www.forzacosenza.it SETTIMANALE SPORTIVO UN NUOVO INIZIO! Anno XXVI n. 22 SABATO 3 SETTEMBRE 2011 Copia omaggio Un nuovo inizio per i colori rossoblù. Dopo le vicissitu- dini della passata stagione si è deciso di ricominciare. In molti hanno chiesto che, per un anno, il calcio a Co- senza si fermasse. Così non è stato. Ci saranno anco- ra una volta undici lupac- chiotti che rincorreranno un pallone. Questa volta, si spera, senza dover pensare a quanto accade fuori dal terreno di gioco. La rinasci- ta porta una firma illustre: Stefano Fiore. Il calciatore cosentino ha deciso di ap- pendere le scarpette e de- dicare la sua storia, le sue conoscenze, la sua sagacia al servizio della squadra del cuore. Il tutto però, ed è giu- sto sottolinearlo, ha avuto inizio con gli sforzi di nove imprenditori che hanno ri- sposto positivamente alla chiamata del primo cittadi- no. A ritmi serrati, seppur in ritardo, si è cercato di dare forma al Cosenza. Tanti gio- vanotti di belle speranze al servizio di un sergente: Enzo Patania. Due figure, quelle dell’ex giocatore e del tec- nico, che sono garanzie per il futuro. Cosenza ricomincia con delle certezze alle quali, però, bisognerà darne altre ed altre ancora. Innanzitut- to ci sarà bisogno di dare forma ad una società che sia forte economicamente e soprattutto lungimiran- te. Una società che sappia spendere e soprattutto che sappia farlo entro un bud- get reale e non fittizio. Nel calcio, al giorno d’oggi, è facile perdere la misura delle cose. Servirà garanti- re una stabilità societaria e quel fair-play finanziaria che deve consentire un futuro al Cosenza. Nessuno dovrà mai più chiedere promozio- ni (serie B, Serie A etc. etc.) ma soltanto che la squadra del cuore venga rispettata e non, per l’ennesima volta, fatta a pezzi a causa di ge- stioni a dir poco spensiera- te. Tra poco festeggeremo i 100 anni di storia del club rossoblù. La speranza è di festeggiarlo con una socie- tà forte, integra e pronta a guardare il domani con spiccato ottimismo. Piero Bria
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SETTIMANALE SPORTIVO
UN NUOVO INIZIO!Anno XXVI n. 22SABATO 3 SETTEMBRE 2011
Copia omaggio
Un nuovo inizio per i colori rossoblù. Dopo le vicissitu-dini della passata stagione si è deciso di ricominciare. In molti hanno chiesto che, per un anno, il calcio a Co-senza si fermasse. Così non è stato. Ci saranno anco-ra una volta undici lupac-chiotti che rincorreranno un pallone. Questa volta, si spera, senza dover pensare a quanto accade fuori dal terreno di gioco. La rinasci-ta porta una firma illustre: Stefano Fiore. Il calciatore cosentino ha deciso di ap-pendere le scarpette e de-dicare la sua storia, le sue conoscenze, la sua sagacia al servizio della squadra del cuore. Il tutto però, ed è giu-sto sottolinearlo, ha avuto
inizio con gli sforzi di nove imprenditori che hanno ri-sposto positivamente alla chiamata del primo cittadi-no. A ritmi serrati, seppur in ritardo, si è cercato di dare forma al Cosenza. Tanti gio-vanotti di belle speranze al servizio di un sergente: Enzo Patania. Due figure, quelle dell’ex giocatore e del tec-nico, che sono garanzie per il futuro. Cosenza ricomincia con delle certezze alle quali, però, bisognerà darne altre ed altre ancora. Innanzitut-to ci sarà bisogno di dare forma ad una società che sia forte economicamente e soprattutto lungimiran-te. Una società che sappia spendere e soprattutto che sappia farlo entro un bud-
get reale e non fittizio. Nel calcio, al giorno d’oggi, è facile perdere la misura delle cose. Servirà garanti-re una stabilità societaria e quel fair-play finanziaria che deve consentire un futuro al Cosenza. Nessuno dovrà mai più chiedere promozio-ni (serie B, Serie A etc. etc.) ma soltanto che la squadra del cuore venga rispettata e non, per l’ennesima volta, fatta a pezzi a causa di ge-stioni a dir poco spensiera-te. Tra poco festeggeremo i 100 anni di storia del club rossoblù. La speranza è di festeggiarlo con una socie-tà forte, integra e pronta a guardare il domani con spiccato ottimismo.
Piero Bria
SABATO 3 SETTEMBRE 2011
NEWS2 SABATO 3 SETTEMBRE 2011
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AL VIA LA CAMPAGNA ABBONAMENTIIl Cosenza Calcio ha comunicato il lancio della campagna abbonamenti (31 agosto). La tessera socio-sostenitore costerà 500 euro
Da mercoledì 31 agosto è iniziata la campagna abbonamenti della Nuova Cosenza Calcio, con la possibilità di sottoscrivere gli abbonamenti fino a venerdì 16 settembre. La tessera potrà essere richiesta presso la sede del club sita in via degli stadi dal lunedì al sabato dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 16 alle ore 19. Il rilascio dell’abbonamento potrà avvenire soltanto dietro presentazione di un documento di riconoscimento (carta identità – patente di guida – passaporto) del richiedente in corso di validità.
Lo sciopero della Serie A ha fatto passare in secondo piano altre decisioni del Con-siglio federale della scorsa settimana, so-prattutto quelle legate alla Lega Pro e alla Serie D: in pratica, si accelera per la riforma dei campionati, bloc-cando i ripescaggi e cancellando di conse-guenza i playoff del-la D. L´orientamento emerso dal dibattito, sulla base di una pro-posta di Giancarlo Abete, è di approfon-dire tutto ciò in sede tecnica, quindi di pas-sare all´azione. Il pro-blema dei format sarà ridiscusso a fine sta-gione, quando sarà più chiaro il quadro delle società che potranno iscriversi (perché pur-troppo la realtà con la quale deve convive-re il calcio è sempre questa). Ma se l´idea era di arrivare a una Lega Pro unica (non più separata in Prima e Seconda divisione) nel 2015-16, con 60 squadre divise in tre
gironi, ci si prepara all´idea di anticipare i tempi, magari già dalla prossima stagione. Una svolta epocale. Il direttore della Lega
Pro, Francesco Ghirel-li, spiega: “Il Consiglio federale, nonostante il no dell´Aic, ha deci-so il blocco dei ripe-scaggi per il prossimo campionato. Quindi vediamo cosa succede alle società, ma ci pre-pariamo a definire il campionato a 60, per vedere cosa questo comporti per la B, che vuol passare da 22 a 20 club, e per la serie D. E´ stato compiuto un passo importante nella direzione giusta”. Carlo Tavecchio, presi-dente dei dilettanti, ha lottato ma si è dovuto arrendere: “Purtroppo
è così, l´intenzione è quella di ridurre al più presto il numero di club professionistici e quindi con il blocco dei ripescaggi non ave-va più senso fare i playoff in serie D”.
forcos
Mister Patania per la sfida contro i campa-ni del Nuvla San Felice dovrà fare a meno degli squalificati Fiore, Ramunno e Sciglia-no. Il tecnico silano ha grosse difficoltà di formazione visto che la rosa è decisa-mente incompleta e dovrà inserire molti under per cercare di mandare in campo una formazione discreta. Si aspettavano dei colpi di un certo calibro nelle ultime ore del calciomercato ed invece alla fine è arrivato solo un giovane portiere classe ‘93 Nunzio Franza proveniente dal Gros-seto. Patania era stato molto chiaro dopo la gara di Coppa Italia dicendo che servi-vano almeno quattro-cinque elementi per completare la rosa. Se in queste ultime ore non dovesse arrivare nessuno, il Cosenza giocherà la prima gara di campionato con una rosa tutt’altro che competitiva. Mister Patania in questi giorni sta provando gli
undici che dovranno scendere in campo contro il Nuvla San Felice. Il tecnico ex Martina ha pochissime alternative vista la rosa ridotta. Perri si posizionerà tra i pali; Bruno, Ciano, Parisi e Douglas dovrebbero formare la difesa a quattro; Rapisarda, Ca-stellano e Provenzano dovrebbero essere i tre mediani in mezzo al campo; Maestri, Rampazzo e Mosciaro sono i candidati a formare il tridente d’attacco. Patania oltre agli squalificati non potrà contare nemme-no su Alassani che dovrà restare fermo per due settimane a causa di uno stiramento; e su Biondo che si è procurato una distorsio-ne alla caviglia. Tra l’altro hanno lavorato a parte in settimana per precauzione anche Potestio e Scigliano. Nel frattempo è saltata la presentazione della squadra prevista nei giorni scorsi per impegni del Sindaco Mario Occhiuto.
CURVA SUD8 euro biglietto - 80 euro abbonamentoTRIBUNA COPERTA (RAO)13 biglietto - 8 ridotto - 130 abbonamento - 80 abb. ridottoTRIBUNA ROSSA18 biglietto - 10 ridotto- 180 abbonamento - 100 abb. ridottoTRIBUNA BLU35 biglietto - 20 ridotto- 350 abbonamento - 200 abb. rdottoSOCIO SOSTENITORE500 abbonamentoUNDER 1410 euro bigliettoRIDOTTIdonne - over 65 anni - ragazzi con età com-presa tra i 14 e i 17 anni compiuti.RAGAZZI UNDER 14i ragazzi con età inferiore ai 14 anni potranno usufruire di un abbonamento al prezzo di euro 10,00 per qualsiasi settore dello stadio tranne che per il settore Tribuna centrale Blu. L’abbo-namento per tale settore (settore numerato) potrà essere rilasciato soltanto contestualmen-te al rilascio di un abbonamento per adulto sempre per il settore Tribuna centrale Blu con assegnazione di posto numerato.SETTORE TRIBUNA CENTRALE BLUPer il settore Tribuna centrale blu l’abbonato avrà diritto alla scelta del posto numerato.DIVERSAMENTE ABILIi disabili aventi una invalidità del 100% potran-no accedere allo stadio gratuitamente previo invio/consegna alla Segreteria della Nuova co-senza calcio di copia del certificato di invalidità rilasciato dalla aSL dove risulti indicato il grado di invalidità assegnato.Per invalidità compresa fra il 46% e il 99% sarà concesso l’abbonamento o un biglietto ridotto.ACCOMPAGNATORI DIVERSAMENTE ABILIil biglietto avrà il costo di 1 euro per gli accom-pagnatori dei disabili che hanno diritto all’ac-compagnamento (come si evince dal certifica-to). il costo per gli altri accompagnatori è ridotto.
Tavecchio è realista e spiega che “con il blocco dei ripescagginon avrebbe più senso disputare gli spareggi”
PRESENTAZIONE PARTITA
IL CAMMINODEI LUPI
CRESCITA GRADUALE E COSTANTE
Il club campano della Nuvla San Felice segnerà il ritorno dei rossoblù nel massimo torneo dilettantistico. Match-clou col Messina alle giornate numero 13 e 30
La figura di Stefano Fiore è garanzia.Ma per garantire un futuro c’è bisogno di programmare
e non per forza di affidarsi ai risultati del campo.
il cosenza del presidente Guarascio, inserito nel girone i, domenica farà il suo esordio fra le mura amiche contro il Nuvla San Felice, club campano che sorge sulle ceneri del vecchio Nola. La sfida clou con il Messina si disputerà alla tredicesima giornata allo stadio San Filippo, mentre il ritorno è fissato al San Vito per il 7 aprile. Saranno cinque i derby per i rossoblù, il primo dei quali si disputerà allo sta-dio castrovillari di acri contro i padroni di casa il 25 settembre per la quarta giornata. La trasferta più lontana, Marsala che dista ben 530 chilometri, verrà affrontata all’undicesimo turno di campionato. due i match consecutivi al San Vito (nona e decima giornata contro interpiana e Palazzolo), altrettanti quelli in trasferta (tredicesima e quattordicesima nel doppio viaggio in terra siciliana a Messina e Licata). da segnalare, in considerazione del buon organico che ha allestito, la gara numero 32 a Battipaglia dove, se i bianconeri navi-gheranno nelle zone alte della classifica, i Lupi saranno accolti da un clima caldo. Si chiuderà il campionato ai piedi dell’etna. ad adrano l’ultima volta finì 0-2. Segnò due volte Vincenzo cosa liquidando la pratica con un uno-due micidiale nella seconda frazione di gioco. c’è un turno infrasettimanale, l’8 dicembre con la Battipagliese in riva al crati, mentre oltre alla sosta natalizia (si riprende l’8 gennaio dopo tre settimane di stop), è stata fissata pure quella del 5 febbraio in concomitanza con il Torneo di Viareggio: parteciperà una rappre-sentativa di Serie d.
Antonello Greco
La sensazione di questi giorni è di sicuro positiva. La figura di Fiore e quella di Patania danno ampie garanzie ma non la certezza che gli anni a segui-re saranno sereni. ed il riferimento non è ai risultati che darà il campo. il riferimento è alla stabilità societaria. ad oggi, e non ce ne vogliano i proprietari del nuovo cosenza, nessuno può garantire nulla di concreto se
non quello di iniziare a costru-ire delle fondamenta stabili e adeguate a costruire un palazzo che non crolli alla prima scossa. ribadiamo, l’aver convinto Fiore è di sicuro un buon inizio per cercare di costruire qualcosa di importante. Le ambizioni (che necessariamente devono es-serci) si misurano con i progetti. Quei progetti che ti consentono di avere un settore giovanile all’avanguardia da cui attingere e trovare respiro nei momenti di difficoltà. in italia il calcio attra-versa un momento delicato. So-prattutto le piccole società sono con l’acqua alla gola. in estate o
si ride per nuovi progetti che a distanza di un anno falliscono miseramente o si piange per l’ennesimo fallimento dopo una stagione tribolata. La spe-ranza è che, per cosenza, questa sia un’estate diversa dalle altre. Un estate che somigli a quella di qualche anno fa quando Mirabelli, Paletta e chianello riuscirono ad iniziare un percorso che li portò a conquistare due promozioni consecutive (un record assoluto per cosenza). Ma si sa, specialmente nel calcio, più diventi grande e più le responsabilità aumentano. a quel progetto nessuno, neppure i fondatori, sono riusciti a dare un futuro (i motivi è inutile ribadirli). e’ ora che qualcuno riesca a progettare senza dover per forza promettere qualcosa a qualcuno. o meglio, che la promessa sia quella di garantire un futuro (contabile) roseo al cosenza calcio. Perché i risultati del campo vanno accettati . Sconfitta o vittoria che sia l’importante è che il cosenza trovi pace. e’ solo così che si può ricostruire dalle macerie. che la crescita sia graduale...e soprattutto costante!
acireale - Valle GrecanicaBattipagliese - cittanova interpiana
COSENZA - NISSAHinterreggio - Serre alburniLicata - Nuvla San Felice
Marsala - NotoMessina - acri
Palazzolo - SambiaseSant’antonio abate - adrano
GIRONE I - 2011/2012
SABATO 3 SETTEMBRE 2011
FOTOSTORIA6 SABATO 3 SETTEMBRE 2011
NEWS7
COSENZA VS ACRILE IMMAGINI DELL’ULTIMO SUCCESSO ROSSOBLU
Quindici scatti firmati ernesto Pescatore
La formazione del Nuovo cosenza calcio
Un colpo di testa di Provenzano termina di poco fuori
La prima di Stefano Fiore da responsabile tecnico
con Luca altomare e l’avv. aristide Leonetti
È festa anche per i tifosi dell’acri
il tiro di adriano Fiore supera il portiere di iuri ed è 1-0
La formazione dell’acri per la prima volta al San Vito
ottima la prima del difensore ciano
il giovane rampazzo supera il portiere di iuri...
il colpo di testa di ciano si perde a fil di palo
L’esultanza dei giocatori cosentini per il vantaggio
il giovane Magarò è controllato da un difensore rossonero
il portiere rossoblu ramunno in presa alta
...ma il pallone centra il palo e ritorna in campo
La tribuna a quasi piena di tifosi rossoblu
il promettente Provenzano tra due giocatori rossoneri
1
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IL FUTURO DEL CALCIO: L’AZIONARIATO POPOLARE (?)
La crisi del calcio abbraccia tutti i paesi. Ad interrogarsi non è solo l’Italia. Dalla stagione 2012-13 entrerà in vigore il fair play finanziario che non permetterà alle società di spendere più di quanto non si ricavi
Nei giorni scorsi la nostra attenzione è stata catturata da un articolo apparso sul sito thepostinternazionale.it che analizza il momento del calcio italiano e non solo. Una crisi mondiale alla qua-le l’Uefa proverà a porre fine con regole ferree a partire dalla stagione 2012/2013. Un fenomeno che, e que-sta è una speranza, si spera possa quantomeno affievolir-si e permettere l’azionariato popolare che in alcuni paesi consente ai tifosi di analiz-zare l’aspetto contabile del proprio club e deciderne la strada da percorrere. “Lo scandalo scommesse emer-so nelle scorse settimane è solo la punta dell’iceberg del-la crisi dell’intero movimento del calcio, che sta pagando la pessima gestione degli anni di “vacche grasse”. A stagio-ne conclusa e con i nuovi campionati ormai alle porte il quadro non può che esse-re ancor più sconfortante. In serie A, solo tre squadre (Catania, Fiorentina e Na-poli) hanno chiuso il proprio bilancio in attivo. Il Bologna (così come l’Ascoli in B) ha ri-schiato di non finire il proprio campionato, mentre i punti di penalizzazione per ritardi nei pagamenti superano la doppia cifra in quasi ogni gi-rone della sovradimensionata Lega Pro. La legge sugli stadi è ormai da anni ferma in un parlamento che fatica a legi-ferare; la tanto pubblicizzata “tessera del tifoso”, trattando il tifoso come un cliente, ha finito per allontanare la gen-te dai sempre più vuoti e decrepiti stadi. Infine, in una situazione di crisi e immobi-lismo politico/economico del paese, scene come quelle di Catanzaro, in cui i giocatori si sono seduti in campo incro-ciando le braccia in segno di protesta contro stipendi che non arrivavano, sono ormai entrate a far parte del pano-rama lavorativo italiano, in cui la lenta ripresa finanziaria stenta a ripercuotersi anche nel paese reale. Se è vero che non esistono singoli col-pevoli per l’attuale situazione del calcio italiano, è quanto meno curioso come l’unica occasione in cui sono state chieste con una certa for-za le dimissioni di Giancarlo Abete, che dal 2007 guida con più insuccessi (flop delle candidature per gli Europei) che successi la Figc, sia stata
l’eliminazione della nazionale guidata da Marcello Lippi in Sudafrica. È ancora troppo presto per valutare il numero di club che anche quest’anno spariranno dal calcio profes-sionistico, tuttavia all’oriz-zonte sembrano esserci due prospettive (una dall’alto, una dal basso) di lungo periodo che potrebbero evitare che lo sport più amato al mondo continui a essere preda di avventurieri che acquistano società per fini personali, o, ancor peggio, di riciclaggio. La soluzione dall’alto è quella imposta dall’Uefa del fair play finanziario, quella dal basso è la strada dell’azionariato po-polare. Dalla stagione 2012-13 (con effetti concreti su quella del 2014-15) entrerà in vigore il fair play finanziario, il cui obiettivo è quello di por-tare alla maggior trasparenza finanziaria non permettendo alle società di spendere più di quanto non si ricavi. Se
non si metteranno a posto i conti entro la stagione 2018-19 bisognerà dire addio alle competizioni europee. Per le società italiane, abituate al mecenatismo e alle vittorie costruite sui debiti, i para-metri Uefa rappresentano un radicale cambio di mentalità volto a creare una gestione economica maggiormente virtuosa. Questa trasforma-zione è però temuta da tutti coloro che fino ad oggi han-no costruito i loro successi sull’indebitamento, tanto che lo scorso 14 aprile l’ammini-stratore delegato del Milan Adriano Galliani dichiarava: «Il fair play finanziario fa male all’Italia». Tra i grandi club del nostro paese, quello che sembra essersi mosso me-glio è la Juventus, che dalla prossima stagione potrà usu-fruire di uno stadio di proprie-tà. Tuttavia, le oculate scelte manageriali sono passate in gran parte in secondo piano
di fronte alle scellerate deci-sioni tecniche post calciopoli. Pur in assenza di uno stadio di proprietà, anche le gestioni di Napoli e Udinese, che dal-la prossima stagione potremo ammirare in Champions Le-ague, appaiono economica-mente sane e calcisticamen-te vincenti. Come provano la cessione di Kaká e la campa-gna acquisti a risparmio del 2010 dei neroazzurri, anche Milan e Inter si stanno pre-disponendo ad affrontare questa rivoluzione sfruttando abilmente le falle del sistema italiano. Così riporta Il Sole 24 Ore: «Nel mondo omer-toso e di ammiccamenti del calcio miliardario, la Covisoc (organo deputato al control-lo dei bilanci ndr.) non può dare pubblicità ai conti delle squadre. Ad eccezione dei tre club quotati, Juventus, La-zio e Roma, obbligati a forni-re tempestivi rendiconti ogni tre mesi, i bilanci delle altre
squadre in alcuni casi non sono disponibili nella banca dati del Cerved fino a 8-9 mesi dopo la fine dell’eserci-zio». Questa opacità nella ge-stione finanziaria delle socie-tà e la difficoltà di effettuare controlli da parte degli organi preposti, permettono e favori-scono a tutti i livelli un’ammi-nistrazione malsana dei club. Nelle serie minori, laddove l’istituto del fair play finanzia-rio non tange la conduzione del club, il controllo di una gestione societaria virtuosa dovrebbe poter passare an-che attraverso il controllo dei tifosi, così come avviene in Germania e in alcune realtà inglesi. L’azionariato popolare può in questo senso esse-re una soluzione importante alla mala gestione dei club. In Italia il fenomeno è ancora in fase pioneristica; la prima cooperativa di tifosi è nata a Modena il 18 dicembre del 2008 e la prima vera gran-de ondata risale alla scorsa estate, quando si sono co-stituite realtà come MyRoma e Mantova United, le uniche ad avere quote della socie-tà, (meno dell’1% My Roma e 25% Mantova United). Da Venezia a Potenza, passando per Ancona, Torino e Gallipoli (solo per citare alcuni esem-pi) sono numerosi i gruppi di tifosi che si sono dati da fare in questo senso, pur non tro-vando sempre nei presidenti degli interlocutori aperti. Così come il fair play finanziario, anche l’azionariato popola-re rappresenta una forma di rivoluzione culturale perché, come certificano le esperien-ze inglesi e tedesche, laddo-ve sono i tifosi a scegliere democraticamente, il bene del club è anteposto agli inte-ressi privati. Nonostante un’e-sterofilia imperante che porta a parlare spesso a sproposito di “modello inglese”, “spa-gnolo” o “tedesco”, nel resto d’Europa la situazione non è rosea. Le società inglesi della Premier League, il campio-nato di calcio più seguito al mondo, sono piene di debiti e in Spagna il duopolio Barcel-lona – Madrid monopolizza il 56% degli introiti, lasciando alle altre solo briciole. Noti-zie positive arrivano, guarda caso, solo dalla Germania in cui, salvo alcune rarissime deroghe, almeno il 51% della proprietà deve essere nelle mani dei tifosi-soci”.