VENERDì 29 SETTEMBRE 2017 Flashdance, il musical per sognare L'attesa sta per finire: sarà dal 5 ottobre al Teatro Nazionale a Milano VALERIA PRINA [email protected] SPETTACOLINEWS.IT I sogni si possono realizzare: Flashdance ce lo racconta. Ce lo racconterà anche dal 5 ottobre dal palcoscenico del Teatro Nazionale CheBanca a Milano, dove, nella versione musical, cercherà di trasmettere entusiasmo ed emozioni. Sono quei sentimenti che non nasconde Valeria Belleudi: è Alex, un ruolo che richiede, oltre al ballo, anche un grande allenamento sportivo e lei lo sport lo pratica fin da quando aveva 9 anni. E' la protagonista, pronta a definirsi emozionatissima e felicemente stupita che una professionista reduce da importanti successi sia disposta a trasmettere la sua arte ed esperienza.Chiara Noschese, anima dello spettacolo avendo curato traduzione, adattamento e regia, da parte sua conferma che sente come sua missione riuscire a trasmettere quello che ha imparato in questi 23 anni di palcoscenico. Il musical è totalmente nuovo rispetto a quello andato in scena alcuni anni fa ed è molto vicino al film. Si avvale di un team creativo tutto italiano, come totalmente italiano è nel testo e nel cantato, mentre sono in inglese le canzoni che non portano avanti la storia e rappresentano le hit dello spettacolo. Chiara Noschese ha però voluto lasciare in italiano alcuni passaggi di Gloria come omaggio a Umberto Tozzi. Flashdance fa parte della storia del musical ed è stato il film più visto nei cinema italiani quando è uscito nel 1983. È risultato anche in testa alle preferenze del pubblico di oggi in fatto di attese. Gli intervistati - in particolare donne tra i 35 e i 55 anni con cultura medio-alta, che risultano la fetta più ampia di spettatrici teatrali e di musical - lo hanno preferito rispetto a titoli molto forti come Il re Leone, Chorus Line, Hair, Chicago, Cantando sotto la pioggia. Il risultato è uno spettacolo che si annuncia con un ottimo rapporto qualità/costi, fondamentale per poter continuare a mettere in scena degli spettacoli. Così c'è il rischio di innovare poco? Ma lavorando in perdita, con spettacoli costosi e di nicchia, è la risposta di Matteo Forte, amministratore delegato di Stage, si finisce con il non poter più mettere in scena nulla. E in Italia non c'è ancora un mercato che possa coprire una produzione di milioni di euro: questo però non vuol dire rinunciare alla qualità. «Vogliamo che il pubblico torni a casa contento». «In noi c'è molto entusiasmo - dice Chiara Noschese a nome di tutto il giovane team creativo -: vogliamo trasmetterlo anche al pubblico». Perché Flashdance piace ed è atteso? Parla di sogni e questi e relative realizzazioni sono temi sempre attuali, oggi come ieri. «Sono messaggi Pag. 1 / 2