ENERGY COMMUNITY: Implicazioni strategiche per il Sistema Italia Paolo Borzatta The European House - Ambrosetti
Jun 20, 2015
ENERGY COMMUNITY:
Implicazioni strategiche per il
Sistema Italia
Paolo Borzatta The European House - Ambrosetti
Gli obiettivi del nostro studio
1. Comprendere gli
obiettivi strategici del paradigma di Energy
Community (EC)
2. Stimare gli
impatti della diffusione delle EC in Italia
3. Identificare i
temi critici emergenti per stimolare
riflessioni per la strategia del Paese
Abbiamo utilizzato una metodologia multi-livello
Definizione strategica di Energy
Community (proposta)
Analisi
caratteristiche del
sistema
energetico italiano
Mappatura della
attuale normativa
italiana
Casi studio
internazionali
(per stimoli)
Simulazioni impatti
diffusione EC per l’Italia* Barriere alla diffusione
(*) Sulla base dei dati dello studio tecnologico del Politecnico
Occorre chiarire cosa sono le EC dal
punto di vista strategico
Una comunità di utenze (private, pubbliche, o miste)
localizzate in una determinata area di riferimento in cui gli
utilizzatori finali (cittadini, imprese, Pubblica
Amministrazione, ecc.), attori di mercato (utilities, ecc.),
progettisti, addetti alla pianificazione e politici
cooperano attivamente per sviluppare livelli elevati di
fornitura "intelligente" di energia, favorendo l’ottimizzazione
dell’utilizzo delle fonti rinnovabili e dell’innovazione
tecnologica nella generazione distribuita e abilitando
l’applicazione di misure di efficienza, al fine di ottenere
benefici sulla economicità, sostenibilità e sicurezza
energetica
Sono 4 gli elementi rilevanti per lo
sviluppo delle Energy Community
1. Dimensione politica (normativa)
2. Mercato energetico (offerta tecnologie/soluzioni)
3. Sostenibilità/economicità (sistema energetico,
utilities e utenza finale)
4. “Cittadinanza energetica” (conoscenza, aspetti socio-culturali)
Il Politecnico di Milano ha studiato:
1. Tecnologie abilitanti
2. Paradigmi di Energy Community
3. Potenziali di diffusione in Italia
Produzione ed utilizzo di energia
"Intelligenza" (sistemi di gestione)
Infrastruttura
Residenziale Commerciale Edifici Pubblici*
Industria Residenziale + Edifici Pubblici
Industria + Commerciale
5% (base)
10% (ottimistico)
15% (di studio)
(*) Riferimento ai complessi ospedalieri
Per valutare l’impatto delle Energy
Community in Italia abbiamo:
Stimato per gli scenari di diffusione 5%, 10% e 15%:
Contributo (aggregato e di singolo paradigma di EC*)
agli obiettivi della Strategia Energetica Nazionale
Impatto economico netto per i membri della EC
Effetti sul sistema elettrico (andamento dei consumi,
load shifting ed oneri di sistema)
(*) Simulazioni fatte con riferimento ai paradigmi di EC Residenziale, Commerciale,
Edifici Pubblici e Industria
2000 2005 2010 2015 2020
126
141
167 Scenario di risparmio 2020 (programma SEN)
Scenario tendenziale 2020 (assenza misure
efficienza energetica)
Scenario di riferimento al 2020
Delta
risparmio
-12%
Co
nsu
mi e
ne
rge
tici f
ina
li in
Ita
lia (
Mte
p)
L’Italia ha fissato importanti obiettivi di efficienza
(*) Stima
Fonte: Strategia Energetica Nazionale (SEN), 2013
2013=119* (anche a causa della crisi)
119
141
126
2013
Te
nd
en
zia
le2020
Ris
parm
io2020
Consumi finali totali di energia (Mtep)
Fonte: elaborazione TEH-A su dati Politecnico di Milano, 2014
+19% -12%
Le EC sono uno strumento per raggiungere questi obiettivi
Scenario
EC
Contributo delle
EC al delta di
risparmio
5% 9,9%
(1,6 Mtep)
10% 19,8%
(3,2 Mtep)
15% 29,7%
(4,7 Mtep)
Le EC sono uno strumento per raggiungere questi obiettivi
Scenario
EC
Contributo delle Energy Community
al delta di risparmio per settore1
Residenziale2 Commerciale Edifici
Pubblici Industria
5% 8,9% 14,6% 2,6% 12,1%
10% 18,0% 29,2% 5,3% 24,2%
15% 27,0% 43,7% 7,9% 36,3%
Fonte: elaborazione TEH-A su dati Politecnico di Milano, 2014
(1) Quota minori consumi energetici imputabile alla diffusione delle EC nello specifico segmento
(2) Si assume l’ipotesi per cui il consumo residenziale sia interamente autoconsumato
I benefici ambientali collegati al paradigma di EC sono importanti
Fonte: elaborazione TEH-A su dati Politecnico di Milano, 2014
-3,6 -7,3 -11
26,1
52,3
78,4
EC 5% EC 10% EC 15%
Risparmioemissioni CO2(Mln ton/anno)
Valore emissioniCO2 risparmiate(Mln Euro/anno)
Scenario diffusione
I benefici ambientali collegati al paradigma di EC sono importanti
Minori emissioni di CO2 per settore (Mln ton/anno)
-1,3
7
-0,2
8
-0,0
3
-1,8
1
-2,7
6
-0,5
5
-0,0
6
-3,6
1
-4,1
3
-0,8
3
-0,0
9
-5,4
2
Residenziale Commerciale Edifici Pubblici Industria
Scenario 5% Scenario 10% Scenario 15%
Fonte: elaborazione TEH-A su dati Politecnico di Milano, 2014
L’impatto economico aggregato per i
membri della EC è rilevante
2,01
4,01
6,02
Scenario 5% Scenario 10% Scenario 15%
Valore economico netto* per gli utilizzatori finali (Mld €/anno)
Fonte: elaborazione TEH-A su dati Politecnico di Milano, 2014
(*) Riferimento ai ricavi dall’energia immessa in rete da produzione rinnovabile, risparmio sull’acquisto
di energia dalla rete, risparmio in termini di produzione di energia termica da tecnologia tradizionale,
ecc., al netto degli investimenti per le tecnologie di EC; non sono considerati gli effetti indiretti e indotti.
L’aggregato si riferisce ai 4 paradigmi "puri" e ai 2 paradigmi "misti" di EC.
L’impatto economico aggregato per i
membri della EC è rilevante
Fonte: elaborazione TEH-A su dati Politecnico di Milano, 2014
0,0
6
0,1
8
0,0
7 1,4
4
0,1
2
0,3
6
0,1
4
2,8
8
0,1
9
0,5
4
0,2
0
4,3
3
Residenziale Commerciale Edifici Pubblici Industria
Scenario 5% Scenario 10% Scenario 15%
Valore economico netto per gli utilizzatori finali per settore
(Mld €/anno)
Il paradigma EC può portare benefici strutturali per il sistema elettrico
1. Possibilità di peak shaving nelle ore diurne
(riduzione dei picchi di domanda)
2. Possibilità di spostamento del carico (load
shifting) per la gestione dei picchi
3. In presenza di stoccaggio, riduzione della
variabilità dell’impatto delle Energy
Community sul funzionamento della borsa
elettrica
Il paradigma EC può portare benefici strutturali per il sistema elettrico
Domanda elettrica giornaliera (giorno tipo*) in Italia
(MWh, Ipotesi scenario EC=5%)
Ore
(*) Domanda media
oraria dei primi 3
mesi del 2014
20.000
25.000
30.000
35.000
40.000
45.000
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24
SENZA ENERGY COMMUNITY
CON ENERGY COMMUNITY (CON BATTERIE)
CON ENERGY COMMUNITY (SENZA BATTERIE)
Un tema da affrontare: la ripartizione degli oneri di sistema
Scenario di
penetrazione
delle EC
Incremento degli oneri di sistema in presenza di EC
per tipologia di utenza
Utente residenziale Utente non residenziale*
5% +2% +5%
10% +3% +11%
15% +5% +18%
Fonte: elaborazione TEH-A su dati GME e Politecnico di Milano, 2014
(*) Include le altre tipologie di utenza (industriale, commerciale, ecc.)
Le Energy Community sono una innovazione di
sistema (e di mercato)
Gli impatti aggregati sono significativi, ma a livello
di singolo partecipante possono non essere
sufficienti a spingere autonomamente la EC (es. per
una famiglia di una EC residenziale, il beneficio
annuo netto è intorno ai 110 Euro)
Quali sono le leve per spingere in maniera sostenibile il paradigma delle EC?
Interrogativo strategico
Abbiamo esaminato le esperienze di
3 Paesi europei (Germania,
Danimarca, Regno Unito) e un
caso di studio in Francia*
Non esiste un modello di riferimento
per la diffusione delle EC, ma si
possono individuare alcune
dimensioni di riferimento
ricorrenti ("driver")
(*) Progetto pilota GreenLys a Lione e Grenoble
Driver GER DK UK FRA1 ITA
Sistema di finanziamento2
Capacità di gestione della
Generazione Distribuita3
Diffusione della Generazione
Distribuita (fonti rinnovabili e non)
Quadro normativo per EC
Comunicazione delle EC come
strumento per superare il NIMBY
Sensibilità dei cittadini verso i
temi ambientali
Presenza
MAX
Presenza
MIN
Valutazione qualitativa driver per la diffusione delle EC
(1) Riferimento al caso Greenlys
(2) Presenza di fondo di garanzia statale, capacità degli investitori istituzionali di prezzare l’investimento,
recettività del sistema creditizio
(3) Adeguatezza dei sistemi di distribuzione e trasmissione dell’energia elettrica e dell’impianto regolatorio
Le EC possano nascere dal “basso”
o dall’“alto”
Passivo
Attivo
RU
OL
O D
EL
CO
NS
UM
AT
OR
E
RUOLO DELLA UTILITY Passivo Attivo
Neckarsulm
(GER)
Middelgrunden
(DK)
Fintry (UK)
GreenLys
(FRA) Copenhagen heat
community (DK)
= Energy Community; riferimento ai casi studio analizzati
EC utility driven Imposizione legislativa
EC consumer driven E
C
ete
ro d
irette
EC
au
to d
irette
EC market driven
Per l’Italia, alla luce delle caratteristiche del
Paese, che modello di diffusione è possibile/preferibile/auspicabile favorire?
Interrogativo strategico
Le utility possono avere un ruolo
importante come "aggregatori"
Settore Massimo valore dei
servizi da offrire (€/anno)
Valore unitario
(€/anno)
Residenziale 23.811 794
Commerciale 259.332 86.444
Grande complesso
ospedaliero* 545.512 545.512
Industria 193.895 64.632
Fonte: elaborazione TEH-A su dati GME e Politecnico di Milano, 2014
(*) Rif. ad un complesso ospedaliero con consumo annuo di circa 7,8 mio KWh di fabbisogno elettrico
e di 13,5 mio KWh di fabbisogno termico, pari ad una bolletta energetica di circa 2 mio Euro/anno
N.B.: valore stimato come differenza fra il costo totale dell’energia acquistata prima di
diventare EC e il costo residuo sostenuto per comprare dalla rete il differenziale di energia
necessario per coprire i consumi della EC (ipotesi in presenza di stoccaggio)
Stima indicativa della massima disponibilità teorica a
pagare per i servizi associati alle EC
1. Economico-normative Mancanza di un organico quadro regolatorio in materia
Incertezza sulle forme giuridiche di aggregazione delle EC e sulla
definizione di responsabilità esterne ed interne
Problematiche di reperimento dei fondi
Necessità di innovazione nel mercato
2. Culturali Carenza di figure professionali con conoscenza approfondita delle
tecnologie e delle modalità di aggregazione delle EC
Difficoltà ad accettare un costo iniziale elevato a fronte di risparmi
futuri
Scarso appeal sociale del "prodotto" EC
Scarsa sensibilità e conoscenza del tema
Oggi in Italia esistono delle barriere alla diffusione delle EC
Un esempio distante, ma non troppo…
La domotica:
il 69% degli italiani ritiene che sia il futuro e che
sempre più persone vi faranno ricorso
ma il 71% non ha mai sentito parlare della
normativa che introduce il livello “domotico” degli
impianti elettrici*
e solo il 32% ritiene la domotica una tecnologia
fruibile e facile da utilizzare
Fonte: sondaggio commissionato da ANIE-Confindustria, 2013
(*) Normativa del 2011 che introduce standard minimi di funzioni e fruibilità dell’impianto
elettrico e individua 3 livelli di riferimento: standard, base, domotico
Una considerazione finale
Le Energy Community sono un paradigma
cooperativo con molti attori
Il dibattito sul tema non deve restare “tecnico” e
confinato agli “addetti ai lavori”
Occorre una forte azione di comunicazione e
“educazione” della popolazione (e anche dei
decision maker) che tocchi la “pancia” della gente
Grazie