LA CAMPAGNA ELETTORALE E' ORMAI NEL VIVO: FINALMENTE SI PARLA DI PROGAMMI (SOLO PROMESSE?) In otto tenteranno la "scalata" a Palazzo Santa Croce: ventisei liste con ben 569 candidati consiglieri (uno per famiglia) Pino Rana si racconta tracciando un bilancio degli ultimi 10 anni MARINELLI ALLE PAGINE 2-3 EDITORE Cooperativa Sociale Vita Nova Via X Marzo, 110/b 70026 Modugno (Ba) DIRETTORE RESPONSABILE Isabella Maselli [email protected]REDAZIONE Tel. 080.5352895 Fax. 080.5352895 SEGRETERIA DI REDAZIONE Saverio Oro E-mail: [email protected]Sito web: www.barisudovest.it STAMPA Poligrafica S.r.l. Zona Artigianale ASI 70026 Modugno (Ba) Euro 1,50 Periodico dell’area metropolitana di Bari e Modugno aprile ECCOLI, SONO ARRIVATI S ono tanti e chiedono di essere votati. Nel 2006 si presentarono più di 650 candidati, in 23 liste per 4 aspi-ranti alla carica di sindaco; meno di 34 voti per ognuno dei pretendenti al ti- tolo di consigliere comunale. In questa tornata elettorale, ancora più ingarbugliata della precedente, il numero dei contendenti rimane co- stante, circa 700, ma aumen- ta il numero delle liste e dei candidati a sindaco. Il nu- mero elevato di partecipanti alla competizione elettorale è un segnale positivo della maturità democratica dei modugnesi, maturità demo- cratica ulteriormente dimo- strata dalla partecipazione al voto con percentuali che a volte superano l’80 per cen- to degli aventi diritto. Tanti candidati, fra cui scegliere i 24 più meritevoli, rende però la scelta estremamente diffi- cile. Merita di più il vicino di casa o il cugino del cognato dell’amica del cuore? È più preparato chi si candida al centro o chi milita da anni a sinistra? E se è di destra? E i consiglieri uscenti? sono meglio o peggio di tanti al- tri? Senza contare i candi- dati a sindaco, le aree di provenienza e i partiti che li sostengono. La scelta degli elettori non sarà facile. Con- cludiamo con un appello. Di solito gli appelli vengono rivolti a qualcuno da molte persone. Questa volta, siamo noi di Bari Sud Ovest, che in pochi rivolgiamo un ap- pello ai tanti che andranno a votare: scegliamoli bene i candidati, a sindaco e a con- sigliere. Facciamo del bene a noi tutti, anche a costo di non votare quelli a cui vogliamo bene. GIUSEPPE ORO SEGUICI ANCHE SU INTERNET: WWW.BARISUDOVEST.IT SIAMO ANCHE SU FACEBOOK E TWITTER: www.facebook.com/BariSudOvest http://twitter.com/barisudovest_it Diventando fan su facebook, o seguendoci su twitter, sarai sempre aggiornato con le notizie appena pubblicate sul web
Edizione di aprile 2011 con tutte le liste dei candidati, intervista a Pino Rana sindaco uscente di Modugno
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LA CAMPAGNA ELETTORALE E' ORMAI NEL VIVO: FINALMENTE SI PARLA DI PROGAMMI (SOLO PROMESSE?)
In otto tenteranno la "scalata" a Palazzo Santa Croce: ventisei liste con ben 569 candidati consiglieri (uno per famiglia)
Pino Rana si racconta tracciando un bilancio degli ultimi 10 anni
MARINELLI ALLE PAGINE 2-3
EDITORECooperativa Sociale Vita NovaVia X Marzo, 110/b70026 Modugno (Ba)
Periodico dell’area metropolitana di Bari e Modugno aprile
ECCOLI, SONO ARRIVATI
Sono tanti e chiedono di essere votati. Nel
2006 si presentarono più di 650 candidati, in 23 liste per 4 aspi-ranti alla carica di sindaco; meno di 34 voti per ognuno dei pretendenti al ti-tolo di consigliere comunale. In questa tornata elettorale, ancora più ingarbugliata della precedente, il numero dei contendenti rimane co-stante, circa 700, ma aumen-ta il numero delle liste e dei candidati a sindaco. Il nu-mero elevato di partecipanti alla competizione elettorale è un segnale positivo della maturità democratica dei modugnesi, maturità demo-cratica ulteriormente dimo-strata dalla partecipazione al voto con percentuali che a volte superano l’80 per cen-to degli aventi diritto. Tanti candidati, fra cui scegliere i 24 più meritevoli, rende però la scelta estremamente diffi-cile. Merita di più il vicino di casa o il cugino del cognato dell’amica del cuore? È più preparato chi si candida al centro o chi milita da anni a sinistra? E se è di destra? E i consiglieri uscenti? sono meglio o peggio di tanti al-tri? Senza contare i candi-dati a sindaco, le aree di provenienza e i partiti che li sostengono. La scelta degli elettori non sarà facile. Con-cludiamo con un appello. Di solito gli appelli vengono rivolti a qualcuno da molte persone. Questa volta, siamo noi di Bari Sud Ovest, che in pochi rivolgiamo un ap-pello ai tanti che andranno a votare: scegliamoli bene i candidati, a sindaco e a con-sigliere. Facciamo del bene a noi tutti, anche a costo di non votare quelli a cui vogliamo bene.
GIUSEPPE ORO
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2APRILE 2011
lazione locale furono molto forti nelle prime fasi dell'in-cidente e durano ancora malgrado i decenni trascor-si. Circa 350mila persone furono evacuate dalla città e dalle zone adiacenti. Nono-
stante le radiazioni emesse durante quella catastrofe, la città, con 800 anni di vita, riuscì a sopravvivere, anche se mutilata. Vi risiedono an-cora operai governativi, im-pegnati nella rimozione del-
PRHIET, A SUD DELLA BIELORUSSIA, È UNA CITTÀ FANTASMA MA SOPRAVVISSUTA
Ancora disastri nucleari, da Chernobyla Fukushima: pure da noi il ricordo della tragedia negli occhi dei bambiniA 25 anni dall’esplosione del reattore n.4 il pericolo è tutt’altro che scampato
Le recenti vicen-de sulla fusione
della centrale nucleare di Fukushima in Giappone, danneggiata dallo Tsunami dell'11 marzo scorso, inevi-tabilmente ci portano a pen-sare ad un'altra catastrofe che ha colpito l'Europa e che non ha mai smesso di creare gravi conseguenze sulla vita di chi l'ha vissuta in prima persona. Chernobyl è an-cora una realtà. Una realtà dimenticata. Sono trascorsi molti anni da quel lontano 26 aprile 1986, quando il nocciolo del reattore n.4 en-trò in fusione creando un'e-splosione con effetto 100 volte superiore a quello della bomba atomica su Hiroshi-ma e Nagasaki. 36 ore dopo l'incidente iniziò l'evacua-zione dell'area di Chernobyl dalla popolazione residente. Le conseguenze sulla popo-
ROBERTA MARINELLI
Dal 2003 sono 800 i bimbi bielorussi nelle casedei modugnesi con l’Associazione Accoglienza
le scorie nucleari. Circa 700 persone, per lo più anziani, hanno scelto di tornare alle loro case, incuranti del peri-colo. A pochi giorni dall'an-niversario di questa sciagura che ha colpito tutta l'Europa abbiamo deciso di riaccen-dere i riflettori su una situa-zione che è ben lungi dall'es-sere conclusa. Lo facciamo ascoltando la testimonianza di chi si è recato personal-mente nei luoghi della scia-gura e ha visto che cosa è rimasto dopo quel terribile avvenimento. Francesco Bia è il presidente dell'associa-zione Onlus Gruppo Acco-glienza Bambini Bielorussia, che si occupa di creare un ponte tra la Puglia e la Bie-lorussia allo scopo di acco-gliere i bambini nel nostro paese, per il periodo inver-nale ed estivo, accogliendoli nelle case di famiglie volon-tarie. Per questa sua missio-ne si è recato spesso nell'ex
colonia sovietica e, durante i suoi viaggi, ha visitato la cit-tà di Prhiet, a sud della Bie-lorussia. Quello che ha visto lo ha segnato profondamen-te. “Ciò che mi ha colpito è stato l'innaturale silenzio della città – racconta Fran-cesco Bia – il tempo e il pa-esaggio sembrano fermi a quel terribile giorno. Le case sono tali e quali a come gli abitanti le hanno lasciate al momento della fuga. Tutto è rimasto uguale. Il silenzio è assordante e il numero del-le tombe era incalcolabile. Pochi sono coloro che han-no deciso di continuare a vivere nella zona e, i più, lo fanno perchè spinti da una povertà estrema. Ho visitato i centri dove gli ex bambini di Chernobyl vengono as-sistiti – continua – ragazzi con malformazioni fisiche e psicologiche che non po-tranno mai vivere una vita normale, abbandonati dal
governo, dimenticati e co-stretti a vivere con il mini-mo in quella che è la loro unica casa. Molti di loro sono soli al mondo e non hanno nulla. I più sfortunati vivono in istituti psichiatrici ove, alle volte, manca tutto. Numerose associazioni ita-liane come la nostra si sono occupate di fornire aiuti e cure mediche allo scopo di regalare almeno un sorriso alle centinaia di famiglie in difficoltà, ma la situazione è tutt'altro che risolta”. Una cruda testimonianza questa che abbiamo riportato, ma necessaria per farci capire che anche se i riflettori me-diatici si sono spenti, non si-gnifica che tutto sia tornato alla normalità. Coloro che hanno vissuto un disastro nucleare ne portano ancora i segni e la storia recente ci ha insegnato che il pericolo che accada nuovamente è tutt'altro che escluso.
PROGETTI IN COLLABORAZIONE CON “PACE PER I BAMBINI DI MINSK”
L'Associazione Ac-coglienza Bambi-
ni Bielorussia si occupa di donare un sorriso ai bam-bini che vivono in condi-zioni disagiate. È nata nel 2003 da un gruppo di amici che hanno deciso di aprire le proprie case e il proprio cuore accogliendo un nuo-vo membro della famiglia. Grazie alla collaborazione con l'associazione bielorus-sa “Pace per i bambini di Minsk” Francesco Bia, pre-sidente dell'associazione, e gli altri associati sono riu-sciti a far entrare ogni anno in Italia quasi 1000 bambini che partecipano ai progetti di accoglienza estivi e inverna-li. “La missione che ci siamo posti è quella di contribuire al miglioramento della salu-te fisica dei bambini facendo trascorrere loro un periodo di vacanza nelle nostre città – commenta Francesco Bia - infatti da vari studi è stato evidenziato che soggiorna-
re anche per breve tempo in zone non contaminate per-mette di ridurre dal 30% al 50% la radioattività assorbi-ta, diminuendo così il rischio di essere colpiti da tumori, leucemie ed altre patologie”. Numerose famiglie modu-gnesi e pugliesi hanno dato
il loro appoggio al progetto pagando di tasca propria il biglietto d'aereo per il bam-bino e il suo accompagnatore e fornendo tutta la disponi-bilità nell'accoglienza e cura dei minori. Per far parte del progetto è necessario compi-lare dei moduli, partecipare
a riunioni e sottoporsi a in-contri con uno psicologo. “Seguiamo i ragazzi anche in patria – continua il presiden-te – ci occupiamo di fornire assistenza sanitaria e finan-ziamo, autotassandoci, le opere di risanamento. Ulti-mamente abbiamo fornito la
Negli ultimi anni si è registrato un calo per crisi economica, assenza delle istituzioni e chiusura delle adozioni internazionali
“ Casa del bambino” di Bobruisk di una lavan-deria, generi alimen-tari, passeggini e pan-nolini”. Attualmente l'associazione consta di 800 soci ma il nu-mero delle famiglie modugnesi è calato negli ultimi anni. “Le famiglie modugnesi ci hanno dato un grande aiuto all'inizio del pro-getto, ma poi il nume-ro di nuove famiglie è calato drasticamente fino a divenire pari a zero. Le cause posso-no essere molteplici. La crisi economica, la scarsa partecipazione delle istituzioni che si
sono dimenticate di noi e ci hanno lasciati soli, oppure la chiusura delle adozioni in-ternazionali”. È molto impor-tante ricordare che il gruppo Accoglienza non si occupa di adozioni internazionali ma solo di ospitare il minore per
il periodo designato. Mol-to spesso, ci ha raccontato il presidente, le famiglie si affe-zionano così tanto all'ospite che vorrebbero adottarlo, ma questo non è sempre possi-bile. Un incidente diploma-tico, come quello accaduto a Genova qualche anno fa, penalizza molto associazioni di questo tipo. “Ho seguito da vicino la vicenda della fami-glia genovese che ha voluto trattenere la bambina bielo-russa sospettando maltratta-menti– fa sapere Francesco Bia – ma posso dire con cer-tezza che un tale gesto, com-prensibile ma non tollerabile, è stato fatto solo per accele-rare la pratica di adozione. Le conseguenze sono state pe-santi. I bambini non hanno avuto il permesso di venire in Italia a Natale e c'è voluta tut-ta la diplomazia possibile per ristabilire i contatti. Il nostro lavoro è completamente gra-tuito, investiamo ogni minu-to libero nell'associazione e facciamo salti mortali per far quadrare il bilancio e aiutare tutti quelli che vorremmo, ma la nostra ricompensa sta nel sorriso dei bambini, nei loro sguardi quando arriva-no all'aeroporto. Questo rin-graziamento e questa felicità non hanno prezzo”.
Roberta Marinelli
3APRILE 2011
DIBATTITO NELLA CHIESA DI SAN PIETRO CON L’ASSOCIAZIONE GIORGIO LA PIRA
Metropolitana, da ottobre al via i lavori fino all'ospedale ma restano i tralicci dell'elettrodottoDella questione
elettrodotto e delle ripercussioni sulla sa-lute degli abitanti del quar-tiere Cecilia abbiamo già parlato nello scorso nume-ro del nostro giornale. Ma nella riunione di mercoledì 13 aprile è stato detto qual-cosa in più. L'associazione Giorgio La Pira ha deciso di invitare addetti ai lavori per porre domande precise e rispondere alle numerose ri-chieste dei cittadini. Il dibat-tito si è tenuto nella chiesa di San Pietro e ha visto pro-tagonisti non solo i membri dell'associazione, ma anche l'assessore regionale per l'Assetto del territorio Ange-la Barbanente, il responsabi-le delle opere delle Ferrovie dello Stato Fabietti e l'inge-gnere Ronchi, direttore eser-cizio Ferrotramviaria della tratta Bari-Barletta e della Metropolitana. Numerosi i punti del dibattito. I tempi di costruzione della Metropoli-tana, la risoluzione dell'Elet-trodotto, il problema della viabilità al momento dell'av-vio dei lavori e una possibile riqualificazione dei terreni che ospiteranno le strutture
ROBERTA MARINELLI
legate alla metro. “I lavori inerenti la metropolitana saranno divisi in due tran-ce – ha detto Ronchi – La prima tranche, i cui lavori inizieranno ad ottobre, ri-guarderà la costruzione del prolungamento della tratta metropolitana che dall'o-spedale collegherà la Zona Cecilia. La seconda tranche,
che prevede il prolunga-mento della tratta fino alla zona industriale, è ancora in divenire”. Ma quali saranno i disagi ai quali gli abitanti saranno sottoposti al mo-mento dei lavori? “Quasi nessuno – ha risposto Fa-bietti – Via Capo Scardic-chio, ove è previsto lo scavo per l'esecuzione della gal-
ZONACECILIA
Ancora vaghi sui tempi per il prolungamento della tratta fino alla zona industriale ma assicurano interventi di riqualificazione del verde attrezzato
leria di transito, sarà chiu-sa solo per 2 o 3 mesi; via Ancona, invece, non sarà direttamente interessata dai lavori”. Per quanto riguarda l'elettrodotto le notizie sono state meno rassicuranti. Non tutto l'impianto verrà interrato, ma solo i tralicci che si trovano sui terreni di scavo. “La questione elettro-dotto è stata spinosa – ha aggiunto Fabietti – la Fer-rovia Italiana non ha accon-sentito a spostare l'elettro-dotto, facendo valere il suo diritto di priorità. Alla fine, grazie anche all'intervento dell'ex assessore regionale ai Trasporti Loizzo, abbiamo ottenuto questo accordo. I tralicci interessati verranno interrati con il secondo lot-to”. Una tiepida speranza è, invece, quella riguardante la riqualificazione dei ter-reni interessati dal passag-gio della metropolitana. Lo spazio non lo permettereb-
LA DENUNCIA DI BARI SUD OVEST DOPO LE LAMENTELE DEI RESIDENTI: "TROPPE BUCHE"
Strade groviera: auto costrette a pericolosi slalom epedoni a rischio cadute e “docce all’acqua piovana”L’asfalto di via Piemonte è tra i più danneggiati del quartiere. Gravi disagi anche nelle altre vie
Se gli abitanti del no-stro quartiere potessero
avere un euro per ogni buca presente sul manto stradale, di certo i problemi di crisi sa-rebbero risolti. La situazione di alcune delle vie della zona Cecilia è a dir poco indecente. Buche enormi fanno bella vi-sta nel bel mezzo della strada; vere e proprie trappole per la salute degli pneumatici e degli ammortizzatori delle automo-bili. Quando piove le buche si riempiono d'acqua e le macchi-
ne che le attraversano rischia-no di sottoporre i pedoni ad una doccia non molto igieni-ca. Di notte la scarsa visibilità rende impossibile individuare l'esatta ubicazione dei fossi, creando un grave pericolo per l'incolumità del conducente. Di giorno la volontà di scan-sare le buche spinge le auto-vetture a compiere dei veri e propri slalom, invadendo, alle volte, anche la corsia opposta. Tutto questo potrebbe anche fare la felicità dei meccanici
del quartiere che, intervistati, hanno notato che la maggior parte dei problemi delle auto dei residenti deriva dalle so-spensioni. Di certo né i pedoni né gli stessi guidatori ne sono contenti. Ma quali sono le vie maggiormente colpite da que-sta invasione di buche? È pre-sto detto. Via Piemonte, una delle vie più praticate per la presenza di un supermercato e di molti negozi, espone in bella mostra una buca nel bel mezzo della strada che, essendo adibi-
ta al parcheggio da entrambi i lati, si restringe notevolmente. Altre aree colpite dall'effetto groviera sono via Emilia, via delle Rose e via Saverio Mi-lella, che collegano il quartiere con l'ex Carrefour e Modugno. Chissà se, avvicinandosi la campagna elettorale, qualcuno si preoccuperà di analizzare la questione e porvi rimedio. Per adesso noi di Bari Sud Ovest ci siamo preoccupati di eviden-ziarlo.
Roberta Marinelli
be, ma dove sarà possibile verranno create delle zone di verde attrezzato. “La me-tropolitana è una importan-tissima risorsa – ha Angela Barbanente – non deve es-sere vista come un mezzo a senso unico. Per quanto riguarda l'elettrodotto è importante insistere con le autorità competenti e capire
che è necessario svecchiare i protocolli considerando le nuove esigenze del territorio e dell'ambiente”. Tirando le somme: si alla metropolita-na, forse verde e riqualifica-zione, ni per l'elettrodotto con il quale, per diritto di precedenza, dovremo convi-vere ancora per molto tem-po.
4 APRILE 2011
IL COMUNE ATTIRI INVESTIMENTI CON FISCALITÀ DI VANTAGGIO PER LE GRANDI IMPRESE
La zona industriale chiede attenzione Dai sindacati l’appello alla politica
“Vogliamo il bene delle aziende per il bene dei lavoratori. La zona
\territorio. La nostra parola d’ordine è: più attenzione”. L’appello-denuncia arriva da alcuni sindacalisti modugnesi che lavorano e rappresentano le più grandi aziende della nostra zona industriale. Michele Barile (rsu Fim Cisl - Getrag), Raffaele Barile (rsu Fim Cisl - Bosch), Vito Libero (rsu segr prov Cisl - Magneti Marelli) e Nicola Chiusolo (rsu Filctem Cgil - Bridgestone), hanno raccontato le criticità delle grandi aziende in un territorio che poco offre in termini di sostegno e politiche di sviluppo.“E’ evidente – ha detto Michele Barile – la poca attenzione dimostrata negli ultimi anni dalle amministrazioni”. Barile ha sot-tolineato la carenza di infrastrutture, lo sta-to di degrado e abbandono dell’intera area, senza tralasciare il problema occupazione. “Avremmo voluto – ha detto - un’azione più
incisiva da parte dell’amministrazione co-munale per quanto riguarda le assunzioni. Visto che le aziende ricadono nel territorio di Modugno, il Comune dovrebbe imporre una percentuale d’ingresso. Con la nascita della zona industriale di Bari – ha ricordato Barile - i modugnesi hanno rinunciato alle proprie terre. Mi risulta che all’ex ufficio di collocamento c’è un accordo che risale all’i-nizio degli anni ’70 che avrebbe dovuto ga-rantire al territorio di Modugno una certa percentuale di assunzioni, accordo di cui non si è più parlato. In più non siamo stati capaci di sviluppare un indotto in grado di soddisfare le esigenze di queste multinazio-nali. Il Comune non è stato capace con fi-scalità di vantaggio di attirare investimenti imprenditoriali e quello che chiediamo, è un meccanismo che garantisca occupazio-ne a un certo numero di cittadini modu-gnesi.
Raffaele Barile ha invece sottolineato i “notevoli in-vestimenti fatti per la zona artigianale ma non in quel-la industriale, tenuto conto che sono le grandi azien-de a dare lavoro ai piccoli”. Quindi la proposta di Vito Libero: “Noi riteniamo che per dare seguito a queste problematiche occorra un gruppo di lavoro che si occupi del territo-rio in maniera diretta, che sappia seguire le aziende. Vogliamo tutelare le aziende garantendo stabilità ai lavoratori. Questo gruppo potrebbe portare grandi risultati al territorio: noi sappiamo occuparci dei lavo-ratori e delle esigenze del territorio legate al lavoro dipendente. Abbiamo già fatto, come sindacati, quello che potevamo, senza far parte delle istituzioni. Abbiamo un polo
meccatronico ma bisogna saper attrarre gli investimenti attraverso fiscalità di van-taggio”. Infine il tema sicurezza. “La zona industriale – ha detto Nicola Chiusolo – è pericolosa perché c’è poca illuminazione, scarsa segnaletica e molti cani, soprattutto di notte. Bisogna valorizzarla anche attra-verso un sistema di trasporti e collegamenti tra le aziende e la città”.
Isabella Maselli
“Le aziende sono l’unica risorsa del territorio”
COMPARIRANNO DAVANTI AI GIUDICI DELLA SECONDA SEZIONE COLLEGIALE
Usura ed estorsioni a Modugno: tutti a processo dal primo giugno i 27 presunti affiliati ai ParisiIl gip Giuseppe De Benedictis ha disposto il giudizio immediato su richiesta dell’Antimafia
Saranno processa-ti dalla seconda
sezione collegiale del Tribu-nale di Bari i 27 imputati (tra cui 8 modugnesi) accusati di associazione per delinquere finalizzata a usura, estorsio-ne, riciclaggio ed esercizio abusivo del credito. Il pro-cesso inizierà il primo giu-gno prossimo. Ad accogliere la richiesta di giudizio im-mediato formulata dalla pm Antimafia Elisabetta Puglie-se è stato qualche giorno fa il gip Giuseppe De Benedictis (lo stesso che ha emesso l’or-dinanza d’arresto), scongiu-rando il rischio scarcerazioni per decorrenza dei termini di custodia cautelare preven-tiva. Gli imputati, presunti affi-liati al clan Parisi di Japigia, furono arrestati il 27 ottobre 2010 durante un blitz com-piuto dai militari della Gdf barese. Ventisei le misure cautelari emesse all’alba di quel giorno (18 in carcere e 8 ai domiciliari). Ad oggi sono ancora in carcere 9 di loro, 8 agli arresti domiciliari e gli altri 9 sono stati rimessi in libertà nel corso di questi mesi. Un errore nella notifica del 415 bis (l’avviso di conclu-sione delle indagini prelimi-nari) rischiava di causare la
scarcerazione di 12 imputati. La pm, infatti, nell’atto aveva omesso del tutto la parte che prevede i cosiddetti avverti-menti di legge, cioè la possi-bilità di rendere interrogato-rio o di depositare memorie antro 20 giorni dalla notifica. Per questo il gup del Tribu-nale di Bari, Marco Guida, davanti al quale è cominciata il 12 aprile scorso l'udienza preliminare, ha rimesso gli
atti alla Procura perché ve-nisse notificato nuovamente il 415 bis. I termini di custo-dia scadono il 27 aprile e non ci sarebbe stati i tempi tecni-ci perché si arrivasse entro quella data ad una nuova udienza preliminare. Tutto risolto a 24 ore dall’errore, perché la Procura ha scelto di ricorrere alla procedura del giudizio immediato che, accorciando i tempi, eviterà
la scadenza dei termini di custodia. Secondo le indagini al ver-tice dell'organizzazione c'e-rano Vito e Radames Parisi, padre e figlio, il primo cugi-no del boss di Japigia Savi-nuccio Parisi, ritenuti i capi carismatici. Ancora Anto-nio Fiorentino e sua moglie Francesca Rosa Di Bari, con-siderata la cassiera dell'or-ganizzazione, colei cioè che
gestiva la contabilità. E poi il modugnese Francesco Devi-to. Nell’ordinanza d’arresto il giudice scrive: “Parisi Vito, Fiorentino Antonio e Devito Francesco promuovevano, dirigevano e finanziavano le illecite attività svolte dall’as-sociazione con il ricorso a metodi ispirati alla violenza e alla sopraffazione”.Infine, a gestire il giro di sol-di e prestiti, c’era l'altra don-na coinvolta nell'operazione, Pasqualina Antonietta Con-siglio Modugno, di origini francesi, ritenuta la finanzia-trice del gruppo criminale. A reperire la clientela per il sodalizio ci pensavano, se-condo l’accusa, i modugnesi Deborah Cannale e Danie-le Bottalico (Mago Ciccio), che insieme a Turi e Franco Amendolagine percepivano una percentuale sugli inte-ressi. Infine i riciclatori del gruppo, tutti modugnesi: Ca-taldo Palermo, Claudio Car-nevale e Cosimo Capasso.Imprenditori e negozianti erano le vittime preferite dal gruppo. Ma la vera novità dell’organizzazione era la formula, definita dagli inve-stigatori “presenta un amico”, con la quale gli usurati diven-tavano usurai, presentando nuovi clienti-vittime biso-gnosi di denaro in cambio di sconti sui tassi usurai a loro applicati.
ISABELLA MASELLII NOMI DEGLI IMPUTATIVito Parisi, 47 anni, alias “Bocciul”Radames Parisi, 26 anni, alias “Mames”Tommaso Parisi, 43 anniDamiano Ferrante, 35 anni, alias “Mefisto”Antonio Fiorentino, 50 anni, alias “Ciu-ciù”Francesca Rosa Di Bari, 46 anniEmanuele Fiorentino, 25 anni, alias “Ciu-ciù”Francesco Devito, 42 anni, alias “U russ”Nicola Colonna, 49 anniCataldo Palermo, 45 anni, detto “il benzinaio”Alessandro Anaclerio, 26 anni, alias “Il Nano”Nicola Amendolagine, 60 anni, alias “U Sciacall”Francesco Amendolagine, 59 anni, alias “Susina”Giuseppe Cortigiano, 62 anniFrancesco Falco, 49 anniNicola Giardino, 62 anniGiuseppe Lafirenze, 34 anniVincenzo Girone, 64 anniDomenico Colonna, 75 anniPasqualina Antonietta Consiglio Modugno, 47 anni, detta “Nietta”Cosimo Capasso, 40 anniClaudio Carnevale, 30 anniFilippo Turi, 42 anniDeborah Cannale, 34 anniDaniele Bottalico, 41 anni, alias “Mago Ciccio”Gaetano Paltera, 40 anniDevito Vito Donato, 22 anni
completato, abbiamo reso pe-donale via Conte Stella, am-pliato via Amati e costruito il mercato coperto. Sono stati sostituiti chilometri di tubi di fogna nera e di acquedotto, lavori che in parte sono anco-ra in corso, e questi interventi ci permettono di non avere problemi in caso d piogge ab-bondanti quando, come acca-de in altre città, i liquami fuo-riescono dai tombini. Siamo impegnati nella realizzazione dei tronchi di fogna bianca che ci stanno permettendo di risolvere uno dei problemi annosi della nostra città, gli allagamenti quando piove. Esiste poi un progetto di ri-qualificazione complessiva di tutto il centro storico, di via Roma e delle periferie, anco-ra nel libro dei sogni, perché
fino a quando non avremo i finanziamenti questo proget-to resterà solo sulla carta. Nel frattempo con 840mila euro abbiamo cominciato la riqua-lificazione di corso Umberto I.E sul verde?Abbiamo realizzato una se-rie di spazi, riqualificando alcune piazze: una intitola-ta a don Emanuele Lucente, un’altra a don Pinuccio Bran-caccio, abbiamo creato un parco intitolato alla giornata del ricordo e un altro spazio verde lo abbiamo attrezzato a Piscina dei Preti intitolandolo alle mimose. Quale la situazione delle casse comunali ad oggi?Abbiamo sempre rispettato il patto di stabilità negli ul-timi10 anni, qualificandoci come un Comune virtuoso.
Siamo gli unici in Puglia a non aver mai applicato l’ad-dizionale irpef. Modugno è uno dei comuni italiani con la pressione fiscale più bassa. Nel corso di questi 10 anni abbiamo inoltre azzerato tutte le situazioni debitorie. C’erano decine di contenziosi risalenti anche agli anni ’70. Oggi la situazione finanziaria del Comune è solida e abbia-mo stimato il patrimonio in oltre 120 milioni di euro.Quali gli interventi più si-gnificativi nel settore dei servizi sociali?Abbiamo attivato moltissi-mi servizi a favore delle fasce più deboli della popolazione. Garantiamo il trasporto sia scolastico che nelle strutture di cura ai portatori di handi-cap, l’assistenza domiciliare
a persone anziane che hanno situazioni economiche preca-rie. Abbiamo attivato le borse lavoro, circa 200, realizzato il nuovo centro anziani e stiamo ristrutturando l’asilo comu-nale. Nel settore dell’urbanistica?Il provvedimento di cui siamo più orgogliosi è il cosiddetto piano direttore, che prevede la realizzazione complessiva di 2800 nuovi appartamenti, di cui 1500 di edilizia econo-mica e popolare, permettendo ai cittadini meno abbienti che non sono proprietari di immobili, giovani coppie ma non solo, di acquistare un appartamento a prezzi deci-samente più bassi di quelli di mercato, tra i 150 e i 160mila euro. Poi le questioni ambientali.Da 10 anni Modugno è og-getto di aggressioni da parte di insediamenti inquinanti, vedi la centrale termoelettri-ca, vedi l’inceneritore. Noi come amministrazione ci siamo sempre opposti a que-sti due insediamenti, perché la nostra zona industriale è già fortemente compromes-sa. Poco più di un anno fa ho emesso un’ordinanza con la quale vieto su tutto il territo-rio comunale qualsiasi nuo-vo insediamento inquinante. Abbiamo realizzato sul terri-torio una rete di monitorag-gio con 6 centraline e il rego-lamento per l’installazione di antenne e ripetitori telefonici e radiotelevisivi: dal 2004, se non addirittura dal 2003, non è stata più installata sul territorio urbano nemmeno un’antenna. Un messaggio ai cittadini.Sono pronto e disponibile a qualsiasi tipo di confronto pubblico su quella che è stata l’attività di questi ultimi dieci anni.Rifarebbe il sindaco di Mo-dugno?E’ stata un’esperienza che suggerirei a tutti i cittadini
perché è un’esperienza che ti assorbe completamente, che ti arricchisce in maniera stra-ordinaria perché sei costretto ad occuparti di tutto e in tutte le cose la gente si aspetta da te risposte risolutive. Questo costringe a studiare molto. Da questo punto di vista se ne esce molto rafforzati ma si pagano anche prezzi altissimi perché la qualità della vita è pessima: un sindaco lavo-ra 365 giorni l’anno, 24 ore su 24. E’ un’esperienza che ti aiuta a conoscere perfet-tamente il territorio e la sua gente. Ma non mi ricandide-rei perché dieci anni conse-cutivi richiedono uno sforzo psicofisico eccezionale. Un identikit del sindaco ide-ale oggi per la nostra città.In questo momento di gran-dissima difficoltà anche per la crisi economica è necessario un sindaco che conosca bene la macchina amministrativa e le leggi che regolano gli enti locali, che conosca bene il no-stro territorio e la sua gente, per dare risposte immediate. E’ necessaria una persona che abbia grosse professiona-lità e che accompagni queste professionalità a sensibilità umane straordinarie. Chiun-que sarà il prossimo sindaco avrà il mio appoggio incondi-zionato.Il ricordo più bello?Abbiamo realizzato una scuola nel Burkina Faso, in un villaggio in cui abbiamo portato elettricità, abbiamo acquistato attrezzi per gli uo-mini e le donne perché potes-sero iniziare le attività lavo-rative, insomma lo abbiamo adottato. E quindi nel centro dell’Africa esiste questa scuo-la che si chiama Bambini del Comune di Modugno. Quan-do fui eletto la seconda volta nel 2006 mi chiamò il direttore della scuola e mi disse che dal villaggio avevano seguito le elezioni via internet e avevano organizzato una festa per me.
IL SINDACO IDEALE PER QUESTA CITTÀ: PROFESSIONALITÀ UNITA A PROFONDA SENSIBILITÀ UMANA
Pino Rana, il bilancio dei suoi dieci anni di governo: "Fare il sindaco é stata un'esperienza straordinaria"Analisi dettagliata dei più importanti interventi nei diversi settori, dalla cultura alle finanze
VERSO LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE
Periodico dell’area metropolitana di Bari e Modugno aprile
SPECIALE
AMMINISTRATIVE
ISABELLA MASELLI
Dopo dieci anni di governo di
questa città, Pino Rana si racconta a Bari Sdu Ovest tracciando un bilancio delle sua attività di sindaco.Nel settore della cultura oggi Modugno può contare su un’offerta culturale decisa-mente superiore a quella che c’era quando ho iniziato que-sta mia esperienza: abbiamo il Palazzo della Cultura dopo aver posto fine alla questione quarantennale del Bubbo-ne. Abbiamo ristrutturato il palazzo dell’ex direzione che oggi è sede del museo civico (intervento costato 1 milione 200mila euro). Nei prossi-mi giorni inaugureremo l’ex macello (la cui ristruttura-zione è costata al Comune 1 milione 140mila euro), sede di un piccolo teatro e sala di incisione, intitolata a Pippo Fava, giornalista di Catania ucciso dalla mafia. Abbia-mo completato l’iter per la completa riqualificazione di Balsignano (intervento di 2 milioni di euro), restaurato la chiesa delle Monacelle e siamo in attesa che inizino i lavori per realizzare il cinema teatro. Abbiamo aperto le pi-scine comunali, ristrutturato il campo sportivo e realizzato altri due campi di calcetto, uno all’interno del recinto del palazzetto dello sport e l’al-tro, un campetto di quartiere, alla via di Bitritto. Fra le ini-ziative di particolare rilievo, anche nazionale, va ricordato che Modugno è stato l’unico comune della Puglia ad ospi-tare la mostra di quadri di Dario Fo, premio Nobel per la Letteratura.I lavori pubblici più signifi-cativi?Opere particolarmente im-portanti hanno riguardato alcuni interventi di riquali-ficazione del centro storico che però non abbiamo ancora
569 ASPIRANTI CONSIGLIERI IN 26 LISTEOtto candidati alla poltrona di sindaco si “sfideranno” a colpi di comizi fino alla mez-zanotte del 13 maggio (24 ore prima che le urne si aprano agli elettori). La campagna elettorale è ormai nel vivo, dopo che il 16 aprile scorso
sono state depositate le liste al Comune. Sono 26 le for-mazioni scese in campo a sostegno degli otto aspiranti primi cittadini di Modugno. In 4 sono sostenuti da un’u-nica lista (Massimo Angiulli, Marino Cinelli, Peppino Sco-
gnamillo e Raffaele Ventola). Il gruppo che sponsorizza Filippo Bellomo contiene 4 liste. Sette liste a sostegno di Mimmo Gatti. Altre tre con Nicola Magrone. Infi-ne 8 con Pinuccio Vasile.Ventisei, tra consiglieri e as-
sessori uscenti, si sono ri-candidati (in media quindi uno per lista), e tre di que-sti (Bellomo, Gatti, Vasi-le) aspirano a diventare il sindaco della nostra città.E finalmente, dopo tanto con-tendersi nomi e simboli, fi-
nalmente si parla di program-mi. Fascicoletti dove, nero su bianco, i candidati hanno det-to la loro su come migliorare Modugno, sperando che non siano solo parole e promes-se “da campagna elettorale”.
Anaclerio Giuseppe, 1961Assanti Sara Valentina, 1985Bellino Giovanna (Baldassarre), 1973Bianchi Pietro detto Piero, 1969Cacucciolo Giovanni, 1961Cafagno Angelantonio (Tonio), 1962Colucci Maria detta Mariella, 1957Cramarossa Fabrizio, 1969D’Angella Raimondo, 1960De Candia Marianna, 1965De Santis Raffaele, 1978Del Zotti Vito, 1949
Di Ciaula Graziano, 1973Fabbricatti Andrea, 1982Fanelli Vincenzo detto Enzo, 1952Maiorano Vito, 1946Mangialardi Giuseppe (Peppino), 1964Nevola Gaetano, 1976Nitti Michele, 1981Pascazio Saverio, 1963Sacco Antonio, 1946Scippa Salvatore Antonio (Tonio), 1972Spizzico Massimiliano (Massimo), 1976Tritto Domenico detto Mimmo, 1952
Annarumma Maurizio, 1973Basile Luigi, 1980Boreale Maddalena, 1966Buonsante Oronzo detto Enzo, 1946Colombo Enrico, 1949Cramarossa Francesco, 1955Ferrara Pietro Paolo, 1970Figliuolo Nicola, 1968Lampugnani Domenico detto Mimmo, 1964Lavermicocca Maria, 1990Massarelli Antonio, 1975Mastrogiacomo Carlo, 1965
Ruggiero Nicola, 1984Signorile Vito, 1955Stefanachi Luigi detto Stefi, 1941Tedeschi Giuseppe detto Pino, 1962Urbano Oronzo detto Enzo, 1969Valentini Alberto, 1958
Ladisa Gianfranco, 1977Moretti Annunziata (Nunzia), 1959Giovanniello Francesco (Franco), 1971Lomoro Sante detto Santino, 1965Zonni Tommaso, 1965Cinotti Giuseppe detto Cino', 1979Bitetto Felice detto Licio, 1980Silecchio Nicola detto Silecchia, 1989Gianmaria Mario, 1980
Nel 2002 una relazione del Comune già rilevava il disagio
Sono anni ormai che i residenti di Porto
Torres vedono i loro sogni in-franti. Il problema principale per gli abitanti del quartiere periferico di Modugno, infat-ti, è proprio la difficoltà nel riuscire a dormire tranquilla-mente. Come ben sappiamo, il quartiere è circondato da due importanti bretelle stradali: la strada statale 96 che colle-ga Bari a Foggia e Potenza, e lo snodo autostradale Bari-Taranto. “La situazione è in-sostenibile” urlano gli abitanti di via Guido Reni e via Paolo Marzi. Sono passati già più di dieci anni dalla prima de-nuncia presentata dai cittadini all’allora sindaco Bonasia. Nu-merosi sono stati gli esposti,
ANAS SOLLECITATA AD INSTALLARE SISTEMI DI ABBATTIMENTO DEL RUMORE
Barriere acustiche, 10 anni di inutili denunce
le raccolte firme, le relazioni tecniche ed i rilievi fonometri-ci, tutto per chiedere all’Anas di installare lungo il tratto in questione (poche centinaia di metri) delle barriere fonome-triche che assorbano il rom-bo continuo degli automezzi che a qualsiasi ora del giorno attraversano le due strade in
questione. “Il disagio acustico dovuto alla SS 96 per il tratto in cui questa corre parallela alle abitazioni – leggiamo nelle conclusioni della relazione re-alizzata nel lontano 2002 con determina del 14 maggio 2002 del terzo settore del comune di Modugno – si avverte in tempi immediati a causa dell’elevato
rumore di fondo prodotto dal continuo passaggio di mezzi mobili di vario tipo e dimen-sioni, al punto da giustifica la misura del livello di rumore solo come adempimento di un obbligo istituzionale”. “dal riscontro dei livelli equivalenti ponderati di rumore registrati – leggiamo più avanti – si deve
FABIANO DI LISO
Nuove lamentele ci sono giunte dai resi-
denti di via Amati. Oltre al caso già raccontato della mancanza di parcheggio (numero di settem-bre 2010, ndr), adesso c’è una vera e propria emergenza delin-quenza. In una zona che in un anno ha fatto registrare numerosi tentativi di furti in appartamen-to, adesso a preoccupare sono anche i troppi atti vandalici che quasi abitualmente si registrano contro i portoni delle abitazioni e peggio contro le automobili parcheggiate. Lo spettacolo è de-solante. Specchietti laterali delle auto spaccati, carrozzerie rigate sui cofani e sulle fiancate, cop-pette delle ruote e stemmi ruba-
ti: queste sono le sorprese che di tanto in tanto i residenti trovano in mattinate che sembrano forie-re di tristi giornate che comin-
ciano male e potrebbero finire peggio. Ma non è tutto. Ultimo in ordine di tempo è il caso di due residenti del civico 16 che aven-
do parcheggia-to nell’unica esigua area di parcheggio di-sponibile hanno trovato il fine-strino del lato
destro dell’autovettura infranto. Ennesimo atto vandalico o ten-tativo di furto? sembrerebbero valide entrambe le interpreta-zioni. “All’inizio – spiega Gianni Carnevale, uno dei due proprie-tari delle rispettive automobili – non credevo ci fosse stato un tentativo di furto ma poi ho sa-puto dall’altro condomino vitti-ma del danno che a lui hanno ru-bato l’autoradio”. Ma la teoria del furto non sembra reggere perché il valore della radio rubata, come confermato dall’interessato, è di poco conto. Inoltre, ci informa la vittima del furto, pare che lo stesso giorno nella vicina zona di Piscina dei Preti ci siano stati al-tri atti vandalici nei confronti di
altre auto. Quello che i residenti lamentano non è il danno mate-riale che comunque potrebbe in alcuni casi essere anche cospi-cuo, ma la mancanza di atten-zione da parte delle istituzioni per le periferie. “È il gesto che disgusta - spiega una delle vitti-me - l’idea che qualcuno si possa divertire recando uno sfregio a qualcun altro è deludente anche perché l’autore del danno o del furto non avrà certo un bel gua-dagno dalla vendita dello stereo rubato”. Insomma, in un perio-do di campagna elettorale in cui tornerà sicuramente la ‘retorica delle periferie’ i cittadini sperano che veramente si ponga attenzio-ne, tanto sul piano dell’edilizia quanto su quelli della viabilità, dei servizi e delle questioni so-ciali che da sempre accompa-gnano i quartieri periferici, an-cora in attesa di provvedimenti adeguati.
Angelo Romita
evidenziare una situazione di effettivo disagio per gli abi-tanti della abitazioni presenti lungo il tratto interessato; di-sagio dovuto agli elevati livel-li di rumorosità presenti ma soprattutto al persistere di un elevato rumore di fondo im-mediatamente sensorialmente percepibile. […] Pertanto, sa-rebbe opportuno e necessario a provvedere quantomeno per il tratto della SS 96 all’instal-lazione di sistemi tecnologici di abbattimento del rumore, ad esempio pannelli fonoas-sorbenti e/o fono riflettenti o quant’altro si dovesse even-tualmente ritenere utile a tal fine”. Il comune di Modugno, in una raccomandata del 9 gennaio 2003, comunica che “i rilievi fonometrici effettuati dal 22 al 29 ottobre 2002, evidenziano la necessità di predisporre a cura e spese dell’Anas adegua-ti sistemi di abbattimento del rumore al fine di salvaguar-dare la salute dei residenti nel popoloso quartiere cittadino”. In risposta a tutto questo, l’A-nas S.p.a., che dovrebbe risol-vere la questione, ha risposto in una nota protocollata risa-
lente al17 agosto del2004 “in-serendo l’area interessata nel piano generale assicurando la risoluzione del problema se-gnalato secondo l’idoneo gra-do di priorità previsto dall’art. 3 del D.M. Ambiente del 2000”. Il piano generale però è incardinato sulla previsione pluriennale degli interventi di mitigazione acustica in corri-spondenza dei ricettori segna-lati. Il problema è che tale pre-visione pluriennale ha durata di quindici anni. in più, al mo-mento della comunicazione, 13 agosto 2004, non era stata ancora consegnata da parte del comune alcuno studio di fattibilità. Problemi burocrati-ci, dunque, non permettono la soluzione di un problema che da anni attanaglia una parte considerevole della nostra cit-tadinanza. Dieci anni di am-ministrazione Rana e nessuna soluzione concreta. Gli abitan-ti di Porto Torres sperano (ma, ormai, non ci credono più) che la nuova amministrazio-ne che da giugno si insedierà al governo della città metta da parte i facili slogan elettorali e risolva la questione una volta per tutte.
IL CASO DI DUE RESIDENTI CON SPECCHIETTO INFRANTO E AUTORADIO RUBATA
Nuovi furti e atti vandali in via Amatile periferie chiedono provvedimenti
REDAZIONALE10
APRILE 2011
Può spiegarci in maniera sem-
plice chi è un Wedding planner?Il wedding planner è una figura professionale relati-vamente recente, ideata ol-treoceano e sviluppatasi in Italia da una decina d’anni. E’ un direttore d’orchestra che mette insieme in modo armonico tutti gli ‘strumen-ti’ necessari ad organizzare un matrimonio. dedicandosi alle attività di creazione del concept dell’evento, affinché sia impeccabile dal punto di vista organizzativo..Come è nata l’idea di av-viare un’agenzia di wed-ding planning?È nata da diverse esigen-ze. Innanzitutto la volontà di progredire in un settore di competenza già da di-versi anni. La conoscenza pluriennale ha permesso di individuarne pregi e di-fetti di tale mercato e da questa motivazione è nato il desiderio di affiancare tante coppie nelle scelte da adottare per organizzare al meglio un giorno tanto im-portante.Gli sposi in primo piano sempre e comunque?Assolutamente si! Il Wed-ding Planner non è una figu-ra che si intromette nel loro matrimonio. Al contrario. E’ una figura che con la sua professionalità, tranquillità, creatività e discrezione crea
IL COSTO E' IN PROPORZIONE AL BUDGET PROPOSTO DAGLI SPOSI
Wedding planner, nozzeda sogno con i consigli di un'esperta del settoreFigura professionale recente, importata dagli Stati Uniti e solo da una decina d'anni relativamente diffusa in Italia
INSIEME A LORO il giusto ”mix” tra desideri e realiz-zazione. La capacità di en-trare in sintonia con la cop-pia il quale dovrà carpirne i gusti, le aspettative e i sogni più nascosti. Quale è il vostro metodo di lavoro?Semplice. Per comprende-re a fondo i sogni, la per-sonalità e gli obiettivi della coppia la fase iniziale è in-centrata sul dialogo Con-seguente alla fase iniziale c’è quella del “budgetario”,
ovvero, assistiamo la cop-pia evitando inutili sprechi di denaro ottimizzandone le spese che il matrimonio comporta. Il budget fissato inizial-mente rimane solitamente immutato o dipende dalle soluzioni che trovate in corso d’opera? Si fa di tutto per mantenerlo inalterato, ma può capita-re che gli sposi richiedano allestimenti particolari o rivedano le scelte iniziali con conseguente aumento
o diminuzione di costi. Tut-to viene comunque sempre concordato a priori.Quanto tempo prima di sposarsi bisogna contat-tarvi e quanti incontri sono previsti con gli sposi, orientativamente?L’ideale sarebbe 12 mesi pri-ma per evitare situazioni di emergenza. Prevediamo almeno due incontri iniziali l’uno a carattere informati-vo l’altro conoscitivo. Stabi-lito l’incarico, ne susseguono altri per la definizione dei
►Valentina Calamita
fornitori. Che tipologia di clienti avete?Una clientela che non vuole lasciare nulla al caso, certi che affidarsi a dei professio-nisti per il coordinamento di un evento così importante sia la soluzione migliore.A volte gli sposi avran-no in mente un colore, un’immagine, una can-zone e da lì si può partire per “costruire” il matri-monio, è così?Esattamente. Spesso si parte da un dettaglio. Si sceglie un
tema importante per gli sposi per poi pianificare il tut-to. Si stabilisce un vero e proprio filo conduttore che ci accompagnerà al giorno del fatidico “si”.Qualcuno potreb-be pensare che i costi per tanta professionalità siano esorbitanti ma in realtà quan-to costa un wp e quanto permette di risparmiare in termini di tempo/denaro rispetto a un fai da te orga-nizzativo?Non è vero. Ogni coppia, infatti, spiegherà il budget a disposizione e, in base a quello, si op-
t e r à per una soluzione che sia soddisfacente.Il costo del w.p. è in propor-zione al budget e all’esclusi-vità del particolare.ad un w.p. è sicuramente un valore aggiunto che porta indiscutibilmente dei van-taggi:- meno ansia e stress- risparmio di tempo prezio-so ed energie (grazie ad una perfetta pianificazione degli incontri con i vari fornitori)- risparmio di denaro ( sia grazie alla costruzione di un budget planner persona-
lizzato, sia perchè sottopone fornitori e soluzioni diverse scelte sulla base delle possi-bilità di spesa della coppia ma sempre affidabili e già testati)- garanzia di idee origina-li e creative, in linea con le ultime tendenze (Si passa dal matrimonio minimal-chic al matrimonio fresco, giovanile e informale… quindi da una cerimonia sofisticata per pochi intimi accompagnata da un quar-tetto d’archi, alla festa con tutti gli amici sulla spiaggia e musica da DJ.)- garanzia di una perfetta riuscita del matrimonio (la w.p. presente durante tut-ta la cerimonia, coordina i vari fornitori perché tut-to avvenga senza intoppi dell’ultim’ora).Pensate che ci sia un futu-ro per la vostra professio-ne in Italia? Sì…siamo solo all’inizio. E noi abbiamo le giuste corde: professionalità, capacità di sognare, capacità di agire!L’ultima domanda è pro-prio indispensabile. Ab-biamo sentito parlare di una vostra particolare ini-ziativa: il MYWEDDING. Ci può spiegare di cosa si tratta precisamente?Si tratta di un progetto particolare che mira alla vincente riuscita di ogni evento. Oltre alla Thèvent, vede coinvolti un numero limitato di professionisti, selezionati sulla base della tipologia di lavoro, del costo e della disponibilità riserva-ta alla coppia e alla nostra agenzia. Per i clienti abbia-mo spiegato nel dettaglio, attraverso consistente mate-riale pubblicitario, almeno 8 buoni motivi per sceglierci e lasciarsi condurre da un wedding planner. L’adesio-ne della coppia al circuito mywedding le consentirà di avere un esclusivo wedding planner al prezzo… di un Regalo!!!
REDAZIONALE11
APRILE 2011
CINQUE RUGGITI METTONO IL SIGILLO SUL GIRONE B E SULLA PROMOZIONE IN PRIMA CATEGORIA
Impresa Real: promossiBen 157 reti siglate e trentanove subite in due campionati vinti e un titolo provinciale Figc
E’ finita. Il triplice fischio al campo
comunale “R. Depergola”, a Giovinazzo, ha sancito un verdetto candido e meritato: L’Asd Real Modugno è pro-mossa in Prima Categoria. Numeri da capogiro, stati-stiche adatte a squadre con la S maiuscola, hanno fatto da cornice a questa trionfale cavalcata verso la promozio-ne. Il sontuoso 5 a 1 rifilato al Football Club Giovinazzo è il sigillo che archivia que-sta stagione. Al suo secondo debutto in un campionato Lnd, la matricola terribile, ha sbaragliato letteralmen-te gli avversari, mettendo a tacere anche i più scettici e soprattutto quella critica che vedeva in mano ad al-tre compagini “blasonate”, l’ambito scettro del campio-nato. E’ vero che il girone B, era composto da squadre dotate di un ottimo telaio tecnico-tattico, come la sto-rica R.Sibillano 1950 Bari, che ha conteso all’undici di mister D’Amico la vetta del-la classifica fino all’ultima giornata, il Capurso, il Bitet-to e l’Atletico Andria 2008 ritenuto favorito per buona parte del torneo, ma è altret-tanto vero che il team del presidente Rinaldi, si pre-sentava ai nastri di partenza
del campionato appena con-cluso, avendo letteralmente annientato gli avversari nella stagione 2009 – 2010, for-giando e plasmando quella consapevolezza nei propri mezzi, che hanno nel dna solo le grandi squadre. Con-sapevolezza che bisogna dire però, all’inizio e precisamen-te nelle prime due giornate, sarebbe potuta risultare fa-
tale, poiché stava lasciando spazio ad una strana forma di “narcisismo” complice di due inevitabili disfatte (con la R.Sibillano 1950 Bari per 2 reti a 1 in trasferta e quella inaspettata, casalinga, con-tro il Milan Club Molfetta per 4 a 2). Sconfitte salutari, se valutate con il senno di poi, in quanto si sono rive-late maestre per il prosie-
guo della stagione. Infatti, il Real, ha condotto un cam-mino strepitoso, cedendo il bottino pieno solamente in altre due occasioni: all’otta-va giornata contro l’Atletico Andria 2008, al “Sigismondo Palmiotta” per 1 a 0 e sem-pre tra le mura amiche, al cospetto dell’ acerrima rivale R.Sibillano 1950 Bari, per 2 a 1 nella prima giornata di ri-
torno. Solo quattro sconfitte dunque, che non hanno scal-fito affatto l’ottimo lavoro di D’Amico e di tutto lo staff, che in perfetto sincronismo con la dedizione, il sacrificio e la passione di questi me-ravigliosi calciatori, hanno costruito, vittoria su vitto-ria, ben venti per la cronaca e due pareggi, un bottino di 62 punti con 74 reti realizza-
te e 27 subite, che assieme ai 45 punti della scorsa stagio-ne (frutto di 15 vittorie su 16 partite) con 83 reti fatte e 12 incassate, hanno fatto e fanno del “neonato” Mo-dugno (la società in appena due anni di vita, ha vinto due campionati con relative pro-mozioni e un titolo provin-ciale Figc Lnd 3° Categoria), una squadra davvero Real.
SPORT
ANTONIO ALFONSI
I VOSTRI DIRITTI CRESCONO CON NOIVia Paradiso n° 31\N