•I metodi immunometrici, sfruttando le caratteristiche uniche di selettività e di avidità del legame antigene-anticorpo, permettono lo sviluppo di metodi altamente specifici per la quantificazione dell’analita, anche in matrici complesse. campione + compless o antigene - anticorp o antico rpo quantificazi one del complesso antigene- anticorpo METODI IMMUNOMETRICI
59
Embed
I metodi immunometrici, sfruttando le caratteristiche uniche di selettività e di avidità del legame antigene-anticorpo, permettono lo sviluppo di metodi.
This document is posted to help you gain knowledge. Please leave a comment to let me know what you think about it! Share it to your friends and learn new things together.
Transcript
• I metodi immunometrici, sfruttando le caratteristiche uniche di selettività e di avidità del legame antigene-anticorpo, permettono lo sviluppo di metodi altamente specifici per la quantificazione dell’analita, anche in matrici complesse.
campione +complesso antigene-anticorpo
anticorpo
quantificazione del complesso
antigene-anticorpo
METODI IMMUNOMETRICI
epitopo
paratopo
CDR
antigene
ponte disolfuro intracatena
ponte disolfuro intercatena
frammento Fab
frammento Fc
frammento Fab
Catena H
Catena L
IgG - anticorpi che tendono a durare molto a lungo, anche tutta la vita;IgM - durano poco tempo, e indicano un contatto recente con l'antigene;IgA - non si misurano nel sangue, ma sono presenti sulla superficie di alcuni organi, come per esempio gli alveoli polmonari;IgD - presenti sulla superficie dei linfociti B maturi;IgE - immunoglobuline che intervengono nei processi che regolano le reazioni allergiche (ipersensibilità nei confronti di vari antigeni, alimentari, ambientali, ecc.).
Anticorpi monoclonaliAnticorpi policlonali
ANTICORPI
REAZIONI DI IMMUNOPRECIPITAZIONE
METODI ANALITICI BASATI SU ANTICORPI
In opportune condizioni la formazione del complesso antigene-anticorpo dà luogo ad una reazione di precipitazione.
-(A) Eccesso di anticorpo (Ab)-(B) Zona di equivalenza (zona più interessante a fini analitici).-(C) Eccesso di Ag
Ag
Ab precipitato
A B C
REAZIONI DI IMMUNOPRECIPITAZIONE
METODI ANALITICI BASATI SU ANTICORPI
La “composizione” del precipitato varia fortemente nelle tre zone.La precipitazione degli aggregati antigene-anticorpo (reazione di immunoprecipitazione) rappresenta una tecnica molto utilizzata per l’analisi qualitativa e quantitativa di componenti relativamente abbondanti nel siero, in particolare delle proteine sieriche.
Nell’ambito delle tecniche basate su reazioni di immunoprecipitazione abbiamo:-Tecniche basate sulla diffusione-Tecniche di immunoprecipitazione in fase liquida-Tecniche di tipo elettroforetico
In senso lato, anche le tecniche immunometriche propriamente dette (es. tecniche immunoenzimatiche) si possono considerare tecniche di immunoprecipitazione.
Ag
Ab
pre
cip
itato
A B C
METODI ANALITICI BASATI SU ANTICORPI
Diffusione monodimensionale semplice: la soluzione contenente (potenzialmente) l’antigene in esame viene stratificata sopra un gel di agar contenente un opportuno antisiero.
Diffusione monodimensionale doppia: fra le due soluzioni viene interposto un ulteriore stato di gel di agar (“zona neutra”). Le bande si formano quindi dove la diffusione di entrambe le specie porta al raggiungimento dei rapporti ottimali di concentrazione antigene/anticorpo.
Soluzione contenente l’antigene
Gel di agar contenente l’antisiero
Diffusione
Zonaneutra Diffusione
REAZIONI DI IMMUNOPRECIPITAZIONE
METODI ANALITICI BASATI SU ANTICORPI
Nelle tecniche di diffusione bidimensionale si utilizza uno strato di gel di agar, nel quale sono stati ricavati pozzetti nei quali vengono poste le soluzioni in esame e la soluzione di anticorpo. A seguito della diffusione radiale dei vari componenti, ove possibile si formano “archi” di precipitato che identificano l’avvenimento della reazione antigene-anticorpo.
Con opportune modificazioni questa tecnica è applicabile anche a fini quantitativi (es. tecniche di immunodiffusione radiale: usando solo l’antigene nei pozzetti, mentre l’anticorpo è disciolto nel gel di agar, l’area delle bande che si formano è proporzionale alla concentrazione dell’antigene).
Soluzioni contenente l’antigene
Soluzione contenente l’anticorpo
Diffusione
Reazione antigene-anticorpo
Nessuna reazione
REAZIONI DI IMMUNOPRECIPITAZIONE
IMMUNODIFFUSIONE RADIALE SEMPLICE: ESEMPIO
IMMUNODIFFUSIONE RADIALE DOPPIA: ESEMPIO
METODI ANALITICI BASATI SU ANTICORPI
Immunoelettroforesi: - elettroforesi - deposito di antisiero
REAZIONI DI IMMUNOPRECIPITAZIONE
REAZIONI DI AGGLUTINAZIONE
Elementi corpuscolari (globuli rossi, batteri,…): - provetta - vetrino
REAZIONE DI AGGLUTINAZIONE: ESEMPIOTEST DI GRACIDANZA
REAZIONE DI AGGLUTINAZIONE
METODI ANALITICI BASATI SU ANTICORPI
Nelle tecniche di immunoprecipitazione in fase liquida il precipitato formatosi a seguito della reazione antigene-anticorpo viene di solito quantificato attraverso l’effetto Tyndall,
Tecniche di immunoprecipitazione in fase liquida
La quantificazione del precipitato può avvenire mediante turbidimetria o nefelometria (la seconda è nettamente più sensibile, permettendo di raggiungere limiti di rivelazione nettamente minori di quelli ottenibili con le tecniche di diffusione).
Luce incidente
Misura della luce “assorbita”:
turbidimetria
Misura della luce diffusa: nefelometria
IMMUNODOSAGGI
Metodi competitivi
Metodi non competitivi
Utilizzo di traccianti per rivelare la formazione del complesso antigene-anticorpo
METODO COMPETITIVO per la detrminazione di Ag
1 2 3
aggiunta reattivi
reazione
Conc. analita
Tracciante legato
0 4 162
31
a)
b)
c)Aggiuntasubstrato
analita
tracciante
Siti anticorpali in difettoConcentrazione costante di tracciante
Analita liberoAnalita
immobilizzatoAnticorpo anti-analita
EAnticorpoanti-IgG marcato
EE
Aggiunta antigene e anticorpo
E
E
Aggiunta dell’anticorpo marcato
E
E
E
Substrato Segnale
Competizione per il sito anticorpale
Separazione
Misura dell’attività enzimatica
E
E
E
E E
METODO COMPETITIVO per la detrminazione di Ab
DIRETTI INDIRETTI
METODI NON COMPETITIVI per la detrminazione di Ag
In realtà la curva dose-risposta può presentare una curvatura a dosi basse di analita a causa di un legame aspecifico ed una curvatura a dosi alte a causa della saturazione dell’anticorpo di cattura o di rivelazione.
Seg
nale
Concentrazione analita
aspecifico
saturazione
Siti anticorpali in eccesso
METODI NON COMPETITIVI per la detrminazione di Ab
Seg
nale
Concentrazione analita
Test Tecnica Range Tempi analisi
FT4 Competizione 0-7 ng/ml 90’
T3 Competizione 0-6 ng/ml 60’
T4 Competizione 0.25µg/dl 60’
Ig-E Sandwich 0-500 IU/mL 180’
Prolattina Sandwich 0-400 ng/ml 60’
FSH Sandwich 0-150 mIU/ml 150’
Cortisolo Competizione 0-50 µg/dl 60’
ESEMPI DI TEST COMPETITIVI E NON COMPETITIVI
CARATTERISTICHECARATTERISTICHE
Più rapidi, particolarmente a basse concentrazioni di analita.
L’utilizzo di anticorpi monoclonali migliora la specificità
Specificità intrinseca superiore
Limite di rivelazione più basso
Amplificazione di attività (AA)(Metodi non competitivi)
Modulazione di attività (MA)(Metodi competitivi)
METODI COMPETITIVI E NON COMPETITIVI (MA E AA)
TRACCIANTI
METODI ANALITICI BASATI SU ANTICORPI
Nei metodi basati su reazioni di immunoprecipitazione la formazione del complesso antigene-anticorpo viene evidenziata attraverso la diffusione della luce determinata dal precipitato. Per analiti presenti in concentrazioni molto basse e/o per i quali il complesso antigene-anticorpo non precipita (es. molecole di piccole dimensioni) i metodi di immunoprecipitazione non sono applicabili o sono troppo poco sensibili.
Purtroppo la reazione
è difficilmente rivelabile sfruttando le diverse proprietà fisiche del complesso An-Ab rispetto ad An libero.
Sebbene metodi immunometrici “label-free” siano in linea di principio utilizzabili (es. misurando le differenze di massa misurabili con biosensori piezoelettrici o le diverse proprietà ottiche con un sistema basato sulla SPR come il sistema Biacore) è’ più pratico utilizzare un tracciante, cioè un reattivo che, partecipando alla reazione An-Ab in opportune condizioni, ne permetta la rivelazione sensibile.
An + Ab An-Ab
Il tracciante deve essere una molecola caratterizzata da un elevato
rapporto segnale/massa.
Questo permette di ottenere un segnale altamente rivelabile anche
in presenza di piccole quantità di tracciante, abbassando il limite di
rivelazione del metodo.
LABEL
• Isotopi radioattivi (125I, 3H)• Molecole fluorescenti - fluorescenza convenzionale (fluoresceina, rodamina) - fluorescenza a risoluzione temporale (chelati di ioni lantanidi: Eu3+, Tb3+) - fluorescenza polarizzata (fluoresceina)• Molecole chemiluminescenti (luminolo, esteri di acridinio)• Enzimi (perossidasi, fosfatasi alcalina, b-galattosidasi) determinabili con
Tracciante: limite di rivelazioneIl tracciante deve essere presente nel tubo ad una massa estremamente bassa (10-12-10-20 g) e facilmente rivelabile
TRACCIANTE SEGNALE MASSA (moli/tubo)
125I ≈ 10.000 dpm 0.1 – 10 x 10-15
Enzima Assorbanza 10-15 – 10-16
Luminescenza 10-16 – 10-18
Fluorescenza 10-15 – 10-18
Amplificazione ciclica enzimatica
10-20 – 10-21
Molecola fluorescente
I fluorescenza 10-18 – 10-19
Molecola chemiluminescente
mV 10-16 – 10-18
Perché è vantaggioso utilizzare un enzima come marcatore per la sintesi di un tracciante?
L’attività catalitica dell’enzima permette di amplificare il segnale analitico (un solo enzima genera moltissime molecole di prodotto). Il limite di rivelazione del metodo è quindi significativamente inferiore rispetto ai metodi basati sull’uso di substrati enzimatici o molecole fluorescenti o chemiluminescenti come marcatori.
E
S
La molecola di substrato utilizzata come marcatore produce una sola molecola di prodotto per ogni molecola di tracciante
L’enzima utilizzato come marcatore produce molte molecole di prodotto per ogni molecola di tracciante
METODI IMMUNOENZIMATICI (EIA)
Vantaggi relativi all’uso di enzimi:
• sono facilmente reperibili in forma pura, relativamente economici e stabili;
• sono disponibili numerose metodiche semplici ed automatizzabili per la misura dell’attività enzimatica;
• una molecola di enzima può produrre moltissime molecole di prodotto;
• è possibile ottenere la modulazione dell’attività enzimatica in seguito al legame con l’anticorpo, permettendo lo sviluppo di EIA omogenei.
Svantaggi relativi all’uso di enzimi:
• l’attività enzimatica può variare in funzione della temperatura o della presenza di interferenti;
• la coniugazione chimica dell’enzima può ridurne l’attività specifica;
• si può avere rumore di fondo dovuto alla presenza di enzima nel campione.
METODI IMMUNOENZIMATICI (EIA)
La misura dell’attività enzimatica viene comunemente effettuata utilizzando un substrato che viene trasformato dall’enzima in prodotto colorato, il quale viene poi misurato tramite spettrofotometria. L’uso di substrati fluorescenti o chemiluminescenti permette di ridurre il limite di rivelazione del metodo.
Fosfatasi alcalina, Galattosidasi,Glucosio ossidasi, Lisozima, Perossidasi di rafano (HRP)
FluorescinaChelati di europio
Luminolo,Rutenio, Europio
Luciferasi/luciferina
MARCATORI DEI SAGGLI IMMUNOCHIMICI IN CHIMICA CLINICA
Le più comuni applicazioni dei metodi immunometrici in chimica analitica
clinica riguardano la determinazione di:
• ormoni nei fluidi biologici (sangue, urina, saliva)
• farmaci nel siero e nelle urine (antiepilettici, antidepressivi, cardioattivi,
immunosoppressivi, antibiotici, ecc...)
• droghe d’abuso nei fluidi biologici (oppiacei, allucinogeni, cannabinoidi,
cocaine)
• Immunoglobuline nel sangue, IgE e allergeni vari e IgD nel siero,
proteine di derivazione tubulare e glomerulare nelle urine
• Interleuchine
• diagnosi di Helicobacter pylori, Herpes, Rubella, Brucella, Toxoplasma,
Epatite
SENSIBILITA’ DEI METODI IMMUNOMETRICI
INTERFERENZE NEI METODI IMMUNOMETRICI
I metodi immunometrici sono soggetti ad interferenze, soprattutto per quanto riguarda la reazione immunologica e la rivelazione del segnale. Le cause più comuni sono:
- la presenza nel campione di molecole che danno reazione crociata con l’anticorpo o che interferiscono con la formazione del complesso antigene-anticorpo o che competono con l’anticorpo per il legame con l’antigene (es proteine del siero, autoanticorpi, anticorpi eterofili, anticorpi umani anti-topo, eccesso di anigene), ecc;
- la presenza nel campione di enzima endogeno (nel caso di EIA), di molecole colorate o fluorescenti (nel caso di rivelazione spettrofotometrica o fluorescente), ecc. Questo fenomeno può essere notevolmente ridotto adottando un metodo eterogeneo, grazie ai lavaggi effettuati prima della misura.
• L’efficienza dell’assorbimento della luce da parte di un fluoroforo dipende dall’angolo tra il dipolo elettronico della luce eccitatrice e l’oscillatore nella molecola.
• Una luce polarizzata su un piano ecciterà in maniera efficiente solo quelle molecole che hanno i loro oscillatori orientati opportunamente (di solito parallelamente) rispetto al piano della luce eccitatrice. Se il fluoroforo è fermo, il piano di polarizzazione della luce emessa sarà parallelo a quello della luce assorbita.
luce assorbita luce emessa
fluoroforo
Metodi basati su misure di Fluorescenza Polarizzata (FP)
• Il grado di polarizzazione della radiazione emessa dipende dal tempo di emivita dello stato eccitato ( ) e dal movimento rotatorio della molecola.
• Se il tempo richiesto al fluoroforo per ruotare è confrontabile con , esso cambierà posizione prima di emettere fluorescenza e quindi la luce emessa perderà parzialmente o completamente la polarizzazione.
fluoroforo fisso fluoroforo libero di ruotare
La polarizzazione viene mantenuta La polarizzazione viene persa
Metodi basati su misure di Fluorescenza Polarizzata (FP)
Una grossa molecola (anticorpo) ha un tempo di movimento di circa 10-100 ns, mentre una piccola molecola (farmaco) di circa 0,1-1 ns.
In condizioni di eccitazione costanti l’emissione polarizzata sarà funzione delle dimensioni del fluoroforo e del rapporto tra tempo di rilassamento rotazionale e tempo di decadimento della fluorescenza. L’analita è marcato con una molecola fluorescente. Mediante misure di FP è possibile misurare la frazione di tracciante legato all’anticorpo in fase omogenea.
Infatti il tracciante legato mantiene un grado di polarizzazione maggiore rispetto al tracciante libero. Perché ciò si verifichi, il tempo di decadimento della fluorescenza deve essere più lungo del tempo di rotazione del farmaco e più breve del tempo di rotazione del complesso antigene-anticorpo.
Metodi basati su misure di Fluorescenza Polarizzata (FP)
Metodi basati su misure di Fluorescenza Polarizzata (FP)
METODI IMMUNOMETRICI E FLUORESCENZA RISOLTA NEL TEMPO(DELFIA)
•Forme chelate dei lantanidi con tempi di decadimento della fluorescenza lunghi (10-100 s)
•Breve durata della fluorescenza dei materiali biologici naturali (1-20 ns)
METODI IMMUNOMETRICI E ELETTROCHEMILUMINESCENZA (I)
Il complesso di rutenio, solitamente utilizzato come marcatore, non si consuma durante la reazione (a differenza dell’ammina alifatica), svolgendo quindi un ruolo paragonabile a quello di un enzima.
prodotti
fotone ( ~ 620 nm)
Ru(bpy)32+
Ru(bpy)32+*
Ru(bpy)33+
e-
TPA TPA+
e-
TPA●- H+
TPA: tripropilammina
Ru(bpy)32+
Dal punto di vista analitico, l’ECL è particolarmente interessante in confronto ai normali sistemi chemiluminescenti, in quanto:
La reazione chemiluminescente può essere facilmente controllata mediante applicazione di un opportuno potenziale
Il rapporto segnale/rumore di un sistema ECL è di solito maggiore di quello dei sistemi chemiluminescenti “chimici” basati su catalizzatori enzimatici o su molecole spontaneamente chemiluminescenti.
METODI IMMUNOMETRICI E ELETTROCHEMILUMINESCENZA (II)
VANTAGGI:•E’ una reazione ciclica e quindi può essere considerata un sistema amplificato•Può essere “accesa” e “spenta” (la reazione avviene solo se avviata elettrochimicamente)•Non ha segnale di fondo
Per questi motivi è abbastanza diffusa nei sistemi automatizzati di analisi clinica (uno dei sistemi attualmente in commercio combina la chemiluminescenza elettrogenerata con l’usi di supporti magnetici sui quali sono immobilizzati gli anticorpi per attuare metodi immunimetrici eterogenei con rivelazione chemiluminescente)
METODI IMMUNOMETRICI E ELETTROCHEMILUMINESCENZA (III)
Analizzatore Elecsys, prodotto dalla Roche
magnete
Fasi di reazione e lavaggio:microsfere in sospensione
Fasi di eliminazione della soluzione:microsfere trattenute dal magnete
Elettrodi per la produzione del segnale ECL
METODI IMMUNOMETRICI E ELETTROCHEMILUMINESCENZA (IV)
Sono a tutt’oggi disponibili oltre 50 metodi immunometrici per sistemi Elecsys:
METODI IMMUNOMETRICI E ELETTROCHEMILUMINESCENZA (V)
IMMUNODOSAGGI MEDIANTE IL COMPLESSO AVIDINA-BIOTINA
avidinabiotina enzima
MARCATURA CON ILCOMPLESSO AVIDINA-BIOTINA
TECNICA DEL PONTEAVIDINA-BIOTINA
Eterogenei (su fase solida):
(i metodi EIA eterogenei sono ELISA=enzyme linked
immunoadsorbent immunoassay)
-determinazione delle IgE, IgG e immunocomplessi. Determinazione
di ormoni, insulina. Diagnosi di malattie infettive. Determinazione di
antigeni di superficie delle epatiti.
Omogenei (in fase liquida):
- determinazione di farmaci o droghe nell’urina (anfetamine,
barbiturici, metadone, oppiacei) e nel plasma (digossina,
Fenobarbital).
METODI OMOGENEI ED ETEROGENEI
METODI OMOGENEI ED ETEROGENEI
Metodi eterogenei
Poco sensibile all’interferenza della matrice del campione
Molto sensibile all’interferenza della matrice del campione
Ampio ambito dinamico del metodo
Ambito dinamico del metodo inferiore
Bassi limiti di rivelazioneLimiti di rivelazione più elevati
Difficili da automatizzarePossono essere automatizzati facilmente
Esecuzione del metodo più complicata
Esecuzione semplice e rapida
Metodi omogenei
CARATTERISTICHECARATTERISTICHE
Un anticorpo specifico per l’analita si ottiene immunizzando un animale da laboratorio con l’analita stesso. L’analita è un antigene in grado di stimolare una risposta immunitaria solo se ha una massa relativamente elevata (PM > 1000 Da). La regione di antigene che si trova in contatto diretto con l’anticorpo è detta epitopo o determinante antigenico.
COME SI OTTIENE UN ANTICORPO
Mediante l’immunizzazione di un animale da laboratorio si ottiene un antisiero contenente una popolazione eterogenea di anticorpi policlonali, diretti verso i diversi epitopi dell’antigene e caratterizzati da diverse affinità.È anche possibile ottenere anticorpi monoclonali, cioè una popolazione omogenea di anticorpi diretti verso un unico epitopo.
Antisiero policlonale Anticorpi monoclonali
IBRIDOMA: mantiene la capacità della cellule della milza di produrre anticorpi, associata alla vitalità della cellule di mieloma.
Permettono un’analisi qualitativa o semi-quantitativa molto rapida
S S
TT
CC
Negativo Positivo
Principio immunologico: anticorpi monoclonali specifici per l'albumina umana (immunoglobulina G) Marcatore: oro colloidale Linearità: da negativo a 100 mg/l Intervalli di lettura: - da negativo a 20 mg/l - da 20 a 50 mg/l - da 50 a 100 mg/l - superiore a 100 mg/l Stabilità del colore di reazione: fino a 5 minuti Performance del test: - sensibilità: 95 % a 15 mg/l; 97% a 20 mg/l - specificità: 93% a 15 mg/l; 72% a 20 mg/l - valore predittivo positivo: 97% a 15 mg/l; 84% a 20 mg/l - valore predittivo negativo: 88% a 15/mg/l; 94% a 20 mg/l Stabilità test confezionato: 18 mesi dalla data di confezionamento Temperatura di conservazione del flacone: compresa tra +2 °C e + 30 °C Fattori di interferenza: - nel raccoglitore urine: disinfettanti ad alto potere ossidante - nel campione: presenza di ossitetraciclina (incremento dei valori del 15%) Certificazione ISO 9002 Conformità direttiva 98/79/CEE
LATERAL-FLOW IMMUNOASSAY
DETERMINAZIONE SEMIQUANTITATIVA DELLA MICROALBUMINA NELLE URINE
POSSIBILI FORMATI ANALITICI: piastre microtiter
In commercio sono disponibili numerosi kit su piastra microtiter a 96 pozzetti, spesso con traccianti enzimatici e rivelazione colorimetrica. Il kit contiene la piastra con l’anticorpo immobilizzato e tutti i reagenti pronti all’uso. E’ necessario disporre di pipette per la dispensazione e di alcune attrezzature (lettore di micropiastre per la misura del segnale ed eventualmente dispensatori, lavatori, ...)
Sono commercialmente disponibili numerosissimi kit per analisi immunometrica, tipicamente con rivelazione colorimetrica, che permettono anche a laboratori piccoli e relativamente poco attrezzati di sfruttare i vantaggi di queste tecniche utilizzando strumentazione poco costosa.
METODI IMMUNOMETRICI IN CHIMICA CLINICA
METODI IMMUNOMETRICI IN CHIMICA CLINICA
METODI IMMUNOMETRICI IN CHIMICA CLINICA
METODI IMMUNOMETRICI IN CHIMICA CLINICA
METODI IMMUNOMETRICI IN CHIMICA CLINICA
Quanto costa un’analisi immunometrica?- Kit immunometrico per analisi del progesterone: 80 € (permette di effettuare 40 analisi in duplicato → 2 €/analisi)- Spettrofotometro per micropiastre con filtri per le adeguate lunghezze d’onda: 7500-10000 €- Altra attrezzatura indispensabile per l’analisi (micropipette, vortex, ecc.): 2000-3000 €- Materiali “disposable” (provette, puntali, ecc.): 10-20 € per ogni kit utilizzato- Tempo richiesto per l’analisi, includendo i tempi necessari per la preparazione dei campioni ed i tempi di incubazione: 3-4 ore per 40 campioni
DTERMINAZIONE DELLA FERRITINA NEL SIERO UMANODTERMINAZIONE DELLA FERRITINA NEL SIERO UMANO
METODI NON COMPETITIVI ETEROGENEI: UN ESEMPIO
Ab monoclonali ani-ferritina Ferritina presente nel campion/stadards/controllo
Ab anti-ferritinamarcato con HRP
+ +
+
30 min25 °C
Lettura del segnale a 492 nmColorazione giallo-arancione
Laboratori di grosse dimensioni utilizzano analizzatori automatici che, una volta inserito il campione, eseguono automaticamente le procedure di calibrazione, analisi del campione ed elaborazione dei dati.
Abbott TDx
Rivelazione
USO DI PARTICELLE DI POLISTIRENE PER METODI IMMUNOMETRICI(es:PACIA - Particle Counting Immunoassay o misure di diffusione)
• Elevata specificità• Basso limite di rivelazione• Alta produttività analitica• Possibilità di automazione