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Editoriale Giornalidea s.r.l. - Piazza della Repubblica, 19 - 20124 Milano mese arma Il big dei Big data MERCATO Nove mesi di luci e ombre GESTIONE Società: cui prodest? ATTUALITÀ Il valore della prevenzione Focus Acquistare o approvvigionarsi? Anno 26 n. 10 Dicembre 2017 Sergio Liberatore INTERVISTA
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Editoriale Giornalidea s.r.l. - Piazza della Repubblica ... · ... prime fra tutte le cardiopatie? Un conto è sedersi al tavolo con gli ... Le tematiche di sicurezza hanno un orizzonte

Feb 16, 2019

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Editoriale Giornalidea s.r.l. - Piazza della Repubblica, 19 - 20124 Milano

mesearma Il big dei Big data

MERCATONove mesi di luci e ombre

GESTIONESocietà: cui prodest?

ATTUALITÀIl valore della prevenzione

FocusAcquistare oapprovvigionarsi?

Anno 26 n. 10 Dicembre 2017

Sergio Liberatore

INTERVISTA

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L’editoriale

Ci vuole un salto culturale, che consenta di reinventare la farmacia, di ampliar-

ne le funzioni e i ruoli professionali. Insomma, bisogna elaborare una strategia di

lungo respiro e individuare un nuovo modello di sviluppo, perché alla società non

basta più un laureato che si limita a gestire e distribuire il farmaco. Lo scriviamo da

mesi e sempre più ci convinciamo che il farmacista in farmacia può fare e dare di

più e di meglio. E un esempio concreto ora lo possiamo citare.

Un plauso sincero va fatto al “DiaDay”, che in una settimana e poco più ha saputo

coinvolgere 5.671 farmacie, capaci di effettuare 160.313 test della glicemia. Mai era

stato fatto in Italia un simile screening a livello nazionale e allora soffermiamoci un

attimo sui risultati ottenuti: 4.415 persone hanno scoperto di essere diabetiche

e potranno così sottoporsi alle cure necessarie per tamponare l’evolversi delle compli-

canze (che -il farmacista lo sa bene- sono devastanti: il 30% dei diabetici soffre di

patologie cardiovascolari, il 22% di retinopatie, il 38% di nefrologie, il 15% di ulcere

ai piedi…). Ben 18.881 persone sono poi risultate prediabetiche: per queste un

intervento precoce può consentire di prevenire la comparsa della patologia dal 60

al 100% dei casi. E ancora non basta: è emerso che il 20% del campione rientra, in

base al questionario “Diabetes Risk Score - Drs”, tra le persone a rischio elevato di sviluppare il diabete entro dieci anni, conseguenza evitabile, però, se adotta

corretti stili di vita.

Quando si parla di salute e sanità i numeri non servono soltanto a fare statistica,

ma diventano strumento per una seria epidemiologia. Nel caso del “DiaDay”, quin-

di, la farmacia ha dimostrato di poter offrire un servizio non soltanto di carattere

socio-sanitario, ma anche economico. Basti pensare che un diabetico costa al Ssn

dai 3.000 ai 36.000 euro l’anno, in caso di complicanze, e così, se moltiplichiamo

questi valori per i dati sopra individuati grazie allo screening Federfarma, abbiamo

un rapido riscontro di quanto possa garantire la farmacia. E allora vogliamo adot-

tare simili attività anche per altre patologie croniche, prime fra tutte le cardiopatie?

Un conto è sedersi al tavolo con gli amministratori pubblici a parlare di sconti e

remunerazione -sapendo che ormai siamo arrivati al fondo del barile- un conto è

mettere sul tavolo un ruolo indispensabile, che soltanto una struttura così capillare

e professionalmente preparata può offrire. Ma screening e campagne di prevenzione

sono soltanto esempi, perché ben altri possono essere i ruoli che la farmacia può

assolvere. All’estero già ci sono testimonianze preziose nell’ambito della presa in carico del paziente e dell’aderenza terapeutica. Questi sono i veri buchi neri

della Sanità e poterli colmare non ha prezzo.

Attenzione però, non riempiamoci la bocca parlando di Pharmaceutical care e di

Farmacia dei servizi e affermando che siamo tra i migliori al mondo. Un’indagine

condotta nel 2014 da Giancarlo Nadin per conto di Federfarma e con il supporto

di Gsk ha dimostrato che abbiamo ancora molto da imparare nelle cure pri-marie, anche rispetto ai colleghi europei. Diamoci da fare, perché questo è quanto

verrà richiesto a breve alla farmacia. E se non lo offriremo noi, ci penseranno altri,

magari più agguerriti grazie al capitale.

Lorenzo Verlato

Quando la farmacia è indispensabile

mesemmmmmmmmmmmmarma 3n. 10 - 2017

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Sommario mesemmmmmmmmmmmmarma

3 EDITORIALE

Quando la farmacia è indispensabile

6 LETTERE

8 INTERVISTA A SERGIO LIBERATORE

Il big dei Big data

14 FOCUS

Acquistare o approvvigionarsi?

20 MERCATO

Nove mesi di luci e ombre

24 GESTIONE

Società: cui prodest?

28 ATTUALITÀ

Il valore della prevenzione

32 PROFESSIONE

Comunicare sì, ma cosa?

35 COMPRAVENDITA

L’ombra lunga del nano

38 STORIA

Il sapere portatile

42 RUBRICHE Sanità e legge, L’Avvocato, Aziende & prodotti, Sanità

e mercato

Anno 26 n. 10 Dicembre 2017

mesemmmmmmmmmmmmarma

Direttore responsabile: Lorenzo Verlato

Impaginazione: Silvia Fazzini

Collaboratori: Carlo L. Bagliani, Paola Castelli, Claudio Duchi, Massimo Gallo, Laura Gatti, Barnaba Grigis, Gabriele La Regina, Alfonso Marra, Matteo Oberti, Nicola Posa, Anna Scotti, Ilaria Sicchirollo, Chiara Verlato, Matteo Verlato, Stefano Visintin

Direzione, redazione e amministrazione:Editoriale Giornalidea s.r.l.Piazza della Repubblica, 1920124 MilanoTel. 02/6888775 (ric. aut.)Telefax 02/6888780E-mail: [email protected]

Iscritto al Registro degli operatori di comunicazione (ROC) n. 1223

Pubblicità e Marketing:Editoriale Giornalidea s.r.l.Matteo Verlato - Myriam PadovaniE-mail: [email protected]

FOTOLIA: firstfloor, Marc Dietrich, mariusz szczygieł, Yuriy Panyukov, sodawhiskey, cristiano caligaris, Nestor, Tyler Olson, Stasique, benjaminnolte, freshidea, Jérôme Rommé

Stampa: Arti Grafiche Bianca & Volta S.r.l.Via Del Santuario, 220060 Truccazzano (MI)Tel. 02/9583416

Registrazione: Tribunale di MilanoN. 417 del 10.7.1992

Prezzo a copia euro 1,03 Abbonamento annuo euro 25,00, importo da versare su c/c postale n. 27029206 intestato a:

Editoriale Giornalidea s.r.l. Piazza della Repubblica, 19 20124 Milano

IVA assolta dall’editore a norma dell’art. 74, lett. c) D.P.R. 633/72 e successive modifiche.

ASSOCIATO A: A.N.E.S.ASSOCIAZIONE NAZIONALEEDITORIA PERIODICA SPECIALIZZATA

© Ogni riproduzione, anche parziale, delle pagine del giornale deve essere autorizzata. L’editore garantisce lamassima riservatezza dei dati forniti dagli abbonati e in suo possesso, fatto diritto, in ogni caso, per l’interessato di richiederne gratuitamente la rettifica o la cancellazione ai sensi della legge 196/03.

ISSN 2531-6109 (Online)ISSN 2531-6346 (Print)

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Lettere A cura della Redazione

[email protected]

mesemmmmmmmmmmmmarma 6 n. 10 - 2017

Leggo sempre con piacere l’Editoriale di Farma Mese e le sue considerazioni sulla farmacia italiana e devo dire che sono quasi sempre d’accordo con le analisi proposte. Per quanto riguarda la nuova legge sull’ingresso dei capitali, mi sembra che essa ancora non sia entrata nella giusta conside-razione del farmacista che lavora faticosamente sul territo-rio. Giustamente Federfarma sta predisponendo degli argini all’ingresso del capitale “infetto” (intendo quello che entra solamente per puro interesse economico). Ci vorrà del tem-po e sicuramente troveranno le soluzioni più consone all’e-sigenza. Intanto vorrei però lanciare un sasso nello stagno, sperando di provocare tanti cerchi concentrici di riflessione. Parlavo qualche giorno fa con un collega della mia vallata aretina che era tornato da una serie di incontri che si sono svolti a Milano. Era depresso, perché aveva verificato, a suo dire, che tanti colleghi del Nord, proprietari di farmacie importanti come fatturato, avevano espresso il proposito di aderire alla possibilità di vendere la loro farmacia alle “fa-mose” catene. Secondo loro il valore futuro della farmacia si sarebbe deprezzato e chi non avesse avuto l’intuizione in tempi giusti, si sarebbe trovato “a chiappe scoperte”. Non condivido questa analisi pessimista, a condizione però che in tempi brevi, con studi efficaci e con operazioni concre-te, la farmacia italiana sappia essere non più una somma-toria di tante individualità che si contrastano l’un l’altra, ma una testuggine unica contro l’ingresso dei capitali. In attesa di proposte serie da parte di Federfarma, vorrei lan-ciare una proposta da farmacista rurale sussidiato. Abbiamo avuto negli anni passati l’intelligenza di collegarci tra noi e di realizzare le cooperative. Quelle serie sono cresciute e servono

all’economia della farmacia aderente; quelle nate per esalta-zione di singole individualità sono spesso fallite, coinvolgendo economicamente anche i colleghi che ci avevano creduto. Ma la realtà oggettiva italiana vede ora in campo delle belle realtà cooperative, tipo Farmacentro, per restare nei miei ambiti. E allora faccio una precisa domanda ai tanti colleghi membri dei consigli di amministrazione delle nostre cooperative: per-ché non realizzare in tempi brevi un’unica centrale nazionale di acquisti? Saremmo una vera testuggine operativa. Come sviluppare questo progetto non è compito mio, ma lanciare però l’idea, nella speranza-certezza di una seria risposta, sì. Avremmo una forza contrattuale che non so quantificare, ma che ritengo “esplosiva”. Certamente ogni cooperativa dovrà ridurre la propria operatività a vantaggio della collettività. E ogni componente del consiglio, amministratori in prima fila, dovranno ridurre i propri emolumenti e la loro politica aziendale. Ma questo sacrificio sarebbe enormemente utile per il futuro della farmacia italiana.

Vincenzo Lucente

Non mi risulta che molti farmacisti milanesi siano interessati a vendere la farmacia al capitale, anzi. Certo, dalle gestioni indi-viduali stanno nascendo molte società, ma più che di “capitale” le definirei “domestiche”, in quanto servono a sanare situazioni familiari. Quindi, bando ai pessimismi, cerchiamo di ragionare a mente fredda. Proprio come fai tu con la tua proposta, che ritengo meriti di essere attentamente considerata. Anzi, se qual-che altro vuole intervenire, commentare, suggerire, sarà ben gradito e troverà in Farma Mese giusta considerazione (L.V.)

Un’unica centrale di acquisti

Ho molto apprezzato l’articolo “Rischi informatici in farma-cia” pubblicato sul numero 8 di Farma Mese e, oltre a sot-tolineare l’importanza di tenere sempre aggiornati i sistemi operativi dei client, installando gli update che le case pro-duttrici pubblicano frequentemente proprio per chiudere le falle di sicurezza che via via vengono scoperte e sfruttate, vorrei segnalare lo standard internazionale Iso/Iec 27001, sulla gestione della sicurezza delle informazioni. Ci sono, infatti, aspetti fisici più tradizionali, legati alla sicurezza dei supporti informatici o dei dispositivi (come chiavette Usb personali usate per scambiare i dati, dischi di backup di cui si perde traccia, terminali lasciati incustoditi e accessibili) spesso trascurati e che rappresentano vulnerabilità molto

pericolose. La sicurezza dei propri dati deve essere garanti-ta anche a livello fisico. Alcune delle più clamorose perdite di dati nel settore sanitario americano sono riconducibili a banali furti di Pc o hard disk non criptati. La fondazio-ne internazionale Owasp (Open Web Application Security Project), fondata nel 2001, è stata tra le prime a sensibilizzare le aziende in termini di sicurezza e a diffondere le linee guida oggi prese come standard di riferimento per le applicazioni web (e-commerce in primis). Le tematiche di sicurezza hanno un orizzonte necessariamente globale e dovranno, sempre più, essere inquadrate al di fuori del solo ambito nazionale o europeo. Lettera firmata, Milano

Ancora in tema di sicurezza informatica

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mesemmmmmmmmmmmmarma 8 n. 10 - 2017

INTERVISTA A colloquio con Sergio Liberatore, general

Il bigdei BIG DATA

Non abbiamo neppure fatto in tempo ad abituarci al nuovo

nome di IMS Health, che dopo la fusione si chiamava QuintilesIMS, che nuovamente cambia il marchio e così il suo nuovo nome diventa IQVIA, con una pronuncia peraltro complicata per un italiano (Aichiu-via). Ma non basta, perché altre ancora sono le novità che riguarda-no, direttamente o indirettamente, questa azienda leader mondiale nella “Scienza dei dati umani”. Pensiamo, per esempio, al recen-te rinnovo triennale del contratto di partnership tra Federfarma e IQVIA, oppure alla sponsorizzazio-ne di Pharmacy Scanner, la nuova newsletter sul retail farmacia che sta registrando un successo inspe-rato (ma a noi gradito, visto che ne siamo gli editori) e, ancora, all’im-portanza riconosciuta ai Big data in sanità, come testimonia la recente circolare Federfarma sulla necessi-tà di proteggere il valore dei dati relativi alle vendite in farmacia.Insomma, c’è più di un motivo per andare in IQVIA con un carico di domande e chiedere un’intervista

al suo general manager, dottor Sergio Liberatore.

Grandi novità per Quintile-sIMS. Scusate, volevo dire IQVIA. È cambiato il vostro nome, il brand e cos’altro? E perché?Preciso subito che IQVIA è il frutto della fusione di due grandi marchi: Quintiles e Ims Health. Due azien-de leader ciascuna nel proprio ambito di competenze: la prima nel seguire e documentare la fase di concepimento e sviluppo di un nuovo farmaco, cioè da quando viene scoperto alla sua sperimen-tazione sull’uomo; la seconda nel registrare la fase successiva, cioè tutti i dati relativi all’introduzione e successo di un farmaco sul merca-to. Quindi, non si tratta soltanto di un nuovo nome, ma di un nostro riposizionamento sul mercato mol-to netto e importante. Pertanto il nuovo marchio IQVIA significa sia la fusione tra IMS e Quintiles, con l’unione delle due lettere iniziali, sia una realtà nuova e l’aggiunta di quel “via” va a significare una

DA IMS HEALTH,

A QUINTILESIMS, A IQVIA:

CAMBIA IL BRAND

DEL COLOSSO MONDIALE

DELLA “SCIENZA DEI DATI

UMANI”, CHE SEGUE,

FIN DALLA NASCITA, L’ITER

DEI FARMACI, DAGLI STUDI

CLINICI FINO AL LORO CICLO

DI VITA, COPRENDO TUTTI

I CANALI DI DISTRIBUZIONE

E CONSUMO. MOLTE ALTRE

LE NOVITÀ DELL’AZIENDA:

NE PARLIAMO CON IL SUO

GENERAL MANAGER

di Lorenzo Verlato

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mesemmmmmmmmmmmmarma 9n. 10 - 2017

manager e amministratore delegato della nuova IQVIA

promessa di sviluppo, come dire “attraverso la mia azione ti per-metto di fare qualcosa di più e di meglio”. Le 5 dita stilizzate, poi, che completano il disegno del marchio, stanno a rappresentare ai nostri clienti un senso di aiuto e di accompagnamento, la nostra volontà di collaborare, tendendo la mano. Insomma, con questo brand si vuole significare che le due ani-me dell’azienda, cioè l’anima del-lo sviluppo clinico e l’anima della commercializzazione si integrano e si fondono insieme in sinergia e proprio da qui deriva il brand, che rappresenta la definizione dell’u-nica compagnia che gestisce la “Scienza dei dati umani”. Dall’al-fa all’omega, insomma, cioè dalla sperimentazione del farmaco al suo lancio sul mercato, fino alla gestione dell’intero ciclo di vita del prodotto.

Il recente rinnovo del vostro contratto con Federfarma, quali servizi e innovazioni por-

terà alle farmacie?Preciso subito che il rinnovo dei rapporti con Federfarma e Asso-farm per i prossimi tre anni è un cammino che va pur sempre nel senso della tradizione, frutto di una nostra partnership con la Fe-derazione dei titolari di farmacia che dura da oltre 20 anni. Quin-di, non è certo una novità il fatto che noi siamo partner privilegiato della Federazione, in quanto que-sto accordo ha un significato mol-to importante e molto profondo. Innanzitutto significa che i dati generati dalla farmacia hanno un valore oggettivo, ma diventano parte del nostro mondo sanitario soltanto quando sono di qualità e sono gestiti e condivisi con tutti gli attori del settore. Questo è proprio quello che IQVIA permette e deter-

mina: noi collaboriamo, raccoglia-mo informazioni dalla farmacia, le elaboriamo, le facciamo diventare materia intellegibile e, quindi, uti-lizzabile. Una ricchezza di dati che poi restituiamo al farmacista at-traverso una serie di informazioni strutturate, organizzate e interpre-tabili, che sono di grande aiuto per la migliore gestione della farmacia.

In sintesi, in che cosa con-siste questo rapporto di par-tnership?Il contratto con Federfarma pre-vede l’acquisizione dei dati Ssn, cioè di tutti i farmaci dispensati

dalle farmacie in regime conven-zionato, in cambio di una remu-nerazione molto importante, che va a vantaggio di tutti i farmaci-sti. Infatti, questo investimento viene poi distribuito alle organiz-zazioni provinciali di Federfarma, che possono così sostenere costi di strutture e servizi che vanno a vantaggio di tutti gli associati. Ecco perché questi dati hanno un valore anche economico e, quindi, come tali vanno ben protetti. Vediamo, pertanto, con favore l’iniziativa di Federfarma, preoccupata del fatto che molte farmacie possano aver inconsapevolmente firmato accor-

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mesemmmmmmmmmmmmarma 10 n. 10 - 2017

Il big dei BIG DATA

di che prevedano l’utilizzo dei loro dati per finalità commerciali, senza aver di ritorno nessun vantaggio economico. Riteniamo, infatti, che il tema della protezione del valore dei dati sia fondamentale, tant’è vero che tutte le informazioni che riceviamo dalle diverse fonti (oltre alle farmacie private, anche quelle di Assofarm, dei distributori inter-medi, degli ospedali, dei medici) sono legati a contratti che preve-dono un compenso, oltre a rispet-tare costantemente le normative sulla data privacy.

Elaborate non soltanto i dati dei farmaci Ssn, ma an-che gli altri consumi, in base al progetto Zenith. Ce lo vuole descrivere? È un progetto molto importante, frutto di un’iniziativa Federfarma Assofarm e IQVIA che riguarda il coinvolgimento, oggi, di oltre 6.000 farmacie che hanno accet-tato di collaborare e che prevede la raccolta dei dati non soltanto Ssn, ma di tutto quello che la far-macia tratta. Nell’ambito di questo accordo i farmacisti ricevono infor-mazioni molto utili per la gestione della loro professione. Vale a dire sia una banca dati dei prezzi medi, sia soprattutto un nuovo report web personalizzato, con il quale il farmacista può misurare la propria performance rispetto a un’area in-torno alla farmacia, in un raggio di qualche chilometro. Può così mi-surare i propri dati, confrontandoli con quelli del mercato della sua zona e trarne utili indicazioni.

Ora siete anche main spon-sor della nuova newsletter “Pharmacy Scanner”, che fo-tografa la realtà del retail far-macia e che sta registrando un grande successo. Come

mai questa scelta?Pharmacy Scanner va in una dire-zione attuale e moderna, verso la quale, peraltro, si sta proprio di-rigendo la farmacia. Il prevedibile avvento delle catene e la conse-guente necessità di gestire in maniera sempre più efficiente la farmacia impon-gono al titolare la cultura e la pratica di una gestione eco-nomica e finanziaria della sua impresa, che va ben oltre le conoscenze scienti-fiche e farmacologi-che su cui si forma il laureato in farmacia. Con Pharmacy Scan-ner, infatti, pensia-mo di poter offrire al farmacista moderno tutti gli strumenti neces-sari per gestire nel modo migliore la propria “Azienda farmacia”, soprattutto alla luce degli even-ti esterni che stanno accadendo. Proprio per questo non manchere-mo di mettere a disposizione della redazione dati puntuali sia su come si muove il mercato farmaceutico, sia sulle sue tendenze.

Ogni settimana con la ru-brica “Osservatorio Pharma-trend” di Pharmacy Scanner fotografate i diversi comparti, con dati e tendenze su sca-la regionale. Qual è l’utilità di un’analisi di questo gene-re per i titolari di farmacia e che cosa dovrebbero fare per ricavare da tali dati orien-tamenti utili al governo della loro impresa?Diciamo che questa rubrica va nel senso del progetto Zenith, che consente al farmacista di confron-tare la propria realtà con quella

non soltanto nazionale, ma anche regionale, in modo da verificare se la sua azienda si posiziona in li-nea, oppure sotto o sopra i trend del mercato. Grazie a questi dati offriamo con Osservatorio Phar-

matrend un focus sempre diverso, da settimana a setti-mana, su specifici comparti del mondo commerciale, con-sentendo così al ti-tolare di misurare la sua performance ri-spetto alla regione in cui risiede. Pensiamo ora di innovare ul-teriormente questo servizio presente su Pharmacy Scanner introducendo delle

novità, una delle quali sarà presen-tare i dati utilizzando una nuova classificazione, basata sul concetto di category management. Un nuo-vo servizio molto interessante, che sarà lanciato a breve sul mercato e che punta a una classificazione in-novativa del mercato commerciale.

Si parla tanto di big data. Quanta sensibilità c’è tra i farmacisti verso i dati di mer-cato? Avvertite la stessa cul-tura presente in altri compar-ti del retail oppure c’è ancora da lavorare?I big data sono oggi una realtà importante in generale, ma ancor più lo sono nel mondo della sanità, tant’è vero che la vera innovazione si ritiene verrà proprio dall’utilizzo intelligente dei big data. In realtà sono sempre esistiti, ma solamente oggi vengono raccolti e resi fruibili dai meccanismi digitali moderni. E il governo della sanità non può non tenerne conto. Ovviamente il singolo farmacista vede i suoi dati

«Fate molta

attenzione

ai dati delle

vostre farmacie:

hanno un

grande valore

economico»

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1

Regime di dispensazione dal 3 giugno 2017

[email protected]

1) Van Neste D. et Garnier-Lyonnet S. Minoxidil: Quoi de neuf en 2010 en Belgique?.Dermatologie Actualitè (2010) Sep-Oct.

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mesemmmmmmmmmmmmarma 13n. 10 - 2017

e forse storicamente non si è reso conto che fanno parte di un mon-do più ampio. Oggi, anche grazie al nostro intervento -che aiuta i farmacisti a comunicare tra di loro e a far capire quanto importante sia il valore dei dati assemblati, analizzati e resi intellegibili- cre-diamo di poter favorire questo processo e siamo disponibili a in-coraggiare i farmacisti in tal senso.

Certo, c’è ancora molto da fare, ma IQVIA è disposta ad aiutarli, per favorire una migliore comprensio-ne dell’importanza e del valore di questi dati.

Il Ddl concorrenza è ormai legge e tutti attendono l’arri-vo delle catene. Quali osser-vatori contate di aprire per seguire, analizzare e raccon-

tare ciò che accadrà nel mon-do del retail farmaceutico?Ritengo questo decreto il più im-portante degli ultimi 20 anni, in-sieme con quello sulla distribuzio-ne diretta e con il Decreto Bersani sulla fuoriuscita dell’Otc dalla far-macia. Stimiamo, quindi, che esso determinerà un cambiamento di sistema molto forte e che le catene reali arriveranno nei prossimi due anni in maniera consistente, con una presenza di circa 3.000-3.500 farmacie di proprietà del capitale. Ne consegue che i dati del mercato farmacia dovranno essere segmen-tati in tre gruppi: quelli pervenuti dalle farmacie indipendenti (che saranno la maggioranza), più quel-li prodotti dalla catene di proprietà, più quelli delle catene virtuali, cioè catene dove il farmacista entrerà in un network pur rimanendo titolare della sua azienda. Il fatto di poter segmentare questi tre gruppi sarà per i nostri clienti un valore ag-giunto, perché saranno messi in condizione di conoscere il mercato nelle sue diverse segmentazioni. Ci è, infatti, ben chiaro che nel mon-do della distribuzione e del retail farmaceutico sta avvenendo un processo d’integrazione verticale. Noi come IQVIA siamo in una posi-zione privilegiata, perché abbiamo da anni, e continuiamo ad avere, rapporti di partnership sia con i retailer (i farmacisti), sia con tutte le organizzazioni di distribuzione intermedia. Quindi, qualsiasi cosa succeda, noi saremo in grado di analizzarla e di poterla rappresen-tare.

INTERVISTA

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mesemmmmmmmmmmmmarma 14 n. 10 - 2017

ARRIVA L’AGENTE

DEL FORNITORE, ANALIZZI

IL PORTAFOGLIO PRODOTTI

E POI DEVI PROVVEDERE

AL LORO RIORDINO.

MA LA FUNZIONE

ACQUISTI E QUELLA

DELL’APPROVVIGIONAMENTO

COINCIDONO?

O VANNO TENUTE DISTINTE

PER EVITARE PERICOLOSE

CONFUSIONI? ECCO I CONSIGLI

DA TENER BEN PRESENTI

PER EVITARE ROTTURE

DI STOCK O SCORTE

ESAGERATE

di Gabriele la Regina

ORE 8.30 - TIRI SU LE SERRANDE DELLA FARMACIA, APRI LE PORTE, ACCENDI I PC. ARRIVANO I COLLABORATORI, PRENDE-TE IL CAFFÈ INSIEME (non sarai mica uno di quei titolari con il broncio già di prima mattina?), fai un rapido check delle cose da fare e poi ognuno al suo posto di combattimento, come tutti i giorni. Ore 9.30 - Arriva l’agente di commercio con cui hai appuntamento. Il rituale è sempre lo stesso: ti mostra il portafoglio prodotti, ti presenta l’offerta, fai finta di pensarci un po’ e timbri la commissione, fiero di te perché credi di aver chiuso un buon affare.

Ma, sinceramente, ti è mai capitato di firmare un ordine e renderti con-to, dopo poco, che in realtà quello che hai ordinato nella tua farmacia si muove poco o niente?Su, non fare il supereroe, è succes-so anche a te, capita a tutti alme-no una volta nella vita. Ma perché accade questo? Molto spesso, nelle nostre realtà aziendali si tende a far coesistere la funzione acquisti e la funzione di approvvigionamen-to nella stessa persona, il titolare. Questo potrebbe anche andar bene nelle piccole realtà, ma assoluta-mente no quando si hanno più ad-detti ai lavori a propria disposizio-ne, perché la funzione acquisti e la funzione approvvigionamento rap-presentano due unità diverse e, di conseguenza, non fanno le stesse cose. Infatti, la funzione di approv-

vigionamento ha il compito di deci-dere quando -avendo ben chiari il fabbisogno della farmacia e i lead time di approvvigionamento garan-titi dai fornitori- e quanto ordina-re. La funzione acquisti, invece, ha come unico obiettivo la definizione degli impegni con i fornitori, al fine di garantire il buon funzionamento della farmacia in termini di qualità e di prezzo. In altre parole, la stessa deve far sì che i fornitori, ai quali dovrà rivolgersi poi la funzione di approvvigionamento, ben si adatti-no ai bisogni della farmacia.

Chi deve fare cosaAlla luce di quanto appena detto, capisci bene che, se la tua è una piccola farmacia puoi anche svolge-

Acquistare o approvvigionarsi?

Cosa, dove, quando e quanto: ecco come FOCUS

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mesemmmmmmmmmmmmarma 15n. 10 - 2017

gestire il proprio magazzino con oculatezza

re entrambe le attività, non, però, senza difficoltà. Ma, se la tua azien-da ha un volume di lavoro molto grande, sicuramente non potrai occuparti soltanto tu sia di acquisti, sia di approvvigionamento e sarà necessario un continuo confronto con la tua squadra, tanto più che non sei tu a trascorrere la maggior parte del tempo al banco e in ma-gazzino. Alla luce di tutto ciò, allora, si impo-ne una domanda: ma chi deve fare che cosa?Come responsabile dell’approvvi-gionamento potresti pensare d’in-vestire di tale incarico un magaz-ziniere che abbia fatto proprie le nozioni necessarie di logistica, in quanto lui conosce meglio di tut-ti la movimentazione dei prodotti all’interno della farmacia. Al con-trario, la carica di responsabile degli

acquisti dovresti ricoprirla tu, caro titolare, in quanto sei tu che decidi dove comprare e a che prezzo, dato che le aziende dialogano principal-mente con te e solamente tu cono-sci le possibilità economiche della tua azienda. Separate così le due funzioni, ne risulterebbe un sistema aziendale perfettamente integrato, in grado di dar vita ad acquisti sulla base di numeri reali, provenienti da dati certi e non da previsioni fatte a naso. Inoltre, questa integrazione si tradurrebbe in una ottimizzazione dei processi e in una riduzione degli sprechi.Una volta deciso a chi delegare le attività di approvvigionamento, devi sapere che cosa osservare per monitorarne l’andamento. Le per-formance del sistema di approvvi-gionamento si valutano prendendo

in considerazione tre aspetti princi-pali:• Servizio al cliente: come capa-cità della farmacia di rendere di-sponibili i prodotti al momento più opportuno;• Controllo delle scorte: con-segnare il prodotto al cliente con puntualità va bene. Tuttavia, è ne-cessario, al giorno d’oggi, mante-nere sotto controllo le scorte, per impedire che diventino qualcosa di monumentale. È vero, spesso que-ste nascono come soluzioni ad al-cune criticità (fornitori poco reattivi, previsioni di vendita non del tutto affidabili, prodotti poco disponibili e via di seguito), ma è necessario andare sempre alla ricerca delle disfunzioni e procedere alla loro eliminazione, ricorrendo a un au-mento delle scorte soltanto quan-do inevitabile. In questo modo si

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mesemmmmmmmmmmmmarma 16 n. 10 - 2017

Acquistare o APPROVVIGIONARSI?

garantisce il livello di servizio che si vuole offrire e si aumenta la perfor-mance economica, essendo il siste-ma più leggero dato che lavora con minori scorte.• Controllo dei costi logistici: la lavorazione e il mantenimento delle scorte hanno un costo di una certa entità, che non può essere trascu-rato.

Gli strumenti per il rifornimentoDopo aver definito chi fa che cosa e come monitorarlo, è il momento di capire quali metodi si hanno a disposizione per condurre le attivi-tà di approvvigionamento. Questo per comprendere il razionale che si trova alla base di ogni metodo e individuare quello più adatto alla gestione di ogni singolo prodotto. I metodi più comuni sono essenzial-mente tre:1) Approvvigionamento su or-

dine del cliente: secondo tale modello, i prodotti vengono ordi-nati di volta in volta sulla base di una specifica richiesta da parte del cliente. Questo modello risulta par-ticolarmente utile per la gestione di quei prodotti che non rientrano nell’assortimento della farmacia e la cui gestione a scorta potrebbe ri-sultare antieconomica. L’unica cosa alla quale bisogna fare attenzione è che il lead time commerciale sia compatibile con il lead time di ap-provvigionamento. Il cliente, infatti, potrebbe attendere l’arrivo del pro-dotto, se si tratta di un integratore o di un altro articolo non urgente, ma se ha un forte mal di denti e il prodotto è un antinfiammatorio non aspetterà mai e il farmacista si ritroverà con una mancata vendita. La stessa mancata vendita, però, potrebbe verificarsi se il grossista non consegna il prodotto ordinato nei tempi stabiliti (vedi, per esem-pio, gli ordini su procuro). L’utilizzo

di questo metodo, però, ha spesso come svantaggio il non poter go-dere di condizioni economiche fa-vorevoli che, invece, si potrebbero avere ordinando una certa quanti-tà del prodotto direttamente dalla casa. Pertanto, periodicamente, è necessario effettuare un’analisi del venduto, per individuare aree di mi-glioramento nella vendita di questi prodotti.2) Riapprovvigionamento a scorta: tale modello si basa sul ri-pristino sistematico delle scorte di un certo numero di articoli al rag-giungimento di un livello di riordino oppure allo scadere di un intervallo di tempo prefissato. Ovviamente, come dice il nome stesso, questo metodo implica la formazione di scorte e, pertanto, non è adatto a quei prodotti la cui movimentazio-ne è lenta e aleatoria. Inoltre, tale metodo prevede il ripristino della scorta in modo automatico, senza tener conto delle richieste. Ne con-segue che, se varia la performance di un prodotto, bisogna ricordarsi anche di modificare i suoi para-metri di riordino, per non incorrere nell’accumulo di scorte non neces-sarie.3) Approvvigionamento su pre-visione: tale modello consiste nel prevedere la domanda di determi-nati prodotti in modo da approv-vigionarsene prima della richiesta da parte della clientela. Questo è il classico metodo che ben si adatta alla gestione dei prodotti stagionali. Ovviamente l’intero sistema di ap-provvigionamento, in questo caso, si basa esclusivamente sull’affidabi-lità della previsione. Quanto minore sarà lo scostamento tra la doman-da prevista e quella effettiva, tanto minori saranno le scorte. In buona sostanza, le diverse funzioni dell’a-zienda farmacia elaborano un piano di vendite sull’analisi comune della previsione della domanda di deter-

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19n. 10 - 2017mesemmmmmmmmmmmmarma

minati prodotti. Uno dei vantaggi di questo metodo è sicuramente la possibilità di negoziare con i forni-tori condizioni commerciali miglio-ri (sconti e/o dilazioni), andando a prenotare determinati prodotti per un dato periodo dell’anno in una data quantità. Un altro vantaggio è il fatto che, se la domanda si man-tiene come previsto, la farmacia ha minori possibilità di andare incon-tro a rotture di stock. Al contrario, il principale svantaggio dell’approv-vigionamento su previsione è la sua dipendenza dall’affidabilità della previsione stessa. Infine, quando si adotta questo metodo è necessario monitorare da vicino l’andamento effettivo delle vendite, confrontan-do continuamente quanto previsto con i dati osservazionali. Infatti, se la previsione è errata per difetto, si rischia la rottura di stock; se, in-vece, la previsione è errata per ec-cesso, sarà necessario poi rivedere l’approvvigionamento dei prodotti in questione, onde evitare un au-mento eccessivo delle scorte.In conclusione, una efficace ed efficiente gestione dei processi all’interno dell’azienda farmacia richiede competenze, condivisio-ne e pazienza, soprattutto tanta pazienza. Perché sono impegni che negli anni addietro un titolare non avrebbe mai immaginato di dover conoscere e saper gestire. Tuttavia, è necessario prendere di-mestichezza con tali strumenti al fine di mantenere una buona red-ditività e, allo stesso tempo, non vanificare i frutti portati a casa dal-la parte professionale del nostro lavoro. Il passato è passato, guar-diamolo un’ultima volta, ringrazia-molo per quanto ci ha dato, e poi rivolgiamoci al futuro con animo predisposto al cambiamento. Que-sto, infatti, è quello che ci richiede il mercato e noi dobbiamo essere in grado di accettare la sfida.

FOCUS

per la telemedicina dal 1996per la telemedicina dal 1996

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mesemmmmmmmmmmmmarma 20 n. 10 - 2017

CON LA CHIUSURA DEL TERZO TRIMESTRE È GIÀ POSSIBILE DE-LINEARE UN PRIMO BILANCIO SULLE ULTIME EVOLUZIONI NEL CANALE FARMACIA, QUANTO SERVE INSOMMA PER CAPIRE LE TENDENZE E INCOMINCIARE A PREPARARE LA STRATEGIA PER IL NUOVO ANNO. Certo, i dati dell’ultimo trimestre consentiranno poi di avere l’andamento completo del 2017, e di apportare gli eventuali correttivi, ma già da ora si può capire come tira il vento e incominciare a programmare. Perché viviamo tempi che non concedono respiro e le ultime novità rendono obbligatorio essere sempre pronti, possibilmente anticipare.

I dati economici relativi a genna-io-settembre 2017 dimostrano che la domanda è stata in leggero calo in questi primi nove mesi, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso: le confezioni vendute sono risultate in contrazione del 1,4%, con anda-menti generalmente negativi su tut-te le categorie farmaceutiche, e rare eccezioni nel comparto commercia-le. Ma vediamo, più in particolare, che cosa è successo.

Farmaci con ricettaI prodotti con obbligo di ricetta hanno registrato un fatturato tota-le di poco superiore agli 11 milioni di euro nel periodo gennaio-set-tembre, segnando una perdita pari all’1,6% in volumi e all’1,1% in va-lori. I farmaci etici a carico dei pa-zienti, in particolare, hanno sofferto un calo della domanda vicino al 3%, segno che la crisi si fa ancora senti-re, ma hanno mantenuto un risulta-to tutto sommato positivo in valori

grazie all’incremento dei prezzi medi (+1,1%). I prodotti rimborsabili dal Servizio sanitario nazionale, al con-trario, perdono sia in volumi, sia in fatturato (segnando rispettivamente un -1,4% in quantità e un -1,7% in valore). Complessivamente, queste specialità risultano essere per l’80% a carico del Ssn e per il rimanente 20% a carico dei pazienti.Va poi considerato che, tra gennaio e settembre (vedasi tabella n. 1), è scaduta la copertura brevettuale di diversi marchi, quasi tutti di classe A, per un valore totale di quasi 900 mi-lioni in farmacia (consuntivo 2016), con il conseguente taglio dei prezzi di vendita di molecole importanti, come per esempio Olmesartan e Ro-suvastatina.

Farmaci di autocuraLa stagionalità delle malattie influen-zali non ha favorito i farmaci di libe-ra vendita. L’incremento del prezzo medio vicino al 4% rispetto al 2016

IL CONSUNTIVO DI FINE

SETTEMBRE PERMETTE

DI PREVEDERE IL TREND

DELL’ANNO

E DI INCOMINCIARE

A PROGRAMMARE IL 2018.

AVENDO I DATI GENERALI

DELL’ANDAMENTO

DEI VARI COMPARTI

DELLA FARMACIA È, INFATTI,

POSSIBILE FARE CONFRONTI

CON LA PROPRIA

PERSONALE SITUAZIONE

E TRARNE

COSÌ UTILI INDICAZIONI

E SUGGERIMENTI

di Laura Gatti - Iqvia

Nove mesi di luci e ombre

Analizziamo i dati del terzo trimestre MERCATO

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mesemmmmmmmmmmmmarma 21n. 10 - 2017

per interpretare l’andamento del 2017

non è stato sufficiente a bilanciare la contrazione della domanda (-4,5% per automedicazione e Sop) e così il comparto dell’automedicazione chiude il periodo gennaio-settembre con un -1% di fatturato.Considerando le prime cinque classi, i prodotti per la tosse e il raffreddo-re e gli analgesici, pur perdendo 3-4

punti percentuali in volumi, riescono a chiudere in sostanziale parità di fatturato i primi nove mesi dell’an-no. Dinamica sostanzialmente simile per i probiotici e i preparati per l’ap-parato digerente, mentre i prodotti di autocura dermatologici e per l’ap-parato circolatorio chiudono decisa-mente in negativo, sia in quantità

(-5,7 e 5,9), sia a valori (-3,2 e -2,4). Una caduta che dà da pensare (ve-dasi tabella n. 2).Qualche dato positivo viene soltan-to dall’aspetto innovazione: le refe-renze lanciate negli ultimi 12 mesi, infatti, sono state ben 56, e questi nuovi prodotti hanno portato un nuovo business per un valore di 3,6 milioni di euro.

Altri segmenti di libera venditaPrecisiamo che il mercato farmacia è suddiviso per il 60% in farmaci con obbligo di prescrizione e per il 40% in prodotti di libera vendita. Questi ultimi, a loro volta, si suddividono in farmaci di automedicazione e Sop per il 22% e altri prodotti commer-ciali per il 78%. Soffermandoci ora sul comparto commerciale, dobbia-mo registrare che anche qui le ec-

Tabella 1

Principali scadenze brevettuali 2017

Febbraio Olmesartan Olmesartan/Idriclorotizide

Marzo Bimatoprost

Maggio Travoprost

Luglio Dutasteride Etoricoxib

Dicembre Rosuvastatina

Fonte: IMFMFODPC Settembre 2017

-6,0

-4,5

-3,0

-1,5

0,0

1,5

-2,4

-5,9

-3,2

-5,7

1,2

-3,7

0,6

-3,8

0,5

-3,5

Tosse/Raffreddore Analgesici App. Dig. Dermat. App. Circ.

Font

e D

ati:

Mul

ticha

nnel

Vie

w S

ette

mbr

e 20

17

Tabella 2

Automedicazione: le principali classiGennaio - Settembre 2017

Quantità Valori

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mesemmmmmmmmmmmmarma 22 n. 10 - 2017

Nove mesi di LUCI E OMBRE

cezioni rispetto all’evoluzione non entusiasmante del canale sono po-che. Crescono a passo interessante soltanto gli integratori (sempre loro) e i prodotti di bellezza, mentre tiene il fatturato dei prodotti nutrizionali, grazie però a un significativo incre-mento del prezzo medio, mentre in generale assistiamo a un andamen-to non soddisfacente. Soffermiamo-ci allora su questi due punti di forza, per cercare di capirne le tendenze.

IntegratoriLa domanda dei prodotti notificati, quasi tutti integratori, registra an-cora una netta crescita (+4,7%) e genera, insieme con l’aumento del prezzo medio legato all’innovazio-ne, un incremento del turnover vi-cino al 7%. Siamo così di fronte a un comparto che ha raggiunto un fatturato di 2 miliardi di euro e che continua a dare soddisfazioni sia ai produttori, sia ai farmacisti. Tra i segmenti che a valori registrano incrementi superiori ai risultati della categoria segnaliamo i prodotti per l’apparato circolatorio (9,9%), quel-li per le malattie da raffreddamen-

to (9,6%), le vitamine e i minerali (8,1%), i prodotti calmanti e i son-niferi (7,8%), quelli per l’apparato digerente (7,5%) e gli analgesici (7,2%). Calmanti, vitamine, pro-dotti per tosse e raffreddore e per la circolazione sono molto dinamici anche a volumi, con aumenti che si aggirano tra il 6 e il 7%. Lato dolen-te rimangono, invece, gli oftalmici e i prodotti per perdere peso (tabella n. 3).

I prodotti di bellezzaI cosmetici in farmacia tornano a dare, dopo un breve periodo di ri-flessione, buoni risultati, con un incremento della domanda del 4% in ragione di una estate precoce e molto soleggiata, che ha favorito le vendite dei solari (+4,7% in uni-tà e +6,7% a valori) e delle creme protettive e per pelli sensibili. Ha contribuito alla crescita, per più di 3 milioni di euro, anche una nicchia come le fragranze femminili, grazie a recenti lanci che hanno ottenuto un notevole successo.

NutrizioneL’area della nutrizione (esclusi die-tetici e baby), infine, fa registrare buoni risultati per i supplementi nu-trizionali, che integrano la dieta con vitamine e proteine, oltre che per le soluzioni a specifiche difficoltà ali-mentari (per esempio, la disfagia). Anche gli alimenti per gli sportivi re-gistrano positivi incrementi.

In conclusione, possiamo dire che questi primi nove mesi del 2017 non sono stati certamente facili, ma sul piatto della bilancia dobbiamo met-tere anche le incertezze e le novità non senpre positive per la farma-cia e per la serenità del farmacista. Basti pensare al Ddl Concorrenza, concretizzatosi, dopo mesi di in-certezze, con l’entrata del capitale in farmacia. Nel complesso, però, l’azienda farmacia tiene e le nuove sfide che la categoria sarà chiamata ad affrontare impongono positività. I cambiamenti, infatti, sono sempre forieri di stimoli e di opportunità, soprattutto per chi li sa leggere con occhio attento e affrontare con de-terminazione.

Tabella 3

Integratori: le principali classiGennaio - Settembre 2017

SEGMENTI VOLUMI (Mil.) CRESCITA VALORI (Mil.) CRESCITA

TOTALE 130,7 4,7% 2.016 6,7%

VITAM/MINER/INT.AL. 31 7,1% 487 8,1%

APP. DIGEREN./INTEST. 35 3,7% 462 7,5%

APPARATO CIRCOLAT. 9 5,9% 181 9,9%

UROLOGIA E SIST. RIPRODUT. 7 3,7% 155 4,6%

TONICI + ALTRI STIM. 8 4,1% 151 5,2%

TOSSE RAFF A/RESP 11 7,2% 121 9,6%

ANALGESICI 5 2,8% 96 7,2%

CALMANTI + SONNIFERI 6 5,8% 77 7,8%

OFTALMICI 3 0,9% 63 2,2%

PRODOTTI PER PERDERE PESO 3 -3% 60 -0,3%

Font

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Pregi e difetti delle diverse forme societarie GESTIONE

Come ormai tutti sanno, oggi anche le società di capitali

possono essere titolari di farmacia. Vediamo con la nostra esperta, dottoressa Paola Castelli, qual è la forma di società di capitali più adatta al settore della farmacia, ponderandone l’effettiva conve-nienza.

Dottoressa Castelli, alla luce delle novità introdotte dalla Legge 124/2017, quali caratteristiche devono avere le società per poter assumere la titolarità di farmacia?Tutte le società (società di persone e società di capitali) possono essere partecipate, anche in via totalitaria, da soci non farmacisti. Dovrà poi essere nominato un farmacista iscritto all’albo dei far-macisti e idoneo quale direttore responsabile; tale soggetto non ne-cessariamente dovrà essere socio.

La società di capitali è un’en-tità giuridica interessante per le farmacie private?Dipende. Sicuramente la società di capitali più indicata per le pic-cole-medie imprese, come spesso sono le farmacie, è la società a re-sponsabilità limitata (S.r.l.).Il capitale sociale è suddiviso in quote e il suo valore minimo è di euro 10.000,00.È una forma giuridica estremamen-te flessibile nell’amministrazione: può essere previsto un amministra-tore unico o un consiglio di ammi-nistrazione, ma sono possibili anche forme di amministrazione congiun-ta o disgiunta da parte dei soci. Fino a poco tempo fa, nella S.r.l. l’organo di controllo (collegio sin-dacale o revisore) non era obbliga-torio se la società per due esercizi consecutivi non avesse superato due dei seguenti limiti:• totale dell’attivo dello stato pa-

trimoniale: euro 4.400.000,00;• ricavi delle vendite e delle presta-

zioni: euro 8.800.000,00;• dipendenti occupati in media

durante l’esercizio: 50 unità.Questi limiti dovrebbero, però, cambiare, perché la riforma del di-ritto fallimentare (mancano ancora i decreti attuativi) prevede l’obbligo dell’organo di controllo (collegio sindacale) o del revisore se per due esercizi consecutivi la società ha su-perato uno dei seguenti limiti:• totale dell’attivo dello stato pa-

trimoniale: euro 2.000.000,00;• ricavi delle vendite e delle presta-

zioni: euro 2.000.000,00;• dipendenti occupati in media

durante l’esercizio: 10 unità.Stando ai limiti di cui sopra, si fa presto a dire che nell’80% dei casi l’organo di controllo dovrà essere nominato.Il collegio sindacale ha il compito di controllare l’amministrazione della società e di vigilare sull’osservanza della legge e dell’atto costitutivo. Al collegio sindacale può essere af-fidata anche la revisione legale; in difetto, oltre al collegio sindacale deve essere nominato il revisore le-gale.La S.r.l. ha l’obbligo di redigere il bilancio d’esercizio con gli annessi allegati richiesti ex lege nel rigoroso rispetto dei principi contabili nazio-nali emanati dall’Oic (Organismo italiano di contabilità). Il bilancio d’esercizio deve poi essere obbliga-toriamente depositato entro trenta giorni al Registro imprese unita-mente al verbale dell’assemblea che lo ha approvato. Il bilancio, quindi, è pubblico; pertanto, chiun-que, tramite una semplice visura, può prenderne visione: questo per-ché il capitale sociale è la garanzia dei creditori.Ultima e non trascurabile caratteri-stica della S.r.l. -come, peraltro, an-che delle altre società di capitali a

L’INGRESSO DEL CAPITALE

IN FARMACIA RIGUARDA

TUTTI I TIPI DI SOCIETÀ,

DI PERSONE E DI CAPITALI.

PER SCEGLIERE LA PIÙ

ADATTA, È NECESSARIO

VALUTARE ATTENTAMENTE

CARATTERISTICHE,

OBBLIGHI GIURIDICI

E MODALITÀ

DI DISTRIBUZIONE

DEGLI UTILI DI OGNI

FORMA SOCIETARIA

Paola Castelli

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mesemmmmmmmmmmmmarma 25n. 10 - 2017

Società: cui prodest?

per la titolarità della farmacia

eccezione di quelle quotate in Bor-sa- è il divieto di distribuire in corso d’anno acconti sull’utile dell’eserci-zio. La distribuzione di dividendi può aver luogo solo dopo l’approvazio-ne del bilancio e deve essere deli-berata dall’assemblea dei soci: dal

momento che l’esercizio si chiude al 31 dicembre di ogni anno, gli utili potranno essere distribuiti solo nella primavera successiva alla chiu-sura del bilancio d’esercizio.

Perché occorre aspettare la primavera dell’anno successi-

vo per distribuire, se lo si desi-dera, gli utili?Come detto, gli utili non possono essere distribuiti finché non viene approvato il bilancio d’esercizio. Stando al nostro Codice civile, il bilancio deve essere approvato en-tro centoventi giorni dalla chiusura

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mesemmmmmmmmmmmmarma 26 n. 10 - 2017

SOCIETÀ, cui prodest?

dell’esercizio, quindi, entro la fine del mese di aprile dell’anno succes-sivo.

Società di persone e società di capitali hanno lo stesso re-gime fiscale?Le società di persone (società in nome collettivo, S.n.c., e società in accomandita semplice, S.a.s.) scontano la medesima tassazione dell’impresa individuale: l’irpef è in capo al titolare persona fisica ov-vero in capo ai soci, proporzional-mente alla quota di partecipazione agli utili, mentre l’irap (3,9%) è in capo alla azienda-farmacia ovvero alla società.Le società di capitali sono soggetti passivi d’imposta ires con l’attuale aliquota del 24% e sono tassate ai fini irap nella misura del 3,9%; l’u-tile distribuito viene assoggettato a irpef in capo ai soci con specifiche modalità.Apparentemente, le società di capitali sembrano fiscalmen-te più vantaggiose delle società di per-sone. Se ci si limita a guar-dare le imposte che gravano sulla società (ires 24% + irap 3,9% = 27,9%), il carico fiscale sem-bra più che accettabile, quasi da paradiso fiscale; purtroppo, però, non finisce qui. Infatti, se mi voglio mettere in tasca l’utile (desiderio piuttosto diffuso), ho l’ulteriore tas-sazione sul dividendo, il che signi-fica avere un ulteriore esborso sul dividendo del 23%-24% circa, trat-tandosi di un dividendo qualificato, o peggio del 26%, come sembre-rebbe essere previsto dalla Legge di Bilancio 2018 con riferimento agli utili percepiti dal 2018.

A chi dovesse continuare, nono-stante le considerazioni sino a ora svolte, a subire il fascino delle so-cietà di capitali, ricordo che le so-cietà di persone possono avere tassazione del tutto analoga alle società di capitali (24%+3,9%), optando per l’applicazione dell’Iri (Imposta sul reddito d’impresa).

Dottoressa Castelli, faccia-mo alcune riflessioni che pos-sano essere utili ai farmacisti per decidere la forma giuridica più consona alla loro attività? Quali sono i pregi e i difetti del-la S.r.l.?Un aspetto positivo è la responsa-bilità limitata per le obbligazioni sociali: la società, infatti, ha auto-nomia patrimoniale perfetta (cioè il patrimonio della S.r.l. è del tutto

autonomo da quello dei soci e nei con-fronti dei creditori risponde soltanto la società con il proprio patrimonio); la re-sponsabilità dei soci è limitata al capitale sottoscritto.Non bisogna, tutta-via, dimenticare che l’organo amministra-tivo risponde per vio-lazioni penali e per la violazione dell’obbli-go di conservazione

del patrimonio sociale (che è la ga-ranzia per i creditori). Ma non solo: nel momento in cui la S.r.l. si inde-bita, la responsabilità limitata si tra-sforma in un’illusione: infatti, nella realtà quotidiana spesso accade che le banche pretendano dai soci fideiussioni personali a garanzia di prestiti alla società. Nel momento in cui il socio firma la fideiussione, il creditore ha la possibilità di rivalersi sul patrimonio personale del socio fideiussore.

Pensiamo sempre positivamente, bicchiere mezzo pieno, e passiamo ad un altro “pro”: la S.r.l. ha una maggiore facilità nel trovare soci non operativi, ossia soci finanzia-tori, che desiderano partecipare all’attività, assumendosi, però, una responsabilità limitata all’esborso finanziario, ai quattrini che ci met-tono. Inoltre, con la S.r.l., il titolare, che ha come bene principale del suo patrimonio la farmacia, può coinvolgere in vita o per succes-sione nell’attività anche i figli non farmacisti, consentendo agli stessi di godere della responsabilità limi-tata. Tale società, poi, può essere interessante per il farmacista che è solo e che di soci non vuole sentire parlare: è, infatti, ammessa la costi-tuzione di S.r.l. con socio unico.Passiamo ai “contro”. Rispetto alle società di persone (S.n.c. e S.a.s.) la S.r.l. presenta una maggiore complessità amministrativa e mag-giori adempimenti burocratici con conseguenti maggiori oneri am-ministrativi. Inoltre, nel redigere il bilancio -che è pubblico- occorre attenersi rigorosamente ai principi contabili nazionali emanati dall’Oic (Organismo italiano di contabilità). Non dimentichiamo poi che vige il divieto di prelevare in corso d’anno acconti sull’utile d’esercizio.Altra nota dolente: nella S.r.l. vige una limitazione nella deducibilità degli interessi passivi, deducibilità che, invece, è piena nelle società di persone.La scelta della veste giuridica attra-verso la quale gestire la farmacia dovrà, quindi, basarsi prevalen-temente su motivazioni legali in quanto il carico fiscale di tali enti-tà giuridiche, grazie all’Iri, pratica-mente si equivarrà; occorre, piutto-sto, valutare la singola fattispecie, ponderando le esigenze delle parti in causa, diritti e doveri, responsa-bilità, costi e benefici.

Non esiste una

forma giuridica

migliore delle

altre; va valutato

caso per caso

in base ai costi

e ai benefici

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mesemmmmmmmmmmmmarma 28 n. 10 - 2017

BEN 135.000 SCREENING EFFETTUATI, 2 MILIONI E MEZZO DI EURO RISPARMIATI, AL LORDO DELLE SPESE PER LA PREVEN-ZIONE. Sono questi i principali numeri della campagna “Ci sta a cuore il tuo cuore”, promossa nelle 900 farmacie del network Apoteca Natura, i cui risultati sono stati illustrati ai primi di novembre presso l’Istituto superiore di Sanità. In questa occasione è stato presentato lo studio “Prevenzione cardio-vascolare: efficacia clinica e valore economico”, realizzato da Andrea Poscia e Flavia Kheiraoui dell’Istituto di Sanità pubblica dell’Università Cattolica del Sa-cro Cuore.

L’ambito d’intervento è relativo alle patologie che, secondo l’Organiz-zazione mondiale della Sanità, nel 2015 hanno provocato nel mondo ben 7,4 milioni di decessi per infar-to, 6,7 milioni per ictus e 3,9 milioni per ipertensione e altre patologie cardiovascolari. Di fatto, pur cono-scendone origine e cure, queste ma-lattie continuano a rappresentare la prima causa di morte a livello mon-diale (vedi figura 1).Lo studio ha dimostrato che i sog-getti coinvolti, nei tre anni succes-sivi alla prima rilevazione, avevano cambiato le loro abitudini quotidia-ne, migliorando lo stile di vita, at-traverso un maggiore consumo di frutta e verdura, una riduzione della sedentarietà e del fumo in tutto il campione arruolato e, per quanto riguarda il quadro sanitario relativo ai soggetti che mostravano un mag-gior rischio cardiovascolare, si è evi-denziata una importante riduzione

della colesterolemia e della pressio-ne arteriosa.Focalizzandosi proprio su questa po-polazione più a rischio, ovvero quel-la con rischio cardiovascolare supe-riore al 15%, la proiezione a 10 anni dei benefici sopra citati conduce a un aumento della aspettativa di vita in buona salute. Di fatto l’intervento ha avuto un impatto sulla preven-zione delle malattie cardiovascolari, che ha permesso, grazie ai 135.000 screening effettuati, di evitare cir-ca 200 eventi tra cui angina, ictus, ischemia. Partendo da questo dato si può facilmente dedurre il rispar-mio lordo per il Servizio sanitario na-zionale, che spende per ogni evento di questo tipo mediamente 12.000 euro in tre anni, per un totale di circa 2 milioni e 400.000 euro (vedi figura 2). Parliamo di una cifra lorda, a cui sottrarre le spese per la prevenzio-ne, che, però, rispondono a logiche

I 135.000 SCREENING

EFFETTUATI

DA APOTECA NATURA

CON LA CAMPAGNA

“CI STA A CUORE

IL TUO CUORE”, HANNO

PERMESSO DI EVITARE

200 EVENTI PATOLOGICI

CON UN RISPARMIO

DI 2,4 MILIONI DI EURO.

E HANNO SOTTOLINEATO

IL RUOLO DELLA FARMACIA

NELLA PREVENZIONE

CARDIOVASCOLARE

di Massimo Gallo

Il valore della prevenzione

I numeri della campagna di Apoteca ATTUALITÀ

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mesemmmmmmmmmmmmarma 29n. 10 - 2017

Natura sul rischio cardiovascolare

Figura 1

Il peso economico delle malattie cronicheSi stima che le principali malattie croniche non trasmissibili pesino in Europa

per oltre un miliardo di euro all’anno e per la metà di questo secolo ci si aspetta che il valore salga a 6 miliardi

16%

31%

17%

29%

7%

IctusMalattie CardiovascolariCancroDemenzaDiabete

e politiche d’intervento diverse. Ma, soprattutto, quanto speso in cam-pagne di prevenzione -alle quali partecipa molto spesso anche il far-macista- consente di avere una po-polazione in buona salute e con una qualità della vita molto alta. A que-sto proposito, lo studio ha chiarito che un intervento di prevenzione su grandi numeri permette al Ssn di contenere ulteriormente i costi. Prendendo in esame l’intera po-polazione, il costo annuale per far fronte alle patologie cardiovascolari si attesterebbe sui 10.000 euro per soggetto, cifra che scenderebbe ver-tiginosamente a 600 euro qualora l’efficacia dell’intervento si fermasse anche solo al 15% dei soggetti coin-volti (vale a dire quelli più a rischio). Una prevenzione su larghissima sca-la, associata a un costante ed ele-vato impegno da parte dei pazienti,

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mesemmmmmmmmmmmmarma 30 n. 10 - 2017

Il valore della PREVENZIONE

consentirebbe, poi, risparmi ancora più elevati per il sistema sanitario italiano.

Farmacie protagonisteProspettive, queste, molto inte-ressanti, che richiedono un fronte comune per perseguire gli obietti-vi, partendo da una maggiore in-terazione tra medico, farmacista e istituzioni. E proprio il ruolo della farmacia diventa importante per il primo screening riguardo al rischio cardiovascolare, che spesso risul-ta decisivo per portare alla luce il problema e correre prontamente ai ripari. Secondo Angelo del Favero, direttore generale dell’Iss, «la pre-venzione si fa con una cooperazio-ne multidimensionale, quindi con il soggetto pubblico, con il mondo delle associazioni che sviluppano un’attività di promozione sul citta-dino e con la partecipazione attiva del paziente. L’attività che è sta-ta svolta all’interno delle farmacie, come primo presidio sanita-rio territoriale, è stata fondamentale». Dunque, è su questo tema che è necessa-rio confrontarsi per il futuro: il ruolo delle farmacie nel sistema sanitario come luogo di cultura della salute e di risparmio per le casse statali va riconosciuto, insieme con la profes-sionalità del farmacista. Egli, infatti, spende tempo ed energie in questo impegno ed è sì gratificato dai dati di ricerche come quella presentata da Apoteca Natura, ma dovrebbe essere parimenti “ringraziato” an-che dal Ssn, con una remunerazio-ne che tenga conto anche di questi aspetti della professione. Il tema è stato affrontato con chiarezza e

determinazione anche dall’ammini-stratore delegato di Apoteca Italia, Massimo Mercati, che ha, infatti, sottolineato due aspetti che ven-gono spesso sottovalutati: il valore economico della prevenzione e i ri-sultati in termini di qualità della vita per il cittadino.Per Mercati l’obiettivo è dare siste-maticità al lavoro di prevenzione

che spesso è discon-tinuo e poco pia-nificato nel tempo. «In Italia siamo a un bivio per quella che sarà l’evoluzione del sistema farmacia» ha affermato «in quanto bisognerà capire qua-le sarà il modello far-macia che vogliamo: anello integrato nel

sistema sanitario riconosciuto come presidio sanitario dallo Stato, con un conseguente sviluppo della far-macia in questo senso, oppure una deriva più commerciale investirà il canale, e si andrà sempre più verso il modello del drugstore».La farmacia è al centro di un pro-getto d’integrazione della rete di prevenzione che deve portare a un confronto sempre più serrato con la medicina generale, per creare

quella sinergia in grado di fare dav-vero la differenza. Gerardo Medea, responsabile nazionale ricerca della Simg, reputa quest’aspetto fonda-mentale per il futuro della sanità italiana: «Credo che sia importan-tissimo creare questa rete di servizi attorno ai pazienti, così da limitare il rischio cardiovascolare» ha spie-gato, ponendo l’accento sui diversi ruoli di medico e farmacista, che si rivolgono a una platea sostanzial-mente diversa. “I ruoli si integrano tranquillamente perché al farma-cista si rivolge una fascia di popo-lazione che presenta basso rischio e buona istruzione, mentre è più frequente che il paziente con bassa scolarizzazione e alto rischio tenda a confidare al medico di famiglia i suoi dubbi. Quindi unire le forze significherebbe raggiungere un’ele-vatissima fetta di popolazione, con risultati immaginabili».In questo scenario, dunque, le farmacie giocano un ruolo di pri-missimo piano, in quanto nella condizione unica di poter intercet-tare numerosi soggetti a rischio e coinvolgerli in modo continuo e co-stante in un percorso di prevenzio-ne impattante sui fattori di rischio modificabili e sull’adozione di stili di vita salutari. A beneficio di tutti.

Figura 2

Costi eventi e interventi per paziente

Voci di costo Costo (euro)Costo dell’ictus acuto 4.488Costo del 1° anno post-ictus acuto 9.945Costo annuale post-ictus acuto dal 2° anno in poi 7.400Costo del trattamento acuto di un TIA (attacco ischemi-

co transitorio

7.766

Costo annuale post TIA dal 2° anno in poi 250Costo dell’infarto acuto del miocardio 6.022Costo annuale post-infarto acuto del miocardio 5.658Costo annuale dell’angina 6.022Costo annuale post-angina 250Costo campagna 0Costo trattamenti/interventi 75

La farmacia

è il luogo

perfetto in cui

effettuare il

primo screening

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mesemmmmmmmmmmmmarma 32 n. 10 - 2017

Comunicare sì, ma cosa?

QUALCHE GIORNO FA HO VISITATO, PRE-SENTATO DA UN AMICO COMUNE, UNA FARMACIA CHE È STATA RISTRUTTURATA LO SCORSO MESE DI GENNAIO. L’impatto è davvero impressionante. Grande superficie, tutti i reparti ben evidenziati a livello merceologico. Sì, la farmacia è molto bella, ma un po’ fredda nello stile comunicativo. Intervisto il titolare che mi dice che, essendo passato da 100 a circa 500 metri quadrati, lo scontrino medio commerciale è sicuramente cresciuto, ma mi segnala che è addirittura diminuito in prima battuta il numero di ingressi.

«Avevamo un consulente che ci se-guiva, ma parlava per la maggior parte del tempo con i collaboratori. Ne abbiamo fatto a meno» mi rac-conta parlando di un collega che non lo ha saputo coinvolgere. Il ti-tolare ha investito in una “gioiosa macchina da guerra” -questo con-cetto porta decisamente male- ma il risultato è deludente. «Che dobbia-mo fare? Abbiamo bisogno di una mano. Sa, tra poco tempo aprirà una farmacia di nuova istituzione e le cose non miglioreranno» mi dice il titolare con un po’ di scoramento nella voce.Il quadro è chiaro: grande proget-to, grande investimento ma non finalizzato. Vi riporto quali sono i suggerimenti che ho dato a questa farmacia, ma che nello stesso tempo rivolgo a tutti i titolari che sono in situazioni simili.La priorità, per questa farmacia, è comunicare all’esterno, per raccon-

tare i grandi miglioramenti che sono stati fatti. Ma devo preparare i “di-rigenti”, i “manager” della farmacia a saper gestire la comunicazione del loro punto vendita. Non hanno competenze specifiche al riguardo, hanno qualche esperienza guidata da grafici. E i grafici non possono dirvi cosa fare, potranno interpre-tare stilisticamente cosa voi volete/dovete comunicare. E cosa comuni-care? Bisogna farsi aiutare dai clienti e dai potenziali clienti.

Fase 1Ricerca sulla soddisfazione del clienteL’investimento ha sicuramente cam-biato la relazione con la clientela, ma è arrivato il momento, a dieci mesi, di intervistare con metodo i clienti. I titolari spesso mi riportano i casi limite che hanno colpito la loro attenzione (o il loro orgoglio). Come

COME SI IMPOSTA

UNA STRATEGIA

DI COMUNICAZIONE:

DALLA SODDISFAZIONE

DEL CLIENTE ALL’ANALISI

DELLA CONCORRENZA,

PER POI DEFINIRE

IL POSIZIONAMENTO

E INFINE IL MESSAGGIO,

CHE, COME INSEGNANO

I GRANDI PUBBLICITARI,

DEVE ESSERE UNICO

E INCONFONDIBILE

di Nicola Posa, amministratore delegato

di Shackleton Group

Piccola guida operativa per definire PROFESSIONE

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mesemmmmmmmmmmmmarma 33n. 10 - 2017

i contenuti di comunicazione. A partire dalla Usp

manager, dobbia-mo tenerne conto, ma

non basare le nostre deci-sioni imprenditoriali sulle reazioni a stimoli singoli. Una ricerca sulla sod-disfazione del cliente, con adeguati criteri di lettura in benchmark (con altre farmacie) è necessaria, per po-ter decidere i contenuti della futura comunicazione ai clienti.

Fase 2Analisi della concorrenzaSarà indispensabile analizzare il proprio servizio confrontandosi sul campo, l’esterno della farmacia. Le tecniche di indagine sono diverse, ma dobbiamo sapere “senza con-dizionamenti” la verità. Chi è per-cepito come più bravo? Perché? Siamo convenienti o in realtà siamo percepiti come una grande farmacia troppo costosa? La risposta ai clienti potenziali.

Fase 3Posizionamento e piano di comunicazione della farmaciaDopo le ricerche si deciderà la stra-tegia comunicativa, con particolare

riguardo al posizionamento in ter-mini di servizio e prezzo. Per fare questo mi faccio aiutare da un con-cetto sviluppato da Rosser Reeves, pubblicitario statunitense che ideò la formula dell’Usp (Unique selling proposition), ovvero sosteneva che ogni avviso pubblicitario deve pre-sentare un’offerta che deve essere esclusiva e non proponibile da altri concorrenti; l’offerta deve risultare così forte da attirare nuovi consu-matori. Tra gli annunci più celebri di prodotti con la tecnica dell’Usp (dello stesso Reeves) vi è quello delle caramelle M&M’s: “si sciolgono in bocca, non in mano”. Dopo aver volato oltreoceano, tor-niamo velocemente in Italia. Avete mai sentito nominare Marco Mi-gnani? Era un pubblicitario italiano, scomparso nel 2008, che tutti noi ricorderemo per aver creato frasi come “dieci piani di morbidezza”, per aver detto di un tonno che era “cosi tenero che si tagliava con un grissino” e per aver ideato la cele-berrima “Milano da bere”. Usp ge-niali e memorabili.Spero che questi esempi siano di ispirazione per la fase in cui indivi-duare la Usp della farmacia. Questo è un talento del pubblicitario, che deve essere guidato dal cliente che dovrà comunicargli i suoi punti di

forza. Per allenarvi a trovare la Usp, esercitatevi provando a “interpreta-re” la comunicazione fuori settore. Qual è la Usp di Sky Italia? E qua-le quella di Ikea? E quella di Audi Italia? Guardando le aziende che meglio comunicano, possiamo car-pire “i trucchi del mestiere”. Non vi è mai capitato di essere intervistati da quelle aziende? A me sì. Cari far-macisti, mettete alla prova costan-temente la vostra Usp, ma, prima, trovatela!

Fase 4Riunione e condivisione con il teamDopo aver preso le decisioni strategi-che, la prima cosa da fare è coinvol-gere il team. Il collega che mi aveva preceduto passava un metodo, ma aveva fatto l’errore di non definire correttamente la strategia (non ha ascoltato con metodo i clienti della farmacia), di non aver fatto prende-re le decisioni strategiche al titolare (la decisione spetta a lui, non al con-sulente. Il consulente aiuta il titolare e solo a quel punto condivide con il team della farmacia). A questo pun-to partirà un viaggio da misurare nel medio periodo. La farmacia svilup-perà un suo piano di comunicazio-ne, un contenuto distintivo e attra-verso i vari media lo comunicherà all’interno e all’esterno del punto vendita. Magari usufruendo dei nuovi incentivi del bonus Pubblicità appena anticipati dal dipartimento per l’informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri il 24 novembre ultimo scorso.Ma il primo obiettivo sarà quello di incrementare il numero di scontrini giornalieri. Il titolare, il team, il con-sulente, i grafici, tutti insieme verso un unico obiettivo: comunicare cor-rettamente la Usp ai clienti attuali e potenziali.Buona Usp a tutti!

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U N A S C E LTA C H E S I - C U R A D I T E .

S o l i d i t à , A f f i d a b i l i t à , F l e s s i b i l i t à e d E m p a t i ai n u n ’ u n i c a s c e l t a d i c u r a .

F a i a n c h e t u u n a s c e l t a S A F E c o n A r i s t o P h a r m a I t a l y :u n ’ a z i e n d a i m p e g n a t a o g n i g i o r n o n e l l ’ o f f r i r e u n c o n c e t t o g l o b a l e

d i s i c u r e z z a e d i q u a l i t à p e r l a s a l u t e e i l b e n e s s e r e d e l l e p e r s o n e .

U N A S C E LTA D I C U R A .

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mesemmmmmmmmmmmmarma 35n. 10 - 2017

AL CALAR DELLA LUCE,

VISIBILITÀ E SICUREZZA

VENGONO MENO E COSÌ

ANCHE UNA PICCOLA

MINACCIA

PUÒ APPARIRE COME

UN’ENORME DIFFICOLTÀ.

SIAMO PROPRIO SICURI

CHE LE FARMACIE

ANDRANNO TUTTE

IN MANO AL CAPITALE?

L’ESEMPIO DI MAURIZIO

E DELLA “CATENA”

CASALINGA

di Matteo Oberti

“AL TRAMONTO ANCHE UN NANO SEMBRA UN GIGANTE”, PERCHÉ AL CALAR DELLA LUCE LE OMBRE SI ALLUNGANO. Così recita un proverbio tedesco, come ci racconta un dj durante una trasmissio-ne radiofonica, che ascolto viaggiando in auto in uno dei miei tanti sposta-menti quotidiani. La sua interpretazione del proverbio è molto affascinante: sostiene che al calar della luce, ossia al venire meno della sicurezza e della visibilità, una piccola minaccia possa essere vista come un’enorme difficoltà. La mente lo ricollega subito, a ragion veduta, con l’approvazione della Legge sulla Concorrenza e con la storia del giovane farmacista Maurizio.

«Ma basta con ‘ste reti, chissenefre-ga, io la rete ce l’ho già: le mie far-macie e quelle di alcuni amici/colle-ghi. Nessun problema, vado dritto per la mia strada»: così mi risponde Maurizio (nome che prende spun-to da Maurizio Mencarini, nostro referente per il Lazio Umbria e un po’ di Toscana), giovane e brillante farmacista alla terza generazione di titolari, alla mia domanda su cosa ne pensasse delle Reti di farmacie di cui si sente tanto parlare in que-sto periodo. «Anzi» prosegue «che cosa c’è di bello in vendita dalle mie parti?». E qui comincia il racconto di oggi, presentandovi Maurizio, appunto, farmacista neanche trentenne lau-reatosi brillantemente pochi anni fa e proiettato dai genitori subito alle redini del loro “piccolo impe-ro”. Appassionato di tutto quanto è “social”, ci segue su internet, accanito lettore di questa rubrica (attendo curioso la sua telefonata quando si riconoscerà nel protago-

nista di questa storia). Un giorno mi scrisse su “Messenger” chie-dendomi, appunto, un primo con-tatto. Poi, di seguito, telefonate e incontri conoscitivi. La famiglia di Maurizio, alla luce di quanto suc-cesso con l’approvazione della Leg-ge sulla Concorrenza, ha deciso di investire, meglio e massicciamente, sul settore, disinvestendo da altre proprietà e acquistando più far-macie, per creare una piccola rete di punti vendita, gestiti personal-mente ognuno da un familiare, ma con una strategia unica, centrale. Mi spiega come funziona e resto a bocca aperta ascoltando i numeri che sono riusciti a realizzare: primo margine non inferiore a 36 punti percentuali medi e con punte di 39, utile netto riclassificato che oscilla tra 18 e 21%.A questo punto chiedo di dare un’occhiata al bilancio e, guardan-do lo stato patrimoniale, non tro-vo “prelevamenti titolare”. Quindi chiedo: «Bravi, finalmente manager

L’ombra lunga del nano

Legge sulla Concorrenza e societàCOMPRAVENDITA

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mesemmmmmmmmmmmmarma 36 n. 10 - 2017

L’ombra lunga del NANO

oculati, vi stipendiate senza “prele-vare” disordinatamente; però le faccio una domanda, perché vedo così pochi interessi, nonostante una massa di denaro lavorata molto im-portante?». «Grazie a papà e ai suoi risparmi, a noi i soldi costano pochissimo, tra lo 0 e l’1%, perché la banca è ampiamente garanti-ta, ma noi non ci indebitiamo mai troppo, al massimo al 35-40% per non partire già in affanno. Così ci ha insegnato papà, a non spendere mai più di quanto guadagniamo e, soprattutto, a risparmiare». Propongo a Maurizio l’unica far-macia in portafoglio con caratteri-stiche vicine ai suoi “desiderata” e nell’arco di pochi giorni organizzia-mo la visita.La visita alla farmacia dura poco. Maurizio è molto pragmatico, non gli interessa molto lo “status quo”, lui già pensa alla ristrutturazione, al riammodernamento e a quello che diventerà quando sarà entrata a far parte del loro gruppo. «Vede, dot-tor Oberti, il nostro commercialista, amico di famiglia da una vita, non è esperto di farmacie, ha solo noi e molti clienti industriali e ci trat-ta come loro; riunione trimestrale per fare il punto della situazione e analizzare l’andamento dell’azien-da per organizzare acquisti e inve-stimenti. Durante queste piccole riunioni nel suo studio ci racconta le novità fiscali e sorseggiando un caffè ci fa degli esempi pratici per spiegarci meglio come applicarli al nostro bilancio. Nella prima riunio-ne post approvazione della Legge sulla Concorrenza» prosegue Mau-rizio entrando nel vivo dell’argo-mento «ci ha illuminato con il suo business plan, spiegando l’impor-tanza di investire e diversificare nel mondo delle farmacie, ma da soli, senza “catene”. Anzi, siamo anche usciti da un gruppo di acquisto di cui faceva parte la prima farmacia

di nostro papà».Di li a pochi giorni, scambio di tut-ta la documentazione necessaria, secondo sopralluogo con familiari, e via spediti verso i contratti. Visti i tempi ristretti, non è ancora pos-sibile raccontarvi di performance eclatanti: la presa in carico della nuova farmacia non è ancora av-venuta, però fra un po’ di mesi lo andrò a trovare e vi ragguaglierò sugli sviluppi!Durante queste ultime settimane sono stato invitato ad ascoltare molti “esperti” del settore a con-vegni, workshop, manifestazioni e riunioni sindacali. Ma in realtà la migliore analisi l’ho avuta pro-prio da Maurizio, che, forse senza accorgersene, in uno dei tanti in-contri e delle tante chiacchierate che abbiamo fatto, così interpretò il momento che sta attraversando il mondo della farmacia: «L’inno-vazione nasce sempre dal basso, come per esempio Facebook e Ap-ple; sono tutti partiti da un gara-ge o da una cantina. Forse anche Federfarma dovrebbe, oltre che spostare gli uffici (e lo dice ridac-

chiando sotto i baffi), chiedere e ascoltare chi, come noi, in farmacia con il camice e dietro al bancone, ci sta davvero tutti i giorni».Concludo con un paio di riflessioni sull’entrata in vigore della Legge sulla Concorrenza.1) Le professioni si trasformano. Chi non cambia è destinato a essere cambiato o a scomparire. Guarda-tevi intorno: non esiste un mestiere che non si stia trasformando. Tutti devono provare a reinventarsi con umiltà e fantasia, ma al farmacista spetta, forse tra tutti, il compito più semplice: diventare o tornare a es-sere ciò che siamo, farmacisti!2) Sento dire che con lo sbarramen-to al 20% solamente cinque gruppi avrebbero tutto il mercato, e così si parla di oligopoli. Ma, pensandoci bene, ciò vorrebbe dire qualcosa come 14-15.000 atti notarili, con altrettanti venditori. Esatto, non si sta parlando di aperture, ma ben-sì di acquisizioni. Sta al singolo farmacista decidere, in primis, se cedere, perché nessuno può obbli-garlo. E poi se cedere a un collega o a una società di capitale.

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È un Dispositivo Medico . Leggere attentamente le avvertenze o le istruzioni per l’uso. Aut. Pubb. 04/08/2017

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LE “FARMACIE

DA VIAGGIO”,

CIMELI PREZIOSI

DI UNA RICCA TRADIZIONE

PROFESSIONALE,

NON SONO SOLTANTO

SPLENDIDI OGGETTI

DI DECORO, MA OFFRONO

L’OPPORTUNITÀ

DI RIPERCORRERE

LA STORIA

DEI MEDICAMENTI

E CONOSCERE I RIMEDI

E I PRINCIPI ATTIVI

UN TEMPO UTILIZZATI.

ECCO LA LORO STORIA

E ALCUNE RARE

TESTIMONIANZE

di Carlo L. BaglianiCuratore Museo

della Farmacia Picciòla di Vercelli

A PARTIRE DAL CINQUECENTO, CON L’AMPLIARSI DELLE ROT-TE NAVALI E TERRESTRI IN SEGUITO ALLE GRANDI SCOPERTE GEOGRAFICHE E ALL’ESPANDERSI DEI CONFINI DELL’UMANITÀ, LE CASSETTE FARMACEUTICHE INCOMINCIANO AD ACCOM-PAGNARE GLI UOMINI NEI LORO SPOSTAMENTI. S’inizia così un viaggio, anche culturale, che ha fatto giungere fino a noi questi scrigni, vera e propria antologia di opere d’arte.

Questo “sapere portatile” è oggi affascinante estetica e allo stesso tempo storica testimonianza dell’e-voluzione medico-farmaceutica e dei costumi sociali. In uso fin dal Rinascimento, le far-macie portatili nacquero dalla ne-cessità del medico di avere con sé il minimo indispensabile per un soc-corso d’urgenza. Erano solitamente costituite da una cassetta in legno suddivisa in scomparti, nei quali erano alloggiati pochi strumenti chirurgici e l’occorrente per una te-rapia farmacologica. Tra il XVI e il XVII secolo i sempre più frequenti e ampi spostamenti di commercianti, esploratori, soldati e marinai diedero un forte impulso alla loro diffusione. Le cassette mediche tenderanno, poi, a crescere nel corso di tutto il secolo successivo: si standardizza-no, i prezzi scendono e aumenta l’utilizzo, non più per i viaggi, ma anche in casa. A corredo ci sono

ora anche “libretti di istruzioni”, molto semplici e con suggerimenti su come allestire i principali rime-di. Circolano così cassette “fami-liari”, per il “clero”, per i medici, per i militari da campo e da bordo, cassette economiche per il popolo. Nel corso del XIX secolo, l’uso di cassette mediche personali diminuì, sino a scomparire quasi del tutto nella seconda metà del 1800, con l’avvento della Rivoluzione indu-striale. Le migliori condizioni igieniche e l’aumento delle misure di sanità pubblica resero meno devastanti le epidemie e i più veloci mezzi di trasporto (si diffonde la ferrovia), l’aumento del numero di medici, farmacie e ospedali, le innovazioni medico-farmaceutiche e la diversa tipologia dei farmaci (piccole con-fezioni di pillole e granuli pronti all’uso) consentirono ai viaggiatori di spostarsi più agevolmente. Infine, le scoperte scientifiche e

Il sapere portatile

Testimonianze preziose: farmacie da STORIA

mesemmmmmmmmmmmmarma 38 n. 10 - 2017

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viaggio, domestiche e mediche

gli stili di vita del XX secolo resero queste “farmacie domestiche” ob-solete.

Il design: veri e propri scrigniInizialmente, mancando una pro-duzione artigianale specializzata, le cassette più antiche non erano al-tro che contenitori per il tè o per le spezie, realizzati in legno e suddivisi all’interno in piccoli scomparti. Du-rante il XVIII secolo le cassette me-diche divennero sempre più raffina-te sia nel design, sia nei contenuti. Erano di forma cubica (misuravano circa 15-20 cm) in legno, con la superficie liscia o decorata da sem-plici placchette di metallo e dotate di una maniglia per il trasporto, an-ch’essa in metallo. La parte anterio-re si apriva verticalmente, mostran-do scomparti e cassetti all’interno. Solitamente vi si trovavano da 12 a 16 contenitori di vetro e, talvolta, le etichette erano visibili attraverso finestrelle intagliate nel legno (foto in basso).Nel XIX secolo le farmacie portatili si diffusero su tutto il territorio eu-ropeo, differenziandosi nelle forme. Come veri e propri scrigni poteva-no essere impreziosite con materiali

pregiati: madreperla, avorio, ebano e mogano per l’esterno; velluti e seta all’interno. Talvolta si aggiun-sero anche scomparti segreti, apri-bili grazie a meccanismi nascosti e utilizzati per contenere i veleni. La forma più comune aveva il coper-chio che si sollevava e sul fronte i cassettini; quella meno comune aveva anch’essa il coperchio che si sollevava e due ali laterali che si aprivano frontalmente. Un’altra for-ma era la cassetta tradizionale, ma con tracolla in pelle (foto a destra).

Medicina tradizionale e oltreAll’inizio le cassette farmaceutiche contenevano rimedi di medicina tradizionale, ma, a partire dal 1820 circa, apparvero e si diffusero vali-gette, cassette e piccoli astucci di rimedi omeopatici. Samuel Hah-nemann, ribellandosi alle forti dosi di farmaci potenzialmente dannosi (come antimonio e mercurio), al-lora molto comuni, e alle pratiche “eroiche” quali salassi e purghe, proponeva una medicina basata su dosi con infinitesimali quantità di principio attivo. La sua concezio-ne si basava sul principio “Similia similibus curantur”, ossia i sintomi

di una malattia si curano utilizzan-do sostanze che producono effetti similari, incoraggiando così il corpo a reagire alla malattia stessa. Hah-nemann pubblicò le sue teorie nel 1796, ma ci vollero più di 25 anni perché le sue tesi trovassero credi-to. I rimedi omeopatici potevano avere due forme: tinture fluide dispensa-te in gocce con l’aiuto di bastoncini di vetro arrotondati, oppure piccoli granuli estratti dalle fiale con picco-le spatole.A giudicare dalle cassette ben con-servate e dai relativi manuali di istruzioni, si può ritenere che queste farmacie portatili siano state molto più che semplici oggetti di decoro. Oggi sappiamo che i rimedi con-tenuti erano, nel migliore dei casi, poco efficaci, se non addirittura dannosi. Essi svolsero tuttavia due importanti funzioni: innanzitutto fornirono una “terapia professiona-le” a chi doveva prestare assistenza al malato prima dell’arrivo del me-dico e, in secondo luogo, l’elegante cassetta che spesso li conteneva ne moltiplicò l’effetto placebo.

Farmacia portatile da carrozza, epoca fine sec. XVII. Foderata in carta pregiata, con al suo interno 16 flaconi in vetro soffiato e metallo con tappo. Da notare il flacone che contiene la Teriaca

Farmacia portatile inglese dotata di tracolla in pelle, seconda metà del XIX secolo

mesemmmmmmmmmmmmarma 39n. 10 - 2017

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Due tipiche “Farmacie portatili”

Farmacia portatile francese Girard Parigi, prima metà del XIX secolo, in legno di noce: 8 flaconi in cristallo molato con tappo in cristallo, alcuni numerati con etichetta riportante il nome del medicamento e della farmacia “Girard-Rue des Lombards, 28”. Contiene: Alcali volatili (carbonato di ammonio da inalare in caso di svenimenti), Laudano di Sydenham (applica-

to localmente come linimento, si preparava mettendo a macerare la polvere di oppio in alcol a 30° e misce-lando successivamente 50 parti di estratto di oppio con 150 parti di tintura di zafferano. Trovava impie-go come analgesico, sia puro, sia mescolato a cloro-formio o olio canforato; per uso orale era prescritto come sedativo e antidiarroico a gocce), Magnesia Inglese Calcinata (antiacido e blando lassativo), Chi-na Rossa in polvere (tonico eupeptico, ottimo nelle dispepsie, stimolante neurotonico durante la conva-lescenza da malattie acute, trovava il suo impiego an-che esternamente per le sue proprietà antisettiche e vasocostrittive sotto forma di cerato o di cataplasma), Acqua di Canfora, Acqua di Melissa del Carmelo, Ete-re solforico, Estratto Saturn.Nel cassetto per l’alloggiamento della bilancia si tro-vano una trentina di cartine di “Emètique un Grain”

e il foglietto pubblicitario dell’Onguent Canet, famoso unguento di metà Ottocento dalle molteplici proprietà: dalla cura delle ulcere, alla purifica-zione del midollo e del sangue, alla cura delle cadute, dei colpi di ferro, per il latte rappreso nel seno delle nutrici.

Farmacia portatile inglese Savory & Moore Londra, seconda metà del XIX secolo, in legno di mogano: 36 flaconi in vetro successivamente ri-riempiti, numerati e rietichettati alla fine dell’800 dalla Farmacia Gruner, già Baricalla, di Torino. La placchetta in avorio cita che Savory e Moore erano farmacisti della Regina.Contiene: un elevato numero di sostanze, dalla fenacetina al magistero di bismuto, dalla polvere tebaica all’etere solforico in perle. Fornisce così una panoramica sui medicinali utilizzati a cavallo tra ‘800 e ‘900, molti dei quali costituiti da vere e proprie specialità farmaceutiche (es: piramidone, aspirina). Rifinita internamente in velluto rosso, esterna-mente presenta borchie e maniglie in ottone.

Il sapere PORTATILE

Presenti nelle collezioni private e nei musei, ne troviamo alcune de-stinate ai lunghi viaggi o ai campi di battaglia (un grande cassone medicinale da campo è conservato presso la Farmacia Pedotti di Pavia), altre appartenenti a nobili casati (a

Palazzo Borromeo sul Lago Mag-giore-Isola Bella, vi è il piccolo scri-gno medicinale utilizzato dai Princi-pi), o ai regnanti (a Roma abbiamo scovato la cassetta medicinale della Regina Margherita di Savoia), o a grandi condottieri.

Rappresentano, in ogni caso, te-stimonianze di automedicazione, della cura delle piccole patologie, dell’impiego anche di sostanze che oggi richiederebbero la ricetta me-dica, raccolti in eleganti scrigni, veri gioielli raffinati e funzionali.

mesemmmmmmmmmmmmarma 40 n. 10 - 2017

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mesemmmmmmmmmmmmarma 42 n. 10 - 2017

Sanità e legge A cura di Alfonso Marra

Magistrato

Il giudice amministrativo ha accolto il ricorso presentato dalla Novartis affermando il pieno diritto dell’azienda a prendere visione degli atti dell’Aifa propedeutici alla comunicazione ”Esiti - Ufficio sperimentazione clinica della Commis-sione tecnico scientifica Aifa (Cts)”. La Novartis voleva avere conoscenza delle moti-vazioni adottate, nonché dei soggetti che ave-vano formulato la richiesta di inserimento del farmaco Avastin nell’elenco istituito dalla Legge n. 648 del 1996 anche per il trattamento delle compromissioni visive da edema maculare dia-betico (Dme, diabetic macular edema).Il Tribunale riconosceva il pieno diritto della No-vartis a prendere visione del parere del Consiglio superiore di sanità, preliminare alla valutazione espressa dalla Cts, nonché delle ricerche con-dotte nell’ambito della comunità medico-scien-tifica nazionale e internazionale sull’utilizzo del farmaco Avastin anche per trattamenti terapeu-tici cosiddetti “off label”. Ma dove nasce il diritto della Novartis all’acces-so ai suddetti atti di un procedimento ammini-strativo? La fonte è costituita dalla Legge numero 241 del 1990. Essa rappresenta una corretta appli-cazione del dettato costituzionale che sancisce il principio di trasparenza che regola i rapporti tra amministrazione pubblica e cittadini. In passato la Pubblica amministrazione, per ne-

gare tale diritto ai cittadini, invocava il segreto d’ufficio (articolo 15 della legge del 1957), in base al quale era precluso fornire informazioni a colui che non ne avesse diritto. La Legge 241 del 1990 ha completamente invertito il rappor-to, relegando il segreto d’ufficio esclusivamente ai casi in cui esso è espressamente previsto in quella fondamentale legge. Essa assolve tre importanti funzioni. Prima: permette a un soggetto o a un ente che si senta leso in un suo interesse ad avere una più diffusa conoscenza dei processi decisiona-li nell’ottica di una partecipazione alle scelte adottate, al fine di verificare se esse siano state finalizzate all’interesse pubblico e non a quello privato dei singoli.Seconda: favorisce il controllo sul comporta-mento dei soggetti preposti a funzioni pubbli-che. Essi in tal modo sono stimolati ad agire responsabilmente e correttamente, osservando i canoni di legalità. Terza: riduce il contenzioso amministrativo, perché la conoscenza dei documenti può per-suadere della legittimità delle determinazioni adottate, individualmente o collegialmente, dal-la Pubblica amministrazione o, comunque sia, dell’inopportunità di una impugnazione delle stesse, tenuto conto che l’interessato potrà pur sempre far valere in altra sede le sue eventuali rimostranze.

La legge riconosce il diritto dei produttori di specialità analoghe di prendere visione, ai fini di controllo, degli atti del procedimento dell’Agenzia italiana del farmaco che ha rilasciato l’autorizzazione. Una recente sentenza del Tribunale amministrativo regionale del Lazio (Sezione Terza quater, sentenza n. 10015 del 2 ottobre 2017) è intervenuta nell’annosa vicenda che vede contrapposta l’azienda Novartis alla Roche, produttrice, quest’ultima, del farmaco Avastin. Questo farmaco, su autorizzazione dell’Aifa, viene utilizzato “off label” per l’indicazione della degenerazione maculare, anche se, in origine, nato e immesso in commercio per altre e differenti finalità terapeutiche. Esso è stato inserito dall’Agenzia italiana del farmaco nelle liste di trasparenza.

Caso Avastin: il diritto alla trasparenzaImportante sentenza del Tar del Lazio

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L’avvocato

mesemmmmmmmmmmmmarma 44 n. 10 - 2017

I vincitori dei concorsi straordinari, pressoché tut-ti concorrenti che si erano associati per cumulare i rispettivi titoli, colgono nella Legge Concorren-za alcune opportunità per risolvere problemi al-trimenti insolubili. Il maggiore di tutti riguarda, ancora una volta, le incompatibilità: i concorsi straordinari che si sarebbero dovuti concludere in un anno sono, in realtà, durati diversi anni, tanto che, a oltre cinque anni di distanza dal bando, salvo che in pochi casi, le farmacie che vi sono state inserite non sono state ancora aperte.Il ritardo ha avuto, tra le altre, la conseguenza di determinare molti concorrenti a scelte professio-nali che ora si rivelano incompatibili con la quali-tà di socio di società titolare o anche solo gestore di farmacia, per esempio quella di vincolarsi con un lavoro subordinato privato o pubblico, che l’articolo 8 della Legge n. 362/1991 non ritiene possa legittimamente convivere con la qualità di socio. Sennonché, la Legge n. 124/2017 sulla Concorrenza, come è ormai noto a seguito del serrato dibattito che si sta sviluppando da mesi, introducendo le società di capitali tra i soggetti che possono divenire titolari di farmacia, ha spe-cificato che, salvo quelle espressamente indica-te, possono applicarsi le cause di incompatibilità

soltanto “in quanto compatibili”, così da far seriamente dubitare che tra di esse possa ancora annoverarsi quella che si riferisce al lavoro subordinato, almeno rispetto alle società di capitali e ai suoi soci, che sono per definizione “soci capitalisti”.L’ambiguità del riferimento della nuova legge alla in-compatibilità compatibile -un gioco di parole che fa sorridere, ma con il quale è necessario fare i conti- ha ingolosito i vin-citori associati dei concor-si straordinari, che premono perché venga seguito questo ra-gionamento: ora la gestione della farmacia può essere operata attraverso una società di capitali; non può essere applicata ai soci della società di capitali l’incompatibilità riguardante il fatto di es-sere lavoratori subordinati trattandosi, appunto, di soci capitalisti ai quali non si adatta la presun-zione che lavorino a tempo pieno in farmacia; dunque, dopo l’entrata in vigore della Legge n. 124/2017, ai vincitori associati dei concorsi

Tra i molti problemi interpretativi posti dalla Legge n. 124/2017 e dall’ingresso delle società di capitali tra i soggetti che possono divenire titolari di farmacie, acquista sempre maggiore attualità il rapporto tra le nuove norme e quelle del Dl n. 1/2012 concernenti la gestione delle farmacie assegnate ai vincitori associati dei concorsi straordinari. Infatti, tra ritardi, proroghe, circolari interpretative ed effervescenze varie, sta completandosi il cammino disegnato dal Decreto Monti, che porterà all’apertura, sia pure in tempi diversi da Regione a Regione, delle nuove farmacie poste a concorso secondo il mutato rapporto tra numero di esercizi e popolazione residente.

La Legge sulla Concorrenza e i concorsi straordinari: un rapporto controverso

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A cura di Claudio Duchi

Avvocato, Milano

mesemmmmmmmmmmmmarma 45n. 10 - 2017

straordinari deve essere consentito di gestire la farmacia che hanno vinto, senza pretendere che rinuncino al loro lavoro.Questa sequenza logica, di per sé plausibile, trova, tuttavia, un ostacolo apparentemente in-sormontabile: il Dl n. 1/2012, cioè il cosiddetto Decreto Monti, ha infatti previsto l’obbligo per i vincitori in associazione dei concorsi straordinari di mantenere la gestione associata “su base pa-ritaria” per un periodo di dieci anni, ora ridotto

a tre anni senza che, tuttavia, alla riduzio-ne temporale si sia accompagnata al-cuna modifica dell’obbligo normativo. Il senso di questo obbligo è chiaro: il

legislatore ha voluto evitare che la partecipazione associata

al concorso straordi-nario nascondesse

l’intendimento puramente strumentale di appor-tare punteggio da parte di chi, poi, non si sa-rebbe realmente impegnato nella gestione della farmacia. Di qui la prescrizione della gestione su base paritaria che, oltretutto originariamen-te prevista per dieci anni, avrebbe dovuto tener lontani coloro che non avessero realmente l’in-tenzione di gestire in prima persona la farmacia a tempo pieno.Da queste premesse emergono chiaramente i termini della questione: chi sia vincolato da un rapporto di lavoro pubblico oppure privato può garantire la sua partecipazione alla gestione del-la farmacia su base paritaria con gli altri soci che, invece, vi si dedichino a tempo pieno? La que-stione, si badi, prescinde dalla circostanza che la farmacia sia gestita da una società di capitali, perché i vincitori in associazione che, per esem-pio, decidano di adottare il modulo gestionale di una Srl, non per questo non osserverebbero

l’obbligo della gestione paritaria quando fos-sero tutti soci amministratori che si occupano a tempo pieno della farmacia.

Questa conclusione implicitamente nega-tiva si presta, tuttavia, a un’obiezione: la

gestione può essere su base paritaria an-che quando preveda una suddivisione dei compiti e della presenza temporale in farmacia compatibile, per esempio, con un altro lavoro part time. In questo caso verrebbe osservato l’obbligo del-la gestione paritaria e, insieme, si ter-rebbe conto dell’incompatibilità lo-gica tra il divieto di essere vincolato da un lavoro subordinato e il fatto di essere socio di una società di capitali.Emerge da queste brevi conside-razioni come ci si trovi di fronte a questioni rese scivolose dal fatto che è stata introdotta

una novità radicale come la società di capitali tra i sog-getti titolari di farmacia, senza l’adeguamento del contesto normativo, il che obbliga a un lavoro di interpretazione dagli

approdi incerti.

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mesemmmmmmmmmmmmarma 47n. 10 - 2017

Aziende & prodotti A cura di Matteo Verlato

Telemedicina in farmacia con MEDITELFondata nel 1996, Meditel organizza e promuove servizi diagnostici specialistici erogati in telemedicina web based: offre monitoraggi delle patologie croniche con soluzioni modulari, fino alla gestione totale di specifici protocolli, e la possibilità di effettuare in farmacia esami dia-gnostici, come, per esempio, elettrocardiogramma, holter pressorio, holter Ecg e monitoraggio domiciliare dei cardiopatici cronici. Il traccia-to inviato dall’apparato arriva a una centrale presidiata 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, per 365 giorni l’anno. Un cardiologo provvederà al mas-simo entro 24 ore a interpretare il tracciato e redigere il referto, che poi verrà inviato, insieme con il tracciato, alla farmacia. Ma Meditel punta anche sulla teledermatologia per rispondere alle nuove esigenze della popolazione, che spesso non ha tempo per recarsi dal dermatologo o dal cosmetologo. L’acquisizione dei dati in questo caso avviene per mezzo di un sistema dotato di videodermatoscopio: un dermatologo, sempre in tempi brevissimi, analizzerà gli esami del paziente e redigerà il suo referto.

Per informazioni: Meditel - via F. Filzi, 2 - 20124 Milano - tel. 02.6694701 - [email protected]

Contro la spossatezza MASSIGEN PRONTO RECUPERODurante la stagione invernale l’organismo è più esposto a malanni di stagione, che possono determinare difficoltà a recupera-re il dinamismo e l’efficienza per affronta-re gli impegni quotidiani. Massigen Pronto Recupero è un integratore alimentare utile per recuperare velocemente tono ed ener-gia quando lavoro, studio, attività fisica causano spossatezza e stanchezza. Massi-gen Pronto Recupero è utile per suppor-tare l’organismo nella ripresa di un tono ottimale e per “tirarsi su” quando la debo-lezza fa faticare più del previsto. Appor-ta creatina, arginina e carnitina, sostanze fisiologicamente coinvolte nei processi energetici dell’organismo. La base vitami-nica e minerale è in grado di compensare eventuali carenze o aumentati fabbisogni. Mentre gli antiossidanti astaxantina, glu-tatione e vitamina C proteggono e aiutano a difendersi dai radicali liberi. In comode buste da sciogliere in un bicchiere d’ac-qua, ha un gusto gradevole ed è senza glutine e senza lattosio. Disponibile anche nella versione senza zucchero.

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BBFARMA: qualità, sicurezza e risparmioBBFarma è una società specializzata nell’intermediazione e distribuzione di farmaci, parafarmaci, dispositivi medici e cosmetici, leader dell’importazione parallela in Italia con il 50% di quota di mercato del segmento. BBFarma è socio fondatore dell’Aip, Associazione titolari di autorizzazioni all’importazione parallela di medicinali dall’Europa, a sua volta membro dell’Eaepc (Associazione europea delle società farmaceutiche euro-pee) che raccoglie le aziende europee impegnate nella vendita e distribuzione di farmaci di importazione parallela nell’Unione Europea. Con oltre 10 anni di esperienza nel settore, gestisce l’intero ciclo produttivo, dall’acquisizione degli ordini (con oltre 80 agenti) alla logistica, al servizio clienti. L’importante listino di importazione, la ricerca continua della qualità e della sicurezza -nel rigoroso rispetto delle norme vigenti- e la professionalità dello staff, uniti alla cura dei prodotti, alla capillarità del sistema distributivo e all’affidabilità del servizio fanno di BBFarma un partner privilegiato per la farmacia.

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mesemmmmmmmmmmmmarma 48 n. 10 - 2017

Aziende & prodotti

Farmacie protagonistecon il Mese del benessere intimo di CORMANBen 10.000 donne hanno usufruito dell’assistenza gratuita di un’ostetrica pre-sente nelle oltre 1.300 farmacie che han-no aderito al Mese del benessere intimo promosso da Corman con il patrocinio di Onda, l’Osservatorio nazionale sulla salute della donna. 80 ostetriche impegnate in un mese che si è prolungato fino a rag-giungere i 45 giorni, per soddisfare tutte le richieste pervenute dalle donne, inte-ressate alle problematiche intime legate a gravidanza, età fertile e menopausa: da metà settembre a fine ottobre il team di 80 ostetriche ha formato il personale del-le farmacie sulle principali problematiche femminili. Si è quindi creato il network “Farmacia specializzata nel benessere in-timo”, con un certificato che ne attesta la competenza nel supportare le clienti.

Per informazioni: Corman - via Sciesa, 10 - 20084 Lacchiarella (MI) - tel. 02.9008097 - [email protected] - www.corman.it

Per la salute delle prime vie respiratorie c’è NATURFLUÈ l’integratore alimentare di Farmalabor a base di miele, propoli ed estratti vegetali, uti-le per garantire il benessere delle prime vie respiratorie, messe a rischio dai malanni sta-gionali soprattutto quando le temperature si fanno più rigide. Naturflu inibisce la crescita di alcuni batteri, ha un’azione espettorante e favorisce la broncodilatazione, calma la tos-se e protegge le mucose. Merito degli ingre-dienti naturali che contiene, come eucalipto, edera, liquirizia, sambuco, papavero e altea, preziosi alleati della salute delle alte vie re-spiratorie. E per i bambini, spesso i più col-piti dai problemi che interessano la gola, c’è Naturflu Baby: contiene miele, propoli e solo alcuni degli estratti presenti in Naturflu, come l’eucalipto, emolliente e lenitivo sulla mucosa orofaringea grazie al suo effetto balsamico.

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A cura di Barnaba GrigisSanità e mercato

Il valore medio di un atto d’acquisto da parte del cliente di una farmacia media è di: euro 25,21 con 2,54 pezzi, vale a dire euro 9,9 per confezione venduta. Partendo da questo dato, facciamo alcune considerazioni. Innanzitutto, sappiamo da Federfarma (”Il mer-cato farmaceutico italiano”) che, nel 2016, il 59,9% del mercato è stato realizzato attraverso i farmaci etici (A+C) e che, nello stesso anno, sono state registrate 587.387.150 ricette, ten-denzialmente in calo (2012-2019: -0,9%). Sempre da Federfarma risulta che “I farmaci in scadenza di brevetto sono 14 e assieme tota-lizzano una spesa di circa un miliardo di euro, una cifra che, secondo Assogenerici, potrebbe dimezzarsi”. Da queste due premesse risulta che per le far-macie è difficile aspettarsi un aumento di fattu-rato attraverso l’etico. Possiamo agire sull’altro 40%, nel quale emergono i notificati (+8,2% nel 2016), grazie alla continua crescita degli in-tegratori.Ogni giorno entrano in farmacia decine di per-sone con una prescrizione medica e l’acquirente può avere anche altri bisogni complementari, che il farmacista è in grado di soddisfare con prodotti di sua scelta, di suo consiglio. Si è os-

servato, analizzando gli scontrini, che vi sono diversi abbinamenti ricetta-integratori nelle se-guenti aree:

Ricetta medica (A/C) + acquisto di un integratore:• Benessere intestino 34,1%• Area muscolo-scheletrica 32,0% • Digestione e acidità di stomaco 31,6%• Area cardio 30,4%• Vitamine e Sali minerali 30,1%• Area urogenitale 30.0%• Benessere mentale e riposo notturno 29,4%

A ben vedere, spazio per operare ce n’è in ab-bondanza, con soddisfazioni sia di ordine pro-fessionale, sia economico.

Newline Ricerche di mercato ha presentato, al seminario di Federsalus (tenutosi nell’ottobre 2017), uno studio sugli integratori alimentari in farmacia. Dalle tavole di presentazione abbiamo estratto i dati sullo scontrino medio del cliente della farmacia, che consentono di fare interessanti elaborazioni (vedasi tabella).

Lo scontrino della farmacia

mesemmmmmmmmmmmmarma 50 n. 10 - 2017

SCONTRINO MEDIO DEL CLIENTE DELLA FARMACIA CONTENUTO DELLO SCONTRINO VALORE (euro) PEZZIScontrini totali 25,21 2,54Solo farmaco inclusi Sop+Otc 24,33 2,52Ricetta A/C 27,07 2,73Solo extra farmaco 21,03 1,84Farmaci+ extrafarmaco 41,20 4,29

Fonte: Newline per Federsalus. Sono dati ricavati da un campione di 8.200 farmacie su 12 mesi di vendita

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