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    dedicato alla memoria diJames Hillman

    (1926 2011)

    Solstizio dEstate 2012

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    ERETICIDELTERZOMILLENNIOnumerozeroda unidea di A. Vivaldi

    edizioni physiognosis 2012pamphlet di terrorismi culturali e deliri estaticia libera diffusione

    in copertinaLean-Lon Grme,La Vrit sortant du puits, arme deson martinet, pour chtier lhumanit(1896)

    con una foto diA. Annunziata

    gli eretici del terzo millennio sonoAlessandroAlichinoVivaldicapitano dei malebranche (chief editor)

    VinzCalcabrinaNotarocoordinatore inter-bolgia (heresy design)

    malebolgiaAnita Annunziata

    Daniela MontellaTatiana MartinoFelice Roberto AddeoAndrea AnselmoFederico Maran

    lopera qui presentata, ivi inclusi articoli e immagini, salvo dovediversamente specicato, coperta da licenzacreative commons attribuzione - non commerciale - non operederivate 3.0 italia (cc by-nc-nd 3.0).

    la riproduzione, distribuzione, comunicazione ed esposizione alpubblico dellopera consentita purch ne venga attribuita lapaternit agli autori come da rme. vietato come da licenza menzionata luso per ni commercialidegli articoli e delle immagini, cos come luso degli stessi inalterazione per creare opere derivate.

    la responsabilit dei contenuti degli articoli pertiene

    esclusivamente agli autori nominali degli stessi.

    insulti, maledizioni e maldicenze, candidature, minacce dimorte, idee, articoli e immagini per collaborare ai numerisuccessivi, possono essere inviate a:[email protected] o al prolo facebookfacilmente rintracciabile.

    gli insulti, maledizioni e minacce pi interessanti sarannopubblicati sul prossimo numero, quindi per cortesia rmateli.

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    index

    INCIPIT PER UN'ERESIAalessandro vivaldi

    DELIRIO ESTATICO E RIVOLUZIONE MENTALE:DIALOGO DEI MALEBRANCHEalessandro vivaldi et vinz notaro

    LONTANO DALLA MORTE, LONTANO DAL CUOREdaniela montella

    UNA SCELTA TREMENDAfelice roberto addeo

    CONCERTO PER OCCHIAIE BIANCHE CHE PARLANOAD ALTA VOCE AI SORDI

    vinz notaro

    FIGHT CLUB: INIZIAZIONE E NICHILISMOandrea anselmo

    YOGA, MEDITAZIONE E MODERNITfederico maran

    ALCHIMIE, MENZOGNE, ILLUSIONIalessandro vivaldi

    BOSCH: SFIORANDO IL SEGRETOtatiana martino

    PAURA, INDOLENZA, DETERMINAZIONE, GIUSTIFICAZIONISMOalessandro vivaldi

    INGIRUMIMUSNOCTEETCOMSUMINURIGNIFOTOSTORIA ERETICAanita annunziata

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    INCIPIT PERUNERESIAalessandro vivaldireichsgraf von soziopathieUn concetto come la blasfemia ha senso

    solo e solamente allinterno di un Dogma.Ed ecco quindi lUomo.Davvero questa fragile, eppure divina

    creatura, dotata di libero arbitrio,eternamente in bilico tra bene e male,

    tra Dio e Demone?No, Vostra Eminenza. Nulla di cosgrandioso, nulla di cos drammatico.

    LUomo niente altro che un miserabile,grottesco, osceno rigurgito

    dellofcina del caos.Alcuni di noi, oramai pochi

    e insignicanti, riutano questo:lUomo li brucia sul rogo.

    (A. Altieri,La trilogia di Magdeburg)

    Introdurre il primo blitzkriegdegli Eretici delterzo millennio tuttaltro che impresa facile.Onore, sicuramente, ma anche onere: ricadecio su di me la responsabilit di unapertura disipario che predisponga il lettore a ci che sarlo spettacolo. E lo spettacolo in questione non facile da rendere in poche righe: mi si perdoni-no quindi sin da ora le eventuali divagazioni necessarie e le troppe parole.

    Vi sono due punti sostanziali che bisogna dareper assodati prima di cominciare (e spero pervoi, nire indenni) questa lettura. Il primo che viviamo nelloccidente borghese. Anzi, pic-colo borghese. Quel piccolo borghese che alsottoscritto piace ricollegare al Sesso e nazio-

    nalismodi Mosse, dove si erge a baluardo di-fensivo della maggioranza una mentalit gretta

    e provinciale, ipocrita e moralista, ma che nel

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    mondo di oggi si ulteriormente ammantata diuna altrettanto ipocrita libert di pensiero chesussiste solo nelle belle parole e non nei fatti.Insomma, la massa, la maggioranza massican-te e livellante verso il basso, la fa da padrona.E noi, ne facciamo parte. Siamo nati nella bor-ghesia, moriremo forse nella borghesia (a menoche la prossima crisi economica non rivoluzioniloccidente, o lalternativa terza guerra mondialeinsomma); la stessa borghesia ci ha cresciuto.Ma questo non signica che, sul modello diAvempace o di un pi vicino Jnger, molti di

    noi non sentano la necessit di uscire da talecondizione, dal momento che risulta essere ntroppo limitante. Come nelRegime del solita-

    rio, la ricerca di molti degli autori che seguono o almeno la parte esclusivamente losoca ditale ricerca si fonda sullaspirare al soprav-vivere, o meglio Vivere, in maniera dignitosadentro o fuori questacitt iniquache la so-ciet del moderno occidente, in alcuni casi ten-

    tando infruttuosamente per ora di apportaremiglioramenti a noi stessi quanto a terzi. Percapirci: esserenelmondo, ma nondelmondo etuttaviacomunicarenel tentativo di risponderein maniera comunitaria a un mondo che tendealla soppressione di ci che diverso, ritenen-dolo pericoloso.Il secondo punto sostanziale il concetto di

    antimoderno, che non vuol dire come spessosi crede un bieco e cieco riuto di tutto ciche la modernit ha prodotto, quanto un riu-to dellasservimento alle dipendenze delluomomoderno e soprattutto un furioso ed estaticoriuto dellassunto che questo sia il migliore

    dei mondi possibili. Tant, e non lo dico conleggerezza, che alcuni di noi davvero non si ca-pacitano, leggendo le news quotidiane, di come

    si possa pensare ci (e qui chiamerei in causaPoe sui concetti di pazzia e genialit, ma mi di-lungherei n troppo). In considerazione di ci,risparmiateci se non altro la solita nota circaluso delle nuove tecnologie per diffondere ilnostro pensiero: la tecnologia uno strumentoche non riutiamo e che cerchiamo di sfruttareal meglio come luomo fa dallalba dei tempi,

    semplicemente senza privare la stessa della sua

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    essenza: instrumentum e nonstatus symbol.Pu sembrare ai pi limitati in ambito cere-brale una contraddizione in termini. Ma qui, epresto diverr chiaro al lettore, le contraddizioni

    in termini, apparenti o effettive, sono un vanto.Leterodossia e leterogeneit di pareri e opinio-ni sono la potenza delirante stessa degliEreticiche vado presentando. Ho la fortuna e me nevanto di conoscere dal vivo oramai da annimolti di essi. Ho avuto modo di stare al mede-simo tavolo con persone completamente diverse direi anche opposte per matrici culturali,

    politiche, sociali, a dialogare delle problemati-che pi disparate, vedendo di fronte a me tes-sersi una trama uida e resistente che sembravaistantaneamente distruggere lapatia artistica,etica, estetica del nostro mondo, per crearequalcosa di nuovo e in costante movimento, vi-brazione, estasi di platonica memoria. Ecco: hovisto davanti a me un simposio di eterodossie ederesie che insieme concertavano come nellim-

    maginario di Skrijabin: sullo Himalaya alla nedei tempi. Quindi non meravigliatevi delle con-traddizioni di questa orchestra: ognuno unostrumento con un proprio timbro; il mio unicosforzo stato quello di mettere insieme questistrumenti, che di per s gi suonavano una mu-sica che aspirava allesfere.Aspettatevi a ogni modo il peggio. Ci che state

    per affrontare non sterile intellettualismo oavanguardia artistica.Eretici del terzo millennionon il risultato delle parole o dellesercizio ma-sturbatorio della mente per mero sollazzo egoico.Questi ragazzi studiano e ricercano quotidiana-mente, ognuno a suo modo e in campi differen-ti, ma tutti col medesimo proposito:superlima-

    res stessi. Non esercizio accademico quindi (equi rimando alla prefazione del Di Giuseppe a

    Sugli di e il mondodi Salustio), ma costantetentativo di sviluppare la coessenza di intenzio-

    ne-pensiero-azione o visione-potenza-azione:essere e divenire senza contraddizione. Divenireci che si ed essere ci che si diviene, attra-verso mezzi spirituali, artistici, estetici, purchogni mezzo sia, sempre, azione. Quelle che leg-

    gerete non sono solo parole, sono il risultato di

    una mentalit che si basa sul tentare di essere,

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    e non di apparire. Ed questa mentalit, que-sta Welthanschaaung, che si pone in diretto eviolentissimo confronto con ci che ci circonda: la nostra visione vitalistica della Vita che siesprime anche attraverso la decadenza, il nichi-

    lismo, lopera al nero, in opposizione al mondogrigio, opaco, repressivo che ci circonda, e che

    attua la propria repressione attraverso, in pri-mis, la cultura del consumo e la massicazione; la Vita secondo ilmito, il rito e lArtecontrola vita secondo labitudine e gli schemi precon-cetti imposti dallalto (o, ultimamente, sarebbe

    pi corretto dire dal basso). Rispetto a questogrigio, noi siamo mi si passi la metafora forte

    tutti belli come la Vita, neri come la Mor-te; siamo essenziati didionisiacoe tentiamo diesprimerlo con lapollineo: non lasciamo nullaal caso ma al tempo stesso facciamo in modoche la forza stessa prorompente della vita,uisca attraverso di noi in maniera intuitiva:

    cavalchiamo la tigre. In questa citt iniquacomposta di apatia e di livellamenti verso lin-

    mo, questa la nostraEresia, anzi, queste sonole nostreEresie.Ma non siamo solo eretici, altrimenti dove sa-rebbe la contraddizione che tanto amiamo? Sia-

    mo delle comparse o meglio delle maschere, epossiamo assumere nature diverse: siamo anche

    Inquisitori. E ci che accusiamo, ci che inda-ghiamo con piglio quasi fanatico, il mondostesso. Puntiamo il nostro dito e chiediamo il

    conto quasi fossimo uno strumento delkar-ma nelle mani del dharma al mondo e aglialtri. Non per scaricare su di essi delle nostre re-sponsabilit. Bens perchDioproiett il mondo

    per conoscere s stesso e noi, come liniziazione

    prevede, utilizziamo il medesimo meccanismo:ci proiettiamo nel mondo delle esperienze, ci

    scontriamo con esso, per conoscere noi stessi.Siamo la questioning mind, la mente luciferi-ca che chiede al creato di dimostrare con lop-

    posizione la sua dinamicit, la sua intrinsecapresunta giustizia, siamo la amma prometeicache aggredisce il sistema precostituito per tirare

    fuori dalle sue forme la vera essenza della vita:

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    questa lantinomia del nostro essereEreticiequindiInquisitori.Concludendo quindi, per quanto detto innanzi,non si meravigli il lettore della brutalit e della

    forza spesso traumatizzante degli scritti e degliscatti qui presentati: quella che avete davanti o meglio dietro queste parole unaCaccia

    Selvaggia, unaMasnada Hellequin, i cuicava-lieri compongono unexercitus mortuorumchecostantemente inquisisce se stesso con acque

    corrosiveben pi brutali di quelle che inveceapplica al mondo e in queste pagine.

    Mi permetta il lettore, con superbia, di augurar-gli di trovare in questi scritti almeno un piccolostimolo per far vibrare la propria vita, per tor-nare allawake your soul, re-enchant the world.In caso contrario, che ci risparmi la psicanalisida quattro soldi che ci ha gi portato a esserescomunicati e banditi dalla nuovaEcclesia, in-

    vero i social network dominati dal buriname eda tristissimi radical chic: di carta igienica ne

    abbiamo n troppa.

    Buona lettura.

    Ho baciato la Morte per amare la Vita.Ho bevuto il Dolore per bramare il Piacere.Ho mangiato Sacrifcio per il Conoscere.

    Ho vessato la mia Anima per Sapere e Vedere.Solo ho vagato, ponendomi domande:ho ingannato la mente per conoscere lEstasi.

    Poi arrivata Lei, e tutto mutato.

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    DELIRIOESTATICO ERIVOLUZIONE

    MENTALEDIALOGO DEIMALEBRANCHEalessandroalichinovivaldivinzcalcabrinanotaro

    Sono passabilmente soddisfatto, non felice,soltanto quando sono solo. Non misantropia,

    ma orrore di dover dare spiegazioni.Decido di non dare pi spiegazioni.

    (Ennio Flaiano ma vaffanculo!)

    Che cosa bene? Tutto ci che accresce ilsenso di potenza, la volont di potenza e la po-tenza stessa delluomo. Che cosa male? Tutto

    ci che deriva dalla debolezza. Che cosa lafelicit? Sentire che la potenza aumenta, che

    si vince una resistenza. Non soddisfazione, mapi potenza; non pace universale, ma guerra;non virt, ma abilit (virt nello stile rinasci-

    mentale, virtus, libera da convenzioni morali).I deboli e i malriusciti devono perire: primo

    principio della nostra lantropia.Inoltre li si dovr aiutare a farlo.

    (Friedrich W. Nietzsche,LAnticristo)

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    alichinoLe belle parole, semplici o complesse,sono solo sabbia negli occhi. Abbondano sul-la bocca degli stolti e soprattutto su quella deibigotti e degli ipocriti. Nel mondo dellinforma-zione, dove tutti pensano di avere il diritto diparlare diritto non guadagnato n conquistato le belle parole sovrabbondano. Ma i fatti quasimai seguono le chiacchiere.Potete fare psicanalisi da quattro soldi alla Mo-relli quanto vi pare, ma solo vano tentativodi togliere la parola a chi costantemente dimo-stra la vostra idiozia e il vuoto che si cela dietro

    il vostro assistenzialismo, dietro le vostre viteumanitariste e giusticazioniste, putrefatte eportatrici di infezioni virali a base di ipocrisiae bigottismo.Si, siamo inquisitori, siamo paladini della bru-talit, fanatici del dinamismo e della relativitdella forma. Siamo i vostri accusatori, si, perchnel mondo delle libert assolute qualcuno devearrogarsi il dovere e il diritto di palesare la vo-stra idiozia, senza alcun rispetto.Siamo la cazzo di caccia selvaggia votata allarepressione intellettuale del qualunquismo dellaplebe di merda.

    calcabrina Siamo leuforia distruttiva come ra-gione di vita contro gli ignoranti, la nemesi bru-tale che sabbatte sulla brutalit del materiali-smo.Fight fre with fre, il fuoco va combattutocol fuoco, e voi non avete la pi pallida ideadi cosa sia bruciare davvero. Il fuoco guerrasacra, non miseria spirituale. Il fuoco velenobruciante e voi non avete lantidoto. Stronzi.

    alichinoLa nostra distruttivit catartica. Puri-chiamo laria dalla banalit delle vostre cazzate.

    calcabrinaE non fraintendete la nostra natu-ra, che purezza dodio, per un nto amoreper lumanit. Bisogna esser[ne] superiori per

    altezza danimo, per disprezzo1. Vogliamo un

    codice per interagire con voi, un codice imposto

    1Vd. F. W. Nietzsche,LAnticristo, Adelphi, Roma 1977

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    cui attenersi2. Contrariamente, non avendo la

    bench minima stima dei puzzaato che appe-stano laria del mondo, non vogliamo che ci si

    avvicinino, per qualsiasi cazzo di motivo.Non ci piace luomo, non ci piacerebbe in nes-

    suna altra epoca, non lo tolleriamo, non tolle-

    riamo i suoi sciocchi bisogni, le sue sciocche

    pretese salviche, la sua genuessione, la suaschiavit, la sua mancanza di rispetto verso gli

    di, verso i proprio simili, verso gli altri esseridi questo pianeta e verso le energie di questo

    universo.Non tolleriamo il suo sentirsi padrone del mondo,

    il suo screditarne ogni aspetto vitale, impoveren-

    dolo e ammalandolo di miseria.

    Per le ragioni test descritte, non possiamo de-

    nirci uomini, ma intermediari tra voi esserimiserabili e ci che temete e aborrite per inca-

    pacit, con unico intento di precipitarvici den-

    tro. Senza possibilit di scampo.

    alichinoEsaltati dello spirito, lfhnar dellacultura, arditi nella vita quotidiana. Inquisitori

    folli prima di noi stessi e poi degli altri. Questa

    la masnada di Hellequin!

    calcabrinaSeveritas in Extremis. Bisogna es-sere anzitutto severi verso se stessi. Sopravvis-

    suti alla crudelt autoinitta, occorre assumersiil dovere di iniggerne dove necessario.

    alichinoDallapatia generata da intellettualismie accademismi sterili e privi di qualsivoglia uti-

    lit etica ed estetica, per s come per il mon-do, vi una unica via di uscita: la potenza del

    blitzkrieg intuitivo, lartiglieria delle emozioniprorompenti ma prive dellarticioso e del pa-tetico. Studi? Che cosa studi, ma soprattutto,

    perch? Questo mondo malato, e lo perchsi pongono le domande errate. Noi siamo le af-

    2Cfr. S. iek, sulla questione della tolleranza.

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    fermazioni che demoliscono le false domandee che pongono una semplice scelta: o ti poni ladomanda giusta, o ti auto-annichilisci.

    Sveglia la tua anima, reincanta il tuo mondo.Non si pu stare fermi. La vostra banalit, ilgrigiore del vostro qualunquismo, il vuoto del-le vostre anime riempito di nullit materiale e

    materialistica, ci che pi deturpa non solo ilmondo, ma la Vita stessa.Questo uno scontro di civilt, anzi, la nostraWeltanschaaung quella della Vita, di Apol-lo integrato con Dioniso, quella di Hillman e

    Nietzsche, dei grandi eroi e dei loso, quelladel Mito e del Rito pieni di potenza contro lavostra, quella del consumo, della crescita,del materialismo nella sua peggior maschera:quella della libert e della nta possibilit di unantagonismo per bambini viziati. Qualcuno deveassumersi la responsabilit di cotanto scempio.

    calcabrina Questa la ratio per cui lungi danoi lindignazione e lungi da noi scaricarci dellaresponsabilit di non chiamare le cose col pro-prio nome. Saremmo peggio di voi, sentendo-ci superiori da abbandonarvi al vostro destino,poich visto che il destino va governato, e vistoche riutate di farlo,de factostate imploran-doci di assumercene la responsabilit: quella diabbattervi intellettualmente. Sar anche questo

    il vostro destino? Probabilmente.Sar questo il nostro destino? Essere, cio, nelpunto del ciclo durante il quale un Sole Nero

    tramonti aggressione?

    Ma c una differenza: il punto che i giochettiparadossali da nto-intellettuali li lasciamo aicretini. Noi combattiamo indipendentemente da

    vittoria o disfatta. Assumiamo la nostra spro-

    porzione e ne facciamo arte. Per dissestare ognivolta lequilibrio del mondo, che contrariamen-

    te sarebbe una pozzanghera.

    In questo siamo padroni del nostro destino e ri-

    utando lesistenza del vostro, lo disintegriamo.Oh, ma scusateci se insieme al vostro destino

    perirete voi anche. Accettate le scuse come ogni

    ignaro che si rispetti e annichilitevi.

    BLIT

    ZKRIEGINTUIT

    I V OARTI

    GIERIADELLEEMOZIONI

    P R OROMPENT

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    alichinoJaccuse! Luridi stolti dal cuore spen-to, privo di vibrazione e quindi privo di bea-

    titudine. Ma piuttosto che ammettere linmacondizione in cui vi trovate, primo passo perrisollevarvi da quella condizione di bruti, da

    Dante tanto disprezzata, preferite narcotizzare

    il vostro fuoco interiore n quasi a estinguerlo.Booby trap, la trappola per allocchi tanto invisaai rambo cerebrolesi. Gioco tramutato in arma

    crudele. E cos, illusi di possedere e quindi di

    appropriarvi dellessenza di ci che la vita vipone intorno, eccovi fregati, identicati con ciche avete, e incapaci di sapere e percepire ci

    che siete. Vi riducete a essere laperitivo, loro-

    logio, la macchina, la chiacchiera del pi e del

    meno. Esistete, ma non vibrate. E i peggiori di

    voi sono coloro che si ammantano di maschere

    che dentro di loro, ineluttabilmente, non sono.

    Non vibrate; non sapete; non tacete: ma comela pi stupida delle scimmie, vi arrogate il dirit-

    to di osare e di parlare, attraverso linganno, inprimisdi voi stessi.

    calcabrina Capo dimputazione: Debolezza.Si, perch siete deboli, siete deboli poich cre-dete desser forti.

    Credete desser salvi, credete di valere, credetedi possedere, credete di controllare.In fondo, credete e tanto basta, imbecilli.Chiunque crede riuta di penetrare il sensodelle cose. Riutate la profondit, sposando lavostra pallida Ebe, e questo ci offende e offen-de il nostro amore e la nostra adorazione perPersefone.Deboli, siete inadatti a esistere, e questa lavostra colpa, la vilt, la vostra bassezza: non sa-pete reggervi sulle vostre gambe, che siano saneo malate non conta affatto, poich c gente congambe malate che sassume tutta la responsabi-lit di avere delle proprie gambe.

    Voi, invece, voi deboli spiritualmente, voi ac-cidi, pallidi, voi pavidi, siete nati indegni dellasantit della Vita, necessitate di un bastone cui

    poggiarvi, un corpo estraneo: che sia lennesimo

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    .Trouille,

    StigmaDiaboli(196

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    politico che a sua volta sappoggia alla vostrainconsistenza in uneterna torre di pisa-babeleche offende la rettitudine fallico-solare incar-nata in noi; che sia lennesima sgualdrina la cui

    bava nauseabonda trasborda da ogni orizio diun corpo vuoto di luce e vi fa sbavare per con-tagio, come fosse un virus che causa idiozia estoltezza; che sia una scatola di luce articialecon lultima insulsa innovazione scientica in-nanzi alleternit della Vita e della Morte; chesia un feticcio da leccare, dal culo del cadavereche vi inquieta e vimpone dandare a curiosare

    con tanto di fanfare e lacrime cerimoniali, sinoal vibratore di plastica nto come i vostri cuorie i vostriclimaxdinsoddisfazione.Poich siete limmonda simulazione dellesisten-za. Siete labbassamento allinmit di qualsiasiverit dilaniante.Pena: Recisione del baculumper ogni imbecille.Visto che non riconoscete di avere gambe cuipoggiarvi e che la Natura vi ha gi puniti per

    questo, ma visto che ci non risultato baste-vole, vi spezzeremo gli appoggi e lasceremomarcire nel mentre capirete che non siete nep-pure capaci a strisciare.

    Jaccuse

    !

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    LONTANODALLA MORTELONTANO

    DAL CUOREdaniela montella

    La destruction est donc une des loisde la nature comme la cration.

    Donatien Alphonse Franois De Sade

    Albrecht Drer Venere, Cupido, la Morte e i Folli(1494)

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    La morte lunica condizione necessaria allarinascita. Gli animali, il cui istinto naturale ancora intatto, non la temono. Distinguono lasopravvivenza dalla non-sopravvivenza, ma il

    trapasso in s poca cosa. un passaggio comeun altro: si nasce e si muore, si rinasce e si muo-re di nuovo. ciclico, naturale e inevitabile.

    La gura della morte come una seconda ma-dre amata e temuta opera esclusiva delluomo.Non c cultura, popolo, religione o arte che nonabbia cercato di tendere le mani per sorarla in-columi. la consapevolezza della sua esistenza

    ad aver allontanato luomo dallistinto anima-le rendendolo denitivamente umano, schiavosia del corpo che della mente. Respingere lideadella morte come respingere lumanit stessa quella che si inseguiva, mordeva e fuggivacome impazzita: quellumanit meravigliosache distruggeva e creava senza sosta in un ci-clo continuo, assordante, opulento, inesorabile.Agli eroi antichi che si sfracellavano in batta-

    glia corrispondeva una morte meravigliosa, in-comprensibile al mondo moderno.Negli ultimi tempi, invece, la morte e la distru-zione sono passate in secondo piano e conside-rate come cose negative ed evitabili. Dallistintodi morte, rinascita e crescita si passati a quellodellaccumulo e della stasi: tutto va ammassatoin un angolo senza possibilit di recupero.

    Degli eroi antichi non sono rimasti che guscipavidi e mollicci, buoni appena a ingrassare econsumare senza alcuna evoluzione, perfettoemblema del mondo in cui vivono.Loscura signora e la sua sete di devasto funzio-navano meglio di quanto la vita e la difesa dellastessa abbiano mai saputo fare, perch non cnulla che possa contrastare la morte: davveroinnita e onnipresente. La vita invece tentenna,

    tremola, arranca efnisce ma luomo moder-no, nella sua innita inadeguatezza, le si ag-grappa addosso lo stesso: ha paura, si caga sottoin nome del niente e niente ha da combatterese non la spasmodica e mai ammessa attesa delcambiamento. Le persone che aspirano allim-mortalit sono le stesse che vivrebbero i secolia venire grattandosi le palle.

    Nel frattempo per inventano cure, fanno ri-

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    cerche, sperimentano, dicono, provano, disfanotutto e riprovano per vivere pi a lungo. Un af-farone. Peccato che sia la vita ad allungarsi, nonla giovinezza. Arrivi a centodieci anni col cuore

    che pompa ancora un corpo avvizzito come unaprugna secca. Sei cieco, sordo, rimbambito, tiridono dietro e non capisci un cazzo. Per seiancora vivo. Ringrazia.Luomo e la vita a tutti i costi, la vita senzamorte, sono come una vecchia coppia di sposimale assortiti rassegnati alle atulenze del con-sorte nel letto nuziale strisciate di merda e

    bava al posto del coito. Fanculo gli orgasmi,andremo in paradiso.Fanculo la morte, freniamoci, smettiamo dibere e fumare, andiamo a correre, mangiamosenza ogm, combattiamo per la terra, combat-tiamo contro la guerra, smettiamo di scopare,smettiamo di parlare, smettiamo di pensare; serestiamo immobili e controvento la morte se neandr da sola.Credeteci, mummie.Se c una cosa che luomo non sa fare, e nonne sar mai in grado, accettare la propriacondizione di creatura senziente in un mondo

    dominato dalla natura e dal caos. Non lo am-

    mette, non se ne capacita. Vivere in un am-

    biente che non sia su misura per lui quasiunoffesa. Lima le montagne, argina le foreste

    e devia i umi solo per punire quel mondo chenon gli si adattato come pensava di meritaree affermarne il proprio dominio. Ma lunico asostenere la propria posizione, quindi fa e disfa

    tutto da solo. Non ha nessuno con cui confron-

    tarsi o scontrarsi, nessuno che possa denirlo eaiutarlo a trovare una strada corretta, nessuno

    che possa farlo riettere sulla propria condi-zione. Nel suo isolamento si dispera e si esalta

    al tempo stesso, alternando in egual misura la

    propria crescita e la propria miseria. Come tutte

    le creature sole nisce col crearsi dei compagniimmaginari, perch la solitudine lunica con-dizione che riesce a condurre luomo alla follia.

    E lumanit reagisce allo stesso modo del singo-

    lo inventando pretesti per giusticare la propria

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    presenza e creando delle entit con cui confron-

    tarsi. Grosso modo se ne possono distingueretre: la morte, il destino e Dio.Creando il culto della morte luomo si confronta

    contro chi gli impedisce sacrilegio! di vivereper sempre. La morte un ostacolo. Interrompe,distrugge, disfa senza alcun controllo e luomonon ha modo di combatterla se non allungan-do la durata della vita; ed talmente assuefattodalla lotta, e cos esaltato da considerare i vecchiincoscienti e bavosi che superano i centanni divita come una vittoria.Ci piace vivere immobi-

    li, ci piace aver paura di morire, ci piace pulireil culo dei vecchi. una questione di principio.Il destino un po pi vago, e ha diverse inter-

    pretazioni: essenzialmente solo un modo mol-to blando di spiegare il caso. Qualunque coin-cidenza, in mano alluomo, destino. moltofacile avere a che fare con i propri pensieri sec il destino, come causa nale e punto fermo,a spegnerli tutti.

    Dio, invece, nato a immagine e somiglianzadelluomo come il punto fermo denitivo: doveil destino non ha potere, c la volont di Dio.

    lestremo tentativo di dare un pensiero con-creto alla morte attribuendole delle caratteristi-che, un volto e la possibilit di negoziare. Se

    faccio questo, questo e quello eviter la morte,vero, Dio? Ti prego, Dio, pensaci tu.

    Ma Dio non si limita a dispensare la morte, si-gnore e signori: lui ha creato ogni cosa, apparenelle grotte, fa sanguinare le statue e premia i

    puri di cuore. Dio la morte coi superpoteri.Unaltra tendenza dellessere umano quella diesagerare. in grado di alimentare a dismisuraqualunque pensiero lo colga, piccolo o grande,e con altrettanta facilit ne perde il controllo.Grazie alla mente delluomo limmagine di Dio

    si evoluta in quella di un essere perfetto, on-nisciente e onnipresente: un po troppo per dellecreature che da migliaia di anni faticano a tro-varsi il buco del culo con due mani e una torcia. dalla creazione di Dio che luomo ha dimo-strato il suo evidente masochismo, la sua pe-renne volont dinculata, la sua inclinazionealla sottomissione e allumiliazione pi bieche.

    Nulla ti fa pensare al masochismo pi di una

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    divinit gigantesca pronta a farti fustigare, se-viziare e torturare nelle amme eterne se nonesegui i suoi ordini.Ma, mentre da un lato luomo si sottomette alvolere di Dio per il proprio piacere autolesioni-stico, dallaltro deve ancora dimostrare la propriapotenza sul mondo ostile raschiandone la super-cie per adattarsene. Luomo borioso e remis-sivo, arrogante e impaurito, docile e pericoloso.Lunica immagine che mi viene in mente perdescrivere il suo rapporto con Dio quella diun uomo daffari che, dopo aver sbraitato tuttoil giorno, aftta di nascosto una prostituta perfarsi picchiare.

    Matthias van SommerAllegory on death and eternal life (1650-70)

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    UNA SCELTATREMENDAfelice roberto addeoSalteremo in aria come bossoli vividi di ottonebuio appariscente.I nostri ghigni riessi lungo la canna liscia

    delle nostre ornamentali guarnizioni assassine,faranno tribolare le poche mosche impotenti tralarghi ronzii viziosi, in chiave fatua di baritono.

    La terra stata privata di ci che la rendeva piservile agluomini: la sua pratica e tacita Attesa.E come unobsoleta anarchica mocciosa, sidesta al suono delle sue apicali campane accen-nanti, ora,e non vuole pi farsi mettere sotto i piedi da

    noi cosiddetti uomini moderni,futuri sempre vincolati, come presenti sempremorenti.I nostri sguardi soffocano lungo i marginidella comprensione i nostri agevoli simboli,le nostre parole vengono fuori simili a emma-tici e dolorosi parti cronici,puntualmente destinati a un fallito esito, deter-

    rente tanto esiguo e, sinteticamente, irrilevante.Bocche genitali affamate di continuo protto:duro, grosso, si, ma pertinente.Affamate di occhi come lucciole pusillanimidisotto una coppa pi aggraziata di loro.Nei bar solo vili contrattempi per mordentipaventati, dai caratteri perpetuamente estinti,gente che arranca, tra minuti e bicchieri, qual-che scorza porifera di umanit calpestabile;

    i baristi, solitamente gentili con i tuoi soldi,cambiano svelti il copione se cerchi loro credito,

    personicando la carit in mezzo obolo imbibi-to di morticante educazione fratricida,e tu tentenni, perch sai cosa vuoi. Una scin-tilla ribelle ti ha appena appiccato sul legnoumido del seggio.Ammaestri i tuoi ragionamenti per non esporli

    troppo alle trappole del contegno,

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    .anitaannunziata

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    tentenni ancora, intanto li afli risvegliando iltuo nebuloso acume,lisci come aculei di sottile prontezza ferina.Sai gi che riderai alla contemplazione di quel

    piglio trafelato,nel momento in cui espugner, di rigetto, lin-tera copertura giudiziosa di cute abusiva,per nulla confacente ai tratti contrariamentesommessi del suo volto stitico,tragicamente reso concavo dallabituale apatiadi rito, durante giorni e notti mai devoti asentimenti infruttuosi,

    e sventurato, come uno sputo involontario co-lor catrame, sullabito da cerimonia incontami-nato di una fresca e vergine creazione nascente,quando, noter, nel palese turbinio di precipi-tose manovre mentali al loro spicciolo ripiega-mento celebrale,lunico vivace baleno di coraggio (accidental-mente redivivo e reduce traviato dalla monu-mentale esaustivit del mio salomonico colpo).

    Gingillarsi e sputtanarsi,tra vulnerabili ricettacoli incontinenti e biasi-mevoli alleanze,a foggia di apprensioni indotte a cerimoniosesodomie linguistiche,previo la fallace e depressa bora supponente,nella raggiunta frantumazione viscerale dellasua inappellabile conformit alienante,

    mista a lecita prostituzione formalizzata edistacco convenevolmente asettico...ma poi ti fermi.Non riesci nemmeno a dargliela per vinta, per.Pensi alla polizia che ti ha gi fermato in quellocale, pensi al tuo letto, pensi alla musica,pensi a un budino, e poi rinunci man mano.Ti ritrovi a girare intorno al tuo bersaglioancora vivo,

    come un avvoltoio appesantito dallaria inqui-nata che gona il suo stomaco,da ormai troppe albe affamato.Il tuo viso vomita un risolino per met irrive-rente, per met irrimediabile,afferri il cicchetto e poi lo butti gi in fretta,come una scelta imperdonabilee, meravigliosamente,

    tremenda...

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    CONCERTOPER OCCHIAIEBIANCHE CHE

    PARLANO ADALTA VOCEAI SORDIvinz notaro

    Abbiamo imparato a curare terribili malattiee ne sorgono altre terribili e del tutto nuove.Abbiamo appreso le regole delligiene e dellasicurezza e ci hanno aggredito debolezze, im-potenze e pericoli del tutto inattesi e moltopi giganteschi di prima. Abbiamo studiatoi pi complicati strumenti e le pi compli-cate istruzioni per conservare e congiungereinaudite masse di uomini su distanze spaziali

    e per durate temporali prima sconosciute,ma siamo pervenuti nel contempo ai picomplicati strumenti e alle pi complicateistruzioni per disperdere e annientare in mi-sura imponente le stesse masse di uomini.(Erich von Kahler, Der Beruf der Wissen-

    schaft, 1920)

    ARIA (BRUTTA ARIA)Mi fate pena. Vi sentite potenti nel lavoro,che non Opera. Siete agili sullasfalto, chenon terra. Figliate per naturale evoluzione,ma non partecipate al divenire. Siete fruttodellincapacit a godere: la dissoluzione. Tragur-gitate cibi per vivere, eppure vammalate. In-gollate aria pernon morire, eppure morite: vi

    mai balenata lidea di non saper respirare?

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    Vi sentite padroni di tutto, eppure strisciateper tutto. Siete padroni daltri uomini, di terre,animali, foreste; laria che respirate vostra, leavete dato un prezzo e una moneta di scambio;

    persino ridete guardando la televisione, che non visione.Ridete, ridete sgraziati, ridete guardando docu-mentari su trib lontane, ascoltate le loro can-zoni e ridete, ridete delle loro tradizioni. Manon ne avete pi alcuna vostra. E questo vi fasentire progrediti, ma non siete avanzati.Mi fate pena. Schiavi sradicati e privi di nutri-mento. Altri morti giocano coi vostri cadaveri;non fate parte di questuniverso e di nessun al-tro; siete laberrazione del principio dissimmet-rico tra materia e antimateria.Siete merda, della peggiore specie. La merda chenon neppure residuo. Poich c un residuospirituale, qliphotico, che cela le scintille dellaSophia perduta, e non vappartiene; c poi lamerda cagata nella terra, il piatto preferito dalla

    vita, e non vappartiene. Quel che inerisce voi, la merda lasciata a marcire in cuori inorganici,quella infertile. Siete riuto, non residuo.

    ROMANZA DE GlINDEGNISiete indegni. Un paese di indegni, questo lItalia: gente che non rispetta la stessa divisa cheindossa, lo stesso lavoro che gli d da mangiare,

    gente che non rispetta i propri gli, guriamocii propri defunti. Porci indegni che singozzanodi nascosto, senza il coraggio di dire una solaparola sul modo sporco di rubare il pastoneche alimenta la loro dipendenza dal potere. Poi-ch potete pure credere di rubarmi tutto, malunica cosa mia che non porto dentro di me la

    merda che cago, il resto una vostra illusione.E allora, buon appetito a voi tutti! Banche, av-vocati, tribunali, preti, culivendoli dello spet-tacolo, furfanti dogni et, pagliacci al governoe puttane chhan preso pi viagra che cazzi neiloro culi, al punto che tra poco gli spunterannole code da topi! cos nalmente avremo una raz-za di esseri duna bruttezza degna del proprioviscidume interiore.

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    INTERMEZZO SUI TOPIInsensibile. Mi scrollo di dosso me con freddosudore. Scivola fugace e laterale, perdo di vistala goccia. Distante descesa sul volto rigando lapelle disappare. E disappare la pazienza. Primadella devastazione. Ora dovr perdermi nellat-tesa paziente duna svolta.Odio. E la svolta giunger tacita, goccia su goc-cia su goccia e fredda come respiro mattutinoche in gola secchezza, aridit, incolore, insapo-re, inodore, il rancore, la polvere, la luna, la ga,e due dita in gola per rimettere al mondo tutto

    quanto abbiamo il santissimo dovere di subire.Ecco. Oltre la porta: agitazione palpabile.

    La folla trema. Io sudo senza pi essere io.Fuori il sole nero sciolto dentro.Non voglio uscire tra i topi. Non voglio conta-giarli i topi. Voglio solo essere insensibile doloreatterrito da troppa sensazione.(Mi fanno schifo i topi, resistono sempre a tutto)

    invinovani

    tas

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    DUETTO DELLA POSSESSIONELa cecit, scaturigine dellodio pi violento e in-contenibile, illuminante. Percepisci che esisteuninversione dellinversione: stella nera, vedibianco, accecante notte rovescia.Controllando la perdita di controllo e respirando

    fortissimamente, solo cos pu inverarsi il tra-salimento. Respirare dai polmoni del caos.Da qui lamore insignicante... innanzi allapossessione.Fu cos che lei prese a scrivermi dentro, velocee in rosso, e io pensai ma guardala! ha la follia,

    il coraggio e lirriverenza per farlo....(Ti stavo aspettando).

    Amore possessione. Non possesso.Singolare, plurale, appartengono a unaltra sfera.Il possesso laratio delprincipium individua-

    tionis. La possessione invece spersonalizzante,dionisiaca, annichilente, demoniaca, estatica.

    una prova. Per amare devi esser disposto aperderti. E a perdere laltro.

    Amore nutrimento. Radice NU- sgorgante, perputrefazione; TRI- il nato, lallattato; MENTOsufsso che indica latto (lat.mentum) o lattoche cade su di s (me) o riessivo (men-te), etc.La mia nascita divora la mia morte. O anche,per vivere necessito morire.

    E a proposito...Tutti a un certo punto della vita dobbiamo far iconti con qualcosa che muore. E tutti abbiamoil potere di tenerla in vita. Vale valutare cheniente torna dalla sua ne, si pu solo perpe-tuarne lagonia, vita annacquata e illusoria. Ed acqua che trascina nel suo nire.A volte necessario lasciare che le cose muoia-no, accettandone la sofferenza.Il tempo ritorto contro se stesso, si scioglie nellanostra sete, si consuma nella nostra fame. Lat-timo prima del sempre da capo, lattimo dopo ilsempre nito: linvisibilit, pausa denitiva trala dose di bellezza inebriante e quella mortale.

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    CORALE DE LETERNITIl sole fresco, i cani come statue e i muratoriarrivati un minuto prima di me (solo che io stovisibilmente cotto) mi rendono un maledettostronzo. Per questo merito le migliori albe e imigliori mal di testa.Narcisismo attivo vampirizzare i vampiri.Non puoi cadere dallalto tra le braccia di undemone: ti sbraner.Soltanto faccia a faccia puoi abbracciare le sueamme. Dunque, impara a respirare il fuoco.

    La purezza un processo, puricare.

    La resistenza dolore. Il dolore vinto dalfurore. La morte unestasi insostenibile: perquesto commettiamo lerrore di avere un ne-mico, aspettiamo che attacchi, inventiamo cheattacchi, poich non sosteniamo di essere deboliper il dolore, impreparati al furore. E cos nonmoriamo mai. E nemmeno rinasciamo.Chi luomo?Un essere che valica le ere com-plicando la sua esistenza con strategie di an-nacquamento del dolore, comunicando razio-nalmente, agendo ragionevolmente, credendosiprescelto o superiore con stupida ovviet.Cosa ha fatto luomo? Ha inventato la moraleche garantisce la mediocrit, la medicina che ga-rantisce la mediocrit, il denaro che garantiscela mediocrit, la comunicazione che garantiscela mediocrit. Ma c qualcuno che fuoriesce

    dalla gabbia, va incontro al suo demone, baciala sua sproporzione.E allora abbiamo tre casi: gli artisti, i guerrieri,i mistici. Fanno tre cose inutili: creano bellezzeinutili, distruggono uomini inutili, arrivano avisioni inutili.Ma non sono mediocri.Non sono i migliori in niente, ma hanno com-preso la propria disfunzione e lhanno condottaallestremo.Vivono fuori dalla mediocrit. Essi vivono.I mediocri non smetteranno mai di morire, inquanto mai hanno vissuto. Si, sono immortali.(Siete immortali! Contenti?)Ma quando un artista, un guerriero, un mistico,muoiono, loro fanno sul serio. Muoiono davve-ro. Essi non sono immortali. Sono eterni.

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    GRAN FINALE, O STRAMANA

    This is the Feast of Pleasure, whereinall Flesh is purged of every mundane and

    temporal desire in an orgiastic super-phy-sicality. Thus in exhaustive satiation theInitiate is made an Open Vessel for Pri-mal Desires to bear their Dream unto theFlesh of Manifest Reality.(Andrew Chumbley,Azotia)

    Chi vuole farlo (preoccuparsi) libero di farlo.Tanto il tempo non cambia. Vale a dire: se do-

    vr tagliarti la testa ti piacer. Ma non sei tra leteste selezionate, quindi preoccupati. Arriverqualcosa di inquietante. E non sar come il ven-to caldo articiale, non potrai farci nulla. Nonsaprai farci nulla. Sar brutto e non capirai. Nonne avrai il tempo. Non avrai la possibilit perchil tempo che avresti dovuto usare per compren-dere lo hai spregiato. Poi salzeranno migliaiadi mosche suicide. Andranno verso terra, nella

    sabbia, scaveranno la tua fossa. Arriver impie-toso e ti spezzer le ossa delle gambe. Piegatoandrai sotto. Sotto nella terra che non potrairespirare. Perch non hai imparato a farlo?,cos ti schernir: perch non sai respirare lasabbia?. Ma, per limpidit, ti confesso che tunon avresti mai potuto imparare. Sei inferiore.Non puoi farci niente: o sei folle o sei deciente.O leresia o la paranoia.

    E le mosche mangeranno il tuo cadavere blu,cominciando dalla lingua che hai usato per vo-mitare e poi leccarti il culo. La tua ultima visionesar il mio ghigno freddo. Il distacco dei cieli so-

    pra di te. Qualcosa che non tappartiene, mio edi coloro che sono al mio anco, quando la nottesi fa bianca e le stelle inverse bruciano nerume.Per te sar il nulla pi claustrofobico, a ognipunto del caos uno strazio, a ogni punto del

    caos uneternit che non saprai affrontare.Poi verr il tramonto dopo il tramonto. Una

    bocca terrica ingoier la luna. Noi saremo so-pra le nubi a guardare dalle alture inconcepibilie festeggeremo ogni morte infame con canti edanze, pestando amaramente quelli che verran-no al tuo seguito.Si dia inizio alla guerra del tramonto dopo iltramonto.

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    FIGHT CLUB:INIZIAZIONEE NICHILISMOandreaansanselmo

    UNESPERIENZA PERSONALEA MO DI PROLOGOUna serie di esperienze di vita mi legano a que-sto lm di David Fincher pi che a tante altre

    pellicole. Difcilmente ci si pu riconoscerespecularmente nel Leonida di300o nel giovaneHarrison Ford diIndiana Jones, anche se piace-rebbe certamente a molti. Al contrario una seriedi tratti mi collegano al protagonista di questo

    lm (nella sua fase da sgatoMister Ikea in-

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    terpretato da Edward Norton ovviamente, cheavevate capito?): in primis il tipo di lavoro -praticamente identico; poi let; il fatto di viverein un appartamento da solo e soprattutto les-

    sere perennemente insonne e stressato. Addirit-tura coincidenze relative a particolari insigni-canti del lm, come quello di rincasare stanchimorti e trovare vicini di casa intenti a copularerumorosamente con tanto di urla bestiali comecapita in una delle sequenze pi tragicomichedello stesso. Una serie di coincidenze che fan-

    no riettere Ricordo poi che mentre leggevo

    lomonimo romanzo venivo spostato come unpedone sulla scacchiera per questioni di lavoro,in giro per lItalia, con continui trasferimen-ti aerei. E intanto risuonava lapidario uno dei

    motti del lm: Questa la tua vita e sta -nendo un secondo alla volta. Analizzare questavicenda mi ha insomma aiutato ad analizzareuna parte della mia vita interiore e non solo. Mi

    auguro possa servire anche ad altri.

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    La trama redatta da Chuck Palahniuk ormainota ai pi, dato che sia il lm che il romanzosono assurti negli anni al ruolo di cult, nono-stante allepoca della loro uscita furono pi che

    altro dei op. Oggi invece, a distanza di pidi un decennio la versione cinematograca di

    Fight Clubrisulta tra i lm pi amati e apprez-zati dal grande pubblico tanto che addiritturasorta una piccola industria in contraddizionecon le istanze anti consumiste del lm stesso! -di gadget legati alle frasi del lm.Sono state proposte molte interpretazioni da

    parte della critica e del mondo culturale: in par-ticolare i saggisti si sono soffermati sullaspettopolitico suggerito dal progetto Mayhem, bollatospesso come anarchico, ambientalista radi-cale o addirittura fascista, in particolare daalcuni politologi italiani. Nella maggior partedei casi si sottolineato il ruolo del contem-poraneo movimento no global come possibileispirazione prima del libro e poi del lm. Vedre-mo in questarticolo i pregi e i limiti di questeaffermazioni.Dal punto di vista psicologico sono state avan-zate ipotesi sulla crisi della gura maschile,sullomoerotismo, su una forma di inconfessatamisoginia. Argomenti di questo tipo non sonocertamente errati ma forse non colpiscono an-cora nel centro.

    Altri hanno identicato seppur parlandonesottovoce in talune affermazioni del prota-gonista una vaga eco tradizionale e vorremoaddirittura dire evoliana, con questo termineriferendoci al pensiero del saggista italiano Ju-lius Evola.Ma partiamo dal principio.

    YUPPIE E PERDITA DELLA VIRILITEdward Norton, di cui allinizio del lm nonsappiamo ancora il nome, interpreta in modostraordinario la gura di uno Yuppie, teorica-mente lessere umano con maggiori potenzialitsul pianeta terra. Bianco, americano, giovane,

    benestante e single. Sembra quasi lidentikit delmitico protagonista di American Psycho. Ep-pure una serie di disagi non meglio identicati

    condannano da mesi il nostro allinsonnia. E in

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    questo ci ricorda immediatamente laltrettantomitico Titta Di Girolamo di Le conseguenzedellAmore. Linsonnia ve lo dico con co-scienza di causa una brutta bestia, comediceva Pessoa (altro contabile di professione egrande insonne!): Dopo una notte dove si dormito poco e male sembra che il mondo celabbia con noi. E in effetti il nostro protago-nista teme un capo autoritario e dispotico, nonriesce a godere della compagnia degli altri, cheal massimo si riducono ad amici porzione sin-gola con cui scambiare quattro chiacchiere di

    circostanza. Circondandosi di mobili Ikea neiquali cerca disperatamente una identit sino achiedersi quale bene materiale lo caratterizzicome uomo cibandosi solo di condimenti,accarezza strane fantasie autodistruttive e ge-stisce cinicamente calcoli mortiferi per la pro-pria azienda. Dopo i ruggenti anni 80 dunque,anche la gura dello Yuppie conosce la sua crisie avanza in essa un nuovo tipo di alienazione la-

    vorativa, legata alla coscienza di svolgere lavoriinutili se confrontati con quelli pi elementa-ri, come nel caso del cacciatore raccoglitoredi cui parler il protagonista nelle vesti di TylerDurden. E infatti nonostante tutti i suoi prezio-si beni materiali e mobili scandinavi linsonnianon cessa di tormentarloDopo aver elemosinato al proprio medico la pre-

    scrizione di psicofarmaci e tranquillanti (obiet-tivamente uno dei mali del nostro secolo) chesi vede per negati scopre quasi per caso lesi-stenza dei c.d. T group, i gruppi terapeutici,un tempo molto diffusi solo negli USA e oggiglobalizzati su tutto lorbe terraqueo. Stiamoparlando di quel tipo di sedute in cui uno allavolta si espone la propria storia e i propri pro-blemi cercando cos il conforto e la conferma

    esterna. Lungi da noi esprimere giudizi sullef-cacia medica di tali T group, piuttosto ci in-teressa sottolineare come, stando ad alcune in-discrezioni, lautore Chuck Palahniuk abbia eglistesso frequentato questi gruppi quando stavalottando contro lalcolismo. Da questa esperien-za di prima mano nasce la vivida rappresen-tazione che fa piombare lo spettatore nel bel

    mezzo di questi grigi gironi infernali. La prima

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    riunione cui il protagonista assiste e si lega perrecuperare il sonno perduto , non a caso ve-dremo, quella di coloro che sono affetti da can-cro ai testicoli: Siamo ancora uomini, uomini quello che siamo ripeteranno come un mantraprivato di ogni potenza. Il tema di una meno-mazione patologica della virilit dunque sindallinizio suggerita e pare essere un elementoimportante, direi basilare del lm.Daltro canto, in uno dei primi incontri tra ilprotagonista in veste di Edward Norton e Ty-ler Durden, questultimo, mentre sorseggia una

    birra, esclama in merito alla recente esplosionedi casa sua: Poteva andarti peggio, una donnapoteva tagliarti il pene mentre dormivi e buttar-lo via da unauto in corsa.Probabile riferimen-to al noto caso di evirazione compiuta da LorenaBobbit. Curioso tra laltro il fatto che il maritodella Bobbit si chiamasse John Wayne e fosseun ex marine, ovvero il prototipo della presuntavirilit americana. Addirittura la tematica fal-

    lica chiosa il primissimo incontro tra Tyler edEdwart Norton: Ora una questione detichetta:mentre passo le do il culo o il pacco?.Ho trovato, quasi per caso, alcuni paralleli diquesta perdita della virilit in campo iniziatico,ad esempio nel libro di Julius Evola Il Misterodel Graal. Non deve stupire un collegamentocon tale ciclo di leggende, dove spesso la vicen-

    da prende le mosse proprio dalla terra guasta e quindi dallassenza di fertilit e della rela-tiva malattia del Re.Wolfram [von Eschenbach] ha rafgurato inAmfortas il tipo del re ferito e inane in attesadelleroe che lo guarir e al quale poi trasmette-r il mandato di Re del Graal. [] La caduta diAmfortas viene spiegata nel modo seguente: [in

    una delle sue avventure] egli nisce con lesse-

    re ferito nelle parti virili dalla lancia avvelenatadi un cavaliere pagano che si credeva sicuro diconquistare il Graal. La ferita di Amfortas per-

    mane e non pi in grado di esercitare adegua-tamente la funzione di Re del Graal. Ci signi-ca ledere, avvelenare la virilit eroica.Daltro canto proprio Tyler Durden che montafalli in Cappuccetto rosso quando lavora come

    proiezionista, di nuovo lo troviamo a urinare

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    nel brodo del lussuoso Pressman Hotel e sullemeringhe invece beh lo avete capito.Lultima inquadratura del lm , non a caso, unfallo tratto da un lm porno.

    DISCESA ALLADE E RESURREZIONEIn presenza di questi uomini malati e disperatiper il protagonista si lascia andare a un piantocatartico che gli permette di morire e rinasceree inne di riconquistare il sonno perduto. In

    particolare a farlo piangere per primo Bob,un ex culturista caduto in disgrazia in ragio-

    ne delluso di steroidi e anabolizzanti. Ora unpadre dimenticato dai gli, in bancarotta e alquale sono cresciute le tette. il mito delluo-mo palestrato in caduta libera. Ma non solo, sitratta anche di un simbolo della caduta del ruo-lo paterno, cui si riferiscono gli studi di alcunipsicologi italiani non allineati come Clau-dio Ris e Claudio Bonvecchio. Questultimoin particolare proprio per parlare dei processi

    psicologici di affermazione della virilit si rifnuovamente al ciclo del Graal e al tema dellaspada nella roccia nel suo La Spada e la Co-rona. Ma non usciamo dal seminato. Affermatrionfalmente il protagonista dopo il ritorno mi-racoloso del sonno perduto: Neanche i neonatidormono cos bene.Forse non casuale il parlare proprio di ne-

    onati visto che di fatto, seppur adattato allecircostanze di una societ moderna e decadente,si tratta di un vero e proprio rituale di morte erinascita, di anabasi e catabasi.Ogni sera morivo e ogni sera nascevo di nuovo.Pi evidente di cos!Come nelle vie iniziatiche necessario morireper poi rinascere a una nuova vita, con un nuo-vo nome, una nuova identit. Cos il protagoni-

    sta cerca il vuoto, loblio del sonno, loblio delladisperazione, per poter riacquistare la serenitnecessaria per dormire.Si tratta, per quanto traslata, di una sorta dirinascita, tanto che proprio come nelle societesoteriche il protagonista cambia nome allin-terno di ogni gruppo terapeutico diventando divolta in volta Cornelius, Rupert, ecc., ecc.

    Il protagonista sottolinea poi che la liberazione

    NONA V E

    R E SP E RANZ

    E E RALAL I BE R T

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    avveniva grazie alla caduta del concetto di spe-ranza: Non avere speranze era la libert.Gi Pessoa, nel suoLibro dellinquietudine, chesostanzialmente narra la vita dellautore, conta-

    bile trentenne nella Lisbona dinizio 900 esi-stenza poi non cos dissimile da quella del pro-tagonista di Fight Club, ebbe a rilevare che IlSole indorer le nostre fronti senza rughe e labrezza sar fresca per colui che cesser di spe-rare. A proposito del concetto spirituale dellamorte della speranza, il domenicano (in odore dieresia) Meister Eckhart disse in un suo sermo-

    ne: Quando lanima avanza paura, speranza edesiderio sono completamente distrutti.Senza speranze non si cade vittime di un futuroimmaginario e consolatorio ma si prende atto dellarealt, anche nei suoi elementi pi sconfortanti.Allinterno dei gruppi terapeutici lautore entrain contatto con alcune forme molto decadu-te peraltro di Yoga; ma tale versione ameri-

    canizzata di meditazione non che un passotransitorio, poich serve come mera consolazio-ne e quindi si potrebbe congurare come len-nesima fuga dalla realt. Invece il Fight Club epi tardi il Progetto Mayhem non fuggono larealt, piuttosto la ammettono in tutta la lorodisperata totalit.Toccare il fondo non un ritiro spirituale, non uno stramaledetto seminario. Smettila di cer-

    care di controllare tutto, pensa solo a lasciartiandare, lasciati andare!.Proprio mentre Tyler brucia la mano di EdwardNorton con la liscivia, gli impone di prende-re coscienza della disperazione del mondo, dinon ritirarsi in un mondo immaginario coscome faceva nelle pratiche meditative dei grup-pi terapeutici. Incredibilmente simile a quantodiceAbraxa, al secolo il kremmerziano Ercole

    Quadrelli, in un contributo di Introduzionealla Magia quale scienza dellIo, pubblicazionedegli anni 20 del gruppo iniziatico Ur: Di-sprezza la prudenza dei piccoli metodi di medi-tazione, che raramente son capaci di trarti via,realmente e non nella tua fantasia, dalla paludedelle forme mentali e dalla prigione del cervello.Portati ai metodi diretti.

    Cosa c dunque di pi diretto di un pugno in

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    faccia, del Fight Club, del conoscere le propriepaure e il proprio coraggio mentre, sospese leforme razionali di pensiero, si presi nella dan-za mortifera della lotta?

    IL FIGHT CLUB E IL PROGETTO MAYHEMIl Fight Club differisce da un qualsiasi grup-

    po di boxe clandestina tanto che il ne non n vincere n perdere (visto che perdere in uncombattimento qualsiasi una delle prove ini-ziatiche richieste da Tyler), non guadagnaresoldi o scommettere. una societ virile, sepa-

    rata dal vissuto quotidiano (chi eri nel FightClub non corrispondeva a chi eri nella vita nor-male) e per certi versi segreta. Daltro canto laprima regola del Fight Club era che non se nepoteva neppure parlare. Una societ di maschiche cerca una propria dimensione autonoma,riscoprendo il proprio ruolo specico.Siamo una generazione di uomini cresciutadalle donne, mi chiedo se unaltra donna sia la

    risposta che cerchiamo.Un antecedente storico e mitologico di questanzione letteraria detta Fight Club potrebbeessere quello delle cosiddetteMnnerbnde, lesociet virili proprie al mondo indoeuropeo. Po-tremmo denirle come confraternite iniziatichemaschili dove ladepto, spogliatosi del suo vec-chio ego, assumeva una nuova identit, non di

    rado abbracciando pratiche furiose di estasi.Nel Fight Club non era questione di vincereo perdere, non era questione di parole. Quellegrida isteriche erano raptus estatici come quelliin una chiesa pentecostale.Sono vari gli esempi che si potrebbero fare inquesto senso: dai Luperci agli lfhnar, pas-sando per i sacerdoti di Apollo del Soratte, tantoper citare alcuni tra i casi pi noti. I Berser-

    kir poi erano una schiera di guerrieri vichin-ghi, sacri a Odino, vestiti di pelle di orso, cheaffrontavano senza paura la battaglia, rapiti inun delirio sanguinario. Considerati in tempo dipace un pericolo per la popolazione, posti so-stanzialmente ai margini della societ, col tem-po arrivarono persino ad assumere un ruolo dafuorilegge, percorrendo le contrade della Scandi-

    navia e dellIslanda compiendo razzie su razzie.

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    ph

    .andreaanselmo

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    Il loro possedere una personalit multipla eraconsiderata segno di benedizione da parte delladivinit e un caso famoso Kveldulfr, un ber-serker in pensione che presenta per una doppiapersonalit, paciosa di giorno, ombrosa e violentasul far della sera. Della doppia personalit e deltema del doppio in Fight Club parleremo a breve.Il concetto di Mnnerbnde, che evitiamo ditentare di approfondire ulteriormente in que-ste pagine, fu ripreso in una certa misura dellacosiddetta Rivoluzione conservatrice tedesca.Tra la ne del diciannovesimo secolo e linizio

    del ventesimo si moltiplicarono, infatti, asso-ciazioni maschili di vario orientamento, spessocomposte di giovani uomini in cerca didentit,come i famosi gruppi escursionistici detti Van-

    derwogel. Differenziati rispetto alla societ ci-vile o pi spesso a essa apertamente ostili, ricer-cavano nella musica, nel contatto con la naturae in una certa nostalgica marzialit unidentitperduta, poich corrotta dal mondo borghese,

    economico e mercantilistico.Daltro canto come ripete Tyler Tu non sei iltuo lavoro, non sei la quantit di soldi che haiin banca, non sei la macchina che guidi, n ilcontenuto del tuo portafogli, non sei i tuoi ve-stiti di marca.Ma a dispetto delle Mnnerbnde o dei Van-

    derwogella crisi del nichilismo moderno e post

    moderno, il limite del materialismo e del consu-mismo non vengono affrontati dal Fight Club epoi dal Progetto Mayhem con fughe verso il pas-sato o con romantiche evasioni, ma piuttosto sicerca di superare il nichilismo con la pratica delnichilismo stesso, si tenta di trasmutare il velenoin farmaco, combattendo il fuoco con il fuoco.La stessa rivoluzione conservatrice tedesca ave-va conosciuto, relativamente alla sua ala Na-

    zional Rivoluzionaria la gura dellArbeiter,loperaio tratteggiato da Ernst Jnger. Questidescriveva nei seguenti termini la sua schieradi lavoratori soldati sopravvissuti alle tempestedacciaio della prima guerra mondiale: Figli,nipoti e pronipoti di uomini senza Dio, ai qua-li lo stesso dubbio divenuto sospetto, stiamomarciando attraverso territori che insidiano la

    vita con le pi alte e le pi basse temperature.

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    Quanto pi i singoli e le masse sono accatidalla fatica, tanto maggiore diviene la responsa-

    bilit riservata soltanto a pochi. Non c via diuscita, non c scappatoia laterale ne posteriore;vale la pena piuttosto, accentuare limpeto e lavelocit del processo in cui siamo coinvolti.E ancora, sempre Jnger: Gi stanno pren-dendo forma anche i singolarissimi ordina-

    menti, le speciche costruzioni organiche incui il tipo umano attivo si concentra serrandole le in vista di unazione efcace. La loro na-tura somiglia a quella di un ordine monastico

    o cavalleresco.Lambiente in cui si muove loperaio necessi-ta della distruzione delle forme inautentiche,proprio come il progetto di Tyler Durden pre-suppone la distruzione del sistema nanziariomondiale: Soltanto il pieno sfacelo, il marasmadelle vecchie strutture, lascia a un altro campola possibilit di rivelarsi.In questo senso la naturale evoluzione del

    Fight Club il Progetto Mayhem, traducibilecome progetto caos. Per entrare nel progettoMayhem necessario superare la prova di rima-nere fermi in attesa per tre giorni, senza essereminimamente incoraggiati, in un procedimentoche ricorda proprio laccettazione in un ordinemonastico.I membri del progetto Mayhem/Caos, non pos-

    siedono un nome, realizzano esplosivi a partiredal grasso umano, sono vestiti di nero, con i ca-pelli rasati e svolgono febbrilmente la loro atti-vit terroristica volta alla liberazione delluomodai vincoli delleconomia e del consumismo; sonostrettamente irreggimentati con cellule separa-te in grado di agire autonomamente, cos comele denir lo stesso protagonista al momento dicostituirsi alla polizia. Sono un esempio di mili-

    zia spersonalizzata e de-ideologizzata, ricordan-do in questo un vecchio e visionario articolo diMaurizio Lattanzio: Nellapocalisse di Berlino,la forma politica [] scolpir la connotazione[] di una gura nuova, il soldato politico ni-chilista, il quale proietter la sua disincarnataimmagine oltre lepilogo del secondo millennio.I soldati politici [] non combatteranno per una

    ratio strategico-militare ormai inesistente; non

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    combatteranno per Dio, latitante tra le mace-rie di Berlino; non combatteranno per la Patria(con la P maiuscola...), ormai integralmenteoccupata dalle bande mercenarie [] sovieti-

    co-statunitensi; non combatteranno per le fem-mine e per i bambini, ormai preda di guerra peri calmucchi ubriachi; non combatteranno persopravvivere: altrimenti si sarebbero arresi [].Sono le visionarie pregurazioni nichilistichedel superuomo di Friedrich Nietzsche e, succes-sivamente, dellautarca delineato da Julius Evo-la nella glaciale scultura scrittoria diCavalcare

    la tigre. Tra le rovine [], sorge luomo nuovoche affermer i valori spirituali, aristocratici,gerarchici e guerrieri [] nellepoca della con-temporaneit nichilistica. latto del transito,che, muovendo dalla gura del soldato politico[], approder alla Iniziazione del Nulla, stabi-lendo un continuum antropologico con la futu-ra forma [] dellaristocrazia politica compostadai soldati politici nichilisti del terzo millennio.

    Essi saranno gli iniziati del Nulla, ai quali, inte-riormente, non appartiene nessuna dellebuone

    e venerate coseche corredano la porcilaia bor-ghese, anche perch, simmetricamente, a nullaessi appartengono. Il rogo [] la metafora sto-rica del nichilistico rogo esistenziale della pro-pria vita, condotta gradualmente a combustio-ne dentro se stessi, mediante la gelida recisione

    delle aderenze naturalistiche che subordinano icomportamenti del singolo alla sfera vegetativaindividuale, condizionata dalla bestiale dittatu-ra della pulsione sentimentale e dellistinto diconservazione. Per i combattenti di Berlino nonesiste la paura, poich chi non schiavo della

    paura ha superato la vita; dunque, egli il domi-natore della morte. Chi non appartiene a nulla capace di tutto. Egli, dunque, risulta [] idoneo

    a ni di arruolamento nellaristocrazia politicarivoluzionaria che guider la guerra totale diannientamento contro il Sistema [] mondiali-sta. Solo allora il teschio argenteo impresso sul-le mostrine delluniforme indossata dai soldatipolitici [] non sar impotente vagheggiamentonostalgico n inerte compiacimento letterario.Questo sigillo simbolico identicher dunque

    laristocrazia rivoluzionaria dei soldati politici

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    nichilisti trasmutati dalla Iniziazione del Nulla,ovvero dallaprova del Fuoco, cos dis-velata daJulius Evola. Qui Lattanzio cita laFenomeno-logia dellIndividuo Assolutodi Evola: Saper

    gittare via tutto (...) questa (...) la primacondizione per una tale via. lesperienza pre-cedente la Grande Solitudine, il deserto senzaluce in mezzo a cui lio deve consistere, me-diante una forza che egli deve assolutamentecreare dal nulla. Di l da ci la prova del Fuoco.(...) Generare in s la potenza di darsi una vitasuperiore mediante lincendio e la catastrofe di

    tutta la propria stessa vita; confermare la pro-pria autonomia consistendo quando ogni terre-no sfugge da sotto i piedi, quando non si toccapi il fondo e tutto ci su cui prima riposavala persuasione perde ogni fermezza e si dissol-

    ve in un caos incoercibile, questo il nuovocompito. Esso investir (...) ogni categoria dellapersona; pu trasmutare dunque dallironia perogni espressione estetica e dalla dissoluzione di

    ogni religiosit, sino ad una pazzia cosciente eragionata; da unimplacabile e onnipervadentescetticismo corrodente ogni certezza losocae scientica, sino alla violazione deliberata diogni legge morale e sociale; dalla riaffermazionedi l da ogni valore riconosciuto e da ogni au-torit, no alla negazione di ogni fede, ideale oentusiasmo e al disprezzo di ogni sentimento

    di umanit, di amore o rispetto. Inne, dallaseverit di una disciplina di ascesi e di morti-cazione avente in se stessa, nel suo momentosemplicemente negativo, il proprio ne e la pro-pria gioia, sino a uno scatenato orgiasmo che,nello spingerle allestrema intensit, arda in sestessa ogni passione. Di l da tutto: saper por-tare allapice tutto ci da cui il terrore origina-rio esasperato, tutto ci che il nostro essere

    naturale e istintivo disperatamente non vuole,saper rompere il limite e scavare sempre piprofondamente, dovunque, il senso dellabissovertiginoso, e consistere nel trapasso, sussisterel dove gli altri sarebbero travolti. Nulla devepi esistere, a questo punto, che possa venirerispettato, nulla che si senta di non essere ca-

    paci di fare. (...) Una dipendenza non migliore

    di unaltra e lo scopo non di cambiare padroni

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    (legge del bene, dello spirito, della libert, ecc.),sibbene di riaffermare lio sopra ad ogni corre-lazione, qualunque essa sia di farne qualcosadi agile, di duro, di freddo, di inafferrabile, di

    pronto, qualcosa che libero in questo suo vi-vere pericolosamente come potenza negatrice diogni determinazione e di ogni appoggio.Seppure si tratti di una citazione molto lungama non per questo meno preziosa che toccaargomenti distanti dalle intenzioni di questo ar-ticolo, le afnit tra la forma spersonalizzatadellescimmie spazialidi Tyler e questosoldato

    politico nichilista sono evidenti. E altrettantoevidente la pratica consapevole del nichilismo,il tentativo di trasmutarlo e di superarlo versonuove forme rivoluzionarie, indipendenti siadalla ratio capitalistica che da quella marxista,senza nostalgie, ma avanguardisticamente pro-iettate verso il futuro.

    COME NEL GRUPPO DI UR: LA CREAZIONE

    COSCIENTE DEL DOPPELGNGERVale la pena di affrontare ora il tema dello sdop-piamento di personalit cui va incontro il pro-tagonista del nostro lm. A partire dalle crisi diinsonnia e mediante lescamotagedi alcune vi-sioni subliminali Edward Norton intravede perla prima volta le immagini di Tyler Durden.Nellantichit la visione di un doppio (il c.d.

    Doppelgnger) era spesso interpretata comesegno di sventura, come un presagio negativo espesso mortifero, soprattutto quando tale dop-pio recava nefandi messaggi di avvertimento.Eppure a un livello pi interno c chi ha parla-to coscientemente del tema del doppio in fattodi interiorit.Sappi che il segreto dellavviamento sta nelcreare in te un esser due. Devi distaccare un

    principio superiore.Parole del gi citato Abraxa il quale consigliaal neota la creazione cosciente di un doppioallinterno della propria vita interiore. Un dop-pio che sia in principio soprattutto un capo,un re, un modello da seguire. Fintanto che taledoppio sar un principio superiore che subor-dina linteriorit del novizio saremmo, secondo

    Abraxa, in una fase mistica e contemplativa,

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    quando liniziando si identicher invece conil principio superiore stesso si raggiunger unafase propriamente magica. Identiche visionisono rintracciabili in alcune scuole Zen.La somiglianza tra questa pratica cosciente diideazione del doppio e il doppio Brad Pitt

    Edward Norton certamente calzante. Daltrocanto proprio Brad Pitt/Tyler Durden che sidichiara il liberatore che ha riallineato le miepercezioni. Ma, proprio come suggerito daAbraxa, liniziando non deve fermarsi allo statodi neota e seguace del doppio, deve andare ol-tre, deve assumere egli stesso il ruolo di re inter-no. E cos nel lm alla ne il discepolo EdwardNorton, sottolineando di avere gli occhi aperti

    uccide il suo maestro, come nel noto motto ZenSe incontri il Buddha uccidilo!. Tra laltronon lunico collegamento con il Buddhismodelle origini, visto che labbandonare la casa eil partire per una vita ascetica uno dei trattidistintivi del vero buddhismo cos come il pro-tagonista abbandona i suoi scintillanti beni ter-reni per andare a vivere in una zona di residuitossici allinterno di un caseggiato fatiscente.

    LA PICCOLA E LA GRANDE GUERRA SANTANella scena pi nota del lm Tyler Durden par-la ai membri del Fight Club, ricordando la lorodisillusione nei confronti dei mass media, deimessaggi carrieristici della societ dello spet-tacolo, della disaffezione verso linutilit deglioggetti del consumismo, alla ricerca di un signi-

    cato pi profondo dellesistenza. Per farlo pernon accenna a problemi di terzomondismo, nonutilizza una dialettica propria ad esempio al ma-terialismo storico, piuttosto afferma: Non ab-biamo la grande guerra n la grande depressio-ne. La nostra grande guerra quella spirituale,la nostra grande depressione la nostra vita.Per chi ha letto il famoso capitolo di Julius Evola

    La piccola e la grande guerra santacontenuto

    inRivolta contro il Mondo Moderno lafnit

    STAMMI A SENTIRE, D

    POSSIBILIT CHE A

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    evidente. Qui lautore richiama la divisionemaomettana della guerra santa in grande epiccola. Per piccola si intenderebbe quellaesteriore, fatta dallopera di guerra agli infede-li, meno importante rispetto alla grande guerrasanta, quella interiore.

    Tale grande guerra santa interiore, spirituale,avrebbe il signicato attribuitole, tra gli altri,dai Su. Infatti nellinteriorit delliniziandouna guerra interiore si scatena tra un principiosuperiore e uno inferiore, ricorrendo in questoil tema dellinterno comandare e obbedire pro-prio alla dicotomia maestro/discepolo, della cuicreazione abbiamo pocanzi parlato.Colpisce che prima un libro di un autore ameri-cano e successivamente la sua versione cinema-tograca parlino di un concetto cos esoterico,particolare e facilmente mal interpretabile comequello di guerra santa.

    VIA DELLA MANO SINISTRA?I nostri padri per noi erano come Dio, se lorose la svignavano questo cosa ti fa pensare di

    Dio? Stammi a sentire, devi considerare la pos-sibilit che a Dio tu non piaccia, che non ti ab-bia mai voluto, che con ogni probabilit lui tiodi, non la cosa peggiore della tua vita? Nonabbiamo bisogno di lui! Al diavolo la dannazio-ne e la redenzione, siamo i gli indesiderati diDio? E cos sia!.Se come Via della Mano Sinistra possiamo de-

    nire quellattitudine spirituale, quella Via,che punta allautodeicazione, allemancipa-zione spirituale attraverso ci che proibitodallortodossia (le donne, la violenza) ecc.,giova far notare alcuni punti di contatto tratale Via e le vicende del nostro protagonista.Questi infatti dopo aver trovato la pseudo solu-zione dei gruppi terapeutici perde la capacit di

    dormire proprio dopo aver incontrato allinterno

    DEVI CONSIDERARE LA

    DIO TU NON PIACCIA

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    di tali gruppi una donna, che si nge come lui,malata, Marla Singer, la grande falsona, conla quale stipula un accordo per non incontrarsimai pi. Nel colloquio con Marla torna il pro-

    blema della virilit, tanto che al momento dispartirsi il gruppo sul cancro ai testicoli Marlaesclama Tu li possiedi ancora i testicoli?.Dopo linizio del Fight Club, Marla Singer tor-na a farsi sentire inscenando un tentativo disuicidio non privo di una certa comicit noir,incontrando linfastidita indifferenza di EdwardNorton. Al contrario Tyler Durden/Brad Pitt

    d inizio a un rapporto piuttosto folle con lastessa Marla, basato su di un sesso totalmen-te staccato da qualsiasi sentimentalismo, quasitecnico.Potremmo persino leggere in questi episodi uncollegamento allutilizzo del sesso ai ni di unapratica spirituale che unita peraltro allemanci-pazione spirituale, rispetto allamore di Dio, si

    conguri come una Via della Mano Sinistra.Ritengo che tali accenni non debbano essereper portati troppo in l, pena il voler trovaresignicati a tutti i costi allinterno del lm inoggetto. vero per che grazie a questa brevedisamina possiamo gi affermare di trovarci difronte a unopera che nel panorama cinemato-graco contemporaneo risulta poco allineata e

    disturbante, che si congura quasi come erro-nea rispetto alle dialettiche interne al consumi-smo hollywoodiano. Oltretutto il lm propone,continuamente, il tema di una virilit perdutada riconquistare, del signicato della mascoli-nit, della sua funzione rivoluzionaria rispettoalle mollezze delle mode contemporanee, del fa-scino della confraternita marziale votata allan-nientamento. Liconoclastia anti consumista del

    lm non si risolve a nostro parere in un meroatteggiamento no global, non fa riferimento asensi di colpa terzomondisti, ma piuttosto siesplica in una ricerca iniziatica che deve e purisuonare come esempio per chi non dispostoa vivere passivamente il tracollo della moderni-t; accettando il fatto che tale ricerca non siapriva di dolorosi punti di arresto, trasmutabili

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    allinterno di una continua discesa agli inferi(toccare il fondo per dirla alla Tyler Durden),perch come afferm quel grande disvelatoredel nichilismo, Friedrich Nietzsche, Afnchun albero possa toccare il cielo con i suoi ramideve affondare le proprie radici nellinferno.

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    YOGA,MEDITAZIONEE MODERNIT

    BREVE DISSERTAZIONESUL LORO SIGNIFICATO,SEGUITA DA UNINCIPIT ALLOLTREfederico maran

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    Immaginate un tempio, la vostra mano che scor-re su un ruvido muro di pietra, c solo qualchecandela accesa e laria cosparsa dincenso efumo grigio, il vostro cuore pulsa come non mai,

    tamburi tuonano in lontananza, della polvereltra dal softto smossa dal suono. Battito dopobattito cuore e tamburi si confondono e il suonocresce... Tutto il vostro essere vibra in unisono...

    Click.

    Bene ragazzi la sessione di meditazione yoga

    guidata termina qui per oggi, ricordatevi diprendere appuntamento per la prossima sessio-ne di marted pomeriggio, ricordo a chi ha se-guito i corsi di kundalini yoga che pu richiede-re di partecipare al master in massaggio tantricofatto dalla nostra esperta condegreein chakra-terapia venuta appositamente dallAmerica.

    Alch un gruppo di persone esce dalla palestra

    tutte in silenzio, accendono la macchina par-cheggiata non molto distante, tornano a casa etutto ritorna alla normalit. Yoga in pillole, me-ditazione endovena, il sacro in supposta.Ma cosa signica Yoga, cosa meditare? Nonstar qui a fare esegesi dei termini, non inten-do nemmeno iniziare un seminario di etimolo-gia o proporre panacee interpretative comode

    alluomo medio che popola le post-modernegrotte dacciaio chiamate citt. Cercher perquanto mi sia possibile (no, purtroppo non

    posso prendervi direttamente a schiaf) disvegliare quel ghiro eterno che riposa allinter-no della vostra riarsa scatola cranica.Primo errore delluomo detto altres moderno:

    Pensare desser capace di qualcosa ben di-verso dallesserne effettivamente capace.

    Credete che basti un corso di Yoga a ren-dere pi profonda la vostra persona? Pensateche aprire un libro, fare una posa, chiudere gliocchi, pensare di concentrarsi, et voil... sietein grado di conoscervi, di comandarvi, desserconsapevoli?Secondo errore delluomo allapice, fra passato efuturo:Ci che qualcuno ha detto in passato,

    immediatamente comprensibile per me, ora.

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    Sono vissute persone che hanno dedicato la vitaintera allo studio, che hanno elaborato pensieriper decenni, e tu, piccolo uomo appena nato,con fare spavaldo riassumi, condensi, sempli-chi e padroneggi il tutto? Palesi solo la piprofonda ignoranza.Terzo errore antropocentrico dellumanit vi-

    ziata:Il mondo non un fastfood spirituale.Non esiste una mensa che elargisce porzionimonodose di cultura. Non vi sono vie rapi-de per la vetta, chi scala con lelicottero non

    ha infatti scalato alcunch: solo un turista.Noi occidentali doggi siamo portati a essere in-trinsecamente limitati dal buon senso e dallacultura media elargita nelle scuole; latteggia-

    mento comune ltrare il mondo la storia e lacultura attraverso i propri paradigmi e le pro-prie idee. Il mito del pragmatismo va eradicato.Per poter affrontare e affrontarci senza ri-dursi al solito materialismo, a quel modo diintender le cose solamente in base alla lorofunzione, al ridurre lintera vita a un gioco-forza di materia, psicologismi e piacere/do-lore fondamentale pensare in profondit.

    Lappiattimento allabitudine, alle routine, ai

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    dati di fatto, alle grandi e univoche verit scien-tiche e religiose esser gi morti, scheletri de-ambulanti che hanno negato la loro complessitdanimo per una pi semplicistica vita.

    Yoga in sanscrito tradotto letteralmentecomeunione,unit. Vi sono varie tipologie diyoga, ma alla base una pratica che permea

    e unisce le distinzioni linguistiche di corpo,mente, spirito, coscienza, mondo ed essere.Lo scopo (anche se qui si stagliano diverse viedazione e di interpretazione) , non tanto ilraggiungimento, ma laver consapevolezza in

    varie forme di quella totalit innita che iltutto, che permea tutto; la dinamica consapevo-le dellidentit del S eBrahman(Assoluto).Questa mia prospettiva creer astio nei prati-

    canti di Yoga che seguono scuole di pensieroe movimenti devozionali pi incentrati sullot-tenimento della liberazione (Moka) dalla per-petua reincarnazione o dal completo e tota-le distaccamento dal mondo, rinunciandovi.La meditazione non consiste in un non pen-sare, in uno svuotamento; gi queste cosesono atti mentali, processi di un continuo ri-

    muginare della mente su se stessa.

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    Concentrarsi essere un punto sso senza di-mensione; pensare di concentrarsi esser di-stratti dal pensiero stesso.In realt lo scopo nale dello yogin pi estre-

    mo, il praticante tantrico, duplice; da unaparte egli tende alla liberazione (moka, mu-kti) dallesistenza condizionata e mortale; allostesso tempo, per, cerca anche di realizzareper se stesso la fruizione (bhoga, bhukti) chelassoluto,iva, conosce nella sua autentica na-tura: il piacere cheivaprova nelle sue molte-plici creazioni, sue autorealizzazioni.

    Lattore e lazione sono uniti,ma quando lazione si dissolve,abbandonando i suoi frutti, ladinamica legata allego si esau-risce, il praticante che viene

    assorbito in questa contempla-zione profonda scopre la vibra-zione divina, liberata dal suo le-game con lego. La natura pro-fonda dellazione cos si rivela,e chi ha interiorizzato il movi-

    mento del desiderio non cono-sce pi dissoluzione. Egli nonpu cessare di esistere, perch tornato alla sorgente profonda,iva quindi unito alla aktiquale conoscenza e oggetto,

    mentre ovunque egli si manife-sta come pura coscienza(Spandakarika, 14-16)

    Le immagini alle pp. 56-57 e 58 sono particolari dai Templidi Khajuraho, India.

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    ALCHIMIE,MENZOGNE,ILLUSIONIalessandro vivaldi

    Erfahrung: A che pensi?

    Einblick:Alla quantit di informazioni che ac-cumula il mio corpo e che invia al mio cervello.Al numero innito di umani su questa terra,alla complessit dei fenomeni sociali, alla com-

    plessit del corpo umano, alla difcolt di de-

    terminare ci che meglio fare in una singolasituazione in cui il numero di variabili tantoenorme da dover essere ignorato: perch cosiche prendiamo o dovremmo prendere ogni sin-gola decisione.

    Erfahrung: Tu come prendi le tue decisioni?

    Einblick:Ogni volta decine di migliaia di voci siaccalcano nella mia testa. Centinaia di migliaiadi dubbi, di considerazioni. The mind is tricky.La nostra logica si mischia alla nostra coscien-za, illudendoci di suggerire considerazioni sem-pre giuste, quando in realt non possono cheessere contraddittorie. Non possiamo deciderecon la logica, questo il maggior fallimento del-

    la mentalit razionalista. Troppe volte sono sta-to insoddisfatto pur avendo preso la decisionepi logica. Nemmeno il successo garantisce lasoddisfazione circa le proprie decisioni. Lunicacosa che pu soddisfarmi, laderire alle mieintuizioni, alle mie vibrazioni, anche quandoqueste comportano fallimento e sofferenza.

    Erfahrung: Tutti decidono allo stesso modo?

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    Einblick: No. Nessuno, tanto meno me, amapagare il prezzo delle proprie decisioni. Cos,

    molti optano per ci che comporta meno dan-

    no, meno affanno, meno esposizione allaltrui

    critica, meno responsabilit, meno conseguen-

    ze. Fatto salvo poi laffacciarsi della propria in-

    tuizione sotto forma di voce sommessa, pro-

    veniente dal petto, che chiede Perch mi hai

    illuso? Perch non mi hai dato ascolto?. E li,

    non vi altro da fare che soffocare quella voce.Soffocarla, rendendo il petto sempre pi spento,

    sempre meno vibrante, quasi no a spegner-lo. Una volta grigio, il petto rende grigia tuttala vita. Priva di ispirazione, con le muse quasi

    estinte, non vi pi arte, non vi pi forza, nonvi pi profondit. Allora si ricorre a palliativiche possano far dimenticare quel grigiore. Ma

    rimangono emozioni di plastica, routine appa-

    rentemente colorate ma pur sempre routine di

    aperitivi, birre, magari sesso e rocknroll, manulla di vero. Nulla di realmente vibrante: mero

    tempo che passa nel grigiore del petto.

    Erfahrung:E quale la cura?

    Einblick:La meraviglia. La potenza dellessereumano anche la sua pi grande debolezza: lacapacit di adattarsi. Cos, di fronte a tanti ef-

    fetti speciali anche emotivi della tecnologia,

    del cinema e della propaganda in generale, la

    mente umana si abituata allincredibile nzio-ne tanto da non avvertire pi lincredibile rea-

    le. La capacit di discriminare: non siamo pi

    capaci di discriminare i colori nelle situazioni.

    Pensiamo per comodit, per pigrizia della no-stra coscienza, che tutto sia bianco e nero, e non

    riusciamo pi a discriminare e ad apprezzare la

    contraddizione di mille arcobaleni che sussisto-

    no nelle medesime situazioni. Se pur giustodover scegliere tra un disco di Mozart e uno di

    Bach, anche vero che in entrambi sussistonole stesse note: cos, allo stesso modo, non esi-

    stono buoni e cattivi, ma esistono buoni che si

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    ph

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    alleano con cattivi e cattivi che combattono per

    una giusta causa, buoni con vizi e cattivi con

    virt, e tutto un teatro dove le divinit stes-se sono maschere intercambiabili al di l dello

    spazio e del tempo. Solo escludendo le sempli-

    cazioni nellanalisi della realt e ammettendola sua essenza poliedrica e in costante cambia-

    mento, possiamo recuperare la nostra capaci-

    t di meravigliarci, e quindi di assaporare ogni

    volta unemozione come se fosse unica, senza

    privarci di nulla, ma al tempo stesso senza di-

    penderne. Nessuna azione umana ha realmentesenso se non si concepisce la realt delle cose.

    Vivere senza meravigliarsi della vita, signicaessere gi morti.

    Erfahrung:Eppure un continuo fuggire.

    Einblick: La verit una mannaia cui si pu

    resistere solo se si capaci di tagliare la pro-pria testa. Concepita la natura poliedrica della

    realt, si in grado di concepire il diverso comequalcosa di necessario anche quando in diret-

    ta e furiosa opposizione a noi stessi, e questo ci

    prepara ad accettare anche le verit scomode.

    Ma questo ben diverso dal rendere tutti ugualicome avviene nellodierno processo di globaliz-

    zazione della cultura. Non ha senso sopprime-

    re il diverso col sotterfugio del rendere tutti

    uguali. Si fugge di fronte alla verit quando mannaia. Perch ricordarci che si pu morire,

    se non siamo in grado di affrontare tale realt?

    Eppure solo concependo la nostra morte chel