Giuliana Giuliani Dirigente medico S.C. Medicina Legale e Gestione del Rischio Azienda USL di Modena Bologna, 25 maggio 2013 ICF e accertamento per il collocamento mirato al lavoro delle persone con disabilità: il ruolo del medico legale nell'esperienza modenese
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Giuliana Giuliani
Dirigente medico S.C. Medicina Legale e Gestione del Rischio
Azienda USL di Modena
Bologna, 25 maggio 2013
ICF e accertamento per il collocamento
mirato al lavoro delle persone con disabilità:
il ruolo del medico legale nell'esperienza
modenese
La normativa nazionale
(L.118/71) definisce:
MUTILATI e INVALIDI CIVILI i cittadini affetti da
minorazioni congenite o acquisite, anche a carattere
progressivo, compresi gli irregolari psichici per
oligofrenie di carattere organico o dismetabolico,
insufficienze mentali derivanti da difetti sensoriali o
funzionali, che abbiano subito una riduzione
permanente della capacità lavorativa non inferiore a
1/3 o, se minori di anni 18, che abbiano difficoltà
persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie
della loro età.
La normativa nazionale
Questa è la norma capostipite che ancora detta
la definizione di invalido civile; da allora è stato
un fiorire di leggi, decreti e circolari atti ad
integrare/sviluppare lo scheletro normativo
orginario che, nella pratica quotidiana, hanno
reso incredibilmente complicata una materia che
per essere applicata costituisce un vero
“percorso ad ostacoli” per le persone con
disabilità e per le loro famiglie.
Ai fini della valutazione dell'invalidità
le tabelle tuttora di riferimento...
Decreto Ministeriale 5 febbraio 1992
Applicazione della nuova tabella indicativa delle percentuali
d'invalidità per le minorazioni e malattie invalidanti”
“ ...danno funzionale permanente è riferito alla... capacità
lavorativa generica con possibilità di variazioni in più del
valore base, non superiori a 5% nel caso in cui vi sia
anche incidenza sulle occupazioni confacenti alle attitudini
del soggetto (c.d. semispecifica) e sulla capacità
lavorativa specifica...”.
La normativa nazionale
Ripercorrendo brevemente la normativa
vigente in tema di invalidità civile ci si rende
subito conto che il sistema tabellare
attualmente in vigore risulta sempre più
soggetto all'usura cronologica dei valori
percentuali ivi contemplati per le singole
patologie nonchè arretrato rispetto
all'evoluzione ed ai progressi della scienza
medica.
Così ad esempio varie patologie, (si pensi ad es.
disturbi diagnosticati nell'infanzia, o alle
patologie psichiatriche, o più semplicemente
alla cefalea, il più comune disturbo del sistema
nervoso), non sono neppure menzionate e non
esistono strumenti valutativi neppure in via
analogica. Al di là del caso specifico, come
rispondere alle necessità di tutti coloro che sono
affetti da patologie così dette “orfane”, ovvero
non previste dal sistema tabellare attuale, e per
le quali esistono difficoltà valutative anche per
analogia?
L'orientamento nazionale
Decreto anticrisi(art 20 D.L. n. 70, 1.7.09, convertito in L. 3.8.09 n. 102)
•a decorrere dal 1 gennaio 2010 le commissioni
mediche delle Aziende USL sono integrate da un
medico INPS quale componente effettivo;
•presentazione telematica della domanda;
•è stata istituita una Commissione che ha avuto il
compito di aggiornare le tabelle indicative delle
percentuali di invalidità civile che risalgono al D.M. del
Ministero della Sanità del 5 febbraio 1992.
LA TUTELA DEI DIRITTI
La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle
persone con disabilità, approvata nel 2006,
prendendo atto proprio della necessità di superare
barriere, ostacoli e pregiudizi che limitano la
partecipazione sociale delle persone con disabilità,
definisce la necessità di politiche nuove che tutelino i
diritti delle persone con disabilità.
La Classificazione Internazionale del Funzionamento,
della Disabilità e della Salute (ICF)
dell’Organizzazione Mondiale della sanità (OMS)
fornisce, invece, il modello concettuale per
rappresentare il funzionamento e la disabilità,
individuando anche una terminologia per la
descrizione di tali condizioni.
Ci si è resi conto che......la valutazione dei soli requisiti sanitari, fondamento
del sistema tabellare, è ormai superata; spesso
infatti è impossibile scindere le condizioni di salute
dagli aspetti sociali. La valutazione dei bisogni
sociosanitari è insita nei principi di equità e
universalità che caratterizzano il sistema pubblico
di assistenza
Necessità di un approccio globale e
complessivo e di una valutazione
multidimensionale della persona con
disabilità!
L.R. 19 febbraio 2008, n.4“Disciplina degli accertamenti della disabilità.
Ulteriori misure di semplificazione ed altre
disposizioni in materia sanitaria e sociale”
“...per disabilità di intende lo stato di invalidità, cecità e
sordità civile, la condizione di handicap di cui alla L. 5
febbraio 1992, n.104 (Legge quadro per l'assistenza,
l'integrazione sociale e i diritti delle persone
handicappate), la condizione per il collocamento
mirato al lavoro ai sensi della L. 12 marzo 1999, n.68
(Norme per il diritto al lavoro dei disabili) e la
condizione per l'integrazione scolastica ai sensi del
decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 23
febbraio 2006, n.185...”
Con la L.R. 4/2008 la RER...
Propone una strategia di politica socio-sanitaria che miraad innovare l'approccio alle persone con disabilità perquanto riguarda
l'ottica valutativa l'accertamento
Recependo le indicazioni fornite dall'OMS con laclassificazione dell'ICF, l'ottica valutativa non è più quelladel mero accertamento del tipo e dell'entità dellemenomazioni conseguenti alle patologie riscontrate, maquella di una medicina sociale tesa ad evidenziare ibisogni delle singole persone al fine di individuare lepossibili soluzioni ed i servizi da erogare così da mirare alfunzionamento delle persone.
Con l’applicazione della LR 4/2008 si era avuto il
vantaggio di semplificare l’iter:
domanda unica e contestuale, come chiave di
accesso a tutti i percorsi e al progetto di vita
individualizzato della persona con disabilità, cioè
come tappa della sua presa in carico.
Il modello di domanda era accessibile da tutti i
reparti ospedalieri, i servizi territoriali sanitari e
sociali e anche da internet. Ugualmente la
certificazione era di competenza di qualsiasi medico
avesse in cura/prendesse in cura la persona (quindi
anche i medici ospedalieri)
Commissione integrata finalizzata ad
una valutazione multidimensionale
COMMISSIONE
INTEGRATA
Presidente, Spec. medico-
legale
Specialista della patologia
prevalente
Operatore sociale
Medico in rappresentanza
delle Associazioni di
categoria
Medico del lavoro (L.68/99)
VALUTAZIONE
INTEGRATA
• Approccio globale al
paziente
• Personalizzazione
dell'intervento
(delibera validamente in
presenza del Presidente
e 2 componenti)
Il risultato complessivo
- umanizzazione dell’assetto valutativo:
Commissioni di accertamento delle AUSL
semplificate;
Valutazione più adeguata e una razionalizzazione del
sistema globalmente inteso, riducendo la molteplicità di
accertamenti e valutazioni da parte di organi diversi
della stessa Azienda U.S.L. (si erano create sinergie
La Classificazione ICF pone al centro laqualità della vita delle persone affette dauna patologia, come convivono con la lorocondizione e come sia possibile migliorarla;l'ICF correla lo stato di salute conl'ambiente tanto da definire la disabilitàcome una condizione di salute in unambiente sfavorevole.
ICF(modello bio-psico-sociale della disabilità)
ICF
E' un modello unitario, multidimensionale e
interattivo, detto bio-psico-sociale, che considera
funzionamento e disabilità come nozioni
complesse, scomposte nelle tre dimensioni di
Funzioni e Strutture corporee, capacità delle
persone nelle Attività e Partecipazione
pienamente contestualizzata. Concettualizza tali
fenomeni come il risultato dell’interazione fra una
condizione di salute (malattia, disturbi) e i fattori
ambientali, superando le contrapposizioni fra i
modelli tradizionali di carattere esclusivamente
“medico” o “sociale” di valutazione della disabilità.
Ma cosa vuol dire valutare
le persone secondo la
normativa vigente o
applicare l'ICF?
A fini esemplificativi
si riportano 2 casi
I casi clinici si ispirano a casi reali ma i dati
personali dichiarati sono stati modificati
Marco, 43 anni Isabella, 45 anni
disoccupato impiegata
affetti da epatite cronica HCV correlata, HIV positivi
accedono al ns. Servizio per domanda di disabilità (invalidità civile+ L.104/92 + collocamento mirato al
lavoro ex L.68/1999)
In esito all'accertamento, sulla base
della normativa nazionale
entrambi ottengono il riconoscimento di una
riduzione permanente della capacità lavorativa
pari al 75%;
entrambi ottengono il riconoscimento della
condizione di handicap ai sensi del'art. 3,
comma 1.
Quanto all'accertamento finalizzato al
collocamento al lavoro (L68/99)
di rilevante...
Isabella: la Commissione esprime un giudizio di
compatibilità, senza limitazioni, per l'attività
attualmente svolta.
Marco: la Commissione evidenzia la necessità
di un percorso terapeutico-riabilitativo finalizzato
al reinserimento nel mondo del lavoro con
indicazione del servizio di mediazione.
Tali riconoscimenti danno diritto a:
Marco:
iscrizione alle listeper il collocamentomirato;
esenzione ticket;
assegno di invalidità(vincolato al reddito)
Isabella:
esenzione ticket
possibilità di rientrare nella quota d'obbligo in quantoassunta;
NO assegno di invalidità (redditosuperiore al tettostabilito per legge)