49 III. Analisi economica del diritto Sommario: 1.Costi sociali. - 2.The Nature of the FirmvsThe Problem of Social Cost. - 3.I costi di transazione. - 4.Analisi distributiva e possibilità di nuove tassonomie. – 5.La funzione distributiva dei beni e i diversi sistemi di allocazione di beni e servizi. – 6 .La responsabilità oggettiva.1.Costi sociali. I costi sociali riguardano gli effetti negativi, che le industrie, arrecano ai consociati. Il paradigma è quello di una impresa che mediante l’emissione di esalazioni cagiona pregiudizi ai vicini. La soluzione a tale problematica viene data dagli economisti adottando la linea dell’economia del benessere di Pigou 1 . I rimedi che vengono indicati dagli economisti sono molteplici: in primo luogo, taluni, considerano che l’industria dovrebbe essere responsabile per le immissioni di fumo che arrecano nocumento ai terzi, altri autori ritengono che si dovrebbe imporre una tassa sulle esalazioni delle imprese in base all’entità stessa delle immissioni, altri ancora propongono di dislocare la fabbrica in altri luoghi, ove tali esalazioni non potrebbero arrecare pregiudizio ai consociati 2 . Secondo R. Coase, questi rimedi non sono idonei a risolvere il problema in parola 3 . Possiamo partire dal paradigma in cui l’impresa è tenuta a liquidare completamente il danno arrecato. Il caso, a cui mi riferisco, è quello in cui una mandria di bestiame invade un terreno di un terzo arrecando pregiudizi all’appezzamento di terra di costui. Immaginiamo che, il caso in parola, riguardi un contadino ed un allevatore 1 R. H. COASE, I costi sociali, traduzione italia na di G. ALPA tratto da G. ALPA, P. CHIASSONI, A. PERICU, F. PULITINI, S. RODOTA’, F. ROMANI, Analisi economica del diritto privato, Giuffrè, Milano, 1998, pg. 3 2 R. H. COASE, I costi sociali, traduzione italia na di G. ALPA tratto da G. ALPA, P. CHIASSONI, A. PERICU, F. PULITINI, S. RODOTA’, F. ROMANI, Analisi economica del diritto privato, Giuffrè, Milano, 1998, pg. 3 3 R. H. COASE, I costi sociali, traduzione italiana di G. ALPA tratto da G. ALPA, P. CHIASSONI, A. PERICU, F. PULITINI, S. RODOTA’, F. ROMANI, Analisi economica del diritto privato, Giuffrè, Milano, 1998, pg. 3
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Francesco La Manno - Analisi economica del diritto
Il predetto lavoro ha avuto ad oggetto lo studio della problematica concernente la circolazione dei veicoli sotto il duplice profilo del diritto e dell’economia. Da un lato l’attenzione è stata posta sul contratto di assicurazione obbligatoria della r.c.a., sul versante opposto, sono state analizzate le misure idonee al fine di ridurre i sinistri stradali, mediante lo strumento dell’analisi economica del diritto. Particolare attenzione è stata rivolta alle modalità di liquidazione del danno, con riferimento alla pronuncia delle Sezioni Unite della Cassazione 11 novembre 2008, n. 26972, che ha chiarito come debba essere risarcito il danno non patrimoniale.
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Sommario: 1.Costi sociali. - 2.The Nature of the Firm vs The Problem of SocialCost . - 3.I costi di transazione. - 4.Analisi distributiva e possibilità di nuove
tassonomie. – 5.La funzione distributiva dei beni e i diversi sistemi di allocazione di
beni e servizi. – 6.La responsabilità oggettiva.
1.Costi sociali.
I costi sociali riguardano gli effetti negativi, che le industrie,
arrecano ai consociati. Il paradigma è quello di una impresa
che mediante l’emissione di esalazioni cagiona pregiudizi aivicini. La soluzione a tale problematica viene data dagli
economisti adottando la linea dell’economia del benessere
di Pigou1.
I rimedi che vengono indicati dagli economisti sono
molteplici: in primo luogo, taluni, considerano che
l’industria dovrebbe essere responsabile per le immissioni di
fumo che arrecano nocumento ai terzi, altri autori ritengonoche si dovrebbe imporre una tassa sulle esalazioni delle
imprese in base all’entità stessa delle immissioni, altriancora propongono di dislocare la fabbrica in altri luoghi,
ove tali esalazioni non potrebbero arrecare pregiudizio ai
consociati2.
Secondo R. Coase, questi rimedi non sono idonei a risolvere
il problema in parola3. Possiamo partire dal paradigma in
cui l’impresa è tenuta a liquidare completamente il dannoarrecato. Il caso, a cui mi riferisco, è quello in cui una
mandria di bestiame invade un terreno di un terzo arrecando
pregiudizi all’appezzamento di terra di costui. Immaginiamo
che, il caso in parola, riguardi un contadino ed un allevatore
1 R. H. COASE, I costi sociali, traduzione italiana di G. ALPA tratto da G. ALPA,
P. CHIASSONI, A. PERICU, F. PULITINI, S. RODOTA’, F. ROMANI, Analisi
economica del diritto privato, Giuffrè, Milano, 1998, pg. 32 R. H. COASE, I costi sociali, traduzione italiana di G. ALPA tratto da G. ALPA,
P. CHIASSONI, A. PERICU, F. PULITINI, S. RODOTA’, F. ROMANI, Analisi
economica del diritto privato, Giuffrè, Milano, 1998, pg. 33 R. H. COASE, I costi sociali, traduzione italiana di G. ALPA tratto da G. ALPA,
P. CHIASSONI, A. PERICU, F. PULITINI, S. RODOTA’, F. ROMANI, Analisi
economica del diritto privato, Giuffrè, Milano, 1998, pg. 3
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della sua produzione, e nel caso in cui il mercato delbestiame sia in concorrenza perfetta, la distribuzione delle
disponibilità dell’impresa sarà efficiente12.E’ opportuno evidenziare che il pregiudizio arrecato
dall’allevatore, per quanto attiene alla produzione di grano,
potrebbe essere minore di quello che si potrebbe verificare
nel corso della normale stagione. Infatti incidono in modo
rilevante le transazioni di mercato13
. La situazione in parola
si realizza qualora il danno liquidato dall’allevatore eccedail costo che l’agricoltore pagherebbe per fruire della
possibilità di coltivare il campo.
In regime di concorrenza perfetta, il denaro che l’agricoltorepagherebbe per coltivare il campo è pari alla “differenza tra
il valore della produzione totale… Ed il valore del costo
addizionale”14
. Nel caso in cui il pregiudizio ecceda tale
somma il contadino sarà disposto a pagare per continuare la
propria attività e il valore addizionale sarà maggioreall’entità della produzione globale al netto del pregiudizio.
10 R. H. COASE, I costi sociali, traduzione italiana di G. ALPA tratto da G. ALPA,
P. CHIASSONI, A. PERICU, F. PULITINI, S. RODOTA’, F. ROMANI, Analisieconomica del diritto privato, Giuffrè, Milano, 1998, pg. 611 R. H. COASE, I costi sociali, traduzione italiana di G. ALPA tratto da G. ALPA,
P. CHIASSONI, A. PERICU, F. PULITINI, S. RODOTA’, F. ROMANI, Analisi
economica del diritto privato, Giuffrè, Milano, 1998, pg. 612 R. H. COASE, I costi sociali, traduzione italiana di G. ALPA tratto da G. ALPA,
P. CHIASSONI, A. PERICU, F. PULITINI, S. RODOTA’, F. ROMANI, Analisi
economica del diritto privato, Giuffrè, Milano, 1998, pg. 613 R. H. COASE, I costi sociali, traduzione italiana di G. ALPA tratto da G. ALPA,
P. CHIASSONI, A. PERICU, F. PULITINI, S. RODOTA’, F. ROMANI, Analisi
economica del diritto privato, Giuffrè, Milano, 1998, pg. 614 R. H. COASE, I costi sociali, traduzione italiana di G. ALPA tratto da G. ALPA,
P. CHIASSONI, A. PERICU, F. PULITINI, S. RODOTA’, F. ROMANI, Analisi
economica del diritto privato, Giuffrè, Milano, 1998, pg. 6
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influire sul denaro che costui dovrà corrispondere. Non si
può dire che tutto ciò rilevi sulla convinzione del bovaro di
mantenere o meno una determinata quantità di bestiame19
.
La medesima situazione si verificherebbe nella circostanza
in cui se l’allevatore dovesse liquidare il pregiudizio , in
quanto il ricavo è uguale al corrispettivo dovuto20
.
A questo punto potremmo assumere che l’allevatore, dopo
essersi accordato con l’agricoltore, potrebbe tendere ad
aumentare la quantità di bestiame, in quanto il contadino
dovrebbe corrispondergli una somma di danaro più
elevata21
. Possiamo considerare che questa tesi sia correttaed è la medesima situazione in cui l’agricoltore dopo avere
negoziato con il bovaro decide di concludere la sua attivitàeconomica. Ovviamente queste situazioni, precedono un
patto tra le due parti, e non rilevano nel lungo periodo nel
caso in cui l’allevatore debba risarcire o meno il pregiudizio
arrecato all’agricoltore22
.
Di fondamentale importanza è accertare se il bovaro deve
rispondere o meno del pregiudizio, in quanto se non vi fossequesto controllo, non sarebbe possibile porre in essere
alcuna transazione tra le due parti. Tuttavia la conseguenza
conclusiva non tiene conto della situazione giuridica, se siconsidera che “il sistema dei prezzi opera senza costi
23”.
2.The Nature of the Firm vs The Problem of Social Cost.
19R. H. COASE, I costi sociali, traduzione italiana di G. ALPA tratto da G. ALPA,
P. CHIASSONI, A. PERICU, F. PULITINI, S. RODOTA’, F. ROMANI, Analisieconomica del diritto privato, Giuffrè, Milano, 1998, pg. 820R. H. COASE, I costi sociali, traduzione italiana di G. ALPA tratto da G. ALPA,
P. CHIASSONI, A. PERICU, F. PULITINI, S. RODOTA’, F. ROMANI, Analisi
economica del diritto privato, Giuffrè, Milano, 1998, pg. 821 R. H. COASE, I costi sociali, traduzione italiana di G. ALPA tratto da G. ALPA,
P. CHIASSONI, A. PERICU, F. PULITINI, S. RODOTA’, F. ROMANI, Analisi
economica del diritto privato, Giuffrè, Milano, 1998, pg. 822 R. H. COASE, I costi sociali, traduzione italiana di G. ALPA tratto da G. ALPA,
P. CHIASSONI, A. PERICU, F. PULITINI, S. RODOTA’, F. ROMANI, Analisi
economica del diritto privato, Giuffrè, Milano, 1998, pg. 823 R. H. COASE, I costi sociali, traduzione italiana di G. ALPA tratto da G. ALPA,
P. CHIASSONI, A. PERICU, F. PULITINI, S. RODOTA’, F. ROMANI, Analisi
economica del diritto privato, Giuffrè, Milano, 1998, pg. 8
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Secondo alcuni giuseconomisti la tesi di Coase, descritta in
The Problem of Social Cost deve essere riletta. Con
particolare attenzione rispetto ai concetti di efficienza e di
ottimo paretiano24. Alcuni autori, rispetto al tema in parola,
affermano che i costi di transazione si occupano di stabilire
l’esito di ogni società in modo eguale rispetto alla
risoluzione che viene procurata dalla tecnologia25
. Pertanto
una volta ottenuti i costi di transazione, ogni società riuscirà
a raggiungere il punto Pareto ottimale. Da ciò si desume che
non è pensabile un passaggio dello status quo senza
cagionare pregiudizi ad altri soggetti e allontanarsi versol’esterno la frontiera
26. Dunque non è possibile differenziare
tra rimozione delle inefficienze e innovazione.Dopo questa breve introduzione è importante chiedersi
quale sia il motivo per il quale l’articolo intitolato The
Problem of Social Cost ha ottenuto un cosi’ grande successo
tra gli studiosi. Taluni hanno ritenuto che in tale studio era
ravvisabile da un lato il predominio dei mercati e dall’altro
l’inutilità di qualsiasi forma di regolamentazione deglistessi
27. L’articolo in parola, successivamente, è stato
oggetto di studio anche dei giuristi, costoro ne hanno
individuato il merito ed hanno iniziato ad applicare quellatesi. Tuttavia, occorre evidenziare che, Ronald Coase, molti
anni prima della pubblicazione dell’articolo The Problem of
Social Cost, pubblicò un elaborato intitolato The Nature of
The Firm. Questo saggio fu minimizzato sia dai giuristi che
dagli economisti, in quanto contrasta decisamente con molte
24G. CALABRESI, L’inutilità di Pareto: un tentativo di andare oltre Coase,
traduzione di M. REITERI tratto da G. ALPA, P. CHIASSONI, A. PERICU, F.
PULITINI, S. RODOTA’, F. ROMANI, Analisi economica del diritto privato,Giuffrè, Milano, 1998, pg. 1625 G. CALABRESI, L’inutilità di Pareto: un tentativo di andare oltre Coase,
traduzione di M. REITERI tratto da G. ALPA, P. CHIASSONI, A. PERICU, F.
PULITINI, S. RODOTA’, F. ROMANI, Analisi economica del diritto privato,
Giuffrè, Milano, 1998, pg. 1726
G. CALABRESI, L’inutilità di Pareto: un tentativo di andare oltre Coase,
traduzione di M. REITERI tratto da G. ALPA, P. CHIASSONI, A. PERICU, F.
PULITINI, S. RODOTA’, F. ROMANI, Analisi economica del diritto privato,
Giuffrè, Milano, 1998, pg. 1827
G. CALABRESI, L’inutilità di Pareto: un tentativo di andare oltre Coase,
traduzione di M. REITERI tratto da G. ALPA, P. CHIASSONI, A. PERICU, F.
PULITINI, S. RODOTA’, F. ROMANI, Analisi economica del diritto privato,
Giuffrè, Milano, 1998, pg. 19
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Nature of The Firm, Coase, afferma che sia i mercati sia le
forme di organizzazione non di mercato possono essere una
scelta ottimale, in quanto gli agenti economici optano per le
modalità più agili per regolare i loro rapporti e cercano di
massimizzare la propria utilità personale29
.
In entrambi i casi si realizza una funzione distributiva,
giacché nell’ambito dei mercati vi saranno taluni soggetti
accresceranno le proprie disponibilità economiche, e nelle
organizzazione di comando alcuni individui accresceranno il
loro potere. Molto spesso, nei sistemi misti, gli agentieconomici puntano mediante un posizione di supremazia
ottenuta in un campo, ad ottenere vantaggi distributivi anchein un altro ambito mediante la corruzione
30.
Qualsiasi cittadino, di fronte a tale pratica, esprimerebbe un
forte sentimento di repulsione, tuttavia taluni economisti
hanno rilevato che questo tipo di condotta risulta abbastanza
probabile nell’ambito dei rapporti sociali. Infatti possiamo
immaginare l’ipotesi in cui, un pubblico ufficiale, grazieall’esercizio del suo potere, anche se magari non
propriamente dotato di ingenti risorse economica, possa far
valere la sua autorità obbligando ad esempio deicommercianti a donargli alcuni beni. Pertanto è possibile
desumere che anche l’autorità è uno strumento idoneo a
corrompere i consociati31
.
Coase, nei suoi studi, ha dimostrato l’importanza della
simmetria tra i sistemi di comando e quelli di mercato, tale
28G. CALABRESI, L’inutilità di Pareto: un tentativo di andare oltre Coase,
traduzione di M. REITERI tratto da G. ALPA, P. CHIASSONI, A. PERICU, F.
PULITINI, S. RODOTA’, F. ROMANI, Analisi economica del diritto privato,Giuffrè, Milano, 1998, pg. 2029 G. CALABRESI, L’inutilità di Pareto: un tentativo di andare oltre Coase,
traduzione di M. REITERI tratto da G. ALPA, P. CHIASSONI, A. PERICU, F.
PULITINI, S. RODOTA’, F. ROMANI, Analisi economica del diritto privato,
Giuffrè, Milano, 1998, pg. 2030
G. CALABRESI, L’inutilità di Pareto: un tentativo di andare oltre Coase,
traduzione di M. REITERI tratto da G. ALPA, P. CHIASSONI, A. PERICU, F.
PULITINI, S. RODOTA’, F. ROMANI, Analisi economica del diritto privato,
Giuffrè, Milano, 1998, pg. 2031
G. CALABRESI, L’inutilità di Pareto: un tentativo di andare oltre Coase,
traduzione di M. REITERI tratto da G. ALPA, P. CHIASSONI, A. PERICU, F.
PULITINI, S. RODOTA’, F. ROMANI, Analisi economica del diritto privato,
Giuffrè, Milano, 1998, pg. 20
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equilibrio consente in modo idoneo di raggiungere gli
obiettivi attesi32
.
Coase afferma che in “assenza di costi di transazione,
qualsiasi punto di partenza sarà,o condurrà
immediatamente, e per consenso unanime, ad un punto
finale efficiente”.33
Gli economisti, nella teoria in parola, hanno ravvisato il
pensiero fondamentale di Coase, tuttavia Guido Calabresi
muovendo dalla tesi di The Nature of The Firm sostiene che
“se l’efficienza è definita sulla base di un’applicazione
rigida del test di Pareto, qualsiasi punto di partenza sarà, o
potrà immediatamente diventare, un obiettivo efficiente,
anche in presenza di costi di transazione”.34 In primo luogo dobbiamo specificare cosa sia questo test di
Pareto. Esso dispone che non è possibile arrivare in una
posizione di ottimo se vi è un mutamento che consente di
migliorare le condizioni di taluno senza aggravare la
posizione di un altro soggetto35
. Pertanto la teoria in parola,
se avesse un solido fondamento, affermerebbe che anche sei punti di partenza siano arbitrari, e per quanto siano
deplorevoli la ricchezza e i poteri che sono stati creati dal
nostro diritto, le disposizioni normative qualora nonraggiungessero il punto Pareto ottimale, sarebbero
suscettibili di modifiche36
.
32G. CALABRESI, L’inutilità di Pareto: un tentativo di andare oltre Coase,
traduzione di M. REITERI tratto da G. ALPA, P. CHIASSONI, A. PERICU, F.
PULITINI, S. RODOTA’, F. ROMANI, Analisi economica del diritto privato,
Giuffrè, Milano, 1998, pg. 2133
G. CALABRESI, L’inutilità di Pareto: un tentativo di andare oltre Coase,traduzione di M. REITERI tratto da G. ALPA, P. CHIASSONI, A. PERICU, F.
PULITINI, S. RODOTA’, F. ROMANI, Analisi economica del diritto privato,Giuffrè, Milano, 1998, pg. 2134 G. CALABRESI, L’inutilità di Pareto: un tentativo di andare oltre Coase,
traduzione di M. REITERI tratto da G. ALPA, P. CHIASSONI, A. PERICU, F.
PULITINI, S. RODOTA’, F. ROMANI, Analisi economica del diritto privato,
Giuffrè, Milano, 1998, pg. 2135
G. CALABRESI, L’inutilità di Pareto: un tentativo di andare oltre Coase,
traduzione di M. REITERI tratto da G. ALPA, P. CHIASSONI, A. PERICU, F.
PULITINI, S. RODOTA’, F. ROMANI, Analisi economica del diritto privato,
Giuffrè, Milano, 1998, pg. 2136
G. CALABRESI, L’inutilità di Pareto: un tentativo di andare oltre Coase,
traduzione di M. REITERI tratto da G. ALPA, P. CHIASSONI, A. PERICU, F.
PULITINI, S. RODOTA’, F. ROMANI, Analisi economica del diritto privato,
Giuffrè, Milano, 1998, pg. 22
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Da queste prime battute si desume che la teoria in parola ha
l’obiettivo di migliorare quelle che sono le condizioni
sociali degli ordinamenti giuridici. Tuttavia l’applicazione
della dottrina di Pareto risulta difficoltosa, in quanto se
l’ottimo paretiano non ci consente di migliorare la posizione
di un soggetto senza contemporaneamente peggiorare quella
di un altro individuo allora saremo sempre statici sulla
medesima condizione37
.
Inoltre se consideriamo che la teoria di Pareto riflette una
nozione di efficienza, possiamo rilevare che otterremo una
conseguenza efficiente. Questa situazione persisterà fino aquando una nuova condizione sarà realizzabile senza
cagionare alcun danno ai consociati. Qualora si verifichiquesto evento potremmo dislocarci in quel punto, senza che
nessun economista ci indichi la soluzione38
. Tuttavia non è
possibile desumere che sia un rimedio idoneo, quello
appena stabilito, in quanto sarebbe possibile addivenire ad
un diverso esito mediante trattative politiche. La chiave di
lettura è che il test di Pareto non consente “una guida
normativa di uso genrale”.39
Qualche autore propone di adottare la teoria di Pareto in
modo più elastico. Designando la dinamica Pareto superioresecondo una prospettiva meramente finanziaria come quella
che migliora la situazione di qualche agente economico
senza peggiorare quella di altri individui, potremmo stabilire
che il punto individuato è Pareto ottimale40
. Taluni
potrebbero obiettare il movimento verso una condizione
37G. CALABRESI, L’inutilità di Pareto: un tentativo di andare oltre Coase,
traduzione di M. REITERI tratto da G. ALPA, P. CHIASSONI, A. PERICU, F.
PULITINI, S. RODOTA’, F. ROMANI, Analisi economica del diritto privato,Giuffrè, Milano, 1998, pg. 2238 G. CALABRESI, L’inutilità di Pareto: un tentativo di andare oltre Coase,
traduzione di M. REITERI tratto da G. ALPA, P. CHIASSONI, A. PERICU, F.
PULITINI, S. RODOTA’, F. ROMANI, Analisi economica del diritto privato,
Giuffrè, Milano, 1998, pg. 2339
G. CALABRESI, L’inutilità di Pareto: un tentativo di andare oltre Coase,
traduzione di M. REITERI tratto da G. ALPA, P. CHIASSONI, A. PERICU, F.
PULITINI, S. RODOTA’, F. ROMANI, Analisi economica del diritto privato,
Giuffrè, Milano, 1998, pg. 2340
G. CALABRESI, L’inutilità di Pareto: un tentativo di andare oltre Coase,
traduzione di M. REITERI tratto da G. ALPA, P. CHIASSONI, A. PERICU, F.
PULITINI, S. RODOTA’, F. ROMANI, Analisi economica del diritto privato,
Giuffrè, Milano, 1998, pg. 23
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rappresentano la frontiera di Pareto, ovvero quelle situazioni
che possono essere migliorarete senza arrecare pregiudizi ad
altri soggetti. Secondo alcuni economisti, che hanno
rielaborato il pensiero di Coase, il movimento della frontiera
e quello verso la stessa rappresentano la medesima
situazione44
.
Parte della dottrina ritiene che qualora non si riesca ad
ottenere una situazione in cui si migliora la posizione di
taluni senza arrecare pregiudizi ad altri, non sia corretto, per
raggiungere tale effetto adottare metodologie non di
mercato45
.Alcuni economisti ipotizzano che nel caso in cui i costi di
transazione sia eccessivamente alti si potrebbe ricorrere amodalità alternative di mercato. Tuttavia Calabresi sostiene
che la risposta, a tale domanda, sia contenuta nell’articolo
The Nature of the Firm di Coase, giacché nel saggio in
parola viene affermato che se si fosse conosciuto “un
metodo non di mercato ex ante Pareto superiore, l’avremmo
utilizzato!”46
. Questa è la tesi presentata da Coase in meritoalla nascita dell’intrapresa. Sostanzialmente non abbiamo la
possibilità di fruire di un metodo alternativo di mercato, in
quanto taluno considera che da tale modello economicosubirebbe un pregiudizio. Altri ancora considerano che il
modello di mercato sia il più efficiente. Inoltre coloro che
otterrebbero un beneficio dal sistema alternativo di mercato
non avrebbero la possibilità controbilanciare la loro
situazione compensando coloro che subiscono dei danni47
.
44G. CALABRESI, L’inutilità di Pareto: un tentativo di andare oltre Coase,
traduzione di M. REITERI tratto da G. ALPA, P. CHIASSONI, A. PERICU, F.
PULITINI, S. RODOTA’, F. ROMANI, Analisi economica del diritto privato,Giuffrè, Milano, 1998, pg. 2645 G. CALABRESI, L’inutilità di Pareto: un tentativo di andare oltre Coase,
traduzione di M. REITERI tratto da G. ALPA, P. CHIASSONI, A. PERICU, F.
PULITINI, S. RODOTA’, F. ROMANI, Analisi economica del diritto privato,
Giuffrè, Milano, 1998, pg. 2646
G. CALABRESI, L’inutilità di Pareto: un tentativo di andare oltre Coase,
traduzione di M. REITERI tratto da G. ALPA, P. CHIASSONI, A. PERICU, F.
PULITINI, S. RODOTA’, F. ROMANI, Analisi economica del diritto privato,
Giuffrè, Milano, 1998, pg. 2747
G. CALABRESI, L’inutilità di Pareto: un tentativo di andare oltre Coase,
traduzione di M. REITERI tratto da G. ALPA, P. CHIASSONI, A. PERICU, F.
PULITINI, S. RODOTA’, F. ROMANI, Analisi economica del diritto privato,
Giuffrè, Milano, 1998, pg. 27
5/7/2018 Francesco La Manno - Analisi economica del diritto - slidepdf.com
4.Analisi distributiva e possibilità di nuove tassonomie.
L’insucesso del test di Pareto ci indica che la possibilità per
taluni individui di ottenere un miglioramento comporta
direttamente nocumento ad altri. Potrebbe accadere,
ipoteticamente, che taluni avversi a tale condizione si
possano trovare ad essere vincitori, mentre altri che fino a
poco tempo prima erano sostenitori della tesi in parola
diventino perdenti. Tuttavia è opportuno evidenziare che ex
ante non potremmo mai essere sicuri della situazione che si
andrà a realizzare, pertanto né l’orientamento che sostiene latesi in parola né quella che la critica si possono considerare
neutrali dal punto di vista distributivo52
. Pertanto il grande
sforzo di rendere l’economia “una scienza immune da
contaminazioni distributive53
”si deve considerare un
fallimento.
Questo assunto dovrebbe avere un carattere positivo, inquanto gli economisti non devono sostenere teorie del tutto
contrastanti con la realtà, come ad esempio il fatto che i
soggetti sappiano sempre qual è la soluzione migliore.L’analisi distributiva in tal senso diventa fondamentale
54.
Secondo alcuni autori gli economisti e i giuseconomisti
hanno la possibilità di prospettare soluzioni in merito ai
parametri distributivi. L’obiettivo è quello di sviluppare
“sotto il profilo scientifico definizioni di equità distributiva,
PULITINI, S. RODOTA’, F. ROMANI, Analisi economica del diritto privato,Giuffrè, Milano, 1998, pg. 2852 G. CALABRESI, L’inutilità di Pareto: un tentativo di andare oltre Coase,
traduzione di M. REITERI tratto da G. ALPA, P. CHIASSONI, A. PERICU, F.
PULITINI, S. RODOTA’, F. ROMANI, Analisi economica del diritto privato,
Giuffrè, Milano, 1998, pg. 3653
G. CALABRESI, L’inutilità di Pareto: un tentativo di andare oltre Coase,
traduzione di M. REITERI tratto da G. ALPA, P. CHIASSONI, A. PERICU, F.
PULITINI, S. RODOTA’, F. ROMANI, Analisi economica del diritto privato,
Giuffrè, Milano, 1998, pg. 3654
G. CALABRESI, L’inutilità di Pareto: un tentativo di andare oltre Coase,
traduzione di , M. REITERI tratto da G. ALPA, P. CHIASSONI, A. PERICU, F.
PULITINI, S. RODOTA’, F. ROMANI, Analisi economica del diritto privato,
Giuffrè, Milano, 1998, pg. 36
5/7/2018 Francesco La Manno - Analisi economica del diritto - slidepdf.com
verso l’esterno, ovvero ciò che Coase definiva costi di
transazione. Secondo Calabresi, il fallimento del test di
Pareto ci impone di muovere dalla teoria di Williamson, in
maniera più generale di quanto lo stesso studioso non abbia
fatto66
.
Dopo aver individuato i tipi di barriere che consentono le
innovazioni, se pur in maniera sommaria, possiamo
individuare quale debba essere analizzata. A questo punto
occorre individuare quale sia la probabilità maggiore di
eliminare tali barriere e ovviamente quale soluzione
comporta i costi sociali minori67
. D’altro canto sarebbepossibile eliminare tali ostacoli, in quanto si avrebbe un
netto miglioramento per tutti i consociati.Questa tesi, ci consente di valutare quali siano gli inventori
da incentivare, ovvero ci si deve chiedere quale categoria di
studiosi ci permetterà di ottenere maggiori innovazioni (
economisti, ingegneri, fisici, et cetera68
… ).
Nei confronti dell’orientamento in parola potrebbe essere
sollevata un’obiezione, giacché taluni affermerebbero chequeste ipotesi sono eccessivamente materiali. Tuttavia
l’obiezione è priva di fondamento, in quanto non bisogna
dimenticare che i movimenti della frontiera possono essereanche di tipo estetico, morale e altruistico
69.
Gli insuccessi analitici possono averci condotto a
concentrare l’attenzione su scienze esatte e l’economia.
Tuttavia non si deve escludere, a priori, che altre discipline
ci consentano di ottenere risultati altrettanto efficienti.
66G. CALABRESI, L’inutilità di Pareto: un tentativo di andare oltre Coase,
traduzione di M. REITERI tratto da G. ALPA, P. CHIASSONI, A. PERICU, F.
PULITINI, S. RODOTA’, F. ROMANI, Analisi economica del diritto privato,Giuffrè, Milano, 1998, pg. 4567 G. CALABRESI, L’inutilità di Pareto: un tentativo di andare oltre Coase,
traduzione di M. REITERI tratto da G. ALPA, P. CHIASSONI, A. PERICU, F.
PULITINI, S. RODOTA’, F. ROMANI, Analisi economica del diritto privato,
Giuffrè, Milano, 1998, pg. 4568
G. CALABRESI, L’inutilità di Pareto: un tentativo di andare oltre Coase,
traduzione di M. REITERI tratto da G. ALPA, P. CHIASSONI, A. PERICU, F.
PULITINI, S. RODOTA’, F. ROMANI, Analisi economica del diritto privato,
Giuffrè, Milano, 1998, pg. 4569
G. CALABRESI, L’inutilità di Pareto: un tentativo di andare oltre Coase,
traduzione di M. REITERI tratto da G. ALPA, P. CHIASSONI, A. PERICU, F.
PULITINI, S. RODOTA’, F. ROMANI, Analisi economica del diritto privato,
Giuffrè, Milano, 1998, pg. 46
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a beni che possono essere prodotti in quantità illimitate e i
costi di produzione possono essere assorbiti dalla
collettività. Mi riferisco a beni d’uso e servizi. Il sistema
riuscirà ad allocare tali beni in base alle proprie capacità,
infatti accadrà che alcuni di questi non potranno essere
distribuiti. Un esempio è dato dal servizio sanitario. Questo
modello non può essere definito come un sistema generale
di allocazione dei beni, in quanto diverse società storiche
non lo hanno adottato87
.
In questo sistema molto spesso viene adottato il sistemadelle code, giacché quello meritocratico non viene
considerato idoneo a svolgere una funzione efficiente.Successivamente abbiamo il modello di allocazione sulla
base delle preferenze88
. Il presente paradigma presenta
talune convergenze con il precedente, in quanto consente di
allocare beni a particolari categorie e di effettuare una
pianificazione. Mentre invece si distingue soprattutto perché
fa riferimento a particolari beni di cui la società si assume ilcosto. Ci si riferisce, ad esempio, ad una piazza pubblica o
ad un museo, questi beni vengono allocati in base alle
preferenze, in quanto tutti i consociati possono decidere seutilizzare uno piuttosto che l’altro. Un ordinamento
giuridico viene considerato tanto più avanzato, quanto riesce
ad offrire tali beni ai suoi cittadini89
. Non possiamo definirlo
come un sistema di allocazione generale in quanto ben
F. PULITINI, S. RODOTA’, F. ROMANI, Analisi economica del diritto privato,
Giuffrè, Milano, 1998, pg. 6086
S. CASTIGIONE, R. GUASTINO, G. TARELLO, Introduzione teorica allo
studio del diritto. Lezioni, Genova, 1979, tratto da G. ALPA, P. CHIASSONI, A.
PERICU, F. PULITINI, S. RODOTA’, F. ROMANI, Analisi economica del diritto privato, Giuffrè, Milano, 1998, pg. 6087 S. CASTIGIONE, R. GUASTINO, G. TARELLO, Introduzione teorica allo
studio del diritto. Lezioni, Genova, 1979, tratto da G. ALPA, P. CHIASSONI, A.
PERICU, F. PULITINI, S. RODOTA’, F. ROMANI, Analisi economica del diritto
privato, Giuffrè, Milano, 1998, pg. 6188
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studio del diritto. Lezioni, Genova, 1979, tratto da G. ALPA, P. CHIASSONI, A.
PERICU, F. PULITINI, S. RODOTA’, F. ROMANI, Analisi economica del diritto
privato, Giuffrè, Milano, 1998, pg. 6189
S. CASTIGIONE, R. GUASTINO, G. TARELLO, Introduzione teorica allo
studio del diritto. Lezioni, Genova, 1979, tratto da G. ALPA, P. CHIASSONI, A.
PERICU, F. PULITINI, S. RODOTA’, F. ROMANI, Analisi economica del diritto
privato, Giuffrè, Milano, 1998, pg. 61
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