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G. Tomedi & C. O. Grutsch 2013: Appunti sull' età del Bronzo nel Tirolo settentrionale

Feb 17, 2023

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Erich Kistler
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Page 1: G. Tomedi & C. O. Grutsch 2013: Appunti sull' età del Bronzo nel Tirolo settentrionale
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Direttore

Stefano Magnani Universita degli Studi di Udine

Comitato scientifico

Alfredo Buonopane Universita degli Studi Verona

Giovannella Cresci Marrone Universita "Ca' Foscari" di Venezia

Klaus Freitag RWTH Universität Aachen

Predrag N ovakovic Univerza v Ljubljani

Andrea Pessina Soprintendenza ai Beni Archeologici della Toscana

Comitato redazionale

Patrizia Basso Universita degli Studi di Verona

Paolo Casari Universita degli Studi Udine

Jana Horvat Institut za arheologijo, ZRC SAZU, Ljubljana

Renate Lafer Alpen-Adria Universität Klagenfurt

Kai Ruffing Philipps-Universität Marburg

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STUDI DI FRONTIERA

La collana "Studi di frontiera" nasce con l'intento di fornire uno strumento di incontro e di discussione attorno a un tema centrale non solo per lo studio dell' Antichira ma, piu in generale, di ogni epoca storica. Come "frontiere" si intendono non solo le realta geografiche e politiche o gli ambiti etnici e culturali, ma anche gli spazi di relazione tra discipline e metodologie differenti.

La collana e destinata ad accogliere atti di convegni, raccolte di studi, monografie e in generale ricerche ehe di volta in volta affionteranno ed esploreranno da differenti punti di vista e con approcci diversi il tema delle frontiere.

Il comitato scientifico e quello di redazione si avvalgono della presenza e della collaborazione di storici e archeologici di grande esperienza.

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Pubblicazione realizzata con il contributo di:

9' Consorzio Universitario del Friuli

Vizerektorat für Forschung Universität Innsbruck

Italien-Zentrum an der Universität Innsbruck

Centro Udinese di Studi sulle Aree di Frontiera

Dipartimento di Storia e Tutela dei Beni Culturali, Universita degli Studi di Udine

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Le aree montane come frontiere

Spazi d'interazione e connettivira, Atti del Convegno Internazionah;, Udine, ro-12 dicembre 2009

a cura di

Stefano Magnani

con la collaborazione di Paola Mior e Leonardo Gregoratti

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Copyright © MMXIII ARACNE editrice S.r.l.

www.aracneeditrice.it [email protected]

via Raffade Garofalo, I33/ A-B OOI73 Roma

( o6) 9378ro6s

I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale,

con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.

Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell'Editore.

I edizione: ottobre 20I3

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Indice

13 Attraverso le Alpi Stefano Magnani

Preistoria e protostoria

19 Scambi e produzione metallurgica in epoca protostorica nel­la bassa valle dell'Inn. Risultati delle ricerche 2007 I 2008 sul Kiechlberg presso Innsbruck Ulrike Töchterle

49 Appunti sull' etä del Bronzo nel Tirolo settentrionale Gerhard Tomedi, Caroline Olivia Grutsch

63 Verzegnis- Colle Mazeit (UD): un insediamento pluristrati­ficato a controllo della via per il Norico tra protostoria e romanitä Gloria Vannacci Lunazzi

91 Considerazioni sulle modalitä insediative e sullo sfruttamento del territorio in Carnia tra tarda protostoria e romanizzazione Serena Vitri, Susi Corazza, Gabriella Petrucci

Eta romana

II9 Ambiente montano e allevamento nel territorio di Iulium Carnicum nella prima etä imperiale: gli insediamenti sul Mon­te Sorantri di Raveo, di Colle Mazeit di Verzegnis e di Colle Santino di Invillino Patrizia Donat, Gabriella Petrucci

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8 Le aree montane come frontiere

133 Nach dem Verfall des Goldpreises in Italien: Polybios reist um 150 v. Chr. zu den Taufiskern nach Noreia OrtolfHarl

141 Roman sites in the high altitude areas of Slovenia jana Horvat

155 Etnie e territori extraurbani in area retica e camuna. Per una riconsiderazione dell' adtributio Elvira Migliario, Serena Solano

185 Pensare l'Impero: le province alpine e la Germania Magna Davide Faoro

201 Zentren der Textilproduktion im südlichen N oricum Kordula Gostenenik

223 Monete e ripostigli monetali lungo le vie alpine: Valli del N atisone, della Carnia e del Tarvisiano Lorenzo Passera

253 L' insediamento antico nel territorio della valle del Fella in relazione alla viabilira: aleuni aspetti topografici ed economici Mirta Faleschini

281 La rappresentazione dello spazio alpino nella Geografia di Tolemeo Stefano Magnani

Eta medioevale

301 Risalire il fiume. Cuol di Ciastiel ad Andrazza e la tarda ro­manita nell' alta V alle del Tagliamento Sauro Gelichi, Silvia Cadamuro, Alessandra Cianciosi

323 La cristianizzazione delle Alpi Carniche e il processo di for­mazione delle pievi Aurora Cagnana

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339 I "castelli" della Carnia Eliano Concina

Indice 9

363 Risalire il fiume. Il castello di Sacuidic e l'incastellamento basso-medievale in Friuli Fabio Piuzzi

379 Gli scavi nel Karnburg in Carinthia degli anni 2oo6-2oo8 Heimo Dolenz, Christoph Baur

391 Risorse minerali e sfruttamento minerario in area friulana tra medioevo ed epoca moderna Roberto Zucchini

Confronti

415 I 'desert kite' del deserto di Palmira (Siria). Le catene mon­tuose della Palmirena occidentale come spazi di approvvigio­namento di risorse e aree di connessione in epoca pre- classica Daniele Morandi Bonacossi

441 Percezioni sensoriali del paesaggio montano nell' ottava cam­pagna di Sargon II, 714 a.C. Nathan Morello

463 Aree montane, risorse naturali e rapporti fra poleis greche nella Calabria meridionale: il caso di Locri Epizefiri Marina Rubinich

491 Le forme insediative del Sannio preromano sul versante mo­lisano del Matese Luigi Scaroina

513 La provincia tardo antica del Samnium tra terremoti e fiscalitä Gianluca Soricelli

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ro Le aree montane come frontiere

535 The Caucasus: a Communication Space between Nomads and Sedentaries Leonardo Gregoratti

551 Spazi montani e approccio archeologico: considerazioni a margine del progetto R.I.M. E.M. Umberto Moscatelli

Poster

569 Panelle, lingotti e barre. La circolazione delle leghe a base di rame attraverso il Friuli Venezia Giulia nelle fasi tarde dell' eta del bronzo. Daniele Girelli

579 Contatti transalpini nella prima eta del ferro. L' apporto della ceramica. Benedetta Prosdocimi

587 Brandopferplätze and altars North and south of the Alps: a new site near Innsbruck SimonHye

589 La viabilita romana del Carso Katharina Zanier

599 11 carme di Laetilius . La testimonianza epigrafica di un viaggio turistico da Zuglio a Roma nel I secolo dC. Valentina Puppis

605 Inserimento dell' arco alpino orientale nei traffici commerciali del periodo tardoantico. Anfore e lucerne a confronto Elena Braidotti

621 Late Antique and Early Medieval Coarseware from Carnia (Friuli, Italy). Manufactures and Circulation across the Alps Giacomo Gonella, Alessandro Neri

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Indice II

631 San Paolo di Illegio. Caratteri delluogo di culto di IV secolo e analisi della sequenza stratigrafica Stefano Roascio, Silvana Gavagnin

639 Slavi e Romanzi nell'alto medioevo: analisi di antropologia fisica sugli scheletri di San Martino di Ovaro Valeria Amaretti

647 Casi di studio sugli insediamenti fortificati dell' alta valle del Potenza (MC- Marche) Sonia Virgili

657 Desert-kites sulle montagne della Palmirena Eva Ziedan

665 Sanctus Silvanus, Homo Selvaticus: la ripresa del sacro selvag­gio? Davide Ermacora

677 Conclusioni Arnaldo Marcone

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Le aree rmmane corre fronnere ISBN 978-88-548-B509-9 001 10.4399!J7888548650991 pag 13-15 (ottobre 2013)

Attraverso le Alpi*

STEFANO MAGNANI

Negli ultimi anni, nei settori degli studi storici e areheologici vi e stata una erescita dell'attenzione nei eonfronti di aleuni ambiti d'indagine finora poeo studiati o non adeguatamente affrontati, tra quali i vanno annoverati i eosiddetti ambienti marginali (boseo, foresta, montagna, palude, laguna, eec.). Alla base di tale impulso sono senz'altro da indi­viduare interessi e fattori di piena attualici, influenzati dalle eondizioni soeio-politiehe e eonnessi alla valorizzazione del patrimonio storico, eulturale e ambientale, ma vi e anehe 1' aequisita consapevolezza del ruolo edel peso eeonomieo e sociale ehe tali aree, talvolta margina­li solo se eonsiderate alla luee di una prospettiva moderna, hanno rivestito nelle diverse epoehe della storia.

In partieolare, in uno spazio eome quello eireummediterraneo, dominato da eatene montuose e rilievi, spesso aspri, ehe si affaeeia­no direttamente sul mare, e un dato di fatto signifieativo ehe le aree montane eomineino a rieevere da parte degli studiosi un' attenzione adeguata alla loro importanza. Esse, infatti, hanno svolto un ruolo fondamentale per la vita dell'uomo a partire dalla piu remota antiehici, contribuendo a definire eon la propria presenza le forme di distribu­zione delle popolazioni, le modalici dell' insediamento antropieo e dello sfruttamento delle risorse, lo sviluppo di peeuliari direttrici di eomunieazione. A seeonda di eome l'uomo si e rapportato ad esse, le aree montane sono state di volta in volta sede di movimenti een­tripeti o eentrifughi, spazi integrati dai punti di vista amministrativo,

* Desidero ringraziare di cuore tutti coloro ehe a vario titolo hanno contribuito alla realizzazione del volume: gli autori dei contributi, ehe ne hanno pazientemente atteso Ia pubblicazione; Paola Mior e Leonardo Gregoratti, il cui apporto e stato essenziale nell ' opera di redazione; il Vizerektorat für Forschung Universität Innsbruck, l'Italien-Zentrum an der Universität Innsbruck e, in modo particolare, il Consorzio Universitario del Friuli, ehe con illoro supporto finanziario ne hanno reso possibile Ia stampa.

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14 Attraverso 1e Alpi

sociale ed economico o aree limitanee sfuggenti alle organizzazioni eentralizzate.

Per quanto riguarda 1' area alpina nell' ecl antica e in quella me­dioevale, l'intensifiearsi delle rieerehe areheologiche e topografiehe, 1' aequisizione di nuove testimonianze epigrafiehe e, in generale, di una piu eompleta doeumentazione sulla eultura artistiea e materiale hanno eonsentito di perfezionare il quadro ricostruttivo desumibile dalle fonti storiehe e letterarie. Cio permette, oggi, di affrontare su basi rinnovate i problemi e i temi tuttora aperti, e di rieonsiderare da diverse prospettive anehe i dati aequisiti da tempo. Intermini di rieerehe e di divulgazione delle stesse, lo sviluppo dell'interesse verso 1' area alpina ha eondotto alla realizzazione di numerosi importanti progetti ehe riguardano soprattutto i settori oecidentali e eentrali delle Alpi. Manea, inveee, uno sguardo eomplessivo sul settore orientale della eatena montuosa, comprendendo in particolare in tale defini­zione le Alpi Carniehe e Giulie nei loro versanti italiano, austriaeo e sloveno, anehe se sono assai numerose le indagini e le pubblieazioni dedicate ad ambiti e realci speeifiehe, a fenomeni isolati o a singoli eentri.

11 eonvegno internazianale Le aree montane come frontiere e/ o spazi d'interazione e connettivita, svoltosi a Udine, dal ro al 12 dieembre 2009, e stato organizzato eon l'intento di supplire almeno in parte a tale earenza. Partendo da una_ visione generale e foealizzando la diseussione sulle Alpi orientali, di eui sono state analizzate le forme e le funzioni di spazi di frontiera e di interrelazione e eonnettivicl dalla preistoria fino al medioevo, si e voluto fornire un eontributo agli studi e allo sviluppo di progetti e rieerehe eomuni tra gli studiosi e gli enti di quei paesi ehe nelle Alpi hanno oggi illoro spazio eomune.

Al eonvegno hanno partecipato numerosi rieereatori ehe si oeeu­pano a vario titolo di temi inerenti alle aree montane e ehe hanno presentato sia indagini eondotte su ampio raggio sia easi speeifiei di studio, eon una partieolare attenzione per 1' area alpina orientale, ma non traseurando eonfronti eon altre regioni. Con un approeeio inter­diseiplinare e attraverso un percorso diaeronico, i diversi interventi hanno illustrato rieerehe eoneernenti lo sfruttamento e l'integrazione delle risorse loeali, il sistema delle eomunieazioni, le forme dell'inse­diamento e di gestione del territorio, il quadro delle relazioni tra le differenti eomponenti etniche e amministrative, eon particolare atten-

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Attraverso le Alpi rs

zione al confronto tra le dinamiche rilevabili tra gli opposti versanti e tra questi e le aree di pianura.

Questo volume riunisce i contributi presentati al convegno di Udi­ne, di cui mantiene la forma, articolata in quattro sezioni di studi, ordinate per ambiti cronologici e tematici, e in una di poster. A di­stanza di quattro anni, alcune ricerche sono proseguite con ulteriori e nuovi risultati, solo in parte integrabili attraverso un aggiornamento bibliografico essenziale. Il volume documenta pertanto una precisa fase di conoscenza e di discussione e deve essere inteso non come un bilancio ma come una testimonianza del dibattito e del processo di rinnovamento degli studi dedicati a queste specifiche tematiche. No­nostante il tempo trascorso, infatti, esso fornisce un contributo utile alla formulazione di un quadro complessivo riguardante le aree mon­tane e costituisce uno strumento in grado di illustrare con approcci metodologici e punti di vista assai diversi 1' articolata variet't dei feno­meni e dei processi ehe nel corso della storia hanno contraddistinto le regioni alpine orientali come aree di frontiera.

Con la pubblicazione di questi Atti prende avvio, in collaborazione con la casa editrice Aracne, la collana "Studi di frontiera", destinata a ospitare atti di convegni, raccolte di studi, monografie e ricerche riguar­danti le "frontiere", intese neUe loro diverse sfumature e accezioni, tematiche e metodologiche.

Stefano Magnani Universitä degli Studi di Udine

stefano.magnani@uniudit

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PREISTORIA E PROTOSTORIA

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Le aree rmnliine corre Irantiere ISBN 978-88-548-6509-9 00110.4399197888548650993 pag. 49-62 (ottobre 2013)

Appun ti sull' eta del Bronzo nel Tirolo settentrionale

GERHARD TüMEDI, CAROLINE ÜLIVIA GRUTSCH

Talvolta le Alpi centrali sono viste soltanto come zona primaria di risorse minerarie: si tende a pensare per lo piu al rame, i cui giaci­menti furono coltivati e sfruttati prima dalle culture di Straubing e Singen e poi dalla cultura delle tombe a tumulo nell' attuale Germania. Negli insediamenti alpini del Tirolo settentrionale si rinvengono pero cospicue tracce di fonderie, ehe dimostrano 1' esistenza di un fiorente artigianato locale.

Nel maggio 2002 Pranz Neururer, collaboratore volontario della Soprintendenza Archeologica perle province del Tirolo edel Vorarl­berg, riusci a localizzare un ripostiglio di bronzi quasi nascosto in un crepaccio nella roccia circondato da sassi nel bosco vicino alla frazione di Piller nel comune di Fließ nel Tirolo settentrionale, di cui erano ben visibili circa dieci pezzi (Fig. 1)1

.

Non c'era tempo da perdere, il giorno dopo una squadra dell'asso­ciazione ArchaeoTirol e della Soprintendenza Archeologica e arrivata sulluogo del ritrovamento, il primo sopralluogo ci dimostrava ehe si trattava di un recupero assai difficile. Senza clubbio bisognava avere attrezzi adeguati e per lo piu una squadra adatta. Recuperare l'inte­ro pane di terra sarebbe stato impossibile. Abbiamo deciso ehe era meglio tornare il giorno seguente per cominciare un recupero ben documentato.

Dopo la sistemazione e la documentazione della crepa ogni pezzo venne numerato e ogni giacitura venne fotografata. Cosi in seguito sarebbe stato possibile ricostruire il modo in cui i bronzi erano stati deposti. Ovviamente i bronzi erano stati in origine deposti in un

r. Tomedi, Nicolussi Castellan, Pöll 2oor.

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50 Gerhard Tomedi, Caroline Olivia Grutsch

Figura 1. Ubicazione del ritrovamento. 1. Fließ- Silberplan, insediamento aper­to del Bz B- Cr; 2. Piller Höhe, rogo votivo del Bz C2-eta tardo imperiale; 3. Piller-Moosbruckschrofen, ripostiglio di Bz B- C2; 4. Wenns-Spieleitenkopf, insediamento fortificato di Bronzo medio (?)

grande dolio ehe fu inserito nella erepa, in seguito la grande lastra di pietra di eopertura era scivolata nella erepa e eosi il ripostiglio venne ineastrato.

11 numero dei bronzi era sorprendente: i 360 pezzi eostituiseono uno dei piu eospieui ripostigli dell' area eentroeuropea. Durante il re­eupero e divenuto ehiaro ehe il deposito non era- eome ci si aspettava -da datare al Bronzo finale, poiehe i bronzi coprono l'intera fase del Bronzo medio.

I pezzi piu antichi sono una eoppia di spilloni ad alette risalenti alla transizione dal Bronzo antieo al medio2

, inveee alla fine del Bronzo

2. Spindler I972 / 73; 2006.

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Appunti sull'eta del Bronzo nel Tirolo settentrionale sr

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Figura 2. Posizioni cronologiche di aleuni oggetti del ripostiglio di Piller

medio e da eolloeare una spada a elsa piena ottagonale3 . Gli altri pezzi sono da distribuire in quest' ambito4 (Fig. 2). La datazione del depo­sito non e unitaria. Molti ripostigli della zona a nord delle Alpi sono eomposti di reperti databili a periodi e fasi diverse.

Erano anehe ben visibili le traeee di distruzione, i falcetti sono assai eonsumati o spezzati in modo intenzionale. Piu di uno e stato piegato in modo da risultare molto piu ingombrante degli esemplari interi. Anehe molte asee sono state spezzate intenzionalmente (Fig. 3). La eoppia di spilloni ad alette venne spezzata in modo sistematieo in sei parti, eome ha aeeennato Konrad Spindler5 .

La eonclusione e ehe la maggioranza dei reperti porta lesioni intenzio­nali. Non di rado qualehe pezzo porta traeee di una distruzione violenza, ehe sicuramente non e stata eausata dall'uso quotidiano. La frammen­tazione non sembra finalizzata a far diminuire il volume dei bronzi, in

3. Krämer 1985, r4- r6.

4. Oe Marinis 1999; Tomedi 2007. s. Spindler 2006.

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[ Figura J . Ascia e falcetti spezzati e piegati del ripostiglio di Pille

Figura 4. Vista sul ripostiglio di Piller durante il recupero. Si vedono saltaleoni e pendagli rotondi del Bronzo B collocati insieme in un lato del ripostiglio

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Appunti sull'eta del Bronzo nel Tirolo settentrionale 53

modo ehe i frammenti entrassero meglio nel crogiolo per la fonditura. Sembra piu verosimile un'interpretazione dell'atto di distruzione come rituale6

, ma bisogna pensare a una spiegazione p1rticolare.

Figura 5· Ricostruzione grafica del costume di una donna di alto rango sociale del Bz B secondo i ritrovamenti del ripostiglio di Piller. Disegno di Andreas Blaickner

6. Hänsel 1997; Nebelsiek 1997; Tomedi 2oor; Nicolussi Castellan 2002.

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54 Gerhard Tomedi, Caroline Olivia Grutsch

I gi<1 menzionati spilloni ad alette, ehe faeevano parte del eostume femminile in uso durante il tardo Bronzo antico e la fase iniziale del Bronzo medio, dimostrano una eoneentrazione nell' attuale Svizzera, laddove senza clubbio erano parure per donne di alto rango soeiale7. Lo stesso vale per i saltaleoni e i pendagli rotondi dal Bronzo B eolloeati insieme in un lato del ripostiglio (Fig. 4) . Si possono paragonare questi ornamenti eon altri reperti di tombe femminili dall' alto Danubio (Fig. 5), ma anehe eon ritrovamenti oeeasionali reeentemente effettuati a Stanz in Tirolo e a Oberaudorf nella Baviera meridionale. Entrambi sono verosimilmente parte di offerte deposte in luoghi di eulto8

. An­

ehe i pendenti a oeehiali faeevano parte del eostume femminile del Bronzo medio avanzato9 • Possiamo quindi eoncludere ehe tra i reperti del ripostiglio di Piller sono eomprese parure femminili spettanti a individui di alto rango sociale10

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Figura 6. Confronto dell'armamento e degli ornamenti del cd guerrero di Hagenau con reperti da! ripostiglio di Piller

7· Spineller 2006.

8. Winghart 1993.

9 . Wels- Weyrauch 1978; Wels-Weyrauch 1991.

10. Wiegel 1994.

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Appunti sull 'eta del Bronzo nel Tirolo settentrionale 55

La stessa conclusione sembra anehe assai prohabile anehe per i re­perti di pertinenza masehile. Nella Baviera meridionale si eonoseono numerose tombe di guerrieri eon spade. Talara le spade sono a lingua di presa o a elsa piena. Senza dubbi le tombe con spade sono quelle dell' elite, forse di eapi di guerra o come vogliamo dire dei basileis. Sfortunatamente la eosiddetta tomba di Hagerrau nella Baviera setten­trionale venne seoperta durante seavi clandestini. Cosi le indieazioni dei ritrovatori non sono prive di sospetton. Se fosse attendibile, poiche la eombinazione dei reperti sembra verosimile, siamo in grado di pa­ragonare quell' equipaggiamento eon reperti dal ripostiglio di Piller12 ,

il frammento di un' armilla trova confronti a Hagenau, eome altrove una spada a manieo pieno inveee dalla spada a lingua di presa, e poi una spada eorta, un pugnale, un' ascia slanciata e infine il manico di un rasoio (Fig. 6).

Figura 7· L'elmo crestato dal ripostiglio di Piller; a destra : ricostruzione secondo la copia realizzata con un processo di termoplastica nei laboratori del Römisch­Germanisches Zentralmuseum di Magonza

Un altro reperto signifieativo ehe si reeupera dal ripostiglio e un frammento di elmo erestato13 , ehe era eompletamente piegato e am­maeeato (Fig. 7). Grazie agli artisti dellaboratorio di restauro del

n. Stary 1980 .

12. Tomedi 2004.

13. Egg, Tomedi 2002.

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Römisch-Germanisches Zentralmuseum di Magonza siamo in grado di apprezzare la forma originaria. L' elmo e dello stesso tipo del fama­so capolavoro rinvenuto al Passo Lueg nella provincia di Salisburgo, di cui Richard Pittioni propose una datazione al IX secolo a.C .14

, forse convinto dalle strette somiglianze con gli elmi villanoviani. Anche quello proviene da un ripostiglio, pero gran parte del materiale asso­ciato e molto difficile da datare; un' ascia trova pero un buon confronto nel ripostiglio di Piller. Cosi una cronologia nel Bronzo medio 3 o nel Bronzo C2 nel XIV secolo a.C. e molto piu probabile. Un altro frammento dello stesso tipo e stato trovato l'anno scorso nella val­le del torrente Anlauf vicino a Badgastein, pure nella provincia di Salisburgo15 .

Ci sono ancora altre armi, asce slanciate, due pugnali, quattro punte di lancia e quindi due spade a elsa piena. Si puo quindi essere sicuri ehe nel materiale del ripostiglio di Piller siano celati altri equipaggiamenti non solo di di guerrieri, ma anche di donne di alto rango sociale.

11 ripostiglio contiene numerosi altri tipi dei quali non abbiamo avuto occasione di parlare, i due gruppi funzionali piu numerosi sono le asce e i falcetti. Certo, ci si chiede come si puo spiegare la loro quantita. Erano le offerte di So guerrieri e So boscaioli o di 160

mietitori? 0 sono doni votivi a dei della natura simili a Demeter16? Lo studioso Lothar Sperber ha forse fornito un'interpretazione

adeguata. Nel Bronzo recente e finale si trovano nel versante setten­trionale delle Alpi tombe maschili molto rieche, ehe oltre alle armi sono dotate anche di falcettP7 . Sperber pensa ehe i signori dell' oi­kos abbiano posseduto questi strumenti agricoli, dei quali potevano servirsi i dipendenti per il raccolto dei preziosi cereali.

Adesso siamo in grado di proporre un breve sommario sulla com­posizione del ripostiglio ehe verosimilmente consiste di:

- parure per donne e uomini di alto rango sociale doni funzionali di significato forse rituale ( depositi scenico­funzionali) valori di materia prima come i pani di rame.

14. Pittioni 1954, 514.

15 . Lippert 2010.

16. Pianu 1988- 1989; Orlandini 1965-1967; Otto 1996.

17. Sperber 1999.

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Appunti sull'eta del Bronzo nel Tirolo settentrionale 57

La comunita dei vivi ha cosi rinunciato a circa cinquanta chili di bronzo. Si deve pero calcolare ehe Il Bronzo medio duro circa 220 an­ni 18 , il ripostiglio contiene 360 reperti. Quindi, teoricamente c' erano 1,6 offerte per anno. Certarnente il deposito non dovette quindi costi­tuire un' offerta cosi onerosa, di cui la comunita non potesse privarsi. Altri depositi di bronzi dell' etä del Ferro portano a simili conclusionP9 .

In realta nelle tombe dell' area centro alpina dall' eta del Rame alla fine dell' etä del Ferro sono deposti sempre corredi molto poveri. Al contrario delle norme vigenti per le sepolture nella zona a nord delle Alpi i pezzi preziosi, i beni di prestigio nell' area centro alpina erano deposti soltanto nei ripostigli. Per il Bronzo antico questa idea e di­mostrata dal ripostiglio di Ried20 , non tanto lontano da Piller, e per il Bronzo medio da quello di Piller.

L' esclusione dei beni di prestigio dalle tombe centro alpine sembra quasi essere stata una norma21 . Soltanto nel periodo dal Bronzo recen­te e finale, corrispondente al Bronzo finale della cultura dei campi d'urne, si depongono tombe molto rieche nel Tirolo settentrionale. Quelle sepolture pero erano di un gruppo di immigrati o di invaso­ri delle tribu forse protoceltiche2

. Quando si prospetta il quadro da questo punto di vista, si puo quindi dirnostrare 1' esistenza di un' elite nascosta23 (Tab. 1).

Recentemente nuovi dati ricavati dalle analisi dei manufatti del ripostiglio di Piller effettuate da Joachim Lutz hanno portato risultati molto sorprendenti24 . Non erano infatti stati sfruttati i giacimenti locali di rame5 . La maggioranza assoluta della massa base dei reperti mostra strette analogie negli impurity patterns e nella composizione degli isotopi di piombo con il rame ricavato dai distretti minerari situati nelle vicinanze di Bischofshafen nella provincia di Salisburgo. Cioe vuol dire ehe la regione di Fließ-Piller veniva alimentata da materia

18. Krause 1996. 19. Ripostiglio come favisa di Fließ- Kathreinhof: 385 pezzi : 120 anni- 3,2 pezzi per anno

(Sydow 1995). Ritrovamenti dal templum di Ampass-Demlfeld: 1200 reperti: 6oo anni- 2 offerte per anno (Tomedi 2009 ).

20. Sölder 2002. 21. Lang 1998, 2rr; Baur 2006. 22. Sperber 2003. 23. Tomedi, Töchterle, Altenburger 2006. 24. Lutz et alii 2010. 25. Vavtar 1988; Tomedi 2002; Knabl2004.

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prima delle miniere di un giacimento distante oltre 200 km! Questi risultati lasciano pensare quindi a una rete molto compatta tra i grandi distretti minerari e le zone di produzione artigianale6

. Sembra ehe esistesse qualcosa di simile a un' interconnessione tra micro regioni anche oltre i passi alpini.

Nel frattempo sono state notevolmente incrementate le attestazioni di un artigianato dovuto a fabbri locali27

. Senza clubbio le cognizioni specialistiche richieste dalla coltivazione mineraria e dal mestiere del fabbro dovettero favorire 1' emergere di questi specialisti in seno aUa societa, il cambiamento neUe strutture deUe societa ha avvantaggiato sicuramente 1' emergenza di un' elite sociale anche neUe Alpi.

Tabella 1. Comparazione tra corredi funerari e composizione dei ripostigli

Germania meridionale tombe ripostigli

BZA inumazione beni di prestigio pugnali grandi pugnali

BZ tombe a Rachelburg: beni 8/C tumula beni di prestigio

di prestigia spade came spade ripastigli singali

BZ 0 tambe a raro: spade carro beni armidi

~ di prestigia ditesa tambe can spade

HaB tambe ad ripastigli can beni incine raz ia- di prestigia armi

ne malta di difesa semplice

Ha tambe a C/0 carro beni

di prestigia tambe can

spade

da Ha ricchezza rare 0 fin decrescen-LT 0 da

26. Stöllner 2003; Sperber 2003 .

27. Töchterle 2012

Tirolo seltentrianale tombe

tombe ad incinerazione molto sem-plice

tombe a incineraziane maltasempli-ce

'1ndigeni '~ '1mmigranti ' ~

tambe ad beni di incinerazia- prestigia ne malta tambe can semplice spade

tambe ad incineraziane malta sem-plice

Kundl: tambe ad incineraziane mal-ta semplice Wörgl: beni di prestigia molta rari 1spada

tambe ad incineraziane malta sem-plice (Kundl, Willen)

ripostigli

Ried: beni di prestigia pugnali came ripastigli singali

Piller: beni di prestigio spade carne ripastigli singali

spade came ripastigli singali Kufstein (asce spezza­te) spade came ripasti­gli singoli

ripostigli singoli

Bergisel, Fließ: beni di prestigio

ripastigli di beni presti­gio vicino santuari

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Gerhard Tomedi Institüt fur Archäologien, Universität Innsbruck,

Gerhard [email protected]

Caroline Olivia Grutsch Institut für Archäologien, Universität Innsbruck,

caro line. grutsch@uib k. ac. at

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N ello spazio cireummediterraneo, dominato da c:atene rnontuose e ri­lievi ehe si affaeciano direttamente sul mare, le aree montane han­

no svolto un ruolo fondamentale per la vita dell'uomo a partire dall' an­tichita. Foealizzando l'attenzione sulle Alpi orientali, senza tuttavia tra­seura,re il eonfronto eon altre regioni, i diversi eontributi analizzano for- , ~~~U' me e funzioni delle aree montane eome spaz!i äi frontiera e di eonnet­tivita, attraverso un pereorso ehe va dalla protostoria fmo all'eta me­dioevale. Le indagini presentate toeeano i temi dello sfruttamento edel­l'integrazione delle risorse loeali, del sistema delle eomunicazioni, del­le forme d'insediamen o e di gestione del territorio, delle relazioni tra le differenti componenti etniehe e amministrative, ponendo attenzione alle dinamiche rilevabili tra gH opposti versanti e tra questi e le aree di pianura. Ne emerge un quadvo complessivo ehemettein luee l'artico­lata varieta dei fenomeni e dei proeessi ehe nel eorso della storia han­no eontraddistinto le regioni alpine orientali eome aree di frontiera.

S tefano Magnani e ricercatore in Storia romana presso l'Universita degli Studi di Udine. Si occupa di riCI.'lrche nell'ambito della geografJa storica, dell'epigrafia e

d~lla tradizione degli studi, con particolare attenzione per Ia ricostruzione dei rap­porti tra uomo e ambiepte, dell'organizzazione del territorio e dei sistemi di comu­nicazione nel1'antichita.

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