Claudio Amantia Giandomenico Villa Il consulente per la sicurezza dei trasporti di merci pericolose Guida alla formazione professionale ed al superamento dell’esame ai sensi del D.Lgs. n. 40/2000 Contiene CD-Rom con le soluzioni guidate di tutti gli studi di casi predisposti dal Ministero dei Trasporti, modulistica e normativa Aggiornato l’ADR-RID 2007 III edizione
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Claudio AmantiaGiandomenico Villa
Il consulente per la sicurezza dei trasporti
di merci pericoloseGuida alla formazione professionale
ed al superamento dell’esame ai sensi del D.Lgs. n. 40/2000
Contiene CD-Rom con le soluzioni guidate di tutti gli studi di casi predisposti dal Ministero dei Trasporti,
modulistica e normativa
Aggiornato l’ADR-RID 2007
III edizione
000 prime pagine.fm Page 1 Friday, December 21, 2007 8:59 AM
INDICE GENERALE
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INDICE GENERALE
Prefazione alla prima edizione (2001) ............................................. 43
Introduzione alla terza edizione (2007) ........................................... 45
PARTE PRIMADEFINIZIONI, NORME
ED INFORMAZIONI GENERALI
CAPITOLO 1 INTRODUZIONE ALLE SOSTANZE PERICOLOSE 53
10.2 Suddivisione delle materie di una stessa classe in codici di classificazione e gruppi di imballaggio ..................................................... 369
10.3 Classificazione delle soluzioni e delle miscele ......................................... 376
10.3.1 Classificazione delle soluzioni o miscele aventi un solo pericolo ....................................... 378
10.3.2 Classificazione con metodo tabellare ................................. 379
10.4 Osservazioni sulla classificazione delle materie radioattive della classe 7 ........................... 385
10.5 Osservazioni sulla classificazione ADR-RID dei Rifiuti Pericolosi ....................................... 385
CAPITOLO 11 CRITERI DI CLASSIFICAZIONE DELLE DIVERSE CLASSI DI PERICOLO 387Questo capitolo adotta la numerazione dei paragrafi analoga
a quella riportata nell’ADR-RID
11.1 Materie ed oggetti esplosivi (Classe 1) ........................... 388
11.1.2 Criteri di classificazione della classe 1 .............................. 390
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IL CONSULENTE PER LA SICUREZZA DEI TRASPORTI DI MERCI PERICOLOSE
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11.1.3 Classificazione dei fuochi pirotecnici ................................ 396
11.1.4 Classificazione degli esplosivi in ambito nazionale (TULPS) ........................................... 399
11.1.5 Considerazioni generali sui pericoli degli esplosivi di classe 1 ................................................... 400
11.2 Gas (Classe 2) ...................................................................... 400
11.2.1 Definizione delle materie ed oggetti della classe 2 e dei relativi codici di classificazione ............................................................... 401
11.2.2 Considerazioni generali sui pericoli delle materie di classe 2 ..................................................... 405
11.41.4 Materie assimilate alle materie autoreattive(Classe 4.1) .......................................................................... 417
11.41.5 Considerazioni generali sui pericoli delle materie di classe 4.1 ................................................... 418
11.42 Materie soggette ad accensione spontanea (Classe 4.2) ......................................................... 418
11.42.1 Definizione del Gruppo di Imballaggio per le materie soggette ad accensione spontanea della classe 4.2 .................................................... 420
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INDICE GENERALE
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11.42.2 Considerazioni generali sui pericoli delle materie di classe 4.2 ................................................... 420
11.43 Materie che a contatto con l’acqua sviluppano gas infiammabili (Classe 4.3) ......................... 421
11.43.1 Definizione del Gruppo di Imballaggio per le materie che a contatto con l’acqua sviluppano gas infiammabili della classe 4.3 ...................... 422
11.43.2 Considerazioni generali sui pericoli delle materie di classe 4.3 .................................................... 423
11.8.1 Definizione del Gruppo di Imballaggio per le materie corrosive della classe 8 .................................. 460
11.8.2 Considerazioni generali sui pericoli delle materie di classe 8 ...................................................... 460
11.9 Materie e oggetti pericolosi diversi (Classe 9) ................. 462
11.9.1 Definizioni, classificazione e Gruppi di Imballaggio delle materie ed oggetti di classe 9 ..................................... 462
11.9.2 Materie inquinanti per l’ambiente acquatico della classe 9 ............................... 464
11.9.3 Considerazioni generali sui pericoli delle materie di classe 9 ...................................................... 468
CAPITOLO 12 MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE RELATIVE AI DIVERSI TIPI DI RISCHI 469
12.1 Misure di sicurezza per esplosivi (Classe 1 ADR) ................................................................... 470
12.2 Misure di sicurezza per gas compressi, liquefatti o disciolti sotto pressione (Classe 2 ADR) ................................................................... 471
12.3 Misure di sicurezza per materie infiammabili(Classe 3 e Classi 4.1, 4.2, 4.3 ADR) ................................. 473
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INDICE GENERALE
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12.4 Misure di sicurezza per comburenti e perossidi organici (Classi 5.1 e 5.2 ADR) ..................... 474
12.5 Misure di sicurezza per materie tossiche (Classe 6.1 ADR) ed infettanti (Classe 6.2 ADR) .......................................... 475
12.6 Misure di sicurezza per materie corrosive (Classe 8 ADR) ............................. 475
12.7 Misure di sicurezza per materie ed oggetti della Classe 9 ADR ............................................................. 476
12.8 Misure di sicurezza per trasporti in regime di temperatura controllata ............................................... 477
CAPITOLO 13 PRESCRIZIONI GENERALI APPLICABILI AL TRASPORTO SU STRADA DI TUTTE LE MERCI 479
13.1 Premessa sul “Trasporto di merci” ................................. 479
13.1.1 Trasporto conto terzi ......................................................... 480
13.1.2 Trasporto in conto proprio ................................................ 481
13.1.3 Considerazioni sul trasporto merci e il regime ADR ................................................................ 482
13.2 Criteri generali e definizioni ADR .................................. 484
13.3 Tipi di trasporto delle merci pericolose ......................... 485
13.3.1 Trasporto di merci pericolose con altre merci ................... 489
13.4 Esenzioni dall’applicazione delle norme ADR ............. 489
13.4.1 Esenzione totale per condizioni particolari ...................... 490
13.4.1.1 Esenzioni relative alla natura del trasporto (1.1.3.1 ADR)..................................................................... 490
13.4.1.2 Esenzioni relative al trasporto di gas (1.1.3.2 ADR) .......................................................... 491
19.1 Generalità e definizioni preliminari ................................ 919
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IL CONSULENTE PER LA SICUREZZA DEI TRASPORTI DI MERCI PERICOLOSE
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19.1.1 Norme sul trasporto intermodale di merci pericolose ............................................................. 922
19.1.2 Multimodal Dangerous Goods Form ................................ 925
19.2 Attrezzature e mezzi di trasporto per l’intermodalità ............................................................. 927
19.2.1 Caratteristiche ed evoluzione delle “unità di carico/trasporto” delle merci .......................................................................... 928
19.2.2 Container e containerizzazione delle merci .......................................................................... 931
19.2.3 Alternative alla containerizzazione delle merci .......................................................................... 935
19.2.4 Generalità sul trasportointermodale/combinato marittimo ..................................... 935
19.2.5 Approntamento delle spedizioni di merci .......................... 937
19.3 Caratteristiche tecniche e gestionali dei container .................................................. 938
19.3.1 Normativa di riferimento per i container .......................... 943
19.3.2 Approvazione di sicurezza “CSC" dei container .......................................................... 945
19.3.3 Identificazione dei container e "BIC Code" ...................... 946
19.3.4 Marcatura dei container .................................................... 948
19.3.5 Idoneità del container al trasporto .................................... 950
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IL CONSULENTE PER LA SICUREZZA DEI TRASPORTI DI MERCI PERICOLOSE
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21.3.8 Materie che presentano altri tipi di rischio o che sono dannose per l’ambiente (Classe 9) ................................................... 998
21.3.9 Il caso particolare degli esplosivi, gas tossici e delle materie radioattive .................................................. 998
21.4 Impiego dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie .......................................................... 998
21.4.1 Condizioni di respirabilità dell’aria ................................... 999
21.4.2 Mezzi protettivi delle vie respiratorie ............................... 999
21.4.2.1 Maschera con filtro........................................................... 1000
21.4.2.2 Autoprotettori o autorespiratori....................................... 1005
21.4.2.3 Autoprotettore a ciclo chiuso............................................ 1006
21.4.2.4 Autoprotettore a ciclo aperto ............................................ 1008
21.5 Incendio in presenza di merci pericolose .......................................................... 1010
CAPITOLO 22 IL PRIMO SOCCORSO NELL’AUTOTRASPORTO DI MERCI PERICOLOSE 1011
22.2 L’organizzazione del primo soccorso nell’autotrasporto ............................................................. 1012
22.3 L’autoprotezione dai rischi del soccorso ...................... 1014
22.4 Come comportarsi in caso di un intervento di primo soccorso stradale- La procedura P.A.S. ....................................................... 1014
22.4.1 Prevenire altri incidenti (P.A.S./1) ................................. 1015
22.4.2 Allertare i soccorsi (P.A.S./2) ......................................... 1016
22.4.3 Soccorrere i feriti (P.A.S./3) ............................................ 1019
22.4.3.1 La valutazione del ferito ................................................... 1019
22.4.3.2 La sorveglianza del ferito.................................................. 1019
22.4.3.3 Lo spostamento di un ferito in emergenza ....................... 1019
22.5 Metodi per spostamenti d’emergenza .......................... 1020
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Tab. 1.3 – Classificazione CEE/CE delle sostanze pericolose ...................................... 76
Tab. 1.4 – Significati dei termini relativi alla classificazione CEE/CE ...................... 78
Tab. 1.5 – Elenchi completi delle Frasi “R”, delle Frasi “S” e delle rispettive combinazioni ................................................................................. 81
Tab. 1.6 – Confronto tra classificazioni diverse ........................................................ 102
Tab. 1.7 – Esempio di classificazione secondo i diversi sistemi nazionali ................. 105
Tab. 1.8 – SDS – Safety Data Sheet (Scheda dei Dati di Sicurezza). Informazioni minime da riportare sulla SDS secondo il GHS .............................. 108
Tab. 1.9 – Confronto tra GHS e REACH ................................................................. 119
CAPITOLO 2 - QUADRO GENERALE DELLE NORME SUL TRASPORTO DELLE MERCI PERICOLOSE ........ 121
Tab. 2.1 – Classi di pericolo prese in considerazione per il trasporto di merci pericolose nelle Raccomandazioni ONU (Orange Book) 126
Tab. 2.2 – Requisiti richiesti dal D.P.R. n. 134/2005 per l’imbarco delle “Unità di Carico”contenenti merci pericolose ........................ 143
CAPITOLO 3 - LA FIGURA PROFESSIONALE DEL CONSULENTE PER LA SICUREZZA DEI TRASPORTI DI MERCI PERICOLOSE .......... 149
Tab. 3.1 – Legislazione nazionale sul “Consulente” ................................................. 157
Tab. 3.2 – Elenco attività sottoposte alla competenza del Consulente ...................... 168
Tab. 3.3 – Confronto tra i criteri di “incidente” ....................................................... 171
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IL CONSULENTE PER LA SICUREZZA DEI TRASPORTI DI MERCI PERICOLOSE
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Tab. 3.4 – Argomenti d’esame per il Consulente secondo l’Allegato II al D.Lgs. n. 40/2000 (corrispondente a quanto riportato in 1.8.2.11 di ADR-RID) ....................................................................................... 174
Tab. 3.5 – Modalità di trasporto e specializzazioni previste per il Consulente ........ 178
Tab. 3.6 – Prove d’esame e tempi per il primo conseguimento del Certificato ......... 188
Tab. 3.7 – Valutazione delle prove d’esame .............................................................. 191
Tab. 3.8 – Prove d’esame e tempi per candidati già titolari di un certificato ........... 193
Tab. 3.9 – Riepilogo dei problemi professionali del “Consulente-DGSA” ............... 206
Tab. 3.10 – Interazioni con le altre norme: trasversalità delle competenze del “Consulente-DGSA” ........................................................... 207
Tab. 3.11 – Riepilogo degli obblighi di formazione previsti dall’ADR per tutti gli addetti ................................................................... 215
CAPITOLO 4 - NOZIONI SULLA SICUREZZA ............................................... 233
CAPITOLO 5 - ELEMENTI DI CHIMICA E FISICA ....................................... 251
Tab. 5.1 – Stati di aggregazione della materia .......................................................... 255
Tab. 5.2 – Valori critici di alcune sostanze aeriformi ............................................... 256
Tab. 5.3 – Valori della temperatura di liquefazione .................................................. 257
Tab. 5.4 – Temperature caratteristiche delle sostanze .............................................. 259
Tab. 5.5 – Definizione dei cambiamenti di stato ...................................................... 260
Tab. 5.6 – Grandezze relative ai cambiamenti di stato ............................................ 261
Tab. 5.7 – CALORE: definizioni e concetti principali ............................................. 262
Tab. 5.8 – TEMPERATURA: definizioni e concetti principali ................................ 264
Tab. 5.9 – PRESSIONE: definizioni e concetti principali ........................................ 265
Tab. 5.10 – DENSITA’ E PESO SPECIFICO: definizioni e concetti principali .............................................................................. 266
Tab. 5.11 – LIQUEFAZIONE DEI GAS: definizioni e concetti principali .............................................................................. 268
Tab. 5.12 – Caratteristiche di infiammabilità .......................................................... 271
CAPITOLO 6 - NOZIONI SULLE RADIAZIONI ............................................. 275
Tab. 6.1 – Caratteristiche di alcuni isotopi ............................................................... 278
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INDICE DELLE TABELLE
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CAPITOLO 7 - NOZIONI DI TOSSICOLOGIA ............................................... 289
Tab. 7.1 – Classificazione CEE di una sostanza tossica ............................................ 300
Tab. 7.2 – Classificazione per la “tossicità acuta” secondo il GHS .......................... 301
Tab. 7.3 – Classificazione delle Materie tossiche per l’ADR-RID ............................ 302
CAPITOLO 8 - NOZIONI E DEFINIZIONI NELLA LOGISTICA DELLE MERCI PERICOLOSE .................................................................................. 305
Tab. 8.1 – Piccolo glossario di logistica ..................................................................... 319
Tab. 8.2 – Definizioni collegate ai “container” ........................................................ 322
CAPITOLO 9 - NORMATIVA PER IL TRASPORTO SU STRADA DELLE MERCI PERICOLOSE ...................................................... 327
Tab. 9.1 – Edizioni dell’ADR – Riferimenti comunitari e nazionali relativi alle Edizioni dell’ADR applicate nelle legislazioni degli Stati Membri ..................................................................... 329
Tab. 9.2 – Schema e contenuti degli Allegati “A” e “B” dell’ADR 2007 ............... 331
Tab. 9.3 – Struttura dell’ADR: Riepilogo delle disposizioni tecniche e dei relativi operatori interessati ............................................................. 335
Tab. 9.4 – Struttura e contenuti della Tabella A “Lista delle merci pericolose” del Capitolo 3.2 dell’ADR ...................................... 337
Tab. 9.5 – Elenco commentato dei Capitoli dell’ADR che non sono gestiti nella Tabella A “Lista delle merci pericolose” del Capitolo 3.2 ............................. 359
CAPITOLO 10 - CLASSIFICAZIONE ADR/RID DELLE MERCI PERICOLOSE .................................................................................. 365
Tab. 10.1 – Rubriche delle classi di pericolo e assegnazione ad un Numero ONU ..................................................................... 365
Tab. 10.2 – Classi di pericolo ADR-RID con esempi di merci pericolose ................. 368
Tab. 10.3 – Significato dei “Codici di classificazione” ............................................. 370
Tab. 10.4 – Ordine di precedenza del pericolo preponderante (ADR-RID 2.1.3.5.3) ............................................................................................. 379
Tab. 10.5 – Materie nominativamente menzionate che determinano la classificazione di soluzioni/miscele (ADR-RID 2.1.3.41 e 2.1.3.4.2) ................ 380
Tab. 10.6 – Tabella dell’ordine di preponderanza dei pericoli (ADR-RID 2.1.3.10) ............................................................................................... 383
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IL CONSULENTE PER LA SICUREZZA DEI TRASPORTI DI MERCI PERICOLOSE
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CAPITOLO 11 - CRITERI DI CLASSIFICAZIONE DELLE DIVERSE CLASSI DI PERICOLO .......................................................... 387
Tab. 11.1 – Definizioni ed esempi delle “Divisioni” della classe 1 ........................... 392
Tab. 11.2 – Definizione ed esempi dei “Gruppi di compatibilità” per esplosivi di classe 1 .......................................................................................... 393
Tab. 11.3 – Esempi di classificazione di “default” di alcuni fuochi pirotecnici di uso più comune ..................................................... 398
Tab. 11.4 – Materie ed oggetti della classe 2 .............................................................. 401
Tab. 11.5 – Definizione di Gruppi di Imballaggio della classe 3 (2.2.3.1.3 ADR) ................................................................................ 407
Tab. 11.6 – Assegnazione del Gruppo di Imballaggio III ai liquidi infiammabili viscosi (2.2.3.1.4 - lettera b) .............................................. 408
Tab. 11.7 – Gruppi di materie ed oggetti della classe 4.1 ......................................... 410
Tab. 11.8 – Tipi di materie autoreattive della classe 4.1 ........................................... 414
Tab. 11.9 – Riepilogo delle materie autoreattive della classe 4.1 già classificate ................................................................................ 415
Tab. 11.10 – Calcolo della temperatura critica e della temperatura di regolazione (2.2.41.1.17 ADR-RID) ................................. 416
Tab. 11.11 – Gruppi di materie e oggetti della classe 4.2 ......................................... 419
Tab. 11.12 – Definizione dei Gruppi di Imballaggio per materie solide comburenti della classe 5.1 ....................................................... 425
Tab. 11.13 – Definizione dei Gruppi di Imballaggio per materie liquide comburenti della classe 5.1 ..................................................... 426
Tab. 11.14 – Tipi di Perossidi organici della classe 5.2 ............................................ 429
Tab. 11.15 – Riepilogo dei Perossidi organici della classe 5.2 già classificati ........... 430
Tab. 11.16 – Calcolo della temperatura critica e della temperatura di regolazione (2.2.52.1.16 ADR-RID) .................................................................. 432
Tab. 11.17 – Parametri impiegati per la valutazione della tossicità delle materie della classe 6.1 (2.2.61.1.3 ADR-RID) ............................................. 434
Tab. 11.18 – Grado di tossicità e Gruppi di Imballaggio delle materie della classe 6.1 secondo 2.2.61.1.7 dell’ADR-RID 2007 .................. 435
Tab. 11.19 – Grado di tossicità e Gruppi di Imballaggio per inalazione di vapori delle materie della classe 6.1 secondo 2.2.61.1.8 ADR-RID ................................................................................ 436
Tab. 11.20 – Gruppi di materie infettanti della classe 6.2 ....................................... 438
Tab. 11.21 – Definizioni relative alle materie infettanti della classe 6.2 .................. 439
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INDICE DELLE TABELLE
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Tab. 11.22 – Materiali radioattivi della classe 7 considerati nella Tabella A del Capitolo 3.2 dell’ADR 2007 ................................................... 450
Tab. 11.23 – Esempi dei valori base dei “Limiti di attività” per i singoli radionuclidi riportati nella Tabella 2.2.7.7.2.1 dell’ADR 2007 ........ 453
Tab. 11.24 – Valori base dei “Limiti di attività” per radionuclidi o miscugli non conosciuti (Tabella 2.2.7.7.2.2 - ADR 2007) ................................ 454
Tab. 11.25 – Limiti di attività per Colli Esenti (riproduzione della Tabella 2.2.7.7.1.2.1 dell’ADR 2007) ..................................... 457
Tab. 11.26 – Materiali radioattivi non appartenenti alla classe 7 secondo 2.2.7.1 (ADR 2007) .............................................................. 458
Tab. 11.27 – Gruppi di Imballaggio delle materie corrosive della classe 8 .............. 460
Tab. 11.28 – Gruppi di materie e oggetti appartenenti alla classe 9 ........................ 462
Tab. 11.29 – Tossicità acquatica ed effetti negativi a lungo termine - D.Lgs. 65/2003 di recepimento nazionale della direttiva 1999/45/CE (preparati pericolosi) ................................................. 466
Tab. 11.30 – Tossicità acquatica acuta - D.Lgs. 65/2003 di recepimento nazionale della direttiva 1999/45/CE (preparati pericolosi) .......... 466
CAPITOLO 12 - MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE RELATIVE AI DIVERSI TIPI DI RISCHI ........................ 469
CAPITOLO 13 - PRESCRIZIONI GENERALI APPLICABILI AL TRASPORTO SU STRADA DI TUTTE LE MERCI .................................. 479
Tab. 13.2 – Valori limite per l’applicazione delle esenzioni “totali” dall’ADR per imballaggi in “Quantità Limitate” (Tabella 3.4.6 ADR) ............................................................................................... 493
Tab. 13.3 – Quantità trasportabili per unità di trasporto ai fini dell’applicazione delle esenzioni “parziali” secondo 1.1.3.6 ADR .............. 497
Tab. 13.4 – Divieti di carico in comune sullo stesso veicolo o container (Tabella del 7.5.2.1 ADR) ................................................................... 501
Tab. 13.5 - Limitazione delle quantità trasportate di alcuni perossidi organici e materie autoreattive (classi 5.2 e 4.1) secondo la Tabella del 7.5.5.3 ADR ............................................ 503
Tab. 13.6 – Limiti di esenzione della SORVEGLIANZA durante la SOSTA dell’unità di trasporto ............................................................ 505
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IL CONSULENTE PER LA SICUREZZA DEI TRASPORTI DI MERCI PERICOLOSE
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Tab. 13.7 – Significato delle cifre che compongono il Numero di identificazione del pericolo (Numero KEMLER) ............................. 506
Tab. 13.8 – Significato dei numeri di identificazione del pericolo (Numeri Kemler) secondo 5.3.2.3.2 ADR .......................................... 507
Tab. 13.9 – Corsi di formazione ed esami per il primo rilascio del C.F.P. ADR (secondo la Circ. n. A24/2000/Mot del 13/10/2000) ................... 526
Tab. 13.10 – Corsi di formazione ed esami per il rinnovo del C.F.P. ADR .............. 526
Tab. 13.11 – Tipologie di C.F.P. ADR ...................................................................... 527
Tab. 13.13 – Categorie di gallerie stradali - Sintesi di 1.9.5.2.2 ADR ...................... 594
Tab. 13.14 – Segnalazione stradale delle restrizioni con pannelli addizionali (1.9.5.3.5 e 8.6.2 ADR) .................................................. 595
Tab. 13.15 – Restrizioni al passaggio delle unità di trasporto in galleria (8.6.4 ADR) ...................................................................... 596
CAPITOLO 14 - EQUIPAGGIAMENTO E DOTAZIONI DEI VEICOLI 599
Tab. 14.1 – Definizioni sui veicoli (9.1.1.2 ADR) ................................................... 600
Tab. 14.2 – Tipi di veicoli soggetti ad approvazione ADR ...................................... 601
Tab. 14.3 – Metodi di regolazione della temperatura previsti dalla disposizione speciale V8 (7.2.3 ADR) ........................................................... 605
Tab. 14.4 – Sintesi della Tabella di 9.2.1 ADR ......................................................... 620
Tab. 14.5 – Quadro riassuntivo: veicoli circolanti in Italia e Certificato di approvazione ADR ........................................................................ 623
Tab. 14.6 – Riepilogo delle dotazioni minime di estintori a bordo delle unità di trasporto secondo la sezione 8.1.4 ADR .............................. 625
CAPITOLO 15 - PRESCRIZIONI DI SERVIZIO E COMPORTAMENTO DEL CONDUCENTE .................................................. 639
Tab. 15.1 – Verifiche da effettuare per l’idoneità di un veicolo al trasporto di una determinata merce pericolosa ...................................................................... 640
Tab. 15.2 – Limiti di velocità (espressi in km/h) applicabilial trasporto su strada di merci pericolose .............................................................. 650
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INDICE DELLE TABELLE
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CAPITOLO 16 - NORME NAZIONALI SPECIFICHE PER ALCUNI GRUPPI DI MATERIE PERICOLOSE ...................................... 657
Tab. 16.1 – Massa netta massima ammissibile, in kg, di materie esplosive della classe 1, per unità di trasporto (ADR 7.5.5.2.1) ........... 666
Tab. 16.2 – Divieti di carico in comune di esplosivi sullo stesso veicolo o container (Tabella del 7.5.2.2 ADR) .................................... 667
Tab. 16.3 – Gas tossici di cui al R.D. n. 147/1927 .................................................. 674
Tab. 16.4 – Schede delle materie radioattive secondo l’ADR 1995 ........................... 683
Tab. 16.5 – Limiti di attività per “colli esenti” (2.2.7.7.1.2.1 ADR 2007) .............. 698
Tab. 16.6 – Riepilogo dei limiti e delle restrizioni per “colli non esenti” in regime ADR ....................................................................................................... 699
Tab. 16.7 – Limiti d'attività per i veicoli contenenti materiali LSA o degli SCO in colli industriali o non imballati(Tabella C di 7.5.11 ADR, disposizione CV 33) .................................................... 701
Tab. 16.8 – Limiti di IT e CSI di cui alle Tabelle D ed E di 7.5.11 ADR, disposizione CV 33.................................................................................................. 701
Tab. 16.9 – Distanza minima tra i colli di Categoria II-GIALLA e III-GIALLA e le persone (Tabella A della disposizione speciale CV33 di 7.5.11 ADR 2007) ................................................................................... 703
Tab. 16.10 – Distanza minima tra i colli di Categoria II-GIALLA e III-GIALLA e i colli recanti etichetta “FOTO” o i sacchi postali (Tabella B della disposizione speciale CV33 di 7.5.11 ADR 2007) ....................... 703
Tab. 16.11 – Caratteristiche di pericolo dei Rifiuti Pericolosi (Allegato III alla Direttiva 91/689/CEE) ............................................................... 719
Tab. 16.12 – Pericoli limiti di concentrazione dei Rifiuti Pericolosi (Art. 2 della Decisione 2000/523/CE) .................................................................... 721
Tab. 16.13 – Caratteristiche di pericolo associate ai RIFIUTI PERICOLOSI (Allegato III della Direttiva 91/689/CE) .................... 723
Tab. 16.14 – Esempi di classificazioni incongruenti di rifiuti “pericolosi” .............. 725
CAPITOLO 17 - IMBALLAGGI E PRESCRIZIONI PER IL TRASPORTO “IN COLLI” DI MERCI PERICOLOSE .................... 731
Tab. 17.1 – Definizioni ADR-RID su colli ed imballaggi (sintesi del Cap. 1.2) ..... 732
Tab. 17.2 – Cifre che indicano il GENERE dell’imballaggio (6.2.1.5 ADR-RID) ... 736
Tab. 17.3 – Lettere che indicano il MATERIALE dell’imballaggio (6.2.1.6 ADR-RID) ..................................................................... 737
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IL CONSULENTE PER LA SICUREZZA DEI TRASPORTI DI MERCI PERICOLOSE
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Tab. 17.5 – Codici di classificazione dei GIR (6.5.1.4 ADR-RID) ........................... 752
Tab. 17.6 – Codifica dei GIR (6.5.1.4.3 ADR-RID) ................................................. 752
Tab. 17.7 – Marcatura addizionale dei GIR (6.5.2.2 ADR-RID) ............................. 754
Tab. 17.8 – Codifica dei Grandi Imballaggi (6.6.2.1 ADR-RID) ............................. 755
Tab. 17.9 – Grado di riempimento degli imballaggi (4.1.1.4 ADR-RID) ................. 767
Tab. 17.10 – Informazioni contenute nella tabella dei gas dell’istruzione di imballaggio P200 (4.1.4.1 ADR-RID) ...................................... 778
Tab. 17.11 – Definizioni ADR-RID dei recipienti per gas ....................................... 778
Tab. 17.12 – Filettature di raccordo delle valvole con i tubi di riempimento e svuotamento ............................................................... 782
Tab. 17.13 – Colorazione delle bombole (norma UNI EN 1089-3) ........................... 787
Tab. 17.14 – Colli per le materie radioattive della classe 7 ADR-RID ..................... 790
Tab. 17.15 – Riepilogo dei limiti e delle restrizioni per “colli non esenti” di 2.2.7.7.1 ADR con i riferimenti alle prescrizioni sulla costruzione ed utilizzazione dei relativi imballaggi ...................................... 791
Tab. 17.16 – Categorie dei colli e dei sovrimballaggi (Tabella 2.2.7.8.4 ADR) ........ 800
CAPITOLO 18 - IL TRASPORTO “IN CISTERNA” DI SOSTANZE PERICOLOSE ................................................................................. 807
Tab. 18.1 – Riepilogo delle disposizioni ADR-RID sulle “cisterne” ........................ 807
Tab. 18.2 – Definizioni del Capitolo 1.2 ADR-RID sulle diverse tipologie di cisterne ........................................................................... 812
Tab. 18.3 – Nomenclatura relativa alle caratteristiche delle cisterne ........................ 818
Tab. 18.4 – Riepilogo delle certificazioni richieste per cisterne e veicoli-cisterna ................................................................................. 826
Tab. 18.5 – Definizioni connesse alla pressione delle cisterne ................................. 827
Tab. 18.6 – Pressione di prova delle cisterne(Classi da 3 a 9 - Tabella di 6.8.2.4 ADR) ............................................................. 830
Tab. 18.7 – Estratto della “Tabella dei GAS in cisterna” di 4.3.3.2.5 ADR ........... 832
Tab. 18.8 – Codificazione delle cisterne per tutte le classi ADR-RID(Tabella 4.3.3.1.1 ADR per la classe 2 - Tabella 4.3.4.1.1 ADR per le classi da 3 a 9) ....................................................... 841
Tab. 18.9 – Esempi di codifica di cisterne per tutte le classi ADR ........................... 842
Tab. 18.10 – Trasporto di merci non pericolose in cisterne ADR ............................ 844
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INDICE DELLE TABELLE
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CAPITOLO 19 - IL TRASPORTO INTERMODALE DI MERCI PERICOLOSE ........................................................................................... 917
Tab. 19.1 – Unità di carico/trasporto nell’intermodalità ......................................... 927
Tab. 19.2 – Dimensioni e masse dei “container ISO”Designazione, dimensioni principali e masse massime ammesse per i container ISO con illustrazione delle possibilità di combinazione modulare delle diverse misure standard ............ 942
CAPITOLO 24 - CONTROLLI E SANZIONI .................................................... 1069
Tab. 24.1 – Lista di controllo (Allegato I alla Direttiva 95/50/CE come modificata dalla Direttiva 2004/112/CE recepita con D.M. 6 maggio 2005) ....................................................................... 1071
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IL CONSULENTE PER LA SICUREZZA DEI TRASPORTI DI MERCI PERICOLOSE
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Tab. 24.2 – Categorie di rischio delle infrazioni (Allegato II alla Direttiva 95/50/CE come modificata dalla Direttiva 2004/112/CE recepita con D.M. 6 maggio 2005) ....................... 1073
Tab. 26.1 – Riepilogo dei Questionari d’esame disponibili ..................................... 1107
Tab. 26.2 – Riepilogo degli “Studi di Casi” predisposti dal Ministero ................. 1109
Tab. 26.3 – Indice commentato dei 343 “Studi dei Casi” predisposti dal Ministero sulla base dell’ADR-RID 2005 ................................... 1113
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Prefazione alla prima edizione (2001)
Felix qui potuit rerum cognoscere causas
Virgilio (Georgiche, 2, 490)
Il famoso passo del sommo poeta latino affermava “Beato colui che poté conoscerela causa delle cose” e sosteneva il concetto filosofico epicureo che ritiene fortunato chi,conoscendo le vere cause dei fenomeni, non è tormentato da sciocchi timori supersti-ziosi.
Anche in un contesto poco poetico come quello della presente pubblicazione, scu-sandoci per l’evidente forzatura, abbiamo ritenuto di poter parafrasare Virgilio persostenere che la conoscenza della causa delle cose, se non ci rende più felici, di certopuò renderci più sicuri.
Questo è stato il filo conduttore che ci ha guidato nella stesura del testo nel quale siè cercato di fornire, insieme con le necessarie informazioni operative, anche i riferi-menti alle conoscenze ed alle competenze orientate allo sviluppo di una nuova profes-sionalità - quella del “Consulente per la sicurezza del trasporto di merci pericolose” -che riteniamo molto importante per il miglioramento della sicurezza e suscettibile dinotevoli evoluzioni nel comparto della logistica delle merci pericolose.
Un sentito ringraziamento, per la preziosa collaborazione, è rivolto ai tanti espertie colleghi che ci hanno assistito nella realizzazione dell’opera. Un particolare ringra-ziamento per il fattivo contributo nel completamento del testo è rivolto a FrancescoBattista - esperto di normativa RID - ed a Guido Vittorio Casciano i quali ci hanno assi-curato un appoggio insostituibile anche per lo spirito di amicizia con cui è stato fornito.
Gli Autori
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Introduzione alla terza edizione (2007)
Il recepimento della Direttiva 96/35/CE sul “Consulente per la sicurezza dei tra-sporti di merci pericolose” nell’ambito dei Paesi dell’UE può essere considerato comeil completamento di una produzione legislativa internazionale che da oltre quarantaanni provvede a disciplinare il complesso settore del trasporto modale ed intermodaledelle merci pericolose.
Pur potendo ritenere conclusa la lunga fase di produzione dei regolamenti fonda-mentali sulla sicurezza delle merci pericolose, si deve constatare che le norme vigentiin materia hanno raggiunto una vastità ed una complessità tali che, ormai, ogni ulte-riore sforzo legislativo viene rivolto verso l’armonizzazione e la razionalizzazione del-le disposizioni applicabili ai tanti aspetti che caratterizzano le diverse attivitàeconomiche - tra le quali il trasporto - in cui sono coinvolte le stesse merci pericolose.
Il libro è nato con l’obiettivo di fornire uno strumento di formazione e di orienta-mento per gli operatori del settore e per tutti coloro che sono interessati a conseguirel’abilitazione di “Consulente per la sicurezza del trasporto di merci pericolose”, figuraprofessionale introdotta in Italia dal D.Lgs. n. 40/2000 in attuazione della Direttivacomunitaria sopra richiamata.
L’idea di realizzare uno strumento di facile consultazione per districarsi tra i tecnici-smi e le norme del trasporto di merci pericolose si è scontrata, però, con l’impossibilitàpratica di trattare in dettaglio l’imponente produzione legislativa che caratterizza il set-tore. Pertanto, accingendoci a questa nostra fatica non abbiamo esitato sulla via da segui-re: la volontà di offrire ai lettori una trattazione completa e sistematica di tutte le normeè stata mediata con la scelta di fornire delle linee guida in grado di sviluppare quello che- abbiamo ritenuto e riteniamo - dovrebbe essere il modo di operare della figura profes-sionale del “Consulente” nel vasto scenario della logistica delle merci pericolose.Seguendo tale impostazione, abbiamo voluto mettere il lettore in condizione di acquisirela necessaria conoscenza delle norme in vigore senza trascurare una giusta dose di con-sapevolezza sulla successione di provvedimenti legislativi, nazionali ed internazionali,che si sono sovrapposti nel corso degli anni, in modo da sviluppare la capacità di affron-tare correttamente le future evoluzioni delle norme nonché i collegamenti con le diversediscipline applicabili ai tanti casi concreti dell’attività professionale del “Consulente”.
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IL CONSULENTE PER LA SICUREZZA DEI TRASPORTI DI MERCI PERICOLOSE
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I contenuti delle norme che disciplinano la materia sono in continua evoluzione eriteniamo che sia dovere di ogni “Consulente” tenersi costantemente aggiornato: perquesto motivo il testo non riporta riproduzioni di norme ma privilegia i riferimenti edi collegamenti “guidati” necessari per sviluppare la conoscenza e la capacità di orien-tamento nelle diverse problematiche che possono caratterizzare l’attività nell’ambitodel settore di competenza.
Trattando di una figura professionale alla quale, fin dalla sua introduzione, sonostate richieste competenze molto “trasversali”, riteniamo di essere riusciti a dimostrarecome sia difficile definire dei precisi limiti di competenza e di formazione del Consu-lente in quanto, al di là dei compiti ben individuati dalla norma specifica, è possibileprevedere la necessità di acquisire competenze sempre più interdisciplinari sia in rela-zione alle funzioni da svolgere che all’attuale fase di sviluppo del trasporto intermo-dale ed internazionale tipico della globalizzazione dei mercati.
In pratica, questo testo riassume le esperienze dirette degli autori che, dal dicembre1996 hanno avuto la ventura di trovarsi di fronte ad una direttiva comunitaria prima ead una disposizione legislativa nazionale poi (la Direttiva 96/35/CE ed il D.Lgs. n. 40/2000) che disciplinavano, rendendole obbligatorie, tutta una serie di attività che da cir-ca venti anni (all’epoca) venivano già svolte nell’ambito dell’esercizio della professio-ne di ingegnere nel settore dei veicoli e degli insediamenti/impianti industriali.
In particolare, questa Terza Edizione promessa da molto tempo, non è e non puòessere la naturale evoluzione delle precedenti due Edizioni in quanto, arrivando nel2007, deve necessariamente tener conto degli eventi che si sono succeduti nel frattem-po, a partire dalla rivoluzione introdotta con l’ADR-RID 2001 “Ristrutturato”, passan-do per i successivi emendamenti 2003 - 2005, fino ad arrivare all’ormai definitivaedizione ADR-RID 2007.
In questi ultimi cinque anni, infatti, anche noi Autori abbiamo dovuto abbandonarecompletamente i vecchi “marginali” e gli “ordinali” che ci avevano accompagnato per iprimi vent’anni di pratica professionale per procedere alla definitiva metabolizzazione(non senza qualche nostalgia) del testo “Ristrutturato” introdotto con l’ADR-RID 2001nell’ottica della effettiva armonizzazione tra le diverse regolamentazioni modali dimatrice ONU.
Ma in questi cinque anni abbiamo inteso verificare anche il nostro bagaglio profes-sionale alla luce di nuove disposizioni e dei nuovi modi di vedere il mondo delle mercipericolose e della logistica.
Riesaminando “a freddo” le due edizioni precedenti di questo libro abbiamo avutomodo di verificare la coesistenza di due fenomeni opposti:- da un lato abbiamo registrato l’ottima “tenuta” del testo, come contenuti ed organiz-
zazione, anche a fronte della completa rivoluzione introdotta nella struttura degliAllegati tecnici con l’ADR-RID 2001, denominato appunto “Ristrutturato”;
- d’altro canto abbiamo dovuto accettare una inevitabile inadeguatezza dello stesso te-sto in termini di fruibilità per i lettori che, avvicinandosi alla materia per la prima vol-ta, devono e dovranno riferirsi soltanto alle norme “ristrutturate” e “armonizzate”.
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INTRODUZIONE ALLA TERZA EDIZIONE (2007)
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Sapevamo già che, nonostante l’elevato impatto delle modifiche introdotte comeorganizzazione dell’ADR-RID armonizzato con le altre norme modali, in definitiva icontenuti e gli stessi testi delle prescrizioni riportate negli Allegati tecnici dell’ADR-RID sarebbero rimasti pressoché invariati nel passaggio tra le Edizioni 1999 e 2001. Ilvero problema è stato che, in pochissimo tempo - nel breve volgere del primo semestre2003 - sono definitivamente entrate in vigore, in rapida successione, ambedue le edi-zioni 2001 e 2003 dell’ADR-RID facendo saltare tutti i vecchi riferimenti. Bisognavacominciare a pensare alle “nuove generazioni” di operatori del trasporto merci perico-lose: quelli che non devono più saperne di “marginali” ed “ordinali”. Era arrivata l’oradi questa edizione!
Tra quelle intervenute dall’avvento dell’ADR-RID “Ristrutturato” riteniamo didover segnalare le seguenti ulteriori novità di maggiore impatto:
● E’ stata definitivamente archiviata la fase prima applicazione del D.Lgs. n. 40/2000caratterizzata dal regime transitorio dell’abilitazione del “Consulente” che, dal 1°gennaio 2003, è una figura obbligatoria in tutti i Paesi sottoscrittori dall’ADR-RID(prossimamente, anche dell’ADN) e non solo della Comunità Europea.
● Dal 2004 vengono effettuate anche le sessioni d’esame per il rinnovo quinquennaledei certificati secondo le norme specifiche emanate con il D.M. 10 giugno 2004 inconformità con le corrispondenti disposizioni dell’ADR-RID.
● Nel 2003, con l’introduzione della “patente a punti”, è stato rivisto il famoso art.168 comma 9 del Codice della Strada sulla disciplina del trasporto di merci perico-lose articolandolo in tre fasce di sanzioni sulla base della gravità delle infrazioni.
● Sempre dal 2003, è stato completamente cambiato il sistema di gestione del tra-sporto “in cisterna” assimilandolo, come responsabilità degli operatori per la loroscelta ed impiego, a quello degli imballaggi; tale percorso di cambiamento si con-cluderà il 30 dicembre 2008 con l’obbligo definitivo di attribuire un “Codice Cister-na” a tutto il parco circolante.
● Nel frattempo, sempre per le cisterne, dal 1° gennaio 2007 sono arrivati a fine carrierai vecchi Libretti di Cisterna previsti dai DD.MM. dell’agosto 1980 senza che, però, siastata ancora definita l’applicazione dei nuovi documenti alle cisterne circolanti.
● Inoltre, per quanto riguarda i recipienti a pressione trasportabili (dalle bombolealle cisterne per gas della classe 2) si deve segnalare l’entrata in vigore della Diret-tiva T-PED la quale, a sua volta, è stata praticamente inglobata del tutto nell’ADR-RID rivoluzionando ed unificando, dopo quasi mezzo secolo, le norme di calcolo,approvazione, revisione ecc. in uso a livello nazionale nei diversi Paesi europei.
● Le nuove norme sui rifiuti pericolosi prevedono una diversa classificazione CERintrodotta nel 2002 e ratificata anche dal più recente Testo Unico Ambientale(D.Lgs. 152/1006) senza peraltro colmare le gravi lacune che condizionano pesan-temente l’operatività del settore durante la delicata e critica fase del trasporto sustrada e per ferrovia. Senza considerare i problemi dell’intermodalità che, nono-
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IL CONSULENTE PER LA SICUREZZA DEI TRASPORTI DI MERCI PERICOLOSE
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stante venga sempre più auspicata, non è assistita da alcuno sforzo in termini diadeguamento delle normative da applicare.
● La giurisprudenza del settore si sta consolidando: l’ormai nota “sentenza di Raven-na” del 2004 dimostra la fondatezza delle analisi elaborate fin dalla prima edizionedel 2001 nel vecchio capitolo 3 di questo libro.
Inoltre, in tutto questo tempo, abbiamo avuto l’opportunità di incontrare tanti ope-ratori e colleghi del settore (e lettori del nostro testo) confrontandoci sui tanti problemidella categoria.
Soprattutto, anche nel settore del trasporto di merci pericolose, si è sviluppatoancora di più il ricorso (necessario) a forme di sussidiarietà a supporto della PubblicaAmministrazione; infatti, brevemente:
- attraverso “AES - Associazione Esperti della Sicurezza”, fondata nel 2000 e defini-tivamente operativa dal febbraio 2002 - (www.aes-italia.it) abbiamo partecipato atutti i gruppi di lavoro istituiti presso il competente Ministero (Consulente, Mate-riale d’esame per consulenti e conducenti di veicoli ADR, G.d.L. si cui al decreto146/2003, Cisterne, T-PED, Classificazione ADR, ecc.);
- ancora con il contributo fondamentale di “AES”, il 24 marzo 2003 è stato costituitoil Comitato Orange Project (www.orangeproject.it) che, fin dal suo esordio, si èimposto come punto di riferimento nazionale per il “Trasporto e Gestione di MerciPericolose” raccogliendo i più noti ed attivi Esperti del settore e realizzando, da al-lora, tutte le traduzioni italiane dei testi normativi del settore.
A seguito del lavoro svolto proponiamo il seguente prospetto in cui sono riportate- per ciascuna delle sei Parti del testo - la sintesi degli argomenti trattati con le princi-pali modifiche introdotte.
Parte Prima (Capitoli 1 - 3)
Si occupa delle problematiche generali delle sostanze pericolose e delle normeapplicabili alla sicurezza delle diverse attività che le coinvolgono secondo i due prin-cipali filoni normativi: impiego-gestione (supply and use) e trasporto (transport). Contie-ne i riferimenti normativi con i relativi commenti sull’introduzione della figura delConsulente-DGSA. Il vecchio capitolo 4 è stato spostato nella Parte Seconda e, tra lealtre cose, è stato ampliato e completamente revisionato il Capitolo 1 relativamente allenorme sull’impiego-gestione delle merci pericolose in considerazione dell’ultima rivo-luzione del settore che si basa sul Regolamento REACH in vigore dal 1° giugno 2007e sulla ormai prossima introduzione del Sistema GHS il quale, partendo dalle Rego-lamenti ONU sul trasporto, è stato sviluppato come elemento di congiunzione e direlazione con tutti gli altri sistemi normativi che disciplinano ogni aspetto della sicu-rezza delle merci pericolose.
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INTRODUZIONE ALLA TERZA EDIZIONE (2007)
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Parte Seconda (Capitoli 4 - 8)
Contiene le nozioni di chimica e fisica utilizzate nel testo e il richiamo delle altrenozioni e definizioni che caratterizzano i diversi aspetti multidisciplinari delle mercipericolose. Oltre allo spostamento del nuovo Capitolo 4 sulla “sicurezza”, origina-riamente collocato nella Prima Parte, sono stati introdotti molti aggiornamenti neidiversi capitoli che hanno comunque mantenuto la struttura ed i contenuti già pro-posti. In particolare, è stato profondamente rivisto il Capitolo 7 sulle nozioni di tos-sicologia per la necessaria considerazione degli aspetti che caratterizzano lasicurezza nell’impiego e nel trasporto delle materie tossiche. Anche il Capitolo 8 sul-la logistica è stato completamente rivisto, ampliato e spostato a completamento dellaParte Seconda.
Parte Terza (Capitoli 9 - 19)
E’ il cuore del testo e la sua Parte più consistente in quanto contiene la spiegazionedelle norme ADR/RID 2007 che si segnala per l’accurata analisi tecnica dei veicoli, ditutti i mezzi di contenimento delle merci pericolose, dagli imballaggi ai diversi tipi dicisterne con i relativi equipaggiamenti. Sono stati approfonditi anche il comportamen-to durante la marcia dei veicoli e dei veicoli-cisterna nonché le principali procedure dicarico-scarico. Tutti i capitoli sono stati rivisti ed ampliati; tra questi si segnala il Capi-tolo 16, relativo alle disposizioni di Legge nazionali in vigore per tutti i trasporti sog-getti a regimi di tipo speciale (esplosivi, gas tossici, sostanze radioattive, rifiutipericolosi). Un notevole approfondimento è stato riservato anche al trasporto intermo-dale (terrestre ed anche marittimo) trattato nel Capitolo 19.
Parte Quarta (Capitoli 20 - 22)
I contenuti multidisciplinari trattati nella Parte Quarta riguardano la gestione degliinterventi di emergenza, le nozioni sul Primo Soccorso ed i principali dispositivi diprotezione individuale. Tutto il materiale è stato aggiornato ed ampliato; in particola-re, il Capitolo 22 sul Primo Soccorso è stato affidato a due veri specialisti del settore -il Dott. Angelo Sacco ed il Dott. Matteo Ciavarella, entrambi medici specialistidell’Azienda USL di Roma ed autori molto noti - i quali hanno predisposto un parti-colare adattamento delle loro competenze e conoscenze in materia di Primo soccorsoal caso specifico del trasporto stradale di merci pericolose.
Parte Quinta (Capitoli 23 - 24)
Contiene l’analisi di obblighi e responsabilità delle figure coinvolte nel trasporto sustrada; i contenuti sono stati aggiornati in relazione ai contenuti del Capitolo 1.4dell’ADR-RID ed all’applicazione delle norme del Codice Civile e Penale fino all’ana-lisi della prima sentenza penale del settore. Sono stati aggiornati i riferimenti per quan-to riguarda i controlli e le sanzioni del Codice della Strada.
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IL CONSULENTE PER LA SICUREZZA DEI TRASPORTI DI MERCI PERICOLOSE
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Parte Sesta (Capitoli 25 - 26)
Riservata agli aspetti più pratici, la Parte Sesta è ancora impostata come guida peril superamento dell’esame di abilitazione del “Consulente”. Sulla base dell’esperienzadi oltre sei anni di esami, sono state aggiornate le indicazioni operative per i questio-nari e, soprattutto, le soluzioni guidate selezionate per gli “studi di casi” predispostidal Ministero competente. In considerazione della mole del materiale sviluppato, ilmateriale d’esame è stato inserito nel CD-Rom allegato al volume.
Nota per la consultazione
Ritenendo che, come per la normativa ADR-RID, questo libro difficilmente verràletto come un romanzo - dalla prima all’ultima pagina - il testo è stato volutamente svi-luppato con l’obiettivo di rendere il più possibile indipendente la consultazione dellesingole parti. Per questo motivo, di volta in volta, sono stati sempre ripetuti e/o richia-mati i concetti principali collegati agli argomenti trattati che vengono svolti o appro-fonditi in altre parti del testo.
CD-Rom
Altra novità di questa Terza Edizione è il CD-Rom allegato al volume in cui sonocontenuti: normativa di settore, modulistica, figure a colori del testo e, soprattutto, ilmateriale d’esame per il Consulente aggiornato con i questionari e le soluzioni guidatea tutti gli “studi di casi” predisposti (fino a Novembre 2007) dal Ministero competentesecondo l’ADR-RID 2007. La guida di navigazione del CD-Rom consente di agevolarela ricerca, la consultazione e la stampa dei contenuti. Con questo sistema, attraversol’editore, confidiamo di poter gestire in maniera ottimale per i lettori anche i futuriaggiornamenti normativi e del materiale d’esame.
Ringraziamenti
Tra gli esperti e colleghi che ci hanno assistito in questo lavoro, oltre ai “soliti”Francesco Battista, Sergio Benassai, Guido Vittorio Casciano, Angelo Fiordi e NunzioTroncone, elencati in rigoroso ordine alfabetico (che, per una singolare coincidenza,coincide con quello anagrafico), segnaliamo il fattivo contributo di Katia Aldrigo chesi è fatta carico del lavoro di aggiornamento e rielaborazione del materiale d’esameriportato nel CD-Rom allegato. L’elaborazione dello specifico materiale d’esame sullaclasse 7, invece, è opera di Gianrico Lombardi. Il contributo specialistico sul Primo Soc-corso (Capitolo 22) è opera dei già citati Angelo Sacco e Matteo Ciavarella. A tutti va ilnostro più sentito ringraziamento per non averci mai fatto mancare il loro preziososupporto di competenza e di amicizia.
Gli Autori
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