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Magazine del progetto “H-Anto a Te” della Cooperativa Sociale Bambù, San Sebastiano Al Vesuvio (Na) Bambini in crescita nella giungla del domani UFFICIO DI PIANO DISTRETTO SOCIALE N 17 W W W . B A M B U O N LU S . I T Max Pezzali artista a tutto tondo Passeggiate in Abruzzo emozioni da (ri)scoprire Anno. 0 N. 0 | (OMAGGIO)
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Eccoci 2 - 2011

Mar 29, 2016

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numero nuovo di Eccoci
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Page 1: Eccoci 2 - 2011

Magazine del progetto “H-Anto a Te” della Cooperativa Sociale Bambù, San Sebastiano Al Vesuvio (Na)

Bambini in

crescitanella giungla del domani

UFFICIO DI PIANO DISTRETTO SOCIALE N 17

w w w . b a m b u o n l u s . i t

Max Pezzaliartista a tutto tondo

Passeggiate in Abruzzoemozioni da (ri)scoprire

Anno. 0 N. 0 | (OMAGGIO)

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in collaborazione con:

M C

BAMBINI IN CRESCITANEWS DAL SOCIALESpETTACOLOMEDICINAMUSICA VIAGGI

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L’Editorialedi Luigi Esposito

E’ una rivista gratuita la cui redazione è com-posta dai ragazzi diversamente abili di un progetto socio-educativo che mira al loro

inserimento nel mondo del Lavoro.

ogni giorno gratis notizie, consigli e articoli sulla psiche umana: la risorsa italiana di psicologia che parla chiaro alle persone.

www.psicozoo.it

Amici ben ritrovati, in questa edizione vogliamo porgere l’attenzione soprattutto sui bambini. L’accostamento tra i termini bambini e futuro è fin troppo inflazionato perché troppo spesso viene usato a sproposito ogni volta che si vuol dare l’idea della necessità di rinnovamento, ma, nel caso del nostro amatissimo Belpaese, è, credeteci, quanto mai calzante in questo frangente!L’Italia, che ha recentemente festeggiato i 150 anni della sua Unità e quindi potrebbe essere definita una nazione relativamente giovane come Stato costituito, ha invece una crescita vicina

allo zero in quanto a nascite. Si è incamminata su una pericolosa china e per tale motivo la sua popolazione tende ad invecchiare sempre più. Un servizio è dedicato a questo primo punto esiziale da risanare!Quello che avete fra le mani è in fondo il numero che apre alla primavera! E noi, nel nostro piccolo, auspichiamo davvero una primavera dello spirito vincente degli italiani verso una pronta riscossa che ci riporti ad eccellere così come compete a chi ha tanta storia alle spalle. Nei numerosi servizi interni alla rivista questa voglia di rivalsa fa da sfondo costantemente, la sentirete palpitare, e noi fiduciosi la

attendiamo puntuale anche dalle giovani leve! A prima vista essa potrebbe apparire come un bieco sentimento patriottico o, peggio ancora, nazionalista, ma, siamo sinceri, è veramente solo una esigenza pratica che tutti avvertiamo. L’Italia giorno dopo giorno sta offrendo uno spettacolo non certo degno di sé, un degrado che non è ancora irreversibile ma che potrebbe diventarlo: mettiamo la parola fine a questa deriva! Risvegliamoci in fretta da questo torpore e avremo anche noi il nostro sacrosanto Risorgimento! Buona lettura…

SPORTCURIOSITàSUSSURRI DELL’ANIMA

SOMMARIO

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Via M.Callas 191, Ponticelli (NA) - Tel.0817749067

Piccoli e indifesi innocenti o diavoletti senza rispetto e senza regole? Saranno gli adulti di domani, se gli adulti di oggi sapranno aiutarli a crescere con meno paura e più amore. “Eccoci” racconta i bambini di oggi, con la voce degli esperti ma anche di chi se ne prende cura ogni giorno.

081.192.409.41081.612.53.60

I., mamma di 3 bambine: Dipende dall’età, se parli con un bambino piccolo non ti capisce, un bambino più grande invece è in grado di fare dei ragionamenti, quindi il dialogo è preferibille.Con i più piccoli devi fargli capire cosa è pericoloso per sè e per gli altri. La sculacciata non è negativa in sè, quindi può servire se è data nel modo giusto. La cosa importante è che non bisogna alzare le mani come scarica momentanea della propria rabbia, o come sfogo, deve essere coerente. E’ molto importante recuperare il ruolo del genitore come colui che da le regole. Oggi si sono abbandonate le regole e non si insegna ai bambini ad autoregolarsi, per cui diventano adolescenti che non si sanno gestire e adulti che non sanno fare niente.

E., papà di due bambini: Il dialogo è sempre preferibile. Secondo me la cosa più difficile è cercare di trovare un equilibrio: bisogna saper dosare la giusta modalità tra regole e affetto. Io con i miei figli piccoli cerco un dialogo, ma a volte è difficile. Quando fanno il capriccio perché vogliono una cosa che non possono avere, una volta che hai provato a spiegarglielo, devi poi usare le maniere forti. Lo schiaffetto ha la sua funzione. Non deve avere l’effetto del dolore fisico, uno sguardo sereno e fermo ha più effetto delle schiaffo perché fa fermare il bambino.

G. papà di 3 bambine: Tutt’e due, secondo me in base all’età. Anche le maniere forti, uno schiaffetto dato nei momenti in cui bisogna stare buoni, insomma essere fermi, ma provare sempre a dialogare con i piccoli e con i grandi.

DIALOGO O MANIERE FORTI?SONDAGGIO:

di Rita Balzano

Abbiamo chiesto ai genitori quale secondo loro è il miglior metodo educativo per far crescere bene i

propri bambini. Meglio provare a parlare o talvolta una sculacciata è preferibile per far rispettare le regole?

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BAMBINI IN CRESCITANELLA GIUNGLA DEL DOMANI

Oggi “Eccoci” intervista la Dott.ssa Ilaria Cuturi, psicologa, psicoterapeuta e responsabile della comunità familiare “Il Grande albero” di San Sebastiano al Vesuvio.

Cosa significa “casa- fa-miglia” ? Si tratta di strutture di accoglienza per minori in difficoltà, ovvero per minori che sono in stato di abban-dono e che quindi vengono allontanati dalla propria famiglia, o tramite il tribu-nale per i minori, o tramite i servizi sociali. La nostra in particolare è una comunità di tipo familiare, più che una casa-famiglia, perché gli operatori non sono residenti nella struttura ma turnano.

Quali servizi offre ? Noi accogliamo questi bambini cercando di dare loro una vita più norma-le possibile, cerchiamo di restituirgli un' infanzia che in qualche modo gli è stata rubata: la scuola, lo sport, gli amici, le cure mediche ecc.. Oltre a prendere in carico totalmente i bambini che ac-cogliamo, cerchiamo anche di lavorare con le famiglie , di relazionarci con loro e di va-lutare se è possibile ricostru-ire un rapporto diverso, un rapporto un po' più sano tra il bambino e la famiglia. Non è solo un servizio di tutela in cui il bambino viene allonta-nato dalla famiglia e protetto, ma un servizio riparativo: cerchiamo di aiutarlo a ela-

borare i traumi evolutivi e le carenze rispetto al rapporto familiare; per questo è anche terapeutico.

Quali sono gli obiettivi della vostra comunità?Aiutare il bambino a capire quali sono stati i suoi dolori, le sue ferite per dargli la possibilità di utilizzare al massimo le sue risorse, di trasformare “il dolore in crescita” in modo che no-nostante un' infanzia difficile possa costruirsi un futuro adeguato, sano, un futuro in cui potrà essere sereno.

Vi è un tempo stabili-to per raggiungere gli obiettivi?Rispetto ad ognuno di loro c'è il provvedimento di entrata e uscita stabilito da un'autorità giudiziaria. Generalmente si riescono a raggiungere gli obiettivi prefissati prima che escano, in media un paio d’anni.

Quali sono i vostri metodi per capire le esigenze dei bambini? Come vi relazionate inizialmente?Facciamo una lettura ad ampio spettro delle esigenze

del bambino, leggendole tan-to dal punto di vista emotivo, corporeo, razionale, quanto dal punto di vista sociale, relazionale e sanitario. Dal suo arrivo in comunità, iniziamo un periodo di osser-vazione (1 o 2 mesi), in cui ci facciamo un'idea di com'è il bambino, di quali sono le sue risorse e carenze. Viene quindi individuato un operatore di riferimento, una persona che per il bambino diventa impor-tante, un punto di riferimento che può essere chiamato in qualunque momento della giornata, dando inizio ad un legame privilegiato. I bambini hanno a disposizio-ne anche colloqui, incontri di gruppo tenuti da me, per aiu-tarli a tirare fuori i loro vissuti. Spesso capita che i ragazzi abbiano modalità conflittuali nel relazionarsi con altri, che hanno ereditato dalla loro storia e che portano all'interno della comunità e su questo si cerca di lavorare per capire cosa c'è dietro a quell'aggres-sività: paura, rabbia, bisogno d'attenzione, ecc. In qualsiasi attività quotidiana si cerca di mettere in atto un progetto terapeutico individuale.

Come è organizzata la giornata dei bambini ?La giornata è organizzata come quella di ogni bambi-no della loro età. La mattina si svegliano, si preparano e vanno a scuola, poi pranzano, raccontano quello che hanno fatto, poi si organizzano per fare i compiti, vanno in palestra, si incontrano con gli amici , vanno al centro com-merciale se devono comprarsi

qualcosa, poi si torna, si cena, ci sono i turni per vedere il programma televisivo preferi-to e infine vanno a dormire. Ci si organizza con gli orari come una famiglia normale.

Come vi relazionate con le famiglie?Se la famiglia può o meno vedere il bambino, è sempre deciso dall'autorità giudiziaria o dai servizi sociali. In base a ciò cerchiamo di stabilire un rapporto con la famiglia di origine o anche con quella affidataria. E’ importantissimo fare dei colloqui periodici per sapere come sta andando la conoscenza (nel caso di famiglie affidatarie), o il rientro (nel caso del ritorno alla famiglia di origine), perchè se si costruisce un rapporto po-sitivo con la famiglia, i genitori si lasciano seguire e aiutare a raggiungere dei risultati favo-revoli per i bambini. Quando invece il rapporto è conflittua-le, è tutto più difficile: i bam-bini inevitabilmente vivono una doppia appartenenza in situazione di scontro.

Come vengono finan-ziate queste strutture?I Comuni di residenza dei bambini ricevono i fondi regionali e pagano una retta giornaliera alle strutture di accoglienza.

Sappiamo che i servizi sociali stanno riscon-trando problemi eco-nomici, per mancanza di fondi. E' vero che ciò diminuisce l'affluen-za degli utenti? Come pensate di risolvere il problema?Questo è il primo anno che abbiamo avuto il calo delle

richieste di accoglienza, la situazione è stata molto critica dal punto di vista eco-nomico per motivi politici e per la crisi. I comuni, non avendo soldi non possono mantenere questo tipo di strutture e quindi c'è anche il calo di segnalazioni. C'è stata anche una regressione cul-turale sulla valutazione delle competenze genitoriali con un ritorno ad una vecchia concezione di sacralità rispet-to alla genitorialità biologica. Certo, l'intervento di allon-tanamento è un intervento traumatico per i minori quindi va pensato bene, ma in molti casi la comunità è davvero importante sia in termini psicologici che per il futuro dei bambini. I bambini che accogliamo non saranno a carico dello stato un domani, perchè ci auguriamo che sa-ranno autonomi, consapevoli e responsabili. Per questo la comunità deve lavorare bene affiancando l'aspetto terapeu-tico a quello di tutela. Per risolvere il problema stiamo cercando di smuo-vere un po' le coscienze con manifestazioni e convegni. Nel frattempo cercheremo appoggi privati, ma per ora non c'è una risposta decisiva.

Quali sono i momenti più belli e quelli più dif-ficili del suo lavoro?I momenti più belli sono quando si riesce a stabilire un contatto, a costruire un legame con questi ragazzi, quando vedi che fanno delle scelte che nel tempo non ti saresti aspettato, ti vengono a trovare dopo tanti anni e vedi che i semi gettati anni prima, si sono presi il loro tempo, ma poi sono sbocciati...

UN ‘GRANDE ALBERO’ CHE ACCOGLIE I BAMBINIIntervista

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di Egidio Rivoli

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BAMBINI IN CRESCITANELLA GIUNGLA DEL DOMANI

La maestra Sabina, insegnante della scuola primaria del plesso Pertini di San Sebastiano al Vesuvio, ci racconta come sono cambiati i bambini oggi e come la scuola ha raccolto questi cambiamenti per aiutarli a crescere nel mondo che si evolve.

CRESCITA ZERO di Luigi Esposito

L’EGOISMO DEL BEL PAESEMa non sarà che l’Italia sta diventando definitivamente il paese più egoista del mondo intero? La domanda, “sorge spontanea” se solo andiamo a dare un’occhiata alle stati-stiche che ormai da anni ci vedono come il fanalino di coda sul terreno della crescita demografica!Per la verità fenomeno ri-guarda tutti i paesi cosiddetti occidentali, unanimemente considerati i più sviluppati, ma l’Italia in questa classifica mol-to negativa si segnala guarda caso all’ultimo posto!E perché questa classifica è molto negativa? Perché stori-camente le nazioni che non crescono progressivamente almeno di poco è come se

fossero in estinzione alla grande distanza! Sicuramente sul piano del peso “culturale” sono in declino ma il tramon-to definitivo fra quelle che contano certamente non sarà lontano. Già la sola “crescita zero” noi la reggiamo grazie all’apporto degli immigrati, i cui figli nascono in Italia, che compensano il nostro deficit, figuriamoci se così non fosse.Allora torniamo alla domanda iniziale, dove per “egoismo” intendevamo l’atteggiamento delle ultime generazioni a non fare abbastanza figli (se una coppia fa meno di 2 figli chia-ramente finisce sotto-crescita perché non mette al mondo almeno tanti individui quanti formano la coppia stessa!).

Pensiamo molto più sempli-cemente che questo andazzo sia il risultato di una grossa in-sicurezza sul futuro economi-co che pervade il “Belpaese” e ci rende sterili proprio a livello psicologico! Un trend nega-tivo che nessun governo per ora riesce ad invertire e che farebbe dire al nostro Massi-mo Troisi…chiamateli magari tutti “Ugo”, nome breve che non comporta poi dispendio di energie per indurli ad obbedire,ma tornate a fare figli per carità!!

I nuovi bambini e la Scuola: le maestre ci raccontano il cambiamento

Quali sono le soddisfazioni del suo lavoro?Vedere fiorire i bambini come boccioli, non solo fisicamente, ma soprattutto culturalmente con im-pegno e dedizione. Questo lavoro lo facciamo con il cuore.

Come sono cambiati i bambini di oggi rispetto a qualche anno fa?Dal punto di vista comportamen-tale c’è molta più superficialità e meno impegno, a causa dell’evo-luzione che c’è stata sia dal punto di vista sociale, sia dal punto di vi-sta tecnologico. Le mamme sono molto più impegnate e meno presenti, dovendo conciliare la genitorialità con il lavoro. Questo a volte comporta un lassismo a cui si cerca di rimediare con crisi di coscienza e dando ai bambini tutto ciò che vogliono. Rispet-to all’evoluzione tecnologica, oggi grazie alle precoci capacità informatiche, i bambini hanno tante opportunità in più che però spesso li chiudono al sociale.

La scuola organizza attivi-tà extra per ridurre questo isolamento?Sì, molto più rispetto al passa-to e questa è una cosa molto

PEDOFILIA di Luigi Esposito

LA STORIA NON PUO’ ESSERE UNA SCUSALa pedofilia è uno di quei fenomeni che genera in noi un così grande disagio che ci fa preferire, al solo sentirne parlare, svicolare ed eludere fin che possiamo l’argomento!Essa ebbe la massima diffusio-ne tra il VI e il IV secolo a.C. a Sparta e Atene, intesa come una relazione sessuale tra adulti maschi e adolescenti, spesso all’interno di un’espe-rienza spirituale e pedagogica attraverso la quale l’amante adulto trasmetteva le virtù del cittadino al virgulto.Platone, per esempio, aveva indicato come presupposto filosofico dell’insegnamento, l’eros, che è nello stesso tem-po desiderio, piacere e amore. L’eros avrebbe così tenuto a

bada la smania di potere in favore del piacere del dono. Eppure si sa che dall’amore psichico e spirituale dell’adulto verso il giovane discepolo, al graduale scivolamento verso la pedofilia sensuale, il passo è breve. A Sparta, Lesbo e in altre zone della Grecia, donne adulte usavano avere delle amanti tra le adolescenti ed era costume unirsi alle ragazze prima del matrimonio, nello stesso modo dei maschi. Ma c’è di più: intorno all’età di 25 anni il giovane prendeva a condurre una vita normale, costruiva una famiglia,aveva dei figli. A sua volta ripeteva il ciclo senza avvertire nessun trauma come succederebbe oggi ad uno di noi. Nell’antica

società assumeva quindi rile-vanza una relazione che oggi potremmo definire pedofilia.Molti pedofili utilizzano questi rituali appartenenti ad un’anti-ca cultura, come giustificazio-ne per le proprie nefandezze. In realtà, per noi oggi è un reato gravissimo, perché at-tenta alla salute mentale e alla serenità dei piccoli, che vanno assolutamente preservate. Si può e si deve rinunciare ad una pratica insopportabile per la civiltà contemporanea, foss’anche (ma non lo potrebbe essere più) una relazione …platonica!

positiva. Ci sono laboratori che investono vari cam-pi, ad esempio il teatro, la ceramica, il canto, ecc. Cosa fate quando c’è qualche bambino più lento o per qualche motivo non ce la fa a seguire?Nei limiti, cerchiamo di creare situazione favorevoli per evi-tare l’esclusione e la frustra-zione in questi bambini. Ad esempio, lavoriamo spesso in piccoli gruppi per poter operare meglio.

Se c’è qualche bambi-no con problemi, gli altri bambini lo aiuta-no o lo emarginano?Devo dire con piacere che rispetto a questo sono stati prima i bambini un esempio per noi maestre. In molti casi i bambini hanno accolto i compagni in difficoltà prima e meglio di noi maestre. I bambini sono migliori di noi adulti perchè non hanno remore e condizionamenti.

Di cosa hanno bisogno i bambini di oggi?Di una famiglia più presente e di istituzioni più affidabili in primis la scuola, perchè è fondamentale nel percorso di vita di ogni bambino.

di Egidio Rivoli

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BAMBINI IN CRESCITANELLA GIUNGLA DEL DOMANI

Nonni e Genitori sostegno o scontro?

In un’epoca in cui anche le mamme lavorano sempre di più, spesso i nonni si trovano a trascorrere molte ore con i nipoti e talvolta anche a sostituire la figura genitoriale. Questo è sicuramente una risorsa per le famiglie, ma non mancano i problemi.Spesso infatti si può creare una sovrapposizione dei metodi educativi tra nonni e genito-ri. Questo può comportare confusione nei bambini che non sanno più che esempio seguire. I genitori possono vivere la presenza eccessiva dei nonni come una minaccia, anche per il fatto che i nonni sono più permissivi e inclini alle coccole, crescendo nipoti viziati e senza regole di vita. Per questo motivo spesso i genitori si spaventano.E’ fondamentale dunque, per non creare confusione nei bambini, che i genitori affermi-no il proprio primato educati-vo sui nonni e che dialoghino

con loro per stabilire regole e valori condivisi. Non è da sottovalutare che in virtù del rapporto unico, forte e stabile che si crea spesso tra nonni e genitori, quando i nonni muoiono, i bambini possono risentirne moltissi-mo. I genitori non sempre si rendono conto di quale vuoto incolmabile possano provare e questo li può far sentire lontani dai propri genitori, non capiti o non amati.Un altro problema che si può creare è che i bambini possono avere una preferenza per i nonni materni rispetto a quelli paterni o viceversa. Per quanto questo sia inevitabile, è importante far capire loro che entrambi i nonni sono impor-tanti perché hanno lo stesso ruolo. Non conta con chi si trascorre più tempo, perché entrambi possono essere punti di riferimento e figure impor-tanti: sono parte del passato e danno vita al futuro.

di Rita BalzanoPio Lallo

I bambini di oggi spesso hanno come unici hobbies il pc, inter-net e la televisione. Secondo un recente sondaggio, la metà dei bambini guarda la tv dalle 3 alle 10 ore al giorno. I videogiochi non sono tutti una cosa negati-va in sé, ma non devono essere esclusivi. Sarebbe importante riscoprire i giochi all’aperto con gli amici e i genitori.Per un genitore che lavora è certo molto più facile lasciare che i figli passino molto ore a guardare la tv, per questo la “ri-educazione al gioco” dovrebbe riguardare non solo i bambini, ma anche i loro genitori.Il termine gioco è sinoni-mo d’azione seria quando ci riferiamo ad un bambino, un vero e proprio lavoro. Ogni bambino adora giocare e ne trae benessere quando il gioco è adeguato alla sua età e al suo modo di essere. Ecco perché giocare aiuta a crescere meglio e ad imparare le regole.Aldilà del piacere, il gioco è significativo per lo sviluppo intellettivo del bambino, perché mentre gioca si sorprende e acquisisce nuove modalità per entrare in relazione col mondo esterno: “si gioca” insomma le proprie potenzialità, affettive, cognitive e relazionali. Attraver-so la creatività il bambino entra in relazione con l’altro e con parti di sé, sviluppando la sua intera personalità.Possiamo quindi affermare che il gioco aiuta a cresce-re svolgendo una funzione strutturante della personalità. Inoltre esso ha un alto valore evolutivo, perché permette al bambino l’accesso del suo mondo interiore ed è quindi importante per il benessere mentale e psichico.Insomma, per vivere bene bisogna giocare!

Tutti a giocare!un ‘lavoro’ da bambini

di Alessandro Fusco

Il termine “bullismo”, di recente conio, indica a grandi linee, in un'azione quasi sempre violenta fatta intenzionalmente per provocare un danno ripetuto nei confronti di un particolare compagno; la sua caratteristica è uno squilibrio di potere tra chi compie l'azione e chi la subisce. Il bullo cerca di isolare la vittima mettendo in atto dei soprusi diretti, (violenza fisica, offe-se), o indiretti (l’esclusione del compagno da attività comuni, la diffusione di storie non vere). Le cause primarie di questi atti sono da ricercarsi non solamen-te nella personalità del giovane bullo, ma anche nei modelli familiari imitati e negli stere-otipi imposti dai mass- media e dalla società.Il docente deve osservare il comportamento a

Il Bullismofenomeno critico

rischio sia dei potenziali bulli che delle vittime e se ci sono episodi di bullismo questi devono essere subito sanzio-nati e i genitori informati. Per prevenire il bullismo inoltre, è necessario intervenire anche sul gruppo classe nel suo insieme, che deve essere gestito in collaborazione tra insegnanti e famiglia. È di fondamentale importan-za che tutti riconoscano la gravità raggiunta e le conseguenze per la crescita sia delle piccole vittime, che nutrono una profonda soffe-renza latente, sia dei piccoli prevaricatori, che corrono il rischio di intraprendere percorsi caratterizzati da devianza e delinquenza una volta adulti.

di Maria BrainiRachele TucciLuigi Esposito

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Lasagna, chiacchiere e….. paraustiell’e , questo era l’invito che 160 sosteni-tori, hanno accettato con entusiasmo, esauren-do fino all’ultimo posto disponibile del Castello Santa Caterina del gruppo Leonessa (che ringraziamo per la disponibilità, e la cura del bellissimo spazio messo a di-sposizione), per racco-gliere fondi a favore delle Comunità per bambini della Cooperativa Sociale BAMBU’ onlus.

L’evento, organizzato da Maria Rosaria Massa e Gio-vanni Colacicco coadiuva-ti dai figli, parenti e dai loro fidi “compagni di avventura”, è stato l’occasione per “rac-contare” agli amici presenti delle difficoltà che incontra-no ogni giorno gli operatori del terzo settore, per meglio dire gli operatori che aiuta-no e accolgono le persone che vivono situazioni molto difficili, in particolare bam-bini maltrattati. Durante la serata, prendendo spunto dalla trasmissione “presa diretta” trasmessa la dome-nica prima da Rai 3, è stato proiettato un breve video, ma “intensamente” capace di sensibilizzare le coscien-ze dei presenti , tanto che a fine proiezione si è assistito a un surreale silenzio, in cui

le lacrime erano trattenute a stento o “pe scuorn’o”.La serata è finita con gran-de allegria e soprattutto, SOLIDARIETA’ . A fine cena e durante la Tombola diret-ta con maestria dal grande

artista-pulcinella Franco Gaetano sono stati raccolti fondi consegnati poi a fine serata al Presidente Giovan-paolo Gaudino. L’importo raccolto di circa 1.500 euro, grazie ancora alla generosa presenza di 160 entusiasti sostenitori, sarà destinata alle attività di laboratorio e di formazione per i ragazzi ospitati nelle case famiglie.

Questo evento, insieme agli altri fin’ora organizza-ti dai “Colacicco” hanno permesso di finanziare una serie di attività culturali e di formazione, ma anche a sopperire a momenti di

“primarie necessità” dovuti alla mancata erogazione dei contributi comunali.Il prossimo appuntamento: giugno con cena e “café chantant” per raccogliere fondi per sostenere “quattr’o bagni” ai bambini ospiti del-le case famiglie Bambù.

Questo evento, insieme agli altri fin’ora organizzati dai

“Colacicco” hanno permesso di finanziare una serie di attività

culturali e di formazione, ma anche a sopperire a momenti

di “primarie necessità” dovuti alla mancata erogazione dei

contributi comunali.

QUANDO “E’ PARAUSTIELLE” NON SONO PERDITA DI TEMPO!!!

NEWS DAL SOCIALEdi Giovanni Colacicco

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SPETTACOLO

UNA FAMIGLIA MOLTO ALLARGATAI CESARONI INSEGNANO L’AMORE DELLE FAMIGLIE MODERNE

MEDICINA

ALLERGIE DI STAGIONEQUANDO LA PRIMAERA DIVENTA UN PROBLEMA

di Maria Braini

NEWS DAL SOCIALE

E I DISABILI DI NUOVO A CASASOPPRESSO L’UTILISSIMO SERVIZIO DI TRASPORTOMi dispiace sottolineare una brutta notizia: dal 31 dicembre 2010 è stato so-speso il servizio di traspor-to gratuito per le persone diversamente abili. Questo ottimo servizio era fornito dalla società Social Inno-vation Services, una spa partecipata dalla provincia di Napoli. Per le persone con disabilità usufruire del servizio era molto sem-plice: dopo essersi iscritti, bastava telefonare al nu-mero verde per prenotare

la corsa, con la possibilità di essere trasportati dove si desiderava in tutta la Regione Campania. Chiun-que avesse una disabilità al 100% poteva usufruire degli utilissimi pulmini, forniti di personale qualificato, delle attrezzature più moderne e del montacarichi per la car-rozzina. Era un servizio tan-to utile che in appena sei mesi di attività ha ricevuto ben mille prenotazioni. Il servizio durante l’inverno accompagnava i ragazzi a

fare le visite mediche, a ri-tirare la pensione e perfino al cinema. Durante l’estate invece era molto usato per trascorrere una bella giornata al mare, piacere per noi scontato, ma che per molte persone disabili è un’impresa complicata. E’ davvero un peccato che questo servizio così utile, sia stato cancellato e i ragazzi disabili ritornare a stare in casa. Una vera tortura.

SCIOPERO DEGLI OPERATORI SOCIALIA NAPOLI IL TERZO SETTORE SI RIBELLALe politiche sociali rivesto-no un ruolo centrale per la crescita del territorio, per garantire legalità e giu-stizia sociale: da queste parole nascono i comu-nicati stampa degli enti di terzo settore. Gli enti da alcuni anni in Campania combattono i tagli al socia-le e chiedono un più forte investimento di risorse economiche, ma tutto ciò non è accaduto: i servizi per disabili, minori, anziani

stanno chiudendo, così come decine di case-fa-miglia per bambini e adulti che hanno vissuto abusi e maltrattamenti. E non sono solo i soggetti più deboli a soffrirne: centinaia di per-sone perdono il lavoro per mancati pagamenti e per la chiusura delle strutture. Per tutti questi motivi da diversi mesi gli operatori sociali hanno organizzato proteste in piazza, incontri con le istituzioni e perfino lo scio-

pero della fame: uno stato è civile quando è in grado di garantire i diritti dei cittadini e pari dignità so-ciale ad ogni persona. Noi disabili e tutte le persone in difficoltà, abbiamo bisogno di questi servizi, altrimenti perderemo la speranza di una vita dignitosa.

di Rachele Tucci

I Cesaroni è un noto programma per famiglie trasmesso da Mediaset, che ha riscosso negli ultimi anni un grande successo.E’ una storia dei nostri tempi: Giulio (Claudio Amendola) e Lucia (Elena Sofia Ricci) si innamorano e dalle loro due famiglie nascerà un’unica grande famiglia allargata. Questa impresa all'inizio è molto difficile, soprattutto per i figli, ma con il passare del tempo impareranno ad andare d'accordo. Morale della favola? Le difficoltà si superano con l'amore. Uno degli aspetti più divertenti della serie tv è

il modo in cui i protago-nisti cercano di uscire dai guai: si tratta del “metodo Cesaroni”. In parole povere, ogni questione non viene affrontata direttamente, ma con l’inganno, o con qual-che rocambolesca messin-scena. Ovviamente questo metodo non funziona mai, perchè i bugiardi vengono sempre smascherati.E’ curioso sapere che alcuni episodi prendo-no spunto dalla realtà. Ad esempio, l'attrice Rita Savagnone (Gabriella), che nella fiction interpreta la suocera di Giulio, nella vita è in realtà la mamma di Claudio Amendola. Come

nella fiction Giulio diventa nonno e Gabriella bisnon-na, lo stesso è accaduto nella vita, a poca distanza dalla finzione, grazie alla maternità di Alessia, figlia di Claudio Amendola.Alcune puntate, come ad esempio “Un mare di guai” e “Ovunque andrai”, hanno lo stesso titolo di altret-tante canzoni di Matteo Branciamore, musicista nella fiction e nella vita. Una storia semplice, ma secondo me bellissima, perchè parla d'amore e del valore della famiglia, ricor-dandoci che l'amore è il vero valore della vita.

di Pio Lallo

di Pio Lallo

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Nel periodo primaverile, tutti conosciamo i fasti-di portati dalle allergie: occhi che bruciano, pruriti, macchie sulla pelle. Ci sono allergie per tutti i “gusti”: ai medicinali, alimentari, alla frutta, allo smog, al fumo e chi più ne ha, più ne metta.L’allergia è una reazione di difesa eccessiva del sistema immunitario di fronte a sostanze considerate nocive per un particolare organismo. A tutt’oggi non ci è possibile chiarire con assoluta precisione le cause di questo fenomeno. Si tratta di un problema che

spesso si manifesta in età precoce: il 30% dei bambini che soffrono di allergie pos-sono sviluppare fenomeni allergici dello stesso tipo quando diventano adulti. Può comunque colpire a diverse età.Tra i sintomi più diffusi si riscontrano fastidi nasali, starnuti, prurito, occhi ar-rossati e gonfi, lacrimazione , fastidio alla luce, respiro affannoso. Non esistono ri-medi definitivi, ma accanto alla medicina tradizionale, si moltiplicano i metodi innovativi per la cura di questo fastidioso problema,

come la medicina cinese e quella omeopatica.Qualche consiglio per tamponare e prevenire il problema? Assumere un integratore al mattino, e integrare la dieta con vitamina c, b e k, utili in par-ticolari per congiuntivite e rinite, non fumare e evitare gli ambienti dei fumatori, lasciar perdere le opere di giardinaggio e il taglio di erba. Infine, per chi soffre di allergie è preferibile fare le vacanze al mare piuttosto

che in montagna.

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Massimo Pezzali nasce a Pavia il 14 novembre 1967. Fu nei corridoi del liceo scientifico, che Max, insieme all’amico Mauro Repetto diede vita al pro-getto “883”, componendo le prime canzoni. Per tentare la fortuna, i due registrano una demo con il brano “Non me la menare”, lasciando il nastro nella portineria di Claudio Cecchetto che li contatta e li lancia nel mondo del pop. Il loro primo album “Hanno ucciso l’uomo ragno”, riscuote un inaspettato successo, raggiungendo in breve 600.000 copie e il primo posto nelle clas-sifiche. I temi, la musica semplice e orecchiabile e i personaggi delle canzoni della band sanno trascinare

e attirare i giovani. Anche i linguaggi e i temi sono vicini agli adolescenti: le serate in discoteca, le belle ragazze irraggiungibili, lo sfigato, l’amore impossibile, gli appuntamenti al bar e sopra tutto il valore dell’a-micizia. Il tutto è condito da un atteggiamento e uno stile da amico più grande che ha vissuto le stesse esperienze e sa consigliarti con complicità. Il fenome-no 883 non conosce noia e continua ad essere in vetta alle classifiche, anche dopo l’allontanamento di Repet-to, che si trasferisce invano a Los Angeles sperando di darsi al cinema e poi torna in Italia, fallendo anche in un tentativo da solista. Max continua da solo e non perde colpi, acquisendo

una band composta da 9 elementi. Ancora oggi, sono pochi coloro che non saprebbero ripetere almeno un ritornello delle canzoni di Max.Una curiosità: prima di diventare cantante Max Pezzali consegnava fiori per il negozio dei suoi genitori a Pavia: una volta conse-gnò dei fiori a Maria De Filippi da parte di Maurizio Costanzo.

L’ETERNO ADOLESCENTE CHE PARLA IL LINGUAGGIO DEI GIOVANI

IL MONDO CHE VORREI - Antonio MontoneI bambini sono creature dolci e in-nocenti a cui non bisogna negare nulla per quanto è possibile.Ci sono quelli più fortuna-ti e quelli meno fortunati, molti soffrono la fame e la guerra e dovreb-bero avere anche loro la possibilità di crescere in un mondo miglio-re. Non bisogna essere indifferenti a queste realtà perchè il cuore di chi ha un altro Dio

è uguale al nostro, senza differenze; non bisogna stare fermi senza far nulla ma dare un aiuto a chi soffre e a chi ha bisogno. Anche Laura Pau-sini, come altri ar-tisti sensibili al pro-blema, han cercato di fare qualcosa per loro, infatti ha adottato 90 bam-bini a distanza e ha dedicato loro una canzone di speran-za : "Il mondo che vorrei":

MAX PEZZALIMUSICA

di Rita BalzanoFabio Lentini

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L’Abruzzo è una re-gione che anche nella cultura post-industriale ha lavorato molto per salvare le tradizioni.

Nonostante il terribile terre-moto che l’ha colpita, vale la pena di visitarla per scoprir-ne tradizioni e sapori. Di queste tradizioni possia-mo evidenziare tre filoni.Il primo riguarda le festività, come la festa di San Martino a Scanno con l’accessione delle “glorie”, celebrata nel

mese di novembre e anche il 13 giugno nel giorno di Sant’Antonio e nel giorno pasquale, si celebra una festa sia a Sulmona che a Introdacqua. Queste due località hanno un gran da fare soprattutto per cele-brare i loro Santi patroni e per organizzare festività di Carnevale. Il secondo filone è quello delle rievocazioni storiche. Oggi in Abruzzo si lavora molto per risvegliare il folklore nei costumi, nel cibo, nella rivalutazione delle

arti e dei mestieri del tempo passato e delle scuole di apprendistato. Nei borghi antichi tornano a vivere i vecchi mestieri, come i falegnami, i maniscalchi e le arti casearie. Ancora, da ricordare sono la marcia degli sbandieratori, i cavalieri della Giostra Cavalleresca a Sulmona e gli arcieri del certame a Popoli.Il terzo filone è quello delle sagre, come la sagra delle ciliegie a Raiano, una delle più antiche della regione.

Il turismoDopo la seconda guerra mondiale, Roccaraso e Rivi-sondoli sono diventate lo-calità adatte ai turisti per gli sport invernali e anche mol-to importanti per trascorrere belle giornate estive.Una delle principali attra-zioni abruzzesi, però, è soprattutto il presepe vivente di Rivisondoli, una rappre-sentazione teatrale all’aperto che si tiene il giorno prima dell’Epifania. Ad interpetrare Gesù Bambino è l’ ultimo nato del paese o delle zone circostanti. Sempre a Rivi-sondoli troviamo il Museo

Civico dell’ Arte Presepiale, dove si possono ammirare collezioni, quadri, fotografie e sculture su tutti i presepi di artisti affermati o di giovani talenti locali. Questo edificio ospita molto spesso anche mostre personali e collettive.

Prodotti tipiciDa non perdere anche i pro-dotti tipici abruzzesi, come il pecorino, da accompagna-re con un buon vino o da grattugiare sui primi piatti, lo zafferano, che cresce nella piana di Navelli, località in Provincia dell’Aquila ed il tar-tufo: sono prelibatezze che vale assolutamente la pena

di provare! Il vino tipico è il Trebbiano, da accompa-gnare a pasta, carni bianche e in generale agli alimenti asciutti come il pecorino. Il miglior tartufo è quello di Quadri, paese della provincia di Chieti, le cui varietà sono diverse secondo la stagione: quello bianco pregiato negli ultimi tre mesi dell’anno; il bianchetto dalla secon-da metà di gennaio fino a tutto il mese di aprile; il nero estivo conosciuto anche come scorsone è maturo da maggio a dicembre; il nero uncinato da dicembre fino alla metà marzo.

VIAGGI

di Fabio Lentini

LA TERRA TREMA, MA LE TRADIZIONI NON MUOIONOPASSEGGIATE IN ABRUZZO

CURIOSITA’di Egidio Rivoli

L’ISTANTE DI UN’IMMAGINELA FOTOGRAFIAPochi mesi fa, precisamen-te il 30 dicembre 2010 è stato sviluppato l’ultimo rullino della storia. Si può certamente affermare che la famosa K rossa, logo della Kodak, ha segnato un’epoca, creando la prima pellicola a colori destinata al pubblico, che ha così pian piano abbandonato il bianco e nero. Oggi, con l’esplodere della fotogra-fia digitale, il computer è diventato uno strumento indispensabile per rendere il lavoro più appassionante, divertente e soprattutto facile, diffondendo la pas-sione per le foto anche su internet.

Dando uno sguardo al passato possiamo vedere quanto era diverso fare una fotografia. Basti pensare che si usava l’ingranditore, un macchinario dotato di una manovella che permetteva di ingrandi-re o rimpicciolire le foto. Ai giorni nostri, tutto è cambiato con la fotografia digitale, che ha permesso ai fotografi di fare parecchi passi avanti, sostituendo le vecchie macchine foto-grafiche con quelle digitali e con tante potentissime apparecchiature con cui possono creare foto per tutti i gusti. Inoltre l’e-splodere della tecnologia

di Alessandro Fusco

GLI ITALIANI NE PERDONO IN ECOLOGIA E SALUTECARENZA DI PISTE CICLABILIIn Italia, specialmente al sud, le piste ciclabili sono decisamente carenti. A causa di questo problema chi va in bici è più espo-sto ai pericoli della strada rispetto agli automobilisti e ai motociclisti. Non si va in bici solo per hobby: sarebbe comodo e salutare poterlo fare anche per lavoro, anche per ridur-re l’inquinamento, ma la mancanza di piste lo rende rischioso.Secondo un recente son-daggio condotto su persone che la usano, nonostante la bicicletta sia uno dei mezzi di trasporto privati più effi-cienti, viene utilizzata per gli

spostamenti casa - lavoro solo dal 6 percento delle persone; il 69% considera la bicicletta solo nel suo aspetto sportivo e agoni-stico, mentre per il 17 % è sinonimo di tempo libero. Usare la bici per strada, in assenza di piste, oltre ad esporre il ciclista ai pericoli della strada, è anche fonte di stress: non c’è niente di peggio dell’essere costretti a zigzagare stretti stretti fra auto e marciapiede. Facciamo una proposta folle e anche un po’…interessata. Costruire le piste ciclabili potrebbe rappresentare un nuovo modo di intervento nella società civile partendo

dalla retroguardia! Forse non si ha ben cognizione dei vantaggi di disporre di strade e passeggi sicuri, anche per mamme con carrozzina, che non ci co-stringano allo stress anche nei momenti da dedicare al relax e alla tranquillità. Si incentiverebbe poi anche il turismo e sarebbe un segnale forte come dire al mondo intero:“l’Italia s’è desta!” almeno in un settore civico. Una vita migliore deve avere anche queste caratteristiche di comodità e noi lanciamo un grido nel nostro piccolo speran-do non si disperda nel nulla!

ha permesso anche ai meno esperti di fare foto migliori. E se si desidera diventare fo-tografi professionisti? Esistono vari percorsi: si può frequentare un corso in qualche scuola privata o pubblica ma sono necessari anche esercizio e passione per fare foto da 10 e lode. Infine vi ricordiamo che per essere dei bravi fotografi, sia che facciate una scuola o che siate autodidatti, bisogna lavorare molto e fare tanta gavetta presso uno studio fotografico. E’ necessario anche disporre di un piccolo budget per procurarsi l’attrezzatura: la cifra minima si aggira intorno ai 500 euro. Insomma, passione, esercizio e un gruzzoletto da parte, potranno fare di voi dei veri fotografi!

SPORT

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Sussurra la tua poesia!

Inviala:in email > [email protected] su facebook -> http://www.facebook.com/bambuonlusla pubblicheremo qui!

Spesso, per divertirsi, le ciurme Catturano degli albatri, grandi uccelli marini, che seguono, compagni di viaggio pigri, il veliero che scivola sugli amari abissi. E li hanno appena depo-sti sul ponte, che questi re dell’azzurro, impotenti e vergognosi, abbandonano malinco-nicamente le grandi ali candide

come remi ai loro fian-chi. Questo alato viaggiatore, com’è goffo e leggero! Lui, poco fa così bello, com’è comico e brutto! Qualcuno gli stuzzica il becco con la pipa, un altro scimmiotta, zoppicando, l’infermo che volava! Il poeta è come il princi-pe delle nuvole Che abituato alla tempe-sta ride dell’arciere;

esiliato sulla terra fra gli scherni, non riesce a camminare per le sue ali di gigante.

L’Amoredi Rita Balzano L’ amore è vita e gioia,

è un bene prezioso dal prezzo inestimabile.Dargli il giusto valore è il minimo che si possa fare.

LA POESIA RACCONTATA:

L’Albatro (C.Baudelaire)

Questa poesia ci insegna che chi si ritiene sempre forte e perfettamente sano, non deve vantarsi di essere migliore o superiore rispetto a chi non ha possibilità di essere nelle sue stesse con-dizioni. Quando si troverà ad affrontare la realtà e si renderà conto che anche lui ha dei limiti, non sarà pronto e potrà trovarsi di fronte a grandi sofferenze e difficoltà.

SUSSURRI DELL’ANIMA

Sorelladi Rita Balzano

La notte è fatta per sognaree il giorno è fatto per realizzare i sogni.

Risveglio di Primaveradi Rita Balzano

Ti svegli già in primavera,va via il manto di neve lasciando prati fioriti,

alberi rivestiti di foglioline verdeggianti E peschi profumati.

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Chalet Belvedere Piazza Belvedere, 5Circolo DidatticoVia degli AstronautiMr. Cucito Via Fratelli Rosselli, 8ComuneP.zza R. Capasso, 1Ottica Ranieri Via Roma, 9Pasticceria Angela Via Plinio 13C.Estetico Area 53 Via Luigi Palmieri 63Show Room Blu RO.MA. Via A. Volta 13Enoteca Simeoli P.zza E. Fermi, 17 Gran Caffè Sterminator Vesevo Piazza Belvedere, 7

Stranissimo Via Maria Callas 191

Ospedale Apicella Via Massa, 1C.Estetico Siddharta Via Garibaldi, 209

Snack Bar LabriolaPiazza Vittorio Emanuele, 28EdicolaVia San MartinoD’Angelo Orlando TabaccheriaVia San Martino 17Dr. Gaetano Migliaccio - AngiologoPiazza Botteghelle, 4Mobili Chic ZinnoCorso Umberto I, 3Colibrì AbbigliamentoCorso Umberto I, 35Caffè del PresidenteVia Alcide De Gasperi, 49/51 Comune - Uff. Servizi SocialiVia Lanzara 1Comune Piazza Municipio 1ASL NA3 Sud Distretto 54 Via Marconi, 1 , 29/31De Vivo Giovanni Abbigliamento Via Roma

Comune - Uff.Servizi SocialiVia Salute,45ComuneVia Campitelli,10 CTS ViaggiC.so Umberto I, 15

Parrocchia del Sacro Cuore di Gesù Via Diaz 132ASL NA1 Sud Distretto 34 Via Libertà 42Ambulatorio Veterinario Croce AzzurraVia Libertà II traversa a destra, 9/13Libreria NutrimentiVia Diaz 71

Ailama Via Nuova Caravita 63Bar RomanoVia Nuova Caravita 99Piaggio CenterVia Nuova Caravita 90Castello S. Caterina Via Santa Caterina 12Cartoleria Lapis Via Meuricoffe, 9Pastificio LeonessaVia Don Minzoni 231Associazione Sportiva DansembleVia Don Minzoni 112Centro Sportivo IGEAVia EuropaIl tempo per l’AnimaVia Madonna delle Grazie 17

CI TROVI QUI: ECCO L’ELENCO DI ENTI ED ESERCIZI DOVE TROVERAI IL TUO NUMERO DI ECCOCI!

San Sebastiano al Vesuvio

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