Osservatorio Nazionale Alcol - World Health Organization Collaborating Centre for RESEARCH and HEALTH PROMOTION on ALCOHOL and ALCOHOL- RELATED HEALTH PROBLEMS Giovani, alcol e alcoldipendenza. Emanuele Scafato, ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’ Direttore Centro OMS Ricerca e promozione salute alcol e problemi alcol correlati Direttore Osservatorio Nazionale Alcol Direttore Reparto Salute Popolazione e suoi determinanti Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute - CNESPS Presidente Società Italiana di Alcologia Membro Consulta Nazionale Alcol, Min Lavoro. Salute e Pol. Sociali Membro Consulta Esperti Tossicodipendenze, Pres. Consiglio Rappresentante governativo WHO e Commissione Europea, Luxembourg e Bruxelles - Working Group Alcohol and Health - Committee on National Alcohol Policy and Action - Forum Alcohol and Health
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Osservatorio Nazionale Alcol - World Health Organization Collaborating Centre for
RESEARCH and HEALTH PROMOTION on ALCOHOL and ALCOHOL- RELATED HEALTH PROBLEMS
Giovani, alcol e alcoldipendenza.
Emanuele Scafato, ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’
Direttore Centro OMS Ricerca e promozione salute alcol e problemi alcol correlatiDirettore Osservatorio Nazionale AlcolDirettore Reparto Salute Popolazione e suoi determinantiCentro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute - CNESPS
Presidente Società Italiana di Alcologia
Membro Consulta Nazionale Alcol, Min Lavoro. Salute e Pol. SocialiMembro Consulta Esperti Tossicodipendenze, Pres. Consiglio
Rappresentante governativo WHO e Commissione Europea, Luxembourg e Bruxelles- Working Group Alcohol and Health- Committee on National Alcohol Policy and Action- Forum Alcohol and Health
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Termini drammaticamente interconnessi,Termini drammaticamente interconnessi,usati spesso in maniera generica, spessousati spesso in maniera generica, spesso
mal definiti e a cui occorre dare una correttamal definiti e a cui occorre dare una correttadefinizione e dimensione come ha fatto ladefinizione e dimensione come ha fatto la
PRIMA CONFERENZA NAZIONALE ALCOL
Più salute, meno rischi
Costruire alleanze per il benessere e la sicurezza
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Definizioni internazionali ICD10Definizioni internazionali ICD10Pattern di consumo di alcolPattern di consumo di alcol
CONSUMO RISCHIOSO (CONSUMO RISCHIOSO (““hazardoushazardous””)) : un: un livello dilivello diconsumo o unaconsumo o una modalitmodalitàà del bere che possonodel bere che possonodeterminare un rischiodeterminare un rischio nel caso dinel caso di persistenzapersistenza di talidi taliabitudiniabitudini..
CONSUMO DANNOSO (CONSUMO DANNOSO (““harmfulharmful””)):: una modalituna modalitàà didiconsumo alcolico che causa danno alla saluteconsumo alcolico che causa danno alla salute, a livello, a livellofisico o mentale. A differenza del consumo a rischio, lafisico o mentale. A differenza del consumo a rischio, ladiagnosi di consumo dannoso può essere posta solo indiagnosi di consumo dannoso può essere posta solo inpresenza di un danno alla salute del soggetto.presenza di un danno alla salute del soggetto.
ALCOLDIPENDENZAALCOLDIPENDENZA:: insieme di fenomeni fisiologici,insieme di fenomeni fisiologici,comportamentali e cognitivi in cui l'uso di alcol riveste percomportamentali e cognitivi in cui l'uso di alcol riveste perll’’individuo una prioritindividuo una prioritàà sempre maggiore rispetto adsempre maggiore rispetto adabitudini che in precedenza avevano ruoli piabitudini che in precedenza avevano ruoli piùù importanti.importanti.La caratteristica predominanteLa caratteristica predominante èè il continuo desiderio diil continuo desiderio dibere. Ricominciare a bere dopo un periodo di astinenza sibere. Ricominciare a bere dopo un periodo di astinenza siassocia spesso alla rapida ricomparsa delle caratteristicheassocia spesso alla rapida ricomparsa delle caratteristichedella sindrome.della sindrome.
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*INOLTRE: Qualsiasi consumo in donne in gravidanza, soggetti di età inferiore ai 16anni o con patologie o trattamenti controindicazioni per il consumo di alcol
Fonte: Anderson P. Alcohol and Primary Health Care. Copenhagen: WHO Regional Publications 1996
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Consumatori a rischioSi definiscono a rischio i consumi quantitativi oltre i qualigli effetti dell’alcol influiscono negativamentesull’individuo. Secondo le linee guida italiane per unasana alimentazione un individuo è da considerarsi amaggior rischio:
E’ inoltre a maggior rischio il consumo in un’unicaoccasione di 5 o più bevande alcoliche (Binge drinking)
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La FAP WHO 2005 dedica un intero paragrafo alleLa FAP WHO 2005 dedica un intero paragrafo alle““alcoholalcohol freefree situationssituations”” , alle circostanze o, alle circostanze ooccasioni o periodi della vita in cuioccasioni o periodi della vita in cui èè appropriatoappropriatoevitare completamente levitare completamente l’’uso di alcol.uso di alcol.
Tra le situazioni elencate quelle relative:Tra le situazioni elencate quelle relative:
alla sicurezza stradalealla sicurezza stradale
alla sicurezza nei luoghi di lavoroalla sicurezza nei luoghi di lavoro
alla gravidanzaalla gravidanza
allall’’etetàà infantile ed adolescenzialeinfantile ed adolescenziale
ai luoghi deputati allo sport, agli eventi musicali oai luoghi deputati allo sport, agli eventi musicali ocomunque di aggregazione giovanilecomunque di aggregazione giovanile
sono quelli per cui esistono evidenze di prioritsono quelli per cui esistono evidenze di prioritàà didi
intervento ai fini della sicurezza e della salute.intervento ai fini della sicurezza e della salute.
WHOWHO FrameworkFramework Policy on Alcohol 2005Policy on Alcohol 2005--20102010
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a) le donne che eccedono i consumi di 20 grammi dialcol al giorno (1-2 Unità Alcoliche, UA);
b) gli uomini che eccedono i 40 grammi di alcol algiorno (2-3 UA);
c) tutti i giovani di età inferiore ai 15 anni cheassumono una qualsiasi quantità di bevandealcoliche;
d) i giovani tra i 16 ed i 18 anni che consumano piùdi 1 UA al giorno;
e) gli ultra 65enni, che eccedono il consumo di 1 UAal giorno.
g) TUTTI gli individui che concentrano in un'unicaoccasione di consumo l’assunzione di oltre 6 UAdi una qualsiasi bevanda (binge drinking).
Consumatori a rischioConsumatori a rischioIl criterio dellIl criterio dell’’ISSISS
Fonte: Elaborazioni Osservatorio Nazionale Alcol CNESPS e WHO CC Research on Alcohol su dati IstatIndagine Multiscopo sulle Famiglie-Aspetti della vita Quotidiana. Anno 2007. IaConf. Naz. Alcol Roma 2008
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L’identificazione dei consumatori a rischio inuna prospettiva di salute pubblica:
l’esigenza di un indicatore di “sintesi”
CONCENTRAZIONEDEI CONSUMI
“BINGE DRINKING”
RISCHIORISCHIORISCHIORISCHIO
QUANTITA’
QUOTIDIANE
CONSUMATE
Fonte: Elaborazioni Osservatorio Nazionale Alcol CNESPS e WHO CC Research on Alcohol su dati IstatIndagine Multiscopo sulle Famiglie-Aspetti della vita Quotidiana. Anno 2007. IaConf. Naz. Alcol Roma 2008
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Consumatori a rischio (criterio ISS)11-18 ANNI
Stima 539.149
23.9
18.4
24.3
18.9
18.9 28.8
22.5
21.519.8
18.3
21.815.6
26.822.9
24.5
20.8
19.723.5
34.8
32.8**
Media nazionale 22.4%
**Bolzano 36.3Trento 29.0
RAGAZZI
Prevalenze(%)
32-35 (2)
23-31 (7)
22 (valore medio nazionale)(2)19-21 (6)
15-18 (3)
6.7
10.8
13.5
11.1
13.19.7
11.9
9.68.6
12.6
15.09.1
10.217.9
14.1
22.416.9
13.0
11.6
20.1**
Stima 299.651
Trento 14.0
RAGAZZEMedia nazionale 13.0%
**Bolzano 26.3
Prevalenze(%)
20-23 (2)
14-19 (4)
13 (valore medio nazionale)(3)10-12 (6)
6-9 (5)
Fonte: Elaborazione Osservatorio Nazionale Alcol CNESPS su dati Multiscopo ISTAT 2007
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Consumatori a rischio (criterio ISS)19-24 ANNI
Stima 456.589
26.4
17.3
24.0
28.4
20.2
21.1
13.8
20.714.7
32.6
27.4
28.2
16.046.6
37.4
38.3
34.5**
29.2
31.6
54.4
**Bolzano 48.6Trento 29.2
RAGAZZIMedia nazionale 25.3%
Prevalenze(%)
41-55 (2)
27-40 (9)
24-26 (classe media nazionale)(2)
20-23 (3)
14-19 (4)
8.5*
5.2
2.6*
Media nazionale 10.4%
RAGAZZE
Trento 22.9**Bolzano 34.4
*non statisticamente significativo
Stima 184.606
8.0*
8.9
33.6
9.6
28.8**22.5
18.6
12.6
16.4 16.4
9.55.3*
7.7*
4.5
10.1
6.7
24.8
Prevalenze(%)
24-34 (3)11-23 (5)
10 (valore medio nazionale)(2)7-9 (6)3-6 (4)
Fonte: Elaborazione Osservatorio Nazionale Alcol CNESPS su dati Multiscopo ISTAT 2007
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1milione e 500mila GIOVANI a RISCHIO( 838.800 11-18enni 641.195 19-24enni )
Tra gli 11 ed i 18 anniil 22,4 % dei ragazzi il 13 % delle ragazze
ha uno stile di consumo dannoso o rischioso di alcol
MAX maschi in Piemonte e Trentino Alto AdigeMAX femmine Veneto e Trentino Alto Adige
Tra i 19 e i 24 anniil 25,3 % ragazzi il 10,4 % delle ragazze
ha uno stile di consumo dannoso o rischioso di alcol
MAX maschi in Valle d’Aosta ed Emilia RomagnaMAX femmine Liguria e Trentino Alto Adige
Le criticità relative alla diffusione deicomportamenti a rischio tra i giovani
Fonte: Elaborazioni Osservatorio Nazionale Alcol CNESPS e WHO CC Research on Alcohol su dati IstatIndagine Multiscopo sulle Famiglie-Aspetti della vita Quotidiana. Anno 2007. IaConf. Naz. Alcol Roma 2008
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Le criticità relative alla diffusione deicomportamenti a rischio tra i giovani
1milione e 500mila GIOVANI a RISCHIO( 838.800 11-18enni 641.195 19-24enni )
Tra gli 11 ed i 18 anni
539.149 ragazzi 299.651 ragazzeseguono uno stile di consumo dannoso o rischioso di alcol
Tra i 19 e i 24 anni
456.589 ragazzi 184.606 ragazzeseguono uno stile di consumo dannoso o rischioso di alcol
La quota delle ragazze a rischio11-18enni (13 %) e 19-24enni (10,4 %)
supera il valore della media nazionaledelle consumatrici a rischio (7,8 %)
Fonte: Elaborazioni Osservatorio Nazionale Alcol CNESPS e WHO CC Research on Alcohol su dati IstatIndagine Multiscopo sulle Famiglie-Aspetti della vita Quotidiana. Anno 2007. IaConf. Naz. Alcol Roma 2008
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Distribuzione (%)degli individui a rischio (criterio ISS)
di 11-24 anni in relazione allaautovalutazione dello stato di salute
Come va in generale la salute?
76,5
3,6 1,318,7
Male o molto male Discre tamente Bene Molto bene
Fonte: Elaborazione Osservatorio Nazionale Alcol CNESPS su dati Multiscopo ISTAT 2007
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Estimating alcohol-attributable mortality and burden of disease for Italy – what is avoidable?Jürgen Rehm, Emanuele Scafato. Alcohol Prevention day 2007, Romehttp://www.epicentro.iss.it/temi/alcol/day/apd07-Rehm.pdf
Mortalità TOTALE alcolcorrelata in ITALIAal netto della riduzione del rischiocardiovascolare (età > 20 anni) :
25.000 morti evitabili
2,45%2,14%5,23%4,83%7,00%Percentuale
27931125082428487232915196Totale morti per tutte le cause
6846535714891125364Morti alcol-correlate
Totale 20+65+20-6445-6420-44Femmine
6,23%5,00%11,19%8,70%20,12%Percentuale
276390221376550144304411970Totale morti per tutte le cause
1721511060615437462408Morti alcol-correlate
Totale 20+65+20-6445-6420-44Maschi
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I decessi da incidente stradalerappresentano la causa più frequente dimorte per i giovani in Europa; lestatistiche rilevano come i giovani di etàcompresa tra i 18 e i 24 anni siano quelliper i quali è più elevato il rischio dideterminare o subire un incidente.
L’alcol alla guida rappresenta laprima causa di decesso tra i giovaniin Italia (circa 2800/anno).
Europa: l’alcol alla guida è laprima causa (evitabile) di mortetra i giovani
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Alcoldipendenti in carico ai ServiziAlcoldipendenti in carico ai Servizi+187 %+187 % in dieci anni,; + 9,6 % tra 2005 e 2006in dieci anni,; + 9,6 % tra 2005 e 2006
solo il 23 % del personalesolo il 23 % del personale èè completamente addettocompletamente addetto ai serviziai servizi
Periodo 1996- 2006Utenti: + 187 % in 10 anni (+196 % M , + 159 % F) Servizi: +47 %
Incremento alcoldipendenti in carico: +19 % in media per annoMedia Servizi per Utente 1:77 nel 1996, 1:136 nel 2005Media Utenti per Addetto 1:10 nel 1996, 1: 16 nel 2005
Media Addetti per servizio 7,37 nel 1996 , 8,25 nel 2005
Periodo 1996- 2006Utenti: + 187 % in 10 anni (+196 % M , + 159 % F) Servizi: +47 %
Incremento alcoldipendenti in carico: +19 % in media per annoMedia Servizi per Utente 1:77 nel 1996, 1:136 nel 2005Media Utenti per Addetto 1:10 nel 1996, 1: 16 nel 2005
Media Addetti per servizio 7,37 nel 1996 , 8,25 nel 2005
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I giovani alcoldipendenti in ItaliaI giovani alcoldipendenti in Italia
Nel 2005 i minori di 20 annirappresentano lo 0,7%dell’utenza dei servizi (controlo 0,5% del 2003) e i giovanifra i 20 e i 29 anni nerappresentano l’ 11 %, contro il9,1% del 2003.
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NUOVI
UTENTI
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A fronte delle tendenze sin quiA fronte delle tendenze sin quitracciate e la sempre pitracciate e la sempre piùù vastavastadiffusione di pratiche, modelli e stilidiffusione di pratiche, modelli e stilidi consumo ispirate alldi consumo ispirate all’’abuso daabuso daparte di un ampia fascia diparte di un ampia fascia dipopolazionepopolazione èè indispensabile eindispensabile eurgente integrare nelle attiviturgente integrare nelle attivitààquotidiane di prevenzionequotidiane di prevenzionell’’identificazione precoce dellaidentificazione precoce dellapersona a rischio (persona a rischio (AUDITAUDIT).).
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LL’’AlcoholAlcohol Use DisordersUse DisordersIdentification Test (AUDITIdentification Test (AUDIT--C)C)
1. Con quale frequenza consuma bevande alcoliche?
mai(0 punti)
meno di 1 volta / 1 voltaal mese (1 punto)
2-4 volte al mese(2 punti)
2-3 volte a settimana(3 punti)
4 o più volte a settimana(4 punti)
2. Quanti bicchieri standard di bevande alcoliche consuma in media algiorno?
1 o 2(0 punti)
3 o 4(1 punto)
5 o 6(2 punti)
7 o 9(3 punti)
10 o più(4 punti)
3. Con quale frequenza le è capitato di bere sei o più bicchieri dibevande alcoliche in un’unica occasione?
mai(0 punti)
meno di 1 volta / 1 voltaal mese (1 punto)
2-4 volte al mese(2 punti)
2-3 volte a settimana(3 punti)
4 o più volte a settimana(4 punti)
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Validazione Italiana AUDITValidazione Italiana AUDIT--CCProgetto PRISMAProgetto PRISMA
“… possiamo considerare l’AUDIT in forma ridotta valido ai fini delladiscriminazione dei bevitori a rischio rispetto a quelli non a rischio manon dei bevitori a rischio con danno organico o con dipendenzaalcolica.”
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STIMASTIMA WHOWHO ––RPARPA deideiconsumatoriconsumatori aa rischiorischio in Italia inin Italia in
Fonte: Elaborazioni Osservatorio Nazionale Alcol CNESPS e WHO CC Research on Alcohol su dati IstatIndagine Multiscopo sulle Famiglie-Aspetti della vita Quotidiana. Anno 2007. I
aConf. Naz. Alcol Roma 2008
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PrioritPrioritàà: integrazione ottimale delle risorse e: integrazione ottimale delle risorse evalorizzazione delle competenze specifichevalorizzazione delle competenze specifiche
In funzione dei trend registrati:In funzione dei trend registrati:
-- NON potrNON potràà risultare efficiente un azione di prevenzione basatarisultare efficiente un azione di prevenzione basatasulla competenza esclusiva del settore di curasulla competenza esclusiva del settore di curadelldell’’alcoldipendenza evidentemente in sofferenzaalcoldipendenza evidentemente in sofferenza eeimpossibilitati a rispondere adeguatamente ad una domandaimpossibilitati a rispondere adeguatamente ad una domandache cresce esponenzialmente in assenza di adeguate risorse diche cresce esponenzialmente in assenza di adeguate risorse dipersonale addetto.personale addetto.
-- èè indispensabile nei modelli organizzativi regionali eindispensabile nei modelli organizzativi regionali eaziendali valorizzare, integrandola, laziendali valorizzare, integrandola, l’’attivitattivitàà e le specifichee le specifichecompetenze dei gruppi/equipe di lavoro esperti gicompetenze dei gruppi/equipe di lavoro esperti giàà attiviattivinelle prevenzione e nella capacitnelle prevenzione e nella capacitàà didi intercettazione precoceintercettazione precocedelle PPAC nella loro pidelle PPAC nella loro piùù ampia accezioneampia accezione specializzandolispecializzandolisui target pisui target piùù vulnerabili: i GIOVANI e gli ANZIANI.vulnerabili: i GIOVANI e gli ANZIANI.
CapacitCapacitàà che deve poter consentire lche deve poter consentire l’’accesso alla diagnosiaccesso alla diagnosiprecoce e allprecoce e all’’intervento specifico ai circa 9 milioni di individuiintervento specifico ai circa 9 milioni di individuistimati a rischio dallstimati a rischio dall’’ISS cheISS che non sono dipendentinon sono dipendenti,, che nonche nonappare razionale o opportuno curare in un contesto, ancheappare razionale o opportuno curare in un contesto, anchelogistico, come, ad esempio, attualmente il SERT, destinatologistico, come, ad esempio, attualmente il SERT, destinatoo dedicato allo dedicato all’’alcoldipendentealcoldipendente e da cui dovrebbe esseree da cui dovrebbe esseresempre distinto.sempre distinto.
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*INOLTRE: Qualsiasi consumo in donne in gravidanza, soggetti di età inferiore ai 16 anni o conpatologie o trattamenti controindicazioni per il consumo di alcolFonte: da Anderson P. Alcohol and Primary Health Care. (MODIFICATO e ADATTATO WHO CC Ricerca Alcol-ISS)
Livelli di rischio, criteri di interventoLivelli di rischio, criteri di interventoUNA RETEUNA RETE DIDI COMPETENZECOMPETENZE
FUNZIONALI E GESTIONALI, AUTONOME E INTEGRATEFUNZIONALI E GESTIONALI, AUTONOME E INTEGRATE
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Non c’è PREVENZIONE senza RICERCASenza Ricerca non c’è SVILUPPO
E’ URGENTE finanziare la la ricerca INDIPENDENTEsull’alcol
E’ indispensabile e urgente che finanziamenticostanti e continui possano essere garantitiall’Istituto Superiore di Sanità al fine di garantirequell’investimento in salute che tutte le strategie e le politiche ditutela si propongono con lo scopo di controllare, mantenere,migliorare lo stato di benessere degli individui ed in particolaredei target più vulnerabili della popolazione: i bambini, gliadolescenti, le donne, gli anziani.
Allo stato attuale, molto viene richiesto in termini di incrementodelle evidenze scientifiche che possano contribuire a daresolide basi alle scelte cui è opportuno ispirare le strategie e lemisure specifiche di tutela di sicurezza e della salute individualie collettive;
poco o praticamente nulla viene oggi garantito intermini di finanziamento alla ricerca sull’alcol.
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GRAZIE A TUTTI !GRAZIE A TUTTI !http://www.epicentro.iss.it/temi/alcol.asp