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II Congresso d'Ateneo Udu Catania

Mar 26, 2016

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La mozione del secondo congresso udu catania
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Page 1: II Congresso d'Ateneo Udu Catania

IDEE PIU GRANDI DELLA TUAuNIVERSITA

II CONGRESSO UNIONE DEGLI UNIVERSITARI CATANIA

studenti tra gli studenti

per la conquista dei nostri diritti

Page 2: II Congresso d'Ateneo Udu Catania
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studenti tra gli studenti

per la conquista dei nostri diritti

La politica perseguita dal governo Berlusconi mira alla destrutturazione del valore pubblico dell'istruzione, minando alla base la fruizione libera e democratica del sapere. Le riforme elaborate dal Ministro Gelmini sono orientate verso una concezione atavica di scuola e università; sono il risultato di un'opera di “rivalutazione” e recupero “archeologico” di schemi e metodologie seppellite da cinquant'anni di evoluzione della società italiana, inapplicabili in un contesto di globalizzazione e di scolarizzazione di massa. L'eliminazione del tempo pieno, il maestro unico, il taglio degli insegnanti di sostegno e, da ultimo, il vagheggiamento della Lega sulla possibilità di insegnare nelle scuole il dialetto, manifestano di sostegno e, da ultimo, il vagheggiamento della Lega sulla possibilità di insegnare nelle scuole il dialetto, manifestano la volontà di un improbabile ritorno al passato, in una fase in cui l'evoluzione e la complessità di una società in perenne e frenetico mutamento, impongono una responsabilità profonda degli insegnanti nella formazione delle nuove generazioni. Un discorso analogo va fatto per il contesto universitario: la logica dei tagli e dei numeri chiusi non potrà che produrre un'università per pochi, nella quale non ci sarà un corretto rapporto tra qualità della ricerca e della didattica, ed equo livello di contribuzione studentesca. L'idea stessa che il principio unico su cui si fondi la produzione didattica, ed equo livello di contribuzione studentesca. L'idea stessa che il principio unico su cui si fondi la produzione del sapere in Italia sia il mercato, per cui la valutazione degli atenei, l'apertura o la chiusura di corsi di laurea, il finanziamento di determinati settori di insegnamento e ricerca siano subordinati a valutazioni rispondenti a meri parametri di resa economica, e deprecabile e svilente. Le leggi 133\08 e 270\04 codificano la volontà politica del governo di ridurre drasticamente le possibilità di accesso all'università: gli atenei italiana, per poter accedere ai finanziamenti pubblici dovranno essere in linea con una serie di parametri di qualità stabiliti dal ministero, per finanziamenti pubblici dovranno essere in linea con una serie di parametri di qualità stabiliti dal ministero, per rispettare i quali sono ritenute indispensabili forme di numero chiuso. Il taglio dei finanziamenti al FFO, la riduzione dei bandi di concorso alla docenza, la chiusura di molti corsi di studio e la rimodulazione degli Ordinamenti determineranno l'istituzione di una nuova forma di università pubblica: un'università per pochi perchè molto costosa e a numero chiuso che sarà composta da atenei di serie A,B,C …. sulla base della capacità che questi avranno di reperire i finanziamenti per la ricerca e la didattica. Si va prefigurando una riforma che ridurrà pesantemente il carattere democratico del sapere universitario e che, per diretta conseguenza, limiterà le possibilità di mobilità e miglioramento sociale per molti ragazzi. E' compito dell'UdU ribadire con forza il ruolo dei giovani e della formazione, il valore Gramsciano dell'intellettuale, inteso come elemento concreto di trasformazione e rimodellamento della società: non possiamo restare apatici e inerti mentre veniamo privati del nostro futuro! Il diritto allo studio, il diritto al lavoro, il peso specifico della conoscenza sono rivendicazioni da portare avanti Il diritto allo studio, il diritto al lavoro, il peso specifico della conoscenza sono rivendicazioni da portare avanti attraverso un'azione che coniughi un livello conflittuale e un livello propositivo: l'UdU deve portare con forza nelle piazze, nelle assemblee, nella società l'ideale di un'università democratica, accessibile a tutti radicando una forte opposizione sociale contro l'azione del governo, tesa alla continua erosione di diritti e alla limitazione di fette sempre più ampie di democrazia Oggi c'è bisogno che l'Unione degli Universitari, come organizzazione di natura sindacale, sia presente nelle piazze a Oggi c'è bisogno che l'Unione degli Universitari, come organizzazione di natura sindacale, sia presente nelle piazze a sostegno di una mobilitazione che deve essere di tutte le facoltà dell'Ateneo catanese attraverso una metodologia che deve saper parlare a tutti gli studenti universitari appartenenti ad una generazione che si è resa conto della propria precarietà, ma che non ha riferimenti di sicurezza sociale a cui guardare in prospettiva. L'Unione degli Universitari di Catania si pone come obiettivo quello di far riappropriare gli studenti della coscienza di quelli che sono i loro diritti, di ciò che una democrazia rappresenta, dei valori della Repubblica che ha tra i suoi princìpi lo studio e il lavoro come ciò che una democrazia rappresenta, dei valori della Repubblica che ha tra i suoi princìpi lo studio e il lavoro come diritti di tutti. Questa battaglia culturale iniziata un anno fa è difficile da sostenere da soli; è necessario cercare una condivisione con le associazioni studentesche con la società civile, con i precari e con i personaggi pubblici che possano dare risalto alle nostre campagne e rivendicazioni. Questi strumenti insieme al ruolo della rappresentanza all'interno dell'Ateneo, devono diventare punti di forza della nostra organizzazione, che ha l'onere di mantenereuna sua identità all'interno del prossimo movimento studentesco.

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L’obbiettivo principale delle Università dovrebbe essere quello di investire nelle nuove generazioni. L’attuale politica

del governo costringe gli atenei a sacrificare molti degli spazi di sapere e cultura che possono formare l’individuo nella

sua totalità, al di la della mera frequenza delle lezioni.

E’ per questo che ci batteremo per una conoscenza meno parcellizata, per stroncare una “corsa al credito” fine a se E’ per questo che ci batteremo per una conoscenza meno parcellizata, per stroncare una “corsa al credito” fine a se

stessa che non è un sapere spendibile nel futuro. Puntiamo a creare una sola coscienza nello studente, perchè gli

studenti sanno male cosa vuol dire. In coerenza di questo con il “processo di Bologna” proponiamo una revisione del

peso specifico delle materie in rapporto con le ore di lezione e studio, anche sulla base di questionari somministrati nel

corso dell’ultimo anno accademico.

Inoltre ci batteremo per un più congruo riconoscimento delle materie conseguite all’estero durante i programmi Inoltre ci batteremo per un più congruo riconoscimento delle materie conseguite all’estero durante i programmi

“Erasmus”, in modo che queste possono realmente conferire un valore aggiunto allo studio e ai sacrifici dello studente e

non solo come un’altra tacca da avere nel curriculum per arrivare alla laurea.

Continueremo la lotta sulla facilitazione nei trasporti, perchè anche i pendolari non abbiano più ostacoli di sorta per

esercitare il loro diritto allo studio.

Il nostro obiettivo è insomma quello di ritagliare degli spazi per una “Cultura” con la “C” maiscola e per abbattere ogni Il nostro obiettivo è insomma quello di ritagliare degli spazi per una “Cultura” con la “C” maiscola e per abbattere ogni

tipo di barriera si ponga dinananzi allo studente nel suo già abbastanza frastagliato e tortuoso percorso verso il

conseguimento della laurea.

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per la conquista dei nostri diritti

tesi 3: