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Il Dirigente Scolastico Prof.ssa Luisa Patrizia Milo
Giornalino Scolastico dell’Istituto Comprensivo “G. Pascoli” -
Tramonti (SA)
La complessità dell’insegnamento - il valore
dell’apprendimento
Carissimi, ultimamente mi trovo spesso a riflettere come ex
docente di scuola primaria (per oltre un ven-tennio) e di scuola
secondaria di 2° grado (per circa un quinquennio) su quanto sia
diventata complessa l’attività degli insegnanti sottoposti a
cambiamenti sostanziali nel loro modo di porsi e nel loro modo di
fare didattica. Esperti nella pratica dell’insegnamento ma ancor
più in quella della ricerca e della investigazione i docenti di
oggi si devono confrontare quotidianamente con il cinismo e la
diffidenza dilagante nei confronti dell’Istituzione, che combattono
(e per fortuna!) con la determinazione, la convinzione e la
passione che investono nel proprio lavoro incubando nuove
potenzialità e iniziative e realizzando itinerari di apprendimento
di significati-vo rilievo. Coltivare il pensiero critico e aperto,
definire pratiche collaborative tra colleghi e con gli studenti,
gestire relazioni con i genitori e il territorio è pane quotidiano.
La loro qualità edu-cativa si caratterizza, infatti, per un’alta
capacità di contestualizzazione, ovvero nella compren-sione e nel
conseguente uso adeguato sia del patrimonio conoscitivo degli
alunni sia del patri-monio “materiale“ della scuola (spazi,
oggetti, strumenti, laboratori, condizioni operative) e del
territorio. L’Istituto Comprensivo “G. Pascoli” di Tramonti si
presenta allo stato attuale, grazie al suo cor-po docente, come
fucina delle idee, dell’innovazione, della sperimentazione e della
ricerca oltre che della socializzazione delle competenze
professionali che sta avvenendo in un clima organizzativo di stima,
di fiducia reciproca e socievolezza, condizioni vincenti per
sostenere la crescita degli allievi. Organizzare, gestire,
differenziare, coinvolgere, far partecipare sono tutte modalità
didattiche ad elevata mediazione sociale che si iscrivono nelle
forme che oggi i bam-bini e i giovani utilizzano nei contesti
extrascolastici, attraverso i social network, le reti, i gruppi e
quindi sono più in sintonia con i loro vissuti. La ricchezza
metodologica che i docenti dell’Istituto di Tramonti stanno
rendendo concreta e tangibile diventa il fattore principale della
qualità dell’insegnamento che, a sua volta, è il crite-rio
distintivo di una buona scuola. I docenti di questo Istituto hanno
ben compreso che l’ap-prendimento non è un’attività che si può
ordinare; non scatta sul presupposto del comando. La centralità
della persona e la possibilità di vivere l’esperienza educativa in
una comunità di pra-tiche sono due pilastri fondamentali di questa
scuola che sta progressivamente crescendo come comunità di
apprendimento nel valorizzare la mediazione sociale
dell’apprendimento e nel conferire grande importanza all’impegno
reciproco, offrendo spazio a diversi livelli di parte-cipazione: la
sottoscrizione di più di 20 protocolli di intesa con Enti ed
associazioni, la presen-za del territorio nella scuola e della
scuola nel territorio con la partecipazione sempre crescen-te delle
famiglie ne sono l’emblema. Completa il quadro di questo fermento
pedagogico-didattico la didattica laboratoriale che nell’accentuare
l’importanza dell’uso dei mediatori mate-riali (tecnologie,
strumenti, testi, postazioni internet) e delle risorse umane
(insegnanti, coeta-nei…) si pone come luogo del pensiero operativo
volto alla riflessione e alla risoluzione dei problemi e come
spazio privilegiato dell’educazione all’affettività volto
all’espressione massima dell’intelligenza creativa ed emotiva. A
tutti i Docenti dell’Istituto Comprensivo “G. Pascoli” dedico
dunque questo editoriale con sincera e profonda gratitudine.
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I.C. “G. Pascoli” Tramonti –(SA) - www.ictramonti.it
Nell'ambito dello “Sportello d'ascolto” a.s. 17/18, a partire da
mercoledì 28 febbraio, sarà attivato lo Sportello d’Ascolto
Psicologico, a cura del-la Prof.ssa Capo Giovanna. Un’iniziativa
che nasce per costruire, in sinergia, strategie utili ad affrontare
e risolvere problematiche inerenti la crescita, la dispersione
scolastica, l’insuccesso, il bullismo, ma an-che uno spazio in cui
fare prevenzione rispetto alle situazioni di disagio. Lo sportello
diventa un’occasione per gli studenti:
- di ascolto - di accoglienza - di sostegno alla crescita - di
orientamento - di informazione
L’adolescenza è da sempre considerata una fase di vita molto
com-plessa e delicata, durante la quale il ragazzo e la ragazza
cominciano a definire le proprie scelte personali e si impegnano in
un processo di costruzione dell’identità. La scuola secondaria di
primo grado riveste, in questa fase, un’importanza cruciale sia per
i ragazzi che per le fami-glie, non solo per la formazione
didattico educativa, ma anche come luogo di riferimento nel quale
si strutturano le relazioni con il gruppo dei pari, che assume in
questi anni un ruolo centrale. I cambiamenti che l’adolescente si
trova ad affrontare sono molteplici e incalzanti: rapide
trasformazioni del corpo, sviluppo delle capacità cognitive e una
maggiore capacità di riflessione su di sé e sull’altro, ricerca
dell’autono-mia. Questi processi, talvolta, se non accompagnati da
un’adeguata riflessione, possono portare l’adolescente a esperire
disagio e confu-sione. In un’ottica di prevenzione del disagio e di
promozione del be-nessere, l’offerta di uno sportello di ascolto
persegue l’obiettivo di ac-cogliere tutte le richieste tipiche di
questa fascia evolutiva ed eventuali dubbi e preoccupazioni. La
scuola si impegna inoltre a fornire uno spazio adeguato
all’attività di sportello (ad esempio un’aula) che garantisca
un’adeguata riservatez-za ai colloqui in corso.
"Dalla parte di chi..." ... Prima di tutto la persona.
Tutti i grandi sono stati bambini una volta (ma pochi di essi se
ne ricordano) -Il piccolo princi-pe (Antoine de Saint-Exupéry)
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Iter Didattici
All’inizio dell’anno scolastico noi alunni delle classi terze
della scuola se-condaria, abbiamo incontrato i volontari
dell’associazione Acarbio per ade-rire ad un’iniziativa educativa
ed informativa, dal tema “Cambiamenti cli-matici e rifugiati
ambientali”. Abbiamo riflettuto sull’importanza della sal-vaguardia
ambientale, un meraviglioso patrimonio che ci accomuna. Lo
svi-luppo sostenibile è una forma di sviluppo economico compatibile
con la tu-tela dell’ecosistema che ha dato vita all’economia
sostenibile, appoggiando-si, almeno in parte, alla “green economy”.
Per impedire la terminazione del-le fonti energetiche non
rinnovabili che abbiamo a disposizione, bisognereb-be farne un uso
più civile e responsabile. Per far sì che ciò si concretizzi
possiamo adottare varie soluzioni: come ad esempio sfruttare le
energie rin-novabili a nostra disposizione (energia solare, eolica,
geotermica, idroelettri-ca e biomasse), che oltre ad essere
interminabili, non sono inquinanti. Po-tremmo contribuire anche con
piccoli gesti, come spegnere la luce quando si ha a disposizione
quella naturale, non consumare acqua inutilmente, stacca-
re il caricatore di un qualsiasi elemento elet-trico quando non
se ne ha la necessità, utiliz-zare biciclette elettriche così da
ridurre l’in-quinamento. Insomma esistono diverse stra-tegie utili,
ma la collaborazione e la respon-sabilità sono due elementi
fondamentali per il raggiungimento di obiettivi condivisi.
Pur-troppo innumerevoli sono le problematiche che affliggono il
territorio: la principale è l’effetto serra, che ha comportato i
cambia-menti climatici, cioè l’attività intensa del so-le e la
mancanza di piogge , la deforestazio-
ne, le alluvioni, il buco dell’ozono… In seguito a questo
stravolgimento na-turale è stata indetta una conferenza sul clima:
l’Accordo di Parigi del 12 dicembre 2015 che ha previsto un piano
d'azione per limitare il riscaldamen-to globale. Si registrano
purtroppo gli effetti del dissesto idrogeologico an-che sul nostro
territorio, da qui nasce la proposta dei volontari di riattivare le
antiche cisterne ancora oggi presenti in Costiera amalfitana,
patrimonio Unesco, ma che rischiano di essere abbandonate.
Bisognerebbe veramente tener conto di tutto questo e di quanta
responsabilità abbiamo per custodire il nostro futuro. Questo
progetto è stata un’occasione per crescere… per aprire gli occhi su
una vicenda oggi, più che mai attuale.
Classe 3B Scuola Secondaria di 1 Grado
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I.C. “G. Pascoli” Tramonti –(SA) - www.ictramonti.it
Iter Didattici
Io vivo in Italia in un paesino di nome Tramonti in provincia di
Salerno. Si chiama così perché è cir-condato dai monti. Tramonti è
composto da 13 fra-zioni: Campinola, Pucara, Ponte, Pietre,
Capitigna-no, Corsano, Figlino, Novella, Paterno Sant’Elia, Paterno
Sant’Arcangelo, Pendolo, Gete, Cesarano. Tramonti è un paese
agricolo, è molto sviluppata la coltivazione della vite, infatti ci
sono anche molte cantine con le uve Tintore e Piedirosso producono
vini molto pregiati e famosi.
Nelle zone alte delle montagna ci sono molti casta-gneti e
piante di ulivi. Nelle zone più vicine al mare è più sviluppata la
presenza di piante di limoni. Nel mio paese prima era molto
sviluppato l’allevamento di mucche da latte perciò c’erano molti
caseifici, tra questi c’è anche quello di mio padre. Pur-troppo
oggi non ci sono più mucche come una volta, allora papà prende il
latte dalla stalla a Salerno. Qualche pastore si dedica ancora alla
pastorizia allevando pecore e capra che pascolano in libertà. Dal
mio paese sono parti-ti molti pizzaioli che hanno reso la pizza di
Tramonti molto famosa in tutto il mondo. A Pucara c’è il
Conservatorio di San Giuseppe, qui molti anni i bam-bini di
Tramonti ci andavano a scuola raggiungendo questo posto a piedi. Le
suore vivevano in questo Conservatorio e raccoglievano le erbe per
farne un liquore chiamato Concerto.
Il mio paese è ricco di tradizioni e di me-stieri antichi che
ormai non si praticano quasi più. C’era il cestaio che con le sue
strisce di ginestra faceva ceste per traspor-tare i limoni. Poi
c’era il carbonaio che d’e-state preparava cumuli di legno che
copri-va di terra e da cui ricavavano il carbone che in inverno
usavano per riscaldarsi, per cucinare e per stirare. Famoso, al
tempo dei nostri nonni; era il gelato chiamato “Spumone” fatto solo
con ingredienti natu-rali. In inverno salivano il Monte Cerreto, il
più alto dei Monti Lattari e lì riempivano le
buche, chiamate neviere, di neve fresca che schiacciavano con i
piedi fino a renderla compatta perché doveva resistere fino
all’estate per fare i gelati. Tramonti prende il nome anche dal
vento che soffia dal Nord: la Tramontana.
Classe 3A Scuola Primaria
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Iter Didattici
Ciao, sono un’alunna della classe 1A, volevo esprimere le mie
impressioni su questo tipo di scuola nuovo. Per iniziare, la prima
differenza che noto, che gli insegnanti si chiamano professori e no
maestre, ho compagni diversi da quelli che avevo alle elementari.
Ho conosciuto molti professori alcuni un po ’ severi altri molto
buoni. Ho sperimentato materie nuove come il francese e la
tecnologia, che mi sono piaciute da subito. Quando ero alle
elementari so-gnavo da sempre di salire quelle scale e finalmente
il mio sogno si è realiz-zato. Durante l’estate mi hanno detto che
le medie sono il periodo più difficile ma secondo me è il contrario
(per il momento), spero che rimanga così…
Classe 1A Scuola Secondaria di 1 Grado
San Martino La nebbia agli irti colli Piovigginando sale, E
sotto il maestrale urla e biancheggia il mar; Ma per le vie del
borgo Dal ribollir dè tini Va l'aspro odor de i vini L'anime a
rallegrar. Gira sù ceppi accesi Lo spiedo scoppiettando: Sta il
cacciator fischiando Su l'uscio a rimirar Tra le rossastre nubi
Stormi d'uccelli neri, Com'esuli pensieri, Nel vespero migrar.
Nel mondo della fantasia C’è un mondo diverso
che è posto di traverso un mondo secondario
abitato da un popolo vario, che è fuori dall’ordinario.
Ci puoi arrivare con il pensiero, ma essere lì non puoi
davvero
e nessuno fino ad ora può esserci stato,
perché si tratta di un mondo inventato.
E’ il mondo della fantasia, che ti fa volare via
Immaginando o leggendo sui libri di fiabe,
di streghe, di fate, di maghi, di draghi di orchi affamati,
castelli stregati sorgenti, cascate,
foreste incantate con querce, castagne e faggi
e tanti altri personaggi che superando
ostacoli e impedimenti alla fine son sempre contenti.
Classi 5A/B Scuola Primaria
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I.C. “G. Pascoli” Tramonti –(SA) - www.ictramonti.it
Iter Didattici
I dati e le statistiche lo confermano: il fenomeno del bullismo
è sempre
più frequente tra gli adolescenti a partire dalla scuola e non
solo. Capi-
ta che un gruppo di ragazzi, giovani o giovanissimi, prendano di
mira
un soggetto rendendogli la vita difficile, se non addirittura
impossibile.
Ci sono svariate forme di bullismo. Il bullismo fisico che
colpisce fisica-
mente la vittima facendola sentire debole e indifesa. Il
bullismo psico-
logico o indiretto, dove ad agire è spesso la bulla femmina, più
subdola
e furba del bullo maschio. Il bullismo verbale, che si serve
della parola
per ferire la vittima: parole offensive vengono ripetute finché
la vittima
non si convince che siano vere. Infine c’è il bullismo virtuale,
detto an-
che cyber-bullismo, dove la vittima viene presa di mira con
messaggi,
foto o video che la riguardano fino ad essere ricattata. Noi
ragazzi del-
la II A dell’ I. C. Giovanni Pascoli di Tramonti sentiamo questa
tematica
molto vicina… Ah, com’è dura l’adolescenza! ! Così, durante
l’ora di
laboratorio con la prof. Amato, abbiamo affrontato l’argomento a
parti-
re da un video educativo di Paola Cortellesi. L’attrice
interpreta un ra-
gazzino molto buono e sensibile che si chiama Giancarlo Catino,
pre-
sentandolo in varie tappe della sua vita. Alle elementari
Giancarlo pen-
sava che gli scherzi e le offese dei suoi compagni di classe
sarebbero
durati poco, poi alle medie la situazione non migliora: i
soprannomi so-
no sempre meno divertenti e lui viene preso di mira a tal punto
dai
compagni che un giorno viene buttato in un cassonetto. Solo al
liceo,
quando ormai l’esperienza gli ha insegnato che non è giusto
subire in
silenzio, Giancarlo capisce che è arrivato il momento di
reagire: nella
palestra della scuola decide così di affrontare i suoi compagni
bulli,
sorprendendoli con un abbraccio disarmante. Dopo questo video
ci
siamo messi in cerchio, ci siamo confrontati parlando delle
scene di
bullismo a cui abbiamo assistito o di cui siamo stati
scioccamente arte-
fici. Mettendoci nei panni di chi è stato bullizzato abbiamo
capito che
non è bello essere presi di mira e che il coraggio non
appartiene ai bul-
li che sono vigliacchi perché agiscono colpendo le fragilità di
una per-
sona, ma di chi ha la forza di denunciare.
Classe 2A Scuola Secondaria di 1 Grado
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Iter Didattici
La domanda di sicurezza è uno dei bisogni prioritari avvertiti
dai citta-dini e tra questi la sicurezza stradale risulta tra i più
importanti.
Nel 2016 in Italia si sono verificati 175.791 incidenti stradali
con le-sioni che hanno provocato 3283 vittime e 249.175 feriti. I
numeri, allarmanti, sull'incremento degli incidenti stradali
mortali registrati da Polizia di Stato ed Arma dei Carabinieri fino
a metà luglio del 2017 (+ 1% rispetto allo stesso periodo del 2016)
non potevano rimanere ignorati e hanno indotto il Ministro degli
Interni Minniti ad emanare un documento ufficiale “Direttiva
Minniti” in cui si sancisce la tolleranza zero per contrastare
quelli che sono considerati i comporta-menti più pericolosi: pugno
di ferro contro l’uso di telefonini e smartphone, guida in stato di
ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, mancato
utilizzo delle cinture di sicurezza e del casco. Secondo dati ACI,
il colpo di sonno alla guida, o la disattenzione che lo precede,
sono in Europa una causa frequente di incidenti stradali su strade
extraurbane.
A differenza del tasso alcolico, l'affatica-mento alla guida non
può essere misura-to, e perciò le statistiche tendono a
sot-tostimarlo come causa principale o con-causa di incidenti
stradali, in media tra il 15 e il 20%. I farmaci in generale
tendo-no a influenzare negativamente la vigi-lanza e ridurre le
prestazioni di guida, causando eccessiva sonnolenza, altera-zione
dei tempi di reazione, calo di at-tenzione: in particolare
psico-farmaci (sedativi, ipnotici, antidepressivi e neuro-lettici),
e gli antistaminici, di più larga dif-fusione contro le comuni
allergie
Classe 2A Scuola Secondaria di 1 Grado
https://it.wikipedia.org/wiki/Tasso_alcolico
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I.C. “G. Pascoli” Tramonti –(SA) - www.ictramonti.it
Finalmente la neve! – gridano i bambini emozionati guardando,
at-traverso i vetri della finestra della classe, i fiocchi che
scendono dal cielo grigio.
Un po’ in ritardo, ma è arrivata. - dice complice la maestra
sorriden-do. Poi continua sorniona - Bambini, cosa ne dite di fare
un pu-pazzo di neve … in classe? –
Impossibile!!! – rispondono i bambini. E invece ….
OCCORRENTE:
un calzino o calzettone da tennis bianco e senza stampe
1 Kg di riso spago bianco scampoli di stoffa occhietti mobili
filo di lana per i capelli filo di lana arancione uno stuzzicadenti
bottoni colla forbici
Per il procedimento è possibile trovare numerosi video tutorial
su You-Tube cercando “Pupazzo di neve con calzino e riso”.
Classi 2A/B Scuola Primaria
Iter Didattici MAGICO INVERNO
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Iter Didattici
Classi 1A/B Scuola Primaria
Gli alunni delle classi prime si sono preparati a festeggiare il
Carnevale.
“Carnevale in…forma!” Creazione di pagliacci con figure
geo-metriche
IL CARNEVALE
Attività laboratoriale: preparazione di cappellini colorati
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I.C. “G. Pascoli” Tramonti –(SA) - www.ictramonti.it
Iter Didattici
Il periodo delle prime grandi esplorazioni lungo gli oceani è a
cavallo tra il 1400 ed il 1500, grazie soprattutto ad alcuni
navi-gatori che sono passati alla sto-ria per aver contribuito in
manie-ra determinante alla scoperta di alcuni continenti fino a
quel mo-mento ignoti, o comunque mai identificati con certezza. Di
certo sappiamo – da recenti scoperte archeologiche – che già nel
Bas-so Medioevo, alcuni popoli (in particolare le popolazioni
vichinghe della Scandinavia) avevano effettuato dei viaggi,
spingendosi oltre i confini in
quel momento conosciuti. E trac-ce precolombiane di europei in
terra d’America sono state trovate e accertate. Fatto sta comunque
che la storiografia ufficiale identifica in tre esploratori il
momento di massima conoscenza delle terre emerse sul globo
terrestre: Cristoforo Colombo, Vasco da Gama e Ferdinando
Magellano. In buona sostanza, l’età del Rinascimento ha prodotto
dei cambiamenti nella cul-tura europea, rendendo la visione del
mondo antropocentrica, che a loro volta hanno determinato non solo
la rinascita delle materie umanistiche, delle scienze matematiche e
della tecnica, ma anche un cambiamento fondamentale della
mentalità: l’uomo era ormai investito di fiducia, era esaltata la
sua creatività e ciò si traduce in progresso, in apertura degli
orizzonti ed ampliamento delle conoscenze.
Classe 2C Scuola Secondaria di 1 Grado
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Ormai alle medie! Il tempo è volato e Pasqua è alle porte! Se
c’è una cosa sicura è che tra le mie materie preferite c’è la
geografia. La pro-fessoressa Amato ci fa vivere la geografia come
un viaggio fantastico nei paesaggi, nelle regioni, nel mondo. A
proposito, siamo tutti autori di una guida turistica dei paesi
campani scelti da noi. La maggior parte della classe lo ha
realizzato su Amalfi, io su Furore, la mia compagna di banco su
Tramonti, alcuni su Pae-stum, poi ce ne sono stati altri…
Realizzarla è stato semplice, è bastato seguire uno schema:
introduzione, cenni storici, negozi e cen-tri culturali, strade e
sentieri, clima, come arrivare. Per la bro-chure servono: un
quadernino con fode-ra trasparente, inter-net o enciclopedia,
immagini o foto, dritte di mamma e papà ;) Mescolando insieme il
tutto si otterrà un itinerario FAVOLOSO!!! L’idea è partita tutta
dalla prof. che ce ne ha letto una sul Cilento. Ini-zialmente ci è
sembrato complicato, poi con le dritte della prof. è di-ventato
divertente oltre che interessante. Una guida deve far com-prendere
chiaramente dove si trova il posto, qual è il clima, quali sono le
principali attrattive, quanto costa dormire, mangiare, comprare.
Anche l’itinerario più dettagliato e preciso deve destare curiosità
nel
lettore e invogliare a visitare il luogo descritto. La prof. ci
ha fatto fare
un lavoro interessante spronando la nostra curiosità e
ravvivando la
nostra curiosità. Mi è piaciuto DAVVERO!
Classe 1A Scuola Secondaria di 1 Grado
Iter Didattici
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I.C. “G. Pascoli” Tramonti –(SA) - www.ictramonti.it
Iter Didattici
Martedì 30 gennaio 2018 ab-biamo incontrato la scrittrice di
Angri Maria Rossi, che ha presentato il romanzo “Lumascuro, il
prete della Città dei ragazzi”, edito da Centro Iniziative
Culturali, adottato dalla scuola della Costa d’Amalfi nell’ambito
del progetto di promozione
della lettura tenuto dal professore Luigi Novi. Il romanzo narra
la storia di un prete di Angri, don Enrico Smaldone, vissuto tra le
due guerre mondiali. Don Enrico, nel romanzo “Lumascuro”, era un
prete davvero straordinario, diverso dagli altri, perché si
prendeva cura dei bambini e dei ragaz-zi poveri, orfani e senza un
futuro. In un periodo storico dif-ficile, come quello del secondo
dopoguerra, questo prete costruì una struttura enorme per
accogliere bambini e ra-gazzi in difficoltà. E ci riuscì. Don
Enrico non solo dava da mangiare ai poveri, ma dava loro
un’istruzione e insegnava ai più grandi a lavorare. Il romanzo è
molto interessante e lo stiamo leggendo con enorme piacere perché
racconta le storia sì di un prete ma di tanti adolescenti come noi
alle prese con la guerra, la povertà, la fame, la carestia e la
mancanza di istruzione. Leggendo “Lumascuro, il prete del-la città
dei ragazzi”, ci stiamo rendendo conto di quanto sia-mo fortunati
noi adolescenti degli anni Duemila.
Classe 2B Scuola Secondaria di 1 Grado
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Di seguito riportiamo il messaggio della nostra Preside
sull’incontro con l’autrice Maria Rossi: “Sguardi timidi, inquieti,
perplessi, in attesa di … questo ho percepito martedì 30 gennaio in
una prima fase dell’incontro dei miei ragazzi, alunni di una classe
II della scuola secondaria di 1° grado dell’Istituto Comprensivo
“G. Pa-scoli” di Tramonti, con la scrittrice Maria Rossi autrice di
“Lumascuro, il prete della Città dei ragazzi”, un dipinto
d’eccellenza della figura di Don Enrico Smaldone, raccontato,
illustrato e reso reale da pagi-ne incredibilmente dense e sentite.
L’esperienza di leggere libri ed incontrare gli autori è sempre
molto coinvolgente per i ragaz-zi, motivati innanzitutto dalla
curiosità di scoprire la persona che ha scritto il romanzo ed in
secondo luogo dall’interesse di riper-correre insieme all’autore le
diverse tappe narrative del testo nel-la consapevolezza di aver
condiviso insieme un breve viaggio intenso e importante e di
confrontarsi su tematiche e su situa-zioni che un tempo estranee
diventano, grazie ai percorsi di let-tura, sorprendentemente
tangibili, reali, note e perciò comprensi-bili ed esempi da
acquisire e mettere in pratica. Straordinaria è stata poi la
modalità di approccio e di interazione della scrittrice con i
ragazzi, semplice, essenziale ma incisiva soprattutto nella parte
in cui ha voluto comunicare ai ragazzi che nulla è impossi-bile,
persino diventare scrittore, se c’è motivazione, volontà e
so-prattutto formazione e studio. Un’esperienza che, sono certa,
la-scerà una traccia significativa nei ragazzi, sostenuti dalla
pre-senza e dalla guida del Docente autore del Progetto Lettura su
Lumascuro, Prof. Luigi Novi, che, come ogni Docente bravo e
competente, parte dalla conoscenza approfondita dei suoi alunni e
individua, costruisce e realizza per loro e con loro, itinerari
di-dattici attraenti e significativi per la loro crescita”.
Iter Didattici
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I.C. “G. Pascoli” Tramonti –(SA) - www.ictramonti.it
Iter Didattici
Quest’anno, noi alunni delle classi terze, nel la-boratorio di
arte e imma-gine abbiamo realizzato decorazioni natalizie con la
tecnica della vetrofa-nia. E’ una tecnica che abbiamo già
sperimenta-to lo scorso anno in oc-casione del periodo na-talizio,
e ci permette di rievocare in modo sem-plice le vetrate delle
anti-che cattedrali medievali. Consiste nel sovrapporre
il disegno di base su un cartoncino nero e ricalcandolo viene
riportato su esso. Alcune parti vengono ritagliate e sostituite con
pezzi di carta velina colorata. Ora il lavoro è stato più complesso
perché oltre alle semplici decorazioni abbiamo realizzato lanterne
e tre pannelli che compongono il presepe rappresentando tre scene:
quella dei pastori, della Natività e dell’arrivo dei Magi. Questa
attività laboratoriale è stata impegnativa ma allo stesso tempo
divertente e rilassante. Abbiamo col-laborato insieme ottenendo
ottimi risultati e rafforzando lo spirito di gruppo.
Durante l’ora di compresenza, di due discipline apparentemente
diverse: inglese e arte e immagine. Per noi rappresenta
un’opportunità unica per poter approfondire la lingua straniera e
allo stesso tempo riscoprire argo-menti di arte e immagine e storia
dell’arte. Il nostro lavoro è iniziato par-tendo dalla
classificazione dei colori attraverso il cerchio cromatico
con-frontandoci continuamente con la lingua inglese attraverso
esercizi. E’ un’attività che da subito ci ha tanto incuriosito,
infatti il nostro vocabolario si sta già arricchendo con tanti
nuovi termini, e sicuramente sarà un per-corso interessante che ci
accompagnerà lungo tutto il corso dell’anno.
Classe 2C Scuola Secondaria di 1 Grado
Classi Terze Scuola Secondaria di 1 Grado
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Quest'anno parte una nuova av-ventura per noi bambini di 4A e
4B. Le maestre ci hanno comuni-cato che tra un po' avremo dei "Pen
Friends", cioè degli amici di penna. Cosa sono? Beh, qualcuno ha
pensato a degli uc-celli, altri a qualche penna da prestare ma poi
l'intuizio-ne...amici a cui scrivere!!! Sì, si
tratta proprio di iniziare una corri-spondenza con bambini di
due quarte dell'Istituto Comprensivo Torgiano- Bettona, in
provincia di Perugia. Ma il bello è che dovremo scrivere...in
inglese. - Ma perchè, lì come parlano?- qualcuno si è do-mandato.
Certo, italiano come noi, ma le maestre dicono che questo sarà un
progetto da inserire nella piattaforma E-Twinning, dove sono
iscritte scuole di tutto il mondo e che presto po-tremo conoscere
anche bambini stranieri.
Classi 4A/B Scuola Primaria
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I.C. “G. Pascoli” Tramonti –(SA) - www.ictramonti.it
Iter Didattici
VLADIMIR PROPP
Nel corso di 2 mesi e mezzo, a scuola, con il prof. Trucillo,che
ci insegna Italiano, abbiamo studiato molte cose, tra cui la fiaba.
La fiaba è un racconto fantastico che narra una vicenda che si
svolge in un mondo immaginario, in cui elementi magici e fantastici
sono intrecciati a elementi vero simili. I personaggi sono esseri
umani e fantastici dotati di poteri magici: fate, streghe, orchi. É
probabile che le fiabe siano una semplificazione dei miti. Le fiabe
venivano tramandate oralmente. Le fiabe han-no un inizio, in cui si
presentano i personaggi, uno sviluppo, l’eroe deve superare molte
prove difficile grazie all’aiuto del mezzo magico, e la
conclusione, l’eroe scon-figge l’antagonista e c’è un lieto fine.
Nella fiaba è presente anche una formula iniziale (C’era una
volta...) e una formula finale (...e vissero felici e contenti). I
tempi e i luoghi non sono definiti con precisio-ne. Nelle fiabe
sono presenti alcuni ruoli fissi:
Classe 1B Scuola Secondaria di 1 Grado
• L’eroe, è il protagonista
• L’antagonista, è il nemico del protagonista
• L’aiutante, soccorre il protagonista in difficoltà
• Il mandante, affida la missione al protagonista
• La persona ricercata, deve essere trovata e ricercata
• Il donatore, procura i mezzi magici al protagonista
• Il falso eroe, si sostituisce all’eroe vero
Lo studioso russo Vladimir Propp nei suoi studi di fiabe ha
individuato 7 ruoli fissi e 31 funzioni. • Danneggiamento,
l’antagonista danneggia il protagonista • Mediazione, o il danno •
Reazione dell’eroe parte per compiere una missione • Reazione
dell’eroe, l’eroe supera la prova • Lotta, l’eroe si scontra con
l’antagonista • Vittoria, l’eroe sconfigge l’antagonista •
Rimozione del danneggiamento, rimedio del danno • Lieto fine,
l’eroe si sposa
Inoltre con il prof abbiamo letto anche delle fiabe: “La regina
delle nevi“ di Hans Christian Andersen, ”Le tre piume“ dei fratelli
Grimm e “La ragazza mela“ di Italo Calvino e la biografia di
Andersen e dei Fratelli Grimm.
Inoltre abbiamo visto dei film alla L.I.M. “Fratellino e
Sorellina“ dei fratelli Grimm e “Hansel e Gretel“ sempre dei
fratelli Grimm. É stata una bellissima visione. Siamo commossi e
divertiti e abbiamo capi-to che la fiaba è un’esperienza davvero
bellissima.
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17
Iter Didattici
Classe 1A Scuola Secondaria di 1 Grado
• Salve Antonio (nonno), le storie, tempo fa, erano come le
attuali?
No, non tutte la maggior parte erano “assai” antiche. Quelle che
cono-sco appartengono al 1940-50-80.
• Ve le leggevano attraverso un libro, chi ve le raccontava?
No, assolutamente, spesso le inventavano loro ,e spesso da nonna
a nipote.
• Parlando di fiabe qual era la tua preferita?
Beh,”o raccont ro cicer”(il racconto del cecio).Poi Cenerentola,
Anasta-sia, la zappa di legno ”cappuccetto rosso”, la volpe e il
lupo…
• Quindi spesse volte erano favole?
Si, si alla fine c’erano i proverbi antichi, che ci aiutavano a
crescere e a vivere. Però i miei preferiti rimangono Ercole,
Maciste, Sansone, Ulis-se, Achille, Enea.
• Qual è il tuo genere preferito di storia?
Beh, le storie greche e romane…
• Quindi i miti?
Sì proprio i miti, leggende greche e romane.
• Le vedevi in tv?
No, no, no! La tv è arrivata quando avevo 18 anni circa, le mie
serie preferite erano: Zorro, Lancillotto, i cavalieri della tavola
rotonda.
• A scuola gli insegnanti narravano storie?
Noo, non ci pensare proprio, gli insegnanti ci pensavano da
lontano all’epoca non era nel programma.
• In letteratura cosa facevate?
Niente, non esisteva!
• Hai mai sentito parlare di miti e leggende?
Si a scuola li studiamo e spesso le maestre le raccontano!!! La
mia pre-ferita è quella del pettirosso.
• Quando ascolti le fiabe in genere?
Di solito la sera a letto! Amo sentirle…
• È vero che stai scrivendo un libro?
Si, certo. Si intitola 15 giorni al Natale, ma lo sto scrivendo
per giocare è bello…
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I.C. “G. Pascoli” Tramonti –(SA) - www.ictramonti.it
Iter Didattici
Classe 3B Scuola Secondaria di 1 Grado
L’acqua è un bene pre-zioso, senza il quale l’es-sere umano non
può so-pravvivere. La mancanza di acqua può dipendere da diversi
motivi: la sicci-tà, l’assenza di disponibi-lità o di sorgenti,
l’impos-sibilità di portare l’acqua in un determinato luogo.
La scarsità di acqua è di due tipi, fisica ed economica. La
scar-sità fisica di acqua si ha quando se ne preleva troppa dalle
ri-sorse idriche, mentre la scarsità economica di acqua si ha
quando le risorse pur essendo abbondanti, non sono distribuite
equamente tra le persone: la maggior parte della popolazione non ha
acqua a sufficienza per i bisogni comuni a causa delle condizioni
di povertà. A questo si aggiunge la qualità dell’ac-qua:
soprattutto nei paesi economicamente meno sviluppati molte persone,
specialmente bambini, muoiono a causa della scarsa qualità
dell’acqua e per la diffusione di malattie che ne deriva. L’acqua a
nostra disposizione è poca, solo il 3%, da cui bisogna eliminare
l’acqua che non è potabile, quella sporca ed inquinata o quella
salata dei mari. Insomma l’acqua a nostra di-sposizione per bere,
mangiare, lavarci e per uso domestico è davvero poca, ma abbiamo
anche il coraggio di sprecarla ogni giorno: l’acqua è una risorsa
limitata e dobbiamo stare ben at-tenti all’uso che ne facciamo.
L’agricoltura è l’attività che consu-ma più acqua al mondo,
soprattutto nei paesi economicamente meno sviluppati: oltre un
terzo dell’acqua destinata ad irrigare i campi non raggiunge le
coltivazioni e così viene sprecata. Per non parlare dello spreco,
che avviene maggiormente nei paesi economicamente più sviluppati,
legato alle attività industriali.
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Classe 3B Scuola Secondaria di 1 Grado
Iter Didattici
A Tramonti, fin dall’antichi-tà, la costruzione delle ci-sterne
è stata considerata la soluzione a questo pro-blema. Le cisterne
raccoglievano l’acqua piovana: in passato non esisteva la rete
idrica (o meglio, esisteva, ma la fornitura veniva interrotta quasi
tutti i giorni) soprattutto nelle campagne: ogni casa o gruppo di
case aveva una cisterna. Solitamente si costrui-vano vicino alle
casa o sotto i vigneti sia perché recupera-vano l’acqua dalle
grondaie dei tetti, sia per creare il verde-rame che serviva per
l’uva. Le cisterne, però, avevano bisogno di una pulizia interna,
così alcune persone compravano le anguille vive per pulir-le:
all’interno della cisterna poteva sempre finire qualcosa, resti di
foglie, rametti, moscerini che le anguille mangiava-no così da
tenerla pulita. L’acqua così raccolta veniva usa-ta per bere, per
lavare i piatti, per dissetare gli animali o coltivare i campi.
Purtroppo oggi molte di queste cisterne sono state elimina-te,
sostituite da abitazioni, terrazzamenti, cantine: fortuna-tamente
c’è invece chi aggiusta e riutilizza le proprie cister-ne (che
erano state abbandonate) per raccogliere l’acqua, e queste
risultano essere una buona soluzione ai periodi di siccità: questo
è stato uno degli anni più aridi, non solo a Tramonti ma anche in
tutta Italia e sia l’agricoltura che gli esseri umani sono andati
in difficoltà.
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I.C. “G. Pascoli” Tramonti –(SA) - www.ictramonti.it
Attualità
Una parola entrata non da molto nel “vocabolario”
di tutti noi. Una parola, fredda e spietata, che ci
ricorda come ogni anno le donne siano vittime di
violenze ed abusi di ogni genere. Sul posto di
lavoro, in famiglia, in strada. Donne uguali alle
nostre mamme, sorelle, figlie, per le quali è dove-
roso combattere. Se volessimo provare a definire
in maniera semplice il concetto di femminicidio, potremmo
innanzitutto partire dalla
circostanza che si tratta di un neologismo, ossia di una parola
di recente nascita e
uso, con la quale si indicano tutti i casi di omicidio doloso,
volontario o preterinten-
zionale in cui la donna viene uccisa – quasi sempre da un uomo –
per motivi basa-
ti sul genere. Come detto, la violenza riguarda non solo le
donne adulte ma anche
le minorenni e addirittura le bambine. La prima volta che nel
mondo occidentale
viene usato tale termine ci riporta indietro di oltre 200 anni.
Era infatti il 1801 e la
parola “femminicide” emerge da un libro satirico pubblicato in
Inghilterra, dove si
faceva riferimento in modo generico all’uccisione di una donna
da parte di un uo-
mo che voleva indurre la vittima a perdere la propria
illibatezza, senza dunque al-
cun riferimento alla violenza di genere come movente. Per avere
poi una legge
penale che punisse il reato di femminicidio, occorre addirittura
attendere un altro
secolo. In Italia, ad esempio, fino alla seconda guerra
mondiale, era previsto il co-
siddetto delitto d’onore quando l’uomo uccideva la propria
moglie per gelosia, le
cui pene erano molto ridotte rispetto all’omicidio come reato.
Lo scorso 25 novem-
bre si è celebrata in tutto il mondo la giornata internazionale
contro la violenza sul-
le donne. La speranza è che celebrare una simile data non
corrisponda solo ad
una effimera e superficiale riflessione sul fenomeno del
femminicidio, ma che sia
d’impulso – specie per le giovani generazioni – per prendere
coscienza su di un
fenomeno che nasce proprio nelle famiglie dove comportamenti
sbagliati dei geni-
tori inducono i figli all’emulazione. Le cronache dei giornali e
dei media in genera-
le sono purtroppo piene di violenze nei confronti delle donne.
Sempre più spesso,
le donne sono vittime di persone che sembravano amiche o
addirittura di familiari.
Tanti sono i casi che hanno colpito l’opinione pubblica. Di
recente, è doveroso ri-
cordare quanto accaduto ad una giovane argentina di nome Lucia
Perez. Aveva
solo 16 anni quando tre uomini l’hanno sequestrata, drogata e
sottoposta ad ogni
forma di abuso, prima di abbandonarla sul ciglio della strada
ormai senza vita. E
come non ricordare anche l’episodio accaduto nel 2015 in diverse
città della Ger-
mania (Amburgo, Colonia, Stoccarda), in occasione dei
festeggiamenti della notte
di San Silvestro.
Classe 3A Scuola Secondaria di 1 Grado Classe 3A Scuola
Secondaria di 1 Grado
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Attualità
Le féminicide est par définition le meurtre d’une ou de
plusieurs fem-
mes ou filles en raison de leur condition féminine. Le terme a
été in-
venté par l'auteur féministe Diana E. H. Russell en 1976, qui
définit
«le meurtre de femmes commis par des hommes parce ce que
sont
des femmes.»
Description
Dans plusieurs pays d’Amérique latine, le féminicide est la
circon-
stance aggravante du meurtre, lorsqu’il est commis sur une
femme
par son mari ou son ancien compagnon. Les pays dont le code
pénal
mentionne le féminicide sont la Bolivie, l'Argentine, le Chili,
le Costa
Rica, la Colombie, Saldor, le Guatemala, le Mexique et le Pérou.
Les
très nombreux meurtres de femmes à Ciudad Juarez, au
Mexique,
sont qualifiés de féminicides. Dans certains pays d'Asie, en
particulier
la Chine, l'Inde, le Pakistan et l'Afghanistan, la naissance des
filles
est combattue pour diverses raisons, conduisant à un déficit
de
femmes. Les crimes d'honneur sont généralement des
féminicides.
Les crimes liés à «l’honneur» impliquent une fille ou une femme
qui
est assassinée par un membre masculin ou féminin de sa famille
par-
ce qu’elle a ou est censée avoir commis une transgression
sexuelle
ou comportementale, notamment un adultère, des relations
sexuelles
ou une grossesse hors mariage – ou même parce qu’elle a été
violée.
Les meurtriers considèrent souvent ce fémicide comme un moyen
de
protéger la réputation de la famille, de suivre la tradition, ou
de se
soumettre à des exigences religieuses mal interprétées. Les
crimes
dits «d’honneur» peuvent également servir à couvrir des cas
d’inces-
te, et certains rapports mentionnent le cas de personnes
invoquant la
«défense de l’honneur» comme moyen de recevoir une
approbation
communautaire et juridique pour un crime sans rapport avec
«l’honneur». D’après les études, les crimes «d’honneur» sont
commis
à l’aide d’armes à feu, de haches et d’outils tranchants; par
étrangle-
ment, coups de couteau, ou brûlures; et en forçant une femme
à
prendre du poison, ou en la jetant par la fenêtre.
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Iter Didattici
23 novembre 1980 Era il 23 novembre del1980 quando fece il
terremoto, mio padre ave-va 16 anni, era seduto con degli amici
davanti alla chiesa della frazio-ne Pietre, quando iniziò tutto a
tremare, il cielo diventò rosso e iniziò a soffiare un venticello
caldo, allora tutti scapparono verso il campo sportivo, ma mio
padre ritornò a casa per vedere se stavano tutti be-ne: lì incontrò
sotto una pianta di limoni il resto della famiglia, spaven-tato e
senza fiato. Quel giorno mia madre stava disegnando e il nonno, che
stava guar-dando la televisione, le disse con tono autorevole di
smetterla di muo-vere il tavolo. Mia madre che era molto piccola
gli rispose che stava solo disegnando, ma all’improvviso la nonna
iniziò ad urlare e tutti scapparono all’aperto. Mia madre ricorda
benissimo le campane suo-nare, le cime degli alberi toccare quasi
terra, le tegole dei tetti romper-si e cadere. Nonna, cosa ricordi
di quel giorno? Il terremoto è stato bruttissimo. Era una domenica
e mentre stavano vicino al camino a vedere il telegiornale, i
tavoli e le sedie hanno ini-ziato a muoversi di qua e di là e le
cristalliere sono cadute a terra. Che avete fatto allora? Abbiamo
avuto molta paura e siamo scappati: scendevamo i gradini a quattro
a quattro, io con tua mamma e il nonno con gli altri due figli
sotto le braccia. Poi, però, ci siamo accorti che la porta era
bloccata e nel panico l’abbiamo dovuta aprire con un calcio. Fuori
era buio. Ab-biamo acceso il fuoco e tutte le persone si sono
avvicinate per riscal-darsi. Che dicevano? Non ci credevano ancora;
nella stradina dietro casa c’erano in corso dei lavori alla rete
fognaria e c’erano dei tubi in terracotta: tutti aveva-no pensato
che qualcuno avesse fatto rotolare quei tubi per le scale, ma poi
avevano capito che quel boato era il rumore del terremoto. E dopo
cosa è successo? Non abbiamo dormito per tutta la notte, ci siamo
accampati nelle mac-
chine, nelle tende o nelle baracche per una settimana.
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Iter Didattici
Ci sono stati danni? A Tramonti molti. I campanili di alcune
chiese sono caduti e anche
molte case antiche, soprattutto nelle zone di Figlino, Polvica,
Cam-pinola, Casa Vitagliano, Paterno e Cesarano. È per questo che
poi hanno costruito i prefabbricati. Quante persone sono morte? A
Tramonti non morirono tante persone, solo una suora di Campi-nola
che mentre stava fuggendo le è caduta una tegola in testa ed è
morta sul colpo. Nello stesso giorno ci sono state altre scosse?
Si, molto forti durante la notte.
Ti sei spaventata molto? Abbastanza, perché avendo i figli
piccoli e i genitori anziani è stato un casino. Fortunatamente non
ci siamo fatti male. Meno male che terre-moti così non ce ne sono
stati più. Quel giorno ai miei nonni materni la casa si distrusse e
diventò piena di crepe ed inabitabile. Ai miei nonni paterni la
casa si spaccò a metà: adesso è ancora lì, ma tra non molto cadrà e
ogni volta che ci avvici-niamo abbiamo sempre paura.
Classe 1C Scuola Secondaria di 1 Grado
Il terremoto dell'Irpinia del 1980 fu un si-sma che si verificò
il 23 novembre 1980 e che colpì la Campania centrale e la
Basilicata centro-settentrionale.
Caratterizzato da una magnitudo di 6.8 (X grado della scala
Mercalli) con epicentro tra i comuni di Teora, Castelnuovo di
Conza, e Conza della Campania, causò circa 280.000 sfollati, 8.848
feriti e 2.914 morti.
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Ad oggi non esistono strumenti certi di rileva-zione sul dove,
come e quando si verificherà un sisma; perciò, allo scopo di
evitare il più possibile danni, è utile attenersi a delle norme di
compor-tamento basilari:
1. se si è in un luogo chiuso come un’ aula, durante il
terremoto gli allievi e il personale devono cercare riparo sotto i
banchi oppure lun-go un muro perimetrale lontano da finestre,
lampadari o scaffali;
2. poiché dopo la scossa principale seguono una serie di scosse
di assestamento, è necessario lasciare l’edificio con calma
tastando con il piede la tenuta del pavimento;
3. non bisogna usare l’ascensore o il montacarichi e ci si deve
recare nei punti di raccolta evidenziati nei piani di
emergenza;
4. ogni classe attua il piano di evacuazione (rispettando le
uscite di emergenza e le altre prescrizioni) senza attendere il
segnale d’al-larme poiché, a seguito del sisma, i vari impianti di
fornitura elettrica, gas, acqua e telefonia possono essere
danneggiati;
5. in caso di ferito grave (traumatizzato) è necessario
attendere l’arri-vo dei soccorsi senza muovere la persona lesionata
per evitare di crearle ulteriori complicazioni anche se, in caso di
maggior pericolo come il cedimento dell’edificio, bisogna
trasportarla fuori e chiamare i soccorsi.
Anche la Protezione Civile ha pubblicato un vademecum per le
scuo-le sulle norme comportamentali in caso di terremoto.
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25
Iter Didattici
COS’É L’ENPA? Con più di 140 anni di attività sul territorio
ita-liano, l’Ente Nazionale Protezione Animali (Enpa) è la più
antica associazione animalista di casa nostra. La sua nascita si
deve niente-meno che a Giuseppe Garibaldi, il quale nel 1871 diede
in-carico di costituire una società per la protezione degli
ani-mali in risposta all’invito di lady Anna Winter - aristocratica
britannica - di porsi a capo del primo movimento animalista
italiano. Fu così che a Torino venne fondata la Società Rea-le per
la Protezione degli Animali, con Garibaldi e la Winter
rispettivamente come socio fondatore e presidente onora-rio. Da
allora a oggi, ha sempre svolto un ruolo fondamen-tale offrendo
supporto pratico ad animali bisognosi.
Classe 1C Scuola Secondaria di 1 Grado
Santino è un pony abbandonato durante la notte, ed è stato
trovato legato ad un palo. Le forze dell’ordine della capitale
hanno prelevato Santino e lo hanno portato in un mattatoio “dove
vengono uccisi gli animali e fatta la carne”. Successi-
vamente l’associazione E.N.P.A lo ha portato in un centro di
recupero dove è stato curato. L’associazione E.N.P.A ha trovato in
una gabbia rinchiuso uno sciacallo dorato ferito. Lo hanno portato
nell’ospedale dell’E.N.P.A, dove lo hanno curato, dopodiché lo
hanno liberato.
IL PONY SANTINO
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Iter Didattici
Lo scorso 21 febbraio abbiamo partecipato ad un interessante
incontro con l’Enpa insieme alla dottoressa Mattei, che ci ha
illustrato le cause e le conseguenze del randagismo. La dottoressa
ci ha fatto vedere al-cuni filmati per farci comprendere il
significato del termine randagismo. Il randagismo è la condizione
degli animali domestici che sono stati abbandonati o smarriti, e
che si trovano quindi a vagare per proprio conto. Un cane randagio
è anche un pericolo per la sicurezza dei citta-dini oppure per la
sicurezza degli automobilisti. La dottoressa ci ha spiegato che i
cani non vanno abbandonati in quanto esistono strutture adatte ad
accoglierli nel periodo in cui qualcuno va in vacanza oppure non
può più tenerlo. Siamo rimasti contenti di questo incontro e
ringra-ziamo la nostra Scuola per l’opportunità .
La volontaria dell’E.N.P.A Mattei Lidia ci ha fatto vedere un
video su degli animali salvati. Le tartarughe vengono portate a
Portici “Museo del mare“, un posto dove vengono curate. Noi saremo
molto con-tenti di andare a visitare questo posto per-ché ci sembra
molto interessante. Le tar-tarughe caretta-caretta sono una specie
molto diffusa. Loro dopo essere curate vengono portate a mare,
dopodiché pren-dono l’orientamento e vanno in acqua. So-pra ogni
tartaruga viene applicato un GPS dal quale possono monitorare tutti
i loro movimenti. L’associazione E.N.P.A ha molti ospedali sparsi
in tutto il mondo in cui prelevano e curano animali feriti. L’anno
scorso nel Cilento sono stati trovati 8 nidi di tartaruga. La mamma
di ogni tartaruga depone le uova sulla spiaggia e se ne va in acqua
lasciandole là.
Classe 1B Scuola Secondaria di 1 Grado
Classe 1C Scuola Secondaria di 1 Grado
https://it.wikipedia.org/wiki/Addomesticamento
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Iter Didattici
Classe 1A Scuola Secondaria di 1 Grado
La violenza sugli animali e i diritti degli animali sono alcuni
tra gli argo-menti più discussi negli ultimi periodi. Non parliamo
solo di cani e gatti, ma anche di quegli animali che vivono negli
zoo e che vengono mal-trattati nel circo o abbandonati in mezzo
alla strada. Possiamo dire, quindi, che i diritti degli animali
sono come quelli dei bambini e degli uomini, perché gli animali
sono ormai reputati esseri sensibili, cioè capaci come l’essere
umano di soffrire e provare emo-zioni. Sono ormai riconosciuti,
infatti, gli effetti positivi della Pet The-rapy sulle persone
ammalate o sole. Ma gli episodi più tristemente conosciuti sono
quelli di violenza e mal-trattamenti. Essi hanno il diritto di
mangiare, dissetarsi, ricevere cure mediche, manifestare le loro
caratteristiche comportamentali ed esse-re liberi dalla paura.
Ancora oggi sono tantissimi i casi di per-sone che maltrattano i
propri animali, ma grazie all’associazione E.N.P.A. (Ente Nazionale
Protezione Animali) questi casi stanno diminuendo. Un esempio è: un
giorno un pony, ormai vecchino, venne abbandonato vicino ad una
fontanella. Quel pony era stato usato e sfruttato per soldi, per
poi essere abbandonato. I vigli urbani lo portarono al mattatoio,
ormai si sapeva che quel pony sarebbe morto, ma grazie
all’E.N.P.A., Santino, nome dato dai volontari dell’ente della Pet
Therapy, venne salvato e portato in un parco in cui c’erano altri
cavalli. Ancora oggi Santino vive felice. Questa storia fa capire
che i diritti degli animali sono indispensabili co-
me quelli di un essere umano. Se si sceglie di avere un animale
do-
mestico, poi non bisogna farlo per moda, e non basta solo dargli
da
bere o da mangiare, bisogna dare affetto, attenzione e dedicare
del
tempo.
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Classi 1B/C Scuola Secondaria di 1 Grado
Scuola dell’Infanzia Gete
Mantenere il corpo in salute seguendo stili di vita adeguati e
pratican-do sane abitudini alimentari fin da piccoli, è il percorso
sperimentale da seguire insieme: genitori, bambini e docenti in
collaborazione con il
responsabile regionale Dot-tor Califano che il giorno 21
febbraio 2018 ha dato avvio al progetto “Crescere Felix”
organizzato nel plesso della scuola dell’Infanzia di Gete. “LA
COLAZIONE A SCUO-LA” è stata un’esperienza interessante,
coinvolgente e briosa in cui tutti hanno col-laborato con
entusiasmo.
La percezione della buona riuscita si evince, in modo chiaro,
dagli ela-borati realizzati dai bambini di cinque anni.
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Iter Didattici
Classe 3B Scuola Primaria
È ora della merenda Felix. Una festa gioiosa si è tenuta stamani
nelle classi 1 e 3 del nostro Istituto. “Crescere Felix” è un
Progetto sostenuto dall’ASL Salerno con la collaborazione di
docenti e fami-glie. Il progetto promuove la corretta
ali-mentazione abbinata all’attività motoria. Nel corso dell’anno
realizziamo percorsi per docenti, incontri con gli esperti e
so-prattutto percorsi didattici per gli alunni. Certo la parte più
divertente la merenda “Felix”, che ha dato via al progetto,
con-
sumata tutti insieme nelle classi. Una tavola imbandita e
colorata, ricca di frutta di stagione, accurata-mente preparata
dalle mamme e dalle maestre, ha fatto da corollario alla festa. Le
mamme partecipano attivamente alla buona riuscita del progetto,
perché per vivere bene bisogna alimentarsi bene, ad iniziare dal
pri-mo pasto, ma anche tenersi in movimento sia a casa che a
scuola. Il dottore Califano, pediatra, ha seguito da vicino le
classi: “Ci affidiamo agli insegnanti che trasmettono quelli che
sono i messaggi del Crescere Felix ai più piccoli. La scuola ha una
parte importante, ma altrettanto le famiglie che poi mettono in
pratica le indica-zioni che forniamo.” La gioiosa giornata si è
conclusa con un brindisi finale, di spremuta di arance, tra
insegnanti e famiglie. Il progetto, per la sua valenza, proseguirà
nei prossimi anni in quanto parte integrante del progetto formativo
d’Istituto così da permettere a tutte le famiglie di migliorare lo
stile di vita all’insegna del benessere.
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Iter Didattici
Il 24 novembre siamo andati nel laboratorio informatico per
incontrare
due rappresentanti del “CLUB PER L’UNESCO DI AMALFI-
ACARBIO” che ci hanno spiegato, prima, che cos’è l’Unesco:
L'UNE-
SCO è un'agenzia specializzata delle Nazioni Unite creata con lo
sco-
po di promuovere la pace e la comprensione tra le nazioni con
l'istru-
zione, la scienza, la cultura, la comunicazione e l'informazione
per
promuovere "il rispetto universale per la giustizia, per lo
stato di diritto
e per i diritti umani e le libertà fondamentali" quali sono
definite e af-
fermate dalla Carta dei Diritti Fondamentali delle Nazioni
Unite. Dopo
questo abbiamo parlato dell’accordo sul clima che è stato
firmato nel
dicembre del 2015, da 195 paesi di tutto il mondo tranne la
Siria e la
Nicaragua, durante la conferenza mondiale sul clima di Parigi.
L’ac-
cordo sul clima è importante, perché per la prima volta ha
responsabi-
lizzato quasi tutti i paese del mondo, sulla necessità di
ridurre le emis-
sioni puntando sullo sfruttamento delle energie rinnovabili.
Poi ci hanno parlato della sostenibilità ambientale:
secondo alcuni studi la temperatura terrestre è in for-
te aumento e tale incremento secondo gli esperti è
una delle principali cause dell’aumento di fenomeni
climatici “estremi”: scioglimento dei ghiacciai, avanza-
mento della desertificazione, presenza massima di
CO2, surriscaldamento degli oceani e di conseguen-
za l’intensificazione di uragani. La causa di tutto ciò
non la si può individuare in un unico fattore, di certo
l’aumento dell’effetto serra è la teoria più plausibile per
spiegare que-
sti cambiamenti. L’incremento è dovuto alla massiccia presenza
di
CO2. La sostenibilità è considerata una prerogativa essenziale
per
garantire la stabilità di un ecosistema. Il concetto di
sostenibilità è sta-
to il primo ad essere definito e analizzato; successivamente il
concet-
to di sostenibilità è stato allargato ad altri ambiti:
sostenibilità ambien-
tale, economica e sociale.
Classe 3A Scuola Secondaria di 1 Grado
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Iter Didattici
Inoltre ci hanno spiegato chi sono i rifugiati climatici:
persone, costrette a lasciare il loro habitat abituale,
temporaneamente o per sempre, a causa di una significativa crisi
am-bientale (naturale e/o provocata da attività umane, come per
esempio un incidente in-
dustriale) o che sono state spostate in via definitiva da
significativi sviluppi economici o dal trattamento e dallo
stoccaggio di scarti tossi-ci, mettendo così a repentaglio la loro
esistenza e influenzando gra-vemente la qualità delle loro vite.
Infine ci hanno descritto l’utilità del-le cisterne presenti nelle
nostre zone, sono dei contenitori per i liqui-di, possono contenere
più di 58000 litri e sono profonde 8-9 metri; ideate per
raccogliere l’acqua piovana, così da contribuire ad evitare
allagamenti. Da quest’incontro abbiamo capito che bisogna mettere
in pratica i concetti dello Sviluppo Sostenibile nella vita di
tutti i giorni, in modo da fornire il proprio contributo quotidiano
alla preservazione dell’ambiente per le generazioni che verranno, è
semplice, per niente faticoso e ci permette di risparmiare anche
denaro.
ALCUNE RACCOMANDAZIONI
I caricatori delle batterie (telefonini, computer, pile)
consumano anche quando non servono, ad esempio di notte. Ricordati
di scollegarli dalla presa.
Assicurarsi che gli apparecchi in stand-by siano collegati ad
una ciabatta e che questa sia spenta, almeno di notte. Gli
apparecchi in stand-by consumano elettricità per rimanere
spenti!
Usa in modo corretto lavatrici e lavastoviglie, vale a dire a
pieno carico e con temperature medio-basse (e magari escludendo
anche la funzione di asciugatura).
Evita l’uso di oggetti a pila (orologi o radiosveglie ecc.).
Evita di usare l'ascensore e privilegia le scale, così oltre al
risparmio
energetico, ci guadagni anche in salute! Usa lampadine a basso
consumo. Consumano poco, durano tanto. Ricordati di spegnere la
luce ogni volta che lasci una stanza. Installa un riduttore di
flusso ai rubinetti dell’acqua. Non lasciare correre troppa acqua
inutilmente quando ti fai la doccia, ti
lavi i denti, etc.
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Attualità
Un fenomeno che minaccia l'uomo e la
natura è l'inquinamento, un problema tipi-
co dei paesi più industrializzati, che coin-
volge oggi tutto il Pianeta. Aggravato
dall'intreccio di diversi fattori che ne mol-
tiplicano gli effetti, l'inquinamento attualmente colpisce
an-
che le zone più lontane dalla civiltà moderna, perché si
espande velocemente attraverso l’aria e l'acqua.
Varie sono le cause: l'emissione di gas serra nell'aria, le
pol-
veri sottili rilasciate dai veicoli, le effusioni delle
industrie,
una politica incivile dei rifiuti e l’assenza della raccolta
diffe-
renziata, la presenza di amianto sul territorio; tante
possono
essere le conseguenze: la principale è il danneggiamento
dell'essere vivente e dell'ambiente in cui vive. Tramonti
non
si sottrae a questa dura realtà. Piccolo paese della
Costiera
Amalfitana, grazie allo spettacolare scenario naturale e
agli
ottimi prodotti culinari, è meta di turisti provenienti da
ogni
parte del mondo.
Ma questa spettacolarità può essere messa in pericolo
dall'inquinamento: oltre all’impatto ambientale del turismo,
che se non regolamentato può causare moltissimi danni ad
un fragile ecosistema come quello della Costiera Amalfitana,
c’è anche il comportamento scorretto delle persone che vi-
vono in questo territorio che spesso non ne hanno cura e ri-
spetto.
Classe 3B Scuola Secondaria di 1 Grado
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Attualità
Le foreste che ricoprono circa il 30% delle terre emerse del
pianeta continuano a ridursi a causa delle attività umane che
provocano gravi danni all’ambiente. Il dramma a Tramonti,
considerato il polmone verde della
Costiera Amalfitana, è iniziato la sera del 10 Agosto 2017,
intorno alle 22.00.
Le bellissime montagne circostanti
hanno iniziato a prendere fuoco e,
nonostante l’impegno dei volontari e
delle autorità locali, è avanzato velo-
cemente, alimentato da un forte
vento: il fuoco ha distrutto la fauna e
la flora del territorio. La stupidità
umana di persone senza cuore, definite piromani, in pochi
giorni ha distrutto la maggior parte delle montagne.
Disastri
simili si sono verificati anche negli altri anni, ma questo,
a
sentir parlare i più grandi, è stato violento e distruttivo
come
quello del 2000. L’ignoranza e la crudeltà hanno distrutto
la
cornice verde di questo paese: nonostante il vento e il
caldo
torrido in quei quattro giorni e quattro notti, tra la polvere
e
le fiamme, decine di persone hanno rischiato la propria vita
per arginare il fuoco. Il canadair è arrivato dopo quattro
giorni di proteste e telefonate da parte del Sindaco e degli
Assessori comunali, quando ormai il 70% della vegetazione
era andata in fumo e le case e i vigneti erano in pericolo.
In
quella occasione i volontari sono stati degli eroi, perché
hanno difeso la nostra Tramonti.
Classe 3B Scuola Secondaria di 1 Grado
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I.C. “G. Pascoli” Tramonti –(SA) - www.ictramonti.it
Iter Didattici
Partnership da "campioni" per l'IC "G. Pascoli" di Tramonti.
Allo scopo di favorire la diffusione di una sana cultura sportiva e
di uno stile di vita sano e attivo, l'istituto diretto dalla
profes-soressa Luisa Patrizia Milo ha stretto una pre-stigiosa
partnership con la Fondazione Milan Onlus. La divisione della
squadra rossonera, da sempre sensibile alle tematiche legate
all'educazione e al benesse-re psico-fisico delle nuove generazioni
su tutto il territorio nazionale, mette a disposizione
dell'istituto costiero tecnici sfornati dalla scuola di formazione
dell' AC Milan. Il progetto, che avrà inizio il 5 febbraio
pros-simo, è rivolto agli alunni della scuola primaria e prevede
l'affianca-mento, all'insegnante di classe (referente esecutivo il
docente di Edu-cazione Fisica Francesco Senatore, preparatore
atletico del Costa d'A-malfi), di docenti laureati in Scienze
Motorie formatisi nel Milan. Un'oc-casione unica!
Classi Scuola Primaria
A breve sarà avviato a cadenza setti-manale, nelle classi 2A/C
della Scuola Secondaria di 1° grado, un progetto di teatro con
l’intervento dell’associazio-ne Nuovi Orizzonti di Tramonti. Si
trat-
ta di un laboratorio teatrale, che intesse una doppia relazione:
fra pari e nei confronti dell’adulto. Lo strumento che viene
utilizzato per veicolare questi rapporti è una storia, un tessuto
narrativo che è pretesto per far agire, in relazione corporea, i
ragazzi in uno spazio e in un tempo. Le finalità educative del
progetto: educare all’ascolto, sollecitare all’espres-sione
personale, interagire con la musica, scoprire l’adulto come
possi-bile guida non autoritaria, scoprire la motivazione a fare
insieme, sentir-si parte di un gruppo, scoprire lati di sé e degli
altri per provare ad in-staurare nuove e inedite modalità di
relazione, sviluppare un maggior grado di concentrazione, superare
paure, inibizioni, ansie, timidezze e rispetto delle regole.
L’obiettivo condiviso con i ragazzi sarà quello di giungere ad un
«incontro aperto», al fine di mostrare il lavoro svolto.
Classi 2A/C Scuola Secondaria
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News Scuola
Certamente il plesso di Pietre non è più quello di prima! Da
settembre ad oggi ha visto modificare la sua condizione.
L'allargamento delle aule didattiche ha consentito una miglio-re
mobilità dei bambini e dei docenti e ha determinato una didattica
più aperta e più produttiva verso i loro bisogni.
Il neonato refettorio, con la nuova tinteggiatura, attesta le
migliori condizioni sia di-dattiche sia pedagogiche. Il risultato
consolidato è la naturale conseguenza del lavoro svolto dalla
dirigenza e dai docenti, che hanno potuto attivare progetti
proposti e completare quelli già attivati. I progetti:
"Accoglienza", "Autunno pittore", " Natale in festa" dimostrano che
le iniziati-ve avviate hanno trovato negli alunni e nelle famiglie
una somma rispondenza con soddisfazione di tutti.
Con il progetto "Accoglienza" è stata realizzata la conoscenza
reciproca alunni-docenti e l'am-bientazione scolastica. Con
"Autunno pittore", è stato avviato e conseguito il percorso di
conoscenza, di competenze e di abilità grafico-pittorica. La
manifestazione di Natale dei
bambini della sezione di quattro anni ha concluso la prima parte
del percorso didattico educativo.
Scuola dell’Infanzia Pietre
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I.C. “G. Pascoli” Tramonti –(SA) - www.ictramonti.it
Iter Didattici
Il ricordo dei briganti è rimasto intatto fino ad oggi, ma in
realtà prendendo in considerazione diversi punti di vista, è
difficile definire chi fossero. Si identificano partigiani o
briganti coloro che facevano parte di una banda di combattenti o
fuorilegge. Infatti erano coloro che essendo contrari all’Unità
d’Italia, prendevano le armi e davano vita a rivolte popolari. Il
brigantaggio era un fenomeno prevalentemente meridionale o in
genere dei territori ex borbonici, che non si verificò in tutti gli
altri Stati preunitari italiani. Ebbe una forte spinta nell’autunno
del 1860 dal ministro della Polizia Pietro Ulloa, che diffuse un
documento in cui c’erano le istruzioni per la formazione di una
bri-gata di volontari antipiemontese. Tra queste indicazioni vi
era: il disarmo del-le guardie nazionali e il conseguente
ar-mamento dei volontari, l’arresto di chi avrebbe tramato contro
la brigata e l’ap-propriazione delle casse pubbliche. In se-guito
alla sconfitta dei Borbone affluirono nelle brigate anche ex
soldati dell’esercito sconfitto o disciolto e banditi di
professio-ne. Ma chi erano i briganti? Coloro che difendevano i
territori o coloro che voleva-no conquistarli? Con il termine
“briganti”, si definiscono delle bande di fuorilegge, che in genere
sono poveri contadini, che vagavano per i paesi nel Sud Italia a
depredare, rubare e a farsi giustizia da soli: avevano una
struttura militare ed erano organizzate in gruppi, con diverse basi
sul territorio. L’equipaggiamento era composto da fucili o
pisto-le, portavano calzoni corti, giubbetti, mantelli corti e le
cosiddette “ciocie”, scarpe adatte ad ogni tipo di terreno; come
unico stemma, o segno distintivo, portavano sul cappello una
coccarda rossa. Chi erano i briganti ce lo dice la canzone
“Brigante se more” di Eugenio Bennato e le due versioni
contrappo-ste: mentre nella canzone di Bennato i versi “nun ce ne
fott' do' re burbone a terra è a nosta e nun s'ha da tuccà”
spiegano che i briganti volevano pro-teggere i territori dalla
minaccia borbonica, nella versione alternativa i versi “nuje
cumbattimmo p'o Rre Burbone a terra è a nostra e nun s'addatucca”
spiegano che i briganti difendevano i territori contro i
piemontesi. Dal punto di vista storico la versione di Bennato è più
credibile, ma è ancora tutto da chia-rire. Questo fenomeno
tutt’oggi è pieno di luci e ombre e vede schierate di-verse scuole
di pensiero. Tuttavia è innegabile il ruolo e l’importanza del
brigantaggio nel periodo uni-tario: ispira quella resistenza che
spinge molti di noi ad amare ea difendere il nostro paese
Classe 3B Scuola Secondaria di 1 Grado
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Iter Didattici
FATTA L’ITALIA BISOGNA FARE GLI ITALIANI: A CHE PUNTO SIAMO?
Questa famosa frase associata dai più a Massimo D’Azeglio, sta a
significare che per quanto l’Italia geograficamente e politicamente
nel 1861 risulti unita, in essa vivevano culture, tradizioni e
lingue (dialetti) diversi tra loro. Nono-stante si tratti di una
frase espressa un secolo e mezzo fa, non è del tutto estranea dal
contesto attuale. Basti pensare alle rivalità che sono ancora
pre-senti nel nostro paese tra Nord e Sud, e la cultura è uno degli
elementi di di-scordia. Sono anni che combattiamo questa guerra, ma
attualmente stiamo ancora cercando di capire se avremo mai la
possibilità di vincerla. È una sto-ria che affonda le radici in un
passato non troppo lontano, ma che caratteriz-za ancora la nostra
società. Siamo nel 1861, l’Italia si è unita, ma il popolo
purtroppo non lo è, soprattutto dal punto di vista culturale. Ma ad
oggi il livello culturale dei cittadini è aumentato o diminuito? La
situazione è migliorata o peggiorata? Nel corso del tempo la
"pubblica istruzione" è sempre stata in mano alla politica e al
potere che ha deciso cosa insegnare ai suoi
cittadini-sudditi-fedeli, anche se ha sempre ritenuto inutile o
pericoloso alfabetizzare troppo il popolo. Oggi i cittadini sono
capaci di leggere e scrivere, ma hanno difficoltà a comprendere
testi semplici e sono privi di molte competenze utili nella vita
quotidiana. Ci sono alcuni cittadini che hanno più di 55 anni, sono
poco istruiti e svolgono professioni non qualificate. Oppure ci
sono giovanis-simi che stanno a casa dei genitori senza lavorare né
studiare. Poi ci sono gli analfabeti funzionali, quegli italiani
che non sono in grado di capire neanche il libretto di istruzioni
di un cellulare. Altre persone si lamentano dei propri poli-tici,
quando infondo sono proprio loro a votarli - un esempio attuale è
quello degli Stati Uniti con Donald Trump che tutti criticano, ma
che tutti hanno vota-to. Attualmente l’ignoranza delle persone
viene ripresa anche da programmi televisivi: un esempio è quello di
Striscia la notizia, che spesso intervista gio-vani, addirittura
universitari, chiedendogli i nomi di persone celebri e
puntual-mente sbagliano o non si ricordano. Ma potremmo anche tener
conto dei car-telli pubblicitari colmi di errori di ortografia, per
non parlare della confusione dei ragazzi tra dialetto e italiano
quando parlano, cosa molto grave! È diffusa, anche, la scarsa
conoscenza lessicale: infatti se confrontiamo i temi di uno
studente di seconda superiore e di uno di quarta elementare
possiamo os-servare che il lessico utilizzato è molto simile, se
non addirittura uguale. In conclusione, nonostante siano aumentate
le possibilità d’istruirsi, anche gra-zie alle innovazioni
tecnologiche, la gente non le sfrutta a proprio vantaggio. Ci sono
ancora molte persone che dimenticano le conoscenze acquisite negli
anni, non allenando la propria mente o dimenticando la voglia
d’imparare.
Classe 3B Scuola Secondaria di 1 Grado
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I.C. “G. Pascoli” Tramonti –(SA) - www.ictramonti.it
La mostra su “I ragazzi ebrei di Villa Emma a Nonantola,
1942-1943” esposta lunedì 29 gennaio presso l'aula consiliare del
Comune di Tramonti, Costiera amalfitana, ha ricordato cosa è stato
il dramma della Shoah. In occasione della “Giornata della Memoria”,
l'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, se-zione di Salerno,
insieme alle strutture locali dell'Associazione nazionale ex
deportati nei campi nazisti e all’ANPPIA, al Club per l'Une-sco di
Amalfi, con la collaborazione dell'Istitu-to Comprensivo Giovanni
Pascoli di Tramonti, hanno raccontato la terribile storia degli
ebrei perseguitati, e di come 73 ragazzi si salvaro-no grazie alla
solidarietà, e ad un luogo che li accolse: Villa Emma a Nonantola.
Sono stati gli alunni di Tramonti ad essere anche protagonisti
attivi del-la Giornata della Memoria, istituita in tutto il mondo
dalle Nazioni Uni-te, con letture di brani e versi musicali. Una
video intervista ha raccontato la storia del salernitano Luigi
Negri, che per oltre 20 mesi è stato detenuto in un campo di
concentramento nazista. Ad essere intervistato è stato il figlio
Enzo, giornalista, che ha ripercorso ciò che ha vissuto sulla
propria pelle il papà, trasmettendo alle nuove generazioni la
consapevolezza contro l’oblio. La mostra “I ragazzi ebrei di Villa
Emma a Nonantola” per un giorno si è spostata da Salerno a
Tramonti, grazie a Luigi Giannattasio, presi-dente dell’Anpi
Salerno e a Mariella Rocco dell’Aned che hanno voluto così portare
all'attenzione un capitolo di storia che va fatto conoscere, anche
grazie alla sensibilità mostrata verso questo tema dall’Istituto
scolastico “Giovanni Pascoli” sempre più aperto nel recepire input
da parte del mondo dell’associazionismo. Attraverso quelle
immagini, è stata ripercorsa la solidarietà che tanta parte della
popolazione seppe dimostrare a chi era perseguitato dai
na-zifascisti. Tanti gli episodi simbolici ricordati, e le letture
che i ragazzi hanno proposto: da Primo Levi a Brecht, dalla storia
di Liliana Segre nominata senatrice a vita fino ad arrivare a Joyce
Lussu con la “filastrocca poetica” per la Shoah, in sintonia con il
tema scelto dall'U-nesco per la Giornata 2018: "La memoria
dell'Olocausto e l'educazione: la nostra memoria condivisa".
Iter Didattici
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“All’alba cominciò a soffiare il vento, un vento gelato che fece
spuntare dappertutto il ghiaccio. Ma che splendore quando comparve
il sole! Tutti gli alberi e i cespugli erano ricoperti di ghiaccio,
era come vedere un intero bosco di coralli bianchi, come se tutti i
rami fossero ricoperti di lucenti fiori bianchi. I rami degli
alberi sembravano un ricamo. Quan-do brillò il sole ogni cosa
scintillò, come se tutto fosse stato ricoperto di una polvere
lucente. Era uno splendore senza fine.” Hans Chistian Andersen,
L’uomo di neve Dalla lettura di questo brano, è nato un paesaggio
invernale davvero suggestivo …
OCCORRENTE: • foglio da disegno bianco • cartoncino celeste
formato A4 • matite nelle tonalità del marrone • carta velina
gialla • glitter fine argentato • sale grosso e sale fino mescolati
• colla vinilica
Incollare centralmente il cartoncino celeste sul foglio da
disegno bian-co; disegnare e colorare alberi e cespugli spogli;
distribuire la colla vi-nilica ‘a filo’ sugli alberi e sui cespugli
creando una ‘ragnatela’ tra i rami spogli; cospargere la colla di
abbondante sale grosso e fino mescolati; pressare per far aderire
il sale; capovolgere il cartoncino per eliminare il sale in
eccesso; spargere il glitter; realizzare il sole incollando palline
di carta velina gialla.
POLVERE LUCENTE Classi 2A/B Scuola Primaria
Iter Didattici
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I.C. “G. Pascoli” Tramonti –(SA) - www.ictramonti.it
“Per tutte le violenze consumate
su di Lei, per tutte le umilia-
zioni che ha subito, per il suo
corpo che avete sfruttato, per la
sua intelligenza che avete cal-
pestato, per l’ignoranza in cui
l’avete lasciata, per la libertà
che le avete negato, per la bocca
che le avete tappato, per le ali
che le avete tagliato, per tutto
questo: in piedi Signori, da-
vanti a una Donna!”
William Shakespeare