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I tuorci i Sammasili

May 15, 2023

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Enzo Bivona
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Centro Regionale per la Progettazione ed il Restauroe per Ie Scienze Naturali ed Applicate ai Beni Culturali

A TUORCIALa festa di san Basilio a San Marco dAlunzio

Il paesaggio festivo sicilianoContributi analitici alla carta del rischio

REGIONE SICILIANAAssessorato dei Beni Culturali ed Ambientali e della Pubblica IstruzioneDipaftimento Beni Culturali ed Ambientali ed Educazione Permanente

Palermo

Page 3: I tuorci i Sammasili

INDICE

11 NOTA INTRODUTTIVAAntonino Buttitta

14 SAN MARCO DALUNZIO. TERRITORIO, STORIA ED EMERGENZE ARCHITETTONICHEDaniela La Mattina, Rosaria Merlino

24 LE ACQUE E LAGRICOLTURA. LINO, ORBACE E CANNA DA ZUCCHEROSantina Pirri

29 VERITA E MENZOGNA DEI SIMBOLI. LA FESTA DI SAN BASILIO A SAN MARCO D'ALUNZIOIgnazio E. Buttitta

57 ITUORCI I SAMMASILIEmanuela Caravello

64 LA FESTA DI SAN BASIUO. DOCUMENTI INEDITI DARCHIVIO

68 LA STATUA LIGNEA ALUNTINA DI SAN BASILIOChiara Caldarella

77 ABSTMCTS

87 GALLERIA FOTOGRAFICA

113 BIBLIOGRAFIA

Page 4: I tuorci i Sammasili

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I TUORCI I SAMMASILIEmanuela Caravello

San Basilio Magno, vescovo di Cesarea nel IV secolo

d.C., è il protettore di San Marco dAlunzio e nella fededegli aluntini il custode della "ragione". "Sammasiluzzu

nni manteni i sentimenti giusti" è nel dire comune degli

abitanti del paese e del circondario che si rivolgono al

Dottore della Chiesa attribuendogli specifici poteri tau-maturgici riguardanti l'alterazione delle facoltà mentali,Riferisce un devoto: "San Basilio viene considerato da

noi il protettore dei matti. Allora quando ci sono dei pro-blemi, dal punto di vista psichico, o per esempio anchebanalmente vedi un bambino in casa che è nervoso oche piange o che grida, o che è isterico allora tu cosagli dici? San Basilio, San Basilio mi dà il numero. Noi cirivolgiamo continuamente a San Basilio".

Un anziano ricorda le miracolose potenzialità del Santo

evocate nell'uso rituale di benedire gli oggetti nei mo-menti di sosta lungo il percorso processionale del ferco-lo: "Ognuno faceva un voto: chi era muto, chi era... ce

n'erano che erano dementi magari, perché San Basilio

era uno per la mente 1...1 Quando arriva sotto la chiesa

lo posano a terra, sopra i banchi, e c'è un prete che

prende degli oggetti, anche fazzolexi, cose così, e ce liporta ntà mente, nnà fronte di San Basilio e c'u torna aldevoto, cosi; lui porge magari un nastro, una cosa, Ltna

borsa, Ltn orologio, c'u pofta nnà mente e c'u torna";e prosegue: "Na vota ci nn'eranu chi eranu spiritati,scantati e nuatri dicemu cosi: Sammasiliu ci mantenii sensi giusti, i sensi apposto và [...] Ce n'era unu che

era scantato, dice u purtamu a Sammasili, u puftavanua qualsiasi ora".Numerose storie evocano l'intercessione di San Basilio

nella cura dei mali da scantu, i disturbi causati da una

paura improvvisa per accidenti di varia entità. Spiega

una donna: "Tanti pure perché si scantano per esempioci manca la parola e fanno un voto a San Basilio, noi

ci crediamo che è San Basilio". Un uomo riferisce un

evento noto a tutti gli aluntini, un miracolo compluto tra

le acclamazioni dei portatori del fercolo di San Basilio:

"Chiddu chi ci vinni a vuci, prima parlava. Dopu si nniiva in guerra, in guerra ci scuppiò a bumma, chi cosa

fici? Si scantò, e pirdiu a parola. Ropu tanti anni ch'era

cca si mittiu sutta Sammasiliu e mi ricordo gridò puruiddu Viva Sammasiliu".Causata da medesimi accidenti l'incorporazione di esserl(cfr. Guggino 1986) è anch'essa ambito di intervento di San

Basilio: "S'a ricorda ddautra i Caronia? Dda picciotta chivinia di dda, dicia c'avia i spiriti chista, e dopu quannu

a purtaru a Sammasili diceva chi eranu setti spiriti che

aveva ri ncoddu, ncorporati, ci nn'aveva rimastu unudda, chi nun se ne voleva iri. A u parrinu ci parlò dduspiritu e ci risse si mi nn'ha ghiri mi nni vaiu ma fazzudannu. Iddu ci risse ti nn'ha ghiri ma dannu non nedevi fare [...] Ci nsse mi nni vaiu ma mi portu un po' diceusu [...] L'arburu ca cariu nterra e pure dda donna.

E dda donna finu chi campava tutti l'anni vinia cca".

Così nel ricordo di un anziano e del suo interlocutore:"Ci risse mi nni vaiu ma fazzu dannu. U parrinu ci risse

no! Ti nn'ha ghiri ma senza fari dannu. E allora siccomenugn'ha fari dannu dici mi portu due pari r'arbura. Al-lora tutti scapparu dda, l'arburu tiratu cu tutti i radici!".Per numerosi altri ambiti di pertinenza San Basilio si

configura nella rappresentazione degli aluntini come il

più potente taumaturgo, il Santo cui per primo rivolger-si in richiesta di grazia per ogni sorta di male. "A San

Marco avemu nu gran santu di nome chi si chiama Sam-masili. Grazie nni concede a tutti quanti specialmente a

cu teni fede", afferma un anziano.

Il Calendario romano precedente il Concilio Vaticano IIassegnava la celebrazione della festa di San Basilio al

14 giugno, In tale data si compiva a San Marco dAlun-zio la traslazione del fercolo del Santo in occasione di

solenni festeggiamenti che a seguito della riforma litur-gica furono fissati il 2 gennaio. Il 14 giugno si celebranooggi le sole funzioni liturgiche, mentre il 26 dicembre il

simulacro di San Basilio è condotto dall'omonlma chie-

sa, cui esso fa ritorno il 2 gennaio con solenne proces-

sione, alla Matrice (chiesa San Nicolò di Bari).Particolare rilievo assume per la comunità aluntina

un'ulteriore celebrazione dedicata a San Basilio che oc-

corre il 2 agosto, il cui iter rituale si svolge in concomi-

tanza dei festeggiamenti in onore di San Marco e San

Nicola, patroni di San Marco dAlunzio.

Quest'ultima ricorrenza è preferita dai fedell come occa-

sione per assolvere ai voti contratti con il Santo o richie-

derne l'intercessione. Con tale proposito fino a pochi

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A TUORCIA

decenni fa vigeva l'uso di recare in chiesa, come dono a

San Basilio, parte del frutto del lavoro agricolo. Questo,raccolto in grande quantità, era poi venduto in un'astapubblica il cui ricavato era utilizzato per sostenere lespese dei festeggiamenti. Ricorda un'anziana donna:"tannu si faciva u frummentu, si mitiva, si pisava... rop-pu ci purtavanu u frummentu ai Santi e a Sammasili

1...1 C'era chiddu chi ci purtava, pi diri avia u vutu, e cipurtava un tummu di frummentu 1...1 C'era chidda chiaviva u vutu e ci prummittiva, pì diri, Sammasiluzzu fa-citini sta grazia ca vi purtu un tummu di frummentu 1...1

C'u purtavanu ntit saccu e c'u pusavanu a Sammasili

1...1 Ora un ci nn'è chiit di frummentu, tannu pisavamu,

mitivamu tutti, seminavamo u frummentu".Tra gli usi devozionali oggi vitali, straordinario interes-se riveste la costruzione e l'impiego rituale delle tuorc'iSammasili, grossi ceri ricoperti di basilico, fiori, nastri e

in alcuni casi soldi, spighe e immaginettel ."Pi divuziunifannu i tuorci 1...1 ci duna u parrinu ddit cosu avutu, poiu fannu cù basilicò, cit sciuri e si chiamanu tuorci".Tale artefatto cerimoniale deriva il nome dal cero (tuor-cra) che costituisce I'elemento dal quale prende avviola sua realizzazione. A tuorcia, del diametro di 16 cm e

allezza di 1,50 m circa, è interamente rivestita di stoffa(piezza) resa umida per mantenere il vigore degli ele-menti vegetali. All'estremità del cero si fissano in alcuni

casi spighe di grano. Con l'ausilio di spago (lazzu) rl

basilico raccolto in mazzi e i fiori (solitamente gladio-

li, gerbera, margherite e rose) sono assicurati alprocedendo dall'alto verso il basso sino a 15 cmbase. Quest'ultima porzione di cero, per consentirepugnatura, è mantenuta priva di rivestimento e

da stagnola o carta di tagghiu. All'apice della tuorciaappongono infine foulard (fazzuletta) o nastri(nastri di rasu) che gravitano verso il basso, m

il corpo della tuorcia può essere completato con l'plicazione di banconote e immaginette raffigurantiBasilio (fiureddi).Le operazioni di costruzione di questo artefattodi competenza femminile come nella maggior partecasi il reperimento di fiori e basilico. Questiessere acqulstati, donati da familiari, vicini o amici,pure raccolti nei terreni di personale proprietà ilche precede la ricorrenza festiva (1 agosto).d'acqua, posti all'interno o in prossimità delle abitali accolgono sino alla mattlna seguente, quando,

6.00 circa, ciascuna donna che ha contratto votoSanto si riunisce con un gruppo di aiutanti perre a tuorcia.Poche ore dopo due complessl bandistici si recano

due estremità del paese, mentre ogni donna,ciata la propria torcia, si posiziona sulla soglia diAl passaggio dei musicanti le fedell si accodano ai

che su due file ciascuno procedono processional

seguiti dalla banda, Presso alcune abitazioni i

bandistici sono invitati a sostare per l'offerta di

bevande che può costituirsi come parte integrantevoto contratto da colei che ha realizzalo a

due cortei procedono separatamente sino alle soglie

sagrato della Chiesa Madre cui accedono unendoei

unico gruppo. All'interno del tempio le donne che

cano le torce si dispongono lungo la navata centrahdue file per consentire al sacerdote di imporvi la

benedizione. Concluso tale rito le fedeli avvicesi accostano al fercolo di San Basilio con cui

contatto le torce. Sistemate queste ultime negli

siti alloggi lungo le navate laterali, le donne, i

agli altri convenuti, si predispongono per assisterefunzione liturgica, terminata la quale si imnuovamente ciascuna del proprio artefatto e di

sul sagrato attendono che il simulacro di San

É-

vi sla condotto perché abbia inizio il rito

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I tuorci i Sammasili I

Alle ore 13.00, dopo aver sostato per qualche minu-to sulle spalle dei portatori che vi imprimono un mo-vimento oscillatorio, il fercolo è accompagnato oltre lesoglie della chiesa, dove si ordina il corteo. Due file didonne che recano le torce si posizionano alle spalle delsimulacro, altre due avanti e i due complessi bandisticialle estremità . La vara ornata di spighe, banconote, ex-voto, fiori, basilico e pani devozionali (denominati cud-dure) è omaggiata dai commercianti che, dai banconi divendita disposti sulle strade, vi lanciano contro confettie semenze, e dai fedeli che, durante le soste previstenel percorso processionale, ne cercano il contatto conbaci e carezze e porgono al sacerdote oggetti di variaentità per averli restituiti "benedetti" dopo essere statiaccostati alla statua.Le donne con le torce seguono l'andamento e la direzio-ne che i portatori scelgono di dare al fercolo partecipan-do dunque ai repentini cambiamenti del senso di marciache gli aluntini sono soliti chiamare miraculi. Spiega unanziano: "Pì diri, arrivatu a un ceftu puntu nui riciamochi è San Basilio chi nun voli iri pi diri chiit avanti. Eallora rici vutamu facci [...] E turnanu pi diri ddocu. Ar-rivati a un certu puntu dici, si fiermanu o chiddi ravanti,o chiddi ri rietru dici basta, e vutamu facci". laccla-mazione dei portatori determina pertanto la continuavariazione dell'orientamento del corteo e l'alternanzadelle due bande musicali nell'esecuzione delle marce.Insieme alle torce di usuale dimensione ne sfilano alcu-ne di ridotta grandezza per consentirne llmpugnatura a

bambine ed un esiguo numero di donne reca tra le manibasilico raccolto in mazzetti con identica funzione de-vozionale. Alle ore 15.00 il fercolo, preceduto e seguitodal profumato corteo, giunge in Chiesa Madre dove letorce sono deposte.La processione si compone nuovamente la sera conidentiche modalità per ricondurre il simulacro di San Ba-silio all'omonima chiesa. Qui, svestito degli ornamentifestivi e deposto sull'altare, è custodito sino al 31 lugliodell'anno seguente quando sarà nuovamente condottoalla Chiesa Madre per le solenni processioni del 2 ago-sto. Dalla chiesa di San Basilio le torce sono trasferiteai domicili delle donne che con la distruzione di questecompletano lo scioglimento del voto contratto con SanBasilio. "Una volta rimanevano in chiesa, ognuno faceva

il voto per la torcia e poi la lasciava nella chiesa. Oraognuno se la porta a casa e la chiesa resta pulita. Avolte poi c'erano forestieri, oppure questi dello stessopaese, tiravano il basilico e poi si faceva sporcizia nellachiesa. Per evitare questo, che poi si macchiano i muri,si macchiano le mattonelle a terra, li fanno portare acasa: ognuno se lo chiedono gli amici se lo prendono",spiega una donna. Il cero che costituiva la struttura por-tante della tuorcia è conservato in casa sino all'annosuccessivo e riutilizzato dalla proprietaria qualora il votocontratto si dispieghi per più anni o dato in prestito a chine mostri richiesta. Al basilico che abbondante rivestival'artefatto le donne aluntine riservano svariati utilizzi:"ci sono tanti pure forestieri che chiedono un mazzettodi basilico e poi lo portiamo pure in campagna e lo but-tiamo nel terreno [...] ruoi ci crediamo che è una cosabenedetta, per non buttarla nella spazzatura la buttia-mo nella campagna 1...1 Uno spera per un buon raccolto,noi lo facciamo con fede 1...1 Lo facciamo secco e poi lomettiamo nella salsa, ora ci sono pure i congelatori, locongeliamo fresco, però si può fare pure secco".Scomposte le torce e predisposti gli elementi che le co-stituiscono per il godimento futuro la dimensione pub-blica è nuovamente protagonista del rito festivo, di cuii giochi pirotecnici marcano l'apice e segnalano la con-clusione.

t A partire dal 2002 la processione di san Basilio ha luogo anche il

2 gennaio. In questa occasione le torce, presenti seppur in nu-mero ridotto, si caratterizzano per il rivestimento di fronde d'al-loro che significativamente sostituisce il basilico del 2 agosto.

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Sezione del cero

"ATuorcia": Rilievo diretto con restituzione grafica: Monica Modica

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I tuorci i Sammasili

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Progetto editoriale a cura dellaUnità operativa per i Beni storico-artistici, iconografici ed etno-antropologici del Centro Regionale per la progettàzione ed il Re_stauro, Palermo C.R.P.R.

Coordi na mento det progettoRosanna PetrarcaUnità operativa per i Beni storico-artistici, iconografici ed etno-antropologici C. R. p. R.

Ignazio E. ButtittaDocente di Etnostoria, Università degli Studi di SassariPresidente Associazione Folkstudio, palermo

Hanno collaborato alla realizzazione del progetto

Per le ricerche storiche, archivistiche, bibliograficheChjara Caldarella, Daniela La Mattina, Rosaria MerlinoC,R.P.R.

Rosario Perricone. Università degli Studi di palermo. Ricerchesul campoSantina Pirri

Per le elaborazioni e trasposizioni graficheMonica Modica. Università degli Studi di palermo

Per la documentazione fotograficaChiara Caldarella C.R.P.R.Daniela La Mattina C.R.pR.Angelo Maggio A.R.P.A. Calabria

Per le traduzioniUgo Nizza C.R.PR.

Per la ricerca sul campo e la cura det DVD',A tuorcia,,Rosario Perricone. Università degli Studi di palermo

Per le riprese audiovisualiRosario Perricone, Emanuela Caravello, Francesco La Bruna.Folkstudio Palermo

Per il montaggio, la post-produzÌone e l,authoring DVDEthnomedia di Davide Dolce

Si ringraziano per la collaborazione e la disponibilità fornitadurante le fasi esecutive del progetto:il Sindaco di San Marco dAlunzio, dott. Amedeo ArcodialArciprete di San Marco dAlunzio - Sac. Salvatore Miracolail Personale dell'Ufficio Tecnico comunaleil Personale della Biblioteca comunale.

Si ringraziano, inoltre:Marinella Priola, Paola Scuderi, Amedeo Latino, Vito Sansiveri,Giovanni Maio