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Gioacchino Rossini
L’equivoco stravaganteDramma giocoso per musica in due atti
libretto di Gaetano Gasbarri
PERSONAGGI
Ernestina, figlia di Gamberotto, che affetta letteratura,
ContraltoGamberotto, villano nobilitato, BuffoBuralicchio, giovane
ricco e sciocco, promesso sposo di Ernestina, BuffoErmanno, giovane
povero, amante di Ernestina, TenoreRosalia, Cameriera di Ernestina,
MezzosopranoFrontino, cameriere astuto di Gamberotto e confidente d
Ermanno, Tenore
Coro: di contadini, di letterati, di militari, di servitori
L’azione fingesi in un antico castello di proprietà di
Gamberotto
Prima esecuzione Teatro del Corso, Bologna, 26 ottobre 1811
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Rossini: L’equivoco stravagante - atto primo
ATTO PRIMOEsteriore di un antico castello, con portone
praticabile che ad esso introduce.
Scena I°Ermanno, indi Frontino e Rosalia, poi Gamberotto
preceduto da vari villani dalla parte del castello.
FRONTINOParlerete.
ERMANNOAccanto...
ROSALIAIl giorno intero.
ERMANNOAh! che non credo veroIl mio contento ancor!
ROSALIA E FRONTINOProgressi io ben lo speroFarete nel suo
cor.
(Vedendo uscir de’ villani dal castello si ritirano).
COROAllegri, o compagnoni,Il nostro padronissimoPadrone de’
padroniLevossi e vien di qua.
(Affollandosi intorno a Gamberotto)
Illustre... no... illustrissimo,Buon giorno e sanità.
GAMBEROTTOMentre stavo a testa rittaRiposato sul sofà,Osservando
la soffitta,Numerando i travicelli,Certi insetti mattarelliSenza
usar con me rispettoMi hanno rotto il conto retto,Che imperfetto
restò là.Queste bestie irrazionaliFar non soglion distinzione.Un
villano, un re, un baroneO sia in alto o in basso postoÈ per forza
sottoposto
ERMANNOSi cela in quelle muraIl ben che tanto adoro,Che per
fatal sventuraI voti miei non sa.Facciamo il segno usato,
(fa un fischio)
Vediam se v’è Frontino;Se può del mio destinoCalmar la
crudeltà.
FRONTINOFoste davver sollecitoPiù di quel ch’io credea.
ROSALIADel gallo il tien più vigileQuell’amorosa idea.
ROSALIA E FRONTINOD’un’altra DulcineaÈ degno un tanto ardor.
ERMANNOLasciam le digressioni,Parliam di ciò che importa.
(Accennando la porta del castello)
Si passa quella porta?
ROSALIA E FRONTINOSi passa, sì signor.
ERMANNOVedrò l’amato bene?
ROSALIAVedrete oh, sì, vedrete.
ERMANNOCon lei parl...
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Rossini: L’equivoco stravagante - atto primo
Alla lor bestialità.
COROSe ne faccia un bell’arrosto,E di lor si sbrigherà.
FRONTINO(avanzandosi con Rosalia ed Ermanno)
Che gran testa! che parole!
ROSALIAChe saper profondo e raro!
GAMBEROTTOSe in tal punto non imparoQuando mai dovrò
imparar?
TUTTI COL COROViva, viva, padron caro,È un portento in
verità.
GAMBEROTTO(ad Ermanno)
Chi siete lei?
FRONTINOQuella persona...
GAMBEROTTOChe ai cenni miei...
FRONTINOPer la padrona...
FRONTINODa precettore...
GAMBEROTTODa precettore?
(esamina Ermanno)
Bravo! ho capito. Atto mi par.
ERMANNOSe mi destina a un tanto onoreSaprò la scelta
giustificar.
GAMBEROTTOSe mi giustifica con la giustiziaSaprò i suoi meriti
giustiziar.
ROSALIA, FRONTINO ED ERMANNOBel giorno è questo! più lieta
auroraNon vidi ancora per lui/me spuntar.
GAMBEROTTOBel giorno è questo di maraviglia:Vedrò mia figlia
filosofar.
COROCome dai villici si piantan cavoliLe scienze piantansi così
in città.Perciò germogliar scoperte nuove,Che il terren bagnasi si
sa se piove,Si sa distinguere l’uomo dalla femmina,E tante simili
curiosità.
(I villani partono).
GAMBEROTTO(ad Ermanno)
Nei tempi in cui la zappa io maneggiavaNon si filosofava; oggi
che a forzaDi sudori e di calliUn signor diventai, giacché
nell’altoRango di cui sono salitoImpera il filosofico prurito,Vo’
che alla figlia miaVoi insegnate la filosofia.
ERMANNOFarò quel che potrò.
GAMBEROTTOFrontino poi,Ch’è un bravo cuoco e un servitor
migliore,Avendovi proposto per maestro,Io me ne fido alle parole
sueMentre il naso ch’egli ha non è di bue.
ERMANNOSignor, troppa bontà: se il genio incontroDella gentil
sua figliaI voti miei sarannoAppagati abbastanza.
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Rossini: L’equivoco stravagante - atto primo
GAMBEROTTOPer appagarla avete che ne avanza.Taglia svelta, bel
colore, occhio vivace,Forte in gambe, robusto.Un filosofo tal le
darà gusto.
(Parte).
Scena II°Ermanno. Frontino e Rosalia.
FRONTINOIl colpo è fatto; adErnestina adessoEi vi presenterà.Di
compir l’opraSono tanto desioso,Che, giuro al ciel, voi le sarete
sposo.
ERMANNOA voi m’affido. Il povero mio statoEra ostacol sì grande
al compimentoDel desiderio mio,Che senza voi che mai potea far
io?
ROSALIAL’attacco incominciando, i nostri sforziDiriger noi
dobbiam contro il futuroSposo alla signorina destinato.
ERMANNOChi è costui?
FRONTINOUn certo Buralicchio,Il cui merto consisteNell’esser
ricco.
ERMANNOE ti par poco?
FRONTINOEbbeneSia pure un Dario, un Creso,Distor mai non potrà
quanto ho intrapreso.
(Entrando nel castello).
Scena III°Buralicchio.
BURALICCHIOOcchietti miei vezzosiChe state a lampeggiarLasciate
ch’io riposiLo spesso scintillar.Perché da quel fulgore,Che
avvampa, accende e scottaPuò nascere una bottaAl sesso assai
fatal.Si accende la bellina,Si scalda ancor la brutta.Questa un
sospiro erutta,Quella di là trabocca;Chi stringesi la bocca,Il naso
chi si tura,Perché per sua naturaIl foco è assai bestial.Calmate,
eterni Dei,Un simil magnetismo,O in tanto fanatismoPorgete ai voti
mieiLa flemma che vorreiPer tutte contentar.Ch’io sia bello
convengonoTutti i scrittori greci, e ormai la famaVola da
Trabisonda a CasalicchioDella rara beltà di Buralicchio.Se la sposa
mi regge al primo lampoLa vita è assicurata; in caso oppostoPer non
veder penarlaVedovo resterò prima di sposarla.
Scena IV°Gamberotto e detto.
GAMBEROTTOAh vieni al mio senoAmato mio genero.Un osculo
teneroDeh prendi da me.
BURALICCHIOAh padre! mi stringi,Di amplessi mi cingi.Dividi quei
stimoliChe sono per te.
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Rossini: L’equivoco stravagante - atto primo
GAMBEROTTO(piangendo)
Ahi! ahi! che già gocciolo...
BURALICCHIO(imitandolo)
Ahi! ahi! che già verso...
GAMBEROTTO E BURALICCHIODi gioia in un pelagoMi trovo già
immerso.Protegga la sorteSì tenera fé.
BURALICCHIOChe fa la cara sposa,Ernestina che fa?
GAMBEROTTOÈ piena...
BURALICCHIOPiena?
GAMBEROTTODi contentezza, già vedendo giuntoQuel per le donne
interessante punto.
BURALICCHIOBenché non la conosca in materialeIn astratto però mi
son ben noteTutte le sue qualità corporee,E preparata ho già per
lei la nicchia,Papà caro, in quest’alma buralicchia.
GAMBEROTTOParli molto purgato.
BURALICCHIOEh? noi signoriChe l’intelletto abbiam di dotte
temprePria di parlare ci purghiamo sempre.
GAMBEROTTOAncor io qualche voltaTento purgarmi; ma malgrado i
mieiSforzi spropositati ho sempre in corpoIl sugo della zappaChe
succhiai col succhiare della pappa.
BURALICCHIOBastino ormai le disertazioni.Veniamo a quel che
importa: a lei vorreiPresentarmi, o Marchese Gamberotto.
GAMBEROTTOT’insinuerò. Vedrai nel suo bel fisicoTanta vaghezza,
tanta leggiadria,Ch’io credo a stento che sia figlia mia.
(Partono).
Magnifica libreria.
Scena V°Ernestina appoggiata ad un tavolino, meditando sopra
vari libri, che andrà osservando, or l’uno or l’altro, con una
lorgnette; vari letterati, che osser-vano e sottovoce diranno il
seguente.
COROOh come tacita - Osserva e medita!Calmò il mercurio - Che in
sé nasconde!Non ci risponde - Che mai sarà?
ERNESTINA(alzandosi)
Nel core un vuoto io provoChe non so dir cos’è:Mi veggo, e mi
ritrovoMancarmi un non so che.Colleghi miei dottissimi,Trista son
io: perché?
COROSe trista adesso seiTrista poi non sarai:Col tempo
troveraiChi ti consolerà.
ERNESTINATalor serpeggia celere il sangue nelle vene;Talor mi
sento accendereD’un vivo ardore, oimè!Né so di certe peneTrovar la
causa in me.
COROIl punto è metafisicoDel vuoto che ti senti;Vedrassi fra
momenti,
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Rossini: L’equivoco stravagante - atto primo
Ma adesso non si può.Di quell’ardor...
ERNESTINATacete:Ben io ve lo dirò.Ah! che la colpa è amoreChe fa
penar quest’animaChe delirar mi fa!
COROChe donna! che mercurio!Che gran sagacità.
ERNESTINAMiei letterati, figli di Mercurio,Voi che siete il
collegioD’ogni maravigliosa maraviglia,Puntellate vi pregoLa mia
filosofia convalescente,Leggete voi per me. Da questi
autoriRaccogliete i rimedi per curarla,Pensate voi come
ricuperarla.Ariosto, il Lasca, il Rosa, ed altri libriMorali, che
compongonoLa biblioteca miaTentano in van tormi l’ippocondria.
COROAndrem, vedrem, faremo,Il tutto scopriremo,E al nostro
microscopioNatura si offrirà.
(Partono i letterati).
Scena VI°Gamberotto ed Ernestina.
GAMBEROTTOFiglia.
ERNESTINAMio generante!
GAMBEROTTOAspettan fermi due soggetti lì fuori i cenni tuoi.Di’
se ti par, se farli entrar tu vuoi.
ERNESTINAChi son questi Enti?
GAMBEROTTOL’unoÈ di filosofia bravo maestroChe ho affittato a
dieci paoli al mese.L’altro... oh poi l’altro... è un più grazioso
arnese.
ERNESTINAUn arnese grazioso? Chi sarà mai?
GAMBEROTTOCrepa di gioia: è il sposo.
ERNESTINAOddio! in quai momenti!La mia toelette è
disorganizzata!Non sono accinta.
GAMBEROTTOAccinta, oppur succintaÈ tutt’uno. PreparatiChe ad
introdurgli io vado, o figlia amata.
ERNESTINALi ricevo seduta o sollevata?
GAMBEROTTOPurché tu li riceva tutti e dueFa’ pur come tu vuoi:
hai tal talentoDa poter star a fronte a un reggimento.
(Parte).
ERNESTINAAh celibe Minerva! immergi in questoIstante
interessanteIl vergineo pudor nel mio sembiante.
Scena VII°Gamberotto, che introduce Buralicchio ed Ermanno, e
detta.
GAMBEROTTOTi presento a un tempo istessoDue mortali, o prole
onusta;Apri un po’ la bocca angustaAllo sposo e al precettor.
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Rossini: L’equivoco stravagante - atto primo
ERNESTINA(osservando Ermanno)
Nuovo Plato io già ravvisoIn quel volto oltramontano
(a Buralicchio)
E Imeneo col cerco in manoVeggo in te mio dolce amor.
ERMANNO(a Ernestina)
Presso a voi di sasso restaSbalordito un professor!
BURALICCHIO(piano a Gamberotto)
(Resto oimè di carta pesta),Di parlar non ho valor!)
GAMBEROTTO(Di’ con me, che dici bene.)
(Insinuandogli sottovoce il complimento).
Non ha il prato tante rape...
BURALICCHIOCome rape? non ci sape...
GAMBEROTTONon ha l’orto tante zucche...
BURALICCHIONon vi son tante parrucche...
GAMBEROTTONon ha il campo tante fave...
ERNESTINAOh che frasi belle e brave!
ERMANNO(Quasi quasi io riderei.)
GAMBEROTTO E BURALICCHIOQuanti son gli ossequi mieiChe
ossequioso ossequio a te.
ERMANNO(Nel mirar quel volto oh Dei,Palpitando io resto
oimè!)
ERNESTINA(pavoneggiandosi)
(Gli han colpiti i vezzi mieiQual trionfo, o ciel, per me!)
ERNESTINAVia su depongasi - L’alta etichetta.Presto mi dicano -
Così alla schiettaChe cosa ammirano - Di grande in me?
ERMANNOQuell’occhio tenero.
BURALICCHIOQuel ciglio morbido.
GAMBEROTTOQuel volto argenteo - Come ha papà.
ERNESTINAEd io che economa - Non fui giammaiSaprovvi rendere -
Contesti assai.Contesti o contenti ?
(Ad Ermanno)
Tu avrai il mio spirito
(A Buralicchio)
Tu la materiaChe contentissimiVi renderà.
GAMBEROTTO, ERMANNO E BURALICCHIOChe profondissima -
Profondità!
ERNESTINAIo sarò il fiore - L’api sarete.
ERMANNOAl vago odore - Ci aggireremo.
BURALICCHIOVi succhieremo - Come che va.
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Rossini: L’equivoco stravagante - atto primo
ERNESTINA, GAMBEROTTO, ERMANNO E BURALIC-CHIO
Per la gioia in me destandoGran tumulto in me si va.Sento il cor
che va balzandoPer la troppa ilarità.Agitata/to dal timorePiù non
sono in tal momentoSol le voci del contentoIn me sento a
rimbombar.
(Gamberotto parte).
ERNESTINALe macchine corporeeIn linea curva adattinoSu due
comodità.
BURALICCHIOCome?
ERNESTINADue sedieSecondo il basso volgo.
(Seggono).
Aspettan questiAlbori lavoratiDa voi l’onore di essere
ammaccati.
BURALICCHIOBella lingua!
ERNESTINAI miei votiSon contenti una volta: i vacillantiPassi
che di SofiaSull’imbattuta via guidar volevoTrovo alfin chi dirige,
e l’incertezzaOrmai non mi scombussolaTrovando un uom che regola la
bussola.
BURALICCHIOOh sì, lo troverete, cara mia.
ERNESTINATacete, o uom senza filosofia.
ERMANNOQuesto alpestre sentiero
Non farò che spianar, se a quel ch’io scorgoIl varco è a lei già
aperto,Che alla vetta conduce un uom di merto.
ERNESTINADella vaga Eloisa, il di cui nomeCelebre è tanto nella
storia gallica...
BURALICCHIO(Qui si parla di gallico!)
ERNESTINAIo seguirò l’esempioSebben con passo tardo.
ERMANNOEd io seguirò quel d’Abelardo.
ERNESTINAE qual malva salubre...
BURALICCHIO(Anche la malva?Che pasticcio è mai questo?)
ERNESTINAI dogmi vostriM’inaffieranno in guisa tal lo spintoChe
degna allor sarò d’alloro e mirto.
ERMANNOOh cara! qual portento!
(Baciandole la mano con ardore).
Oddio! non reggo più. (Trattienti o core.)
ERNESTINA(baciando la mano ad Ermanno)
Degna sarò d’un tanto precettore.
BURALICCHIOA che gioco si gioca, il mio signore?Mi par, per
quanto io sento,Che già sorta dal suo dipartimento.Egli vendemmia,
ed ioQui raccolgo i granelli.
ERNESTINAIo feci il patto
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Rossini: L’equivoco stravagante - atto primo
Di darvi la metà della mia macchina.
BURALICCHIOChe metà? Gamberotto mi promiseChe mi ti dava
tutta.
ERNESTINAAlma venale!Non ti dissi che all’unoLo spirito
concedeva,E all’altro la materia?
BURALICCHIOLa materiaMi par che goda lui, e non già io,Che son
digiuno del maestro a fronte.D’aria non vivo qual camaleonte.
Scena VIII°Gamberotto, Frontino, Rosalia e detti.
FRONTINOChe fu?
GAMBEROTTOCos’è quel chiasso?Che il timpano mi rompe
dell’auricole?
BURALICCHIOFu che colui... costei... ove son giunto!Parlar
vorrei... non so... che brutto punto!
GAMBEROTTOParla, favella, e poiVedrò da’ detti tuoi il torto da
chi sta.
BURALICCHIOQuesta...
GAMBEROTTOÉ la nostra figliaLa nona meraviglia,Che fe’ madre
natura,Di peso e di misuraE di ampia qualità.Si sa, si sa, si
sa.
BURALICCHIOQuello...
GAMBEROTTOEgli è valente in lettereE il bianco in men d’un
atomoDal nero sa distinguere,E il maschio dalla femminaSenza
difficoltà.Si sa, si sa, si sa.
BURALICCHIOMa io...
GAMBEROTTOTu sei quell’alberoD’onde germoglierannoPer forza
matematicaSei germi in men d’un annoCon gran felicità.Si sa, si sa,
si sa.
BURALICCHIOPapà, siete una bestia.Si sa, si sa, si sa.
ERNESTINAEgli m’offende o stelle!Per certe bagatelle.
GAMBEROTTOTalpa in mortale ammanto,Uom senza testa in testa,La
nostra figlia è questa.Freno ai sospetti da’;O al fulminar del
brando,Di Brandimarte e OrlandoVedrai balzarmi in campoCol
Mongibello in mano,E qual Enea TroianoIl mare incenerir.
(Partono Ernestina, Gamberotto e Buralicchio).
Scena IX°Frontino e Rosalia.
ROSALIANon vorrei che traditoErmanno già si fosse.
FRONTINOEh così scioccoCrederlo non potrei...
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Rossini: L’equivoco stravagante - atto primo
Che così presto?...Oh via, non è possibile.
ROSALIAL’amoreFa scordar la prudenza, qualche volta.Che siasi
già scoperto alla padrona?
FRONTINOMi dispiacerebbe assai; farìa sbagliareUn gran colpo in
mia fé; mi toglierebbeLa via di dimostrarleLa mia riconoscenza a
tanto bene,Che dalla sua famiglia ho ricevuto.
ROSALIAForse, chi sa? non si sarà perduto.
FRONTINOFiglio d’un negoziante ch’è fallito,Le circostanze sue
sono ben critiche;E il matrimonio colla padroncinaSarebbe ai mali
suoi gran medicina.
ROSALIADagli un po’ di lezion, che si contengaCon prudenza e
ritegno;Altrimenti se sbagliasi l’affareMal per lui, mal per noi
può diventare.Quel furbarel d’amoreSe noi celiam nel petto,A nostro
gran dispettoVuol sempre venir su.Nei labbri ora si affacciaTalor
negli occhi appare,Rossor se lo discaccia,Sen va, ma suol tornare,E
tenta mille viePer farsi palesar.Ditelo, o donne mie,Se è vero il
mio parlar.
(Partono).
Scena X°Ernestina ed Ermanno.
ERNESTINAChe ne dite, maestro un sì gran tortoPuò Ernestina
soffrir? Crudele! io l’amo...
ERMANNOL’amate?
ERNESTINAAlmen lo credo.Subito che dev’essere il mio sposo,Vuol
l’etichetta ch’io l’adori almenoPer mezza settimana;Questo almeno è
il buon tuon che è in uso adesso.
ERMANNODi darvi una lezion mi sia concesso.E potreste
felice,Scorsa la settimana,Viver con un che non v’ha tocco il
core?
ERNESTINAE perché no, garbato precettore?In Sparta era
proscrittoUn affetto eccedente un giorno intero:Abolì il gran
Licurgo di Strasburgo,Che nacque in Brandeburgo O
Pietroburgo,Questa molle passione, e concentrandoTutti gli amori in
quelli della patriaVolle a lei sol soggettiDi madri, spose e figlie
i vari affetti.
ERMANNO(Quali massime, oh Dei!) ed il cor vostroCon il labbro si
accorda? Ed il bisognoEi non sente d’amar?
ERNESTINAPer dirvi il veroSento qualche bisogno ancora io,Ma
sottopor conviene il genio mio.
ERMANNOCome a dir?
ERNESTINAL’interesseDettò a mio padre un simil matrimonio.
ERMANNOE voi per l’interesseNon badate se possa questo
sposoRendervi o no contenta?
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Rossini: L’equivoco stravagante - atto primo
ERNESTINAIl vostro, o caroRagionamento è scaltro;Ma a farmi tal
potrei trovar un altro?
ERMANNOSì trovar potete un altroDi quel cor più degno assai,Che
vicino a quei bei raiSol d’amor sospirerà.
ERNESTINASe una speme così caraVoi destate nel mio seno,Per
pietà mi dite almenoQuesto oggetto chi sarà.
ERMANNO(con foco)
Nominarlo, oddio! non lice.Troppo ei nacque oimè! infelice.
ERNESTINA(fissandolo)
Infelice non è maiChi interesse può inspirar.
ERNESTINA ED ERMANNO(Ah! quegl’occhi han detto assaiPer poterne
dubitar.)
ERNESTINASeguite...
ERMANNOAh, no, non posso
ERNESTINAVada il ritegno in bando.Lo prego, lo comando,
(con tenerezza)
Parlate per pietà.
ERMANNO(inginocchiandosi)
Quell’infelice io sonoChe chiede a voi perdono
Di sua temerità.
ERNESTINAChi? tu?...
ERMANNOSon io
ERNESTINAChe sento!
ERMANNOPotrei
ERNESTINAChe ardire!
ERMANNOOh Dei!
ERNESTINA(con passione)
Fuggi dagl’occhi mieiFuggi per carità.
ERNESTINA ED ERMANNO(Oddio! di nuovo palpitoQual moto è questo
insolito!)
ERNESTINA(Se non è questo amoreChe cosa mai sarà!)
ERMANNO(Per te rinasca amoreLa mia felicità.)
(Partono).
Scena XI°Gamberotto, Buralicchio, indi Ernestina.
GAMBEROTTONo, signor Buralicchio, il nostro germeNo, che non è
capace d’intaccareDi mia stirpe il decoro,Che ebbe sindaci sette in
concistoro.
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Rossini: L’equivoco stravagante - atto primo
BURALICCHIOMa le prove...
GAMBEROTTOQuali prove?
BURALICCHIOHo qui dispostaRagionata querela.
GAMBEROTTOEbben: ti voglioLegalmente legar.Sia questo il
buco.
(Siede con gravità).
BURALICCHIOChe buco?
GAMBEROTTOOh talpa! Il foroDove esaminerò gli appelli tuoiPer
formalmente giustiziarti poi.
ERNESTINAMio genitor...
GAMBEROTTOOlà, sta’ zitta, e taci,Finché di tua innocenzaNon è
la prova appien giustificataDa un dubbio genitor sei scapolata.
ERNESTINASassificata, o genitore, io restoDa tal linguaggio, il
qualeOffende poi la candidezza mia.
GAMBEROTTOChe prove adduci di tua biancheria?
BURALICCHIOÈ biancheria apparente, ma in sostanzaChi sa che vi è
mai sotto;Giustiziatemi voi, Ser Gamberotto.
ERNESTINA(con caricata gravità)
D’umor geloso egli impastata ha l’almaChe traversando per le
fibre e arterieProduce nell’occipiteDella sua fantasiaUna talquale
fantasmagoria;Quindi di veder credeCiò che creder non deve, e
ammalgamandoI spirti sparsi al nervo,Che ottico si appella,Un topo
gli rassembra una vitella.Potreste, o padre, esser così
protervoContro di me per vaneggiar d’un nervo?
GAMBEROTTONon più figlia, non più, che tu m’imbalsami.
(A Buralicchio, indicando Ernestina)
Vedi, vedi che pezzo filosoficoArdisci d’insultare?
(obbligandolo ad inginocchiarsi)
Buttati, su, in ginocchioAvanti a lei, o che ti cavo un
occhio
BURALICCHIOMa io...
GAMBEROTTOCosì, così. Di’ quel che dico,Bestia più che
marito.
ERNESTINAIl gran trionfo mio ecco compito
GAMBEROTTO(Buralicchio ripeterà tutto ciò che dirà
Gamberotto)
Volgi le amabiliPupille elasticheA quella bestiaSenza
giudizioFigliuola equivocaD’un semideoD’un forte AcheoDi nostra
età.
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Rossini: L’equivoco stravagante - atto primo
ERNESTINA(dando un piede a Buralicchio)
Di mia clemenzaEccoti un pegnoBenché non degno - Sei di
pietà.
GAMBEROTTOBacialo, annasalo.
BURALICCHIOChe odore io sento!
GAMBEROTTOFra poco attentoPiù in là si vaFinché alla manoSi
arriverà.
BURALICCHIOChe strano eventoChe caso strano!La mano dunquePer
carità.
GAMBEROTTOAh figlia, dagliela - Senti a papà.
ERNESTINAEcco la destraDi pace in segnoRitorna degnoDel mio
perdonoE un tanto donoSappi prezzar.
GAMBEROTTOAh caro genero!
BURALICCHIOAh mio mercurio!
ERNESTINA, GAMBEROTTO E BURALICCHIOMi brilla l’anima - Per il
contentoNon so resistere - Al movimentoChe tutta/to m’agita - Mi fa
saltar.
(Partono abbracciati).
Scena XII°Ermanno, Frontino, Rosalia, poi Ernestina.
ERMANNO(osservando di dietro è trattenuto da Frontino)
Che vedo, oh stelle! -
FRONTINOSon bagattelle.
ERMANNONon so reprimere - La gelosiaChe l’alma mia - Struggendo
va.
ROSALIA E FRONTINOZitto, giudizio Per carità.
ERMANNOQual freddo tremito- Tutto m’assale!Ah! mi vien male -
Non reggo più.
(Siede svenuto).
ROSALIA E FRONTINOÈ vero, è vero Ma quanto primaFinirla io
spero,E tali scene - Non vedrò più.
ERMANNOInfelice il mio destino!
ERNESTINA(stando indietro per non es sere veduta)
Ei m’adora poverino!
ROSALIA E FRONTINO(fingendo di non veder Ernestina)
Questo spirito odorosoVi darà conforto e lena.
ERMANNOIo mi reggo appena appena;
(fingendo di volersi ammazzare)
Mala vita a me non caleSol la morte un tanto maleDi fermare avrà
il poter.
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13
Rossini: L’equivoco stravagante - atto primo
ROSALIA E FRONTINOGente aiuto!
ERMANNOMi lasciate.
ROSALIA E FRONTINOAh soccorso!
ERMANNONon sperate.
ERNESTINAChe si tenta? Fermo là.Del disperato eccessoTanto
trasporto frena,Deh non accrescer penaAl mio dolente cor.
(Prende per mano con tenerezza Ermanno, che bacia quella di
Ernestina).
Scena XIII°Buralicchio che sorprende li suddetti, Gamberotto e
coro.
BURALICCHIOAlme infide! or vuo’ finirla.
GAMBEROTTO(ad Ermanno)
Se ne vada quel signoreParta tosto via di qua.
ERMANNOPerché mai?
GAMBEROTTOSen vada via
BURALICCHIOBricconaccio!
ERNESTINAQual furore
ROSALIAPadron caro...
GAMBEROTTONon v’ascoltoCosì voglio: ei partirà.
COROUna falange rapidaDi militar vien qua.
ERNESTINA ED ERMANNO(a Gamberotto e Buralicchio)
Deh frenate quello sdegno.
ROSALIA E FRONTINOVia fermate.
GAMBEROTTOCarognaccia?
BURALICCHIODo di piglio ora a un bastone,E v’aggiusto come
va.
ERMANNO(a Gamberotto)
Riflettete...
ERNESTINA(a Buralicchio)
Ma sentite.
GAMBEROTTOMarcia via.
BURALICCHIONon ascolto.
GAMBEROTTOOr l’ammazzo in verità.
ERNESTINA, ROSALIA, ERMANNO E FRONTINODeh fermate per pietà.
TUTTIAlto! alto! qui il tamburo,E la guardia s’avvicina;Se ci
trova, una rovinaUn scompiglio nascer può.
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Rossini: L’equivoco stravagante - atto secondo
14
ATTO SECONDOCamera.
Scena I°Frontino e contadini.
Rompersi il matrimonio,Partir lo sposo, ed altre cose belle.
ROSALIACapace sei di tante bagattelle?
FRONTINOVedi qui questa lettera?
(cavandola di tasca)
Questa tutto farà.
ROSALIACome? curiosaSono un po’ di saper codesta cosa.
FRONTINONo: la vedrai col fatto.
ROSALIANegar non so che tu non sia gran matto.
FRONTINOVedrai fra poco nascereScompigli e precipizi;Vedrai se
questa letteraLo sposo partir fa.V’è dentro un certo equivoco,Un
certo che di magico,Che può produr nell’animoD’un uom piuttosto
sempliceUn dubbio che incredibilePer tutti ognor sarà.
(Vedendo a venir Buralicchio).
Ei vien da quella parte: eccoci, il fossoSi cominci a scavar.
Vedrai l’effettoSe fia nuovo e stupendo.
(Getta in terra la lettera).
ROSALIAChe diamine ingarbugli non comprendo.
COROPerché sossopra - Diteci un po’Nel bel dell’opra - L’affare
andò.Lo sposo strepita - La signorinaMinaccia e fulmina - Rumor;
rovina.Se il matrimonio - Così principiaChi sa qual termine - Aver
potrà?
FRONTINOCarini miei - La gelosiaPer simpatia - Fa così fa.
COROEppur dicevano - Tal malattiaCh’ebbe l’esilio - Dalla
città.
FRONTINOVero verissimo - Ma qualche voltaLa gente stolta -
Sorprender sa.
CORODice benissimo. - Ci ha presto scioltaLa nostra solita -
Curiosità.
(Partono i contadini).
Scena II°Rosalia e Frontino.
FRONTINOIl progetto eseguiscasi,Che meditando sto
ROSALIAFrontino? Ebbene,Che si pensa? Il padroneScacciò di casa
Ermanno,Il tuo raccomandato; e te ne staiQui colle mani in tasca, e
nulla fai?
FRONTINOQueste contrarietà metton più al puntoLa nostra abilità:
vedrai fra poco
-
Rossini: L’equivoco stravagante - atto secondo
15
(Rosalia parte, e Frontino si mette in disparte dietro una
porta).
Scena III°Buralicchio e Frontino da parte.
BURALICCHIOOh! posso dire alfineChe ho una moglie intera al mio
comandoIl cacciar via di casa quel maestroEra una cosa troppo
necessaria:Or la mia proprietà sarà plenaria.Ma una lettera è
qui...
(avvedendosi della lettera la prende)
Sarà cascataA qualcuno di casa.
FRONTINO(correndo affannato)
Oimè!... Oimè!... Signore,Dite: avreste trovataPer avventura in
terra qualche lettera?
BURALICCHIOPerché stai sì convulso? eccola.
FRONTINOOh stelle!Datela per pieta... racchiuder deveUn affar
d’importanza.
BURALICCHIOChe cosa è mai? mi metti in convulsione.L’aprirò,
cospettone.
FRONTINOAh no, non fateÈ diretta al padron.
BURALICCHIOCosa m’importa.Fra suocero e fra generoNon vi sono
segreti.
FRONTINOTutto è scoperto.
BURALICCHIOCosa?
(leggendo)
“Amico gambero...”
FRONTINOGamberotto dirà.
BURALICCHIO“Giunge in cotesteParti di minotauri... “
FRONTINODi militari
BURALICCHIO“Una colonna nobile...”
FRONTINOMobile.
BURALICCHIO“Per sorprender qualunque sia deserto...”.
FRONTINODisertore.
BURALICCHIO“Ve lo avvertoAcciò mettiate in salsa...”.
FRONTINOIn salvo.
BURALICCHIO“Il vostro caro figlio ErnestoChe da donna
vestitoFinor sì bene avete custodito”.Come? che sento! parla...
FRONTINOMa...
BURALICCHIOSu via,Di tacer ti prometto.
-
Rossini: L’equivoco stravagante - atto secondo
16
FRONTINOIl mio padroneSapete che in Apruzzo nacque.
BURALICCHIOIl so.
FRONTINOOve il fiero costumeRegnava anticamenteDi mutilare i
teneri bambiniPer farli poi (oh desiderio strano!)Da contralto
cantar, o da soprano.
BURALICCHIOAvanti.
FRONTINOGamberotto, uom miserabileCom’era allora, Ernesto
sottoposeA quella operazione;Ma poi pensier cangiò,Né più al teatro
il figlio destinò.
BURALICCHIOPezzo di birbantaccio!Volea darmi per moglie un
castrataccio!Segui pur.
FRONTINOIn appresso il fe’ soldato.Poi, ricco essendo, il
feceDal Corpo disertar, e sotto il nomeD’Ernestina, qual
donnaLasciò questi i calzon, prese la gonna.
BURALICCHIOVoglio mandar il tutto a sacco e fuoco.
FRONTINOAhimè!... ma la promessaChe di tacer mi deste?
BURALICCHIODunque...
FRONTINOParmiChe meglio sia d’abbandonarla a un trattoE non dir
nulla. Ah! resterà di stucco.
BURALICCHIOVa’ via.
FRONTINO(Se l’ha bevuta il mamalucco.)
(Parte).
BURALICCHIOCorpo di Belzebù! se di sposarlaAvea la voglia
pazzaFacevo in verità la bella razza.
(Per partire, vede giungere Ernestina).
Scena IV°Ernestina e detto.
BURALICCHIO(Eccolo qui l’eunuco.)
ERNESTINAMia metà, ti perdonoLe scorse offese, e giacché Tito a
un tempoEbbe di grande e di clemente il nomeErnestina il suo
esempio adesso imita:Abbia ancor l’età nostra la sua Tita.
BURALICCHIO(Ora lo prendo a schiaffi.)
ERNESTINA(tenera)
Ma il ciglio volgi altrove,Del mio tenero amor prefissa
meta.
BURALICCHIOScusi, quest’oggi voglio far dieta.
ERNESTINATi accosta qua: vo’ dartiDi mia sincera fé tenero
pegno.
BURALICCHIOChe darmi puoi, se un pezzo sei di legno?
ERNESTINATi vo’ cantare un’ariettina tenera.
-
Rossini: L’equivoco stravagante - atto secondo
17
BURALICCHIOPer questo poi lo credo, e ci scommetto,Puoi cantar
al più al più qualche mottetto.(Mi burla l’assassino...)
ERNESTINAEd orba ancoraDe’ tuoi vezzi mi fai?Caro, t’accosta a
me: dimmi, cos’hai?Vieni pur, a me t’accosta.Qual condotta è questa
nuova?Darti vuo’ novella provaDella mia sincerità.
BURALICCHIOPiù lo guardo, più l’osservo,Più l’eunuco in lui
ravviso;Femminin non è quel visoHa un tantin d’umanità.
ERNESTINASe non vieni verrò io...
BURALICCHIONon s’accosti al fianco mio.
ERNESTINAVorrei dirti: amato bene...
BURALICCHIODeh risparmia tante pene.
ERNESTINAMa perché? Saper si può?
BURALICCHIOIl perché... te lo dirò.Perché se fossi miaGrande
saria l’imbroglio:Perché pavento un scoglioEntrando in alto
mar.
ERNESTINAFrenetico delirioD’un pensator pigmeoChe vuol di
cicisbeoCatone diventar.
BURALICCHIOChe pezzo magistrale!
ERNESTINAChe pezzo d’animale!
BURALICCHIOMirate che bel viso!
ERNESTINAEcco il pastor d’Anfriso.
BURALICCHIOMi burli?
ERNESTINAMi deridi?
ERNESTINA E BURALICCHIO(La bile in sen mi laceraCosa farei non
so!)
ERNESTINASe non parti ti scapiglio.
BURALICCHIOSe non parti ti scompiglio.
ERNESTINA E BURALICCHIOFaccio proprio un parapiglio;Su quel
grugno ti do un pugnoE t’aggiusto come va.
Scena V°Buralicchio solo.
BURALICCHIOChe briccone! al vederloSembra proprio una donna tale
e quale.Ma voglio vendicarmi.Corro dal comandanteDella colonna
mobileChe qui alloggiato sta,E la vo’ accomodar come che va.Di
desertor si tratta.Lo condurran fra poco in casa matta.
(Parte).
-
Rossini: L’equivoco stravagante - atto secondo
18
Scena VI°Ermanno e Gamberotto.
ERMANNOMa signore, il cacciarmiDi casa in questa guisaFa troppo
disappunto al mio decoroE a quel di vostra figlia.
GAMBEROTTOMa da me che volete, se lo sposoÈ per la gelosia tanto
geloso?Concentratevi seco, e se vi accordaIl passaporto, io non mi
oppongo un zero.
ERMANNOPossibile non è, né io lo spero.
GAMBEROTTOGià so che tutto il maleConsiste in voi nel perder la
pensione.Via vi vo’ contentar: voglio ilsalario Pagarvi d’una
settimana intera.Ecco due paoli e mezzo, e andate via.Dal tono
impara il donator qual sia.
ERMANNOQuesto è un avvilimento.
GAMBEROTTOQuando mia figlia poi sarà sposata,Se volete rientrar
nel mio servizioSiete sempre il padrone:Pagherovvi tre soldi ogni
lezione.
(Parte).
Scena VII°Ermanno solo.
ERMANNOE mi lascia Così? son disperato!La ragion mi vacilla!Ecco
perduto tuttoDi tante cure il desiato frutto.Restar?... non mi
convien. Partir?... mel vietaQuell’ardor che mi accende.Del mio
crudele affannoQuando sazio sarai, destro tiranno?Sento da mille
furieTutta agitarmi l’anima!
Cosa dovrà risolvereQuesto mio cor non sa.Del mio rival feliceI
giorni troncherei.Mala ragion mi diceChe colpa, oddio, non ha.Qual
gel sofr’io, qual palpito!Qual veggio orrende larve!Come in un
tratto sparveLa mia felicità.
(Parte).
Scena VIII°Ernestina e Rosalia escono dalla parte opposta a
quella per ov’è partito Ermanno, indi Ermanno.
ERNESTINAMiralo, Rosalia, ei fugge: in voltoCome si legge la
disperazione!Fermalo; e lo conduci a me d’appresso.
ROSALIACon tutto il mio piacer la servo adesso.
(Parte, indi ritorna con Ermanno).
ERNESTINAMi fa pietà! conoscoDe’ vezzi miei la forza
convulsiva.Se Giove mi vedesseQuando vado in carrozza in vago
arnese,Trasformeriasi in un cavallo inglese.
ROSALIA(conducendo Ermanno)
Eccolo il moribondo.
ERNESTINANon fuggir, pargolettoNell’arte di Cupido; ascolta
primaQuanto puoi, quanto valeIl talento muliebre,E poi inarca le
ciglia e le palpebre.
ERMANNOChe mai potete dir? come tranquillaRender quest’alma
mia?
ERNESTINAAdesso.
-
Rossini: L’equivoco stravagante - atto secondo
19
(A Rosalia)
Porta un necessario, e via.
ROSALIAChe cos’è il necessario?
ERNESTINAIl necessarioDenota sedia in senso lettarario.
(Rosalia accosta due sedie).
ROSALIA(Mi tratterrò alla porta,Se mai viene qualcuno, a far la
scorta.)
(Si ritira).
Scena IX°Ernestina ed Ermanno seduti, indi Gamberotto,
Buralicchio e Rosalia da parte, e finalmente un Capitano con
soldati.
ERNESTINATu m’ami dunque?
ERMANNOE il domandate?
ERNESTINAE qualeOggetto ha questo amor, bramo sentire.
ERMANNOD’essere corrisposto, oppur morire.
ERNESTINAMorir? come? non sai,Figliuolo di Sofia, che vuol dir
morte?
ERMANNOVuol dir finir le pene.In altra guisa io nol saprei
descrivere.
ERNESTINASbagli. Morte vuol dir cessar di vivereQuanti fogli
osservai!Quanti volumi sviscerai! sudai,Studiai, mi affaticaiPer
superare ogni difficoltà,
Finché scoprii questa gran verità.
ERMANNOMi deridete forse?
ERNESTINAOibò! non sonoLetterata grottesca.Nacqui d’un altra
pasta,Son letterata seria, e tanto basta.
ERMANNODunque che far degg’io?
ERNESTINA(con enfasi)
Scusate, o MuseSe contro il voler vostroTutto quel che ho celato
ora gli mostro.Speme soave ah scendaIn te come un profluvio,E
immerso in un diluvioDi gioia io ti vedrò.
ERMANNOSon legge i cenni tuoi,Se tu lo vuoi vivrò.
ROSALIASigno...
(Rosalia entra per avvertire Ernestina dell’arrivo di
Gamberotto, che giunge con Buralicchio, ma Gam-berotto le tura la
bocca, e restano tutti in disparte ad osservare).
GAMBEROTTOSta’ zitta bestia...Come? colui sta qui?Ah! razza di
pettegola!Figlia chi sa di chi!
BURALICCHIOLasciateli, lasciateliFacciano il loro comodo,Per me
son uom pacificoSul gusto di Parì.
ROSALIALa cosa si fa seria
-
Rossini: L’equivoco stravagante - atto secondo
20
Finisce male il dì.
ERMANNOMi promettete amore?
GAMBEROTTOAmore!...
BURALICCHIOPoverino!
ERNESTINAConsiglierò il mio core.
GAMBEROTTOIl core!...
BURALICCHIOVa benino.
GAMBEROTTO(additando la testa di Buralicchio)
Che testa è questa o stelle!Cornelio egual non l’ha.
BURALICCHIOMa se son bagattelleNon me n’importa una.
ERMANNODa quelle luci belleSpero felicità.
ERNESTINALe dolci tue favelleMi destano pietà.
ROSALIAParole sono quelleChe sospettar fan già.
GAMBEROTTO(facendosi avanti)
Prole d’un padre equivocoNata fra zucche e cavoli,I miei mandati
ed ordiniSi seguono così?
ERNESTINA, ROSALIA, ERMANNO, GAMBEROTTO E BURALICCHIOQual
improvviso fulmineOh Ciel, l’/m’incenerì!
CAPITANO E CORO DI SOLDATI(ad Ernestina)
Per ordine supremoCon noi or marcerete.Voi prigioniera
siete,Pensate ad ubbidir.
BURALICCHIO(giubilando da sé)
(L’affare andò benissimo,Or non v’è più che dir.)
ERNESTINA(al Capitano)
Come? che insulto è questo?Signore, in che mancai?
CORONon più: tutto saprai,Per or pensa a venir,
ERNESTINA, ROSALIA, ERMANNO, GAMBEROTTO E BURALICCHIOQuesto
colpo inaspettatoNon poteasi preveder,Resta ognuno senza fiatoE che
far non può saper.Così ratto qualche voltaDalle nubi il fulmin
scende,E i suoi urti non comprendeL’atterito passaggier.
(Partono tutti, ed Ernestina fra i soldati).
Scena X°Frontino e Rosalia che ritorna.
FRONTINOLa padrona in arresto?
ROSALIASì, in arresto.
-
Rossini: L’equivoco stravagante - atto secondo
21
FRONTINOLa sarebbe pur bellaChe il signor Buralicchio,Credendo
alla fandonia che inventai,L’avesse denunziata!Oh questa cosa non
l’avrei pensata.
ROSALIAPerciò pria d’intraprender qualche affareBisogna preveder
le conseguenzeChe derivar ne possono.
FRONTINODico che un indovinoPreveder nol poteva niente
affatto.
ROSALIAPensa al rimedio, ora che il male è fatto.
(Partono).
Scena XI°Buralicchio, poi Gamberotto.
BURALICCHIOOh che bel colpo è questo! in capponaraSta chiusa la
pollastra;Così s’ingrasserà, ma in conclusioneLa credono gallina,
ed è un cappone.
GAMBEROTTOFermati, turcimano... e tu permettiChe la mia figlia
vadaIn arresto, e con tanta indiferenzaVedi partir la sposaSenza
sentirne un’ombra di disgusto?
BURALICCHIOLa sposa... ah! ah! mi fateRidere più di quel che voi
pensate.Non sapete che ioLa ripudio, la lascio e la divorzio!
GAMBEROTTOPerché?
BURALICCHIOPerché di leiNon so che cosa farne, padron
mio.Intendami chi può, che m’intend’io
GAMBEROTTOPovera figlia mia! E hai tal coraggio?
BURALICCHIOE che vuol che ci faccia? buon viaggio.
GAMBEROTTOAh mascalzon!...
BURALICCHIO(Ma che briccon! vedeteCome la finge bene.)
GAMBEROTTOIl mio germoglio.Prigione? Astri bricconiE lo
soffrite? E ancor non fulminateCinque, o sei temporaliContro il
perfido autor di tanti mali?Il mio germe, che di PalladeÈ il più
ricco sublimato,Soffrirà d’un astro ingratoCosì fiera crudeltà?Numi
rei senza coscienzaQuesto oprar sì impertinenteCaro assai vi
costerà!Una satira pungenteLa mia figlia vi farà.Correrà la China e
l’Asia,Correrà la Tartara;La vezzosa figlia miaMetteranno in
libertà.
(Buralicchio sbuffa dalle risa).
No, non rider mascalzoneChe per te sta riserbataLa più barbara
sassataDella mia paternità.
(Parte).
BURALICCHIOSe io non fossi certoDella certezza di questo
accidenteCrederia alle sue ciarle certamente.
(Parte).
-
Rossini: L’equivoco stravagante - atto secondo
22
Antica prigione con finestroni altissimi, da’ quali riceve
lume.
Scena XII°Ernestina, indi Ermanno.
ERNESTINAIn sì funesto e tenebroso locoSola rinchiusa, e senza
libri, oddìo!Cosa farò? Mi lasciProtettrice Minerva in questo
stato...Saper potessi almen che ho mancato!
ERMANNO(dall’alto di un finestrone, dal quale scende col-l’aiuto
di una fune, avendo sotto il braccio un involto di panni)
Ernestina? Ernestina?
ERNESTINATu qui? come potesti?
ERMANNOTutto può amor.
(Consegnando ad Ernestina l’involto).
Raccogli queste vesti.Furtivo mi introdussiNella oscura
prigion.
ERNESTINAAh! dal contento,Amico, io quasi manco in tal
momento.
(Siede esaminando l’involto portato da Ermanno, che contiene
un’uniforme, sino alla fine della cavatina di Ermanno).
ERMANNONella stanza ch’è sopra ove dimoraDel custode la
moglieT’abbiglierai con esse, e passeremoDel castello le soglie:
intanto avremoCampo di esaminar d’onde derivaIl cenno rio, che
libertà ti toglie;E poi, mia vita, e poiDegno se pur ne son,
premiar mi puoi.D’un tenero ardoreAscolta la prova,E lieto il mio
coreMio bene sarà.
(Ernestina si alza, ed Ermanno con essa; salgono sul finestrone
per mezzo della stessa fune colla quale è disceso).
Villaggio attiguo al castello con varie case dalle quali
sortiranno vari soldati.
Scena XIII°Ernestina vestita da militare, ed Ermanno.
ERNESTINAIl periglio passò; fra poco io sonoAlfine in
libertà.Quanto mai devoAl tuo coraggio, alla tua fé; mio caro!Di
vero amor novello esempio, e raro.Se per te lieta ritornoL’aure
aperte a respirar,Grata sempre a te d’intornoTu m’avrai, non
dubitar.
CORO DI SOLDATIAllegri, o compagnoni,Fra poco marceremo.Le palle
ed i cannoniAndremo ad affrontar.Beviamo, e la vittoriaSi corra ad
affrettar.
ERNESTINAStimoli anch’io di gloriaSento nel petto mio.Dite come
dico io:Viva la guerra e amor.
COROBravo! ragazzo mio.Viva la guerra e amor.
ERNESTINA(Vicina al termineDelle sue peneDi gioia l’impetoPiù
non sostieneQuest’alma teneraPiena d’ardor.)
COROChe cara giovinePiena di spirito,Oh come l’agitaMarziale
ardor!
-
Rossini: L’equivoco stravagante - atto secondo
23
(Partono).
Salone in casa di Gamberotto.
Scena XIV°Frontino e Buralicchio.
FRONTINOAvete fatto male
BURALICCHIOCome male?
FRONTINOA far la spia al comandante. QuestaÈ una vendetta
indegnaD’un’alma generosa; se la genteSaprà che voi soffiate così
bene,Vi aggiusterà ben bene un dì le rene.
BURALICCHIOMi aggiusti ciò che vuole.Ma pigliarmi così per
burattinoNon mi par una cosaChe abbia della coscienzaDella creanza
e della convenienza.
FRONTINOVi consiglio a scappar, perché qui tuttiSi armano contro
voi, e il maggior pezzoChe resteravvi è il naso.
BURALICCHIOSarebbe veramente un brutto caso.Scapperò: questo mi
pareUn bravissimo espediente.
FRONTINOIo da scorta immantinenteSe volete vi farò.
BURALICCHIOMa di qua mi par vien genteImbrogliato adesso
sto.
(Si nasconde).
Scena ULTIMAGamberotto con villani armati di bastoni, poi
Ermanno ed Ernestina, indi tutti a suo tempo.
GAMBEROTTO(ai villani)
Giro a dritta, mi seguite.Se troviam quello spioneLi vogliamo un
po’ il giubbonePer benino accomodar.
COROOgni lato, ogni cantone,Sì signor, vogliam fiutar.
(Parte Gamberotto coi villani).
BURALICCHIOOh cospetto! il fatto è serioTremo, oimè! dalla
paura!
ERMANNOVieni pur, qui sei sicura;Caro bene, non tremar!
ERNESTINAAh! m’opprime lo spaventoPosso appena respirar!
BURALICCHIOCosa vedo! siete uscita?
ERNESTINASì, crudel, per tuo dispetto.
ERNESTINA ED ERMANNOEd il dolce nostro affettoVoi vedrete
consolar.
BURALICCHIOSe la goda, se la prenda,Non mi oppongo in
verità.
(Tornano i villani con Gamberotto).
COROEgli è qui: or su quel dorsoIl bastone pioverà.
(Minacciando Buralicchio).
-
Rossini: L’equivoco stravagante - atto secondo
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ERNESTINAAh! fermate, che v’importa?Purché vada via di qua.
BURALICCHIOLeviamoci la benda,Ché se non parlo schiatto.
(Ad Ermanno)
La sposi, se la prenda,Non me n’importa affatto,Perché questa
materia,
(accenna Ernestina)
Che voi chiamate femmina,Amici cari, è un musico!
TUTTI E COROAh! ah! ah! ah! ah! ah!Che bestia! oh Dei! che
bestia!L’eguale non si dà!
BURALICCHIOFrontino me l’ha detto.
FRONTINOFrontino, sì signore.
ROSALIAFrontino non sarà.
GAMBEROTTOFrontino traditore, Perché tal novità?
FRONTINOPer sciogliere quel nodo,Per far legarne
un’altro,Immaginai da scaltro
Questo ingegnoso error.
ERNESTINACome?
ERMANNOPerdona, o cara,un temerario amore;Indegno del tuo
core,Anima mia, non sono.
(A Gamberotto)
Chieggio da voi perdonoA un labbro mentitor.
GAMBEROTTOSposala pur, figliuolo,Il Ciel vi benedica.
BURALICCHIOEd io qui resto solo?
GAMBEROTTOPazienza, caro amico.
BURALICCHIONon me m’importa un fico:Degna di me non è.
TUTTIChe dolce momentoChe giorno felice!La gioia e il
contentoBrillare ci fa.L’equivoco è scioltoRitorni la calma,Amore
d’ogn’almaTrionfo sarà.
FINE DELL’OPERA
FrontespizioAtto primoAtto secondo