1 LA COMUNITA’ MONTANA DIVENTA “UNIONE DI COMUNI” Febbraio 2009 Febbraio 2009 Febbraio 2009 Febbraio 2009 Periodico dell’Amministrazione comunale di Casola Valsenio - Poste italiane - Tassa pagata - Invii senza indirizzo - DC/DCI/3356/2003/C - Ravenna - Autorizzazione Tribunale di Ravenna n.1082 del 28.11.1996 - Direttore Responsabile: Marino Fiorentini Redazione: Via Roma, 50 48010 Casola Valsenio (RA) - Tel. 0546976530 - Fax. 054673909 - E-mail:[email protected]BILANCIO 2009: IL PASSAGGIO DEL TESTIMONE Per saperne di più visita il sito: www.comune.casolavalsenio.ra.it Quello del 2009 è l’ultimo bilancio del mandato amministrativo ini- ziato nel 2004. Ma non sarà un bilancio di ordinaria amministrazio- ne. Contiene tutti gli elementi di preoccupazione sui quali in questi anni abbiamo insistito e che abbiamo denunciato: l’assoluta mancan- za di attenzione verso i problemi e le difficoltà dei Comuni delle aree interne, l’insopportabile sperequazione di meccanismi di finanza lo- cale che premiano le realtà a più alta densità demografica, abitativa e produttiva a danno di quelle a minore densità demografica e incenti- vano lo sfruttamento del territorio (oneri di urbanizzazione, tributi sugli immobili, ecc.) a danno della sua tutela. Ma contiene anche le scelte, o le premesse delle scelte, necessarie a contrastare il divario sempre più impellente tra bisogni e capacità di farvi fronte. Scelte sulle quali la prossima Amministrazione dovrà continuare il lavoro avviato. Di fronte all’impossibilità di agire sulle entrate (i margini di manovra sono pressoché esauriti e la struttura della spesa è sempre più rigida) diventa vitale agire su due leve: - la qualificazione e l’allargamento delle gestioni associate (per ga- rantire i medesimi servizi alla popolazione, ma potendo contare, in prospettiva, su organici sempre più ridotti); - il contenimento e la riduzione della spesa (con risparmi sull’energia, con la riorganizzazione e razionalizzazione dei servizi). Per le gestioni associate si deve iniziare una fase nuova, con una più accentuata integrazione tra le diverse strutture amministrative nelle gestioni esistenti e con nuove gestioni associate nei settori che fin qui non sono stati coinvolti (servizi finanziari, servizi tecnici e al territo- rio, servizi anagrafici). Serve un progetto condiviso e una forte regia, in capo ai Sindaci e ai Segretari comunali. Per il contenimento della spesa, oltre agli effetti delle gestioni asso- ciate, serve portare a frutto la missione affidata a “Senio Energia”, per significativi risultati nel risparmio energetico e nell’utilizzo delle fonti rinnovabili; riorganizzare e razionalizzare le strutture scolasti- che concentrandole in un unico plesso; proseguire nel trasferimento di servizi sociali all’ASP; superare la duplicazione di servizi (come nel caso del CREE); razionalizzare l’uso delle risorse umane anche al di fuori delle gestioni associate. Con la fine del mandato amministrativo iniziato nel 2004, nel giugno 2009, giungerà a conclusione anche la trentennale esperienza politica e amministrativa della Comunità Montana dell’Appennino Faentino. E’ l’esito del processo di riordino territoriale deciso dalla Regione Emilia-Romagna con la legge 10/2008, che dimezza il numero delle Comunità Montana (da 18 a 9) e trasforma le altre in Unioni di Co- muni. D’altra parte già questa era, nel percorso legislativo seguito dalla nostra Regione negli ultimi 15 anni, il ruolo assegnato alle Comunità Montane, accanto ai tradizionali compiti svolti (…difesa del suolo, forestazione, agricoltura), essere sede e soggetto dell’integrazione amministrativa tra i Comuni delle aree montane e ente delegato, dai medesimi Comuni, per la gestione in forma associata di servizi e fun- La mancanza di certezze – da parte del Governo - sull’effettiva possi- bilità di recuperare l’intero mancato gettito dell’ICI sulla prima casa, desta non poche preoccupazioni. Così per i tagli previsti ai trasferi- menti. Non rassicura nemmeno la prevedibile ricaduta della crisi sui redditi e sul mercato immobiliare: la riduzione del reddito significa minori entrate per il Comune e l’azzeramento delle entrate da oneri di urbanizzazione, senza potere contare su nessuna compensazione. Ma ci proveremo, a fare anche questo decimo bilancio, non per so- pravvivere ma per gettare le basi di un ciclo nuovo. E’ questo il testi- mone che passiamo alla nuova Amministrazione. zioni. Essere, in altre parole, l’”Unione di Comuni” nelle aree monta- ne. Questa trasformazione, nel caso nostro, ha avuto una forte accelera- zione dopo il 1999, con il conferimento alla Comunità Montana da parte dei Comuni, di sempre nuove e più importanti funzioni: il servi- zio paghe e personale, il turismo, le attività produttive, l’assistenza informatica, i tributi, la protezione civile, la comunicazione istituzio- nale, ecc: da allora le gestioni associate attivate sono 21. La nuova Unione di Comuni, tra Brisighella, Casola Valsenio e Riolo Terme nascerà subito dopo le elezioni del 6 e 7 giugno 2009 per il rinnovo dei Consigli comunali di Casola Valsenio e Brisighella e sarà non una rottura, ma la prosecuzione e la qualificazione del persorso iniziato nel 1975 con la costituzione della Comunità Montana. Veduta area di Casola Valsenio Continua a pagina 2
20
Embed
Febbraio 2009Febbraio 2009 Autorizzazione Tribunale di Ravenna … · 2020-06-22 · muni di Faenza, Castel Bolognese e Solarolo, per l'allargamento o l'avvio di nuove gestioni associate;
This document is posted to help you gain knowledge. Please leave a comment to let me know what you think about it! Share it to your friends and learn new things together.
Transcript
1
LA COMUNITA’ MONTANA DIVENTA “UNIONE DI COMUNI”
Febbraio 2009Febbraio 2009Febbraio 2009Febbraio 2009
Periodico dell’Amministrazione comunale di Casola Valsenio - Poste italiane - Tassa pagata - Invii senza indirizzo - DC/DCI/3356/2003/C - Ravenna - Autorizzazione Tribunale di Ravenna n.1082 del 28.11.1996 - Direttore Responsabile: Marino Fiorentini Redazione: Via Roma, 50 48010 Casola Valsenio (RA) - Tel. 0546976530 - Fax. 054673909 - E-mail:[email protected]
BILANCIO 2009: IL PASSAGGIO DEL TESTIMONE
Per saperne di più visita il sito: www.comune.casolavalsenio.ra.it
Quello del 2009 è l’ultimo bilancio del mandato amministrativo ini-
ziato nel 2004. Ma non sarà un bilancio di ordinaria amministrazio-
ne. Contiene tutti gli elementi di preoccupazione sui quali in questi
anni abbiamo insistito e che abbiamo denunciato: l’assoluta mancan-
za di attenzione verso i problemi e le difficoltà dei Comuni delle aree
interne, l’insopportabile sperequazione di meccanismi di finanza lo-
cale che premiano le realtà a più alta densità demografica, abitativa e
produttiva a danno di quelle a minore densità demografica e incenti-
vano lo sfruttamento del territorio (oneri di urbanizzazione, tributi
sugli immobili, ecc.) a danno della sua tutela. Ma contiene anche le
scelte, o le premesse delle scelte, necessarie a contrastare il divario
sempre più impellente tra bisogni e capacità di farvi fronte. Scelte
sulle quali la prossima Amministrazione dovrà continuare il lavoro
avviato.
Di fronte all’impossibilità di agire sulle entrate (i margini di manovra
sono pressoché esauriti e la struttura della spesa è sempre più rigida)
diventa vitale agire su due leve:
- la qualificazione e l’allargamento delle gestioni associate (per ga-
rantire i medesimi servizi alla popolazione, ma potendo contare, in
prospettiva, su organici sempre più ridotti);
- il contenimento e la riduzione della spesa (con risparmi sull’energia,
con la riorganizzazione e razionalizzazione dei servizi).
Per le gestioni associate si deve iniziare una fase nuova, con una più
accentuata integrazione tra le diverse strutture amministrative nelle
gestioni esistenti e con nuove gestioni associate nei settori che fin qui
non sono stati coinvolti (servizi finanziari, servizi tecnici e al territo-
rio, servizi anagrafici). Serve un progetto condiviso e una forte regia,
in capo ai Sindaci e ai Segretari comunali.
Per il contenimento della spesa, oltre agli effetti delle gestioni asso-
ciate, serve portare a frutto la missione affidata a “Senio Energia”,
per significativi risultati nel risparmio energetico e nell’utilizzo delle
fonti rinnovabili; riorganizzare e razionalizzare le strutture scolasti-
che concentrandole in un unico plesso; proseguire nel trasferimento
di servizi sociali all’ASP; superare la duplicazione di servizi (come nel
caso del CREE); razionalizzare l’uso delle risorse umane anche al di
fuori delle gestioni associate.
Con la fine del mandato amministrativo iniziato nel 2004, nel giugno
2009, giungerà a conclusione anche la trentennale esperienza politica
e amministrativa della Comunità Montana dell’Appennino Faentino.
E’ l’esito del processo di riordino territoriale deciso dalla Regione
Emilia-Romagna con la legge 10/2008, che dimezza il numero delle
Comunità Montana (da 18 a 9) e trasforma le altre in Unioni di Co-
muni.
D’altra parte già questa era, nel percorso legislativo seguito dalla
nostra Regione negli ultimi 15 anni, il ruolo assegnato alle Comunità
Montane, accanto ai tradizionali compiti svolti (…difesa del suolo,
forestazione, agricoltura), essere sede e soggetto dell’integrazione
amministrativa tra i Comuni delle aree montane e ente delegato, dai
medesimi Comuni, per la gestione in forma associata di servizi e fun-
La mancanza di certezze – da parte del Governo - sull’effettiva possi-
bilità di recuperare l’intero mancato gettito dell’ICI sulla prima casa,
desta non poche preoccupazioni. Così per i tagli previsti ai trasferi-
menti. Non rassicura nemmeno la prevedibile ricaduta della crisi sui
redditi e sul mercato immobiliare: la riduzione del reddito significa
minori entrate per il Comune e l’azzeramento delle entrate da oneri di
urbanizzazione, senza potere contare su nessuna compensazione.
Ma ci proveremo, a fare anche questo decimo bilancio, non per so-
pravvivere ma per gettare le basi di un ciclo nuovo. E’ questo il testi-
mone che passiamo alla nuova Amministrazione.
zioni. Essere, in altre parole, l’”Unione di Comuni” nelle aree monta-
ne.
Questa trasformazione, nel caso nostro, ha avuto una forte accelera-
zione dopo il 1999, con il conferimento alla Comunità Montana da
parte dei Comuni, di sempre nuove e più importanti funzioni: il servi-
zio paghe e personale, il turismo, le attività produttive, l’assistenza
informatica, i tributi, la protezione civile, la comunicazione istituzio-
nale, ecc: da allora le gestioni associate attivate sono 21.
La nuova Unione di Comuni, tra Brisighella, Casola Valsenio e Riolo
Terme nascerà subito dopo le elezioni del 6 e 7 giugno 2009 per il
rinnovo dei Consigli comunali di Casola Valsenio e Brisighella e sarà
non una rottura, ma la prosecuzione e la qualificazione del persorso
iniziato nel 1975 con la costituzione della Comunità Montana.
Veduta area di Casola Valsenio
Continua a pagina 2
2
IL PONTE UNIONE DI COMUNI
AL VIA LA SOCIETA’ DI SERVIZI ENERGETICI “SENIO ENERGIA” Nell'agosto scorso, si è insediato il Consiglio di Amministrazione
della Società pubblico-privata “Senio Energia”, che si occuperà –
come afferma lo Statuto – della realizzazione di interventi nel campo
energetico mirati alla compressione dei consumi, all’uso razionale
dell’energia, all’impiego delle risorse energetiche rinnovabili e la con-
servazione del patrimonio immobiliare, ambientale e naturale ai fini
del conseguimento di uno sviluppo sostenibile del territorio.
La Società si configura come una ESCO (Energy Service Company).
Il Consiglio è presieduto da Leo Iseppi in rappresentanza dei soci
pubblici (55% della Società), Comune di Casola Valsenio (51%) e
Comunità Montana-Unione di Comuni (4%); Amministratore delegato
è Dino Tartagni, indicato dalla Società di Servizi Energetici Power
Energia.
Fanno parte inoltre del Consiglio di Amministrazione, per la parte
pubblica, l’ing. Massimo Barzaglia e l’ing. Lorenzo Righini; per la
parte privata (che detiene il 45% della Società), Daniele Amorino, in
rappresentanza di CILA e CEAR, Marco Bellosi in rappresentanza
della Banca di Credito Cooperativo della Romagna Occidentale, dott.
Luca Tagliaferri in rappresentanza della società tra imprenditori agri-
coli Senio Agroenergie.
Tra i primi rilevanti impegni che Senio Energia dovrà affrontare c’è la
realizzazione, a Casola Valsenio, di una centrale termica (1 megawatt
di potenza) alimentata a legno cippato e della rete di riscaldamento
che distribuirà il calore a tutti gli edifici pubblici. L’opera potrà bene-
ficiare dei finanziamenti del PSR.
Pietro Bellini
Dopo una lunga e inesorabile malattia, alle prime ore del mattino di giovedì
20 novembre, all'età di 69 anni, è deceduto Pietro Bellini, Assessore del Co-
mune di Casola Valsenio e esponente del Partito della rifondazione comunista.
La camera ardente è stata allestita nella sala consiliare del Municipio di Casola
Valsenio, nella mattinata di sabato 22 novembre. Dopo l'orazione funebre del
Sindaco e di Martino Albonetti, si è formato il corteo che ha raggiunto il
cimitero di Casola Valsenio. Alla famiglia è pervenuto un messaggio di cordo-
glio del Sindaco, dell'Amministrazione comunale e dei dipendenti comunali,
che ricorda il lungo impegno amministrativo svolto da Pietro Bellini nell'inte-
resse di tutta la comunità casolana.
Eletto consigliere comunale la prima volta nel 1970, è rimasto in Consiglio
comunale per tre legislature fino al 1985. Rieletto nel 1999 e nel 2004, nella
lista di centrosinistra "Uniti per Casola", nel 2006 è stato chiamato dal Sinda-
co a far parte della Giunta comunale con le deleghe alla viabilità rurale, ma-
nutenzione del patrimonio e servizi cimiteriali.
Giacomo Mogardi
Nel settembre scorso, la scomparsa improvvisa di Giacomo Mogar-
di, Presidente dell'Associazione Calcio Casola, consigliere della Pro
Loco, animatore e sostenitore dell'attività dell'AMACI, titolare e
gestore della Pizzeria Incontro, ha suscitato profonda emozione e
dolore in tutta la comunità casolana.
Il Sindaco, la Giunta, il Consiglio comunale e i dipendenti del Co-
mune di Casola Valsenio, in un loro messaggio hanno espresso la
commossa partecipazione al "lutto della famiglia per l'improvvisa e
prematura scomparsa di GIACOMO MOGARDI e ne ricordano
l’impegno civile e la passione alla guida dell’Associazione Calcio
Casola, il sostegno continuo alle iniziative di solidarietà verso
l’infanzia, la disponibilità alla collaborazione con l’associazionismo
locale, la dedizione alla famiglia e al lavoro".
IN RICORDO DI..
La legge regionale prevede infatti che l’Unione di Comuni subentri
alla Comunità montana nella titolarità di tutte le funzioni svolte fin
qui dalla Comunità Montana: gestione del demanio regionale, dele-
ghe provinciali e regionali in materia agricola, forestazione, svincolo
idrogeologico, ecc.
Inoltre la trasformazione in Unione di Comuni non farà venire meno i
vantaggi fiscali che la legge riconosce alle zone classificate come
montane. La nuova Unione di Comuni sarà presieduta obbligatoria-
mente da uno dei Sindaci dei Comuni che la compongono. Gli stessi
Sindaci comporranno la Giunta del nuovo ente e faranno parte del
Consiglio dell’Unione. Del Consiglio faranno parte, inoltre, 3 rappre-
sentanti eletti tra i Consiglieri comunali di ciascun Comune (2 di
maggiornanza e 1 di minoranza).
Per quanto riguarda i rapporti con gli altri Comuni dell’area faentina
(Faenza, Castel Bolognese e Solarolo) con i quali i Comuni che fanno
parte della Comunità Montana-Unione di Comuni già condividono le
scelte di politica territoriale in materia di sanità, servizi sociali, piani-
ficazione urbanistica, il documento della Conferenza dei Sindaci di
Brisighella, Casola Valsenio e Riolo Terme, approvato dai rispettivi
Consigli Comunali e dal Consiglio della Comunità Montana, a questo
proposito afferma la “volontà di avviare le verifiche e gli approfondi-
menti utili a realizzare più ampi rapporti di collaborazione con i Co-
muni di Faenza, Castel Bolognese e Solarolo, per l'allargamento o
l'avvio di nuove gestioni associate; premessa, questa, necessaria alla
costituzione - nei tempi e nei modi che verranno decisi dai Consigli
comunali e dal Consiglio dell'Unione - di una Unione di Comuni co-
stituita da tutti i Comuni dell'area faentina, che mantenga ed estenda
non solo le funzioni proprie delle Unioni ma anche quelle provenienti
dalla precedente esperienza della Comunità Montana, così come rego-
late dalla LR 10/2008”.
(segue da pagina 1)
LA COMUNITA’ MONTANA DIVENTA “UNIONE DI COMUNI” Intanto, si dovrà lavorare per rafforzare e consolidare il nuovo ente
sovracomunale e mettersi al riparo dai problemi di bilancio, provocati
dai tagli introdotti dalle ultime due legge finanziarie, che solo
l’intervento della Regione ha consentito di alleviare.
In particolare, nel 2009 si dovrà definire il rapporto con il Parco della
Vena del Gesso Romagnola, e la possibilità, attraverso rapporti con-
venzionali, di mettere a disposizione del Parco la struttura tecnica e
amministrativa della Comunità Montana (servizio politiche agricole,
servizio politiche forestali, servizio geologico, servizio finanziario e
affari generali). Inoltre, le esigenze di una forte integrazione, anche
fisica, tra Comuni e “nuova” Unione di Comuni, imporrà di conside-
rare la dislocazione – nelle sedi municipali – di gestioni associate
vecchie e nuove e di ripensare l’utilità stessa e la necessità di disporre
di una sede dell’Unione distinta da quelle dei Comuni. Le esigenze da
cogliere, e per le quali si dovranno definire le possibili ipotesi proget-
tuali, sono:
- fare vivere e crescere l’Unione dei Comuni con il coinvolgimento di
tutte le strutture e di tutto il personale;
- creare soluzioni che rendano paritaria, per tutti i Comuni, la parte-
cipazione alle diverse gestioni associate delegate all’Unione;
- organizzare e dislocare le funzioni di rilievo territoriale (politiche
forestali, politiche agricole, funzioni tecniche e amministrative del
Parco, funzioni promozionali, politiche europee, ecc.), che non sono
proprie dei Comuni, secondo modalità che ne favoriscano
l’integrazione e l’efficienza, e evitare duplicazioni e sovrapposizioni.
Sono passaggi e adempimenti indispensabili e necessari, per consoli-
dare e dare prospettiva all’Unione dei Comuni, oltre la precarietà e
l’incertezza di questo momento e per far sì che sia utile alle nostre
comunità, e tale da produrre concreti e verificabili benefici, non altri-
menti conseguibili.
3
PARCO DELLA VENA DEL GESSO ROMAGNOLA IL PONTE
Approvato dalla Provincia di Ravenna lo Statuto del Parco della Vena del Gesso Romagnola
… E ADESSO IL PARCO PUO’ CRESCERE
GLI ORGANI DI GESTIONE E GOVERNO DEL CONSORZIO
- il Consiglio
E’ composto dai rappresentanti degli Enti consorziati, nelle persone
del Sindaco o del Presidente o loro delegati. Nella prima seduta il
Consiglio elegge fra i suoi componenti, a maggioranza assoluta, il
proprio Presidente.
- il Comitato esecutivo e il Presidente
Il Comitato esecutivo è l’organo di gestione del Parco ed é costituito
da cinque componenti, compreso il Presidente del Consorzio che lo
presiede, nominati dal Consiglio e tutti esterni ad esso.
Il Presidente è eletto dal Consiglio, tra persone esterne ad esso, e ha
la rappresentanza legale del Consorzio.
Il Comitato esecutivo nomina il Direttore del Parco; il Direttore è il
responsabile della gestione operativa del Consorzio.
l’Organo di revisione
E’ nominato dal Consiglio ed è composto da un componente.
GLI ORGANI CONSULTIVI
la Consulta
Viene nominata dal Consiglio ed è composta da:
- tre rappresentanti delle organizzazioni sindacali;
- tre rappresentanti delle associazioni agricole;
- tre rappresentanti delle associazioni ambientaliste;
- tre rappresentanti delle categorie dell’artigianato, commercio e turi-
smo;
- tre rappresentanti delle associazioni dell'industria e della coopera-
zione;
- tre rappresentanti delle associazioni venatorie.
La Consulta viene convocata da un Coordinatore, eletto tra i propri
componenti.
il Comitato Tecnico-Scientifico
Il Comitato tecnico-scientifico ha anche funzioni propositive.
E’ nominato dal Consiglio ed è costituito da un numero massimo di
dieci componenti, stabilito dal Consiglio medesimo, scelti tra esperti
tecnico scientifici nel campo della conservazione e valorizzazione
degli ambienti naturali.
Il Comitato tecnico-scientifico viene convocato da un Coordinatore,
eletto tra i propri componenti.
la Consulta Agro-Ambientale
La Consulta Agro-Ambientale è costituita per l’attuazione
dell’accordo agro-ambientale di cui all’articolo 33 della L.R. n.
6/2005. E’ composta da un numero massimo di dieci rappresentanti
degli agricoltori aventi la disponibilità dei terreni all’interno del peri-
metro del Parco.
La Consulta Agro-Ambientale viene convocata dal un Coordinatore,
eletto tra i propri componenti.
Il testo dello Statuto del Parco è disponibile sul sito www.comune.casolavalsenio.ra.it
Con il voto favorevole di PD-L’Ulivo e Rifondazione Comunista; il
voto contrario di AN-Popolo della Libertà e Forza Italia-Popolo della
Libertà; l’astensione dell’UDC, il Consiglio provinciale, il 30 dicembre
scorso, ha approvato lo Statuto di gestione del parco regionale della
vena del gesso romagnola. Fanno parte del consorzio: le Province di
Ravenna e Bologna, i Comuni di Borgo Tossignano, Brisighella, Ca-
salfiumanese, Casola Valsenio, Fontanelice, Riolo Terme e le Comuni-
tà Montane dell’Appennino Faentino e della valle del Santerno. “Con
questo atto – ha detto l’Assessore provinciale ai parchi , Eugenio
Fusignani – si conclude una procedura amministrativa che consentirà
nei prossimi mesi di avviare l’attività del parco. Crediamo sia l’inizio
di un percorso di valorizzazione ambientale, ma anche economica e
turistica, che la nostra collina attendeva da anni. La Regione Emilia-
Romagna ha in bilancio 900mila euro per il parco; altri 300mila arri-
veranno da un progetto congiunto Italia-Slovenia e 350mila da un
progetto Life. Questo a dimostrazione di come la Provincia sappia
utilizzare le risorse che l’Europa mette in campo per i parchi”.
“L’istituzione del parco – ha detto Marta Farolfi, consigliere AN-
Popolo della Libertà – è stato un atto di arroganza politica da parte
degli enti locali. E’stato calato dall’alto senza avere il consenso della
popolazione. Sappiamo tutti che non è nato certo per volontà o desi-
derio degli agricoltori o dei proprietari dei terreni. E’sbagliato, quindi,
confondere la rassegnazione con il consenso”. Francesco Morini,
capogruppo Udc, ha motivato la sua astensione così: “La costituzione
del parco arriva al battesimo del fuoco nel momento più difficile. E’
una scommessa per decine di migliaia di persone appartenenti alle
due province – Ravenna e Bologna -. Occorre avere molta pazienza e
flessibilità. Ci saranno? Ai posteri l’ardua sentenza”.“I territori del
parco – ha aggiunto Valeriano Solaroli, consigliere PD- L’Ulivo –
hanno bisogno di mettersi insieme, in un unico marchio, riconoscibile
per prodotti tipici e quant’altro. Con l’istituzione del parco si potran-
no avviare i programmi del Piano di sviluppo rurale e utilizzare i
fondi europei previsti per i parchi. Questo è il miglior regalo 2009 che
potevano fare alla collina”.
Una grotta del percorso sotterraneo del Rio Stella
Veduta di Monte Mauro
4
PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007/2013 IL PONTE
Il giudizio della Provincia e della Comunità Montana sull’avvio del Piano di Sviluppo Rurale
DAL PSR NUOVI PROGETTI DI VALORIZZAZIONE
DELLA COLLINA RAVENNATE Il territorio collinare e montano della pro-
vincia di Ravenna ha bisogno di nuovi in-
vestimenti infrastrutturali che sostengano lo
sviluppo delle attività agricole, che ancora
vengono svolte con profitto dalla popola-
zione locale.
“A tal proposito, la Provincia – precisa
l’Assessore provinciale all’agricoltura, Libe-
ro Asioli - si propone di contrastare i princi-
pali problemi che condizionano negativa-
mente la presenza delle popolazioni in tali
aree, ossia la mancanza o l’insufficienza di
infrastrutture viarie di tipo rurale, nonché di
servizi minimi di fornitura e gestione della
risorsa acqua.”
“Inoltre – afferma Giorgio Sagrini, Sindaco
di Casola Valsenio e Presidente della Comu-
nità Montana - nelle aree collinari e monta-
ne sono presenti biomasse vegetali di origi-
ne forestale e agricole che possono essere
sfruttate da un lato per promuovere un ap-
provvigionamento energetico sostenibile e
dall’altro fornire alle aziende agricole locali
la possibilità di ricavare reddito da sottopro-
dotti altrimenti non utilizzati”.
“Il territorio rurale della collina e della montagna ravennate – prose-
gue Sagrini - è ricco anche di emergenze storico-architettonice, co-
siddette minori - borghi, edifici rurali - il cui recupero può diventare
elemento strategico per la valorizzazione paesaggistico - ambientale
del territorio e, più in particolare, dell’attrattività turistica rurale.
Soprattutto ora, che sta per partire l’esperienza del Parco Regionale
della Vena del Gesso Romagnola”.
“In questo contesto- aggiunge Asioli - la Provincia di Ravenna, gra-
zie a risorse comunitarie messe a disposizione dalla Regione Emilia-
Romagna tramite il Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013, ha
attivato una forma di programmazione negoziata con i Comuni di
Casola Valsenio, Riolo Terme, Brisighella, la Comunità Montana
dell’Appennino Faentino ed il Consorzio di Bonifica della Romagna
Occidentale. La conclusione dell’iter della
programmazione negoziata è previsto per
gennaio, con la sottoscrizione di un Patto
per lo Sviluppo Locale Integrato”.
I soggetti sottoscrittori del patto si impegna-
no ad approvare l’elenco dei progetti assisti-
ti da finanziamento comunitario, le proce-
dure di gestione interna, la realizzazione
delle opere e la loro rendicontazione conta-
bile all’Unione Europea.
I progetti presentati e ritenuti ammissibili
dai Servizi Tecnici della Provincia fanno
riferimento al restauro ed al risanamento
conservativo di edifici rurali o tipici del
territorio, alla creazione di un sistema di
tele-riscaldamento a biomasse legnose per
edifici pubblici a Casola Valsenio ed a ben
13 progetti di adeguamento e miglioramen-
to di acquedotti rurali.
In particolare la spesa prevista per il risana-
mento di edifici rurali o tipici ammonta a
810mila euro con un contributo pubblico -
comunitario e regionale - di 567mila. Per la
realizzazione del teleriscaldamento degli
edifici pubblici di Casola sono previsti lavori pari a 548mila euro con
un contributo pubblico di 350mila.
Infine per l’adeguamento ed il miglioramento degli undici acquedotti
rurali è prevista una spesa di 2milioni500mila euro con una richiesta
Per ottenere lo sconto è indispensabile presentarsi alla Stazione Eco-
logica con una bolletta di igiene ambientale Hera.
Per maggiori informazioni: • rivolgersi allo Sportello Amico, in Municipio • telefonare al numero verde gratuito Hera 800 999500.
8
LAVORI PUBBLICI E URBANISTICA IL PONTE
PROGETTO PER IL RECUPERO DEL
COMPARTO GALEAZZI/VECCHIA FILANDA Elaborato dall’ACER, verrà presentato alla Regione Emilia-Romagna entro il 27 febbraio
In accordo con la proprietà, l’ACER-Azienda Casa Emilia-Romagna di Ra-
venna (ex Istituto Case Popolari) e il Comune di Casola Valsenio presente-
ranno alla Regione Emilia, entro il prossimo 27 febbraio 2009, il Progetto di
recupero del comparto Galeazzi. Si tratta di un fabbricato del centro storico,
di dimensioni importanti, profondamente degradato e in parte crollato (la
vecchia filanda), compreso tra Via Matteotti e Via Fondazza, il cui recupero
consentirà di fare un altro passo decisivo per il pieno risanamento del nucleo
storico dell’abitato di Casola Valsenio. Con nuove opportunità abitative, fon-
damentali per la rivitalizzazione sociale di questa parte del paese.
Il progetto concorrerà ai fondi (27 milioni di euro) messi a disposizione dalla
Regione Emilia-Romagna con bando regionale per "Programmi di riqualifi-
cazione urbana per alloggi a canone sostenibile".
Le risorse pubbliche (Stato e Regione) disponibili per il 2009 sono, esatta-
mente, 26,6 milioni di euro e serviranno a realizzare alloggi in affitto (75%)
e servizi di quartiere (25%) con una riserva del 50% a favore dei Comuni con
popolazione non superiore a 15 mila abitanti.
Nel disegno, il progetto
per il recupero del
comparto Galeazzi/
Vecchia Fialanda
Dalla tariffa dell’acqua nuovi fondi
per tutelare la risorsa idrica
nel territorio montano Il Consiglio della Comunità Montana, il 23 dicembre 2008, ha approvato
l’accordo di programma che attua gli indirizzi della Regione Emilia-
Romagna contenuti nella L.R. 25/1999 “…per la tutela della risorsa idrica
nel territorio montano”.
La legge prevede la stipula di un Accordo di programma tra l’Agenzia
ATO di Ravenna e la Provincia per la realizzazione - affidata della Co-
munità montana - di un Piano decennale di interventi di forestazione e
di sistemazione idraulico-forestale.
All’Agenzia ATO (composta dai Comuni della Provincia di Ravenna)
spetta la quantificazione delle risorse da destinare agli interventi indica-
ti nell’Accordo di programma, per un importo compreso tra il 2 ed il 5
‰ della tariffa idrica. La Provincia, che ha compito di verificare la rea-
lizzazione degli interventi contenuti nel Piano, eroga alla Comunità
montana le risorse finanziarie ricevute dal gestore del servizio idrico in-
tegrato, sulla base delle decisioni assunte dall’Agenzia ATO.
Per realizzare gli interventi di manutenzione ambientale previsti nel Pia-
no (che saranno localizzati soprattutto nelle aree forestali demaniali
dell’Alto Senio e dell’Alto Lamone), la Comunità Montana, nel decennio
2008/2017, riceverà 500.000 euro.
9
LAVORI PUBBLICI E URBANISTICA IL PONTE
RIQUALIFICAZIONE URBANA ANCHE IN VIALE D.NERI
Dopo gli interventi di qualificazione urbana nel centro storico, sarà la
volta di Viale Neri e delle laterali (Via Paolo Volta, Via XXIV Mag-
gio, Via IV Novembre, Via 2 Giugno), dove si interverrà per miglio-
rarne l’aspetto estetico e funzionale. Si darà completezza a un’opera
di riqualificazione di questa parte del nucleo urbano, iniziata con la
creazione del Parco Pertini nell’area dell’ex campo sportivo e la co-
struzione, nelle sue adiacenze, del Magazzino/Autorimessa del Comu-
ne e della sede del Distaccamento dei Vigili del Fuoco Volontari.
Il progetto, redatto dal geom. Mirka Monducci, prevede i seguenti
interventi:
1) NUOVO MANTO STRADALE E RISAGOMATURA DELLE STRADE
PER LA SOSTA AUTO
Rifacimento del manto stradale sul Viale D. Neri e sulle sue traverse,
con costruzione di un cordolo perimetrale che delimiti l’area di circo-
lazione dei mezzi da quella pedonale e di cordoli perimetrali realizzati
in circonferenza attorno agli alberi che verranno piantumati in sosti-
tuzione dei vecchi “bagolari”. La nuova ridelimitazione consentirà
inoltre di ricavare e disegnare nuovi posti auto, oltre che su Viale D.
Neri, anche sulle traverse.
2) VERDE PUBBLICO
Messa a dimora di piante di carpino in sostituzione dei “bagolari”. I
nuovi cordoli delimiteranno anche piccole aree verdi dove verranno
collocate siepi e arbusti di lavanda, melograno e cotonastro.
3) ARREDO URBANO
Installazione di nuove panchine, con schienale e seduta in legno e
basamento in ferro posate su grigliati erbosi in plastica e di cestini
portarifiuti secondo il modello già in uso da alcuni anni a Casola.
4) ILLUMINAZIONE PUBBLICA
Installazione di nuovi lampioni in ghisa, a norma con i criteri e le
finalità del Piano regolatore dell’illuminazione comunale, alti m. 4,00
con cablaggio ai vapori di sodio, secondo il medesimo modello mon-
tato nel Parco Pertini.
L’importo dei lavori è di € 150.000, e saranno finanziati per il 50%
dai fondi regionali della Legge n.16. Appena predisposti gli atti ne-
cessari si procederà alla gara per l’affidamento dei lavori.
RINNOVATE LE CONVENZIONI CON ANPI, MISERICORDIA
E CENTRO “LE COLONNE” • Iniziative di solidarietà, aiuto, conforto e sostegno a carattere loca-
le, nazionale ed internazionale a favore di popolazioni colpite da
eventi bellici o calamità naturali.
Per i servizi svolti e per le spese sostenute, il Comune corrisponderà
alla Fraternita di Misericordia € 5.164,00 per ogni anno di durata
della convenzione.
Infine, la convenzione con il Centro AUSER “Le Colonne”. Anche in
questo caso la vasta gamma di servizi resi dai volontari del Centro
“Le Colonne” hanno carattere socio-sanitario, ma anche ricreativo,
turistico e culturale. Tra questi:
• l’apertura del Centro Culturale Polivalente;
• l’apertura e chiusura del cimitero del capoluogo;
• l’accompagnamento dei visitatori al Parco del Cardello;
• il servizio distribuzione pasti a domicilio agli anziani;
• la sorveglianza all’uscita delle scuole;
• la manutenzione e la pulizia dell’area verde e delle aree circostanti
la scuola media;
• la distribuzione di alimentari a persone anziane, in collaborazione
con il “Banco Alimentare”;
• la consegna gratuita di attrezzature e apparecchiature sanitarie.
Per lo svolgimento di questa attività e servizi, resi attraverso
l’impegno dei volontari del Centro, il Comune corrisponderà €
7.757,00. E previsto inoltre che, a fronte dell’uso gratuito della sede,
di proprietà comunale, il Centro rimborsa al Comune le spese di ri-
scaldamento.
Il Consiglio comunale, nella riunione del 27 novembre, ha rinnovato
per il triennio 2009/10 le convenzioni, già in essere e alle medesime
condizioni, con alcune associazioni di volontariato per lo svolgimen-
to di servizi di pubblica utilità e di utilità sociale. Le convenzioni,
approvate con il voto unanime del Consiglio comunale, regolano i
rapporti tra il Comune e la Sezione ANPI, la Fraternita di Misericor-
dia e il Centro AUSER “Le Colonne”.
La convenzione con la locale Sezione ANPI prevede che
l’Associazione, attraverso i suoi volontari, garantisca la sorveglianza
e la piccola manutenzione ordinaria della Rocca di Monte Battaglia e
dell’area circostante nonché la gestione del Centro di Documentazione
sulla Guerra di Liberazione. A fronte di queste prestazioni e a rimbor-
so delle spese sostenute, il Comune corrisponderà all’ANPI € 1.500
per ogni anno di durata della convenzione.
Hanno invece contenuto socio-sanitario i servizi che, secondo la con-
venzione approvata, verranno svolti dalla Fraternita di Misericordia,
a beneficio della popolazione casolana. In particolare si tratta di:
• Trasporto di cittadini anziani, disabili anche temporanei, a mezzo
automezzo di cui l’organizzazione dispone da e per le strutture
sanitarie, ospedaliere e per pratiche di carattere sociale, nell'ambito
del territorio comunale ed extracomunale;
• Servizio di assistenza, sostegno morale ad anziani, ammalati e a
persone in difficoltà o in particolare stato di bisogno;
• Trasporto giornaliero degli utenti del Centro “Il Fiordaliso” presso
la Casa Protetta S. Antonio Abate e SS. Filippo e Giacomo;
L’ìarea di intervento della riqualificazione e, a destra, una simulazione del nuovo arredo urbano e verde pubblico
10
mente, con la possibilità – per la prima volta – di utilizzare la legna
che si potrà ricavare dai rimboschimenti di conifere, secondo metodo-
logie di diradamento che combinano il diradamento geometrico
(eliminazione di una fila ogni 4 o 6 o più) con il diradamento basso/
selettivo, che avviene già da anni ma senza il prelievo del legname. A
queste metodologie è possibile abbinare la meccanizzazione delle
operazioni di esbosco che, con il solo criterio selettivo, sarebbe molto
difficoltosa. Per soddisfare il fabbisogno necessario (500/650 t/anno)
è sufficiente intervenire su porzioni di rimboschimenti ogni anno.
Occorre ricordare che la disponibilità di rimboschimenti del territorio,
vicina ai 2000 ettari totali, garantisce un buon margine di sicurezza.
Un’altra fonte di approvvigionamento di legna è rappresentata dal
recupero di legname vergine, derivante da attività artigianali, agricole
o di manutenzione del verde urbano, giardini, viali e aste fluviali che
verrà stoccato in un’area già disponibile, dove la macchina trituratri-
ce potrà ridurlo in cippato.
• Le attrezzature per la produzione del cippato
Si prevede l’uso di trituratori “lenti”, a basso regime di rotazione, che
sono in grado di macinare anche le ceppaie, e quindi senza problemi
per la presenza di sassi e terra; oltre ai normali cippatori da utilizza-
re per legna che non presenta residui.
• Il piano di fornitura della legna (la filiera)
Sono stati interpellati e coinvolti, nella strutturazione della “filiera”,
operatori agro-forestali che possono disporre di quantità residuali di
legna, come sottoprodotto delle consuete attività lavorative. Le varie
ipotesi di fornitura sono suffragate da precontratti di filiera, vale a
dire impegni di fornitura annuale e costante del legname finalizzato
alla centrale termica. Tra i soggetti coinvolti, ci sono alcuni soci di
“Senio Energia”, le Coop. Montane Valle del Senio e Lamone e Agri-
SenioEnergie, la società costituita tra 13 imprese agricole casolane.
• Opere edili per la realizzazione della centrale e del deposito
combustibile
La centrale verrà realizzata accanto alla palestra, sul lato nord (Viale
D. Neri) in una porzione dell’attuale campo di pallacanestro. L’area
individuata è di proprietà comunale ed è nelle immediate vicinanze di
altre strutture comunali e pubbliche. Ma per collegare tutte le utenze
indicate, sono necessari 1.300 m. di tubazione di teleriscaldamento,
che verranno finanziati con il secondo stralcio del progetto.
Si parla spesso, e sempre di più, di fonti energetiche rinnovabili, di
riduzione delle emissioni di CO2, di sostenibilità del modello di svi-
luppo.
E’ ora di passare dalle parole ai fatti. E’ ora di passare dai no ai sì: sì
alle soluzioni che possono essere realizzate, qui e adesso, sfruttando
le risorse di cui disponiamo e cercando di farne un’opportunità di
crescita economica e di miglioramento delle condizioni ambientali.
La legna a Casola c’è, è una risorsa disponibile e può essere utilizzata
per produrre calore, in quantità tali da soddisfare certamente le esi-
genze del Comune, per il riscaldamento di tutti gli edifici pubblici e a
uso collettivo. Il Piano di Sviluppo Rurale – Asse 3 Misura 321/
azione 3, finanzia la realizzazione di centrali termiche pubbliche, di
non oltre un megawatt di potenza, alimentate a legno cippato e il
Comune di Casola aveva già da tempo deciso di avvalersi di questa
opportunità.
Il progetto della centrale, elaborato con il supporto tecnico della so-
cietà “Senio Energia” – che parteciperà al suo finanziamento e assu-
merà la gestione dell’impianto – è stato presentato alla Provincia il
30 ottobre scorso ed è stato ammesso a finanziamento. La spesa mas-
sima ammissibile è di 500.000 euro (il progetto presentato ha un co-
sto di € 540.000), che saranno finanziati al 70% (€ 350.000) dal Piano
di Sviluppo rurale.
Un secondo progetto (circa 400.000 euro), per la posa della rete di
teleriscaldamento necessaria a distribuire il calore in tutti gli edifici,
verrà finanziato anch’esso dal Piano di sviluppo rurale, ma con i
fondi dell’Asse 4. La partecipazione alla spesa, anche in questo caso,
è del 70%.
Queste le caratteristiche tecniche del progetto:
• Edifici ai quali distribuire il calore
Municipio; Scuola elementare; Casa della Cultura “Pittano”; Centro
culturale polivalente; Caserma Carabinieri; Bar Senio; Cinema Senio;
Centro Sportivo “A. Rossini”; Ufficio postale; Scuola media; Centro
sociale Le Colonne; Casa Protetta; Appartamenti del Villino Bottonel-
li; Centro per l’Infanzia “Lo Scoiattolo”; Piscina e pub (…con possibi-
lità di collegare ulteriori utenze).
• La disponibilità della “materia prima”, la legna
La potenza necessaria per riscaldare gli edifici elencati è inferiore a 1
MW e il fabbisogno medio di energia termica/anno è di 1.364.600
kw/anno. Considerando che le caratteristiche dell’impianto sono tali
da permettere l’utilizzo di legna con umidità fino a un massimo del
50%, il consumo di legno cippato previsto sarà compreso tra 500 e
650 t/anno. Si tratta di un quantitativo interamente reperibile local-
PRODURRE IL CALORE CON LA LEGNA:
così si riscalderanno gli edifici pubblici, ma non solo…
PSR E SENIO ENERGIA SRL IL PONTE
Il logo della società Senio Energia Srl
Rimboschimento di pino nero a Pian di Castello
11
particelle più grosse di polvere e incombusti, mentre il secondo livello
verrà attuato attraverso un multi ciclone meccanico che eliminerà le
particelle più fini, in modo da garantire una quantità massima di
polveri nei fumi inferiore ai 50-60/mg/mc di gas emesso.
• Il sistema computerizzato di controllo e gestione del processo
Il sistema di controllo è configurato secondo una struttura a blocchi.
E’ costituito da un’unità principale (nel locale caldaia – locale quadri)
e diverse unità decentrate posizionate nelle sottostazioni. I collega-
menti fra le unità avvengono tramite linea BUS.
Con i P.C. di ciascuna unità sarà possibile visualizzare nel complesso
l’intero processo di combustione e cessione del calore, controllare e
comandare azionamenti, impostare e variare tutti i parametri di rego-
lazione, registrare tutti i parametri storici, gestire gli allarmi prove-
nienti dall’intera rete per poterli gestire automaticamente dirottandoli
al personale addetto.
• Sottostazioni di utenza
In corrispondenza di ogni edificio servito dall’impianto, sarà installa-
ta una sottostazione di utenza: una serie di apparecchiature atte a
scambiare il calore prodotto dal generatore agli edifici interessati.
Ogni sottostazione è paragonabile quindi, come funzione, al genera-
tore esistente. Infatti le sottostazioni saranno installate nelle varie
centrali termiche in parallelo alla rete idraulica esistente in modo tale
da poter utilizzare la caldaia esistente in caso di avarie o guasti. Nel
caso di impianti vetusti verranno eliminati i generatori termici attual-
mente installati per sfruttare al meglio gli spazi disponibili.
Al fine di consentire la misurazione dell’energia fornita ai singoli
impianti, ogni sottocentrale sarà dotata di un contatore di energia
termica.
(La documentazione completa del progetto, è consultabile e ripro-
ducibile presso l’Ufficio Tecnico del Comune di Casola Valsenio)
E’ prevista la costruzione di due fabbricati, il locale caldaia e il depo-
sito del cippato.
Il locale caldaia conterrà il nuovo generatore di calore alimentato a
cippato, un generatore d’emergenza e tutte le apparecchiature idrauli-
che e elettriche che permettono il funzionamento dell’impianto. Le
dimensioni esterne saranno di m.8 x m.9 (con una superficie pavi-
mentata di mq. 63,36), con una altezza di m. 6,42, interrata per
m.1,50.
Il deposito del combustibile, annesso al locale caldaia, avrà dimen-
sioni adeguate a garantire una sufficiente capienza di materiale. Le
dimensioni esterne saranno di m.8 x m.4,28, pari a mq.34 con una
altezza di m. 4,97.
La parete del silos che si affaccia su Viale D. Neri avrà un’apertura
meccanizzata per permettere lo scarico del cippato.
• Sistemazione dell’area
Si prevede un riempimento dell’area ora occupata dalle gradinate per
permettere la costruzione di un muro di contenimento ai nuovi fab-
bricati e la realizzazione di tre parcheggi al livello stradale di Viale D.
Neri, con fioriere e alberi di perimetrazione sul muro di contenimen-
to. L’area restante, non interessata dal locale caldaia e dal deposito,
verrà trasformata in parcheggio (13 posti auto e 1 per disabili). Anche
qui è prevista la collocazione di alberature.
• Ripristino del campo di pallacanestro in altro sito
L’installazione del locale caldaia andrà a occupare una parte di un
sito destinato a campo di pallacanestro, che veniva già utilizzato
anche come parcheggio.
Il progetto prevede la ricostruzione del campo di pallacanestro in
altro luogo, sempre su terreni comunali. Le collocazioni considerate
sono il nuovo campo sportivo e l’area della piscina, entrambe facil-
mente raggiungibili e inserite in strutture sportive già attrezzate con
servizi e spogliatoi.
• L’impianto termico di produzione del calore
Il gruppo termico è stato dimensionato per fornire l’energia necessa-
ria a soddisfare completamente le esigenze termiche degli edifici pub-
blici del Comune di Casola Valsenio.
La potenza complessiva dell’impianto termico, come già ricordato, è
pari 1.000 kW (1 MW), che verrà prodotta da un unica caldaia ali-
mentato con cippato di legna e con un secondo generatore da 350
kW, con funzione d’emergenza, che interverrà nelle situazioni di pic-
co di richiesta di calore, e per la produzione di sola acqua calda nei
periodi estivi .
La filosofia che ha ispirato la stesura del progetto è stata quella di
cercare le soluzioni più semplici e nello stesso tempo in grado di ga-
rantire i migliori risultati nel rendimento energetico complessivo con
i minori livelli possibili di emmissioni inquinanti. La conseguenza è
un impianto ad acqua calda direttamente prodotta dai generatori e
immessa in rete alla temperatura di 85-90° e scambiata nelle sotto-
centrali di utenza per poi ritornare in centrale termica. La scelta del
generatore di calore è caduta su una tipologia di caldaia dotata di
griglia mobile e sistema di alimentazione a spintori idraulici. In parti-
colare il complesso generatore-deposito ha caratteristiche tecniche
d’avanguardia sia in termini qualitativi che come soluzioni tecnologi-
che adottate.
Per quello che riguarda il controllo delle emissioni esterne si utiliz-
zerà un doppio sistema di abbattimento dei fumi: il primo livello di
abbattimento verrà eseguito attraverso la post-combustione dei fumi
nella camera di combustione con la quale sarà possibile abbattere le
PSR E SENIO ENERGIA SRL IL PONTE
Una caldaia a legno cippato, analoga a quella di Casola, installata
nel seminterrato della scuola elementare del Comune di Occhieppo
Superiore (Biella)
Legno cippato
12
Dal prossimo anno scolastico
LA SCUOLA ELEMENTARE OSPITERA’ ANCHE
LE CLASSI DELLA SCUOLA MEDIA
SCUOLA IL PONTE
A CASOLA, SCUOLE SICURE! Dal 2000 al 2008, per la sicurezza, investiti € 686.000
Dopo il crollo di un controsoffitto nel liceo Darwin di Rivoli
(TO), nel novembre scorso - che ha provocato la morte di un
giovane studente e il ferimento di molti altri - sugli organi di
informazione si denunciava il fatto che, in Italia, di questo
come di altri problemi, si fa un gran parlare sull'onda dell'e-
mergenza ma poi nessuno fa nulla. Per fortuna, non è così in
tutti i Comuni e in tutte le Province. Sulla scuola, per la sicu-
rezza delle proprie scuole, tanti Comuni e tante Province han-
no investito e continuano a farlo, anno dopo anno. E' il caso
del nostro Comune che, entro il 2004, come previsto dalla Leg-
ge, ha completato il programma di adeguamento alle norme di
prevenzione incendi delle proprie scuole, accompagnando
questi interventi con altri lavori di manutenzione e riattamen-
to. Per fare questo sono state utilizzate risorse proprie del Co-
mune e fondi messi a disposizione dallo Stato e dalla Regione,
e quando lo Stato questi fondi li ha tagliati (come nel caso
dell'ultimo intervento programmato, quello al Centro per l'In-
fanzia "Lo Scoiattolo") ha provveduto con ulteriori fondi pro-
pri. Questi gli interventi realizzati:
2000 - Scuola Elementare, € 78.424
2001 - Scuola Media, € 109.670
2002 - Scuola Media, € 85.000(interventi sull'impianto di ri-scaldamento e sugli infissi, tinteggiature)
2003 - Centro per l'Infanzia "Lo Scoiattolo", € 150.972
2005 - Scuola Media, € 40.000 (nuovi infissi in alluminio)
2008/2009 - Scuola Elementare, € 220.000 (adeguamento anti-
sismico dell'edificio).
Nel 2008, è stato rilasciato il CPI (Certificato Prevenzione In-
cendi) per la Scuola Media e per la Scuola Elementare.
Complessivamente, per la sicurezza degli edifici scolastici (dal
2000 al 2008), sono stati investiti € 686.000.
SCUOLE ELEMENTARI
A PROVA DI TERREMOTO In corso i lavori di messa in sicurezza e adeguamen-
to antisismico – Interventi anche sull’area esterna
L’anno scolastico 2008/09 della Scuola Primaria (Elementare) si sta
svolgendo nel plesso scolastico della Scuola media (in Via Roma 10):
questa diversa organizzazione dell’attività scolastica si è resa neces-
saria per consentire la realizzazione del progetto di miglioramento
antisismico della scuola “elementare”.
I lavori – per un importo di € 222.000, finanziati dallo Stato e dalla
Regione Emilia-Romagna – sono iniziati nello scorso mese di novem-
bre. In particolare, le opere da eseguire riguardano:
il ripristino e consolidamento dei muri portanti del piano terra e del
primo piano; la ricucitura del taglio alla base delle murature del pia-
no terra; la demolizione e ricostruzione dei controsoffitti al primo
piano; la riduzione degli effetti sismici dovuti all’ ampliamento effet-
tuato nei primi anni ‘80.
I lavori, progettati dall’ing. Marco Campoli, sono stati affidati
all’impresa edile
LGA di Cesena.
E’ previsto che le
opere progettate
vengano completate
entro l’anno scola-
stico. Si approfitte-
rà inoltre dei lavori
in corso per modifi-
care gli accessi
esterni all’area sco-
lastica, con la de-
molizione della
panchina piastrella-
ta sul lato del cortile
che guarda Via Ro-
ma.
Un particolare del progetto in cui si evidenzia la
ricucitura del taglio alla base dei muri per la messa
a norma antisismica dell’edificio
Il Consiglio comunale si è espresso favorevolmente, e all’unanimità,
sulla proposta della Giunta, illustrata dall’Assessore Claudio Ricciar-
delli, di organizzare gli spazi interni della scuola elementare in ma-
niera da ricavare le aule per accogliere – dall’anno scolastico
2009/2010 – le 5 classi della scuola primaria e le 3 classi della scuola
media. In tal modo, concentrando l’attività scolastica in un unico
plesso, si potranno contenere le spese di gestione e liberare risorse per
migliorare le attrezzature e le dotazioni scolastiche.
La fattibilità di questa ipotesi, dopo il pronunciamento favorevole del
Consiglio comunale, dovrà essere approfondita con la Direzione sco-
lastica, con gli insegnanti, con le rappresentanze dei genitori e con
gli Organi collegiali della scuola.
13
SEDE VV.FF. E SERVIZI SANITARI IL PONTE
INTEGRAZIONE, SALUTE E BENESSERE
le parole chiave della programmazione socio-sanitaria 2009/2011 Tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009 si concluderà la programma-
zione sociosanitaria per la zona sociale di Faenza, con
l’approvazione da parte del Consiglio Comunale dei Piani per il Be-
nessere e la Salute per il triennio 2009 – 2011 e del Piano Attuativo
Annuale 2009.
Si tratta di documenti in cui si definiranno gli obiettivi e le priorità di
intervento a seguito anche della verifica delle esigenze espresse dal
territorio di riferimento costituito dai sei Comuni che, insieme a Ca-
sola Valsenio, compongono il Distretto Sociosanitario di Faenza.
La parola chiave che caratterizza questo momento di programmazio-
ne è il termine “integrazione”, non solo tra politiche sociali e sanita-
rie, ma anche con tutti altri settori di intervento, quali l’urbanistica,
la promozione della cultura e la sicurezza del territorio, che concorro-
no a produrre salute e benessere. Tale percorso si è avviato con
l’adozione da parte della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria di
un atto di coordinamento e di indirizzo in cui sono state fissate, per
tutta la Provincia, le linee programmatiche e di sviluppo con le quali
devono essere coerenti i Piani per il Benessere e la Salute di prossima
approvazione. All’atto di indirizzo e di coordinamento è stato allega-
to il profilo di comunità che rappresenta una sorta di “fotografia” del
contesto sociale e demografico di tutti i Comuni della Provincia che
non si è limitato ad analizzare dati statistici, ma che ha tentato di
approfondire, anche con interviste ad un campione significativo di
cittadini residenti, la solidità del “capitale sociale”. Tale concetto fa
riferimento alla coesione sociale della comunità, con riferimento in
particolare alla qualità delle relazioni, alla possibilità di investire in
rapporti di fiducia, alla presenza di una rete di sostegno solida e al
grado di condivisione delle regole.
Salute e benessere rappresentano, infatti, obiettivi che non dipendono
solamente dalle azione dei Comuni e dell’AUSL, ma che sono il frutto
in misura significativa dell’apporto dei singoli, delle organizzazioni di
volontariato e di tutti i soggetti pubblici e privati che si dimostrano
disponibili a creare una rete di sostegno per i più fragili e, più in
generale, di promozione del benessere per tutta la comunità.
La condizione di salute, in senso ampio, rappresenta quindi il risulta-
to di un “fare insieme” in cui è coinvolta l’intera comunità, come
dimostra la considerazione che nel territorio di Casola Valsenio molti
interventi a valenza sociale, culturale e assistenziale sono resi possi-
bili grazie all’apporto di una vivace ed efficiente rete di volontariato
formata da singoli e da associazioni.
Il “fare insieme” caratterizza anche l’attività del Comune di Casola
Valsenio che in questi anni ha saputo valorizzare le relazioni con gli
altri soggetti pubblici, guardando oltre i suoi confini e creando colla-
borazioni e politiche strategiche capaci di andare al di là delle com-
petenze territoriali, come avvenuto, ad esempio, per gli stessi Servizi
Sociali che sono gestiti in forma associata insieme agli altri Comuni
del distretto faentino.
I prossimi Piani per il Benessere e la Salute rappresenteranno la sede
in cui si consolideranno e si amplieranno servizi su diversi versanti,
dalle attività di promozione dell’agio dei giovani e della prevenzione,
al sostegno alle famiglie nelle loro responsabilità educative, alla tute-
la dei diritti dei minori, al sostegno a chi si trova in condizione di
non autosufficienza. Con riferimento a questo ultimo tema, con la
prossima pianificazione sociosanitaria saranno consolidati e svilup-
pati interventi per far sì che la persona non autosufficiente possa
ricevere, il più possibile, forme di sostegno adeguate e flessibili nel
proprio contesto familiare. Rientra in questa logica di intervento, ad
esempio, la possibilità di attivare percorsi di dimissione protetta
dall’ospedale per quei cittadini che si trovano in condizioni di non
autosufficienza, anche temporanea. In questi casi è possibile fruire,
oltre che del servizio infermieristico domiciliare, anche di un servizio
di assistenza di base gratuito, per un periodo, (comunque non supe-
riore a due mesi) stabilito dallo specifico progetto assistenziale defini-
to al momento delle dimissioni, con riferimento alle esigenze del
singolo e del suo contesto familiare.
Pier Angelo Unibosi
(Dirigente dei Servizi Sociali Associati dell’area faentina)
INAUGURATA LA NUOVA SEDE DEI VIGILI DEL FUOCO VOLONTARI Nella mattinata di sabato 31 maggio - alla presenza di un nu-
meroso pubblico, delle principali autorità politiche, civili e
militari della Provincia di Ravenna, di delegazioni di altri Di-
staccamenti di Vigili del Fuoco - si è svolta la cerimonia di
inaugurazione della nuova sede del Distaccamento dei Vigili
del Fuoco Volontari. Prima del rituale taglio del nastro e della
benedizione dei locali impartita da Mons. Giancarlo Menetti,
hanno preso la parola il Comandante regionale dei Vigili del
Fuoco, Golinelli; il Comandante provinciale dei Vigili del Fuo-
co, Di Iorio; il Direttore dell'Agenzia di Protezione Civile della
Regione Emilia-Romagna, Demetrio Egidi, e il Sindaco di Ca-
sola Valsenio, Giorgio Sagrini.
ALCUNI DATI • Il Distaccamento è operativo dal 1° maggio 2004;
• Ogni anno esegue tra i 50 e 80 interventi;
• Del Distaccamento fanno parte 30 volontari
(di cui 6 donne); • Altri 15 sono in attesa di nuova formazione; • I mezzi a disposizione sono: APS 160 (lt. 4.000 di portata),
Defender 130 con SK (lt. 600 fi portata),
Super City 120 (lt. 2.000 di portata).
Egidi, Giangrandi, Di Iorio e Sagrini durante il taglio del nastro
Il corpo dei Vigili volontari di Casola Valsenio, al centro il Capo Distaccamen-
to Mirka Monducci fra Egidi e Golinelli
14
FESTA DEGLI ALBERI IL PONTE
1949-2009: LA RINASCITA DELLA FESTA DEGLI ALBERI A CASOLA
“L'Albero della Vita": una mostra in occasione del 60° anniversario della Festa degli Alberi
In occasione della Festa degli Alberi 2009, verrà allestita una mostra di disegni, racconti, poesie, realizzate dagli alunni
delle scuole casolane.
"L'Albero della Vita", è il titolo della mostra e ha lo scopo di promuovere la divulgazione, tra i giovani e le ragazze, di una
cultura ambientale condivisa e concreta. La salvaguardia del patrimonio forestale e l'estensione delle superfici boscate, sono
elementi decisivi della strategia di contrasto del grave fenomeno di innalzamento della temperatura e tutti noi possiamo svol-
gere un ruolo importante, per garantire la bellezza dei nostri paesaggi, per promuovere la biodiversità, per tutelare il territorio,
l'agricoltura e le sue produzioni, per risolvere i fenomeni di dissesto idrogeologico, per ridurre i consumi energetici, promuo-
vere l'uso delle fonti rinnovabili, abbattere le emissioni di CO2 in atmosfera.
Tutti gli alunni delle scuole casolane sono invitati a partecipare alla mostra L'Albero della Vita, con disegni, racconti e poesie,
che non solo verranno esposti, ma verranno raccolti in un DVD che sarà donato a tutti i partecipanti, alla Biblioteca e alle
scuole casolane.
I lavori, realizzati singolarmente a casa o a scuola, dovranno essere consegnati alla propria scuola
o alla Biblioteca comunale entro il prossimo 31 gennaio 2009.
60 anni fa la prima Festa degli Alberi - L’anniversario verrà ricordato il 21 marzo 2009
Il prossimo 21 marzo 2009, Casola Valsenio ricorderà e festeggerà il 60° anniversario della Festa degli Alberi. E lo ricorderà con particolare solennità, perché è
proprio a Casola Valsenio che, il 21 marzo 1949 - per la prima volta in Italia, nel dopoguerra, per volontà del prof. Augusto Rinaldi Ceroni e con la partecipazio-
ne delle scuole casolane - riprese vita questa festa dedicata alla natura e agli alberi.
Per l'occasione verranno organizzate diverse iniziative – alcune mostre, un convegno, un concerto, la messa a dimora di nuove piante - secondo un programma
che è in fase di definizione.
Fotografie tratte dal film I.N.C.O.M. del 21 marzo 1949 - documentario Festa degli Alberi - Casola Valsenio In queste foto si possono riconoscere alcune personalità politiche come Amintore Fanfani e Benigno Zaccagnini, ed altri personaggi di spicco della nostra comunità
come Augusto Rinaldi Ceroni e Guido Ricciardelli.
15
IL NATALE DI UNA VOLTA...
LA VOCE DE “IL GIRASOLE” IL PONTE
LA VOCE DE “IL GIRASOLE” Anche questa volta, gli anziani della Casa Protetta del Vostro paese, hanno la possibilità di collaborare con “IL PONTE”
Era più bello il Natale una volta... si faceva il Presepio e ricordo che an-
davo con mio fratello a raccogliere il muschio in campagna!
Tutti gli anni si usavano le stesse statuine... mi divertivo tanto!poi si
andavano a vedere anche i Presepi delle chiese del paese, com'erano mai
belli!ne ricordo ancora uno nella “Chiesa dei Frati”... una volta c'erano
proprio i Frati a Casola! Il giorno di Natale, con la famiglia si andava alla
Santa Messa e si recitavano i sermoni davanti al Presepio! Di regali però
ce n' erano proprio pochi... caramelle, cioccolatine... ma il pranzo sì che
era un vero regalo: cappelletti e ciambella per tutti quanti! (OLGA L.)
Ci mancava poco che mi mandavano dietro le pecore anche quel giorno
lì… Però quel giorno si mangiavano i cappelletti in brodo!
Ma niente regali. (PIETRO G.)
Il giorno di Natale da noi si usava dare il nome a tutti gli animali per
prepararli alla Festa di S. Antonio che c'era in gennaio. (ANTONIO Q.)
Facevamo festa mangiando cappelletti, polli arrosto e dolci, fra i quali la
ciambella. Non usava farsi i regali. Poi naturalmente si andava alla
S.Messa! (ANNUNCIATA M.)
Si faceva poco, si andava poi a messa, di solito si regalavano gli anima-
li... un anno mi hanno regalato un BUE, avrò avuto 6 o 7 anni… La mia
mamma per pranzo preparava cappelletti, arrosti e una bella ciambella.
(AURELIO M.)
Ricordo che si mangiavano i cappelletti… Si ricevevano solo caramelle e
delle palline di gomma da giocare… (MARIO D.)
Natale? Ma quale Natale!non c'erano mica gli alberi addobbati... neanche
i regali... ma forse a volte, mi regalavano un'arancia…
(LINDA C.)
Ricordo che fino alle 23.30 circa della vigilia si preparavano i cappelletti
per il pranzo di Natale, poi alle 24:00 si andava a Messa. Mio padre per
l'occasione ammazzava il cappone, il coniglio e preparava la carne di
maiale ... faceva la salsiccia, il salame ecc… Nel giorno di Natale poi,di
bello c'era il gran pranzo. Ma niente regali! (MARIA B.)
Aiutavo la mamma per il pranzo preparando cappelletti, e dei dolci...
specialmente pasticcini... i miei genitori mi regalavano delle cose da man-
giare... soprattutto cioccolatini. (BIANCA R.)
Mi ricordo di aver ricevuto in dono un cavallino... era come un pupazzo,
avrò avuto 7 o 8 anni… (IGINO N.)
Ricordo solo che si mangiavano i cappelletti… (ROSSANA A.)
Venivano i cugini da Genova, portavano dei regali molto costosi, oppure
molti soldi. Mangiavamo per il pranzo del 25 dicembre tutti insieme
cappelletti in brodo, poi la carne bollita, l'arrosto e tanti dolci. Facevamo
le collane con le castagne da regalare e per giocare... Quando avevo 14 o
15 anni mi hanno regalato un fucile e tante cartucce per andare a caccia.
Quando andavamo noi a Genova ci portavano sulla costa a mangiare il
pesce. (QUINTO C.)
Mangiavamo bene a Natale in famiglia!cappelletti, tortelli poi mi regala-
vano caramelle e biscotti... a volte anche qualche maglia o vestito!
(MARIA S.)
Mi piaceva ricevere i regali... anche se piccoli, era bello riceverli... magari
un vestitino o qualcosa da mangiare. (ANNUNZIATA G.)
a cura degli OSPITI della Casa Protetta e di Erica Tozzola - animatrice -
MARE...
Quest'anno, per la prima volta, il Centro “il Fiordaliso” ha
intrapreso una nuova esperienza: far trascorrere a due ragazzi
del Centro Diurno una settimana al mare.
Il tutto è stato programmato e organizzato con l'aiuto del cen-
tro ANFAS di Faenza. L'Hotel era accogliente e adatto alle
esigenze dei giovani. Dopo un primo momento nel quale i ra-
gazzi hanno preso conoscenza di un luogo totalmente diverso
per loro, hanno dimostrato un notevole spirito di adattamento
trovandosi a loro agio e integrandosi da subito con gli altri
ragazzi.
Le giornate sono trascorse tranquille con momenti in spiaggia
e altri in piscina. La sera, all'insegna dell'allegria, hanno par-
tecipato a piccole feste con musiche e balli. I nostri ragazzi
sono stati coinvolti cantando e ballando, o anche solo osser-
vando con interesse.
Un'esperienza molto positiva considerando che, pur essendo
per la prima volta lontani dalla famiglia, hanno partecipato a
tutto ciò che li circondava, dimostrando autonomia e controllo
dell'ambiente.
A cura di Giuliana Donatini- Operatore Socio Sanitario del Centro -
e Santina Lasi- amica , volontaria del Centro -
SIAMO TUTTI DIVERSI TRA NOI E ABILI IN QUALCOSA
Il Centro Diurno “Il Fiordaliso”, che si trova al piano terra del-
la Casa Protetta di Casola Valsenio, accoglie quotidianamente
ragazzi e adulti diversamente abili. Fino a poco tempo fa si
parlava di persone “disabili”, ovvero senza abilità; attualmente
si è deciso di sostituire la parola “disabile” a “diversamente
abile”, ritenendo che chiunque, in qualsiasi condizione si trovi,
abbia in sé qualche risorsa.
Noi crediamo profondamente in questa visione e su questa
abbiamo strutturato il Centro Diurno: infatti al Fiordaliso sia-
mo tutti diversi tra noi e abili in qualcosa.
Noi ragazzi non veniamo al Centro solo “per passare il tempo”,
ma anche per socializzare, imparare a rispettarci e incrementa-
re le nostre abilità. Al Fiordaliso non ci compatiamo, piuttosto
ci incoraggiamo, non vedendo solo ciò che non sappiamo fare,
vedendo soprattutto ciò che sappiamo già fare o che possiamo
apprendere in futuro.
Proprio per questo, credendo nelle potenzialità di ciascuno di
noi, accettiamo anche di fare un po' di fatica per impegnarci a
raggiungere piccoli e grandi obiettivi.
Grazie ai nostri progetti educativi individualizzati, in questi
anni abbiamo imparato a camminare e mangiare da soli, a
rispettare le regole, a usare meglio le nostre mani, ad essere
più sereni, in sintesi ad essere più autonomi.
Noi ragazzi ed operatori del Fiordaliso non veniamo qui per-
chè non sappiamo dove altro andare; veniamo al Fiordaliso
perchè abbiamo scelto di stare qui.
I ragazzi e gli operatori del Centro Diurno per ragazzi
e adulti diversamente abili “Il Fiordaliso”
16
BREVI IL PONTE
NOTIZIE IN BREVE Al Comune di Casola Valsenio la certificazione ISO
14001-2004 Il 28 novembre 2008 il Comune di Casola
Valsenio ha ottenuto la Certificazione di
conformità alla norma ISO 14001-2004 del
proprio sistema di gestione aziendale, che
permette di inoltrare la richiesta per la defi-
nitiva Certificazione EMAS.
Un nuovo pluviografo al "Giardino delle Erbe" Presso il Giardino delle erbe da
oltre 30 anni esiste una capannina
meteorologica di tipo meccanico
per la registrazione dei dati relativi
alla piovosità, umidità e temperatu-
ra di minima e massima.
Per il periodo 1988-2001 i dati
sono raccolti negli archivi del Giar-
dino delle Erbe e presso la Provin-
cia. Dal 2008 , dopo l’installazione
del nuovo pluviografo, i dati ven-
gono inviati con cadenza mensile
all’ARPA Emilia Romagna - sede di
Bologna.
Quest’anno, con la collaborazione
di GeoL@b e dell’Istituto Tecnico
Agrario Scarabelli di Imola, è stato portato a termine uno studio sulla
piovosità a Casola Valsenio dal 1921 ad oggi. L’elaborazione dei va-
lori è un utile strumento sullo studio del microclima e dei suoi muta-
menti.
I dati sono consultabili da chiunque ne faccia richiesta (Giardino