HOSPICE “NICOLA FALDE” Polo del Sollievo – Scienza della Vita SANTA MARIA CAPUA VETERE (CE) Via Murata, s.n.c. DOCUMENTO PROGRAMMATICO HNF POLITICHE COMPLESSIVE – CAMPI PRIORITARI D’AZIONE METODOLOGIA OBIETTIVI – ARTICOLAZIONE TEMPORALE CONGRUENZA – CRITERI DI QUALITÀ CURE PALLIATIVE PER PAZIENTI AFFETTI DA MALATTIE INGUARIBILI
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HOSPICE “NICOLA FALDE” · Web viewcoordinatore medico specialista/esperto (dirigente di II livello); dirigente medico di 1 livello, esperto in CP e TD coordinatrice infermieristica
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HOSPICE “NICOLA FALDE”Polo del Sollievo – Scienza della Vita
SANTA MARIA CAPUA VETERE (CE)
Via Murata, s.n.c.
DOCUMENTO PROGRAMMATICO HNF
POLITICHE COMPLESSIVE – CAMPI PRIORITARI D’AZIONE
METODOLOGIA OBIETTIVI – ARTICOLAZIONE TEMPORALE
CONGRUENZA – CRITERI DI QUALITÀ
CURE PALLIATIVE PER PAZIENTI AFFETTI DA MALATTIE INGUARIBILI
Quadriennio 2016-2020
Capitolo 1 PREMESSE
Le Cure Palliative sono quelle cure attive, premurose e amorevoli rivolte ai pazienti affetti da
malattie progressive ed in fase avanzata, generalmente a rapida evoluzione e a prognosi infausta,
per le quali ogni terapia finalizzata alla guarigione o alla stabilizzazione non è possibile né
appropriata. Solitamente si parla di “malati terminali”, anche se il concetto di terminalità
(spettanza di vita fino a 3 mesi o più) è molto difficile da inquadrare correttamente,in ragione dei
frequenti ampliamenti del tempo di vita presumibilmente legati alla qualità complessiva delle
cure, nel rispetto degli obiettivi generali di miglioramento della qualità della vita propri dei
programmi di cure palliative. Lo stato soggettivo ed obiettivo clinico e generale della persona
inguaribile nelle fasi avanzate di malattia può infatti attraversare periodi di relativa stabilità con
tempi non costanti e non sempre prevedibili. Il razionale delle cure palliative è pertanto ch’esse
siano erogate con una gradualità e proporzionalità in linea con le reali necessità assistenziali ed
in modo sostenibile.
Le attività clinico-assistenziali di cure palliative e di terapia del dolore sono in Regione Campania
in fase di sviluppo, secondo il dettato delle Leggi nazionali N° 39/99 e 38/2010,le direttive
regionali in campo sanitario (Legge Reg. 32/94 e collegato PRO 1/98; PSR genn. 2004) e quanto
recentemente disposto dai ministeri del Welfare e della Salute nelle recenti leggi di riforma in
materia di finanziamenti dedicati e di riferimenti per l’organizzazione sanitaria.È infatti da
tempo invocata l’attivazione di unità operative (UCP) che garantiscano la elaborazione di piani
di cura e assistenza globale ai malati affetti da patologie inguaribili, anche in fase avanzata o
terminale, con particolare riferimento alla malattia da cancro, senza ovviamente escludere le
patologie croniche ed evolutive non oncologiche, che parimenti e per più lungo tempo,
determinano grave invalidità e sofferenza, con costi sociali altissimi e precoce decadimento
della qualità di vita; le cure palliative sono poi considerate dalla Legge N° 38 del 2010come una
“priorità del servizio sanitario nazionale”.Per ciò che riguarda il modello organizzativo di
riferimento, vanno tenute presenti le indicazioni contenute nell'Accordo del 19 Aprile 2001
della Conferenza Unificata "Accordo tra il Ministro della sanità, le regioni, le province autonome
di Trento e Bolzano e le province, i comuni e le comunità montane, sul documento di iniziative
REGIONE CAMPANIA - ASL di Caserta – Distretto n° 21Hospice “Nicola Falde” – Polo del Sollievo Scienza della Vita Via Murata - 81055 Santa Maria Capua Vetere (CE)Tel.: 0823.1540821 fax: 0823.1701131e-mail: [email protected] web: www.hospicenicolafaldespa.it/
Trattamenti semi-invasivi: tecniche di blocco nervoso a scopo antalgico, infiltrazioni di A.L. a
differenti diluizioni e con quote volumetriche adeguate al caso, utilizzo di pompe a propulsione
elastica, elettronica, ecc.
Trattamenti invasivi: si tratta di tecniche molto particolari ed estremamente specialistiche, utili
o necessarie in una quota assai ristretta di malati (2-3%); ove ritenute potenzialmente risolutive o
utili, vengono effettuate in collaborazione, o affidate a consulenti esterni.
Capitolo 11. L’ARTICOLAZIONE DEI MODELLI E PIANI DI LAVOROAl fine di articolare modelli e piani di lavoro di elevata complessità, è indispensabile in Hospice
la presenza di un infermiere professionale con funzioni di direzione e coordinamento, con
esperienza certificata e verificata in cure palliative. Importante la presenza di un coadiutore
amministrativo.
I diversi profili dell’èquipe ad essa afferenti con rapporto libero professionale o altro rapporto a
tempo indeterminato, è opportuno che dedichino all’area delle cure palliative una quota
significativa del carico di lavoro settimanale.
La presenza di volontari formati (sul modello A.V.O., Do.No., Noi per Te, etc.) in numero
adeguato, è da considerare come “requisito minimo”.
Per garantire qualità delle cure e migliorare la qualità percepita, sarà costantemente tenuto attivo
un sistema di rilevazione curato, oltre che dalla dirigenza aziendale, anche da figure specifiche
come psicologi e assistenti sociali, dedicato al paziente, ai familiari e agli operatori sul modello
S.T.A.S. (17 items, liv. 0-5), includendo nel percorso di accompagnamento strumenti da
utilizzare con le famiglie dopo il lutto, insieme a momenti per la commemorazione di malati e
famiglie da parte dell’Equipe.
Capitolo 12. COMPOSIZIONE MINIMA DALL'EQUIPENel ricordare l’assoluta indispensabilità (Legge 38/2010) di una formazione specifica e nel
rispetto dei programmi di formazione continua, seguendo le linee di indirizzo e i protocolli di
cura redatti dal direttore medico-scientifico, opereranno: dirigenti medici responsabili dei piani
di degenza attivi, una coordinatrice infermieristica, infermieri, operatori socio-sanitario e tecnico
assistenziale. Tra i consulenti fissi con formazione specifica: psicologi; tecnici della
riabilitazione; assistenti sociali, un assistente spirituale, volontari selezionati e formati.
L’attività dell’èquipe sarà integrata/integrabile da una serie di consulenze, fisse o occasionali, di
tipo specialistico medico o anche di esperti in scienze umane e sociali.
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PERSONALE ESSENZIALE alla realizzazione del programma di interventi
Le professionalità individuate per la realizzazione degli obiettivi innanzi descritto
rappresenteranno, nel loro insieme e singolarmente, una garanzia di competenza e di
competitività, in un contesto che ormai risponde sempre meglio agli input delle istituzioni
regionali e nazionali.
Il team, afferente a un medico con esperienza certificata in cure palliative e terapie del dolore,
sotto il coordinamento del direttore scientifico della struttura, è individuato nel modo seguente
(Tab. 1):
- coordinatore medico specialista/esperto (dirigente di II livello);
- dirigente medico di 1° livello, esperto in CP e TD
- coordinatrice infermieristica
- operatori profilo infermiere, formati in CP e TD
- operatori profilo OSS, formati in CP e TD
- operatori profilo OSA/OTA, formati in CP e TD
- fisioterapista
- psicologo (prestazioni su famiglia, paziente ed èquipe)
- assistente sociale
- assistente spirituale
- volontari dell’UCP
L'impegno orario settimanale riguardante le prestazioni professionali mediche, infermieristiche,
psicosociali e accessorie, non supererà, ordinariamente, le aliquote orarie previste dai contratti
nazionali di lavoro, anche alla luce del piano di prevenzione delllo stress lavoro-correlato che
- formulazione del piano di intervento e sua rivalutazione periodica con verifica della sua
implementazione e dell’accettazione/condivisione da parte del Malato.
- riunioni periodiche (giornaliere/settimanali) di tutti i membri dell'equipe per la valutazione
multidimensionale del paziente.
- messa a punto di procedure di presa in carico e dimissione del malato.
- definizione ed utilizzo di un protocollo di comunicazione con il malato e con il familiare di
riferimento.
- definizione ed applicazione di un protocollo di preparazione e supporto al lutto.
- selezione ed utilizzo di un programma per la prevenzione della sindrome da burn-out, ivi
compresa una breve riunione mensile dedicata al ricordo dei pazienti deceduti da parte
dell’equipe.
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ASSISTENZA INFERMIERISTICA
Il profilo dell’infermiere specialista in Infermieristica nelle cure palliative e di fine vita prevede
funzioni specialistiche per l’applicazione di interventi di self-empowerment nell’ambito del
gruppo di lavoro e per la gestione del processo assistenziale in cooperazione con la persona, la
famiglia,le altre figure professionali e la rete dei servizi ospedalieri e territoriali. L’infermiere
specialista inoltre garantisce la continuità assistenziale, in modo specifico nelle cure palliative e
di fine vita, interviene nell’ educazione terapeutica e svolge attività di ricerca e consulenza.
Le especifiche esigenze aziendali prevedono:
- coordinatrice infermieristica con esperienza di management sanitario.
- organizzazione del lavoro orientata sui bisogni del paziente (per obiettivi);
- utilizzo di una cartella infermieristica e di schede di registrazione dei cinque segni vitali
(compreso il dolore) e di tutti i maggiori sintomi/indicatori di q.d.v.;
- impiego di protocolli scritti per il trattamento delle principali sindromi e sintomi cronici che
richiedono palliazione, in particolare: stipsi, incontinenza, gestione del catetere vescicale,
gestione del paziente privo di conoscenza, prevenzione e trattamento dei decubiti,
medicazione di lesioni cutanee o mucose ulcerate, igiene del cavo orale, idratazione per os,
comunicazione (ascolto, ecc.). Utilizzo di protocolli di farmacoterapia d’urgenza che
comprendono la scelta e l’uso ragionato di tutti i farmaci della palliazione da parte
dell’infermiere.
O.S.S. / O.T.A. / O.S.A.
In affiancamento alle attività tipicamente infermieristiche, le restanti figure socio-sanitarie ed
assistenziali partecipano secondo modalità proprie dei rispettivi profili:
- organizzazione del lavoro orientata sui bisogni del paziente (per obiettivi);
- igiene del malato; igiene del cavo orale;
- mobilizzazione;
- alimentazione;
- sanificazione dell'ambiente;
- comunicazione (ascolto, ecc.).
PSICOLOGO
Lo psicologo supporta con interventi diretti (colloqui, didattica e formazione) ed indiretti
(supervisione delle riunioni settimanali e controllo delle dinamiche in corso e delle interazioni
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allargate) l’attività di tutta l’equipe. Può inoltre fornire aiuto psicologico con colloqui ai
familiari, al personale o ai volontari e, in casi particolari,al paziente.
Tale importante figura, dunque, si occupa del:
- sostegno al malato, alla famiglia e all'equipe
- formazione del personale sanitario turtto e dei volontari
- analisi e comprensione dei bisogni del malato e della sua famiglia, ascolto e comunicazione
- gestione delle dinamiche all'interno del gruppo e tra equipe, malato e famiglia
- analisi e prevenzione del burn-out
- supervisione dell'evento luttuoso
ASSISTENTE SOCIALE
L’assistente sociale procura in modo adeguato e rapido ciò che può facilitare l’assistenza: risolve
problemi pratici, burocratici e finanziari relativi al materiale sanitario (letti, sedie a rotelle, ausili,
ecc…). Si occupa principalmente dei problemi sociali ed economici del paziente e della sua
famiglia. In particolare:
- raccoglie dati ed informazioni sul paziente e sul suo nucleo familiare, sul tipo di relazioni
socio-familiari, su particolari esigenze economiche e funzionali
- svolge consulenze burocratico-amministrative (stress burocratico), informative sui servizi e
sussidi economici
- aiuta il paziente e la sua famiglia alla fruizione del servizio
- svolge tutte le pratiche burocratiche inerenti l'onoranza funebre.
OPERATORE PASTORALE/ASSISTENTE SPIRITUALE
Il termine “spirituale” si riferisce ai bisogni, talora non percepibili immediatamente, relativi ad
esperienze trascendenti i fenomeni sensoriali; spesso questi vengono messi in relazione con i
significati e gli obiettivi della vita. Nelle persone vicine alla morte la spiritualità si associa al
bisogno di perdono, riconciliazione ed affermazione del bene, indipendentemente da un credo
religioso. La fine della vita è spesso piena di dubbi; l’assistente spirituale si occuperà di dare
quindi supporto morale ed umano e, se richiesto, anche religioso.
Nel rispetto del pluralismo religioso legato alla multietnicità, garantisce:
- sostegno ed accompagnamento spirituale
- sostegno alla famiglia nella preparazione e successiva elaborazione del lutto.
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VOLONTARII volontari, che devono essere selezionati e formati, lavorano in stretto contatto con lo staff
curante. Collaborano per risolvere i problemi non sanitari del paziente o della sua famiglia.
Possono partecipare con un loro rappresentante alle riunioni d’equipe.Il Coordinatore dei
volontariè una figura essenziale in quanto è la persona che rileva i bisogni socio-assistenziali
dei pazienti e dei loro familiari e li segnala ai volontari. È la persona che assicura la circolarità
dell’informazione tra operatori sanitari-socioassistenziali e volontari .
IL FAMILIARE LEADERFigura non ufficialmente censita nell’organigramma aziendale e tuttavia spesso di grande importanza per il raggiungimento di specifici obiettivi.È colui che si fa carico di compiti gravoso, in particolare nel modello assistenziale domiciliare. È al corrente di tutto e si assume numerose responsabilità; non sempre questa figura coincide con quella più intimamente vicina al sofferente. Aver idealmente inserito anche questa figura nell’equipe ha il senso di voler facilitare il raggiungimento di una vera alleanza di cura in un clima di collaborazione reciproca.
Capitolo 15 RIFERIMENTI ETICI DELL’HOSPICE
L’Hospice NICOLA FALDE si ispira, nella sua attività a favore di malati e Famiglie, alla seguente Carta dei Diritti:
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BIBLIOGRAFIA
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2008.- L.CHIEFFI, P. GIUSTINIANI, Percorsi tra bioetica e diritto. Alla ricerca di un bilanciamento,
Giappichelli 2010.- P. COELHO, Veronica decide di morire, Bompiani, 1995.- F. CRUCIATTI, La rete di relazioni sistemiche in hospice, comunicazione, accompagnamento e
assistenza al lutto, a cura della Fondazione Floriani,1998.- E., CUNIETTI, M. MONTI, A. VIGANO, Il movimento hospice: cenni storici edesperienza italiana.
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- Presidenza del Cons. dei Ministri, Conferenza unificata (seduta del 19 aprile 2001). Accordo tra Ministro della sanità, Regioni, Prov. autonome di Trento e Bolzano e le Province, i Comuni e le Comunità montane, sul documento di iniziative per l'organizzazione della rete dei servizi delle cure palliative.
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- Società Italiana di Cure Palliative (S.I.C.P.) documento redatto a cura: Hospice: requisiti minimi organizzativi, strutturali e tecnologici. 1995.
- M. PETRINI,L’assistenza al paziente terminale: Ospedale e Home Care in E Sgreccia.- G.P. QUAGLIANO, G. P. CAROZZI,Il processo di formazione, Milano, 1992.- SILVESTRO” Le competenze e la valorizzazione del patrimonio umano in sanità. Una proposta metodologica
per definire le competenze infermieristiche con funzioni di coordinamento”, Milano, 2005.- L. SICCA,La gestione strategica dell’impresa, Cedam, 2003- A.G., SPAGNOLO Di M.L PIETRO, L’assistenza al morente: aspetti socio-culturali, medico-
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- G.L. ZEPPETELLA, Il sistema Hospice e il suo stato di attuazione in Campania, in: Percorsi tra bioetica e diritto. Alla ricerca di un bilanciamento, Ed. Giappichelli, 2010.
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RAG 10- 11- 12- 13: POLITICA – OBIETTIVI E PIANO DI ATTIVITÀ
La direzione dell’hospice “Nicola Falde” ha adottato un documento programmatico quadriennale in cui riporta la missione e i valori a cui si ispira, i campi prioritari di azione e i metodi adottati per raggiungere gli obiettivi.Lo scopo principale delle cure palliative (Mission) è quindi il miglioramento della qualità della vita nel rispetto della volontà del malato. Il campo prioritario d’azione è l’assistenza al malato terminale nella sua complessità comprendendo la dimensione fisica, psicologica, spirituale, affettiva che egli si trova a vivere quando la malattia non è più responsiva al trattamenti specifici. Si avvale di un’equipe multiprofessionale che si avvale di medici, infermieri, operatori socio- assistenziali, psicologi, fisioterapisti, assistenti sociali, spirituali e volontari. Essendo l’hospice una struttura a bassa tecnologia ma ad alta intensità assistenziale, verranno adottate varie
zREGIONE CAMPANIA - ASL di Caserta – Distretto n° 21Hospice “Nicola Falde” – Polo del Sollievo Scienza della Vita Via Murata - 81055 Santa Maria Capua Vetere (CE)Tel.: 0823.1540821 fax: 0823.1701131e-mail: [email protected] web: www.hospicenicolafaldespa.it/
procedure e protocolli diagnostici-terapeutici per prendersi cura del malato. Fondamentale è: l’umanizzazione dell’assistenza, lo sviluppo del volontariato, la promozione della formazione in cure palliative, la diffusione della conoscenza delle cure palliative tra i cittadini attraversi i mezzi di comunicazione, lo sviluppo di progetti di ricerca, l’organizzazione di campagne di sensibilizzazione ed informazione della popolazione e degli operatori, l’eventuale ricerca di fondi a favore dei malati terminali. Gli obiettivi da raggiungere saranno articolati nel tempo, risultano congruenti con quelli previsti dai documenti di programmazione sanitaria regionale e tendono a migliorare i criteri di qualità della ClinicalGovernance. La direzione della struttura ha coinvolto nell’elaborazione del documento tutti i componenti dell’equipe, sentite le OO. di associazioni civiche e di volontariato. Gli obiettivi generali sono quelli di riprodurre un ambiente familiare il più adatto possibile alla particolare condizione psico-fisica della persona, al fine di accompagnarla insieme alla sua famiglia, garantendo di poter vivere l’ultima fase della vita dignitosamente, con l’aiuto del personale sanitario e degli stessi familiari. Per sostenere l’intensa sofferenza, occorre operare in perfetta sinergia con i servizi socio-assistenziali e palliativi già esistenti, tenendo in considerazione la valutazione dei bisogni e della domanda. Oltre ai malati terminali oncologici occorre prevedere la presa in carico di persone con malattie neuro-degenerative, patologie dolorose croniche invalidanti, stati di minima coscienza, altre). Gli obiettivi generali sono finalizzati al miglioramento della qualità dell’assistenza erogata, sono compatibili con le risorse umane, strutturali e tecnologiche per conseguireil soddisfacimento del cittadino utente, nel continuo miglioramento del servizio e dell’efficacia delle prestazioni.Gli obiettivi specifici sono inseriti in un piano di attività in cui sono identificate le responsabilità, gli strumenti utilizzati, le procedure per la verifica del grado di raggiungimento degli obiettivi. Il piano di attività comprende il tipo di attività erogate in rapporto alle risorse economiche, umane e strutturali, le modalità di erogazione del servizio, il funzionigramma, le procedure e gli specifici protocolli adottati (vedi Documento Programmatico Hospice Nicola Falde).
RAG 14: DIFFUSIONE – CONDIVISIONE - MOTIVAZIONE
Il documento programmatico, presentato nel corso di specifici momenti dedicati alla formazione continua, è disponibile per tutto il personale coinvolto nell’erogazione del servizio, sia in forma cartacea, sia informatizzata. Tutti gli operatori sono stati preparati e valutati attraverso un’attenta valutazione e formazione. La struttura ha designato un direttore scientifico preposto alla formazione continua. Ogni operatore ha compreso i propri compiti sia attraverso i momenti di formazione specifica, sia nell’incontro costante con la figura di coordinamento infermieristico, sia attraverso lo specifico mansionario del rispettivo profilo, rendendosi consapevole di avere un ruolo e di influire sulla qualità del servizio fornito al cittadino- utente.
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Sono state fissate delle riunioni settimanali, ma quotidianamente vi è una verifica (briefing) del programma di intervento degli operatori per raccogliere suggerimenti, proporre iniziative per il miglioramento del servizio.
RAG 15 RISORSE UMANE
L’Hospice Nicola Falde è dotata di un organigramma definito sulla base di 11 posti letto hospice e 9 posti letto SUAP e sulla tipologia di pazienti a cui rivolge il servizio assistenziale.
Il personale è suddiviso per ruolo, profilo professionale e posizione funzionale:
Responsabile Medico (Hospice Nicola Falde Spa)
Staff sanitario (contratto Coop. PINA) ed amministrativo (contratto Coop Sostenendosi) formato da:
N° 4 Medici (Coop. PINA)
N° 11 Infermieri Professionali (Coop Pina)
N° 11 Operatori di Supporto – OSS (Coop PINA)
N° 2 Psicologhe (Coop PINA)
N° 1 Addetto alla Terapia Riabilitativa (Coop PINA)
N° 1 Assistente Sociale
N° 1 Assistente spirituale
La struttura dispone di altri servizi:
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La Coop Sostenendosi fornisce:
Servizi amministrativi
Servizi di pulizia
Servizi di noleggio lenzuola ed accessori
Servizi manutenzioni
Servizio Fornitura Pasti (E.P. spa)
Altre figure professionali sono:
R.S.P.P. Ing Gennaro D’addio
Responsabile Attrezzature (Coop Pina)
Responsabile Sicurezza Gestione Dati: Dott.ssa Cascone Maria Laura
Tutte le figure professionali operanti nella struttura sono in possesso di tutti i requisiti previsti dalle norme vigenti con l’applicazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro di categoria e le specifiche assicurazioni relative al Risk Management. Il Piano Organizzativo del personale sanitario è programmato per garantire un’assistenza completa 24/24.
L’Hospice Nicola Falde è dotato di certificazione ISO 9001.
CONSULENZA SPECIALISTICHE
Le consulenze specialistiche erogabili nella struttura si distinguono in:
1. Consulenze ordinarie (realizzate entro le 24-48 ore)
2. Consulenze straordinarie (abitualmente su richiesta della famiglia e del paziente), erogate previ accordi con l’UOCP.
Scheda RAG 16: COMUNICAZIONE
L’Hospice Nicola falde garantisce una corretta comunicazione all’interno e all’esterno della struttura circa i contenuti e le capacità delle prestazioni di servizio in forma chiara e comprensibile attraverso la CARTA DEI SERVIZI e i due SITO WEB della struttura (vedi CARTA dei Servizi):http://www.hospicenicolafaldespa.it/cms/
Le informazioni riguardano la tipologia, disponibilità e realizzazione del percorso assistenziale (vedi CARTA DEI SERVIZI - PROTOCOLLI 1-2-3-4 – PIANO ORGANIZZATIVO SANITARIO NON MEDICO: PROTOCOLLI E PROCEDURE PRINCIPALI).Eventuali oneri a carico del paziente sono previsti solo per prestazioni assistenziali in regime di non convenzione.Il paziente ha la possibilità di contribuire al miglioramento della qualità del servizio attraverso il sito web dell’hospice, con il contributo del paziente e dei familiari alla scelta delle opzioni terapeutiche disponibili e con i questionari di gradimento .Nella nostra Struttura la comunicazione esperta al paziente e alla sua famiglia è alla base del percorso di cura ed inizia già al momento della richiesta di ospitalità con la compilazione della scheda di segnalazione in cui l’equipe di CP acquisisce informazioni circa la conoscenza della diagnosi e prognosi da parte del malato e si individua una figura significativa del sistema familiare che intermedierà l’approccio terapeutico(vedi PROTOCOLLI 4-5-10). Le informazioni sullo stato di salute vengono concordate con il medico di reparto (verrà indicato il luogo e gli orari per i colloqui).
RAG 17- 18 : CARTA DEI SERVIZI
L’Hospice Nicola Falde ha stilato doverosamente la propria Carta dei Servizi in conformità al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 18 maggio 1995 e l’ha pubblicizzata utilizzando, oltra al cartaceo reso disponibile, anche attraverso i due siti di servizio già presenti sul Web, dei quali il principale (http://www.hospicenicolafaldespa.it/cms/) è interattivo verso l’utenza.La Carta è stata redatta sulla base dell’imparzialità delle prestazioni e uguaglianza del diritto all’accesso ai servizi, sulla piena informazione dei cittadini sui servizi offerti e le modalità delle erogazioni, sulla promozione della qualità, sulla tutela del cittadino e sul contributo delle opinioni espresse dai cittadini.La Carta dei Servizi riporta in modo chiaro la descrizione della struttura e i suoi principi fondamentali, le informazioni sui servizi erogati, gli standard di qualità, gli impegni e programmi, oltre ai meccanismi di tutela e verifica (vedi Carta dei Servizi).
SCHEDA RAG 19: COMUNICAZIONE INTERNA
La Direzione istituisce specifiche figure di riferimento, affinchè il personale svolga correttamente le attività assegnate.
La coordinatrice infermieristica (o un infermiere da lei delegato) sono le figure di riferimento per il personale operante nella struttura; a loro il compito di controllare che ogni operatore abbia ben compreso il compito da svolgere, gli obiettivi da conseguire e il modo in cui essi influiscono sulla qualità;tali figure verificano il livello di condivisione degli obiettivi per garantire continuità e correttezza nella misurazione, accertano la motivazione del personale nel provvedere alla qualità del servizio attraverso questionari , reclami, suggerimenti (vedi: Piano Organizzativo Sanitario non Medico).All’interno della struttura sono previsti momenti di integrazione e coordinamento per migliorare i rapporti di collaborazione e per confrontarsi sulle problematiche che riguardano il piano di lavoro e di organizzazione della struttura (vedi: Protocolli 14-16).La comunicazione interna tra il personale sanitario è fondamentale non solo per erogare il servizio di assistenza , ma anche per effettuarlo correttamente, non a caso molti eventi avversi che accadono nella strutture sanitarie si verificano per errori di comunicazione come la somministrazione di un farmaco sbagliato alla persona sbagliata (Vedi la Prevenzione del Rischio).La direzione ha disciplinato la comunicazione interna con un regolamento che consente al personale di essere informato e partecipe delle attività svolte e da svolgere e sulla suddivisione delle stesse per quanto riguarda le attività di reparto. Utile strumento di trasmissione di notizie ed informazioni, a garanzia della continuità e qualità assistenziale, nonché di sicurezza è il diario infermieristico e la consegna (vedi: Piano Organizzativo Sanitario).RAG 20-21-22-23-24-25 : GESTIONE DELLE ATTREZZATURELa direzione della struttura definisce le responsabilità (coordinatrice infermieristica) delegate all’organizzazione della gestione delle attrezzature, dalla definizione dei bisogni d’acquisto alla loro alienazione, pur mantenendo vivo e presente il principio delle cure palliative, orientato al “lowtech”.L’acquisizione delle attrezzature, passando per attività interdisciplinari di valutazione e analisi relative alla sicurezza, costi ed aspetti etici, è orientata a garantire nel quadriennio la presenza in azienda di quanto occorre a garantire la migliore prestazione individuale, in linea con gli obiettivi programmatici enunciati.Il programma di acquisto delle attrezzature è previsto al fine di tener conto dell’evoluzione delle tipologie dei servizi, dell’obsolescenza, dell’adeguamento progressivo alle normative di utilizzo, dell’eventuale disponibilità dell’innovazione per il miglioramento dell’assistenza.La direzione adotta un inventario delle attrezzature biomediche in dotazione per poter disporre,in ossequio agli obblighi di legge, dei dati riassuntivi (tipologia, provenienza, centro di costo, produttore, periodo di ammortamento e modalità di acquisizione) favorire la rintracciabilità delle stesse, per svolgere analisi di stato e funzionalità che consentano eventuali manutenzioni o sostituzioni.Le apparecchiature in disuso verranno immagazzinate e protette in attesa della dismissione finale; sono predisposte e programmate verifiche periodiche da concordare con la direzione
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aziendale su criteri indicati dal responsabile della manutenzione che è garantita da appositi interventi tecnici su segnalazione della responsabile coordinatrice infermieristica. Il piano di manutenzione ordinaria generale è articolato per ogni singola apparecchiatura biomedica, con le indicazione degli interventi di manutenzione preventiva, correttiva e di specifici controllo periodici volti a garantire sicurezza e funzionalità. Tutte le apparecchiature sono identificate con contrassegno adeguato, per evidenziare lo stato di controllo; le registrazioni relative alla manutenzione sono opportunamente conservate.
SCHEDA RAG 26-27-28 : FORMAZIONE
Identificato nel direttore scientifico il responsabile del piano di formazione e aggiornamento del personale sanitario e socio-assistenziale, l’Azienda orienta il processo formativo a implementare i criteri gestionali della ClinicalGovernance. Verranno adottate delle procedure per l’addestramento del personale tenendo presente i tempi necessari al raggiungimento dei requisiti e delle abilità richieste. La direzione si impegna ad individuare le esigenze formative tenendo conto delle risorse di budget disponibile, pianifica le attività sulla base delle esigenze formative richieste dal Programma Nazionale Continua ECM. La struttura prevede lo svolgimento di meeting volti a garantire che le conoscenze maturate all’esterno vengano condivise con tutto il personale. È presente un punto per la raccolta di riviste, pubblicazioni, riviste, necessarie all’aggiornamento professionale del personale. La struttura controlla che il personale sanitario consegua ogni anni i crediti formativi previsti dal Programma Nazionale per la Formazione Continua–ECM. La struttura predispone che le risorse umane di nuova acquisizione vengano affiancate da personale esperto al fine di addestrarle a gestire, tra l’altro, sistemi, apparecchiature e attrezzature, secondo necessità.
L'Hospice Nicola Falde, erogatore in proprio di formazione e formazione continua attraverso l'apposita struttura organizzativa di cui si è dotato, collabora a progetti di ricerca e formazione con la Scuola Ente di Formazione “Praxis” di Nola
SCHEDA RAG 29-30-31-32-33:GESTIONE DELLA DOCUMENTAZIONE
La documentazione sanitaria dell’HOSPICE costituisce l’insieme dei documenti comprovanti l’organizzazione della struttura (Vedi: Carta dei Servizi, Regolamento Interno, Procedure, Protocolli, Cartella Clinica, Cartella Infermieristica, Scheda ambulatoriale e di D.H.).La cartella clinica contiene tutti le informazioni relative al percorso assistenziale, il conseguimento degli obiettivi generali e specifici del piano assistenziale individuale, il livello di soddisfazione del malato e della famiglia sulla qualità del servizio attraverso questionari di gradimento, il risultato raggiunto in termine di qualità di vita, la correttezza e l’efficacia della
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terapia, la responsabilità del personale e l’utilizzo dei dati contenuti ai fini della ricerca e confronto con la rete di CP. Tutta la documentazione sanitaria viene redatta in forma chiare e leggibile, datata, periodicamente revisionata. L’emissione, la distribuzione e revisione dei documenti in funzione della loro tipologia viene approvata dalla direzione o dal personale autorizzato, viene resa disponibile nelle aree destinate all’ informazione. I documenti informativi vengono illustrati a coloro che li utilizzano, è garantita la rintracciabilità di ogni intervento all’operatore che lo ha eseguito (si firma sulle schede di terapia). I protocolli oggetto di revisione, vengono ritirati e sostituiti con quelli aggiornati. La cartella clinica prima di essere emessa viene controllata e approvata. La documentazione sanitaria è ordinariamente organizzata in cartelle individuali, in forma integrata alla documentazione di natura assistenziale. Il trattamento e la conservazione della documentazione sanitaria avviene con modalità conformi al trattamento dei dati sensibili previsto dal Decreto Legislativo 30 giugno 2003 n° 196 “Codice in materia di protezione dei dati personali”. La gestione della documentazione sanitaria è disciplinata nel rispetto della normativa vigente in materia di segreto d’ufficio e professionale. Tutti gli atti sanitari eseguiti in Hospice vengono documentati nella cartella clinica individuale di ogni utente o nella documentazione sanitaria (Cartella Integrata, Diario Assistenziale, Quaderni, Consegne, Registri, Schede per la distribuzione delle terapie, Schede di trattamento fisioterapico e dietologico, ecc.) al fine di garantire la rintracciabilità e riconducibilità di ogni singolo intervento all’operatore sanitario che lo ha disposto ed eseguito. Il medico ha l’obbligo di acquisire il consenso informato prima di intraprendere qualsiasi procedura diagnostica e/o terapeutica invasiva. Tutta la documentazione sanitaria in caso di decesso o trasferimento dell’utente viene archiviata a cura dell’amministrazione della struttura.Tenuta ed aggiornamento documentiLa documentazione sanitaria, ad esclusione della sola cartella clinica che è tenuta ed aggiornata dal solo personale medico, è tenuta a cura del personale infermieristico sotto la supervisione della coordinatrice sanitaria ed è consultabile ed aggiornabile da parte di tutto il personale socio-sanitario della struttura in quanto soggetto “incaricato” ai sensi dell’articolo 30 dal Decreto Legislativo 30 giugno 2003 n° 196 “Codice in materia di protezione dei dati personali”, in base alle specifiche necessità di assistenza e cura.La Consultazione ed accesso alla cartella clinica da parte di soggetti diversi dal personale sociosanitario della struttura può avvenire per finalità di ricerca scientifica o statistica nel rispetto delle normative vigenti in materia di tutela della riservatezza dei soggetti interessati, previo atto motivato che giustifichi le finalità della consultazione stessa.
Richiesta di copia di cartella clinicaIl soggetto intestatario, il tutore legale dello stesso o persona da essi delegata può sempre richiedere copia della cartella clinica, che viene rilasciata, con modalità che rispettino la
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riservatezza dei dati, a cura del coordinatore sanitario previa autenticazione. Il rilascio di copia autentica della cartella clinica a soggetti diversi da quelli di cui al comma precedente è consentito, con le medesime modalità, nei seguenti casi:
a) richiesta del medico curante o di altre strutture sanitarie a scopi diagnostico-terapeutici;b) richiesta dell’autorità giudiziaria, di polizia o di altre istituzioni pubbliche in forza di
disposizioni legislative vigenti;c) richiesta dell’erede o degli eredi dell’intestatario.
Ogni altro caso di richiesta da parte di soggetti non intestatari sarà oggetto di decisione motivata da parte del coordinatore sanitario nel rispetto dei principi indicati all’articolo 92 del Decreto Legislativo 30 giugno 2003 n° 196 “Codice in materia di protezione dei dati personali”.
SCHEDA RAG 34-35-36-37 :GESTIONE DEL DATOTutti i dati relativi all’organizzazione della strutturanell’erogazione del servizio sanitario vengono raccolti, elaborati ed archiviati, per controllare lo svolgimento delle attività nel rispetto degli obiettivi. È presente una lista di attesa per le richieste di ricovero, gestita dalla direzione sanitaria con la collaborazione della coordinatrice infermieristica che utilizza dei criteri per stabilire la priorità nella presa incarico (vedi Protocollo1). L’hospice utilizza anche modalità assistenziali in regime ambulatoriale e di D.H. sempre inserite in una lista di attesa per ordine di prenotazione e di urgenza.È presente un PROTOCOLLO interno che gestisce gli interventi diagnostici e terapeutici (vedi Piano Organizzativo Sanitario – Protocolli 5-6-7- 8-9).È presente un organigramma del personale sanitario e amministrativo (vedi funzionigramma).È presente un elenco delle attrezzature biomediche e sanitarie (VEDI ELENCO).È presente un registro dei turni del personale con le relative firme di entrata e di uscita. I dati relativi all’attività sanitaria verranno conservati su un supporto informatico oltre che cartaceo con lo scopo di verificare la qualità del servizio, valutando l’opportunità di attuare interventi di vario tipo quali: modifiche alle modalità di erogazione del servizio, programmi di miglioramento, nuovi progetti. La struttura si impegna alla salvaguardia (ne rispetto e tutela della privacy) di tutta la documentazione sanitaria sia sotto forma cartacea che su supporto informatico tenendo presente la possibilità di revisioni, consultazioni, studio, ricerca e nel rispetto delle leggi vigenti.
RAG 38-39-40-41:VERIFICA DEI RISULTATILa direzione della struttura insieme all’equipe di CP provvede al controllo periodico delle attività assistenziali per il miglioramento della qualità di vita del malato terminale (vedi Piano Organizzativo Sanitario: procedure e protocolli)La valutazione del servizio e dei risultati si basa sulla conoscenza da parte del personale dei protocolli e procedure adottate dall’hospice. Il personale è stato preparato dopo un corso di formazione e aggiornamento della durata di oltre 150 ore, articolato in un arco di tempo di mesi
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due. Il coordinamento e il lavoro di gruppo sono il cardine di ogni attività, proprio per rendere il percorso di cura del malato più efficace possibile.La valutazione del grado di conoscenza e condivisione del personale, del grado di applicazione delle modalità operative e del grado di adeguatezza dei processi operativi si realizza attraverso l’incontro e il confronto fra tutti i componenti dell’equipe , ciascuno con il proprio contributo.La qualità delle prestazioni del servizio e il raggiungimento degli obiettivi si realizza nel rispetto di una duplice condizione: che il personale dell’hospice abbia maturato piena consapevolezza dell’appartenenza al progetto di alleviare la sofferenza; che gli stessi volontari siano a loro volta adeguatamente formati a svolgere compiti di accompagnamento nel rispetto della volontà e della privacy del malato. A tale scopo è essenziale che tutti gli operatori operino in base al proprio ruolo e sempre nel rispetto della persona malata e della sua famiglia.L’equipe al completo si riunisce ogni settimana, con una quotidiana verifica (briefing) del programma di intervento da parte degli operatori presenti. Periodicamente è prevista una riunione con la presenza di un supervisore (supervisione d’èquipe) per analizzare e discutere le situazioni più complesse al fine di supportare gli operatori dal punto di vista relazionare ed emotivo (vedi: Piano Organizzativo Sanitario, Protocolli 13-14-16).È prevista una riunione mensile per l’elaborazione del lutto degli operatori. Per provare la validità delle procedure assistenziali è fondamentale tener conto del grado di soddisfacimento del malato sia con la stesura di un piano terapeutico individuale che tenga conto dei bisogni riferiti e percepiti, sia con la somministrazione di questionari di gradimento per il malato e la famiglia.La valutazione dei risultati della struttura è continua e svolta su dati oggettivi per individuare e perseguire azioni di miglioramento. Valutare la qualità delle cure prestate alle persone nella fase terminale è un’esigenza poiché non esistono modelli di dimostrata efficacia cui far riferimento, in un contesto di variabilità delle condizioni locali e di complessità organizzativa e gestionale dell’assistenza in Hospice. Questa esigenza diventa irrinunciabile quando il progetto che si vuole applicare assume carattere sperimentale, con lo scopo di mettere a punto un modello assistenziale adeguato alle esigenze dei malati e sostenibile dal punto di vista finanziario. In un database sono raccolte le informazioni utili a descrivere la qualità del servizio attraverso degli indicatori:
- percentuale di decessi;- consumo di morfina;- controllo di sintomi: dolore, dispnea, stipsi, vomito, insonnia, ansia;- gradimento del servizio ad opera della famiglia.
Gli strumenti utilizzati per la raccolta degli indicatori sono la cartella clinica, il diario infermieristico, le scale di autopercezione dei sintomi da parte del paziente, i questionari di valutazione della qualità dell’assistenza, i questionari di soddisfazione della famiglia al servizio.In sintesi gli strumenti di tutela e verifica sono:
- protocolli delle procedure cliniche e assistenziali dell’hospice;
- questionario di soddisfazione volto all’operatore;- questionario di valutazione della qualità di vita del paziente;- strumento di valutazione della qualità dell’assistenza;- registro di prenotazione (lista di attesa);- registro di ricovero dell’hospice;
RAG 42-43-44-45-46-47-48:MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀL’Hospice Nicola Falde si prefigge i seguenti obiettivi di qualità:
- fruibilità del servizio;- contenimento dei tempi di ricovero;- soddisfazione del cliente interno ed esterno;- diffusione capillare dell’informazione.
La struttura si impegna a migliorare le procedure assistenziali e ad aggiornare i protocolli diagnostico-terapeutici per erogare un servizio di qualità. In questo progetto di miglioramento si tiene conto del contributo di ogni operatore, delle opinioni dei pazienti e del supporto degli organismi della rete in CP (MMG, ospedale, ADI in CP) attraverso un’alleanzadi cura (vedi Carta dei Servizi, Protocolli n° 1-2-3-4).Nel creare un servizio di qualità l’Hospice incoraggia uno stile direzionale che sia a disposizione del personale e del malato, promuove un servizio assistenziale completo che tiene conto del dolore globale e non solo di quello somatico, sostiene una comunicazione efficace sia interna che esterna, addestra i componenti dell’equipe alla metodologia della formazione continua promuovendo iniziative atte a sviluppare il giudizio critico e la valutazione razionalmente fondata sul proprio operato, nonché le capacità necessarie per progettare e condurre ricerche (Vedi AUDIT).Le condizioni necessarie per attivare il miglioramento della qualità richiedono: un comportamento condiviso che si focalizza sul soddisfacimento dei bisogni sia interni che esterni (Vedi Protocolli interni n° 5-7-10-13-16), il coinvolgimento di tutto il personale secondo il proprio ruolo, la supervisione della direzione, la stimolazione degli operatori alla qualità, la comunicazione aperta, il lavoro di gruppo.La struttura identifica quelle attività che influiscono negativamente sulla qualità e si impegna a modificarle. I responsabili del piano di miglioramento stimolano il personale a dare il proprio contributo attraverso suggerimenti e annotazioni.La struttura attraverso questionari di gradimento, sondaggi e indagini valuta il grado di soddisfazione dell’utenza e raccoglie le idee degli organismi di rappresentanza e del volontariato. Verranno condotti studi ricerche di ogni tipo e natura, attraverso il ricorso a protocolli di diagnosi e terapia finalizzati ad ampliare le conoscenze sulla terminalità, sulla qualità di vita dei malati inguaribili in fase evolutiva, sull’esito e le conseguenze non solo soggettive ma anche
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biologiche delle terapie e delle procedure assistenziali ed organizzative delle cure palliative, sulla cultura e mentalità delle diverse società riguardo alla morte e su ogni campo ritenuto interessante allo sviluppo delle cure palliative in generale.
La struttura ha in corso e in programmaattività di collaborazione scientifica e ricerca, secondo quanto già enunciato nella Carta dei Servizi:
1. Collaborazione con il C.N.R. con sede a Pozzuoli Campi Flegrei; 2. Collaborazione con la Scuola Ente di Formazione “Praxis” srldi Nola; 3. Collaborazione con le Facoltà di Medicina e Chirurgia Federico II e SUN;
L'Hospice Nicola Falde è in possesso di certificazione ISO 9001.
Il Documento programmatico aziendale è stato letto e approvato da Associazioni di Volontariato che collaborano con l'hospice:
1. Associazione di Volontariato“SANTA LINA”
2. Associazione di Volontariato“Scopriamoci Clown”