Piano territoriale di preparazione e risposta all’emergenza COVID-19 Aggiornato al 4/04/2020 Pag. 1 di 137 Gruppo di riferimento del documento Classificazione del documento Editore del documento Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19 Emergenza COVID-19 PIANO TERRITORIALE DI PREPARAZIONE E RISPOSTA ALL’EMERGENZA COVID-19 ASL VITERBO Rev. 0 Edizione 1 Data 6/3/2020 Rev. 1 Data 10/4/2020 Edizione 2 Data 10/4/2020 Distribuito in forma □ X cartacea □X informatica A A □Copia controllata (soggetta ad aggiornamento) N° □Copia non controllata □Copia riservata DATA di ricezione FIRMA Redatto Gruppo Territoriale Emergenza COVID-19 (vedi pagina 3 per le collaborazioni) Valutato da Direttore Dipartimento cure primarie - Dr. Giuseppe Cimarello Direttore Sanitario Polo – Dr. Viti Claudio Verificato dal Risk Manager ASL Viterbo Dr. Franco Bifulco APPROVATO DA Direttore Sanitario della ASL VT - Dott.ssa Antonella Proietti Direttore amministrativo ASL VT – Dott.ssa Maria Luisa Velardi Direttore Generale della ASL VT - Dott.ssa Daniela Donetti
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Emergenza COVID-19 PIANO TERRITORIALE DI ......Direttore amministrativo ASL VT – Dott.ssa Maria Luisa Velardi Direttore Generale della ASL VT - Dott.ssa Daniela Donetti Piano territoriale
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Piano territoriale di preparazione e risposta all’emergenza COVID-19 Aggiornato al 4/04/2020 Pag. 1 di 137
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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19
Emergenza COVID-19
PIANO TERRITORIALE DI PREPARAZIONE E RISPOSTA ALL’EMERGENZA COVID-19
ASL VITERBO
Rev. 0 Edizione 1 Data 6/3/2020
Rev. 1 Data 10/4/2020 Edizione 2 Data 10/4/2020
Distribuito in forma □ X cartacea □X informatica
A
A
□Copia controllata (soggetta ad aggiornamento) N°
□Copia non controllata
□Copia riservata
DATA di ricezione FIRMA
Redatto
Gruppo Territoriale Emergenza COVID-19
(vedi pagina 3 per le collaborazioni)
Valutato da
Direttore Dipartimento cure primarie - Dr. Giuseppe Cimarello
Direttore Sanitario Polo – Dr. Viti Claudio
Verificato dal Risk Manager ASL Viterbo
Dr. Franco Bifulco
APPROVATO DA
Direttore Sanitario della ASL VT - Dott.ssa Antonella Proietti
Direttore amministrativo ASL VT – Dott.ssa Maria Luisa Velardi
Direttore Generale della ASL VT - Dott.ssa Daniela Donetti
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Indice
Collaborazioni
Indice degli aggiornamenti
Pag. 02
Pag. 03
I. Oggetto Pag. 04
II. Razionale Pag. 04
III. Ambito di intervento Pag. 04
IV. Gruppo Territoriale per l’emergenza COVID-19 Pag. 04
V. Manuale operativo per la prevenzione, gestione e sorveglianza dell’emergenza COVID-19 Pag. 06
I.O. 01- Comportamenti e misure igienico sanitarie fondamentali Pag. 07
I.O. 02- Definizione di caso di COVID-19 Pag. 08
I.O. 03- Area territoriale - Percorso per accessi o segnalazioni in ambito delle cure primarie e della
continuità assistenziale (MMG, PLS, SA, MCA e PAT)
Pag. 10
I.O. 04 - Raccomandazioni per i pazienti in isolamento fiduciario sul territorio Pag. 14
I.O. 05 - Attività di igiene e sanità pubblica – Istituzione team operativo COVID-19 (TOC) Pag. 15
I.O. 06 - Area ospedaliera - Percorso per accessi in pronto soccorso Pag. 18
I.O. 07 - Esecuzione e trasferimento campioni biologici per la diagnosi Pag. 21
I.O. 08 - Percorso della donna in gravidanza con sintomi simil-influenzali o respiratori Pag. 23
I.O. 09 – Percorso dei pazienti che necessitano di intervento chirurgico in emergenza/urgenza o
urgenza differibile con sintomi simil-influenzali o respiratori
Pag. 25
I.O. 10 - Area ospedaliera - Gestione percorsi per la terapia intensiva e le malattie infettive Pag. 26
I.O. 11 - Misure igieniche e disinfezione degli ambienti Pag. 28
I.O. 12 - Flussi di notifica Pag. 31
I.O. 13 - Definizione di paziente guarito e di paziente che ha eliminato il virus SARS- COV- 2 Pag. 32
I.O. 14 - Medicina penitenziaria – gestione dei casi in ambito carcerario Pag. 33
I.O. 15 - Ridefinizione delle attività in ambito territoriale
I.O. 16 - Ridefinizione delle attività in ambito ospedaliero
Allegato I.O. 15 e 16 - Gestione dei percorsi di accesso e riorganizzazione degli spazi nel rispetto delle norme
igieniche
I.O. 17 - Indicazioni per un utilizzo dei dispositivi personali di protezione
I.O. 18 - Organizzazione delle agende
I.O. 19 - Sorveglianza attiva degli operatori classificati come “contatto a rischio” e contatto stretto
I.O. 20 - Gestione delle attività svolte da ditte esterne e lavoratori autonomi all’interno delle
strutture della ASL di Viterbo-rischio biologico COVID-19
I.O. 21 - Percorso per i pazienti con malattia cronica renale
I.O. 22 - Modalità operative per trasferimento/dimissione dei pazienti COVID-19
VI. Misure di prevenzione tutela del personale dipendente Pag. 37
VII. Piano di formazione, informazione e comunicazione
6.1 Il piano di informazione e comunicazione
6.2 Piano di formazione in merito all’emergenza COVID 19
Pag. 42
VIII. Piani di gestione e monitoraggio
7.1 Monitoraggio e comunicazione dei casi: procedure per il rispetto della privacy e il trattamento dei dati
7.2 Piano di gestione dei fabbisogni, l’approvvigionamento e la dotazione dei DPI e rendicontazione dei costi
Pag. 44
IX. Dimensionamento organizzativo e funzionale in previsione di incremento dello stato di allerta Pag. 48
X. Allegati
Scheda SERESMI
Questionario operatori Sanitari
Moduli per trasferimento Regione Lazio
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PO Filo diretto con l’ostetrica
PO Counselling telefonico UOSD terapia del dolore e cure palliative
POAttivazione Linea telefonica/counseling sociale di supporto a persone e famiglie fragili
PO Emergenza coronavirus: supporto psicologico agli operatori sanitari
Hanno collaborato alla stesura del documento:
Alesini Angelo
Angelini Daniele
Aquilani Silvia
Bifulco Franco
Caterini Luciano
Carofei Oriana
Cassano Annamaria
Cavasino Sergio
Cimarello Giuseppe
Curzi Mario
Di Carlo Assunta
Dionisi Annarita
Doganiero Rocco
Federici Anna
Feriozzi Sandro
Ferrarini Nicola
Fiore Michele
Foglia Massimo
Fulgheri Anna
Giacomini Simona
Gianferro Roberta
Ialungo Anna Maria
Isabella Angelo
Lazzaroni Elettra
Menghini Alessandro
99Napoli Raffaella
Nedi Gianluca
Nicolanti Giorgio
Paoletti Alberico
Pazzaglia Maria Chiara
Poleggi Luca
Priori Francesca
Salvatori Nicoletta
Schirra Giulia
Siena Giovanni
Viti Claudio
Zocchi Fabrizio
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Indice degli aggiornamenti
Titolo Stato aggiornamenti
I.O. 01- Comportamenti e misure igienico sanitarie
fondamentali
I.O. 02- Definizione di caso di COVID-19 Aggiornata 12/3
I.O. 03- Area territoriale - Percorso per accessi o
segnalazioni in ambito delle cure primarie e della
continuità assistenziale (MMG, PLS, SA, MCA e PAT)
Aggiornata 12/3
Aggiornata 26/3
Aggiornata 31/3
I.O. 04 - Raccomandazioni per i pazienti in isolamento
fiduciario sul territorio
I.O. 05 - Attività di igiene e sanità pubblica – Istituzione
team operativo COVID-19 (TOC)
In aggiornamento (nuova IO?) modificare titolo
I.O. 06 Area ospedaliera - Percorso per accessi in pronto
soccorso
Aggiornata 12/3
In aggiornamento
I.O. 07 - Esecuzione e trasferimento campioni biologici
per la diagnosi
Aggiornato 12/3
In aggiornamento
I.O. 08 - Percorso della donna in gravidanza con sintomi
simil-influenzali o respiratori
Aggiornata il 6/4 con titolo Percorso della donna in
AREA TERRITORIALE: PERCORSI PER ACCESSI O SEGNALAZIONI NELL’AMBITO DELLE CURE
PRIMARIE E DELLA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE
TARGET: Medici di Medicina Generale (MMG), Pediatri di Libera Scelta (PLS), Medici della Continuità
Assistenziale (MCA), Specialisti Ambulatoriali (SA) e operatori dei PUNTI DI ASSISTENZA TERRITORIALE (PAT)
E AMBUFEST ADULTI PEDIATRICI
I MMG, PLS, MCA PAT e SA rappresentano il primo livello di accesso al SSR e offrono un contributo
fondamentale alla prevenzione, diagnosi e cura, della malattia. Hanno inoltre un ruolo fondamentale
nell’informazione agli assistiti, che deve essere assicurata con ogni mezzo e tempestiva in funzione
all’evoluzione delle direttive emanate, rappresentando un canale privilegiato con la popolazione, in virtù del
rapporto fiduciario instaurato tra medico curante e cittadino assistito.
Di seguito vengono definite le misure precauzionali da adottare al fine di prevenire il possibile contagio
nelle sale d’attesa e negli studi/ambulatori/poliambulatori:
1. Si raccomanda di invitare la popolazione assistita ad accedere presso gli studi/ambulatori nei casi
strettamente necessari; in particolare se manifestano sintomi respiratori (tosse, rinorrea, starnuti, etc.)
e/o simil‐influenzali, invitandoli a colloquio telefonico per consentire una valutazione clinica preliminare
e, congiuntamente, del rischio di infezione da SARS‐CoV‐2.
Nel corso della telefonata il medico procede a un triage come previsto nelle linee d’indirizzo, qualora
dall’intervista non si ravvisino i criteri di “caso in valutazione”, il medico deciderà se necessario
effettuare la visita.
Se invece si ravvisano i criteri di caso sospetto adotterà i seguenti accorgimenti:
Il caso in valutazione (sospetto) va segnalato al Team Operativo Covid-19 (TOC) - tel. 3440524731 o 3669341925 dalle 8.00 alle 20.00 o alla mail [email protected],
RACCOMANDAZIONI PER I PAZIENTI IN ISOLAMENTO FIDUCIARIO SUL TERRITORIO
Il medico di Sanità Pubblica di competenza per il domicilio in raccordo con il medico curante provvede a:
Istruire adeguatamente sia il paziente che i familiari sulle precauzioni da mettere in atto per la
prevenzione della trasmissione da contatto, droplet e aerea;
Monitorare quotidianamente la temperatura corporea e seguire l’evoluzione clinica del paziente
avvalendosi del referente clinico individuato;
Concordare con il medico infettivologo dell'INMI Spallanzani le modalità di gestione clinica del caso ed
il termine dell'isolamento se caso probabile o confermato (tampone risultato positivo);
Se il tampone è negativo il SISP attiva quanto previsto per il mantenimento della sorveglianza sanitaria in
isolamento fiduciario fino al termine dei 14 giorni;
Gli eventuali conviventi devono essere considerati contatti e la loro salute deve essere monitorata;
Se un membro della famiglia sviluppa sintomi di infezione respiratoria acuta, tra cui febbre, tosse, mal di
gola e difficoltà respiratorie, seguire le raccomandazioni già previste per la gestione dei contatti
sintomatici (casi in valutazione).
Sarà opportuno rispettare, nell’isolamento domiciliare, le seguenti indicazioni:
Posizionare il paziente in una stanza singola ben ventilata;
Non consentire l’accesso di visitatori;
I membri della famiglia o altre persone che dovessero entrare in contatto con il paziente devono
mantenere una distanza di almeno 1 m dalla persona malata;
Se possibile mettere a disposizione un bagno ad uso esclusivo del paziente e dare indicazioni perché i
pasti vengano consumati nella camera assegnata al paziente; qualora non sia possibile, limitare,
comunque, i movimenti del paziente all’interno dell’abitazione e ridurre al minimo lo spazio condiviso.
Assicurarsi che gli spazi eventualmente condivisi (es. cucina, bagno) siano ben ventilati (es. le finestre
aperte).
Il personale sanitario che si reca presso il domicilio del paziente deve indossare adeguati DPI;
Eseguire l'igiene delle mani dopo ogni contatto con il paziente (anche prima e dopo aver rimosso i
guanti) o il suo ambiente di vita.
Evitare il contatto diretto con i fluidi corporei.
L'igiene respiratoria deve essere praticata da tutti, specialmente dal malato, in ogni momento. L'igiene
respiratoria si riferisce alla copertura della bocca e del naso durante la tosse o lo starnuto con
mascherina, fazzoletti o gomito flesso, seguita dall’igiene delle mani.
Gettare i materiali utilizzati per coprire la bocca o il naso o igienizzarli in modo appropriato dopo l'uso
(ad es. lavare i fazzoletti con sapone o detergente e acqua).
Gli utensili da cucina e i piatti utilizzati dal paziente devono essere puliti con acqua e sapone dopo l'uso. Pulire e disinfettare quotidianamente le superfici più frequentemente toccate dal paziente come
comodini, telai e altri mobili della camera da letto e il bagno con comuni disinfettanti quali ipoclorito di
sodio (0.1% ‐0,5%), etanolo (62‐71%) o perossido di idrogeno (0.5%), per un tempo di contatto
adeguato.
Pulire vestiti, lenzuola, asciugamani e altri effetti personali dei pazienti con un normale detersivo, in
lavatrice a 60–90 °C e asciugare accuratamente. Evitare il contatto diretto della pelle e dei vestiti con
biancheria sporca.
Usare guanti monouso e indumenti protettivi (es. grembiuli di plastica) per pulire o toccare superfici,
indumenti o biancheria sporchi di fluidi corporei. Eseguire l'igiene delle mani prima e dopo aver rimosso
i guanti.
Piano territoriale di preparazione e risposta all’emergenza COVID-19 Aggiornato al 4/04/2020 Pag. 18 di 137
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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19
Nell’area pre-triage già individuata, dove sono disponibili le mascherine chirurgiche e le
istruzioni operative, i pazienti con sintomatologia respiratoria e/o simil-influenzale
indossano le mascherine chirurgiche
L’infermiere di triage con i DPI previsti, accompagna il paziente nelle zone di isolamento
dove effettua l’indagine epidemiologica usando la scheda prevista. Solo in caso di
paziente sospetto, il medico di Pronto Soccorso contatta il medico di accettazione di
INMI Spallanzani al n. 06551701 per ulteriore valutazione del soggetto ed
eventualmente invia il paziente al’INMI Spallanzani attivando l’ARES 118.
DESTINAZIONE E FLUSSI DEI PAZIENTI
Se il rischio di diffusione del Covid-19 e la numerosità dei pazienti che necessitano di ricovero per
insufficienza respiratoria sono tali da non consentire l’attesa del risultato del tampone avviare
immediatamente i percorsi di ricovero (a meno di rapida disponibilità dell’esito). Lo stesso vale per i
pazienti con indicazione a ricovero in TI e indisponibilità di posti nell’Ospedale di presentazione. Per quadri
sindromici simili i pazienti vanno ricoverati applicando l’isolamento per coorte da subito, anche senza il
risultato tampone. Le strutture sanitarie sono tenute al rispetto rigoroso e sistematico delle precauzioni
standard oltre a quelle previste per via aerea, da droplets e da contatto. La destinazione di ricovero è
definita dall’INMI Spallanzani, dal bed manager della rete regionale delle malattie infettive.
In caso di impossibilità di utilizzo dell’INMI, sono disponibili due percorsi:
A. verso la UOC di Malattie Infettive pazienti gravi ma che non necessitanti di assistenza respiratoria,
B. verso l’area di Terapia intensiva di coorte (TI COVID-19) per pazienti che necessitano di assistenza
respiratoria.
Sono predisposti specifici percorsi per la radiologia in funzione della definizione diagnostica dei casi
(percorso sporco/pulito e procedura per la sanificazione dei locali predisposti all’esecuzione diagnostica dei
casi sospetti).
Piano territoriale di preparazione e risposta all’emergenza COVID-19 Aggiornato al 4/04/2020 Pag. 23 di 137
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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19
Linee d’indirizzo SIMEU
PERCORSI DIAGNOSTICO-TERAPEUTICI IN PS/DEA
Diagnostica Tampone naso-faringeo per Covid-19 in tutti i casi sospetti (da ripetere eventualmente a 72 ore se negativo)
EGA in aa al triage o al più presto, impiegabile per l’inquadramento iniziale dei pazienti (ossiemia normale, ipossia modesta > 60 mmHg, ipossia moderata-grave < 60 mmHg)
Rx Torace, specifico, ma con sensibilità limitata
Eco torace più sensibile rispetto a Rx Torace (impegno interstiziale con linee B multiple > “white lung”) e predittivo per necessità di IOT (in presenza di consolidamenti multipli)
TAC più sensibile rispetto a Rx Torace, ma con problemi logistici
LAB: emocromo, PCR, creatinina, glicemia, albumina, AST ALT, bilirubina, Ag urinari pneumococco e legionella, PT-INR, troponina
DEFINIZIONE DEI FENOTIPI CLINICI E GESTIONE 1. Febbre senza insufficienza respiratoria (EGA e walking test normali) e Rx Torace normale > dimissibile con
indicazione per auto quarantena in attesa dell’esito del tampone
2. Febbre con Rx torace ed EGA indicativi per focolaio e/o insufficienza respiratoria modesta (PO2 > 60 mmHg in aa) > O2 terapia – OBI o ricovero in degenza ordinaria
3. Febbre con insufficienza respiratoria moderata-grave documentata da EGA in aa al triage (PO2 < 60 mmHg in aa) > O2 terapia / CPAP – ricovero in degenza ordinaria o TSI
4. Insufficienza respiratoria con sospetta ARDS iniziale o polmonite complicata > O2 terapia / CPAP / IOT e ventilazione invasiva – ricovero in TSI o TI
5. ARDS franca all’esordio > CPAP / IOT e ventilazione invasiva – ricovero in TSI o TI I fenotipi 4 e 5 sono valutati congiuntamente dal medico d’urgenza e dal rianimatore. I ricoveri in TI sono da
considerare quanto l’età e le condizioni generali dei pazienti siano compatibili con trattamento intensivo.
Terapia
- O2 terapia – nei pazienti ipossici
incremento progressivo FIO2 (fino al reservoir) se la saturazione resta o scende al di sotto del 90%
nei pazienti con BCO, e del 94% negli altri pazienti
- CPAP – nei pazienti che non rispondono adeguatamente all’O2 terapia (considerare inizio precoce della CPAP,
con SaO2 < 94% in O2 terapia e FR elevata)
PEEP fino a 12-15 cm H2O, con trial di 1 h
- IOT e ventilazione invasiva – nei pazienti che non rispondono adeguatamente alla CPAP
alta PEEP, fino a 16-18 cmH2O, e TV 6 ml/Kg IBW; questa modalità di ventilazione previene il
volotrauma che si instaura dopo lunghi trial di CPAP e limita i consolidamenti posteriori difficili poi
da risolvere.
Durante i picchi di afflusso adottare modelli flessibili per garantire la somministrazione di O2 a tutti i pazienti con
indicazione a O2 terapia e non procrastinare il posizionamento di una CPAP a tutti coloro che mantengano una
saturazione < 90 % con reservoir 15 L/m’.
I pazienti che rispondono alla CPAP sono quelli trattati precocemente e con quadro ecografico di impegno interstiziale
ma senza consolidamenti multipli postero-basali.
Monitoraggio
Il monitoraggio della pulsossimetria correlata alla FiO2 somministrata, insieme alla FR, identifica con sufficiente
precisione la stabilità del quadro clinico o l’evoluzione della patologia; indicato anche il controllo di FC, PA e
temperatura (le fasi di instabilità critica sono precedute spesso da disfunzione cardiaca e da fibrillazione atriale)
Vanno effettuati i prelievi arteriosi per EGA solo se strettamente necessari (anche per ridurre le difficoltà
successive nel posizionamento di un catetere arterioso stabile in TI); dopo la prima EGA in aa (per la corretta
assegnazione del setting gestionale), la seconda quando il paziente desatura sotto 90% in O2 con reservoir 15
L/m’, la terza quando il paziente presenta una saturazione < 90% in CPAP 12-15 cmH2O e FiO2 60%
Utile il monitoraggio con ecografia polmonare dell’impegno parenchimale
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L’esecuzione del tampone è indicato solo nel caso sospetto sintomatico
Invio campioni biologici per diagnosi di infezione di COVID 19. I campioni devono essere inviati a:
Policlinico Universitario A. Gemelli
Orari
Dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle18.00
Il sabato dalle 8.00 alle 16.00
Contattare il microbiologo reperibile per concordare orario di ricezione nelle
fasce orarie che vanno dalle 18.00 alle 8.00 dal lunedì al venerdì e dalle
16.00 del sabato fino alle 8.00 del lunedì
Prima di inviare i campioni contattare il Laboratorio
Contatti
06 30154218
06 30154964
Sono individuate due classi di priorità: urgente e standard. L’individuazione della classe di priorità rientra
tra le responsabilità del medico che pone il sospetto diagnostico ed è funzionale alla definizione del
percorso del paziente ad alla prevenzione della diffusione in ambienti ospitanti persone in condizioni di
fragilità.
- Urgenti: test richiesti per pazienti in attesa di ricovero o già ospedalizzati che quindi sono collocati
nei PS, nei reparti di degenza ordinaria e di terapia intensiva nonché per persone ospiti in strutture
territoriali residenziali. Tali test, opportunamente segnalati, devono essere eseguiti nel tempo più
rapido possibile al fine di destinare i pazienti al setting assistenziale più appropriato.
- Standard: i test per i pazienti già isolati e mantenuti in regime di sorveglianza, assistenza
domiciliare
Modalità di prelievo. I campioni biologici raccomandati per la diagnosi di laboratorio per il nuovo coronavirus sono prelievi di:
alte vie respiratorie (es. tamponi nasofaringeo e/o orofaringeo, aspirato nasofaringeo) basse vie respiratorie, se possibile (es. sputum, aspirato endotracheale)
Preferibile l’invio dei due tamponi (nasale e/o faringeo) più se possibile un campione di espettorato o
sputum.
Altri esami sono a discrezione del medico accettante.
Tecnica: eseguire il tampone NF (nasofaringeo) o OF (orofaringeo) avendo cura di raccogliere una buona
quantità di secrezione, utilizzando i tamponi associati agli appositi kit di trasporto virale o con tamponi
secchi da inserire in provette con liquido di trasporto virale sterile o in alternativa con soluzione fisiologica
o PBS o terreno MEM RPMI (volume pari a 2 ml). Per arricchire il campione ripetere il campionamento più di una volta, utilizzando almeno due tamponi
differenti e stemperando i tamponi in una unica provetta.
La raccolta dei campioni deve essere effettuata utilizzando le precauzioni standard oltre a
quelle previste per via aerea, da droplets e da contatto.
Etichettatura dei campioni. Su ogni campione apporre etichetta riportante in modo chiaro:
Nome e cognome del paziente. Tipologia di campione (tampone faringeo, tampone nasale, etc.).
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Data di prelievo. Ogni campione deve essere accompagnato da modello Allegato 3 e dalla “Scheda per la segnalazione di
casi di infezione da virus respiratori” Allegato 2. Confezione e trasporto del campione.
Confezionare il campione utilizzando contenitori a norma di legge a triplo imballaggio, formato da
un imballo esterno, uno intermedio e uno interno a tenuta stagna; Sul pacco devono essere riportati i dati del mittente e del destinatario; I campioni devono essere mantenuti refrigerati (+4 – 8°C) prima dell’invio e durante il
trasporto; I campioni prelevati e confezionati in Pronto Soccorso devono essere inviati
tempestivamente attraverso l’attivazione del servizio SLOTA al laboratorio accettante. Il trasporto deve essere effettuato comunque al massimo entro 24 ore.
In attesa dei risultati, che saranno comunicati nel più breve tempo possibile, il soggetto rimane sempre nella
stanza di isolamento. Se il risultato risulta POSITIVO:
Il medico di PS contatta il medico di accettazione di INMI Spallanzani al 06551701 per concordare
eventuali modalità di trasporto coordinato da INMI con ARES 118 per il ricovero.
In caso di mancata disponibilità posti letto presso l’INMI Spallanzani: Se il caso accertato è critico, con insufficienza respiratoria e necessita di ventilazione meccanica
assistita, deve essere trasferito presso la Terapia intensiva di coorte (TI COVID-19) per pazienti
che necessitano di assistenza respiratoria
Se il caso accertato è critico ma non necessita di ventilazione meccanica assistita, può essere
ricoverato presso la U.O.C. di Malattie Infettive.
Criteri per la conferma di laboratorio di casi di sospetta/probabile infezione da SARS-CoV-2
(operativi dal 01/03/2020)
In considerazione dell’evoluzione dell’epidemia di COVID-19 sul territorio nazionale, al fine di semplificare le
procedure di conferma diagnostica di casi sospetti/probabili di infezione da SARS-CoV-2, si specifica che nelle Regioni
con evidenza di una sostenuta trasmissione locale o diffusa del virus ed in cui sia stata evidenziata una piena
concordanza nell’ultima settimana tra i test di conferma specifici per SARS-CoV-2 effettuati nei Laboratori Regionali di
Riferimento (eseguiti secondo le indicazioni fornite dal Laboratorio Nazionale di Riferimento, ISS) ed il test di
conferma presso il Laboratorio di Riferimento Nazionale in ISS, si possono considerare casi confermati di infezione da
SARS-CoV-2 tutti i casi positivi rilevati con test di conferma effettuato dal/i laboratorio/i di riferimento Regionale.
Viene richiesto, in questi casi, il solo invio di un numero rappresentativo di campioni clinici, concordato con il
Laboratorio di Riferimento Nazionale in ISS, al fine di monitorare l’epidemiologia molecolare di SARS-CoV-2. Si
richiede inoltre di continuare l’invio al laboratorio di riferimento nazionale in ISS di tutti i campioni risultati positivi in
pazienti deceduti per la conferma della diagnosi di laboratorio.
Per la numerosità e consistenza dei dati forniti, al momento rispondono a questo criterio le Regioni Lombardia,
Veneto, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Liguria, Umbria, Campania, Provincia
autonoma di Bolzano e Provincia autonoma di Trento per i soli laboratori di Riferimento Regionale indicati (all’allegato
4. Circolare ministero della salute del 9 marzo 2020) In tutte le Regioni che non rientrino nei criteri suddetti,
permangono le indicazioni fornite nelle precedenti Circolari.
Ove possibile, si raccomandano i Laboratori di Riferimento Regionali di fornire il supporto e le indicazioni necessarie
per la diagnosi di SARS-CoV-2 ai laboratori aggiuntivi indicati dalle Regioni e conseguentemente dare conferma della
diagnosi di laboratorio.
PER IL LAZIO
Unità Operativa Complessa Laboratorio di Virologia e Laboratori di Biosicurezza I.N.M.I. - I.R.C.C.S.
Percorso da seguire per recarsi presso l’area di terapia intensiva di coorte con partenza sia da PS
che da Malattie infettive: l’equipaggio di ambulanza preleva il paziente e si reca all’ingresso del
Blocco E accanto alla morgue, utilizza l’ascensore n 05 utilizzando ogiva dedicata e si reca al IV
piano dove è situata l’area di terapia intensiva di coorte. Una volta lasciato il paziente e
riposizionato la barella in ambulanza, gli operatori possono cambiarsi presso la stanza n. 093 di
fronte montalettighe n. 02 appositamente allestita.
La sanificazione del mezzo viene effettuata dell’equipaggio ambulanza.
Al termine del trasporto di pazienti verso i reparti dedicati, il personale della Ditta delle pulizie, attivato
dalla DS di presidio, effettuerà la pulizia e sanitizzazione del vano ascensore nonché degli ambienti/superfici
visibilmente contaminati come indicato, lo stesso faranno gli operatori dei servizi interessati per le superfici
di lavoro ed i presidi utilizzati.
Si raccomanda agli operatori del 118 di osservare le regole e seguire eventuali indicazioni date dal personale
dei reparti essendo l’attività e le procedure di lavoro in continua evoluzione.
Piano territoriale di preparazione e risposta all’emergenza COVID-19 Aggiornato al 4/04/2020 Pag. 36 di 137
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N.B
Gli operatori sanitari interessati, così come gli addetti alle pulizie, devono indossare
sempre i DPI e seguire tutte le procedure di vestizione /svestizione di seguito descritte Vanno seguite le procedure corrette di disinfezione delle superfici e dei presidi e dello smaltimento dei
rifiuti e rispettare rigorosamente le procedure standard e quelle previste per via aerea-da droplets -e
da contatto
Tutte le persone che debbono venire a contatto con un caso confermato di COVID-19 devono
indossare appropriati DPI, devono essere registrate e monitorate per la comparsa di sintomi nei 14
giorni successivi all’ultima visita al caso confermato.
Non sono consentite visite al paziente con COVID-19 salvo situazioni assolutamente eccezionali
valutate singolarmente dal responsabile dell’unità operativa di ricovero. Si raccomanda che tutte le procedure che possono generare aerosol siano eseguite solo se
strettamente indispensabili ed eseguite in una stanza d’isolamento con pressione negativa.
I CASI COVID-19 DEVONO RESTARE IN ISOLAMENTO FINO ALLA GUARIGIONE ( assenza di
sintomi-tampone naso/faringeo ripetuto due volte a distanza di 24 ore e risultati negativi per presenza
di SARS- COV-2 prima della dimissione.
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SANIFICAZIONE DEGLI AMBIENTI E MISURE IGIENICHE DA OSSERVARE ANCHE PER I SERVIZI ESTERNALIZZATI E L’ ISOLAMENTO DOMICILIARE
Pulizia e sanificazione degli ambienti
Oltre alle consuete procedure di pulizia e sanificazione, in caso di paziente che risponda ai criteri di
caso in valutazione si raccomanda di disinfettare tutte le superfici con ipoclorito di sodio
(0.1%‐0,5%), etanolo (62‐71%) o perossido di idrogeno (0.5%), dopo pulizia con un detergente
neutro.
Comunque e utile una disinfezione addizionale con ipoclorito di sodio al 0,5% delle superfici almeno
una volta al giorno.
Se possibile utilizzare il materiale monouso.
Smaltire i rifiuti come materiale infetto categoria B (UN3291). Alla dimissione la stanza va sanificata ulteriormente con soluzione di ipoclorito di sodio al 0,5%.
Evitare di spruzzare il disinfettante direttamente sugli eventuali spandimenti di materiale biologico
per evitare la formazione di aerosol.
Al termine del trasporto di pazienti verso i reparti dedicati, il personale della Ditta delle pulizie,
attivato dalla DS di presidio, effettuerà la pulizia e sanitizzazione del vano ascensore nonché degli
ambienti/superfici visibilmente contaminati come indicato, lo stesso faranno gli operatori dei servizi
interessati per le superfici di lavoro ed i presidi utilizzati.
La sanificazione del mezzo viene effettuata dell’equipaggio ambulanza.
Per l’uso dei DPI vedi I.O. n.17
Il servizio esternalizzato a cui è affidato il servizio di pulizia, sanificazione e smaltimento dei rifiuti urbani
qualora attivato per effettuare pulizie straordinarie in ambienti contaminati farà riferimento alla procedura
emanata dal proprio datore di lavoro (RKP.IS.04.46) conforme a quanto sopra indicato.
Smaltimento rifiuti sanitari pericolosi.
Per il corretto smaltimento dei rifiuti sanitari pericolosi provenienti dall’ isolamento e la gestione
degli effetti letterecci contaminati, si rimanda ai protocolli ospedalieri in vigore.
Gestione della salma.
Durante la mobilizzazione della salma vanno indossati i DPI;
L’autopsia è sconsigliata, se non strettamente necessaria.
I servizi in outsourcing
Per gli ambienti ordinari dove non si manifesta la presenza di persone contagiate, i dipendenti delle ditte in
outsourcing debbono osservare le usuali norme di igiene e sicurezza, già stabilite dal proprio Datore di
Lavoro concordate con la stazione appaltante nelle figure del RUP e DEC e con l'accettazione delle stesse
tramite il DUVRI elaborato dalla stazione appaltante e accettato dalla ditta esecutrice dei lavori.
Si esorta il rispetto delle misure di comportamento indicate dal Ministero della salute.
Per gli ambienti della ASL classificati di Isolamento per le vie respiratorie le ditte esecutrice dei lavori
debbono adottare Misure di Prevenzione per i propri dipendenti dettati dai decreti Ministeriali e quindi
utilizzare i DPI e le fondamentali regole di vestizione e svestizione previste.
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Per quanto riguarda il servizio di ristorazione rimane invariata la procedura di consegna dei pasti attuata ad
oggi nelle aree di degenza con isolamento per infezioni respiratorie: il carrello sosterà al di fuori del reparto
COVID-19, il pasto sistemato in contenitori monouso sigillati verrà servito ai pazienti dagli operatori
dell’unità di degenza, senza l’uso del vassoio. Tutti gli scarti verranno collocati nei contenitori per i rifiuti
speciali.
L'accesso ai reparti deve essere regolato da indicazioni dettate dai responsabili di reparto (coordinatori
infermieristici e dirigenti medici) e comunque vanno limitati al massimo gli interventi e gli ingressi nelle aree
indicate. Qualora si creasse la necessità di revisione dei percorsi indicati si procederà alla tempestiva
revisione degli stessi.
In caso di isolamento domiciliare fiduciario.
Il Responsabile Profilassi Malattie Infettive deve:
Istruire paziente e famigliari sull’applicazione delle precauzioni di trasmissione da droplet, aerea e da
contatto;
Far rilevare la temperatura corporea quotidianamente e provvedere a valutare clinicamente il paziente
avvalendosi dell’infettivologo di guardia dalle ore 8,00 - 20,00 e reperibile dalle ore 20,00 -8,00;
Concordare con il medico infettivologo dell’INMI Spallanzani la gestione clinica e il termine
dell’isolamento.
Gli eventuali conviventi devono essere considerati contatti e la loro salute deve essere monitorata;
Sarà opportuno rispettare, nell’isolamento domiciliare, le seguenti indicazioni:
Posizionare il paziente in una stanza singola ben ventilata.
Non consentire l’accesso di visitatori.
I membri della famiglia o altre persone che dovessero entrare in contatto con il paziente devono mantenere una d
istanza di almeno 1 m dalla persona malata.
Se possibile mettere a disposizione un bagno ad uso esclusivo del paziente e dare indicazioni perché i pastivengan
o consumati nella camera assegnata al paziente; qualora non sia possibile, limitare, comunque, i movimenti
del paziente all’interno dell’abitazione e ridurre al minimo lo spazio condiviso.
Assicurarsi che gli spazi eventualmente condivisi (es. cucina, bagno) siano ben ventilati ( finestre aperte).
Il personale sanitario che si reca presso il domicilio del paziente deve indossare adeguati DPI;
Eseguire l'igiene delle mani dopo ogni contatto con il paziente (anche prima e dopo aver rimosso i guanti) o il suo
ambiente di vita.
Evitare il contatto diretto con i fluidi corporei.
L'igiene respiratoria deve essere praticata da tutti, specialmente dal malato, in ogni momento.
L'igiene respiratoria si riferisce alla copertura della bocca e del naso durante la tosse o lo starnuto con mascherina
, fazzoletti o gomito flesso, seguita dall’igiene delle mani.
Gettare i materiali utilizzati per coprire la bocca o il naso o igienizzarli in modo appropriato dopo l'uso (ad es. lav
are i fazzoletti con sapone o detergente e acqua).
Gli utensili da cucina e i piatti utilizzati dal paziente devono essere puliti con acqua e sapone dopo l'uso
Pulire e disinfettare quotidianamente le superfici più frequentemente toccate dal paziente come comodini, telai e a
ltri mobili della camera da letto e il bagno con comuni disinfettanti quali ipoclorito
di sodio (0.1% ‐0,5%), etanolo (62‐71%) o perossido di idrogeno (0.5%), per un tempo di contatto adeguato.
Pulire vestiti, lenzuola, asciugamani e altri effetti personali dei pazienti con normale detersivo, in lavatrice a 60-
90 °C e asciugare accuratamente.
Evitare il contatto diretto della pelle e dei vestiti con biancheria sporca.
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Usare guanti monouso e indumenti protettivi (es. grembiuli di plastica) per pulire o toccare superfici, o
indumenti e biancheria sporchi di fluidi corporei.
Eseguire il lavaggio delle mani prima e dopo aver rimosso i guanti.
Gestione dei contatti***
I contatti devono essere sottoposti a sorveglianza sanitaria per 14 giorni dall’ultimo contatto con il caso
indice.Il Responsabile Profilassi Malattie Infettive deve svolgere tempestivamente una indagine
epidemiologica ai contatti del caso pertanto deve indicare:
La condizione di rischio;
Sintomi di esordio della malattia;
Modalità di trasmissione;
Opportunità di evitare farmaci antipiretici;
Comunicare numero telefonico da chiamare in caso dubbio o di comparsa dei sintomi
Inoltre il contatto dovrà provvedere alla:
Misurazione della temperatura corporea due volte al giorno per 14 giorni;
Identificare insorgenza di sintomi;
Comunicare al medico di base in modo particolare una sintomatologia a carico dell’apparato
respiratorio.
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1. che a partire dal 1 febbraio 2020 non ha fatto ingresso in Italia dopo aver soggiornato in Cina, Giappone,
Corea del Sud, Iran ovvero nelle zone che l’Organizzazione Mondiale di Sanità abbia identificato o
identifichi a rischio epidemiologico da COVID-192;
2. che non è residente o domiciliato in Lombardia e nelle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio
nell'Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova,
Treviso, Venezia ovvero in uno dei Comuni che, in forza di qualunque disposizione adottata alla data
della presente dichiarazione nell’ambito delle misure di contenimento e gestione dell’emergenza
epidemiologica da COVID -19, siano inseriti nella c.d. zona rossa, per la quale è stabilito il divieto di
allontanamento dal territorio comunale;
3. che dal 21 febbraio 2020 non si è recato in uno dei Comuni della Regione o delle provincie di cui al
punto 2, né vi ha transitato, sostato od ivi dimorato3;
1Il trattamento dei dati particolari viene effettuato nel rispetto dell’articolo 9 paragrafo 2 lettera i) del regolamento ue 2016/679
“il trattamento è necessario per motivi di interesse pubblico nel settore della sanità pubblica, quali la protezione da gravi minacce
per la salute a carattere transfrontaliero o la garanzia di parametri elevati di qualità e sicurezza dell'assistenza sanitaria e dei
medicinali e dei dispositivi medici, sulla base del diritto dell'unione o degli stati membri che prevede misure appropriate e specifiche
per tutelare i diritti e le libertà dell'interessato, in particolare il segreto professionale;” 2DPCM 8 marzo 2020 e ss. mm. ii. 3Ordinanza del Presidente della Regione Lazio n. Z.00004 8 marzo 2020 e ss. mm. e ii.
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4. che dalla medesima data non è venuto a contatto con persone che abbiano soggiornato nelle zone di cui
al punto 1 e 2;
5. che non è venuto in contatto con persone affette da COVID-19, per quanto a mia conoscenza, ovvero di
avere osservato il periodo di quarantena prescritto di 14 giorni.
6. di non accusare, ad oggi, alcun sintomo influenzale, per quanto lieve;
7. che risulta informato che il mancato rispetto degli obblighi indicati nei punti che precedono è punito ai
sensi dell’art. 650 del codice penale ed ai sensi dell’art. 452 del codice penale, salvo che il fatto costituisca
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2. tipo di paziente: i pazienti più contagiosi sono quelli che presentano tosse e/o starnuti; se tali pazienti
indossano una mascherina chirurgica o si coprono naso e bocca con un fazzoletto la contagiosità si
riduce notevolmente;
3. tipo di contatto assistenziale: il rischio aumenta quando
a. il contatto è ravvicinato (< 1 metro) e prolungato (> 15 minuti)
b. il contatto è di tipo ripetuto o continuativo, tale da aumentare il tempo complessivo di
esposizione sia in ospedale che in altri ambiti assistenziali territoriali (come ad esempio
operatori del territorio coinvolti nella assistenza medica ripetuta e/o continuata di casi sospetti
e confermati di COVID-19)
c. si eseguono manovre e procedure a rischio di produrre aerosol delle secrezioni del paziente
(esempi: rianimazione cardiopolmonare, intubazione, estubazione, broncoscopia, induzione di
espettorato, terapie in grado di generare nebulizzazione, NIV, BiPAP, CPAP, tampone
nasofaringeo, anche effettuato in comunità), che riporta le evidenze ad oggi disponibili sulle vie
di trasmissione, indispensabili per stabilire le priorità.
In questo contesto emergenziale e di carenza di DPI, i filtranti facciali devono prioritariamente essere
raccomandati per gli operatori sanitari impegnati in aree assistenziali dove vengano effettuate procedure a
rischio di generazione di aerosol.
L’attività assistenziale prolungata e/o continuata con pazienti sospetti/probabili/confermati, in via
precauzionale è considerata a maggiore rischio, e come tale, è necessario valutare l’uso dei filtranti facciali
in base alla disponibilità e in base alla valutazione del rischio della struttura, effettuata dal datore di
lavoro con la collaborazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione e del medico
competente.
Riorganizzazione dell’attività lavorativa
É necessario attuare tutte le strategie utili a ridurre il rischio di contatto e il consumo di DPI rivedendo
l’organizzazione del lavoro.
Raccomandazioni
- evitare che gli operatori entrino nella stanza in cui sia ricoverato un caso sospetto/accertato
di COVID-19 se ciò non è necessario a fini assistenziali.
- è opportuno considerare di raggruppare le attività e pianificare le attività assistenziali al letto
del paziente per minimizzare il numero di ingressi nella stanza (ad esempio, controllo dei
segni vitali durante la somministrazione di farmaci oppure distribuzione del cibo ad opera di un
operatore sanitario che deve eseguire altri atti assistenziali)
Inoltre, in caso di disponibilità limitata, è possibile programmare l’uso della stessa mascherina chirurgica o
del filtrante per assistenza di pazienti COVID-19 che siano raggruppati nella stessa stanza, purché
la mascherina non sia danneggiata, contaminata o umida. Alle stesse condizioni i filtranti possono essere
utilizzati per un tempo prolungato, fino a 6 ore. A tale scopo è opportuno raggruppare i pazienti COVID-
19 in aree dedicate.
Molto importante è fare indossare tempestivamente a tutti i pazienti che presentino sintomi
respiratori acuti una mascherina chirurgica, se tollerata.
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Inoltre, quando le esigenze assistenziali lo consentono, rispettare sempre nelle relazioni col paziente la
distanza di almeno un metro.
Si allegano le tabelle revisionate
1. Tabelle sul corretto utilizzo DPI
2. Tabelle e figure sul corretto lavaggio delle mani
3. Tabelle e figure sulla vestizione e svestizione
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ISTRUZIONE PER LA VESTIZIONE E SVESTIZIONE REGOLE GENERALI
Possibilmente svolgere le procedure di vestizione e svestizione con l’osservazione di un altro
operatore addestrato per verificare la corretta osservazione della sequenza degli atti.
Durante la procedura di svestizione è importante:
1) Evitare il contatto tra i DPI ed il viso, le mucose e la cute (il più possibile)
2) Smaltire i DPI nell’apposito contenitore (rifiuti sanitari pericolosi)
3) Decontaminare i DPI riutilizzabili (come occhiali o schermo protettivo)
4) Al termine della svestizione l’operatore deve rispettare le norme d’igiene e di sicurezza previste
per lo svolgimento dell’ordinaria attività lavorativa oltre che le misure indicate dalle apposite
normative COVID-19
Nello specifico per il personale ADI
1. Recarsi al domicilio con Kit dei DPI, contenitore dei rifiuti sanitari pericolosi, soluzione idroalcolica
per igienizzazione delle mani e altro materiale utile al caso
2. Individuare con i fiduciari del paziente un area dedicata alla vestizione/svestizione dedicata che non
deve essere in comune con altre aree frequentate da persone estranee dai familiari del paziente 3. Dopo la svestizione smaltire i DPI nell’apposito contenitore (rifiuti sanitari pericolosi) nell’area
sopra indicata
4. Dopo la svestizione e l’igienificazione delle mani l’operatore indossa nuovamente i guanti e la
mascherina
5. Il contenitore dei rifiuti deve essere sigillato, disinfettato con ipoclorito di sodio, e riposto nel
portellone dell’autovettura e consegnato al deposito dei materiali infetti dell’Ospedale di
appartenenza del paziente
6. I DPI sanificati per il riutilizzo devono essere posti in un contenitore apposito, poi ben sigillato
7. All’uscita dal domicilio l’operatore deve rispettare le norme d’igiene e di sicurezza previste per lo
svolgimento dell’ordinaria attività lavorativa oltre che le misure indicate dalle apposite normative
COVID-19
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ISTRUZIONE PER LA VESTIZIONE E SVESTIZIONE (CON CAMICE)
Vestizione da effettuare nell’antistanza /zona filtro.
Seguenza atti:
1. Togliere monili e oggetti personali;
2. Praticare igiene delle mani con sapone o soluzione alcoolica;
3. Controllare la integrità dei dispositivi (evitare quelli non integri);
4. Indossare un primo paio di guanti;
5. Indossare sopra la divisa il camice mono uso;
6. Indossare il Facciale FFP2 (con prova di tenuta);
7, Indossare gli occhiali di protezione ( se non sono disponibili schermo protettivo);
8. Indossare la cuffia di protezione (copricapo);
9. Indossare i calzari;
10. Indossare il secondo paia di guanti.
Svestizione da effettuare nell’antistanza/zona filtro:
Seguenza atti.
1. Evitare il contatto tra i DPI ed il viso, le mucose e la cute;
2. Smaltire i DPI nell’apposito contenitore nell’area filtro;
3. Decontaminare i DPI riutilizzabili (verificare con ditta);
4. Rimuovere il camice monouso e smaltirlo nel contenitore;
5. Rimuovere il copricapo;
5. Rimuovere il primo paio di guanti e idem;
6. Rimuovere gli occhiali e sanificarli (o schermo protettivo);
7. Rimuovere la maschera FFP2 maneggiandola dalla parte anteriore e smaltirla nel contenitore;
8. Rimuovere il secondo paia di guanti;
9. Praticare l’igiene delle mani con sapone o soluzione alcoolica.
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ISTRUZIONE PER LA VESTIZIONE E SVESTIZIONE (CON TUTA)
Vestizione da effettuare nell’antistanza /zona filtro, seguenza degli atti.
Seguenza atti.
1. Togliere monili e oggetti personali; 2. Praticare igiene delle mani con sapone o soluzione alcoolica; 3. Controllare l’integrità dei dispositivi (evitare quelli non integri)
4. Indossare un primo paio di guanti (anche non sterili) 5. Indossare il Facciale FFP2; 6. Indossare gli occhiali di protezione (o schermo protettivo); 7. Indossare la Tuta (classe III); 8. Indossare i calzari sopra la tuta; 9. Indossare il secondo paia di guanti sopra la tuta;
Svestizione nell’antistanza/zona filtro
Sequenza degli atti:
1. Lavare le mani guantate (secondo paia di guanti); 2. Slacciare i calzari senza toglierli;
3. Slacciare la Tuta e calarsela partendo dall’alto verso il basso; 4. Togliere la Tuta, avvolgendola insieme con i calzari e il primo paia di guanti;
5. Lavare le mani guantate (primo paia di guanti);
6. Rimuovere gli occhiali e sanificarli (o schermo protettivo);
7. Rimuovere la maschera FFP2 maneggiandola dalla parte anteriore e smaltirla nel contenitore;
8. Lavare le mani guantate (primo paia di guanti);
9. Rimuovere il primo paia di guanti;
10. Praticare l’igiene delle mani lavaggio antisettico.
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Procedure e istruzioni operative Interno ASL Livello 3 ASL VT Gruppo territoriale per l’emergenza COVID 19
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Manuale operativo COVID -19 (MOC-19) ISTRUZIONE OPERATIVA N.19 (MOC- I.O. -19) SORVEGLIANZA ATTIVA DEGLI OPERATORI CLASSIFICATI COME
“CONTATTO A RISCHIO” E “CONTATTO STRETTO”
Contatto a rischio: Un operatore delle Strutture del SSR ivi inclusi MMG, PLS e MCA od altra persona
che ha fornito assistenza diretta ad un caso di COVID‐19 oppure personale di laboratorio addetto alla
manipolazione di campioni di un caso di COVID‐19 senza l’impiego dei DPI raccomandati o mediante
l’utilizzo di DPI non idonei.
Struttura organizzativa della istruzione
CHI COSA FA
Direzione
sanitaria
/ di Distretto e di
Cure primarie
Istituisce e gestisce il registro dei contatti a rischio per gli operatori che hanno
segnalato esposizione ad un caso di COVID‐19 tramite questionario allegato A
(Scheda di segnalazione e questionario per la valutazione del rischio di esposizione
al virus COVID‐19 per operatori sanitari)
Definisce le modalità di trasmissione delle segnalazioni tra i vari attori interessati, in
particolare il flusso dei dati dalla piattaforma del TOC da e verso la Direzione e dalla
Direzione verso il Medico competente.
Operatore
sanitario
con storia di
contatto a
rischio
e/o
con storia di
contatto stretto
e/o
Sintomatico e
senza storia di
contatto a
rischio
Segnala subito l’avvenuto contatto compilando in maniera completa l’Allegato A, che
dovrà possibilmente essere inviato via mail:
1. alla Direzione sanitaria/di Distretto e delle Cure primarie (vedi allegato 2)
2. al proprio MMG
Il questionario viene valutato dalla Direzione sanitaria che segnala al TOC il caso
classificato come alto rischio o basso rischio (trasmissione allegato A alla mail
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Al Direttore/Coordinatore UUOO
Al Dipendente
In riferimento al caso di contatto stretto segnalato si comunica che
L’operatore Cognome Nome
Afferente alla
UO/servizio
di
Ospedale di □ Acquap.te □ Belcolle □ C.Castel
□ Montfiasc
□ Roncig. □ Tarquinia
Distretto di □ A –sede
□ B- sede □ C-sede
Posto in quarantena dal TOC dalla data del e fino al
Al momento, come comunicato dal TOC , nella condizione clinico-epidemiologica di
□ asintomatico
□ tampone 1 negativo
□ tampone 2 negativo □ guarito □ sintomatico
in condizioni cliniche □ compatibili □ non compatibili con l’attività svolta nell’ambito della UO/servizio di appartenenza e della Struttura Sanitaria di riferimento sopraindicata
e’ da considerarsi
□ idoneo □ non idoneo
al rientro nella propria UO di servizio a far data dal
Data
Firma
Flow chart
Operatore sanitario
Contatto stretto con caso
COVID 19 NO
1
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Nota : Gli operatori anche asintomatici che hanno avuto contatti stretti con caso di COVID
19 , devono sempre segnalare tali contatti al TOC e al MMG
SI
SEGNALA
TOC
inserisce
In elenco
attiva
sorveglia
nza
Operatore
presenta
criteri per
rientro in
servizio
no
Resta in
quarantena o
in ricovero
NO
2 3
4
5
SEGNALA
MMG
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Allegato F
Direzione Sanitaria - Registro di sorveglianza degli operatori sanitari - Pag. 1/1
Ospedale Distretto O
Acquap.te
O
Belcolle
O C.
Castellana
O
Montefiasc
O
Ronciglione
O
Tarquinia
O A O B O C
N°
pr.
Cognome e
nome
operatore
UO di
appartenenza
Ospedale/
distretto/CDS
Segnalazione
contatto
pervenuta in
data
Rischio Allertati
TOC.
MC In
data
Data Inizio
quarantena
Data fine
quarantena
Idoneo
al
rientro
Data
prevista
rientro in
servizio
Alto Basso
SI NO
SI NO
SI NO
SI NO
SI NO
SI NO
SI NO
SI NO
SI NO
SI NO
SI NO
SI NO
Legenda per sigle da utilizzare
Per gli ospedali : A = acquapendente B= Belcolle C= Civita Castellana M= Montefiascone R= Ronciglione T
= Tarquinia
Per i Distretti : 1 = Distretto A 2 = Distretto B ; 3 = Distretto C
Per Casa della salute (CDS) : Ba = Bagnoregio ; So = Soriano
Per Cittadella della salute : CSV = Viterbo ; CSC = Civita castellana
Per i Distretti è utile inserire dopo il numero di identificazione ad esempio 1 per Distretto A
anche la sede ( es.- MF(montefiascone)-ACQ(acqua pendente)-TQ(tarquinia)-
VAL(valentano)-etc. in questo modo il caso verificatosi a Montefiascone assume la sigla 1MF :
1 che sta per Distretto A e MF per la sede di Montefiasone MOC 19 – I.O. 20 - GESTIONE DELLE ATTIVITA’ SVOLTE DA DITTE ESTERNE E LAVORATORI
AUTONOMI ALL’INTERNO DELLE STRUTTURE DELLA ASL DI VITERBO-RISCHIO
BIOLOGICO COVID-19
Si rammenta che le I.O. sono sempre in aggiornamento in base alle evidenze del fenomeno che
vengono segnalate dalle istituzioni preposte
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PERCORSO PER I PAZIENTI CON MALATTIA CRONICA RENALE
La malattia renale cronica rappresenta un notevole fattore di rischio in caso di infezione da coronavirus per
molteplici motivi: in genere i soggetti affetti da MCR hanno patologie croniche preesistenti (quali diabete e
cardiopatie che aumentano la mortalità in caso di COVID-19), sono soggetti immunodepressi (in
particolare i trapiantati) e sono sottoposti a procedure che aumentano il rischio di contagio. Le procedure
dialitiche, terapia salvavita per i pazienti con insufficienza renale cronica o acuta, non possono essere
sospese e sono a rischio di trasmissione e disseminazione del COVID-19 per molteplici aspetti procedurali
e logistici:
1. prolungato periodo di assistenza continuativa (>5 ore)
2. elevato rischio di esposizione del personale (fasi di attacco/stacco del circuito ematico, puntura fistola
AV, gestione dei CVC, manovre di emergenza in caso di ipotensione e di altre complicanze) con fasi di
contatto fisico diretto e comunque a distanza ravvicinata in corso di gestione della seduta
3. elevato rischio clinico ed infettivologico per pazienti multi-comorbidità immunodepressi e spesso
anergici (e pertanto paucisintomatici).
4. contiguità tra pazienti per i lunghi periodi di tempo necessari al trattamento all’attesa prima della dialisi
e ai trasporti collettivi
Agli aspetti epidemiologici va aggiunta la non sostituibilità di personale infermieristico altamente
specializzato in tempi brevi (>3 mesi di addestramento) in caso di contagio o allontanamento per periodo
di quarantena
È pertanto necessario, oltre ad osservare le precauzioni standard, attuare particolari misure di prevenzione
predisponendo un percorso dedicato ed un iter procedurale per i diversi target di pazienti.
Tab.1 - Iter operativo
Attore Azione
Infermiere e
medico di
accettazione
Pre-triage
Predispone l’elenco degli utenti che dovranno eseguire dialisi nel turno successivo e
dispone un pre-triage in sala d’attesa organizzato con infermiere e medico di turno.
Vengono fatti indossare guanti e mascherine pulite agli utenti
In caso di negatività il paziente verrà invitato ad accedere all’ambulatorio attraverso il
percorso individuato per i pazienti non rientranti nei casi sospetti o certi e dovrà
attenersi alle norme indicate nella tabella 2 a pagina successiva.
In caso di sospetto si attiveranno i percorsi dedicati descritti nella tabella 3, 4 e 5.
Viene effettuata la misurazione della temperatura corporea prima dell'inizio e alla fine della sessione di dialisi, preferibilmente con termometro digitale
Infermiere e
medico
Counselling telefonico e teleconsulto
Per i casi sospetti, i contatti non stretti o persone con particolari fragilità, si attiverà un
counselling telefonico per monitorizzare la situazione e valutare volta per volta le
idonee strategie assistenziali.
Il medico valuterà le condizioni del paziente verificando la possibilità di riduzione delle sedute. Inoltre per tutti i pazienti seguiti in ambulatorio si limiteranno le visite ai casi non differibili utilizzando se necessario azioni di teleconsulto.
Utente In caso di febbre o altri sintomi (tosse e dispnea) il paziente, o il suo famigliare deve
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avvisare il Centro di riferimento senza aspettare l’accesso successivo, il servizio
procederà con anticipo ad attivare i percorsi dedicati.
Durante il trasporto vanno osservate le misure e le distanze di sicurezza, sia l’operatore
che il paziente devono utilizzare mascherine di tipo chirurgico per tutto il viaggio
durante la dialisi e durante il viaggio di ritorno.Il personale dei mezzi si assicura che il
paziente non sia febbrile prima di accettarlo, altrimenti contatta il centro e valuta le
azioni da attuare Tab.2 - Norme generali
Per utenti a. Gli utenti devono sostare in sala d’attesa per il minor tempo possibile, quindi si prega di non recarsi al servizio oltre i dieci minuti prima dell’inizio della seduta
b. Tutti i pazienti devono effettuare l’igiene delle mani con soluzione alcolica, possibilmente prima di entrare nello spogliatoio (pazienti autonomi) o
comunque prima di entrare in sala dialisi (pz accompagnati con ambulanza), è fatto divieto di toccare oggetti e dispositivi sanitari se non dopo il lavaggio delle mani
c. L’igiene con soluzione idroalcolica va estesa anche al braccio con la fistola d. Utilizzare fazzoletti di carta in caso di rinite e gettarli nei conteniotori dei
rifiuti sanitari a rischio infettivo e. È opportuno che tutti i pazienti indossino una mascherina chirurgica durante
il tragitto per raggiungere il Centro Dialisi, in sala di attesa e durante il trattamento dialitico
f. È necessario ridurre al minimo la presenza di accompagnatori g. Nelle sale d’aspetto antistanti il Centro dialisi i pazienti o i loro
accompagnatori devono rispettare le distanze previste di almeno un metro, pertanto vanno riorganizzate le sedute al fine di garantire tale misura precauzionale
Per operatori a. I membri dello staff medico-infermieristico devono auto-monitorare il
proprio stato di salute e informare immediatamente il Direttore e/o la
Coordinatrice nel caso in cui essi o i loro familiari sviluppino sintomi
indicativi di infezione da COVID-19 e no devono recarsi sul posto di lavoro
(vedi MOC-19- I.O.n.19).
b. Osservare rigorosamente le avvertenze e le ristrettezze imposte dalla
normativa vigente in materia di coronavirus, anche al di fuori dell’orario di
lavoro, evitando tutte le situazioni che potrebbero comportare rischio di
contagio
c. Devono porre particolare attenzione alle misure universali previste ed
indossare mascherine chirurgiche, guanti, occhiali o mascherina con la
visiera, copricapo durante l’assistenza diretta al paziente e le procedure di
ricambio della biancheria e di manipolazione e sanificazione degli strumenti di
lavoro
d. L'igiene delle mani deve essere rigorosamente implementata: lavarsi
accuratamente le mani con acqua e sapone (come previsto dalle indicazioni
OMS) e usare sistematicamente soluzioni alcoliche. La divisa va cambiata
frequentemente
Operatori che
prestano assistenza
Tutto il personale coinvolto nella cura diretta dei pazienti con insufficienza
renale cronica in dialisi affetti da COVID-19 deve avere una protezione completa
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diretta a dializzati
COVID-19 positivi
compresi camici idrorepellenti, cuffie per capelli, occhiali, guanti e mascherine.
Tale dotazione protettiva deve essere utilizzata indipendentemente dalla sede di
trattamento ed estesa ai pazienti altamente sospetti in attesa di referto del
tampone, ai pazienti rimasti positivi dopo la dimissione, a pazienti ad alto rischio
di contagio posti in quarantena.
Tab. 3 - Percorso per i pazienti con MRC COVID 19 positivi o sospetti
1. Per i pazienti COVID-19 positivi, i pazienti altamente sospetti in attesa di referto del tampone, i pazienti
rimasti positivi dopo la dimissione e i pazienti ad alto rischio di contagio posti in quarantena, sarà
individuata una stanza presso la UOC malattie infettive (2/3 posti tecnici secondo i pazienti) per
effettuare la dialisi bed-side.
2. La stessa procedura verrà attuata per i pazienti in rianimazione o in isolamento al PS.
3. Nella dialisi ubicata nel presidio periferico di Civita Castellana si esegue il solo screening con pre-triage
se si individuano casi sospetti giunti al Centro vanno segnalati all’Unità di crisi ed eventualmente
dializzati in una sala separata e con DPI per il personale. In caso di conferma (vedi punto 1) il paziente
va inviato a Belcolle in Malattie Infettive dove verrà dializzato.
Si assicura l’attività h 24/365 gg presso il presidio di Belcolle per rispondere a tutte le urgenze, ivi
comprese quelle per i casi positivi o sospetti.
NB. Le tecniche dialitiche bed side non necessitano di osmosi per il trattamento delle acque. La
strumentazione utilizzata va sanificata come previsto nella I.O.
Tab. 4 – Gestione dei casi
1. Caso sospetto Il caso sospetto intercettato telefonicamente viene indirizzato all’Unità di
crisi entra nel percorso dedicato ai casi sospetti o dei contatti stretti. Solo
dopo valutazione può venire al Centro, se non rientra nei casi sopra indicati,
altrimenti entra nel percorso dedicato. In caso sospetto va evitato il
trasporto con mezzi collettivi.
Il caso sospetto intercettato al pre-triage in accettazione il personale in
servizio segnalerà il caso all’unità di crisi (che darà indicazioni per la gestione
del caso) e procederà con la dialisi nella sala dedicata, il personale indosserà
appositi DPI.
2. Caso confermato Rimane in carico al centro dialisi ospedaliero di Belcolle e il trattamento
viene eseguito a letto del paziente presso la stanza individuata in malattie
infettive dove il paziene verrà ricoverato. Gli operatori osserveranno le
precauzioni previste per i reparti COVID-19. È bene che un numero minimo
di personale entri nell’area operativa di isolamento. Qualora il numero superi la capienza della struttura si potrà trasferire il
paziente presso gli ospedali COVID-19, il Policlinico Tor Vergata o il
Columbus
3. Paziente con distress
respiratorio
Il medico nefrologo eseguirà consulenza se chiamato indossando appositi
DPI, attivando i percorsi di cui sopra.
4. Pazienti dializzati in
centri accreditati
Osserveranno tutte le misure indicate comprese le azioni di pre-triage, se
questo risulta negativo si prosegue con le azioni al punto 1, altrimenti
contatta il proprio centro di riferimento presso l’ospedale di Belcolle e
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concorda la strategia da seguire.
5. Pazienti con MRC
IV/V stadio e
trapiantati
I casi presi in carico negli ambulatori dedicati effettueranno pre-triage
telefonico e se necessario teleconsulto, recandosi in ambulatorio solo per le
visite di controllo ritenute non differibili
Per i pazienti trapiantati è consigliabile un isolamento domiciliare preventivo
6. Pazienti con dialisi
peritoneale
Verranno gestiti continuando il trattamento domiciliare e riducendo il più
possibile gli accessi in ospedale per le visite di controllo. In caso di infezione
accertata il paziente verrà ricoverato e si seguiranno le indicazioni al punto
2
7. Paziente positivo con
IR acuta
Analogamente, in caso di pazienti Covid positivi che sviluppino una
insufficienza renale acuta con necessità di supporto dialitico, il trattamento
deve essere eseguito nel reparto dove il paziente è ricoverato adottando
tutte le misure precauzionali.
Tab. 5 – Misure per la sorveglianza sanitaria attiva ai pazienti esposti a caso confermato
Il paziente esposto accidentalmente (durante il trasporto o la permanenza al centro dialisi) o ha avuto un
contatto stretto al di fuori del contesto sanitario osserverà l’isolamento domiciliare come previsto per la
comunità, evitando qualsiasi contatto anche con i conviventi ma potrà ovviamente recarsi presso il centro
per effettuare la dialisi nei modi e nei tempi concordati con il servizio e accompagnato
dall’autocertificazione.
Come tutti i soggetti in isolamento entrerà nell’elenco delle persone seguite della sorveglianza attiva del
TOC.
Il TOC potrà confrontarsi con il Centro dialisi di riferimento per eventuali necessità.
L’area per il trattamento dei dializzati in quarantena è una stanza dedicata, non utilizzata per la dialisi di
routine. ( 1 a Viterbo e 1 a Civita)Il paziente verrà inviato nelle stanze dedicate del PS e verrà dializzato bed-side
In caso di trattamento urgente, non potendo effettuare indagini epidemiologiche e pre tiage, il
paziente va trattato sempre come sospetto.
Il direttore del centro dialisi qualora si sia verificata esposizione accidentale ad un caso COVID-19
confermato o probabile segnala al TOC e alla Direzione sanitaria i nominativi dei pazienti esposti, il
personale esposto effettuerà segnalazione come da apposita I.O.: (MOC-19- I.O. 19).
Se nel centro dialisi è stato sottoposto a trattamento dialitico un caso poi risultato affetto da infezione da
Coronavirus le aree utilizzate vanno rese disponibili per altri pazienti solo dopo adeguata sanificazione.
La Fondazione italiana del rene (Fir), in collaborazione con la Società italiana di nefrologia (Sin)
e il patrocinio del Centro nazionale trapianti,
ha attivato il numero verde 800 822 515, per rispondere alle domande e ai dubbi dei pazienti nefropatici
sull’emergenza coronavirus (come devono proteggersi e cosa fare in presenza di sintomi sospetti).
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MODALITA’ DI ACCESSO DEI PAZIENTI IN RSA IN CORSO DI EPIDEMIA DA COVID 19
Per limitare i rischi di trasmissione del rischio di diffusione del contagio nell’ambito di comunità chiuse si
definisce a seguire le avvertenze da seguire in caso di richiesta di accettazione/trasferimento o rientro in
Strutture Residenziali/Semiresidenziali sia in ambito ospedaliero che extraospedaliero.
Si ricorda che il paziente COVID positivo non potrà rientrare in ambito di comunità fino alla guarigione
virologica oltre che clinica, e seguirà il percorso dedicato alle dimissioni dei casi COVID-19.
Ferme restando le procedure già in atto per le modalità di richiesta e valutazione della domanda si
definiscono particolari accorgimenti da adottare in corso di emergenza COVID-19.
Il clinico richiedente (medico ospedaliero / MMG / UVMD/ UVC Aziendale), prima di procedere alla
compilazione della modulistica utile al fine della domanda, effettua l’indagine epidemiologica come
da allegato I,
- se l’indagine è negativa procederà con l’invio della richiesta al PUA
- se l’indagine è positiva procederà con la segnalazione del caso al TOC/SISP
L’UVMD procede con la valutazione dell’idoneità per inserimento in RSA / EX art 26 /
Semiresidenziale, attivando le procedure di telemedicina (televisita/teleconsulto) adottate per far
fronte al periodo emergenziale e limitando le visite ai soli casi in cui strettamente necessario
Se il paziente è idoneo all’ingresso nella struttura l’UVMD attiva il TOC - Unità territoriale test
diagnostici per effettuare il tampone a domicilio /ospedale/ Case di riposo (allegato 2 e 3)
Se tampone negativo
Si autorizza ingresso in struttura (Ufficio Ricoveri)
Si procede ad osservare 14 gg di isolamento precauzionale all’interno della struttura accreditata ,
nell’apposita area individuata per l’isolamento
Se non compare sintomatologia al termine dell’isolamento l’utente può essere inserito nei
programmi di socializzazione della struttura ospitante
Se compare sontomatologia sospetta va avvisato immediatamente il SISP
Se tampone positivo
Vanno valutate le situazioni strettamente necessarie (paziente ricoverato che non può tornare al proprio
domicilio) e si fa riferimento allaMOC- 19- I.O. 22 aggiornata al 7/4/2020.
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VI. Misure di prevenzione e tutela per i dipendenti
Il personale sanitario si attiene alle appropriate misure di prevenzione per la diffusione delle infezioni per le
vie respiratorie previste dall’Organizzazione Mondiale della sanità e applica le indicazioni per la sanificazione
e la disinfezione degli ambienti previste dal Ministero della salute.
Gli operatori della Asl di Viterbo, sono tenuti al rispetto rigoroso e sistematico delle precauzioni standard,
oltre a quelle previste per via aerea, da droplets e da contatto, così come previsto nelle “Misure generali di
prevenzione e protezione per esposizioni a rischio biologico” e nel “Vademecum di comportamento per la
prevenzione del rischio biologico” presenti sul sito internet della Asl. Quanto di seguito è parte integrante
del DVR generale della ASL di Viterbo definito come richiesto dalla nota della Regione Lazio con Protocollo
ASL di Viterbo n° 9500 del 06/02/2020, nella quale si richiede di porre attenzione sugli adempimenti in
tema di salute e sicurezza sul lavoro alle specifiche condizioni in cui operano i dipendenti, in modo da
mettere in atto tutte le misure idonee ed efficaci di contrasto del rischio da contagio di coronavirus in
coerenza con la normativa vigente.
Ove, nel corso dell’attività lavorativa, si venga a contatto con un soggetto che presenta un’infezione
respiratoria acuta con insorgenza improvvisa di almeno uno dei seguenti sintomi: febbre, tosse, dispnea, il
lavoratore deve fornire ed invitare il soggetto ad indossare una mascherina di tipo chirurgico.
Si rammenta, inoltre, che chiunque sia transitato e abbia sostato in aree a rischio ha l’obbligo di comunicare
tale circostanza al Dipartimento di Prevenzione della ASL di Viterbo.
I responsabili di commessa delle attività svolte all’interno degli ambienti della ASL di Viterbo da ditte terze o
da lavoratori autonomi, devono richiedere le procedure di gestione del rischio biologico e nello specifico
dell’aggiornamento a seguito dell’infezione da Coronavirus, ed i nominativi di dipendenti o collaboratori che
negli ultimi quattordici giorni siano stati in aree a rischio, come previsto nel Comunicato n. 85 del Ministero
della Salute del 21/02/2020.
Gli operatori sanitari e tutto il personale sono invitati a collaborare attenendosi alle raccomandazioni
diffuse dalle autorità competenti.
Si fa inoltre presente che secondo il DPCM del 4 Marzo art. 2 comma c) “nei servizi educativi per l’infanzia di
cui al decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65, nelle scuole di ogni ordine e grado, nelle università, negli uffici delle
restanti pubbliche amministrazioni, sono esposte presso gli ambienti aperti al pubblico, ovvero di maggiore
affollamento e transito, le informazioni sulle misure di prevenzione igienico sanitarie” che di seguito elenchiamo:
Misure igienico-sanitarie:
1) lavarsi spesso le mani. Si raccomanda di mettere a disposizione in tutti i locali pubblici, palestre,
supermercati, farmacie e altri luoghi di aggregazione, soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani;
2) evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute;
3) evitare abbracci e strette di mano;
4) mantenimento, nei contatti sociali, di una distanza interpersonale di almeno un metro;
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5) igiene respiratoria (starnutire e/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le
secrezioni respiratorie);
6) evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, in particolare durante l’attività sportiva;
7) non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani;
8) coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce;
9) non prendere farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico;
10) pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol;
11) usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati o se si presta assistenza a persone malate.
A seguire uno schema più dettagliato:
Luoghi di lavoro Azioni Misure
Uffici amministrativi
non a contatto con il
pubblico
Attenersi a quanto previsto nei “Dieci
comportamenti da seguire” del Ministero della
Salute
Aumentare l’igienizzazione delle mani
con i dispenser (Soft care foam)
presenti nei servizi igienici;
Verificare l’avvenuta pulizia ordinaria
degli ambienti di lavoro, in caso
contrario segnalare e richiedere
ulteriore pulizia
Uffici amministrativi a
contatto con il
pubblico
Attenersi a quanto previsto nei “Dieci
comportamenti da seguire” del Ministero della
Salute;
Gestire l’affollamento nelle sale di attesa con una
programmazione precisa e attenta degli
appuntamenti con gli utenti;
Esporre presso gli ambienti aperti al pubblico,
ovvero di maggiore affollamento e transito, le
informazioni sulle misure di prevenzione igienico
sanitarie di cui all’allegato 1 DPCM 4/3/2020;
Dotare l’utente di mascherina chirurgica se
presenta sintomi respiratori, come sopra riportato
Aumentare l’igienizzazione delle mani
con i dispenser (Soft care foam)
presenti nei servizi igienici;
Verificare l’avvenuta pulizia ordinaria
degli ambienti di lavoro, in caso
contrario segnalare e richiedere
ulteriore pulizia;
Chiedere rifornimento di mascherine
chirurgiche;
Laboratori non a
contatto con il
pubblico
Attenersi a quanto previsto nei “Dieci
comportamenti da seguire” del Ministero della
Salute;
Aumentare l’igienizzazione delle mani
con i disinfettanti in dotazione;
Verificare l’avvenuta pulizia ordinaria
degli ambienti di lavoro e relative
attrezzature, in caso contrario
segnalare e richiedere ulteriore pulizia;
Chiedere rifornimento di dispositivi di
protezione individuale e disinfettanti
per il personale sanitario;
Laboratori a contatto
con il pubblico
Attenersi a quanto previsto nei “Dieci
comportamenti da seguire” del Ministero della
Salute;
Gestire l’affollamento nelle sale di attesa con una
programmazione precisa e attenta degli
appuntamenti con gli utenti;
Esporre presso gli ambienti aperti al pubblico,
ovvero di maggiore affollamento e transito, le
informazioni sulle misure di prevenzione igienico
sanitarie di cui all’allegato 1 DPCM 4/3/2020;
Attenersi alle appropriate misure di prevenzione
per la diffusione delle infezioni per via respiratoria
previste dall’Organizzazione Mondiale della Sanità,
come l’utilizzo dei dispositivi di protezione
individuale e dei disinfettanti per il lavaggio delle
mani;
Aumentare l’igienizzazione delle mani
con i disinfettanti in dotazione;
Verificare l’avvenuta pulizia ordinaria
degli ambienti di lavoro e relative
attrezzature, in caso contrario
segnalare e richiedere ulteriore pulizia;
Chiedere rifornimento di dispositivi di
protezione individuale e disinfettanti
per il personale sanitario e di
mascherine chirurgiche per gli utenti;
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Dotare l’utente di mascherina chirurgica se
presenta sintomi respiratori, come sopra riportato
Ambulatori Attenersi a quanto previsto nei “Dieci
comportamenti da seguire” del Ministero della
Salute;
Gestire l’affollamento nelle sale di attesa con una
programmazione precisa e attenta degli
appuntamenti con gli utenti;
Esporre presso gli ambienti aperti al pubblico,
ovvero di maggiore affollamento e transito, le
informazioni sulle misure di prevenzione igienico
sanitarie di cui all’allegato 1 DPCM 4/3/2020;
Attenersi alle appropriate misure di prevenzione
per la diffusione delle infezioni per via respiratoria
previste dall’Organizzazione Mondiale della Sanità,
come l’utilizzo dei dispositivi di protezione
individuale e dei disinfettanti per il lavaggio delle
mani;
Dotare l’utente di mascherina chirurgica se
presenta sintomi respiratori, come sopra riportato
Aumentare l’igienizzazione delle mani
con i disinfettanti in dotazione;
Verificare l’avvenuta pulizia ordinaria
degli ambienti di lavoro e relative
attrezzature, in caso contrario
segnalare e richiedere ulteriore pulizia;
Chiedere rifornimento di dispositivi di
protezione individuale e disinfettanti
per il personale sanitario e di
mascherine chirurgiche per gli utenti;
Attività sanitaria sul
territorio e/o
domiciliare
Attenersi a quanto previsto nei “Dieci
comportamenti da seguire” del Ministero della
Salute
Attenersi alle appropriate misure di prevenzione
per la diffusione delle infezioni per via respiratoria
previste dall’Organizzazione Mondiale della Sanità,
come l’utilizzo dei dispositivi di protezione
individuale e dei disinfettanti per il lavaggio delle
mani;
Dotare l’utente di mascherina chirurgica se
presenta sintomi respiratori, come sopra riportato
Aumentare l’igienizzazione delle mani
con i disinfettanti in dotazione;
Chiedere rifornimento di dispositivi di
protezione individuale e disinfettanti
per il personale sanitario e di
mascherine chirurgiche per gli utenti.
Reparti di degenza Attenersi a quanto previsto nei “Dieci
comportamenti da seguire” del Ministero della
Salute;
Gestire l’accesso di parenti e visitatori in base alle
indicazioni dalla Direzione Sanitaria della struttura;
Esporre presso gli ambienti aperti al pubblico,
ovvero di maggiore affollamento e transito, le
informazioni sulle misure di prevenzione igienico
sanitarie di cui all’allegato 1 DPCM 4/3/2020;
Attenersi alle appropriate misure di prevenzione
per la diffusione delle infezioni per via respiratoria
previste dall’Organizzazione Mondiale della Sanità,
come l’utilizzo dei dispositivi di protezione
individuale e dei disinfettanti per il lavaggio delle
mani;
Dotare l’utente di mascherina chirurgica se
presenta sintomi respiratori, come sopra riportato
Aumentare l’igienizzazione delle mani
con i disinfettanti in dotazione;
Verificare l’avvenuta pulizia ordinaria
degli ambienti di lavoro e relative
attrezzature, in caso contrario
segnalare e richiedere ulteriore pulizia;
Chiedere rifornimento di dispositivi di
protezione individuale e disinfettanti
per il personale sanitario e di
mascherine chirurgiche per gli utenti;
Attenersi alle indicazioni della
Direzione Sanitaria.
Reparti di area critica Attenersi a quanto riportato nel MANUALE
OPERATIVO COVID-19 realizzato dall’Unità di
crisi della Asl di Viterbo e in continuo
aggiornamento.
Riportate nel MANUALE
OPERATIVO COVID-19
Tutti gli ambienti di
lavoro della ASL
di Viterbo
Richiedere al Responsabile Unico del
Procedimento (RUP) della ditta esterna che
interferisce nelle proprie attività lavorative,
l’aggiornamento del DVR a seguito dell’emergenza
da COVID-19
Verificare se le misure previste dalla
ditta appaltatrice vengono attuate nel
proprio ambiente di lavoro
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Procedura finalizzata alla tutela dei dipendenti a seguito dell’emergenza epidemiologica da
COVID-19 e riferita all’ordinanza ai sensi dell’art.32 comma3 legge 833/78 in materia di igiene e sanità pubblica.
La presente procedura disciplina le misure preventive finalizzate a garantire la tutela dei dipendenti e
conseguentemente a garantire la funzionalità dei servizi aziendali.
In conseguenza dell’attuale emergenza epidemiologica nazionale da COVID-19 vengono introdotte le nuove
e specifiche causali di assenza dal servizio retribuite e dei permessi retribuiti straordinari con i relativi
codici, che sono i seguenti:
a. DCOV011G - Allontanamento da luogo di lavoro per disposizione pubblica autorità:
La suddetta causale di assenza sarà utilizzata dall’Azienda nel caso in cui la pubblica autorità emani un
apposito provvedimento che vieta al personale di allontanarsi dai luoghi individuati come zone rosse. In
tale caso l’Azienda attraverso la UOC Politiche e Gestione Risorse Umane emanerà provvedimenti
finalizzati all’applicazione di quanto disposto.
b. DCOV021G - Allontanamento da luogo di lavoro per ragioni sanitarie:
La suddetta causale di assenza potrà essere utilizzata dall’Azienda nel caso in cui il proprio personale sia
destinatario di provvedimenti da parte del Servizio prevenzione o del Pronto Soccorso o da altra
autorità sanitaria che ne disponga l’allontanamento dal luogo di lavoro. In tale caso l’Azienda attraverso
la UOC Politiche e Gestione Risorse Umane emanerà provvedimenti finalizzati all’applicazione di
quanto disposto.
c. DCOV031G - Prestazione non dovuta per sospensione attività:
La suddetta causale di assenza potrà essere utilizzata dall’Azienda nel caso in cui il personale operi in
unità operative la cui attività istituzionale sia stata sospesa, e per tutta la durata in cui la prestazione
lavorativa non può essere dedicata ad altre attività istituzionali. In tale caso l’Azienda attraverso la UOC
Politiche e Gestione Risorse Umane emanerà provvedimenti finalizzati all’applicazione di quanto
disposto nei confronti del personale interessato.
d. DCOV041G - Malattia provvisoria ordinanza regionale:
La suddetta causale di assenza potrà essere utilizzata dall’Azienda nel caso in cui il personale risulti
positivo al test di virus COVID-19 (e per il quale va attivata, nel contempo, la pratica all’INAIL per il
riconoscimento dell’infortunio sul lavoro per l’intero periodo di assenza). In tale caso l’Azienda
attraverso la UOC Politiche e Gestione Risorse Umane emanerà provvedimenti finalizzati
all’applicazione di quanto disposto, salvaguardando le disposizioni in materia di protezione dei dati
personali.
e. DCOV051G - Smart working:
La suddetta causale di assenza potrà essere utilizzata dall’Azienda nel caso in cui il personale è costretto
a rimanere in casa per accudire i figli minori o anziani a proprio carico, a causa della chiusura delle
scuole ovvero delle strutture di accoglienza e che può comunque rendere la propria prestazione
lavorativa da casa, in modalità smart working, previa autorizzazione del responsabile.
La richiesta del dipendente interessato dovrà essere indirizzata al dirigente responsabile del servizio cui
afferisce, il quale, qualora esprima parere favorevole, invia al Direttore della UOC Politiche e Gestione
Piano territoriale di preparazione e risposta all’emergenza COVID-19 Aggiornato al 4/04/2020 Pag. 100 di 137
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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19
Risorse Umane la documentazione necessaria allo stesso, al fine di poter assumere i provvedimenti
consequenziali all’attuale procedura.
f. DCOV061G - Permesso eccezionale per ordinanza regionale:
La suddetta causale di assenza potrà essere utilizzata dall’Azienda (UOC Politiche e Gestione Risorse
Umane) nel caso in cui il personale è impegnato nell’ assistenza a figli minori (anche in relazione alla
chiusura delle scuole), ovvero ad anziani a carico (in caso di chiusura delle strutture di accoglienza
diurne), nei casi in cui l’attività lavorativa non risulti compatibile con lo smart working.
Il permesso in questione è da ritenersi diverso e distinto da ogni altro previsto dalle vigenti normative
legislative nazionali e contrattuali. Lo stesso può essere fruito da parte del dipendente dopo aver
fruito ogni altro permesso previsto in materia di assenza dal servizio, di cui all’art. 37 personale del
comparto sanità CCNL 2016-2018 e di cui all’art. 37 dell’Area Sanità CCNL 2016-2018 e di cui all’art.
22 Area Dirigenza SPTA CCNL 1994-1997.
Il permesso in esame è un permesso ulteriore e può essere fruito per un massimale di 18 ore.
La fruizione di tutti i permessi sopra menzionati non comporta la riduzione del trattamento economico,
devono essere espressamente autorizzati dai dirigenti della struttura di afferenza e vengono concessi con determina dirigenziale della UOC Politiche e Gestione Risorse Umane.
Piano territoriale di preparazione e risposta all’emergenza COVID-19 MOC-IO-19 Aggiornato al 24/03/2020 Pag. 101 a 125
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VII. Piano di comunicazione, informazione e formazione
7.1 Il piano di informazione e comunicazione
Il piano di comunicazione ed informazione va declinato nelle sue dimensioni, quali la comunicazione interna
ed esterna interna ed esterna:
- Comunicazione interna cioè rivolta ai dipendenti aziendali, che a sua volta si caratterizza tra
informazioni generiche per tutti i dipendenti e informazioni mirate agli specifici ambiti di attività (vedi
anche piano formativo e manuale operativo)
- Comunicazione esterna (verso il pubblico, le istituzioni e le altre organizzazioni) anche in questo caso
caratterizzata dal target di riferimento su un ambito di vasto pubblico con notizie utili e di
sensibilizzazione al problema o indirizzata ad un pubblico esperto/partners attraverso comunicazioni
ufficiali nel rispetto della normativa sulla privacy e le indicazioni specifiche per l’emergenza COVID-19
(vedi anche comunicazione dei casi)
Nel primo caso tutte le informazioni utile al personale interno dell’Azienda sono contenute nel presente
documento che dovrà avere la massima diffusione. Sarà compito dei dirigenti medici e del comparto con la
collaborazione dell’area della comunicazione assicurare la diffusione delle procedure operative e delle
avvertenze di carattere generale. Per favorire tale processo e determinare il passaggio da una fase
informativa ad un livello di consapevolezza più profonda negli operatori si definisce un piano formativo da
attuare con metodica FAD (formazione a distanza) obbligatorio.
Inoltre anche per i dipendenti vale l’osservazione del decalogo delle buone norme che verrà ampiamente
diffuso con tutti i mezzi di comunicazione a disposizione.
Per quanto riguarda la comunicazione esterna si fa rifermento a quanto previsto dalla Regione Lazio nelle
linee d’indirizzo:
È attivo numero di pubblica utilità 1500 a cui rispondono dirigenti sanitari e mediatori culturali H
24 dalla Sala operativa del Ministero della Salute.
Inoltre sono stati istituiti a livello regionale i numeri utili per rispondere alle richieste di
informazioni sul virus SARS-CoV-2 e sulle misure urgenti per il contenimento del contagio:
Per Roma e Provincia (distretto telefonico 06): numero 112 e 800.118.800;
Per le altre Province: numero 800.118.800
A tali numeri inoltre le persone che provengono dalle zone a rischio epidemiologico potranno comunicare
le proprie generalità e i propri contatti, che saranno immediatamente trasferiti ai SISP competenti per
territorio, così come previsto dall’ordinanza Z0002 del 26.02.2020.
L’azienda come sollecitato dalla Regione Lazio ha dato e darà ampia comunicazione e diffusione all’utenza di
tali canali informativi, in merito ha già attivato un banner sul portale aziendale che rimanda ad appositi link:
Inoltre il decalogo delle buone prassi (ultima versione) viene costantemente diffuso tramite tutti i canali
social a disposizione. Si è già proceduto ad affiggere i manifesti informativi con il decalogo in tutti gli
ambienti sanitari, sale di attesa, punti di ingresso e stalli ascensore. Altresì nelle sale di attesa dei servizi
territoriali sono state affisse specifiche note informative, volte ad evitare assembramenti e sono state
dotate di mascherine e igienizzante (nei bagni e/o negli spazi comuni).
In tutti i pronti soccorsi aziendali sono stati apposti gli appositi cartelli come indicazioni pervenute.
L’ufficio stampa monitora attentamente l’opinione pubblica e la rassegna stampa e tiene i contatti con i
media locali interfacciandosi con la Regione per valutare i comportamenti da seguire e l’utilità delle
informazioni da divulgare.
Piano territoriale di preparazione e risposta all’emergenza COVID-19 Aggiornato al 4/04/2020 Pag. 102 di 137
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6.2 Piano di formazione in merito all’emergenza COVID 19
La formazione rivolta al personale della ASL VT verrà svolta in tipologia FAD attraverso la Piattaforma E
learning alla quale già il 95%, dei dipendenti, compresi MMG e PLS, è registrato.
Target: tutte le professioni sanitarie, del comparto e mediche (anche MMG, PLS, MCA, SA), e tutto il
personale amministrativo, per circa 2500 unità.
Obiettivi
- Conoscere il manuale operativo aziendale sul Covid -19
- Conoscere le procedure aziendali sul Covid -19
- Adottare i comportamenti richiesti nelle attività operative
Articolazione
Il percorso formativo sarà articolato in 11 moduli
Il I modulo riguardante il piano operativo aziendale è rivolto a tutti gli operatori
I moduli seguenti delle procedure avranno come discenti le figure professionali coinvolte nei rispettivi
setting:
- Decalogo da seguire in caso di sindrome respiratoria
- Definizione di caso di COVID-19 per la segnalazione epidemiologica
- Medici di medicina generale (MMG), Pediatri di libera scelta (PLS), Medici di continuità assistenziale
(MCA) specialisti ambulatoriali (SA), Punti di assistenza territoriali (PAT) Ambufest adulti e
pediatrico
- Percorso pronto soccorso
- Esecuzione e trasferimento campioni biologici per la diagnosi
- Percorso della donna in gravidanza con sintomi simil-influenzali o respiratori
- Gestione dei casi in terapia intensiva e malattie infettive
- Misure igieniche e disinfezione degli ambienti
- Definizione di paziente guarito da covid-19 e paziente che ha eliminato il virus Sars- Cov- 2
- Gestione dei casi in ambito carcerario
Tempi di iscrizione e svolgimento
I dipendenti verranno invitati all’iscrizione in piattaforma attraverso la posta elettronica aziendale
I dipendenti potranno iscriversi al corso a partire dal 07/03/2020
Durata del I modulo: 1 ora
Durata moduli successivi: 1 ora a modulo.
Saranno possibili aggiornamenti su ogni modulo.
Sarà possibile attivare su ogni modulo una Faq e il relativo Forum.
Valutazione dell’apprendimento attraverso test a risposta multipla su ogni modulo e test finale.
Dalla piattaforma E learning è possibile monitorare gli accessi e lo svolgimento di ogni singolo dipendente.
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VIII. Piano di gestione e monitoraggio
8.1 Monitoraggio e comunicazione dei casi: procedure per il rispetto della
normativa sulla privacy e il trattamento dei dati
Ai fini di una corretta gestione della comunicazione, in particolare in merito alla segnalazione dei casi si
raccomanda di mantenere la massima riservatezza relativamente alla gestione e alla sorveglianza dei casi.
A tale scopo è stata definita una procedura e la relativa modulistica utile per garantire il trattamento dei
dati personali e particolari in relazione al contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da
COVID-19 che interessa la comunicazione tra ASL e MMG/PLS, la comunicazione tra ASL, MMG, datore di
lavoro e INPS e la comunicazione tra ASL e altre istituzione.
Come noto il quadro normativo attinente alla questione in oggetto è in continua evoluzione, negli ultimi
giorni si sono susseguiti provvedimenti di natura emergenziale adottati dalle autorità centrali (Presidenza
del Consiglio dei Ministri, Ministero della Salute e Protezione Civile) e dalle autorità regionali (Presidente
della Regione Lazio). In data 1 marzo 2020 è stato emanato un nuovo DPCM che va a sostituire i
precedenti provvedimenti governativi e che dispone all’articolo 3 misure di informazione e prevenzione
sull'intero territorio nazionale. In data 2 marzo 2020 il Garante per la protezione dei dati personali,
accogliendo l’invito delle istituzioni competenti a un necessario coordinamento sul territorio nazionale delle
misure in materia di Coronavirus, ha invitato tutti i titolari del trattamento ad attenersi scrupolosamente
alle indicazioni fornite dal Ministero della salute e dalle istituzioni competenti per la prevenzione della
diffusione del Coronavirus, senza effettuare iniziative autonome che prevedano la raccolta di dati anche
sulla salute di utenti e lavoratori che non siano normativamente previste o disposte dagli organi competenti.
In data 4 marzo 2020 è stato emanato un nuovo DPCM che va a sostituire il precedente del 1 marzo 2020
e che dispone all’articolo 2 “Misure di informazione e prevenzione sull’intero territorio nazionale” e precisa
che la comunicazione di stato di quarantena deve essere fatta dalla ASL.
Ciò premesso dalle norme vigenti possiamo ricavare tre diverse tipologie di flusso di dati personali e
particolari rispetto alle quali possono essere ricavate altrettante procedure da adottare.
Procedure per il trattamento dei dati personali e particolari in relazione al contenimento e
gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19
Scopo di questa procedura è quello di coordinare e razionalizzare le disposizioni in materia di protezione
dei dati personali e particolari ed elaborare delle procedure aziendali in ossequio a tali norme.
A. Comunicazione generale di soggetto esposto a zona di contagio da ASL Viterbo a
MMG e PLS
La comunicazione da parte della ASL al medico di medicina generale o al pediatra di libera scelta della
circostanza che il soggetto è stato negli ultimi 14 giorni in zona di contagio. [procedura normata dall’art. 2
paragrafo 1 lettera i) del DPCM 4 marzo 2020 e dagli articoli 7 ed 8 dell’Ordinanza del Presidente della Regione Lazio
del 26 febbraio 2020]
Tale procedura consiste nella ricezione da parte del dipartimento di prevenzione dell’Azienda Sanitaria di
Viterbo, competente per territorio, dell’obbligo dichiarativo a cura di chiunque abbia soggiornato nelle zone
a rischio o sia transitato o abbia sostato in zona di contagio nei 14 giorni precedenti al DPCM 4 marzo
2020. Le medesime modalità valgono per informazioni comunicate all’ASL dal numero unico dell’emergenza
112 o il numero verde appositamente istituito dalla regione.
Successivamente gli uffici competenti dell’ASL provvedono a comunicare detta circostanza al MMG o al PLS
a mezzo PEC (modello allegato 4)
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B. Informazione da ASL Viterbo a MMG e PLS di soggetto sottoposto a sorveglianza
sanitaria ed isolamento fiduciario
a) L’informazione da parte dell’ASL al medico di medicina generale o al pediatra di libera scelta che il
cittadino viene sottoposto a sorveglianza sanitaria ed isolamento fiduciario anche ai fini dell’eventuale
certificazione INPS. [procedura normata dall’art. 2 paragrafo 2 lettera c) del DPCM 4 marzo 2020 e dall’articolo 9 lettera
c) dell’Ordinanza del Presidente della Regione Lazio del 26 febbraio 2020]
Tale procedura consiste nell’informazione da parte del dipartimento di prevenzione dell’Azienda
Sanitaria di Viterbo, competente per territorio, al MMG o al PLS che il cittadino viene sottoposto a
sorveglianza sanitaria ed isolamento fiduciario, ciò anche ai fini dell’eventuale certificazione di stato di
quarantena da inviare all’INPS.
Trasmissione dall’ASL al MMG o al PLS a mezzo PEC (modello allegato 5)
b) La dichiarazione da parte dell’ASL al medico di medicina generale o al pediatra di libera scelta che il
cittadino, per motivi di sanità pubblica, è stato posto in quarantena, specificando la data di inizio e di
fine. [procedura normata dall’art. 2 paragrafo 2 lettera d) del DPCM 4 marzo 2020 e dall’articolo 9 lettera c) dell’Ordinanza
del Presidente della Regione Lazio del 26 febbraio 2020]
Tale procedura consiste in una dichiarazione, indirizzata all’INPS, al datore di lavoro e al medico di
medicina generale o al pediatra di libera scelta in cui si dichiara che per motivi di sanità pubblica è stato
posto in quarantena, specificandone la data di inizio e fine.
Trasmissione dall’ASL all’INPS, al MMG o al PLS, al datore di lavoro a mezzo PEC (modello allegato 5- bis)
C. Interscambio di dati tra istituzioni individuate dagli articoli4 e 13 del D. LGS. 2
gennaio 2018, n. 1
Le comunicazioni e l’interscambio dei dati tra le istituzioni individuate nella norma istitutiva del servizio di
protezione civile (forze dell’ordine e autorità locali) di informazioni, relative a dati personali e particolari,
può avvenire solo ove richiesto ed ove ritenuto necessario. [procedura normata dall’art. 5 paragrafo 1 e 2 dell’Ordinanza
del Capo del Dipartimento della Protezione civile (O.C.D.P.C.) n. 630 del 3 febbraio 2020]
a) Tale procedura consiste nella trasmissione e nell’interscambio dei dati da parte dell’ASL di Viterbo con
soggetti terzi individuati dall’art. 5 paragrafo 1 dell’O.C.D.P.C. n. 630. (modello allegato 6). La suddetta
trasmissione dei dati dovrà avvenire usando la massima cautela ed applicando misure tecniche ed
organizzative adeguate:
- utilizzando modulistica all’uopo predisposta
- crittografando il documento da inviare (con software win rar o similari)
- inviando il documento a mezzo PEC (appositamente creata)
- trasmettendo la chiave creata al punto b) mediante separata comunicazione.
b) Tale procedura consiste nella trasmissione e nell’interscambio dei dati da parte dell’ASL di Viterbo con
soggetti terzi individuati dall’art. 5 paragrafo 2 dell’O.C.D.P.C. n. 630 quando ciò risulti indispensabile, ai
fini dello svolgimento delle attività di cui alla presente ordinanza. (modello allegato 7 ). Tale procedura
deve seguire le medesime cautele di cui al punto sub A)