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200FeBaSiMagazine
Rivista d’informazione musicale e bandistica della Federazione
Bande Siciliane.
Anno: IIIN° 3Mese: luglio 2013
FederazioneBandeSiciliane
IN QUESTO NUMERO:
L’anniversario della nascita di Verdi
Ruben Simeo a S. L. del Mela
Il corso annuale di Propedeutica
I concorsi nazionali
... e tanto altro!
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FeBaSiMagazine1
Direttore Editoriale: Salvatore Butera
Capo Redattore: Giuseppe Scarlata
Redattori: Rosa Maria CrisafiSilvia Di Chiara
Graphic Designer: Carmelo Galizia REDAZIONE
SOMMARIO
FeBaSi
Concerti ed esibizioni- I Borghi medievali nebroidei ritornano a
suon di musica.
Corsi & Stage- Laura Fermanelli fa giocare la Sicilia
musicale. - Il grande trombettista Ruben Simeo incanta Pace del
Mela.
Concorsi- Mirko Musco dirige la banda di Mazzarino e vince “La
bacchetta d’oro” 2013.- Il Concorso Nazionale AMA Calabria
La ricorrenza...- Verdi e la banda musicale, un matrimonio che
dura da due secoli.
Banda & dintorni...- Direttore d’orchestra o ventilatore a
braccio?
pag. 2
pag. 3pag. 4
pag. 5 pag. 6
pag. 8
pag. 10
Federazione Bande Siciliane
via Romeo n° 19 C.A.P. 95024 - Acireale CTtel. 347 6679487web:
www.febasi.ite-mail: [email protected]
Copertina dedicata alla ricorrenza del 200° anniversario della
nascita di Giuseppe Verdi (1813-2013)
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FeBaSiMagazine2
I Borghi medievali nebroidei ritornano a suon di musica.Concerti
ed esibizioni
Dopo il successo dell’edizioni pre-cedenti anche quest’anno
l’Ass. Ars Vita Est e la S. Marco Wind Band di S. Marco d’Alunzio
(ME), in collaborazione con la FE.BA.Si. ripropone BORGO IN MUSICA:
un contenitore di eventi musicali, concerti, campus e masterclass
con docenti di fama internaziona-le, che si svolgerà durante i mesi
estivi. L’idea di “Borgo in musica”, na-sce nel mettere insieme le
bellezze culturali e ambientali del territo-rio, che fa da cornice
agli even-ti musicali e culturali: i corsisti possono lavorare in
tranquillità e serenità vivendo una vera e pro-pria vacanza studio
per visitare e vivere nello splendido comune di San Marco d’Alunzio
e tutto l’hinterland nebroideo. Quest’anno oltre a proporre un
programma più ricco, sono state pensate alcune novità.
I Campus, per i giovani musici-sti, hanno il fine di valorizzare
e far maturare gli allievi dei nostri gruppi e delle associazioni
dei paesi limitrofi, dando ai ragazzi l’opportunità di avvicinarsi
all’al-ta formazione e la possibilità di conoscere e lavorare con i
docenti del nostro conservatorio di riferi-mento per favorire la
loro crescita e la maturazione artistica;Le Masterclass, pensate
per gli studenti dei conservatori e per i musicisti, portano
artisti e docen-ti di fama internazionale a cono-scere e legare il
proprio nome al
nostro comune e al nostro gruppo musicale più importante, gli
stu-denti hanno altresì la possibilità di lavorare con questi
importanti musicisti direttamente nel terri-torio dei Nebrodi che
da sempre da linfa ai conservatori e alle più importanti orchestre
italiane.La grande novità dell’edizione 2013 sarà il “Premio Borgo
in Mu-sica” promosso in collaborazione col Magazzino Musicale
Miceli di Capo d’Orlando (ME) per incen-tivare e motivare ancor di
più i giovani musicisti e studenti che parteciperanno all’evento.Al
“Premio Borgo in Musica” par-teciperanno gratuitamente tutti gli
allievi iscritti alle masterclass e ai Campus dei corsi estivi
2013; i docenti dei vari corsi segnaleran-no all’associazione i
migliori ele-menti che verranno invitati a par-tecipare, sempre
gratuitamente, ad una Rassegna Musicale per la Festa della Musica
(nel periodo di Novembre) fra questi, una giuria qualificata,
selezionerà i vincito-ri del “Premio Borgo in Musica” che
riceveranno concerti offerti dall’Ass. Ars Vita Est (con date da
concordare) e buoni acquisto presso il Magazzino Musicale Mi-celi
di Capo d’Orlando. Questa iniziativa, proposta dalla direzione
artistica e dall’idea di alcuni docenti, vuole stimolare ancor di
più l’attività artistica dell’associazione ma soprattutto degli
allievi che, oltre all’impor-tanza dei corsi, avranno anche la
possibilità di esibirsi con continu-ità per crescere in maturità
musi-
cale, esperienza e repertorio. Questi eventi , già da due anni e
soprattutto dall’anno scorso, hanno reso S. Marco d’Alunzio un vero
centro culturale e musicale, valorizzando il nostro splendido borgo
medievale come contenito-re di cultura e musica viva nell’
organizzazione di concerti ed eventi di spessore internazionale, ma
anche pubblicità ed affluenza turistica.I corsi porteranno nel
nostro co-mune e nel nostro territorio allievi da tutta la Sicilia
e non solo, gra-zie al prestigio degli insegnanti che hanno
accettato il nostro in-vito.Il progetto organizzato dall’Ass. Ars
Vita Est coinvolgerà diver-si musicisti e docenti di fama
in-ternazionale: Basilio Sanfilippo (1° Trombone dell’orchestra di
S.Cecilia di Roma), Gianfran-
In alto: locandina “Borgo in musica 2013”
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FeBaSiMagazine3
Laura Fermanelli fa giocare la Sicilia musicale. Corsi &
Stage
co Brundo (docente di sassofono presso il conservatorio Corelli
di Messina), il Quartetto di Sasso-foni Arcadia (gruppo cameristico
che ha ottenuto riconoscimenti a livello nazionale), Luigi Izzo
(do-cente di basso tuba presso il con-servatorio Corelli di
Messina), il Quartetto di Clarinetti Davabugi (composto da
Orchestrali della
Rai, Fenice e della Polizia di Sta-to), Marco Pierobon
(trombettista solista di fama internazionale). Inoltre, in
prossimità dei vari cor-si (da Luglio a Settembre 2013) si
organizzeranno concerti, saggi, conferenze ed eventi musicali che
renderanno l’evento ancora più fruibile al grande pubblico.
Il concerto centrale delle manife-stazioni sarà l’08 Settembre
2013 con la San Marco Wind Band che avrà l’onore di suonare con i
do-centi dei corsi ed in particolare il M° Marco Pierobon (solista
di fama internazionale) ed il Quar-tetto Arcadia (brano inedito
scrit-to per l’occasione).
Salvatore Crimaldi
E’ stato un vero successo il corso di propedeutica musicale
“Musica in tutti i sensi” tenuto dalla pro-fessoressa Laura
Fermanelli: un boom di iscrizioni, con oltre 100 corsisti e ben 4
appuntamenti sparsi in tutta la Sicilia.La professoressa Fermanelli
partendo dalla provin-cia di Catania, precisamente da Pedara, si è
poi spo-stata a San Marco d’Alunzio in provincia di Messina, per
sostare tre giorni a Buseto Palizzolo (TP)e con-cludere il suo tour
di musica e giochi a Castelbuono in provincia di Palermo.Il corso
di propedeutica ha avuto la finalità di far conoscere tutta una
serie di attività inerenti alla di-dattica della musica nella sua
visione più ampia. Poiché la musica fa parte del vissuto di ognuno
di noi e molto spesso la viviamo passivamente, ci ritro-viamo in
ambienti in cui la musica diventa un sot-tofondo a cui spesso
neanche si presta attenzione. Tutti noi abbiamo un rapporto stretto
con la mu-sica anche se a volte non ce ne rendiamo conto. La
musica ha un potere enorme sul nostro sviluppo, e soprattutto su
quello dei bambini, nelle fasi evolu-tive la musica ha il potere di
migliorare le capacità cognitive, relazionali, senso motorie, ed ha
anche la grande potenzialità di essere motivante e piacevole.
Questo fattore dovrebbe essere sfruttato appieno favorendo le
attività musicali a partire dai nidi alle scuola dell’infanzia e
alle scuole primarie.Durante i corsi sono stati utilizzati diversi
strumen-ti musicali appartenenti allo strumentario didattico “Orff
” oltre che oggetti di uso quotidiano quali ba-stoni, scope, legni,
teli e altro, e l’uso del corpo uma-no come body percussion, il
tutto avendo come pun-to cardine l’esperienza musicale vissuta con
tutti il corpo, da questo il titolo “Musica in tutti i sensi!”
scelto dalla professoressa Fermanelli è stato proprio
azzeccato.
Giuseppe Scarlata
In alto e in basso a sinistra: la prof.ssa Fermanelli ed i
corsisti, durante le lezioni.
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FeBaSiMagazine4
Il grande trombettista Ruben Simeo incanta Pace del Mela.
In alto: momento finale dell’esecuzione con R. Simeo, il M° G.
D’Amico e la banda di Santa Lucia del Mela.
Corsi & Stage
Siamo ormai abituati a vedere sfilare veri talenti nella
provincia di Messina, grazie al lavoro dell’ As-sociazione “ M.
Randisi” di Santa Lucia del Mela, e al suo vulcanico maestro
Giuseppe d’Amico.Quest’anno, in collaborazione con la Fe.Ba.Si. è
sta-to svolto una masterclass con un docente d’eccezio-ne, il
talentuoso Ruben Simeo. Al corso di perfezionamento hanno
partecipato ben 20 trombettisti, provenienti da ogni zona della
Sici-lia, esaurendo tutti i posti disponibili, i quali han-no avuto
modo di studiare col grande Ruben alcuni aspetti tecnici e melodici
riguardanti lo strumento. A conclusione della masterclass, il 19
maggio 2013, il maestro Simeo si è esibito in un concerto assieme
all’orchestra di fiati dell’Associazione “M. Randisi” diretto dal
M° Pippo d’Amico, all’interno del presti-gioso scenario del teatro
comunale di Pace del Mela (ME), registrando il tutto esaurito. Al
concerto erano presenti molte autorità, oltre che seicento
spettatori, i quali hanno potuto applaudire il talentuoso solista
spagnolo, nell’esecuzioni di al-cuni pezzi solistici e insieme
l’orchestra.Il concerto ha visto anche un altro ospite di grande
fama, il direttore d’orchestra Lorenzo della Fonte, il
quale si è alternato alla guida dell’orchestra col m°
d’Amico.Questo è stato il programma della serata:
Dmitri ShostakovichFestive Overture Op. 96 (trascr. Donald
Hunsberger)
Alexander ArutiunianConcerto for Trumpet (trascr. Guy M.
Duker)
tromba solista - Ruben Simeo
Camillo de Nardis Il Giudizio Universale
poema sinfonico (trascr. Franco Cesarini) Direttore ospite:
Lorenzo Della Fonte
(I esecuzione in Sicilia)
Jose’ Vicente SimeoFantasia in fa para trompeta y Banda tromba
solista
Ruben Simeo
Perfecto Artola - La Concha Flamenca Pasodoble - tromba solista
- Ruben Simeo
Giuseppe Verdi - Aida “finale ultimo dall’atto II” (trascr.
Franco Cesarini)
AA.VV. Brani per ensemble di trombe
Joaquin Larregla Viva Navarra! – Jota (trascr. Juan Gìmènez
Cerezo)
tromba solista - Ruben Simeo
Jean Baptiste Arban Variazioni su “Il Carnevale di Venezia”
(trascr. Donald Hunsberger)tromba solista - Ruben Simeo.
G.S.
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FeBaSiMagazine5
La banda di Mazzarino vince “la bacchetta d’oro”
2013Concorsi
Il Corpo bandistico “Santa Ceci-lia” dell’Associazione InArte di
Mazzarino, diretto dal Maestro Mirko Musco, domenica 12 mag-gio
presso il Teatro comunale di Fiuggi, ha ottenuto il primo pre-mio
nella seconda categoria, con votazione di 90/100 al Concorso
bandistico nazionale “La Bac-chetta d’oro”. Le bande musicali
partecipanti sono state 13 prove-nienti da tutta l’Italia ed in
par-ticolare da: Caselle Torinese (TO), Cerenzia (kR), Guarcino
(FR), Velletri (RM), Scandale (KR), Fiuggi (FR), Fabriano (AN),
Santafiora (GR), Strongoli (KR), Laureana di Borrello (RC). La
formazione nissena, in particolare il maestro Musco, hanno ricevuto
inoltre il riconoscimento speciale de “La Bacchetta d’oro” per aver
totalizzato il maggior punteggio fra tutte le categorie di
concorso. Alla banda è stata attribuito an-che il riconoscimento de
“La Bac-chetta d’argento” per la migliore esecuzione della marcia
d’obbligo “Marcia dei fiori” di Davide Boa-rio ed è stata, inoltre,
insignita del trofeo “Maestro Gesualdo Coggi” per la migliore
esecuzione della marcia sinfonica “Lucilla”. I premi assegnati sono
stati un oboe del valore di 1000 euro, un clarinetto in sib e i
trofei in oro ed argento. La giuria, presieduta dal maestro
olandese Jo Conjaerts e composta dai maestri Michele Mangani e
Alfio Zito, ha espresso molti ap-prezzamenti al corpo
bandistico
di Mazzarino, complimentandosi soprattutto con il maestro Musco.
I criteri di valutazione sono stati: intonazione, qualitá, suono,
bi-lanciamento, tecnica, articolazio-ne, ritmica, insieme,
espressione dinamica, interpretazione. Du-rante la prova di
concorso, durata 43 minuti, sono stati eseguiti i se-guenti brani:
Air for band (brano di riscaldamento), Marcia dei fiori (marcia
d’obbligo), Lucilla (mar-cia sinfonica), Dublin Dances (brano
d’obbligo), Enotria (brano a libera scelta). Grande soddisfazione è
stata espressa dal Maestro Musco per la vittoria che ripaga gli
immensi sacrifici di studio compiuti da più di un anno in
preparazione al con-corso. Essere vincitori in un con-corso
bandistico nazionale oltre a darci grande gioia impone una forte
responsabilità nel mantene-
re alta la nostra preparazione cer-cando di perseverare nella
crescita attraverso lo studio. Molto entu-siasmo ha manifestato il
presiden-te dell’Associazione InArte, prof. Eugenio Bognanni, che
ringrazia a nome del Consiglio direttivo della banda la direzione
artistica presieduta dal Maestro Musco e costituita dal vice
maestro Mat-teo Quattrocchi e dal maestro Debora Marino per la
scrupolosa dedizione nella cura musicale ed educativa dei ragazzi.
«Siamo sta-ti ripagati per gli enormi sacrifici anche di natura
economica- dice il prof. Bognanni- che sono stati compiuti per
affrontare tutte le spese per la partecipazione al con-corso.
Speriamo che la comunitá di Mazzarino con le sue istituzioni possa
riconoscere alla nostra asso-ciazione innanzitutto il merito di
aver portato alto il nome della no-
In alto: la banda di Mazzarino nei momenti che precedono
l’esibizione.
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FeBaSiMagazine6
Il Concorso Musicale Nazionale AMA Calabria.Concorsi
Si è svolta il 16 giugno 2013 la 20° edizione del Con-corso
Nazionale Bandistico AMA Calabria, tenutosi a Lamezia Terme (CZ)
presso il Teatro Politeama.Quest’anno in calo le iscrizioni ad un
concorso che comunque rimane uno dei più importanti in Italia, sia
per le formazioni avute nel corso degli anni, ma anche per
l’indubbia qualità della giuria che ha vi-sto susseguirsi
personaggi del mondo bandistico del
calibro di Daniele Carnevali, Fulvio Creux, Thomas Fraschillo,
Lorenzo Della Fonte, ecc.La giuria di questa edizione era composta
da: Al-fio Zito (presidente), Giancarlo Gugliotta, Ferruccio
Messinese, Lorenzo Parisi e Francescantonio Pollice in
rappresentanza dell’associazione.I brani d’obbligo sono stati: per
la prima categoria Juana de Arco di Ferrer Ferran, in seconda
catego-
stra cittá attraverso un’eccellenza musicale sostenuta e pensata
dai giovani di Mazzarino.» Per condividere questo momen-to di
gioia, L’Associazione InAr-te ha organizzato un concerto aperto al
pubblico della cittadina nissena, e per coloro che l’hanno
sostenuta.
Comunicato stampa a cura dell’Ass. In Arte città di Mazzarino
(CL)
A sinistra: il M° Mirko Musco alla conse-gna della bacchetta
d’oro.
In alto: la banda di S. Michele di Ganzaria durante
l’esecuzione.
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FeBaSiMagazine7
ria Ross Roy di Jacob De Haan, per la terza catego-ria Toccata
for Band di Frank Erickson e Song and Dance di André Waignein in
categoria giovanile.Le bande partecipanti, oltre al brano
d’obbligo, hanno presentato una marcia sinfonica ed un brano a
libera scelta di difficoltà adeguata alla categoria in cui si sono
iscritte.Alla fine della giornata di audizioni c’è stata la
pro-clamazione dei vincitori che ha visto salire sul podio
l’Orchestra Giovanile di Fiati “Paolo Ragone” di Laureana di
Borrello (RC) diretta dal M° Maurizio Managò, che ha ottenuto il
primo premio nella cate-goria giovanile con l’altissimo punteggio
di 96/100, e la Concert Band di Melicucco (RC) diretta dallo stesso
Managò e dal M° Gaetano Pisano, con punti 90/100. In terza
categoria primo premio non asse-gnato e secondo premio con punti
87/100 al Com-plesso Bandistico Associazione JANZARIA di San
Michele di Ganzaria (CT) diretto dal M° Adriano Taibi. Infine
secondo premio con punti 82/100 in categoria giovanile al Complesso
Bandistico “Euter-pe” di Catona (RC).
Come di consueto all’AMA Calabria non manca la rappresentanza di
bande siciliane, in questa occasio-ne coperta dal Complesso
Bandistico Associazione JANZARIA di San Michele Di Ganzaria,
piccolo co-mune in provincia di Catania. I giovani componenti del
gruppo si erano già distinti nel 2011 al Concorso Bandistico
Nazionale “Suoni in Aspromonte” con-quistando un secondo premio con
punti 85/100 nella categoria giovanile (under 16). Nel 2012 il
gruppo si presenta in terza categoria alle Giornate di
Clas-sificazione, ottenendo la conferma di categoria con punti
74/100. E così il risultato di 87/100 all’AMA Calabria 2013 non può
che non segnare positivamen-te il cammino di crescita intrapreso
dall’Associazio-ne Culturale Musicale Janzaria e dal suo direttore,
il M° Adriano Taibi, il quale per l’occasione ha deciso di
presentare la Marcia Sinfonica Sabina di Giovan-ni Orsomando, in un
adattamento per organico mo-derno concert band, Aqva di Marco
Somadossi, oltre al brano d’obbligo Toccata for Band che però è
sem-pre stato considerato un brano di seconda categoria.
In basso: la banda di S. Michele di Ganzaria durante una
prova.
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FeBaSiMagazine8
Verdi e la banda musicale, un matrimonio che dura da due secoli.
La ricorrenza...
Era il 10 ottobre 1813 quando in una casetta sperduta nelle
campagne di Roncole, piccola fra-zione di Busseto di Par-ma, venne
alla luce un bambino che divenne il più grande compositore
italiano: Giuseppe Verdi.Il padre Carlo, era un oste e rivenditore
di gene-ri alimentari, la madre, Luigia Uttini, faceva la
filatrice. Carlo proveniva da una famiglia di agri-coltori
piacentini (stesse origini della moglie) e, dopo aver messo da
par-te un po’ di denaro, ave-va aperto una modesta osteria nella
casa delle Roncole, la cui condu-zione alternava al lavoro dei
campi. Il registro dei battesimi, all’11 ottobre di quell’anno, lo
indica come “nato ieri”. Il gior-
no successivo Giuseppe venne battezzato nella chiesa locale di
San Mi-chele e gli vennero ap-posti i nomi di Giuseppe Francesco
Fortunino. La sua prima educazione musicale la ricevette dal locale
maestro Ferdinan-do Provesi (autore della sinfonia per banda da
qualche hanno rivaluta-ta dal M° Fulvio Creux), direttore della
banda musicale, posto che an-che Verdi ebbe a copri-re per qualche
tempo, e che gli permise anche di sopravvivere. Fu grazie ad un suo
compaesano, Antonio Barezzi, un ne-goziante amante della musica e
direttore della locale società filarmo-nica, che divenne suo
mecenate e protettore e lo aiutò a proseguire gli
studi musicali presso il conservatorio di Milano. Ma se oggi al
solo accen-no del nome Verdi, viene subito in mente il più grande
musicista italia-no, non tutti sanno che i suoi esordi in questo
mondo non furono tra i più gloriosi: al primo tentativo di
ammissio-ne al conservatorio mi-lanese fu bocciato, con la
motivazione che per il maestro di pianoforte Antonio Angeleri,
Verdi aveva un’impostazioni delle mani sbagliata, e avendo già 18
anni era irrecuperabile. Ma Ver-di non demorde e inizia a studiare
cembalo con Vincenzo Lavigna cem-balista del teatro “Alla Scala” di
Milano. Iniziò a frequentare i te-atri e a conoscere diret-tamente
il repertorio. Il 5 marzo 1836 è nomina-to maestro di musica dal
comune di Busseto. Il 5 maggio 1836 sposa Mar-gherita Barezzi,
figlia del suo mecenate.Le sue origini umili, la sua genuinità,
hanno fatto si che anche la sua musica avesse queste
caratteristiche. Nono-stante sia una musica molto elaborata, il suo
linguaggio era schietto,
sincero, diretto, e i suoi messaggi arrivavano di-rettamente al
popolo. Rispetto a molti compo-sitori dove hanno messo in musica il
suo senti-mento o pensiero, Verdi no! Verdi descrive perfet-tamente
il modo di vive-re e gli stati d’animo dei personaggi, utilizzando
delle bellissime melodie cantabili prettamente italiane. Verdi
potrebbe essere tranquillamente descrit-to come un compositore
popolare, lo si potreb-be paragonare anche, per alcuni aspetti, ad
un cantautore moderno che denuncia alcuni pro-blemi della società.
E’ il caso del “Nabucco” col celebre coro, dove i temi politici del
tempo ven-gono mascherati dalla melodia e dalla storia. Per questo
la sua musica è stata per molto legata ai movimenti patriottici
liberali dell’800. Addi-rittura, gli italiani gri-dando e scrivendo
il suo nome, in realtà incitava-no tutti quei movimenti
anti-austriaci e a favore del re, infatti nelle mura di Milano e
Venezia, la scritta W VERDI, così come nella locandina de “Un ballo
in maschera”,
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FeBaSiMagazine9
la gente oltre che il nome del compositore leggeva un acronimo:
Vittorio Emanuele Re D’Italia.Ma se Verdi è stato mol-to popolare,
e lo è ancora oggi, e tutti conoscono quantomeno i titoli de la
“Traviata”, “Ernani” “Trovatore” e tutte le al-tre sue opere, penso
che il merito sia anche della banda musicale. Nell’opinione
popola-re, quando si parla di concerti bandistici tra i brani che
vengono in mente vi si pongono su-bito le trascrizioni delle sue
opere. E in realtà il binomio Verdi/banda musicale è strettamen-te
legato in una sorta di odio/amore. Durante il periodo dei miei
studi musicologici, mi è capitato di parlare di questo argomento
con Antonino Titone (docen-te di Drammaturgia ora in pensione,
presso l’uni-versità di Palermo, tra i più grandi musicologi
vi-venti, compositore, regi-sta). Una volta gli rivolsi una domanda
sulla qua-le abbiamo riflettuto: la banda musicale ha sem-pre
suonato le opere di Verdi, e Verdi ha spesso utilizzato la banda in
al-cune sue opere, in questo connubio chi ne ha trat-to dei
vantaggi, la banda musicale o Verdi? Ricordo che Titone non
si aspettava una doman-da del genere, esitò un attimo e poi mi
rispose che sicuramente se ci fu-rono dei vantaggi, quel-li li ebbe
Verdi e non la banda. Tra i primi lavori di Verdi si sa che quasi
certamen-te scrisse tra il 1825 e il 1828 qualche marcia e alcune
trascrizioni, pur-troppo andate perdute. Se a questi aggiungiamo
anche le parti destinate
alle banda musicale sia in scena ma a volte an-che fuori dal
proscenio in alcune sue opere, e che fu direttore di una banda nel
parmense, a questo si riduce il contributo di Verdi alla banda
musica-le. Di contro, moltissimi sono in Italia i complessi
bandistici portano il suo nome, e nel periodo a ca-vallo tra il XIX
e il XX secolo, prima che le ra-dio facessero la loro com-
parsa tra la gente, l’uni-co modo che si aveva per ascoltare la
musica erano i musicisti girovaghi e le bande musicali. Queste
ultime in modo partico-lare hanno permesso di far conoscere l’opera
me-lodrammatica italiana grazie alle trascrizioni delle fantasie
che propo-nevano nei concerti mat-tutini, pomeridiani e se-rali
della domenica nelle piazze italiane. Benché anche a quel tempo
ve-nissero eseguite com-posizioni originali per banda (come risulta
da moltissimi programmi ancora esistenti), i mo-menti salienti e
che tutti aspettavano tra il pub-blico e i suonatori erano le
fantasie delle opere, con le arie e le cavatine non cantate ma
suonate dai clarinetti e flicorni. Questi concerti hanno permesso
di far girare la musica del melodram-ma italiano, comprese le
composizioni verdiane, tanto che ancora oggi in molte piazze
italiane gli spettatori pretendono di ascoltare le fantasie
operistiche ridotte per banda, e non manca di vedere anziani
spetta-tori che canticchiano le arie dell’opera italiana mentre il
flicorno tenore melodica le parole operi-stiche.
G.S.
In alto: Libretto di Ernani in tedesco (1890 ca.).
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FeBaSiMagazine10
Direttore d’orchestra o ventilatore a braccio? Banda &
dintorni...
Quanti si sono improvvisati direttori? Si pensa che sia facile,
basta agitare le mani e le braccia, girare ogni tanto il foglio che
si ha davanti e il gioco è fatto. Ma fare il direttore è una cosa
seria, ci vogliono anni e anni di studio nonché di praticità ed
esperienza strumentale e concertistica, oltre che un’ottima
conoscenza di analisi musicale, armonia e strumentazione.Per tutti
coloro che si improvvisano direttori, il violinista genovese
Massimo Coco, in un social network ha pro-posto un simpatico
vademecum dove porta all’attenzione le cose che un direttore deve o
meglio non deve fare. Buona lettura.
MANUALETTO PER I VENTILATORI D’ORCHESTRA
(ovvero 20 consigli teorico-pratici per gli incapaci che si
improvvisano direttori d’orchestra, utili al fine di una pacifica
sopportazione da parte dei poveri fachiri orchestrali)
Premesso che la direzione d’orchestra comporta le tre seguenti
regole ferree e irrefutabili:
A) Conoscenza il più possibile approfondita della partitura che
si deve dirigereB) Possesso di un’idea musicale chiara e definita
da trasmettere agli esecutoriC) Essenzialità ed inequivocabilità
del gesto
e dando per scontato che non siate in grado di garantire i
suddetti fondamentali, invito a seguire le seguenti istruzioni:il
battere è in giù, il levare è in su; i tempi deboli solitamente si
segnano con movimenti laterali del braccio; evitate di indicare con
la bacchetta o con gesti vari gli esecutori, o di dare attacchi con
lo sguardo o facendo “sì” velocemente con la testa; ricordatevi che
meno vi muovete, meno danni fate.
Nella preparazione del gesto c’è già il tempo e la dinamica (e
coi maestri seri anche il colore), se fate un movimento tipo
parcheggiatore aeroportuale non potete aspettarvi che un’orchestra
attacchi piano, e se fate scatti da centometrista aspettatevi che
parta in “prestissimo con fuoco” anche di fronte ad un “largo e
mesto”.
Non usate mai espressioni tipo “...facciamo dal vostro trrrrr”
“...partiamo dove i bassi hanno quel zum
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FeBaSiMagazine11
zum” “...dopo il bum del timpano tutti fermi” ecc., usate
riferimenti professionali come l’ordine alfanume-rico delle battute
o il nome delle note.
Non fate lezione di storia della musica, non spiegate agli
orchestrali la vita di Beethoven Mozart o Bach manco steste
illustrando le meraviglie di uno specchietto colorato ai selvaggi
di un’isola remota; ammesso e non concesso che ci sia qualcuno che
non sappia già da diecimila anni quello che state raccontando,
ricor-datevi: l’orchestrale di solito vuole solo suonare sicuro di
arrivare in fondo al brano che esegue con tranquil-lità, di tutto
il resto non gliene frega un c.
Evitate espressioni astruse “voglio un suono smerigliato”,
“sussurrate come perle che rotolano in un sec-chio d’argento”,
“datemi un colore felpato” “lusingando ma con fermezza” ecc., gli
orchestrali sono persone molto suscettibili, soprattutto alle 10
del mattino.
Se un esecutore sbaglia una o più note è colpa sua.
Se un esecutore stona una o più note è colpa sua.
Se un esecutore va per aria forse è colpa sua, forse è colpa
vostra.
Se una sezione va per aria forse è colpa del capofila, forse è
colpa vostra.
Se due sezioni vanno per aria è colpa vostra.
Se un’orchestra intera va per aria è colpa vostra.
Se un’orchestra intera non vi segue è colpa vostra.
Se un’orchestra intera attacca un altro tempo è colpa
vostra.
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FeBaSiMagazine13
Se al decimo tentativo l’orchestra si assesta su un tempo
differente dal vostro, ha ragione l’orchestra, e quindi è colpa
vostra.
Se una orchestrale è in gonna corta e muove insisten-temente le
gambe accavallandole a più riprese, tran-quilli, non sta cedendo al
vostro fascino travolgente di grande maestro; probabilmente si
veste così perché le va punto e basta, se ambite a una conquista
evitate di fare i duri e/o gli splendidi durante la prova,
scen-dete dal podio e approcciate in separata sede con na-turalezza
e gentilezza. Di solito funziona meglio così, anche se nulla è
scontato.
Le pause nel lavoro esistono e si devono fare, non si
“concedono”. E servono anche a voi.Nelle corone si sta fermi.
Fermi!
La mano destra è per l’orchestra, quella sinistra serve ai
cantanti, ad esempio per guidarli quando eseguo-no le cadenze in
duo, terzetto quartetto ecc., oppure per dare un attacco al coro;
se le muovete entrambe quando non serve, aspettatevi l’attacco a
tradimento di due/tre sezioni dell’orchestra.
Non pretendete di capire e conoscere i problemi dei colpi d’arco
o di dettare le arcate di un brano, fate come fanno quelli seri:
lasciate fare alle prime parti, fate solo richieste musicali
semplici e comprensibili tipo “vorrei più legato o staccato, vorrei
più piano o più forte, vorrei un attacco più morbido, vorrei che
evitaste quell’accento non scritto o che evidenziaste quell’altro
previsto” ecc.ecc., alle arcate o alle solu-zioni tecniche ci
pensano spalla e capofila.
Non cercate di vivacchiare solo con le battutine e le
spiritosaggini usate tipo scudo umano o captatio be-nevolentiae, il
direttore d’orchestra non deve essere simpatico, deve fare quello
che deve fare (dirigere) punto e basta, cominciate con quello.
Tutto il resto è opzionale.
“Il carisma innato” è la balla del secolo; direttori d’orchestra
non si nasce, basta con queste stupide leggende: lo si diventa, e
con durissimo studio e lavoro pari a quello di uno
strumentista.
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FeBaSiMagazine“Arturo Toscanini, uno dei più grandi direttori
d’orchestra di tutti i tempi, era burbero, severissimo, e
bi-strattava gli orchestrali!”. Vero, com’è vero che nessuno di voi
è Toscanini.
Nell’Opera lirica le battute vuote si segnano tutte, anche se è
una bella menata. Non fate movimenti inutili, gesti in più oppure
omissioni, gli orchestrali sanno contare ma lo fanno con voi.
L’orchestra non è un juke-box, continuare a ripetere da capo non
serve a nulla, e si capisce benissimo che lo state facendo per
ripassarvi la partitura o semplicemente per autocompiacimento nel
dirigere. Occorre saper dire con precisione cosa non va, e come si
può rimediare: non esiste l’espressione generica “è stonato”,
bisogna saper dire chi cala o chi cresce; non esiste l’espressione
generica “non è insieme”, bisogna saper dire chi anticipa o chi
ritarda.
Il labbro degli strumentisti a fiato è delicato, non si può
pretendere che insegua oltre il lecito la vostra sma-nia di provare
un passo; guarda caso, spesso più si ripete e peggio viene.
Cominciate a provare un brano da capo, non fate capire prima
ancora dell’inizio che siete o dei principianti o peggio ancora
degli assoluti incompetenti.
L’Orchestra si fa alzare in piedi sempre, al momento degli
applausi; e specialmente nel sinfonico occorre far alzare o
perlomeno indicare anche gli esecutori di eventuali “a solo”
importanti. Si stringe la mano o alla sola spalla o agli archi
della prima fila, e se il concertino dei primi è una signora o
signorina si stringe la mano prima a lei e dopo alla spalla.
Non esiste il gesto “bello”. Per favore buttate via quello
specchio che avete in camera e davanti al quale passate ore a
rimirarvi mentre vi sbracciate magari già vestiti in frac; nella
direzione d’orchestra non esiste nessun gesto bello, elegante,
magnetico o carismatico, esiste solo il gesto chiaro, quello che si
capisce.
Il resto è ventilazione.
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