Donne Valsaviore 1944
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Donne Valsaviore 1944
Testi di Virtus Zallotda testimonianze sulla Resistenza in Valsaviore
© 2015 ANPI Valsaviore
Ideazione Virtus Zallot
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considerati collaterali e marginali – di donne normali travolte, volontariamente o loro malgrado, nella Storia.Estratte dalle principali pubblicazioni sulla Resistenza in Valsaviore, le testimonianze sono rielaborate e presentate in forma di frammenti narrativi. Ne emerge un repertorio di donne determinate e generose, volutamente anonime per evitare di porre l’attenzione sulla loro identità e contingenza e trasporre la loro esperienza in una dimensione collettiva e universale. Anello forte (citando la bella espressione di Nuto Revelli) della famiglia e della comunità, esse consentono di osservare la Resistenza da un punto di vista privilegiato, coinvolgendo il lettore in piccole storie di grande intensità che, intrecciando La Storia e il quotidiano, commuovono.
V.Z.
Il contributo delle donne alla Resistenza, a lungo sottovalutato, è oramai riconosciuto e sottolineato anche nelle pubblicazioni dedicate alla Resistenza in Valsaviore, dove non mancano riferimenti o paragrafi loro dedicati. Oltre alla partecipazione come militanti e staffette partigiane, esse svolsero infatti una vitale funzione di connessione, sostegno e assistenza: vitale poiché garante di vita. Esercitando la pietas femminile ed esplicando una funzione ‘materna’ consapevolmente ampliata, accudirono (accolsero, nascosero, protessero, nutrirono, curarono, vegliarono, consolarono), spesso in condizione di drammatica emergenza, i renitenti e i partigiani non solo di famiglia ma anche forestieri. Si esposero, per questo, a ricatti e rappresaglie subendo, da parte dei fascisti, piccole e grandi violenze: dal furto del fazzoletto da testa all’incendio della casa e del paese, dall’insulto alla sopraffazione fisica, dalla mortificazione alla morte. Questo piccolo libro (liber picinì) vuole restituire sentimenti e gesti – solitamente
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donne valsaviore 1944
Figure e vicende sono dedotte dalle seguenti pubblicazioni: Mimmo Franzinelli, La baraonda, Socialismo, fascismo e resistenza in Valsaviore, Grafo edizioni, Brescia, 1995Wilma Boghetta, La Valsaviore nella Resistenza, Gam Editrice, Rudiano (BS) 2013AAVV, I gesti e i sentimenti: le donne nella Resistenza bresciana, Tipografia Queriniana, Brescia, 1990Mimmo Franzinelli (a cura di), Il Museo della resistenza di Valsaviore, BAMS, Montichiari (BS), 2013
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nascondere, accudire
Piange, mentre va a lavorare nel campo: al figlio è arrivata la lettera. Dell’altro, disperso in Russia, non ha neppure la tomba su cui pregare. Questo lo nasconderà. Magari morto, ma ci sarà.
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L’ha nascosto lì sotto, in un buco in cantina. Non se ne vede l’accesso e, comunque, se lo scoprissero fuggirà all’esterno attraverso il tombino. Lei gli passa da mangiare. Lo intrattiene. Lo consola. Se lo cercheranno negherà. Se la minacceranno tacerà. Però la devono prendere, prima! Perché è pronta, veloce e coraggiosa. Quel suo unico figlio lo proteggerà.
2. nascondere, accudire
Lo vede arrivare esausto e colmo di tristezza. Lo accoglie con un sorriso, felice che sia ancora vivo. “Zia – le dice – ho fame e non so dove andare.” “Decidiamo dove nasconderti – lo rassicura – e poi ci penso io.”Lui propone la cantina della sua casa.La zia va in perlustrazione ma trova un cumulo di rovine. “Non puoi entrare – gli riferisce – ma se riesci a scavarti un buco e a entrare sotto le macerie nessuno sospetterà.”È autunno. Lui rimarrà lì sotto sino a primavera. E lei, tutti i giorni, gli porterà da mangiare; insieme a una parola buona.
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curare, vegliare
Una pallottola lo aveva colpito alla schiena. Con una gerla l’avevano trasportato nel campanile. Lei lo raggiunge tutte le mattine. Lo nutre, lo medica. Tutte le mattine, per un mese.
4. curare, vegliare
Ha il fianco squarciato da una granata. Il medico ha detto che non arriverà a sera. Lei non ci sta. Si fa lasciare la borsa con i medicinali e la pinza. Piano piano, con infinita pazienza e coraggio, rimuove le schegge e disinfetta la ferita. Per quindici giorni e quindici notti non lo abbandona. Fuori c’è tanta neve. Si è sciolta.Lui è tornato sui monti.
Pubblicazione promossa dall’A.N.P.I. Valsaviore nell’ambito del progetto Passi di Libertà
coordinato daBernardo Gozzi (Marcellino), Giorgio Azzoni, Claudio Pasinetti,in occasione del 70° anniversario della Resistenza e della Liberazione
con il contributo diPresidenza del Consiglio dei MinistriA.N.P.I. BresciaComunità Montana di Valle CamonicaParco dell’AdamelloDistretto Culturale di Valle CamonicaUnione dei Comuni di ValsavioreMuseo della Resistenza di Valsaviore
Collana a cura di Giorgio Azzoniwww.liber.red
in collaborazione con
fondazione luigi micheletti | fondazionemusilCentro di ricerca sull’età contemporanea
Musna, località sui monti sopra Cevo dove i partigiani trovarono spessorifugio e dove, il 19 maggio 1944, i fascisti della “banda Marta”
perpetrarono l’eccidio di Belotti Francesco e della famiglia Monella.
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Le donne hanno offerto un fondamentale contributo alla Resistenza in Valsaviore sia come collaboratrici della 54ª Brigata Garibaldi che in sostegno ai bisogni, anche elementari e quotidiani, di partigiani, antifascisti e perseguitati.Tale contributo, dettato da un forte senso di giustizia, le espose a soprusi e violenze, a cui seppero contrapporre una decisa solidarietà umana.Questa raccolta comunica la memoria dei loro gestitanto semplici quanto vitali e il ricordo del coraggiocon cui seppero reagire sia nelle difficoltà quotidianeche nei drammatici eventi della lotta per la Liberazione.
ANPI Valsaviore
Ricordare, raccontare