche riflessione sul testo della lettera 56 di SenecaThe Reynoldrsquos text of Sen ep 56 may occasionally be improved the incom-prehensible hac (1) is perhaps a copyistrsquos mistake for hunc in v 4 abducit of P2 is more suitable than adducit (cett) and to the surprising essedas (femi-nine) wrongly defended by Axelson must be preferred Buechelerrsquos raedas or Heraeusrsquo et raedas (eredas p) P2 is a good witness also in 5 f (inhibet P2 exhi-bet cett) instead of obirata (9) an evident nonsense the conjectural obruta (obrata p) gives an excellent meaning

Matteo Massaro Poesia per ignobiles epigrammi sepolcrali da un colomba-rio urbano di etagrave giulio-claudia

Latin epigraphy from urban columbaria replaces the higher literature with several anonymous but valuable poems for lower class people collectively buried thereTwo of such fair poems from the monumentum familiae Sta-tiliorum (I1 cent AD) both elegiac and flawless are here selected and care-

720 Venuste Noster

fully commented upon CE 1001 dedicated by a slave to a fellow slave CE 1030 for an unnamed wife who praises herself for having died in the arms (and tears) of her deeply loving man Many thoughts images or expressions are noticed and surveyed in verbal and conceptual comparison with literary andor epigraphic texts

Carlo Di Giovine I precetti di Quintiliano sullo stilus (inst 10 3) note di esegesi e di critica testuale

In inst 10 3 Quintilian offers his precepts for a good writing (stilus) which is introductory to good speaking (dicere) This chapter of book X of the Institutio oratoria involves a lot of interesting questions of exegesis of style and of textual criticism This paper examines and tries to give an answer to some of these questions

Alessandro Fusi Note testuali ed esegetiche a Marziale (2 24 4 42 9 80 10 35 11 87)

In Martial 2 24 the first four verses should not be ascribed to the persona poetae as in almost all modern editions but to the Candidus addressed in v 6 In 4 42 the last but one verse is to be ascribed to the ego loquens In 9 80 the much debated expression uxorem pascit in v 2 has no sexual over-tones as most critics take for granted uxor is to be taken as a metonymy for uxoris patrimonium and the expression means that Gellius feeds himself with his wifersquos goods In 10 35 v 8 should be read with β variant sed castos docet et pios amores because of its intertextual link with Catull 16 5 In 11 87 2 nata (γ) is to be preferred to nota (β) accepted by all editors because that variant restores an idiomatic use and is clearly a lectio difficilior It is also strenghtened by the intertextual relation with Propertius 2 25 which shows a comic degradation of the elegiac love put into effect by Martial

Francesca Romana Nocchi Il motivo dellrsquoan uxor ducenda fra poesia reto-rica e filosofia Epigr Bob 22 Sp

The theme for the an uxor ducenda notwithstanding its wide diffusion was in antiquity differentiated in rhetorical philosophical and literary fields so much so as to postulate a genre specialization in each field The anonymous poet of epigr Bob 22 achieves a certain originality by realizing a true mingling of genres In fact he encompasses the satirical pungent vein of the comic genre within the typical structure of suasoria Moreover both the topic choice and the use of rhetorical schemes in poetic forms seem to have scholastic reminiscence

721Abstract

Valeria Capelli Gerolamo e le citazioni dellrsquoAntico nel Nuovo Testamento testimonianze di tradizione indiretta

Jerome often discusses the literal discrepancy between some passages of the Old Testament and their citation in the New Testament also turning his at-tention to cases already pointed out by Porphyry and Julian The examina-tion of his principal statements about this subject makes it possible to infer that he has not a constant attitude in relation to this problem and that there are many differences among what he asserts in the prefaces to his biblical translations in epist 57 and in his exegetical treatises

Edoardo Bona Appunti di lettura della Praefatio in Euangelio di Gerolamo (con un occhio allrsquoepistolario Gerolamo-Agostino)

A new reading of Preafatio in Euangelio allows a better understanding of Jeromersquos philological attitude in approaching the Scriptures Particularly noteworthy is the use of indirect sources (translations and canones Eusebii) for the constitution of the biblical text Moreover Augustinersquos use of indirect sources in his epist 28 could be a reminescence of this Praefatio

Carla Lo Cicero Audi Iuliane Echi della polemica contro Giuliano drsquoEcla-no nelle glosse marginali del Vat Reg Lat 141

Four glosses of Vat Reg Lat 141 in margin to texts of Gregory of Nazianzus and Basil of Caesarea (translated in Latin by Rufinus of Aquileia) present polemic remarks about Julian of Eclanum The analysis performed proves that the marginal annotations derive from a late antique manuscript and that they were probably written by a reader of the Augustinersquos circle The glosses witness the constant work of lsquotalking to the textsrsquo which is a typical feature in manuscripts of the late Antiquity

Luca Paretti Cuochi pasticceri e centoni Sulle tracce di una lsquoletteratura dei Saturnalirsquo

This study proposes a new interpretation of the first fragmentary cento of the codex Salmasianus the so-called De panificio instead of a simple description of bread-making this should be seen as a scene of preparing crumpets or pancakes during the festival of Saturnalia In this regard it is discussed an examination of the literary evidence about two relevant char-acters of the feast the cocus (cook) and the pistor (confectioner) Then the author proposes a partial review of the literary production peculiar to the Saturnalia especially pointing out anonymous and secondary texts

722 Venuste Noster

Franca Ela Consolino Echi pagani e cristiani nellrsquoepitafio del vescovo Vit-tore Per unrsquoesegesi di Ennodio carm 2 95 (215 V)

The paper provides a commentary of Ennod carm 2 95 detecting the pres-ence of hypotexts such as the apotheosis of Daphnis in Vergil that of Lucan in Stace and the representations given by Lucan and Prudentius of Pompeius and the virgin Agnes seeing from heaven the earth In order to explain the obscurity of some expressions previous opinions are discussed and solutions proposed bringing fresh evidence wherever it is possible A totally new inter-pretation is offered for the last two verses of the poem

Salvatore Monda Gellio Noctes Atticae 12 6 e lrsquoantico nome latino degli aenigmata

In the book XII of Noctes Atticae the VI chapter is devoted to riddles The source of the passage is Varrorsquos De sermone Latino ad Marcellus from which Gellius quotes the famous riddle of the god Terminus At the beginning Gellius remembers the old latin word for lsquoriddlersquo scirpus (lit lsquobasket-rushrsquo lsquoknotrsquo) My aim is to suggest that scirpus is a calque on γρῖφος but the mean-ing of lsquoriddlersquo is made up by Gelliusrsquo source

Michela Rosellini Nellrsquoofficina di Prisciano (con un omaggio a Menandro) This paper analyses two extracts from Priscianrsquos Idiomata namely GL III 338 21-341 24 and III 291 11-292 21 in order to reconstruct by comparing lessons in extant manuscripts the archetype text and to investigate Priscianrsquos working methods The archetype text reveals in these extracts a characteristic of Priscianrsquos text and in particular of the Idiomata section in its original form i e that it was non perfectly finished the lemmas and quotations being not properly selected and organized In a third extract GL III 323 8-11 it is pos-sible to identify a fragment of Menanderrsquos Heautontimoroumenos

Luigi Munzi Dottrina prosodica e Lehrgedichte in etagrave carolingia il carme Mens tenebrosa

Poetryrsquos high prestige requires in Carolingian age elementar didactic works dealing with prosody and metrics Mens tenebrosa tumet is a peculiar Lehr-gedicht where words containing doubtful syllables (syllabae communes) are collected into a poem of just eight or nine lines to facilitate memorization this poem acquired an high grade of popularity in IX century In this paper the author presents a new critical edition ndash founded on several medieval and Renaissance manuscripts ndash supplies an exhaustive treatment of fontes

723Abstract

and loci similes provides a panorama of classical teaching in the field of syl-labae communes and tries to state precisely the chronology of this didactic tour de force (Bedersquos treatise De arte metrica settles a serviceable terminus post quem) and its authorship (Alcuinrsquos cultural milieu)

Marina Passalacqua Perlege scribe reducThe article aims to provide a picture of book trading in Carolingian society as it emerges from the lexicon the scholars of the court school used in the correspondence they entertained

Arduino Maiuri Enorme monstrum deformitagrave e difformitagrave nel mondo greco-romano

In Imperial Rome noble families used to entertain their guests by displaying de-formed creatures at their feasts the taste for the weird and the exotic went thus hand in hand This marks a turning point if compared to Greek culture which considered the freak as a divine punishment If in very ancient Rome this mindset is pretty similar (Dion Hal 2 12 1-2) during the Principate a definite change in perspective is witnessed by jurists (eg dig 1 5 14 and 50 16 135)

Marcello Salvadore La Vestale incestaDionysius of Halicarnassus Pliny the Younger and Plutarch are the sources of a detailed account of Vestalis incestarsquos punishment they say that she was sentenced to death Dionysius adds that there was no after death ritual Modern scholars generally accept what the three authors assert In this article the author surmises that the Vestalis incesta together with the parricida was not condemned to death both of them were sentenced to a particular kind of banishment from the Society

Rino Avesani Divagazioni sulla memoria di Adriano nel MedioevoIn spite of the traditional view of Adrian as a tolerant Emperor towards Chris-tians in many passiones he is oddly presented as a cruel tyrant The passio of St Eustachius and the passio of St Sapientia and of her three daughters ndash the latter also drawn on in Roswitha of Gandersheimrsquos Sapientia ndash are the best known and obviously both of them are without any historical ground It is possible that the ancient hagiographers became familiar with Adrianrsquos name thanks to the large spread of two question-and-answer dialogues both dating back prob-ably to the II or III century AD in which the protagonists are respectively Adrian and the philosopher Second and Adrian and Epictetus

724 Venuste Noster

Luca Serianni Ettore Romagnoli latinistaThis paper is concerned with the translations of classical Latin authors made by Ettore Romagnoli a scholar better known for his translations from Ancient Greek In his versions of Latin classics especially of Plautusrsquo Miles gloriosus and Horacersquos poetry Romagnoli aims at modernizing the texts by making use of idioms colloquialisms and expressive suffixes in order to make them more appealing to the general public Although Romagnoli failed in his purpose his activity as a translator of Latin classics witnesses an interesting aspect of the cultural policy of Fascism the ideology of which Romagnoli shared with firm belief

Maria-Pace Pieri LrsquoAchille surrealista di Alberto SavinioThe article focuses on the tale Achille innamorato misto con lrsquoldquoevergetardquo by Alberto Savinio in order to stress the authorrsquos special relation with classi-cal literature and in particular with old Greek miths Such a relationship requires to be verified in all its complex novelty not only by comparing the macrostructural models but also by analyzing the detailed and frequently very precise references and allusions to single parts of the ancient texts lsquo(esp to Euripidesrsquo Iphigenia in Aulis and Aeschylusrsquo Agamemnon)

Silvia Rizzo Una consonanza fra il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lam-pedusa e una lirica di Thomas Hardy

A passage of Tomasirsquos Gattopardo shows similarities to Thomas Hardyrsquos lyric A Two-yearsrsquo Idyll (Late lyrics and earlier London 1922) Did Tomasi read it It cannot be demonstrated with absolute certainty but there is some evi-dence in favour of this hypothesis

Giorgio Bernardi-Perini laquoMy hedge-schoolmaster Virgilraquo Dallrsquolsquoegloga messianicarsquo alla Bann Valley Eclogue

The Bann Valley Eclogue written by Seamus Heaney on the eve of the new millennium in the wake of Virgilrsquos fourth Eclogue is a major evidence of Man-tuanrsquos great influence on the Irish poet who deserved the Nobel Prize 1995

Tullio De Mauro Latinum est non flectiturIn contemporary Italian many Latin expressions eg lectio magistralis are employed as invariant multilexeme words in spite of ancient Latin grammar

  • Titelei
  • Venuste Noster_16_Nocchi
  • Venuste Noster_34_Abstract
Page 34: Il motivo dell'an uxor ducenda fra poesia, retorica e filosofia: Epigr. Bob. 22 Sp., in M. Passalacqua, M. De Nonno, A.M. Morelli (a cura di), Venuste noster, Hildesheim -Zuric-New

312 FR Nocchi

gung Goumlttingen 1959) Firenze 1967Pordomingo 2001 = F Pordomingo El epigrama griego en la escuela in JF

Gonzaacutelez Castro ndash JL Vidal (eacuted) Actas del X Congreso Espantildeol de Estudios Claacutesicos 21-25 septiembre de 1999 III Historia antigua Humanismo Tradicioacuten claacute-sica Didaacutectica e Instrumenta Studiorum Madrid 713-720

Pordomingo 2007 = F Pordomingo Ejercicios preliminares de la compo-sicioacuten retoacuterica y literaria en papiro el encomio in JA Fernaacutendez Delgado ndash F Pordomingo ndash A Stramaglia (a cura di) Escuela y Literatura en Grecia anti-gua Actas del Simposio Internacional Universidad de Salamanca 17-19 Noviembre de 2004 Cassino 2007 405-453

Pordomingo 2007a = F Pordomingo Vers une caracteacuterisation des antholo-gies sur papyrus in B Palme (hrsg von) Akten des 23 Internationalen Papyrologen-Kongresses Wien 22-28 Juli 2001 Wien 2007 549-557

Pordomingo 2010 = F Pordomingo Antologiacuteas escolares de eacutepoca hele-niacutestica in L Del Corso ndash O Pecere (eds) Libri di scuola e pratiche didattiche DallrsquoAntichitagrave al Rinascimento Atti del Convegno Internazionale di Studi Cassino 7-10 maggio 2008 Cassino 2010 37-79

Russell ndash Wilson 1981 = DA Russell ndash NG Wilson (eds) Menander Rhetor Oxford 1981

Russell 1983 = DA Russell Greek Declamation Cambridge 1983Russell 1996 = DA Russell (a cura di) Libanius Imaginary Speeches Lon-

don 1996Schuhmann 1977 = E Schuhmann Der Typ der uxor dotata in den Koumlmo-

dien des Plautus laquoPhilologusraquo 121 (1977) 45-65Skutsch 1982 = O Skutsch Epigrammata Bobiensia 22 laquoLCMraquo 7 2

(1982) 19Speyer 1963 = W Speyer (ed) Epigrammata Bobiensia Leipzig 1963Stramaglia 2003 = A Stramaglia Amori impossibili PKoumlln 250 le raccolte

proginnasmatiche e la tradizione retorica dellrsquolsquoamante di un ritrattorsquo in B-J Schrouml-der ndash J-P Schroumlder (hrsg von) Studium declamatorium Untersuchungen zu Schul-uumlbungen und Prunkreden von der Antike bis zur Neuzeit Muumlnchen 2003 213-239

Stramaglia 2010 = A Stramaglia Come si insegnava a declamare Ri-flessioni sulle lsquoroutinesrsquo scolastiche nellrsquoinsegnamento retorico antico in L Del Cor-so ndash O Pecere (a cura di) Libri di scuola e pratiche didattiche dallrsquoAntichitagrave al Ri-nascimento Atti del Convegno Internazionale di Studi Cassino 7-10 maggio 2008 Cassino 2010 111-151

Throm 1932 = H Throm Die Thesis Ein Beitrag zu ihrer Entstehung und Geschichte Paderborn 1932

Torre 2000 = Ch Torre Il matrimonio del sapiens Ricerche sul De matrimo-nio di Seneca Genova 2000

313Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

Tosi 1991 = R Tosi Dizionario delle sentenze latine e greche Milano 1991Treggiari 1991 = S Treggiari Roman Marriage Iusti Coniuges from the

Time of Cicero to the Time of Ulpian Oxford 1991Uglione 1987 = R Uglione (a cura di) La donna nel mondo antico (Torino

21-23 Aprile 1986) Torino 1987Uglione 1989 = R Uglione (a cura di) La donna nel mondo antico (Torino

18-20 Aprile 1988) Torino 1989 Valdeacutes Garciacutea 2007 = MA Valdeacutes Garciacutea La estructura progimnasmaacuteti-

ca de una thesis basiliana (PG 31 245 a-261 a) in JA Fernaacutendez Delgado ndash F Pordomingo ndash A Stramaglia (eds) Escuela y Literatura en Grecia antigua Actas del Simposio Internacional Universidad de Salamanca 17-19 Noviembre de 2004 Cassino 2007 701-709

Viano 1995 = C Viano Quintiliano e la storia della filosofia lrsquouso delle quae-stiones philosopho convenientes laquoRhetoricaraquo 13 2 (1995) 193-207

Voumlssing 1997 = K Voumlssing Schule und Bildung im Nordafrika der roumlmischen Kaiserzeit Bruxelles 1997

Vottero 1998 = D Vottero (a cura di) Lucio Anneo Seneca I frammenti Bologna 1998

Watson 2008 = L Watson Juvenal Satire VI Misogyny or Misogamy The Evidence of Protreptics on Marriage in F Cairns (ed by) Hellenistic Greek and Au-gustan Latin Poetry Flavian and post-Flavian Latin Poetry Greek and Roman Prose Cambridge 2008 269-296

Zicari = M Zicari Note al testo degli Epigrammata Bobiensia laquoStudUrb(B)raquo 33 (1959) 248-249

Universitagrave degli studi di Cassinofrancescaromananocchiyahooit

Venuste Noster Abstract

Gabriele Burzacchini Asclepiade tra Alceo e CatulloThis paper analyses in the light of recent studies a clear case of aemulatio or imitatio cum variatione namely the intertextual relation between Alcaeus fr 346 V and Asclepiades 16 G-P (= AP 1250) as well as the precise allusion of Catullus 5 5f which most probably draws inspiration from the Samian epigrammatist (brevis lux ~ δάκτυλος ἀώς nox est perpetua una dormienda ~ τὴν μακρὰν νύκτrsquo ἀναπαυσόμεθα) even though the inner meaning of the Catullian poem is completely different

Albio Cesare Cassio Lrsquoeroe Lakedaimon e gli onori funebri per i re di Spar-ta (orac ap Herodot 7 220 = nr 100 Parke-Wormell)

This note deals with line 4 of the oracle transmitted by Herodotus 7220 πενθήσει βασιλῆ φθίμενον Λακεδαίμονος οὖρος It is argued that Λακεδαίμονος οὖρος is unlikely to refer to the city of Sparta as the lsquobulwark of Lacedaemonrsquo as Stein and Parke amp Wormell maintained This expression means as Macan saw in 1908 lsquothe boundary of the hero Lacedaemonrsquo while πενθήσει certainly refers to the compulsory mourning imposed by the Spartans upon the peri- oikoi and the helots when a Spartan king died

Massimo Di Marco Detorsio di glosse omeriche solecismi presunti puns bi-linguistici in Ammiano (AP 11 16 146 180)

This paper offers a new interpretation of three epigrams of Ammianos In AP 11 16 the use of the Homeric gloss ἐγχεσίμωρος implies a malicious metapoiesis of a Lucilliosrsquo verse The meaning of AP 11146 is paradoxical the orator Flaccus is sure he will improve his Greek after a stay in Cyprus (the soloecismsrsquo home) It will be also proved as wrong the common reading of AP 11 180 νώναις as a bilingual pun

718 Venuste Noster

Lucio Ceccarelli La costruzione del distico elegiaco latino il rapporto tra primo emistichio dellrsquoesametro e primo emistichio del pentametro

This study proposes to verify whether in the latin elegiac distich it might be possible to recognize a mutual influence between hexameter and pentam-eter as far as the realization of the metric scheme is concerned The test con-ducted on a corpus comprehending almost all the latin elegiac distichs from Catullus to Venantius Fortunatus suggests a substantially negative answer

Marco Filippi Alcune osservazioni su Acc arm iud fr III R3 vv 148-149Acc arm iud 148-149 is quoted from Macrobius as a model of Verg Aen 10 449-450 with which it shows a clear similarity of context The fragment has a proverbial character (lsquowho fights a brave enemy even if is won obtains anyway a great honourrsquo) and the theme has obtained a great fortune in suc-ceeding literature After an attempt at reconstructing the tragic context we can suppose that the fragment does not contain an expression of modesty but it is a part of a provocative context

Alfredo Mario Morelli Lrsquouno e il molteplice su Catull 5 In Catull 5 the author cleverly works out two ancient topoi (lsquoletrsquos love be-cause the nightdeath is comingrsquo lsquokisses are the joy of loversrsquo) gaining a well balanced structure of the poem In comparison with contemporary Graeco-Roman poetry (erotic epigrams ndash such as Philod AP 9 570 ndash the Epitaph of Bion) both themes are handled with a remarkable taste for originality especially in their lsquonumericalrsquo aspects in order to put special emphasis on the basic contrast between nox una and basia mille

Maria Silvana Celentano I ritmi e i numeri della vita nella poesia antica lrsquoelogio lrsquoamore il sorriso

This paper briefly discusses a few Greek and Latin poetical texts (Prop 3 22 17-22 and 39-42 Ov ars 1 55-66 Philod AP 5 13 Catull 5 and 7 Mart 6 34) in order to highlight how the different numerical notations that they contain are able to emphasize different aims as eg expressing admiration praise love or parody

Giuseppe Aricograve Huic aliud mercedis erit (Verg ecl 6 26)The salacious allusion present in the words of Silenus in the sixth eclogue of Virgil comes from a motif of the Greek dramatic poetry (especially Aris-tophanes Eccles 1045ff) However Virgil rewrites it more elegantly thus

719Abstract

easing the obscenity of the witty remark at the same he time makes it more expressive by emphasizing the concept of the exchange

Mario De Nonno Cui non risere parentesThe old textual problem in Vergil Bucolics 4 62f (divergence between the text as transmitted by Vergilrsquos manuscripts and commented by Servius and the text as quoted by Quintilian inst 9 3 8) is examined anew The argu-ments of the supporters of Quintilianrsquos text (as emended by Politian and Bonnell) are scrutinized and criticized New intertextual links are pointed to suggesting that after all the Vergilian paradosis (cui non risere parentes) was already echoed in Horacersquos Ars

Giuseppe La Bua Audes fatidicum verbis fallere velle deum (Ov fast 2 261-2) lrsquoironia del logos nei Fasti di Ovidio

Recent scholarship on Ovidrsquos elegiac calendar-poem has drawn attention to the political significance of the poetrsquos equivocal approach to the controversial topic of the libertas linguae This paper reads the poetrsquos playful manipulation of the multiple contradictory aspects of logos in literary terms focusing on the sophisti-cated irony inherent in the creation of figures of skilled speakers (Numa Egeria Anna Perenna the merchant) able to overcome superior opponents through fal-lacious ambiguous words and emphasizing the role played by a modern exuber-ant use of lingua in the civilization process of the Augustan Rome

Piergiorgio Parroni Qualche riflessione sul testo della lettera 56 di SenecaThe Reynoldrsquos text of Sen ep 56 may occasionally be improved the incom-prehensible hac (1) is perhaps a copyistrsquos mistake for hunc in v 4 abducit of P2 is more suitable than adducit (cett) and to the surprising essedas (femi-nine) wrongly defended by Axelson must be preferred Buechelerrsquos raedas or Heraeusrsquo et raedas (eredas p) P2 is a good witness also in 5 f (inhibet P2 exhi-bet cett) instead of obirata (9) an evident nonsense the conjectural obruta (obrata p) gives an excellent meaning

Matteo Massaro Poesia per ignobiles epigrammi sepolcrali da un colomba-rio urbano di etagrave giulio-claudia

Latin epigraphy from urban columbaria replaces the higher literature with several anonymous but valuable poems for lower class people collectively buried thereTwo of such fair poems from the monumentum familiae Sta-tiliorum (I1 cent AD) both elegiac and flawless are here selected and care-

720 Venuste Noster

fully commented upon CE 1001 dedicated by a slave to a fellow slave CE 1030 for an unnamed wife who praises herself for having died in the arms (and tears) of her deeply loving man Many thoughts images or expressions are noticed and surveyed in verbal and conceptual comparison with literary andor epigraphic texts

Carlo Di Giovine I precetti di Quintiliano sullo stilus (inst 10 3) note di esegesi e di critica testuale

In inst 10 3 Quintilian offers his precepts for a good writing (stilus) which is introductory to good speaking (dicere) This chapter of book X of the Institutio oratoria involves a lot of interesting questions of exegesis of style and of textual criticism This paper examines and tries to give an answer to some of these questions

Alessandro Fusi Note testuali ed esegetiche a Marziale (2 24 4 42 9 80 10 35 11 87)

In Martial 2 24 the first four verses should not be ascribed to the persona poetae as in almost all modern editions but to the Candidus addressed in v 6 In 4 42 the last but one verse is to be ascribed to the ego loquens In 9 80 the much debated expression uxorem pascit in v 2 has no sexual over-tones as most critics take for granted uxor is to be taken as a metonymy for uxoris patrimonium and the expression means that Gellius feeds himself with his wifersquos goods In 10 35 v 8 should be read with β variant sed castos docet et pios amores because of its intertextual link with Catull 16 5 In 11 87 2 nata (γ) is to be preferred to nota (β) accepted by all editors because that variant restores an idiomatic use and is clearly a lectio difficilior It is also strenghtened by the intertextual relation with Propertius 2 25 which shows a comic degradation of the elegiac love put into effect by Martial

Francesca Romana Nocchi Il motivo dellrsquoan uxor ducenda fra poesia reto-rica e filosofia Epigr Bob 22 Sp

The theme for the an uxor ducenda notwithstanding its wide diffusion was in antiquity differentiated in rhetorical philosophical and literary fields so much so as to postulate a genre specialization in each field The anonymous poet of epigr Bob 22 achieves a certain originality by realizing a true mingling of genres In fact he encompasses the satirical pungent vein of the comic genre within the typical structure of suasoria Moreover both the topic choice and the use of rhetorical schemes in poetic forms seem to have scholastic reminiscence

721Abstract

Valeria Capelli Gerolamo e le citazioni dellrsquoAntico nel Nuovo Testamento testimonianze di tradizione indiretta

Jerome often discusses the literal discrepancy between some passages of the Old Testament and their citation in the New Testament also turning his at-tention to cases already pointed out by Porphyry and Julian The examina-tion of his principal statements about this subject makes it possible to infer that he has not a constant attitude in relation to this problem and that there are many differences among what he asserts in the prefaces to his biblical translations in epist 57 and in his exegetical treatises

Edoardo Bona Appunti di lettura della Praefatio in Euangelio di Gerolamo (con un occhio allrsquoepistolario Gerolamo-Agostino)

A new reading of Preafatio in Euangelio allows a better understanding of Jeromersquos philological attitude in approaching the Scriptures Particularly noteworthy is the use of indirect sources (translations and canones Eusebii) for the constitution of the biblical text Moreover Augustinersquos use of indirect sources in his epist 28 could be a reminescence of this Praefatio

Carla Lo Cicero Audi Iuliane Echi della polemica contro Giuliano drsquoEcla-no nelle glosse marginali del Vat Reg Lat 141

Four glosses of Vat Reg Lat 141 in margin to texts of Gregory of Nazianzus and Basil of Caesarea (translated in Latin by Rufinus of Aquileia) present polemic remarks about Julian of Eclanum The analysis performed proves that the marginal annotations derive from a late antique manuscript and that they were probably written by a reader of the Augustinersquos circle The glosses witness the constant work of lsquotalking to the textsrsquo which is a typical feature in manuscripts of the late Antiquity

Luca Paretti Cuochi pasticceri e centoni Sulle tracce di una lsquoletteratura dei Saturnalirsquo

This study proposes a new interpretation of the first fragmentary cento of the codex Salmasianus the so-called De panificio instead of a simple description of bread-making this should be seen as a scene of preparing crumpets or pancakes during the festival of Saturnalia In this regard it is discussed an examination of the literary evidence about two relevant char-acters of the feast the cocus (cook) and the pistor (confectioner) Then the author proposes a partial review of the literary production peculiar to the Saturnalia especially pointing out anonymous and secondary texts

722 Venuste Noster

Franca Ela Consolino Echi pagani e cristiani nellrsquoepitafio del vescovo Vit-tore Per unrsquoesegesi di Ennodio carm 2 95 (215 V)

The paper provides a commentary of Ennod carm 2 95 detecting the pres-ence of hypotexts such as the apotheosis of Daphnis in Vergil that of Lucan in Stace and the representations given by Lucan and Prudentius of Pompeius and the virgin Agnes seeing from heaven the earth In order to explain the obscurity of some expressions previous opinions are discussed and solutions proposed bringing fresh evidence wherever it is possible A totally new inter-pretation is offered for the last two verses of the poem

Salvatore Monda Gellio Noctes Atticae 12 6 e lrsquoantico nome latino degli aenigmata

In the book XII of Noctes Atticae the VI chapter is devoted to riddles The source of the passage is Varrorsquos De sermone Latino ad Marcellus from which Gellius quotes the famous riddle of the god Terminus At the beginning Gellius remembers the old latin word for lsquoriddlersquo scirpus (lit lsquobasket-rushrsquo lsquoknotrsquo) My aim is to suggest that scirpus is a calque on γρῖφος but the mean-ing of lsquoriddlersquo is made up by Gelliusrsquo source

Michela Rosellini Nellrsquoofficina di Prisciano (con un omaggio a Menandro) This paper analyses two extracts from Priscianrsquos Idiomata namely GL III 338 21-341 24 and III 291 11-292 21 in order to reconstruct by comparing lessons in extant manuscripts the archetype text and to investigate Priscianrsquos working methods The archetype text reveals in these extracts a characteristic of Priscianrsquos text and in particular of the Idiomata section in its original form i e that it was non perfectly finished the lemmas and quotations being not properly selected and organized In a third extract GL III 323 8-11 it is pos-sible to identify a fragment of Menanderrsquos Heautontimoroumenos

Luigi Munzi Dottrina prosodica e Lehrgedichte in etagrave carolingia il carme Mens tenebrosa

Poetryrsquos high prestige requires in Carolingian age elementar didactic works dealing with prosody and metrics Mens tenebrosa tumet is a peculiar Lehr-gedicht where words containing doubtful syllables (syllabae communes) are collected into a poem of just eight or nine lines to facilitate memorization this poem acquired an high grade of popularity in IX century In this paper the author presents a new critical edition ndash founded on several medieval and Renaissance manuscripts ndash supplies an exhaustive treatment of fontes

723Abstract

and loci similes provides a panorama of classical teaching in the field of syl-labae communes and tries to state precisely the chronology of this didactic tour de force (Bedersquos treatise De arte metrica settles a serviceable terminus post quem) and its authorship (Alcuinrsquos cultural milieu)

Marina Passalacqua Perlege scribe reducThe article aims to provide a picture of book trading in Carolingian society as it emerges from the lexicon the scholars of the court school used in the correspondence they entertained

Arduino Maiuri Enorme monstrum deformitagrave e difformitagrave nel mondo greco-romano

In Imperial Rome noble families used to entertain their guests by displaying de-formed creatures at their feasts the taste for the weird and the exotic went thus hand in hand This marks a turning point if compared to Greek culture which considered the freak as a divine punishment If in very ancient Rome this mindset is pretty similar (Dion Hal 2 12 1-2) during the Principate a definite change in perspective is witnessed by jurists (eg dig 1 5 14 and 50 16 135)

Marcello Salvadore La Vestale incestaDionysius of Halicarnassus Pliny the Younger and Plutarch are the sources of a detailed account of Vestalis incestarsquos punishment they say that she was sentenced to death Dionysius adds that there was no after death ritual Modern scholars generally accept what the three authors assert In this article the author surmises that the Vestalis incesta together with the parricida was not condemned to death both of them were sentenced to a particular kind of banishment from the Society

Rino Avesani Divagazioni sulla memoria di Adriano nel MedioevoIn spite of the traditional view of Adrian as a tolerant Emperor towards Chris-tians in many passiones he is oddly presented as a cruel tyrant The passio of St Eustachius and the passio of St Sapientia and of her three daughters ndash the latter also drawn on in Roswitha of Gandersheimrsquos Sapientia ndash are the best known and obviously both of them are without any historical ground It is possible that the ancient hagiographers became familiar with Adrianrsquos name thanks to the large spread of two question-and-answer dialogues both dating back prob-ably to the II or III century AD in which the protagonists are respectively Adrian and the philosopher Second and Adrian and Epictetus

724 Venuste Noster

Luca Serianni Ettore Romagnoli latinistaThis paper is concerned with the translations of classical Latin authors made by Ettore Romagnoli a scholar better known for his translations from Ancient Greek In his versions of Latin classics especially of Plautusrsquo Miles gloriosus and Horacersquos poetry Romagnoli aims at modernizing the texts by making use of idioms colloquialisms and expressive suffixes in order to make them more appealing to the general public Although Romagnoli failed in his purpose his activity as a translator of Latin classics witnesses an interesting aspect of the cultural policy of Fascism the ideology of which Romagnoli shared with firm belief

Maria-Pace Pieri LrsquoAchille surrealista di Alberto SavinioThe article focuses on the tale Achille innamorato misto con lrsquoldquoevergetardquo by Alberto Savinio in order to stress the authorrsquos special relation with classi-cal literature and in particular with old Greek miths Such a relationship requires to be verified in all its complex novelty not only by comparing the macrostructural models but also by analyzing the detailed and frequently very precise references and allusions to single parts of the ancient texts lsquo(esp to Euripidesrsquo Iphigenia in Aulis and Aeschylusrsquo Agamemnon)

Silvia Rizzo Una consonanza fra il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lam-pedusa e una lirica di Thomas Hardy

A passage of Tomasirsquos Gattopardo shows similarities to Thomas Hardyrsquos lyric A Two-yearsrsquo Idyll (Late lyrics and earlier London 1922) Did Tomasi read it It cannot be demonstrated with absolute certainty but there is some evi-dence in favour of this hypothesis

Giorgio Bernardi-Perini laquoMy hedge-schoolmaster Virgilraquo Dallrsquolsquoegloga messianicarsquo alla Bann Valley Eclogue

The Bann Valley Eclogue written by Seamus Heaney on the eve of the new millennium in the wake of Virgilrsquos fourth Eclogue is a major evidence of Man-tuanrsquos great influence on the Irish poet who deserved the Nobel Prize 1995

Tullio De Mauro Latinum est non flectiturIn contemporary Italian many Latin expressions eg lectio magistralis are employed as invariant multilexeme words in spite of ancient Latin grammar

  • Titelei
  • Venuste Noster_16_Nocchi
  • Venuste Noster_34_Abstract
Page 35: Il motivo dell'an uxor ducenda fra poesia, retorica e filosofia: Epigr. Bob. 22 Sp., in M. Passalacqua, M. De Nonno, A.M. Morelli (a cura di), Venuste noster, Hildesheim -Zuric-New

313Il motivo dellrsquoan uxor ducenda Epigr Bob 22 Sp

Tosi 1991 = R Tosi Dizionario delle sentenze latine e greche Milano 1991Treggiari 1991 = S Treggiari Roman Marriage Iusti Coniuges from the

Time of Cicero to the Time of Ulpian Oxford 1991Uglione 1987 = R Uglione (a cura di) La donna nel mondo antico (Torino

21-23 Aprile 1986) Torino 1987Uglione 1989 = R Uglione (a cura di) La donna nel mondo antico (Torino

18-20 Aprile 1988) Torino 1989 Valdeacutes Garciacutea 2007 = MA Valdeacutes Garciacutea La estructura progimnasmaacuteti-

ca de una thesis basiliana (PG 31 245 a-261 a) in JA Fernaacutendez Delgado ndash F Pordomingo ndash A Stramaglia (eds) Escuela y Literatura en Grecia antigua Actas del Simposio Internacional Universidad de Salamanca 17-19 Noviembre de 2004 Cassino 2007 701-709

Viano 1995 = C Viano Quintiliano e la storia della filosofia lrsquouso delle quae-stiones philosopho convenientes laquoRhetoricaraquo 13 2 (1995) 193-207

Voumlssing 1997 = K Voumlssing Schule und Bildung im Nordafrika der roumlmischen Kaiserzeit Bruxelles 1997

Vottero 1998 = D Vottero (a cura di) Lucio Anneo Seneca I frammenti Bologna 1998

Watson 2008 = L Watson Juvenal Satire VI Misogyny or Misogamy The Evidence of Protreptics on Marriage in F Cairns (ed by) Hellenistic Greek and Au-gustan Latin Poetry Flavian and post-Flavian Latin Poetry Greek and Roman Prose Cambridge 2008 269-296

Zicari = M Zicari Note al testo degli Epigrammata Bobiensia laquoStudUrb(B)raquo 33 (1959) 248-249

Universitagrave degli studi di Cassinofrancescaromananocchiyahooit

Venuste Noster Abstract

Gabriele Burzacchini Asclepiade tra Alceo e CatulloThis paper analyses in the light of recent studies a clear case of aemulatio or imitatio cum variatione namely the intertextual relation between Alcaeus fr 346 V and Asclepiades 16 G-P (= AP 1250) as well as the precise allusion of Catullus 5 5f which most probably draws inspiration from the Samian epigrammatist (brevis lux ~ δάκτυλος ἀώς nox est perpetua una dormienda ~ τὴν μακρὰν νύκτrsquo ἀναπαυσόμεθα) even though the inner meaning of the Catullian poem is completely different

Albio Cesare Cassio Lrsquoeroe Lakedaimon e gli onori funebri per i re di Spar-ta (orac ap Herodot 7 220 = nr 100 Parke-Wormell)

This note deals with line 4 of the oracle transmitted by Herodotus 7220 πενθήσει βασιλῆ φθίμενον Λακεδαίμονος οὖρος It is argued that Λακεδαίμονος οὖρος is unlikely to refer to the city of Sparta as the lsquobulwark of Lacedaemonrsquo as Stein and Parke amp Wormell maintained This expression means as Macan saw in 1908 lsquothe boundary of the hero Lacedaemonrsquo while πενθήσει certainly refers to the compulsory mourning imposed by the Spartans upon the peri- oikoi and the helots when a Spartan king died

Massimo Di Marco Detorsio di glosse omeriche solecismi presunti puns bi-linguistici in Ammiano (AP 11 16 146 180)

This paper offers a new interpretation of three epigrams of Ammianos In AP 11 16 the use of the Homeric gloss ἐγχεσίμωρος implies a malicious metapoiesis of a Lucilliosrsquo verse The meaning of AP 11146 is paradoxical the orator Flaccus is sure he will improve his Greek after a stay in Cyprus (the soloecismsrsquo home) It will be also proved as wrong the common reading of AP 11 180 νώναις as a bilingual pun

718 Venuste Noster

Lucio Ceccarelli La costruzione del distico elegiaco latino il rapporto tra primo emistichio dellrsquoesametro e primo emistichio del pentametro

This study proposes to verify whether in the latin elegiac distich it might be possible to recognize a mutual influence between hexameter and pentam-eter as far as the realization of the metric scheme is concerned The test con-ducted on a corpus comprehending almost all the latin elegiac distichs from Catullus to Venantius Fortunatus suggests a substantially negative answer

Marco Filippi Alcune osservazioni su Acc arm iud fr III R3 vv 148-149Acc arm iud 148-149 is quoted from Macrobius as a model of Verg Aen 10 449-450 with which it shows a clear similarity of context The fragment has a proverbial character (lsquowho fights a brave enemy even if is won obtains anyway a great honourrsquo) and the theme has obtained a great fortune in suc-ceeding literature After an attempt at reconstructing the tragic context we can suppose that the fragment does not contain an expression of modesty but it is a part of a provocative context

Alfredo Mario Morelli Lrsquouno e il molteplice su Catull 5 In Catull 5 the author cleverly works out two ancient topoi (lsquoletrsquos love be-cause the nightdeath is comingrsquo lsquokisses are the joy of loversrsquo) gaining a well balanced structure of the poem In comparison with contemporary Graeco-Roman poetry (erotic epigrams ndash such as Philod AP 9 570 ndash the Epitaph of Bion) both themes are handled with a remarkable taste for originality especially in their lsquonumericalrsquo aspects in order to put special emphasis on the basic contrast between nox una and basia mille

Maria Silvana Celentano I ritmi e i numeri della vita nella poesia antica lrsquoelogio lrsquoamore il sorriso

This paper briefly discusses a few Greek and Latin poetical texts (Prop 3 22 17-22 and 39-42 Ov ars 1 55-66 Philod AP 5 13 Catull 5 and 7 Mart 6 34) in order to highlight how the different numerical notations that they contain are able to emphasize different aims as eg expressing admiration praise love or parody

Giuseppe Aricograve Huic aliud mercedis erit (Verg ecl 6 26)The salacious allusion present in the words of Silenus in the sixth eclogue of Virgil comes from a motif of the Greek dramatic poetry (especially Aris-tophanes Eccles 1045ff) However Virgil rewrites it more elegantly thus

719Abstract

easing the obscenity of the witty remark at the same he time makes it more expressive by emphasizing the concept of the exchange

Mario De Nonno Cui non risere parentesThe old textual problem in Vergil Bucolics 4 62f (divergence between the text as transmitted by Vergilrsquos manuscripts and commented by Servius and the text as quoted by Quintilian inst 9 3 8) is examined anew The argu-ments of the supporters of Quintilianrsquos text (as emended by Politian and Bonnell) are scrutinized and criticized New intertextual links are pointed to suggesting that after all the Vergilian paradosis (cui non risere parentes) was already echoed in Horacersquos Ars

Giuseppe La Bua Audes fatidicum verbis fallere velle deum (Ov fast 2 261-2) lrsquoironia del logos nei Fasti di Ovidio

Recent scholarship on Ovidrsquos elegiac calendar-poem has drawn attention to the political significance of the poetrsquos equivocal approach to the controversial topic of the libertas linguae This paper reads the poetrsquos playful manipulation of the multiple contradictory aspects of logos in literary terms focusing on the sophisti-cated irony inherent in the creation of figures of skilled speakers (Numa Egeria Anna Perenna the merchant) able to overcome superior opponents through fal-lacious ambiguous words and emphasizing the role played by a modern exuber-ant use of lingua in the civilization process of the Augustan Rome

Piergiorgio Parroni Qualche riflessione sul testo della lettera 56 di SenecaThe Reynoldrsquos text of Sen ep 56 may occasionally be improved the incom-prehensible hac (1) is perhaps a copyistrsquos mistake for hunc in v 4 abducit of P2 is more suitable than adducit (cett) and to the surprising essedas (femi-nine) wrongly defended by Axelson must be preferred Buechelerrsquos raedas or Heraeusrsquo et raedas (eredas p) P2 is a good witness also in 5 f (inhibet P2 exhi-bet cett) instead of obirata (9) an evident nonsense the conjectural obruta (obrata p) gives an excellent meaning

Matteo Massaro Poesia per ignobiles epigrammi sepolcrali da un colomba-rio urbano di etagrave giulio-claudia

Latin epigraphy from urban columbaria replaces the higher literature with several anonymous but valuable poems for lower class people collectively buried thereTwo of such fair poems from the monumentum familiae Sta-tiliorum (I1 cent AD) both elegiac and flawless are here selected and care-

720 Venuste Noster

fully commented upon CE 1001 dedicated by a slave to a fellow slave CE 1030 for an unnamed wife who praises herself for having died in the arms (and tears) of her deeply loving man Many thoughts images or expressions are noticed and surveyed in verbal and conceptual comparison with literary andor epigraphic texts

Carlo Di Giovine I precetti di Quintiliano sullo stilus (inst 10 3) note di esegesi e di critica testuale

In inst 10 3 Quintilian offers his precepts for a good writing (stilus) which is introductory to good speaking (dicere) This chapter of book X of the Institutio oratoria involves a lot of interesting questions of exegesis of style and of textual criticism This paper examines and tries to give an answer to some of these questions

Alessandro Fusi Note testuali ed esegetiche a Marziale (2 24 4 42 9 80 10 35 11 87)

In Martial 2 24 the first four verses should not be ascribed to the persona poetae as in almost all modern editions but to the Candidus addressed in v 6 In 4 42 the last but one verse is to be ascribed to the ego loquens In 9 80 the much debated expression uxorem pascit in v 2 has no sexual over-tones as most critics take for granted uxor is to be taken as a metonymy for uxoris patrimonium and the expression means that Gellius feeds himself with his wifersquos goods In 10 35 v 8 should be read with β variant sed castos docet et pios amores because of its intertextual link with Catull 16 5 In 11 87 2 nata (γ) is to be preferred to nota (β) accepted by all editors because that variant restores an idiomatic use and is clearly a lectio difficilior It is also strenghtened by the intertextual relation with Propertius 2 25 which shows a comic degradation of the elegiac love put into effect by Martial

Francesca Romana Nocchi Il motivo dellrsquoan uxor ducenda fra poesia reto-rica e filosofia Epigr Bob 22 Sp

The theme for the an uxor ducenda notwithstanding its wide diffusion was in antiquity differentiated in rhetorical philosophical and literary fields so much so as to postulate a genre specialization in each field The anonymous poet of epigr Bob 22 achieves a certain originality by realizing a true mingling of genres In fact he encompasses the satirical pungent vein of the comic genre within the typical structure of suasoria Moreover both the topic choice and the use of rhetorical schemes in poetic forms seem to have scholastic reminiscence

721Abstract

Valeria Capelli Gerolamo e le citazioni dellrsquoAntico nel Nuovo Testamento testimonianze di tradizione indiretta

Jerome often discusses the literal discrepancy between some passages of the Old Testament and their citation in the New Testament also turning his at-tention to cases already pointed out by Porphyry and Julian The examina-tion of his principal statements about this subject makes it possible to infer that he has not a constant attitude in relation to this problem and that there are many differences among what he asserts in the prefaces to his biblical translations in epist 57 and in his exegetical treatises

Edoardo Bona Appunti di lettura della Praefatio in Euangelio di Gerolamo (con un occhio allrsquoepistolario Gerolamo-Agostino)

A new reading of Preafatio in Euangelio allows a better understanding of Jeromersquos philological attitude in approaching the Scriptures Particularly noteworthy is the use of indirect sources (translations and canones Eusebii) for the constitution of the biblical text Moreover Augustinersquos use of indirect sources in his epist 28 could be a reminescence of this Praefatio

Carla Lo Cicero Audi Iuliane Echi della polemica contro Giuliano drsquoEcla-no nelle glosse marginali del Vat Reg Lat 141

Four glosses of Vat Reg Lat 141 in margin to texts of Gregory of Nazianzus and Basil of Caesarea (translated in Latin by Rufinus of Aquileia) present polemic remarks about Julian of Eclanum The analysis performed proves that the marginal annotations derive from a late antique manuscript and that they were probably written by a reader of the Augustinersquos circle The glosses witness the constant work of lsquotalking to the textsrsquo which is a typical feature in manuscripts of the late Antiquity

Luca Paretti Cuochi pasticceri e centoni Sulle tracce di una lsquoletteratura dei Saturnalirsquo

This study proposes a new interpretation of the first fragmentary cento of the codex Salmasianus the so-called De panificio instead of a simple description of bread-making this should be seen as a scene of preparing crumpets or pancakes during the festival of Saturnalia In this regard it is discussed an examination of the literary evidence about two relevant char-acters of the feast the cocus (cook) and the pistor (confectioner) Then the author proposes a partial review of the literary production peculiar to the Saturnalia especially pointing out anonymous and secondary texts

722 Venuste Noster

Franca Ela Consolino Echi pagani e cristiani nellrsquoepitafio del vescovo Vit-tore Per unrsquoesegesi di Ennodio carm 2 95 (215 V)

The paper provides a commentary of Ennod carm 2 95 detecting the pres-ence of hypotexts such as the apotheosis of Daphnis in Vergil that of Lucan in Stace and the representations given by Lucan and Prudentius of Pompeius and the virgin Agnes seeing from heaven the earth In order to explain the obscurity of some expressions previous opinions are discussed and solutions proposed bringing fresh evidence wherever it is possible A totally new inter-pretation is offered for the last two verses of the poem

Salvatore Monda Gellio Noctes Atticae 12 6 e lrsquoantico nome latino degli aenigmata

In the book XII of Noctes Atticae the VI chapter is devoted to riddles The source of the passage is Varrorsquos De sermone Latino ad Marcellus from which Gellius quotes the famous riddle of the god Terminus At the beginning Gellius remembers the old latin word for lsquoriddlersquo scirpus (lit lsquobasket-rushrsquo lsquoknotrsquo) My aim is to suggest that scirpus is a calque on γρῖφος but the mean-ing of lsquoriddlersquo is made up by Gelliusrsquo source

Michela Rosellini Nellrsquoofficina di Prisciano (con un omaggio a Menandro) This paper analyses two extracts from Priscianrsquos Idiomata namely GL III 338 21-341 24 and III 291 11-292 21 in order to reconstruct by comparing lessons in extant manuscripts the archetype text and to investigate Priscianrsquos working methods The archetype text reveals in these extracts a characteristic of Priscianrsquos text and in particular of the Idiomata section in its original form i e that it was non perfectly finished the lemmas and quotations being not properly selected and organized In a third extract GL III 323 8-11 it is pos-sible to identify a fragment of Menanderrsquos Heautontimoroumenos

Luigi Munzi Dottrina prosodica e Lehrgedichte in etagrave carolingia il carme Mens tenebrosa

Poetryrsquos high prestige requires in Carolingian age elementar didactic works dealing with prosody and metrics Mens tenebrosa tumet is a peculiar Lehr-gedicht where words containing doubtful syllables (syllabae communes) are collected into a poem of just eight or nine lines to facilitate memorization this poem acquired an high grade of popularity in IX century In this paper the author presents a new critical edition ndash founded on several medieval and Renaissance manuscripts ndash supplies an exhaustive treatment of fontes

723Abstract

and loci similes provides a panorama of classical teaching in the field of syl-labae communes and tries to state precisely the chronology of this didactic tour de force (Bedersquos treatise De arte metrica settles a serviceable terminus post quem) and its authorship (Alcuinrsquos cultural milieu)

Marina Passalacqua Perlege scribe reducThe article aims to provide a picture of book trading in Carolingian society as it emerges from the lexicon the scholars of the court school used in the correspondence they entertained

Arduino Maiuri Enorme monstrum deformitagrave e difformitagrave nel mondo greco-romano

In Imperial Rome noble families used to entertain their guests by displaying de-formed creatures at their feasts the taste for the weird and the exotic went thus hand in hand This marks a turning point if compared to Greek culture which considered the freak as a divine punishment If in very ancient Rome this mindset is pretty similar (Dion Hal 2 12 1-2) during the Principate a definite change in perspective is witnessed by jurists (eg dig 1 5 14 and 50 16 135)

Marcello Salvadore La Vestale incestaDionysius of Halicarnassus Pliny the Younger and Plutarch are the sources of a detailed account of Vestalis incestarsquos punishment they say that she was sentenced to death Dionysius adds that there was no after death ritual Modern scholars generally accept what the three authors assert In this article the author surmises that the Vestalis incesta together with the parricida was not condemned to death both of them were sentenced to a particular kind of banishment from the Society

Rino Avesani Divagazioni sulla memoria di Adriano nel MedioevoIn spite of the traditional view of Adrian as a tolerant Emperor towards Chris-tians in many passiones he is oddly presented as a cruel tyrant The passio of St Eustachius and the passio of St Sapientia and of her three daughters ndash the latter also drawn on in Roswitha of Gandersheimrsquos Sapientia ndash are the best known and obviously both of them are without any historical ground It is possible that the ancient hagiographers became familiar with Adrianrsquos name thanks to the large spread of two question-and-answer dialogues both dating back prob-ably to the II or III century AD in which the protagonists are respectively Adrian and the philosopher Second and Adrian and Epictetus

724 Venuste Noster

Luca Serianni Ettore Romagnoli latinistaThis paper is concerned with the translations of classical Latin authors made by Ettore Romagnoli a scholar better known for his translations from Ancient Greek In his versions of Latin classics especially of Plautusrsquo Miles gloriosus and Horacersquos poetry Romagnoli aims at modernizing the texts by making use of idioms colloquialisms and expressive suffixes in order to make them more appealing to the general public Although Romagnoli failed in his purpose his activity as a translator of Latin classics witnesses an interesting aspect of the cultural policy of Fascism the ideology of which Romagnoli shared with firm belief

Maria-Pace Pieri LrsquoAchille surrealista di Alberto SavinioThe article focuses on the tale Achille innamorato misto con lrsquoldquoevergetardquo by Alberto Savinio in order to stress the authorrsquos special relation with classi-cal literature and in particular with old Greek miths Such a relationship requires to be verified in all its complex novelty not only by comparing the macrostructural models but also by analyzing the detailed and frequently very precise references and allusions to single parts of the ancient texts lsquo(esp to Euripidesrsquo Iphigenia in Aulis and Aeschylusrsquo Agamemnon)

Silvia Rizzo Una consonanza fra il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lam-pedusa e una lirica di Thomas Hardy

A passage of Tomasirsquos Gattopardo shows similarities to Thomas Hardyrsquos lyric A Two-yearsrsquo Idyll (Late lyrics and earlier London 1922) Did Tomasi read it It cannot be demonstrated with absolute certainty but there is some evi-dence in favour of this hypothesis

Giorgio Bernardi-Perini laquoMy hedge-schoolmaster Virgilraquo Dallrsquolsquoegloga messianicarsquo alla Bann Valley Eclogue

The Bann Valley Eclogue written by Seamus Heaney on the eve of the new millennium in the wake of Virgilrsquos fourth Eclogue is a major evidence of Man-tuanrsquos great influence on the Irish poet who deserved the Nobel Prize 1995

Tullio De Mauro Latinum est non flectiturIn contemporary Italian many Latin expressions eg lectio magistralis are employed as invariant multilexeme words in spite of ancient Latin grammar

  • Titelei
  • Venuste Noster_16_Nocchi
  • Venuste Noster_34_Abstract
Page 36: Il motivo dell'an uxor ducenda fra poesia, retorica e filosofia: Epigr. Bob. 22 Sp., in M. Passalacqua, M. De Nonno, A.M. Morelli (a cura di), Venuste noster, Hildesheim -Zuric-New

Venuste Noster Abstract

Gabriele Burzacchini Asclepiade tra Alceo e CatulloThis paper analyses in the light of recent studies a clear case of aemulatio or imitatio cum variatione namely the intertextual relation between Alcaeus fr 346 V and Asclepiades 16 G-P (= AP 1250) as well as the precise allusion of Catullus 5 5f which most probably draws inspiration from the Samian epigrammatist (brevis lux ~ δάκτυλος ἀώς nox est perpetua una dormienda ~ τὴν μακρὰν νύκτrsquo ἀναπαυσόμεθα) even though the inner meaning of the Catullian poem is completely different

Albio Cesare Cassio Lrsquoeroe Lakedaimon e gli onori funebri per i re di Spar-ta (orac ap Herodot 7 220 = nr 100 Parke-Wormell)

This note deals with line 4 of the oracle transmitted by Herodotus 7220 πενθήσει βασιλῆ φθίμενον Λακεδαίμονος οὖρος It is argued that Λακεδαίμονος οὖρος is unlikely to refer to the city of Sparta as the lsquobulwark of Lacedaemonrsquo as Stein and Parke amp Wormell maintained This expression means as Macan saw in 1908 lsquothe boundary of the hero Lacedaemonrsquo while πενθήσει certainly refers to the compulsory mourning imposed by the Spartans upon the peri- oikoi and the helots when a Spartan king died

Massimo Di Marco Detorsio di glosse omeriche solecismi presunti puns bi-linguistici in Ammiano (AP 11 16 146 180)

This paper offers a new interpretation of three epigrams of Ammianos In AP 11 16 the use of the Homeric gloss ἐγχεσίμωρος implies a malicious metapoiesis of a Lucilliosrsquo verse The meaning of AP 11146 is paradoxical the orator Flaccus is sure he will improve his Greek after a stay in Cyprus (the soloecismsrsquo home) It will be also proved as wrong the common reading of AP 11 180 νώναις as a bilingual pun

718 Venuste Noster

Lucio Ceccarelli La costruzione del distico elegiaco latino il rapporto tra primo emistichio dellrsquoesametro e primo emistichio del pentametro

This study proposes to verify whether in the latin elegiac distich it might be possible to recognize a mutual influence between hexameter and pentam-eter as far as the realization of the metric scheme is concerned The test con-ducted on a corpus comprehending almost all the latin elegiac distichs from Catullus to Venantius Fortunatus suggests a substantially negative answer

Marco Filippi Alcune osservazioni su Acc arm iud fr III R3 vv 148-149Acc arm iud 148-149 is quoted from Macrobius as a model of Verg Aen 10 449-450 with which it shows a clear similarity of context The fragment has a proverbial character (lsquowho fights a brave enemy even if is won obtains anyway a great honourrsquo) and the theme has obtained a great fortune in suc-ceeding literature After an attempt at reconstructing the tragic context we can suppose that the fragment does not contain an expression of modesty but it is a part of a provocative context

Alfredo Mario Morelli Lrsquouno e il molteplice su Catull 5 In Catull 5 the author cleverly works out two ancient topoi (lsquoletrsquos love be-cause the nightdeath is comingrsquo lsquokisses are the joy of loversrsquo) gaining a well balanced structure of the poem In comparison with contemporary Graeco-Roman poetry (erotic epigrams ndash such as Philod AP 9 570 ndash the Epitaph of Bion) both themes are handled with a remarkable taste for originality especially in their lsquonumericalrsquo aspects in order to put special emphasis on the basic contrast between nox una and basia mille

Maria Silvana Celentano I ritmi e i numeri della vita nella poesia antica lrsquoelogio lrsquoamore il sorriso

This paper briefly discusses a few Greek and Latin poetical texts (Prop 3 22 17-22 and 39-42 Ov ars 1 55-66 Philod AP 5 13 Catull 5 and 7 Mart 6 34) in order to highlight how the different numerical notations that they contain are able to emphasize different aims as eg expressing admiration praise love or parody

Giuseppe Aricograve Huic aliud mercedis erit (Verg ecl 6 26)The salacious allusion present in the words of Silenus in the sixth eclogue of Virgil comes from a motif of the Greek dramatic poetry (especially Aris-tophanes Eccles 1045ff) However Virgil rewrites it more elegantly thus

719Abstract

easing the obscenity of the witty remark at the same he time makes it more expressive by emphasizing the concept of the exchange

Mario De Nonno Cui non risere parentesThe old textual problem in Vergil Bucolics 4 62f (divergence between the text as transmitted by Vergilrsquos manuscripts and commented by Servius and the text as quoted by Quintilian inst 9 3 8) is examined anew The argu-ments of the supporters of Quintilianrsquos text (as emended by Politian and Bonnell) are scrutinized and criticized New intertextual links are pointed to suggesting that after all the Vergilian paradosis (cui non risere parentes) was already echoed in Horacersquos Ars

Giuseppe La Bua Audes fatidicum verbis fallere velle deum (Ov fast 2 261-2) lrsquoironia del logos nei Fasti di Ovidio

Recent scholarship on Ovidrsquos elegiac calendar-poem has drawn attention to the political significance of the poetrsquos equivocal approach to the controversial topic of the libertas linguae This paper reads the poetrsquos playful manipulation of the multiple contradictory aspects of logos in literary terms focusing on the sophisti-cated irony inherent in the creation of figures of skilled speakers (Numa Egeria Anna Perenna the merchant) able to overcome superior opponents through fal-lacious ambiguous words and emphasizing the role played by a modern exuber-ant use of lingua in the civilization process of the Augustan Rome

Piergiorgio Parroni Qualche riflessione sul testo della lettera 56 di SenecaThe Reynoldrsquos text of Sen ep 56 may occasionally be improved the incom-prehensible hac (1) is perhaps a copyistrsquos mistake for hunc in v 4 abducit of P2 is more suitable than adducit (cett) and to the surprising essedas (femi-nine) wrongly defended by Axelson must be preferred Buechelerrsquos raedas or Heraeusrsquo et raedas (eredas p) P2 is a good witness also in 5 f (inhibet P2 exhi-bet cett) instead of obirata (9) an evident nonsense the conjectural obruta (obrata p) gives an excellent meaning

Matteo Massaro Poesia per ignobiles epigrammi sepolcrali da un colomba-rio urbano di etagrave giulio-claudia

Latin epigraphy from urban columbaria replaces the higher literature with several anonymous but valuable poems for lower class people collectively buried thereTwo of such fair poems from the monumentum familiae Sta-tiliorum (I1 cent AD) both elegiac and flawless are here selected and care-

720 Venuste Noster

fully commented upon CE 1001 dedicated by a slave to a fellow slave CE 1030 for an unnamed wife who praises herself for having died in the arms (and tears) of her deeply loving man Many thoughts images or expressions are noticed and surveyed in verbal and conceptual comparison with literary andor epigraphic texts

Carlo Di Giovine I precetti di Quintiliano sullo stilus (inst 10 3) note di esegesi e di critica testuale

In inst 10 3 Quintilian offers his precepts for a good writing (stilus) which is introductory to good speaking (dicere) This chapter of book X of the Institutio oratoria involves a lot of interesting questions of exegesis of style and of textual criticism This paper examines and tries to give an answer to some of these questions

Alessandro Fusi Note testuali ed esegetiche a Marziale (2 24 4 42 9 80 10 35 11 87)

In Martial 2 24 the first four verses should not be ascribed to the persona poetae as in almost all modern editions but to the Candidus addressed in v 6 In 4 42 the last but one verse is to be ascribed to the ego loquens In 9 80 the much debated expression uxorem pascit in v 2 has no sexual over-tones as most critics take for granted uxor is to be taken as a metonymy for uxoris patrimonium and the expression means that Gellius feeds himself with his wifersquos goods In 10 35 v 8 should be read with β variant sed castos docet et pios amores because of its intertextual link with Catull 16 5 In 11 87 2 nata (γ) is to be preferred to nota (β) accepted by all editors because that variant restores an idiomatic use and is clearly a lectio difficilior It is also strenghtened by the intertextual relation with Propertius 2 25 which shows a comic degradation of the elegiac love put into effect by Martial

Francesca Romana Nocchi Il motivo dellrsquoan uxor ducenda fra poesia reto-rica e filosofia Epigr Bob 22 Sp

The theme for the an uxor ducenda notwithstanding its wide diffusion was in antiquity differentiated in rhetorical philosophical and literary fields so much so as to postulate a genre specialization in each field The anonymous poet of epigr Bob 22 achieves a certain originality by realizing a true mingling of genres In fact he encompasses the satirical pungent vein of the comic genre within the typical structure of suasoria Moreover both the topic choice and the use of rhetorical schemes in poetic forms seem to have scholastic reminiscence

721Abstract

Valeria Capelli Gerolamo e le citazioni dellrsquoAntico nel Nuovo Testamento testimonianze di tradizione indiretta

Jerome often discusses the literal discrepancy between some passages of the Old Testament and their citation in the New Testament also turning his at-tention to cases already pointed out by Porphyry and Julian The examina-tion of his principal statements about this subject makes it possible to infer that he has not a constant attitude in relation to this problem and that there are many differences among what he asserts in the prefaces to his biblical translations in epist 57 and in his exegetical treatises

Edoardo Bona Appunti di lettura della Praefatio in Euangelio di Gerolamo (con un occhio allrsquoepistolario Gerolamo-Agostino)

A new reading of Preafatio in Euangelio allows a better understanding of Jeromersquos philological attitude in approaching the Scriptures Particularly noteworthy is the use of indirect sources (translations and canones Eusebii) for the constitution of the biblical text Moreover Augustinersquos use of indirect sources in his epist 28 could be a reminescence of this Praefatio

Carla Lo Cicero Audi Iuliane Echi della polemica contro Giuliano drsquoEcla-no nelle glosse marginali del Vat Reg Lat 141

Four glosses of Vat Reg Lat 141 in margin to texts of Gregory of Nazianzus and Basil of Caesarea (translated in Latin by Rufinus of Aquileia) present polemic remarks about Julian of Eclanum The analysis performed proves that the marginal annotations derive from a late antique manuscript and that they were probably written by a reader of the Augustinersquos circle The glosses witness the constant work of lsquotalking to the textsrsquo which is a typical feature in manuscripts of the late Antiquity

Luca Paretti Cuochi pasticceri e centoni Sulle tracce di una lsquoletteratura dei Saturnalirsquo

This study proposes a new interpretation of the first fragmentary cento of the codex Salmasianus the so-called De panificio instead of a simple description of bread-making this should be seen as a scene of preparing crumpets or pancakes during the festival of Saturnalia In this regard it is discussed an examination of the literary evidence about two relevant char-acters of the feast the cocus (cook) and the pistor (confectioner) Then the author proposes a partial review of the literary production peculiar to the Saturnalia especially pointing out anonymous and secondary texts

722 Venuste Noster

Franca Ela Consolino Echi pagani e cristiani nellrsquoepitafio del vescovo Vit-tore Per unrsquoesegesi di Ennodio carm 2 95 (215 V)

The paper provides a commentary of Ennod carm 2 95 detecting the pres-ence of hypotexts such as the apotheosis of Daphnis in Vergil that of Lucan in Stace and the representations given by Lucan and Prudentius of Pompeius and the virgin Agnes seeing from heaven the earth In order to explain the obscurity of some expressions previous opinions are discussed and solutions proposed bringing fresh evidence wherever it is possible A totally new inter-pretation is offered for the last two verses of the poem

Salvatore Monda Gellio Noctes Atticae 12 6 e lrsquoantico nome latino degli aenigmata

In the book XII of Noctes Atticae the VI chapter is devoted to riddles The source of the passage is Varrorsquos De sermone Latino ad Marcellus from which Gellius quotes the famous riddle of the god Terminus At the beginning Gellius remembers the old latin word for lsquoriddlersquo scirpus (lit lsquobasket-rushrsquo lsquoknotrsquo) My aim is to suggest that scirpus is a calque on γρῖφος but the mean-ing of lsquoriddlersquo is made up by Gelliusrsquo source

Michela Rosellini Nellrsquoofficina di Prisciano (con un omaggio a Menandro) This paper analyses two extracts from Priscianrsquos Idiomata namely GL III 338 21-341 24 and III 291 11-292 21 in order to reconstruct by comparing lessons in extant manuscripts the archetype text and to investigate Priscianrsquos working methods The archetype text reveals in these extracts a characteristic of Priscianrsquos text and in particular of the Idiomata section in its original form i e that it was non perfectly finished the lemmas and quotations being not properly selected and organized In a third extract GL III 323 8-11 it is pos-sible to identify a fragment of Menanderrsquos Heautontimoroumenos

Luigi Munzi Dottrina prosodica e Lehrgedichte in etagrave carolingia il carme Mens tenebrosa

Poetryrsquos high prestige requires in Carolingian age elementar didactic works dealing with prosody and metrics Mens tenebrosa tumet is a peculiar Lehr-gedicht where words containing doubtful syllables (syllabae communes) are collected into a poem of just eight or nine lines to facilitate memorization this poem acquired an high grade of popularity in IX century In this paper the author presents a new critical edition ndash founded on several medieval and Renaissance manuscripts ndash supplies an exhaustive treatment of fontes

723Abstract

and loci similes provides a panorama of classical teaching in the field of syl-labae communes and tries to state precisely the chronology of this didactic tour de force (Bedersquos treatise De arte metrica settles a serviceable terminus post quem) and its authorship (Alcuinrsquos cultural milieu)

Marina Passalacqua Perlege scribe reducThe article aims to provide a picture of book trading in Carolingian society as it emerges from the lexicon the scholars of the court school used in the correspondence they entertained

Arduino Maiuri Enorme monstrum deformitagrave e difformitagrave nel mondo greco-romano

In Imperial Rome noble families used to entertain their guests by displaying de-formed creatures at their feasts the taste for the weird and the exotic went thus hand in hand This marks a turning point if compared to Greek culture which considered the freak as a divine punishment If in very ancient Rome this mindset is pretty similar (Dion Hal 2 12 1-2) during the Principate a definite change in perspective is witnessed by jurists (eg dig 1 5 14 and 50 16 135)

Marcello Salvadore La Vestale incestaDionysius of Halicarnassus Pliny the Younger and Plutarch are the sources of a detailed account of Vestalis incestarsquos punishment they say that she was sentenced to death Dionysius adds that there was no after death ritual Modern scholars generally accept what the three authors assert In this article the author surmises that the Vestalis incesta together with the parricida was not condemned to death both of them were sentenced to a particular kind of banishment from the Society

Rino Avesani Divagazioni sulla memoria di Adriano nel MedioevoIn spite of the traditional view of Adrian as a tolerant Emperor towards Chris-tians in many passiones he is oddly presented as a cruel tyrant The passio of St Eustachius and the passio of St Sapientia and of her three daughters ndash the latter also drawn on in Roswitha of Gandersheimrsquos Sapientia ndash are the best known and obviously both of them are without any historical ground It is possible that the ancient hagiographers became familiar with Adrianrsquos name thanks to the large spread of two question-and-answer dialogues both dating back prob-ably to the II or III century AD in which the protagonists are respectively Adrian and the philosopher Second and Adrian and Epictetus

724 Venuste Noster

Luca Serianni Ettore Romagnoli latinistaThis paper is concerned with the translations of classical Latin authors made by Ettore Romagnoli a scholar better known for his translations from Ancient Greek In his versions of Latin classics especially of Plautusrsquo Miles gloriosus and Horacersquos poetry Romagnoli aims at modernizing the texts by making use of idioms colloquialisms and expressive suffixes in order to make them more appealing to the general public Although Romagnoli failed in his purpose his activity as a translator of Latin classics witnesses an interesting aspect of the cultural policy of Fascism the ideology of which Romagnoli shared with firm belief

Maria-Pace Pieri LrsquoAchille surrealista di Alberto SavinioThe article focuses on the tale Achille innamorato misto con lrsquoldquoevergetardquo by Alberto Savinio in order to stress the authorrsquos special relation with classi-cal literature and in particular with old Greek miths Such a relationship requires to be verified in all its complex novelty not only by comparing the macrostructural models but also by analyzing the detailed and frequently very precise references and allusions to single parts of the ancient texts lsquo(esp to Euripidesrsquo Iphigenia in Aulis and Aeschylusrsquo Agamemnon)

Silvia Rizzo Una consonanza fra il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lam-pedusa e una lirica di Thomas Hardy

A passage of Tomasirsquos Gattopardo shows similarities to Thomas Hardyrsquos lyric A Two-yearsrsquo Idyll (Late lyrics and earlier London 1922) Did Tomasi read it It cannot be demonstrated with absolute certainty but there is some evi-dence in favour of this hypothesis

Giorgio Bernardi-Perini laquoMy hedge-schoolmaster Virgilraquo Dallrsquolsquoegloga messianicarsquo alla Bann Valley Eclogue

The Bann Valley Eclogue written by Seamus Heaney on the eve of the new millennium in the wake of Virgilrsquos fourth Eclogue is a major evidence of Man-tuanrsquos great influence on the Irish poet who deserved the Nobel Prize 1995

Tullio De Mauro Latinum est non flectiturIn contemporary Italian many Latin expressions eg lectio magistralis are employed as invariant multilexeme words in spite of ancient Latin grammar

  • Titelei
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  • Venuste Noster_34_Abstract
Page 37: Il motivo dell'an uxor ducenda fra poesia, retorica e filosofia: Epigr. Bob. 22 Sp., in M. Passalacqua, M. De Nonno, A.M. Morelli (a cura di), Venuste noster, Hildesheim -Zuric-New

718 Venuste Noster

Lucio Ceccarelli La costruzione del distico elegiaco latino il rapporto tra primo emistichio dellrsquoesametro e primo emistichio del pentametro

This study proposes to verify whether in the latin elegiac distich it might be possible to recognize a mutual influence between hexameter and pentam-eter as far as the realization of the metric scheme is concerned The test con-ducted on a corpus comprehending almost all the latin elegiac distichs from Catullus to Venantius Fortunatus suggests a substantially negative answer

Marco Filippi Alcune osservazioni su Acc arm iud fr III R3 vv 148-149Acc arm iud 148-149 is quoted from Macrobius as a model of Verg Aen 10 449-450 with which it shows a clear similarity of context The fragment has a proverbial character (lsquowho fights a brave enemy even if is won obtains anyway a great honourrsquo) and the theme has obtained a great fortune in suc-ceeding literature After an attempt at reconstructing the tragic context we can suppose that the fragment does not contain an expression of modesty but it is a part of a provocative context

Alfredo Mario Morelli Lrsquouno e il molteplice su Catull 5 In Catull 5 the author cleverly works out two ancient topoi (lsquoletrsquos love be-cause the nightdeath is comingrsquo lsquokisses are the joy of loversrsquo) gaining a well balanced structure of the poem In comparison with contemporary Graeco-Roman poetry (erotic epigrams ndash such as Philod AP 9 570 ndash the Epitaph of Bion) both themes are handled with a remarkable taste for originality especially in their lsquonumericalrsquo aspects in order to put special emphasis on the basic contrast between nox una and basia mille

Maria Silvana Celentano I ritmi e i numeri della vita nella poesia antica lrsquoelogio lrsquoamore il sorriso

This paper briefly discusses a few Greek and Latin poetical texts (Prop 3 22 17-22 and 39-42 Ov ars 1 55-66 Philod AP 5 13 Catull 5 and 7 Mart 6 34) in order to highlight how the different numerical notations that they contain are able to emphasize different aims as eg expressing admiration praise love or parody

Giuseppe Aricograve Huic aliud mercedis erit (Verg ecl 6 26)The salacious allusion present in the words of Silenus in the sixth eclogue of Virgil comes from a motif of the Greek dramatic poetry (especially Aris-tophanes Eccles 1045ff) However Virgil rewrites it more elegantly thus

719Abstract

easing the obscenity of the witty remark at the same he time makes it more expressive by emphasizing the concept of the exchange

Mario De Nonno Cui non risere parentesThe old textual problem in Vergil Bucolics 4 62f (divergence between the text as transmitted by Vergilrsquos manuscripts and commented by Servius and the text as quoted by Quintilian inst 9 3 8) is examined anew The argu-ments of the supporters of Quintilianrsquos text (as emended by Politian and Bonnell) are scrutinized and criticized New intertextual links are pointed to suggesting that after all the Vergilian paradosis (cui non risere parentes) was already echoed in Horacersquos Ars

Giuseppe La Bua Audes fatidicum verbis fallere velle deum (Ov fast 2 261-2) lrsquoironia del logos nei Fasti di Ovidio

Recent scholarship on Ovidrsquos elegiac calendar-poem has drawn attention to the political significance of the poetrsquos equivocal approach to the controversial topic of the libertas linguae This paper reads the poetrsquos playful manipulation of the multiple contradictory aspects of logos in literary terms focusing on the sophisti-cated irony inherent in the creation of figures of skilled speakers (Numa Egeria Anna Perenna the merchant) able to overcome superior opponents through fal-lacious ambiguous words and emphasizing the role played by a modern exuber-ant use of lingua in the civilization process of the Augustan Rome

Piergiorgio Parroni Qualche riflessione sul testo della lettera 56 di SenecaThe Reynoldrsquos text of Sen ep 56 may occasionally be improved the incom-prehensible hac (1) is perhaps a copyistrsquos mistake for hunc in v 4 abducit of P2 is more suitable than adducit (cett) and to the surprising essedas (femi-nine) wrongly defended by Axelson must be preferred Buechelerrsquos raedas or Heraeusrsquo et raedas (eredas p) P2 is a good witness also in 5 f (inhibet P2 exhi-bet cett) instead of obirata (9) an evident nonsense the conjectural obruta (obrata p) gives an excellent meaning

Matteo Massaro Poesia per ignobiles epigrammi sepolcrali da un colomba-rio urbano di etagrave giulio-claudia

Latin epigraphy from urban columbaria replaces the higher literature with several anonymous but valuable poems for lower class people collectively buried thereTwo of such fair poems from the monumentum familiae Sta-tiliorum (I1 cent AD) both elegiac and flawless are here selected and care-

720 Venuste Noster

fully commented upon CE 1001 dedicated by a slave to a fellow slave CE 1030 for an unnamed wife who praises herself for having died in the arms (and tears) of her deeply loving man Many thoughts images or expressions are noticed and surveyed in verbal and conceptual comparison with literary andor epigraphic texts

Carlo Di Giovine I precetti di Quintiliano sullo stilus (inst 10 3) note di esegesi e di critica testuale

In inst 10 3 Quintilian offers his precepts for a good writing (stilus) which is introductory to good speaking (dicere) This chapter of book X of the Institutio oratoria involves a lot of interesting questions of exegesis of style and of textual criticism This paper examines and tries to give an answer to some of these questions

Alessandro Fusi Note testuali ed esegetiche a Marziale (2 24 4 42 9 80 10 35 11 87)

In Martial 2 24 the first four verses should not be ascribed to the persona poetae as in almost all modern editions but to the Candidus addressed in v 6 In 4 42 the last but one verse is to be ascribed to the ego loquens In 9 80 the much debated expression uxorem pascit in v 2 has no sexual over-tones as most critics take for granted uxor is to be taken as a metonymy for uxoris patrimonium and the expression means that Gellius feeds himself with his wifersquos goods In 10 35 v 8 should be read with β variant sed castos docet et pios amores because of its intertextual link with Catull 16 5 In 11 87 2 nata (γ) is to be preferred to nota (β) accepted by all editors because that variant restores an idiomatic use and is clearly a lectio difficilior It is also strenghtened by the intertextual relation with Propertius 2 25 which shows a comic degradation of the elegiac love put into effect by Martial

Francesca Romana Nocchi Il motivo dellrsquoan uxor ducenda fra poesia reto-rica e filosofia Epigr Bob 22 Sp

The theme for the an uxor ducenda notwithstanding its wide diffusion was in antiquity differentiated in rhetorical philosophical and literary fields so much so as to postulate a genre specialization in each field The anonymous poet of epigr Bob 22 achieves a certain originality by realizing a true mingling of genres In fact he encompasses the satirical pungent vein of the comic genre within the typical structure of suasoria Moreover both the topic choice and the use of rhetorical schemes in poetic forms seem to have scholastic reminiscence

721Abstract

Valeria Capelli Gerolamo e le citazioni dellrsquoAntico nel Nuovo Testamento testimonianze di tradizione indiretta

Jerome often discusses the literal discrepancy between some passages of the Old Testament and their citation in the New Testament also turning his at-tention to cases already pointed out by Porphyry and Julian The examina-tion of his principal statements about this subject makes it possible to infer that he has not a constant attitude in relation to this problem and that there are many differences among what he asserts in the prefaces to his biblical translations in epist 57 and in his exegetical treatises

Edoardo Bona Appunti di lettura della Praefatio in Euangelio di Gerolamo (con un occhio allrsquoepistolario Gerolamo-Agostino)

A new reading of Preafatio in Euangelio allows a better understanding of Jeromersquos philological attitude in approaching the Scriptures Particularly noteworthy is the use of indirect sources (translations and canones Eusebii) for the constitution of the biblical text Moreover Augustinersquos use of indirect sources in his epist 28 could be a reminescence of this Praefatio

Carla Lo Cicero Audi Iuliane Echi della polemica contro Giuliano drsquoEcla-no nelle glosse marginali del Vat Reg Lat 141

Four glosses of Vat Reg Lat 141 in margin to texts of Gregory of Nazianzus and Basil of Caesarea (translated in Latin by Rufinus of Aquileia) present polemic remarks about Julian of Eclanum The analysis performed proves that the marginal annotations derive from a late antique manuscript and that they were probably written by a reader of the Augustinersquos circle The glosses witness the constant work of lsquotalking to the textsrsquo which is a typical feature in manuscripts of the late Antiquity

Luca Paretti Cuochi pasticceri e centoni Sulle tracce di una lsquoletteratura dei Saturnalirsquo

This study proposes a new interpretation of the first fragmentary cento of the codex Salmasianus the so-called De panificio instead of a simple description of bread-making this should be seen as a scene of preparing crumpets or pancakes during the festival of Saturnalia In this regard it is discussed an examination of the literary evidence about two relevant char-acters of the feast the cocus (cook) and the pistor (confectioner) Then the author proposes a partial review of the literary production peculiar to the Saturnalia especially pointing out anonymous and secondary texts

722 Venuste Noster

Franca Ela Consolino Echi pagani e cristiani nellrsquoepitafio del vescovo Vit-tore Per unrsquoesegesi di Ennodio carm 2 95 (215 V)

The paper provides a commentary of Ennod carm 2 95 detecting the pres-ence of hypotexts such as the apotheosis of Daphnis in Vergil that of Lucan in Stace and the representations given by Lucan and Prudentius of Pompeius and the virgin Agnes seeing from heaven the earth In order to explain the obscurity of some expressions previous opinions are discussed and solutions proposed bringing fresh evidence wherever it is possible A totally new inter-pretation is offered for the last two verses of the poem

Salvatore Monda Gellio Noctes Atticae 12 6 e lrsquoantico nome latino degli aenigmata

In the book XII of Noctes Atticae the VI chapter is devoted to riddles The source of the passage is Varrorsquos De sermone Latino ad Marcellus from which Gellius quotes the famous riddle of the god Terminus At the beginning Gellius remembers the old latin word for lsquoriddlersquo scirpus (lit lsquobasket-rushrsquo lsquoknotrsquo) My aim is to suggest that scirpus is a calque on γρῖφος but the mean-ing of lsquoriddlersquo is made up by Gelliusrsquo source

Michela Rosellini Nellrsquoofficina di Prisciano (con un omaggio a Menandro) This paper analyses two extracts from Priscianrsquos Idiomata namely GL III 338 21-341 24 and III 291 11-292 21 in order to reconstruct by comparing lessons in extant manuscripts the archetype text and to investigate Priscianrsquos working methods The archetype text reveals in these extracts a characteristic of Priscianrsquos text and in particular of the Idiomata section in its original form i e that it was non perfectly finished the lemmas and quotations being not properly selected and organized In a third extract GL III 323 8-11 it is pos-sible to identify a fragment of Menanderrsquos Heautontimoroumenos

Luigi Munzi Dottrina prosodica e Lehrgedichte in etagrave carolingia il carme Mens tenebrosa

Poetryrsquos high prestige requires in Carolingian age elementar didactic works dealing with prosody and metrics Mens tenebrosa tumet is a peculiar Lehr-gedicht where words containing doubtful syllables (syllabae communes) are collected into a poem of just eight or nine lines to facilitate memorization this poem acquired an high grade of popularity in IX century In this paper the author presents a new critical edition ndash founded on several medieval and Renaissance manuscripts ndash supplies an exhaustive treatment of fontes

723Abstract

and loci similes provides a panorama of classical teaching in the field of syl-labae communes and tries to state precisely the chronology of this didactic tour de force (Bedersquos treatise De arte metrica settles a serviceable terminus post quem) and its authorship (Alcuinrsquos cultural milieu)

Marina Passalacqua Perlege scribe reducThe article aims to provide a picture of book trading in Carolingian society as it emerges from the lexicon the scholars of the court school used in the correspondence they entertained

Arduino Maiuri Enorme monstrum deformitagrave e difformitagrave nel mondo greco-romano

In Imperial Rome noble families used to entertain their guests by displaying de-formed creatures at their feasts the taste for the weird and the exotic went thus hand in hand This marks a turning point if compared to Greek culture which considered the freak as a divine punishment If in very ancient Rome this mindset is pretty similar (Dion Hal 2 12 1-2) during the Principate a definite change in perspective is witnessed by jurists (eg dig 1 5 14 and 50 16 135)

Marcello Salvadore La Vestale incestaDionysius of Halicarnassus Pliny the Younger and Plutarch are the sources of a detailed account of Vestalis incestarsquos punishment they say that she was sentenced to death Dionysius adds that there was no after death ritual Modern scholars generally accept what the three authors assert In this article the author surmises that the Vestalis incesta together with the parricida was not condemned to death both of them were sentenced to a particular kind of banishment from the Society

Rino Avesani Divagazioni sulla memoria di Adriano nel MedioevoIn spite of the traditional view of Adrian as a tolerant Emperor towards Chris-tians in many passiones he is oddly presented as a cruel tyrant The passio of St Eustachius and the passio of St Sapientia and of her three daughters ndash the latter also drawn on in Roswitha of Gandersheimrsquos Sapientia ndash are the best known and obviously both of them are without any historical ground It is possible that the ancient hagiographers became familiar with Adrianrsquos name thanks to the large spread of two question-and-answer dialogues both dating back prob-ably to the II or III century AD in which the protagonists are respectively Adrian and the philosopher Second and Adrian and Epictetus

724 Venuste Noster

Luca Serianni Ettore Romagnoli latinistaThis paper is concerned with the translations of classical Latin authors made by Ettore Romagnoli a scholar better known for his translations from Ancient Greek In his versions of Latin classics especially of Plautusrsquo Miles gloriosus and Horacersquos poetry Romagnoli aims at modernizing the texts by making use of idioms colloquialisms and expressive suffixes in order to make them more appealing to the general public Although Romagnoli failed in his purpose his activity as a translator of Latin classics witnesses an interesting aspect of the cultural policy of Fascism the ideology of which Romagnoli shared with firm belief

Maria-Pace Pieri LrsquoAchille surrealista di Alberto SavinioThe article focuses on the tale Achille innamorato misto con lrsquoldquoevergetardquo by Alberto Savinio in order to stress the authorrsquos special relation with classi-cal literature and in particular with old Greek miths Such a relationship requires to be verified in all its complex novelty not only by comparing the macrostructural models but also by analyzing the detailed and frequently very precise references and allusions to single parts of the ancient texts lsquo(esp to Euripidesrsquo Iphigenia in Aulis and Aeschylusrsquo Agamemnon)

Silvia Rizzo Una consonanza fra il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lam-pedusa e una lirica di Thomas Hardy

A passage of Tomasirsquos Gattopardo shows similarities to Thomas Hardyrsquos lyric A Two-yearsrsquo Idyll (Late lyrics and earlier London 1922) Did Tomasi read it It cannot be demonstrated with absolute certainty but there is some evi-dence in favour of this hypothesis

Giorgio Bernardi-Perini laquoMy hedge-schoolmaster Virgilraquo Dallrsquolsquoegloga messianicarsquo alla Bann Valley Eclogue

The Bann Valley Eclogue written by Seamus Heaney on the eve of the new millennium in the wake of Virgilrsquos fourth Eclogue is a major evidence of Man-tuanrsquos great influence on the Irish poet who deserved the Nobel Prize 1995

Tullio De Mauro Latinum est non flectiturIn contemporary Italian many Latin expressions eg lectio magistralis are employed as invariant multilexeme words in spite of ancient Latin grammar

  • Titelei
  • Venuste Noster_16_Nocchi
  • Venuste Noster_34_Abstract
Page 38: Il motivo dell'an uxor ducenda fra poesia, retorica e filosofia: Epigr. Bob. 22 Sp., in M. Passalacqua, M. De Nonno, A.M. Morelli (a cura di), Venuste noster, Hildesheim -Zuric-New

719Abstract

easing the obscenity of the witty remark at the same he time makes it more expressive by emphasizing the concept of the exchange

Mario De Nonno Cui non risere parentesThe old textual problem in Vergil Bucolics 4 62f (divergence between the text as transmitted by Vergilrsquos manuscripts and commented by Servius and the text as quoted by Quintilian inst 9 3 8) is examined anew The argu-ments of the supporters of Quintilianrsquos text (as emended by Politian and Bonnell) are scrutinized and criticized New intertextual links are pointed to suggesting that after all the Vergilian paradosis (cui non risere parentes) was already echoed in Horacersquos Ars

Giuseppe La Bua Audes fatidicum verbis fallere velle deum (Ov fast 2 261-2) lrsquoironia del logos nei Fasti di Ovidio

Recent scholarship on Ovidrsquos elegiac calendar-poem has drawn attention to the political significance of the poetrsquos equivocal approach to the controversial topic of the libertas linguae This paper reads the poetrsquos playful manipulation of the multiple contradictory aspects of logos in literary terms focusing on the sophisti-cated irony inherent in the creation of figures of skilled speakers (Numa Egeria Anna Perenna the merchant) able to overcome superior opponents through fal-lacious ambiguous words and emphasizing the role played by a modern exuber-ant use of lingua in the civilization process of the Augustan Rome

Piergiorgio Parroni Qualche riflessione sul testo della lettera 56 di SenecaThe Reynoldrsquos text of Sen ep 56 may occasionally be improved the incom-prehensible hac (1) is perhaps a copyistrsquos mistake for hunc in v 4 abducit of P2 is more suitable than adducit (cett) and to the surprising essedas (femi-nine) wrongly defended by Axelson must be preferred Buechelerrsquos raedas or Heraeusrsquo et raedas (eredas p) P2 is a good witness also in 5 f (inhibet P2 exhi-bet cett) instead of obirata (9) an evident nonsense the conjectural obruta (obrata p) gives an excellent meaning

Matteo Massaro Poesia per ignobiles epigrammi sepolcrali da un colomba-rio urbano di etagrave giulio-claudia

Latin epigraphy from urban columbaria replaces the higher literature with several anonymous but valuable poems for lower class people collectively buried thereTwo of such fair poems from the monumentum familiae Sta-tiliorum (I1 cent AD) both elegiac and flawless are here selected and care-

720 Venuste Noster

fully commented upon CE 1001 dedicated by a slave to a fellow slave CE 1030 for an unnamed wife who praises herself for having died in the arms (and tears) of her deeply loving man Many thoughts images or expressions are noticed and surveyed in verbal and conceptual comparison with literary andor epigraphic texts

Carlo Di Giovine I precetti di Quintiliano sullo stilus (inst 10 3) note di esegesi e di critica testuale

In inst 10 3 Quintilian offers his precepts for a good writing (stilus) which is introductory to good speaking (dicere) This chapter of book X of the Institutio oratoria involves a lot of interesting questions of exegesis of style and of textual criticism This paper examines and tries to give an answer to some of these questions

Alessandro Fusi Note testuali ed esegetiche a Marziale (2 24 4 42 9 80 10 35 11 87)

In Martial 2 24 the first four verses should not be ascribed to the persona poetae as in almost all modern editions but to the Candidus addressed in v 6 In 4 42 the last but one verse is to be ascribed to the ego loquens In 9 80 the much debated expression uxorem pascit in v 2 has no sexual over-tones as most critics take for granted uxor is to be taken as a metonymy for uxoris patrimonium and the expression means that Gellius feeds himself with his wifersquos goods In 10 35 v 8 should be read with β variant sed castos docet et pios amores because of its intertextual link with Catull 16 5 In 11 87 2 nata (γ) is to be preferred to nota (β) accepted by all editors because that variant restores an idiomatic use and is clearly a lectio difficilior It is also strenghtened by the intertextual relation with Propertius 2 25 which shows a comic degradation of the elegiac love put into effect by Martial

Francesca Romana Nocchi Il motivo dellrsquoan uxor ducenda fra poesia reto-rica e filosofia Epigr Bob 22 Sp

The theme for the an uxor ducenda notwithstanding its wide diffusion was in antiquity differentiated in rhetorical philosophical and literary fields so much so as to postulate a genre specialization in each field The anonymous poet of epigr Bob 22 achieves a certain originality by realizing a true mingling of genres In fact he encompasses the satirical pungent vein of the comic genre within the typical structure of suasoria Moreover both the topic choice and the use of rhetorical schemes in poetic forms seem to have scholastic reminiscence

721Abstract

Valeria Capelli Gerolamo e le citazioni dellrsquoAntico nel Nuovo Testamento testimonianze di tradizione indiretta

Jerome often discusses the literal discrepancy between some passages of the Old Testament and their citation in the New Testament also turning his at-tention to cases already pointed out by Porphyry and Julian The examina-tion of his principal statements about this subject makes it possible to infer that he has not a constant attitude in relation to this problem and that there are many differences among what he asserts in the prefaces to his biblical translations in epist 57 and in his exegetical treatises

Edoardo Bona Appunti di lettura della Praefatio in Euangelio di Gerolamo (con un occhio allrsquoepistolario Gerolamo-Agostino)

A new reading of Preafatio in Euangelio allows a better understanding of Jeromersquos philological attitude in approaching the Scriptures Particularly noteworthy is the use of indirect sources (translations and canones Eusebii) for the constitution of the biblical text Moreover Augustinersquos use of indirect sources in his epist 28 could be a reminescence of this Praefatio

Carla Lo Cicero Audi Iuliane Echi della polemica contro Giuliano drsquoEcla-no nelle glosse marginali del Vat Reg Lat 141

Four glosses of Vat Reg Lat 141 in margin to texts of Gregory of Nazianzus and Basil of Caesarea (translated in Latin by Rufinus of Aquileia) present polemic remarks about Julian of Eclanum The analysis performed proves that the marginal annotations derive from a late antique manuscript and that they were probably written by a reader of the Augustinersquos circle The glosses witness the constant work of lsquotalking to the textsrsquo which is a typical feature in manuscripts of the late Antiquity

Luca Paretti Cuochi pasticceri e centoni Sulle tracce di una lsquoletteratura dei Saturnalirsquo

This study proposes a new interpretation of the first fragmentary cento of the codex Salmasianus the so-called De panificio instead of a simple description of bread-making this should be seen as a scene of preparing crumpets or pancakes during the festival of Saturnalia In this regard it is discussed an examination of the literary evidence about two relevant char-acters of the feast the cocus (cook) and the pistor (confectioner) Then the author proposes a partial review of the literary production peculiar to the Saturnalia especially pointing out anonymous and secondary texts

722 Venuste Noster

Franca Ela Consolino Echi pagani e cristiani nellrsquoepitafio del vescovo Vit-tore Per unrsquoesegesi di Ennodio carm 2 95 (215 V)

The paper provides a commentary of Ennod carm 2 95 detecting the pres-ence of hypotexts such as the apotheosis of Daphnis in Vergil that of Lucan in Stace and the representations given by Lucan and Prudentius of Pompeius and the virgin Agnes seeing from heaven the earth In order to explain the obscurity of some expressions previous opinions are discussed and solutions proposed bringing fresh evidence wherever it is possible A totally new inter-pretation is offered for the last two verses of the poem

Salvatore Monda Gellio Noctes Atticae 12 6 e lrsquoantico nome latino degli aenigmata

In the book XII of Noctes Atticae the VI chapter is devoted to riddles The source of the passage is Varrorsquos De sermone Latino ad Marcellus from which Gellius quotes the famous riddle of the god Terminus At the beginning Gellius remembers the old latin word for lsquoriddlersquo scirpus (lit lsquobasket-rushrsquo lsquoknotrsquo) My aim is to suggest that scirpus is a calque on γρῖφος but the mean-ing of lsquoriddlersquo is made up by Gelliusrsquo source

Michela Rosellini Nellrsquoofficina di Prisciano (con un omaggio a Menandro) This paper analyses two extracts from Priscianrsquos Idiomata namely GL III 338 21-341 24 and III 291 11-292 21 in order to reconstruct by comparing lessons in extant manuscripts the archetype text and to investigate Priscianrsquos working methods The archetype text reveals in these extracts a characteristic of Priscianrsquos text and in particular of the Idiomata section in its original form i e that it was non perfectly finished the lemmas and quotations being not properly selected and organized In a third extract GL III 323 8-11 it is pos-sible to identify a fragment of Menanderrsquos Heautontimoroumenos

Luigi Munzi Dottrina prosodica e Lehrgedichte in etagrave carolingia il carme Mens tenebrosa

Poetryrsquos high prestige requires in Carolingian age elementar didactic works dealing with prosody and metrics Mens tenebrosa tumet is a peculiar Lehr-gedicht where words containing doubtful syllables (syllabae communes) are collected into a poem of just eight or nine lines to facilitate memorization this poem acquired an high grade of popularity in IX century In this paper the author presents a new critical edition ndash founded on several medieval and Renaissance manuscripts ndash supplies an exhaustive treatment of fontes

723Abstract

and loci similes provides a panorama of classical teaching in the field of syl-labae communes and tries to state precisely the chronology of this didactic tour de force (Bedersquos treatise De arte metrica settles a serviceable terminus post quem) and its authorship (Alcuinrsquos cultural milieu)

Marina Passalacqua Perlege scribe reducThe article aims to provide a picture of book trading in Carolingian society as it emerges from the lexicon the scholars of the court school used in the correspondence they entertained

Arduino Maiuri Enorme monstrum deformitagrave e difformitagrave nel mondo greco-romano

In Imperial Rome noble families used to entertain their guests by displaying de-formed creatures at their feasts the taste for the weird and the exotic went thus hand in hand This marks a turning point if compared to Greek culture which considered the freak as a divine punishment If in very ancient Rome this mindset is pretty similar (Dion Hal 2 12 1-2) during the Principate a definite change in perspective is witnessed by jurists (eg dig 1 5 14 and 50 16 135)

Marcello Salvadore La Vestale incestaDionysius of Halicarnassus Pliny the Younger and Plutarch are the sources of a detailed account of Vestalis incestarsquos punishment they say that she was sentenced to death Dionysius adds that there was no after death ritual Modern scholars generally accept what the three authors assert In this article the author surmises that the Vestalis incesta together with the parricida was not condemned to death both of them were sentenced to a particular kind of banishment from the Society

Rino Avesani Divagazioni sulla memoria di Adriano nel MedioevoIn spite of the traditional view of Adrian as a tolerant Emperor towards Chris-tians in many passiones he is oddly presented as a cruel tyrant The passio of St Eustachius and the passio of St Sapientia and of her three daughters ndash the latter also drawn on in Roswitha of Gandersheimrsquos Sapientia ndash are the best known and obviously both of them are without any historical ground It is possible that the ancient hagiographers became familiar with Adrianrsquos name thanks to the large spread of two question-and-answer dialogues both dating back prob-ably to the II or III century AD in which the protagonists are respectively Adrian and the philosopher Second and Adrian and Epictetus

724 Venuste Noster

Luca Serianni Ettore Romagnoli latinistaThis paper is concerned with the translations of classical Latin authors made by Ettore Romagnoli a scholar better known for his translations from Ancient Greek In his versions of Latin classics especially of Plautusrsquo Miles gloriosus and Horacersquos poetry Romagnoli aims at modernizing the texts by making use of idioms colloquialisms and expressive suffixes in order to make them more appealing to the general public Although Romagnoli failed in his purpose his activity as a translator of Latin classics witnesses an interesting aspect of the cultural policy of Fascism the ideology of which Romagnoli shared with firm belief

Maria-Pace Pieri LrsquoAchille surrealista di Alberto SavinioThe article focuses on the tale Achille innamorato misto con lrsquoldquoevergetardquo by Alberto Savinio in order to stress the authorrsquos special relation with classi-cal literature and in particular with old Greek miths Such a relationship requires to be verified in all its complex novelty not only by comparing the macrostructural models but also by analyzing the detailed and frequently very precise references and allusions to single parts of the ancient texts lsquo(esp to Euripidesrsquo Iphigenia in Aulis and Aeschylusrsquo Agamemnon)

Silvia Rizzo Una consonanza fra il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lam-pedusa e una lirica di Thomas Hardy

A passage of Tomasirsquos Gattopardo shows similarities to Thomas Hardyrsquos lyric A Two-yearsrsquo Idyll (Late lyrics and earlier London 1922) Did Tomasi read it It cannot be demonstrated with absolute certainty but there is some evi-dence in favour of this hypothesis

Giorgio Bernardi-Perini laquoMy hedge-schoolmaster Virgilraquo Dallrsquolsquoegloga messianicarsquo alla Bann Valley Eclogue

The Bann Valley Eclogue written by Seamus Heaney on the eve of the new millennium in the wake of Virgilrsquos fourth Eclogue is a major evidence of Man-tuanrsquos great influence on the Irish poet who deserved the Nobel Prize 1995

Tullio De Mauro Latinum est non flectiturIn contemporary Italian many Latin expressions eg lectio magistralis are employed as invariant multilexeme words in spite of ancient Latin grammar

  • Titelei
  • Venuste Noster_16_Nocchi
  • Venuste Noster_34_Abstract
Page 39: Il motivo dell'an uxor ducenda fra poesia, retorica e filosofia: Epigr. Bob. 22 Sp., in M. Passalacqua, M. De Nonno, A.M. Morelli (a cura di), Venuste noster, Hildesheim -Zuric-New

720 Venuste Noster

fully commented upon CE 1001 dedicated by a slave to a fellow slave CE 1030 for an unnamed wife who praises herself for having died in the arms (and tears) of her deeply loving man Many thoughts images or expressions are noticed and surveyed in verbal and conceptual comparison with literary andor epigraphic texts

Carlo Di Giovine I precetti di Quintiliano sullo stilus (inst 10 3) note di esegesi e di critica testuale

In inst 10 3 Quintilian offers his precepts for a good writing (stilus) which is introductory to good speaking (dicere) This chapter of book X of the Institutio oratoria involves a lot of interesting questions of exegesis of style and of textual criticism This paper examines and tries to give an answer to some of these questions

Alessandro Fusi Note testuali ed esegetiche a Marziale (2 24 4 42 9 80 10 35 11 87)

In Martial 2 24 the first four verses should not be ascribed to the persona poetae as in almost all modern editions but to the Candidus addressed in v 6 In 4 42 the last but one verse is to be ascribed to the ego loquens In 9 80 the much debated expression uxorem pascit in v 2 has no sexual over-tones as most critics take for granted uxor is to be taken as a metonymy for uxoris patrimonium and the expression means that Gellius feeds himself with his wifersquos goods In 10 35 v 8 should be read with β variant sed castos docet et pios amores because of its intertextual link with Catull 16 5 In 11 87 2 nata (γ) is to be preferred to nota (β) accepted by all editors because that variant restores an idiomatic use and is clearly a lectio difficilior It is also strenghtened by the intertextual relation with Propertius 2 25 which shows a comic degradation of the elegiac love put into effect by Martial

Francesca Romana Nocchi Il motivo dellrsquoan uxor ducenda fra poesia reto-rica e filosofia Epigr Bob 22 Sp

The theme for the an uxor ducenda notwithstanding its wide diffusion was in antiquity differentiated in rhetorical philosophical and literary fields so much so as to postulate a genre specialization in each field The anonymous poet of epigr Bob 22 achieves a certain originality by realizing a true mingling of genres In fact he encompasses the satirical pungent vein of the comic genre within the typical structure of suasoria Moreover both the topic choice and the use of rhetorical schemes in poetic forms seem to have scholastic reminiscence

721Abstract

Valeria Capelli Gerolamo e le citazioni dellrsquoAntico nel Nuovo Testamento testimonianze di tradizione indiretta

Jerome often discusses the literal discrepancy between some passages of the Old Testament and their citation in the New Testament also turning his at-tention to cases already pointed out by Porphyry and Julian The examina-tion of his principal statements about this subject makes it possible to infer that he has not a constant attitude in relation to this problem and that there are many differences among what he asserts in the prefaces to his biblical translations in epist 57 and in his exegetical treatises

Edoardo Bona Appunti di lettura della Praefatio in Euangelio di Gerolamo (con un occhio allrsquoepistolario Gerolamo-Agostino)

A new reading of Preafatio in Euangelio allows a better understanding of Jeromersquos philological attitude in approaching the Scriptures Particularly noteworthy is the use of indirect sources (translations and canones Eusebii) for the constitution of the biblical text Moreover Augustinersquos use of indirect sources in his epist 28 could be a reminescence of this Praefatio

Carla Lo Cicero Audi Iuliane Echi della polemica contro Giuliano drsquoEcla-no nelle glosse marginali del Vat Reg Lat 141

Four glosses of Vat Reg Lat 141 in margin to texts of Gregory of Nazianzus and Basil of Caesarea (translated in Latin by Rufinus of Aquileia) present polemic remarks about Julian of Eclanum The analysis performed proves that the marginal annotations derive from a late antique manuscript and that they were probably written by a reader of the Augustinersquos circle The glosses witness the constant work of lsquotalking to the textsrsquo which is a typical feature in manuscripts of the late Antiquity

Luca Paretti Cuochi pasticceri e centoni Sulle tracce di una lsquoletteratura dei Saturnalirsquo

This study proposes a new interpretation of the first fragmentary cento of the codex Salmasianus the so-called De panificio instead of a simple description of bread-making this should be seen as a scene of preparing crumpets or pancakes during the festival of Saturnalia In this regard it is discussed an examination of the literary evidence about two relevant char-acters of the feast the cocus (cook) and the pistor (confectioner) Then the author proposes a partial review of the literary production peculiar to the Saturnalia especially pointing out anonymous and secondary texts

722 Venuste Noster

Franca Ela Consolino Echi pagani e cristiani nellrsquoepitafio del vescovo Vit-tore Per unrsquoesegesi di Ennodio carm 2 95 (215 V)

The paper provides a commentary of Ennod carm 2 95 detecting the pres-ence of hypotexts such as the apotheosis of Daphnis in Vergil that of Lucan in Stace and the representations given by Lucan and Prudentius of Pompeius and the virgin Agnes seeing from heaven the earth In order to explain the obscurity of some expressions previous opinions are discussed and solutions proposed bringing fresh evidence wherever it is possible A totally new inter-pretation is offered for the last two verses of the poem

Salvatore Monda Gellio Noctes Atticae 12 6 e lrsquoantico nome latino degli aenigmata

In the book XII of Noctes Atticae the VI chapter is devoted to riddles The source of the passage is Varrorsquos De sermone Latino ad Marcellus from which Gellius quotes the famous riddle of the god Terminus At the beginning Gellius remembers the old latin word for lsquoriddlersquo scirpus (lit lsquobasket-rushrsquo lsquoknotrsquo) My aim is to suggest that scirpus is a calque on γρῖφος but the mean-ing of lsquoriddlersquo is made up by Gelliusrsquo source

Michela Rosellini Nellrsquoofficina di Prisciano (con un omaggio a Menandro) This paper analyses two extracts from Priscianrsquos Idiomata namely GL III 338 21-341 24 and III 291 11-292 21 in order to reconstruct by comparing lessons in extant manuscripts the archetype text and to investigate Priscianrsquos working methods The archetype text reveals in these extracts a characteristic of Priscianrsquos text and in particular of the Idiomata section in its original form i e that it was non perfectly finished the lemmas and quotations being not properly selected and organized In a third extract GL III 323 8-11 it is pos-sible to identify a fragment of Menanderrsquos Heautontimoroumenos

Luigi Munzi Dottrina prosodica e Lehrgedichte in etagrave carolingia il carme Mens tenebrosa

Poetryrsquos high prestige requires in Carolingian age elementar didactic works dealing with prosody and metrics Mens tenebrosa tumet is a peculiar Lehr-gedicht where words containing doubtful syllables (syllabae communes) are collected into a poem of just eight or nine lines to facilitate memorization this poem acquired an high grade of popularity in IX century In this paper the author presents a new critical edition ndash founded on several medieval and Renaissance manuscripts ndash supplies an exhaustive treatment of fontes

723Abstract

and loci similes provides a panorama of classical teaching in the field of syl-labae communes and tries to state precisely the chronology of this didactic tour de force (Bedersquos treatise De arte metrica settles a serviceable terminus post quem) and its authorship (Alcuinrsquos cultural milieu)

Marina Passalacqua Perlege scribe reducThe article aims to provide a picture of book trading in Carolingian society as it emerges from the lexicon the scholars of the court school used in the correspondence they entertained

Arduino Maiuri Enorme monstrum deformitagrave e difformitagrave nel mondo greco-romano

In Imperial Rome noble families used to entertain their guests by displaying de-formed creatures at their feasts the taste for the weird and the exotic went thus hand in hand This marks a turning point if compared to Greek culture which considered the freak as a divine punishment If in very ancient Rome this mindset is pretty similar (Dion Hal 2 12 1-2) during the Principate a definite change in perspective is witnessed by jurists (eg dig 1 5 14 and 50 16 135)

Marcello Salvadore La Vestale incestaDionysius of Halicarnassus Pliny the Younger and Plutarch are the sources of a detailed account of Vestalis incestarsquos punishment they say that she was sentenced to death Dionysius adds that there was no after death ritual Modern scholars generally accept what the three authors assert In this article the author surmises that the Vestalis incesta together with the parricida was not condemned to death both of them were sentenced to a particular kind of banishment from the Society

Rino Avesani Divagazioni sulla memoria di Adriano nel MedioevoIn spite of the traditional view of Adrian as a tolerant Emperor towards Chris-tians in many passiones he is oddly presented as a cruel tyrant The passio of St Eustachius and the passio of St Sapientia and of her three daughters ndash the latter also drawn on in Roswitha of Gandersheimrsquos Sapientia ndash are the best known and obviously both of them are without any historical ground It is possible that the ancient hagiographers became familiar with Adrianrsquos name thanks to the large spread of two question-and-answer dialogues both dating back prob-ably to the II or III century AD in which the protagonists are respectively Adrian and the philosopher Second and Adrian and Epictetus

724 Venuste Noster

Luca Serianni Ettore Romagnoli latinistaThis paper is concerned with the translations of classical Latin authors made by Ettore Romagnoli a scholar better known for his translations from Ancient Greek In his versions of Latin classics especially of Plautusrsquo Miles gloriosus and Horacersquos poetry Romagnoli aims at modernizing the texts by making use of idioms colloquialisms and expressive suffixes in order to make them more appealing to the general public Although Romagnoli failed in his purpose his activity as a translator of Latin classics witnesses an interesting aspect of the cultural policy of Fascism the ideology of which Romagnoli shared with firm belief

Maria-Pace Pieri LrsquoAchille surrealista di Alberto SavinioThe article focuses on the tale Achille innamorato misto con lrsquoldquoevergetardquo by Alberto Savinio in order to stress the authorrsquos special relation with classi-cal literature and in particular with old Greek miths Such a relationship requires to be verified in all its complex novelty not only by comparing the macrostructural models but also by analyzing the detailed and frequently very precise references and allusions to single parts of the ancient texts lsquo(esp to Euripidesrsquo Iphigenia in Aulis and Aeschylusrsquo Agamemnon)

Silvia Rizzo Una consonanza fra il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lam-pedusa e una lirica di Thomas Hardy

A passage of Tomasirsquos Gattopardo shows similarities to Thomas Hardyrsquos lyric A Two-yearsrsquo Idyll (Late lyrics and earlier London 1922) Did Tomasi read it It cannot be demonstrated with absolute certainty but there is some evi-dence in favour of this hypothesis

Giorgio Bernardi-Perini laquoMy hedge-schoolmaster Virgilraquo Dallrsquolsquoegloga messianicarsquo alla Bann Valley Eclogue

The Bann Valley Eclogue written by Seamus Heaney on the eve of the new millennium in the wake of Virgilrsquos fourth Eclogue is a major evidence of Man-tuanrsquos great influence on the Irish poet who deserved the Nobel Prize 1995

Tullio De Mauro Latinum est non flectiturIn contemporary Italian many Latin expressions eg lectio magistralis are employed as invariant multilexeme words in spite of ancient Latin grammar

  • Titelei
  • Venuste Noster_16_Nocchi
  • Venuste Noster_34_Abstract
Page 40: Il motivo dell'an uxor ducenda fra poesia, retorica e filosofia: Epigr. Bob. 22 Sp., in M. Passalacqua, M. De Nonno, A.M. Morelli (a cura di), Venuste noster, Hildesheim -Zuric-New

721Abstract

Valeria Capelli Gerolamo e le citazioni dellrsquoAntico nel Nuovo Testamento testimonianze di tradizione indiretta

Jerome often discusses the literal discrepancy between some passages of the Old Testament and their citation in the New Testament also turning his at-tention to cases already pointed out by Porphyry and Julian The examina-tion of his principal statements about this subject makes it possible to infer that he has not a constant attitude in relation to this problem and that there are many differences among what he asserts in the prefaces to his biblical translations in epist 57 and in his exegetical treatises

Edoardo Bona Appunti di lettura della Praefatio in Euangelio di Gerolamo (con un occhio allrsquoepistolario Gerolamo-Agostino)

A new reading of Preafatio in Euangelio allows a better understanding of Jeromersquos philological attitude in approaching the Scriptures Particularly noteworthy is the use of indirect sources (translations and canones Eusebii) for the constitution of the biblical text Moreover Augustinersquos use of indirect sources in his epist 28 could be a reminescence of this Praefatio

Carla Lo Cicero Audi Iuliane Echi della polemica contro Giuliano drsquoEcla-no nelle glosse marginali del Vat Reg Lat 141

Four glosses of Vat Reg Lat 141 in margin to texts of Gregory of Nazianzus and Basil of Caesarea (translated in Latin by Rufinus of Aquileia) present polemic remarks about Julian of Eclanum The analysis performed proves that the marginal annotations derive from a late antique manuscript and that they were probably written by a reader of the Augustinersquos circle The glosses witness the constant work of lsquotalking to the textsrsquo which is a typical feature in manuscripts of the late Antiquity

Luca Paretti Cuochi pasticceri e centoni Sulle tracce di una lsquoletteratura dei Saturnalirsquo

This study proposes a new interpretation of the first fragmentary cento of the codex Salmasianus the so-called De panificio instead of a simple description of bread-making this should be seen as a scene of preparing crumpets or pancakes during the festival of Saturnalia In this regard it is discussed an examination of the literary evidence about two relevant char-acters of the feast the cocus (cook) and the pistor (confectioner) Then the author proposes a partial review of the literary production peculiar to the Saturnalia especially pointing out anonymous and secondary texts

722 Venuste Noster

Franca Ela Consolino Echi pagani e cristiani nellrsquoepitafio del vescovo Vit-tore Per unrsquoesegesi di Ennodio carm 2 95 (215 V)

The paper provides a commentary of Ennod carm 2 95 detecting the pres-ence of hypotexts such as the apotheosis of Daphnis in Vergil that of Lucan in Stace and the representations given by Lucan and Prudentius of Pompeius and the virgin Agnes seeing from heaven the earth In order to explain the obscurity of some expressions previous opinions are discussed and solutions proposed bringing fresh evidence wherever it is possible A totally new inter-pretation is offered for the last two verses of the poem

Salvatore Monda Gellio Noctes Atticae 12 6 e lrsquoantico nome latino degli aenigmata

In the book XII of Noctes Atticae the VI chapter is devoted to riddles The source of the passage is Varrorsquos De sermone Latino ad Marcellus from which Gellius quotes the famous riddle of the god Terminus At the beginning Gellius remembers the old latin word for lsquoriddlersquo scirpus (lit lsquobasket-rushrsquo lsquoknotrsquo) My aim is to suggest that scirpus is a calque on γρῖφος but the mean-ing of lsquoriddlersquo is made up by Gelliusrsquo source

Michela Rosellini Nellrsquoofficina di Prisciano (con un omaggio a Menandro) This paper analyses two extracts from Priscianrsquos Idiomata namely GL III 338 21-341 24 and III 291 11-292 21 in order to reconstruct by comparing lessons in extant manuscripts the archetype text and to investigate Priscianrsquos working methods The archetype text reveals in these extracts a characteristic of Priscianrsquos text and in particular of the Idiomata section in its original form i e that it was non perfectly finished the lemmas and quotations being not properly selected and organized In a third extract GL III 323 8-11 it is pos-sible to identify a fragment of Menanderrsquos Heautontimoroumenos

Luigi Munzi Dottrina prosodica e Lehrgedichte in etagrave carolingia il carme Mens tenebrosa

Poetryrsquos high prestige requires in Carolingian age elementar didactic works dealing with prosody and metrics Mens tenebrosa tumet is a peculiar Lehr-gedicht where words containing doubtful syllables (syllabae communes) are collected into a poem of just eight or nine lines to facilitate memorization this poem acquired an high grade of popularity in IX century In this paper the author presents a new critical edition ndash founded on several medieval and Renaissance manuscripts ndash supplies an exhaustive treatment of fontes

723Abstract

and loci similes provides a panorama of classical teaching in the field of syl-labae communes and tries to state precisely the chronology of this didactic tour de force (Bedersquos treatise De arte metrica settles a serviceable terminus post quem) and its authorship (Alcuinrsquos cultural milieu)

Marina Passalacqua Perlege scribe reducThe article aims to provide a picture of book trading in Carolingian society as it emerges from the lexicon the scholars of the court school used in the correspondence they entertained

Arduino Maiuri Enorme monstrum deformitagrave e difformitagrave nel mondo greco-romano

In Imperial Rome noble families used to entertain their guests by displaying de-formed creatures at their feasts the taste for the weird and the exotic went thus hand in hand This marks a turning point if compared to Greek culture which considered the freak as a divine punishment If in very ancient Rome this mindset is pretty similar (Dion Hal 2 12 1-2) during the Principate a definite change in perspective is witnessed by jurists (eg dig 1 5 14 and 50 16 135)

Marcello Salvadore La Vestale incestaDionysius of Halicarnassus Pliny the Younger and Plutarch are the sources of a detailed account of Vestalis incestarsquos punishment they say that she was sentenced to death Dionysius adds that there was no after death ritual Modern scholars generally accept what the three authors assert In this article the author surmises that the Vestalis incesta together with the parricida was not condemned to death both of them were sentenced to a particular kind of banishment from the Society

Rino Avesani Divagazioni sulla memoria di Adriano nel MedioevoIn spite of the traditional view of Adrian as a tolerant Emperor towards Chris-tians in many passiones he is oddly presented as a cruel tyrant The passio of St Eustachius and the passio of St Sapientia and of her three daughters ndash the latter also drawn on in Roswitha of Gandersheimrsquos Sapientia ndash are the best known and obviously both of them are without any historical ground It is possible that the ancient hagiographers became familiar with Adrianrsquos name thanks to the large spread of two question-and-answer dialogues both dating back prob-ably to the II or III century AD in which the protagonists are respectively Adrian and the philosopher Second and Adrian and Epictetus

724 Venuste Noster

Luca Serianni Ettore Romagnoli latinistaThis paper is concerned with the translations of classical Latin authors made by Ettore Romagnoli a scholar better known for his translations from Ancient Greek In his versions of Latin classics especially of Plautusrsquo Miles gloriosus and Horacersquos poetry Romagnoli aims at modernizing the texts by making use of idioms colloquialisms and expressive suffixes in order to make them more appealing to the general public Although Romagnoli failed in his purpose his activity as a translator of Latin classics witnesses an interesting aspect of the cultural policy of Fascism the ideology of which Romagnoli shared with firm belief

Maria-Pace Pieri LrsquoAchille surrealista di Alberto SavinioThe article focuses on the tale Achille innamorato misto con lrsquoldquoevergetardquo by Alberto Savinio in order to stress the authorrsquos special relation with classi-cal literature and in particular with old Greek miths Such a relationship requires to be verified in all its complex novelty not only by comparing the macrostructural models but also by analyzing the detailed and frequently very precise references and allusions to single parts of the ancient texts lsquo(esp to Euripidesrsquo Iphigenia in Aulis and Aeschylusrsquo Agamemnon)

Silvia Rizzo Una consonanza fra il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lam-pedusa e una lirica di Thomas Hardy

A passage of Tomasirsquos Gattopardo shows similarities to Thomas Hardyrsquos lyric A Two-yearsrsquo Idyll (Late lyrics and earlier London 1922) Did Tomasi read it It cannot be demonstrated with absolute certainty but there is some evi-dence in favour of this hypothesis

Giorgio Bernardi-Perini laquoMy hedge-schoolmaster Virgilraquo Dallrsquolsquoegloga messianicarsquo alla Bann Valley Eclogue

The Bann Valley Eclogue written by Seamus Heaney on the eve of the new millennium in the wake of Virgilrsquos fourth Eclogue is a major evidence of Man-tuanrsquos great influence on the Irish poet who deserved the Nobel Prize 1995

Tullio De Mauro Latinum est non flectiturIn contemporary Italian many Latin expressions eg lectio magistralis are employed as invariant multilexeme words in spite of ancient Latin grammar

  • Titelei
  • Venuste Noster_16_Nocchi
  • Venuste Noster_34_Abstract
Page 41: Il motivo dell'an uxor ducenda fra poesia, retorica e filosofia: Epigr. Bob. 22 Sp., in M. Passalacqua, M. De Nonno, A.M. Morelli (a cura di), Venuste noster, Hildesheim -Zuric-New

722 Venuste Noster

Franca Ela Consolino Echi pagani e cristiani nellrsquoepitafio del vescovo Vit-tore Per unrsquoesegesi di Ennodio carm 2 95 (215 V)

The paper provides a commentary of Ennod carm 2 95 detecting the pres-ence of hypotexts such as the apotheosis of Daphnis in Vergil that of Lucan in Stace and the representations given by Lucan and Prudentius of Pompeius and the virgin Agnes seeing from heaven the earth In order to explain the obscurity of some expressions previous opinions are discussed and solutions proposed bringing fresh evidence wherever it is possible A totally new inter-pretation is offered for the last two verses of the poem

Salvatore Monda Gellio Noctes Atticae 12 6 e lrsquoantico nome latino degli aenigmata

In the book XII of Noctes Atticae the VI chapter is devoted to riddles The source of the passage is Varrorsquos De sermone Latino ad Marcellus from which Gellius quotes the famous riddle of the god Terminus At the beginning Gellius remembers the old latin word for lsquoriddlersquo scirpus (lit lsquobasket-rushrsquo lsquoknotrsquo) My aim is to suggest that scirpus is a calque on γρῖφος but the mean-ing of lsquoriddlersquo is made up by Gelliusrsquo source

Michela Rosellini Nellrsquoofficina di Prisciano (con un omaggio a Menandro) This paper analyses two extracts from Priscianrsquos Idiomata namely GL III 338 21-341 24 and III 291 11-292 21 in order to reconstruct by comparing lessons in extant manuscripts the archetype text and to investigate Priscianrsquos working methods The archetype text reveals in these extracts a characteristic of Priscianrsquos text and in particular of the Idiomata section in its original form i e that it was non perfectly finished the lemmas and quotations being not properly selected and organized In a third extract GL III 323 8-11 it is pos-sible to identify a fragment of Menanderrsquos Heautontimoroumenos

Luigi Munzi Dottrina prosodica e Lehrgedichte in etagrave carolingia il carme Mens tenebrosa

Poetryrsquos high prestige requires in Carolingian age elementar didactic works dealing with prosody and metrics Mens tenebrosa tumet is a peculiar Lehr-gedicht where words containing doubtful syllables (syllabae communes) are collected into a poem of just eight or nine lines to facilitate memorization this poem acquired an high grade of popularity in IX century In this paper the author presents a new critical edition ndash founded on several medieval and Renaissance manuscripts ndash supplies an exhaustive treatment of fontes

723Abstract

and loci similes provides a panorama of classical teaching in the field of syl-labae communes and tries to state precisely the chronology of this didactic tour de force (Bedersquos treatise De arte metrica settles a serviceable terminus post quem) and its authorship (Alcuinrsquos cultural milieu)

Marina Passalacqua Perlege scribe reducThe article aims to provide a picture of book trading in Carolingian society as it emerges from the lexicon the scholars of the court school used in the correspondence they entertained

Arduino Maiuri Enorme monstrum deformitagrave e difformitagrave nel mondo greco-romano

In Imperial Rome noble families used to entertain their guests by displaying de-formed creatures at their feasts the taste for the weird and the exotic went thus hand in hand This marks a turning point if compared to Greek culture which considered the freak as a divine punishment If in very ancient Rome this mindset is pretty similar (Dion Hal 2 12 1-2) during the Principate a definite change in perspective is witnessed by jurists (eg dig 1 5 14 and 50 16 135)

Marcello Salvadore La Vestale incestaDionysius of Halicarnassus Pliny the Younger and Plutarch are the sources of a detailed account of Vestalis incestarsquos punishment they say that she was sentenced to death Dionysius adds that there was no after death ritual Modern scholars generally accept what the three authors assert In this article the author surmises that the Vestalis incesta together with the parricida was not condemned to death both of them were sentenced to a particular kind of banishment from the Society

Rino Avesani Divagazioni sulla memoria di Adriano nel MedioevoIn spite of the traditional view of Adrian as a tolerant Emperor towards Chris-tians in many passiones he is oddly presented as a cruel tyrant The passio of St Eustachius and the passio of St Sapientia and of her three daughters ndash the latter also drawn on in Roswitha of Gandersheimrsquos Sapientia ndash are the best known and obviously both of them are without any historical ground It is possible that the ancient hagiographers became familiar with Adrianrsquos name thanks to the large spread of two question-and-answer dialogues both dating back prob-ably to the II or III century AD in which the protagonists are respectively Adrian and the philosopher Second and Adrian and Epictetus

724 Venuste Noster

Luca Serianni Ettore Romagnoli latinistaThis paper is concerned with the translations of classical Latin authors made by Ettore Romagnoli a scholar better known for his translations from Ancient Greek In his versions of Latin classics especially of Plautusrsquo Miles gloriosus and Horacersquos poetry Romagnoli aims at modernizing the texts by making use of idioms colloquialisms and expressive suffixes in order to make them more appealing to the general public Although Romagnoli failed in his purpose his activity as a translator of Latin classics witnesses an interesting aspect of the cultural policy of Fascism the ideology of which Romagnoli shared with firm belief

Maria-Pace Pieri LrsquoAchille surrealista di Alberto SavinioThe article focuses on the tale Achille innamorato misto con lrsquoldquoevergetardquo by Alberto Savinio in order to stress the authorrsquos special relation with classi-cal literature and in particular with old Greek miths Such a relationship requires to be verified in all its complex novelty not only by comparing the macrostructural models but also by analyzing the detailed and frequently very precise references and allusions to single parts of the ancient texts lsquo(esp to Euripidesrsquo Iphigenia in Aulis and Aeschylusrsquo Agamemnon)

Silvia Rizzo Una consonanza fra il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lam-pedusa e una lirica di Thomas Hardy

A passage of Tomasirsquos Gattopardo shows similarities to Thomas Hardyrsquos lyric A Two-yearsrsquo Idyll (Late lyrics and earlier London 1922) Did Tomasi read it It cannot be demonstrated with absolute certainty but there is some evi-dence in favour of this hypothesis

Giorgio Bernardi-Perini laquoMy hedge-schoolmaster Virgilraquo Dallrsquolsquoegloga messianicarsquo alla Bann Valley Eclogue

The Bann Valley Eclogue written by Seamus Heaney on the eve of the new millennium in the wake of Virgilrsquos fourth Eclogue is a major evidence of Man-tuanrsquos great influence on the Irish poet who deserved the Nobel Prize 1995

Tullio De Mauro Latinum est non flectiturIn contemporary Italian many Latin expressions eg lectio magistralis are employed as invariant multilexeme words in spite of ancient Latin grammar

  • Titelei
  • Venuste Noster_16_Nocchi
  • Venuste Noster_34_Abstract
Page 42: Il motivo dell'an uxor ducenda fra poesia, retorica e filosofia: Epigr. Bob. 22 Sp., in M. Passalacqua, M. De Nonno, A.M. Morelli (a cura di), Venuste noster, Hildesheim -Zuric-New

723Abstract

and loci similes provides a panorama of classical teaching in the field of syl-labae communes and tries to state precisely the chronology of this didactic tour de force (Bedersquos treatise De arte metrica settles a serviceable terminus post quem) and its authorship (Alcuinrsquos cultural milieu)

Marina Passalacqua Perlege scribe reducThe article aims to provide a picture of book trading in Carolingian society as it emerges from the lexicon the scholars of the court school used in the correspondence they entertained

Arduino Maiuri Enorme monstrum deformitagrave e difformitagrave nel mondo greco-romano

In Imperial Rome noble families used to entertain their guests by displaying de-formed creatures at their feasts the taste for the weird and the exotic went thus hand in hand This marks a turning point if compared to Greek culture which considered the freak as a divine punishment If in very ancient Rome this mindset is pretty similar (Dion Hal 2 12 1-2) during the Principate a definite change in perspective is witnessed by jurists (eg dig 1 5 14 and 50 16 135)

Marcello Salvadore La Vestale incestaDionysius of Halicarnassus Pliny the Younger and Plutarch are the sources of a detailed account of Vestalis incestarsquos punishment they say that she was sentenced to death Dionysius adds that there was no after death ritual Modern scholars generally accept what the three authors assert In this article the author surmises that the Vestalis incesta together with the parricida was not condemned to death both of them were sentenced to a particular kind of banishment from the Society

Rino Avesani Divagazioni sulla memoria di Adriano nel MedioevoIn spite of the traditional view of Adrian as a tolerant Emperor towards Chris-tians in many passiones he is oddly presented as a cruel tyrant The passio of St Eustachius and the passio of St Sapientia and of her three daughters ndash the latter also drawn on in Roswitha of Gandersheimrsquos Sapientia ndash are the best known and obviously both of them are without any historical ground It is possible that the ancient hagiographers became familiar with Adrianrsquos name thanks to the large spread of two question-and-answer dialogues both dating back prob-ably to the II or III century AD in which the protagonists are respectively Adrian and the philosopher Second and Adrian and Epictetus

724 Venuste Noster

Luca Serianni Ettore Romagnoli latinistaThis paper is concerned with the translations of classical Latin authors made by Ettore Romagnoli a scholar better known for his translations from Ancient Greek In his versions of Latin classics especially of Plautusrsquo Miles gloriosus and Horacersquos poetry Romagnoli aims at modernizing the texts by making use of idioms colloquialisms and expressive suffixes in order to make them more appealing to the general public Although Romagnoli failed in his purpose his activity as a translator of Latin classics witnesses an interesting aspect of the cultural policy of Fascism the ideology of which Romagnoli shared with firm belief

Maria-Pace Pieri LrsquoAchille surrealista di Alberto SavinioThe article focuses on the tale Achille innamorato misto con lrsquoldquoevergetardquo by Alberto Savinio in order to stress the authorrsquos special relation with classi-cal literature and in particular with old Greek miths Such a relationship requires to be verified in all its complex novelty not only by comparing the macrostructural models but also by analyzing the detailed and frequently very precise references and allusions to single parts of the ancient texts lsquo(esp to Euripidesrsquo Iphigenia in Aulis and Aeschylusrsquo Agamemnon)

Silvia Rizzo Una consonanza fra il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lam-pedusa e una lirica di Thomas Hardy

A passage of Tomasirsquos Gattopardo shows similarities to Thomas Hardyrsquos lyric A Two-yearsrsquo Idyll (Late lyrics and earlier London 1922) Did Tomasi read it It cannot be demonstrated with absolute certainty but there is some evi-dence in favour of this hypothesis

Giorgio Bernardi-Perini laquoMy hedge-schoolmaster Virgilraquo Dallrsquolsquoegloga messianicarsquo alla Bann Valley Eclogue

The Bann Valley Eclogue written by Seamus Heaney on the eve of the new millennium in the wake of Virgilrsquos fourth Eclogue is a major evidence of Man-tuanrsquos great influence on the Irish poet who deserved the Nobel Prize 1995

Tullio De Mauro Latinum est non flectiturIn contemporary Italian many Latin expressions eg lectio magistralis are employed as invariant multilexeme words in spite of ancient Latin grammar

  • Titelei
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Page 43: Il motivo dell'an uxor ducenda fra poesia, retorica e filosofia: Epigr. Bob. 22 Sp., in M. Passalacqua, M. De Nonno, A.M. Morelli (a cura di), Venuste noster, Hildesheim -Zuric-New

724 Venuste Noster

Luca Serianni Ettore Romagnoli latinistaThis paper is concerned with the translations of classical Latin authors made by Ettore Romagnoli a scholar better known for his translations from Ancient Greek In his versions of Latin classics especially of Plautusrsquo Miles gloriosus and Horacersquos poetry Romagnoli aims at modernizing the texts by making use of idioms colloquialisms and expressive suffixes in order to make them more appealing to the general public Although Romagnoli failed in his purpose his activity as a translator of Latin classics witnesses an interesting aspect of the cultural policy of Fascism the ideology of which Romagnoli shared with firm belief

Maria-Pace Pieri LrsquoAchille surrealista di Alberto SavinioThe article focuses on the tale Achille innamorato misto con lrsquoldquoevergetardquo by Alberto Savinio in order to stress the authorrsquos special relation with classi-cal literature and in particular with old Greek miths Such a relationship requires to be verified in all its complex novelty not only by comparing the macrostructural models but also by analyzing the detailed and frequently very precise references and allusions to single parts of the ancient texts lsquo(esp to Euripidesrsquo Iphigenia in Aulis and Aeschylusrsquo Agamemnon)

Silvia Rizzo Una consonanza fra il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lam-pedusa e una lirica di Thomas Hardy

A passage of Tomasirsquos Gattopardo shows similarities to Thomas Hardyrsquos lyric A Two-yearsrsquo Idyll (Late lyrics and earlier London 1922) Did Tomasi read it It cannot be demonstrated with absolute certainty but there is some evi-dence in favour of this hypothesis

Giorgio Bernardi-Perini laquoMy hedge-schoolmaster Virgilraquo Dallrsquolsquoegloga messianicarsquo alla Bann Valley Eclogue

The Bann Valley Eclogue written by Seamus Heaney on the eve of the new millennium in the wake of Virgilrsquos fourth Eclogue is a major evidence of Man-tuanrsquos great influence on the Irish poet who deserved the Nobel Prize 1995

Tullio De Mauro Latinum est non flectiturIn contemporary Italian many Latin expressions eg lectio magistralis are employed as invariant multilexeme words in spite of ancient Latin grammar

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