CSE Crescendo Via Aurispa, 7 - 20122 Milano Tel. +39 02 45479800 www.cse-crescendo.it www.osservatoriobusinessplan.it http://balbettantipoietici.blogspot.com http://imprenditorialitaumentata.blogspot.com http://ettardi.blogspot.com Rating dei Business Plan delle Società inserite nell’indice FTSE MIB della Borsa Italiana II Rapporto 2013 Rating Business Plan Società indici FTSE e STAR Hanno collaborato alla stesura del Rapporto: Cesare Sacerdoti – Fondatore e CEO di CSE-Crescendo Francesco Zanotti – Ideatore della Metodologia e Responsabile di Progetto Luciano Martinoli – Responsabile dei rapporti con le Società e gli analisti finanziari Riccardo Profumo - Analista
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II Rapporto 2013 Rating Business Plan Società indici FTSE ... · delle So ietà inserite nell’indie FTSE MIB della Borsa Italiana II Rapporto 2013 ... le So ietà dell’indie
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Rating dei Business Plan delle Società inserite nell’indice FTSE MIB della Borsa Italiana
II Rapporto 2013 Rating Business Plan
Società indici FTSE e STAR
Hanno collaborato alla stesura del Rapporto:
Cesare Sacerdoti – Fondatore e CEO di CSE-Crescendo
Francesco Zanotti – Ideatore della Metodologia e Responsabile di Progetto Luciano Martinoli – Responsabile dei rapporti con le Società e gli analisti finanziari
Riccardo Profumo - Analista
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Premesse Prima di esporre i dati essenziali del Rapporto Alcune premesse indispensabili.
Perché un Rating dei Business Plan Il Rating dei Business Plan è lo strumento principe per costruire una nuova alleanza
sul futuro sociale ed economico del nostro Paese.
Economia virtuale ed economia reale
Oggi i mercati finanziari si stanno sempre più strutturando sulle dinamiche di
scambio e sempre meno sull’oggetto dello scambio. Lo testimonia il prevalere
dell’interesse degli Operatori per le analisi tecniche a scapito dell’interesse per le
analisi fondamentali. Soprattutto per nuove metodologie di analisi fondamentale.
Si creano, così, mercati finanziari autoreferenziali, dove i valori dei titoli scambiati
(soprattutto i titoli il cui sottostante è costituito dalla capacità di produrre valore
delle imprese) dipendono sempre meno dal reale valore dell’oggetto che i titoli
rappresentano.
Fino a che l’economia reale …
Anche in una situazione “normale” questo “scollamento di senso” tra l’economia
reale e la “carta” che la rappresenta può, naturalmente e spontaneamente, dare
origine a bolle che danneggeranno sia investitori istituzionali che operatori.
Ma, finché il mondo vive senza scossoni economici, sociali ed ecologici, il “danno” è
frenato dal valore riconosciuto e, pressoché costante, del bene-impresa e dal
rendimento che la sua capacità di produrre valore garantisce all’investitore
istituzionale o al risparmiatore.
I tradizionali Sistemi di Rating in una economia stabile
In un mondo senza “scossoni” i tradizionali Sistemi di Rating svolgono una loro
funzione essenziale ed esaustiva: certificano se oggi una impresa è capace di
produrre valore e, quindi, ha un valore.
Ma se l’economia non è stabile …
In una situazione di crisi come quella attuale (frutto di uno scossone che non accenna
a fermarsi) il danno che può creare il formarsi di bolle diventa, economicamente e
socialmente, insopportabile perché il rischio principale non è la bolla in sé, ma il fatto
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che le imprese perdano la loro capacità di produrre valore e, quindi, il loro valore
intrinseco.
Nella situazione attuale, caratterizzata da scossoni sempre più forti, il fatto che una
impresa sia “importante”, abbia avuto una storia “importante”, non dà alcuna
garanzia non solo sulla sua capacità di produrre valore nel futuro, ma neanche sulla
sua sopravvivenza.
Insomma, il rischio è che non solo si sviluppino bolle, ma che si scopra che queste
bolle hanno come sottostante il nulla. Detto in altri termini, il rischio (che nessuno
sembra tenere in considerazione) è che il valore dei titoli che hanno come
sottostante le imprese non solo sia valutato come “eccessivo”, ma si vada a perdere
del tutto.
Una nuova alleanza sul futuro
In una situazione di crisi come quella attuale, allora, occorre orientare lo sguardo, sia
delle imprese che dei mercati finanziari, che hanno la funzione di finanziare lo
sviluppo delle imprese, verso il futuro. Per costruire una nuova capacità di produrre
valore delle imprese sul futuro. Per aumentare il valore delle imprese (dei titoli delle
Società che ne rappresentano la dimensione giuridica) aumentando, appunto, la loro
capacità di produrre valore.
Il Rating dei Business Plan come strumento chiave per una nuova
alleanza sul futuro
Cosa vuol dire orientare lo sguardo verso il futuro?
Significa affermare l’importanza della progettualità strategica.
Poiché l’attuale situazione di crisi non è contingente, ma strutturale, manterranno ed
aumenteranno la loro capacità di produrre valore (e, quindi, il loro valore) le imprese
che svilupperanno una intensa progettualità strategica, capace di ridisegnare la loro
struttura strategica orientandola ad un portafoglio di business caratterizzato da
posizionamenti strategici molto più “fecondi” di quelli attuali .
Ora il documento dal quale si “misura” la qualità della progettualità strategica di una
impresa è il Business Plan (o Progetto Strategico o Piano industriale, che dir si voglia).
Allora, la conclusione è inevitabile: è necessario fornire alle imprese ed ai mercati
finanziari uno strumento di Valutazione dei Business Plan. Un sistema di Rating dei
Business Plan che si affianchi ai tradizionali Sistemi di Rating. E completi la loro
funzione di servizio perché affianca alla loro capacità di valutare il passato e il
presente con una complementare capacità di guardare/valutare il futuro.
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Valutazione e progettualità strategica diffusa
Anche altri sguardi, però, devono rivolgersi al futuro. Gli sguardi delle Banche
commerciali nei loro rapporti con le imprese, per affidamenti e finanziamenti, ma
anche per le sempre più frequenti ristrutturazioni del debito. Gli sguardi dei
Professionisti che affiancano le imprese e le banche: dai Revisori, agli Avvocati ed ai
Commercialisti. Gli sguardi degli Organi di Controllo dei mercati.
Per aiutare questi sguardi a rivolgersi non solo al passato ed al presente oserei dire a
staccarsi, liberarsi dal passato ed orientarsi al futuro, il Rating dei Business Plan è lo
strumento indispensabile.
Anche le imprese non quotate
Il Rating è uno strumento indispensabile anche per rivolgere lo sguardo delle imprese
non quotate verso il futuro. Non solo perché è uno strumento di valutazione che
giudica il futuro, ma anche perché contiene e propone un modello avanzato di
Progettualità Strategica che potrebbe diventare la “risorsa di conoscenza” chiave per
la ricostruzione del nostro sistema industriale, economico e finanziario. Per questa
stessa ragione diventa anche uno strumento che riesce ad orientare il dialogo
dell’impresa con i suoi Stakeholder, sindacati in testa, verso la futura capacità di
produrre valore delle imprese stesse.
Conoscenze e competenze strategiche
CSE Crescendo è la prima Società che ha sviluppato una metodologia per assegnare
un Rating ai Business Plan. Per riuscirci ha utilizzato aree di conoscenza estranee alle
tradizionali conoscenze e competenze di tutti gli Attori Protagonisti dello sviluppo
delle imprese e dei mercati finanziari.
Ci riferiamo alle conoscenze più avanzare di strategia d’impresa che abbiamo riletto
alla luce della nuova sistemica.
Cosa contiene il Rapporto 2013 Il Rapporto 2013 contiene un aggiornamento dei Rating dei Business Plan delle
Società dell’Indice FTESE MIB che avevamo assegnato l’anno scorso per la prima
volta. Quest’anno il Rapporto contiene anche i Rating dei Business Plan delle società
dell’indice STAR.
Per completare la nostra ricerca, siamo andati ad esaminare anche le motivazioni che
le Società dell’indice STAR hanno addotto per giustificare la loro quotazione, per
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verificare quante di queste motivazioni riguardassero al costruzione del futuro e
quante il supporto alla sopravvivenza del presente.
E siamo andati a verificare, dove possibile (ad esempio per i Business Plan più antichi)
se le previsioni hanno trovato o meno conferma nella realtà.
Infine, il Rapporto contiene anche una sintesi della visione del futuro per la nostra
economia che emerge dall’insieme di questi Business Plan.
Perché le società FTSE MIB e STAR Le ragioni sono facilmente comprensibili. Le società dell’Indice FTSE MIB
rappresentano il Gotha dell’economia italiana. Misurare il loro orientamento al
futuro è come misurare l’orientamento la futuro dei “primi della classe”.
Abbiamo scelto di assegnare un Rating ai Business Plan anche alle Società dell’indice
STAR perché le Società che sono incluse in questo indice si dovrebbero distinguere
per una particolare eccellenza nella trasparenza delle informazioni che pubblicano su
di loro. Abbiamo voluto misurare se questa trasparenza riguarda solo il presente o
anche il futuro.
Il punto di vista di uno Stakeholder Nel redigere i Rating che sono presentati nel Rapporto abbiamo adottato il punto di
vista di uno Stakeholder “medio”. Abbiamo usato le informazioni disponibili
pubblicamente sul sito delle diverse società. Abbiamo informato sia le società FTSE
MIB che le Società STAR di questa nostra iniziativa.
La metodologia di Rating Si rimanda al documento specifico allegato.
L’Osservatorio dei Business Plan www.osservatoriobusinessplan.it
Il traguardare il futuro non è come una rendicontazione che viene scadenzata da
periodicità. E’ un impegno costante di tutti i giorni.
Allora è necessario uno strumento di osservazione continua dell’orientamento al
futuro, almeno delle imprese quotate. Per rendere disponibile un constante
monitoraggio dell’orientamento al futuro delle imprese più importanti della nostra
economia CSE Crescendo ha attivato un Osservatorio Permanente sui Business Plan.
Le iniziative condotte dall’Osservatorio, strettamente interconnesse ma distinte, si
sviluppano su tre tematiche fondamentali:
Il monitoraggio della pubblicazione e dell’aggiornamento dei Business Plan
delle principali aziende italiane;
L’analisi delle metodologie utilizzate dalle singole imprese per lo sviluppo del
Business Plan;
La diffusione di metodologie efficaci per la costruzione del Business Plan.
L’Osservatorio è un servizio offerto non solo alle imprese quotate ed alla Comunità
Finanziaria, ma anche a tutto il mondo degli Stakeholder per favorire il loro dialogo
progettuale con le imprese.
L’Osservatorio dei Business Plan si propone anche come “Comunità di Ricerca” sulle
conoscenze e sulle metodologie di strategia d’impresa per fornire a imprese,
Comunità Finanziaria e Stakeholder gli strumenti (i linguaggi) più avanzati disponibili
per un nuovo dialogo progettuale.
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Società
FTSE
8
DATI Statistici fondamentali FTSE
2012 2013
Società FTSE 40 40 BP Pubblicati 20 27 Esistono due macro-categorie di documenti:
1. Business Plan, Piani Industriali, Piani Strategici, Aggiornamenti della Strategia;
2. Investor Day, Investor Meeting, Company Profile, Presentazioni Istituzionali
generiche;
Il Rapporto 2013 ha considerato 18 documenti appartenenti alla prima categoria e 8 appartenenti alla seconda (si veda la tabella relativa ai documenti).
BP con Rating 26 BP scartati 1 (*) Fiat Industrial perché considerato non significativo (contenuti pre-operazione di demerger).
BP “obsoleti” (scadenza 2013) 0
9
Sintesi complessiva dei risultati:
SOCIETA'
RATING
COMPLETEZZA
(in centesimi)
RATING
GOVERNANCE
DELLO
SVILUPPO (in
centesimi)
RATING
COMPLETEZZA
(in centesimi)
A2A 52 0 58 20
PIRELLI & C 73 0 73 0
DIASORIN 69 0 69 0
INTESA SAN PAOLO 67 0 67 0
FINMECCANICA 65 0 65 0
UBI BANCA 65 0 65 0
SNAM 53 0 61 0
TELECOM ITALIA 62 0 61 0
ANSALDO STS 63 0 59 0
BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA 57 0 57 0
GENERALI 57 0
BANCO POPOLARE 55 0 55 0
PRYSMIAN 55 0
ENI 53 0 54 0
BANCA POPOLARE DI MILANO 52 0 52 0
FIAT 51 0 52 0
ENEL GREEN POWER 53 0 51 0
SAIPEM 51 0
UNICREDIT 51 0 51 0
BANCA POPOLARE DELL'EMILIA ROMAGNA 50 0 50 0
STMICROELECTRONICS 50 0
LUXOTTICA GROUP 49 0
TERNA 53 0 48 0
ENEL 49 0 47 0
TENARIS 45 0
ATLANTIA 43 0
FIAT INDUSTRIAL 44 0
AUTOGRILL
AZIMUT HOLDING
BUZZI UNICEM
CAMPARI
EXOR
FONDIARIA SAI
LOTTOMATICA
MEDIASET
MEDIOBANCA
MEDIOLANUM
PARMALAT
SALVATORE FERRAGAMO
TOD'S
MEDIA 57 0 56 non significativa
non pubblicato
non pubblicato
non pubblicato
non pubblicato
non pubblicato
non pubblicato
non pubblicato
non pubblicato
non pubblicato
non pubblicato
non pubblicato
non pubblicato
non significativo (*)
20132012
non pubblicato
non pubblicato
non pubblicato
non pubblicato
non pubblicato
non pubblicato
non pubblicato
non pubblicato
RATING
GOVERNANCE
DELLO
SVILUPPO (in
centesimi)
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DATI Statistici di dettaglio FTSE
I DOCUMENTI OGGETTO DI ANALISI Il Business Plan (Piano Industriale, Piano Strategico, ecc.) non appartiene alla categoria di “informazioni finanziarie” (3M, 6M, 9M, bilancio, emissione obbligazioni, ecc..) o “informazioni societarie” (cambiamenti nella governance, assemblee cda, azionisti, ecc) che una società quotata è tenuta a mettere a disposizione della comunità finanziaria, del mercato e al pubblico. Ciò determina il fatto che ciascuna società possa gestire la diffusione di informazioni strategiche liberamente, sia nella forma sia nei contenuti. Così i documenti diventano, talvolta, presentazioni dal taglio promozionale; escludono i punti di debolezza, celebrano i risultati, promuovono il futuro. La tabella riporta i 26 documenti analizzati nel Rapporto 2013 ed un confronto con i documenti disponibili / analizzati nel Rapporto 2012.
AZIENDA Rapporto 2012 O/N Rapporto 20131 ATLANTIA 0 NEW Supporting global growth2 GENERALI 0 NEW Generali Goup - Investor Day3 LUXOTTICA GROUP 0 NEW Luxottica - A long way to grow4 PRYSMIAN 0 NEW Prysmian Group - Company Presentation5 SAIPEM 0 NEW Operational Review & Strategy Update
6 STMICROELECTRONICS 0 NEWSTMicroelectonics announces a new
strategic plan
7 TENARIS 0 NEW Investor presentation
1 TELECOM ITALIA2011 Full Year Preliminary Results and
2012-2014 Plan OutlineNEW
2012 Full Year Preliminary Results and 2013-
2015 Plan Outline2 ENEL 2011 Results 2012-2016 Plan NEW 2012 Results 2013-2017 Plan3 SNAM 2012-2015 Strategy & Targets NEW 2013-2016 Strategy & Targets4 TERNA 2012-2016 Strategic Plan NEW 2013-2017 Strategic Plan
5 A2Aa2a diversification growth and green
activities in a challeging worldNEW
A2A roadmap: deleveraging and
costcutting for a sustainable growth
6 BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA Ambizione 2015 NEW Piano Industriale 2012-15 <<Rilancio 2015>>
7 ANSALDO STS Ansaldo STS Investor Meeting 2012 NEWInvestor Meeting 2013 - Key elements of
Ansaldo STS strategy8 ENI Eni 2012-2015 Strategy NEW Eni 2013-2016 Strategy
9 FIAT Fiat - Investor meeting NEW
Creating our own destiny: a solid, united
Group to reshape and reposition the auto
business in Europe
10 BANCA POPOLARE DI MILANOGruppo Bipiemme Piano Industriale 2011-
13/15NEW
La forza del cambiamento: Il Piano
Industriale del Gruppo BPM 2012-2015
11 ENEL GREEN POWER Investor Day NEWEnel Green Power's 2013 - 2017 business
plan
1 BANCO POPOLAREBanco Popolare Piano Industriale 2011-
13/15OLD
Banco Popolare Piano Industriale 2011-
13/15
2 BANCA POPOLARE DELL'EMILIA ROMAGNA Gruppo BPER Piano Industriale 2012-2014 OLD Gruppo BPER Piano Industriale 2012-2014
3 PIRELLI & C Industrial Plan OLD Industrial Plan
4 INTESA SAN PAOLOIntesa San Paolo Piano d'Impresa 2011-
13/15OLD
Intesa San Paolo Piano d'Impresa 2011-
13/155 DIASORIN Investor Day OLD Investor Day6 FINMECCANICA Strategy and Actions Plans OLD Strategy and Actions Plans7 UBI BANCA UBI Banca Piano Industriale 2011-13/15 OLD UBI Banca Piano Industriale 2011-13/15
8 UNICREDIT UniCredit Strategic Plan OLD UniCredit Strategic Plan
11
Rispetto al 2012, delle 20 società che avevano un Business Plan pubblicato: - 11 hanno pubblicato un aggiornamento o un nuovo piano /nella tabella in
verde; - 8 non hanno aggiornato il Business Plan e hanno mantenuto la precedente
pubblicazione /nella tabella in viola;
- nel corso del 2013, altre 7 società hanno pubblicato un piano (quando nell’aprile 2012 non lo facevano) /nella tabella in azzurro.
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ANNO DI PUBBLICAZIONE E PERIODO DI TRAGUARDO I Business Plan pubblicati nel 2013 sono 15; quelli pubblicati nel 2012 sono 4, quelli del 2011 sono 6. Ve ne è ancora uno, da ritenersi oramai “in scadenza”, pubblicato nel 2010 da Finmeccanica con orizzonte 2013-14. I Business Plan traguardano generalmente a 4-5 anni (nella tabella di seguito, il dettaglio per ogni Business Plan). Ve ne sono alcuni, in particolare quelli che trascurano i dati previsionali economico finanziari (Atlantia, Prysmian, Saipem, STMicroelectronics, Tenaris), che non specificano l’orizzonte temporale.
SOCIETA'
MESE DI
REDAZIONE
ANNO DI
REDAZIONE
ORIZZONTE
TEMPORALE
A2A marzo 2013 2015
ANSALDO STS Marzo 2013 2015
ATLANTIA aprile 2013 nd
BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA giugno 2012 2015
BANCA POPOLARE DELL'EMILIA ROMAGNA marzo 2012 2014
BANCA POPOLARE DI MILANO luglio 2012 2015
BANCO POPOLARE giugno 2011 2015
DIASORIN ottobre 2011 2015
ENEL marzo 2013 2017
ENEL GREEN POWER aprile 2013 2017
ENI marzo 2013 2016
FIAT gennaio 2013 2016
FINMECCANICA novembre 2010 2013
GENERALI gennaio 2013 2015
INTESA SAN PAOLO aprile 2011 2015
LUXOTTICA GROUP marzo 2013 2015
PIRELLI & C novembre 2011 2014
PRYSMIAN aprile 2013 nd
SAIPEM Aprile 2013 nd
SNAM marzo 2013 2016
STMICROELECTRONICS dicembre 2012 nd
TELECOM ITALIA febbraio 2013 2015
TENARIS aprile 2013 nd
TERNA 0 2013 2017
UBI BANCA maggio 2011 2015
UNICREDIT novembre 2011 2015
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Commento di sintesi FTSE: Completezza Business Plan
La Vision dovrebbe descrivere come l’impresa vede dell’ambiente in cui opera. In
generale, le Società FTSE si si limitano a descrivere, del macro-ambiente in cui opera,
solo le dimensioni strettamente legate all’attuale attività d’impresa. Come
espliciteremo più sotto, nel caso Generali ci si dimentica, ad esempio, di esplorare le
dimensioni politica e sociale dell’attività di una Compagnia di Assicurazioni che, per
questo tipo di impresa, sono spazi di innovazione. Dimenticando di guardare al di là
dell’ambiente rilevante per l’attuale attività di imprese, non si perdono di vista solo
le aree di innovazione, ma non si riescono a vedere e ad esplicitare ad azionisti e
stakeholder le aree di rischio. Tipico è il caso dell’ENI che non esplicita (certo
conosce, ma non esplicita) i rischi che possono derivare dall’operare in zone
l’evoluzione “rischiose”.
ITEM DEL BUSINESS PLAN
COMPLETEZZA
DELLA
DESCRIZIONE
RATING MEDIO
(in centesimi)
VISION 5
MISSION 5
UNITA' DI BUSINESS E STRUTTURA
STRATEGICA 6
INDUSTRY 6
ATTRATTIVITA' DELL'INDUSTRY 6
POSIZIONAMENTO COMPETITIVO 6
POSIZIONAMENTO STRATEGICO E SUA
EVOLUZIONE 4
PIANO D'AZIONE 7
ALGORITMO DI PREVISIONE 4
PREVISIONE ECONOMICA,
PATRIMONIALE E FINANZIARIA 6
MEDIA 56
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Se la Vision esplora un mondo limitato, anche la mission diventa “di continuità” e
rischia di diventare luogo di esercitazione retorica, come quella del “valore per gli
azionisti” di cui si è perso il senso con il quale Alfred Rappaport l’aveva proposta.
La definizione del business (Unità di Business e Struttura Strategica) è condizionata
dal “dare per scontato ciò che si fa”, lasciando trasparire un atteggiamento
istituzionale: l’impresa è considerata quasi una istituzione che c’è sempre stata e
sempre ci sarà.
L’imprecisione nella definizione del business si riproduce nel resto del Business Plan.
In particolare non permette di arrivara al nodo cruciale della questione che è il
“posizionamento strategico”. Esso è una sintesi di due “variabili”: la Posizione
Competitiva e Attrattività di una Industry. E’ il posizionamento strategico che rivela la
capacità di produrre valore di una impresa (a livello di ogni unità di business). E’ la
sua evoluzione futura che determina la capacità futura di produrre valore di una
impresa. Se non si specifica il posizionamento strategico e la sua evoluzione non vi è
modo di prevedere/valutare gli economics futuri prodotti a livello di ciascuna unità di
business. Non è neanche la possibilità di fare politiche di portafoglio: siamo
sbilanciati, sul passato? Siamo troppo sbilanciati sul futuro, soprattutto in termini di
produzione di cassa?
La conclusione è che non si capisce come si giustificano le previsioni di risultati.
L’ipotesi più probabile è che si estrapoli il futuro dal passato. Che in una situazione di
grande discontinuità non è certo l“’algoritmo” migliore.
In sintesi, ci sembra proprio che le Società (quindi le imprese) leader del sistema
economico italiano, abbiano un atteggiamento istituzionale: io sono una grande
impresa conosciuta e stimata. Sono sempre esistita e sempre esisterò. Perché dovrei
impegnarmi a descrivere il mio futuro?
Commento di sintesi FTSE: Governance dello Sviluppo
Nessun Business Plan delle Società dell’FTSE riporta considerazioni esplicite sul
processo che attraverso il quale è stato generato il Business Plan.
L’anno scorso l’unico “piccolo” riferimento al Processo di Sviluppo, individuato
nell’arco di un anno di monitoraggio dei Business Plan delle FTSE MIB, appartiene al
Piano Strategico di Impregilo 2012-1016, uscita, però, dall’indice FTSE MIB e
sostituito da Fondiaria Sai.
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In ogni caso abbiamo voluto riservare un’attenzione al processo da parte di A2A.
E’ stato da noi valutato positivamente il processo di sviluppo del Business Plan di A2A
L’azienda ha reso disponibili nel corso di un anno cinque Business Plan, tra
aggiornamenti e nuove release. Questo comportamento ci ha permesso di assegnare
un primo giudizio di governance dello sviluppo ad A2A: 20/100.
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Casi rilevanti FTSE: Il caso A2A Caso virtuoso per la Governance del Processo di Sviluppo del Business Plan Come già anticipato, nel corso di un anno di monitoraggio segnaliamo il comportamento “virtuoso” di A2A, che ha messo a disposizione degli stakeholder 5 aggiornamenti del business plan aziendale, riportati in tabella:
Tale atteggiamento denota un processo continuativo nello sviluppo del Business Plan (da ritenersi comunque normale) e una specifica attenzione nella loro diffusione verso il mercato. Il Business Plan di A2A ha ottenuto pertanto un punteggio pari a 20/100 nella valutazione della dimensione relativa alla Probabilità di Realizzazione del Business Plan (valutata, appunto, sulla base del processo di governance dello sviluppo del Business Plan).
Il caso Fiat quando troppe informazioni significano “nessuna informazione” Segnaliamo anche la significativa produzione e pubblicazione di presentazioni di Fiat. Infatti, successivamente alla presentazione dell’Investor Meeting di Giugno 2011, e prima del Piano del Gennaio 2013, Fiat ha pubblicato 12 presentazioni, su specifiche aree di sviluppo (partnership, aree geografiche, settori, ecc). La disponibilità di tali e tante informazioni, frastagliate e disaggregate, disorientano l’investitore che “non sa quale scegliere”, costringendo l’investitore più volenteroso ad un immane lavoro di sintesi.
TITOLO
MESE DI
REDAZIONE
ANNO DI
REDAZIONE
ORIZZONTE
TEMPORALE
A2A roadmap: deleveraging and costcutting for a sustainable growth marzo 2013 2015
Business Plan 2013 - 2015 - Roadshow presentation dicembre 2012 2015
A2A Group 9M 2012 results & 2013-2015 Business Plan novembre 2012 2015
A2A Company Presentation: Results - Asset and Strategy agosto 2012 2014
a2a diversification growth and green activities in a challeging world febbraio 2011 2014
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Il Caso Generali Nessuna attenzione alle dimensioni politica e sociale
Una compagnia di Assicurazione ha certamente come aree di business da sviluppare la Previdenza e la Sanità. Per progettare una concreta azione di business in queste aree è necessario avere chiaro il contesto di opportunità di significato nel quale muoversi: il modello di Stato Sociale e i processi attraverso questo modello si sviluppa. La cosa che ha sorpreso è che nella visione delle Generali non ci fosse alcun accenno al modello di Stato Sociale auspicato da Generali. E non ci fosse neppure percepibile la consapevolezza degli attori e dei meccanismi che portano a definire un modello di stato sociale.
Il Caso Fondiaria SAI
Nessuna informazione sul futuro
E’ singolare, o forse tipico dell’attuale classe manageriale, che una Società che ha
come sfida quella di superare il passato e costruire un nuovo futuro, non dia nessuna
indicazione su che futuro fa cercando.
Il Caso Tod’s
Presenza progettuale personale
Tod’s non fornisce alcun Business Plan o documento assimilabile. Cioè non parla del suo futuro. Tutti crediamo che certamente il suo proprietario abbiamo chiari i piani di sviluppo della Sua Società, ma non intende socializzarli. Questo è “strano” perché ad un atteggiamento di riservatezza societario, corrisponde una presenza personale del dott. Della Valle profondamente orientata al futuro Le peggiori della classe A fronte di Società che, bene o male, qualcosa pubblicano, c’è chi si limita strettamente alla comunicazione delle informazioni che vengono imposte dalla normativa, citiamo ad esempio alcune società del settore fashion come Tod’s e Salvatore Ferragamo, altre del settore Finanza come Azimut Holding, Mediolanum e Exor.
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Qualche ulteriore considerazione Insistiamo sulla immagine di sintesi che, secondo noi, emerge emerge, forte e chiara, dall’analisi dei business Plan della Società dell’indice FTSEE: un atteggiamento istituzionale. Oltre che dalle considerazioni precedenti, tale atteggiamento si evince anche dalle seguenti considerazioni:
- più del 30% delle società più importanti di Borsa Italiana non ritengono di dover raccontare il loro progetto futuro agli investitori, al mercato e alla comunità finanziaria. Ritengono, probabilmente, che per meritare i risparmi del mercato, sia sufficiente la forza del brand.
- Quando i business plan sono pubblicati, il loro contenuto è relativamente povero. Ancora una volta sembra che l’orientamento sia teso al rafforzamento del brand, alla rassicurazione dell’investitore.
- La rappresentazione del futuro dell’Azienda non prevede una evoluzione strategica, non uno slancio. Ma, come una istituzione, la promessa di risultati efficienti per gli shareholder.
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Società
STAR
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DATI Statistici fondamentali STAR 2013
Società STAR 68 BP Pubblicati 15 Nell’ambito delle presentazioni pubblicate, la nostra ricerca riporta i risultati di Rating solo di quei documenti che hanno ottenuto un risultato minimo di 40/100. Esistono due macro-categorie di documenti:
3. Business Plan, Piani Industriali, Piani Strategici, Aggiornamenti della Strategia;
4. Investor Day, Investor Meeting, Company Profile, Presentazioni Istituzionali
generiche;
Il Rapporto 2013 ha considerato 8 documenti appartenenti alla prima categoria e 1 appartenente alla seconda.
BP con Rating 9 BP scartati 3
Ansaldo Sts perché considerata come FTSE
Bolzoni perché avrebbe avuto assegnato un Rating troppo basso (15/100)
Ei Towers perché avrebbe avuto assegnato un Rating troppo basso (6/100)
BP “obsoleti” (scadenza 2013) 3
Exprivia
Isagro
Ternienergia
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Sintesi complessiva dei risultati
DATI Statistici di dettaglio STAR
I DOCUMENTI OGGETTO DI ANALISI
RATING DEI BUSINESS PLAN delle SOCIETA' STAR
TOTALE
COMPLETEZZA
(in centesimi)
TOTALE
GOVERNANCE
DELLO SVILUPPO
(in centesimi)
Astaldi 36 0
Banca Finnat 39 0
Banca Pop Etruria E Lazio 43 20
Bb Biotech 51 0
Biesse 52 0
Datalogic 47 0
Igd - Siiq 52 0
La Doria 58 0
Txt 42 0
VALORE MEDIO 47 non significativo
RATING DEI BUSINESS PLAN delle SOCIETA' STARAstaldi Astaldi - 2012-2017 Business Plan
Banca Finnat I risultati economici al 30 Settembre 2011. Il Piano Industriale 2012-2016
Banca Pop Etruria E Lazio Piano Industriale 2012 - 2014
Bb Biotech Investing in the medicine of tomorrow
Biesse Piano Industriale Triennale 2013 - 2015
Datalogic 2012 - 2014 Three Year Plan
Igd - Siiq Piano Industriale 2013 - 2015
La Doria Risultati 2012 e Linee Guida Strategiche 2013 - 2015
Txt Business Plan 2012 - 2014
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ANNO DI PUBBLICAZIONE E PERIODO DI TRAGUARDO
AZIENDA Mese Anno Orizzonte
Astaldi Novembre 2012 2017
Banca Finnat Novembre 2011 2016
Banca Pop Etruria E Lazio Marzo 2012 2014
Bb Biotech marzo 2013 2015
Biesse nd 2013 2015
Datalogic Settembre 2012 2014
Igd - Siiq Gennaio 2013 2015
La Doria Marzo 2013 2015
Txt novembre 2011 2014
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Commento di sintesi STAR: Completezza Business Plan
Per quanto riguarda le società dell’indice Star si possono ripetere le osservazioni
fatte a proposito delle società dell’FTSE.
Con qualche “peggioramento”.
La sola differenza è che, pur con i limiti individuati, i Buisness Plan (o documenti
assimilabili), delle società dell0indice STAR hanno una caratura professionale
inferiore a quelle delle società dell’indice FTSE. Tutte sembrano muoversi nella
tradizione. Nell’ambito della tradizione le società dell’indice FSTE mostrano una
professionalità più accentuata.
Forse le società dell’indice STAR avranno una imprenditorialità maggiore, ma questo
non trapela dai Business Plan.
ITEM DEL BUSINESS PLAN
COMPLETEZZA
DELLA
DESCRIZIONE
RATING MEDIO
(in centesimi)
VISION 3
MISSION 4UNITA' DI BUSINESS E
STRUTTURA STRATEGICA 7
INDUSTRY 5
ATTRATTIVITA' DELL'INDUSTRY 6
POSIZIONAMENTO
COMPETITIVO 4
POSIZIONAMENTO STRATEGICO
E SUA EVOLUZIONE 1
PIANO D'AZIONE 7
ALGORITMO DI PREVISIONE 2PREVISIONE ECONOMICA,
PATRIMONIALE E FINANZIARIA 7
MEDIA 47
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Commento di sintesi STAR: Governance dello Sviluppo
Come tra le società dell’Indice FTSE, anche in questo caso abbiamo trovato una sola
eccezione per quanto riguarda le informazioni di Processo (come viene costruito il
business plan, come ne viene seguito l’evolvere): la BancaEtruria di cui diremo più
sotto.
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Casi rilevanti STAR: Il Caso Banca Etruria: costruiamo l’attrattività del mercato
Il business bancario deve evolvere non solo in termini di efficienza, ma anche in
termini di innovazione (nuovi servizi). L’impegno verso l’innovazione costituisce un
impegno verso lo sviluppo di un mercato bancario dove la redditività non aumenta
solo per la diminuzione dei costi, ma anche per l’aumento dei margini che solo nuovi
servizi permettono di garantire. Detto diversamente, l’impegno verso l’innovazione è
un impego vero un aumento dell’attrattività del business bancario
Il caso della banca dell’Etruria è emblematico: dichiara esplicitamente di aver
istituzionalizzato il processo di innovazione attraverso un processo di valutazione d
istituzionalizzazione delle proposte innovativa.
Il Caso Banca Etruria: cenni di “processo”
L’impegno nell’attivare un processo strutturato di innovazione è uno dei pochi
accenni al tipo di processo di generazione di un Progetto Strategico.
Il Caso Moleskine: prestami i soldi, ci pago i debiti.
Riportiamo di seguito i ritagli relativi alla Nota di Sintesi relativa all’offerta pubblica di
vendita e sottoscrizione e all’ammissione alle negoziazioni sul mercato telematico
azionario di Moleskine.
Si evince che i proventi derivanti dall’aumento di capitale saranno utilizzati per il
parziale rimborso del Finanziamento Facility Agreement.
Dal documento “Nota informativa sugli strumenti finanziari” riportiamo la
descrizione del “Facility Agreement”.
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Qualche ulteriore considerazione
Il caso Amplifon: se mi chiedi un Business Plan, non ci sento…
Il sottotitolo è evidentemente una provocazione, che si estende a tutte le società
STAR che non hanno pubblicato il Business Plan.
Sul sito di Borsa Italiana viengono dichiarati i requisiti di ingresso al segmento STAR.
Tra questi la trasparenza e la comunicazione verso il mercato, gli investitori, gli
azionisti e gli stakeholder rappresenta una delle colonne fondamentali.
Visti i risultati, una domanda sorge spontanea: di quale trasparenza stiamo parlando?
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Conclusioni e
Futuro
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Lo stato dell’economia italiana Noi crediamo che il nostro Rapporto costituisca la prima fotografia sul futuro
dell’economia italiana, misurata dai protagonisti dell’economia stessa. E una raccolta
degli impegni sul futuro delle principali Società (imprese) della nostra economia. La
sintesi è, secondo noi, chiara: un atteggiamento istituzionale che significa un
orientamento complessivo ala conservazione del presente. Al massimo un
rimescolamento del presente. Ma nessuna di questa società racconta di progetti
rivoluzionari che la potranno portare a diventare protagonisti sulla scena
internazionale come Apple o Google. Nessuna impresa di quella terra dimezzo tra
cultura e civiltà che è l’Italia. Creatrice di imperi e Rinascimenti. E, anche, più
prosaicamente, del moderno fare banca.
Ricostruire progettualità imprenditoriale Come ricostruire una alta e forte progettualità imprenditoriale? Ricordando che noi
siamo le nostre risorse cognitive. Più concretamente, noi vediamo il pezzo di mondo
che i nostri occhiali ci permettono di vedere. Noi scriviamo la storie che i nostri
linguaggi ci permettono di esplicitare
Per migliorare la nostra capacità imprenditoriale complessiva dobbiamo indossare
altri occhiali ed imparare a parlare altri linguaggi.
Le conoscenze e le metodologie di strategia d’impresa sono i nuovi occhiali e i nuovi
linguaggi.
Sono occhiali e linguaggi che, a giudicare dalla forma e dai contenuti dei Business
Plan sono, almeno, trascurati.
Approfondimenti necessari Per il futuro intendiamo approfondire le problematiche evidenziate dal caso
Moleskine. Intendiamo esplorare quali sono state le motivazioni addotte dalla
Società quotate alla Borsa Italiana negli ultimi 5 anni per la quotazione.
Intendiamo anche confrontare dove sia possibile le previsioni contenute nei business
Plan con i risultati effettivamente ottenuti dalle Società. Sarà possibile, almeno
teoricamente, per le società che sono a metà strada nella realizzazione del business
Plan: alcuni esercizi, tra quelli previsti sono stati completati.