I DISTURBI ALIMENTARI NELL’ADOLESCENZA Monitoraggio su studenti delle scuole medie superiori di Bari Associazione Solifer Onlus Viale F. Cavallotti, 32 35131 - Padova Tel e Fax: 049.691.799 – 800.134.970 e.mail: [email protected]Sito web: www.solifer.it
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I DISTURBI ALIMENTARI NELL’ADOLESCENZA - aitsam.it · COME SI EVOLVONO I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE 26 LE TERAPIE 27 LA PREVENZIONE 28 LA RICERCA 30 ... della famiglia
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I DISTURBI ALIMENTARINELLrsquoADOLESCENZA
Monitoraggio su studentidelle scuole medie superiori di Bari
AssociazioneSolifer Onlus
Viale F Cavallotti 32 35131 - PadovaTel e Fax 049691799 ndash 800134970email infosoliferitSito web wwwsoliferit
La Consulta degli Studenti della Provincia di BariIl Centro Servizi Amministrativi di BariLrsquoUfficio Scolastico Regionale per la Puglia - Direzione Generale
Hanno collaborato alla realizzazione del presente progetto
Damiano Bertolino Giuliana Biosa Lisa Buoso Raffaella Buzzi Tiziana DeRuggieri Marco Nicolussi Marco Ricciardi Marta Rocci Stefania VenturiniGiuseppe Vernigrave
I Dirigenti Scolastici i Docenti e gli Studenti delle Scuole Medie Superiori diBari
LICEO ARTISTICO ldquoG DE NITTISrdquoLICEO SCIENTIFICO ldquoE FERMIrdquoISTITUTO PROFESSIONALE PER I SERVIZI COMMERCIALI ldquoGORJUXrdquoISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE ldquoG MARCONIrdquoISTITUTO TECNICO COMMERCIALE ROMANAZZILICEO SCIENTIFICO ldquoG SALVEMINIrdquoISTITUTO PROFESSIONALE PER LrsquoINDUSTRIA E LrsquoARTIGIANATO ldquoLSANTARELLArdquo
LrsquoIMPORTANZA DELLrsquoALIMENTAZIONEDURANTE LrsquoINFANZIA E LrsquoADOLESCENZA 8IL CORPO COME ESPRESSIONE DEL CAMBIAMENTO 11LrsquoEMOTIVITArsquo 14
I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE 18ANORESSIA 21BULIMIA 23DISTURBO DA ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA 25COME SI EVOLVONO I DISTURBIDEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE 26LE TERAPIE 27LA PREVENZIONE 28
LA RICERCA 30OBIETTIVI DELLA RICERCA 30DESCRIZIONE DEL CAMPIONE 30METODOLOGIA DELLA RICERCA 33ANALISI STATISTICA 34
FAMIGLIA 37MAMMA E PAPAgrave 40
PRINCIPALI RISULTATI DELLrsquoISED 45CONCLUSIONI 49GLOSSARIO 54BIBLIOGRAFIA 55
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
La Consulta degli Studenti della Provincia di BariIl Centro Servizi Amministrativi di BariLrsquoUfficio Scolastico Regionale per la Puglia - Direzione Generale
Hanno collaborato alla realizzazione del presente progetto
Damiano Bertolino Giuliana Biosa Lisa Buoso Raffaella Buzzi Tiziana DeRuggieri Marco Nicolussi Marco Ricciardi Marta Rocci Stefania VenturiniGiuseppe Vernigrave
I Dirigenti Scolastici i Docenti e gli Studenti delle Scuole Medie Superiori diBari
LICEO ARTISTICO ldquoG DE NITTISrdquoLICEO SCIENTIFICO ldquoE FERMIrdquoISTITUTO PROFESSIONALE PER I SERVIZI COMMERCIALI ldquoGORJUXrdquoISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE ldquoG MARCONIrdquoISTITUTO TECNICO COMMERCIALE ROMANAZZILICEO SCIENTIFICO ldquoG SALVEMINIrdquoISTITUTO PROFESSIONALE PER LrsquoINDUSTRIA E LrsquoARTIGIANATO ldquoLSANTARELLArdquo
LrsquoIMPORTANZA DELLrsquoALIMENTAZIONEDURANTE LrsquoINFANZIA E LrsquoADOLESCENZA 8IL CORPO COME ESPRESSIONE DEL CAMBIAMENTO 11LrsquoEMOTIVITArsquo 14
I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE 18ANORESSIA 21BULIMIA 23DISTURBO DA ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA 25COME SI EVOLVONO I DISTURBIDEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE 26LE TERAPIE 27LA PREVENZIONE 28
LA RICERCA 30OBIETTIVI DELLA RICERCA 30DESCRIZIONE DEL CAMPIONE 30METODOLOGIA DELLA RICERCA 33ANALISI STATISTICA 34
FAMIGLIA 37MAMMA E PAPAgrave 40
PRINCIPALI RISULTATI DELLrsquoISED 45CONCLUSIONI 49GLOSSARIO 54BIBLIOGRAFIA 55
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
LrsquoIMPORTANZA DELLrsquoALIMENTAZIONEDURANTE LrsquoINFANZIA E LrsquoADOLESCENZA 8IL CORPO COME ESPRESSIONE DEL CAMBIAMENTO 11LrsquoEMOTIVITArsquo 14
I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE 18ANORESSIA 21BULIMIA 23DISTURBO DA ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA 25COME SI EVOLVONO I DISTURBIDEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE 26LE TERAPIE 27LA PREVENZIONE 28
LA RICERCA 30OBIETTIVI DELLA RICERCA 30DESCRIZIONE DEL CAMPIONE 30METODOLOGIA DELLA RICERCA 33ANALISI STATISTICA 34
FAMIGLIA 37MAMMA E PAPAgrave 40
PRINCIPALI RISULTATI DELLrsquoISED 45CONCLUSIONI 49GLOSSARIO 54BIBLIOGRAFIA 55
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
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Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
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Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
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Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
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