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Chiarella Sforzaa, Alberto Lainob, Raoul D'Alessioc,
Gaia Grandid, Francesca Cattid, Virgilio Ferruccio Ferrarioe
aProfessor, Functional Anatomy Research Center, Department of Human Morphology, University
of Milan, Milano, Italy bAssociate Professor, Dental, Oral, and Maxillo-Facial Sciences, Section of Orthodontics,
University Federico II, Naples, Italy cPrivate Practice, Rome, Italy dPostdoc, Functional Anatomy Research Center, Department of Human Morphology, University of
Milano, Milan, Italy eProfessor and Department Chair, Functional Anatomy Research Center, Department of Human
Morphology, University of Milan, Milano, Italy
MS submitted to Progress in Orthodontics - 13 October 2009
Running title: Morfometria facciale tridimensionale in adolescenti attraenti .
Key words: Faccia, adolescenti, attrattività, estetica, tessuti molli.
Numero delle figure: 20
Obiettivi: Identificare eventuali canoni estetici nella forma e dimensioni della faccia degli
adolescenti italiani.
Metodi e Materiali: Un digitalizzatore elettromagnetico tridimensionale ha permesso di raccogliere
le coordinate di 50 punti di repere facciali (fronte, occhi, naso, guance, bocca, mandibola, orecchie)
in 231 adolescenti normali (10-17 anni) e in 93 coetanei provenienti da un casting pubblicitario
(”attraenti”); sono stati calcolati angoli, distanze, e volumi facciali.
Risultati: Gli adolescenti attraenti hanno la faccia più larga e corta dei loro coetanei, con un
maggiore sviluppo di mascellare e fronte, ed una mandibola in proporzione più piccola. Le labbra
sono di maggiori dimensioni negli adolescenti attraenti, e più sporgenti, con un angolo nasolabiale
ridotto. Il naso degli adolescenti attraenti è di dimensioni minori di quello dei coetanei. Nei maschi
attraenti, il profilo è più sporgente, con una maggiore prominenza mascellare; nelle femmine si
osserva l’opposto. La prominenza del mento aumenta negli adolescenti più vecchi.
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Conclusione: La definizione di parametri estetici di riferimento può fornire indicazioni per
individuare modalità e finalità di trattamento ortodontico ottimali.
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INTRODUZIONE
Nella società occidentale contemporanea, l’estetica sta diventando sempre più un argomento di
interesse ad ogni età ed in ogni strato sociale. Tra tutte le parti del corpo, l’attenzione maggiore è
posta sulla faccia1-4. L’apparenza della faccia è fondamentale per la comunicazione e per
l’interazione con l’ambiente circostante3,5,6, e il viso fornisce informazioni che permettono
l’identificazione di una singola persona7,8. Ossa, muscoli, strati cutanei e sottocutanei
contribuiscono nel loro insieme ad un’unica morfologia appartenente al singolo individuo9; questa
morfologia, anche se in continuo cambiamento durante la crescita, lo sviluppo e l’invecchiamento10,
mantiene sempre le sue caratteristiche di base11.
La definizione dei canoni estetici avvicina ricercatori, clinici, artisti, i quali hanno già provato a
codificare quali dimensioni, angoli e rapporti della faccia rendano una persona più attraente di
un’altra. In ogni caso, non sembrano esserci canoni universali, e le caratteristiche estetiche sono
spesso peculiari a singoli contesti socio-culturali2,6,12-15.
Pertanto, la ricerca del sacro Graal della bellezza facciale è ancora aperta. Da un punto di vista
psicologico, sono diverse le caratteristiche che vanno prese in considerazione, specialmente per le
donne: la vicinanza alla media, la simmetria, possedere caratteri infantili e tipici dei giovani1,2,16,17.
Al contrario, la bellezza nell’uomo adulto sembra unire percezioni di mascolinità, buona salute,
stabilità di sviluppo e dominanza sociale1,18,19.
Attualmente, la percezione della bellezza è estremamente influenzata dai mass media, dalla
televisione, dal cinema, dalle pubblicità, dall’industria della moda: tutti entrano nelle nostre vite
portando degli standard di facce che dovrebbe darci percezioni di bellezza, buona salute, forma
fisica e felicità. Una bella faccia diventa la chiave del successo3,20,21.
Ai clinici che lavorano nell’ambito della faccia vengono sempre più spesso richiesti da parte dei
pazienti interventi medici o chirurgici atti a modificare fisionomie dentofacciali non ritenute
attraenti14,17,22. Come risultato, ortodontisti, chirurghi maxillofacciali e chirurghi plastici dovrebbero
avere una profonda conoscenza di quelle caratteristiche quantificabili e oggettive considerate dal
pubblico come “attraenti” 2,17,23,24.
In un’indagine precedente, abbiamo analizzato bambini attraenti e bambini normali in dentizione
decidua e mista precoce, e abbiamo concluso che i bambini attraenti mantengono le caratteristiche
infantili una faccia grande, con mascella e fronte relativamente ampie e dimensioni verticali ridotte.
Le labbra sono più voluminose, la bocca è più grande e il profilo cutaneo della faccia è più
convesso nei bambini attraenti, con una maggior prominenza della mandibola, rispetto ai coetanei di
riferimento24,25.
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In questo lavoro, sono state valutate le caratteristiche tridimensionali della faccia di ragazze e
ragazzi adolescenti considerati attraenti. E’ stato utilizzato un sistema di misurazione
tridimensionale, computerizzato e non invasivo. I valori ottenuti sono stati confrontati con quelli
raccolti su ragazzi della stessa età, sesso ed etnia, selezionati affidandosi ai criteri di normalità
dentofacciale6,12,14. E’ stata valutata la possibile presenza di caratteristiche estetiche misurabili.
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MATERIALI E METODI
Soggetti
Sono stati analizzati 324 adolescenti (maschi e femmine), bianchi, caucasici, nord italiani, con
un’età compresa tra i 10 e i 17 anni.
Un primo gruppo di “riferimento” è costituito da 141 ragazzi e 90 ragazze. Tutti i soggetti erano in
buona salute, con dimensioni e proporzioni dentofacciali normali; erano tutti negativi per pregressi
traumi craniofacciali o anomalie congenite. Questi adolescenti frequentavano diverse scuole di
Milano e dintorni, alcuni valori raccolti su questi ragazzi sono stati precedentemente pubblicati10.
Un secondo gruppo di ragazzi, “belli”, o “attraenti”, comprende 46 maschi e 47 femmine,
selezionati da un’agenzia di casting. Ci si è affidati agli stessi criteri di selezione utilizzati nel
gruppo di bambini su cui è stata precedentemente svolta l’analisi morfologica tridimensionale della
faccia24,25: è stato chiesto all’agenzia di procurare adolescenti di entrambi i sessi, con una faccia
attraente, di età ed etnia ben definite. Questi ragazzi e queste ragazze lavorano in televisione, nel
cinema, sono protagonisti di pubblicità e sfilano per l’industria della moda; le loro facce possono
quindi essere considerate “trendy”, e dovrebbero trasmettere sensazioni “positive”4.
Tutti gli adolescenti analizzati e i loro genitori-tutori legali hanno firmato il consenso informato,
dopo esser stati messi a conoscenza dei dettagli della valutazione. Tutte le procedure adottate non
sono invasive, non provocano danni, non sottopongono il soggetto ad alcun rischio o disagio e sono
state precedentemente approvate dalla commissione etica locale.
Raccolta dei punti di repere
Tutte le procedure non sono invasive, non sono potenzialmente dannose, non provocano dolore e
non vengono utilizzati né strumenti né energie ad oggi considerati potenzialmente pericolosi per la
salute presente o futura dei soggetti o dei loro figli.
L’acquisizione dei dati avviene in due fasi separate, ed è seguita da una fase off-line di calcoli26. Per
prima cosa, un singolo operatore localizza sul viso del soggetto 50 punti di repere attraverso
ispezione e palpazione10, e li segna sulla superficie cutanea utilizzando un eye-liner liquido. L’eye-
liner può essere facilmente lavato via dal viso con acqua e sapone. Durante l’identificazione dei
punti di repere, il soggetto siede rilassato, in posizione comoda per un corretto posizionamento dei
punti. Questa fase dura meno di 5 minuti per ciascun soggetto. Il riconoscere e segnare i punti di
repere prima dell’acquisizione vera e propria permette una successiva digitalizzazione più veloce, e
fornisce all’operatore tutto il tempo necessario per una corretta identificazione delle strutture
facciali di interesse, anche di quei punti di repere che necessitano di essere palpati per poter essere
correttamente individuati (ad esempio, gonion).
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In un secondo momento, le coordinate tridimensionali (x, y, z) di ciascun punto di repere
precedentemente segnato sul viso vengono acquisite per mezzo di un digitalizzatore
elettromagnetico computerizzato (3Draw, Polhemus Inc., Colchester, VT), che permette di ottenere
i valori reali, indipendentemente da sistemi di riferimento esterni. Il digitalizzatore ha una
risoluzione di 0.005 mm/mm ed un’accuratezza di 0.08 mm, con i ricevitori situati a 76 cm dalla
trasmittente. Durante l’acquisizione delle coordinate, il soggetto siede con la testa in posizione
naturale su una sedia di legno appositamente costruita, con un cefalostato integrato, che permette di
mantenere la testa del soggetto ferma. Questo sistema si muove sia verticalmente sia
orizzontalmente, in modo da potersi adattare alle differenti posizioni di ciascun soggetto (altezza,
dimensioni della testa). Per ottenere la posizione naturale del capo, viene chiesto al soggetto di
traguardare le proprie pupille in uno specchio, posto a circa 2 metri di distanza all’altezza degli
occhi. Successivamente viene chiesto di chiudere gli occhi, di mantenere i denti a contatto e di non
muoversi durante l’acquisizione26.
Utilizzando il puntatore dello strumento, l’operatore tocca delicatamente i singoli punti
precedentemente marcati sul viso del soggetto, secondo una sequenza standardizzata. Questo
procedimento dura circa un minuto. Prima di congedare il soggetto, si osserva la ricostruzione
stilizzata della morfologia della faccia che si ottiene sul computer. In questo modo si possono
controllare la bontà dell’acquisizione; la correttezza della sequenza di digitalizzazione; la presenza
di qualsiasi artefatto dovuto a movimenti volontari o involontari del soggetto. La procedura è stata
immediatamente ripetuta nell’1% delle acquisizioni.
I valori di ripetibilità nell’identificazione e nel posizionamento dei punti di repere, e la
riproducibilità dell’acquisizione sono già riportati in letteratura26, con errori casuali di 1,20 mm
(uomini adulti) e 0,95 (donne adulte), corrispondenti al 1,04-1,05% della distanza nasion-trago
medio.
Si ottengono, quindi, i files delle coordinate tridimensionali e programmi originali vengono usati
per procedere ai calcoli off-line.
Analisi dei dati
Sul volto di ogni soggetto sono stati digitalizzati cinquanta punti di repere (Fig. 1):
- punti di repere appartenenti alla linea mediana: tr, trichion; g, glabella; n, nasion; prn, pronasale;
c’, columella; sn, subnasale; ls, labiale superius; sto, stomion; li, labiale inferius; sl, sublabiale;
pg, pogonion; me, menton;
- punti di repere pari e simmetrici (destra e sinistra sono chiamati r e l) exr, exl, exocanthion; enr,
enl, endocanthion; osr, osl, orbitale superius; orr, orl, orbitale; ftr, ftl: frontotemporale; chkr, chkl,
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guancia; zyr, zyl, zygion; tr, tl, tragion; alr, all, alare; acr, acl, nasal alar crest; itnr, itnl, punto più
inferiore della narice; stnr, stnl, punto più superiore della narice; cphr, cphl, crista philtri; chr, chl,
cheilion; gor, gol, gonion; prar, pral, preaurale; sar, sal, superaurale; par, pal, postaurale; sbar, sbal,
subaurale.
Le coordinate tridimensionali dei 50 punti di repere sono state utilizzate per stimare un set di
misure: distanze lineari, angoli, volumi e superfici facciali, come dettagliato in letteratura10,13,24-28.
Per tutti i calcoli è utilizzata la geometria euclidea; i volumi delle strutture della faccia sono
calcolati come la somma di alcuni tetraedri, con i 50 punti che fungono da nodi (vertici del
tetraedro). In particolare ci si è soffermati sui seguenti calcoli:
- distanze (unità di misura, mm): altezza della faccia (n-pg); larghezza del terzo superiore della
faccia (ex-ex); larghezza del terzo inferiore della faccia (go-go); profondità del terzo medio della
faccia (sn-t); lunghezza del corpo della mandibola (pg-go); larghezza della bocca (ch-ch); altezza
del vermiglio (ls-li); distanza tra il labbro superiore e la linea E, ls-(prn-pg); distanza tra il labbro
inferiore e la linea E, li-(prn-pg);
- angoli (unità di misura: gradi): convessità della faccia incluso il naso (n-prn-pg); convessità del
terzo inferiore della faccia (go-pg-go); prominenza della mascella, angolo corrispondente
all’ANB scheletrico, ma localizzato a livello dei tessuti molli (sl-n-sn); angolo nasolabiale (prn-
sn-ls); angolo mentolabiale (li-sl-pg); angolo interlabiale (sn-ls^sl-pg);
- superfici (unità di misura: cm2): area del vermiglio del labbro superiore e del labbro inferiore;
- volumi (unità di misura: mm3): volume totale della faccia (volumi di tutte le strutture della
faccia dalla superficie cutanea esterna fino al piano quasi frontale passante attraverso il trichion, i
tragi e i gonia) suddiviso in volume del terzo superiore (fronte), del terzo medio (mascella) e del
terzo inferiore (mandibola); volume del naso.
Calcoli statistici
I gruppi (ragazzi e ragazze di riferimento e attraenti) sono stati ulteriormente suddivisi a seconda
dell’età in due gruppi per ciascun sesso. Per le ragazze dai 10 ai 12 anni (adolescenti “young”) sono
state analizzate 24 femmine attraenti e 39 di riferimento; dai 13 ai 15 anni (adolescenti “old”) sono
state misurate 23 femmine attraenti e 51 di riferimento. Per i ragazzi dai 12 ai 14 anni (adolescenti
“young”) si sono studiati 22 maschi attraenti e 87 di riferimento; dai 15 ai 17 anni (adolescenti
“old”) il campione comprendeva 24 maschi attraenti e 54 di riferimento. Sono stati utilizzati gruppi
di età differenti per le femmine e per i maschi per tener conto delle diverse età del picco di crescita
puberale10.
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Sono state calcolate le statistiche descrittive (media e deviazione standard) in ciascun gruppo. Per i
valori angolari si sono utilizzate le componenti rettangolari degli angoli (seno e coseno). I confronti
tra i due gruppi di adolescenti (riferimento rispetto agli attraenti) sono stati effettuati per ciascun
sesso e per ciascuna età utilizzando il test t di Student per dati indipendenti con distribuzioni a due
code, ed un livello di significatività del 5% (p < 0,05).
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RISULTATI
La larghezza del terzo superiore della faccia (ex-ex) risulta essere maggiore nei maschi rispetto alle
femmine nei due gruppi di età considerati (adolescenti “young” e ”old”); inoltre, questa distanza
tende ad aumentare con l’età (Fig. 2). In tutti i gruppi di età, gli adolescenti attraenti hanno una
faccia più larga rispetto ai soggetti di riferimento dello stesso sesso e età; le differenze sono
statisticamente significative nel gruppo delle femmine e in quello dei “giovani” adolescenti belli (p
< 0,02, test t di Student per dati indipendenti). Si sono osservati effetti simili di sesso e età anche
per i valori relativi alla larghezza del terzo inferiore della faccia (go-go) e alla lunghezza del corpo
della mandibola (pg-go): i maschi presentano valori maggiori rispetto alle femmine e gli adolescenti
“old” presentano distanze maggiori rispetto agli “young” (Fig. 3, 4). Nel complesso, gli adolescenti
di riferimento hanno facce più larghe e mandibole più lunghe rispetto agli adolescenti attraenti, ad
eccezione del gruppo delle ragazze “young”. In nessuna occasione, questi trend sono supportati da
una significatività statistica (p > 0,05).
In entrambi i sessi ed in ogni gruppo di età, l’altezza della faccia (n-pg) e la profondità del terzo
medio della faccia (sn-t) risultano essere minori negli adolescenti attraenti rispetto a quelli di
riferimento (Fig. 5, 6); le differenze sono statisticamente significative nel gruppo dei maschi “old”
(n-pg, p = 0,003) e nel gruppo delle femmine “old” (sn-t, p = 0,003). L’età e il sesso influenzano
entrambe le misure, con facce più lunghe e più profonde nei maschi rispetto alle femmine, e negli
adolescenti “old”, rispetto agli “young”.
Le modificazioni delle dimensioni della faccia risultano in variazioni dei volumi facciali: il volume
totale della faccia è maggiore nel gruppo delle femmine attraenti in entrambi i gruppi di età, e nel
gruppo dei maschi attraenti “young” rispetto al gruppo di riferimento, con differenze significative
negli adolescenti “young” (p = 0,021 nelle femmine, p = 0,009 nei maschi). Al contrario, i ragazzi
attraenti “old” presentano una faccia significativamente più piccola rispetto ai soggetti di
riferimento (p = 0,009). L’incremento dei volumi facciali legati all’età è più evidente nei maschi
che nelle femmine, e si evidenzia la presenza di dimorfismo sessuale in entrambi i gruppi di età
(Fig. 7).
Nei soggetti attraenti le varie parti della faccia hanno rapporti differenti rispetto a quelli osservati
nei soggetti di riferimento: il terzo superiore e il terzo medio della faccia risultano essere
relativamente più grandi. La fronte (terzo superiore), infatti, occupa una parte maggiore della faccia
nei soggetti “attraenti”, sia nei maschi, sia nelle femmine, e in entrambi i gruppi di età (Fig. 8).
L’effetto è particolarmente evidente nel gruppo delle ragazze “old” e in quello dei ragazzi “young”
(p < 0,001). Nel complesso, il rapporto fronte/ faccia diminuisce con l’età (gli adolescenti più
anziani hanno una fronte relativamente più piccola, rispetto agli adolescenti più giovani) e, in
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ciascun gruppo di età, la fronte risulta essere relativamente più grande nelle femmine che nei
maschi. Negli adolescenti attraenti, la mandibola è più piccola rispetto alla mascella con un rapporto
del volume mandibola/ volume mascella minore del 94% (Fig. 9). Le differenze sono
statisticamente significative nelle ragazze e nei ragazzi appartenenti al gruppo degli adolescenti
attraenti “young” (p < 0,05). Nelle ragazze del gruppo di riferimento, questo rapporto aumenta con
l’età, con una crescita relativamente maggiore del terzo inferiore della faccia rispetto al terzo medio.
Nel terzo medio della faccia, il volume del naso aumenta con l’età, ed è maggiore nei maschi
rispetto alle femmine (Fig. 10). Gli adolescenti attraenti hanno un naso più piccolo rispetto al
gruppo di riferimento (stessa età e stesso sesso), con differenze significative nel gruppo degli
adolescenti “old” (p < 0,002). L’area del vermiglio delle labbra (labbro superiore più labbro
inferiore) è maggiore nei soggetti attraenti che in quelli di riferimento (Fig. 11), con un contributo
maggiore del labbro superiore (Fig. 12). Negli adolescenti attraenti, l’altezza del vermiglio (ls-li)
rappresenta una percentuale maggiore della larghezza della bocca (ch-ch) rispetto ai soggetti di
riferimento (Fig. 13); in entrambe le età considerate, nel gruppo degli adolescenti attraenti il
rapporto è maggiore nelle femmine rispetto ai maschi. Negli adolescenti attraenti, entrambe le
labbra sono più vicine alla linea estetica E (prn-pg), rispetto agli adolescenti di riferimento (Fig.
14); il trend osservato non è sostenuto da differenze statisticamente significative. In entrambi i sessi,
le distanze aumentano in funzione dell’età; per quanto riguarda il labbro inferiore, i valori sono, in
alcuni casi, minori nelle femmine rispetto ai maschi (labbro inferiore più prominente nelle ragazze).
I maschi attraenti sono caratterizzati da un profilo cutaneo più acuto rispetto a quello dei maschi di
riferimento, con una ridotta convessità facciale incluso il naso (n-prn-pg, Fig. 15); la differenza è
statisticamente significativa nel gruppo di 13-15 anni (p = 0,014). In accordo con questi dati, i
ragazzi attraenti hanno una maggiore prominenza della mascella rispetto alla mandibola, con un
angolo cutaneo, analogo del ANB scheletrico, più ampio (sl-n-sn, Fig. 16). Nelle femmine attraenti,
al contrario, si osserva un profilo meno acuto (p = 0,049, nel gruppo 10-12 anni), e una ridotta
prominenza della mascella (p = 0,008, nel gruppo 14-16 anni), rispetto alle ragazze di riferimento.
Nel terzo medio e nel terzo inferiore della faccia si nota che, all’interno del gruppo degli adolescenti
attraenti, gli angoli nasolabiale e interlabiale risultano essere più acuti: gli adolescenti attraenti
presentano un relativo aumento della prominenza delle labbra, ad eccezione del gruppo dei maschi
di 15-17 anni. Nei maschi attraenti e nelle femmine attraenti di 14-16 anni, il mento è relativamente
meno prominente rispetto al labbro inferiore, con valori aumentati dell’angolo mentolabiale (li-sl-
pg, Fig. 19). Negli adolescenti attraenti “young”, sia maschi sia femmine, la convessità sul piano
orizzontale del terzo inferiore della faccia (go-pg-go) è maggiore che nei soggetti di riferimento
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(Fig. 20), mentre negli adolescenti “old” si osserva il trend opposto, con una maggior prominenza
relativa del mento.
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DISCUSSIONE
L’analisi dell’arrangiamento tridimensionale dei tessuti molli della faccia dovrebbe essere fatta con
una valutazione completa, morfologica e funzionale, in modo da ottenere una valutazione globale di
tutti gli elementi che classicamente costituiscono il concetto di bellezza: precisione, simmetria,
coordinazione e funzione9. I primi elementi che devono essere considerati sono quelli che
definiscono la struttura morfologica, che rappresenta la base per la funzione. Si pensa spesso che le
persone considerate attraenti (come attori di cinema e televisione, modelli) possiedano particolari
peculiarità estetiche, ma questo non sembra essere una condizione necessaria per la bellezza17,28-30.
Inoltre, non solo il background culturale e i trend dell’epoca in cui viviamo possono influenzare la
percezione del “bello” 6,12-15,20, ma sembra emergere anche un ben definito dimorfismo
sessuale1,2,4,19,31. Le opinioni correnti a proposito delle donne adulte di razza Caucasica sembrano
preferire un terzo medio della faccia prominente, con labbra piene; una faccia relativamente grande
con una mandibola ridotta ed un’ampia fronte; uno sviluppo verticale ridotto1,2,4,6,12,13,31,32. In ogni
caso, sembra che le donne attraenti mantengano, in molte caratteristiche della faccia, delle
peculiarità infantili. Al contrario, sembra che la percezione della bellezza negli uomini adulti sia
positivamente influenzata da markers facciali di alti livelli di testosterone, e da un relativo
incremento delle dimensioni del terzo inferiore della faccia1,2,4,18,19,31.
Ulteriori fattori che possono influenzare la percezione della bellezza sono rappresentati dalla
crescita e dallo sviluppo: la bellezza comincia a diventare un punto di interesse anche negli
individui in crescita.
Attualmente bambini ed adolescenti sono impiegati in ambito cinematografico e televisivo, giocano
una parte importante nell’industria della moda, e sono elementi chiave nel mondo pubblicitario. I
bambini con una faccia non particolarmente attraente possono essere considerati meno intelligenti e
tendono ad essere socialmente isolati, rispetto ai bambini con un viso percepito come bello ed
attraente3,21,23. Si crede che una faccia bella sia una chiave di successo, per questo bambini e
genitori cercano dei cambiamenti, in caso di fisionomie dentofaciali che non seguono l’attuale
accezione di bellezza14,22.
Gli studi svolti in precedenza sulla bellezza facciale in bambini e adolescenti si sono focalizzati
soprattutto sulle caratteristiche dentolabiali: soggetti con malocclusioni, arcate dentali irregolari e
labbra sottili sono considerati meno attraenti rispetto a bambini con un’occlusione normale, arcate
dentali armoniche e labbra più pronunciate22,23. Le caratteristiche globali dell’arrangiamento
tridimensionale dei tessuti molli della faccia sono state analizzate meno frequentemente: Ferrario et
al.33 hanno analizzato la relazione tra la bellezza e le dimensioni della faccia in bambini di 8-9 anni,
Sforza et al.24 hanno confrontato misure morfometriche in bambini normali e bambini considerati
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belli dai 4 ai 9 anni di età. Molte caratteristiche riscontrate nei bambini belli rispecchiano le
caratteristiche facciali riscontrate in donne attraenti12,13,32: fronte relativamente ampia e mascella
prominente, dimensioni verticali ridotte, labbra voluminose e profilo cutaneo pronunciato24.
Nello studio qui riportato sono state mantenute alcune delle caratteristiche precedentemente
rilevate, ma emergono anche delle differenze in relazione all’età ed al sesso. In accordo con la
precedente analisi24, i soggetti attraenti sono caratterizzati da una faccia più larga e più corta,
rispetto ai soggetti di riferimento di stessa età e sesso; presentano terzo medio e terzo superiore
della faccia relativamente più ampi, e una ridotta dimensione della mandibola rispetto a quella della
mascella. Le labbra risultano essere più grandi e più prominenti, come precedentemente riscontrato
da Matoula e Panchers6 per donne attraenti tra i 14 e i 24 anni; l’angolo nasolabiale è ridotto nelle
ragazze e nei adolescenti “young”, ma negli adolescenti “old”, l’angolo risulta essere maggiore.
L’altezza del vermiglio rappresenta una percentuale maggiore della larghezza della bocca rispetto ai
soggetti di riferimento, a conferma di ciò che riportano Scott et al.23.
La prominenza dei tessuti molli del profilo della faccia e la prominenza della mascella rispetto alla
mandibola sono maggiori nei maschi attraenti, ma minori nelle femmine attraenti, rispetto ai
soggetti di riferimento. Un aumento della convessità della faccia è riportato anche nello studio di
Kiekens et al.22 come caratteristica principale antero-posteriore in ragazzi dai 10 ai 16 anni di età
considerati attraenti, e nell’indagine di Matoula e Panchers6. Gli adolescenti attraenti hanno un
mento relativamente meno prominente rispetto al labbro inferiore, con valori aumentati dell’angolo
mentolabiale, un risultato opposto a quello trovato nei bambini attraenti analizzati da Sforza et al.24.
Sul piano orizzontale, i bambini attraenti e gli adolescenti attraenti più giovani sono caratterizzati da
un angolo di convessità mandibolare più ottuso, mentre negli adolescenti “old”, si osserva il
contrario, con una prominenza del mento relativamente maggiore. Questa caratteristica è in buon
accordo con quello riportato da Fink et al.34 e da Schaefer et al.19: alti livelli di testosterone in fase
prenatale, ed elevati livelli di testosterone nel sangue, portano ad un terzo inferiore della faccia più
prominente, peculiarità legata in maniera positiva alla percezione della bellezza maschile1.
Gli adolescenti belli hanno un naso più piccolo rispetto ai coetanei di riferimento, in accordo con
ciò che è stato precedentemente riscontrato in giovani donne belle13, ma in contrasto con i pattern
osservati nei bambini attraenti24. Anche se il volume del naso nelle donne può essere il risultato di
interventi di chirurgia estetica, le caratteristiche riscontrate sembrano dipendere dalle attuali
preferenze da un punto di vista estetico.
Tra i limiti del presente studio si rileva il fatto che l’analisi sia stata eseguita solo tra due gruppi di
età per ciascun sesso. In effetti, gli adolescenti qui valutati sono stati scelti da un’agenzia di casting
che seleziona ragazzi per cinema, televisione, moda e pubblicità; questi ragazzi sono hanno dovuto
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raggiungere il laboratorio in cui si sono svolte le misurazioni antropometriche, un fatto che ha
limitato la selezione del campione ad adolescenti che abitano in Milano e dintorni, riducendone il
numero. E’ possibile che il numero ridotto di soggetti analizzati spieghi la mancanza di differenze
statisticamente significative per alcuni parametri per i quali è possibile solo parlare di tendenze.
La selezione è stata fatta seguendo le stesse procedure utilizzate per la selezione dei bambini
attraenti24 e per le donne12,13,32,35: maschi e femmine sono stati selezionati indipendentemente da
professionisti in un’agenzia di casting che non erano al corrente dello scopo dell’analisi; è stato
solamente richiesto un gruppo di ragazzi belli di entrambi i sessi, all’interno di un ben definito
range di età e di etnia. Le loro facce dovevano considerarsi “attraenti” e “positive” per i mass
media4. Questa procedura evita le opinioni specialistiche dei professionisti (dentisti, chirurghi) i
quali, spesso, sono relativamente più critici nella valutazione dell’estetica rispetto a persone non-
professioniste3,4,14,20,36,37, anche se recentemente sono state riportate valutazioni differenti a
proposito dei chirurghi plastici23. Inoltre, l’estetica dovrebbe essere valutata da persone comuni, che
poi sono quelle che vedono e valutano nella pratica gli effetti dei trattamenti ortodontici o
chirurgici22,37. E’ riportata l’esistenza di un background genetico per la percezione estetica della
bellezza1, come è stato dimostrato in infanti di 3 mesi di età17, ma l’effetto è con grande probabilità
modulato da svariati fattori sociali4,6,12,19,36.
Gli adolescenti attraenti dei due sessi sono stati suddivisi in differenti gruppi di età, in cui le
femmine erano di 2-3 anni più giovani dei maschi. Questa differenza dovrebbe tenere in
considerazione le discrepanze legate al sesso nel timing del picco di crescita puberale10, così da
ottenere una valutazione di età biologiche più omogenee. In ogni caso, l’estensione di questo studio
ad altri gruppi di età potrebbe permettere una conoscenza più approfondita degli attuali processi
biologici.
Un ulteriore limite risiede nelle misure selezionate: l’analisi dei tessuti molli della faccia (distanze e
angoli) può essere implementata con la valutazione della simmetria17,20,35, e della forma della faccia
(indipendentemente dalle dimensioni19,27,34). Si potrebbe, inoltre analizzare un set di misure di
distanze ed angoli più ampio, includendo tutte le strutture facciali compresi orecchie e occhi1,2.
In conclusione gli adolescenti attraenti, confrontati con soggetti di riferimento dello stesso sesso e
della stessa età, sono caratterizzati da:
- faccia più larga e più corta, con terzo superiore e terzo medio della faccia relativamente più
grandi; mandibola più piccola in rapporto alla mascella
- labbra più grosse e prominenti con angolo nasolabiale più piccolo
- nei maschi, profilo cutaneo più prominente e mascella più prominente
- naso più piccolo.
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Implicazioni cliniche
L’estetica della faccia è uno dei principali argomenti di interesse per chirurghi maxillofacciali e
ortodontisti2,11,12,17,38. La creazione di occlusioni armoniche all’interno di un apparato
stomatognatico ben funzionante14 deve sempre considerare l’effetto che la posizione dei denti ha sui
tessuti molli della faccia28. I clinici dovrebbero avere la possibilità di accedere a linee guida
estetiche riferite a soggetti di sesso, età ed etnia confrontabili con quelle dei loro pazienti; le linee
guida dovrebbero anche essere sempre aggiornate, in modo da tenere in considerazione l’evoluzione
dei canoni estetici all’interno di una determinata società12,37. Queste linee guida possono offrire utili
indicazioni per definire al meglio trattamento ortodontico, termpistica ed obiettivi, con il miglior
rapporto costi-benefici.
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RINGRAZIAMNETI
Gli autori sono grati a tutto lo Staff del Laboratorio di Anatomia Funzionale dell'Apparato
Stomatognatico, Università degli Studi di Milano, che ha partecipato all’acquisizione e
all’elaborazione dei dati (dottori Miriam Binelli, Claudia Dellavia, Fabrizio Mian, Gianluca M.
Tartaglia; Signora Iolanda Decorato, Signor Luca Pisoni, Signor Matteo Rossini). La dottoressa
Patrizia Frangella ha collaborato all’organizzazione dell’acquisizione negli adolescenti attraenti. Il
lavoro di segreteria della signora Cinzia Lozio è stato prezioso. Il supporto finanziario è stato
ottenuto grazie all’Università di Milano (FIRST, 2006), e al Consiglio Direttivo della Società
Italiana Di Ortodonzia (SIDO).
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Legende delle Figure
Figura 1. Punti di repere digitalizzati: tr, trichion; g, glabella; n, nasion; prn, pronasale; c’,
columella; sn, subnasale; ls, labiale superius; sto, stomion; li, labiale inferius; sl, sublabiale; pg,
pogonion; me, menton; ex, exocanthion; en, endocanthion; os, orbitale superius; or, orbitale; ft,
frontotemporale; zy, zygion; chk, cheek; t, tragion; pra, preaurale; sa, superaurale; pa, posturale;
sba, subaurale; al, alare; ac, cresta alare del naso; itn, punto inferiore della narice; stn, punto
superiore della narice; cph, crista philtri; ch, cheilion; go, gonion; pra, preaurale; sa, superaurale;
pa, postaurale; sba, subaurale
Figura 2. Larghezza del terzo superiore della faccia (ex-ex) negli adolescenti analizzati. Valori
medi per i maschi (azzurro) e per le femmine (rosa), soggetti attraenti (colori pieni) e di
riferimento (colori tratteggiati), nei due gruppi di età. I colori più scuri corrispondono agli
adolescenti “old”.
Figura 3. Larghezza del terzo inferiore della faccia (go-go) negli adolescenti analizzati. Valori
medi per i maschi (azzurro) e per le femmine (rosa), soggetti attraenti (colori pieni) e di
riferimento (colori tratteggiati), nei due gruppi di età. I colori più scuri corrispondono agli
adolescenti “old”.
Figura 4. Lunghezza del corpo della mandibola (pg-go) negli adolescenti analizzati. Valori medi
per i maschi (azzurro) e per le femmine (rosa), soggetti attraenti (colori pieni) e di riferimento
(colori tratteggiati), nei due gruppi di età. I colori più scuri corrispondono agli adolescenti “old”.
Figura 5. Altezza della faccia (n-pg) negli adolescenti analizzati. Valori medi per i maschi
(azzurro) e per le femmine (rosa), soggetti attraenti (colori pieni) e di riferimento (colori
tratteggiati), nei due gruppi di età. I colori più scuri corrispondono agli adolescenti “old”.
Figura 6. Profondità del terzo medio della faccia (sn-t) negli adolescenti analizzati. Valori medi per
i maschi (azzurro) e per le femmine (rosa), soggetti attraenti (colori pieni) e di riferimento (colori
tratteggiati), nei due gruppi di età. I colori più scuri corrispondono agli adolescenti “old”.
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Figura 7. Volumi facciali negli adolescenti analizzati. Valori medi per i maschi (azzurro) e per le
femmine (rosa), soggetti attraenti (colori pieni) e di riferimento (colori tratteggiati), nei due
gruppi di età. I colori più scuri corrispondono agli adolescenti “old”.
Figura 8. Volume della fronte come percentuale del volume facciale negli adolescenti analizzati.
Valori medi per i maschi (azzurro) e per le femmine (rosa), soggetti attraenti (colori pieni) e di
riferimento (colori tratteggiati), nei due gruppi di età. I colori più scuri corrispondono agli
adolescenti “old”.
Figura 9. Volume mandibolare come percentuale del volume mascellare negli adolescenti
analizzati. Valori medi per i maschi (azzurro) e per le femmine (rosa), soggetti attraenti (colori
pieni) e di riferimento (colori tratteggiati), nei due gruppi di età. I colori più scuri corrispondono
agli adolescenti “old”.
Figura 10. Volume del naso negli adolescenti analizzati. Valori medi per i maschi (azzurro) e per le
femmine (rosa), soggetti attraenti (colori pieni) e di riferimento (colori tratteggiati), nei due
gruppi di età. I colori più scuri corrispondono agli adolescenti “old”.
Figura 11. Superficie del vermiglio delle labbra negli adolescenti analizzati. Valori medi per i
maschi (azzurro) e per le femmine (rosa), soggetti attraenti (colori pieni) e di riferimento (colori
tratteggiati), nei due gruppi di età. I colori più scuri corrispondono agli adolescenti “old”.
Figura 12. Superfici percentuali del vermiglio del labbro superiore ed inferiore negli adolescenti
analizzati.
Figura 13. Altezza del vermiglio (ls-li) come percentuale della larghezza della bocca (ch-ch) negli
adolescenti analizzati. Valori medi per i maschi (azzurro) e per le femmine (rosa), soggetti
attraenti (colori pieni) e di riferimento (colori tratteggiati), nei due gruppi di età. I colori più scuri
corrispondono agli adolescenti “old”.
Figura 14. Distanza tra labbro superiore e linea E, ls-(prn-pg), e distanza tra labbro inferiore e linea
E, li-(prn-pg), negli adolescenti analizzati. Valori medi per i maschi (azzurro) e per le femmine
(rosa), soggetti attraenti (colori pieni) e di riferimento (colori tratteggiati), nei due gruppi di età. I
colori più scuri corrispondono agli adolescenti “old”.
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Figura 15. Convessità facciale incluso il naso (n-prn-pg) negli adolescenti analizzati. Valori medi
per i maschi (azzurro) e per le femmine (rosa), soggetti attraenti (colori pieni) e di riferimento
(colori tratteggiati), nei due gruppi di età. I colori più scuri corrispondono agli adolescenti “old”.
Figura 16. Prominenza mascellare (sl-n-sn) negli adolescenti analizzati. Valori medi per i maschi
(azzurro) e per le femmine (rosa), soggetti attraenti (colori pieni) e di riferimento (colori
tratteggiati), nei due gruppi di età. I colori più scuri corrispondono agli adolescenti “old”.
Figura 17. Angolo nasolabiale (prn-sn-ls) negli adolescenti analizzati. Valori medi per i maschi
(azzurro) e per le femmine (rosa), soggetti attraenti (colori pieni) e di riferimento (colori
tratteggiati), nei due gruppi di età. I colori più scuri corrispondono agli adolescenti “old”.
Figura 18. Angolo interlabiale (sn-ls^sl-pg) negli adolescenti analizzati. Valori medi per i maschi
(azzurro) e per le femmine (rosa), soggetti attraenti (colori pieni) e di riferimento (colori
tratteggiati), nei due gruppi di età. I colori più scuri corrispondono agli adolescenti “old”.
Figura 19. Angolo mentolabiale (li-sl-pg) negli adolescenti analizzati. Valori medi per i maschi
(azzurro) e per le femmine (rosa), soggetti attraenti (colori pieni) e di riferimento (colori
tratteggiati), nei due gruppi di età. I colori più scuri corrispondono agli adolescenti “old”.
Figura 20. Convessità del terzo inferiore della faccia sul piano orizzontale (go-pg-go) negli
adolescenti analizzati. Valori medi per i maschi (azzurro) e per le femmine (rosa), soggetti
attraenti (colori pieni) e di riferimento (colori tratteggiati), nei due gruppi di età. I colori più scuri
corrispondono agli adolescenti “old”.