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I. L’IMPATTO AMBIENTALE DELLO SPRECO DI CIBO IN ITALIA
Fonte: Barilla Center for Food and Nutrition
In Italia si spreca il 35% dei prodotti freschi (latticini, carne, pesce), il 19% del pane e 16%
di frutta e verdura. Lo spreco di cibo nel nostro Paese ogni anno determina una perdita
di 454 euro a famiglia, di 1.226 milioni di m3 di acqua - pari al 2,5% dell’intera portata
annua del fiume Po -, oltre a produrre l’immissione nell’ambiente di 24,5 milioni di
tonnellate di CO2. L’assorbimento della sola CO2 prodotta dallo spreco domestico in Italia
richiede una superficie boschiva di 800.000 ettari, cioè più di quella presente in
Lombardia
http://www.secondowelfare.it/poverta-alimentare/giornata-mondiale-
dellambiente-gli-effetti-dello-spreco-alimentare-.html
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II. LO SPRECO DI ACQUA LUNGO LA FILIERA ALIMENTARE IN ITALIA
Fonte: Barilla Center for Food and Nutrition
In Italia, la quantità di acqua sprecata a causa del cibo inutilizzato è pari a circa 706
milioni di metri cubi. Di questi, circa il 43% è dovuto a spreco di carne, il 34% a cereali e
derivati, il 19% a frutta e verdura e il 4% a prodotti lattiero-caseari. Se consideriamo
anche le perdite di alimenti che avvengono durante la filiera alimentare e che non
raggiungono mai la distribuzione, il bilancio sale a 1.226 milioni di metri cubi di acqua:
una cifra comparabile al fabbisogno annuo di acqua potabile di 27 milioni di nigeriani, o
pari a un decimo del fabbisogno minimo di tutta la popolazione africana che non ha
accesso all’acqua.
http://agronotizie.imagelinenetwork.com/agricoltura-economia-
politica/2015/03/16/bcfn-quotconsumiamo-4000-litri-di-acqua-al-giorno-per-
alimentarciquot/42253
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III. L’IMPATTO AMBIENTALE DEL PROCESSO DI PRODUZIONE ALIMENTARE IN
ITALIA
Fonte: Barilla Center for Food and Nutrition
Le perdite e gli sprechi di cibo avvengono a diversi livelli del percorso dalla produzione
al consumo finale.
In Italia ogni persona spreca 146kg di cibo ogni anno.
Tra casa, scuola e ristorante, ogni italiano spreca 1.600 euro all’anno (cioè il 27%) della
spesa alimentare annua pro capite, pari a 5.724 euro
http://foodrightnow.it/spreco-di-cibo/amb3/
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IV. L’IMPATTO ECONOMICO DEGLI SPRECHI DI PRODOTTI AGRICOLI IN ITALIA
A livello agricolo, gli impatti economici degli sprechi sono stati calcolati sia in relazione
al costo di produzione sia in relazione ai prezzi di mercato. E le stime portano a 8
miliardi di euro per quanto riguarda i costi di produzione, mentre a quasi 10 miliardi
(per la precisione 9,776) per i prezzi di mercato.
https://simoesimo.wordpress.com/2014/10/23/gli-sprechi-del-cibo/
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V. L’IMPATTO SULLA SALUTE DELL’OBESITA’ IN ITALIA
Fonte: OKKIO alla salute 2014
In Italia 10% della popolazione è obesa e il 40% è in sovrappeso
Le proiezioni dell’Organizzazione mondiale della sanità dicono che entro 15 anni la
situazione peggiorerà e saranno in sovrappeso il 70% degli uomini italiani e il 50% delle
donne, mentre l'obesità colpirà il 15% delle femmine e il 20% dei maschi”.
Un obeso costa 450-550 euro in più all’anno rispetto a una persona in linea e la spesa
che incide di più è quella per i ricoveri in ospedale”,
Sovrappeso e obesità sono causa di tante malattie e rappresentano il quinto più
importante fattore di rischio per mortalità globale.
Già oggi si stima che circa il 58% del diabete mellito, il 21% della malattie coronariche e
quote comprese tra l’8 ed il 42% di alcune tipologie di cancro siano attribuibili alla sola
obesità.
http://www.repubblica.it/economia/rapporti/osserva-italia/stili-di-
vita/2015/07/14/news/l_obesita_presenta_il_conto_costa_all_italia_9_milardi_l_anno
-119050134/
ANCHE NEL CASO DEI BAMBINI ………………..
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Prevalenze di sovrappeso e obesità tra i bambini di 8-9 anni per regione. Italia,
2008/09-2014
Sovrappeso + obesità (%) nei bambini di 8-9 anni secondo le definizioni IOTF e OMS per
sesso. Italia, 2014
Fonte. OKKIO alla salute
Nel 2014 i bambini in sovrappeso sono il 20,9%; le femmine in sovrappeso e obese
sono rispettivamente il 21,2% e il 9,4%, mentre i maschi sono il 20,7% e il 10,3%.
L’Italia è risultata tra i Paesi a più alta prevalenza di sovrappeso e obesità nei bambini di
8 e 9 anni insieme a Grecia e Spagna.
http://www.epicentro.iss.it/okkioallasalute/
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12 maggio 2016 - I dati riferiti di peso e altezza dagli intervistati Passi portano a stimare
più di quattro adulti su dieci in eccesso ponderale, ovvero in sovrappeso o obesi
(Imc=25), e un adulto su dieci obeso (Imc =30).
http://www.epicentro.iss.it/passi/dati/sovrappeso.asp
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Tra gli adulti 18-69enni, il 31% delle persone intervistate è in sovrappeso e l’11% è obeso.
Complessivamente quindi più di quattro persone su dieci (42%) risulta in eccesso
ponderale (sovrappeso/obesità).
Tra gli anziani ultra64enni, la percentuale di persone in sovrappeso è del 42% mentre
quella di obesi è del 15%.
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L’eccesso ponderale è più frequente negli uomini e cresce all’aumentare dell’età,
raggiungendo un valore percentuale massimo nella fascia di età 65- 74 anni (62%), per
poi diminuire nei 75-84enni (56%) e raggiungere un valore ancora più basso negli ultra
85enni (44%)
Soprattutto tra gli adulti, le persone in eccesso ponderale mostrano profili di salute più
critici di quelli della popolazione generale, soffrendo più frequentemente di
ipertensione, ipercolesterolemia e diabete. Negli anziani le persone sovrappeso/obese
registrano più frequentemente ipertensione e diabete rispetto alla popolazione generale
http://www.epicentro.iss.it/passi/pdf2014/ObesityDay2014PassiPDA.pdf
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VI. L’IMPATTO SULLA SALUTE DELLA CATTIVA ALIMENTAZIONE IN ITALIA
L’indagine Oec/Hes 2008-12 sugli otto comportamenti alimentari considerati sani ha
mostrato che solo un terzo degli italiani di età compresa tra i 35 e i 74 anni consuma una
quantità di verdura adeguata. Lo stesso può dirsi del pesce; va meglio il consumo
raccomandato di frutta (seguito da più del 50% degli uomini e delle donne) e quello
adeguato di formaggi (seguito dal 41% degli uomini e dal 50% delle donne). Solo il 14%
degli uomini e il 15% delle donne consuma dolci secondo le raccomandazioni. Importanti
differenze di genere si osservano nel consumo adeguato di salumi/insaccati e in quello
di alcol: in entrambi i casi l’adesione al consumo raccomandato è nettamente migliore
nelle donne con il 39% e il 68% rispettivamente contro il 22% e 41% rilevato negli uomini.
Non segue nessuna indicazione alimentare sana il 2,7% degli uomini e lo 0,6% delle
donne (dato parziale della classe da 0 a 1). Solo l’11% degli uomini e il 24% delle donne
osserva un numero di comportamenti alimentari sani compreso tra 5 e 8.
Considerando come stile di vita corretto almeno 5 comportamenti alimentari sani,
insieme allo svolgimento di attività fisica nel tempo libero e all’assenza di fumo di
sigaretta, è emerso che solo il 7% circa degli uomini segue uno stile di vita corretto,
mentre per le donne la situazione è migliore con una percentuale di circa il 13%.
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http://www.cuore.iss.it/fattori/alimentazione.asp
DIABETE
http://www.diabeteitalia.it/sul-territorio/dati-e-documenti/il-diabete-in-italia.aspx
Prevalenza del diabete per aree geografiche: osserviamo come la prevalenza sia
maggiore al sud e nelle isole seguita dal centro e infine dal nord, che per sesso ed età,
notando un picco sui 75 anni.
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Il grafico illustra l’andamento della prevalenza del diabete in Italia dal 2001 al 2011.
Con la linea blu possiamo osservare i valori grezzi, mentre con quella verde i valori
standardizzati; notiamo come ci sia un aumento della prevalenza di diabete nel corso
degli anni.
http://verdissima.altervista.org/psico/il-
diabete/?doing_wp_cron=1484918394.2380840778350830078125
Tra le persone sovrappeso/obese, circa una su tre ha riferito di essere ipertesa o
ipercolesterolemica. Il 9% dichiara di aver ricevuto una diagnosi di diabete, il 7% di
infarto del miocardio e il 10% di malattia respiratoria cronica. Queste condizioni sono più
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frequenti nelle persone in eccesso ponderale, che sopportano perciò un carico di
malattia più elevato rispetto alla popolazione generale.
Fonti:
OKkio alla salute, Ministero della Salute, Raccolta dati 2008-2009;
Centro nazionale di epidemiologia dell’ISS, sistema di sorveglianza PASSI
VII. L’IMPATTO SULLA SALUTE DELLA MALNUTRIZIONE IN ITALIA
Grafico 1 – Persone di 18 anni e oltre per Indice di Massa Corporea
(percentuali). Italia, anno 2011 (Fonte: Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT)
(2011). Italia in cifre. Roma: ISTAT).
Sebbene la maggioranza degli italiani (il 51,2% oltre i 18 anni) sia normopeso, ben un
adulto su tre (35,8%), pari a 20 milioni di persone, risulta in sovrappeso, e uno su dieci
(10,0%) è obeso. Complessivamente, più di quattro adulti su dieci (46% circa) in Italia
sono in eccesso ponderale. L’obesità interessa in uguale misura uomini e donne,
mentre le differenze di genere sono marcate per quanto riguarda il sovrappeso: il
45,5% degli uomini rispetto al 26,8% delle donne
http://informa.airicerca.org/it/2015/01/13/sconfiggere-obesita-alimentazione-sana-
sostenibile/
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VIII. L’IMPATTO AMBIENTALE DELLE TECNICHE TRADIZIONALI DI PRODUZIOE DI
CIBO IN ITALIA
I valori si riferiscono ai gas serra, espressi in CO2 equivalente per ogni 100 calorie.
Una dieta che contenga la carne, anche se “biologica”, comporta circa 7 volte le
emissioni di una dieta da agricoltura convenzionale che escluda carne e derivati
animali.
http://www.qualenergia.it/articoli/20111229-cibi-ed-emissioni-qual-e-la-dieta-
peggiore-il-clima
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I dati mostrano come a livello nazionale il suolo consumato sia passato dal 2,7% degli
anni ’50 al 7,0% stimato per il 2014, con un incremento di 4,3 punti percentuali . In
termini assoluti, si stima che il consumo di suolo abbia intaccato ormai circa 21.000
chilometri quadrati del nostro territorio
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La tabella 2.7 riporta la percentuale di suolo disturbato a livello regionale, in cui
spiccano Puglia, Emilia Romagna, e Campania con oltre il 60% di superficie disturbata
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Le emissioni di gas serra in Italia Le emissioni di gas serra in Italia hanno raggiunto il valore massimo nel 2004, per poi diminuire costantemente fino a 500mln di tonnellate di CO2eq nel 2010.
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Dalla fase di produzione,trasformazione, distribuzione, rifiuti, le emissioni di Co2
contribuiscono al 2,3% del totale delle emissioni a livello nazionale.
http://slideplayer.it/slide/3066632/
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http://www.ecoblog.it/post/50703/consumo-di-suolo-fertile-in-italia-72-
m%25c2%25b2-al-secondo-per-oltre-50-anni
In poco più di 50 anni il suolo artificiale nel nostro paese (grafico a sinistra) è passato da
8400 a quasi 21000 km² quadrati, un'area grande quasi come la regione Emilia
Romagna, con un ritmo abbastanza costante di 228 km²/anno.
Questo numero è equivalente a 62 ettari al giorno, 434 m² al minuto o 7,2 m² al
secondo.