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Geografia urbana e regionale Renato Ferlinghetti Università degli Studi di Bergamo Centro Studi Sul Territorio ‘L. Pagani’ Bergamo, 7 novembre 2017 Anno accademico 2017-2018 Dipartimento di Lettere, Filosofia, Comunicazione
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Geografia urbana e regionale - UniBg

Nov 12, 2021

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Page 1: Geografia urbana e regionale - UniBg

Geografia urbana e regionale

Renato Ferlinghetti

Università degli Studi di Bergamo

Centro Studi Sul Territorio ‘L. Pagani’

Bergamo, 7 novembre 2017

Anno accademico 2017-2018

Dipartimento di Lettere, Filosofia, Comunicazione

Page 2: Geografia urbana e regionale - UniBg

Il nostro percorso disciplinare

• La geografia scienza dell’umanizzazione della Terra

(slides)

• Il processo di territorializzazione (slides)

• La varietà della geografia (F. Bartaletti, Geografia teoria e

prassi, capp. 1-2)

• La lettura geo-storica di una città, il caso di Bergamo (L.

Pagani, Bergamo Lineamenti e dinamiche della città, cap. 1,

osservare con attenzione l’iconografia!! E le slides)

• Il caleidoscopio urbano: tanti modi di essere città (G.

Dematteis, C. Lanza, Le città del mondo. Una geografia

urbana, cap.1, approfondimento su Dalmine città fabbrica)

• Dalla campagna alla città: l’urbanizzazione del mondo

• Dalla città alla campagna: espansione e dispersione

urbana

Page 3: Geografia urbana e regionale - UniBg

Il nostro percorso disciplinare

• Funzioni e crescita delle città

• Ambiente e paesaggio

• Sistemi territoriali urbani e reti di città

• Politiche urbane

• Le città del mondo: Singapore la città del futuro? Sydney

la città dei primati

• 1° Attività sperimentale

• La territorializzazione dell’area di Palazzo Baroni, dal luogo di

Formazione alla formazione del luogo;

• 2° Attività sperimentale

• Quando il sotto si fa sopra

Page 4: Geografia urbana e regionale - UniBg

Gli esiti, una prima valutazione formativa per

favorire il pieno successo

• Gli esiti possibili:

• Siamo fatti così….

• Meglio lasciar perdere……

• Siamo dei campioni………..

• Gli esiti ottenuti:

• 34 ottimo ( da 27-30)

• 29 buono (da 23 a 26)

• 2 sufficiente (da 18 a 22)

• 0 insufficiente (val. ˂ 18)

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Categorie di città, in base alle loro funzioni

• Le funzioni costituiscono l’elemento di continuità di una città, a volte una

città è sorta per svolgere una specifica funzione e da questa ha tratto

occasione per svilupparsi e rafforzarsi come struttura urbana.

• Le città del commercio (città di confine, città portuali)

• Le città del potere (Città capitali, le città stato e stato città,

città fortezza e città fortificate, le città sacre)

• Le città della produzione (città minerarie, città contadine,

città della bonifica agraria, città della pesca, città

manifatturiere, città industriali, città fabbrica)

• Le città della conoscenza e della cultura (città

universitarie, tecnopoli, città della cultura e città d’arte)

• Le città del turismo (città termali, città delle vacanze: città

balneari – città dei divertimenti – città del turismo della neve,

ecc.).

Page 6: Geografia urbana e regionale - UniBg

Le città della conoscenza e della cultura

• La funzione culturale era in origine legata a quella religiosa,

vedi Delfi in Grecia, o le scuole islamiche associate alle

mosche nelle città islamiche o i monasteri e le cattedrali nel

medioevo europeo o i templi buddisti nelle città tibetane….

• . Ma non solo! Si pensi ad Atene con l’Accademia di Platone

o ad Alessandria d’Egitto

• Dal 1100 nascita delle città universitarie (Bologna, Parigi,

Cambridge, Salamanca…)

• Parchi tecnologici o tecnopoli

• Città della cultura e di città d’arte e l’Italia è il paese che

offre gli esempi più numerosi!!

Page 7: Geografia urbana e regionale - UniBg

Un passato che si fa memoria, un passato radice del futuro

http://rettorato.unibg.it/santagostino/we

b/it/sezioni/1/storia-dell-edificio

Page 8: Geografia urbana e regionale - UniBg

Anche la nostra Università recupera la funzione culturale

svolta dal Convento di S. Agostino fin dal XIII secolo e dal

Collegio Baroni tra XIX e XX secolo!

Ambrogio Calepio, detto il Calepino da S. Agostino alla

conquista dell’Europa

Ambrogio, detto il Calepino. - Figlio naturale del conte Trussardo,

primo feudatario della Val Calepio, nacque probabilmente intorno

al 1435 e fu battezzato con il nome di Giacomo. Legittimato dal

padre insieme col fratello Marco, entrò col nome di Ambrogio

nell'Ordine degli eremitani agostiniani nel 1458, seguendo una

abitudine assai comune per i cadetti delle famiglie nobili. Novizio

a Milano nel convento dell'Incoronata, passò poi due anni a

Mantova (1461-62); fu a Cremona nel 1463 e a Brescia nel

1464-65, e di nuovo a Cremona nel 1466, dove fu ordinato

sacerdote. Ritornato a Bergamo, si dedicò intensamente allo

studio: qui compose il Dictionarium latinum, pubblicato poi nel

1502 dallo stampatore reggiano Dionigi Bertocchi.

Page 9: Geografia urbana e regionale - UniBg

Dalle stanze di S. Agostino alla conquista dell’Europa

Page 10: Geografia urbana e regionale - UniBg

Anche la nostra Università recupera la funzione culturale svolta dal

Convento di S. Agostino fin dal XIII secolo e dal Collegio Baroni tra XIX e

XX secolo! Ambrogio Calepio, detto il Calepino da S. Agostino alla

conquista dell’Europa

• Il contratto per la prima edizione dell'opera fu steso il 5 giugno

1498 a Bergamo, nel convento di S. Agostino, dove il C. era

frate. La famiglia dei conti Calepio, evidentemente interessata

ad un lavoro che le avrebbe recato lustro, s'interessò

direttamente all'impresa. Infatti Andrea, figlio di Nicolino e

nipote del C., s'impegnò a pagare al Bertocchi la somma di

160 ducati d'oro, in cinque rate, quale contributo alle spese,

trattenendo per sé il ricavato della vendita di metà della

tiratura, prevista in 1.600 copie (l'altra metà sarebbe andata

allo stampatore).

Page 11: Geografia urbana e regionale - UniBg

• Il dizionario latino del C. apparve a stampa nel 1502 .

• La stampa, molto trascurata, e lo stesso successo dell'opera

(che tra il 1502 e il 1509 ebbe nove edizioni) indussero il C. a

correggere e rifare il lavoro. Il rifacimento era pronto nel

1509, quando il C. morì. Mentre il Dictionarium continuava a

esser ristampato, anche fuori di Italia (15 altre edizioni tra il

1509 e il 1520), i frati del convento di S. Agostino di

Bergamo, in possesso dei quali era rimasto il manoscritto

corretto, trattavano per una nuova stampa, che si ebbe a

Venezia nel 1520 presso lo stampatore Bernardino Benaglio,

sotto il titolo: Ambrosius Calepinus Bergomensis, dictionum

Latinarum, et Graecarum interpres perspicacissimus,

omniumque vocabulorum insertor acutissimus . Secondo

Agostino Salvioni, "questa edizione… deve essere tenuta

l'unica, la genuina, ed originale, sulla quale il Calepio vuol

essere giudicato".

Dalle aule di S. Agostino alla conquista dell’Europa

Page 12: Geografia urbana e regionale - UniBg

• Il dizionario latino del C. apparve a stampa nel 1502 .

• L'opera ebbe traduzioni in italiano, ma soprattutto rifacimenti

e adattamenti bi e plurilingui, che aggiungevano, accanto al

lemma latino, i corrispondenti greci, ebraici (raramente) e dei

vari "volgari" europei. Un più sistematico Calepinus septem

linguarum (latino, greco, ebraico, italiano, tedesco, francese,

spagnolo) fu redatto nel Settecento.

Dalle aule di S. Agostino alla conquista dell’Europa

Page 14: Geografia urbana e regionale - UniBg

Un luogo, una persona, un’opera,

un lemma internazionale

• calepino s. m. – 1. Nome dato a una serie di vocabolarî latini, con traduzioni

in varie lingue moderne, modellati sul dizionario latino compilato nel 1502 (e

poi più volte rifatto) dall’umanista bergamasco Ambrogio da Calepio o

Calepino (c. 1440-1510 o 1511). 2. scherz. Grosso vocabolario antiquato,

vecchio o malandato, spec. latino; anche vecchia opera di erudizione di

faticosa lettura; in senso fig., un c. ambulante, un gran sapientone.

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Il Calepino, un erudito in una folta compagnia

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Le città della conoscenza e della cultura • Parchi tecnologici o tecnopoli

• Il rapporto della scienza con la tecnologia trova una sua realizzazione

nella seconda metà del XX sec. con i parchi tecnologici o tecnopoli (p. 26)

• Per parco tecnologico, parco scientifico tecnologico, polo

tecnologico, polo scientifico tecnologico, polo dell'innovazione,

incubatore, cluster, s'intende di solito un'area che raggruppa le sedi di

diverse aziende di alta tecnologia e informatica ed alcuni dipartimenti

universitari, situata generalmente nella vicina periferia d'una grande città.

• In Italia, ad oggi, i parchi tecnologici sono una trentina tra i quali:

• Erzelli

• Parco tecnologico e archeologico delle Colline Metallifere grossetane

• Parco Tecnologico Padano

• Bioindustry Park Silvano Fumero

• Parco tecnologico Torinese

• Chilometro rosso a Dalmine

• Città della cultura e di città d’arte e l’Italia è il paese che offre gli esempi

più numerosi!!

Page 17: Geografia urbana e regionale - UniBg

Il Kilometro rosso un parco tecnologico a nostra disposizione!

Page 18: Geografia urbana e regionale - UniBg

Il Kilometro rosso un parco tecnologico a nostra disposizione!

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Sophia Antipolis è un parco tecnologico sito tra le città francesi di Nizza e

Cannes, È stato formato nel 1970, su idea di Pierre Laffitte, uno scienziato

francese, e ospita aziende soprattutto di informatica, elettronica,

telecomunicazioni, biotecnologie e farmacologia; inoltre ospita le sedi di

numerose istituzioni, come la sede europea di W3C

Page 20: Geografia urbana e regionale - UniBg

Le città della conoscenza e della cultura

• Città della cultura e di città d’arte

• L’innovazione culturale e artistica e umanistica

avviatasi a partire dal Rinascimento ha dato avvio a

importanti ‘rivoluzioni’ urbane che hanno generato centri

storici oggi oggetto di fruizione turistica.

• Città storiche dell’arte e della cultura sono soprattutto

quelle italiane sia di grande ( Roma, Milano, Torino, Napoli,

Firenze, Venezia), che di media e piccola scala (Ravenna,

Siena, Lecce, Siracusa, San Geminiano, Gubbio, Assisi,

Taormina, Amalfi, ecc.).

• Anche Bergamo da città manifatturiera e finanziaria si sta

sempre più qualificando, anche grazie allo scalo

aeroportuale di Orio al Serio, come città storica, città

d’arte, città murata e ora anche città del verde e del

paesaggio

Page 21: Geografia urbana e regionale - UniBg

Categorie di città, in base alle loro funzioni

• Le funzioni costituiscono l’elemento di continuità di una città, a volte una

città è sorta per svolgere una specifica funzione e da questa ha tratto

occasione per svilupparsi e rafforzarsi come struttura urbana.

• Le città del commercio (città di confine, città portuali)

• Le città del potere (Città capitali, le città stato e stato città,

città fortezza e città fortificate, le città sacre)

• Le città della produzione (città minerarie, città contadine,

città della bonifica agraria, città della pesca, città

manifatturiere, città industriali, città fabbrica)

• Le città della conoscenza e della cultura (città

universitarie, tecnopoli, città della cultura e città d’arte)

• Le città del turismo (città termali, città delle vacanze: città

balneari – città dei divertimenti – città del turismo della neve,

ecc.).

Page 22: Geografia urbana e regionale - UniBg

Le città del Turismo

• L’Organizzazione Mondiale del Turismo,

definisce il turismo come l’attività di chi si

sposta dalla sua residenza verso un’altra

località per almeno una notte e per non

più di un anno, per soddisfare esigenze

di divertimento, cultura, salute, evasione

dal quotidiano.

• Se rientriamo la sera senza pernottare si

parla di escursionismo!

Page 23: Geografia urbana e regionale - UniBg

S. Pellegrino, un

esempio virtuoso

di città termale

Page 24: Geografia urbana e regionale - UniBg

S. Pellegrino, una città termale che sta uscendo dalla crisi del settore

Page 25: Geografia urbana e regionale - UniBg

Dalla campagna alla città: l’urbanizzazione

del mondo

• La città: spazio ristretto in cui vivono accentrate un certo

numero di persone è oggi in continua espansione per:

• Le città sono cresciute per due principali fenomeni:

• - Urbanizzazione: processo di crescita della

popolazione urbana.

• - Inurbamento: processo di migrazione della

popolazione dalla campagna alla città.

Page 26: Geografia urbana e regionale - UniBg

L’urbanizzazione del mondo un processo in continua ascesa

Page 27: Geografia urbana e regionale - UniBg

Dalla campagna alla città: l’urbanizzazione

del mondo

• 1950 29% della popolazione mondiale urbanizzata

• 1990 il 45% «

• 2030 il 75% «

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La città la casa dell’uomo

L’urbanizzazione del mondo un processo a velocità spaziale e

temporale differenziata

Page 29: Geografia urbana e regionale - UniBg

Dalla campagna alla città:

l’urbanizzazione del mondo • L’urbanizzazione un processo lento prima

della rivoluzione industriale, rapido dopo

tale soglia

• L’urbanizzazione del mondo è più antica

nei paesi sviluppati

• Più lenta nei paesi in via di sviluppo.

Page 30: Geografia urbana e regionale - UniBg

Dalla campagna alla città: l’urbanizzazione del mondo

• I motivi dell’inurbamento:

• I redditi delle attività agricole, tipiche della campagna,

crescono meno rapidamente di quelle della popolazione

urbana

• Sovraffollamento delle campagne del sud del mondo, per il

maggior tasso di crescita naturale delle popolazioni rurali

• Sviluppo di una agricoltura industriale intensiva che richiede

poca manodopera

• Maggiori opportunità di formazione, di offerte culturali e di

ascesa sociale, di servizi e consumi, di comodità.

• Vita sociale più intensa e minor controllo sociale della

comunità sugli individui in città.

• Offerta anche nelle baraccopoli di servizi urbani, solidarietà

sociale, stili di vita legati alla modernità

Page 31: Geografia urbana e regionale - UniBg

Dalla campagna alla città: l’urbanizzazione

del mondo

• L’inurbamento nei paesi del nord del mondo:

• Il processo di inurbamento è ora in gran parte cessato perché

anche la ‘campagna’ presenta modi di vita e servizi analoghi a

quelli della città (campagna urbanizzata).

• I giovani continuano a preferire i contesti urbani anche per le

maggiori possibilità lavorativa.

• Nei paesi economicamente più sviluppati dagli anni settanta si

è registrato, soprattutto negli USA, una parziale inversione

passando da uno stato di maggior concentrazione ad uno di

minor concentrazione. Il fenomeno è stato denominato

contro-urbanizzazione ed ha segnato l’inversione di una

tendenza alla concentrazione urbana che era in atto da oltre

due secoli.

Page 32: Geografia urbana e regionale - UniBg

Inurbamento e classificazione

delle principali città e loro

distribuzione geografica

• Città: popolazione inferiore a 1 milione di abitanti

• Grandi città: popolazione maggiore di 1 milione di

abitanti;

• Megacittà: popolazione superiore a 10 milioni di abitanti

• Più diffuse nella fascia compresa tra le zone temperate e

quelle tropicali dell’emisfero nord

• Nell’emisfero nord distribuzione più omogenea

• Nell’emisfero sud distribuzione concentrata sulle coste

Page 33: Geografia urbana e regionale - UniBg

• I fattori del gigantismo urbano:

• 1. Le caratteristiche demografiche complessive (alta densità

e/o alti tassi di crescita)

• 2. Il livello di sviluppo economico

• 3. L’antichità del popolamento e della civiltà urbana

• 4. L’impoverimento delle campagne

• Europa e Giappone 1,2,3; India, Cina, America Latina 1 e 4;

America anglosassone 2; Vicino e Medio Oriente 4; Africa 1.

Page 34: Geografia urbana e regionale - UniBg

Nuovi termini per nuove dinamiche di crescita e

decrescita urbana

• Urbano (concentrazione di popolazione e stile di vita)

• Urbanizzazione (diffusione dello stile di vita urbano)

• Rurbano (territori un tempo rurali ora con stili di vita urbani, ma

con densità assi più limitata)

• Periurbano (territori un tempo rurali ora urbani, prossimi alla

città)

• Campagna urbanizzata (territori rurali con stili di vita e servizi

urbani)

• Contro-urbanizzazione Il passaggio da uno stato di maggior

concentrazione a uno di minor concentrazione

• Disurbanizzazione fenomeno di decrescita delle principali

municipalità e delle loro grandi agglomerazioni

• Declino urbano non riguarda I nuclei centrali delle città però

continuano a distinguersi dalla campagna urbanizzata per certi caratteri

d’eccellenza e di rarità.

Page 35: Geografia urbana e regionale - UniBg

La transizione demografica urbana

Il ciclo di vita delle città

nucleo anello agglomerazione

Urbanizzazione + - +

Suburbanizzazione - + +

Disurbanizzazione - - -

Riurbanizzazione + - +/-

Il ciclo è stato verificato nelle città europee dagli anni ‘50 ad oggi, la 4°

fase è per ora debole e non generalizzata.

La situazione è più articolata nelle altre parti del mondo

Inoltre il ciclio di vita si basa solo sull’andamento demografico, ma per

meglio interpretare le dinamiche urbane dovremmo tener conto

anche di altri aspetti (variazione dell’occupazione, congestione,

costo della vita, ecc.)

Page 36: Geografia urbana e regionale - UniBg

• Dalla Città alla campagna: espansione e dispersione urbana (cap. 3 Dematteis Lanza, Le città del mondo)

• L’urbanizzazione contemporanea cambia la forma, la densità e la dimensione spaziale delle città, rendendo difficile stabilirne i confini, sempre più dilatati e invasivi della campagna circostante.

• Nelle città del Nord del mondo si manifesta un’espansione delle città preesistenti che ha dato origine a sistemi di area vasta, caratterizzati da bassa densità e da una molteplicità di centri, tra cui hanno particolarmente rilevanza le aree metropolitane.

• Nei Paesi del Sud del mondo persiste una accentuata inurbamento con produzione di agglomerati urbani che superano i 10 milioni di abitanti (megacittà).

Page 37: Geografia urbana e regionale - UniBg

• Dalla Città nucleare alla città estesa

Città nucleare, città caratterizzato con nucleo abitato denso, compatto e ben definito nettamente separato dalla campagna adiacente con densità che può giungere fino a mille volte quella delle campagne circostanti.

Città estesa, città caratterizzata da che sfumano gradualmente nella campagna, senza che ci sia più, come un tempo, uno stacco netto tra spazi urbani e spazi rurali. Spesso presentano densità poco superiori a quelle degli spazi rurali circostanti.

Sistema urbano ambito territoriale costituito da più municipalità tra loro fuse e connesse frutto della formazione di una città estesa

Si parla di Regione urbana quando un sistema urbano è molto esteso

Page 38: Geografia urbana e regionale - UniBg

Milano 1704, Un chiaro esempio di città nucleare, cinta da mura, con un confine netto,

fisico e al tempo stesso giuridico-amministrativo, che la distingueva dalla campagna.

Page 39: Geografia urbana e regionale - UniBg

Fuori dalle nostre finestre, una città nucleare o estesa?

Page 40: Geografia urbana e regionale - UniBg

Il territorio bergamasco pedemontano, dai centri nucleari, alla città

estesa

Page 41: Geografia urbana e regionale - UniBg

Alla città diffusa, una rete di centri tra loro in stretto contatto fisico e funzionale in

cui assumono carattere relittuale gli spazi agricoli spesso interclusi nella fitta

matrice dell’edificato

Page 42: Geografia urbana e regionale - UniBg

• Dalla Città municipale città estesa

I sistemi e le regioni urbane si formano per :

Agglomerazione (espansione di un centro che ingloba progressivamente i comuni rurali limitrofi)

• Conurbazione (saldatura di due centri o agglomerazioni un tempo separati)

• Con l’avvento della motorizzazione di massa i sistemi urbani si formano anche per:

• Dilatazione multicentrica (formazione di una città discontinua a maglie larghe, fondata sulla mobilità automobilistica, che si espande in territori semi-vuoti, il prototipo è Los Angeles)

• Periurbanizzazione dispersione urbana, urban sprawl (dispersione della città nei territori circostanti lungo gli assi viari e attorno ai centri minori preesistenti, generando spazi interclusi non edificati anche assai estesi)

Page 43: Geografia urbana e regionale - UniBg

La conurbazione della Ruhr, costituita da oltre 50 città

ospita, su una superficie di circa 4600 km2, una

popolazione pari a oltre 6 milioni di ab., i cui principali

nuclei di espansione topografica e di sviluppo

economico si possono individuare nelle città di

Duisburg, Essen, Gelsenkirchen, Bochum e Dortmund.

Sebbene tale conurbazione presenti

strutture architettoniche e funzionali

di una modernità piuttosto uniforme,

la persistenza, nelle aree

periferiche, di attività agricole

discretamente evolute e la

salvaguardia, ai margini e

nell’interno delle aree urbanizzate,

di spazi destinati a parchi e giardini

vi determinano una condizione di

sia pur relativo equilibrio ecologico.

Page 44: Geografia urbana e regionale - UniBg

• Dalla città alla campagna: espansione e dispersione urbana

Città nucleare, città caratterizzato con nucleo abitato denso, compatto e ben definito nettamente separato dalla campagna adiacente con densità che può giungere fino a mille volte quella delle campagne circostanti.

Città estesa, città caratterizzata da che sfumano gradualmente nella campagna, senza che ci sia più, come un tempo, uno stacco netto tra spazi urbani e spazi rurali. Spesso presentano densità poco superiori a quelle degli spazi rurali circostanti.

Il passaggio dalla città nucleare alla città estesa è anche all’origine dei Sistemi urbani ambiti territoriali costituiti da più municipalità tra loro fuse e connesse frutto della formazione di una città estesa

Page 45: Geografia urbana e regionale - UniBg

• Dalla Città estesa alla città rete

• Le forme di crescita urbana più recente hanno in comune la formazione di città – rete, cioè di sistemi territoriali urbani multicentrici formati da reti di città che hanno tra loro relazioni particolarmente intense. La loro dimensione è assai varia quella di Londra ha un diametro di un centinaio di chilometro, ma possono raggiungere anche dimensioni regionali di alcune centinaia di chilometri.

• Le città estese danno origine a Città rete: sistemi territoriali urbani multicentrici di dimensioni regionali formato da reti di città che hanno tra loro relazioni particolarmente intense.

Page 46: Geografia urbana e regionale - UniBg

• Dalla Città estesa alla città rete

• Le città rete si dividono in :

• Area metropolitana Grande agglomerazione centrale, circondata da numerosi altri centri vicini, che hanno con essa e tra di loro intensi movimenti pendolari, in un territorio piuttosto densamente abitato, anche rurale, ma con una popolazione quasi esclusivamente occupata in attività extra-agricole.

• Città rete. Rete di dimensioni macro-regionale, formata da più città e aree metropolitane, con funzioni complementari, connesse tra loro da flussi intensi di persone, merci, informazioni e decisioni; separate da vasti spazi rurali.

Page 47: Geografia urbana e regionale - UniBg

La città diffusa veneta un esempio di città rete

• Vantaggi della città diffusa:

• Minor costo delle costruzioni e dei terreni, possibilità per gli abitanti di vivere

in case singole con giardino o orti, in molti casi di permettere ad alcuni

membri della famiglia di continuare l’attività agricola mentre altri lavorano in

attività industriali e artigianali, sovente da essi stessi avviate in locali contigui

alle vecchie abitazioni contadine. (p.69)

• Svantaggi:

• Tempo eccessivo necessario agli spostamenti delle persone e delle merci;

la congestione del traffico stradale; i prezzi delle case, convenienti all’inizio,

ma poi in continua crescita; i costi di una rete di infrastrutture (strade,

acquedotti, fognature, elettrodotti, ecc.) enormemente più estesa di quella

della città compatta; l’impossibilità di servire tutto l’insediamento sparso con

il trasporto pubblico. L’eccessivo consumo di suolo e il degrado

paesaggistico e ambientale causato dalla cementificazione della campagna

(p.69)

Page 48: Geografia urbana e regionale - UniBg

• Dalla Città estesa a quella a rete

• Città rete: sistemi territoriali urbani multicentrici di dimensioni regionali formato da reti di città che hanno tra loro relazioni particolarmente intense.

• Possono essere divise in:

• Area metropolitana Grande agglomerazione centrale, circondata da numerosi altri centri vicini, che hanno con essa e tra di loro intensi movimenti pendolari, in un territorio piuttosto densamente abitato, anche rurale, ma con una popolazione quasi esclusivamente occupata in attività extra-agricole.

• Città rete. Rete di dimensioni macro-regionale, formata da più città e aree metropolitane, con funzioni complementari, connesse tra loro da flussi intensi di persone, merci, informazioni e decisioni; separate da vasti spazi rurali.

Page 49: Geografia urbana e regionale - UniBg

• Dalla Città alla campagna: espansione e dispersione urbana (cap. 3 Dematteis Lanza, Le città del mondo)

• Nelle città del Nord del mondo si manifesta un’espansione delle città associato a una sua diluizione e quindi una diminuzione della sua densità in funzione dell’affermarsi dell’automobile e delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, la conseguenza è il passaggio dalle città nucleari a quelle estese, con densità a volte di poco superiori a quelle degli spazi urbani rurali circostanti con una difficolta sempre più marcata nel distinguere l’urbano dal rurale.

• (Viene così meno una delle caratteristiche principali della città la sua densità abitativa)

Page 50: Geografia urbana e regionale - UniBg

• Nelle città-rete lo spazio edificato e lo spazio urbano sono

discontinui e i sistemi urbani (agglomerazioni, conurbazioni,

aree metropolitane, ecc.) che costituiscono i nodi della rete

sono separati anche da centinaia di chilometri di contesti

anche rurali.

• Le città della rete, pur avendo ciascuna una forte autonomia

funzionale e politico-amministrativa, formano per molti aspetti

un unico sistema urbano policentrico interconnesso. Esso

è tenuto insieme da flussi di persone, merci, servizi,

informazioni e decisioni molto più intensi di quelli che legano le

stesse città ai territori tra loro interposti o ad altre città che non

fanno parte della loro rete.

• Un esempio sono le megalopoli, concetto proposto negli anni

cinquanta da J: Gottmann per descrivere la rete di città della costa orientale,

da Boston a Washinghton, degli Stati Uniti (P. 253)

Le megalopoli un esempio di città rete

Page 51: Geografia urbana e regionale - UniBg

Dalla città diffusa alla megalopoli, il corpo urbano di maggior

complessità territoriale

Le anime della megalopoli padana: 1 le fasce a maggiore urbanizzazione, 2 Il

cuore verde, 3 Gli ambiti a grande naturalità, 4-7 Le polarità urbane.

Da E. Turri, La megalopoli padana, Marsilio, Venezia 2000, pp. 18-19.

Page 52: Geografia urbana e regionale - UniBg

Megalopoli le realtà urbane dell’eccellenza e della

complessità

• La megalopoli è un'area molto vasta a dimensione regionale

urbanizzata, dove diverse aree metropolitane si uniscono e si

amalgamano in un continuo ambiente costruito di grande

dimensione. Il nuovo insieme assume i caratteri di una diversa e

più ampia struttura urbana legata ed interconnessa.

• Il termine megalopoli deriva da un‘antica cittadina greca in Arcadia

(Peloponneso) e fu ripreso da Jean Gottmann, uno studioso di

geografia, nel 1957.

• Alle megalopoli i geografi riconoscono qualità urbane più evolute,

derivanti dalla grandissima concentrazione di funzioni e azioni

sempre più specializzate. Nella definizione originaria di Gottmann,

essa ha una struttura polinucleare, specializzata e a "nebulosa",

con una popolazione complessiva di almeno 20 milioni di

abitanti e non presuppone un continuum edificato, ma

comprende al proprio interno anche aree agricole e foreste.

Page 53: Geografia urbana e regionale - UniBg

I caratteri delle megalopoli

• Densità dell’insediamento, mediamente superiori ai 250 ab. Per kmq

• Concentra, su una piccola superficie, almeno un quinto della

popolazione del proprio paese

• Popolazione media di circa 20 milioni di abitanti

• Grande addensamento di città piccole e grandi in cui la densità degli

abitanti è maggiore di quella media della regione megalopolitana

• Fitta rete di infrastrutture e di flussi economici e di relazioni che

connettono i centri dell’area megalopolitana

• Grande varietà nell’uso del suolo, nella popolazione, nelle

occupazioni e negli interessi.

• Presenza di spazi interstiziali aperti non edificati per il tempo libero,

l’agricoltura o per ambiti naturali e seminaturali.

• Presenza nello stesso spazio di un mosaico di paesaggi, un

mosaico di tipi di utilizzazione del suolo, un mosaico di funzioni

economiche e un mosaico di generi di vita. (Tutto ciò dovrebbe

combinarsi in modo armonioso!!)

• Linea di intermediazione urbana tra due contesti territoriali (Oceano

ed entroterra, spazi montani e pianura)