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Gestione della classe e problematiche relazionali
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Gestione della classe e problematiche relazionali...Gestione della classe e dinamiche relazionali … in essa ognuno, con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire

Jun 08, 2020

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Gestione della classee problematiche

relazionali

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Laboratorio di formazionedocenti neoassunti

a.s.2019/2020prof.ssa Michelina Marinozzi

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Gestione della classe e dinamiche relazionali

CCNL Scuola (Titolo II disposizioni generali)

art. 24 Comunità educante

...la scuola è una comunità educante didialogo, di ricerca, di esperienza sociale,informata ai valori democratici e volta allacrescita della persona in tutte le suedimensioni.

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Gestione della classe e dinamiche relazionali

…in essa ognuno, con pari dignità enella diversità dei ruoli, opera pergarantire la formazione allacittadinanza, la realizzazione deldiritto allo studio, lo sviluppo dellepotenzialità di ciascuno e ilrecupero delle situazioni disvantaggio…

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Gestione della classe e dinamiche relazionali

E’ la prima volta che in un contrattocollettivo la scuola venga definitacome comunità educante, di cuifanno parte attiva tutti componentidal dirigente scolastico a tutto ilpersonale, nonchè gli studenti e lefamiglie.

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Gestione della classe e

dinamiche relazionali

art. 27

profilo professionale dei docenti

• competenze disciplinari

• informatiche• linguistiche• psico-pedagogiche• metodologico-didattiche• organizzativo-relazionali• di orientamento e di ricerca

• documentazione e valutazione

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IN 2012- PremessaParticolare cura è necessario dedicare alla formazione della

classe come gruppo, alla promozione dei legami cooperativifra i suoi componenti, alla gestione degli inevitabili conflittiindotti dalla socializzazione. La scuola si deve costruirecome luogo accogliente, coinvolgendo in questo compitogli studenti stessi. Sono, infatti, importanti le condizioni chefavoriscono lo star bene a scuola, al fine di ottenere lapartecipazione più ampia dei bambini e degli adolescenti aun progetto educativo condiviso. La formazione diimportanti legami di gruppo non contraddice la scelta diporre la persona al centro dell’azione educativa, ma è alcontrario condizione indispensabile per lo sviluppo dellapersonalità di ognuno.

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Gestione della classe e dinamiche relazionali

Questa fase del processo formativoè il terreno favorevole per losviluppo di un’adesione consapevolea valori condivisi e di atteggiamenticooperativi e collaborativi checostituiscono la condizione perpraticare la convivenza civile.

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Gestione della classe e dinamiche relazionali

É attraverso la parola e il dialogo trainterlocutori che si rispettanoreciprocamente, che si costruiscono,pertanto, significati condivisi e si operaper sanare le divergenze, per acquisirepunti di vista nuovi, per negoziare edare un senso positivo alle differenzecosì come per prevenire e regolare iconflitti.

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Gestione della classe e dinamiche relazionali

Obiettivo 4 dell’agenda 2030

Fornire un’educazione di qualità,equa ed inclusiva, e opportunitàdi apprendimento per tutti

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Gestione della classe e dinamiche relazionali

Scuola dell’infanzia (indicazioninazionali)…prime esperienze di cittadinanzaSignifica: Scoprire l’altro da sè Attribuire progressiva importanza

agli altri e ai loro bisogni Rendersi conto della necessità di

stabilire regole condivise

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Gestione della classe e dinamiche relazionali

Comporta:

Il primo esercizio del dialogo fondato sulla reciprocità dell’ascolto

Attenzione al punto di vista dell’altro

Alle diversità di genere

Il primo riconoscimento di diritti e doveri uguali per tutti

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Esprime:

• porre le fondamenta di uncomportamento eticamenteorientato, rispettoso degli altri,dell’ambiente e della natura.

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La scuola diventa il luogo, lo spazioelitario per l’incontro e il dialogo, illuogo di approfondimento culturalee di reciproca formazione tragenitori e insegnanti per affrontareinsieme questi temi.

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Gestione della classe e dinamiche relazionali

Il luogo che:

offre agli allievi un modello diascolto e di rispetto

aiuta a trovare risposte alle lorodomande in coerenza con le sceltedella propria famiglia, nel comuneintento di rafforzare i presuppostidella convivenza democratica.

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Classe come sistema complesso

È un gruppo-sistema caratterizzato dai legamiche intercorrono tra i singoli soggetti e dallaqualità delle loro relazioni, non dalla sommadegli individui e delle loro caratteristiche.

La sua funzionalità perciò non deriva dallasomma del valore dei singoli, ma dalla sinergiache viene a crearsi e che può tradursi inaumento di valore o una inefficacia cheproduce dispersione e perdita di valore.

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Classe come sistema complesso

Gruppo non spontaneo, formale, non organizzato, che diventa luogo di appartenenza

Spazio di crescita e apprendimento

Spazio di confronto e interrelazione tra pari e con gli adulti

Spazio di confronto e definizione della propria identità

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La gestione della classe, cos'è?

É quel complesso e flessibile insieme distrategie che il docente mette in attoper favorire la motivazione allo studio,risultando il fattore che più influenzal’apprendimento.

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La gestione della classe, cos’è?

… è determinata dalle relazioni positivetra insegnante-allievo e dalle relazionisignificative tra pari che fanno sì che laclasse sia una comunità di supporto.

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La gestione della classe, cos’è?

… implica l’utilizzo di metodi diconduzione di gruppo che coinvolgonogli allievi: essi sono i protagonisti delloro sviluppo e concorrono a stabilirestandard di comportamento cheaiutano a creare una comunità caricadi calore e di attenzioni.

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La gestione della classe: cos’è?

La conduzione della classe dovrebbe basarsi susolide conoscenze derivate dalle teorie e dallericerche sulla gestione e sui bisogni personali epsicologici degli allievi .

… sottintende l’uso di abilità di counseling e di metodicomportamentali che sollecitano gli studenti adesaminare e correggere i loro comportamentiinappropriati

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La gestione della classe: cos’è?

Visione anacronistica:

il ruolo del docente è quello di“controllore”, la motivazioneall’apprendimento è estrinseca,cioè indotta dall’esterno e l’impegno è dettato dalla pauradelle conseguenze negative.

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La gestione della classe: cos’è?

Visione più attuale:

il docente crea un ambiente di lavorofacilitante l’apprendimento, promuoveinteresse e partecipazione. Lamotivazione all’apprendimento èintrinseca, cioè legata al piacere diimparare.

“far scoprire all’alunno il piacere legato al pieno ed effettivo

funzionamento dei poteri derivanti della nuova conoscenza”

(Bruner 1964)

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La motivazione

«Le convinzioni delle persone sulle loro capacità hanno un profondo effetto su tali abilità» (A.Bandura)

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Motivazione estrinseca

Orienta l’azione dell’individuo alla ricerca diuna ricompensa o all’evitamento di unapunizione.

Il comportamento è guidato da fattori esterni

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Motivazione intrinseca

Insieme delle sensazioni positive associate alfatto di svolgere bene un'attività o un lavoro,motivazione a fare qualcosa per il gusto o ilpiacere di farlo

Emozioni collegate: curiosità, piacere,gratificazione in sé

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Il senso di Autoefficacia …

… ovvero, le convinzioni di una persona di essere in grado di superare gli ostacoli che di volta in volta si frapporranno alla messa in atto di un comportamento.

“Convinzioni che le persone hanno circa la loro efficacia personale di organizzare e dirigere le loro abilità e risorse per mettere in atto un’azione che li condurrà alla conseguenza desiderata” (Bandura, 1977).

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Motivazione all’apprendimento:modello ARCS di J.Keller

Il modello di Keller, si articola suquattro dimensioni: (attention,relevance, confidence, satisfaction)

attenzione

rilevanza

fiducia

soddisfazione

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Il modello ARCS

Attenzione: è necessario stimolarla con novità,sorprese, curiosità, quesiti, problemi e situazionidinamiche. E’ proporzionata all’interesse e si tieneviva modificando gli stili didattici, diversificandometodi e strumenti e utilizzando un atteggiamentoeducativo improntato sull’ottimismo.

Interventi didattici: Utilizzo della tecnologiainformatica ( presentazioni in power point, ricercheonline)

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Il modello ARCS

Rilevanza: è necessario che l’allievo recepiscaquanto insegnato come significativo per sestesso, ovvero che le attività formativeacquisiscano senso, collegando vecchi e nuovisaperi e rispondendo ai bisogni dell’allievo

Interventi didattici: presentare obiettivi facendo collegamentiad un possibile lavoro futuro, agli hobby personali, adesperienze e a valori personali dell’allievo.

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Il modello ARCS

Confidenza/fiducia: è necessario che gli allievi abbiamofiducia nelle proprie capacità di successo. Devono capireche la loro riuscita è legata allo sforzo e all’impegnoprofuso nelle attività, pertanto, le attività proposte devonoavere all’inizio un basso rischio di fallimento e devonoispirarsi ad un principio graduale di complessità.

Interventi didattici: informare gli allievi su obiettivi di apprendimento emetodi di valutazione.

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Il modello ARCS

Soddisfazione: è necessario che gliallievi provino sentimenti positivilegati alla riuscita.

Interventi didattici: fornire feedback e rinforzi positivi.Inoltre è importante garantire equità e coerenza ditrattamento e di valutazione.

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Gestire efficacemente la classe

1. Agire su scelte organizzative e didattiche

2. Motivare e promuovere l’interesse

3. Coinvolgere e incoraggiare la partecipazione

4. Avere conoscenza delle variabili e imparare

a controllarle

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La complessità nella gestione della classe

• Esperienze e vissuti di ogni membro

• Molteplicità di bisogni

• Presenza di alunni con problematiche personali,disturbi specifici e disabilità

• Stili cognitivi differenti

• Presenza di alunni di diverse culture

• Rapporti tra colleghi e dirigente

• Rapporti con le famiglie.

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La complessità nella

gestione della classe

Fare scuola al giorno d’oggi, pertanto, è semprepiù complesso; gli insegnanti si ritrovano adagire in contesti educativi problematici, per lapresenza di gruppi numerosi, per esigenzeparticolari dei singoli alunni (problematichepersonali, familiari e bisogni educativi speciali)che richiedono da parte del docente interventimirati.

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Ciò che ci accomuna…

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Gestione della classe: alcune strategie

Per gestire la classe sono molto efficaci lestrategie di tipo non verbale. Un bravodocente usa il proprio corpo per comunicarecomportamenti positivi, per scoraggiare ecorreggere quelli negativi, per prevenireazioni pericolose.

La postura eretta e l’incedere sicurocomunicano fiducia ed efficienza; stare in piedie camminare tra i banchi induce gli alunni aun comportamento adeguato.

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Gestione della classe: alcune strategie

L’espressione facciale è unostrumento che permette dicomunicare velocemente messaggidiversi: sconcerto e rammarico perun comportamento scorretto,approvazione e complicità per uncomportamento positivo, etc.

Il contatto oculare è efficace perconfermare, bloccare e ammonire.

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Gestione della classe: alcune strategie

Durante un compito o un’esercitazione, ildocente esercita il controllo prossimale. Si ponedi lato all’alunno distratto, evita il contattooculare e aspetta che questo passi da distratto aneutro e da neutro a concentrato. Poi siallontana.

Passeggiare lentamente tra i banchi mentregli alunni sono impegnati in un compito, in unaesercitazione o in un’attività di laboratorio liinduce a stare tranquilli e lavorare con calma.

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Gestione della classe: alcune strategie

Prevedere momenti informali direlazione con i ragazzi: arrivo,intervallo, seduto tra i banchi, incorridoio, in cortile.

Prevedere momenti dicondivisione di esperienzemetacognitive.

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… alcune strategie: la mediazione

definizione di ruoli, tempi, modalitàdi intervento e di ascolto.

invitare gli studenti a risolvere icontrasti tra loro con la mediazionedell'adulto, guardandosireciprocamente, raccontandociascuno la propria versionedell'accaduto (fatti prima dellemotivazioni)

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… alcune strategie: la prevenzione

vicinanza fisica

rotazione dei gruppi e dei postinei banchi

condivisione preventiva di regole,comportamenti, stili da adottarenelle diverse situazioni,soprattutto in quellepotenzialmente scatenanti

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Porre attenzione aibisogni di una classe

Vissuti

Successo

Proposta didattica

Attese aspettative

Autodeterminazione

Relazione

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Bisogni della classe: Vissuti

Presentare proposte formative chesiano vissute come raggiungibili,gratificanti e attraenti per l’alunno eche si colleghino con i suoivissuti/esperienze

Si possono motivare i ragazzi secomprendono il valore del compito eil suo significato

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Bisogni della classe: Successo

L’impegno è maggiore nelleattività che si avvertono comepraticabili, in cui il successo èperseguibile; pertanto bisognaporre particolare attenzione aglistili cognitivi, di apprendimento eagli stili comunicativi.

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Bisogni della classe: Successo

• Compiti con difficoltà graduale

• Consegne chiare• Personalizzazione e

individualizzazione del compito• Interpretare e fronteggiare

l’attuazione di strategie per evitare l’insuccesso

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Bisogni della classe: proposta didattica*La proposta didattica deve esserepresentata dall’insegnante con entusiasmo,trasporto e diversificata al fine diraggiungere le diverse tipologie di stilicognitivi.*Le attività devono essere avvertite comepraticabili, in quanto se percepite superiorialle proprie capacità si verifica unatendenza all’abbandono per scongiurarel’insuccesso e salvaguardare l’immagine disé.

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Bisogni della classe: attese e aspettative

• Gli alunni portano con sé delle aspettative

relative all’esperienza d’apprendimento.

• Se non corrisposte si genera demotivazione.

• Aiutare l’alunno a comprendere le ragioni delproprio insuccesso e individuare strategie perottenere risultati attesi.

Teoria “locus of control”: Fallimento dovuto a eventi fuoridal proprio controllo

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Bisogni della classe: autodeterminazione

Bisogno di “governare” in autonomia leesperienze, senza vivere con disagio lesituazioni condotte da altri.

Educare a valutare, ad affrontare in modo“critico” le situazioni , scegliere tenendoconto del fine.

Poter chiedere approfondimenti eintegrazioni sulle proposte presentate.

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Bisogni della classe: relazione

I bambini, i ragazzi, per crescere e maturare ènecessario che instaurino legami significativi e sisentano parte integrante di un gruppo.

Gli elementi da considerare sono:

• Le dinamiche tra pari

• Le dinamiche relazionali con l’adulto

• Le dinamiche di inclusione /esclusione

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Bisogni della classe: relazione

É attraverso il dialogo, attraverso larelazione che si costruiscono, pertanto,significati condivisi e si opera per sanarele divergenze, per acquisire punti divista nuovi, per negoziare e dare unsenso positivo alle differenze così comeper prevenire e regolare i conflitti.

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Bisogni della classe: relazione

°Costruire un ambiente diapprendimento positivo, in cui ognimembro riconosciuto, accettato erispettato.

°Favorire le relazioni interpersonali;

°Didattica non competitiva

°Cooperative learning e peer tutoring;

°Prevenire conflitti

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METODOLOGIE,

STRATEGIE E TECNICHE

DIDATTICHE

Ascolto

attivo

Cooperative

learningRinforzo

Problem

solving

Lavoro in

piccolo

gruppoSimulazione

Lezione

frontale

Attività

laboratoriali

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Gestione del comportamentoproblematico

Atteggiamentoassertivo dell'insegnante:

• Posizionarsi di fronte all'alunno e mantenereil contatto visivo

• Formulare richieste in positivo

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Gestione del comportamentoproblematico

Esprimere chiaramente il propriopunto di vista sul comportamento, sulperchè deve cessare e chiedere comeci si sente in quel momento

Armonizzare voce e gestualità almessaggio

Esplicitare il comportamento cheandrebbe messo in atto

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Attività laboratoriale

Caso 1Alunno che richiama l'attenzione dell'insegnante

L'alunno disturba il lavoro della classe: prende laparola nei momenti meno opportuni, interpellal'insegnante su questioni non attinenti l'argomentoin questione, chiede spiegazioni non necessarie…l'alunno manifesta comportamenti che costringonol'insegnante ad intervenire in suo aiuto: restaindietro nel dettato, non riesce a sistemare il suomateriale scolastico, ad indossare il cappotto….

L’insegnante……..

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Attività laboratoriale

Caso 2

Alunno che ha un conflitto di potere con l'insegnante

L'alunno chiacchiera quando non si deve, gironzolaper l'aula, esce nel corridoio senza esserneautorizzato, suggerisce la risposta ai compagni,ecc… Non si alza in piedi quando dovrebbe, nonesegue i compiti assegnati, non risponde,«dimentica» a casa il libro, ecc…

L’insegnante….

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Attività laboratoriale

Caso 3Alunno che manifesta un senso di incapacità

L'alunno non si impegna, si applica pochissimo, sidistrae facilmente, ecc... le manifestazioni attivesono quasi assenti, fatta eccezione per lapartecipazione ad azioni di disturbo poste in esseredai compagni.

L’insegnante….

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Attività laboratoriale

Quali sono i fatti rilevanti?

Le situazioni descritte sono abbastanza «tipiche», come avresti reagito?

Quali interventi e modalità avresti messo in atto per evitarle?

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Riferimenti bibliografici

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J.Elliott e M. Placa(2001), Interventi di psicologia clinica dello sviluppo, Erickson

L.Tuffanelli e D. Ianes (2012), La gestione della classe, Erickson.

T.Gordon(2013), Insegnanti Efficaci, Giunti Editore.

P.Marmocchi,C.Dall’Aglio, M.Zannini(2018), Educare alle Life Skills, Erickson

L.Molinari, C.Mameli,(2015), Gestire la classe, Il Mulino Editore.

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Grazie per l’attenzione e buon lavoro…