Efficienza energetica e rendimento delle unità di trazione: prospettive di ottimizzazione Aurelio Lolli Italian Top Gears s.r.l
Efficienza energetica e rendimento delle unità di trazione: prospettive di ottimizzazione
Aurelio Lolli
Italian Top Gears s.r.l
Ricorrenza del tema dell’efficienza energetica degli impianti ascensore
ci sono risultati apprezzabili ottenuti nello sviluppo di unità di trazione a
magneti permanenti
TUTTAVIA
Persiste la scarsità di soluzioni reali e mirate all’effettivo miglioramento delle
prestazioni in tema di efficienza energetica, che causa anche l’incorretta
applicazione delle macchine a magneti permanenti, con paradossale riduzione
del rendimento rispetto ad argani elettromeccanici tradizionali
EFFICIENZA ENERGETICA E RENDIMENTO DELLE UNITÀ DI TRAZIONE
Per illustrare compiutamente quale può essere la scelta incorretta di una macchina
a magneti permanenti e la sua non conveniente applicazione, dobbiamo
condividere alcuni concetti di base:
■ in cosa consiste l’efficienza di una macchina (il rendimento)
■ cosa ne limita l’efficienza (le perdite)
IL CONCETTO DI EFFICIENZA
E’ abitudine diffusa considerare il rendimento percentuale:
η% = 100° = POut / PIn
Dato, ad esempio un rendimento η= 0.82, si può affermare che è restituita l’82% della potenza fornita in ingresso
Il restante 18% è perso sottoforma di perdite elettriche e perdite meccaniche
analizziamo brevemente le varie perdite, anche per comprendere su cosa si
concentra il lavoro del progettista della macchina a magneti permanenti
IL RENDIMENTO PERCENTUALE
Perdite nel rame: un conduttore percorso da una corrente si può approssimare
con un resistore
■ gli avvolgimenti di una macchina elettrica sono sede di perdite per l’effetto Joule (un
tratto di materiale conduttore percorso da corrente elettrica sviluppa calore, ovvero
cede calore all’ambiente circostante e si riscalda, incrementando la propria
temperatura.)
Perdite nel ferro: un materiale ferromagnetico, immerso in un campo magnetico
variabile, si riscalda
■ Le perdite parassite sono correnti indotte, generalmente dannose e pertanto definite
«parassite»
■ Quando tali correnti sono generate da un’azione di movimento, hanno un’azione
frenante (legge di Lenz) e si oppongono in tal senso alla causa che le ha generate,
ossia il movimento di rotazione del motore
LE PERDITE
Oltre alla presenza di correnti parassite, si ha perdita di potenza per isteresi
(causate da fenomeni d'attrito nella struttura cristallina del materiale
ferromagnetico.)
Il materiale magnetico è soggetto ad un campo variabile (per intendersi, cambia la
polarità 50 volte al secondo se la frequenza delle correnti che producono il campo
è di 50 Hz) i domini magnetici e dipoli magnetici si orientano di conseguenza
seguendo la polarità del campo, quindi in tale orientamento dissipano per attrito
meccanico energia sotto forma di calore, ecco perché sono parte delle perdite nel
ferro.
PERDITE PER ISTERESI
Nei motori gearless, dove la frequenza fondamentale è generalmente bassa, le
perdite ferro possono essere pressoché trascurabili in confronto alle perdite rame
decisamente superiori.
Le perdite, come già visto, dipendono da fattori di resistenza causati da:
■ resistività propria del materiale
■ temperatura dell'avvolgimento
■ frequenza statorica fondamentale
L'incremento di temperatura del conduttore ne aumenta la sua resistività, mentre la
presenza di un campo magnetico variabile produce correnti parassite (skin effect).
PERDITE FERRO E RAME NEI MOTORI GEARLESS
Perdite negli Isolamenti. Perdite dielettriche che producono un movimento di cariche
elettriche che genera una dissipazione di energia elettrica all’interno dell’isolante
■ sono trascurabili rispetto alle altre perdite, ma vanno considerate per il
dimensionamento degli isolamenti, per evitare che i riscaldamenti localizzati
ne pregiudichino l’integrità
Perdite Meccaniche. In genere attribuibili ai seguenti motivi:
■ perdite per attrito nei cuscinetti di supporto nell’albero motore
■ perdite per ventilazione (anche naturale)
Perdite inverter. Per quanto limitate, è comunque bene ricordate che una parte
percentuale delle perdite
ALTRE PERDITE
Le varie perdite producono aumento della resistività
La resistività e direttamente proporzionale alla temperatura e se la temperatura di esercizio della macchina cresce, con essa aumenta anche la resistività e peggiora il rendimento del motore
Le perdite comportano una trasformazione dell’energia del campo elettromagnetico in energia termica, che si manifesta sotto forma di innalzamento della temperatura media del materiale e questa perdita di energia che non e utilizzata per gli scopi per i quali la macchina e stata progettata
EFFETTO PERDITE
La buona progettazione di una macchina è tesa alla riduzione di tutti i fattori che trasformano l’energia in calore
Intervenire sui materiali
Modificare elementi costruttivi:
■ Nucleo realizzato con lamierini a bassa perdita
■ Aumento della sezione dei conduttori dello statore e del rotore, per limitare
effetto Joule
■ Attenta scelta di numero e geometria delle cave
LA PROGETTAZIONE
Minor sviluppo di calore nel motore: impiego di ventole più piccole, con minori perdite
meccaniche e consumi elettrici inferiori
■ Motori con rendimento migliore e curva di rendimento più alta (a parità di
potenza)
■ Maggiore durata del motore
■ Maggiore affidabilità
■ Minore manutenzione
■ Dimensioni ridotte, per massimizzare lo sfruttamento dello spazio del vano
ascensore e la facilità di installazione
Alta efficienza significa un motore con temperature inferiori e anche maggior durata dei
cuscinetti e dell’avvolgimento
PROGETTAZIONE: ULTERIORI VANTAGGI RICERCATI
Malgrado la migliore progettazione, è ormai invalsa l’abitudine di installare unità di
trazione a magneti permanenti che non consentono di sfruttare i reali vantaggi di
questa tecnologia in tema di efficienza energetica
Installazioni con tiro 1:1
Pulegge di grande diametro
Basse velocità
Sono realtà che penalizzano qualsiasi sforzo progettuale e che spesso comportano rendimenti inferiori a quelli delle tradizionali unità di trazione elettromeccaniche
INSTALLAZIONI CHE COMPROMETTONO GLI SFORZI PROGETTUALI
Bassa velocità di rotazione del motore → minore sviluppo di potenza → minore
sviluppo di coppia → temperature più elevate
Minore affidabilità nel tempo dei materiali magnetici, degli isolanti e dei cuscinetti
Necessità di coppia elevata → impiego di ingente massa energetica e di maggior
numero di magneti permanenti → maggiore costo macchina → ingombro macchina
decisamente superiore
Correnti più elevate → ulteriore contributo all’incremento di temperatura → costi più
elevati per l’elettronica di controllo
Bassa efficienza energetica che, con un argano tradizionale, sarebbe più elevata
CRITICITÀ DELL’INSTALLAZIONE
Sono la soluzione più efficace per progettazione di unità di trazione a magneti permanenti
realmente performanti ed economiche
Maggiore velocità di rotazione → migliore raffreddamento
Maggiore efficienza, per minore temperatura di esercizio → migliore affidabilità per
cuscinetti e materiali magnetici
Necessità di minore coppia a parità di carico → minore massa magnetica
Costi inferiori per riduzione della massa magnetica del motore e per la relativa elettronica di
controllo
Ingombro macchina ridotto → cabine per portate più elevate a parità di dimensioni del vano
ascensore
Impianti con testata ad altezza ridotta
Riduzione delle inerzie del motore → ulteriore contributo all’efficienza
PULEGGE DI TRAZIONE DI PICCOLO DIAMETRO
L’ultima colonna evidenzia l’incremento della corrente in funzione dell’aumento del diametro della puleggia di trazione
La tavola illustra anche che, per la macchina con puleggia da 320 mm, a parità di massa magnetica la portata deve essere ridotta
Payload Roping Speed Travel Sheave Voltage Shaft Static Rot. Nom. Nom. Freq. Poles A/100
kg
Diam. Eff. torque Speed Power Current
mm V % Nm rpm kW A Hz
TOPOLINO 12-25 550 2:1 1 30 120 380 0,8 106 318 3,5 6,9 37 14 1,25
ITG - 01 550 2:1 1 30 200 380 0,8 205 191 4,0 8,0 38,2 24 1,45
ITG 01/200 550 2:1 1 30 240 380 0,8 265 159 5,2 9,1 31,8 24 1,65
ITG 01/300 480 2:1 1 30 320 380 0,8 263 119 3,3 7,2 23,9 24 1,31
RAPPORTO FRA DIAMETRO PULEGGIA E ASSORBIMENTO DI CORRENTE
L’impiego di pulegge di piccolo diametro, inferiori a 150 mm, è stato limitato dal ciclo di vita ridotto delle tradizionali funi in acciaio
Le funi in acciaio di diametro ridotto a 6 o 6,5 mm:
■ Sono dotate di caratteristiche tali da essere omologabili in deroga al disposto
della norma EN.81
MA
■ Non offrono elevate garanzie di durata nel tempo, se impiegate con pulegge
di diametro inferiore a ϕ 150 mm
PULEGGE DI DIAMETRO RIDOTTO E FUNI RIVESTITE
Consentono l’impiego di pulegge di diametro ulteriormente ridotto
■ es. ϕ 120 mm
■ offrono buone caratteristiche di durata nel tempo
Esiste un diffuso, ma contrastabile, preconcetto sull’uso di funi ricoperte
si presume un loro ciclo di vita ridotto ■il costo più elevato rispetto a quelle tradizionali le pone in una luce di minore ■convenienza
in realtà le funi rivestite producono diversi concreti vantaggi, consentendo di ■impiegare macchine gearless realmente efficienti
LE FUNI RIVESTITE IN MATERIALE PLASTICO
Vantaggi dall’impiego di unità di trazione gearless con puleggia < ϕ 150 mm e funi ricoperte:
■ efficienza energetica decisamente più elevata
■ numero inferiore di funi rispetto a quello di una soluzione tradizionale■ costo dell’unità di trazione sensibilmente inferiore■ minori costi per inverter ed elettronica di controllo del sistema■ minore ingombro macchina e migliore e più semplice sfruttamento dello
spazio del vano
■ maggiore affidabilità grazie alla più bassa temperatura di funzionamento
Il vantaggio più sostanzioso per l’ascensorista:
■ la possibilità di dimostrare al proprio cliente che tale soluzione può produrre riduzioni dei costi di energia dell’impianto comprese fra il 30 % e il 60 % annuo
I VANTAGGI DELLE FUNI RIVESTIRE E DELLE PULEGGE DI PICCOLO DIAMETRO
L’installazione di una macchina gearless non e garanzia di efficienza energetica e di affidabilità nel tempo
■ per quanto possibile, occorre evitare le unità di trazione gearless in impianti a
bassa velocità e con sospensione 1:1 e che impongono l’uso di funi di diametro di 8
mm o superiore, che richiedono pulegge di diametro
■ ≥ 320 mm. Molto spesso avranno efficienza inferiore ad un argano
■ scegliere macchine progettate specificamente per la prestazione voluta, evitando di
alimentare a 230 V macchine progettate per 380 V o che richiedono regolazioni in
frequenza per produrre la velocità desiderata. Una macchina gearless installata in
condizioni diverse rispetto a quelle per le quali è stata progettata, non offre mai la
migliore efficienza
■ scegliere l’unità di trazione con la puleggia più piccola consentita dalle esigenze di
installazione
CONCLUSIONI