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ERRORI IN EPIDEMIOLOGIA
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ERRORI IN EPIDEMIOLOGIA - - Università degli Studi di Cassino · •I tassi di mortalità standardizzati di A e B possono quindi essere confrontati: la mortalità di A è ¼ quella

Feb 17, 2019

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ERRORI IN EPIDEMIOLOGIA

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Errori in Epidemiologia

• Accuratezza (o validità)

– Errori sistematici

• Confondimento

• Misclassificazione

• Selezione

• Precisione

– Errori random

Numerosità del campione

Errore

Errore sistematico

Errore random

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Accuratezza e precisione

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Precisione

• È di solito espressa utilizzando gli intervalli di confidenza

• Dipende dalla grandezza del campione e dall’efficienza dello studio

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Accuratezza (o validità)

• Counfonding

• Information bias

• Selection bias

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Confondimento

• Un errore nella stima di una misura epidemiologica o nella stima di un effetto che deriva da uno squilibrio tra i gruppi posti a confronto di altri fattori causali della malattia

• Un confondente – È associato con la malattia tra i non esposti

– È associato con l’esposizione nella popolazione che dà origine ai casi

– Non è una causa intermedia

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Confondimento

ESPOSIZIONE MALATTIA

CONFONDENTE

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Esempio di confondimento

Dati grezzi

Esposti Non esposti

Casi 40 101

Tempo-persona 1100 1100

RR=0.4

Giovani Anziani

Esposti Non esposti Esposti Non esposti

Casi 20 1 Casi 20 100

Tempo-

persona

1000 100 Tempo-

persona

100 1000

RR=2.0 RR=2.0

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Confondimento

• Misura – Cambiamento nella stima dell’effetto

• Controllo – Prevenzione

• Restrizione • Randomizzazione • Appaiamento

– Terapia • Analisi stratificata • Standardizzazione • Modelli multivariabili

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Misclassificazione

• Assegnazione dei soggetti in studio alla categoria sbagliata di una variabile categorica

• La misclassificazione può riguardare:

– La variabile di esposizione

– La variabile d’effetto

– La variabile confondente

– Più variabili

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Misclassificazione

• Non differenziale

– L’errore è uguale per tutti i soggetti

• Differenziale

– L’errore dipende dalle caratteristiche del soggetto

• Ad esempio, la misclassificazione dell’esito può essere più grande per i non esposti e più piccola per gli esposti

• Oppure, la misclassificazione dell’esposizione può essere più grande nei controlli e più piccola nei casi (recall bias)

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Conseguenze della misclassificazione

• Non differenziale

– Sottostima dell’effetto

• Differenziale

– Sottostima o sovrastima dell’effetto

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Effetto senza misclassificazione dell’esposizione

ESPOSTI

Effetto senza misclassificazione

NON ESPOSTI

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Effetto con misclassificazione non differenziale dell’esposizione

ESPOSTI NON ESPOSTI

Effetto con misclassificazione

Effetto senza misclassificazione

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Esempio di misclassificazione

Se il 10% degli esposti viene classificato

come “non esposto”

Esposti Non esposti

Casi 18 12

N° a rischio 90 110

RR=1.8

Dati corretti

Esposti Non esposti

Casi 20 10

N° a rischio 100 100

RR=2

Se il 20% degli esposti viene classificato

come “non esposto”

Esposti Non esposti

Casi 16 14

N° a rischio 80 120

RR=1.7

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Esempio di misclassificazione

Se il 20% degli esposti viene classificato

come “non esposto” ed il 20% dei non

esposti viene classificato come “esposto”

Esposti Non esposti

Casi 17 13

N° a rischio 100 100

RR=1.3

Se il 10% degli esposti viene classificato

come “non esposto” ed il 10% dei non

esposti viene classificato come “esposto”

Esposti Non esposti

Casi 19 11

N° a rischio 100 100

RR=1.7

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La standardizzazione • Immaginiamo di voler confrontare i tassi di

mortalità di una serie di popolazioni indice (A, B, C, …)

• La diversità nella distribuzione dell’età tra le popolazioni può introdurre un bias

• Il bias può essere eliminato con la standardizzazione dei tassi di mortalità, utilizzando una comune popolazione di riferimento (Z)

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Popolazione A

Età Anni-persona Morti Tasso di mortalità (per 1,000 anni-persona)

0-14 4,000 8 2

15-44 3,000 15 5

45-64 2,000 20 10

65+ 1,000 25 25

totale 10,000 68 6.8

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Popolazione B

Età Anni-persona Morti Tasso di mortalità (per 1,000 anni-persona)

0-14 1,000 8 8

15-44 2,000 40 20

45-64 3,000 120 40

65+ 4,000 400 100

totale 10,000 568 56.8

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Confronto tra tassi grezzi

• Il tasso grezzo di mortalità in A (6.8) è circa 1/9 di quello di B (56.8)

• Il confronto tra tassi specifici suggerisce invece che il rapporto è circa 1/4

• BIAS!

– Diversa distribuzione dell’età tra A e B

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Utilizzo di una popolazione di riferimento Z

Età Anni-persona Morti Tasso di mortalità (per 1,000 anni-persona)

0-14 25,000 100 4

15-44 25,000 250 10

45-64 25,000 500 20

65+ 25,000 1250 50

totale 100,000 2100 21.0

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Standardizzazione diretta

• Quale sarebbe la mortalità in Z se Z avesse gli stessi tassi di mortalità specifici per età di A, B, …?

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Standardizzazione diretta

Età Anni-persona di Z

Tasso di mortalità di A (per 1,000 anni-persona)

Morti attese in Z

0-14 25,000 2 50

15-44 25,000 5 125

45-64 25,000 10 250

65+ 25,000 25 625

totale 100,000 1050

Tasso di mortalità standardizzato (metodo diretto) = 1050/100000 = 10.5/1000

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Standardizzazione diretta

Età Anni-persona di Z

Tasso di mortalità di B (per 1,000 anni-persona)

Morti attese in Z

0-14 25,000 8 200

15-44 25,000 20 500

45-64 25,000 40 1,000

65+ 25,000 100 2,500

totale 100,000 4,200

Tasso di mortalità standardizzato (metodo diretto) = 4,200/100,000 = 42.0/1000

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Standardizzazione diretta

• Il confronto tra i due tassi standardizzati di mortalità evidenzia un rapporto 1/4

– Pop. A: 10.5/1000 py

– Pop. B: 42/1000 py

• L’utilizzo di una stessa popolazione di riferimento (Z) ha rimosso il confondimento legato alla differente distribuzione dell’età in A e B

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Standardizzazione indiretta

• Quale sarebbe la mortalità in A, B, … se A, B, … avessero gli stessi tassi di mortalità specifici per età di Z?

• La standardizzazione indiretta permette di calcolare per ogni popolazione il rapporto standardizzato di mortalità (SMR), che è il rapporto tra eventi osservati ed eventi attesi

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Standardizzazione indiretta

Età Anni-persona di A

Tasso di mortalità di Z (per 1,000 anni-persona)

Morti attese in A

0-14 4,000 4 16

15-44 3,000 10 30

45-64 2,000 20 40

65+ 1,000 50 50

totale 10,000 136

SMR = casi osservati/casi attesi = 68/136 = 0.50

Tasso di mortalità standardizzato (metodo indiretto) = 0.50*21/1000 = 10.5/1000

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Standardizzazione indiretta

Età Anni-persona di B

Tasso di mortalità di Z (per 1,000 anni-persona)

Morti attese in B

0-14 1,000 4 4

15-44 2,000 10 20

45-64 3,000 20 60

65+ 4,000 50 200

totale 10,000 284

SMR = casi osservati/casi attesi = 568/284 = 2.00

Tasso di mortalità standardizzato (metodo indiretto) = 2.00*21/1000 = 42.0/1000

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Standardizzazione diretta ed indiretta

• I tassi di mortalità standardizzati di A e B possono quindi essere confrontati: la mortalità di A è ¼ quella di B

• In questo caso, i due metodi, diretto ed indiretto, forniscono lo stesso risultato

• A volte i due metodi danno risultati diversi

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Standardizzazione diretta ed indiretta

• Il metodo diretto fornisce risultati più validi

• Il metodo indiretto consente di ottenere una maggiore precisione (errori standard più piccoli) poiché i tassi specifici della popolazione indice non vengono utilizzati nel calcolo