La finanza e il credito sono elementi fondamentali per ritrovare la via della crescita e dell’occupazione. FISAC e CGIL avanzano sette proposte a sostegno della crescita dell’economia reale, dell’etica della finanza, per la legalità e per l’eguaglianza. Un settore, quello del credito, che pur essendo specchio reale della crisi del paese e che vive come l’industria negli anni ’80 una profonda ristrutturazione tra crisi e innovazione immaginiamo al servizio del paese. Regolamentare la finanza strutturata e i derivati Vogliamo regole più incisive sulla finanza che la rendano utile alla crescita e per un equilibrato sviluppo del paese. Vogliamo una crescita stabile che tuteli i cittadini: lavoratori, risparmiatori e che tuteli le istituzioni dalla speculazione. Proponiamo la definizione di una Black List di derivati che siano vietati alle banche commerciali. Proponiamo l’istituzione di una commissione d’indagine e rinegoziazione con le banche che quantifichi l’ammontare complessivo e la tipologia dei derivati in circolazione. Senza conoscere la dimensione del fenomeno non è possibile definire il rischio e gli interventi necessari, nonché l’identificazione di eventuali scorrettezze riportando nelle casse dello Stato le somme indebitamente pagate.
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Fisac Varese Informa - Le banche al servizio del paese ed altro - Settembre 2013
In questo numero: - Prima pagina - Le banche al servizio del paese - pag. 5 - 11 settembre 1973 - pag. 6 - Concerto Inti Illimani - pag. 7 - SUNIA a Varese - pag. 8 - Pro memoria fiscale - pag. 9 - In nome del popolo italiano - pag. 10 - Abbecedario della crisi: Deflazione - pag. 11 - Iscriviti alla FISAC
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Affermare e Conquistare Diritti!
Supplemento di "CGIL Notizie Varese" a cura della Federazione Italiana Sindacale Assicurazioni Credito
Varese Via N. Bixio 37 Tel. 0332.276220 Fax 0332.262002 e-mail fisacvarese@cgil. lombardia. it
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Anno IX n°09 Settembre 2013
In questonumero:
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Le banche alservizio del paese
-- ppaagg .. 55 --
11 settembre 1973
-- ppaagg .. 66 --
ConcertoInti Il l imani
-- ppaagg .. 77 --
SUNIA a Varese
-- ppaagg .. 88 --
Pro memoriafiscale
- ppaagg .. 99 -
In nome delpopolo ital iano
- ppaagg .. 1100 -
Abbecedariodel la crisi:Deflazione
- ppaagg .. 1111 -
Iscriviti al la FISAC
La finanza e il credito sonoelementi fondamentali per ritrovarela via della crescita edell’occupazione.FISAC e CGIL avanzano setteproposte a sostegno della crescitadell’economia reale, dell’etica dellafinanza, per la legalità e perl’eguaglianza.Un settore, quello del credito, chepur essendo specchio reale dellacrisi del paese e che vive comel’industria negli anni ’80 unaprofonda ristrutturazione tra crisi einnovazione immaginiamo alservizio del paese.
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Vogliamo regole più incisive sullafinanza che la rendano utile allacrescita e per un equilibratosviluppo del paese. Vogliamo unacrescita stabile che tuteli i cittadini:lavoratori, risparmiatori e che tutelile istituzioni dalla speculazione.Proponiamo la definizione di unaBlack List di derivati che sianovietati alle banche commerciali.
Proponiamo l’istituzione di unacommissione d’indagine erinegoziazione con le banche chequantifichi l’ammontarecomplessivo e la tipologia deiderivati in circolazione. Senzaconoscere la dimensione delfenomeno non è possibile definire ilrischio e gli interventi necessari,nonché l’identificazione di eventualiscorrettezze riportando nelle cassedello Stato le somme indebitamentepagate.
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Proponiamo l’approvazione di una legge cheattribuisca alla CONSOB la competenza sullamisurazione dei rischi dei derivati contrattidalle Amministrazioni centrali e locali edl’obbligo delle Amministrazioni locali diavvalersi del knowhow quantitativo dellaCONSOB.
Proponiamo di dare maggiori poteri alla Bancad’Italia, non solo di moral suasion, ma lapossibilità di rimuovere i vertici della banche.Proponiamo una riforma della CONSOBaffinché potenzi i propri strumenti di analisi deirischi funzionali (scenari probabilistici) perfavorire una vigilanza efficace. Le imprese e lefamiglie devono conoscere quali sono leprobabilità di perdere o guadagnare facendoun investimento e poter scegliereconsapevolmente.Proponiamo la dismissione del capitale dellebanche detenuto dalle Fondazioni bancarietenendo conto, nei tempi e nelle modalità,delle condizioni del mercato. Proponiamol’elezione dei consiglieri delle Fondazionibancarie coinvolgendo le associazioni delterzo settore maggiormente rappresentativesul territorio.Proponiamo una riforma della Consobaffinché sia data certezza attraverso l’uso
degli scenari probabilistici. Le imprese e lefamiglie devono conoscere quali sono leprobabilità di perdere o guadagnare facendoun investimento e poter scegliereconsapevolmente.Per quanto riguarda la Governance ci si puòispirare al modello tedesco basato sul sistemaduale e su un approccio partecipativo a livelloaziendale, come espresso dall’esperienzadella partecipazione dei rappresentanti deilavoratori nei Consigli di sorveglianza con unruolo di controllo e senza che ci siainterferenza con la gestione. Nel mondo dellafinanza la crisi è stata possibile anche per laquasi totale assenza di democrazia e laddovec’è stata non ha saputo operare comeavrebbe dovuto e potuto.
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Le banche in Italia devono tornare ad essereun volano per la ripresa favorendo la crescitadimensionale delle imprese. Devono tornare afare credito all’economia reale e smetterla dipreferire l’attività speculativa su quellatradizionale.Vanno quindi reperite le risorse per uscire daquesta fase patologica di stallo, bisognasuperare la finanziarizzazione delle risorse emettere il sistema bancario al servizio delPaese.Proponiamo la separazione, a livello europeo,tra banche commerciali e banche d’affari in
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cui le prime concentrino la loro attività verso ilcredito a imprese e famiglie e mettano leproprie competenze al servizio del paese.E affinché le seconde possano svolgere nonsolo la vendita ma anche realizzazione deiprodotti finanziari che vendono.Proponiamo una separazione che favorisca lacostituzione di un soggetto bancario (bancacommerciale) che concentri la propria attivitàsull’erogazione del credito favorendo lacrescita dimensionale delle nostre imprese.Proponiamo di stabilire, per le banchecommerciali a livello europeo, dei limitiquali/quantitativi di strumenti finanziari chepossono essere utilizzati; il divieto di detenerepartecipazioni, da parte delle banchecommerciali, in banche d’affari, società diintermediazione mobiliare e, in generale, intutte le società finanziarie che non sonoautorizzate ad effettuare la raccolta di deposititra il pubblico oltre a non poter detenerepartecipazioni industriali; il divieto di ricoprirecariche direttive e di detenere posizioni dicontrollo nelle banche commerciali, da partedei rappresentanti, dei direttori, dei soci diriferimento e degli impiegati delle banched’affari.
Vogliamo l’Europa unita non solo per favorirelo scambio di merci ma anche comestrumento di crescita e prosperità condivisa.Vogliamo che siano superati i differenziali nei
tassi di interesse pagati tra i paesi europei.Banche: sosteniamo la supervisione unica alivello europeo; la definizione di un sistemaunico di garanzia sui depositi; la possibilità diricapitalizzazione diretta da parte dell’Esm Bce.Stati: proponiamo la monetizzazione parzialedel debito (avendo come parametro il rapportocon il Pil, esempio monetizzare debito per unimporto pari al 20% del Pil per tutti i paesi); lamutualizzazione del debito (emissione di titolieuropei, Union Bonds – Project Bonds);l’acquisto diretto di titoli del debito pubblico daparte della BCE.
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Senza una legalità diffusa non può essercicrescita. Vogliamo sostenere la legalità e lebanche possono/devono dare un grandecontributo.Proponiamo una sempre maggiore diffusionedella moneta elettronica per contrastarel’evasione fiscale e per diminuire i costi ditransazione. Se recuperassimo anche solo lo0,6% di evasione avremmo i fondi necessariper fare fronte al problema degli esodati!Proponiamo che l’uso del contante sia limitatoa transazioni sino a 300 euro (superando lebanconote da 500 euro).Proponiamo la Riduzione del 30% dellecommissioni applicate dalle banche per l’usodei mezzi di pagamento elettronici.Proponiamo un rafforzamento della normativaantiriciclaggio coinvolgendo tutti i soggettiinteressati (oltreché le banche, il Banco Postae gli Albi professionali) e il sostegno, a livelloeuropeo, della normativa antiriciclaggioaffinché sia contrastato il dumping checolpisce i paesi dell’Unione.Chiediamo alle aziende di credito tempi rapididi cancellazione delle ipoteche che gravanosui beni confiscati come da proposta di legge“Libera Mutuo” e la rinuncia di parte degli
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interessi di mora e/o contrattuali salvando1.500 imprese e circa 80.000 lavoratori.Proponiamo che i finanziamenti e gliinvestimenti sia "propri" delle banche sia"verso terzi" vengano valutati in relazione alsostegno della responsabilità sociale e allasostenibilità etica ed ambientale.
E’ ormai indiscutibile che tra le cause dellacrisi ci siano le diseguaglianze che negli ultimiventi anni sono costantemente cresciute.Proponiamo che i compensi percepiti dal topmanagement non superino 20 volte quantopercepito dai lavoratori del settore.Proponiamo il lancio di una legge di iniziativaParlamentare da sostenersi anche tramite unainiziativa unitaria con l’obiettivo di raccogliere100.000 firme affinché il rapporto 1 a 20 siareso vincolante.Proponiamo, inoltre, la definizione di unostandard da seguire nella redazione delle“relazioni annuali sulle remunerazioni”.Diciamo: più reddito a chi ha margini diconsumo maggiori! Questo favorirebbe lacrescita, oltreché essere in favore dell’equità!
Si deve favorire la diminuzione del costo delcredito, fare ripartire gli investimenti ed evitareche siano scaricati sull’occupazione i costidella crisi. Ipotizzando che una banca italianaed una francese abbiano la stessa redditivitàlorda, quella netta della banca franceserisulterà superiore a quella della bancaitaliana del 33 per cento.Chiediamo l’armonizzazione fiscale a livelloeuropeo in tema di:• Svalutazione delle sofferenze (per lo stock
fin qui accumulato occorre superare il limitedei 18 anni con tappe graduali. Per le nuovesvalutazioni: armonizzazione europea cheporti al superamento dei limiti tutti italiani).• Tobin tax (si stimano maggiori entrate alivello europeo per 311 miliardi di euro);• Rendite finanziarie (unica aliquota europea).Proponiamo, inoltre, di usare la liquiditàpresente nel sistema (CdP Assicurazioni eFondi Pensione) per fare ripartire gliinvestimenti seguendo il progetto già indicatonel “Piano del Lavoro” della Cgil a partire daun piano straordinario per i giovani.
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Nei filmati dell'epoca, in bianco e nero, si vedonoaerei da guerra bombardare un palazzo, carri armati emilitari impegnati nell'assalto ad un' aristocraticaresidenza in pieno cemtro città.Ma i difensori dove sono? Con cosa comabattono?Chi resiste nella Moneda, il palazzo presidenziale aSantiago del Cile quell' undici settembre di quarant'anni fa?Una fotocommovente,ci mostra un
uomo di mezz' età, con gli occhiali, i baffi, l' aspetto diun insegnante, che brandisce una pistola a tamburo edha sul capo un elmetto.Così Salvador Allende ha difeso ciò che un popolo,democraticamente, con un voto aveva dichiarato divolere: un presidente ed un governo con un' idea nuova.L' idea di fare il bene della gente, dei più poveri, deimeno fortunati in quel Cile da troppo tempo governato da una oligarchia di super ricchimanovrati dagli U.S.A..Con ferocia e determinazione (secondo i dati di una commissione d' inchiesta ufficiale ma sipensa siano in difetto) oltre 130.000 persone furono arrestate, circa 40.000 torturate e più di3.000 furono uccise.E poi gli anni, infiniti, di una tremenda dittatura con esuli e profughi sparsi in tutto il mondo.Militari cileni che perseguitavano i loro cittadini per consentire alle industrie americane disfruttare le miniere di rame cileno,Questo in sintesi il vero motivo del colpo di stato del dittatore Pinochet (che, per la cronaca,aveva giurato fedeltà, come capo dell' esercito, nelle mani di Allende) con l' appoggio degli StatiUniti.Ma mi piace pensare che l' uomo con l' elmetto ed il viso da professore, barricato alla Moneda,volesse difendere qualcosa di più di una ricchezza economica.Difendeva un seme appena germogliato in Cile cheavremme potuto generare una pianta con radici intutto il Sud America sfruttato.
Si ricorda a chi ha effettuato la dichiarazione dei redditi con modello 730/13 e deve versare nelmese di novembre l'acconto IRPEF per l'anno 2014, che qualora lo ritenesse opportuno, puòcomunicare al proprio datore di lavoro, entro il 30 settembre, di non effettuare la trattenuta sullostipendio di novembre per detto versamento o di effettuarla in misura inferiore. Il venir menodell'obbligo di versare l'acconto IRPEF, può verificarsi per diversi motivi. Ne accenniamo soloalcuni come esempio:1) chi durante quest'anno ha sostenuto molte spese e/o oneri detraibili/deducibili, che lomettono in condizione di essere a "credito" d'imposta per il 2014;2) chi lo scorso anno aveva avuto "altri redditi" che hanno fatto insorgere il debito di imposta eche quest'anno, invece, non ha più;3) chi lo scorso anno aveva avuto più redditi da lavoro dipendente, (es. per cambio di lavoro)certificati da altrettanti CUD e che invece quest'anno ne ha avuto uno solo.Si ricorda, pero', che il non giustificato mancato o minor versamento dell'acconto e' sanzionatodall’Agenzie delle Entrate.
Coloro i quali hanno effettuato la dichiarazione dei redditi con modello 730/13 e si fosserosuccessivamente accorti di aver dimenticato di inserire qualche onere detraibile e/o deducibile,che lo mettano in condizione di avere un maggior credito o un minor debito rispetto a dettadichiarazione, possono entro il 25 ottobre fare il modello 730 integrativo.Il rimborso del credito d'imposta, avverrà con lo stipendio del mese di dicembre.
Chi invece deve correggere la dichiarazione fatta conil modello 730 il cui risultato comporta un aumentodel debito o una riduzione del credito, deve fare ilmodello UNICO correttivo con i tempi e le modalitàpreviste.
In base ad una normativa CEE, i possessori delpermesso per il parcheggio e il transito in zonapedonale per i disabili (quello arancione!), entro il 31dicembre 2013 dovrà essere sostituito con il nuovocontrassegno previsto appunto dalla normativa CEE.Per la sua sostituzione occorre che il disabile si rechipresso il Comando della Polizia Locale del proprioComune, munito di una fotografia formato tressera edel vecchio contrassegno.
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Con sentenza nn.. 1199117777 ddeell 1199 aaggoossttoo 22001133 la Cassazione ha affermato cheun licenziamento effettuato al termine di una procedura collettiva perriduzione di personale conclusasi con un accordo che ha individuato i criterialternativi e sostitutivi (“requisiti per la pensione e istanza degli interessati”)rispetto a quelli legali previsti dall’art. 5 della legge n. 223/1991, in base aiquali procedere alla risoluzione dei rapporti, è nullo se la motivazione addottanon è compresa tra gli stessi (nel caso di specie era “produttività”).
FONTE DPL MODENA
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