Era inverno, gli alberi erano
spogli, i loro rami rivolti al cielo;
presto l’inverno sarebbe finito, i
raggi del sole avrebbero
accarezzato la natura.
Il tempo passava, era giunta da
poco la primavera, un albero alto
e maestoso, parlava tra sé e
diceva:
” Mi sento solo senza la mia bella
chioma di foglie, quando soffia il
vento, pare che esse cantino una
allegra melodia.
Mentre diceva così, da un ramo giovane iniziò a provenire uno strano rumore, tric trac, tric trac, si vide una piccola crepa, come quelle che compaiono sui muri dei palazzi, ed ecco che venne fuori un puntino verde ed una vocina piccina piccina che diceva:“Sono qui sto per nascere, ho bisogno di acqua per crescere, altrimenti i raggi del sole potrebbero essiccarmi”.L’albero esultò di gioia, raccolse tutte le sue energie, chiese alle radici di aspirare quanta più acqua potevano per donarla alla fogliolina. Fu così che con i numerosi tubicini la portò in cima, fino alla fogliolina, che ne prese un po’ e iniziò ad estendersi tutta, da chiusa e raggomitolata, si espanse. Finalmente era nata, pronta a vivere l’avventura della vita.
Come lei nei giorni seguenti
altre ne nacquero e
crebbero.
L’albero era sempre allegro,
mise i primi fiori che si
trasformarono in frutti, finché
passata la primavera e l’estate,
giunse l’autunno.
Le foglie si tinsero di giallo, arancione, rosso, il vento soffiava, le staccava dai rami, le sollevava in cielo e loro divertite si lasciavano cadere giù dondolandosi. Arrivate al suolo vicino ai grandi tronchi, si ricordavano di quando avevano ricevuto acqua enutrimento dalla terra e compivano un generoso atto.Iniziava una grande danza, gli elementi di cui esse erano composte, l’acqua e le altre sostanze, si separavano le une dalle altre, in particelle piccole, sempre più piccole.Alla fine della danza ogni particella si mescolava al terreno soffice e tiepido diventando nutrimento per nuove piante !La foglia aveva donato tutta se stessa.Si era compiuto lo scambio dei doni.