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UNIVERSIT DEGLI STUDI DI ROMA LA SAPIENZA
SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN BENI ARCHEOLOGICI
Tesi di Diploma di Specializzazione
in Archeologia Cristiana
I battisteri paleocristiani di Roma: analisi architettonica e
topografica
Relatore: Diplomando:
Chiar.ma Prof.ssa Dott. Giacomo Cirsone
Francesca Romana Stasolla
Anno Accademico
2011/2012
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A Serena
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Ringraziamenti
Questo lavoro non sarebbe stato possibile senza il sostegno
delle persone a me pi vicine; un particolare e speciale
ringraziamento va a llamore della mia vita, Serena David, che mi ha
sempre spronato, sostenuto ed incoraggiato anche nei momenti pi
difficili; anche e soprattutto a lei dedicato questo lavoro.
Un enorme grazie va ad Armando David ed a Stefania Taraddei, al
primo per laiuto nella realizzazione dei rilievi sul campo e alla
seconda per avermi sempre preparato il pranzo da consumare nelle
lunghe giornate fuori casa.
Un grazie anche ai miei genitori, Luigi Cirsone e Mattea Seccia,
rassegnati
ormai ad avere un figlio perennemente fuori casa e soprattutto
lontano da casa.
Un pensiero va anche al piccolo Nicola, che si appena affacciato
alla vita, al quale insegner che suo zio Giacomo per mestiere non
gioca con la terra n va
a caccia di tesori Un grazie anche agli amici e colleghi della
Scuola di Specializzazione in Beni
Archeologici, con i quali ho condiviso le fatiche dello scavo e
scambiato opinioni e consigli utili.
Infine, un vivo ringraziamento alla Prof.ssa Francesca Romana
Stasolla, che mi ha seguito nella realizzazione di questa tesi,
fornendomi indirizzi e spunti di ricerca interessanti.
Ad essi tutta la mia stima e la mia gratitudine.
Dott. Giacomo Cirsone
Roma, 31 gennaio 2013
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I battisteri paleocristiani di Roma: analisi architettonica e
topografica
1. Il rito del battesimo dalle origini al Medioevo
Parlare del sacramento del Battesimo a Roma per let
precostantiniana unimpresa non facile, che pu essere affrontata
solo con la lettura delle fonti letterarie, peraltro lacunose,
mancando al momento qualunque testimonianza archeologica in tal
senso; ci perfettamente comprensibile se si pensa che la stessa
liturgia battesimale era in fieri, una liturgia
dellimprovvisazione1.
Agli albori del Cristianesimo a Roma, si pu riportare una
testimonianza di Tertulliano, il quale, nel De Baptismo (IV, 3),
afferma che Petrus in Tiberi tinxit2; stando a questa
testimonianza, il rito praticato non era altro che la
riproposizione del battesimo di Cristo praticato da Giovanni il
Battista nel Giordano3; quindi un battesimo molto semplice,
praticato per immersione con acqua corrente4. Tale situazione fu in
uso per tutto il I e per buona parte del II secolo, come attestano
gli Atti degli Apostoli di Luca e la Didach5
Nel II secolo, Giustino riporta la prassi in uso nella comunit
romana e mostra gi una
prima evoluzione del rito, che prevedeva probabilmente una
catechesi prebattesimale; scrive Giustino: Coloro che si sono
convertiti e che credono alla verit delle nostre dottrine e del
nostro messaggio, e che si impegnano a sforzarsi di vivere
coerentemente, vengono educati alla preghiera e alla richiesta, nel
digiuno al cospetto di Dio, della remissione di tutti i loro
peccati precedenti, mentre noi ci associamo alla loro preghiera e
al digiuno6; quella descritta la fase delladesione alla fede, cui
fa seguito listruzione prebattesimale vera e propria durante la
quale i catecumeni apprendono la professione di fede per mezzo di
digiuni e preghiere (compiuti insieme con i catechisti nei giorni
precedenti il Battesimo)7.
Conclusa questa fase, i candidati vengono condotti da noi in un
luogo in cui c lacqua e rinascono a vita nuova nello stesso modo in
cui noi stessi siamo rinati8; la testimonianza di Giustino non
fornisce alcuna informazione sul luogo fisico in cui tale rito
avviene, se non quella
inerente la presenza dellacqua: infatti lautore nel testo
utilizza lespressione , 1 Cfr. COSENTINO 2002, p. 110. 2 Cfr.
COSENTINO 2002, p. 110; IORIO 1993, pp. 84-85. 3 Matteo, III,
13-17; Marco, I, 9-11; Luca, III, 21-22; Giovanni, I, 32-34. Cfr.
anche THAYER 2012a, p. 75. 4 Cfr. IORIO 1993, p. 10. 5 Cf. gli
episodi del diaoo Filippo he attezza leuuo Atti degli Apostoli,
VIII, 26-40) e di Pietro e del centurione Cornelio (Atti degli
Apostoli, X, 34-47). Sulla Didach cfr. infra. 6 Giustino, Apologia,
I, 61, 2 (cfr. GIRGENTI 1995, pp. 155-157; cfr. IORIO 1993, pp. 9,
13). 7 Cfr. IORIO 1993, pp. 62-63. 8 Giustino, Apologia, I, 65, 1-5
(cfr. GIRGENTI 1995, pp. 166-167).
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in un luogo in cui c lacqua9. Egli afferma ancora: infatti, si
sottopongono ad un bagno lustrale nellacqua, nel nome di Dio Padre
e Signore delluniverso, di Ges Cristo nostro Salvatore e dello
Spirito Santo10; questultimo passo evidenzia due elementi: il primo
lattestazione dellimmersione (parziale o totale che sia), come si
evince dallespressione (si sottopongono ad un bagno lustrale
nellacqua)11; il secondo elemento, strettamente connesso al primo,
linvocazione della Santissima Trinit sullacqua, probabilmente da
mettere in relazione con la triplice immersione del
battezzando12.
Giustino fornisce anche il nome di questo bagno lustrale,
definendolo col termine greco , illuminazione13. Egli stabilisce un
parallelo tra purificazione e bagno lustrale, come si evince dalla
lettura del passo relativo alla messa: [] dopo aver purificato chi
si convertito e ha abbracciato la fede, lo portiamo da quelli che
chiamiamo fratelli, nel luogo in cui ci riuniamo per pregare in
comune con fervore, sia per noi stessi, sia per colui che sta
per
essere illuminato, sia per tutti gli altri, ovunque siano, al
fine di essere resi degni di conoscere la verit, di meritare di
essere riconosciuti nei fatti buoni cittadini e custodi dei
comandamenti, e di
essere ammessi alleterna salvezza14; luso del termine , colui
che sta per essere illuminato, in antitesi con lespressione , dopo
aver purificato chi si convertito e ha abbracciato la fede,
fornirebbe anche unindicazione temporale sullo svolgimento dei
battesimi, ipotizzando che questi non si tenessero tutti in ununica
data, ma fossero scaglionati in pi giorni; anche possibile che il
passo si riferisca ai catecumeni15. Riassumendo, per la comunit di
Roma della met del II secolo, Giustino descrive un rito articolato
in pi fasi:
1. Preparazione prebattesimale, di durata non specificata; 2.
Catechesi prebattesimale, attuata con digiuni e preghiere,
culminante con la professione
di fede, nei giorni precedenti il battesimo;
3. Bagno lustrale () o illuminazione () o rigenerazione (),
praticato in un luogo in cui c lacqua, con linvocazione della
Santissima Trinit e la probabile triplice immersione (parziale o
totale);
9 Cfr. COSENTINO 2002, p. 110. 10 Giustino, Apologia, I, 61, 3
(cfr. GIRGENTI 1995, pp. 156-157). 11 Giustino, Apologia, I, 61, 3.
(cfr. GIRGENTI 1995, pp. 156-157; cfr. IORIO 1993, pp. 63-64). 12
Giustino, Apologia, I, 61, 3; 10-11; 13. (cfr. GIRGENTI 1995, pp.
156-159; cfr. IORIO 1993, pp. 11-12). 13 Giustino, Apologia, I, 61,
12. (cfr. GIRGENTI 1995, pp. 158-159). 14 Giustino, Apologia, I,
65, 1 (cfr. GIRGENTI 1995, pp. 166-167). 15 Giustino, Apologia, I,
65, 1 (cfr. GIRGENTI 1995, pp. 167-168).
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4. Santa Messa, celebrata nel luogo in cui ci riuniamo per
pregare, durante la quale si prega per noi stessi (probabile
riferimento ai presbiteri?), per i battezzandi () e per tutti gli
altri (i fedeli ovunque siano).
Unaltra fonte, pi o meno coeva alle opere di Giustino la
(Insegnamento dei Dodici Apostoli, di seguito Didach), opera datata
al I secolo d. C., nella quale vengono fornite istruzioni basilari
per lamministrazione del battesimo; in particolare interessante la
lettura del capitolo VII, 1-3: (1) Riguardo il battesimo,
battezzate cos: avendo prima pronunciate tutte queste cose,
Battezzo, nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, in
acqua corrente16; (2) se non si ha acqua corrente, battezza in
altra acqua, e se non se ne ha di fredda, anche calda. (3) Ma se tu
non hai ne luna ne laltra, (versa) acqua pura tre volte sul capo
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo17. Viene
evidenziato in primo luogo luso della formula trinitaria, cui si
accompagna la materia oggetto del sacramento, lacqua; questa
ritenuta talmente importante nel rito, che si danno istruzioni su
come comportarsi nei casi in cui non sia possibile utilizzare acqua
corrente18.
Successivamente la stessa fonte continua menzionando il digiuno
da osservare prima del rito, quindi ancora nella fase del
catecumenato: (4) E prima del battesimo colui che battezza ed il
battezzando digiuneranno insieme a tutti coloro che ne sono in
grado. E digiuneranno per almeno uno o due giorni prima del
battesimo19. chiaro che gli estensori della Didach dovevano fare
riferimento ad una qualche forma di catecumenato, in via di
definizione o gi parzialmente istituzionalizzato nel corso del II
secolo20. Inoltre ipotizzando che il battesimo si tenga di
domenica, il digiuno avrebbe luogo il venerd o il sabato, come
attesterebbero le fonti successive.
16 [] (Didach, VII, 1). Cfr. EHRMAN 2003, pp. 428-429; IORIO
1993, pp. 66-67; . 17 Didach, VII, 1-3. Cfr. EHRMAN 2003, pp.
428-429; LAKE 1952, pp. 319-321 (traduzione G. Cirsone); IORIO
1993, pp. 66-67. 18 2. , , . 3. , (Didach, VII, 2-3). Cfr. EHRMAN
2003, pp. 428-429; IORIO 1993, pp. 66-67. 19 (Didach, VII, 4). Cfr.
EHRMAN 2003, pp. 428-429; LAKE 1952, pp. 320-321 (traduzione G.
Cirsone); IORIO 1993, pp. 66-67. 20 Cfr. IORIO 1993, p. 24.
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evidente la totale genericit delle indicazioni sui luoghi in cui
si svolgono sia il battesimo sia la celebrazione eucaristica21;
manca inoltre il rito della consacrazione con lolio, attestato nei
secoli successivi22.
Unimportantissima fonte del III secolo costituita dalle opere di
Tertulliano (155-230); lo scrittore africano, nel De Resurrectione
Mortuorum, parlando della carne, definita cardine della salvezza,
ne descrive il percorso di redenzione, attraverso cinque tappe: il
battesimo, lunzione, la signatio, limposizione delle mani,
leucarestia23. Ma nel De Baptismo che si ha la prima completa
esposizione sul sacramento del battesimo; in primo luogo
Tertulliano insiste sullimportanza dellacqua, che pu essere
impiegata per il battesimo, in virt delle sue qualit primordiali e
a condizione che su di essa sia stato invocato il nome di
Dio24.
Lautore associa la fede alla formula trinitaria al fine di
conseguire leliminazione dei peccati25; usando come nesso logico la
Trinit, Tertulliano menziona la presenza di persone (arbitri fidei
et sponsores salutis) che testimoniano sulla fede dei battezzandi,
probabilmente ancora nella fase del catecumenato26. Dopo luscita
dal fonte battesimale, che presuppone il rito dellimmersione, il
battezzato viene unto con lolio (unctio benedicta o chrisma), e di
tale azione Tertulliano fornisce una spiegazione affidandosi agli
esempi biblici27. Viene descritta poi limposizione delle mani,
anchessa spiegata con il ricorso a loca veterotestamentari28.
21 Cfr. IORIO , p. ; seodo lautoe dal II seolo laiistazioe del
attesio si tiee i ase piate usate come prime sedi di culto. 22 Cfr.
infra. Cfr. anche ZAPPELLA 1998, p. 397. 23 (2) Caro salutis est
cardo []. Sed et caro abluitur []; caro unguitur []; caro signatur
[]; caro manus impositione adumbratur []; caro corpore et sanguine
Christi vescitur [] (Tertulliano, De Resurrectione Mortuorum, VIII,
2-3); cfr. IORIO 1993, pp. 82-83; OEHLER 1854, p. 934. Cfr. anche
THAYER 2012a, pp. 77-78. 24 Igitur omnes aquae de pristina originis
prerogativa sacramentum sanctificationis consecuntur invocato Deo:
supervenit enim statim Spiritus de caelis et aquis superest
sanctificans eas de semetipso et ita sanctificatae vim
sanctificandi condibunt (Tertulliano, De Baptismo, IV, 4). Cfr.
IORIO 1993, pp. 84-85. 25 [] ita et angelus baptismi arbiter
superventuro Spiritui Sancto vias dirigit ablutione delictorum quam
fides impetrat obsignata in Patre et Filio et Spiritu Sancto
(Tertulliano, De Baptismo, VI, 1); cfr. IORIO 1993, pp. 88-89;
OELHLER 1854, p. 343; ROBERTS et alii 1986, p. 668. 26 Nam si in
tribus testibus stabit omne verbum Dei, quanto magis donum?
Habebimus de benedictione eosdem arbitros fidei quos et sponsores
salutis, sufficit ad fiduciam spei nostrae etiam nominum divinorum.
Cum autem sub
tribus et testatio fidei et sponsio salutis pigneretur
necessario adicitur ecclesiae mentio, quoniam ubi tres, id est
Pater et Filius et Spiritus Sanctus, ibi ecclesia quae trium
corpus est (Tertulliano, De Baptismo, VI, 2); cfr. IORIO 1993, pp.
88-89; OELHLER 1854, p. 344; ROBERTS et alii 1986, p. 1168. 27
Exinde egressi de lavacro perungimur benedicta unctione []
Tetulliao, De Baptismo, VII, 1); cfr. IORIO 1993, pp. 90-91;
OELHLER 1854, p. 344; ROBERTS et alii 1986, pp. 1168-1169. Cfr.
Esodo, XXIX, 7-9, sul riferimento usato da Tetulliao pe spiegae
loigie delluzioe. Cf. ZAPPELLA 1998, pp. 403-, sulluzioe ella
tadizioe occidentale. 28 Dehinc manus imponitur per benedictionem
advocans et invitans Spiritum Sanctum (Tertulliano, De Baptismo,
VII, 1); cfr. IORIO 1993, pp. 90-91; OELHLER 1854, p. 344; ROBERTS
et alii 1986, p. 1169.
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Tertulliano insiste sulla non reiterabilit del sacramento del
battesimo29, in contrapposizione a quanto si faceva presso le altre
sette cristiane eretiche ed al fine di salvaguardare la pace nella
chiesa , posto per sullo stesso piano del martirio, definito
secundum lavacrum sanguinis30. Lo scrittore africano passa poi a
spiegare la prassi seguita nellamministrazione del sacramento:
questo compito affidato in prima persona al Vescovo (summus
sacerdos31, episcopus), e solo su autorizzazione vescovile, anche
ai presbyteri e a i diaconi; in casi di necessit, anche i laici
possono impartire il battesimo, ma ci non assolutamente concesso
invece alle donne32.
Tertulliano inoltre ammonisce coloro che sono deputati ad
impartire il battesimo a non elargirlo alla leggera; ci presuppone
un cammino catecumenale con uno o pi esami al fine di
verificare la preparazione del candidato; questa idea investe
direttamente anche le categorie cui il battesimo era destinato, in
primis i bambini (non in grado di comprendere e di essere istruiti
nella fede), ma anche coloro che non sono sposati (per i quali il
battesimo dovrebbe seguire al matrimonio) e i vedovi (per i quali
invece necessario che essi decidano di impegnarsi in una vita
casta). In generale, per Tertulliano, il battesimo va impartito
quanto pi possibile avanti con let33.
Quanto alla data in cui tenere il rito, lo scrittore africano
afferma che il dies sollemnior senza dubbio la Domenica di Pasqua
(Pascha), in virt del compimento della Passione di Cristo; una
seconda data la Pentecoste (Pentecoste), giorno in cui il Signore
si manifestato ai
29 [] Unus omnino baptismus est nobis tam ex domini evangelio
quam et apostoli litteris, quoniam unus deus et unum baptisma et
una ecclesia in caelis []. Semel ergo lavacrum animus, semel
delicta abluuntur, quia ea iterari non oportet. Ceterum Isral
[Iudeus] quotidie lavat, quia quotidie inquinatur. Quod ne in nobis
quoque
factitaretur, propterea de uno lavacro definitum est
(Tertulliano, De Baptismo, XV, 1; 3). Cfr. IORIO 1993, pp. 96-97;
OELHLER 1854, p. 350; ROBERTS et alii 1986, pp. 1177-1178. 30 Est
quidem nobis etiam secundum lavacrum, unum et ipsum, sanguinis
scilicet [] Tetulliao, De Baptismo, XVI, 1), proseguendo poi nel
paragrafo successivo: Hic est baptismus qui lavacrum et non
acceptum repraesentat et perditum reddit (Idem, XVI, 2); cfr. IORIO
1993, pp. 98-99; OELHLER 1854, p. 350; ROBERTS et alii 1986, p.
1178. 31 Lespessioe summus sacerdos potrebbe anche indicare il
sacerdote pi anziano di una comunit, magari di piole diesioi, il
uale i asseza del Vesoo supplise allaiistazioe dei saaeti, ualosa
di siile allaipete delle hiese nullius dioecesis del Tardo
Medioevo. 32 Dandi quidem summum habet ius summus sacerdos, si qui
est, episcopus; dehinc presbiteri et diaconi, non tamen sine
episcopi auctoritate []. Alioquin etiam laicis ius est: quo denim
ex aequo accipitur ex aequo dati potest [] (Tertulliano, De
Baptismo, XVII, 1-2). Sufficit scilicit et in necessitatibus ut
utaris sicubi aut loci aut temporis aut personae condicio compellit
[] Idem, XVII, 3). Cfr. IORIO 1993, pp. 98-99; OELHLER 1854, p.
350; ROBERTS et alii 1986, p. 1178-1179. Sul divieto per le donne
di insegnare e battezzare, cfr. CATTANEO 1997, pp. 483-484, 485 e
cfr. Tertulliano, De Baptismo, XVII, 4-5. 33 (1) Ceterum baptismum
non temere credendum esse sciunt quorum officium est []. Itaque pro
cuiusque personae condicione ac dispositione, etiam aetate
cunctatio baptismi utilior est, praecipue tamen circa parvulos [].
Non minore de causa innupti quoque procrastinandi in quibus
temptatio preparata est tam virginibus per maturitatem quam viduis
per vacationem, donec aut nubant aut continentiae corroborentur [].
Tetulliao, De Baptismo, XVIII, 1; 4; 6). Cfr. IORIO 1993, pp.
100-101; OELHLER 1854, pp. 351-352; ROBERTS et alii 1986, pp.
1180-1181.
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discepoli; entrambe le date vengono spiegate con riferimenti al
Nuovo Testamento; aggiunge poi che qualunque giorno dellanno pu
andare bene, salvo riservare alcuni giorni per particolari esigenze
liturgiche, ci perch de gratia nihil refert, la grazia non ha alcun
limite di calendario34.
Infine Tertulliano si sofferma sulla descrizione del rito; in
realt il De Baptismo molto parco di informazioni in merito allo
svolgimento ed alla prassi del battesimo; per quanto riguarda la
fase prebattesimale, Tertulliano raccomanda che i petentes
(definiti ingressuri baptismum, coloro che sono in procinto di
accedere al battesimo) si preparino pregando intensamente
(orationes crebrae), praticando digiuni (ieiunia), prostrandosi in
ginocchio (geniculationes) e con veglie (pervigiliae); si potrebbe
ipotizzare che lautore faccia riferimento a ci che accade nei
giorni del Triduo Pasquale, culminando con la veglia del Sabato
Santo35. Continua poi menzionando la confessione dei peccati
(confessio), fatta pubblicamente davanti al resto della comunit, in
ricordo della confessione pubblica resa da coloro che si facevano
battezzare da Giovanni nel Giordano36.
Origene (185-254), nelle Omiliae in Leviticum, menzionando il
rito dellaspersione, riporta la raccomandazione secondo cui il
battesimo va impartito rivolti verso loriente, luogo simbolico e
carico di significati scritturistici, dove nasce il Sol Iustitiae
che Cristo; la raccomandazione si estende in generale anche alla
preghiera. interessante il fatto che si menzioni laspersione, gi
affermata dunque accanto allimmersione (parziale o totale), pi
canonica nel corso del III secolo37.
In un altro passo, lo scrittore alessandrino si rivolge ai
catecumeni (qui sacrum baptisma desideratis accipere et gratiam
Spiritus promereri), raccomandando loro di purificarsi,
abbandonando i vizi e seguendo la Parola di Dio38. Ancora ai
catecumeni egli si rivolge quando,
34 (1) Diem baptismo sollemniorem Pascha praestat cum et passio
Domini in qua tinguimur adimpleta est []. exinde pentecoste
ordinandis lavacris laetissimum spatium est []. Ceterum omnis dies
Domini est, omnis hora, omne tempus habile baptismo: si de
sollemnitate interest, de gratia nihil refert (Tertulliano, De
Baptismo, XIX, 1-3). Cfr. IORIO 1993, pp. 103-104; OELHLER 1854, p.
352; ROBERTS et alii 1986, pp. 1181-1182. 35 Ingressuros baptismum
orationibus crebris, ieiuniis et geniculationibus et pervigiliis
orare oportet [] (Tertulliano, De Baptismo, XX, 1). Cfr. IORIO
1993, pp. 104-105; OELHLER 1854, p. 352; ROBERTS et alii 1986, p.
1182. 36 [] et u ofessioe oiu eto delitou, ut epoat etia aptisu
Johais: Tigueatu inquit ofitetes delita sua (Tertulliano, De
Baptismo, XX, 1). Cfr. IORIO 1993, pp. 104-105; OELHLER 1854, pp.
352-353; ROBERTS et alii 1986, p. 1182. 37 Quod autem contra
orientem respergit, non otiose accipias (Origene, Omiliae in
Leviticum, IX, 10). Cfr. BORRET 1981, II, pp. 122-123; IORIO 1993,
pp. 110-111. 38 Sed et vos, qui sacrum baptisma desideratis
accipere et gratiam Spiritus promereri, prius debetis ex lege
purgari, prius debetis audito verbo Dei vitia genuina resecare et
mores barbaros ferosque componere, ut mansuetudine et
humilitate suscepta possitis etiam gratiam sancti Spiritus
capere (Origene, Homiliae in Leviticum, VI, 2). Cfr. BORRET 1981,
I, pp. 274-275.
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menzionando simbolicamente gli abiti del sacerdozio, parla di
studia et vigiliae, mentre si rivolge ai battezzati quando parla di
unctio chrismatis et gratia baptismi (questultima collegata al
verbo abluere, lavare via, e quindi battezzare)39.
Origene, contrariamente a Tertulliano, attesta la pratica del
battesimo per i bambini, giustificandola con una citazione
veterotestamentaria40. Ma come lo scrittore africano, anche Origene
ribadisce la non reiterabilit del sacramento del battesimo41.
Alla prima met del III secolo si data invece la testimonianza
della Traditio Apostolica, attribuita ad Ippolito (170-235)42, la
quale offre una chiara documentazione del catecumenato e della
preparazione ai sacramenti iniziatici agli inizi del III secolo,
relativamente allambiente della comunit di Roma43; lopera menziona
un rito gi abbastanza articolato:
1. esame (examen) dingresso nei confronti degli accepturi al
catecumenato44; 2. durata standard della catechesi prebattesimale
fissata a circa tre anni, ma variabile in
relazione alla conversione degli audientes45; tale fase non per
nota nelle sue caratteristiche se non dalle informazioni delle
fonti successive (Giovanni diacono);
3. scrutinio (testatio) in cui vengono vagliate le testimonianze
di coloro che presentano gli electi46;
39 [] si studiis et vigiliis tuis huiuscemodi tibi praeparaveris
indumenta, si te abluerit et mundum fecerit sermo legis et unctio
chrismatis et gratia in te baptismi incontaminata duraverit
(Origene, Homiliae in Leviticum, VI, 5). Cfr. BORRET 1981, I, pp.
288-289. 40 Addi his etiam illud potest, ut requiratur, quid causae
sit, cum baptisma Ecclesiae pro remissione peccatorum detur,
secundum Ecclesiae observantiam etiam parvulis, quod ad remissionem
deberet et indulgentiam pertinere,
gratia baptismi superflua videretur (Origene, Homiliae in
Leviticum, VIII, 3). Cfr. BORRET 1981, II, pp. 20-21. Cfr. Giobbe,
XIV, 4-5, per il riferimento veterotestamentario. 41 [] non quo per
haec iterandam baptismi gratiam sentiamus, sed quod omnis
purificatio peccatorum, etiam haec, quae per paenitentiam
quaeritur, illius ope indiget, de cuius latere aqua processit et
sanguis (Origene, Homiliae in Leviticum, VIII, 10). Cfr. BORRET
1981, II, pp. 50-51. 42 ullattiuzioe ad Ippolito, sulle oigii
dellopea e sulla autela da osseae ellutilizzae la Traditio per la
ricostruzione della liturgia romana, cfr. NICOLOTTI 2005, pp.
219-237. Cfr. inoltre il commentario della traduzione inglese, a
cura di P. F. Bradshaw, M. E. Johnson e L. E. Phillips del 2002,
nel quale si mettono a confronto in maniera sinottica i testimonia
delle varie versioni pervenute della Traditio (BRADSHAW et alii
2002). Essendo il testo originale in greco pressoch perduto, in
questa sede si riporta la traduzione latina di B. Botte. 43 Cfr.
IORIO 1993, pp. 75-76. Cfr. anche THAYER 2012a, pp. 77-78. 44 Cum
autem eliguntur qui accepturi sunt baptismum, examinatur vita eorum
(Traditio Apostolica, XX, 1). Cfr. BOTTE 1946, p. 47; BRADSHAW et
alii 2002, pp. 104-105; IORIO 1993, p. 76. Tale esame consiste
nella valutazione delloest di ita an vixerint in honestate, ellae
ooato le edoe an honoraverint viduas, ellae isitato gli infermi (an
visitaverint infirmos e ellae solto opee uoe an fecerint omnem rem
bonam) [cfr. BOTTE 1946, pp. 48-49; BRADSHAW et alii 2002, pp.
104-105; IORIO 1993, pp. 104-105]; un confronto con le
caratteristiche del passo si itoa ellepigrafe funeraria in greco di
Ancothia Eirene, proveniente dalla necropoli della piazzola della
catacomba di S. Sebastiano; nel testo la defunta nominata con tre
aggettivi significativi: , olei he aa Dio, pia; , olei he aa gli
uoii; olei he si podiga pe gli alti, , colei che poede alle edoe
(cfr. FIOCCHI NICOLAI 2007 n. p., I, p. 38). 45 [] fecit hoc modo,
audiant evangelium (Traditio Apostolica, XX, 2); cfr. BOTTE 1946,
p. 48; cfr. IORIO 1993, p. 104.
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4. ritiro spirituale (di 40 giorni?), durante il quale vengono
praticati gli esorcismi quotidiani affidati ai catechisti; in
questo periodo gli electi vivono separati in una sorta di comunit
con un regime di vita quasi monastico47;
5. esorcismo praticato dal Vescovo il Gioved Santo (?)48; 6.
digiuno del Venerd Santo per gli electi49; 7. ritiro spirituale con
il Vescovo nel giorno di sabato, durante il quale i battezzandi
pregano
in ginocchio; durante il ritiro, il Vescovo impone le mani sui
battezzandi, praticando un secondo esorcismo (dopo quello del
Gioved Santo) e in seguito soffia sul loro viso e ne segna la
fronte, le orecchie e le narici con lolio (signatio)50;
8. veglia dedicata allistruzione e alla lettura nella notte del
Sabato51; 9. Battesimo allalba della Domenica di Pasqua52.
In particolare il rito del battesimo, nella Domenica di Pasqua,
scandito in vari momenti: anzitutto la preghiera sullacqua, che
deve essere fluens in fonte vel fluens de alto53; la
46 Et cum illi qui adduxerunt eos testantur super eum (Traditio
Apostolica, XX, 2). Cfr. BOTTE 1946, p. 48; BRADSHAW et alii 2002,
pp. 104-105; IORIO 1993, p. 104. 47 A tempore quo separati sunt,
imponatur manus super eos quotidie dum exorcizantur (Traditio
Apostolica, XX, 3). Cfr. BOTTE 1946, p. 48; BRADSHAW et alii 2002,
pp. 104-105; IORIO 1993, p. 104. 48 Cum appropinquat dies quo
baptizabuntur, episcopus exorcizet unumquemque eorum ut sciat an
purus sit (Traditio Apostolica, XX, 3); cfr. BOTTE 1946, p. 48;
BRADSHAW et alii 2002, pp. 104-105; IORIO 1993, pp. 104, 106. Il
Vescovo ha la possibilit di scartare quis non est bonus aut non est
purus (Traditio Apostolica, XX, 4). La Traditio nello stesso passo
prescrive anche che i baptizandi si lavino facendo un bagno die
quinta hebdomadae (il gioved o il venerd) e che si sposti la data
del battesimo per quelle donne che abbiano le mestruazioni, in
regulis mulierum (cfr. Traditio Apostolica, XX, 5-6. Cfr. BOTTE
1946, p. 48; BRADSHAW et alii 2002, pp. 104-105; IORIO 1993, p.
106). 49 Ieiunent qui accipient baptismum, in parasceve sabbati
(Traditio Apostolica, XX, 7). Cfr. BRADSHAW et alii 2002, pp.
106-107; IORIO 1993, p. 106; nella traduzione francese di B. Botte
si legge invece: Que ceux qui doivent tre baptiss jenent le
vendredi et le samedi (cfr. BOTTE , p. . Nel passo si pu edee
liflueza eaia ella sasioe della settimana, mediata attraverso la
lettura evangelica (cfr. Matteo, XXVII, 62; Marco, XV, 42; Luca,
XXIII, 54). 50 [] et sabbato, qui accipient baptismum
congregabuntur in locum unum in voluntate episcopi. Iubeatur illis
omnibus ut orent et flectent genua. Et imponens manum suam super
eos, exorcizet omnes spiritus alienos ut
fugiant ex eis et non revertantur iam in eos. Et cum cessaverit
exorcizare, exsufflet in faciem eorum et cum
signaverit frontem, aures et nares eorum, suscitabit eos
(Traditio Apostolica, XX, 7). Cfr. BOTTE 1946, pp. 48-49; BRADSHAW
et alii 2002, pp. 106-107; IORIO 1993, p. 106. 51 Et agent totam
noctem vigilantes, et legetur eis et instruentur (Traditio
Apostolica, XX, 1). Cfr. BOTTE 1946, p. 49; BRADSHAW et alii 2002,
pp. 106-107; IORIO 1993, p. 106. La Traditio prescrive che il
battezzando non porti con s ulla, tae loffeta oblatio) per
leuaistia f. Traditio Apostolica, XX, 10; BOTTE 1946, p. 49, che
traduce invece: Que eu ui doivet eevoi le apte appotet ave eu daute
vase ue elui ue hau doit appote pou leuhaistie; a il oveale ue elui
ui e est dige offe alos lolatio. evidente che lautoe tadue
lespessioe ullam rem, con il significato di vase, aso, o eglio
esto, fose sulla sota delle fonti successive o pensando alla prassi
liturgica in uso in Francia nella prima met del , ateedete le ifoe
del Concilio Vaticano II; cfr. anche BRADSHAW et alii 2002, pp.
106-107). 52 Tempore quo gallus cantat (Traditio Apostolica, XXI,
1). Cfr. BOTTE 1946, p. 49; BRADSHAW et alii 2002, pp. 112-113;
IORIO 1993, pp. 106-107. 53 Sit aqua fluens in fonte vel fluens de
alto (Traditio Apostolica, XXI, 2). Cfr. BRADSHAW et alii 2002, pp.
112-113; IORIO 1993, pp. 106-. B. Botte iee o tadue il passo: []
uils sappohet des eau ui doivet te courantes et pures (cfr. BOTTE
1946, p. 49 e nota 3). Come gi nella Didach (cfr. supra), la
Traditio fornisce indicazioni in merito ai casi che deviano dalla
prassi, per motivi di necessit ed urgenza: Si autem necessitas
est
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benedizione degli oli sacri (loleum gratiarum actionis e loleum
exorcismi) da parte del Vescovo54; la rinuncia a Satana
(renuntiatio o ) e la prima unzione prebattesimale con loleum
exorcismi55; a questo punto lelectus, spogliatosi delle vesti,
scende nel fonte battesimale insieme ad un ministro (diacono o
presbitero), viene interrogato sul Symbolon e per tre volte immerso
nellacqua56; segue poi la prima unzione postbattesimale con lolio
per lesorcismo da parte di un presbitero57; limposizione delle mani
e la seconda unzione postbattesimale sul capo col signum crucis da
parte del Vescovo (che prevede lo scambio dellosculum, il bacio di
pace)58; infine la celebrazione eucaristica insieme con gli altri
fedeli59, cui segue il secondo bacio di Pace60. permanens et
urgens, utere aquam quam invenis (Traditio Apostolica, XXI, 2);
cfr. BRADSHAW et alii 2002, pp. 112-113; IORIO 1993, pp. 106-107.
54 [] episcopus reddat gratias super oleum quod ponit in vase et
vocat illud oleum gratiarum actionis. Et sumit quoque aliud oleum
quod exorcizet et vocat illud oleum exorcismi (Traditio Apostolica,
XXI, 6-7); cfr. BOTTE 1946, p. 49; BRADSHAW et alii 2002, pp.
112-113; CATTANEO 1997, p. 667; IORIO 1993, p. 108. Gli oli vengono
poi affidati a due diaconi, i quali si collocano rispettivamente
uno ad dexteram presbyteri e laltro ad sinistram presbyteri
(Traditio Apostolica, XXI, 8); cfr. BOTTE 1946, pp. 49-50; BRADSHAW
et alii 2002, pp. 114-115; CATTANEO 1997, p. 667; IORIO 1993, pp.
108-109. Cfr. anche ZAPPELLA 1998, p. 404. 55 Et cum presbyter
sumpsit unumquemque recipientium baptismum, iubeat eum renuntiare
dicens: Renuntio tibi, Satana, et omni servitio tuo et omnibus
operibus tuis. Et cum renuntiavit unusquisque, ungat eum oleo
exorcismi
dicens ei: Omnis spiritus abscedat a te (Traditio Apostolica,
XXI, 9). Cfr. Botte 1946, p. 50; BRADSHAW et alii 2002, pp.
114-115; IORIO 1993, p. 108; cfr. anche CATTANEO 1997, p. 667;
ZAPPELLA 1998, pp. 404-405. 56 Et hoc modo tradat eum episcopo
nudum vel presbitero qui stat ad aquam qui baptizat. Descendat
autem quo eo diaconus hoc modo. Cum ergo discendi qui baptizatur in
aquam, dicat ei ille qui baptizat manum imponens super
eum sic: Credis in Deum patrem omnipotentem?. Et qui baptizatur
etiam dicat: Credo. Et statim manum
habens in caput eius inpositam baptizet semel. Et postea dicat:
Credis in Christum Iesum filium Dei qui natus est
de Spiritu Sancto ex Maria virgine et crucifixus sub Pontio
Pilato et mortuus est et sepultus et resurrexit die tertia
vivus a mortuis et ascendit in caelis et sedit ad dexteram
patris venturus iudicare vivos et mortuos?. Et cum ille
dixerit: Credo, iterum baptizetur. Et iterum dicat: Credis in
Spiritu Sancto et sanctam ecclesiam et carnis
resurrectionem?. Dicat ergo qui baptizatur: Credo. Et sic tertia
vice baptizetur (Traditio Apostolica, XXI, 12-18; cfr. CATTANEO
1997, p. 667; IORIO 1993, pp. 108-111). il passo in cui riportata
la professione di fede o Symbolon, pia dellelaoazioe he di uesto e
fatta dal Coilio di Niea e dal I Coilio di Costatiopoli . Cfr.
BRADSHAW et alii 2002, pp. 114-116, dove si riportano
sinotticamente le traduzioni inglesi delle versioni latina,
sahidica, boharica, araba ed etiope, insieme ai testi delle
Constitutiones Apostolicae, dei Canones Hippolyti e del Testamentum
Domini (i vari testimonia si integrano a vicenda, tanto che la
versione latina [e la conseguente traduzione francese], del Botte
sono state tratte integrando tra loro materiali di diversa
provenienza, rimanendo a lungo la versione di riferimento per gli
studiosi; cfr. in merito NICOLOTTI 2002, pp. 227-229). 57 Et postea
cum ascenderit ungeatur a praesbytero de illo oleo quod
sanctificatum est dicente: Ungeo te oleo sancto in nomine Iesu
Christi. Et ita singuli detergentes se iam induantur et postea in
ecclesia ingrediantur (Traditio Apostolica, XXI, 20). Cfr. BOTTE
1946, pp. 51-52; BRADSHAW et alii 2002, pp. 118-119; CATTANEO 1997,
pp. 667-668. Si tratta della prima parte del rito della
Confermazione o Cresima. Cfr. ZAPPELLA 1998, p. 405. 58 Episcopus
vero manum illis inponens invocet dicens: Domine Deus qui dignos
fecisti eos remissionem mereri peccatorum per lavacrum
regenerationis Spiritu Sancti, inmitte in eos tuam gratiam, ut tibi
serviant secundum
voluntatem tuam, quot iam tibi est gloria, Patri et Filio cum
Spiritu Sancto in sancta ecclesia et nunc in saecula
saeculorum. Amen!. Postea oleum sanctificatum infundens de manu
et inponens in capite dicat: Ungeo te sancto
oleo in Domino Patre Omnipotente et Christo Iesu et Spiritu
Sancto. Et consignans in frontem offerat osculum et
dicat: Dominus tecum. Et ille qui signatus est dicat: Et cum
spiritu tuo. Ita singulis faciat (Traditio Apostolica, XXI, 21-24);
cfr. BOTTE 1946, pp. 52-53; BRADSHAW et alii 2002, pp. 120-121;
CATTANEO 1997, p. 668; ZAPPELLA 1998, p. 405. 59 Et postea iam
simul cum omni populo orent, non primum orantes cum fidelibus nisi
omnia haec fuerint consecuti (Traditio Apostolica, XXI, 25). Segue
poi la descrizione della liturgia eucaristica, presieduta dal
Vescovo ed alla
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interessante il fatto che gi nella Traditio si faccia
riferimento al battesimo dei bambini61 e che sia ben evidenziato un
ordine nellamministrazione del battesimo, che prevede, dopo i
bambini, la somministrazione del sacramento prima agli uomini e in
seguito alle donne62. Inoltre, riguardo lunzione, si deve notare
che luso della doppia unzione post-battesimale tipica solo del rito
romano63.
Per quanto riguarda i luoghi in cui tale rito si svolgeva,
ragionevole pensare ad una domus ecclesiae, una casa privata
adattata allo svolgimento sia delle assemblee liturgiche sia del
rito battesimale, sul modello della domus ecclesiae di Dura
Europos, o per Roma la probabile domus ecclesiae sotto la chiesa
dei SS. Giovanni e Paolo al Celio64. probabile che in questa fase
il rito battesimale si svolga non pi genericamente in un luogo in
cui c lacqua65, quanto piuttosto in un luogo pi riservato e
discreto, il cui requisito imprescindibile doveva essere la
presenza di acqua corrente.
quale prendono parte i neobattezzati insieme agli altri fedeli
(Traditio Apostolica, XXI, 27-40). Cfr. BOTTE 1946, p. 53; BRADSHAW
et alii 2002, pp. 120-121; CATTANEO 1997, p. 668; ZAPPELLA , p. .
Duate loffetoio oblatio), i battezzati portano in dono una coppa di
latte isto a iele, su ui il Vesoo pouia la eedizioe: [] lac et elle
ita siul ad pleitudie poissiois uae ad pates fuit, ua diit Tea
fluete la et el, ua et dedit carnem suam Christus, per quam sicut
parvuli nutriuntur qui credunt, in suavitate verbi amara cordis
dulcia
efficiens [] Traditio Apostolica, XXI, 26). Cfr. BOTTE 1946, p.
54; BRADSHAW et alii 2002, pp. 120-121; CATTANEO 1997, p. 668.
evidente nel passo il riferimento simbolico su latte e miele ai
loca veterotestamentari: Esodo, III, 8; III, 17; XIII, 5; XXXIII,
3; Numeri, XIII, 27; XIV, 8; XVI, 13 e 14; Deuteronomio, XI, 9;
XXVI, 9 e 15; XXVII, 3; XXXI, 20; Giosu, V, 6; Siracide, XLVI, 8;
Geremia, XI, 5; XXXII, 22; Baruc, I, 20; Ezechiele, XX, 6 e 15. 60
Et cum oraverint de ore pacem offerant (Traditio Apostolica, XXI,
26); cfr. BOTTE 1946, p. 53; BRADSHAW et alii 2002, pp. 120-121;
CATTANEO 1997, p. 668. 61 [] et baptizate primum parvulos (Traditio
Apostolica, XXI, 4); cfr. BOTTE 1946, p. 49; BRADSHAW et alii 2002,
pp. 112-113; IORIO 1993, pp. 108-109; le promesse battesimali
vengono recitate dai genitori o da qualcuno dei parenti: Qui autem
non possunt loqui pro se, parentes eorum loquantur pro eis, vel
aliquis ex eorum genere (Traditio Apostolica, XXI, 4); cfr. BOTTE
1946, p. 49; BRADSHAW et alii 2002, pp. 112-113; IORIO 1993, pp.
108-109. La prassi di battezzare i bambini diverr la regola nei
secoli successivi (cfr. infra quanto si dir a proposito degli
Ordines Romani). 62 Postea baptizate viros, tandem autem mulieres
(Traditio Apostolica, XXI, 5). Alle donne viene prescritto di
siogliee i apelli e di depoe gioielli e oili i oo e ageto: [] quae
solverunt crines suos et deposuerunt ornamenta auri et argenti quae
habent super se (Traditio Apostolica, XXI, 5). In generale a
nessuno concesso scendere nel fonte con indosso qualcosa di
estraneo: et nemo sumat rem alienam deorsum in aqua (Traditio
Apostolica, XXI, 5); si tratta del secondo divieto di questo
genere, dopo quello che prescriveva ai catecumeni di non potae ulla
o s tae loffeta pe leuaestia f. supra, Traditio Apostolica, XX,
10). Cfr. BOTTE 1946, p. 49; BRADSHAW et alii 2002, pp. 112-113;
IORIO 1993, pp. 106-107. 63 Cfr. ZAPPELLA 1998, p. 405. 64 Cfr.
CECCHELLI 1985, p. 301, la quale menziona il titulus Byzantis, o
titulus Pammachii, forse fondato sulle strutture della domus e
dellinsula accorpate alla fine del III secolo, e sulle quali fu
edificata la basilica dei SS. Giovanni e Paolo a partire dal 398.
Cfr. anche BRANDT 2012b, p. 150; CECCHELLI 2003, p. 336. 65 Cfr.
supra.
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Le fonti sul battesimo si fanno molto pi abbondanti a partire
dal IV secolo, in concomitanza con la tolleranza in materia
religiosa accordata ai Cristiani, come agli altri cittadini
dellImpero, dai due imperatori Costantino (306-337) e Licinio
(308-324) a Milano nel 31366.
Qualche elemento indiretto sul rito del battesimo si pu ricavare
dalla lettura della Historia Ecclesiastica di Eusebio di Cesarea
(265-340), biografo di Costantino; nella descrizione della basilica
di Tiro, dove lautore parla dei vari corpi di fabbrica e degli
elementi accessori delledificio, si colgono vaghi riferimenti agli
aspetti liturgici; nella descrizione dellatrio ( , uno spazio il pi
grande possibile tra il tempio ed i suoi primi ingressi), si dice
che qui sostavano i catecumeni ( , la sosta adeguata a coloro che
hanno ancora bisogno delle prime iniziazioni)67; in un altro passo
si parla degli ambienti annessi alledificio, nei quali sostavano
(coloro che ancora avevano bisogno di purificazione e di abluzioni
per mezzo dellacqua, e dello Spirito Santo): da ci si pu ipotizzare
che i riti delliniziazione cristiana, cio il battesimo e la
cresima, avessero luogo in ambienti separati e che da questi poi,
attraverso un percorso liturgico-sacrale, si andasse in processione
nella basilica per la celebrazione eucaristica68.
Lo storico fa esplicita menzione dei catecumeni (), che
assistono solo ad una parte della celebrazione eucaristica, stando
separati in un edificio annesso al lato della
basilica (che si deve dedurre corrisponda con il )69.
Immediatamente dopo si citano invece i battezzati, definiti come le
anime pure, purificate come loro con un bagno divino ( )70. Eusebio
invece non fa alcuna menzione della presenza di un
66 Cfr. IORIO 1993, p. 113. 67 Eusebio di Cesarea, Historia
Ecclesiastica, X, 39; 40. Cfr. IORIO 1993, pp. 124-125; OULTON,
LAWLOR 1953, II, pp. 422-423. 68 Cfr. IORIO 1993, pp. 128-129;
OULTON, LAWLOR 1953, II, pp. 426-427. 69 [] , , (Eusebio di
Cesarea, Historia Ecclesiastica, X, 63). Cfr. IORIO 1993, pp.
130-131; OULTON, LAWLOR 1953, II, pp. 438-439. 70 [] (Eusebio di
Cesarea, Historia Ecclesiastica, X, 64). Cfr. IORIO 1993, pp.
130-131; OULTON, LAWLOR 1953, II, pp. 438-439.
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battistero, a meno che non si vogliano vedere nelle fontane
collocate nellatrio davanti alla basilica, delle installazioni
deputate allamministrazione del sacramento71.
La presenza di un luogo specificamente destinato al rito della
cresima (consignatorium), che segue quello del battesimo,
testimoniata dalla menzione delle anime su cui si posano i doni
dello Spirito Santo72; sia il katekoumeneion che il consignatorium
potrebbero far parte delle esedre ed edifici molto vasti, collegati
tra loro e costruiti sui fianchi della basilica73; la loro
posizione ed il fatto di essere collegati tra loro e con ledificio
principale, rafforzerebbe lipotesi di un percorso
liturgico-sacrale, seguito durante i riti delliniziazione
cristiana.
Ambrogio (339/40-397), vescovo di Milano, ci parla del rito
battesimale seguito nella Chiesa da lui presieduta; nel De
Sacramentis descrive il rito battesimale cominciando dallarrivo al
fonte del battezzando: Venimus ad fontem, ingressus es; il
candidato viene accolto da un levita e da un presbyter, i quali
coadiuvano il vescovo nel rito74. Lunzione prebattesimale viene
messa sullo stesso piano dellunzione che compie latleta prima della
lotta, cos che il battezzato definito athleta Christi; segue poi la
rinuncia a Satana (abrenuntiatio)75.
Il vescovo, non appena entrato nel battistero (quello di San
Giovanni alle Fonti a Milano76, ma tale uso potrebbe essere esteso
alle chiese della diocesi ed a quelle delle quali il vescovo di
Milano era anche il metropolita), benedice lacqua battesimale
invocando la Trinit77 (Patris 71 Cfr. IORIO 1993, pp. 124- 125;
OULTON, LAWLOR 1953, pp. 422-423. 72 [] [] Euseio di Cesaea,
Historia Ecclesiastica, X, 66). Cfr. IORIO 1993, pp. 130-131;
OULTON, LAWLOR 1953, II, pp. 440-441. 73 [] , (Eusebio di Cesarea,
Historia Ecclesiastica, X, 45). Cfr. IORIO 1993, pp. 128-129;
OULTON, LAWLOR 1953, II, pp. 426-427. 74 Venimus ad fontem,
ingressus es, unctus es []. Occurrit tibi levita, occurrit
presbyter (Ambrogio, De Sacramentis, I, II, 4). Cfr. IORIO 1993,
pp. 158-159; cfr. Ambrosius, De Sacramentis Libri Sex, I, col. 419,
in http://www.documentacatholicaomnia.eu. Essendo il trattato
scritto in prima persona, Ambrogio stesso in qualit di vescovo a
descrivere il rito. Sul signifiato dellaua, f. THAYER 2012a, p. 79.
Sulla pratica del catecumenato e sul rito del battesimo in
Ambrogio, cfr. THAYER 2012a, pp. 89-, doe lautoe poe il paallelo o
il rito descritto da Giovanni Diacono. 75 ul paallelo ta il
attezzato e latleta: Unctus es quasi athleta Christi (Ambrogio, De
Sacramentis, I, II, 4). Cfr. IORIO 1993, pp. 158-159; ZAPPELLA
1998, p. 405. Sulla rinuncia a Satana: Quando te interrogavit:
Abrenuntias diabolo et operibus eius?, quid respondisti?
Abrenuntio. Abrenuntias saeculo et voluptatibus eius?, quid
respondisti? Abrenuntio (Ambrogio, De Sacramentis, I, II, 5).
Cfr. Ambrosius, De Sacramentis Libri Sex, I, col. 419, in
http://www.documentacatholicaomnia.eu. 76 tado allisizioe posta
sulle paeti itee e opiata da u igoto pellegio ellVIII seolo, il
attisteo aveva una pianta ottagonale (octachorus), con otto
nicchie; ottagonale era anche il fonte battesimale; la stessa
iscrizione accenna al rito menzionando la confessione (confessosque
reso maculoso crimine); il battistero era poisto di u sistea di
adduzioe pe laua isotato aheologiaete, oe idia lespessioe solvens
fontis puriflui diluit inriguo (cfr. IORIO 1993, pp. 170-171). 77
Nam ubi primum ingreditur sacerdos, exorcismum facit secundum
creaturam aquae, invocationem postea et precem defert ut
sanctificetur fons et adsit praesentia trinitatis aeternae
(Ambrogio, De Sacramentis, I, V, 17). Cfr.
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nomen, praesentiam Filii et Spiritus Sancti78). Segue la
confessione pubblica dei peccati, necessario requisito per colui
che si accosta al battesimo79.
Al momento dellimmersione, il battezzando viene interrogato
sulla formula trinitaria e immerso per tre volte: Interrogatus es:
Credis in Deum Patrem Omnipotentem?. Dixisti: Credo, et mersisti,
hoc est, sepultus es. Iterum interrogatus es: Credis in Dominum
nostrum Iesum Christum et in Crucem eius?. Dixisti: Credo, et
mersisti. Ideo et Christo es consepultus. Qui enim Christo
consepelitur cum Christo resurgit. Tertio interrogatus es: Credis
et in Spiritum Sanctum?. Dixisti: Credo, tertio mersisti ut
multiplicem lapsus superioris aetatis absolveret trina confessio80.
In questa accezione il fonte battesimale assimilato alla tomba:
ideo fons quasi sepultura est81.
Ambrogio riporta anche la preghiera di benedizione impartita sul
battezzato, subito dopo la triplice immersione e dopo che
lilluminato si rivestito: Deus inquit Pater omnipotens qui te
regeneravit ex aqua et Spiritu Sancto, concessitque tibi peccata
tua, ipse te ungat in vitam aeternam82. Questo passo denota anche
il momento dellunzione post-battesimale sul capo, per il quale si
usa il , hoc est, unguentum83, e subito dopo si tiene il rito della
lavanda dei piedi, che rappresenta una novit nel rito battesimale:
Succinctus summus sacerdos, licet enim et presbyter fecerint, tamen
exordium ministerii a summo est sacerdote. Succinctus, inquam,
summus sacerdos pedes tibi lavat84. Ambrogio stesso commenta questo
rito post-battesimale dicendo che non in uso nella Chiesa di Roma,
forse perch abbandonato a causa del gran
IORIO 1993, pp. 160-161; Ambrosius, De Sacramentis Libri Sex, I,
coll. 422-423, in http://www.documentacatholicaomnia.eu. 78 Venit
sacerdos, precem dicit ad fontem, invocat Patris nomen, praesentiam
Filii et Spiritus Sancti (Ambrogio, De Sacramentis, II, V, 14).
Cfr. Ambrosius, De Sacramentis Libri Sex, II, col. 427, in
http://www.documentacatholicaomnia.eu. 79 Ut peccatum tuum
fatereris, ut conscentiam tuam recognosceres, ut poenitentiam
ageres delictorum, hoc est, sortem humanae generationis agnosceres.
Nam etiamsi non confiteatur peccatum, qui venit ad baptismum,
tamen
hoc ipso implet confessionem omnium peccatorum, quod baptizari
petit, ut iustificetur, hoc est, ut a culpa ad
gratiam transeat (Ambrogio, De Sacramentis, III, II, 12).
Ambrosius, De Sacramentis Libri Sex, III, col. 435, in
http://www.documentacatholicaomnia.eu. 80 Ambrogio, De Sacramentis,
II, VII, 20. Cfr. IORIO 1993, pp. 164-165; Ambrosius, De
Sacramentis Libri Sex, II, col. 429, in
http://www.documentacatholicaomnia.eu. Cfr. THAYER 2012a, p. 81. 81
Ambrogio, De Sacramentis, II, VI, 19. Cfr. IORIO 1993, pp. 164-165;
Ambrosius, De Sacramentis Libri Sex, II, col. 429, in
http://www.documentacatholicaomnia.eu. 82 Ambrogio, De Sacramentis,
II, VII, 24. Cfr. Ambrosius, De Sacramentis Libri Sex, II, col.
430, in http://www.documentacatholicaomnia.eu. 83 Accipis autem ,
hoc est, unguentum (Ambrogio, De Sacramentis, III, I, 1). Cfr.
IORIO 1993, pp. 164-165; ZAPPELLA 1998, pp. 405-406; Ambrosius, De
Sacramentis Libri Sex, III, col. 431, in
http://www.documentacatholicaomnia.eu. 84 Ambrogio, De Sacramentis,
III, I, 4. Cfr. IORIO 1993, pp. 166-167; Ambrosius, De Sacramentis
Libri Sex, III, col. 432, in
http://www.documentacatholicaomnia.eu.
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17
numero di fedeli85; aggiunge poi che presso la Chiesa di Milano
si pratica tale rito in nome della libert di pensiero che tipica di
ogni uomo, pur nella comunione con Roma86; questa affermazione di
Ambrogio indicativa dellimportanza raggiunta dallepiscopato
milanese, a seguito dello spostamento della capitale dellImpero
dOccidente da Roma a Milano tra il 286 ed il 293 ad opera di
Diocleziano (284-305).
Dopo la lavanda dei piedi, seguono poi la consignatio (connessa
con lunzione post-battesimale e con linvocazione dello Spirito
Santo sul battezzato)87 e in ultimo la partecipazione alla
celebrazione eucaristica, presieduta dal Vescovo, nella basilica
episcopale (la Basilica Vetus [Santa Maria Maggiore] o la
successiva Basilica Maior [Santa Tecla])88.
Ambrogio, come gi Tertulliano e in seguito Giovanni Crisostomo,
rimarca lunicit del battesimo e di conseguenza la sua non
reiterabilit: Multa sunt genera baptismatum, sed unum baptismum
[]89, ed ancora, dopo aver parlato dei vari tipi di battesimo, il
battesimo impartito nella Chiesa (in ecclesia) definito come
quartum genus90.
Giovanni Crisostomo (344/354-404), nelle Catechesi
Prebattesimali, descrive in modo chiaro le varie fasi del rito, in
particolare per quanto accade tra il Sabato Santo e la Domenica di
Pasqua. I catecumeni vengono riuniti in un solo luogo, nel quale
pregano inginocchiati91;
successivamente avviene lesorcismo: alzando le mani al cielo, i
pronunciano la
85 La testioiaza di Aogio potee toae u fodaeto aheologio
elleezioalit del ieieto di una vasca rettangolare, rinvenuta presso
il fonte battesimale di S. Lorenzo in Lucina a Roma, per il quale
si ipotizza la connessione con il rito della lavanda dei piedi
(cfr. infra). 86 Non ignoramus quod ecclesia Romana hanc
consuetudinem non habeat, cuius typum in omnibus sequimur et
formam. Hanc tamen consuetudinem non habet ut pedes lavet. Vide
ergo forte propter multitudinem declinavit.
Sunt tamen qui dicant et excusare conentur quia hoc non in
mysterio facendum est, non in baptismate, non in
regeneratione, sed quasi hospiti pedes lavandi sint. Sed alius
est humilitatis, aliud sanctificationis. Denique audi
quia mysterium est et sanctificatio: Nisi lavero tibi pedes non
habes mecum partem. Hoc ideo dico non quo ego
alios reprehendam, sed mea officia ipse commendem. In omnibus
cupio sequi ecclesiam Romanam, sed tamen et
nos hominis sensum habemus. Ideo quod alibi rectius servatur et
nos rectius custodimus (Ambrogio, De Sacramentis, III, I, 5). Cfr.
IORIO 1993, pp. 168-169; Ambrosius, De Sacramentis Libri Sex, III,
coll. 432-433, in http://www.documentacatholicaomnia.eu. Cfr. anche
THAYER 2012a, pp. 89-90. 87 Ambrogio, De Sacramentis, III, II,
8-10. Cfr. Zappella 1998, p. 406; Ambrosius, De Sacramentis Libri
Sex, III, coll. 433-434, in http://www.documentacatholicaomnia.eu.
88 Post haec quid sequitur? Venire habes ad altare. Quoniam
venisti, videre habes quae ante non videbas, hoc est, mysterium
quod legisti in Evangelio; si tamen non legisti, certe audisti
(Ambrogio, De Sacramentis, III, II, 11). Ambrosius, De Sacramentis
Libri Sex, III, col. 434, in http://www.documentacatholicaomnia.eu.
89 Ambrogio, De Sacramentis, II, I, 2. Cfr. IORIO 1993, pp.
162-163; Ambrosius, De Sacramentis Libri Sex, II, coll. 423-424, in
http://www.documentacatholicaomnia.eu. 90 Ergo habes unum baptisma,
aliud in diluvio, habes tertium genus, quando in mare Rubro
baptizati sunt patres, habes quartum genus in piscina, quando
movetur aqua. Nunc te consulo utrum credere debeas quia habes
praesentiam Trinitatis in hoc baptismate, quo baptizatur in
ecclesia (Ambrogio, De Sacramentis, II, III, 9). Cfr. Ambrosius, De
Sacramentis Libri Sex, III, col. 426, in
http://www.documentacatholicaomnia.eu. 91 Giovanni Crisostomo,
Catechesi Prebattesimali, A, III, 4. Cfr. ZAPPELLA 1998, pp.
201-202; 272.
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18
rinuncia a Satana92, cui segue la professione di fede con
ladesione a Cristo, secondo una formula molto vicina a quella
elaborata dal I Concilio di Costantinopoli del 38193. Dopo
lesorcismo, nella notte del Sabato Santo, si ha una doppia unzione
prebattesimale del catecumeno, sul capo e sul corpo da parte del
ministro, col signum crucis (non si ha distinzione in Giovanni
Crisostomo tra , lolio per lesorcismo, e , lolio per la
consacrazione), cui segue limposizione delle mani con la
benedizione secondo la formula trinitaria94. Una volta deposte le
vesti, gli illuminandi vengono condotti al fonte battesimale
(Giovanni parla esplicitamente di vasca battesimale95, pur non
dando informazioni topografiche su dove essa si collochi in
relazione alledificio di culto) e qui battezzati con la triplice
immersione nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo,
assistiti da un ministro96. Compiuto il rito, il vescovo recita la
preghiera dei fedeli, di cui per Giovanni da due versioni: nella
prima si prega per la chiesa (la comune madre di tutti), per il
vescovo, per i presbiteri e per i laici (intesi nel senso di genere
umano)97; nella seconda invece, Giovanni invita a pregare per la
pace fra le Chiese, per coloro che sono in errore (gli eretici?) e
per i peccatori98. A conclusione del rito battesimale ci si scambia
il bacio santo di riconciliazione o bacio di pace99 ed infine i
battezzati possono prendere parte alla celebrazione
eucaristica100.
Rispetto ad altre fonti letterarie, in Giovanni Crisostomo
assente lunzione post-battesimale, il cui significato di
conferimento dello Spirito assegnato alla duplice unzione
prebattesimale, probabilmente per influenza della letteratura
cristiana dambiente siriaco, e contrariamente alluso gerosolimitano
che prevede invece ununzione prebattesimale ed una postbattesimale.
La tradizione del Crisostomo si colloca in una fase intermedia tra
lantica tradizione siriaca ed i nuovi sviluppi teologici che
questultima elaborava; pur conoscendo il rito dellunzione
post-battesimale, lautore rimasto semplicemente fedele alla sua
sensibilit 92 Giovanni Crisostomo, Catechesi Prebattesimali, A,
III, 4; B, II, 12-14; 18; 20-21. Cfr. ZAPPELLA 1998, pp. 202, 269,
272-273, 274. 93 Giovanni Crisostomo, Catechesi Prebattesimali, A,
III, 4; 6; B, II, 12-14; 18; 20-21. Cfr. ZAPPELLA 1998, pp.
203-204, 268-269, 272-273; 274. Per quanto riguarda la professione
di fede si tratta di una versione del Credo
Niceno-Costantinopolitano. Curiosamente, come segno del sincretismo
tra cristianesimo ed usanze pagane, Giovanni ipota la otizia seodo
ui la oe fuge da auleto e lioazioe del oe di Ges uasi da foula agia
cristiana ( lo stesso motivo per cui sui templi pagani venivano
apposte delle croci per esaugurarli). 94 Giovanni Crisostomo,
Catechesi Prebattesimali, A, III, 7; B, II, 10; 22; 24. Cfr. IORIO
1997, pp. 144-145; ZAPPELLA 1998, pp. 205-206, 267, 275. 95
Giovanni Crisostomo, Catechesi Prebattesimali, B, II, 10. Cfr.
IORIO 1997, pp. 144-145; ZAPPELLA 1998, p. 267. 96 Giovanni
Crisostomo, Catechesi Prebattesimali, A, III, 8; B, II, 10; 25-26.
Cfr. IORIO 1997, pp. 144-147; ZAPPELLA 1998, pp. 206-207; 276-277.
97 Giovanni Crisostomo, Catechesi Prebattesimali, A, III, 9. Cfr.
ZAPPELLA 1998, pp. 208-209. 98 Giovanni Crisostomo, Catechesi
Prebattesimali, B, II, 29. Cfr. ZAPPELLA 1998, p. 278. 99 Giovanni
Crisostomo, Catechesi Prebattesimali, A, III, 10; B, II, 27. Cfr.
ZAPPELLA 1998, pp. 209-210, 277. Si tratta delleuialete del sego di
pae della litugia attolia odiea. 100 Giovanni Crisostomo, Catechesi
Prebattesimali, A, III, 10; B, II, 29. Cfr. ZAPPELLA 1998, pp.
209-210, 277.
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19
teologica, secondo la quale il momento centrale del rito
limmersione che da luogo al rinnovamento interiore del battezzato,
tramite la discesa dello Spirito Santo101.
Tra il 375 ed il 380 si datano invece le Constitutiones
Apostolicae, unopera compilativa pervenuta in una versione in
greco, che raccoglie materiali e tradizioni precedenti102. Il rito
battesimale riportato in questopera, gi abbastanza maturo, si pu
articolare come segue:
1. la catechesi prebattesimale, la quale verte principalmente
sulla conoscenza del mistero della Trinit e sulle opere di Dio
nella storia delluomo103;
2. durante la catechesi viene praticata limposizione delle mani
da parte di un catechista (, colui che impone le mani) sul
candidato ();
3. una seconda fase catechetica, in cui si istruisce il
candidato sullincarnazione, la passione, la morte, la resurrezione
e lascensione di Cristo104;
4. nella fase del catecumenato immediato, cio gli ultimi giorni
di catechesi prima del Battesimo (quelli della Settimana Santa?),
al candidato viene insegnato a rinunciare a Satana e ad astenersi
dalle tentazioni del peccato, al fine di purificare il proprio
cuore ed aver parte ai misteri divini105;
5. digiuno106; 6. rinuncia a Satana, ses oeuvres, ses pompes,
ses cultes, ses anges, ses inventions
et tout ce qui relve de lui107; 7. adesione a Cristo e
professione di fede, secondo unarticolata formula trinitaria108; 8.
benedizione dellolio () e unzione prebattesimale del candidato
(,
beneficiario dellunzione)109; 9. benedizione () dellacqua
battesimale (), sulla quale si invoca la Trinit110; 10. battesimo,
per immersione (parziale o totale), impartito comunque in forma
triplice
, nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo111;
101 Cfr. ZAPPELLA 1998, pp. 397-410. 102 Cfr. METZGER 1985, I,
p. 14. 103 Constitutiones Apostolicae, VII, 39, 1-3. Cfr. METZGER
1985, III, pp. 92-95. 104 Constitutiones Apostolicae, VII, 39, 4-1.
Cfr. METZGER 1985, III, pp. 94-97. 105 Constitutiones Apoatolicae,
VII, 40, 1. Cfr. METZGER 1985, III, pp. 96-97. 106 Constitutiones
Apostolicae, VII, 22, 4. Cfr. IORIO 1993, pp. 148-149. 107
Constitutione Apostolicae, VII, 41, 1-2. Cfr. METZGER 1985, III,
pp. 96-97 (traduzione francese a fronte, p. 97). 108 Constitutiones
Apostolicae, VII, 41, 3-8. Cfr. METZGER 1985, III, pp. 98-101. 109
Constitutiones Apostolicae, VII, 42, 1-3. Cfr. IORIO 1993, pp.
148-149; METZGER 1985, III, pp. 100-101; ZAPPELLA 1998, pp.
398-399. 110 Constitutiones Apostolicae, VII, 43, 1-5. Cfr. METZGER
1985, III, pp. 102-105.
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20
11. unzione postbattesimale, con lolio crismale ()112.
Il fatto che si dica espressamente che il battezzato () discende
nellacqua ( ) farebbe ipotizzare la presenza di un fonte
battesimale ricavato sul pavimento dellambiente in cui si svolge il
rito; dalla lettura del testo non si ricavano altre informazioni
sui luoghi di svolgimento della catechesi e della prassi
battesimale, ma ipotizzabile che in questa fase cronologica tali
ambienti non fossero molto distanti dalla basilica ed avessero una
loro fisionomia gi ben delineata architettonicamente e
topograficamente113.
Alla fine del IV secolo, la pellegrina spagnola Egeria, nel suo
resoconto di viaggio, la Peregrinatio Egeriae (opera scritta tra il
381 ed il 384 d. C.), ci descrive la prassi battesimale in uso a
Gerusalemme; il catecumenato inizia con liscrizione dei competentes
in una lista tenuta da un presbitero (presbyter), nel giorno
precedente linizio della Quaresima (questultima della durata di
otto settimane secondo luso di Gerusalemme, octo septimanas, quibus
dixi hic attendit quadragesimas)114.
Il primo giorno di Quaresima (postmodum alia die de
quadragesimis, id est qua inchoantur octo ebdomadae), il Vescovo
sottopone ad esame la vita dei candidati, chiedendo ai padrini e
alle madrine di testimoniare sulla condotta di vita di coloro che
accompagnano (Si bonae vitae est hic, si parentibus deferet, si
ebiacus non est aut vanus?); anche prevista la possibilit che un
candidato venga ritenuto inidoneo e respinto115. Nel caso in cui il
candidato giudicato irreprensibile, lo stesso vescovo a scrivere il
suo nome sulla lista116.
111 Constitutiones Apostolicae, VII, 44, 1. Cfr. IORIO 1993, pp.
148-149; METZGER 1985, III, pp. 104-105. Su questo passo, cfr.
Constitutiones Apostolicae, VII, 44, 3. Cfr. METZGER 1985, III, pp.
104-105. 112 Constitutiones Apostolicae, VII, 44, 2. Cfr. IORIO
1993, pp. 148-149; METZGER 1985, III, pp. 104-105. Si avverte
in
questo passo ua pia distizioe ta gli oli osaati, o luso del teie
, pe luzioe postbattesimale, in contrapposizione al termine , he
iee defiise lolio usato pe luzioe he precede il battesimo. Cfr.
ZAPPELLA 1998, p. 399, i ui lautoe affea he alluzioe peattesiale he
si collega il conferimento dello Spirito e non a quella
postbattesimale, al cui myron attribuita la confermazione
della ofessioe attesiale e il sigillo dellalleaza attesiale. 113
Cfr. supra la desizioe della asilia episopale di Tio, ellHistoria
Ecclesiastica di Eusebio di Cesarea. 114 Egeria, Peregrinatio, XLV,
1 (cfr. IORIO 1993, pp. 136-137; RWEKAMP, THNNES 1995, pp. 294-
295; SINISCALCO, SCARAMPI 2008, pp. 148; Egeria, Itinerarium
Peregrinatio, p. 67, in http://www.documentacatholicaomnia.eu;).
115 Egeria, Peregrinatio, XLV, 2-4 (cfr. IORIO 1993, pp. 138-139;
RWEKAMP, THNNES 1995, pp. 294-297; SINISCALCO, SCARAMPI 2008, p.
185; Egeria, Itinerarium Peregrinatio, pp. 67-68, in
http://www.documentacatholicaomnia.eu). La pellegrina parla anche
battesimo degli stranieri, per i quali non facile accedere al
catecumenato immediato e di conseguenza al battesimo senza
testimoni validi: Si quis autem peregrinus est, nisi testimonia
habuerit, qui eum noverint, non tam facile accedet ad baptismum
(Egeria, Peregrinatio, XLV, 4; cfr. IORIO 1993, pp. 138-139;
RWEKAMP, THNNES 1995, pp. 296-297; SINISCALCO, SCARAMPI 2008, pp.
185-186). 116 Egeria, Peregrinatio, XLV, 4 (cfr. IORIO 1993, pp.
138-139; RWEKAMP, THNNES 1995, pp. 294-295; SINISCALCO, SCARAMPI
2008, p. 185; Egeria, Itinerarium Peregrinatio, p. 68, in
http://www.documentacatholicaomnia.eu).
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21
Durante la Quaresima (per ipsos dies quadraginta) si svolgono
esorcismi quotidiani sui candidati ad opera dei chierici; tale
pratica si associa al digiuno (ieiunum) e viene fatta al mattino
presto (primum matutum a clericis exorcizentur), dopo la
celebrazione eucaristica; in seguito, il vescovo tiene le catechesi
ad Martyrium in ecclesia maiore, alla quale prendono parte sia i
competentes (ma non i cathecumini), che i loro padrini e madrine,
oltre ai fedeli che volessero ascoltare117. Ai cathecumini preclusa
la catechesi immediata (cathecisis) della Quaresima, incentrata
sulle Scritture, sulla Resurrezione e sulla fede in generale,
affinch i contenuti della fede stessa non vengano travisati da
coloro che non sono ancora pronti per comprenderli, tutelando cos
una sorta di disciplina dellarcano118. Dopo cinque settimane (Et
iam quando completae fuerint septimane quinque), i competentes
ricevono il Simbolum, la preghiera di professione di fede (secondo
la versione del Concilio di Nicea del 325) e nelle due settimane
successive il vescovo ne spiega loro il significato letterale e
spirituale (primum carnaliter et sic spiritualiter)119.
Lultima settimana di catechesi era la septimana paschalis o
septimana maior, durante la quale si aveva la Redditio Symboli,
momento in cui ogni competens, ciascuno con il proprio padrino o
madrina, recitava solennemente davanti al Vescovo il Simbolo, nella
chiesa maggiore al Martyrium; in questa occasione il Vescovo
annunciava che nella settimana dellOttava di Pasqua, i battezzati
avrebbero preso parte alle catechesi mistagogiche affinch potessero
comprendere il significato del rito del Battesimo che avevano
ricevuto120.
Le catechesi mistagogiche, tenute dal Vescovo, sono riservate
esclusivamente ai neofiti ed ai fedeli, si svolgono nella basilica
dellAnastasis, la quale per loccasione viene chiusa affinch nessun
catecumeno possa entrarvi e ascoltare ci che non gli ancora
consentito conoscere121.
La prassi battesimale gerosolimitana ben spiegata nelle
Catechesi di Cirillo (313/315-387), vescovo di Gerusalemme122. Il
catecumenato immediato ha inizio con liscrizione dei 117 Egeria,
Peregrinatio, XLVI, 1 (cfr. IORIO 1993, pp. 138-139; RWEKAMP,
THNNES 1995, pp. 296-297; SINISCALCO, SCARAMPI 2008, p. 187;
Egeria, Itinerarium Peregrinatio, p. 68, in
http://www.documentacatholicaomnia.eu). 118 Egeria, Peregrinatio,
XLVI, 2 (cfr. IORIO 1993, pp. 138-141; RWEKAMP, THNNES 1995, pp.
296-297; SINISCALCO, SCARAMPI 2008, p. 187, nota 240 a p. 189;
Egeria, Itinerarium Peregrinatio, p. 68, in
http://www.documentacatholicaomnia.eu). 119 Egeria, Peregrinatio,
XLVI, 3 (cfr. IORIO 1993, pp. 140-141; RWEKAMP, THNNES 1995, pp.
296-299; SINISCALCO, SCARAMPI 2008, p. 187; Egeria, Itinerarium
Peregrinatio, pp. 67-69, in http://www.documentacatholicaomnia.eu).
La catechesi, nelle due settimane di spiegazione del Simbolo, aveva
la durata di tre ore giornaliere. 120 Egeria, Peregrinatio, XLVI,
5-6 (cfr. IORIO 1993, pp. 140-143; RWEKAMP, THNNES 1995, pp.
298-301; SINISCALCO, SCARAMPI 2008, p. 190; Egeria, Itinerarium
Peregrinatio, p. 69, in http://www.documentacatholicaomnia.eu). 121
Egeria, Peregrinatio, XLVI, 6; XLVII, 1-2 (cfr. IORIO 1993, pp.
142-145; RWEKAMP, THNNES 1995, pp. 300-303; SINISCALCO, SCARAMPI
2008, pp. 190, 192; Egeria, Itinerarium Peregrinatio, pp. 69-70, in
http://www.documentacatholicaomnia.eu;). 122 ullattiuzioe delle
Catechesi a Giovanni di Gerusalemme, cfr. RIGGI 1993, p. 16.
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22
candidati in una lista e con lesame della vita del
catecumeno123. Nel periodo del catecumenato ai candidati non
consentito partecipare dei divini misteri; Cirillo dice infatti di
loro che finch portavano il nome di catecumeni, in loro il
messaggio della Parola riecheggiava come dal di fuori124.
Anche Cirillo, come gi altre fonti letterarie, insiste sulla non
reiterabilit del battesimo, in quanto il battesimo uno come uno il
Signore e una la fede125. Durante il catecumenato i candidati
vengono sottoposti ad esorcismi ed insufflazioni quotidiane126. La
catechesi durante il catecumenato immediato verteva
sullapprendimento dei contenuti della dottrina della fede, con le
spiegazioni sulla formula trinitaria e sullanima, cui sono
associate delle prescrizioni alimentari e sul vestiario, sulla
condotta morale (matrimonio e vedovanza) e sulla condizione
monastica127.
Nella Prima Catechesi Mistagogica, impartita la sera stessa del
battesimo, quindi nella sera della Domenica di Pasqua, si legge che
i catecumeni sono venuti nella parte esterna dove si amministra il
battesimo, cio nel battistero tripartito annesso, collocato a S
della rotonda dellAnastasis128. Qui i catecumeni, rivolti verso
occidente (la direzione delle tenebre e della notte), pronunciano
la rinuncia a Satana dopo aver steso la mano129; segue poi la
professione di
123 Cirillo di Gerusalemme, Procatechesi, I, 3; IV, 9; cfr.
RIGGI 1993, pp. 23-, ; la hiaata pe lisizioe al catecumenato posta
sullo stesso piano della chiamata alle armi (cfr. infra a proposito
di Girolamo). 124 Cirillo di Gerusalemme, Procatechesi, VI, 11;
cfr. RIGGI 1993, p. 27. 125 Cirillo di Gerusalemme, Procatechesi,
VII, 15; cfr. RIGGI 1993, p. 29. 126 Cirillo di Gerusalemme,
Procatechesi, IX, 18; cfr. RIGGI 1993, pp. 29-30. 127 Cirillo di
Gerusalemme, Quarta Catechesi Battesimale, II, 7; cfr. RIGGI 1993,
p. 82. Sulla formula trinitaria, Cirillo di Gerusalemme, Quarta
Catechesi Battesimale, III e ss.; cfr. RIGGI 1993, pp. 83-102. 128
Cirillo di Gerusalemme, Prima Catechesi Mistagogica, II, 4 (cfr.
RIGGI 1993, p. 436; Cirillo di Gerusalemme, Prima Catechesi
Mistagogica, 2, p. 1; 11, p. 2, in
http://www.documentacatholicaomnia.eu). La struttura tripartita del
attisteo dellAnastasis ha fatto da modello al battistero di Santa
Croce in Gerusalemme a Roma, per il quale cfr. infra. Cfr. anche
CIRSONE 2006, p. 20 (in
http://uniroma1.academia.edu/GiacomoCirsone); cfr. SINISCALCO,
SCARAMPI 2008, p. 200, tav. IV. 129 Cirillo di Gerusalemme, Prima
Catechesi Mistagogica, II, 5; IV, 6-8 (cfr. RIGGI 1993, pp. 436,
437-438; Cirillo di Gerusalemme, Prima Catechesi Mistagogica, 2 e
4, p. 1, in http://www.documentacatholicaomnia.eu). Nel paragrafo
VII, Cirillo spiega, ricorrendo a luoghi biblici, il significato
del volgersi ad occidente nel pronunciare la rinuncia a Satana. Nei
successivi paragrafi prosegue la spiegazione della formula di
rinuncia, ed in particolare il paagafo VI assue laspetto di uiettia
oto le attiit di spettaolo il teato, la aia, le ose dei aalli, ui
si assoia la sodatezza el agiae, iluse ella popa del diaolo, alla
quale si chiesto al battezzando di rinunciare (cfr. RIGGI 1993, pp.
438-439; Cirillo di Gerusalemme, Prima Catechesi Mistagogica, 6, p.
2, in http://.douetaatholiaoia.eu. Nel paagafo suessio si hiede iee
di asteesi dallidolatia e dal fare sacrifici alle divinit pagane
nei templi (cfr. RIGGI 1993, pp. 439-441; Cirillo di Gerusalemme,
Prima Catechesi Mistagogica, 7-8, p. 2, in
http://www.documentacatholicaomnia.eu).
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fede, con ladesione a Cristo, che i battezzandi recitano rivolti
questa volta verso oriente, usando la formula trinitaria130.
Nella Seconda Catechesi Mistagogica, Cirillo spiega invece i
vari momenti del rito che precedono limmersione nel fonte; egli
pone subito dopo lingresso nel battistero (nellinterno
delledificio), la deposizione delle vesti (la struttura tripartita
del battistero dellAnastasis lascia supporre che ci avvenisse nel
primo dei due ambienti laterali), cui segue lunzione prebattesimale
su tutto il corpo (la quale sembra essere accompagnata dalle
insufflazioni dei Santi e linvocazione del nome di Dio e la
preghiera), con lolio esorcizzato131.
Culmine del rito il sacro lavacro della rigenerazione, la
triplice immersione nel fonte battesimale (la santa piscina del
divino battesimo); questultima preceduta dalla confessione pubblica
dei peccati132. La triplice immersione accompagnata
dallinterrogazione del battezzando sulla formula trinitaria133.
Segue poi lunzione postbattesimale, con il chrisma, alla
spiegazione della quale dedicata la Terza Catechesi Mistagogica; il
battezzato viene unto prima sulla fronte, poi sulle orecchie, sul
naso ed infine sul petto134. Conclude il rito, la celebrazione
eucaristica, cui invece sono dedicate la Quarta e la Quinta
Catechesi Mistagogica135.
Girolamo (347-420) affronta il tema del battesimo nelle sue
Epistulae; in particolare nella lettera scritta a Paolo, del 374,
il Padre della Chiesa mette in relazione il battesimo con la brevit
e la fugacit della vita136. Nella lettera al monaco Eliodoro, si
mette invece in relazione il
130 Cirillo di Gerusalemme, Prima Catechesi Mistagogica, IX,
18-21 (cfr. RIGGI 1993, p. 441; Cirillo di Gerusalemme, Prima
Catechesi Mistagogica, 9, p. 2, i http://.douetaatholiaoia.eu. ul
sigifiato dellessee iolti eso oiete, he pe Ciillo regione della
luce, f. supra quanto detto a proposito di Origene. 131 Cirillo di
Gerusalemme, Seconda Catechesi Mistagogica, I-III (cfr. RIGGI 1993,
pp. 443-445; Cirillo di Gerusalemme, Seconda Catechesi Mistagogica,
1-3, p. 1, in http://www.documentacatholicaomnia.eu). ulluzioe, f.
ZAPPELLA 1998, p. 400. 132 Alla ofessioe dediata litea Seconda
Catechesi Battesimale (cfr. RIGGI 1993, pp. 443-448; Cirillo di
Gerusalemme, Seconda Catechesi Battesimale; RIGGI 1993, pp. 47-64).
133 Cirillo di Gerusalemme, Prima Catechesi Mistagogica, X, 23-25
(Cirillo di Gerusalemme, Prima Catechesi Mistagogica, 10, p. 2, in
http://www.documentacatholicaomnia.eu). Idem, Seconda Catechesi
Mistagogica, IV, 10-14 (cfr. RIGGI 1993, pp 445-446; Cirillo di
Gerusalemme, Seconda Catechesi Mistagogica, 4, p. 1, in
http://www.douetaatholiaoia.eu. ul ito delliesioe, Ciillo di
Geusalee, Terza Catechesi Battesimale, IV, 24; cfr. IORIO 1993, pp.
134-135; RIGGI 1993, p. 68; Cirillo di Gerusalemme, Terza Catechesi
Mistagogica, IV, 10-24 (cfr. RIGGI 1993, pp 445-446). 134 Cirillo
di Gerusalemme, Terza Catechesi Mistagogica, IV, 16-25 (cfr. RIGGI
1993, pp. 451-452). Cfr. ZAPPELLA 1998, p. 400. 135 Cirillo di
Gerusalemme, Quarta Catechesi Mistagogica e Quinta Catechesi
Mistagogica (cfr. RIGGI 1993, pp. 455-460, 461-473). 136 Post
illud, ut ita dixerim, purgati baptismum mundi in breve tempus
hominum vita contracta est (Girolamo, Epistula X ad Paulum senem
Concordiae, 1.2); cfr. Sanctus Hieronymus, Epistulae, p. 12, in
http://www.documentacatholicaomnia.eu; cfr. anche SCHAFF 2006, p.
63 (in traduzione inglese), in
http://www.documentacatholicaomnia.eu.
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battesimo con larruolamento militare, per cui il cristiano entra
nei ranghi della chiesa, diventando un miles Christi137.
Agostino (354-430), vescovo di Ippona, nelle Confessiones,
parlando del battesimo del vecchio retore Vittorino, accenna alle
fasi del rito: secondo lautore, il retore, precedentemente pagano
convinto, inizi a seguire le catechesi che lo introdussero ai sacri
misteri, per poi dare il proprio nome nelle liste dei battezzandi,
accedendo cos al catecumenato immediato; segue poi il momento della
professione di fede, resa pubblicamente davanti alla folla,
nonostante a Vittorino fosse stata offerta la possibilit di
recitarla a porte chiuse. Lepisodio si svolge a Roma ed quindi
logico pensare che la prassi descritta da Agostino sia quella in
uso a Roma nella prima met del V secolo138.
Nel Libro IX, Agostino parla invece del proprio battesimo; il
futuro vescovo di Ippona trascorre un periodo in cui si applica, su
invito dello stesso vescovo Ambrogio di Milano139, nella lettura
autonoma di Isaia, senza per comprenderne a pieno il senso; sembra
che questa preparazione in qualche modo anomala e da autodidatta di
Agostino, seppure consigliata da Ambrogio, ricada nel periodo del
catecumenato remoto140. Tornato a Milano, Agostino da il proprio
nome per iscriversi al catecumenato immediato, che per non
descrive, continuando con la menzione del suo battesimo, avvenuto
nel battistero di San Giovanni alle Fonti141.
137 Remember the day on which you enlisted, when, buried with
Christ in baptism, you swore fealty to Him, declaring that for His
sake you would spare neither father nor mother (Girolamo, Epistula
XIV ad Heliodorum monachum, 2.5); cfr. SCHAFF 2006, p. 69 (in
traduzione inglese), in http://www.documentacatholicaomnia.eu.
Sulla relazione con il gergo militare, cfr. supra riguardo Cirillo
di Gerusalemme). 138 .. [] Ubi autem imbutus est primis
instructionis sacramentis, non multo post etiam nomen dedit ut per
baptismum regeneraretur, mirante Roma, gaudente ecclesia. Superbi
videbant et irascebantur, dentibus suis
stridebant et tabescebant. servo autem tuo dominus deus erat
spes eius, et non respiciebat in vanitates et insanias
mendaces. 2.5. Denique ut ventum est ad horam profitendae fidei,
quae verbis certis conceptis retentisque memoriter de loco
eminentiore in conspectu populi fidelis Romae reddi solet ab eis
qui accessuri sunt ad gratiam
tuam, oblatum esse dicebat Victorino a presbyteris ut secretius
redderet, sicut nonnullis qui verecundia trepidaturi
videbantur offerri mos erat; illum autem maluisse salutem suam
in conspectu sanctae multitudinis profiteri. Non
enim erat salus quam docebat in rhetorica, et tamen eam publice
professus erat []. (Agostino, Confessiones, VIII, 2.4.; 2.5). Cfr.
SANASI 2011, pp. 53-54, in http://www.documentacatholicaomnia.eu;
Augustine, Confessions, VIII, 8.2.4-8.2.5, in
http://www.thelatinlibrary.com/. Lepisodio pu essee aeuto i uo
degli aieti aessi alla Basilia Lateaese, destiato allistuzioe dei
ateuei. 139 Cfr. supra. 140 Et insinuavi per litteras antistiti
tuo, viro sancto Ambrosio, pristinos errores meos et praesens votum
meum, ut moneret quid mihi potissimum de libris tuis legendum
esset, quo percipiendae tantae gratiae paratior aptiorque
fierem. At ille iussit Esaiam prophetam, credo, quod prae
ceteris evangelii vocationisque gentium sit praenuntiator
apertior. Verum tamen ego primam huius lectionem non intellegens
totumque talem arbitrans distuli repetendum
exercitatior in dominico eloquio (Agostino, Confessiones, IX,
5.13). Cfr. SANASI 2011, pp. 63-64, in
http://www.documentacatholicaomnia.eu; Augustine, Confessions, IX,
9.5.13, in http://www.thelatinlibrary.com/. 141 Inde ubi tempus
advenit quo me nomen dare oporteret, relicto rure Mediolanium
remeavimus. [] Et baptizati sumus et fugit a nobis sollicitudo
vitae praeteritae. Nec satiabar illis diebus dulcedine mirabili
considerare
altitudinem consilii tui super salutem generis humani. Quantum
flevi in hymnis et canticis tuis, suave sonantis
ecclesiae tuae vocibus commotus acriter! Voces illae influebant
auribus meis, et eliquabatur veritas in cor meum, et
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Agostino fornisce anche informazioni sullaspetto liturgico della
celebrazione eucaristica, caratterizzata da hymnis et canticis,
dicendo che Non longe coeperat Mediolanensis ecclesia genus hoc
consolationis et exhortationis celebrare magno studio fratrum
concinentium vocibus et cordibus (Non era molto che la chiesa di
Milano aveva introdotto questo rito carico di suggestione e
conforto, con lintensa partecipazione dei fratelli che cantavano in
armonia di voci e sentimenti), secondo luso delle chiese
orientali142.
ancora lo stesso Agostino che mette in relazione il battesimo
con la remissione dei peccati, con limmersione del fedele nel sacer
fons Baptismatis, secondo quanto scritto nel Libro XIII del De
Civitate Dei143. Nel passo viene associato il battesimo alla
confessione dei peccati, lavati poi nella vasca battesimale144.
Lesposizione del sacramento del battesimo che Agostino fa nel De
Baptismo invece incentrata, pi che sullesposizione del rito, cos
come era in uso nella chiesa di Cartagine ed in generale in
Occidente, sul difficile rapporto tra la Chiesa Cattolica e le
sette cristiane eretiche, in particolare i Donatisti (questi ultimi
particolarmente diffusi in Africa), sulla validit del battesimo
impartito da questi gruppi scismatici e sulla riammissione nella
comunione della Chiesa di coloro che avessero ripudiato lerrore
dello scisma145.
Nel Liber Sacramentorum Romanae Ecclesiae, attribuito a papa
Leone I Magno (440-461), presente lincipit della benedizione
dellacqua nel fonte battesimale, tra le orazioni da recitare e le
festivit da osservare nel mese di dicembe146. Nella lettera a
Neone, vescovo di Ravenna, il
exaestuabat inde affectus pietatis, et currebant lacrimae, et
bene mihi erat cum eis (Agostino, Confessiones, IX, 6.14; cfr.
SANASI 2011, p. 64, in http://www.documentacatholicaomnia.eu;
Augustine, Confessions, IX, 9.6.14, in
http://www.thelatinlibrary.com/). 142 Agostino, Confessiones, IX,
7.15 (cfr. SANASI 2011, p. 64, in
http://www.documentacatholicaomnia.eu; Augustine, Confessions, IX,
.., i http://.thelatilia.o/. Pe la ezioe dellipotazioe delluso
liturgico orientale: Tunc hymni et psalmi ut canerentur secundum
morem orientalium partium, ne populus maeroris taedio
contabesceret, institutum est, ex illo in hodiernum retentum multis
iam ac paene omnibus gregibus tuis et
per cetera orbis imitantibus (Agostino, IX, 7.15; cfr. SANASI
2011, p. 64, in http://www.documentacatholicaomnia.eu; Augustine,
Confessions, IX, 9.7.15, in http://www.thelatinlibrary.com/). 143
Nam quicumque etiam non percepto regenerationis lavacro pro Christi
confessione moriuntur, tantum eis valet ad dimittenda peccata,
quantum si abluerentur sacro fonte Baptismatis (Agostino, De
Civitate Dei, XIII, 7); cfr. Augustinus, De Civitate Dei, XIII,
VII, col, 381, in http://www.documentacatholicaomnia.eu. 144 Quid
enim pretiosius quam mors, per quam fit ut et delicta omnia
dimittantur et merita cumulatius augeantur? Neque enim tanti sunt
meriti, qui, cum mortem differre non possent, baptizati sunt
deletisque omnibus peccatis ex
hac vita emigrarunt, quanti sunt hi, qui mortem, cum possent,
ideo non distulerunt, quia maluerunt Christum
confitendo finire vitam quam eum negando ad eius baptismum
pervenire (Agostino, De Civitate Dei, XIII, 7); cfr. Augustinus, De
Civitate Dei, XIII, VII, col. 381, in
http://www.documentacatholicaomnia.eu; Augustine, De Civitate Dei,
XIII, VII, in http://www.thelatinlibrary.com/. 145 Cfr. Agostino,
De Baptismo contra Donatistas, in
http://www.documentacatholicaomnia.eu. 146 Precem tibi fundimur,
Domine rerum, genitor aeterne, omnipotens Deus, cuius Spiritus
ferebatur super aquas, cuius oculi excelsi aspexerunt super
Iordanem fluvium, dum tingeret Ioannes in poenitentiam confitentes
peccata
sua. Ideoque petimus sanctam gloriam tuam ut sit absconsa manus
in hanc aquam, ut emende et purifices
deteriorem nomine, qui baptizatur ex ea, et mortiferis delictis
renascatur ac reviviscat per nomine novum, renatum
in Christo Iesu, cum quo vivis et regnas in unitate Spiritus
sancti in saecula saeculorum (Leone Magno, Liber Sacramentorum
Romanae Ecclesiae, col. 156, in
http://www.documentacatholicaomnia.eu).
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pontefice si esprime a proposito di un quesito, posto dal
medesimo vescovo, in cui si chiedeva se fosse lecito somministrare
il battesimo ad alcuni soldati reduci di guerra, i quali non
ricordando di averlo ricevuto durante linfanzia, erano desiderosi
di riceverlo nuovamente per lavare i loro peccati147.
Papa Gelasio I (492-496), nella sua veste di sommo pontefice
della chiesa di Roma, si preoccupa di fornire indicazioni ed
istruzioni precise nelle sue lettere rivolte ai vescovi delle varie
regioni dellImpero; tra queste merita attenzione lEpistula ad
Episcopos Lucaniae, volta probabilmente a sanare situazioni
irregolari o a dare risposte ai questiti posti dai vescovi locali;
la lettera che assume la forma di una decretalis, in particolare
tratta del battesimo nei capitula V-VII (che rappresentano
altrettanti decreta); ma pi che sul rito il pontefice insiste su ci
che lecito fare e su cosa invece tassativamente vietato ai vescovi,
ai presbiteri e ai diaconi riguardo lamministrazione del
sacramento. Il capitolo V vietava ai sacerdotes di somministrare il
battesimo esigendo dai baptizandi o dai consignandi la
corresponsione di un pagamento (praetia), sotto pena di perdita del
loro status (periculum subituri propri sint honoris), nel caso non
avessero potuto porre rimedio allerrore148. Il capitolo VI vieta ai
presbiteri di arrogarsi prerogative vescovili (episcopale
fastigium), tra le quali la somministrazione dellolio crismale
durante il rito della confermazione (conficere chrisma o
consignatio pontificalis)149. Il capitolo VII infine vieta,
parlando del comportamento e del tenore di vita cui sono tenuti i
diaconi, a chiunque di somministrare il battesimo absque episcopo
vel presbytero, consentendolo per ai laici qualora la necessit lo
richieda150. Torna poi a menzionare il battesimo nel capitolo X,
stabilendo che il battesimo pu essere conferito solo nei giorni di
Pasqua e della Pentecoste151. Il
147 Leone Magno, Epistula 166.1 (cfr. THAYER 2012a, p. 80, e
nota 87). 148 Baptizandis vel consignandisque fidelibus sacerdotes
pretia nulla praesigant, nec illationibus quibuslibet impositis
exagitare cupiant renascentes: quoniam quod gratis accepimur,
gratis dare mandamur. Et ideo a
praedictis prorsus exigere moliantur, quo vel paupertate cogente
deterriti, vel indignatione revocati, redemptionis
suae causas adire despiciant; certum habentes, quod qui
prohibita deprehensi fuerint admisisse, vel commissa non
potius sua sponte correxerint, periculum subituri propri sint
honoris (Gelasio, Epistula ad Episcopos Lucaniae, V; MANSI 1960,
VIII, coll. 38-39). 149 Nec minus etiam presbyteros ultra modum
suum tendere prohibemus; nec episcopali fastigio debita sibimet
audacter assumere: non conficiendi chrismatis, non consignationis
pontificalis adhibendae sibimet arripere
facultatem [] Gelasio, Epistula ad Episcopos Lucaniae, VI; cfr.
MANSI 1960, VIII, col. 39). La pena per tale abuso (prevaricatio)
la riduzione allo stato laicale (presbyterii dignitate et sacra
communione privati). 150 [] Absque episcopo vel presbitero
baptizare non audeant, nisi, praedictis fortasse officiis longius
constitutis, necessitas extrema compellat. Quod et laicis
Christianis facere plerumque conceditur (Gelasio, Epistula ad
Episcopos Lucaniae, VII; MANSI 1960, VIII, col. 39). 151 Baptizandi
sibi quisquam passim quocumque tempore nullam credat inesse
fiduciam, praeter paschale festum et pentecostes venerabile
sacramentum, excepto dumtaxat gravissimi languoris incursu: in quo
verendum est, ne
morbi crescente periculo, sine remedio salutari fortassis
aegrotans exitio praeventus abscedat (Gelasio, Epistula ad
Episcopos Lucaniae, X; cfr. MANSI 1960, VIII, col. 40).
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Mansi riporta anche i dicta di Papa Gelasio, riguardanti il
battesimo152. Nella lettera al vescovo Fabiano, Gelasio raccomanda
invece di rimuovere la norma desueta che stabiliva un limite al
numero dei battezzandi153.
Allo stesso modo, anche papa Anastasio II (496-498) fa menzione
indiretta del rito del battesimo, in una lettera indirizzata a
Clodoveo, re dei Franchi (466-511); nella lettera, il pontefice si
congratula con il sovrano per aver ricevuto il battesimo a Reims,
nel primo anno del suo pontificato (496): Tuum, gloriose fili, in
Christiana fide cum exordio nostro in pontificatu contigisse
gratulamur154. La testimonianza interessante perch attesta la
pratica del battesimo di un adulto proveniente dal paganesimo
germanico.
In Gallia, Avito, vescovo di Vienne (450-523), invia una lettera
allo stesso re Clodoveo, invitandolo a ricevere il battesimo, cosa
che avvenne nel giorno di Natale del 496, ad opera del vescovo
Sigerico: Cuius spendorem congrue redemptoris nostri nativitas
inchoavit: ut consequenter eo die ad salutem regenerari ex unda vos
pareat, quo natum redemptioni suae coeli dominum mundus
accepit155.
Papa Ormisda (514-523), nei Decreta a lui attribuiti dal Mansi,
scrive a proposito del battesimo amministrato per paura (per
temeritatem) da un ministro: Si quis baptizat, aut aliquod Divinum
officium exercuerit per temeritatem non ordinatur, abiiciatur ab
ecclesia, et numquam ordinetur156.
Raccomandazioni, norme o in alcuni casi esplicite sanzioni si
ritrovano spesso negli acta dei vari concili provinciali
dellOccidente cristiano. Sul battesimo si esprimono i vescovi
spagnoli riuniti nel Concilio di Girona (Concilium Gerundense)
dellanno 517, riguardo sia la data in cui tenere il rito, sia sul
battesimo amministrato agli infanti il giorno stesso della loro
152 Cathecumeni, latine dicti instructi, vel audientes, ii sunt
qui fidem Christi instructi, audiunt Christi praecepta, et recte
credunt, et etiam a sacerdote consegnati sunt, et per exorcisma
purgati, et resipiscunt. Sed necdum sacro
baptismate abluti sunt (cfr. MANSI 1960, VIII, col. 124). Di
loro si dice che non gli concesso, cos come ai poenitentes,
pregare, cantare salmi ed assistere alla celebrazione eucaristica
insieme con gli altri fedeli (cfr. Idem, VIII, col. 124). 153 Nec
numerus baptizandis iuste creditur imponendus, cum quanti
petierint, vel ad regenerationem festinaverint, non fint pro
alterius voluntate repellendi. Et ideo, frater carissime, huiusmodi
superfluam constitutionem modis
omnibus removebis, ut unus quisque aut in vicina sibi ecclesia,
aut in electa pro suae mentis baptizetur arbitrio [] (Gelasio,
Epistula ad Fabianum Episcopum; cfr. MANSI 1960, VIII, col. 138;
cfr anche MIGNE 2006, col. 152, in
http://www.documentacatholicaomnia.eu). 154 Anastasio, Epistula ad
Clodoveum regem Francorum Christianissimum; cfr. MANSI 1960, VIII,
col. 193. 155 Avito di Vienne, Epistula ad Clodoveum Regem
Francorum, A; cfr. MANSI 1960, VIII, col. 176; cfr. a proposito del
battes