ANNO NNO NNO XIX XIX XIX - N. 1 N. 1 N. 1 - G G GENNAIO ENNAIO ENNAIO - F F FEBBRAIO EBBRAIO EBBRAIO 2009 2009 2009 - S S SPED PED PED. . . IN IN IN A. . . P. . . - D.L. 353/03 ( D.L. 353/03 ( D.L. 353/03 (CONV CONV CONV. . . IN IN IN LEGGE LEGGE LEGGE 27/02/04 27/02/04 27/02/04 N. 46) . 46) . 46) ART ART ART. 1 . 1 . 1 C. 2 DCB BO . 2 DCB BO . 2 DCB BO Festa degli Auguri . . . una giornata indimenticabile E ’ stata un’esperienza veramente interessante ed insolita quella che ho vissuto il 21 dicembre alla “Festa degli auguri di Natale e Capodanno” organizzata dalla Comu- nità Marchigiani all’Ippodromo Ar- coveggio di Bologna. Compagnia allegra, giornata soleggiata, scenario panoramico, corse di cavalli e pub- blico appassionato. Invitata dal presidente Silvio Ferri e dal segretario Luciano Cellini a pre- sentare il mio libro per bambini “La Befana… senza calze”, ho avuto l’opportunità di conoscere persone di grande esperienza nei più svariati settori, che hanno portato alto il no- me delle Marche nel mondo. Così come è stato bello condividere il grande affiatamento che si respira tra i “marchigiani di Bologna”, la loro allegria, la voglia di fare, di stare insieme, di tornare, come spesso fanno, nella loro terra d’origine. Dopo il momento ufficiale, che ha visto gli interventi di personalità marchigiane come il pro- fessor Ivano Dionigi dell’Università di Bologna (al quale è stato consegnata una targa), lo scenografo e regista Mario Pra- tella, il fisico Giorgio Giacomelli, il segretario della Fondazio- ne Occhialini Vincenzo Vagnoni ed altri rappresentanti del territorio marchigiano (il presidente del Parco regionale Sasso Simone e Simoncello Mauro Baldacci, il vice presidente della Comunità Montana di Carpegna Tonino Salvatori ed il titolare della “Corte della Miniera” di Urbino Tiziano Piersantini), si è passati al pranzo. Devo dire che per me ha rappresentato uno dei momenti più interessanti e divertenti della giornata, perché ho avuto l’oppor- tunità di trovarmi allo stesso tavolo con il fondatore e direttore del Museo della Comunicazione e del Multimediale “Mille voci… mille suoni” Patrimonio Unesco di Bologna, Giovanni Pelagalli, che mi ha parlato di questa meravigliosa realtà muse- ale, dove sono presenti 12 settori con oltre 2000 pezzi esposti, originali e restaurati, che “raccontano” le origini e l’evoluzio- ne degli strumenti della moderna comunicazione. La sorpresa è stata anche scoprire che Giovanni Pela- galli è anche un bravo prestigiatore! E’ amico di Silvan e di Binarelli e condivide con loro molti “trucchi del mestiere”. Tra una pietanza e un gioco di prestigio (per fortuna non ha fatto scomparire niente del buo- nissimo pranzo), la prima parte della giornata è trascorsa in grande alle- gria. Non è stata da meno la secon- da, con la lotteria che ha messo in palio bellissimi premi (piccoli elet- trodomestici, jeans, libri di pregio, una copia del calendario dello sculto- re Guido Vanni, presente all’incontro e un ambitissimo pro- sciutto di Carpegna e borse di Piero Guidi!) e per finire, seguire dal vivo le corse spettacolari dei cavalli intestate ai Paesi del Montefeltro. Un momento veramente emozionante è stato alla fine seguire il professor Ferri con alcune signore ai bordi della pista, sotto i riflettori, per la premiazione e la consegna della Coppa della Comunità Marchigiani al fantino del cavallo “Moriera As”, col numero 5, che ha vinto la corsa principale, con tante congratu- lazioni al proprietario ed urla di gioia di quanti avevano scom- messo sul velocissimo destriero. Lo ammetto: non immaginavo di divertirmi così tanto! Ringra- zio di cuore il Presidente ed il Segretario dell’associazione per avermi regalato questa indimenticabile giornata! Giovanna Renzini Momento ufficiale: Mauro Baldacci, Ivano Dionigi, Silvio Ferri, Mario Brattella e Giorgio Giacomelli S abato 31 gennaio è sta- to inaugurato un nuovo tratto di strada al quartiere Navile che fiancheggia gli uffici del nuovo Comune di Bologna. La targa dice: Via Domenico Svam- pa (Cardinale Arcivescovo di Bologna 1851-1907). L’intitolazione è stata resa possibile grazie all’iniziativa della Comunità Marchigiani, dei Salesiani e l’aiuto della consigliera comunale Lina Delli Quadri che ha seguito la pratica. Oltre numerosi marchigiani e salesiani erano presenti autorità civili: quartiere, comunali (provenienti anche da Montegranaro - FM - paese natale del cardinale), provinciali, regionali e autorità militari e religiose che hanno ricordato l’opera del cardinale Svampa e compiaciuti anche per la scelta felice del quartiere da parte del Comune. Il Cardinale Svampa ha la sua via a Bologna La cerimonia
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Festa degli Auguri . . . una giornata indimenticabile · Simone e Simoncello Mauro Baldacci, il vice presidente della ... professor Ferri con alcune signore ai bordi della pista,
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AAANNONNONNO XIX XIX XIX --- N. 1 N. 1 N. 1 --- G G GENNAIOENNAIOENNAIO --- F F FEBBRAIOEBBRAIOEBBRAIO 2009 2009 2009 --- S S SPEDPEDPED. . . INININ AAA. . . PPP. . . --- D.L. 353/03 ( D.L. 353/03 ( D.L. 353/03 (CONVCONVCONV. . . INININ LEGGELEGGELEGGE 27/02/04 27/02/04 27/02/04 NNN. 46) . 46) . 46) ARTARTART. 1 . 1 . 1 CCC. 2 DCB BO. 2 DCB BO. 2 DCB BO
Festa degli Auguri . . . una giornata indimenticabile
E ’ stata un’esperienza veramente interessante ed insolita
quella che ho vissuto il 21 dicembre alla “Festa degli
auguri di Natale e Capodanno” organizzata dalla Comu-
nità Marchigiani all’Ippodromo Ar-
coveggio di Bologna. Compagnia
allegra, giornata soleggiata, scenario
panoramico, corse di cavalli e pub-
blico appassionato.
Invitata dal presidente Silvio Ferri e
dal segretario Luciano Cellini a pre-
sentare il mio libro per bambini “La
Befana… senza calze”, ho avuto
l’opportunità di conoscere persone di
grande esperienza nei più svariati
settori, che hanno portato alto il no-
me delle Marche nel mondo. Così
come è stato bello condividere il
grande affiatamento che si respira tra
i “marchigiani di Bologna”, la loro
allegria, la voglia di fare, di stare
insieme, di tornare, come spesso
fanno, nella loro terra d’origine. Dopo il momento ufficiale, che
ha visto gli interventi di personalità marchigiane come il pro-
fessor Ivano Dionigi dell’Università di Bologna (al quale è
stato consegnata una targa), lo scenografo e regista Mario Pra-
tella, il fisico Giorgio Giacomelli, il segretario della Fondazio-
ne Occhialini Vincenzo Vagnoni ed altri rappresentanti del
territorio marchigiano (il presidente del Parco regionale Sasso
Simone e Simoncello Mauro Baldacci, il vice presidente della
Comunità Montana di Carpegna Tonino Salvatori ed il titolare
della “Corte della Miniera” di Urbino Tiziano Piersantini), si è
passati al pranzo.
Devo dire che per me ha rappresentato uno dei momenti più
interessanti e divertenti della giornata, perché ho avuto l’oppor-
tunità di trovarmi allo stesso tavolo con il fondatore e direttore
del Museo della Comunicazione e del Multimediale “Mille
voci… mille suoni” Patrimonio Unesco di Bologna, Giovanni
Pelagalli, che mi ha parlato di questa meravigliosa realtà muse-
ale, dove sono presenti 12 settori con oltre 2000 pezzi esposti,
o r ig ina l i e r e s taura t i , che
“raccontano” le origini e l’evoluzio-
ne degli strumenti della moderna
comunicazione. La sorpresa è stata
anche scoprire che Giovanni Pela-
galli è anche un bravo prestigiatore!
E’ amico di Silvan e di Binarelli e
condivide con loro molti “trucchi del
mestiere”. Tra una pietanza e un
gioco di prestigio (per fortuna non
ha fatto scomparire niente del buo-
nissimo pranzo), la prima parte della
giornata è trascorsa in grande alle-
gria. Non è stata da meno la secon-
da, con la lotteria che ha messo in
palio bellissimi premi (piccoli elet-
trodomestici, jeans, libri di pregio,
una copia del calendario dello sculto-
re Guido Vanni, presente all’incontro e un ambitissimo pro-
sciutto di Carpegna e borse di Piero Guidi!) e per finire, seguire
dal vivo le corse spettacolari dei cavalli intestate ai Paesi del
Montefeltro.
Un momento veramente emozionante è stato alla fine seguire il
professor Ferri con alcune signore ai bordi della pista, sotto i
riflettori, per la premiazione e la consegna della Coppa della
Comunità Marchigiani al fantino del cavallo “Moriera As”, col
numero 5, che ha vinto la corsa principale, con tante congratu-
lazioni al proprietario ed urla di gioia di quanti avevano scom-
messo sul velocissimo destriero.
Lo ammetto: non immaginavo di divertirmi così tanto! Ringra-
zio di cuore il Presidente ed il Segretario dell’associazione per
avermi regalato questa indimenticabile giornata!
Giovanna Renzini
Momento ufficiale: Mauro Baldacci, Ivano Dionigi,
Silvio Ferri, Mario Brattella e Giorgio Giacomelli
S abato 31 gennaio è sta-to inaugurato un nuovo
tratto di strada al quartiere
Navile che fiancheggia gli
uffici del nuovo Comune di Bologna. La targa dice: Via Domenico Svam-
pa (Cardinale Arcivescovo di Bologna 1851-1907). L’intitolazione è stata
resa possibile grazie all’iniziativa della Comunità Marchigiani, dei Salesiani
e l’aiuto della consigliera comunale Lina Delli Quadri che ha seguito la
pratica. Oltre numerosi marchigiani e salesiani erano presenti autorità civili:
quartiere, comunali (provenienti anche da Montegranaro - FM - paese natale
del cardinale), provinciali, regionali e autorità militari e religiose che hanno
ricordato l’opera del cardinale Svampa e compiaciuti anche per la scelta
felice del quartiere da parte del Comune.
Il Cardinale Svampa
ha la sua via a Bologna
La cerimonia
222 CCCOMUNITAOMUNITAOMUNITA’ M’ M’ MARCHIGIANIARCHIGIANIARCHIGIANI DIDIDI B B BOLOGNAOLOGNAOLOGNA LA CERQUA LA CERQUA LA CERQUA
E ’ uscito recentemente un libro di memorie di un ex com-
battente marchigiano a cura dei figli che ora vivono a
Bologna dal titolo: SUI PASSI DEL TEMERARIO
ricordi di guerra e prigionia di Evandro Luzi.
“Questo diario raccoglie l’esperienza vissuta
da nostro padre durante gli anni del secondo
conflitto mondiale nella guerra in Albania e
nei campi di concentramento in Germania e
Polonia.
Nostro padre, morto nel 2002 all’età di 86
anni, ha sempre espresso il forte desiderio che
queste sue memorie venissero pubblicate e
noi figli, cresciuti nell’ascolto di questi fatti,
riteniamo che questa pubblicazione sia un
atto dovuto non solo verso di lui, ma anche
verso tutti coloro che hanno sofferto come
lui. Riteniamo necessario che la memoria di
questi avvenimenti non vada dispersa, soprat-
tutto nei confronti delle nuove generazioni
che non sempre possono avere una testimo-
nianza diretta, perché non si ricada mai più in
quegli errori che hanno cercato di togliere
all’uomo la sua profonda dignità”.
Dice la figlia Maria Grazia Luzi Cicerchia:
“Nostro padre, il tenente Evandro Luzi, ori-
ginario della zona di Fossombrone (PU), come Ufficiale del
Genio prestava servizio in Albania a Scutari dove comandava
la rete radio DICAT.
Il 7 settembre 1943 per malattia fu ricoverato nel locale ospeda-
le dove pochi giorni dopo i tedeschi fecero prigionieri tutti i
soldati italiani del 26° Reggimento Genio, evacuando l’ospeda-
le. Furono deportati in Germania, non come prigionieri di guer-
ra ma come Internati militari italiani (I.M.I.). Inizia così per
loro l’inferno nazista che durerà per ben due anni attraverso
indescrivibili sofferenze e torture sia fisiche sia morali, a cui
solo pochi sopravivranno”. Sopportò estenuanti viaggi con lun-
ghi trasferimenti in ben sette campi di concentramento tra la
Germania, la Polonia e l’Olanda e dal campo di Celle
(Germania), ultimo liberato dagli alleati, rientrò in Italia in tre-
no con altri prigionieri il 6 settembre 1945”.
Il diario di memorie racconta i maltrat-
tamenti, le peripezie, le malattie, i ri-
schi della fucilazione, la vita di stenti
dei prigionieri considerati traditori e
mette in evidenza il disprezzo che ac-
compagnò gli italiani non solo durante
la prigionia ed internamento ma che
continuò anche in patria. Disprezzo che
iniziò con l’8 settembre 1943, con quel
netto rifiuto a collaborare che diede il
via alla Resistenza. Resistenza che fu
anche degli Internati militari italiani,
oltre 700 mila, il cui ruolo deve ancora
essere riconosciuto appieno dalle Istitu-
zioni. Non è ancora stata sanata la si-
tuazione di ingiustizia che ha accompa-
gnato gli ex-internati militari, amareg-
giati dal fatto di aver sacrificato la loro
gioventù per tener alti gli ideali della
Patria, della Libertà e della Giustizia
(ed anche la parola data) e di essere
trattati, una volta rientrati nella vita civile, a pesci in faccia con
frasi del tipo:
“Ma chi te l’ha fatto fare!” o “L’onore è passato di moda”.
Il libro è pubblicato dalla casa editrice Pendragon di Bologna e
lo si può trovare in libreria.
P. S. Ho letto con piacere e attenzione il libro perché Evan-
dro Luzi è stato mio insegnante di disegno tecnico nell’anno
1951-52 a Urbania (PU) dove ha iniziato la sua carriera scola-
stica. (Luciano Cellini)
Un libro di Evandro Luzi
Sui passi del temerario ricordi di guerra e prigionia
N el Salone del Trono e nelle sale dell’ap-
partamento della Duchessa dello splen-
dido Palazzo Ducale di Urbino (sede
Galleria Nazionale della Marche) dal 5 aprile
al 12 luglio 2009 vi sarà la grande Mostra che
presenta capolavori, dipinti e disegni originali di
Raffaello e del padre Giovanni Santi, suo pri-
mo maestro, nel 1500 erede della sua bottega. Il
pittore è nato a Urbino nel 1483 e morto a Roma
nel 1520, del fanciullo prodigio viene qualche
volta trascurata la conoscenza dei suoi anni gio-
vanili, la ricostruzione della mostra è oggi fon-
damentale. Sono esposti 32 dipinti e 19 disegni
di Raffaello, una ventina di opere di Giovanni
Santi e diversi lavori di altri pittori tra cui: An-
drea Mantegna, Girolamo Genga, Perugi-
no, Timoteo Viti, Filippo Lippi, ecc.. Un’al-
tra sezione della mostra è dedicata al rapporto
dell’opera di Raffaello con la più importante
produzione rinascimentale del ducato di Ur-
bino, la maiolica, basata sulle immagini raf-
faellesche, di cui sono esposti esemplari pre-
ziosi antichi e, per la prima volta, un pezzo
derivato direttamente da un disegno originale
di Raffaello. Per Urbino e le Marche sarà
l’evento culturale più importante del 2009 e
sarà per i visitatori una occasione unica e
straordinaria per ammirare riuniti tanti capo-
lavori da dove spesso sono partiti.
Evento culturale nel 2009
Raffaello in mostra a Urbino
LA CERQUA CLA CERQUA CLA CERQUA COMUNITAOMUNITAOMUNITA’ M’ M’ MARCHIGIANIARCHIGIANIARCHIGIANI DIDIDI B B BOLOGNAOLOGNAOLOGNA 333
P resso la Basilica San Giacomo Maggiore a Bologna
anche quest’anno: stesso titolo per la stessa funzione
religiosa che si ripete ogni anno nella bellissima Chiesa,
la cui accogliente atmosfera ce la rende sempre più familiare,
tanto che, oramai, la possiamo considerare “casa nostra”. E’
confortante ritrovarci puntualmente, ogni anno, per una pausa
salutare, meditativa su pensieri “altri”. Ci fa da “guida” lo stes-
so nostro: Padre Marziano Rondina, perfetto anfitrione, sem-
pre in linea con lo
stile e l’ospitalità ago-
stiniani. Durante la
celebrazione sono
stati letti i nomi di
ben dodici nostri fra-
telli marchigiani, che,
nel corso dell’anno, ci
hanno lasciati per
essere “traghettati”
all’altra riva. Io l’ho
visti – circonfusi da
una luminosa aureola
di serenità – salire su
un pullman Gran Tu-
rismo, sventolare i
fazzoletti, come se
fosse l’ultima gita,
senza ritorno, diretti
alla Casa del Padre. E mentre immaginavo tutto ciò, un brivido
mi scosse l’anima, allorché dalla magnifica Corale Polifonica
“Jacopo da Bologna” si sono levate le toccanti note del
“Signore delle cime” (il celebre canto montanaro di Bepi de
Marzio), come una invocazione: . . . “lasciali andare su per le
Tue montagne”! Sì, perché quest’anno siamo stati allietati da
una novità molto gradita: un Concerto vocale e strumentale,
eseguito dal prestigioso Coro sopra citato e dall’Orchestra
Ensemble di Medicina, in memoria del nostro Vice Presidente,
Mariangelo Pacetti.
Concerto godibilissimo, con brani celeberrimi, intonati perfet-
tamente alla mesta cerimonia.
“Chi prega cantando, prega due volte” diceva Sant’Agosti-
no (sempre Lui!) che se ne intendeva davvero! “Canta et deam-
bula”.
E per l’occasione, l’ottima acustica dell’ampia navata
della Basilica si è trasformata in perfetta cassa armonica per
quelle polifonie immortali. Tra quei grandi: Schubert, Mozart,
Vivaldi, Haendel, Verdi, ecc., le cui composizioni sono state
magistralmente eseguite, ho notato - ahimé – una imperdonabi-
le assenza: quella del nostro Gioacchino! Com’è potuto accade-
re . .? L’ho incontrato fuori, davanti alla Chiesa (sulla Piazza
Rossini, proprio a lui dedicata!) un po’ contrariato ma sempre
ironico: “non c’era un posticino anche per me . . ? E dire che
avevo il “pezzo” già pronto, adattissimo per l’occasione: “Dal
Tuo stellato soglio” dall’Opera Mosè. Fuori dalla scherzosa
metafora, tale invo-
lontaria omissione …
non ha tuttavia smi-
nuito la bella riuscita
del Concerto. Ci ha
pensato a colmare la
lacuna, Lui, il sempre
attuale e italianissimo:
Giuseppe Verdi, che,
con i suoi vibranti
cori: Oh Signor che
dal tetto natìo e con il
Và pensiero si è con-
fermato ancora una
volta come l’anima
cantante di tutto un
popolo, che si ricono-
sce in lui e da lui si
sente rappresentato.
“Diede una voce alle speranze e ai lutti
pianse e pregò per tutti.”
Appuntamento al prossimo anno, a Dio piacendo!
Vinicio Giuliodori
“Memento” marchigiano 15 novembre 2008
Santa Messa e Concerto in ricordo dei defunti
INVITO AL TESSERAMENTO Caro Socio e caro Amico,
Sono iniziate le iscrizioni alla Comunità Marchigiani per il 2009 e le quote della tessera sono rimaste le stesse dell’anno passato:
Socio ordinario € 30,00, Socio sostenitore € 40,00. Ringraziamo tutti coloro che dimostrando fiducia e stima hanno sempre provveduto al rinnovo e pagamento della quota associativa
come segno di simpatia e di amicizia. Versando la quota si sostiene l’associazione e si ha diritto a ricevere il periodico “La Cerqua”
con le notizie, le iniziative, i programmi, gli sconti, le agevolazioni, ecc.
Per dare l’adesione puoi farlo direttamente durante i nostri incontri oppure utilizzando il bollettino conto corrente postale versan-
do sul nr. 23399405 intestato alla comunità Marchigiani di Bologna. La tessera ti sarà inviata per posta.
Se qualcuno non si ricorda se ha pagato o si dimentica o non desidera restare in elenco può telefonare in Segreteria. Grazie.
Cordiali e sinceri saluti.
Il Consiglio Direttivo.
Giovedì 7 maggio 2009 GIOVANNI ALLEVI in Concerto al
Teatro delle Celebrazioni
mantenendo una promessa fatta
saluterà con piacere i
marchigiani di Bologna.
Coro polifonico “Jacopo da Bologna”
444 CCCOMUNITAOMUNITAOMUNITA’ M’ M’ MARCHIGIANIARCHIGIANIARCHIGIANI DIDIDI B B BOLOGNAOLOGNAOLOGNA LA CERQUA LA CERQUA LA CERQUA
I l 31 ottobre u.s. al Teatro Raffaello San-
zio di Urbino grande folla in fila gli ap-
passionati di filatelia, collezionisti di pez-
zi rari e di affezionati per accaparrarsi l’ante-
prima del Francobollo da 2,80 euro presen-
tato dalla Poste Italiane con l’annullo del
giorno di emissione. Un francobollo che ritrae
il centro storico della Città feltresca Patrimo-
nio Universale dell’Unesco, con i famosi Tor-
ricini, il Teatro Raffaello e il Duomo. Per
l’evento straordinario non poteva mancare
l’emissione di una apposita cartolina commemorativa postale
(v. foto a pagina a fianco) disegnata dal prof. Eros Donnini e
stampata in collaborazione con lo stilista famoso Piero Guidi di
Urbino. Chi è Donnini: un creatore artisticamente eccezionale
giustamente famoso, tra i collezionisti e non, e considerato il
più bravo incisore di francobolli. E’ nato ottanta anni fa ad Ur-
bino ed ha frequentato la prestigiosa Accademia delle Belle
Arti (Scuola del Libro) che ha forgiato grandi artisti diventati
famosi in Italia e all’estero. Ancora giovanissimo per concorso
lavora e si forma a Roma all’Istituto Poligrafico dello Stato
dove si specializza nella produzione filatelica che lo porterà ai
massimi vertici artistici del settore definito a buona ragione “Il
Principe del bulino”. Oltre il bulino, vanta una sua ricca produ-
zione grafica, tutta urbinate, con utilizzo delle più svariate tec-
niche, acquaforte, acquatinta, maniera penna, ecc. esprimendo
tutto il suo talento, la sua professionalità e la
sua creatività.
Personaggio dal gusto artistico raffinatissimo
è salito alla ribalta con la prestigiosa serie
delle “Fontane d’Italia” prodotta fra il 1973 e
il 1979 con tecnica mista calco e offset e a
seguire la serie delle “Ville d’Italia”. Una
lunga e brillante carriera che dura da più di 60
anni e non finisce di stupire ancora. Sono più
di 140 i francobolli per l’Italia, Vaticano e
San Marino che portano la sua firma e vanta
anche una ricca produzione grafica di disegni molto pregevole.
Di carattere versatile e gentile è rimasto sempre molto legato
alle sue origini marchigiane, tanto da produrre la quasi totalità
dei francobolli (una decina e passa) riguardanti la sua Regione
d’origine. Ed infatti è stato proprio Donnini ha proposto con
successo all’ex Ministro Gentiloni la città di Urbino, quale
luogo Patrimonio dell’Unesco per il Francobollo nella foto
uscito il 31 ottobre u. s. Grazie Eros anche per le tue belle car-
telle con inserita una stampa litografica che illustra il motivo
della scelta dell’Incontro annuale delle Associazioni di Marchi-
giani fuori Regione, che già è arrivato a diciotto edizioni, otte-
nendo così una bella panoramica delle varie Città che l’hanno
ospitato. Grazie infine per la grande amicizia e simpatia più
volte dichiarata verso la Comunità dei Marchigiani di Bologna
ed i suoi aderenti. (L. C.)
Onore al merito
La grafica e la filatelia di Eros Donnini stupiscono ancora
I o so che accade qualcosa davanti ai miei oc-
chi e qualcosa dentro di me, e non so come
fermarlo. So che mi hanno dato questa mac-
china fra le mani, con lei posso fermare questo
qualcosa in un’immagine. Perchè è così facile foto-
grafare! Non c’è niente di difficile, basta non chie-
dersi troppe cose. Guarda fuori, guarda dentro,
schiaccia e aspetta che quello che tu hai provato
venga di nuovo fuori, come dicevamo prima, come
carta assorbente, per ricordarti di quell’attimo ma-
gico, felice della tua vita. Quindi le foto sono imma-
gini delle sensazioni; è come rubare per la memoria qualche
cosa che è accaduto e che non vuoi dimenticare, qualche cosa
che parla del passato. Io sono nato piccolo e rimango piccolo,
con idee piccole; non c’è bisogno di essere grandi”.
E’ questo un breve ma significativo passaggio tratto da “Mario
Giacomelli la mia vita intera” a cura di Simona Guerra (ed.
B. Mondadori, pagg. 218, € 15,00) un libro che raccoglie una
lunga chiacchierata, trascritta nella forma del monologo, avve-
nuta in varie giornate tra la curatrice del volume e il grande
maestro della fotografia mondiale registrato nel settembre del
2000, a pochi mesi di distanza dalla sua scomparsa.
Dice Florinda Zeppilli lettrice marchigiana: “questo libro rac-
chiude l’ultimo lungo racconto che di sé stesso e della sua ope-
ra Giacomelli ha lasciato”. Dalle prime immagini scattate al
mare alle ultime serie fotografiche composte poco prima della
sua scomparsa, Giacomelli racconta la sua storia, quella di uo-
mo speciale, ma di un uomo, prima ancora di essere quella di
un celebre fotografo conosciuto e apprezzato in
tutto il mondo. Questo libro è il frutto di un lungo
lavoro di adattamento letterario di nastri audio, uno
spazio in cui si ascolti solo il suo pensiero e la sua
voce; pagine appassionanti per chi ha la sensibilità
di saperle ascoltare e perché, come la curatrice stes-
sa afferma: “Ciò che di Mario Giacomelli più do-
vremmo ricordare non è l’opera fotografica quanto
il modo in cui si è servito della fotografia per af-
frontare la sua esistenza.” Simona Guerra, nipote
di Mario Giacomelli, è una giovane senigalliese da
diversi anni impegnata all’ordinamento e alla conservazione
degli archivi fotografici storici e contemporanei presso varie
istituzioni pubbliche e private nelle Marche, in Emilia e Tosca-
na. A Bologna ha curato il riordino del materiale costituente lo
storico studio fotografico Vittorio Villani attivo dal 1914, che
conserva più di 41.000 immagini sull’industria e sulla città. E
sta lavorando al progetto “Una città per gli archivi” promosso
dalla Fondazione Banca del Monte di Bologna e Ravenna e si
occupa della catalogazione e conservazione di fondi fotografici
quale quello della Casa Lyda Borelli per artisti ed operatori
dello spettacolo con più di 10.000 immagini in archivio di sto-
ria del teatro e del cinema, muto e sonoro, dai primi anni del
‘900. Il libro “Mario Giacomelli la mia vita intera” è stato
presentato con successo a Bologna il 27 novembre u.s. presso la
Feltrinelli International. L’autrice del libro sarà presente prossi-
mamente ai nostri incontri. L’autrice del libro sarà presente
prossimamente ai nostri incontri.
Presentato a Bologna il libro dedicato al grande fotografo
Mario Giacomelli la mia vita intera
LA CERQUA CLA CERQUA CLA CERQUA COMUNITAOMUNITAOMUNITA’ M’ M’ MARCHIGIANIARCHIGIANIARCHIGIANI DIDIDI B B BOLOGNAOLOGNAOLOGNA 555
Al liceo di Urbino
Un fattarello curioso, farsesco e comico
A desso vi racconto un fatto vero accaduto in seconda
ginnasio al liceo classico Raffaello Sanzio di Urbino
intorno al 1940. In classe con mio fratello Mario de-
ceduto l’anno scorso, oltre il noto, celebre e stimato autore di
molti libri di successo Paolo Volponi, c’era uno studente che
tartagliava.
La professoressa di francese che era una donna alta e grossa e
molto autoritaria, Samarani di cognome, che parlava sempre
ad alta voce in francese, metteva una grande soggezione e ti-
more reverenziale.
Un giorno molto nuvoloso, il cielo scuro come “il caldaio” e
pioveva “a tutta canna”, l’insegnante entrando in classe si
rivolge all’allievo balbuziente ed in francese, con autorità e
veemenza, gli ordina dicendo: “Messieur tournes le comuta-
teur” e questi rispose molto impacciato ed impaurito: “cosa,
cosa vuole ?” al che la classe in coro rispose e suggerì al com-
pagno di classe che doveva accendere la luce.
Alfonso Forchielli
U n gruppo di Marchigiani e Casalin-
ghe Moica di Bologna, dal 30 dicem-
bre al 3 gennaio, ha scorazzato un ter-
ritorio a confine con la Romagna, per ammirare
tante bellezze naturali (colline, valli, borghi
meravigliosi, centri storici ben conservati), mo-
numenti e opere d’arte di grande valore nella
terra dei Duchi di Montefeltro, dei Della Rove-
re, dei Malatesta e di personaggi famosi, Rossi-
ni, Bramante, Raffaello. Rispettando un pro-
gramma ben studiato, l’allegra compagnia ha
visitato luoghi molto belle ed interessanti.
���� Pesaro città della musica: Teatro e Conser-
vatorio Rossini, P.za del Popolo, P.zo Ducale,
S. Maria delle Grazie, P.zi Gradari e Mosca,
Casa Rossini, Cattedrale coi mosaici..
���� Fossombrone città romana: Casa museo
Quadreria Cesarini, C.so Garibaldi, S. Fi-
lippo.
���� Gola del Furlo e Galleria romana del 76
d. C.
���� Cagli ai piedi del monte Petrano e del Catria: Teatro, P.za
Centrale, P.zo Comunale, Cattedrale, S. Francesco.
���� Pergola città dei Bronzi: Museo Bronzi Dorati (gruppo e-
questre 4 statue I° sec. d. C.), mostra Walter Valentini, Cap-
pella dei Re Magi.
���� Fano città dei Cesari e inizio Consolare Flaminia: Fortezza
Malatesta, P.za XX Settembre, Teatro e Fontana della Fortuna,
Corte Malatesta, P.zo del Podestà, S. Silvestro, Cattedrale,
Loggia di S. Michele, Arco d’Augusto.
���� Urbino città del Rinascimento: P.zo Ducale, Museo delle
Marche (capolavori di Raffaello, Piero delle Francesca, Ba-
rocci, Giovanni Santi, Luca della Robbia e Francesco di Gior-
gio Martini, Luciano Laurana, . . .) e Casa natale di Raffaello.
���� Fermignano: Ponte romano, Torre di guardia e cascata sul
fiume Metauro.
���� Urbania già Casteldurante: .P.za S. Cristoforo, Teatro Bra-