ESAME DI VALUTAZIONE D’AZIENDA (ASPETTI TEORICI ED APPLICAZIONI PRATICHE) UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MACERATA – FACOLTA’ DI ECONOMIA Anno Accademico 2011-2012 A CURA DI PIERPAOLO CEROLI Professore a contratto UNIMC Dottore Commercialista – Revisore Legale Pubblicista – Esperto de “Il Sole 24 Ore” [email protected]
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ESAME DI VALUTAZIONE D’AZIENDA (ASPETTI TEORICI ED APPLICAZIONI PRATICHE) UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MACERATA – FACOLTA’ DI ECONOMIA Anno Accademico 2011-2012.
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ESAME DI
VALUTAZIONE D’AZIENDA
(ASPETTI TEORICI ED APPLICAZIONI PRATICHE)
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MACERATA – FACOLTA’ DI ECONOMIA
Anno Accademico 2011-2012
A CURA DI
PIERPAOLO CEROLIProfessore a contratto UNIMCDottore Commercialista – Revisore Legale Pubblicista – Esperto de “Il Sole 24 Ore”
Il Metodo Patrimoniale (MP) Metodo Patrimoniale (MP) esprime il Valore dell’Azienda in funzione del
Patrimonio
Il Metodo Patrimoniale (MP) Metodo Patrimoniale (MP) esprime il Valore dell’Azienda in funzione del
Patrimonio
1• Analisi ed Oggettività del Metodo
Patrimoniale
Per poter procedere all’applicazione del MP occorre partire dalla situazione patrimoniale dell’azienda espressa a valori di funzionamento.
Il Patrimonio Netto è quantificato a valori contabili come risultante delle scritture contabili e del bilancio.
Ai fini della Valutazione dell’Azienda il Patrimonio Netto Contabile viene rettificato, adeguando le sue singole parti, con autonome stime, ai valori correnti.
Per poter procedere all’applicazione del MP occorre partire dalla situazione patrimoniale dell’azienda espressa a valori di funzionamento.
Il Patrimonio Netto è quantificato a valori contabili come risultante delle scritture contabili e del bilancio.
Ai fini della Valutazione dell’Azienda il Patrimonio Netto Contabile viene rettificato, adeguando le sue singole parti, con autonome stime, ai valori correnti.
In altri termini l’applicazione del MP impone che:
le AttivitàAttività vengano valutate per l’importo in denaro che dovrebbe essere pagato se la stessa attività, o una equivalente, fosse acquisita al momento attuale oppure al presunto valore di realizzo o al costo attuale di riacquisto;
le PassivitàPassività vengano valutate per l’importo di denaro non attualizzato che si prevede necessario per estinguere l’obbligazione al momento attuale oppure al presunto valore di estinzione;
In altri termini l’applicazione del MP impone che:
le AttivitàAttività vengano valutate per l’importo in denaro che dovrebbe essere pagato se la stessa attività, o una equivalente, fosse acquisita al momento attuale oppure al presunto valore di realizzo o al costo attuale di riacquisto;
le PassivitàPassività vengano valutate per l’importo di denaro non attualizzato che si prevede necessario per estinguere l’obbligazione al momento attuale oppure al presunto valore di estinzione;
In formule quanto espresso sarà così rappresentato:In formule quanto espresso sarà così rappresentato:
Valore Valore delladella
AziendaAzienda
Patrimonio Patrimonio Netto Netto
RettificatoRettificato
Patrimonio Patrimonio NettoNetto
ContabileContabile
Rettifiche Rettifiche di Attivitàdi Attività
e Passivitàe Passività
La rielaborazione dello Stato Patrimoniale dell’azienda oggetto di valutazione permette di rilevare un Patrimonio Netto Rettificato del complesso aziendale considerato nel suo insieme, ma valutato nelle sue singole parti.
Ciò fa sì che la valutazione “unitaria” delle singole poste di bilancio rappresenti il vero limite del presente metodo in quanto conferendo un valore corrente ad ogni singola voce, attiva o passiva, si prescinde dalla appartenenza ad un complesso aziendale unitario e funzionale.
La rielaborazione dello Stato Patrimoniale dell’azienda oggetto di valutazione permette di rilevare un Patrimonio Netto Rettificato del complesso aziendale considerato nel suo insieme, ma valutato nelle sue singole parti.
Ciò fa sì che la valutazione “unitaria” delle singole poste di bilancio rappresenti il vero limite del presente metodo in quanto conferendo un valore corrente ad ogni singola voce, attiva o passiva, si prescinde dalla appartenenza ad un complesso aziendale unitario e funzionale.
la valutazione dell’Azienda è più oggettiva rispetto a quella ottenuta con altri metodi;
la stima delle singole poste di bilancio trova concreto ed immediato riscontro nella realtà aziendale rendendone possibile la dimostrabilità della valorizzazione;
l’assenza di valorizzazione della componente reddituale riduce il grado di incertezza del risultato della valutazione;
trova una discreta applicazione nella realtà italiana venendo “apprezzato” dal sistema bancario;
E’ particolarmente indicato per le seguenti categorie di azienda: 1) Aziende Editoriali; 2) Aziende immobiliari; 3) Holding; 4) Aziende no profit.
Il MP presenta le seguenti caratteristiche:
la valutazione dell’Azienda è più oggettiva rispetto a quella ottenuta con altri metodi;
la stima delle singole poste di bilancio trova concreto ed immediato riscontro nella realtà aziendale rendendone possibile la dimostrabilità della valorizzazione;
l’assenza di valorizzazione della componente reddituale riduce il grado di incertezza del risultato della valutazione;
trova una discreta applicazione nella realtà italiana venendo “apprezzato” dal sistema bancario;
E’ particolarmente indicato per le seguenti categorie di azienda: 1) Aziende Editoriali; 2) Aziende immobiliari; 3) Holding; 4) Aziende no profit.
In ultima analisi il MP quantifica il valore dell’azienda come valore di ricostruzione del patrimonio nella prospettiva di funzionamento aziendale; ciò in quanto il valore coincide con l’investimento netto che sarebbe necessario ad avviare una nuova impresa con una struttura patrimoniale identica a quella oggetto di valutazione.
In questo contesto un particolare problema si genera per quei beni accessori su cui è lecito chiedersi se debbano o meno rientrare nella valorizzazione del patrimonio.
Ai fini di una corretta formulazione valutativa è comunque consigliabile che vengano applicati, alla medesima azienda stimanda, più metodi di valutazione.
In ultima analisi il MP quantifica il valore dell’azienda come valore di ricostruzione del patrimonio nella prospettiva di funzionamento aziendale; ciò in quanto il valore coincide con l’investimento netto che sarebbe necessario ad avviare una nuova impresa con una struttura patrimoniale identica a quella oggetto di valutazione.
In questo contesto un particolare problema si genera per quei beni accessori su cui è lecito chiedersi se debbano o meno rientrare nella valorizzazione del patrimonio.
Ai fini di una corretta formulazione valutativa è comunque consigliabile che vengano applicati, alla medesima azienda stimanda, più metodi di valutazione.
METODO PATRIMONIALE METODO PATRIMONIALE SEMPLICESEMPLICE
Che considera solo i beni materiali e gli oneri a utilità pluriennale risultanti dalla situazione contabile.
METODO PATRIMONIALE METODO PATRIMONIALE SEMPLICESEMPLICE
Che considera solo i beni materiali e gli oneri a utilità pluriennale risultanti dalla situazione contabile.
METODO PATRIMONIALE METODO PATRIMONIALE COMPLESSOCOMPLESSO
Oltre a considerare i beni materiali e gli oneri a utilità pluriennale risultanti dalla situazione contabile vi ricomprende anche i beni immateriali contabilizzati e non.
METODO PATRIMONIALE METODO PATRIMONIALE COMPLESSOCOMPLESSO
Oltre a considerare i beni materiali e gli oneri a utilità pluriennale risultanti dalla situazione contabile vi ricomprende anche i beni immateriali contabilizzati e non.
La Valutazione operata con il MP si caratterizza come stima analitica a valori correnti di sostituzione ed a seconda che i beni immateriali siano o meno considerati si possono distinguere i seguenti MP:
La Valutazione operata con il MP si caratterizza come stima analitica a valori correnti di sostituzione ed a seconda che i beni immateriali siano o meno considerati si possono distinguere i seguenti MP:
E’ opportuno che la tutta la documentazione ricevuta sia sottoscrittasottoscritta dal legale rappresentante (se trattasi di società) o dall’imprenditore (se trattasi di ditta individuale)
E’ opportuno che la tutta la documentazione ricevuta sia sottoscrittasottoscritta dal legale rappresentante (se trattasi di società) o dall’imprenditore (se trattasi di ditta individuale)
Nell’ipotesi in cui l’azienda sia in contabilità semplificata è opportuno che il valutatore si faccia rilasciare copia del libro inventari oppure, se questo non esiste, del registro dei beni ammortizzabili.
Nell’ipotesi in cui l’azienda sia in contabilità semplificata è opportuno che il valutatore si faccia rilasciare copia del libro inventari oppure, se questo non esiste, del registro dei beni ammortizzabili.
L’ulteriore fase prodromica al lavoro di rettifica vero e proprio, è rappresentata dalle seguenti verifiche:
contabilizzazione di tutte le attività e passività;
rispondenza delle scritture contabili con elementi documentali;
giustificabilità delle poste contabili con validi documenti inventariali;
valutazione dei crediti in base al valore di recupero;
congruità dei fondi rischi ed oneri;
corretta contabilizzazione dei ratei e risconti ed iscrizione dei conti d’ordine.
L’ulteriore fase prodromica al lavoro di rettifica vero e proprio, è rappresentata dalle seguenti verifiche:
contabilizzazione di tutte le attività e passività;
rispondenza delle scritture contabili con elementi documentali;
giustificabilità delle poste contabili con validi documenti inventariali;
valutazione dei crediti in base al valore di recupero;
congruità dei fondi rischi ed oneri;
corretta contabilizzazione dei ratei e risconti ed iscrizione dei conti d’ordine.
Ultimate le fasi “propedeutiche”, l’iter di valutazione consta di una serie di passaggi metodologici che definiscono lo schema operativo di lavoro:
Ultimate le fasi “propedeutiche”, l’iter di valutazione consta di una serie di passaggi metodologici che definiscono lo schema operativo di lavoro: A. Raccolta della documentazione storica dell’Azienda;
B. Valutazione delle attività per rettifica dei valori di bilancio che verranno espressi a valori correnti;
C. Valutazione delle passività per rettifica dei valori di bilancio che verranno espressi a valori correnti;
D. Verifica di eventuali contenziosi;
E. Valutazione del patrimonio netto ed eventuali rettifiche;
F. Stima del valor e patrimoniale corrente;
G. Valutazione del risultato della frazione d’esercizio;
H. Definizione del Valore d’Azienda.
A. Raccolta della documentazione storica dell’Azienda;
B. Valutazione delle attività per rettifica dei valori di bilancio che verranno espressi a valori correnti;
C. Valutazione delle passività per rettifica dei valori di bilancio che verranno espressi a valori correnti;
D. Verifica di eventuali contenziosi;
E. Valutazione del patrimonio netto ed eventuali rettifiche;
F. Stima del valor e patrimoniale corrente;
G. Valutazione del risultato della frazione d’esercizio;
L’Analisi e la Rettifica delle poste di bilancio rappresenta la fase determinante per passare dai valori contabili a quelli correnti atti a determinare il valore dell’azienda.
Per far ciò dovremo quindi considerare tutte le poste di bilancio che compongono lo Stato Patrimoniale.
L’Analisi e la Rettifica delle poste di bilancio rappresenta la fase determinante per passare dai valori contabili a quelli correnti atti a determinare il valore dell’azienda.
Per far ciò dovremo quindi considerare tutte le poste di bilancio che compongono lo Stato Patrimoniale.
Le Immobilizzazioni ImmaterialiImmobilizzazioni Immateriali rappresentano una delle poste di bilancio di più difficile valutazione nell’applicazione del MP Complesso.
A fronte di una loro importanza crescente nel contesto aziendale si riscontra sempre più una maggiore arbitrarietà nella loro valutazione dovuta spesso alla scarsa reperibilità della documentazione.
Esempi di immobilizzazioni Immateriali sono: 1) Marchi; 2) Brevetti; 3) know-how; 4) licenze; 5) royalties; 6) immagine aziendale; 7) capacità manageriali; 8) localizzazione, etc.
Il valutatore prima di procedere alla stima dovrà accertare alcuni aspetti:
verifica della corretta esposizione in bilancio;
verifica della appropriata iscrizione delle voci;
verifica della corretta imputazione degli ammortamenti;
verifica dei movimenti dell’esercizio e dei due precedenti;
verifica dell’uniformità dei criteri di valutazione nel tempo;
verifica di eventuali immobilizzazioni immateriali non contabilizzate.
Le Immobilizzazioni ImmaterialiImmobilizzazioni Immateriali rappresentano una delle poste di bilancio di più difficile valutazione nell’applicazione del MP Complesso.
A fronte di una loro importanza crescente nel contesto aziendale si riscontra sempre più una maggiore arbitrarietà nella loro valutazione dovuta spesso alla scarsa reperibilità della documentazione.
Esempi di immobilizzazioni Immateriali sono: 1) Marchi; 2) Brevetti; 3) know-how; 4) licenze; 5) royalties; 6) immagine aziendale; 7) capacità manageriali; 8) localizzazione, etc.
Il valutatore prima di procedere alla stima dovrà accertare alcuni aspetti:
verifica della corretta esposizione in bilancio;
verifica della appropriata iscrizione delle voci;
verifica della corretta imputazione degli ammortamenti;
verifica dei movimenti dell’esercizio e dei due precedenti;
verifica dell’uniformità dei criteri di valutazione nel tempo;
verifica di eventuali immobilizzazioni immateriali non contabilizzate.
Nell’ambito delle Immobilizzazioni Immateriali una particolare attenzione va riposta alle voci 1) e 2) dell’art. 2424 del c.c.
Si tratta di quei costi capitalizzati costi capitalizzati , ossia oneri pluriennali, di carattere non ricorrente aventi utilità futura che divengono oggetto di ammortamento nel corso degli esercizi. Questi sono:
I – 1) Costi di impianto e di ampliamento;
I – 2) Costi di ricerca, di sviluppo e di pubblicità.
Il valutatore nel visionare la documentazione dovrà verificarne la capitalizzazione in funzione del loro concorso alla formazione del reddito nei vari esercizi.
Infine dovrà essere riposta molta attenzione a dette voci poiché le stesse si prestano a manovre di politiche di bilancio non sempre corrette.
Nell’ambito delle Immobilizzazioni Immateriali una particolare attenzione va riposta alle voci 1) e 2) dell’art. 2424 del c.c.
Si tratta di quei costi capitalizzati costi capitalizzati , ossia oneri pluriennali, di carattere non ricorrente aventi utilità futura che divengono oggetto di ammortamento nel corso degli esercizi. Questi sono:
I – 1) Costi di impianto e di ampliamento;
I – 2) Costi di ricerca, di sviluppo e di pubblicità.
Il valutatore nel visionare la documentazione dovrà verificarne la capitalizzazione in funzione del loro concorso alla formazione del reddito nei vari esercizi.
Infine dovrà essere riposta molta attenzione a dette voci poiché le stesse si prestano a manovre di politiche di bilancio non sempre corrette.
accertamento dell’uniformità dei criteri di valutazione nel tempo;
adeguatezza delle coperture assicurative;
regolarità della tenuta degli impianti secondo le norme di legge;
necessità di manutenzioni e riparazioni;
rettifiche di valore (rivalutazioni/svalutazioni);
entità dei costi per futuri rinnovi;
eventuale esistenza di beni non strumentali formanti il patrimonio accessorio (valutati separatamente).
In molti casi Il valutatore non disponendo di specifiche competenze dovrà avvalersi dell’assistenza professionale di un perito indipendente, avente referenze idonee ad assicurare piena attendibilità in merito all’attribuzione di valore.
accertamento dell’uniformità dei criteri di valutazione nel tempo;
adeguatezza delle coperture assicurative;
regolarità della tenuta degli impianti secondo le norme di legge;
necessità di manutenzioni e riparazioni;
rettifiche di valore (rivalutazioni/svalutazioni);
entità dei costi per futuri rinnovi;
eventuale esistenza di beni non strumentali formanti il patrimonio accessorio (valutati separatamente).
In molti casi Il valutatore non disponendo di specifiche competenze dovrà avvalersi dell’assistenza professionale di un perito indipendente, avente referenze idonee ad assicurare piena attendibilità in merito all’attribuzione di valore.
Tra le Immobilizzazioni Materiali vi rientrano anche le Immobilizzazioni CiviliImmobilizzazioni Civili che ricomprendono quei beni estranei alla gestione caratteristica, non essendo suscettibili di utilizzazione strumentale nella specifica attività operativa, ma che costituiscono il patrimonio accessorio dell’impresa.
Il valore di stima di detti beni, quali ad esempio terreni fabbricati civili, aree edificabili vengono solitamente fatti eseguire da periti specializzati.
Il valutatore prima di procedere alla stima dovrà reperire e verificare i seguenti dati:
ubicazione;
stato di conservazione;
struttura;
destinazione;
anno di costruzione;
caratteristiche architettoniche;
grado di finitura;
Tra le Immobilizzazioni Materiali vi rientrano anche le Immobilizzazioni CiviliImmobilizzazioni Civili che ricomprendono quei beni estranei alla gestione caratteristica, non essendo suscettibili di utilizzazione strumentale nella specifica attività operativa, ma che costituiscono il patrimonio accessorio dell’impresa.
Il valore di stima di detti beni, quali ad esempio terreni fabbricati civili, aree edificabili vengono solitamente fatti eseguire da periti specializzati.
Il valutatore prima di procedere alla stima dovrà reperire e verificare i seguenti dati:
Le immobilizzazioni materiali spesso sono acquisite mediante forme di finanziamento alternative al denaro quali il Leasing.
I Beni in LeasingBeni in Leasing possono essere contabilizzati secondo:
Le immobilizzazioni materiali spesso sono acquisite mediante forme di finanziamento alternative al denaro quali il Leasing.
I Beni in LeasingBeni in Leasing possono essere contabilizzati secondo:
Metodo Tradizionale Metodo Internazionale
Il valore dei beni viene iscritto solo tra i conti d’ordine; i canoni in C.E. in base al principio di competenza con il risconto dell’eventuale maxicanone; in nota integrativa devono essere date tutte le informative nonché anche quella della modalità alternativa d contabilizzazione.
Il valore dei beni viene iscritto nello SP tra le immobilizzazioni materiali ed in contropartita il debito verso la società di leasing che dovrà essere attualizzato in funzione delle scadenze contrattuali, e viene ammortizzato come ogni altro bene; in nota integrativa devono essere date tutte le informative.
Un ulteriore elemento che il valutatore dovrà prendere in considerazione è quello di verificare se l’azienda sia interessata o meno a riscattare il bene.Un ulteriore elemento che il valutatore dovrà prendere in considerazione è quello di verificare se l’azienda sia interessata o meno a riscattare il bene.
Tra le Immobilizzazioni finanziarie assumono particolare rilevanza le PartecipazioniPartecipazioni che in alcuni casi possono assumere per l’azienda rilevanza strategica.
Il valutatore prima di procedere alla stima dovrà reperire e verificare i seguenti dati:
titolarità;
corretta esposizione in bilancio;
corretta valutazione in bilancio;
uniformità dei criteri di valutazione nel tempo;
determinazione del costo;
determinazione del valore attuale;
percentuale del capitale sociale;
appartenenza ad un gruppo di imprese;
diritto di voto in assemblea ;
settore, attività, localizzazione, tipologia della società,eventuale quotazione.
Tra le Immobilizzazioni finanziarie assumono particolare rilevanza le PartecipazioniPartecipazioni che in alcuni casi possono assumere per l’azienda rilevanza strategica.
Il valutatore prima di procedere alla stima dovrà reperire e verificare i seguenti dati:
titolarità;
corretta esposizione in bilancio;
corretta valutazione in bilancio;
uniformità dei criteri di valutazione nel tempo;
determinazione del costo;
determinazione del valore attuale;
percentuale del capitale sociale;
appartenenza ad un gruppo di imprese;
diritto di voto in assemblea ;
settore, attività, localizzazione, tipologia della società,eventuale quotazione.
Oltre alle partecipazioni, nelle immobilizzazioni finanziarie, se a scopo di investimento, possono rientrarvi i Titoli e le attività finanziarieTitoli e le attività finanziarie.
Qualora invece siano acquisiti per finalità negoziative, e pertanto confluiranno tra i crediti dell’attivo circolante, il valutatore prima di procedere alla stima dovrà reperire e verificare i seguenti dati:
tipologia;
titolarità;
titolo di proprietà;
disponibilità;
corretta esposizione in bilancio;
corretta valutazione in bilancio;
uniformità dei criteri di valutazione nel tempo;
determinazione del costo storico e del valore attuale;
quotazione in mercati regolamentati.
Oltre alle partecipazioni, nelle immobilizzazioni finanziarie, se a scopo di investimento, possono rientrarvi i Titoli e le attività finanziarieTitoli e le attività finanziarie.
Qualora invece siano acquisiti per finalità negoziative, e pertanto confluiranno tra i crediti dell’attivo circolante, il valutatore prima di procedere alla stima dovrà reperire e verificare i seguenti dati:
tipologia;
titolarità;
titolo di proprietà;
disponibilità;
corretta esposizione in bilancio;
corretta valutazione in bilancio;
uniformità dei criteri di valutazione nel tempo;
determinazione del costo storico e del valore attuale;
Le RimanenzeRimanenze rappresentano investimenti in beni materiali non strumentali nella disponibilità dell’azienda, già acquistati o prodotti nell’ambito della normale attività d’impresa per essere trasformati in altri beni oppure essere rivenduti.
La valutazione di questa voce è importante sia per la rilevanza delle scorte nel complesso patrimoniale che per l’incidenza quantitativa nel calcolo dei risultati economici.
E’ consigliabile prima di procede alla valutazione fare un sopralluogo per eseguire dei controlli a campione.
Il valutatore prima di procedere alla stima dovrà reperire le seguenti informazioni relative a:
Esistenza fisica:
inventariazione analitica;
utilizzazione attuale e quella prevedibile in futuro;
giacenza presso terzi;
titolo di proprietà o di possesso;
eventuali beni obsoleti, deteriorati o svalutabili.
Le RimanenzeRimanenze rappresentano investimenti in beni materiali non strumentali nella disponibilità dell’azienda, già acquistati o prodotti nell’ambito della normale attività d’impresa per essere trasformati in altri beni oppure essere rivenduti.
La valutazione di questa voce è importante sia per la rilevanza delle scorte nel complesso patrimoniale che per l’incidenza quantitativa nel calcolo dei risultati economici.
E’ consigliabile prima di procede alla valutazione fare un sopralluogo per eseguire dei controlli a campione.
Il valutatore prima di procedere alla stima dovrà reperire le seguenti informazioni relative a:
Esistenza fisica:
inventariazione analitica;
utilizzazione attuale e quella prevedibile in futuro;
giacenza presso terzi;
titolo di proprietà o di possesso;
eventuali beni obsoleti, deteriorati o svalutabili.
I CreditiCrediti rappresentano il diritto ad esigere ad una determinata data, da clienti e da soggetti debitori, determinati ammontari di denaro.
Anche per i crediti ritenuti monetizzabili viene spesso applicata una percentuale forfettaria, benché minima, di abbattimento; ciò in quanto vi è sempre un rischio implicito di cui prudenzialmente il valutatore ne deve tener conto.
Il valutatore prima di procedere alla stima dovrà reperire le seguenti informazioni:
composizione dei crediti rispetto alle vendite;
esistenza di garanzie ed impegni;
politica di concessione di dilazioni;
fidelizzazione della clientela;
grado di solvibilità della clientela;
rotazione dei crediti;
entità dei crediti in contenzioso, procedure concorsuali e di quelli ceduti in factoring;
corretta esposizione e valutazione in bilancio ed uniformità dei criteri di valutazione nel tempo.
I CreditiCrediti rappresentano il diritto ad esigere ad una determinata data, da clienti e da soggetti debitori, determinati ammontari di denaro.
Anche per i crediti ritenuti monetizzabili viene spesso applicata una percentuale forfettaria, benché minima, di abbattimento; ciò in quanto vi è sempre un rischio implicito di cui prudenzialmente il valutatore ne deve tener conto.
Il valutatore prima di procedere alla stima dovrà reperire le seguenti informazioni:
composizione dei crediti rispetto alle vendite;
esistenza di garanzie ed impegni;
politica di concessione di dilazioni;
fidelizzazione della clientela;
grado di solvibilità della clientela;
rotazione dei crediti;
entità dei crediti in contenzioso, procedure concorsuali e di quelli ceduti in factoring;
corretta esposizione e valutazione in bilancio ed uniformità dei criteri di valutazione nel tempo.
La posta del Patrimonio NettoPatrimonio Netto non è ovviamente un elemento oggetto di valutazione dal momento che la differenza tra attivo e passivo ne definiscono il valore.
Il valutatore deve comunque procedere ad attivare operazioni di controllo sulle quote ideali del patrimonio netto, reperendo informazione in merito a:
corretta rilevazione delle voci di bilancio;
corretta quantificazione degli importi iscritti in bilancio;
entità e composizione del capitale sociale;
classificazione delle riserve;
eventuali riserve di origine tributaria;
eventuale esistenza di vincoli alle distribuzioni delle riserve;
entità dei risultati economici, d’esercizio e di periodi pregressi.
La posta del Patrimonio NettoPatrimonio Netto non è ovviamente un elemento oggetto di valutazione dal momento che la differenza tra attivo e passivo ne definiscono il valore.
Il valutatore deve comunque procedere ad attivare operazioni di controllo sulle quote ideali del patrimonio netto, reperendo informazione in merito a:
corretta rilevazione delle voci di bilancio;
corretta quantificazione degli importi iscritti in bilancio;
entità e composizione del capitale sociale;
classificazione delle riserve;
eventuali riserve di origine tributaria;
eventuale esistenza di vincoli alle distribuzioni delle riserve;
entità dei risultati economici, d’esercizio e di periodi pregressi.
Una voce non trascurabile in sede valutativa è quella rappresentata dalle Passività Passività PotenzialiPotenziali ossia lo stanziamento di accantonamenti che trovano giustificazione nella previsione di eventi futuri certi o probabili, con incognite circa l’esistenza, l’ammontare e la data di verificazione.
Nel procedimento di analisi valutativa il valutatore può avvalersi di consulenti esperti nella ricerca e nella verifica di passività potenzialmente insorgenti.
Le aree interessate da cui possono scaturire queste passività sono:
la sussistenza di contenziosi pendenti o anche potenziali;
la sussistenza di vertenze in corso, sia giudiziali che stragiudiziali, con vari soggetti, dai clienti ai fornitori, dai dipendenti ai terzi;
rilevazione dei conti d’ordine, per la verifica delle situazioni a rischio latente.
Un aspetto critico che il valutatore potrebbe trovarsi ad affrontare è quello rappresentato dall’esistenza di fondi costituiti per operare una distrazione di utili.
Una voce non trascurabile in sede valutativa è quella rappresentata dalle Passività Passività PotenzialiPotenziali ossia lo stanziamento di accantonamenti che trovano giustificazione nella previsione di eventi futuri certi o probabili, con incognite circa l’esistenza, l’ammontare e la data di verificazione.
Nel procedimento di analisi valutativa il valutatore può avvalersi di consulenti esperti nella ricerca e nella verifica di passività potenzialmente insorgenti.
Le aree interessate da cui possono scaturire queste passività sono:
la sussistenza di contenziosi pendenti o anche potenziali;
la sussistenza di vertenze in corso, sia giudiziali che stragiudiziali, con vari soggetti, dai clienti ai fornitori, dai dipendenti ai terzi;
rilevazione dei conti d’ordine, per la verifica delle situazioni a rischio latente.
Un aspetto critico che il valutatore potrebbe trovarsi ad affrontare è quello rappresentato dall’esistenza di fondi costituiti per operare una distrazione di utili.
Il T.F.R., ossia il Trattamento di Fine RapportoTrattamento di Fine Rapporto rappresentata una retribuzione differita spettante ai dipendenti al momento della cessazione del loro rapporto di lavoro.
In sede di valutazione si dovrà richiedere al consulente del lavoro o all’ufficio personale un prospetto aggiornato controfirmato contenente l’attestazione del T.F.R. totale, oltre alla quota spettante a ogni dipendente, suddivisa per periodi di formazione.
Il T.F.R., ossia il Trattamento di Fine RapportoTrattamento di Fine Rapporto rappresentata una retribuzione differita spettante ai dipendenti al momento della cessazione del loro rapporto di lavoro.
In sede di valutazione si dovrà richiedere al consulente del lavoro o all’ufficio personale un prospetto aggiornato controfirmato contenente l’attestazione del T.F.R. totale, oltre alla quota spettante a ogni dipendente, suddivisa per periodi di formazione.
La posta relativa ai DebitiDebiti è speculare a quella dei crediti e non presenta particolari problemi in sede valutativa.
Il valutatore anche in questo caso dovrà richiedere ad alcuni creditori selezionati sulla base di un campione casuale una comunicazione che attesti l’esatto ammontare del loro credito. Dovrà altresì reperire informazioni afferenti:
la composizione dei debiti per origine, natura, scadenza;
esistenza di garanzie e di impegni;
analisi in termini contrattuali;
rotazione dei debiti;
controllo dei documenti non ancora registrati;
corretta esposizione in bilancio;
corretta valutazione in bilancio.
La posta relativa ai DebitiDebiti è speculare a quella dei crediti e non presenta particolari problemi in sede valutativa.
Il valutatore anche in questo caso dovrà richiedere ad alcuni creditori selezionati sulla base di un campione casuale una comunicazione che attesti l’esatto ammontare del loro credito. Dovrà altresì reperire informazioni afferenti:
la composizione dei debiti per origine, natura, scadenza;
I Conti d’OrdineConti d’Ordine non incidono nella quantificazione del patrimonio aziendale ma dal loro esame potrebbero scaturire importanti informazioni dalle quali potrebbero scaturire passività potenziali.
Tuttavia se Il valutatore ignorasse tale componente potrebbe rischiare di pregiudicare la qualità del risultato valutativo ledendo la prudenzialità e l’attendibilità di alcune stime.
I Conti d’OrdineConti d’Ordine non incidono nella quantificazione del patrimonio aziendale ma dal loro esame potrebbero scaturire importanti informazioni dalle quali potrebbero scaturire passività potenziali.
Tuttavia se Il valutatore ignorasse tale componente potrebbe rischiare di pregiudicare la qualità del risultato valutativo ledendo la prudenzialità e l’attendibilità di alcune stime.
Ogni processo valutativo attuato con MP richiede che si proceda alla quantificazione della fiscalità futurafiscalità futura, generabile in un tempo non precisamente definito, laddove si verifichino le condizioni per la tassazione delle plusvalenze latenti quantificate dal confronto tra valore corrente e valore contabile delle varie poste patrimoniali rettificate.
Pertanto il valutatore in un ottica prudenziale dovrà quantificare il carico tributario futuro istituendo un apposito fondo.
Lo stesso dovrà altresì tener conto della eventuale neutralizzazione derivante da perdite pregresse compensabili o da minusvalenze latenti.
Infine dovrà valutare se esistono i presupposti per la PEX (Partecipation Exemption) di cui all’art. 87 del DPR 917/86 (TUIR); se l’azienda è soggetta a studi di settore/parametri, se applica il consolidato fiscale etc..
Ogni processo valutativo attuato con MP richiede che si proceda alla quantificazione della fiscalità futurafiscalità futura, generabile in un tempo non precisamente definito, laddove si verifichino le condizioni per la tassazione delle plusvalenze latenti quantificate dal confronto tra valore corrente e valore contabile delle varie poste patrimoniali rettificate.
Pertanto il valutatore in un ottica prudenziale dovrà quantificare il carico tributario futuro istituendo un apposito fondo.
Lo stesso dovrà altresì tener conto della eventuale neutralizzazione derivante da perdite pregresse compensabili o da minusvalenze latenti.
Infine dovrà valutare se esistono i presupposti per la PEX (Partecipation Exemption) di cui all’art. 87 del DPR 917/86 (TUIR); se l’azienda è soggetta a studi di settore/parametri, se applica il consolidato fiscale etc..