IL MIRIAM MAKEBA SETTEMBRE 2012 CIRCOLO SEL MIRIAM MAKEBA SALERNO Car* Compagn*, questo mese di agosto è stato con- trassegnato da un’aspra pole- mica da parte dei militanti e simpatizzanti di SEL per l’annuncio di un’intesa elet- torale tra Vendola e Bersani che, ad elezioni concluse, si sarebbe estesa anche all’UDC. Tra smentite e mezze frasi, Nichi, all’ultima assemblea nazionale, ha assunto una posizione di definitiva chiusura verso il partito di Casini, ma questo patto elettorale comunque non convince una numerosa parte degli iscritti che hanno, nella stessa occasione, pre- sentato un documento che riportiamo integralmente nel numero di questo mese; l’obbiettivo che una parte di compagni su tutto il territorio nazionale intende porsi è quello di recuperare lo spirito con cui questo partito è stato fondato per costruire una “coalizione di centrosinistra innovativa, unitaria, aperta, capace di uscire dal recinto dei partiti e valorizzare ciò che si muove al di fuori di essa”. Per quanto concerne le questioni locali, per fronteg- giare il blocco del trasporto pubblico locale, anche in vista dell’imminente apertura degli istituti scolastici, in una conferenza stampa, il sindaco De Luca e l’Assessore ai Trasporti, Luca Cascone, hanno annunciato il piano alternativo del Comune di Salerno; la soluzione propo- sta come via d’uscita alla crisi del CSTP è quella dell’affidamento diretto del servizio con l’obbiettivo di rendere autonoma la città di Salerno ma si torna a parlare anche di metropolitana legge- ra come trasporto alternativo a quello su gomma. Altra questione che merita il pieno sostegno di questo circolo è quella sollevata dagli studenti salernitani, in particolare quelli universitari che per il prossimo anno accademico si sono visti triplicare la tassa regionale per il diritto allo studio, che in un’assemblea pubblica, la scorsa domenica, hanno dato vita ad una giornata di riflessione sul libero accesso ai saperi ed alla mobilità. Nell’augurarvi una buona lettura, concludo con un’amara constata- zione: “La politica è sporca!”, è questa l’affermazione maggiormen- te ricorrente nei discorsi degli italiani che rispetto a questa con- vinzione decidono di assumere un atteggiamento di indifferenza e di chiusura verso ciò che riguarda il governo della cosa pubblica. Perso- nalmente, il mio desiderio, è che questo clima generale di rabbia non venga più espresso con un semplice disinteresse ma che ci sia un ap- proccio diverso da parte di ognuno di noi; lasciare campo libero a chi intende curare esclusivamente i propri interessi non è la via d’uscita per sollevarci dalla crisi, quindi continuiamo ad organizzarci ed a far sentire il nostro dissenso per contribuire a costruire una classe dirigente degna di rappresentarci. Tiziana Aiello VERSO UN AUTUNNO BOLLENTE …. DI TIZIANA AIELLO PORTAVOCE DEL CIRCOLO “MIRIAM MAKEBA” Pensieri in libertà in una sera di fine estate…. Mam- ma mia, che tristezza… quest’anno niente feste political chic in Sardegna, solo qualche piccolo rinfre- sco; così tanto per rompere la monotonia, ha festeggiato il compleanno la sorella di Putin: una serata senza glamour, soltanto un po’ di musica per allietare i convi- tati, ha suonato Sting, ma senza impegno, una strim- pellata… Stanco, affranto e deluso ha lasciato l’isola anche Briatore, ormai non ci si diverte più, tutti con ferra- ri di terza mano, yacht che sembrano canotti, compagne troppo vestite… per essere credibili! Qua serve una svolta: basta tecnici, occorre una nuova classe politica che non ti tampini per lo scontrino del Cartier, che ti annulli la multa se il Suv e’ immatricolato a S. Marino, che ti conceda una scorta per portare i soldi nel cave- au della banca svizzera. Basta con i comunistelli che indossano il mocassino senza il calzino, basta con i fascistoni che mettono il tovagliolo al collo per man- giare l’aragosta, basta con comunione, liberazione e caffellatte a colazione…. Serve una classe politica rinnovata, insomma il nuovo che avanza e tac, l’idea dell’estate 2012… Il duca Amedeo d’Aosta ( del ramo defraudato dei Savoia) si propone come papabile uomo di un nuovo partito, un partito democratico, vicino alle necessità degli Italiani, proprio.. tutti, per- ché i Savoia sono stati uo- mini di esperienza, uomini del popolo per il popolo! Ma da soli non si va da nessuna parte, quale potrebbe essere l’alleato ideale??? Il duca penserebbe ad un altro uo- mo della provvidenza, tal Luca Cordero di Monteze- molo, che con classe scende dal suo treno Italo… et voilà e’ pronto per traghettare l’Italia verso nuove stazio- ni… Peccato che… il suo treno viaggi su binari secondari e spesso senza essere annun- ciato… ma si sa, non ci sono più i nobili di una vol- ta……….! L’ERBA DI KATE L’ERBA DI KATE L’ERBA DI KATE Rubrica della responsa- bile del giornalino Caterina Bianco Software libero 2 Non affoghiamo nella vecchia politica 3 Un concorso vecchio stampo 5 RAG DOLLS 6 Sommario
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12
CIRCOLO SEL
MIRIAM MAKEBA
SALERNO
Car* Compagn*, questo
mese di agosto è stato con-
trassegnato da un’aspra pole-mica da parte dei militanti e
simpatizzanti di SEL per
l’annuncio di un’intesa elet-torale tra Vendola e Bersani
che, ad elezioni concluse, si
sarebbe estesa anche all’UDC. Tra smentite e
mezze frasi, Nichi, all’ultima
assemblea nazionale, ha assunto una posizione di
definitiva chiusura verso il
partito di Casini, ma questo patto elettorale comunque
non convince una numerosa
parte degli iscritti che hanno, nella stessa occasione, pre-
sentato un documento che
riportiamo integralmente nel numero di questo mese;
l’obbiettivo che una parte di
compagni su tutto il territorio nazionale intende porsi è
quello di recuperare lo spirito
con cui questo partito è stato
fondato per costruire una
“coalizione di centrosinistra
innovativa, unitaria, aperta, capace di uscire dal recinto
dei partiti e valorizzare ciò
che si muove al di fuori di essa”. Per quanto concerne le
questioni locali, per fronteg-
giare il blocco del trasporto pubblico locale, anche in
vista dell’imminente apertura degli istituti scolastici, in una
conferenza stampa, il sindaco
De Luca e l’Assessore ai Trasporti, Luca Cascone,
hanno annunciato il piano
alternativo del Comune di Salerno; la soluzione propo-
sta come via d’uscita alla
crisi del CSTP è quella dell’affidamento diretto del
servizio con l’obbiettivo di
rendere autonoma la città di Salerno ma si torna a parlare
anche di metropolitana legge-
ra come trasporto alternativo a quello su gomma. Altra
questione che merita il pieno
sostegno di questo circolo è quella sollevata dagli studenti
salernitani, in particolare
quelli universitari che per il
prossimo anno accademico si sono
visti triplicare la tassa regionale per
il diritto allo studio, che in un’assemblea pubblica, la scorsa
domenica, hanno dato vita ad una
giornata di riflessione sul libero accesso ai saperi ed alla mobilità.
Nell’augurarvi una buona lettura,
concludo con un’amara constata-zione: “La politica è sporca!”, è
questa l’affermazione maggiormen-
te ricorrente nei discorsi degli italiani che rispetto a questa con-
vinzione decidono di assumere un
atteggiamento di indifferenza e di chiusura verso ciò che riguarda il
governo della cosa pubblica. Perso-
nalmente, il mio desiderio, è che questo clima generale di rabbia non
venga più espresso con un semplice
disinteresse ma che ci sia un ap-proccio diverso da parte di ognuno
di noi; lasciare campo libero a chi
intende curare esclusivamente i propri interessi non è la via d’uscita
per sollevarci dalla crisi, quindi
continuiamo ad organizzarci ed a
far sentire il nostro dissenso per
contribuire a costruire una classe
dirigente degna di rappresentarci.
Tiziana Aiello
VERSO UN AUTUNNO BOLLENTE ….
DI TIZIANA AIELLO PORTAVOCE DEL
CIRCOLO “MIRIAM MAKEBA”
Pensieri in libertà in una sera di fine estate…. Mam-
ma mia, che tristezza…
quest’anno niente feste political chic in Sardegna,
solo qualche piccolo rinfre-
sco; così tanto per rompere la monotonia, ha festeggiato
il compleanno la sorella di
Putin: una serata senza glamour, soltanto un po’ di
musica per allietare i convi-
tati, ha suonato Sting, ma senza impegno, una strim-
pellata… Stanco, affranto e
deluso ha lasciato l’isola anche Briatore, ormai non ci
si diverte più, tutti con ferra-
ri di terza mano, yacht che sembrano canotti, compagne
troppo vestite… per essere
credibili! Qua serve una svolta: basta tecnici, occorre
una nuova classe politica
che non ti tampini per lo scontrino del Cartier, che ti
annulli la multa se il Suv e’ immatricolato a S. Marino,
che ti conceda una scorta
per portare i soldi nel cave-au della banca svizzera.
Basta con i comunistelli che
indossano il mocassino senza il calzino, basta con i
fascistoni che mettono il
tovagliolo al collo per man-giare l’aragosta, basta con
comunione, liberazione e
caffellatte a colazione…. Serve una classe politica
rinnovata, insomma il nuovo
che avanza e tac, l’idea
dell’estate 2012… Il duca
Amedeo d’Aosta ( del ramo
defraudato dei Savoia) si propone come papabile
uomo di un nuovo partito,
un partito democratico, vicino alle necessità degli
Italiani, proprio.. tutti, per-
ché i Savoia sono stati uo-mini di esperienza, uomini
del popolo per il popolo! Ma
da soli non si va da nessuna parte, quale potrebbe essere
l’alleato ideale??? Il duca
penserebbe ad un altro uo-mo della provvidenza, tal
Luca Cordero di Monteze-
molo, che con classe scende dal suo treno Italo… et voilà
e’ pronto per traghettare
l’Italia verso nuove stazio-
ni…
Peccato che… il suo treno viaggi su binari secondari e
spesso senza essere annun-
ciato… ma si sa, non ci sono più i nobili di una vol-
ta……….!
L’ERBA DI KATE L’ERBA DI KATE L’ERBA DI KATE
Rubrica della responsa-bile del giornalino
Caterina Bianco
Software libero 2
Non affoghiamo nella vecchia politica
3
Un concorso vecchio stampo 5
RAG DOLLS 6
Sommario
2
M IRI AM M A KE BA
In data 11 Luglio 2012 il Consiglio
della Regione Puglia ha approvato la
legge “Norme su software libero, ac-
cessibilità dei dati e documenti ed
hardware documentato”. Il testo in 21
articoli rappresenta il testo dall'impo-
stazione più avanzata, e radicale, fra
quelli approvati dalle regioni italiane in
questa materia, eppure, è stato licenzia-
to all'unanimità. Abituato a pensare che
ampie maggioranze significano conte-
nuti annacquati, o peggio frutto di vi-
sioni omologate, sarei stato tentato di
intitolare questo articolo “La grande
coalizione che mi piace”. Vediamo un
po' cosa significa questa legge e come
vi si è arrivati. La legge approvata san-
cisce la scelta del modello del software
libero per la Pubblica Amministrazio-
ne, per l’istruzione scolastica, e
l’incentivazione all’uso del software
libero per le imprese. Il modello del
Software Libero, ideato da Richard
Stallman fondatore della FSF (), è
quello che nel mondo del software ha
generato il sistema operativo GNU/
Linux, applicativi come LibreOffice,
GIMP, Firefox e Android. Nell'ambito
dell'editoria ha generato progetti come
Wikipedia e Appunti di informatica
libera. Nel mondo della narrativa, della
musica e delle arti è spesso associato
alle licenze Creative Common e a pro-
getti come il portale Jamendo. Per ca-
pire in cosa consiste il modello del
Software Libero dobbiamo pensare al
fatto che la maggior parte delle licenze
di programmi privativi, programmi
come per Microsoft Office (per inten-
derci), prescrivono che l'utente possa
utilizzare il software solo per particola-
ri scopi (licenze educational, business,
ecc), non possa sapere il software
com'è fatto (i codici sorgenti sono se-
greti), non possa dare delle copie del
software ad altri (la condivisione dei
programmi viene condannata e spesso
definita pirateria informatica), non
possa quindi apportare delle modifiche
né dare ad altri versioni modificate dei
software. Il software libero è software
distribuito con licenze che garantisco-
no all'utente finale questi diritti. Stal-
lman considera queste libertà degli
utenti essenziali ed ha scritto licenze
che vietano a chi distribuisce il softwa-
re di restringerle. Il modello del sof-
tware libero utilizza il diritto d'autore
come strumento per tutelare, e non
restringere, i diritti degli utenti. Venia-
mo a come si è arrivati a questa legge.
Durante la presentazione della legge
l’assessore Nicola Fratoianni ha ringra-
ziato la “comunità del Software Libe-
ro” per avervi contribuito. In effetti,
poco meno di due anni prima, l'orienta-
mento della regione Puglia sembrava
diametralmente opposto. Il 24 Novem-
bre 2010, la regione aveva firmato un
protocollo di intesa con Microsoft Ita-
lia per instaurare collaborazioni fra le
parti nei seguenti ambiti:
- sviluppo di soluzioni informatiche
all'interno della regione Cloud
computing;
- realizzazione di un centro di compe-
tenza per le PMI;
- istruzione.
In sostanza tutti e tre i punti sopracitati.
Questo accordo è sembrato a noi attivi-
sti della comunità del software libero,
come un tradimento. Come prima cosa
abbiamo pensato di spiegare le nostre
ragioni sul blog di Sinistra e Libertà. Il
blog è stato quindi subito inondato di
proteste. Alle proteste è seguita la ri-
sposta di Nichi Vendola che sostanzial-
mente difendeva l'accordo sostenendo
che nel secolo che si apre con il could
computing, il nemico non deve essere
più Microsoft ma il Digital Divide. La
risposta del governatore sul blog non
ha soddisfatto le critiche di chi non
considera Microsoft un nemico, ma che
si sente conscio delle minaccie che il
cloud computing può rappresentare e
considera molto importante il come
superare il digital divide. Una società
interamente basata sul digitale (che ha
superato quindi superato il digital divi-
de) può essere infatti, sia una società
della libertà, che una società del mono-
polio o del controllo. La risposta di
Vendola ha però generato un fermento
fra gli attivisti italiani del software
libero, fermento che ha contagiato va-
rie mailing list (tra cui quella di Asso-
li). Gli attivisti pugliesi chiedevano
aiuto e, insieme, si discuteva di come
farsi capire. Infine abbiamo pensato di
chiamare in nostro soccorso Richard
Stallman. Stallman ha subito accettato
l'invito senza chiedere alcun compen-
so. È stato chiesto a Nichi Vendola se
era disponibile ad accettare un incon-
tro. Appena è arrivato l'ok di Vendola
gli attivisti pugliesi hanno organizzato
l'ospitalità. L'incontro è avvenuto il 20
Dicembre 2010 e vi hanno partecipato,
fra gli altri anche l'assessore Frattoian-
ni per il comune, per la comunità oltre
a Stallman vi erano anche Marco Ciur-
cina (storico legale di Assoli) e Juan
Carlos Gentile (per l'associazione Hi-
patia). L'incontro è avvenuto a porte
chiuse, al termine dell'incontro c'è stata
una conferenza stampa in cui Nichi
Vendola ha detto “mi è stato impartito
un corso accelerato di alfabetizzazione
non tecnologico ma politico al softwa-
re libero. Il tema del software è il tema
della libertà nel presente e nel futuro”.
Per spiegare il tema del Software Libe-
ro ha usato la metafora degli OGM
Free in agricoltura ed ha promesso che
la legge in discussione sarebbe stata
aperta alla “collaborazione della comu-
nità del Software Libero” che ha rico-
nosciuto “portatrice di una visione di
un futuro più dolce e democratico”. Ed
ecco oggi, finalmente la legge è stata
varata. Nichi Vendola ha dimostrato di
aver saputo mantenere la sua parola
portando ad approvazione quella che è
forse la migliore legge regionale in
Italia sul Software Libero e l'hardware
documentato. Le leggi sono sicuramen-
te utili, purtroppo però la libertà non si
acquisisce per decreto. È sempre ne-
cessaria una ferma determinazione
frutto della consapevolezza dei propri
diritti. Le leggi, come le navi, una volta
varate, possono condurre verso i lidi
desiderati di una società giusta e civile
oppure essere stravolte e, attraverso
una cattiva applicazione, possono esse-
re ritorte contro lo scopo originario.
Non è pertanto sufficiente il varo della
legge, è necessario che adesso ci sia
una capillare attenzione alla sua appli-
cazione e nella difesa vigile del suo
spirito.
riferimenti:
http://www.leggioggi.it/2012/07/11/
libero-software-e-open-data-la-regione
-puglia-ha-detto-si/
http://punto-informatico.it/3561243/PI/
News/puglia-software-libero-
legge.aspx
http://www.regione.puglia.it/?page=pre
ssregione&opz=display&id=13526
http://riunionidigitali.net/video.html
Articolo a cura di
HOP FROG : LIBERA ASSOCIA-
ZIONE
Pagina 2
"La regione Puglia ha scelto il modello del Software Libero.
Era nell’aria da tempo, ma questa volta il Ministro sembra fare sul serio. Trascorsi 13 anni dall’ultimo concor-sone, al ministero dell’Istruzione le stime ufficiose parlano di almeno 500 mila aspiranti prof che avrebbero i requisiti per il concorso per sole 11892 nuove cattedre a tempo inde-terminato. A poter partecipare però, saranno coloro che già sono abilitati e grazie alle norme della fase transi-toria i diplomati alle magistrali entro il 2001, i laureati entro il 2003 e i diplo-mati per gli insegnamenti tecinico- pratici. Tutto ciò contraddice i vari slogan che caratterizzano le dichiarazioni di Profumo, perché il Concorso seppure prevede una preselezione su quiz generalistici, manterrebbe il vecchio regolamento a causa dei tempi ri-stretti di fine legislatura. Qui emerge già una prima contraddizione, in quanto a potervi partecipare potranno essere solo gli over 30 anni e il mini-stro più volte ha fatto intendere che fosse necessario svecchiare il corpo docente. Come se gli attuali docenti precari fossero ultrasettantenni, o incompetenti o da rottamare per altri motivi. La nostra Costituzione sanci-sce, all’art 97, che il criterio per entra-re nella pubblica amministrazione è il concorso pubblico, ma, per quanto riguarda la scuola, sfortunatamente la situazione è molto, ma molto, più complessa e, vista la confusione e le mistificazioni diffuse sull’argomento, è forse il caso di chiarire la questio-ne. Oggi, in Italia, i docenti sono re-clutati da due graduatorie, una scatu-rita dai concorsi pubblici (l’ultimo ban-dito nel 1999, tredici anni fa), di con-suetudine definita “Graduatoria di Merito”, l’altra, detta “Graduatoria ad Esaurimento”, formata da docenti abilitati attraverso procedure pubbli-che e notevolmente selettive come le SSIS, che hanno caratterizzato il re-clutamento nell’ultimo decennio. E’ proprio da quest’ultima graduatoria che si attingono, oltre che i docenti di ruolo, anche i numerosissimi sup-plenti che ogni anno fanno funzionare il sistema scolastico italiano, copren-do anche quei posti vuoti che la politi-ca di tagli alla scuola non vuole desti-nare al ruolo. Non si capisce quale
sia il motivo per imporre a chi è già in una graduatoria destinata alle assun-zioni di dover sostenere un altro con-corso per aspirare agli stessi posti ai quali può già accedere. Se il problema è che in qualche pro-vincia mancano aspiranti, si accolga proposta della FLC CGIL e si affian-chi alle graduatorie provinciali una graduatoria nazionale dalla quale attingere qualora nella singola provin-cia non vi siano più aspiranti: in que-sto modo si renderebbe anche più veloce lo svuotamento delle gradua-torie e meno avventuroso il cambio di provincia. Ma ci sono anche tanti altri motivi che rendono velleitaria l’ipotesi a breve di concorsi ordinari. Tra quelli più rilevanti, ma ce sono anche tanti altri più specifici, è necessario sottolineare che si proce-derebbe senza alcuna certez-za sulle reali consistenze degli organici, che potrebbero subire significative modifiche a seguito dell’adozione del regolamento delle classi di concorso e della piena adozione dei nuovi re-golamenti della scuola secondaria superiore. Si attenda di avere un quadro certo e una situazione delle graduatorie più chiara dopo aver ef-fettuato le assunzioni previste dal piano triennale e poi si bandiscano i concorsi con numeri attendibili. Vi è inoltre il problema dei costi. Infat-ti, in una situazione di ristrettezze e di tagli, che senso avrebbe mettere in piedi una procedura così onerosa per selezionare nuovamente gli stessi aspiranti già selezionati a suo tempo ed attualmente in attesa di assunzio-ne a tempo indeterminato? Ai docenti già abilitati si aggiungeran-no, inoltre i partecipanti ai TFA, i nuo-vi corsi organizzati dalle università per conseguire l’abilitazione, voluti da Gelmini, che stanno partendo in qua-si tutte le regioni. Appare quindi una beffa che, a fronte di un esubero di abilitati rispetto a posti che si con-
traggono di anno in anno, il ministro Profumo annunci l’indizione di un concorso! Gli abilitati chiedono al ministro e alle forze politiche che sostengono il go-verno, così come alle forze di opposi-zione che non si bandisca un nuovo concorso, prima che sia stata pro-grammata una soluzione per i docenti inseriti nelle graduatorie “ad esauri-mento”, che hanno già superato pro-ve concorsuali o selezione attraverso percorsi di abilitazione a numero chiuso. Rompere la spirale dei tagli sarebbe, forse, la prima vera riforma della scuola necessaria nel nostro Paese. Stupisce tutta questa opera-zione e soprattutto il continuo accani-mento nei confronti della scuola an-che da parte dei tecnici. La scuola della Repubblica (come Istituzione culturale e sociale) deve contribuire a rimuovere gli ostacoli di ordine eco-nomico e sociale che limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cit-tadini impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva par-tecipazione. Formare mentalità criti-che, capaci di risolvere problemi, abi-tuare al dubbio, all’imprevisto, alla curiosità e, contemporaneamente, sviluppare un pensiero razionale e scientifico, capace di confrontarsi con la dimensione storica e con ogni a-spetto dell’espressività umana, è compito fondamentale della scuola, tenuta a far acquisire quei saperi co-siddetti di cittadinanza indispensabili oggi per vivere, lavorare, continuare a studiare. Senza risorse poco potrà essere fatto. Per SEL più che un con-corso vecchio stampo, serve un pia-no di stabilizzazione pluriennale che, oltre all’assunzione dei docenti pre-senti nelle Graduatorie ad Esauri-mento, restituisca risorse per allarga-re il tempo pieno, abbassare il nume-ro degli alunni per classe, costruire nuovi edifici scolastici e rendere sicu-ri quelli esistenti, istituire l’organico funzionale, potenziare l’offerta forma-tiva nel sud e ripristinare tutte le inno-vazioni pedagogiche e didattiche fati-cosamente conquistate negli ultimi decenni.
Giorgio Crescenza Simonetta Salacone
“Stupisce tutta
questa operazione
e soprattutto il
continuo
accanimento nei
confronti della
scuola anche da
parte dei tecnici.”
6
RAG DOLLS : IL ROCK SALERNITANO AL FEMMINILE
Signori, si parte. Con questo numero si dà l’avvio al viaggio nel mondo della musica
salernitana; un viaggio che definirei semiserio (Berchet non si offenda, l’attributo non è
qui utilizzato nel senso della sua Lettera) perché, pur non avendo alcuna pretesa di si-
stematizzazione scientifica dell’argomento, è tuttavia affrontato con quella appassionata
volontà che deriva dalla consapevolezza di ritornare con la memoria a momenti bellissi-
mi, esaltanti quasi e di rincontrare persone alle quali ancora ti lega un affetto del tutto
particolare.
E quale migliore inizio per un foglio di Sinistra Ecologia e Libertà: una band tutta
al femminile, le Rag Dolls che, a mia memoria, rappresentano l’unico esempio salerni-
tano di amazzoni del rock.
Anima indiscussa della formazione è la batterista e cantante Stefania Siani, che ini-
zia la sua avventura musicale a quindici anni frequentando una delle scuole di musica
più prestigiose di Salerno: la Polymusic. E’ proprio qui che mette in piedi la sua prima
band, gli Holes in the Wall, sintonizzata in particolar modo sul rock anni Ottanta dei
Bon Jovi e degli Europe. La band si scioglie nel 1989 e Stefania, con la bassista Anto-
nietta Tano, forma i Kaddish con Michele Garruti alle tastiere e Francesco Vicinanza
alla chitarra.
Vi anticipo che di Francesco Vicinanza, impenitente fanatico dei Pink Floyd, si
parlerà ancora, avendo militato in diverse formazioni rock salernitane che ne hanno
sempre apprezzato la cura nella elaborazione dei suoni e la perizia nell’uso degli effetti.
I Kaddish riscuotono un discreto successo proponendo cover di alcuni dei gruppi
più importanti del momento come i Metallica, i Guns’n’Roses, i Dokken e gli Scor-
pions. La formazione, tuttavia, ha vita breve e, dopo aver partecipato a diverse serate
promozionali per gruppi emergenti, si scoglie nel 1990. Tale epilogo scaturisce dalla de-
cisione di Stefania e Antonietta di mettersi alla prova e di imboccare, almeno per un
po’, la strada del professionismo, al fine di maturare quanta più esperienza possibile
dalla frequentazione di musicisti di levatura nazionale. Dal 1990 al 1993, dunque, le du-
e amiche girano l’Italia lavorando come turniste in diverse band pop italiane.
Considerata terminata l’esperienza, Stefania, nel 1993, dà vita alle Rag Dolls con
Arianna Capozzolo (tastiere e voce), Annarita Catone (sassofono), Alice D’Agostino
(chitarra) e Daniela De Martino (basso). La nuova formazione deriva il nome
dall’omonimo brano degli Aerosmith e propone un repertorio davvero interessante, co-
stituito dai brani più significativi delle migliori band hard rock della scena internaziona-
le.
Nel 2006 si struttura la line up attuale della formazione: Annarita, Daniela e Alice
decidono di lasciare e vengono sostituite da Francesca Sarnicola (basso) e Serena Tra-
panese (chitarra).
Dopo vent’anni dalla nascita, le Rag Dolls continuano a proporre uno straordinario
repertorio hard rock nei pub della Campania e delle regini limitrofe.