Prof.ssa F. Carta Liceo classico G.M. Dettori Cagliari 1 La poesia alessandrina La poesia alessandrina fra tradizione, sperimentazione e innovazione
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La poesia alessandrinaLa poesia alessandrina
fra tradizione, sperimentazione e innovazione
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Poetica alessandrina
•• leptoleptoééthvthv
•• polueidipolueidiééaa
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Dichiarazioni di poetica
•• Filita Di CosFilita Di Cos:non prenderà me, ricavata da un ontano, levando la sua zappa, un rozzo contadino sceso dai monti; ma chi è esperto nell’arte dei versi e conosce, dopo
lunghe fatiche, la via di ogni tipo di racconto. (FR 10 P)
Nel breve componimento sono presenti tutti gli elementi caratteristici della nuova poetica:
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la poesia è presentata come frutto di dottrina e di faticoso impegno a cui non si può avvicinare un uomo privo di cultura,
rozzo e ignorante.
L’òntano (klhéqrh) per metonimia potrebbe rappresentare la tavoletta utilizzata per
scrivere.
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Altri traduce diversamente e, a parlare, sarebbe una fanciulla, personificazione della poesia:
me, quasi fossi un òntano, non prenderà un rozzo contadino
sceso dai monti, sollevando la sua vanga…
Anche così inteso il testo, ciò che emerge è la sottolineatura della fatica e dell’erudizione come
requisiti necessari all’esercizio letterario.
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CallimacoCallimaco
Teorizza il superamento dei rigidi confini tra i diversi generi letterari;
particolarmente significativo è che le dichiarazione di poetica siano disseminate
in àmbiti letterari diversi.
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Inoltre, rifiuta categoricamente tutto ciò che nell’arte è comune e banale: teorizza la necessità di coltivare una poesia breve che sia elegante e raffinata, che non si limiti a percorrere itinerari facili e
tradizionali, ma che si inoltri su cammini difficili e non battuti da altri.
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Prologo degli Aitia
Polemica contro il poema ciclico
Vengono messe a confronto due opere di Fileta e due di Mimnermo
Il valore della poesia non si giudica per la quantità, ma per la qualità
Tema dell’investitura poetica
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Motivo dell’innovazione poetica
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Anche il poema epico-didascalico di Arato di Soli, contemporaneo di Callimaco, èidentificato con la parola-chiave della leptoéthv, mentre in Esiodo ne viene identificato il modello
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Arato di SoliArato di Soli
• In un gioco raffinato tra dotti, Arato riprende il
concetto della leptoéthv, mimetizzando in un acrostico l’aggettivo lepthé
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Nascita di una nuova realtà politica+
fiorire di nuovi centri culturali
nuovo rapporto
tra poeta e tradizione
=
il lavoro filologico si combina con la creazione poetica, generando una nuova concezione dell’arte
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Si sviluppa una poesia raffinata, erudita e allusiva, elitaria, che tende a ricercare la parola oscura e difficile, non composta per l’esecuzione pubblica, ma esercizio di
cultura.
Si ricerca l’essenzialità, la leggerezza, la brevità; si prediligono temi più intimi e
personali
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Si passa dall’oralità e dall’auralità del periodo arcaico e classico
alla mediazione della scrittura in etmediazione della scrittura in etàà
ellenisticaellenistica
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La contaminazione dei generi letterari
polueidipolueidiééaa, guardata con sospetto da
Platone che temeva lo sgretolarsi delle regole che presiedevano ai generi tipici di una cultura orale, si rende necessaria per un pubblico oramai diverso da quello della
polis classica
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In conformità con l’individualismo dell’epoca ellenistica, la ricerca poetica investe anche l’uomo nelle sue realtàpiù umili, sviluppando l’attitudine a cogliere e rappresentare soggetti tratti dalla vita rurale e da quella cittadina.
Tali realtà sono però ben lontane dalla vita del ceto dei letterati ellenistici
legati alla corte, che vivono e studiano nel Museo e nella Biblioteca
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• La poesia alessandrina, concepita per la scrittura e la lettura e, idealmente, per durare nel tempo, è andata in gran parte perduta per il deteriorarsi del materiale su cui è stata scritta, del papiro in particolare.
• Si è salvato ciò che è confluito nella cosiddetta Antologia Palatina.
• Ciò che è sopravvisuto rende molto difficile l’attribuzione ad un poeta e, più in generale, la ricostruzione un quadro chiaro e complessivo dell’intera produzione poetica
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• Elegia ed epigramma furono particolarmente apprezzati dagli alessandrini poiché costituivano
l’alternativa al poema epico di grande respiro e rispondevano meglio al gusto dei
tempi nuovi
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Bibliografia utilizzata
• AA.VV |Ellhnikaé, Torino 2006
• L. Canfora, Storia della Letteratura greca, Roma-Bari 1989
• G. Privitera-R. Pretagostini, Storia e forme della Letteratura greca, Milano 1997
• L. Barbero, Civiltà della Grecia antica, Milano 1999
• G. Rosati, Scrittori di Grecia, Milano 2004
• AA.VV, Il ramo e l’alloro, Bologna 2004